La nota di politica estera

Il controllo dei mass media nella ex Jugoslavia in particolare in Bosnia Erzegovina non si trova al centro delle preoccupazioni internazionali
L'informazione soprattutto televisiva ma il problema non riguarda soltanto la divisione è il punto nodale del conflitto etnico ancora alla fine preclusi come lo è l'acetato della guerra etnica diciamo nella fase bellica
La guerra nella ex Jugoslavia scoppio dopo un lungo martellamento di scrivo all'insegna della rivendicazione etnica da perseguire con ogni mezzo contro i nemici degli anni addirittura quarant'
Serbi contro croati e serbi contro musulmani croati contro musulmani e poi ancora serbi contro serbi
Situazioni che si ripetono anche oggi l'orrore prima che tornare di attualità contemporaneo con la serie tv
Io ero con le stragi del pane a Sarajevo ha vissuto la sua premessa virtuale la sua fase di incitamento mediatico anzi per meglio dire di istigazione collettiva attraverso i programmi della televisione di Stato di Belgrado attraverso le risposte da la televisione di Zagabria e attraverso la guerra che ha contrapposto la tv bosniaca di Sarajevo a quel serbo bosniaca di tale quest'ultima aveva a sposato la filosofia di Radovan Karadzic la cultura nativa dell'intolleranza e della propaganda etnica e il cliente Enrico socialista della manipolazione delle masse il tutto all'ombra delle bombe che cadevano sulla fede sui ripetitori concorrenti di Sarajevo
Il Gruppo di contatto per la Bosnia cioè l'organismo internazionale che vede allo stesso tavolo i rappresentanti dei paesi coinvolti nel processo postbellico si è riunito ieri a Roma e ha sollecitato una specie di par condicio in vista delle elezioni amministrative del ventitré novembre nella Bosnia serba
In pratica la parità d'accesso per tutti i partiti l'imposizione di un codice di condotta giornalistico rinnovo del Consiglio dammi rione della TV di Pale in primo luogo del suo presidente un fedelissimo di Care agisce e l'invio della funzione di vigilanza risoluzioni di tutte le questioni controverse a un'autorità garante in questo caso all'Alto rappresentante per la Bosnia Carlos repertorio
Più o meno nelle stesse ore a Parigi segretario generale della NATO Solana lanciava un monito contro la spartizione etnica della Bosnia Erzegovina
Dicendo senza mezzi termini che diciamo discuterne l'eventualità significa indebolire il fronte internazionale e favorire il successo della bonifica etnica
Creando un pericolosissimo precedente un pessimo esempio per il resto d'Europa
Parole sacrosante che si scontrano però con una tu una realtà di fatto parole sacrosante anche quelle di chi sollecita la par condicio e chiede che la TV di Pale non sia più diretta da chi istiga a trattare alle porte di protezione nato come forse dico rione cioè quegli stessi che per anni hanno giustificato le stragi degli affetti è una realtà di fatto purtroppo che la filosofia della spartizione sta contaminando anche coloro che l'avevano combattuta durante la guerra se è vero che con le consenso del presidente bosniaco intervengo vice e passata nel Parlamento bosniaco la legge che autorizza la doppia cittadinanza croata e bosniaca per i cittadini di Mostar terra e Bosnia crea per quelli di Pale vero paradosso a me perché è più difficile trovare un giornale a Sarajevo oggi che non durante l'assedio per la semplice ragione che i chioschi funzionanti allora sono stati chiusi dal governo bosniaco perché non avevano le due che autorizzazione ti che i giornali vicini al regime circolano senza problemi quelli dell'opposizione devono invece passare attraverso le forche caudine della burocrazia posso socialista
Il tema dell'informazione dell'ex Jugoslavia eh insieme la cartina di tornasole del processo di pace il ruolo del potenziale di nuovi conflitti
Per la normalizzazione della politica replica della istigazione all'odio non sarà facile tappare la bocca agli assassini e restituire la voce alle vittime