Convegno nazionale sull'orario di lavoro promosso dal Partito Democratico della Sinistra presso la sede della Camera del Lavoro, in Corso di Porta Vittoria

Piccole cose inventate Melfi ad esempio si costruisce solo dopo che la popolazione locale accetta turni elefanti
Accetta di riempire tutto sotto il
In una tendenza all'estensione degli attributi del sistema vivente ai campi della produzione della società si è imposta un'idea dell'impresa come soggetto totalmente otto hanno mai autoreferente
Che è libero di organizzarsi esistere nello spazio nel tempo e a Tanzi ha un proprio spazio a un proprio tempo che non dipendono dall'esperienza umana e sono in contrasto con quello della riproduzione l'esperienza esistenziale del lavoratore allora o della lavoratrice si svolte Gekko mutando le sue percezioni tra tre sfere spazio temporale diverse una biologica una meccanica una telematica
E la schizofrenia che era duplice nel terrorismo fordismo si fa triplice nel modello che si sta formando e qui stava una novità o epocale la gerarchia accertata non è quella dei valori umani o della loro irriducibilità ma è quella stabilita dalle cadenze dalle esigenze della produzione
C'è un tale squilibrio tra tempo della produzione tempo della riproduzione da diventare il tema centrale di questa civiltà ed assestare colpi durissimi è uno dei principi delle Costituzione europea del dopoguerra
Il nesso tra cittadinanza e lavoro che era mediato dall'UE
Ecco io credo allora che il punto che abbiamo davanti con queste enormi novità si possa articolare nelle prestazioni di lavoro sia nella produzione che nei servizi
Solo se l'irriducibilità o l'aspetto anche soggettivo
Personale di difesa di riappropriazione del tempo entra in campo e quindi la riduzione dell'orario diventa un messo una risposta decisiva ai problemi anche di vita e non soltanto di liberazione nella produzione
Questa è la grande novità per questo spesso sindacato non è da solo se non impone questa svolta ricettore delle richieste da parte delle persone scisso in due invece che devono andare a lavorare con tutta la sottratto nell'allungamento possibile
E poi riservarsi invece un altro tempo per la finta separa
Rifletto adesso un attimo sia sulla questione la produzione che la questione dei lavori che vengono definiti non di mercato
La saturazione totale del tempo ben oltre l'accorciamento delle operazioni costituisce il salto tra nuovo paradigma produttivo il precedente vincolo taylorista
Qui c'è un'esasperazione di quella separazione tra tempo dell'esistenza al tempo della produzione che è tipico e caratteristico di questa fase
La produzione
Posso fordista va molto al di là della catena in fondo la catena riuniva spazio e tempo era concepita per accelerare i tempi in uno spazio appositamente creata per l'assemblaggio
Invece oggi il sistema informatico funziona al meglio è l'esperienza di chiunque oggi sta in produzione parlo della Whirlpool parlo dell'Assam e non di posti stranissimi o dei posti
De riportati messi di rom interattivi
Il sistema informatico funziona al meglio esprime il massimo della sua efficace se gli addetti alla produzione si trovano magari in luoghi separati ma in comunicazione tra loro
E se il trattamento dell'informazione reso possibile dagli input che i lavoratori sono tenute a immettere durante il normale lavoro
E che richiedono tempo e attenzione gli negli intervalli tra una tradizionale operazione l'altra
Intervalli però assorbiti dall'attenzione e che non sono mai stati contrattati questo il punto noi non li contrattiamo
Sui luoghi di lavoro il sindacato non riesce più a contrattare le modalità infettive di prestazione
L'attenzione dedicata a rispondere ai settori del sistema informatico o i tempi impiegati a trasferire le decisioni e le valutazione agli elaboratori
Cioè il lavoratore consegna un prodotto e una informazione associata al prodotto
Ma non viene compensato per l'informazione anche se essa richiede applicazione mentale tempo e aumenta la prodotta per attività della sua prestazione e riduce il lavoro necessario
Quindi mina l'occupazione
Qui sta una delle ragioni per una riduzione generalizzata dell'orario di lavoro
Questione che spesso poi alla fine di morfina chiamandolo intanto al primo perché generalizzata la novità della prestazione di lavoro
Una riduzione come diceva Cacace come ha detto lungo Rocca d'arte che può essere sostenuta dalla riduzione degli olandesi degli oneri sociali ma che non può essere assolutamente illuse
Io credo che da qui noi possiamo fare procedere a una serie di risposte anche sul piano della contrattazione della qualità della prestazione indetta sintonia con queste richieste
Ad esempio
Il diritto alla formazione retribuita come tempo di lavoro ciò la riduzione di lavoro direttamente produttivo magari affranta vantaggio della formazione che badate dalle centocinquanta ore in poi non è stata più le tribù
Per formazione non solo specifica il tipo di ripiano delle tecnologie come quelle di natura muscolare a quell'ora mo'pitturati ma tipica di
Una tecnologia di natura neurale come quella con cui ci confrontiamo oggi sui luoghi di lavoro che ha bisogno di decisioni reazioni interventi in ogni suo punto
Il decentramento delle decisioni il lavoro di gruppo delle forme di codeterminazione non soltanto di obiettivi di produzione della finalità della produzione
Pause di rallentamento di compatibilità con l'attività decisionale era deresponsabilizzazione dei lavoratori allargamento di mansioni fino all'attività intellettuali sono i terreni d'iniziativa su cui sindacato non c'è più
Avendo perso il controllo dell'organizzazione del lavoro
Ma io non credo che sarebbe possibile questa è la tesi se volete questa riflessione riappropriare acidi Wealth è la natura della prestazione di una contrattazione come quella che io ho e qui cercato di aprire annunciare compresa l'applicazione degli orari variabili se non partiamo da un assunto la riduzione dell'orario individuale
Magari se occorre su base annua come discriminante bussola per potere ricontrattare l'insieme della modalità delle prestazioni altrimenti si saltano all'utente e Sire mondano prossimo nel Tiziano con un allungamento
Che è poi l'esperienza fanno tutte le lavoratrici e lavoratori dal lombardi
Tutte le poi l'esperienza che rischia di rendere anche lo scontro su ventitré luglio per il riallineamento salariale un riallineamento uno scontro che si elude individualmente con l'allungamento della giornata dell'orario lavorativo
Io credo che a questo proposito è utile ricordare che anche il modello standard di orario a cui ci siamo abituati era frutto di un lungo è un complesso processo negoziale
Nella direzione della riduzione dell'orario
Nel quale i soggetti si sono scontrati alla ricerca di punti equilibrio qui in concorrevano fattori di natura tecnologica biologica economiche socioculturale sospeso soltanto i turni di notte al lavoro delle donne
Questo
Oggi c'è quindi una tendenza verso una maggiore variabilità degli orari di lavoro la durata giornaliera settimanale annuale la collocazione delle ore di lavoro la periodicità con cui è sciocco non fare i conti
Chiaro per quanto detto come una strategia efficace sul piano generale deve distribuire il dividendo guadagnato grazie al progresso tecnologico
Alla globalizzazione alla nuova organizzazione su scala spaziale e temporale dalla produzione dei servizi
In tempo anziché in denaro
E che io credo ad esempio che non tenere conto del fatto che lo straordinario in Europa negli ultimi quattro anni è aumentato del due cinque per cento sono i dati con cui Rocca al presente alla sua relazione
Non introdurre linee guida diverso ad esempio l'istituzione della banca delle ore a saldo netto positivo per il lavoratore di cui parliamo continuamente ma che non applichiamo
Sia un ritardo imperdonabile
Io credo anche che le figure atipiche sempre più diffuse di cui parlava Cacace prima ad esempio qui si è dato una risposta così debole nell'accordo ultimo della General Motors cioè per loro si può contrattare anche a me possono rientrare qui
Queste figure ad esempio si fanno a carico loro la formazione corrono tutti i rischi di discriminazione a carico di un'iniziativa e di un'organizzazione non solidaristica
Anche per loro per esempio il percorso retribuito di formazione come banca collettivo solidale anche in termini mutualistica è una risposta che ha che fare
Con la riduzione dell'orario a con l'allargamento della sfera di organizzazione del sindacato
Dico due ultime parole sui settori che non producono merci e che sono almeno per quanto diciamo continuamente in allargamento
Io credo che oggi quasi tutto il tempo si sia trasformato in orario e questo è il sintomo dalla nuova organizzazione cioè in tempo misurato da meccanismi che eterodiretto da regole produttive ed economiche da comandi sociale
Perché questo è avvenuto anche dentro di noi che non abbiamo interiorizzato l'orario senza avere un'esperienza soggettiva del tempo che ritorna in campo abbiamo timore a rimettere in campo un'esperienza soggettiva terza
Beh tutto questo ci priva di una fondamentale esperienza di libertà tanto che come molti sottolinea quando abbiamo del tempo libero non sappiamo che farne e questo può essere ora Rizzato da chi gestisce
L'industria del tempo libero oppure da chi Monetti tra quella mancanza di insegne
E dicendo una cosa un po'esagerata la Lega e non Bardi è questa cultura possano che fare a mio giudizio con queste con l'incapacità di rispondere autonomamente su questo piano
Tutti i lavori della riproduzione però se noi li rilanciano non producono merci bensì persone o condizioni di vita per le persone
Non possono quindi essere regolate dal mercato perché la loro nazionalità non è quella dello scambio o della valutazione quantitativa
Da questo punto di vista la razionalità dei lavori della riproduzione è data dal seguire il modo della cura e una forma specifica della professionalità di chi vi opera e dalla comune volontà politica espressa in scelte precise
Per formulare controllare le quali occorre avere tempo da dedicare alla politica alla formazione all'esercizio della cittadinanza da parte di tutti e tutte le cioè per potere dare vita a un'economia delle relazioni che occorre tantissimo tempo
Occorre tempo per leggere occorre tempo per studiare otto nel tempo per decidere che non può essere compresso da nessuna attività industriale non esiste un'industrializzazione della decisione sono una perdita della democrazia
Fermo restando allora a questo punto
Fermo restando il fatto che occorre puntare su un prodotto interno lordo comunque qui è più elevata e che quindi una politica industriale a un rilancio della produzione di merci anche qualificate necessaria
Noi dobbiamo pensare a riconvertire la spesa per gli ammortizzatori sociali perso occasioni di lavoro
Che abbiamo più volte definito socialmente utile per incentivare attraverso il pubblico forme di presentazione di lavoro concreto di natura non mercantile
Integrate tra l'altro un progetto rinnovato dei Guelfa aste
Io non mi dilungo qui lo trovate in relazione a un'ipotesi diversa da quella di Gorze all'azionario
è un'ipotesi di profonda integrazione di rilancio complessivo del rapporto tra lavoro cittadinanza è un Welfare non molto dissimile da quello che conosciamo semplicemente di profondo
Aggiornamento ma questi lavori resi possibili dal tempo liberato e quindi da una generale riduzione di orario hanno a che fare anche loro con i tempi credo proprio di sì
E qui finisco la caratteristica di questi lavori sta nel fatto che non si applica loro il concetto di produttività orario che ha dominato tutte le relazioni di lavoro
Che potrebbe dire che una gita una conversazione a questo incontro è stato bello solo sulla base della sua durata
Questi lavori sono spesso collocati nell'area del dono della convivialità del volontariato rispondenti a un esame di valori prima che una resa economica
Eppure hanno a che fare profondamente con la produttività sociale con la coesione e con lo stesso successo economico dei sistemi nella competizione globale
E poi la ragione per cui ad esempio le esperienze territoriali avanzate italiane si trovano non a caso laddove queste relazioni sono più efficace in Emilia Romagna non certo ad esempio nei luoghi di maggiore degrado non sono forti le periferie urbane del degrado
Io ho finito ma penso che i tempi e le condizioni di lavoro dei questi lavori concreti che sembrò davvero l'orizzonte nuovo in cui si muove
Il salto a favore della piena con occupazione sono contraddistinti da alcune caratteristiche ad esempio la modularità
Oppure la lentezza i tempi della cura non sono comprimibili
Dalle estensioni per cicli non vincolati né all'orologio né al calendario lavorativo classico
L'attenzione è un'attenzione costante in questi lavori la responsabilità è altissima la verifica obbligatoria così come lo è la personalizzazione
La riduzione d'orario Eto'obbligo per potere garantire qualità responsabilità però può procedere solo con la propria verità con lo studio con la formazione con una rottura degli schemi Ford i vestiti periodo di studio periodo di lavoro e e pensioni
E quindi con un'attività che sta in un progetto politico su cui le forze politiche non solo sindacato prossima contrattare la dimensione e prima di tutto quella di natura territoriale
E in questa direzione ad esempio io non avrei timore a estendere il part-time scelto
Affrontare esperienze di giochi Charing con una parte dell'orario dedicato a lavori di utilità sociale e non solo a lavori intrecciati con i lavori tradizionalmente produttivi ecco io ho concluso
Ho concluso lo dicevo prima con un atteggiamento un po'un provocatorio non è una relazione come dire che matura soltanto dal sindacato
Perché purtroppo il sindacato atterrisce ancora un modello a uno schema che entrerà presto in conflitto invece addirittura con l'esperienza personale
Trovo che la riduzione di orario sia quasi oggi si dice così un must
C'è qualcosa che viene prima e lo adottiamo come criterio regolatore
Di una grande rinascita anche di civiltà oppure se semplicemente cerchiamo di adottarlo ai modelli di produttività che ci vengono imposti probabilmente porta all'allungamento
E non a quella rottura solidaristica di cui noi abbiamo urgentemente bisogno quindi una riduzione dell'orario
E su questo c'è piena sintonia con quello detto l'introduzione ma mio l'appello è addirittura integrativo che occorre anche se fossimo in presenza di piena occupazione perché è un problema di civiltà
Grazie Agostinelli vediamo adesso la parola per la relazione sulla politica dei tempi a Paola Manacorda
Grazie me spetta questo difficile compito di cercare di dire qualche cosa di interessante di nuovo dopo due relazioni così appunto innovative così dense come quelle che mi hanno preceduto il tentativo che mi è stato chiesto di fare è stato di cercare in qualche modo di tracciare un collegamento fra due tematiche che hanno attraversato
Gruppi sociali anche DiVersi in questi ultimi anni e che sono la tematica del tempo di lavoro e del Tempi della città
Ambedue in qualche modo Colledan scusa scusami interruzione audio le scusate le relazioni quelle che sono a disposizione per la stampa in quanto un altro le daremo alla fine comunque quelle che sono a disposizione delle tre relazioni
E pubblicheremo anche gli atti se si evita perché se no si disturba chi sta parlando grazie
Allora queste tre dimensioni tempo del lavoro tempo di vita il tempo della città sono strettamente legati e interdipendenti ed è anche difficile capire qual è l'uovo e qual è la gallina
Allora è noto a tutti coloro che hanno un posto odiato il tema dei tempi della città che l'organizzazione temporale di una città di qualunque città e fortemente determinata dalla struttura dei tempi di lavoro
Nel caso particolare delle sue Societ delle città che stanno nei Paesi industrializzati la loro struttura temporale è fortemente determinata dall'organizzazione produttiva di tipo industriale
Tutti i tempi della città si sono modellati in qualche modo sull'orario di fabbrica
Cioè sul fatto che le persone i lavoratori condividevano arrivano un'unità non solo di luogo la fabbrica ma anche di tempo entravano a lavorare salvo la turnazione diciamo
Più o meno tra le otto di di mattina alle cinque del pomeriggio per così dire come si è potuta mediare la rigidità di questa organizzazione dei tempi di lavoro con invece la flessibilità e la variabilità richiesta dai tempi di vita
Dei tempi biologici della vita e dei tempi della vita quotidiana cioè come si è potuta mediare la rigidità di questo sistema di organizzazione degli orari della città
Col fatto che invece i bambini si ammalano quando pare a loro
La lavatrice si rompe quando decide di rompersi e non in determinati orari
Tutto questo è stato fatto un lungo cinquanta sessanta settanta anni attraverso il lavoro di mediazione delle donne che si occupavano delle famiglie e mediava Nottola quella rigidità del sistema dei servizi
E le esigenze invece di flessibilità dei tempi di vita queste sono cose ben note che io a chi ha studiato questi temi che io richiamo solo per completezza di quattro
Questo modello è andato in crisi è andato in crisi con la massiccia entrata nel mercato del lavoro delle donne le quali non sono più in grado comunque non ce la fanno più e non vogliono più assicurare da sole questa mediazione
Allora da un lato la crescita del tasso di attività femminile dall'altro tutte le trasformazioni importanti del lavoro che sono state citate nelle prime due relazioni cioè l'innovazione scientifica e tecnologica e l'innovazione organizzativa del lavoro
Che ha portato per esempio ad una grande proliferazione del lavoro autonomo
E ad una rottura del modello accentrato della fabbrica
Verso modelli di lavori più diffusi territorialmente e più diffusi temporalmente
Quello che era sottinteso nelle relazioni di Agostinelli di Cacace era che a questo punto si lavora anche la sera dopo cena collegandosi a internet per recuperando delle informazioni dei dati degli elementi che servono per il nostro lavoro
Quindi il concetto di un'estensione del tempo di lavoro non è più solo un concetto legato anch'esso ancora rigido nella sua flessibilità al turno del lavoro industriale ma ormai è un concetto che in qualche modo per me anche tante altre fasce di lavoratori
Allora questo significa che rispetto a quella struttura relativamente rigida di Tempi della città i tempi del lavoro modellati sul lavoro industriale non siamo oggi in presenza di una doppia di un doppio movimento verso la flessibilità dei tempi
Un movimento diciamo dell'Offerta del tempo è un movimento della domanda di tempo c'è una richiesta c'ha diciamo un'offerta di tempi più flessibili proprio a causa di questa articolazione maggiore del lavoro tono mode lavoro subordinato professionale e degli orari di lavoro ha tipici anche nel settore industriale e dei servizi pensiamo per esempio alla grande distribuzione
Ma c'è nello stesso tempo una forte domanda di tempo più flessibile da parte ormai delle famiglie quindi non solo delle donne ma anche degli altri membri delle famiglie che dividono con le donne il lavoro di cura quindi c'è una domanda di trovare un sistema dei servizi aperto con orari più differenziati più flessibili
Questa cosa è stata all'origine di questo movimento per la riorganizzazione dei tempi della città
Che è partito per iniziativa e anche qui lo riassumo brevemente mi scuso con coloro che conoscono già questo tema è partito per iniziativa diciamo di una donna sindaco Alfonsina Rinaldi il sindaco di Modena sulla base di una sperimentazione fatta Modena a metà degli anni ottanta e che ha trovato una sua formulazione nell'articolo trentasei della legge centoquarantadue
Che stabilisce che il sindaco di una città può intervenire sugli orari dei servizi Harbor Rizzardo lì e modificando l'imbelle interesse degli utenti
E qui veniamo al punto critico allora in questi anni a partire dal novanta cioè dall'entrata in vigore di questa legge fino adesso ci sono state molte esperienze in molte città sono almeno una cinquantina se non di più
Le città prevalentemente concentrata nel centro e del nord d'Italia in cui gli amministratori hanno affrontato questo problema cercando di riorganizzare i tempi di funzionamento della città che vuol dire
Dei servizi pubblici della distribuzione delle scuole dei trasporti e di tutto quello che interfaccia la città col sistema delle famiglie in parte anche dell'impresa
Molti i risultati sono stati raggiunti ma è innegabile che questa esperienza molto positiva si è scontrata con un limite forte cioè che la legge non acconsentito e non poteva consentire che i sindaci entrasse non nel merito degli orari di lavoro delle strutture private poteva entrare soltanto nel merito degli orari di lavoro delle proprie amministrazioni cioè quelli che potevano da essi stessi essere definiti e peraltro finché non è stata radicalmente modificato il regime di orario di lavoro del pubblico impiego non potevano fare nemmeno questo
Come io so per esperienza personale per aver tentato di sforzare gli orari di apertura di due sportelli prima del mille novecentonovantatré e di non esserci assolutamente riuscita pur essendo quel servizio pubblico dipendente da me
Allora è venuto immediatamente evidente apparso immediatamente evidenti alcuni ricercatori già in qualche modo ce l'avevamo detto che questa dimensione del tempo a due caratteri uno è il cosiddetto carattere sistemico cioè ogni tempo ogni orario in qualche modo interagisce su tutti gli altri
Pensate per esempio che una modifica degli orari di lavoro fatta su larga scala dovrebbe con per esempio con estensioni serali o festivi
Dovrebbe comportare una parallela modifica degli orari dei trasporti pubblici per esempio perché non si può lasciare che le commessa del supermercato in periferia lavorino fino alle dieci di sera e poi debbano chiedere un passaggio prendere un taxi per tornare a casa
Questi sono banali esempi di interdipendenza dei diversi orari ma soprattutto che la riorganizzazione degli orari ha un carattere fortemente conflittuale sul piano sociale
Ogni volta che si cerca nell'interesse dei degli utenti delle famiglie quindi non solo delle donne ma della popolazione ogni volta che c'è una domanda di maggior tempo di servizio di maggior flessibilità dall'altra parte c'è una richiesta di maggior tempo di lavoro di orario di lavoro più flessibile che viene rivolta lavoratrici e lavoratori
Si crea così è una contraddizione in qualche modo nello stesso gruppo di persone che però si pone in situazioni diverso a seconda che si trovi di qua o di là dallo sportello di qua o di là dal balcone
Allora le donne giustamente che hanno assicurato il funzionamento della grande distribuzione l'apertura serale dei supermercati si domandano che il loro possono lasciare i loro bambini visto che gli asili nido le materne non funzionano fino alle dieci di sera
Si domandano appunto come fanno a tornare a casa dal momento che molte città il servizio di trasporto e ridotto la sera e la notte
Non solo ma entrano in campo anche logiche appunto di di conflitto fra lavoratori e utenti che attraversano principalmente le donne ma non solo allora lei è insegnanti ad esempio che si lamentano di alcune e estensioni di impegno orario che sono state a loro richieste non considerano ad esempio che tutti i servizi per l'infanzia
Presuppongono che le assistenti dell'infanzia e dell'asilo nido si alzino alle sei del mattino per poter aprire un nido alle sette del mattino
Allora questa cosa in molte città
è stata in qualche modo affrontata appunto attraverso la contrattazione sui singoli duo luoghi di lavoro e attraverso anche un tentativo di come dire di contrattazione sociale cioè cercando di far capire a singoli gruppi di popolazione che c'erano altri gruppi di popolazione che mettevano a disposizione il loro tempo per consentire a questo gruppo di a vere una migliore accessibilità ai servizi
Questa cosa in qualche modo non ha una soluzione cioè è veramente un aspetto conflittuale e negoziale
Che quindi probabilmente e ha bisogno a questo punto dopo molti anni di esperienza che è stata fatta né di città ha bisogno secondo me di un salto di qualità
Cioè ha bisogno di quello che si potrebbe chiamare con un termine scusate molto abusato un nuovo patto sociale sull'uso del tempo un nuovo patto sociale ormai lo chiamiamo in causa quasi per qualunque cosa
E questo indica che c'è davvero da rifondare il patto sociale cioè c'è da rifondare
Una serie di concetti di criteri quali sono oggi i nuovi diritti di cittadinanza e quali sono oggi i nuovi diritti del lavoro e quali sono rispettivamente i nuovi doveri di cittadinanza i nuovi doveri del lavoro in situazioni così radicalmente mutata
Quindi un nuovo patto sociale vuol dire prendere
Da parte di una forza politica rendere conto fino in fondo del fatto che si intrecciano nella dimensione del tempo una dimensione individuale è una dimensione sociale che era la cosa sulla quale si è soffermato in particolare Agostinelli
E che non è possibile molto utopico che in una società molto complessa come sono le società post industriali la dimensione individuale del tempo non debba essere immediata e resa compatibile con la sua dimensione sociale
Pena
La come dire l'individualismo più assoluto e l'accentuarsi delle disuguaglianze in questo che viene correttamente chiamato il mercato del tempo
Noi oggi fra le tante disuguaglianze sociali di cui siamo in presenza assistiamo anche alla disuguaglianza rispetto a una variabile molto importante che il grado di controllo che ciascuno di noi a sul proprio tempo che guardate non è la stessa cosa del fatto di lavorare di più o di meno ma deve avere la possibilità di auto regolare il proprio tempo piuttosto che dell'Averno etero regolato per fare sempre un esempio che nell'esperienza di tutti
Coloro che lavorano nel sistema della scuola probabilmente in termini quantitativi lavorano meno di altre persone
Ma hanno un regime di tempo molto più etero vincolato non possono andare in vacanza quando vogliono e così via
Si creano così dei gruppi sociali che hanno un grado diverso di controllo sul proprio tempo i più privilegiati sono ovviamente i lavoratori autonomi i professionisti gli intellettuali
Ma pensate a una categoria lo dico con un po'di malizia che noi siamo abituati a considerare molto privilegiata i parlamentari perché hanno una serie di privilegi ma servito un amico parlamentare questo vi dirà che sta praticamente in collegio tutto il giorno inchiodato lì in Parlamento nelle Commissioni dalle nove di mattina alle nove di sera e qualche volta anche il sabato
Lo dico con un po'di di malizie d'ironia perché in effetti a privilegi di vario genere sociali di contenuto del lavoro o economici possono non corrispondere il privilegio di avere l'autodeterminazione del proprio tempo
Allora questo un nuovo patto sociale che su quale poi cercherò di dare il fare qualche proposta dovrebbe anche fare una scelta politica di fondo cioè che il modello di società temporale noi vogliamo costruire in Italia
Che si è occupato di queste cose sa che appunto esistono per così dire due modelli di riferimento ai quali noi ci rifacciamo
Uno è quello della Società permanentemente attiva cioè di una società che lavora in qualche modo giorno notte sabato e domenica che non si ferma mai
E questo è il modello al quale si fa riferimento come il modello americano in realtà questo è di alcune città americane non di tutti gli Stati Uniti ma nelle grandi metropoli americane
Effettivamente di quando io ci andai per la prima volta trent'anni fa Mines mostrando con fierezza un supermercato che era aperto giorno e notte come una grande conquista di civiltà allora dove le tintorie l'autorità razione soprattutto gli artigiani e servizi lavorano ventiquattro ore su ventiquattro
Questo è un modello molto orientato sulle esigenze degli utenti per così dire ovviamente molto orientato al mercato e altrettanto ovviamente è un modello che aggrava le differenze nel mercato del tempo perché non a caso tutti questi orari completamenti atipici gravano sulle categorie che hanno meno forza contrattuale del mercato del lavoro quindi le minoranze etniche e le donne i giovani con bassa qualificazione professionale
All'altro estremo ci sono le società fortemente regolamentate che sono le società socialdemocratiche quindi dei Paesi del Centro e Nord Europa
Dove adesso la situazione si è modificata ma dieci anni fa tutti i negozi chiudevano alle cinque del pomeriggio e il sabato era tutto chiuso
Allora queste erano Società dove diciamo le le i diversi le diverse categorie di lavoratori avevano avuto una forte capacità contrattuale di regolari tutti gli orari della città prevalentemente sulle loro esigenze
E anche appunto un modello fortemente normato sulla regolazione del tempo industriale
Allora noi probabilmente dobbiamo metterci una collocazione intermedia questa è una scelta politica che richiede un consenso sociale
Probabilmente io credo che le tradizioni di socialità di solidarietà e di difesa dei diritti dei lavoratori che sono tipici di questo Paese non possono consentire che si vada verso una società permanentemente attivate probabilmente porterebbe quel tipo di disagi e di accentuazione delle differenze che ho prima accennato
Nello stesso tempo è ormai evidente
Che almeno nelle grandi città italiane occorre rompere la rigidità i modelli del sistema dei servizi che sono fortemente centrate sulle esigenze di chi ci lavora dentro e meno sulle esigenze degli utenti tipicamente gli uffici pubblici
Allora questo nuovo patto sociale che non dovrebbe a mio giudizio tradursi in una legge primo perché di leggi ne abbiamo già abbastanza secondo perché le leggi comunque s'diventano poi troppo rigide irrigidiscono il sistema dovrebbe sciogliere alcuni nodi di questo genere primo se questa società a temporanee vede per esempio salvaguardare eccezioni a parte la notte
Cosa che in altre società non avviene cioè se la notte la tarda serata è uno spazio che non deve essere salvo eccezioni invaso dalla dalla sua attività la stessa cosa dovrebbe definire se deve esistere una giornata nella quale tutta la società si concede un momento di riposo e questo chiama in causa le innovazioni anche importanti che sono state fatte alcune città come Roma
A voi ricordate la richiesta di apertura domenicale degli esercizi commerciali ha scatenato una serie di reazioni anche comprensibili e legittime
E infine dovrebbe a mio giudizio stabilire ecco un altro elemento importante dovrebbe stabilire per esempio se la maggior flessibilità e la maggior disponibilità nell'offerta del proprio tempo debba essere sempre monetizzata o non debba invece essere recuperata in termini di nuovo temporali
In modo che il bilancio debba essere un bilancio sul tempo individuale non solo tempo contro penale
Soprattutto io credo che questo nuovo grande accordo che potrebbe vedere intorno a un tavolo con le parti sociali perché investe fortemente le problematiche del lavoro
Ma anche la rappresentanza per esempio delle città e delle pubbliche amministrazioni e le rappresentanze dei cittadini e degli utenti quindi le loro forme associative
Io credo che potrebbe passare questa una proposta tecnica se volete per una ridefinizione ammodernata del concetto di servizi di pubblica utilità in termini di accessibilità temporale
Noi abbiamo oggi una definizione di servizi di pubblica utilità
Che definisce l'alloro accessibilità temporale in alcuni casi addirittura ventiquattro ore su ventiquattro sono i cosiddetti servizi di emergenza
I servizi di di pronto soccorso emergenza sanitaria i pompieri la protezione civile l'erogazione dell'energia e alcune forme di trasporto allora al di là di questo c'è l'anarchia totale io credo che occorra trovare un consenso sociale su che cosa noi consideriamo un servizio di pubblica utilità la grande distribuzione la banca la scuola
E il cinema e il teatro e altre cose di questo genere a mio giudizio ci sono almeno tre categorie tre fasce di servizi che dovrebbero essere oggetto di regolamentazioni completamente diverso
Per esempio io ritengo che il concetto di servizio di pubblica utilità in senso forte dovrebbe oggi essere steso ai servizi per esempio sanitaria ambulatoriali
Dove cioè ci sono dei problemi sia di accessibilità sia di produttività del sistema noi non possiamo consentire in un momento in cui la sanità pubblica è chiamata a confrontarsi su un piano o in me proprio di competizione con la sanità privata
Noi non possiamo più consentire che i grandi investimenti che vengono fatti in macchinari incompetenze
Siano utilizzati fino alle due del pomeriggio dobbiamo necessariamente considerare queste dei servizi che lavorano un certo arco di ore nella giornata
E questo migliorerebbe l'accessibilità per i cittadini migliorerebbe la produttività del sistema e questo sì costringerebbe ad aumentare l'occupazione perché si tratta di servizi che sono tutti rodati faccia a faccia
Una seconda fascia di servizi e quella della distribuzione dei beni e dei servizi fisici cioè commercio artigianato allora le discorso mi sembra molto diverso mi sembra che il criterio di pubblica utilità di questi servizi non possa consistere nel fatto che debbono garantire singolarmente uno per uno un'apertura oraria di dodici ore perché questo penalizza molto i lavoratori io credo che qui il concetto di pubblica utilità e di pubblica ci si dritta
Potrebbe essere soddisfatto da un'accessibilità di tipo territoriale cioè del fatto che in un territorio un quartiere una piccola città un paese si possono sempre trovare un parrucchiere un panificio una tintoria tra le otto di mattina alle otto di sera mediamente aperto ma nonché ogni singolo esercizio debba affrontare
Questa mappa differenza molto importante e c'è stata invece una domanda sociale male indirizzata verso l'apertura continuata degli esercizi commerciali
Questo aggrava il il divario fra la piccola e la grande impresa penalizza i lavoratori delle esercizi commerciali e le aziende a conduzione familiare quindi è stata giustamente un po'respinta
Poi c'è invece un terzo settore che quello che consiste nei servizi no materiali e queste tipicamente tutto il comparto di servizi amministrativi della pubblica amministrazione delle prenotazioni allora lì
Una accessibilità maggiore per gli utenti senza sacrificio cui lavoratori può essere assicurata per esempio anche da una robusta iniezione di nuove tecnologie
Io sono d'accordo con molte delle cose che ha detto Mario Agostinelli sui nuovi caratteri del lavoro in presenza della rivoluzione telematica
Però c'è un livello di distribuzione dei servizi che può essere assicurato dalle tecnologie che ha dei vantaggi incommensurabili per i lavoratori per gli utenti per il sistema della città
Allora lì realmente si può senza sacrificio per i lavoratori
Consentire di erogare dei servizi anche al limite ventiquattro ore su ventiquattro attraverso le tecnologie occorrono servizi ben progettati occorre che questi non taglino fuori le fasce di popolazione meno acculturate
Ma questo è tutta una strategia di mediazione fra diritti e bisogni dei lavoratori e degli utenti che parte il seguito
Allora che cosa potrebbe portare diciamo una un nuovo patto sociale che è tutto da costruire tecnicamente e che salvaguarderebbe la contrattazione che si fa sui singoli luoghi di lavoro non è una contrattazione di tipo normativo che decide che cosa
Ma è una forma di negoziazione sociale che definisce dei nuovi criteri di accessibilità e di pubblica utilità condivisi da tutti lavoratori e utenti che spesso sono le stesse persone
Che in momenti diversi della loro giornata si trovano ad essere lavoratori ponte questo potrebbe portare ad un modello di società temporale tipicamente io credo europea oltre che italiana
Che configura diciamo una giornata piena che si estende grosso modo nell'arco di un turno quindi dalle otto di mattina alle sette di sera alle otto di sera
E nella quale quindi l'invasione della notte dovrebbe essere effettivamente considerate riservata a casi eccezionali
All'interno di questo c'è spazio anche per la riduzione degli orari di lavoro
Perché allora su questa giornata più lunga si possono articolare i turni di lavoro in una maniera che non è penalizzante per i lavoratori e questo innescherebbe un circolo virtuoso anche di modifica degli orari della città
C'è un costo sociale per questo attenzione io sono consapevole questa differenziazione presente il fatto che nell'arco di una giornata
Standard di dieci dodici ore si possa lavorare o la mattina o il pomeriggio o a cavallo dell'ora di pranzo
Ho portato un costo sociale a livello delle singole famiglie perché tutti noi sappiamo come diventa difficile la gestione di una famiglia
Quando c'è questa estrema sfasatura di orari quando i bambini vanno a scuola magari adesso a tempo pieno ma vanno a scuola un po'la patina un po'il pomeriggio quando c'è un membro della famiglia che lavora la mattina o il pomeriggio quindi c'è un costo sociale che probabilmente potrebbe essere compensato da un'offerta più ampia e più ricche più differenziata di servizio
Allora io credo che questo quadro di riferimento questa contrattazione sociale condivisa poi da tutte le parti che hanno titolo a offrire e a chiedere del tempo
Faciliterebbe molto anche il lavoro delle tante amministrazioni che si stanno muovendo su questo piano perché poi guardate dietro molti risulta getto molte iniziative annunciate si nasconde una reale difficoltà di ottenere i risultati nel caso specifico di Milano e lo dico perché siamo qui io devo dire con molta franchezza
Che ha un lavoro scientifico e progettuale di grande rilievo che è stato fatto da un gruppo di lavoro che fu istituito dal Comune nel novantadue non ha fatto seguito nessuna gestione politica
E questo che è mancato a Milano
E che fa di Milano una città che R. la mentre attivamente vivibile sul piano dei tempi ma sulla base di una logica puramente spontanea e di mercato
Non c'è stato una gestione politica non c'è stata una contrattazione sociale davvero approfondita di questo tempo
Allora io credo che sia il momento di affrontare questo tema la mia proposta una proposta che va articolata meglio tecnicamente ma credo che sia uno degli elementi che la sinistra deve mettere alla base alla base come complemento della transizione alla modernità non facciamoci accecare dalla modernità perché credo che questo sia un rischio per un partito della sinistra affrontiamola ma buttiamola nell'interesse di tutti lavoratori e utenti grazie
Grazie anche Paola Manacorda noi
Se
Facciamo un po'un attimo il punto per come proseguire i nostri lavori cioè nel senso che dove adesso apriamo dibattito come avete visto anche dall'invito dibattito prevede numerosi interventi
Naturalmente dibattito anche aperto se qualcheduno dei presenti richiede di potere intervenire fra la richiesta alla segreteria e noi vedremo nell'arco dei tempi e delle modalità con le quali svolgeremo dibattito di dare la parola a chi la richiede
Ripeto che le coppie che abbiamo a disposizione delle relazioni dei daremo via alla fine nell'intervallo che noi prevediamo intorno all'una cioè fra un'oretta visto anche previsto un buffet per il partecipati in modo tale che noi facciamo una pausa molto breve dei nostri lavori per permettere ai presenti di restare fino alla fine dei lavori di questa giornata come dicevo prima non abbiamo numerosi interventi previsti ed altri che naturalmente possiamo dare spazio a chi lo richiede compatibilmente con le i tempi che abbiamo a disposizione devo dire che abbiamo avuto alcuni problemi dovuti alle cose che molti di voi sanno per esempio oggi il Senato si è riunito per votare la Bicamerale per cui alcuni senatori tipo Pizzinato Smuraglia ed altri previsti tra gli intervenuti non possono essere presenti altri che ci raggiungeranno nel pomeriggio il ministro Tiziano Treu già garantito che per le tre sarà qua in quanto stamattina si è trattenuto per un impegno
Nove nella mattinata pensiamo di dare la parola tra gli interventi che erano stati previsti a Raffaele Morese segretario generale aggiunto della CISL e a Sergio Cofferati che chiuderà gli interventi della mattinata
Adesso e noi apriremo il dibattito anche sulla scorta dell'ultima introduzione che affrontava appunto questa vicenda della politica dei tempi non solo guardando alla tematica della riduzione dell'orario di lavoro a Annamaria Carloni che lavora con il ministro Finocchiaro che purtroppo ha avuto impedimento proprio nella giornata di ieri e che comunque ha voluto partecipare e portare anche un contributo a questa nostra discussione la parola Anna Maria Carloni grazie
Ma io vi propongo lo schema di intervento che avrebbe fatto qui Anna Finocchiaro
Per quanto riguarda l'occupazione la situazione che stiamo vivendo continua ad essere grave in molti casi drammatica
La firma dell'intesa sul lavoro è stata un atto importante inaugurale di un percorso di iniziative che dovranno essere puntuali e conseguenti
Di atti concreti che dimostrino che si può contrastare la disoccupazione senza sfuggire alle attese e alle speranze di quella realtà dove il problema è più drammatico e innanzitutto del Mezzogiorno scusa Maria scusa proprio
Raccomanderei presenti perché fra l'altro la sala rimbomba parente di limitare
Sottofondo eventualmente se devono scambiarsi delle parole possono verso l'esterno per la strada grazie
Le prime misure attuative dell'accordo sul lavoro quelle mirate alla creazione di occupazione stanno a dimostrare l'importanza di iniziative volte a stimolare fiducia e speranza
Un esempio concreto rappresentato dei primi dati che indicano il successo del prestito d'onore per il lavoro autonomo
In questo caso in particolare l'aiuto dello Stato a far da
Allora io direi di incominciare visto che gli appelli per prendere posto non servono a molto detiene di iniziare i lavori nella speranza che iniziando la discussione
Si recuperi un minimo di attenzione
Per poter appunto
Svolgitore i nostri lavori noi
Abbiamo organizzato questa iniziativa che si colloca nell'ambito della campagna congressuale del Partito Democratico della Sinistra
E che ha dell'Obiettivo questa campagna congressuale
Quello di unire innovare la sinistra in Italia
Perciò noi riteniamo che tema del lavoro della politica dei tempi
E quella della riduzione dell'orario di lavoro in Italia in Europa come titola questa nostra iniziativa
Sia uno dei temi sia non è un tema fondamentale per l'innovazione
Così come credo anche di questi tempi altri temi stiano interessando il capitolo dell'innovazione
Come quella della discussione che è aperta da tempo
Per la riforma istituzionale per la riforma dello Stato sociale
E quant'altro
Ecco noi vogliamo in qualche modo con questa iniziativa porre l'attenzione sul tema del lavoro in particolare su un aspetto quello appunto degli orari di lavoro
Che si collocano dentro una impostazione come quella del questo nostro congresso che muove da un'affermazione forte contenuta nella mozione del nostro congresso dove si afferma la necessità di una politica economica che sia guidata dall'Obiettivo del lavoro per tutte e per tutti e che abbia l'obiettivo della piena occupazione come obiettivo da realizzare l'obiettivo della piena occupazione che si può realizzare attraverso vari strumenti a partire magari dalla redistribuzione del lavoro che c'è già a partire da le iniziative che possono creare lavoro e che ha nella dimensione degli orari una leva fondamentale una leva fondamentale che muove dalla necessità di incominciare in quanto quanto meno accorta addurre gli orari effettivamente lavorati
E cioè quelli appunto che poi noi conosciamo vanno sotto la specie dei di orari straordinari del doppio dei fenomeni del doppio lavoro
Ecco questo tema della riduzione dell'orario di lavoro ha la necessità di partire innanzitutto dal controllo degli errori degli orari di fatto per poi muovere anche sul terreno delle iniziative come quelle che noi proponiamo sia dal punto di vista delle scelte politiche e legislative per andare verso la riduzione dell'orario legale
E per trovare anche le misure di carattere finanziario a sostegno di queste iniziative
Ecco io ho voluto soltanto ricordare questi aspetti che stanno sullo sfondo del dibattito che anche recentemente
Ha visto un'accelerazione per nostra fortuna grazie innanzitutto a questa importante presa di posizione del Parlamento europeo
Grazie anche all'iniziativa dell'ex primo ministro francese Michel Rocard che proprio a voglio ricordare qui a Milano partecipò a un'iniziativa che facemmo in occasione della campagna elettorale nella campagna vittoriosa dell'Ulivo con Walter Veltroni
E che promotore di questa iniziativa che ha assunto la sinistra europea
Relativo appunto alla mozione che è stata approvata per incentivare la riduzione degli orari di lavoro ma questo io credo sarà uno dei temi fondamentali anche al centro delle relazioni che apriranno questi nostri lavori relazioni che abbiamo chiesto di svolgere per aprire una discussione che c'è in noi ci auspichiamo sia la discussione interessante voglio anche a questo proposito rassicurare i presenti che pubblicheremo anche gli atti di questa nostra iniziativa per dare a tutti la possibilità di raccogliere i materiali prodotti da questo nostro dibattito noi organizziamo i nostri lavori in questo modo con una prima relazione Dini Nicola Cacace presidente di Nomisma sui temi del della riduzione dell'orario di lavoro relativi allora all'occupazione svolgendo come dire una riflessione interessantissima su gli aspetti legati all'economia di questo problema poi seguirà una relazione di Mario Agostinelli che sindacalista segretaria Cgil Lombardia che motivo riconoscono sul tema sempre naturalmente dalla riduzione di orario di lavoro in relazione diciamo così agli aspetti legati alla condizione di lavoro
Non solo dal punto di vista sindacare ma dal punto di vista anche più ampio
In conclusione delle relazioni introduttive interverrà Paola Manacorda che anche motivo riconoscono che è una ricercatrice che ha avuto anche esperienze passato recente come amministratrice
All'interno del Comune di Milano
Perché si è cimentata su questi problemi appunto che noi chiamiamo della politica dei tempi cioè nel senso che appunto ragionamento ed è oggi vogliamo svolgere non è un ragionamento legato solo in maniera come dire specifica degli orari di lavoro ma con una forte relazione come lei tirare la sua relazione con la politica dei tempi nel suo complesso non solo quelli degli orari di lavoro ma milionari per esempio di servizi e quant'altro
Noi abbiamo
Come dire una serie di interventi poiché si svolgeranno nell'arco della giornata rispetto può e anche i problemi che ci sono di traffico e quant'altro definiremo meglio la scadenza ma previsto anche un in in breve intervallo con un buffet per garantire la possibilità a tutti di essere presenti anche nel pomeriggio con interventi che sostanzialmente porteranno il contributo e con con con i quali noi vogliamo confrontarci diciamo così sia di rappresentanti del governo sia rappresentanti del mondo dell'impresa naturalmente del sindacato degli imprenditori e anche gli altri rappresentanti delle varie istituzioni
Le conclusioni di questi nostri lavori saranno tratte da Alfiero Grandi che responsabile nazionale dell'area lavoro io a questo punto inizierei con le relazioni darei la parola a Nicola Cacace
Sta cosa sono anni che gli esperti più attenti
Vanno chiaramente dicendo che lo sviluppo non basta più
A creare l'occupazione che serve
L'ultima dimostrazione lo sviluppo una sua naturalmente e necessario per creare ricchezza e per creare crisi occupazione ma lo sviluppo da solo non basta più ci vogliono delle politiche attive del lavoro speciali mirate
Questa tesi è stata più volte dimostrata
Dai governi nazionali la commissione di esperti
Ma soltanto adesso è come se fa c'è stato un una il tema non non decollava il tema della di ridurre gli orari di lavoro la durata del lavoro a fini occupazionali non non decollava
E chi motivi sono sono diversi
Ma quelli che amano colpito di più quelli che danno una spiegazione sociopolitica giudice questo è un Paese ma non solo in questo paese ma in questo Paese decolla più tardi che in altri Paesi Francia ai Paesi del Nord la Germania questo tema
è ormai è al centro di di provvedimenti concreti di Parlamenti sindacati
Il terreno decollo in questo Paese perché c'è una cultura così cattolica prevalente per i cattolici punti lavoro l'espiazione del del peccato originario c'è una cultura così marxista per cui il lavoro ed essenza dell'uomo ma in altri Paesi c'è stata una cultura calvinista per cui lavora e beh e addirittura lo sgabello per andare in Paradiso c'è questa soli spiegazioni che che si danno perché non esistono spiegazioni
Non Islanda e che non esistono spiegazioni razionali
La recente mozione ero carte che è stata approvata dal Parlamento di Strasburgo con una grande maggioranza proposto dalla sinistra ma è stata approvata a stragrande maggioranza avete visto pure che Giorgio la Malfa ne ha parlato bene stranamente
Considerando la persona naturalmente
Sul sul cuore della sera questa proposta è basato su uno studio su una serie di studi che hanno fatto insieme l'OCSE DEC l'ufficio del lavoro di Ginevra il il bit che dimora c'è una tabella che che ho alle che molto interessante che ho allegato nella nella relazione che credo sarà distribuita dopo questo studio dimostra che se l'Europa volesse dimezzare la disoccupazione nell'anno due mila il PIL europeo dovrebbe crescere mediamente del quattro virgola sei per cento l'anno quindi per il Paese per passare dal dieci al cinque per cento disoccupati o da qui al due mila il PIL dovrebbe crescere a un tasso impossibile di quasi il cinque per cento l'anno e l'Italia dovrebbe crescere ancora
C'era allevatori per i singoli Paesi dovrebbe Grecia dirittura un tasso del cinque virgola sei per cento per portare il tasso disoccupazione dall'attuale dodici al cinque per cento
Quindi è praticamente ormai dimostrato ma
Soli politici più reazionari e più stupidi si alzarsi asini si attardano ancora nel cercare di di diciamo rigettare questa tesi lo sviluppo non basta più perché all'occupazione che se ci vuole una politica attiva dell'occupazione
Seconda tesi è sempre stato così non è un fatto nuovo questo è sempre stato così dall'avvento della rivoluzione industriale sa vedere umanità ci ha messo quattro mila anni per fare progressi molto lenti
Quattro mila anni fa se Seram sette poi due mila anni fa Giulio Cesare oppure due mila anni dopo Napoleone
Avessero voluto andare da da Parigi a Roma avrebbero impiegato praticamente allo stesso tempo in quattro mila anni il progresso tecnico non ha fatto dei grandi progressi
Oggi naturalmente progresso tecnico c'era una velocità molto più alta dall'avvento della rivoluzione industriale
La la produzione per ora quindi da centocinquanta da da duecento anni la la produttività la produzione per ora è cresciuto sempre più della produzione cioè ognuno di noi ogni anno produceva il il il tre per cento in più dell'anno precedente
Siccome la ricchezza complessiva cresceva meno l'occupazione è potuta aumentare fino alla piena occupazione o quasi pieno occupazione del mille novecentosettantaquattro pensate nel mille novecentosettantaquattro i tassi su come azioni Italia era del tre
Virgola sei percento N e in Europa del tre virgola otto per cento quindi si era serale June da quello che si considera pieno occupazione perché il tre cinque quando facciamo Abulafia in un certo momento c'è un certo numero di gente che sta cambiando lavoro quindi oggi abitua si considera il cinque per cento una disoccupazione tradizionali fisiologica pensate che nel settantaquattro i tassi su occupazione
Erano queste
L'occupazione cosa è potuto aumentare perché in centocinquantadue duecento anni gli orari di lavoro la giornata avori e passa dalle dodici ora alle dieci ore il Parlamento inglese nel mille ottocentoquarantasette e Caboto la legge delle dieci ore
Henry Ford nel mille novecento
Quattordici annunciò la giornata di otto ore e quindi dodici ore dieci ore otto ore prima erano e che dieci ore per sei giorni sessanta ore la settimana per cinquanta settimane erano tre mila ore nostri bisnonni nel mille ho fatto un calcolo per quanto riguarda l'Italia
Cento anni fa
Facciamo un reddito di cento anni fa con quarantacinque miliardi
Di ore cioè quindici milioni di persone lavoravano soprattutto in agricoltura naturalmente per tre mila oppure erano quarantacinque miliardi oggi facciamo un reddito che tredici volte superiore
Con trentacinque miliardi di ore lavorazione aumentato l'occupazione aumentata naturalmente in cento anni ma il monte ore si è ridotto questa riduzione del monte ore è un fatto matematico che che che che che che tutti sanno in tutti i Paesi del mondo c'è un solo paese che fa eccezione
E l'America e poi parleremo anche le case americano perché adesso ormai lo scontro Bruce lo scontro politico a livello mondiale per quando si parla di occupazione è uno scontro fra due fra tre modelli
C'è il modello americano che tutti ci mettono sotto il naso perché gli Stati Uniti né e che in effetti è l'unico Paese al mondo riuscirà a creare trentadue milioni di occupati in venti anni mentre invece l'Europa in venti anni ne ha creato cinque sei
C'è l'Italia addirittura invece ha ridotto documentato poco eccetera
Va bene che è anche il Paese e la cui produttività oraria e cresciuto a meno c'è una interesse c'è una ho citato nella relazione c'è un saggio s'apparso sulla sulla rivista economisti quindi non sono cito tutti i dati ufficiali della quando riguarda l'Italia soldati la nostra contabilità quando riguarda invece altri paesi lombardi dell'Economist financial Times i bit Knox
C'è una bella molto molto divertente la produttività oraria degli ultimi venti anni è aumentata in Giappone del due cinque per cento l'anno cioè ogni anno l'Ovra giapponese produceva nelle e che in ogni ora il due cinque per cento in più in Europa dell'uno virgola otto per cento l'anno quasi due gli Stati Uniti zero otto per cento l'anno
Cioè il modello americano è stato un modello di crescita bassa della produttività naturalmente è stato possibile Corno con i working Poor su come si dice con lavoratori poveri il salario reale media americano non è cresciuto negli ultimi anni per niente matita di reddito nazionale sia cresciuto quindi la ricchezza è stata distribuita sempre più al capitale sempre meno fattore lavoro
Oggi una deregulation continua da dall'epoca di Reagan in poi di ho citato una un dato del ministero del lavoro americano
Che c'era che dice che oggi il se solo il sessanta per cento dei dei lavoratori americani hanno una piena copertura pensionistiche e sanitarie pensate rispetto al modello europeo invece in cui la copertura almeno di quelli che stanno occupato la copertura pensionistica e sanitarie e più completa e quindi il e che il modello americano è un modello che ha creato molti occupati o attenzione la porzione americana cresce moltissimo di questi trentadue milioni venti milioni sono aumentati perché lavorazione cresciuta molto è l'unico Paese
L'unico paese industrializzato la preoccupazione cresce più dell'uno per cento l'anno in cui stiamo a zero gli altri stanno a zero uno perché c'è molta immigrazione
Eccetera quindi di questi trentadue milioni venti milioni son cresciuti perché aumentata lo è aumentata ovazione perché però c'è stato effettivamente un punto e Cuna cresce di di occupazione di lavoratori a bassissimo salario con poche garanzie si indaga ciò modelli italiano che ormai la nella nella pubblicistica più informata sui ciò modalità li hanno che invece c'ha il record della disoccupazione giovanile c'è il modalità li hanno tra virgolette il modello dell'occupazione super garantita super protetta che apre sempre più ridotta e però noi abbiamo una disoccupazione così giovanile più alta del mondo
Cioè l'Italia in Europa ci al cinquanta per cento disoccupati giovani contro la media europea del trenta per cento l'altro paese che sta perché sta peggio e la Spagna che c'ha più disoccupati Dinoi Maccia meno disoccupazione giovanile
Cioè il trentatré per cento l'abbiamo cinquanta per cento di occupazione giovani
Questi due modelli vanno sono da rifiutare entrambi il modello americano che contro tutta la nostra cultura cultura basata sulla sulla sulla solidarietà ma non soltanto per motivi etici ma anche per motivi economici la società moderna
Con alti tassi di di innovazione dei prodotti di processi ha bisogno di lavoratori che studiano per tutta la vita cioè se se noi non riusciamo a riciclare il l'operaio il siderurgico dell'IVA oppure l'operaio cinquantenne dell'Alfa Romeo
E perché questi non hanno studiato per tutta la vita c'è c'è Cibic bisogna cambiare tutto il modo di formare di e di essere anche anche nel lavoro perché le tecnologie cambiano e quindi un essere pronto ad adottare le nuove tecnologie quindi gli USA questo modello americano naturalmente tutti quanti
Ce lo sbandierano davanti DC vedete gli USA grazie alla flessibilità su quelli che creano occupazione
Però gli USA creano occupazione sulla base di una di un processo di deregulation selvagge che nessun europeo accetta ufficialmente e pubblicamente ufficialmente neanche la destra europea
Dice che ci piacerebbe un sistema in cui ci sia questo tipo di di di deregulation o con i differenziali che crescono tra ricchi e poveri
Pensate alla Ford hanno fatto la corda adesso in cui ha accettato la la la Ford se la General Motors è impegnata a non a non aumentare troppo nei prossimi anni
E Klaus sourcing cioè lo spostamento all'esterno dei dei lavori però i sindacati si impegnano a non rompe le scatole sul fatto che quelli che stanno all'esterno guadagnano dieci dollari l'ora in cui invece quelli che stanno dentro guadagnano quaranta dollari l'ora quindi allora che che quindi c'è questa questa differenziazione sempre più sempre più marcata tra quei pochi che sono così tutelati tra questi due modelli dunque questa
Che la produttività sia aumentato sempre più della produzione è un fatto storicamente noto dimostrato c'è una stazione c'è una
Nella relazione c'è un c'è un grafico del dell'OCSE degli ultimi cento anni
Cioè il tasso di crescita della produzione per ora la produttività oraria si vede chiaramente che la produttività oraria e cresciuto sempre più della produzione e come ha fatto l'occupazione
Ad aumentarle l'occupazione a e è cresciuta in cento anni perché gli orari sono passati da tre mila ore l'anno a a mille seicento mille settecento ore l'anno questa Nale che sta spiegando appunto di fronte al fatto che il monte ore
Il monte ore non cresceva anzi si riduce il monte ore necessarie per fare tutta la ricchezza nazionale si riduceva come si fa come si poteva fare a far lavorare Ventimiglia o di persone invece di quindici sempre sempre il modo semplice invece di fare
Dodici una giornata facevo dieci questo fatte otto
Poi se passa da cinque giorni quelle serie sono aumentate a cinque di oggi negli Stati Uniti
Anche lì ho citato un dato del ministero del lavoro due settimane medie di ferie l'anno contro le cinque settimane di ferie tedesche e le quattro cinque italiani eccetera eccetera
Quindi
C'è questo modello americano c'è questo modalità diano che ha che sicuramente non funziona più effettivamente c'è una nascita della super protetta e ci stanno i giovani abbandonati appunto a se stessi aumenti lavoro nero difficoltà di entrare
C'è un modello europeo che viene avanti nel dibattito della sinistra più illuminata in tutta Europa in Germania se strana se si Inghilterra inviterei è l'unico paese europeo che a seguito che ha seguito il modello americano che infatti sono gli unici due Paesi del mondo in cui gli orari sono simili a quelli di cent'anni fa
Anche qui c'era c'è c'è un diagramma della di una di queste obiezioni così internazionale ormai negli Stati Uniti
L'orario medio e quasi di mille novecentocinquanta ore l'anno mentre invece in Germania e mille cinquecento ore mille cinquecentocinquanta ore diverse cioè cioè dal questo processo di riduzione continua degli orari di lavoro cominciato più di cent'anni fa
Che ha consentito di arrivare alla quasi piena occupazione del del settantaquattro si è arrestato all'epoca del primo shock petrolifero mio novecentosettantaquattro è e e la e poi Milano centosettantanove secondo shock petrolifero quindi crisi improvvisa dell'indulto e problemi di costi il petrolio che passava da quattro a ventinove dollari dollari al barile naturalmente
A parte più debole nel se cercare c'è già già diciamo ridurre i costi quindi ne hanno sofferto gli orari di questo processo di riduzione degli orari che durava che un processo storico a a differenza di quello che dicono alcuni nostri eminenti rappresentanti industriali è antistorico chiedere no non ci sta niente di più storico non c'è niente di più storico di questo processo che motivo su tutte le statistiche essere sempre soltanto stupidi oppure arroganti come sono molti di questi rappresentanti degli USA di oggi per scissione in frasi di questo genere perché non ce sta niente di più storico
Di questo processo di riduzione continua degli orari di lavoro che era stato previsto anche dai grandi la previsto Keynes l'arresto e così ma pensate il senatore il senatore Giovanni Agnelli senior in una in un epistolario che è stato scoperto recentemente privato con convince Naldi fin dal settanta anni fa scriveva quando ci ci pure
La grande crisi del ventinove quindi se occupazione Luís scriveva chiaramente dici mai di fronte a questa realtà depresso tecnico fa aumentare continuamente la la produttività mentre invece la domanda no non cresce allo stesso ritmo cioè se noi oggi per montare un'auto ammessi ci mettono quindici ore dodici
A a Mirafiori oppure oppure alla facile mettono ancora settanta ottanta comunque un processo continue è chiaro che
Panna da dal bancomat in tre minuti fa di un'operazione che ci voleva trenta minuti ormai siamo di fronte a crescere la produttiva di questo Jadwiga riduzione del monte ore
Complessivo oggi la sì ma serve la Borsa italiana con tutti i ragazzi di vent'di ventotto trenta anni
Col trenta per cento di di di di operatori finanziari in meno facendo un lavoro anche superiore in tempo reale rispetto a quello che si faceva prima ma questo ma è un processo che investe tutti i settori perché l'informatica ecco mentre la prima rivoluzione industriale del vapore l'avvento del vapore è stata fronteggiata ai fini occupazionali da una prima riduzione di orario
Di lavoro che ho citato
L'atto nodo del parlamento inglese mille ottocentoquarantasette e quindi a tre mila si passò alla fine dove a a due mila ore
La seconda rivoluzione industriale e quella della corrente elettrica dell'energia elettrica è stata fronteggiata ai fini occupazionali da una seconda
Da un certo ma secondo un dato di riduzione continua di questi orari
La terza grande rivoluzione industriale quella dell'informatica e dell'informazione quella che sta entrando anche nei servizi pesantemente i primi servizi funzionavano come camera di compensazione
La bruttina cresceva in agricoltura Cascino e l'industria agenzie sposta si sposta continuamente questi servizi quindi sì di usciva a ottenere un salto complessivamente positivo
Dell'occupazione perché i servizi funzionano in questo modo la produttività i servizi aumentarla dello zero cinque per cento oggi a produttività dell'industria greci cinque per cento la ai servizi comincia come medie sono punte naturalmente parlo di media e nei servizi comici accresce il tre tre metri anche nei servizi cosa che prima non succedeva per cui noi dobbiamo aspettarci come sta succedendo che anche il settore bancario il settore credito assicurazione terziario
Cioè tranne i servizi per l'uomo per la famiglia quelli ancora se fanno si fanno largamente a mano ma tutti gli altri servizi
Chi ecco vedranno come stiamo vedendo in questi in questi anni cioè i colletti bianchi su quelli che strillano di più perché su quelli che per la prima volta stanno stanno subendo anche loro queste pene dei licenziamenti che prima non conosce
Come si può ridurre questo orario di lavoro senza far fallire le aziende dibattito ormai verte su questo il dibattito verte su questo le proposte che erano state fatte che faceva il senatore Agnelli Giovanni Agnelli senior nel mille novecentotrenta diceva scrivendo ai nautiche non si convincerà che era più dura dice ma come si fa a ridurre gli altri lavori e lui diceva siccome gli operai in sei ore e i così in otto ore fanno vedere la stessa produzione di quanti quella che facevano prima in dieci ore
Quindi non li manteniamo lo stesso Alario complessivo nelle nelle otto euro e noi vendiamo le macchine grosso modo sempre allo stesso prezzo e quindi non succede niente
E inauditi diceva e ma questo questa è difficile Agnelli io ho citato queste lettere sì certe difficile non è facile perché quando si passa da diede da dieci a otto ore da cinque giorni a quattro giorni come ha fatto la Oswald che nel c'è bisogna riorganizzare
Questo è un fatto di di pigrizia imprenditoriale c'è al pensate Calamo Soirée hanno ridotto gli orari per salvare quindici mila lavoratori hanno fatto
A ventinove euro e lavoro vagano su due anni che fa ventinove ore a settimana ma ci sono cento regimi diversi di orari c'è chi lavora sei giorni tutte e due settimana cinque giorni e poi fa la settimana di ferie c'è chi lavora cinque ore al giorno e cioè i giovani che sono assunti lavoro venti ore la settimana
Oltre i cinquantacinque anni invece di mandarli subito in pensione cominciano a passare al part-time insomma c'è un sistema complesso che peccato date capito che sine Condi siccome su due città che che vivono soprattutto della bomba che ne quindi la crisi da voi vaga sarebbe stato
Scusate che chiudo il coso che me lo scoop la crisi della curva che sarebbe stata una crisi di queste due città quindi i lavori e l'ha votato su due anni fa profitti enormi peraltro non fa c'è mai fatto la prova del e e che ha ridotto gli orari del venti per cento
Abolito a quattordicesima cioè gli operai hanno perso a che cosa c'è c'è la mensilità in più quindi Dioli gli operai hanno perso il dieci per cento però hanno sabato quindici mila quindici mila persone e ci hanno più tempo libero eccetera
Il costo il costo il l'obiezione principale dice la proposta che ha fatto Rocca dal Parlamento europeo e molto interessante no problem molto simile a quella che han fatto molti Noè anche i sindacati italiani cioè dire differenziare c'è qui nessuno propone una legge per passare dalle quaranta alle trenta ore perché e a Udine a Brescia non troverebbero anche gli operai del Sud c'è un problema complesso complicato un problema che deve essere c'è questa riduzione però intanto affermare che il processo deve riprendere invece il processo qui è andato indietro al settantacinque da dal e che in Italia dall'ottanta a oggi
è andato indietro se eravamo arrivati a mille seicento ore siamo donata a mille settecento ore a Brescia Lumezzane a Udine fanno cinquanta sessanta ore a settimana perché lo sto ordina un'ora di straordinario costa ancora meno di un'ora di lavoro ordina
E trovarmi invece ha proposto la misura semplicissima dice noi
Una raccolta raccomandazione passata a stragrande maggioranza Parlamento europeo sta che incide governi a fissare delle fasce di oneri sociali dal posto differenziato
Cioè dice fino a venti ore fate pagare il venti per cento di oneri sociali da venti a trenta il trenta per cento a trenta quaranta e quaranta per cento al cinque per cui si crea una convenienza per cercare di di di
Aumentarla diffusione degli orari più ridotti e non invece come succede oggi il contrario aumentare la diffusione degli straordinari
Queste questa
Noi abbiamo abbiamo calcolato dunque ci sono molti studi e succitati adesso no non mi sto affligge il già votato troppi numeri sono tutti gli studi citati che sono stati fatti tutti i Paesi tranne la dalla nostra Confindustria che che si che si diverte più in in in replica aree con frasi vuote stupida di questo tipo il processo è antistorico processo borbonico il processo non serva a niente e non cita nessuno degli studi che sono più di cent'anni che si fanno sono studi svedesi studi francesi studi fatti da dal Comitato economico e sociale di Brussel dalla Commissione di Bruxelles sfatti in Italia c'è anche posso Lunghini che ne ha fatti tanti abbiamo fatto noi
La cosa più difficile da calcolare quando si parla di in gli effetti sull'occupazione della riduzione di orario è una cosa che si chiama fattore di compensazione
Perché se voi riducete così gli orari alla centrale ENEL dei quadri visti dove riduce degli orari del venti per cento in assume il venti per cento in più di non di non ci piove solo molti lavori invece in cui si possa ridurre gli orari e c'è un aumento di produttività oraria ci quando più lavori sono pesanti sono faticosi sono fatti a mano tanto più c'è questo fattore di compensazione alto
Ecco McDonald la scoperto danni McDonald che è la più grossa catena di di hamburger e patatine fritte del mondo assume solo personale
Appartati perché perché affliggere badate in quattro ore c'è una produttività che è molto più alta che se stesso rotture perché un lavoro abbassa cioè lavoro faticoso quindi fattore di compensazione
Varia da settore a settori è stato coccolato mediamente per per per la nostra economia un un fattore quanta per censire stessi riduce l'orario di lavoro del dieci per cento il solo il quaranta per cento va in aumento di produttività oraria e il sessanta per cento va in aumento di occupazione quindi sulla base di questo va col si può prevedere che se noi riuscissimo in dieci anni a ridurre gli orari
Complessivi mediamente del venti per cento come se fosse passata quaranta alle alle trenta ore che la riduzione del venticinque per cento lo potremo avere e puro aumento di spazi occupazionali in questo Paese dei di un paio di milioni di unità
Qui ci faccia occupazionale ci servono come come il pane perché noi abbiamo una percentuale di popolazione occupata almeno quella ufficialmente occupata
Infinitamente più bassa di quella di tutti gli altri Paesi pensare nemmeno i paesi nordici lavori il cinquanta per cento della popolazione nostro paese lavora il trentacinque per cento a colazione
Quindici punti su cinquantasette milioni dieci punti sono cinque virgola sette milioni insomma c'è quindi l'entità della diciamo della sotto Pessotto impiego del diciamo di questa risorsa della risorsa lavoro in questo Paese molto più alta
Dei tre milioni disoccupati ufficiali anche se questi soqquadro ufficiali non tutti sono disoccupati lo sappiamo tutti fanno lavoro nero eccetera però comunque se vogliamo creare cioè noi da qui al Duemila
Il reddito crescerà del venti per cento in dieci anni siamo due per cento l'anno se va bene la produttività crescerà almeno della stessa misura almeno nel senso i dati ci dicono che tutti i dati ci dicano che potrebbe crescere anche di più quindi è chiaro che se che se che ognuno di noi farà il due per cento in più l'anno quindi il venti per cento in più di produzione in questi dieci anni quindi cariche sanziona cresce il venti per cento se ognuno di noi lo fa aumentandolo sua
E così produttività questo monte ore complessivo si ridurrà che ogni ogni ora si produce di più quindi è chiaro se non vuole nell'ipotesi più ottimistica questo monte ore in dieci anni resterà più o meno lo stesso
Trentacinque miliardi di ore stesse cava con soli venti milioni gli occupati ufficiali quaranta miliardi si battono anche quelli che fanno lavoro nero se ne ha voglia noi dobbiamo decidere politicamente se questi se questi diciamo se questi questo monte ore lo lo vogliamo fare a a venti milioni di occupati oppure a ventidue milioni di occupare quest'anno c'è una politica quindi qui chiaramente subentrano revisionisti così politiche visti molto importante che finalmente anche grande partito come il vostro oggi discutendo sì in sedi così autorevoli di questo di questo problema perché bisogna fissarsi in testa appunto dello sviluppo da solo non basta più
E senza una politica attiva dell'occupazione possiamo crescere quanto quanto volete possiamo andare avanti quando volete come ricchezza ma la la preoccupazione che sogniamo che tutti predichiamo anche forma fatto democratico sarà
Pio sogno
Dei nostri dei nostri tempi l'altro di voli chiuderemo questa è una è una corsia azione strana l'uomo tutto tutta la sua esistenza votato per cercare di ridurre la fatica umana insomma no per cercare di ridurre a fatica umana e qui si è impegnato in questo in questo è oggi utile negli ultimi centocinquant'anni
Sì ho avuto questo grosso progresso tecnico prima c'era tutte GE migliori erano impiegati allo studio della filosofia della metafisica eccetera della letteratura poi dopo gli ultimi centocinquant'anni
C'è stato la rivoluzione scientifica che ha prodotto arioso industriale testamenti produttività questo aumento di ricchezza e infatti l'avvitamento pensate
Che ha che all'epoca di Neanderthal e che e qui e che gli uomini vivevano trent'anni che era poco meno di quanto vivevano ottomila anni dopo cioè i in otto mila anni
Il progresso complessivo delle scienze non aveva prodotto infatti la popolazione del mondo
Era cresciuta di molto poco da duecento a quattrocento milioni mille seicento anni
Match adesso a porzione raddoppia ogni cinquanta pensate mille seicento anni per raddoppiare nell'epoca pre-industriale oggi oggi dopo cinquant'anni perché siamo in Padania che è aumentata la vide professor progresso tecnico appunto
Presso scientifico progresso tecnico e cioè dobbiamo prendere atto di questo fatto sembra che l'uomo giunto a alla soglia di questo tempi insicuri
In cui può ridurre c'è veramente il tempo dedicato alla al lavoro e aumentare quello dedicato allo studio la famiglia la politica la solidarietà alla Moore al gioco
Si tragga indietro impaurito di queste conseguenza del verso del del suo sapere grazie
Siamo Cacace tra il contributo molto interessante adesso do la parola Mario Agostinelli sul tema sempre della riduzione d'orario di lavoro riferito alle condizioni di lavoro
Ma io ho un po'provocatoriamente non faccia una relazione sui meccanismi contrattuali forse cosa che ci si aspetta
Da un sindacalista per una ragione però di Scelta
La mia con consigli e convinzione è che lo sconvolgimento della prestazione di lavoro e anche delle condizioni soggettive di percezione del tempo è stata così ampia d'aver posto al sindacato un problema che non è tanto quello della strumentazione
Quanto piuttosto quello della consapevolezza che non si può riprodurre la strumentazione della fase tele olistica per aggredire il nodo della riduzione dell'orario in questa fase guardate che se non c'è questa percezione e io credo che questo sia la debolezza più grande anche da un punto di vista teorica del sindacato e qui un piccolissimo inciso al congresso ad esempio la mia sezione cosa mi ha colpito moltissimi degli interventi chiedevano alla riduzione dell'orario
è una cosa che non viene consegnata più i sindacalisti nelle loro assemblee
Perché probabilmente la linea una strategia del sindacato un po'ripetitive su quelli che gli sembrano in noti da cui far nascere il proprio potere salta invece noto straordinario della prestazione del lavoro e dei suoi cambiamenti
Ho l'impressione addirittura che in questi anni dal novanta al novantasette al novantasei tra l'altro è aumentata di uno e sette ore la prestazione media di chi ha lavoro e non Bardia posto dove rinnovi si hanno stia succedendo in questa fase quello che era un po'successo nella fase di impegno in cui si era impennata la rivoluzione industriale certo al mille ottocentotrenta mille ottocentosessanta
L'orario era passato da dodici a quattordici sedici euro
Solo dopo la consapevolezza che bisogna misurarsi con il nuovo sistema di fabbrica eccoli novità sconvolgente della tecnologia della macchina del
Delle macchine a vapore è cominciata con le lotte organizzate delle lavoratrici e dei lavoratori con le reazioni
Sul piano legislativo anche degli Stati un progressivo abbassamento che ha portato come diceva Cacace alle mille settecento ore degli anni se
Quindi dentro una discussione che riguarda la più grande forza politica della sinistra italiana credo che questa percezione sia ancora più importante che fornire una serie di ricette contingenti sul piano della contrattazione fu prima ancora di addentrarmi in una discussione più puntuale vorrei affrontare due obiezioni che la cultura diffusa di questi anni rende particolarmente insidiose
La prima l'ossessione di tutti i governi è quella della riduzione del deficit pubblico
è una politica di riduzione generale dell'orario o intacca i salari o richiamo sostegno pubblico attraverso le contribuzioni selettiva incentive come nel caso della proposta l'OCCAR o dei contratti di solidarietà quando noi li abbiamo oggi
Ma qui è il punto
Si vuole finalmente contribuire alla riduzione del deficit e quindi dare una risposta anche in quella direzione non saltarla
Attraverso la piena occupazione l'eliminazione degli enormi costi della disoccupazione temporanee permanente che sono il quattro per cento del PIL nella Comunità europea
Cioè tanto quanto la spesa per la sanità
E un più equilibrato rapporto tra lavoratori attivi e pensionati e la lotta all'evasione fiscale oppure l'idea del deficit pubblico e gestita unicamente a danno dell'UE al fine e a misura degli interessi dell'inglese e dia un profitto che ormai nelle posizioni dichiarate da Confindustria e l'autentica variabile indipendente di questi temi
C'è una seconda obiezione forte
Di fronte ai pericoli di tagli allo stato sociale e di vanificazione della politica dei redditi che sembra l'obiettivo dichiarato
Anche con un certo successo da parte della Confindustria e ancora possibile mobilitare lavoratrici e lavoratori su un terreno qualitativamente più avanzato quello della riappropriazione del tempo della sua riduzione
E rischiare di spingere un Governo come queste in una rotta di collisione totale condilomi Pier Fossa che oggi sono tronfio mio interroganti e qui siamo secondo me è di nuovo un punto cruciale
Ma rispondo è possibile non fare un tutt'uno di piena occupazione politica dei redditi politica industriale riqualificazione dell'UE fra non scegliere quindi da sponda progressista e di coesione sociale
Nella competizione che si svolge a livello globale e dare così un autentico contributo alla conferma di quel modello europeo che io non credo si tenga se si arretra poco
Ma se riesce nella competizione affermarsi per la coesione sociale
Che produce
Credo allora che stabilire la priorità di questa agenda nel lavoro del sindacato
Della sinistra sia un punto ineliminabile
Io credo allora che una nuova concezione dello spazio e del tempo siano la principale riflessione su cui anche un'assemblea come questa deve cominciare appropriative
Ecco la nostra cultura e lo diceva Cacace prima passa in prestito Vito delle relazioni profonde tra l'atto lavorativo e la pienezza dell'esperienza umana ha citato il calvinismo che addirittura assicurava la salvezza
Queste relazioni e qui è il punto vengano disarticolate se la sfera lavorativa e quelle esistenziali vengono ambientate in dimensioni spazio temporali diverse
Quell'esistenziale nello spazio-tempo biologico quella lavorativa nello spazio-tempo della produzione
Ma e qui al punto se volete della mia relazione quello di cui bisogni urgentemente rendersi conto è che lo spaziotempo della produzione taylorista fordista quelle in cui siamo cresciuti anche
Era profondamente diverso da quello che le tecnologie informatiche e delle comunicazioni e il modello di impresa globale ci vanno imponendo
E cioè con il terrorismo più classico noi ci trovavamo di fronte a un tempo lineare
Di cui gli orologi scandivano il flusso con sequenze incrementale in rapporto tra loro di causa ed effettuo lo spazzerà quelle Oppi Lideo continuo delimitato da confini palpabili percorso da corpi pesanti a velocità sempre più elevate generando comunque venti sotto il controllo dei sensi
C'era già vanificato se volete uno spazio per le percezioni soggettive del tempo
Che erano sostituite da concatenazioni scandite dall'orologio ma il tempo libero
Era tuttavia riconsegnato entro i suoi limiti alle necessità della riproduzione quindi ricondotto alla sua natura ciclica e biologica
L'attività spero tutti IVA di stampo fordista in sostanza forzava i concetti tradizionale di spazio e tempo ma non li rivoluzionata scindendo lì irreversibilmente questa cosa ce lo dicono le donne soprattutto
Il tempo in definitiva era accorciato articolati in successione prestabilite misurato secondo un ordine che stabilire la distanza tra operazioni rigidamente concatenate
Lo spazio della biologia veniva progressivamente a dire dorato dalle radiazione territoriale delle strutture infrastrutture industriali le fabbriche gli impianti e le strade attorno a cui dentro cui si concentrava l'attività produttiva
La scansione temporale dell'attività dei sistemi biologici i lavoratori doveva sincronizzarsi con il tempo fisico scandito dalla meccanica degli orologi
Il sistema biologico doveva ricevere rinunciare per un certo periodo limitato della Witz trentacinque anni di tempo
Ai suoi tempi ignorare le stagioni il giorno la notte gli stati d'animo la sua età biologica per comportarsi come una macchina
Un accessorio complementare dell'orologio meccanico e doveva agire in modo periodiche ripetitivo eseguendo operazioni
Ma c'era sempre una gerarchia in quel sistema seppur violata a secondo dei rapporti di forza della gerarchia stava dalla parte dell'uomo
Oggi siamo molto al di là di una forma di pura costrizione
Sei andato configurando un paradigma produttivo con uno spazio un tempo proprio in discontinuità con quello dell'esperienza precedente
Un paradigma che permette di simulare uno spazio un tempo della produzione aree te in contemporanea
Al cui interno vengono Massimo iniziate solo gli obiettivi del sistema economico finanziario e non si tiene conto più dell'attività affettiva di riproduzione di relazione
Si è creato cioè un luogo virtuale della produzione il cuore del sistema di impresa accanto a quello fisico il cui siamo abituati luogo che è fatto di punti discontinui ma interconnessi lontani ma raggiunti simultaneamente
Di comunicazioni di tempi non necessariamente sequenziali di elevatissimo ordine e suo funzionamento comporta poche Energia tutta concentrata nello scambio di informazione nella simulazioni
La ricchezza l'accumulazione in definitiva al potere sembrano stare qui dentro
Invece la produzione materiale vere e proprie avviene in un luogo fisico o in tanti luoghi fisici dispersi dove si verificano enormi sprechi e ingenti
Diseconomie sul piano personale umano che vengono riversate sull'ambiente sociale naturale Pirelli
Che si combattevano tempi che a guerra per il possesso e l'esproprio del tempo diffusa su tutto il territorio e che ha soppiantato quella tradizionale per il possesso di spazio è il tempo delle persone impegnate nella produzione essere totalmente colonizzato non più soprattutto lo spazio geografico dove gli impianti vengono insediati dato che la loro mobilità sul pianeta dipendesse
L'etica di riduzione generale dell'orario o intacca i salari o richiamo sostegno pubblico attraverso le contribuzioni selettiva incentive come nel caso della proposta Rocca o dei contratti di solidarietà quando noi li abbiamo agito
Ma qui è il punto
Si vuole finalmente contribuire alla riduzione del tesi citi quindi dare una risposta anche in quella direzione non saltarla
Attraverso la piena occupazione l'eliminazione degli enormi costi della disoccupazione temporanee permanente che sono il quattro per cento del PIL nella Comunità europea cioè tanto quanto la spesa per la sanità
E un più equilibrato rapporto tra lavoratori attivi e pensionati e la lotta all'evasione fiscale oppure l'idea del deficit pubblico e gestita unicamente a danno dell'UE al fine e a misura degli interessi dell'inglese dia un profitto che ormai nelle posizioni dichiarate da Confindustria e l'autentica variabile indipendente di questi temi
C'è una seconda obiezione forte
Di fronte ai pericoli di tagli allo stato sociale e di vanificazione della politica dei redditi che sembra l'obiettivo dichiarato
Anche con un certo successo da parte della Confindustria e ancora possibile mobilitare lavoratrici e lavoratori su un terreno qualitativamente più avanzato quello della riappropriazione del tempo della sua riduzione e rischiare di spingere un Governo come queste in una rotta di collisione totale con i Romiti Fossa che oggi sono tronfio mentre arroganti e qui siamo secondo me è di nuovo un punto cruciale
Ma rispondo possibile non fare un tutt'uno di piena occupazione politica dei redditi politica industriale riqualificazione dell'UE fra non scegliere quindi da sponda progressista e di coesione sociale
Nella competizione che si svolge a livello globale e dare così un autentico contributo alla conferma di quel modello europeo che io non credo si tenga se si arretra poco
Ma se riesce nella competizione affermarsi per la coesione sociale
Che produce non credo allora che stabilire l'artefice o Rita di questa agenda nel lavoro sindacato della sinistra sia un punto ineliminabile
Io credo allora che una nuova concezione dello spazio e del tempo siano la principale riflessione su cui anche un'assemblea come questa deve cominciare appropriative
Ecco la nostra cultura e lo diceva Cacace prima ha sempre istituito delle relazioni profonde tra l'atto lavorativo e la pienezza dell'esperienza umana ha citato il calvinismo che addirittura assicurava la salvezza
Queste relazioni e qui è il punto vengano disarticolate se la sfera lavorativa e quella esistenziali vengono ambientate in dimensioni spazio temporali diverse
Quell'esistenziale nello spazio-tempo biologico quella lavorativa nello spazio-tempo della produzione
Ma e qui è il punto se volete della mia relazione quello di cui bisogni urgentemente rendersi conto
E che lo spaziotempo della produzione taylorista fordista quello in cui siamo cresciuti anche era profondamente diverso da quello che le tecnologie informatiche e delle comunicazione il modello di impresa globale ci vanno imponendo
E cioè con il terrorismo più classico noi ci trovavamo di fronte a un tempo lineare
Di cui gli orologi scandivano il flusso con sequenze incrementale in rapporto tra loro di causa ed esse lo spazzerà quelle Uppi Lideo continuo delimitato da confini palpabili percorso da corpi pesanti a velocità sempre più elevate generando comunque venti sotto il controllo dei sensi
C'era già vanificato se volete uno spazio per le percezioni soggettive del tempo
Che erano sostituite da concatenazioni scandite dall'orologio ma il tempo libero
Era tuttavia riconsegnato entro i suoi limiti alle necessità della riproduzione quindi ricondotto la sua natura ciclica e biologica
L'attività scale però tutti IVA di stampo fordista in sostanza forzava i concetti tradizionale di spazio e tempo ma non li rivoluzionata scindendo lì irreversibilmente questa cosa ce lo dicono le donne soprattutto
Il tempo in definitiva era accorciato articolati in successione prestabilite misurato secondo un ordine che stabilire la distanza tra operazioni rigidamente concatenate
Lo spazio della biologia veniva progressivamente diretti dorato dalle radiazione territoriale delle strutture e infrastrutture industriali le fabbriche gli impianti e le strade attorno a cui dentro cui si concentrava l'attività produttiva
La scansione temporale dell'attività dei sistemi biologici i lavoratori doveva sincronizzarsi con il tempo fisico scandito dalla meccanica degli orologi
Il sistema biologico doveva ricevere rinunciare per un certo periodo limitato della ditta trentacinque anni di tempo
Ai suoi tempi ignorare le stagioni il giorno la notte gli stati d'animo la sua età biologica per comportarsi come una macchina
Un accessorio complementare dell'orologio meccanico e doveva agire in modo periodiche ripetitivo
Eseguendo operazioni
Ma c'era sempre una gerarchia in quel sistema seppur violata a secondo dei rapporti di forza della gerarchia stava dalla parte dell'uomo
Oggi siamo molto al di là di una forma di pura costrizione
Si è andato configurando un paradigma produttivo con uno spazio e un tempo proprio in discontinuità con quello dell'esperienza precedente
Un paradigma che permette di simulare uno spazio un tempo della produzione Arete in contemporanea al cui interno avendo la massima iniziate solo gli obiettivi del sistema economico finanziario
E non si tiene conto più dell'attività affettiva di riproduzione di relazione
Se creato cioè un luogo virtuale della produzione il cuore del sistema di impresa accanto a quello fisico il cui siamo abituati
Luogo che è fatto di punti discontinui ma interconnessi lontani ma raggiunti simultaneamente
Di comunicazioni di tempi non necessariamente sequenziali di elevatissimo ordine
E il suo funzionamento comporta poche Energia tutta concentrata nello scambio di informazione nella simulazioni
La ricchezza l'accumulazione in definitiva al potere sembrano stare qui dentro
Invece la produzione materiale vere e proprie avviene in un luogo fisico o in tanti luoghi fisici dispersi dove si verificano enormi sprechi e ingenti
Diseconomie sul piano personale umano che vengono riversate sull'ambiente sociale naturale e lì
Che si combattevano tempi che al guerra per il possesso e l'esproprio del tempo diffusa su tutto il territorio e che ha soppiantato quella tradizionale per il possesso di spazio è il tempo delle persone impegnate nella produzione a essere totalmente colonizzato non più soprattutto lo spazio geografico dove gli impianti vengono insediati dato che la loro mobilità sul pianeta dipendesse
E va riformato e proprio interrogando l'esperienza sociale femminile
Si ricavano due direttrici fondamentali per la riforma dello Stato sociale da una parte un uso diverso delle risorse e dall'altra un uso diverso del tempo
è il tempo di lavoro che va rimodulato in connessione con gli altri tempi della vita a partire dai tempi della cura
Mentre in Italia abbiamo un tasso di occupazione femminile tra i più bassi d'Europa contemporaneamente le donne italiane hanno il primato nel mondo e si è ben evidenziata la conferenza ONU di Pechino del maggior numero di ore lavorate
Questo significa che le donne italiane sono costrette a svolgere un monte ore spaventoso di lavoro di cura e poi c'è ancora qualcuno che si stupisce del progressivo abbassamento degli indici di natalità questo non può più essere un problema caricato interamente ed esclusivamente alle donne che peraltro ciò nonostante intendono continuare a restare sul mercato del lavoro
Il tempo che si dedica alla cura delle persone e primario per rigenerare la ditta delle donne e degli uomini
è stato il suo nascondimento la dello rappresentato come ininfluente alla vita sociale e ad impoverire non solo le donne ma l'umanità degli uomini e delle donne la qualità delle relazioni sociali
Sono state proprio le donne del PC PDS le protagoniste di una legge di iniziativa popolare che ancora oggi dopo diversi anni mantiene intatta la sua valenza simbolica e materiale
Riaprendo tutta la riflessione sul tempo e sui tempi sociali le donne hanno individuato per prima del tempo come un nuovo campo di conflitti e di negoziazione del patto sociale lo diceva bene
Prima di me Paola Manacorda
La scansione del tempo così come noi la conosciamo è connaturata alla città e al suo governo e questo ben si evinceva dal tipo di considerazioni e di argomentazioni che Paola Manacorda ci ha proposto questo non perché la legge centoquarantadue riconosce al sindaco la responsabilità in materia di Tempi e orari della città infatti queste sono la conseguenza ultima di una lunga storia se partiamo da più lontano vediamo che è la città costituzionalmente il luogo del tempo
Del tempo convenuto misurato frammentato il tempo conflittuale il tempo contrattato
C'è anche qui un lungo excursus storico che si potrebbe tracciare sinteticamente dopo il tempo scandito fondamentalmente dalla religiosità dalla preghiera ed ai tocchi dal campanile
Quello industriale e collettivo scandito dalle sirene della manifattura oggi una nuova e profonda rivoluzione quella telematica impone di costruire un quadro di riferimento all'interno del quale temere il tempo governarlo
Dargli un ritmo che tenda per quanto possibile ad un senso e cioè ad un po'di armonia
Per questo siamo impegnati a sollecitare un rapido positivo iter della legge sui tempi delle città avendo in mente questo contesto della mondializzazione dell'economia che ne concausa appare chiaro come la riforma del welfare non possa essere in alcun modo soltanto questione di rivisitazione e ora razionalizzazione del sistema pensionistico e di quello sanitario
Così come è per le forze sindacali
Il punto non è la sola riduzione dell'orario ma insieme la rileggo l'azione redistribuzione dei lavori e dei tempi
Nello stesso modo non possiamo più leggere ed interpretare la realtà con vecchie lenti e categorie interpretative
Importante ad esempio abituarci ad assumere un binomio nuovo qual è quello di inclusione esclusione che ci può consentire di leggere realtà e condizioni diverse altrimenti oggi invisibili
Scopriremo così che si può essere benestanti ma contemporaneamente anziani e isolati
Oppure avere una condizione economicamente modesta ma essere dentro una rete di relazione che garantisce reciprocità sostegno e senso della persona e delle sue azioni sociali in questo quadro si capisce bene che il governo del nuovo welfare che vogliamo costruire non può essere ridotto soltanto a questione di prestazioni e servizi nel senso che non è vero lo diceva Agostinelli che tutto ha un prezzo
Il lavoro di cura delle persone ci dice che ci sono cose che non si possono proprio comprare
Più ambiziosamente dobbiamo allora parlare di politiche sociali
Mentre più ancora che di Stato Sottil sullo stato sociale dovremmo mettere l'accento sulle comunità le collettività locali e quindi ancora soprattutto sulle città
Luogo del moderno conflitto sociale della partecipazione e dell'aggregazione
La riforma del welfare è che sarà dunque banco di prova di una cultura dell'intervento pubblico più attento ai bisogni delle persone e dell'ambiente
Capace anche di interagire con l'iniziativa privata i suscitare coesione sociale anche attraverso una domanda privata di beni collettivi come in questa direzione più a volte ci ha stimolato Ruffolo il lavoro di cura deve e può diventare fonte di occupazione di opportunità e di cittadinanza in un welfare italiano riformato e corretto nei suoi vizi particolaristici e patriarcali
Da un punto di vista dell'iniziativa legislativa e concludo un banco di prova imminente significativo è rappresentato dal recepimento della direttiva europea sull'orario di lavoro e dalle normative sui congedi parentali
Anche in questo ambito sarà possibile far valere una cultura riformatrice dell'intervento pubblico promuovendo una riduzione dell'orario insieme articolata e generalizzata
Da raggiungere attraverso un complesso di strumenti normativi e contrattuali
Con possibili distribuzione dei tempi e del lavoro si pensi ai congedi parentali e formativi e dell'orario e ad un'articolazione sia degli orari che dei regimi di tutela in quel contesto dovremmo sottoporre a verifica anche l'Italia d'impianto tradizionale della cultura della parità uomo donna e il suo rapporto con il sistema delle tutele del lavoro per esempio a proposito del lavoro notturno
Infatti in divieto al lavoro notturno per le donne e la possibilità di rimuoverlo attraverso la contrattazione sindacale così come attualmente previsto dalla legge di parità sono in discussione sulla base di un ricorso della Corte europea pendente verso il nostro Paese proprio a causa di quella norma
Considerata in contraddizione con la legislazione di parità è necessario sottolineare in questo caso che limitarsi ad accogliere la sollecitazione europea non sarebbe soltanto la rinuncia ad una tutela per le donne infatti ne parlava Paola Manacorda il turno notturno non può essere considerato soltanto un turno di lavoro tra gli altri proprio per questo è necessario continuare a porre un argine all'uso del turno notturno in particolare nel settore manifatturiere manifatturiero sia per gli uomini che per le donne
Anche in questo caso le sollecitazioni europee possono diventare occasioni per un ragionamento di più ampio respiro e la costruzione di una nuova normativa in nome della parità
Può e deve significare migliori condizioni di vita e di lavoro sia per le donne che per gli uomini
Anna Maria Carloni
Vediamo adesso Parolari a Franco Giordano responsabile del lavoro della segreteria di Rifondazione Comunista nel pomeriggio voglio ricordare che oltre agli interventi di tre è un ruolo del ministro tre ore di Carniti ci saranno anche altri interventi che non riusciremo a fare la mattinata a partire da quello di Guidalberto Guidi della Confindustria responsabile del centro studi che Edipo in giardino della Confcommercio che è presente anche i nostri lavori insieme a Crucianelli che anche lui interverrà nel pomeriggio
Ho provato a Jordan
Ma innanzitutto permettetemi di ringraziare per l'opportunità che mi viene data di parlare
Su un tema la cui attualità oramai
Su cui l'importanza è sotto gli occhi di tutti
E credo anche a partire dalle relazioni che sono state fatte anche con contributi riflessioni che sono state qui proposte particolarmente condivisibili stimolante interessanti quindi il mio intervento
In qualche misura tenderà per ovvie ragioni a selezionare alcuni di questi temi
Ma io parto da una riflessione
Il professor Cacace in apertura con sobrietà di linguaggio che gli è propria ha detto che in Italia il tema della riduzione d'orario non decolla
Ci saranno sicuramente ragioni culturali profonde ha storicamente definite le ha ricordate
Miss mi piacerebbe discutere un po'di più sulla cultura marxista non per come ha prodotto concretamente ma anche sul pensiero di Marx
Ma io voglio soffermarmi un po'di più sulle ragioni politiche
Di breve periodo quelle con più contingenti che sono sotto gli occhi di tutti e che non permettono a questa discussione di avere un inveramento
E anche una qualche forma di attuazione pratica della riduzione degli orari di lavoro
Provo a definire quali sono i punti di resistenza
Prima questione
Innanzitutto mi Pardi cogliere una particolare aggressività
Dell'attuale sistema delle impresa del padronato italiano
Con caratteristiche propriamente conservatrici
Con un capitalismo che tende ad essere sempre di più un capitalismo assistito proprio mentre reclama nel processo di globalizzazione dell'economia politiche più liberiste
E non sto parlando solo alle recenti posizioni di Fossa di Cipolletta di Romiti
Ma sto dicendo anche oltre alle dichiarazioni di principio da alcuni comportamenti concreti come veniva ricordato nella relazione di Cacace la Volkswagen in composizioni che pure io critico perché lì c'è una riduzione di salario che a me non convince la Borsa vaga in pratica per difendere la propria industria pratica una riduzione degli orari
In maniera controversa
Con limiti con contraddizioni al contrario la FIAT minaccia le dello delocalizzazioni e le dette il rito realizzazioni minaccia e pratica
è contemporaneamente
Pratica quelle uniche forme di riduzione dell'orario di lavoro come i contratti di solidarietà non su prodotti strategici e quindi che hanno come nell'Hapoel svaghi un qualche futuro ma solo su prodotti in via
Di
Sì di obsolescenza e quindi con prodotti che non hanno nessun valore quindi diciamo da un punto di vista strategico e quindi quelle operazioni di riduzione del tempo di lavoro con i contratti di solidarietà vengono vissuti gestiti solo come gestione diciamo di forza lavoro in eccedenza e in transizione
Hai una maniera proprio di concepire una politica industriale di segno diverso devo dire che la FIAT viene incentivata mantenere questo atteggiamento perché al contrario di questo tipo di politiche innovative preferisce essere di più assistita per esempio con gli incentivi sull'auto
Il secondo nodo scusate pilastri stringatezza con cui affermo
Queste questioni il secondo nodo è che dal governo non decollano una vera e propria politica per l'occupazione fondata strategicamente sulla riduzione dell'orario
Non decolla con un paradosso che nel nostro Paese aumenta la disoccupazione è contemporaneamente aumentano le ore lavorate per addetto
Non decolla anche perché lo dico esplicitamente vengo qui hanno di politici di fondo dal ministero del lavoro che sarebbe preposto a combattere la disoccupazione e troviamo le forze più fautrici per esempio su un punto delicato anche se questo ci voglio tornare immediatamente dopo ad un allungamento delle prestazioni del del lavoro in tutto l'arco della vita con l'aumento dell'età pensionabile e con la progressiva
Dismissione dell'istituto la pensione di anzianità
Dal ministero del lavoro abbiamo in queste ore sarebbe opportuno discutere ragionare una politica di incentivi all'auto senza nessuna strategia di politica industriale senza vincoli alla politica occupazionale senza nessuna ipotesi di riconversione di riconversione ambientale dentro una vecchia logica dello sviluppo
Ecco con una sottrazione di risorse udite in udite dubito che quelle risorse saranno mai più recuperate neanche con l'Iva che faremo
Che avremo dal dalla vendita suppletiva di auto con una sottrazione di risorse dal fondo dispiace che non c'è qui sottosegretario Pizzinato dal fondo pari lavori socialmente e ambientalmente utili sia pure nella forma Contestabile
Che che qui è stata più volte ribadite
Io credo che qui ci sia un problema che da un da un certo punto in poi non può più essere l'imprendibile c'è un problema del ministero del lavoro lo dico esplicitamente c'è un problema del governo in tema di credibilità di politiche per l'occupazione
Le politiche per l'occupazione non possono essere solo politiche di flessibilità che come scriveva un tempo bellissimo libro la compagna Paola Manacorda che non possono essere viste solo ed esclusivamente come forma eufemistica della precarizzazione
In Italia persa questione
A differenza che nel resto del Nord Europa e qui c'è un però una vera e propria questione che mi diciamo dolorosa da da da da cogliere non c'è una vera iniziativa sindacale in grado di suscitare una lotta indicazione dalla eccetera
Non c'è non esiste
Non esiste un percorso di lotta concreto non vedo una vertenza
Non esiste al di là di lodevoli iniziative territoriali
Non esiste un'adeguatezza delle stesse piattaforme rivendicativa non credo che il tema della riduzione d'orario stia dentro il percorso di lotta al movimento sindacale
Eppure Cosimo né in Europa
Non lo dico solo per l'esempio classico della Germania in cui li che metta l'ha conquistato le trentacinque ore
Ma dico che c'è una discussione molto forte per certi versi anche molto stringente in germe in Francia
Dove ci sono esperienze pilota concrete che hanno ottenuto risultati positivi e dove il più grande partito la sinistra voglio nel Jospin ha proposto una riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario trentacinque
In Italia non si riesce a scaldare la legge del ventitré e io invece credo che il tema anche dell'iniziativa sindacale può essere un grande tema è una grande occasione per smuovere resistenza che oggi sono molto forte io credo che ci voglia una vertenza generale e generalizzata dubito che le con la logica della contrattazione aziendale noi riusciremo dopo ad ottenere risultati concreti efficaci effettivi
Anche perché la la logica della contrattazione aziendale rischia di essere solo ed esclusivamente subalterna alle logiche di ristrutturazione della singola azienda
E dal lavoratore spesso le politiche di riduzione dell'orario di lavoro come qualche sindacalista qui ci può insegnare viene vissuta dal lavora dall'avvocato ora come un vero e proprio arretramento come un surplus di potere
Da parte sulle condizioni del lavoro da parte dell'impresa come un arretramento sul sul regime degli orari come un un arretramento sul regime dei turni come un arretramento per esempio sulle dinamiche sulle dinamiche salariali
è la logica che ha prodotto il lavoro notturno il sabato data che ha prodotto i lavoro notturno che ha prodotto il lavoro al sabato il lavoro alla domenica
Io credo quindici occorra una grande avvertenza generale sul tema della riduzione degli orari azienda per azienda
Non credo che ce la facciamo è quando si avvia questo processo questo processo rischia di essere subalterno ai processi di ristrutturazione in atto
Anche perché gli
Prestazioni che al contrario troviamo sono spesso prestazioni molto discutibile penso al contratto week-end che in alcune realtà del Mezzogiorno è stato applicato che prevede
Due regimi di lavoro differenti in comunicanti totalmente in comunicabili e anche a collaboratori che rischiano di essere concorrenziali tra di loro
Il rischio molto grande quello dell'ulteriore ricorso a prestazioni straordinarie
Io quindi ritengo che bisogna prospettare perché ci troviamo di fronte ad un'ipotesi precisa da parte del padronato italiano che fa riferimento posizioni che dicevo prima dobbiamo provare a prospettare un'ipotesi generalizzata di iniziativa e anche dal dal versante politico perché non voglio sottrarmi a questo tema ad una battaglia che è una battaglia di alternativa sul modello sociale di forzatura del modello del modello di sviluppo
Certo che la battaglia deve essere una battaglia che è uno scenario europeo ma da qualche parte dobbiamo pure in provincia e io credo che noi dobbiamo cominciare da qui tra l'altro se proprio vogliamo intervenire sullo scenario internazionale abbiamo visto che anche mobilitazioni
Al di là
Del mondo che ci circonda più vicino l'Europa stanno proprio a contestare le modalità con cui il lavoro viene praticato oggi penso le mobilitazioni in Korea noi avanzeremo Progetto di legge che per la circolazione
Delle merci produca un qualche le una grande discussione che può essere il terreno di unificazione anche di notte
Che che contenga in sé rispetto al processo di circolazione delle merci clausole sociali anche sul terreno dette il diritto del lavoro
Insomma io sento una stretta fortissima
Una stretta fortissima che riduce la discussione sugli orari di lavoro ad una semplice opzione culturale ed accade
E invece c'è una stretta sul terreno economico
Avete visto che l'orientamento del padronato e molto netto dopo l'apprezzamento della e anche dopo che una politica di competitività di prezzo come è stata prodotta solo ed esclusivamente nel nostro Paese negli anni precedenti si è in qualche modo più sarà la logica è quella di Est accentuare politiche di deregolamentazione che sono politiche di deregolamentazione salariale e politiche anche di deregolamentazione delle tutti
Io credo che così facendo alla fine non si colpisce solo il mondo del lavoro
Ma alla fine si posiziona questo Paese nella divisione internazionale del lavoro in condizioni di subalternità rispetto rinnovato ai processi innovazione tecnologica ecco come dimostrano i dati recentemente la nostra industria in particolar modo l'industria manifatturiera rischia di a vere produzioni tecnologicamente sempre più semplici
è attività manifatturiere a poco prezzo insomma il rischio sull'apparato produttivo generale oltre che sulle condizioni di lavoro con un processo sulle condizioni di lavoro che investa investe a catena le qualità formative
La capacità qualitativa del lavoro con un processo di gerarchizzazione del lavoro molto intenso è molto grande si dice spesso e volentieri questi di questi in questi tempi il problema lo dicono
Dal mondo imprenditoriale con qualche credito incomincia a vedere drammaticamente anche nel governo che è il problema è la l'aumentato costo del lavoro è il problema è il tema della competitività vorrei citare solamente alcuni dati dell'Istat che dicono l'esatto contrario
Nel novantaquattro il costo del lavoro è diminuito del tre virgola quattro per cento nel novantacinque dello zero virgola sette per cento solo nel nel novantasei noi abbiamo qualche segnale di ripresa in virtù dell'abbassamento e l'inflazione
Contemporaneamente si dice che l'orario di lavoro non può essere praticato la riduzione dell'orario di lavoro perché appunto altrimenti non saremmo competitivi
Vorrei ricordare sempre i dati dell'Istat che è un lavoratore tedesco nell'industria manifatturiera costa trentuno dollari all'ora trentuno dollari allora
Un lavoratore italiano apposta quasi la metà diciassette dollari allora
Vorrei anche ricordare che in Germania noi abbiamo avuto l'anno scorso nonostante il marco forte anche un surplus commerciale che è un indicatore dello stato di salute dell'impresa indiscutibile di sessantatré miliardi di dollari
Io non capisco come l'industria italiana punta esclusivamente ad una competitività che è una competitività fondata sulla contrazione del posto in loco
Io ritengo e mi avvio rapidamente a concludere che per coinvolgere i lavoratori in una battaglia per la riduzione dell'orario di lavoro i lavoratori sia decisiva la anche la leva Salaria
L'asse salario orario è un asse che va tenuto insieme c'è un nesso profondo non convincere i lavoratori ad una riduzione dell'orario di lavoro se contemporaneamente non riconquista Remo un potere d'acquisto dei salari perché altrimenti il la riduzione dell'orario di lavoro
Su non riuscirà a sopperire il bisogno di integrazione del reddito che è molto forte ed è per questo che credo che la nuova fo frontiera della contrattazione possa essere la destinazione di una quota degli aumenti di produttività reale d'impresa settore di sistema utilizzata per ridurre gli orari a parità di salario
Io vedo tre assi e concludo rapidamente
Anche da un punto di vista legislativo un fondo per la riduzione degli orari
Una fissazione di un nuovo orario legale noi abbiamo forzato la proposta le trentacinque ore ma credo che sia arrivati al dunque il governo almeno sotto le quaranta ore che la media contrattuale tu mettere arrivare invece continuo a vedere delle resistenze dal Governo su questo terreno che altro non sono che l'affetto bilanciato della politica di influenza nel sistema delle imprese Terzo un maggior costo delle prestazioni degli straordinari
Per poter far questo
Io credo che dobbiamo riprendere con forza un'iniziativa anche comuni a sinistra
Sento in queste ore per questo ho voluto con grande forza da gettare alcun allarme le forze alla sinistra
Sento in queste ore un mutamento progressiva uno sviluppo slittamento nelle politiche del gol
Uno slittamento
Viene colpita per questa via la nostra gente
Ed è per questo che io credo che con grande determinazione dobbiamo riprendere un'iniziativa politica iniziativa sociale molto grave
Certo la riduzione dell'orario di lavoro non è solo
Una predire la disoccupazione come viene definita oggi tecnologica
In virtù del fatto che non c'è più quel circuito bis virtuoso tra crescita e aumento dell'occupazione
E anche un'idea di liberazione del lavoro salariato e tale lavoro salari
Una grande idea di liberazione è una sottrazione di tempo
E anche la ricostruzione di un punto di vista il lavoratore una volta che molto autorevolmente il compagno Trentin da Chianciano disse
Che è una riduzione del tempo di lavoro non punta le forme dell'organizzazione del lavoro io credo nonostante l'autorevolezza del
Della pensò della persona che non
Anche per il ruolo che che svolgeva all'ora io credo che questa affermazione non sia dei la sottrazione di tempo dall'organizzazione capitalistica del lavoro è una premessa per un processo di qualificazione del lavoro una premessa
La lotta per la riduzione del tempo di lavoro è una lotta per la conquista della forma generale della ricchezza corrispondente la soddisfazione dei bisogni nuovi e ricchi è una lotta per quello che Marx chiama il tempo disponibile
Vorrei concludere su una questione proviamo a re immaginare anche per sottrarci da una politica meramente difensiva come viene definita oggi a quest'offensiva sullo Stato sociale
E proviamo a pensare il tempo del di lavoro nell'intero arco della ditta
Non sotto la stretta e la logica imperante dei tanti
Per cui bisogna solo ed esclusivamente sottostare alle logiche del Fondo monetario internazionale le prese di posizione di Confindustria di Fossano
Proviamo ad immaginare una riduzione del monte ore complessivo del lavoro nell'intero arco della vita allora munta il paradigma attorno al quale noi discutiamo dello stato sociale e persino anche il paradigma di come noi discutiamo della previdenza
Perché riducendo drasticamente il tempo di lavoro noi riusciamo anche a sottrarci all'egemonia cultura politicamente l'impresa esercita sul singolo lavoratore e sull'intera società
Rita ridefinendo una gerarchia sulle forme di organizzazione della vita oltre che di organizzazione del lavoro
Abbiamo adesso la parola Raffaele Morese segretario generale aggiunto della CISL dopo di lui interverrà Sergio Cofferati chi chiude gli interventi la mattina
Vi ringrazio di questo invito perché
Io ritengo che nei prossimi giorni
Il
Bisogna consolidare l'idea che il novantasette deve essere l'anno dell'occupazione non dalle pensioni
E quindi dobbiamo lavorare perché questa prospettiva assuma una sua consistenza credibilità e quindi adesione da parte dalla gente
Io sento che
Il vero problema con cui ha a che fare chi si vuole occupare della gente e che questo Paese ha bisogno di un tasso più alto di coesione sociale
Il problema non è la secessione problema non è la riga che si deve tirare
Fra la Padania il resto d'Italia
Quello a me preoccupa proprio per niente quello che mi preoccupa è che
Vedo troppi padri e troppe madri fare straordinari per far quadrare i conti con figli che non trovano lavoro ed è una contraddizione feroce vedo troppi giovani che rinunciano a studiare per andare a lavorare in alcune zone d'Italia troppi giovani che vanno a studiare perché l'alternativa sarebbe quella di passeggiare su e giù tutto il giorno
Nel Mezzogiorno
Contraddizioni tremende che rompono
Gli elementi di coesione della nostra società
Che aumentano il tasso di sfiducia verso la legalità e ambito hanno la gente all'illegalità
E noi dobbiamo pensare
Che questo processo non è facile
Abbiamo poco tempo a disposizione perché entrare in Europa con tasso basso di coesione sociale e un rischio atroce
E dobbiamo concentrare quindi la nostra capacità di iniziativa di mobilitazione in modo tale che il diritto di cittadinanza fondamentale
Quello del lavoro sia in qualche modo vissuto come possibile
Io e Nicola Cacace scrivemmo qual è un po'di anni fa un libro assieme ecco l'originalissimo titolo dico adesso lavorare meno lavorare tutti eravamo ben ricordava quando scrive settantotto aver
Se questo non si è realizzato
Non è solo opere perché il destino cinico e baro perché Nicola non è stato convincente in tutti questi anni in tutte le sue analisi
Ovvero sia realizzata o a spizzichi e bocconi con dei risultati non sufficientemente adeguati a quello che stava cambiando nel sistema produttivo e dei servizi
E Mammano abbiamo verificato che questo Sylvian articolava
E in relazione alla qualità della vita e alla vita nelle città le cose che è stato detto dava raccordo acquisti ci dicono che è sesto è successo qualcosa ma non è stato sufficiente per costruire condizioni
Gli equilibri
Nella distribuzione delle opportunità di lavoro
E quindi ci ritroviamo sempre
Con questo problema
E mentre noi scrivevamo quel libro in quei tempi
Avevamo presente
Avevamo un fondo più entusiasti voglio dire
Ma nello stesso tempo si stavano costruendo le condizioni perché non potesse essere realizzato un processo di riduzione del tempo di lavoro come strumento che da una parte
Migliorava la qualità della vita dei singoli e assicurava una redistribuzione
Del lavoro
E oggi la questione
Non solo la vedo molto intrecciata Co. i destini dello stato sociale non sono due questioni differenti
La questione del lavoro e la questione dello Stato sociale viaggiano tutte e due
Assieme
No nella contrapposizione anziani giovani come vogliono in qualche modo farci vivere questa questione
Arrivando sempre a Tor ci problema della revisione del sistema pensionistico
Ma in quella che io considero più rilevante fra un'ipotesi di essere paese che vive nella globalizzazione e siccome vive nella globalizzazione la la questione
Se tutte le varie forme di flessibilità le dobbiamo consegnare a i vari tanti manovratori o dobbiamo costruire un sistema di governo
Contrattato e ordinato di flessibilità
Questa è la vera contrapposizione che io vedo davanti a noi e piena di difficoltà
Specie se Marco
Come dire che
Certe cose che sono state fatte sono state fatte anche recentemente non appartengono alla coscienza collettiva
Giarda
Avvertenza generalizzata sta scritta tutta nel patto del lavoro
Bisogna applicarlo
Se non ricominciamo sembra chiaro nel patto per il lavoro c'è per la prima volta a tutta a parte tutte le altre forme di MiTo alle questioni colorare per la prima volta si parla di sabbatico
In questo Paese
Per la prima volta penso di che abbiamo individuato la possibilità concreta perché si possa sviluppare in maniera adeguata il parta
Per la prima volta c'è un'applicazione diciamo
Tutta legata alla nostra esperienza dell'ipotesi di Rocca
Perché c'è scritto che l'orario di lavoro deve essere legale deve essere quaranta ore io preferirei che la legislazione dicesse che è quello che stabilisce il contratto
Ritengo che quello che abbiamo scritto rappresenta un elemento importante per favorire la creazione di una legislazione di sostegno alle riduzioni d'orario perché sta lì in quel parte previsto
Che ci sono riduzione fiscalizzazione il progressive in ragione dalla quantità di riduzioni d'orario che si che si realizzano lì c'è scritto ovviamente che non è tutto ma
Che esiste
Un impianto che ci possano consentire di gesti ideatori
Una strumentazione che faciliti
Uno sviluppo di riduzioni dei tempi di lavoro individuali e collettivi nell'arco della settimana del mese dell'anno della vita
Della persona
Ovviamente
Rispetto a qualche anno fa
La valutazione se fare o non fare
Una riduzione generalizzata non per via legislativa ma per via contrattuale dell'orario di lavoro Sire e in qualche modo
Ridotta come capacità di di Presa
Per via degli squilibri che si sono creati occupazionali del nostro Paese il dualismo della disoccupazione fra nord e sud
Chip mette in una posizione rispetta lei riduzione generalizzata del tutto la riduzione generalizzata nel Mezzogiorno va su un impianto produttivo disastrata
Disastrati
Te qualche anno fa qualche decennio fa potevamo giocare su un sistema produttivo del Mezzogiorno che poteva incorporare una forte riduzione d'orario ma oggi
Siamo a a situazioni tramava oggi il problema è come allargare gli spazi occupazionali e aumentare le capacità produttive nel Mezzogiorno prima Anco
Della riduzione d'orario
Ma
Se non pratichiamo una riduzione d'orario non si sposta una billetta non si sposta una qualsiasi produzione dal Nord verso il Sud
Perché sembra più conveniente aumentare i capannoni hanno sotto ora disposizioni in alcune
Ed è sempre più facile tentare di chiamare i meridionale ad andare a lavorare lì e se non si può con i meridionali ci stanno gli emigranti
Quindi noi dobbiamo contemporaneamente a riuscire a spostare produzioni nel Mezzogiorno e usare le riduzioni d'orario articolate per governare le mobilità al no
Per questo io che esso sarebbe stato nuove vive per la riduzione generalizzata abbiamo un po'frenato questa prospettiva data la situazione
In un'altra fase la la possiamo riprendere
Ma io penso che se avremo a disposizione nel giro di pochi mesi quella legislazione di sostegno che il Patto per il lavoro ha chiesto al Parlamento italiano
Perché parto dal presupposto che il Governo ha dato atto con quel patto
Io vedo su una sufficiente strumentazione legislativa è inevitabile per poter realizzare un Governo
Di riduzione dell'orario del lavoro articolate funzionali all'obiettivo
Di governare meglio
No una breve frase ma una fase della nostra vita che ci può aprire
Verso il Sud allargamenti occupazionali e hanno del Governo delle ristrutturazioni e delle opportunità di lavoro e delle mobilità sul
Esiste un problema di finanzia di risorse da spendere per questo per questo disegno quel disegno
Di sostegno alle riduzioni contrattate dell'orario di lavoro e di governo di tutte le modalità di queste riduzioni che si possono immaginare contrattualmente
Una legislazione alla francese come si è già in Francia
No è il Parlamento non sono dei pentiti perché dal ventiquattro di settembre che quel patto esteri
E allora se c'è una cosa da fare nei prossimi mesi per non rimanere in fognanti in una discussione solo di tipo di quadratura del cerchio tutto tutto finanziario
E che si faccia uno sforzo straordinari in Parlamento per trasformare quel patto i leggi
I strumenti usabili poi
Nella vita concreta del
Ma l'intreccio con le prospettive dello stato sociale e lo dico con molta franchezza
E ancora più profondo e ci ci coinvolge perché perché
E abbiamo bisonti questa legislazione di sostegno come il padre perché di prepensionamenti non ne possiamo fare più
E siccome Encuestas Società
Ora c'è lavoro c'è assistenza
Vedo difficile terze cosa
Pensiamo di andare avanti con i prepensionamenti io non ci credo più
Non la reggiamo più dal punto di vista del sistema previdenziale non la reggiamo più dal punto di vista diciamo del del degli equilibri sociali
Ma se non si possono fare i prepensionamenti non si può fare neanche la mobilità lunga
E quindi l'uso dalla cassa integrazione straordinaria
Si ridimensiona la sua funzione
Il vero nemico della riduzione dell'orario di lavoro dal punto di vista di quelli che rappresentiamo noi lo dico dal punto di vista sindacale è stato prepensionamenti e cassa integrazione straordinaria
Perché è stato più facile per le imprese
Venire a dire ma quale riduzione d'orario priviamo gli anziani e rimandiamo in prepensionamento
Facevamo sarebbe la quadratura del cerchio ho chiuso fabbriche fra gli applausi
Non essendo più a disposizione questa cosa
E ritenendo che bisogna però evitare di rimanere lì con la bocca aperta quando dovremo governare le tante questioni a Vera a disposizione una legislazione di sostegno alle riduzioni d'orario e un elemento decisivo
Terra assicurare la rappresentanza dei lavoratori in fasi di ristrutturazione aprile
Ovunque anche nel settore pubblico anche per la ristrutturazione del settore pubblico anche per la ristrutturazione di un municipio
L'uso della riorganizzazione dei tempi di lavoro
O noi abbiamo questa capacità di proposta oppure rischiamo di rimanere sempre come dire bloccati e sarà facile proporci logica di solamente di tipo assistenziale
Ritengo che la dimensione nazionale e ho concluso non è sufficiente ritengo che c'è una dimensione europea che ci può aiutare noi dobbiamo fare ogni sforzo con i Sindar gli altri sindacati per costruire delle condizioni di finanziamenti e di sostegno alle riduzioni dell'orario di lavoro
E flessibilità contrattata sul tempo di lavoro
Sto
Questa è la fase che io vedo inevitabilmente da gestire in modo tale da poter essere credibili nel rapporto con quelli che il lavoro non ce la
Ho molti amici che mi dicono che
Dobbiamo incominciare a occuparci dall'ottimo
Perché inevitabilmente si lavorerà sempre di meno e quindi il tempo libero sarà rilevante
Molti amici intellettuali che si dedicano anche intensamente a questi aspetti
Io penso che l'unica al modo come io porto noi possiamo affrontare questa cosa
E che non è vero che è finita la fase dell'homo Faber e inizia la fase dell'homo all'utenza io penso che dobbiamo sembra assicurare a tutti sia il lavoro che Lozzi
Non si può assicurare o solo l'uno o solo all'altro perché questo fa impazzita la gente bisogna assicurare e l'uno e l'altro
La Parolari Sergio Cofferati
Leggo brevemente un passo della lettera che ci ha inviato Franco Lotito segretario della UIL che impegnato in una riunione perché anche se sono impegnati in una fase congressuale perciò non è potuto intervenire nostri lavori comunque leggo come diciamo a Napoli intervento scritto che verrà pubblicato negli atti una frase in cui credo di cui si possa riassumere anche il contributo che voleva dare Lotito al nostro dibattito
Lui dice i tempi di un'iniziativa in questa direzione sono maturi e questo per diverse ragioni innanzitutto perché sembra ormai ineludibile un'ampia riprogettazione sociale chiari modelli tempi di vita e tempi di lavoro in secondo luogo perché un sistema di politiche contrattuali che prescinda da una forte riduzione degli orari di lavoro non avrà scampo di fronte a rapporto tra crescita della produttività e riduzione dell'occupazione
Infine perché la stessa possibilità di affermare una vera e propria attitudine alla flessibilità non potrà realizzarsi se non nel contesto di un'ampia riduzione degli orari questo è il contributo di Francesco Franco Lotito segretario della UIL ai nostri lavori adesso do la parola per l'ultimo intervento della mattinata Sergio Cofferati segretario generale della CGIL
Chiuso capito
Ma io penso sia molto utile la discussione di questa mattina
E non soltanto per il PDS in funzione
Delle evidenti esigenze congressuali
Credo sia utile perché riprendere l'argomento nella situazione data
Importante per tutti quelli che hanno qualche interesse e qualche affezione al tema del del lavoro dell'occupazione
Nel senso più esteso
Del termine
Quello che riguarda la quantità di lavoro e di occupazione che occorre necessariamente creare in un Paese come il nostro sia per quanto attiene specificamente anche alle condizioni alle condizioni
Della prestazione
Delle donne e degli uomini che la
Ora
Dell'attualità se detto mi pare
Almeno questo oggi non rappresenti più oggetto di divisione di scandalose
Anche settori moderati della stessa
Della stessa politica considerano il tema un tema che va rapidamente affrontato ha messo all'ordine del giorno e per il quale occorre individuare poi anche la strumentazione operativa
L'importanza io credo sia in primo luogo connessa alle questioni che riguardano come dicevo prima quello che resta il bisogno prevalente in una società come la nostra bisogna irrisolto soprattutto in alcune aree territoriali quelle meridionali
In primo luogo del dell'occupazione
Tema che oramai coinvolge l'insieme dell'Europa
E che ha bisogno di ulteriori affinamenti immagina anche di qualche atto operativo rapido
Perché e indispensabile proprio nel corso dei mesi a venire
Compie ogni sforzo per dare un carattere visibile di coesione sociale alle politiche
Intorno alle quali si costruirà l'euro
Troppo non può destare un punto di approdo chi viene garantito soltanto attraverso le scelte monetarie ma ha bisogno di questa
Definizione altrettanto precisa
Anche se gli strumenti i tempi saranno inevitabilmente diverso
Da quelli delle scelte monetarie di dimensione di carattere sociale ovviamente le politiche di coesione si basano come sapete tutti almeno su due grandi ambiti il lavoro da un lato e il sistema delle tutele delle protezioni dall'alto ma restiamo al lavoro per per
Per l'argomento odierno
Io credo che per affrontare quell'ente mente in Europa
E in Italia obiettivo che si deve porre un partito che ha funzioni di governo ma soprattutto grande radicamento
Nel mondo del lavoro per garantire soluzioni adeguate a questo problema questa esigenza così drammatica per molti è indispensabile individuare subito quali sono le coordinate di intervento
Utili
Ad assolvere la partita a risolverla partiti
Le esigenze sono state mi pare ampiamente descritte io vorrei insistere ritornare rapidamente su
Quelli che a me paiono gli aspetti oggettivamente più trascurati di questi ultimi anni
E che possono se non definiti con precisione creare ancora qualche elemento di ambiguità e di dubbio anche sulle intenzioni reali vere
Delle forze sia politiche che sociali che affrontano l'argomento
Se detto questa mattina in verità di orari si è parlato molto
I risultati sono assai contenuti in qualche circostanza addirittura deludenti perché nel mentre si affronta
Anche con intenzioni positive da parte di molti il tema le condizioni oggettive sono peggiora
Abbiamo subito noi come molti in Europa un arretramento consistente sul piano dalla pratica concreta
E il divario tra gli orari contrattuali avendo orari di legge assai lontani da quelli contrattuali e la prestazione di fatto si è alterato
Con tendenze negative
Tendenze non interrotte né in Italia né in molti Paesi europei compresa la Germania che invece sul piano contrattuale legislativo ha compiuto scelte attuato scelte anche più coraggiose
Di quelle degli altri Paesi dell'Unione
Io vedo per questo
Sostanzialmente tre blocchi di questioni la prima se si vuole con coerenza affrontare il tema del della riduzione degli orari
E contemporaneamente del controllo degli orari
Io non scenderei mai due argomenti
E se lo si vuole fare avendo come obiettivo contestuale
Il migliorare la qualità della vita e soprattutto creare nuove occasioni di lavoro è fondamentale collocare qualsiasi scelta in un orizzonte che abbia come arco di riferimento come prospettiva la crescita e lo sviluppo dei paesi dell'Unione
Delle singole economie intendiamoci con questo non voglio dire che il tema dell'orario non debba essere rivisitato anche là dove esistono problemi che hanno come tratto prevalente la crisi o la riorganizzazione del sistema produttivo
Ma non solo concettualmente ma praticamente sono due cose radicalmente diverse
Noi abbiamo fatto qualche esperienza ancora credo non sufficiente nella pratica comune anche di intervento sugli orari nelle situazioni di crisi parliamo molto delle cose che fanno il
Gli altri salvo poi non essere in grado di trasformarlo in politiche rivendica attive anche nostre l'accordo così vaga di cui si parla spesso e che è rimbalzato nella discussione anche di questa mattina è uno splendido accordo di solidarietà
E che definisce con precisione il carattere dell'intervento deciso tra impresa e organizzazioni dei lavoratori in una situazione di crisi profonda per salvare un'attività e per salvare una quota importante di lavoro
La novità vera che non è stata
Poi trasferita nei comportamenti contrattuali gli altri eh nell'esercizio esplicito della solidarietà
I lavoratori in quella situazione rinunciano ad una quota di retribuzione
E l'impresa si rende disponibile a discutere a verificare sistematicamente ogni soluzione organizzativa
In verità la Ford dopo sbaglia in prevede poi come è noto tantissimi regimi diversi
Dentro la stessa struttura produttiva con un coinvolgimento nella scelta e nella gestione delle organizzazioni dei lavoratori dei singoli lavoratori che non ha riscontro nelle relazioni
In altre in altre situazioni nemmeno tedesche
Io ho trovato in quell'accordo l'esplicitazione di un orientamento di un'intenzione solidale di straordinaria novità
Non l'ho visto francamente meno da nuovi devo dire poi non la trasmigrazione del modello perché non è un modello che si può applicare così come in altre realtà all'assunzione dei criteri dei principi e penso che di conseguenza anche per quanto concerne l'aspetto orario nelle crisi occorra fare qualche passo in avanti anche noi
In primo luogo rinunciando drasticamente all'utilizzo di alcuni ammortizzatori il superamento dell'uso distorto e distorcente dei prepensionamenti ed è la cassa integrazione straordinaria come strumento sostitutivo
Dei prepensionamenti si impone anche per ragioni di altra natura basta pensare agli effetti devastante sul sistema previdenziale
Hanno prodotto
Nel corso degli ultimi anni ovviamente il venir meno di alcuni strumenti sta rinuncia autonoma spero del sindacato ha bisogno di compensazioni dell'individuazione di strumenti alternativi
Che vanno percorsi formativi
Alla gestione contrattuale dei processi di mobilità dove questi sono possibili all'uso in funzione solidale della riduzione d'orario con il riproporzionamento in quella situazione data e sole con la situazione data del salario
La riduzione dell'orario con la riduzione del salario si giustifica soltanto secondo me in funzione solidale in condizioni nelle quali si deve rinunciare ad una scelta di ammortizzatori
Che abbiano più o meno il carattere
Non positivo che hanno assunto alla fine stante l'uso che se ne è fatto i prepensionamenti alla Cassazione
E però noi dobbiamo entrare nell'ordine di affrontare il tema dell'orario in condizioni di normalità e per noi la normalità deve essere concepita come crescita costante di un'economia
Le politiche degli orari con riferimento esplicito allo sviluppo
La seconda questione che va risolta anche
Nell'approccio mi pare quella dalla visione di insieme sui temi dell'ora
La credibilità di una politica sugli orari a fondamento se
Chi la descrive e poi la gestisce
è in grado di intervenire
Nell'insieme
Degli ambiti produttivi ed è la sfera sociale
Idee che si possano avere risultati di qualche interesse
In materia di riduzione degli orari agendo soltanto in alcuni settori e poi gli altri si adegueranno che è un'idea peregrina tra l'altro non avere una visione d'insieme rischia di produrre l'effetto esattamente opposto a quello desiderato
E cioè che lo splafonamento la rottura del controllo della gestione degli orari della loro durata dalla loro distribuzione influenza negativamente l'insieme dei settori e se prevale la tendenza ad aumentare oggettivamente nei fatti
La quantità di tempo che viene destinata al lavoro
Si rischia di predicare
Ipotesi anche affascinanti e poi di praticarle altre di segno esattamente opposto
La terza questione che io credo che un intervento sugli orari non possa mai essere scisso al di là degli effetti che produce quantitativi ma non possa mai essere scisso da un ragionamento
Contestuale e da interventi contestuali
Sulle tecnologie sui loro caratteri e sui modelli organizzativi
La riduzione degli orari ma anche la semplice distribuzione degli orari non è mai affrontabile
Con il consenso necessario se la si
Collocati in una sfera diversa da quella nella quale poi chi ha compiti contrattuali interviene
Sull'organizzazione del lavoro e
Sul controllo colori intervento delle delle tecnologie peraltro questo ambito diventa per molti versi risolutivo del rapporto tra l'intervento generale che la politica articolato allora visione d'insieme per essere in grado di affrontare con un orientamento compiuto
Anche situazioni diverse
E poi un rapporto con questi modelli
Di organizzazione del lavoro e con le tecnologie il loro carattere i loro effetti
Rapidamente cosa intendo dire
Sviluppo perché perché se noi vogliamo dare agli interventi sugli orari controllo della prestazione e riduzione della prestazione
Il carattere che deve sapere non semplicemente di miglioramento
Del lavoro e della vita ma anche di creazione più occasioni occupazionali
Non si può rinunciare in alcun modo ad a vere questa politica collocato in una fase di crescita
Se non si genera l'illusione che troppe volte si è creata e poi abbiamo anche pagato
Che ridurre gli orari significhi risolvere i problemi occupazionali
Bisogna avere disponibile una quota consistente di nuovo lavoro che nasce dalla crescita
E quella sera in ogni caso la quota prevalente
Per cui lo sviluppo in primo luogo come punto di riferimento
Per creare nuove quote di lavoro ma per creare anche la quota di ricchezza necessaria
A compensare i costi non irrilevanti di una politica coraggiosa di riduzione degli orari
Se non si vuole entrare in una fase di crisi nei rapporti tra la produzione e gli elementi economici che
Nel giustificano
La realizzazione
La riduzione degli orari costa bisogna scegliere di conseguenza di destinare a compensare questo costo una parte della produttività cioè della ricchezza che si crea e bisogna scegliere anche quali sono i tratti prevalenti delle politiche rivendicativa
Soprattutto in questo caso del sindacato perché esiste oggettivamente un rapporto con il salario
Ed esiste oggettivamente un rapporto con l'uso della ricchezza disponibile
Con la ricaduta inevitabile sulla struttura della contrattazione e sulle funzioni che ad ogni livello contrattuale vengono assegnati
Siccome io penso che in condizioni di normalità la riduzione degli orari non debba essere accompagnata dalla riduzione del salario ma anzi debba essere fatta a parità di salario va da sé che l'assunzione di questo obiettivo abbisogni di coerenza immediate la prima e stabilire come si difende il potere d'acquisto delle retribuzioni e come e dove si destina la quota di ricchezza aggiuntiva a compensare le riduzioni di orario
Io non credo che sia possibile per dirle che esplicito
Trovare consensi e credibilità se si sceglie la strada di a vere contemporaneamente un aumento del potere d'acquisto delle retribuzioni del salario reale
E nello stesso tempo interventi consistenti sugli orari
Quello che vi pare ragionevole
E in ogni caso
Sostenibile è invece una scelta che ha
La combinazione che ricordavo prima
Assumere come indispensabile la tutela del salario reale e la quota di ricchezza disponibile alla contrattazione aggiuntiva questa orientativa
Verso l'ora vuol dire compiere delle scelte anche negli impianti contrattuale che oggi sono pratica di non di non poco conto vuol dire ad esempio entrare nell'ordine di idee che in una fase di inflazione cala e di conti pubblici che spero arrivino rapidamente ad un assetto stabile risanato
Le priorità delle politiche ride indicative nel modello dato che i due livelli contrattuali hanno un carattere diverso da quello attuale
Ed escono dall'aspetto prevalente oggettivamente prevalente di questi anni
Degli interventi sul salario accompagnando questo
Con gli interventi sull'ora la visione d'insieme perché serve perché bisogna avere delle sinergie da utilizzare tra i singoli settori
Bisogna avere coerenze
Noi abbiamo subito degli arretramenti anche perché basta guardare la condizione oggi disponibile in alcuni settori si è proceduto sulla strada della riduzione e della distribuzione su un arco del tempo disponibile nell'arco nella settimana nel mese
Che aveva determinate caratteristiche in altre esentati esattamente nella direzione opposta
Col risultato di concepire la sfera della produzione esattamente come la sfera sociale
Di immaginare che tutto fosse una grande azienda e che di conseguenza il modello di distribuzione di riduzione degli orari che poteva funzionare nella nella nell'ambito prevalente della produzione industriale si potesse pari pari
Introdurre nei servizi
E che nel del nelle varie forme di di organizzazione del territorio dalla società col risultato di rendere poco apprezzabile per le persone l'idea della riduzione
Perché la sovrapposizione identica dei modelli vanifica la possibilità di una fruizione corretta del tempo che si se si vuole mettere le persone in condizioni di fruire il tempo che viene liberata
E di conseguenza far diventare la politica della Rizzoli gli orari una politica attrattiva bisogna avere questo questa accortezza con forme di flessibilità
Che devono essere gestite anche dalle singole persone
Io capisco che quando si parla di flessibilità Sissi
Oramai si tocca uno dei nervi scoperti perché nel linguaggio comune flessibilità assunto un carattere negativo
La si concepisce come idea dell'impresa che ha tutte le connotazioni no
Messa in discussione di diritti delle singole persone condizionamenti e e delle del del della vita del dei lavoratori e delle lavoratrici subalternità rispetto al modello che viene imposto dalle imprese per produrre
E però la flessibilità è un'esigenza anche dei singoli e delle persone ed una quota di flessibilità di approvazione del tempo di vita va introdotta nei modelli organizzativi è possibile farlo però se insisto c'è questa visione d'insieme che permette di individuare degli obiettivi quantitativi e di realizzarli secondo modelli criteri tempi di distribuzione diversi tra di loro sinergici e funzionali
A far sì che contemporaneamente al lavoro al miglioramento delle condizioni nel luogo di lavoro ci sia anche però la possibilità di utilizzare diversamente positivamente il tempo che viene liberato
Visione d'insieme vuol dire anche avere un orientamento europeo
Quanto meno europee
Poi i tempi di attuazione saranno inevitabilmente diversi però il punto di riferimento quantitativo
Per i settori produttivi soprattutto deve essere europeo necessariamente cioè l'ambito del mercato che si prende a riferimento eccolo che condiziona anche le politiche
L'idea che si possa ridurre il tempo di lavoro in un'azienda tessile
Della stessa quantità dell'azienda meccanica che sta a fianco è un'idea oramai necessariamente da superare e molto più importante per poter ridurre gli orari in un'azienda meccanica sapere cosa succede
Per pari condizioni stessa dimensione d'impresa stesse tecnologie in Germania che non nel Paese o nella provincia nella provincia a casa
E poi servono strumenti per assicurare una visione d'insieme la si può mettere come si vuole ma se non si applica rapidamente quello che è già stato convenuto che ancora non è diventato dispositivo di legge relativamente agli orali
Non soltanto strumenti di sostegno ma anche strumenti specifici
Resta in piedi questo condizionamento terribile della politica di riduzione perché fin quando per un'impresa l'ora di straordinario costa meno dell'ora di attività normale
Lì si congiunge l'interesse dell'impresa con l'interesse del lavoratore e la capacità del sindacato di prospettare ipotesi che abbiano sufficiente credibilità e fascino diventa molto basso
Rendere la contribuzione proporzionale
Alla quantità di lavoro e così incentivare la riduzione e disincentivare l'uso dello straordinario è un passaggio risolutivo sembra cosa di poco conto ma senza questo passaggio non si va da nessuna parte il secondo
Non è un caso che nel corso di questi anni appunto molto ne abbiam parlato qualcosa abbiamo fatto nel mentre però le condizioni di fatto peggiora
L'ultima cosa è quella che dicevo prima relativa all'organo tra le tecnologie perché e quella che può consentire di risolvere l'apparente conflitto tra l'intervento generale o quell'articolato
Io penso che non sia prefigurabile
Un'ipotesi di riduzione generalizzata come viene descritta in alcune circostanze poi cerchiamo di capirci
Io credo che ci debbano essere degli obiettivi quantitativi che valgono per tutti
Che tutti debbano essere interessati alla riduzione degli orari
Ma che il processo debba essere attuato secondo modalità quantità interventi temporali che non saranno mai de feci
Il problema presso per banalizzarlo con delle quantità sei sono le trentacinque ore non è l'idea che tutti contemporaneamente arrivano le trentacinque ore
Perché una soluzione di questa natura è una soluzione che impedisce qualsiasi rapporto con i modelli organizzativi sia quelli della società che quelli della produzione
Io credo che sia importante che tutti siano coinvolti
Attraverso la pratica contrattuale nella politica della riduzione che ci sia per tutti una quota nelle future scadenze contrattuali di riduzione degli orari la dimensione di questa quota sarà funzionale inevitabilmente alle condizioni oggettive dei settori alla quota di produttività che li può essere utilizzata
E a rapporto che in quei settori o in quelle imprese se si interverrà anche nella contrattazione
Articolate io non credo che anche qui si debba confondere l'articolazione con la struttura della contrattazione articolazione per me vuol dire ad esempio avere nei contratti nazionali in tutti i contratti nazionali obiettivi di riduzione degli orari
Quantitativamente diversi tra di loro non che si debba contrattare nel luogo di lavoro e non ci sia un momento invece di riunificazione trasversale
E però questo rapporto con le tecnologie con i modelli organizzativi Reggi si giustifica è credibile soltanto se a una connessione anche con con le quantità Inca
Per cui riduzione generalizzata nel senso che contemporaneamente c'è una quota di tempo di lavoro interiore per tutti riduzione articolata perché contemporaneamente questa quota
Per tempi di attuazione e per valore non può essere uguale d'altro canto
Abbiamo anche un problema oggettivo poi quando cominceremo a fare sul serio spero presto si parte da condizioni sensibilmente diverso il settore per settore
E se vogliamo essere credibile se la politica della riduzione del tempo deve essere la politica prativa evidente che deve riguardare tutti per nostra fortuna rispetto agli obiettivi quantitativi che a volte un po'schematicamente anche demagogicamente vengono indicati ce ne sono molti che sono già al di sotto di pre partita
E se vogliamo coinvolgere tutti perché è necessario che ci sia il contributo di tutti bisognerà soprattutto dalla fase iniziale tener conto di quanta che siano realistiche ma che siano anche inevitabilmente differenziate io credo che sia importante avere
Orientamenti convinti precisi su questi blocchi di questioni pare che siano stati fatti dei passi in avanti apprezzabili diciamo almeno sul piano della definizione
Il problema dei suoi caratteri e delle cose che si possono ragionevolmente fa ci sono ancora un po'di resistenze
Addirittura così biologiche però negli ultimi giorni c'è questo dato confortante S a renderla moderate della politica non in Europa dove la cosa camminato da tempo ma anche in Italia cominciano a interrogarsi forse c'è qualche speranza in più rispetto
Come ho detto all'inizio c'è un buffet per
Una pausa perenne dei nostri lavori perché appunto riprenderemo i nostri lavori alle quattordici e trenta grazie
Volevo Scardino
Scusate visto che poi c'è il solito problema di riuscirei a dare a tutti la possibilità di intervenire possibilmente
Di concludere i nostri lavori con la presenza di tutti anche se vedo già rispetto stamattina qualche défaillance
Io diventato di prendere posto
Fra l'altro sta arrivando anche il ministro Treu pure Carniti chiede sono hanno avuto un po'di problemi cui voi
Se
Tutti prendono posto io riprendere il dibattito del pomeriggio dando la parola al segretario della Federazione del PDS di Milano facendo anche gli onori di casa
Per il primo intervento
Alex Iriondo
Dunque credo che questo
Questa iniziativa l'approccio che è stato proposto anche negli interventi di stamattina al tema
Della riduzione dell'orario di lavoro
Bensì scriva nel capitolo principale diciamo del congresso del PDS
E cioè quella parte che
Riguarda diciamo così l'innovazione culturale di una larga formazione della sinistra credo che abbia un particolare significato anche temere
Questa discussione con questo approccio così articolato in una realtà come Milano
Lo dico perché questa è una realtà nella quale ne facciamo i conti diciamo così con
Nel concreto con il superamento del vecchio al setto produttivo non è più la città capitale del triangolo industriale è mutata nella sua struttura produttiva
Un approccio diverso si impone quindi su questo tema anche per non correre il rischio che forse vi è un po'nel senso comune di vedere il tema della riduzione dell'orario come una questione che riguarda
Diciamo così il lavoro manuale nell'industria tradizionale
E individua quindi questo tema quasi sotto soltanto lì visitati una tradizionale battaglia del movimento dei lavoratori che stava sotto il capitolo della liberazione anche dalla fatica nel lavoro
Credo che ci serve invece un approccio molto più articolato anche perché
Discutere di questo tema interessante farlo qui a fronte di un mercato del lavoro che si sta profondamente modificando e articolando al suo interno
Paradossalmente ne discutiamo di questo tema in una realtà dove si pone anche un problema del controllo degli orari dei lavori
Perché questo problema anche del controllo cresce quanto più cresce la disarticolazione o la ricchezza dell'articolazione del mercato del lavoro
Voglio fare soltanto un esempio nell'area del milanese non abbiamo circa centonovanta mila persone che lavorano a ritenuta d'acconto
Quali sono le forme diciamo così del controllo del ricognizioni sulla prestazione
Lavorativa soprattutto se questi lavori si svolgono all'insegna di una incertezza e precarietà
E quindi vanno fatti presto per poter avere un nuovo lavoro e assicurarsi una continuità nell'attività lavorativa
Credo che abbia quindi particolare interesse questa discussione quindi perché ci misuriamo con una flessibilità crescente che di per sé non produce maggiore occupazione
Ma una diversa fisionomia del lavoro
Se non sbaglio il rapporto stilato dalla commissione insediata dal governo Balladur disse che con l'aumento di tutti gli strumenti di flessibilità nel mercato del lavoro non cresce l'occupazione non vi è una diversa ripartizione
E quindi questo pone a noi come forze di sinistra un problema di come relazionarci saper calare questa parola d'ordine in una realtà che si è modificata
E che riguarda l'insieme del mondo del lavoro pensiamo anche qui un terziario che non si espande più
E il problema cosiddetto dei colletti bianchi di un processo magari di espulsione anche dal processo lavorativo generando nuove forme di lavoro parasubordinato senza garanzie all'insegna della massima flessibilità
Ho fatto questi riferimenti perché
Sono convinto insomma dall'approccio proposto stamani
E credo che valga la pena esoni svolgerà questa discussione per affrontare il tema della riduzione dell'orario in questa lettura più complessiva del lavoro oggi
Imponendo lo come un problema di diversa ripartizione al contempo anche di nuovo rapporto degli individui con il lavoro
Da questo punto di vista io credo che si stia facendo anche un passo in avanti rispetto alla tradizionale approccio della sinistra delle organizzazioni sindacali
Faccio riferimento a una cosa per esempio in tutta la riflessione sulla questione dei tempi Paola Manacorda ma è una testimonianza le donne hanno anticipato una lettura del rapporto con il lavoro che in relazione alla sua trasformazione
Ne coglie tutte le potenzialità anche liberatoria di emancipazione e di autodeterminazione cioè il rideterminazione del rapporto dell'individuo come donna con il lavoro
Questa lettura
Come dire a contaminato una lettura invece che veniva insomma dalle organizzazioni del movimento operaio organizzazioni sindacali molto laburista e fordista nell'approccio a questi temi e ci impone probabilmente una discussione su questi temi un po'più vasta sapendo presente che se discutiamo di questo tema Milano
Per parlare della riduzione dell'orario di lavoro immediatamente ci porta su un terreno di confine sapendo che lavora da solo non esaurisce il definire la cittadinanza come era una volta
Per cui avere l'occasione di lavoro era l'elemento di garanzia che stabiliva la cittadinanza e infatti questa città fu la capitale del lavoro in quanto
Offriva questo
Ma se affrontiamo questa tematica della riduzione dell'orario ci poniamo al contempo di un problema di affrontare il tema dell'occupazione di avere una condizioni una delle condizioni indispensabili per definire la cittadinanza ma possiamo anche avere un approccio che ci permette un diverso governato e non subìto rapporto con il lavoro
Io credo che questo tipo di approccio sia un passo in avanti insomma
Proprio perché pone il tema non solo dal punto di vista della quantità ma anche della qualità
Di questo rapporto
E su questo io credo che ci sia bisogno di un passo in avanti alla discussione dal punto di vista dell'organizzazione un partito come il PDS le organizzazioni sindacali ma anche del mondo imprenditoriale
Faccio riferimento per esempio la relazione di Fazio all'ultima relazione svolto
Che poneva il problema di
Per primo insomma di una
Ridisegno dello scenari di come vengono reinvestiti profitti come le imprese sono in grado di investire sulla qualificazione della prestazione lavorativa sul capitale umano
E tentare di fare un passo in avanti da una discussione ancora tutta ancorata sul tema certo rilevante del costo del lavoro o quasi che non sono parole di un esponente sindacale di se non sbaglio esponenti imprenditoriali per cui
Non è che i destini delle industrie italiane si decidano dalle qualche decina di migliaia di lire del contratto dei metalmeccanici
Perché nostro sistema economico-produttivo viene progressivamente investito dalle relazioni con altri sistema dare a forti che hanno giocano sui terreni della ricerca dell'innovazione della crescita tecnica e scientifica
Per giocare sull'esportazione della conoscenza e della qualità
E qui si pone un problema di oggi siamo un sistema per esempio in questa area messo alla frusta neanche tra
Mercati del Sud-Est asiatico oggi sul terreno anche del costo del lavoro ma progressivamente in futuro faccio ciò che ha detto Ruggiero in una sua recente intervista sulla qualità del capitale umano del lavoratore
Ora io credo che
Questi siano insomma alcuni dei temi sui quali vale la pena di discutere
Sapendo che se come ci ripetiamo da tempo l'innovazione tecnologica porta un risparmio di forza lavoro forse si potrà cogliere questa occasione anche per discutere del tema della riduzione di orario con un'occasione anche per redistribuire il lavoro
E per perché penso che anche per il sistema imprenditoriale il rimanere in questa condizione costituisce un problema per tutti con una crescita della disoccupazione se abbiamo un'idea per la quale
L'impresa non è una cosa a sé stante ma immersa in un contesto che ne subisce tutti i riflessi
Quindi io penso che questo sia uno dei temi che compongono insieme ad altri una strategia nella direzione della riconquistare se la parola d'ordine dalla piena occupazione
Che rischia di rimanere una parola d'ordine evocata ma che magari non fa i conti con la realtà se non si esplorano alcune strade
Dal tema della riduzione d'orario dei lavori socialmente utili
E via dicendo
Credo che sia come dire affatto una discussione ideologica e che inviti come dire un piano del confronto fra organizzazione dei lavoratori il sistema dell'impresa è un passo più avanti
Anche per vado a concludere anche per le connessioni che ha con veniva fatto riferimento anche stamani con tutti le altre tematiche che hanno afferenza con anche la riforma del welfare nel nostro Paese
Ieri è stato presentato un disegno una proposta da parte del ministro Berlinguer sulla ridefinizione del ciclo formativo
Ora qui si pone un il problema in quanto per esempio ne registriamo un profondo scarto diciamo fra l'altro sistema formativo e la domanda che viene dal mercato del lavoro per esempio discutendo su questo tema fra di noi noi assistiamo per esempio fenomeno dall'abbandono scolastico nel nord est dove sono maggiori occasioni di lavoro
E se lì non si entra sul un punto che riguarda quale formazione per quale diciamo così utilizzo di un capitale umano forte nel processo lavorativo noi non riusciremo ad offrire un'alternativa a questa deriva Porta con sé tutto il tema del ciclismo informativi
Quindi di una riforma complessiva e della possibilità per gli individui non di essere travolti da questo nuovo assetto del mercato del lavoro Madina Picardi con autonomia oggi che si naviga in internet se si precisa navigare con maggiore autonomia in un mercato del lavoro sarà buona cosa più importante quindi vi è un incrocio anche con tutti i temi dello Stato sociale stamane è stato affrontato il tema della spesa per ammortizzatori sociali che va profondamente riconvertita da una spesa passiva una spesa attiva e in questo modo si possono attivare una serie di strumenti anche sul piano delle relazioni industriali per esempio favorendo più anziché prepensionamenti cassa integrazione forme di contratti di solidarietà altro che permettano appunto di utilizzare neanche
Questa leva quindi io credo che questo tipo di approccio che stiamo discutendo oggi segni sono un passo in avanti anche nella discussione tradizionale anche nel nostro partito in vista del congresso
Per come questo tema dell'orario si intreccia con un approccio diverso le questioni del lavoro della sua qualità alla riformulazione di una parola d'ordine sul tema della piena occupazione e del fare i conti con un mercato del lavoro sempre più flessibile
Penso che questo contributo sia utile anche per una ragione permettetemi una sola battuta che esce dal campo del convegno di oggi
Perché in questa città dove la politica a una deriva insomma sul piano della rappresentazione virtuale e molto da teatro insomma poter ritornare a discutere Piccolo sì molto teatro di piccolo profilo poter ritornare a discutere queste tematiche facendo i conti diciamo con quella che come dire quella creta che sta sotto le nostre menti e del reale con il quale ci dobbiamo misurare che ci mette alla frusta proprio su queste tematiche penso che sia il miglior contributo che anche noi come partito possiamo dare per un passo in avanti insomma nella ricerca nell'elaborazione
Grazie
Io non dobbiamo adesso la parola Simonpaolo Buongiardino vicepresidente della Confcommercio di Milano
Buongiorno e grazie
Io desidero rifarmi alla prima relazione di di questa giornata a quella del dottor Cacace
Che
Molto totalmente ci ha illustrato il rapporto che esiste tra orario di lavoro occupazione efficienza del lavoro stesso
Mostrandoci come ad una diminuzione del dell'orario di lavoro ecco a una diminuzione RAI di lavoro viene parzialmente compensata da un aumento esigenziale
Del di ciascuna ora lavorata e per la quota residua di un aumento occupazionale
Io non entro nel merito di questa formulazione mi sembra però che abbia valenze che dipendono dal settore merceologico nel quale vanno ad inserirsi e pensando al mondo industriale non posso che immaginare diversi risultati in ragione delle diverse delle diverse tipologie di prodotto e dei diversi tassi di tecnologia applicate alla produzione
Nel mondo che però è quello che più mi interessa commerciale
Mi sembra che anche qui si debba
Do i tipi di proposte commerciali che il mercato offre
E cioè la grande distribuzione e il cosiddetto commercio tradizionale allora credo di poter dire che la grande distribuzione
Applicando una regola di questo tipo mentre beve soddisfatto i principi perché probabilmente a a una riduzione o dargli lavoro corrisponderebbe un aumento di produttività e conseguentemente per la quota residua un aumento occupazionale
Le la grande distribuzione contraddistinta da alti tassi occupazionali specifici
Da presenze Soir che ha su un arco temporale elevato e quindi giustifica questo
E la grande distribuzione ha anche una serie di vantaggi che ci sono le leve commerciali economiche organizzative che in grado di muovere più agevolmente rispetto al mercato
Tradizionale
Vediamo però cosa succede sul sul piccolo commercio a mio avviso IP allora secondo chiamo il piccolo commercio come popolato da aziende che operano per per diretto intervento del titolare o dei suoi coadiutori familiari e con un tasso di occupazione specifico passo uno due addetti
Vediamo che se a mio avviso non non è soddisfatta questa questa equazione perché a ad una riduzione dell'orario di lavoro credo e sarebbe scarsamente compensata da una maggiore efficienza perché il controllo diretto e più la frequentazione quotidiana e più e più continua più evidente quindi già credo sia elevato
Il livello di efficienza del loro lavoro
E certamente non aumenterebbe il l'occupazione perché si tradurrebbe probabilmente in un maggior onere occupazionale di tempo dedicato da parte del titolare stesso
Però attenzione perché ogni volta che un grande centro commerciale si insedia sul territorio questo farà piazza pulita di di una gran parte di di attività di piccoli commercianti in maniera più che proporzionale cioè
In termini occupazionali la sommatoria di quelli che escono è superiore rispetto a al nuovo insediamento
E quindi questo ci porta a considerare che non è la strada quella di sostituire la grande distribuzione al negozio tradizionale perché il risultato complessivo in termini occupazionali sarebbe negativo
Detto questo
Vorrei dire anche che questo sacrificio in termini di tempo che il commerciante attuerebbe andrebbe a sommarsi al sacrificio che già pontile quotidianamente e sta compiendo in questi tempi in cui per le le difficoltà economiche generali per i bassi livelli di propensione alla spesa che il morto che il mercato dimostra Just attuando con le grande flessibilità nel nei tempi di apertura negli orari di apertura come dottoressa Manacorda ricordava prima
E ed è verissimo che questa città e e voglio dire anche all'avanguardia
Per quanto riguarda la vivibilità da questo punto di vista la positività di rapporto rispetto all'utente
E ciò però è frutto di di una scelta singola e Scelta non è forse la parola giusta forse è una necessità singola cioè e il mondo del commercio che richiede questo sforzo per cercare di non perdere neppure un utente neppure un cliente neppure un'occasione di vendita è questo qua la lunga e negativo e si ripercuote in una qualità della vita del di colui che offre il servizio
Decisamente bassa
In questo scenario credo che tutti sappiamo come i piccoli commercianti soffrono e e muoiono anche in misura numerosa sono alcune decine di migliaia
Che il che che che rinunciano l'attività ogni anno
E il nostro sistema è diverso rispetto al resto d'Europa ma abbiamo visto come anche in Paesi come la Francia la Germania che sono andati molto avanti nella dello sviluppo da grande distribuzione si è verificata quella desertificazione commerciale che ha portato le citate essere invivibili
Cita di fantasmi di di insegne che portano verso la periferia dove ci sono i grandi centri commerciali
Già in quei Paesi si è fatto marcia indietro e si stanno inventando iniziative di soccorso per rivisitare riqualificare le città e questo messaggio importante sul quale
è opportuno è opportuno riflettere
Chiudo perché questa è la testimonianza che volevo dare in questa in questo convegno del mondo del commercio che rappresento dicendo che
Il commercio credo ampia
Affinità di valutazione o comunque di risultato rispetto a una crescita generale del benessere del cittadino perché il problema del commercio è che il mercato latita al mercato latita perché le capacità distesa la propensione alla spesa sono sempre ridotte
Quindi in questo senso credo non ci sia alcun motivo di contrasto tra commercio e lavoratore dipendente tra lavoro autonomo e lavoratore dipendente grazie
Grazie giardino diamo adesso la parola Famiano Crucianelli deputato coordinatore nazionale dei Comunisti unitari
Ma io volevo fare una considerazione molto schematica
Anche perché condivido la sostanza è il ragionamento che è stato fatto nelle relazioni introduttive
E anche molti degli arricchimenti più strettamente politici che poi sono stati fatti nel dibattito in particolare nelle conclusioni della mattinata fatte da Cofferati
Io sono assolutamente d'accordo peraltro e ampiamente scontato
Però questo ci pone un problema dico sono d'accordo con
Le verità che sono state dette nell'introduzione
Mai sono delle verità perché da questo punto di vista sono un senso comune
Non sono più interpretazioni
Lei ha detto è una prima introduzione che c'è ormai una scissione
Investimenti sviluppo e occupazione che queste ormai una tendenza storicamente inarrestabile
E che anzi
Il fenomeno che ormai sempre più sita da tempo
E che laddove si immettono nuove tecnologie questo non solo non amplia l'occupazione ma spesso riduce la stessa osservazione
Questo ormai è un punto acquisito credo universalmente acquisito indiscutibile
Io sono anche d'accordo con le cose che sono state dette da Agostinelli
Che ormai il tipo di
Di sviluppo il tipo di
Dici sistema economico e produttivo che noi abbiamo il si badi sistema in senso più lato
Per fate questo sistema in modo più profondo e capillare
L'organizzazione sociale la vita sociale
E che cioè siamo di fronte a una vera e propria metastasi che divora il tecnico
Cioè non c'è più una rigidità di divisione fa il tempo di lavoro il tempo di vita abbia ormai una commistione e dentro questa Commissione prevale l'aspetto se volete distruttivo
E quindi sono anche d'accordo ovviamente con le cose che si dicevano accorda quando diceva l'approccio che problema vere è un approccio globale quei fondi problemi di recupero
Del tempo l'acquisto in modo globali modo intrecciati
Mi pare che ormai questa è già non è più una verità rivelata perché è una verità di parte
Però possiamo considerarla gli avrebbe già a Roma il assunta come verità che la flessibilità non è la via è lo strumento per risolvere il primo dei due problemi e cioè la scissione tra investimenti sviluppo e occupazione
Non lo è ad esempio in Francia dove sono state già provate da tempo misure che qui sono state vengono proposte
Ma debbo dire che non lo è neanche negli Stati Uniti già Cacace diceva all'inizio cosa ha significato e cosa significa la flessibilità
Noi abbiamo avuto solo dal sessantacinque all'ottantacinque una diminuzione del venti per cento se non sbaglio sarà
Abbiamo ormai una sorta di miseria sociale abbiamo trentacinque milioni di cittadini che sono senza alcuna copertura
Cioè siamo di fronte alla realizzazione di una occupazione che lì si dicesse del cinque per cento anche su questo c'è una contestazione ampia e una vasta letteratura che contesta proprio questo dato ma pur assumendo che il cinque per cento le conseguenze
Sono conseguenza della natura che dici
Ora però l'interrogativo che dobbiamo porci e che punto questa è l'unica considerazione volevo fare di fronte a questi elementi di verità
Non tutti indiscutibili ma in gran parte indiscutibili
E la tendenza che noi vediamo è una tendenza che va da un'altra parte
Quello che si sta affermando oggi non è il modello vostra
Ma i più il modello americano
Cioè voglio dire che noi non siamo di fronte ad una fase nella quale quel tipo di prende
Secolare umile realistico ma che comunque ha sempre portato a una riduzione dell'orario di lavoro
Questo trend oggi sembra essersi arrestato e siamo dentro un sistema del quale il modello che viene avanti modo prevalente il modello tutta americana
E io quindi il punto che vorrei capire come mai questo sbarramento
E come mai pure Sandys diciamo una produttività così alta ed essendoci una produzione di ricchezza così alta la tendenza è una tendenza che Giordano questa mattina diceva paradossalmente non ci troviamo che nel Sud se ricordo bene abbiamo un aumento di disoccupazione e contemporaneamente aumentano gli orari di lavoro io credo che non sia un paradosso questo e chi ci sia invece una armonia fra queste due cose
Cioè voglio dire che a mio parere queste la difficoltà che noi ci troviamo di fronte e che oggi è stato già detto ma è intervenuta una mutazione profonda nel sistema economico mondiale che appunto la fine di di sistemi di un sistema chiuso
Ma siamo ormai dentro vasi comunicanti e dentro questi vasi comunicanti comunicante ormai circa una grande parte del mondo che fino a ieri era fuori
Dal sistema di produzione
Tipico cioè del nord
E da questo punto di vista allora a mio parere soprattutto per l'Italia
O l'approccio che noi riusciamo a mettere in campo sulla riduzione dell'orario di lavoro è un approccio che in qualche misura cerca di realizzare le condizioni di ambiente
Perché si possa dare la riduzione di lavoro o altrimenti il rischio è che si può intervenire forse in alcune aree di crisi
Ma in realtà se vogliamo avere un approccio globale è strategico su questo terreno rischiamo di non fare un passo avanti
Allora io voglio dire solo due cose
L'ha già detto Cofferati
Io credo che se questo nostro Paese parlare anche di casa nostra
Dovesse continuare su un treno e progressivamente lo porta verso a passi più o meno chiedeva verso processi di deindustrializzazione io ho seri dubbi che si possano in questo contesto parlare di riduzione dell'orario di lavoro
E che cioè Ossi e qui entriamo nel vivo anche della discussione politica della polemica politica Ossini prende un cammino serio sul piano dello sviluppo e l'innovazione tecnologica o altrimenti questa resterà poco più che una petizione
Le cose ora questa non è una serie di colline di polemica politica lo stava andando in questa direzione perché quello che sta accadendo sul terreno dell'Olivetti quello che sta accadendo sulla steppe
Per dire i punti alti di una futuro sviluppo che o il luogo dove conta lo sviluppo che conta noi su questo terreno e nel passato e debbo dire purtroppo anche oggi lo stiamo registrando dei passi in avanti
Quindi questo a me pareva il primo punto non è pensabile io credo che si possa realizzare una strategia di ampio respiro e che abbia una sua prospettiva strategica se noi siamo in presenza di una recessione e peggio ancora di una recessione che si accompagna ad una de industrializzazione dei settori alti dei settori forti
La seconda questione
E io e questo è stato già detto che a mio parere avrebbe approfondito questo aspetto è l'intreccio che deve passare fra la riduzione dell'orario di lavoro e un aumento della produttività del sistema
E qui si colloca io credo tutta la questione anche dello stato sociale
C'è tutta una lunga discussione ancora discussione che riguarda il terzo settore il mercato sociale bene io son convinto che questo o diventa parte integrante di una strategia di una iniziativa che produce insieme nuova occupazione produttività del sistema e permette anche una nuova riorganizzazione degli orari non solo nella sfera produttiva classicamente intesa ma nell'insieme del sistema o altrimenti la battaglia più generale della riduzione delle ore di lavoro troverà un grosso sta ecco c'è la cosa che voglio dire e concludo che a mio parere ed è la questione su cui dovremmo ragionare noi dovremmo vedere come ciò che diciamo essere una strategia e non semplicemente una via io su questo non non son d'accordo il problema non è una pura vertenza non è riducibile a una vertenza unitamente a una vertenza sindacale
La questione della riduzione dell'orario di lavoro essa investe l'insieme dell'assetto economico sociale organizzativo e di vita di una società e quindi non può essere che è parte di una strategia complessa e c'è una strategia che riesce a mettere insieme lo sviluppo da una parte la riorganizzazione dello stato sociale e insieme lo sviluppo di nuovi settori che producono occupazione e quindi collegare la riduzione d'orario di lavoro non solo a quei punti dove c'è una crisi come è sempre stato in questa fase ma collegarla una fase di espansione dell'economia insieme dell'occupazione forse Lunghini e ceti quando dice che la riduzione d'orario di lavoro è pensabile ipotizzabile solo in un contesto di piena occupazione e quindi non essere essa ciò che determina dell'occupazione vi è un rapporto col e più dialettico ma via io credo una verità o c'è una espansione sul periodo occupazione esultano dello sviluppo o altrimenti io credo che rischi di essere soltanto una bandiera del tutto diciamo poi priva di concretezza e di realizzabilità è quindi una grande strategia da questo punto di vista che il congresso del PDS discuta è un fatto io credo molto importante che il congresso della CGIL su questo abbia detto delle cose molto significativi anche questo è molto importante dobbiamo però cercare di evitare di ripetere dopo di ripeterci io non ricordo bene grandi ma se la memoria non tradisce non tanto tempo fa qualche anno fa vi è stata a Roma ed una grandissima assemblee col compagno Bassolino che era allora responsabile del lavoro e se ricordo bene si parlava di trenta ore no
Prima del due mila ed entro il due mila mai siamo al mille novecento novantasette e ho l'impressione che questo tipo di pro allora bisogna chiedersi perché del altrimenti rischiamo di fare delle cose che sono assolutamente io lo dicevo all'inizio le cose che sono state dette qui sono delle verità quasi irrilevante il pro bene capire perché queste veniva poi non riescono a fare dei passi avanti a me non convince l'idea che sia soltanto il problema dell'aprile dell'Upper del pervicace cannibalismo
Delle classi imprenditoriali o del tradimento dei gruppi dirigenti sindacali ci sono dei processi molto profonda profondi ed è insieme una carenza di una strategia che aggredisca globalmente il problema che io credo sia la ragione prima sulla quale dobbiamo ragionare detto questo vi ringrazio interverrà
Proprio sulla quale Alessandro Greco Silvio la FIOM nazionale
Ma io
Voglio dire intanto che ho trovato le telecomunicazioni iniziale molto belle tutte e tre e molto suggestive c'è pur molti suggerimenti stimoli naturalmente da tre diversi punti di vista e con diversissime argomentazioni però il motivo per cui mi hanno molto appassionato è stato
Uno
Che è quello di aver trovato come filo conduttore di queste tre in comunicazioni sulla questione degli orari dei tempi di lavoro di vita eccetera di aver trovato il filo comune il tema della libertà che il tema su cui io vorrei svolgere in rapporto alle discussioni che si fa qui oggi appunto alcune considerazioni anche perché credo che sia un tema e una punto diciamo così molto sostanzioso quindi naturalmente non esaurì bile in brevi considerazioni però un punto decisivo ecco nell'analisi politica
Sindacale economica sociale dei nostri giorni
Mi sembra che uno degli aspetti particolarmente l'ho ritrovato nella comunicazione di Mario Agostinelli uno degli aspetti era quello di evidenziare come oggi le domande soggettive diciamo così di libertà quindi di rapporto diverso con il tempo e non solo con gli orari ma con il tempo con la propria vita
Sia un fatto diciamo che caratterizza appunto la nostra epoca il lavoro nei nostri giorni mi sembra anche che la comunicazione di Mario parlando un po'dall'interno diciamo così della condizione di lavoro particolarmente della condizione di lavoro industriale pone se il problema
Molto giustamente dell'industria come del punto e io dico che il sistema diciamo così di poteri più rigido da questo punto di vista ecco io credo che concordando su questo credo che oggi particolarmente la cosa riguarda non solo me ovviamente come sindacalista metalmeccanica ma riguarda un po'tutti coloro lavoratori delegati sindacalisti sindacalista metalmeccanica in questo momento vivono la vicenda del contratto nazionale di lavoro ecco quello che sentivo è la forte contraddizioni e che credo che sia un punto nodale dell'analisi dei nostri tempi della nostra società tra un procedere molto forte è un incalzare molto forte di soggettività più libere e con aspirazioni più forti di libertà individuale e collettiva e un
Molto potente diciamo così non solo
Quello che è stato detto anche come caratteristica delle nuove tecnologie non solo una tendenza molto forte un po'alla divora mento del tempo da parte appunto del tecnologia del lavoro dell'organizzazione Della diversa modalità spazio-tempo ma quello che a me sembra io vorrei in particolare sottolineare questo punto un punto politico molto forte
L'esperienza della vicenda del contratto metalmeccanici credo che ci dica queste in maniera evidente cioè ci dica e ci parli
Di uno scontro politico
Non economico tant'è vero che anche i calcoli e i numeri che vengono dati dei padroni sono spesso inventati e gonfiati come negli ultimi giorni ma ci parli di un forte scontro politico su chi comandante
O meglio su chi quindi dal punto di vista dei lavoratori delle lavoratrici a libertà all'interno dell'impresa e all'interno dell'impresa come punto forte di determinazione dell'equilibrio dei poteri nella società quindi non come un mondo ovviamente a parte
Anche se a volte sembra che il sistema industriale voglia farlo voglio considerarlo un mondo a parte non come un mondo a parte ma come un mondo che determina in qualche modo l'insieme diciamo così degli equilibri sociali ora questa contraddizione tra aspirazioni pro sessi soggettivi di libertà mobili moderni diciamo così che ci interrogano su tanti versanti dell'organizzazione sociale dell'organizzazione dei servizi dell'organizzazione del lavoro eccetera ma questo elemento così forte che giustamente Paola Manacorda
Collegava anche al forte ingresso delle donne nel mondo del lavoro forte protagonismo sociale delle donne ecco questo elemento si trova a misurarsi
L'esempio metalmeccanico ci riguarda ma possiamo andare molto oltre si trova a misurarsi su scala diciamo così mondiale con un processo
Il verso diciamo così di e di battaglia molto dura molto fluente tra virgolette a volte ampiezza virgolette per illa come dire per la sopravvivenza per il definire appunto chi comanda non a caso qui è stata nominata giustamente la lotta de la lavoratori coreani di questi giorni che ci rappresenta
Positivamente io credo in un mondo in cui a volte noi stessi pensiamo alla globalizzazione buono ma è un elemento tutto negativo tutto qua catastrofico però invece si rappresenta positivamente in un mondo quella tendenza una come dire rottura anche lì di unna pendenza di una reazione di una ipotesi diciamo così
Tutta chiusa tutta illiberale diciamo tutti hanno tutta anti libertà allora perché ho sollevato questo problema o meglio ho fatto alcune considerazioni su questo perché io credo non solo il fatto che lo dicevano bene le comunicazioni il tema della riduzione d'orario oggi ci si presenta in termini molto più complessa di di come ci si è presentato in altri tempi ma altrettanto in qualche modo inevitabili molto più complesse perché non si tratta solo più di un'idea
Giusta storicamente tra l'altro giusta diceva Cacace della riduzione generalizzata dell'orario di lavoro come lei va per favorire se non automaticamente creare per favorire l'occupazione ma perché oggi ci si presenta come una Complesso diciamo così strumento che corrisponde a delle attese aspirazioni notte di libertà che sono dentro
Il mondo dell'industria ma che sono dentro diciamo la società nel suo insieme quindi io credo che questo e sono molto d'accordo sul fatto che si sia data anche un'impostazione così di respiro diciamo alla tematica della riduzione dell'orario di lavoro ma non solo della sua riduzione proprio della considerazione di che cosa oggi rappresenti il tema tra virgolette sindacale diciamo della riduzione d'orario
Dentro il contesto in cui siamo ecco sono poco d'accordo sul fatto che gli si sia voluto dare e lo dico appunto da sindacalista Mapelli si sia voluto dare un orizzonte e un respiro come dire meno tra virgolette sindacale quindi non cosa che naturalmente ci serve di cui discutiamo molto in termini di qual è la pratica di qual è e il terreno diciamo così anche tè dico e quali sono le modalità che riguardano la riduzione d'orario l'uso degli ammortizzatori o mi sociali in un modo diverso eccetera eccetera eccetera ma mi sembra che quello che si è voluto dare a questo tema e su questo io concordo molto è un respiro diverso perché oggi io credo che siamo in presenza per ha per l'appunto della necessità di
Proprio per le trasformazioni proprio per gli sconvolgimenti diciamo mondiali che dentro cui noi stiamo e che sono poi anche molto lontani no in cui il nesso locale mondiale è sempre molto più sensibile ed evidente ecco io credo che noi abbiamo bisogno di avere per un verso questo respiro per l'altro la necessità nei diversi soggetti diciamo così che noi rappresentiamo che siano associazioni che siano partiti delle sinistre modo particolare versiamo sindacati noi abbiamo bisogno di ricostruire in qualche modo anche degli orizzonti strategici molto forti perché se è un esempio è stato fatto stamattina mi sembra la l'intervento anche di
Anna Maria Carloni con l'esempio della la notte turno di notte e quanto questo ormai sabbia più poco a che vedere
Nella nostra discussione nella necessità di mettere in moto politiche diverso è quanto sabbie più poco a che vedere con la questione tutela delle lavoratrici e quanto noi oggi invece abbiamo dal misurarci contro un'invasività
Così grossa del potere dell'impresa e del mercato sugli la vita sugli orari e quindi anche sulla tempo notturno che giustamente non solo non è diciamo così un non si può considerare un regime d'orario pari a tutti gli altri un turno orario pari a tutti gli altri ma si deve considerare come un pezzo diciamo così essenziale del diritti diceva in una bella espressione Ingrao del diritto al sogno io più destra modestamente direi che il diritto al sonno
Per tutti uomini e donne e però come questa invasività
Non ci abbia neanche più niente a che fare in questo la sentenza della corte europea suona è veramente un po'provocatoria sulla parità ci abbia poco a che fare con una questione di parità perché altrettanto provocatoriamente naturalmente si potrebbe rispondere che la parità si può misurare realizzare per uomini e donne sulla non accesso diciamo così al turno notturno quindi sul divieto per tutti ci rendiamo conto che non è questa la risposta
Ma il punto non è neanche quello non siamo di fronte oggi è una discussione sulle questioni e questo è un esempio sulle questioni parità o non parità ne siamo di fronte a una necessità per nuovi sindacato si discuterà soggettività delle donne
Che su questo si è espressa e hanno elaborato praticato per moltissimo tempo siamo di fronte alla necessità anche su questo punto di ricostruire e di ridefinire una politica di intervento di cambiamento che abbia Soggetti uomini e donne e che si misuri appunto che non solo resista ma respinta trasformando in questo caso l'organizzazione dei tempi questa invasività un'immunità diciamo così della dominio dell'impresa del mercato che è uno dei punti di scontro fondamentale come fin dall'inizio ricordavo che oggi credo che ci coinvolga
Molto direttamente tutti e su cui ben vengano ovviamente elaborazioni alte come qui ho sentito e pratiche politiche altre
Grazie alle quote
Voi come avete visto è arrivato il ministro Tiziano Treu che lo ringraziamo di averci raggiunto
Siamo inattesa di notizie nel senso che è partito da Bruxelles ma sembra che non sia ancora arrivato Pierre Carniti chi previsto appunto tra gli interventi che avevamo in qualche modo organizzato per la giornata di oggi
Noi non abbiamo altri iscritti a parlare se non adesso
Guido Alberto Guidi che il responsabile del Centro studi a Confindustria
Prima di dare la parola di lui se qualcun altro vuole intervenire c'era possibilità poi eventualmente daremo la parola a al ministro e poi per le conclusioni Alfiero Grandi Guidalberto Guidi
Vorrei precisare che negli uffici mi avevano preparato de un discorso pieno di grafici i numeri e non vorrei far fare brutta figura gli economisti del Centro studi di Confindustria però ho deciso di utilizzarlo perché credo che l'aspetto scientifico del problema la riduzione di orario di lavoro sia già stato esaminato da più parti o vorrei quindi tentare così contribuire a questo dibattito
Portando le mie esperienze personali dell'imprenditore io faccio questo mestiere metalmeccanica da trent'anni circa oggi tre aziende in Italia è un in Finlandia o circa novecento persone in Italia e un centinaio fuori dall'Italia
Le aziende italiane sono fatte per l'ottanta per cento di personale femminile meno una la faccio macchine vicino a Piacenza dove praticamente non ho personale femminile o ventotto persone faccio venti miliardi di fatturato esporto dal settanta all'ottanta per cento tutti gli anni
Le altre aziende invece hanno prevalenza di personale femminile
Io qui mi trovo a dover esaminare il problema l'orario di lavoro da molti punti di vista da molte angolazione
Diciamo che l'ottica con cui è stato toccato oggi in questo dibattito è relazionare lavoro occupazione
Io sono convinto che prima o poi non so se fra un anno fra due fra dieci
Il lavoro cesserà il venerdì alle ore quattordici perché dico questo
Io quando ho cominciato a lavorare si lavorava io ho cominciato a varare una fonderia si lavorava fino al sabato alle doti dodici e trenta
Si facevano strofinare il sabato pomeriggio si faceva la manutenzione di impianti la domenica a un dato punto il sabato mattina non ci sono più state telefonate la gente non veniva più e poco per volta naturalmente noi imprenditori abbiamo detto che saremmo falliti il giorno dopo
Fortunatamente non per tutti è successo si è arrivati alla riduzione dell'orario di lavoro che si è fatto fino a venerdì sera io sto cominciando a sentire nelle mie aziende più o meno che si sta verificando queste venerdì pomeriggio non si trova più nessuno in Germania si trova poca gente in Francia
Qualcuno in più rispetto al passato in Inghilterra molto pochi anche negli Stati Uniti
Quindi prima o poi succederà io sono altresì convinto che nel momento in cui si deciderà non si che aveva un posto di lavoro nuovo
Io ritengo che la riduzione vale lavoro sia un qualche cosa che completamente staccato dalla creazione di nuovi posti di lavoro
Lo dico per
Perché l'ho provato
Io credo di aver provate tutte nelle aziende
Che primo gestito per conto di terzi e che da quindici anni gestisco come padrone
Posti di lavoro aumentano quando aumenta la competitività la polizia né sul mercato il fatturato di un'azienda consiste non produttivi
Non esiste nessuna possibilità di creare lavoro ovvero e qui apriamo una parentesi
Solamente lavorando sono io che sono l'anello
Tra tutte quelle cose che m'aveva preparato se volete musica qui basta velina che si sono portato
E mette su un sistema di assi cartesiani l'orario di lavoro
Con la disoccupazione
Pietro del mille settecento nel mille stessero cinquanta ore
Ai tassi sguazzano i più alti Spagna Belgio Italia
Germania se la Germania
Ha il dieci per cento quasi disoccupazione presto a una per credo che ci sia una chi lavora tre mila e nove le minacce al cinquanta ore
Ai tassi di occupazione più bassi
Canada
Inghilterra Svizzera Giappone situazioni
Ma io ormai ho imparato h che ci sono le piccole bugie le grandi Bugie le statistiche quindi tutto questo forse fa parte delle di qualcosa che peggio delle grandi bugie
L'aiutare dare lavoro così come intesa oggi non credo possa portare nessun beneficio
Perché si tradurrebbe inevitabilmente si si parla di riduzione di lavoro a parità di retribuzione o in un incremento dei costi e quindi dei prezzi
O altrimenti si una perdita di competitività dell'azienda o del sistema e quindi con conseguente riduzione del margine
Il che darebbe luogo a due secchi
Il primo Investimenti
E quindi riduzione della necessità di occupare personale
Oppure qualcuno che paga
Quindi qualcuno che riesce a colmare
Le differenze
Io non credo che oggi il nostro Paese il debito il debito pubblico possa colmare queste differenze
Io ho avuto di alcuni anni fa una un episodio in Ducati a Bologna io occupo come vi dicevo il settanta per cento forse allora molto di più di personale femminile signore bassa scolarità bassa professionalità tra i quaranta e i cinquant'anni ecco grosso modo questa è la qualifica io faccio componentistica elettronica elettromeccanica
Era un bidone di fare il terzo turno di lavoro abbiano iniziato a farlo
Con molte difficoltà col sindacato poi io stesso l'ho tolto
Una
Noi abbiamo un personale che abita mediamente dall'ultima ricerca col fatto fare in quel periodo in un raggio di sette chilometri dall'azienda
Una signora sposata con famiglia a Bologna
Tra i quarantacinque e i cinquanta anni non accetta di fare il provino
Non è disponibile
Perché questo vorrebbe dire distruggere il tessuto familiare le abitudini
E allora sono tornati indietro
Ho comprato una linea riproduzione
E quello che veniva fatta a mano le sue viene fatta a macchina
Il risultato sono state circa ottanta posti di lavoro che col tempo si sono persi
Che cosa significa
Significa che
Nel le strade sono solo quelli non esistono altre poltrone
Non è possibile non esiste una terza strada io comincio a pensare che
Forse non non capiamo ancora bene di che cosa si tratti quando parliamo di disoccupazione elitario al gioco per Trenitalia a due aspetti due facce
Una
E il Mezzogiorno e l'altra è una fascia i lavoratori purtroppo soprattutto
Don
Di età compresa tra i quaranta i cinquant'anni
A bassa scolarità né bassa professionalità
La scelta che il paese che noi imprenditori e sindacati forze politiche che dobbiamo fare e se dobbiamo sancire che queste posizioni di lavoro escano definitivamente dal circuito
è una scelta io non ho le soluzioni io vi vi assicuro che quando tratto di questi problemi ho più dubbi che certezze io non ho la soluzione in tasca
Non so che cosa dovremmo fare
Io credo però non per parafrasare quello che disse una volta che la guerra è una cosa troppo seria per lasciarla fare generali ma io comincio a pensare che questi problemi in cui ci stiamo dibattendo in Europa e soprattutto in Italia stia diventando cose troppo serie perché se ne occupino le organizzazioni degli imprenditori e sindacati e politici
Io non riesco a capire non riesca a trovare nessuna cosa non riesco a trovare nessuna cosa benissimo
Bene professore se lei ha la soluzione io però ho letto un
Io io io però sinceramente no no nel senso
No io ossei mi lascia completare cerca ad arrivare io credo che si debbano guardare le cose che stanno succedendo Cerci e che cosa sta succedendo nel mondo
Io potrei fare l'elenco di decine di miei fornitori in Italia che avevano venti trenta cinquanta dipendenti oggi hanno dieci aziende da cinque dipendenti
Questo significa che questi signori che
Io non ufficialmente imprenditori stanno tornando nel sommerso
Io potrei fare l'elenco di ma io non lo farò perché credo poi sarei obbligato a fare altri tipi di di elenchi
In molte aziende
Nel nord Italia io sto parlando del Sud dove ai dipendenti vengono segnate dieci undici lavorano giorno e dipendente restituisce tre o quattro loro l'imprenditore in
Io non so se sia giusto se si è sbagliato io sono certo che sbaglia però questo sta succedendo e la mia sensazione è che questo stia aumentando come fenomeno
Io credo a torto o a ragione di poter essere uno di coloro che in Italia da un anno un po'dirà di aver dato un una piccola risposta al problema dell'occupazione su io quando ero presidente della Confindustria Emilia-Romagna feci stop piccolo Progetto molto modesto nord-sud mi dissero tutti che io stavo cercando di incentivare l'emigrazione dal Sud però oggi noi dobbiamo circa due mila cento ragazzi
Che stanno lavorando le nostre aziende e un centinaio di aziende che hanno cominciato i contratti con le aziende del Sud
Io pensavo perché tutti mi avevano detto io stesso ero convinto che il problema fosse quell'abitazione
Fece un accordo con le Ferrovie dello Stato per la vera abitazione di fare Otello duecento duecentoquaranta mila lire al mese
Pochissimi l'hanno utilizzato
Quasi tutti hanno trovato altre soluzioni
Questo per dire professore
Io non ho sentito da parte di nessuno ma neppure all'interno della mia organizzazione risposte che siano concrete risposte che siano in linea con quello che sta succedendo
Io credo di avere identificato un'unica risposta che quella di ampliare gli spazi di libertà
Io ho una joint-venture con la Yamaha che il Giappone
Non mi rendevo conto perché certi pezzi con un costo del lavoro superiore al nostro fossero più competitivi
E me ne sono accorto perché in Giappone e vi confesso
Non andate a dirlo l'economista del Centro Studi io non lo sapevo in Giappone un milioni di yen all'anno
Per i lavoratori per coloro che lavoro no a domicilio o fanno lavori saltuari non è tassato nel soggetto a contributi
E completamente libero questo significa che molti denunciano le aziende possono denunciare questo tipo di competenza
Io sinceramente ripeto
Non ho sentito fino ad ora delle soluzioni io credo che l'unico modo sia quello di puntare sull'unica risorsa che abbiamo e la capacità dei nostri imprenditori piccoli medi i nostri tecnici
Ampliando gli spazi di libertà
Non vedo quali altre forme ci possono essere non
Io temo che qualunque cosa si tenti di fare da questo punto di visto porterà effetti negativi secondarie molto peggio grazie
Grazie
Senza anche dell'intervento inquilini chiederebbe adesso la parola a
Ministro Tiziano Treu
Contributo che ci attendiamo costruttiva
So che
Le schiacciare il pulsante
Ma mi fa un po'di impressione
Venire a parlare qui in questa sala cui credo che
Negli anni molti anni fa facevamo discorsi
Anche simile a queste cerchiamo di vedere se abbiamo usato bene questi quindici anni
Perché parlo per me ovviamente ma vedo che
L'età media non è proprio giovanissima m cosa
Quindi che permette la memoria ma scusate questo ricordo vorrei entrare in argomento subito perché qui mi pare di capire conoscendo un po'l'uditorio conoscendo chi vi ha parlato stamattina parlo dei relatori novembre e sapete Jacko alle la l'orizzonte quali sono le le ragioni di del l'importanza del del del tema del dell'orario ma anche in generale del PIL del tempo di lavoro quindi io non scusate se se Vito delle premesse di questo genere
Mi pare d'acqua anche poi da quanto visto rapidamente delle sintesi di di di Paola Manacorda di Cacace insomma che la diagnosi mi trova amico mi convince in larga misura
Allora invece procedo super punti un po'più concreti specifici e ovviamente cercando di dire
Nel merito quali sono le tappe che stiamo facendo dobbiamo fare come Governo e in rapporto con come abbiamo fatto anche Fini fino adesso come con le parti sociali come si dice che poi in questo caso soprattutto sindacato perché la spinta viene di lì poi da parte del dell'impresa si tratta di vedere se c'è una come dire condivisione o se c'è solo una resistenza
Ma vediamo fosse già andato via Guidi
Ecco i
Allora sedotto scusate io partirei da
Da questa affermazione che mi sembra almeno io credo si possa largamente
Accettare che un intervento serio sugli orari sui tempi di lavoro
E necessari
E necessario
Nei prossimi anni
Quindi è una cosa che dobbiamo fare dobbiamo fare cominciando al più presto una velocità che vedremo perché non e che durerà nel tempo cioè non è una cosa di da oggi a Roma
Ecco o ovviamente lo lo dico ma perché non credo nessuno pensa che l'intervento sull'orario sia l'unico strumento
Affrontare i problemi della vita o se volete in questo caso il fatto che ci interessano particolarmente della dell'occupazione
Da quando suo intanto si sbrigativamente anche Nicola Cacace che uno
Però è fondamentale
No folletti Clivo carsismo
Riducessimo l'attenzione sul versante della quantità della crescita
E del tipo di crescita e dell'equilibrio della crescita
Ecco perché guardate io storici poi si vede perché basta vedere la diversità della crescita e nei vari parti delle quota del mondo ma anche dell'Italia e come questa purtroppo sì sì riflette drammaticamente sul sui l'occupazione sulle condizioni di vita
E io conosco molto bene Nordeste Nordeste a una crescita che è stata l'anno del novantacinque era una crescita direttore del sei per cento l'anno scorso nonostante le lamentele perché chi sta meglio in Italia si lamenta di più di chi sta peggio questo non l'ho trovata
L'ho appurato come regola l'anno scorso Veneto nord est cresciuto all'ottanta per cento quindi siamo e e e lì guarda caso
La disoccupazione non c'è mentre invece
Non solo negli ultimi anni ma purtroppo nel settore in Italia è piatto ma è piatto come crescita che piatto anzi c'ha delle buche come occupazione quindi
Lo dico non perché si l'attenzione deve essere concentrata molto su questa e ripeto non solo la quantità ma a anche la l'equilibrio della crescita perché poi come diavolo facciamo ad affrontare il problema adesso lo dirò anche dell'orario di lavoro contro divaricazioni terribili come abbiamo tra tra nord e sud
Che se non stiamo attenti rischiamo fare interventi invece non vogliamo questo vogliamo fare gli interventi sull'orario di lavoro ma se non stiamo attenti rischiamo di farli che funzionano solo per no sì
Certi tipi di interventi sulla flessibilità dell'orario se non stiamo attenti servono al nord e sud cioè un altamente
Nove comune questa era una una premesse ma che vorrei sottolineare anche per il fatto che noi siamo io un momento in cui mi sembra di dire abbiamo da si dice anche in sede di governo la fase due cioè si vuol dire che avendo avuto una forte attenzione alla rigore alla quindi al risanamento in questi ultimi mesi arenili novantasette è deve essere ci auguriamo che sia mai un anno in cui dobbiamo mettere immettere
Quel po'di risorse che si riusciamo a a togliere dalla Ugo
Del deficit pubblico nel in interventi selettivi di sostegno alla crescita questo
è uno sto in pegno abbiamo cominciato a farlo con con anche già col decreto di fine anno anche col disegno di legge che abbiamo approvato una settimana fa rappresentato da Bersani sul suo alcuni sostegni alla al sistema quindi est del primo
Idem
Per e le altre misure del Patto sul lavoro
Ecco fatto di fare un'altra piccola introduzione alla quantità delle misure che sono nel patto del lavoro e come le abbiamo
Tradotte
In in atto perché questo mi serve poi per anche qui per pone nel contesto lo specifico intervento che vogliamo fare sul l'orario
Guardate il patto sul lavoro e poi è molto Complesso
Ed è stato volutamente tenuto su una pluralità di misure noi abbiamo un forte
Pezzo prima parte del patto che siti
Con centro a sulla scuola e sulla formazione
Non a caso perché se c'è un'altra condizione necessaria per il lavoro futuro è che si investa informazione ricerca perché non ci sarà lavoro dequalificato nei nostri Paesi
Non non esiste
E noi uno dei problemi che abbiamo noi quando facciamo i paragoni con l'arte i Paesi d'Europa e che noi abbiamo una cominciamo avere un forte deficit di capacità di manodopera qualificata e di e di innovazione di investimenti ricerca e quindi questo rischia di
Ridurre la la del la nostra capacità anche di crescita
Poi abbiamo una capitolo un grande capitolo infrastrutture abbiamo un capitolo che riguarda le aree di crisi abbiamo un capitolo che riguarda invece più propriamente di interventi sul mercato del lavoro tra cui quelli sull'orario
Perché faccio questo discorso per dire che
Il il pacchetto del funzionasse fu se va se va avanti insieme
Noi abbiamo questa difficoltà di di mandarlo avanti e di farlo funzionare insieme perché la impegno per la disoccupazione notoriamente molto difficile
E i e le l'insuccesso non è non è facilissimo anche se non riteniamo di avere messo lì insieme con le parti un
Un misto un mix di misure piuttosto ben calibrato perché beh devo dire senza mi pare senza presunzione ma del resto è un complimento
Che ci possiamo anche fare in tempi in cui prendiamo per lo più critiche che il ma il insieme che abbiamo costruito con le parti sociali anche rispetto alle indicazioni più avanzate dell'Europa quelli dello non sfigura lo dico anche nei confronti dei detrattori
Di estrema destra di destra e di estrema sinistra
Allora il problema e lo sforzo credo politico e di farlo funzionare al più presto
Non è vero che non si sia fatto abbastanza Abbascià non si è mai fatto abbastanza ma che spesso ci si civici vien detto mi han detto che anche stamattina ci sono state delle critiche non abbiamo fatto quello che dovevamo
Beh mettiamo i puntini sul libero che ognuno poi alle sue parti di responsabilità
Questo questo porta assieme di provvedimenti deve essere in di una certa parte tradotto in in leggi
In altra parte invece può essere attuato invia in via amministrativa o in via contrattuale però una buona parte
Deve essere attuato con iniziative legislative
Beh e insomma al momento attuale giusto per dare il il senso di dove siamo noi abbiamo approvato e quindi abbiamo già le norme tutta la parte del Patto del lavoro che era inseribile nella legge finanziaria e quindi in tipo di provvedimenti
Ad operatività immediata
Prevalentemente le parti che riguardano gli incentivi
Alla costituzione di piccoli impresa degli incentivi fiscali l'area del settore non no profit e gli gli interventi gli strumenti per l'intervento nelle aree di crisi
E perché questo era il padre la parte si poteva svolgere in in via di normativa finanziare il resto o è attuabile in via amministrativa o doveva andare in disegno di legge perché voi sapete anche c'avevamo pure provato a vedere se la norma tutto il resto poteva essere messo in una specie di decretone
Di legge che facesse desse anche una velocità tu attiva perché siamo in pochi convinti che questo pacchetto importante questo non è stato possibile nonostante tutto ci sono motivi anche costituzionali è inutile che mi spieghi ma lo dico perché si sappia come stanno le cose quindi il resto della normativa che andava tradotta in legge è stata approvata sostanzialmente tutto quindi se proprio
Vogliamo dire in sintesi il Governo ha fatto per la messa in pista delle norme quello che doveva fare ai pacchetto lavoro per la parte che adesso riguarda anche l'orario di lavoro è stato approvato da noi all'inizio di dicembre e adesso al Senato
Anche se e l'esame non è cominciato ma abbiamo i chiesto una procedura d'urgenza
Che potrebbe portare a un'approvazione abbastanza veloce
E la parte sulla formazione e per la formazione professionale inserita nel pacchetto
Disegno sul mercato del lavoro no siccome ho letto sui giornali anche di oggi
In commento alla riforma annunciata della scuola annunciata
Dal ministro Berlinguer a ma dov'è la formazione professionale
Mi meraviglio che anche autorevoli giornali come ventiquattro ogni tanto come dire prendono lucciole per lanterne
E e questa che è stata presentata da Berlinguer l'altro giorno non è ancora il disegno di legge ci vorrà un po'ma è un forte impianto di riforma si ovviamente si può discutere migliorare ma attuato un grosso pezzo
Dell'accordo sul lavoro la formazione professionale che è l'altra gamba del sistema la scuola e la formazione extra scolastica non è che ce ne siamo dimenticati e appunto è già stata approvata ed è al Parlamento
C'è tutto il le il la la questione finisco su questa premessa poi vengo l'orario di lavoro tutta l'area degli interventi infrastrutturali
E delle aree di crisi tutti questi temi purtroppo sono lì in pista ci sono Ostuni ci sono gli strumenti e
Qui i ritardi le debolezze che ci sono dipendono essenzialmente dalla scarsa efficienza dei nostri meccanismi
Amministrativi e dalla lunghezza delle nostre procedure no lo dico perché anche nell'azione politica e
Di sensibilizzazione di azione sociale che fate che facciamo e bisogna vedere dove vanno concentrati gli sforzi se io vi devo dire
Di che cosa sono preoccupato di più in questo momento non sono tanto preoccupato del fatto che il pacchetto lavoro venga attuato in due mesi piuttosto che un mese e mezzo occupi mi auguro che venga attuato il più presto possibile che non venga snaturato perché mi sembra che almeno questa è la nostra valutazione l'equilibrio ci sia e sono preoccupato di più
Del fatto che non partono Leo le grandi opere infrastrutturali che e servono non solo a dare genericamente lavoro ai lavoratori dell'edilizia ma servono a disinteressare
Le zone congestionate del Nord e soprattutto a rendere accessibili le le zone del Mezzogiorno per un minimo di attrattività ai
Investimenti che che devono essere
A tratti la per per mettere in moto lo sviluppo sono pronto più di questo sia largamente ritardo tutto questo sono molto preoccupato perché le procedure di incentivazione di intervento sui patti territoriali sui contratti dare che sono già lì strumenti tutti belli scritti nel nelle norme sono in realtà le procedure sono lente vanno avanti poco ci sono ritardi delle amministrazioni centrali e periferiche
E e e sono ritardi burocratici ma sono anche ritardi politici e e culturali perché ne e non non è un per caso purtroppo che le zone che sono più in difficoltà in crisi hanno poi la minore capacità di spendere che esso anche i fondi europei eccetera questo lo devo dire perché
Il discorso deve essere situato nel contesto perché in questo momento l'attuazione del patto sul lavoro che certo ha bisogno ancora di molti sforzi ma moltissimi ma sono più sforzi di approvazione per quanto riguarda il Parlamento e tipo di vera e propria gestione kung fu sforzi congiunti da parte delle amministrazioni degli enti locali del sindacato dell'impresa è così si fanno le riforme le riforme non si basta scrivere su un pezzo di carta
Neanche in decreto neanche in una legge soprattutto se sono riforme così complicato
Chiedendo con la scusa della premessa lunga vengo a dire come sono come vedo vediamo le
Questioni specifiche dell'orario che sono prezzo importante
Ma noi abbiamo ritenuto che
Discutendo a lungo che l'approccio sia quello che per il resto c'è anche
Nella
Nell'indicazioni europee pregiati dello
Abbiamo ben presente l'indicazione del Parlamento europeo che sono state richiamate che queste che sono poi quelle che arroccati
A preparato
Attenzioni Parlamento europeo
E molto solo
Nella battaglia per l'occupazione e per in generale e
L'orario e anche per i per le portare avanti una certa idea di Europa sociale molto solo il perché dà delle indicazioni a mio avviso molto interessanti
Ed avanzate ma
Ma sul piano poi della politica dell'Europa dei governi noi invece siamo registriamo
Una scarsa coesivo
Cioè la politica dell'orario le politiche l'occupazione in genere sta scritto in tutti i documenti che dovrebbero essere politiche europee
Che farle da soli bene che vada sono meno efficienti o male che vada rischiano di essere controproducenti poi di fatto però non c'è una politica europea il proprio proposte che avevamo fatto copre come Presidenza italiana a anch'la a Firenze a luglio scorso e che avevano anche riprendevano anche con i punti sull'orario sono state sostanzialmente disattese e a Dublino pochi un mese fa non c'è stato un impegno
Forte sul piano dell'Europa che non è ancora un'Europa sociale per lo più un Europa monetaria lo dico perché tutt'perché tutti 'sti nostri sforzi di sono trovano una resistenza anche nel fatto che e l'Europa non va avanti con non solo va avanti con la stessa velocità su questi atti
Piste ma non va avanti neanche nella stessa direzione in alcuni casi
Ora non è che non si possa stare niente se non avanti tutti però insomma su questi temi sui temi dell'orario voi non vorrei neanche che fossimo troppo
Cioè la cosa è molto diseguale ci sono Paesi che sono andati più avanti di Novi avanti nel senso ad esempio di una riduzione contrattata ed agevolate da allora e come prevalentemente la Germania qualche Paese sta scandinavo qualche un tutti
E però anche questi poi hanno fatto qualche rallentamento adesso il il c'è mi pare un segnale di iniziativa di ripresa di iniziativa
Sul tema specifico dell'orario che e abbastanza incoraggiante ma è molto ancora
Incerto di Francia
Germania e
Molto
E molto oscillante e quindi noi cerchiamo di andare nella direzione per comunque abbiamo individuato ma tenendo conto che c'è bisogno di una più Europa anche in queste
In questi discorsi
L'anno la nostra indicazione e
Diversificata sull'orario e non solo come abbiate se abbiate visto ma il testo della proposta del si legge approvato dal governo ha sostanzialmente tre
Tre indicazioni
Una che riguarda la incentivazione
Alla riduzione contrattata dell'orario
Questa è la strada che abbiamo scelto no alla riduzione per legge
Sì all'incentivazione alle riduzioni contrattate
No e secondo politico le difficoltà secondo una a sostegno specifico a certi tipi di part-time
In particolare ha come avrete visto sentito per il questo scritto poi nel patto del lavoro l'abbiamo preso pari pari e ripreso nel testo di legge apartheid dei Giovanni nelle zone della
Delle
Su come a minor grado di sviluppo in sostanza soprattutto nel Mezzogiorno d'Italia
Delle persone che vogliono rientrare nel mercato del lavoro dopo un periodo di senza sostanza soprattutto le donne voi gli anziani che sono presso che momenti in cui sostenere il part-time ma un un significato
Particolare i
Di riequilibrio anche delle chance dell'opportunità
E il terzo che viene spesso dimenticato ma cui noi diamo una notevole importanza
Una
Previsione è possibile sostegno di congeniti
Di vario tipo quindi queste forme di sospensione del tempo di lavoro invece nel corso della vita finalità varie sia formative che anche a tutti
Queste sono le tre piste
Che mi sembrano acquisissi completano il problema e con quanta velocità riusciamo a muoverci in questa direzione
Ho attenzione sul part-time
Vorrei dire una cosa che viene pure dimenticata spesso il part-time
In Italia come è noto ha una diffusione molto
Più bassa che in altri Paesi siamo a livello poco più sopra il sei per cento
ICI ci domandavamo anche prima è un curioso sapere qual era la motiva motivo secondo Cacace dico questa scarsa diffusione in Italia
E siamo così abbastanza incline a ritenere che in nell'immediato passato una delle ragioni per cui non si usava al parata e parlo di quello generale numero di specifici gruppi era perché costava un po'di
Ed è vero
Però è almeno un un anno per la precisione da maggio scorso che noi abbiamo parificato completamente i costi
Cioè abbiamo mantenuto un sistema di proporzionalità di i carichi e di costi quindi nessuno può dire che non usa appaltante dell'imposta tutti i primi due parti costano come assolutamente
Dal punto di vista dei costi incerto poi il problema è è come uno li usa
E incerto perché se li usa bene possono costare meno
Perché proprio perché Donald assicura solo perché l'uso accetto se uno li usa bene va due costano uguali dal punto di vista del costo lavoro però manca avevo dovuto protocolli più non lo so ma non solo specie le patate anche fare cose un po'più sofisticate esse vengono se vengono usati bene
Dopo il e se invece vengono usati in modo come dire
Così tradizionale o effettivamente possono costare di più sono una scocciatura dal punto di vista organizzativo eccetera eccetera
No ecco dico che quindi noi abbiamo parificati la velocità di utilizzo del part-time è ancora molto scarsa in Italia io non è che sono un patito dal part-time però il part-time quando arriva a livelli come
Come e nei paesi del alcuni Paesi del Nord Europa livelli del ventinove trenta per cento
Acquisisce un significato congiunto qualcuna tendenziale riduzione del tempo di lavoro uno parla punti diciotto fool tanti tempo pieno colto
E il tempo pieno corto si riduce progressivamente perché è questa la tendenza dove lavoriamo generale e e e dall'altra parte c'è un part-time diffusore sapete a questo punto la redistribuzione dell'orario diventa un fatto
Di massa generale si riducono anche i rischi che il part-time venga considerato un ghetto per le donne e i disastrati
E no nonché la cosa viene automaticamente ma insomma questo è il tipo di discorso che vogliamo sostenere vale così o o detto del part-time bene qual è il il problema qual Paris ce ne sono tanti ma uno è che noi abbiamo fatto un inizio
Potente di sostegno sì al part-time sia alla riduzione dell'orario generale e anche di sostegno ai congedi
E prudente per vari motivi
Anzitutto per un motivo che non è che abbiamo Allo stato disponibili molti quattrini cioè abbiamo detto qui
Nell'altro nella difficile gestione del risanamento nove siamo riuscite a calarci fuori dalla bocca tra virgolette
Cinque mila miliardi per quest'anno è non di più per questo siamo riusciti a fare poi qualcuno dice se non con battesimo l'evasione
Meglio saremo capaci di tirarne fuori cento però Visco mi dice che insomma lui non pensato che dalla mattina alla sera però più di così non riesce a fare
E si cc
Per questo per non per ridicolizzare l'argomento ma vedete che non basta scrivere in Bilancio abbattiamo le l'evasione di se e quindi scriviamo il Bilancio venti mila miliardi e quindi li mettiamo nel sostegno del perché quella è la la la contabilità di zia Teresa
Allora
Siamo riusciti a fare questo investimento tenete conto che privato per darvi un'idea bene queste cose bene che si sappia in uno di questi cinque mila miliardi non so tantissima non sono neanche pochi con la magra metà se ne vanno per mantenere la fiscalizzazione degli oneri sociali
In parte al Mezzogiorno e tanto per darvi nell'ordine di grandezza
E poi e sappiamo qual è il problema perché poi adesso c'è tutto l'offensiva di Confindustria dice il mezzogiorno
Lavoro costo troppo quindi come si fanno a investire nel Mezzogiorno noi abbiamo fatto uno sforzo per ridurre gli oneri indiretti compatibilmente con le direttive europee e questo scherzo
Vale due mila cinquecento miliardi aggiungiamo voi sempre per avere la dimensione che abbiamo un grosso sforzo un grosso impegno di sostegno ai lavori socialmente utili che cerchiamo anche di trasformare i lavori che sono in grado di
No di di di sostenersi di essere
Inseriti in programmi di cooperativi di società miste eccetera e quindi sopra le risorse che noi abbiamo individuato non sono tantissime però di quelle
Come intervento attivo di sostegno poi l'occupazione oltre quelle che ho detto lady sostegno al tempo alla riduzione degli Oppi lavoro è stato un punto
Fondamentale per i novantasette ci sono quattrocento miliardi
E attenzione qui abbiamo una scelta che abbiamo fatto nella nostra perché
Ne abbiamo parlato anche con diversi economisti c'è stato anche un intervento da ultimo di Lunghini su su sul Corriere della Sera vicolo Undine perché ha interloquito con un po'di Giorgio punti anche una proposta precisa
è chiaro che se noi riusciamo liberare più risorse come dicevo Carlo diciamo liberale molto delle risorse che adesso stanno sulla disoccupazione eccetera che sono tantissime
E le mettiamoli e chi è chiaro che possiamo fare una forte incentivazione molto diffusa la riduzione dell'orario Sima momento ma qui non è che facciamo giochiamo a scacchi che le cose sono fermi già sapete che c'è tiriamo via due mila miliardi aveva Gesù l'indennità di disoccupazione e cassa integrazione mettiamo sulla sì già nel ed è e nel mentre facciamo questo scherzetto quelli che stanno di cassa integrazione disoccupati dove li mettiamo cioè per dire che queste operazioni vanno vanno un pochettino pilotate
E quindi è vero quello che dice Luca ci siamo discussi varie volte su questo che l'operazione va fatta sì ma non è che si può fare con diceva togli quattro quaranta dieci mila miliardi la che è vero che ci sono tra la torno in Italia spendiamo molto poco per il sostegno
Avrei detto anch'nonostante la cassa integrazione sia considerata musica ridondante e mettetela nel Pd mettiamo sul sul non non non ecco non non è possibile
Quindi abbiamo fatto un'operazione ripiega di come dire di di gradualità
Per questo motivo e anche perché vogliamo vedere come funziona
E a e all'inizio siccome i soldi sono pochi se noi dicessi ma li diamo tutta l'industria tutta l'economia non si vede
Allora abbiamo fatto una scelta appunto il tipo di cui diceva anche Lunghini la diamogli in via di prima prodotta a l'approvazione subito qui
La proposta è diamo questi soldi a chi riduce contrattualmente l'orario
E assume cioè
No perché come prospettiva io sono d'accordo convoca come prospettiva l'idea è noi diamo una incentivo generale le riduzioni d'orario perché questo facilita la redistribuzione del generale e poi
Questo allarga lo spazio ovviamente nel contempo manteniamo la penalizzazione sulle straordinarie perché altrimenti faremmo ridere no
Questo è l'obiettivo la prospettiva ma siccome non non siamo a regime la prima la prima approvazione che spero ed è la prima applicazione di questa idea
Che durerà quanto dura io mi mi auguro che duri quello che basta per sperimentale intanto la diamo a chi concretamente
A fronte di una riduzione contrattata
Fatte le assunzioni un sosta e in sostanza la primavera sperimentazione di dei contratti di solidarietà espansivi Sosa avete presente i contratti di solidarietà di tipo cosiddetto difensivo cioè c'è la crisi c'è la cassa integrazione invece di cacciare via un terzo degli altri restano lì a fare gli straordinari si dice facciamo una riduzione
Di di orario riduzione contratto sono vietati difensivo e li diamo una Giunta perché la riduzione dell'orario non sia tutta pagata
E questa è un tentativo c'era già sulla sul sul nelle norme ma hanno non era attuato è un tentativo di fare un sostegno a contratti di solidarietà espansivi vediamo come funziona
Perché attenzione perché funzioni ovviamente abbiamo messo lo standard e questo è un impegno che avevamo del Patto del lavoro abbia omesso lo standard sotto il quale si fa l'operazione della incentivazione alle quaranta o diverse
Ho diverse quantità fissate dalla contrattazione questo è l'orario standard
Individuale
Tra l'altro questo si lega
All'applicazione della direttiva europea di cui io non parlerò mai insomma noi abbiamo in prima approssimazione dato largo spazio alla contrattazione collettiva tra le parti perché temiamo che quella sia la strada più importante per attuare le direttive europee in materia di di orario di riduzione di orario anche di orario notturno sapete tutto il problema perché è stato anche toccato qui delle donne
Certo con con l'aria che tira in questo periodo nei rapporti tra Confindustria e sindacati non è esattamente l'ideale in ogni caso noi abbiamo dato questa indicazione potremmo potrebbe essere un detersivo invece di fare contate metalmeccanici oppure lavoro notturno delle donne non mi sembra una bella forse sì lo sapevo che arrivare in marcia dei voti ogni quindi in sostanza abbiamo dato questa indicazione
E ci sembra che ripeto questa sì un'indicazione ragione
Apriamo la più presto se qualcuno può fare di meglio
S'accomodi
Sono ben bene accetti emendamenti migliorativi spero che non arrivino miglioramento peggiorativi
Io sono convinto che se la cosa si mette in moto via cammin facendo troviamo risorse in più ma cambi facce non può dire fra dieci anni vuol dire anche l'anno prossimo anche perché noi nel frattempo abbiamo dobbiamo fare una revisione degli ammortizzatori sociali quello che dice anche evocare se si fa questo tipo di redistribuzione meglio di dare un po'di più di soldi per la redistribuzione dall'orario perché via via riduzione del per la distribuzione del lavoro di riduzione che non darne per l'appunto una disoccupazione a perdere questo presuppone un cambiamento una revisione del sistema di ammortizzatori
Ci stiamo lavorando è un po'un discorso che dovrebbe rientrare in quella revisione dello Stato sociale di cui
Ci occupiamo che non è appunto solo la la le pensioni
Ci mancherebbe altro e quindi diciamo l'anno prossimo se questo questo tipo di riorganizzazione va avanti potremmo anche da lei avere qualche giro di risorse
Ecco due cose ancora volevo dire
Questa applicazione vediamo come va avanti perché stiamo parlando di sostegni alle riduzioni d'orario diffuse
Ma
Ma contrattacca
Ecco trattata quale livello
Boh come volete signore accomodati
Noi questa un sostegno alla contrattazione ma ragionevolmente e almeno nella prima fase saranno sala contrattazione aziendale
Anche perché è lì che si sono già avuti gli esperimenti di riduzione di orario
Quella che si è auto pagano Tano in quelle aziende in cui l'utilizzo degli impianti altro ragione hanno permesso di fare una riduzione dell'orario
Utile senza bisogno di dare aggiunte di incentivo
Ma in ogni caso anche questa fase è improbabile che l'inizio sia la contrattazione aziendale non perché sia vietato che lo faccia la contrattazione nazionale anzi però in ogni caso in ogni caso questa è una prova che mette tutti in discussione
E di mette in discussione anche il sindacato perché evidentemente dovrà decidere
Quanta energia dedicare alla riduzione dell'orario anche nella contrattazione
Sì
Io credo tra l'altro che
Questo la contrattazione dovrà gestire e quindi anche questo problemi di gestione questa prima fase di incentivazione delle riduzioni e delle riorganizzazioni quindi cercando di fare anche un uso
Virtuoso delle flessibilità di orario
Che sono importanti
Apro e chiudo una parentesi io vale in questo dibattito sulla flessibilità del salario del mezzogiorno
Io ho preso sia pure molto cautamente delle posizioni dicendo che sarebbe bene fare un un'analisi un po'seria di quali sono le flessibilità salariali già esistenti
Perché il Mezzogiorno a in molte zone già
Costo del lavoro o diciamo anche una retribuzione
Inferiore
Al quelle di altre zone del Paese di una percentuale che oscilla tra il venticinque trenta per cento atti che non c'è contrattazione integrativa perché non ci sono premi perché non ci sono indennità per per una serie perché ci sono più contratti formazione eccetera eccetera
Allora io dico per carità facciamo una discussione pure però mi domandò se una differenza salariale già dell'ordine del venticinque per cento
è proprio così poco da dovere fare degli sforzi per raggiungerne di più
Ma comunque dico questo per dire che viceversa la flessibilità degli orari
E un punto che sempre negoziata può essere molto importante anche non solo per il Nord ma anche per il Mezzogiorno se si vuole di
Mostrare che lì ci sono opportunità di crescita
Spetti sviluppo oltre però tutte le cose che dicevo prima le infrastrutture eccetera
Concludendo voi siamo
Impegnati credo tutti in una
Serie di misure che sono
Tutte orientate
A massimizzare le occasioni di occhi di impiego
I l'orario l'interventi sull'orario sui tempi di vita e parte va visto come parte di questo
Più presto
Partiamo con tutto l'insieme meglio è io credo che ragionevolmente si se il nostro Parlamento
Da attuazione all'idea che la che che la Pacchetto occupazione di prioritaria importanza è nostro Parlamento potrebbe vararlo in due diciamo tre mesi al massimo
Nel frattempo occorre
Prepararsi perché come dicevo prima anche quando avessimo la legge impacchettata il pacchetto con tutto il fiocco rosso che quello con cui poi si va in gazzetta ufficiale non è che a questo punto le politiche dell'impiego sono fatte le politiche dell'orario sono fatte
Quindi se anche abbiamo ancora due tre mesi
In cui il Parlamento sia doppia Rutter tradurre queste prime indicazioni io direi utilizziamo questo tempo per se possibile per migliorare il prodotto
Che noi abbiamo offerto ma anche per
Valutare sperimentare ancora in concreto
E questo è un compito che spetta alla contrattazione
Di vari livelli io credo che i vari livelli siano ancora importanti nella contrattazione collettiva dato che
C'è un dibattito in corso bisognerà che magari due livelli nazionale e aziendale vengano ridefiniti nel senso che si chiariscano meglio i rapporti ma io credo che i due livelli siano un segno di vitalità del nostro sistema e quindi non sono d'accordo con quelli che li vogliono vogliono abolirebbe o l'uno o l'altro anzi prevalentemente che ne vuole abolire uno dei due vuole abolire il contratto nazionale
Non è il contratto aziendale e guardate che questo anche l'imprenditore mi pare più avveduti
Devono avvertire che una rischia perché in un paese di piccola impresa eco merita di diversità
Far saltare il contratto nazionale vuol dire far saltare anche uno strumento di
Proprio di coesione sociale ma lo dico senza retorica
E invece cosa vogliamo balcanizzato re
E disperdere anche questo
Patrimonio questo non significa che appunto comprato nazionale debba rimanere così come è un po'magari sovraccarico ma insomma sarebbe molto grave allorché usa anche questa parentesi sui due livelli dico solo che questo è il tempo che abbiamo di due tre mesi ancora prima che sia perfezionato l'iter parlamentare di alcune cose in particolare questo sull'orario
Cerchiamo di utilizzarlo bene
Ma anche appunto un dibattiti come come avete fatto per migliorare terrene anche se possibile più coraggiosa la la spinta che vogliamo dare a una tendenza alla riduzione d'orario che comunque andrà avanti
E e io allora concludo dicendo che perché sia così però è fondamentale effettivamente che il clima delle relazioni sindacali
Il venti ritorni insomma ecco sia
Normale
Dice se negli ultimi tempi la cosa che preoccupa di più è che ci sono segni stati segnali di anomalia forte vittima che non sono ancora scoppiati in pensione ma che sono a livello di guardia
Io credo che la conclusione del contratto dei metalmeccanici sia un importante sì non solo per i metalmeccanici ma perché sì significa una normalizzazione una conferma che noi abbiamo avuto e possiamo avere relazioni sindacali
Utili a tutti sono quattro anni che lo diciamo sempre che i rischi gli accordi quello del novantadue prima quello del novantatré hanno contribuito attenere in piedi
Molto dell'italiano anche svolto un un ruolo di supplenza
Certi momenti alla difficoltà politica
Allora questo dobbiamo riconoscerlo nulla
Commettiamo l'errore di pensare che il bisogno di coesione sociale di sia finito
Perché adesso non serve più
Io non pur non credo che sia così ma qualche tentazione c'è e allora vediamo che si normali così la contrattazione anzitutto che poi uno strumento fondamentale per fare anche queste cose veri grazie
Siamo il ministro sarà oltre
Come ringraziamo tutti gli intervenuti al nostro dibattito avete visto che c'ha raggiunto anche Aldo Fumagalli candidato sindaco dell'Ulivo che sta raccogliendo anche appunto come ha avuto modo avuto modo utile le relazioni
La mia relazione per questo nostro convegno sta raccogliendo idee proposte per l'impegno che ho attende che naturalmente attende tutti quanti noi nei prossimi mesi
Io da lei adesso la parola a Altiero Grandi per l'intervento conclusivo di questo nostro convegno che vi ricordo pubblicheremo anche atti sia degli interventi che delle relazione di cui daremo copia chi ha lasciato anche nominativo
Pardo da una considerazione solo apparentemente Interna
Il PDS che ha convocato questa iniziativa e ringrazio di coloro che hanno partecipato
Nei documenti congressuali nella mozione pone esplicitamente la riduzione dell'orario di lavoro come obiettivo
Capisco le incertezze e i dubbi che sono legittimi ovviamente ad esempio indicati dal dottor Guidi il quale però quando si tratta delle decisioni che riguardano le aziende che dirige è in genere meno perplesso di come l'abbiamo sentito oggi sulle questioni ad esempio dell'orario di lavoro lo posso dire
Per conoscenza anche largamente diretto
Noi pensiamo che senza ideologizzare
Ritenere questo il punto
In una società moderna e complessa il punto difficilmente esiste almeno come l'unico punto per risolvere i problemi
Tuttavia la riduzione dell'orario di lavoro sia un obiettivo sul quale occorre lavorare queste comunque la scelta che il PDS e chiamato a fare il congresso
E che tutto lascia prevedere verrà confermata stante la discussione congressuale
Quindi come dire ci proviamo ci sembra una scelta importante e in questa direzione intendiamo andare avanti
In passato ci sono stati altri momenti in cui si è cercato di rilanciare con meno fortuna forse o comunque in condizioni diverse
Obiettivi e anche molto impegnativi è una domanda che hanno fatto alcuni giornalisti un po'malevola
Ma in passato avete lanciato obiettivi molto più drastici di quelli di oggi certi oggi l'obiettivo forse più ragionato forse anche più limitato del passato
Però vorrei cercare di sostenere questa tesi con alcuni punti di novità Primo
Se non ora quando visto che c'è una maggioranza di governo e un Governo di centro sinistra
Sarà pure diverso avanzare ipotesi di riforma e di legge come ci siamo esercitati a fare anche nell'ultima legislatura ricordo ad esempio il provvedimento che portava come prima firma Livia Turco
Sarà pur diverso avanzare delle ipotesi che costituiscono oggetto di un travaglio difficile del Parlamento che poi non ha sortito particolari effetti
E avere oggi una responsabilità di governo che è fatta di una maggioranza e di un Governo che possono e debbono affrontare questo problema
Questo a me pare già un elemento di novità
Seconda novità Lai introdotta in qualche modo tre euro io la voglio sottolineare in modo un tantino più ruvido
Fino ad oggi possiamo dare una valutazione nell'insieme positiva
Del modo come è stata condotta avanti l'azione di risanamento finanziario dello Stato e sappiamo che non si sfugge da questo problema e non solo per ragioni europee ma anche perché queste comunque un'esigenza dell'Italia
Tuttavia fino ad oggi pur con alcune premesse importanti
Premesse anche che verranno poi nei fatti e nei prossimi giorni le prossime settimane ad essere oggetto di esercizio di delega o di pur primi provvedimenti di riforma tuttavia non c'è dubbio che la parte risanamento deve essere connessa strettamente con la parte sviluppo e occupazione e qui un ritardo c'è del resto lo ha riconosciuto il presidente del Consiglio nel momento in cui ha lanciato questa suggestione della fase due
Non si capisce perché non dovremmo capire tutto il peso l'importanza alla sfida che c'è dentro ad una idea di questo tipo
Allora è del tutto evidente che il Governo e la maggioranza debbono cercare di avanzare una riflessione su cosa significa in concreto questa fase due
Come si affrontano i temi dell'occupazione con quale urgenza come si rimettono in campo le scelte che riguardano lo sviluppo
E qui voglio fare un'unica garbata polemica con una Franco Giordano che peraltro ha fatto a questo convegno un intervento assolutamente condivisibile in tanta parte
Io temo che possa ad un certo punto emergere una contraddizione tra la disponibilità che ho ben registrato interessante lavoriamo insieme affrontiamo i problemi
Ma per lavorare insieme affrontare i problemi bisogna sedersi attorno a un tavolo spostare anche in piedi naturalmente però forse seduti è meglio
Affrontare i problemi più importanti e tra questi c'è la riduzione dell'orario di lavoro
Perché tutta la maggioranza quella maggioranza che non ha un concordato un programma prima delle elezioni ma che oggi ha la responsabilità di reggere il governo di questo Paese
Affronti i problemi e li sciolga
è difficile
Resistere all'obiettivo della discussione per chiarire e ridare slancio la maggioranza e l'azione di governo e nello stesso tempo rivendicare che si faccia il più rapidamente
I ritardi sono anche il frutto di questa difficoltà della maggioranza
E allora io penso che se come immagino lo spirito costruttivo che deve prevalere guarda all'interesse del paese del mondo del lavoro del futuro delle stesse imprese
Secondo appunto l'obiettivo della qualità noi abbiamo bisogno che ad esempio su temi concreti e importanti come l'orario
Il PDS non solo fa c'è una discussione congressuale ma poi gli eserciti alla sua azione parlamentare e nell'ambito del Governo e la stessa cosa facciano le altre forze della maggioranza
In modo tale da evitare di rifare magari convegni e discussione in cui un punto iniziale sia la critica i ritardi
Noi non ce lo possiamo permettere perché a questo punto siamo già in una fase che chi ama dopo il risanamento una politica di sviluppo con al centro il tema dell'occupazione e da questo tema non possiamo sfuggire se non vogliamo evidentemente a vere dei guasti
Terzo aspetto che mi pare anch'esso di una certa novità
Non stiamo lavorando sulla perché trovo un poster ordinario francamente che ci siano delle resistenze e delle riviste in sé anche significative da parte dei settori imprenditoriali
Che sono gli stessi che hanno messo la firma sotto l'accordo del ventiquattro di settembre
In quell'accordo del ventiquattro di settembre c'è una politica per la riduzione dell'orario di lavoro
Semmai c'è un accenno importante ma non esaustivo del problema ma non si può dire
Che il tema non sia affrontato e dubito che quando si è messa la firma da parte di tutti coloro che l'hanno firmato quel patto
Non fosse stato letto attentamente in tutte le siamo parte non si fosse valutato ad esempio che senza sopravvalutare il tema però anche questo è un punto di un certo rilievo che può dare dei risultati
Che può creare le condizioni per avere anche per questa via risposte dal punto di vista
Così ognuno può evidentemente valuta
Alla Fondazione Inaudi qualche giorno fa un gruppo di ricercatori
Sta ad esempio indicato con la grande chiarezza che sulla base di studi di proiezione e in questo caso non lo uso Cacace troppo semplice usare che piace che chiaramente schierato per questa scelta no no parlo di ricercatori che non hanno la stessa collocazione ormai
Sì antica dal punto di vista del tempo l'hanno indicato in termini estremamente chiare che ci sono delle ricadute positive dal punto di vista dell'orario di lavoro ma poi devo dire che io mi sono ricordato di una a Piccolo di ventiquattro ore che riportava il ventisette giugno scorso una riunione del di Confindustria che ha discusso affrontato il tema dell'orario di lavoro non pensiamo che altri non ne discutono semmai ci confrontiamo troppo poco e quando ci confrontiamo abbiamo mole di problemi ma lì c'è una riflessione
E c'è una stranezza nell'osservazione che viene fatta c'è veramente una stranezza dice ad un certo punto questo articolo richiamando la sintesi della discussione
A fronte di una riduzione generalizzata quello che aumenta la produttività oraria non l'occupazione
Dal punto di vista dell'impresa è una preoccupazione che non capisco perché se la riduzione di orario fa aumentare la produttività le imprese dovrebbero essere contente di conseguenza disponibili semmai dovrebbe essere il sindacato delle dei dubbi dovrebbe essere il versante dei lavoratori ma poiché dal versante dei lavoratori viene una sollecitazione a farlo
Cerchiamo di usare gli stessi argomenti in modo da evitare che il dovere tradurre continuamente in una lingua nella altri una tabella nell'altra perché altrimenti non ne usciamo e poiché a me pare c'è uno spessore conservatore cioè di mantenere le cose come stanno la tentazione di andare avanti ognuno per conto suo ecco questa tentazione in effetti molto forte io penso che noi abbiamo bisogno di mettere un attimo in fila alcuni problemi
In modo molto chiaro il primo non dividiamoci tra quelli che sono per lo sviluppo e quelli che sono per la riduzione d'orario di lavoro
Lo sviluppo è necessario Cacace nelle tabelle che ha ricordato anche di livello comunitario ha ricordato ad esempio però il trend di aumento del prodotto annuo che sarebbe necessario di neo troppa e in Italia in Europa il quattro e il sei per portare al cinque la disoccupazione in Italia il cinque due questo per almeno dieci anni sappiamo benissimo che questa è una Vincenzo alle di grandissimo rilievo ma questo vuol dire che un trend di sviluppo che nel novantasei purtroppo sta sotto l'uno per cento del novantasette speriamo che vada oltre un'emersione otto due quello che sarà a seconda degli ottimi il trio dei pessimismo mi e di conseguenza con una politica di ripresa che ci auguriamo ci sia a livello europeo arrivare ad un trend che cerchie di avvicinarsi almeno il tre per cento un contributo sicuramente Roda cioè nella troppi riga c'è la ripresa produttiva e lo sviluppo senza immaginare che sia possibile fare delle cose al di fuori del mondo però l'ottica di sviluppo evidentemente c'è quindi non c'è su questo nessun elemento di divisione evidentemente tra di noi però sappiamo e lo abbiamo detto da tempo che si è rotto un rapporto tanto aumento del prodotto tanto aumento degli occupati perché
L'elemento della produttività è un elemento che crea una discrasia importante una diversità dal passato e come tale e quindi richiede anche altre misure altre provvedimenti
Ognuno di noi valuta come importante lo sviluppo dell'economia sociale che va regolata che va capito e che va indirizzata in modi giusti però sicuramente tutta la parte che riguarda lo sviluppo del terzo settore anche questi importanti
Così come ha mi pare ragionevole hanno quando rilancia la politica di istruzione e di formazione individua anche i questo una leva importante
Perché dobbiamo dire in modo assoluto o o e e questo è il modo in cui le politiche occupazionali vanno affrontati
Ma negare che la riduzione dell'orario di lavoro può creare degli spazi delle opportunità questo in effetti sarebbe un errore anche qui senza meccanicismo i perché molti degli studi
Che affrontano il tema dell'orario appunto dicono che fatto cento la riduzione dell'orario di lavoro quaranta va aumento dell'la produttività sessanta va o a minore riduzione di occupati o aumento dell'occupazione nessuno dice
Uguale a cento però degli affetti ce ne sono
E quindi come tale anche la questione della riduzione dell'orario di lavoro è questione importante
Per di più non c'è dubbio che tutta la parte della riduzione dell'orario di lavoro chiamo in causa una ripensamento della società e dei modi di vita
Non sarebbe sensato
Fare una
Iniziativa di grande difficoltà anche di costi nessuno lo può negare per ridurre di quindici minuti l'orario di lavoro e aumentare magari di trenta minuti l'orario della rapporto casa lavoro o peggiorare il rapporto con la propria vita sociale
è chiaro che una politica di orario se non vuole essere una contraddizione con la l'evoluzione della società deve affrontare il problema del modo di vita nelle città del rapporto tra i periodi della vita cioè deve affrontare quella che viene chiamata con una formula una più generale politica dei tempi non c'è dubbio
E anche qui se stiamo alle impossibilità non riusciamo a comprendere come mai in una città difficile come Napoli improvvisamente spunta il fungo di un tentativo di fare una diversa politica dei tempi della città
Non sarà perché a forza di o popolare contraddizione contraddizione o si cambia radicalmente oppure si rischia di andare in una condizione di ingestibilità e allora semmai il messaggio da lanciare ai sindaci sopra do adesso che siamo
Ormai di fronte ad una nuova stagione elettorale auguriamo Fumagalli ovviamente di esserlo B queste nel momento in cui lanciare una grande discussione in cui le amministrazioni locali in termini generalissimi su
Moreno con questo tempo quindi anche quei senza settarismo mi ideologismi unilateralità guardando alla complessità dei problemi che pone una società moderna di conseguenza anche alla complessità evidentemente delle soluzioni che si deve cercare di dare allora proprio in questa direzione io penso che noi dobbiamo cercare di indicare con grande decisione che la strategia della riduzione dell'orario di lavoro anzi anzitutto del controllo su questo ha completamente ragione e chi ha detto
Do che esiste l'esigenza di affrontare anzitutto il controllo e di conseguenza la riduzione dell'orario di lavoro creare le condizioni perché questa strategia cominci a prendere corpo cominci abbia dialisi facciamo le esperienze guardiamo senza ideologismi alle esperienze che faremo però in questa direzione dobbiamo fare e soprattutto mi pare che la novità importante riguarda il passaggio tra una politica sostanzialmente difensiva degli orari di lavoro e una politica che può essere invece propositiva in grado di offrire dei risultati importanti in questa direzione
In pratica noi abbiamo oggi un incremento tendenziale degli orari di lavoro soprattutto nei settori produttivi si amo a quarantatré quarantaquattro ore medie in alcune aree che hanno lavoro siamo attorno alle cinquanta ore lavorative vale a dire che siamo in una condizione che tende ad andare controtendenza e che soprattutto crea una diversità insopportabile una parte che lavora troppo è una parte che non lavora fa e questo mi pare che sia dal punto di vista sociale dal punto di vista generazionale dal punto di vista territoriale un problema che noi possiamo e dobbiamo cercare di affronta in questa direzione evidentemente non c'è una politica solo dall'alto per aiutare la riduzione dell'orario c'è anche un rapporto molto stretto tra orari e condizioni di lavoro perché il pro tema della riduzione degli orari pone il problema dell'uso dei il tempo che si è così liberato ad esempio
E ci sono delle opportunità dal punto di vista fu ormai Tivoli del rapporto con la vita sociale che hanno un peso e possono vere uno sviluppo importante si può creare il definitivo una condizione in cui
Si cerca di invertire quella tendenza che oggi ha sedimentato delle contraddizioni sociali anche di grande rilievo e di grande peso approntando un
La complessità che è fatta di lavoro nero che è fatto di straordinario molte volte in nero a volte pagato in ogni caso con le contraddizioni che conosciamo
Allora in questa direzione possiamo e dobbiamo creare una scelta e in questa scelta dobbiamo sapere che ci stiamo dentro tutti non c'è qualcuno
Che ha un compito e altri che invece stanno alla finestra a guardare cosa succede nel pieno rispetto delle autonomie e dei ruoli di ciascuno
Quando dico che nessuno spostare la finestra intendo dire che non si può guardare al sindacato e all'impresa e dicendo questo è affare vostro perché questo sa ebbe una linea che non porta da nessuna parte rischia di non di anzi di rendere difficili rapporti come ricordava anche tre ultrà il sistema dell'impresa dei sindacati
Viceversa è difficile immaginare che una politica di riduzione degli orari per ciò che riguarda le scelte politiche quindi governo e Parlamento vada oltre provvedimenti di legge che aiutano
Allora cerchiamo di avere ognuno il ruolo che può e deve avere Governo e Parlamento debbono approvare dei provvedimenti
Che modificano la legge del ventitré e le nuove regole sull'orario di lavoro possono venire da un'applicazione della direttiva europea
Sindacati e imprese hanno già discusso a lungo non ce l'hanno fatta dobbiamo prendere un provvedimento legislativo che in questo caso è la delega del recepimento della direttiva comunitaria ma io so no perché quel provvedimento legislativo non decida i pesi a favore dell'uno dell'altra parte sociale ad esempio decidendo nella legge le turnazioni o le flessibilità
Perché le scelte che la legge deve fare solo di aiuto la contrattazione e le parti debbono avere lo spazio ma anche l'autonomia di decidere queste scelte perché altri
E che qualcuno si porta a casa le flessibilità è del tutto evidente che dopo chiede ulteriori contropartite sarebbe un patto leonino si dice sul terreno del diritto che non è corretti
Quindi decidere anzitutto i provvedimenti che riguardano il nuovo orario di lavoro e a me pare che la prima decisione lo dico perché c'è una discussione anche sinistro su questo quaranta ore parlo delle medie per paragonare la settimana tre da nove ore non è tanto importante questo la cosa più importante che si riconosca che l'orario del contratto quando è più basso è l'orario legale di lavoro questa è la cosa più importante in modo tale da creare le con Joni che possa essere per qualcuno quaranta per qualcuno trentanove per qualcuno trentotto e ma mano che la contrattazione davanti se le parti saranno d'accordo si possa avere un punto di riferimento medio che tende a scendere
Seconda gamba dei provvedimenti legislativi ne ha accennato prima tre o riguardano ciò che è già contenuto nell'ambito del Patto per il lavoro che in effetti in materia di orario ebbene diventi rapidamente legge dello Stato io non direi come ha detto qualcuno le chiederà intervenendo che dice già tutto
Questo
Non va bene perché lì c'è una parte importante che va attuata ma c'è dell'altro che lì non c'è e come tale va inserito lei cosa c'è di importante
C'è l'idea di fare in modo che gli straordinari costino di più e quindi dal punto di vista contributivo che si viene recepita l'idea del fondo e il principio della modulazione contributiva
Ciò che non è ancora presente dentro al patto per il lavoro è un'idea di trasformazione che ho avuto il piacere di sentire riecheggiare anche dalle parole di tre cioè il fatto in sostanza che oggi così come ha detto Rocca così come dice il provvedimento che è stato approvato dal Parlamento europeo si possa pensare ad una modifica del ruolo degli strumenti di sostegno al reddito
Delia ha fatto la conferenza stampa in questi giorni e ha cantato chiaro quarantacinque mila miliardi per i pensionamenti dall'ottantatré mila e rotti del solo novantasette
Noi abbiamo più di otto mila miliardi che le imprese spenderà nel novantasette perché la gente non lavori
Possiamo cercare di fare in modo di usare gli stessi soldi
In futuro non parlo degli andamenti di togliere a quelli che hanno già avuto questi provvedimenti in futuro
Possiamo riconvertire questi strumenti alla ora io penso di sì badate che stanno arrivando delle mandrie di buffoni spaventosa e perché bancari ritorno dei ferrovieri Postelegrafonici ministeriali e poi lei nelle poi chi più ne ha più ne metta tutti dicono preteso venti ma stiamo impazzendo queste costano delle barche dei quattrini e se quei quattrini si sono sia ad opere no per fare dei contratti di solidarietà obblighiamo prima della cassa integrazione speciale atte tare la via dei contratti di solidarietà cominciamo ad invertire questo enorme macigno che abbiamo costruito nel tempo e che serve per allontanare dall'amore cui ci chiediamo come facciamo a mantenere
Il sistema previdenziale come facciamo ad andare avanti in questo modo ma è chiaro che la cosa scoppi quindi procediamo ad attuare le parti che sono già indicate
Ma i finanziamenti non fanno parte di un disavanzo della spesa pubblica provocazione di quindi legittima qualche soldo per la verità c'è perché i soldi per le auto
Si può discutere se la priorità era quella un'altra almeno discutere si può può io sono per non buttare la croce su quel provvedimento o si può discutere
Qui qualche soldo potrebbe essere disponibile ma in ogni caso la riconversione dei fondi che
Nella proiezione del tempo già comunque si spenderanno per altri usi questa è la cosa che si può fare importante
Rivoltare come un guanto delle scelte che si sono sedimentate nel tempo e che oggi non sono più sopportabili e sono perfino dal punto di vista sociale un vero e pro o più errori e a quel punto potremmo anche scoprire ad esempio
Che una politica di riduzione degli orari di lavoro attraverso un sistema di incentivazione
Può essere anche prioritariamente in epoche di risorse che non ci sono per tutti
Potrebbe essere prioritariamente anche un aiuto a dare del Mezzogiorno non soltanto dare del no
Perché in particolare nel Mezzogiorno qualcuno lo ha scritto in questi giorni ha ragione nel Mezzogiorno prima ancora che un salario più basso può essere importante una politica di regimi di orario in grado di arrivare al massimo possibile di produttività e in questa direzione un incentivo che regga la riduzione degli orari che l'aiuti potrebbe essere una scelta chi l'ha detto che si comincia dal nord dove sta scritto si può cominciare anche dal Mezzogiorno cioè queste note Loritello e c'è un problema lavoro vuole dire che non c'è problema dello sviluppo che non ci sono i lavori socialmente utili che non c'è il problema del terzo settore ma chi l'ha detto ma perché dobbiamo contrapporre queste cose semplicemente per una polemica sul da tra di noi ogni strumento avrà il suo peso nessuno dice che ce n'è uno che elimina gli altri però questi strumenti evidentemente
E può non essere messo in conto e positivamente e perché bisogna che governo e Parlamento questa maggioranza
Decida in queste direzioni perché dobbiamo aiutare le imprese e i lavoratori a non andare a sbattere
Io a dirlo chiaro altrimenti i costi di un'operazione di riduzione di orario son tutte sulle spalle della contrattazione
E quei costi rischiano di essere la ragione
Di una Url dove di un orto anche molto difficile non perché poi non si sia fatto in alcune aziende
Ci sono delle aziende in genere non molto grossa e che hanno fatto delle splendide riduzione di orario a fronte di regimi di turnazione di flessibilità anche senza contributi di alcun tipo
Però sono casi isolati sono allora la rimozione del generale per legge mi sembra del tutto evidente che non è percorribile e soprattutto non si può imporre le parti e le imprese per legge di ridurre l'orario
Si può dire qual è l'orario legale regolare sopra e sotto ma non si può imporre un regime di orario del resto è stato ricordato giustamente che alla Volkswagen
L'accordo ci dà più di cento regimi di orario voglio vedere qual è la legge che è in grado di fare una cosa di questo tipo quindi don inseguiamo l'idea della riduzione generale per legge per di più uguale per tutti ma da qui alla sciare ognuno con il voi Problemi chi può va avanti che non può fa quello che gli resta questo anche questa è una generazione se noi riusciamo ad approvare provvedimenti di legge in tempi rapidi e rapidi vuole dire qualche mese possiamo creare le condizioni perché quando si ridiscuterà dell'accordo del luglio novantatré e partirà la nuova stagione contrattuale il clima possa essere diverso io non sto affatto pensando che si risolva al tavolo confederale o che il contratto nazionale di lavoro risolva tutto però come ha detto anche Cofferati dell'intervento
Ci sarà una quantità di disponibilità resa appunto libera dalla produttività che impresa e lavoratori dovranno discutere quale la scelta prioritaria che si fa
Io penso che una scelta importante sarebbe oggi l'occupazione l'orario di lavoro la condizione di lavoro e allora se
Queste possibile significa creare le premesse per aiutare
Evitare che si arrivi ad una difficoltà questa discussione semmai pone un altro problema lo pone soprattutto il sistema dell'impresa
Bisogna rispettare i patti
Firmare l'accordo dei metalmeccanici accettare la mediazione del governo e caro ministro se entro qualche giorno non viene la soluzione del contratto dei metalmeccanici
Bisogna che il governo renda chiaro a tutti ai lavoratori che se lo sciopero generale verrà deciso il ventiquattro il Governo non c'entra nulla
Vale a dire cioè chiamare le parti cantate gliela chiare asse occorre andati in Parlamento fate di dare un mandato della maggioranza ma quel contratto deve essere fatta ma perché lo dico per i metalmeccanici che ne hanno diritto perché i patti vanno rispettati ma anche
E per un'altra ragione ma io voglio capire quale altro accordò sarà mai possibile tra le parti in questo Paese se e la fiducia crolla se i patti possono essere stracciate è evidente qual è il risultato la guerra sociale
Chi è più forte in quel momento strappi ma da voi con l'obiettivo qualità guardando l'Europa con un sistema che deve crescere con questo governo che si sforza nel bene o nel male di guardare avanti noi pensiamo se
Via mente che la guerra sociale sia la risposta a questi problemi poi ognuno farà il suo mestiere le imprese cercherà di risparmiare i lavoratori cercheranno di ottenere di più ma queste fisiologico ma un conto è una normale trattativa un conto è la che
Voto di fiducia qui rischiamo un cratere come quello dopo una bomba da cui non nascerà più nulla per tanto tempo fintanto che non si risolverà questo problema
E allora dovrebbe essere possibile guardare già al dopo col
Mary discutere quell'accordo che caratteristiche dovrà vere come fare i contratti le linee guida in modo tale che le priorità siano chiare si cerchi di snellire anche un clima sociale che altrimenti
Even
Tema delicato certo c'è un'ottica europea nessuno lo discute qui per ciò che riguarda lotte che europea c'è però un provvedimento importante come quello del Parlamento sarebbe bene che il Governo italiano prende sull'iniziativa in rapporto con altri paesi che possono essere disponibili perché come dire l'elemento economico sociale occupazionale compreso l'orario diventato se almeno oggetto di discussione tra i governi perché io capisco che oggi prevale un monetarista poco conservatore in Europa e noi non ci possiamo sganciare
Ma almeno cerchiamo di fare una battaglia per non dimenticare gli altri punti all'ordine del giorno perché questo poi perderemo poi non ci si riuscirà poi non si troveranno gli accordi l'Inghilterra chiederà all'aumento dell'orario di lavoro tutte cose che sono nell'ordine di quelle possibili però cerchiamo di darci da fare perché altrimenti i conservatori non ha neanche bio di combattere vincono semplicemente perché sono gli unici che hanno delle idee e dell'iniziativa
Qui c'è un problema anche per i sindacati
Perché il problema della riduzione di orario non mi aspetto che lo ponga il sistema dell'impresa a livello europeo che già delle difficoltà in Italia figuratevi nei rapporti tra quelle europee e però i sindacati attraverso la loro confederazione europea potrebbero su questo cercare forse di fare un ripensamento anche autocritico perché poi autocritica dei partiti partire dal PDS autocritica del governo otto critica di tutti però la fine cerchiamo di vedere anche come si crea il terreno europea solo non solo come non c'è
Ma io voglio dire apertamente che non sono convinto della tesi che o europa ove nulla non è così intanto perché le condizioni nazionali sono molto diverse tra di loro sul piano sociale sul piano degli ora poi non si capirebbe come fanno i tedeschi che hanno l'orario più corto hanno le condizioni salariali migliori hanno i loro guai ma restano fortemente competitivi e quindi almeno il paragone nel nostro Paese quindi da questo punto di vista io per Enzo che il tema lo dobbiamo affrontare comunque con politiche anche nazionali non immaginando di sostituire quello che mi non ebbe a fare in un quadro europeo chiaro che da soli siamo molto più deboli e tuttavia questa non è ragione sufficiente perché non ci siano delle scelte
Ma vorrei dire che oggi probabilmente in Europa c'è una condizione che noi non abbiamo avuto per molti anni
Sarà pure un qualcosa indicativo che il Parlamento europeo volta se non ricordo male forse Carniti io avrei chiesto né mi ricordo il numero
Mi pare con trenta voti contrari quindi la grande maggioranza del Partito socialista dei popolari e anche dei conservatori votano per la riduzione allora
Ma non abbia negato i medicato quello che in Francia si è cominciato discute non è che è un rivoluzionario pericoloso un amico di Mar corso quello che in Francia fatto un'ipotesi di questo tipo stiamo parlando di Chirac che ha detto ma forse sta riduzione d'orario pensiamoci un momentino
Quindi anche tra i conservatori tra quelli che hanno maggiori difficoltà la Malfa se intero tredici mi sembra una buona idea facciamo un gruppo di studio facciamo il gruppo di studio senza sostituì
Ali evidentemente
Perché nessun gruppo di studio anche con Sylos Labini capo sarebbe in grado di convincere le parti sociali se non sono protagoniste quindi cerchiamo bene di capire la differenza che c'è tra Chris Turchia e chi poi ha responsabilità verso le imprese verso lavoratori però può essere utile la cosa importante è che facciamo uscire questo tema dall'incertezza dalla
Dall'orda lo sbriciolamento dallo sfarfallamento che c'è stato nel corso di questa fase
E in questa direzione quindi Europa ma nello stesso tempo anche capacità di fare esperienza di produrre con le energie che abbiamo con la forza che abbiamo evidentemente senza illuderci anche iniziative di livello nazionale
E allora in questa direzione quindi noi vogliamo cercare come PDS di dare un contributo di non limitarci
Ad assistere ai problemi che sorgono le difficoltà che hanno i diversi soggetti ma vogliamo cercare di fare in modo che la sinistra la maggioranza affronti questo problema sciolga
I nodi che eventualmente sono da sciogliere interpellato Tiziano Treu quando dice se ci sono dei miglioramenti ben vengano il che vuol dire che non è un prendere o lasciare allora dico Giordano che lì discutiamo insieme
Non possiamo andare ai lavoratori dicendo che la maggioranza è stata incapace di portare avanti un provvedimento di questo tipo perché poiché siamo tutti d'accordo sull'obiettivo non può essere il percorso che ci divide non possono essere le tappe che ci impediscono discutiamo chiudiamo questa partita procediamo all'approvazione rapida e intanto di quello che è possibile e predisponiamo già alla seconda tappa i provvedimenti che possono cambiare più in profondità altre cose
Creando le condizioni perché anche dal punto di vista poi delle politiche contrattuali qualche novità importante venga fuori io lo voglio dire anche qui con sincerità e franchezza
Badate
Una riforma contributiva come quella che è stata concordata tra le parti sociali è importante e arriverà la delega di Visco sull'IRE e arriveranno anche altre scelte che diventeranno operative che hanno portato il part-time hanno essere penalizzato anche se dico Treu che il part-time è un mezzo tempo non è una riduzione d'orario sono due cose diverse perché visore perché il part-time fosse non su ventiquattro ore su ventidue ore ma su ventidue o diciotto allora sarei la riduzione d'orario ma così evidentemente una cosa diversa ma adesso non è importante questa comunque non è decisiva nella nostra discussione di oggi io però vorrei che fosse chiaro che c'è un problema che riguarda una riforma del sistema contributivo e degli oneri in modo che man mano che l'orario cresce costa di più ma c'è un problema anche se dei sindacati
Perché tra le ragioni che rendono conveniente lo straordinario qui veramente il mercato a due pesi e due misure l'orario normale costa di più degli straordinari ma mica solo per i contributi
Per il salario diretto perché ci sono istituti in molte categorie
Straordinario conveniente per l'impresa allora bisogna rivedere questa parte anche dal punto di vista contrattuale per eh no le cose non sono mai casuali più ore fare e meno mi costi ebbe certo ripresa fa i suoi conti cosa deve fare
Se noi vogliamo interrompere questo circuito dobbiamo ritornare dentro una coerenza sarebbe straordinario che da un lato aumenta il gravame contributivo ed all'altro rimane uguale il salario diretto evidente e c'è una contraddizione bisogna quanto meno che le ore costino tutte uguale e sono disincentivante quelle che vanno Piovan Queen e anche qui ci sono delle possibilità e delle opportunità che debbono cercare di affrontare questi problemi
Creando le condizioni evidentemente perché così si apra una stagione in cui ognuno dal suo punto di vista
Con il suo ruolo in un grande rispetto delle parti sociali perché i provvedimenti di legge vogliono aiutare le parti a fare
Non è la stessa cosa passi alle sole disincentivare o incentivare noi vogliamo incentivare pensiamo che questa sia la scelta strategica e quindi in questa direzione si può e si deve fare qualcosa di importante in
Questa direzione io coi vorrei richiamare una cosa che ha detto Agostinelli sulla parte che riguarda la politica dei tempi eccetera mi rifaccio Manacorda che ha fatto molto bene io suo Agostinelli vorrei sottolineare questo punto
Un atteggiamento sindacale che non ritiene di essere l'unico soggetto della materia questo di pare molto importante
Perché c'è tutta la parte che riguarda il punto di vista delle don il punto di vista dei cittadini il punto di vista cioè di altri soggetti che debbono entrare in campo altrimenti un'iniziativa solo sulle spalle dei lavoratori finisce per l'essere unilaterale cioè con un punto di vista e rischia di essere perfino isolata nel clima complessivo quando si tira questo anello della catena la catena si srotola tutta schieriamo che anzi per perverse nona una sua coerenza qui
L'ironia dare la dimensione dell'iniziativa politica la dimensione dei risultati che si vogliono ottenere con un'ampiezza che sia un'ampiezza evidentemente sufficiente
Allora le proposte alla fine che voglio un attimo richiamare sono queste
Noi faremo nel nostro congresso conclusivo nazionale alla discussione io credo che
Le proposte che sono la mozione con cui per il congresso verranno confermate ma l'obiettivo non è quello di scrivere un documento chiuderlo e aspettare il nuovo congresso
Noi su questo vogliamo andare avanti cioè la riduzione dell'orario di di lavoro nell'ambito di una politica dei tempi e senza unì la
Era Lita riteniamo sia una scelta strategiche e come tale va affrontata con tutte le flessibilità e le tolleranze che sono necessari
Da questo consegue che in sede parlamentare in sede di governo cercheremo di darci da fare in questa direzione
E penso che siano maturi i tempi perché si è un'azione congiunta e consapevole di tutta la maggioranza deve essere così
E se questo noi riusciremo a farlo e parto arrivo dove da dove sono partito se non ora che abbiamo la maggioranza in Parlamento il governo di questo Paese quando
Adesso è il momento di creare le condizioni perché le parti sociali vadano in questa direzione
E qui io spero che al di là delle tattiche al al di là delle congiunture che hanno determinato questo accrocchi o molto delicato sul contratto dei metalmeccanici ripeto se questo contratto non si conclude rapidamente sia proprio Lapo
Mitico dico in forse qualcuno nemmeno alla oggi la dimensione fuori controllo è fuori controllo la
Sarmati nota che stanno usando i sindacati della categoria
Io penso costretti però è indicativa di quello che può succedere
Dopo il governo delle parti sociali diventerà un bel problema poi qualcuno che oggi semina vento domani raccoglierà tempesta e poi voglio vedere anche il
Mondo dell'impresa in cui tutti sono contro tutti tutti hanno il diritto di fare tutto senza regole e senza controllo Brancasi Brancasi
Quindi io su questo sono perché facciamo pressioni politiche serie per cercare di fare ragionare
Però anche con un'azione politica che sia quella di superare degli atteggiamenti conservatori e gli atteggiamenti conservatori si superano con la predicazione soprattutto quelli che ci credo però la predicazione fa quello che può
Si superano con un atteggiamento della cultura di coloro che hanno competenze in materia che ci debbono aiutare ringrazio ancora Cacace per uno sto
Rico contributo ma anche altri che si stanno esercitando su queste materie con proiezioni con tentativi di capire la possibile evoluzione ma anche facendo politiche in grado di convincere il sistema delle imprese a stare su una linea che non sia semplicemente di conservazione noi non vogliamo imporre non vogliamo buttare croci sulle su uno non pensiamo che ci sia l'amico e il nemico pensiamo che la soluzione dei nodi difficili va fatta con politiche che aiutano il superamento i nodi veri che sono davanti questa è la ragione per cui è bene che nessuno speri che finito il convegno le cose restano qui sia decisi a procedere grazie
Grazie anche a grandi voglio ricordare che siccome volterà hanno richiesto noi faremo la pubblicazione degli atti in attesa della pubblicazione possibile avere le relazioni introduttive il lavoro di quest'oggi telefonando in federazione alla Federazione del PDS di Milano al numero sessantanove sessantatré undici Graziotto
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