L'accordo tra Governo e PRC sulla riduzione dell'orario di lavoro a 35 ore settimanali

Radio radicale siamo a Livorno a nostro microfono l'onorevole Renzo Innocenti che è presidente di ammissione lavoro della Camera potrà e volendo accenti senta domanda d'obbligo questo accordo che il Governo ha fatto sulle trentacinque ore ha suscitato molte polemiche
E non solo in ambiti della Confindustria che gli imprenditori ma anche per molti studiosi una reazione contraria all'avuta l'economista Modigliani e il professor l'hutu anche della diversità di Georgetown di Washington ha definito che la Francia e l'Italia se facessero questa riduzione degli orari di lavoro si potrebbe creare un muro attorno così potrebbero diventare un Tibet economico
Una sua opinione mi sembrano esagerazioni fra l'altro si parla di una cosa che ancora deve essere costruita quindi non capisco perché ci siano tutte queste
Dichiarazioni ripetute
Il catastrofismo di conseguenze che si sarebbero ineluttabili per quanto riguarda il futuro dello sviluppo apparato produttivo del nostro Paese
Io dico a tutti questi che si stanno cimentando questo sforzo ecco
In questo momento di rendere un pochinino o meno ideologica diciamo questa battaglia contraria a qualsiasi intervento legislativo sui problemi della riduzione del lavoro fra l'altro è una cosa
Che non tiene conto insomma di quello che è successo negli ultimi cento anni di storia insomma di fronte ai alle varie fasi della rivoluzione industriale per come si è configurata nelle fasi apicali
C'è sempre stato un momento nel quale abbiamo collegato alla modulazione insomma il tema dell'orario di lavoro rispetto ai cambiamenti strutturali degli apparati produttivi non capisco perché stavolta insomma ci si trovi di fronte questo sapendo fra l'altro che si fa affinità ecco di non vedere che oggi c'è una forte differenza tra quelli che sono gli orari legali gli orari contrattuali gli orari di fatto allora il vero problema per questi signori è sicuramente quello di lasciare flessibilità all'interno dell'impresa quindi non è tanto la questione dell'orario è un problema di ricerca di flessibilità a poco costo però basta detto che lo strumento dello straordinario lo strumento fortemente discriminante all'interno del mondo del lavoro quindi se togliamo le questioni ideologiche queste visioni apocalittiche ci mettiamo intorno a un tavolo per vedere gli effetti di un intervento legislativo che non vuole
Rendere
In positivo
Con sanzioni e quant'altro per cui chi nel due mila uno non raggiunge le trentacinque ore verrà tagliato le mani quasi e e ci mettiamo a discutere su queste cose troveremo sicuramente anche le soluzioni opportune per rendere compatibile la riduzione dell'orario di lavoro con la competitività necessaria indispensabile delle nostre imprese
Ecco però si fa presente più che altro che sembrerebbe quasi una un cambiamento di rotta andare un po'contro quella che era stata la corrente di delle riforme attuate dal governo attua provate in Parlamento
Del governo Prodi che andavano appunto verso una maggiore flessibilità la maggior autonomia anche decisionale contrattuale delle parti in questo caso fissandolo per legge una riduzione lavoro anche se poi magari appunto a riduzione di fatto c'è già Ovo e quella lì
Diciamo alla direzione con in cui si stava andando e comunque un neo rigide Mentor mi riferisco ad esempio le parole di ieri del senatore Agnelli io non sono d'accordo con tinte presa questa scelta come un cambiamento di rotta
E a tutti quelli che lo affermano vorrei richiamati ad una lettura attenta del dibattito parlamentare anche nelle conclusioni a questo a cui è giunto con la formulazione dell'articolo tredici della legge centonove
Tra sei nota come legge Treu che il Parlamento ha varato nello scorso mese di giugno lì c'era un obiettivo forte programma
Antico che era quella di una riduzione rimodulazione degli orari di lavoro attraverso un sistema che lasciasse grosso spazio alla negoziazione
E creasse una serie di convenienze economiche per cui la questione dell'accordo intervenuto casomai in una fase sicuramente di accelerazione di quel processo ma non di cambio di rotta chi lo dice non fa diciamo giustizia alla lettura attenta di queste che sono cose che non sono successe molti anni fa nel giugno scorso la legge di pochi mi sì si porta l'orario legale a quaranta ore e si creano le convenienze economiche per andare ad una riduzione ulteriore degli orari di fatto all'interno dell'impresa e non solo là dove ci sono momenti di crisi ma anche in termini espansivi non capisco perché una cosa che era giusto a farla
Nel mese di giugno adesso cambi completamente rotta io capisco che c'è questa cosa per cui tutti dicono ma cosa succederà se nel due mila uno le tre tra cinque ore non saranno raggiunte no poi sarà questo beh a tutti questi io dico mettiamoci intorno a un tavolo per vedere se riusciamo a fare del due mila uno un obiettivo ci sono tre quattro anni di tempo due tornate due bienni contrattuali per poter individuare gli strumenti necessari ad una riduzione rimodulazione degli orari
L'accordo prevede fra l'altro che ci siano attraverso degli strumenti di monitoraggio delle parti anche momenti nei quali si verifica se il grado di attuazione degli accordi preesistenti l'andamento economico e dei singoli settori produttivi le specificità delle aree territoriali i problemi della disciplina europea
Che in quel momento avremo in termini di orario se tutte queste condizioni rendano possibile il raggiungimento di questo obiettivo oppure se bisogna prendere ulteriori strade quindi con molta pacatezza fuori dalle schermaglie ripeto di tipo ideologico che non fanno mai bene nemmeno in questo campo vediamo di parlare delle cose molto concrete una cosa concreta e anche quella della certezza dei costi nella programma
Simone dello sviluppo di un'impresa non c'è dubbio acquisti dico che in un sistema che affida alla contrattazione l'ultima parola e quello che non abbiamo intenzione di costruire anche sulle trentacinque ore
Con ultima domanda onorevole innocenti per quanto riguarda lei ha dato una un giudizio sostanzialmente positivo comunque delle politiche sul lavoro che il Governo sta portando avanti e che son passate dal Parlamento
Si faceva notare
Proprio da esponenti di Dera anche della sinistra
Che ad ogni modo c'è una in Europa si sta affrontando il tema del lavoro in modi molto diversi e si fa ad esempio le sente di Jospin che va verso una direzione appunto di riduzione lavoro di maggiore intervento dello Stato e quella sinistra di Blair laburista di Blair
Che invece ad esempio il primo atto che ha fatto il governo Blair e quella della riduzione esempio sulle imposte
Delle sulle imprese concezioni ben diverse per incentivare per risolvere la disoccupazione che in Italia ha raggiunto livelli molto alti ed estremamente uno dei problemi principali
Sono sicuramente scuole di pensiero economico molto diverse
Io devo dire voi fra l'altro che nel nostro Paese devono stare attenti quando si parla disoccupazione perché giustamente lei ha sottolineato c'è un tasso di disoccupazione molto elevato ecco le andare a vedere dove perché ci sono aree del nostro Paese zone anche qui nella Toscana ma anche nelle zone del centro nord dove il tasso di disoccupazione pressoché inesistenti dove c'è c'è piena occupazione
E mi riferisco alle zone dove si fanno orari che lavoro che vanno oltre le cinquanta ore settimanali dove mano d'opera in alcuni settori se non c'è l'immigrazione molte volte clandestina non si riesce a trovare allora il tasso di disoccupazione
Una cosa che mediamente è alto ma presente proprio queste differenziazioni per cui si va dal ventidue ventitré per cento
Di alcune zone del nostro Paese ad altre dove quasi considerato fisiologico perché siamo sui livelli del due e mezzo tre per cento
Ecco perché gli strumenti devono essere diversi lei ha citato alcuni esempi dell'Inghilterra della fine c'è c'è chi guarda ad un modello olandese che è quello relativo alla diffusione forte del tempo
Parziale che reintroduce il tema dell'orario di lavoro per cui anche la questione degli orari rispetta l'occupazione non è proprio l'influente lo dimostra proprio il modello olandese su cui faremo a fine mese è una interessante riflessione
All'interno anche della sinistra con una iniziativa che campo sarà organizzata dalla dalla CGIL proprio il prossimo trenta di ottobre
Le risposte devono essere diverso io credo che possono essere utilizzati gli strumenti si anche quello della defiscalizzazione sugli investimenti produttivi suo il capitale reinvestito
Però che bisogna stare attenti a cercare gli strumenti che si prestino ad incrementare l'occupazione e a trasferire nelle aree dove non insistono attività produttive le stesse creando le infrastrutture necessaria che di vanno
Dando stabilità una stabilità di impiego che ovviamente non può essere garantita per legge perché sono le regole del mercato che poi lo stabiliranno però cercando di diffondere sul territorio questa cultura per cui ci deve essere uno sforzo progettuale sul territorio stesso perché altrimenti noi non cogliamo la necessità di questa differenziazione delle risposte
Quindi la leva fiscale la leva contributiva la flessibilità anche nell'accesso al lavoro che è stata introdotta anche con la legge che è stata emanata nel giugno scorso insomma il lavoro interinale i problemi del contratto a tempo determinato la rivisitazione dell'apprendistato dei contratti di forma
Anche altre cose che possono essere ulteriormente introdotti tirocini formativi le borse lavoro questa incentivazione anche all'autoimprenditorialità soprattutto nel campo dell'imprenditoria giovanile
Sono tutti strumenti che a mio parere devono essere concertati non c'è contraddizione
Tra questi strumenti perché tutti hanno un fine che è quello di creare opportunità poi sta al territorio riuscire accoglierà su Brando però questa posizione di attesa che purtroppo ancora oggi esista in molti territori e molte istituzioni anche pubblica nel nostro Paese
Ringraziamo l'onorevole Renzo Innocenti
Radio radicale sempre a Livorno a nostro microfono allora Alfiero Grandi che responsabile dell'area lavoro della direzione nazionale del PDS
Senta subito una domanda riguardo ormai del di quello che è diventato il il motivo principale di dibattito in questi giorni che è la riduzione dell'orario di lavoro
Questo accordo che il governo Prodi ha ha fatto con il Rifondazione Comunista da più parti una critica forte oltre dalla Confindustria anche da molti autorevoli economisti e si fa notare come il PDS che la principale forza di governo che appoggia il governo abbia fatto quasi un passo indietro nella sua politica del lavoro una sua opinione
Intanto noi abbiamo presentato una proposta che parlava di trentacinque ore ormai da un anno in Parlamento quindi la proposta di legge ne abbiamo presentato parlava esattamente di questo obiettivo l'accordo che è stato fatto tra come m a Rifondazione ha il merito di aver rimesso in movimento questa tematica la verità è che molti di quelli che in questo momento stanno no gridando allo scandalo dimenticano che l'argomento della riduzione del lavoro che non va enfatizzato non è adesso la nuova bacchetta magica per risolvere i problemi e però lo strumento importante che ci è indicato dal fatto che l'aumento della produttività è molto alto occorre oggi una quantità in diminuzione di ore di lavoro tendenzialmente per realizzare le stesse cose di conseguenza esiste un problema riduzione del lavoro che del resto è una tendenza storica che c'è ormai da cento anni allora l'obiettivo della relazione l'orario è un obiettivo da realizzare illa appunto che il Governo ha realizzato con Rifondazione e l'impegno a fare una legge anche su questo mi pare che non ci sia motivo di scandalo particolare l'obiettivo sarà a realizzare una legge che aiuti le parti sociali perché noi non vogliamo
In sostanza venga fuori una legge che indicano orario teorico e un fatto che va dall'altra parte sarebbero in sostanza straordinari più o meno mascherate questo evidentemente sarebbe una contraddizione la legge deve corrispondere alla realtà e la realtà deve corrispondere alla legge per fare questo la legge non basta la legge indica poi senza le parti sociali non si arriva l'obiettivo
Ecco però a questo punto non si riesce a capire come mai allora c'è stata la richiesta se la legge in qualche modo non sarebbe alto non non è altro che una riduzione diciamo dell'orario di di lavoro per legge non è altro che un accomodarsi a un prende che avviene danni o comunque necessita anche di mercato non si riesce a capire come mai allora Rifondazione comunista abbia rischiato la crisi di governo per ottenere codesto e come mai il governo Prodi
Ha affatto così fatica a concederlo B intanto
Sulla crisi di governo le ragioni che hanno portato Rifondazione a a provocare la crisi di governo ragione che ovviamente vanno richiesta Rifondazione io non ero d'accordo allora non posso di sicuro essere d'accordo oggi Rifondazione ha fatto una tra io penso sbagliata coi questa scelta è stata recuperata sulla base dell'intesa politica alla fine come si dice da un male nasce un bene vale a dire cioè che su alcuni punti importanti inerenti l'occupazione il governo ha ricevuto nuovi impulso a fare di più e meglio di quello che si è fatto fino ad ora ora io né essere chiari la legge utile perché quasi tutti i passaggi fondamentali di scelte importanti come l'orario implicano che la legge di una mano
Aleggia non è un ente inutile la legge importante tant'è vero che in un nel settore dei diritti civili come dei diritti sociali la legge può dare un impulso quello che occorre avere ben chiaro che la legge non risolvi pro e mi da sola questo sarebbe un errore e quindi la legge deve essere un obiettivo che tra l'altro se riusciamo cercheremo di concertare con le parti sociali proprio perché non vogliamo una divaricazione del cammino ma semmai una convergenza sa di punti di vista diversi sullo stesso obiettivo del resto questo è un tema che in termini diversi viene affrontata in Francia è un termine che inevitabilmente diventerà anche di orizzonte europeo e poiché nel corso degli ultimi anni l'orario di lavoro Ave va interrotto la sua crescita e anzi c'è stato una divaricazione per cui mentre i contratti all'indicatore Ari tendenzialmente decrescenti la realtà del lavoro invece è andato nella direzione della crescita degli orari breve bisogno di riprendere il cammino della riduzione d'orario ripeto con il concorso delle parti sociali non contro però visto in proprio in questi giorni delle polemiche francamente un pochino Tor sopra le righe esagerate quando sento ho esponenti imprenditoriale dichiarare che così si è messo alla concertazione a sovranità limitata dicono una cosa assolutamente non si acquisisce Aniello Umberto ma anche altri dicono una cosa non vera perché la concertazione parola diversa da delega io ho l'impressione che molti di questi imprenditori scambiano concertazione con delega non sono sinonimi il Governo e il Parlamento non è che delegano le parti sociali a decidere concordano con le parti sociali e se ci ci riesce obiettivi su cui governo e Parlamento ritengono di dover andare avanti ma vedete che non rinunciano al loro ruolo tant'è vero che per fare un esempio molto banale se non dovesse esserci l'accordo su I delle pensioni d'anzianità per una qualunque ragione evidente che il governo deve che può evitare di andare in Parlamento proporre le misure di risanamento collegati alla Finanziaria quindi questo atteggiamento di concerto è
è una volontà politica se la concertazione o non si realizza o addirittura è una idea di delega evidentemente non ci siamo e consenta per quanto riguarda però
La riduzione dell'orario di lavoro si fa notare ad esempio il premio premio Nobel e Modigliani come questo porterebbe a una aumento del costo di lavoro e questo e quell'che ha di cui hanno paura anche gli imprenditori è un ometto e costi lavoro porterebbe un a un sicuro rinvigorire il sì dell'inflazione lei condivide questa analisi no
Modigliani a un punto di vista
Rispettabile come tutte quelle del degli uomini di cultura ma è un punto di vista non è la realtà perché se vogliamo fare uno scenario diciamo che intanto noi abbiamo un enorme problema occupazionale questo volevo occupazionale è una grande questione sociale dare prospettive ai giovani e dall'altro lato ma anche però consentire un riutilizzo di energie che ancora vecchio non sono che troppo spesso vengono espulsi questo è un grande problema e per realizzare questo obiettivo occorrono anche misure di carattere straordinario alcune sono stati i vivi guai a te altre più strutturale come la riduzione d'orario sono assolutamente necessarie per realizzare questo obiettivo oggi ci sono le condizioni certo non è che si possono fare delle for via sarà dato che il nostro obiettivo non è mandare fuori mercato le intese stiamo abbastanza attenti alla problema dei costi allora facciamo un esempio la riduzione di lavoro deve avvenire oggi certo in condizioni che non diminuiscono i salari italiano nel Paese che si possono permettere diminuzione salariale però può avvenire tenendo conto degli incrementi di produttività con crescita
Moderata dei salari si può cioè fare un patto tra impresa e lavoratori che per un periodo di tempo che è quello che servirà per ridurre l'orario abbiano come dire la contropartita dal certezza dei costi ed è la certezza del i risultati occupazionali se le parti sociali e realizzano un al rapporto tra di loro un accordo di questo tipo evidente che la collettività interessata e quindi ci può essere un sostegno pubblico per diminuire i cost di un'operazione di questo tipo almeno nella fase iniziale il risultato finale è quello di un incremento di occupazione quindi scenari econometrici che sono stati fatti sono da questo punto di vista molto interessante senza dimenticare che quando si riduce lo Mario di lavoro i benefici non sono tutti occupazionale e di miglioramento della qualità del lavoro che corre da soli meritano attenzione incedere le imprese hanno un miglioramento del lavoro perché riorganizzano o perché addirittura i lavoratori lavorano meglio e quindi quello che molto spesso si ignora
Cioè che circa il quaranta per cento della diminuzione di orario non va a beneficio occupazionale a cui va più o meno il sessanta
Ma va al miglioramento della produttività delle aziende quindi ci può essere un grande processo positivo di convenienza nel rapporto tra impresa e lavoratori che anche lo Stato quindi la collettività
Senta per quanto riguarda un'ultima considerazione su questo argomento per quanto riguarda sempre riduzione del lavoro e dell'orario di lavoro si fa presente come potrebbe causare un maggior ricorso al lavoro nero comunque non è regolamentato che in Italia peraltro specialmente al Sud è già un problema da da risolvo
Beh intanto sul lavoro nero forse andrebbe detto che la partita è un tantino diverso perché sul lavoro nero non a caso sono stati individuati contratti
Emersione come strumento per fare emergere perché le ragioni per cui si va al lavoro nero non sono esattamente quelle dell'orario diciamo nel ridotto nel normale rispetto quello che abbiamo oggi il problema della orario di lavoro si proponesse ma in altri termini che in sostanza sono questi si può dire che da quaranta ore si scende a trentacinque in realtà si rimane a quaranta addirittura di più sono straordinarie
è questo il punto che non funziona cioè noi non possiamo muoverci per un obiettivo teorico non corrisponde alla realtà dei fatti perché altrimenti il tutte semplicemente al massimo una penalità perché lo straordinario costa un po'di più dall'orario normale pone questo l'obiettivo vogliamo realizzare le vogliamo effettivamente oltre che aumentare lo sviluppo di più
Produzione più sviluppo per il nostro Paese oltre che individuare obiettivi di qualità come la qualità appunto dello sviluppo possibile anche una ripartizione diversa del lavoro che oggi è resa possibile da
I forti incrementi di produttività che ci sono o deve richiamo che l'Italia ha oggi una produttività che più alto dell'aumento di prodotto capito senta due considerazioni veloci per quanto riguarda
Questa situazione è un po'strana perché abbiamo una forza di sinistra che Rifondazione Comunista che con questa operazione della riduzione dell'orario di lavoro ha scavalcato addirittura a sinistra i sindacati che ente la loro funzione una società moderna dovrebbe essere quella appunto di rappresentare e rivendicare i lavoratori e non è sembrato perché questa cosa abbastanza strana e anomala un'altra anomalia italiana
Ma questa è una valutazione che io sono portato a non pensare allo stesso modo credo che i sindacati fanno bene a non sentirsi scavalcati se dalle vicende della crisi politica come ho detto prima da una situazione che io con siete rom male nasce alla fine un bene e quello che si parla concretamente per riduzione d'orario non vedo perché i sindacati dove ebbero dolersi di questa questione anche perché una cosa è certa che questo governo e questa maggioranza non faranno nulla per a rendere più difficile il compito del sindacato questo
Larga misura noi siamo sicuramente garantito il nostro vetiver fare in modo che la legge aiuti e le parti sociali e non viceversa il clima di Sos
Petto indotto anche da settori imprenditoriali e che hanno cercato un po'di usare diciamo qualche atteggiamento forse troppo frettoloso il settore del sindacato
Mi pare che vada assolutamente
Posto nella sua vera luce cioè una battaglia di natura polemiche ma che non ha corrispondenza con la realtà e i sindacati non hanno nulla da temere se si parla di orari di lavoro loro saranno protagonisti
Senta cambiando argomento domani e ci sono le quelle che vengono chiamate le elezioni padane lei Emiliano se non erro e anche in Emilia ci saranno i gazebo Perre andare a votare per questo fantomatico con questo Parlamento della Panaria e ci sono oltre chiaramente a liste nere di liste sono presentate la lista di Marco Pannella e quella di Nando Dalla Chiesa al di fuori del mondo leghista è una sua opinione no lei non penso neanche a votare ai gazebo
No non andrò a votare credo che
Diciamo ai miei concittadini daranno una grande delusione a Bossi e a tutti quelli che hanno organizzato queste lesione che io considero una farsa e quindi penso che dall'Emilia non verrà sicuramente un incoraggiamento ad andare
Avanti su questa strada ha detto questo
Io penso che noi abbiamo un grande problema che è un grande problema nazionale ed è quello di fare in modo che rapidamente si procede nella direzione di un decentramento vero di potere nella il resto nell'autogoverno secessione no autogoverno delle comunità locali sì e in questa direzione della che non riusciamo a produrre di più oggi questo convegno stiamo discutendo anche dei questo perché uno degli strumenti diciamo a costituzione vigente e decentrare i poteri tra cui quelle di mercato del lavoro è un'assurdità che le regioni abbiano compete
Se sulla formazione professionale non ce l'abbiano sul mercato del lavoro sono parti di un'unica tastiere come tale devono essere suonate tutte insieme
Ringraziamo Alfiero Grandi
Da Livorno Carlo Val di salici per radio radicale