"L'Unione europea dopo Amsterdam" organizzato dal Consiglio italiano del Movimento europeo (CIME) - c/o Sala Refettorio presso Biblioteca della Camera

Di chiediamo scusa del ritardo il Presidente Napolitano è in arrivo
Naturalmente sarà Luís anche a dare il benvenuto agli ospiti illustri che abbiamo qui presenti particolare al
Al ministro Ciampi e al commissario con Monti e a tutti gli altri ospiti che partecipano ad un inno
Confronto molto impegnativo soprattutto per la fase in cui viene realizzata
Abbiamo pensato di utilizzare questi cinque minuti inattesa della dell'arrivo del presidente Napolitano anticipando uno degli adempimenti che è quello di i leggervi
E l'appello che il Consiglio italiano del movimento europeo
Rivolge approfittando ecco d'un incontro così impegnativo di importante ecco rivolge alle forze politiche alle forze sociali alle forze sindacali ecco per una ripresa di iniziativa intorno a questa grande questione grande idea forza appunto che la costruzione della dell'Europa quindi adempio un po'a questo compito per riempire conquistò cinque minuti e nello stesso tempo ecco alleggerire i cd un adempimento ecco che avremmo dovuto compiere più avanti
E quale la vigilia del ventunesimo secolo
Mentre il mondo è entrato in una fase di profondi mutamenti il Consiglio italiano del Movimento europeo
Fedele al suo messaggio dalla sua storica ispirazione conferma che l'unità dell'Europa su basi federali rimane il progetto politico irrinunciabile ribadendo la volontà di proseguire il proprio impegno
Per conseguire l'integrazione politica ed economica del continente europeo Unione Europea un progetto politico che interessa centinaia di milioni di persone
Una grande idea forza per rinnovare la politica e a e realizzare uno sviluppo solidale nella sfida della globalizzazione
Un disegno che contiene nuove opportunità per i cittadini europei
Gli assicura un futuro di pace di prosperità qualificando le politiche sulla base dei valori della libertà della responsabilità della giustizia Elia la solidarietà
Consiglio italiano del Movimento europeo giudica positivamente gli elementi di progresso introdotti dal nuovo Trattato di Amsterdam ma li ritiene insufficienti per raggiungere l'integrazione europea in tempi brevi
Senza compromettere l'obiettivo dell'ulteriore allargamento dell'Unione
Che deve avvenire come ha recentemente affermato il presidente del Consiglio italiano in un importante discorso tenuto a Tolosa in occasione del congresso del Partito Popolare Europeo
Cito il Presidente del Consiglio e code di Avvenire ecco questo allargamento senza creare sentimenti di esclusione
E con la consapevolezza che il nuovo Trattato lascia questioni aperte su aspetti cruciali sul piano istituzionali e negli stessi processi decisionali europei è arrivato il nostro presidente
Stavamo occupando questo
Questo tempo Presidente leggendo il documento l'appello ecco del Movimento europeo intendi cosa che avverrà in pochissimi minuti adesso che abbiamo anche la sua presenza
E poi naturalmente il documento sarà distribuito alla fine della riunione
Terzo punto e il movimento europeo condivide e sostiene
L'iniziativa franco belga italiana intesa a rafforzare la struttura istituzionale dell'Unione prima della conclusione dei negoziati di adesione per creare basi sodi solide nella costruzione della grande Europa
La riforma istituzionale non PoliMi tasse alla composizione della Commissione
All'estensione del voto a maggioranza e dalle modalità con cui il Consiglio dei ministri prende le proprie decisioni
Al contrario dovrà coprire tutti gli aspetti politici ed istituzionali in modo da rendere efficace democratica la struttura comunitaria andando oltre l'attuale disegno tre pilastri e gettando le basi di un vero sistema di governo europeo
Si tratta di colmare il deficit democratico attraverso l'istituzione di un obiettivo potere politico europeo sarà così possibile coordinare le politiche economiche sociali
Ricercare comuni soluzione ai problemi dell'occupazione della povertà dell'emarginazione sociale sulla base degli articolati piani nazionali nel quadro d'un invito uno unitario è strutturato programma europeo in termini nuovi ed un contesto solo parzialmente mutato si ripropongono lo spirito e la sostanza del piano dell'OLAF con soluzioni che superino con realismo e concretezza ogni residuo ideologico
Il Consiglio italiano del Movimento europeo considera cruciali
Nell'attuale fase di sviluppo dell'Unione l'allargamento e la politica estera e di sicurezza
Siamo di fronte alla necessità storica e politica di estendere l'Unione a tutti i popoli del continente liberati dalla dittatura comunista ma anche alla necessità storica e politica di creare un'area di pace e di cooperazione nel Mediterraneo
Intensificando e qualificando le procedure di partenariato avviate dalla Conferenza di Barcellona
La grande Europa il nostro progetto in questo quadro appare inopportuno iniziare i negoziati di adesione solo con un certo numero di Paesi candidati rinviando ad una fase successiva agli altri così come di legnata ad Agenda Duemila
Sembra noi più consono allo spirito dell'Unione
Aprire i negoziati con tutti i Paesi candidati senza discriminazioni concludendo le singolarmente ma mano che ciascun Paese si sarà messo nelle condizioni di poter adottare
La chi Comuni Terre non solo politico ma anche economico sociale e monetaria
La politica estera e di sicurezza è responsabilità dell'Europa nella prevenzione e nella risoluzione dei conflitti regionali
L'Unione Europea ha bisogno di una politica estera e di sicurezza comune per agire con la forza politica necessaria al servizio dei valori in cui si ispira e degli interessi comuni per il mantenimento e la crescita della sicurezza
Per lo sviluppo della cooperazione internazionale per il rafforzamento ed il consolidamento della democrazia dello stato di diritto del rispetto dei diritti degli uomini e delle libertà fondamentali
Il risultato cerco della Conferenza intergovernativa in questo campo e deludente ed è il Consiglio italiano debolmente europeo continuerà a sostenere una struttura comunitaria idonea ad elaborare democraticamente
E ad attuare una vera e propria politica estera e di sicurezza comune nella quale è necessario anzitutto che le decisioni a maggioranza diventino la regola
L'Italia ha riconquistato in Europa un ruolo importante
Soprattutto attraverso l'iniziativa del governo nel quadro dell'azione di risanamento della finanza pubblica e di controllo della stabilità monetaria per partecipare dal primo gennaio del mille novecentonovantanove all'euro
Lo sforzo fatto in questi mesi per garantire lo spazio senza frontiere secondo la convenzione di Schengen dimostra l'affidabilità dell'Italia
Di fronte all'obiettivo dell'effettiva libera circolazione dei cittadini europei
Un tale ruolo riconosciuto da tutti i partners va spesso su tutti gli obiettivi strategici a partire dalla riforma istituzionale dalla coesione sociale dalla e dalla scuola dalla politica estera e di sicurezza
Il Consiglio italiano del Movimento europeo
Espressione di tutte le forze democratiche partiti sindacati associazioni impegnate per il conseguimento dell'unità europea riconosce il primo nucleo della Federazione nelle strutture istituzionali esistenti
Nell'ambito della quale l'Unione europea la cui ulteriore tappa e la realizzazione dell'unione economica e monetaria e si propone di operare
Per l'ampliamento di essa per un rafforzamento degli stati membri per una evoluzione democratica delle istituzioni e pur un contributo alla formazione di un ordine internazionale fondato sulla pace questo pezzo dallo Statuto del Consiglio italiano che voglia interrompere
Il cime si impegna in questa fase per agire attivamente a livello istituzionale eppure coinvolgere sempre più l'opinione pubblica consapevole che la grande Europa sarà una comunità di popoli fondata su un patrimonio culturale comune
L'euro costituisce un successo perché riguarda l'economia il lavoro ma soprattutto il futuro e la vita della gente
L'Europa dei cittadini deve avere come protagonisti le donne e gli uomini europei
Il Forum della società civile è uno degli strumenti attraverso il quale il Consiglio italiano e Movimento europeo opera perché una nuova coscienza politica si sviluppi della collettività nazionale ed in quella europea creando le premesse per unire irreversibile processo di unificazione
Con lo stesso spirito il Consiglio italiano nel mondo intero Peo
Sostiene la campagna per l'assemblea costituente europea promossa dal Movimento federalista ultimo punto il Consiglio italiano devolvendo europeo ritiene che la Convenzione europea sul tema
Costruiamo l'Europa del ventunesimo secolo che riunirà l'otto dieci maggio all'Aja personalità politiche rappresentante della società civile
In occasione del cinquantesimo anniversario della nascita del movimento europeo
Costi dura una tappa di fondamentale importanza nel grande dibattito insieme all'opinione pubblica e alle forze politiche e nel processo costituente democratico che dovrà condurre alla trasformazione dell'unione europea in un sistema federale
In vista del congresso dell'Aia il Consiglio italiano e il movimento europeo organizzerà nella prossima primavera una convenzione per la costituzione federale europea
Finalizzando tutte le proprie iniziative
Quella delle associazioni aderenti e del Forum della società civile affinché maturi tra i cittadini in particolare tra i giovani una nuova responsabilità per portare a termine il progetto di integrazione europea
Grazie io lascio naturalmente subito alla presidenza al presidente Napolitano
Grazie senatore europeo e scusandomi per il ritardo con tutti voi prima di dare la parola al ministro Ciampi al commissario professor Monti
Che ringrazia come certamente avrà fatto giallo-verde movimento europeo il senatore De Matteo io vorrei da chi richiamare l'attenzione solo su qualche punto che in sostanza ricavo
Dalla recente risoluzione del parlamento europeo rapporto risoluzione del Parlamento europeo
Vedo che il paravento europeo eh rappresentato in misura essenziale
Questa nostra riunione che si confronta con le difficoltà abituali dell'accavallarsi spesso convulso degli impegni e delle scadenze
Della attività politica sindacale parlamentare di governo e credo che oggi sia
Sessione
Di Strasburgo sessione plenaria del Parlamento europeo che trattenuto molti amici dall'essere qui con noi e chiede anche seduta molto impegnativa del Senato della Repubblica
Seduta comunque in corso anche alla Camera dei deputati
E io tocco due temi soltanto altri saranno ritoccati da chi
Anche specifica e alta responsabilità
Un tema e quello del rapporto tra riforme istituzionali insoddisfacenti o mancate e allargamento e l'altro e quello dell'Area
Degli affari interni
Delle politiche di sicurezza interna
Entrambi questi temi vanno rimessi a fuoco
Dopo la firma del trattato di Amsterdam in una prospettiva che mi pare correttamente indicata dal rapporto Risoluzione del Parlamento europeo che parla del trattato di Amsterdam come nuova tappa
E nello stesso tempo come fine di un'epoca storica penso che questa ultima definizione richiede i chiarimenti e approfondimenti che saranno materia del nostro impegno nel prossimo futuro
Nel prossimo futuro
In quanto parlare di fine di un'epoca storica nell'attuale è stato possibile far procede il processo di unificazione europea a poco a poco con i mezzi diplomatici
Solleva naturalmente molti interessanti interrogativi su come si debba caratterizzare una nuova fase storica come far procedere l'unificazione europea non più in modo marcatamente graduale passo dietro passo e non più essenzialmente con i mezzi diplomatici
Si dovrà vedere allora come concepire la stessa preparazione cui si fa cenno nel documento del Parlamento europeo di
Una nuova conferenza internet intergovernativa e ci sarà anche da discutere su che cosa possa significare cura riforma dell'insieme
Dei trattati però ecco quello che mi premeva sottolineare e che nel presentare i risultati più significativi o come si dice i progressi non trascurabili acquisiti con l'ha trattato di Amsterdam e nello stesso tempo per indicare
Le soluzioni insoddisfacenti o addirittura per le risposte mancate per sì accentua fortemente la esigenza di riforme istituzionali ancora da definire prima di procedere a qualsiasi allargamento e credo che non ci debba sfuggire
L'implicito quasi esplicito
Contenuto polemico di questa sottolineatura
In effetti dopo vere lungo tempo
Oramai per molti anni insistito sulla formula piuttosto sfuggente del combinare allargamento e approfondimento in questo momento con questa risoluzione del Parlamento europeo si dice molto nettamente no ad un allargamento non preceduto da questi nuovi sviluppi in senso istituzionale democratico non credo di operare nessuna forzatura ma ritengo che sia un punto non pacifico al livello dei governi dell'unione e e nello stesso tempo di sicuro all'attenzione della commissione ma diciamo sulle posizioni della commissione ovviamente non non dirò nulla e dico piuttosto che rimane come riferimento politico e governativo o intergovernativo importante la dichiarazione comune di Belgio Francia e Italia
A cui la risoluzione del Parlamento europeo aderisce pienamente l'altro punto su cui voglio spendere
Ancora poche parole e quello che riguarda invece i progressi senza dubbio resi possibili usiamo questa espressione con qualche sfuma Tura e prudenza resi possibili dal trattato di Amsterdam in maniera di affari interni e di giustizia
E più segnala segnatamente in materia di sicurezza in Terna della comunità e dei paesi membri della comunità io credo che qui sia giusto dire come si dice nella risoluzione che si tratta di nuove possibilità che peraltro non porteranno a risultati tangibili tangibili se non si manifesterà nel quadro della realizzazione del programma di lavoro in questi ambiti
La volontà politica di Passi comuni in tutte le aree volontà politica e passi comuni che Allo stato attuale non si manifesta
E si aggiunge ulteriormente
Che
Fanno sollecitate decisioni rapide del consiglio le quali garantiscano che le regole generali del metodo comunitario
Si applichino il più presto possibile nell'aria comunitarizzato ha della sicurezza in Terna e permettano quindi lo sviluppo in senso comunitario della chi di Schengen
Io penso che questo tema
Sia stato largamente trascurato nel nostro dibattito italiano nel nostro dibattito interno l'attenzione si concentrata fortissimamente per ragioni del tutto valide non solo per motivi comprensibili in termini politici e di opinione ma anche per delle ragioni sostanziali incontestabili sul risultato
Della costruzione dell'Europa monetaria come risultato da raggiungere col contributo attivo dell'Italia e che conquistando per l'Italia
Un ruolo un ruolo di di promozione di partecipazione fin dall'inizio
Nel sistema della moneta unica mentre si è dedicata in effetti assai poca riflessione al tema della sicurezza in Terna come impegno comunitario e quindi della comunitarizzazione
Delle politiche degli affari interni e di giustizia ora questa comunitarizzazione in linea di principio e acquisita Colt trattato di Amsterdam
Ma in effetti si tratta soltanto di una acquisizione di principio e io mi permetto di sottolineare anche perché si tratta di questioni che seguo istituzionalmente più da vicino e più nel merito
Che in realtà
Occorre disegnare un percorso di reale comunitarizzazione
E questo percorso passa in primo luogo attraverso un avvicinamento di una armonizzazione delle legislazioni e delle politiche nazionali mi riferisco specificamente alla politica dell'asilo
E alla politica dell'immigrazione anche questa seconda è stata indicata nel trattato di Amsterdam come oggetto di sviluppo in senso comunitario
Già precedentemente si era messo a fuoco l'obiettivo della comunità di trazione della politica dell'asilo ma io credo che fosse indispensabile
Fare l'altro passo e ripeto in termini di enunciazione lo si è Sato ma rimane ancora una tale differenziazione tra le politiche e di legislazioni nazionali
Che molti problemi né risultano assai seriamente complicati anche nella prassi politica e di governo dei nostri Paesi
Io penso che per quello che riguarda l'Italia sia stato importante
Realizzare l'obiettivo
Del Piero ingresso del Paese nel sistema degli accordi di Schengen
Noi abbiamo ereditato un ritardo pesante
Una difficoltà seria
Di credibilità internazionale di riconoscimento
Dell'Italia in questa dedicata Area di problemi
Siamo riusciti a superare il ritardo attraverso uno sforzo molto intenso di Governo e Parlamento
Come voi sapete l'Italia è dal primo dal ventisei di ottobre
Di quest'anno già inserita nel sistema della libera circolazione delle persone dell'abbattimento dei controlli alle frontiere per quello che riguarda le comunicazioni aeree
E entro il primo di aprile del prossimo anno sì realizzerà anche l'abbattimento dei controlli alle frontiere terrestri e marittime tra i Paesi membri
Nell'area di Schengen l'Italia e e quindi noi via via diventeremo responsabili anche dei controlli a frontiere non più soltanto nazionali ma a frontiere Esterne
Comuni dell'Europa ma direi che ancora di più possiamo sperimentare entrando quindi in questo nuovo Complesso di rapporti tra l'Italia e non tutti gli altri Paesi dell'Unione europea in futuro ci auguriamo tutti per il momento quelli che già prima dell'Italia solo nel sistema di Schengen e gli altri che stanno per entrare a farne parte noi sperimentiamo
Le conseguenze e
Le difficoltà notevoli che derivano ripeto ero dal persistere il PD diverse politiche dell'immigrazione e diverse politiche dell'asilo per citare un esempio di attualità
Senza nulla togliere al respiro che vogliamo dare
Di maggior prospettiva e di più lungo termine al nostro confronto alla vostra riflessione di oggi io citerò la la questione di cui d'altronde sono piene
Anche oltremisura
Le cronache
Perché dire dello sbarco di trecento sessantacinque curdi come si è detto in un titolo che hanno invaso la Calabria ecco mi pare lievemente eccessivo diciamo
Tenendo conto della estensione territoriale di questa nobile Regione del Mezzogiorno e tenendo conto delle cifre
Delle dieci Cine di migliaia di curdi che anche soltanto tra il mille novecento novantaquattro del mille novecentonovantasette hanno raggiunto la Germania comunque non c'è dubbio che nel momento in cui Paesi come la Germania hanno condotto una politica dell'asilo che
Ha portato a riconoscere lo status di rifugiati a circa un terzo dei curdi di origine turca e al novanta per cento dei curdi di origine irachena che hanno fatto domanda di asilo in Germania negli anni io ho citato e nello stesso tempo e nello stesso tempo doverci confrontare con il problema del raggiungimento della Turchia pardon della Germania da parte di curdi provenienti dalla Turchia del di latte che tuttavia sbarcano in Italia e don presentano la domanda di asilo e rifiuta la nuova prospettiva anche di un esame della domanda di asilo in Italia perché aspirano semplicemente muniti di regolare decreto di espulsione dal nostro paese di raggiungere sbarcando clandestinamente le frontiere soprattutto dalla Francia il territorio tedesco
E non ha vere ecco in questa materia una comune politica
Dell'asilo dell'accoglienza della selezione delle domande dei criteri in base ai quali riconoscere o meno l'asilo
E tutto questo nel rispetto della convenzione di Dublino che appena entrata in vigore e che presuppone ormai che sull'asilo debba decidere il primo Paese raggiunto dagli aspiranti al titolo di rifugiati tutto questo dà il senso concreto della urgenza
Di passare a un processo reale ripeto di avvicinamento di armonizzazione se non ancora di formale comunitarizzazione di queste politiche innanzitutto tra i Paesi dell'aria di Schengen e più introspettiva tra i Paesi dell'unione europea io mi fermo qui naturalmente
Altre questioni sono state sollevate e altre indicazioni si è cercato di dare nel Progetto di risoluzione che il senatore De Matteo vi ha letto
Dico soltanto che ovviamente il tutto si colloca in un quadro molto generale che è riassunto in poche parole dal rapporto Risoluzione del Parlamento europeo in poche parole laddove si dice all'inizio che il compromette il complemento politico
Ha portato all'Unione dal trattato di Amsterdam e troppo limitato per accompagnare validamente l'unione europea il grande tema ovviamente e questo uno sviluppo ulteriore
Della dimensione politica
E della efficacia istituzionale dell'Unione Europea
Come quadro di riferimento per affrontare tutti i problemi che abbiamo davanti tutti i problemi che sorgano che sorgono dagli sviluppi e dei limiti del trattato di Amsterdam e su qualcuno dei quali soltanto io ho voluto richiamare l'attenzione
Grazie pregherei il ministro Ciampi di darci il suo contributo
Il
Presidente Napolitano
Sa
Ricordato la globalità del processo di integrazione europea
Processo che va avanti
Lentamente secondo i nostri desideri troppo lentamente ma va avanti anche segugio compie dei balzi ed è prolungati periodi di pausa
Uno dei balzi che ora per fare è quello della unione monetaria
Non è una decisione
Improvvisa anzi tutt'altro
Lungamente maturata perché la firma del Trattato di Maastricht delle febbraio del novantadue alle sue spalle oltre tredici anni di funzionamento del Sistema monetario europeo che nacque proprio
Per giungere alla moneta comune
Capisco tutte le limitazioni che alla moneta
Il timore che si possa pensare che si voglia fare l'Europa dei banchieri e non l'Europa dei cittadini
Ma credo che proprio avere scelto alla moneta come momento importante è invece una conferma che si va verso l'Europa di cittadini
Quello che abbiamo di fronte non è una riforma monetaria
Ma e le creazione di una moneta nuova
Che non deve essere una moneta composita
La media di monete forti di monete deboli ma deve essere una moneta che riflette la forza per continente europeo e
La moneta e è qualcosa che consente di rendersi conto
Della importanza e della realtà di una unificazione
Diventa un momento di identità europea il fatto stesso che ci troveremo
Tutti i milioni di cittadini dell'Europa
Di qui a poco tempo a usare più volte lo stesso giorno un'uguale moneta io penso che è un fatto che di unificazione di estrema importanza sotto il profilo sociale oltre a quella che sotto profilo economico
Ho avuto proprio ieri parlando a un convegno modo di esprimermi su alcuni aspetti di questa moneta che si sta formando e fra l'altro di insistere su due punti
Cioè quali devono essere le caratteristiche di questa moneta
Ho usato queste due aggettivi una euro forte un euro ampia
Comincio dal secondo aspetto
Ritengo che sia stato
Sarebbe stato un grave errore politico e questo ha avuto modo di dirlo
Diversi mesi fa a una riunione di tutti gli ambasciatori perlomeno comunità quando la prospettiva dell'ingresso dell'Italia era ancora molte più problematiche di quello che lo sia oggi
Demordere dire che pensare come allora molti pensavano in Europa di partire da un euro piccolo era un grave Errore politica
Partire da uno euro piccola significava di fatto di pensare all'euro come a un marco tedesco che si ampliava
In misura moderata e limitatamente ai Paesi più piccini per poi ottenere per aggregazioni successive
Una dimensione maggiore questa a mio avviso era un errore fondamentale di carattere politico perché avremmo data questo nuova moneta una caratteristica che non rispecchiava la Europa nella sua interezza
Gli ha più volte insistito sull'importanza che l'unificazione monetaria sia un segno concreto di unificazione della componente mitteleuropee nordica ed alla componente mediterranea
Non solo per motivi di rispetto alla realtà dell'Europa non solo per motivi di culture e di tradizione ma perché sono convinto che il secolo che si sta per aprire sarà il secolo che vedrà il grande confronto fra nord e sud e quindi questo confronto si giocava in gran parte proprio sul Mediterraneo e quindi la componente mediterranea dell'Europa e di fondamentale importanza per il taglio che l'Europa dovrà dare a questo importante compito
Un euro larga vuol dire quindi una partecipazione sin dall'inizio di un numero ampio degli attuali quindici Paesi che fa parte del mio europea naturalmente è una partecipazione ampia purché sì è un una partecipazione da parte di Paesi che sono in grado rendere questa è una ampia un euro forte e qui viene il concetto il forse del
La forza dell'euro il fondo sarà funzioni soprattutto della stabili della capacità di dare a questa modalità
Come fondamenti una stabilità e una potenzialità di sviluppo
La stabilità di una moneta almeno così abbiccì hanno sì insegnato quando eravamo giovani si basa soprattutto su due punti quello di avere una
Stabilità dei prezzi quindi inflazione bassa quella di avere un dei conti con l'estero in ordine questo è uno dei punti fondamentali anche se i parametri di Maastricht meno guardano per esempio al problema dei rapporti con le sue finanziarie col resto del Paese
E sotto questo profilo io penso e qui faccio una divagazione che riguarda il nostro Paese che l'Italia si presenta in condizioni di apportare a questa marito stabilita
Perché è un dato di fatto che ormai in Italia l'inflazione è stata sradicata
Non tanto e non soltanto perché oggi siamo un tasso d'inflazione fra l'uno e mezzo il due per cento
Ma perché alla base di questo abbattimento dell'inflazione die una convergenza di politiche politica dei redditi politica di bilancio come con politica monetaria che assicurano che questa stabilità sarà il futuro conservata
Perché al fondo in tutto questo che ormai la consapevolezza da parte di tutti i cittadini italiani che la stabilità è un bene per tutti
Per quanto riguarda poi i conti con l'estero l'Italia è un Paese che può portare all'Europa un apporto notevolissimo
Perché facciamo la più semplice considerazione Senna e cerchiamo di costruire quella che è stata la bilancia dei pagamenti pigliando tutti i quindici Paesi che alla fine fanno parte ugualmente l'Unione europea nei confronti del resto del mondo
Ne vien fuori che l'avanzo che il che complesse di questi paesi sulla base da quegli alloggi presenta l'avanzo che ha nelle partite correnti cioè scambi di merci servizi rispetto all'estero e costituito dall'Italia per oltre
Un quarto
Tra un quarto e un terzo l'Italia che è uno dei quindici Paesi contribuisce con la sua bilancia dei pagamenti
A la creazione di questa avanza in una misura così rilevante
Accanto al problema della stabilità del problema delle potenzialità di sviluppo
Che significano competitività qui è un punto debole attuale dell'Europa
L'Europa che il continente
Maggiore in termini di dimensioni economiche del mondo
Da quindici anni sta perdendo di competitività nei confronti delle aree più sviluppate nei confronti sia degli Stati Uniti sia il Giappone
Il modello europeo di crescita
Che oggi sotto critica
Un modello che avuto perlomeno per quanto riguarda l'Europa continentale come caratteristiche quella di volere
Avere come fondamento
La libertà
Di concorrenza i mercati ma un'attenzione particolare agli aspetti di coesione sociale
è questo un bene al quale l'Europa continentale per sempre importanza perché lo considera non come un limite ma considera come una forza perché permette di sviluppare un'economia nel consenso sociale
Ecco questo modello e le permette oggi è sotto critica proprio perché sta mancando a uno degli aspetti più importanti di una politica sociale che quella dell'occupazione
Il tasso di occupati disoccupazione come sapete l'Europa continentale e fra i più elevati
Per di più abbiamo che la del succo l'occupazione
Diminuisce quando vi è la fase di ristagno
Oggi
Discesa
Aumenta poco nelle fasi di ripresa economica quindi ormai una componente strutturale all'inflazione che molte case poi si concentri si annida territorialmente in alcuni
Aree territoriali ma è un aspetto fondamenti strutturale dell'economia europea
Su questo è il punto debole dell'Europa che deve trovare insieme la forza di superare queste difficoltà
Se noi
Consideriamo premesse queste col queste prime osservazioni sulla moneta unica
Vogliamo creare se consideriamo l'aspetto istituzionale
Ci troviamo come situazione che è presente quelle preoccupazioni che il Presidente Napolitano riferiva anche sotto altri aspetti del processo d'integrazione europea
Premetto una considerazione che ormai è superata ma che ho dovuto sempre presente
L'importanza della formazione istituzionale dell'Europa
Io da o semplice è sempre stato convinto che l'Europa era destinata a integrarsi aveva due strade l'integrazione istituzionale l'integrazione dei fatti
Se non fossimo stati capaci di avviare come è stato avviato un processo di formazione istituzionale dell'Europa di fatto sarebbe avvenuta una aggregazione
Spontanea di fatto dell'Europa che avete visto il predominio del paese economicamente
Prego prevalente cioè la Germania con il che avremmo creato un Europa che avrebbe avuto queste caratteristiche di essere
Una
Di avere una dimensione mano a mano ampliamente sì ma che di fatto portava avanti una costruzione legata agli interessi sia pure legittimi di un singolo Paese questo a mio avviso avrebbe creato successivamente
Delle reazioni e delle spinte a risorgere dei movimenti nazionalisti
E quindi alle preoccupazioni e ai gravi problemi che abbiamo vissuto negli anni trenta e quaranta solo la creazione di un'Europa istituzionalizzata c'ha garantito e ci garantisce contro questo pericolo
Ma in questa creazione siamo certamente intricato anche il trattato di Amsterdam ci lascia insoddisfatti e se anche ci guardiamo riguardiamo insomma la parte economica troviamo che al situazione attuale
Da la struttura istituzionale dell'Italia e la struttura dell'Europa struttura squilibrata
Al limite della gestibilità
Basta partecipare
Alle riunioni degli altri europei attuali renderci conto che ormai un metodo un sistema che era stato pensato per un'Europa sei e che di fatto è rimasto quasi immutato in Europa quindici e praticamente
In jeans
Per di più mancano ancora su quelle che sigle si chiama check and balances che sarà mettano quella equilibrio tra i vari progetti
Per quanto riguarda in particolare la politica economica
Noi ci dobbiamo domandare dove oggi un punto unitario di conduzione della politica economica europea
Questo può questo punto in questa sede unitaria purtroppo non esistono i sistema in modo del tutto insufficiente
Perché noi abbiamo l'Ecofin cioè praticamente il consiglieri sui finanziari
Ma i suoi poteri sono limitati e la sua struttura una struttura appunto di quindici ministeri si riuniscono e discutono i problemi prendo certamente le decisioni le poi la Commissione che come organo operativo e come Governo dell'Europa poi secondo le gli orientamenti degli organi dell'Ecofin il Consiglio europeo
Produce e porta avanti il suo lavoro ma con lentezze e con difficoltà che sono impensabili per una struttura veramente integrata ed europea
Per le più oggi ci troviamo di fronte alla creazione dalla moneta la creazione della moneta e sarà portata avanti con molta determinazione anche con lungimiranza
Dopo il
Lavoro fatto in seno al comitato del no che vede operare insieme Conde de allora presidente i governatori delle banche centrali tra esperti arrivati alla preparazione giusto tutto dalla banca centrale che ormai è diventato fatto istituzionale dell'euro quindi esiste un chiaro e statuto della Banca centrale europea
Ben costruito ben insolito che prevede organi che sono in grado quindi di poter operare da Banca centrale europea
Però non esiste un potere unitario di politica economica
Questo crea uno squilibrio che e agli occhi di tutti e che tutti molto notiamo ma per superare il quale ancora non abbiamo una risposta
Va bene è il tema che abbiamo tentato anche di recente in occasione dell'ultima ecco film
L'unico organo è come ho detto all'Ecofin cioè questo consiglio visti finanziari
Si tratta di rafforzarne il potere però qua vi sono degli inconvenienti perché ne conseguisse finanziaria composto dai ministri finanziari tutti i quindici Paesi
Mentre invece la moneta unica nascerà come moneta e di un gruppo non di quindici Paesi vedi numero inferiore quindi nascono le difficoltà di rapporti fare pesi che saranno dentro quello che stanno a cuore la monetina
Come voi sapete la materia che sotto esame vede in sostanza due indirizzi che a mio avviso non sono alternativi ma che si debbano comporre per avere una soluzione non dico del tutto soddisfacente ma certamente un avanzamenti
Cioè rafforzamento del consiglio dei ministri finanziarie europee però al tempo stesso esigenza per i ministri finanziari che si riuniscono
Che fanno parte della moneta europea di potere aprire degli incontri fra di loro
Per poter gestire l'economia uno in modo unitario
Qual è il il punto di visti contare conciliare nelle misure in cui dai o istituzionali Vizzini
Il Consiglio dei ministri che fanno parte del marito europea tu crei una cesura una frattura con quelli che stanno a cuore
Che sono per di più paesi quali non escludano di entrare un giorno dentro però possono avvenire difetti nel periodo nel quale ci sono cuori
Delle posizioni anche non vere di parlarne calma chiamarlo di conflitto di interessi ma certamente d'interessi divergenti
Al tempo stesso punto quindi se li tieni dentro è questo rischio ritiene fuori Visco una frattura presidiate di trovare una soluzione
Richiesta che ha ha conciliare queste esigenze di una
Sede unitaria di politica economica
Che ristretta interessi in particolare dei paesi che fanno parte della della dell'euro ma che al tempo stesso non esclusa
I paesi che sono fuori
Sta di fatto che opinione generale che questo Consiglio anche informale debba vedere la presenza dalla commissione perché punto altrimenti rimarrebbe veramente una una un consiglio sia sia pure chiediamo l'informale ma del tutto se con ancor minore potevi polista atto dal punto di vista operativo
Questa creazione questa consegna necessaria non solo per dare unità alla politica economica dell'Europa ma anche per avere quel necessario equilibrio con la Banca centrale europea
In ogni Paese nazionale voi sia unitario di tipo italiano un europeo o di tipo americano vie punto una un equilibrio tra la politica monetaria e la politica di bilancio e la politica economica tout-court
Questo non significa Better il dubbio l'autonomia e l'indipendenza della banca centrale
Questa è chiaramente assicurata da sub Banca centrale europea e nessun Paese pensa di limitare l'autonomia della politica monetaria ma vi deve essere l'equilibrio fra i due momenti d'altra parte lo stesso Statuto la Banca centrale europea dice che il compito alla Banca centrale europea è quella di assicurare la stabilità della moneta
Ma
Assicurato questo e non mettendo a rischio questo
E comunque tossiche che al all'autonomia dalla banca centrale si accompagna quelle che inglesi chiamo le canto avviliti cioè la l'obbligo di dar conto e questo dal conte Loris fatto soprattutto nei confronti di poteri democraticamente eletti per tutto questo e la l'architettura istituzionale che manca ancora all'Europa chiama ormai alla vigilia della pressione dalla moneta unica di qui l'urgenza di por mano a questi temi di trovare soluzioni e di far sì che veramente la fase di creazione dalla moneta unica sia accompagnata da una equilibrio di poteri ed una struttura
Politica
Europea che sia in grado di esprimere una politica economica comune questo quindi rientra nelle insoddisfazione culto che da cui ha fatto cenno il Presidente Napolitano
Non c'è dubbio che il problema della allargamento della unione europea
Che tutti sentiamo tuttavia penso bebè questo il parla pochi giorni previsto dal governo italiano debba essere
Lo dico posposto ma certamente considerato
No non affrontabile in maniera
Finale cioè di ingresso di altri paesi finché non saremo stati capaci di dare all'attuale Unione Europea una struttura istituzionale più valida e più appropriata a uno Stato unitario
Grazie ministro Ciampi non so se gli amici Fisichella e D'Onofrio che rappresentano autorevolmente il Senato ma dovranno far ritorno a Palazzo Madama possono trattenersi e prendere la parola dopo il commissario Monti o sia urgenza forse
No
Ecco allora
Una buona domanda sarò breve
Nessuna
Sì nel momento meno va bene allora il Senato può attendere prego
Grazie
Sul trattato di Amsterdam la posizione della Commissione europea coincide largamente con quella della risoluzione del Parlamento europeo e con quella espressa nella dichiarazione di Belgio Italia-Francia alla quale si è richiamato il Presidente Napolitano
Riteniamo nella Commissione europea che ci siano stati dei progressi rilevanti nel trattato di Amsterdam ma che ci siano lacune soprattutto dal punto di vista istituzionale e riteniamo certo che siano rimasti insoluti notti specifici come quello della ponderazione dei voti per gli stati membri in seno al Consiglio
Come quello della composizione della stessa Commissione europea
Ma riteniamo e in particolare personalmente ritengo che delle diverse lacune istituzionali quella più grave più paralizzante
Sia il mancato superamento per una quantità di materia importanti della regola dell'unanimità
Vorrei in pochi minuti illustrare nel concreto quanto fatta di piombo sia questa regola e lo farò riferendomi a terreni che conosco un po'più da vicino perché sono quelli di cui mi occupo nella commissione cioè il mercato unico in senso ampio inclusa la fiscalità
Il mercato unico è in gran parte materia regolata per quanto riguarda le decisioni del Consiglio
Dalla regola della maggioranza qualificata solo in alcuni aspetti vige l'unanimità
Il fatto che gran parte delle materia del mercato unico passino a maggioranza qualificata
Ha fatto sì che l'impianto delle direttive che hanno dato vita al mercato unico sia in gran parte stabilito sia in opera con una accelerazione in questi ultimi tempi
In questi giorni se posso fare qualche esempio sono arrivate a buon fine o stanno arrivando a buon fine direttive proposte dalla commissione come alcuni giorni fa all'Ecofin tre direttive di perfezionamento dell'impianto delle direttive bancarie
Come confido la settimana prossima al consiglio del mercato interno
La direttiva per lo stabilimento degli avvocati e che immaginiamo quanto importante sia questo per un buon funzionamento del mercato unico che è costruzione economica ma anche giuridica
E presto pure confido la controversa
Direttiva sulla brevettabilità delle invenzioni biotecnologiche e dei biotecnologiche dopo un sofferto cammino nel quale la commissione ha grandemente tenuto conto delle preoccupazioni espresse dal Parlamento europeo
Ci sono però nel mercato unico materie che in base ai trattati vigenti richiedono l'unanimità
Prima di arrivare a questo scusate dimenticavo una parola essere l'impianto legislativo in opera grazie alla regola della maggioranza qualificata non significa essere il mercato unico esistente nel tessuto quotidiano dell'economia c'è un'opera che però non è più legislature IVA importante di pressione sugli Stati membri per la trasposizione delle direttive e poi soprattutto per l'osservanza delle direttive ma qui usciamo dal problema legislativo e dalla regola dell'unanimità o della maggioranza qualificata e in questa fase la commissione sta dedicando particolare attenzione a questi problemi di applicazione e di Enforcement
Così come a quelli si è parlato di allargamento di estensione del mercato unico ai Paesi dell'Europa centro orientale come primo terreno concreto di loro avvicinamento all'Unione
Dicevo ci sono però nel mercato unico materie per le quali si esige l'unanimità
Ad esempio in materia di statuto della società europea
Questo fa sì che essendo da ventisette anni una proposta della commissione sul tavolo del consiglio non si sia ancora raggiunto una decisione
Possiamo immaginare che cosa voglia dire anche dal punto di vista simbolico oltre che dal punto di vista operativo per le imprese in Europa non disporre di uno statuto comune di società europea
Adesso pur essendoci l'inciampo dell'unanimità abbiamo cercato di individuare una prospettiva nuova che potrebbe dare qualche sbocco e sulla quale la presidenza lussemburghese si sta attivamente impegnando comunque come dicevo sono passati ventisette anni dalla prima presentazione
Materia poi nella quale come è noto vige la regola dell'unanimità è quella fiscale tema apparentemente tecnico
Ma di grande significato sociale culturale e per la vita dei cittadini proprio come la moneta come ci ha illustrato il Presidente Ciampi
Che cosa è in gioco con la fiscalità che cosa è in gioco a seconda che sul piano europeo si possa o no a vere un principio di politica fiscale comune
Beh è in gioco semplicemente la possibilità di a vere in Europa
Una economia sociale di mercato ben funzionante
Grazie alla tensione verso il mercato unico grazie all'evoluzione culturale di questi anni certamente l'economia europea è andata verso l'economia di mercato
Ma le ma in Europa lo ha ricordato il Presidente Ciampi non siamo disposti a cancellare a riformare sì ma non a cancellare gli elementi sociali del modello dell'economia sociale di mercato
Ebbene e possibile a vere sul piano europeo e quindi continuare ad a vere sia pure con le riforme necessarie sui singoli piani nazionali un'economia sociale di mercato senza elementi di fiscalità comune
La risposta purtroppo è no
Ed è anche semplice da argomentare
E vediamo qual è lo scenario di quindici domani più economie europee
Nelle quali vigente la regola dell'unanimità
Non si armonizzi non si coordini dal punto di vista fiscale
Beh anzitutto è discutibile che ci sia veramente una ben funzionante economia di mercato anche al netto dell'elemento sociale
Lo sanno bene le in prese che sanno quanto difficile e costoso e complesso sia per esempio in materia di IVA aver a che fare con un sistema che malgrado le proposte della commissione non è ancora quello basato sul principio di del paese di origine che darebbe grande semplificazione
Ma
Più interessante forse vedere perché l'elemento sociale viene veramente messo in gioco dalle fondamenta in mancanza di un qualche coordinamento della fiscalità
Mi pare che i due aspetti sociali di un'economia sociale di mercato più rilevanti siano l'aspetto dell'occupazione e l'aspetto di cui per la verità si parla molto poco in questi anni secondo me a torto che una volta si usava chiamare quello della distribuzione del reddito
Ebbene dal punto di vista dell'occupazione quali sono le conseguenze
Di una mancata fiscalità comune
Mancata fiscalità comune significa concorrenza fiscale tra gli Stati
Concorrenza fiscale tra gli Stati e qualcosa che non ha la caratteristica di esercitarsi uniformemente su tutte le basi imponibili
Ma di esercitarsi più spiccatamente sulle basi imponibili mobili che possono fuggire la fiscalità pesante verso la fiscalità leggera queste sono in primis i capitali
Negli ultimi quindici anni la l'aliquota fiscale media effettiva di tassazione sui capitali è scesa in Europa di oltre dieci punti percentuali
Che cosa è meno mobile a parte gli in
Quindi il lavoro
L'aliquota mediamente salita di sette punti percentuali in Europa
Molte possono essere le ricette per una maggiore occupazione
è difficile immaginare che queste pure essenziali come la flessibilità la formazione eccetera possano sbocciare in una maggiore permanente produttivo occupazione se rimane una distorsione così radicale e crescente nella convenienza di mercato
Si rende sempre più costoso quel fattore di cui esiste un eccesso di Offerta e di cui attraverso la fiscalità e contributi sociali si rende costosa e poco conveniente la domanda
Ma anche dal punto di vista distributivo questa mancanza di una fiscalità coordinata lascia gravi tracce basta pensare che ormai all'interno del fattore lavoro
Si registra una tendenza all'aumento del carico impositivo sulla manodopera meno qualificata e meno nobile meno mobile scusate mentre i lavoratori altamente qualificati professionisti sono sempre più mobili in grado di reagire ai differenziali fiscali in qualche modo di scegliersi il paese di domicilio fiscale in un mercato che si in tre vediamo quali sono quindi le conseguenze sulla distribuzione anch'
E mi permetto di osservare in una situazione di questo genere
Ci sono i germi della disintegrazione
Disintegrazione in due sensi conflitti politici tra Paesi e conflitti sociale
Conflitti politici tra Paesi quest'estate per esempio diversi ministri delle finanze europei
Sono stati si sono ingaggiati in un gioco reciproco di interviste
Recrimina Tory e sui rispettivi paradisi fiscali
Ci sono i germi quindi di conflitti politici tra Stati che pure dal punto di vista economico finanziario e monetario sempre più si stanno integrando ma ci sono anche i germi della disintegrazione in senso stretto
Ogni processo di liberalizzazione di integrazione come quello grandemente in opera in Europa
Determinando sappiamo all'interno di ogni Paese
Almeno in un breve periodo che non è tanto breve vincitori sconfitti
In qualche modo l'attività redistributiva dei pubblici poteri consente di mantenere l'adesione ai Progetti di apertura e di integrazione benché vi siano degli sconfitti
Ma se la concorrenza fiscale incontrollata determina il rinsecchite mento delle basi imponibili degli Stati viene meno la materia attraverso la quale mantenere il consenso al processo di integrazione che a mio parere sarebbe sbagliato ritenere irreversibile irrevocabile a medio-lungo termine potrebbe determinarsi una un rigetto dell'integrazione con qualche pressione verso il ritorno del protezionismo
Ecco che cosa è in gioco con la fiscalità in Europa
Ma l'unanimità
A quasi impedito finora di fare progressi unanimità che malgrado le proposte di miglioramento di alcuni pochi governi tra cui quello italiano il trattato di Amsterdam non ha intaccato per la materia fiscale
Ma dobbiamo siccome c'è questo capestro dell'unanimità rassegnarci io credo proprio di no
Il libro bianco da loro nel mille novecentonovantatré a con miti Dezza intellettuale individuato le Linné da percorrere
Non ha individuato gli strumenti in particolare non ha individuato gli strumenti suscettibili di dare qualche frutto pur in un clima di unanimità
E questo lo sforzo su cui attualmente siamo impegnati nella Commissione europea un esercizio vorrei dire di pedagogia
E in qualche modo di chimica politica
La pedagogia consiste nel mostrare quali sono le conseguenze in particolare per l'occupazione di questo stato di cose
Non è su sulla base solo di argomenti tecnici che si fa potrà spostare la volontà del consiglio Ecofin dei ministri delle Finanze occorrerà potrà essere un processo lungo sempre di più far vedere quali sono le conseguenze in termini di occupazione del mancato coordinamento
E poi in qualche modo di chimica politica perché in fondo basta una semplice riflessione se c'è l'unanimità c'è il potere diretto ed è troppo facile per un singolo stato membro sei se si porta sul tavolo del consiglio una proposta fiscale per volta
Dire di no
E esiste un un cimitero di proposte fiscali di anni passati al tavolo del consiglio dei ministri
Ma allora la chimica consiste nel provare a costruire un pacchetto di misure fiscali
Che contenga certo qualcosa di sgradito a ciascuno stato membro ma che contenga per altri aspetti qualcosa di gradimento in modo che pur essendoci il potere di veto possa venir meno al desiderio di esercitarlo
In concreto e anche stando nel microcosmo del Benelux che per che però è rappresentativo dell'articolazione dei quindici abbiamo un Lussemburgo criticato da Belgio e Olanda per il regime troppo favorevole in materia di tassazione del risparmio dei non residenti
Abbiamo Belgio e Olanda criticati da Lussemburgo in quanto offerenti regimi troppo vantaggiosi alle società in particolare multinazionale affinché impiantino i loro centri di coordinamento in quei due Paesi è chiaro che se si porta una proposta in materia di tassazione delle società Belgio e Olanda opporranno il veto se si porta una proposta di tassazione del risparmio Lussemburgo porrà il veto come ha fatto più d'una volta in passato
Ma forse se si mette insieme un pacchetto che abbia i due elementi diventa più difficile dire di no rimane difficilissimo che venga detto di sì mai certamente più difficile che venga detto di no
E
Questo esercizio anche altre componenti in particolare si cerca di sfruttare la ambivalenza in cui si trovano gli stati membri
Da una parte difendono a spada tratta quella sovranità fiscale che pensano di avere ancora mentre in gran parte l'hanno ceduta silenziosamente al mercato
Dall'altra sono richiedenti di qualche forma di coordinamento che eviti fughe dal loro Paese il ministro delle finanze tedesco Waigel
Espressione chiara di questa ambivalenza
Ne è perfettamente consapevole da una parte la Germania
Mai sarebbe nella situazione attuale disposta a rinunciare all'unanimità e ad asserire competenze comunitarie in materia fiscale e però fortemente premente perché ci sia una qualche disciplina contro la concorrenza fiscale nociva
Si cerca settanta si cerca allora stiamo cercando di inserirsi ci in questa ambivalenza comprensibile degli stati membri
Con un esercizio di coordinamento in parte volontario codici di condotta
Che costituirebbero però un impegno politico io credo poi non facilmente eludibile una volta sottoscritto perché sarebbe la prima volta che in Europa si definisce che cosa è accettabile e che cosa no in materia di concorrenza fiscale
è forse interessante e inserisce una dose ulteriore di curiosità nell'esercizio il fatto che a questo stiamo lavorando nel semestre di presidenza lussemburghese
E il primo ministro lussemburghese insista molto impegnando perché questo pacchetto così confezionato Possa entro la fine della sua presidenza
Aveva fare un passo avanti ho voluto illustrare mi chiedo scusa se troppo nel concreto
Che cosa voglia dire nona vere quell'avanzamento istituzionale in materia di regole che il presidente Napolitano e il Presidente Ciampi hanno sottolineato concludo se posso con una osservazione rivolta all'Italia in particolare all'opinione pubblica italiana
Il centro il Comitato italiano del Movimento europeo uno dei luoghi di maggiore qualificazione per la formazione di una larga opinione pubblica sull'Europa in Italia a me pare che l'Italia si trovi in una situazione particolarissima
E l'unico tra i grandi Paesi europei ad avere un'opinione pubblica così radicata mente favorevole all'euro
E credo in conseguenza il governo italiano lo ha dimostrato anche con le sue posizioni al tavolo della conferenza intergovernativa e il Governo italiano sia tra i grandi
Paesi d'Europa l'unico per cui non abbia un particolare costo politico di fronte all'opinione pubblica premere per un avanzamento istituzionale
Ecco che questo
Da uno spazio all'Italia che l'Italia sta utilizzando forte naturalmente della maggiore credibilità che le deriva dai grandi progressi realizzati nella disciplina finanziaria
Nella disciplina di Schengen e qui abbiamo i due protagonisti
E mi pare d'altra parte che anche da un punto di vista di tornaconto nessun Paese europeo come l'Italia abbia interesse proprio all'avanzamento istituzionale della costruzione europea
Perché pochi Paesi in Europa come l'Italia hanno avuto nel corso della loro storia recente tanto bisogno di essere gentilmente Premuti dall'avanzamento dalla costruzione europea grazie
Molte grazie professor voti il senatore Fisichella prego
Profondo
Sono stato
Successivo sapere quanto parrebbe
Prego
Grazie presidente Napolitano anche per il cortese invito e fin d'ora esprimo il rammarico di non potere fermarmi a seguire
La parte successiva del dibattito perché l'impegno del Senato nello impedirà
Io non sono un economista non mi soffermerò perciò su aspetti specificamente economici
Vorrei richiamare
L'attenzione occorre ribadire meglio l'attenzione su alcune questioni di tipo politico istituzionale
E in particolare sul tema se la democrazia
E delle istituzioni rappresentative
Per due millenni
L'idea di democrazia
E l'idea di grandi spazi
Sono state considerate incompatibili
La democrazia è stata vista
Fino a Rousseau
Come una realtà adatta politica adatta a piccoli spazi territoriali piccole ampiezze democratiche
E il problema del rapporto tra democrazia e dimensione spaziale demografica è stato considerato per molti secoli un problema insolubile
La soluzione viene dalle istituzioni rappresentative
Ci sono le pagine del federalista che in merito sono assolutamente
Come dire illuminanti
Se questo è vero il problema
Cuccia Ale dal punto di vista politico
Della costruzione dell'Europa è il problema delle istituzioni rappresentative
E da questo punto di vista
Mi trovo nelle condizioni di dover osservare
Che oggi registriamo
All'interno del contesto europeo così come già configurata
E con riferimento ai Paesi per i quali si profila o rispetto ai quali si profila l'ampliamento
Una situazione di a simmetria
Mi pare di dover registrare l'esistenza di alcune democrazie rappresentative funzionali di alcune democrazie
Stanche di alcune democrazie acerbe
Sono certamente acerbe le democrazia di alcuni Paesi dei quali con riferimento ai quali si profila l'ipotesi dell'ampliamento
In questi Paesi
Ho potuto rilevarlo anche
In occasione di una serie di incontri internazionali proprio dedicati al tema delle istituzioni rappresentative
E in parte anche ai quest'alle questioni del beat del bicameralismo e in alcuni di questi Paesi l'idea della democrazia è un'idea ancora poco maturo
Come debbano funzionare le istituzioni rappresentative e questione ancora ampiamente dibattuta ed incerta e lo stesso quadro costituzionale di alcuni dei Paesi di con riferimento ai quali si profila l'ipotesi dell'ampliamento
Da il segno preciso dico come le incertezze teoriche e quindi inevitabilmente anche le ricadute applicative
Siano rilevanti
Allora
Un quesito è
Questa simmetria
Può crescere e destinata a decrescere oppure
E destinata a accentuarsi e destinata perciò a ridursi arrivando perciò ad un modello ad un quadro democratico
Relativamente omogeneo tra le diverse realtà alcune mature altre stanche
Altre acerbe oppure
E si determinerà e destinata a determinarsi una crescita della simmetria fra le realtà democratiche dei singoli Paesi perché
La concezione democratica
Endo fattuale sì ripercuote poi sulla concezione
Democratica super statuale
Qui
Sappiamo è stato messo in evidenza anche oggi con molta chiarezza che uno dei grandi problemi
Non compiutamente affrontati è stato il problema della unanimità abbiamo potuto registrare anche attraverso le cose che ci ha detto in ultimo il professor Monti quali limiti
Il criterio unanimità Ario che di per sé incompatibile con la democrazia rappresentativa che è per definizione maggioritaria
Quanti problemi e quanti ritardi ha determinato
Va da sé che erano ritardi ampiamente prevedibili
Erano ritardi cioè con riferimento ai quali la esperienza della transizione dalla Confederazione alla Federazione nel caso americano si era sa si era già fortemente ampiamente soffermato la questione del Veneto è stata una delle grandi questioni che stavano state affrontate ma i padri del federalismo uno dei grandi temi che hanno costituito il momento di snodo e quindi allorché sono state risolte la possibilità di accedere alla logica pienamente federale e quindi al funzionamento di un sistema rappresentativo
Il ritardo europeo da questo punto di vista è stato quantificato in ventisette anni con riferimento ad alcune questioni che sono state bloccate dalla logica del detto ma si coglie nella complessità della realtà
Della unificazione e della unione del continente del quale noi facciamo parte
Tutto questo
Non è privo di nel ricadute
Il presidente Ciampi ha detto io credo che abbia ragione nella prima parte della sua argomentazione che l'unione monetaria come tale non è necessariamente un fatto economico o per così dire meramente
Di di riferimento a fatti di gestione
Delle delle delle banche centrali ma può essere
Il preludio ad una Europa dei cittadini vale a dire l'uso della moneta di una moneta unica come fattore di unificazione io convengo su questo aspetto
Può essere
Fattore di unificazione sociale arrivò a dire che può essere anche fattore di unificazione politica non sono sicuro che sia necessariamente fattore di unificazione democratici
Ho anzi a cadere il contrario
Cioè che la unificazione sociale lau unificazione politica se non si pongono ulteriori premesse e ulteriori condizioni non dia luogo ad una unificazione democratica
Ma dia luogo ad un tipo diverso di unificazione sociopolitica
Perché il dato con il quale noi ci confrontiamo oggi e questo della presenza di paesi che si iscrivono all'interno di tre contesti come se ci fossero due eccetera
Paesi dentro la moneta unica paesi fuori della moneta unica paesi candidati all'ampliamento
Questo è il quadro
Presumibile per i tempi immediati ma
Questa realtà in un contesto nel quale la aggregazione istituzionale
è in ritardo
Non esclude affatto non scongiura affatto da una parte l'aggregazione di fatto dall'altra parte
Lo sviluppo di quei germi divisi di disintegrazione di conflitto ai quali ha fatto riferimento il professor Monti
Io non credo in altri termini
Che siamo ad un livello istituzionale tale da potere ritenere scongiurata da una parte l'aggregazione di fatto attorno a qualche Paese che riesca a prevalere su altri
Dall'altra una situazione di conflittualità
O di disintegrazione che potrebbe montare che potrebbe emergere
Così come nel mio avvio alla conclusione
Il presidente il Presidente Ciampi
Ha sottolineato che vive una strutturazione è una struttura che definirò riassuntivamente banco Crati campi robusta coesa efficiente capaci capace di operare e a tutto questo non corrisponde però una struttura un house strutturazione politico istituzionale altrettanto coerente coesa efficiente
Capace di operare
Sono mi pare questi nodi
Sui quali
La riflessione deve svilupparsi ulteriormente e sui quali il processo
Deve in qualche modo accelerarsi
è stato osservato che per certi aspetti si è andati avanti troppo lentamente
E vero si è andati avanti troppo lentamente
Perché se
I paesi diciamo di origine in qualche modo oggi diciamo in quindici avessero già raggiunto una condizione di omogeneità istituzionale tali da farli operare
Come un contesto dotato di istituzioni rappresentative in grado di assumere il quadro delle decisioni che sono necessarie in una realtà
Di trecento trecentocinquanta milioni di persone
Anche l'ampliamento sarebbe stato ancorato in maniera molto più sicura di quanto oggi non si profili i ritardi che si sono verificati
Da questo punto di vista rendono il
Il lavoro l'impegno dell'ampliamento un impegno
Assume un tasso di problematicità molto alto anche perché ripeto e concludo
Porta
Le istituzioni comunitarie a diretto contatto con realtà di paesi nei quali il quadro democratico non ha ancora raggiunto un livello
Di consapevolezza teorica applicativa
Così robusto come sarebbe necessario per decisione tanto difficile tanto complessa grazie
Grazie senatore Fisichella parola lo l'onorevole Ruffolo seguirà il senatore D'Onofrio poi un
Gruppo ristretto interventi programmati credo che ciascun intervento possa stare dieci minuti in maniera da concludere in tempi compatibili con altri impegni di molti di noi sì che l'allontanarsi alla spicciolata
Forzosamente prego forse
Grazie osserveremo rigorosamente i termini
E vorrei ricordare che il Presidente Napolitano ha richiamato più volte la risoluzione del parlamento europeo
Ieri il Parlamento europeo ha ratificato
Il
Trattato di Amsterdam in un modo sofferto
Con una maggioranza certamente ampia ma con una forte
Quota di voti contrari
Questo perché perché e innovi in tutto il Parlamento europeo c'è un sentimento misto
Di soddisfazione per i progressi compiuti di grave preoccupazione per quei divari che qui negli interventi che si sono succeduti succeduti sono stati ampiamente illustrati
Sui quali c'è stata una
Forte sottolineatura
Non c'è bisogno di ripetere che l'Unione monetaria che rappresenta a mio avviso uno dei più grandi progressi nell'integrazione
E che ha ragione
Ha ragione il ministro Ciampi dire non è fatto monetario è un fatto politico è un formidabile trasferimento di sovranità politica
Apre un varco
Un parco che può essere riempito da una progresso
Decisivo delle istituzioni europee dello sviluppo delle istituzioni europee
Ma un varco che può anche aprire una breccia nello stessa costruzione del mercato unico e quindi portare a rischi di regressione e di disintegrazione
Io voglio soffermarmi soltanto non sulla sfida dell'allargamento ma su quella dell'unione monetaria per pochi minuti e per sollevare anzi per risollevare dato che sono stati ampiamente e autorevolmente sollevati
Quelli che mi sembrano i problemi fondamentali
Del a sviluppo del integrazione economica in termini di unione economica e monetaria
Economica e monetari
Uno è stato Talmont illustrato in modo talmente netto preciso dal commissario Monti quello dell'armonizzazione fiscale da non da non meritare alcuna chiosa sarebbe comunque oscura
è chiaro che nell'attuale situazione di disintegrazione delle politiche fiscali una unione monetaria può essere un elemento addirittura disgregarsi
E che quindi l'unione monetaria deve essere la premessa per avanzare su questo terreno impedendo quella concorrenza fiscale che può addirittura disintegrare
Il tessuto economico dell'Unione
Non dico altro su questo politica monetaria
Politica monetaria
All'indomani della unione monetaria dovremmo sapere di quale forza l euro
Quale deve essere l'orientamento fondamentale della politica monetaria sappiamo tutti che vi sono due scuole di pensiero
Quelli di coloro che pensano che l'unione che la moneta unica che la nuova moneta debba essere sufficientemente duttile diciamo non debole
Per permettere un margine di competitività
Sufficiente soddisfacente
Ai Paesi della Unione e quelli che invece insistono sulla necessita di una moneta molto forte
Forti almeno e forse anche più del dollaro e che insistono quindi su una politica monetaria necessariamente restrittiva
Io credo che come al solito la verità non deve stare né nell'una né nell'altra di questi solchi
Deve essere un equilibrio un equilibrio che però a mio modo di vedere deve
E su questo probabilmente nell'ambito stesso della mia parte politica nel Parlamento europeo non sono perfettamente consono con
Una buona parte dei miei colleghi non deve essere deve essere piuttosto per pendere piuttosto verso un euro più forte che non versano un euro più debole
Io credo che non solo ragioni di credibilità ma ragioni di equilibrio della politica macro economica consiglino una di difendere l'Euro è di affermarlo come moneta che sia capace
Di attrarre capitali nell'ambito europee più importante a vere
Una capacità di attrazione forte di capitali
Che ci permetta quindi un margine di manovra la politica di investimento di competizione e di e di concorrenza che non cercare di raggiungere e obiettivi di concorrenza attraverso una moneta più o meno debole
Però questo implica il terzo punto e la politica fiscale
Se una politica monetaria che stabilisce una moneta forte non fosse compensata da una politica fiscale dico fiscale in senso ampio politica di rilancio politica generale di bilancio abbastanza duttile da potere compensare gli choc che una politica monetaria più restrittiva o comunque ferma implica da
Avremmo una
Strana politica macroeconomica che somiglierebbe più a un tram che ha un'automobile
Una politica economica perché permette di andare avanti e indietro più facilmente indietro che avanti o di frenare più facilmente che accelerare ma non di voltare o comunque
Di avere il margine di sufficiente Marisa di di manovra sufficiente per potere reagire a shock esterni con compensazioni
Compensazioni fiscali ora voi sapete che compensazioni fiscali sono fortemente limitate per quanto riguarda le dimensioni del bilancio dell'unione dalla dal patto di stabilità
Non possiamo contare di aumentare notevolmente di aumentarle molto o in modo molto sensibile
Sì espandere la spesa pubblica comunitari però potremmo e dovremmo
Mutare le caratteristiche rifiuta spesa comunitaria da una parte la spesa comunitaria è fatta soprattutto di redistribuzione di redditi
Se poi si vede chi dare chi prende dalla comunità chi dà e chi riceve
Si vedrà che questa redistribuzione avviene informa abbastanza strana soprattutto dalla Germania alla Spagna quel questi sono i paesi il Paese che dà di più è il paese che riceve largamente di più tutti e due gli altri hanno saldi attivi e passivi relativamente molto modesto
Dobbiamo continuare in una politica di bilancio che consiste in tre distribuzioni di redditi o dobbiamo questo era il punto decisivo del
Piano Delors secondo nella sua anima
Puntare ad una politica non di redistribuzione dei redditi ma di coordinamento degli Investimenti
E quindi di redistribuzione dei capitali investiti nelle strutture produttive nelle grandi reti infrastrutturali
Questo sia pure nell'ambito ristretto del Patto di stabilità dovrebbe essere una politica di bilancio strutturale
è
Secondo aspetto di una politica di bilancio e non meno importante e quello di potere contare mi riallaccio a quello che diceva un momento fa su un debito federale ma gli Stati Uniti hanno fonde dito federale perché l'Europa non dovrebbe avere
Un debito federale gli Stati Uniti hanno finanziato gran parte della loro crescita sulla base di un afflusso di capitali dal Giappone anche anche dall'Europa ma soprattutto dal Giappone grazie a un forte mercato finanziario ecco dove lei euro forte potrebbe aiutarci sempre che fosse compensato da una politica di debito federale gestita in modo rigoroso ma espansivo
Termino però su un pronto problema è un punto che è stato sollevato dal Presidente Napolitano dal commissario Monti dal dal ministro Ciampi c'è questo divario fondamentale tra integrazione economica e integrazione politica
Tra mercati e istituzioni queste un divario rischiosissimo
E io mi domando quale debba essere in termini di politica macroeconomica ricordava il ministro Ciampi il punto di responsabilità dove confluiscono le decisioni fondamentali le confini
L'Ecofin ristretto ai Paesi dell'Unione mondiale si tratta pur sempre
Di organi collegiali
E voi sapete che è molto difficile potere orientare manovrare una politica macroeconomica soprattutto in paesi in presenza di possibili shock ci auguriamo che non intervengano
Ma quod Deus aperta te una tempesta come quella dei prezzi petroliferi del mille degli anni settanta implicherebbe decisioni di immediata portata è tempestività
Possiamo delegare queste decisioni dalle quali dipendono non soltanto le monete e i cambi ma dipendono il livello di benessere di occupazione
Di milioni e milioni di europei possiamo delegarla ad un organo tecnico
Possiamo delegare la ad un organo con mitologico o non dobbiamo in questo caso con un po'di immaginazione fare quello che stiamo tentando di fare ma mi pare con risultati non straordinariamente eccitanti nella politica estera abbiamo inventato la possibile figura di un Ministro degli esteri
Dell'unione io non so che cosa potrebbe effettivamente rappresentare nei consessi internazionali un ministro degli esteri dell'Unione senza una base finora accertata di politica estera consolidata e convergente
Nel terreno economico noi l'abbiamo invece la convergenza abbiamo forte una forte una forte piattaforma di integrazione economica perché non dovremmo pensare a un ministro superministro dell'economia europea
Grazie
Grazie onorevole Ruffolo mi scuso per la violenza un posto agli
Il senatore D'Onofrio grazie
Sì Presidente se lo
Certamente per cinque minuti perché penso che l'incontro di stasera per me ha un valore particolare
Per il tentativo che si sta operando
Di produrre un progetto di riforma istituzionale attraverso
Lo strumento della Bicamerale che dovrebbe approdare in Parlamento alla Camera secondo le decisioni di oggi a gennaio anziché la settimana prossima decisione sembra complessivamente opportune
E io lamento il fatto che in questi mesi di lavoro della Bicamerale
La dimensione europea Istica del nostro modo di essere santo
Parlando del contesto europeo anzi probabile che le norme per così dire costituzionali nove che prevedono il processo di integrazione come normale più fisiologicamente orientato ai risultati ci sarà ma credo che sia mancato fino ad ora un punto di dibattito adeguamento sulle questioni che per esempio stasera sono stati dichiarante
Da da lei dal ministro la polizza dal ministro Ciampi e dal commissario Monti tre questioni che sono centrali nel dibattito sul tipo di federalismo che non pensiamo riterrei
Di costruire in Italia
Perché è sotto la parola federalismo sappiamo che si nascondono tante diverse esigenze anche potenzialmente conflittuali proprio dal punto di vista dei beni e quale avete fatto riferimento prima
E io credo che l'approdo della nostra proposta di modello federale ancora molto grezza insufficiente avrebbe un gran vantaggio se potessero essere esaminata dalla Camera dei deputati anche alla luce della dimensione del processo di integrazione europea
Cosa che in qualche misura fino ad ora non è avvenuto epico rapidamente sui tre punti per quale ragione mi sembra importante e in che senso questo tema che voi avete posto anche sulla base della urgenza del Trattato di Amsterdam
E delle cose che sono in corso di ricezione della Commissione e nel Parlamento perché queste tre dimensione del processo di integrazione avrebbero un vantaggio ad essere esposte ad una platea che si occupa di riordinamento costituzionale del nostro Paese
Il primo punto quello della moneta unica
Nessuno ha dubitato che nell'ambito dei poteri da riservare allo Stato centrale vi fosse la questione della moneta
Anche le ipotesi per così dire più fortemente confederali Ivo separatisti euro di divisione ritengono che il punto di unità intorno alla moneta ad esservi
Però non è chiaro fino a che punto il carattere statuale del potere sulla moneta trasferendosi ignoro va comporta conseguenze non irrilevanti sul piano dalla ripartizione dei poteri economico-fiscali interni da Costanzo
Non è che vi è un trasferimento della morente interna alla moneta europea come se la moneta camminasse per così dire a prescindere dal significato che si esprime all'interno di un determinato paese un determinato ordinamento
Ne abbiamo colto questa fase di europeismo monetario immaginando di poter scrivere che la Banca d'Italia e autonoma
L'autonomia della Banca d'Italia dobbiamo sancita nella nostra proposta costituzionale al di fuori del contesto di altre Autonomie previsto in costituzione per gli opportuno ma mi sembra che se noi non vogliamo attribuire un carattere pura
Mentre declamatorio e romantico ad una autonomia nel momento stesso in cui l'Italia cederà la sovranità monetaria dolenti da europea noi dobbiamo quell'autonomia della banca riterrà considerarla come un fatto fondamentale di compartecipa sono dell'intero processo economico monetario europeo e quindi dobbiamo in qualche misura aprire il discorso dal rapporto tra l'istituto bancario europeo il rapporto con la Commissione e il Parlamento c'è un punto centrale
Se noi parliamo di autonomia della Banca d'Italia rispetto al sistema istituzionale non possiamo non vedere riflesso europeo di questa autonomia ecco il discorso del raccordo Europa riforma costituzionale secondo punto l'asilo e gli immigranti
Tema esplosivo quanti altri mai dal punto di vista sociale
Anche qui non abbiamo in modo un po'tra l'attrice o considerando tutta la materia attratta dai rapporti internazionali e come tale di competenza dico dello Stato centrale della federazione del potere centrale Parlamento e Governo
Non vi è dubbio che che certamente i rapporti intero pay fanno dello Stato italiano unitario il responsabile principale alla luce di Schengen della politica dell'immigrazione la politica l'asilo delle decisioni che devono restare centrali Zarate ma non vi è altrettanto dubbio che questa centralizzazione altro è in riferimento a singole persone che chiedono asilo
O a singole persone gruppi sociali che chiedono o che partecipano alla polizia l'immigrazione altrove il processo tumultuoso
Di trasferimenti di popoli da una parte all'altra del mondo
Che pone in non c'è dubbio una questione centrale dei poteri sociali che sono largamente di competenza locale
Perché non è irrilevante che il il Presidente del Consiglio e ministro dell'Interno ministro degli Esteri ritenga di adottare una certa politica prevedere che lo so cinquecento mila persone migranti sono in quella quella parte di territorio in quello quel segmento di produzione in quello quel sentimento di tipo familiare il raccordo centro-periferia sull'immigrazione e l'asilo è molto più stretto di quanto non sarebbe stato cent'anni fa duecento anni fa
Quindi rimane statuale la politica dell'immigrazione dell'asilo ma il raccordo con l'ente locale diventa determinante molto più di quanto mi nostra formulazione del testo proposto al Parlamento non comprende ma la questione finale quella fiscale finale intendo perché è stata posta e l'ultima da Monti e su questo tema io ogni grande rammarico che non vi è stato alcun alcune attenzione non dico da parte della Bicamerale detenuto non abbia cercato di leggere vedere tanti documenti ma nel dibattito nazionale
Anche sui giornali più avvertiti sui temi economico istituzionale della connessione strettissima
Cioè il tentativo che ne che in sede europea si sta compiendo di ridurre il grado di competitività basata sul fisco
Ai fini di integrazione di evitare le guerre fiscali perché queste possono essere l'anticamera di forme nuove di autarchia
E quindi il tentativo dell'armonizzazione fiscale tende a ridurre il potere dei singoli stati di decidere su quale bene imporre l'imposta di quale aliquota in quali circostanze
Quindi il sistema complessivo del prelievo delle risorse da parte dei cittadini di ogni Stato membro dalla comunità non può non ha vere un luogo specificamente unitario divisione
Nella proposta fatta dalla Bicamerale che io ho definito per metà centralista per metà federalista sul piano del cosiddetto federalismo fiscale io sono stato tra quelli che mi chiameranno cercando di mantenere contrariamente al sentimento federalista neppure Gianni federalista interno non europea dipende l'equilibrio tra federalismo europea con l'avvocato
Perché una coltura di federalismo europeo porta ad accentrare la visione del fisco in termini nazionali molto più di quanto non porterebbe una visione del federalismo puramente locale
E quando io vedo che da parte di tante autorità locale rilevante mi riferisco ai tanti sindaci rieletti il lamento che manca l'autonomia fiscale piena dei comuni Mickey
Io se non siano veramente ponendo la questione di riaprire una battaglia di competizione fiscale tra Comuni tra Regione nel momento stesso in cui dove stiamo cercando di evitarla pensati
E allora mentre mi sembra che il federalismo fiscale al quale non abbiamo dato spazio e quello della garanzia delle risorse
Ecco perché la compartecipazione al gettito dei tributi erariali diventa fondamentale
Pensiero sta avvenendo la quota più o meno garantita io non sono favorevole ad aprire una nuova stagione di autonomia impositiva come nell'Ottocento sarebbe stato normale e come non lo Stato autarchico di struttura federale sarebbe normale ma questo è mancato del tutto il dibattito mi sembra che questo questa saldatura tra processo d'integrazione europea dove il federalismo il principio di sussidiarietà tende a porre al centro del sistema statuale potere totalmente nove liste
In passato e l'idea di un federalismo nazionale che io vedo sempre più capace di competizione tra amministrazioni locali fra sistema economico-sociale locali e non tra sistemi legislativi radicalmente Autonomie locali mi sembra che diventa
Divenga un punto d'equilibrio che finora è mancato ecco il fatto che questo incontro provo il momento europeo che vive di cultura di federalismo sovranazionale
Ma che anche presente una cultura di forte del federalismo locale mi sembra che possa rappresentare in un prossimo incontro alla luce dei risultati raggiunti quella voleva raggiungere il miglior contributo che il movimento potrebbe dare anche al dibattito nazionale sulle riforme perché non sono soltanto gli articoli sull'integrazione quelle quale dovesse tende ma gli articoli sui poteri gli articoli sulle funzioni gli articoli sulle risorse gli articoli sono stato sociale gli articoli sull'eguaglianza articoli sulla perequazione nel figure sulla solidarietà intendo dire la sostanza del federalismo interno che non può essere eletto a prescindere dall'auspicato processo di federalismo europeo questo mi sembrava il contributo a poter dall'incontro rammaricato
Ma l'amico Fisichella di dover andar via perché oggi è un giorno in cui vicende elettorali varie portano portato molti dei miei colleghi gruppo il CCD è piccolo ad andare in giro per l'Italia devo rappresentarlo perché si sta discutendo
Il cosiddetto maxiemendamento del governo si terminerà con dichiarazione di voto su questo ho presentato vari emendamenti sarebbe veramente terribile se rivedesse dichiarare decaduti per l'assenza mai come in questo caso non dovuta vacanza ma dovuta la necessaria presenza qui vi ringrazio
Olimpico afferma si prenderà questa responsabilità grazie senatore D'Onofrio il dottor Passuello presidente delle ACLI
Poi ancora qualche intervento
Poi poi magari creando altri runici
In altra occasione credo che
Questo dibattito sia un dibattito di grande importanza
Avviene in un momento in cui sembra che lungo dibattito sull'entrata o non entrata dell'Italia Maastricht si sia come dire acquietato
E stiamo proiettando lo sguardo verso il futuro a partire da questo nuovo Trattato di Amsterdam noi delle acque siamo tra quanti condividono l'insoddisfazione
Di questo trattato noi siamo stati sostenitori critici di Maastricht
Da un lato abbiamo riconosciuto che fosse urgente e indispensabile
Attrezzare il continente alla competizione sui mercati sul mercato globale dall'altro Abramovich abbiamo ritenuto che il fattore della coesione sociale fosse non meno rilevante fattore di competizione e di sviluppo
E la vera invece giocato anche all'insegna di uno stato di necessità
Le politiche macroeconomiche prima delle politiche di coesione sociale in modo disgiunto dalle politiche di coesione sociale secondo noi è un fatto è ora un fattore di debolezza anche sul versante della competizione sui mercati
Nessun mercato nessun sistema economico resiste se quelle qui fattore disarticolazione che qui ci ha di nuovo rappresentato il professor Monti procedono fino al punto gran per ingovernabile un sistema Paese e quindi un UniCredit di rendere persino problematica la nozione stessa di un mercato inteso come questione come fattore anche di costruzione di regolazione sociale
In questo senso noi pensiamo che sia venuto il tempo di spingere nel processo di pone non solo sul versante che qui si è più direttamente trattato l'integrazione politica ma sul versante della sua integrazione civile mettendo al centro le questioni della coesione sociale che hanno oggi due nomi rilevanti principali e a dopo è un luogo su cui si giocano i due fattori sono la grande questione della crisi strutturale dell'occupazione qui ricordata
E la crisi dei sistemi di welfare la crisi delle politiche di cittadinanza di redistribuzione del reddito
Il luogo è chiaro in cui poi questo si gioca e quel tema di un certo grado di integrazione europea delle politiche fiscali che veniva qui Pro ricordato dal professor Monti ebbene in questa direzione
Noi pensiamo che se si vuole seriamente salvaguardare
Il modello dell'economia sociale di mercato
Oltre che preoccuparsi degli aspetti che riguardano le grandi ristrutturazione del mercato competitivo si tratta anche di rafforzare di pensare alle sue dimensioni sociali non sto parlando di cose di piccolo cabotaggio
Proprio in queste settimane stiamo siglando una dichiarazione congiunta con il sindacato europeo e le le la Rete europea delle delle dei soggetti di economia sociale proprio in questa direzione
Ciò che viene dopo il fallimento delle politiche assistenziali e statalisti che è un'economia sociale di vuol fare e questa economia sociale di vuol fare è un fattore decisivo di sviluppo dei sistemi nazionali e del sistema continentali
Ecco perché il fatto che proprio su questo terreno ci sono dei dei ritardi gravi che come dire
Anche delle non disponibilità ad entrare seriamente nel merito a noi preoccupa gravemente tre occupa proprio gravemente
Noi riteniamo che compito del Movimento europeo sia quello di far crescere davvero un forum europeo della società civile che sia in grado di far crescere un'opinione pubblica come dire abbassi anche quei costi politici che sono stati uno dei ghetti in questa fase storica questo secondo me è proprio un una fattore classico è evidente che noi non sottovalutiamo sono molto d'accordo con l'appello che il Consiglio italiano ha proposto non sottovalutiamo affatto le questioni dell'integrazione politica anzi io credo che se si dovesse descrivere Bettini in un fattore il rumore in una sintesi la tensione drammatica che si sta creando oggi nel con l'avvento dell'economia dell'informazione l'economia cognitiva ecco ciascuno usi il termine che vuole proprio questo una sproporzione crescente di Potenza tra il mercato e le istituzioni democratiche statuaria è uno armi e non e non ancora un affacciarsi all'orizzonte di una generazione di istituzioni democratiche sovrana giornali continentali che sia in grado di stabilire quel minimo necessario di regole e di capacità di governo sei sa le le quali senza il quale minimo noi assisteremo a una crescente colonizzazione mercantile della società
E anche la civilizzazione europea correrà da questo punto di vista seri rischi
La ringrazio molto anche per la sinteticità noi
Concluderemo con due interventi quindi vorrei pregare
Poi vedremo qualche parola conclusiva anche in rapporto alla rivista che la cui presentazione oggi accompagnato questo incontro la rivista politica internazionale la parola all'onorevole podestà vicepresidente del Parlamento europeo e poi parlerà il rappresentante
Dei sindacati il dottor Casadio CGIL
Ci scusiamo con gli altri a Mishima vorremmo concludere ancora con
Presenza relativamente inutili
La ringrazio presidente io non ero tra gli interventi programmati ma sono lieto di poter aver ascoltato come è stato detto e poter dare un piccolo contributo a me sembra che la vettura fatta di quella che è la chiusura della Conferenza intergovernativa
Il trattato di Amsterdam ma direi anche ciò che Agenda due mila c'ha proposto sia una lettura forse un po'volta al bello mi sembra invece che ci siano aspetti che sono stati sfiorati ma forse sarebbe giusto anche sottolineare di qualche timore se posso forzare però momenti Toni direi forse una occasione perduta da certi punti di vista lo dico senza nessuna polemica perché mi rendo conto di quanto sia difficile può in certi momenti riuscirà a trovare quei punti di equilibrio che sono indispensabili per non vedere questa costruzione europea andare a rotoli però sicuramente forse ci aspettavamo tutti qualcosa di più
Direi che fondamentalmente i punti sui quali non abbiamo avuto assolutamente una risposta sono quelli legati alla politica estera e di sicurezza comune e l'impotenza dell'Europa della situazione Balkan cambia la situazione africana in Algeria o in altri momenti di grandi conflitti mondiali è sempre più evidente nel fatto di affidarsi sempre alla presenza della Sesta Flotta del Mar riterrà almeno mi sembra un po'azzardato soprattutto traguardando quelle che possono essere le modificazioni dei motivi di confronto tra le grandi aree mondiali così come la globalizzazione ci porterà a vivere
Quindi grande delusione su quello che è il secondo pilastro ma anche grande delusione sulla incapacità ad affrontare i temi delle riforme istituzionali e delle riforme Petra diciamo per certi atti ne i rapporti infra istituzionali noi abbiamo una costruzione europea che poteva funzionare per un'Europa dei sei otto e nove in un mondo che era bloccato bipolare bene credo che tutti abbiamo chiara la percezione che con questa macchina non si potrà assolutamente andare avanti
Ci sono grandissimi rischi di impotenza incapacità a guidare questa grande balena che sta procedendo con una sua inerzia anche positiva non voglio essere demolite ma che sicuramente poco a che fare con una capacità di governo qualcuno prima ha detto parlando di Ecofin ha detto ma deve essere un momento per certi aspetti tecnico per la verità è un momento che rappresenta i governi quindi non è un momento esclusivamente tecnico però è chiaro che la domanda che dietro quando arriveremo a una proposta nuova una proposta di un una nuova visione europea e lasciatemi dire questa è la parola che ormai si sente si deve ripetere a quel momento costituente europeo che vede da rifondare a mio modo di vedere dalla base dall'Europa dei cittadini quello che può essere l'Europa del domani
è chiaro che non si può
Rischiare di
Dissi fare ciò che c'è e quindi io capisco gli sforzi che sono stati fatti in occasione del trattato di Amsterdam e della chiusura della Conferenza intergovernativa però forse potevamo ottenere qualcosa di più sicuramente potevamo trattare un maggiore equilibrio tra le politiche di apertura a testa e le politiche relative al Mediterraneo aria della quale alla fine al nostro Paese resterà solo con una capacità diciamo di gioco in questa area fondamentale il commissario Monti a giustamente toccato un tema che è quello dei rischi che noi abbiamo rischi di disgregazione
Ne ha citati due uno è il rischio di confronto politico tra i Paesi e l'altro è a rischio di conflitti sociali
Io credo che esista per un insieme di ragioni dovuti anche a ciò che all'innovazione tecnologica porta e alla conseguente globalizzazione un rischio diverso
Noi viviamo sempre più una realtà che nel locale per il cittadino puri immerso per tutto un insieme di situazioni nel mondiale non più dall'Europeo ma nel Mondiale e questo sarà ancor più da qui a cinque anni dieci anni quindici anni allora o le istituzioni europea sapranno darsi quella legittimazione che deriva soltanto dalla espressione democratica piena che può venire dall'elezione diretta ma con conseguenze evidentemente anche per ciò che attiene a un governo sovranazionale pieno legittimato oppure probabilmente questi rischi possano veramente portare a un'implosione del sistema e nove rischia visto che non è scritto nella Bibbia che debba esserci l'Europa unita rischiamo davvero di vedere a un certo momento prevalere certi momenti che sono contrari rispetto all'integrazione
Anche perché nel momento in cui si è consentito con la chiusura della Conferenza intergovernativa
Di avviare quel processo di ampliamento che nessuno respinge per carità di Dio ma che evidentemente doveva essere diversamente equilibrato noi rischiamo davvero di andare a dei confronti di tipo competitivo ai quali forse non sapremo
Reggio dare
Grazie onorevole protestando dall'ultimo intervento il dottor Casadio CGIL
Grazie presidente solo qualche secondo per rammentare ciascuno di noi qualche soprattutto qualche dicendo dalla più piena attualità politiche che attiene direttamente le questioni oggetto d'attenzione qui rinviando ad altra occasione qualche approfondimento ulteriore
Oggi in queste ore esattamente in queste ore a Lussemburgo si verificano alcuni avvenimenti di cronaca politica di grande rilievo
Il vertice straordinario appunto per l'occupazione
L'impegno assunto ad Amsterdam e nelle conclusioni di Amsterdam com'è noto parallelamente tuttavia anche la come dire la dizione significativa ciascuno lo nomina come vertice straordinario appunto su questo tema
E
La seconda iniziativa è una manifestazione un convegno e una manifestazione vera e propria della Confederazione europea dei sindacati
In rapporto appunto per comunicare per interloquire con il vertice che si apre in quelle medesime ore
Una manifestazione inusuale in questa forma indette dalla Confederazione europea dei sindacati sulla base di una piattaforma che condividere esplicitamente gli indirizzi che la Commissione ha predisposto per il vertice straordinario sull'occupazione
In particolare
Condivide si rifà la piattaforma di questa iniziativa alla relazione del commissario Flynn appunto alla commissione per preparare interisti perché il vertice straordinario sull'occupazione
Come è noto citata di indirizzi che sono sintetizzabili sono sintetizzati in quattro punti in quattro parole d'ordine
Per significare le strategie fondamentali che si intende che la comunità ciascuno stato membro debbano adottare sempre di più in maniera sempre più coerente e concertata sulle politiche dell'occupazione del lavoro i titoli qui non possiamo questo punto ovviamente che fare altro
Sono questi gli anche altre case significativi imprenditorialità occupabili di vita adatte diritta sia dell'impresa che del lavoro
Parità di opportunità
Questioni ovviamente descritte nei documenti che stanno alla base di queste iniziative è assolutamente condivisibile coerenti con questa esigenza
Di dotare la comunità di una politica per l'occupazione concertata io credo come parte come segmento di quella ricerca che anche il Presidente Ciampi individuava come grande esigenza cioè di un punto di governo concertato delle politiche economiche a tutto campo io dico dalle politiche economiche e sociali naturalmente
La relazione finché ho citato le indicazioni dalla della commissione contengono altre anche altre indicazioni Caputi prettamente politiche o coppette operativa per i governi che vengono sollecitati
A predisporre annualmente dei piani organici per le politiche per l'occupazione non più limitarsi a misure frammentarie sporadiche ma che hanno organici per permettere anche a livello nazionale per permettere poi la la confrontabilità e la comunicabilità è la sintesi a livello comunitario delle politiche per l'occupazione
Quindi insomma un impegno che oggi vive in maniera visibile da parte delle istituzioni
E degli stati che danno vita al vertice straordinario ma anche da parte da parte del sindacato infine io vorrei ricordare sempre un riferimento a materia
Molto dipende la politica nell'attualità politica e in qualche modo non ho voluto polemica con alcune parole d'ordine che ancora s'troppo spesso circolano quando si descrive la situazione italiana dell'occupazione in particolare del mercato del lavoro
Io vorrei dire con qualche enfasi ma credo anche con qualche ragione
Che non è di oggi vive soprattutto da qualche anno e nel più recentemente nelle ultime fasi di confronto fra le forze sociali governi da ultimo nella trattativa nel confronto da poco concluso
Una serie di iniziative anche sulla riforma del mercato del lavoro italiano che sono davvero in sintonia
Con la necessità appunto di quelli di quelle strategie che anche o anche in queste ore carta a Lussemburgo si discutono adattabilità flessibilità il mercato del lavoro italiano nelle sue strutture legislative non è più così rigido come solo qualche anno fa
Si poteva in con ragione dire
Vari accordi intese misure legislative concertate nel nostro Paese e che sono in corso di definizione in alcuni casi hanno un significato di profonda innovazione
Come è noto sono stati istituiti come dire nuove regolamentazioni per alcuni istituti d'avviamento al lavoro cito l'interinale cito misure di flessibilità del mercato che effettivamente non esistevano fino a poco tempo fa
E che sono state convenute con voi è in via di definizione il decreto legislativo che oltre a decentrare alle regioni se il governo del sistema di servizi per l'impiego supera finalmente il monopolio pubblico del collocamento
Se avremo la capacità nei prossimi mesi anche di convenire di concordare una riforma degli accessi
E davvero di mettere in campo un grande piano per la formazione per il rinnovamento del sistema informativo io credo si possa dire ci potrà dire magari solo fra qualche mese perché queste cose sono è possibile
Cominciare a realizzarli in qualche mese che davvero il mercato del lavoro italiano serata radicalmente cambiato
Rispetto a quello che era soltanto pochissimi anni fa anche queste questioni rientrano come no per il loro merito per il loro significato in maniera coerente nei Campi Elisi
Che animano
Un progetto di politica europea per l'occupazione che speri lavoro che sia moderna così efficiente nei suoi obiettivi nelle sue strategie ma anche nelle sue strumentazione grazie
Grazie
Sembra che il quadro già molto ricco di chiaroscuri interrogativi e di problemi che era stato tracciato all'inizio
E sia stato ulteriormente allargato grazie agli interventi molto interessanti tutti sono stati evocati anche temi lasciati da parte o appena sfiorati nelle introduzioni parlo
Del tema della politica dell'occupazione in rapporto ad una iniziativa importante ci auguriamo coronata
Da Successo come il vertice straordinari consiglio straordinario di di oggi e domani parlo della politica estera e di sicurezza
Europea parlò del rapporto tra prospettiva di federalismo europeo e di riforma in senso federalistico della Costituzione italiana
Io sono davvero lieto nel constatare che il nostro movimento riesce ad offrire una sede importante e altamente
Positiva di confronto di confronto e di convergenza tra forze sociali abbiamo avuto qui i rappresentanti di alcune organizzazioni un assai vario universo con cui siamo in contatto crescente anche attraverso il Forum della società civile forse sociali e forze politiche parlamentari di ogni provenienza di ogni tendenza avendo trascorso gli ultimi giorni nell'aula di Montecitorio per una legge importante che ha a che fare anche con le questioni di cui abbiamo qui discusso
La legge che ha superato il primo round e spero abbia fatto più della metà del cammino guida sulla immigrazione posso soltanto compiacermi del clima che c'è qui insomma che e un po'più disteso di quello delle Aule del Parlamento italiano e la cosa ha un senso naturalmente ha una spiegazione direi profonda ed è questa tradizione di europeismo diffusa radicata tra le forze politiche
Di maggioranza e di opposizione direi di maggioranza e di opposizione in ogni periodo storico e l'opinione pubblica e quello che c'è di interessante e che senza che si affievolisca per nulla l'impegno europeistico che si è venuto affermando nel corso dei decenni esso assume però direi connotati maggiormente critici e propositivi
Un europeismo compiaciuto che un po'vagamente confidente
Nella sorte fatalmente favorevole
Del processo di integrazione europeo lascia il passo ad una consapevolezza molto più acuta
Dei punti deboli dei rischi anche di regressione delle contraddizioni e quindi della necessità di un balzo in avanti vigoroso e coraggioso sulla via di una ispirazione federalistica della politica europea io penso che noi potremmo sulla base che oggi è stata sia pur rapidamente tracciata costruire iniziative valide anche approfondimenti specifici abbiamo già dato
Qualche annuncio ripeto siamo convinti che la larghissima rappresentatività politiche sociale del movimento rappresenti un aiuto per tutti coloro che anche diciamolo pure alle interno delle rispettive e forze politiche dei rispettivi schieramenti politici cercano di portare attenzione di flessione impegno sulle tematiche europeisti cosa che non è facile perché si è di solito dominati io sommersi da emergenze più strettamente nazionali e locali e e credo che anche
L'impegno di coloro che non hanno potuto essere presenti ci conforti in questo senso ho avuto voglio farne cenno perché non ho fatto all'inizio anche una lettera di uno degli assenti di Strasburgo e cioè dell'onorevole Gerardo Bianco Presidente Consiglio nazionale
Del Partito popolare italiano che anch'egli dice molto nettamente perché i punti positivi gli aspetti positivi del trattato di cui oggi abbiamo discusso non possono oscurare quelli deludenti e occorre quindi tenere alta la bandiera del federalismo contro rischi che non possono essere esorcizzata i con le parole in questo spirito possiamo cupole nostro incontro che ha una sua proiezione ulteriore adesso possiamo vedere se dedicarvi ancora cinque minuti di attenzione del nostro Vittorio perché desideriamo richiamare l'attenzione di tutti i presenti
Su su una rivista la rivista politica internazionale che la rivista del Di Palma dell'istituto di cui è presidente Gilberto Bonalumi e proprio oggi viene presentato l'ultimo numero Cos spicca un fascicolo di politica internazionale che in pratica interamente dedicato alle tematiche europee con contributi con contributi di personalità politiche e soprattutto di studiosi gli e Sperti gli economisti
Io ringrazio prima di dare la parola Gilberto Bonalumi no
Beh mi pare che dobbiamo Ring c'era allora Bonalumi non solo per la rivista ma anche per questa generosa abdicazione al suo compito di presentatore ringrazio ancora il ministro Ciampi e il professor Gobbo
Grazie
Grazie
Sì
Dovevamo stare ad ascoltare
Vai avanti locale non
Sono
Dall'avvocato