"Sostegno pubblico e finanziamenti privati per il settore non profit" incontro con organizzato dal mediocredito Centrale e dall'Associazione Borsisti Marco Fanno presso la Sede del Mediocredito Centrale, in Via Piemonte 54

Questo nostro incontro i relatori sorridere
E qui sono
Molto lieto di ospitare questo
Questo incontro che Mediocredito centrale
Voi come beh anche di di sviluppo come una sorta di investment bank
Siamo molto attenti a tutte quelle manifestazioni culturali in qualche modo ci riguarda direttamente o o indirettamente
Però oggi motivo è molto semplice nostro nostro interesse
La ricerca che se rappresentata dal dottor Barbetta a mio avviso è una ricerca coraggiosa e provocatoria
E dico anche perché li considero provocatoria perché in questa banca poche banche italiane che da anni si cimenta con capitale di rischio
Ride edilizio verso le piccole e medie imprese manifatturiere con orrore molto elevato no e le assicuro che abbiamo un sacco di problemi no fatto dall'inizio Enzo non perché noi aggiungiamo prove
Ma la difficoltà di introdurre la cultura di capitale di rischio del nostro capitalismo quindi è una fase figlio la prego di di del presente insomma no si sta devo dire aprendo molto questa questo aspetto futurista culturale io ravviso un passaggio di capitalismo appena accennato ma si sente da un capitalismo familiare a un capitalismo più manageriale e così i divieti e così via forse per arrivare anche un capitalismo degli intermediari finanziari insomma ecco però vi assicuro che siamo all'inizio adesso con quiz questa provvedimenti fiscali
Le recenti del violento taxi interamente questo fenomeno prenderà più più quota quindi quando si fanno ricerca sulla gestione finanziaria del capitale di rischio per il non profit è proprio che francamente credo che abbiate perché dico che coraggioso e provocatorio
Ma proprio perché a questi ultimi di connotati abbiamo avuto piacere di contribuire in qualche modo realizzarla e a dare così un contributo anche di ordine professionale
Nella convinzione e chiudo che noi che viviamo un momento di solidarietà congiunturale demotivato
Lo dico anche a titolo personale di qualche ora il la dedico a volontariato esprimo anche nel summit dalla vicepresidenza di undici associazione tra i più importanti in Italia nel campo sanitario in cui sono un pochettino addetto ai lavori insomma no e vedo che c'è una grossa così slancio di solidarietà io considero giustamente perché positivamente emotivo e congiunturale a mio avviso per affrontare i problemi nuovi nuova domanda che c'è sul su su su su su su su un sul Tirreno
Occorre che questo fenomeno no non sia più soltanto congiunturale ed emotivo
Ma diventi più organico e di venti abbia più connotati d'impresa so che quando uso questa frase in quest'ambiente c'è sempre un'aria navigazione insomma no ma lo dica posta sopra
Perché però impresa in senso nobile della parola cioè che ci sia un minimo di organizzazione fermo restando tutti i connotati del volontariato della solidarietà ovviamente però quando non c'è impresa nel senso di esempi senso buono da parola però in questo dico specifico chiaramente c'è il rischio che il tutto viaggi sulla così emotività estratti America io ho visto che quando era occupato attivamente di questa vicenda
Quando è diventata un po'più organizzati e ha un termine più più semplice organizzate le cose vanno molto meglio insomma no per cui questa ricerca
è molto importante perché tra guarda no più avanti e far vedere come si può arrivare a un'organizzazione più stabile insomma no del resto illudersi che i nuovi bisogni che stanno venendo in superficie nel terzo millennio possono essere affrontati
O con la formula finanza pubblica o con mercato francamente credo che sia una strada sbagliata e quindi passare al terzo settore
La strada giusta e quindi questa ricerca da un grosso contributo a questa esplorazione quindi io volevo sottolineare questi concetti per poi dargli la parola dove sia
Questo la la l'ordine dei lavori interviene lei coi i colleghi
Prego dovrebbe grazie mille
Le volevo ringraziare il presidente imperatore il Mediocredito per la possibilità che c'è stata data di fare questa ricerca
E mi propongono il quarto d'ora come è stato assegnato di dargli le linee fondamentali del lavoro che per il resto è disponibile per chiunque lo voglia ancora una versione provvisoria ma è la giù al tavolo per chiunque lo voglia
Guardare con maggiore attenzione
Lo scopo della ricerca è stato quello di analizzare una delle aree di potenziale debolezza delle organizzazioni non profit
La dotazione di capitale di rischio e la gestione finanziaria
Ci sembrava che fosse il momento di cominciare ad abbandonare le analisi generali sul settore per concentrarsi su alcuni aspetti specifici e questo è stato uno di quelli che abbiamo scelto per questo tipo di lavoro mi sembra un importante occuparsene ora per diverse per ragioni ma soprattutto perché sul settore non profit si sta concentrando molta attenzione da parte del legislatore dell'opinione pubblica in generale
Sapete probabilmente meglio di me che è in corso di approvazione una legge che regolamenterà per la prima volta in termini abbastanza unitari il settore non profit e questo spiega molta dell'attenzione che viene posta su queste organizzazioni
Un'altra delle ragioni per cui in molte persone cominciano a parlare di settore non profit è fa riferimento alle difficoltà che la finanza pubblica sta sperimentando l'ha sperimentato in passato nel nostro Paese tali da indurre alcuni commentatori a confidare molto nella possibilità che Jorgensen non profit svolgono un ruolo complementare
A quello pubblico soprattutto nell'area della fornitura dei servizi di un ex una terza ragione per cui le non profit sono al centro dell'attenzione
A che fare con i problemi della disoccupazione
A partire dalla rapporto delle ore molti confidano nelle organizzati non profit come una possibile risposta ai problemi occupazionali del nostro Paese soprattutto per le fasce più deboli della della popolazione del mercato del lavoro
Soddisfare queste aspettative creare occupazione dare risposta ai problemi riguarda il welfare pubblico eccetera eccetera una sede importante ed ambiziosa per il settore non profit soprattutto Bruno un prato in come con italiano che ha dimensioni modeste
Che è una tradizione relativamente più giovane almeno in tempi recenti rispetto a quella di altri Paesi
L'obiettivo che ci siamo posti era quello di capire se il nostro settore non profit il nostro terzo settore si è attrezzato per affrontare la sfida quali siano le condizioni che ne consentano la crescita ed eventualmente quali le possibili aree di devo di debolezza con cui confrontarsi
Uno dei problemi con cui le non profit in Italia ma in genere nel resto del mondo si confrontano è stato sottolineato recentemente da R. innanzi ma anche uno degli studiosi più per accreditati di organizzazioni non profit in un recente contributo presentato lo scorso anno a Stresa
Ascona sottolineato come le non profit siano relativamente lente a crescere nei momenti in cui la domanda di mercato per i servizi che esse producono Crescent
E ugualmente lente a cambiare eccellente ad abbandonare i mercati nel momento in cui la domanda si riduce con la riduzione della domanda calano anche i margini di redditività
A la ritiene che la spiegazione di questo secondo fenomeno cioè la lentezza ad abbandonare mercati declinante da parte dell'ordinanza e non profit sia da attribuire da spiegare con il vincolo di non distribuzione dei profitti che caratterizza queste
Organizzazione
Questo vincolo verrebbe a modificare i calcoli di convenienza economica poi che non devono remunerare nessun azionista le non profit sono
Possono resistere più a lungo in un mercato anche se questo mercato mostra redditività modeste o addirittura redditività
Negative
La crescita lenta resta invece un fenomeno da spiegare
Come mai le non profit anche in presenza di domanda che cresce velocemente per i servizi che esse producono l'assistenza domiciliare piuttosto che la sanità eccetera eccetera crescono lentamente
L'ipotesi su cui ci siamo basati in questa ricerca
è che alla base di questa evidenza empirica ci siano dei problemi di natura finanziaria
Da un punto di vista teorico la dotazione di capitale di rischio sembra in effetti rappresentare un problema di soluzione abbastanza difficile per le organizzazioni non profit che come sapete sono vincolate a non distribuire eventuali avanzi di gestione ma a accantonarli nel patrimonio indivisibile dell'organizzazione stessa e in caso di scioglimento molte di queste organizzazioni
Non possono restituire il capitale ai soci membri o a chiunque legga governate devono generalmente devolvere uno a cause benefiche o di pubblica utilità eccetera
In più sono organizzazioni che sono non s'diciamo così non sono orientate dalla logica della massimizzazione dei profitti come direbbero gli economisti ma da qualche cosa di diverso vara quest'insieme di ragioni fa sì che
Eventuali portatori di capitale abbiano un incentivo molto basso a mettere quattrini
Nel fondo patrimoniale di una non profit per una ragione molto banale che non hanno possibilità di vedere remunerato il proprio capitale
A priori questo problema di accesso al capitale di rischio se possiamo chiamarlo in questo modo sembrerebbe condizionare le non profit soprattutto in due fasi cruciali della loro esistenza
La nascita quando serve un'iniezione di capitale per partire con le attività a meno che non si gestisca una semplice organizzazioni di volontariato qualcosa del genere
Che le fasi di crescita soprattutto i salti di crescita dimensionali quando ne organizzazioni si propongono di aumentare la quantità o la qualità dei servizi
Che vengono erogati è in queste circostanze che generalmente si concentra la gran parte del fabbisogno finanziario di questa organizzazione
Si tratta di organizzazioni quindi con un capitale di rischio generalmente ridotto
Ha questa caratteristica peculiare anche deriva dalla dalla natura dal fatto che le ordinanze non profit siano come si dice
Nel gergo degli economisti organizza i proprietari di se stesse
Ha questa caratteristica sarei venuta aggiungendo un'altra che invece molto più legata all'andamento corrente nei mercati in cui le non profit operano ed è che queste organizzazioni sono pesantemente finanziate dall'ente pubblico
Non in tutti i casi non in tutti i settori ma in generale si può dire che l'ente pubblico è un soggetto rilevante come cliente delle organizzazioni non profit
Questa è una conseguenza di rapporti che si sono sedimentati nel corso del tempo e questa questo affidarsi molto all'ente pubblico da parte di queste organizzazioni ha aspetti positivi aspetti negativi
Gli aspetti positivi è che la dipendenza la la fiducia il rapporto con l'ente pubblico ha consentito a molte di queste organizzazioni
Di stabilizzarsi dal punto di vista organizzativo di crescere dimensionalmente potendo confidare su una fonte relativamente certa e costante nel tempo di entrate
Dall'altra parte agire come soggetto delegato dall'ente pubblico alla fornitura di servizi in certe aree le comunità per i tossicodipendenti sono quasi tutte gestite al non profit e così via ha vincolato la struttura di questa organizzazione
Cioè ha obbligato le organizzazioni stesse ad assumere dipendenti a professionalizzare lì a acquisire strutture stabili eccetera eccetera
Cioè in un certo senso ha posto dei vincoli alla struttura organizzativa e di conseguenza la struttura finanziaria delle organizzazioni tutto ciò con un pagatore come l'ente pubblico che è noto per re i ritardi nell'erogazione dei fondi stanziati
Se teniamo insieme queste due caratteristiche difficoltà nell'accedere al capitale di rischio che forte dipendenza da un pagatore lento da un pagatore che paga tardi
Ci si rende conto che obiettivamente problemi di natura finanziaria sono potenzialmente molto forti per un'organizzazione non profit
Una risposta possibile a questi insieme di vincoli è il ricorso al credito bancario
Quello che fanno le imprese profit tradizionalmente con poco capitale e con clienti con una un'attività che impegna molto la gestione finanziaria è quella di farsi finanziare dalle banche
Anche l'accesso al credito tuttavia rappresenta un problema per strutture come le organizzazioni non profit
Si tratta di strutture generalmente con poco patrimonio e con una redditività modesta e voi sapete meglio di me che
I criteri con lui con cui il sistema creditizio tradizionale concede credito ai propri clienti sono le garanzie patrimoniali prima di tutto e eventualmente ma solo nei casi più illuminati la redditività prospettica degli investimenti
Da entrambi i punti di vista le organizza e non profit sono un po'deboli un po'spiazzati quindi è ragionevole attendersi siano anche soggette a fenomeni di razionamento sul mercato del credito
Cioè che trovino difficoltà ad accedere a finanziamenti creditizie che nei casi in cui questo credito sia concesso si è pagato a tassi di interesse molto elevati
I tassi d'interesse sputo elevati non sono sempre necessariamente l'esito
Con la valutazione corretta di un elevato grado di rischiosità di questi soggetti
I pochi esperimenti che si sono fatti in Italia nei settori della cosiddetta finanza alternativa hanno messo in evidenza che il settore non profit è tutto sommato un buon pagatore
I tassi di sofferenza delle organizzazioni tra finanza alternativa sono molto più basse di quelle del settore bancario tradizionale allora non è da escludere che siamo ovviamente su numeri molto piccoli per cui bisogna andare molto cauti con le considerazione
Però è un segnale
Non è da escludere allora che in realtà razionamento del credito al settore e tassi di interesse passivi elevati siano forse più l'esito di del fatto che il settore bancario tradizionale il non sia attrezzato a trattare con il settore non profit che non della rischiosità intrinseca del settore stesso
Con questa ricerca ci siamo proposti di verificare se questo itinerario logico teorico che vi ho delineato
Struttura proprietaria molto particolare che determina problemi di accesso al capitale di rischio
Speculare struttura di rapporti economici e forte dipendenza dall'ente pubblico che è un pagatore lento e quindi necessità di accesso al credito ma razionamento su quel mercato
Se questo percorso logico che odio delineato sia effettivamente realizzato all'interno del settore cioè se sia vero oppure no
Che le organizza e non profit riscontrino problemi di patrimonializzazione di accesso al mercato del credito i tassi di interesse passivi particolarmente elevati e così via
Un'altra sensazione molto diffusa
Parlando di questi argomenti è che
Alle difficoltà di accesso ai mercati dei capitali e del credito
Si aggiunga dal punto di vista delle non profit un'ulteriore caratteristica
L'inesperienza nella gestione professionale delle attività
L'amministrazione il controllo vissute più come vincolo che non come risorsa
In contesti che vadano molto al contenuto a fornire servizi a soggetti bisognosi in qualunque sia il campo di attività delle non profit e molto poco
All'insieme della struttura e ai vincoli di natura economica finanziaria organizzativa che consenta nello svolgimento di queste attività
Per verificare questa ipotesi abbiamo
Analizzato
Tre utilizzato due metodologie da una parte
Una tradizionale analisi di bilancio fatta su un campione di circa quattrocento cooperative sociali negli anni dal novantadue al novantaquattro il campione è un campione
Ahimè variabile siamo riusciti a tenere un campione costante nel tempo solo per un sotto insieme di queste quattrocento cooperative ma si tratta pur sempre del primo esperimento di analisi finanziaria applicato al settore delle delle ordinanze non profit in Italia
è fatto sul settore della cooperazione sociale una parte
Peculiare insieme sotto insieme peculiare dell'insieme più vasto delle organizza in un pozzo
La seconda
Pezzo di ricerca invece riguarda una serie di Case stabilizzare di analisi approfondite su specifiche organizzazioni con forme giuridiche differenti rispetto a quelle della cooperativa sociale con l'obiettivo di analizzare appunto le questioni di cui dio accennato
Nei prossimi ultimi cinque minuti vi racconto quali sono i risultati principali di questa ricerca sono credo abbastanza interessanti anche se per certi aspetti contraddittori e controversi vale a dire attraverso la ricerca non sono verificate o falsificate
Completamente le ipotesi di base del lavoro resta ancora restano ancora degli approfondimenti da fare la base dati per certi aspetti e ancora insufficiente ma è una buona pista di lavoro
Risultati contraddittori e controversi perché da un lato la situazione patrimoniale e finanziaria delle organizzazioni non profit che abbiamo analizzato appare complessivamente solida le non profit hanno le cooperative le quattrocento cooperative che abbiamo analizzato hanno un patrimonio netto che supera il valore delle immobilizzazioni in maniera abbastanza massiccia
Hanno livelli di indebitamento complessivamente sotto controllo una liquidità tutto sommato piuttosto buone abbiamo usato a volte come campione di controllo
Non perché ci sia somiglianza tra i due ma perché era comodo evocativo anche per ragioni che vi racconterò tra poco farlo
Il campione delle centosessantadue medie imprese che vengono analizzate continuativamente da Mediobanca ecco i livelli di solidità patrimoniale di liquidità
Delle organizza e non profit in molte circostanze sono superiori sono migliori rispetto al campione delle medie imprese analizzate da Mediobanca
Dall'altra parte e questa è l'altra faccia della medaglia
I valori assoluti delle immobilizzazioni i valori assoluti del fatturato in valori assoluti dell'occupazione di queste organizzazioni sono modesti assolutamente modesti
Così come assolutamente modesta e la redditività delle organizzazioni stessi
In un certo senso sembrerebbe quindi se possiamo esprimere sinteticamente risultati del lavoro che le cooperative sociali sono in grado di tenere sotto controllo la propria posizione patrimoniale e finanziaria ma sono vincolate da una redditività tutto sommato modesta che le condizione ne impedisce per certi aspetti la crescita
Avremo quindi a che fare se quest'ipotesi fossero verificate con con un universo virtuoso Dini prese ma con Universo un universo che rischia di essere condannato alla marginalità
Solo due parole sugli
Sulle sui risultati principali dei lavori
Una prima considerazione si tratta di un di un di una prima bozza di un primo lavoro io credo che sarebbe bello e questa potrebbe essere una proposta da lanciare al Mediocredito
Provare a portare in là nel tempo questo campione cioè fare
Per il settore non profit qualcosa di simile a ciò che Mediobanca fa per l'impresa a fine di lucro
Un
Dati ed analisi delle principali organizzazioni non profit italiane
Se si riversi riuscissi allargando oltre l'universo delle organizzazioni delle cooperative sociali un campione morite monitorata in maniera stabile nel corso del tempo così da avere qualche parametro di riferimento per un universo che ahimè molto dibattuto ma molto poco conosciuto con dati concreti
I dati mettono in evidenza come dicevo un universo di impresa di dimensioni piccole o piccolissime
Capitale investito fatturato patrimonio netto sono infinitamente più piccoli rispetto ai dati del campione delle medie imprese di Mediobanca mette in evidenza un campione con una forte diversificazione in Terna
Sia in termini geografici le cooperative localizzate al Nord e al Centro il Paese sono di dimensioni maggiori rispetto alle cooperative meridionali così come le cooperative di tipo B
Quelle che fanno inserimento lavorativo sono dimensionalmente maggiori delle cooperative di tipo a quelli che producono direttamente servizi sociali
Quindi un universo diversificato fatto da piccole imprese patrimonialmente e finanziariamente piuttosto solido
Il patrimonio netto di queste organizzazioni in tutti gli anni analizzati supera abbondantemente il valore delle immobilizzazioni ciò significa che le organizzazioni sono in grado di finanziare investimenti a lungo termine con fonti di finanziamento che hanno la stessa scadenza con il patrimonio comico
Capitale versato dei soci l'indebitamento è un indebitamento modesto l'indice di indipendenza da terzi dato dal rapporto tra patrimonio netto e debiti complessivi si colloca su valori molto vicini a quelli del campione delle imprese Mediobanca e questo per certi aspetti può anche suggerire qualcosa dal punto di vista delle ipotesi di ricerca iniziale
Un livello ridotto di indebitamento può essere indicativo anche di una modesta attitudine delle cooperative a sfruttare gli affetti di leva finanziaria del debito
Una redditività modesta suggerisce di non indebitarsi perché il ricavo delle attività che si possono mettere in atto grazie ai capitali presi a prestito rischia di essere più basso degli interessi che si debbono pagare le barche
Dicevo situazione
Patrimoniale solida ma in mobilità immobilizzazioni estremamente modeste di bassissimo livello gli attivi patrimoniali sono sono assolutamente esigui la situazione della liquidità e buona
I risultati ottenuti non ci consentono di capire con precisione se
Effettivamente razionamento ci sia e se le cooperative paghino il credito più alto rispetto alle imprese profit ma ci sono segnali forti in questa direzione la forchetta dei tassi di interessi
Passivi pagate dalle dalle cooperative sociali a dei massimi molto più alti rispetto a quelli medi pagati dal sistema delle imprese ciò nonostante il settanta al punto di vista finanziario solo una quota relativamente modesta delle cooperative analizzate eh per così dire definibile come in una situazione di Severo rischio finanziario
Cioè solo per una quota estremamente bassa di queste cooperative la finanza rischia di essere un elemento tale da mandare a catafascio l'intera organizzazione
D'altra parte vi dicevo e con questo vado a chiudere la redditività eh modesta
In taluni anni addirittura la redditività è negativa se dai risultati operativi si sottraggono il valore dei contributi delle erogazioni liberali ottenute dall'ente pubblico
Questa redditività modesta può condizionare la crescita e dello sviluppo che lo sviluppo delle cooperative da due punti di vista
Da una parte sono proprio i profitti accumulati che consentono alle cooperative di autofinanziarsi
Dall'altra parte la redditività modesta sconsiglia come accennava in precedenza di domandare capitare di presto
E allora entrambi entrambe le fonti di finanziamento del settore il capitale di rischio attraverso l'autofinanziamento e capitale di di presto rischiano di essere
E precluse a queste organizzazioni
Per chiudere perché restate rese emergono alcune considerazioni che mi paiono abbastanza interessanti
Hanno maggiori probabilità di soffrire di sottocapitalizzazione o di eccesso di indebitamento le organizzazioni che lavorano nel campo dei servizi di welfare
E quelle che usufruiscono di convenzioni con soggetti pubblici dai quali proviene la quasi totalità dei ricavi delle fonti di finanziamento
Le cooperative che sono per così dire più sul mercato
Che producono per una pluralità di soggetti che non hanno un unico committente che hanno committenti anche non pubblici a fianco di quelli pubblici sembrano relativamente più solide dal punto di vista finanziario delle altre
Sempre l'analisi dei casi approfonditi mette in evidenza come d'altronde le difficoltà finanziarie sembrano avere una radice più profonda rispetto ai semplici problemi di accesso al credito
Mettono in evidenza i cristalli siccome queste paiono legati anche alle modalità con cui le questioni finanziarie sono gestite all'interno delle organizzazioni
Le organizzazioni più di successo sono quelle che hanno adottato politiche di crescita improntate alla prudenza che fanno capo per così dire il passo lungo come la gamba cioè che effettuano
Investimenti di ampliamento solo nella misura in cui hanno messo da parte le risorse accumulate i casi meno di successo sono quelle organizzazioni che hanno puntato alla crescita a tutti i costi
Privilegiando l'ottica di fornitura del servizio
Senza tener conto del vincolo che l'organizzazione e la finanza rappresentano per l'organizzazione di questo tipo
Nei miei che stabilisse ne sono un paio da Comunità Nuova di Milano al Mario Negri pur con aspetti diversi che mette in evidenza questi fenomeni dei giornali dei giorni scorsi
C'era un altro caso eclatante credo che è quello del San Raffaele di Milano istituzione non molto diversa da questo punto di vista che ha puntato molto sulla crescita con una capitalizzazione molto ridotta e che si trova ahimè con livelli di indebitamento particolarmente elevati
Ecco questi sono i risultati fondamentali del lavoro io credo che valga la pena di effettuare un investimento per monitorare in maniera stabile
E puntuale nel corso del tempo questo settore che lo ripeto un settore di cui si parla molto ma di cui purtroppo si conosce poco e questo è particolarmente grave soprattutto in una fase di innovazione legislativa si rischia di prendere delle Cappellato è abbastanza madornali
Legiferando su un soggetto di cui non si sa che anche grazie
Procediamo in ordine alfabetico il professor Bruno avviso
Grazie
Io mi occuperò in via diretta del del sostegno pubblico al settore privato non pochi e in particolare del sostegno che si realizza attraverso un trattamento privilegiato da parte del sistema tributario quindi solo in via indiretta mi occuperò definanziamento privato alle organizzazioni non profit cioè per quanto riguarda Opel come può demolire questo finanziamento viene influenzato dalle diverse forme di trattamento fiscale privilegiato
Il riferimento che farò sarà evidentemente al recente de Caretto predisposto dal governo in attuazione della delega ricevuta dal Parlamento
Con la legge collegata alla Finanziaria del novantasette la bozza di questo decreto è stata approvata a luglio dal consiglio dei ministri e questo testo e attualmente all'esame della commissione dei tenta per affrontare l'argomento io credo che sia utile
Partire da alcune considerazioni di carattere generale considerazioni che possono aiutare a inquadrare il problema del sostegno pubblico al settore non profit innanzitutto quali sono le motivazioni e quindi quali sono gli obiettivi del sostegno pubblico ad un a potevo dire a attività private
Sostegno accordato in via permanente non in via temporanea
Motivi di efficienza economica principalmente questi motivi giustificati sostegno pubblico alla produzione di beni e servizi
Che generano effetti esterni positivi ma pena i noti problemi di Privalia nella produzione di questi beni è sottodimensionata rispetto a livello socialmente ottimo
Ed è sottodimensionata tanto più quanto maggiore e la componente di benefici collettivi rispetta i benefici privati quindi l'intervento pubblico dovrebbe essere diretto a stimolare la produzione di quei beni che producono benefici collettivi e il sostegno dovrebbe essere graduato in funzione del volume di questi benefici collettivi
Ma l'efficienza economica richiede anche che il sistema tributario sia neutrale ai fini della concorrenza di mercato fra operatori e quindi deve essere articolato
In modo tale da non creare privilegi competitivi o d'altro canto dagli nuove eventuali cause di scarsa concorrenza
Ma accanto ai motivi di efficienza dobbiamo ricordare anche ragioni di equità il sostegno pubblico può quindi andare alla produzione di beni che realizzano la desiderata redistribuzione dei redditi e delle opportunità
Che cosa implica l'applicazione di questi principi al settore non profit
Innanzitutto che il sostegno pubblico va accordato alle organizzazioni non profit e non in quanto tali ma in funzione delle attività svolte
E cioè quindi all'attività che generano benefici collettivi attività che generano i flussi redistributivi nella direzione appropriata nella direzione desiderata e quindi ovviamente
A favore di coloro che si trovano in condizioni svantaggiate all'interno della collettività
In secondo luogo se è vero che molte delle attività di consumo generano benefici sociali il sostegno pubblico può e deve essere graduato in funzione del maggiore o minore contenuto di questi benefici sociali delle diverse attività
In terzo luogo non si devono creare privilegi competitivi e questo nel caso del del settore non profit
Riguarda in special modo le attività commerciali eventualmente svolte da organizzazioni non profit
In mercati in cui operano anche in paese a scopo di lucro
Infine sarebbe necessario rimuovere eventuali difficoltà di finanziamento delle organizzazioni non profit
Quanto detto direi che si può raccogliere in due questioni fondamentali
La prima questione riguarda i requisiti oggettivi per accedere al trattamento fiscale privilegiato requisiti oggettivi dati dalle caratteristiche dei beni prodotti e dai destinatari di questi beni prodotti il che implica la possibilità di prevedere i livelli di agevolazione diversi
Con la concessione di agevolazioni più consistenti
Subordinatamente alla soddisfazione di requisiti più stringenti in termini di benefici sociali generale
La seconda questione riguarda gli strumenti di intervento l'efficienza degli strumenti di intervento in particolare il trattamento da accordare
Alle diverse fonti di finanziamento private dal momento che non tutte le agevolazioni sono coerenti con gli obiettivi che abbiamo posto o di incentivare le attività prodotti chimici di benefici sociali di accrescere le fonti di finanziamento ma al contempo di garantire la neutralità del sistema tributario rispetto alla concorrenza fra organizzazioni non profit e in paese
For profit
Quali sono le risposte contenute nella bozza di decreto di cui accennavo prima in relazione a queste due questioni
Il decreto come credo sia noto apporta delle modifiche di una certa consistenza
Al trattamento tributario delle organizzazioni non profit in direzione netta di un alleggerimento del carico fiscale nei confronti di questi enti ma più che altro cerca di dare unitarietà e entro certi limiti maggiore razionalità alla disciplina fiscale dell'intero settore
Ovviando a una forte disomogeneità e una forte lacunosità dell'attuale normativa
E ciò è è è avvenuto o avverrà
Attraverso l'assegnazione allo scopo non di lucro della funzione di elemento caratterizzante e questo come avviene negli altri Paesi dell'unione europea
E questo credo che sia importante
Perché in Italia in assenza di una normativa civilistica sulle organizzazioni non profit questo ha comportato una sorta di supplenza che la normativa tributaria si appresta a compiere supplenza ovviamente imperfetta
Inoltre le
Questo nuovo decreto
Istituisce all'interno della più generale categoria degli enti non commerciali dove rientra gran parte delle organizzazioni non profit
Introduce la categoria del Onlus Organizzazioni non lucrative di utilità sociale caratterizzate oltre che dallo scopo non di lucro dalla particolare merito unità delle attività
Svolte
Vediamo in particolare
A questo punto alla prima questione Carlo posta riguardanti i requisiti quello che interessa particolarmente credo sia un problema della combinazione del grado di meritorietà delle attività svolte con il livello delle agevolazioni
Da questo testo possono emergere alcune osservazioni in primo luogo la graduazione del sostegno pubblico e assicurata dal trattamento delle ONLUS
Che è nettamente più favorevole rispetto a quello degli altri enti non commerciali o meglio rispetto agli enti locali di tipo associativo e di questi nei confronti di tutti gli altri enti non commerciali
In secondo luogo
Vengono infradito incluse fra le ONLUS
Sì organizzazioni che svolgono attività chiede generano
Benefici collettivi come la tutela del Sempione dei beni storici artistici o della natura e dell'ambiente ma anche organizzazioni che ingenerano benefici
In gran parte privati ma a favore di soggetti svantaggiati come le attività di assistenza solo socio sanitaria
Devo rilevare però che qualche perplessità viene suscitati invece dà la possibilità di includere fra le Onlus anche organizzazioni che svolgono attività che generano prevalentemente benefici privati
Come le attività di istruzione primaria e secondaria e cioè in quanto queste attività
Sulla base della normativa a
Devono essere si prevalentemente dirette a soggetti svantaggiati ma possono anche essere dirette ad altri soggetti la perplessità emerge anche perché viene accolta una definizione piuttosto ampia di soggetti svantaggiati
E
Quello che si può osservare e questo la vendita di beni e servizi sul mercato di parte di organizzazioni non profit non è un fatto nei negativo in sé anzi potrebbe svolge una funzione positiva di sussidio incrociato a favore dei beni ceduti ai soggetti svantaggiati
Il problema che ho posto però nasce dal fatto che quelle vendite sul mercato sono considerate attività connesse a quelle istituzionali
E in quanto tali ai relativi proventi viene riconosciuta l'esenzione dall'imposizione sul reddito
Quindi emergono chiaramente due aspetti da un lato il godimento di elevate agevolazioni da parte di organizzazioni che forse sarebbe più opportuno farli entrare nella più generale categoria degli enti non commerciali dall'altra un vantaggio concorrenziale forse il professor Gobbo poteva dire fino a che punto motivato nei confronti di imprese for profit che operano nello dello stesso mercato il problema è causato dalla combinazione degli affetti di una nozione direi piuttosto estensiva sia della meritorietà delle attività sia decoder concetto di attività connesse
Questo c'è questo cenno alle attività commerciali connesse ci può portare ad esaminare in maniera più specifica il trattamento previsto per le diverse forme di finanziamento privato alle Onlus
Partiamo proprio dalle dai proventi delle attività commerciali il decreto esclude che possono essere svolte dalle Onlus attività commerciali diverso da quelli istituzionali e diverse da quelle ad esse strettamente connesse
Attività quindi puramente commerciali possono essere realizzate solo con una struttura totalmente separata totalmente autonoma e quindi un'organizzazione non profit può ottenere
Relativi proventi solo o come dividendi o come erogazioni liberali
Questa scelta che è piuttosto radicale credo però che abbia una rilevanza notevole nell'escludere che ci possano essere problemi di vantaggi concorrenziali a favore delle organizzazioni non profit a dispetto alle in paese foto affitta ma accanto e parallelamente
A questa impostazione radicale
è stata prevista invece una definizione piuttosto ampia di attività connesse e a questa attività connesse è stata concessa una una totale detassazione dei relativi proventi ai fini dell'imposta sul sul reddito
Il problema quindi della detassazione delle attività commerciali con me connesse come accennato può creare qualche problema qualche possibile distorsione nella concorrenza distorsione della concorrenza che comunque ritengo assolutamente minore rispetto a quanto sarebbe potuta avvenire
Sei fosse stato approvato il disegno di legge presentato nel novantacinque che prevedeva la ammissibilità di qualunque tipo di attività da parte dell'utenza delle non profit e la totale esenzione dei relativi proventi
Per quanto riguarda le fonti di finanziamento ai sistemi all'organizzazione
Alle operazioni non profit le agevolazioni fiscali previste riguardano le fonti di finanziamento che si può presumere
Sono in qualche modo funzione del volume delle attività meritorie svolte dalle organizzazioni e da un lato infatti è stato innalzato il limite quantitativo della detraibilità delle erogazioni liberali da parte di imprese e da parte di persone fisiche non imprenditori ma quello che ritengo importante in particolare
Ed è un'innovazione
Era presentata dalle agevolazioni fiscali previste per i cosiddetti titoli di solidarietà cioè titoli i cui fondi dovranno essere destinati al finanziamento delle Onlus
Questa misura e diretta al rimuovere almeno parzialmente le difficoltà di raccolta di capitale che le Onlus credo specialmente quelle di piccole dimensioni posso incontrare
Sul mercato
Questo sistema potrebbe infatti rappresentare un mezzo importante di raccolta di risparmio a tassi inferiori a quelli che il mercato applicherebbe
Il il decreto almeno nel testo
Licenziato dal Consiglio dei ministri indica solo delle caratteristiche di carattere generale e la formulazione anzi non è neppure molto chiara
Gli aspetti più specifici sono demandati a un decreto del ministero del tesoro di concerto col ministro delle Finanze quello che si può notare però e che mente nel testo che la commissione nominata dal ministro delle finanze aveva elaborato gli incentivi previsti erano a favore dei sottoscrittori di questi titoli nella bozza del decreto l'incentivo sarebbe a favore dell'emittente dei titoli il che implica lo spostamento del sostegno dai sottoscrittori alle istituzioni che operavano la raccolta di risparmio e la incanala hanno alle organizzazioni non profit ancora un minuto è finito
Da questa bozza io credo che risulta che il sostegno pubblico che viene accordato
Concessa un ventaglio di forme di finanziamento dello che nessuno io non profit interni ed esterni e dirette a coprire esigenze correnti esigenze di capitale io credo che questo provvedimento oppure nei limiti di cui alcuni ho appena accennato credo che però sia importante che venga approvato perché costituisce un avvicinamento alle della normativa italiana le normative del settore prevalenti nei diversi paesi dell'unione europea e costituirebbe io credo uno Devole passi in avanti per il sostegno alle organizzazioni senza scopo di lucro nel nostro paese grazie
Soffuse
Io volevo tornare
Alla ricerca e quindi all'analisi un po'del dei dati che Barbetta esposto
E quindi tornare a a ragionare soprattutto sulle cooperative sociali che poi tipo di non profitto specifica formato da Nizza attiva che vi hanno viene analizzata nella ricerca
Finanziate da da Mediocredito
E questo per almeno due ragioni per Meglio per una ragione generale che poi
Dovuta a due
Cause specifiche
Cioè perché la cooperazione sociale sta effettivamente diventando nel nostro Paese UE è diventata un fenomeno rilevante dal punto di vista sia economico che sociale
Dal punto di vista sociale per il tipo di prodotti o di servizi che essa garantisce servizi la cui disponibilità e la cui qualità
Hanno una rilevanza importante sulla qualità della vita
Visto che si tratta di servizi sociali e collettivi larga parte
Ma anche per un altra ragione cioè per la rilevanza quantitativa che il fenomeno ha ormai raggiunto
E per la dinamica che esso continua a manifestare
In poco più di dieci anni le cooperative sociali operanti sul territorio nazionale sono oltre tre mila tre mila ottocento secondo ministero del lavoro
Hanno ormai quasi cento mila detti
Che non sono non sono pochi
Qualche centinaio di migliaia di utenti
Tra cui la maggior parte sono soggetti svantaggiati
Tra l'altro occupano circa sei mila lavoratori svantaggiati a pieno titolo sua garantendo dei sullo stipendio e anche grazie poi la defiscalizzazione anche l'accumulo del diritto del diritto all'attenzione per questo credo che sia meritoria l'azione del Mediocredito di promuovere una ricerca volta capire di più
Ad ad approfondire anche dal punto di vista delle capacità di finanziamento e dei problemi eventualmente su questo fronte di una forma imprenditoriale e non profit
No che è assolutamente peculiare del nostro in cui l'Italia mamma diciamo di di cui l'Italia creatore sostanzialmente l'unico paese ad averla ad averlo sviluppato
Ecco quello che vorrei fare tentare però una lettura diversa da quella degli stessi dati della ricerca diverso da quella proposta dal dalla barbetta
In altri termini mentre per Barbetta i risultati della ricerca sono contraddittorie controverse come lui ci ha illustrato a mio avviso gli stessi risultati possono essere invece letti come su dati coerenti a secondo del tipo di immagini o del tipo di
Analisi che si fa di questa forma di impresa in altri termini la mia impressione che nel dibattito corrente
Coloro che si interessano il non profit in Italia e in particolare delle forme imprenditoriale del non profit come la cooperativa sociale ostili no fra due approcci
Da una parte l'approccio tradizionale statunitense quello di asma che Barbetta sarà citato
Secondo cui l'organizzazione non profit hanno difficoltà a reperire in tempi Previde risorse finanziarie necessarie la crescita lo sviluppo presentano problemi dall'atto dell'efficienza tendono a restare troppo a lungo nel settore perché tanto non hanno problemi di complica non non devono competere con nessuno
E quindi diciamo sono una realtà relativamente statica
No proprio perché hanno queste caratteristiche
Dall'altra quindi oscilliamo fra questo tipo d'interventi di di di di strumenti interpretativi
E con tra questi che dall'altra parte vetture tradizionali del dell'impresa secondo cui l'impresa sei vitale deve crescere questa è una tradizione dalla nostra cultura aziendalistica
In particolare se essa opera in settore domanda crescente dove via domanda che non trova soddisfazione
Non solo
Ma una una una un approccio secondo il quale il profitto rappresenta sempre e comunque il residuo
E la misura del d'della redditività l'idea che il profitto sempre ciò che avanza una volta pagati costi e comunque in quel modo che si misura la redditività di una di un impresa
Obiettivo e poi ci sono persone che lo gestiscono Loiero incrementa molo utilizzano ma non a proprietari
Di conseguenza tutte le sue conseguenze che ne derivano in modo che che lui che io stesso Asm deriva in modo coerente da questa da questo punto di di partenza al contrario i soci delle cooperative sociali sono anche proprietari delle imprese
E in quanto tali e si dispongono del patrimonio
Adesso a ad ad eccezione larga parte formale della riserva indivisibile perché in realtà se fanno numerosi buchi di bilancio la fine possono anche chiudere utilizzando a riserva indivisibile
Decidono la remunerazione dei fattori del lavoro e del capitale decidono il destino del dell'impresa sono comunque hanno comunque il potere di decidere di chiudere l'iniziativa e questo è un potere rilevante che nessun gestore di fondazione a
A differenza delle non profit di asma ne sono i proprietari della cooperativa hanno precisi interessi all'interno dell'impresa
Soprattutto in quanto lavoratori o in quanto consumatori a seconda che la cooperativa sociale sia fonte formato da consumatori volontà volontari oppure lavoratori
Interessi che in alcuni casi possono essere anche diversi e contrastanti all'interno dello stesso cooperativa laddove i soci che la compongono hanno interessi diversi sono consumatori lavoratori o sono volontari e lavoratori
Ma che comunque necessariamente influenza nei risultati economici e finanziari di questo tipo di iniziativa
In secondo luogo la cooperativa sociale non può essere neppure assimilata l'impresa tradizionale e sa infatti è costituita di norma
Non per
Un profitto no non per ottenere un profitto non per massimizzare un profitto proprio per un profitto ma è è costituita come tutte le imprese associative per produrre a favore di soci e non e qui dipende poi dagli statuti
Un determinato servizio
Oppure per garantire ai soci una determinata remunerazione o un'occasione di lavoro oppure da un mix di questi due obiettivi
Fornire un servizio e garantire una una un'occupazione
Nello stesso tempo la cooperativa sociale deve sviluppare e mantenere rapporti
Fiduciari con i consumatori e con i lavoratori
Perché rapporti fiduciari con i consumatori dipende l'evoluzione della domanda dei rapporti fiduciari come lavoratori dipende in larga parte l'approdo la la la la redditività la la produttività
Specie se
Seguirà la cooperativa non si affida unicamente alla pubblica amministrazione come unico cliente in quel caso spesso la cooperativa diventa soltanto un fornitore di manodopera a basso costo ma se la cooperativa si propone di costruire sul mercato fatto di diversi clienti beh deve mantenere e sviluppare rapporti rapporti fiduciari
Non solo la cooperativa sociale deve di fatto otterrà per definizione in settori a bassa redditività
Quindi trovo non non rilevante il fatto che siano in presa bassa redditività operano in settori a bassa redditività
Dove la competitività sia che operino col pubblico dove vige ormai da un po'di tempo la gara al massimo ribasso sia che operino con il privato consumatore la competitività è ancora largamente di Trezzo
Come dimostra l'enorme sviluppo del lavoro nero del del del del lavoro informale nel settore del dei dei servizi di cura che sicuramente non garantisce qualità vaganti si a prezzi accessibili
Quindi in un settore naturalmente a bassa redditività dove la competenza ancora largamente di presso beh è ovvio che l'iniziativa aveva poi Pro manifestino poi una bassa redditività in terzo luogo le cooperative sociali operano in settori labour intensi
Dove sono necessari limitati investimenti anche perché fino ad ora la gran parte di queste iniziative laddove aveva bisogno di strutture immobiliari li ha ottenuti gratuitamente
O in forme con con con bassi i canoni di affitto o da enti pubblici oppure da altri enti privati non profit che non utilizzavano quelle strutture
Ecco se si tiene conto congiuntamente tutte questi aspetti a cui ho accennato velocemente
Quello che si viene configurando o quello che la cooperativa sociale configura è una forma di impresa con
Diciamo che opera in settori
A bassa re redditività dove l'impresa dove sono dove dove sempre se hanno essenzialmente come obiettivo prioritario non quello del profitto ma quello della stabilità del dell'iniziativa
Perché la stabilità interessa i consumatori
Che acquistano servizio i lavoratori che operano all'interno di questa impresa
Una stabilità che però va ricercata in un contesto in cui la domanda è incerta
In parte da costruire quella privata molto incerta e quella pubblica
Quindi sono operatori che devono garantire stabilità in situazione di incertezza
Dove l'impresa deve riuscire a mantenere relazioni fiduciarie e quindi ovviamente questo ne condiziona l'evoluzione dimensionale la cresta dimensionale
Dove l'impresa deve mediare questo importante fra l'interesse dei vari stakeholder che vi partecipano siano essi proprietari soci oppure stakeholder resterebbe non proprietari ma rilevanti per l'attività dell'impresa
Suddividendo secondo una qualche logica la differenza fra costi e ricavi ciò che rimane una volta pagati costi ecco tenendo conto che l'accantonamento di utili a riserva che pure le cooperative dimostro di fare con una certa abbondanza rappresenta per i soci lavoratori una perdita di reddito
Un reddito che potrebbe essere benissimo distribuito al fattore lavoro che viene invece accantonato per lo sviluppo del dell'impresa lo questa mediazione fra interessi dei lavoratori da una parte e degli altri soci dall'altra ma dove dall'altra ci sono anche i lavoratori in alcuni casi ecco questa mediazione delle garantire stabilità all'iniziativa
E quindi di fatto si concretizza in una ripartizione del surplus prima del bilancio
Tra riserva indivisibile e aumenti salariali in realtà in queste in questa impresa il surplus non è il residuo ma è una variabile strategicamente determinata c'avete modo leggere rapporto ed era il rapporto solo su tre anni di sui bilanci di tre anni assennato molto interessante nel novantatré c'è una riduzione del fatturato le la campione esaminato subisse una una contrazione di redditività probabilmente questo significa che le cooperative non sono in grado di fronteggiare gli investimenti effettuati l'anno dopo vuol trovate che le cooperative riescono a fare fanno un utile accantonato a riserva tutto quello che serve per il nuovo anno e quello cremoso chiederà uso manca l'anno prima
Se guardata su se guardate i la distribuzione dei costi vedete che c'è una contrazione modesta ma nel Complesso poi importante del costo delle del lavoro tre cose lavorato operativa e in parte variabile il surplus viene determinato strategicamente e variabile strategica volta siamo a seguire lo sviluppo cioè o meglio a permetterlo lo sviluppo di queste di di di questa impresa ecco se fatta se analizzati in questa luce i dati che per metà si propone possono essere letti in modo diverso
Abbiamo un sistema si sta creando si sta sviluppando un sistema d'impresa a redditività bassa e lo sappiamo ma tendenzialmente positiva e questo è importante
Ma Previti arriviamo Arizzi vita bassa perché operano in settori tradizionalmente a bassa redditività e perché e perché acque del nostro calcio della redditività e fatto su una variabile che non è residuale ma è strategicamente determinate
Siccome la cooperativa non importa la redditività è ovvio che ci troviamo con dei valori piuttosto bassa
Quindi sono due le ragioni credo più scure biblico è sufficiente a spiegare senza danno e poi una lettura negativa la bassa redditività non solo un sistema di imprese che non cresce dimensionalmente più di tanto
Che cresce dimensionalmente molto poco perché perché la ridotta dimensione è funzionale al mantenimento del sistema di relazioni che ne permette che permettono l'esistenza e mantenimento dell'azione fiduciari
Anche qui non tutte le cooperative si muovono in quest'ottica la maggior parte in particolare quelle poi analizzate la gran parte di quella mezza nella ricerca si muovono in quest'ottica non crescono dimensionalmente non perché non possono o non vogliono non perché non c'è domanda sufficiente ma perché probabilmente tali hanno la dimensione in funzione
Del dell'obiettivo importante di mantenere relazioni fiduciarie
Infine un sistema d'impresa e che investe relativamente poco perché fino ad ora non ha avuto bisogno di investire più di quello che ha investito il discorso potrebbe diventare diverso nel futuro e qui forse qualche riflessione anche per il Mediocredito può venir fuori nel momento in cui queste imprese dovessero a vere cominciare a investire in immobili più non hanno avuto bisogno un eventuale ulteriore sviluppo potrete portare una carenza di offerta gratuita o semi gratuita di mobili e quindi spingere queste iniziative a a quel tipo di di Investimenti questo però è un ma finestra aperta sul futuro
Per ora diciamo quelle che sono sviluppate finora non hanno avuto anche questo tipo di bisogno
Non solo e infine che i siamo d'impresa che naturalmente sopra capitalizzato perché in questo modo riduce il costo del capitale
E permette all'impresa di remunerare maggiormente lavoro vetro sono a bassa redditività
Va be'si porta una quota di surplus aree a riserva indivisibile sugli USA fabbisogno di capitale si riesce a remunerare di più il lavoro non solo massi approvano maggiori prospetti anche maggiori possibilità di gestione strategica di una di una quota
Più importante di risorse di risorse finanziarie
Ecco un in sostanza e quindi concludo un sistema di impresa con caratteristiche coerenti con l'obiettivo di creare sviluppare mercatini settori a bassa redditività
Adesso anche nel futuro perché è un mercato povero ovviamente
Lei vuol intensi fortemente labour intensive
A domanda incerta
Sia privata che pubblica e con elevati asimmetrie informative ultimo aspetto non non da trascurare settori nei quali le non profit tradizionali si sono spesso limitate si limitano tuttora è questo emerge molto bene dai testa dis a gestire l'offerta non in funzione della domanda come invece tentano di fare questo tipo di iniziativa ma semplicemente in funzione delle risorse di disponibili per cui si fa tanta ricerca scientifica quante sono le donazioni e rendimenti dei patrimoni non si fa tanti altri la scientifica quanta il mercato domanda
Queste iniziative hanno aperto diciamo la cooperativa sociale ha aperto un nuovo spazio di di sviluppo più orientate più le date invece all'evoluzione della domanda
Grazie
Presa da giorni
Le riflessioni che propongo derivano da alcune ricerche che non riguardano con me aderì cerco di interventi che mi hanno preceduto
I problemi di performances e di sviluppo delle imprese non profit del settore non profit ma partono da un'analisi riversa partono da una ricerca sulla innovazione nella pubblica amministrazione
E in particolare sull'analisi delle collaborazioni tra pubblico e privato che si sono attivate in questi anni nel settore dei servizi alla persona perciò servizi sociali e sanitari educativi eccetera
E con la finalità di queste ricerche che sono condotte nell'ambito dei del Citrus per un istituto di ricerca dell'Università di Bologna in collaborazione con il corso di diploma di servizio sociale dove io lavoro e quella di andare a vedere come queste innovazioni organizzative nuove collaborazioni tra pubblico privato e cioè come se queste innovazioni organizzative vanno in qualche modo a inficiare le finalità e il modello di welfare gli Obiettivi di equità di integrazione sociale e di promozione del benessere che erano propri d'una scelta concreta per un il nostro modello di welfare ecco queste ricerche di un'altra cosa sono state svolte prevede prededentemente della regione Emilia Romagna
Perciò una regione a forte presenza di servizi pubblici ma anche una regione con una lunga storia di movimento cooperativo movimento cooperativo tradizionale che però è stato sensibile a lì nelle nuove diciamo alle nuove esperienze di cui oggi abbiamo sentito parlare
Dunque in rapporto a quello che era il tema di oggi andiamo a vedere avrà poco come questo rapporto pubblico-privato questa collaborazione tra servizi pubblici privati
Diviene in qualche modo sostegno economico e il sostegno pubblico al non profit
Vado molto veloce fatto più un raccontino molto semplice poco scientifico delle cose che stiamo vedendo e stiamo continuando a vedere tenendo sotto monitoraggio queste collaborazioni abbiamo proprio ricostruito un po'la storia dello sviluppo progressivo nella nostra regione di questo rapporto pubblico-privato di cui vi do un dato emblematico
Nella città di Bologna la città del tutto pubblico siamo abituati dai giornali siamo stati abituati a sentirla chiamare così l'anno scorso è andata ad altro lavoro l'ultima assistente domiciliare dipendente dal comune di Bologna
Tutto il servizio domiciliare del comune di Bologna
è gestito da cooperative sociali
Per un totale di sei miliardi di appalti relativamente relativi all'assistenza di mille quattrocentocinquanta anziani assistiti a domicilio cui c'è un altro miliardo e mezzo di appalti per anziani assistiti in centri diurni
E a questo risultato si è arrivati nel corso di questi anni senza che ci sia poi messi intorno a un tavolo a decidere che era l'ora di passare c'è la mano di alla gestione del privato ma ci si è arrivati pian piano
Senza un direi una scelta di politica sociale per ricchi ISAF
è una storia che comincia e che vedremo questo poi che cosa comporta è una storia che è cominciata negli anni settanta in cui già degli anni settanta le prime cooperative sociali le prime cooperative diciamo meglio perché erano pur cooperative di lavoro in precede in prevalenza allora
Hanno cominciato a lavorare e i comuni di fronte alle ferie a alle malattie agli operatori pubblici che non facevano prestazioni in certi orari ai blocchi della finanziaria delle assunzioni
Ha problemi di operatori che hanno un grossissimo Burnout perché sono mestieranti questi per cui la gente attendeva a cambiare mestiere ecco di fronte a tutto questo pian piano hanno cominciato sostanzialmente ad appaltare manodopera da queste strutture fino ad arrivare ai dati che vedevamo dopo che abbiamo visto ad oggi fino ad arrivare a una situazione in cui invece oggi le cooperative gestiscono chiavi in mano intere strutture case protette centri diurni per anziani
E anche servizi territoriali ecco questo approccio sesto che è avvenuto perciò sulla base prevalentemente nella nostra regione di urgenze in realtà pure risponde ha risposto anche alla trasformazione del welfare come abbiamo sentito stamattina
Per in genere al giudice per fare dei servizi che costano meno disporre di servizi più elastici più cioè perciò più rispondenti a questi bisogni che andavano via via diversificando sì
E anche nel caveau di tutto il rapporto con il volontariato disservizi che erano capaci di arrivare nei cosiddetti ultimi cioè a
Quei soggetti che molto spesso una rete pubblica non riesce a coprire a quei a proteggere perché una delle accuse che noi sappiamo è stato sempre fatto nostro welfare e di avere privilegiato in un qualche modo la classe media
Ecco allora ingenerare dicevamo per tutti gli anni Ottanta
Queste decisioni sono state prese in modo abbastanza casuale senza decidere bene che cosa era meglio gestire direttamente perché io credo che debba rimanere anche una parte di gestione di certi servizi non abbiamo più tempo ad entrare di e di addentrarci penalizzati se non altro perché il pubblico difficilmente controllassero Mantica al suo interno anche delle capacità gestionali
Che cos'era meglio dare completamente fuori che cosa era meglio lasciare all'iniziativa di una società civile che si auto organizzano e sostenere poi con contributi ad hoc e così via
Comunque nel corso del tempo e maturata comunque l'idea
Che all'e sterno di vede attività delle degli enti locali delle nostre due si dovesse andare a creare un mercato in cui i diversi soggetti privati
Sì facessero un po'concorrenza tra loro per riuscire a mettersi in relazione in questa collaborazione con l'ente locale per riuscire
A produrre che appunto come si diceva prima e ad offrire servizi e di mille di miglior qualità e di minor costo
Che cosa è successo poi nel concreto abbiamo avuto una prima fase di una esternalizzazione senza mercato proprio per quella casualità che dicevamo prima per questo rincorrere le emergenze
E l'ente pubblico era molto spesso ha determinato esso stesso la nascita di queste cooperative magari
Chiedendo proprio i quadrupedi volontariato con cui magari aveva già delle convenzioni per le attività marginali di assumere personale penso ha soprattutto i comuni minori
Per cui è nato tutto un sistema di reti e di piccole cooperative che poi sono andate anche via via crescendo con un cordone ombelicale strettissimo con l'ente locale che pian piano
Ma l'ho cominciata offre a offrire sul mercato le loro prestazioni
E sostanzialmente poi partendo stile commesse si potrebbe dire lana erano nati dei cartelli tra poveri tu gestisci il dormitorio io gestisco il colbacco
Il centro immigrati e così via e tutto questo appunto e tradendo quel discorso di una concorrenza che poteva in qualche modo consentirà all'ente locale di guadagnare efficienza in termini se ripeto che di qualità nella erogazione dei servizi ai presenti
Voi quando ci si è resi conto sempre in questo percorso che io ritengo molto casuale di privatizzazione strisciante che si erano creati questi comportamenti
E improvvisamente siete improvvisamente si è deciso di passare agli appalti cioè scegliamo il mercato e scendiamo i i nostri fornitori di servizi attraverso delle gare d'appalto
è arrivato il mercato ed è arrivato come diceva portati valutaria prima un Mercatanti so nel senso che
Sono entrati in questo
In questo mercato anche soggettivo ti nuovi protagonisti nuovi abbastanza improvvisati
Per dirvi ci sono poi tre o quattro anni fa delle offerte di assistenza domiciliare agli anziani in alcuni comuni della della Provincia di Bologna sedici mila cinquecento lire all'ora offerti da cooperative che venivano da altre parti del Paese per cui e l'ente locale era impreparato a questo tipo di collaborazione aveva anche dei problemi di bilancio chiaramente c'è stato un periodo di perciò di appalti al massimo ribasso che ha determinato una caduta della qualità dei servizi
Tutto sommato poi Gaetano che era abbastanza è stato abbastanza indotto ad accettare questa situazione perché per contratta sindacali e voi sapete c'era l'obbligo di assunzione del personale
Del precedente appalto perciò tutto sommato di utenti non avevano questi grandi modificazioni nella relazione con degli operatori però poi dal non capacità organizzativa di queste nuove organizzazioni faceva precipitare ben presto la qualità
Dell'intero e dell'intero servizio sta dopo il fatto che prevedere sedici mila cinquecento lire all'ora quando ci si è andati a vedere dentro si vedeva che aveva una gestione del della del fattore lavoro che era tutta da vedere con lavoro nero eccetera ecco di fronte a questa
Parabola diciamo così del rapporto pubblico-privato e delle collaborazioni successive che hanno portato a quei dati che divide di di di che vi dicevo prima nell'ultimo periodo si sia cercava di intervenire
Tra l'altro proprio andando a modificare nella nostra regione la legge che regola le cooperative sociali perché c'è una legge nazionale una legge-quadro nazionale che ci sono tante leggi regionali che regolano il sistema direi di e spieghi il sistema degli albi che il sistema delle collaborazioni pubblico-privato del tre delle cooperative sociali e si è cercato di con questa legge
Di determinare dei comportamenti diversi negli enti locali
Affermando che l'offerta in questi sistemi di appalto doveva essere un l'offerta non più con voi non a minor costo ma economicamente più vantaggiosa
Valutabile in base ad elementi diversi variabili in relazione al contratto pari tra l'altro in merito tecnico la qualità del progetto del servizio le sue modalità di gestione e il prezzo ecco adesso siamo in questa fase con la Regione che ha dato queste direttive di modifica del modo di fare gli appalti direttive che sono però difficilissime da applicare perché se da un lato è relativamente semplice scegliere dei criteri che per l'accesso alla gara
Che abbiano un contratto di lavori in regola anche abbiano un minimo di dimensione che abbiano operato prima nel settore perché sono arrivate
A vincere anche Copelli degli appalti delle cooperative che non avevano mai in realtà non erano cooperative sociali erano Cooper precedentemente cooperative
Di di pulizie che si sono rapidamente riciclate mi scuso se faccio questo questo quadro un po'
Diciamo molto pragmatico di quello che poi accadde ma mi sembrava che dopo così tutte le riflessioni generali un quadro di tutti i rischi che si incontro nell'applicazione di queste cose possono essere anche possano essere anche utili
E e poi si è tentata questa via di dare dei criteri di valutazione della qualità dell'offerta e i pesi con cui misurarla
E i criteri di valutazione della qui le qualità dell'offerta nei servizi alle persone voi capite che sono certamente una sfida molto complicata
Ovviamente sì si dovrà valutare la formazione del personale i modelli organizzativi la capacità progettuale dice la direttiva e un'altra cosa che vorrei sottolineare perché mi sembra importante
In un peso particolare dovrebbe essere attribuito alla capacità di rapportarsi col territorio e di raccordarsi per ciò con gli altri servizi e con lo anche altre risorse territoriali ad esempio con il volontariato
Faccio questo esempio lì per dire che c'è una ricerca disperata in questa regolamentazione uno di mandare via le cose i soggetti che vengono de altre regioni del Paese e in questo modo avere una migliore anche capacità di valutazione di chi sono
E due anche di premiare proprio quelle cooperative sociali che hanno che sanno mettersi in Rete con altri servizi
Perché una delle cose che più è complicata in questo rapporto pubblico-privato è che non sempre questi servizi sono qualcosa
Di staccato la gestione di una casa protetta per anziani darla in gestione fuori relativamente semplice ma dare ingestione fuori
La assistenza domiciliare agli anziani laddove attende l'anziano attiva l'assistenza domiciliare della cooperativa
L'infermiera che dipende dall'Unità sanitaria locale il volontario che dia per compagnia e l'Auser che un'altra associazione che vive a fare la spesa
Cioè il la collaborazione con queste impresa deve essere una collaborazione che comprende anche la capacità di collaborare con gli altri soggetti
Per chi viene dalla cultura dei servizi si parla di lavoro dirette
E cioè non è così facile come a volte può apparire perciò questo danno fuori proprio perché è un danno fuori che deve mantenere un legame fortissimo con l'ente locale ed è molto diverso chiaramente che comprare un bene
Ecco questa è la parabola
Adesso sono improvvisamente del tutti passati a fare appalti anche due stelle per esempio fanno solo a tanti non fanno nessun tipo di trattativa privata e si fanno lì a Tahiti anche forse per le paure solite di non incorrere in incidenti giudiziari si fanno appalti anche sotto la quota minima definita dalla Comunità europea sotto cui potresti fare tranquillamente a trattativa privata
Questo però sta portando molti problemi perché appunto come dicevo prima in realtà la capacità di scegliere il diciamo il soggetto che è meglio entra nella tua rete di servizi meglio collabora contente locale probabilmente il sistema degli appalti non lo consente del tutto perciò stiamo vivendo un'altra moda ancora si stanno riscoprendo le rette
Il vecchio sistema o comune di Bologna paga diciassette miliardi dirette anzi di mezzi erette per gli anziani non autosufficienti che sostiene perciò sono non tutto non proprio perché qui c'è anche del profitto e c'hai sono le opere piede deride i papi eccetera che gestiscono comunità per anziani ecco
E qui è un altro problema ancora perché chiaramente se cambia questa gara relazione si cambia questo modo di passaggio di risorse dal pubblico al privato al privato sociale anche qui ci vuole un sistema di garanzie e adesso allora è scoppiata la moda dell'accreditamento della qualità eccetera
E tu comune di Bologna ha insieme la Galgano ha vinto uno dei Progetti dei cento progetti di Cassese di sperimentazione della pubblica amministrazione proprio per la valutazione della qualità nelle case protette
Ma non è ancora finito si stanno ritornando a un'altra cosa ancora e che sono i contributi a quegli attività
Che svolte da soggetti del non profit indipendentemente nella loro progettualità nella loro soggettività sociale che sono ritenute utili sempre il Comune di Bologna ha speso quest'anno settecento milioni per supportare de vacanze degli anziani
Di scusate le vacanze degli handicappati Elia dati ad associazioni in questo caso di famiglie che però delle volte sono associazioni enormi Aia Sampras ma anche associazioni piccolissime ecco ho fatto questo rapido excursus per dire che in una
In questo elemento così delicato che appunto il pass i la collaborazione pubblico-privato ma che segna quel passaggio di risorse di cui parlavamo prima perché alcune di queste istituzioni non profit hanno poi sono legati mani e piedi a questo pubblico
Ecco non c'è chiarezza ancora non si sa bene che cosa è meglio fare come tipo di rapporto e questo secondo me sarebbe un altro punto
Da
Da studiare perché io credo che tutte queste tre modalità vadano mantenute
E vanno mantenute diversamente per diversi settori a secondo del tipo di legame e di collaborazione costante che deve rimanere tra l'ente pubblico e la rete dei servizi pubblici e invece quel servizio che bensì da fuori
Perciò concludendo in questo rapporto pubblico privato abbiamo una molteplicità di soggetti impressionanti diversissime tra loro
Abbiamo non solo come recita la nostra legislazione le cooperative sociali di associazioni di volontariato che può essere associazione cooperativa tutto quanto c'abbiamo ma all'interno di questi stessi
Di queste tesi tipologia abbiamo di tutto nel parlare avete già sentito che le cooperative sociali sono di tipo Abt propria secondo che producano servizi sociali o che producono qualcos'altro e inseriscano lavoratori disabili
Ma le cooperative di tipo c'è dentro l'attacco operativa di
Quindici ragazzi che gestisce io dei dei dei dei progetti sperimentali in un quartiere per dei ragazzini ma c'è dentro anche la cooperativa che ha più di venti miliardi di fatturato
Che a quattrocento addetti e in Emilia e ne abbiamo più di una di queste e che una impresa a tutti gli effetti che a un mercato si comporta e a tutte delle logiche interne di lavoro proprie della impresa
Per questo che sentendo la relazione di del professor bizzeffe quando parlava delle facilitazioni fiscali delle
E della valutazione diciamo così del valore sociale in qualche modo di questi soggetti ma credo anche che io rifletterei anche su una gradualità di tutte queste cose
Perché credo che debba essere che io ruolo che hanno per gli obiettivi che dicevamo prima di maggiore equità di un sistema di produzione di di di di servizi che servano alle persone svantaggiate e così via tutto tutte queste cose tutti questi soggetti possano avere anche dei voglio dire sì anche se è molto difficile valutare queste cose faccio una divagazione
Abbiamo sentito prima no forse abbiamo sentito dalla conversazione
Il sospetto per tutto il non profit che riguarda che riguarda il tempo libero la promozione culturale perché sospetto no è perché qui dentro ci può essere di tutto ci può essere dal circolo del tennis alla alla Polisportiva di quartiere
Persona difficoltà per esempio a valutare i TTP di facilitazioni de da dare a questi soggetti quando do quando tu fai un lavoro sociale ad esempio la Polisportiva di quartiere ti può essere molto più importante che qualsiasi altro servizio
Anche se non serve direttamente dei disabili ma perché ti attiva dei rapporti di comunità ti tiene in equilibrio un quartiere
Ecco
Per cui la difficoltà a leggere la complessità di questi soggetti c'è bisogno di tutti secondo me ciascuno deve saper fare quello che sa per far meglio da un lato e anche gli strumenti con cui diciamo far transitare risorse dall'ente pubblico a questi soggetti lei devono essere diversificati eccesso e il un proprio strumento per ciascun settore avevo tanti esempi da fare
Ma il salto riconoscendo anche a questi soggetti d'un punto di cui oggi non abbiamo trattato quello che è anche viola il loro essere in un qualche modo soggetto politico
Perché se abbiamo sentito il dibattito in questi giorni sul non profit sì tutti questi soggetti in modo anche diverso sono portatori di una loro idea di politica sociale di intervento a volte di una loro idea di società
Ecco allora che di fronte a questa cosa e con questo voglio concludere
Diventa complicatissimo il look nuovo ruolo dell'ente locale della parte pubblica e credo che diventi importantissimo ancora più importante di prima
Non solo perché io sono convinta che qualcosa deve continuare a gestire ma perché programmare e coordinare e controllare
Questo insieme di risorse questa assieme di attività
Una sfida nuova a cui credo proprio per il racconto che vi ho fatto neppure i grandi enti locali dell'Emilia-Romagna che hanno prodotto servizi pubblici molto buoni sono attrezzati
E credo che se non c'è questo neanche il non profit trova chiarezza nella trova chiarezza nella appropriazione
No non profit che a sua volta deve essere in un qualche modo appunto valorizzato perché ognuno giochi ruolo che sa meglio fare
C'è stato un convegno l'altro giorno a Reggio molto interessante sul proprio su questo nuovo senso di vedere di misurare tutto questo all'elenco nelle comunità per vedere il ruolo che ciascuno ha in una singola comunità
Se qualcuno ha parlato di un non profit troppo nerboruto bene anche per il non profit ci può essere un problema di potere ci può essere il problema di chi sopravanza un altro mica per fini cattivi
Perciò la capacità dell'ente locale di capire anche qual è l'equilibrio di potere perciò di distribuzione di risorse e di valorizzazione
Di soggetti che deve fare perché il non profit poi a sua volta di una chiarezza di cosa può deve fare di cosa può offrire alla comunità e all'ente locale
Credo che pochi mesi sorvola se
Io mi scuso un attimo sia con i colleghi che sono al tavolo che con interlocutori io non sono un esperto di non profit nessun esperto di di Hong lusso nessun esperto di volontariato
Mi è nato un piccolo interesse riguarda questo argomento quando mi è caduto l'occhio sul titolo di questa legge
E di questo decreto legge attivo che sta uscendo dice disciplina tributaria degli intrighi non commerciali e delle ordinazioni non lucrative di utilità sociale
Allora la riflessione che banche molto banale
Enti non commerciali e istituzione non lucrative ma sono in prese questa è una cosa che non si deve domandare subito sono imprese
Perché se sono imprese comunque voglio dire esistano delle norme che riguardano gli appalti che riguardano soprattutto almeno per mestiere che sto facendo in questo momento la disciplina della concorrenza che devono essere una qualche misura applicate
Ora e qui il professor business mi ha girato la palla
Ora in effetti queste ultime di non poco conto e quindi cerchiamo di vedere prima di tutto come vengono definite le imprese
Abbiamo delle norme comunitarie abbiamo delle norme italiane
Il presupposto fondamentale per l'esistenza di un'impresa è il mercato
Quando c'è mercato c'è impresa
Non interessa niente dice la giurisprudenza italiana e comunitaria e anche degli altri paesi l'elemento strutturale interno all'impresa stessa ivi compreso il fatto che esistono esistono scopo di lucro
E qui abbiamo tutta una serie di ragionamenti che data l'ora non facciamo ma poco della Corte di giustizia dell'Unione Europea che in una giurisprudenza anche molto recente conferma
Proprio che il mercato anche se il mercato è strutturato in modo tale che non sono operatori privato
Nell'ipotesi in cui venisse meno il monopolio legale per l'esistenza di vincoli strutturali avrebbe la possibilità di produrre quel bene ore gare quel servizio
Allora solo in questo caso ci troviamo di fronte a una non mercato da una non impresa perché c'è un non mercato
Quindi sono pochissimi i casi al di là di ogni definizione che noi possiamo dare della istituzione dell'ente in cui non non opere un'impresa secondo la norma secondo le norme della concorrenza
E quindi anche a queste impresa essi sì a queste impresa questi istituzioni enti non cui lucrative di utilità sociale nel se non lucrative di utilità sociale
Si applica evidentemente il diritto della concorrenza il e quindi tutte le norme del proprio concorrenza e quindi nasce un attimo una domanda un interrogativo quindi le Onlus possono fare abuso di posizione dominante possano fare intese contrarie la concorrenza partiamo da questo secondo aspetto che quello più semplice
La professoressa Franzoni prima di me ricordava appunto ciò che poi peraltro accettata anche in un suo volume queste che lei chiama in un modo molto simpatico cartelli tra poveri
Dal punto di vista mio comunque di cartelli si tratta quando ci si mette d'accordo su dove ognuno deve andare ci chiaramente si tratta di un cartello e sono cartelli
Sono anzi intese che possono essere verticali possono essere orizzontali Capello tra poveri dire io vado nella provincia di Ferrara dove nella provincia di Bologna e per trovare la provincia di Modena è un coltello risolti orizzontale
Ma possono esserci anche intese di tipo verticale cioè l'intesa la collusione tra
L'azienda presepio potrebbe essere un'azienda sanitaria locale l'azienda che affida
Una una funzione residuale svolgimento di un'azione di una certa operazione e l'impresa o l'impresa a valle che debbono svolgere queste funzioni quindi in questi casi si applica la né si applicano le norme della tutela della concorrenza ma non è solo non è solo questo importante qui faccio un passaggio che forse può essere apparentemente abbastanza
Così Buffon se mi permettete cioè
Quando l'impresa in posizione dominante dice la norma comunitaria dice nel dicono le norme italiane dizioni tradizione di antitrust che un'impresa in posizione dominante quando è in grado di comportarsi su in in modo autonomo sul mercato autonomo rispetto i potenziali concorrenti
Un'impresa che ha o tutta una serie di benefici ad esempio fiscali come quelli che ci illustrava prima il professor business è un'impresa che evidentemente entro certe misure ha la possibilità di agire sul mercato in modo indipendente dal mercato stesso in modo indipendente dagli eventuali concorrenti
Vediamo alla fine che tutto sommato nel rischiamo di vedere la nascita di nascita di mercati diversi da un lato mercati caratterizzati dalla presenza di ONLUS dall'altro mercati caratterizzati da imprese for profit da imprese per il profitto sempre un prete si tratta
Certamente se le imprese per il profitto riusciranno a competere anche nei confronti per essere maggiormente efficienti o per altre ragioni nei confronti delle imprese
Che operano delle imprese non profit certamente la cosa e ed ideale diciamo di una situazione concorrenziale
Di una situazione concorrenziale di un assetto concorrenziale ottimale
Ma nello stesso tempo comunque potrebbe essere ragionevole aspettarsi che ci siano solamente più ONLUS che operano soprattutto mercato e che non è assolutamente niente di male purché ci sia concorrenza
Purché quindi non ci siano o intese purché non ci siano in prese in posizione dominante per quanto piccole possono essere in genere noi siamo abituati ad associare la dominanza la dimensione
Non è l'impresa grande dominante è dominante l'impresa che può fare quello che gli pare
Che può può può comportarsi sul mercato come se non esistessero altre concorrenti
E quindi in questo secondo caso noi possiamo non è la dominanza una cosa negativa in sé
Ma la dominanza è può essere in molti casi la anticamera dell'abuso della posizione della posizione dominante
La chiave la chiave del problema è senz'altro nelle quali nel controllo e nella regolamentazione è già stato avanzato il ragionamento un attimo fa dalla professoressa Franzoni non lo sto riprendere io
In questo momento mi pare semplicemente che comunque non si può pensare di andare avanti
In nel favorire la nascita e lo sviluppo di un sistema di organizzazioni
Non a scopo lucrativo se non si è messo molto chiaro se non si chiarito fino in fondo la qualità e come la qualità dei servizi e come raggiungere questa qualità la regolamentazione che può essere solo però una regolamentazione a livello locale
Credo che le esperienze recenti di una di un'autorità appena nata come l'autorità spesso la la gestione dell'informazione voglio dire sì un'esperienza abbastanza
Emblematica di delle difficoltà in cui posso può essere messe un'organizzazione piccola nel controllare situazioni così complesse e variegate e che si diffondono su tutto il tredici di fondo in modo ampio su tutto il territorio nazionale
Il problema quindi è il problema di una qualità di una qualità che si può ottenere attraverso
Laddove la regolamentazioni secondo aspetto o un secondo aspetto non meno importante riguarda proprio probabilmente i settori cioè non si può non pensare che non esiste una graduazione dei settori non tutti i settori sono uguali e anche prima era detto anche un attimo fa un settore così generico come quello del tempo libero evidentemente un settore che
Può creare molti problemi perché opera nel tempo il tempo libero anche la squadra del Bologna che in questo momento sta pensano di quotarsi e le borse italiane così Coppola operano nel tempo libero Società inglese quotate alla Borsa di Londra
E chiaro che la il piccolo la Polisportiva del piccolo quartiere alla polisportiva del piccolo paese ha dei problemi completamente diversi da quelli che possono essere dell'INPS quelli del proprio di un'impresa che intende quotate sulla Borsa
Sulla Borsa internazionale ma è ovvio anche che quando uno va a disegnare una normativa se lascia delle maglie così dare come quelle che per esempio sono genericamente del tempo libero risulta poi estremamente complesso andare a dire tu impresa di grandi dimensioni
In grado di vendere i tuoi diritti sportivi sulle televisioni nazionali e internazionali sei del tutto assimilabile a un'impresa
Di piccole dive a un'impresa una piccola organizzazione locale che gestisce semplicemente una polisportiva
E allora voglio dire mi sembra che secondo aspetto dopo quello di una regolamentazione che può essere solo locale è quello di andare a delimitare molto bene quali sono i settori io non escludo che ci possa essere un una progressiva espansione che si passa se a sempre maggiori settori
In cui
Ci potranno essere organizzazioni non lucrative di questo tipo ha proprio per evitare che ciascuno di questi signori che vogliono evitare che che vuoi che non vogliono battere bandiera io dico sempre io non posso e non voglio battere bandiera panamense posso benissimo intestare il mio gli otto a una organizzazione non lucrativa la quale io faccio delle donazioni il miliardo e mezzo che costa ogni anno
Mantenere o forse anche più mantenere uno gli otto di quarantacinque metri e in questo modo io sono in grado anche di scaricarmi la donazione dal punto di vista fiscale
E sì a Fitto questa si affitto a qualche a qualche c'è tromboni affittare o comunque di di collocare questo potrebbe anche lui aver un'agevolazione di una serie di agevolazioni fiscali sempre sul piano tributario
E quindi voglio dire mi sembra che il partire con una regolamentazione locale su alcuni settori abbastanza circoscritto sia il modo più ragionevole per evitare che appunto nascono distorsioni
In generale per quello che riguarda me in questo momento nel mercato nella concorrenza ma più in generale anche distorsioni
Riguardo alla ai problemi che a fatti che siano fiscale questi settori credo che siano non possono essere che prima di tutto quello della sanità quello dell'educazione
Del perché dico prima quello della sanità perché evidentemente il settore non solo più critico sul piano del costi per il Paese ma anche il settore nel quale si riesce di più ad integrare
Il volontariato è chiaro che l'organizzazione no non le erogazioni non lucrative di utilità sociale non sono il volontariato è chiaro anche che il volontariato in molte misure in molte misure molti casi va ad alimentare
è uno dei pilastri di queste organizzazioni come si fa a veicolare questo volontariato
Verso la prestazione di Ferservizi attraverso l'inizio di questo tipo doveva prevalentemente il volontariato dove dovrebbe poter andare puramente prevalentemente volontariato verso la sanità e in subordine voglio dire altrettanto verso l'educazione io credo che limitando i settori regolamentando a livello locale noi potremmo evitare molti molti problemi che potrebbero venire
La seconda domanda che mi ponevo
La liquido molto più rapidamente è sempre appunto in modo provocatorio ma mi sembra che non possiamo ignorarlo leggendo ha sempre il titolo di questa di questo decreto legislativo è si applicano si applicano le norme CEI gli appalti si applicano le norme sugli appalti attenzione che le norme sugli appalti sono anche abbastanza restrittivi cioè per i servizi sono duecento mila ecco
Duecento mila ecco adesso che lei quando atto un po'giù per fortuna sono quattrocento milioni
Meno di quattrocento milioni quindi tutte le volte che si fa un appalto al di sopra dei quattrocento mila e raggiunge la cifra di quattrocento milioni che lo si abbastanza semplice e abbastanza
A si estremamente sempre tutte le volte anche questa è una norma che non può non essere non può essere ignorata non può non essere rispettata
Capisco che ci sia una certa preoccupazione perché con il sistema degli appalti evidentemente si tendono a favorire le offerte che in quelli le offerte cosiddetta normale no Parma deve non essere impossibile che a livello locale
Sia se possibile punto disegnare un sistema di prega apprezzamento e poi di regolamentazione per permettere appunto anche di far scattare in modo in modo equilibrato le ma le le cose sugli appalti ultima notazione abbastanza divertente era quello che così ed è del tutto del tutto estemporanea ma comunque la prima sembra che per lo stato italiano la prima norma sugli istituti di beneficenza e minuto cedermi ottocentonovantuno la prima rete sugli appalti del mille ottocentosessantacinque e e mi si dice che non sono riuscite a leggere fino in fondo ma si dice che molte delle cose che ne stiamo discutendo adesso
Erano già previste probabilmente in termini i con un linguaggio un pochino più arcaico ma erano già previsti norme rispettivamente del mille ottocentosessantacinque del mille ottocentonovantuno
Io sono certo che in questo caso non è stata non è stata perché abbiamo letto le corre non è stata la scoperta dell'acqua calda è stata comunque la scoperta
Che le norme possono essere buone ho buone o cattive il problema è trovare il modo di applicarle in modo corretto e soprattutto coerente con le altre norme
Cioè non c'era possibilità di costruire dei meccanismi per sfuggire a quello che è l'intreccio che ci viene richiesto dal sistema di vivere economico del vivere civile ivi compreso quindi anche le norme che riguardano la concorrenza grazie
Bene grazie professor Gobbo ordina di chiudere il carcere tempo per qualche domanda abbiamo qualche minuto ancora e dopo chiudiamo c'è qualcuno che c'è qualche domanda dal suo da fare
Vediamo
Bene allora ringrazio visto che non c'è nessuno che nulla da chiedere la data l'ora tarda
Ringrazio il relatore ringrazio il pubblico che gli eredi accomodarsi in una saletta attigua al termine del conflitto