2° Congresso Nazionale del PDS (Roma, Palaeur, 20-23 febbraio '97)

A ricomprare
Amici amiche e benvenuti al nostro congresso vi ringraziamo per la presenza io credo che possiamo iniziare i lavori
E quindi sta a me dichiarare aperto ufficialmente il secondo congresso del Partito democratico della sinistra
Come sapete da questo momento gli organismi dirigenti rassegna no le dimissioni
E a voi è stata e ai nostri delegati alle nostre delegate è stata distribuita la proposta della composizione della Presidenza del congresso io vi prego di guardarla se non l'avete già fatto
E credo che i cenni del viso sono positivi sono positivi e quindi penso di poterla mettere ai voti c'è qualcuno che intende intervenire no siete d'accordo allora pensa di poterla mettere ai voti e vi chiedo di alzare la delega se siete favorevoli a questa proposta di presidenza
Sì chiedo di alzare la delega a coloro che fossero contrari
No e a coloro che fossero astenuti
Nessuno
Vi è stata distribuita anche la proposta di segreteria del congresso
Metto ai voti anche la proposta di segreteria del congresso chi è favorevole
Chi è contrario
Chi si astiene
Grazie ora
Do la parola al segretario del partito democratico della sinistra Massimo D'Alema che assumerà la presidenza del nostri lavori e del nostro congresso
Ringrazio
Ringrazio innanzitutto gli ospiti stranieri gli ambasciatori i rappresentanti delle forze politiche e le personalità
Che con la loro presenza hanno voluto onorare
Il nostro secondo congresso
Ringrazio i colleghi giornalisti ai quali auguro buon lavoro
Benvenuti a buon lavoro a voi care compagne e cari compagni delegati che siete qui in rappresentanza dei settecento undici mila seicentoquarantanove iscritti del Partito democratico della sinistra
Nel momento in cui si aprono i lavori del nostro congresso
L'opinione pubblica internazionale è colpita dalla notizia della scomparsa del presidente Deng Xiao Ping la presidenza del congresso ha inviato al governo cinese al Comitato centrale del Partito comunista cinese un messaggio di cordoglio per la scomparsa di quest'uomo che è stata una delle più importanti personalità della vita politica internazionale e che ha segnato la storia del suo Paese nel senso della modernizzazione e del progresso
Care compagne e cari compagni
Nei lunghi anni che ci separano dal primo congresso nazionale del partito democratico della sinistra
Ci hanno lasciato compagnia dei compagni ai quali dobbiamo molto
Io voglio ricordare i nomi di alcuni fra i più prestigiosi dirigenti del nostro partito che non sono più fra di noi
Compagno Gerardo Chiaromonte Luciano lama
Ugo Pecchioli Marcello Stefanini Davide visione
Invito ad osservare un minuto di silenzio in memoria di questi comparti
Dora
Lettura
Del messaggio che vi propongo di inviare al Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro
Signor presidente l'Assemblea dei delegati del secondo congresso del Partito democratico della sinistra lei rivolge un rispettoso e caldo saluto
Il partito democratico della sinistra è consapevole del compito che gli deriva dalla sua primaria responsabilità di governo e lavora nell'ambito della coalizione di centro sinistra per completare il risanamento della finanza pubblica e avviare una nuova fase di sviluppo e rilancio dell'economia l'obiettivo eh la valorizzazione delle grandi risorse umane e civili del nostro popolo e la costruzione di un'Italia più solidale giusta e liberali
Dove ci siano opportunità di lavoro una scuola migliore più sicurezza per i cittadini
Per questo il PDS impegnato con tutte le sue forze ad aprire la stagione delle riforme costituzionali
Solo attraverso un adeguamento ed un rinnovamento delle sue istituzioni la democrazia italiana potrà dare risposte adeguate a bisogni crescenti e nuovi e diventare più forte e moderna nella nuova Europa che siamo pienamente impegnati ad edificare entrerà così un Paese maturo ed efficiente fondato su un sistema politico solido aperto alle sfide del futuro capace di competere nel mondo della globalizzazione dell'economia e della comunicazione
Il PDS
In questo suo congresso si appresta a prendere decisioni importanti per la sua vita per la funzione che vuole svolgerà in Italia in Europa e guarda a lei signor presidente con grande fiducia
Perché conosce il suo impegno per il bene comune il suo profondo senso dello Stato il suo roso equilibrio
Il nostro nome un saluto formale
Ma il riconoscimento pieno di quanto lei sia stato e sia un punto di riferimento fondamentale per i cittadini e per le istituzioni e rappresenti nella difficile transizione che viviamo la migliore garanzia per costruire un futuro sereno per il nostro Paese
Considero se non ci sono obiezioni questo testo approvato
E lo rinviamo al tavolo sta do ora la parola
Angolo
Per avere voluto essere qui con noi e per il saluto che ci porterà sindaco di Roma Francesco Rutelli
Nel dare a voi
Il benvenuto il saluto e l'augurio
Della città dell'amministrazione e mio personale debbo assolvere a un impegno che ho preso due giorni fa
Due giorni fa a pochi passi da qui nel quartiere popolare del Laurentino
Si è avvicinata una persona anziana che mi ha detto tu porterai il saluto
Al congresso il PDS
A Roma ci sono stati negli ultimi vent'anni
Due congressi
Del Partito Comunista Italiano
Cui era iscritto
Un uomo che non poté portare il suo saluto a nome della città io ti chiedo
Di farlo oggi
E per me farlo oggi significa dare un riconoscimento
A questa parte appassionata e generosa della tradizione della sinistra italiana ed è la storia delle nostre città e alla memoria di un grande sindaco che a Roma è molto Amato ancora oggi Luigi Petroselli
Ma poiché mi avete
Dato l'onore di rivolgere un saluto e un un breve intervento in apertura ai vostri lavori
Vorrei dire un paio di cose che di premono e mi interessano anche come cittadino oltre che come sindaco
Di una coalizione del centro sinistra nella città di Roma
All'atto di quella manifestazione dove quella persona anziana mi ha chiesto
Di dare questo riconoscimento postumo a quel bravo e coraggioso sindaco della mia città c'erano un sacco di ragazzi
Ragazze e ragazzi che non erano molto interessati
Neanche alle iniziative pubbliche che noi stavamo facendo
Io penso che negli anni della contrapposizione ideologica
E l'ideologia fatto fare molte cose in Italia però anche impedito di farne molte altre negli anni della contrapposizione ideologica non erano molti i giovani schierati con le forze democratiche non comunisti
Ma oggi
Sono la stragrande maggioranza coloro che considerano purtroppo la politica
Qualcosa di estraneo e di lontano
Io penso che il vostro partito ed in generale la politica in Italia
Vincerà o perderà la sfida nei tempi attuale sulla capacità di coinvolgere e di convincere ragazze i ragazzi giovani che dopo il tramonto della contrapposizione ideologica
Vogliono dalla politica qualcosa che affronti e risolva i problemi della società ed in particolare i problemi del loro avvenire è una sfida obiettivamente difficile perché non c'è dubbio che il crollo della vecchia politica se rappresentasse una lunga stagione di povertà della politica lascerebbe persino una peggiore eredità dei guasti di ciò che i cittadini con i referendum con il voto e con il desiderio del cambiamento hanno voluto ecco perché se io posso tracciare un legame tra l'esperienza di governo delle città
Che da Trieste
A Palermo passando per il mille piccoli comuni e le province del nostro Paese vive una trasformazione ancora a metà e l'esperienza del nuovo governo che regge il Paese presidente Prodi dice presidente del consiglio e l'amico Walter Veltroni
Ecco io penso che ci sia davvero una legame molto stretto cioè è necessario fare le riforme e questo è un compito della maggioranza e dell'opposizione nell'interesse della nazione ed è necessario fare le cose concrete è necessario un riformismo un forte impatto riformatore per cambiare le regole ed è forte la necessità di risolvere i problemi concreti io penso che se la politica e l'amministrazione al nostro livello che più piccolo anche se spesso più vicino ai problemi drammatici dei cittadini si ferma all'uno o all'altro di questi aspetti
Possiamo avere un fallimento se cioè la politica vola troppo alta a parlare di riforme e non riesce ad incontrare i bisogni e di problemi drammatici obiettivi della vita quotidiana ma allo stesso tempo se noi ci sforziamo anche faticando terribilmente di affrontare e di risolvere i problemi della vita quotidiana senza cambiare le regole perché le regole sono effettivamente un problema nazionale dalle città
Al governo del Paese e se alcuni di noi sindaci temono qualche volta di dover gettare la spugna o qualcun'altro dice io non mi candido perché non abbiamo poteri sufficienti se come abbiamo denunciato in una città come la mia per fare i nuovi mercati generali occorrono settantacinque adempimenti burocratici di seguito allora vuol dire che la transizione verso una nuova stagione della politica rimane a metà
Cioè c'è un'ansia di cambiamento c'è una spinta autenticata per l'innovazione ma regole ancora monche inadeguate tengono lontani dall'approdo ecco perché il mio augurio
Al vostro congresso non è soltanto l'augurio che io ho riso che io rivolgo con amicizia
E anche permettetemi di dirlo con vera vicinanza
Ad una gruppo di persone assieme alle forze cattoliche democratiche ambientaliste avverbi laiche e riformatrici governano questa città ma governa lo voglio ricordare la Provincia di Roma la Regione Lazio come il Paese
Ma se mi permettete è l'augurio acché il vostro lavoro sia fruttuoso cioè che sia una lavoro che porta a ritrovare l'entusiasmo nella politica
L'entusiasmo per l'innovazione per il cambiamento della vita pubblica perché riesce a conciliare in questa transizione drammatica difficile ma anche piena di speranza che vive in Italia il cambiamento delle regole con la risoluzione dei problemi con reti dà vita di ogni giorno è necessario affrontare tutti e due e questo rende insieme questi processi questo rende terribilmente difficile il compito de riforma tori degli innovatori di chi vuole sconfiggere la vecchia politica vuole che non ci si ritorni più perché guarda avanti ma guarda avanti insieme ai bisogni profondi di un popolo che è pronto al cambiamento
Che disposto a farne parte che ha bisogno di entusiasmo di motivazione gli obiettivi strategici legati alla vita di ogni giorno è molto difficile
E anche il mio saluto come vedete non è stato formale ma è stato se posso dirlo un augurio un saluto in amicizia e anche un appello salvare la politica si può se leghiamo le strategie alte ai bisogni di ogni giorno il PDS è una forza matura responsabile forte è il partito di maggioranza relativa in questa città e penso che non meriti perché ha dimostrato di dare un contributo di grande serietà e di grande forza assieme ad altre forze che hanno pari dignità
Oggi la sfida per voi è molto grande è una sfida che interessa la mia città interessa a me come cittadino ma davvero interessa il Paese non solo auguri ma in bocca al lupo per questa sfida che vi attende
Grazie Francesco Rutelli
Al quale confermiamo non soltanto la nostra fiducia
Nel difficile lavoro che compie
Ma anche il senso della nostra amicizia
Un'amicizia che non è nata ora che viene da lontano dal lungo impegno comune nella sinistra e nel campo democratico della politica italiana
Io di sottopongo innanzitutto
Sottopongo alla vostra approvazione
L'ordine dei lavori di questo congresso
Che prevede che il congresso si svolga in due sessioni
La prima dedicata al tema la sinistra e il governo dell'Italia
Introdotta da Walter Veltroni
La seconda dedicata al tema il nuovo partito della sinistra introdotta da Marco Minniti
Voi avete ricevuto
Nella vostra cartella l'ordine dei lavori
Prima di dare inizio io chiedo se c'è accordo su questa proposta di organizzazione dei nostri lavori
Prego
Un'osservazione formale ma che credo debba comportare una leggera modifica nel calendario dei lavori distribuito sì per domenica ventitré febbraio viene prevista approvazione documenti politici elezione segretario lezione organismi dirigenti
A me pare che la decisione se rileggere un meno un segretario da parte del Congresso sia un tema su cui il Congresso stesso dovrà decidere in sede di definizione del nuovo Statuto e che quindi sia più corretto parlare di adempimenti statutari e elezione degli organismi dirigenti
Io credo che l'osservazione del compagno Matteoli debba essere accolta si deve ritenere diciamo l'ordine del giorno così emendato dice
Un errore di frettolosità l'indicazione l'elezione del segretario
O quanto meno diciamo l'indicazione che antepone
Questa scritta a quella elezione degli organismi dirigenti
Per cui sottopongo alla vostra approvazione l'ordine del giorno così corretto come dall'intervento del compagno Matteo chi è favorevole alzi la delega per cortesia
Contrari
Astenuti
Care compagne e cari compagni sono trascorsi sei anni dal Congresso che ha fondato il Partito democratico della sinistra
Un tempo molto lungo
Abbiamo percorso un lungo cammino
A cavallo tra due diverse stagioni della nostra democrazia tre elezioni politiche tangentopoli
Un terremoto che ha travolto il sistema politico modificato i partiti gli equilibri i rapporti di forza
Abbiamo vissuto sconfitte vittorie momenti lieti passaggi drammatici
Oggi il partito democratico della sinistra è il maggior partito italiano il principale partito della maggioranza di governo
Basta questo
A dimostrare quanto fondate furono le ragioni della svolta da cui abbiamo preso origine noi non saremmo qui
Se non avessimo alle spalle primo il fatto che il partito nel quale io e molti di voi siamo cresciuti
Partito Comunista di Enrico Berlinguer ha messo
Ha messo radici profonde nella società italiana
E radici sane che non furono qua stante nell'epoca di Tangentopoli e del declino dei partiti
Secondo non saremmo qui se Achille Occhetto non avesse
Dini fu ministro
Nuova linfa
Ad un c'è ok per quanto robusto rischiava di vinse chiedersi e di non dare più frutto è noto cari compagni
Sono note le polemiche talora spigolose e dure che mi hanno diviso da Achille Occhetto
Ma nessuna polemiche può cancellare le ragioni di affetto e di riconoscenza verso di lui ed è in questo senso che io voglio salutarlo a nome di tutti voi
Il PDS che giunge a questo congresso è un partito unito questo non vuol dire un partito unanime
Anzi come si vedrà nel congresso
Un partito articolato e pluralista
Ma unito
Sostanzialmente nelle scelte politiche fondamentali
Non deve stupire la percentuale che ha destato scandalo di consensi al documento che è stato alla base del nostro congresso
Non si tratta di un plebiscito a favore del segretario
Si tratta del consenso ad una piattaforma politica unitaria frutto di una intesa all'interno del gruppo dirigente del partito democratico della sinistra
Questa unità si è formata progressivamente
In modo particolare nel periodo che ci separa dalla sconfitta elettorale del mille novecentonovantaquattro
E da luglio di quell'anno
Allora ci dividemmo
Discutemmo e ci dividemmo nella scelta di un segretario ma già in quella discussione emersero le linee comuni per un'azione di riscossa democratica e di rilancio delle ragioni della sinistra
Queste linee sono primo abbiamo voluto e costruito un'alleanza di centro sinistra
Non come cartello elettorale
Ma come alleanza strategica per governare l'Italia
Nella convinzione che il Governo del nostro Paese richiede l'incontro fra culture politiche diverse fra di loro
Quelle della sinistra democratica del cattolicesimo democratico quelle laiche ambientaliste della democrazia italiana
Superando steccati e divisioni
E nella convinzione che il centro sinistra si è anche un'alleanza sociale necessaria per il nostro Paese
Fra il mondo del lavoro il mondo dell'impresa il mondo delle intelligenza diffusa
Questa politica
Che abbiamo voluto insieme ai nostri alleati
Che abbiamo tenacemente costruito ha preso forma nell'Ulivo ci ha consentito di vincere e di governare
Sotto la guida di un uomo che io voglio ringraziare per il coraggio con il quale si è messo alla testa di questa impresa per la forza con cui oggi governa il nostro Paese Romano Prodi
Il secondo punto è che vogliamo completare la transizione italiana
Nel senso di dare al nostro Paese le istituzioni di una democrazia bipolare dell'alternanza guardando alla esperienza delle grandi democrazie dell'Europa e del mondo occidentale
Vogliamo fare questo dialogando anche con le forze che sono annoio opposte secondo il principio che stabilisce che chi vince governa ma che le istituzioni e le regole sono un patrimonio di tutti
Abbiamo lavorato in questa direzione e si è ora aperta una fase costituente nel Parlamento che noi abbiamo fiducia si concluda con le riforme
Vogliamo infine creare in Italia una sinistra più unita più legata all'Europa parte del socialismo e della sinistra democratica impegnata nella ricerca di nuove frontiere per la sinistra
Ha ragione doppio
Quando ci invita come ha fatto in questi giorni a rilanciare i ripensare le ragioni della sinistra ma anche a lavorare perché la sinistra italiana sia più unita e più forte che troppo debole e fragile appare oggi anche in rapporto alle grandi responsabilità che sono sulle nostre spalle
Una sinistra rinnovata non contro l'Ulivo ma nell'alleanza di centro sinistra
Noi siamo in cammino
Non siamo arrivati
Questo non è un congresso di celebrazione non lo sarà
E forse qualche orpello che fa sembrare le cose così e di troppo
A me non piace
Nei prossimi mesi ci sarà la sfida decisiva
Per l'Europa
Ma anche per il lavoro l'innovazione le riforme
E per il mutamento della Costituzione
Di questo discuteremo
Ed emergeranno qui anche come sono emersi nel nostro congressi le differenze sul rapporto tra lavoro ambiente sviluppo sui temi della riforma dello stato sociale su quelle questioni sulle quali ovunque la sinistra si interroga ed è chiamata ad una dura e coraggiosa opera di rinnovamento
Ma anche discuteremo della evoluzione del sistema politico italiano del carattere delle riforme costituzionali del ruolo che in esso dovranno avere i partiti le coalizioni discuteremo e voteremo come è giusto che faccia un grande partito democratico
Se c'è stato un riflesso unitario non è stato per un timore antico del pluralismo
Può avere pesato anzi ha pesato un senso di responsabilità nuovo
Quello che ci deriva dal ruolo che abbiamo nel governo del Paese per la prima volta
Una responsabilità grande nella transizione italiana
Questa responsabilità la portiamo con orgoglio
Non poggia sulle spalle di una persona sola
E anche per questo
Abbiamo voluto abbiamo votato un congresso diverso dal passato
Due introduzioni
Un ordine dei lavori che già nella sua organizzazione vuole valorizzare un gruppo dirigente
E mettere l'accento sulle novità
Innanzitutto il governo dell'Italia
Per questo io voglio prima di dargli la parola
Sottolineare il fatto che ad aprile con la sua relazione la discussione politica di questo congresso sarà il compagno Walter Veltroni
Quando noi ci siamo civilmente sfidati per la guida del partito
Altro che unanimismo bulgaro
Ci siamo detti che comunque avremmo lavorato insieme così è stato ed oggi Walter Veltroni è dice il Presidente del Consiglio dei ministri
Io credo che sia un motivo di orgoglio non solo per lui ma per tutti noi il fatto che egli rappresenti per la prima volta ad un livello così alto la più grande forza della sinistra nel Governo del nostro Paese
Il fatto che un giovane dirigente che è cresciuto insieme a noi
Nella FGCI
Ai tempi del Partito comunista di Enrico Berlinguer
Oggi tutte le mattine varchi il portone di Palazzo Chigi per andare ad occuparsi degli affari pubblici e del governo dell'Italia
Un grande partito grande partito esiste per questo per misurarsi con la sfida del governo
Noi ci siamo ci siamo con pieno impegno
Ci siamo con l'affetto e la partecipazione di tutti noi
Che qui in questo congresso si manifesterà
Chi li si trova non deve sentirsi solo anche nei momenti inevitabili della discussione
Le discussioni servono per spingere per andare in avanti ma non mettono in discussione la stima la considerazione profonda il rispetto e il senso di amicizia per chi è impegnato in prima linea sì anche amicizia
Capisco che l'amicizia tra due persone impegnate nella vita pubblica sia un sentimento un po'difficile da esternare sia continuamente messo alla prova
Di rivalità vere o presunte
Ma io credo nel valore dell'amicizia e credo che questa amicizia sia stata importante per il nostro partito e lasciato almeno dire anche per il nostro Paese la parola a Walter Veltroni
Sono passati
Molti anni ormai dal novembre del mille novecento
Sono passati molti anni ormai dal novembre del mille novecentottantanove
Per tutti noi
Fu un tempo drammatico e meraviglioso
Per mesi affrontammo la tempesta del cambiamento
Sfidando sentimenti profondi e antiche certezze mettemmo in discussione simboli e bandiere
Fu una pagina straordinaria della storia politica italiana milioni di persone chiamate ad assumere una decisione storica a costruire un nuovo partito
L'idea di allora
Non era quella di cambiare il nome al Partito Comunista Italiano
L'idea di allora era far nascere una nuova grande forza della sinistra democratica capace di sbloccare la vita politica italiana capace di contribuire alla costruzione di una nuova democrazia
Oggi siamo qui
E la prima cosa da dire la nascita del PDS è stata la scelta decisiva per la sorte della sinistra italiana
La seconda cosa da dire il partito che si riunisce oggi qui non è una forza ex comunista opposto comunista no noi siamo il Partito della Sinistra democratica la grande forza del riformismo italiano
Noi siamo quella sinistra democratica che guarda al futuro
E nel due mila
Vogliamo portare una sinistra moderna liberale attenta al dolore di chi ha meno e alle aspirazioni di chi ha talento
Oggi siamo al governo è la prima volta che accade in Italia dal mille novecentoquarantasette
è la prima volta che la sinistra assieme alle forze dell'IFO Nismo laico e cattolico e dell'ambientalismo assume la guida di questo Paese
è un compito importante
Atteso per tanto tempo
Ora ci troviamo a guidare il Paese nel passaggio decisivo della sua transizione e sulle nostre spalle sono riposte due responsabilità immensa
Portare l'Italia in Europa e definire il nuovo assetto istituzionale del Paese
E noi per la nostra storia e per la storia delle nostre idee sentiamo con la stessa urgenza il bisogno di aprire una vera stagione di riformismo di scrivere un nuovo patto sociale
Guardiamo la qualità della vita degli italiani alla disperazione di chi non ha lavoro all'incertezza e al disagio diffusi in un Paese che invecchia e che ci hanno detto le statistiche non va oltre la crescita zero democratica
Il nostro compito oggi dunque è qualcosa di simile ad una grande ricostruzione nazionale
Un'opera che richiede in primo luogo coraggio e voglia di rischiare
D'altra parte ricordiamolo sempre per noi governare è un mezzo non è un fine
E richiede questa sfida qualcosa di più di un programma di governo vi chiede un progetto di cambiamento la cui radicalità e forse sconosciuta questo Paese
Oggi possiamo dire ciò che non siamo e ciò che non vogliamo non siamo uno qualsiasi degli oltre cinquanta governi che hanno attraversato mezzo secolo di storia repubblicana e non vogliamo accontentarci di piccoli aggiustamenti l'Italia ha bisogno di un cambiamento insieme realistico e radicale
Abbiamo di fronte un Paese che ha voglia e bisogno di stabilità politica ed economica di buona amministrazione di sviluppo di vero benessere quel benessere che non è fatto solo di maggiori consumi e soddisfazioni materiali ma è fatto di occupazione per i giovani di eguaglianza de l'opportunità di scuola e cultura di ambiente pulito di giustizia fiscale di tutela delle fasce deboli di sicurezza della comunità la ricchezza ha scritto Raf Dahrendorf non equivale semplicemente ha prodotto interno lordo pro-capite ma quell'insieme di condizioni che concorrono a forma del benessere
Il Paese aspira questo benessere dopo anni di incertezze di sbandamenti di malgoverno certo anche le altre grandi democrazie occidentali sono costretti a misurarsi con problemi di questa portata
Devono cioè affrontare gli effetti dei cambiamenti demografici delle rivoluzioni tecnologiche devono fronteggiare la concorrenza di nuovi Paesi di nuove aree e al tempo stesso devono sfruttare adeguatamente l'opportunità della liberalizzazione dei mercati
Ma diciamoci la verità
Per loro è diverso
Non vengono come noi da cinquant'anni di stabilità politica e ciò che più paradossale da cinquant'anni di inamovibilità del potere e non vengono da un passato di responsabilità fiscale di mortificazione della scuola e del patrimonio artistico e ambientale o di paralisi della macchina amministrativa
Il nostro compito dunque più difficile
Ricostruire questo Paese dalle fondamenta ma credo che ce la possiamo fare
Perché questo è un grande Paese anche se a volte sembriamo tutti dimenticati
Negli ultimi mesi lì da quella postazione mi sono trovato spesso a pensare
Quanto forte solida si sia dimostrata la nostra Italia in questi anni vedo passare nella memoria i drammi gli incubi le passioni e le straordinarie qualità nel nostro Paese e penso quante tempeste il popolo italiano ha saputo resistere
Un Paese che ha vissuto il terremoto di Tangentopoli il ricambio traumatico di gran parte della sua classe politica la scomparsa di partiti storici
Le conseguenze del crollo del muro di Berlino la svaluta azione della lira e l'uscita dallo SME nel settembre del novantadue gli attentati terroristici del novantatré
E l'aggressione sanguinosa della mafia con l'assassinio di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino e di quei ragazzi in divisa che sono morte che per difendere le istituzioni democratiche proprio nel tempo in cui pezzi dello Stato venivano meno ai loro doveri
Un Paese che non si è piegato
E che ha reagito a questi traumi comporti sa e con decisione penso in particolare in questo momento al sindacato
E alle altre parti sociali che con l'accordo del luglio del novantatré
Evitarono che la grave svaluta azione della moneta si traducesse intollerabili aumenti dei prezzi salvando va detto a distanza di anni la nostra economia e la tenuta stessa del sistema sociale
Un paese a forte quindi consapevole dei prezzi da pagare per raggiungere stabilità e sviluppo
Ma l'Italia che abbiamo trovato lo scorso maggio
E anche un Paese stanco di anni di malgoverno l'incertezza politica ed economica un Paese con scarsa fiducia verso i ceti dirigenti un Paese bisognoso di aria nuova ormai intollerante rispetto ad una politica piccola chiusa in se stessa povera i sogni e di larghi orizzonti
Un Paese con quasi tre milioni di senza lavoro con oltre il trenta per cento dei giovani alla ricerca di un'occupazione soprattutto nel Sud ma anche nelle aree più dinamiche
Un Paese ancora sconvolto da Tangentopoli ferito da una corruzione che è stata anche diffusa dentro lo Stato ma anche nel privato
Sconvolto da quella questione morale che fu denunciata in anni lontani e anche in solitudine da un uomo che ma anche a tutti noi Enrico Berlinguer
Un paese stanco di vedere l'inutilità dei duri sacrifici fatti per anni nel tentativo di riequilibrare i conti pubblici un Paese con un'inflazione al quattro virgola cinque per cento con il cambio della lira mille cinquanta per un marco con una moneta ancora fuori dallo SME
Con dei tassi di interesse a lungo termine che sono lo specchio dell'affidabilità e dell'autorevolezza di una nazione oltre il dieci per cento con un disavanzo pubblico ancora pericolosamente alto con un peso degli interessi sul debito pubblico pari al dieci per cento del prodotto interno lordo un paese lontano da tutti i parametri di Maastricht ecco
L'Italia che abbiamo trovato
Un Paese che paga la divisione tra nord e sud lo sviluppo economico e ci sono forze
Che su questa divisione hanno scaricato tensioni e veleni di sapore razzista
In proposito voglio dire una sola cosa voglio dirla con chiarezza
E la dico parlando a nome di un governo federalista
Che ha cominciato a riorganizzare il potere e i poteri a Bossi e ai suoi propositi di secessione con le camicie verdi e con la moneta di latta
Una sola cosa mi sento di dire l'Italia proprio l'Italia che sta cambiando eh e resterà una grande nazione unità dalla Val d'Aosta a Lampedusa
Ho sentito
E a Umberto Bossi vuole una secessione condivisa
Per condividere qualcosa bisogna essere in due e allora è bene saperlo non condivideremo mai la rottura dell'Italia
Su temi come l'unità nazionale non si scherza non si valuta non si sottovaluta in qualche caso non si drammatizza ma si è permesso di reni Fermi e sereni come fumo a settembre quando i milioni di secessionisti annunciati si rivelarono poi poche migliaia proprio noi che vogliamo dare risposte al giusto malessere nei confronti del centralismo burocratico dello Stato
Possiamo essere chiari Fermi in equivoci
Il governo della Repubblica italiana non consentirà alcuna secessione alcuna Guardia nazionale alcuna rottura dell'unità nazionale del nostro Paese
L'Italia ha bisogno in tempi rapidi di grandi riforme ma lo strumento principale per attuarle lo stato e inadeguato e talvolta inservibile
Questo paese in cui l'evasione fiscale tocca cifre intollerabili decine e decine di migliaia di miliardi in cui andare in ufficio pubblico o fare la fila davanti a uno sportello è quasi una punizione
In cui anche la semplice richiesta di un controllo medico è una fatica
Questo il paese in cui si aspetta per anni un rimborso IVA in cui le imprese vedono passare tranquillamente due o tre anni prima di ottenere le erogazioni degli incentivi pubblici
In cui persino l'acquisto di un biglietto ferroviario nella stazione di una grande città si rivela spesso un'impresa snervante
In cui ogni tre iscritti all'università solo uno arriva alla laurea
Ho compiamo un cambio di marcia nel funzionamento della pubblica amministrazione e tagliamo la selva di norme e procedure che soffocano la vita dei cittadini o saranno guai la modernizzazione del Paese e l'ingresso in Europa si trasformeranno in avventure piene di inconvenienti voglio fare solo un esempio
Mancano regole chiare per la concorrenza
L'Italia è noto non ha una storia facili da questo punto di vista molte delle nostre imprese sono nate monopoliste spesso di proprietà e gestione dello Stato e ancora oggi interi settori nella vita economica e sociale si reggono sulla base di norme scritte non che ricordano più il comportamento delle corporazioni medievali che non dei mercati moderni
Mercati in cui la qualità dei beni e dei servizi potrebbe essere ben maggiore e a costi inferiori per la collettività
Noi scontiamo insomma una presenza pesante dello Stato ma anche una preoccupante assenza di valori concorrenziali nel mercato
Siamo un Paese debole sia
Nella identità del suo staff della sua identità e il suo stato ma debole anche nella concorrenza
Posso aggiungere perché non lo abbiamo dimenticato
Privo anche di vera trasparenza fino a quando non sarà risolto il nodo del conflitto di interessi tra partecipazione diretta alla vita politica e proprietà dei mezzi di comunicazione in questo Paese
Un'anomalia italiana che va corretta senza intenti punitivi nei confronti di nessuno ma va corretta
Siamo un Paese con squilibri finanziari profondi frutto di anni di disse in altezza fiscale la cui gravità e pericolosità anche la sinistra non vide per tempo nella giusta misura
Siamo cioè un Paese che ha rischiato di perdere il treno per l'Europa
Otto mesi fa quando il nostro lavoro è cominciato
Prospettive con la vittoria del ventuno aprile c'era una maggioranza c'era un governo pienamente legittimato nelle sue scelte
E come era successo passa in passato con altri governi forse avremmo anche noi potuto puntare ad un rapido ed effervescente rilancio abrogato dall'economia
Avremmo potuto cominciare con la concessione di sgravi fiscali e con altre misure di stimolo alla crescita magari contando ancora sull'asprezza mento tradire
Sarebbero stati errori che avremmo oggi pagato a caro prezzo Errori forse esiziale
Abbiamo perciò scontato all'inizio forse in calo di popolarità ma i governi veri quelli che fanno del bene al loro Paese devono avere il coraggio di andare controcorrente di ingaggiare sfide di sopportare anche critiche che appaiono ingenerose vero forse all'inizio del nostro lavoro abbiamo stentato in comunicazione ed è un problema
Ma vorrei dirlo per l'Italia per qualsiasi Paese non dimentichiamolo mai è sicuramente meglio un governo che sa risanare l'economia e fare le riforme piuttosto che un governo bravo nei talk show televisivi oggi l'economia mondiale sempre più integrata tra mercato mercato il canale di comunicazione sono sempre più anti ed efficienti le informazioni e le decisioni si trasmettono in tempo reale e il nuovo grande mercato mondiale a delle regole
Molto strette molto per
Possono piacere o non piacere ma esistono
E non è nel nostro potere mutarne a piacimento non rispettare queste regole ha dei costi immediati i giudizi negativi dei mercati la minore affidabilità del Paese la percezione di un rischio maggiore da parte degli investitori
Nel giro di pochi minuti questo può significare ritrovarsi con tassi di interesse più alti e cambio deprezziato tra monete e quindi prima o poi con una inflazione più elevata
Per un Paese come l'Italia soffocato da enormi pagamenti annui d'interesse sul debito pubblico questa era una prospettiva da scongiurare pena il gravissimo rischio di crisi finanziaria
La strada giusta era quella di creare le condizioni per una forte riduzione dei tassi d'interesse cosa che poi si è verificata e per irrobustire le fondamenta sulle quali opera quotidianamente la nostra economia ecco perché dopo poche settimane di vita certo non siamo stati contenti
Il governo ha presentato in Parlamento una nuova manovra correttiva di finanza pubblica da oltre sedici mila miliardi
Ecco perché fin dal primo giorno mettemmo in chiaro che la lotta all'inflazione
Sarebbe stato il nostro obiettivo prioritario ecco perché qualche mese dopo annunciamo il varo di una legge finanziaria che consentisse di presentarci con le carte in regola all'appuntamento con l'unione monetaria europea
Quei primi passi di grande impegno e responsabilità hanno consentito su questo occorre essere molto chiari che le misure di sostegno all'economia potessero essere prese poi con sufficiente tranquillità
Senza il rischio cioè di ripetere l'errore del governo della destra nel novantaquattro che pagò i forti sgravi fiscali alle imprese della legge Tremonti
Con l'immediato emergere di incertezze sui mercati seguite da un altrettanto immediato aumento dei tassi di interesse
Voglio ribadire qui un punto essenziale del nostro lavoro quella che è stata definita la fase uno del governo Prodi non è ne dovrà essere considerata come qualcosa di straordinario di effimero nella vita economica del paese
Perché è una gestione sana della finanza pubblica una moneta stabile un'attenzione costante all'andamento dei costi e dei prezzi devono costituire la cornice entro cui far muovere l'intera economia sono lo sfondo sicuro su cui condurre il Paese alla realizzazione delle riforme e alla necessaria opera di modernizzazione
Proprio dall'equilibrio dei conti pubblici proprio dalla bassa inflazione proprio da un livello dei tassi di interesse analogo a quello dei nostri vicini hanno da guadagnare soprattutto i lavoratori i giovani e la difesa dei loro interessi ha da sempre motivato e ispirato nostro impegno
L'abbiamo del resto constatato in maniera molto evidente negli scorsi anni dal disordine valutario dal degrado dei conti dello Stato dai prezzi ed ai tassi di interesse fuori controllo chi vive di vero lavoro ha soltanto da per avrei sottoscritto il Patto di stabilità in sede comunitaria non è stato quindi soltanto un atto dovuto per chi come noi crede crede sul serio del processo di unificazione europea si tratta piuttosto dell'impegno assunto da una sinistra moderna nei confronti del proprio Paese
Per la difesa del potere d'acquisto e per dare alle imprese e lavoratori quel quadro di certezze e di fiducia che molto può contribuire allo sviluppo dei redditi dell'occupazione
Oggi possiamo dirlo la strategia del governo ha pagato anche grazie all'apporto costruttivo la maggioranza parlamentare che ha sostenuto con forza l'esecutivo in otto mesi l'inflazione al consumo è scesa dal quattro virgola cinque per cento di aprile al due virgola sei per cento attuale
Un risultato straordinario non raggiunto da quasi trent'anni un risultato dovuto certo anche alla debolezza della domanda interna ma soprattutto agli sforzi congiunti di lavoratori ed imprese nel contenere i costi di produzione uso tutto un risultato dovuto agli effetti benefici
Della politica dei redditi
E alla capacità di anticipare l'inflazione condizionandone l'andamento futuro è una strada quella della politica dei redditi che dovremmo perseguire coerentemente assieme al sindacato e alle imprese
In otto mesi i tassi di interesse a lungo termine sono diminuiti di tre punti e mezzo sono scesi sia pure in misura inferiore anche i tassi a breve termine e la borsa dall'inizio di aprile oggi è cresciuta di quasi il trenta per cento
Voglio ricordarlo non per comodità retorica ma solo per memoria collettiva di questo Paese nei sette mesi del governo della destra i tassi di interesse a lungo termine erano saliti di quasi due punti e mezzo e la borsa era scesa di oltre il venti per cento Cuesta è la differenza tra la nostra politica economica e quella della destra di questo Paese
La discesa dei tassi di per sé costituisce uno stimolo allo sviluppo oltre a essere un fattore che in un circolo virtuoso contribuisce ad accrescere la fiducia nella nostra economia le imprese possono in linea di principio risparmiare migliaia di miliardi il bilancio pubblico ottiene benefici fondamentali vorrei ricordare che per ogni punto di tasse in meno lo Stato risparmi a regime oltre venti mila miliardi
E i cittadini che hanno contratto un mutuo a tasso variabile possono risparmiare somme consistenti faccio due soli esempi concreti
Dalla fine del mille novecentonovantacinque a oggi una rata semestrale di un mutuo decennale di cento milioni è passata da nove milioni
A sette milioni ottocento mila e chi desidera invece acquistare un'abitazione lo può fare a tassi notevolmente calati negli ultimi mesi ormai stabilizzati sotto il dieci per cento
La discesa dei tassi d'interesse diventa ancora più importante se si considera che ha coinciso con una fase di sostanziale stabilità negli altri Paesi
In particolare il differenziale dei nostri tasse rispetto a quelli tedeschi è calato di circa tre punti percentuali
è semplice tirare le somme di questi numeri Italia in questi mesi
Nel tempo del nostro lavoro ha guadagnato molto in fiducia in credibilità
In otto mesi la lira si è rivalutata rispetto al marco tedesco
Il responso del mercato dei cambi e l'insieme delle politiche messe in atto dal Governo e dalla Banca centrale hanno consentito che la lira potesse tornare nello studio dopo oltre quattro anni di esilio forse la situazione è tale oggi che il Paese si sta avvicinando velocemente a gran parte dei parametri macroeconomici previsti dal Trattato di Maastricht
La lira fa nuovamente parte negli accordi di cambio Prezzi e tassi di interesse sono vicine agli andamenti prevalenti negli altri Paesi il disavanzo pubblico si ridurrà quest'anno in modo consistente tale da consentirci di soddisfare il parametro del tre per cento rispetto al prodotto interno lordo
Otto mesi fa
Questi risultati sarebbero per la verità apparsi niente più che un auspicio forse un sogno
E credo che noi in particolare che la sinistra in particolare debba esserne orgoglioso
La stessa determinazione la stessa decisione
Ci consentiranno di preparare una legge finanziaria per novantotto di dimensioni molto inferiori a quelle richieste per il novantasei
E tra due anni potremmo non avere bisogno di nuovi aggiustamenti ma noi lo voglio dire con chiarezza non lasceremo certamente il compito a metà
Nelle prossime settimane interverremo sui conti pubblici del novantasette con una manovra correttiva
Sarebbe gravissimo e irresponsabile non farlo nei confronti delle famiglie dei lavoratori e dei ceti più deboli che tanti sacrifici hanno compiuto il Paese non può permettersi di rinunciare a pochi metri a pochi metri dal traguardo a un risultato di portata storica come il riequilibrio finanziario
Ma voglio dirlo con molta decisione
Anche se Maastricht non esiste anche se quel trattato non fosse stato firmato noi dovremmo comunque risanare l'economia italiana è un obiettivo di interesse nazionale che va raggiunto anche a prescindere dal processo di integrazione europea
Oggi
L'ingresso in Europa come ha più volte ricordato Carlo Azeglio Ciampi e a portata di mano costerà ancora fatica ma l'Italia ce la può fare è la meta a cui abbiamo consacrato la nostra esperienza di governo Romano Prodi ha detto e ciò vale per tutti noi se non entriamo in Europa mi dimetto abbiamo credo coraggiosamente allegato il nostro destino politico ha un obiettivo che vale una generazione io
Sono cresciuto in un paese in cui i presidenti del Consiglio si dimetteva no se non venivano accontentati nella spartizione dell'ENI o delle e c'è una bella differenza
Voglio dire
Voglio dire anche a proposito di quanto si sta discutendo in questi giorni che in questo viaggio difficile verso l'Europa maggiore è la compagnia e meglio è specie se si acquisiscono nel processo di costruzione dell'Europa unita anche posizioni politiche che solo due anni fa sembravano parteggiare per una linea anti europea sembravano sensibili alle tentazioni da grandi blue chip
Nessuno di noi naturalmente nega che in questi mesi l'economia reale la produzione e la creazione di nuova ricchezza abbiano dato i segnali di difficoltà
E la coda di una lunga crisi che ha interessato buona parte dell'Europa ma spesso il disagio che ha subito l'Italia è stato dipinto in modo eccessivamente autolesionistico come una profonda recessione
Sappiamo che così non è stato e che così non è
Il Paese cresce seppure moderatamente seppure lentamente e anche l'occupazione comincia a dare qualche primo segnale di miglioramento
Ma le incertezze dell'impresa
L'atteggiamento cauto di consumatori ci sono ben presenti
Ed è per questo che una volta compiuto il grande sforzo di stabilizzazione monetaria di riconquista della fiducia dei mercati il Governo ha offerto al Paese un pacchetto di misure consistenti incisive di stimolo all'economia edilizia auto piccole e medie imprese imprenditoria giovanile artigianato sono stati messi in condizioni di aumentare gli investimenti e la produzione
E alle famiglie si offrono oggi maggiori possibilità di consumi e come conseguenza la fiducia dei cittadini e delle imprese si va rafforzata
E l'economia dicono tutte le proiezioni crescerà nel novantasette più di quanto sia cresciuta nel novantasei
Naturalmente vedo limiti ancora nell'azione del nostro governo in due campi in particolare
Nella lotta alla disoccupazione un male che affligge tutta l'Europa e nella coscienza della centralità della difesa dell'ambiente
Troppo spesso la questione ambientale viene percepita nel nostro Paese solo come un impedimento un ostacolo in più a un maggiore sviluppo possibile la difesa del territorio dell'acqua
Nell'aria della terra è un grande investimento per il futuro e le attività di tutela e valorizzazione possono ricordiamolo dare migliaia di opportunità di lavoro
Vorrei ribadire qui l'impegno per ciò che riguarda l'occupazione alla piena applicazione dell'accordo sul lavoro sottoscritto a settembre tra le parti sociali
E vorrei però anche cogliere l'occasione per fare un discorso sincero
Fin qui
Il governo è stato accusato di aver dato troppo ascolto le ragioni dei lavoratori e delle loro organizzazioni sindacali tanto che la Confindustria a un certo punto ha chiesto che questo governo fosse spazzato via
Un giudizio sbagliato giudizio inaccettabile
A quale si sono sostituite nelle ultime settimane valutazioni più serie più ponderate guardando i dati tutti i dati
Le imprese avvertono che c'è una politica di rigore misurano i benefici delle invocate ora realizzate riduzioni del tasso di sconto e dell'inflazione
Le imprese sentono che le tre R tre quale avevamo parlato rigore ripresa riforme stanno diventando realtà
Ma in verità
Questo governo tiene altamente in conto le ragioni dei sindacati dei lavoratori
Aggiungo che siamo orgogliosi e nessuno più della sinistra può esserci di aver operato in otto mesi manovre dure difficili per ottanta mila miliardi ma riuscendo a salvaguardare i ceti più deboli della popolazione del nostro Paese
Noi non diremo mai ai sindacati pensino a lavorare e non a superare
Perché la nostra storia è intrecciata con il dolore e l'ansia di riscatto di chi lavora perché il sindacalismo cattolico è quella dalla sinistra sono un pezzo di noi ma i sindacati sanno
Che il rapporto con noi e solare anche dei momenti possibili di tensione e noi sappiamo che dobbiamo chiedere al sindacato di partecipare con noi al grande cambiamento del Paese superando resistenze conservatorismo
Che sono il loro tanto quanto sono nel cuore dell'Ulivo
Ma ho l'Italia avrà il coraggio di riformare se stessa o perderà la partita questa è la sfida del governo ma è anche la sfida della sinistra che vide la prova cruciale dalla sua cultura politica
Se la sinistra è stata capace di cogliere l'appuntamento di farsi trovare preparata è perché non ha fatto scivolare ancora una volta il suo pendolo
Tra la rassegnazione l'utopia tra il piccolo cabotaggio e la protesta velleitaria perché ha saputo abbinare l'ambizione dei progetti il realismo delle soluzioni e guardare così oltre gli antichi confini
Ma dobbiamo compiere ancora un salto di mentalità la visione degli obiettivi anche degli strumenti del cambiamento
La sinistra aveva dato da tempo prova di buon governo alla guida di regioni e di grandi città penso non solo la qualità della vita nelle zone dove la sinistra come arma da più tempo
Ma anche a come stanno cambiando realtà cittadine come Roma come Napoli come Venezia e come tante altre città italiane
Eppure
Per anni la sinistra non è stata capace di lavorare in modo convinto per idee programmi che si traducesse ad una candidatura credibile al governo della nazione
L'offensiva conservatrice è stata forte
In alcuni momenti anche i grandi valori su cui si fonda il nostro impegno quotidiano sono sembrati vacillare indebolirsi ricordiamo
Erano gli anni ottanta e i primi anni novanta anneghi dilaga antagonismo sociale sono stati momenti difficili
La caduta dei regimi comunisti dell'Europa orientale sembrava sancire non tanto la fine di sistemi politici e sociali già severamente bocciati dalla storia e dalle regole fondamentali della democrazia quanto il trionfo incontrastato di una sola visione del mondo dell'economia
Della società di una sorta di generale appiattimento delle differenze e delle diversità che sembrava preludere alla nascita e al predominio incontrastato di un pensiero e di un'ideologia unica
Poi il vento ha cominciato a cambiare direzione dei paesi in cui più dura e più forte era stata l'offensiva della destra a partire dagli Stati Uniti iniziò ad apparire chiaro che è stato il mercato non erano valori necessariamente antitetici
Che il taglio indiscriminato del welfare
Non solo era un modo poco efficace per ridurre le spese pubbliche ma soprattutto minava dall'interno le basi della convivenza di una società e che l'idea di trascurare infrastrutture scuola pubblica proprio quei fattori ritenuti oggi decisivi per un maggiore sviluppo
Si liberava soltanto un modo per disinvestire
Sul futuro delle generazioni più giovani apparve chiaro allora e qui sta il valore della vittoria elettorale del mille novecentonovantadue negli Stati Uniti che si potevano fare politiche rigorose
Rispettose dei vincoli di bilancio della capacità contributiva dei cittadini ma al tempo stesso indirizzate a rendere più unita e coesa una società tutto ciò chiamo in causa innanzitutto la cultura politica e l'azione della sinistra
In passato
La parola sinistra non era giudicata compatibile con una bassa inflazione e un forte sviluppo
La possibilità di una sinistra al governo evocava in molti immagini ristabilita di fuga di capitali di spese allegre di statalismo di inflazione e quindi di scarso sviluppo
L'esperienza de L'America dei democratici ci ha parlato da subito di un'economia in crescita molto forte di undici milioni di nuovi posti di lavoro di stabile potere d'acquisto e in Italia in questi mesi non sottovalutiamo lo è caduto uno dei grandi pilastri ideologici della destra italiana
Ricordate la campagna elettorale di Berlusconi e del Polo nel novantaquattro e ancora nel novantasei leit motiv era uno solo se vince la sinistra i mercati spazieranno capitali fuggirà i conti salteranno gli imprenditori andranno all'estero è successo esattamente il contrario
Oggi sappiamo che anche in Italia
Sinistra può significare stabilità fiducia responsabilità bassa inflazione e bassi tassi di interesse e significherà presto anche da nuovi crescita e l'occupazione
Oggi possiamo dirlo proprio in ragione di questo la Sinistra e democratici possono vivere una stagione nuova
Le politiche dei conservatori e della destra hanno mostrato tutti i loro limiti divisione cittadini risulti dei risultati incerti e soddisfacenti sul piano economico di mancanza di prospettive
Noi invece possiamo parlare di rigore di riforme di necessaria severità nella gestione del bilancio pubblico e però e questa è l'altra parte del bilancio del nostro lavoro che io vorrei sottolineare
Noi abbiamo assunto anche iniziative che vogliono modificare concretamente
La vita quotidiana dei cittadini per garantire un'epoca di crescita civile del Paese di più alta qualità della vita in una parola il sogno di tante generazioni di donne e uomini la sinistra italiana
E alcune di queste riforme costituiscono delle vere e proprie rivoluzioni penso in primo luogo ai disegni di legge sulla riforma dello Stato tra pubblica amministrazione presentati da Franco Bassanini
Mentre c'era chi discuteva accademicamente non strumentalmente di federalismo il Governo ha presentato le ora l'approvazione definitiva del Parlamento un progetto coraggioso di trasferimento di funzioni a livello regionale e locale
Di semplificazione drastica di procedure e controlli di riforma dei ministeri degli strumenti per governare di taglio di tanta follia burocratiche imposte ai cittadini e alle imprese
Il Parlamento ora sta per approvare in via definitiva questa prima vera riforma dello Stato
Ed è con in mente la necessità di un maggiore rispetto per i cittadini che su iniziativa del Governo e Parlamento approvato nella legge collegata alla Finanziaria le linee guida di una riforma radicale del nostro sistema fiscale
Una riforma ispirata ai principi del federalismo e della semplificazione un nuovo sistema che consentirà di raggiungere una maggiore giustizia fiscale
Il fisco sarà più trasparente più vicino al controllo dei cittadini grazie alla maggiore autonomia tributaria delle regioni consentirà di incentivare gli investimenti delle imprese diminuire in Costa in maniera consistente i costi sopportati dalle aziende grazie alla riduzione drastica del numero delle imposte un fisco dunque meno inutilmente vessatorio
Grazie a cui perfino la compilazione di una dichiarazione dei redditi non sarà più un insulto al buonsenso
La molla di tutto allo sviluppo
Il governo riformista come il nostro deve perseguirlo con ostinazione
Penso alla condizione di arretratezza del Mezzogiorno la disoccupazione cresce a ritmi allarmanti intere generazioni rischiano di essere cancellate dalla prospettiva di un lavoro di una vita normale un futuro sereno lo sforzo che abbiamo davanti è gigantesco occorre ricondurre le grandi correnti di investimento verso il Sud
E nel ed è necessario che tutti governo regioni enti locali parti sociali
Abbiano maggiore consapevolezza che la posta in gioco
C'è bisogno di semplificare norme e procedure c'è bisogno di maggiore collaborazione tra i vari livelli delle amministrazioni per dare certezze a chi vuole portare capitali l'occupazione nel Mezzogiorno
C'è bisogno che le risorse disponibili a cominciare dalle migliaia di miliardi dei fondi strutturali siano spesi e subito siano spese bene
E c'è bisogno non dimentichiamolo mai di liberare come purtroppo le tragiche notizie di questi giorni ci hanno confermato il Sud dal peso umiliante e soffocante della criminalità organizzata
Un dato sicuro
Nel nostro Sud c'è uno straordinario potenziale d'iniziativa privata e di imprenditorialità energie che contrastano
Con l'immagine di un'area di cittadini passivi assistiti quasi privi di amor proprio
Un solo esempio
La decisione del governo di creare il prestito d'onore era un impegno preso in campagna elettorale è stata colta da un eccezionale successo venti mila domande in due mesi
Un desiderio di mettersi in proprio di rischiare di creare lavoro che forse nessuno prevedeva così diffuso una immaginazione imprenditoriale che chiede sostegno e possibilità di espressione
Ma l'idea chiave della migliore qualità nella vita ci ha spinto a intervenire nel campo del non profit dell'immigrazione del servizio di leva della giustizia della cultura
Così milioni di italiani che spendono parte del proprio tempo dell'assistenza agli anziani ai tossicodipendenti agli immigrati hanno oggi un quadro di norme che consentirà loro di operare in migliori condizioni e con più efficienza
E l'idea di una società solidale
Di una società che si dà la mano a diventare realtà e così nelle nostre città potremmo determinare migliori condizioni di accoglienza e convivenza civile per gli extracomunitari con un quadro certo di diritti e di doveri era una sfida difficile ma credo che l'abbiamo affrontata ben immigrati potranno essere parte della comunità a pieno titolo come è giusto sia in una società responsabile aperta che considera un valore è una ricchezza l'essere multietnica il progetto di legge del governo ci porta all'avanguardia in Europa il testo come ha riconosciuto recentemente un editoriale di le Monde rispetta un equilibrio tra disposizioni liberale che devono permettere di controllare i flussi migratori e di facilitare l'integrazione degli stranieri e misure più severe verso i clandestini
Sono infatti previste norme chiare che tutelano di più la sicurezza dei cittadini ma al tempo stesso riconoscono con il voto alle amministrative la cittadinanza politica a chi è in regola con la legge
Questa
E la scelta dell'Italia civile
Questa è la scelta di un Paese che accoglie gli immigrati con responsabilità e non prende loro nelle impronte dei piedi ne prepara pallottole di gomma per chi ha un colore della pelle diverso
Così
L'istituzione di un servizio civile con pari dignità di quello evitare significherà in concreto
Che decine di migliaia di ragazzi italiani potranno scegliere se fare il servizio militare o se dedicare quel tempo della propria vita
All'assistenza di chi soffre alla tutela dell'ambiente e del nostro patrimonio artistico lo avevamo detto concludendo la campagna elettorale abbiamo rispettato l'impegno che abbiamo preso con i cittadini
Così ancora
Gli italiani non dovranno più attendere anni e anni per sapere l'esito di una causa civile o penale per vedere riconosciuti i propri diritti per accertare chi è colpevole e chi no
La giustizia
Per essere tale ha bisogno di tempi rapidi e di certezza della pena il pacchetto del governo potenzia i riti alternativi e aggiunge al patteggiamento altre e più incisive soluzione
L'obiettivo lo voglio dire con molta decisione e anche ridurre fortemente il numero di persone che vivono nelle carceri di questo Paese
La nostra coscienza democratica non può che ribellarsi
All'idea che in celle sovraffollate si trovino migliaia di persone il quarantatré per cento delle quali ancora in attesa di giù
Zio e che in quelle condizioni lontane dall'idea dell'umanità della pena si possano diffondere mali terribili come l'AIDS
Ma nessuno si aspetti invece da questo governo colpi di spugna altri ci hanno provato in passato e la sinistra reagire con forza
Il Paese reagì comporta perché coltiviamo l'aspirazione ad una maggiore trasparenza e perché conosciamo il valore la parola moralità
E quando siamo intervenuti con il pacchetto di misure presentate dal ministro della giustizia Flick nessuno in Italia ha potuto dire che cercavamo di chiudere sbrigativamente Tangentopoli
Abbiamo guardato agli interessi tra giustizia italiana ai diritti dei cittadini alla ricerca di una soluzione seria e giusta per fronteggiare l'emergenza giudiziaria di questi anni
Il governo come tutti gli italiani è grato alla magistratura per quanto ha fatto nella lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione pubblica
Noi partiamo da una convenzione assoluta
L'autonomia e l'indipendenza la magistratura sono un valore primario
Vanno tutelate e rafforza
L'emergenza di questi anni tuttavia posto certamente l'esigenza di un'azione di riequilibrio del rapporto tra il pubblico ministero il giudice disegni di legge presentati dal governo vogliono appunto sottolineare la terzietà del giudice il suo potere di verifica degli atti del pubblico ministero non si tratta infatti né di separare le carriere
Determinando di fatto la fuoriuscita del PM dall'ordinamento giudiziario né tanto meno di mettere il pm sotto il controllo dell'esecutivo in questo contesto nella proposta di Flick una particolare attenzione riservata a ruolo e ai diritti della difesa
Chi vi parla
E ministro dei beni culturali forse non c'è settore in cui le potenzialità del Paese siano così straordinaria
Non mancherebbe davvero nulla per fare della nostra storia artistica e del nostro patrimonio non solo un elemento essenziale dell'identità nazionale italiana ma anche una grande occasione di sviluppo dolci
Rispettoso dell'ambiente del passato il Governo sta realizzando dopo cinquant'anni di assenza quella politica per la cultura che è sempre mancata in Italia c'è bisogno di manutenzione di restauri di valorizzazione
Per questo abbiamo moltiplicato risorse siamo riusciti a farlo per una scelta collettiva del governo nonostante la fase difficile per la casse dello Stato
Stiamo creando le condizioni per spingere investimenti privati verso la cultura e c'è un dato che ci conforta il Paese chiede sempre di più cultura aumentano le presenze nei musei ideato nei cinema
Alle manifestazioni musicali e noi stiamo operando innanzitutto per moltiplicare le possibilità di fruizione di cultura da parte di cittadini ma anche perché l'Italia smetta di essere nell'industria culturale solo consumatrice di prodotti esteri e torni ad essere produttrice grande industria come il nostro talento consente
Altre grandi riforme sono all'ordine del giorno del Governo penso in primo luogo alle privatizzazioni una scelta strategica che questa maggioranza ha compiuto un impegno preso con gli elettori
E a cui si sente dunque vincolato che perseguirà con coerenza e penso ancora riordino degli incentivi all'impresa con la riforma del bilancio dello Stato ma c'è una cosa che vorrei ricordare
Una cosa che sui giornali ha avuto meno spazio ma che credo sia importante per qualificare per raccontare di un Governo che certi in otto mesi affrontato nodi come quello tra giustizia o quello dell'immigrazione o quello della leva o le questioni economiche molto dure e drammatiche che hanno occupato le prime pagine dei giornali ma si è anche occupato davvero concretamente della qualità della vita degli italiani
Voglio ricordare il valore innovativo del piano d'azione
Per i diritti dei bambini degli adolescenti cui hanno collaborato otto ministeri
Sono leggi e progetti per promuovere le pari opportunità tra bambini italiani e stranieri per creare spazi educativi per adeguare i tempi e gli spazi delle città alle esigenze dei minori
Mai nessun governo aveva stanziato secondo un disegno organico nelle condizioni finanziarie che abbiamo ricordato tante risorse per l'infanzia
Ma ora comincia un'altra fase
L'Italia ha davanti a sé un periodo in cui dovranno essere fissate le coordinate e scritte le regole dei prossimi decenni
Noi non possiamo ripetere gli errori del passato e lasciare che le trasformazioni che vanno segnando questa fin e secolo ci tolgano impreparati e ci travolgono
Noi non possiamo lasciare alle destre così come è accaduto negli anni ottanta la risposta alle nuove inquietudini e alle nuove incertezze che salgono dalla società
Vedo per noi ora tre grandi sfide
L'istruzione
Il lavoro lo stato sociale
Sono tre sfide dalle quali dipende la capacità del Paese di costruire il proprio futuro su basi più solide e più sicure del passato ma sono anche tre sfide sulle quali si gioca la stabilità della nostra democrazia
L'ingresso nell'Europa la globalizzazione dei mercati mutano radicalmente il contesto nel quale il nostro Paese deve operare il rischio è infatti che Maastricht venga vissuta dall'opinione pubblica come sinonimo di sacrifici durissimi o che l'Europa appaia quasi una minaccia o comunque un punto all'orizzonte dopo un lungo tragitto di spine di rovi
Ma non è così
E aggiungo non dobbiamo dimenticare che nel trattato non sono definiti solo gli obblighi per il patto di stabilità
Ma anche come ha detto Chuck dello le condizioni di coordinamento delle politiche economiche sapendo che si possono prevedere strumenti per massimizzare la crescita e lottare contro la disoccupazione
Questo fine
Occorre anche riflettere con coraggio sulla necessità di uno sforzo congiunto dei vari Paesi europei penso a grandi opere infrastrutturali che avvicinino le nostre metropoli prendano il continente più conditi più competitivo sul piano delle tecnologie
Credo nuovi posti di lavoro la nuova Europa non è
Una minaccia e per tutti una grande opportunità
Sarà un ambiente in cui nuove occasioni si apriranno per i nostri cittadini e per le nostre aziende sarà un'area di pace in cui si potranno chiudere definitivamente ferite laceranti aperte oltre cinquant'anni fa
E in cui l'Italia si presenta lo voglio sottolineare con una politica estera più autorevole
Attenta la costruzione europea al Mediterraneo e vorrei in particolare richiamare il grande apprezzamento che da parte degli osservatori internazionali
è venuto per il modo in cui stiamo svolgendo una politica del tutto nuova che guarda alle nuove democrazie dell'ex
L'Europa sarà un'area in cui ogni ostacolo alla libera circolazione degli individui delle intelligenze dei capitali sarà completamente abolito
Un'area integrata in grado di competere TG efficacemente con i maggiori aggregazioni del pianeta sarà un'entità istituzionale che nel giro di pochi anni avrà una politica estera e di difesa comuni una sola moneta nuove istituzioni democratiche
La nuova Europa che stiamo costruendo andrà insomma ben oltre il rispetto di parametri macroeconomici oggi
Questo sviluppo richiede nuove professionalità
E nuove flessibilità richiede che i giovani lavoratori si presentino sul mercato del lavoro con una solida formazione di base e con la capacità di adattarsi e specializzarsi spirali
Sempre più spesso i capitali si muovono la ricerca di una collocazione attratti dalla disponibilità dalla qualità delle risorse umane
Abbiamo quindi bisogno di spendere meglio in tutto ciò che riguarda l'istituto distruzione e l'educazione di base la formazione le specializzazioni professionali
Abbiamo bisogno di riportare l'università al luogo di eccellenza e di qualità abbiamo bisogno di evitare che la diffusione del linguaggio informatico Cray altre barriere tra i cittadini forme di moderno analfabetismo
Non è un caso che noi d'altra parte come i democratici e progressisti in tutto l'Occidente
Usiamo le stesse parole scuola scuola Squaw dalla qualità dell'intervento che saremo in grado di attuare nel campo dell'istruzione dipenderà il futuro della democrazia nel nostro Paese in realtà quando parliamo di pari opportunità noi parliamo in primo luogo di scuola pari opportunità altrimenti si ridurrà ad essere uno slogan retorico
Se non saremo in grado di favorire di incoraggiare l'accesso alla scuola dei nostri figli se non saremo in grado di dar loro la certezza di una formazione di un insegnamento di elevata qualità
Qualche anno fa Mario Cuomo parlando del suo Paese raccontava del dramma di una società in cui milioni di bambini abbandonano la scuola e imparano il suono delle pistole prima di aver sentito quello di un'orchestra
A Roma sono cominciate le guerre tra bande di adolescenti per il controllo di zona del centro proprio come Washington e le pietre gettate per divertimento dal cavalcavia raccontano di un terribile vuoto più terribile disagio scuola Paolo lavoro e cultura devono essere la nostra risposta per evitare che tanti bambini delle città del Sud finiscono sulla strada per evitare che nel ricco Nord la vita dei giovani possa precipitare dell'inutilità e nella violenza
In tutto questo noi siamo consapevoli
Proprio per questo Luigi Berlinguer ha presentato un progetto che ha oltre settanta anni dalla riforma Gentile rivoluziona la struttura del nostro sistema di educazione scolastica e di formazione
Un sistema che porterà una scuola moderna alla scuola moderna in cui le materie studiate avranno un senso per il futuro lavorativo dei nostri giovani in cui Howlin'edifici saranno più aperti alla cultura e alla creatività di ognuno
E diventeranno presto venti gli insegnanti il luogo di esperienze comuni in cui il necessario rigore dell'insegnamento si salverà ad una concezione non più burocratica della vita scolastica
Una scuola in cui i computer saranno presenti in ogni classe lo dicemmo mesi fa
Mi sembrava un sogno
Ora il governo ha varato un piano da mille miliardi per l'informatizzazione della scuola perché la formazione la ricerca la cultura sono il principale investimento sul futuro che un Governo moderno possa fare e noi lo stiamo facendo
E formazione e pari opportunità aggiungo sono non per caso le parole chiave vorrei dire l'esperanto della nuova sinistra del due mila
Ma Europa e modernizzazione
Impongono anche che si discuta con coraggio di flessibilità
è un argomento delicato lo so
Per anni la difesa dei posti di lavoro esistenti è stata una delle bandiere della sinistra
Per anni abbiamo ritenuto che flessibilità significasse soltanto libertà di licenziamento precarizzazione incertezze instabilità tensioni una vita peggiore
Io non credo che noi allora sbagliasse se non altro perché le nostre preoccupazioni nascevano in primo luogo da una concezione alta del lavoro e dell'individuo dal rispetto dei diritti dei lavoratori dalla necessità di evitare che nel giro di poche settimane o di pochi mesi un capofamiglia si trovasse per la strada
I nostri doveri non sono cambiati ma altri se ne aggiungono
E ci dicono che la sinistra deve saper coniugare
Le ispirazioni del passato con una realtà in rapido cambiamento
Innanzitutto oggi abbiamo in Italia e in Europa milioni di disoccupati giovani generazioni che rischiano di essere escluse da un impiego talvolta da un semplice contatto con il mondo del lavoro
Che rischiano di perdere la speranza nella capacità dei nostri sistemi di rispondere alle attese e ai sogni di una vita di bibite qualcosa che se accadesse porterebbe a spezzare la fiducia dei cittadini di domani la stessa democrazia
Di fronte a tassi di disoccupazione superiori in alcune aree al venti per cento
Di fronte a centinaia di migliaia di giovani meridionali e non laureati e no che continuano a ritardare il loro ingresso nel mondo del lavoro di fronte alla evidente riluttanza dei capitali privati a investire nelle regioni meno sviluppate del Paese di fronte a tutto questo
Quale deve essere la nostra risposta
Io credo che debba essere una risposta coraggiosa
Non possiamo continuare a pensare o a sperare che i posti di lavoro piovono dal cielo l'occupazione specialmente in un Paese come il nostro che sta ricostruendo la sua finanza pubblica la creano e la creeranno soprattutto le imprese private
Le grandi imprese c'è ma anche le imprese piccole e medie che sono il motore dello sviluppo di tante zone del Pavia del paese
E tutta l'impresa di oggi adottano modelli flessibili di organizzazione del lavoro è una verità banale rispetto alla quale però resistenze conservatorismi sono a volte ancora molto forte nostro dovere nei confronti dei giovani disoccupati sta nel creare le condizioni più favorevoli allo sviluppo e tra queste condizioni ci deve essere anche una maggiore flessibilità dell'occupazione e delle retribuzioni
I salari devono essere collegati ai livelli e all'andamento della produttività e devono seguire il corso del ciclo economico non solo verso il basso ma anche partecipando alle fasi di crescita dei profitti
Molti strumenti di flessibilità sono già stati introdotti nel nostro sistema con la partecipazione delle parti sociali nell'accordo sul costo del lavoro e nel piano sulla cupa sull'occupazione
Ma dobbiamo dobbiamo avere il coraggio di parlare chiaro di applicare questi strumenti in alcuni casi di estendere soprattutto nel Mezzogiorno e questo deve essere il tema di un grande confronto in primo luogo in una ricerca unitaria con i lavoratori e le associazioni degli imprenditori
E di una serena sincera discussione all'interno alla maggioranza
Noi non possiamo negare
Il diritto a una possibilità in più di trovare occupazione solo perché si ritiene che il ricorso al lavoro interinale o le flessibilità presenti nei contratti d'area siano inaccettabili forme di precarizzazione
Noi non possiamo continuare a pensare che sia meglio sacrificare ad un principio di uguaglianza la necessità di dare un lavoro per quindici mesi un venticinquenne un lavoro che potrebbe aiutarlo a uscire da un circolo di sfiducia e di impotenza un lavoro che potrebbe aiutarlo a capire il valore di un mestiere a fare l'esperienza di una professione se non saremo capaci di gestire la flessibilità di programmarla di orientarle ci penserà il mercato più selvaggio a farlo nessuno si illuda oggi in tante regioni del Meridione c'è già un'elevata flessibilità del lavoro
Quella sì fatta di precariato e di assenza di rispetto per l'individuo lavori in nero senza contributi sociali senza assicurazioni senza tutela di alcun genere e talvolta si fanno lavorare persino i bambini questi alla flessibilità che già esiste
E che noi dobbiamo combattere duramente con gli strumenti della legge e con gli strumenti contrattuali ma alla quale dobbiamo dare una risposta seria
Realistica coraggiosa l'alternativa è la precarizzazione di fatto noi Zonta di povertà ed emarginazione per milioni di nostri giovani
Naturalmente lo so bene ai drammatici bisogno occupazionali del paese si può e si deve rispondere in tanti modi e non solo con la maggiore flessibilità
Migliorando la scuola violando l'efficienza di sistemi di collocamento investendo in grandi infrastrutture in progetti per l'ambiente per la difesa e la valorizzazione del nostro patrimonio artistico
Predispone endo politiche per l'attrazione di nuova impresa
Nelle regioni in ritardo di sviluppo oltre che per rafforzare la crescita delle imprese locali migliorando le capacità del nostro sistema bancario semplificando drasticamente la nostra burocrazia creando più sviluppo e più reddito contrastando la criminalità
E ha ragione Sergio Cofferati
A ricordare quanto sia importante urgente riflettere sulla necessità e sulla possibilità di politiche mirate alla riduzione e alla diversa distribuzione del tempo di lavoro
Così come
Ed è la terza sfida che abbiamo di fronte a noi uno sforzo coraggioso lo dovremmo fare per innovare il nostro Stato sociale
Mesi fa mi capitò di proporre al convegno dei giovani imprenditori a Capri a nome del governo una grande discussione sulla costruzione dello stato sociale del due mila una volta approvata la legge finanziaria
Era un invito come d'altra parte ho appena fatto sulla flessibilità a un confronto a un tavolo comune con il Governo e Parlamento i sindacati gli imprenditori le associazioni del volontariato
Ora questa grande discussione cominciata ormai noto allungamento de la vita media e crollo del tasso di natalità pongono a ogni base un Paese sviluppato sfide del tutto inediti
Che devono essere affrontate in primo luogo per senso di responsabilità ed equità nei confronti delle attuali generazioni dei ventenni e trentenni nonché di quelle future che rischiano seriamente
In assenza di interventi di portare sopra le proprie spalle il peso di decine di milioni di cittadini più fortunati e talvolta privilegiati e al tempo stesso rischiano di non avere la garanzia di un adeguato reddito una volta cessata l'attività lavorativa
Il nostro welfare ha quindi un problema evidente di distribuzione delle spesi ma il nostro non è questo il problema è che il nostro Stato sociale
Non appare assolutamente adeguato a gestire secondo un principio di equità una fase complessa come quella attuale
è vero che lo Stato si sta ormai ritirando dall'economia nel suo ruolo di imprenditori di proprietario
Ma è anche vero che il ruolo del pubblico si rafforza nell'istruzione nella formazione nella promozione di politiche attive per il lavoro il nostro Stato sociale non è adeguato a governare una fase in cui il mercato del lavoro sta cambiando
Oggi è più difficile trovare un'occupazione la vita lavorativa è più frammentata più discontinua diventa più probabile che una persona debba acquisire professionalità differenti con il passare del tempo
Tutto ciò come si è visto conduce una flessibilità maggiore del lavoro e dei rapporti di lavoro il welfare italiano non presta attenzione dovuta all'istruzione e alla formazione
Nel nostro Paese sono ancora deboli gli istituti che curano la riconversione professionale non ci sono garanzie adeguate per i disoccupati le politiche della famiglia si sono ridotte in buona sostanza all'ipertrofia del sistema previdenziale
Spesso
La discussione sullo Stato sociale evoca la paura che ogni ipotesi di riforma consiste in realtà in un progetto di ridimensionamento oppure semplice dei meccanismi di protezione sociale non è così o vorrei dire almeno per noi non è così
Per diversi motivi
Innanzitutto i dati ci dicono che l'incidenza sul prodotto interno lordo delle spese complessive per la Protezione civile sociale si aggira nel nostro Paese attorno al venticinque per cento
Nei Paesi europei di dimensione hanno i simili
In Francia in Germania o per descrivere lo stesso fenomeno ma da un'altra angolatura il livello della spesa sociale pro-capite risulta in Francia in Germania superiore del ventotto per cento a quello Italia
La nostra spesa sanitaria sulla quale si fanno tante demagogiche affermazioni è ormai in linea se non inferiore alla media europea le spese per il collocamento e per la disoccupazione sono invece inferiori all'un per cento del Pd in Italia ma sono dell'uno e nove nel Regno Unito del due quattro in Francia del due sette in Germania e le spese per la maternità risultano più bassa nel nostro Paese che nelle grandi nazioni europee e gli interventi relativi alla casa sono fra di a mente inesistente in Italia mentre sono lo zero virgola nove in Francia e l'uno virgola nove nel Regno Unito la nostra un'anomalia com'è noto
Riguarda la spesa pensionistica pari al quindici per cento del PIL e più altra che in Germania in Francia dove peraltro intorno al dodici per cento
Il nostro Stato sociale come abbiamo visto da queste cifre dunque molto iniquo molto più probabilmente di quanto non fosse quindici o vent'anni fa e va cambiato sulla base dei principi della promozione del lavoro dell'equità tra le generazioni della stabilità futura dei meccanismi che verranno creati la difesa attiva e non puramente assistenzialistica degli strati deboli tra popolazioni quest'ultimo principio molto importante noi dobbiamo infatti evitare queste la grande riforma del welfare che nuovi strumenti di cui il Paese dovrà dotarsi penso al reddito minimo vitale o il potenziamento di quelli esistenti caso dell'indennità di disoccupazione si ritorca no contro la singola persona e l'intera collettività occorre cioè che questi finanziamenti siano strettamente legati a una serie di condizioni
Quali la ricerca di una nuova occupazione la partecipazione a lavori socialmente utili la frequenza in scuole di formazione di riconversione professionale faremmo un grave danno al Paese se ai fini di tutela tensione creassimo una dipendenza da guerre e scoraggia Simone persone dalla necessità di una vita attiva e di lavoro il sostegno pubblico non deve porsi come obiettivo di protrarre la disoccupazione
Ma deve costituire un'opportunità in più deve garantire una chance da cogliere per migliorare la propria condizione e il proprio futuro si potrebbe dire tra virgolette dall'assistenza al lavoro questo è il principio su cui fondare il cambiamento del nostro sistema di protezione dei disoccupati
Ed è sulla base di questo insieme di ragioni di principi di equità che si potrà mettere mano ad una riforma del sistema pensionistico
Io spero che la discussione con il sindacato sia intensa e sincera quello che mi auguro e che chi rappresenta i lavoratori di mostri oggi la capacità di innovazione e perché no
Il coraggio di rischiare che il sindacato ha dimostrato di avere penso oggi a cosa ha significato il coraggio di una persona la quale era molto affezionato e che vorrei ricordare il coraggio che vent'anni fa Luciano lama
Penso ancora
Al coraggio degli attuali degli attuali leader sindacali di firmare l'accordo sul costo del lavoro di quattro anni fa il Paese ha bisogno per
Completare Risanamento e sostenere lo sviluppo di un sindacato unito forte che sa guardare al futuro e sente di dover rispondere anche alle prossime generazioni
Credo di aver chiarito ciò che vogliamo non il taglio dello Stato sociale uno stato sociale più giusto non più disuguaglianza ma lotta contro le nuove vere povertà non solo mostra o sociale delle garanzie ma uno Stato sociale delle opportunità o la sinistra tutta avrà il coraggio di prende in mano questa grande riforma o come spesso è successo nella storia i processi reali la travolgerà ed è su questa base non inseguendo le politiche che hanno portato in altri paesi negli anni Ottanta effetti devastanti né immaginando un thatcherismo mascherato di ritorno che siamo disposti a discutere in Parlamento
Con chiunque sia interessato ad una riforma seria dello stato sociale
Ma la condizione del dialogo e che nel nel su uno coltivi furbizie o doppie verità
Il rapporto in questa legislatura tra la maggioranza e l'opposizione è stato scritto dagli elettori e non potrà essere cancellato
Un anno fa
Di questi giorni
Allestiva amo il pullman dell'Ulivo siamo partiti Romano ed io
Circondati da molte speranze ma anche da una dose minore di fiducia a inizio riconosciamolo pochi avrebbero scommesso sulla capacità di mantenere la rotta di incontrare venti favorevoli che l'opinione pubblica di indicare un programma chiaro di sollevare consente sociali diffusi e di approdare finalmente alla guida del Paese dopo un aspro scontro con una destra agguerrite eppure quell'avventura è terminata con un successo storico che ha portato la sinistra grazie ad un'inedita alleanza per la prima volta al governo
è cominciata così e dura da allora una sfida esaltante la stiamo vivendo assieme e per tutti noi in qualsiasi postazione comporta un cammino fatti faticoso ma pieno distrugge Yuri e venendo qui facevo una riflessione infatti non si troverà nel testo scritto rifacendo questa strada che mi era capitato di fare tanti altri che sono qui non solo alla presidenza ma anche tanti Piquet sano
In platea devi fare questa strada che ci porta in questo palazzo dove per diverse occasioni in tanti anni abbiamo discusso di politica e pensare quante cose sono cambiate
E vorrei fare una riflessione forse inutile una riflessione che vale per tutti e in primo luogo vale per noi ministri
E per un partito che oggi ha responsabilità di governo
Oggi guidiamo l'Italia abbiamo responsabilità prendiamo decisioni esercitiamo potere attorno a noi c'è interesse e c'è partecipazione è un fatto positivo naturalmente
Ma permettetemi anche di dire che dalla storia della sinistra italiana c'è una cosa che dobbiamo sempre portare con
Il rigore la sobrietà una certa concezione della missione la politica e la migliore garanzia che possiamo dare agli italiani e di non perdere queste virtù mai nessuno di noi deve poter pensare volevamo cambiare il mondo e il mondo ha cambiato nome
Sentiamo sentiamo di non rappresentare in questa sfida solo voi stessi solo il nostro percorso politico solo la nostra esperienza generazionale sentiamo legame speciale con le sofferenze le promesse anche le illusioni le lotte le sconfitte di donne e uomini che per decenni hanno tenuto in piedi la speranza di un domani diverso non penso tanto al fatto che tra di noi come pure è stato osservato c'era e c'è qualcuno che aspettava la notte di festa del ventuno aprile del novantasei da molto tempo magari da si quanta abbiamo sottolineato tutti ripetutamente semmai che quella notte la sinistra ha vinto non perse in una sola ma grazie alla forza di attrazione di un arco più vasto di protagonisti politici e sociali
E io non dimentico che ventuno aprile la sinistra finalmente unita ha vinto anche per tutti quegli italiani che avevano conosciuto impersonato troppo spesso in passato una sinistra divisa frammentata rissosa e non dimentico la gioia speciale di quella notte a Roma una gioia determinata non solo dalla vittoria elettorale ma dalla straordinaria emozionante esperienza vissuta nell'incontro di culture diverse storie diverse i percorsi personali diverse
Decine di migliaia di ragazzi italiani decine di migliaia di italiani ci sono impegnati in quella battaglia e hanno creduto nell'idea di un luogo politico dei democratici italiani è un patrimonio da non disperdere
Ma ora io penso soprattutto al fatto che nella storia di questo grande Paese c'è un tesoro cui attingere c'è un deposito di valori morali di energie spirituali di forse intellettuali costruito nel tempo dal contributo di più individui di più classi di più partiti i più organismi dalla società civile
Abbiamo valori antichi nel cuore mali proiettiamo verso traguardi sconosciuti siamo consapevoli che l'evoluzione del mondo ci schiude frontiere difficile ma come ha detto Vittorio Foa stiamo uscendo dalla fase storica che ha celebrato il trionfo del riformismo socialista insieme con quello capitalista dello stato sociale le capitalismo di Stato
La fase finita ora tutto da costruire da inventare a questo cimento la sinistra italiana arriva avendo sulle spalle responsabilità di governo che impediscano che impongono come abbiamo visto innovazione radicalità la sinistra sta cambiando per così dire il suo stesso biglietto da visita è un processo che ha coinvolto tutto il partito e al quale Massimo D'Alema ha dato un forte impulso in questi mesi
Questo processo era necessario
Alle bandiere della Fratellanza della solidarietà e dell'equità altre oggi si affiancano le pari opportunità i diritti la modernizzazione dell'economia e delle istituzioni e voglio qui dire una volta per tutte
Che non c'è contrapposizione non ci sarà contrapposizione tra lo sviluppo della Quercia e lo sviluppo dell'Ulivo insieme cresceranno insieme vinceranno la sfida del cambiamento nel nostro Paese
è un salto di qualità quello che la sinistra ha realizzato la sinistra italiana realizzata eravamo abituati a essere considerati forse anche a considerare noi stessi una sinistra debole incerta sul piano politico arroccata sul piano sociale pigro sul piano culturale una sinistra troppo gelosamente attaccata alle sue liturgie e incapace di liberarsi dei suoi tabù una sinistra allenata dire troppi no e pochi si una sinistra spesso sulla difensiva
La lezione del ventuno aprile per la sinistra italiana sta credo essenzialmente qui in questo cambio di passo divisione la vittoria dell'Ulivo non è certo un modello eppure l'esperienza del nostro centro s'ministro è un campo di programmi di movimenti di culture di politiche che toccano in forme diverse altri popoli altre azioni altri partiti democratici progressisti che guardano a noi non interessa
L'Italia si presenta oggi come un Paese in bilico in bilico tra una decisa innovazione istituzionale del sistema politico del mercato è un lento scivolamento nella palude del passato la nostra transizione non è conclusa perciò è carica di rischi
Fernando Savater ha ricordato recentemente che in alfabeto cinese ideogramma de la parola crisi viene rappresentato da altre due ideogrammi insiemi di cui uno Cygni
I capelli piccolo e l'altro significa opportunità e il nostro compito è cogliere da questa crisi l'opportunità
La transizione cominciata
Ma non siamo ancora riusciti a consegnare all'Italia quel coerente impianto di regole che facciano compiere alla nostra democrazia il necessario passaggio d'epoca
Oggi il lavoro della Bicamerale ridisegnare il profilo dello stato compito maturi delicatissimo il PDS ha decisamente ha saggiamente deciso di impegnarsi con il suo segretario Massimo D'Alema nella guida della Commissione questo Corris dalla forza politica all'impegno hanno fattore all'apprezzamento che il PDS e il suo segretario raccolgono tra gli altri partiti e gruppi parlamentari tanto più il nostro partito dovrà spendersi perché i lavori abbiano uno sbocco chiaro
Ma io vorrei dire qui che tutte le forze politiche nessuna esclusa a prescindere dalle preferenze per questo o quel modello istituzionale sul quale come ovvio non intervengo devono moltiplicare lo spirito di collaborazione devono rafforzare la capacità di guardare oltre gli interessi immediati di parte devono portare al massimo grado il proprio senso di responsabilità nazionale e oggi badate bene c'è una sola responsabilità
Quella dell'innovazione qui è in ballo anche il carattere della destra italiana qual è il suo progetto ma più in generale qual è la destra italiana
Quella che abbandona il Parlamento perché ci sono troppe belle che legge finanziaria quella del dialogo nella Bicamerale quella che fa l'ostruzionismo parlamentare o quella che riconosce l'esito delle elezioni quella delle proposte in acetato sulla giustizia o ancor peggio quella degli attacchi al presidente della Repubblica colgo l'occasione per dire che Oscar Luigi Scalfaro rinnoviamo la nostra stima il nostro apprezzamento per il suo lavoro la sua correttezza istituzionale se la crisi italiana non è precipitata in questi anni molto si deve al suo senso di responsabilità e al suo equilibrio dunque la destra italiana deve sciogliere il nodo e noi siamo interessati ad una sua evoluzione positiva tanto è chiaro che il problema del governo lo hanno diciotto direttori ventuno aprile tanto convinta la nostra volontà di scrivere insieme regole comuni tra democrazia è in gioco la sorte dell'Italia se sbagliamo sì non imbocchiamo la strada giusta dell'innovazione se non compie amo scelte lungimiranti pagheremo tutti molto cari gli errori dei miopi e le presunte furbizie chi volesse rileggersi oggi le carte del confronto che impegnò cinquant'anni orsono i padri della nostra Repubblica scoprirà che li animava un'ansia quasi religiosa nel tracciare i confini della nuova società democratica qualcosa di simile una coscienza ugualmente profonda deve animare oggi un intero ceto dirige
La democrazia italiana dunque servono nuove regole
Ma non basta la parola innovazione
Ce ne sono molte di innovazioni possibili e alcune sembrano a me più ritorni alla casella di partenza il proporzionale e il conseguente strapotere dei partiti che avanzamenti verso la me la finale la scelta più convincente corrente andare a una piena democrazia dell'alternanza la quale si possa manifestare liberamente una competizione tra due schieramenti per la guida del governo questo il traguardo che dobbiamo raggiungere presto
Il respiro al nostro Paese affannoso ci leggiamo su un sistema maggioritario zoppo imperfetto incompiuto per metà affondato nelle vecchie regole ci muoviamo in un quadro confuso in cui soffrono sia il circuito del governo sia il meccanismo del controllo parlamentare la verità è che abbiamo modificato il meccanismo elettorale senza aver toccato l'assetto istituzionale del Paese e i regolamenti parlamentari l'essenziale e non cadere nella tentazione di un ritorno al passato a giudizio del parlamento degli elettori noi ci auguriamo che arrivi un disegno riformatore forte lucido moderno ma la scelta fondamentale deve essere netta l'Italia deve imboccare con piena determinazione la via Della democrazia bipolare dell'alternanza sarebbe un grave errore un vero per vicolo cederà le nostalgie del proporzionale rivedremo la solita Italia con i soliti giochi i governi che potevano durare quindici giorni incrocio dimettiti ricatti la degenerazione del ruolo dei partiti lo svilimento alla classe politica
Ritorneremo al tempo dell'instabilità un lusso che nell'Europa che sta nascendo davvero non abbiamo il diritto di permetterci
Un punto chiaro del processo riformatore riguarda infatti i partiti
Hanno avuto grandi meriti storici sono stati una scuola di conoscenza di solidarietà l'albero in cui si organizzavano la rivendicazione sociale e la tutela delle libertà
Ma i partiti da democrazia nell'epoca dell'alternanza del sistema maggioritario non saranno uguali ai partiti della democrazia nell'epoca della consociazione del sistema proporzionale
L'Italia sta voltando pagina i grandi mutamenti che hanno disertato intere forze politiche spazzato via forti personalità che sembravano perfino coincidere con il voto del potere influiscono sulla stessa ragion d'essere dei partiti come l'abbiamo finora conosciuta
Influiscono direi sulla loro missione del resto i nostri partiti sono già investiti dal cambiamento sono già oggi aggregazioni che all'interno una pluralità di opzioni politiche e di tendenze culturali esprimono già un ampio arco di così anche il nostro partito come noi stessi abbiamo potuto constatare il lavoro di questi mesi manifesta su importanti problemi concreti una varietà di proposte di valutazioni e questo sia chiaro è un bene non un male questa articolazione segno di aperture di ricche
Perché i partiti di una democrazia matura sono intessuti di valori e di programmi non sono più sistemi chiusi assoluti non propugna non modelli insiemi finiti di società e questo vale tanto di più per noi per una forza di sinistra
Che grazie all'intuizione e al coraggio che ebbe Achille Occhetto ha capito nell'ottantanove che non si trattava tanto di mettere al riparo dalle macerie uno straordinario bagaglio politico umano ma di cogliere nel vento della storia l'occasione di un cambio di ieri
In un sistema maggioritario basato sul bipolarismo e la coalizione il baricentro della battaglia politica del processo di decisione la coalizione ricchezza di voci la coalizione dialettica di posizione la coalizione incontro di culture la quale si pone per ogni partito che sia pienamente impegnato nella costruzione tra democrazia dell'alternanza e il luogo dove insieme si producono il confronto devoluzione la sintesi ha scritto recentemente Norberto Bobbio a proposito dell'Ulivo questa coalizione destina da restare aggiungo fortunatamente perché è la base per ora irrinunciabile per la formazione di una maggioranza durevole e non diversi giudizio contenuto nel documento congressuale del nostro partito L'Ulivo è apro virgolette una scelta strategica perché si vuole che diventi un vero e proprio campo di forze stabile solidale e poi il rafforzamento dell'Ulivo accresce la univocità e la compattezza nella maggioranza al contrario ridurlo a semplice alleanza elettorale Farrell dire la maggioranza da aggregato di partiti impegnati in una continua contrattazione ricontrattazione così inteso continua il documento il rafforzamento dell'Ulivo agevolata Mazzone piena del bipolarismo la costituzione di due poli caratterizzati da un ampio robusto pluralismo e tuttavia coesi ricordi riconoscibili estati
Questa posizione politica lo ha detto Massimo prima io son d'accordo con lui è il frutto di un importante convergenza unitaria abbiamo discusso
Senza infingimenti e senza contrapposizioni cercando Sam per ragioni comuni e posizioni comuni io credo che fatte salve le legittime e diverse sensibilità che credono i siamo riusciti nel corso di questi due anni a rendere un valore nel nostro partito e voglio dire anche per quello che Massimo ha detto presiedendo questi lavori gli stessi sentimenti visti amicizia e di solidarietà umana
Che ci legano da tanti anni non saranno mai sottoposti ad un'attenzione
Tuttavia io credo che noi in questa diversità
Di sensibilità
Possiamo farla diventare un grande valore ci siamo riusciti con il documento congressuale oggi infatti il congresso del PDS
Si apre su una piattaforma unitaria che tiene assieme la Quercia e l'Ulivo una proposta forte di governo e di cambiamento del Paese
L'Ulivo come sappiamo ha vinto il ventuno aprile senza però ottenere una maggioranza pienamente autosufficiente
Questo ha posto e pone dentro la coalizione la coalizione problemi politici il rapporto con Rifondazione e con l'area di centro dell'alleanza quella esterna alla coalizione dell'Ulivo stress
Ma rende ancora più necessario rafforzare l'identità della coalizione
Perché altrimenti il rischio è che anche dentro la coalizione si manifesti da parte delle singole forze un'ansia di visibilità una ricerca di identità costruita più con i veti con la formazione di sé o del proprio travaglio logico piuttosto che valorizzando la novità storica introdotta vitale ventuno aprile la novità cioè di una coalizione che si è presentata apertamente al giudizio degli elettori e che gli elettori hanno scelto
Il rischio che ho appena descritto il gioco dei veti si manifesta spesso nel rapporto con Rifondazione che pure in questi mesi ha contribuito lealmente all'azione di risanamento economico e di rilancio del Paese io a questo proposito prima angolo dell'idea che sia necessario sottrarre alle schermaglie quotidiane il rapporto tra Rifondazione la maggioranza e il governo rimango dell'idea che sarebbe utile per la stabilità del Paese un'intesa parlamentare di medio periodo
Tuttavia
Voglio dire che a questo governo a mio parere è mancata l'opera costante di pungolo esercitata non tanto dalle segreterie dei vari partiti ma dall'insieme della coalizione come coalizione si potrebbe dire al governo dell'Ulivo è mancato l'invito
Hanno pesato nei mesi scorsi alcune scelte un'aperta Amato subito dopo il ventuno aprile un unico gruppo parlamentare nel timori sacrificare identità prerogative di ciascuno non è stato privo di riflessi negativi ma cammino riprese nessuna ipoteca il domani pochi giorni fa abbiamo tutti insieme prese una serie decisione per rilanciare una costruì ce n'è comune una politica comune il PDS è stato e sarà senza eccezione riserve impegnato a tal fine perché è consapevole che la partita dell'Ulivo e la prova della sua maturità di governo la sua capacità di esprimere le energie i bisogni i progetti che vanno oltre il recinto tradizionale della sinistra la costruzione dell'Ulivo è una delle scelte politiche più importanti degli ultimi anni e gran parte del merito di questo può esso deve essere attribuito al nostro partito al PDS le nostre scelte sul piano internazionale scelte coerenti opportune sono omogenea questi scenari a questa ambizione
L'Internazionale socialista tribuna di partite di personalità a cui si guarda con rispetto e interesse da tutto il mondo è ormai un forum più ampio di quanto non raccontino la sua stessa denominazione il suo profilo organizzativo è incorso in quel consesso un dibattito l'esito aperto che ha suscitato molte nuove partecipazioni adesioni promosso l'avvicinamento di partiti e movimenti nati dentro altri contesti politici e culturali questa ricerca comune per volontà degli stessi protagonisti va oltre i parametri classici del socio ritmo del Novecento elaborazione dei diritti la rilettura del pensiero liberale il passaggio dalla politica dell'uguaglianza quell'opportunità la riscrittura dei fondamenti teorici dello Stato sociale rimettono tutto in gioco labor Party come la Spd gli eredi di palme come l'OLP di Arafat il movimento di Mandela come protagonisti come progressisti del Mediterraneo
Questa ampiezza di sguardo dobbiamo avere per portare nel mondo del due mila gli ideali a cui intere generazioni di militanti della sinistra hanno sacrificato tante speranze e tante passioni
Ma dovremmo avere il coraggio di pensare i termini che usiamo da sempre per indicare una serie di valori di scelte gli obiettivi di movimenti reali che cos'è di sinistra oggi che cos'è la sinistra oggi non sono cambiate sono le sigle di partiti in questi anni so cambiati riferimenti modelli gli indirizzi politici e culturali che agitano la coscienza delle persone incidono nella vita dei mass a sinistra oggi è qualcosa di più grande di più diffuso rispetto a ciò che si è organizzato per decenni sotto la nostra bandiera e non mi stanco di ripeterlo c'è per esempio nel volontariato cattolico una spinta verso l'altro una ribellione alla sofferenza e all'ingiustizia una consapevolezza dei diritti calpestati che può spostare le montagne delle differenze che aiuta a migliaia di cittadini su ogni che diventa una potente spinta per il mutamento sociale queste energie esprima un universo di valori una testimonianza con cui la sinistra deve interloquire che deve sentire dentro di sé e questa sinistra lo sappiamo deve crescere il ventuno per cento che ha amo raccolto alle ultime elezioni è ancora lontano da una maggioranza possibile e noi sappiamo quanto l'Italia l'Italia adesso più che mai abbia bisogno di una sinistra forte e moderna aperti coraggiosa questa sinistra ha scelto l'unico e nell'Ulivo ci sono identità forte
La cui visibilità politica è interesse della coalizione penso ai popolari a un partito che ha saputo mettere a frutto un intenso travaglio e rappresentare in modo innovativo la tradizione etica dodici democratici un partito che ha avuto il coraggio di concepire la propria funzione di centro non definendola come un luogo equidistante tra la destra sinistra ma scegliendo scegliendo con convinzione l'alleanza di centro sinistra penso ai verdi che hanno raccolto la sfida del governo nella società industriale avanzata portando la nostra esperienza i valori di una delle culture nuove della politica di questa fin e secolo
Penso alle componenti di un pensiero repubblicano e socialista che hanno radicamento profondo nella società italiane che hanno saputo in innovarsi e penso al movimento di Lamberto Dini che ha avuto un ruolo importante nel conquistare il consenso dei moderati e che auspico voglia stringe un rapporto Anco la più organico con l'alleanza raccolta sotto un unico le forze dell'Ulivo non hanno sottoscritto solo un'alleanza elettorale c'è anche questo dato evidentemente e non va dimenticato guai a trascurare ciò che varie tornate amministrative hanno confermato l'Ulivo da un di più a tutti nella raccolta dei suffragi alla sinistra come il centro mente andando ciascuno per il secondo per parte sua si può arretra non ci attrae la pace mobile dell'elettorato quella che sposta l'ago dalla bilancia l'Ulivo riesce a farlo
E questa consapevolezza che ci deve spingere al di là dei simboli
A far vivere l'alleanza dell'Ulivo nelle prossime elezioni del ventisette aprile non vogliamo solo lì a leggere due ottimi sindaci come quello di Torino Valentino casse l'anima e quello di Catania Enzo Bianco o come tanti altri quello che ci proponiamo ed eleggere finalmente un sin da ho dei democratici in una città dove purtroppo manca da tempo ci proponiamo cioè di eleggere Aldo Fumagalli primo cittadino di Milano
Ulivo
L'Ulivo non è un partito e non lo sarà
Dovunque si orienta il percorso delle riforme istituzionali per il prossimo tempo eppure l'idea dell'Ulivo cioè l'idea della convergenza dell'incontro tra forze storiche diverse è un'idea politica forte alta non una semplice etichetta da apporre sulla scheda elettorale nessuno ha mai pensato e sbaglierebbe chi lo facesse a nuovi ed è lì che cancellino le differenze dimentichino le tradizioni sottovaluto il contributo delle singole culture la coalizione nell'epoca del beat risma però il terreno naturale per una piena espressione la capacità innovativa sul piano istituzionale e sociale anche di un partito come il Pd ex il nostro partito si impegna con vigore nel processo di costruzione di uno schieramento di centro sinistra per corrispondere al suo ruolo alle aspirazioni che esprime
è con questo spirito che due anni e mezzo fa proponemmo sull'Unità la costituzione di un inedito centrosinistra
Ed è con questo spirito che in questi due anni e mezzo il partito ha lavorato la coalizione di centrosinistra il coagulo di valori e di programmi in grado di guidare il cambiamento del Paese e il governo di una società industriale complessa e la frontiera che la sinistra italiana ha saputo raggiungere a costo di amare sconfitte distratti di sport non c'è contraddizione tra lo sviluppo di una politica di sinistra nel Paese e il sostegno all'azione riformista dell'Ulivo lo abbiamo dimostrato in questi mesi anzi nell'ora in tredici o nella loro libera dialettica sta il circolo virtuoso dalla stagione che stiamo vivendo assieme noi abbiamo l'orgoglio di aver dato vita con un complesso di forze a una creatura politica che non ha antenati nella storia repubblicana abbiamo l'orgoglio di aver la portata la testa dell'Italia della fase difficile ma entusiasmante d'ingresso in Europa dunque la forza dell'Ulivo la forza di un progetto politico che vuole completare la transizione italiana ci sarà bisogno di tempo e di pazienza e di coraggio ci sarà bisogno di coerenti Novak istituzionale e di riforme che incidano nel cuore dello Stato da società nel vivo della politica restituita la sua dimensione più nobile i partiti so il perno su cui ha ruotato la convivenza civile per mezzo secolo l'epoca dura da riconquistare libertà dello sviluppo tumultuoso l'economia del completo ideologo del conflitto ideologico
Oggi noi dobbiamo dare a partiti diversi orizzonte diverso dobbiamo dargli un compito nuovo che sia funzionale all'espressione diretto tra elettorato sulla scelta del Governo il nostro futuro è una compiuta democrazia bipolare il PDS farà la sua parte
Con tutta la ricchezza morale con tutta l'energia politica con tutta la forza rappresentativa che sanno esprimere in questo grande Paese le donne e gli uomini della sinistra e il PDS non lo si dimentichi mai è stato ed è il protagonista di questa alleanza la forza decisiva del centro sinistra in Italia
Cari compagni cari compagni nostri ospiti l'affermazione di nuovi valori è un bisogno del Paese non solo della sinistra ritrovare rinsaldare il senso di appartenenza a una comunità nazionale tenere unito questo Paese di avvicinarlo e la missione della politica intesa come dignità dell'uomo abbiamo bisogno di portare i valori dentro la vita reale
Vorrei fare mie le parole pronunciate qualche tempo fa dal cardinale Carlo Maria Martini ciò corre il sostegno in ogni impegno pubblico di un sogno di un ideale di un progetto Youth via su cui misurare il presente e graduare gli interventi possibili senza lasciarsi soffocare dalle piccole urgenze quotidiane e fuorviare dai clamori o dalle blandizie dei petulanti di turno
Quali sogni quali ideali quali utopie la risposta riguarda naturalmente tutti ma le donne e gli uomini tra sinistra devono portare il loro originale contributo frutto di un'esperienza storica sia oscillato spesso tra due estremi il rimpianto
E le certezze frantumate dal crollo del socialismo reale dei suoi riferimenti teorici e dell'idea stessa del mondo nuovo lo stato delle cose diverso
Ridurre oppure l'idea che soltanto un forte pragmatismo il misurarsi quotidiano con gli squilibri del sistema darà prima o poi la risposta più adeguata
Sono due atteggiamenti culturali ancora subalterni e dai quali traspare la convinzione che finita quella ideologia tramontati di colpo quegli orizzonti non ci sia nessun'altra costellazione di valori di sogni ideali capaci di sono e ce le grandi iniziative politiche verso una maggiore giustizia sociale in realtà nuovi obiettivi e ideali ci vengono ancora presentati dal divenire tra società ed economia in un sistema mondiale sempre più integrato c'è come non mai bisogno di Poli
Che c'è bisogno dei valori e delle ragioni che la sinistra ma c'è bisogno di una politica alta che sabbia pre vedere anticipare in guida il passaggio al due mila una politica che sappia unire milioni di cittadini si è saldata da alcuni grandi valori comuni metto certamente tra questi le regole fondamentali che definiscono libertà individuali e collettive la libera iniziativa le vede in un contesto in cui centrale la dignità della persona umana il diritto di ciascuno di noi ha un'esistenza sicura lontana dal bisogno dalle privazioni in cui ideata progresso materiale presente ma non è ossessiva un'esistenza appunto dignitosa della quali valori dalla concorrenza non vanno a discapito di integrazione e della coesione sociale in cui privilegi di qualcuno non devono coincidere con la povertà dei molti costruiamo dunque una società che dia spazio all'avventura del luogo la società che offra tutti chance di una vita migliore e che non condanni all'emarginazione ci perde una società in cui il rispetto dell'ambiente cioè del futuro del regime azioni che si guideranno e norma severa di vita la società in cui lo Stato aiuta a creare opportunità a prevenire l'emergere di malessere storture a rafforzare la questione
Sociale una società in cui il destino di un individuo è frutto delle sue scelte vide la sua responsabilità ma non è mai separato dal destino dal benessere la comunità
Una delle forze morali che regola il nostro Paese e il solidarismo sociale dobbiamo tenerlo caro dobbiamo tutelare questo bene prezioso che appartiene a tutti noi ha scritto Italo Calvino
C'è uno strato profondo la coscienza di una società dove si depositano lentamente la memoria delle ferite la capacità di sopportazione il rifiuto dell'insopportabile nello strato profondo la coscienza del nostro se c'è la memoria differite ancora aperti ed è dovere di tutti noi riempire le pagine bianche della nostra storia le pagine che pesa sulla nostra coscienza nazionale
Ad esempio istituendo verità e giustizia alle vittime dei troppi misteri d'Italia ha detto una donna
Ha detto una donna coraggiosa come Daria Bonfietti il nuovo Governo ha già mostrato concretamente con il suo comportamento nei riguardi della NATO di volersi impegnare per la verità c'è oggi la possibilità di strappare l'ultimo bene
Cara Daria ti confermo il governo Prodi ha fatto certo per la verità su Ustica quello che nessun governo aveva fatto finora ma non si fermerà non si accontenterà farà tutto quanto dobbiamo alla memoria degli innocenti e alla vostra passione civile
E allo stesso modo
Questo governo si sente impegnato dello sforzo di farli entrare in Italia la cittadina Silvia Baraldini
Spesso si dice
Che non esistono più grandi differenze tra quegli aggregati politica che chiamiamo destri e sinistri non è vero se guardo la lotta politica né democrazia in cui il bipolarismo la regola continua a vedere differenze importanti dei valori e nei programmi la visione della società che hanno i laburisti di Tony Blair è ben diverso da quel i conservatori britannici così come sono molto diversi e le terapie per combattere la disoccupazione o il ruolo da affidare allo Stato nel promuovere e assecondare lo sviluppo sociale certe molti Paesi le divisioni tra il blocco democratico e quello conservatore non sono più le stesse di anni o decenni orsono sono cambiate con il mutare delle relazioni internazionali quei trasformazioni tecnologiche con le tendenze democratiche demografiche coll'accumulare l'esperienza ma le divisioni esistono e la più importante riguarda mio avviso proprio i grandi valori riguarda proprio l'atteggiamento nei confronti dell'individuo la sua vita quotidiana e lavorativa la sua interazioni con il resto della società dis e i diritti da una parte i grandi valori solidali dall'altra l'agonismo sociale da una parte la visione di una società che progredisce e al tempo stesso rimane coesa e unita al tempo al suo interno e dall'altra il darwinismo sociale la dipendenza da una concezione iperliberista senza reti de la vita dei cittadini dopo l'ho detto all'inizio lo voglio ripetere in conclusione noi siamo la sinistra che attenta al dolore di chi ha meno e alle aspirazioni di chi ha talento
Noi siamo le donne e gli uomini che hanno il compito in questo Paese di portare le idee e i valori della sinistra il nuovo di legno perché un ragazzo del due mila
Possa vivere in un tempo di pari opportunità di sapere diffuso di equità sociale di rispetto dell'ambiente e dei diritti di cittadinanza
Noi i riformisti italiani cambieremo davvero questo Paese un uomo politico ricordo tanti anni fa indetto cinesi un viaggio di mille miglia comincia con un passo il nostro viaggio scelto sarà duro sarà difficile incontreremo molti ostacoli dovremo scalare molte montagne non so se il nostro viaggio sarà di mille miglia o sarà più lungo so che il nostro dov'bene e mettersi in marcia e oggi da questo congresso alla sinistra ai democratici al nostro paese possiamo dire con serenità il primo passo affatto il viaggio è cominciato
Care
Prima
Di interrompere i nostri lavori io voglio ringraziare
Non tutti perché mi sarà difficile ma
Leader delle principali forze politiche le principali personalità che hanno assistito ai nostri lavori di questa mattina
Innanzitutto il presidente del Senato Nicola Mancino che è stato qui accanto al presidente della Camera e al Presidente del Consiglio
Poi
Mi scusa erano gli amici cominciando dai leader delle forze politiche che ci sono avversari vorrei ringraziare Silvio Berlusconi anche per la lettera che ci ha inviato
Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini
Voglio ringraziare Franco Marini Luigi Manconi
Giorgio La Malfa
Il compagno Fausto Bertinotti ed Enrico Boselli
E Hikari compagni che sentiamo particolarmente vicini con i quali discuteremo che insieme con noi hanno dato vita al Forum per il rinnovamento della sinistra italiana
Infine
Dò lettura a chiusura dei lavori del messaggio che in risposta al nostro ci ha inviato il Capo dello Stato
Grazie a lei onorevole segretario alla direzione del partito democratico della sinistra e a tutto il congresso per il caloroso indirizzo di saluto che mi avete rivolto
E in particolar aree per le motivazioni attinenti al mio ruolo che si svolge in tempi tanto eccezionali quanto impegnativi per il futuro della nostra Italia negli oltre cinquant'anni di vita repubblicana nostro popolo ha compiuto un cammino di grande maturazione democratica e civile permane tuttavia viva l'esigenza di valorizzare le migliori energie intellettuali e morali per attuare in modo compiuto i principi fondamentali sanciti dalla Costituzione dalla pienezza delle libertà di tutti e di ciascuno alla vera eguaglianza dei diritti alla concreta solidarietà alla giustizia si sale principi e valori che sono connaturati al concetto stesso di nazione e di moderna democrazia la vostra assise si svolge in un momento particolarmente intenso della vita poi etica nazionale sia per l'impegno del governo di portare l'Italia in Europa sia per l'avvio dei lavori della commissione bicamerale per le riforme costituzionali si tratta di obiettivi fondamenta ali che richiedono un'imponente sforzo per il risanamento finanziario
E un intelligente lavoro per il rinnovamento delle istituzioni Cardini della vita democratica questi grandi temi impongono un forte spirito di collaborazione tra le forze politiche nelle diverse responsabilità
Per l'unico scopo di conseguire risultati che siano davvero utili ed efficaci per l'intera collettivi da nazionale per assolvere a questi Complessi gravosi ed urgenti compiti occorre ricchezza di cultura fede nei valori della persona umana capacità di assumere responsabilità
Forte senso dello Stato visione politica alta ed ampia sono certo che il vostro partito lo saprà porre queste doti a servizio della patria comune buon lavoro dunque e a tutti come servito saluto
Volta l'audio
Alle ore quindici innanzitutto si procederà ad eleggere le commissioni dei Boeing inizierà il dibattito di primo iscritto a parlare il compagno Alessandro Maran segretario dell'Unione regionale del Friuli
Vi prego di cominciare a prendere posto perché siamo già in ritardo sulla nostra tabella di marcia e per le tre e mezzo vorremmo cominciare
Prima dell'inizio del dibattito
Dobbiamo portare le commissioni la commissione politica la commissione Statuto e la commissione verifica dei poteri voi avete ricevuto la lista a questo punto credo che se ci sono delle richieste di variazioni di cambiamento cominciamo dalla commissione politica compagni e le compagne che vogliono fare delle variazioni
Possono accomodarsi sulla podio
Sul sul non ci sono allora metto
In votazione la proposta della commissione politica i delegati sono pregati di alzare la loro delega
Passiamo alla Commissione Statuto
Voti contrari
Astenuti
Guarda è approvata con un voto contrario
Passiamo la proposta partiamo alla proposta della commissione Statuto ci sia una richieste di cambiamenti oggi presso
Ecco aggiungo che rispetto alla lista che voi avete è saltato un nome quello della compagna Attinà Chiarini
Ci sono interventi
Allora mettiamo ai voti la proposta sta tutto
Chi è favorevole
Chi è contrario
Chi si astiene
Guardate come e approvata
Con un voto contrario
Passiamo ora alla commissione verifica poteri anche qui c'è una variazione rispetto alla lista che voi avete non contare nome di Angelo fredda
Ci sono
Altre proposte
Se non ci sono altre proposte pongo ai voti
La commissione verifica potere chi è favorevole
Chi è contrario
Chi si astiene
La commissione approvata con un voto contrario
Prima di dare la parola ad Alessandro Maran per il primo intervento della della seduta del pomeriggio
Vorrei leggervi questa questi invito che mi sento di appoggiare vivamente cioè quello di che si invitano tutte le delegazioni a contribuire alle spende congressuali
La delegazione dell'Emilia Romagna avversato settanta milioni e di questo la ringraziamo molto vivamente comunico
Che lei sottoscrizioni si raccolgono presso l'ufficio di tesoreria del congresso posto alle spalle della presidenza
Allora do la parola ad Alessandro Maran e intanto Alberto tutti coloro che interverranno che un minuto e mezzo prima Velasca dello scadere dei dieci minuti delle previsti per gli interventi una piccola lucina rossa lampeggi era sul podio
Draghi trovare i cinque draghetto Parisi dice
Cari compagni cari compagni
Il cambiamento è il tratto che accomuna gran parte dei fenomeni che in questa fase interessa nel nostro Paese un cambiamento che in una regione come il Friuli Venezia Giulia
Lesto del Nord-Est sembra davvero radicale
La dimensione dimensione internazionale infatti penetra ormai inarrestabile nella vita delle persone e delle società ed è ormai parte integrante della nostra esistenza
Ma la globalità si presenta come un cambiamento difficile da accettare il perché scompagina le sicurezze e i progetti di tutti i livelli dell'organizzazione sociale ai piani alti le multinazionali nei palazzi la politica nella vita dei lavoratori la gente comune
Un cambiamento che suscita succitato finora più reazioni difensive che iniziative per la sua comprensione e per la sua regolazione e poi e la sinistra se non scende su questo terreno sul terreno della regolazione dei processi non difende nulla la globalizzazione e l'economia infatti
Contiene grandi potenzialità di apprendimento di innovazione ed è alla base di tutti
I possibili sviluppi futuri
E come si fa a non vedere che su questo orizzonte che il nostro paese è una realtà in bilico in fondo come il Nord Est come il Friuli Venezia Giulia si gioca il futuro di quelle popolazioni dei giovani la stessa difesa della sua identità
è facile infatti vedere anche i tiranni limiti e i rischi di una internazionalizzazione che procede de componendo le strutture organizzative del passato senza essere in grado di costruire delle nuove in realtà la prospettiva cosiddetta posta prospettiva post fordista non ha bisogno di meno organizzazione ma semmai di un'organizzazione più complessa e più sofisticata di quella che abbiamo abbiamo ereditato da un'epoca passata
Per arrivare dall'altra parte del guado occorre che cultura istituzioni seguano l'economia nella Duomo a dimensione la globalità è lady hanno nuove radici
Cominciando a diffondere un atteggiamento di cooperazione e di condivisione a tutti i livelli e non soltanto a livello economico
Queste reti che noi oggi già vediamo ancora in perfettamente all'opera ai margini delle convenienze economiche sono infantile
Proto istituzioni della globalità spetta alla politica spetta in particolare la sinistra oggi
Dare spazio a forme sovranazionali di rappresentanza
E a istituzioni a livello continentale alle reti a tutte le connessioni realmente in grado di governare il mondo emergente dell'economia globale solo allora il quadro potrà dirsi superato
Oggi propri limiti e sono limiti crescenti che il processo di integrazione pone agli Stati nazionali lasciano liberi i sistemi locali le Regioni
Lasciamo liberi dicevo di riorganizzarsi nel contesto europeo sulla base delle finte della colo che derivano dalla collocazione geopolitica e sulla base delle camicie storici dell'opportunità prospettiche di ogni area e dunque i sistemi locali saranno più liberi e potranno contare su una più ampia capacità di insulti di influire sul proprio sviluppo economico è sociale ma oggi questa e maggiore libertà rende necessaria una maggior coerenza di obiettivi è una maggior capacità di gestione a livello locale dei problemi
In questo senso sempre di più il futuro dei sistemi locali influenzato non solo dall'efficienza dalla competitività dell'impresa del sistema economico ma anche sempre di più dalla qualità e dall'efficienza del sistema politico istituzionale locale
Per questo oggi è fondamentale che i sistemi locali acquisiscono una riconoscibile autonomia istituzionale
E l'assenza di questo ruolo autorganizzazione delle istituzioni locali resta oggi una delle maggiori carenze carenze strategiche
Oggi l'economia del Nord Est la nostra regione ha bisogno di avviare grandi trasformazioni
Primo fra tutti deve affrontare il problema di come dare un più consistente tessuto organizzativo a sistema sociale al sistema industriale in modo da acquisire quell'economia di scala nella produzione anche nella utilizzazione delle conoscenze che oggi al nodo cruciale che rappresenta tuttora la carenza più vistosa del sistema imprenditorialità diffusa si tratta di bassa di passare da sé da Baccini Luca locali a Baccini Priest più estesi e procedere in questa di rione significa anzitutto fare alleanze a unire le forze a scala metropolitana regionale interregionale proprio per acquisire autonomia nelle funzioni rare nelle funzioni condizionanti
Significa guardare non soltanto le altre regioni italiane
Ma guardare a tutte le altre regioni in Europa e nel mondo a cominciare da quelle a noi vicine l'Austria la Slovenia la Carinzia significa anche un'opera di restauro delle identità storicamente presente presenti in quest'area all'est nord est
La cui inevitabile proiezione verso il centro esterne è oggi poco praticabili all'insegna della destra data proprio la specifica cita del confine nordorientale e la specialità alla regione si tratta di un luogo in cui sono compresenti e vitali oltre la cultura e di lingua italiana quella slovena quella friulana dove rimane divisi ma la memoria e la presenza austro tedesca
Fare leva su queste risorse non è il solo modo per dare ai pochi a pochi in prese la possibilità di arricchirsi e il modo per dare ai tanti ai molti la possibilità di non essere posti ai margini del processo di globalizzazione
La sfida dell'autorganizzazione dunque la sfida più importante per il nostro Paese la sfida più importante per la nostra area e la sfida di volere un progetto collettivo che riesca a mettere assieme le ragioni dei tre milioni quasi di disoccupati e le ragioni dei cinque milioni di impresa
Naturalmente il disegno generale di riforma delle istituzioni
Deve supportare lo sviluppo delle politiche regionali e interregionali il mito delle cento città è un mito antico della politica italiana ma oggi la politica se vuol far fronte alle sfide del futuro e tenuta a rinnovare le proprie parole d'ordine oggi servono soggetti forti in grado di sostenere il confronto con lo Stato e con le altre Regioni d'Europa ed europea
Non si tratta di prevedere ipotetiche macroregioni ma piuttosto sull'esempio del federalismo tedesco salvaguardando l'identità delle regioni esistenti si tratta di consegna
Dire la collaborazione orizzontale tra Regioni una collaborazione che rafforzi la posizione di queste nei confronti dello Stato per le questioni tutte le questioni di interesse sovraregionale
Nel dibattito in corso c'è ormai un certo consenso sulla base di alcuni aspetti la riforma rovesciamento del sistema di ripartizione delle competenze la progressiva riduzione dell'amministrazione del luogo l'abitazione centrale dello Stato il cosiddetto
Il federalismo fiscale e così via
Non tra non trova ancora molti consensi la proposta invece che pure una proposta essenziale dell'istituzione del Senato delle Regioni a composizione rappresentativa degli esecutivi delle regioni
Che potrebbe garantire una partecipazione di queste alle più importanti decisioni nazionali di loro interesse una partecipazione non condizionata dalla dislocazione partitica o politica dei loro rappresentanti
Come invece potrebbe accadere o meglio accadrebbe fatalmente se questi fossero di derivazione elettiva sorprende che le proposte dei gruppi parlamentari la Sinistra democratica non sembrino coerenti con questa impostazione una impostazione su cui convergono le tesi dell'Ulivo le proposte delle Regioni l'elaborazione lo stesso confronto nel nostro partito
Un partito la cui scelta federalista non è un espediente tattico non è una concessione a Bossi ma è una scelta strategica
Non si tratta naturalmente di creare con la riforma nuovi enti investiti di funzioni provvidenziali a cui affidare interamente le sorte due realtà economiche sociali
Piuttosto
I nuovi enti devono essere posti in condizione di reagire di assecondare di accompagnare lo sviluppo di quelle comunità e la crescita alle ispettive
Comunità economiche sociali dunque bisogna pensare ad un assetto leggero delle istituzioni che con conservi loro la funzione di guida della società senza preclude alle acque l'autonomia delle scelte Brito gliali finanziarie troppo spesso in passato gravate dalla presenza ingombrante la mano pubblica
In questo senso non possiamo accettare la prospettiva di chi sostiene l'esigenza che non venga meno il tasso complessivo di potere pubblico nel nostro nel nostro ordinamento
La riforma non può essere pensata come una mera operazione di trasferimento di funzioni dallo Stato alla Regione di Novate deve essere l'occasione di un generale ripensamento del rapporto cittadino è autorità rielaborare dunque l'identità collettive affiancando quelle primarie l'identità più estese competitive a scala regionale e sovraregionale identità necessaria per progettare legittimare è governare ovviamente ho perso non riassetti è uno sforzo che oggi la sinistra può e costruire accompagnando lo sviluppo dal basso della società il futuro infatti non si attende soltanto ma lo si costruisce giorno per giorno il futuro in fondo nelle nostre mani
Parla Zanonato sindaco di Padova si prepari Stefania Pezzopane
Non c'è Claudio Zanonato
Stefania Pezzopane
Assessore regioni Abruzzo
Care compagne e cari compagni il vero tema di questo congresso
è la sfida del governo è una sfida a mio avviso doppia ed esaltante
è una sfida per l'alleanza dell'Ulivo ed è una sfida sulle idee e sui nostri programmi
Ecco quindi che questa fase politica va ben oltre il semplice cambio di un ceto politico con un altro
Ma apre invece una stagione di profonda trasformazione del Paese
Per intere generazioni di compagnie di compagni il principale assillo è stato dimostrare di essere un partito di governo
Oggi il nostro partito è un partito che governa e il compito di questa classe dirigente è quello di rinnovare seriamente lo Stato le Regioni le comunità locali
Sento che questa sfida è ancora più grande nella mia regione l'Abruzzo
E questa sfida coinvolge con il Partito democratico della sinistra l'intera coalizione di Abruzzo democratico
L'alleanza che ha portato per la prima volta tutta la sinistra insieme cattolici alle forze laiche al governo della Regione
L'Abruzzo è forse nel momento più difficile della sua storia per la sua condizione inedita e incerta all'interno dello scenario europeo
Oggi senza i sostegni economici delle aree depresse siamo unica tra le regioni europee alla ricerca di una nuova collocazione nel sistema economico di Max scritto
Una nuova collocazione che ci accompagni dei prossimi anni verso uno sviluppo pienamente auto propulsivo
Ma per reggere questa straordinaria sfida dobbiamo tutti insieme superare le inadeguatezze dell'alleanza
E i ritardi dello Stato e della pubblica amministrazione per dare qualità e consenso alla nostra azione politica quotidiana
Per questo torna prepotentemente alla ribalta il ruolo della politica come partecipazione democratica e consapevole alle scelte ebbene abbiamo fatto a resistere alle lusinghe dell'antipolitica
Frutto della degenerazione del vecchio sistema di potere ma anche di una ideologia ematologica e autoritaria che negli anni scorsi ha rischiato di travolgere l'intero impianto democratico del Paese
Con il nostro impegno con i successi elettorali conseguiti con la maturità il consenso che tutto il PDS esprime in questo congresso oggi finalmente segniamo e dobbiamo esserne fieri la rivincita della politica e del nostro partito
Un partito certo da riorganizzare e rinnovare
Ma un partito che sia all'uopo essenziale di confronto di rapporti di costruzione di progettualità e di senso comune un partito insomma luogo di identità e strumento di azione civile nella sua storia recente il nostro partito ha già vissuto grandi mutamenti della sua originaria identità industrialista e penso innanzitutto a come è stato profondamente giustamente cambiato dall'ingombrante incalzare della differenza sessuale dalla forza delle donne dal conflitto positivo che tante compagnie hanno fatto vivere nel partito e nella società
Ma la fase di trasformazione oggi continua e l'innovazione va ancora accentuata le generazioni che oggi governano questo Paese le città le regioni sono state fortemente attraversate dagli interrogativi sulla qualità dello sviluppo e sulla qualità della vita
Nel nostro partito oggi ci sono molti ambientalisti impegnati ad incidere più nettamente sui temi della qualità dello sviluppo e della vita del nostro Paese si tratta insomma al tempo stesso di accentuare
Alcuni temi di forte portata culturale speranza per l'oggi
E per le generazioni future ma anche di guardare meglio al nostro territorio e ai conflitti che esso presenta di offrire nuove e qualificate opportunità ai modelli di consumo agli stili di vita
C'è bisogno qui di un punto alto del pensiero della sinistra che introducano una nuova azione
è una nuova etica nella politica dia cioè un senso profondo alle scelte economiche sociali attribuisca valore e vorrei dire più calore all'azione di governo
Dico questo perché negli ultimi mesi il centro sinistra
Ha compiuto uno sforzo necessario e decisivo di rigore e di risanamento economico lo ha fatto con equità e saggezza e tutti noi siamo consapevoli di ciò e ne sosteniamo l'impegno ma sappiamo anche che questo risanamento da solo non basta a scaldare il cuore della gente
E non solo perché ancora non si producono gli effetti espansivi di una ripresa economica e occupazionale ma anche perché dobbiamo saper dare alla nostra azione il valore aggiunto di una speranza positiva di una certezza per il futuro
Non penso solo all'intuizione di Berlinguer sull'austerità o all'affermazione della coscienza del limite penso più concretamente a una nuova cultura dello sviluppo attenta più alla qualità che alla quantità del lavoro e dei consumi
A un investimento più sui beni d'uso questi beni di scambio della nostra società
Penso infatti che ridurre Jura gli orari per cambiare i tempi di vita aumentare le occasioni di lavoro attivare nuovi servizi alle persone per rispondere alle moderne elevate domande di welfare
Investire sul territorio tutelare l'ambiente non solo per preservarne l'habitat ma per accrescerne gli standard di sicurezza sociale di attrazione economica
Promuovere i consumi di qualità
Dal turismo alla cultura sempre più richiesti demo noto nei ritmi metropolitani agire in ogni città sul recupero e la riqualificazione urbana piuttosto che sull'espansione abitativa ecco penso che tutto questo e altro ancora possano indicare una cultura di governo davvero innovativa capace di parlare di sogni di benessere come diceva questa mattina
Walter Veltroni di salute e di serenità della gente di arricchire i tempi di vita di aumentare le opportunità individuali di crescita e di formazione
Tutto ciò richiede una quotidiana faticosa straordinaria azione di governo soprattutto a livello locale regionale per intervenire sulle moderne contraddizioni del nostro Paese
Intere generazioni si sono formate sul conflitto politico tra nord e sud oggi questo conflitto prende nuove forme anche all'interno di ogni singolo Paese e pone nuove problematiche
Lo spopolamento delle zone interne la congestione dei litorali il tema delle aree metropolitane
Diventa allora essenziale affrontare un dibattito serio sullo sviluppo del nostro Paese che coinvolga fortemente gli enti locali e le regioni per questo
Sono intollerabili a mio avviso i ritardi e le oscillazioni sulla riforma federale dello Stato
è intollerabile l'ostinato accentramento dei poteri il mantenimento cioè in uno Stato moderno di istituzioni barocche come le soprintendenze la mia regione fuori dall'Obiettivo uno è nel limbo inattesa cioè di riformulare un proprio status di regione europea
Nel frattempo però prova investire sul suo territorio
Lo protegge attraverso la politica dei parchi
Sviluppa con le regioni contigue l'ambizioso corridoio Adriatico e il Progetto di sviluppo dell'Appennino Parco europeo tutto questo per promuovere il meglio del suo patrimonio di beni ambientali e culturali
Questi altri treni potranno essere la base per un accordo Stato-Regione
Ma anche per questo e ancor di più per questo hanno i serpenti cari compagni nel governo un PDS convinto fino in fondo di investire sul regionalismo e sulle politiche territoriali
Mettere quindi al centro della nostra azione di governo la qualità dello sviluppo questo è il modo più serio per rispondere al successo dell'emendamento sulle politiche ambientali
E quindi avviare seriamente con le regioni il confronto su un quadro di riferimento nazionale quindi qui dire individui le linee guida dello sviluppo del territorio
Infine c'è bisogno di puntare sulle risorse umane di investire seriamente sulle giovani generazioni attraverso serie ed innovative politiche culturali e di formazione anche politica che sviluppino la creatività i talenti come diceva Veltroni e la responsabilità pubblica
La sfida del governo sta infatti anche nel costruire una classe dirigente diffusa e autorevole competitiva ma solidale
Capace di governare processi complessi come la riorganizzazione industriale il risanamento dello Stato la riforma del Welfare
Proprio perché la sfida e ambiziosa abbiamo bisogno di un partito della sinistra all'altezza di questi difficili compiti un partito che abbia il senso di responsabilità per comprendere la fatica del governare
Ma anche lo spirito critico per accelerare qualificare l'azione di governo
Un partito della sinistra che non coltivi l'illusione dell'autosufficienza
Ma non rinuncia ad essere se stesso all'interno dell'Ulivo la dell'Ulivo questa sinistra può avere un grande futuro io sono convinta che lo conquisterà se saprà ascoltare la mente il cuore di ognuno di noi
Allora la parola
Ubaldo Benvenuti segretario della federazione di Gene Hoglan
Si prepari Flavio Zanonato
No
Compagne e compagni dal ventuno aprile
Il nostro partito e per la prima volta pienamente forza di governo
L'entusiasmo delle prime settimane dell'estate
Ha progressivamente lasciato spazio si è avvertito anche nei nostri congressi
Alla preoccupazione preoccupazione di saper adempiere pur nella difficile situazione in cui il governo si trova ad operare al compito di rispondere positivamente a quel grande investimento di fiducia e di speranza che molti italiani hanno fatto il ventuno aprile votando per noi e per l'Ulivo
Eppure mi pare si possa dire che il primo bilancio che comincia a delinearsi con contorni sempre più definiti non sia cosa da poco
Lo ricordava Veltroni
Il miglioramento dei conti pubblici un tasso di inflazione mai così basso negli ultimi venticinque anni la riduzione significativa dei tassi di interesse non sono solo indici macroeconomici che interessano solo gli economisti di Bruxelles o del Fondo monetario internazionale
Sono risultati concreti che interessano la vita quotidiana di milioni di lavoratori di imprenditori grandi e piccoli dei cittadini tutti
Tuttavia un giusto orgoglio è una giusta valutazione dell'azione di governo
Direi persino la giusta consapevolezza degli obiettivi di fondo a lungo termine che vogliamo perseguire non debbono indurci indurci in alcun atteggiamento trionfalistico
Il giudizio positivo non deve nasconderci le difficoltà anche gravi che ancora al Paese vive
E che devono spingerci a continuare l'azione di risanamento e a perseguire ancora con maggiore determinazione l'azione di riforma e di sostegno allo sviluppo e all'occupazione
Per sgominare con i fatti quel tanto di aria cupa e di preoccupazione anche giustificata che si respira nel Paese
Certo il governo non può semplicemente tentare di galleggiare
Entrare nella moneta unica è davvero una priorità
Ma le manovre devono ancora di più essere affiancate da processi riformatori reali
E anche per questo che il nostro dibattito congressuale
Sì è molto concentrato su quelle tre sfide che Veltroni ricordava nella relazione lavoro istruzione stato sociale
Sfide che vanno raccolte da subito poiché altrimenti saremo sempre di più sommersi da un ricorso crescente che talvolta appare irrefrenabile di manovre e manovrine di cui difficilmente alla lunga si può capire il senso
Ma soprattutto su una cosa voglio richiamare l'attenzione ed è il problema che mi pare venga anche un po'sottovalutato anche nel nostro dibattito congressuale il problema dell'esistenza nel nostro Paese del rischio di una nuova frattura sociale
Questo nodo viene spesso messo in secondo ordine rispetto ad esempio a rischio quando si parla di stato sociale che la riforma dello Stato sociale significhi allentamento della copertura sociale significhi nuove discriminazioni e nuove diseguaglianze
Il problema è tiene la sottrazione italiana nuove discriminazioni nuove disuguaglianze ci sono già
E quindi la necessità e riformare l'attuale stato sociale in modo che possa coprire quelle discriminazioni e quelle diseguaglianze e quindi affermare nuovi diritti
è la nuova articolazione sociale del nostro Paese ancor prima dei parametri di Maastricht che ci impone una decisiva azione di riforma
E la realtà costituita dal fatto che ancor prima che in alto in basso nella scala sociale si è inclusi o esclusi dal mercato del lavoro e dallo stato sociale
Il fatto che accanto alla posizione di classe compaiono oggi nuove dimensioni della disuguaglianza legate al genere all'età all'etnia al luogo di residenza
Il fatto che grazie a gravi distorsioni nel mercato del lavoro nell'assetto proprietario e nel sistema formativo il nostro è il Paese tra quelli dell'OCSE o una minore mobilità sociale dove il primo lavoro
Quando c'è e spesso frutto del caso diventa molto spesso lavoro per tutta la vita
Una nuova articolazione sociale
Dove è vero che gli impiegati sono il gruppo sociale più numeroso e il settore terziario è quello più ampio per livelli occupazionali
Ma dove proprio nel terziario si è creata una vasta fascia di lavoro precario dequalificato
Che fa parlare molti studiosi di formazione di un proletariato post industriale caratterizzato in genere da precarietà bassi salari forte livello di femminilizzazione
E ancora quelle che vengono chiamate forme di lavoro atipiche interessano ormai centinaia di migliaia di lavoratori e spesso non esistono strumenti per controllarle o regolarizzarli
E nella condizione concreta di molti lavoratori il confine tra lavoro dipendente e lavoro autonomo è un confine difficilmente tracciabile e questo comporta una collocazione diversa di questi lavoratori rispetto al sistema fiscale ai sistemi di protezione alla tutela sociale
Insomma c'è una realtà in cui il famoso terzo della società richiamato da te per blocchi non è formato solo dalle fasce tradizionalmente marginali
Una realtà in cui la coperta dell'attuale stato sociale e contemporaneamente troppo larga e troppo stretta
La mia città per esempio
Genova ha una disoccupazione dell'undici e due per cento la più alta del Nord
Quasi sessantacinque mila giovani iscritti al Collocamento e insieme c'è una vasta diffusione di lavoro nero giovanile e di lavoro nero di lavoratori prepensionati
Questa realtà
Non reggerà a lungo
Mantenendo anche una coesione sociale il rischio di fratture pericolose è evidente la riforma del Welfare l'applicazione del Patto per il lavoro l'assist la riforma dei sistemi formativi sono il modo per prevenirlo ma attenti
Occorre a mio avviso anche molta attenzione al modo in cui si procede c'è anche infatti un secondo rischio quello di uno scontro con crescenti corporativismi
Non dico che occorra rallentare anzi semmai penso proprio il contrario penso ad esempio che non sia bene accumulare ritardi nell'applicazione del Patto per il lavoro firmato il ventiquattro settembre
Penso che occorre davvero percorrere la strada delle riforme appendo su questo un confronto con le parti sociali e con il movimento sindacale
O diamo questa dimensione all'azione di risanamento o rischiamo non solo di non essere compresi ma di vivere preoccupanti tensioni sociali vedete
Io penso che il sindacato italiano
Che al sindacato italiano vadano riconosciuti grandi meriti
I sindacati sono stati davvero Soggetti innovatori per innovatori
Non solo con l'accordo del ventitré luglio ma con la riforma delle pensioni
Oggi talvolta difesa anche da chi l'ha versata e combattuta
E anche con l'accordo sul lavoro del ventiquattro settembre e allora anche il governo deve assumere un atteggiamento chiaro cristallino direi inequivocabile con il movimento sindacale
Le difficoltà del movimento sindacale
Quando si trova spesso scavalcato da una componente della maggioranza non sono non possono essere considerati solo un problema del PDS
La tenuta del movimento sindacale di questo movimento sindacale così capace di innovarsi deve essere obiettivo politico di tutto il Governo e di tutta la maggioranza
Parliamoci con franchezza su questo a mio avviso c'è da recuperare non è bene per il governo dell'Ulivo essere richiamati anche con una giornata di lotta dal movimento sindacale sui temi del lavoro e anche in questi giorni
Sarebbe bene essere chiari non lasciar passare messaggi pericolosi su tagli un po'generi c'è generalizzati a pensioni e sanità
Si apra al momento opportuno un confronto complessivo che consenta davvero di abbinare Risanamento e riforma
Capisco bene che c'è da rassicurare i mercati finanziari ma non possiamo non assicurare anche milioni di lavoratori giovani e donne e possiamo rassicurarli
Non non toccando niente ma con un chiaro e complessivo Progetto di riforma e risanamento
Veltroni ha detto non dobbiamo permettere che nessuno di noi sia costretta a dire volevamo cambiare il mondo e il mondo ha cambiato noi
Penso che non dobbiamo neanche permettere a nessuno di noi ha nessuno dei nostri elettori per dirla con una battuta di Altan sono un po'deluso ma ero tanto illuso prima che almeno siamo un pari
Care compagne e compagni ho finito ho voluto toccare solo questo tema anche nel corso di questo dibattito congressuale abbiamo registrato non solo un accordo politico ma anche forti segni di ripete di rivitalizzazione del partito
Nella nostra federazione la campagna congressuale è stata caratterizzata ad esempio da una significativa partecipazione di giovani e da una ripresa delle nostre organizzazioni di posto di lavoro
Sono segni buoni che dicono che nonostante la difficilissima situazione in cui ci troviamo a operare la fiducia e la speranza verso di noi sono molto ampie
Noi siamo un partito che ha solide
Radici nel mondo del lavoro abbiamo un vasto consenso è un'autorevolezza forte tra i lavoratori italiani
Abbiamo l'autorevolezza per chiedere ai lavoratori italiani non una politica di nuovi sacrifici ma una forte capacità di trasformazione e innovazione
Abbiamo l'autorevolezza per avere il consenso e il protagonismo dei lavoratori per una politica di coesione sociale per realizzare un nuovo compromesso sociale su cui basare la conclusione della transizione della nostra società
Dobbiamo avere quindi anche la capacità politica e programmatica per affermare questa proposta
Con questo congresso e Comuna più determinata azione riformatrice di governo possiamo aprire una nuova fase nello sviluppo economico sociale e civile del nostro Paese
L'aria ora Flavio Zanonato si prepari Nicola Rossi
Allora pronunce
Allora
Darei la parola Nicola Rossi
Si prepari a
Chi non c'è
Non illudiamoci
Le trasformazioni in corso economiche e sociali demografiche non hanno un esito predeterminato
Non ammettono una sola possibile conclusione
Non illudiamoci
Ai nostri nipoti non potremo dire salvando la nostra coscienza che non c'era nulla da fare se non resistere per quanto possibile non è così
Gli esiti di quelle trasformazioni sono aperti e tutto dipende non solo da fattori oggettivi ma da quali forze sono e saranno in grado di condizionare e determinare le scelte future
E questo io credo necessario punto di partenza del dibattito sulla riforma dello Stato sociale che un dibattito non più sul se una riforma è necessaria ma sul come farla e sul chi sarà a guidarla
In questo senso la sinistra democratica italiana si chiede oggi come cinquant'anni fa si chiese alla sinistra democratica europea di porre le basi attraverso la ricostruzione dello stato sociale per un nuovo periodo di crescita garantito da un nuovo patto sociale
Alla sinistra democratica si chiede di porsi alla testa di questo processo richiamando uno degli elementi costitutivi della propria identità
L'idea che una maggiore giustizia sociale può non solo convivere con una maggiore crescita economica ma esserne il motore
Alla sinistra democratica si chiede di ridefinire le politiche redistributive affinché fondano responsabilità individuale e giustizia sociale
Affinché mirino ad assicurare una realtà aveva una realtà di uguaglianza delle opportunità di accesso piuttosto che una illusoria uguaglianza dei punti di arrivo associandoli una rete di garanzia intesa rendere effettiva la partecipazione di tutti alla vita collettiva puntare solo sulle garanzie dimenticando le opportunità come talvolta ha fatto in passato la sinistra italiana e operazione non solo Mino per ma a volte profondamente iniqua fra giovani e meno giovani fra donne e uomini
Alla sinistra italiana si chiede di costruire una società non solo libera uguale ma anche coesa in cui sia forte il senso di appartenenza ad un progetto comune e nessuno possa dire di essere stato lasciato indietro
Ma la sinistra democratica italiana si chiede anche di usare l'occasione irripetibile offerta dal dibattito sullo Stato sociale per domandarsi con pacatezza quale tipo di società si si è andato formando nell'ultimo quarto di secolo discutere sulla contrapposizione tra opportunità e garanzie e possibile su è possibile solo così
Se ci si interroga prima sulla capacità che il sistema economico e sociale italiano
A di riallocare le opportunità fra i diversi segmenti della società di creare canali reali di mobilità di rimescolare le carte di realizzare o quanto meno di porre le premesse per realizzare una reale redistribuzione del potere
Perché vedete lo stato sociale che abbiamo di fronte porta certamente inequivocabili i segni e delle lotte della sinistra e delle conquiste del mondo del lavoro ma porta anche indelebili e paralizzanti i segni della politica sociale del ventennio che certamente non ci appartiene
Porta anche i segni dell'assistente assistenzialismo democristiano che abbiamo combattuto porta anche i segni di un modello di sviluppo che non abbiamo mai condiviso né accettato e che forse avremmo dovuto combattere con maggiore vigore
Anche per questo la discussione sul tema delle opportunità e delle garanzie non è compiuta se non si tiene conto delle reali forze in campo
E allora ricordiamo che questo nostro Paese di opportunità ne avete ben poche
Che sinistre mai quella che non avverte come un'offesa un sistema in cui avere ambedue i genitori operai determina in misura rilevante il destino dei figli facendogli spesso e non sempre volentieri degli operai
E non si pensi che in questo nostro Paese le garanzie poi abbondano
Che sinistre mai quella che non avverte come una ferita la presenza in questo paese di quattro milioni di analfabeti funzionali e che sinistra ma è quella che tollera senza insorgere che i tassi di mortalità delle classi meno abbienti aumenti no come hanno fatto negli ultimi anni
Posto in questi termini il dibattito offre spazi enormi per la sinistra a cui si offre l'occasione di liberare e dare giustizia sociale ad una società caratterizzata da livelli elevati di disuguaglianza da una progressiva chiusura dall'irrigidimento mancano infatti nel modello di sviluppo del che ha informato l'ultimo ventennio i segni di una redistribuzione effettiva del potere economico quella che abbiamo intorno a una società bloccata il cui superamento richiede urgentemente non solo un diverso modello di sviluppo
Ma soprattutto una riforma dei meccanismi di fondo dell'economia e della società
Oltre che una forte redistribuzione di opportunità a favore delle giovani generazioni oltre all'ampliamento della base proprietarie delle piccole grandi imprese oltre ad un'allocazione più efficiente degli assetti proprietari anche quindi una riforma dello Stato sociale
Andiamo oltre all'ora il dibattito certamente importante utile legittimo fra opportunità e garanzie
Andiamo oltre la richiesta assolutamente giustificata di dare ai giovani quel che dei giovani senza farne merce di scambio sul mercato delle pensioni andiamo oltre
Per ribadire da un lato che il luogo per eccellenza del welfare e mercato del lavoro per affermare con forza che il lavoro è alla base del welfare
Il lavoro deve tornare al centro dell'impianto quel fare istigò pubblico non nel senso in cui lo era nel vecchio welfare fordista
Che aveva in sé un elemento oggettivo di chiusura nei confronti dei non lavoratori ma nel senso di una rinnovata consapevolezza del nesso che intercorre tra lavoro protezione sociale e potenziamento delle opportunità per tutti i cittadini
Da uno stato sociale dispensatore di indennizzi contro i rischi a favore dei lavoratori assicurati si deve passare di uno stato sociale promotore di opportunità per i cittadini prime fra tutti l'opportunità di lavoro
Andiamo oltre dunque e cominciamo a costruire un welfare che si dati alle nuove condizioni della società e dell'economia
Che si trasformi da strumento di protezione disegnato per una società di lavoratori dipendenti maschi capifamiglia di nuclei monoreddito a strumento inteso a semplificare la vita di nuclei familiari che cambiano al cambiare del tempo dello spazio
Uguali per disegnato per rendere più agevole passaggio di donne e di uomini da un'attività all'altra dentro o fuori del nucleo familiare da un lavoro all'altro autonomo dipendente o altro che sia da un luogo all'altro da un'età all'altra da una famiglia all'altra un welfare che ridisegna i suoi ambiti tradizionali sanità previdenza assistenza e si estenda fino a coprire i temi del mercato del lavoro dell'organizzazione del tempo dell'istruzione dalla formazione
Un welfare che permetta un diverso atteggiamento nei confronti del rapporto di lavoro e quindi dal mercato del lavoro
Non più una normativa che per proteggere carichi il sistema economico di vincoli e limiti ma un insieme di strumenti agili che esaltino le possibilità di scelta individuali
Non tanto un welfare incentrato sui trasferimenti quanto un welfare attento alla fornitura di servizi e non una rete burocratica in cui rimanere impigliati ma un'istituzione intelligente capaci di seguire prevenire non solo di assistere andiamo oltre allora
Anche per merito della discussione congressuale negli ultimi mesi abbiamo raggiunto un risultato importante un risultato per certi versi straordinario di cui sottovalutiamo l'importanza abbiamo rovesciato l'impostazione che il dibattito sulla riforma dello Stato sociale aveva preso dettando i nuovi termini della questione ne abbiamo affermato la valenza istituzionale abbiamo sottolineato che si trattava di riscrivere un patto tra i cittadini
Abbiamo chiesto e ottenuto che una maggiore equità fosse un obiettivo almeno altrettanto importante di una maggiore efficienza
Abbiamo costretto in un angolo chi pensava che la questione dello Stato sociale potesse essere ridotta al semplice binomio pensioni e Risanamento dalla finanza pubblica
Ora non è il momento di esitare non è il momento di tirarsi indietro dettati i termini del cambiamento ora è il momento di imporlo di guidarlo di governarlo senza eccessivi timori con pazienza con grande sapienza con molto molto coraggio
Quella sapienza e quel coraggio di cui è piena la storia della Sinistra democratica italiana ed europea
Ogni nuova proposta
Parole non le ha pronunciate con me rivoluzionario del passato come potreste immaginare
Queste parole le ha pronunciate nel mille novecentoquarantadue William e avrebbe Ricci uno dei padri dello stato socio dello Stato sociale europeo sono parole che valgono anche oggi grazie
Prima di dare la parola a Flavio Zanonato approfittò per leggere un comunicato
I coordinatori delle delegazioni regionali sono pregati di recarsi presso la Segreteria organizzativa situata negli uffici alle spalle della presidente Ater urgenti comunicazione
Approfitto ancora per ricordare a tutti coloro che intervengono di consegnare il loro testo scritto alla segreteria del congresso
Dopo il congresso della lega nord l'ennesima dichiarazione di volontà secessionista di Bossi molti mi hanno posto il problema del realisti citati questa prospettiva
E possibile questa è la domanda che nelle regioni del Nord Italia prevarica una volontà di successione
Ho solamente che si inneschi quel perverso meccanismo che porta scontri ad atti di rivolta fiscale non fiscale ad episodi simili a quelli che si stanno ad esempio verificandone in Spagna
Questo domanda secondo me è difficile dare una risposta netta e di fiderei da chi pensa di avere una risposta precisa da dare da una parte infatti il tenore di vita elevato di una maggioranza della popolazione e la normalità dei comportamenti di gran parte della gente del Nord fanno pensare a questa prospettiva come ad un evento assai improbabile
D'altra parte il clima di a scontentezza tende a crescere al di là spesso indipendentemente dai fatti concreti dalle condizioni di vita reale dei problemi quotidiani della gente
Cresce nonostante le iniziative della lega che paiono qualche volta folcloristiche e scarsamente capace di attrarre a causa di un insieme di spinte di resistenze che diverse tra loro tendono a convergere nel risultato
Penso al caso degli allevatori che non avendo rispettato le direttive europee sulle quote latte pur avendone percepito i vantaggi
Non vogliono ora subire le conseguenti sanzioni o a chi si oppone ad ogni cambiamento dello stato sociale anche questo non garantisce più fasce di popolazione in difficoltà ma creato e mantiene nicchie di nuovo pre dileggio
Penso a categorie di lavoratori che operando in servizi pubblici particolarmente delicati ad esempio i trasporti sono in grado di esercitare ricatti particolarmente efficace nei confronti delle amministrazioni
O del governo penso alla protesta contro una presunta eccessiva pressione fiscale da parte di soggetti che non hanno certo le carte in regola per protestare su questo terreno e ancora un modo di presentare ogni vicenda politica italiana la vicenda di attualità del nostro Paese come elemento di spaccio e di degrado sistematico e del resto i nostri ministri e sottosegretari girando si saranno accordati
Che il piagnisteo rivendicazioni nei confronti del centro visto come la causa di tutti i malanni
E anche possibile solutore di ogni problema solo diffusi indipendentemente dalla collocazione politica dalla categoria sociale di chi parla e anche spesso dalle loro ragioni ecco questo insoddisfazione psicologica diffusa che si diffonde con una moda culturale contribuisce a creare una subcultura io credo che esalta atteggiamenti egoistici anti solidali qual era una volta possono alimentare anche l'idea di una rottura dell'unità nazionale
Non ha davvero semplice prevedere se dà ragione ad un certo punto prevarrà e ci sono molti motivi per pensare anche a questo così come non è facile individuare iniziative capace di opporsi alla cultura della rottura dell'unità nazionale non solo sul terreno culturale e ideale ma anche su quello delle iniziative concrete immediatamente attuabili e immediatamente operative
E pur condividendo
L'esigenza di una riforma federalista dello Stato italiano non credo lo voglio dire che tra le misure che possono contrastare nell'immediato questa tendenza ci sia il federalismo
Io non credo che la trasformazione del sistema istituzionale di per fare posto a risolvere alcuni grandi problemi del nostro paese anche se alla base di alcune risposte
E voglio dire che la costruzione di uno Stato federale partendo dallo Stato unitario e quindi con un processo inverso a quello che altri Paesi che si sono federati partendo da più realtà statali
è un cimento assai arduo che richiede risorse finanziarie ed economiche enormi
E soprattutto produce nel periodo ravvicinato non la soluzione dei problemi ma la loro moltiplicazione spesso tra torniamo come se fosse possibile passare da questa situazione allo Stato federale senza una fase intermedia
Sono cessati infatti tempi lunghi per definire nuove funzioni pubbliche
Nuove procedure per formare competenze capacità ora inesistenti
E necessario trasferire personale da un punto all'altro del Paese superando resistenze la mobilità facili da immaginare resistenze a muoversi resistenze ad accogliere e soprattutto corrono davvero grandi risorse economiche che oggi mancano
Ora l'idea che sottesa almeno nel Nord dove si discute al federalismo è che alla diminuzione della pressione fiscale o almeno la sua invarianza corrisponda una maggiore disponibilità di risorse per realizzare infrastrutture mancanti per un sostegno all'economia e alle previste all'imprenditoria per conservare e qualche volta addirittura per espandere lo stato sociale
Si vogliono più risorse senza alcuna disponibilità a pagare perché si ritiene sia già pagato in passato
Dobbiamo chiederci è possibile tutto questo
E ancora possiamo alimentare un'idea di federalismo come panacea per ogni malanno se questa e come io penso la prospettiva certo il federalismo può esserlo strumento di modernizzazione e maggiore efficienza del nostro Paese può essere la strada che avvicina i cittadini all'amministrazione della cosa pubblica no a velocizzare le decisioni e le scelte e quindi va perseguito ma se l'esempio che abbiamo è quello delle regioni l'esempio non è quello di una maggiore efficienza ma di un maggior
Di una maggior difficoltà a risolvere i problemi
E in ogni caso non è questa la risposta un malessere che alimenta un consenso leghista Clemente uno scontento che serpeggia in una parte grande del Paese perché è una risposta sposata nel tempo richiede tempi lunghi e risorse che non ci sono
Ecco che allora sono convinto che prima di tutto sia necessaria una fortissima mobilitazione che dia il senso agli italiani di cosa significano i processi sociali demografici economici che oggi sono in atto e quali sono le conseguenze
Quali conseguenze potrebbero derivare da un ritardo nel prendere le decisioni nell'affrontare questi problemi e dispensa deve creare una nuova coscienza del cittadino italiano
Renderlo consapevole dei maggiori problemi attuali dal calo demografico al contemporaneo aumento del numero degli anziani al connesso problema delle pensioni
A tutta la partita dello stato sociale che spesso sarebbe meglio definire per quello che assistenziale i ai costi che non si è più in grado di scaricare sulla fiscalità generale alla necessità dei giovani di essere inseriti nel mondo del lavoro anche come fattore di emancipazione
E di maturazione individuale e alla contemporanea rigidità del mercato del lavoro e delle norme che la regolano occorre poi intervenire immediatamente non c'è molto tempo io credo ci sono cose bloccate strada finanziata Ferrovie finanziate sistemi infrastrutturali finanziati che non decollano
Soldi per recuperi o urbanistico che non sono spesi e credo che sia fondamentale e qui si è mosso credo bene Bassanini ma siamo ancora una legge dei lega non a cose fatte
Prendere più semplici le procedure
Il movimento e mi avvio alla conclusione dei sindaci del Triveneto
Ha trovato ha posto questi problemi e ha trovato nel governo sicuramente un'attenzione che non era normale ma non ancora credo una capacità di dare delle risposte
Anche per questo si è affermata l'idea in queste regioni che tra l'altro sono diverse tra loro per storia tradizione i perché due di esse hanno anche lo statuto speciale si è affermata l'idea che abbia la possibilità di successo una formazione politica che partendo dall'esaltazione di alcune caratteristiche socio economiche dell'area capacità notevole della piccola impresa di affermarsi vista la sua elasticità sia dei mercati interni che internazionali e grande laboriosità della gente che punti decisamente sul federalismo
Una formazione che vorrebbe essere trasversale rispetto a tradizioni culturali
Politiche e indifferente quasi alle categorie sociali rappresentate puntando piuttosto sull'autonomismo che dovrebbe garantire maggiore efficienza e il permanere di una fetta maggiore delle risorse fiscali raccolte nell'aria
Sta parlando del partito del Nord Est cioè credo alla base di questa iniziativa anche la volontà di raccogliere un consenso che oggi trova solo nella lega Nord un punto di coagulo e di convogliare tale consenso all'interno dell'area dell'Ulivo
Manca però a questo partito del Nord Est una strategia di sviluppo un piano per coniugare sviluppo e solidarietà
Un programma di iniziative rapportato alle reali risorse economiche e tende questa formazione per ora almeno a considerare semplicemente come terapia la negazione dei sintomi delle diverse patologie
Mi permetto siete pedata correttamente di dissentire da questo Progetto temo che esso parto da un calcolo sbagliato il partito del Nord Est intanto esiste già e purtroppo è la lega
E questo partito non raccoglierà consensi dei soggetti a cui è destinato ma piuttosto come già avvenuto che i vari tentativi luministici dichiarare partite a tavolino finirà con l'aumentare il tasso di confusione tra la gente che avrebbe bisogno di una semplificazione del quadro politico e non di un ulteriore compilate complicazione
E finirà con racimolare i consensi pochi consensi tra gli stessi elettori dell'Ulivo
E del resto siamo all'interno di una proposta che ha accettato acriticamente alcune analisi del Triveneto assai superficiali costruite più come un oggetto giornalistico che come uno studio serio e rigoroso
Non c'è il tempo per un'analisi ma credo che si possa dire che gran parte di quello che accade nella sistema è ancora il risultato della fine della dissoluzione del potere democristiano
Che ha dato vita alla lega che ha dato vita in parte alla Forza Italia e AN
Resta in questa zona l'aspirazione di ottenere i vantaggi persi veri o presunti assicurate da governanti di origine veneta che erano in grado o non bene di dare un governo i processi economici sociali produttivi piuttosto che di portare ingenti cifre grandi trasferimenti statali per opere pubbliche spesso non coordinate tra loro e con scarsa ricaduta sul sistema e per intere categorie sociali
Il vuoto non è ancora stato colmato
è diventata davvero fondamentale l'esigenza di un progetto di sviluppo di Governo della Regione e dell'Italia che dia tranquillità sicurezza le diverse categorie sociali attuando un nuovo regionale Patto sociale
Io credo che qui serve e concludo
Da modello il lavoro che il Partito democratico della sinistra ha svolto nel Paese lavoro che oggi anche quando non siamo amati si viene riconosciuto per il ruolo di grande responsabile forza nazionale in grado di assicurare una prospettiva di governo di dare al Paese senza avventure la possibilità di trasformarsi di farà le riforme dello Stato sociale delle istituzioni di creare un avvenire per l'Italia
Allora la parola Anna Finocchiaro ministro per le pari opportunità si prepari Vincenzo Visco
Compagne e compagni
Io credo che non ci sia altro spazio che quello della decisione ne è un altro attento che cola dell'urgenza di decidere il futuro e che non c'è altro strumento che quella discussione autentica fra di noi
E altro metodo che è quella di un dispiegamento pieno della politica in questo difficile faticoso uscire dalla transizione e lo credo tanto più perché oggi il PDS al governo del Paese governo che ha ottenuto la fiducia dei cittadini su un progetto chiaro sulla capacità di innovazione
E che su questo gioca fino in fondo il proprio destino è la stessa attendibilità dei partiti della maggioranza
Lo credo tanto più guardando alle questioni importanti che ci stanno dinnanzi la riforma dello stato sociale la riforma istituzionale
Due questioni che non si accontentano di soluzione misurate sulla contingenza sulle compatibilità
Attuata con la tattica
Perché qui ed ora siamo nella necessità di decidere per il futuro il futuro
E voglio perciò porre una questione che ritengo preliminare affrontare e decidere
E che attiene strettamente al rapporto tra definizione delle scelte politiche del partito e politiche del governo
L'affronto con riguardo alla mia esperienza di ministro per le pari opportunità e fuori su questo davvero voglio evitare ogni fraintendimento fuori da ogni spirito rivendicativo
Perché ritengo che sia una questione che riguarda molto più da presso la definizione delle politiche del partito e della forza della sinistra che vogliamo costruire piuttosto che il ministro per le pari opportunità del Governo Prodi io colgo alcuni segnali assai significativi che vi vorrei sottoporre la questione che per intenderci definirò della politica delle donne non è neanche nominata nella mozione congressuale come mai
Le donne del PDS hanno poi deciso di presentare un proprio documento l'alternativa sarebbe stato il silenzio del congresso e nel congresso è una presunta invisibilità
Ma il punto è vedete non è il silenzio e l'invisibilità delle donne il punto è invece che il più grande partito della sinistra e del Paese non veda in questa emblematico scorcio di secolo Breve
Così profondamente così vistosamente segnato dal protagonismo e dal cammino delle donne verso la cittadinanza verso l'affermazione della libertà non veda la questione politica che tutto questo pone
Grande questione politica
Capace si è assunta davvero
Di sovvertire organizzazione del lavoro a modello di stato sociale forme della rappresentanza declinazione di uguaglianza tempi della vita cultura rappresentazioni politiche internazionali politiche economiche
Non vedere nell'epoca degli straordinari mutamenti e del richiamo
Doverose condiviso
Al primato della politica per il loro governo non vedere adesso questo straordinario mutamento
Che è fatto da un assolutamente inedito protagonismo sociale delle donne nel nostro Paese ma nel mondo intero non svela la parzialità della politica delle donne
Svela la parzialità della politica e l'alibi della politica delle donne lasciata alle donne confinata nei luoghi della politica delle donne è un alibi troppo piccolo per nascondere un gigantesco fraintendimento una inadeguatezza
E questo giudizio ci riguarda davvero tutte e tutti
Non è il conflitto tra i sessi che sto evocando intendiamoci guardie del Tura che sto riproducendo
E la nostra capacità di essere forza della sinistra che ha l'ambizione di governare con l'elaborazione con la prassi della politica i mutamenti della modernità
E che progetta per questa via il futuro
Non è contenta per ciò che il documento delle donne sia stato discusso nei congressi perché troppo spesso ciò è stato dovuto alla richiesta alla pretesa delle compagne
Perché appunto ciò che nel documento era scritto non era considerato impegnativo
E la questione posta delle compagnie non veniva considerata questione politica centrale fondativa di un asse strategico nella costruzione della forza della sinistra a cui tendiamo e questo dobbiamo vederlo tutte e tutti anche perché e questo è un punto che ha molto a che fare con la formazione della decisione politica dentro al partito oggi e domani
Avrà grande rilevanza nella forza della sinistra europea il rischio è che questo difetto di rilevanze di significanza si traduca nell'idea che alcune questioni io ne cito una per tutte forse la più emblematica la libertà e l'autodeterminazione femminile in relazione alla scelta di maternità
Sia lasciata come questione di esercizio teorico delle donne delle compagne
Ma possa essere contrattata sul grande tavolo della politica neutre
Ogni volta peraltro che il principio di compatibilità con la scarsità di risorse siano esse economico e finanziario politiche facesse ritenere che l'assumere come centrale
Asse centrale del ragionamento la differenza di genere identità femminile la libertà femminile sia un lusso che non ci possiamo permette e lo stesso
Potrebbe dirsi per alcune scelte fondanti di uno modello di stato sociale mentre invece io credo che pensare di riorganizzare lo Stato sociale a partire dal principio della compatibilità con la scarsità di risorse
A prescindere dalla necessità reale di costruire per davvero pari opportunità non è ammissibile
E che pensare di farlo a prescindere dalla differenza di genere non è ammissibili
E ancora ritengo che sarebbe un errore lavorare alla riforma dello stato sociale e alla riforma federale misurando nello schema teorico nelle regioni del Paese nelle quali occupazione servizi qualità complessiva della vita
Risorse autorevolezza delle istituzioni hanno standard buoni o comunque accettabili ma al contrario ritengo che lo schema vada misurato laddove è più acuto il disagio più forte la contraddizione più fragili gli argini istituzionali cioè nel Mezzogiorno
Nello stesso luogo che più fortemente registra le condizioni di più difficile agibilità per le donne lavoro nei servizi nella cittadinanza e di più grande fatica femminile
Ora vedete io so bene quanto sia forte per non richiamo al senso di responsabilità
Di più
Io credo che il senso di responsabilità sia un connotato essenziale della capacità politica
Tanto più in un momento così delicato e difficile per il Paese per il Governo per tutti noi
Ma proprio per senso di responsabilità sollevo questa questione fra le molte di cosiddetta politica generale che pure potrei affrontare mi sentirei sulle quali mi sentirei di dire una parola
Ed io so che si tratta di una questione anche per la sua stessa natura per il suo esigere di costruire un nuovo ordine fondato sulla differenza di genere è una questione scompaginate
Che evoca disubbidienza non è così
Perché peraltro nel governo Prodi è stato nominato un ministro per le pari opportunità e il PDS
Non può rinunciare a ripensare tanto più in questo congresso le sue scelte politiche tenendo conto di ciò non perché io teme l'isolamento o la difficoltà di costruire l'assolutamente inedito
Ma perché vede la necessità di un'assunzione esplicita e piena della questione da parte del governo e da parte del PDS perché nel governo e nei partiti le testimonianze individuali non hanno alcun senso
Ancora
E concludo l'assenza dal documento congressuale della politica delle donne
E a fare che attiene molto fortemente a un nostro quando dico nostro dico delle compagne della donna della sinistra difetto di protagonismo politico e di potere cioè di assenza di strumenti di rappresentazione decisione dentro al partito
Questione non piccola responsabilità non piccola
Responsabilità che riguarda molto da vicino noi donne
Quella di noi
Spesso tentate dalla restarci a contemplare la nostra autosufficienza la nostra autoconsapevolezza così faticosamente raggiunte d'avvertire il pericolo di rimettere per le altre tutto in discussione
Le compagnie lo sanno bene non mi sto riferendo alla necessità o all'opportunità di introdurre meccanismi di partecipazione fondati sulle quote
La discussione di questi giorni sulla scarsa presenza femminile nella Commissione bicamerale non mi convince se alimentiamo al numero delle componenti
Perché il punto secondo me
E invece che nelle condizioni date nel dibattito saranno assenti alcuni temi di alcune elaborazioni sulle quali le donne dentro la sinistra hanno molto riflettuto in questi anni
Per i temi della rappresentanza ad una rilettura del concetto di uguaglianza
Tanto per citare quelle più note
E questo ragionare compagne e compagni e lo dico per rispondere a un'obiezione che ho sentito troppe volte non è un ragionare elitario
Perché attiene troppo da vicino
Alla vita di milioni di donne alle loro solitudini alla loro fatica quotidiana
Alla loro forzata rinuncia all'ambizione alla loro libertà viene e molto attiene alle relazioni tra uomini e donne alla loro equilibrata partecipazione alla costruzione della loro vita e alla crescita delle nuove generazioni e del nostro stesso Paese
E se questo se questo quanto
Attiene alla costruzione teoriche di prassi politica della forza della sinistra europea che nella nostra ambizione nella nostra volontà la nostra speranza
Prevedete possiamo anche decidere che questa questione non può essere affrontata
Perché troppo difficile
Perché siamo rimasti troppo indietro perché troppo faticosa persino perché troppo dolorosa
Ma non facciamo finta almeno tra di noi che non esista perché esistente
Allora la parola Vincenzo Visco a ministro delle Finanze si prepari Pietro Marcenaro
Compagne e compagni
Questo è il secondo congresso del PDS e si svolge dopo un lungo periodo sei anni in una situazione completamente diversa da quanto allora fosse ragionevolmente prevedibile
Siamo il primo partito nazionale siamo il più forte partito ricovero
Questa è prima di tutto la dimostrazione della fondatezza della lungimiranza delle scelte difficili e sofferte che si seppero fare allora
Ma è anche un dato che impone a tutti noi un grande impegno
Per adeguare il partito ma anche le nostre intelligenze i nostri ragionamenti nostro modo di intendere e praticare la politica alle gravi responsabilità alle quali in un arco assai breve di tempo in un contesto di notevoli difficoltà siamo stati chiamati a queste responsabilità siamo stati chiamati dagli elettori per molte ragioni
Ma anche per un motivo molto molto importante
Perché ieri il Partito Comunista Italiano
Di cui io non facevo parte e oggi il PDS hanno rappresentato e rappresentano una forza politica che più di altre ha saputo costruire e coltivare alto senso dello Stato spirito di servizio nell'interesse generale del Paese
Capacità di coniugare rigore solidarietà estraneità dei loro uomini al perseguimento di interessi personali
E ieri il PC è oggi il PDS rappresentano legittimamente anche se non esclusivamente la migliore e più qualità tradizione della sinistra riformista italiana
Gli italiani anche quelli che non condividono le nostre idee apprezzano e condividono i valori civili che sono in questo patrimonio genetico
Di ciò dobbiamo essere consapevoli perché questo è il momento di trasfondere quei valori nella prassi politica e nell'azione di governo questo è quello che gli italiani si aspettano e questo è ciò che noi dobbiamo fare e non tra divenne la loro aspettativa né noi stessi e la nostra storia come partito di maggioranza e di governo abbiamo un duplice compito davanti a noi quello di guidare il Paese sulla strada del risanamento economico
E quello di guidare contemporaneamente e sottolineo contemporaneamente la trasformazione del nostro Paese
Le riforme senza Risanamento semplicemente non si danno il risanamento senza le riforme darebbe via libera alle posizioni conservatrici alle resistenze al cambiamento che trovano ampio spazio nella destra italiana assumendo spesso ambigue inquietante caratteristiche diversione di populismo solo apparente apparentemente in contrasto con l'aspirazione a non mutare la situazione attuale
La sfida da vincere dunque si gioca tutta sul binomio Risanamento vi fornì compito di una fossa dalla sinistra io credo che sia di muoversi su questi due binari con la costante consapevolezze che si tracciano un unico percorso
Sbaglia chi crede che il risanamento dei conti pubblici rappresenti lo scotto per partecipare a un consesso europeo al quale si potrebbe aderire più tardi io non aderire ha fatto sbaglia perché non tiene conto della necessità anche soltanto nazionale di avere ordine del Bilancio
E perché non si accorge che la dimensione europea prima economica e poi politica e l'unica nella quale sia possibile concepire strategie
Di evoluzione produttiva di espansione del lavoro sia sotto il profilo dell'occupazione sia sotto quello non meno decisivo per una forza della sinistra della dignità del lavoro del riconoscimento dei diritti e delle garanzie che in Europa rappresentano il lascito primi principale e non rinunciabile della tradizione del movimento per molti nel mondo in Europa in Italia sono scettici ostili nei confronti di questa tradizione e volevano farne a meno e vorrebbero in verità esorcizzare la come espressione di un passato fastidioso antiquato e ormai superati sono coloro che parlano solo ed esclusivamente di concorrenza mercato flessibilità intendiamoci compagni concorrenza mercato flessibilità capitare capacità di competere in tempi di globalizzazione sono cose importanti
Opzioni essenziali e scelte decisive
Tuttavia non andrebbe mai dimenticato che poi furono proprio i fallimenti del mercato a creare lo sviluppo dell'economia pubbliche e di quelle pianificante ed anche nove cessi
Per cui oggi occorre andare avanti facendo tesoro di tutte le lezioni della storia e non solo di quelle più recenti
Viene spesso riproposto per le OPA l'esempio americano crescita sostenuta forte aumento dello cooperazione mobilità flessibilità si tratta di un esempio importante da valutare con molta attenzione
Tuttavia non va dimenticato che la differenza principale età Europa e Stati Uniti è un altro e precisamente che gli Stati Uniti ma non l'Europa sono un'immensa realtà unificata e fisicamente integrata da reti finanziarie di comunicazione di trasporto di distribuzione dell'energia comune continua dall'Atlantico al Pacifico nonché da una legislazione uniforma uniforme e dall'uso di una unica lingua e questa integrazione che permette l'utilizzazione massima di tutte le risorse disponibili e perciò l'immediata diffusione sull'intero territorio degli effetti ottenibili da ogni fattore di sviluppo
Da qui l'enorme sviluppo delle forze produttive
E questo ciò che manca ciò che serve all'Europa ed è questo limiti attuale del processo di integrazione
Che privilegiando gli aspetti finanziari ed dimenticando anche le indicazioni contenute nel Libro bianco di dello rinvia le enormi possibilità di sviluppo e di crescita di cui le l'Europa potrebbe beneficiare qualora integrasse fisicamente le sue economie
Questa deve essere della visione dell'Europa che deve avere una forza di sinistra e che noi abbiamo
L'Europa è quindi la dimensione di riferimento alla quale la sinistra deve rivolgersi perché l'unica in cui oggi è possibile l'elaborazione di una strategia di crescita e di espansione
E perché la presenza attiva della sinistra potrà garantire un'evoluzione europea non egemonizzata dalla Regioni dalle ragioni delle banche e della finanza
Anche da questo punto di vista dobbiamo assumere consapevolezza di tutta la nostra responsabilità nel concerto Teo infatti la presenza di un governo espresso in larga misura doping larga parte dalla sinistra presenza canta un dato che può contribuire in maniera determinante alla crescita e alla moda maturazione della sinistra europea e anche all'equilibrio delle scelte del futuro prossimo
E mia convinzione che la realizzazione del successo del nostro programma di governo saranno un risultato importantissimo sul quale la sinistra di tutta Europa potrà per la prima volta contare
Dal nostro successo quindi può dunque dipendere non soltanto il futuro del nostro Paese il destino delle prossime generazioni di italiani ma anche in misura non trascurabile prospettive europei per i prossimi anni
Sono fermamente convinto che il nostro partito possieda le risorse di intelligenza cultura e capacità politica necessarie per assolvere pienamente questo complesso mandato
Si tratta di imprimere al nostro Paese una svolta decisiva che non soltanto lo vi sollevi dalla condizione di confusione politica
Economica e civile in cui era sprofondato ma ti fanno un esempio per tutti di come sia possibile ad un popolo motivato e amministrato seriamente raggiungere eccellenti standard economici senza disco otto scostarsi dal terreno della giustizia sociale
Della solidarietà della tutela e dell'emancipazione delle categorie più dei sono queste compagni le ragioni della sinistra Paride ieri e ancora più valide oggi quello che deve essere chiaro e che a questi risultati non si arriva sull'onda dell'entusiasmo della passione politica né grazie agli errori e alle incapacità degli avversari
Servono salita serietà di impegno costanza realismo nel valutare i percorsi possibili lucidità nel definire gli equilibri nel conservarli nel corso del tempo
Servono spirito di servizio e capacità di più di sacrificio serve insomma voglia di lavorare insieme molto seriamente senza aspettarsi fasci di immediate gratificazione
E serve anche un un grande impegno di studio di aggiornamento di analisi del presente in così rapida trasformazione perché se restano fermi valori gli strumenti per affermarli devono necessariamente essere rinnovati
Siamo in coscienza in presenza di processi di redistribuzione del lavoro della produzione su scala mondiale di espansione senza confini dei mercati di mutazioni profondi dei profili e della realtà economica delle classi sociali
Dinanzi a tutto ciò abbiamo bisogno di un profondo rinnovamento dalla nostra attrezzatura di idee e di proposte si tratta di un nuovo umanesimo che restituisca all'uomo una centralità che i mercati e le tecnologie rischiano di sottrarre e anche questo un grande impegno al quale la sinistra non può sottrarsi ed è anche questo un impegno che non può svilupparsi in un solo Paese ma che richiede sponde più ampia cui la dimensione europea può contribuire in in misura decisiva
Colmare il deficit di bilancio dell'Italia a ridurre l'indebitamento pubblico spaventosamente allargatosi soprattutto negli anni Ottanta
Non è un'impresa né facile né indolore il compito del risanamento finanziario compagni e arduo e difficile
Esso è un onere ma è anche uno nove riuscire dove tutti gli altri avevano fallito
Bisognava assumersi questo compito e noi lo abbiamo fatto
Però nel farlo deve essere chiaro e fermo l'intento di salvaguardare i più deboli di non soffocare il respiro che la produzione cominci a recuperare di chiamare a contribuire coloro che possono farlo subendone di meno contraccolpi
E la strada su cui ci siamo mossi fino ad oggi non sempre compresi fino in fondo costantemente avversati con tutti i mezzi da chi non accetta di rinunciare ai vecchi privilegi senza decise
E anche questo è un modo per aiutare l'economia lo sviluppo e l'occupazione liberare risorse e ridurre il costo del denaro ripristinare le condizioni per una crescita equilibrata
Il costo pagato in termini di posto di lavoro per tutti io non creati a causa dei deficit e dei tassi d'interesse proibitivi è stato enorme
Non sono le politiche di Risanamento a creare disoccupazione e invece è vero il contrario
Considerate il problema del Mezzogiorno carente di ogni tipo di insulto infrastrutturazione moderna e vittima della dissennata politica si sale assistenzialista del passato
Immaginate una politica diversa volta ad equiparare ogni utilizzando risorse pubbliche ma soprattutto private le condizioni abbiamo ambientali contesto infrastrutturale in cui le imprese possono nascere e cresce
Vedete facilmente come per questa via si possono creare lavoro molto lavoro oggi e soprattutto domani
Paradossalmente la situazione della disoccupazione in Italia principalmente di suo disoccupazione strutturale meridionale appare più facilmente aggredibile di quella di altri Paesi
Ciò che manca e la possibilità di attivare rapidamente il processo degli investimenti a causa delle mostruose molteplicità di pastoie di adempimenti burocratici nelle quali abbiamo avviluppato la nostra economia
Ed è su questo punto che il governo deve concentrare le sue energie il suo impegno
Tuttavia dobbiamo essere consapevoli che il rigore anche se esercitato con il massimo scrupolo nel calibra nell'impatto sociale nel breve termine non può evitare di suscitare potesse delusione
Il problema premio che quello vigore riscuote dai mercati infatti solo più tardi si rifletteva in maniera stabile visibile continua sulla vita quotidiana dei cittadini
Ma ciò accada soltanto nella misura in cui sapremo adeguare i meccanismi di redistribuzione della ricchezza che oggi mostrano evidenti segni di cattivo funzionamento
La riforma del welfare non è né un alibi né un arretramento dello stato sociale
Al contrario la misura della vitalità di una forza politica della sinistra capace di fabbricare i suoi strumenti secondo le nuove esigenze poste dall'evoluzione sociale proprio per mantenere fede ai valori che ne hanno ispirato la nascita e la storia
L'Italia è stato già ricordato è il Paese con la più bassa spesa sociale dell'intero
Germania Francia Inghilterra per non citare i Paesi scandinavi possiedono reti di sicurezza ben più consistenti delle nostre Pelillo disoccupati
Lazio tutela della famiglia e degli handicap e in Italia la Piovra l'avevo il sistema educativo e tre piove tra e nella collezione di queste disfunzioni come nel complesso della sua capacità riformatrice di modernizzazione che la sinistra gioca la sua credibilità
Sono da riformare le istituzioni naturalmente è un impegno decisivo che coinvolge tutte le forze politiche
Da cui dipende la fuoriuscita del Paese da una situazione di instabilità e di paralisi che ha finito con logorare il rapporto stesso fra cittadini e lo Stato
Sarebbe illusorio tuttavia trascurare che proprio rapporto tra cittadino e lo Stato va ricostruito da subito anche con altri strumenti
La riforma della scuola della pubblica amministrazione del fisco dello Stato sociale
Le abbiamo promesse al Paese in campagna elettorale quelle promesse abbiamo vinto le elezioni è nostro preciso dovere di realizzarle perché questo è il mandato che il PDS
E con questo mandato che il PDS ha voluto i suoi uomini nel governo Prodi
E su queste riforme del resto che il patto sociale è entrato in crisi con l'esplosione di Tangentopoli può essere ristabiliti
E questa ricostruzione insieme nostra prima responsabilità è condizione necessaria per consolidare il nostro titolo a restare alla guida del Paese
Del patto sociale fra i cittadini e lo Stato il fisco rappresenta il termometro più fedele e l'attestato
A me personalmente spetta l'onere non facile di visionarlo ritengo giusto vendere conto a voi dell'opera in cui sono impegnati privarsi di una parte del reddito per devolvere all'uso della collettività e l'atto con cui l'appartenenza competizione perché il fisco sia questo occorre che sia gestito equamente se ciascuno devolvo alla parte che gli compete e che vi sia certezza sull'uso delle risorse finalizzato davvero l'interesse collettivo
Sapete tutti che oggi le cose stanno in maniera molto diverso non tutti pagano il giusto molti non pago una fatto moltissimi Pagotto
Io sono impegnato a cambiare questa situazione devo farlo tuttavia senza far mancare al bilancio pubblico il futuro il flusso di risorse necessarie e come cambiare le volte ad una macchina in corsa senza nemmeno rallentare l'andatura
è un'opera complessa che richiede tempo Energia competenza costanza e decisione
Capisco molto bene l'ansia di chi si aspetta di assistere finalmente al trionfo della giustizia fiscale scovati gli evasori ridotte le tasse a tutti gli onesti pagare tutti per pagare nemmeno insomma come da tempo si del clan
Da parte mia ho rifiutato il rifiuto anche a costo di suscitare qualche delusione polemica di ripercorre l'astratta la strada dei facili proclami tante volte sbandierati dai governi del passato
So che lavoro da fare è difficile dai tuoi e in nessun modo intendo raccogliere consenso i troppo facili compromesse gli annunci miracolistica
I miracoli non le so fare ma le cose concrete sono già tutto in cantiere
Le riforme che sono state approvate dal Parlamento nonostante le più aspre tensioni della destra le resistenze più succulento le insidiose
Messe in campo da chissà che alcuni privilegi e molte franchigie sono in via di cancellazione saranno operative tutte entro l'anno
Il sistema tributario né riusciva profondamente cambiato e un po'per volta anche i più scettici dice si accorgeranno che i fatti contano più delle parole
Un primo avvio di federalismo fiscale accompagnava accompagnerà al d'inizio le stelle federalismo contenuto nella riforma Bassanini
Molte imposte saranno eliminate la sanità e l'ha finanziata dalla fiscalità generale i contributi sanitari e la tassa sulla salute spariva
Ciò determinerà una riduzione non trascurabile del costo del lavoro
Le dichiarazioni saranno unificante anche con quelle contributive e crediti di imposta verranno detratti da quelli che si da quello che si deve pagare
I controlli saranno effettuati con procedure di alta tecnologia avverranno nell'arco di pochi mesi invece che dopo alcuni anni come adesso avviene la convergenza con i sistemi fiscali o appelli avrà un forte impulso in modo da avviare la convergenza di tutte le aliquote e in questo processo abbiamo anticipato Francia e Germania che stanno ancora discutendo le loro riforme fiscali
La macchina amministrativa è già sotto pressione perché sta cominciando a rimettersi in moto
Immagini e la convenienza di una del fisco oggi sovrabbondanti saranno progressivamente Vogts
Tutto ciò richiedeva tempi non avverrà senza incontrare infiniti ostacoli però avverrà perché la condizione necessaria è un affondamento grande
Prego
Tutto ciò richiederà tempo e non aver senza incontrare infiniti ostacoli però avverrà perché la condizione necessaria per dare un senso alla nostra alla mia presenza in questo governo fa ma questa opera l'opera del governo Prodi ha bisogno di essere compresa è sostenuta
E per realizzare questi obiettivi che il governo è nato che PDS ne fa parte con i suoi uomini
è un governo diverso da quelli del passato non solo perché il primo a cui partecipino a sinistra ma anche perché nella sua composizione non hanno giocato nei personalismi nell'oggi che Coven Tizio
In questo consiste uno dei maggiori elementi della sua pubblici robustezza è un merito indiscutibile delle forze politiche che vi hanno contribuito
In questa alleanza di governo abbiamo creduto e continuiamo a credere è un'alleanza fra diverso ognuno con una sua storia dietro le spalle con poche convinzioni riferimenti a valore questa alleanza è però qualcosa di più
Ed incomparabilmente lontane da alleanze di governo stipulate dai vecchi partiti e riconoscersi in alcuni obiettivi comuni in alcuni valori condivisi da cui scaturisce un concetto di lavoro
Il nostro partito non ha soltanto aderito a quel progetto non è stato promotore atterrisce
Lo ha difeso e protetto con tutta la sua intelligenza e adesso ha sacrificato qualcosa come è giusto che sia quando si contrae un patto che deve tener conto anche delle ragioni degli altri
Quel progetto tradotto in prodotti in proposta elettorale ha ottenuto i suoi primi successi sono successi anche fosse soprattutto nostro ma non solamente nostro questo dobbiamo sapere
Conservare come bene prezioso la fedeltà a quel progetto e oggi va concesso condizione necessaria per tradurre il successo elettorale in una vera e diffusa affermazione delle nostre proposte in tutto il Paese grazie alle cose concrete che sapremo realizzare
E ciò è possibile se sapremo fare di ogni tipo differenza con i nostri alleati in una risorsa in più
Se sapremo trarre uno stimolo e occasione di arricchimento da ogni contributo esterno se sapremo in una parola rispettare e capire le ragioni degli altri scoprì nelle compatibilità con le nostre ragione e trasformarle il patrimonio nostro
Compagne e compagni un percorso sul quale il PDS si è notato impetuoso Aldo e di lungo respiro
Sarà necessario il contributo di tutti proprio di tutti per capire e discutere lottare per dare sostanza alle idee concretezze alle speranze e alle aspirazioni legittime di donne e uomini in carne ed ossa
Le possibilità di raggiungere le mete che si ci siamo dati ci sono tutto per adesso compagne e compagni il lavoro e avviato bene
Alla appellarsi alla del Piemonte e va a pregare tutti coloro che intervengono di mantenersi in termini di dieci minuti dopo giacca già finito il tempo
Sulla stampa ieri
Cesare Cases che un importante germanista
Commentava quella frase di ricerche che è scritta intorno al nostro congresso il futuro entra in noi molto prima che accada io non so se del caso abbia ragione però lui diceva che il futuro di cui Rilke e parlava
Però la morte
Penso che
Coloro che hanno scelto questa frase sapere nero
Dei dubbi dalle incertezze che vive l'insieme della società che tutto questo non posso non riguardare anche la politica e devo dire che se questo è vero tra questo e l'ottimismo quasi trionfale che emergeva dalla relazione di stamane di Walter Veltroni io trovo una qualche contraddizione provo un eccesso di ottimismo francamente non mi pare realistico individuare nel conservatorismo sindacale l'ostacolo principale oggi in Italia a una politica di rinnovamento
Naturalmente guarda in particolare noi facciamo i sindacalisti sappiamo che diciamo un un un rischio un'esperienza un fondo di conservatorismo esiste forse congenita mentre nell'esperienza sindacale anche se nella nostra esperienza di questi anni ci è capitato molto spesso di vedere un'inversione dei ruoli tradizionali come sono concepite dalla scolastica politica ci è toccato vedere molto spesso le organizzazioni sindacali prendere posizioni
Spesso molto impopolari in favore di forte azione trasformazione e avere invece nei partiti
Le forme che sulla base di una richiesta di organizzazione di consenso da politica sostenere tutte respinte particolaristiche le spinte corporative io penso che la distinzione tra particolare e generale ricondotta al vecchio ai vecchi termini della divisione fra sindacato e partito non corrisponde al vero e penso che non si possa chiedere
Mentre si pensa al ruolo della politica come organizzazione del consenso al ruolo del sindacato come raccoglitore dell'impopolarità penso che questa sia una divisione di compiti che non può essere accettato ma la parte essenziale mi pare questa mi pare che si trascuri il fatto
Che fa parte a mio avviso dell'esperienza di questi ultimi mesi della vicenda politiche sociali italiana che diciamo così è è emerso che una parte importante una parte importante del capitalismo italiano esprime oggi una espresso nel corso di questi anni una posizione per la prima volta così esplicitamente ostile all'idea d'Europa
Nel momento in cui diciamo così l'Europa come semplice mercato
Appare come una dimensione troppo ristretta in un'economia che si mondializzata è l'unico senso che concretamente l'Europa può a vere e quello di riferimento modello sociale produttivo
Modello sociale produttivo fatto di un certo grado di retribuzioni fatto di un certo tipo di stato sociale fatto di un certo grado di coesione sociale emerge una parte molto importante del capitalismo italiano l'idea che questo modello sociale europeo questo modello produttivo europeo sia incompatibile con i nuovi problemi posti dalla competitività internazionale
Io penso che sarebbe sbagliato dare un'interpretazione esclusivamente politica di quello che noi abbiamo visto ad esempio nella vicenda dell'ultimo contratto dei metalmeccanici non c'era solo una questione che riguardava scelte di schieramento di manovre politiche da parte di una Confindustria
Che non trova più nella testa di tradizionale un punto di riferimento ed espressione come in passato c'era qualcosa di più
Noi dobbiamo sapere io penso che si esprime in questa posizione una in qualche modo un limite un'arretratezza di una parte importante del capitalismo italiano che a una prova nuova come quella determinata da una situazione nella quale viene meno al margine di gioco sulla svalutazione del cambio viene meno
Diciamo così gli spengono meno gli spazi sui quali ha tradizionalmente giocato si trova oggi di fronte a un problema di questo tipo e reagisce mettendo in discussione nel modo che a me sembra evidente diciamo una rete di regole contrattuali da un lato e lo stato sociale chiedendo né un forte taglio
Guardate dico questo perché un discorso sulla riforma del welfare che non parta dalla consapevolezza che esistono queste forze in campo e che non dia una risposta a queste forze in campo e un progetto sul quale è difficile avviare mi pare un discorso positivo
Sono convinto diciamo che dico questo perché ho detto una parte del capitalismo italiano non sono convinto che questa sia l'unica posizione esistente sono convinto che avremo bisogno di analisi più seria su come sta cambiando l'economia su come sta cambiando un capitalismo che non può essere più risolto nelle tradizionali famiglie le tradizionali gruppi sono convinto che dovremmo vedere un servizio non meno pratico mi pare che questa sia una posizione politica che è stata e chi è in campo e rispetto alla quale noi qualcosa dovremmo dire
E queste mi pare in larga misura la questione che va sotto il nome flessibilità
A me pare l'esperienza che noi compiamo abbastanza evidente che diciamo non è su questo che c'è un punto di dissenso ha ragione chi dice che ha documentato che il sistema del mercato del lavoro e l'insieme del sistema italiano un sistema per molti versi più flessibile di quanto non lo siano altri sistemi in altri Paesi anche concorrenti con il nostro Paese
La questione è che mi pare sotto che sotto questo termine flessibilità diciamo stipsi contengano siano siano contenute ipotesi radicalmente di ex io sento molto spesso pronunciare flessibilità ma sentono l'esperienza che dietro questa parola c'è realtà
Una fortissima richiesta di deresponsabilizzazione delle in prese rispetto al futuro delle persone rispetto al futuro delle persone questo
è mi pare un punto essenziale io dico da molto tempo partendo dall'esperienza sindacale concreta che facciamo te oramai noi siamo abituati a discutere
Non più di contratti a tempo indeterminato discutiamo di contratti a termine disperdiamo i contratti di formazione lavoro
Discutiamo di tutte le forme di assunzione esistenti ma la cosa che io chiedo fa parte o no di un compito che non riguarda solo il sindacato ma che riguarda la politica che riguarda la ricostruzione di un Progetto l'idea che anche dentro il lavoro più Breve dentro il lavoro più povero stia per una parte Sona qualcosa che serve al suo futuro in altre parole nella misura e nel momento in cui viene viene meno l'idea di una sicurezza basata sul posto di lavoro per tutta la vita
La domanda di come si ricostruisce una nuova sicurezza compatibile con la modernità
è una domanda che noi poniamo e sulla quale sfidiamo l'insieme delle forze in campo che rappresenta una richiesta alla quale chiediamo alle parti dell'impresa con le quali noi ci misuriamo di confrontarci e di rispondere positivamente o questa questione della flessibilità assume un altro senso ripeto
Quello di accettare che l'alternativa la sicurezza come storicamente l'abbiamo conosciuta ossia la rassegnazione all'insicure sa no il tentativo di costruire un'alternativa questo e ho finito centrati avviso moltissimo con la politica
C'entra moltissimo con le grandi correnti di opinioni noi siamo come movimento sindacale ma non credo che sia solo una questione sindacale di fronte al rischio di una tenaglia che ha una posizione di una parte del capitalismo italiano sì con giunga oggi una posizione contro l'attuale sistema di regole da parte di milioni di persone
Giovane in particolare che da quel sistema di regole si sentano esclusa e per questo noi abbiamo come movimento sindacale un problema di proposta di trasformazione di riforma e di rinnovamento profondo a partire dal cuore
A mio avviso delle nostre politiche ma ripeto questo Brema anche della politica
è molto importante la discussione sugli strumenti
è molto importante la discussione sul governo e sulle sue forme ma io trovo che ci sia una sfasatura tra questa discussione sugli strumenti e la ricostruzione degli scopi noi non possiamo dare per scontata che la ricostruzione degli scopi sia un processo che avviene di per sé non possiamo dare per scontato che la ricostruzione del senso delle dei valori e della loro concreta traduzione sui quali noi in passato abbiamo aggregato delle forze sia ancora oggi sia oggi una cosa che avviene senza che si apra un fronte esplicito
Dico questo perché sono convinto che di questa ricostruzione degli scopi che quesiti che anche le prose
Diciamo ricostruzione di un insediamento sociale di una rappresentanza sociale
Sia la questione alla quale alla fine si lega la moralità della politica noi oggi siamo un partito che Ri ha ripreso per fortuna Ari praticare il potere e di questo ci rallegriamo e consideriamo questo come un risultato positivo
Ma noi dobbiamo sapere che non abbiamo nel nostro patrimonio genetico
Nulla che Jim immuni inizi rispetto agli errori del passato che altre forze hanno compiuto che non sia la ricostruzione
Di una prospettiva e della radicamento sociale che questa prospettiva rende possibile grazie
Allora la parola Vannino Chiti presidente della regione Toscana ritornare Piero Fassino da lei a praticare da un attimo di interruzioni per dare questo annuncio
Che domani mattina alle ore nove i delegati del Pd anche all'estero sibillina hanno Branson assalita della commissione verifica Prodi il Partito Democratico della Sinistra e l'Ulivo hanno grandi responsabilità di fronte al nostro Paese
Noi siamo al Governo nazionale e noi governiamo la maggior parte delle regioni e ancora di più delle città e delle Province
Abbiamo raccolto soprattutto a livello nazionale un'eredità pesante
Compiendo atti di governo importanti e non rinviabili come le scelte per il risanamento del nostro Paese e la scelta per l'Europa
Io credo che senza queste scelte sarebbe forse ozioso ora parlare per l'Italia di futuro e anche della sua unità
Oggi dobbiamo rendere però più forte e più visibile il nostro Progetto per l'Italia
Gli interventi prioritari il completamento della transizione attraverso una riforma dello Stato in senso federale Veltroni ha detto dei risultati di questi primi mesi e degli impegni più rilevanti di fronte a noi io vorrei sottolineare tre emergenze nel senso di grandi questioni prioritarie su cui il centrosinistra deve impegnarsi ovunque sollecitando uno sforzo eccezionale una cooperazione tra le istituzioni e con le forze sociali
Io penso che su queste tre emergenze si giochi molto della coesione del nostro Paese non solo del successo del centro sinistra
Prima di tutto il lavoro e soprattutto il lavoro per i giovani
Questo problema che è drammatico al Sud eh ormai presente in modo serio in diverse aree anche del centro nord bisogna perciò intervenire in modo coordinato ed eccezionale
Certo sulla formazione sull'istruzione sono centrali ma anche sugli orari per il lavoro che c'è e per la creazione di nuove opportunità di lavoro ma in Toscana abbiamo fatto un'esperienza che a me sembra interessante
Una legge di sostegno all'imprenditoria giovanile
In due anni con un sostegno da parte della Regione diciassette miliardi sono sorte seicentotrentatré nuove imprese con tre mila trecento posti di lavoro
è una goccia lo so bene è una goccia anche da noi ma è anche una risposta concreta per quanto parziale e si tratta di inventare esperienze concrete e comunque di dare vita ad una grande mobilitazione la seconda è il fisco noi abbiamo un fisco che iniquo che non funziona che hanno infatti una ristretta base contributiva e abbiamo un fisco che drena risorse ma nelle distribuisce in modo non sufficiente alle istituzioni vicino ai cittadini
Ha detto bene Visco su un punto noi dobbiamo riuscire a fare ciò che nessuno ha fatto fino ad oggi aveva fatto fino ad oggi
Combattere l'evasione riformare il fisco in modo che ogni cittadino sappia chi vanno e come sono spesi i suoi soldi avere un fondo di solidarietà per le aree meno sviluppate
E bisogna superare definitivamente la necessità obbligata per regioni e per enti locali di mettere le addizionali i sulle imposte esistenti e chiamare tutto questo autonomia fiscale o finanziaria o addirittura federalismo fiscale
Su questa strada ci si è mossi ma bisogna continuare a muoversi con ancora più forza e decisione
Il terzo grande impegno è la riforma di quelle politiche che riguardano moderni diritti di cittadinanza
E che sono inserite noi dobbiamo considerare inserite dentro l'impostazione dello sviluppo io non ho tempo qui di parlarne a lungo ci sono risultati su cui ci confronteremo della commissione io voglio qui richiamare però l'attenzione Dinoi tutti del nostro congresso del nostro partito e anche del governo nazionale su quello che io chiamo rischio sanità
Siamo qui al di sotto degli standard europei di uno di due punti e non si può fare lo scambio con il fatto che siamo al di sopra sui temi della previdenza
Qui per le incertezze per i deficit e scaricati oltre che per le intese non mantenute negli anni passati anche
Trust nella stato regioni qui si sta determinando almeno nel centro nord non sono in grado di dire sì ovunque ma nel centro nord un rischio serio di scollamento tra cittadini e servizi sanitari un rischio serio e non sottovalutarli
Certo possiamo anche dire lo dice una regione che credo sia in situazioni migliori di altre del centro nord po'disco possiamo anche dire che quando il Polo ci dà la sua ricetta
La ricetta della competizione tra pubblico e privato vediamo che il Lombardia dove questa ricetta è stata applicata alla lettera si è passati da una sostanziale parità a ottocento miliardi di deficit e quindi ci guardi Iddio
Dalle ricette semplicistiche ma questo problema queste emergenza della sanità esiste e bisogna tenerla con grande attenzione ecco l'ultimo punto che voglio affrontare la riforma dello Stato non è qualcosa d'altro rispetto alle scelte dello sviluppo o a politiche per i diritti di cittadinanza
Del resto il funzionamento dello Stato nel suo insieme incontra noi tutti nella vita di ogni giorno nella scuola lavoro per i servizi della mobilità
Non esiste soltanto un bisogno dei Comuni delle Regioni per un cambiamento dello Stato per le fatiche che si moltiplicano per decidere o per rendere operative le decisioni c'è anche un bisogno di cambiare nello Stato centrale perché questo è un bisogno del nostro Paese per stare in Europa
Io ho visto e sono rimasto colpito ho pensato a come faranno i nostri compagni ministri e gli altri ho visto che gli adempimenti del Governo nazionale che derivano da materie delegate dalla legge finanziaria dalle pensioni dalle leggi comunitarie dell'anno scorso di quest'anno sono attorno a trecento come è possibile così funzionare andare avanti così non si sta in Europa c'è un'esigenza del nostro paese di cambiare di riformare lo Stato
L'impegno della bicamerale con la responsabilità che abbia assunto tanto più il compagno D'Alema deve portare a un esito positivo
E noi come partito democratico della sinistra dobbiamo contribuirvi sostenendo una proposta coerente e condivisa vi è un accordo abbastanza esteso tra noi
E anche fuori dall'Ulivo sulle competenze esclusive che devono spettare allo Stato centrale la politica estera la difesa la sicurezza dei cittadini la moneta la giustizia
Sul fatto che le Regioni assumano sul resto responsabilità legislativa e di governo politico e che Comuni e Province abbiano la piena titolarità delle funzioni amministrative della loro gestione e organizzazione
Noi non vogliamo creare piccoli nuovi centralismo
Vi è però
E concludo su questo ma è giusto richiamare una diversità di opinioni che dobbiamo sciogliere in qualche sede perché non è un punto marginale sul superamento del bicameralismo e su come si supera io sono e resto convinto come mi pareva di aver letto nei documenti congressuali per una camera politica eletta a suffragio universale e per una seconda camera con funzioni di codecisione
Su materie di interesse regionale locale
Che sia rappresentativa delle istituzioni federate cioè dei governi regionali e locali poi discuteremo i governi regionali e come i sindaci e quanti i presidenti delle Province ma questa è una scelta e secondo me è la scelta perché vi ha bisogno di a vere una sede istituzionale di rappresentanza nazionale per determinare le condizioni di una cooperazione vera e anche per formare non per una volta ma per sempre cioè in modo che si ripeta una nuova classe dirigente
Ecco
La proposta dei nostri gruppi parlamentari non va in questa direzione
Anche se ben peggiori perché sono anche furbesca che sono le proposte di quei gruppi come Forza Italia oggi più che hanno addirittura doppie soluzioni il senato eletto direttamente o questa soluzione che ora vi dicevo soluzioni diverse buone per ogni uso care compagne cari compagni la riforma dello Stato è difficile non importa leggere Machiavelli vi sono molte resistenze importante però è non smarrire la bussola
Di guardare al futuro del nostro Paese
Noi non vogliamo soltanto una redistribuzione di competenze tra istituzioni e comunque sotto questo aspetto tutti dovremo cambiare governo centrale Regioni Province e Comuni no insieme vogliamo che ci sia una maggiore responsabilità efficienza nuove responsabilizzazione una nuova efficienza della pubblica amministrazione vogliamo che le istituzioni siano più vicine ai cittadini per una crescita del senso civico dei cittadini
Vogliamo che ci siano nuovi rapporti tra Stato e società
Con più aiuto a chi fa meno vischiosità più capacità di controlli reali Mannoni procedure vessatorie degne dei sudditi e non di cittadini italiani europei negli anni due mila queste nostro impegno credo che su questo impegno dobbiamo insistere con coerenza e determinazione
Prima di dare la parola a no
Fino al sottosegretario agli Esteri vorrei pregare tutti i delegati e delegate che sono in piedi e che chiacchierano di accomodarsi fuori se vogliono parlare perché risulta impedito anche legati che non vogliono seguire i lavori vorrei anche leggere alcune rapide comunicazioni
I delegati economicamente aggregati riconsegnare all'ingresso del loro settore il questionario dell'Istituto Cattaneo per la ricerca sui delegati
Gli ordini del giorno presentati dai delegati vanno consegnati alla segreteria della conduzione politica alle spalle della politica i delegati che non hanno ancora provveduto a farlo devono consegnare la scheda della delega all'ingresso del loro settore ha ora la parola procrastinati tre ettari Alberto Asor Rosa
Dal mese
Da mesi la parola maestri
Entrata nel vocabolario quotidiano di milioni di italiani
Il dibattito sulla moneta unica avuto sin qui almeno il merito di sollecitare la società italiana
A misurarsi con il grande tema dell'integrazione europea superando quell'europeismo di maniera che per troppo tempo ha fatto sì che l'Italia fosse il Paese in cui tutti si dichiaravano europeisti senza peraltro che nessuno tra esse mai tutte le conseguenze le coerenza di questa affermazione
Oggi quella boria non è più possibile e non lo è proprio perché sono cresciuti in tutti i campi i processi di integrazione interdipendenza e l'integrazione sovranazionale e la dimensione strategica entro cui collocarsi se vogliamo governare non subire i processi di globalizzazione
Ecco perché la questione della moneta unica così importante
La moneta non è soltanto uno strumento di compimento del mercato unico europeo ma è anche e soprattutto uno strumento di coesione di unificazione politica che assume valore simbolico di appartenenza e di identità usare la stessa moneta significa essere tutti parte della stessa società di una stessa vasta comunità riconoscersi in una identità comune
Non è davvero un caso che è uno dei più grandi fatti di questo fin e secolo l'unificazione tedesca abbia avuto il suo momento più visibile e riconoscibile anzi il momento fondante nella decisione di unificare il marco occidentale Marconi dentale in un'unica moneta un fatto politico di così forte valore simbolico e di identità da indurre il cancelliere Kohl a vincere tutte le ragioni di ordine economico e finanziario che sconsigliavano quella decisione
E noi stessi quando Bossi propone di dar vita due monete per dare base alla secessione rifiutiamo questa prospettiva perché individuiamo in quella proposta esattamente il rischio che si dia base forte a una separazione
Dell'Italia in due identità statuale distinti
Insomma la moneta è una scelta politica e stare dentro o ai margini della moneta unica assumerà inevitabilmente e giustamente il significato dell'essere nel cuore o ai margini nel processo di integrazione dire questo non significa naturalmente eludere i parametri di Maastricht e la necessità di ottemperare anche se è legittimo chiedersi in che modo quei parametri oggi potranno essere integrati da altri rischi che furono definiti a suo tempo in un'altra congiuntura economica e politica
E tuttavia proprio l'estrema delicatezza della scelta fa capire a chiunque che riaprire una discussione generale sui parametri su Maastricht rischierebbe di travolgere in realtà l'obiettivo stesso Della Monica
E anche a me pare che occorre finalmente liberarsi di un dibattito confusa affannoso di queste settimane
Se l'Euro decollerà al primo gennaio del novantanove e chi può far potrà partecipare al primo nucleo non è questione che si decide oggi ma soltanto nella primavera novantotto quando si esaminerà il grado di corrispondenza di ogni Paese i parametri stabiliti e risulta evidente che a quel momento avrà possibilità di pesare nelle decisioni chi avrà dimostrato di aver fatto tutto ciò che era possibile per realizzare quei faranno e l'Italia e questo è l'impegno del governo farà di tutto per esserci noi non abbiamo chiesto e non chiediamo sconti così come non accetterei mai non accettiamo sovrapprezzo
E se anche l'opposizione come scrive oggi Berlusconi sull'Unità
Vorrà fare propria la vorrà fare la propria parte liberandosi
Delle chiusure anti europee Di Martino di settori di Alleanza Nazionale non saremo certo noi a rammaricarsi la scelta europea sarà tanto più forte convinta quanto più lungo più largo sarà l'impegno delle forze politiche e sociali e in ogni caso l'Ulivo ha fatto e farà dell'Europa una delle ragioni stesse di esistenza di questo governo
Certo la moneta unica non risolve in sé il processo di integrazione richiede a maggior ragione altre politiche dall'armonizzazione fiscale alle politiche per il lavoro
Ma soprattutto la moneta unica accelera la necessità di dare all'integrazione una guida politica istituzionale poi e tuttavia anche qui attenzione non impostare il dibattito in termini devianti non ha senso dire come spesso si legge non discutiamo troppo di moneta discutiamo di integrazione politica e proprio perché andiamo alla moneta unica che a maggior ragione si impone la dimensione politica istituzionale del processo di integrazione e in questi mesi questo governo ha caratterizzato la presenza italiana nella Conferenza intergovernativa per la revisione di Maastricht
Intorno ai temi politici sono italiane le proposte per una politica estera e di sicurezza comune in gran parte recepite dalla prima bozza del nuovo Trattato presentato a Dublino
Come l'Austria l'Italia ha presentato proposte sulla cittadinanza e diritti dei cittadini tema cruciale in vista dell'allargamento a Paesi di recente democrazia e tutti i percorsi dal tema della minoranza
Insieme ai Paesi scandinavi il governo italiano si è battuto perché l'occupazione divenisse obiettivo istituzionale dell'Unione con un apposito capitolo del trattato
E anche sul delicatissimo tema che di come dare corso a forme flessibili di integrazione in un'Europa che si allarga la sola proposta ad oggi depositata per la discussione e del nostro governo ho ricordato tutto ciò perché anche nel dibattito di questi mesi riemerge un senso comune ampiamente diffuso che l'Italia non abbia una politica estera ma soprattutto che non la possa avere è un'affermazione certamente sbrigativa e non rispondente alla verità storica
Pur con i vincoli dati dall'essere parte integrante di uno dei due blocchi e pur con i limiti di una classe dirigente molto provinciale l'Italia nell'epoca bipolare una sua collocazione internazionale l'ha avuta intorno all'opzione atlantica e alla scelta europea
E tuttavia vero che più di altri paesi l'Italia è vissuta nella rendita di posizione che le era consentito dall'equilibrio bipolare
Ed è vero che per lungo periodo per le classi dirigenti italiane la politica estera era importante più in funzione di una legittimazione nella politica interna si andava a Washington o a Londra o a bordo non tanto per discutere con quei governanti dei temi all'ordine del giorno dell'agenda internazionale e di ciò che di essi l'Italia pensava ma perché quella visita conferiva legittimità e autorevolezza in Italia
Naturalmente tutto ciò non è avvenuto per caso
E anzi si potrebbero invocare molte ragioni per spiegare perché il nostro Paese abbia avuto difficoltà a esprimere una politica estera al punto e gran parte degli italiani pensano che il proprio Paese
Non abbia ma soprattutto pensa che non possa avere una politica il fatto ad esempio che l'Italia abbia soltanto centotrent'anni di unità nazionale alle spalle a differenza di Paesi come Spagna Francia Austria Gran Bretagna
Di ben più lunga storia nazionale unitaria e titolari per secoli di grandi imperi intercontinentali spiega perché nel nostro Paese per lungo tempo si sia stentato a pensare su scala mondiale
Di più
Il fatto che una delle poche fasi di presenza internazionale dell'Italia abbia coinciso con il regime fascista le sue avventure coloniali la sconfitta della guerra spiega anche se naturalmente non giustifica perché nelle classi dirigenti democratiche si sia fermato quasi un senso di colpa e un istintivo senso di rimozione del tema della politica estera
E dopo la guerra la divisione dell'Europa e del mondo in blocchi politico economico e militare contrapposti l'appartenenza di essi a uno di essi dell'Italia ha per lungo periodo fornito l'alibi di una delega ad altri della tutela di interessi nazionale né può essere sottovalutato che la maggior debolezza economica strutturale dell'Italia
E un'internazionalizzazione sviluppatasi nel nostro Paese con ritardo rispetto da non ad analoghi processi in altri Paesi hanno reso per molti anni più difficile all'Italia di avere una voce autorevole nel concerto internazionale
Sono solo alcune delle ragioni che spiegano perché in Italia la politica estera sia stata per troppo tempo marginalizzata
E ne è stato sufficiente a sopperire la forte caratterizzazione internazionale che ha contraddistinto l'identità e l'azione dei partiti politici
Anche se occorre pur ricordare e uno dei momenti più significativi di superamento della forte contrapposizione ideologica e politica in Italia fu proprio la metà degli anni Settanta la condivisione delle principali scelte di politica estera con il metodo e la by partisan Ponzi
In ogni caso oggi ancor più di ieri
Una tale marginalità non è più sostenibile l'Italia ha bisogno di una propria politica estera è oggi assai più che nel passato nelle condizioni di fare pur con tutti i suoi guai l'Italia pur sempre il quinto sesto Paese industriale del mondo una media potenza che appartiene al mondo ricco è un paese che è stato cinque volte nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è membro permanente del G7
A suoi soldati in Bosnia ed è stato presente in Mozambico in altri quattordici Paesi del mondo per le missioni dell'ONU e membro della NATO di tutte le istituzioni di sicurezza sono tutte collocazione che impongono di avere una strategia adeguata a quelle responsabilità
Ed è precisamente questo l'obiettivo a cui abbiamo lavorato lo richiamava stamattina Veltroni ricostruendo un profilo un'identità e la politica estera italiana
Se si guarda la carta dell'Europa si vede che l'Italia il punto di intersezione delle tre dimensioni europee
Siamo partecipi pieni dell'Unione europea dove la scelta di stare nella moneta unica si accompagna alla volontà di essere pienamente partecipe di tutte le altre dimensioni dell'integrazione europea
Se si guarda ad Est l'Italia direttamente contigua quell'Europa centrale e sud-orientale orientale che non è soltanto teatro della tragedia jugoslava ma investita da una gigantesca transizione politica ed economica
Che offre straordinarie opportunità di cooperazione economica politica e culturale all'Italia
E a sud la nostra proiezione nel bacino mediterraneo ci sollecita ogni giorno a fare i conti con la dinamica del processo di pace in Medioriente il diffondersi del fondendo enti turismo islamico l'esplosione demografica migratoria la gestione delle risorse petrolifere
Ma non è soltanto ciò che accade nelle aree a noi più contigua sollecitare una politica estera adeguato
In epoca di globalizzazione serve sempre di più una politica estera globale che ci porti a guardare alle aree sia che ci porti a guardare alle aree a più alta vocazione finanziaria tecnologica di mercato come gli Stati Uniti l'Asia e l'America latina
Sia che ci porti a guardare a una a un grande continente disperato come l'Africa ove i Paesi ricchi sono chiamati a misurarsi con spaventosa il risolte contraddizioni che suonano come scandalose vergogni alla vigilia di un nuovo millennio
Insomma anche in Italia la politica estera deve essere a tutto tondo un tema programmatico e strategico
E il governo dell'Ulivo sta seriamente perseguendo questo obiettivo
Non si tratta di esibire i muscoli o di rivendicare un posto al sole
Nulla di più errato che rinchiudersi in angusti quanto pericolosi steccati nazionalisti
Ma liberiamoci definitivamente anche di una discussione culturale per cui a lungo ci sono considerati gli interessi del Paese come una categoria della destra destinata solo a legittimare tendenze nazionaliste il che semplicemente riduttivo
Gli interessi nazionali non sono né di destra né di sinistra sono una delle categorie della geopolitica delle relazioni internazionali
E se mai oggi in fase di globalizzazione interdipendenza la questione come coniugare la tutela interessi del Paese con la partecipazione dell'Italia alle nuove dimensioni multinazionali urti laterali e sovranazionale
E vedete ho finito
C'è una diretta relazione tra avere la vera e questo orizzonte globale e mondiale nell'azione di governo
E la identità che abbiamo voluto per il PDS nell'Internazionale socialista
L'obiettivo ambizioso che abbiamo posto al centro di questo congresso dare vita a una grande forza della sinistra democratica e di governo capace di assolvere in Italia a quella funzione di governo riorganizzazione politica ho finito
Assolta da anni in altri Paesi da grandi formazioni socialdemocratica
Sì perché in epoca di globalizzazione non solo gli Stati ma anche i soggetti politici devono essere capaci sempre di più di pensare la propria azione in mondo globale
Riformare il welfare rinnovare le istituzioni rappresentative restituire tra pareti trasparenza la pubblica amministrazione assicurare un sistema informativo pluralistico responsabile nessuna di queste sfide
Si può governare davvero se non la si colloca entro una un orizzonte culturale politico più vasto della dimensione nazionale
Il collocare la nostra forza entro l'orizzonte l'organizzazione della sinistra europea e mondiale una delle condizioni per essere davvero capace di dare corso a quelle riforme che indichiamo come essenziali per l'Italia
Perché vi è sempre un rapporto tra l'orizzonte ideale culturale che caratterizza l'identità di una forza politica e la sua capacità di essere forza di governo di realizzare obiettivi riformatori
Vi faccio un solo esempio finisco davvero non è davvero un caso che quella Norvegia cito a caso un grande Paese socialdemocratica
Non è davvero un caso che questo Paese che ha maturato la più alta esperienza di welfare e di democrazia dei cittadini e anche il paese in cui si è fatto l'accordo storico che ha aperto la strada della pace in Medioriente
E il paese che è il più alto numero di uomini impegnati nei caschi blu in operazioni di pace e il Paese che in proporzione ai propri abitanti al proprio bilancio spende la più alta cifra per la cooperazione e l'aiuto ai Paesi del Terzo Mondo
Ecco care compagne e compagni
Quando poniamo noi stessi alle altre forze della sinistra italiana l'obiettivo di camminare reagire insieme vogliamo anche in Italia a dare vita a una forza politica capace di corto allocarsi all'altezza dirle di queste sfide e ripensare il futuro del Paese dentro questi orizzonti
Solo così mi sembra quei valori di liberazione umana di giustizia di democrazia di uguaglianza che ispirano nostra azione politica potranno essere vivi attuali concreti
E non saranno più soltanto un auspicio non saranno soltanto come recita quell'inno che ha accompagnato tanti nostri congressi primo di questo non saranno soltanto l'auspicio il sogno di una futura umanità grazie
Ricorda no ricordare intenti che sono in dieci minuti a tutti coloro che intervengono è giunta andate diventa un messaggio di saluto dall'Arcigay dica noi ringraziamo per gli auguri di buon lavoro al nostro congresso e confermiamo il nostro impegno contro ogni discriminazione
I componenti nella Commissione alta tutto possono ritirare la bozza di Statuto presso la segreteria
Ricordo che le Commissioni sono convocata per le ore ventuno e trenta ha ora la parola Alberto Asor Rosa ti prepari Aldo Tortorella
Io mi immagino compagni
Che se uno storico ora cinquant'anni si sforzasse di definire le novità politiche
Intervenuta in Italia con il voto dell'aprile mille novecentonovantasei direbbe innanzitutto che sono la presenza di un partito di sinistra che costituisce la maggioranza della maggioranza che regge il governo del Paese
E contemporaneamente la presenza nella maggioranza di governo di tutta la sinistra del Paese
Perlomeno di quella sinistra che è in grado di esprimersi politicamente perché forse non possiamo escludere che ce ne sia anche una frazione una parte che in questo governo non si esprime e non si rappresenta
Questo compagni non c'è mai stato in Italia prima d'ora
A partire credo dall'esperienza dei governi di CNL
Ricorre un dato di emergenza
Allora come oggi
Se noi vogliamo passare da una presenza della sinistra al governo del paese
Che dall'emergenza passi alla normalità
Io credo che dobbiamo lavorare molto su questo punto fondamentale
Questo è il nodo
Il nodo anche contraddittorio
E pieno di tensioni
Con il quale dobbiamo misurarci
Il nodo al cui centro sta significativamente il PDS
E ci sta in senso politico ma anche in senso istituzione
Siamo forza di maggioranza
Nella maggioranza che regge il Paese
Siamo forza di maggioranza insieme con tutta la sinistra politica del paese
Su questo io credo che dobbiamo ragionare perché la situazione ricca e complessa ma anche molto complicata e difficile
E io vorrei su questo punto avanzare tre ordini di considerazioni che forse potrebbero diventare per motivi di tempo due
Primo punto
Il PDS e partito di governo nel Paese
In molte regioni in molte province in moltissimi comuni
In queste condizioni io credo che sia essenziale ricordare che il partito
Non solo non è la coalizione
Ma non è neanche il governo
All'autonomia del governo dai partiti
Deve corrispondere simmetricamente l'autonomia dei partiti dal Governo
Questo a me pare un tema importante di riflessione abbiamo fatto nei decenni passati l'esperienza di un partito che si è fatto stato l'esperienza della Democrazia Cristiana che per un accumulo di poteri di governo ha finito per identificarsi con la struttura stessa dello Stato perlomeno per consentire una confusione grande fra questi due livelli della propria esistenza
Io credo che questo rischio noi dovremmo evitarlo
Questo è a mio giudizio un grande tema della democrazia italiana
Nel Paese si contrappongono si fronteggiano non secondo me due concezioni del partito
Ma si confrontano e si fronteggiano due concezioni della democrazia da cui eventualmente discendono due concezioni del partito
La concezione di chi fra elettori e Governo tende ad allentare fino a dissolversi la la Rete della politica organizzata e la concezione di chi tra lettori e tra i lettori e governo vede l'esigenza e l'opportunità di una rete di politica organizzata di cui i partiti sono non l'unico ma certo uno dei fattori fondamentali io credo che su questo terreno
Le semplificazioni in Italia non servano
Siamo un partito dalle mille realtà e dalle mille stratificazioni
Non solo sociali ma storiche che hanno bisogno di essere evidenziate e rappresentante questo a mio modo di vedere vuol dire un problema di crescita e di autorevolezza da parte del partito che si muove in senso esattamente opposto
Al tema dello svuotamento e dell'estinzione del partito
E a cui si cerca di dare risposta come voi sapete anche con la costruzione del forum della sinistra della Cosa due altri temi di cui avremo occasione di parlare più avanti
Io concluderei questo punto
Dicendo questo a mio giudizio tra il discorso di governo e il discorso politico e di partito converrebbe segnare una linea di demarcazione Giugni tutta c'era il miglior funzionamento delle due distinte sfere e anche direi per lo stato dei loro reciproci rapporti
Secondo punto il governo non è sono buona amministrazione
Questo è vero ovunque io credo che lo sia soprattutto in un Paese come il nostro il quale ha continuamente bisogno di guardare a qualcosa di più di questo
Noi intendiamo a realizzare una situazione normale ma non possiamo dimenticare di essere ancora in una situazione eccezionale
Siamo d'accordo e non da oggi
Che la modernizzazione è il tema del confronto
Ma questo confronto non va immaginato come un percorso pacifico tranquillo di pura e semplice razionalizzazione questo confronto è piuttosto un conflitto
In cui si misurano interessi reali e poteri contrapposti e in cui si rappresenta no ecco la funzione dei partiti interessi reali e poteri contrapposti
E questa rappresentazione degli interessi e dei poteri e indubbiamente oggi più difficile che in passato proprio per le ragioni di fondo di disgregazione di frantumazione del blocco sociale a cui la vecchia sinistra il nostro partito prima della trasformazione faceva riferimento io qui a questo punto del discorso sentire il bisogno di un giudizio più preciso sull'Italia
Sentire il bisogno che il congresso si pronunciasse in un giudizio più preciso sull'Italia
Trovo alcune rappresentazioni della situazione Italienne un tantino edulcorato te eccessivamente ottimistiche
Io sostengo che la corruzione
Intesa in senso lato del tessuto civile e produttivo del Paese è andata più in profondità di quanto noi stessi non abbiamo detto in passato e arrivo a sostenere che Tangentopoli nelle sue forme più appariscenti ha persino oscurato la vista sulla osservazione di questi fenomeni più profondi io faccio una previsione io penso
Che
Dopo aver lottato tanti anni per mettere il Paese sulla strada delle riforme
Oggi che siano in grado di elaborarle e di portarle a realizzazione ci accorgeremmo che per imporre le riforme dovremo lottare spesso anche contro gli stessi soggetti sociali che ne dovrebbero essere beneficiario non non mi riferisco soltanto a quei ceti quali godono di interessi peraltro limitati e molto parziali di privilegi persino infatti insetti e che vedranno la riforma dello Stato sociale come qualche cosa di Ostia
Ho al fatto che
E il ministro della Pubblica istruzione delle università Luigi Berlinguer ai laboratori una serie di progetti di riforma per i diversi settori di sua competenza
I quali invece di essere accolti con attenzione con interesse dai loro naturali destinatari
Imporranno imporranno certamente una vera e propria battaglia per la loro applicazione questo e atti è tanto vero
Che io vedo nel nostro essere al Governo in questo modo persino un rischio di giacobinismo
Di estremismo illuministico
Cioè il governo oggi ma non altrettanto non in forma altrettanto definita e robusta le tendenze popolari che devono appoggiare l'azione di governo e trasformarla concretamente in trasformazione della società e del Paese cioè il governo ma non c'è ancora il popolo
Ci supera il rischio ovviamente allargando il consenso
Ma non si può allargare il consenso se non si parte dal presupposto che il Paese ha bisogno di essere riforme nato il Paese ha bisogno di essere riformato accanto insieme alle istituzioni anzi che le istituzioni forse non si possono riformare
Senza riformare il Paese
E senza chiamare a questa operazione non solo i gruppi dirigenti gli stati maggiori dei partiti e del nostro partito
Ma le masse popolari gli interessati medesimi dei processi di riforma
Perciò appunto
Che discende immediatamente da quello precedente io penso che la conquista dell'egemonia se è consentito ancora usare fra di noi questo termine antico
La conquista dell'egemonia nel Paese è la condizione irrinunciabile per governarlo bene dal vertice delle istituzioni
E questo è un compito estremamente arduo
La conquista dell'egemonia
Nell'era delle comunicazioni di massa e dell'informatica
Non è una cosa che possano farsi con i mezzi ridotti e limitati di un partito
Se su questo non si verifica da parte di questo partito un grande investimento ideale politico e persino organizzativo
Ecco quello che io intendo solitamente quando dico che esiste per noi un problema di cultura politiche
Non potremo essere tranquilli non potremo essere normali fino a quando non sarà diventata senso comune per una parte rilevante del Paese la nostra cultura politica la nostra il nostro programma di riforme di trasformazione del Paese e su questo terreno io credo ancora una volta che ci sia un ruolo del Governo e un ruolo del partito
E che questi due ruoli siano conciliabili fra di loro ma non sovrapponibili fino a farli coincidere e sparire l'uno nella
Se si deve combattere una battaglia sul terreno dell'informazione dell'orientamento dell'opinione pubblica
Della formazione di una nuova classe dirigente come è stato detto molto giustamente
Allora dovremmo dire in conclusione che anche da questo punto di vista la situazione è inedita originalissima e peculiare
Per cinquant'anni la sinistra ha cercato di vincere e ha perso ora che ha vinto deve cercare di non per e per non perdere deve cambiare se stessa ma insieme con se stessa deve cambiare rotta anche il Paese vi ringrazio
Ha ora la parola Aldo Tortorella si prepari Claudio Petruccioli
Cade compagne e compagni il compito che questo congresso
Si è posto è quello di unire e rinnovare la sinistra italiana come dice il titolo della mozione unica posta alla base della discussione
Un compito valido in generale se si pensa alle divisioni passate e presenti mecha sarebbe particolarmente importante realizzare oggi date le responsabilità affidate dal voto alla coalizione di cui le forze di sinistra sono la parte maggiore
In un Paese dove non c'è mai stata alternanza il fatto che l'insieme delle sinistre sia la forza più rilevante della coalizione che sostiene un Governo a sua volta largamente composto da esponenti di sinistra è un fatto di rilievo storico e rappresenta un mutamento della costituzione materiale non scritta del nostro Paese
Ma sarebbe un errore a mio avviso se il legittimo orgoglio
Per tale risultato ci portasse a non vedere che serpeggia l'inquietudine anche tra chi intende bene il valore in sei di questa esperienza
La sostiene con convinzione e ne Confente le difficoltà dovute alla fragilità del successo elettorale al peso delle destre alla gravità della situazione ereditata all'assillo dell'obiettivo europeo e dei condizionamenti internazionali
Dopo giusto sottolineare i risultati rilevanti ottenuti nell'avvio del al risanamento dei conti pubblici e più in generale in questi primi nove mesi di governo ma credo che sia contemporaneamente necessario dire con franchezza
Quanto fatichi ad emergere il profilo riformatore della nuova esperienza
Così come d'altra parte viene riconosciuto dal fatto stesso che si parla di una seconda fase
Il cui avvio mi pare costituito dalla proposta di riforma scolastica in cui l'impulso riformatore sarebbe destinato ad emergere
Dare la colpa al governo di questa difficoltà mi sembrerebbe non solo ingeneroso ma non appropriato
Noi siamo chiamati a congresso su quello che abbiamo fatto e ci proponiamo di fare noi stessi in quanto partito
Io apprezzo la intenzione espressa nella fase di Linke che domina questa nostra avena ma debbo confessare che non ho avvertito nella preparazione del nostro congresso questa pienezza di futura ma semmai l'opposto
Capisco i motivi e cioè il senso di responsabilità la volontà unitaria l'aspirazione a discutere su questioni precise che hanno portato al metodo congressuale prescelto in tutte le aree del partito
E capisco i contributi grandi dati con gli emendamenti ma la sostanza un animistiche a rimane e non ha un sapore di novità
A scanso di equivoci vorrei ricordare che a me come ad altri parve del tutto sbagliato fondare una politica sulla contrapposizione vecchio nuovo e sul conseguente orientamento che faceva del nuovo senza specificazioni un bene in sé stesso
Fu su quell'onda che si andò alla sconfitta del novantaquattro alcuni di noi furono addotte additati allora come conservatori questo dichiarare conservatori gli altari
è un vizio che bisogna perdere da taluni che oggi va avveduti si ci vengono a mai sta dando sui guasti di quella stagione e sugli straordinari meriti della vecchia tradizione togliattiana esagerando secondo me è da un'altra parte
Ma noi non conta stanno il nuovismo per ripercorrere infornata si esca quella che fu un'esperienza grande e drammatica ma per cercare un'altra strada per l'icona rammento
Oggi il recepimento della situazione creatasi con la vittoria delle destre e poi positivo risultato elettorale
Sono venuti da una concezione assai nota chi ebbe familiarità con il vecchio PC una concezione che si chiamò in passato la politica delle alleanze e cioè la costituzione di uno schieramento sociale politico il più ampio possibile
Da questa concezione nacque lo sforzo unitario che si incontrò con la iniziativa dei popolari e di Prodi che portò poi all'Ulivo e alle intese ulteriori a sinistra e al centro
Ma proprio chi come molti di noi ha sostenuto compassione questa linea
Sa bene quali sono i suoi limiti Essa non è soltanto tattica come si dice poi che implica un progetto per raccogliere forte ma può scadere a pura tattica
Come accade altra volta in passato penso a governi di solidarietà nazionale se perde la nozione dei suoi scopi naturalmente gli scopi di un'alleanza non sono quelli di una sola sua parte
Ma questo non significa che la sinistra non deve avere propri principi poche idealità poche proposte
Qui stanno le difficoltà di oggi
Sappiamo tutti che ci troviamo a fare i conti con uno una innovazione senza precedenti nei metodi della produzione
Con la piena internazionalizzazione del mercato con la trasformazione del lavoro e dei lavori con un sistema capitalistico profondamente modificato
Tutto ciò implica ovviamente un mutamento di vecchie analisi che furono più o meno vere in altri tempi
Ma c'è da chiedersi se la sinistra deve o no debba o no sottoporre a una critica aggiornata il modello economico e sociale esistente io credo di sì nel documento che Hangover congressuale
In cui hanno trovato posto posizioni anche stridenti tra di loro è scampata ad ogni rifacimento la formulazione che mi colpì all'inizio come indice di una mentalità secondo cui i processi di internazionalizzazione cito possono innescare nuove diseguaglianze ma non si tratta
Di una possibilità si tratta di una realtà evidente non solo nei rapporti tra il primo e terzo mondo ma nel cuore dei paesi più vicini nessuno può più negare il carattere strutturale della disoccupazione in Occidente
La crescente esclusione dei più deboli la impossibilità di continuare in uno sviluppo ecologicamente insostenibile una distribuzione della ricchezza
Sempre più vergognosa e offensiva di ogni criterio di giustizia elementare
Come a dopo come Aldo hanno documentato le Nazioni Unite
Denunciate questa realtà non vuol dire avere già trovato le soluzioni ma mi chiedo quale sinistra moderna per di più di ispirazione socialista sarebbe quella che non si sforzasse di cercare le cause di fondo di quei fenomeni e di combattere
E di combatterle il futuro stava innanzitutto in questa lotta per dare giustizia ad ogni Paese e al mondo indietro
E in crisi in tutta Europa non solo in Italia lo stato sociale
Ma una cosa è pensare al suo doveroso vi ordino altra e far chiedere
Come accade in certe teorizzazioni che il massimo della giustizia sociale stia nelle pensioni di anzianità e chiaro contrasto tra interessi forti e deboli si debba sostituire la guerra tra giovani e vecchi
La forza dei vincoli internazionali
E i limiti assai ristretti di scelta degli Stati nazionali possono imporre politiche simili in tutti i Paesi sia che abbiano governi di centrodestra
Che sia che abbiano governi di centrosinistra e in effetti è quello che in larga misura sta cadendo in Europa
Ma l'accettazione irrealistica di politiche che non si condividono o si condividono solo in parte non è la stessa cosa della piena omologazione al pensiero liederistico dominante
Fu proprio una tale omologazione
Da una tale omologazione che vennero scadimento del vecchio Partito Socialista la cui grande tradizione Dan rivalutate non è riassunta da qualche periodo
Deva esperienza di Craxi ma da Danny Lombardi De Martino basso Morandi e tanti altri
Si può considerare impossibile resistere dati i rapporti di forza attuale tra gli Stati alla linea imposta dai Paesi economicamente più forti ma questa imposti
Evita non coincide con l'accettazione di un modello teorico e pratico contro cui protesta un socialdemocratico moderato come Schmitt un finanziere d'assalto come sono sceso o un capo spirituale come il Papa
Nel documento si è affermato la esigenza di una rivoluzione liberale poiché egli è il compito cito di riforma dello stato di risanare la finanza pubblica di imporre nuove regole al mercato
Ma per eseguire questi compiti non vi è solo una ispirazione liberale ma anche una ispirazione democratica e socialista
Con il pensiero socialista alle scoperte alle esternazioni del pensiero liberale e democratico
I diritti inalienabili della persona regole lancia formale davanti alla legge la pienezza dei diritti politici
Si aggiunge non solo il tema dei diritti sociali di cittadinanza ma lei ha idea che la libertà per essere conquistata non può lasciare intatte le diseguaglianze e le ingiustizie sociali
Il compromesso costituzionale consistente proprio dell'incontro tra aspirazioni socialisti che solidarismo cristiano posizioni liberaldemocratiche
Il problema di oggi è che i privati Isma'vuole presentarsi come assoluto e di opportunità dovrebbero scacciate di garanzie
I privati Isma'però non può voler dire soldi pubblici alla gestione privata in ogni campo circostanza
Ci vuole anche il criterio del pubblico e della gestione pubblica dove rinunciabile come nella scuola o nella sanità e le opportunità possono valere Pertile Polisario de quo usate mense ci sono stagioni della vita in cui ci possono essere solo garanzie ancor più a fondo però una concezione liberale o neo liberale non è sfiorata neppure alla lontana dall'idea che il lavoro delle donne e degli uomini possa essere considerato diversamente da una pura merce e quindi possa essere considerato un diritto come nella Costituzione italiana
Chiedo perdono
Che ci debba preoccupare soprattutto l'affermarsi di una concezione riduttiva della politica intesa essenzialmente come casa elettorale e tutta interna alle istituzioni
Se questa è l'unica finalità non c'è bisogno di alcun partito bastano e avanzano un po'di aspetti della comunicazione sondaggi e soldi
E se tutta l'azione politica sta nell'incontro nello scontro di quattro cinque persone sia di la verità l'estraneità la lontananza il disinteresse
Dunque bisogna ricordarsi che non ci sono soltanto i mezzi di comunicazione ma l'associarsi Fadel vuole fare nel sociale l'espressione di nuovi con gli angeli nuovi desideri se non si intende che c'è una politica e una pratica politica diverse da scoprire da capire con cui di arrivare a partire dalle nuove esperienze delle donne se non si intendono nuove culture se non si apre la mente ai nuovi indirizzi del pensiero non ci si aprono spazi nuovi nella società
Fu questo che intuiva il Longo Berlinguer e per questo è stato giusto il ringraziamento di D'Alema questa mattina
Per tutti questi motivi continuo a ritenere che sia stato un errore non aver posto al centro della discussione istituzionale
La diffusione non solo territoriale del potere ma l'espansione delle forme di partecipazione del controllo sociale
Le condizioni preliminare della democrazia tra cui in primo luogo il diritto all'informazione oggi gravemente e profondamente distorto
Capisco bene la ricerca della intesa istituzionale con tutte le parti e dunque il tentativo che si compie con la Bicamerale dopo che sono stati intesi i rischi della Costituente ma non capisco perché non si dovesse cercare di andare all'attacco sui temi della diffusione del potere verso i cittadini temi decisivi per far vivere la democrazia
E che non contraddicono l'esigenza di riorganizzare lo Stato decentrando dei poteri e di dare stabilità al governo e maggiore autorevolezza al Parlamento sono fuori dal tempo e quindi cerco di ne vado salto gliela riassumo
Le difficoltà di un compromesso ora sono grandi tanto più che sebbene sia corretto affermare che non vi devono essere schieramenti precostituiti è impossibile pensare che la fragile maggioranza parlamentare potrebbe reggere ad una rottura sul piano istituzionale
Se la competizione tra i due maggiori partiti di sinistra si trasformasse in uno scontro non solo come è ovvio ne sarebbe travolto il governo ma ne sarebbero sale d'Europa pagherebbero duramente entrambi a me sembra le sbagliato che Rifondazione escluda una intesa per un tempo ragionevole
Ma no non ho visto da parte del PDS quell'impegno unitario che sarebbe stato in ogni modo utile
Non è esatto dire voglio ricordare che l'Ulivo ha vinto ma non ha raggiunto l'autosufficienza si è vinto dei collegi ma non si sarebbe vinto senza Rifondazione essenza Dini
Mi sono Paul messo di ricordare a le due maggiori forze di sinistra su critica marxista e bisognerebbe almeno partire dal riconoscimento del dubbio di verità che c'è nella posizione di ciascuno cortesemente D'Alema e Bertinotti mi hanno risposto su critica e se non mi illudo si dimostra la possibilità di un'aria di dialogo c'è bisogno di rafforzare questo stimolo alla comprensione reciproca la mia opinione che è una sinistra di pura critica sociale è una sinistra di governo senza idee alternative non sono destinate a costruire una somma culturalmente e politicamente fruttuosa
Perciò la formazione di un più largo partito della sinistra può aiutare anche questo dialogo sesso avrà un atteggiamento più libero aperto di quanto oggi non sia tra di noi stessi conterà la capacità di definire un orizzonte ideale che riconosca e valorizzi la pluralità delle posizioni a sinistra ma conteranno anche i principi della vita in terra ho finito
Non mi convince compiuto da enfasi posta dallo Statuto che dovremo qui portate proprio come i motivi che ho detto sopra sulla figura e sui poteri del segretario o presidente che sia francamente non mi pare che D'Alema conti troppo poco essendo stato eletto con il vecchio Statuto
Se un segretario sedi scredita troppe bardature protettive fanno un gran danno se si dimostrò autorevole e capace quelle bardature non servano
Si dice che dobbiamo abituarci alla democrazia di mandato se il leader fallisce si cambia
Ma se il partito coincide col leader facili escono insieme con lei in alcuni casi e avvenuto e più saggio cercate il metodo che possa aiutarli ad evitare gli errori il capo infallibile non esiste e chiedo che in qualche caso anche D'Alema sia stato aiutato a non sbagliare
Conta di più una critica sincera e in buona fede che il mille piaggeria interessate cerchiamo di costruire qualcosa in cui ci sia un dialogo più stanco e più aperto
In cui non siano favorite le tendenze all'accomodamento e alla subalternità
In cui chi sta in minoranza lealmente non debba sentirsi in tollerato o peggio un escluso allora costruiremo qualcosa di meglio qualcosa di buono grazie
Alla parola Claudio Petruccioli si prepara ti prepari Emanuele Macaluso
Quattro mesi fa compagne e compagni ci si chiedeva
Perché ci dessimo tanto da fare con gli emendamenti che cosa ci fosse mai da discutere
Ci si ripeteva che tuttora chiare scontato tranne i nostri distinguo oggi ci si obietta qualche volta perché non avete presentato una mozione quindi materia di distinzione scene è un passo avanti e tuttavia sento ancora un po'di insofferenza di fastidio
Ora io noi non vogliamo infastidire nessuno
Ma non fino al punto da censurare sul dai leadership
Non abbiamo presentato una mozione perché se non vogliamo essere ipocriti
Erano puntate le batterie
Ostilità preconcetta rancori di ispirazione occhietti Anna argomenti non di primissima scelta ma che pure hanno circolato e un po'circolano ancora
Mi sento libero da quell'ostilità e da quei rancori ma non tanto stupido da non capire che le posizioni politiche sarebbero passate in secondo o in terzo piano rispetto alla polemica e allo scontro di schieramento innanzitutto però e torno alla politica vera non abbiamo presentato una mozione perché su questioni cruciali
Il testo del segretario esprimeva una intenzione non conservatrice
è stato questo motivo sufficiente per non presentare un documento alternativo
Ma non sufficiente per tacere perché quella intenzioni innovatrice ci è sembrata in più di un punto incompiuta reticente o contraddetta abbiamo dunque parlato sforzandosi di farlo con precisione e rispetto
Anche per far vivere il pluralismo
Perché sono d'accordo con quanto ha detto stamattina D'Alema pluralismo e democrazia vanno insieme
E oggi nel PDS sono d'accordo con Tortorella non c'è è sufficiente democratico pluralismo e quindi soddisfacente democrazia
Una nuova forza politica della sinistra è auspicabile una riforma della Costituzione e necessaria una ridefinizione dello stato sociale è indilazionabile
Non solo e non tanto per i costi ma per rinnovare la sinistra i suoi programmi i suoi rapporti con la società
Mi riferisco sullo stato sociale al documento integrale dell'apposita commissione non ha la versione un po'analcolica apparsa su L'Unità
è importante che siamo d'accordo su queste cose anche perché non sempre lo siamo stati o almeno non sempre abbiamo avuto la percezione di esserlo
C'è ancora da precisare e da discutere su questi problemi ma sul come non sul se
Può sembrare un paradosso mai problemi sui quali le posizioni sono ancora distanti e controverse
Sono esattamente quelli oggetto degli emendamenti accolti dal segretario e oggi parte integrante del documento congressuale approvato dalla quasi totalità dei partecipanti alle assemblee di base
Sono i problemi concernenti l'Ulivo il ruolo dei partiti il soggetto politico che si candida a governare sullo sfondo l'idea stessa di politica e la concretezza on line l'uso di età
Del proposito di riformare la politica
Problemi molto importanti a mio avviso dirimente tanto che se gli emendamenti che ne trattavano non fossero stati assunti allora sì la scelta di proporre una mozione alternativa si sarebbe imposta in modo quasi automatico
Sulla questione dell'Ulivo per quello che si fa un non si fa non solo per quello che si dice non c'è ancora la chiarezza e la unità di orientamento che i passaggi formali del percorso congressuale lascerebbero intendere cito dal testo il più recente del segretario del partito di D'Alema alla intervista pubblicata sull'Unità il primo di febbraio
Una concezione dice lui
Che vede il soggetto dell'alternativa nella coalizione secondo me è una concezione estranea alla democrazia europea
Se il partito non è il soggetto politico che si candida a governare diventa inevitabilmente una forza di occupazione dello Stato una forza che esercita il potere in modo ipocrita non trasparente
Tutto si può dire tranne che questa posizione sia la stessa di quella indicata nell'emendamento accolto nella mozione
Lì il soggetto che l'alternativa è indiscutibilmente lo ha ricordato anche questa mattina Walter Veltroni l'alleanza L'Ulivo in quanto contiene sostiene la proposta di governo un partito può essere il soggetto politico che si candida a governare ma questo avviene in un sistema bipartitico i partiti che vincono le elezioni si fanno governo per usare ancora parole di D'Alema dove i partiti almeno quelli che per il governo competono effettivamente sono due
Si respinge invece il bipartitismo in nome del fatto inoppugnabile che in Italia i partiti sono ben più di due mila e poi si invochi il rapporto diretto che i partiti hanno con il governo nei sistemi di partitici così
Non si fa altro che collocare il potere dei partiti al di sopra di ogni altra cosa essi mina alle radici a mio avviso la possibilità stessa del bipolarismo
Questione per me decisiva anche le apprezzabili disponibilità che Berlusconi ha comunicato a questo congresso hanno nel rafforzamento o nella vanificazione del bipolarismo il discrimine che divide un'occasione da cogliere da una manovra da respingere
Se vogliamo davvero il bipolarismo e l'alternanza se vogliamo davvero che gli elettori decidono con il loro voto è essenziale che ad essi si presenti un soggetto adeguato a sostenere una proposta di governo se il soggetto come oggi data la molteplicità i limiti di consistenza di rappresentatività di consenso che i partiti
Se il soggetto è un'alleanza allora questa alleanza deve acquisire riconoscibilità stabilità coesione
Sulla nuova formazione della sinistra che il tema di questo congresso abbiamo evitato le secche di una disputa sterile deviante fra fautori del partito democratico e di quello socialdemocratico
Mi sembra importante aver acquisito che l'ipotesi del partito democratico trascura l'aggancio che il PDS come qualunque Forza Nuova della sinistra non può non tenere con la storia le tradizioni e la realtà del movimento europeo dei valori dei lavoratori
Mentre l'ipotesi del partito socialdemocratico anche questo importante senza ulteriori specificazioni trascura il fatto che in Italia la sinistra sarà incompleta incompiuta fino a quando non darà vita a una forza politica con un'ampiezza e una capacità di raccolta tali che le consentano di vincere nella competizione bipolare in Italia queste possibile se oltre alle forze emanate dallo dal movimento operaio e a quelle liberaldemocratica violenta orientamento progressiste a quelle ambientaliste si coinvolgono anche le forze cattolico democratica non si sfugge a questa alternativa
O un partito che abbiamo accolga tutto intero questo Marco un'alleanza forte stabile coesa
O partito quando io o Ulivo porte ovvero fuori da questa alternativa c'è solo rari la ricostituzione di un sistema contrattualistico di partiti è una drastica contrazione del potere di decisione dei cittadini sul governo
Ci sono i ragionamenti nobili che io rispetto ma di una cultura che mi è lontana come quella di Asor Rosa che parla non a caso di maggioranza della maggioranza con il bipolarismo questa cultura non ha niente a che fare
Nell'intervista che ho già citato caro D'Alema tu dici che il maggioritario uninominale a doppio turno sostenuto dal nostro emendamento difende la proposta di legge del nostro partito e teoricamente dovrebbe essere approvato alla unanimità
Secondo te il fatto che sia stato largamente respinto non vuol dire che la grande maggioranza del partito sia conservatrice ho voglia tornare alla proporzionale
Ma che si è avuta l'impressione che su quel voto si misurasse una riserva la linea del partito e del segretario questo Vichy ha fatto scattare una diffidenza se l'emendamento in questione avrebbe potuto essere votato all'unanimità non si capisce perché non sia stata colto come è stato fatto con altri
Potrei evocare io la diffidenza a questo punto ma invito a lasciarla stare è sempre possibile dire qui da parte di tutti
Che il premio di maggioranza su un impianto proporzionale come ad esempio l'attuale regime insoluto regionale non avrà un sostegno del PDS
Ma se la Pessi è che fra le due posizioni non c'è una differenza rilevante per quel che perché quel che conta sarebbe il maggioritario comunque raggiunto il mio disaccordo è nettissimo
La battaglia politica danni si concentra intorno alla eliminazione alla riduzione al mantenimento o alla estensione della quota proporzionale cioè del potere intermediazione dei partiti fra i cittadini e il mandato governativa l'eventuale rafforzamento dell'investitura elettorale del premier fino all'elezione diretta mantenendo una base proporzionale sia pure con un congruo premio di maggioranza
Come oggi per le regioni determinerebbe un sistema inedito sconnesso e pericoloso che potrebbe essere definito presidenzialismo partitocratica
Cioè qui un nodo che va sciolto e secondo che venga sciolto in una direzione o nell'altra ne derivano conseguenze rilevantissime anche sul modo in cui la politica si riferisce si collega alla società
E rappresenta gli interessi in esso operanti
In un sistema contrattazione permanente tra i partiti la rappresentanza degli interessi sarà più piuttosto su base corporativa e contrattualistica
In un sistema bipolare dell'alternanza
Le diverse posizioni politiche le diverse proposte di governo dovranno necessariamente far leva su una ipotesi coerente unificata di gestione interpretazione degli interessi complessivi di sviluppo e di risanamento del Paese
Ci sarà quindi un altro tipo di collegamento di rapporto con la società
Un sistema fondato su un contrattuali Smoke permanente fra i partiti non può fare a meno di una certa quota di risorse anche finanziarie da mettere a disposizione di questa contrattazione comporta sprechi che non possiamo più permetterci senza dire che è un sistema fondato sul punto attualismo fra i partiti non sarà molto aperto al federalismo perché spinge a unificare il controllo delle risorse che si contrattano e quindi comporta un inevitabile tendenza al centralismo sistema bipolare o sistema partitico
Sono due scelte strategiche di carattere politico non sono due corni di un dilemma istituzionale sono due strade qualitativamente diverso e di concepire definire la funzione della politica il rinnovamento della politica al quale pensiamo e al quale ci dedichiamo coincide in fin dei conti con il processo di progressiva crescente acquisizione di potere di polveri e delle relative responsabilità da parte dei cittadini
Al contrario
Esclude una delega indefinita gestita con un margine molto ampio di discrezionalità da parte di istituzioni i ceti politici e burocratici poco raggiungibili poco trasparenti e quindi poco controllabili
Care compagne e cari compagni il PDS nasce ed è sostenuto anche da questo proposito da questa ambizione rinnovare la politica i suoi strumenti adeguarla le risorse alle attese dei cittadini e cittadine più informati più consapevoli più padroni di sé superare ogni concezione e ogni pratica paternale dirigistica della politica
Il PDS non è nato né da un'astuzia per sfuggire al crollo del muro di Berlino né da un abile speculazione ai margini di una rivoluzione giudiziaria ma da un progetto innovatore ampio cambi
Finito il futuro entra in noi molto prima che accada
Bello giusto impegnativo
Prosaicamente aggiungo
Il passato può restare noi molto tempo dopo che definitivamente morto evitiamo lo tutti noi e quanti si stanno congiungendo con noi per fare un altro passo nel rinnovamento e nella unificazione della sinistra grazie
Ha la parola Emanuele Macaluso si prepari
Nuccio Iovine
Compagnie e compagni
La relazione del compagno Veltroni
E a mio avviso largamente insoddisfacente
E lo è perché ha un taglio prevalentemente propagandistico
E manca
Un'analisi politica
Ma anche cioè in quel contesto sociale politico dentro cui si collocano l'opera di governo
Oggi e in prospettiva
Io avverto
Il riemergere
Proprio in riferimento al governo
Di addensarsi
Di un'opposizione un morosa o o silenziosa
Ma sempre più larga a sinistra
Mentre la platea moderata
Dopo i rumori della manifestazione di Roma in occasione della finanziaria
Non si è ristretta
Io temo che si sia allargata anche se
Il Polo che dirige quest'area
Non ha una direzione politica autorevole credibile in grado di delineare una reale alternativa tuttavia
Gli umori del Paese vanno tenuti presente
A me pare che la fascia comparativa
Che sostiene il governo in questa fase
è una fascia ristretta
Di cittadine
Il quale considerano un pericolo è questa si vanno sempre più allargando ed è un fatto positivo
Un pericolo l'avvento di una destra irresponsabile
E quindi
Questo dato politico
Dobbiamo tenere presente ai fini di una valutazione dell'azione del Governo di oggi dicevo e anche della prospettiva
Se noi dovessimo vedere
Il consolidarsi
Di un partito
Come Rifondazione comunista
E supera il dieci per cento compagno Bertinotti dice ho sempre ripete
Che ci sono due sinistre il che è vero
Ma sono solo due sinistre che possono divaricare
O possono convergere
Due sinistre le quali hanno una visione
Dello stato dell'economia della società
Radicalmente diverso e oppure
Con una certa convergenza
Se si dovesse verificare questo spostamento
Io temo per il nostro partito
Ho
Uno slittamento per le PDS
Verso quel tipo di antagonismo che caratterizza Rifondazione Comunista che senza
Una prospettiva di governo
Può una convergenza di tipo geni prevista
Di un centrosinistra svitato dimezzato che denaro Torre che snaturato snaturerebbe anche questa il ruolo è la funzione del nostro partito
Quindi la situazione politica
I processi politici che ci sono davanti vanno tenuti presenti e non mi pare ecco il punto su questo brutto congruo
Che l'azione di governo
La direzione politica leader di governo soprattutto
Abbia una forza e una capacità
Di presenza di incisività dei convinzione
Tale da potere con foglie Ardenne controverso il Governo forse che riducano sia l'area moderata sia l'area di estrema sinistra
Infine
Nella nella relazione
A mio avviso sono mancate i problemi di fronte a cui ci troviamo anche nell'opera di governo
E cioè
Qual è
Il progetto
Distacco è il progetto di costituzione soprattutto
Che è la forza che si ritrovano al governo non come Governo madre forse che si ritrovano al governo
Hanno in questo momento nel momento in cui anche grazie all'iniziativa del nostro partito del segretario del partito
Noi abbiamo un'iniziativa che io considero molto positiva cioè quello di avere puntato con decisione
Per la Bicamerale per affrontare nella Bicamerale i problemi a dire di avere puntato su un minimo d'intesa con
Il l'altro polo
Tuttavia
Fatta dopo questa operazione politica e necessario sapere con quali progetti
Le forze che fanno capo al governo hanno non perché dovessero avere un progetto unitario perché io anche qui sono dell'opinione
Che la nuova costituzione il pezzo di nuova costituzione bisogna scrivere bisogna scriverlo tenendo conto di posizioni diverse e anche con convergenze che vanno al di là del mio schieramento di governo e di opposizione
Tuttavia c'è un punto e ha sollevato anche a Petruccioli il punto è se noi riteniamo
Che è anche il Governo che questa maggioranza
Si iscrive dentro un processo politico
Che è stato avviato in questa fase e cioè la riforma di un sistema che vada nettamente verso il maggioritario Kern ma anche verso l'uninominale perché le due cose a mio avviso dovrebbero stare insieme
Oppure no e dobbiamo chiederci perché
è stata respinta la legge Rebuffa lasciamo stare il re il progetto di questo deputato ma in quel voto valletta una controffensiva
Di forze alle quali pensa no a un ripristino comunque anche a camuffato della proporzionale è bene a chi pensa anche nel nostro partito a questa prospettiva io voglio ricordare solo una cosa
Che nel mille novecento quarantasei la proporzionale così come nelle diciannove quando fu introdotta dai socialisti ed ai popolari
Ebbe una rilevante funzione
Quella di accorpare venga avanti forse i grandi partiti di massa
Oggi avrebbe una funzione del tutto opposta una funzione di zig recante dalle grandi forse questa è la differenza ed è una differenza politica sostanziale che comporta
Una scelta netta
Per questo io ho detto io ritenevo
Che bisognava fare delle mozioni diverse io spero che su questo punto almeno su questo punto il congresso si pronunci con chiarezza ecco nettezza perché è una scelta politica che delineerà il futuro non solo della sinistra ma il futuro del nostro del nostro progetto del nostro Paese
Infine e balordi verso la conclusione
Questo tema dello Stato della riforma qualcuno pensa
Che non si incroci
Con i temi sociali
O le questioni che attengono alla riforma dello stato sociale
Riforma che io vedo
Sempre separata
Dai problemi dello sviluppo
Io non voglio qui discutere problemi che sono state affrontati anche da questa Commissione che ha lavorato
Ma storicamente il lo stato sociale in Europa si è sviluppato ma mano che c'è stato un certo sviluppo economico pensare
Che il problema dello stato sociale posso essere separato da quello che sarà l'assetto economico del Paese e dello sviluppo economico del Paese è un errore
E questa separazione che ci ha portato finora a non vedere contemporaneamente i problemi del lavoro i problemi i problemi dello dello sviluppo
Ecco perché anche qui io ritengo siccome ci sono posizione diverso su questa questione
E sono emerse posizione diverso
Petruccioli diceva discutiamo e mettiamo in discussione anche con i compagni di rifondazione comunista con il con chi la pensa diversamente il documento che la Commissione ha preparato non quello annacquato pubblicato sull'Unità
Ma vediamo vediamo sulla base di questo confronto se necessario anche qui adottare decisioni che il partito il nostro elettorato e i cittadini possano rendere comprensibile
Infine e chiudo
Sui problemi della giustizia voglio dire solo una parola
La parola che voglio dire questo
Se vogliamo affrontare e discutere questi temi che sono cruciali per la vita democratica di un Paese
Dobbiamo smetterla
Di catalogare chi vuole una certa riforma
Come quello che vuole disarmato come chi vuole disarmare i magistrati c'è una campagna
Sbagliata perché è vero che c'è chi vuole c'è sempre stato
Chi vuole disarmare i magistrati
Il volo una giustizia debole
Ma sta anche qui il seguente ama la storia della sinistra non lineare a sinistra abbiamo avuto sembra posizione diverso una sinistra che ha puntato di più
Sulle giustizialismo una sinistra più liberale e del resto lo vediamo in tutto il mondo che considera questa scelta la scelta migliore per combattere anche nella società
Ed è debba avere quindi nell'ambito di un confronto volantini con la sinistra nel suo complesso una prospettiva ma stiamo attenti a forme ottimistiche che ho sentito appunto oggi
Perché è vero quello che dice
Lippi
Il futuro entra in noi molto prima che accada
Ma anche le ma anche la fine
Entra in noi
Molto prima che accada ed abbiamo visto per altre forze politiche abbiamo visto in tutta la parte del mondo e quindi lascia il nome e le scelte che facciamo sono decisive per lui in futuro o per la fine
Allora la parola Muccioli ordine dell'Anci nazionale si prepari Pietro Folena
Il tema del welfare è squadernato davanti a noi
E del terreno principale su cui si cimentano tutti i paesi sviluppati
Il dilemma difesa dell'esistente o cambiamento
è un dilemma sbagliato e fuorviante
Perché cancella una critica
Che è stata proprio per tanto tempo della sinistra a quel particolare stato assistenziale segnato dal clientelismo e privilegi
Così come si è storicamente determinato in Italia
E perché sembra non tener conto delle profonde trasformazioni che globalizzazione finanziarizzazione dell'economia da un lato determinano e della crisi di una sistema di garanzie fondato unicamente sul lavoro dell'epoca fordista dall'altro
Un lavoro che un numero sempre crescente di uomini e donne fanno fatica a conquistare o mantenere a lungo in un Paese in cui si ai giovani in cerca di prima occupazione per legge fino a trentanove anni
Salvare bilanciare il guelfo fare indispensabile per allargare i diritti di cittadinanza per lottare con efficacia contro i moderni processi di esclusione sociale
Guardare al centro della società e dello schieramento politico non può farci dimenticare i sette milioni di poveri censiti dall'Istat
Farci distogliere lo sguardo dei margini sempre più ampi della società e dalle contraddizioni che li alimentano
Ma per salvarlo il welfare occorre trasformarlo è profondamente andando oltre all'attuale declinazione di sanità e pensioni cercando di dare una risposta a bisogni sociali crescenti e largamente insoddisfatti
Basti pensare alla spesso sull'assistenza già oggi più bassa rispetto al resto d'Europa e di cui il novantacinque per cento è destinato a trasferimenti e solo il cinque per cento in servizio
Occorre non meno ma più stato ma con un ruolo di nuovo è diverso
E occorre valorizzare di integrare risorse nuove quelle dell'autorganizzazione dei cittadini del volontariato e dell'associazionismo della cooperazione sociale un aiuto in questo senso può venire dalla recente approvazione all'interno della finanziaria della legge delega sulle organizzazioni non lucrative di utilità sociale
E questo lo spirito con il quale un significativo gruppo di compagni e compagne ha proposto un documento su questi temi
Prospettando la necessità di un quel farmi Xu basato sul principio della sussidiarietà non solo tra lo Stato e i diversi livelli di governo regionale locale
Ma tra questi e la società civile organizzata un documento che ha avuto un importante accoglienza nel dibattito congressuale
Del resto di terzo settore di quel variegato e complesso mondo della solidarietà e della cittadinanza attiva si fa un gran parlare
Ancora pochi giorni fa il rapporto Eurispes indicava nel terzo settore la possibile risposta ai problemi dell'occupazione
Chi da anni opera nell'associazionismo e nel volontariato spesso lontano dal gran circo dei mass media non si lascia stordire facilmente ad allentarsi di questa fase
Anzi ne avverte tutti i rischi e la responsabilità
Altri non sapendo forse bene di cosa esattamente si parli
Tendono a presentarlo il terzo settore come il grimaldello per lo smantellamento del Guelfa o come veicolo per la precarizzazione del lavoro
Il terzo settore che concretamente esiste nel nostro Paese è stato ed è ben altro
Strumento di partecipazione democratica e tutela dei diritti
Di innovazione sociale e culturale di lavoro quotidiano sulla strada nella costruzione di risposte concrete al disagio senza mai perdere di vista il contesto politico in cui operate d'opera
Un mondo animato di milioni di donne e di uomini e che già oggi occupa quattrocento mila persone tante quante ne occupa l'intero settore del credito delle assicurazioni nel nostro Paese
Un mondo che ha una sua soggettività politica e sociale e che ha avviato attraverso la costituzione di un forum permanente che raccoglie le principali esperienza dell'associazionismo del volontariato
Della cooperazione sociale di solidarietà internazionale del nostro Paese
La costruzione di un proprio strumento nelle prossime settimane anche formale autonomo e pluralista di rappresentanza
Un mondo di diversa ispirazione culturale politica di diversi insediamento sociale ed organizzativo
Una recente ricerca rilevato che sono il quaranta per cento dei gruppi di volontariato si definisce cattolico il due per cento appartenenti ad altre confessioni religiose il cinquantotto per cento rivendica la propria laicità
Questo dato è ancora più evidente se si guarda l'insieme del terzo settore eppure in Italia la parola volontariato sembra non poter mai essere disgiunta dall'aggettivo cattolico
Che certamente una delle sue anime fondamentali ma non l'unica
Questa lettura non rende giustizia del lavoro e della passione di tante cittadine e cittadini della sinistra di questo Paese che spesso deluse lontani da un certo modo di vivere di intendere la politica
Non hanno smesso in questi anni di impegnarsi civilmente e socialmente nelle realtà del terzo settore
Una sinistra politica raziocinante che dialoga con i ragazzi del buon cuore del volontariato cattolico e un'impostazione che già oggi non risponda alla realtà del presente anzi una sinistra che non riscopre come propria quest'anima si mutila e rischia di regalare ad altri un patrimonio che con orgoglio potrebbe rivendicare anche come proprio
Tutto queste interroga direttamente il tema della riforma della politica tema che tra l'ottantanove e il novantadue sembrava poter sollecitare trasformazioni più profonde e più ricche
Non possiamo nasconderci che molte di quelle speranze sono rimaste in gran parte disattese
Importanti successi di questi anni sembrano suggerire che di quelle speranze si possono in fondo farne a meno
Io credo che proprio nel momento in cui la sinistra affronta la sfida del governo
Non posso fare a meno di una sinistra sociale diffusa in grado di dar voce a dare sociali e realtà che non possono essere marginalizzate ore legata al massimalismo
Non si tratta solo dell'insediamento politico di questo partito o del nuovo che nascerà ma della sua capacità di dialogo e di inclusione di soggetti e forse che non vogliono farsi partito lista elettorale direttamente ma che esprimono la loro politica politicità nel loro impegno sociale quotidiano
Una linfa importanti io credo per una forza politica che vuole essere davvero nuova e davvero di sinistra
La parola al compagno Pietro Folena
Per quale ragione alle pari
Per quale ragione compagne e compagni
Noi un'altra volta dobbiamo cambiare
Per quale ragione noi non possiamo permetterci il lusso di una celebrazione dell'Ulivo del nostro essere al governo della presidenza della Bicamerale di noi stessi
Io credo non solo per una pure importante questione di buon gusto
Perché continua cioè al non piace il PCI il kitsch e con cui la classe dirigente celebrava se stessa negli anni ottanta
E una certa concezione della politica elitaria sprezzante
Non solo per questo e per l'amore che è nostro per le cose genuine semplice popolari
Io credo per una ragione politica perché fermandoci a dirci oggi quanto siamo bravi io credo che saremmo perduti
Certo un po'bravi siamo stati prima trapiantare il cuore della grande cultura riformatrice di Berlinguer nel corpo della svolta dell'ottantanove e poi dopo il novantaquattro e le brucianti delusioni di quella sconfitta a rinascere politicamente con una nuova linea fino a giungere a questo punto questa responsabilità di governo
Tuttavia noi non possiamo sbagliare analisi
Noi dobbiamo farci in questo congresso un discorso di verità
La mia opinione è che nelle vene della società corrano umori contraddittori anche turpi
Si sono rotti antiche culture e solidarietà
Cresce quel senso di vuoto di cui recentemente ci ha parlato Giovanni Paolo secondo e accanto a tante forme di impegno civile noi vediamo però le ragioni di un malessere di questa vuole parlare un malessere democratico
Un malessere sociale
Anche un malessere interiore di valori
Ebbene la sinistra ha due strade una e quella di ignorare o demonizzare le ragioni del malessere ma così la spinta al Novo diventerebbe la base di un impasto plebiscitario
Antipolitico
I italiano anti europeo quegli umori usciti dalle bene della società potrebbero prenderà le forme di una nuova destra radicale
L'altra strada è quella di comprendere le ragioni di quegli umori di esplorarne e fornire da sinistra una risposta di innovazione
Ecco perché noi dobbiamo cambiare
Abbia un po'il destino di Ulisse insomma la felice condanna a non poter restare fermi a cercare di ricercare fuori e dentro di noi
E allora quindi pare il punto io sento non cura tra di noi anche in questo congresso ma troppi timori resistenza
Sento la paura di osare badate non mi riferisco a sinistra o destra interni
Ma il continuare a pensare fra di noi per pigrizia che l'alternativa sia fra una sinistra che conserva il passato e una sinistra che rinnega se stessa per approdare altrove
Io penso che le modelle più coraggio nell'innovazione
Ecco perché essere protagonisti del processo costituente il modo per parlare a quel malessere
Ecco perché occorre una cesura democratica col vecchio assetto non per cedere le armi non per una deriva non per rinnegare il passato ma per parlare anche ai sentimenti di che avverte il funzionamento delle cose in Italia qui ed ora come ostile
Del giovane senza lavoro con un diploma lontano da noi dal sindacato c'è poco da fare dell'operaio del Nord Est non rappresentato del piccolo imprenditore debole sul mercato e che si sente accolto ragione tale muto dal sistema fiscale
Del cittadino a cui rinviano la causa civile al due mila e cinque ossessionato
Dalla burocrazia
Per cui spettante altre ragioni la sinistra Berto e deve far lavorare tra i cantieri
Il primo cantiere il cantiere del Governo
Per dare subito tutte le risposte che si possono dare subito per costruire l'Europa per avviare le riforme sociali Walter ci ha detto quanto in questo cantiere è stato già fatto e noi in questo congresso auspicando una fase due del Governo segnata da messaggi positivi dobbiamo saper diretti cosa si deve saper fare ora soprattutto per il Mezzogiorno
Il secondo cantiere il cantiere dello Stato
Per darsi istituzioni nuove efficaci leggera e trasparente fare la Nuova Italia il terzo cantiere il cantiere della nuova politica del nuovo partito per dare ai lavoratori alle donne ai giovani uno strumento in più per contare per crescere per decidere
La mia opinione è che dal destino di questi tre cantieri e delle Operette ne sapremo costruire dipenderà molto del futuro del nostro Paese e della sinistra sono congiunte
Non si ha una forza di sinistra guardando con questo animo ai problemi intorno a noi
Io ho imparato leggendo Gobetti e Gramsci tanti anni fa che la sinistra e la forza dello spirito critico libero Lecce dobbiamo saper ascoltare la società
Sentire i rumori più nascosti
Ugo la Malfa per esempio il compagno Pietro Ingrao a cui credo vada il saluto di tutti noi che gli abbiamo voluto e gli vogliamo bene ci ha detto stamattina Ingrao c'ha detto Spalletti facendo il partito di Ugo la Malfa il Partito liberaldemocratico magari con qualche radice popolare
Altri ci avevano detto nei giorni scorsi D'Alema come Saragat D'Alema come De Gasperi
Lasciamo stare D'Alema non è Fregoli D'Alema e D'Alema e trasmesse spesso senza bisogno di etichetta di paragoni magnetica in grado sì Pietro noi ci sentiamo anche i riti di una parte della tradizione di Ugo la Malfa ciò di una tradizione laica democratica che pienamente le delibere del nostro partito
Ma tuttavia se Ugo la Malfa non riuscì a costruire un partito radicato con milioni e milioni di elettori ciò non fu solo per un limite soggettivo
Ma a mio modo di vedere per limite oggettivo del liberalismo classico ciò sia detto anche a quei compagni che ci prospetta lo lo oltre come un approdo tardivo alla liberaldemocrazia la storia la socialdemocrazia come la storia di un cumulo di errori
Il limite oggettivo del liberalismo sta nel pensare che l'idea di libertà dell'uomo si passa affermare senza porsi il problema della libertà degli altri uomini
E tutto il mondo occidentale del mille novecentonovantasette è segnato da una crisi del vecchio liberalismo trendy chiede invece una nuova destra egoistica localistica radicale giustizialisti
Anche di troll per intenderci è un futuro che è già dentro di noi
La critica socialdemocratica liberalismo e i suoi limiti e quindi a mio modo di vedere moderna ma questa critica non può mai rinnegare la valenza irrinunciabile delle idee di libertà che sono all'origine del socialismo
E a Bobbio quando ci chiede chiarezza
Da parte nostra su che cosa sia morto e su cosa sia vivo sul socio del socialismo in questa fin e secolo noi dobbiamo rispondere in modo nitido del socialismo è morta un'idea di Stato propria del comunismo che scendeva in modo tragico libertà individuale libertà collettiva ma è anche il saudita perché ha compiuto la sua strada un'idea di Stato nazionale di Welfare
Ma del socialismo invece il dibattito che mai la ragione liberale e democratica libertaria c'è un'idea di libertà più alta di quella che alla destra
Mi Dea di libertà che si colloca in un quadro globale
Per queste ragioni secondo me il nostro congresso non può farci restare in mezzo ad un quadro sarebbe un errore politico
Compagne e compagni noi dobbiamo decidere in questo congresso anche con voti stringenti imprimendo alla sinistra una svolta programmatica e culturale che segni un cammino nuovo
Quello che qualcuno ha chiamato stamani il secondo round che il PDS deve saper giocare
Insomma voglio dire che trovo un elemento di verità in quello che ha scritto Angelo Panebianco sul Corriere
Non perché D'Alema sia un leader virtuale o perché il nostro sia un congresso finto è stata e sarà lo vedremo un congresso ovvero di un partito ovvero fatto di persone vere
Ma credo che però lo dobbiamo ancora completare usano l'immagine biblica la traversata del deserto e portare il nostro popolo tutto non solo una leadership illuminata a completare consapevolmente questa traversa
Il valore della nostra unità che ci ha fatto fare un congresso unitario fino adesso che è un bene grande inestimabile non può quindi mai essere affermata a detrimento della chiarezza delle nostre posizioni
Noi non possiamo concederci il lusso di questo non possiamo concederci al congresso il lusso di una mediazione di parole verbale e poi dividerci in Parlamento magari nel gusto segreto
Lo dobbiamo alla chiarezza la stabilità di governo che ha la forza di una politica la devo decidere sulle politiche sociali del lavoro non per strizzare l'occhio a destra ma perché non c'è futuro per una sinistra che non sappia ricostruire le ragioni dell'unione fra giovani lavoro impresa tra lavoro e sapere
Dobbiamo combattere noi non perché ce lo chiede Berlusconi o neppure Carlo Azeglio Ciampi ogni corporativismo egoismo e parlare dei diritti dei più e non di una minoranza
Dobbiamo dire i ragazzi di oggi come si può cambiare il mondo
Ma quando si fa intendere come fa Bertinotti ai ragazzi del nostro Paese che incontrando Marco se la tragedia di chi combatte e muore qualche semina morte bello calarsi il passamontagna sul viso
Si lancia un messaggio equivoco che in un'altra epoca ingannato migliaia di ragazzi
Sta rendendo dell'Internazionale socialista non vuol dire scegliere il male minore ma sparare laddove i problemi del mondo possono essere risolti e ancora infine sulle riforme costituzionali e sulla politica un conto a entrare in questo processo a capo chino come se per ragioni tattiche dovessimo divenire un po'presidenzialisti un po'federalisti
Un altro accontentarci con i nostri valori e la nostra cultura democratica vorrei dire con entusiasmo se si può dire per dare ai cittadini più libertà strumenti di scelta e di controllo e per riconoscere nella cultura dei nostri avversari
Quante ragioni verità interne di siano io ritengo che sia più democratico un sistema che permette di scegliere non solo di chi rappresenta ma anche chi ti governa
Questo il punto a mio modo di vedere non un'astratta disputa sulle tecniche elettorali è più libero un paese federalista fondato sui crescenti forme di autogoverno la locale più democratico un sistema in cui confini tra maggioranza e opposizione siano netti e i sistemi di controllo neutrali
E più democratico un sistema in cui i partiti lungi dall'estinguersi o da definire vacui comitati elettorali riscopre una loro identità sociale e civile
Assumendo una cultura del limite verrà spot nel rapporto con tanti aspetti della vita pubblica e privata e indicando al Paese una nuova etica pubblica che è un antidoto migliore alla corruzione di qualsiasi inchiesta appena e penso ancora che più libero un cittadino a cui la giustizia rende giustizia intenti brividi a costi limitati
Gratuiti per chi ha di meno con certezza del giudicato il più garantito un sistema in cui dopo decenni in cui la politica giudiziaria è stata debole con i forti e forte con i deboli
La politica finalmente faccia la politica e la giustizia la giustizia magari con quel di più di umanità
Di cui parlava Piero Calamandrei
Ho concluso compagni compagnia dico che la politica senza un'anima sì inaridisce inevitabilmente e ora che in molti non in tutti per la verità ma in molti diciamo che la Quercia e l'Ulivo crescono bene se crescono forti e se crescono insieme è bene che la nuova sinistra sia capace di indicare un orizzonte
I soci dare delle speranze un riconoscimento una partecipazione potrebbe dire anche una nuova religione civile ma la speranza che ne dobbiamo saper indicare nasce in quella qui e dura che è uno dei più grandi uomini della sinistra di questo secolo François lì però amava ripetere contro millenarista e da una parte rinunciatari dalla così secondo me nasce una nuova classe dirigente del Paese una nuova generazione non in senso anagrafico ma culturale e ciò una generazione attraversata dalla sensibilità che attraversa una sinistra plurale
Nel saper essere non il ceto politico di turno che sostituisce quello precedente ma una forza costruttrice con uno spirito dire del cantiere della fabbrica nel senso letterale
Perché il futuro ha un cuore antico la capacità di fare di cambiare appunto qui e dura
Io non so se come ha detto Walter siamo noi a dover cambiare il mondo anche per evitare che il mondo cambi noi tuttavia questo mondo con i suoi mutamenti
Con le sue difficoltà ma anche con le sue occasioni positive ha contribuito non poco a cambiare nome e secondo me è stato un bene
Proprio per questo perché siamo figlie interpreti di questo mondo perché abbiamo imparato a pensare positivo non dobbiamo perdere l'occasione in questo congresso di decidere con chiarezza ho concluso in modo stringente
Come cambiare noi per poter governare meglio e cambiarlo
La parola al compagno del biondo all'ex segretario della federazione di Milano si prepara a Luigi Colajanni
A un annuncio i delegati che sono riconosciuti negli emendamenti a firma Dario Deidda sono invitati al termine della seduta nella sala quattrocentocinque nell'atrio della commissione Politiche dietro la presidenza
Nel buio
Dopo la vittoria elettorale del ventuno aprile viene interrogarsi su quale il dato che ci viene consegnata
Io credo che sia questo un patto che ha regolato da una lunga fase della storia del Paese non ha retto alle nuove sfide dello sviluppo è un approdo verso un nuovo assetto appare incerto
La nostra società è dominata da rimpianti e Paure anziché aspettative e speranze per nuovi traguardi da raggiungere è ancora molta parte della popolazione italiana si sente orfana di rappresentanza politica
Al nord in Lombardia a Milano il compito che attende la politica è arduo
Lo sguardo incredulo con il quale si guarda quella che sembra un'inarrestabile crisi di ruolo si rivolge alla politica chiedendo di tornare ad occuparsi di un'area investita da profonde trasformazioni
Dei suoi problemi di quelli dei suoi cittadini dei mille volti e condizioni per ritrovare un senso di appartenenza a una comunità in crisi di identità
è per questo che occorre un forte rinnovamento della rappresentanza e va ricostruita una classe dirigente
Fatta di una nuova generazione di uomini e donne della sinistra per affrontare sfide inedite
La sinistra di fronte a sé due grandi interrogativi da un lato come avviare un nuovo processo di modernizzazione del Paese da lungo tempo rinviato e dall'altro come rinnovare la propria capacità di rappresentanza delle istanze che la popolazione avanza
Credo che servano analisi approfondita per poter dire che tutti siamo chiamati a occuparci delle domande di un ceto intermedia estremamente composito dominato da incertezza e precarietà dopo il lungo ciclo degli anni ottanta
E di un mondo del lavoro articolato che spesso beve anche esso senza regole né diritti a dispetto della sua crescente capacità di esprimere saperi e competenze
Il ventuno aprile avente una politica quindi ma ora occorre lavorare alla ricostruzione di un corpo sociale che si sente impegnato nell'opera di cambiamento del Paese
Il nostro dibattito politico pecca spesso di un inguaribile provincialismo quasi che il nostro Paese sia avulso da un contesto internazionale
Gli stessi sistemi forti del nord si confrontano con altri con altri che in Europa sono competitivi grazie all'azione di forti Stati unitari
La stessa Milano potrà riproporsi come città europea si si proporrà per ciò che città non antitaliana padana ma molti italiani e ancor più nel mercato globale per poter competere con sistemi forti come quello statunitense e giapponese
Non vi sono grandi possibilità per le singole economie nazionali se l'Europa non cresce sempre di più come realtà politica e sociale oltre che economica
La cittadinanza europea ci invita a definire le sue forme le politiche transnazionali di welfare
Definire diritti e garanzie che compongono una condizione più evoluta di cittadinanza diviene vitali in un'era in cui la competizione di mercato con le aree in via di sviluppo ci costringerebbe alla rincorsa dello smantellamento sociale
Ma se oggi la competizione sui costi del lavoro o delle protezioni sociali noi sappiamo che domani sarà all'insegna del dominio delle conoscenze e dell'informazione per produrre nuovi lavori di più alta qualità
Non solo per competere quindi ma per svolgere un'azione per far crescere la democrazia nel mondo l'Europa deve divenire Scelta primarie non più di secondo grado
è finita la stagione della svaluta azione competitiva della lira noi vogliamo risanare il Paese non vivere più di sotterfugi
Ora il nostro sistema produttivo ha messo di fronte alla concorrenza internazionale con i suoi limiti e difetti e ci parla del bisogno assoluto di investire nell'ammodernamento del sistema Paese nella ricerca innovazione e sulla qualità di beni e servizi che produciamo
Ma ereditiamo un modello di sviluppo l'equilibrio sociale che non risponde alle domande e alle aspirazioni degli italiani di oggi
E la sinistra che deve spingere verso un modello più a misura delle domande estremamente diversificate che sono maturate in questi anni
Oggi la divisione del lavoro ad esempio non si misura solo sul piano manuali intellettuale
Ma sui gradi di autonomia nel processo lavorativo questo perché sempre più si richiede non di lavorare bene ma di applicare sapere conoscenza e così i confini della divisione tra lavoro manuale intellettuali si assottigliano
Sono nati nuovi lavori si esercitano in forme nuove nuovi settori e pongono problemi inediti di tutela dei diritti e di garanzie
Oggi si può non godere di una condizione di stabilità e benessere pur lavorando e si pone il problema di come governare un mercato del lavoro mobile riconoscendo forme di tutela collettive di base contrattuale comune oltreché aggiornando la tavola dei diritti del lavoro a oggi costruita sostanzialmente sul metro del lavoro industriale
Il punto è quali nuovi diritti e regole
Non come ho visto io in recenti articoli e proposte in cui sulla base dell'emergenza occupazione si arriva a sposare tesi di deregulation del mercato del lavoro e tesi di baratto fra diritti e salari da una parte lavoro dall'altra
O si spinge sul tasto della riduzione dei salari al Sud il punto non è togliere qualche tutti era ai lavori in determinati impiegarne a quelli determinati ma riuscirà ancora oggi a battersi per parità di diritti e garanzie
E qui c'è un banco di prova per la sinistra ma anche per Rifondazione a che serve difendere conquiste se non sappiamo farle incontrare con nuove esigenze
E proponendosi non di chiudersi nella rappresentanza di una categoria ma di fare incontrare lavoro dipendente con giovani a ritenuta d'acconto per ridare senso a parole come unità del mondo del lavoro
Rivendicando in cambio della flessibilità da un lato rispetto dei diritti e dall'altro una crescente quota di formazione professionale
Occorre
Compro modificare il vecchio compromesso sociale
Costruire politiche attive che intervengano sulle diseguaglianze non bastano le regole Anatole France diceva che la legge nella sua Maestà concede le medesime possibilità di dormire a Renzi o sotto un ponte
Sta alla politica intervenire andare oltre la disputa sui titoli qua il fare garanzie opportunità noi dobbiamo opporci alla demolizione dell'idea dello stato sociale
Ma al contempo dobbiamo batterci per una sua profonda riqualificazione riconvertire la spesa da passi fattiva superare il modello risarcitorio assistenziale
E puntare a costruire un nuovo welfare creando nuove forme di sostegno al reddito alla formazione
Andiamo a definire uno status dell'agire pubblico contando sull'impegno di più soggetti la cui azione viene coordinata verso l'interesse generale
E lo Stato sociale diviene così non un costo ma un fattore essenziale di coesione sociale
Perché la vita futura sarà articolata su tre quattro più lavori e per questo occorre arricchire estendere la formazione di base render l'articolato e flessibile
Credo che in questo senso va dalla riforma proposta da Berlinguer per frenare il fenomeno dell'abbandono scolastico nel Nord Est
Per non avere più trasmissioni alla Gad Lerner dove vengono contrapposti i giovani studenti consapevoli della risorsa sapere a lavoratore quattordicenni che non sono consapevoli delle ricchezze che perdono
Ora questi sono i punti insieme i temi al centro della Bicamerale di grandissimo rilievo decentramento dei poteri e ruolo del parlamento stabilità del governo tutto questo lavoro di riforma deve viaggiare parallelo l'azione di governo
Noi vogliamo lavorare per un federalismo che non serve a registrare le diversità ma ne faccia una ricchezza
A partire dal rinnovamento del Nord fino al rilancio di un meridionalismo che riscoprono il Sud quel valore aggiunto che può valere per l'intero Paese postindustriale
La sfida dei nord non può essere affidata una risposta da Roma
Il segretario del partito nel mese di settembre in un'intervista al Piccolo di Trieste diceva che chi vince la sfida sulla ricostruzione che una classe dirigente vince la sfida sulla rappresentanza del nord del Paese io sono d'accordo
Occorre far vincere una politica democratica rappresentativa della maggioranza dei cittadini del Nord concorrere attivamente al disegno di una nuova unità del Paese rispondendo al secessionismo con una politica delle riforme ricomporre un'unità nel cambiamento con un ulivo è una sinistra che sconfitti al secessionismo dando nuova adeguata risposta alle domande che attraversano settentrione
La sinistra può tornare lì ad affermarsi per la capacità di tenere insieme i valori e realismo delle soluzioni smentendo l'idea per cui i valori si fermano alla testimonianza del realismo porta all'omologazione
Primo passo verso la riconquista di un'identità e la ricostruzione di un tessuto sociale omogeneo a questo noi lavoriamo ricostruire un pacco in quelle aree del Paese ricomporre la scissione fra valori e interessi avviare la fase della cooperazione affermare un blocco sociale nuovo una nuova classe dirigente una nuova politica
La lega ha fallito nella postazione di Milano la destra non ha un progetto che esca dalla difesa degli interessi particolari del guardiano interesse generale di ripresa di aree nelle quali è fortemente insediata
L'Ulivo in questo senso non può essere solo una somma delle forze ma deve tornare a essere forma di impegno e partecipazione della città
Ma il punto non è più l'Ulivo nel Paese per sostenere il governo ha più governo dell'Ulivo delle riforme per far crescere il Paese al contempo noi lavoreremo alla ricomposizione tra politica e società
Per riconnettere impresa lavoro ricerca ambiente investendo su produzioni di beni materiali
Per la ricomposizione sociale per battere rischi di corporativismo e ridare un senso di appartenenza e delle comunità
Rimettere insieme anziché difendere le proprie identità per contrasto e non mi riferisco certo al PDS Veltroni stamani diceva crescano insieme coalizione partiti d'accordo perché ai partiti ha una grande forza della sinistra spetta un ruolo insostituibile
Di forme di mediazione rappresentanza quotidiana di interessi che non possono essere riassunti dall'azione di governo
Ho finito serve al nuovo stadio di ricomposizione dentro una grande organizzazione della sinistra che non annulli originali culture identità ma le riunisca nello sforzo di contribuire a progettare il futuro del Paese
Il proponente russi in tempi di richieste di cessione di sovranità alla riconquista di una sovranità non cedibile che definisce l'essere a sinistra
Rispondere a tante domande di rappresentanza di fasce più deboli per non affidarli sogni ma ragionevoli speranze di riscatto
E qui c'è una sfida anche a sinistra verso Rifondazione ribellandosi all'idea di un e mail ineluttabilità di una sinistra duale perché il PDS non deleghi rappresentanza di fasce ma veda una sfida tutta politica la riconquista DS siamo convinti che questa sfida abbia particolare significato nel Nord per superare il quadro di una sinistra frammentata e divisa che ha bisogno di riunirle sua forza
Voteremo a Milano siamo pronti alla sfida a un chiamando a raccolta tante energie e risorse che guardano a sinistra così pensiamo di lavorare per dare il nostro miglior contributo alla costruzione del nuovo partito
La fa don Luigi Colajanni si prepari Gloria Buffo
Io penso che questo congresso debba impegnarsi di più a definire il rapporto fra l'Italia e l'Europa in cui peraltro impegnato tutto il paese e sul quale si gioca per sua scelta gran parte del futuro del governo e di farlo al di là delle idealizzazione mi o don dell'oleografia tipiche dell'Italia del passato che ancora in parte ci affliggono guardiamo più a fondo per passare insomma dall'europeismo di maniera quello di verità e possiamo farlo perché grazie all'azione di questo governo dobbiamo dirlo abbiamo acquistato credibilità e un minimo di rispetto insomma non siamo più costretti a tacere
E a strisciare lungo i muri come all'epoca del governo Berlusconi e dell'euroscetticismo senza finalità comprensibile del ministro Martino
E però dobbiamo farlo perché se comprendiamo bene il nostro compito in questa fase storica compito del PDS del nuovo partito e anche dell'Ulivo ciò che motiva la ragione della nostra esistenza
E definisce la nostra identità io credo che sia precisamente la necessità dell'Italia di stare in Europa come un Paese forte rispettato
E dunque un Paese in grado di influire su ciò che l'Europa è soprattutto su ciò che deve essere questo io credo a quello che ci chiedono gli italiani che temono una decadenza del Paese
E il nostro compito è dovrebbe essere anche il progetto ordinatore
Di tutte le nostre politiche delle priorità e delle scelte del governo e se mi permettete di costare in Europa
Perché in Europa già ci stiamo da vent'anni auspico che si smetta di dire entrare in Europa consapevole di quanta strada l'Unione ha già fatto e ha fatto insieme a noi
Però i dunque deve cominciare una radicale revisione e vorrei che questo fosse l'asse del programma dell'Ulivo
Il governo ha scelto di impegnare il Paese in uno sforzo duro
Che ci consenta di continuare a essere costruttori dopo essere stati fondatori e costruttori finora anche della nuova tappa dell'Unione
Moneta unica allargamento nuova struttura politico istituzionale e tuttavia l'Italia giunge a questo passaggio con un sistema nel suo complesso che non è adeguato per noi e non è competitivo in Europa uso a bella posta delle parole che non sono nostre da qui il carattere storico e la difficoltà dell'impegno e non è ne è solo né oso dire principalmente questione di ingresso nella moneta unica questo è l'obiettivo fondamentale
Non per questioni di prestigio nazionale ma per necessità di risanamento interno opportunità di solidità monetaria di sviluppo economico e ancora di più per rispondere adeguatamente allo sviluppo rapidissimo della mondializzazione e della crisi degli Stati-nazione io non insisto su questo lodo fra di noi per scontato
Ma è questione di forme riorganizzazione del sistema quello ereditato da decenni di centralità democristiana che assicurarono una crescita ma modellano la società e cioè le istituzioni i rapporti tra pubblico e privati tra cittadini e Stato la pubblica amministrazione la fiscalità la giustizia in modo che appare oggi inadeguato è di ostacolo allo sviluppo di un Paese europeo e ci rendono qualitativamente non competitivi questo il problema
Significa dunque per noi ricollocare il Paese in un livello più elevato di civiltà benessere efficienza e legalità
E quindi significa rivedere il sistema elettorale
Perché in Europa lo ricordo la regola il bipolarismo e per molti anni il nostro sistema risultato incomprensibile stiamo attenti a non tornare ad essere incomprensibili in base alle scelte che faremo per quanto riguarda il nostro sistema politico istituzionale significa metter mano al sistema istituzionale il tema del federalismo regioni
Eccetera l'efficienza della pubblica amministrazione che è troppo bassa rispetto allo standard europeo la giustizia spiccia fiscale che non possiamo dire che sia una giustizia nel nostro Paese i diritti dei cittadini che sono assai insufficiente
Lo stato sociale che è vecchio la legalità che poco all'instabilità politica almeno nel passato che è stata molta io non so
Se preoccupano di più in Europa l'illegalità diffusa e la mafia e la instabilità politica del nostro Paese almeno guardando a questo decennio che c'è alle spalle oppure il non rispetto dei parametri di Maastricht
Preoccupano entrambi naturalmente ma oserei dire ineguale modo ad eguale titolo
E allora dobbiamo render chiaro che se che dieci per la lira nella moneta unica la Bicamerale
Le proposte di riforma annunciata in vari campi da vari ministri i disegni di legge vendicativa Veltroni stamane che speriamo possano essere presto approvati fanno parte di un unico progetto e come tali vanno presentati agli italiani
Facciamo torto hanno gli stessi non ci facciamo capire
Se riduciamo la nostra impresa il nostro rapporto con l'Europa la nostra vita in Europa a sacrifici e moneta che alimentiamo una sorta di psicodramma collettivo su un'ora X che scatterà al mille centonovantotto l'appuntamento dobbiamo esserci e faremo quanto è necessario perché serve a noi
Ma adesso che abbiamo già compiuto tanta strada che possiamo parlare
Dopo un'eclissi politica decennale
Facciamolo diciamo la verità intanto fra di noi sulle cose diffonde con i fatti sottraendo ci alle schermaglie quotidiane e la verità è che c'è una lotta politica e le divisioni fra progressisti e conservatori esistono e su tutto
Se l'Europa deve essere solo o soprattutto mercato e Moletta deregulation e rinazionalizzazione delle politiche europea o riduzione al minimo della sovranazionalità
Competizione internazionale tramite i tagli dello stato sociale allargamento all'Est come inglobamento e spoliazione dei paesi dell'Est se l'Europa deve intervenire o no nell'economia se deve lasciar fare al mercato oppure se deve prevalere un'Europa politica che bilancia monete mercato perché non possono essere i governatori delle banche centrali a decidere per tutti e questo non è soltanto il tema della sinistra è un tema che oggi in discussione in vari ambienti europei
Un governo politico dell'economia con il dovere di intervenire a sostegno delle tecnologie della ricerca di grandi progetti come nel piano dell'orco comuni se ci deve essere tanta sovranazionalità e democrazia quante necessaria per assicurare un governo politico la sicurezza comune e un'Europa con un nuovo sistema sociale e infine se la competizione globale per includere il modello sociale europeo non come un impiccio ma come forma superiore di civiltà potrei continuare
Vogliamo batterci ora dobbiamo batterci ora perché quest'idea di Europa si affermi che la Conferenza intergovernativa che deve scrivere il nuovo Trattato che sta per concludere almeno entro quest'anno i suoi lavori mi preme dirvi che su questo c'è uno scontro aspro e continua ci sono molte preoccupazioni
Poiché operiamo in un contesto liberista e di rinazionalizzazione e vorrei ricordare che solo in Italia fra i cinque Paesi più grandi c'è la sinistra al governo
E avvertiamo con preoccupazione l'inerzia dell'unione di fronte a diciotto milioni di disoccupati e la strumentalizzazione che ne fa la destra quella francese le penne
Quell'Austria che ha che è andata molto bene troppo alle recenti elezioni come quella fiamminga come anche la nostra lega la sinistra europea non è ancora riuscita a ottenere risultati sul tema del lavoro anzi su questo tema c'è una sconfitta della sinistra europea
E noi la pagheremo se non riusciamo a sbucare questa situazione la pagheranno tutti i partiti della sinistra europea
E sentiamo la necessità che l'Italia agisca ora che può come un soggetto politico forte faccia alleanza con chi la pensa allo stesso modo per determinare un certo sviluppo dell'Europa c'è da fare anche per noi per il nostro partito perché la sinistra europea non è ancora tutta convinta della necessità di sovranazionalità e qui sta l'elemento essenziale della sua crisi e per questo che il nostro governo chiede agli italiani di risanare il Paese e noi chiediamo al governo di accompagnare il risanamento economico riforme perché sono facce dello stesso progetto
Ci ha inviato un saluto molto molto commentato proprio impossibile giornate che dovremo attori agli atti del congresso l'Organismo unitario dell'avvocatura italiana che ringraziamo dove la parola a Gloria Buffo cinque palle Vincenzo Vita
Aveva vinto le elezioni cinesi fa l'abbiamo capito subito non voleva dire anni ci ha vinto la scommessa del governo per vincerla ci vuole un progetto visibile sentito come proprie da chi ci ha sostenuto e se è vero che questo Governo ha fatto cose importanti sappiamo tutti che ancora non basta al PDS non spetta però lamentarsi o chiederà il nome no ma spetta anch'io credo anzitutto sulla riforma dello stato sociale la riforma dello stato sociale è un tema della sinistra
La discussione tra noi in ogni dovunque essi fare la riforma sullo stato sociale ma quale innovazioni operare
Di questo abbiamo discusso nel congresso con una ricerca e anche una competizione delle idee tra di noi io questo lo considero un bene la prima questione in discussione settantasei si possa isolare nella riforma dello stato sociale dal modello di sviluppo e dalla politica economica io non lo meno se si lasciasse intendere che gli squilibri e le ingiustizie italiane dipendono essenzialmente dallo stato sociale e chi tutta quella distorsioni e la correzioni da operare io credo che compiremmo un errore
Iniquità brindano anzitutto da un modello di sviluppo e anche da uno stato sociale che ha in parte scorretto quelle iniquità in parte le ha riprodotto in parte neanche coperto
Questo allora vuol dire che la riforma da fare per la sinistra è più radicale di una pura redistribuzione della torta delle risorse che oggi sono in calo
Non è un atto tecnico riformare lo stato sociale mi la formula può essere quella né il cannibalismo tra nord e sud potrà i giovani anziani
Sì giovani e le ragazze assorbono lavorano sì non possiamo lasciare che siano additati come colpevoli intenzionati come se non si sapesse la maggioranza dei pensionati italiani percepisce meno di un milione al mese la cosa quindi è più complicato
E la flessibilità lo dico a Veltroni che ha insistito stamattina su questo tema no non sia la ricetta giusta c'è già molta flessibilità nel Mezzogiorno e non mi pare che sia cresciuta l'occupazione ci vuole quindi
Un'idea forte della sinistra se vogliamo fronteggiare interessi forti in Europa e anche in Italia a ridimensionare la protezione sociale e la cittadina se vogliamo allora maggiori unità e anche coesione sociale la leva è quello della Borghi tutti i lavori però non si affronta io dico sono di quella generazione che sta tra il sessantotto e il salto tecnologico non si affronta un cambio d'epoca come quello di la rivoluzione tecnologica sinossi li distribuisce anzitutto il lavoro che c'è e allora sulla riduzione dell'orario per favore passiamo dai convegni ai fatti bisogna redistribuire un lavoro ma anche creare creare Ottana azione nelle automobili è stata una necessità governo fatta bene a farla ma non
Gratuito taciuto per secoli che non è mai stato calcolato del prodotto interno lordo che il lavoro di cura le per sono in che stato per tanto tempo sulle spalle delle donne che ora non sono più disposte al silenzio e alla gratuità qualcuno dice ma tu voi Bengodi è un'utopia tu vuoi più risorse più garanzie più opportunità beh è un'utopia se si tocca solo la distribuzione interno allo stato sociale ma io credo che la sinistra spetti di fare qualcos'altro
Spetta di agire sul fisco sulla rendita sull'intera politica delle risorse
E più coraggioso ridurre un salario di un milione e due al mese può affrontare duecentocinquanta mila miliardi di evasione fiscale sembra una battuta demagogica ma non lo è e l'abilità e la durezza del problema che abbiamo davanti
Se noi riusciremo a riorientare verso la ricchezza pubblica questo Paese dove c'è tanta ricchezza privata io credo che si libereranno le risorse per i giovani la commissione per la povertà ha calcolato che ci vogliono novanta mila miliardi
Per dare un assegno alle famiglie senza reddito e allora non basterà un taglio da qualche parte mentre vanno tagliati certe i privilegi per trovare risorse come quelle per questo io ho creduto e credo che non basti la cultura liberale che contrappone le garanzie alle opportunità a un anziano non autosufficiente
O in tema di salute non bastano le opportunità ci vogliono delle certezze delle garanzie allora qual è il problema che noi abbiamo bisogno di nuove garanzie e di nuove opportunità la riduzione dell'orario di lavoro offre nuove opportunità offrirebbe nuove opportunità io credo a tanti giovani
Il salario sociale offrirebbe anche una garanzia entrambe sarebbero misure pensate come politiche inclusive non un reddito due lire Dante come potrebbero pensare i liberisti e poi ti lascio dove sei innoviamo allora
Riformiamo l'assistenza anche la previdenza non prima del novantotto se vogliamo costruire un patto sociale e scusate se lo aggiungo
Innoviamo anche la gerarchia con cui i lavori in questo Paese vengono retribuiti diceva Gallino l'altro giorno ma non le scandalizzate se uno piglia una pensione di trenta quindici venti milioni al mese vuol dire che ha versato
Tanti contributi ho capito ma io voglio discutere se è giusto che ci siano lavori che vengono pagati trenta quaranta volte di altri che se sono quelli giusti quelli che vengono pagati trenta quaranta volte rispetto ad altri io non penso e questo è un punto di discussione tra di noi lo è stato anche nella Commissione sullo Stato sociale
Io non penso che il principio d'estensione del principio contributivo o la mutualità aziendale c'è io andrò in protezione sociale ciò che ho versato sia la panacea di tutti i mali perché questo va bene a chi è forte
Chi è in una categoria forte del mondo del lavoro ma spinge a un Welfare uno stato sociale delle corporazioni forti non uno stato sociale che si occupa di chi ha lavori discontinui delle donne dei giovani del Mezzogiorno
Questo è l'Europa per noi non tagliare lo Stato sociale per entrarci in Europa ma entrare in Europa per riformare salvare quel nocciolo della civilizzazione europea che è stato un modo di vivere e anche un modello democrat questo modo ahimè di farla l'Europa non ci sta aiutante
La questione dell'Europa dello stato sociale ci mostrano alla fin fine qual è la vera prova che aspetta la sinistra ovvero se la sinistra riuscirà davvero a governare ossee destinata ad essere IDV Bernard sappiamo bene quanto pesa dei vincoli internazionali ma se nulla si può fare
Se non ciò che detta la politica della moneta i mercati finanziari allora noi possiamo solo amministrare una modernizzazione decisa altrove ma allora sappiamo già che i settori popolari voteranno a destra alla lega per la lega al Nord per altri partiti e l'Europa sarà sempre più odiata dagli europei D'Alema dice io sono d'accordo confermiamo nuovi la mondializzazione proviamoci
D'accordo ma allora diciamo dove il limite del mercato
L'Internazionale socialista importanti ma lascerà un segno se farà mille volte quanto ho letto ha fatto un bambino canadese che collegandosi via internet con altri suoi coetanei ha costruito più di duecento sezioni nel mondo duecento comitati di bambini che si battono contro lo sfruttamento del lavoro dei propri coetanei e qui a questo livello che noi dobbiamo dire dove c'è un limite
Alla pura sfera del mercato le questioni sociali lo sappiamo non sono mai separato dalla questione della libertà della crescita individuali
E noi puntiamo a una cittadinanza attiva e alla valorizzazione anche delle risorse individuali
E siccome tutto è cambiato noi lo stato sociale la società la vogliamo cambiare anche per questo perché siamo cambiati noi e allora la scuola servizio civile l'immigrazione ma anche qualcos'altro io spero che la sinistra bianche
La forza l'anima per credere in quelle libertà che agiscono sulle politiche sociali allora sosteniamo il progetto delle unioni civili pensiamo a una politica per la casa che pensa che anche le coppie omosessuali hanno diritto a quello che a cui hanno diritto gli altri cittadini perché da queste cose si vede anche qual è l'idea di società che abbiamo e le politiche sociali e quelle di libertà io credo vanno insieme a Castagnetti
Un leader autorevole del Partito popolare che si dice preoccupato ma noi voi sulla droga le unioni omosessuali la famiglia beh insomma siete così lontani rischiate di rompere tutto vogliamo dire che non si deve preoccupare perché in queste idee c'è rispetto per le persone crescono etiche nuove e noi per queste ragioni altamente morali vogliamo oltrepassare una morale convenzionale
Io non credo che nel due mila ci possa essere una riforma della società separata da una riforma della democrazia che attenzione si può svuotare silenziosamente come abbiamo visto HD in parte negli Stati Uniti allora è vero che ci vuole il dialogo con la destra siamo tutti d'accordo
Io però voglio sapere perché in questi anni nel Paese è cresciuta l'idea ha guadagnato punti l'idea della destra di via plebiscitaria della democrazia e non la nostra idea di una democrazia partecipata allora ci vuole il dialogo ma ci vuole competizione sulle idee e non ci dobbiamo credere che è possibile
Fare un accordo compromesso avendo però lavorato perché le nostre posizioni conquistino dei punti
Voglio dire atti sostiene terminò
Soluzioni io un presidenzialista o che puntano essenzialmente al rafforzamento dei governi che bastano mille agricoltori a bloccare metà del Paese e non c'è nessuna su quel presidenzialismo non c'è l'abolizione della quota proporzionale che ci risolva quel problema se non ci occuperemo insieme
Alla stabilità dei governi anche della crisi della rappresentanza a tutti i livelli e allora noi ci dobbiamo occupare di come si costruiscono soggetti collettivi luoghi mediazioni della rappresentanza sociale e politica problema che tocca anche i partiti la loro impresa il bloccare il ritorno alla politica è importante ma non basta perché se noi non apriamo le porte non allarghiamo le radici dei partiti e del nostro partito se non mettiamo in campo grandi idee tornano i politici non la politica ma se noi non vogliamo che a decidere tutto sia la Bundesbank invece deve tornare la politica
Parola Vincenzo viti
Care compagne cari compagni
Il nostro congresso
è davvero importante
Cade in un momento particolare inedito stiamo vivendo
Una fase appassionante della vicenda italiana
Con la sinistra al governo
Dopo tanti tanti anni vi è ora finalmente l'opportunità concreta di portare nell'amministrazione del Paese idee risorse e intelligenze passioni di un mondo grande grandissimo che noi vogliamo rappresentare è indispensabile cambiare profondamente culture tradizioni inerzia antiche intervenendo in modo deciso per trasformare ridare speranze anche a chi le ha perdute in tanti anni di crisi della politica
Ridare dignità ad un Paese che spesso non ne ha avuta per chi l'ha governata per tanti anni
Offrire opportunità di lavoro di sviluppo
Ad un'Italia sempre oscillante tra arretratezza e modernità
Ecco una prova dura l'ha detto molto bene Veltroni questa mattina
Una prova durissima anzi
Ma ce la dobbiamo fare ce la dobbiamo fare sul serio
Pesa su di noi una responsabilità difficile
Con tanti avversari ostacolata
Pensiamo sempre a queste cose da poteri forti o anche meno forti ma sempre pronti ad attenderci al varco
Ad usare persino la demagogia più vieta
Pronti sempre ad ostacolare il cammino del cambiamento
Un blocco sociale vecchio in parte scomposto
Ma ancora vivo dobbiamo saperlo
Il governo ha ereditato infatti una situazione assai più pesante di quanto si potesse immaginare un quadro economico e finanziario durissimo
Un vero e proprio meccanismo di potere fondato sulla crescita incontrollata del debito
Un'arretratezza che a un certo punto si mescolò con la questione morale
Una miscela terribile
Che ci ha dato un'Italia ridotto ad una gruviera
E la trasformazioni in atto
Quella che noi abbiamo avviato quella che il governo ha cominciato
A mettere in atto è fondamentale e oggi ancor più di ieri stanno cambiando le tecniche della produzione
Si sta mutando la stessa forma del capitalismo è una storia affascinante
Densa di prospettive che non viviamo abbiamo questa opportuna da contemporanei da protagonisti quindi l'innovazione è indispensabile
Però si tratta di definire con grande cura la qualità dell'innovazione
Il punto giusto di equilibrio tra modernità democrazia
Decisione e conflitto
Non ha senso la retorica nuovista che spesso tradisce la conservazione ammantandoli di una facciata magari più presentabile
Serve ora quindi a maggior ragione avviata la prima indispensabile fase di risanamento economico una nuova fase della vita del governo l'ha detto più volte il Presidente del Consiglio
La ripetuto Veltroni lo voglio sottolineare io qui una fase davvero di trasformazione una fase di progettazione
Una fase di riforme i temi sono quelli già enunciati dalla pubblica amministrazione al lavoro alla formazione la scuola la giustizia la comunicazione non voglio fare un elenco e fin troppo facile ed è stato detto da tanti ma proprio su quello
Che avviene nell'universo della comunicazione
Mi fermo un attimo perché li dia un sintomo vedete non di un settore tra i tanti ma un sintomo di un pronto
Esso più ampio e generale
Un processo tumultuoso di evoluzione tecnologica quella che viene chiamata la convergenza multimediale in cui però la posta in gioco è altissima
Perché pur tocca uno dei punti scoperti dello sviluppo l'aggregazione di nuovi poteri di nuovi rapporti sociali
Si sta definendo una nuova geopolitica del mondo
In Kuwait netta
Ma molto forte
Nelle sue contraddizioni
Passa da qui
Uno a passetto del mondo la recente decisione presa a Ginevra
Di liberalizzare totalmente il mercato delle telecomunicazioni a livello mondiale certo era ed è inevitabile
Anzi può essere un'occasione per tanti penso al caso di internet questa straordinaria rete delle reti che offre opportunità atti prima non sognava neppure di averle a tanti giovani navigatori
Certo quindi l'accelerazione tecnologica la compenetrazione
Tra video computer telefono da rendono inevitabile
Tutto questo però rende non meno ma più rilevante
Più importante urgente indifferibile avere un sistema di regole capace di garantire che lo sviluppo possa venire in modo pluralistico equilibrato armonioso rispettoso sì delle aziende ma anche dei lavoratori dei cittadini dell'ambiente della salute
Insomma della convergenza multimediale dobbiamo sempre ripeterlo
Non c'è solamente un'astratta tecnica ma ci sono esseri umani
Ci sono protagonisti concreti
è una grande e appassionante battaglia quella che stiamo facendo
E dobbiamo sapere che si sta formando un nuovo nord è un nuovo Sud del mondo in cui il sud rischia di essere persino più largo di quello geografico rischiamo anche forme di nuovo classista
Se non entra in gioco una politica una politica alta che noi possiamo e dobbiamo rappresentare dobbiamo varare in tempi stretti strettissimi un corpo di norme accompagnate da una grande politica industriale culturale
Altrimenti l'Italia rischia di uscire di scena
Altro che la Padania
Bossi
E l'Italia tutta che rischia di uscire dallo sviluppo se non si inverte la tendenza antica quella tendenza che ha portato negli anni Ottanta favorire concentrazioni senza limite concentrazioni che si sono rivelate prive di capacità di sviluppo prive di capacità evolutiva
Viviamo in tre grandi arretratezze tecnologica
In Italia non c'è il cavo noti sono ancora in modo diffuso satellite o tecnica digitale legislativa c'è ancora in vigore una delle peggiori leggi della Repubblica la legge Mammì del novanta un'arretratezza produttiva nell'elettronica di consumo dopo un tempo eravamo forti dell'informatica la crisi dell'Olivetti nell'audiovisivo
Per l'audiovisivo che pure il cinema questa grande città ne è stata la capitale per tanto tempo l'Italia ha dato tanto e sta dando tanto può dare ancora di più
Nella fiction
Nella produzione culturale dove la nostra storia ci può permettere di diventare un nuovo grande protagonista una nuova grande capitale del villaggio globale
Il Governo si sta adoperando per rovesciare le arretratezze di oggi
Trasformandoli in occasioni di sviluppo
Accelerando i tempi aggregando in tale processo alleanze muovendo iniziative dobbiamo farlo sempre di più
Costruendo una vera e propria
Iniziativa straordinaria un patto per lo sviluppo che riguardi le aziende le forze del lavoro gli esperti professionisti gli operatori le associazioni non è compromesso generico voglio dire per concludere non c'è baratto non c'è scambio la comunicazione oltre uno straordinario diritto di cittadinanza uno dei grandi diritti dell'epoca che si è aperta il governo il mio ministero sono impegnati nella realizzazione della riforma essenziale per il Paese prima ancora che per il settore
Non vogliamo dare Giarin prese a partire da quelle più grandi
A cominciare dalla RAI e da Mediaset ma l'Antitrust se non è una punizione se è un'occasione di sviluppo deve valere per tutti non ci possono essere diritti divini non ci possono essere i privilegi non ci poroso essere più grandi inattaccabili e piccoli che muoiono un Paese moderno e democratico sia una grande qualità culturale una presenza produttiva in un campo straordinariamente
Affascinante per il futuro isolamento economico essenziale e chiudo compagne e compagni
Importantissimo l'hanno detto autorevoli ministri qui da solo non basta se non si colloca anche ad una grande immagine del paese ad una grande capacità
Di intervento nella comunicazione ce lo ricordo dell'Orne libro bianco ce lo ricordo anche il programma dell'Ulivo che discutemmo per tanto tempo prima del bellissimo voto di aprile in questo quadro anche il dibattito tra pubblico e privato rischia di essere astratto el la discussione più credo e spero si possa chiarire questo congresso sul Welfare State significa anche questo che pubblicò nel seriamente coincide con un'azienda di proprietà statale ne ha una visione più larga più grande più appassionante ecco facciamo in fretta le riforme facciamole per il bene del paese facciamole in modo che l'Italia può sapere già nei prossimi mesi un segno tangibile del cambiamento
Il partito democratico della sinistra di nuovo partito della sinistra è fondamentale a tal fine ho apprezzato molto i lavori in questi mesi del segretario D'Alema penso che il PDS la coalizione dell'Ulivo siano facce della stessa medaglia il bene del Paese
Il bene di strati di centri di donne e di uomini che guardano a noi non delude diamogli mandiamo da più un messaggio di speranza divora eguaglianza
Di nuova socialità vola
Credo sia opportuno informare il Congresso del lavoro che ci aspetta ancora questa sera così le compagne e compagni possono vedere che non chiediamolo uno sforzo ulteriore ancora molto lungo ci sono tra interventi ancora questa sera quello di Walter vitali quello di Bassanini e quello di Livia Turco quindi obbligo le compagnie Pagni fare alcuno sforzo sono Mezzolo trentacinque minuti di lavoro
Annuncio fin d'ora che le commissioni si riuniranno le ventuno e trenta di questa sera nelle sale qua dietro convocate
Domattina ricominceremo alle nove precise perché la giornata sarà molto intensa il primo intervento sarà quello di Antonello Cracolici segretario di Palermo poi Salvatore Vozza Bruno Bracalente Walter Tocci
La parola Walter vitali sindaco di Bologna
Un partito unito non è ne deve essere un partito unanime come ha detto Massimo D'Alema aprendo stamani lavori del nostro congresso
E il partito non è sicuramente unanime come ha detto anche Vannino Chiti nel suo intervento su una questione che pure è tra le più rilevanti e che richiede una scelta film da questo congresso
Mi riferisco al tema dell'autonomia e del federalismo di quale autonomia e di quale federalismo
Al quale sul quale hanno discusso nelle settimane scorse non solo i nostri amministratori i nostri sindaci ma i congressi come accaduto in quello di Bologna dell'Emilia Romagna e anche in quello di Cagliari ad esempio al quale mi è capitato di partecipare ma credo che la cosa sia venuto un po'in tutt'Italia
Vedo profilarsi a questo proposito un rischio molto grave
Che la questione diventi un problema di ingegneria istituzionale o un argomento per addetti ai lavori oppure sia riassunte in una parola che ormai tutti usiamo federalismo ma i cui contenuti sono molto diverse tra di loro
E vanno da una maggiore autonomia locale garantita centralmente fino all'idea di regioni lender con ampi poteri anche sulle comunità locali
E questa diversità di opinioni di anche nella coalizione e non poche influenzare negativamente il lavoro del governo se non c'è un chiarimento
E quando influenzare anche in questo senso la fase costituente che si è aperta con l'avvio molto positivo dei lavori della commissione bicamerale
Ma soprattutto il rischio che io vedo e che tutto questo appaia come molto lontano dai problemi della gente quelli dell'ingiustizia fiscale della mancanza di lavoro del vuoto di prospettive per le nuove generazioni
La predicazione secessionista da un lato e la conservazione del vecchio Stato dall'altro si danno la mano e a quel punto i pericoli di lacerazione e di spaccatura nel Paese sarebbero forti prima di tutto nel rapporto tra cittadini e istituzioni poi anche tra le diverse zone geografiche tra nord e sud
Occorre allora saper andare al fondo del problema
Per compiere una scelta chiara in materia e saper parlare un linguaggio che ci faccia capire dalla gente che susciti iniziative ed energie senza la quale la battaglia autonomista sarà perduta
La questione sia chiaro non è quantitativa
Quante prerogative stanno al centro quante si spostano sulle comunità locali ne è un problema di rivendicazioni interne al ceto politico e guai se capitasse di sembrare così
La questione invece è come rispondere alla crisi ormai irreversibile del vecchio modello di Stato centralista
Una crisi irreversibile sia al nord nel rapporto con i ceti produttivi diffusi sia al Sud dove l'assistenzialismo ha fatto fallimento con indici di disoccupazione del venticinque in qualche zona anche del trenta per cento
Il problema e come rispondere a quella drammatica inadeguatezza
A quella vera e propria inservibili tarde lo Stato di cui ha parlato Veltroni stamattina che produce lentezze vessazioni incomprensibile per i cittadini e non da alcuna risposta alle esigenze reali del Paese
Allora voglio dire con grande chiarezza forse meglio che smettiamo tutti di usare come un passepartout la parola magica federalismo e discutiamo invece i suoi contenuti
Perché quello che occorre a me pare è una nuova idea di Stato che abbia la stessa forza di attrazione e di convenzione che ha avuto il modello precedente di cui l'autonomia il federalismo sono a mio modo di vedere la forma necessaria ma il problema prima ancora che essere amministrativo o legislativo e di cultura politica ed è qui che i consensi dissensi depone Rex registrati e debbono essere resi espliciti
Un'idea di Stato e d'altra parte non è separabile dall'idea di società che noi abbiamo perché è strettamente connessa con esso
C'è nella mozione congressuale un'affermazione importante a questo proposito
L'accento si sposta dallo Stato come
Il centro e lo strumento della politica ad una funzione di servizio alla società per promuovere per valorizzare energie anziché pretendere di dirigerlo di guidare qui vedo l'elemento più forte di rinnovamento nostro e della sinistra là dove la sinistra sa parlare con le culture liberaldemocratiche e sa parlare anche con le culture laiche cattoliche che sono unite all'interno dell'Ulivo
Nella società dell'informazione globale per usare una formale dell'Unione Europea questo è ciò di cui c'è bisogno per orientare l'economia e la società al perseguimento di finalità collettive che spontaneamente il mercato non produce se non c'è più un rapporto automatico come diciamo tra crescita economica e benessere sociale
Se il classico compromesso socialdemocratico è ormai tramontato e richiede un rinnovamento profondo delle politiche sociali
Allora è necessario non meno governo ma più moderno se vogliamo produrre nuove occupazioni integrazione sociale salvaguardia dei valori ambientali crescita della cultura e delle come e dell'informazione
Ma più governo significa capacità di regolazione di indirizzo non interventi indifferenziato Montesquieu dirette in tutti i settori
Valori che possono crescere aiutando la società ad otto governarsi secondo il principio di sussidiarietà
Stato pesante è stato centralizzato erano e sono due facce della stessa medaglia
Ed è un modello care compagne cari compagni che ha avuto anche in Italia una sua nobiltà in un Paese profondamente segnato dalle differenze storiche ataviche pratone fortissimamente gode il Paese con la questione del Mezzogiorno che resta la questione centrale in questa nostra Italia
E allora dobbiamo capire che questo modello centralistico di Stato ha avuto in passato questa sua funzione oggi stato sburocratizzato che valorizza le autonomie
Che sa aiutare la società ad autogovernarsi stato regia di una parola e Stato federale di nuovo vanno insieme sono due facce della stessa medaglia
Perché sul piano economico
La regionalizzazione delle economie la crisi dello Stato nazione fa sì che i sistemi territoriali e di città hanno un peso una dimensione fino a ieri sconosciuta
Si relazionano direttamente
Entrano in competizione sono determinanti per produrre crescita economica coesione sociale cioè tutte quelle condizioni di qualità che possono determinare davvero obiettivi e valori rilevanti per una comunità
Ci sono certamente in questa nuova fase rischi di lacerazione di divisione profondo che siano solidali forti del paese ad entrare il legame con l'Europa con il mondo
Ma a differenza del passato è questo il punto il centralismo è uno stacco
Anche per il Mezzogiorno per acquisire dimensione internazionale per liberare valorizzare le risorse assicurando comunque
La funzione necessaria di solidarietà pratone forte zone deboli del Paese come stabilito anche dalla Costituzione di uno Stato federale come la Repubblica federale tedesca
Credo che per il nostro Mezzogiorno in questi anni abbiano fatto di più la Catania di Enzo Bianco e la Napoli di Antonio Bassolino di tante politiche vecchio centralistiche che hanno fatto fallimento
E allora quello che ci vuole
Quello di cui abbiamo bisogno e proprio una nuova idea dista
Un'idea di Stato della quale i sistemi territoriali di città e locali siano protagonisti protagonisti delle politiche economiche per il lavoro perché lo dimostra anche l'Unione europea che a livello locale territoriale che possono agire reali intese con le parti sociali per produrre nuove impresa e nuovo lavoro
Protagonista della sburocratizzazione da pubbliche amministrazioni
Di una riforma del welfare certi inteso come nuove opportunità ma inteso anche come trasferimento
Dall'amministrazione alla società di funzione di autogoverno facendo leva anche sulla grande risorsa della terzo settore del volontariato
Protagoniste del superamento delle ingiustizie dell'attuale sistema fiscale della salvaguardia territoriale e della politica delle infrastrutture
Questo stato a certamente una forma federale come forma necessaria di adesione a questa nuova realtà salvaguardando sempre questa solidarietà di cui ho parlato con grandi città Città metropolitane che come in tutta Europa abbiano riconosciute forme speciali di governo
Dico francamente che nella proposta che il gruppo della Sinistra democratica presentato in Bicamerale per la riforma costituzionale questa idea ha destato io non la vedo o la vedo troppo poco
Ma non voglio riferirmi tanto alla questione peraltro tanto discussa della composizione del Senato che certa una questione importante secondo me deve essere un Senato delle regioni dell'autonomia ma quella se vogliamo
La rappresentazione riflesso di quello che sta sotto
A me pare che il punto di fondo stia scritto nella relazione cioè che non penseremmo ad un federalismo legislativo e di programmazione e non amministrativo bene io su questo non sono d'accordo
Perché penso che il federalismo che noi dobbiamo volere è esattamente un federalismo amministrativo
Noi dobbiamo ridurre fortemente
Le competenze che restano centrali
Dobbiamo mettere un limite che non trovo che la nostra proposta di legge alle materie per le quali il governo può istituire ministeri e per il resto tutto il resto deve andare alle regioni e alle comunità locali
Questo è l'unico modo per dare una risposta a questa crisi di modello di Stato e di questa crisi anche di patto nazionale di patto di cittadinanza che oggi stiamo chiedendo ed è l'unico modo appunto per rispondere in positivo ai problemi che abbiamo concludo
Davvero con questa notazione
Una nuova idea di Stato significa anche rottura definitiva con tutte le connivenze tutte le coperture tutti colpevoli silenzi di pezzi degli apparati dello Stato nei confronti delle stragi che hanno insanguinato l'Italia in questi anni
Mi ha fatto piacere sentire questa mattina da Veltroni ribadire l'impegno del Governo per arrivare alla verità su Ustica
La stessa volontà la stessa determinazione politica deve valere anche per andare a fondo delle responsabilità delle stragi di matrice neofascista
Ci sono forse indizi nuovi che vanno approfonditi anche sulle stragi sulle quali si è arrivata ad una sentenza definitiva come quella del due agosto a Bologna benissimo si facciano questi approfondimenti
Ma si eviti di fare confusione o di entrare impropriamente del merito delle sentenze come purtroppo è stato fatto nei giorni scorsi da parte di personalità che ricoprono importanti incarichi istituzionali
E si contribuisca anche concludendo i lavori della commissione stragi perché in questo nostro Paese si volti davvero finalmente pagina
Perché questa nostra democrazia possa dirsi finalmente compiuta perché l'Italia anche per questo diventi davvero un Paese normale
La parola Franco Bassanini si prepari Livia Turco
Care compagne cari compagni
Pesa sulle nostre spalle uno straordinario compito è una grande responsabilità
In pochi anni possiamo costruire il futuro del nostro Paese e trasformarlo in una grande moderna democrazia
Efficiente e giusta
O possiamo condannarlo all'emarginazione e a un declino forse irreversibile
Per reggere alla sfida della globalizzazione
Della competizione mondiale in mercati aperti
Per entrare in Europa e per restarci non bastano il buongoverno e la buona amministrazione uniti al rigore e al coraggio dell'impopolarità nel risanamento dei conti della finanza pubblica
Occorrono forti innovazioni coraggiose e radicali riforme occorre il coraggio di operare vere e proprie rivoluzioni culturali
Walter Veltroni ce ne ha delineato questa mattina un convincente affresco
Tra queste vi è la riforma del nostro Stato delle sue regole e delle sue istituzioni delle sue amministrazioni
Non è forse la riforma più importante mai condizione per poter realizzare tutte le altre con qualche speranza di successo
Con queste regole con queste istituzioni con queste amministrazioni pubbliche non resteremo in Europa Nonda leggeremo alla competizione globale
L'instabilità la lentezza la macchinosità l'inefficienza i costi del nostro sistema istituzionale e amministrativo rappresentano per i cittadini per le imprese del nostro Paese un handicap insopportabile
La rivoluzione deve investire innanzitutto la cultura che ispira oggi le regole legislative i procedimenti l'organizzazione istituzionale del funzionamento della pubblica amministrazione
Occorre sostituire la cultura dell'innovazione della responsabilità dell'efficienza della produttività dei risultati ad una cultura legali spicca burocratica
Capace di moltiplicare le garanzie fino alla paralisi e i controlli formali fino all'immobilismo
Non propongo di buttare alle ortiche il principio di legalità né di rinunciare ai controlli
Ma l'idea di legalità deve incorporare l'efficienza l'efficacia la produttività la qualità dei servizi resi ai cittadini come elementi costitutivi di una concezione moderna dello stato di diritto
E i controlli devono incentivare le responsabilità e l'innovazione
Non impedire ogni decisione odi la carne il pentito fino alla paralisi imporre modelli burocratici e conservatore Francesco Rutelli questa mattina aveva totalmente ragione
La riforma deve investire innanzitutto l'organizzazione costituzionale della Repubblica la forma dello Stato la forma di governo i principi costituzionali del sistema delle garanzie
Queste sono oggi responsabilità primaria della commissione bicamerale del suo Presidente il compagno D'Alema ma tutti debbono concorrenti Governo Regioni comuni forze politiche organizzazione dei lavoratori e delle imprese associazioni e cittadini fornendo idee proposte
E contribuendo a creare il clima costituente il fatto di passione civile di impegno per la ricostruzione dello spirito pubblico e dell'identità nazionale
La Bicamerale ha la responsabilità di costruire la testa il sistema nervoso del nostro Stato
Compito decisivo
Ma lasciatemelo dire inutile se nel frattempo non noi daremo tono muscolare a braccia e gambe da troppo tempo atrofizzato
Le braccia e le gambe sono i Comuni e le Regioni le Province e le pubbliche amministrazioni
Bisogna in sinergia con il lavoro della Bicamerale affrontare subito altre riforme
Meno nobili ma non meno decisivo
Le linee di queste riforme sono ormai chiare gli strumenti sono delineati i leggii già approvate in disegni di legge proposti dal Governo
Ma l'esito non è scontato
Perché forti sono ancora le resistenze delle culture conservatrice degli interessi burocratici
E perché decisivi sono i tempi delle riforme si tratta innanzitutto di una massiccia operazione di semplificazione delegificazione delle regole snellimento dei procedimenti di decisione attuazione controllo sulle scelte politiche e amministrativo
Una massiccia opera di sburocratizzazione capillare dei rapporti tra cittadini e amministrazione
Si tratta in secondo luogo di una radicale operazione di redistribuzione dei poteri delle responsabilità delle risorse umane e finanziarie coerente con la riforma federale della forma dello Stato
Lo Stato nazionale deve dimagrire concentrandosi sui suoi compiti essenziali sulle attività che richiedono visione gestione unitaria
Regioni comuni e province devono acquisire i poteri e gli strumenti necessari per assumere fino in fondo le responsabilità dello sviluppo delle comunità locali e del governo dei loro territori
Si tratta ancora di una riorganizzazione generale delle amministrazioni pubbliche secondo criteri di responsabilità efficace produttività
Del completamento della riforma del pubblico impiego con la piena omogeneizzazione tra lavoro pubblico e lavoro privato
E di un piano straordinario di formazione Ager lamento riqualificazione dei dirigenti e dipendenti delle pubbliche amministrazioni
Destinando alla formazione all'innovazione
E all'incentivazione della mobilità i risparmi che deriveranno nei prossimi anni dai processi di riorganizzazione e razionalizzazione delle pubbliche amministrazioni
Si tratta infine di una forte accelerazione dell'informatizzazione dell'innovazione tecnologica nelle pubbliche amministrazioni
Noi dobbiamo avere il coraggio di fare scelte mette coraggiose e non è quindi può innanzitutto la scelta per il modello federale per un'applicazione integrale coerente del principio di sussidiarietà
Nelle moderne società complesse si impone la scelta di un modello istituzionale leggero
L'una lista ricordi a Nizza atto secondo i principi della divisione del lavoro e delle responsabilità
Da una parte occorre che le istituzioni pubbliche rinuncino a compiti attività che possono essere restituite all'autogestione della società civile
All'autonomia dei privati ad organizzazioni associative di cittadini o d'impresa
Dall'altra occorre rinunciare alla vecchia cultura di un unico soggetto sovrano nel quale si concentrano alla fine i poteri di decisione
La sovranità si articola nelle rette delle istituzioni democratiche dal Comune all'Unione Europea
La redistribuzione dei poteri sovrani si costruisce partendo dal basso dai Comuni e dalle loro strutture associativo
Vorrei qui lanciare un appello non faremo nessuna riforma contrapponendo municipalismo locale e centralismo regionale daremo solo spazio alle resistenze burocratiche centraliste I Gattopardi del vecchio regime
Regioni comuni e province hanno tutti un ruolo essenziale ma differente fra loro
Nei comuni negli altri enti locali si concentra il grosso delle attività di amministrazione attiva di gestione dei servizi e degli interventi pubblici sul territorio
Alle Regioni spetta un ruolo insostituibile di legislazione e programmazione coordinamento alta amministrazione
Una seconda scelta che dobbiamo fare nettamente concerne la semplificazione delle regole dei procedimenti
Bisogna avere il coraggio di puntare su una chiara individuazione dei centri di responsabilità ridurre drasticamente i pareri concerti controlli preventivi e impeditivi
Rafforzare i controlli di gestione i controlli sui risultati snellire e velocizzare gli strumenti di cooperazione fra amministrazioni
Un'eccezione va fatta per gli strumenti di salvaguardia del patrimonio storico artistico culturale ambientale
Ma identificando procedure soluzioni che favoriscano anche qui la collaborazione nella ricerca di soluzioni positive non il conflitto paralizzante tra interessi pubblici legittimi e potenzialmente contrapposte
Una terza scenetta concerne i pubblici dipendenti
La valorizzazione del loro lavoro passa attraverso la riforma
Ma il successo della riforma richiede il concorso il coinvolgimento l'impegno della parte migliore dei dirigenti e dei dipendenti pubblici le scelte chiare e rigorose e coerenti che abbiamo fatto insieme insieme governo afganizzazione sindacali e maggioranza parlamentare in tema di flessibilità i part-time di doppio lavoro di incompatibilità di anagrafe patrimoniale degli incarichi vanno in questa direzione
Il protocollo per il lavoro pubblico che sarà allegato al patto per l'occupazione rappresenterà un'altra tappa di questo itinerario l'ultima scelta finito concerne intenti
Non possiamo care compagne e cari compagni aspettare più alunni
Non possiamo più permetterci ritardi incertezze mediazioni concessioni a perfezionismo
In una democrazia moderna c'è il tempo della discussione c'è il tempo delle decisioni
Con queste istituzioni con questi regolamenti parlamentari finché non gli avremo cambiati
Il tempo della discussione è già durato troppo a lungo se rinviamo ancora il momento delle decisioni ed è l'attuazione delle riforme faremo pagare al Paese alle imprese ai cittadini un prezzo insostenibile e daremo spazio a Insane idee secessioniste
Pronti a cavalcare ogni legittima protesta di fronte alla sclerosi burocratica delle istituzioni l'unità nazionale non si difende con i proclami ma con le riforme
Franco Sensi
La parola per l'ultimo intervento Livia Turco ministro per gli Affari sociali
Di fronte alla coalizione del centrosinistra
Di fronte al PDS sta una grande scommessa è una grande responsabilità
Accelerare nei prossimi mesi la transizione democratica attraverso il completamento delle riforme istituzionali con i lavori della commissione bicamerale portare l'Italia della moneta unica europea avviare una fase di sviluppo della nostra economia di cui la riforma dello stato sociale è parte fondamentale
Dunque ciò a cui siamo chiamati governo e maggioranza è la messa in campo di una coerente azione riformatrice
Dobbiamo vedere insieme e tenere insieme riforme istituzionali risanamento e sviluppo economico riforma dello stato sociale
Ciò richiede una forte coesione della maggioranza e del rapporto tra governo e maggioranza
Per questo penso che sia urgente una sede di discussione comune che definisca gli obiettivi di questa fase del Governo
Pensare insieme e cercare di far interagire riforme istituzionali della riforma dello stato sociale ingresso nell'Europa sviluppo economico e sociale significa mettere in Rete rendere operativi alcuni valori di fondo la solidarietà la democrazia come capacità di decisione la giustizia sociale come motore dello sviluppo
Significa accogliere ad esempio l'importanza che ha per realizzare efficaci politiche sociali la presenza di istituzioni efficienti e trasparenti
Oppure significa cogliere quanto sia importante per costruire concretamente la solidarietà e per essere utile a chi è più debole avere una democrazia in grado di decidere questo governo si è posto l'obiettivo di entrare nel processo di unificazione economica e monetaria dell'Europa Veltroni stamattina motivato le ragioni di questa scelta la necessità di entrare in euro ebbene io penso che proprio questa scelta compiute in modo così determinato ci deve rendere fino in fondo serenamente consapevoli che noi in Europa saremo più autorevoli e competitivi se accorcia avremo le distanze che oggi esistono tra il nostro sistema di protezione sociale e quello dei Paesi europei
Perché di questo si tratta
Se vogliamo portare lo stato sociale in Europa esso non vada dettagliato nel ridotto ma va profondamente riformato
Sì faccio il confronto tra quanto è previsto in Italia nel sostegno alle famiglie per la cura e la crescita dei figli le forme di sostegno al reddito aiuti per i giovani e quanto avviene invece negli altri paesi europei
Entrare in Europa significa anche far
Negli emolumenti economici che assorbe il novanta per cento dell'insieme delle risorse per le politiche sociali
Il forte squilibrio nell'allocazione delle risorse tra le generò dunque bisogna riformare e riformare molti più difficile che non tagliare faccio l'esempio concreto è molto più facile aumentare il ticket e non ci si può scalare le zone di privilegio o le tutele corporative che sono contenute degli ottanta mila miliardi che oggi compongono la spesa assistenziale e dirottava verso l'istituzione del minimo vitale o il potenziamento dei servizi alla persona preliminare ad una discussione di me metto sullo stato sociale è una questione di metodo che decide il processo di riforma dello stato sociale e che cosa si mette sul tema non ho delle decisioni
Credo che sarebbe il movente a una riforma del welfare che si limitasse ad alcuni fondamentali attori sociali sindacati imparai
E tagliasse fuori le associazioni di volontariato e dell'economia sociale del terzo settore insomma quei soggetti che già hanno avviato una riforma qualitativa del web e di cui avrà molto bisogno una riforma dello stato sociale
E l'altro punto che considero dirimente e la contesto qualità dei temi e devono essere discussi evitando la politica del carciofo ora le pensioni domani la sanità e i temi della riforma del welfare sono il lavoro l'istruzione ad assistere
La sanità la previdenza
Da questo punto di vista ho apprezzato documento congressuale del partito
Rito ritengo che era riforma e le politiche sociali debba contenere alcune scelte fondamentali ne cito due che ritengo più importante lo sviluppo dell'occupazione la promozione di inedite politiche del lavoro a partire dalla questione dell'orario di lavoro e secondo alla costruzione della solidarietà tra le generazioni attraverso una redistribuzione delle risorse a favore dei bambini e dei giovani e l'allargamento della inclusione sociale agli immigrati questo è un punto qualificare e del nuovo patto sociale democratico perché significa dare dignità politica a quei soggetti che non votano non hanno nell'ordine sindacale di ma che rappresentano il futuro del nostro Paese
Significa aggressivi collocare nell'agenda politica nella vita quotidiana delle persone e riconoscere dignità politica
Alle molteplici facce dell'attività umana
E consentono al nostro Paese di vivere penso al lavoro di cura la crescita lipidica l'attività di scambio di relazione e di formazione così come ci ha insegnato da tempo il movimento delle donne
L'espressione è quello dell'opportunità
Rende secondo me bene l'intenzione di costruire un sistema della cittadinanza che sia universalistica che punti sulla qualità delle prestazioni
Che punti sulla protezione sociale di tipo attivo e che tenga conto delle disparità di reddito e che faccia interagire merito e solidarietà è stato detto un bel parquet rispetti la sofferenza e valori dalla
Vorrei aggiungere pensare che sappia anche interpretare e valorizzare la speciale umanità e sapienza e tante volte la sofferenza contiene il welfare delle opportunità Dede non solo predisporre le pari opportunità di partenza deve farsi carico
Di come ciascuno di noi è attrezzato percorrere la sua corsa dell'amica e quindi deve assumersi la responsabilità
Verso chi è debole ed è portatore di bisogni particolari Massimo D'Alema nell'introduzione contenuta nel suo ultimo libro
Le tante affermazioni ne contiene una molto impegnativa dice che il ventuno aprile ha segnato una vittoria dell'Ulivo sul piano della politica e non della società civile scrive D'Alema gli ultimi due anni non hanno affatto invertito la tendenza è verso un processo di disco nel sociale di perdita di una visibilità democratica del conflitto la vittoria dell'Ulivo non è il risultato di nuovi rapporti di forza presenti nel Paese ne rappresenta una rottura con le tendenze profonde che la società italiana aveva manifestato in precedenza ho molte volte riflettuto anche nella mia esperienza su questa valutazione non solo perché va con chi ero molto condivisibile ma perché essa ci offre dei suggerimenti e delle avvertenze molto utili circa il modo di intendere e di dispiegare la nostra azione di governo se è vera la valutazione di Massimo D'Alema
La nostra azione di governo deve allora essere capace di incanalare sui valori di democrazia di sviluppo equo di solidarietà
Una domanda di cambiamento presente nella società che però troppo spesso bah in una direzione opposta governa
Significa non solo a risolvere i problemi e questa è già una grande cosa ma interloquire con gli orientamenti profondi presenti nella società
E cercare di cambiare
Il secondo valori condivisi governare significa contrastare attraverso proposte concrete l'egoismo sociale che è molto diffuso sapendo però interpretare in modo positivo la domanda di affermazione individuale e dimostrando concretamente essa trova un appagamento più vero autentico nel contesto di uno sviluppo equo e democraticamente regolato proprio per questo l'azione di governo non può essere demandata solo a chi sta al governo ma deve essere il frutto di un'azione sinergica
Tra governo parla imponenti laterali i partiti politici e soggetti che fanno politica nella società proprio la nostra inedita a responsabilità di governo chiama in causa sollecito
Un forte ruolo del partito politico la nostra azione di governo necessità di un partito politico che sia fortemente radicato nella società
Che avanzi proposte che sollevi critiche che ponga al Governo di fronte alle parti sociali che promuova la mobilitazione l'iniziativa di soggetti sociali e che sappia in me mettere in Rete le opportunità nuove un'azione di governo via via Ravizza per queste proprio sul tema del partito delle sue forme est momenti di radicamento sociale mi aspetto molto da questo congresso infine ho molto apprezzato e concludo che sia tornato nel dibattito i DS nel documento preparatorio di questo congresso il tema della mondializzazione con la conseguente riproposizione di una positiva politica che ogni giorno quando Helmut proprio a partire dallo sguardo sul mondo si comprende meglio l'attualità e la funzione della sinistra perché essi voglio dire non è inedita quest'io nel sociale democratica
Costruire ogni giorno una politica aperta al mondo significa cogliere i nessi che uniscono i problemi che il nostro se e talune pesanti ingiustizie sociali significa misurarsi con il mondo è erano penso in particolare al problema dell'immigrazione
Petroni ha sottolineato il valore di una legge elaborata dal gol vorrei dire che l'abbiamo elaborata con grande scrupolo attivando un attento ascolto verso coloro che ogni giorno si misurano con questo problema ed anche con grande passione
Umana civile
Una legge di diritti e di dovere improntata al riconoscimento della dignità umana e della cittadinanza verso ogni persona e in qualunque angolo della
Una legge per molti versi più avanti mi spetta di umori agli orientamenti culturali presenti in tanta parte della società ecco questa legge nel suo spirito innovatore rimarrà monca sarà anche difettosa
Se non poteva avvalere sì di una mediazione concreta di un'azione sociale e costruisca un giorno per giorno la fatica di una società multietnica e multiculturale dunque oggi che siamo al governo abbiamo bisogno più di ieri in azione politica fatta da tanti e da tante un'azione politica capace di costruire interi legami sociali informazione partecipazione
Oggi più di ieri abbiamo bisogno di Bella era il di quella risorsa peculiare della sinistra che è la passione l'iniziativa l'intelligenza di tante donne e tanti uomini
Premio lo scultore
Di oggi pomeriggio ricordo ancora una volta che alle ventuno e trenta sono convocate le Commissioni nelle salette alle spalle della presidenza domattina alle nove precise per