Il braccio di ferro tra Usa e Iraq; Il rapporto degli Stati Uniti con gli alleati europei e arabi

Radio radicale le forze e militari occidentali in particolare di Gran Bretagna e Stati Uniti si stanno preparando per una Novo per azione militare sull'Iraq che si riparla di guerra del Golfo abbiamo ora e non i microfoni il l'ambasciatore Sergio Romano editorialista della Stampa di Torino e politologo allora ambasciatore Romano siamo nuovamente alle vicino alla vigilia di una nuova guerra del Golfo come parrebbe
Ma io credo che gli americani non abbiano completamente escluso la possibilità di una soluzione diplomatica probabilmente questo fa parte anche di una pressione politica per indurre Saddam accedere ma naturalmente vi sono stati in passato altre circostanze in cui Saddam ma ceduto apparentemente
E ha in realtà mantenuto un forte controllo sul proprio dispositivo militare non credo che gli americani questa voglia questa volta siano intenzionati a ricadere nella stessa trappola quindi Bot
Io probabilmente questa crisi più grave di quelle del passato ecco ma l'obiettivo degli americani è proprio quello ufficiale cioè quello di disinnescare un eventuale dispositivo militare di guerra non convenzionale di Saddam Hussein
Io credo che gli americani puntino più alto probabilmente del loro desiderio è quello di sbarazzarsi di Saddam ed è per questo che l'operazione americana non è del tutto convincente
Se vogliono soltanto colpire alcuni punti nevralgici del dispositivo militare di Saddam è un'operazione limitata molto discutibile perché del resto non me
Non è del tutto convincente neppure quella ma insomma ha una sua specifico obiettivo se invece si propongono qualcosa di più ambizioso vale a dire l'eliminazione di Saddam allora e logico chieder loro con quali metri e soprattutto che cosa accadrà il giorno dopo hanno già una soluzioni di ricambio in pista sanno che cosa intendono fare il momento nel momento in cui per esempio Saddam venisse Urabá abbattuto da una sorta di rivolta di palazzoni somma nulla di tutto questo è veramente chiaro addirittura in pericolo un unità grazie io ho sempre pensato che il giorno in cui regime fosse crollato inevitabilmente sarebbe scoppiata una guerra di successione irachena troppi paesi sono in qualche modo interessati a a evitare soprattutto che altri approfittino della circostanza dia un Iraq del Nord donerà del sud tornerà sunnita al centro insomma Turchia Siria lo stesso Israele per certi aspetti potrebbe essere interessato a intervenire non parliamo naturalmente del piramide che avrebbe per così dire una ipoteca sulla parte c'vita della del Paese per evitare che questo accada gli Stati Uniti o comunque le potente che stanno in questo momento programmando un'azione punitiva contro Saddam
Dovrebbero non soltanto non ribaltare il regime di Saddam ma raccoglierne l'eredità e in altre parole
Metter fine appaltate starci per il tempo necessario a ricostruire un governo e un regime di successo liste successione sono disposti a farlo lo sappiamo ciò che già in passato gli americani hanno dimostrato di non volere proseguire troppo lungo queste operazioni lo abbiamo visto
Anzitutto in Iraq nel mille novecentonovantuno dopo la vittoria nei primissimi giorni dell'anno e lo abbiamo visto in Somalia
Tutto questo che lascia molto perplessi non si capisce esattamente dove gli americani vogliono andare ecco gli Stati Uniti chiedo apporti hanno in questa situazione con i loro a me
A chi si europeisti arabi perché par di capire che nonostante alcune differenziazioni sostanzialmente troppo i paesi europei sono vicino agli Stati Uniti ma per il mondo arabo già il problema è più complesso sbaglia certo
E è una delle intenzioni di Saddam era proprio quello di dimostrare che il la la grande coalizione grande collezione del mille novecentonovanta novantuno si era rotta questo risultato Saddam per certi aspetti lo ha già raggiunto perché perché anche tutto il fronte europeo e molto fortemente diviso gli acconti sei oggi l'America la Gran Bretagna indubbiamente Polonia Repubblica Ceca e Ungheria sì certo ma rosso ne conosciamo le ragioni sappiamo perfettamente che in questa fase è in una fase in cui i diritti erano molto fortemente di far parte dell'alleanza atlantica quei Paesi non l'avrebbero certamente potuto negare agli Stati Uniti loro consenso
Non accolse la Francia e a giudicare dalle dichiarazioni più recenti
Del ministero degli esteri italiano neppure l'Italia la Germania ma a permette l'uso delle basi americane in territorio tedesco ma lo ha fatto per così dire con una sorta di indifferenza di nonchalance come dire va be servite per me non mi concerne non mi riguarda senza dare prova di un particolare coinvolgimento di un particolare entusiasmo la Turchia si è lamentata per il fatto di non essere stata consultata in nel mondo arabo vi è una forte riluttanza dell'Arabia Saudita che pure una delle maggiori potenze della regione a lasciarsi coinvolgere sono interamente sono invece favorevoli agli Stati Uniti
Paesi come il con qualche vale a dire quello che fu la vittima dell'operazione irachena del mille novecentonovanta è anche questo si capisce
In altre parole c'è una frattura trasversale nel mondo arabo islamico Europa sente ambasciatore Romano però non mi fa ci sono delle alternative perché Nixon continuare a sostenere o comunque a non né buttare giù la dittatura di San da Mustaine e da un lato si tratta pur sempre di una dittature di una dittatura particolarmente feroce e dall'altro lato comunque un gravissimo elemento di stabilità in tutto la la regione mediorientale ma per il momento bisogna dire che Saddam Hussein
Tante colpe tanti vizi e difetti non è particolarmente all'origine dell'instabilità della regione etiope ma è che gli americani nel mille novecentonovantuno decisero di fermare la guerra per una serie di considerazioni tutte discutibili tutti opinabili ma che certamente con un fondamento di ragionevolezza decisero in altre parole di lasciare il regime in piedi e dopodiché il giorno dopo
Decisero di sbarazzarsi del regime con altri metri che non fossero la guerra cioè quello dell'embargo e Banti sette ametista
Per tutti hanno il dovere di chiedersi se quei metri abbiano funzionato e temo che la risposta sia no quei metri non hanno funzionato Saddam è sempre lì giusta da Maria c'è poi sempre a mantenere il controllo del proprio Paese le privazioni e quel Paese o se è stato sottoposto non hanno prodotto quella protesta popolare contro Saddam che RFI evidentemente nelle intenzioni del governo
Americano allora a questo punto bisogna pur chiedersi cosa facciamo continuiamo rimanere in questo vicolo cieco o cerchiamo di immaginarci
Una soluzione diversa non facciamo una guerra per rovesciare la ripresa abbiamo inserito è un po'per certi aspetti ciò che gli americani stanno cercando di fare ora europei hanno un'altra leone in mente hanno un'altra idea ove si potrebbe risolvere il problema
Il problema è è guarda caso è esattamente ciò che gli americani stanno facendo in Cina in altre parole gli europei sono pronti a puntare a investire sui rapporti economici e sul commercio qual è la tesi degli europei
Allentiamo l'embargo lasciamo che Statham il regime iracheno riprende la produzione di petrolio per i quantitativi maggiori rispetto a quelli già approvati dall'ONU dopodiché avrà più denaro col denaro si metterà a lavorare con i Paesi soprattutto europei
Dovrà costruire infrastrutture mi ha particolarmente bisogno dopo le distruzioni della guerra e dopo la la quarantena la lunga quarantena di questi anni da cosa nasce cosa dicono gli europei sulla par del commercio probabilmente riusciremmo anche in oculare nel regime di Saddam qualche elemento di evoluzione enti progresso è più o meno quello che gli americani stanno facendo in Cina
Certo la Cina non hanno si è non si è impadronita del con qualità ha l'aria di essere un po'più civile del regime di Saddam Hussein ma certamente anche quella è una dittatura e non mi risulta che i cinesi trattino meglio di loro diffidenti novanta
Saddam in altre parole
Ciascuno si muove in politica estera
Secondo il proprio interessi o quelli che ritiene essere in quel momento il Toppi terrestri la coerenza non è una bandiera dunque tra subentro lì sui Paesi
Le dell'Occidente l'editoria insomma per conclude l'ambasciatore Romano sempre più duro sostenitore del principio del realismo in politica internazionale ma credo soprattutto
Che serva a a capire perché perché i comportamenti politici siano così diversi da un momento all'altro da un territorio all'altro da una regione all'altra
Ripeto nel caso degli Stati Uniti
Li vedo soprattutto prigionieri di una contraddizione che hanno creato loro stessi per se stessi nel mille novecentonove sono non vollero abbattere il regime di Saddam hanno cercato di farlo con l'embargo sanno che questo non ha dato i risultati desiderati
E in quel documento sperano che con un colpo di mano è un'azione Tykwer fra perché di questo naturalmente si tratta
Di uscire dalla di uscire dalla dalla trappola di cui
Loro specifici cui loro specifico imprigionati bene la ringraziamo ringraziamo l'ambasciatore Sergio Romano politologo colui abbiamo parlato dello scenario dell'hip prospettiva di una seconda guerra nel Golfo buon ascolto come sempre da radio radicale radicale abbiamo nei nostri microfoni Piero Ostellino
Politologo già direttore del Corriere della Sera e oltretutto da sempre specialista di politica internazionale fino a quanto è stato inviato speciale a Mosca e a Pechino allo Piero la prima domanda ma questa nuova ipotensivo prospettiva di seconda guerra del Golfo secondo te innanzitutto effettiva agli americani effettivamente puntano a rovesciare Saddam Hussein
Per gli americani stanno esercitando sull'Iraq il massimo della pressione di carattere politico e anche di carattere strategico che questi preparativi della seconda guerra del Golfo sono anche uno strumento politico c'è uno strumento di pressione siccome è difficile esercitare delle pressioni Purav ente diplomatiche nei confronti dell'Iraq gli Stati Uniti adottano una tattica più vicina alla guerra per prevale politicamente Italia giusto questo tipo di pressione Peggy piccoli precedenti molto perché corrono un uomo come Saddam Hussein è difficile raggiungere gli accordi di carattere diplomatico innanzitutto perché anche se si raggiunge può eventualmente ripide attende in secondo luogo non accetta un dialogo di carattere diplomatico perché ha le sue ragioni che suo ragione dal suo punto di vista cioè inevitabile e ha detto
Per pressoché sicuro oltre l'inevitabile che lui userebbe delle armi batteriologiche e chimiche che se non se no se non addirittura quelle nucleari o ha dato amiche il giorno in cui dovesse fare la guerra qualcuno nella sua zona negli Stati Uniti si preoccupano di questo famoso lega
Pare che dell'equilibrio del mediorientale senti e mi pare che secondo alcuni almeno i Paesi europee invece preferirebbero una spia più morbida più soft innanzitutto è vero che i Paesi europei ci hanno una linea più differenziato o almeno la maggioranza di peso per il secondo te c'hanno una linea differenziata come appare da alcune notizie apparirebbe da alcune notizie
E come come di sostengono alcuni osservatori specialisti e stessi questa linea non rischia in qualche modo di essere come la vecchia linea di mono
Con i confronti delle dittature dai con l'eccezione della Gran Bretagna che allineata con gli Stati Uniti è un fatto che effettivamente i Paesi europei con in testa la la Francia sono più possibilisti cioè vorrebbero evitare una guerra ma anche qui si tratta di realismo politico Che non è vero che i paesi europei sono più possibilisti perché detestano la guerra non vorrebbero fare ricorso alle forza eccetera eccetera ma semplicemente perché hanno paura di esserne coinvolti cioè temono che gli Stati Uniti chiedono loro anche di intervenire in qualche modo di di rendersi compartecipi delle dell'intervento americano qui non è una questione morale quella che induce i Paesi europei a tirarsi indietro e indubitabilmente di fronte otto dei fondi datore come da musei di fronte al pericolo che soprattutto Israele
Affronta di fronte ad una ad un dittatore di questo genere pregiudicato e pronto a tutto è effettivamente la posizione degli europei è molto discutibile sul piano appunto del cedimento cioè con i dittatori si si è
Fortemente i flessibili forse è meglio senti ma un'eventuale caduta di Saddam Hussein e migliorerebbe secondo te la situazione nella regione del golf beh dunque bilaterale conto che dopo la prima
Guerra del Golfo effettivamente Saddam Hussein avrebbe potuto cadere
Perché gli americani erano disposti ad arrivare anche fino a Baghdad o per lo meno al cadere in modo decisivo diciamo così la dittatura di di Saddam Hussein e affermarle cui pelle perché temeva che in questo modo prendesse troppo apporta invece la Siria cioè che ci fosse un Esquilino uno squilibrio a favore della Siria queste condizioni non mi pare che ci siano più e quindi non credo che la caduta di Saddam Hussein provocherebbe uno squilibrio nel Medioriente tale da fare emergere un nuovo dittatore con le stesse caratteristiche di Saddam Hussein e pericoloso in modo particolare per inglese quindi mi pare che sarebbero non sarà ospite abita augurabile anche dal punto di vista dei complessi equilibri della geopolitica sì mi pare che anche dal punto di vista degli equilibri geopolitici della zona sarebbe auspicabile la caduta di un dittatore perché non provocherebbe automaticamente
Il fatto che ne nasca un altro o per lo meno che un altro già esistente acquisti maggiore potere ma qui ci sono anche delle considerazioni di carattere politico internazionale in fondo gli osservatori dell'ONU hanno il diritto di vedere se Saddam Hussein possiedono possedere armi batteriologiche chimiche Vito di quel tesoro bandite e questo punto perché sta da musei non consente le ispezioni dell'ONU quindi tra l'altro ancora una volta rimpatriati fanno la parte del braccio al
Nato da loro non avendo loro o una porta sufficiente per imporsi bene ti ringraziamo ringraziamo Piero Ostellino politologo buono sconto come sempre da Radio radicale