"Reclusione volontaria" presentazione del libro di Renato Curcio organizzata presso l'Istituto Medico Pedagogico "Villa Alba"

Ok contro continua il percorso culturale della ex punto zero
Dove praticamente dopo la proposta fatta Anna nostro amministratore giacconi che ha molto spontaneamente di poterci ospita ricordo
Ho un poco imbarazza in quanto in questo momento c'è giunto un un fax del premio Nobel per la letteratura di Dario Fo
Però ecco agli amici e ai compagni presente in alla discussione sull'ultima opera letteraria di reato cioè voglio ricordarvi un amico Adriano Sofri collaboratore della sinistra esile il quale sì in questa occasione voglio esprimere la mia sono entrati nel ribadire il mio impegno ad essere presente in questi cava prossimamente saluti Dario Fo Solaro baccalà l'altolà già
Allora innanzitutto il buonasera
è nostra abitudine annualmente presso i duecento divisi dalla Brembilla Silvia organizzare dei convegni che hanno per tema l'interesse del nostro ospite
Generalmente siamo noi gli attori del convegno che organizziamo questa volta non siamo azzurri ma siamo ospiti abbiamo ospitato
Il professore Puccio
A e stufe quelle sono le sue esperienze
Ho accettato con un estrema tranquillità la richiesta e lontani dall'organizzazione
Che ha ha fatto in modo che questo convegno potesse essere fatto per un motivo molto semplice
Immediatamente ho delle contestazioni dice come possibile tu democristiano non certamente politicamente vicino al Professore Curci accetti di ospitare a casa tua
Il professore Puccio che parla l'istituzione di carcerazione in soluzione che generalmente quali sembra attaccato
Lo accettare invece con immediata convinzione
Perché penso che il professore ci possa portare delle esperienze
Che possono aiutarci a far star meglio anche i nostri ospiti
Quando si parla
Istituito azione
Di persone che comunque hanno bisogno di essere protette ho cui per motivi di tensione o del motivi di malattia che dovuto alla tossicodipendenza o ai portatori di handicap
Tutti quanti guardiamo a queste istituzioni
Con un occhio malevole
Generalmente li accorpiamo a dei posti di costituzione
Voi invece come centro Villalba ne abbiamo approfittato figlia Silvia permette illusione
Che il problema non è l'istituzione e che non gli anni mettiamo non l'istituzione al centro del della indicato o della carcerazione ho detto suo dipendente ma mettiamo l'istituzione a servizio dell'individuo quindi mi ha fatto piacere avere qua stasera e professore Cucci il quale individuo con enorme esperienza
Esperienza anche di detenzione di reclusione di carcerazione
Descrizione
E a prescindere dalle responsabilità che uno possa venire se ed estinzione carceraria responsabilità politica o responsabilità penale
Se l'estinzione tossicodipendente perché vittima della della droga se e istituzione per handicappati perché vittima di un danno psicofisico
Ma di tutto questo noi cerchiamo di mettere l'individuo
Allora se il professore ci porta la sua esperienza per migliorare
L'indice la figura dell'individualità in dell'istituzione e che l'istituzione serve a migliorare a proteggere e a far vivere nel miglior modo possibile l'individuo
Accettiamo con piacere questo studioso il professore
Lo ha voluto a Villalba
Per un motivo molto semplice
Per Previti l'apporto di Villorba con calma un rapporto un poco giallo anomalo una cosa che sta alla che cala generalmente o critica o non ci conosce nonostante le nostre aperture
Nonostante le nostre porte sono aperte ventiquattro su ventiquattro che i nostri ragazzi rendono esco con estrema tranquillità lo abbiamo questo problema conosce l'esigenza dei nostri ragazzi rapportarli con la cittadinanza di Java Gallarini
Quindi l'avvenuto del professor Curcio è un simbolo di un uomo
Prende altre cose
Costretto ha una forma di prevenzione
Penso che lotti perché non per l'unica per tutti quanti come Sistina sono una forma di riduzione ma esiste una forma risolva guardia della dignità dell'individuo questo il nostro indirizzo prendiamo nota nostri centri Villalba di il della figlia
Questo aspetto che è meglio da questo dibattito ringrazio il professor Ignazio detenuto ringrazio tutti voi dal signor venuto auguro buon possedute da voi
Io sono qui per una per una breve testimonianza
Dopo aver stretto devo dire in brevissimo tempo questo libro fra le mani libro che ci è stato consegnato soltanto ieri sera ma lo spazio evidentemente di un'emozione
Non è possibile misurarlo col tempo
Perché è un libro che suscita riscopre svela probabilmente emozioni tre profondissime
Io un momento di reclusione volontaria di autocoordinamento soprattutto sperimentazione di una lontananza dal mondo invece caotico molto superficiale molto vago molto precario del mio lavoro
Devo dire di averla vissuta diedero vissuto questa mattina quando ho cercato di instaurare con questo libro un contatto
Varie cose mi hanno colpito mi hanno colpito profondamente
Soprattutto questo audace ritmo di morte e rinascita di cui parla Renato Curcio
Quando cerca di delimitare di concettualizzare questo concetto molto difficile questo di reclusione volontaria credo molto difficile perché tale per chi non lo ha vissuto
E deve soltanto ha soltanto la possibilità di identificarsi con un concetto così pregno di significati ma così limpida così profondo così sfuggente indefinibile
Questo momento cioè in cui l'identità della persona
Curcio parla di spostamento classe identitario
Questa conversione dell'identità in questo momento in cui si sceglie riesce per vari momenti per vari evenienze
E che per fatti contingenti scatenanti
Di scegliere imboccare il sentiero dell'altro da sé
I essere in maniera diversa di modulare una sensibilità diversa di ascoltare delle profondità abitualmente nascosta
è un nuovo mondo che si sperimenta in questi momenti un nuovo mondo dove
Il concetto di morte e rinascita ricorre perché in quegli attimi è inequivocabile che muore qualcosa
Muore il mondo delle relazioni abituali tradizionali col mondo
Si spengono delle sensibilità
Si annulla una parte della comunicazione abituale quotidiana
E che cosa rinasce
Rinasce
Una
Prospettiva che non è reale che non ci costruiamo dove i riferimenti non sono più le cose non sono più gli oggetti non sono più le persone
Non sono più gli ambiti con cui noi relazioniamo quotidianamente
Ma sono i ricchi sono i singoli probabilmente gli scenari nei quali creati dalla nostra mente e nei quali la nostra mente si acquieta
Io ho scritto delle frasi da libero e ce n'è una
Che tenta di definire la reclusione volontaria e che mi ha colpito
E la prigione
Della pretesa la libertà
Esiste cioè un un attimo in cui
Chi sceglie questa strada e Curcio fa un excursus dei dei tempi dell'umanità
Delle fasi anche delle religioni coglie personaggi simboli uomini che hanno scelto
Nel corso dei tempi dei millenni questa strada salvifica in un certo senso
E ci si vecchio Codego spenti
Per contestualizzare
Si esce fuori cioè da tutta una trama di riferimenti e di rapporti
Per vivere una condizione che è una condizione lontana da quella immaginabile fuori da ogni relazione tradizionale ma probabilmente autosufficienti
Curcio città una frase di Balleri
L'invidia
Per il prigioniero protetto in queste mura che rendono sicuri nell'isolamento
Io che un po'conosco ho letto il gelato pareri Egidio
Non mi pronuncio su questa frase Curcio ha ragione
E
La delimitazione della reclusione volontaria
Che è corso a sperimentare
Perché nella sua reclusione involontaria è comparso un po'solo che poi si va ingigantendo di reclusione a mano a mano sempre più volontà
Ma anche se gite e Balleri credo che fossero
Ancorati ad una visione molto paterno e molto dipendente della letteratura
Io delle ipotesi dei casi di reclusione volontaria vi ritroverete più negli eroi proustiano
Quando cioè Proust partendo da un'ipotesi letteraria arriva ad individuare la possibilità di scandaglio dell'animo umano e quindi della ricucitura
Di questi brandelli di umanità visibile in uno scenario letterario
Lo fa passando e approdando sul pianeta freudiano gli altri non l'hanno fatto di dei ballerini
Che sono stati in un certo senso dei restauratori del grande respiro culturale del romanzo e del romanzo ottocentesco e secondo me sono uomini della tradizione ma questo non spetta a me dirlo perché la curiosità di tutti credo che sia ascoltare il cursore sia ascoltare le cose interessanti che tira
Lui sì sul piano scientifico il dottore il dottore borghese la mia era e rimane una testimonianza che ha molto indugiato su questo rapporto morte ciò che muore nel momento dell'auto confinamento e ciò che può risorgere
Curcio alla sua ricerca la termina
Con uno scenario che lascia aperta mille altre soluzioni
è una prospettiva è una possibilità di esistere quella della reclusione volontaria quando il corpo staccata tutte le afflizioni relazionali ma è una risorsa che può diventare veleno per
Dice Fusco
E completa questo suo dire con l'intervista rilasciata oggi al nostro giornale dove ci annuncia che questa ricerca andrà avanti
Perché la ricerca eccome la reclusione volontaria
Si scoprono altre cose non ha mai fine
Non è possibile arrivare ad un punto in cui si arriva e allora probabilmente ci spiegherà anche e lui lo annuncia la natura se così si può dire psicologica delle reclusioni volontarie di gruppo cioè dell'auto confinamento in un'ideologia e ci parlerà anche probabilmente con una chiave di lettura diversa del suo movimento questo mi sembrava di cogliere nella nella intervista di oggi ma è successo che Moore e su ciò che nasce su quel momento in cui questa ricerca è particolarmente attuale perché sono tanti rifiuti nella nostra società sono tante le riduzioni volontarie
Il rifiuto di aderire all'epica delle macchine
Il rifiuto di aderire ad una società dove non sempre è possibile pensare
Dove il divenire alienante lega spesso con l'omologazione
E la storia recente lega perfettamente con questa grande metafisica insoddisfazione che si coglie anche nella notte del mito
Prometeo ruba il fuoco agli Dei
Non per riprenderli ma per dare qualcosa di eterno una possibilità salvifica
Ma gli uomini che non hanno potere perché il loro potere è stato negato dalla vicenda mortale che tutti dovremo vivere
E si potrebbe parlare dell'Angelo di Teheran
Ma io voglio parlarvi di un'altra cosa e termino così il mio intervento introduttivo con un accadimento
Personale
Che può costituire idealmente una coda al libro e anche alle storie raccontate da Renato Curcio e poi gliene farò omaggio il tre agosto scorso
Nella vita molto superficiale anche molto così poco ricca di significati molto coperta dall'omologazione di un cronista
Il sottoscritto accadde a questo cronista di aprire una lettera e poi di conoscere una persona era una lettera di una ragazza tossicodipendente che noi pubblicammo in terza pagina del giornale un racconto brevissimo
Se avessi letto il libro di Curcio prima se fosse uscito prima se questo avesse aperto a medio Arci prima su questa lettura
Io avrei titolato questo racconto reclusione volontaria titolare invece non ho più l'anima
E mi aggrappo al pensiero io mi ha comminato da voi leggendo che questo breve racconto
è un racconto agghiacciante è un caso proprio di scuola limite di reclusione volontaria cioè i volontario isolamento dal mondo
Di corpo staccato da tutti i reticoli della comunicazione tradizionali
Gruppo due minuti
Come Ezio analmente chiamerò questa ragazza Anna
Da bambina quando papà doveva farmi l'iniezione di vitamine
Perché non mangiavo io scappavo sotto il letto
Avevo paura
A spaventarmi non era il dolore ma il rito di bollire i due cilindri di vetro in una vaschetta di alluminio
E lago così bello dorato lucido affilato
Quell'equipaggio amento mi spaventava più nel momento in cui l'ago penetrano attraverso la pelle era ossia del Severino
Lasciando un puntino rosso che però dopo mi divertiva guardare top cento spasmodicamente il collo all'indietro
Mentre il mio papà mi asciugava una lacrimuccia
Oggi Lago è mio amico
L'unico che mi è rimasto
E consumare il rito del con è diventata una necessità forse anche un'abitudine
Mi dispiace per le statistiche non ho avuto un'infanzia travagliata sono sempre andata d'accordo con i miei e la mia vita è stata sempre serena ed equilibrata
Non sono mai stata viziata e neanche sonorità mi chiamo Anna e sono una tossica
Dico una vita rami Ingram faccio le collette e quando mi capita mi faccio scopare per comprarmi la rotta tutto qua niente disperazione né rabbia né il vittimismo e neppure voglia di uscire dal tunnel ci sono e ci rimango la mia è una scelta chi sa forse genetica non cerco pietà né comprensione e in questo pomeriggio di agosto ho solo voglia di scrivere all'ombra di una palma malata del lungomare
Non ci possono essere rimpianti quando l'anima non c'è più
Ed io sono così perché non ho più l'anima forse non l'ho mai avuta oppure lì
Le iniezioni di vitamine l'hanno uccisa intendiamoci non è stata la roba a rubarmi l'anima
Ma è stata la mancanza d'anima a regalarmi la rotta
L'anima e la coscienza l'anima fa sorridere piangere pregare maledire comprendere deridere
Ma io tutto questo non soccorse anzi sono proprio contenta di non avere l'anima sarebbe bello se tutti non l'avessero
Non ci sarebbero più né guerre né odio né pregiudizi o rammarico la nostra civiltà sarebbe perfetta l'assenza dea intelligente e onnipotente
A Salerno d'agosto ha sempre fatto molto caldo ma oggi c'è un venticello fresco che soffia da nord non so se questo mi piace
Sentimenti emozioni paure gioie angoscia e tutto diventa senza le emozioni confluiscono le une nelle altre nulli Sicani dossier sovrapponendosi fino a scomparire lasciando una specie di vuoto che mi riempie di nulla
E nulla diventa compagno ed io compagna del nulla ci facciamo compagnia a vicenda
Ma il pensiero non è assente il mio pensiero c'è ed io lo vivo oggi tre agosto io sono qui e scrivo queste righe perché quando scrivo mi sento meno sola grazie
L'intervento di Andrea Manzi per subito entrare in argomento ma soprattutto estranei quello che
Tratta estremamente pregevole dell'opera di Curcio cioè fatto di uscita l'emozione di faccia da inseguire risarcite notificare con la materia che tra
Perché come affondare in qualcosa di già conosciuta
Di sempre vissuto sperimentarlo per ciascuno di noi
Io penso isolamenti depressivi
All'isolamento dieci rientrato dalla mancanza di contatto con gli altri
E
Insomma c'è stato un momento in cui io riguarda dopo aver letto preferibilmente il tuo libro perché come ha detto Andrea Manzi si è arrivato tardi quindi immaginate che percorso che abbiamo dovuto fare per poterlo presentare va proprio quello che dicevamo Conte prima Renato Fossa ve lo metto febbrilmente c'ha fatto entrare meglio nello spirito del libro cioè fatto evitare di quella riflessione no tipo ispezione tempo ricco sì no Pinetti ladies anni ma un po'però insomma io stamattina di onorevole soldi ho preso degli appunti mi dovete consentire di leggerli perché non vorrei poi dimenticare qualcosa delle suggestione che mattatore tuo libro ma anche delle ritratti su cui dovremo riflettere
Per la prima di passare agli appunti io vorrei riagganciarmi cioè o meglio dire agganciarmi a qualcosa il racconto che mi ha molto colpito quello di David Lazzaretti
Il tutto molto
Il
Davide Lazzaretti
Riportato da nel due mila due
Pagina diciotto per
E intanto Lazzaretti Davide e di famiglia poverissima riceve
Ma faceva il carrettiere trasportava preleva a livello cioè dell'Ombrone fino a Grosseto carichi di legname di carbone tende volante
Condizioni che egli viveva oltre che con fatica anche con una reclusione intollerabili mente infelice
E io salto in tono per brevità perché poi devo parlare di quello che abbiamo pensato
All'improvviso e imprevedibile un fra dicembre quegli occhi simili che gli davano l'aria di un gran personaggio il quale di Malo conforto esortandolo a rassegnarsi alle qui nella vita
Lo invito a pregare poi gli disse la vostra vita è un mistero un giorno lo saprete verrà un tempo in cui salite l'ammirazione dei grandi della che sul fatto che se la mamma granitiche stringendomi bene una scossa di brividi in tutte le parti del corpo idealmente questa prassi perché il corpo ritorna in questo libro come Lupu appiccato dalla mente
Questi primi dopo un quarto d'ora cessarono ma provai Grimaldi dei mali alla testa molto violenti milionarie presidi forte che mi fu impossibile di muovermi
Intrappolato nella rete le esigenze familiari che non consentivano usciti da una situazione esistenziale effettivamente penosa
Davide ha bisogno per mutare la sua condizione di un principio di autorizzazione forte indiscutibile un alleato che gli dia il potere di vincere quella resistenza entro cui si sente bloccati
E le denunciava il racconto che Renato per tramite l'azione ti della vita Breve in breve di dargli ragione che gli serve per introdurre un argomento molto importante che sono gli stati dissociativi la coscienza comunque Davide attraversa molte peripezie scivoli faranno tanti anni no prima che egli poi
Abbiamo un'altra visione dove gli viene confermato questo fatto che deve reclute si si farà rinchiudere
Poi dovrà incontrare il Papa da cui viene sconferma otto e al fine morirai questo stato di autoregolazione volontaria dopo una grande missione ma alla fine muore no dopo aver lasciato il suo lavoro di carrettiere chi lo faceva percorre levarli
Che era in fondo una prigionia a qualcosa ma una libertà di percorrenza probabilmente lo incrocia il bisogno di dover percorrere se spesso di doversi ritrovare non è più lo spazio fisico che lo interessa lo attraggono sconvolge qualcos'altro la dato una dimensione della conoscenza ma più della conoscenza della percezione del se
Che è qualcosa che se ci pensate andiamo inseguendo tutti noi sempre e comunque tutti i giorni
E siamo comunque martoriati da tante esigenze tante richieste che ci impediscono di fare
Io voglio leggervi questi appunti perché dato una certa fatica prendervi stamattina presto e quindi vorrei che ci fossero quindi molto sinteticamente reclusione volontaria tratta dell'esperienza della reclusione subite volontaria dell'isolamento rispetto al mondo che normalmente ci circonda
L'autore affronta il senso di quegli eventi che nella mente e nel corpo e mi viene da dire nello spirito e nella carne
Si verificò nella condizione di escissione separatismo e da tutto quanto costituisce il contesto delle relazioni abituali
Che senso assume per lo sviluppo per il regresso della persona un'evenienza di questo genere
Quanto di salvifico o di perdizione di rigenerazione o di smantellamento del proprio si viene
In questo accelerato per il Corso di lettura come anticipato ho potuto rendermi conto di tre cose
Primo la reclusione volontaria reclusione volontaria un libro che si dipana sulla cifra dell'emozione come abbiamo visto che perciò impressiona e spinge quindi a pensare in modo tumultuoso e allora secondo è un libro che va riletto vivamente ma con calma
Perché affronta temi di uno specialista in psichiatria come menti per rielaborare continuamente anche per De cura depurare arsi dall'influsso di tanti giudizi scientifici tra virgolette sugli stati di sociale della mente in genere lamento però
Ma terzo chiunque abbia un interesse culturale personale sull'argomento ha una pie'ce di leggerlo perché parla di isolamento e di solitudine subite ricercate dicono in queste condizioni
No che però tutti noi in qualche misura abbiamo imparate sperimentato
Pensate a quanto colto vorremmo isolarci dal mondo e non ci riusciamo poco quanto altrettante volte le vediamo isola
La condizione in cui io possa perdessimo riscattarsi diventando rinnovato luogo dello spirito per questo ciò che si dice in questo libro e come viene detto potrà dare una mano tensione
Ed è questo soprattutto che noi chiediamo qualsiasi libro quello di farci pensare di farci sentire
Corso prepara indetto e alti ma con una introduzione che ha già una guida il senso del suo lavoro e dopo nell'esplorazione dell'argomento trattato con piena sapiente ricognizione riportandoci esempi storici di auto le Commissione come periferia prima Andrea Mancini spronando una tradizione asceti coevi mitica della mistica cristiana ed orientale
Infine raccontandoci storie di ordinaria ordinaria con punto interrogativo
Follia
Che sono di reclusione del nostro tempo
Una cosa interessante è che gli adotta un dispositivo descrittivo analitico veramente interessante cioè ordina le storie in capitoli intitolati a problemi reali la caverna il muro il bosco il deserto
Che risiedono però nell'immaginario nostro collettivo in un luogo simbolico nato dagli archetipi dell'umanità
Egli genera così delle matrici dissenso che vendono per noi più agevole intravedere ciò che ogni fatto raccontato intende suggerire molto interessante questo dispositivo molto importante secondo me nell'impianto proprio della struttura venti
L'ultimo capitolo prima del suo congedo intitola segni perché questi sono come lui stesso dice il denominatore comune di tutte le esperienze il territorio per eccellenza delle loro auto manipolazione e in modo molto attraente quale previsto per quanto riguarda il racconto di Davide Lazzaretti racconta delle storie evidenziando il senso profondo dell'esperienza di figure di filosofi religiosi asceti Santi e controlli
E così riesce a sottrarre questo resoconto questo resoconto di molti tormenti auto inflitti
Ad uno sciatto confinamento nella vetrina della psicopatologie di cui spesso si avvale una certa psichiatria evadendo così il suo compito principale del capire
Curcio si accosta questo materiale con autentico Rispetto delineando delle psico biografie che ci possono far guardare senza alcun pregiudizio il senso specifico di quelle esperienze avvolte estremi
Viene all'autore l'accostarsi all'amento dell'uomo con il modo di fare di chi la ritiene non un banco da esposizione dove chiunque può prendere o manipolare
Ma di chi ha la consapevolezza che se il luogo di una soggettività che intende essere colta e compresa nella sua intera l'originalità
In questo mi sembra avere quella innata saggezza di ritenessimo interlocutore alla pari e non un classificatore di fenomeni il suo lavoro mi è parso in molti punti assimilabile se mi consente Elena
A quelli della grande Psichiatria positivistica umanistiche
Del mezzo ottocento quella che mi piace chiamare la psichiatria della Fondazione
Con le sue intenzioni iscrizioni psicologiche dove si ha sempre la sensazione che lo psichiatra non dimenticava mai che dietro i fenomeni che è andato a studiare c'era l'uomo in tutta la sua complessità e comunque indicibili
Purtroppo oggi mi pare che questa grande tradizione rischi di essere soffocata dall'inesorabile nebbia dello Psico più erotismo senz'anima
Non è che dico che lo psicologo biologico non ci debba essere
C'è anche l'anima piromani
Ed è con piacere che ho riconosciuto in lui quindi quella sensibilità dei grandi psicopatologico il passato penso barrette una magnifica scuola francese dell'ottocento
Oppure altrove di dei casi clinici da ora l'Uomo dei lupi presidente Schreber
Ho anche gli studiosi più recenti molti non sanno che Jacques Lacan sie specializzato con una tesi bellissima sulla paranoia
Dove ha studiato il caso clinico una certa Maria che poi vent'anni dopo verificherà e non lo sapeva e non lo sapeva nemmeno lui essere la mamma
Il suo più grande allievo di chi ha si è no che si incontra con la carne e non sa anche lui ha studiato la madre chiusa in manicomio
Il lavoro parte quindi come tutti i sacchi accreditabilità un'accurata fondazione del proprio discorso ma dall'altro riesce sempre a far intravedere il figlio dell'esperienza personale che lo animano
E non è un modo di dire perché intendo che lo spessore di questo percorso e peraltro in larga misura dal fatto che ha animato da vissuto dell'autore
Questo dal valore Carla lavoro di Renato Curcio il colore dei sentimenti degli affetti
E se il libro quindi che origina su due versanti da un lato l'esigenza penso di Renato Curcio di di riflettere su un qualcosa ma dall'altro di riversarli dentro la propria esperienza personale ma poi ce ne parlerà adesso è il tempo di passare a parlare con Renato Curcio e parlare anche con il suo lavoro
Io quindi certamente per avviati devo farti una domanda
E poi perde svilupperà il turbamento come intendimenti
Prima di tutto vuoi farci capire da quale esigenza personale e culturale nasce il tuo libro
E poi c'è una cosa che mi incuriosito io come psicoanalista mi attendo sempre che come processo di a Liberazione una persona passi attraverso quello che è il lavoro del lutto
Noi per poter crescere individuarci
Dobbiamo svincolarci perdere i legami del passato acquisirne di nuovi di elaborare i vecchi e questo richiamava il lavoro del brutto il bambino per esempio fra vive il lutto dell'abbandono del seno materno del dover lasciare staccarsi delle braccia
E poi di velluto quando una scuola non pensate che mi come sono intensamente reattivi represse a volte bambini che ti conosci forti casa per andare a scuola ma questo ora esperienza del lutto ci matura è questa
è qualcosa di molto importante allora io vorrei chiederti in questo tuo esaminare di questo tour vivere e questo può vivere personale determinate esperienze
Quanto brutto scene e quanto brutto c'è stato e ci sarà
Il punto di partenza di questo lavoro figli è senz'altro una domanda che mi sono opposto a un certo punto della mia carcerazione
Me la sono posta insieme a Nicola Valentino che qui
A un altro
Amico condivideva con lui l'esperienza della carcerazione
E la domanda c'era stata suscitata da un saggio
Che avevamo letto tv un gruppo di psichiatri
Che sosteneva sulla base di una ricerca che era stata fatta sui lungo internati
Nelle carceri
Che dopo dieci anni insomma Italia inclusa
La persone
Su aveva le distorsioni che è la persona che ha subito nella reclusione
Apre causavano un tipo di
Diciamo
I devastazioni
Tali che il seguito della sua vita non avrebbe più potuto
Io l'ho già fatto quindici anni di carcere
E quando ho letto questo saggio sono rimasto molto colpito perché mi sentivo molto bene nel periodo cioè mi sentivo come dire in un momento di passaggio della vita era finita l'esperienza armata
Era finita anche nel carcere
Io stavo indirizzando la mia riflessione
Diciamo con l'asta diciamo così storicizza con le stesse alla mia esperienza cercano di capire bene che cos'era successo ma questa domanda più mi ha posto un altro problema
Che è diventato poi il problema intorno al quale io ho continuato a pensare lavorare e dal quale poi non mi sono più staccato fino ad oggi che questo che cosa avevo fatto io
Per sopravvivere
Istituzione totale quali operazione avevo compiuto e la domanda mi diventa la tanto più importante quanto più pensando al destino di molte persone che avevano fatto quest'esperienza o come mi accorgevo che per la strada avevo lasciato tanta gente
Alcuni erano finiti meglio negli ospedali psichiatrico giudiziario alcuni altri si erano suicidati
Alcuni altri si erano come dire lasciati andare lasciati andare a condizione che
Nei campi di concentramento era quella del massacro abbandono di se stessi Diana ne deriva che diventava sempre più di tipo quasi inanimato
Allora ho cominciato a interrogarmi su cos'era successo
Ai miei sensi in tal quindi al tatto sguardo robusto alla mia sessualità nessun'che cosa proprio era successo mi in generale nel mondo
Non agli estimi dell'Italia e dell'azione ma a me come persona
Che cosa avevo fatto lì ed a questo tipo di domande dato accumulo e di
Otto punti riflessioni
Domande a tutte le persone che io conoscevo nel carcere che erano fatto lunghi internamente poi domande alla letteratura sull'argomento comunque era presente cominciato a guardare a leggere tante storie di persone che non ho vissuto reclusioni sono entrato in contatto con persone che vivevano reclusioni diverse da Manicomio manicomio giudiziario
E di qui è nata così l'esigenza di dare una prima sistemazione
A questo materiale che
Insieme a Nicola a Stefano Petrelli abbiamo poi trovato in un libro che si intitola nel bosco giusto
Nel bosco il distorcono il ci interroghiamo sulle estorsioni che la persona subisce e iniziamo questo libro con una storia
Che abbiamo raccolto nella nostra esperienza diretta dei PPA di una donna
La signora gioca con la vita normale complici il plico sopra che entra in carcere dice no
Io lui non ci fa no
E smette di mangiare
Smette di bere
Smette di camminare e dopo sette giorni nuove
Punto
La storia di questa donna no assoluto questa donna lì dentro non fa quello che ho fatto io perché io ero tipo dopo quindici anni e dopo sette giorni erano ci sono molte etnie in giro per il mondo nella africani gli indiani americani che dicono no
Di fronte a una reclusione reagiscono dicendo un no assoluto e totale no che diventa un fisico Nomentana intellettuale no del colto il corpo dice Rossi chiude si bloccano fa più nulla muore
E siccome questa diciamo pista della morte
Era presente nello scenario evidentemente
è una deduzione logica elementare chi non dicevano faceva altre opere allora che l'operazione faceva guardando bene intorno a me e guardando bene cosa facevo io
Ho individuato due tipi di operazioni fondamentale
Che vengono fatte e che sono forti che hanno conseguenze
La prima come dire
Una risposta in accesi mica
Io sto così male
In questa situazione di reclusione
Che non voglio sentire questo male
Non lo voglio più sentire ce e quindi mi anestetizzare in qualche modo posso farlo con delle sostanze o posso farlo producendo col mio corpo che adesso sta
Con delle sostanze prendo rovina
E dico non voglio star male
Prendo una sostanza calmante
Verrà Valeria tutto quello che troppe scatterà
Della Valentina tutto quello che trovo in carcere si trovano poche cose ma ci sono tante cose che possono produrre del gas delle bombolette
Sono consentite per
Sono sostanza dicono
Così non voglio sentire mi anestetizzato finisce l'effetto anestetico riprendo altra sostanza finisce l'effetto estetico al terzo spunto un ciclo che diventa sempre più
Pervasivo della persona che è un non voler più uscire da quelle non messe lì ma non essere da nessuna parte ed è un ciclo che porterà anche questo
Altre persone
Non ricordo altro
Io sono tra queste non ricorrano delle sostanze di quel tipo ma per esempio suscitano col loro corpo per la sosta
Sia gli storici man mano sì sulle istituzioni totali
Generalmente vengono fatti così ci sono delle scene del film che sarà un po'scene stereotipate
Che però indicano un po'comportamenti spesso spettacolarità che gli stupidi che invece hanno un fondamento molto preciso in questo discorso i clienti corridori ucciso presidenziale se al mattino
In carcere pane cortiletto che grande come questo tavolo un poco di più e cominciano a correre e fanno a otto mila dieci mila cinquanta mila cento mila agire
O fanno otto mila dieci mila cinque accezione
Producono gossip parlo lavoro di come dire entrambi unilaterale se che la stessa trama scrive nell'amalgama tibetani conoscono se ne corridori non conta per esempio che anestetizza Marrocco quest'
Carcerati ovviamente non sono in un quadro simbolico di riferimenti per cui è una trans diciamo virtualizzato ma era una ritualità azione di comportamento che ha questo fondamento questo persone realtà porre la macchina sereno
Non totalmente dalla mattina alla sera o non prende sostanze dalla mattina alla sera ma produce dalla mattina alla sera sostanze sale autoproduce
Poi invece ci sono delle persone che fanno un'operazione ancora diverso ed è un'operazione che però io considerato una operazione positiva un'operazione molto importante che considerato una risorsa ed è come dire un'operazione che mi che contestualizzo questo è un mondo che io non voglio più vedere ci sto così male Paul di uscire ma non posso perché o riesco a evadere insomma non ci riesco non potendo andare via da qualcosa che mi tiene vado via
Lasciando il mio corpo
è un'operazione che io ho fatto spesso presente nelle carceri speciali quando mi facevano le perquisizioni pesanti sono nel carcere speciale di c'è stato un periodo in cui le perquisizioni erano come dire
Semplici perquisizioni agli indumenti perquisizioni senza interessi particolari molto pesante violazioni del corpo molto dure continua sistematiche ripetute più volte Riggio
Allora uno quelle mani addosso e nel corpo non le sopporta più incerto
Com'è che si può poi mediare troppo nella vita insomma non ne sopporta più e se le deve sopportare deve far qualcosa del suo corpo non deve più sentire
Allora come se quella persona si mettesse un palmo più su del corpo lascia ed è quella che
In termini psichiatrici a chi viene riconosciuto come alto dopodiché l'esperienza molto comune di uscita dal corpo no diciamo
Mitizzata spesso dalle letterature anche un po'sciocca insomma ma dissociazione dissociazione piena una dissociazione che sicuramente si costituisce come una risorsa perché consente alla persona di
Uscire da questa esperienza delle mani sul corpo
Indenne
Senza farsi del male
E senza entrare in conflitto che differente
Ora cito questa esperienza ma le esperienze voglio dire
Di questo tipo in una vita di reclusione carceraria manicomiale concentrazionario in un campo di concentramento ovviamente sono molto
Sono molto diversificate di tali
Ma basta questo per capire di che cosa stiamo per ecco io per anni ho pensato che questo tipo di dissociazioni spontanea costituissero una risorsa
Che trovava persino degli sbocchi
Molto interessanti perché alcune persone come dire dissociata non la loro esperienza costruendo mondi disse ex non si limitavano hanno lasciato il corpo e a guardarlo
Ma per dire creavano dei luoghi
Che
Solo loro potevano frequentare
Per esempio
Cominciavano con la terra del carcere con dei colori che trovavano che però erano Zafferana spinaci selvaggio materiali della vita quotidiana limature di fare ruggine muffe ed è dei muri a creare opere intorno a queste opere passavano
Ore poi giorni e poi notti intere e a un certo punto c'era il carcere ma c'erano questi artisti
Queste persone che
Giorno dopo giorno accumularono oppure suo operare una dopo l'altra dieci al giorno tutti i giorni centinaia migliaia
C'è una proliferazione di o non potevano vivere fuori dagli perché citeremo di chi erano il mondo tutto loro quel mondo era inviolabile e nessuno ci poteva entrare rango
Ho scritto e parlato
Ne abbiamo raccolto in questo lavoro che quando abbiamo iniziato a farlo archivio che credo sia il più grosso che c'erano circa
Qualche migliaio di ottenere di questo tipo di scritti i libri scritti su rotoli di carta igienica su carta di giornale sulla carta trovata
Su quaderni cioè scritti e riscritti eccetera opere straordinarie che costituiscono Bondi in cui le persone costruivano il senso della loro vita che poteva essere un senso di recupero del passato
E allora
Le ricerche anche più recenti sulla riduzione del
Recuperare memorie
Cruciali per la loro digitali casomai ardente ritardare costruito dando loro un senso avvitare intorno a questa elaborazione che è qualcosa che non c'è più
Ma è qualcosa che è necessaria per dare un senso alla loro vita perché ciò che c'è non è sufficiente
Mentre facevo questo tutto di riflessione ha incontrato una storia
Sul libero della pubblicato dalla Ubaldini intitolato I quaderni di Thea curato da due psichiatri pezzi oltre un altro che avevano avuto in cura questa donna che si chiama gli attraverso in realtà si chiamava perché morta e che era ricoverata Mellone l'ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà di Roma
Miglior conosciuto questo libro in carcere
E questa donna una donna che mi ha colpito molto per cui per ricchi bottini
Il diario che gli veniva presentato perché è una donna che passava il suo tempo all'interno del dell'ospedale psichiatrico con un quaderno in bagno
E dalla mattina alla sera puntava sul suo quaderno ciò che capitava Allegri
è come se come dire si guardasse mentre rideva in tempo reale come si direbbe oggi si guardava scriveva mi sta parlando Giovanna in questo momento cioè io scrivo che Giovanna mista
Ci faceva una perizia anzi
Ma il libro finiva dicendo questa donna ad un certo punto
Un giorno dice morirò fra sette giorni
Non ero fra sette giorni e inspiegabilmente sette giorni dopo muore vuoto di una febbre alta che i medici dell'ospedale non sanno spiegare
Basta conto che cioè non c'aveva motivi particolari per Maureen muore per una febbre
Muore
Quando sono uscito dal carcere semilibertà nel novantatré continuando questo lavoro o incontrò buttò la la fortuna di incontrare
Giudizi chiavi degli operatori del Santa Maria della Pietà che a dicono i quaderni originali idea ecco che sapevano stavamo facendo questo lavoro di raccolta di questi materiali verranno dati e noi li li portiamo agli incontri anche o se facciamo in uno di questi quaderni ho ritrovato le il libro che era stato pubblicato ma che non è stato integralmente pubblica come dire quaderno era stato pubblicato a stralci molto interessanti molto belli mantiene integrale
In quel quaderno che ha si faceva una domanda
Costante continua in tutte le pagine ed era
Io continuerò a vivere fino a che troverò un senso anche minuscolo anche l'infimo per rimanere
Cinque io qui dentro riesco a trovare in un comportamento di qualcuno in una riflessione in un pensiero un motivo valido per rimanere in vita restituita Massimo
E ogni giorno le appuntava notizie lo psichiatra tal dei tali ha tenuto mi ha sorriso ma è un buon motivo per rimanere in vita perché è stato un rapporto non ci siamo parlati casomai volevo dirgli delle cose ma gli ha dato un sorriso
La a tale iter tale reparto ha inveito contro di me è un buon motivo per rimanere in vita vuol dire che ci sono si interroga si finché arriva un punto alla fine dice io ho esaurito tutti i posti ivi compresa la scrittura
Io ho registrato tutto quel che mi succede scritto in continuazione e tutto quel che cerco di costruire un senso per rimanere in vita ma non ce la faccio più ha trovato
Decine di morti e
Allora questa domanda quali
Mi approprio questa storia che noi abbiamo pubblicato incontri di droghe intitolato tornitore chiusi sistemarle che il quaderno integrale di piena
Che sta storia qui mi approprio inquieta perché specie in share con la morte
E ho cominciato a lavorare allora su un'esperienza che è quella che ha portato a questo primo lavoro insomma che presento con questo libro
Un l'esperienza della reclusione volontaria perché per letture pari a carro fatto facendo il primo lavoro avevo incontrato sulla strada storie di persone che come piega
Oh yeah Traverso avevano lottato tutta la vita per rimanere in vita faccende occorse
Che diciamo cercando di produrre un senso forte per la vita ma non ce l'abbiamo fatta era e tutte queste persone avevano alle spalle un'esperienza forte
Di reclusione
Per esempio Primo levi
Che muore suicida
Per esempio Bettelheim che lavora sui bambini autistici per tutta la vita dopo essere uscito campo di concentramento dove capisce ecco
Alla fine si suicidano
Allacci né c'è con la resa dei conti con l'esperienza inclusiva
Che vanificata
Tutto ciò che la persona fatto per costituire una risorsa per rimanere in vita come si insomma come evitabili
Se quindi in qualche modo il destino di queste persone finiva col diventare
Sul lungo periodo lo stesso destino delle persone che dicevano con una differenza
Che qui si poneva un problema anche e Chicco
Per la società insomma di grandeur il se al di là della in una c'è un'ombra che continua è indubbio che le persone che subiscono l'Inter le conclusioni oltre alla pena
Hanno come dire pregiudicata
Il resto Vito
Ed è quindi un problema straordinariamente importante per chi vuole riflettere sulla natura delle istituzioni sulla natura della piena sulla natura della reclusione
Ma guardando questi problemi
Nasceva anche un'altra domanda come mai nel mondo
Tantissime persone
Che non sono recluse per vari tipi di motivi di ordine diciamo convenzionale quindi non so manicomiale oppure di ordine giudiziario come mai tantissime persone
Apparentemente almeno scelgono di autore chiudersi e spesso vita in una maniera radicale
E come mai questo è avvenuto in tutte le epoche
Almeno da quando c'è una storia stupida che non riusciamo in qualche modo a recuperarla tracce
In bande anti diverse ma con come dire una costante di significato
Io ho cercato di
Esplorare un po'di queste storie alcune di alcune parlava nel libro in una maniera per costruire anche connessioni che consentono alle persone di fare delle loro riflessioni perché in dubbio che non sono in grado di portare il lavoro compiuto lavoro iniziato un lavoro che ha a che fare con la mia vita che tuttora a cavallo tra la reclusione l'assegno le reclusione l'autorizzazione poi dirò anche perché
Ma mi ha colpito per esempio che queste storie hanno in genere
Quasi sempre a fondamento una reclusione invisibile
C'è un carcere a Firenze o c'era fino a pochissimo tempo fa che scavano le murate forse qualcuno l'ha sentito
Le murate lì per lì e in questo carcere sono finite anche molte donne perché non armato ancora c'è in carcere è stato il primo fino a poco pochissimo tempo
Le murate si pensa perché son carceraria
Ma questo carcere prima di essere un carcere era un convento
E il nome c'era già
Quindi incombente verso da un cargo Hoffmann Erving Goffman stabilisce che le istituzioni totali sono di varia natura e le mette tutte insieme c'è una bella differenza cercherà un'istituzione dalla quale si può con volontariamente uscire cui una da cui non si può uscire c'è una differenza di fondo
Quindi certi le murate recluse Moggia diverso dalle murate di clausura
Ma lì dove le murate non viene viene da un fenomeno del mille duecento
Che attraversa la Toscana l'Umbria può buona parte anche dell'Italia centro settentrionale di donne vedove
Donne vedove che ad un certo punto della loro vita
Non vanno più uno spazio sociale per vivere
Le famiglie da cui provengono non li vogliono più si sono già sposate chiuso il rapporto con famiglie patrilineare un periodo molto preciso in cui c'è
Un'abbondanza di donne perché le guerre hanno decimato gli uomini quindi per carità a casa otto si son già accasati
Non è poi contenti perché conventi femminili Italia nascono sempre intorno al mille duecento con Santa Chiara sono contenti esclusivi diciamo così sono molto pochi ma per entrarci una grandissima fede
Dimostrata ho una grandissima addotte
Ci vuole insomma qualcosa
Le donne povere de dove senza una grandissima fedele e senza una grandissima addotte hanno più posto sono recluse in una società che istituisce un tipo di reclusione senza dichiararlo recluse in un mondo che non le prevede più allora cosa fanno queste donne
Costruiscono e fanno costruire su temi di sui ponti dell'Arno
Sui piloni dei ponti dell'Arno
Delle piccole celle
Monoposto
E sì autore chiudono in queste celle con una porta girevole finestra girevole si fanno maturare l'idea e con una porta girevole i passanti
Con loro buon cuore potranno dare un po'di cibo a queste donne che sono perfettamente visibili nella loro invisibilità spettacolari Lizzano in qualche modo paradossale la reclusione che la società impone le impone la spettacolarità fanno ridere tutti chiudendosi
Moltissime Sante Sante
Molto note dedicata e torna cioè molto anche
Giungono alla scelta della clausura radicale poi della reclusione
Finale della loro vita dopo un percorso di vita che parte da un indica
Ci sono sibillina disposti ecco facciamo questi due casi si tiene discorsi è una donna di una famiglia piuttosto
A Giakarta che nasce cieca
Famiglia dice che ce ne facciamo di questa cosa non potremo Maritati ma non potremmo farne un uso sociale di scambio di qualche tipo la mettiamo da qualche parte
Dice no piccolina dicevamo voglio stanno cominciando a mangiare più altro che dice uniti la con risposta cioè voglio come Madonna che diceva capace diciannove ciascuno devo più motorino più ruoli punto dice no no per moltissimi anni
Dopo moltissimi anni racchiudono data un po'di sole e poi la chiuderà finché lei fa una scelta dicendo non mi chiudete proprio chiudo io
Scelgo io allora di chiudere in un mondo in cui nessuno dico rientrerà più
Perché io incontro Dio incontro incontro chi in qualche modo vita il senso per continuare a vivere costo totale senso
Con un potrei far tantissime di queste storie qua e molti di voi ne conosceranno tantissime quindi è inutile dilungarci Lazzaretti è una di queste storie Azzaretti è noto in Italia ed è una figura molto interessante non
Sia in quanto riformatore sociale particolare sia in quanto figurare sulla quale Lombroso poi di proporrà al nascente Stato italiano nel mille ottocentosessanta sessantuno
E dintorni la nascita della Carlo
Manicomio giudiziario tira ci sono delle figure che in quanto tali non sono né totalmente criminali è totalmente pazzi non si sa bene dove metterle in queste classificazioni quindi creiamo un altro luogo
Che sarà per l'Atari che sarà per l'anarchico Passanante saranno per un certo tipo di figure che escono da certi tipi di schermi che la classificazione dell'epoca non sa esattamente come ma l'opera
Ma queste son storie che possiamo trovare potremo ripercorrere la storia dei Padri del deserto cioè famoso Sant'Antonio che è una figura straordinariamente interessante perché Sant'Antonio si dice che va nel deserto Santantonio se se leggete la biografia
Accreditata Santantonio il verbale deserto il baricentro di un deserto in un fortino si chiude in un fortino essi sbarrata introduzione passa vent'anni aiutare quei demoni
Perché ha un problema molto serio come chiunque si chiuda volontariamente al problema che insieme il carceriere
Di se stesso perché certo lunga agli e scarcera
E questa doppia dimensione è una dimensione complice è una dimensione che fa una rotta dura continuerà nella persona
C'è una persona
Che
Per anni ha firmato i suoi libri
Con una sigla calze Enichem numero trentasei mila quattrocento dice
Ebreo
Deportato nel campo di Auschwitz che ha passato poi due anni nel campo di Auschwitz
E per continuare a vivere in quel campo si è dato come dire un programma fare aveva detto se io uscirò di qui
Farò solo più una cosa testimoniano ciò che succede qui ciò più visto ciò che ho sentito
Questa persona che si chiama in realtà dei numeri
Esce dopo due anni tipo da questa esperienza transita in Italia ancora con la divisa di Auschwitz e sul tre uno scrive di getto due settimi a settimana
Meno di due settimane scrive un libro che poi farà il giro del mondo pubblicato in settanta lingue che si intitola salamandra un libro su Auschwitz che è diventato poi libero molto
Accaniti tatto cioè per testimonianza ma quest'uomo sta bene è proprio questo no detto ciò che aveva vissuto mi scrive un altro la casa delle bambole che ancora oggi in libreria per pubblicato negli Oscar Mondadori credo è un libro famosissimo anche questo fa il giro del mondo pubblicato da tutti gli editori di tutti i Paesi del mondo quest'uomo e la storia di sua madre di sua sorella nel campo di concentramento
Ancora non sta sta trent'anni senza dormire quest'uomo
Trent'anni che ogni volta si addormenta degli incubi lo svegliano
Ha vissuto un'esperienza se ne vuole ha detto Cisco di qui farò questo non fa ma ciò che fa
Non gli consente di star bene ha bisogno di lavorare e di lavorare ancora decida alla fine di sottoporsi a una
Un trattamento psichiatrico in Olanda
Curato da un dal professor Bastiani che fa trattamenti per ex persone chiuse deportati in campi di concentramento come l SP e attraverso le diciamo le edizioni guidate dell'LSD ripercorre questa storia di Auschwitz e di se stesso e giunge a un inquietante domanda alla fine di questa esplorazione dalla sua esperienza che questa
Il tutto il titolo del libro esci Titti
E CTE
Un mandala che hanno gli ebrei
E cioè un quadro che consente come dire delle meditazioni guidate delle meditazioni
Di approfondimento dal rapporto con se stessi e con con la loro fede
Nello sci diritti
Ben Uran certo punto pdf
Un tedesco che era addetto ai forni crematori
Col cappello un po'
Buttato morale che sbadigliano
Ed era questo l'incubo più forte che a lui aveva questo era l'incubo credo svegliate quel tedesco sbadigliare
Milioni di persone
Con migliaia di persone stavano morendo rammenta l'altro figlio nel caso forno crematorio questo che ora ha detto tutta poi sbagliava vince molto premette sarebbe stato Bettino con sua moglie
Nel suo letto invece venir qui a cinque del mattino col freddo che fa puntare delle tre ma questo l'empietà fino a un certo punto
Inquietudine più profonda che pianura e quando nello sci Pitti con la stessa divisa piede il suo volto
E dice
Sì quando il tedesco si pastiglia ma anch'io avrei potuto essere al posto di quel tedesco se c'è qualcosa di me che è lui e c'è qualcosa quel tedesco che non quadra come le divisioni così il CIPE
Che noi facciamo di noi stessi e degli altri
E allora su questa domanda scrive questo libro grandi però straordinario per chi vuol capire l'esperienza profonda
Ciò che succede a lungo internamento alla riflessione sul lungo internamento alla domanda mai conclusa sulle operazioni che si fa
Io per concludere questa introduzione al mio lavoro la concludo
Dicendo dove sono in questo lavoro in questo momento e sono
Al punto che a mezzanotte io questa sera devo essere dentro il carcere
Qualunque cosa succeda temporali viene la discussione che si protrae per me tutto ciò non una
Importanza più di tanto c'è un punto in cui in me scatta un meccanismo e dice
E allora che devo salire in macchina perché gli a mezzanotte deve essere in carcere
Qui non c'è una
Qualcuno che mi prende ci porta che ci sono io che di Trento e ci porto mi ci portò a forza qualunque cosa succeda Padova gli come alla signora qualunque cosa succeda nasce mia figlia mia moglie perché vado in carcere
Vado lì perché devo uscire al mattino
Ma la domanda è
Quanto quindi c'è di
Involontario nella reclusione e quanto c'è di volontario la domanda è sarebbe possibile una reclusione involontaria se una parte di noi non facesse qualcosa e non diventasse partecipe
Non diventasse il carceriere di se stesso non costruisse un sistema di motivazioni
Tant'è che almeno per cui abbiano un senso per continuare a fare quel tipo di esperienza
La domanda secondo me molto importante perché e chiudo con questa riflessione
La reclusione non è qualcosa che riguarda i carcerati non è qualcosa che riguarda i manicomi agli giacché non è qualcosa che riguarda le persone chiusa nei campi di concentramento nelle comunità terapeutiche particolari
La reclusione all'esperienza relazionale che viviamo tutti
E la viviamo tutti i giorni nella nostra vita quotidiana perché dal modo in cui si imposta una relazione con un'altra persona e dal modo in cui la sifilide che si costruisce
O non si costruisce così de costruisce un'istituzione tocca
Ma mi viene da dire questo Renato va ricordato è un per il verso una bella frase di Ade conosceva bene poeta ebreo egiziani dice
Non esiste un'immagine silenziosa ma esiste il silenzio entro cui le cui via
Cioè nel senso che
Dobbiamo andare attenti non chiude del silenzio le cose non e come questo questo questo è uscito fuori dal campo di concentramento no propone vedere poi scopre
E invece di darsi al silenzio scopre qualcosa di sempre più profondo dentro di sé fino a riconoscersi nel suo persecutore che non può identificarsi coi denti SARS sia alla fine
E questa mostruosità che vi è venuta dentro da questa esperienza da cui cerca di ribellarsi prima attraverso questa opera di buttarci fuori attraverso i ricordi
Ora attraverso la terapia e fino a incrociare quella fondamentale verità
E poi ci ricorda quella fondamentale verità e diceva dell'autore latino niente di umano mi è estraneo
Bene io ritengo che adesso è venuto il momento di utilizzare questa serata al meglio di promuovere un discorso con Renato Curcio anche traduttivo chiese patriottico che siete intervenuti penso che ci siano delle curiosità delle domande
Io mi sono posto in questo assetto questa bene in questa serata attento riflessivo con Renato ovvio che mi fa parte se mi consentite dalla nostra storia no tutte le immagini dei nostri vissuti allo stress per i Enza storia politica sociale
Io sto vivendo questa serata con questo incontro con Renato Curcio con un nella sua completezza fisica
Naturalmente questa persona più sei che ci parla della sua esperienza
E ovviamente sgombrato il campo tutto quello immaginario in sovrappiù che circonda certe figure diventate ormai
Un presenti
E allora io mi sono posto così
C'è qualcuno che vuole intervenire promuovere sciogliere un po'insomma questa qualche curiosità
Utilizziamola questa
Questa sera da questo incontro per capire ancora di più
Allora io vorrei chiedere a Renato Curcio ritorni siamo tutti qui ovviamente vi richiamo che suscita il suo nome
Un nome che fino a vent'anni fa
Abbiamo sentito quasi tutti i giorni
Una certa emozione ovviamente ci coinvolge tutti
Ho ascoltato con molto interesse il suo discorso è stato chiarissimo
Vorrei richiedere dopo questi venti anni perfetto incrocio di reclusione involontario
Ovviamente ha riflettuto molto su quel passo riflettuto molto sui quegli anni di avventure
Anni difficili al passato
Richiedere come uscito questo passato protestano per l'esclusione
Cioè prima cosa da chiarire noi alle sei e mezza dobbiamo assolutamente chiudere mi pare vero
Perché lui deve partire
Una mezz'oretta poi per stare un po'insieme in modo diverso perciò insomma
Adesso sul mondo di ciò abbiamo mezz'ora di tempo cioè dalle signore
Io non non ho letto il libro di Curcio tuttavia nella
Illustrazione delibere hanno fatto prima Manzi e poi borghese
Mia diciamo colpito diciamo questo rapporto molto particolare che Curcio tende a costruire
Fra il corpo e il pensiero con diciamo una serie di motivazioni e illustrazioni di queste dinamiche molto dettagliate dalla esposizioni Renato Curcio
Io ho diciamo una curiosità più che una domanda
Mi ha colpito diciamo così nel ragionamento fatto questa sera
Un intero dall'abbastanza intrigante e possibile costruire in qualche modo
Un parallelo fra la esperienza di reclusione volontaria
A cui si è sottoposto Curcio quando ha scelto la clandestinità per la lotta armata
Con tutto quell'elemento di That privazione delle relazioni che così bene è stato illustrato
E conseguentemente mettendo diciamo sul tappeto la possibilità di un esito estremo quello che è possibile ovviamente quando si sceglie quel tipo di esperienza
Con
L'elemento di deprivazione
Che porta anche questo ad un esito estremo nonostante una vita politica di relazioni presente ripete l'anima con l'esempio di Primo levi
E possibile così di in qualche modo diciamo così
Questo filo di continuità o comunque una ragione che in qualche modo unici queste due esperienze in qualche modo diciamo così estreme e possa dare una qualche motivazione
Alla tesi che Curcio diciamo espone mi pare aver capito in questo suo libro la depilazione fino diciamo così al limite
E la seconda curiosità
Dagli esempi che Cuccia fatto questa sera io ho tratto l'impressione diciamo così
Di una sorta diciamo così di privilegio nell'indagine di Curcio fa alcuni tipi di reclusione
Per leggere la società moderna sono ovviamente tantissime
Rarità ornato molto diciamo così questa riflesso di Cuccia ad esempio sui laghi
C'è diciamo una qualche motivazione o è soltanto diciamo un casuale incidente di uno percorso descrittivo quello di questa sera diciamo così molto ricco molto articolato c'è qualche elemento per cui tre quattro volte Curcio
Nelle sue esemplificazioni cita questo dato piuttosto che la reclusione da manicomio o da disadattamento del ghetto o dalle periferie urbane diciamo altri fenomeni che portano comunque all'assente relazioni e poi alla autoesclusione dal mondo relazioni e poi la reclusione volontaria grazie
Poi preferisce rispondere alle sue
Queste due domande mi consentano di far dare una risposta integrata se no anche differenziata ma anche
Indubbiamente
Il lavoro che sto facendo per molti versi si costituisce anche come un tentativo di attribuire
Di creare degli strumenti per poter leggere delle esperienze molto particolari anche per il tipo
Per il fenomeno armato e della clandestinità
Anche di quel tipo di questo lavoro infatti io lo sto continuando oggi guardando i fenomeni di gruppo cioè di auto reclusione volontaria giudice nomine di gruppo che possono essere di ordine politico ma possono essere anche di ordine semplicemente rituale con per esempio avviene oggi per molti giovani per molti tipi di esperienze
O no o di tipo religioso mettiamoci a grandissimo sviluppo oggi delle sette di vari tipi di sette che corrisponde per perfettamente a questo
Schema di lavoro insomma neanche qui si parla di esperienze di persone che scelgono di autore chiudersi e poi hanno degli esiti degli esiti per esempio più recenti di questo tipo di esperienze lo conoscete
Per tutti per i giornali è stato curato Cometa il ventotto gruppo informatici ultra raffinati gli americani dopo essersi autore chiuso
Nel mondo dell'informatica poi nel mondo di una vita poi dentro la villa nelle celle di questa vicenda e infine dentro un sistema incidono diciamo di concettualizzazione
Su se stessi e sul mondo sceglie il suicidio
L'esito di molte asset al suicidio l'esito delle persone che scelgono l'autore funzione volontaria che ha loro appare come una risorsa
Per uscire da un mondo che non ha più valore e che è diciamo abbassato suo senso e quello per la costruzione di un senso che alla fine ovviamente non risponde alle necessità perde la vita e quindi o costituisce diciamo così
La leva del passaggio verso suicidio singolare o collettivo
Nelle
Da questo punto di vista io non intravedo delle differenze sostanziali tra delle motivazioni di ordine religioso delle motivazioni di ordine politico o delle motivazioni di ordine al rituale
Queste hanno un interesse di tipo sociologico non un interesse dal punto di vista di questo paradigma è per questo che voglio rispondere alla prima domanda dicendo
Indubbiamente l'esperienza della la scelta della clandestinità si costituisce come una sottrazione
Dal mondo di persone che in qualche modo lo squalo Pizarro a tal punto che ritengono di non poter più vivere gli editore automaticamente cambiare su questa terra
Come una setta può decidere Tears valorizzarlo tutto in mente poterlo cambiare nel suo che nel chiuso del suo mondo sì questo è il terreno di lavoro su cui io mi muovo e che certamente anche qui ha un fondamento con la mia esperienza
Ma voglio dire
Questo signore di cui uno con scomode
Che your cercato e sto cercando di dare anche un altro contributo però per quel che riguarda conoscenza del fenomeno armato faccio parte di gruppo di ricerca d'anni che
Ha prodotto
Sta producendo una ricerca molto vasta che
Progetto memoria e che spesso porto all'incontro tutto in tutto territorio nazionale
L'incontro con i partiti politici all'incontro con le università all'incontro con le città e questo progetto non le ha prodotto tre volumi
Prima una mappa perduta il secondo sguardi ritrovati terzo parole scritto sempre volumi cinquecento pagine l'uno fonti documentarie sul fenomeno ma fonti documentarie che a me sembra indispensabile produrre intanto me stesso poi agli altri per poter cominciare a riflettere su quel fenomeno in una maniera come dire
Sì distaccata dalle emozioni del vissuto di quell'esperienza perché un conto è racconta rivissuti e ognuno racconta al suo insomma e qui siamo impone al mondo
Delle memorie parziali del mozioni della razionalizzazione tante truffe anche che ognuno fa se stesso con gli altri un altro conto è fare un lavoro di scavo per cercare di capire che cosa è effettivamente successo nella società italiana gli anni settanta e ottanta questi vent'anni che vanno dal sessantanove all'ottantanove credo che sia un
Lavoro importante da fare per quel che mi riguarda perché io ho fatto sono stato fino al mille novecentosettantaquattro fuori poi diciamo quegli anni li ho vissuti in carcere ha sostanzialmente ma credo di dover assumere fino in fondo la responsabilità di una riflessione su quegli atti e credo che qualunque cittadino di questo Paese però debba fare altrettanto perché quegli anni ovviamente non sono stati
Infatti da qualcuno in particolare sono stati fatti da tutti quelli che c'erano dentro questo quindi sono molto contento che negli incontri che facciamo portando questi lavori e queste
Fonti documentarie le metodologie con cui noi raccogliamo le fonti per poter discutere
Devo dire ho incontrato sempre una grandissima attenzione e forse per la prima volta in Italia un'apertura
A guardare a quegli anni con un animo pacato sereno diciamo così anche se si parla di eventi tragici insomma ma gli eventi tragici purtroppo sopra ci sono e bisogna aver la forza anche di guardarli
Troppo facile
Di staccarsene come hanno fatto alcuni grammi a storia
Buttando assieme alle spalle dicendo ai viola mi pento mi dissocio ho sbagliato
Troppo semplice questa soluzione io mi assumo la responsabilità fino in fondo sono in carcere tuttora per quello perché non uno voluto direbbe o io non sono responsabile di quell'ottanta che peraltro stava anche in galleria
Io dubbio che offre la responsabilità e abbiamo unta
Ed è bene che quindi faccia tutto quello che posso
Che il mio potere dal punto di vista diciamo così delle mie capacità nelle mie capacità per esplorare anche le dinamiche che possono aver portato sia scelte di ordine politico sia scelte contestuali di quel culturali di quell'epoca ma anche diciamo a dimensioni più profondo e come queste che secondo me sono più interessanti ancora ce ne sono diciamo delle scelte che riguardano certi comportamenti umani in condizioni estreme
Un vissute come strenne e la mia attenzione forte per i campi di concentramento
Non sta tanto come dire privilegia mento di questa esperienza di istituzione totale rispetto alle altre ma sta in un diciamo una considerazione di ordine metodologico
Perché questa le situazioni estreme meglio di altre consentono di vedere
Modo Scardino diciamo in modo spesso brutale cioè delle dinamiche che dimensioni meno estreme presente nello stesso modo ma in modo come dire più coperto e spesso più difficile persino per individuare indubbiamente il Lager e il campo di concentramento è un'esperienza della cultura occidentale nel mille novecento quaranta cinquanta cioè è un'esperienza che ci appartiene con me ci appartiene all'esperienza di Hiroshima sono esperienze che non riguardano i nazisti egli apre zone esperienze che riguardano la cultura occidentale
E meccanismi i dispositivi culturali sociali
Psicologici Chelini hanno operato sono dispositivi che noi dobbiamo capire bene perché gli si sono applicati in un modo ma oggi nel mondo si applica ancora in tanti altri
Sono dispositivi e meccanismi operanti e di cui ognuno di noi porta la responsabilità
La porta non in quanto è un voglio dire filonazista qualcosa di simile la porta in quanto proprio membro di una cultura e di una civiltà
Chi è nata costituendosi come un'istituzione totale il primo atto della civiltà occidentale è stato quello di ci Jersey di un
Le illecita di Sumer
Le le prime città-stato sulla Babilonia eccetera si costituiscono
Cingendo sì dicono le prime polis greche si costituiscono cingendo sì dunque dovrà precipitasse di tutto il territorio nazionale si costituiscono circense dimora
Ma ci Jersey duro non significa solo delimitare uno spazio un tempo e uno scenario
Significa anche creare la scena interiore della libertà
Il mondo della perfezione della Repubblica perfetta delle costruzione quello dentro il muro e quello dei inclusi ma questo rovesciamento profondo dissenso
Perché da quel momento se noi non capiamo l'epistemologia fondante
Delle relazioni sociali che noi viviamo quell'epistemologia che CE occulta nella vita quotidiana perché viene da molto più lontano ed è così radicata che è del tutto invisibile così naturale che sembra l'unico modo possibile
Ma non è così
Non è questo allora l'interesse che io per le situazioni estreme gli racconto storie estreme indubbiamente e potrei invece raccontare storie molto meno estreme ma anche più difficili casomai da decifrare lasci centrali ecco sono storie paradigmatiche che ci possono servire in qualche modo per guardare più a fondo un problema come gli egli al Detour fa quando nello sci Titti guardando il volto dal tedesco guarda al suo io credo che noi dobbiamo fare un'operazione di questo genere almeno io la devo fare che quella di non pensare che la responsabilità di ciò che gli succede e qualcun altro la responsabilità di ciò che mi succede ernia innanzitutto
Mia comunque qualunque cosa mi succede via perché io comunque ho sempre la libertà rispetto a ciò che mi succede di fare o non fare determinate cose
Ora ciò che io scelgo di fare diventa decisiva
Ciò che io scelgo di fare è la chiave della mia libertà o della mia prigione e quella chiare c'è nel bagaglio
Molto spesso quella chiave però cercando invano altri
E altri mi fanno girare l'amante
Con tutto il il mio lavoro in modo aperto ma dicendo anche che forse di fronte alle molteplici dissociazioni che nella nostra vita noi chiudiamo
Abbiamo l'urgenza la necessità di fare un lavoro forte di presenza hanno gli stessi
Di presenza di presenza ciò che ci capita ciò che ci succede del e non di giudizio di tipo questo è tutto bene questo tutto male queste bene queste tale ci succedono tante cose buone tante cose cattive facciamo cose buone cose
Allora dobbiamo aver la forza di guardare quelle buone e quelle cattive come nostre cose
E da questa difficile operazione perché è come dire un mettere costante dissociarsi ulteriormente guardarsi mentre si vive ma da questo con una c'è una possibilità di apertura anche all'incontro con gli altri che diciamo non sia né totalmente offensivo per l'altro perché è già chiuso prima ancora di iniziare
E quindi è inutile ne totalmente offensivo per se stessi cioè facendo finta nascondendo a se stessi delle parti importanti della propria vita non volerle né misurare guarda
Vorrei un attimo per chiudere i lavori ringraziare slancio giardino per un motivo molto semplice visto che il professore alle sei e mezzo deve dare rilievo
Per secoli una Regata bianca in altre avventure niente no no no no continua voleva un po'volevo fare questa Bove sta per ma questa questa premessa viste dopo il dibattito se lo sviluppiamo
Avrebbe dovuto più tempo mi battevo professore cucce contributo frattempo dice alle tre e mezzo mette il dibattito che vengo rivediamo monco
Allora io propongo come si fa a Napoli da Napoli filosofica discutere coltura caffè al bar
Per niente affari rielaborando le idee allora in questo momento è qualcosa più piacevole e specie devoto al miglior prendiamo un caffè passiva professore gocce quindi elaborando
Per vedere