La posizione dell'Associazione Artigiani di Mestre sulla futura riduzione dell'orario di lavoro settimanale a 35 ore

Radio radicale parliamo ancora della questione della riduzione dell'orario di lavoro scendere a trentacinque ore questo sono le il termine della che almeno un capitolo difficile nelle intenzioni le leggono però si dovrà giunge da questo traguardo ne parliamo questo oggi in collegamento con Paolo Zareče direttore del centro studi dell'associazione artigiane di Mestre Bongiorno noi allentato cominciamo subito con quella che è la posizione del associazione degli artigiani rispetto dunque alla decisione della riduzione dell'orario di lavoro
Ma la nostra posizione è critica per quanto riguarda questo provvedimento e critica perché sostanzialmente è il frutto di una
Come dire impuntatura si vuole di Bertinotti di Rifondazione Comunista che vuole imporre per legge la riduzione d'orario lavoro nel tentativo di creare nuova occupazione
Secondo Loyos
Che analizziamo un attimo il grave problema è che del disoccupate o in Italia è un fenomeno che è concentrato prevalentemente nel Mezzogiorno e quindi visto che lavoro non ce lo si vede che cosa si può dire per creare nuovi posti di lavoro
Mentre di conseguente al noto soprattutto le nostre dare noi abbiamo una situazione di piena occupazione addirittura cerchiamo personale altamente qualificato specializzato che non troviamo è vero come sostiene Bertinotti comunque che c'è una tendenza storica alla riduzione dell'orario di lavoro ma questo sicuramente non creerà nuova occupazione casomai secondo noi
E questo un invito che facciamo anche Rifondazione comunista che a parte autorevole perché sostiene diciamo se il governo Prodi di combattere con la stessa determinazione che sia che sta muovendo per le trentacinque ore combatta specchi e privilegi all'interno dell'amministrazione pubblica che come è stato tetto e ha scritto nei giorni scorsi costano in per circa ventidue mila cinquecento miliardi all'anno ecco
L'invito che facciamo a Bertinotti è che se si riducessero questi sprechi che sono a carico dell'impresa e per l'inefficienza della pubblica amministrazione si poteva creare moltissime migliaia e migliaia di posti di lavoro veri e non diciamo così i tipi come intende Bertinotti
E quali sarebbero invece gli affetti se fosse appunto se entrasse in vigore una legge che
Obbliga la riduzione delle ore di lavoro il vostro centro studi elaborato alcuni dati edizioni abbiamo fatto praticamente tutta una serie lavorazioni giungeva alla conclusione tra l'altro che è un falso problema quello del
Dodici ore di lavoro a trentacinque ore perché perché se escludiamo tutta quella serie di categorie di lavoratori che non sono non saranno sottoposti alla legge quindi ricordo i cinque milioni settecento mila lavoratori indipendenti cioè artigiani commercianti esercenti liberi professionisti
Un milione trecento mila di lavoratori part-time che quindi non rientrano nel e questa legge i lavoratori privati in aziende che sono e che hanno meno di quindici disoccupati quindici occupati che sono quasi sette milioni li assegnanti circa ottocento mila che sono e quando già oggi meno di trentacinque ore ebbene su a una platea di venti milioni di occupati solo cinque milioni al metro saranno diciamo le sottoposte ad esproprio la legge
Tenga presente che di questi cinque milioni e mezzo circa il quarantadue per cento quindi quasi la metà è costituito da dipendenti pubblici allora dove praticamente dove sta in piedi la teoria di Bertinotti creare posti lavoro una pubblica amministrazione stazione
Assolutamente no casomai il tetto bisogna opera
Adesso la leva fiscale bisogna ridurre la tassazione secondo noi sul lavoro e praticamente a trasferirla sulla rendita di capitali su questo Bertinotti più più volte sono assunto una posizione diciamo così consona e anche in linea con la nostra e quindi ecco auspichiamo che Filippa fatta con la stessa determinazione anche su questo fronte
La legge sostanzialmente secondo noi una riduzione del lavoro per legge o metterebbe sicuramente i costi per le aziende
Ma soprattutto non creerebbe nuova occupazione
Non credo non occupazione perché ho metterebbe gli stavo arrivi o peggio ancora il lavoro nero non solo ma la critica che avanziamo anche a Rifondazione comunista è quella che loro hanno ancora una concezione del mondo lavoro fordista la concezione Cevoli una produzione standardizzata di massa dove praticamente l'operaio ossia fungibile intercambiabile perché svolge operazione diciamo così lavorative di routine esaltare le piccole aziende soprattutto nel Nord Est ma in generale piccole aziende notiamo che i nostri operai canotta manovalanza
Ha un'altissima specializzazione manuale e quindi non solo fungibili quindi non sta in piedi la teoria che riducendo l'orario di lavoro si posso aumentare l'occupazione assolutamente su questo non ci sia
A suo avviso invece quali misure di flessibilità si potrebbero introdurre invece per andare incontro ad alcuni dei problemi quindi sono i settori ma sicuramente la
Quindi frazione del mercato del lavoro è qui è stata sicuramente una strada da percorrere su cui there non sicuramente quella della riduzione d'orario che rischia di ingessare il mercato non solo ma dare una maggiore possibilità di concertazione di contrattazione parti sociali la legge sicuramente su questo
Creerebbe dei problemi ed è appunto alla contrattazione recentemente Confindustria che pure aveva stigmatizzato fortemente all'inizio la scelta di volere a raggiungere l'obiettivo di trentacinque ore di lavoro
La legge ha chiesto sostanzialmente di partecipare alle trattative ovvero di appunto di fare una dialogo a tre tra governo sindacati e rappresentanze punto dell'industriale come giudicate queste aperture del presidente Fossa
Ma la posizione di Confindustria mi sento di condividere la sostanzialmente non vuole andare allo scontro diretto al muro contro muro da un'apertura
Di conseguenza la somma di mette in gioco gli accordi di luglio in pratica la sì alla riduzione l'orario di lavoro ma legata alla produttività e quindi ai salari quindi
Sostanzialmente la posizione che mi sento di sostenere per quanto riguarda anche
Appunto la posizione dei sindacati anche i sindacati hanno espresso forti perplessità appunto per raggiungere questo traguardo attraverso una legge guardi la
Peccato la posizione abbastanza scomoda perché io all'attestazione che sia in atto un vero e proprio regolamento di conti tutto politico all'interno della sinistra sul nodo punto cruciale della della rappresentanza del mondo del lavoro ecco perché c'è uno scontro un braccio di ferro se come tra Bertinotti Rifondazione comunista e il sindacato dei lavoratori in particolar modo il segretario Cofferati praticamente una sensazione che ho che era comunque già emersa durante la disco
No alla Finanziaria novantotto sulla questione delle pensioni alcune schermaglie le avevamo avute già allora adesso praticamente con la guerra per cinque ore emersa tutta sua
E gravità è certo è che il sindacato si trova un posto scavalcato da Rifondazione Tabarca menando stesso trattamento trovano una soluzione compromissoria certo è una posizione non
Rolla invidiabile per conclude il dottor Dario tornando a Confindustria ruolo di Confindustria la realtà territoriale italiana è costituita in larghissima parte da piccole e medie imprese cioè sempre qualche problema qualche questione di rappresentanza in tal senso le posizioni con Confindustria hanno sono sempre molto chiare comunque e
Dalia generale nota posizioni sostanzialmente coincidono purtroppo quando andiamo a misurarci su fatti concreti e chiaramente ci scontriamo
E nel tempio diciamo così eclatante e significativo sulla questione della legge sulla sub fornitura
Grazie a Paolo Zabeo direttore del centro studi dell'associazione artigiani di Mestre