Un commento sul libro "Il libro nero del comunismo" uscito in Francia; La sinistra liberale in Italia è stata discriminata dalla sinistra comunista?

Abbiamo al nostro microfono il professore Aldo Mola che di storia contemporanea all'Università di Milano professore lei ha partecipato a questo incontro in cui si è discusso di questo libro uscito in Francia il libro nero del comunismo ecco
Ci può delineare diciamo i temi fondamentali di questo libro
Un suo giudizio sul libro ma
Ritengo che questo libro sia molto importante perché effettivamente rappresenta un panorama a livello mondiale di ottant'anni
Il comunismo al potere che qui non si tratta tanto di analisi dottrina ali di disquisizioni accademiche state di vedere che cosa concretamente il comunismo ha fatto e viene ben in evidenza che in tutti i Paesi nei quali il comunismo a esercitato il potere lo ha fatto in maniera poliziesca con con canto la libertà acre
Andò dei privilegi per alcune oligarchi o nomenclature e quindi contraddicendo la radice quei principi di giustizia sociale e di progresso di libertà che hanno animato tanti utopisti e e io credo che da questo libro venga fuori soprattutto l'errore la cecità di quanti e nei Paesi occidentali hanno fiancheggiato comunismo e che certamente non leggeranno questo libro fingevano di non leggerlo
Pre continuava a ripetere che per essere antifascisti bisogna essere filo comunisti che è una colossale sciocchezza che ci arriva purtroppo dal CLO n cioè dall'alleanza che si stabilì all'ombra dell'alleanza tra gli angloamericani Unione Sovietica anche in Italia tra le forze di libertà e ahi noi e il quel partito comunista che trattava con Tito e che ci ha regalato non solo porte Disma tanti e tanti altri episodi e che poi è stato sconfitto dal voto degli italiani alcuni decenni ma che comunque oggi noi vediamo invece al potere e e e che per esempio per quanto riguarda il sistema scolastico italiano sta attuando esattamente ciò che venne fatto nella cosiddetta Germania democratica
Negli anni cinquanta sessanta intatti altri paesi delle dell'Est europeo mi auguro quindi che questo volume concorra aprire gli occhi a molti italiani soprattutto voglio stare l'importanza né di dibattiti come quello di questa sera perché senza la pressione dell'opinione pubblica credo che ne ha
Un editore
Oculato e che penso ai propri affari lo avrebbe prodotto non dimentichiamo che tanti e troppi libri importanti della cultura occidentale continua a essere ignorati in Italia proprio perché abbiamo un grosso blocco
Culturale che ci arriva dallo schematismo con il quale abbiamo ragionato sulla seconda guerra mondiale ignorando i fatti giudicando il suo dal punto di vista ideologico ecco un'altra osservazione in questo liberate perché le lo nega comunque si potrebbe scatenare dopo la pubblicazione di questo libero in Italia ecco potrebbe portare alla rivalutazione di certi dissidenti pensiamo a Silone più fuoriusciti del Partito Comunista oppure anche di una certa di un'altra sinistra che in Italia non è stata mai Pesaro oppure soffocata diciamo dal dal monopolio che il vicina strada sinistra cioè pensa la sinistra più liberale sì io ritengo che dovrebbe concorrere a Scott riscoprire proprio queste figure le quali da
Oltre sessanta settanta anni pensiamo a quello stato il dibattito degli anni trenta hanno messo ben in evidenza
Il totalitarismo del comunismo sovietico e sono vissuti poi ai margini come degli appestati pensiamo per esempio a tasca Angelo Tasca che sommi Sutti poi ai margini come appestati le cui opere sono state sempre considerate sospeso sociale fasciste come si diceva in quegli anni io mi auguro in particolare che certe correnti liberaldemocratiche o socialdemocratiche che in Italia erano robuste importanti e che negli ultimi tempi si sono invece accodate
Al Gran Carro del potere
Era il nome in concreto di una spartizione di una lottizzazione delle briciole del potere abbiano un sussulto di dignità e si ricordino che hanno rotto con il comunismo cinquant'anni fa e devono farlo ancora di più oggi
Ringrazia era il professor Aldo Mola docente di Storia contemporanea nell'unicità di Milano da Torino Andrea Raggi per radio radicale