23 NOV 2014
rubriche

Conversazione settimanale di Massimo Bordin con Marco Pannella

RUBRICA | di Massimo Bordin - Radio - 17:00 Durata: 1 ora 56 min
A cura di Enrica Izzo
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Puntata di "Conversazione settimanale di Massimo Bordin con Marco Pannella" di domenica 23 novembre 2014 , condotta da Massimo Bordin che in questa puntata ha ospitato Massimo Bordin (giornalista di Radio Radicale), Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito), Sergio D'Elia (segretario dell'Associazione Nessuno tocchi Caino).

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Politica, Radicali Italiani.

La registrazione video di questa puntata ha una durata di 1 ora e 56 minuti.

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rubrica e' disponibile anche in versione audio.

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  • Sulla missione contro la pena di morte in Africa. Pannella: "Spero che il primo ministro del Niger venga all'incontro 'Bruxelles 2'. Ricordo: Stato di diritto e diritti umani contro la ragion di Stato. Può darsi che da questo punto di vista ci venga da questi africani un po' di ispirazione alla politica italiana, al nostro ministro della Giustizia e al nostro imperante Renzi. Io non escludo che capi di Stato o capi di Governo africani, oltre quelli contattati in questi giorni, non aderiscano formalmente al Partito e ai suoi obiettivi". L'intervento di Sergio D'Elia (Nessuno Tocchi Caino)

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Sergio D'Elia

    segretario dell'Associazione Nessuno tocchi Caino

    Massimo Bordin

    giornalista di Radio Radicale

    Il viaggio di Marco Pannella in Niger e le altre attività della settimana. Pannella: "Nel frattempo vorrei sottolineare un po' un dato di cronaca relativo a questi giorni e al perché siamo andati in Niger, con Sergio D'Elia, per iniziativa meritoria tra l'altro della Zamparutti, perché siamo riusciti in quello che spero ci possa spiegare Sergio D'Elia se possiamo collegarci con lui". L'intervento di D'Elia in collegamento telefonico: "La prima tappa di questo viaggio che per alcuni di noi, cioè per me, Marco Perduca e Marco Maria Freddi è durato circa 10-12 giorni, è stata lo Zimbabwe, dove abbiamo avuto una serie di incontri, quello più importante con il ministro della Giustizia", "sicuramente la figura abolizionista preminente nel Paese, essendo anche lui stato nel braccio della morte e a rischio esecuzione quando era poco più che ventenne". Il posizionamento a favore della moratoria. "La seconda tappa è stata nelle Isole Comore, una ex colonia francese"; "lì la situazione è più interessante dal punto di vista politica, essendo un paese in cui la pena di morte non si pratica da più di 40 anni; l'obiettivo della missione era avere un voto favorevole alla moratoria, anche loro hanno mantenuto un voto di astensione, anche se a seguito dell'incontro con il ministro degli Esteri ci è stato fatto capire che quello dell'Assemblea plenaria di dicembre potrebbe essere diverso da quelli precedenti, cioè favorevole, soprattutto per l'impegno personale del presidente delle Comore che è personalmente un abolizionista"; "sono ottimista sul fatto che le Comore possano essere un paese in più rispetto ai 114 che nel terzo Comitato dell'Assemblea generale hanno votato sì. L'ultima tappa, quella del Niger, è quella cui tu Marco hai partecipato. Credo che questa sia stata la tappa più di successo, non solo perché era presente Marco che credo abbia avuto un effetto e un rapporto subito empatico nei colloqui che abbiamo avuto con il ministro della Giustizia sia con il premier. Già l'incontro con Marou Amadou, già una nostra vecchia conoscenza, essendo stato lui insieme a noi in conferenza in Sierra Leone, e lì avendo espresso le proprie posizioni abolizioniste riguardo alla pena di morte - tra l'altro voglio dire che quest'anno la Sierra Leone, dopo la nostra visita, ha deciso per la prima volta di co-sponsorizzare la risoluzione alle Nazioni Unite. Amadou ci ha detto chiaramente che in Niger quest'anno avrebbe votato a favore, cosa che si è confermata nel voto dell'altra sera al Palazzo di vetro. Ma credo che la cosa più importante in cui Marco è riuscito, in un dialogo direi cordiale, in una situazione conviviale che ha avuto con il Primo ministro che non aveva potuto riceverci ufficialmente nel palazzo del Governo nel pomeriggio, ma non ha voluto rinunciare all'incontro con noi e ha deciso, finito il suo impegno istituzionale quotidiano, di ospitarci nella sua abitazione, in una situazione molto amichevole e cordiale, con anche presente il ministro della Giustizia; un'empatia che subito si è trasmessa soprattutto tra Marco e il primo ministro, per nulla rituale insomma, in cui Marco ha avuto la possibilità di far conoscere, in un'ora e un quarto, praticamente una storia del Partito radicale e soprattutto dell'attualità radicale". "Avevamo incontrato la mattina il vice presidente del Parlamento che abbiamo scoperto, partendo da Roma prima di vederlo, essere stato iscritto per la prima volta al Partito radicale nel 1992, e si ricordava assolutamente tutto dei motivi per cui si era iscritto, dell'iniziativa per l'istituzione del Tribunale penale internazionale, per la moratoria delle esecuzioni capitali". Pannella: "Credo che ci sia stato un fatto lessicale che in un colloquio personale poi mi ha confermato. Lui ci ha detto testualmente: sono anche io sulle vostre posizioni, ho sempre con me la tessera del Partito. Io gli ho detto sorridendo: guarda che però se non l'hai rinnovata hai un brutto arretrato! Lui mi ha confermato che la sua volontà è quella di essere tuttora iscritto, quindi penso che farà il necessario per esserlo formalmente". Le visite nelle carceri locali in Niger. D'Elia: "Per quanto riguarda l'Onu, diciamo che è stato un anno di iniziative. Ho citato la conferenza in Sierra Leone, e quindi la co-sponsorizzazione della Sierra Leone per la prima volta all'Onu. Non dimentichiamo il viaggio che hai fatto in Ciad nel 2012 che ha portato per la prima volta al voto favorevole quel paese, contro ogni previsione, voto confermato anche quest'anno al Terzo comitato. Poi abbiamo avuto tre tappe di questa missione; già quello del Niger è un voto favorevole espresso all'Onu e confermato; probabilmente avremo anche quello delle Comore; punto interrogativo lo Zimbabwe, pur ritenendo quella missione comunque con un bilancio positivo, soprattutto per il rapporto stabilito con il ministro della Giustizia". L'evoluzione del regime di Robert Mugabe, presidente in carica dal 1987. Il finanziamento della missione da parte del ministero degli Esteri. Previsioni per l'appuntamento Onu? "114 sono stati i voti a favore nel Terzo comitato. Io credo che ci saranno almeno altri 2-3, se non 4 voti, nella plenaria. Quindi, se teniamo conto che la volta precedente i voti a favore erano stati 111, avere 4-6 voti in più è sicuramente un passo in avanti, se consideriamo che quei 3-4 voti in più sono effetto diretto delle nostre missioni. Saremo piccoli, saremo scalcagnati, saremo poveri, ma la forza delle idee e del darvi corpo letteralmente… E io Marco rimango ancora strabiliato di come tu, Marco, alla tua età, non so quanti migliaia di chilometri hai fatto nell'ultimo mese tra aerei, cose, eccetera, sei arrivato lì fresco come un fanciullo e subito sei arrivato a comunicare con le autorità del paese, in qualche modo commuovendole, cioè facendole muovere con noi nella nostra direzione". Pannella: "Spero che il primo ministro del Niger venga all'incontro 'Bruxelles 2'. Ricordo: Stato di diritto e diritti umani contro la ragion di Stato. Può darsi che da questo punto di vista ci venga da questi africani un po' di ispirazione alla politica italiana, al nostro ministro della Giustizia e al nostro imperante Renzi. Io non escludo che capi di Stato o capi di Governo africani, oltre quelli contattati in questi giorni, non aderiscano formalmente al Partito e ai suoi obiettivi"
    17:00 Durata: 26 min
  • Pannella: "Ci sono anche segni che dimostrano che potenziali sentimenti, stati d'animo, e probabilmente anche tentativi di stampo golpista, stanno aumentando, come sempre nei momenti di caos. Come sempre nei momenti in cui l'irresponsabilità di mere reazioni, piuttosto che il perseguimento di obiettivi chiari e spiegati, è quello che si rischia. Vorrei cominciare ad annotarlo: la situazione oggi mi pare esposta all'influenza di tipo nazionale, e quando è di questo stampo non dimentichiamoci un monito che ci viene dalla storia, 'nazionalsocialista'".

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella: "Potremmo anche dire che si va maturando, a mio avviso oggettivamente, se Renzi e renziani fossero consapevoli anche dei propri interessi nel medio-lungo periodo, non solo nella quotidianità, quella per la quale qui in Italia dobbiamo sorbirci 10-12 ore al giorno di Renzi senza contraddittorio, poi 9 ore di Grillo, tanto per dargli più forza rispetto ai grillino che sembrano maturare velocemente, mi pare, su posizioni radicali". "Io dico che i continui moniti che giungono ai parlamentari grillini sono dettati dalla sensazione che probabilmente Grillo stesso e Casaleggio hanno sul pericolo che obiettivi e valori siano oggi rapidamente fatti propri come capacità, non solo come velleità, da parte dei loro rappresentanti. Abbiamo avuto per esempio qualche dichiarazione del sindaco di Parma, di cui non sentivo da un mucchio di tempo. Ho letto sulla Rete un suo felicitarsi per le mie dichiarazioni recenti più radicali, e questo lo annoto. Mi pare necessario tenere presente che non c'è mai stato, nemmeno nel tremendo periodo berlusconiano e nel suo 'monopolio', una proposizione pro-Governo e pro-partito di Governo come oggi c'è. Diciamo che non riusciamo - Emma mai, io quasi mai - a poter essere giudicati dall'opinione pubblica, perché mi pare che la convinzione che gli ex di Botteghe Oscure e degli eredi della posizione fanfaniana della Dc - parlo di Angelino Alfano e questi qua - si trovano a non volere che ci sia la conoscenza e il giudizio delle loro basi, non delle nostre. Adesso vedremo quello che succede con le votazioni di oggi in Calabria ed Emilia Romagna. Sembrerebbe che malgrado queste dosi pesanti di droghe cui assistiamo sulla Rai e a Mediaset, e anche nelle televisioni locali… Vedremo se riusciranno a ottenere quello che stanno tentando: avere una partecipazione al voto che dimostri che l'elettorato sia non in flessione ma confermi il 40 per cento delle ultime elezioni". "La mobilitazione di regime, dopo 60 anni, è di un'efficacia" inaudita, secondo il leader radicale. "Sarà vedere interessante quale sarà stata la partecipazione dell'elettorato. Nessuno potrà negare che lo sforzo partigiano a favore della formula di Governo, nel quale il gioco mi pare sia coordinato dal Pd e non fa Forza Italia", sia stato forte. "Ci sono anche segni che dimostrano che potenziali sentimenti, stati d'animo, e probabilmente anche tentativi di stampo golpista, stanno aumentando, come sempre nei momenti di caos. Come sempre nei momenti in cui l'irresponsabilità di mere reazioni, piuttosto che il perseguimento di obiettivi chiari e spiegati, è quello che si rischia. Vorrei cominciare ad annotarlo: la situazione oggi mi pare esposta all'influenza di tipo nazionale, e quando è di questo stampo non dimentichiamoci un monito che ci viene dalla storia, 'nazionalsocialista'. Oggi le ripercussioni italiane della nostra cancellazione dalla possibilità di essere giudicati direttamente dagli elettori sono tali quali non ci sono mai state in passato. Stiamo attenti che ci sono tentazioncelle di stampo antico che mi pare vengano fuori". Il riferimento di Pannella è ai discorsi sul "Partito della Nazione"
    17:26 Durata: 9 min 45 sec
  • L'iniziativa nonviolenta di Bernardini e Pannella su Provenzano. Pannella sulle elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria: "E' noto che riterrei positivo che vi sia una diminuzione dei votanti, perché è l'unico modo per individuare alcune regressioni o progressioni nella coscienza popolare rispetto alla realtà di questo regime"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella cita poi l'iniziativa nonviolenta ancora in corso sul caso esemplare di Bernardo Provenzano, classe 1933 e già boss di Cosa nostra. "Quattro Procure della Repubblica lo hanno dichiarato incapace di intendere e di volere, sì da certificarne l'impossibilità di essere chiamato come testimone, con questa motivazione". Poi si sofferma su quella che chiama "letteratura radicale", citando Bolognetti in Basilicata e Candido in Calabria. Il rapporto tra Renzi e il Parlamento. Il ruolo del Parlamento che ignora il messaggio del Presidente della Repubblica su carceri e giustizia dell'ottobre 2013. Sulle scelte del Papa. Sull'evoluzione giornalistica di Antonio Socci. "Adesso dobbiamo aspettare di capire cosa accade alle nostre denunce che facciamo alla giurisdizione europea, che è anche nostra, contro uno Stato che si comporta in continuità con gli Stati innominabili, quelli nazi-fascisti e comunisti, sui diritti umani e sui diritti di libertà". "Vorrei ricordare a proposito di Crivellini, che ha rifiutato di essere nella direzione di Radicali Italiani, che contemporaneamente noi abbiamo inviato alla Cedu, alla Corte penale internazionale e all'estero, anche a livello di Parlamenti nazionali, una proposta integrativa eccellente di Crivellini per dimostrare quale sia oggi il grado storico, rigoroso, su 40 anni di continuità del regime italiano, contro la propria Costituzione e i patti internazionali". Le elezioni regionali e i seggi che chiudono alle 23. Pannella: "Ho molta fiducia su Radio Radicale, in questo periodo, e di conseguenza sono poi curioso di sapere cosa farà alle undici e poi all'una Radio Radicale per analizzare i risultati elettorali che mano a mano usciranno. Sarei molto curioso di sapere se almeno a Radio Radicale ci sia un dibattito sulle cifre che ci saranno, magari contraddittorie a partire da una Regione o dall'altra". "E' noto che riterrei positivo che vi sia una diminuzione dei votanti, perché è l'unico modo per individuare alcune regressioni o progressioni nella coscienza popolare rispetto alla realtà di questo regime". L'attenzione di Pannella sul risultato di Grillo. L'interlocuzione a distanza con Pizzarotti, sindaco grillino di Parma, che su Twitter si è congratulato con il successo radicale in Niger sulla pena di morte: "Mentre ero già in Algeria, è arrivata una sua dichiarazione, direi di complimenti e felicitazione rispetto a una mia dichiarazione, chiamandomi proprio 'Pannella' e non solo evocando. Credo che anche questo voglio salutarlo, perché fino ad adesso in modo sorridente dicevo che non pochi grillino, anche in Parlamento su alcuni voti, rischiano di passare i guai perché vengono sospettati di 'radicalizzarsi'. Sugli immigrati e su altre storie… Da questo punto di vista è indubbio che a Parma esista una situazione interessante. Si parla di una crisi grillina, anche perché la valorizzazione di Salvini e della Lega è fatta proprio per trasferire se possibile sulla Lega sentimenti rabbiosi anti-regime. Vedremo quanto questo funzionerà". Sull'ostracizzazione mediatica dei Radicali ma sulla presenza residua di doppie tessere radicali in Parlamento. Su Forza Italia: "Brunetta fa delle dichiarazioni che mal si conciliano con la santificazione del Nazareno. Io lo seguo con qualche attenzione perché ci sono anche dei ragionamenti e delle valutazioni che non sono poi come quelli di Baldassarri, che ritengo fondamentali sulla situazione economica e sociale italiana, ma comunque hanno una qualche efficacia. Tanto è vero che gli danno meno eco di quanto non ne diano a Salvini e ad Angelino Alfano… Bella compagnia". Le critiche al "liberismo" di Nichi Vendola
    17:35 Durata: 23 min 2 sec
  • Pannella sull'iniziativa per il diritto alla verità e sulla situazione nel Regno Unito e negli Stati Uniti

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Le questioni di politica estera. Pannella ricorda i suoi recenti viaggi a Londra e Bruxelles sull'iniziativa per il diritto alla verità e contro la ragion di Stato. Pannella torna a criticare Tony Blair a proposito delle sue consulenze petrolifere. Ancora sull'iniziativa radicale del 2003, Iraq Libero. I Radicali e il presunto "imbroglio" di Bush e Blair sulla guerra in Iraq: "Noi l'abbiamo messo al centro della nostra iniziativa nonviolenta. Noi abbiamo avuto un momento nel quale guardavamo con interesse, come Soros, a Blair e a Bush, mentre subito dopo abbiamo, anche in loco, con le iniziative sulla Chilcot… E' iniziata la Chilcot quando in sette mesi circa si è affermata una maggioranza parlamentare che aveva preso posizione, all'improvviso, del tutto opposta rispetto a quella che era stata fino ad allora al Governo britannico". "Interessante il fatto che negli Stati Uniti adesso esiste un confronto all'interno del Governo e del potere sul dare pubblicità all'operato dei servizi statunitensi nelle carceri e anche nella politica internazionale". "Alla fine sarebbe stato fondamentale che le riserve radicali rispetto alla guerra in Iraq e ad Obama diventano, a un certo punto, quelle del popolo statunitense". Il leader radicale torna a parlare della "scelta storica" del Dalai Lama, anti-indipendenza e pro autonomia e pro democrazia
    17:58 Durata: 13 min 15 sec
  • Pannella sulla galassia radicale. "Magari alcuni compagni importanti, come Gianfranco Spadaccia, non saranno d'accordo. Noi ci occupiamo anche dell'assenza di democrazia nell'attuale regime da 60 anni rispetto alla propria legalità". Sull'iniziatvia radicale per denunciare la situazione di Vesuvio e Campi Flegrei: "Se fosse vero quello che la scienza ci annuncia, e non solo preannuncia, di questa potenzialità probabile. Non sappiamo su quale tempo possiamo contare per potere frettolosamente cercare di riparare all'incoscienza del potere italiano, sulla morbilità e la mortalità non solo potenziale, per il Vesuvio ma anche per la condizione sanitaria e tutto… Ma nessuno lo dice. Noi sì". L'evoluzione del dialogo dei Radicali con il Dalai Lama

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La situazione della galassia radicale. "Magari alcuni compagni importanti, come Gianfranco Spadaccia, non saranno d'accordo. Noi ci occupiamo anche dell'assenza di democrazia nell'attuale regime da 60 anni rispetto alla propria legalità, e del fatto che non ci è stato consentito mai quello che anche in periodi di regime fortissimo ci consentì di fare 42mila iscritti in 30-40 giorni". "La libertà e il diritto negati. La nostra è una battaglia contro la ragion di Stato nazionale dai connotati sempre più fascisti e quindi anche nazisti". L'esempio del Vesuvio e dei Campi Flegrei, la denuncia e l'iniziativa radicale. "Se fosse vero quello che la scienza ci annuncia, e non solo preannuncia, di questa potenzialità probabile. Non sappiamo su quale tempo possiamo contare per potere frettolosamente cercare di riparare all'incoscienza del potere italiano, sulla morbilità e la mortalità non solo potenziale, per il Vesuvio ma anche per la condizione sanitaria e tutto… Ma nessuno lo dice. Noi sì. E su questo sappiamo abbastanza che, come sull'anti proibizionismo eravamo isolatissimi nel mondo, non solo in Italia, ma entro due anni sono certo che la legalizzazione sarà la scelta di fondo anche americana". Ancora sulla missione in Africa sulla pena di morte e sul timore di opposizioni populiste alla possibile abolizione della pena di morte. "Un anno e mezzo fa il Dalai Lama, eravamo in Basilicata, lo vidi e parlai un pochino di queste nostre cose. Lui ricordava che diversi anni fa, mi pare ci fosse anche Giovanni Negri (classe 1957, già segretario radicale alla metà degli anni '80, ndr), io avevo spiegato il perché della posizione radicale contraria alle due indipendenze nazionali, palestinese e israeliana… Lui sul momento non comprendeva, adesso invece quando l'anno scorso ci siamo visti mi ha detto: adesso capisco il perché; il problema è che da me non posso dire qualcosa di simile perché ci sono in corso le auto-immolazioni dei tibetani e il timore è che se prendessi questa posizione le immolazioni crescerebbero. Mi sono ricordato che una volta intervenni, prima di una marcia di giovani tibetani che accusavano il Dalai Lama di interloquire con Pechino; avevano annunciato che marciavano e avrebbero fatto uno sciopero della sete - 'quello dei Radicali e di Pannella', dissero -; mandai loro un messaggio e non fecero lo sciopero della sete, anche se continuarono quella marcia. Adesso il Dalai Lama ha detto al 110 per cento quello che una impostazione radicale avrebbe richiesto. Noi non vogliamo l'indipendenza nazionale, ma restare nello Stato cinese di oggi per lottare e avere più democrazia e libertà per gli Han. Non lo aveva detto qualche mese prima perché temeva le immolazioni. Invece da quando lo ha detto le immolazioni si sono ridotte al 30 per cento di quelle che erano prima". Il leader radicale sulla censura mediatica dei Radicali, certificato in passato dal Centro d'Ascolto: "Ma ci sono dei compagni Radicali che ritengono che questa sia una scusa per non discutere dei nostri soggettivi errori. L'alibi insomma"
    18:12 Durata: 19 min 32 sec
  • Sulla ipotetica "conversione di Pannella" al cattolicesimo di cui hanno parlato alcuni giornali: "Ho l'impressione che se mi fossi convertito bisognerebbe spiegare come mai addirittura all'università e in tempi assolutamente lunghi io facevo e sostenevo le cose che faccio e sostengo oggi. Quindi non so bene a cosa mi sia convertito"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Sulla ipotetica "conversione di Pannella" al cattolicesimo di cui hanno parlato alcuni giornali: "Ho l'impressione che se mi fossi convertito bisognerebbe spiegare come mai addirittura all'università e in tempi assolutamente lunghi io facevo e sostenevo le cose che faccio e sostengo oggi. Quindi non so bene a cosa mi sia convertito". Su Socci e Ferrara: "Giuliano ha sempre avuto un bel fiuto. Quando nella sua aspirazione di fare il Rasputin contro il liberalismo di suo nonno… Il padre non c'era nessun rischio che venisse scambiato per Mario Ferrara che, da giovane avvocato liberale e liberalissimo, partecipò alla Settimana rossa di Ancona, da liberale. Sei o sette anni prima di essere impegnato con Risorgimento Liberale, quando appunto Maurizio e altri accusavano Risorgimento Liberale di essere divenuto - per motivi di classe - della reazione fascista". "Non è che abbiamo un Papa che dice cose sulle quali io proclamo l'importanza, a tal punto che proponevo e propongo a una parte del mondo anche cattolico il fatto di essere speranza per gli altri piuttosto che averne, spes contra spem. Ma guardacaso Nessuno Tocchi Caino è una citazione biblica, 'spes contra spem' è una citazione del Vangelo, e costantemente chi passa al Partito vede manifesti nostri del '79-'81 con 'Marcia di Pasqua', 'Marcia di Natale'… Era prima di convertirmi? Perciò dico: rivendico la mia continuità nel rispetto - direi antropologico - per le religiosità e la mia diffidenza per le confessioni e i confessionalismi teisti". A proposito di confessionalismi, Pannella si riferisce al Califfato islamico e ai Talebani. Il monoteismo e il suo contenuto pro-laicità: "Perché qualsiasi essere umano risponde direttamente al valore assoluto e è pari in dignità umana"
    18:31 Durata: 9 min 55 sec
  • Conclusioni

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella parla di "caos" in materia di riforme istituzionali, a partire da quella elettorale: "Perché, come noi ammoniamo da decenni, occorre scegliere - sulla base storica anche - sistemi elettorali che hanno dato prova di sé. Abbiamo sempre indicato, pur essendo 'partitino' sempre in quanto a possibilità di votazioni perché il contesto era quello della continuità della ragion di Stato contro lo Stato di diritto", il sistema uninominale maggioritario. "Con questa legge elettorale che scelgono, loro danno per scontato che ci saranno i grandi mezzi d'informazione di massa che saranno in mano loro, contro diritti umani, civili e contro il diritto alla conoscenza, cose sulle quali noi adesso torneremo a fare 'Bruxelles 2', 'Londra' e altre cose in preparazione". I Radicali come "alternativa a Frantz Fanon", psichiatra, scrittore e filosofo francese scomparso nel 1961. Sui rapporti tra Radicali e Papi precedenti a quello attuale. Gli impegni e le iniziative dei prossimi giorni, partendo dal lavoro sugli atti della due giorni abruzzese su Croce e Silone. "Mi sa proprio che siamo agli inizi, e non alla fine. Ritengo che noi stessi forse siamo stati semi antropologici, e questa semina sembra trovare conferme della sua possibile durata nella necessità con cui gli intellettuali italiani in prevalenza hanno bisogno di prescindere dall'analizzare la storia radicale che è stata ed è". In "un mondo che è in putrefazione perché è sepolto sotto la sua monnezza; questo mondo, non solo in Calabria e in Campania, ma anche in Russia, anche in Inghilterra e in Germania, è un mondo sempre più in condizioni di putrefazione sotto la iper-produzione, è sepolto dalla sua monnezza"
    18:41 Durata: 14 min 58 sec