09 NOV 2002

18 giugno 1976: Oriana Fallaci dichiarava il suo voto per le liste radicali

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Roma, 9 novembre 2002 - Oriana Fallaci, oggi al centro delle polemiche per aver espresso forti critiche alla manifestazione del Social forum in corso nella sua città, Firenze, il 18 giugno 1976 partecipava ad una manifestazione radicale nella quale annunciava il suo voto per le liste radicali.

Di seguito alcuni estratti del suo intervento.Io voterò radicale perché penso che i radicali siano un'iniezione di coraggio e d'indipendenza, una medicina di cui il partito socialista italiano ha bisogno per guarire del clientelismo dal compromesso, dall'inadeguatezza, dell'ipocrisia, dal vecchiume di
quegli uomini che hanno sciupato quel partito e ci hanno deluso.Io voterò radicale perché se è vero che la sinistra deve essere unita è anche vero che l'unità non deve significare obbedienza a chi ci ha deluso o addirittura tradito.

I disobbedienti sono il sale della libertà e i radicali sono compagni disobbedienti.Io voterò radicale perché i radicali sono una garanzia di libertà e di lotta civile.

Sono i soli che fino a oggi abbiano dimostrato di saper muovere le acque di uno stagno senza vita; perché senza di loro, spesso derubati, insultati e incompresi, non avremo ottenuto il divorzio, ne impostato civili battaglie.Io voterò radicale perché sono stanca dei rivoluzionari a parole.

Quei rivoluzionari che servendosi delle ideologie oppure della violenza ci promettono sempre la città del sole e poi non realizzano neppure le riforme più urgenti, i più ovvi diritti civili di cui la nostra dignità ha bisogno.Io voterò radicale perché in un'epoca ancora così offesa dal fascismo e così gravida di totalitarismo, i radicali sono i miei compagni più sinceri nella lotta contro ogni fascismo e ogni totalitarismo; perché non dimenticano che il popolo è fatto di individui e senza gli individui l'espressione popolo è un'espressione vuota.Io voterò radicale perché sono una donna che crede nelle donne e i radicali non si servono del voto delle donne per procurare a se stessi una poltroncina in più, perché non sfruttano con cinismo e opportunismo i nostri drammi e il nostro dolore.

Con le donne portano avanti la più grande rivoluzione del nostro tempo, quella femminista.Infine io voterò radicale perché non hanno paura di essere pochi.

Non cercano piazze oceaniche, applausi scanditi e trionfo; perché vivono sulle idee e non sui soldi; perché sanno perfino regalarle le idee.Ci aspettano giorni molto duri.

La sinistra fa paura a troppi e troppi non le perdoneranno facilmente una vittoria, ma altrettanto difficilmente sopporteranno il successo di una sinistra rappresentata da uomini e donne che per emblema hanno scelto un pugno che stringe la rosa.

Ci vuole molto coraggio a battersi con in pugno soltanto una rosa, personalmente non so se ne sarei capace, però so che quel tipo di coraggio è indispensabile a resistere nei giorni difficili, quando si crede davvero alla democrazia.Io ero, io sono la compagna di Alessandro Panagulis.

Alessandro Panagulis fu condannato a morte per avere voluto la libertà e il primo maggio è morto per avere cercato la libertà, la verità.

Le creature come lui sono geme rare, però sono anche esempi da seguire, strade aperte da percorrere.

Io spero che questi uomini e queste donne con una rosa in pugno si ricordino, una volta in parlamento, di come ci stava nel suo paese Alessandro Panagulis e cioè rischiando, denunciando, accettando di essere solo e a costo di farsi ammazzare.

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