"La seconda occasione dell'Europa. A cinquant'anni dai Trattati di Roma" - conferenza di Massimo D'Alema

Presidente
Sono molto lieto oggi via Colli alla al nome dell'Istituto universitario europeo questo questo istituto
Si trova in Italia direi perché l'Italia l'ha voluto se c'è un Paese che ha sostenuto dall'inizio la creazione di Unione diversità europea
Senza dubitare
Su la bontà di questa scelta e senza dubitare sulla necessità di avere un'istituzione di come direbbero gli inglesi ti fai una legge che scende è sensato l'Italia
Tutti gli altri Paesi hanno fluttua atto nella loro diciamo danno il loro sostegno nel loro atteggiamento tranne in Italia l'Italia aveva scelto Firenze come sede del dell'istituto
Direi che non siamo molto felici di questa di questa scelta
Non soltanto perché Firenze un posto piacevole bello stupendo
No anche perché il governo italiano ci ha sempre sostenuto nella fase di crescita di di sviluppo di questo istituto oggi praticamente stiamo abbia celebrare i trent'anni della creazione dell'istituto
E durante questi trent'anni quasi tre mila ricercatori sono stati c'erano formati da dall'istituto e oggi molti di loro s'lavorano nel delle istituzioni internazionali nel loro Paese giuristi origine molti di loro sono diventati accademici
La cosa interessante e che quasi la metà di questi ricercatori lavorano nell'ultimo mese diverso del loro paese di origine
Cioè c'è una grande disseminazione europea e Tirelli anche italiana
Nel mondo abbiamo dei ricercatori dagli Stati Uniti fino all'Australia in tutti i Paesi del dell'Europa
Dunque credo che l'istituto un ogni istituzione molto felice molto molto importante nel nel campo della formazione onirico universitaria e vorrei rinnovare il mio ringraziamento all'Italia per questo sostegno farei anche ringraziarla personalmente per aver accettato di venire all'istituto veramente a all'inizio del suo nuovo impegno come ministro degli affari esteri
Abbiamo avuto l'occasione di incontrarci
Alcuni anni fa quando lei fu il responsabile l'organizzatore diciamo di un incontro oggi non sono mezzi dei capi di Governo e di Stato di diciamo di dissimili
Agilità lamenti tare del dell'Unione Europea lei ha accettato la vicepresidenza del Governo e quella e questo portafoglio molto
Che richiede tanto oggi di ministri ministro degli affari esteri dunque
Sono sicuro che aveva molto da dirci sull'Europa sul mondo come va il mondo come del come fede
L'evoluzione del mondo vorrei concludere soltanto visto che ci parlerà dell'Europa e del mondo
Sottolineare che quanto la sfida del del mondo globale la si impone anche a questo istituto
Noi siamo un istituto europeo e su questa diciamo linea non possiamo cambiare nulla siamo radicarsi in Europa
Ma questo non significa che non dobbiamo guardare al di là dell'Europa e soprattutto delle OPA istituzionale come la conosciamo
Noi dobbiamo anche guardare al di là delle nostre frontiere dobbiamo ne sono sempre più convinto aprire le nostre porte all'America del Sud all'Asia all'Africa
In modo che questo centro sia questo istituto sia il centro dove i migliori studenti di tutto il mondo
Abbiano la possibilità di studiare
E di essere preparati dall'Europa in Europa ma su non soltanto per era gli europei dunque questo è una sfida globale è una sfida anche di competitività di competizione perché l'istituto non può continuare non può non può accontentarsi di sopravvivere
L'istituto a un appeso a un letto soltanto se si qualifica come una delle migliore università del mondo nel campo delle Pieces di Stories
Non abbiamo altra scelta cioè non possiamo dico spesso ossia s'siamo troppo costosi
Per
Essere mediocri
La ma voglio che i soldi del dell'Europa e dell'Italia siano ben spesi e che come in America che tutti si sentono orgogliosi dell'istituzione dell'università che che che vicina a loro
E stime in questo caso nessuno discute il prezzo di Ielo o di Princeton oggi stantuffo perché questo fa parte del programma genetico diciamo eccellenza
Eccellenza significa anche costi ma vorrei concludere cui perché non sono io che faccio il discorso oggi è lei
La ringrazio moltissimo Sorma inibire
Per la sua accoglienza così amichevole ed anche
Perché l'amore cella dimostra verso il nostro Paese
E per l'impegno straordinario che tanto concorre al prestigio di questo istituto e per la passione europeista che ci unisce
Nel senso che forse siamo al signor combatta ma
Certamente questo ideale del unificazione europea
Merita ancora di avere dei combattenti che lo sostengono
Io ero fra quelli che avrei visto volentieri il punto esclamativo al posto del punto interrogativo diciamo al titolo del suo volume ma le cose per ora non sono andate così
Tuttavia
La tesi che intendo sostenere questa mia introduzione
E che l'Europa abbia ancora di fronte a sé una grande opportunità
Chiamiamola una seconda occasione
Dopo la battuta d'arresto
La vera e propria crisi generata dallo stallo del processo costituzionale con la bocciatura dei referendum in Francia e in Olanda
Io ho vissuto voglio aprire una piccola parentesi
Io ho vissuto in piccola parte ma molto istruttiva per me il referendum francese
Nel senso che
Sento deputato europeo
Qualche collega
Mi ha invitato ad andare a fare da campagna elettorale
In qualche zona della provincia francese
Ed è stata un'esperienza io sono un vecchio militante politico diciamo ma non avevo mai vissuto sia pure qualche giornata di campagna elettorale diciamo all'estero la campagna elettorale altro unite
E debbo dire che
Ne ho riportata una impressione vivissima e assai dolorosa
Della frattura nel rapporto fra dall'Europa
E la opinione pubblica di un grande Paese civile fondatore cruciale come la Francia
E che nel corso di quella campagna elettorale un misurato come sull'Europa incolpevole tutto sommato
Si scaricassero
Ne Paure e i rancori di una opinione pubblica ricordo il sommarsi delle obiezioni
Di quelle tra virgolette di sinistra del vecchio mi militante dell'asse cineteche diceva ma Unione Europea colpisce i nostri diritti
A quelle invece forse più diffuse di una opinione
Che vede nell'Europa invece nell'integrazione europea
Il cavallo di Troia che apre le porte all'immigrazione e alla Turchia islamici e quindi allo snaturamento della nostra civiltà
Insomma sull'Europa
Si è scaricata la paura di una opinione pubblica intimorita di fronte alle sfide della globalizzazione
E che non comprende che l'Europa non è all'origine di questi pericoli
Ma semmai è la risposta a queste sfide ed è la possibilità di vincerle
Io credo che noi possiamo rovesciare
Il pericolo di un relativo declino del processo di integrazione europea
Se sapremo appunto presentare l'integrazione europea come la risposta a queste sfide
E come
La forza che ci consente di guardare con fiducia al futuro
Certo la realtà del nostro continente la performances economica
Le tendenze alla rinazionalizzazione delle politiche gli andamenti demografici
Incoraggia avrebbero anche visioni pessimistiche
è vero che la popolazione europea invecchia è vero che l'emergere di nuove grandi potenze economiche crea al nostro continente problemi evidenti di competitività globale
Ed è vero infine che esistono tendenze preoccupanti a scaricare su Bruxelles
Inefficienze ritardi anche errori delle politiche nazione
Ma è vero anche che la crisi del due mila tre due mila quattro
La crisi
Interno accerto quella della dello stop al Trattato costituzionale ma poi la grande crisi esterna dell'euro
Che è stata la divisione europea di fronte alla guerra in Iraq
Questa crisi sia lasciata alle spalle importanti lezioni nel senso che è apparso chiaro a tutti che la divisione dell'Europa
Rende tutti gli stati membri Piccoli o grandi
Irrilevanti di fronte alle grandi crisi internazionali
Io penso che mai come in questo momento è apparso chiaro alle classi dirigenti europee
Che nell'Europa divisa
Non c'è salvezza per nessuno di fronte alle grandi sfide
In fondo lasciatemi parlare con una certa libertà
Nel dramma iracheno
Hanno contato poco quelli che si sono accodati alle coalizioni dei Wings
E non sono stati in grado di incidere su una strategia che ha mostrato tutti i suoi limiti
Ma hanno contato poco anche quelli che si sono separati in una posizione
Quasi di pregiudizio antiamericano
Che non ha cambiato il corso della storia
Dunque ci siamo resi conto che divisi contiamo poco
Nelle sfide economiche e nelle grandi sfide politique
Va aggiunto che la crisi del rapporto tra cittadini ed Europa
Che è stata reale
E che è stata drammatizzata dai no al Trattato costituzionale non appare una crisi irreversibile
Se guardiamo i dati più recenti di Eurobarometro
Risulta chiaro che i segni di ripresa economica
Hanno anche determinato un qualche recupero di fiducia verso le istituzioni europee
Il che conferma quello che sapeva cioè che un'Europa in grado di produrre risultati in termini di crescita occupazione sicurezza e anche un Europa in grado di riguadagnare i popolarità
Bisogna dire infine che aumentata la pressione Esterna alla integrazione e questo sarà una delle tesi fondamentali che intendo sostenere
E cioè la domanda di Europa
Che viene in genere da un sistema internazionale posto bipolare ma ancora alla ricerca di un assetto successivo
E non c'è dubbio
Che il bisogno di un'Europa unita in grado di incidere sui grandi eventi internazionali
è un bisogno molto diffuso
In un mondo che ha conosciuto le la crisi del vecchio assetto bipolare la fine del vecchio assetto bipolare
Ma anche il rapido esaurirsi della stagione dell'unilateralismo
Con molti danni
E che è alla ricerca di un multilateralismo più efficace
Efficace dal punto di vista della prevenzione dei conflitti della gestione delle crisi e dal punto di vista di una buona governance
Delle contraddizioni legate alla globalizzazione economica
Quindi l'Europa un'occasione di fronte a sé ammesso che colga il cambiamento strategico Ina
Se guardiamo all'evoluzione dell'integrazione europea degli ultimi cinquant'anni vediamo che i fattori trainanti dell'integrazione sono stati prevalentemente di natura in testa
L'abolizione delle barriere economiche al mercato comune poi la moneta sono stati fattori di sviluppo di stabilità
E poi nella stagione seguita all'ottantanove
La riunificazione europea che abbiamo chiamato impropriamente allargamento è stato l'asse della strategia dello sviluppo dell'Europa unità
Si è trattato della conseguenza di un disegno politico ma anche di un riflesso della guerra fredda dell'equilibrio bipolare
L'Europa divisa non poteva che essere un teatro strategico
Più che un attore strategico in grado di volgere prevalentemente la sua azione la sua attenzione al di fuori dei confini dell'Europa
In tutta la prima fase di vita della comunità quindi gli Stati membri hanno mantenuto integralmente le loro prerogative esterne
Eccetto che nel campo del commercio
Questa impostazione è entrata in crisi con la rottura storica del mille novecentottantanove e non regge alla caratteristica dominante del mondo di oggi
La distinzione fra ciò che interno e ciò che è esterno è largamente sfumata
Ciò che eravamo abituati a considerare interno come per esempio il controllo sull'emigrazione tende a diventare un problema comune ciò che consideravamo Esterno la minaccia le nuove minacce
Si spostano anche sul piano interno
Basta pensare a come il rischio di un conflitto di civiltà fra Occidente e Islam attraversi le nostre società
Oltre ad essere un pericolo ai nostri confini
Vedete io credo che l'Europa da questo punto di vista
Abbia dimostrato una notevole capacità di fronteggiare la grande rottura del mille novecentottantanove
Di fronte alla caduta del muro di Berlino le classi dirigenti dell'Unione Europea hanno avuto una strategia
E sotto la guida della Germania
Attraverso la politica di allargamento
Hanno contribuito a costruire un nuovo equilibrio in Europa
E a chiudere la lunga stagione della guerra
Sembra Mackie un'eguale capacità di risposta da parte delle classi dirigenti europee non vi è stata di fronte all'altra data periodi Zanni
Dei nostri ultimi due decenni e cioè attacco terroristico del settembre dell'undici settembre nel cuore della grande metropoli americane
Di fronte a questa nuova grande crisi l'Europa non è stata in grado di mettere in campo una sua strategia
E forse qui anche pesato una debolezza di quei Paesi europei penso ai Paesi dell'Europa mediterranea
Cui sarebbe toccato naturalmente il compito di essere di stimolo che promotori di una nuova strategia dell'Europa
Per fronteggiare questa minaccia per costruire una risposta strategica
Quindi l'Europa
Ha avuto nell'allargamento la strategia in grado di rispondere alle nuove sfide
Ma l'allargamento è stato una strategia costosa e comunque ha in gran parte esaurito la sua funzione
Oggi c'è bisogno di una nuova proiezione strategica Esterna dell'Unione
In sintesi dunque se il processo di integrazione dei primi cinque cinquant'anni è stato rivolto all'interno prevalentemente
Nei prossimi anni l'Europa si misurerà soprattutto con le sfide che verranno dall'estero
Se l'Europa saprà fare della sicurezza internazionale in aree settori vitali per le nostre economie e società la sua priorità vincerà la sfida
I centri cittadini europei sembrano esserne più consci delle élite chiedono all'Europa di diventare un attore globale anche se vorrebbero che ciò avvenisse a costo zero se guardiamo ai bilanci che non sarà possibile
Le maggiori resistenze continuano a venire dalle élites nazionali
Che vedono sempre nella politica estera un domandare serve e vorrei dire in modo particolare le élite di quei Paesi che vivono ancora nel ricordo della loro funzione di grande potenza
Qualcosa che appartiene all'esperienza
Crede la prima metà del secolo scorso sostanzialmente
è evidente che tutto ciò include la gestione delle sfide economiche legate alla globalizzazione
Per fare solo due esempi la politica commerciale comune non potrà in ogni caso più prescindere da una visione strategica da politiche di sicurezza comune
Come trattare il problema della Cina
Maggiori successi nelle politiche di sviluppo nella riduzione della povertà
Sono la condizione per una risposta più efficace alle nuove dimensioni della sicurezza a cominciare dall'immigrazione
L'Europa è direttamente spostato un vastissimo arco di crisi
Che va dalla Bielorussia i Balcani occidentali al Caucaso dal Medio Oriente al Nordafrica
Senza contribuire a stabilizzare queste aree di crisi paesi europei e non potranno aspirare a gestire nei problemi migratori né i problemi della sicurezza energetica
Al tempo stesso la questione mediorientale ormai diventata nel contesto del dopo undici settembre una componente dei conflitti interni alle nostre stesse società
E proprio su questo difficile versante sul versante della proiezione strategica che si offre all'Europa una seconda occasione per ripartire leggerei come un primo segno di risveglio
La risposta europea la crisi libanese
Accettando di fornire
Il contributo prevalente
Le truppe internazionale nell'ambito della missione dell'ONU
Oltre che prendendo la leadership nel processo di ricostruzione del Libano ma questo è più consueto
L'Europa ha giocato un ruolo politico di primo piano non più soltanto come ha tradizionalmente era già accaduto nel ruolo di Peyer nella regione
Quello ci spetta sempre
Ma anche il ruolo di player politico di Blera strategico
Attore politico e militare in una regione per noi prioritario
La vicenda libanese ha messo anche hanno dei limiti della capacità di funzionamento delle istituzioni europee nel loro assetto attuale
Si è trattato ancora di una Coalition of the willing
Tuttavia sulla base di un mandato europea
Il che configura già un passo in avanti importante
Considero anche dal punto di vista dell'esperienza istituzionale
La riunione del Consiglio affari generali di agosto un momento in porta
In fondo non ci sarebbe stato nessun bisogno di una decisione europea per rispondere ad un appello delle Nazioni Unite
Ciascun Paese avrebbe potuto farlo autonomamente il fatto che non abbiamo voluto discuterne
Nella sede dell'Unione Europea
Insieme con il segretario generale delle Nazioni Unite
E chi alla fine i Paesi che hanno deciso di contribuire lo hanno fatto nell'ambito di una decisione europea configura comunque è un passo in avanti anche se non se non c'è dubbio che
Sarebbe stato preferibile impegnare una forza europea questo avrebbe configurato diciamo un passo in avanti ancora più netto
Altrettanto importante è una seconda sfida esterna quella del rapporto con la Russia e del tema strettamente collegato della sicurezza energetica
è interesse comune dei Paesi europei stabilizzare il vicinato
Comune dall'Ucraina al Caucaso il che impone forme di cooperazione ma anche inevitabili tensioni con Mosca apparentemente decisa mantenere il controllo sul proprio vicino estero
Nel settore energetico abbiamo interessi in teoria complementari l'Europa chiede sicurezza negli approvvigionamenti dalla Russia
La Russia chiede sicurezza nella domanda ma siamo ancora lontani da regole certe di cooperazione soprattutto quando la Russia ambisce ad entrare nel settore della distribuzione in Europa anche in questo caso si può parlare di una seconda occasione
Così come nel secolo scorso l'integrazione del carbone e dell'acciaio servita a fondare l'Europa in questo nuovo secolo una politica energetica comune verso l'esterno può servire a rafforzare
Il nazionalismo energetico ci condannerebbe ad una insicurezza permanente
Se noi guardiamo a queste grandi sfide esterne dell'Europa
E al modo di fronteggiare alle
Io credo che possiamo individuare
Alcune prove siamo abbiamo provato a buttare giù
Alcune proposte alcune prove su cui si misurerà anche alla capacità nostra di fare crescere una politica internazionale un ruolo globale dell'Europa in grado di incidere sugli equilibri globali
La prima di queste prove
Probabilmente la più prossima
E quella legata allo sviluppo del negoziato commerciale nella sede multilaterale del tablet Buttiglione
Abbiamo avuto di l'occasione di parlarne con Pascal Lamy proprio in questi giorni
Io credo che sarebbe un errore sottovalutare la portata politica enorme di questo negozio
E del rischio
Che
In negoziato si concluda con uno scacco con un insuccesso
E che questo insuccesso avvenga lungo il crinale di una frattura tra Paesi poveri Paesi ricchi
Precisamente nel nome dell'egoismo in materia agricola dei Paesi ricchi un egoismo del quale noi europei siamo stati molto spesso accusati forse oggi con minore ragione
Perché la riforma della politica agricola comune sta smantellando il tradizionale sistema di sussidi anche se forse non lo abbiamo detto con sufficiente forza al mondo
Io credo che se avvenisse questo
L'Europa si giocherebbe buona parte del ruolo
Che deve svolgere
E verrebbe meno a molte delle aspettative che ci sono intorno a noi
E penso che la generosità europea debba essere quella di di sostenere con molta forza
E anche con il coraggio di
Ultimo miglio nel quale probabilmente si deve fare qualche altro sacrificio la necessità di un accordo globale
Che a mio giudizio
Un passaggio assai importante per rafforzare un sistema di istituzioni multilaterali in grado di regolare i grandi conflitti e le grandi contraddizioni del mondo
Ci sono poi altre sfide forse un po'più lontane forse un po'più immagino cose in una ci sentiamo pienamente impegnati come l'Italia l'Italia sarà a partire dal primo Ghidini di gennaio
Paese membro del Consiglio di sicurezza delle Nazioni
Vorremmo cercare non c'è nulla di eversivo diciamo di contribuire ad un esercizio di piena applicazione dell'articolo diciannove ritratta
Cioè di quella cooperazione tra i Paesi membri nelle sedi internazionali multilaterali che dovrebbe essere una regola ma in regola ampiamente disattesa
Naturalmente è un esercizio Complesso che dà più praticato che teorizza ma noi ci sforzeremo di sollecitare a Brussel
Quell'esame preventivo degli ordini del giorno più impegnativi del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite
Che è la condizione perché maturi un punto di vista europeo
E perché i paesi membri del Consiglio di sicurezza
Cinque su quindici questo dà il senso del peso dell'Europa
Possano farsi portatori in quella sede non soltanto di una somma di punti di vista nazionali
Ma di una opinione condivisa forse non formalizzata ma largamente la più largamente condivisa nell'Unione
Questo comporta una pratica di collaborazione
Di dialogo permanente con la presidenza di turno
Con l'alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune
Forse in qualche caso anche una qualche auto spoliazione diciamo di un un certo grado di sopra a nazionale
Ma credo che se noi riuscissimo in un esercizio di questo genere l'Europa conterebbe molto di più
Che anche ciascuno dei Paesi europei conterebbe molto di più
E persino il nostro voto nel Consiglio di Sicurezza avrebbe un valore maggiore
Questo esercizio va nella direzione
Che ha un carattere più strategico diciamo di una auspicabili unificazione della rappresentanza euro europea nel Fondo monetario internazionale e nella Banca mondiale
Che sarebbe anche questa è una scelta di grande portata per rafforzare il ruolo globale dell'Unione
Ed infine sempre nel tema del rapporto fra Unione Europea e sistema multilaterale di governance
Si potrebbe usare nella logica di una standing armi delle Nazioni Unite la Forza di reazione rapida europea
Contribuendo così a fornire le Nazioni Unite di una forza stabile ed efficace al servizio del mantenimento della pace della prevenzione dei conflitti del ristabilimento della pace
Insomma ci sono morti Carpignano elencati alcuni dato riduttivo
Istituzioni finanziarie rapporto con il sistema delle Nazioni Unite in cui ci sarebbe bisogno di Europa
Europa intesa come unione e non soltanto come singoli paesi europei
E ci sono molte cose concrete perché non credo che si tratti di proposte visionarie che si possono fare
A partire dalla pratica della consultazione del dialogo del lavoro comune che non richiede nessuna riforma costituzionale
Fino a scelte forse non così vicine più coraggiose più radicali di rinnovamento e di riforma
Se quanto detto fin qui è vero ne deriva che avremmo bisogno d'Europa
Laddove ne abbiamo di meno che cioè nella proiezione esterna
E forse avremo bisogno di maggiore semplicità dove quei campi dove qualche volta d'Europa ce n'è troppa cioè nella regolamentazione ente
L'esistenza di questo gatto
Tra domanda e offerta di Europa nasce da difficoltà oggettive e dal peso della storia ma nasce anche dal fatto che non viene gestito adeguatamente dalle leadership nazionali
Al contrario viene spesso utilizzato da una parte di loro per scaricare su Bruxelles
Responsabilità dei governi nazionali
Lo dico per sottolineare un punto che mi sembra sostanziale il Governo a cui appartengo a un governo europeista innanzitutto perché non intende scaricare su Bruxelles le proprie responsabilità
Non intende farlo il governo Prodi e come sappiamo non ha nessuna intenzione di farlo neppure il governo tedesco che assumerà la presidenza dell'Unione in una fase cruciale
E qui in questo cambiamento di atteggiamento da parte di due dei Paesi chiave del vecchio continente c'è una chance importante da sfruttare soprattutto perché l'Europa è prima di tutto una questione di responsabilità nazionale
Se guardiamo all'economia la logica dell'Euro la sovranità condivisa non deve finire per deresponsabilizzare gli Stati nazionali tra cui continua a dipendere la volontà e la capacità di attuare riforme strutturali
D'altra parte il valore aggiunto dell'Unione europea sarebbe più netto con una migliore governance dell'area dell'euro che dovrebbe fare leva su un rafforzamento dell'Eurogruppo cui l'Italia è favorevole
Sarebbero egualmente necessarie una revisione del bilancio comunitario in senso funzionale agli obiettivi di crescita innovazione dell'economia europea
Cosa per la quale anche il Parlamento si è battuto sono sono passato il testimone rammento europeo al governo
Sia per una progressiva riduzione del peso del bilancio agricolo uno spostamento di risorse verso gli Investimenti funzionali ad una crescita in qualità nuove
E sarebbe anche necessario un aumento delle risorse comuni
Per le quali abbiamo condotto è stata condotta una dura battaglia con qualche risultato modesto per la verità ma non privo significa
Sono obiettivi che l'Italia intende promuovere insieme a quella parte del mondo industriale che non crede nel protezionismo ma nelle regole e che crede nel vantaggio comparato di un mercato interno che dobbiamo completare
Perché i progetti di diventino risultati l'Europa ha bisogno di una chiarezza di visione fondata fra l'altro su una struttura istituzionale certi le istituzioni non sono un fine in sé
Sono lo strumento però per realizzare progetti comuni non c'è contraddizione fra il primo e il secondo requisito
Secondo alcune tesi ci siamo preoccupati troppo di istituzione degli ultimi anni e troppo poco di risultati concreti è un falso dibattito dibattito quasi insopportabile delle sue cadute persino volte qualunquista
Occupiamoci delle cose concrete che interessano i cittadini
è chiaro che è difficile interessare la grande massa dei cittadini complessi problemi del funzionamento delle istituzioni europee
Ha una classe dirigente non può non sapere che per affrontare i problemi concreti ci vogliono istituzioni che funzionano in grado di prendere decisioni in grado di promuovere politiche
C'è bisogno di capacità di decidere di trasparenza di un più forte e più diretto rapporto democratico con i cittadini
E se guardiamo alla chiarezza di visione l'Europa il problema di definire sia i confini interni a cominciare dalla divisione delle responsabilità tra i vari livelli di governo che i confini Stella
Che cosa significa in realtà fissare confini interni significa definire per l'Unione europea un quadro di riferimento condiviso
Generalmente riconosciute accettato che orienti le decisioni collettive da questo punto di vista decisivo ai fini del consenso
L'essenza del Trattato costituzionale firmato a Roma nel due mila quattro resta a nostro giudizio indispensabile
Sappiamo tutti che nessuna decisione è vera in materia costituzionale verrà presa prima del due mila otto
Dopo l'esaurimento del ciclo elettorale in Francia e in Olanda nei due Paesi del no
Ma dobbiamo riprendere il processo già dalla presidenza tedesca del due mila sette
Averne chiaro l'obiettivo
Ci sarà in effetti un periodo cruciale nella prossima primavera
Tra lo svolgimento delle elezioni francesi che sono state fissate per il mese di aprile
Fine del mese di aprile titolo stamattina
Avete il ventidue di aprile
Il probabile cambio nella primavera prossima della leadership in Gran Bretagna
Annunciato
E lo svolgimento del consiglio europeo
Straordinario a giugno sotto presidenza tedesca
Conclusione della presidenza tedesca
Sarà un passaggio molto importante
Probabilmente non per prendere le decisioni anzi certamente
Ma credo per indicare il cammino che deve essere percorso
Per noi l'obiettivo è chiaro
Salvare l'essenza del Trattato di Roma
L'ha salvata perché l'assetto costituzionale previsto da quel Trattato è l'unica garanzia perché l'Unione allargata possa funzionare possa quindi produrre dei risultati
Non solo il trattato segna un punto fermo nella traiettoria in perenne movimento dell'Unione Europea
In realtà non possiamo pretendere consenso su un attore politico di cui restano incerte le regole di funzionamento interno
Io penso che di un punto di arrivo di un punto di arrivo valido per questa fase storica abbiamo assolutamente bisogno
L'obiettivo che dobbiamo porci e definire con una serie di tappe successive fra cui una nuova conferenza intergovernativa un assetto istituzionale cento per la scadenza delle elezioni europee del due mila nove
Realismo politico e buonsenso impongono di tenere conto degli esiti negativi dei referendum in Olanda in Francia
E delle esitazioni anche di altri stati membri
Che hanno sospeso la procedura di ratifica del Trattato
Lo stesso realismo impone però anche di tenere conto del numero dei paesi sedici tra cui l'Italia che hanno ratificato e che rappresenta non di gran lunga la maggioranza della popolazione dell'Unione
Un altro testo ha un senso solo se è in grado di conquistare su un consenso superiore
Non è affatto semplice individuare un punto di equilibrio che permetta di preservare i contenuti principali del Trattato costituzionale insieme permetta di superare le resistenze emerse durante la fase di ratifica
Sarebbe anche difficile adesso entrare nei dettagli di quella che sarà una strategia negoziale del nostro Paese in materia
Vorrei solo anticipare quello che mi sembra possibile e quelli che mi sembrano invece i limiti da non varcare
Come ha detto in varie occasioni
Vostro il mio illustre collega Giuliano Amato
L'Italia non avrebbe proposto dei professori
L'Italia non avrebbe particolare motivo di opporsi né a variazioni terminologiche
Vogliamo un Trattato fondamentale dell'Unione Europea sinceramente se a qualcuno dà fastidio chiamarlo costituzione non è questo il problema
Ne ammirate semplificazioni della parte terza che potrebbero rendere più leggibile il testo
Mantenendone comunque le significative innovazioni in alcune politiche come la pesca e la cooperazione giudiziaria e di polizia
Il limite era un varcare per l'Italia altrettanto chiaro vogliamo conservare alcune riforme essenziali per il funzionamento dell'Europa allargata e su cui gli Stati membri avevano già raggiunto un difficile accordo difficile quindi
Permettere la cosa in termini ancora più chiari per l'Italia si tratta comunque di partire dal testo costituzionale approvato a Roma
Nel due mila quattro
E non dal testo Diniz
Non ci appassiona il dibattito sul Nizza Plas
Non è neppure detto
Che partendo dal Trattato di Roma si debba necessariamente vere minus forse dal punto di vista della Carta sì
Ci terranno essere degli aggiustamenti dei cambiamenti
Potrebbero persino esserci delle cose in più
Come quel protocollo sociale che ipotesi da molti sostenuti sostenuto importante che la base tu un nuovo negoziato sia il trattato di Roma
E non invece una base che ci riporti indietro nel tempo e indietro drammaticamente dal punto di vista istituzionale
Non mi piace l'espressione mini trattato
Soprattutto l'idea di un mini trattato che rimandi a dopo le scelte più impegnative
Anche se a volte dietro il titolo mini trattato possono nascondersi delle proposte interessanti
Quindi non confondiamo i titoli con il contenuto
A volte i titoli si fanno attive prudenza
Con l'idea di parlare dell'opinione pubblica restia saluto l'al di là del titolo
Cerchiamo di capire anche il contenuto delle proposte quali sono le riforme per noi irrinunciabili
La creazione di un ministro degli affari esteri che presiede il consiglio faccia parte della Commissione
La designazione di un presidente stabile del Consiglio europeo l'estensione del voto a maggioranza qualificata sulla base del principio della doppia maggioranza
Introduzione di meccanismi di democrazia diretta e di un più chiaro sistema di ripartizione di competenze delle fonti legislative
Il conferimento di forza giuridica vincolante alla Carta dei diritti
Che io credo forse l'innovazione più grande che anche i più carica di significato di forza di fasce
Sono questi gli indicatori chiave per l'Italia della capacità del futuro testo fondamentale dell'Unione di rispondere a esigenze prioritarie di democrazia e di efficacia
E su questi punti noi non accetteremmo negoziati al ribasso
Se guardiamo ai confini Esterni dell'unione verso la conclusione la mia posizione che il processo di allargamento debba essere completato
Non lo è ancora
Lo sarà solo quando avremo incluso nell'Europa democratica non sono la Romania e la Bulgaria
Del gennaio due mila sette ma anche i Balcani occidentali e in uno scenario temporale successivo e più lungo la Turchia
Nel primo caso si tratta di una vera e propria missione nazionale l'Italia la sente come propria
E cioè contribuire a spingere l'Unione europea
Ad integrare i Balcani occidentali nell'Unione
Ce lo dicono non solo le responsabilità della storia la nostra posizione geopolitica ma gli interessi specifici che abbiamo nella creazione di un'area di stabilità ai confini sudorientali del continente
Non possiamo permettere che si creino i Balcani una specie di enclave una zona di esclusione da cui derivino flussi migratori irregolari e criminalità
Se la prospettiva della piena visione fosse tolta dal tavolo negoziale la capacità dell'Europa di evitare tutto ciò diminuirebbe drasticamente
Leadership politiche responsabili non devono usare strumentalmente il disagio diffuso nella vecchia Europa per l'allargamento
Ma devono invece spiegare alle nostre opinioni pubbliche che i costi del non allargamento ai Balcani sarebbero molto forti e in ogni caso superiori ai vantaggi
L'Europa deve quindi tenere aperta la possibilità di adesioni sulla base di progressi specifici per quel che riguarda la lotta alla criminalità la lotta alla corruzione la costruzione di istituzioni affidabili
Insisto su quest'ultimo punto perché
Gli esiti dell'allargamento l'Europa centrorientale contengono una lezione importante
è più facile raggiungere risultati economici che risultati politici solide
In particolare i segnali di populismo in una parte dei nuovi Paesi membri
Populismo fatto anche di euroscetticismo
Ci dice che dobbiamo prestare molta maggiore attenzione alla gestione politica dell'allargamento
E non soltanto alla chi comunitario in materia economica
Ciò vale anche
Tanto di più nel caso della Turchia
Qui si tratta di incoraggiare il consolidamento democratico di un Paese musulmano che è anche un attore geopolitico essenziale nell'area mediorientale
Ci vogliono tutte le condizioni necessarie a cominciare dal superamento del nodo di Cipro ci vorrà più tempo
Ma dobbiamo avere chiaro comitale come Europa che la porta deve restare aperta perché è nei nostri interessi strategici
Si tratta anche di una decisione essenziale in termini di identità
Nel senso cioè
Che il rischio di un'esclusione a priori della Turchia
Avrebbe un significato molto chiaro
La tentazione di definire l'identità dell'Europa non su valori condivisi propri
Ma contro qualcosa per differenza in questo caso per differenza rispetto al mondo islamico
Definire l'identità del progetto europeo contro
L'altro
Il potenziale chimico Esterno invece che partendo da sé può apparire naturalmente un facile fattore di unità
L'Europa degli anni Cinquanta era definita anche contro
L'ex spazio sovietico il nemico
L'Europa post mille novecentottantanove posto due mila uno tende ad essere definita da alcuni contro gli Stati Uniti da altri contro l'Islam si tratta comunque di scelte il mio pc è sbagliata
L'Unione europea continua ad avere bisogno anche per restare un'idea di un rapporto solido con gli Stati Uniti
D'altra parte se tentasse di definirsi contro l'Islam l'Europa aumenterebbe drammaticamente sia le proprie tensioni interni che le tensioni Esterne in quella vasta regione
Mediterraneo allargato in cui invece dobbiamo assumerci nuove responsabilità
In sostanza identità europea si definisce su valori positivi democratici tra cui la capacità di integrazione il rispetto della diversità non su scelte negative di esclusione
Se scegliesse questa seconda strada l'Europa diventerebbe realtà un epicentro dello scontro di civiltà non abbiamo nessun interesse a favorire un esito del genere
Ciò non toglie che per avere coesione interna e per darsi solidità come attore internazionale l'Europa ha bisogno di confini certi di frontiere esterne
Come ho cercato di dimostrare esse devono includere i Balcani occidentali
Rientra nei nostri interessi che includano in futuro anche la Turchia a condizione naturalmente che la Turchia continua ad evolvere verso il rispetto dei criteri di adesione
A quel punto io credo
Almeno nel futuro prevedibile l'allargamento dovrebbe fermarsi
L'Europa dovrebbe invece sviluppare politiche di vicinato più credibili verso la Russia l'Ucraina e lo spazio ex sovietico e verso il Mediterraneo settentrionale
Allargata sud est e includendo un attore chiave dell'area mediorientale l'Europa avrebbe proiettato stabilita in due direzioni essenziale
Da questo punto di vista la proiezione di stabilità completare l'allargamento resta una finalità essenziale dell'Unione Europea come a molte volte sostenuto io scalfisce
Compito delle classi politiche europee
E di trovare un accordo su questo punto dimostrando ai cittadini europei che l'allargamento tenuto quale minaccia
E in realtà una delle condizioni per soddisfare proprio quelle esigenze di sicurezza che i cittadini avvertono che per cui chiedono protezione all'Unione Europea
Se la chiarezza del Progetto Europeo implica confini esterni certi realizzarlo comporta una condizione ulteriore dell'ultimo punto che voglio trattare
Una maggiore flessibilità interno all'Unione
è chiaro infatti che con l'aumento dei membri dell'unione e quindi con l'aumento delle diversità interne debbono poter esistere dirlo cita differenziate di integrazione
Il problema che abbiamo è evidente come mantenere un quadro istituzionale unitario in Europa a più velocità
Uso propriamente questo termini che suscitò tante polemiche qualche anno fa
Di fronte ad un documento etiopi molto polemico della democrazia cristiana tedesca
Che però una volta letto
Era assai più saggio dice delle polemiche aveva suscitato nel senso che affrontava in modo stimolante alcuni problemi molto seri
Anche da questo punto di vista non bisogna disperdere i progressi previsti
Con le norme di cooperazione rafforzata dal Trattato costituzionale
L'Italia ha tutto l'interesse a partecipare ad accordi specifici di maggiore integrazione e cooperazione tra alcuni Paesi membri dell'Unione
La condizione è che restino accordi aperti inclusi
Nella nostra visione sarebbe cruciale un rafforzamento dell'area dell'euro e sarebbero indispensabili accordi ulteriori in materia di sicurezza in terra oltre alle forme di cooperazione esistenti di politica estera e di difesa
Con l'allargamento dell'Unione è pensabile che la politica estera comune posto strutturarsi secondo criteri di responsabilità geografica
E la creazione di gruppi di conta
E anche inevitabile che non tutti i membri dell'unione avranno lo stesso peso in politica estera solo un accordo tra i maggiori infatti garantirà una capacità di leadership come ha dimostrato in negativo il caso dell'Iraq
E certamente una frattura tra le maggiori potenze europee
La Francia la Germania la Gran Bretagna è la garanzia di una irrilevanza complessiva dell'Unione
Resta che la creazione di direttori permanenti
Il rischio invece posto dal negoziato sull'Iran verrebbe vissuta come un'esclusione d'arresto dei membri dell'Europa riducendone così mezzi a disposizione dell'Unione
Nel suo insieme
Anche in questo caso quindi che sarà che sarà tanto più rilevante per le sorti della difesa comune resta il problema di riuscire a conciliare capacità di di decisionale e coesione
Cooperazione rafforzata sì venti
In modo aperto e inclusivo
Direttori no
Perché dividono
E rendono difficile un'azione comune
Gli stessi principi leadership e coesione valgono per gli sviluppi della sicurezza interna
All'incrocio tra gestione delle politiche migratorie cooperazione giudiziaria sharing dell'Intelligence
I progressi compiuti dal due mila uno in poi su questo piano sono molto più incoraggianti di quanto in genere si pensi consolidare ulteriormente appare una delle priorità evidenti dei prossimi anni fra l'altro richiesta in modo esplicito da larga parte dell'opinione pubblica europea
In questo caso si potrebbe anche utilizzando una passerella del Trattato di Nizza arrivare a decidere a maggioranza qualificata
Cooperazione intergovernativa il metodo comunitario non vanno messi in contrasto sono modi diversi di integrazione europea ciò che davvero conterà sarà la capacità decisionale
Lo scenario ideale ai fini dello sviluppo politico dell'Unione è che un nucleo trainante e coerente di Paesi faccia parte di tutte le forme di integrazione o cooperazione ulteriori
è d'altra parte probabile che i percorsi alla Schengen tenderanno a moltiplicarsi
Il punto è che questo aumento di forme funzionali di cooperazione abbia alle spalle un quadro istituzionale unitario
Queste resta la vera frontiera quella che passa tra una unione politica forte e flessibile o il rischio di una disgregazione
Infine
Lo stallo del trattato costituzionale aperto una crisi evidente
Ma anche aumentato la consapevolezza della posta in gioco Europa deve pensarsi come attore strategico come ho cercato di dire
Che si colga questa occasione dipenderà da leadership nazionali e dal ritrovato con senso di cittadini europei che si sentono tali europei ma che hanno bisogno di nuove certezze
Certezze sull'assetto interno dell'Unione e quindi sulla sua capacità di decidere certezze sui confini esterni e quindi sulla identità dell'Europa
Da questo punto di vista resta giusta la vecchia regola aurea approfondimento e allargamento debbono combinarsi
Sarebbe però sbagliato trarre dalla crisi costituzionale la conclusione che vada bloccato qualunque nuovo allargamento
Il vincolo deve funzionare all'opposto i vantaggi strategici dei nuovi allargamenti costituiscono una motivazione ulteriore per rompere lo stallo costituzionale
è indubbio d'altra parte che l'Europa ha bisogno
In entrambi i campi approfondimento e allargamento i punti di arrivo perlomeno per una fase
Un Trattato fondamentale e confini esterni darebbero chiarezza e certezza la struttura generale dell'Europa allargata
Lasciando ulteriori progressi ad un aumento della flessibilità
In una visione è U-Roy via lista aggiornata avremo un'Europa delle regole comuni e del mercato interno che coinciderà con lo spazio allargato
E insieme avremo in alcune politiche di integrazione ulteriori gruppi europei più ristretti come del resto già avviene con lei
Gestire l'insieme di questo disegno non sarà facile
Ma resta l'unico modo perché gli europei possano sperare di avere un peso nel mondo di oggi e di competere con successo nel mondo di domani grazie
Grazie presidente adesso passiamo al al dibattito come le ho detto all'inizio di questa di questo pomeriggio potete fare le domande in italiano in inglese in francese
Il presidente e disponibile a rispondere
A tutte le domande comprese quelle forse più difficile fa parte del mestiere a cominciare dalle venti alle domande più difficili allora
Abbiamo dei microfoni mi sembra sì che sono nel fondo della sarà anche sopra
Chili fa la la prima domanda sempre la più difficile segna il passo Petrassi Man
E poiché dopo avremo un'altra domanda e una terza siamo già partiti bene bene passa a Petrassi
Me ne starei Irene fra echi ben cinque importanza of tipo cioè i propri Session Ska-P Only Rule of Los est percepite fa una curva ha creato Enzo le pozze ManCity perfetto detti ritorni così scrisse accanto di con Fantozzi verrebbero etico e stecche ecco i cachet l'OP of intermittente che Marie States Emilio
A pensa attenti so che entri Europe o fa leader cioè fo printer Oronzo coperto anch'io affinché viene più Cenci fresca e recente ai Caf tuttavia sembra perfetto nel senso mai Universe spettabili che poco indusse no correttezza no qua Mexico Efrem fondina certezze esiste perline per per rischia un consenso sporco atti cosa social ma che ti condanni
Anche presso Chiesa
Vuote si configura o non sono gli oleodotti cocci
Otto a me
Oliver chef indie-pop quale tecnico si esce scontata
Morì se uso credenze stiam Pecci McNeil presente c'è un software portatili decine che Knights serataccia con ciò quattro Opole Texas elvetico o far dire a scelte Pai
Cioè molto morto e avete Franz Campi e mare che Moro Fox ma noi gli orecchini Experience con se uso ma che ti calmi
Ma io credo che
è vero che questo complesso negoziato
Pesa l'egoismo dei Paesi ricchi
Anche se
La posizione europea per la verità
In materia di politiche agricole
è una posizione che è venuta mutando negli ultimi anni con la riforma della PAC
Il sistema dei sussidi col disaccoppiamento
Acquisito via via un peso meno invasivo
Anche se rimane aperto per noi europei il grande problema dell'apertura dei nostri mercati
Sono ancora parzialmente aperti ai prodotti che provengono dai Paesi dei paesi dai grandi paesi produttori
Gli americani sono più rigidi nel
Nelle loro politiche protezionistiche
E in questo momento il negoziato appare bloccato da una contrapposizione tra un blocco di paesi intorno all'India da una parte la posizione americana dall'altra
Anche se la valutazione del
Del direttore del Dabre tutti o è che
All'indomani delle elezioni americane di mettere al ma potrebbe esserci una finestra di opportunità per uscire da questo blocco
Tuttavia io credo che anche la rassicurazione ricchi poveri un oggi deve essere considerata in modo un po'più complicato
Dove sono i ricchi ecco no perché noi dobbiamo considerare che al di fuori dei del nord dell'asse è uno americano
Noi abbiamo oramai una un insieme di interlocutori che hanno interessi assai diversi
E sono certamente diversi gli interessi dei grandi Paesi asiatici emergenti nostri competitori
Rispetto agli interessi di una parte dell'America latina rispetto agli interessi dell'Africa
In realtà c'è una forte differenziazione non siamo più gli unici ricchi nel mondo vengono avanti fortunatamente anche dei nuovi ricchi con una forte carica di aggressività
E io credo che un un accordo che trovi un equilibrio tra queste diverse esigenze tuttavia
è possibile
Non è impossibile
E che in questo momento l'Europa dei bei debba giocare le sue carte su un accordo non tanto in questo momento sulla differenziazione tra noi e gli Stati Uniti da me
Quanto piuttosto sulla capacità di coinvolgere l'Europa può giocare un ruolo di equilibrio in questo
Noi abbiamo interesse certamente ad un mercato più aperto
Soprattutto per esempio questo è un interesse evidente dell'Italia
Altri Paesi europei hanno un maggiore interesse protezionistico l'Italia no
è stata una distorsione dell'interesse nazionale quello che ha tenuto banco negli ultimi anni noi non abbiamo nessun interesse a politiche protezionistiche
Che siamo un Paese che avendo una fortissima propensione all'esportazione
Non ha interesse a difendere il proprio mercato nazionale ha interesse al massimo a casa libera circolazione delle merci ecco in questo momento io credo che l'Europa debba giocare le sue carte nella ricerca di un accordo anche nello smuovere le obiezioni americane
Dall'altra parte noi dobbiamo anche convincere grandi Paesi emergenti a rinunciare ai loro protezioni sommi
In materia di apertura dei mercati soprattutto i capo dei servizi cioè perché esistono anche i loro protezione io ho seguito da vicino
Il lungo negoziato tra Unione Europea e Mercosur per esempio me ne sono occupato anche perché nel Parlamento europeo presiedevo la delegazione permanente per le relazioni con Mercosur
E non c'è dubbio che alla fine l'Unione Europea arrivata ad un'offerta molto significativa
E dall'altra parte sono immerse le resistenze di Paesi come il Brasile in materia di apertura dei loro mercati nel campo dei servizi nel campo di alcuni settori industriali Brasile e l'Argentina
Quindi in realtà esce
Io penso che in questo momento noi dobbiamo giocare le nostre carte
Verso un accordo multilaterale
è evidente che nel rapporto con questi grandi Paesi emergenti
L'Europa da fare valere anche le sue specificità non c'è il minimo dubbio che l'allargamento del mercato mondiale la rimozione del degli ostacoli delle barriere favorisce
Anche la crescita competitiva di questi Paesi
Io penso che noi siamo noi dobbiamo cercare di esportare anche modelli sociali cioè di fare di accompagnare diciamo la liberalizzazione del commercio mondiale anche con la crescita di standard sociali sostenibili non sono egoisticamente perché questo
Aumenta la nostra competitività diciamo perché questa è una grande missione europea ecco e quello è quello che noi possiamo dare alla globalizzazione cioè alcuni dei grandi valori di civilizzazione che si sono realizzate in questa parte del mondo si parla parlando poco fa
Insieme con i nostri gentili ospiti e lega ricordavamo che una delle discussioni più interessanti che aperta in questi giorni il grande dibattito in Cina sulla nuova legge di protezione del lavoro
Che dimostra che lo sviluppo impetuoso di un capitalismo selvaggio
A un certo punto ammesso anche quel Paese di fronte a nuove contraddizioni sociali
E lì si sta discutendo una legge di protezione del lavoro che per la prima volta introduce o
Di limiti dell'orario di lavoro il criterio di salario minimo garantito dà più forza alle organizzazioni sindacali e
Vergogna suprema dell'Occidente contro questa legge il centro di opposizione la Camera di Commercio Cino americana perché evidentemente le grandi società multinazionali che hanno investito in Cina
Preferisco no
Che gli standard sociali dell'Occidente non arrivino dice ecco in questo l'Europa deve differenziarsi effettivamente
Sì Presidente sia un'altra domanda
Ministro D'Alema fa questo volatile chiusa in più fuori ora
Specie anteriore ad esempio in fondo in You si trama Nicolin Opposition from venia
Quando Porrini evacuò Santa figlio Opposition tal dei tali l'archetto del Moro volai sveglie Pinto Lissone che informi Sogei io replica assassinando cerchi su diporto IW
Delitto scelta ministro Prodi show Giurin conflitti Lebanon Schott su dopo le doti Islam
Settis Europe al molo voi i turni ISO Franco noto Fo molti sforzi
Favorevole Doris something distrarre sui tagli al sociale
Su altri europea specie un altro gli avanzi Temps Imeri che insiste Islam respinti globali dovessero riso
E anche in many capito il suo figliolo inni un membro San Home Box multiuso stiro sfiducia dai dipinti discrimine etico in merito ai se sei dove dovrai tu vuoi scelta
è intorno ai monti tua spesso l'uccisione per specchi fondi se body piercing unità sfori interpreti in disco Minniti in tutto il giuro Pinko minuti finché
L'avvocatura io non credo che sia soltanto una posizione italiana quella di consiste non considerare valida l'equazione tra Islam e terrorismo un'equazione che noi respingiamo
E tutto meriterebbe una riflessione molto lunga io credo che nel corso di questi anni
Sono stati compiuti degli errori che hanno favorito il determinarsi di quello scenario di uno scontro di civiltà
Che è lo scenario più favorevole
Per il fondamentalismo islamico
Perché questo consente ai gruppi estremisti ci del fondamentalismo e del terrorismo di conquistare il consenso di grandi masse di cittadini del mondo sulla
Respinge l'equazione tra Islam e terrorismo non significa tuttavia non vedere che esiste un un fenomeno nuovo
Che è venuto sulla scena mondiale un nemico questo nemico è
Un fondamentalismo religioso
Di natura totalitaria che alimenta un terrorismo di tipo nuovo io sottolineo questo aspetto perché noi l'abbiamo conosciuta o nel passato anche il ricorso alla violenza estrema
Da parte di movimenti di tipo nazionalistico
Fondò il Fronte di liberazione algerino metteva le bombe nei caffè di Parigi
E tuttavia c'è una differenza
La differenza tra la violenza estrema e persino il ricorso a mezzi terroristici ditte parti di un movimento di liberazione nazionale
E legato ad un fine
Si può negoziare con un terrorista che usa la violenza per un fine
Il fondamentalismo islamico ha come fine la distruzione dell'altro
è una violenza con la quale non c'è possibilità di negoziare
Confine totalitario distruttivo
E io credo che
Nel mondo musulmano
Il riconoscimento della pericolosità di questo nemico
Non si sia fatto ancora pienamente Strata
Lo dico perché essendo punto noi amici del mondo islamico tuttavia abbiamo bisogno di
Di essere aiutati a costruire un fronte
Che non sia il fronte dell'Occidente contro l'Islam ha sia il fronte della comunità internazionale contro il terrorismo
E la comunità internazionale comprende tanta parte la grandissima parte del mondo islamico
Detto più volte che il il valore positivo dell'esperienza del Libano
è che nel sud del Libano è schierata una forza
Dove sono insieme Soldati europee e soldati di Paesi islamici a cominciare dalla Turchia
Ed è se voi ci riflettete e la prima volta dall'undici settembre
Che una forza militare della comunità internazionale in un'area così delicata si costituisce e non è una forza occidentale
è una forza nella quale insieme
Militari che provengono dall'Europa e militare di grandi paesi islamici garantiscono la sicurezza e il mantenimento della pace
Io credo che questo abbia un grandissimo valore
è un messaggio molto forte
Di cooperazione e di rottura di quel clima di scontro di civiltà che certamente rappresenta gli ho perso lo scenario purtroppo più favorevoli posizioni estremistiche
Io non so se si possa dire come lei ha detto che in Europa c'è una discriminazione verso sicuramente in Europa sono cresciuti i fenomeni di xenofobia di di di di paura
Dietro al centrismo
E questi fenomeni sono molto preoccupanti sono molto negative
Io credo che a questo si reagisca
Da una parte
Promuovendo il rispetto delle nostre regole
A fondamento dei valori europei c'è la tolleranza e il rispetto degli altri c'è la laicità dello Stato e quindi la l'idea che lo Stato deve garantire la convivenza tra persone di religione di etnia diverso
Questo è un fondamento robusto della nostra civiltà
E noi dobbiamo difenderlo anche contro le pulsioni eterno centri che che che si manifestano dall'interno stesso della nostra società
E quindi la garanzia piena della libertà di culto
Io ho cercato quando ero come quando era al governo decisi a un certo punto di di firmare tutte le intese tra lo Stato italiano e le le diverse
E le diverse religioni
Le diverse comunità religiose
In Italia non noi non abbiamo una legge generale che garantisca la libertà religiosa io lo considero un fatto abbastanza vergognoso come parte della classe dirigente del nostro Paese
E non siamo mai riusciti a fare
E la la la religione l'attività religiosa è regolata da intese tra lo stato il le chiese la principale di queste intese concordato con la Chiesa cattolica ma non ce ne sono molte altre
Quando io mi trovai alla presidenza del Consiglio decisi di colpo di firmare tutte le intese
Alcune si negoziava hanno da dieci dodici quattordici anni
De erano di assai complessa definizione per esempio l'intesa fra lo Stato italiano i testimoni di Geova io la firma in due giorni quasi provocando una crisi di governo
E il Parlamento non l'ha ancora ratificata dopo sei anni
Firmato con i buddisti se non sono riuscito a firmare l'intesa con il con l'Islam
Noi andiamo in Italia oramai un milione settecento mila musulmani
E la seconda comunità religiosa del nostro Paese non siamo perché l'Islam non è organizzato in una comunità in un Islam italiano io credo che questo sia un fatto negativo
Io penso che noi dobbiamo favorire il sorgere di un islam italiano
Che sia parte a tutti gli effetti della società italiani
Certo c'è un c'è un grande problema
Ed è per noi un problema rinuncia
Chi è cittadino italiano
E io sono anche noi abbiamo presentato una proposta di legge anche per accelerare
E i tempi per l'acquisizione della cittadinanza italiana chi diventa cittadino italiano ha pienezza di diritti
Di libertà religiosa e eguaglianza di dovere ecco questo è un punto molto importante
E cioè indipendentemente dal dall'origine tecnica delle convinzioni religiose noi chiediamo a chi vive in Italia e di rispettare le leggi del nostro Paese
A cominciare dalla legge fondamentale la Costituzione
Per cui il grande problema del rapporto con l'Islam nelle società europea resta qui alle società europee spetta il compito di essere di rimanere fedeli ai loro valori di garantire libertà religiosa
Di contrastare i fenomeni di razzismo
A chi viene a vivere da noi tuttavia spetta il dovere di rispettare le nostre leggi e di integrarsi in una società che è fondata su valori e leggi condivise
Il che richiede un forte impegno dell'Europa
Ma anche una piena disponibilità da parte di chi viene a vivere il corno io non c'è crisi un modello secondo cui
Si può costruire nelle periferie delle nostre città
Si possono costruire delle società altre modello lo che è stato chiamato London stanno non mi convince
Non mi convince è un modello che non mi convince
Se uno viene a vivere in Italia viene a dire l'Italia diventa cittadino italiano con pienezza di diritti non viene ad accamparsi in questo territorio dice strappa è un territorio dove si può venire ad accamparsi
Quindi noi dobbiamo offrire a tutti non solo agli islamici
Rispetto e pienezza di diritti a tutti chiediamo il rispetto delle nostre leggi
Posso
Scusa Hamas prima di dare la parola al mio collega la mamma Iman vorrei forse chiederle con il suo la sua visione il suo parere su un elemento che forse non adesso ma prima ha giocato un ruolo importante nella nascita e nello sviluppo del terrorismo islamico
Cioè la la piaga della non soluzione
Tante palestinese
E l'Europa scie approvato in diverse volte ma fino adesso non si vede nessuno andava via d'uscita al contrario vediamo un peggioramento della situazione in Palestina
Di nuovo anche se questo non era sufficiente per spiegare lo sviluppo del terrorismo islamico può essere un elemento di giustificazione da parte dei mondi dei movimenti più estremisti dell'incapacità occidentale affrontare in modo positivo
La soluzione di questo problema
D'accordo sono sono convinto lo abbiamo detto più volte che il conflitto israelo palestinese rimane il cuore diciamo
La madre di tutti i conflitti si direbbe
Citazione
Fu sfortunata dei qualche anno fa
Saddam sei
E non c'è il minimo dubbio che al di là dell'influenza diretta il conflitto israelo palestinese ha comunque esso rimane il pretesto e la bandiera di tutti i movimenti estremisti che si muovono nel mondo mediorientale
E quindi non c'è il minimo dubbio che la questione israelo palestinese dovrebbe essere la prima questione da affrontare
Anche per indebolire l'estremismo e il fondamentalismo
Noi abbiamo diciamo nel direi che questo è uno dei temi che il Governo italiano cerca di mettere in cima all'agenda
Vorrei anche dire che nella discussione europea degli ultimi mesi si è via via fatta strada la consapevolezza che occorre una rinnovata iniziativa internazionale
Per spezzare la la la catena di violenze di di il rischio di disgregazione
E in questo momento c'è veramente un grande motivo di allarme io citato più volte il re di Giordania
Ridono considero
Un uomo molto lucido e anche sicuramente uno degli statisti più amici dell'Occidente che ci siano nel mondo arabo
Il quale ha detto che se non nascerà entro il due mila sette uno Stato palestinese
Il rischio è che questa possibilità venga meno per il disgregarsi della società palestinese
E questo avrebbe effetti destabilizzanti per tutta la regione mediorientale
E io credo che questa analisi sia fondata d'altro canto i rischi di disgregazione della società palestinese sono abbastanza sotto i nostri occhi
Compreso il rischio persino di guerra civile sì
Che avrebbe effetti drammatici anche per Israele trasformando i territori in una sorta di terra di nessuno dove significherebbe soltanto la disperazione e il terrorismo
E quindi evidente che occorre un'iniziativa internazionale molto forte
Noi stiamo ne stiamo anche discutendo in questi giorni proprio
Nel dialogo tra diversi Paesi europei anche perché la nostra convinzione è che
La pagina nuova che si è aperta con la vicenda del Libano rappresenti anche forse un'opportunità nuova
L'Europa è presente nella regione
Il nel Libano è accaduto un fatto molto importante per la prima volta da tanti anni l ONU ha funzionato
Si è riunito il Consiglio di sicurezza
Ha fatto una risoluzione la risoluzione ha posto fine ad un conflitto
Certo non è avvenuto così miracolosamente tutto questo è stato preparato però ha funzionato meccanismo internazionale
Partita una forza sia messa lì insomma vedremo come andranno le cose tuttavia dopo tanti anni di impotenza del multilateralismo nella vicenda libanese noi abbiamo visto questi protagonisti l'ONU Unione Europea
Il mondo arabo è stato qualcosa di molto significativo e questo ha aperto anche delle speranze in Palestina
Cioè l'idea che questo stesso meccanismo possa funzionare anche lì
Magari attraverso un certo punto una risoluzione del Consiglio di sicurezza perché no una forza internazionale
Che garantisca tra tra palestinesi e israeliani e la cessazione delle violenze che avvii un processo nuovo quindi
Io sono convinto che
Davvero questa è la mia più profonda convinzione questo è è in banco di troppo
Per cercare di
Adele torno imponente dice in questa drammatica vicenda
Che tra l'Iraq il Libano Ossola conosciuto nel corso di questi anni soltanto una una crescita della violenza della contrapposizione
E che invece ripeto
Potrebbe tornare sotto il controllo internazionale potrebbe esserci un'azione internazionale in grado di riportare sotto controllo questa crisi e la mia convinzione è che
Su al di là degli aspetti più immediati è chiaro che dal punto di vista è più immediato
Nei territori palestinesi l'obiettivo che ci si deve proporre è che si arrivi ad un governo di unità nazionale palestinese che ponga fine al conflitto infra palestinese
Che riapra un negoziato con Israele
Però io penso che tutto questo dovrebbe portare ad una forte accelerazione della road map
Io credo che l'esperienza che abbiamo conosciuto oramai negli ultimi vent'anni
Dimostra che bisogna cambiare approccio
E che l'approccio graduali isterico non funzioni
L'idea di processi di pace non funzioni
Anche perché il rinviare come si è fatto sin qui
Sia nell'accordo di Oslo ma anche nella rotonda
La soluzione dei nodi più controversi
I i confini dello Stato palestinese
La questione di Gerusalemme
Il problema dei rifugiati palestinesi rinviare la soluzione di questi problemi alla conclusione del processo
Ha avuto come effetto soltanto quello di rafforzare le posizioni più estremistiche
Perché da una parte e Israele
A esteso la colonizzazione dei territori
Nella convinzione che in questo modo alla fine si sarebbe trovato in una posizione negoziale più forte
E dall'altra parte i palestinesi aveva coltivato l'idea che attraverso l'intifada attraverso l'uso dalla violenza avrebbero conquistato loro una posizione negoziale più forte
A mio giudizio questa impostazione graduale va rovesciata
E ci si deve porre l'obiettivo di arrivare ad un accordo di pace no ad un processo di pace
Processi di pace si pongono
Quindi espressione confusa
Ci vuole un accordo
Ci vuole un accordo che affronti le questioni più controverse
E poi ci vuole un impegno della comunità internazionale per garantire questo corto
E vorrei persino aggiungere che i fondamenti di questo accordo sono già scritti
Perché se sono stati raccolti
In un interessante volume di documentazione
Il trattato di pace di Ginevra
Un gruppo di volonterosi da una parte e dall'altra hanno scritto qualche anno fa
I i famosi parametri di Clinton gli accordi di Tata insomma sessi raccogliere se si se si legge questo volumetto diciamo di letteratura comparata diciamo
Uno si rende conto che i fondamenti di un possibile accordo sono scritti
Le ipotesi sono tutte scritte
Non c'è neanche molto da studiare
Compresa una ragionevole l'ipotesi di swap di territorio diciamo tra una parte delle colonie più contigue al territorio di Israele e
Altri territori che Israele potrebbe dare in cambio dei palestinesi rispetto ai confini del sessantasei queste ipotesi sono scritti ed è arrivato il momento che la comunità internazionale accompagni paterna mente palestinesi e israeliani ad un tavolo perché si mettano d'accordo
E perché finisca un conflitto che non possiamo più permette città
Vorrei essere egoista da questo punto di vista questo conflitto oramai ha un costo troppo alto per noi per l'Europa per la nostra sicurezza
Perché noi possiamo consentirci che continui in modo indefinito
Per cui io credo che è arrivato il momento di una forte iniziativa internazionale
Speriamo che zio palla più forte a Bush perché
No c'è tempo Fammoni veramente io io spero che parlino con chiarezza gli elettori americani per poi io vedremo
La vuole pure ringraziare per l'assoluta senza qua cerco di farlo in italiano
Io volevo chiederle la costrizione a pale di un maggior sulla gravità nell'ambito di l'immigrazione l'ha parlato delle frontiere il pure delle delle sfide che peso non dell'esterno sull'Unione
A purtroppo però abbiamo visto anche a recentemente datata ampere in Finlandia che questa solidarietà
Che ci manca ancora commuove della il futuro in questo ambito in questo campo di di a la contro le dei fronti agli esteri a anche perché questo Italia in questo momento è un problema abbastanza grave insomma grazie
Prendiamo anche l'altra domanda
Sì qui al centro nel fondo
Anch'io cercherò di fare la domanda in intramoenia cambiamo argomento un po'ministro lanciare ferito al suo tempo nel nel paramento europeo
Nella tento di una nascita di un partito teme tattico in Italia
Il gruppo di dai socialisti nel Parlamento sarebbe capace di di fare entrare i
Ex esponenti della Margherita
Sapere capaci di di farla senza fare arrabbiare i alcuni membri del suo partito
Cosa significherebbe un un cambiamento di di tale natura per chi in Europa
Vuole rimanere fedeli
Al significato le socialismo
Già esistenti nel nome del gruppo
Una terza domanda
Sì io la faccio avevano perché sono italiano solista
Dunque vorrei tornare un attimo indietro la domanda che ha fatto il ragazzo albanese ha chiesto del rapporto con l'Islam ora partendo da una mia particolare convinzione che non credo sinceramente che il primo nemico dell'Occidente Damon generale sia fondamentalismo turismo quanto credo che sia la povertà al di là di questa considerazione Fini comunque da questa vorrei partire
Per parlare poi di un prema quindi un poco più basso diciamo nel rapporto con l'Islam che quello fra Paesi ricchi e Paesi poveri che anche se ci sono Paesi emergenti esistono i poveri del mondo e diciamo noi non siamo esponente di questa categoria
Da questo punto di vista l'Europa si trova ai serramenti è terra di confine molto più degli Stati Uniti probabilmente si polista Seti confino direttamente o in Messico l'Europa e molto più esposta diciamo l'Italia in particolare e quindi finisco subito prelevate spunto a domanda del del collega prima
Abbiamo lei ha detto dobbiamo a a cogliere tutti
E chi viene deve avere i diritti sostanzialmente i doveri ed è una un punto sul quale mi trovo d'accordo mi trovo in disaccordo e vuole sapere il suo parere in merito Circati centri di permanenza temporanea e il rapporto diciamo con chi arriva in Italia
Chiamiamoli o su se hanno a sono già tante essi
Ma in me però la prima sul controllo delle frontiere esterne e la domanda sui centri di permanenza temporanea solo un Polo collega sono confinanti quindi si possono esporre corrispondere
Ma
Io non ho detto che dobbiamo accogliere tutti perché questo
Detto che
Ho detto che noi non dobbiamo fare discriminazioni sulla base delle delle delle convinzioni religiose delle fedi religiose sulla base delle dell'origine etnica
Delle persone che vogliono venire nel nostro Paese che dobbiamo accoglierli nella misura delle nostre possibilità
Noi siamo anche favorevoli non solo siamo favorevoli abbiamo rivisto in aumento e quote per l'immigrazione non è una teoria una decisione un decreto che apre il Governo ha preso una serie di decisioni che vanno nel senso di un'apertura del nostro Paese
Per esempio abbiamo immediatamente rimosso il regime temporaneo per i cittadini provenienti dai paesi europei dell'allargamento
Non avevamo un contingentamento l'abbiamo rimosso aprendoci alla libera circolazione di questi cittadini
Abbiamo elevato le quote per l'immigrazione extracomunitaria ma non perché siamo buoni
Siamo anche buoni ma non era questa la motivazione ma perché abbiamo constatato che il nostro Paese ha bisogno sauditi
Ha bisogno di questi di questi nuovi cittadini italiani ne ha bisogno la nostra economia non ci sono riprese e una politica di restringimento dell'immigrazione ha prodotto come unico effetto un aumento a dismisura l'immigrazione clandestina
Perché è evidente che
Siccome noi abbiamo una relativa illimitata capacità di controllare le nostre frontiere se questo Paese ha bisogno di immigrati se non li fa venire legalmente arrivano illegalmente c'è chi provvede a tuttavia illegalmente
E tuttavia si lavora non so io penso che tra da se noi consideriamo soltanto due aspetti della realtà del nostro Paese speciale il lavoro agricolo
Tanta parte del Paese ma soprattutto nel Mezzogiorno
Ho l'equilibrio delle nostre famiglie l'assistenza verso i più anziani se improvvisamente andassero via dall'Italia tutti gli immigrati clandestini credo che sia presente un problema sociale ingovernabile
Siamo al quale il ruolo che giocano le cosiddette badanti dice quindi
In realtà verso l'immigrazione si è fatto una politica mio
Il responsabile doppia che da una parte si è utilizzato lo spettro dell'immigrazione per
Alimentare un lo spirito xenofobo e dall'altra parte si ha di fatto consentito l'immigrazione clandestina salvo di tanto in tanto fare una sanatoria ecco
Noi dobbiamo uscire da questa doppiezza
Cercare di fare una politica che riconoscendo i diritti degli immigrati attivi anche un'immigrazione di qualità
Vogliamo anche stiamo anche discutendo di riorganizzare le nostre strutture per i visti eccetera di far funzionare
Nei nostri consolati una sorta di di non soltanto di allargare le maglie perché viene in Italia per ragioni di studio o perché lavora tre società eccetera ma anche di far funzionare una sorta di avamposti degli uffici del lavoro diciamo in modo che chi viene in Italia ci venga anche con un profilo professionale con
Con un cittadino normale uno che si scrive ad una lista
Di Collocamento all'estero per venire a lavorare in Italia che facilita anche il suo inserimento professionale eccetera
Quindi stiamo cercando di riformare non solo le nostre leggi ma anche le nostre strutture ci vorrà un po'per fare una politica dell'immigrazione più ragionevole più umana
Io credo che
Detto questo
Il problema nei confronti degli immigrati clandestini
Noi sappiamo benissimo purtroppo quali sono stati gli abusi gli scandali dei di alcuni centri divieti permanenza temporanea
E sicuramente non possiamo tollerare abusi o violenze eccetera tuttavia il problema di come noi affrontiamo
Fatto che arrivano gli immigrati clandestini
E si deve controllare anche a tutela dei loro diritti
Se sono in se sono immigrati clandestini che possono essere riaccompagnati nel paese di origine
O se sono rifugiati che hanno diritto ad essere accolti nel nostro Paese perché vengono da Paesi nei confronti dei quali esistono diciamo da questo punto di vista ragioni fondate per dare asilo eccetera
Il problema di di di dove queste persone aspettano diciamo questi accertamenti esiste
Perché l'alternativa quale o noi li riportiamo in mare ma questo non si può fare non lo vogliamo fare oppure consentiamo rientrare liberamente nel nostro Paese ma allora questo è diciamo un messaggio che a mio giudizio avrebbe determinerebbe un effetto di rigetto nell'opinione pubblica non non sostenibile quindi
Stiamo verificando che questo avvenga in modo umano attraverso forme di accoglienza che non che non abbiano carattere di violenza di umiliazione delle persone eccetera però questo problema esiste
E allo stato delle cose da parte dei proponenti dissi abolire semplicemente i centri di permanenza temporanea non sono venute proposte persuasive per risolvere il problema
Che esiste e non è e non è a mio giudizio aggirate
Vorrei dire però che
Sul tema del controllo delle frontiere esterne noi stiamo facendo dei notevoli progressi nel senso di una cooperazione europea
Trovo interessante la missione Frontex alle Canarie che possano anche perché
è abbastanza così esemplare significativa stiamo lavorando per affrontare insieme il problema del Mediterraneo
Diciamo meridionale noi abbiamo questo questo movimento migratorio che viene
Dalla Libia Kim parte veniva dalla Tunisia eccetera e chi è
Un enorme e tragico problema perché noi affrontiamo questa questione soltanto in termini di controllo delle frontiere
Io credo che forse dovremmo porci il problema della delle norme dramma umano ecco insomma io non avrei mai pensato diciamo che nel ventunesimo secolo il Mediterraneo torna se ad essere il luogo di una tragedia di massa come quella che noi stiamo vivendo modo largamente inconsapevole non sappiamo quante vite umane si sono perdute in questi anni
Prima nel canale di Otranto e adesso nel canale di Sicilia fra l'Africa Lampedusa eccetera
Ma si tratta di una enorme tragedia rispetto alla quale molti dei dei drammi di cui ci occupiamo sono delle mezzi per quantità di vite umane
E se noi poi consideriamo diciamo che quello che avviene prima
Perché carta grande massa di donne e di uomini di bambini vengono dall'Africa subsahariana prima di venire a morire nel Mediterraneo una parte di loro muore nel deserto
Io ho avuto delle descrizioni da parte dei colleghi libici per esempio di che cosa è nel deserto cosa c'è nel deserto di cimitero sotto il cielo diciamo beh io credo che noi siamo di fronte ad un'enorme tragedia
E rispetta questa enorme tragedia credo l'Europa abbia fatto molto poco perché qui è evidente che una una questione di questo tipo la si può governare
Non a valle cioè col pattugliamento delle coste
Essere governata a monte attraverso un grande programma di cooperazione con i Paesi africani se voi pensate che non si riunisce un summit euro africano dal due mila
Questo ci mostra davvero Buconero nella politica esterna dell'Europa
Perché non c'è il minimo dubbio che la responsabilità dell'Europa nei confronti dell'Africa una delle grandi responsabilità che non gli abbia una delle grandi responsabilità che noi abbiamo
Scusate
Le cose della politica italiana
Te però lo stesso ma questo non risponde
Quindi io credo che
Non c'è soltanto un problema di controllo delle frontiere c'è un problema di politiche che noi dobbiamo fare con i Paesi di provenienza per il governo comune di questi grandi flussi migratori
Finalmente qualcosa si sta muovendo solo avremo proprio una riunione Euro-Africana sui problemi delle migrazioni
Lavoriamo per arrivare ad un nuovo vertice Euro africano però io considero davvero questa una
Non più o non credo che questo sia un grande il primo il cuore del problema qui non è il rapporto Islanda uccide
L'Africa
Io non li identifichi Erei la questione del rapporto con l'Islam non la non la leggerei nella chiave del rapporto ricchi poveri
Sono più complesse
Meno fondamentalismo islamico e un è un fenomeno legato alla povertà
Io starei attento da questo punto di vista cioè ad una lettura soltanto sociale del conflitto c'è un conflitto ideologico e i guai a non vedere la dimensione del
Diciamo il rischio ideologico totalitario legato al al fondamentalismo
I quali i protagonisti fra l'altro di questi movimenti sono persone ricchissime oltretutto diciamo dal punto di vista personale
Non è un movimento di poveri movimento totalitario ed è un movimento totalitario che non a caso ha rivolto la sua violenza
Moltissimo anche sul mondo islamico prima di arrivare a colpire l'Occidente perché io
Credo che forse se uno va in Algeria si rende conto che prima delle Twin Towers il fondamentalismo islamico ha ucciso duecento mila algerini diciamo ecco quindi è un errore secondo me sottovalutare la specificità e la portata della sfida fondamentalista
Ed è un errore attribuire quella quel tipo di la risposta
è un vecchio errore dell'Occidente e quello di darsi non abbiamo tantissime colpe ma a volte facciamo nero di darci tutte le curve diciamo ecco colpa nostra perché siamo ricchi non è così c'è qualcosa troppo
Il che non toglie naturalmente che noi dobbiamo combattere la povertà e soprattutto dobbiamo a dire una politica verso l'Africa che non abbiamo avuto in questi anni e credo che la piega drammatica che hanno preso i flussi migratori anche il frutto di questa mancanza di politica
Sul Partito Democratico
Tema di io credo che questo la mia personale opinione che socialismo europeo dovrebbe aprirsi
E cercare di dare vita in Europa ad una Alleanza riformista progressista capace di andare oltre i confini tradizionali del socialismo
In fondo i conservatori lo hanno saputo fare e hanno trasformato il Partito popolare in un blocco conservatore nel quale oggi si riconoscono anche forze politiche che nulla hanno a che vedere con la tradizione del popolarismo europeo
Basta pensare ai conservatori britannici o Forza Italia
In questo il socialismo europeo è rimasto più chiuso
In questi anni
è un problema che del cui quali io sono con non è una convinzione diciamo strumentale e legata questa fax
Cinque anni fa Giuliano Amato ed io scrivemmo una lettera aperta al Partito socialista europeo molto un manifesto diciamo
Hanno ancora non c'era nessuno voleva fare il partito democratico in Italia sostenendo questa tesi
E che fu anche oggetto di un dibattito eccetera eccetera
Anche di reazioni negative a Giuliano Amato costò per esempio la boccia tout-court trattandosi Candido alla presidenza del partito socialista europeo secondo me
Nel senso che quella lettera aveva suscitato anche tante reazioni così tradizionalisti che
Però io resto convinto che il socialismo europeo dovrebbe aprirsi
A nuove correnti riformista e progressista e forse la nascita del Partito Democratico in Italia può essere l'occasione per aprirsi aprissimo significa rinunciare ai valori del socialismo
Significa però riconoscere che quegli stessi valori di eguaglianza e giustizia sociale oggi appartengono anche ad altre famiglie
Di matrice cattolica cristiana ambientalista eccetera che pure non venendo dalla storia del socialismo tuttavia si riconoscono i valori comuni
E in più portano anche un'esperienza loro che arricchisce e che allarga l'orizzonte del socialismo europeo anche perché socialismo europeo ha sulle spalle la crisi c'è l'esaurirsi del modello socialdemocratico
E indubbiamente al e alla ricerca di nuovi ieri nuove esperienze d'altro canto se noi pensiamo agli anni che abbiamo alle spalle e tutta una ricerca di nuovi di ieri nuove esperienze diciamo
Dal New labour aperto alla cultura liberale fino a alla centralità dei diritti di cittadinanza di cui ci parla Zapatero insomma il socialismo è tutto un fiorire
Soprattutto nelle sue esperienze più vitali di una ricerca innovativa
Io credo che questa ricerche innovative anche l'esperienza italiana del partito democratico possa dare un contributo devo dire anche che mi fa piacere questo trovi in questo momento anche attenzione nel socialismo europeo non chiusura come dimostra anche il viaggio del presidente
Del PS Rasmussen
In Italia quindi è un dibattito che si è aperto io credo che possa aiutarci a da viene più coraggio ecco spingerci oltre frontiere tradizionali
Presidente grazie per concludere questa lunga bella discussione
Vorrei soltanto insomma una che qui all'Istituto abbiamo dei programmi molto sviluppati sulle migrazioni
Ma qualche volta anche con qualche bizzarria burocratica per esempio abbiamo un programma finanziato dall'Unione europea che secondo Frattini è stato molto importante anche per lui
Ma questo studio sulle migrazioni dal sud verso nord
Non include la Libia perché la Libia non essendo parte del siamo del processo di Barcellona
Esclusa che dal punto di visto sia scientifico che ho anche politico
è veramente una cosa assurda sul quale Frattini concordo in molto ma purtroppo non siamo ancora riusciti a superare questo questo vincolo puramente burocratico
Vorrei finalmente ringraziava di nuovo di aver dedicato molto tempo molto tempo nell'un'agenda così caricata
Posso soltanto dire appresto arrivederci e grazie