XVI° Mondial de la Publicité Francophone a Beirut : Interviste ai Protagonisti - Seconda Giornata -
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Beirut 24 novembre 2002 interviste a: Justin Dovoedo - Publicitaire Paris - France, Directeur - Cabinet de Communication Publicitaire - Agences et Cinéma en Afrique; Jves Boisset, Cineasta Francese autore del film: "Le Pantalon" ; José Pepe Abed detto "il Pirata di Byblos", Marinaio e Archeologo di fama per le sue scoperte nella città dei Fenici, Creatore di gioielli
Justin Dovoedo - Publicitaire Paris France, Directeur - Cabinet de Communication Publicitaire et Agences et Cinéma en Afrique
Jves Boisset - Cineasta Francese autore dei films: “Le Pantalon”
José Pepe Abed detto “il Pirata di Byblos”, Marinaio e Archeologo di fama per le sue scoperte nella città dei Fenici, Creatore di gioielli
CULTURA E SOCIETA’:
PROFILO
Lo sbarco di Pepe a Byblos sembra salvare il Patrimonio Mondiale dell’ Umanità tra sogno e realtà. VIVENDO “La Dolce Vita” Pepe Abed: un attore non come gli altri, un uomo che non ha mai bevuto né fumato in vita sua. E’ uno dei creatori di gioielli più importanti e famosi nel mondo, ha esposto a Parigi gioielli di inestimabile valore. E’ stato anche attore nel film ” La Grande Souterelle “. Ha ricevuto regali da grandi autori famosi della pittura contemporanea, come l’italiano Giampaolo Bianchi di Lucca. Sono passati da lui Capi di Stato e di Governo di tutto il mondo, grandi attori del cinema, come il suo amico Marlon Brando, Brigitte Bardot e tanti altri. E’ un sub, ed ha scoperto importanti tesori dei fenici: terrecotte, anfore(antiche 3000 anni ), vassoi, monete d’oro, d’argento, sculture di pietre e di bronzo, rame e statuine. La vita di Pepe riflette il ceto medio-alto del Libano moderno. Con “Byblos Fishing Club” che ha fondato negli anni ‘60, era il frequentatore degli europei (glitterati ) Pepe e’ il consorte seducente delle “Stars” del cinema. Adesso con i suoi 85 anni la sua gioia di vivere è qui a darci una lezione di vita. Si diverte a nuotare alla profondità di 400 metri ogni giorno nelle acque fenice della Città di Byblos che ha 7000 anni di storia, oggi erede del Patrimonio Culturale mondiale (UNESCO). E’ diventato un mito per l’umanità, andare in Libano senza conoscere Pepe a Byblos e’ come passare la propria luna di miele con un enuco, diceva Eric Hahn,nell’agosto del 1968.Usa dire spesso che “mon capitale c’est pas l’argent ” ( il mio capitale non sono i soldi ). Pepe è l’uomo dai mille volti, può assumere le sembianze di un attore, di un Comandante della Marina, di un uomo ricco, di un uomo modesto e umile, generoso a tutti gli effetti. Il segreto di Abed per i tesori (rovine) del mondo dei fenici, che risale dalla notte dei tempi, e delle belle donne di una volta, fanno ormai parte della sua nostalgia; nei suoi ricordi era un gran bel uomo, corteggiato da ogni parte, sia per il suo fascino, che per i suoi passi di tango, che non aveva niente a che vedere con l’ uomo ricco, che è tuttora.Ricorda sempre il suo primo amore, l’attrice Eva Gardner, che tra altro lo ha spinto ad andarsene, alla ricerca di altri orizzonti, così come oggi nella sua casa scavata nei meravigliosi resti dei fenici, ha fatto un luogo di storia, un monumento per l’umanità intera. Il mare è come un museo per lui, è l’uomo mattutino, che raccoglie sulle spiagge dell’antica “Tyr”, a Byblos (la più antica terra del mondo), molti oggetti di terracotta, di statue (statua di “Bacchus” Bacco), statuine di bronzo, di argilla anfore, piombo, terra tritata, queste “paillettes” delle civiltà antiche, per presentarle, utilizza altre pesche miracolose, statue e anfore fenice, maschere persiane, terracotta dell’epoca ellenistica.Il profumo della leggenda serve da tramite, tra il passato e il presente. Questi oggetti raccontano da soli oggi la storia dei fenici attraverso le civilizzazioni, e nei tempi della Bibbia. Sono esposti a Byblos. Era come un sogno per lui diceva, vivere fra la natura, il mare e il suo patrimonio. Oggi vive con molto orgoglio e comodità.
CHI E’ PEPE !
Almeno che non sia così!! Pepe Abed, un personaggio direttamente uscito da un romanzo di Blaise Cendrars. Pepe Abed, il ” libanese messicano” al tempo i suoi amici non lo chiamavano ancora il “Gioielliere della luna ” o il “Pirata di Byblos”. Questo personaggio vale la pena di essere presentato con qualche dettaglio. La prima parte della sua vita, la passa in Messico, dove la sua famiglia risiede. Per più di venti anni, ha percorso tutti gli oceani del globo, al fianco del suo cugino il ricchissimo Miguel Abed, con il quale ha legato una perfetta e burrascosa amicizia. Malgrado l’avventura, le spedizioni in lussuose automobili, i mari percorsi su un “Yacht” sontuoso, il gusto dell’indipendenza finisce per aver la meglio su di lui.Pepe decide di lasciare il suo cugino, e da quel momento, divenne operaio tessile,venditore di tessuti, autista d’autobus,conduttore di mezzi pesanti, animatore di serate nelle piazze. Nel 1948 raggiunge la culla della famiglia e viene ad istallarsi a Beirut con tutto il suo bagaglio la sua rabbia di vivere, il suo spirito creativo, la sua ambizione e il suo coraggio.Questo figlio di gioielliere, dall’infanzia innamorato del mare, viene a trovare qui la soddisfazione delle sue due passioni. Si installa a Souk- Tawile, Bab Edriss, un laboratorio nel quale crea dei bei gioielli originali, che attraggono una clientela femminile sensibile al suo fascino, certo è che è un uomo che ama le donne . Il suo talento, la sua gioia di vivere, la sua fantasia gli valgono anche numerose amicizie maschili. Dunque, crea dei bei gioielli ed ottiene un grande successo. Ma non può rimanere delle ore intere nella sua bigiotteria, ama l’animazione, l’imprevisto, l’ inatteso.Così decide di fondare un club di amici nel suo “Atelier”, situato a cento metri dalla bigiotteria. In una vecchia casa libanese al primo piano. In uno spazio di tre metri su due il primo, il primissimo club ha visto il giorno in quel paese.Con i suoi amici libanesi che hanno vissuto come lui molti anni in Messico, fonda il “Mexique- Club” , questo club ha ben sentito la sua piccola nota originale, con Pepe non ci si può attendere altra cosa. Per entrare a far parte del “Mexique Club” come membro, bisogna fare un “exploit” , ma quale exploit! Molto naturalmente bisogna rubare un oggetto e il cosi detto oggetto deve servire alla decorazione del club. I Membri del club si riuniscono tutti a pranzo ogni giovedì.Essi devono mettere la loro immaginazione in marcia e tornare, ogni settimana, con il bottino che hanno fatto sparire abilmente a qualche socio del club.
L’oggetto rubato e’ appeso al muro con il nome del ladro, il risultato è straordinario. Un giovedì la moglie di un socio fondatore del club interroga il marito: “Caro, questo quadro appeso al muro è simile a quello appeso a casa nostra”, ed il marito risponde “sì cara, è il nostro!!” di fronte alla notorietà del Mexique-Club, Pepe ed i suoi amici decidono di andare avanti, chiedono a Pepe di creare altri “Clubs” e così con la testa piena di progetti, realizza con la genialità e l’immaginazione che gli riconosciamo, una delle più belle spiagge di Beirut nel 1955, l’ “Acapulco Beach” e poi verranno un night club “Le Bacchus” a Beirut, il “Fishing Club” a Byblos, l‘“Admiral Club” a Tyr e la “Hacienda de Pepe” a Amchit(Nord-Byblos). Queste attrazioni turistiche hanno inciso nella memoria dei visitatori il “Souvenir” più poetico del circuito turistico libanese.
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