Kossovo: il silenzio dell'informazione, la possibile azione diplomatica dell'Italia e dell'Unione Europea

Parliamo di Kosovo siamo con Maria Carla Biavati chiara membro della campagna per una soluzione non violenta in Kosovo dunque come come campagna appunto per una soluzione non violenta e coso che siete già stati il venti marzo in Kosovo e ora siete in procinto di ritornare la situazione sta degenerando oppure cosa ecco un po'il punto
Allora la situazione sta diciamo così cambiando in maniera rapidissima
Noi crediamo
Delle situazione da pre guerra se non Hertha e in alcune zone della regione dove purtroppo è intervenuto anche l'esercito jugoslavo soprattutto nelle zone di confine con l'Albania e quindi l'uso di mezzi pesanti nuove vittime la situazione veramente in un momento di crisi al culto ecco e anche le notizie che arrivano in questi giorni
Sugli scontri nel villaggio di può note Vacca a quattro chilometri dalla dal confine albanese sono decisamente contrapposte secondo quella ufficiale le fonti serbe quindi le forze di polizia avrebbero circondato isolato un gruppo di uomini nell'esercito dell'Esercito di liberazione che attaccano la popolazione civile mentre invece secondo la lega democratica del popolo il maggior gruppo politico degli albanesi in Kosovo quello guidato dava da Rugova gli scontri a Panorama son stati scatenati dalle forze di polizia serbe per una pulizia etnica ecco due
Versioni opposte e quindi
Non si sa poi e cosa accade realmente certa infatti non come campane
Ma Kosovo denunciamo questa situazione di fatto sulla stampa che purtroppo si prendono una serie di fonti ufficiali e ufficiose ma non c'è nessun commento che possano essere esaustivo della situazione non è seguita in maniera con diciamo continua ci sono delle notizie frammentarie su alcuni giornali a giorni alterni purtroppo invece bisognerebbe data la gravità della situazione e l'importanza
Della zona nello scacchiere balcanico a vere come cittadini poter fruire di informazioni coerenti corrette che possono dare un quadro delegò
Versi della situazione ecco noi lamentiamo molto di questo diciamo atteggiamento dei gli organi di stampa ecco perché c'è questo silenzio
La stampa bene o male insomma il Kosovo l'Albania suo vicini potrebbero arrivare dei profughi già eccellono che dice accogliamo e profughi c'è la stessa Albania che comunque parla di un rischio della di una guerra che può esserci vent'situazione grave Elvis
Cina e come mai questo silenzio ecco questo è una domanda da porsi in maniera seria perché appunto non ci sono informazioni corrette come invece quando o con la situazione in Bosnia degenerata rapidamente si sono fatte noi ci domandiamo se non sia perché la popolazione albanese a tutta una serie di stereotipi Carla sta Ampa italiana per cui era una situazione di serie B da trattare con concerto di diciamo distacco o quanto meno non con una pertinenza come l'importanza dello scacchiere richiederebbe appunto e poi il Governo italiano è comunque che la comunità europea a questo punto che ruolo dovrebbe giocare potrebbe avrebbe potuto giocare perché sono otto anni dal novanta che la situazione di apartheid della popolazione al novantadue per cento al bene ESE della regione richiede Eva purtroppo noi abbiamo sperato fino all'ultimo che il Gruppo di Contatto potesse evitare una degenerazione inverse la situazione sta prendendo un piede guerresco come furti avviene è da diversi giorni nel
Con le zone del Paese e già alcune fonti accreditate ipotizzano divisioni posto belliche della regione quindi si potrebbe intervenire ancora in extremis cercando di e a dire un tavolo di trattative per una discussione però purtroppo quello che fino a venti giorni fa era possibile cioè chiedere alle leadership delle due parti di riunirsi per delle trattative oggi sembra impossibile perché non la situazione di guerra aperta
Ovviamente la leadership albanese del presidente Rugova rifiuta qualsiasi tipo di trattativa se non viene nobilitata a livello militare parte della zona per cui per adesso se non c'è no l'imposizione da parte delle truppe di Belgrado e dell'Esercito di liberazione albanese entrambi a deporre le armi una trattativa seria è impossibile ecco
Rugova è ancora comunque il il leader
Del della della della è ancora un leader forte comunque
Allora noi siamo stati il venti marzo ma ovviamente in Kosovo a Pristina e anche in altre zone a monitorare le elezioni clandestine che hanno avuto luogo domenica ventidue marzo
Noi siamo stati stupiti perché sapevamo di profonde scissione all'interno della leadership politica albanese stupiti perché la popolazione laddove non aveva diciamo più una fiducia forte N e le strategie politiche dei partiti però riponeva una profonda fiducia nella figura del Presidente quindi quello che coagulata molto l'elettorato era questo candidato a lista unica nome unica che era un po'ha diciamo così stupro paziente però la popolazione di buon grado anche ragazzi o persone impegnate in partiti che invitavano al boicottaggio elettorale hanno partecipato nonostante l'invito del propri membri di partito delle proprie su cessione studentesca hanno partecipato nonostante tutto per la rielezione del presidente quindi direi che ancora la figura del presidente rogo
Ah va ha un forte impatto sulle decisione sulla scelta popolare albanese del Kosovo ecco c'è anche un'altra posizione quella di De ma
Ah sì che richiede invece che un'indipendenza tu cura una ha un'autonomia amministrativa e che probabilmente anche con delle pressioni esterne invece questa si potrebbe ottenere si cioè
Le posizioni di De Masi sebbene o più oltranziste a parole sono poi più morbida nei confronti delle situazioni geopolitiche che si dovrebbero verificare in un futuro probabilmente sono le più aggredibili a livello di trattativa ma come ripeto nella situazione odierna con delle situazioni di guerra sul territorio è improponibile a mettere a tavolino per una trattativa le persone diciamo così albanesi e del del Gruppo di contatto che era stato indetto da presidente Rugova all'indomani delle elezioni finché ci sarà una situazione di combattimenti con l'esercito con il volto delle forze di polizia speciale la chiusura in cordoni i di popolazioni trova fughe interne il non
Parla non
Diciamo per missione di monitoraggio da parte di organizzazioni non governative ma anche della Croce Rossa di Medici senza frontiere delle condizione appunto della dei civili locali
Nelle zone dei combattimenti sarà impossibile a dire alcuna trattativa seria bisogna assolutamente permettere che si possa monitorare la situazione
E capire che tipo di bisogna non la popolazione locale sottoposte a questi bombardamenti a questi cannoneggiamenti sì questo un po'però il ruolo della della Croce Rossa che al momento che esploderà carta
Sul campo però ancora diciamo probabilmente non è esplosa anche perché se forse esplode davvero lì nel Kosovo sia poi tutte le la i paesi circostanti dalla Macedonia Albania che potrebbero
Entrare in questo questa escalation poi certa infatti è proprio l'importanza del quadro di contorno che è veramente
Enorme perché se si pensa che la Macedonia a un governo diciamo così straziato da di divisioni fortissime la minoranza albanese con delle istanze fortissime che viene diciamo trattenuta continuamente da trattative interne e che però ormai preme fortemente su questo sulla debolezza del quadro tra la grezza la Turchia che si fronteggiano quel contenzioso per Cipro con la Bulgaria che essa stessa per la Macedonia a ha una particolare visione politica la zona del Montenegro che sempre più insofferente delle sanzioni e del tipo di politica di Belgrado per la i lo Slavia le zone dell'Albania del nord che è divisa da quella delle strategie politiche del leadership Haldane ESE che sono diciamo così quelle dei socialisti che sono invise ai clan forti dell'Albania del Nord del clan Berisha Hay con tutte queste frammentazioni del quadro lasciano tre
Pensare a la possibilità di una spanna essi di un'escalation incredibile se scoppiasse apertamente una guerra di comunque c'è anche a questo punto la Farnesina Dini cioè il gruppo di di
I di contatto fra l'altro è l'asse chiamiamolo così italo russo
Che ha proposto o degli incentivi o o al contrario del delle sanzioni economiche Franco il il discorso degli incentivi e quindi di un riconoscimento anche della Jugoslavia
Nella Comunità europea potrebbe essere invece questo un modo per sbloccare un po'la situazione
Dipende da che tipo di trattative verranno indette per incentivare o scoraggiare
Questo tipo di strategia perché adesso la situazione sta un po'apprendendo la ma hanno cioè dal punto di vista Esterno vedere le azioni della leadership di Mila OSCE vis della leadership più due slava stavo dicendo che però Fichte una decisione ONU People Ca'
Sono contraddittorie da un lato avevano indetto questo implementazione di accordi sulla scuola che sono stati poi smentiti dalle ultime beffarde affermazioni
Del dire a un gruppo di contatto che però veniva sconfessato dall'elezione all'interno del gruppo di contatto di personaggi dell'estrema destra
Jugoslava cioè ci sono delle contraddittorietà che non permettono di ben sperare su una fa attività di questi colloqui che dovrebbero poter essere diciamo così ottenuti con apre top o l'incentivazione oppure la la diciamo così la dissuasione con le misure internazionale purtroppo c'è da dire e anche che la il Gruppo di contatto a delle strategie che non sono completamente convergenti dalle dichiarazioni del nostro ministro degli Esteri
Fatte quando era in visita a Mosca si è saputo che c'era un sostegno pieno del tipo di politica che Mosca avrebbe attuato sullo scacchiere balcanico nella zona della Serbia mentre invece altre dichiarazioni fatte da altri membri del gruppo di contatto erano profondamente diverso diciamo così la Germania
Alla Spagna e anche l'Inghilterra hanno parlato in maniera diversa poggiando più una linea diciamo così decisionista americana
E quindi si suppone che ci siano delle forti pressioni divergenti che impediscono
Una mano forte laddove si ci vorrebbe e poi anche rapida grazie ringraziamo e ricordiamo che eravamo con Maria Carla Biavati membro dalla campagna per una soluzione non violenta in Kosovo da Bologna Donatella Poretti per radio radicale