"Le Regioni nel nuovo ordinamento della comunicazione" convegno organizzato dal Comitato Regionale per il Servizio Radiotelevisivo della Toscana e dalla Regione Toscana presso la Sala del Gonfalone del Consiglio regionale della Toscana in Via Cavour 2

Io
Desidero ringraziare tutti quelli che hanno colto il nostro inviso e che insieme perché presenze già possiamo constatare
Offriranno un contributo importante al nostro lavoro
Porgo il benvenuto del Comitato radiotelevisivo della Regione Toscana
Il presidente del consiglio regionale professor Passaleva che avrebbe dovuto aprire i nostri lavori
Mi ha pregato di scusarmi per la sua assenza di questa mattina
Dovuto ad altri impegni importanti è assicurato sarà comunque presente nel pomeriggio nella fase conclusiva del nostro incontro
Consentitemi di esporre molto brevemente
Le ragioni che hanno indotto il comitato regionale radiotelevisivo dalla Toscana a convocare l'incontro di oggi
La legge duecentoquarantanove del novantasette che ha istituito l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni emigrazione offre nuove possibilità di intervento regionale
Nel sistema radio radiotelevisivo dell'editoria e delle telecomunicazioni
Ma si tratta di possibilità tutte da costruire
Perché la nuova legge ne afferma il principio ma per quanto riguarda l'espletamento delle concrete funzioni regionali
Nel nuovo sistema la legge duecentoquarantadue non è molto più incisiva di quanto lo sia stata la legge duecentoventitré del mille novecentonovanta
è nostra opinione che la definizione della trasmissione di poteri di controllo alle regioni
Costituiscano una strada obbligata anche per il buon funzionamento dell'autorità delle garanzie
Che si trova con compiti enormemente accresciuti rispetto a quelli che erano affidati al garante per l'editoria
Compiti che possono essere assolti
Più facilmente con l'ausilio delle regioni nei territori di loro competenza
C'è quindi un processo da costruire
I cui protagonisti sono insieme l'autorità il Governo il Parlamento i consigli delle giunte regionali e anche i comitati regionali radiotelevisivi
Devo dire che partiamo in ritardo e senza ancora certezze visibili all'immediato orizzonte
Perché
è il ritardo ancora tra l'altro l'iter legislativo
Della legge che tra l'altro definisce la sistemazione della radio televisione locale
Perché è ancora in discussione
Alla ottava Commissione del Senato che è poi PIL pure il suo punto di partenza non quello d'arrivo
Come spunti sappiano autorizzare è stata istituita in ritardo
Rispetto a quanto era previsto dalla legge
Il ministero delle Poste
Si è impegnato sui siti per le antenne radiotelevisive ma devo dire malgrado molte le espressioni di volontà politica non si è trovato voi
In un rapporto costruttivo con l'insieme delle regioni
Queste ultime dal canto loro non hanno fatto finora mostrati essere davvero interessate
Alla definizione dei loro reali poteri nel territorio di competenza e di premere per ottenerlo perché così come hanno fatto durante la lunga discussione
Che ha proceduto il varo della legge duecentoquaranta nuova quarantanove sono ancora impegnate esclusivamente o quasi esclusivamente nel nel loro rapporto con il servizio pubblico radiotelevisivo
Che è certo è cosa di grande importanza anche nulla consideriamo sale tant'è che ha vi abbiamo dedicato una parte del nostro incontro di oggi
Ma non è certamente esaustiva degli obblighi e delle potenzialità delle regioni
E non copre lo spazio che può aprirsi con l'attuazione della legge e con il funzionamento dell'autorità per nuovi sistemi radio televisivi regionali e locali
Il coordinamento nazionale dei commi satira regionali radiotelevisivi approvato a disegnare un quadro di possibili rapporti e competenze tra Regioni e autorizza presentando una prima ipotesi di funzionamento dei comitati regionali per le comunicazioni
Lo ha fatto per la ragione
Che la legge duecentoquarantanove attribuisce ai comitati radiotelevisivi
Regionali una funzione di supplenza inattesa della istituzione dei comitati regionali per le nomine per le comunicazioni voi troverete l'espressione di questa prima ipotesi nel documento vi è stato insieme ad altri consegnato e che fu votato il ventitré ottobre dello scorso anno
A Cagliari dal coordinamento nazionale
Dei Comitati radiotelevisivi
Devo dire però che nessuno degli organi regionali presidenze di giunte di consigli
Cui è stato invitato inviato ha dato segni di vita almeno per confermare di averlo ricevuto questo tanto per dire le cose come stanno
Però malgrado queste iniziale difficoltà non ci mancano volontà e speranze di poter affrontare insieme i problemi che comunque sono aperti che la richiedono soluzioni noi consideriamo quindi l'incontro di oggi l'avvio di un dibattito tra i diversi interessati
E siamo anche fiduciosi nella possibilità che ne escano i primi punti fermi comunemente riconosciuti come tali e meritevoli di essere sviluppati contiamo per questo
Sul contributo e certamente verrà offerto come fondamento giuridico per il lavoro di tutte le istituzioni interessate da parte delle università della Toscana cui appartengono i relatori principali al nostro convegno e che io ringrazio per aver accettato e per essere presenti stamattina
Cedo la parola al professor Cheli presidente dell'autorità
Che qui c'era qui nel giunto la nell'avviso c'è scritto Sherman io dico Presidente che previsti presse di era questa prima fase della mostra discusso
Grazie presidente leader
Tema che forma l'oggetto di questo incontro registra un processo che solo allo stato d'avvio un processo nuovo
Che sta mettendosi in movimento proprio in queste settimane e
Un processo che come ora ci ricordava il nostro presidente collegato all'attuazione della legge duecento quarantanove del settantasette
Una legge che ha tracciato le prime linee
Io disegno più generale di riassetto del sistema delle comunicazioni in Italia
Disegno che ora va completato e che dovrebbe essere completato se le cose seguano il loro corso con l'approvazione del disegno di legge mille centotrentotto chi attualmente all'esame del Senato questo secondo pezzo del disegno è essenziale per capire il primo e per dare un senso di marcia al processo così collega appunto all'attuazione della duecentoquarantanove la duecentoquarantanove e una legge
Che appunto comincia a essere rodata attraverso l'esperienza dell'istituzione di questa nuova autorità le caratteristiche di questa legge di cui ci rendiamo sempre più conto e che si tratta di una legge molto innovativa
Per certi aspetti vorrei dire d'avanguardia
è una legge innovativa prima di tutto perché registra un'inversione di tendenza rispetto alle tradizioni recitative italiani in tema di televisione di telecomunicazione
Queste tradizioni spingevano a regolare separatamente questi settori e spingevano verso una tipologia di normazione più rivolta al passato che al futuro lo abbiamo detto in tanti convegni la caratteristica della nostra normazione in materia di radio televisione ma anche di telecomunicazione era più
Costruita sul fatto di registrare eventi già avvenuti cioè precisazione rivolta al passato a registrare la realtà esistente pensate alla riforma
Radiotelevisiva il settantacinque la legge Mammì ancora di più ecco piuttosto che anticipare gli eventi in un settore dove diventi corrono con molta
Rapidità ecco questa legge duecentoquarantanove ha voluto invertire questa tendenza e ha voluto giocare d'anticipo sui fatti
è una legge molto proiettata in avanti su alcuni aspetti direi forse anche eccessivamente proiettata avanti perché investe su previsioni che ancora si dovranno in parte realizzare e verificare perciò un atto di coraggio del legislatore un'inversione di tendenza sulla tipologia normativa che ha caratterizzato questi settori e la la la seconda il secondo profilo innovativo che si collega al primo al fatto di aver voluto giocare d'anticipo sui fatti e la filosofia che ispira questa legge che tutti sappiamo alla filosofia della convergenza
Cioè la legge investe molto anzi Gregg investe tutto sul fatto che i processi oggi in corso che la legge vuole anticipare vanno in direzione della convergenza del sistema delle telecomunicazioni col sistema col sistema radiotelevisivo
La legge allora ha voluto giocare di anticipo costituendo un centro di governo unitario del sistema sul presupposto della convergenza di questi due settori
Per anticipare
Diciamo così attraverso la convergenza giuridica la convergenza del mercato economica la convergenza tecnologica
Nel fare questa operazione il legislatore italiano si è ispirato a quei sistemi e a quegli ordinamenti che già in passato avevano registrato questo processo avevano costruito le loro i loro ordinamenti su questo processo di convergenza primo di tutti gli Stati Uniti d'America che attraverso mezzi sì ha registrato questo processo fin dagli anni Trenta
Ma in particolar modo mi pare che la legge duecentoquarantanove sia ispirata no modello canadese e per quanto riguarda l'area europea modello finlandese al modello svizzero tutti i modelli fondati sul principio della convergenza e quesito
Ecco però l'aspetto diciamo più innovativo più coraggioso e anche più rischioso dalla legge italiana che mentre questi modelli che sono stati presi a punti di riferimento adottano una convergenza diciamo
Che è costruita su non stato d'avanzamento delle tecnologie possiamo dire tranne settanta anni ottanta tele comunicazione radio televisione il legislatore italiano proprio perché arrivato più tardi degli altri
Ha lanciato la palla più lontana e ha creato la convergenza tra quattro settori
Telecomunicazioni televisioni informati editoria ecco a questo punto siamo davanti a un modello che veramente molto innovativo
E che gli altri Paesi europei cominciano a a guardare con curiosità io ricevo continuamente
Richieste d'informazione richieste d'audizione richieste di incontro
Dalle varie autorità di regolazione europea e perché il massimo di convergenza che si realizzano in Europa tra due settori tutti mi chiedono come fare e già difficile la convergenza su due come fate a farla su quattro Enrico Marro italiane siamo contrari
Partiamo sempre per ultimo poi quando partiamo partiamo sul serio
Ecco queste allora sono le linee di questa Benigni e e innovative di questo progetto ora il Progetto per quel che riguarda il tema che oggi dobbiamo trattare e molto innovativo anche sul terreno dell'assetto dei poteri locali poteri regionali
Perché attraverso la trasformazione dei comitati regionali raggiungibili lei Co.Re.Com. Comitati della comunicazione
Sviluppa un processo parallelo in fatto di innovatività e di convergenza processo nazionale relativo alla costruzione dell'autorità cioè le competenze dei comitati regionali si allargano enormemente dall'aria radiotelevisiva
Il settore centrale
Della comunicazione
Il comma tredici dell'articolo uno traccia questi nuovi organi anche qui con certe audace istituzionale perché mi pare sia la prima volta nella storia
Istituzionale italiana che si creano organi di decentramento di un'autorità nazionale
Che questi cori sono almeno ora sentiremo cosa ci dicono i nostri esperti ma sono organi di decentramento funzionale dell'autorità ciò sono organi periferici dell'autorità ma vengono istituiti con legge regionale e attraverso una serie di criteri che vengono fissati d'intesa tra autorità e Regione per gioco
C'è un gioco di equilibri tra centro e periferia del tutto nuovo dal punto di vista proprio dell'impianto istituzionale anche questo
Si tratta di vedere come il processo si svolgerà è una scommessa abbastanza impegnativa e delicata che dovremo giocare anche sul piano proprio della costruzione
Istituzionale
Disegno che questa legge da in materia corre forme di poteri dei Co.Re.Com. anche questo è un disegno al prima bozza
La legge però prevede un percorso di cui ora si parlerà
Penso la relazione del professor Caretti
Questo percorso almeno alla prima lettura della legge non so poi quello che verrà fuori da questo dibattito questo credo sia la prima occasione in cui si discute di questo aspetto che è molto importante
è un percorso in tre città
I Co.Re.Com. devono essere istituiti con legge regionali per poter però fare leggi regionali io sottintendono che abbiamo sufficientemente grado di omogeneità data la natura della materia che si tratta bisogna definire degli indirizzi generali
Sulla costituzione dei Co.Re.Com. in materia di composizione
Criteri di selezione dei componenti incompatibilità finanziamento e così via
Allora le leggi regionali dovrebbero venire dopo la fissazione di questi criteri generali e i criteri generali la legge gli affida un intesa tra autorità e conferenza conferenza stato regioni dopodiché ecco indirizzi generali leggi si arriva al passaggio dell'assunzione dei poteri del Coreco
Ricorre come oltre a ereditare i poteri ma abbastanza a questo punto nel disegno marginale Comitati radiotelevisivi dovrebbero ereditare riassumere tutti quei poteri che qui vengono conferiti con delega attraverso il regolamento dell'Autorità stabilite anche questo d'intesa con la conferenza è stata e questa è la terza tappa del processo allora ci sono tre punti da approfondire come costruire il modello organizzativo dei pori con me che portino all'intesa autorità Conferenza Stato Regioni come articolare comunque in grado di
Diciamo
Flessibilità da regione a regione articolare le leggi istitutive e poi come arrivare come arrivare
Alle deleghe attraverso questo questo regolamento
Tutto questo dibattito inizia adesso io vorrei solo testimoniare che
L'autorità come veniva ricordata si è insediata solo il dieci marzo domani si compie i primi due mesi in questa fase e esclusivamente impegnata nella costruzione del proprio
Modello organizzativo non può ancora esercitare funzioni finché non giunge l'approvazione di questo modello organizzativo l'approvazione dovrebbe chiudersi entro maggio siamo arrivati a buon punto uno dei punti del disegno riguarda la struttura del decentramento cioè l'articolazione dell'autorità diciamo così nell'ambito nazionale
E noi abbiamo messo in parallelo due temi cioè la Rete dei Co.Re.Com. e il consiglio degli utenti poi sono i cui temi dell'articolazione su scala nazionale di questa autorità che altrimenti accumulerebbero troppo potere centralizzato un'altra caratteristica e novità di quest'autorità che forse ha troppi poteri almeno come si dice per lo meno a una quantità di poteri per anni rilevante e superiore alla media di potere che negli altri Paesi sono stati conferiti perciò anche questo è un elemento è un elemento di scommesse perciò noi siamo anche noi all'inizio di questa riflessione che si collega la definizione di lire
Dell'impianto organizzativo io credo che in questa ottica il convegno di oggi sia Dini almeno per me di straordinario interesse sia molto tempestivo perché potrebbe essere l'avvio di la definizione di questo modello periferico dell'autorità
Che potrebbe portare rapidamente alla definizione degli indirizzi per poi rispettare il termine di sei mesi per le leggi regionali perché le leggi regionali dovrebbero essere varate
Entro sei mesi dal nostro insediamento che significa entro l'inizio se non sbaglio
Marzo intrinseci
Perciò i templi cadenze sono abbastanza stretti i problemi da affrontare sono moltissimi
Penso che il contributo che oggi possiamo ascoltare sia decisivo allora come voi vedete dal programma stamattina sono previste tre relazioni
Una di carattere generale del professor Caretti una dedicata specificamente al tema Co.Re.Com.
Del professor Donati e una dedicata alla terza Ray alle alle nuove prospettive di riassetto della terza rete del servizio pubblico come rete senza pubblicità
Del dottor Bianchi allora la parola i tempi che sono conferiti ai relatori sono di mezz'ora ciascuno Acqui direi cerchiamo di rispettare questi tempi la parola al professor Caretti per la relazione l'elezione del nuovo ordinamento della comunicazione relazione generale
Grazie presidente
Il titolo della del mio intervento forse un po'pomposamente intitolato Relazione generale riguarda le regioni nel nuovo ordinamento della comunicazione
Quindi io mi occuperò del ruolo delle regioni
Intese come enti di governo certo ci sono i comitati regionali radiotelevisivi ma come dirò tra un momento credo che qui sia necessario
Introdurre qualche elemento di chiarezza in quello che mi pare un aspetto non privo di ambiguità
Nella disciplina del legge duecentoquarantanove voglio dire che forse è necessario tenere distinto il ruolo delle regioni come enti di governo locale da quelli che sono le funzioni dei comitati regionali
Radiotelevisivo nel senso che questo secondo aspetto a mio parere non può esaurire
Tutto ciò che si può dire sul ruolo delle regioni in questo settore intese le regioni come enti di governo
Allora parlando più in generale del ruolo delle regioni in questo settore la prima considerazione credo che vada fatta e che questo ruolo ha scontato
Per lunghi decenni due ipoteche la prima legata al ad una ragione di carattere giuridico costituzionale questo ruolo delle regioni in questo settore si è trovato frenato dal fatto che il settore dell'informazione o se volete la materia dell'informazione delle comunicazioni non è ricompreso negli elenchi costituzionali delle materie di competenza regionale e questo ha rappresentato un'ipotetica che fin dall'inizio ha pesato moltissimo sullo sviluppo di un ruolo alle delle regioni in questo settore la seconda ipoteche che ha condizionato il ruolo delle regioni
Ester rappresentata dal sopravvivenza anche qui per lunghi decenni dopo l'entrata in vigore della Costituzione
Di un modello di gestione a monopolio pubblico del servizio radiotelevisivo e cioè della conferma della riserva solo Allo stato e intendendosi per Stato solo gli organi centrali dello Stato
Del della gestione di questo servizio
Radiotelevisivo
Entrambe queste due ipoteche sono oggi venute meno e quindi il venir meno di queste due ipoteche all'Imperato il terreno
Da ogni pregiudiziale di ordine giuridico costituzionale
Sì che oggi si può guardare al ruolo delle regioni in questo settore
Con attribuendo a questo ruolo quanto meno delle potenzialità di sviluppo che in passato erano assolutamente inimmaginabili proprio per la permanenza di queste due ipoteche che di Oria Tarak ricorda
Allora io articolerò il mio discorso su tre punti il primo punto
Come sono venute meno queste due ipoteche che bioritmi ricordato secondo punto quali conseguenze il venir meno di queste due ipoteche ha prodotto sul piano della legislazione statale e regionale terzo punto quali prospettive il venir meno di queste due potete apre oggi sul futuro
Come sono venute meno queste due ipoteche che hanno pesato il passato così in maniera così rilevante sullo sviluppo del ruolo delle regioni
La prima ipoteche era quella più forte quella di carattere giuridico costituzionale le Regioni
Non sono competente in questa materia perché la materia è esclusa dal novero dei settori sui quali le Regioni possono intervenire con la loro legislazione con interventi autonomi
E
Questa
Impostazione fu fatta proprio subito dalla Corte costituzionale in urdu nelle prime sentenze in cui la Corte si occupa di monopolio pubblico radiotelevisivo si occupa anche del ruolo delle regioni
Una sentenza del sessantuno è la prima sentenza in cui la Corte si occupa di questo problema e subito da un'impostazione che peserà a lungo anche negli sviluppi successivi la corte disse allora aveva appena legittimato sul piano costituzionale la riserva allo Stato del servizio radiotelevisivo la corte
Adotta il criterio delle competenze numerate esclude che le Regioni possano avere un ruolo autonomo come Enti gestori sia pure pro quota a livello locale del servizio pubblico
Proprio sulla base dell'applicazione del criterio delle competenze numerate però la Corte disse subito allora che se non era possibile concepire un ruolo autonomo delle regioni nella gestione del servizio
Era tuttavia Pussy non solo possibile ma era necessario prevedere che fintanto che rimaneva una gestione monopolio pubblico la disciplina del monopolio pubblico prevedesse un ruolo partecipativo
Delle regioni nella gestione del servizio pubblico radiotelevisivo
E sulla base di questa impostazione
Tutta la la giurisprudenza della corte di questa privo di questo primo periodo
Si ispira a questo criterio tutte le volte che la Corte è chiamata a valutare la legittimità costituzionale di interventi autonomi delle regioni cioè di leggi regionali che si spingono su questo terreno
La Corte addotta delle sentenze di accoglimento cioè dichiarare incostituzionali queste leggi regionali sulla base dell'applicazione del criterio
Della delle competenze enumera
A un certo punto però questo indirizzo giurisprudenziale comincia a cambiare si apre una seconda fase verso la fine degli anni settanta in cui la Corte comincia a
Ad abbandonare una applicazione automatica del criterio delle competenze numerate comincia a salvare dalla incostituzionalità alcune leggi regionali che pure intervengono nel settore considerato agganciando la legittimità di queste leggi a
Altre materie di competenza regionale ad esempio una sentenza dell'ottantuno esclude l'illegittimità costituzionale di una legge del Friuli Venezia Giulia
Che prevedeva dei contributi agli enti locali per l'installazione e manutenzione manutenzione degli impianti radiotelevisivi
La corsa in questo caso non applica automaticamente il criterio della competenza in uno delle competenze numerate e dice questa legge non è incostituzionale perché si può agganciare ad un'altra materia nella quale certamente la Regione competente quel
Dei lavori pubblici di interesse regionale
Ma la vera svolta è come è noto sia con una sentenza del mille novecentonovanta la sentenza numero trecentoquarantotto con la quale la Corte invece abbandona definitivamente il criterio delle competenze numerate
Con questa sentenza la Corte afferma che l'informazione non è più da considerarsi non è da considerarsi una materia di competenza o non di competenza regionale ma parla dell'informazione come il presupposto necessario per il corretto esercizio
Delle funzioni che spettano a tutti gli enti politici
Quindi sulla base di questa affermazione
Viene meno
La costruzione precedente cioè
Assicurare uno un sistema informativo
Sull'intero territorio nazionale che risponda al criterio base che quello del pluralismo
Non è più compito soltanto dello stato degli organi centrali dello Stato in quanto organi politici che esauriscono in sette
Ogni compito in questa materia ma si distribuisce questa questo compito fra tutti
I Soggetti istituzionali titolari di funzioni politiche quindi anche tra le regioni
Questo compito generale quindi cessa di essere monopolio esclusivo secondo questa impostazione degli organi centrali dello Stato diventa
Un compito diffuso e come in tante altre materie secondo direi un principio di naturale concorrenza
Naturalmente nel rispetto
Delle diverse responsabilità che fanno capo ai governi locali agli organi di governo centrale
Ma la corte con una sentenza ancora più recente è andata più in là nella sentenza numero ventinove
Del mille novecentonovantasei la Corte fa un passo in più e individua quali sono a suo parere
Le linee di demarcazione tra i possibili interpreta e gli interventi dello Stato e gli interventi regionali
Se se è un sistema di naturale concorrenza è evidente che si tratta di stabilire però secondo quali linee questa concorrente ed entro quali limiti questa concorrenza
Si gioca e la corte individua questi limiti
La Corte afferma innanzitutto l'esistenza di due limiti
Alla convinto all'accordi con presenza regionale cioè due settori nei quali la legislazione regionale non potrebbe comunque spingersi
Limite innanzitutto che concerne la De la le la normazione in ordine ai requisiti soggettivi e oggettivi dei singoli operatori
Tutto il sistema di regolazione delle autorizzazioni e concessioni il sistema della normazione antitrust
La tutela di altri interessi costituzionalmente protetti che sono coinvolti nella gestione del servizio tutto questo dice la Corte è certamente compito esclusivo dello Stato
Al altro altri limiti che la corte introduce ovviamente il limite territoriale la Regione potrà occuparsi soltanto del sistema informativo locale
E naturalmente anche il legislatore regionale ove voglia intervenire in questo settore deve rispettare il cannone generali che si impone a tutti
In questa materia che il canone del pluralismo quindi la corte individua queste possibili questi linee di definizioni delimitazione del ruolo regionale ma che come vedete non hanno più a che vedere con una esclusione aprioristica
Vie di interventi autonomi delle regioni in questo campo gli interventi delle Regioni anche come legislatori in questo settore sono pienamente legittimi perché trovano il loro riferimento direttamente nella Costituzione che definisce anche le regioni strumenti politici naturalmente però la Corte si preoccupa di dare delle indicazioni circa i limiti che questa competenza regionale ovviamente incontra
La seconda ipoteca che vi richiama poiché ha frenato lo sviluppo del ruolo regionale di dicevo era il mantenimento di un modello di gestione a monopolio pubblico riservato al solo allo stato del servizio è questa
Questa ipoteche venuta meno come sapete con la legge duecentoventitré del novanta sulla quale che ha dato il via a un sistema misto ma ma
Ha mantenuto
Con riferimento alle regioni il divieto quello previsto dall'articolo sedici di potere essere titolari che attraverso società partecipate di concessioni o autorizzazione radiotelevisivo
Il venir meno quindi di queste due poteri che si può dire in sintesi che oggi configura il ruolo delle regioni
Sotto due profili cioè si può pensare al ruolo delle regioni sotto due profili innanzitutto
Come ruolo di soggetti che partecipano alla
Gestione del servizio del servizio pubblico radiotelevisivo
E più in generale alla gestione del sistema delle comunicazioni secondo quella che era stata già la posizione originaria della corte
Ma anche un ruolo come soggetti che sono legittimati a porre in essere degli interventi autonomi in questo settore
Sia pure nei limiti che vi richiama
Allora se le cose stanno così
Vediamo quali sono i riflessi che questa
Diciamo
Almeno potenziale in linea di principio può possibile sviluppo del ruolo delle Regioni sui due versanti partecipazione alla gestione del sistema complessivo
Delle comunicazioni e possibilità di dar vita ad interventi autonomi nei limiti che ricordavo
Che tipo di
Ecco ho avuto questa
Nuova possibilità di configurare il ruolo delle regioni nella legislazione prima dello stato e poi delle regioni
La legislazione dello Stato appuntato quasi esclusivamente a
Valorizzare o comunque a dar corpo a quello che ho chiamato il ruolo partecipativo delle delle regioni già la legge centotré del settantacinque
Prego costruiva
In qualche modo questo ruolo partecipativo ricordate tutti quali erano i contenuti essenziali sotto questo profilo della legge del settantacinque veniva affidato alle Regioni la possibilità di designare delle rose
Di nomi tra le tra i quali il Parlamento sceglieva quattro dei dieci membri del consiglio d'amministrazione della RAI
La rally regioni erano chiamati a partecipare alla definizione delle aree geografiche entro le quali avrebbero dovuto operare gli impianti via cavo di carattere locale
Si prevedeva in quella legge una sorta di indirizzo abbastanza preciso di nei confronti della concessionaria pubblica di operare un decentramento delle sue strutture
Infine il quarto quarto elemento di questa legge che dava corpo a questo ruolo partecipativo l'istituzione dei comitati regionali per il servizio radiotelevisivo concepiti
Come organi consultivi dei Consigli regionali per l'esercizio di queste competenze che la legge attribuiva alle regioni
L'altro intervento organico in questa materia la legge duecentoventitré del novanta si muove
Nella stessa direzione anche qui troviamo prevalentemente delle disposizioni che tendono a disciplinare questo ruolo partecipativo
Delle regioni con qualche novità
Sul piano del riconoscimento anche di interventi autonomi delle regioni questo settore
Se con la legge duecentoventitré del novanta le regioni per dono quella possibilità di incidere sulla composizione del consiglio d'amministrazione RAI ma l'avevano già persa con la legge numero dieci
Dell'ottantacinque acquistano invece alcune funzioni importanti in ordine ad esempio al parere sulla definizione del piano di assegnazione delle frequenze
Sulla definizione dei bacini di utenza
Ottengono una funzione ecco che di regolazione dei comitati
Regionali per i servizi radiotelevisivi
Le cui competenze vengono potenziate dalla legge duecentoventitré del novanta alludendo
Tra l'altro e qui comincia una linea di tendenza che trova il suo punto d'arrivo ad oggi nella legge duecentoquarantanove alla possibilità che i comitati regionali radiotelevisivi
Possano esercitare funzioni
Delegate loro dal Garante allora dal garante per l'editoria e la radio televisione e dal ministro delle Poste e telecomunicazioni
Sì allude poi nella legge duecentoventitré del novanta vi dicevo
Di
Anche alla possibilità di interventi autonomi si prevede a un certo punto la possibilità per le Regioni di disporre agevolazioni finanziarie a favore
Delle emittenti locali una funzione quindi che non allude più ruolo partecipativo di gestione
Del servizio del servizio nel suo complesso ma interventi autonomi quindi con leggi regionali che però limitatamente alla
Settore delle emittenti locale
L'ultimo intervento normativo è quello ovviamente della legge duecentoquarantanove del novantasei
Qui già il presidente Cheli ci ha ricordato qual è la filosofia di questo di queste nuove intervento legislativo
E ha sottolineato come questa legge duecentoquarantanove del novantasette
In realtà esaurisca se vogliamo dire così il discorso del ruolo delle regioni
Nella
Gestione di questo settore più allargato delle comunicazioni nel nuovo delle nuove funzioni che vengono affidati ai comitati che Cambiano anche la loro sta denominazione diventano comitati regionali per le comunicazioni e quindi per tutto
Il settore
Ecco
Su questa soluzione già presidente ha ricordato
Come si articola
La il comma tredici dell'articolo uno della legge duecentoquarantanove a un certo punto afferma che riconoscendo le esigenze di decentramento sul territorio al fine di assicurare le necessarie funzioni di governo
Di garanzia e di controllo in tema di comunicazione sono funzionalmente organi dell'autorità i comitati regionali per le comunicazioni
Quindi
Questa trasformazione perché io direi davvero si tratta di una trasformazione non solo nel nome ma proprio nella sostanza del della funzione nel ruolo di questi organi
è riconosciuta mi pare dalla legge essenzialmente per le esigenze di decentramento dell'autorità
Non per un il riconoscimento di un ruolo autonomo delle regioni come enti di governo
E non a caso qui i termini sono molto precisi si parla di organi
Funzionalmente sono organi vuol dire che sono organi dell'autorità che esercitano le loro funzioni in un rapporto di dipendenza funzionale organica con l'autorità
Questo sposta molto
Sposta molto la configurazione di questi organi
Perché se per un verso questa legge allude ad un potenziamento straordinario di questi organi di ho ricordato non a caso si parla di non si tratta soltanto di un decentramento per mere funzioni di monitoraggio o di controllo si parla di necessarie funzioni di governo del settore naturalmente a livello locale
Di garanzia e di controllo
Cioè tutte e tre le grandi funzioni che è chiamata a svolgere l'autorità la nuova Autorità garante e che dovrebbe realizzare
Qui ed esercitare queste sue funzioni attraverso questi bracci questi terminali che sono collocati in ogni regione
Questo cambia molto perché da una parte quindi si potenziano straordinariamente le funzioni di questi organi in relazione ai compiti del garante
Dall'altra parte non si è assistito affatto ad una analogo potenziamento delle funzioni regionali rispetto alle quali questi organi dovrebbero svolgere funzioni consultive
Quindi da una parte ci troviamo di fronte a una sostanziale inaridimento comunque a un a un mancato sviluppo delle funzioni in questo settore delle regioni come enti di governo rispetto alle quali questi organi hanno sempre funzionato come organi consultivi e dall'altra parte si ipotizza invece un loro ruolo fondamentale
Come però organiche agiscono in nome e per conto dell'autorità garante
Allora questa questa novità che certamente voglio dire è una soluzione molto interessante che ripeto non fa che seguire una tendenza legislativa già in atto già altre leggi dalla legge del novanta ad oggi avevano visto i comitati regionali radiotelevisivi attuali coinvolti nell'esercizio di funzioni di controllo e vigilanza pensate al controllo sulle campagne elettorali sulla normativa dettata dal Garante in questo settore
Già c'erano stati degli interventi legislativi che avevano affidato a questi organi funzioni il controllo e la vigilanza del Rispetto di decisioni che però erano decisioni assunte dall'allora autorità garante in questo settore quindi da questo punto di vista non è che un altro segnale di coerente con questa tendenza legislativa
Ma il punto di ambiguità che a me pare questo articolo tredici
Conservi
E che se ha sposato questa scelta è una scelta che io trovo giustissima perché l'Autorità garante una Autorità garante come quella disegnata da questa legge duecentoquarantanove
Difficilmente potrebbe assolvere i suoi compiti pensando di avere a Napoli o a Roma duecento bravissimi
Impiegati un vertice straordinariamente competente ma difficilmente potrebbe gestire un sistema come quello che si va delineando che non è più niente a che vedere con il solo sistema radiotelevisivo ma che investe come ricordava il presidente
Tutto dalla telefonia alla a tutta la il tutto il mondo delle telecomunicazioni e quindi la scelta è certamente
Non solo condivisibile ma direi una che era una scelta obbligata in qualche modo lampade l'elemento di ambiguità è questo che ha ha da una parte si è scelto di te trasformare questi organi
In quello che vi ho detto in organi organicamente e funzionalmente dipendenti dall'autorità che vedranno alla fine potenziato tutto su questo versante il loro ruolo
Dall'altra parte si è pensato che questi organi debbano estera per la verità la legge dice possono essere istituiti con leggi regionali
Questo è un elemento di ambiguità perché
Sembrerebbe alludere ad un potere
Autonomia di regolazione delle regioni in questo campo che negato secondo me a priori dal tipo di configurazione di poteri che questi organi sono chiamati a svolgerlo
è pensabile ad esempio che il queste leggi regionali possono avere contenuti differenziati evidentemente no
Tanto è vero che la stessa legge si preoccupa di dire attenzione che il contenuto di questa legge dobbiamo concordare insieme per forza
E pena l'inefficiente la schizofrenia del sistema
Tanto è vero che dice appunto
L'Autorità garante di concerto con di e d'intesa con la conferenza Stato Regioni dovrà definire ma non soltanto dei principi generali leggete bene è il tutta l'intelaiatura
Di queste leggi regionali deve essere definita
Si parla di requisiti richiesti ai componenti criteri di incompatibilità degli stessi modi organizzativi e finanziamento del comitato che altro resta quando poi le competenze sono demandate ad un Regolamento anche questo da da da decidere d'intesa tra autorità garante e conferenza Stato-Regioni circa le in materia da delegare cioè la sostanza poi dei poteri dei comitati cioè mi pare una soluzione da questo punto di vista abbastanza ambigua e di libri da che creerà dei problemi
Creerà dei problemi sarebbe stato una volta scelta questa strada probabilmente molto più logico e coerente e lineare che il
Il legislatore avesse previsto direttamente
Il legislatore statale
Picco questi contenuti
Poteva benissimo affidare il potere di nomina alle regioni ma a vere mi sembra appunto una aver scelto lo strumento della legge regionale in una avendo scelto a priori quali erano le le funzioni e la collocazione organica di cui sia un è stata una scelta quanto meno ambigua che creerà dei problemi
Problemi tanto maggiori se non si dovesse arrivare a delle leggi regionali in questo settore perché c'è una clausola finale in cui si dice che se le leggi regionali non intervengono le funzioni
Che la legge prevede vengano esercitate
A livello regionale in nome e per conto dell'autorità le svolto gli attuali gli attuale scontando quindi a priori una differenza di legislazione in questo settore
E che quindi può creare ovviamente dei dei problemi quindi questo è un problema direi che il problema centrale è questo quello di arrivare per tempo
Alla definizione del del contenuto di queste leggi regionali che dal mio punto di vista non potranno o non dovrebbero essere altro che legge fotocopia
Cioè leggi che non possono pre vedere
Elementi di differenziazione se non minimi se non meno so bene il finanziamento ma veramente minimi
Perché il sistema funzioni questa è una precondizione e naturalmente qui nella definizione dei criteri soprattutto relativi alla indipendenza requisiti soggettivi dei membri di questo anche qui difficilmente ci si potrà scostare proprio per quello che ho detto prima dai criteri che ha e che che ha tenuto presente legislatore nazionale nel definire la nuova Autorità garante
L'Autorità garante diciamo nazionale è stata costruita con dei criteri molto precise
Un'autorità che ha poteri fortissimi di governo di regolazione di questo settore ma che è stata costruita non a caso come autorità totalmente indipendente autorità neutra
Quindi quei criteri non possono non trovare a mio parere se il sistema dei sul funzionare urlo un loro riscontro anche nella legislazione
Le Regioni dovranno porre in essere per la restituzione di questi no
Trova il suo punto d'arrivo ad oggi nella legge duecentoquarantanove alla possibilità che i comitati regionali radiotelevisivi possano esercitare funzioni
Delegate ai loro dal Garante allora dal garante per l'editoria e la radio televisione e dal ministro delle Poste e telecomunicazioni
Sì allude poi nella legge duecentoventitré del novanta vi dicevo
Di anche alla possibilità di interventi autonomi si prevede a un certo punto la possibilità per le Regioni di disporre agevolazioni finanziarie a favore delle emittenti locali una funzione e quindi che non allude più ruolo partecipativo di gestione
Del servizio del servizio nel suo complesso ma interventi autonomi quindi con leggi regionali che però limitatamente al settore delle emittenti locale
L'ultimo intervento normativo è quello ovviamente della legge duecentoquarantanove del novantasei qui già il presidente che i ci ha ricordato qual è la filosofia di questo di questo è un nuovo intervento legislativo
E ha sottolineato come questa legge duecentoquarantanove del novantasette
In realtà esaurisca se vogliamo dire così il discorso del ruolo delle regioni
Nella
Gestione di questo settore più allargato delle comunicazioni nel nuovo nelle nuove funzioni che vengono affidati ai comitati che Cambiano anche la loro denominazione diventano comitati regionali per le comunicazioni e quindi per tutto il settore
Ecco
Su questa soluzione già presidente ha ricordato come si articola
La il comma tredici dell'articolo uno della legge duecentoquarantanove a un certo punto afferma che riconoscendo le esigenze di decentramento sul territorio al fine di assicurare le necessarie funzioni di governo di garanzia e di controllo
In tema di comunicazione sono funzionalmente organi dell'autorità i comitati regionali per le comunicazioni
Quindi
Questa trasformazione perché io direi davvero si tratta di una trasformazione non solo nel nome ma proprio nella sostanza del della funzione nel ruolo di questi organi
E riconosciuta mi pare dalla legge essenzialmente per le esigenze di decentramento dell'autorità
Non per un il riconoscimento di un ruolo autonomo delle regioni strumenti di governo e non a caso qui i termini sono molto precisi si parla di organi
Funzionalmente sono organi vuol dire che sono organi dell'autorità che esercitano le loro funzioni in un rapporto di dipendenza funzionale organica con l'autorità questo sposta molto
Sposta molto la configurazione di questi giorni
Perché se per un verso questa legge allude ad un potenziamento straordinario di questi organi di ho ricordato non a caso si parla di non si tratta soltanto di un decentramento per mere funzioni di monitoraggio o di controllo si parla di necessarie funzioni di governo del settore naturalmente a livello locale
Di garanzia e di controllo
Cioè tutte e tre le grandi funzioni che è chiamata a svolgere l'autorità la nuova Autorità garante e che dovrebbe realizzare
Qui ed esercitare queste sue funzioni attraverso questi bracci questi terminali che sono collocati in ogni regione
Questo cambia molto perché da una parte quindi si potenziano straordinariamente le funzioni di questi organi in relazione ai compiti per garantire dall'altra parte non si è assistito affatto ad una analogo potenziamento delle funzioni regionali rispetto alle quali questi organi dovrebbero svolgere funzioni consultive
Quindi da una parte ci troviamo di fronte a una sostanziale inaridimento comunque a un a un mancato sviluppo delle funzioni in questo settore delle regioni come enti di governo rispetto alle quali questi organi hanno sempre funzionato come organi consultivi e dall'altra parte si ipotizza invece un loro ruolo fondamentale
Come però organi che agiscono in nome e per conto dell'autorità garante
Allora questa questa novità che certamente voglio dire è una soluzione molto interessante che ripeto non fa che seguire una tendenza legislativa già in atto già altre leggi dalla legge del novanta ad oggi avevano visto i comitati regionali radiotelevisivi attuali coinvolti nell'esercizio di funzioni di controllo e vigilanza pensate al controllo sulle campagne elettorali sulla normativa dettata dal Garante in questo settore
Già c'erano stati degli interventi legislativi che avevano affidato a questi organi funzioni il controllo e la vigilanza del Rispetto di decisioni che però erano decisioni assunte dall'allora autorità garante in questo settore quindi da questo punto di vista non è che un altro segnale di coerente con questa tendenza legislativa
Ma il punto di ambiguità che a me pare questo articolo tredici
Conservi e che se ha sposato questa scelta è una scelta che io trovo giustissima perché l'Autorità garante una Autorità garante come quella disegnata da questa legge duecentoquarantanove difficilmente potrebbe assolvere i suoi compiti pensando di avere a Napoli o a Roma duecento bravissimi impiegati un vertice straordinariamente competente ma difficilmente potrebbe gestire un sistema come quello che si va delineando che non è più niente a che vedere col solo sistema radiotelevisivo Martin veste come ricordava il presidente
Tutto dalla telefonia la a tutta la il tutto il mondo delle telecomunicazioni c'è quindi la scelta è certamente non solo condivisibile ma direi una che era una scelta obbligata in qualche modo lampade l'elemento di ambiguità è questo che
A da una parte si è scelto di trasformare questi organi
In quello che vi ho detto in organi organicamente e funzionalmente dipendenti dall'autorità che vedranno alla fine potenziato tutto su questo versante il loro ruolo
Dall'altra parte si è pensato che questi organi debbano essere per la verità la legge dice possono essere istituiti con leggi regionali
Questo è un elemento di ambiguità perché
Sembrerebbe alludere ad un potere autonome o di regolazione delle regioni in questo campo che negato secondo me a priori e dal tipo di configurazione di poteri che questi organi sono chiamati a svolgerlo
è pensabile ad esempio che il queste leggi regionali possono avere contenuti differenziati evidentemente no
Tanto è vero che la stessa legge si preoccupa di dire attenzione che il contenuto di questa legge dobbiamo concordare insieme per forza
E pena l'inefficienza della schizofrenia del sistema
Tanto è vero che dice appunto la nel l'Autorità garante di concerto con di e d'intesa con la Conferenza Stato-Regioni dovrà definire ma non soltanto dei principi generali leggete bene è tutta l'intelaiatura
Di queste leggi regionali deve essere definita si parla di requisiti richieste componenti criteri di incompatibilità degli stessi immobili organizzativi e finanziamento del comitato che altro resta quando poi le competenze sono demandate ad un Regolamento anche questo da da da decidere d'intesa tra autorità garante e conferenza Stato-Regioni circa le in materia da delegare cioè la sostanza poi dei poteri dei comitati cioè mi pare una soluzione da questo punto di vista abbastanza ambigua e di libri da che creerà dei problemi
Creerà dei problemi sarebbe stato una volta scelta questa strada probabilmente molto più logico e coerente e lineare e che il
Il legislatore avesse previsto direttamente
Il legislatore statale
Picco questi contenuti
Poteva benissimo affidare il potere di nomina alle regioni ma a vere mi sembra appunto una aver scelto lo strumento della legge regionale in una avendo scelto a priori quali erano le le funzioni della collocazione organica di cui sia un è stata una scelta quanto meno ambigua che creerà
Dei problemi
Problemi tanto maggiori se non si dovesse arrivare a delle leggi regionali in questo settore perché c'è una clausola finale in cui si dice che se le leggi regionali non intervengono le funzioni
Che la legge prevede vengano esercitate a livello regionale in nome e per conto dell'autorità le svolgo gli attuali gli attuale scontando quindi a priori una differenza di legislazione in questo settore
E che quindi può creare ovviamente dei dei problemi quindi questo è un problema direi che il problema centrale è questo quello di arrivare per tempo
Alla definizione del del contenuto di queste leggi regionali che dal mio punto di vista non potranno o non dovrebbero essere altro che legge fotocopia
Cioè leggi che non possono pre vedere elementi di differenziazione se non minimi se non meno so bene il finanziamento ma veramente minimi
Perché il sistema funzioni questa è una precondizione e naturalmente qui nella definizione dei criteri soprattutto relativi alla indipendenza requisiti soggettivi dei membri dite
Anche qui difficilmente ci si potrà scostare proprio per quello che ho detto prima dai criteri che ha e che che ha tenuto presente il legislatore nazionale nel definire la nuova Autorità garante
L'Autorità garante diciamo nazionale è stata costruita con dei criteri molto precisi
Un'autorità che ha poteri fortissimi di governo di regolazione di questo settore ma che è stata costruita non a caso come autorità totalmente indipendente autorità neutra
Quindi quei criteri non possono non trovare a mio parere se il sistema del sul funzionale urlo un loro riscontro anche nella legislazione che le Regioni dovranno porre in essere per la restituzione di questi no
Ma ripeto quello che ho detto all'inizio questa è certamente una prospettiva molto interessante
Ma almeno dal mio punto di vista con questa prospettiva il ruolo delle regioni come enti di governo a poco a che fare
Molto poco a che fare
Cioè
Questo è una una prospettiva che apre certamente delle possibilità di funzionamento assai più efficienti ed efficaci alla all'Autorità garante ma mi pare che rispetto a questa prospettiva il ruolo delle regioni Formenti dei governi sia un problema che resta francamente molto sullo sfondo e comunque a margine
Per quello che riguarda invece la legislazione regionale il venir meno delle due ipoteche che vi ricordavo all'inizio circa lo sviluppo di un ruolo regionale in questa materia ha prodotto due conseguenze molto importanti la prima ha fatto uscire un po'dal limbo giuridico nel quale erano rimaste per molti decenni tutte quelle disposizioni statutarie degli statuti regionali che sia pure in diversa misura alludono
Ad un ruolo ad un impegno delle regioni in nel settore dell'informazione locale e ha legittimato
Il proliferare di tutto l'una legislazione regionale che è andata moltiplicandosi in questi ultimi anni proprio in ragione di quegli sviluppi del della giurisprudenza costituzionale che mi ricordano che hanno dettagliato hanno disciplinato interventi autonomi da questi invece non più partecipati ma autonomi delle regioni in questo settore si tratta in genere
Di leggi che dispongono agevolazioni o finanziamenti sotto varia forma al sistema dell'informazione locale
Queste leggi non hanno mai potuto
Nascere prima perché esisteva quell'ipoteca oggi non a caso venuto meno quella queste e anche questo versante del ruolo delle Regioni in questo settore come ruolo autonomo e non più soltanto partecipativo alla gestione del sistema
Del sistema statale hanno potuto svilupparsi liberamente senza più ostacoli di ordine giuridico costituzionale
Vengo rapidamente al terzo punto
Quali sono le conseguenze che sempre il venir meno di quelle due ipoteche che vi ho richiamato
Possono produrre sulle prospettive future
Qui il discorso si lega essenzialmente
A quello che ancora la legislazione non ha definito e cioè alla trasformazione del
Segmento pubblico del settore radiotelevisivo
Sappiamo tutti che nei mesi scorsi
Anzi tutto l'anno scorso si sono accavallate ipotesi di proposta di riforma
Del servizio pubblico radiotelevisivo meglio della concessionaria
Del servizio pubblico radiotelevisivo che in seguito ad un'altra importante sentenza della Corte è stata spinta e spinta a dover trasformare una delle sue reti in qualche cosa di diverso da quello che oggi
Su questa base si cominciato a ipotizzare che questa Terza Rete
Diventi una Rete a valenza territoriale una Rete
Federale una rete che in ogni caso faccia riferimento in questo caso appunto alle Regioni in quanto enti di governo non come ecco enti partecipativi soltanto
E qui le proposte che sono si sono sono state discusse hanno trovato un certo momento una loro forma di formalizzazione
Nel testo anzi meglio sarebbe dire nei testi di questo disegno di legge mille centotrentotto che è ancora in discussione in Parlamento
Dicevo dei testi perché in una prima versione dei questo disegno di legge
Si alludeva alla nuova struttura del servizio pubblico radiotelevisivo come ad una polveri
Collegata ad una serie di società
E si diceva che in questo quadro di ristrutturazione una o più società
Abba ah va be'con valenza territoriale di ampie dimensioni
Si prevedeva l'istituzione di uno o più società con valenza territoriale di ampie dimensioni pensioni senza pubblicità con finanziamento anche da parte delle regioni e delle province autonome
Per quanto generica questa questa ipotesi sembrava alludere
Alla istituzione di società distinte rispetto a quella che è oggi la RAI
Con valenza territoriale di ampie dimensioni questo rimaneva ovviamente tutto un discorso da costruire prevedeva un finanziamento anche da parte delle regioni ma lasciava intravedere quanto meno una possibile ipotesi di società anche a partecipazione regionale cioè società che venivano finanziate anche dalle Regioni probabilmente anche dai privati ma società nove ha partecipato nei quali le Regioni avrebbero contribuito sotto il profilo del finanziamento e ovviamente avrebbero contribuito anche alla definizione delle degli organi di gestione di queste società
Questa formula non c'è più nell'attuale testo del disegno di legge in discussione che contiene sotto questo profilo
Una dizione assai più generica
Se si legge
L'comma quarto trovo dell'attuale articolo otto che dedicato servizio radio pubblico radiotelevisivo
Si dice che la
La rete televisiva realizzata del servizio pubblico ai sensi insomma la terza reiterare non può avvalersi di risorse pubblicitarie tale erette
è organizzata secondo un piano di ristrutturazione presentato dagli organi di gestione per la RAI
Alla stessa rete possono essere destinati finanziamenti delle Regioni e delle Province autonome e una quota di risorse derivanti dal canone non inferiore comunque al cinquanta per cento del gettito
Perché dico che è più sfumata questa soluzione perché non appare più o comunque lo scenario che si può presentare se questa fosse la formula approvata dal Parlamento
E molto più incerta si potrebbe aprire uno scenario nel quale questa Terza Rete resta una Rete incapsulato a strutturalmente nella RAI
E che come dire a parte le diverse fonti di finanziamento
Sviluppa semplicemente quella che s'è stata detta una sorta di fu cauzione territoriale secondo quello che anche il Progetto che il consiglio d'amministrazione della RAI a un pubblicizzato in queste settimane che è un progetto di mera ristrutturazione di una Rete e con un indirizzo soprattutto per i servizi informativi che darebbero corpo a questa sorta di vocazione territoriale
Ma è evidente che in una soluzione di questo genere
Il ruolo delle regioni come enti di governo è un ruolo del tutto sfumato non si dà vita ad una nuova società sia pure nel quadro di una ordine arresterebbe semplicemente un fatto che opera sul piano del prodotto cioè dei contenuti del prodotto informativo ma non opera sul piano delle strutture di gestione sposa quindi una formula assai più più va anche ai più incerta
Di quella che era stata prego prevista nel precedente stesura di questo
Di questo disegno di legge tuttora in discussione
Quindi da questo punto di vista le prospettive sono tutte legate alla approvazione di questo del testo di questo articolo otto e ai suoi sviluppi successiva
Per quello che riguarda invece il ruolo autonomo delle regioni
Che sviluppi si possono immaginare venute meno quelle due ipoteche che vi dicevo perché certamente si potrà le Regioni potranno sviluppare sì questi interventi autonomi nella direzione che hanno già intrapreso cioè in queste forme di sostegno agevolazione variamente configurato del sistema dell'informazione locale
Ma potrebbero anche svilupparlo in direzioni diverse che del resto sono già state studiate ad esempio qui in Toscana come quella della costituzione di società di servizi che si ripropongano
Visti fornire agli a chi opera direttamente nel settore dell'informazione locale una serie di servizi per la per lo svolgimento della loro attività
E certamente questo ruolo potrebbe avere un impulso decisivo è assai più significativo sebbene stesse venisse meno quel divieto che è rimasto fermo
Quello del divieto per società partecipate a partecipazione regionale di poter aspirare ad essere titolari di concessioni o autorizzazioni radiotelevisiva
Questo divieto che aveva un senso nella logica
Della riserva lo stato del servizio pubblico radiotelevisivo e che si giustificava alla luce di quelle ipoteche di carattere giuridico costituzionale che di richiamavo all'inizio a mio parere oggi non ha più alcun senso
Quello che si può dire di questo divieto e che al più è una scelta legislativa certamente non obbligata più da alcuna ipoteca ma si potrebbe forse anche sostenere che questo divieto in questi termini eh
Contrario alla costituzione o quanto meno è contrario alla ricostruzione che la corte ha dato della competenza regionale in questa materia direttamente radicata nella Costituzione
Come enti Poli in quanto enti politici evidente che il venir meno di questo di questo divieto aprirebbe per le regioni
Una Bossi ruolo delle regioni una possibilità di sviluppo assai più significativo di quello che oggi e se non possano c Foggia grazie
Ringrazio molto professor Caretti per questa bella esauriente relazione che ci ha dato il quadro dello sviluppo delle competenze regionali e le prospettive attuali mi pare
Esatta l'osservazione sì iniziale un pochino che rappresenta un po'il la linea di di questa relazione
Gli ultimi passaggi di riforma del nostro assetto della comunicazione fra la legge duecentotrentanove il Progetto mille centotrentotto
Rappresenta non rispetta i poteri locali presenta rispetto poter invocare una carica d'ambiguità
Perché da una parte sembrano sviluppare
Questi poteri di intervento se si pensava all'aumento delle competenze dei comitatini radiotelevisivi rispetto ai Co.Re.Com. dall'altro però sembrano restringere
I poteri generali di intervento delle regioni sulla materia ora io credo questo quello che ha acquisito su questo terreno ai sensi di un certo sviluppo della giurisprudenza costituzionale non può essere messo in discussione su quel punto non si può tornare indietro
D'altra parte però bisogna considerare che la filosofia che ispira i nuovi passaggi
Della legislazione in questa materia particolare duecentoquarantanove non è tanto una filosofia ispirata al decentramento regionale quanto una filosofia ispirata al passaggio dei poteri di governo sul sistema radiotelevisivo in quanto sistema integrato nel sistema generale della comunicazione
Nella fase di evoluzione dall'analogico al digitale perché questa poi è la premessa dagli organi di governo politico statali e nazionali a lavare intervento di autorità indipendenti e allora su questo piano
Tanto viene affidato su scala nazionale l'autorità indipendente rispetto ai poteri del Ministero dei governi del Parlamento quanto viene affidato ai Co.Re.Com.
Rispetto ai poteri regionali cioè in questo nuovo disegno che il legislatore costruisce nel momento in cui avverte che il sistema radiotelevisivo è solo un inseguimento di qualcosa di molto più Complesso
Ecco sì si vuole per governare questo settore valorizzare appunto queste nuove istanze che sono le cosiddette autorità indipendenti
E stabilisce tenta di stabilire questo parallelismo tra poteri centrali che si trasferiscono verso un'autorità nazionale poteri locali che si trasferiscono verso col allora il punto decisivo di questo disegno se può funzionare hanno e la natura del cuore
Cosa sono questi a questo è un posto l'elemento misterioso sono come dici tu
Solo organi di decentramento dell'autorità nazionale o sono anche organi regionali ecco qui è il punto su secondo me su cui si costruisce un po'la la costruzione e allora qui viene proprio in gioco la relazione del dottor Donati che ora ci dovrà spiegare cosa sono questi corre
Va
Dunque ringrazio il presidente alcuni aspetti della nel mio intervento che appunto riguarda i comitati regionali per la comunicazione sono già stati trattati sono già stati individuati da altro nella relazione del presidente Cheli e nella relazione del professor Caretti
E io vorrei iniziare questo mio intervento
Collegandomi proprio
Alle conclusioni della relazione del professor Caretti
Relazione del professor Caretti riguardante il ruolo delle regioni nuovo sistema delle comunicazioni
Una relazione che c'era evidenziato con chiarezza il venir meno di alcune ipoteche che hanno condizionato nel passato
Il ruolo delle regioni hanno compresso la possibilità delle Regioni di sviluppare un ruolo effettivamente ci sta incisivo
Di governo anche nel settore della telecomunicazioni
E
è vero che la legge duecentoquarantanove non ha valorizzato sufficientemente
Il ruolo di queste regioni però quei venir meno di queste pesanti ipoteche lascia presagire una cultura valorizzazione di questo ruolo
Ora noi sappiamo che di comitati regionali per le
Tetti comitati regionali per la radiotelevisione erano stati configurati proprio come organi di consulenza delle regioni in maniera in materia di RAI di radiotelevisione quindi quello che ci si potrebbe aspettare e che il rafforzamento del ruolo delle regioni comporti necessariamente un rafforzamento
Del ruolo di questi comitati come organo di consulenza poco delle Regioni in materia televisiva
Eppure se andiamo a verificare l'evoluzione della normativa
Nazionale soprattutto ci accorgiamo che
Progressivamente è stato valorizzato il ruolo Pecorella quali organi ausiliari del ministro e soprattutto del garante oggi dell'autorità
E addirittura la legge duecentoquarantanove del novantasette configura
I comitati regionali per le comunicazioni come organi decentrati dell'autorità
A questo punto sorge immediatamente un una serie di interrogativi interrogativi che già emergono dalle relazioni del
Presidente che è del professor Caretti
Il professor Caretti in particolare sottolineava questa
Contraddizione apparente tra
Una sorta di inaridimento del ruolo del dei Co.Re.Rat. quali organi di consulenza alle regioni una valorizzazione invece dentro decorra come
Organi ausiliari dell'autorità e allora
Interrogativi sostanzialmente sono tre come si può conciliare questa legge duecentoquarantanove che punto configura i correlati come organi funzionalmente come organi diciamo decentrati l'autorità con un rafforzamento del ruolo delle Regioni nel settore della televisione che
Tutti riteniamo auspicabile è possibile
Secondo interrogativo
Questa legge duecentoquarantanove viene a delineare una sorta di chiamiamo Lacco dipendenza
Decorrerà dei dei comitati regionali per le comunicazioni tra l'autorità da una parte e tra le regioni dell'altro che la dobbiamo domandarci come sarà possibile
Poter conciliare questa sorta di dipendenza da due organi così diversi le regioni organi politici che ovviamente sono tenuti a valorizzare le esigenze della
Collettività locale
Dall'altra parte le esigenze invece dell'autorità che deve garantire il massimo grado imparzialità e autonomia
Terzo interrogativo
Sì
Collega a quello che già e il professore Chelli ci ci diceva cioè questo rafforzamento del ruolo dei Co.Re.Rat.
Evidenziato già dal mutamento della denominazione il comitati regionali per la comunicazione quindi anche questi comitati regionali dovranno in qualche modo essere partecipi di questo di questo nuovo
Il processo di convergenza tra quattro settori diversi che porterà inevitabilmente a valorizzare ed ampliare le competenze di questo ecco ma
I compiti che verranno affidati ai correrà dai comitati regionali per le comunicazioni nell'ambito diciamo di questo nuovo ruolo previsti attribuito non rischieranno di impedire di fatto lo svolgimento delle funzioni che ad essi continuano ad essere attribuiti come organi di consulenza delle regioni in materia radiotelevisiva
In sostanza questi tre interrogativi
Pongono una questione generale che è quella attinente al ruolo decori dei dei comitati regionali nel nuovo sistema della comunicazione
Ed è un interrogativo questo cioè la definizione di questo ruolo
Che necessario per poter affrontare gli ulteriori problemi che rimangono aperti dalla legge duecentoquarantanove poco poc'anzi
Il professor Cheli CD ricordava che la legge duecentoquarantanove introduce un
Processo a tre tappe introduce un processo che dovrà essere realizzato in primo luogo attraverso la definizione degli indirizzi generali di organizzazione
Mediante un atto dell'autorità di intesa con la conferenza permanente per i rapporti fra Stato e regioni
In secondo luogo avremmo bisogno di una legge regionale istitutiva di questi comitati regionali e in terzo luogo la fase dell'assunzione dei poteri bene tutte queste fasi
Solleva una serie di problemi e i problemi che si si porranno in queste tre fasi non potranno essere risolti se non attraverso una chiara definizione
Preliminare di quello che dovrà essere il ruolo complessivo di questi organi nel nuovo sistema della Coop della comunicazione
Ora per cercare di chiarire quale potrebbe essere questo ruolo è necessario fare un breve riferimento all'evoluzione normativa che si è avuta perché l'evoluzione normativa riflette un diciamo un mutamento della concezione del di questi comitati
Nell'ambito del sistema della comunicazione
Vi dice tutti sappiamo che i comitati regionali sono stati istituiti della legge di riforma la concessione pubblica del mille novecentosettantacinque e sono stati configurati come organi di consulenza delle regioni in materia radiotelevisiva
Però nonostante senz'altro il progresso che la legge del mille novecentosettantacinque assegnato verso una valorizzazione delle competenze regionali nel settore radiotelevisivo resta il fatto che queste competenze erano ancora estremamente scarsi e poco incisivi e soprattutto nessuna di queste competenze
è tale da comportare un margine di discrezionalità
Sufficientemente ampio da rendere il ruolo dei dei dei Co.Re.Rat. effettivamente significativo in sede di consulenza delle regioni
Quindi diciamo questo ruolo di consulenza delle regioni seppur delineato dalla legge cento tre del mille novecentosettantacinque non è stato sufficientemente valorizza così come lo furono sufficientemente valorizzata e le ulteriori competenze che la legge del mille novecentosettantacinque a segno e colore
Pensate ad esempio alle possibilità di proporre al consiglio di amministrazione della RAI
Programmi regionali da inserire una programmazione nazionale qui non c'è nessun obbligo da parte del consiglio di amministrazione della RAI di prendere anche in considerazione questa proposta
O pensate anche alla al potere Checco ore tratterà sta tutto attribuito in materia di accesso alle trasmissioni regionali
Questo potere fu vincolato al rispetto delle norme stabilite della commissione parlamentare
Per l'indirizzo generale e la vigilanza sul servizio televisivo e il Regolamento del dell'aprile del mille novecentosettantasei fu congegnato in modo tale da comprimere
In maniera senz'altro eccessiva il potere dei comitati regionali in materia di decisione in ordine all'accesso se pensiamo ad esempio che era la sottocommissione
Nazionale competente a stabilire i tempi minimi di trasmissione per il solo per i soggetti ammessi all'accesso in sede locale
O se pensiamo più in generale che ogni decisione della sotto commissione in materia di requisiti per poter accedere a programmazione era vincolante anche per gli organi
Regionale anche anche per i corretta
Ora questo questo assetto sollevò
Profonda delusione da parte delle regioni profonda critica da parte della dottrina e si cercò di superarlo con la legge ma mi la legge duecentoventitré del mille novecentonovanta
La quale attribuisce una serie di nuove funzioni a questi comitati ai comitati regionali che tutti conosciamo
Cercando di valorizzare entro il loro ruolo ad esempio in materia di accesso
A a svincolato le decisioni dei Co.Re.Rat. da quelle che sono dall'esigenza di rispettare le norme stabilite dalla commissione parlamentare per l'indirizzo generale
Vengono attribuite nuove funzioni ai correlate come ad esempio il potere di fissare i contenuti delle convenzioni trarrà i privati e regioni e di coordinare l'attuazione di queste convenzioni per conto delle delle regioni
Ma soprattutto quello che a noi interessa è che il ruolo di consulenza spetta alle Regioni
Viene valorizzato come riflesso della valorizzazione delle competenze regionali in materia radiotelevisiva
Viene non attribuite nove competenza alle Regioni per quanto ad esempio attiene alla redazione del piano di assegnazione delle frequenze
E in materia di agevolazioni alle radio televisioni locali a carattere comunitario
Accanto diciamo a questa valorizzazione del ruolo delle regioni come dei ricorreva come organi di consulenza delle regioni materiale dell'esile però per la prima volta si affianca un ulteriore ruolo cioè un ruolo ausiliario dei garante del ministro
Per quanto attiene appunto alle esigenze locali in materia radiotelevisiva ed è appunto questo ruolo
Introdotto in maniera abbastanza marginale della legge Mammì che troverà sviluppo nella legislazione successiva
Se la legge duecentoventitré del novanta delinea un modello in cui è chiaramente prevalente la funzione di consulenza delle regioni attribuite ai corredata e questo è un dato di fatto che tutti i commentatori della legge Mammì hanno sottolineato direi in maniera unanime io unanime
Subito dopo l'emanazione della legge Mammì si assiste ad una valorizzazione di questi ulteriori compiti di ausilio
Del ministro e soprattutto il garante ed è significativo direi
Lo stesso articolo trentacinque del Regolamento di attuazione della legge Mammì
Il quale singolarmente
Nel disciplinare i comitati regionali tre il Co.Re.Rat. si occupa soltanto delle funzioni di ausilio che questi organi possono svolgere nei confronti del ministro e della autorità tralasciando invece può il ruolo di ausilio nei confronti delle regioni
E poi tutti sappiamo che la legislazione successiva attribuito proprio in questa direzione nuovi importanti compiti ai correva
Nel novantatré stata attribuito comitati regionali con dai comitati regionali
Pur sono saliti bui di poteri di vigilanza in materia di pubblicità istituzionale cioè della pubblicità che lo Stato e gli enti pubblici sono tenuti a diciamo utilizza a sono a convogliare nei confronti delle emittenti locali questa è una misura indiretta di sostegno all'emittente locale
Ma è soprattutto nel novantatré che viene introdotta una nuova importantissima funzione quella di controllo circa il rispetto delle norme in materia di propaganda elettorale
E se andiamo a leggere a a verificare
Qual è stata l'attività che in concreto il Co.Re.Rat. hanno svolto che vediamo che questo compito diciamo di verifica circa rispetto delle norme in materia di campagna elettorale da parte delle emittenti locali
è un attività che assume senz'altro molte policy mo'rilievo nella relazione presentata dal Corea toscana per il mille novecentonovantasette
Sì evidenzia l'attività
Svolta per le amministrative pazza il novantasette per le suppletive del Mugello sempre del novantasette per il le amministrative parziali del novembre del novantasette che hanno assorbito una parte considerevole appunto le attività di questi comitati
Questo non significa che il ruolo dei comitati quali organi ausiliari diciamo delle regioni quali organi di consulenza delle regioni maniera delle Desire sia nel frattempo scomparso perché diciamo accanto parallelamente a questa tendenza riscontrabile a livello nazionale cioè il rafforzamento del ruolo ausiliario del garante a livello locale si riscontra una tendenza ad un rafforzamento invece di questi compiti consultivi nei confronti la Regione proprio in relazione a quelle nuove competenze delle Regioni in materia radiotelevisiva cui ciascun accennava poc'anzi il professor Caretti
Ad esempio dalle la legge del nel sessantadue del novantasette della regione Toscana in materia di sostegno ai mezzi locali d'informazione attribuisce ai cori tratte l'importante compito di tenere l'Elenco regionale delle imprese radiotelevisive visive
Locali e delle imprese editrici locali
E gli affida anche un altro compito senz'altro rilevante c'è quello di compiere indagini e rilevazioni sulle pubblicazioni e sugli indici di ascolto delle emittenti locali quindi se da il punto di vista diciamo sul piano regionale sì
Assiste a questa valorizzazione del ruolo dei Co.Re.Rat. ausiliario rispetto alle Regioni permane invece una tendenza diversa sul piano nazionale
Tendenza diversa che poi troverà il suo diciamo il suo culmine della legge duecentoquarantanove del novantasette in cui espressamente i comitati
Vengono definiti come organi fu come funzionalmente organi dell'autorità cioè si definiscono i comitati come organi dell'autrice
E questo dovrebbe valere anche pericoli tratta attuali perché i Co.Re.Rat.
In questo momento transitorio quindi fino a quando non verranno istituiti nuovi comitati regionali sono investiti del compito di svolgere tutte le funzioni che la legge duecentoquarantanove attribuisce ai nuovi comitati regionale
Da questo seppure si intende sommario quadro emerge una
Comunque diciamo una spia funzione ibrida una diciamo comunque si tratta quasi di un organo bifronte
Un organo che da una parte si rivolge alla Regione organo politico e dall'altra parte si rivolge all'autorità organo ausiliario di controllo
Senz'altro però come ci sottolineava Pietro precoci sociale professor Cheli Caretti nella strutture nell'impianto fondamentale della legge due quarantanove e senz'altro prevalente il ruolo di organo ausiliari nei confronti dell'autorità
Allora
Con diciamo questi a questo punto occorre cercare sulla base di queste indicazioni di offrire una risposta agli interrogativi
Da cui che a cui ho fatto cenno poc'anzi per cercare di chiarire quale possano essere il ruolo complessivo di questi allora il primo interrogativo
Vi dicevo riguarda la coerenza della legge duecentoquarantanove con le esigenze di rafforzamento delle regioni in materia di radio televisione
Ora sotto questo profilo
No ancora non è possibile offrire ovviamente una risposta perché perché la definizione dei Poteri dei comitati regionali dovrà essere effettuata in futuro dovrà e demandata alla legge regionale istitutiva di questi comitati ed è demandata all'autorità la qual dovrà provvedere a delegare ai commi ai comitati una serie di funzioni
Sotto questo profilo ora io non ce non non voglio entrare nel merito di quali dovranno essere i compiti che e l'Autorità dovrà delegare comitati regionali
In linea di massima però sembra abbastanza ragionevole pensare che l'Autorità provvederà a delegare ai comitati tutto una serie di funzioni conoscitive di controllo che possono essere svolte in maniera più efficace a livello decentrato rispetto piuttosto che a livello
Centrale ad esempio
La tenuta del del registro degli operatori telecomunicazioni per lo meno per gli operatori locali potrebbe essere svolta dai comitati regionali in linea con quanto già la legge della Regione Toscana che poc'anzi citata prevede il controllo sui tetti di radiofrequenze compatibili con la salute umana il controllo circa l'applicazione da parte delle emittenti locali delle norme in materia il Vitelli minori
Di rettifica di propaganda elettorale la linea la rilevazione degli indici di ascolto e di diffusione
Il controllo in materia di di pubblicazione di diffusione del Sol dei sondaggi
Il monitoraggio delle trasmissione televisiva dell'io ho elencato un po'così in maniera abbastanza disordinato una serie di competenze che sono previste dalla legge duecentoquarantanove sono attribuite legge duecentoquarantanove all'autorità rispettiva alle due commissioni in cui si sulla qualità che ben potrebbero essere affidati a questi nuovi organi
Che
Se così è cioè se
La diciamo l'asta le funzioni dei Comuni dei comitati saranno prevalentemente delle funzioni di conoscenza e di controllo
Circa quello che accade sul territorio regionale a questo punto potremmo avere una chiave per rispondere a quell'interrogativo di poc'anzi cioè
La attraverso questa attività di conoscenza di controllo i convitati potrebbero mettere a disposizione sia dell'autorità sia delle regioni ciascuno per le funzioni diciamo che gli competono un patrimonio notizie indispensabile appunto per l'esercizio di queste funzioni
D'altra parte non è neppure vero che la legge duecentoquarantanove
Attribuendo questi nuovi poteri questi nuovi compiti al ai comitati sostanzialmente riflette una tendenza al rafforzamento del delle istanze centralistiche piuttosto che di quelle autonomistica regionali se è vero come ci diceva poc'anzi il professor Cheli che questo devoluzione di poteri riflette uno spostamento di competenze
Dal dall'aria politica all'Area dell'autorità indipendente quindi questo trasferimento di competenze dovrebbe essere un trasferimento di competenze
A somma zero cioè con nessuna conseguenza rispetto a quelli che sono l'articolazione dei rapporti tra organi Poli
Indipendente
E anche qui risposta che dovrà essere fornita dalle norme interni di organizzazioni di funzionamento dei futuri comitati regionali
E sotto questo profilo profilo diventa assolutamente indispensabile garantire autonomia e professionalità
Dei membri dei futuri comitati
La stessa autonomia organizzativa anche finanziaria dei comitati
Se riusciremo a garantire l'autonomia di questi comitati regionali a questo punto saranno in grado appunto ti svolge le funzioni che gli verranno attribuite e di mettere queste funzioni a servizio tanto dell'autorità quanto del organo politico
Regione
Sotto questo profilo devo dire il documento approvato dal coordinamento nazionale decorre dal che c'è stato
Tra l'altro distribuito anche stamani mattina approvata il ventitré ottobre del dello scorso anno e si muove senz'altro in questa direzione questo documento propone di
Prevedere
Nella futura di spie organizzativa di questi comitati regionali non soltanto il possesso di idonei requisiti di professionalità e di indipendenza
Ma anche di prevedere una seria rigorosissima di criteri di incompatibilità che possono assicurare le Cercle indipendenza dell'esercizio delle funzioni svolte dai comitati regionali
Incompatibilità
Si noti bene non soltanto nei confronti del potere politico quindi incompatibilità con la carica va be'di parlamentare e consigliere regionale e consigliere regionale e quant'altro ma anche nei confronti del potere economico quindi titolarità partecipazione rapporti dipendenza o di consulenza nei confronti di impresa che editrici o di imprese radiotelevisive da cui possano sorgere pericolosi conflitti di interessi capaci di minare l'indipendenza di questi
Organi
Il terzo interrogativo ma questi compiti che la legge duecentoquarantanove affida ai comitati non sono effettivamente troppo gravosi per queste strutture non si rischia di affogare i futuri comitati regionali
In una seria attività ad essi demandare dall'autorità impedendogli di fatto di mettere a disposizione la loro attività per le regioni
Anche qui tutto dipenderà dalle regole in materia di organizzazione interna di dotazione del personale e di disponibilità finanziarie che dovranno essere calibrati in maniera tale da essere in idonee a consentire lo svolgimento di dei nuovi compiti che verranno affidati ai comitati regionali
Ma direi il collegamento che la legge duecentoquarantanove istituisce con l'autorità impone senz'altro un'esigenza di omogeneità
Cioè non è possibile che gli organi decentrati la verità possano operare in maniera differente
Perché altrimenti la loro attività non sarebbe utile per la stessa autorità e allora sotto questo profilo su di profilo l'esigenza di omogeneità
Abbiamo già l'esigenza di delle cede il coordinamento del Centro di Coordinamento unitario decora che è un'esperienza che credo nella prospettiva della legge duecentoquarantanove andrà senz'altro valorizzato
Ma soprattutto abbiamo la fissazione da parte dell'autorità di intesa con la fede conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato e le Regioni di questi criteri unitari che dovranno regolare l'organizzazione ed il funzionamento dei futuri comitati regionali
Professor Caretti era abbastanza critico su questo punto cioè sottolineava il fatto che la contraddizione
Tra l'affidare l'organizzazione di questi comitati regionali ad una legge regionale da una parte e l'attribuire ad un organo centrale il potere di fissare probabilmente in maniera anche abbastanza dettagliate quelli che sono i requisiti di organizzazioni di funzionamento di questi comitati cioè si finirà probabilmente in questo modo per lasciare alle Regioni veramente un piccolissimo margine di scelta
E su questo non si può non convenire però direi che questo è un prezzo che occorre necessariamente pagare per garantire il funzionamento del modello delineato la legge duecentoquarantanove del novantasette e sotto questo profilo direi che si può valutare anche il diciamo il documento vi dicevo approvato dal coordinamento nazionale dei dei Co.Re.Rat.
Che in materia di futura organizzazione di questi comitati regionali propone di adottare una struttura che Essence che senza che sostanzialmente ricalca quella della quella dell'autorità con la previsione di otto membri più un presidente e la articolazione del comitato in due sottocommissioni per le infrastrutture per la Rete per i servizi e prodotti in modo tale da ricalcare quelle che sono le le competenze interne tra e credo che questa però sia una linea difficilmente eludibile se si vuole garantire quel coordinamento necessario
Per far funzionare il modello delineato la legge duecentoquarantanove quindi in sostanza e in conclusione il modello il delineato la legge duecentoquarantanove il ruolo attribuito dalla legge duecentoquarantanove a questi futuri comitati regionali è un ruolo senz'altro originali che direi che non trova
Non non ha precedenti un ruolo però lei è possibile cioè un modello quello della legge duecentoquarantanove sufficientemente flessibile
Che dovrà essere valorizzato in maniera adeguata sia dall'autorità nella ma nazione appunto delle proprie direttive dei propri regolamenti materie il funzionamento del cori sia dalle leggi regionali istitutive dei comitati regionali in modo da consentire a questa figura nuova
Assolutamente originale di poter essere e effettivamente un efficace strumento di ausilio dell'autorità da una parte e delle regioni dall'altra
Grazie dottor Donati per questo intervento che mi pare che ha portato molti elementi di chiarimento su quello che è il nodo dell'arco di pendenza su questo nodo a me mi pare che un punto però vada tenuto fermo forse qui accentuerei un po'di più la linea che il dottor Donati a esposto questi Co.Re.Com. ai sensi della legge sono organi
Di decentramento dell'Autorità perciò c'è un rapporto non dire d'indipendenza di collegamento funzionale tra autorità ancore
Ma questi sono organi regionali cioè il punto assolutamente fermo da cui si deve partire e la natura di organi regionali sono organi inquadrati dal punto di vista qui la la giusta il nodo che cos'è che si è rescisso la la dipendenza funzionale con il coordinamento funzionale perché più che di dipendenza io parlerei di coordinamento
Dalla orga da dalla struttura della organizzazione questi sono organi della struttura regionale altrimenti non si spiegherebbe come questi organi possono essere costruiti organizzati e regolati né moda con una legge regionale
Ciò il punto
Difficile nodo di più e questa la novità delle quel ma il punto da cui si deve partire non è tanto che c'è un'autorità che si decentra
Con dette delle proprie strutture su cui la Regione mette un po'il naso dando dei Consiglio dei pareri o magari indicando i componenti ma c'è una Rete di organi regionali regolati dalle leggi regionali che si raccordano funzionalmente con il sistema con il sistema dell'autorità e quello che vorrei su questo punto sottolineare attenzione questa è la vera novità del modello ma anche la difficoltà ad attuarlo
Secondo me sarebbe profondamente sbagliato pensare ai Co.Re.Com. come ha dei Co.Re.Rat. rinforzati è tutta un'altra cosa è tutta un'altra cosa
Be i Co.Re.Com. almeno come sono designati dalla legge non sono un modo indiretto per ridurre il potere regionale spostando nell'aria
Dell'autorità ma sono modo diretto per rafforzare lo spazio regionale
Primo perché mentre correlata hanno prevalentemente poteri consulenza questi sono organo governo di controllo di garanzia si parte questo perciò la qualità dei poteri cambia profondamente garanzia governo e controllo cambia la quantità e questo punto forse ancora non lo non si è colto pienamente le regioni con i comitati poteri abbastanza limitati prevalentemente centrati sulla consulenza investivano il nucleo del sistema radiotelevisivo qui in Vespa dunque delle telecomunicazioni che un scampo
Dal punto di vista del rilievo economico tecnologico dieci volte superiore Acampora allora quindi si aprono due strade
Per il potenziamento a mio avviso del ruolo delle Regioni sia dal punto di vista quantitativo convergenza sia dal punto di vista qualitativo organi di governo di controllo e di garanzia questi organi io credo che da quel che dal momento che si parla di una sede regionale e sta per partire il processo delle intese tra autorità e regioni il punto di partenza del discorso deve essere questo
Questi sono organi regionali che le regioni tant'è che le Regioni devono finanziare squadre di lancio
Dello stato dal momento che le regioni stabiliscono le condizioni per farne parte i criteri di selezione delle incompatibilità
Evidentemente hanno un dominio sostanziale
Ecco tutto questo però porta a spostare in un'ottica vede governo del settore da parte delle regioni cioè mentre le regioni erano abituati attraverso i comitati regionali avere diciamo un rapporto un organo tecnico di supporto della politica questo è un organo di garanzia Rigoni conquistano nel loro spazio locale quell'evoluzione che si è determinato su scala nazionale del rapporto tra tra poteri politici essere nella comunicazione cioè io penso che l'ottica con cui bisogna lavorare al momento che si costruisce sia proprio questa
Sciogliere i nodi della così tendenza ma partendo dalla chiara definizione di questi organi
Come organi regionali attraverso cui il ruolo delle regioni può essere fortemente
Grazie allora passiamo al terzo alla alla terzo intervento dottor Bianchi su Laterza Rete senza pubblicità
Approfitto dell'occasione
Vi sostituire un merci professor Credit per dire nelle fratelli uniti abbiamo distribuito ci sono dei cartoncini rosa con i quali si chiede si può chiedere una parola se ce li fa fino arrivare visto anche ristrettezza del tempo
Mentre parla professor Vieri tutto bianchi
Sarà più facile riuscire
A organizzare il nostro nuovo prego
Il problema della rete radiotelevisiva pubblica senza pubblicità
D'altra parte il fisco utente attualità
Occorre che venga inserito appunto in quella premesse più generale che faceva all'inizio il presidente che gli cioè in realtà siamo in un quadro fortemente Dina mitizzato dell'evoluzione del settore radiotelevisivo
E si pone un si pongono dei problemi di adeguamento dell'ordinamento del settore della radiotelevisione ma in un quadro di convergenza multimediale con agli altri settori delitti di comunicazione dell'informatica e anche dell'episodio
Ora
L'inquadramento di questo problema posto la la la una domanda cosa deve fare il servizio pubblico radiotelevisivo per soddisfare il diritto del cittadino utente all'informazione in particolare
A livello devi territoriale cioè imposte in altri termini problema quello di impostare il discorso del servizio pubblico a livello locale a livello territoriale quale fonte di tutela di quali strumento di tutela di un diritto del cittadino utente all'informazione
A questo proposito proprio in relazione all'evoluzione dei diversi passaggi delle diverse fasi di volo del di sviluppo dell'ordinamento della radio e televisione la risposta data dal legislatore è stata differenziata
Ricordiamo che in una prima fase che è quella risalenti alla legge numero centotré del settantacinque cioè la legge di riforma così vita di riforma della RAI
Nel quadro di una disciplina dell'organizzazione della concessionaria pubblica che era essenzialmente nei suoi contenuti principali contenuta nella stessa legge all'articolo tredici ancorché integrata poi dalla convinzione stato dai dati interni aziendali si precisava che dovesse essere istituita una nuova Rete doveva essere a vocazione territoriale la Terza Rete che doveva attribuire più ampio spazio programmi prodotti dalle sedi RAI di tutte le Regioni Pariani e messe in onda dalle Regioni di appartenenza
Questa vocazione successivamente per più ragioni si è venuta gradatamente atrofizzandoci la principale di queste ragioni come il nodo della necessità di fronteggiare il principale concorrente privato che si muoveva in condizioni di non regolamenta azione sicché si è pervenuti a un certo tipo di modello che misurava una divaricazione rispetto agli intenti
Previsti dal legislatore del settantacinque con la realizzazione di una rete
A programmazione nazionale con alcune finestre informative
Regionali in alcuni casi qualitativamente molto elevate ma che comunque identificavano un aspetto limitato e che non riuscivano a colmare
Le carenze di attuazione del modello originariamente configurato dal legislatore
A questo si accompagnava nel frattempo la abrogazione di questo articolo tredici del legge centotré del settantacinque ad opera del decreto legge ottocentosette dell'ottantaquattro articolo nove quarto comma che quindi come dire provvedeva ad una prima di regolamentazione della della degli aspetti della disciplina relativi all'organizzazione interna aziendale non si aveva più una organizzazione il cui capisaldi erano fissati nella legge ma viceversa le scelte erano prevalentemente sulla base di alcuni obiettivi e finalità demandate all'autonomia organizzativa aziendale
Questa tematica
Diciamo rispetto a questo tipo di tematica la legge numero duecentoventitré del novanta non ci dice molto
Però in realtà sono state presentate successivamente numerosi disegni di legge e questa tematica trovato un primo livello di sedimentazione nella legge numero duecentoquarantanove del novantasette la cosiddetta legge Maccanico
Tuttavia appunto la natura di legge stralcio della più complessiva riforma del sistema delle comunicazioni rivestite da questa legge comporta l'allargamento dell'impostazione al di là diciamo dell'articolo tre comma comma nove e comporta li Lizzani perlomeno la rassegna di anche di di altre di altri fonti che contengono una disciplina di base di questa spesa
In particolare quello cui si fa riferimento anche se evidentemente è in itinere
Lo veniva anticipato in precedenza ecco si tratta di una riforma continuamente di in itinere anche diciamo sul buco nella presentazione delle linee guida dal CDA della RAI all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni
Ma il il mento con cui rifare i conti diciamo oltre all'articolo tre comma nove la e questo disegno di legge mille centotrentotto e la versione sia originaria sia nel maxi emendamento presentato dal Governo nel febbraio scorso totalmente sostitutivo della prima parte della altra fonte importantissima e il contratto di servizio il contratto di servizio
Che
è stato pubblicato pensato emanato un decreto presidente Repubblica ventinove ottobre novantasette che in particolare per quanto riguarda gli aspetti che ci interessano prevede alcune cose significative all'articolo undici
Rubricato iniziative per la valorizzazione delle culture locali in primo luogo qui leggiamo che la concessionaria assume promuove nell'ambito delle proprie trasmissioni iniziative intese a diffondere a valorizzare le diverse realtà culturali e sociali
Esistenti a livello locale in stretta collaborazione con le Regioni le Province e i Comuni di università e gli enti culturali
Al secondo comma si prevede che al fine di rendere il servizio pubblico sempre più corrispondente agli obiettivi di valorizzazione delle realtà locali e di elevamento della capacità informativa
Nonché di assicurare la più ampia copertura dei territori regionali la concessionaria predisporrà entro un anno un piano triennale di sviluppo della presenza di centrata nelle regioni in accordo con l'evoluzione legislativa in materia
Ora non non lo ritiro tutto però mi interessava leggere il primo periodo del quarto comma la concessionaria promuove la stipulazione dei convenzioni con oneri in tutto o in parte a carico degli enti interessati
In ambito regionale e comunale intese le finalità di cui ai commi precedenti
Quindi esistono delle situazioni di obbligo in materia di decentramento di cui si fa carico il servizio pubblico in base al contratto di servizio
L'ultimo documento che è importante citare e la risoluzione sul pluralismo adottato dalla Commissione parlamentare di indirizzo e vigilanza dei servizi radiotelevisivi in data tredici febbraio del novantasette
In cui tra le varie possibili accezioni di pluralismo si fa si fa specifico riferimento al pluralismo delle realtà locali
Al punto è sì
Dice
Fra l'altro che la RAI è tenuta alla rappresentazione dalla valorizzazione della variegata articolazione anche geografica del nostro Paese
Con le diversità d'ordine culturale economico-produttivo ambientale a partire dalle minoranze linguistiche riconosciute e fra l'altro fa riferimento anche alla alla necessità di vita di evitare una forma di c'entra lirismo regionale nel settore dell'informazione
Sullo sfondo diciamo risulta poiché l'altra discenda
Riguardante il problema di dare in seguito al referendum abrogativo del mille novecentonovantacinque
Che ha prodotto la possibilità che le azioni della concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo siano detenute anche da soggetti privati
Allora
Questo diciamo è cioè uno scenario ci sono alcune norme che costituiscono i capisaldi normativi con cui dobbiamo fare riferimento c'è una situazione in divenire in itinere che rappresenta dalla dalla dalle vieta i vari passaggi
Del relativi al disegno di legge mille centotrentotto attualmente ancora all'esame del Senato
Cosa dice l'articolo tre comma nove
Sinteticamente riprendendo appunto il discorso che la relazione Seminar professor Caretti stabilisce che la concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo è tenuta a presentare l'autorità un piano per una ristrutturazione
Che consenta pur nell'ambito dell'unitarietà del servizio pubblico di trasformare una delle sue reti televisive in un'emittente che non può perdersi di risorse pubblicitarie il piano viene valutato dall'autorità per le garanzie nelle comunicazioni da quale sentita la Commissione parlamentare
Indica il termine entro cui deve essere istituite all'emittente di cui al presente con
Quindi se questi sono i riferimenti normativi per inquadramento brilla tematica della Rete televisiva pubblica senza pubblicità
I passaggi riguardano la contestualizzazione di queste di questa Rete all'interno del più ampio piano di ristrutturazione che la concessionaria ha presentato
Sia pur nelle sue linee guida e quindi diciamo con una meccanismo implementare in qualche maniera
E
Poi la la con la identificazione di quei dei termini normativi di questa rete senza pubblicità e poi al alcune valutazioni alcune considerazioni sulle linee guida presentate relative alle cosiddette NR il né N RTI la nuova RAI tre
Quindi prima battuta però sembra opportuno sottolineare come la vicenda di questa lite vada situata nel contesto di una più complessiva ristrutturazione
Di una modificazione cioè della stessa organizzazione e delle modalità di funzionamento dell'azienda RAI
Infatti il legislatore con l'articolo tre comma nove impone alla concessionaria pubblica tre obblighi un primo di portata generale primo obbligo di portata a generare riguarda la presentazione all'autorità di un piano per una ristrutturazione
Vi sono a cura poi due obblighi diciamo di rinforzo che costituiscono delle limitazioni di tipo positivo sui contenuti di cui sto piano
Il primo di questi obblighi riguarda il quadro di compatibilità interni al piano e devono consentire la trasformazione di una rete televisiva della concessionaria pubblica in un'emittente che non può valersi di risorse pubblicitarie
Conte e obbligo diciamo il cui contenuto
Non riguarda dunque direttamente la creazione di una siffatta nuova emittente non riguarda direttamente la creazione di questa emittente ma la creazione nel piano delle condizioni perché ciò avvenga
Attraverso la determinazione di un elevato livello di far di autonomia dita verifiche che consente anche la sua trasformazione in ente vi è poi un ulteriore obbligo anche questo diretto ad individuare una limitazione di tipo positivo sui contenuti del piano di ristrutturazione che riguarda il mantenimento dell'unitarietà del servizio
Questo concetto di unitarietà del servizio pubblico risulta da conciliare però con la trasformazione di una rete in emittente televisiva
Passaggio quest'ultimo mi sembrerebbe di per sé implicare la costituzione non già di una mera articolazione della concessionaria pubblica ma forse addirittura si potrebbe arrivare a pensare indistinto creatore della comunicazione si parla di trasformazione direi che in emittente
Nell'articolo tre comma nove
Di conseguenza può il carattere di unitarietà del servizio pubblico va intesa in senso funzionale in relazione alla definizione di standard unitari di erogazione del servizio pubblico da parte sia della concessionaria pubblica sia di una ipotetica nuova emittente ovvero tale unitarietà deve essere intesa secondo l'accezione corrente in termini essenzialmente organizzativi
E allora si pone si ripropone il problema di conciliare l'unitarietà con questa trasformazione
Quindi si pone questo problema
Questo passaggio dovrà comunque essere risolto entro il termine che sarà indicato dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni per l'istituzione di tale limite
Verosimilmente intro questo termine la soluzione potrei essere quella della costituzione di una società per azioni avente anche si potrà arrivare anche questo
Sì passa il concetto della trasformazione dal Richini mittente
Del costituzione di una società per azioni aventi ad oggetto l'esercizio di questa emittente radiotelevisiva mentre la maggioranza di tali azioni o almeno il pacchetto di controllo per lo meno finché rimane quel divieto di cui appunto si esponeva in termini crisi
L'esistenza il professor Caretti dovrà continuare ad essere detenuta dalla concessionaria pubblica eventualmente in società con altri soggetti regioni enti locali università il primo questa sembra forse la soluzione che può consigliare la pentimenti contraddittorio tenore della disposizione in oggetto
Si può sottolineare comunque come l'articolo otto comma quattro del maxi emendamento Maccanico cioè villa dei maxi emendamento governativo al disegno di legge mille centotrentotto
Parli sempre e comunque di reti televisive senza più impiegare come invece viene fatto nell'articolo tre comma nove della legge duecentoquarantanove novantasette il termine emittente
Seguendo una formulazione dotata di maggior flessibilità che lascerebbe più ampi spazi discrezionali e che nel breve termine darebbe anche
Qualche minuto problema applicativo dal punto di vista delle scelte d'acqua
Quanto al piano di ristrutturazione va sottolineato come eccezion fatta per gli obblighi assunti relativamente alla rete senza pubblicità questo si svolge anche riferimento alle succinte indicazioni contenute nell'articolo otto del cosiddetto maxiemendamento governativo
Che riguardano appunto la la struttura di holding la cui organizzazione deve essere decisa dagli organi di gestione della RAI sentito il parere vincolante delle competenti commissioni parlamentari
Va sottolineato come questo si svolge all'insegna sempre di quella filosofia della deregolamentazione dal punto di vista del del dell'ordinamento generale
Over affrontato il precedente modello
A questo proposito mette conto rilevare il jet l'oggettiva difficoltà in cui si è posti dal quadro legislativo perché da un lato l'articolo tre comma nove impone adempimenti e scadenze senza contenere altro che per meriti in oggetto neppure linee estremamente generale
E dall'altro modello procedurale messo appunto nell'articolo otto comma tre per il maxiemendamento governativo comporterebbe forse una distorsione di polista
Di regolamentazione cioè di questo passato Quispe disciplina dell'organizzazione aziendale che passa dalla legge prevalentemente a alla convenzione dal contratto di servizio ma poi anche ad Attilio potete interni di autodeterminazione aziendale
Perché Cuesta verrebbe compensata forse impropriamente con un parere vincolante delle commissioni parlamentari permanenti
Con il rischio di affidare quindi in definitiva di organi di gestione della RAI un compito di mediazione fra il lavoro delle commissioni in materia di organizzazione aziendale quindi c'è come dire questo recupero della presenza del Parlamento rimane che dovrà decidere poi si tratta dell'espressione di un parere vincolante sull'organizzazione impeccabile
Comunque ripeto questo riguarda un il maxiemendamento governativo cioè un un passaggio che è ancora in itinere da decide da definire
Rispetto a questo quadro il piano approvato dal Consiglio in data ventinove aprile scorso e basato sull'articolazione delle aziende macro divisioni facenti capo ad una corporate
Presente medico oltre che di rispettare il termine del trenta aprile stabilito dalla legge questa sua presentazione
Di produrre il modello organizzativo più avanzato possibile
Si tratta di linee guida sotto sposterei come Italia al anche qui voglio dire ad un ampio grado di implementazione quindi si tratta di un lavoro in itinere che sotto vari aspetti sono in grado di condurre anche a più di una soluzione
Tuttavia l'applicazione di questo modello risulta compatibile con un ampio spettro di scelte che dovranno essere operate in prima in primo luogo proprio da parte dello stesso legislatore
Non soltanto dal punto di vista in punto e riorganizzazione ma anche come si permetteva il punto di privatizzazione quindi a seconda delle varie le varie opzioni che verranno scelti
Dal punto di vista di quindi se questo diciamo è un po'sono alcune considerazioni generali sul piano per quanto riguarda invece la Rete il modello di Rete senza pubblicità
Questo diciamo risulta diretto a recuperare le in capo a recuperare in capo a questa rete una vocazione territoriale chi arriva nella versione originaria del disegno di legge numero mille centotrentotto
Secondo l'articolo sette comma due del quale il servizio pubblico radiotelevisivo come metteva in evidenza il professor Caretti prima doveva essere affidato mediante concessione ad una società curdi
Chi partecipa servono più società un valenza territoriale di ampie dimensioni emittenti che non potevano trasmettere pubblicità dovendo sia per il finanziamento pubblico
I nella versione attuale invece
Contenuta nell'articolo otto comma quattro del maxi emendamento tale valenza teorie territoriale non viene ripetuta
E quindi diciamo viene esisteva un punto di cesure rispetto alla versione originaria del disegno di legge mille centotrentotto
Ma risulta recuperabile in relazione alle modalità di finanziamento della rete laddove si prevede che alla stessa rete possono essere destinati finanziamenti delle regioni e delle province autonome di una quota di risorse derivanti dal canone di abbonamento
In una misura stabilita secondo i criteri definiti nello stesso piano di ristrutturazione comunque non inferiore alla metà degli introiti complessivi da Cannone
A questo va agganciato invece l'altra previsione invece contenuta nell'articolo tre comma nove della legge Maccanico secondo cui apposite soluzioni nell'ambito del piano devono essere previste per le regioni Val d'Aosta Friuli Venezia Giulia e le province autonome di Trento e forse
Questi sono i parametri con cui va confrontato il lupo il modello varato alcuni parametri con cui va confrontato il modello di piano quelle linee guida varate dal consiglio di amministrazione
Della RAI tenendo presente che esiste ancora quella disposizione che veniva citata prima l'articolo sedici comma dodici della legge Mammì che vieta il rilascio della concessione radiotelevisiva ad enti pubblici anche economici ed a società a prevalente partecipazione pubblica peraltro è da tener presente che il legislatore in sede di riforma potrebbe per intervenire abrogando tale divieto della cui legittimità costituzionale appunto ai sensi soprattutto della della sentenza trecentoquarantotto del novanta si può giungere a dubitare però forse a questo punto andrebbe riti lanciata anche dal punto di vista della normativa sul divieto di posizioni dominanti la complessiva presenza forse a questo punto del comparto pubblico nel settore
Dal punto di vista della normativa impeditiva di posizioni dominanti occorre sottolineare in primo luogo la necessaria quote contestualità tra l'istituzione dell'emittente ex articolo nove comma tre e l'inizio obbligatorio delle trasmissioni via satellite o via cavo
Per i programmi radiati dalle emittenti che superino i limiti previsti dall'articolo due comma sei della legge Maccanico
E quindi registrandosi da questo punto di di vista da parte dell'autorità un vincolo temporale in termini relativi secondo criteri di equilibrio complessivo in quanto il termine dovrà essere lo stesso per entrambi i casi
In termini assoluti in termini assoluti proprio in virtù di questa circostanza il criterio temporale di riferimento dovrà essere probabilmente quello previsto dall'articolo tre comma sette cioè la relazione con l'effettivo e congruo sviluppo dell'utenza dei programmi radiotelevisivi via satellite e via cavo
Quindi questo diciamo che un un criterio che riguarda è stato congedato appunto per il passaggio delle emittenti private sul satellite Soccavo però essendo collegato con il termine per l'istituzione della rete senza pubblicità sarà mediatamente un criterio che dovrà essere tenuto presente anche a questo fine
Il secondo profilo riguarda la disapplicazione a tale ritiene dei limiti relative a divieto di posizioni dominanti
Dell'articolo due commi sei otto della legge Maccanico attraverso la perizia che prevedono la predisposizione i limiti rispettivamente alle concessioni dell'autorizzazioni ed alla raccolta di risorse economiche
La disapplicazione evitare i limiti che probabilmente implica almeno la massima autonomia finanziaria ed organizzativa della rete in questione comporta la ditta la dotazione di questa branca del servizio pubblico delle necessarie risorse
Operative tecnologiche svincolandola da raffronti di tipo meramente quantitativo con l'emittenza privata
Va d'altra parte tenuto presente che questo rappresenta il pendant a col divieto per la per cui sparite via per il sì di risorse pubblicitarie che dovrebbe comportare in linea di principio da Liberazione di risorse a favore di altri operatori della comunicazione
Su questo diciamo verrà chiamata a valutare l'autorità superire io sentito il parere obbligatorio della Commissione parlamentare
La quale dei dei confermate le proprie competenze dall'articolo uno comma quattro della legge duecentoquarantanove e quindi con un'articolazione di funzioni per cui diciamo sulla relativamente all'assetto della programmazione dell'informazione
Il fari reti la Commissione risulterà assai importante mentre la valutazione risulterà più piena per l'autorità per quanto riguarda gli aspetti finanziari i tecnologici da questo punto di vista
I comitati regionali radiotelevisivi come che tipo di ruolo che tipo di funzione possono aprire sulla definizione di questa è chiaro che in prospettiva bisognerà tener presente questi questi passaggi relativi alla natura
Dei Co.Re.Com. se però è vero che sono organi risolverli che diciamo assumono diciamo in collegamento un lavoro chi sono collegate funzionalmente all'autorità ma sono organi che comunque
Sono incardinati nella regione ecco attraverso questi potrebbe essere esercitata
Una una funzione di iniziative di stimolo sul tenendo conto conto che le linee guida sono state presentate ma il Progetto appunto in itinere su questo tipo di evoluzione quindi cercando di incidere in corso dove attualmente da questo punto di vista ci sono pochissimi poche competenze ma quelle dei colori Rat che sono attualmente previsti dall'articolo sette
Della legge Mammì potrebbero essere esercitate la
Formulazione di proposte al Consiglio della RAI sulla programmazione regionale da trasmettere in ambito nazionale e regionale
E oltre alla definizione di contenuti di collaborazione convenzione sulla base dei conti del della convenzione statura
Se questo è il quadro normativo
Il Progetto sulla nuova RAI tre la cosiddetta NR Titti è stato presentato dalla concessionaria pubblica l'autorità risulta diretto da sviluppare quindi recupera diciamo posso anche se gli agganci anche se gli agganci legislativi a questo punto non sono molti
O per meglio dire scarseggiano però recupera sia sulla base
Diciamo di una linea di tendenza sia sulla base di quelli che abbiamo visto essere gli obblighi derivanti dall'articolo undici del contratto di servizio per la Rai
Sia i contenuti della risoluzione sul pluralismo approvata dalla Commissione parlamentare
Risulta diretto a sviluppare questa vocazione territoriale nel quadro più ampio dei compiti diretti alla realizzazione del pluralismo interno compiti la cui realizzazione costituisce anche secondo il percorso seguito dalla corte la missione principale del servizio pubblico radiotelevisivo
In questo senso di rilievo risultano affermazioni che sono contenute nella premessa di queste linee guida relativi alla conferma in capo all'ENEL reti insieme alle altre reti
Del ruolo di sede privilegiata di attuazione degli indirizzi sul pluralismo trovati dalla commissione parlamentare
Nonché la sua corretta Rizza azione non come canale tematico ma in base al taglio con cui intende affrontare qualsiasi tema in tutte le aree
Quindi nel quadro della missione il generale di servizio pubblico come viene diciamo a definire sì con livelli di
Progressione a cascata
Tra la legge la convenzione Stato RAI contratto di servizio
A cui va finalizzato missione generale il servizio pubblico Vitafin finalizzato il complessivo disegno editoriale lender reti viene chiamata ad assolvere una missione speciale per così dire ma non esaustiva il del servizio pubblico che si pensi a al grado di impegno che rappresentano disposizioni come gli articoli uno e due del contratto di servizio
Non può probabilmente per motivi oggettivi gravare su una sola delle reti televisive ma probabilmente nel cioè ma necessita del del dell'apporto di tutti e tre
Lei ne reti si caratterizza per la centralità del prodotto
Viene detto in queste linee guida assumendo una funzione di content provider diciamo che si rivela fra l'altro dei filamenti sente più giù strategica nel più generale contesto dell'evoluzione tecnologica
Del sistema della comunicazione e di l'aumento corrispondente della domanda di contenuti e di prodotti
E su questo diciamo
Questo proprio in questo si collega anche se non c'è nella legge evidentemente una finalizzazione così precisa ma l'articolo due comma cinque della legge numero centoventidue del novantotto che prevede degli obblighi dei rischi di destinazione di una quota dei proventi da canoni stabilita nel contratto di servizio appena alla produzione di opere europee
Da parte della RAI dal che dal novantanove non potrà essere inferiore al venti per cento
Due profili per diciamo interessano particolarmente quello delle risorse chiedo che lei nervetti dovrà essere finanziata essenzialmente dal canone nonché da entrate derivanti da sponsorizzazioni convenzioni cessione di diritti
Quanto agli introiti da canone il piano di ristrutturazione non precisa in che misura quindi questo evidentemente sarà un profilo che dovrà essere oggetto di specificazione nel piano
Però
Se noi vogliamo ricostruire una linea di tendenza sulla base anche dei percorsi del legislatore possiamo far riferimento alla per i alla versione originaria
E alla versione del maxiemendamento governativo del disegno di legge mille centotrentotto
Per cui mentre nel primo la definizione della misura di tali risorse veniva rinviata gli atti costitutivi delle società a valenza territoriale ma in misura non superiore al cinquanta per cento
Viceversa nell'ultima versione si rinvia al piano per le si rinvia al piano di ristrutturazione e non agli atti costitutivi perché evidentemente siamo in una fase anticipata rispetto a quella
Prevista e inizialmente per la definizione di criteri relativi criteri fissando nondimeno una misura non inferiore stavolta al cinquanta per cento degli introiti complessivi derivanti dal canone e cambia bene
Capite aperta cambia bene la questione se il cinquanta per cento diventa un tetto massimo oppure un tetto minimo
Quanto alle sponsorizzazioni che sono cosa diversa dalla pubblicità commerciale e quindi diciamo sono pienamente compatibili con il divieto di
Finanziarsi con risorse pubblicitarie
Questa particolare forma di finanziamento potrà costituire per così dire il volano per il perseguimento della qualità diffusa del prodotto senza sganciare del tutto la n riti dal mercato
Lei rilegge azione di una ricca programmazione di qualità un pubblico con pubblico
Peraltro porterebbe all'intercettazione di un diritto all'informazione all'informazione e alla comunicazione di qualità da parte di servizio pubblico
Secondo principi di cui esistono anche tracce nello stesso contratto di servizio e che fanno sistema con i criteri di completezza imparzialità seppure pluralismo interno che debbono caratterizzare l'offerta del servizio pubblico
Risulta poi è importante l'obbligo dire investire in produzione i margini di produttività ottenuti mediante l'ottimizzazione delle risorse gestite secondo un modello applicato
Già conosciuto per le emittenti in codici a favore dei produttori cinematografici indipendenti
Diciamo che c'è cui poi questa fase intermedia che d'altra parte e legittima che per quanto riguarda la Misseri cime di questo assetto finanziario
In cui lei nere di continua ad essere finanziata anche attraverso la pubblicità commerciale non essendo ancora tenuta rinunziati fino alla scadenza del termine che verrà indicato dall'autorità quindi si tratta di una per il momento di un'anticipazione il
Le linee guida contengono il varo le il decollo di quest'iniziativa dal primo gennaio novantanove si tratta di un'anticipazione dal punto di vista organizzativo di un passaggio che comunque sarà collegata inevitabilmente al termine indicato dall'opposizione
Quanto al rapporto con gli enti territoriali questo si potrà basare innanzitutto su convenzioni previste come esplicitamente esplicitamente come forma di finanziamento
Sulla base delle quali alla in eretico tre quell'essere destinati finanziamenti delle Regioni delle Province autonome
Tuttavia ecco dove lo scenario più generale gioca evidentemente se successivamente la riti dovesse trasformarsi in un'emittente si potrebbe prevedere in un'emittente una cura di società per azioni si potrebbe prevedere da parte del legislatore
Una partecipazione minoritaria nelle società o degli organi di gestione della RAI se tasse modello previsto nel maxiemendamento governativo
Una partecipazione minoritaria nelle società costituite così costitutive delle regioni delle province ottomane se poi verrà abrogato il divieto
Diciamo è un problema importante ma non verrebbe più preclusa dal punto di vista tutti
Per l'informazione e la programmazione locale il piano mo'prevede un modello integrato tra appunto livello nazione dell'informazione tra livello nazionale livello locale a livello locale nazionale e internazionale
L'unificazione delle testate nazionali e regionali passerà attraverso la nomina di vicedirettori competenti per aggregati sovraregionali
Che saranno un po'il nodo cruciale ma i criteri per la definizione di questi aggregati dovranno essere meglio specificati
Sulla programmazione locale viene fuori un problema cioè potrebbe venir fuori un problema che riguarda il rapporto con l'emittenza locale quindi con la garanzia del pluralismo a livello locale
Questa dovrebbe pur potersi porre il rapporto di continuità secondo quello che risulta dal piano anziché di concorrenza come lei con le emittenti locali
Da quest'orientamento alla diffusione nazionale e globale su canali satellitari e la sua realizzazione mediante specifiche risorse di sponsorizzazione convenzione raccolte a livello sovraregionale
Questa impostazione dovrebbe consentire di intercettare in termini sperimentali ma non necessariamente estranei al mercato una nuova domanda di programmazione locale però diciamo si tratta di sperimentare e di ricerca
Questo di diciamo un po'per quanto riguarda le linee generali di questa di questo piano
In conclusione si potrà si si potrebbe dire che questa questo Progetto che è contenuto nella legge è rivolto alla soddisfazione di alcuni interessi che sono garantiti in Costituzione
In primo luogo il diritto all'informazione e di ruolo del cittadino utente il ruolo del servizio pubblico come sedi di tutela attiva dei diritti dei cittadini
In secondo luogo viene in considerazione principio pluralistico come garanzia di maggior numero possibile di fonti d'informazione diverso ed equivalenti così come messo progressivamente appunto dalla giurisprudenza costituzionale
Ed è attivamente al quale appunto il problema risulta quello che l'accentramento delle risorse come è noto l'altro punto riguarda il diritto all'informazione nei confronti dei l'ultimo punto riguarda il diritto all'informazione nei confronti del servizio pubblico radiotelevisivo
In omaggio al quale vengono imputate servizio pubblico una serie di obblighi diretti ad attuare a specificare in dettaglio il principio del pluralismo interno quindi il contratto di servizio Commissione parlamentare di nuovo
Tutta una serie di obblighi di compiti che vincolando il servizio pubblico la massima apertura possibile riguarda idee tendenze opinioni emergente anche a livello locale
Imponendo il tema del decentramento quale contenuto di una speciale missione di servizio pubblico identificano la necessità di tutelare un diritto la comunicazione pluralistica sul piano territoriale nei confronti del servizio
Per queste informazioni aggiornatissimi cioè sullo stato dei lavori per le valutazioni
Tutte molto puntuali a mio avviso anche molto appropriati sulle i problemi che si collegano alla ristrutturazione della tesserini prima di dare avvio al dibattito vorrei segnalare che partecipano i nostri lavori i presidenti dei Comitati radiotelevisivi della campagna dell'Umbria della Lombardia della Sardegna e della Puglia rigorosa nostro saluto
Partecipa anche il senatore così componente della commissione trasporti del Senato cioè dell'organo che negli ultimi anni ha giocato un ruolo decisivo nelle trasformazioni normative del settore la sede la Commissione trasporti del Senato dove praticamente su tutta la legge centoquaranta
Diamo inizio al nostro dibattito ci sono iscritti sei persone perciò bisogna che coloro che intervengono contengano al massimo l'intervento direi stare tre cinque dieci minuti ecco sulle moto poi dare la prossima volta
Dottoressa Pucci vicepresidente della Giunta Regionale Toscana
Allora il primo iscritto professor Nicola rullo dell'Università di Firenze
Sì
Forse
Visto i tempi ristretti sarò per necessità di cose molto sommario
Approssimativo però c'erano alcune cose che mi che prende premeva sottolineare che sono queste professor Cheli giustamente sottolineava come con la legge istitutiva dell'autorità
Si sono concentrate le funzioni di controllo gestione garanzia del sistema multimediale nel a capo dell'Autorità
Mi sembra che rimanga al di fuori di questo quadro e la legge istitutiva dell'autorità
Apre questo spazio rimanga fuori una funzione che è quella di
Possibilità di gestire un servizio pubblico
Radiotelevisivo a livello locale
Un servizio pubblico
Che e sia nella legge spessa quando all'articolo tre
Comma nove si prevede che il il piano di ristrutturazione della terza rete debba prevedere apposite soluzioni per le regioni a statuto speciale quella di confine
Per Trento e Bolzano
Ma recentemente il ministro Maccanico diceva in una conferenza a Cagliari che anche la Regione Sardegna doveva essere ricompresa in questo elenco
E quindi se anche le regioni speciali non di confine sono ricomprese in queste apposite soluzioni per la Terza Rete forse anche le altre regioni che acquisiranno una specialità dopo la riforma della Bicamerale potranno rivendicare le apposite soluzioni previste dalla legge duecentoquarantanove ma lo stesso disegno di legge Maccanico prevede trasmissioni regionali radiate dalla concessionaria all'articolo due comma quattro
Quindi cioè una località nella emittenza in questo caso incardinata nella concessionaria nazionale da parte del di della territorialità chiamiamola così se non proprio delle della regione ora il piano del di ristrutturazione della Terza Rete come richiesto dalla due quattro nove è stato presentato sia pure a maglie molto larghe aperto diceva il presidente Zaccaria recentemente sempre a Cagliari
Però è un piano che in qualche modo offre degli spazi di intervento alle regioni quindi devono sapere le regioni che dentro questo piano possono intervenire qual è questo spazio
Lo spazio è che sia pure dentro una rete nazionale unica è un'unica divisione nazionale nazionale siano previsti una serie di filoni di componenti chiamiamole così che gestiscono reietti succedanei
E sono le reti digitali la Rai Educational la RAI International
Temi specialistici che potrebbero essere quelli ambientali quelli di una televisione per ragazzi altri canali tematici e la componente della territorialità
Alla componente della teoria territorialità il piano assegna alcuni vicedirettore competenti o per gruppi di Regioni o per regioni vicedirettori ai quali è affidata la gestione della
Editorialista locale chiamiamola così
Allora alle regioni mi sembra che sia lasciato o il compito di intervenire dentro questo processo che è un processo però di verticalizzazione di concentrazione
Del sistema emittenza perché si fa capo a una terza rete sia pure ristrutturata in questo ambito quindi alle regioni di divenire in sostanza diciamolo chiaramente una componente all'interno
Della della Terza Rete
Componente alita una terza rete che però deve essere autofinanziata perché questa terza rete non ha finanziamenti pubblicitari forse sponsorizzazioni
Si richiede esplicitamente nella legge che sia autofinanziata dalle regioni e questa è una soluzione ma è una soluzione già in qualche modo attuale in discussione
Una seconda soluzione sarebbe quella di
Rivendicare uno spazio invece Autogestito per le regioni cioè quello di farsi carico di un servizio pubblico sia pure con contenuti limitati con spazi tempi e organigrammi limitati ma Autogestito decentrato cioè una RAI decentrata
Una rete decentrata con delle degli spazi temporali affidati a organismi di autoproduzione seppur limitati come tematiche limitati come tempi
è una soluzione in qualche modo che è già stata avanzata che però mi sembra in qualche modo essere accanto accantonata io credo che possano essere anche alla luce delle considerazioni che faceva il professor Caretti e all'inizio potrebbe essere rivendicata perché sul piano giuridico nulla almeno nelle evoluzione dell'interpretazione della giurisprudenza la Corte costituzionale nulla osta
A questo in sostanza l'unitarietà del servizio pubblico non è più un assioma al quale di fronte al quale le Regioni devono fermare il loro intervento alle loro richieste
La terza ipotesi poi qui fermo ovviamente quella di invece dare vita autonomamente non un servizio pubblico autonomo attraverso una gestione del tutto autonoma separata quindi non facendo capo a una rete nazionale ma attraverso la richiesta di concetti una concessione
Tramite una organismo locale che può essere una società comici al professor Caretti ma potrebbe essere una fondazione perché a me piace più il modello della Fondazione però su questo non possiamo parlarne
Ecco in questo caso il il il servizio pubblico regionale sia pur limitato come impegno finanziario ovviamente ricadrebbe sulle sulle spalle della della regione
La quale però dovrebbe attrezzare giustamente concludeva così professor Caretti il suo a apparato di gestione per il questo sistema informativo comunicativo le care locale dovete attrezzato andando ben al di là delle formule dei comitati regionali per la comunicazione
Potrebbe creare un sistema molto più simile a quello delle autorità di garanzia che non consiglio d'amministrazione della RAI che non è comitati parlamentare o consiliare di vigilanza che fosse cioè dovrebbe andare nella prefigurazione di un piccolo modello di sistema di comunicazione locale
E concludo dicendo che se lo spazio per una fa queste scelte che non sono del tutto incompatibili fra di loro secondo me rimane possibile comunque possibile decidere quale imboccare
Rimane anche uno spazio per quanto riguarda la rivendicazione sul piano più prettamente normativo e amministrativo da parte della Regione io non vedo un conferimento
Agli organi amministrativi nazionali sia che siano autorità che siano ministro un conferimento totale e completo delle funzioni soprattutto in prospettiva pensiamo due cose
Progetto di riforma della Bicamerale prevede e che le Regioni acquisti in una potestà normativa sia pur ripartita con lo Stato per quanto riguarda l'ordinamento della comunicazione quindi è una potestà normativa che in qualche modo si inserisce diversificando l'Indirizzo l'indirizzo nazionale o quanto meno articolando
Secondo e ultimo punto sempre troppi Progetto alla Bicamerale prevede per le regioni la competenza a disciplinare
Le campagne elettorali e referendarie
Succedaneo derivata a questa competenza cioè io ritengo abbastanza evidentemente è scontata mentre la potestà di disciplinare le campagne elettorali e referendarie quindi tutto quello che in questo momento il compito affidato al Garante potestà normativa affidata alle Regioni
Quindi anche l'unitarietà del quadro della disciplina e della gestione per quanto riguarda il siano della comunicazione è in qualche modo articolato
Sulla sulla base di una presenza territoriale è un'articolazione territoriale grazie
La parola
Al dottor Balassone componente del consiglio di amministrazione della RAI
Otto
Ma gli interventi che mi hanno preceduto hanno mi pare giustamente individuato il il carattere eminentemente cosa dire industriale del progetto che il consiglio d'amministrazione ha presentato
I dati inadempimento un obbligo di legge in effetti si tratta
Del tentativo
Di venire incontro per per vie per logiche rigorosamente industriali cioè attinente ai calcoli di efficienza alle all'interno dell'azienda di investimenti pieno della produttività attuale latente
A esigenze di di ordine generale poste dalla dal da leggi da regolamenti da da da da
Dicendo dal mondo della della decisione politico-legislativa
Perché sottolineo questo aspetto
Perché credo che sia l'aspetto che nei precedenti ma dobbiamo tornare indietro di venti anni tentativi di realizzare alcuni principi di ordine generale come quelli che l'intervento che mi ha appena preceduto in parte richiamava così anche interventi precedenti in qualche maniera come dire si trattava di principi ed esigenze che venivano affermati
Il raccordo con la fase di corso diciamo con la materialità delle cose con la base produttiva con chi fa dove come quando a che condizioni con quale garanzia rientro di risorse e così via
Veniva rimandato a un dopo la conclusione è stata ancora gli interventi che mi hanno preceduto hanno ricordato una storia di progressive ritirate un mutamenti l'obiettivo in corsa
La vicenda diciamo del decentramento la fine del degli anni settanta e tante altre
E tante altre che sono che sono intervenute allora noi ci sentiamo impegnati a sotto questo aspetto diciamo anni non tradire le intenzioni ammette somma a creare una condizione di fatto che consenta a chi darà delle indicazioni
La legge l'autorità eccetera di non essere traditi nei fatti quindi garantiamo le condizioni materiali di attuazione
Il certo le condizioni materiali d'attuazione in qualche misura anche dettano i contenuti del possibile Dick di ciò che è possibile indicare il il i desideri sono condizionati dal diciamo dall'assetto
Diciamo dalle condizioni materiali che poi devono soddisfare
Allora noi siamo partiti dalla dal fatto che per esempio che un ampio insediamento territoriale nel territorio o della RAI esiste eccome
Nel senso che è costituito da circa un terzo delle migliaia di persone giornalisti tecnici impianti fissi da circa un terzo delle risorse del delle risorse complessive della RAI il problema
In sostanza si poneva innanzitutto come una sfida riorganizzare
Questo complesso di risorse esistenti in maniera da
Corrispondere le in modo più efficace nuovo per molti aspetti nuovissimo
A obiettivi di agli obiettivi di programmazione di efficienza del dell'azienda
Per questo il progetto a un carattere di anche questa una novità
Di avvio d'un percorso
E non di fissazione di un panorama diciamo appunto a a parti a parti fissate una volta per tutte e proprio nella sua natura dato che parte per attuare la riorganizzazione di un qualcosa che c'è non per portare
Dove non c'è in un deserto diciamo degli abitanti si tratta di riorganizzare chi c'è
Allora il quindi carattere processuale proprio connaturato alla alla cosa alla cosa che si va a fare
Lungo questo percorso
Potremmo essere naturalmente guidati indirizzati
Anche
A volte come dire potremo avere anche dovremmo approvare anche dei momenti di imbarazzo nei confronti del delle intenzioni
No la prodotto e non dico voglio dire della produzione legislativa questa va per sua natura fa rispettata ciò però delle nei confronti delle intenzioni legislative si possono provare alcuni momenti di imbarazzo
Per esempio è un momento di imbarazzo se voi guardate il confronto fra l'articolo otto l'articolo o
Mi pare che sia il quindici sì e pare che sia il quindici del maxiemendamento
Sono tre mila centotrentotto perché nell'articolo otto ci si preoccupa lo sottolineava l'intervento di assegnare alla diciamo alla Rete senza all'emittente alla rete senza pubblicità almeno una quota non inferiore alla metà degli introiti complessivi dal Canone
E nell'articolo quindici però contemporaneamente
Con il comma tre
Si stabiliscono i cosiddetti affollamenti
Di cui le reti che invece di risorse pubblicitarie si possono avvalere quindi la uno e la due se si stabiliscono affollamenti che ne diminuiscono drasticamente ma drasticamente
Il il fatturato
Atti quindi istituendo sostanzialmente se per magia domani questo sistema dovesse diventare norma avrebbe se le ragioni del suo fallimento
è chiaro che è una norma e di annichilimento nei confronti dell'altra
Il
Il punto perché c'è un punto e cioè che
Se si è potuto pensare che vado concludendo se si è potuto pensare in passato
Di far convivere
Diciamo un sistema di separati in casa in cui attorno alle questioni della del del sistema radiotelevisivo da una parte un diciamo dei poteri degli interessi
La produzione cinematografica presepio ma anche i poteri locali a cena poteri locali
Dall'altra diciamo l'assetto il problema delle posizioni dominanti no allora son cose che il in cui ognuno ha cercato di fare giustizia
Di ottenere il suo obiettivo no il e di di portare unico top un mattone uno una code avere le sue specifiche garanzie
Con l'impostazione data dalla legge due quattro nove che è stata effettivamente una legge molto innovativa anche sotto anche sotto questo aspetto
E invece impossibile risolvere il
Diciamo il problema e anche le chances di successo
Della della costruzione di una vigorosa emittente che non si avvale di risorse pubblicitaria ma senza affrontare contemporaneamente il problema degli assetti dell'equilibrio dopo l'istituto sul piano del mercato pubblicitario
Assolutamente impossibile il dove si tenta di farlo
E cioè si tenta di dare più garanzie alla parte privata del duopolio sostanzialmente attraverso una penalizzazione degli affollamenti pubblicitari RAI e contemporaneamente
Molti mezzi alla alla parte regionale locale della del del del del del del sistema televisivo pubblico scoppia una contraddizione
Quindi in qualche modo a mio avviso siamo costretti a misurarci con la semplice constatazione che il
Se il
Che la il i limiti alle risorse all'acquisizione delle risorse
Non possono essere sensatamente messi nell'ambito del sistema pubblico
Semmai si tratta
Ma in questo sviluppando coerentemente l'impostazione che la legge due quarantanove da
Relativamente alla distinzione fra la televisione fatta con risorse pubblica
Il e la televisione sviluppate in regime di concorrenza su uno stesso mercato di risorse pubblicitaria rally si tratta di di garantire semmai
Un un organo un ordinato un'ordinata eliminazione di vincoli impropri
Piuttosto che il
Come dire il il mantenimento di vincoli che oltre che improprio risultano anche contraddittori in sostanza a mio avviso
Se il il servizio pubblico non sarà in grado di attuare
Ambedue le le funzioni che ne giustificano a mio avviso sostanzialmente l'esistenza
E cioè da un lato il lo sviluppo di una
Forte base produttiva nazionale è la ragione per cui esiste per cui è nato per cui esiste il servizio pubblico televisivo presenta esplicitamente in Inghilterra
E dall'altra
In quanto si avvale anche di risorse pubblicitarie una vera piena e il e non come dire
Simulata
O o falsa
Concorrenzialità sul piano dell'acquisizione delle risorse pubblicitarie
No sì rischia di ottenere la non concorrenza quindi la non realizzazione del del de di un'ampia base produttiva perché si entra non è una prospettiva di sviluppo bensì
In una prospettiva di aggiustamento minoritario parziale infelice dei vizi del passato anziché un loro superamento
Afferrare il professore d'albergo dell'Università di Pisa
Avevo già all'atto del monumento a partecipare a questo convegno nel tempo limitatissimo e perciò sento in grado di puntualizzare
Quello che mi sembra vada sottolineato e cioè che l'andamento del convegno se fosse Stato impostato a partire dal sottolineato del ruolo della rete nuova avrebbe dato diverso
Soluzione alle questioni prospettato in ordine al ruolo del comitato regionale su cui a mio avviso si è concentrato un'attenzione che ne ha reso asfittica la
Portata che era contrario rovesciando il tema partire da questa questione che poi principale fosse giustifica anche il titolo convegno altrimenti sarebbe stato su comitati pensionamento sulla Regione
Nell'ottica
Allora questo ci porta al fatto che la tematica
In cui perciò seduto ripartire dal fare tutte al tema del diritto informazione su cui prima non si era parlato assolutamente e imposta da un lato due perversione dito informazione diritto all'informazione diritto di informare
Che rimette in campo questione sociale della funzione della comunicazione mentre qui si è parlato solamente di come si governa una comunicazione alle condizioni date
E allora la tematica del terzo
Anale che diventa avete avuto a senza pubblicità si dimette alle origini delle questione che tutti i relatori Donati
Bianchi
Con l'intervento di Polo l'urlo
E ora anche di
Audizione hanno mettono in campo da quale punto di vista dell'uomo che dall'origine del dibattito per la riforma della RAI assunto alla questione
Della creazione autonomo delle forze sociali più di una informazione libera dalla pubblicità come strumento di mercificazione la comunicazione
La prima proposta poi l'iniziativa di legge popolare
Del sessantanove
Imperniata sull'associazionismo di massa
E sul luogo di partiti che allora io una decisione non alla governabilità ma la rappresentatività era fondata sotto soglia dell'abolizione della pubblicità
Perché l'abolizione pubblicità è la condizione di avere una libertà d'informazione che non sia tutta dominata verso ora la tematica che oggi riproposta al di là dell'apparente marginalità
Che possano aprire nelle condizioni attuali del duopolio
Consente di ripartire da quelle condizioni allora come tante nella mia ovvio chiudere per sempre allora questo equità regionali
Di cui professor presidente che gli ha messo in evidenza dall'angolo visuale che la novità della funzione collegata con Galante non perde affatto egli si è preoccupata di fatto di accennarlo ma allora dobbiamo anche meglio qualificarlo
Il comitato regionale sono il perno indispensabile per lo sviluppo di una vicenda in cui la Regione allora anche la potestà legislativa portare ben oltre alla questione del finanziamento perché se no la Regione
Rimane soggetto come lo Stato persona la Regione personale qui non viene più evocata la Regione come arte dello stato comunità
La comunicazione diritto a comunica oltre che diritto all'informazione espressione di un regione comunità
Che anche col federalismo rischierebbe diventare solo soggetto parato di fatti di gruppi dirigenti come in altri tessuti si equiparate toscana
è un di un Bossi Isma'
Sfrenato senza le farneticazioni di Bossi però in tutta questa Corsa a stare a livello alto di formazione di potere ma dimenticando la ragione di fondo che è quella di far costruire una democrazia sempre più avanzata in quella comunicazione se un presupposto Pietro costituzionale UE non per poter avere solamente la possibilità di fatto in qualche leggina regionale ma per rilanciare i valori che erano istituti regionali
Gli statuti regionali del mille novecentosettantuno formula condizione di un'imposta sulla nuova da quella comunicazione non avremmo avuto le regione nella legge
Spendo tre resa asfittica peraltro la caduta della tensione nel Partito comunista di allora che anticipano le cadute successive per non avere messo in campo le qualità dello Statuto regionale qui sono stati di giuristi a cominciare da a Giuliano Amato a dire che chi parlava bene del regione era l'avvocato della Regione della dell'avvocatura come professione
Fa verità che non si è voluto far presente che la alle regioni e rappresentava la seconda fase costituente e che erano la condizione reale per immettere valori comunitarie detta sistema di potere si universalmente come visto tanto è vero che il potere del Parlamento a se se questa dimensione e ancora oggi lo conserva nonostante le cadute
A questi
Grazie
La parola dottor Bertelli presidente dell'associazione bora
Buongiorno hanno parlato uomini di diritto
E il presidente di un'associazione di emittenti locali rischierebbe di essere fuori tema se invece il diritto a parlare non mi venisse proprio alla presenza del garante
Che anche mio garante
Dico io come rappresentante dell'associazione
E
Io non vorrei essere il il professor che secondo me ha un compito straordinari ma anche dalle reazioni di oggi
è venuta fuori tanta incertezze anche nel diritto possibilità di interpretazioni evoluzione del diritto svolte a un certo punto che ci sono stati errori della RAI con il servizio pubblico
E io credo che il problema nasca diciamocelo francamente anche l'ultimo intervento mi pare lo evidenziava
Da quella che è stata sempre un'incertezza politica
E che continua nel sistema radiotelevisivo
A creare una situazione instabile
E la situazione instabile perché c'è un forte squilibrio all'origine
è un forte squilibrio che nessuno ha mai sanato
E il forte squilibrio perché a un certo punto è entrato nel mercato nel momento in cui
Sì
Avviata la fine del monopolio pubblico con la famosa sentenza la Corte costituzionale
A un certo punto è entrato prepolitica
In maniera preponderante nel mercato
Un altro monopolizzazione che monopolio privato questa Creazzo
Uno squilibrio per cui ha fatto perdere il senso anche
Ai politici che hanno grande colpa hanno oscillato fra in qualche modo vedere o questo cresce potrebbe essere uno che ci serve
E hanno smesso di pensare secondo me in termini di politici da statisti per fare delle leggi adeguate che mettessero subito ordina quello che stava avvenendo allora si sta lavorando su uno squilibrio che permane
Permanente
E ho l'impressione che lei per un po'di tempo debba ancora
Seria garantire il meglio possibile di stabilità di un sistema ristabilita di un sistema che continua a destra impostato su carenza di principi il poco tempo
Ci permette solo di annunciare di dire alcune cose
E a proposito di principi carente
Anche qui oscillano tentazioni continua in continuazione questo stato questo caso l'ente di Stato la RAI nel momento in cui ha perso il monopolio ma che cosa deve essere questo è un principio fondamentale
Davvero un ente di Stato
Che si mette in concorrenza che si mette in concorrenza con i cittadini operatori della cultura della comunicazione e anche dell'impresa o non
Uno stato che acquisisce un nuovo ruolo quello di calmiere
Le strapotere delle devianze dell'Astra presenza
Del privato
Perché la RAI a un certo punto è andata in fibrillazione quando il privato persino all'inizio quando erano solo presenti dei locali anziché lo strapotere del buono è andata in fibrillazione anzi che ridisegnare
Il proprio ruolo di ente di Stato che aveva questo ruolo di calmiere e di
La regola ordinatore di quello che sta avvenendo secondo alcune concezioni della presenza dello Stato secondo un termine che oggi stiamo riscoprendo sul quale si dibatte il ruolo della sussidiarietà ad esempio si sente che non c'è principio che governa il sistema
E questo rende tutto instabile perché questo è un sistema che è cresciuto a contraccolpi di poteri che si sono confrontati a secondo di chi garantiva o meno ora il potere privato ora il potere pubblico e allora siamo andati
Avanti equilibrando un disequilibrio che ci mette
E tutti in condizione di lavorare male credo che ora molto l'acqua io sono contento non ebbe a dire un po'perché toscano un po'perché persona seria riconoscevamo che in fondo nell'andare avanti non sono disperato sornione speranza per il futuro ma insomma si tratta di andare avanti gradualmente passo passo in tutto questo discorso di mancanza di principi è evidente in questo scontro di potere che per esempio sulle locali
Anche il nome di diritto che hanno parlato
è un pochino inciampano e io vorrei che si rendessero conto che le locali sono concessionari
E quindi
E quindi soggetti di diritti precisi che arrivano da parte dello Stato che finalmente con una legge del novanta e poi successivamente attraverso tutti i vari ordinamenti sono soggetti di diritti ma in questo sistema
Fatto di contraccolpi non sono sufficientemente contemplate ma vorrei dire
E qui Lotito oggi in modo particolare a professore docente universitario perché lo capisco quando si parla di serie politiche o per quel principio che ha dominato i contraccolpi di potere che siano emarginate perché in fondo interesserà oggi
A Pistoia
E ciò le elezioni amministrative quindi siamo interessante
Ma poi dopo il discorso si dimentica sufficientemente no a livello di Keith valori contemplate nel sistema perché se si vanno Ari contemplare ma chi ha detto per esempio che la presenza ed è un un tentativo che a livello di Regione Toscana sta facendo chi l'ha detto
Che a livello di presenza capillare della RAI nella strutturazione della terza rete non ad essere contemplata una sinergia con il locale chi le ha detto che la Regione deve essere soggetto di potere che entra magari con delle quote azionarie più o meno di maggioranza minoritarie non è invece non debba essere precedente che fa crescere il pluralismo
Reale esistente e che insieme a veicoli e le strutture in possesso della RAI non possa dar vita ad un servizio ridisegnato in cui partecipano davvero tutte le realtà locali davvero pluralismo perché al di là di dei colori politici della Regione è evidente che la tentazione di un potere anche decentrato ma centrato in chiave regionale è sempre quello
è sempre una tentazione di potere che si può può esplicare se davvero è possessore di uno strumento nel quale maggioritarie perché non dar vita ad un pluralismo che ora io all'amico Zaccaria bisognerà che glielo dica sempre più perché a gli strumenti ma credo tante persone ormai in italiano di strumenti del concetto di sussidiarietà correttamente inteso per dar vita ad un'articolazione nella quale dire quindi il problema della RAI sulle risorse è certo che se credo un potere che si decentra che si articola quanti soldi ci vogliono ma se vedo una RAI che è una RAI di servizio e che in qualche modo fa sinergie con le risorse esistenti
Io credo che e distorto sia possa essere radicalmente diverso e quindi va ripensato mi fa piacere tutto Progetto della RAI che intanto sia un progetto in itinere
Dico marginalità
Dell'emittenza locale non considerata lei pensi che cosa sta succedendo ora delle cose del piano delle frequenze abbiano le frequenze
Anche di cui non si è parlato ma che è uno dei poteri
Delle regioni ci fa paura non perché l'emittenza locale non voglia ordine ma perché ridisegnare tecnicamente un piano delle frequenze a livello centrale l'emittenza locale ha paura di venire marginalizzata essi da un presupposto forse pessimistico manici la Rai non si tocca meglio sette non si tocca evidentemente si mescoleranno
Le presenze delle antenne locali che dovranno essere razionalizzate e Candy sostanzialmente sparire se vanno avanti i siti
Che siccome sono stati eliminati in sede regionale e allora fa una grande paura di questo e si parla e si desidera culla compatibilizzazione dell'esistenza e visto che il potere politico ha perso il treno di fare la razionalizzazione col piano le frequenze agli inizi quando l'emittenza
Cresceva quindi sa una gran paura sta avvenendo una cosa
Di cui forse lei
Se ne rende conto è che la dottoressa forse per quanto riguarda la Toscana conosce bene che è una spada di Damocle sulle emittenti locali in questo momento per dire anche dal punto deve rivista del diritto una diversità di trattamento a un certo punto i circoli ci stanno comunicando per ordine evidentemente del ministero guardate voi siete concessionario di questa frequenza ma dovete spostarvi perché decentrare la serie con Mora banalizzo
E la fede che un Mall Omnitel
E allora lo spostamento della frequenza
Ha dei costi enormi per l'emittenza locale e ci indicano di andare su delle frequenze che per fare le solite tratte dato la la lunghezza d'onda diversificata ci vogliono decine e decine e decine di milioni
Che significa una strage l'emittente abbiamo parlato con vita ci ha promesso sottosegretario di rivederlo immediatamente ma intanto già decreto
E quindi c'è una uno spostamento con una falcidia possibile dell'emittenza locale che è drammatica e tutto in nome di un diritto che sarebbe riservata alla Telecom Fiore privata come me Allon Pisapia privata come me che pure deve svolge un servizio ma perché non considerarla pare sax fatto una domanda semplice siccome sono frequenze che c'erano o perché la Telecom e l'Omnitel non ci pagano gli spostamenti
E visto che andavo la frequenza
Ballerino Martucci dico una
Una cosa un pochino banale ma lei
Entrambe ma mica tanto mamme che tanto banale era questa volontà
Abbiamo dato abbiamo un tavolo negoziale certa abbiamo letto al sottosegretario vita che questo discorso va fatto ecco dico c'è questo discorso
Di marginalità per cui io dico ben venga allora la Regione senza contare il professor Cheli che l'emittenza locale
Articolo dieci legge quattrocentoventidue parte del canone RAI accantonato sono centinaia e centinaia di miliardi che devono essere distribuiti è un diritto di leggi se ne parla del solo ministro edito dalla vita qualche convegno che dice o avete da parte tre o quattrocento miliardi nel campo Massa prospetto anni esordisce e non è mai arrivata una lira ed utilità a boccheggiare su questo tipo di rischio allora io dico
Regione RAI secondo me tempo di ripensare ad una strategia diversa che si ancora finalmente a principi e ben venga la Regione non come decentramento di un potere che resta centrato che si rifà un proprio potere in sede locale ma non so se ho interpretato bene l'ultimo intervento
Enti la RAI ente di Stato la Regione un ente di tutti i cittadini che si fanno promotori
Della voglia di comunicare di tutte le comunità locali attraverso un purismo che esiste al quale scelta dare spazio fiato e finita terrestre davvero comunicazione alle realtà locali grazie
Professor Luther dell'Università di Pisa
A questo punto devo un po'raccomandare rispettato degli va
Ma io vorrei intervenire soltanto brevemente su alcuni aspetti che riguardano diciamo le impatto costituzionale del degli odierni dibattiti di riforma
Innanzitutto la tesi del professore cadetti dell'incostituzionalità succo avvenuta del divieto fatto agli enti pubblici eventualmente anche a fondazioni regionali e locali di S. titolare di concessioni radiotelevisive almeno in ambito locale
Credo che questa tesi effettivamente età condividere bisogna però fosse specificarla meglio
L'ultima le ultime sentenze della Corte costituzionale però qua poi se potrà darà delle interpretazione un'interpretazione autentica
Partono comunque da premesse che il legislatore quando interviene deve allo stato attuale per fare ancora qualcosa per migliorare il pluralismo e credo finora queste si è percepito soprattutto per il livello
Sempre il livello nazionale ma non sono ritengo anche che debba e se ha fatto qualcosa a livello locale
E questo non solo attraverso il rafforzamento delle diciamo delle garanzie Cove comma credo anche a livello di organizzazione dell'offerta complessiva di distribuzione delle concessioni e quant'altro ora possiamo dire questo problema sicuramente sarà ancora più a Couto nel che Costituzione nel fare venda
Ma direi anche già decostruzione latita e sicuramente molto grave specialmente se pensiamo alle regioni a statuto speciale ora non solo inviso alle non vengono menzionate se mi ricordo bene nel nei nuovi progetti
Anzi fino ad oggi c'è ad esempio il problema della della Valle d'Aosta
Che
A una situazione di multiculturalità che richiederebbero un un una adeguata commozione e valorizzazione che effettivamente non poco a ferite gli strumenti per fare tutto ciò
Si potrebbe anche a questo punto richiamare un un precedente della giurisprudenza giurisprudenza costituzionale tedesca forse anche per questo sono stata qui invitato come sentenze nel novecentottantasette e che ha stabilito ha dichiarato incostituzionale una legge dell'antro del patentino prenderci che conteneva un divieto analogo a quello qui in questione
Ora
Così è stato novecentonovantatré un un contributo a uno degli ultimi all'ultima ora
Se le bolle CPP anzi sarebbe assurdo in qualche modo che CP da questo sistema in Italia volo detto vorrei far presente che non è una pertanto un'arte d'Escatha non era soltanto una specie di te tedesca ma i principi di quella giurisprudenza costituzionale sono ancorati nella giurisprudenza costituzionale degli Stati Uniti
Quindi dovremmo tornare nel a leggerci delle sentenze gli anni
Quaranta della Corte Suprema degli Stati Uniti che sono molto lucide soprattutto sul problema venne fuorché delle catene anche a livello locale ma qui posso andare purtroppo solo per cenni
Sicuramente si può dire
Promuove il pluralismo ma non solo il pluralismo l'obiettività e l'imparzialità dell'Offerta radiotelevisiva complessiva Allo stato attuale li chiede di non vietare che vi sia competizione tra cui Watteau di pubblico
Anche a livello locale e questo ha come conseguenza fors'anche che magari le regioni possono costituire anche le regioni ordinarie o possono in un futuro col costituire delle reti in cooperazione con altre regioni europee vorrei soltanto accennare a questo
Dunque a questa prospettiva di sviluppo non so se mi resta ancora due minuti di tempo sul allora con una osservazione
Invece al dell'azione dei tornati credo che non sia tanto un problema anti dividendo compatibile le funzioni sicuramente il Co.Re.Com. non ha soltanto una funzione vinti ispettorato di e fuori di di vigilanza
Ma dovrebbe avere qualche funzione in più chiede i problemi anche qui di natura più prettamente costituzionale sono coi nella
Nell'organizzazione anti questi comitati e
Nell'evitare una la longa manus dei partiti politici e per essere chiare e precise sul punto le stesse garanzie
Di indipendenza già nel reclutamento diciamo dei membri di questi organi e che abbiamo a livello nazionale si devono avere anche a livello regionale anche qui potrebbe poi fare entrare indicazione di giurisprudenza costituzionale comparata in Germania si son problemi
Analoghi sempre soprattutto nei lender nuovi del orientali invece per quanto riguarda la relazione dottor Bianchi
Mi sembra che bisognerebbe riflettere forse un pochino di più ancora su cui sulle ragioni cioè perché in questa debba essere una rette senza pubblicità e sicuramente la rete ragione sarà quella di rafforzare la vocazione culturale della radiotelevisione
E di rafforzare anche appunto la competizione culturale ma allora mi chiedo perché coop Leo e solo la Terza Rete senza pubblicità non ci sono qui altri Copley mi di nuovo costituzionale che si pongono con riguardo ai tuoi fenomeni ecco premi delle pratiche pubblicitaria alludo soltanto e questo riguarda comunque un alto articolo del disegno dell'emendamento al disegno di legge governativo al disegno di legge discusso in Senato e tema della pubblicità anche a per oggetto che mi era minori a bambini e che interesserebbe sicuramente per il rette della famiglia cioè la prima
Come possibile ciò non non non dobbiamo interrogarci fino a che punto sia legittimo esporre dei minori a e tecniche di Berg persuasione pubblicitaria
Ma comunque
Nello stesso al Codice civile li considero non in grado di di accoglienza questi consigli di acquisti che li rivolgiamo credo che in questo vi sia una grande in coerenza del nostro ordinamento giuridico punto di partenza di una irragionevolezza
Anche delle garanzie insufficienza delle garanzie che finora hanno scoordinamento
Propone a questo opposte infine mi chiedo perché qui si dice soltanto perché per pubblicità si intende soltanto pubblicità commerciale
Vorrei ricordare anche a questo proposito almeno sul suggerirlo una riflessione
Sulla su una disposizione che i Laender in Germania hanno scritto concordato
Una dis nel loro trattato interstatale che disciplinerà dette divisione dei lender in Germania
In base al quale ogni pubblicità di tipo politico ideologico e religioso e inammissibile restano salve soltanto le disposizioni che concedono dei spazzi
Al le comunità religiose alle confessioni religiose e ai partiti politici per organizzare Coppa dei Olga mio finestra grazie
Critiche gli interventi da sei interventi dottoressa sforzi del ministero delle comunicazioni
Chiedo scusa soprattutto per la voce che la stagione mia purtroppo conciata così
Come responsabile dell'ispettorato della Toscana intanto ringraziato letterale che mi consente di salutare oltre gli altri partecipanti al convegno anche presidente dell'autorità che
Vedremo direttamente insomma inserirsi quello che è il nostro ambito di lavoro quotidiano
Quindi poco più di un saluto sarà il mio intervento semplicemente due osservazioni vorrei fare
Ci sono già alcune linee di indirizzo sull'attività della nuova autorità e quindi sul trasformazione che il ministero delle Comunicazioni un po'questo
Grande assente ma che per onore al merito che votare sul campo adesso sta un po'portando la fatica di questa diciamo trasformazione di questo periodo e quindi anche di qualche ritardo era inevitabile
Per cui il lavoro viene almeno io parlo per la Toscana viene sentito viene si cerca di svolgerlo fino in fondo
è infatti in questa ottica che si è inserita la collaborazione con la Giunta regionale per il piano di assegnazione il ministro ha scritto ai presidenti delle giunte
Invitandoli a da valersi della nostra collaborazione in Toscana questo è stato fatto e posso dire che la collaborazione avvenuta
Modo puntuale preciso anche con una tempestività da parte nostra nel diciamo recepire certe istanze di ulteriori sopralluoghi eccetera che
Cozzava non poco le difficoltà oggettive del momento
Ma questo per dire che vengono recepiti anche a livello locale dove a livello locale
Con il D.P.R. centosessantasei del novantacinque erano già istituiti questi organi a livello dirigenziale e quindi forse già accesi avviata verso un decentramento che fosse non solo meramente così diciamo di di di manodopera ma di presenza abbastanza incisiva laddove le circostanze lo richiedessero
Andrà rivisto ovviamente la normativa dovrà essere diciamo adeguata ai nuovi principi
Io mi permetto solo di suggerire una riflessione e di richiedere magari perché queste sono anche istanze del personale
Che rappresento il problema del controllo la legge duecentoquarantanove Carla cosiddetta Maccanico decentra il controllo articolo uno comma tredici
Al comma quattordici prevede già che prioritariamente in questi ruoli passeranno o dovrebbero passare con le dovute forme eccetera i personali degli ispettorati tra al di là delle forme che si adotteranno
No non spetta a me quindi entrare in questa discussione dico che esistono in alcune sedi diciamo alcune regioni per la Toscana mi preme confermarlo delle professionalità
Diciamo già certificati delle strumentazioni sofisticate penso che possano essere indispensabili per portare un contributo a questa
Fase che sicuramente dovrà essere vissuta perché il passaggio alle nuove tecnologie che già il presidente chiaramente evocavano perché il passaggio dal capo al satellite implicherà sicuramente sia con ottima conoscenza di tutto quello che e quindi il futuro CD futuro già prossimo ci propone ma anche la possibilità di fare delle opzioni per cui la gestione di questa frase ecco esistono queste realtà che mamma sinceramente vitrei
Ma se fossero sprecata
Chiusi gli interventi invita alla dottoressa Marcucci a conclude Rigoni della macchina ecco
Grazie presidente ringrazio il Consiglio regionale il Co.Re.Rat. per questa iniziativa
Che continua a sottolineare la centralità della Toscana rispetto a a questi argomenti almeno da qui da alcuni anni
La regione si trova nei momenti cruciali sia di spinta che di conclusione al centro della per l'elaborazione dei pensieri sul sistema delle telecomunicazioni in particolare del sul sistema televisivo nazionale
Io sapete tutti vengono Harvard al mondo delle televisione quindi a una particolare sensibilità e anche attenzione alle istanze e soprattutto dei del del delle piccole televisioni di quelle realtà che hanno tentato di sfondare un mercato hanno cercato una libertà per ritrovarsi poi stretti in una situazione che di libertà di mercato ben poco ha saputo dare ma appunto come diceva il il presidente della dell'associazione Corallo Barbelli li ha costretti per tanti anni in un angolo io sempre venendo da questo mondo l'altra cosa che mi fa paura ogni volta che sento
Fare riferimento alla corte costituzionale Corte costituzionale se la Corte costituzionale avesse avuto la possibilità davvero di dare un impulso e di contare qualche cosa dal settantacinque ad oggi avremmo probabilmente avuto un sistema televisivo di comunicazioni sviluppato in modo completamente diverso purtroppo più volte anche l'ultima se non sbaglio del novantatré novantaquattro
Recentissimo pronunciamento la Corte costituzionale nonostante tutti gli sforzi alla buona volontà di ognuno in particolare di questo governo a cui va riconosciuto sicuramente una spinta in avanti di quelle fortissime rimangono ancora inattese o
Non compiute Cannone
Detto questo mi preme mi preme sottolineare a conclusione di un dibattito la cui prima parte purtroppo non non ho potuto partecipare ma mi è stato riferito che proprio per cogliere tutto lo spirito costruttivo e tutta la capacità di propulsione positiva che questo governo sta dando all'argomento mi parrebbe di dover dire come regione che qualsiasi sia il grado di coinvolgimento quanto più è quanto più lo accettiamo volentieri siamo pronti a a su indirizzi precisi su definizioni precise
A muoverci con leggi a muoverci e con proposte di legge a muoverci accanto alla al Governo centrale alle Authority per far sì che ciò che deve accadere accada in particolare sulle Authority e sul l'assetto diciamo del decentramento in questo settore perché ritengo che sia fondamentale per un riequilibrio magari lungo nel tempo
Del sistema radiotelevisivo il concetto di otto a letizia uno dei concetti primari da accreditare la nostra cultura
E badate bene parlo di cosa di accreditare la nostra cultura ciò che mi pare ancora poco chiaro è il ruolo dello favoriti non per come è stata concepita ma per come viene vissuta c'è un continuo intrecciarsi di politica anche in termini di indirizzo di volontà amministrative e gestionali e il ruolo dello storiche non so ritiene ciò che una volta avuto avuti degli indirizzi delle politiche si muove per far sì che su questi indirizzi si realizzi al meglio un sistema complessa anche sul nostro territorio cioè l'organismo di garanzia ma garanzia non vuol dire l'organismo che in automatico in modo burocratico cerca di mettere dei vincoli Manzi al contrario è garante di uno sviluppo sostenibile all'interno di un settore che purtroppo è stato per tanti anni penalizzato quindi il le regioni la Regione Toscana ma le Regioni sono pronte a fare il loro il loro lavoro al più presto e con velocità per far sì che si crei questo assetto definitivo organizzativo
Dello Torriti nazionale decentrata
Sotto quale forma io credo anche su questo attenga più alla tecnica che non alla politica definirlo
Le regioni stanno dimostrando alcune con più lentezza altre con maggior capacità di intervento ma stanno dimostrando di saper rispondere a quelle che sono le attese anche del ministero diceva poco fa
La direttrice l'ispettorato regionale ci siamo attrezzati abbiamo avuto un momento di perplessità all'inizio ma del resto non eravamo mai stati investiti
Fino a poco tempo fa il dibattito pareva escludere i correlate le regioni da qualsiasi compito costruttivo e di collaborazione nel momento a cui abbiamo avuto l'input ci siamo attivati ci pare anche di aver dato risposte in tempi sufficientemente brevi
Se ci sono delle regioni che non sono in grado per carenze strutturali di muoversi io credo che sia il Co.Re.Rat. che le ha correvate delle altre regioni che le altre regioni siamo disponibilissimi a passare lo hanno il supporto tecnico per far sì che questo processo svelti ska certamente laddove alle regioni spetta il compito di pianificazione territoriale
Ovviamente almeno nella parte relativa all'assetto del territorio io credo che un ruolo importante noi lo dobbiamo avere oggi ma dobbiamo anche continuare a mantenere
Per quanto attiene al rapporto tra le regioni e il servizio pubblico noi siamo una regione che a suo tempo si è fatta promotrice
Dell'ipotesi di rete federata in quel momento si stava procedendo soprattutto in funzione di una progettualità che vedeva il servizio pubblico andare verso uno sganciamento totale dalla pubblicità questo sembrava essere l'orientamento noi abbiamo detto
In un sistema come noi Regione abbiamo detto in un sistema come quello del mercato italiano odierno una un servizio pubblico senza pubblicità nel servizio pubblico con le gambe tagliate per cui ci facciamo carico come Regioni con formule da studiare di un supporto anche in termini di risorse alla ipotetica rete regionale o rete federata
Sì ha sviluppato un altro progetto Progetto che ci sembra della Rete e senza pubblicità che ci sembra estremamente interessante ci sembra assolutamente in linea con quello che il fondo delle esigenze dei territori non latte le sembra con non la pelle
Giunte regionali o consigli regionali ma la televisione che dà la possibilità a interpretare di esprimere la loro capacità culturale produttiva è una rete che immediatamente netti territori in connessione person vocazione ci pare nel Progetto
Con le reti tematiche e con internazionale questo vuol dire che alla capacità produttiva culturale il realizzativa delle regioni viene data quella dignità finalmente di prodotto
Capace di concorrere sui mercati globali della cultura in questo caso ma anche del prodotto televisivo se così andarsense in questa direzione si procede velocemente il sostegno delle regioni mi pare che sia stato sia un fatto
Definito all'interno di questo però si pone il problema del rapporto con l'emittenza locale con l'emittenza regionale e su questo le problematico sono due io la pensavo così
Alla metà degli anni ottanta la penso così ancora oggi da una parte la necessità di creare infrastrutture che siano disponibili ai concessionari indipendentemente dalla loro capacità di investimento sulle infrastrutture cioè non si può pensare che nel tempo io parlo di qui a dieci anni
Si possa immaginare che il sistema radiotelevisivo rimanga statico e che non ci sia la possibilità di ad
Almeno la possibilità di accesso a nuovi soggetti al momento in cui vengono rilasciate negli anni dovuti le nuove concessioni
Il la la situazione rimarrà invece assolutamente determinata per un tempo indeterminato nel momento in cui non vengono messe a disposizione
Dal pubblico da società di cessioni di impianti che siano cavo che se non satellite che siano servizi a terra sistemi distributivi ecco io su questo si ragiona un pochino la RAI ha avuto dei passi in avanti poi dei passi indietro impianti messi che saranno anche a disposizione
Dell'emittenza al locale dei nuovi soggetti che entreranno anche a livello nazionale però in realtà non c'è nessuno che va da chiudere qualche cosa intorno a questo argomento che è vitale per il pluralismo
è vitale per il ricambio è vitale per tattiche Soggetti capaci di esprimersi possano a Venere pari opportunità di accesso questi sono e del resto le situazioni che troviamo nei paesi evoluti non capisco perché dobbiamo mutuare le leggi di mercato e mutui amo quelli che sono le formule di tutela Monte rispetto a pluralità di soggetti e garanzia di accesso al sistema di trasmissione primo punto l'altro punto invece nella situazione attuale la garanzia che esista una collaborazione stretta studiando delle formule che possono essere lasciate anche alle singole organizzazioni regionali e interregionali delle sedi RAI ma trovare necessariamente delle formule di collaborazione tra la produttività del servizio pubblico e la produttività dei privati in Toscana stiamo facendo un esperimento ci sembra un esperimento
Che può aiutare a trovare delle delle delle ipotesi di lavoro
Future sicuramente vanno incentivate per incentivarle bisogna disincentivare
Le le aziende nel settore
E la comunicazione a tutto tondo cioè che abbiano al loro interno alla fine complessiva e quindi se da una parte parliamo degli impianti dall'altra buona parte della produzione deve dare la possibilità a forze diverse di partecipare in coproduzione o di partecipare in termini distributivi alla realizzazione del del del Progetto sui contenuti
Sono elementi facili da dire sono elementi sui quali ragioniamo dal lontano mille novecento almeno settantotto
Ci pare che qualcosina stia andando avanti a una persona valida la alla presenza del Presidente della massima autorità oggi io dico
Teniamo conto che se una spinta ci deve essere affinché tutto torni in un certo numero di anni ad equilibrio la spinta deve essere complessiva su questi vari punti contenuti gli impianti e naturalmente le regole i io credo che insomma le Regione siamo disponibili in in questo senso a fare la loro parte senza tirarti ex tirarsi indietro su niente laddove non avessimo le competenze le acquisiamo
Ma le abbiamo trovate nella collaborazione con con con gli organi centrali qui in Toscana le possiamo trovare tra regioni e regioni tra correlate correlata
Tra noi e lo favoritismi importante andare avanti ora è fare una piccolissima nata ultima di chiusura che è un auspicio poiché stiamo parlando di anzi una nota che porta due elementi uno è questa mia totale
Sono rimasta veramente esterrefatta quando ho capito
Che un impulso finalmente arrivato rispetta il cablaggio si fermava io su questo sono veramente fuori dalla grazia di Dio lo dico come vicepresidente Regione Toscana ma lo dico anche come Comune cittadina
E di quei cittadini che non è possibile non è possibile ci sono stati degli elementi di freno perché probabilmente la la l'investimento complessivo che era stato messo sulle spalle ad un'unica organizzazione pubblica opera pubblica come tale comma spaventato poi più ma non è possibile e per questo si ferma il processo di cablaggio delle città almeno delle città e delle aree metropolitane
Quando mi si dice che si è affermato perché così fanno gli altri paesi fa la Francia fa l'America certo sono Paesi la Francia arretrato come non rispetta la telecomunicazione su questo non c'è dubbio
Forse oggi ancora di più l'America ha cablato il novanta per cento delle aree metropolitane per cui non ha motivo di continuare il cablaggio giustissimo che ora proceda con altri sistemi io credo che su questo se non davvero non non procederemo perderemo in termini proprio di capacità culturale
L'ennesima di produzione culturale ennesima battaglia l'altro eh la liberalizzazione dei sistemi di accesso ai satelliti se è vero come è vero che una delle interazioni più importanti saranno tra locale e internazionale io credo che laddove ne dovranno esserci verranno stabiliti dei centri produttivi importanti in questo caso ovviamente perorò la causa della Toscana della sede RAI la Toscana che la Rai
Il presidente e tutto il gruppo di lavoro sulla Rete
Senza pubblicità ha dichiarato sede importante in termini produttivi sia radiofonici che televisivi ecco io credo che debbano essere aperti nuovi punti di trasmissione al satellite io credo che un tale porto in Toscana sia una infrastrutturazione necessaria perché abbassa i costi da la possibilità ai produttori
Minori di dare di avere accesso direttamente alle reti
Che avrebbero grandissimo interesse ad acquistare un progetto un prodotto solo che avesse il marchio toscano fa ovviamente all'interno sappiamo le grandi capacità produttive che i nostri operatori la maggior parte nostra operatori sul territorio hanno e quindi anche la dignità che daremo al prodotto prodotto che non ha solo dignità culturale ma anche di mercato e la vista e il e la e la dimostrato e quindi sul per le porte ieri si è svolto un incontro per un'ipotesi di accordo di programma tra
La Regione Toscana ferrovie dello Stato ENEL ministero della Ricerca ministero bene dei trasporti sulla sugli snodi ferroviari di Firenze la capacità produttiva sull'innovazione tecnologica dell'area fiorentina io credo che uno degli altri elementi da porre è proprio la possibilità di avere se con il partner pubblico cioè con Telespazio compete con benissimo ma altrimenti tale comma nel mondo sono tanti e tutti pronti ad investire io credo che questo sia uno degli altri passaggi che la Regione Toscana di negoziato dovrà fare
L'ultima cosa noi abbiamo appena concluso l'Elenco
Che il correlate ha preparato dei soggetti ammessi ai finanziamenti non abbiamo una abbiamo fatto una battaglia infuocata per una leggina piccola piccola che tendeva in realtà almeno concettualmente la a dare dignità di impresa alle imprese
Editrici radiotelevisive editori convenzionali editori nel settore della multimedialità io credo che anche se questa legge partita tra mille polemiche
Sia approdata al momento giusto è piccola piccola mai un segnale forte in direzione di quello che le Regioni potrebbero fare per farsi promotrici di impresa e di capacità produttiva sui propri territori
Grazie alla dottoressa
Il teste conclusioni che sono state arricchite da profonda conoscenza del settore
E che cui contenuti
Condivido pienamente anche per quanto concerne il ruolo la cultura dell'autorità indipendenti di sempre che le osservazioni che ha fatto la vicepresidente siano saltate su questo punto particolarmente incisive e ringrazio tutti coloro che hanno seguito questi lavori con tanta attenzione i lavori riprendono alle sedici per la tavola rotonda prevista dal programma
Allora buongiorno a tutti
Mi mi scuso per il ritardo con cui comincia a questo tavolo rotondo pro solo Zaccaria presidente la RAI ha già qui ma dovuto fare delle telefonate urgenti comunque verrà l'intero dirà due parole prima di tutto personalmente ringraziare la Regione Consiglio regionale che mi ha invitato a moderare questa tavola rotonda e quindi anche ha partecipato a questo convegno e poi soprattutto sono mi fa molto piacere ricadere vecchi amici io sono un vecchio compagno di squadra
Di strada grazie della scuola libera il pur non essendo un giurista però decapitato di essere presente al primo convegno mille novecento credo settanta cinque o sei ottantasei con che poi diede vita a un libro di parità di Cheli sulla stampa sulla crisi della stampa e quindi credo di averli seguiti quasi tutti quindi con me anzi mi fa piacere può andare un saluto a Paolo Barelli il
E pratico agli amici unico Caretti di dirglielo
Ecco dopo subito la parola per primo al presidente del consiglio regionale della Toscana che appunto quello che ha organizzato questo dibattito il professore Angelo Passaleva
Grazie Dottor Moriarty
Io credo sia opportuno anche prima ancora
Iniziare qualche breve riflessione scusare anche il ministro Maccanico che non è qui perché non si è sentito bene quindi non si è potuto muovere dalla da casa
Io penso sia anche lo stress lo shock che quello che è successo
Giù in Campania dove lui è stato certamente ha trovato ossia sconvolgenti
Io prima di tutto desidero ringraziare tutti i partecipanti
Se già molti di loro anche da stamattina stanno seguendo i lavori di questa giornata che estremamente interessante anche per il momento politico istituzionale che si sta attraversando
Un grazie che non è formale ma un grazie sincero quindi non siete voi caro dottor Murialdo che dovete ringraziare la Regione ma il Consiglio regionale che vi ringrazia per questa attenzione e vorrei sottolineare proprio al Consiglio regionale come sede dove si esprime
Tutto l'arco politico rappresentativo dei cittadini in questo caso della Toscana ma comunque di ogni regione
Certamente il mio salute anche l'augurio che da giornate come questa si trovino strade per migliorare sempre
Trovare quei canali di miglioramento possibili per facilitare quella interazione che mette in connessione i tre ambiti che qui sono richiamati nel così nel titolo di questa tavola rotonda cioè il la realtà territoriale la Regione
Il problema della comunicazione e il ruolo del servizio pubblico sono i tre momenti che devono trovare un coordinamento il migliore possibile
Certamente il ruolo della comunicazione e in particolare quello della della RAI sua del servizio
Pubblico radiotelevisivo
è oggi qualcosa di formidabile
Il mezzo audiovisivo ha una potenza incredibile
Che ha superato l'efficacia di qualunque altro mezzo perché
Agli inizi degli anni Venti la radio diventò il modo di mettere in collegamento il mondo ma in fondo pur avendo io preferisco la radio è la televisione
Però è soltanto la comunicazione verbale
La televisione che associa l'immagine alla parola ha certamente un efficacia molto più forte
L'efficacia che se ben utilizzata può essere estremamente importante per tutti per in particolare per i cittadini ma se mal usata Po determinare anche dei guasti al livello della società
Tanto più che con gli attuali mezzi già in atto o potenziali il il potere che potranno avere i mezzi di comunicazione di massa verso la via satellitare attraverso il la via delle delle fibre ottiche
Attraverso i collegamenti anche digitali insomma avremo un una massa enorme di di impulsi di stimoli di informazioni che se non ben gestiti rischiano di travolgere ci e quindi di provocare più guai che vantaggi
Già vediamo che con i sistemi di di internet
Già i nostri figli i nostri ragazzi ma anche i giovanissimi sono travolti dalla massa di informazioni che arrivano e ormai sono tutti capaci di navigare nei vari canali e passano ore
C'è da chiedersi con quale profitto con quale vantaggio quindi io credo che tutto il sistema della informazione e in particolare il sistema pubblico
Che indubbiamente a e deve avere anche dei limiti di carattere etico sociale
Ecco occorre che siano ben gestiti e ben utilizzati su questo credo che anche la carta stampata
Larario tutti i sistemi di comunicazione di massa ma anche la scuola l'università debbano educare i giovani primo di tutto e la gente a saper utilizzare questi mezzi per non esserne travolti Fondo la massa di informazioni che riceviamo se non al Pd non abbiamo il tempo di analizzarla di categorizzare una di interiorizzare la rischia di travolgere ci e quindi non essere noi capaci di utilizzare questi strumenti ma questi strumenti di asservirci a loro quindi un tempo molto delicato questo molto difficile
Nel quale però occorre muoversi anche con entusiasmo Esperanza
Beniamino Placido o l'ho sentito alcuni giorni fa ha usato un un linguaggio simbolico per definire il sistema radiotelevisivo era definito come un
Su un sistema di ingrandimento la chiamata una lente di ingrandimento che consente di focalizzare l'attenzione l'immagine solo singoli problemi o singoli soggetti
Mi ha colpito credo che abbia colpito anche voi in questi giorni purtroppo di tragedia che era la Campania
Il fatto che mentre gli operatori televisivi raccontano queste vicende terribili o intervistano persone si vede spesso sullo sfondo e si è visto
Persone che si agitano di fronte alla telecamera magari fanno di salute addirittura Bozzano dei sorrisi perché per loro è un momento di essere sotto la lente di ingrandimento e sanno che la loro immagine arriva probabilmente in tutto il mondo
Cioè questo per dire come il mezzo riesce addirittura a tramutare in scusate il termine in propaganda di se un evento che calamitoso così terribile quindi occorre davvero usare con cautela e con molta prudenza e questi mezzi che sono d'altra parte un sistema importante proprio e questo scritto che sia l'obiettivo parlando di questa terza Rete senza pubblicità
Che nell'ottica anche di una riforma in senso federale federalista della nostro del nostro Stato
Ecco credo un una terza Rete che alle caratteristiche che sono state ricordate qualche giorno fa che sono d'altra parte richiamate nel nel documento che va sotto il nome di linee guida presentato da il presidente Zaccaria che ho sentito presentare anche alcuni giorni fa a Cagliari ecco credo che questa Terza Rete che dovrebbe avere una propensione una particolare attenzione al territorio
E quindi si pone bene oggi questo titolo realtà territoriali credo che dovrebbe avere la funzione di dar voce a chi non ha voce ma soprattutto di raccogliere quelle istanze reali che non sono soltanto l'immagine ho la voce di chi tra virgolette potente perché a mezzi oppure a posizioni di rilievo
Ah quindi dovrebbe essere questo mezzo capace di raccogliere e di dar voce a quelle istanze di chi nel territorio di chi rappresenta la realtà la vera la verità sulla vita del del Paese quindi questa attenzione in particolare all'ambiente alla Regione
Al territorio
Credo che dovrebbe essere la vocazione particolare di questo terzo canale che si sta definendo e che si sta avviando
E al quale il presidente Zaccaria sta dedicando molta attenzione molte energie
In quel documento che è stato illustrato a Cagliari e c'era anche qui qualcuno dei presenti che in sale a seguito a Cagliari cresta
Era una una tavola rotonda insomma un un seminario organizzato dei presidenti dei consigli regionali
Si è svolto in Sardegna aprire l'iniziativa del presidente se disse ecco nemmeno il presidente Zaccaria ha illustrato bene quali sono le linee guida gli obiettivi che si prefigge di raggiungere questa Terza Rete io le ricordo solo per titoli per brevità perché non voglio farmi perdere tempo se tutto so che professor Burj Al via il treno io ho un altro impegno alle cinque chiusa anche qui in Firenze e quindi siamo un po'quei tempi ristretti le caratteristiche che ha ricordato il presidente Zaccaria difesa del sarete sono il fatto che è una rete generalista
Articolata sul territorio è orientata alla innovazione e alla produzione e questo è un aspetto interessante
A una programmazione nazionale d'informazione cultura e spettacolo però esprime anche particolare attenzione per i bisogni di comunicazione del territorio della società
Riconosce la centralità dell'informazione e deve essere le carte capace di raccontare il Paese in modo innovativo beh direi che è una grossa scommessa
Che il presidente della RAI ha fatto sta facendo ma io mi auguro dispiace in questo momento non sia prima tanto glielo già detto anche personalmente mi auguro che questa scommessa la vinca
Soprattutto perché
Assolutamente necessario un rinnovamento della del mezzo radiotelevisivo pubblico che tenga conto come ho già ricordato del del territorio
E vorrei soltanto una brevissima riflessione per arrivare rapidamente alla conclusione avevo scritto alcune note ma per brevità non non le leggo
Ecco io credo che proprio per l'attenzione che il mezzo televisivo e questa Terza Rete vuol riavere sul territorio credo che fra le realtà complesse della della regione che il mezzo televisivo deve cogliere io credo ci sia anche il problema di intercettare la istituzione che oggi qui rappresento ecco benvenuto
Presidente
No
Va
Poco
Ecco io non dicevo ritengo che tra le altre cose alle quali ho fatto cenno sia estremamente importante intercettare l'istituzione che oggi Pio Holland ha l'onore di rappresentare cioè il Consiglio regionale che è un'Assemblea che rappresenta davvero tutti i cittadini quelli di Moggi di maggioranza e quelli di opposizione quelli che sono per e quelli che sono contro
E che non sempre viene rappresentato in modo io ritengo in modo del tutto sufficiente soddisfacente certe colpa anche della classe politica spesso non essere capace di conoscere le regole i tempi della comunicazione televisiva
Oltretutto ben lo sappiamo il riassetto istituzionale sembra andare più
Verso una democrazia degli esecutivi
E non sufficientemente verso la democrazia delle assemblee per questo anche stamattina nell'intervento che ho fatto a Montecitorio alla presenza del presidente della Camera Violante a nome anche di altri presidenti dei consigli regionali ho messo in risalto come la forma di governo forte come è quella che deriverebbe dall'elezione diretta del capo dello Stato o a livello regionale dall'elezione diretta dal presidente della Giunta ecco credo che una forma di governo forte
Non Possa
Realizzarsi in senso democratico se non si dà anche un un forte potere di contro bilanciamento alle assemblee quindi per un un sistema uno stato realmente democratico e se si vuole evitare che ci possano essere rischi di deriva in senso autoritario è necessario che vengano rafforzati e quindi che anche di fronte all'opinione pubblica vengano messi in risalto
Il le funzioni dei dei parlamenti e delle assemblee legislative
Purtroppo nella informazione ma questo è un dato non della Toscana è un dato di livello nazionale informazione data ai cittadini sulle attività della Regione noto uno sbilanciamento a svantaggio dei consigli
Non dico questo per chiedere Opel pietire più spazi lo dico semplicemente per ricordare a tutti i livelli che non si devono trascurare i portatori della verità altra rispetto a quella delle maggioranze
Aggiungo per la necessità di chiarezza e per evitare di essere male interpretato di concordare con quanto ha detto
Non molto tempo fa il cardinale Tonini circa l'obbligo dei media di svolgere quel ruolo che era proprio dei cinici del mondo greco così si esprime Tonini
Cioè quello di tra virgolette vi sbeffeggiare se necessario di condurre alla modestia la saggezza coloro che avendo in mano il potere spesso credono di poter disporre delle verità
Bene io credo che il presidente Zaccaria come più volte ha già avuto modo di dire darà quegli input necessari quelle spinte
E che ben volentieri i consigli regionali e le giunte comunque le Regioni nel loro complesso
Accoglieranno nel senso di una reale regionalizzazione delle del servizio radiotelevisivo
In raccordo ovviamente con le sedi centrali proprio per dare quella voce
A tutta la realtà locale che è necessario dare perché i cittadini non si allontanino ma piuttosto si avvicinino alle istituzioni
Questo non può significare obbligo da parte delle istituzioni di fare propaganda di se anzi tutt'altro
Credo che dovrebbe essere un servizio che è attento alla realtà territoriale e soprattutto un servizio pubblico
Deve essere attento a spiegare a svolgere la propria funzione nello spiegare ai cittadini in modo semplice e continuo onesto e pluralistico comprensibile e trasparente e non dico che questo non sia ma dovrà esserlo sempre più come la delega di chi ha avuto e svolge funzioni istituzionali ha ricevuto dai cittadini
Quindi la trasparenza vuole proprio che i cittadini siano informati su ciò che gli eletti stanno svolgendo a tutti i livelli tutti i livelli rappresentativi della società
Bene l'augurio che rivolto anche alla nostra Assemblea
E quella di saper produrre norme anche regionali che siano capaci di attuare l'obbligo statutario di informazione dei cittadini toscani
So che il Co.Re.Rat. e qui devo ringraziare per tutto il lavoro svolto e lo ho piacere di farlo anche pubblicamente
Te
Si accinge a lasciare questa carica che per molti anni ha svolto in modo veramente e Greggio
Cosa che a noi ovviamente dispiace perché insomma difficilmente la giocherà se non sostituibile
So e ho preso lo spunto da questo che il Co.Re.Rat. che ha organizzato questo incontro sta progettando un'iniziativa ambiziosa e difficile una riflessione sulla responsabilità etica di chi fa e di chi guarda la televisione ritorna il tema col quale ho introdotto questo mio saluto
Mi sia consentito un ulteriori ultimo Buglio anche al correlate perché riesca presto a farci ritrovare attorno a queste frontiere dieci per una riflessione di reciproco ascolto
Nessuno ha scritto Giovanni Sartori nel suo Omo vivesse
Penso che molti di voi conosceranno può pretendere di bloccare l'età multimediale ma tutti abbiamo il dovere di trasformarci in persone più responsabili davanti al grande potere anche politico della televisione in un momento di grandi mutamenti anche tecnologici dell'intero sistema dei media
Vi ringrazio e mi scuso se ho preso forse più tempo di quanto mi ero prefissato
Auguro un buon lavoro è ancora un ringraziamento non solo agli intervenuti di stamani e di oggi Nimis in nella Sala del Gonfalone
Ma anche un ringraziamento particolare a coloro che hanno accettato di animare questa tavola rotonda grazie
Ringrazio il presidente del consiglio regionale
Dunque sto male l'introduzione del professor Cheli presidente dell'Authority le relazioni carretti
Donati bianchi gli interventi anche sottosuolo usato in molti successivi alla alle tra relazioni praticamente hanno tracciato un quadro molto ricco molto chiaro
Pieno tre anche di spunti e di riflessioni dei anche interrogativi
Su alcuni punti delle leggi su alcuni punti delle norme sul prodotto che regolano la una due quattro nove come dicono i giuristi due quattro nove ottobre ecco dove quattro come dicono i giuristi sempre sui problemi della comunicazione in particolare della televisione sui processi in corso
E sugli intenti sia dall'autorità da un lato che l'idea ne ha parlato molto sia del consiglio di amministrazione della RAI
Presieduto da professor Zaccaria Ya
Che ha presentato regolarmente e puntualmente il Progetto richiesto dalla legge appunto all'authority per la trasformazione della Terza Rete
Come sempre quando si tratto non problemi italiani indoor stamattina appunto da da ascoltatore
Emergono emergono le delle contrapposizioni valgono le contrapposizioni negli interventi soprattutto non nelle relazioni umane degli interventi anche perché qualcuno più polemico eccetera
Dicevo che emergono una contrapposizione delle contrapposizioni tra dei principi
Dei principi in questo caso il principio che la comunicazione in una scelta democratica e gli interessi
E quando dico la parola interessi la dico in senso di interessi leciti interessi logici in una società democratica la società democratiche vivono esistono
Attraverso anche la manifestazione degli interessi
Quindi nel nostro caso le realtà territoriali
E di interessi delle comunità regionali questo Carlo e dall'altro lato compiuti del servizio pubblico il titolo della tavola rotonda appunto parla di realtà territoriali penso che voglia dire alle Regioni ma appunto potrebbero anche adesso che non le regioni non lo so
Lo chiedo magari eletti ha fatto che ha studiato questo titolo la comunicazione al ruolo del servizio pubblico
Ecco allora alla tavola rotonda partecipano oltre al presidente della RAI
Sono presenti purtroppo appunto il ministro marca Maccanico non è potuto venire
Sono presenti due conoscitore siamo del ramo diciamo così Bechelloni che fin da giovane ha studiato su giovane sociologo ha studiato i media e continua a farlo
Organizzando corsi anche eccetera e Marco Mele che è un giornalista che si occupa di queste cose che credo molto stimato comunque da me da me apprezzato e stimato come conoscitore anche di recente autore di un libro insieme a Miccio autore con Miccio di un libro intitolato il futuro della televisione allora siccome stamattina abbiamo anche già sentito il
Il il consigliere d'amministrazione Balassone della RAI che ha detto qualcosa sul Progetto su il disegno più quel progetto il grande disegno che ha votato il consiglio d'amministrazione che ha provato riserverei appunto alla fine nell'intervento del professor Zaccaria e prima do la parola al professor Giovanni Bechelloni e poi a Marco Mele quattro
Poco grazie buonasera io farò qualche ragionamento dal punto di vista del sociologo
E devo dire che sia questo titolo realtà territoriali e comunicazione il ruolo del servizio pubblico sia l'enfasi che il consiglio di amministrazione
Della RAI ha messo giustamente nel Progetto
Di questa rete non profit mi confortano nello svolgeva delle considerazioni che forse potrebbero sembrare
Avveniristiche
Il fatto che in un convegno di oggi si usi la parola comunicazione mentre nel passato anche solo pochi anni fa si sarebbe utilizzata la parola informazione mi consente di mettere l'accento su una questione che ha a che vedere
Con che cosa dobbiamo intendere per realtà territoriali
Io non penso intanto che si tratti delle regioni ma si tratta di quello che possiamo individuare come il territorio in senso stretto dove noi esseri umani abitiamo produciamo cresciamo
Quindi il territorio che spesso appunto si usa reale e perché si usa reale perché per tutti noi è molto chiaro che noi oggi nel nostro mondo industriale avanzato così fortemente innervato
E io non ci vedo in questa innervazione uno un elemento negativo innervato dalla presenza dei media
Noi viviamo contemporaneamente su due territori territorio reale per la vita dei nostri giorni dove noi produciamo lavoriamo amiamo
E il territorio dei media che è un territorio altrettanto reale altrettanto importante e noi viviamo dentro entrambi questi due territori
Il coraggio di questo progetto della Terza Rete che è stato chiamato coraggiosamente no profit
Perché questo nome ci può far venire in mente qualcosa di diverso da quello che sarebbe venuto in mente dicendo semplicemente
Una rete senza pubblicità
Che avrebbe evocato vecchi ideologismi che invece nel progetto non ci sono
Si parla di rette no profit generalista si parla di Rete profit non profit che deve essere innovativa e allora in che cosa consiste secondo il punto di vista del sociologo l'inno via l'innovatività di questa rete
Beh innanzitutto mi pare si legge già nel progetto significa che chi gestirà questa rese sarà libero dai condizionamenti che esistono in ogni tipo di media quando questo media deve rispondere a due tipi di pubblici il pubblico degli inserzionisti e il pubblico dei lettori degli ascoltatori
A Roma una rete non profit non deve rispondere a un pubblico degli inserzionisti
Però questa è molto a rischio perché noi sappiamo che risponderà pubblico degli inserzionisti pubblicare inserzionisti a un pubblico molto più esigente che si fa sentire in modo molto più forte del pubblico dei lettori degli ascoltatori
E sappiamo anche di vivere in un paese in cui c'è il rischio la tendenza a pensare che siccome lo dobbiamo rispondere agli inserzionisti e dobbiamo rispondere al pubblico e il pubblico chi è sono i suoi rappresentanti
Eh no il pubblico sono siamo tutti noi siamo tutti noi alla il progetto innovativo ed è importante perché potrebbe essere la premessa per una interpretazione di servizio pubblico
In un'accezione nuova innovativa nella direzione diciamo di quello che tutti noi credo in questa sala possiamo pensare debba essere la comunicazione pubblica
La comunicazione pubblica cioè la possibilità che ne chiede due territori circolino immagini informazioni
Dati visibilità di quanto lei due territori esistente e quindi di fare in modo che il territorio mediale
Sia un luogo che contiene rappresenta al meglio rappresenta nel senso non della teoria della rappresentanza ma nel senso della teoria della rappresentazione
Cioè il renda visibile il territorio reale in tutte le sue articolazioni
Mi viene da utilizzare una parola che so che molti giornalisti considera una parolacce anche molti intellettuali ma insomma nella direzione di quello che molti cominciano a chiamare marketing del territorio marketing del territorio cosa significa valorizzare il territorio in tutti i suoi aspetti
Valorizzarlo
Per coloro che su quel territorio vivono e quindi rafforzando il sentimento di appartenenza di novità di orgoglio di essere parte di quel territorio
Ma anche perché la terza rete non non produrrà solo informazione non produrrà solo per i pubblici dello specifico territorio ma produrrà anche per altri territori
E quindi un marketing del territorio significa ciò che del nostro territorio o del territorio di insediamento delle varie strutture televisive della Terza Rete si vuole comunicare agli altri
E quindi anche qui una valorizzazione delle proprie risorse
Una una una terza rete no profit può lavorare in questa direzione quindi non le reti di palazzo non le reti di piccolo cabotaggio
Ma l'articolazione del territorio e ne sappiamo che questo è un compito difficilissimo difficili sia perché chi sta sul territorio
Paradossalmente non vede il territorio e in particolare non lo vedono purtroppo i giornalisti che stanno su questo territorio tanto poco sono abituati a osservarla guardarlo
A vederne le novità che ogni giorno esistono su qualsiasi territorio
Molti di noi e soprattutto quelli di noi che si occupano di media sono talmente condizionati dall'idea che il territorio mediale è quello che conta l'unico che conta
E sono talmente condizionati dall'idea che la globalizzazione significhi una omologazione
Che quasi rinunciamo all'idea di raccontarlo questo territorio di rappresentarlo questo territorio
Ora io vi parlo dal punto di vista non solo del sociologo e del sociologo che esplora diciamo sia i territori reali sia i territori mediali e di esplora non solo in Italia ma in altri Paesi
E allora importante credo renderci conto che siamo di fronte non solo in Italia ma anche in altri paesi
A un nuovo tipo di bisogno che nasce dalle persone nell'uso che fanno dei giornali dei media della televisione e di tutte le rappresentazioni
Scusate siamo di fronte a pubblici molto più consapevoli molto più esigenti
Che vogliono vedersi rappresentati vogliono vedere rappresentato nella schermo televisivo nelle pagine dei giornali
La realtà sappiamo che la realtà dei media è una realtà sui generis ma vogliono un rapporto con questa realtà non vogliono che ciò che si rappresenta sui media sia la voce del potere la voce del palazzo la voce degli intellettuali la voce delle persone di cultura questo non significa mettere da parte una visione
è come dire pedagogica della televisione uso però la parola pedagogica in un senso come dire non negativo non bassamente di propaganda ma pedagogico nel senso della responsabilità etica parlava prima il presidente cioè credo sia molto importante assumerli far propria questa responsabilità etica
E riuscire a raccontare quotidianamente attraverso l'informazione giornalistica attraverso il talk show attraverso la fiction attraverso i video musicali attraverso tutte le varie forme
Tutti i vari formati con i quali si può comunicare a rappresentare la realtà sociale
In tutte le sue articolazioni abbia bisogno di vedere i nostri paesaggi nostri volti le nostre voci e aveva bisogno di farle circolare dicono stringe oscuro dei territori
I nostri territori italiani oggi sono poco rappresentati sia dai quotidiani sia dalle televisioni o sono rappresentati o riduttivamente
Con l'idea che da un lato e costoso
E sappiamo che è costoso uscire sappiamo che è costoso andare sappiamo anche che ci sono molti ostacoli come dire di ordine procedurale burocratico sindacale all'uscire fuori a a riprendere
Molti facce
Allora questa terza rete che non ha degli obblighi
Derivanti dagli inserzionisti che naturalmente hanno un interesse a ritagliare questi territori in funzione dei propri interessi
Ma il pubblico a un altro tipo di interesse pubblico agli ascoltatori che se questa rete vuole essere come nel progetto vuole essere veramente generalista occorre che ci sia questa articolazione questa capacità di essere popolare a chi Dinoi verrebbe in mente che una università una scuola una regione un ufficio pubblico nel momento in cui organizza promuove comunicazione pubblica la debba promuovere solo in direzione dei suoi utenti politici o intellettuali e nessuno di noi verrebbe in mente una follia del genere e invece per la televisione per i giornali
C'è questa Harrier Panzeri che allora una rete senza pubblicità qualcuno la desidera come una cosa positiva qualcuno la teme come una cosa negativa l'idea che senza pubblicità si debba fare per rispondere ai tanti interessi intellettuali o politici che stanno intorno a televisione oppure si voglia fare perché finalmente abbiamo l'angolo dalla cultura una Rete
Che non sia generalista che non parli cioè non abbia il coraggio di riuscire a parlare al grande pubblico che è la cosa più difficile tutti pensano che fare i programmi popolari o fare
Di informazione che raggiunga realmente le orecchie degli occhi della maggior parte dei cittadini sia una cosa facile perché si deve essere semplici si deve essere Brevi si deve essere sintetici invece la cosa più difficile
Allora se questa Rete
Può avere un futuro credo che questo futuro sarà legato alla capacità che avrà il consiglio d'amministrazione dirigenti RAI di mandare in Provincia e al contempo si facevano i grandi imperi le migliori energie
Non i professionisti di prima
Il primo a leva ma i migliori professionisti quelli che hanno ancora voglia di raccontare il paese di raccontare l'Italia in tutte le sue articolazioni il fatto che questa struttura saranno con
Per le microregioni ma per le macroregioni
E anche questo un un incentivo diciamo ad andare in questa direzione
Quindi mi auguro che questa idea di poter riavere i due territori quello reale e quello dei media fra loro più simbiotico chic
Più in sintonia posso essere realizzato grazie
Grazie grazie a Giovanni Bechelloni incerto giornalisti vecchio giornalista come me sa benissimo quanto sia difficile da fare ad esempio del giornale popolare dei fatti d'Italia non mi sono mai riuscite i nostri giornali veramente popolare con grande successo ecco
Allora adesso parla un giornalista Marco Mele del Sole ventiquattro Ore
Ma e il giornalista
Che in teoria dovrebbe in qualche modo risponde al professor Bechelloni invece totalmente d'accordo col professor Bechelloni
Tanto che avevo già scritto l'intervento inizia così il problema non è l'informazione chiesto ecco no no no no in treno l'età media tra noi c'è una penna blu questa scritta in nero blu penna blu questa sua o se qualche piccola Camber c'è il problema non è l'informazione
Internazionale nazionale e locale articolato in una stessa rete io il problema è l'informazione
Il problema nel modo di fare informazione di fare giornalismo di riprendere appunto la realtà di riprodurre la rotta
Perché il vero rischio del Progetto RAI è di riprodurre i difetti della diciamo informazione televisiva del telegiornale nazionale per tre
Cioè a livello tre o quattro cioè a livello macroregionale regionale provinciale perché c'è anche questo livello giustamente nel piano cioè di riprodurre le stesse dinamiche ce lo stesso modo di fare informazione all'interno di quello che il professor Bechelloni ha chiamato il territorio dei media
Perché poi il suo è giustamente un una critica quello che si chiamato referenzialità cioè quello che si è cioè i media che guardano essi e i giornalisti che si comportano in base a quello che scrivono leggono sulle altri media
Quel perfettamente giusto non si vede il territorio quindi il problema è l'informazione da questo punto da questo punto di vista l'innovazione della terza lei dovrebbe essere un'innovazione diciamo di secondo me di di cultura di capacità di non riprodurre quelle dinamiche e quelle gerarchie e mi preoccupa mi spaventa un po'invece il fatto forse inevitabile però del del di un meccanismo che può scattare di nomine che in qualche modo presenta dal de riproducano dinamiche di fare di differimento maggioranze e minoranze
Problema che eventualmente forse non può essere aggirato ma che in qualche modo va quanto meno dichiarato perché eventualmente c'è il perché la terza rete non può essere un riproduzione è una allargamento di quella diciamo senonché ma una lottizzazione forse un po'banale ma insomma
Quella che è stata diciamo la spartizione per alle politiche della RAI
Gettato il presidente Zaccaria conosce bene
Negli anni sotto al settantacinque in poi
Questo lo pose molto importante invece sessuale territorio raccoglie la sfida che lanciamo stamattina professor Cheli
Lanciata direttamente specialmente a regione dicendo dovete tener conto nel eleggere i nuovi comitati regionali televisive
Del fatto che questi don potranno essere degli organismi in qualche modo tra virgolette politici di parte ma dovranno essere lo ha parlato appunto di questa con dipendenza di questi organismi eletti da regioni dominate da regioni ma poi articolazione l'Authority nel senso di fari
Quanto possibile per dare indipendenza a questi organismi e questa è una cosa
Che mi sembra importante che si può allargare anche a quello che dicevo prima cioè all'informazione all'indipendenza dell'informazione
Indipendenza non dalla diversa dei poteri esterni ma anche soprattutto capacità secondo appunto di cogliere quello che avviene di rovesciare le le proprio le priorità attuali
Privilegiando il territorio e in questo senso devo dire che non ci sono
Poco più non ci sono campanilismi da fare secondo me sono per esempio le grandi città che sono gli eventi delle grandi città sono già oggi dovrebbero essere oggetto di informazione nazionale e non locale insomma non bisogna raccontare Firenze a Firenze
Se la conta e Firenze Alitalia Roma l'Italia invece legale cita oggi sono relegate nelle cronache locali
E va bene questa diciamo una sfida forse forse anche troppo per esempio popoli oggi gli attuali vertici RAI perché nata investe ambiti molto più ampio
Maria per esempio quello delle gerarchie ed attuale contratto giornalistico delle gerarchie intanto i giornali eccetera cioè di riversa in molti ambiti oltre a quello ovviamente con legislativo
Rapidamente uno due parole sul invece sul piano locale sul piano RAI spuntati dal punto di vista uno il rapporto fra il nuovo canale e i centri di produzione sarà decisivo per l'avvenire di questa rete per come è stata disegnata io avrei da un certo punto di vista anche se però questa non è una critica al piano ma ho paura che il fatto che i i centri di produzione signora divisione differente
Da quella del nuovo canale e del fatto che la filosofia anche giustamente al piano e quella di una contrattazione e comunque di un rapporto diciamo in qualche modo contrattuale anche commerciale tra le varie divisioni
Possa portare a il rischio e parlo di rischio perché poi giusto perché tende a stimolare più efficienza all'interno e migliori prestazioni più giusto però il rischio è quella che la RAI venga coinvolto in una sorta non so come parlare di quasi di implosione interna cioè di di strutture che sono tutte impegnate a dire tour devi lavorare per me però no eh dice il centro produzione lavora per Canale tre
Il cane il take canali presenza quello che trovasse senza complicità magari poi c'è sopra il cane uno due che deve lavorare questi centri produzione quindi ha mai a costi più alti più bassi
La transizione a questo modello rischia di portare molte di conflitti interni che ho paura possano indebolire
La RAI ma forse anche un passaggio inevitabile devo dire quindi è giusta alloggio in questo l'ha fatto però porta dei rischi un'altra cosa importante e rapidamente rapporto farla emittenti locali qui stamattina già l'associazione Corallo detto alcune cose
Non c'è dubbio che secondo me lo dico rapidamente il rapporto debba essere di scambio cioè non non può essere solo adesso che locale che da il filmato sulla propria provincia al TG regionale
Perché altre deve esserci uno scambio cioè la RAI deve anche non solo prende dalle tribù locali mandare alle tv locali visto anche poiché avrà un canale all news visto che si pensa a un'ibridazione tra informazione internazionale nazionale e locale
è anche giusto che siano scambiate interesse locali vanno praticamente a perdere ancor più di oggi ruolo e accentuare la propria marginalità e la propria e la propria frammentazione
La cosa un'altra cosa che mi lascia un poco perplesso qui però è un discorso un po'lungo all'inclusione dei canali tematici all'interno di questo canale so so benissimo perché perché questi canali sono finanziati
Dall'aumento del canone però ho l'impressione che
Probabilmente
Il il il
Per incatenati d'oggi una subcultura uno è culturale une su bambini sono tematiche che secondo me sono da del servizio pubblico
E il servizio pubblico non è solo la terza rete di servizio pubblico sono anche le altre due reti e sono anche l'offerta che deve arrivare sui nuovi media
Allora pur sapendo oppure se la risorsa il canone io assai est non so ma nella mia visione per esempio il canale tematico è molto più bimbi vicino a quella che dovrà essere l'offerta che la RAI da una parte all'offerta che la RAI dovrà dare diciamo dalla piattaforma digitale e dall'atto secondo me dovrebbe intrecciarsi con tutte e tre le reti RAI
Come del resto
Perché saranno comunque reti di servizio pubblica perché sanno anche finanziate da una parte del canone quindi secondo me devono avere per esempio il tema cultura visto anche che la terza rete se la generalista e quindi non ha un'accentuazione prevalentemente culturale almeno così sembra
Dal progetto
Va be'io non voglio fare del tempo ponendo appunto Osio apposto qualche qualche interrogativo nel pongo l'ultimo l'ultimissimo su RAI sulla fiction la fiction è un fattore di promozione importantissimo per il territorio
Tu dici a un ce l'ha avuto improprie non faccio mai cose personali però veramente proprio guardando il territorio è impressionante girare io ci devo girare per motivi personali in questo momento sospesa a Viterbo
Che cita è incredibile che pieno di turisti i quali camminano per strada per cercare i luoghi dovranno che se il maresciallo Rocca
Che tutto girato a Viterbo nel viterbese soprattutto i turisti al Nord Italia e proprio dicono qui è successo questo qui è successo quell'altro ne parlo per fatto a voce alta anche abbastanza incredibile ed è era è uno dei motivi ed è la dimostrazione che la fiction ai forse il più importante forse più dall'informazione per promuove perché racconta anche un territorio e qui e qui è importante capire come poi la RAI vorrà utilizzare l'attuale struttura Rashid la fiction chi deciderà la fiction quanto la fiction sarà decisa dalle tre reti e nel caso del canale tre
Quale quanto la fiction sarà diciamo acqua da quali livello sarà decisa come verrà girata in quali centri di produzione
Con quali mercati di riferimento
Comunque mi pare che la RAI non possano mettere la fiction assolutamente non voglia mette la penso in secondo piano
Anche perché forse il genere oggi di maggior successo a livello di pubblico quello più richiesto la fiction nazionale su cui c'è più domanda
E secondo me si ricollega molto anche all'identità al problema dell'identità che sia nazionale che territoriale
In questo caso forse anche senza troppi conflitti
Basta
Grazie grazie a Marco mail altro Metroweb condivido queste s'traspirazione queste intenti questi Esperanza sull'informazione
Che scaturiva dalla nuova rette
Mentre Marco parlava poi mi viene a mente che certamente qualche italiano che mi aveva i mezzi magari andato anche a Dallas prima degli devi perdere di andare a girare imposte di Bresso il maresciallo Rocca ora altra cosa ma non è una cosa che mi pare debba sorprendere mi pare una cosa logica naturale quasi in vista la passione visto modi con cui quando la fiction
Azzeccata modifiche ottiene le reazioni che su
Presidente della RAI professor Zaccaria
Beh due nature torna all'attacco presto altro
Gli arrestati
Fatto un buon intervento questo microfono
No volevo dire
Ma io chiesto di parlare un po'più tardi perché naturalmente
Essendo arrivato in ritardo
Sempre bene parlare avendo un po'il clima anche se il clima di oggi non è detto che se questa mattina solutore dispiace molto non aver sentito
Il mio collega preside Paolo Caretti perché naturalmente evoluto polemizzare un po'con lui invece non avendolo sentito posso soltanto dire quello che mi hanno raccontato che soltanto alloggiativo quindi rischierei veramente troppo
Devo dire che l'unico appunto polemico posso fare verso carestie che mentre sono riuscito a leggere la relazione di Bianchi e di Donati che essendo ancora
Più giovane quindi sono costretti a fare la relazione scritta i carretti ormai in quell'età nella quale si può permettere il lusso di diciamo di non consegnare la relazione scritta
Va be'comunque lo dica se come capita anche a me non posso prendermela troppo
Devo dire che
Per me questa è la anche se io vivo a Firenze come noto e la prima occasione in cui a Firenze
Parlo di questo Progetto
Non è insomma l'ho detto anche all'Authority nell'incontro che hanno fatto a Napoli
Non voglio contrabbandare troppo sull'abbiamo rispettato la scadenza del trenta di aprile
Per me era una scadenza importante
Non per me per me e anche per gli altri consiglieri d'amministrazione per il direttore generale l'abbiamo voluta rispettare perché come è noto il mandato del consiglio d'amministrazione dura due anni sono passati tre mesi abbondanti
Se noi avessimo come dire accettato la logica del rinvio noi avremmo come dire esaurito il nostro mandato in una sorta di pura progettualità mentre noi abbiamo l'intenzione di arrivare a dei risultati
Questo è il motivo per il quale anche qui è stato così oggetto di varie
Diciamo quali commenti
Questa rete senza pubblicità
Inizialmente punto de così definita poi sintetizzata in quella formula più divertente che era RSPP
è stata denominata in modo diverso cioè nuova RAI tre
Perché esonerato erano diverso molti di voi lo sanno che qui sono quasi tutti addetti ai lavori
Perché non avendo noi l'intenzione di fare attività diciamo di beneficenza cioè nel senso perché pur essendo come dicevate che non è anzi poi dirò qualcosa sul discorso anno profitti
L'azienda che deve fare in questa a un obbligo di legge di fare una rete senza pubblicità però quest'obbligo di legge non è unilaterale non è posto nei confronti da sola RAI è collegato a un disegno di applicazione della normativa antitrust
E molto probabilmente facendo due calcoli
Si capisce che la pubblicità verrà staccata
Abbastanza più in là
Allora il risultato sarebbe stato quello un po'paradossale di partire con una rete che si chiamava rete senza pubblicità contenendo la pubblicità
Allora evidentemente il cittadino utente che apriva tre ter rete senza pulita così da un rilancio che sono impazziti alla ne abbiamo detto questa si chiama nuova Rai Tre
D'altra parte sarebbe stato abbastanza assurdo aspettare la scadenza che sarà penso che qualcuno faccia delle previsioni ma insomma è che io mi son permesso di farle sulla base di quello che ci dice l'Authority che sarà una data tra diciamo la metà del del novantanove forse la metà del due mila voglio dire
La data di probabile
Di probabile distacco siccome noi andiamo via a febbraio del due mila allora noi faremo una rete che puramente dovendo essere esaurita invece sarà soltanto la predisposizione di un Progetto pronto a staccare la pubblicità
Non è senza significato questo discorso però perché come dire
Se noi per paurosamente oggi sulla terza rete amputa saudita non sarebbe un buon progetto anche se dottor Minoli l'altro giorno la conferenza stampa detto che la nuova RAI tre c'è già voglio dire dei commi abile questo tipo di di sforzo di minoritario che io apprezzo però la nuova Rai Tre pronta spiegava già dovrà avere come dire una una sorta di ritmo diverso cioè voi sapete che
Naturalmente un progetto nuovo presuppone anche dei contenuti nuovi presuppone delle caratteristiche punto perché non è stato molto bravo a definirla non profit sto bravo perché in realtà secondo me a letto un po'tra le righe io ringrazio chi l'abbia bisogno diciamo di quelli che sanno fare queste letture chiudere il testo no-profit c'era un certo punto nelle né i nostri stati d'avanzamento
Poi per la verità l'avevo ramo riformulato esoterico e in nel modo un po'diverso proprio qui nel testo quindi non volendo annullarlo quindi tu hai ragione quando fai tutta quell'analisi collegata quei discorsi ma l'abbiamo in qualche modo levato e l'abbiamo riformulato così
A regime nei rettili è finanziata essenzialmente dal carne nonché da entrate derivanti da sponsorizzazioni da convenzione la cessione diritti ecco è questo il qui però fra tra investe in produzione i margini di produttività ottenuti mediante l'ottimizzazione delle risorse gestite come dire
In questo senso ecco qui sotto c'è non profit
Però dicevo apprezzavo questa lettura
Diciamo più sui contenuti che mi che non sulle parole
Allora quindi io ho già detto perché sostanzialmente abbiamo cambiato la denominazione però è chiaro che noi nel pensare a questo nuovo progetto pensiamo al momento in cui non ci sarà la pubblicità
La pubblicità che tutti noi che lavoriamo in questo settore euro comunque ci interessiamo di quel settore capiamo non è un un elemento negativo voglio dire è un un elemento che ha dei caratteri positivi e che tra l'altro anche una caratteristica singolare da un ritmo alla programmazione cioè nel senso che se la gente proveniente non la trovasse promette sentiremo un po'smarrita un programma dopo l'altro invece queste interruzioni sono una sorta di scansione naturale al di là poi gli aspetti più generali allora noi questo ritmo che dava la pubblicità quando l'asta che Remo lo faremo dare le informazioni cioè non è detto che l'informazione deve essere seriamente di mezz'ora possiamo benissimo pensare che tra un programma e l'altro sono pillole di informazione di magari tre minuti
Anche Chiambretti in qualche modo avete visto sui giornali di questi giorni ha detto che in realtà si possono trovare le formule di spot informativi ecco questo so che fa piacere morì ALDE ma credo che sia una cosa che possa far piacere anche a chi guarda la televisione che appunto
Trarre in una rete con caratteristiche diverse un ritmo che deriva dall'informazione quindi diversi modelli unità informative quindi naturalmente non è che mancheranno argomenti cioè i telegiornali momenti di approfondimento ma ci possono essere anche lamenti che uno sta lì tranquilla guardare il film poi non ha bisogno disse sapere succede qualcosa di nuovo or ci sono edizioni straordinarie che vengono fatte a volte anche con una certa frequenza l'eccessiva però sa quello che succede nel mondo e continua a vedersi la sua programmazione
Dicevo è molto importante un altro elemento che prevede di cui avete parlato stamane ma che secondo me e la vera la vera riforma della RAI c'è non è che questa non lo sia
Ma questo in definitiva è un progetto che ridisegna una delle offerte della RAI
Ma il vero grande progetto di riforma è quello relativo al disegno di riorganizzazione ne ha parlato Marco Mele nel suo in questo documento occupa sette otto pagine non molto di più nella parte introduttiva ma voi sapete che il consiglio d'amministrazione che in questo momento io presiedo
è stato nominato con
In qualche modo con tre obiettivi insomma vorrei
Schematizzare ma che sono abbastanza importante
Da un lato quello che la riforma della RAI cioè nel senso che il contratto di servizio cioè non è che è stato che i presente le Camere nominarsi c'hanno detto dovete fare questo che loro non hanno questo compito ma leggi e contratto di servizio imperiale quest'ultimo dicono con chiarezza
Che anzi lo dicevano già al consiglio precedente che entro dicembre scorso deve essere presentato un Progetto disegno di riorganizzazione del Reich secondo modello divisionale
Diretto a favorire la trasparenza dei costi e la realizzazione della contabilità industriale quindi voglio dire e molto chiaro questo questa indicazione che poi viene ribadita dalle varie leggi o in qualche modo proposte di legge o disegni di legge in corso
E che quindi a questo diciamo obiettivo fondata c'è riformare la RAI vuol dire disegnare un nuovo modello organizzativo quello che qui viene impostato quindi in questo momento c'è una come si fosse una sorta di treno che ha cinque vagoni sulla nuova rete e due vagoni sulla riorganizzazione aziendale in realtà ci sarà poi una composizione invertita insomma di cinque vagoni saranno sulla riorganizzazione i due soprano alla Rete
L'importante però è che non era partire in maniera schizofrenica cioè dire facciamo un modello di organizzazione di questa rete poi pensiamo l'organizzazione che gli avevo dovuto coordinare questi due momenti
E il disegno di riorganizzazione e veramente quello al quale si sta guardando con maggiore import interessa c'è Moggi locazione per divisioni cambia in maniera radicale l'organizzazione della RAI
E il diciamo queste cinque divisioni che vengono ipotizzate diciamo al di sotto di quella che è la Corporate che praticamente è il momento il cervello momento di comando
E sono le tre divisioni di tipo di tori Ale quella che una che comprende
Rai uno Rai due anzi canale unica due la seconda che comprende Canale tre e offerte collegate dirò qualcosa con riferimento a osservazione sui tematici faccia ma come la terza divisione è quella la radio le altre due sono la produzione e l'alta frequenza
Qualcuno ieri ha parlato a Napoli queste le prime tre su quell'importante l'altro conto niente io l'altro non è che la produzione e l'alta frequenza contano eccome volevo dire che sono quelle sulle quali sarà maggiore attenzione da quando si faranno le nomine perché le nomine in questi settori sono quelle nel quale impazziscono i totonomine noi abbiamo abbiamo ogni giorno rallentiamo qui vorrebbero che nomina Simo domani mattina mentre in realtà nel fare prima il Progetto poi definire i profili ad esempio il profilo del direttore divisione dico muri alti perché ha a larga esperienza in questo campo
In un'azienda editoriale come la RAI è un profilo difficile cioè nel senso perché un soggetto che con finalità diciamo con compiti prudentemente male manageriali e gestionali di osservazione diciamo di risultati di aziende di Budget deve governare sotto un direttore di rete è un direttore di telegiornale
E noi sappiamo bene cosa dice il contratto di lavoro sappiamo quali sono le Autonomie cioè in questo campo e quindi il direttore di divisione proprio un profilo difficile disegnatori tolto il nuovo importante nuove difficili ecco questi sono gli sforzi che noi stiamo facendo in questo momento perché capite
Non è una cosa di poco momento individuare questione poi ci sono gli aspetti collegati a tutti i servizi orizzontali perché come dire le divisioni sono strutture in qualche modo a canne d'organo verticali
Ha poi naturalmente non è che queste sono autosufficienti anche se alcune divisioni potranno prendere il largo etereo teoricamente autonomi Tzara sì fino a diventare società diciamo quello che appartiene al core business cioè all'attività principale la RAI quello no quello poi rimane organizzato così però queste qui non sono non sono soggetti autosufficiente gesto segnalato il problema nella produzione che addirittura fa parte di un'altra divisione
Poi c'è il problema di tutti i servizi in qualche modo orizzontali rispetto alla struttura verticale delle divisioni cioè quelli che forniscono come dire i loro servizi alle divisioni tanto per fare un esempio
Lo sport insomma lo sport sia come acquisto che come palinsesto programmazione non è che ogni ogni divisione a questa struttura è una struttura in qualche modo orizzonte
è un bel problema la saletta più problemi sono sempre i soliti poi ognuno cerca di dare soluzioni per per il suo tempo comunque voglio dire proprio morale esatto il prelato lo sport e reso ancora più acuto perché dal fatto che quello che la RAI spende per lo sport
Perché noi abbiamo sostanzialmente questo anche cose che si devono sapere
La RAI svolge molto la sua funzione di servizio pubblico perché quello che spende per lo sport non lo riprende dal mercato cioè voglio dire anzi in alcuni casi siamo le dimensioni lontanissime possibilità e se la RAI non facesse lo sporto c'è una certa parte dello sport soprattutto quello che voi conoscete meglio cioè voi diciamo non voi qui ma insomma Gentilini il calcio
E ci sta scatenerebbe o forse una rivoluzione allora di sportivi scatenò la rivoluzione perché la RAI magari non fantacalcio ne fa quanto ne vorrebbero quelli degli amanti del cinema i produttori cinematografici la scatenano perché se la RAI non fa l'asta fiction cinema altri la scatenano se la RAI non copre il territorio con le sue reti e così via dicendo
Allora questo diciamo il concetto di divisione è un concetto che tende a chiarire molto meglio le responsabilità sui costi e fa capire a un certo punto quando certe attività si reggono sul mercato
O quando invece devono essere integrate dal canone
E questo è un elemento molto importante di chiarezza diciamo anche verso l'esterno perché capito quando a un certo punto Tuna Rete devi dire tu devi stare in equilibrio sul mercato
E se questa deve trasmettono Aprea di calciofili costa undici miliardi e che ne prende quattro vuol dire che da quattro a undici civili mentre canoni c'è perché se no non regge
E allora diremo ai cittadini preferite che noi mettiamo il cannone sulle partite di calcio o lo mettiamo sulla produzione di fiction e dei film o che lo mettiamo sulla produzione di musica o di diciamo di vocazione colta
Quindi queste non è che la coperta Sensini
Rischia di essere un potere editoriale sotterraneo perché la produzione sulla produzione pesante se la produzione leggera
Se sto andando un po'in elementi tecnici ma voglio dire credo che qui sia più interessante cogliere esplorare queste cose che non magari le cose di già sentito
E naturalmente è chiaro che se uno deve fare il telegiornale pure al dito sa bene insomma e se non a il dominio delle risorse produttive ce la produzione leggera che serve ad esempio alle strutture informative vuol dire che c'è un un altro piccolo editore che decide oggi ti do i mezzi oggi non te li do a volte anche quando le danno come stamattina mi raccontava rito del TG uno alle otto chiamato a mandare due troupe Lelia Caetani alle otto e trentacinque non c'era ancora nessuna c'è quindi a volte insomma anche avendo sì non arrivano ma questo asfalti via i nostri tecnici però a volte possono allora il problema
Chi ha i mezzi di produzione
E sopra è anche un po'editore te che decide se la se quell'evento importante mentre questo è un punto secondo me era discutere
Sulla sugli altri aspetti invece io sarei più ottimista perché stabilire all'interno un meccanismo in cui non è detto che tu debba comprare seriamente a quel supermercato
è un elemento che stimola molto i soggetti che lavoro lì insomma è chiaro che all'inizio tu obbligherà RAI
Quella struttura divisionale editoriale a servirsi di quel supermercato la produzione
Per un anno lo potrei fare perché naturalmente per due anni dopo due anni sul punto la la divisione dice ma io qui all'interno pago tanto fuori pago meno e allora delle due l'una
O si consente di andar fuori e si caccia via quello che che organizza la produzione all'interno
Oppure evidentemente si è dimesso nel settore all'interno cioè nel senso che questo è un elemento secondo me positivo cioè quindi va fa guidato va protetto va aiutato ma non si può pensare di non essere competitivi col mercato esteri quindi
Cito sicuramente questi c'è quindi quindi questo questo è comunque un problema come lo è quello del Cinema Cinema fiction voglio dire qui ai Memorial di già percorso questa strada ma il problema molto delicato e questo cioè concentrare tutte le risorse per quanto riguarda o con l'organizzazione che riguarda gli acquisti
La produzione in una mega struttura aziendale ottimizza molte cose rimise molte cose prende molto dura la gestione di questa struttura qua perché uno che deve amministrare seicento miliardi voglio dire
Suma a delle pressioni spaventosa di Tahiti insomma pressioni denunce tutto quello che c'è sul mercato
Gli acquisti non c'è il minimo discorso che certamente hanno questa recita la la produzione
Certamente se si concentri con Nicoletta
Toglie ad esempio alle ha tolto di fatto le reti e la signorina sul momento ideativo c'è perché in realtà la Rete senza Budget perde molto peso deve deve
Deve acquistare un prodotto che in qualche modo
Può non rispondere alle sue fisionomia editoriale citato il maresciallo Rocca Maresciallo Rocca era stato un prodotto pensato per RAI due
Pensato per RAI due e inizialmente di dove andare
Poi c'era un problemi di ascolto su RAI uno è stato spostato sull'aiuto perché andava bene quindi ecco però anche questo ecco certo è un problema di ottimizzazione però bisogna anche stare attenti che come dire il direttore di rete
Non diventi soltanto un soggetto che assembla prodotti che ridanno altri ecco e allora quindi un collegamento più stretto comunque almeno una finalizzazione più marcata del momento produttivo all'esigente al caratteristiche editoriale della rete e importante perché i target che le reti seguono non sono identici e quindi non è che c'è si dice sì la fiction può fare una correzione adesso però diamo che lo prende lo prende certo la tentazione di prenderlo c'è perché ti viene a costo zero e quindi uno però in questo modo la linea editoriale Rete può perdere fisionomia identità quindi io credo che noi non disperdere mole esperienza positiva dice una fiction
Però se possiamo in qualche modo finalizzare o l'interno Cirafici sono qua c'è le caratteristiche produttive ciò che si produce per RAI uno e per RAI due potrebbe non essere quello che doveva produrre per RAI tre
C'è a Napoli rete Rai tre fa una produzione seriale soap opera che si chiama un posto al sole
Che ha caratteri ormai per le sue caratteristiche di produzione sostanzialmente a costo più contenuto e sempre sarà così in futuro provente va meglio per RAI tre e non batte RAI uno tra i due quindi su questa sorta di questa riflessione in sostanza su una struttura orizzontale che però deve avere una sua finalizzazione per le caratteristiche d'Reale diverso che RAI uno RAI due era i tre secondo me è un problema che esiste e che esiste fermo restando che ad esempio sugli acquisti è chiaro che a livello internazionale bisogna essere unitari perché altrimenti come dire se la concorrenza interna e non conviene ecco
Scusate io ho finito perché in realtà volevo soffermarmi q.b. su cose che possono essere un pochino più tecniche ma insomma secondo me sono poi alla fine più facile a spiegare in un gruppo ristretto di persone
L'ultime due battute anzi l'ultima e quello è un po'il tormentone che io mi sono prefisso di fare in questo periodo che riguarda il problema delle risorse cede risparmio perché poi ma come lei l'ha già sentita Napoli ed esodo punto io quando se c'è uno soltanto dalla sentito mi dà fastidio ripete quindi voi magari
A me quello che ha fatto molto irritare irritare è stato un titolo di un giornale che ha detto per la nuova rete la RAI ha un buco
Di mille miliardi
Questo voglio dire che
Secondo me è proprio l'equivoco grosso come una casa e quindi per quello io lo voglio smontare e quindi e per quello io credo che prima di fare nomine prima di fare l'avvio della Rete noi dovremo chiarire un concetto molto chiaro che noi per fare questa Rete non chiediamo una lira
Non chiediamo una lira quindi buco di mille miliardi tal tecnicamente buco è un termine che in economia
Sette è un po'equivoco c'è perché buco cosa vuol dire può voler dire indebitamento e allora no
L'indebitamento della RAI ha tra l'altro una
Siamo è stato ridotto devo dire grazie a muri alti no grazie muri alti al suo consiglio perché voi altri consiglio sono quelli che hanno avviato l'opera di risanamento che poi è stata conclusa qualche modo dalla dalla Moratti
Ma certamente c'è stato un cioè l'indebitamento che era altissima e la RAI mille seicento miliardi e sto portato praticamente quattrocento miliardi che un una cifra
E tra l'altro oggi è bloccato dal contratto di servizio che non consente di andare al di là non certo indebitamento quindi non c'è il buco dal punto di vista in di indebitamento da questo punto di vista
Ma non c'è neanche buco a maggior ragione dal punto di vista del deficit sarebbe terrificante se un'azienda per la RAI è in equilibrio bilancio stiamo per votare per il novantasette è in equilibrio sul bilancio che voteremo nel novantotto
C'è un solo problema che io ho detto chiaramente che noi abbiamo praticamente nel passaggio di consegne cioè non è che se un siciliano che parodia questi soldi ma insomma tra siciliano e noi abbiamo visto scomparire centoventi miliardi
Non è che è stato una cosa misteriosa c'è e molto chiare cioè nel senso che hanno tolto il canone autoradio che ci dava duecentonovanta miliardi e ce ne andati duecentodieci con la finanziaria però voglio dire la finanziaria non è una una garanzia come si dispersero ad uno sport che state Anzalone
C'è la finanziare un è una garanzia almeno per noi cioè nel senso che noi non siamo tranquilli mentre col canone tu sai che cioè in cambio di un certo tipo l'anno dopo ce l'avrai un po'più alto di poco un po'più alto è un'entrata fissa cioè la si anziana e non è un'entrata fissa fra l'altro a livello europeo anche criticabile come diciamo modello di finanziamento potrebbe
Se un aiuto non consentito all'impresa quindi allora duecentonovanta perché ce ne sono stati dati duecento dieci qui ne son rimasti ottanta fuori ecco quindi ottanta miliardi meno poi Carone anziché darci in unica rata ce lo stanno dando diluito nel tempo e lì per ragioni finanziarie perché tutti voi sapete benissimo che sa di avere dei soldi sono anziché darmeli in una rata unità in quattro
Se ci perdete quando si tratta di mille cinquecento miliardi questo questa perdita di trenta quaranta miliardi ecco dove c'è la spiegazione
Sono noi abbiamo avuto rispetto ai pressori centoventi miliardi in meno ecco
E in più abbiamo duecentodieci miliardi che non sono sicuri ce ne sono che non ogni anno dobbiamo sperare che ci vengano ridati ci auguriamo di sì però come dire è una cifra del bilancio dello Stato che potrebbero certo punto scoppiano qualsiasi motivazione di ordine pubblico no va be'anziché darle a RAI gli diamo per un'altra esigenza e la gente applaude perché vi si aggirerà vediamo un altro meglio me tre noi ci troviamo scoperti ecco perché io ho detto non ce ne è un problema di indebitamento non ce n'è un problema di conto economico cioè c'è soltanto un problema che noi dobbiamo fare almeno tre grandi cose in più diciamo due significative e una che forse ci porta anche l'economia che sono una la nuova Rai Tre
Due l'ingresso in una piattaforma digitale che ha dei costi rilevanti e la riorganizzazione aziendale che comunque quella ci potrà portare anche dell'economia
E dobbiamo farle avendo centoventi miliardi in meno dei nostri predecessori cadendo dieci duecentodieci miliardi a rischio ecco quindi come si spiega l'equivoco di alcuni titoli c'era la RAI in una nessuna situazione catastrofica anzi è stata risanata dal Consiglio Dematté la consigliera Moratti adesso con l'ultimo consiglio
Pochino comincia ad essere più sul limite
Però voglio dire non vuole affrontare dei Grandi Progetti senza averne le condizioni ma quindi è molto lontano la logica del piattino in mano cioè noi chiediamo diciamo soltanto e lo chiediamo ora anche prima di fare le nomine
Perché dopo le nomine può darsi che qualcuno sia scontento e allora magari magari fosse scontento qualcuno
Non lo so chi ma insomma potremmo essere meno popolari e forse potrebbe essere un pochino più difficile avere queste cose quindi
Non mi illudo perché tanto le procedure per i soli sono lunghi andranno al di là delle nomine però intanto il problema lo vogliamo porre ora ecco questo è quanto devo dirvi ringrazio insomma anche per questa occasione si di fare questa riflessione ad alta voce
Molto e grazie presidente della RAI
è stato molto molto chiaro avere qualche vogliamo mi stava vendendo sentendolo
Non particolarmente
Perché non so io l'ho avvertita in quel breve periodo in cui sono stato allora il consigliere d'amministrazione verrà il rapporto tra berretti c'è l'allerta resta cioè quelli che io ho chiamato credo sì con una certa esagerazione ma rispondendo poi a delle realtà concrete i feudi
Io mi auguro che non li troviate in più insomma riusciate a superarli perché se noi superate è difficile poi applicare bene il vostro Progetto che è molto interessante
A questo punto Burial divideva chiedo scusa ma per ragioni di famiglia Lion terreno dove andare a Genova
Non è a due passi e la tavola rotonda non finisce anzi spero che ci sia delle domande ma io mi scuso ma ho un treno alle serie di Serie cinque dovrei prenderlo
Quindi però
Siamo
Ma io penso che se qualcheduno vuole fare delle domande non solo a Zaccaria ma magari anche a miele sulle cose che ha detto le cose Bechelloni
Non dico al Presidente del Consiglio regionale che ringrazio anche Halloween però appunto mi scuso non tavolo rotondo per cui ordine trattore
Scappare però ripeto prego magari perché lo Preside la radioterapia ecco deve andar via però se avete qualche penso che ce l'abbia per qualche curiosità io ce l'avrei
Non è chiaro fa se dobbiamo restare ad Area per la sua andiamo via andiamo via perché semmai no ma se mai qualche domanda si risponde a loro volta storia privatamente Simone arretrata no perché è stato dopo allora dobbiamo ringraziare spietato un libro
Fino per tutta la mattinata del pomeriggio fino alle cinque e mezzo del pomeriggio
Diciamoli grazie andiamocene a casa dolosamente