Rassegna stampa economica

Buongiorno non è di ventidue giugno stampa e regime supplemento da lunedì pomeriggio dedicato ad alcuni approfondimenti su questioni economiche a partire dai supplementi economico-finanziari del lunedì dei principali quotidiani italiani oggi abbiamo solo mezz'ora cerchiamo di essere rapidi CorrierEconomia riporta in prima pagina e approfondisce la questione in Cina se la Cina sfida il Giappone
In Asia emerge un nuovo leader e si parlare lo vedevo brevemente dello scenario che accoglierà Birgit Prinz torna la sua visita a Pechino sempre sul Corriere della Sera CorrierEconomia di oggi un intervento di Gianni Gambarotta che vedremo ma chissà come si dice in italiano privatizzare Affari e Finanza invece dedica la prima pagina
Come notizia principale alle diatribe sull'infarto sull'in sull'evasione fiscale evasore chi paga l'articolo di Adriano buona fede noi vedremo un'intervista di alle
Sandra carini con di Alessandra Carini con Antonio Di Maio in titoli interviste IRPEG al venti per cento e gettito crescerà
Ci occuperemo può i di pensioni dal Corriere della Sera di superba anche la banca intesa che vorrebbe Fondazione intenderebbe fondersi con Onion credito Unicredito fusione a sua volta di Credito Italiano con Cassa di risparmio di Torino
Di Verona e Cassamarca Treviso questa mattina smentite su queste indiscrezioni ma vedremo comunque la notizia anche perché poi daremo conto di un intervento di Antonio Mereu sul mondo riguardo alle le fondazioni un leitmotiv di questa di questa Rassegna Stampa Repubblica fare finanza lo segnaliamo vedremo se riuscirà S saremo in grado di tornarci un intervento di Alessandro De Nicola pagina otto a fare finanza Repubblica di oggi quelli gli ordini da abolire senza rimpianti si parla di ordini professionali cominciamo ad occuparci
Di occupandoci di Cina l'articolo è di Danilo Taino sul solo sul Corriere della Sera
Oggi lunedì ventidue
Giugno Corriere Economia l'Asia ha trovato un leader l'intervento di Bill Clinton e Robert Rubin sui mercati nei giorni scorsi per frenare il collo dello yen se ignara che con la nostra regione che nella nostra regione c'è una nuova guida dice un funzionario del ministero delle finanze giapponese l'America che finalmente tiene fede al suo ruolo di potenza globale nemmeno per sogno temo che il nuovo leader si chiami Zurlo Anji
Sospira il funzionario e dall'inizio della crisi finanziaria asiatica quasi un anno fa che la Cina sta giocando la sua partita per affermarsi come potenza emergente affidabile della regione e ora la sta vincendo immagino che il prossimo viaggio del presidente Clinton a Pechino cambierà un po'di cose da queste parti partita diplomatica e di potere straordinaria quella che sta giocando la dirigenza c'cinese semplice geniale e con la vista lunga di assunto in questi termini dormitori alle pubblicato pochi giorni fa dal China Economic Times giornale vicino al gabinetto di governo a Pechino il ruolo di leadership economica svolto dal Giappone sull'ISMEA discorsi cinquant'anni in Asia è stato scosso la nostra tecnologia in ritardo di dieci anni l'ESP da quello del Giappone e quindi sarà molto difficile per noi diventare leader asiatico ma non ci dovrebbe essere difficoltà a diventare lo stabilizzatore economico dell'Asi
La chiave di tutto sta ovviamente non ha svolto azione dello yen nella recessione in cui ripiombata l'economia nipponica la seconda del decennio
E nell'apparente incapacità del governo di Hashimoto e di qualsiasi altro governo giapponese a dire il vero di ridare fiducia ai consumatori l'editore del giornale cinese sosteneva l'editoriale del giornale cinese sosteneva che queste lo questione di Pechino per diventare il punto di riferimento della regione mentre Tokio lascia cadere lo yen e fa infuriare tutti i Paesi dell'area la Cina deve riuscire a non svalutare il renminbi
E dimostrare così dove abita la leadership questa teoria di base che il primo ministro Zhu il presidente Janzen Ming e gli altri dice dirigenti cinesi hanno però portato un passo oltre spingendo gli Stati Uniti e intervenire pesantemente su Tokio perché reagisca alla caduta dello yen e convincendoli a investire sui mercati a intervenire sui mercati con più di due miliardi di dollari ancora di più spingendo gli Stati Uniti a fare quello che fino a due giorni prima avevano detto di non voler fare chiude l'articolo danilotaino il viaggio di Clinton a Pechino sarà dunque straordinariamente interessante nel loro stile traditio orale a Tokyo i governanti fingono di sorvolare sul cambiamento della bilancia dal potere la Regione il Giappone comunque la seconda economia del mondo rappresenta l'otto per cento del PIL globale e resta eccezionalmente ricco al punto di non accorgersi
Di quanto accade nel giardino di casa così danilotaino abbiamo aperto questo supplemento di stampa e regime occupandoci del gli scenari del potere politico finanziario della globalizzazione in particolare nel far East nell'Estremo Oriente zona calda e di grandi sommovimenti per le crisi finanziarie a catena che stanno colpendo le tigri dell'Estremo Oriente o le ex Tigri dell'Estremo Oriente torniamo in occasione ovviamente dalla visita così importante di Bilica del Clinton in Cina vedremo se si parlerà solo di affari e geopolitica se faranno capolino
I diritti umani e magari anche il Tibet oppure no torniamo però agli affari italiani e passiamo a Repubblica Affari e Finanza che abbiamo detto apre occupandosi di evasione fiscale si danno si danno i numeri c'è un articolo di Adriano buona fede una interessante
Un'interessante specchietto con le tutte le società le aziende italiane le imprese italiane distinte per classi di reddito
Per percentuale per ogni fascia per ciascuna fascia la percentuale di contribuzione al gettito complessivo IRPEG e scopriamo che ci sono duecentocinquanta mila trecentoventinove società che dichiara lo hanno dichiarato i dati credo siano nel novantasei ma non ci posso giurare duecentocinquanta mila società dichiara nullo ed little fino a zero centotrentaquattro mila un reddito da zero a venti milioni e solo otto
Mille settecento sessantasei società un reddito superiore ai cinque miliardi
Il gettito IRPEF deriva degli ottenne scusate deriva per bene il settantuno vinco virgola quattro per cento proprio dalle mille settecentosessantasei società
Che fatturano più di cinque mila che hanno un reddito superiore ai cinque mila miliardi pardon non di fatturato ma di reddito imponibile c'è un'intervista alla segnalavamo a
Al Antonio Di Maio di Alessandra Carini su Repubblica fare finanza
Non so se i bilanci di tutte le società siano falsi certo è un po'buffo scoprire che in Italia il sessanta per cento degli imprenditori si alza la mattina e va a lavorare con la prospettiva che la sua azienda non quaderni nullo sia in perdita e un altro venti per cento dichiara meno di venti milioni di imponibile insomma possibile che l'ottanta per cento delle società sia in queste condizioni varrebbe la pena di fare un'indagine economico sociologica
Forse scopriremo che le stranezze che tra le stanze dell'Italia c'è anche un nuovo sistema il capitalismo filantropico Antonio Di Majo non è certo un giacobino un tranquillo professore universitario grande studioso il tassazione dell'impresa è stato uno dei di Torre Servizio Studi della Banca d'Italia ha fatto per anni il consulente del ministero dei ministri delle Finanze non si può dire che faccia parte dalla sinistra anticapitalista del resto il caldo il sistema fiscale italiano rigetta qualsiasi classificazione politiche e di schieramento infatti giunge alle aziende che cerca che cercano vie d'uscita oggi del resto non si può rimproverare molto perché se dovessero dichiarare effettivamente il dovuto il sistema economico sarebbe già fermato da tempo il livello nominale della tassazione sulle imprese infatti intollerabili è un'ipocrisia pensare che possano vivere nella legalità fiscale continuare a investire e a produrre ecco bell'e pronto a un dilemma che non risolve al secondo che il problema di chi abbia ragione
Nell'ennesima rissa che si è aperta tra industrie governo o meglio tra guardia di Finanza industriali davvero elevato in massa alle imprese e se è il livello troppo alto delle aliquote ad essere una
Del ad essere uno dei deterrenti per entrare normalità come fare a rimediare l'intervista di Alessandra Carini prosegue a
Pagina quattro intervista ad
Antonio Di Maio partiamo dei dati quant'è diffusa la pratica di nascondere fatturato guadagni direi molto se si guarda il livello delle denunce sono seicentoventi s'sei mila le società che dichiarano un reddito ai fini IRPEG di queste l'ottanta per cento dicono di essere in perdita o di guadagnare sotto i venti milioni
Andiamo un po'più pochino più avanti chiede Alessandra Carini ma il mille novecentonovantatré è stato un anno durissimo per il sistema industriale l'anno dal dopo svalutazioni dalla stangata da cento mila miliardi al governo Amato
è vero ma se si va indietro negli anni la musica non cambia dal mille novecentosettantotto ad oggi i dati oscillano pochissimo le società che dichiarano redditi nulli o perdite sono sempre intorno al sessanta per cento del totale
Più avanti
Chiede Alessandra Carini dunque ha tolto la Confindustria a dire che non è vero che le imprese evadono che sono le norme troppo complicate i dati sono questi stando ai livelli di imponibile denunciati direi che sono inequivocabili capisco però le proteste dei gli industriali se uno dovesse essere nella legalità e pagare il dovuto la maggior parte di queste imprese dovrebbero
Aver chiuso i battenti da tempo perché perché livello dalla tassazione esageratamente alto dice Antonio Di Mauro sessisti Di Maio se si mette insieme il trentasette per cento di IRPEG il sedici per cento di loro e l'imposta patrimoniale
Ora sostituiti dall'IRAP si arriva fino al sessanta per cento del profitto si scopre che un imprenditore che voglia avere un ritorno netto sugli investimenti del cinque per cento
Avere profitti per più del doppio e qual è oggi l'attività economica che rende durevolmente l'undici per cento di profitti fosse il commercio di droga forse ma per se per assurdo fosse reso legale tassato anche lì avrebbero i loro problemi non si può trovare un margine per gli investimenti se si fanno bilanci formalmente in regola e ciò che è peggio siccome il bilancio presentato al Fisco non è diverso da quello civile il fisco è un coro è un colabrodo è anche nostro diritto societario è un colabrodo ma non si è fatta la riforma e si sono introdotte nuove norme che definiscono il Corporate Governance chiede Alessandra Carini sì ma questo è un rischia di complicare le cose perché perché queste norme chiedono informazioni dettagliate che rendono sotto certi punti di vista più difficile l'evasione e siccome esserci applicano solo le società quotate
Si va a finire che le imprese che vogliono accedere al mercato di Borsa sono disincentivante insomma
Direi
Che per porre fine al cavo il bisogna partire dalla testa dal problema cioè dal fisco non basta la riforma di Visco affrontata ad affrontare il problema è utile ma non cambia nella sostanza le cose fino all'evasione
Degli imponibili e allora prima di tutto bisogna abbassare l'IRPEG questa imposta virtuale per la maggior parte delle imprese e costringere contempo avente gli evasori ad entrare nella legalità così Antonio Di Paolo sulla vicenda intervistato Alessandra Carini a fare finanza pubblica di oggi sulla vicenda che ha
Messo di fronte alla Guardia di Finanza Confindustria sull'evasione fiscale Carini lapidario abbassare l'IRPEG se si vuole creare condizioni per rimuovere l'evasione fiscale torniamo al Corriere
Della sera sempre di questioni italiane
C'è un interessante corsivo rubricato Meridiano di Gianni Gambarotta ma chissà come si dice in italiano privatizzare
Che cosa è successo a Karel Van Miert Lancini o commissario europeo alla concorrenza che per anni ha cercato di costringere i politici italiani a liberalizzare liberalizzare liberalizzare
Forse un po'stanco forse appagato dai successi ottenuti come la privatizzazione della Telecom che è stata anche un po'merito suo e che gli ha fruttato soprannome di ministro in più dopo parla italiano perché il Van Miert di un tempo ricordiamo che la vicenda fu quella di imporre la dismissione della stretta
Al Tesoro nel momento in cui il Tesoro l'aveva comprata dall'IRES salvandoli ieri quindi se non si fosse trattato poi di privatizzare la Intel Pira a piedi sarebbe stato un salvataggio bello e buono delli ieri il cerchio è stato quadrato con la privatizzazione con la cessione
Perché almeno di un tempo quello con la spada fiammeggiante in mano per cacciare i poteri pubblici dal libero mercato ne avrebbe di lavoro da fare se fosse in forma basta sfogliare i giornali per vedere che in quanto a privatizzazioni e liberalizzazione l'Italia di Romano Prodi non ha va be'la prima della classe giovedì diciotto giugno la Commissione trasporti della Camera torna sull'infinita e stucchevole querelle Malpensa Fiumicino e vota una risoluzione che limita lo spostamento dei voli internazionali da Roma pensa solo per quelli io mi preme intorno al Belmondo e lascia a Fiumicino il ruolo per il sud del mondo di conseguenza l'Alitalia dovrà modificare i suoi più recenti piani operativi per recepire questa ripartizione austro boreale ma Chamber c'è un particolare varie tale destinata alla completa privatizzazione almeno così è stato dichiarato dal management ai politici allora dovrà essere libera di far partire i suoi voli dagli scali che le consentiranno di realizzare più profitti in modo da distribuire più dividendi ai suoi azionisti
Le compagnie private funzionano così scrive Gianni Gambarotta
Se non piace la formula allora c'è quello dalla compagnia di bandiera che vola dove vogliono i politici e lo Stato paga il conto torniamo indietro di qualche settimana il Presidente del Consiglio
Visita uno stabilimento a Settimo Milanese appartenente all'Italtel società controllata pariteticamente da Siemens e Telecom Italia quest'ultimo ha già fatto sapere che intende uscire
Cedendo il suo cinquanta per cento al patto del tedesco ma Prodi nel suo discorso a fine visita dice che l'Italtel è un patrimonio di persone tecnologie oltre che un patrimonio per il Paese
Dunque non è opportuno cederà ecco cosa sia e che siamo di nuovo al punto di prima
La Telecom è stata da poco privatizzata in pompa magna e allora non dovrebbe essere libera di scegliere quali sono le partecipazioni strategiche da tenere quelle non strategiche da dismettere e poi risponde alla azionisti di solito nei sistemi capitalisti da aziende private funzionano così
E quanto sostiene con tenacia Franco Tatò amministratore delegato dell'ENEL l'ex ente elettrico tuttora monopolista del suo settore che per valorizzare gli asset aziendali ha scorporato tutto quanto possedeva nel campo delle telecomunicazioni la conferito alla nuova società quindi chi vi ha fatto entrare come soci complessivamente al quarantanove per cento Deutsche Telekom e France Telecom e ha vinto la gara per il terzo gestore dei telefonini così oggi in Italia abbiamo il primo gestore thank controllato dalla Telecom ufficialmente privatizzata ma nella quale il Tesoro tuttora il principale azionista
Oltre ad avere lo aggiungo io la golden share e un terzo gestore Wind appunto che fa capo a tre soggetti pubblici a monopolisti nei rispettivi settori e Paesi altri esempi le autostrade in lista d'attesa per la privatizzazione ormai da anni sono sempre stoppato da qualcosa e le Poste non hanno i soldi per pagare gli stipendi ma ha comprato a società private una società privata la sta
Un corriere specializzato Corrado Passera l'amministrazione dell'amministratore delegato delle Poste ha ragione quando dice che lui deve gestirle posta con una qualsiasi azienda ma tante ancora una volta il pubblico che sottrae spazio privato e che dire delle banche erano state annunciate privatizzazione Caterham a giochi fatti si è visto lo stato intervenire direttamente con le consuete collaudate operazioni di salvataggio caso Banco di Napoli e per il resto le fondazioni a farla da padrone se privatizzare a liberare il
Dare significava questo allora c'è stato un problema fin dall'origine forse linguistico così Gianni Gambarotta sulla prima pagina rubrica Meridiano del Corriere economia del Corriere economia di oggi passiamo ad occuparci
Di banche banche Credito italiano il Credito italiano inteso come mercato nazionale
è in grande fermento tra gli altri tra le ultime operazioni ripeto anche se in mattinata un'agenzia a smentito
Voci vicina Credito Italiano hanno smentito Fabio Tamburini sua fare finanza di oggi scrive un articolo contatti preliminari informale per un super parlo di livello europeo che intesa con Unicredito tra le banche italiane UniCredit Banca intesa sono dei giganti tra quelle europee invece no
Non hanno ancora dimensioni da grandi competitors ma se si unissero l'idea del super polo bancario sotto molti aspetti affascinante e permetterebbe al sistema
Il paese di assicurarsi un posto di tutto rispetto nella mappa del potere bancario dell'Europa unita tanto che secondo i primi numeri messi nero su bianco in alcuni sì ti di mercato l'asse Lombardo-Veneto piemontese conquisterebbe perfino il posto il primo posto in classifica nel complesso invece l'alleanza tra Unicredito e Banca Intesa
Porterebbe alla nascita della terza banca del continente radicalmente in uno dei territori sradicate in uno dei territori più ricche vitali non solo le sovrapposizioni tra le principali banche che ne faremo in parte sono del tutto solo sono tutto sommato marginali il Credito Italiano porterebbe in dote lo status di banca d'interesse nazionale nonché la Romania del ruolo del Friuli-Venezia Giulia il suo beati cioè in primo luogo la Cassa di Risparmio veronese la Banca CRT di Torino continuerebbero con le leadership giorni provenienza la carie però la presenza capillare Lombardia roccaforte in via di Risi risanamento nel Meridione Puglia e Calabria da Ambroveneto ha come punti di forza
Oltre al Veneto l'intero Nord l'intero Nord Est e la Cassa di Parma è radicata prevalentemente in Emilia naturalmente trattandosi di un progetto ancora sulla carta tutti gli interessati non hanno di fico
Sta a smentirlo eppure sia pure con qualche difficoltà e super polo bancario in grado di misurarsi con i colossi della concorrenza europea sta avanzando e si sta delineando all'orizzonte
Vediamo come
Vediamo come chiude il suo articolo Fabio Tamburini sulla superbanca che dovrebbe nascere tra Unicredito e banche intesa comunque si è super Paolo parrebbe a Bazoli e ai suoi uomini il problema del ruolo da ritagli Garcia un problema che non hanno i vertici delle fondazioni delle fondazioni azioniste di riferimento del Credit la Fondazione Cassa di risparmio di Verona è quella di Torino ed è la Banca intesa la Cariplo ecco perché in tali ambienti l'idea del super può è molto popolare viene considerata geniale e assolutamente da realizzare tanto più che c'è un collante solido che lega il triangolo Milano Torino Verona la provenienza di gran parte dei personaggi guida dal mondo dell'ex democrazia cristiana oggi la balena bianca fatale catalogata tra le razze estinte ma i legami tra gli uomini in molti casi ex iscritti allo stesso partito rimangono pressoché intatti anzi la diaspora di ma addirittura rafforzati così al presidente della Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti che sta dimostrando grandi capacità di progettare scenari avveniristici brillano gli occhi quando sente parlare del Super Polo anche se preferisce evitare di sbilanciarsi definendone come definendolo come un progetto affascinante ma impossibile altrettanto affascinante viene considerato da esponenti di spicco dalla fondazione di Torino Banca CRT
E Verona la Cassa di Risparmio veronese guidata da Paolo Biasi riusciranno a spuntarla la strada per passare dalle parole ai fatti concreti appare tutta in salita ma l'impegno dei principali protagonisti non manca e la spinta decisiva per sebbene mire da altri importanti operazioni della concorrenza che si stanno delineando un fatto è fuori discussione oggi Superpole europei sono Matteo di riflessione anche per altri gruppi italiani non soltanto dalle parti di un increduli o credito italiana Banca Intesa e quindi la più grande banca italiana
Che potrebbe diventare in alcuni settori la più grande banca europea se nascesse nascerebbe
Sotto il segno delle fondazioni e sotto il segno dell'ex ma quanto ex ci chiediamo Democrazia Cristiana possibili
E di sinistra quei banchieri così ostruzionistici scrive Antonio Mereu sul Mondo in edicola questa settimana
Si parla dell'iter legislativo del disegno di legge Ciampi di riassetto delle fondazioni e delle fondazioni l'ex bancarie e dice Antonio Mereu il significato della legge Ciampi è chiaro inequivocabile le fondazioni bancarie devono Cedegolo cespiti bancari
Seguendo
Il processo di dismissioni fondato su meccanismi di incentivo posizione la melma paralizzante caratterizza il percorso parlamentare della legge consente di mantenere intatto l'assetto dalla proprietà di alcuni tra i maggiori gruppi derivanti dalle concentrazioni dalle fusioni è a tutti noto quanto piccoli inefficienti provinciali e poco redditizie siano le banche italiane da qui l'opera indispensabile di aggregazione di riassetto le privatizzazioni e gli auspici di internazionalizzazione
Questi gli auspici la Fondazione Cariplo azionista di maggioranza tra banche intesa meno al polo San Paolo IMI insieme la Compagnia di San Paolo e alla Fondazione Monte dei Paschi la Fondazione la Cassa di Verona e dalla CRT Cassa Risparmio Torino sono azionisti ma già danza del Polo Unicredito Italiano persino la progettata fusione tra Banca di Roma e Comita prebende alla Fondazione della Cassa romana è socio di maggioranza un intreccio perverso è rischioso se le fondazioni non abbandoneranno rapidamente i loro cioè fidi bancari e diventerà ridicolo parlare di privatizzazione e di internazionalizzazione delle banche italiane continua poi Antonio Mereu e da ritenere fuorviante l'osservazione del governatore la Banca d'Italia di stare attenti a non svendere banche pubbliche soprattutto perché potrebbe ridurre indurre i leader delle fondazioni ad affezionarsi alle loro banche anche se non loro magari usarle impropriamente
Agli attuali prezzi di Borsa sempre improprio alimentare preoccupazioni su presunte svendite quanto i pericoli reali o supposti di conquista straniera dei Gandhi essenziale degli apparati finanziari
E creditizi italiani è possibile richiamare tre punti primo struttura vetrata obsolete sono destinata al declino non interessano né a condottieri esteri né agli azionisti clienti italiani nell'impresa
Secondo
La banca centrale dispone di strumenti di strumenti e di interdizione di moral suasion per impedire colonizzazioni terzo se poi qualche ardimentoso volesse conquistare a tutti i costi sul mercato la banca italiana pagherebbe prezzi tali da rendere la sua conquista
Tali desiderabile
Chiude quindi questo articolo Antonio Mario sulle fondazioni occorre perciò a rispettare l'obiettivo indicato da Ciampi le fondazioni devono dire dare ex bancari per svolgere il loro compito nel no profit perché le banche si libero da lacci arbitrare e si incammini non sulla strada
Dell'efficienza sulla seconda parte di questa conclusione siamo perfettamente d'accordo con Antonio Madeo cioè che con la privatizzazione quindi alla dismissione delle partecipazioni davanti bancari da parte delle fondazioni
Si potrebbe creare un circolo virtuoso di efficienza sul fatto che vada dato per scontato che poi le fondazioni comincino a investire nel non profit e che questa sia una soluzione altrettanto auspicabile alle nelle fondazioni che sono come ben sappiamo
Saldamente nelle mani di uomini di partito uomini legati ai partiti ecco che anche questo secondo aspetto sia particolarmente ostica abile Tocci permettiamo di dubitare
Prendiamo il corriere a fare finanza alle pensioni se di Corriere economia di oggi le pensioni sempre più pesanti Giovanni Palladino pagina nove nella rubrica mercati e capitali si dice che le pensioni
La riforma delle pensioni all'ordine giorno ma in tutti i Paesi industrializzati l'anomalia più grave del nostro sistema pensionistico e di aver consentito molti lavoratori che andare in b sorretta scandalosamente giovane e questo un aspetto nacque il forte squilibrio non dipende mai forte squilibrio non dipende del sistema pensionistico italiano solo dalle pensioni di giovinezza lo si deve anche una tendenza ormai irreversibile le pensioni pesanti stanno sul i tuoi endo velocemente le pensioni leggere cosa vuol dire che che ha lasciato il lavoro negli ultimi anni ha maturato una pensione media di trenta milioni mentre i pensionati i più vecchi hanno una pensione media di dodici milioni entro i prossimi dieci anni le pensioni pesanti saranno molto più numerose delle pensioni leggeri
Il che porterà a un'esplosione della spesa previdenziale ben oltre il quattordici per cento per cento del PIL previsto dal governo Prodi
Di sicuro aumenti il sicuro aumento del deficit pensionistico perché ha una forte crescita alla Spesal non corrisponderà un aumento analogo delle entrate per due motivi l'aliquota contributiva per i lavoratori dipendenti ora al trentatré per cento non potrà più essere ritoccata al rialzo come l'unto dal settantacinque a oggi l'eccezione l'eccezionale altezza di questa aliquota negli USA e del dodici virgola quattro di ostacolo all'aumento dall'occupazione quindi impedisce al sistema di ricevere
Nuove entrate contributive la via obbligata per il nostro Paese dunque di eliminare le pensioni di anzianità di aumentare ulteriormente l'età pensionabile ed estenderli Cagli calcolo restrittivo per le prestazioni anche a chi ha più di diciotto anni di anzianità con tributi
Bisogna poi portare il sistema pensionistico italiano ancora troppo statalista verso una graduale privatizzazione come negli USA in Gran Bretagna deducendo Ratti drasticamente l'aliquota contributiva del trentatré per cento
Questa riduzione creerà più occupazione e quindi più entrate per l'INPS di pari passo con un più deciso decollo dei fondi pensione privati pochi sanno che negli Stati Uniti contributi complessivi per le pensioni pubbliche e private sono più bassi dei contributi pagati in Italia per le sole pensioni pubbliche ma rendono più del doppio interno indi prestazione pensionati e di e anche di grazie a queste efficienza alla fine sì bibita del mercato del lavoro che l'occupazione USA è aumentata di seicento mila unità negli ultimi due mesi mentre per l'Italia un simile aumento dovrebbe richiedere secondo le previsioni del governo Prodi
Venti trentasei mesi è la dimostrazione che un'economia di mercato funziona meglio quando lo Stato lascia più libertà di iniziativa e non impone costi polemizza proibitivi per finanziare la Social Security
Questa è più sicura se si responsabilizzano i lavoratori a non dipendere troppo dalla imprevidenza
Pubblica così Giovanni Palladino sono le cose
Per certi aspetti almeno per noi scontate su ciò che bisognerebbe fare per sulle pensioni e invece non si fa su ciò che invece Prodi Treu che Bertinotti continuano a dire che non è necessario fare ma così facendo si prepara una amara sorpresa per i lavoratori soprattutto per i disoccupati che continueranno anche a causa di questo a rimanere
Numerosi più numerosi che altrove nell'Italia del due mila chiudiamo segnalando a pagina otto a pagina otto
Toh o all'articolo di Alessandro de Nicola quegli ordini da abolire senza rimpianti la Lista Pannella ci aveva provato a partire da quello dei giornalisti è andata bene per quanto riguarda l'espressione degli elettori l'ottanta per cento di sì o sul no il settanta per cento di sì con questa grande maggioranza di sì è andata male per quanto riguarda i vote tanti e il quorum non raggiunto dal resto il voto a Milano di ieri conferma che votare a giugno non è di buon auspicio neanche quando in ballo c'è un seggio
Parlamentare chiudiamo questa rassegna stampa quindi ricordiamo l'articolo sull'abolizione degli ordini
Chiude così basta così l'Italia ha l'opportunità di far sì che le professioni liberali comincino a meritare seriamente
Lo l'appellativo speriamo che almeno in questo caso tale opportunità non venga ricordato in futuro come mancata
Chiudiamo
Stampa e regime supplemento da lunedì dedicato a un approfondimento sui temi economico finanziari dei settimanali degli insetti settimanale dei quotidiani un saluto a Benedetto Della Vedova grazie ad Alessandro Teodori per la regia della trasmissione arrivederci alcun