La grave situazione del Kossovo: i rapporti politici interni alla Jugoslavia e la politica dell'Europa e del gruppo di contatto

Siamo a Pisano sul microfono abbiamo e il dottore Enrico Letta che noto vice segretario del Partito popolare italiano segretario generale dell'Arel Associazione Ricerche legislazione
Dottore Letta lei qui è un incontro sui Balcani un ancora una volta diciamo ormai andando moltissimo tempo sono al centro del del dei preoccupazioni politiche socialmente per i Paesi vicini come può essere l'Italia
Primo fra tutti il primo problema è questo nel Kosovo quest'aria così in fiamme cioè le chiediamo così al quale potrebbe essere secondo lei la politica che dovrebbe seguire il ministro degli esteri Dini della Farnesina
C'è stata un'attenzione assolutamente nuova rispetta la vicenda balcanica è stata richiesta l'Italia dagli eventi negli ultimi mesi diciamo il tutto è partito con il caso albanese evidentemente
La necessità di ridisegnare le forme di intervento diciamo occidentali e dell'Europa rispetto a crisi che un tempo sarebbero state risolte dall'intervento americano e che oggi invece sono lasciate
Alla responsabilità dei paesi confinanti e dell'Europa richiede in particolare a noi data la nostra vicinanza geografica
Un ruolo che si ha un ruolo di responsabilità ed impegna molto particolare il caso albanese ci ha visto impegnati in prima linea io credo che la vicenda del Kosovo e richiede un impegno altrettanto rilevante evidente che c'è una differenza differenza legata alla particolare rapporto che lega il Kosovo con il resto della Federazione jugoslava perché la della Serbia
Però credo che da parte italiana
La necessità di considerare la direttrice balcanica diciamo aria di impegno privilegiato e prioritario rispetto alla quale quindi mobilitare risorse
Risorse politiche ed economiche per prevenire anche lo scoppio delle crisi e allo stesso tempo essere pronti a interventi immediati di tipo
Stabilizzatore e e per riportare la pace l'ordine in quei Paesi in quelle aree credo che sia queste le due l'elemento essenziale quindi anche sul Kosovo credo
La comunità internazionale anche su stimolo del nostro Paese si è mossa con rapidità
Rapidità anche
Resa
Edotta diciamo dalle vicende precedenti nelle quali la lentezza di intervento occidentale in Bosnia Albania poi altre al la distrazione molto difficile recuperarli in questo mi sembra già un passaggio abbastanza importante poi vedremo come si sviluppa tutta questa vicenda
Ecco a responsabilizzare ancora di più il nostro paese d'Italia
Il fatto che fra pochi giorni si finisce proprio a Roma il il Gruppo di contatto per risolvere il problema del Kosovo per analizzare prima nel Kosovo
Subito questi lavori vengono minati questo gli chiediamo appunto suo parere su dal fatto che in ne serve se svolto un referendum un circa il novanta per cento dei cittadini hanno detto no a un intervento della comunità
Internazionale nel corso credo che
Ci sia un'importanza oggettiva di un pronunciamento di questo genere però credo anche che oggi le vicende dell'ex silos la dance segni no come sia cambiato notevolmente
Il metodo col quale affrontare la questione dei delle vicende interni ai singoli Paesi e del modo col quale i singoli Paesi si sono hanno evoluto questo tipo di cose e questo tipo di di i meccanismi perché evidentemente non si può immaginare che una singola
Una situazione di instabilità di un'area di una federazione risolta solo ed esclusivamente all'interno della Federazione stesse perché vicende come quelle del colosso ormai esulano dalla semplice responsabilità della Federazione jugoslava non fanno o tre
Credo che questa sia anche una nuova dottrina dei dei diritti umani rispetto alla quale non è possibile fare
Nessun tipo di sconti e credo la comunità occidentale debba da questo punto di vista muoversi in modo rapido
Sono comunque problemi di diritto interno del no però credo in questo caso il ci sia un mix di quindi diritto interno il diritto
Internazionale rispetto al quale l'impegno deve essere molto forte ed equilibrato un'ultima riflessione dottor Letta
Clay come vedrebbe un'ipotesi di sanzioni economiche di nuovo alla Serbia per il Kosovo non è che abbiano siano molto riuscite nelle linee agli altri due tentativi fatti i fatti le loro come estrema ratio nel senso che
Contano più le pressioni politiche piuttosto che l'embargo sanzioni economiche fino adesso non hanno dato dimostrazione di essere particolarmente utile diciamo potrebbero addirittura rafforzare Milosevic penso di sì
Grazie dottore Enrico Letta
Abbiamo ora nostro microfono il dottor Lucio Caracciolo che il direttore della rivista del bimestrale li messe che si occupa appunto
Politica estera
Senta
Direttore Caracciolo nella zona calda dei Balcani che poi era il tempo di questo incontro che si è svolto che a Pisa c'è una
Una zona incandescente potremmo dire che il Kosovo
Ci sono tre attori Milosevic per quanto riguarda la Serbia
Rugova per quanto riguarda il Kosovo e nano per quanto riguarda l'Albania un'analisi deve tutte e tre interessati a che la situazione si radicali Rizzi lei condivide questa analisi
No non credo che ci si il questa intenzione forse in questo momento più da parte albanese realtà che da parte serba ci potrebbe essere la tentazione di radicalizzare la la situazione perché gli albanesi sentono di avere alle spalle un forte appoggio americano anche se a non esplicito ancora ma insomma abbastanza
Potente e soprattutto si tratta poi negli Stati Uniti d'America non di un Paese qualsiasi ma credo che ci siano ancora molti spazi per una per una trattativa anche perché una ipotesi invece alternative rischierebbe di scatenare una guerra completamente fuori controllo una guerra vera e propria balcanica che credo non sia nell'interesse di nessuno meno che meno degli albanesi che dovrebbero a fronteggiare un esercito jugoslavo particolarmente agguerrito
Ecco Milosevic forse allora si trova un po'nella situazione peggiore perché di fronte a un Rugova che chiede l'indipendenza del separatismo non si vedrebbe solo costretto che in per venire militarmente visto che c'è un referendum che ha fatto troppo con l'azione vede un forte consenso popolare in nel non mollare appunto scosso rogo par dominò civici paga gli errori che ha accumulato in questi anni il fatto di non aver tenuto conto della necessità di autonomia del Kosovo della società civile kosovara
Naturalmente nell'ambito della Repubblica jugoslava e della Serbia
Non avendo fatto quei passi che poteva fare prima nei confronti degli albanesi ha contribuito purtroppo in maniera decisiva a radicalizzare il problema e a renderlo di difficile soluzione è probabile che come veloce dice in qualche modo è nato politicamente sul Kosovo finisca politicamente sul Kosovo potrebbe a questo punto accettare volentieri di buon grado una proposta di rito è un ritorno all'autonomia un'autonomia amministrativa del Kosovo Milosevic
Sì io penso di sì ma su questo ormai non non sono più d'accordo gli albanesi Milosevic avrebbe concedere una forma di autonomia all'interno della Serbia agli albanesi questo lo rifiutano
Parlano di indipendenza forse si accontenterebbero di qualcosa di apparentemente meno come per esempio lo status di Repubblica jugoslava per il Kosovo alla pari titolo della Serbia e del Montenegro
Però chiaramente l'ipotesi che non può reggere perché a quel punto il Montenegro non ci sarebbe la sede premente nemmeno quindi sarebbe una situazione di transizione verso la piena indipendenza del corso quindi a questo punto cosa potrebbero decidere nel mio gruppo di controllo come potrebbero non so individuare una soluzione gruppo di controllo che peraltro giorni si riunisce non ci sono soluzioni per domani se ci fossero sarebbe un miracolo probabilmente si farà come al solito
Cioè delle sanzioni più o meno limitate più o meno mirate
Per dare senso alle rispettive opinioni pubbliche che si fa qualcosa trascurando i dati sul Tirreno che impongono invece un negozia nato paziente difficile che anche faticoso per cominciare come ha fatto in parte anche la Comunità di Sant'Egidio
A creare un clima di fiducia fra serbi albanesi che potrà essere costruito molto lentamente negli anni una soluzione decisiva non c'è se non la guerra
Senta e ci sono secondo lei delle responsabilità a questo punto per questa situazione della comunità internazionale in particolare di una mancanza ancora una volta di politica estera dell'Unione Europea ma io francamente questo termine comunità interna Nale mi sembra un po'vago è un termine con cui si mette un po'tutto insieme in realtà gli interessi degli Stati Uniti della Russia dell'Italia della Germania della Francia o completamente diversi fra loro
Gli approcci anche le culture che questi pesi esprimono sono diversi e quindi io penso che la comunità internazionale per il momento posso fare poco gli unici che possono fare qualcosa di risolutivo sono gli americani ma per il momento non mi ha mi pare che abbiano intenzione di sviluppare un negoziato serio paziente e difficile ma piuttosto quello di qualche modo dare una tirare la volata diciamo agli albanesi senza considerare le conseguenze di questo cioè le conseguenze sarebbero molto probabilmente una guerra fuori controllo senta un'ultima riflessione direttore Caracciolo per quanto riguarda sempre
Invece il Kosovo c'è questo questa lega democratica del Kosovo a cura a a cui capo c'è appunto Rugova
Che ha ora appunto questa politica di disse verso il separatismo tosto dura nei confronti della Serbia vi sono deposizioni però di minoranza all'interno della lega ma anche al di fuori e che si potrebbero fare anche ricondurre a un personaggio che ad Amman ed è Mancini che invece sono un pochino più gomme meno radicali più possibilista anche diciamo tenore di Carini finiva più radicali né mezzi nel senso che mentre Rugova sposa la causa della non violenza sempre meno temibile
Tematici diciamo non sarebbe poi così alieno dall'usare la forza ma si comprenderebbe forse di soluzioni meno radicali
Ma penso che in realtà diciamo i veri capi in questo metodo i kosovari non sono in Kosovo ma sono all'estero cioè la diaspora kosovara in particolare buco sci coloro che controllano presepi traffici di droga che servono ad alimentare
L'economia parallela kosovare in Serbia nel corso sono loro che hanno in mano un po'le leve del potere e poi naturalmente i terroristi o artigiani o come li vogliamo chiamare dell'UCK che sono in questo momento il fattore decisivo perché sono armati cominciano a diventare una massa critica abbastanza rilevante il loro atteggiamento infine era la bilancia dalla parto dalla potrebbe essere quindi paragonato l'UCK un pochino come era l'ira nei confronti uscisse UCK confronti delle delle lady K ma no credo che questi paragoni negativamente questi paragoni sono abbastanza improprie non è possibile fare un paragone ringraziamo il direttore della rivista Limes Lucio Caracciolo
Abbiamo ora nostro microfono il professore Luciano Bozzo che docente di Studi Spectre sta strategici al l'università ha facoltà di Scienze politiche ne sa di Firenze e per essere Bozzo siamo per quanto guarda stazione del Kosovo si dice sono non situazioni di pre guerra
Non sembrerebbe una soluzione dietro l'Angola l'angolo almeno pacifica lei come come vede come potrebbe come vede la la possibilità di un'azione
Diplomatica nel Kosovo
Ma dunque che ci si trova in una situazione di tre guerra come l'ha definita lei possibile probabile
D'altro canto io personalmente non sono tra coloro che si dicono convinti questa situazione debba necessariamente sfociare in un conflitto armato in senso proprio cioè il conflitto è già armato
Però ad un livello quello che in inglese si chiama illo intensi The complete c'è un livello di bassa intensità
E secondo me potrebbe anche rimanere per un periodo di tempo ancora a lungo in questa fase certo se non si fa qualcosa se non si interviene in qualche
Misura maniera dall'esterno in particolare la comunità internazionale i principali attori della comunità internazionale il rischio di scalata ad un livello maggiore magari nel periodo medio o anche lungo c'è con questo che la risposta che la sua parte alla parte secondo della sua domanda cioè sicuramente die necessità di intervento dell'intervento in questa fase non può che essere intervento diplomatico negoziazione negoziazione tra le parti perenzione naturalmente sulla parte serba sul governo di Belgrado e anche però pressione sugli albanesi tanto in Kosovo quanto gli albanesi d'Albania il governo a Tirana affinché contengano le manifestazioni contro
E in particolare cercherà di fare qualche cosa per contenere la violenza nei confronti del governo e verrà di Belgrado ecco Milosevic sembrerebbe in una posizione molto scomoda perché
E costretto quasi arida radicalizzare la la faccenda perché e pressato da un'opinione pubblica molto favorevole anche anche i suoi oppositori storici discreto non favorevole invece di non lasciare a tutta nessun costo appunto il costo
Ma dunque in genere l'opinione pubblica serba a qualsiasi diciamo sì schieramento politico appartenga in quasi schieramento politico si riconosca
Non è favorevole alla concessione di un regime di autonomia al Kosovo che sia paragonabile a quello che era previsto dalla Costituzione del settantaquattro che poi fa qualità
Alla fine degli anni ottanta che a partire dall'ottantanove quelle garanzie di autonomia eccetera dallo stesso Milosevic e non è favorevole perché ha paura che questo apra la strada la porta verso una verso il raggiungimento di una indipendenza effettiva del Kosovo e il Kosovo come lei i nostri ascoltatori probabilmente Sanna considerato dai serbi la culla della loro civiltà della loro cultura nazionale
Quindi non c'è questo sostegno nei confronti di una politica diciamo così che riconosca e eventualmente aumenti il regime di autonomia del Kosovo ma in Serbia sta accadendo un'altra cosa abbastanza preoccupante e cioè l'ala nazionalista dell'opinione pubblica serba i nazionalisti quelli che si identificano in nell'iter Cencelli
Stanno acquisendo hanno acquisito negli ultimi mesi una rilevanza crescente sull'arena politica cioè Šešelj è il suo
Partito il partito Ettore del quale leader stanno diventando un elemento essenziale per gli equilibri politici interni che permettono Milosevici di a rimanere al potere
E quindi qui si determina per Milosevic veramente una situazione delicata nel senso che
Evidentemente Milosevic e l'ha dimostrato prima durante e alla conclusione dei negoziati di Dayton è interessato a reinserire la Serbia nella gioco della comunità politica internazionale
A non trovarsi c'è una situazione di isolamento politico di embargo eccetera
è interessato quindi probabilmente interessato a venire in qualche maniera in qualche modo incontro alle pressioni in particolare penso a quelle degli Stati Uniti disegni di sarà chiaramente anti serve in questo momento per concedere qualche cosa a Rugova al partito autonomista
Albanese ma d'altro canto a delle esigenze politiche interni altrettanto pesanti che di impongono in qualche maniera di non rompere con i nazionalisti di mantenere buono accesso è lì di mantenere buona quella minoranza serba ormai meno del dieci per cento della popolazione oltre due milioni del Kosovo che evidentemente non vuol sentir parlare
Di al ritorno ad un regime di autonomia e quale quello ripeto per isolato senza nel settantaquattro e alla quale minoranza serba
Milosevic promise in maniera chiara esplicita alla fine degli anni ottanta che la loro situazione sarebbe mutato sarebbe mutata in maniera favorevole che sarebbe stato eliminati quelli che si consideravano privilegi della minoranza
Albanese e di qui tutte le iniziative adottate tra l'ottantanove novanta novantuno di progressiva repressione oltre cancellazione
Del regime di garanzie
D'autonomia nei confronti appunto gli albanesi del Kosovo quindi questo è un po'la situazione delicata nella quale si trova Milosevic quindi la la diplomazia a questo punto dove dovrebbe in che direzione debba andare perché mi sembra
Non ci siano grandi vie aperti perché allora anche quella la richiesta diciamo di autonomia amministrativa del Kosovo a questo punto Milosevic ed hanno un nono potrebbe vedere così di buon di buon grado
No la la diplomazia internazionale in particolare i Paesi della Gruppo di contatto di cui fa parte l'Italia deve spingere evidentemente in direzione di la mediazione di una mediazione il che significa da un lato cercare di contenere le richieste dei nazionalisti Serpi
Cioè Shelley e compagni dall'altro canto cercare di moderare o di diciamo meglio non tanto non è soltanto un problema di moderare le richieste
Delle lady K quindi degli albanesi
Kosovari quanto di probabilmente in questo momento
Rafforzare il leader moderati i leader moderati a cominciare da Ibrahim Rugova l'attuale prezzo dente della Repubblica chiamava così fantasma cioè autoproclamata e non riconosciuta pro dalla comunità internazionale del Kosovo
Perché perché in Kosovo nella minoranza che Albanese se considerata nell'ottica della Repubblica federale serbo-montenegrina nella maggioranza però albanese se pensiamo alla Regione del Kosovo oltre il novanta per cento della popolazione come dicevo
In questa minoranza maggioranza sta aumentando di forza di consistenza anche se a tutt'oggi ha una forza una consistenza limitata non particolarmente rilevante il partito di coloro che sostengono sia ormai è venuto il momento di ricorrere alla violenza perché perché Rugova e la leadership delle Halles di K leadership storica delle di K torno a Rugova
Dal momento in cui il Kosovo si è proclamato repubblica sovrana e indipendente quindi dal mille novecentonovantuno in poi hanno sosteneva quando ha sostenuto una poi
I capi in non violenta quindi di opposizione nei confronti di Milosevic ed il degrado ma senza l'utilizzazione senza il ricorso alla forza la violenza
Puntando a che cosa puntando a a non ricreare in Kosovo quello che era avvenuto in Bosnia l'esempio della Bosnia pesava
Di all'internazionalizzazione del del conflitto conflitto non armato quindi leggibile dimostrazioni di protesta la resistenza civile la creazione di un sistema parallelo scolastico sanitario cederà sono tutte misure indirizzate che sono state indirizzate a questo cerchiamo di mostrare al mondo che non ricorriamo alla forza per acquisire ci Simpatia Z la simpatia innanzitutto degli Stati Uniti
In secondo luogo evitiamo con questa linea politica di
Dover combattere una guerra nella quale evidentemente kosovari sarebbero la parte perdente dal punto di vista militare e pagherebbero un elevatissimo costo in termini di sangue di sofferenza e di privazioni
E al tempo stesso però se riusciamo internazionalizzare questa questione puntiamo
Alla realizzazione di un regime di autonomia andando in direzione dell'indipendenza cioè il programma originale di Rugova era indipendenza
Attraverso la lotta non violenta e l'organizzazione e la realizzazione di una appunto programma di internazionalizzazione del conflitto il che prevedeva e chiudo qui
Per non divagare
Un intervento delle organizzazioni internazionali in primo luogo l'Organizzazione delle Nazioni Unite che avrebbe dovuto stabilire una sorta di protettorato delle Nazioni Unite sulla Kosovo sottraendola quindi in qualche modo al controllo di Belgrado
E questo protettorato nell'ottica delle Halles di cappa della sua leadership storica Rugova in prima persona sarebbe stato il preludio ad una successiva reale indipendenza
Della del costo ecco questo era il programma però che cosa è successo questo programma nei passati anni non si è realizzato gli accordi di Dayton dicembre novantacinque non menzionano una volta che sia una cosa e quindi che cosa è successo all'interno che buona parte dell'opinione una parte per lo meno dell'opinione pubblica albanese ha visto trascorre gli anni ha visto che la comunità internazionale non vuole intervenire perché non vuole intervenire perché non si vogliono mettere in discussione i confini se si riconosce l'autonomia del Kosovo l'indipendenza del Kosovo e poi nei Balcani si apre il vaso di Pandora
Che cosa succede in Macedonia dove c'è una fortissima mezzo milione minoranza albanese che cosa succede altrove allora per non avere questo vaso di Pandora la comunità internazionale come sempre ha fatto peraltro in questo dopoguerra
Prende come proprio principio di riferimento quello dell'inviolabilità dei confini cioè della sovranità nazionale territoriale come tradizionalmente intesa nella teoria giuridica politica eccetera
Però così facendo evidentemente non viene incontro alle richieste kosovare e allora i kosovari dicono tra sé e sé qua non sta succedendo nulla la comunità internazionale interviene lo sforzo di Rugova promuove l'intervento la comunità internazionale o dei suoi attori di significativi gli Stati Uniti e e tal non ne riuscito a questo punto per convincere questi attori a intervenire non c'ci resta che ricorre alla forza perché perché laddove si è ricorsi alla forza loro pensa naturalmente all'esempio dalla Bosnia certa si è pagato un prezzo molto elevato ma gli attori alla fine sono intervenuti l'intervento della NATO che poi ha portato agli accordi di Dayton
Questa è la logica che spinge taluni a militare evidentemente in questi movimenti nuovi rivoluzionari terroristi
Che secondo me e questa veramente l'ultima battuta non necessariamente porteranno in tempi brevi ad una sezione di guerra
Secondo me il vero rischio in Kosovo e io questo l'ho scritto in un libro che è stato pubblicato pochi due mesi fa e la Belfast in quella che noi chiamavamo nel libro io e l'altro coautore Label fa stizza azione del conflitto
Cioè non necessariamente una guerra di tipo Bosnia comma una situazione nuova che si è avuta per trent'anni in Irlanda del Nord
E in questo senso si potrebbe allora pensare un di un l di cappe diventano finferli unici cappe diventa unica
Sì ora fare questi parallelismi questi paragoni confronti non è non è semplice si può pensare ad una situazione che si incancrenisce in cui
Questi movimenti terroristici utilizzano la violenza armata utilizzano le armi e così via per attentati di natura terroristica soprattutto in ambito urbano
Quindi non sto pensando ad una guerra quale quella che si è combattuta in Bosnia sulle montagne anche in ambito urbano beninteso a Sarajevo ma con impiego di mezzi pesanti di Artiglieria eccetera
Sto pensando piuttosto ad un livello di conflitto meno elevato
In cui si ricorra presenti più frequentemente ad imboscate ad auto bomba
Non dimentichiamo che questa ondata di crescente violenza per quanto ancora limitata Riccardo secondo me ancora la situazione è sotto controllo
è iniziata all'inizio dell'anno mille novecentonovantasei e uno dei primi e più eclatanti casi è stata un'autobomba utilizzata contro il rettore naturalmente servo dell'Università di Trieste ecco questo è un po'secondo me il pericolo
Di maggiore consistenza in questo momento
Senta allora per quanto riguarda la
Presero Gozzadini qui con questa situazione no con questa analisi quale a questo punto la politica che dovrebbe deve fare l'Italia che all'ultimo momento è entrata a far parte del gruppo di controllo
Ma Italia in teoria dovrebbe e potrebbe sfruttare una posizione che in qualche modo è anche abbastanza privilegiate atipica quella cioè di avere buoni contatti buone
Relazioni rapporti con Belgrado da un lato e anche però in particolare con Tirana dall'altro
In questo momento la politica italiana la posizione italiana mi pare non pare soltanto a me
Un po'spostata e forse troppo spostata sul versante serbo
Non so se questo sia assaggio e non so a dirle il vero come Lozzi bossa e lo si debba interpretare cioè quali siano le ragioni
Probabilmente c'è una preoccupazione di fondo in parte giustificata una preoccupazione che già esisteva ai tempi della guerra in Bosnia irritare il nuovo frazionamento della nuova Jugoslavia quella nata nel novantadue
Dopo la disgregazione della prima della vera diciamo così tra virgolette Jugoslavia evitare cioè che si spacchi anche quel sta seconda unità politica il che nell'ottica probabilmente della della Farnesina di certi esponenti alla Farnesina potrebbe significare il crearsi di squilibri dare a il venir meno di un equilibrio di poteri che in questo momento viene ritenuto a torto o ragione esistente nell'area
L'indebolimento del Senato il termine eccessivo della Serbia avere considerato negativo dal punto di vista dei generale equilibri di potere dei Balcani
Non so se a fianco di questa considerazione ve ne siano altre di diversa natura e probabile
Certo è che così facendo cioè spostandosi diciamo così nel Gruppo di contatto sul versante russo per capirci della federazione russa naturalmente schierato a favore di Belgrado
L'Italia si allontana dalla dalla coppia Gran Bretagna Stati Uniti e in particolare niente interviste finiti
Questo può avere delle conseguenze negative può avere dei costi per il nostro paese e non so quanto in questo momento sia saggio
Le ripeto però a parte quella considerazione di power politics di di di di balance of power non riequilibrio del del dei poteri in area balcanica non so quali possono essere le altre ragioni della della Farnesina
Ecco questo questo posizione diciamo vicino alla Serbia quindicina la Russia e tra l'altro la Russia sembrerebbe sia stata la nazione che ha fatto rientrare all'ultimo momento l'Italia un gruppo a favorito l'entrata dell'Italia in Gruppo di contatto
Potrebbe in qualche modo rovinare ciò che è stato costruito e le chiedo è stato costruito qualcosa per con l'operazione Alba e quindi
I rapporti con l'Albania
Ma sinceramente io credo che l'Italia è un partner troppo importante e vitale per l'Albania e quindi qualunque sia in questo momento la posizione italiana all'interno del gruppo di contatto e comunque questa posizione anche se
Diciamo così spostata sul versante della federazione russa è comunque una posizione di mediazione di prudenza non vorrei che si desse troppo a troppe frasi a quello che
Ho detto anche se rimane il fatto che appunto l'Italia è spostata nella direzione della federazione russa non credo però che questo sia sufficiente per mettere
In discussione addirittura in crisi il rapporto con l'Albania l'Albania e importante per la politica estera italiana ma soprattutto l'Italia importante per la politica estera Banesto
Un'ultima riflessione professor Bozzo per quanto invece riguarda delle eventuali le chiediamo all'Everest responsabilità
Comunità internazionale in particolare
Una politica estera di unione europea che sembra non esserci a conferma di come l'unione è europea sia solo economica e non politico
Ma lei dice una politica estera della Unione europea che sembra non esserci io taglia la testa al toro le dico la politica estera
E di sicurezza della che quel settore di cui c'è traccia di più
Del mio europea non c'è
Non è che sembra non esserci e il fatto che non ci sia è stato secondo me se ne può discutere ma secondo me è innegabile dimostrato con abbondanza in occasione della
Prima grande crisi seguita alla disgregazione della Jugoslavia
Il primo conflitto militare
Rilevante
Che non è tanto quello in Slovenia eccetera ma è quello in Bosnia lì che cosa è successo è successo che quando la crisi dell'ex jugoslave la disgregazione del paese iniziò nel mio novecentonovantuno se vogliamo risalire abbia tra qualche anno l'Europa mandò dei segnali precisi ad esempio gli Stati Uniti
Facendo chiara la propria posizione rendendo chiaro la proposizione che era la seguente la guerra fredda è terminata
Sì nelle situazioni contrapposizione radicale che caratterizzava la quella fetta di era un interesse specifico dell'Europa a far sì che fossero gli Stati Uniti anche attraverso l'alleanza militare la NATO politico-militare la NATO
A gestire i problemi della sicurezza ovunque nel mondo e in particolare per quello che riguarda la NATO e l'alleanza euro-americana in Europa
Bene questa situazione terminata la contrapposizione bipolare non esiste più a questo punto gli Stati Uniti jazz stirando le aree di loro interessi loro spettanza gli europei penseranno all'Europa
E quindi diciamo in un certo senso è come se in quell'occasione gli europei avessero chiesto una sorta di disco verde a Washington gli American e peraltro non avevano eccessivi interessi Jugoslavia quindi il disco verde implicitamente se non esplicitamente gliel'hanno dato gli europei hanno dimostrato da quando si è iniziata da quando è iniziata la guerra in Bosnia aprile del novantadue
Sino all'intervento della nato tre anni dopo
Oltre tre anni dopo di non essere stati in grado di produrre nulla e non hanno prodotto nulla perché non c'è stata una disponibilità ad azioni decise decisive non c'è stato una coerenza di intenti
Alcuni europei erano più vicini alla Serbia alterano più vicine mussulmani mai provati alcuni operano alcuni Stati europei beninteso avevano un determinato progetto di risoluzione di quella conflitto di quella crisi altre ne avevano uno di segno opposto
Il risultato di tutto ciò e soprattutto tutti gli europei non erano disponibili ad intervenire in particolare ad intervenire militarmente per i costi dell'operazione per i rischi eccetera eccetera
A questo punto sono dovuti intervenire gli americani attraverso lo strumento della NATO gli europee riescono a ricco abusare dei propri interessi nato dalla passione azione
Solo detto in altri termini entrò nato cioè sotto l'ombrello del saliti quando cioè una potenza maggiore che funge da egemone allora dico io
Non ci possiamo poi lamentare della nostra pochezza politica come Européenne o come singoli paesi dove ci son paesi non a loro linea di politica estera coerente cercano ancora di conservarla e dobbiamo peraltro prendere atto del fatto che non esiste una politica Ester e di sicurezza comune la famosa pesca la pesca è un deliziosa interessante Obiettivo fu per il futuro probabilmente non è la realtà del del presente
Senta a questo punto collegata a questo
Recentemente è stato fatto un accordo trilaterale Ungheria Slovenia e Italia ci si assiste a questo quindi frazionamento questo spezzettamento poi di all'interno dell'Europa di in politica estera
Ma questo è un accordo che io considero come raccordo positivo contro lo vedo sicuramente in un'ottica favorevole la la mia personale opinione questa cordata favorevole
Perché perché ad esempio soltanto per dirne una
Consente all'Italia alla Slovenia di risolvere quel poco o tanto che rimane del contenzioso a proposito della frontiera tracciata da due Paesi o meglio tra l'Italia e l'ex jugoslave alla fine del secondo conflitto mondiale
Entro il quadro di una serie di istituzioni Chioggia ne comprende una anche avente natura militare consente a questi tre Paesi di programmare in futuro potrà consentire questi Paesi programmare il futuro
Delle iniziative congiunte comuni in materia di addestramento militare ma anche di per esempio peacekeeping quindi questa corda positivo stabilisce contribuisce a stabilire un buon clima diplomatico tra questi Paesi rafforza la loro relazione questa nell'interesse di tutti
Certo bisogna vedere poi come questi accordi che per termometro sulla carta ce ne sono molti vengono tradotte in pratica cioè quanto l'Italia potrà e vorrà portare di proprio contributo mettere all'interno di questi accordi di quante risorse di varia natura non solo economiche finanziarie potrà disporre per far sì che gli accordi siano come si usa dire un'orda neologismo implementati
Ecco tutto ciò è da vedere ed a vedere se e la firma di questi accordi questo ed altri si inserisce in un quadro coerente di politica estera non risponde piuttosto esigenze puntuali temporanee certa scoordinate molto spesso
Io su questo ho qualche dubbio ce lo quando saranno sulle fonti questi dubbi questi dubbi sono risolti soltanto col tempo che ho la pazienza potremmo rispondere in maniera più compiuta la sua domanda
Va bene ringraziamo il professore Luciano Bozzo che docente di studi strategici alla facoltà di Scienze politiche dell'Università di Firenze
Da Pisa Karlovac di salici per radio radicale