"Il Corno d'Africa e la politica italiana"

No che
Se qualcuno di quelli che stanno in fondo interessato a udire con la pessima acustica di questa sala quello che verrà detto qui farebbe bene a venire un pochino più avanti per prudenza corse ombra meglio
Ringrazio tutti i partecipanti
Che sono venuti qui stamattina per questo seminario di studio organizzato congiuntamente darli palmo
L'istituto per le relazioni tra Italia e Paesi dell'Africa America latina Medio Oriente
Che l'Istituto Affari Internazionali
E ringrazio tra l'altro colgo l'occasione per ringraziare anche il gruppo parlamentare per la Democrazia Cristiana che ci a facilitato
E lo so venite più avanti
Va
Ringraziare il gruppo bella democrazie Gruppo Radar veloce cristiana che c'era permesso concesso facilitato l'uso di questa fa
Io credo che non ci sia bisogno di introduzioni in realtà né per il problema al Met per gli autori
Cioè
Un ordine del giorno che seguiremo
Io adesso darei la parola la prima relazione al direttore delli palmo Giampaolo Calchi Novati
Sullo scenario interno nazioni sub nazioni esperienze rivoluzionarie e conflitti locali ovviamente nel Corno d'Africa
Tappa
Le prime righe del capitolo dedicato al Corno d'Africa dell'autorevole Cambridge
Sì storico Africa uscito di cui uscito recentemente l'ottavo volume dedicato agli avvenimenti contemporanei sono le seguenti che vi leggo testualmente
Assai più dalla maggior parte dell'Africa subsahariana il corno è una regione con una sua propria identità storica e culturale
Creata dalle interazioni e spesso dai conflitti fra le popolazioni locali
Piuttosto che dalla imposizione di un colonialismo Esterno
Le forze che hanno influito così drasticamente sull'Africa durante la seconda metà del ventesimo secolo
Hanno avuto certamente un loro impatto sul Corno ma questo impatto è stato immediato da sistemi sociali e politici indigeni
Che hanno in parte attenuato gli effetti e li hanno adattati alle forme locali
Faccio propria
Questa definizione queste interpretazioni di base non per dare più risalto alla mia relazione dedicata ai fattori interni della conflittualità della crisi del Corno d'Africa
Ma perché mi sembra corrisponda ad una interpretazione ampiamente condivisa a tutti coloro che si sono occupati da varie prospettive dei problemi del Corno d'Africa
Cioè evidentemente il retroterra storico e culturale su cui tornerò e c'è da mettere in evidenza la minore incidenza del fattore coloniale non solo perché la più importante entità statale della Regione l'Etiopia praticamente non ha conosciuto con ogni all'ISMU
Se non per un breve periodo più simile a un'occupazione militare che ha una vera colonizzazione
Ma anche perché le altre entità se vogliamo la Somalia e l'Eritrea si sono liberati del colonialismo durante la seconda guerra mondiale la fase successiva soltanto per analogia può essere avvicinata a un
Dominio di tipo coloniale e questo spiega perché in epoca post coloniale i vincoli di tipo coloniale sono certamente più deboli
Questo ovviamente non ha impedito la interferenza con la politica delle grandi potenze anzi il Corno d'Africa è stato fortemente interessato è condizionato dalla grande politica
Ma diciamo l'interpretazione di fondo è che la l'inserimento della grande politica è stata come dice la la Cambridge History è stata immediata dagli interessi dagli attori locali comunque sui fattori internazionali riferirà poi a Liboni
La mia relazione quindi a Strike completamente dagli ai fattori dagli aspetti internazionali anche se ci sono ovviamente delle interazioni e per maggiore comodità per maggiore precisione di Termini si dedicherà soprattutto dai fattori interni
Parliamo di crisi
Del Corno d'Africa in quanto il Corno d'Africa è teatro di una serie di conflitti incrociati a a vari livelli a prescindere dalla maggiore o minore acutezza dei vari conflitti
In questo senso se si dovesse prendere in esame la situazione così come si è andata sviluppando in questi ultimi dieci anni per non tornare
Troppo indietro
L'elemento dirompente che ha portato alla a cui Renzi della crisi va individuato nella collasso del regime imperiale in Etiopia con la caduta della dell'impero di Haile Selassie a nel mille novecentosettantaquattro con i relativo processo rivoluzionario che da una parte ha totalmente sconvolto i rapporti sociali e di schieramento dell'Etiopia e dall'altro ha messo in moto una serie di rivendicazioni ascrivibili in modo più o meno esplicito a un contesto di tipo nazionale o come si dice nel titolo sub nazionale
Mi riferisco ovviamente soprattutto al caso delle Eritrea quello che ha ha colpito di più l'attenzione ma anche alla contrapposizione sullo sfondo della rivendicazione autonomista o indipendentista dell'Ogaden
Alla contrapposizione fra i due Stati della regione due Stati in termini internazionale si è non si vuol tener conto di Gibuti che peraltro sarebbe il terzo stato in senso stretto della regione del Corno d'Africa
Picchiò Pia e la somma
Altre rivendicazioni di tipo nazionale o sub nazionale nel senso dell'autonomismo del separatismo
Del Tigrè degli Oromo e così via hanno avuto meno spicco ma hanno contribuito a tenere ulteriormente sotto pressione L'Unità della Somalia
E sono immerse questioni di validità generale anche perché hanno implicato tutta una serie di persino di problemi teorici super Ursula autodeterminati o nessun nazionalismo sul rapporto fra nazionalismo e rivoluzione che ha impegnato fortemente un po'tutta la letteratura che gli Africa si occupa o più in generale che si occupa dell'IVA processo formativo e di consolidamento dello stato in post coloniale
Andrebbe anche aggiunto che mentre i vari focolai erano in via di definizione anche se non necessariamente di soluzione
Questa regione è stata colpita prima la Somalia poi l'Etiopia da una serie di calamità naturali con sacrifici gravi per le popolazioni e con effetti in termini politici
Non ancora determinabili ma che certamente avranno qualche conseguenza sugli assetti dei regimi e sulle alleanze dei regimi stessi
Ho detto prima al centro di tutto il problema cioè l'Etiopia massima realtà statuale della regione è una centralità geografica anzitutto ma non solo geografica direi soprattutto storica in quanto gli Stati che si sono succeduti sulle terre alte della Regione hanno sempre goduto nella Corno d'Africa di una netta preminenza
Come è stato che esprime l'organizzazione delle popolazioni contadine stabilizzate Etiopia è stata spesso in urto per sua iniziativa o per autodifesa con le entità statali più più fluide spesso acefale
Che hanno rappresentato il processo associazionistico delle popolazioni nomadi delle terre basse delle terre periferiche lungo le coste del Mar Rosso e dell'Oceano Indiano
Questo è il leit motiv di fondo dalla storia del Corno d'Africa che ha subito una serie di alti e bassi ma che sostanzialmente si è ripresentato in tutte le varie epoche il colonialismo prima e i processi rivoluzionari degli anni sessanta e i settanta poi non hanno sostanzialmente modificato il quadro
Anche se hanno obbligato i governi si sono succeduti in questi Paesi a trovare altri criteri di identificazione
Anche alla luce di questa diciamo rivalità storica senza necessariamente cedere al fatalismo storico alla rivalità storica fra le due realtà
Che ho sintetizzato quella che rappresenta le popolazioni stabilizzate delle terre alte e quella che rappresenta le popolazioni nomadi delle terre periferiche
Per comodità il discorso si possono distinguere tre fasi a fare o su cui lo Stato etiopico si è andato sviluppando a fase possiamo dire mitica che comunque costituisce parte integrante della memoria storica dell'Etiopia che risale indietro se non proprio la regina di Saba ad Axum
Lo Stato si è via via andato rafforzando espandendo
Assorbendo tutta una serie di popolazioni di terre abitate appunto da agenti che sono stati via via assimilate rispetto a quello che era il gruppo diciamo autentico fra virgolette della etiopi cita cioè il nucleo amaro tigrino
Costituisce il cuore della nazionalità etiopica
Nonostante la diversità etnica e linguistica dei popoli riuniti sotto il potere degli imperatori
Questo processo di espansione è stato favorito e reso in per certi aspetti indolore
Dalla resistente unificazione all'interno di quello che viene definito la grande Etiopia dalla preesistente unificazione in termini culturali soprattutto di tutte queste popolazioni
Grazie agli scambi che si erano sempre prodotti nei secoli mediante la comunicazione in alcuni casi anche la guerra che la forma più elementare di comunicazione
E grazie alla risposta identica alle intrusioni venute dall'esterno
Faccio mia la la la la l'espressione che mi sembra felici che è stata data da un storico David Levine
Devo per definire questo processo di espansione
Con il termine di incorporazioni creativa da parte del gruppo amaro tigrino di di origine diciamo giudeo cristiana di tutto il grande retroterra che ha costituito nei secoli lo Stato etiopico
Sappiamo che con altre interpretazioni con altre espressioni questo processo è stato invece bollato dai detrattori dello Stato etiopico come imperialistico
Al momento della accentramento dello Stato etiopico a metà del secolo scorso con i regni di cassa in Menelik
C'è stato l'ultimo atto di espansione diretti o Pietro definitivo in coincidenza con l'espansione coloniale delle potenze europee
Da una parte l'Etiopia perde definitivamente l'Eritrea
Almeno definitivamente per il periodo coloniale e quindi l'accesso al mare che era stato una delle tendenze storiche della creazione dello Stato etiopico dall'altra raggiunge però altre terre in particolare le terre dal Sud-Est petti d'oca venne incorporando a questo punto terre ulteriormente diversificate rispetto a quelle che erano state raggiunte nei secoli precedenti
Se nella prima fase storica l'elemento di identificazione era stata soprattutto la legittimità imperiale
In questa fase gli studiosi hanno i divi identificato un altro criterio di unificazione che ha permesso l'Etiopia di incorporare senza eccessive crisi queste nuove terre si è parlato della applicazione di quello che si chiama il feudalesimo militare del regime moderno etiopico quello del la fine Ottocento e dei primi anni del Novecento
Mediante l'assegnazione di concessioni di terra i capi dell'esercito vittorioso il loro insediamento nelle nuove terre di conquista
Alle componenti unificante di tipo propriamente culturale che avevano tenuti insieme l'Etiopia nei secoli precedenti si viene quindi ad aggiungere un rapporto di carattere organizzativo
Che in quei valori ormai collaudati trovava d'altronde un sostegno fu così che la classe dominante praticamente rimasta sempre la stessa in gruppo amaro ciò hanno riesce a difendere la sua posizione di predominio socio economico
Va detto però anche per capire le crisi più recenti più vicini a noi che nella cultura nei termini predetti nell'organizzazione sociale nei termini del feudalesimo militare potevano pienamente integrare nell'Etiopia e difatti non li hanno integrate
Le popolazioni nomadi Islamic zattera
Rimaste non a caso in uno stato di segni occupazioni militare
Senza nessuna possibilità per la impermeabilità della loro cultura da una parte e per le caratteristiche del loro modo di produzione basato sulla attività nomadi Kappas orale di entrare a far parte non si dice dell'aristocrazia al potere ma nemmeno della nazionalità etiopica informazione
L'opera di Menelik venne continuata e completata dai le Selassié divenuto imperatore mille novecentotrenta a cui si devono anche i primi tentativi di modernizzazione senza una vera modifica dei criteri di identificazioni di unità rispetto al passato
Solo che a mano a mano che a lei se la se si rende conto della necessità di incorporare altri classi dirigenti c'è un'apertura
Verso una classe che possiamo definire dei tecnici gli studenti gli esperti e così via
Che da una parte indebolisce la nobiltà che dall'altra da la possibilità di un minimo di allargamento dalla base del blocco di potere senonché proprio come vedremo dopo queste prime riforme sono anche quelli che segnano un'incrinatura dalla compattezza del blocco dominante daranno origine alla grande esplosione rivoluzionaria degli anni settanta
Con la rivoluzione diciamo la terza fase si pongono ancora dei problemi di enti che azione e di unità perché la unica dell'Etiopia come si capisce bene al momento dello scoppio delle rivoluzioni che era tutt'altro che scontata
E naturalmente i criteri di identificazione del passato non potevano più essere validi né quello della legittimità imperiale visto che la monarchia di Napolitano è quella del feudalesimo militare visto che il feudalesimo viene pure abolito con la riforma agraria del mille novecentosettantacinque
Dunque mentre ho rivolto le settantaquattro procede a un drastico sconvolgimento dei rapporti di classe con la definitiva abolizione del feudalesimo
E costretta a ricorrere a un altro criterio per impedire la disintegrazione dell'intero fenomeno che molti imperi pluri Gloria etnici e assolutistici hanno conosciuto basta pensare alla rivoluzione russa la rivoluzione iraniana
Che la stessa rivoluzioni richiamata turca negli alimenti in Turchia che strada di fronte alla necessità di trovare un ubi consistam nazionale al momento in cui si esce dalla legittimissimo imperiale e si addotta una forma di Stato diversa di tipo punto nazionale o comunque post imperiale
Fu così che in Etiopia l'ideologia divenne prioritaria
C'è nelle cubana devozione Chiobica una componente nazionalista molto forte all'inizio Hall lo slogan Principato la rivoluzione e Chiocchetti don vecchiotta innanzitutto
Ma e questo naturalmente comportava la difesa accanita dei termini statuali territoriali preesistenti
Però l'elemento a cui ci si riferisce
Soprattutto dato che mancava un elemento nazionale etnico al su cui basare una rivoluzione nazionalista
Questi potevano essere in teoria gli amara a per altri aspetti non rivoluzionerà anche a Marika perché cercava di distruggere il gruppo dirigente cartiera in prevalenza costituito dagli amara ecco quindi che il nazionalismo di per sé non è sufficiente e la ideologia marxista socialista rivoluzionario diventa l'elemento unitario
Attraverso la rivoluzione che per di più si ispirava al marxismo veniva meno ogni accusa i quasi ogni possibilità di oppressione da parte delle forze o delle nazionalità che si sentissero oppressi appunto
Sottraendo alle nazionalità in polemica con il centro l'argomento principale la classe prendeva il posto della nazione o della etnia come parametro di identità
Catalogando automaticamente come nemici o reazionari chi perseguito finalità d'altro genere
Per il resto la riforma agraria con la eliminazione della vecchia oligarchia latifondista la prospettiva di una riorganizzazione della società in senso socialista
La fine dello strapotere dell'imperialismo dopo la rottura del rapporto privilegiato con gli Stati Uniti e la chiusura della base di tecnico
Erano altrettante garanzie della avvenuta liberazione che nelle intenzioni del regime dovevano valere per tutti senza distinzioni di razza etnia o religione
Come lo Stato etiopico si è assestato è noto attraverso processi do loro esistono Rosi Simi tensioni interne
Guerre regionali e anche guerre interstatale se pensiamo alla guerra tra Etiopia e Somalia non c'è il tempo il modo la letteratura sul regime etiopico molto vasta
Per fare un'analisi approfondita di che cosa sia lo stato che si è costituito in Etiopia dopo la rivoluzione del mille novecentosettantaquattro la relazione subito ci sono alcune indicazioni bibliografiche
Del tutto sommariamente
Si può parlare di uno stato di transizione questo naturalmente una trilogia che dice tutto e dice niente perché la transizione presuppone per definizione un passaggio da uno stato all'altro e per di più un passaggio precario perché si presume che la transizione porti anche a una evoluzione continua
Si discute anzitutto sullo stato preesistente l'Ancien Régime rovesciato dalla rivoluzione e si discute sullo stato che è nato dopo
Anche qui in modo sommario che le che a titolo provvisorio si possa accettare la tesi
Di chi ritenga che l'Ancien Régime del degli anni diari Selassie possa essere definito come uno Stato assolutista
Per certi aspetti coincidente con la trilogia di Perry Anderson per lo Stato assolutista in Europa ma non del tutto in cui era in corso un doppio processo di privatizzazione dalla proprietà terriera e di accentramento del controllo della rendita
Lo Stato monarchico tradizionale nella forma dominava il sistema economico solo parzialmente avviato verso un proteina produzione di tipo capitalistico
Poiché mancava una borghesia urbana capaci di prendere la leadership del movimento all'obiettivo declino dell'aristocrazia che di fatto sparire dall'oggi al domani durante la rivoluzione
Di mentre faceva dimenticare a tutti il ruolo che sembrava insostituibile che aveva svolto per tanti anni
Hailé Selassié come ho detto prima cercava di rimediare promuovendo una nuova classe di tecnici tenuti peraltro rigorosamente fuori dal potere
Per molti anni c'era stata questa distinzione netta fra il potere in mano l'aristocrazia alla corte e una gestione l'amministrazione in cui faceva in cui faceva in cui emergeva questo nuovo ceto
Proprio questa sfasatura fra se vogliamo potere politico e potere economico sia pure indiretto
è servita molti autori per spiegare il processo rivoluzionario e le sue confusioni
Nella rivoluzione etiopica in effetti avrebbe convissuto avrebbero convissuto a lungo almeno fino a definitiva affermazione dell'ala radicale
Rappresentata dai gradi bassi degli ufficiali rappresentati nel derby e personalmente al vertice rappresentata da Minghi Stua e Marianna attuale presidente
Avrebbero convissuto due sotto correnti
La prima è semplicemente un tentativo delle classi urbane emergenti di riallineare il sistema politico del Paese con il sistema socio economico in via di formazione
A seguito della modernizzazione sia pure imperfetta che l'imperatore cercava di realizzare queste classi la borghesia imprenditoriale burocratica ma anche gli impiegati e lo stesso proletariato urbano avevano come caratteristica comune di fondare le loro radici i loro privilegi nel sistema economico preesistente
A seconda sotto corrente il tentativo di una piccola élite militare di trasformare il sistema socio economico del Paese e in un secondo tempo di sviluppare istituzioni politiche congrue con la nuova realtà dello sviluppo
E la seconda sto corrente che come è noto ha prevalso perché da chi sole le classi urbane non si erano dimostrate all'altezza del compito ma la mancata realizzazione di istituzioni politiche adatte diciamo democratiche nel senso di rappresentative di capaci di incanalare l'apporto delle classi che via via venivano coinvolte nel processo rivoluzionario ha tenuto a lungo in sospeso l'esito di tutto il processo con una serie di fatti anche molto dolorosi e due enti che si sa
La tesi che vuole sostenere è che la rivoluzione Chiobica invece di essere stato un processo tutto con chiuso nel settore sviluppato in altri Paesi si direbbe nel settore col neo coloniale
Teso alla industrializzazione allo sviluppo in senso classico alla crescita di una lite urbana
I militari pensavano di abbattere questo sistema e il salto di qualità decisivo senza ritorno fu appunto la riforma agraria
I militari che non erano non sono una classe in senso stretto facevano propri interessi di classe dei contadini oppressi
Dandosi una base sociale e insieme un modello che massimo dell'audacia spostava il baricentro lontano dalla città dove per abitudine ci sono i segni del potere
Per raggiungere la campagna gli effetti di quella trasformazione sono stati sicuramente profondi e credo né l'autoritarismo del regime del Derg nella penuria alimentare al limite della fame questi ultimi anni sono una smentita sufficiente all'opera di trasformazione perché riguardano a rigore altri aspetti e altre dimensioni
La stessa spirale bellica delle in cui è entrata la questione nazionale sarebbe da spiegare all'interno della rivoluzione e non
Fuori di essa
Quelle che certo che il corso rivoluzionario in termini sociali si è accoppiato a una crescente involuzione sul piano istituzionale con crisi cruente e violente se incrociate
Giustificando il dubbio a lungo termine sulla reciproca compatibilità fra riforme oggettivamente progressiste e assenza di ogni democrazia politica in un regime che le difficoltà interne e le guerre hanno ulteriormente indurito
Resta questo stato non meglio definibile di Stato in via di transizione
Dall'assolutismo al socialismo indugiando in una fase di tipo capitalistico su cui ci sono tutta una serie di interpretazioni con aggettivazioni diverse da parte degli studiosi degli stessi militanti della rivoluzione etiopica
Con elemento che realisticamente non va sottovalutato Mantis sottolineato del fatto che l'alto grado di frammentazione
Che in passato aveva impedito l'Etiopia come è stato secondo ma in modo molto serio documentato da molti studiosi etiopici
Che aveva impedito all'Etiopia di Hailé Selassié di divenire uno Stato capitalista periferico
E teneva anche impedito di fatto un suo completo assoggettamento all'imperialismo proprio perché troppo frammentata per diventare totalmente preda del modo di produzione capitalistico importato e dominato dall'esterno
Rende oggi obiettivamente molto arduo ogni discorso e tanto più una politica di classe in quanto altri sono i fattori di identificazione e di aggregazione della popolazione come il villaggio elettronica
A scapito della mobilitazione della coscienti d'azione che richiederebbe la costruzione del socialismo
Anche a prescindere dall'antica pure molto rilevante rappresentato dal livello basso di partecipazione a causa dell'autoritarismo militare
Al di là di queste vicissitudini che riguardano più propriamente i meccanismi della diciamo lotta sociale all'interno dell'Etiopia
Il processo rivoluzionario è stato contrassegnato fin dall'inizio dalla erosione del potere centrale sotto una serie di spinte variamente autonomistiche su cui non mi dilungo
In effetti anche se la guerra in Eritrea è iniziata
Qui dieci anni prima
E soprattutto dopo la rivoluzione etiopica che essa raggiunge dimensioni di massa
Nel frattempo esplode la rivendicazione dell'Ogaden
E altre rivendicazioni certo prima il Tigrè loro uomo e altre popolazioni che in qualche modo fanno valere la loro istanza e come se il regime rivoluzionario avesse a parte i suoi discorsi sull'emancipazione che in qualche modo mobilitano suscitano attese che possono essere appunto scaricate anche sulle rivendicazioni di tipo nazionale e come si è regime rivoluzionario avesse infranto legami inveterata creando o dando l'impressione di creare dei vuoti
In cui tutti le rivendicazioni anche quelle nazionalistiche avevano finalmente modo di esercitarsi e forse di affermarsi
Idea che però non era abbastanza forte per permettersi di fare concessioni
E questo spiega la spirale che ho detto prima di violenza e di repressione in effetti il De Rica difeso per quanto possibile l'idea di Stato territoriale ereditato dal Negus proponendo solo di divisi di vivificare con la rivoluzione tutti i valori compresi quelli nazionali più che mai era evidente l'alternativa è se vogliamo la contrapposizione fra un grande nazionalismo quello etiopico teorie la più imperiale ma che era pur sempre multietnico e di carattere statuale e un piccolo nazionalismo
Fosse quello degli eritrei o quello dei popolo somalo
Basato piuttosto sulla compattezza culturale linguistica o appunto nazionale questo divario fra un nazionalismo statuale nazionalismo nazionale non è soltanto un di vario facciamo una distinzione di scuola ma è facilmente verificabile nella situazione appunto per corno
Va detto che anche la riforma agraria chi era la legga grande cambia tutto il regime rivoluzionario per crearsi una nuova legittimità
E per assumere un ruolo totale
Non aveva avuto la possibilità di esercitare nelle terre dove più forte era il rivendicazionismo nazionale come in Eritrea eccome nella popolazione somala dell'Ogaden
Lo stesso effetto traumatico e liberatorio che aveva avuto nelle terre etiopiche vera e propria come c'era il feudalesimo di cui ho parlato prima
Col col che anche questo possibile elemento di legittimazione di rafforzamento del regime in queste particolare terre non ha di fatto funzionato
Dove anzi forse si può dire che la collettivizzazione asserviva suscitare resistenze ulteriori da parte dei piccoli proprietario delle comunità di villaggio proprio perché in queste terre sia perché c'era il nomadismo sia perché c'è una struttura gravi e diversa
La grande novità rivoluzionarie la riforma agraria non aveva la possibilità di suscitare un adeguato consenso
Sappiamo l'Eritrea e la parte dell'Etiopia che ha portato più avanti la rivendicazione
Autonomista indipendentiste sulla base di una teoria che personalmente trovo abbastanza difficile da condividere sulla esistenza di una continuità ininterrotta di un'entità statale in qualche modo identificabile con l'Eritrea indipendente dall'Etiopia
Dicevo controversa perché di fatto il potere di Axum delle formazioni statali etiopi che ha spesso inglobato anche almeno le terre alte su cui oggi si estende in parte l'Eritrea
Ma l'elemento centrale da un punto di vista se vogliamo di diritto internazionale è dato dalla rivendicazione degli eritrei per la violazione da parte dell'etiope nel sessantadue dell'accusa la risoluzione dell'ONU che nel cinquantuno aveva
Istituito come si sa la federazione fra una unità Eritrea e il resto dell'Etiopia
E soprattutto elemento iniziando ancora più centrale
La diversa natura socio economica dell'Eritrea rispetto alla Etiopia imperiale in effetti a seguito del colonialismo italiano
Che in Eritrea ha avuto la possibilità di esplicarsi per alcuni decenni che ha forti profondamente trasformato le strutture economiche sociali
Dell'Eritrea
Si era venuto a creare una situazione socioeconomica perfetto o diversa da quella della etiopi imperiale per poter basta pensare a una reintegrazione una riassorbimento dell'Eritrea del litio
Il colorismo italiano in effetti aveva completamente distrutto in Eritrea la base feudale della proprietà agraria e con essa il potere della oligarchia tradizionale favorendo la formazione di classi più a loro agio con i processi di modernizzazione
Mentre l'Etiopia del Negus soprattutto agli anni cinquanta versava come si è detto in uno stato di tipo feudale imperiale
Eritrea così che forse non era una nazione in senso classico perché abitavano Inessa popolazioni di lingua culture religioni diversa poteva peraltro dire di essere una nazione almeno nel senso del mondo de colonizzate post coloniale
Perché aveva ormai espresse una formazione sociale in via di sviluppo su basi autonome
Che con i processi di sviluppo dell'Etiopia non aveva in realtà nulla in comune
In questo senso è chiaro che l'offerta di autonomia regionale del regime militare non poteva accontentare i combattenti eritrei che tra l'altro erano convinti d'aver dato una specie di colpo di grazia al regime di Haile Selassie che si aspettavano una virgolette ricompensa per questo loro contributo
Più che mai però a mano a mano che andava avanti il processo apparve chiaro che c'era una contrapposizione al contraddizione di fondo
Fra una rivoluzione quell'etiopica che non trovava soluzioni valide per le istanze nazionalistiche che in qualche modo nello suscitato con la sua grande offerta di liberazione fatta a tutti ma ripeto la rivoluzione ambiva a parlare di liberazione in senso di classe mentre il suo messaggio era anche interpretato come una liberazione in senso nazionale
Quindi una contraddizione fra la rivoluzione etiopica da una parte che non trovava soluzioni valide per le istanze nazionalistiche
E dall'altro una rivoluzione quella eritrea che non riusciva ad accordarsi con un regime che aveva sovvertito quelle istituzioni imperiali contro cui negli anni sessanta la rivoluzioni Eritrea era stata particolarmente accanita
Manca quindi un qualsiasi punto d'incontro se mai c'è stato e si arriva alla guerra pertanto e settantacinque e poi soprattutto nel settantasette settantotto
Vado abbastanza infetta non descrivo tutte le fasi di questo processo arrivo a una conclusione su questo tema dicendo che probabilmente il Klein Max per i movimenti indipendentisti eritrei è passato
Il Fronte di liberazione ritenevo il primo fronte è uscito semidistrutto dalle faide interne
E il solo Fronte Popolare per la Liberazione Eritrea tiene alta la rivendicazione operando però ormai soprattutto con azioni di disturbo che si sono gravissime per la sicurezza per lo sviluppo dell'Etiopia non sembra siano in grado per il momento di creare una la realtà alternativa
A quella del regime etiopico anche se Eritrea continua ad essere una terra fortemente insicura e intestati
Come si sa la rivendicazione dei tre è stata fortemente frenata dalla sua difficile conciliabilità con la linea
Ufficiale dell'organizzazione dell'unità africana a differenza di altre questioni penso quella del Sahara spagnolo che per certi aspetti a qualche punto di contatto con la questione Eritrea l'ho qua non ha mai voluto trattare dell'Eritrea in maniera esplicita il senso di insicurezza dell'Africa e la preoccupazione di evitare sconvolgimenti che sarebbe poi difficile contenere hanno prevalso su qualsiasi valutazioni di merito sull'eventuale diritto d'Eritrea ad essere considerata una nazione come si sa l'OUA non ha neppure accettato di discutere del problema dell'Ogaden su cui brevemente ora mi soffermo però brevemente perché il tempo che è passato
Per quello che riguarda il conflitto relativo all'Ogaden
Apparentemente è un conflitto fra due Stati Etiopia e Somalia e quindi potrebbe sembrare un conflitto classico un contenzioso classico di tipo territoriale fra due Stati
D'altra parte la Somalia rappresenta la sua rivendicazione che convergente identifica anche sì con quella delle popolazioni droga dentro in un contesto nazionale di riunificazione di tutte le genti somale
Indebitamente smembrata dal colonialismo a cui viene accomunata anche l'espansione di Menelik
A la fine dell'Ottocento
La fusione del mille novecentosessanta di due pezzi della nazione sommano all'ex Somaliland britannico l'ex Somalia italiana
Avrebbe in parte portato avanti la realizzazione del sogno Pan somalo che resta sullo sfondo e che rivendica anche per completarsi il distretto nord-orientale del Kenya
Gibuti Stato indipendente dal mille novecentosettantasette e appunto l'Ogaden
All'operazione somala di tradizioni nomadi che era l'attualità la transumanza ha consentito una grande espansione forse anche al di là di quello che era il centro effettivo dall'Autorità somala alla base dell'autorità da la rivendicazione somala c'è la comune appartenenza la nazione somala degli abitanti di questi territori anche se e probabilmente difficile dimostrare queste vittorie abbiano mai fatto parte di uno Stato unitario e tanto più uno stato somma
Risentito come espansivo dai paesi vicini il passo malissimo può essere d'altra parte considerati logico coronamento dell'itinerario di uno dei pochi Stati nazione omogenei del panorama africano post coloniale
I somali sono un po'estranei nel compreso tutti i contesti dell'Africa subsahariana in effetti hanno aderito la Lega araba anche se la loro ha radici tale oggetto di controversie discussioni
Ma centrale certamente la rivalità con l'Etiopia per i motivi che ho detto prima il peso della memoria storica e per la profonda disparità dei rispettivi ideali di nazione quell'etiopico e quello sono fra Etiopia son mila e somali esattamente guerre praticamente sotto tutti i regimi ricordo che il primo teste dell'OUA nel sessantaquattro dopo la sua costituzione un anno prima fu appunto la guerra aperta fra Somaglia e Etiopia
La con la tensione conobbe una lunga pausa una lunga tregua in coincidenza con l'avvio della rivoluzione somala dopo il colpo di stato di SIAD Barre nel mille novecentosessantanove
Il regime di sia bare si impegnò in programmi in cui nazionalismo era piuttosto sfruttato in senso interno per rafforzare lo Stato somalo così come era stato ereditato dal regime militare per superare stabilissimo tinte di ismi
Frazioni SMI di vario genere e l'elemento anti etiopico ebbe per qualche anno una certa sordina
Riesplosa invece impiega in coincidenza con il processo di disintegrazione si pensava della nazioni etiopica ma andrebbe anche detto con una successiva in volo o contemporanea involuzione dello stesso regime sommo lo chiamano Mano sembrò allontanarsi tra i suoi obiettivi trasformazione sociale
Nel senso del socialismo dell'antimperialismo e così via
La completa rottura sul piano delle relazioni interstatale dopo la guerra da settantasette settantotto che portò fra l'altro intervento massiccio di un se Cuba dalla parte dell'Etiopia per la liberazione per il recupero da parte dell'Etiopia dell'Ogaden
Ha portato negli anni successivi a una netta divaricazione di schieramento fra Etiopia e Somalia e quindi questo dato origine a un portale revirement delle alleanze nella regione tema su cui peraltro interverrà più precisamente la relazione il Alibori
Vorrei concludere con alcune conclusioni sommarie che in qualche modo sintetizzano rettifiche centrali io esposto al di là delle motivazioni di origine interna che come ho detto sono molto forti in questa ragioni questa regione
L'intricata crisi del Corno d'Africa delirio deriva in larga misura dal diverso approccio alla nazione e Allo stato delle diverse componenti che vi si trovano a coesistere
Nella regione esistono dei popoli o quantomeno dei movimenti nazionalisti a carattere semplici o composito sia dal punto di vista etnico che sociale che si sentono vittime di una situazione che li discrimina e li opprime i fattori soggettivi della loro identità come la lingua la religione si aggiungono alle condizioni oggettive o materiali sia in relazione al loro vero o presunto sfruttamento
Sia in relazione alla diversità del modo di produzione che esiste ancora fra le popolazioni contadine e urbanizzate
Da una parte e le popolazioni pastorali e nomadi dall'altra
In cui fra l'altro fortissimo e il senso di auto preservazione ingrediente fisso del nazionalismo
Il comune richiamo al socialismo in parte nominale e comunque in contraddizione con l'eccessiva insistenza sull'elemento nazionale non fa che confondere chi è più il quadro complessivo sinteticamente le posizioni delle parti possono essere così riassunte in Etiopia e convinti di avere dalla sua la legittimità della storia in un continente l'Africa in cui gli Stati multietnici sono la regola quasi assoluta e tanto più si sente a posto dopo che l'esperienza rivoluzionaria
Corroborata ora anche dal partito unico e dall'emergere di una leadership unitaria attorno a me indisturbati ha offerto una piattaforma moderna il progressista alla nazionalità grande etiopica
Eliminando soppiantando i vincoli dinastici o feudali
Che prima avevano tenuti insieme lo Stato etiopico rimane però il fatto che per i popoli della frangia bassa come ho detto prima a cui appartengono i somali e molti eritrei non tutti
Il processo di identificazione o se si vuole di assimilazione riuscito nel complesso nella Croccolo nell'altopiano
è stato più impervio per non dire impossibile d'altra parte la prassi africane esige il mantenimento dello status quo che può apparire una forzatura ma che malgrado tutto ha tenuto insieme sotto l'egida dell'OUA
Stati sulla cui stabilità e durata era lecito nutrire dubbi e che può dunque essere considerato un male minore almeno finché la Francia finché l'Africa
Non avrà trovato
Altre versioni di nazionalismo più matura De Rita I si sentono frustrati perché hanno combattuto per vent'anni e sono convinti di avere tutti i connotati della nazione in fieri
I somali sono delusi perché hanno a fatica riunito in parte i pezzi del loro mondo sono convinti di rappresentare una forma superiore di nazionalismo nazionale appunto anziché statuale
La delicatezza di questo incrocio di forze e di diritti dovrebbe indurre a una particolare prudenza si sa invece che la politica delle potenze grandi medie anche piccole portò citare tutti le varie strumentalizzazioni cui questa questione è stata oggetto
è stato tutt'altro che discreta strumentalizzando se del caso le ragioni dei popoli degli Stati fino al punto da fare apparire torti quelli che magari erano dei diritti
L'alto patronato dell'Organizzazione dell'unità africana che ha mezzi limitati ma che si sta adoperando con molto merito per assicurare all'Africa uno diplomazia il più possibile esente dagli incomodi delle strategie globali Zanchi
Dalle super potenze dovrebbe costituire anche in futuro il riferimento più sicuro meglio si è affiancato dall'ONU oggi indica Lino in tutto il mondo per la dissipazione disaffezione di molti
E per la esplicita dissociazione di alcune delle grandi potenze che non tollerano più la sua democrazia ma che è resta a mio avviso insostituibile
Quando si tratta di arrivare a una sintesi di portata universale fra l'altro l'ONU almeno sull'Eritrea ha una responsabilità diretta per la famosa risoluzione del mille novecentocinquanta
Il ritorno alla legalità internazionale avendo anche presente il rilievo che ha assunto ormai in tutte le istanze internazionali il principio di autodeterminazione anche sia un principio di difficile definizione all'atto pratico
Il ritorno la legalità internazionale è importante almeno quanto l'affermazione nei vari paesi della democrazia politica che include tra le altre garanzie anche quella di rispettare le individualità e le autonomia
Ma che ragionevolmente è il punto d'arrivo di processi ancora lunghi di certo l'impiego della forza militare se può congelare una situazione non ha nessuna possibilità di portare soluzioni valide accettate ingiuste e possono impedire quella libera evoluzione delle forze politiche sociali culturali e morali che permettono in genere alla storia di proseguire il suo corso a beneficio di tutti
Grazie Giampaolo
Io volevo avvertire
Che proseguiremo nel le le relazioni così continuativamente per aprire poi un breve dibattito
Chi nel frattempo volesse farmi sapere già che vuole intervenire io comincio a preparare una una una una piccola lista
Fatemi vedere un biglietto venite a dirlo più momento alla presidenza
Il le le relazioni
Scritte le troverete poi all'uscita quando saranno l'Info
Bene io adesso credo che dopo questo scenario interno così poco ottimista eccita affatto Calchi Novati sia il momento del pessimismo internazionale sentiamo che cosa ci dice a Liboni direttore dell'Istituto affari internazionali
Ho qui ho qua parte
Pongo
Grazie
Secondo nel preparare questa relazione
Ho riflettuto se era più opportuno adottare un approccio di tipo diciamo così storico anche se ha riferito
A eventi pressoché contemporanei
Oppure se adottare un approccio più analitico
Strutturale
Ho adottato questo secondo approccio
Perché mi è sembrato
Che al di là degli aventi
Così spesso turbinoso si è anche spesso tragici
Che si sono prodotti in questa regione e proprio per la tragicità e l'intensità di questi eventi era forse opportuno astrarre
Dall'analisi diciamo così storico descrittiva e cercare di individuare quegli elementi quei fattori che dovrebbero essere dietro gli eventi e guidarli
Un approccio forse più ambizioso
Ma io penso più utile
E fruttuoso per i nostri interessi attuali che vedono impegnato il nostro Paese fra gli altri
Nella politica di questa Regione
Da un punto di vista delle re dal punto di vista delle relazioni internazionali mi pare che schematizzando si possa dire
Che la politica della Regione dominata da due conflitti
Da due crisi la crisi che nasce dal nazionalismo eritreo la crisi che nasce dall'irredentismo somalo dal nazionalismo somalo
Queste due crisi trasmettono impulsi conflittuali ai diversi eventi politici che si prodursi producono nella regione
E così la rivoluzione etiopica evento ovviamente conflittuale in se stesso
è rimasto però intrecciato con questi due fattori di crisi in modo inestricabile
E anche altri fatti o crisi minori come per esempio quella di degli affarone ben di Gibuti quella del movimento armato
Che opera nel pigre
Anche queste crisi s'finiscono per riferirsi ai due principali impulsi ai due principali centri e di crisi della regione appunto i due nazionalismi eritreo somalo
Ora è facile individuare in una situazione così dominata da questi nazionalismi ed altri particolarismi
è facile individuare un meccanismo che anormalmente operato in tutta la storia per quanto breve del della decolonizzazione dell'indipendenza insomma diciamo anche in tutta la prima parte di questo secolo io mi sono riferito nella mia relazione al disfacimento dell'Impero ottomano
è tuttora operante lo è stato ancora di più nel passato il meccanismo che attraverso le contraddizioni che si operano in un in una in un'area in un paese a causa dei particolarismi o confessionali o etnici locali
A causa di questo intervento
Delle potenze esterne e quindi nel nella nostra al no nella nostra epoca attende le super poi particolare delle due superpotenze questo intervento viene facilitato direi quasi spesso richiesto esplicitamente richiesto dalle parti in causa
Questo meccanismo uscire estremamente facilitato ed è all'opera anche nel Corno da Africa
Questa è una prima caratteristica di fondo dal punto di vista internazionale che per quanto possa sembrare banale ma continua a a a operare nella regione
Tuttora operante nella regione
D'altra parte mi è sembrato necessario andare a vedere un po'più in particolare questo intervento alla vederla un po'più nei dettagli
Perché la mia opinione è che l'intervento delle potenze del Corno d'Africa anche se talvolta è avvenuto in forme clamorose come durante la guerra dell'Ogaden
Dove deve essere
Un po'come dire ridimensionato
Cioè è opportuno a mio avviso determinare conoscere determinare i limiti e gli obiettivi di questo intervento in altre parole opportuno andare un momento a rivedere qual è la oggettiva importanza strategica di questa Regione quali sono
Gli interessi
Delle superpotenze e delle altre potenze loro alleate in questa Regione io ho l'impressione che spesso si sia esagerato
E che questa esagerazione debba essere sottolineata per poter dare una valutazione più appropriata degli eventi internazionali in questa regione
La prima parte di questa di questo documento di questa relazione e quindi dedicata alla struttura della instabilità regionale
Stabilità regionale in quanto fattore che favorisce l'intervento esterno deve essere oggetto di analisi
Io compiuto un'analisi che cerca di andare al di là dei due nazionalismi che non che ho menzionato all'inizio ai quali a me pare sono un po'
L'anello più un superficiale gli anelli più superficiali e di catene di fattori che affondano le loro radici molto più in basso molto più lontano
Nella storia e nella società di questi Paesi la seconda parte della relazione è invece dedicata a una analisi delle degli interessi delle delle superpotenze e delle potenze
Delle potenze minori occidentali
Per individuare appunto qual è la dimensione di politica internazionale in cui quest'area debba essere considerata ora per quanto riguarda il primo punto cioè la struttura dell'instabilità regionale occorre considerare diversi fattori che io ho chiamato nella relazione sotto sistemi non termina forse un poco
Pomposo ambizioso
Sotto sistemi di Oz sotto sistema regionale rispetto al sistema internazionale sotto sistemica sono funzionali Savannah non so non non debbono essere necessariamente geopolitici
O geografici
Menziono quelli che ho esaminato il sotto sistemo fattore arabo africano quello interrare Abbot quello Panarea boh quello islamico cristiano
Al tempo spesso o ricordato anche la particolare frammentazione etnica della regione che è un fattore importante per la sua stabilità
Per quanto riguarda
La politica in terra araba
Mi sono chiesto qual è la relazione che esiste
Fra
La politica
Le relazioni politica che esistono all'interno fra i Paesi fra i Paesi arabi e questa Regione che rispetto al mondo arabo periferica
Ma che spesso è stata coinvolta
Nella politica nella politica araba nella politica intera araba ora normalmente mi è sembrato che la relazione sia di carattere marginale ovviamente la grande politica intera araba ha per oggetto
La Palestina la o se vogliamo la Mezzaluna Fertile gli attori di questa politica sono l'Assiria sono l'Egitto più recentemente all'Iraq l'Arabia Saudita
Il problema centrale
Anche se la guerra del Golfo recentemente ha inserito una nuova dimensione in questa politica intera araba ma insomma il centro principale di questa politica rimane
Appunto la Palestina che la Regione che che la circonda che avrebbe anche chiamarsi
Siria geografica o Grande Siria
Quello è l'oggetto del contendere o per lo meno il problema rispetto al quale la politica intera araba finisce per definirsi erri definirsi
Per questo motivo il Mar Rosso è il Corno d'Africa di cui
Non non non vedo come si possa disgiunti ora ma rosso Corno d'Africa ma queste regioni Cassano periferiche rispetto al centro dalla politica intera araba il Mar Rosso il Mediterraneo anche il Maghreb
Per queste ragioni hanno appunto un ruolo marginale né la politica intera araba non di meno
Nondimeno in alcune occasioni per alcuni aspetti il Corno d'Africa unitamente al Mar Rosso ha avuto una rilevanza notevole per la politica intera araba almeno in un'occasione
Cioè in quella serie di eventi che hanno poi portato in quella sequenza che ha poi portato alla guerra dell'Ogaden nel mille novecentosettantasette settantotto
In questa occasione il Mar Rosso e il Corno hanno svolto un ruolo non periferico nella politica intera araba
La coalizione
Araba che è stata inizialmente fomentata favorita incoraggiata dall'Arabia Saudita e che poi bene o male si è formata e appoggiato
La Somalia nella guerra dell'Ogaden questa coalizione era una coalizione che ha imposto il problema del Mar Rosso
In modo autorevole nella politica in terra araba spero per esempio nel vertice di Riad del mille novecentosettantasette e il Mar Rosso fu un argomento
Importante delle decisioni intera arabe che allora si prese ero e che furono e se stesse importanti perché per esempio riguardarono la Siria la posi la collocazione della Siria rispetto al Libano e via dicendo
Le motivazioni erano diverso
L'Arabia Saudita era mossa da una preoccupazione di carattere generale rispetto alla penetrazione sovietica
Nel Mar Rosso e nel Corno d'Africa a partire dagli eventi del mille novecentosettantaquattro che avevano messo in moto la rivoluzione etiopica l'Egitto aveva una preoccupazione di carattere diverso
Vedeva nella nel successo che si poteva cogliere con
Nel nel Mar Rosso
Rispetto alla presenza sovietica cioè la possibilità che
Letti all'Unione Sovietica fosse espulsa dalla Somalia e possibilmente anche dalla Regione vedeva in questa possibilità di successo un fattore della sua politica di alleanza con gli Stati Uniti
Rispetto alla possibilità di risolvere di avere un ruolo maggiore nel conflitto arabo israeliano
Io credo che questa sia stata l'unico occasione in cui
C'è stata una interrelazione importante fra politica in terra araba e ecco fra mondo arabo e corno e Corno d'Africa occorre però sottolineare un fattore che potrebbe invece ad avere importanza nel futuro per queste relazioni fra mondo arabo del Corno d'Africa
Io direi che la circostanza che
La coalizione è araba che sostenne alla guerra dell'Ogaden era condotta
Sostenuta aveva anzi alla base una alleanza sostanziale è una convergenza sostanziale fra Egitto e Arabia Saudita
Io credo che questa circostanza abbia comunque una rilevanza che va al di là della stessa guerra dell'Ogaden
I rapporti fra Arabia Saudita ed Egitto su
Nel Mar Rosso
Sono stati spesso dei rapporti conflittuali io credo che occorre ricordare e che l'Arabia Saudita vede verde l'Egitto a proposito del Mar Rosso come una minaccia potenziale storicamente è stato così
Dalla dall'occupazione del figlio di Mohammed Ali
Dell'hijab s'fino alla guerra l'intervento l'intervento egiziano nella nell'agone la guerra civile dello Yemen sempre e c'è sempre stato un una tendenza egiziana a espandersi in quella direzione date certe circostanze storiche
Ma anche se c'è questo rapporto conflittuale però negli ultimi negli ultimi anni abbiamo visto invece che questo rapporto conflittuale ad aveva ceduto il passo a una cooperazione importante
Tutta un'epoca della politica in terra araba quella di Sadat è stata marcata da un'alleanza magari difficile magari vista da Sadat con un con qualche malumore nei confronti di questo Paese
Così così ingiustamente favorito dalla sorte pochi milioni di persone contatto petrolio sa è qualcosa che agli egiziani non non non vanno ma non va giù
E possiamo possiamo capire sta atteggiamento ecco c'era c'era stata malgrado tutto questo l'importante cooperazione in sostanza io credo che nel tracciare il quadro
Dei fattori che operano in questa regione dal punto di vista internazionale si debba dire sì che la politica intera araba a una rapporto marginale con il Corno d'Africa
Ma nell'ambito della politica in terra araba una certa relazione che è comunque importante fra Arabia Saudita ed Egitto potrebbe aprire avuto e potrebbe avere una incidenza importante nel Mar Rosso un imporre un'incidenza determinante nel Mar Rosso e quindi nel Corno nel Corno spesso un altro fattore
Che importante
Nell'ambito dei rapporti fra mondo arabo e
E Corno d'Africa è stata è stato l'intervento della Libia
Nel perseguire all'interno dalla politica interrare Abba un certo suo disegno di
Di opposizione di contrapposizione all'Egitto e in particolare alla linea di saldato che abbiamo menzionato poc'anzi cioè sostanzialmente di alleanza con l'Occidente con gli Stati Uniti e di e di
E di evoluzione e pacifica e cooperativa
Nell'ambito del conflitto arabo israeliano la Libia nel perseguire questa contrapposizione fra le altre azioni politiche che ammesso che mise
In cantiere
Ci fu c'è stata questo tentativo di avvolgimento dell'Egitto da sud dove che è stato operato con una costante sovversione
Del della politica interna sudanese sovversione che poi oggi vediamo che ha dato dei frutti perché nella crisi sudanese odierna
Nella storia crisi sud sudanese odierna
C'è c'è un intervento della Libia che che è stato rilevante che è stato importante
L'alibi la Libia ha anche
Sostenuto l'Etiopia per quel tanto che serviva
A impedire o a rendere più difficile un qualche una qualche intesa fra Etiopia Sudan durante gli anni difficili
Del della rivoluzione poiché la guerra la della guerra dell'Ogaden
Com'eri come sapete tutto questo sfociato poi in un accordo Prix partito di sicurezza fra all'Etiopia lo Yemen
Del Sud la Repubblica Popolare Democratica dello Yemen
E l'Etiopia accordo che da un punto di vista militare privo di qualsiasi significato pratico
Ma che illustra bene a mio avviso un certo tipo di connessione che si può creare fra il mondo arabo e la politica intera araba e il Corno il corno dell'Africa
Ritengo tuttavia che mentre
La relazione fra politica intera araba e Corno d'Africa sia di importanza occasionale
E pendenze al mente marginale invece il sotto sistema il fattore arabo africano è un fattore che
è centrale per le relazioni
Fra il Corno d'Africa e il e il mondo arabo e
Quindi per la politica per la politica per il modo in cui è fatta la politica della Regione
In sostanza semplificando molto
In questo rapporto difficile che è il rapporto arabo africano bisogna dire che il Corno d'Africa a un a una valenza un
Significato quasi emblematico
In questa regione il contrasto arabo africano
è particolarmente acuto
Da una parte
Abbiamo il nazionalismo arabo se vogliamo chiamarlo il palmare avvisi mo'tutto una serie di spinte più o meno articolate
Che sono venute che continuano a venire dal mondo arabo
Dall'altra abbiamo questa scelta
Dell'organizzazione fatta nell'ambito del continentali Isma'africano del panafricani Isma'della inviolabilità delle frontiere della non interferenza
Principio che poi essere messo che anzi dovrà s'deve è discutibile soggetta a critiche ma che di fatto a limitato lo sviluppo del nazionalismo sul continente africano
E che comunque in una regione fatta appunto come quella del Corno d'Africa
Dove esistono dei nazionalismi che pur non essendo arabi però si sono collegati
E fortemente in modo considerevole alla alla lega degli Stati arabi e al mondo arabo
In questa regione la contrapposizione quindi fra appannata bis Mona socialismo arabo e continentali ISMU africano è particolarmente acuta
E bisogna anche dire che da un punto di vista
Praticato sostanziale
Abbiamo
Oltre al fatto delle due nazionalità Eritrea e somala che si sono collegate di fatto al
Al panna rabbini Small mondo arabo
Abbiamo il problema del Sudan
Il Sudan nella sua costituzione si è definito come un'entità federale a seguito degli accordi di Addis Abeba del mille novecentosettantadue come un'entità di tipo federativo fondata sul riconoscimento della natura arabo africana del Paese
Da tutte e due i punti di vista cioè sia per l'esistenza del collegamento fra nazionalismo i nazionalismi Del Corno il Pannella bis mossi a dal punto di vista della struttura costituzionale del Sudan
è evidente che il parlare a Bismarck o comunque la politica che finisce per emanare in senso nazionale
O le spinte espansive che provengono dal mondo arabo costituiscono dal punto di vista del del del Corno d'Africa una minaccia una minaccia di carattere strutturale cioè permanente
Questa minaccia sia verificata in una serie di occasioni che io non non non vorrei menzionare ma che sono non non lo sto qui a menzionare dettaglio ma sono appunto la guerra dell'Ogaden come ho già detto
Il conflitto eritreo e come abbiamo già ricordato
Il
L'azione della Libia
La la guerra civile nel Sudan la sovversione nei confronti di né Mary e così via
Ancora ma menzionato sebbene sia
Una versione diciamo così minore del fattore arabo africano
Va menzionato il fattore Islam la contrapposizione islamico cristiana che esiste nella regione
Io direi che non si tratta di un fattore di conflitto propriamente religioso cioè non
Non credo che la la contrapposizione che si esprime a questo livello sia una contrapposizione autenticamente motivata in senso religioso
Ma è un fattore che va a rafforzare con gli addentellati ideologici che ne derivano quei fattori conflittuali di carattere propriamente più politico come quello arabo africano
Sta di fatto che questa contrapposizione ha avuto una rilevanza concreta
La contrapposizione islamico cristiana per quello che conta per quello che vale per quello per la dimensione reale che ha è comunque servita per esempio
A creare una certa convergenza di interessi fra Israele e l'Etiopia una convergenza di interessi che vediamo che torna
Perché si è manifestata in episodi se volete minori ma si è manifestata per esempio
Ci furono i trasferimenti di armi durante la la rivoluzione ancora oggi abbiamo visto in questa vicenda per molti aspetti ancora non ben nota del dei fallacia
è una una un'espressione a mio modo di vedere ancora di un certo ritorno di questa convergenza fra
Etiopici interessi etiopici interessi Israele israeliani in funzione antiaraba
Dall'altra parte questa contrapposizione ha creato l'emergenza consolidato all'emergenza di dottrine arabe come quella dell'ago arabo cioè di dottrine che teorizzano non si sa in realtà con quanta efficacia e con quanta consapevolezza con quanto realismo ma teorizzano una escluso una esclusivi Isma'della presenza araba e musulmana nel nel Mar Rosso infine io credo che si debba anche ricordare questa frammentazione etnica che esiste nel nel
Nella zona specie particolarmente dal Corno d'Africa frammentazione che molto accentuata
Non è la frammentazione etnica non è certo una caratteristica precipua di questa Regione
Riguarda l'Africa
Nel suo complesso però io credo che in questa regione sia particolarmente accentuata
E e
Ciò che interessa sottolineare a questo proposito dare a questo proposito è che la frammentazione etnica
Percorsa da da frontiere che si sovrappongono a queste tessere del mosaico etnico non alle frontiere
Sono attraversano spesso popolazioni culturalmente omogenei
Politicamente
Vicine e così via
Perché è importante questo fattore da un punto di vista strutturale perché genera un fattore strutturale di conflitto
Abbiamo visto proprio nel Corno d'Africa numerose volte i governi
Che i governi si sono serviti dei prolungamenti etnici oltre le frontiere e per esercitare la sua avversione nei confronti degli altri Stati o comunque per
Esercitare diciamo così una una sorta di di ricatto a loro volta poi sono soggetti alle allo stesso tipo allo stesso tipo di azione
Molta parte della storia dei rapporti fra il Sudan
E
L'Etiopia una storia di rapporti in cui l'Etiopia ha risposto con suo versioni
In Sudan alla sovversione o che esercitata dal Sudan per esempio in Eritrea o all'appoggio dato dal Sudan ai movimenti eritrei
Una storia molto molto interessante che fra fra fra Creek fra il Sudan e l'Etiopia avuto anche degli episodi brillanti come gli appunto gli accordi di Addis Abeba che conta in Padania mente hanno messo fine a queste a questi recita questa reciproca
Politica di sovversione e anche alla presenza israeliana che allora era abbastanza importante in in Etiopia
Se queste caratteristiche strutturali riproducono fedelmente il contesto internazionale regionale possiamo trarne due conclusioni principale
In primo luogo si tratta di una regione che contiene fattori di instabilità più profondi del nazionalismo eritreo e del nazionalismo somalo
Come altrove nel Terzo Mondo nelle lotte nazionali e di indipendenza nel Corno d'Africa riemergono fattori più complessi e diversi sicché il nazionalismo appare come
La forma nuova di conflitti più antichi e di conflitti che pur presentandosi sotto un aspetto politico sono in realtà anche di carattere diverso di carattere culturale
Religioso sociale e così via
Dal punto di vista normativo alle dal punto di vista delle politiche in particolare delle politiche internazionali
Questa conclusione significa che
Le politiche delle grandi potenze delle piccole grandi potenze comunque delle potenze esterne rivolte verso questa Regione in quanto consapevoli della vera natura di questa instabilità possono facilmente avvalersene
Per far prevalere gli interessi di cui sono portatrici
Oppure questa e all'altra scelta possibile ove abbiano un interesse di stabilizzazione e cooperazione
Debbono fare delle politiche che contribuiscano al superamento dei fattori conflittuali più profondi
Rafforzando invece del nazionalismo i fattori comunitari e statuali cioè in altri termini le le le potenze esterne di fronte a una Regione che ex struttura al mente così complessa come io ho cercato di di descrivere di analizzare
Hanno una una scelta evidente o il vecchio gioco dell'inserimento favorito dalla frammentazione dai conflitti locali dai conflitti regionali
Per per uno per far prevalere per portare avanti i loro interessi oppure se hanno l'interesse di stabilizzazione di questa Regione
Allora debbono contribuire
Debré Bono è debbano fare delle politiche di grande attenzione nei confronti di questi nazionalismi e debbono soprattutto contribuire se possono al superamento dello stesso nazionalismo
Rafforzando quei fattori statuali quei fattori comunitari che poi sono quelli che stanno alla base del dottrina e con del continentali smorfie i cani
Vengo adesso al secondo punto
Ecco allora questa Regione che così bene si presta a causa della sua conformazione strutturale all'intervento esterno
Bene quale intervento esterno ha subito e come come si pone oggi nei confronti degli interessi reali delle grandi potenze
Direi che di primo acchito si direbbe che l'interesse delle potenze elevato indubbiamente
Abbiamo oltre a una presenza di retta dell'Unione Sovietica in Etiopia che fa seguito a una presenza diretta delle del del dell'Unione Sovietica in Somalia
E e ha una a forte alleanza fra Unione Sovietica
E Repubblica Popolare Democratica dello Yemen forse anche una presenza diretta sovietica nella in questo Yemen
Abbiamo anche una presenza oggi meno Diretta degli Stati Uniti ma ha delle alleanze dei sostegni dagli Stati Uniti a molti Paesi della regione per non parlare dell'alleanza fra Stati Uniti Arabia Saudita io
Ecco direi che
Facendo questa analisi anche qui non ci si può limitare strettamente al Corno d'Africa ma si deve anche pensare alla zona del Mar Rosso nel suo complesso
L'alleanza degli Stati Uniti con l'Arabia Saudita l'alleanza degli Stati Uniti con l'Egitto
Esiste poi una presenza considerevole di
Potenza che non sono superpotenza e di di paesi che forse non sono più potenze
Certamente
L'Italia è una l'Italia è un Paese che presente in questa in questa regione sembra anziché si appresti ad essere crescente mette presente
La Repubblica federale tedesca e la Repubblica democratica tedesca sono presenti
Cuba
Anche se recentemente c'è stato un ritiro
Dall'Etiopia è una una potenza un Paese che ha avuto una presenza rilevante
Allora quali sono ecco io vorrei mi sono mi sono preoccupato di di di cercare di precisare i limiti negli obiettivi nei limiti del possibile di questa di questa presenza
Come dicevo all'inizio o un po'l'impressione che talvolta se n'è saggi arriva portata
Per quanto riguarda gli Stati Uniti
Io credo che il l'aspetto più importante da sottolineare è che
Dal punto di vista degli Stati Uniti e l'Etiopia
E quindi la Regione del Corno nel suo complesso ha avuto una grande importanza subito dopo la guerra quando ancora il sistema di telecomunicazioni era basato su una rete di
Di basi non basi minime ma basi militari basi basi di osservazione
Che attraverso il globo erano sistemate in alcuni in alcuni punti del globo e consentivano essenzialmente oltre che di conoscere
Oltre che di acquisire elementi conoscitivi ma anche di trasmettere alle unità militari navali erano nati che immissione remota una serie di di di importanti me messaggi e comunicazioni
Era la famosa base di tecnico
Bisogna ricordare che alla fine degli anni sessanta quando era hanno quando si è cominciato a sviluppare con certezza il sistema di telecomunicazioni via satellite lui il destino della base di cadmio era già segnato
Gli gli Stati Uniti sono stati lì ancora un bel pezzo ancora alcuni anni ma insomma la politica degli Stati Uniti aveva come è è cominciata a cambiare proprio quando è cominciata a cambiare il sistema di telecomunicazioni
E se vogliamo essere più precisi il così detto impegno di Werther del signor Roberto che era l'impegno che a livello informale conteneva
Gli i i diversi elementi di aiuto
Degli Stati Uniti all'Etiopia alla fine degli anni sessanta
Era un impegno che il governo degli Stati Uniti aveva già deciso di
Come diceva l'orto Baida Onna dei Cham DB cominciare a smantellare lo
A a a diminuirlo
Una diminuzione una diminuzione rilevante perché bisogna ricordare che quando invece l'Etiopia era un paese di grande interesse
Per l'unione per scusate per gli Stati Uniti negli anni Cinquanta ancora gli anni cinquanta e sessanta
La parte di aiuti militari ed economici degli Stati Uniti che andava all'Etiopia imperiale era incomparabilmente superiore rispetto a tutta quella che andava tutto il continente africano
Quindi alla fine degli anni sessanta circa ci fu questa decisione
Motivata da quello che abbia detto a dare dalla trasformazione che vi ho detto nel sistema di telecomunicazioni di cambiare questa proporzione che era già allora imbarazzante per il governo degli Stati Uniti per tanti motivi
Perché io ricordo
Perché ricco vale la pena ricordare un po'dettagliatamente questo aspetto perché secondo me
Questo mette in evidenza il fatto
Che avvenuta la rivoluzione in Etiopia
E dopo i primi sviluppi diciamo fra il settantaquattro e settantasette di questa rivoluzione
Sviluppi nel corso dei quali si era già ben si andava verificando gradualmente un importante contatto fra la dirigenza etiopica l'Unione e l'Unione Sovietica
Gli Stati Uniti erano già comunque su una strada di minore interessa di disinteresse di progressivo disinteresse per l'Etiopia
E io credo che sia importante per la nostra comprensione
Ricordare
Cioè capire che l'interesse degli Stati Uniti era legato
Legato a un specifica una specifica motivazione venuta meno a quella motivazione
Sebbene negli Stati Uniti l'opposizione di destra protestassero tutta una serie per l'attivismo geopolitico che allora cominciava a credere nel settantacinque era cominciato con l'Angola per l'attivismo geopolitico deve dell'Unione Sovietica
Sebbene ci fosse questa così canora opposizione della destra americana il Governo il governo aveva con aveva una sua motivazione precisa per avere invece un disinteresse una politica di crescente disinteresse per l'Etiopia
è vero però
è vero però che
Probabilmente un governo diverso da quello di di Carter avrebbe probabilmente recuperato
Una suo interesse per l'Etiopia di fronte a agli eventi verificatisi appunto fra
Il supporto cubano nel settantacinque all'Angola e poi l'avvicinamento fra Unione Sovietica e
Leadership etiopica che si andava verificando in quegli anni ma il governo di Carter aveva una sua politica
Completamente diversa in cui l'Etiopia il Corno d'Africa non poteva avere a non poteva vedere quell'importanza che l'opposizione americana e gran parte dell'opinione pubblica mondiale un po'allarmata
Richiedeva
La politica di Carter puntava a contenere l'Unione Sovietica sul terreno dell'equilibrio strategico e dava quindi precedenza al controllo degli armamenti e al consolidamento della distensione rispetta la necessità imboccata
Spessissimo di intervenire comunque e dovunque l'Unione Sovietica dovesse S
Fosse fosse presente
Questa politica dà carattere proseguita e perseguita coerentemente fu poi resa insostenibile dal fatto che questo attivismo geopolitico del così come lo chiamiamo
Una specie di un femminismo
Del dell'unione sovietica quando questo attivismo geopolitico di largo ci fu l'Afghanistan e così via allora lo stesso carta nella regione passò all'enunciazione dalla cosiddetta dottrina Carter che diceva che gli Stati Uniti non avrebbero più permesso un ulteriore un ulteriore avanzamento delle posizioni dell'Unione Sovietica per quanto riguarda il Corno d'Africa interessante ricordare che questa Coni questo no
Questo ripensamento forzato dalla politica carte Haryana per quanto riguarda il Corno d'Africa era avvenuto in precedenza
Erano stati impostati IRI cosiddetti colloqui per la limitazione delle armi navali nell'Oceano Indiano
Che erano un'importante operazione di controllo degli armamenti e di prevenzione
Della dell'armamento strategico nell'Oceano Indiano
Questi colloqui furono interrotti nel mille novecentosettantotto proprio a causa dell'intervento
E poi
Era divenuto deciso e chiaro dell'Unione Sovietica nel Corno d'Africa questa è stata una specie di anticipazione della della scena dello scenario che poi si è verificato in grande al all'epoca della dell'Afghanistan
Io direi quindi che nel Complesso
C'è un interesse del degli Stati Uniti
Che è intrinsecamente minore
Sebbene visti gli Stati Uniti sono sono presenti oggi e in modo importante in Egitto
La presenza in Somalia e decisamente minore
Il Mar Rosso non non ha quella quella importanza nevralgica che specialmente
Alla fine degli anni settanta all'inizio degli anni ottanta
Veniva sottolineata da gran parte dell'opinione pubblica con accusa al governo degli Stati Uniti e non essere sufficientemente energica essere sufficientemente precede c'è qualcosa
Di più fondamentale che impedisce agli Stati Uniti di avere un interesse più vivo per questa questa Regione per quanto riguarda l'Unione Sovietica alla valutazione
Più complessa perché perché investe una valutazione bene o male è una valutazione Belley motivazioni che nell'insieme portano all'Unione Sovietica essere presente nel terzo mondo
Specialmente durante la guerra dell'Ogaden
Sì sono regolarmente tornati a galla le interpretazioni
Che assegnano
Che attribuiscono all'Unione Sovietica la l'esistenza di un gran disegno di un masterplan per cui
La l'avanzamento in Etiopia non sarebbe dovuto a un sarebbe qualcosa di casuale ma farebbe parte di una precisa strategia e così via
Tutto questo poi è stato immediatamente dimenticato quando la guerra dell'Ogaden è finita e quando le cose
Da parte
La presenza dell'Unione Sovietica nel Corno d'Africa è un presenza costante cioè chiaramente c'è un interesse costante dell'Unione Sovietica essere in qualche modo presenti nel nel nel Corno d'Africa è facile capire perché è una rete rispetto alla collocazione dell'Unione Sovietica evidentemente la collo la presenza nel Corno d'Africa è una presenza interessante perché una presenza che riguarda contemporaneamente l'Africa il e il Medio Oriente
Vorrei anche ricordare sottolineare che neve che richiesta della strategia sovietica gli studiosi sovietici a differenza
A differenza di quello che facciamo noi che continuiamo a ragionare forse in termini più tradizionali e il Medio Oriente e il Corno d'Africa la Mezzaluna Fertile
La strategia sovietica contempla un unico quadrante Nord nord Ovest dell'Oceano indiano che comprende il Corno d'Africa all'Asia centrale la penisola arabica come un'area unica di interesse mi sembra e mi sembra che hanno ragione è una un'area omogenea
Da da molti punti di vista e che andrebbe considerata nel suo insieme
Cioè
Da e d'altra parte d'altra parte vorrei anche dire che questa costanza nell'interesse dell'Unione Sovietica essere presente nel Corno d'Africa
Non è però sta a mio modo di vedere così non ha delle motivazioni precise è piuttosto così l'interesse a conservare una molteplicità d'di opzioni
A essere comunque presenti se poi si è presenti in Etiopia piuttosto che in Somalia o in Somalia piuttosto che in Etiopia che l'Etiopia o nella Repubblica democratica dello Yemen questo è meno importante
L'importante di essere
Di essere presenti nella zona
Io adesso non posso entrare nella narice nell'analisi della guerra dell'Ogaden ma in particolare di quel famoso cambiamento di alleanze efficace spregiudicato che si verificò durante la guerra e che portò per ironia l'Unione Sovietica che da quella guerra doveva essere espulso dalla Regione invece a consolidare la sua presenza nella regione
Ma appunto questo episodio secondo cioè la prontezza con la quale l'Unione Sovietica reagì a una situazione molto difficile e complessa
Io credo che questo testimoni di questo atteggiamento dell'Unione Sovietica che di essere presenti ma di essere presenti con una molte con una certa flessibilità ed elasticità e con una certa molteplicità di di opzioni
Nel complesso quindi a me sembra che l'atteggiamento delle grandi potenze rispetto a quest'area così impermeabile cioè rispetto a un'area nella quale le occasioni per intervenire interferire per essere presenti sono più che molteplici l'interesse l'atteggiamento della info delle grandi potenze rispetto a quest'area vada un po'ridimensionato certamente sono presenti ma le grandi potenze sono presenti un po'dappertutto
Ma non credo che si tratti che si debba drammatizzare come talvolta si fa dicendo che si tratta di un'area di un'aria di importanza nevralgica o centrale
Piuttosto io sottolineerei per concludere tre aspetti che mi sembrano importanti
Io credo che innanzitutto ci sia una convergenza di interessi per fra le due superpotenze per quanto riguarda la libertà di navigazione internazionale che nella zona è è un fatto importante perché la conformazione geografica della zona è quella che il Mar Rosso e chiuso da due strettoie da Canale di Suez da Babel manda e posso assoluto
Io penso che ci sia una convergenza delle due superpotenze nel far sì che Landi per la libertà e la sicurezza di navigazione in questo mare sia conservata
Si potrebbe addirittura ipotizzare che questo interesse tale da portare a dei a a delle collusioni fra le due superpotenze se se necessario
Ma certamente dottrina come quella del lago arabo non saranno mai appoggiata da nessuna delle due
E
Se l'Unione Sovietica a appoggiato
Quelli quei paesi del Mar Rosso che si sono opposti alla dottrina del lago arabo
Io penso che in questo gli Stati Uniti hanno trovato un loro vantaggio e una oggettiva convergenza
Una seconda convergenza che va sottolineata fra le due superpotenze che però è di carattere competitivo invece che cooperativo come la precedente
E l'importanza che entrambe assegnano alla mantenimento del principio dell'intangibilità delle frontiere
In termini di strategia africana è molto più importante questo principio mantenersi aderenti a questo principio appoggiare i Paesi africani che tengono alla mantenimento di questo principio piuttosto che essere presenti nel Corno d'Africa
E io credo che nella politica americana di fondamentale non priorità del Corno d'Africa ci sia una scelta profonda
In termini di strategia africana il problema risolutivo rimane quello dell'Africa australe
Si può non essere presenti nel Corno d'Africa si deve invece essere presenti e attivi nella nella crisi dell'Africa australe io credo che su questo anche l'Unione Sovietica sia d'accordo
A metà degli anni Settanta questa consapevolezza emergeva con molta chiarezza molte più carezze di oggi direi al limite che il fatto che l'Unione Sovietica sia presente nel Corno d'Africa
Non è
Dal punto di vista dell'interesse l'Unione Sovietica così importante come invece la presenza continua e costante del degli Stati Uniti nell'Africa australe probabilmente voglio dire
Un cambio in cambio delle parti potrebbe essere di qualche interesse per l'Unione Sovietica essere più presenti e avere più strumenti nell'Africa australe e magari lasciare agli Stati Uniti una maggiore presenza nel Corno d'Africa
Lo dico in termini volutamente caricaturale
Un terzo punto che va menzionato è che
A seguito della situazione che Hass della guerra del Golfo che ha messo in evidenza
Messi in evidenza così una una certa maggiore tranquillità ha dato una certa maggiore tranquillità per quanto riguarda gli approvvigionamenti petroliferi ai Paesi occidentali
Il problema dell'approvvigionamento petrolifero diciamo così è diventato meno intenso però si è esteso è chiaro che specialmente a seguito della costruzione di certi oleodotti
Il Mediterraneo e il Mar Rosso sono diventati parte di un sistema di sicurezza più vasto che voglio dire questa concentrazione un po'ossessiva che c'è stata sulla sicurezza dello stretto di Hormuz negli ultimi anni è è venuta un po'si è si è rivelata fragile serve benvenuta meno sia invece capito che il problema della sicurezza non si concentra sullo Stretto di Hormuz ma riguarda quest'area più vasta e quindi anche comprende oltre al Mediterraneo
Comprende anche il Mar Rosso
Rispetto a questa acquisizione che non ha un carattere fondamentale e determinante per quanto riguarda la politica degli Stati Uniti cioè voglio dire non è un fattore che può convincere gli Stati Uniti a mutare il suo fondamentale atteggiamento di non priorità verso quest'aria
è però un fattore importante io credo che sia quello che motiva questo maggiore attivismo degli alleati degli Stati Uniti
Degli altri Paesi della NATO che indubbiamente in questi ultimi anni hanno ha cresciuto la loro presenza il loro interesse per quest'area è inutile che sottolinei come ciò sia vero per il nostro Paese
E a questo proposito per concludere
Perché io vorrei dire che in questa prospettiva
L'intervento spesso prevalentemente umanitaria dei paesi dell'Europa occidentale nondimeno destinato ad avere un considerevole impatto politico
è evidente infatti che la loro cooperazione vai inserirsi in un contesto in cui prevalente l'operare del nazionalismo e che su tale leva si può spingere in due modi
Sia per rafforzare l'autonomia internazionale dei Paesi della regione secondo quanto abbiamo già detto commentando il primo punto
Della mia relazione
Sia per riallineare questi stessi Paesi agli interessi e ai giochi dei campi contrapposti con un abile gioco delle parti
è opportuno perciò sia presente ai governanti dell'Italia
Nel momento in cui ad un'azione politica già costante nel passato
Per quanto discreta a proposito di questa Regione si aggiunge ora un massiccio intervento umanitario di cui sarebbe vano nascondersi le vaste implicazioni politica
Con questo con questa considerazione che probabilmente verrà ripresa nella discussione che ci sarà oggi pomeriggio alla tavola rotonda io concludo la mia esposizione
Grazie Riboni avrà come ho detto continuiamo concludiamo
Gli interventi di apertura che pregherei a questo punto di
Fare
Se possibile di concentrare quanto più nel tempo
Darei la parola a Vanni Rinaldi dei cooperazione giornalista esperto di cooperazione che presenterà a parte nella relazione che hanno fatto insieme con Pietro Petrucci direttore di cooperazione del settimanale dipartimenti del mensile del dipartimento del cooperazione del ministero degli affari esteri
Sopra l'azione dell'Italia la strada che interessi pugilato operazione mi pare che ti concentrare soprattutto sopra la politica di cooperazione attuale dell'Italia nei confronti del Corno d'Africa grazie la parola Arena
Potevano scende in corso in Italia con i paesi in via di sviluppo l'azione svolta nel Corno d'Africa soprattutto a partire dagli anni Settanta
Può essere considerato un vero e proprio laboratorio le cui esperienze hanno influenzato largamente la successiva definizione della politica italiana di aiuto pubblico allo sviluppo
Le scelte metodologiche operate nel corso degli ultimi dieci anni nella cooperazione con i Paesi del Corno d'Africa
Hanno infatti segnato una serie di tappe che la cooperazione italiana sia pure con le dovute diversità ha spesso ripercorso nel rapporto con altri paesi in via di sviluppo in Africa e fuori dell'Africa
Prima fra tutte la scelta di organizzare gli interventi di cooperazione in programmi organici pluriennali i cosiddetti country program o programmi paese
A questo tipo di scelta metodologica
Ha fatto da corollario la creazione di commissioni tecniche paritetiche per il coordinamento delle attività di cooperazione bilaterale che oggi rappresentano uno dei principali momenti negoziali dei rapporti di cooperazione ma che in Somalia ed in Etiopia erano già state sperimentate sul finire degli anni settanta con la creazione di una commissione mista italo somala per la cooperazione universitaria con il compito specifico di coordinare gli interventi e favorire lo sviluppo del programma di cooperazione avviato dell'Italia appunto nel settore universitario
Gli stessi ostacoli di natura tecnica e non che i programmi di cooperazione italiana in Somalia ed Etiopia hanno incontrato nel corso della loro realizzazione sono serviti a mettere a punto tutta una serie di meccanismi di aggiustamento
Che sono stati poi utilizzati successivamente dalla cooperazione italiana anche con altri Paesi
è il caso ad esempio delle unità tecnica strutture formate da esperti specializzati nei diversi campi della cooperazione allo sviluppo con il compito di affiancare nel coordinamento gestione e programmazione degli interventi le ambasciate italiane nei paesi in via di sviluppo
E che hanno trovato una delle loro prime utilizzazioni proprio i programmi con la Somalia e l'Etiopia
Ma sì per quanto riguarda la metodologia di intervento e la realizzazione dei programmi di cooperazione italiana nel Corno d'Africa il segno caratteristico si può dire è stato quello della sperimentazione
Da un punto di vista politico il segno determinante è stato invece quello di una continuità della nostra azione nella regione nonostante quello che l'onorevole Giulio Andreotti ha definito come le movimentate vicende dello schieramento internazionale dei due Paesi
La cooperazione italiana lo sviluppo sia pure con alterne vicende ha perseguito l'obiettivo dello sviluppo dell'intera regione e dell'assistenza alle popolazioni del Corno d'Africa
Prova ne è l'intervento di emergenza realizzato ieri in Somalia per i profughi dell'Ogaden e oggi per l'assistenza alle popolazioni etiopiche colpite dal dramma della fame
Nessun ulteriore riprova anche gli sforzi operati e l'aiuto concesso al governo sudanese nell'affrontare il problema dei profughi eritrei a cui non è estraneo il desiderio di dare un aiuto umanitario all'intera popolazione eritrea
Gli stessi progetti di cooperazione recentemente avviati o in corso di definizione con Gibuti contribuiscono a rafforzare il segno di globalità della presenza della cooperazione italiana nel Corno d'Africa
L'inizio dell'azione della cooperazione italiana
Al di là della continuità rappresentata dagli interventi realizzati nel periodo dell'amministrazione fiduciaria e dei programmi di cooperazione culturale si è avuto negli anni settanta
Un primo passo fu compiuto con il viaggio che l'allora ministro degli Esteri Aldo Moro fece nel mille novecentosettanta in Somalia ed in Etiopia successivamente a questo viaggio e a parte la parentesi della visita del Negus in Italia la cooperazione italiana subì una battuta d'arresto nella regione curata quasi dieci anni
Al di là della difficoltà
Ad operare mantenendo il segno di una politica di equidistanza negli anni che saranno segnati dalla guerra dell'Ogaden ed al cambiamento del quadro delle alleanze internazionali nella regione il problema per la cooperazione italiana oltre che politico fu tecnico
Soprattutto con l'Etiopia il problema principale
Dopo le premesse del viaggio del ministro degli Esteri Moro fu legato all'apertura di un vasto contenzioso riguardante la posizione amministrativa della numerosa comunità italiana residente colpita in quegli anni dalle nazionalizzazioni operata dal governo etiopico
La vischiosità e la drammaticità in alcuni casi del problema che ha poi trovato una soluzione solo recentemente nell'ottobre dell'ottantadue con la stipula tra i due governi di un accordo provocò un vero e proprio arresto dei rapporti bilaterali
Stessa situazione di rallentamento fu registrata con la Somalia anche se proprio in quegli anni si andò sviluppando il programma di cooperazione universitaria che in un certo senso non solo tiene aperto il dialogo di cooperazione tra l'Italia e la Somalia
Ma getto anche le premesse per la ripresa e l'incremento successivo
In quel programma nato negli anni Sessanta con un corso di laurea in economia e legge tenuto dall'Università di Padova si vennero definendo i cardini e l'ossatura dei successivi interventi di cooperazione italiana non solo in Somalia
Il gruppo di docenti delle diverse facoltà italiane
Che negli anni settanta si prenderà carico del programma andava sperimentando direttamente tutta una serie di esigenze della politica di cooperazione con i Paesi in via di sviluppo
Superata infatti l'ottica che secondo alcuni aveva badato più alle esigenze dei docenti italiani che a quelle degli studenti somali del periodo precedente si cercò di innestare in stretto contatto con le autorità
Quello che fu definito il processo di somatizzazione dell'Università nazionale
Innanzitutto vennero creati una serie di organismi tecnici come appunto la già ricordata commissione mista di cooperazione universitaria
Che permettevano lo stretto rapporto e il dialogo con la controparte somma e si cercò quindi di elaborare soprattutto da un punto di vista didattico un sistema che affrontasse le reali esigenze sonore
Sono frutto di questo lavoro congiunto ed era diversa ottica di impostazione dell'intervento di cooperazione italiana scelte ad esempio come quella di abbreviare il corso di laurea in medicina a quattro anni
In modo da renderlo più adatto le esigenze immediate della situazione sanitaria somma
I primi risultati di questo lavoro di sperimentazione si concretizzarono già nel mille novecentosettantotto quando l'università nazionale somala consegnava le prime diciassette laurea giovani medici somali
A cui seguiranno alcuni loro colleghi nelle altre facoltà di agraria chimica geologia ingegneria veterinaria fino a raggiungere nel mille novecentottanta il totale di due mila laureati
A questo va aggiunto poi l'intervento di cooperazione operato dal governo italiano sul finire degli anni settanta con gli interventi di emergenza realizzati a sostegno dei profughi nel locale
Ma la ripresa comunque in grande stile della cooperazione italiana nel Corno d'Africa grazie anche alla nuova legge di sulla cooperazione e ai mezzi finanziari e normativi da questa messa a disposizione si avrà solamente nel mille novecentottantuno
Anche qui a seguito di un viaggio di un nostro ministro degli Esteri mi togliesse di allora Emilio Colombo sia a Mogadiscio che ad Addis Abeba
In Somalia viene impostato un programma di cooperazione triennale
Che prevede un impegno finanziario da parte italiana di duecentoventi miliardi di lire per la realizzazione di progetti di cooperazione oltre a uno stanziamento straordinario di sessantatré milioni di dollari per la bilancia dei pagamenti somala
Ma come anche da noi in Italia abbiamo avuto e abbiamo tuttora un serrato dibattito sui temi della cooperazione così anche in Somalia il dibattito è stato in questi anni altrettanto complesso
Tanto da determinare insieme alla giustamente alla sperimentazione della prassi di cooperazione allo sviluppo italiana allora nascente tutta una serie di ritardi tecnici che hanno contribuito a rallentare quello che era allora il maggior sforzo di cooperazione italiana verso un Paese in via di sviluppo
Meno sostanzioso invece il pacchetto di Progetti messo a punto in Etiopia anche se altrettanto importante degli sviluppi futuri
Viene infatti concesso un credito d'aiuto di soli venticinque milioni di dollari ma viene però concordata la creazione di una commissione mista con il compito di vagliare le richieste di cooperazione del governo etiopico che si riunirà per la prima volta nell'ottobre dello stesso anno a Roma
Mentre quindi la cooperazione con la Somalia forse anche per l'ingente mole degli aiuti promessi stentava a partire nel luglio del mille novecentottantadue il governo italiano
Concede altri ottanta milioni di dollari di aiuti al governo etiopico oltre a venti miliardi di lire per il pagamento dei debiti arretrati
Oltre a ciò e forse grazie anche alle buone premesse nel settore della cooperazione allo sviluppo anche i rapporti tra Alitalia il governo di Minghi sto si vanno di stendendo
Tanto che nel mese di ottobre viene firmato un accordo tra i due Paesi che pone fine al problema del contenzioso sui rimborsi dovuti agli italiani
E che permette finalmente un pieno ristabilimento della mobilità dei nostri connazionali ancora residenti in Etiopia
Mentre si risolve il problema del contenzioso etiopico un altro contenzioso più tecnico che politico si va intanto accumulando con la Somalia e riguarda proprio vari progetti di cooperazione previsti nel programma triennale e che non riescono a decollare
Per risolvere almeno sulla carta le difficoltà venutasi a creare bisogna arrivare alla firma nell'aprile del mille novecentottantatré di un vero e proprio regolamento di attuazione dell'accordo triennale di cooperazione che fissa in maniera netta i limiti di azione e le regole della cooperazione tra Italia e Somalia
Utilizzando peraltro meccanismi simili a quelli sperimentati proprio anni addietro nel caso della cooperazione universitaria con la Somalia
Nonostante l'accordo
Le difficoltà di programmazione della cooperazione italiana
E in parte anche le difficoltà interne della pianificazione somala hanno fino ad oggi ritardato la piena attuazione del programma di cooperazione con la Somalia
Che è in attesa di ripartire su nuove basi grazie al nuovo programma triennale in elaborazione da parte dei tecnici somali in collaborazione con le strutture del dipartimento per la cooperazione del ministero degli affari esteri
In Etiopia invece le cose per la cooperazione italiana sembravano negli ultimi tempi
Andare meglio che in Somalia come d'altra parte di mostre ponderoso pacchetto di progetti finanziati a giugno del mille novecentottantaquattro nel corso della seconda Commissione mista per un ammontare tra Doni e crediti d'aiuto superiore ai duecento miliardi di lire
E che vede l'intervento italiano indirizzarsi nei settori più bisognosi dell'economia etiopica qualificandosi con una serie di progetti di impatto diretto sulle condizioni di vita della popolazione
In particolare il programma di cooperazione tra Italia ed Etiopia prevede la realizzazione di oltre venti progetti
Nei settori della sanità dei trasporti delle costruzioni dello sviluppo urbano delle risorse idriche dell'educazione della cultura e nel settore minerario dell'Energia
La priorità è stata data naturalmente progetti sanitari e tra questi una campagna nazionale per la prevenzione della cecità
Un'altra contro la lebbra in Eritrea oltre alla costruzione di due ospedali nel settore della formazione prevista la fornitura di attrezzature centri di educazione professionale esistenti oltre all'assistenza fornita l'Università di Addis Abeba e Asmara che comprende anche la concessione di oltre due mila borse di studio studenti etiopici
A questi interventi va poi aggiunto il recente programma di emergenza avviato dal Dipartimento per la cooperazione a seguito dello scatenarsi del drammatico problema dalla fame nelle regioni del ruolo del Tri che RAI
Per il quale complessivamente tra interventi diretti e finanziamenti di programmi con organizzazioni delle Nazioni Unite come Wendy hippie il Governo italiano ha concesso circa altri cento milioni di dollari di aiuti
Questo
Molto in breve il quadro dell'evoluzione della cooperazione italiana lo sviluppo nel Corno d'Africa
Che ha avuto un andamento alterno che pur risentendo dei mutamenti politici intervenuti nel corso di questi anni delle diverse linee di strategia internazionale che si sono succedute nella regione
E delle difficoltà tecniche di una materia nuova e complessa come la cooperazione allo sviluppo ha comunque gettato le premesse per un'iniziativa
Italiana di più largo respiro nel Corno d'Africa
Presidente è andato a fare un caffè lungo supportano
Allora continuando
Nella linea che si era proposto che la presidenza si era proposta
Io dovrei allora la parola all'ultimo relatore
Gianfranco giro
Che è venuto da noi per portare il contributo che il Ripa di Meana non ha potuto perché impegnato nella riunione settimanale della commissione a Brussel
Gianfranco giro l'amico girò terrà la relazione sugli aspetti comunitari delle nostre relazioni con il Corno d'Africa grazie Gianfranco
Signore signori
E l'onorevole Ripa di Meana mi ha chiesto innanzitutto di scusare la sua assenza di oggi a Roma trattenuto come ha detto a Liboni dalla riunione della commissione
Il commissario era particolarmente interessato a partecipare a questo seminario organizzato da lì a e da lì palmo
Perché nella scorsa legislatura del Parlamento europeo è stato relatore a nome della Commissione politica sul Corno d'Africa
La relazione è stata discussa in sedute che si sono tenute a Brussel nel febbraio e nel marzo scorso
La proposta di risoluzione è stata poi approvata all'unanimità dalla commissione politica
Pertanto il breve intervento che io leggo a nome dell'onorevole Ripa di Meana
Costituisce in un certo senso un aggiornamento della relazione che d'altra parte io poi consegnerò agli atti del seminario
Leggo il testa del testo di Ripa di Meana rispetto alla primavera dello scorso anno quando il Parlamento europeo
Approvò il mio rapporto sul Corno d'Africa sono intervenuti alcuni fatti nuovi che giustificano un aggiornamento e forse anche un commento
Grazie all'impulso del Parlamento la Commissione europea si è fatta carico dell'invio di nuovi aiuti
Che sono serviti a lenire e in parte a ridurre la tragedia della fame
Che ha colpito tale regione in misura perfino maggiore di quanto non è avvenuto in altre are del continente
Le sollecitazioni fatte da varie parti affinché venisse esercitato un controllo più attento sulla distribuzione degli aiuti alimentari
Hanno anche se ottenuto alcuni risultati non trascurabili
Dopo le indagini condotte dapprima da pugno Toschi e poi da Edgar Pisani
Recentemente pure il commissario Natali nel dibattito svoltosi a Strasburgo durante la sessione parlamentare del gennaio scorso
Ha dato assicurazioni che gli aiuti erano indirizzati nelle giuste direzioni sebbene la scarsità dei veicoli degli altri mezzi di trasporto
Nonché l'assoluta inadeguatezza della rete stradale
Rappresentassero
Ostacoli molto gravi rispetto all'urgenza del problema
Passando da un tipo di approccio settoriale alla questione ha un approccio della questione ha un approccio globale e questo era l'elemento metodologico centrale del rapporto che ebbi l'onore di illustrare all'epoca
Il Parlamento europeo ha dunque assolto parzialmente al proprio dovere
Dico parzialmente poiché nel frattempo la tragedia ha assunto proporzioni apocalittiche come da molte testimonianze stiamo apprendendo
Sul piano materiale occorre fare di più anzi molto di più e su questo non dovrebbero esserci dubbi
Parallelamente la commissione ha fatto e continua a fare ciò che è in suo potere di fare pronta a raccogliere gli impulsi che le verranno dati ulteriormente solo che i governi oltre che il Parlamento le diano gli strumenti finanziari e di bilancio per operare
Sono dell'opinione che la comunità può operare molto utilmente se vi sarà un accordo nella direzione consigliata o comunque consigliabile
Peraltro le informazioni provenienti dalla Regione impongono una riflessione di tipo nuovo alla quale è doveroso non sfuggire
Tutto sta ad indicare che gli un continente sconvolto dalla tragedia della fame
L'area del Corno d'Africa è quella maggiormente colpita dal fenomeno in misura tale da far temere che se non si muterà l'approccio politico il fenomeno stesso potrebbe risultare irreversibile
C'è un elemento importante sul quale soffermarsi nel Corno d'Africa la tragedia della fame si intreccia in misura sensibilmente maggiore che altrove alla tragedia dei profughi e a quella della guerriglia
L'allucinante esodo dei fa lascia dell'Etiopia
E ancora più il suo arresto al colmo di una penosa Polemica dagli oscuri risvolti esemplifica bene il primo dato che beninteso non si riduce alla sola vicenda tifa lascia quanto alle vicende della guerriglia mentre perdura in Eritrea
Ora si sta allargando alla zona del Tigrai aggiungendo così tragedia la tragedia e morte alla morte al centro di questo viluppo di contraddizioni esplosive scontate tuttavia finora non già politicamente bensì rovesciate per intero o quasi per intero sulla pelle delle popolazioni vi è la situazione etiopica
Il potere del regime di Addis Abeba appare consolidato e la vecchia direzione militare del derby sta lasciando il posto al partito unico marxista leninista
Ciò d'altra parte ha portato fino ad oggi a scelte di carattere economico catastrofiche verificate soprattutto in agricoltura
Un settore vitale di un Paese in via di sviluppo e addirittura di importanza unica in una regione egli un continente alle prese con problemi di sopravvivenza elementari
La tragica impressione che se ne ricava è che la relativa stabilità strategica e politica abbia come prezzo la totale destabilizzazione economica sociale e addirittura umana come sopravvivenza delle popolazioni maggiormente interessate dell'area in queste condizioni ritengo che l'Europa non possa rimanere più politicamente estranea alla situazione del Corno d'Africa si tratta di un problema che deve essere affrontato nella sua globalità politica
Mi rendo perfettamente conto delle esigenze di prudenza che devono valere su questo terreno
Sono inoltre pienamente consapevole che in ogni caso l'Europa dei dieci non ne oggi in grado di andare molto al di là di un intervento di carattere prevalentemente diplomatico teso a ridurre per quanto possibile le tensioni a individuare canali di dialogo a tentare opere di intermediazione di comprensione tra parti e Paesi che da troppo tempo hanno rinunciato a comprendersi
Sono ovviamente d'accordo che gli europei debbono rigorosamente evitare di farsi coinvolgere in pericolose avventure ma penso al pressing
Che un'iniziativa diplomatica comune accordato opportunamente all'invio alla distribuzione al controllo degli aiuti alimentari
Non meno tuttavia che all'attuazione di interventi di carattere infrastrutturale ed economico più duraturo
Secondo le indicazioni fornite a suo tempo da Edgar Pisani sarebbe non soltanto molto utile ma anche necessario ritengo superflue le perorazioni semplicemente dico che la comunità di fronte a tragedie come quelle che si consumano in Africa
Segnatamente nel Corno d'Africa
A l'opportunità di dimostrare che i suoi soprassalti di orgoglio di fronte alle minacce del proprio declino non sono fatti episodicità consumare esclusivamente nei dibattiti giornalistici
C'è un terreno sul quale dimostrare per intero la propria volontà di svolgerà un ruolo di pace per quanto esso sia duraturo e difficile vale la pena di percorrerlo con molta buona volontà
Dicendo quello che va detto in sede politica facendo quello che va fatto in sede diplomatica operando sempre sul piano degli aiuti
Per deviare il corso della storia africana dalla strata della catastrofe
Verso la via della speranza questo il testo diritta di Beato
A giro
Sopra ripeto aspettiamo
Adriana e adesso possiamo iniziare una una discussione relativamente breve pensa abbiamo un primo intervento
Alla nostra alla nostra discussione quello del signor ambasciatore della Repubblica
Insomma la dottor Mohamud che prego
Penso che sia meglio se
Non ho voluto
Intervenire
E preparare voler lesione su questo seminario
Perché mi sembrava che e stellette mentre un
Uno staminali
Organizzate per un determinato Bobo sto cioè
Vasto comunque
Popolo Tondato che ha avuto un un invito ho voluto fare una
Una di quelle per lesione
Tutto ha inizio signor presidente onorevole signore e signori contenuti
Desidero esprimere alcuni parole su tutti i temi in accende
Anzitutto tenere onestà un seminario sul Corno d'Africa delle scambiare lire su i suoi problemi
Per me è un fatto a se stesso Bussotti
Ma la parte GIS partecipazione de alte personalità di livello internazionale
I professori di storie e gli scrittori
Ci sto ci dimostra che l'Italia baciarti importanza e il problema della ragione
Circa l'elezione sommo la italiana boss affermare
Che si ottima grazie alle politiche seguite dei governi italiani susseguiti negli ultimi anni e del governo somalo
Naturalmente i governi hanno interpretato in profondo sentimento dovuto da legami storico che i due popoli Muccino uno avverso all'altro
Questo rapporto è stata concretizzato quando i due Governi
Hanno ristabilito un programma di cooperazione triennale ottanta uno ottantatré Dupuis il Governo italiano ha messo a disposizione del governo somalo un genti aiuti finanziari
Per il finanziamento dei numerosi progetti di sviluppo economico e sociale della Somalia
E devo governi hanno concordato inoltre un secondo programma triennale di cooperazione ottantaquattro ottantasei che già è stata avviato ma che sarà definito nelle prossime settimane
Cerca la politica italiana e quelle dei Paesi del Che
Verso l'Africa la Somalia seguo con molto interesse e apprezza molto abolite che italiana verso il continente africano
Comunque riparte con l'aria da Bortolo esistenti fra i due Paesi come abbiamo detto la Somalia pretende dall'Italia
Trattamento breve l'agiato nell'ambito della sua politica africana è un sostengo politico tribù diplomatico nell'ambito di suoi soci alleati occidentale
Per quanto riguarda il problema e dal Corno d'Africa credo che siamo d'accordo che non corra di Africa esistono problemi che preoccupano gli stati e le popolazioni delle zone e poi ebbra occuperò anche i bene sia in amante alla pace specialmente quei versi delicati incerti modo Cuniberti delle regioni
La guerra armata le continue aggressioni controlli Stati più deboli
Lecco Bolivia dei nazionalisti contro il loro dominatore
La Campania di di stabilizzazioni contro e alcuni Stati e di conseguenze il centrale di migliaia dei profughi che affluiscono nei paesi limitrofi ai loro poi si di origini tutti questi sono problemi di attualità nel Corno d'Africa
Mentre si può concordare l'esistenza di questi problemi si può avere idee differenti sul loro origine sulla loro natura sulla loro entità e il valutazioni effettiva delle strutturazione in quella zona
Sì a boh si può aver anche differenti idee il modo in cui possono essere risolti i problemi medesimi
Il problema del Corno d'Africa cioè salgano del periodo delle penetrazione europea in Africa
Perché le Tobia allora chiamata passi mia ebbe deve scopi politici Street DG l'appoggio morale e materiale di allora potenza coloniale europei
Perciò quando territori e di popoli che non avevano nessun legame né etnico ne è storico nel c'è un traffico
Pertanto la natura delle crisi fra i popoli estate nelle regioni sono prettamente di natura coloniale
Il completo fra gli stati delle regioni la guerra di repressioni la instabilità degli Stati sono problemi consequenziali derivanti dell'occupazione topica in zona
Da a esso non appartenenti
Il tentativo di risolvere il problema di corride Africa Conversi militare o con soluzioni politica forzata non voterà a nostro avviso risolvere i problemi
Pertanto la Somalia ha sostenuto sostiene ancora di ricercare
Per questi problemi soluzioni politiche basati su comune accordo fra lui farà tutti lì gli interessati e mediante un negoziato su tavola rotonda tra le parti interessate e tenendo conto l'origine la natura del dal conflitto
Lazio la situazione del Corno d'Africa e molte familiari bere illustre convenuti a questo seminari ma si pone le seguenti interrogativi che cosa è stata fatta finora
Quali sono le prospettive su questo problemi
Per quanto ci risulta sono gli stati presi contati Magare con non ufficiali da parte di alcuni Paesi amici
Con i governi di maggior ente quindi i governi maggiormente interessati ai problemi della regione
E mentre la Somalia ha espresso in più occasioni la sua disponibilità di contribuire a qualsiasi eletti iniziativa intesa a risolvere i problemi
Ci risulta che le Tobia finora non altera tanto dimostrato la sua disponibilità
Circa la prospettiva di una soluzione dei problemi delle regioni noi siamo dissi misti perché Mangano apre in ma un dono premesse necessari per un dialogo fra le parti interessate
Un hospice bivio della forza militare fra i diversi della Maggioni
La presenza delle forze militare e che sarà africani sono condizioni che limitano la possibilità di trovare soluzioni accettabile per la parti in causa
Molti osservatori esterni hanno sollevato la situazione dell'acconto la situazione contraddittoria e si sente nella regione
Infatti dicono a spasso per assurdo che questi Paesi qualificati come pesi più povere del mondo
In una parte fanno continua appello alla comunità e alla organizzazione internazionale per chiedere assistenze alimentare Berg la sopravvivenza dello loro popolazione
E dall'altra parte continuano acquistare o ricevere in dono le Harvey più sofisticati per tenere in atto una guerra contro le popolazioni e contro gli Stati più vicini
Conferma mente quanto è stato sollevato dell'osservatore Esterni possiamo eccitare un esempio c'era gente
Mentre che alla Somalia mentre che la comunità e le organizzazione internazionale soccorrono per salvare milioni di vite umane delle popolazioni topiche
Colpite dalla calamità naturale letto avviare sferrato più volte nell'ultimi mesi offensive militari su tutta la frontiera della Repubblica Democratica somma
Signor presidente
Lui Cambiaso mantenne oppure con la l'intervento
La mia risoluzione dovrei dire pronto o no siamo d'accordo l'esistenza dei problemi che però copre Stati le popolazione locale sia Imbesi che hanno certi interessi in quella zona
Si può avere due si può avere differenti direi delle origini natura e valutazione dei problemi esistenti e la ragione ma siamo d'accordo la necessità di trovare soluzioni giuste e durevole per queste contesto
Terzo
Si sa con la esperienza che il problema di queste dimensioni non possono essere risolti con forza militare poco sulle isole politica forzate
E perciò è necessario di trovare soluzioni pacifiche accettabile per la parte in contesti
In conclusione anche le idee che i problemi si risolvono a se stessi col tempo e con l'evoluzione politica culturale della popolazione locale
Non posso né non possono essere applicati in questo caso Bari importanza della ragione e la eventualità di un aggravamento delle situazioni Perazzi sempre sì
Ringraziamo l'ambasciatore la rubrica di sommaria per aver
Illustrato il punto di vista
Il suo paese nella parola sanno chiuso
Vorrei accennare alcuni punti della relazione soprattutto di Calchi Novati
Non per mancanza di interesse rispetta la tra l'aspetto internazionale ma ovviamente la situazione internazionale estremamente è strettamente connessa
A quelli che sono le ragioni interne di quello che Giampaolo Calchi Novati chiama la crisi nel Corno d'Africa
E cercando di limitare queste osservazioni ad alcune
Pertinenze proprio io non sono uno specialista di problemi politici sono insegno storia
Vorrei richiamare alcune leve di fondo senza la comprensione delle quali mi sembra ogni dibattito Point riesce difficile e e qui devo dire che e da rammaricarsi che le persone che può interverranno nel pomeriggio per la maggior parte non sono presenti alla discussione questa mattina
Il che vorrà dire che ci sarà l'inevitabile e consueta sfasatura tra le prese di posizione di rappresentativi rappresentanti politici e poi quelli che sono uomini di studio e specialisti di settore
Devo dire due cose mi hanno colpito dalla relazione di Calchi Novati
Uno è in qualche modo
Una eccessiva preminenza
Diciamo del caso etiopico rispetto
All'insieme dei problemi del Corno d'Africa
Mi sembra che la relazione abbia centrato forse anche con giustezza visto che l'Etiopia in qualche modo emblematico di tutta una serie
Unità questa centralità devo dire la centralità anche di alcuni temi di fondo però vorrei dire anche alcuni cliché
Spesso dominanti in questo tipo di discussione che in qualche modo hanno forse limitato la sfera di comprensione del relazione di Calchi Novati
Certi problemi sono enormi
E certo la crisi se c'è ed è c'è ed è evidente
Per presenta tutto un insieme di problemi non facilmente districarmi l'uno dall'altro
Quindi pensare a una soluzione internazionale senza fare riferimento ai problemi interni o viceversa
Illusorio
I problemi interni nascono da un passato
La legittimità del quale Calchi Novati ha fatto riferimento più volte la legittimità della storia sono quanto meno dubbi
Non esistono legittimità della storia la storia è quello che gli storici scrivono e molto spesso riflettono
Prese di posizione e interpretazioni di fatti storici
Basare su questa legittimità quello che esso che sta succedendo oggi nel Corno d'Africa o può essere pericoloso mi riferisco adduca due elementi
L'enorme sforzo che sta svolgendo oggi l'Etiopia rivoluzionaria
Qualunque sia il giudizio politico che non vuole esprimere su l'attuale regimi di Addis Abeba
Non è comprensibile
Se
Come background storico di questo problema si fa riferimento a una visione in qualche modo idealizzata della società e che io non è vero che questo processo che un sociologo americano ha chiamato di incorporazione creativa
Sia stato così indolore come appare dalla relazione
E questo ha riconosciuto oggi a livello non solo di studio ma anche da parte dei rappresentanti politici
Della Società etiopica come un enorme process di incorporazione spesso forzata di popoli all'interno dalla compagine statale
E in un convegno che si intitola iconografiche la politica italiana
è quanto meno sorprendente che sulle estrema complessa articolarsi di questi fattori
Non venga fatto cenno a quello che è stata anche una particolare responsabilità italiana
Al complesso di questi
Peculiarità
Il processo di incorporazione forzata
E il Complesso di animosità etniche che sono ed esistono in Etiopia sono stati anche uno dei punti di forza e di appoggio per la penetrazione italiani Etiopia per esempio durante il perito con Nina
E pensando ad oggi e a quello che può fare l'Italia oggi e al peso delle alleanze e collusioni internazionale per continuare a in qualche modo animare questi nazionalismi regionali ed etnici
Secondo me è giusto parlarne e spero che se ne posso parlare liberamente sia pure nelle reciproche prese di posizioni e punto di vista
Il processo di incorporazione è stato molto doloroso
E è stato creativo soltanto nella misura in cui popoli diversi si sono trovati uniti nella storia e hanno intrecciato come giusto doveroso inevitabile una serie di rapporti commerciali culturali ed economici
Diventa doloroso quando lo Stato cerca di sovrapporsi a questi pacifici rapporti e interviene con tutta la forza e la pesantezza che non sappiamo ha manifestato specialmente nell'ultimo periodo quello della creazione dell'attuale Etiopia che risale alla fine
Delle secolo scorso
Quindi in una relazione che cerca di fare luce su questi problemi portare una tesi diciamo edulcorata della vita etiopica apre rivoluzionaria può sviare il Complesso
Norme di problemi e di difficoltà che l'Etiopia di oggi cerca di affrontare
Lo stesso tutta una serie di accenni per esempio sulla questione eritrea
Sul fatto che le terre alte dell'Alto piani fossero non fossero inglobate regime di Axa sembra veramente
Un disco tre di questioni che non hanno molta attinenza su sui problemi attuali
Sappiamo benissimo che in uno stato
Che alcuni dischi chiamano feudale ma comunque che era uno stato tributario questa nell'accezione maggiormente accettata oggi il pagamento il pagamento di un tributo da parte di una regione di uno Stato
Così delineato non può costituire una fase di diritto questo non vuol dire naturalmente che questa base di diritto nasca
Dall'affermazione contraria cioè il non pagamento del tributo e assolutamente a mio avviso irrilevante questo tipo di argomento quello che è rilevante quello che succede oggi in Etiopia e ai suoi confini
Se volete una manifestazione non secondaria di questo tipo di interpretazione è vedere questo processo di incorporazione comunque l'accesso che essenzialmente a inglobato tutti i vari popoli d'Etiopia con eccezione delle genti del basso Pia
E quando si fa riferimento agente bassopiano si fa riferimento però meno Calchi Novati fa riferimento soltanto le popolazioni eritrei e somali che non sono le uniche popolazioni del bassopiano come noto essendo l'Etiopia circondante diciamo di terre basse non soltanto sulla costa
Del dello share del Mar Rosso ma anche sulle pendici cha Mocci dentali dello Stato
Quella saldatura mi sembra così la chiami Calchi Novati a pagina quattro della relazione tra alleanze amara e galla
Non so che cosa voglia dire ma se si accetta questa saldatura per esempio non si possono spiegare un altro degli innumerevoli movimenti cosiddetti di liberazione nazionale come quello degli Roma per esempio
Se c'è stata questa soldato dura se c'è stato un processo d'incorporazione creativo ed indolore non si capisce perché questo poi di adito a dei movimenti che si richiamano a principi in versi che parlano di sfruttamento storico
E quindi io ritengo che in un seminario di studi come questo
E dovendo affrontare temi di enorme gravità
Per la situazione nel Corno d'Africa
E qui devo dire mi dispiace un po'che a Liboni a un certo punto nell'ultima parte della relazione
Abbia come dire
In parte sminuito
Le norme ruolo che io ritengo invece l'Italia polvere nel offrire un punto di equilibrio rispetta la situazione internazionale nella regione facendo sfogare un'eventuale velleità dell'Unione Sovietica ma anche eventuali volontà di protagonismo del governo italiano verso la Regione australe nei confronti della quale naturalmente i problemi rimangono gravissimi ma non si veda come l'Italia
A parte la vendita di armi e altre cose
Non sempre piacevoli che ha fatto nei confronti della situazione in Africa Australe può svolgere un qualche ruolo di rilevanza internazionale cosa che invece l'Italia può e deve nella situazione del dell'Africa nordorientale
Ma per così concludere un po'questo tipo di osservazioni le mi sembra che con una nota anche positiva il problema di fondo è quello che Calchi Novati a un certo punto la relazione ha detto ed è il problema tra due forme di nazionalismi una forma di nazionalismo diciamo nazionale Poli etnico
Statale e una forma di scusate una forma di nazionalismo statale che quello dell'attuale Etiopia che ingloba diverse e tre mila in gruppi e una forma di nazionalismo invece nazionale o piuttosto di carattere stagionale questo è uno dei problemi di fondo dell'Etiopia di oggi ed è uno dei problemi di fondo del Corno d'Africa
La legittimità di questi di queste nazionalità a trasformarsi in azioni questo è uno dei problemi che spero verrà discusso maggiormente oggi pomeriggio e queste ad uno dei che dei problemi su cui il governo etiopico nel mille novecentosettantasei ha preso una precisa posizione politica devo dire precisa posizione politica cui ha mancato poi un'attuazione di fatto
Ed è su questa sfasatura tra dichiarazione politica del settantasei e oggi situazione dell'ottantacinque che secondo il mio sino a mio parere si può e si deve discutere per vedere quali sono le difficoltà obiettive
Del della RIS del modo di risolvere la questione e quali sono stati gli ostacoli che hanno impedito una sua risoluzione in questo senso ricordo che ufficialmente nella dichiarazione del mille e non cento settantasei
Veniva concessa la possibilità alle nazionalità dello Stato etiopico di scegliere autonomamente il proprio
Destino
Questo a me sembra è il problema cruciale uno dei problemi cruciale nella questione e naturalmente l'animosità
Che vi è dietro a tutto questo è ben nota soprattutto un pubblico italiano che vede da lungo tempo rappresentanti di diversi movimenti nazionali e naturalmente di altre componenti della società complessa società etiopica rappresentate sul territorio nazionale ognuna di queste
Diciamo proclamandosi a favore di una certa posizione invece di un altro questo è il dramma di oggi
Ma questi problemi non si capiscono nella loro drammatica realtà se si accetta la tesi del incorporazione
Indolore e se non si trova in qualche modo una soluzione
Che vada diciamo oltre quel vago accenno nella parte nell'unica parte propositiva della relazione che questo ritorno alla legalità internazionale
Che cosa voglia dire questo ritorno a legalità internazionale non è chiaro dalla relazione probabilmente la relazione accennato soltanto alcune delle possibilità su cui spero che oggi il dibattito
Si terrà
Ma sicuramente questo ritorno alla legalità internazionale deve tener conto dei complessi sistemi interni all'Etiopia che in realtà hanno dilaniato questo Paese per un lungo periodo
E la risoluzione del quale sarebbe utopico potere attuare sia con una semplice dichiarazione antigovernativa
Che con un immediato diciamo attuazione di quelle che sono delle esigenze liberamente espresse dai popoli è un problema drammatico è un problema colossale è un problema di udire su cui anche l'Italia ha un ruolo diciamo relativamente importante da svolgeremo ma è il problema di fondo e sia pure senza intervenire direttamente su questi problemi Italia post volge un ruolo di moderazione e di appoggio rispetto ad esigenze che vengono proclamate con molta determinazione ma del rispetto globale dell'equilibrio nella regione
Prevede una limitazione attuazione in questo momento soltanto in termini limitativi
I non
Dibattito di questo tipo ritengo che sollevare questioni di carattere storico sia in porta tutte
Ma limitativo se lo si fa però bisogna in qualche modo uscire da quello che una visione interpretativa in qualche modo vincolate a vecchi schemi perché la realtà è sempre molto più complessa di quanto anche i libri di storia civico
Ricorsi avevo l'intervento di signore
In cui
Dottor verranno Abebe
Quelli che mi conoscono sono numerosi in questa sala signor Presidente
E io ho scelto liberamente la lingua francese
Come lingua di pubblica espressione
Però oggi faccio un'eccezione
Un'eccezione
Espirata presentimenti amichevoli
E a
Che di cortesia per l'Italia italiana
Mi
E la cultura italiana
Così fortemente rappresentate in questa sala
Se dunque
E io faccio come tante volte gli abissini un'aggressione
Ne
All'essi Capitalia hanno
Alla sintassi italiana una
All'ostilità gli hanno
Mi per
Quarant'anni fa signor Presidente
Nel mille novecentoquarantacinque un autore italiano Mario palloncini
Scriva un libro intitolato
Quale sarà il destino dell'Italia in Africa quarant'anni fa si diceva quale sarà il destino
Agli in Africa
Per quell'occasione
Islamici nella evitato
A celebrare
Tre
Il sessantesimo anni
Rio
Dello sbarco a Massa
Nell'anno che corre
Mille novecentottanta c'cinque oggi
Cento esatti ne sono passati
Dal momento in cui
Gli italiani
Sbarcarono a Massaua
In
Diciamo
Concomitante Accord con l'Inghilterra
Però
Oggi
Nel quadro di questo seminario io
Si tratta non più del destino dell'italiano in Africa
Ma del destino del Corno
E io saluto in questa evoluzione il progresso
Del pensiero politico italiano
Non più
Evoluzione
Ma rivoluzione lei
Nelle relazioni dell'Italia
Con l'Africa col Corno d'Africa e in particolare
Collettiva
Come contenuto al seminario
Ci permetteremo questo pomeriggio signor presidente di sottomettere
Qualche informazioni di base
Sulla
Il tragico politica
Del Corno
E i suoi conflitti etnici
Di questa regione
Il contributo
Permetterà ne sono sicuro per parte mia
Di completare
I punti di vista espressi qui
Da Giampaolo
E anche dal signor Roberto all'Iban
Il nostro core o dell'Africa
Troverà
Di apparire certamente più grosso
Più lungo
E anche più puntati
Grazie SuperG
Ho
I lavori del seminario
Che l'Istituto Affari internazionali palmo hanno insieme organizzato quest'oggi
Come seminario di studio sul tema di attualità dal resto appassionante il Corno d'Africa la politica italiana
Questa è la seconda seduta seconda sessione del nostro seminario
E sarà dedicata ad una tavola rotonda
Nel corso della quale interverranno i rappresentanti dei partiti politici italiani che daranno
Una informazione sia pur succinta come si conviene queste tavole rotonde del giudizio della posizione dei rispettivi partiti su questo tema che è un tema prioritario nella politica esteriore del nostro Paese
Questa mattina ci sono state delle relazioni introduttive della relazione di base che formano oggetto di questa tavola rotonda e che cosa hanno costituito e costituiscono il frutto di riflessioni collettive collegiali dei due istituti
Presieduta dal vice presidente al teste tutto affari internazionali l'amico Stefano Silvestri questa mattina ci sono state queste relazioni
Una relazione è stata svolta da Giampaolo Calchi Novati che il direttore di ogni palmo
E che ha avuto come tema un'analisi puntuale dello scenario interno nel Corno d'Africa
Connotazioni sulle nazioni sulle subornazione sulle esperienze rivoluzionarie sui conflitti locali
è seguita una relazione del dottor Alberto alle donne che il direttore del dirai
Il quale invece si è soffermato ad analizzare anche lì puntualmente con le osservazioni assai interessanti
Sottoposte al dibattito e al confronto ha esaminato lo scenario internazionale del quale oggi si colloca e il Corno d'Africa
Cercando di individuare le linee di sviluppo delle poi della politica regionale dei della presenza dell'azione dell'influenza o se volete dell'ingerenza delle grandi potenze
C'è stata poi una relazione
Letta da Daniele Nardi che un giornalista esperta di problemi di cooperazione per conto Di Pietro Petrucci che il direttore della rivista la cooperazione del ministero degli estremi del dipartimento per la cooperazione allo sviluppo che ha analizzato le caratteristiche gli orientamenti i risultati problemi
Che l'Italia né la sua azione di cooperazione allo sviluppo di questa importante regione della
Come relazione scritta a supporto di questa analisi c'era poi un documento di Carlo Ripa di Meana che membre oggi della Commissione
Della ce che ha puntualizzato il il tema dell'impegno della ce rispetto ai problemi del Corno d'Africa queste sono state le relazioni questa mattina
Che hanno dato luogo ad un brevissimo dibattito nel corso del quale è intervenuto anche l'ambasciatore somalo che ringraziamo il quale ha esposto
I punti di vista della relazione africana azione somala che legata da tanti vincoli di storia di amicizia del nostro Paese quindi dovremmo adesso uno aprire i lavori
Di questa tavola rotonda nel corso della quale e i rappresentanti dei partiti seguiranno uno dopo l'altro a da ciascuno di sia affidato il compito di illustrare la posizione del loro partito rispetto a questa problematica uno spazio di dieci quindici minuti
Sì sarà opportuno se sarà necessario se il confronto sarà si presenterà ricca di prospettive procederemo ad una seconda ad una seconda fase ad una seconda ad un secondo giro alla fine cercheremo di trarre le conclusioni di questa giornata di lavoro che già a metà strada si presenta di estremo interesse prima di dare la parola ai ai nostri relatori ai nostri amici vorrei leggere mi corre l'obbligo di leggere una lettera che è stata inviata alla presidenza del nostro seminario tra il sottosegretario di Stato per gli affari esteri
L'amico il compagno Raffaelli che purtroppo non ha potuto mantenere l'impegno di essere presente con noi per concludere i nostri lavori perché impegni di governo lo hanno lo hanno dirottato in Africa comunque ha voluto essere spiritualmente presente con questa lettera che costituisce anche un contributo a i lavori del nostro seminario che può rappresentare anche una traccia riassuntiva del dibattito che avrà luogo con la nostra tavola rotonda permettetemi che vi lega questa lettera caro Presidente
Sopravvenuti impegni legati alla nostra attività di cooperazione in Africa
Mi impediscono di partecipare come era mio vivo desiderio al seminario di studio sul tema il Corno d'Africa la politica italiana organizzato dagli Aia da Di Palma
Desidero esprimerle tutto il mio apprezzamento per l'iniziativa assunta di portare all'attenzione
Di un foro di così alto prestigio all'esame di problematiche di una regione del continente africano verso cui in Italia si manifestano specifiche composite sensibilità evidenziato inoltre dalla drammatica attualità della situazione di carestia che affligge quelle popolazioni
Sono certo
Che il dibattito e confronto di idee e di esperienza porteranno un valido contributo
Per accurate valutazioni di situazioni particolarmente complesse e a volte contraddittori peraltro per l'Italia rilevanti per il grado di priorità
Che tale regione riveste nel quadro della nostra politica nel continente africano
Le ragioni storiche del coinvolgimento italiano nell'area costituiscono certamente il presupposto di una priorità che ha trovato le sue nuove determinanti motivazioni
Nell'attuale proiezione esterna del nostro Paese nei confronti del Terzo Mondo ed è l'Africa in particolare
Ogni volta ad individuare nuovi termini di rapporto su base paritetica crack a difesa dei principi di libertà e di indipendenza sia politica che economica e per l'individuazione di stabilire equilibri di pace e di sviluppo
La collocazione geopolitica dell'area conferisce alla problematica di crescita dei Paesi del Corno d'Africa
Delle valenze politiche che contribuiranno ad alimentare conflittualità regionali manifeste latte queste allora volta tromboni presupposti in realtà e situazioni che originano da un lontano passato
E da esperienze storiche di più recente data che possono non collimare con l'evoluzione politica interna dei singoli Paesi ed essere in contrasto con i prevalenti orientamenti che regolano la comunità africana
Diversità culturali e religiose costituiscono un ulteriore fattore di contrapposizione che supera lo stesso contesto regionale nel Corno d'Africa
E la risposta italiana a tale composita e complessa realtà e lineare nello sviluppare aperti rapporti di cooperazione con i Paesi dell'area nel quadro di una politica di aiuto allo sviluppo che permetta rimuovere i condizionamenti economici e sociali per il raggiungimento di pacifici equilibri nell'area e favorire l'installazione di un clima di stabilità e di sicurezza
In questa prospettiva appare prioritaria la ricerca di soluzioni politiche adeguate alle tentazioni prevalenti nell'aria
Non potendosi porre in essere processi di sviluppo e favorire il progresso al di fuori di situazioni di pace in tale attività
E il sostegno italiano alla ricerca di punti d'incontro fra le parti è stato costante
Nella ferma convinzione che non vi è altra possibilità di soluzione le crisi della regione se non quella ricercata tramite il metodo del dialogo
Un aspetto essenziale della nostra politica comunque il riferimento ai principi che regolano la comunità africana attraverso l'OUA
Inviolabilità delle frontiere ereditate dal passato coloniale integrità territoriali degli stati non ingerenza negli affari interni tali principi devono ovviamente trovare una loro applicazione tenendo conto della necessità di salvaguardare le identità storiche e culturali di quelle popolazioni
Ritengo opportuno a questo ultimo proposito attirare l'attenzione sul problema dei rifugiati
Per le sue ampie implicazione nel contesto fra i rapporti de fra i rapporti dei paesi dell'area e gli aspetti umanitari
Che Sopa sul mento in modo sempre più grave in relazione anche la crisi alimentare della regione
Rivolgo a lei e partecipanti un augurio di buon lavoro e le invia il mio più cari saluti firmato Mario Raffaelli Sottosegretario di Stato al ministero degli Esteri devo dire ringraziando il sottosegretario per l'invio di questo intervento scritto che un contributo all'arricchimento del nostro discussione che le relazioni di base
Loro nelle loro conclusioni indicazioni politiche collimano
Con questa affermazione della ricerca di soluzioni di pace
Per la per risolvere le crisi aperte nell'aria attraverso il metodo del dialogo e al confronto e nella rischiamo d'un impegno generoso dell'Italia che sente responsabilità storiche oltre che politiche rispetto a questa regione africana
Detto questo io
Procederò
A chiamare Elia negli oratori di questa nostra tavola rotonda cominciando dal l'onorevole Emilio Colombo
Che è stato sottosegretario e il segretario di Stato agli ex ministro degli esteri e che ha il merito di aver inaugurato e aver avviato intensificate sviluppato questa politica di presenza attiva del nostro Paese nel Corno d'Africa alla parola la parola quindi all'onorevole Emilio Colombo con la raccomandazione che doveroso da parte del Presidente del tempo
Io ho accettato di cominciare io per
Disciplina
Nei confronti del nostro moderatore
Non so se parlare per primo poi la posizione più comoda ad ogni modo Harlow per primo perché tanto
Posso amo in qualche modo esporvi l'esperienza personale l'Indirizzo tenuto durante questi anni nei quali ho avuto responsabilità
Dirette nella politica estera italiana
E direi
Le opinioni
Che io ho in questo momento indipendentemente dal fatto che non ho una responsabilità dire
Per questo diciamo del Corno d'Africa in particolare
Perché non si esaurisce tutto nel
Conflitto
Tra Somalia ed Etiopia che involge un certo numero di Stati molto più ampio però che si focalizza
Nel rapporto Somalia Etiopia è uno di quei tipici conflitti a carattere regionale del Terzo Mondo che hanno
Due effetti
Il primo effetto diretto sulla posizione di questi Paesi
I quali essendo Paesi che hanno raggiunto la loro indipendenza ma che devono pervenire anche ad un in grado di sviluppo
E in qualche modo lottano per pervenire a questo grado di sviluppo
In fondo ne sono impediti o trovano lungo la loro strada grandi ostacoli nonostante gli aiuti che possono venire da Paesi amici o da tutti coloro che intendono promuovere una politica di cooperazione trovano degli ostacoli molto gravi nella
Necessità
Che poi è più
Necessità se la cosa si vede dal punto di vista della e condizionamento storico dal consolidamento regionale
Ma poi si potrebbe dire anche della loro volontà di dover far fronte a delle questioni di carattere locale che riguardano dal la definizione dei loro confini quindi la definizione della loro sovranità su questo o quelle territorio
La seconda ragione per la quale il
Questo conflitto solo questa situazione mi pare tipica
Perché è una di quelle nelle quali e più evidente
Come
Sulla base di conflitti che nascono per ragioni locali
L'influenza delle due superpotenze in ogni caso dei due schieramenti
Ovest e veste
Si inserisce ma si inserisce non
Conseguendo l'obiettivo di attenuare i conflitti o di portarli a soluzione ma con il risultato perlomeno di essa sperarlo di renderli più complessi è più difficile
Io credo che nella relazione di quest'nelle relazioni di questa mattina siano state esposte tutte le ragioni di carattere storico che hanno hanno portato portano l'attuale situazione
Quando parlo e dico di ragione di carattere storico e poi mi riferisco in modo particolare a tutti gli avvenimenti
Degli anni settanta che hanno determinato condizionatori evitato la vita
Della Somalia e la vita del delle dell'Etiopia
E quindi nonni non vado indietro nel tempo per raccontare io ripetere queste cose
Voglio solo dire quale è sembrata noi a essere la politica da seguire tenendo conto di questa situazione che considero acquisita da coloro che mi ascoltano visto che il limite di tempo
Di dieci minuti come
C'ha detto il presidente
Ora
Prevedo anche nella lettera di di Raffaelli
Una
Una espressione che mi fa di cui volentieri prendo atto e che può essere di guida per capire il linea dello inseguito
Noi abbiamo ritenuto che la strada da seguire in una situazione così difficile e così esasperata l'unica strada possibile fosse quel del dialogo aprile quindi un dialogo politico
Fra i due Paesi maggiormente interessati
Ripeto no non vorrei apparire ai vostri occhi parziale perché parziale perché poi ci sono quando guardiamo questa situazione ci sono
Questioni che riguardano che i due Paesi interessati e il Sudan nei due Paesi interessati
E
Il Kenya e via dicendo però il nucleo centrale di questa situazione mi pare essere il rapporto Somalia etiopi
E allora tenendo presente quello che era avvenuto nel settantasette e i sommovimenti che aveva determinato anche a proposito di schieramenti di questi due Paesi nell'uno
E nell'altro pur restando Paesi non allineati ma in fondo alla fine sono sono risultati paesi non allineati i massimi allineati e si sono verificati dei mutamenti profondi nella loro posizione
Allora la linea da seguire ci è sembrata essere quella del dialogo
E io continuo ad essere convinto che questa è la linea che deve essere
Noi abbiamo avuto sempre e manteniamo
Un rapporto di amicizia
Di collaborazione
Di comprensione reciproca con la Somalia
L'abbiamo mantenuta diciamo in tutti i tempi attraverso varie traversie a partire dall'epoca della amministrazione italiana in Somalia nel dopoguerra non parlo del dei periodi precedenti
L'abbiamo mantenuta anche nei momenti più difficili
L'abbiamo mantenuta attraverso delle forme di collaborazione anche sul piano della cooperazione allo sviluppo che si sono intensificate in modo particolare in questo ultimo periodo
Nonostante che anche per l'attuazione di queste cose siano sempre verificata delle difficoltà ma che non sono delle difficoltà nascenti da cattiva volontà ma solo difficoltà nascenti da
Insufficienze
Cominciamo col dire italiane dell'amministrazione italiana del governo italiano e poi anche il l'ambasciatore somalo me lo consentirà mai
Sono qui per parlare con chiarezza di tutte le cose anche da insufficienza del da ritardi
Dell'amministrazione del governo somalo però la linea che si segue è sempre quella di ferrea rizzare una intensa cooperazione allo sviluppo insomma
Ma questo tipo di cooperazione non ha mica soltanto l'obiettivo di favorire lo sviluppo ma di mantenere un rapporto politico intenso con questa nazione
Ad un certo momento
Quando noi eravamo constatavamo gli affetti di questo conflitto sulla vita della Somalia
Abbiamo cominciato a dovere la sensazione che
In Etiopia
Qualcosa si muovesse
Che potesse aprire la possibilità di un discorso
Io ebbi questa cognizione attraverso canali diversi che qui e inutile in questo momento di ricordare parliamo delle nostre responsabilità e non delle diciamo delle attività delle responsabilità altrui
Ebbi la nozione che qualcosa in Etiopia si muovesse
Nella direzione indotto una duplice direzione in una direzione di sblocca are la situazione etiopica
Da un agganciamento molto definito sia pure determinato da fatti che tutti noi conosciamo
Con la politica dell'Unione Sovietica
E resa questa questo agganciamento in qualche modo concreto e visibile attraverso la presenza di
La presenza sovietica di consiglieri di militari la presenza della
Germania della Germania orientale la presenza di Cuba eccetera
Per qualche vaso cosa si muovesse nel senso di muovere questa posizione che aveva un carattere una sostanza puramente militare ma che non aveva nessuna nessuna influenza sui problemi dello sviluppo del parlo dello sviluppo interno
Del Paese
Lo sviluppo di carattere economico di carattere sociale
Cioè si cominciasse a sentire il peso di un conflitto
Che aveva provocato una collocazione non sappiamo fino a quanto voluttà
Poiché poi anche lì ci son quelli che dicono che era voluta e quelli che dicono che era subita voluta in uno schieramento sempre definito di non allineamento ma in realtà
Allineato
Per arrivare invece ad una posizione di un poco più equilibrata nello schieramento internazionale
Io allora mi
Recai in
In Etiopia
Mi recai in Etiopia in una visita che aveva certamente i connotati di
La visita di un Paese legato con questo Paese anche da rapporti antichi
Determinata dal desiderio di rafforzare questi legami anche attraverso la via dalla collaborazione allo sviluppo ma certamente ispirata anche all'idea di vedere
Se un paese come il nostro che ha rapporti da una parte e ha rapporti dall'altra parte dico rapporti e conoscenze tradizionali potesse fare qualcosa per superare questa difficoltà
Cioè perché usare un conflitto che aveva ed ha tuttora quest'queste due caratteristiche
Di essere un ostacolo nella strada dello sviluppo dei due Paesi e di creare dei problemi o c'è di esasperare in qualche modo il rapporto est Ovest nella regione
Beh e qual era il problema fondamentale
Tutto io sono stato
I
Venendo dalla Somalia
In ai confini dell'Ogaden ho visto tutto quello che succede in questa zona
Il problema di questi rifugiati queste migliaia e migliaia di di così disse esseri umani
Che vivono in condizioni molto precarie quando dico molto precarie faccio un understatement
E
E dove si inserisce anche la la l'influenza di
Vari
Varie forze vari movimenti di carattere politico ricordo come fosse ora tutti i cartelli che ho visto in quella circostanza quando mi sono recato in questa zona
Per si trattava allora di vedere se era possibile
Portare si tratta tutto
Vedere se è possibile portare questi due Paesi
A sedersi intorno ad un tavolo quindi al tavolo del dialogo
Che cos'è che impedisce chi ha impedito e mi pare che impedisca tuttora sia pure con andamenti diversi da arrivare a questo punto sono le pregiudiziali
Perché come
L'Etiopia da una parte
Anche dall'inizio del nostro riconoscimento
Ha sempre chiesto lì riconoscimento della integrità territoriale dell'ex impero etiopico
Così dall'altra parte
La Somalia
Non intende fare nessuna dichiarazione formale
Di rinuncia alla sovranità nei territori appartenenti oggi politicamente che sono oggi sotto la sovranità etiopica ma che sono rivendicati dalla sommati
Perché questo è il punto sul quale tutto il negoziato si è si è condotto rendono negoziato mai ufficiale Maya sterno le dichiarazione sono sempre state
Molto rispettosa almeno da parte nostra qualche volta di da da una parte e dall'altra sono venute delle dichiarazioni da quelle sono sempre state dichiarazioni
Che hanno esasperato i rapporti non dichiarazione che le hanno hanno calmate questi rapporti
Tranne una dichiarazione che noi abbiamo ritenuto molto positiva
A suo tempo è come un segno di apertura al negoziato fatta dal presidente Siad Barre a New Delhi i d'occasione
Mi pare
Di un convegno dei del dire del congresso dei paesi non allineati
La nostra tendenza che è stata sempre quella di cercare di accantonare fare accantonare le pregiudiziali
In modo da arrivare ad un negoziato
Beh quale l'oggetto del negoziato
E qui la regola seguita perché mi pare che è stato ricordato anche prima
In genere in Africa è stata ed è quella di accettare da parte dell'Organizzazione dell'Unità africana accettare i confini diciamo ex coloniali
Che confini che non sono poi tutti chiaramente definiti chiaramente tracciati e questo è un caso quello del del confine tra l'Etiopia e la Somalia
Nel quale questi confini non sono esattamente definitive e tracciati allora si trattava
Di nello spirito della dichiarazione dell'o al e far sedere questi paesi intorno ad un tavolo per discutere intorno alla definizione di questi confini
Quale era il problema
Posto in particolare dalla Somalia e di cui noi ci siamo fatti carico
Il problema posto dalla Somalia di cui noi ci siamo fatti carico era questo ma ci sono delle popolazioni somale che restano dall'altra parte
Dalla parte delle ti OP
E queste popolazioni somale che restano dall'altra parte io definisco io riferisco le tesi che venivano sostenute che credo siano sostenuto tuttora
Vengono mantenute come in una posizione di colonialismo decentrate lontane e quindi abbandonate e quindi assenti dalla vita di questo stato che
Parlo dello dello Stato etiopico e della gestione dell'amministrazione di esso
Allora noi
Abbiamo detto per siccome
La regola diciamo dei confini dell'ONU arti è uno orientamento su intorno al quale bisogna cercare di fare attestarsi cresceva bisogna cercare anche di vedere come si regola lo status di queste popolazioni che diverse possono eventualmente dico eventualmente pigri non si può dare niente di definitivo e di acquisito restano eventualmente dall'altra parte
E
Si era anche pensato ad un certo momento
Che
Per quella parte delle popolazioni somale che restassero dall'altra parte seguendo la linea dei confini dell'OLAF
Si potesse in sede di intesa di un dialogo secondo fruttifero si potesse arrivare ad uno status speciale
Del resto boy sono gli stessi problemi che si pongono mi pare anche
Per non mi pare lo sappiamo tutti per l'Eritrea
Nell'ambito delle t o provvedere se si potesse avere uno status speciale e se si potesse chiamare i Paesi è in modo particolare la comunità europea Adam anzi promuovere un piano di sviluppo a cavallo di questo confine e in modo particolare
Dalla per le popolazioni so vuole che fossero rimaste dall'altra parte
Un programma che fosse di sviluppo in senso integrale non solo economico ma anche culturale per mantenere
Per con preservare le caratteristiche etniche e etniche e culturali di quella popolazione
Io in incontri avuti nella Comunità europea discutendo di questi problemi avevo anche ha tenuto ottenuto l'assenso
Che la comunità attraverso la convenzione di Lomé attraverso il fondo la banca europea e attraverso altri altri mezzi da trovare potesse qualora la l'operazione politica fosse arrivata ad un risultato potessero promuove un programma di questo genere
Però siamo rimasti ancora in questa situazione e si ondeggia si oscilla qualche volta vi è un irrigidimento da una parte altre volte via un irrigidimento dall'altra parte noi abbiamo ancora la possibilità di colloquio e dobbiamo preservarlo
Abbiamo sempre mantenuto questo rapporto con la Somalia e vogliamo mantenere e preservare questo rapporto abbiamo aperto un dialogo con l'Etiopia e speriamo sempre io credo che che non abbiamo altra via
Che quella di cercare di promuovere
La
Questo atteso inizio di un dialogo concreto che possano liberare questi due Paesi dalla morsa del conflitto e fare sì che le loro disponibilità le loro risorse possono essere impiegate per lo sviluppo e si possa realizzare finalmente una non dico U urne una tregua né un armistizio ma una pace
Abbastanza diciamo accettabile un rapporto di dialogo e di di convivenza accettabile fra questi due Paesi
Mi fermo qui perché il tempo è passato salvo che successivamente io non abbia la necessità di intervenire
Via
Ho ascoltato con vivo interesse l'intervento dell'onorevole Colombo e voglio rassicurare
Il pubblico che
Non ho alcune tessere derogare al limite fissato dal Presidente mentre trovo naturale che un protagonista così autorevole di questa vicende del ruolo italiano in questa vicenda abbia giustamente si sia soffermato è un'analisi che ho trovato ripeto di grande interesse
Questa mattina ho avuto modo di ascoltare alcune delle relazioni alcuni degli interventi e in particolare nell'intervento del professor Triulzi veniva
Criticato se per così dire
Le relazioni in particolare la relazione di Calchi Novati
Perché riguardo alla tematica di questo convegno cioè alla tematica del Corno d'Africa veniva data una centralità
Alla questione etiopica
Che non è ovviamente l'unico problema
Rispetto al tema posto in questo convegno e che pure certamente e il problema più importante perché in qualche modo la questione etiopica e parte di tutte le questioni che riguardano i problemi la problematica del Corno d'Africa
Consentito l'intervento
Dell'onorevole Colombo anche sostanzialmente ribadire in qualche modo una centralità della questione etiopica anch'io condivido quest'opinione per cui pur tenendo presente che esistono degli altri problemi su questo specifico soffermerò mi soffermerò nel mio intervento
Una premessa
Che può essere pleonastica ma che qualche volta anche le cose pleonastiche hanno una certa utilità del cast di ribadirla
E
Che l'Italia
Ha svolto da qualche tempo
E continua a svolgere un ruolo politico e diplomatico nell'area del Corno d'Africa
è giusto che questo avvenga
E mentre noi repubblicani guardiamo con qualche timore
A iniziative
Talvolta noi sembrano isolate italiane in altre aree molto delicate come l'aria
Come l'aria mediorientale
E auspicheremmo che queste iniziative avvenissero sempre con uno stretto raccordo degli altri governi europei nell'ambito delle posizioni
Della comunità
Viceversa riteniamo che nei problemi del Corno d'Africa spetti per ragioni storiche e culturali economiche
Alitalia un ruolo proprio questo ruolo negli ultimi quattro anni Italia cominciato a svolgerlo è importante che continui a farlo
E la presenza di una forte iniziativa italiana
In quest'area così importante così delicata a inizio proprio con il ministero con la guida della diplomazia italiana al ministro degli esteri onorevole Colombo
E io desidero rinnovare
All'onorevole Colombo
Da parte della del mio partito dei repubblicani l'apprezzamento per
La sua guida politica
Negli anni in cui è stato ministro degli Esteri
Che sono gli anni in cui cresce il ruolo internazionale dell'Italia
E in cui si è saputa coniugare una capacità di iniziativa politica in aree importanti nella politica estera con una dote fondamentale che deve avere chi guida
La politica estera italiana e cioè la dote della prudenza
La politica estera italiana nel Corno d'Africa se si caratterizza certamente per una sorta di dualismo
E non solo dualismo all'interno dello stesso governo
Un dualismo naturale nella misura in cui si è voluta caratterizzare la nostra presenza allora
All'obiettivo del dialogo con tutte le forze realmente presenti nell'area
E mi riferisco per esempio a un'apparente dualismo che caratterizzava
Negli anni nei primi anni ottanta le visite così interessanti così stimolanti di Colombo ad Addis Abeba e contemporaneamente indio di aiuti non solo economici ma anche i militari
Al governo somalo e per esempio ricordo la visita a bordo di una unità della marina militare italiana a Mogadiscio dell'allora ministro della Difesa
Lagorio
E più forte più accentuato effettivamente il dualismo esistente in Italia
Tra il Governo e la Farnesina
Da un lato
Nell'insieme delle forze politico se volete la maggioranza delle forze politiche italiane
Che riguardo alle questioni del Corno d'Africa sembrano vere
Posizioni con almeno delle accentuazioni diverse qualche volta al limite del contrasto
Mi riferisco a una questione su tutte che accenno incidentalmente
Mi riferisco tanto per toccare un tema reale di queste questioni alla problematica dell'Eritrea
Rispetto alla quale la posizione del governo italiano
Tanto della presidenza del Consiglio quanto del ministro degli Esteri e della Farnesina è sempre stata improntata alla grande prudenza
Non sono nel passato ma anche di recente mi pare di leggere nella lettera inviata dal dall'onorevole Raffaele una nota in cui si parla di integrità territoriale di rispetto dell'integrità territoriale ma soprattutto di di non ingerenza negli affari interni che appunto sembra sembra delineare una posizione di grande prudenza di questa cosa rispetto a questa tematica
E viceversa le forze politiche italiane certamente quelli di maggioranza nel loro complesso
Guardano con occhio più preoccupato e composizione talvolta diversa riguardo alla questione vitrea mi pare di poter dire tranquillamente che la maggioranza delle forze politiche italiane
Ritiene che la questione l'ITEA non sia la questione interni
Dell'Etiopia
E ritiene che delle forme di autonomia
Qualcuno addirittura di indipendenza dell'Eritrea vadano riconosciute per le specificità di questa Area
Di questa specificare mi soffermerò posti ciclicamente su questo problema
Ecco mi pare di notare un certo dualismo ripeto non solo su su questo problema ma anche su altri
Mi sono chiesto le ragioni di questo dualismo è la risposta è arrivata puntuale da parte dell'onorevole Colombo e cioè negli anni ottantadue mi pare ottantuno ottantatré
Il governo italiano e non solo il governo italiano
Ebbero segnali interessanti ebbero segnali interessanti relativi a una certa possibile
Evoluzione diciamo così politica interna ma soprattutto di colla come Intel di collocazione internazionale dell'Etiopia
Al di fuori di quella formale non la lira mento e sostanziale rapporto preferenziale militare
E politico con l'Unione Sovietica
Segnali che appunto
Vengono certamente dall'allora responsabile del ministero degli esteri italiano ma che mi mi pare di ricordare
Una certa assonanza anche da parte dice sono della Commissione europea da parte di ambienti diplomatici da parte di autorità politiche ci fu un momento di grande interesse riguardo a queste possibili evoluzioni
E con la domanda che io faccio che faccio a me stesso e al rispetto alla quale ho ovvi lentamente un'opinione
E se il rispetto
A queste
Aspettative rispetto a queste attese che in qualche modo giustificano o possono giustificare un atteggiamento di prudenza del governo italiano nella volontà di svolgerà un ruolo che tenga conto anche di una possibile evoluzione di collocazione internazionale e anche in Terna dell'Etiopia
Oggi non siano o non siano mutate
Le condizioni e se e ancora possibile
Sperare che questo attuale regime che oggi guida l'Etiopia Possa in qualche modo operare scelte di politica interna ma soprattutto e conta prete di politica internazionale nel senso segno da noi auspicato
A noi sembra di capire che fatti recenti nel mille novecentottantaquattro tanto di politica estera quanto di politica interna
Facciano escludere questa possibilità nel tempo nel breve periodo
E ci riferiamo alla quantità straordinaria di reddito nazionale lordo che questo Paese in Etiopia questo regime continua a destinare alle spese militari
Alla posizione alla recrudescenza di atteggiamenti prebellici aggressivi rispetto all'area nei confronti delle zone limitrofe
Alla posizione durissima che si continua a tenere sulla questione eritrea
E ci riferiamo anche all'evoluzione interna che recente c'è stata in questo Paese
Una posizione interna che ci sembra di mera stabilizzazione del quadro costituzionale della Etiopia con la costituzione o con l'inizio di costituzione del partito Marxista-Leninista che in sostanza a noi sembra una trasposizione della Giunta del Derg all'interno appunto di questa nuova struttura e che non ha secondo noi i germi per quella possibile dialettica pluralistica che tutti auspicheremmo credo in questa in questa area geografica nel governo di questo di questo Paese
Ecco se le risposte Lars queste sensazioni sono vere allora effettivamente la domanda è più una domanda più importante se effettivamente l'Italia fa bene a continuare ad Avvenire un atteggiamento lascio da parte il problema umanitario problema politico ad avere questo atteggiamento tutto sommato di apertura nei confronti del governo etiopico o se non converrebbe in questo in quest'area geografica operare delle scelte
Più precise a sostegno di paesi che hanno con l'Italia e né con il quadro internazionale che noi accettiamo un rapporto di tipo diverso
Questo è effettivamente un problema un problema serio
Rispetto a questa questione l'Italia può dicevo svolge le deve continuare a svolgere un ruolo secondo noi è importante che però sia presente all'interno dell'Area geografica del Corno d'Africa anche con un ruolo più attivo
Un altro paese africano
Che secondo noi può e deve svolgere un ruolo in questo senso
E più esplicitamente dico che è molto difficile separare i problemi del Corno d'Africa da quelli del Mar Rosso dell'area mediorientale e mi avvio alla conclusione
E che in quest'area un ruolo importante gioca certamente l'Egitto un Paese che ha delle scelte di tipo internazionale precise ma che ha soprattutto un gruppo dirigente tale da consentirgli di svolgeva un ruolo attivo e mediatori io interessante all'interno di quest'area per cui per cui si potrebbe auspicare io credo una presenza più attiva da parte egiziane questo quattro concludo rapidamente
Dicendo che altra cosa è effettivamente il problema degli aiuti umanitari
La Etiopia si trova in una situazione obiettivamente drammatica l'Italia come tutte le democrazie occidentali e tutto il mondo ha il dovere di aiutare questo Paese
L'unico limite che va posto a una attivissima presenza italiana in questo campo e il limite che invalicabile secondo noi che l'aiuto umanitario dell'Italia delle democrazie orientali non lo si trasformi in qualche modo in un aiuto diretto o indiretto rispetto alla politica
Aggressiva che il regime etiopico persegue nell'aria
Spazzolino cento euro di dipinti che cosa fattorie
Consiglio nazionale presenta
Io alle relazioni sono state lette questa mattina e distribuite
Che mi sembrano eccellenti anche e soprattutto laddove divergono perché ci sono dei punti che confrontati ammettano delle interpretazioni differenti tra di loro e faccio riferimento anche all'intervento che ha fatto prima
L'onorevole Colombo e anche ora l'amico bianco
Io non ho che una tesi da a sottoporre alla vostra attenzione come liberale quella che per dei liberali l'azione politica anche quando è azione di governo deve tendere al perseguimento in tutte le occasioni delle ragioni della libertà nelle relazioni internazionali come nei fatti interni
Questo è il principio che guida la nostra azione e dal quale principio che un principio molto semplice a dirsi è molto duro a realizzarsi soprattutto nella politica internazionale da questo principio
Di rispetto delle ragioni della libertà derivano delle conseguenze politiche ben precise
Cercherò di schematizzare le per rispettare il vostro tempo in particolare le ragioni della libertà significano prima di tutto sopravvivere
Sei non ci sopravvive e non si è certo libere e allora ecco che la politica degli aiuti anche degli aiuti alimentari della lotta contro la fame nel mondo
Richiede un intervento da parte di chi sta meglio nei confronti di chi non sta bene di chi non è ancora a livelli sufficienti di nutrizione di difesa dalle malattie di difesa della salute di sopravvivenza in generale
E spesso quando parliamo del Corno d'Africa in questi giorni ne parliamo a questo proposito è vediamo degli interventi internazionali tesi a difesa di questo primo diritto alla vita
Non voglio introdurre qui un tema che pure è strettamente connesso con questo punto come intervenire per gli aiuti alla fame
Da parte nostra come liberali italiani abbiamo espresso una posizione precisa
In uno strumento legislativo e poi abbiamo avuto una coerente politica in sede di discussione della proposta governativa a questo proposito noi crediamo che soprattutto laddove lo strumento straordinario in realtà è la norma la linea di tendenza dovrebbe essere quella di servirsi di strumenti ordinari
Finalizzati a una situazione di particolare a Potenza
Ci rendiamo conto che avvertite le forte nell'opinione pubblica una richiesta di straordinarietà da parte nostra siamo stati abbastanza critici di questa idea di affidarsi alla straordinarietà però ci rendiamo conto che essi molti altri condividono da questa linea può darsi che questa linea
Possa essere quella che viene avvertita come prevalente e quindi accettiamola pure intendendo la straordinarietà nel significato che ha in questi termini
Quindi certo prima sopravvivere ma immediatamente collegata alla sopravvivenza è strettamente connessa agli aiuti per la sopravvivenza la linea dello sviluppo la linea della necessità di a vere assicurare uno sviluppo economico senza rinnegare le tradizioni culturali e sociali delle differenti popolazioni anzi salvaguardando le anzi rafforzando le perché il mondo è diverso viene da radici che sono diverse anche a distanza
Di poche miglia vi sono tradizioni diverse anche queste hanno diritto di essere tutelate di essere salvaguardate queste secondo noi liberali devono essere le linee di una coerente azione di cooperazione Allo sviluppo anche valide per il nostro Paese
E certo che quando si pone un problema di questo genere noi poniamo ulteriormente l'esigenza che gli aiuti che debbono essere destinati a questo fine che vedono molte nazioni anche occidentali e soprattutto orientali gravemente in ritardo nei confronti di un opera di sostegno che un opera prima di tutto umana
Noi vediamo con dispiacere sorgere dei dubbi circa gli aiuti e tanto gli aiuti di parte alimentare per l'emergenza diciamo così quanto gli aiuti più destinati all'opera di cooperazione noi proprio pochi giorni fa abbiamo presentato un'interrogazione parlamentare perché nel caso dell'Etiopia sono sorti di dubbi dei dubbi legittimi è circa la destinazione di aiuti alimentari che il secondo segnalazioni degne e di fede fino smentita
Sarebbero stati destinati ad altri scopi e questo ci preoccupa perché come deve essere forte nel nostro Paese l'impegno sia per lottare contro la fame sia soprattutto per lottare contro la fame nel quadro della politica di cooperazione così ci sembra opportuno chiedere che gli aiuti dati per combattere contro la fame dei cittadini siano impegnati in altro modo questo secondo noi
Indebolisce in modo molto duro l'impegno che le nazioni occidentali e l'Italia in particolare perché di questa stiamo parlando conducono su questo terreno
Le ragioni della Libertà vogliono dire rispetto della non ingerenza certo ma al tempo stesso significano anche che queste ragioni di rispetto della non ingerenza debbono essere da parte di tutti
Debbano essere tutelate nei confronti di qualunque tipo di potenza di qualunque tipo di Stato di qualunque tipo di situazione e che esse debbono essere compatibili con il rispetto dei diritti umani
Per il singolo individuo così come dei diritti dei popoli e delle nazioni
Noi vediamo
La durezza del confronto che vi è tra il principio della intangibilità delle frontiere e il principio dell'autodeterminazione dei popoli
E ho l'impressione che proprio nel Corno d'Africa si verifichi uno degli scontri più duri tra questi due principi io comprendo perfettamente le ragioni di Stato le ragioni che hanno ispirato l'azione dell'Organizzazione per l'Unità Africana così come hanno ispirato l'azione delle Nazioni Unite a muoversi secondo il rispetto del principio dell'intangibilità delle frontiere
Il Partito Liberale però non è né l'organizzazione unità africana anni l'ONU e noi ci battiamo soprattutto per il principio di diritti dei popoli e delle nazioni perché questi hanno bisogno di essere tutelati tutti
Noi crediamo che i diritti di libertà debbano essere tutelati e rispettati nei confronti dell'Etiopia
Nei confronti della Somalia
Che sono le due principali a realtà presenti ed operanti sul piano statuale nella regione
Ma debbano essere Gual mente tutelati nei confronti di quelle voci che oggi non sono ufficialmente espresse all'interno del concerto delle nazioni che pure sono nazioni a cominciare dall'Eritrea
Non solo l'Eritrea ci sono altre realtà
Che hanno diritto nazionale ma le lettere accerto il caso più forte più significativo per parte italiana soprattutto lo ricordiamo l'azione che già all'inizio degli anni Cinquanta il ministro Sforza compì a questo proposito noi ricordiamo
Le risoluzioni del cinquanta e del cinquantadue a questo rilievo io vorrei soltanto ricordare che questa azione si è
E ripresa non credo che sia mai stata lasciata cadere ma è ripresa io ricordo una lettera dell'undici marzo una lettera ufficiale pubblicata dell'undici marzo dell'ottantadue del segretario del mio partito al Presidente Spadolini che al ministro e Colombo
In cui si ricordavano le azioni precedenti ci stimolava a proseguire su questa via perché ci sembrava come sull'Italia in particolare cadesse un dovere del tutto speciale nel sostenere quella che era stata una delle linee
Più importanti della politica internazionali del Paese sul piano delle riconoscimento concreto del diritto dei popoli alle indipendenza
Nei confronti di qualunque soggetto internazionale
è difficile conciliare i vari principi che combattono
Tra di loro ma certo che una lettura di parte quale io ho dichiarato di voler dare la lettura di privilegiare sempre la libertà nei confronti di tutti gli altri principi che possono venire a conflitto porta indubbiamente a questa conclusione e allora e arriva anche alla mia conclusione certo se seguiamo questi principi e vediamo come il Corno d'Africa
Dimostra come poche altre regioni nel mondo forse l'insieme di queste contraddizioni
Entrambe le relazioni guida di questa mattina ci hanno mostrato in modo e Greggio una situazione in ebollizione storica direi proprio ricostruendo le chiavi storiche della situazione attuale bene io credo che proprio da questi insegnamenti che dobbiamo portare a compimento per le nostre linee operative di oggi
Le ideologie se c'è una zona nella quale sono certamente crollate questa zone proprio il Corno d'Africa qui dobbiamo guardare non già sulla base di parrocchia di schematismi di ordine ideologico le sappiamo che esistano dei problemi fondamentali che sono problemi di ordine strategico che gravano in quell'area e nelle aree vicine
Noi sappiamo che vi sono degli schematismi che riguardano alcune aree fondamentali che sono vicine al corpo dato che sono bene richiamate nelle relazioni
Vi è il problema
Del Golfo
Vi è il problema del canale vi è il problema dell'Oceano Indiano noi sappiamo che la strategia spesso richiederebbe delle azioni che sono in contrasto con la difesa dei diritti della libertà eppure noi proponiamo questa linea
Che non credo possa esser considerata naïf
Che è una linea di fermezza e di rigore in difesa della libertà
Perché noi crediamo che davvero la sicurezza il concetto più ampio di sicurezza sia quello di avere un mondo garantito un mondo sicuro nei confronti dei diritti di popoli liberi questa è l'essenza del messaggio che ci sembra di poter ricevere da questa giornata di lavoro grazie
La storia antica padre sperare
Sì soltanto dichiarazione di principio battitore d'asta fondatore il pentito
Ottocento euro novecento
Va bene pensavo che
Forte nella storia il circo repubblicani ma mi dicevo o comunque
Non avendo responsabile certo Zanone del
Prime avventure che ci legarono quella Giovanna
Questo così povera che fu riservata a all'Italia diciamo dalle potenze che settantotto si erano divisi verrà prega il Baracca mo'nel Mar Rosso mandammo persino
Letterato
Illustre
Fare il governatore così e demmo a quella zona persino un nome di origine latine l'Eritrea l'onere esistite fino ad allora o il tentati dall'Abissinia
Trovammo
La porta di casa ad UA
Questi si ripercorse certamente
Sul credibilità
Governo e anche dell'esercito italiano e di una politica e spera che marcatore intenti
Avventurosi e direi anche meschini al tempo stesso
Più in là
La zona deserta
Incerta proprietari sultanati
Chiamammo in un primo tempo il bene a dire e così diventammo una delle potenze coloniali e una storia antica e che ricordo soltanto perché a quelle avventure e a quelle disavventure
Purtroppo venivano assoldati avrebbe nostri ufficiali il movimento operaio si oppose sempre decisamente io amo ricordare che e a Roma dopo a due
Protestare contro il Governo dell'avventura sconfitta i lavoratori scesero in piazza e gridarono viva Menelik e il mutamento operaio quindi rivendica e credo che debba rivendicare la funzione di collegamento che diverse da quel la politica coloniale e credo che per quello che queste storie di diritti di ribellione la politica
Coloniale una qualche incidenza tra quelle lotte e più tardi le lotte antifasciste lo l'opposizione ha
Avventura fasciste lasciarono un marchio
Di cui non sono dobbiamo vergognarsi nonché vogliamo esserne ieri Imerese o un marchio che conta nella politica italiana una politica che non vuole no ha voluto essere una politica coloniale una politica che in qualche modo sente che debito storico lo abbiamo verso i Paesi di nei confronti dei quali adesso diciamo e le relazioni risalgono provo a un'epoca lontana ma cerchiamo di dimenticare che tipo di relazioni furono quelle più antiche
Oggi la nostra politica è cambiata sono cambiati i governi i i ministri degli esteri no possiamo dire che uno sforzo per che la partecipazione italiana nel Corno d'Africa
Poco si era una partecipazione pacifica e i vini di intervento per aiutare quelle popolazioni uscire sottosviluppo è sempre stata nei propositi i delle amministrazione degli esteri italiano in questo senso o non ci sono stati mai fra i tanti scontri le forze politiche italiane degli scontri i gravi su queste su queste questioni penso che noi dobbiamo ricordare questo rom per fare storia antica ma perché sarebbe veramente grave se in un momento come questo
Di catastrofe economica per certi aspetti
Un momento
Visto una guerra guerreggiata e mi vede la continuazione in inasprimento vini contrasti interni noi anziché evitare dal passato debito che deve essere pagato come amicizia a trasferirsi in modo lotte interni divisioni di partito nella politica estera nei confronti di quel
Regione io ricordo e quando settantotto o di sommari credendo che ormai fosse finito l'impero
Era stato nel lei Negus
Entrarono
Il vecchio il film fu guerra guerreggiata fu conquistata e Gigi io ho compì un viaggio o che Nile dare prima ad Addis Abeba a parlare con il comandante ben visto e poi i Mogadiscio a parlare con gli amici somali sui quali ormai da tempo avevamo
Stretto veri rapporti
Cordiale
Amicizie quali cercavamo lo di dare contributo che poteva dare
La presenza della politica italiana una forza pur consistente come quella del nostro partito ecco perché io penso che noi dobbiamo o non quello che ci riguarda come partito ma
Dovremmo poterlo fare come italiani riaffermare una politica che si veda
Contribuire non a inasprire situazioni difficili i non a
Genetici come i giudici ma a favorire soluzioni negoziali e a contribuire per quello che nostre possibilità si è però sia a politiche a il mutare queste zona a uscire del sottosviluppo
Non è facile ma non è stato neanche facile quello che è stato compiuto e a quel tanto quel poco di positivo che gli è stato dobbiamo rifarci perché erano assai speranza possa
Ravvivarsi dico questo perché il
Primo tentativo Colombo però a un'età per cui può ricordarsene
Il primo tentativo piuttosto evidenziato perché
Il governo pensò di mandare uno dei generali di Mussolini che aveva fatto o bombardare i villaggi distruggere popolazioni a presiedere l'amministrazione fiduciaria
Venti ci spettava per dieci anni
I forse l'unica
Cose di cui posso fare il merito come parlamentare scoprì la corrispondenza
I telegrammi di questo il generale li lessi i a Montecitorio entro il generale evito di ritornare quindi sommari
Questo
Errori diciamo così questo pro inizio però significa
No non molto felice
Vero poi invece sostituire sì una partecipazione italiana
Il soprattutto nel campo culturale abbiamo fatto molte critiche ha voluto polemiche comunque nel campo della collaborazione che e il pesce del nostro Paese davvero un amico Somalia ed era la Somalia un paese amico dell'Italia e io dico o anche per lungo tempo
O a amico particolarmente senza questo impedisse
Anche portasse invece le posizioni
Collaborazione col governo italiano delle forze progressive viene nostro paese ora io credo che quando scoppio
La guerra quando o per quello che mi riguarda
I somali credettero
In profondo Book buona fede riconosceva abbastanza
Un potere aveva un contatto un colloquio
Non fosse di di di reciproca propagando di reciproco inganno dentro che spettava loro di mi prendersi una parte di un impero
Ormai
In via di disfacimento o commisero secondo me
Però
I fatti
Quei
Sì curaro che indisturbati il regime soltanto con due divisioni intorno al disabile va dovettero fare a ritroso una parte del strada che avevano fatto combattendo
Penetrare non solo come ha ricordato gli diede a me per battersi sotto le mura di RAR indire davo
Ma io ho ricordo questo perché allora
Ci fu una responsabilità internazionale
Che impedì che la conclusione di quel
Ma a avventura
Disgraziata e della resistenza che nell'impero etiopico lo riuscì a organizzare anche rinnovando le sue alleanze internazionali potevano portare dovevano portare una pacificazione e io credo che sarebbe
Un errore grave e considerare che furono di questi errore ed è il fatto che il non fu riparato colpevoli soltanto i somali
Di di lei potenze internazionali quello che poteva contare forse anche l'Italia ma non certamente per il primo in Italia sono responsabili del fatto che quella guerre di breve durata e sfortunata per la Somalia
Non succedesse un periodo di collaborazione e di pace di collaborazione nel senso che la Somalia accettasse il concetto del frontiere cui si è fatta riferimento in questo dibattito cui ho fatto riferimento
Nella sua lettera il sottosegretario ma al tempo stesso anche per un una politica
Che vedesse le l'Etiopia riconoscere sue istituzioni sua politica il fatto che
Moltiplicità dei gruppi nazionali anche di di zone ha tradizione particolare finora
L'essersi battute
L'indipendenza
Come levi eterea trovassero una realtà che direi costringesse a insieme al realismo saggezza
In fondo forse da una parte e dall'altra
Paesi furono sollecitati invece ad a vere bisogno di una scelta diversa per avere bisogno di alleati i quindi
Dovere aprirsi non soltanto azioni culturali e commerciali alla presenza di di altri paesi
Io credo quindi che noi iniziamo indebito di ripercorre quei delle storie dopo che abbiamo visto che per gli uni e per gli anni Somalia per
L'Etiopia una
Questo perineo un dettato
Un Periodo sciagura dato che aggravato e qualche volta favorito il pesare del catastrofi
Naturali e che oggi non si può parlare soltanto di aiuti di assistenze
Se non si interviene con una politica
Che permette di collegare lo sforzo per uscire dal sottosviluppo anche allo sforzo per stabilire la pace e per avere delle buone relazioni in un nuovo ordine politico economico in tutta la Regione
Vivo dò atto o al ministro Colombo di a vere anche terra verso qualche contrasto che non credo
Sempre l'ho dato come stiamo dando avevo qui i pensato che l'Italia
Doveva
Sistemare alcune questioni del suo passato coloniale superare alcuni pregiudizi anche
Degli appalti etiopica e avviare una collaborazione che in parte ma anche se il limitata
Ancora è stata avviata però anche vero che la politica de il governo italiano
Se oggi i lascia sperare in un domani in cui noi otterremmo lo dei risultati maggiori in un domani
Quale questi risultati i saranno riconosciuti ed è Somalia
E degli dell'Etiopia la intervengono o o elementi
Politici che come dice l'amico liberali visto che noi non decidiamo possiamo permetterci almeno
Di io ostacolare e la politica di quelli che decidono e di dire nostro perché più bella Badiali ma che serve soltanto a impedire che
Quel
Meno bello ma possibile sia fatto in un modo utile ecco perché io credo che se c'è un campo nel quale
Ci si può anzi si deve rifare da L'Unità a nazionale e al volere avere oppure a politiche italiane che non dipenda da la collocazione internazionale del nostro Paese
Fortunatamente non appartenendo all'Africa tali l'Atlantico del Nord nessun
Di quelle zone deve vederci lavorare insieme è questo campo cosa dobbiamo fare io penso che noi dobbiamo aiuta nella stabilizzazione alla Regione
E per aiutare la stabilizzazione della regione dobbiamo cercare di fare quanto è possibile per garantire l'autonomia di questi paesi per quindi assicurare loro che altra strada che quella
Dipende la loro indipendenza e di una collaborazione e reciproca non devono o o tentare anche perché il tentare la sarebbe vanno costerebbe non soltanto a loro
Quindi noi dobbiamo fare del appoggio alla politica di non all'innevamento o e e di una possibilità di sviluppo o di di questi Paesi uno degli assi
I della nostra collaborazione non dico neanche nel nostro intervento solo sostenendo una politica di non all'innevamento noi potremmo evitare che si parli di un lago arabo a proposito del Mar Rosso o di una linea di passaggio di una fortezza o di un campo di battaglia
Più utile a questo o a quelli
E e per un farei questo noi dobbiamo continuare in una politica che ci veda
Collaborare comunioni e con gli altri e in una politica che in tutti i i settori di comprenda che lei cerca e quando dico le scelte parlo anche delle scelte di politica internazionale e sono questi Paesi che devono fare non dobbiamo
Né il premier né sollecitarli nei favorire interventi o ricatti da una parte e dall'altra
Non porto militare una base u una fortezza
Non devono non solo essere considerati da noi come qualche cosa di più prezioso che lo sviluppo di questi Paesi ma
Noi dobbiamo sapere
Che verrebbero pagati e vengono pagati misura
In cui questi tentativi lì si realizzano da questi Paesi e anche dalla possibilità che noi abbiamo di collaborazione con loro non solo per pagare
L'antico debito di colonizzatori ma perché il nostro Paese in quelle zone può effettivamente a vere
Presenza culturale una presenza economica che siano utili ora che cosa vuol dire
Le sostenere effettivamente il nome lineamenti
Riconoscere l'autonomia anzi l'indipendenza
Di questi Paesi nel quadro dei confini che sono stati riconosciuti come confini che non devono essere mutate non parlo
Quindi avvenire lontano un po'sviluppo nei secoli ballo del
Momento attuare nel quale ogni rottura del
Equilibrio precario che se ottenuto riconoscendo i confini coloniali sarebbe catastrofiche era vediamo quando si realizza è effettivamente catastrofica dobbiamo aiutare questi Paesi uscire dal suo sottosviluppo dobbiamo non pretendere di che era nostra presenza
Si è riconosciuta
Soltanto come filantropica perché è fatta in scambio di vedere un reciproco interesse ma dobbiamo invece dare la garanzia che non è in nessun modo
Un intervento legato a nostre
La strategia su altri fronti e tanto meno a nostalgie coloniali io credo che queste possibile perché l'Italia e forse paesi dal punto di vista e del
Nostra il GE coloniali puro essere più immuni
Di quindi in non intervento nostro
E illecito dare qualche buon consiglio io credo che può darsi che sia inutile però non può essere considerato illecito qui si è parlato per esempio delle eritree
Io penso che tutto quello che noi possiamo fare perché si intende che le autonomie
Etniche che autonomia regionali che riconoscimento di diritti storici i che hanno visto
Anche coloro che li hanno rivendicati pagare col sangue sia qualche cosa sarebbe largamente utile anche per l'Etiopia come possiamo dirgli in che misura
Quello che gli richiamo possiamo vedere forse è un altro discorso però noi dobbiamo affermare che consideriamo che questo è qualche cosa di utile allo stesso modo come
L'ambasciatore insomma non mi permetterei di dire che noi non possiamo raccomandare un
Costituzione italiana ne è un un pluralismo come si realizza nel nostro Paese
Ma che se uomini
Che hanno partecipato
Alla costruzione l'Etiopia liberal che hanno sognato uno uno etiope socialiste che sono stati ristretti di il collaboratori del presidente SIAD Barre
Fossero messi nella condizione di potere operare e tanto per parlare chiaro per concludere fossero messi nella condizione di vivere liberamente nel loro Paese noi di potremmo o comunque un cuore più aperto collaborare
Congo nella Somalia ecco perché io penso che noi non possiamo e non dobbiamo Rho favorire movimenti di dissidenti di ribelli i intervenire Napoli interna in nessun Paese
E questo lo diciamo o anche ai nostri amici eritrei ma affermare certi principi un po'rigidi sostenere lì
Dimostrare livelli di richiamandoci ai fatti che una politica
Che non vede vera guerra
Di CCC somma i somali contro gli etiopici e viceversa Dini i una pace imposte con la forza è anche apprezzo il
Libertà di coloro che possono o essere Bolognini cittadini i sono una soluzione che ci vede guardare come indifferenza a quelle che sono delle sciagure legate a un passato che deve essere superato
La
Tra Inter sono intervenuto ma dove precedente fare rispettare il tempo e la parola il partito socialdemocratico all'onorevole Ruggero Poletti che dalla direzione del partito è anche direttore d'umanità parola pure
Ma io vorrei premettere innanzitutto va bene grazie amento per una iniziativa come questa del Here I
Che ci ha portato a parlare di un problema che le vicende etiopi che di questo ultimo periodo
Hanno reso anche di maggiore autorità
E qui come ha detto il collega liberale Luca Anselmi io sono chiamato a esprimere qual è stata e qual è la posizione del partito socialdemocratico
Nei riguardi dei problemi che sono stati qui trattati soprattutto nelle due relazioni di questa mattina che per la verità io ho potuto soltanto scorrere
Debbo dire che io mi sono avvicinato ai problemi del Corno d'Africa e dell'Africa in generale
Facendo parte del comitato paritetico Comunità europea e ACP che mi ha condotto alla possibilità di aprire alcune esperienze non soltanto nell'ambito del Corno d'Africa ma anche in altri paesi africani
Quelli che magari venivano da una lotta per l'indipendenza ma non venivano da una lotta che oso definire anti feudale come è stata la lotta che si è sviluppata anche in forme cruente come sono tutte le rivoluzioni in Etiopia
Da qui due viaggi che io ho compiuto in Etiopia nel mille novecento ottantatré e ottantaquattro
E che possono aver rappresentato io lo comprendo per i nostri amici eritrei che abitualmente venivano e vengono ai nostri congressi di partito
A parlare dei loro problemi li ha davvero e la solidarietà dei socialdemocratici un elemento probabilmente irrazionale ai loro occhi
Uno è partito che si qualifica
Per una politica di stretta lealtà all'Alleanza atlantica e un partito che decide improvvisamente di inviare una sua delegazione in Etiopia urne paese che abitualmente viene considerato come un paese filo-sovietico subalterno ai filo sovietici
In realtà io debbo dire che da queste due esperienze la prima che mi ha condotto il lungo il largo per l'Etiopia ad Addis Abeba
Alla zona tormentata di Kerem dico tormentata anche per il ricordo caro Pajetta
Giustamente datteri evocato
Di quelle cimitero
Degli italiani che ricorda le Follie delle guerre coloniali a Massaua città che vi apparve allora totalmente spento quasi un porto con appena venti mila
Abitanti
Piero alla ad Asmara
Poi in un secondo viaggio anche nella zona di Gondar il primo viaggio io lo debbo dire qui con molta schiettezza così come
Schietto mi è sembrato tanto
L'onorevole Colombo quanto l'onorevole Pajetta il primo viaggio io l'ho compiuto proprio guidato ricevuto dal un gruppo dirigente del oppure e anche del governo etiopico e allora debbo subito fare rilevare un fatto
In primo luogo che nelle conversazioni avute al ad alto livello con il ministro dell'economia con il ministro degli esteri io ebbi a sottolineare la contezza del loro mettere su carta la condizione del proprio Paese cioè essi avevano la coscienza e credo che l'abbiano ancor più oggi
Della impossibilità di attuare qualunque forma di sviluppo fino a quando continuava la guerra guerreggiata o fino a quando continuavano i movimenti è vero di secessione eritrei
Quindi non una rappresentazione olografica della situazione ma una rappresentazione cruda
Quasi a farci intendere
Che non c'era certamente all'orizzonte la possibilità di uno sviluppo concreto nel giro di pochi altri
La seconda costatazione che io ho fatto in quei colloqui di cui mi sono personalmente convinto e che gli etiopici chiedono soprattutto il riconoscimento per porre fine alla contesa con la Somalia di urne confino
Di un confino disponibile anche evidentemente
A spostamenti dalla vecchia comuniste vero della vecchia frontiera coloniale ma quello che non possono evidentemente consentire sottolineo nessun governo etiopico né ieri né domani un governo diverso da quello di Bendis Tuppo tre per consentire uno smembramento dell'impero etiopico e vi consentirai
Caro Anselmi che se noi dovessimo attuare il principio vero in maniera deterministica dell'autodeterminazione creeremmo indubbiamente in Africa una impossibilità di convivenza perché tutti sappiamo la presenza di gruppi tecnici e e tecnici è vero e dei gruppi anche di carattere religioso peraltro vorrei ammonire sul fatto che talvolta Paesi che si presentano con una etichetta Esterna quali Paesi democratici penso in questo momento al Sudan e all'azione
Di di Meredith riguardi dei gruppi cattolici sono antiliberali come quelli che hanno l'etichetta antiliberale
Quindi trovai una disponibilità e vorrei dire ai amici eritrei una aperta sofferenza nei riguardi del problema eritreo perché nello conflitto con i somali c'era indubbiamente il sentimento della difesa dell'integrità una diversità anche è vero di tradizione e con gli eritrei la convinzione di aver combattuto insieme una battaglia contro il regime medievale del Negus hanno e e sentivo risuonare nelle loro parole
L'esigenza di trovare un accordo che forse anche quello di un'ampia concessioni di autonomia
Però di una for Maccari se consentito quasi in uno Stato federale la possibilità direi di dello sviluppo
Voglio aggiungere anche che fui colpito non mi accusate tenente di muovermi soltanto sul fondamento di suggestioni di natura personale anche da una notevole tolleranza
Religiosa se si pensa anche che non si sono levate in Etiopia Mucci a condannare
Atteggiamenti del regime è vero nei riguardi è vero della forte tra
Una duplice trattativa con il governo somalo per quanto riguardava la fine delle ostilità e lo stabilimento di urne confino e l'impedimento vero che si continuasse il fenomeno tragico direi rifugiati d'altronde è molto amaro quando si visita
Dire Daua
Vedere all'interno di una fabbrica di tessili che occupa quasi dieci mila operai in un turno di tre di in un tour in tre turni giornalieri le fotografie
Degli operai che sono caduti vero in quello che mi sembra di aver colto nelle stesse posizioni di Pajetta come uno sciagurato direi conosce e noi come partito abbiamo cercato di operare a livello di partito sperando di poter portare al tavolo della trattativa
I rappresentanti della Resistenza eritrea
E i più avvertiti per quanto riguarda
Il governo etiopico attraverso l'Internazionale socialista si trattava di una trattativa fuori dei contatti di governo pro più con lo scopo che qui l'onorevole Colombo a sottolineato con forza quello cioè della possibilità di ristabilire nella stabilità alla pace unica condizione per lo sviluppo di quella zona
E debbo dire che prima di partire l'onorevole o Colombo si ricorderà era allora l'allora ministro degli Esteri io chiesi a Luís alcuni dubbi prima direi di questo viaggio
E vorrei aggiungere anche che nell'ottantaquattro io ebbi l'impressione da un lato che si procedesse direi in questo cammino molto si sperava anche nella nostra rappresentanza
Ad Addis Abeba dell'incontro che si doveva vedere tra Siad Barre emendi visto a Nairobi molto si era amareggiati per probabile probabilmente per un intervento di una superpotenza
Dell'impedito viaggio di Menghi sto a Washington Massi sperava che qualcosa di Ray si muovesse in questo senso nel senso cioè del riavvicinamento dei due Paesi e di riportare sostanzialmente la pace direi nel Corno d'Africa voglio aggiungere anche una ultima direi osservazione io credo che quando noi parliamo e lo ha fatto l'amico bianco
Il quale affermato l'esistenza ad Addis Abeba di un governo marxista e leninista che li vede come l'allargamento del Derg
Io sarei più cauto io trovo per esempio che il Coppi due se noi andiamo a vedere quali sono i dirigenti preposti alla guida
Dei vari governatorati e di la possibilità di passare tre giorni con il governatore dell'ARRA Rino sono generalmente ufficiali facenti parte del gruppo che compì è vero quella rivoluzione di cui abbiamo parlato e vorrei aggiungere anche che Menghi sto ha rinviato per oltre dieci anni la costituzione del corpo e cioè del partito unico probabilmente in quanto il gruppo dirigente soltanto un gruppo fortemente legato alla tradizionale azionava e per non dire nazionalista un gruppo di urne nazionalismo militare che non è certamente il solo presente in Africa e in presente in altre zone
Direi tanto di delle Mar Rosso quanto del Medio Oriente
Ecco allora che cosa noi come partito abbiamo cercato di fare e credo che chi conosce in maniera probabilmente schematizzata le posizioni del partito socialdemocratico di questo atteggiamento può stupire rosse un atteggiamento che noi abbiamo cercato in ogni modo di far vivere anche nell'azione direi di governo per quanto direi potevamo fare essendo certamente non alla responsabilità di settori importanti per la cooperazione
Credo è vero che dobbiamo andare avanti su questa strada proprio perché ne dobbiamo portare l'ammonimento direi lo raccogliendo le nostre lotte interne del e i contrasti dei partiti in un settore delicato come quello della Coop e l'azione e dello sviluppo secondo dobbiamo ciascuno cercare di persuadere o consiliare coloro che ci sono più vicini
Che
L'autonomia dei Paesi del Corno d'Africa dalle due superpotenze
E fondamentale altrimenti questi Paesi reciteranno sempre un ruolo che sarà di apparente libertà
Ma sarà fondato essenzialmente sulla possibilità di destabilizzare una zona per impegnare le superpotenze
Credo che questo sia il ruolo a cui è chiamato il nostro Paese e poi che qui è stato evocato anche il problema che da un lato c'è questa azione insieme politica e diplomatica che dobbiamo svolgere che deve stare a lato
Dell'aiuto umanitario dell'aiuto nella lotta contro la fame
Non diciamo nulla di nuovo noi come socialdemocratici sì
Dopo l'improvvisa bocciatura direi del decreto ripetiamo che siamo convinti poi che anche la cooperazione è fatta di un Do Hütte adesso e non puoi levare il nostro Paese a una sorta di superpotenza voltava assistenza che anche in questo caso politica di sviluppo presenza politica azione per una smorzamento delle zone calde dove i fuochi si accendono sono intimamente congiunti e su questa strada a nostro giudizio dobbiamo andare avanti
L'articolo l'ultimo intervento restasse la l'attrice Margherita Boniver
Partito Socialista
Bene mi sembra che francamente sono stati toccati anche se con accenti naturalmente Diversi tutti i temi più salienti di questa seconda parte del seminario voluto dallo Iaia da Di Palmo
Cercherò quindi di parlare di cose che non mi sembra siano state
Ancora affrontate
Primo punto che desidero fare innanzitutto premetto che ho letto e stamattina la la le tesi di a Liboni purtroppo non ho avuto il tempo ancora di leggere la lunga relazione di Giampaolo Calchi Novati che mi riprometto di farlo secondo tempo e mi sembra una tesi molto suggestiva quella propugnata da Liboni che vorrebbe
In questa regione così strategica come quella del Corno d'Africa vedere diciamo le basse priorità che Liboni ha scrivessi agli Stati Uniti che all'Unione Sovietica
Facendo indirettamente capire ogni presumere
Che in realtà Illy conflitti diversi conflitti che si snodano alcuni oramai da da un trentennio
Nel Corno d'Africa sono come tenuti diciamo a bagno Maria dall'entrambe le superpotenze che potrebbero in qualsiasi momento in realtà però usare una parte una delle parti in conflitto per riaccende avevo oppure per diciamo dare maggior spazio ai loro diversissimi evidentemente disegni sia di natura politica che di natura strategica
Questa è una tesi che trovo francamente non solo suggestiva ma anche credibile
Credibile anche se da un punto di vista storico e in questi giorni mi sono riletta diciamo quello che è stata la storia degli accordi di Yalta
Non sono d'accordo quando a Liboni dice che in realtà non ci sarebbe un grande design sovietico sul Corno d'Africa perché proprio a Yalta uno dei punti che erano stati inseriti nell'agenda delle discussioni era una desiderio da parte sovietica di a vere un ruolo anche nelle colonie italiane troppo nel Corno d'Africa
Un ruolo che poi evidentemente non è stato né discusso ne ha fatto parte degli accordi di Yalta
Ma che era ben presente evidentemente già già da allora in quello che invece noi consideriamo sia un un disegno strategico di dimensioni molto più vaste di quelle che non dà il terzo ma al di là diciamo del limite territoriale oggi in discussione secondo punto che voglio affrontare io qui questa sera parlo come responsabile dipartimento di INTOSAI socialista per il partito socialista italiano e quindi quando si parla di Corno d'Africa alla linea del mio partito è nettamente allineata tra virgolette del nettamente sbilanciata a favore uno dalla Somalia e storicamente perché da trent'anni e questo avviene nel mio partito
A favore del movimento per lato denominazioni diverse movimenti che lottano una lotta di liberazione in Eritrea da oltre un trentennio una linea chiaramente enunciata in diverse occasioni e tra l'altro una linea che ha portato se mi ricordo bene a delle critiche anche abbastanza
Severe da parte del nostro partito mio credo nello storico oramai viaggio del nostro ministro degli esteri ad Addis Abeba e Mogadiscio alcuni anni fa
Noi partiamo dalla premessa infatti che anche se è giusto e sacrosanto e non discutibile diciamo l'impostazione generale così come c'è stata
Detta questa sera all'onorevole Colombo cioè che l'Italia deve cercare una linea costante di mediazione e di dialogo per cercare di dare un contributo concreto evidentemente alla stabilizzazione della regione uno siamo convinti che diciamo una linea di equidistanza fra il regime di Addis Abeba
E Mogadiscio sia la linea giusta da seguire questa la nostra opinione questo è il nostro punto di vista e questo non ha tanto a che vedere con il fatto che la Somalia da alcuni anni diciamo si è allineata su posizioni occidentali
Ma caso mai stato notturne nostra nostra profonda avversione la vera anche fare con un regime come quello che in questo momento è diciamo governa letti Hotel con il quale noi storicamente non potremmo neanche a trovare diciamo degli ossificato e noi non abbiamo nulla a che fare
Con l'attuale parlo dal punto a nome del partito evidentemente con l'attuale regime di Addis Abeba non abbiamo assolutamente rapporti
Politici che coinvolga nel partito socialista e ed il Belgio mentre invece abbiamo dei solidi rapporti di amicizia con il Partito socialista l'usuraio somalo
E e in Somalia vi è un Fitto interscambio dividete a dire quasi a getto continuo
Di parlamentari dirigenti del mio partito io stessa ho fatto un viaggio molto interessante due anni fa e ho visitato non solo le regioni del diciamo del conflitto lo che avvenne ma ho visitato anche quella che è una realtà di cui mi sembra
Molto poco si parli oggi cioè la realtà dei giganteschi campi dei profughi che quella diciamo che quella guerra provocato e che sono si trovano oggi in territorio somalo quindi mi ripeto una linea del tutto sbilanciata perché ha a che fare oltretutto anche con un'amicizia personale fra Craxi il e Abarth amicizia personale che evidentemente qui anzi sono molto grato di poter avere l'occasione di dirlo fossero io spero non modo definitivo
Non al mai frenato i nostri interventi
Diciamo nei confronti di di quei prigionieri politici che in Somalia non hanno ancora avuto un giusto ed equo processo anche se questo non ci fa dimenticare mai per un solo istante
Quello che invece è avvenuto
In Etiopia e Piotta che è citata diciamo nei lunghi
E lenti ad esempio ebbe degli annuari di Ames interna ciò come un Paese lo sono scomparse
Tre mila persone l'Etiopia così come il caso argentino all'epoca dei generali fascisti e tanti altri Paesi l'Afghanistan e Filippine
E ancora altri era diciamo fra i primi Paesi citati quotidianamente per questo uso mostruoso diciamo della repressione politica e questo è anche uno dei motivi per cui noi come partito non abbiamo mai avuto rapporti politici con il verde perché da sette anni io chiedo in modo ufficiale oltreché ufficioso notizie
Di un dirigente del Madison il socialista e lei fidai quale scomparso nel mille novecentosettantotto e non sappiamo non abbiamo mai avuto la possibilità che anche
Naturalmente i sapere che fine avesse fatto anche se si presume dopo tanti anni e che sia stato
Massacrato quindi ecco diciamo questo su questi sono i tre o quattro punti sostanziali che mi sembra possano anche se in modo molto sintetico
Diciamo dire molto chiaro di quello che è la linea del mio partito
Aggiungerei in conclusione il punto che riguarda il Déco diciamo le la cosiddetta politica di aiuto allo sviluppo che come noto coinvolge con esposizioni sempre più pesante l'Italia sia nei confronti della Somalia che nei confronti dell'Etiopia
Noi anche qui non credo di dire cose francamente molto originali come partito abbiamo subito fra virgolette la sconfitta diciamo grazie ai franchi tiratori della motivazione di urgenza che riguardava gli aiuti straordinari nelle Cretto governativo
Non tanto perché consideriamo naturalmente illegittimo discutere e anche naturalmente litigare sulla forma
Da dare a questo diciamo a questa figura del sottosegretario commissario straordinario ma perché ci sembrava francamente incomprensibile come da parte di questi di appunto di di dipinti
Diciamo di volontà occulte
Naturalmente all'interno della maggioranza si potesse negare quello che è diciamo l'evidenza stessa dell'emergenza africana qui e sono vorrei ripetere cose che conosciamo tutti quanti a memoria ma basta
Ricordare due o tre punti per quanto riguarda l'Etiopia e molti dei paesi della fascia sta Eliana
Cioè che oramai si può parlare globalmente del continente africano quasi quali come di un continente alla deriva una specie di incubo così come è stato definito da dai dirigenti della Banca mondiale se si pensa che il quaranta per cento del raccolto in Etiopia è andato perso ottantaquattro che probabilmente non ci sarà raccolto nel mille novecentottantacinque se si pensa che il venticinque per cento se non di più
Del prodotto nazionale etiopico viene riversato
Nell'acquisto di armi e a questo proposito vorrei dire che molto si parla spesso spesso naturalmente dicevo delle cose inesatte su questo fantomatico ruolo della potenza militare italiano nei confronti della sua madre quando si sa che in questo momento il rapporto militare Etiopia Somalia è di circa otto a uno
Ebbene quando pensiamo che queste che colossali energie
Vengono riversate nel settore militare sappiamo anche qual è perché la vediamo così veramente la conosciamo la mai
La condizione di milioni di profughi o possibili profughi domani e non solo in etiope ripetiamo l'etiope soltanto emblematico in questo momento ci sono per lo meno ventidue Paesi
Ridotti allo stesso stato di detta autorizzazione
Diciamo totale un miscuglio perverso
Di diciamo della natura ma naturalmente anche di scelte economiche che noi critichiamo la centralizzazione delle scelte economiche del regime dei sapeva secondo noi
è uno dei punti uno dei diciamo delle grandi cause che hanno portato diciamo a questo disastro della fame e del della povertà
Quindi questo diciamo è il panorama questa è la griglia
Diciamo per sommi capi all'interno della quale si muove il filo del ragionamento del del mio partito io vorrei concludere dicendo che questo evidentemente non significa necessariamente anzi che l'Italia debba in qualche modo abdicare ha delle grandi potenzialità
Che essa ha innanzi tutto come grande presenza pacifica all'interno o ha il limite di quest'area e in secondo luogo come grande potenza industriale sono certissima che lavorando lavorando e anche magari per un lungo periodo questo ruolo a cui mi sembra ambisca giustamente l'Italia e alla quale mi sembra che ci sia anche un concorso politico dalle diverse voci di cui ho sentito questa sera sia un ruolo più che legittimo evidentemente concludendo ripetendo quello che hanno già detto agli oratori
Prima di me e cioè che sia un ruolo che sia necessariamente diciamo bilanciato che se ne sarà necessariamente ingabbiato in un pensiero di di pace e di prosperità che mi sembra nostro dovere anche spendere a questi popoli
Grazie mi pare che sale tempo a disposizione
E avendo ascoltato interventi del panorama politico italiano che non sono come avete visto né omogenee del concordi
E e che si sono soffermati e su almeno due ordine di problemi su due ordini di problemi che comporta da un lato il giudizio sull'esperienza rivoluzionaria d'Etiopia sulla natura le caratteristiche del Governo
E dall'altro lato Aristotele ma l'orientamento il giudizio l'azione da svolgere nei confronti degli eritrei credo che valga la pena di fare un secondo giro per poter permettere un appunto ulteriore puntualizzazione precisazione
Mi raccomanderei che al secondo giro e so che l'onorevole Colombo è già pronto ad intervenire non sia molto ampio come quella del primo giro tenuto conto dell'orario perciò io penso che cinque
Dieci minuti al massimo darci cinque minuti possiamo concede lettera vere qualche risposta o qualche puntualizzazione avvenga credo deciderà naturalmente la parola allora non essere
Nostro presidente mi dà la parola sono alcune sollecitazioni che mi sono venute dall'intervento del collega D'Amico bianco
Che mi portano ad approfondire qualche cosa dei anche fra l'altro ma diciamo dare qualche precisazione
Al signora Boniver
Sono due interrogativi impara perché sono venuti fuori da quello che ha detto Bianco anzi più che altro un un avvertimento diceva e ma queste iniziative poi cosa sono sono delle iniziative italiane sono delle iniziative isolate tecnici altre volte noi abbiamo criticato per iniziative isolate in questo caso forse un po'meno ma io vorrei rispondere che quella la conduzione di queste iniziative non è mai stata una conduzione isolate nel senso cioè che almeno per quanto riguarda i nostri partners della comunità europea sono sempre stati tenuti al corrente prima e dopo di questi contatti e sullo svolgimento delle delle varie iniziative che venivano assunte e non abbiamo trovato dei contrasti fra sostanziali anche quando si parlava di un diciamo è un qualche segno di modifica del l'allineamento nel non allineamento da parte dell'Etiopia il nostro giudizio più informato di quello degli altri però coincideva anche con quello degli altri
Una seconda questione una seconda sollecitazione del pare che venga da Bianco che mi porta però anche a precisare qualcosa del nostro rapporto con la Somalia
La seguente frase delle scelte di questo tipo anche scelte tendenti ad un'opera così diciamo di mediazione a me da sempre fastidio adoperare questa parola abusata spesso soltanto parola ma comunque un tentativo di favorire la pace in questa zona
Non può portare il fatto altro risultato che questo comprometta alleggerisca attenui un rapporto con un paese paese amico come la Somalia che in politica internazionale ha compiuto una scelta che pur nell'ambito del non allineamento è un po'più vicina alle nostre posizioni
Su questo punto
Vorrei dire che la premessa di ogni nostro discorso con l'Etiopia è stata la seguente
Siccome questa permesso l'ho fatta io non ho bisogno di andare eccetera nessuno per documentarmi
E non ho bisogno di informarvi da nessuno quali sono le risposte che mi sono state date la premessa è stata questa se
Parlando con letti o se la condizione di un rapporto con voi
E la condizione dell'apertura di un discorso con voi
Dovesse essere da parte vostra un allentamento del nostro rapporto con la Somalia Ditano prima perché questo significherebbe che l'apertura di questo discorso e impossibile su questa linea è stato sempre tenuta alla nostra posizione credo che il governo somalo ne è stato sempre informato devo dire che la risposta non è stata nel senso che l'apertura di un discorso con l'Etiopia avesse come condizione o come premessa la attenuazione del legame con la Somalia tanto è vero che noi abbiamo potuto ottenerlo
Sempre molto stretto e continuiamo a tenerlo molto stretto sia sul piano dell'amicizia in politica che sul piano della collaborazione economica
Chiaro
Rispondo su due questioni che mi sembrano estremamente importanti la prima questione mi associo a quanto avevo intenzione di dire ma per ragioni di verità nel mio intervento non ho potuto esplicitare sino in fondo con le posizioni espresse nel corso dei successivi interventi
Dall'amico Anselmi ed amica Boniver riguarda la questione Eritrea e cioè la posizione del mio partito del partito repubblicano riguardo alla questione Eritrea è ancora la posizione di Carlo Sforza ministro degli Esteri una posizione di sostegno alla diritto alla autodeterminazione piena del popolo eritreo
Mi rendo conto che usare espressioni come nazione
Che sono espressioni tipiche della cultura europea e che quindi che è difficile tradurre in una realtà culturale e storica diversa come quella ficca africana darebbero dei problemi di di di definizione molto difficili certamente quello eritreo e un popolo è un popolo in tutte le sue
Tutte le sue componenti appunto che la definizione di popolo e secondo noi ha diritto pieno alla propria autodeterminazione nelle forme che e sotto i tenga più opportuno
Seconda questione è una questione è una domanda che io mi ero posto nel mio intervento
Rispetto alla quale ascoltato con vivo interesse adesso la risposta anche dell'onorevole Colombo io ribadisco la nostra opinione è vero negli anni ottantuno ottantadue
Che è sembrato più potere dirottare non soltanto al ministro degli esteri del tempo ma anche ad altri autorevoli esponenti
Dei tentativi di apertura e di posizione diciamo così più realistica di posizione se vogliamo più o effettivamente tendenzialmente non allineata da parte del regime di Minghi sto hanno i sembra che egli sia rimasto e il regime del colonnello quindi stesso regime siano rimasti impigliati
Rispetto a una scelta che è stata quella di chiamare in Etiopia consiglieri militari e truppe sia di parte sovietica che cubana
E della Repubblica democratica tedesca e che rispetto a questa situazione non vi sia un'affidabilità tale per cui l'attuale regime possa gradatamente a riportare questo Paese verso una collocazione internazionale effettiva di non allineamento
Ribadisco infine concludo una preoccupazione molto viva
Mentre c'è una piena disponibilità a sostenere e gli aiuti che il Governo italiano rischia di dare all'etiope per la drammatica situazione in cui versa ribadisco ancora una volta il pericolo che questi aiuti non debbano in alcun modo influenzare minimamente né direttamente né indirettamente le tendenze diciamo così militari e del del governo di ministro grazie
Passarono
Perché direi che debbo una sulla risposta
Un po'all'onorevole Pajetta in parte in modo diverso all'onorevole furetti sul problema della intangibilità delle frontiere mi guardo bene dal chiedere e di far diventare la fretta una polveriera
Però c'è un punto fondamentale che cozza mi sembrava di averlo rilevato in quella rapidissimo intervento che ho fatto prima
è il punto fondamentale è che o siamo d'accordo con la linea diciamo così proposta da Pajetta per cui bisogna il nostro compito come Italia ma non solo come Italia è quello di aiutare la stabilizzazione della regione
Con tutto quello che è stabilizzare la regione significa quindi certo salvaguardando le frontiere ma salvaguardando i regimi salvaguardando io pressioni che ci possano essere stato guardando i diritti dei popoli che non vengono rispettati e così via e questa è indubbiamente l'estremizzazione forse non è nemmeno quello che Pajetta in realtà voleva ma può essere l'estremizzazione del suo pensiero perché può essere utile da un punto di vista di analisi di scuola
Oppure e si fa riferimento a un altro punto fondamentale e l'altro punto a mio modo di vedere non può che essere quello di seguire un principio
Il principio che si può seguire secondo me è quello del rispetto della libertà di tutti gli uomini e di tutti i popoli
Mi rendo conto che questo non è un principio che sia facilmente accoglibile da parte degli stati africani perché multa contro una realtà che sia costruita nemmeno per volontà allora ma che è stata la conseguenza della dominazione coloniale
Però io ho l'impressione che noi come cittadini italiani noi io in questo momento come rappresentante del Partito liberale e non possiamo prendere un principio adottato dall'organizzazione per l'unità africana e farlo nostro perché questo secondo me metro dobbiamo rispettarlo
Metro abbiamo comprenderlo non possiamo farlo nostro perché noi seguiamo un'altra logica su cui muoverci noi comprendiamo che questo appunto della intangibilità delle frontiere è quello che tiene unita in questo momento una variegata situazione politica culturale e storica che è in gran parte il risultato del dominio coloniale i popoli europei e questo non c'è bisogno di ritornare
Alle antiche atti ovviamente esperienze coloniali italiane da chiunque siano state promosse ma è il frutto della realtà della visione storica però distinguere tra un accordo tattico
Tra Paesi e e il formalizzare a rendere eterno il risultato la dominazione coloniale secondo me non è la stessa cosa per cui mentre dobbiamo poi rispettare l'abbiamo cogliere come un dato di fatto questo accordo che è stato raggiunto tra questi Paesi non possiamo al tempo stesso noi dall'esterno
Nella logica di ricamo Pajetta direbbe dei buoni consigli che le proponeva non ribadire che per noi il punto fondamentale è quella dell'Autore terminazione
Per cui certo il problema dell'autodeterminazione si scontra contro la realtà degli interessi costituiti da parte degli stati già esistenti però dobbiamo sempre stabilire questo Pajetta steso ce l'ha insegnato da che parte stiamo
Per cui nel conflitto per forza sei per la strada
Ma gliel'abbiamo data in certi momenti storici hanno scelto hanno scelto a Bolzano come no hanno scelto hanno portato a nuovi optato hanno avuto trecento occasione di far questo cose che mi sembra in verità non siano mai avvenute in questo momento io non vedo a Bolzano un movimento che chiede l'indipendenza dall'Italia organizzato non la vedo può darsi che ci sia può darsi che fatto Sir l'onorevole Pajetta sappia niente non c'è stata un'epoca storica
C'è stata un'epoca storica in cui saltavano i tralicci on ma questa poca storica ho l'impressione che sia passata spero che non torni mai autodeterminazione o attraverso un accordo ma io sarei ben lieto sarei ben lieto di vedere nella nel conflitto tra l'Etiopia e l'Eritrea aggiungersi un accordo ma io non vedo lontanamente l'ombra di questo accordo e vede invece una guerra che stan vanno avanti cosa che ancora a Bolzano forse i servizi di informazione del Partito Comunista potranno darci dei dati che ci mancano ma non vede in questo momento
E allora secondo me rimane l'ha scelta manzoniana diciamo così tra alla linea di don Abbondio che la linea di cercare le mediazioni e di dare buoni consigli ed altre linee che non cerca di convincerlo scia
A fare quello che Lucia poverina non voleva fare e sono le vie di seguire davvero i principi francescani eventualmente si poteva esser seguiti anche in quell'epoca
Pairetto
Martedì principi
Scali se permette Europa Cristofaro da andare a Rimini a predicare anzi obbligarono non gli proibirono di passare per la spada quello che voleva pestati i piedi quando lui sul marciapiede estrarre l'immigrato quindi c'è un tempo per le spade e c'è un tempo per andare a predicare in quel di Rimini
I detto questo do qui gli unici due versione dei fatti eternità
Siamo Colombo io che siamo anche gli unici due che sarebbero autorizzati a farlo visto nostre tendenze
De religiose e quali religiosi
E quindi la questione del per sempre o nei secoli non si pone neanche per la ci sono dei problemi nazionali linguistici editi ci sono delle azioni informazioni poi c'è un problema politico per noni per chi fa politica da qua e può esimersi forse il partito liberale perché può permettersi un candore che quelli che vogliono intervenire incide veramente non vogliono permettersi ed è questo oggi
è possibile un altro o punto di riferimento che non sia quello accettato da tutte le nazioni africane anche quando poi non lo rispettano ma formalmente accettato che è quello di dire
Non cominciamo a cercare prima
Che il in azioni ancora e ci si erano
La rottura
De degli Stati e i contrasti fra gli stati che sono un dato reale e dei quali matureranno
Dei processi e degli svolgimenti e tu che sei giovane vedrai anche compiersi e io rimando i miei nipoti questa lo io candore gesuitico ecco va be non guai non non mi offende nessuno dei due termini
I di dico quindi noi dobbiamo partire da questo fatto
è possibile e un indicazione e possibile una aiuto o sia un una sollecitazione che facce intendere che un
Paese un intero come ha detto Poletti ricoveri il i l'Etiopia possa riconoscere che la convivenza e la stabilità il progresso sono legate a forme di riconoscimento delle realtà azionari i i o non è possibile nella misura in cui è possibile questo devono far le forze politiche di governo vigili scrittori i i politologi questo non può essere una RKO mento che spinge uno stato intervenire a favore di dissidenze o a favore di movimenti i puledri chiamato secessionisti si se non come intervento militare non vedo quale altra definizione di principi o a rompere le relazioni con questi Paesi ma io credo che il nostro ministro degli esteri che avrebbe molto poco da fare se avessimo azioni Illy diplomatiche soltanto con i Paesi che hanno una democrazia che quella che vorremmo avere i militari
E ci crediamo in gran parte di avere in Italia
Dico questo perché io credo che la nostra funzione può essere una funzione prima ancora di mediazione di stabilizzazione per permettere dei processi
Che altrimenti saranno sempre impediti nel loro svolgersi come potrà un Paese Aprica è uno di questi due Paesi uscire dal sottosviluppo se si sentirà minacciato se penserà che senza costrizione se pensionati senza a una politica di dipendenza anche militare
Cesserebbe di esistere
Io credo per questo che noi dobbiamo cercare
Di a vere dei rapporti con questi Paesi di riconoscere che si tratta di processi
Che sono in via di sviluppo e che comunque sono sempre un passo avanti di quando questi Paesi erano i Paesi coloniali per i quali un somalo non poteva diventare più che il sergente e un libico non poteva ed è anche se era il figlio del principe cara Manelli andare più in là delle scuole elementari no dobbiamo pure riconoscere queste sono andato con un deputato del Movimento sociale con una delegazione parlamentare
Addis Abeba ma ha fatto molto piacere i vedere che visitasse
Tra lo stupito era ammirato l'Università di Addis Abeba
Città a quale quelli che erano sopravvissuti al massacro compiuto dai Graziani avevano il diritto mandare i loro figli soltanto primo grado delle scuole elementari
Allora noi cosa vogliamo fare delle affermazioni di principio
Scambiarsi dei i comizi confondere l'elezione del sindaco di un comune italiano con la politica estera di un grande Paese come vuole essere il nostro io dico di no
E se fortunatamente riesco persino a trovarmi
D'accordo col governo e occupare sono decisamente l'opposizione su un campo anche limitato ma importante come questo dico bisogna muoversi in queste direzioni
Noi non possiamo o allo stesso modo che miri divise dalla compagna Boniver la sua concezione dei rapporti coi partiti che in questo Paese Cervélo di dirigere un movimento di sviluppo lei disse ma non glielo diciamo a assieme barre
E che se avete fuori prigionieri politici nello Stato persino Cleofe mistico ambasciatore ha visto dico questo bene
Però io a a me indisturbato il non vogliamo neanche parlare di e quindi di Dio diciamo ancora più forte col nostro stile noi lo diciamo agli USA e agli altri abbiamo dei rapporti con la Somalia e come ho detto io
Pretendiamo di non essere più quelli che hanno il diritto persino di scrive Aprica con due F come faceva Ferdinando Martini per dimostrare che noi siamo così colpi da potere avere dei diritti che vorremmo che il loro
Riconoscessero come gli unici diritti possibile
Via
Operazioni ovazioni isolate ma dal vederlo al contesto nel contesto del Comunità europea io debbo fare due osservazioni sempre molto amare primo nonostante tutto i dieci Paesi della Comunità o quelli che hanno avuto un dominio coloniale tendono a ripeterlo in forme diverse anche nel presente
Non è difficile andare nel Centrafrica o in Tanzania e trovare che ancora da un punto di vista economico questi Paesi dipendono dai vecchi colonialisti quindi vorrei dire che queste un aspetto che poi viene messo in rilievo dalla povertà dei mezzi coi quali la comunità affronta e lo sanno bene gli africani il problema dello sviluppo
è vero dalla richiesta per quanto riguarda la mancanza dei fondi dello stabile ex e come si vede anche dalla fatica o con la quale si è giunti al nome tre quindi stiamo attenti di donne enfatizzare la funzione dell'Europa dimenticando quello che possiamo fare noi vero che possiamo certamente direi operare in tal senso ribadisco che certamente la politica degli Stati del Corno d'Africa è uscito Lante per cui per esempio c'era otto ci fu momenti in cui noi teme in modo che l'Etiopia potesse diventare
Elemento anche pericoloso nella zona quando vi ricorderete ci fu di la visita di incontro Gheddafi Menghi visto quando sembrava evidentemente che ci si colloca può ormai in un contesto che noi abbiamo sempre criticato ma a questo sono avvenute altre prese direi di posizione ecco perché non credo che possiamo giudicare Secondo uno schematismo astratto
Questi Paesi visitati e anche nel loro gruppo dirigente rappresentano certamente una esperienze consentono valutazioni più sfumate sono peraltro poi d'accordo
Perché se noi vogliamo tendere alla stabilizzazione della zona non possiamo evidentemente operare secondo una distinzione
Democrazia e totalitarismo perché in questi Paesi perlomeno in Etiopia sono formule che non riescono a restituirci la complessità della situazione
Grazie
Potrebbe
Impedire sovente un punto che la questione ne facciamo continuiamo a fare così come dicevo prima una grande distinzione fra Mogadiscio Addis Abeba non tanto soltanto perché sono retti diciamo da da da da regimi politici abbastanza profondamente diversi fra di loro ma anche perché proprio ci poniamo un punto interrogativo un punto dello cattivo che io rivolgo un po'tutti quanti alle quali non so dare poco una risposta
Francamente e cioè sei giusto diciamo la tesi del sottofondo mi sembra di questo seminario cioè che vorrebbe un ruolo di grande partecipazione europea e nell'Europa dell'Italia
Da un punto di vista di aiuti economici a a questi Paesi e soprattutto bisogna di di un sistema e di un regime come quello attualmente in vigore ad Addis Abeba il quale sicuramente con l'accordo dei sovietici
Chiede aiuti economici non solo di tipo umanitario che sono evidentemente fuori discussione
All'Occidente e all'Italia perché l'altra parte del compito cioè il compito della loro sicurezza il compito di aver messo in piedi un sistema repressivo imponente come quello che c'era in terapia oggi invece è a fare appunto dei sovietici dei cubani dei tedeschi orientali questo diciamo è l'interrogativo che onestamente non ci poniamo anche se sappiamo che la risposta non può essere né semplice né facile
Ci poniamo proprio di fronte ad un quello che è un vero e proprio dilemma
Ripeto che non siamo evidentemente contrari ad ad un ruolo anzi tutt'altro d'un ruolo italiano che ha molte potenzialità
Ci continuiamo a porre la domanda oggi può darsi che domani e poi la risposta ci venga data dei fatti su un'utilitaria prescelto questo tipo di strada di equidistanza che per noi che non ci trova concordi
La tavola rotonda è finita permette prima di chiudere di fare
Non de non trarre delle conclusioni che non era il compito di questo nostro seminario ma di fare alcune osservazioni
Sulla produttività dei nostri lavori
C'è una risposta che viene che dobbiamo dare dopo l'intervento dell'amica e compagna
Boniver
Perché questo seminario organizzato da due istituti che seguono con particolare attenzione li palmo in modo specifico i problemi del rapporto al nord e sud Elia ai problemi che c'era la politica internazionale perché questo tema
Non è certa perché abbiamo profittando della congiuntura politica che a richiama l'attenzione del mondo industrializzato verso i problemi di interventi d'urgenza straordinari
A favore di popoli o dalle regioni che soffrono la fame non si tratta
Però l'abbiamo organizzato per sollecitare una ulteriore mobilitazioni quindi non ha un obiettivo una finalità di natura economica a un aveva ed ha una finalità di natura politica cioè abbiamo voluto fare uno sforzo d'approfondimento con istituti attorno alle cause alle origini che determina una situazione di crisi in una regione dell'Africa che ci è particolarmente cara
E si è particolarmente vicina siamo stati epoche storiche diverse ed Eritrea in Somalia ed Etiopia ciò che accade in questa regione
Ci interessa particolarmente poiché interessa il nostro paese non può non essere problema di fondo della politica estera del nostro Paese quindi questo nostro convegno voleva avere lo scopo di approfondire la conoscenza
E le relazioni sono il frutto di una riflessione collettiva che le relazione sul non voi ormai a disposizione del mondo politico ma anche perché abbiamo avuto e la prima cellula occasione che questo avviene
Un confronto fra le varie posizioni politiche inerenti non soltanto le cause della crisi ma anche alle manifestazioni politiche di questa crisi giudizio sul regime
Vi Addis Abeba un giudizio sul rapporto fra Etiopia rivendicazione ritorna è un giudizio sulla crisi che segua la guerra tra l'Etiopia insomma le credo che un contributo in questo senso l'abbiamo dato il qui a va tolto stamattina al professor Pigozzi quando ci diceva che le relazioni avevano Cruz posto alcune modo eccessivo
Al al centro del dibattito al problema dell'Etiopia eccetera ci sono ragioni geopolitiche che contano ed Etiopia è venuta fuori perché parlare l'Eritrea significa parlare dell'Etiopia parlare della Somalia significa parlare ed Etiopia parlare nel Corno d'Africa significa tener conto di questa realtà
Noi non possiamo dare giudizi però quello che possiamo ricavare da questo seminario ne parla mi sembra Q mi servono due cose da un lato è che la politica del dialogo viene generalmente ritenuta con le modulazioni di verso la politica da perseguire se l'Italia vuole contribuire a rendere più per
Meno grave la situazione e ha ha fatta prospettare possibilità di soluzione e dall'altro lato una sollecitazione a intervenire in modo massiccio per aiutare nella situazione di emergenza i profughi in particolare di questa zona ma per aiutare anche un processo di emancipazione economica più vasto più organica e più integrale legando i due aspetti
Che ci sembrano particolarmente importanti che sono importanti per gli anni per gli parlo che non ci può essere la politica di cooperazione allo sviluppo se non c'è insieme una politica di pace di distensione io ringrazio le forze politiche
Ringrazio voi che ci avete seguito ringrazio i relatori tempi don arrivederci per altre iniziative di questo tipo grazie