"Chi non lavora non fa rumore: requiem per l'occupazione" dibattito facente parte di "Più società fa bene allo Stato" ciclo di incontri promossi dalla Compagnia delle Opere, in collaborazione con Unioncamere, organizzato nell'ambito della XIX edizione del Meeting per l'amicizia tra i popoli "La vita non e' sogno" promosso da Comunione e Liberazione (Rimini, Quartiere Fieristico 23-29 agosto 1998)

Buongiorno a tutti
L'incontro di questa mattina
Ha per titolo
Chi non lavora non fa rumore
Requiem per l'occupazione
Nella giornale che oggi vi meeting ha prodotto
Riprodotto uno striscione
Dove alcuni manifestanti
Sorridenti
Dicono la vita non è un sogno ma il lavoro si
è chiaro che il tema dell'occupazione
è un tema centrale
è un tema centrale per la società italiana è un tema centrale per chi è preoccupato
Che la vita non si svolga come un sogno ma che sia il confronto con la realtà confronto duro e appassionato con la realtà
Purtroppo
Nel nostro Paese intorno al lavoro
C'è un dibattito che molto spesso più che approfondire la realtà dei problemi
Diventa
O rischia di essere dominato dalla retorica
Basta leggere i giornali di oggi nei commenti
Sull'ultimo dato Istat che registra mensilmente ormai da quattordici anni è una perdita di venti mila circa occupati da parte delle grandi imprese è un fenomeno fisiologico sul quale però tutti si affannano
A commentare naturalmente in modo retorico
L'incontro che vogliamo fare oggi vuole pretende di uscire dalla retorica
E
Le persone che qui sono state invitate
Sono state invitate proprio perché in diversi ruoli e con diversi accenti e con diverse responsabilità
Hanno dimostrato e dimostrano
Di aver a cuore la realtà
Detto dei problemi dell'occupazione
Naturalmente non mancano
Punti di vista diversi
Ma ciò che mi pare accomuni
Gli amici che hanno accettato di partecipare a questo incontro
Una
Attenzione alla realtà dei fatti
Il tentativo di uscire dalla retorica
Lamento USA per un verso o Facci Lola per un altro
Di chi assoluzioni facile in tasca oppure di chi si lamenta senza vedere la realtà le realtà che comunque si muovono
E cucire dalla retorica per guardare la realtà
Di i nostri invitati sono ben noti innanzitutto darà nel suo saluto il dottor Luigi Mastrobuono segretario generale dell'Unioncamere
Che ha promosso
Che ha promosso insieme con la Compagnia delle opere questo ciclo di incontri e mi preme osservare che Unioncamere da qualche tempo sta dando un contributo di grande rilievo al dibattito
Perché conduce indagini serie su più di cento mila in paese dalle quali il fenomeno delle occupazioni emerge molto più variegato e molto più interessante ma ce lo dirà Mastrobuono di quanto i tradizionali indicatori sulla disoccupazione o sull'occupazione dalla grande impresa riescono a dirci
Interverranno poi Ivano Barberini presidente della lega delle cooperative
Antonio D'Amato vicepresidente della Confindustria
Sergio D'Antoni segretario generale della CISL
E il ministro Pier Luigi Bersani
Darò la parola per un saluto introduttivo al dottor Mastrobuono
Grazie buongiorno a tutti
Desidero soltanto in questo saluto
Testimoniare perché l'Unioncamere Unione delle camere di commercio italiane ha deciso di promuovere questo tipo di riflessione è molto semplice
Come pubblica amministrazione dedicata alle imprese ci siamo resi conto che non serve più essere soltanto una pubblica amministrazione cioè soltanto gestire burocraticamente dei servizi per le imprese e per i cittadini
Ci siamo chiesti come nel quadro di cambiamento complessivo che la pubblica amministrazione paese stanno avendo possiamo trasformare la burocrazia in servizi e quindi sostenere in qualche forma in qualche modo disegni di sviluppo e quindi il tema dell'occupazione e chiaramente venuto tra i primissimi
E cosa abbiamo fatto sull'occupazione questo è quello che voglio porre un po'anche ai relatori come tema
Ci siamo messi intanto a studiare e visto che il titolo di questo incontro è un po'un paradosso neanche prima sentivo una giornalista che intervistava alcuni dei relatori
Facendo delle domande sul paradosso del meeting
E è chiaro che ed è chiaro che le nostre nostre indagini che l'occupazione oggi in Italia
Vive dei paradossi ma non quello soltanto quello scontato che un po'tutti conosciamo per cui ci sono imprese che cercano lavoratori in zone in cui non li trovano ce ne sono di più profondi
L'indagine a cui si riferiva Marco Martini è un'indagine molto seria promossa insieme l'Unione europea e al ministero del lavoro che ci ha fatto indagare su come le imprese italiane assumono già in questo periodo cominciano tempo fa quindi abbiamo i dati del novantotto e novantanove e mano mano viene aggiornata
Riusciamo a sapere non soltanto quante persone vengono assunte ma anche come devono essere preparate in quali zone del Paese con quale tipo di formazione e così via
Allora questo dato andato molto interessante del novantotto novantanove perché ci dice che il saldo tra coloro che escono
Dal mercato del lavoro stiamo parlando delle imprese fino a cento dipendenti
E coloro che entrano è un saldo molto interessante sul piano positivo sono ben duecentosessanta mila le assunzioni che gli imprenditori stanno facendo in questo biennio duecentosessanta mila una cifra importante
Qual è il paradosso il paradosso è che i due terzi di questi duecentosessanta mila sono assunti da imprese fino a dieci dipendenti
Notare che nel Sud sono ben ottantotto mila riassunzioni quindi sono importanti anche al Sud allora anche i titoli di stamattina nelle pagine economiche ci parlano della perdita d'occupazione delle grandi intese
Ma questo fenomeno invece della piccola impresa che riesce ancora ad assumere che riesce a produrre posti di lavoro e quindi evidentemente a un grado di competitività
è un dato sul quale vorrei chiedere panini coerenti politiche riusciamo a fare perché si aiuti questo processo di allargamento del mercato del lavoro
Questa è una pressione importante perché è un po'come il paradosso dalla foresta che della foresta che cresce non fa rumore è sempre l'albero che cade quello che fa più rumore allora c'è un dato positivo dell'occupazione che andrebbe in qualche modo aiutato e favorito c'è un secondo paradosso mi da questo la indagine che facciamo trimestralmente tra la chiusura dell'impresa e la mortalità delle imprese e la madre natalità delle nuove imprese ci dice che ormai da tempo in significativo il saldo è positivo cioè nascono in Italia molte più in prese di quante ne muoiono
Nel secondo trimestre del novantotto ne sono nate il saldo è positivo per trenta mila unità
E da ben tredici trimestri consecutivi vale a dire più di tre anni il Mezzogiorno a un saldo positivo il che vuol dire che nel Mezzogiorno un tasso di sviluppo sotto la voce e nascita di nuove intese esistenti
Quindi anche questo tema delle piccole imprese che è un tema che non è nuovo diciamo che l'Unione europea quando si è messa a discutere di occupazione alla fine non ha trovato molte altri temi da sottoporre ai governi nazionali se non quello delle piccole imprese
Lo stesso patto di stabilità che tutti conosciamo come vincolo in realtà è un patto di stabilità e crescita
Il ministro Ciampi nelle sue dichiarazioni di questi giorni sta puntando il dito sulla crescita
Crescita vuol dire nuove attività produttive e la fascia b mo'per tutta l'attività produttive che possiamo immaginare in tempi ragionevolmente brevi e poco questa delle piccole imprese ora questo il secondo paradosso
Come questo aiuta l'occupazione può essere favorito ulteriormente
Terzo paradosso
Si parla molto di marketing territoriale cioè della capacità di attrarre impreviste investimenti sul nostro territorio
è risaputo ci sono capitali in cerca d'investimento è risaputo che ci sono altri Paesi europei che hanno delle regole e vai a vedere se queste potranno essere confrontate che attraggono più Dinoi Investimenti io però voglio porre un problema che non vedo citato da nessuno io credo che non siamo del tutto convinti al nostro Paese di voler fare attrazione degli investimenti
Perché fino a qualche anno fa ma parlo di tre quattro cinque anni fa in una idea in cui lei euro ancora non aveva cambiato le regole del gioco portare una nuova impresa nel nostro Paese far nascere del mo'in prese è un po'come portarsi il nemico in casa era un po'crearsi competitore all'interno delle proprie mura domestiche
Allora credo che ci sia un problema di cultura del delle regole dell'euro
Ci faccia vedere lo sviluppo in modo diverso avrà chiede relatori siamo convinti che vogliamo veramente attrarre gli investimenti perché se siamo convinti le cose da fare si sanno benissimo basta farle ultimo paradosso ed è un tema su cui ho sentito più volte ministro Bersani intervenire aprire una riflessione importante tutto ci dice in Eurolandia che il livello locale ha molta più importanza e che quindi molte decisioni vanno trasferite a livello locale c'è un dibattito importante tra Confindustria sindacato sui livelli della contrattazione per esempio su quanto debba essere centralizzata e localizzata
C'è il tema del federalismo del decentramento
Ministro Bersani c'è il problema delle classi dirigenti locali io ti ho sentito più volte introdurre questo tema
Il problema di preparare il livello locale come gruppi dirigenti è un problema molto serio non soltanto sul piano amministrativo quindi non soltanto le Regioni Comuni sul piano dell'associazione di rappresentanza del sindacato dell'associazionismo dei consumatori dei corpi intermedi
Allora e chiudo chiudendo il cerchio ancora sulle Camere di commercio
Dobbiamo trovare delle iniziative delle sedi per formare i gruppi dirigenti locali alle nuove regole del gioco altrimenti occupazione non si riesce più a fare soltanto con Grandi iniziative centrali questo tema nella preparazione dei gruppi locali mi sembra un tema che dovremmo mettere all'ordine del giorno da qualche parte e le Camere di commercio
Non hanno già questi gruppi dirigenti possono essere una delle sedi in cui questo si fa e qui c'è tutto il tema la concertazione c'è tutto il tema della capacità di lettura gli analisti dell'economia del territorio
C'è il tema del del marketing territoriale tutto quello che si può mettere sotto questo capitolo allora questi quattro paradossi sono i quattro temi su cui le camere di commercio oggi sono impegnati sui temi dell'occupazione creare imprese
Favorire le mezze misure che è un omaggio occupazione soprattutto nelle piccole imprese
Favorire l'attrazione di investimenti formare i gruppi dirigenti locali su questi temi sono qui anche per prendere buoni appunti e per sapere come orientare meglio le strategie della nostra rete camminare grazie
Mastrobuono è intervenuto a nome di una istituzione che ai compito di rendere trasparente
Il sistema dell'impresa il sistema dell'occupazione
Lasciatemelo dire sta svolgendo in modo egregio questo questo compito
Adesso entriamo nel vivo abbiamo qui con noi
Rappresentanti del mondo imprenditoriale rappresentanti del mondo sindacale e rappresentante del Governo
Per l'organizzazione della nostra del nostro incontro
Potremmo dare un quarto d'ora
A testa per un primo intervento e poi riservandosi una eventuale intervento in un secondo tempo
Eventuali repliche
Io chi partirei chiedendo
Ai vanno Barberini
Presidente della lega delle cooperative
Quali sono dal suo punto di vista i fattori chi frena hanno di fatto la possibilità di creare nuova occupazione da parte dell'impresa e quali potrebbero essere
Le strade attraverso cui e riprendere il sentiero virtuoso dello sviluppo con l'occupazione
Grazie
Ma intanto vorrei fare un commento sul titolo mi sembra un titolo davvero suggestivo
Il non fa rumore e c'è una bella poesia di Lee Master che dice che tende a dimostrare che si chiami silenzio
E intende dimostrare che gli uomini non sono capaci di parlar di profonde esperienze lì manca la parola
Quando parliamo di lavoro di disoccupazione forse c'è da una parte l'incapacità di vedere le cause vere e curare solo i sintomi dall'altra la rassegnazione poi probabilmente ma è suggestivo anche questi interrogativo sul fatto che siamo di fronte a un pericolo di requiem per l'occupazione
Io non credo che si tratti di decretare ecco qualcuno ha detto la fine del lavoro ma neppure di vedere la disoccupazione come una sorta di malattia del lavoro che si possono curare
All'interno del mercato del lavoro trame teologi ad un riaggiustamento dei costi
E punto e basta
La disoccupazione in Europa come sappiamo costituisce ormai un fenomeno di lungo termine uno spione durevole e diventata una situazione per la quale non si trovano le vie d'uscita credo in questo realisticamente oggi vada vada visto di fronte appunto alla disoccupazione di lungo termine
E c'è una conclusione su cui tutti conveniamo che questo esclusione un lesione del diritto fondamentale di cittadinanza
è un fatto che fa fa sì che il contratto sociale non sia più rispettato con tutte le conseguenze sociali che comporta siamo d'accordo che la disoccupazione implica paura del futuro una caduta di standard di vita uno sacrificio di energie di competenze di creatività dei milioni di persone spesso vuol dire povertà e isolamento e quindi creare lavoro è una priorità assoluta una sfida per tutti ed è giusto che il giudizio sui governi sia per tanta parte basato sulla capacità che questi hanno di aiutare i senza lavoro a ridurre e di ridurre la disoccupazione
è una responsabilità però che grava su tutte le organizzazioni nessuno escluso su tutto in un sull'impresa e sulle pensioni sociali
E tutti si richiede uno sforzo di analisi e soprattutto una più alta capacità di proposta di iniziativa sapendo che ci troviamo di fronte a difficoltà enormi c'è un dato che si conferma vedevo
Anche oggi il dato relativo all'Italia c'è un dato che si confermi diverse situazioni che le grandi imprese tendono a ridurre l'occupazione
La crescita se verificate se vedete che nelle piccole e medie imprese nei servizi negli Stati Uniti le cinquecento maggiori in prese dal settantanove novantasei hanno diminuito del trenta per cento gli occupati passando a sedici milioni e mezzo di occupati a undici milioni e mezzo di occupati
Questo ha una intanto una implicazione che il posto di lavoro e meno sicuro che in passato
E ne ha un'altra che negli USA negli Stati Uniti come negli altri paesi anglosassoni la robusta cresta il posti di lavoro ventotto milioni di posti di lavoro in più nel giro di di un quindicennio
Si è combinata con un'altrettanto robusta crescita delle ineguaglianza
E quindi il confronto tra questi due modelli quello dell'Europa e quello dei paesi anglosassoni mette in evidenza una correlazione piuttosto netta
Il modello statunitense anglosassone più occupazione più disuguaglianza cresce l'occupazione cresce la disuguaglianza
In Europa c'è più uguaglianza e cresce la disoccupazione
E sappiamo che anche la crescita della ineguaglianza costituisce una rottura del patto sociale e ha un forte impatto psicologico e anche di carattere sociale di qualità della vita quindi siamo di fronte volenti o nolenti ha una complessità di contraddizioni che vanno gestite tenendo sempre ben presente il bisogno di bilanciare economia e socialità a questo credo non dobbiamo rinunciare
Si tratta d'una parte dei combatterle pregressi delle tendenze conservatrici e corporative dall'altra di fronte a questa complessità
Di diffidare delle ricette facili delle formule miracolose di quelle che vedono in poche questioni in pochi ma od in pochi tempi in poco tempo la soluzione di problemi più non ci vuole molta onestà intellettuale
Cioè vedere le situazioni come sono non come vorremmo che fosse un in base ispirazioni ideali o a volte in base a prese di posizioni politiche
Quindi credo che sia giusto
Come o spiccava io mi ritrovo nelle cose che che ha detto il direttore generale della Confindustria Cipolletta in un terrestre ieri
Sia giusto sviluppare un confronto su un piano di civiltà di proposte chiare comprensibile che deve realizzare evitare l'eccesso di polemiche non è più tanto utile dice Cipolletta attardarsi a darsi l'un l'altro la colpa io condivido lo discute all'affondo di sulla soggiorno e sviluppo mettere a fuoco bene gli obiettivi
Perché oggi si discuta moltissimo sui mezzi e pochissimo sulle finalità da perseguire non può essere efficace
Una discussione che ente nel dettaglio degli strumenti e mantiene genericità di obiettivi qualche cosa alla fine non funziona
Cioè il valore della concertazione che da ribadire uno strumento importante da di precisare
Evitando la la la pletora dei soggetti che si è rotto un tavolo evitando un restringimento di questo tavolo il punto di non averne poi la rappresentatività vera delle organizzazioni sociali credo anche che ci debba essere in questo contesto evidentemente come si sta facendo in questi tempi un giudizio anche se è vero molto sempre critico ed il pungolo di chi ha responsabilità di governo credo che si debba non porre l'accento sui tre non soddisfacenti in termini di crescita che questo tuttavia non giustifica una lettura sommaria e liquidatoria della complessità della politica economica che è stata perseguita nostro paese in questi anni e che oggi abbiamo tanti problemi ma siamo in una condizione decisamente migliore di pochi anni fa per poterli affrontare l'euro non è stato e non sarà una passeggiata ma sappiamo che esserne fuori ci avrebbe spinto a continuare le ricette degli anni ottanta il famoso parametro di Maastricht quello del rapporto debito PIL nel mille novecentosettantanove era rispettato
E negli anni Ottanta che siam passati da poco meno del sessanta per cento di rapporto oltre centoventi
Quindi non dobbiamo pensare a quelle ricette come ricette che ecco vedere che prima si stava prima spendevamo più di quello che il Paese produceva tutto sommato
Ora e più gravi problemi da affrontare nessuno e che hanno la loro urgenza si sono la Turati in un arco di tempo lungo anche questo bisogna considerarli infrastrutture inefficienti e malfunzionanti servizi pubblici costosi in gran parte inefficaci la pubblica amministrazione con eccesso di regolarmente documentazioni inefficienza la formazione la ricetta che non sono al passo coi tempi
Una civile confidenza che compromessa dalla criminalità organizzate micro son tutte cose che hanno radici antiche nella nostra realtà e che va nell'oblio di politiche incisive ma che inevitabilmente si colloca in un arco di tempo medio ed è importante partire però bene e subito facendo subito mi prendendo subito misure chiamo un efficace per rilanciare la la nei problemi dell'occupazione settembre
è un ha un'agenda fitta in questo senso bisogna nel medio termine
No per sé e per la verità per fare profonde riforme di struttura liberalizzare settori come le telecomunicazioni regia trasporti credito
Tutti i costosi troppo costosi e troppo poco in sintonia con le politiche di sviluppo i tassi d'interesse non calano perché il sistema bancario costi troppo alti
Questo è un primo dato da di fondo noi siamo convinti che si può aprire una nuova fase di sviluppo per il Mezzogiorno
Che vi è un problema di costi sicuramente questo vale sempre ma che vi sono politiche da perseguire che non necessariamente sempre implicano risorse a costi ci sono dei punti da tenere ben ferme io le ore in Cattolica decine una sorta di decalogo come linee guida che possono aiutarci a creare sviluppo occupazione la prima di queste linee guida ed è tenere ben fermo il principio che l'occupazione si fa creando in prese
Una è un fatto questo che può sembrare banale
Ma un capovolgimento delle politiche di intervento precedenti quelle che hanno affidato e anche quello è una con è una contraddizione
Verso chi pensa investendo netto verso chi pensa che si possa continuare a creare occupazione con settore pubblico
Questa impostazione quindi fare pensare che l'occupazione si fa con l'impresa è un dato di grande grande rilievo che ne chiamo in causa un altro che quello che la scelta dei degli incentivi e dei sostegni presuppone Meridione va fatta in modo selettivo non non il senso indiscriminato
Cercando di assecondare quel fenomeno del gruppo ma che vedo Pardo che ha caratterizzato il Mezzogiorno qualche col sorgere dei distretti industriali e con processi di ristrutturazione produttivi in aree di crisi con il salame tagliato urbane e così via
è una
è un naturalmente questo comporta dei rischi ma questa è probabilmente oggi la scelta più efficace proprio in conseguenza del seguire del volere imperniare sulla cresce l'impresa una costruzione di una creazione di lavoro lavoro vero
Bisogna dare sicurezza colpendo la criminalità io credo che questo sia un elemento ancor più importante degli incentivi francamente cruciale affrontare il problema della sicurezza liberare intere aree territoriali e tante attività economiche da una sito sono di paura e denuncia e di incertezza queste l'elemento di freno pesante per la crescita di impresa
Contribuisce tra l'altro a rendere più costosi il denaro per per il rischio alto degli impieghi e distorce la concorrenza nel mercato dei importante che il DPEF abbia posto questo problema come un capitolo importante
Bisogna rimuove gli ostacoli burocratici amministrativi che soffocano le iniziative questo è uno dei problemi che pesa moltissimo nel Meridione se da una parte la criminalità organizzata impedisce
La crescita
La nascita a volte la cresta dell'impresa perché come nasce un'impresa c'è qualcuno che viene chiedono il pizzo
La pubblica amministrazione all'inefficienza la pubblica amministrazione le burocrazie da poche vessazione fanno la loro noi abbiamo parto due due ipermercati uno abbiamo un centro commerciale
A Bari cento miliardi investimento bloccati per un vizio di forma ad Avellino un ipermercato aperto chiuso ed è chiuso con centosettanta occupati chiuso
Per una per una questione che sarà risolta parimenti per un vizio di fondo con tutte le autorizzazioni urbanistiche
Sono quindi problemi questi del funzionamento della pubblica amministrazione che hanno bisogna essere semplificati resi rese Ficacci lo sportello unico è un fatto importante se viene a effettivamente attivato e così c'è un problema di emersione del lavoro nero
Che rappresenta un'altra leva di fondo si si voglia se vogliamo creare lavoro vero
E e credo che in questo senso si possono esplorare le potenzialità dell'istituto cooperativo per fare emergere il lavoro nero abbiamo un'esperienza passata legge seicentodue
è servita una ventina d'anni fa venticinque anni fa a fare uscire a fare emergere il lavoro nero che era presente nelle facchinaggio nel pool sì e così via
Si potrebbe continuare in queste lenti io vorrei solo accennare al fatto all'importanza che ha un uso produttivo
Dei delli l'uso produttivo degli ammortizzatori sociali le esperienze che l'abbiamo fatto e stiamo facendo con la legge Marcora
Ha prodotto oltre cinque mila seicento posti di lavoro evitando la cassa integrazione per i lavoratori licenziati e spingendolo a fare impresa
è importante creare nel Meridione un tessuto associativo c'è una uno uno studioso inglese che ha fatto una ricerca ha fatto una ricerca sulla sulle differenze che esistono tra il nord e il sotto dell'Italia concludendo si chiama put Man concludendo che uno scarto negativo è dato dal fatto che a differenza di quello che è successo in Emilia Romagna in altre regioni del Nord
Nel sottile non sia creato quel tessuto associativo quell'ambiente favorevole a creare coesione sociale creare sviluppo e su queste linee che non voglio stiamo lavorando
Stiamo lavorando vendo impegni delle maggiori cooperative intervenire
In investimenti nel suo ci sono almeno tre mila miliardi di investimenti già previsti per i progetti
Sono
Dieci quindici mila posti di lavoro che si possono creare in tempi abbastanza rapidi nel solo settore agricolo si potrebbero creare nove mila posti di lavoro se il protocollo firmato con la Presidenza del Consiglio
Avesse Oprah le i decreti attuativi
Necessari ma ci sono migliaia di posti di lavoro c'è una modernizzazione certo distributivo
Che ha implicazioni non solo in chiave occupazionale ma in chiave di indotto di sostegno alla modernizzazione dell'indulto e così via
Un forte impegno lo dedichiamo alla promozione d'impresa con esperienze molto interessante con risultati molto interessanti
C'è infine un dato
Che sul quale io non entro nel dettaglio per motivi di tempo evidentemente
C'è un dato che al quale io credo assegniamo un grande significato la modalità con la quale pratica lo sviluppo cooperativo la distintività cooperativa di comportamento che non è un giudizio di valore di Stato da altri
Dati imprenditori ma il modo come lo intendiamo ci siete dobbiamo muoverci
Rispettare i diritti delle persone porre attenzione le garanzie sociali
Che vanno assicurate tutelate rifiuto di favoritismi delle assoluzione siete dei fornitori ostativi pari opportunità vice rigetto di Prati occlusive
Trasparenza alla gestione di attività questo il nostro Codice di comportamento c'è un consenso sociale ampio ci sono dei contrasti molto forti l'abbiamo avuto parecchi nemici
Che vedevano invece uno uno un'opportunità di continuare o di vedere la possibilità di collocare persone Nico altro non sempre praticare queste questi comportamenti si si fa amici però riteniamo che questo sia tanto più importante in una realtà come quella del Meridione tante realtà che hanno bisogno oltre che di sviluppo economico di un recupero di convivenza civile di recupero di di ordine sociale grazie
L'occupazione si fa creando le imprese
E le imprese nascono se vi è un tessuto culturale associativo adeguato
Credo che questi due elementi incontrino molto da vicino le esperienze dalla Compagnia delle opere
E cioè c'è un fattore produttivo
Chi è dato da questa risorsa particolare che la fiducia senza della quale l'impresa non nasce e che non si può importare o costruire o fabbricare
è un fattore culturale
Ed è anche quindi una strada per chi vuole raggiungere più rapidamente i risultati valorizzare le realtà che sanno creare cultura imprenditoriale ci sono creare un ambiente favorevole alla creazione dell'impresa ma su questi punti ed altri credo che sia opportuno sentire
L'intervento di Antonio D'Amato che vicepresidente della Confindustria alla delega per il Mezzogiorno che ovviamente è la sì della situazione più difficile ecco con che cosa ci vuole per creare le imprese e che cosa ci vuole per farle sviluppare cosa manca
Io cercherò di
Di dare un'impostazione un po'strutturale alla questione dell'occupazione dello sviluppo industriale del Mezzogiorno
Non pretendendo di avere la ricetta
Cercando di uscire fuori da un dibattito che negli ultimi due anni è stato contraddistinto da troppa sperimentazione
Da molta demagogia e dà molta come dire
Rivendicazione sindaca al politichese da parte soprattutto di alcune forze che purtroppo sono in questo momento parte della coalizione di governo
E cerchiamo di farlo tenendo conto soprattutto di questo e che oggi noi ci troviamo da un lato di fronte ad una competizione di cui molto i parlano ma di cui molti non sanno ancora di che cosa si tratti
Ma chi opera sui mercati e soprattutto sui mercati internazionali sa che in questa competizione e forte continuerà a diventare sempre più forte sempre più spietata richiederà imprese capaci di competere
Con costi bassi prodotti sempre migliori e capacità di crescere Ute di mercato a livello internazionale
Da un lato
E dall'altro lato
Ci troviamo di fronte ad una questione fondamentale sulla quale oggi finalmente non si discute più ma per la quale ancora mancano come dire politica vere di tipo strutturale la disoccupazione è una questione del Mezzogiorno ma è anche la grande vera questione del Paese
E il Mezzogiorno e al tempo stesso l'unica risorsa è l'unica possibilità di questo paese di crescere e svilupparsi per poter conquistare quote maggiori nello scambio internazionale ora questi sono le due questioni di fronte alle quali dobbiamo ragionare
Da un lato
Evitiamo mitizzazione questo è un Paese nel quale per trent'anni ci siamo tutti convinti che piccolo è bello e abbiamo addirittura convinto molti imprenditori a rimanere piccoli
Perché in questo modo by passavano le rigidità del sistema by passavano le complicazioni del sistema perché erano più flessibili
Ma in un mercato che si apre che diventa sempre più integrato noi continuiamo ad a vere un'industria bonsai che non è più capace di conquistare posizioni di leadership e quote di mercato significative sugli scambi internazionali
Se noi vediamo quali imprese guidano i mercati del mondo non troviamo in nessun settore un'impresa italiana
In una posizione di leadership molte imposizioni di nicchia ma nessuna con una dimensione tale da poter veramente rimodellare il mercato queste una debolezza strutturale del nostro sistema Paese
Che
Consegue ad una politica che per molti anni ha costretto le imprese a rimaner piccola creando convenienze a diventare e restare flessibili perché le rigidità del sistema erano tali che crescere voleva dire complicarsi e normalmente la vita e soprattutto la sopravvivenza
Non più tardi di qualche tempo fa ancora come dire nelle dichiarazioni del ministro delle Finanze
Di varie componenti del Governo per fortuna non del ministero dell'industria lo abbiamo visto che manderemo gli ispettori fiscali a tutte le imprese che saranno oltre cinquanta miliardi di fatturato se uno sta poco a poco a quarantotto si firmano per esempio
Incominciamo proponeva Rifondazione incominciamo a mandare tutte le imprese che supera una certa soglia di fatturato la finanza ogni sei mesi se uno poco poco la possibilità di crescere si paralizza resta fermo
E in un mercato che diventa sempre più integrato naturalmente questo vuol dire perdere opportunità per questa ragione il nostro Paese sta perdendo la grande sfida dei prossimi anni
Noi oggi abbiamo un mercato che vale cento miliardi di dollari in Europa che sono duecento mila miliardi mal contati che sono gli investimenti esteri diretti fatti da imprenditori che nel mondo investono al di fuori dei propri Paesi razionali
In Europa
Da oltre dieci anni il nostro Paese è l'ultimo in questa classifica l'anno scorso abbiamo attratto circa quattro mila miliardi di investimenti esteri che sono prevalentemente acquisizioni di aziende per conseguire quote di mercato spesso chiusura di stabilimenti produttivi e spostamento di attività in altri Paesi europei
La Gran Bretagna da oltre dieci anni in testa a questa classifica e l'anno scorso ha tratto circa quarantacinque mila miliardi di investimenti
C'è poi la Francia ce la Spagna c'è il Portogallo ce la Danimarca ce la Svezia ce la Grecia ci son tutti Italia resta l'ultima perché non conviene investire in questo Paese
Non conviene investire perché non abbiamo il più alto costo energetico il più alto costo delle telecomunicazioni il più alto costo della logistica
Alle soglie del Duemila in un mercato unito in un'Italia che ha voluto entrare per fortuna in Europa testata abbiano ancora le tariffe Forcella che regolamentano per legge il costo del trasporto su questo territorio
Abbiamo il più alto tasso di rigidità del mercato del lavoro abbiamo il più alto cuneo fiscale tra salario netto che è basso e costo del lavoro che è troppo alto abbiamo la più grave imposizione fiscale
E con queste contraddizioni
Il nostro paese non è in grado di attrarre investimenti allora cosa fare la strategia è quella di riposizionare il Mezzogiorno all'Italia su questo mercato che vale cento miliardi di dollari l'anno neutralizzando questi gap competitivi
E in più giocando ci i vantaggi che il nostro Paese può offrire per attrarre investimenti che sono nel Mezzogiorno grande disponibilità di manodopera che ha grande voglia di fare grande voglia di riscatto e grande capacità di lavoro
Io sono un imprenditore che opera nel sud e in altre parti d'Italia in altre parti d'Europa è solo assolutamente certo di quello che dico
E poi la politica industriale che finalmente questo va dato merito a Bersani per la prima volta dopo molti anni funzione salvo qualche contraddizione abbiamo Ciampi che ogni giorno ci dice venite ad investire nel Mezzogiorno e abbiamo poi la quattrocentottantotto che quindici giorni fa può cogliere solamente il trenta per cento delle domande presentate
Perché i fondi non sono stati stanziati
E allora di fronte a questa prospettiva
E chiaro che l'azione per rilanciare gli investimenti e l'occupazione nel Mezzogiorno non può essere fatta di sperimentazioni
Non è possibile che qui la mattina il ministro tre o qualcun altro si svegli si metteva Riccetti prestiti d'onore infatti i contratti le borse di lavoro le borse di mobilità e non mi ricordo più che cos'altro
Qui occorre un'azione seria per affrontare e sciogliere quei nodi strutturali che la Confindustria di Carmeli di venticinque anni fa chiamava lacci e lacciuoli e che oggi sono dei veri e propri nodi scossoni che stanno implicando le economie del Mezzogiorno e stanno seriamente rallentando l'economia del Nord
Perché in un'Europa che finalmente ha messo un segno positivo di fronte alla suo Pierre nel al suo PIL dopo anni di stagnazione ne vediamo subito che la capacità del nostro Paese di crescere si blocca perché questo peso competitivo è veramente molto gravoso
Ora ci vuole una politica di governo la politica di legislatura quella politica che tutti i governi di prima non di dicevano di non poter fare perché non avevano la stabilità e questo governo che finalmente questa stabilità c'è la e Alba quale sta pagando un prezzo a mio modo di vedere altissimo
Troppo alto
Eppure sta politica non sta facendo
Però qui si tratta di metter mano seriamente tecnicalità
La criminalità non può essere un alibi per non investire nel Mezzogiorno perché sono imprese sommerse
Quelle che sono veramente sposta visti dalla criminalità ma le questioni della vivibilità e della figlia da solo precondizione per ogni forma di sviluppo di investimento
Materia amici queste cose si risolvono facilmente bisogna decidere di mettere finalmente risorse però vantare la quantità e la qualità delle forze dell'ordine al Mezzogiorno tutto qui
Bisogna che ci sia allora i finanziari a una vera seria politica per lo sviluppo e per la sicurezza al Mezzogiorno
Nella cedete altro da fare
E questi nodi strutturali vanno affrontati in una prospettiva come dire seria di tre anni noi come Confindustria abbiamo chiesto al governo
Da un anno e mezzo di aprire un tavolo di confronto con i sindacati che poi si è arricchito di una quarta gamba quello degli amministratori per affrontare queste questioni
E per fare uno scambio molto semplice tu Governo ti occupi delle condizioni di quadro crei le condizioni di mercato per il Mezzogiorno e per il Paese ellenici a questi capi competitivi che sono relitti umani
Sindacato e Confindustria negoziare insieme flessibilità perché voglio dire a Barberini
Senza ragionare di modelli escluso non voglio fare discorsi di slogan
Sarà vero possenti negli Stati Uniti e nei paesi anglosassoni c'è più disuguaglianza ma quale uguaglianza c'è in questo Paese quando noi ci troviamo con un'intera fatta del paese e con un'intera generazione che esce fuori da ogni possibilità di lavoro e sono dieci anni
Sono dieci atti che dicevamo queste cose dieci anni fa dicevamo ci sono i giovani dai venti ai trent'anni che non entra nel mondo del lavoro quella gente oggi ha quarant'anni non ha mai lavorato in vita sua e ha davanti a sé solamente tre possibilità criminalità
Lavoro sommerso
O vivere in famiglia
Per cui il dramma delle famiglie del Mezzogiorno non solo i disoccupati organizzati e non sono neanche quelli che vanno a fare la nuova Lanza criminale sono le famiglie soprattutto di quel ceto medio che continuano a vivere sulla pensione del padre e che cosa succede quando questo padre non avrà più la pensione perché non ci sarà più
Qual è questo tipo di disagio sociale che nessuno vede che nessuno legge di cui nessuno sente ma che chi vive nel Mezzogiorno sa che esiste di lutto per minuto
Allora abbiamo proposto al governo e al sindacato un tavolo di confronto
Abbiamo avuto diverse conferenze sul lavoro e l'occupazione annunciate rimandate abbiamo avuto finalmente la convocazione di questo tavolo beh io devo dire con molta franchezza che il tavolo è partito nel modo peggiore possibile sì immediatamente spezzettato in tavolini tecnici
E ma ma anche qui la vera visione strategica dalla questione
è necessario che ci sia una politica di governo e necessario che ci sia un impegno fermo del Presidente del Consiglio non vogliamo altri ministri per il Mezzogiorno
A fare in modo che lo Stato ordinario faccia uno sforzo di intensità straordinaria
Per rimettere in funzione tutte le leve della competitività del Paese perché se questo accade il Nord marcerà meglio è il sunto finalmente avrà gli investimenti e lo sviluppo di cui il Sud stesso si sa fare protagonista noi abbiamo fatto chiudo qui come Confindustria un'indagine con la Doxa
Sulla propensione per gli investimenti nel Mezzogiorno
Per i prossimi due anni abbiamo contattato un campione molto rappresentativo di imprese da cinquanta dipendenti in su
Che vogliono delocalizzarsi e andare a fare nuovi stabilimenti produttivi beh vi dico in grossi numeriche così uscito fuori
Che chi oggi sta investendo al Mezzogiorno è prevalentemente gente del sud
Che chi non è del Sud investirebbe nel Mezzogiorno solamente se ci fossero serie riduzioni del costo del lavoro essere riduzione delle pressioni fiscali
E che comunque c'è un terzo degli imprenditori italiani che non investirebbe mai nel Mezzogiorno perché non si fida
Degli impegni assunti dal governo perché non dimentichiamo che per vent'anni il Mezzogiorno ha vissuto una continua incertezza di diritto impegni presi e non mantenuti
Ma c'è anche da dire un'altra cosa è questo l'ha trovato la medaglia
Che di fronte a circa ottanta cento mila posti di lavoro previsti nei prossimi due anni nel Mezzogiorno se si attiva flessibilità nel mercato del lavoro
Il che vuol dire libertà d'ingresso e di uscita
Se si attiva una riduzione del costo del lavoro
E se si attiva una riduzione del prelievo fiscale arrivando livelli di costo e di prelievo
Analoghi a quelli che ci sono negli altri Paesi occidentali con i quali noi ci muoviamo il Mezzogiorno avrà dei quattrocento e cinque vincerebbe cinquecento mila posti di lavoro in più nei prossimi due anni
Allora ci troviamo di fronte a un grande patrimonio di imprenditorialità di questo Paese ha una grande voglia di investire anche nel Mezzogiorno
E soprattutto la grande voglia di riscatto dei giovani subito
Abbiamo però bisogno di avere finalmente quella politica strutturale che consenta al nostro Paese di competere
Quella politica senza la quale anche le imprese che oggi solo sul mercato
Cominceranno ostentare sempre di più perché non dimentichiamo che se la crescita dell'occupazione la faranno le piccole e medie imprese senza un sistema che consente alle imprese di crescere non ci Verzé realizziamo giorno dopo giorno
E se non abbiamo qualche grossa posizione di leadership le settori fondamentali questo sistema industriale insisteva resterà sempre più globalizzato in senso passivo perché la globalizzazione non ha alternative
Uno si globalizzata che conquista i mercati uno è globalizzato perché conquistato dagli altri
E allora scusate io che faccio l'industriale faccio l'imprenditore rischio mattina per mattina io l'ho proprio voglia di farmi globalizzare dagli altri sia solo sul mercato ci sono perché voglio vincere voglio conquistare quote di mercato voglio creare Investimenti voglio creare occupazione voglio creare sviluppo
E abbiamo bisogno di un sistema e di un Paese che consenta a questa classe imprenditoriale
Ai lavoratori giovani del Mezzogiorno agli italiani di crescere di guardare con fiducia le prospettive del futuro un piano di legislatura seria un impegno serio poca sperimentazione e molto rigore questo è quello che ci serve
Una serie di elementi molto concreti e molto precisi stanno emergendo
E credo che
I successivi interventi
Potranno in qualche modo dialogare con le provocazioni dei primi due adesso diamo la parola a Sergio D'Antoni segretario generale della CISL che ormai da tre anni
Presente a questi appuntamenti e con il quale la Compagnia delle opere con i quali con il quale la Compagnia delle Opere ha realizzato delle interessanti esperienze mi riferisco a Obiettivo lavoro cui Barberini prima accennava
Mi riferisco all'Emporio del lavoro cioè la prima esperienza di gestione della incontro domanda offerta di lavoro al di fuori del collocamento che sapete che oggi si può finalmente realizzare qualche cosa in questo senso
Ma mi pare che ad Antony dobbiamo chiedere in questo contesto
Qual è la strategia che la CISL sita dico la CISL perché faccio fatica queste eventualmente una provocazione a chiederli qual è la strategia che il sindacato è uscita
Qual è la strategia che la CISL si dà
In tema di
Flessibili flessibilizzazione ed i differenziali di costo del lavoro
Il costo del lavoro è uno dei grossi problemi i differenziali territoriali del costo lavoro So uno dei grossi problemi sappiamo che per la via della riduzione delle imposte si può fare ma non oltre un certo limite
L'altra via è quella di diversificare
I salari
Ma
Quanto queste prospettive sono praticabile quanto la CISL ritiene siano praticabile
Prego questa
Iniziativa e di portare il mio contributo come veniva ricordato appunto il terzo anno ma nel frattempo le cose sono andate avanti il nostro rapporto
E cresciuto io credo che
Si sia determinata anche una attenzione una capacità pur dura restando ciascuno alla propria identità di mettere insieme energie forse
Determinare
Un percorso che possa fare uscire diciamo sulle questioni generali su quel particolare il nostro Paese
Dalla condizione che vive è chiaro che un discorso aperto che dovremo saper sviluppare io credo che questa riflessione generale sull'andamento della nell'assetto complessivo nel nostro Paese ma nella confronto con l'Europa e con il mondo
In Italia sia poco sviluppato non c'è un vero dibattito non c'è una necessaria e indispensabile approfondimento che possa portare avvia nuove a percorsi nuovi
Io sono convinto che il cambiamento che abbiamo davanti è veramente senza precedenti e che le formule tradizionali quelle che hanno caratterizzato anni di studio di impostazione di pratiche siano assolutamente inadeguate e insufficienti
Di fronte a questi cambiamenti globali ciascuno è chiamato a propri cambiamenti
I soggetti individuali e collettivi debbano misurarsi con questi cambiamenti ed essere in grado di portare un contributo positivo con un grande senso di responsabilità
E se
L'andamento globale produce affetti che io considero in parte positive ed in parte negativi positivi perché si allarga lo sviluppo miliardi di persone che non l'hanno conosciuto potranno conoscere lo stanno conoscendo negativi perché perché questo rischia di creare ulteriore diseguaglianze ulteriore condizioni di emarginazione ulteriori fasi di povertà
E le formule le cosiddette formule tradizionali come si vede non sono sufficienti né da una parte né dall'altra
Se vogliamo chiamare le formule liberista del Fondo monetario internazionale non sono assolutamente sufficienti a fronteggiare questi cambiamenti
E non lo sono le forme tradizionali statalisti o socialdemocratiche che
Diventa sempre di più complicato fare ma in ogni caso che non sono adeguate a questi cambiamenti
Sul Fondo monetario internazionale inutile spendersi negli ultimi tre anni non è indovinata una
Ci davano la Korea come la grande e nuova il suo sesto asiatico come il grande nuovo perlomeno la tigre che vinceva su tutto
Se poi appunto non accorrono al capezzale il rischio è che si determinava una condizione di crisi senza precedenti basta guardare quello che sta succedendo
In Russia basta guardare l'insieme di una formula liberista che non è assolutamente adeguata
Né dall'altro lato una risposta tradizionale può funzionare allora se è così il vero sforzo da fare
Non è parliamo questa mattina ma il vero sforzo da fa e come si può fronteggiare questo cambiamento come si può governare questo cambiamento
E come miglior le organizzazioni internazionali e i governi internazionali possono orientare hanno allo sviluppo possono orientare ad una capacità maggiore di equità rispetto a quanto avviene tuttora e le formule tradizionali non sono sufficienti allora quali nuove formule bisogna lottare
Qual è il rapporto nuovo tra istituzioni e società
Quale in tipo di esigenza che da questo nasce per determinare un cambiamento fondamentale e quello che in altri Paesi che amano la terza via
E che in Italia può averne un forte impulso
Dalla presenza di grandi organizzazioni presenti nel territorio in questa società che possono dare un contributo del responsabilità se vengono conosciuta come tali esse vengono aiutate in questo compito e se la società diventa protagonista e da lì che assolve le istituzioni dal loro ruolo e altri venti non saranno in grado di assolvere e che in Italia tutto questo c'è altri paesi non ce l'hanno e se lo debbono creare qui che l'abbiamo non si valorizza e se uno propone il Forum sociale
Come aggregazione iniziale di organizzazione cristianamente ispirate
Per fare in modo che si imponga un capacità nuova diversa di protagonismo nella società io dico no vuoi fare un nuovo partito tese toglie spieghi che ce ne sono già troppi partenti e quelli che ci sono sono troppi e debbano diminuire e non si confrontano sul tema che toglie poni questo nuovo rapporto tra istituzioni e società
Perché le istituzioni non ce la faranno mai di fronte a società così complesse come quelle che abbiamo qui sta una grande risposta
Nuova diversa che io accenno soltanto perché non è il tema di questa mattina mai dentro il tema di questa mattina perché per noi in questi anni questo ha significato mettere in moto un processo
Dico incerta azione e di quello che noi chiamiamo partecipazione per favorire questo nuovo incontro capitale e lavoro questa nuova possibilità bisogna competere nel mondo bene bisogna competere con con equità raggiungendo risultati come si fa a questo
Se non c'è un patto se non c'è una politica in cui i soggetti principali
Il governo le impresa
Le organizzazioni dei lavoratori le organizzazioni che vivono nella società si incontrano si mettono d'accordo sugli obiettivi
E assumono di di mettere in moto a comportamenti coerenti per il raggiungimento di quell'obiettivo come questo si può altrimenti tutto viene affidato ai singoli con i rischi che sappiano ovvero affidato alle istituzioni che come sappiamo non ce la fanno quindi questo è e se in Italia questo patrimonio che ha dato grandi risultati
Ha prodotto sicuramente in questi anni abbiamo sconfitto l'inflazione tutti dicevano che era impossibile farlo l'abbiamo fatta
Con questo comportamento con questa politica abbiamo abbassato i tassi bisogna fare di più ma l'abbiamo fatto in anni difficili con governi e complicati che ne sono cambiati cinque
Tutti riversi nel giro di cinque anni
Siamo riusciti a mettere in moto questo grande progetto che ci ha portati in Europa nel momento in cui questo bisogna valorizzarlo per determinare una svolta anche sulla questione dello sviluppo del lavoro e allora si cominciati turbare
Ma l'inflazione balla la concertazione va bene o non va bene la mattina va bene se faccio un discorso il pomeriggio non va bene se ne può fare un accordo con Rifondazione Comunista che mi impone alle trentacinque ore per legge allora
Determina
Sì determina si determina una questione
Di discorso sulla cosiddetta verifica dalla maggioranza
E nel discorso introduttivo che va al Presidente del Consiglio non cita mai la parola concertazione
E siccome poi nei giorni successivi qualcuno glielo fa notare nella replica la città trenta volte allora è vero quando la città mai o quando agita trenta volte
Perché a quel conto non si capisce non si capisce qual è la vera politica
E quando il tre di maggio il Presidente del Consiglio andò in televisione a ringraziare tutti gli italiani per la conquista la moneta unica e li ringrazio tutti e ringrazio la maggioranza l'opposizione i cittadini e fece benissimo perché come lo sforzo è stato detto tesi scordo delle ingraziare il sindacato e la politica di concertazione e chiesto spiegazione disse è una dimenticanza e questo è il problema che è una dimenticanza cioè che quindi non si valorizza l'elemento come dire che è stato decisivo in questi anni se lo è stata la politica dei redditi dell'inflazione nel calore Tassillo deve essere altrettanto non lo sviluppo la del resto l'altrettanto al lavoro passa la valorizza se fai avanzare un modello di partecipazione anche nel rapporto impresa lavoro non si può competere con equità
Se le due parti non diventano protagoniste utenti che dal processo produttivo
Se si se finisce un modo di lavorare così detto gerarchico e ne inizia un altro autenticamente di squadra di Tim ma per fare tutto questo deve avanzare un dibattito per avanzare una cultura deve avanzare un progetto
E anziché curarsi di questo ci si cura di altro delle preoccupazioni dell'andare avanti del determinare comunque la stabilità
Dice sì stabilita il modo di galleggiare anche senza far nulla la chiamano stabilità è un modo di accontentarsi
è un modo di accontentarsi attiva qui abbiamo Bersani che persona selvatica di queste parti quindi e amabile ma ogni giorno che arriva purtroppo una cattiva notizia che non vorremmo sentire
Diminuisce il prodotto interno lordo cosiddetto Pilla che può e la ricchezza è quella su cui si determina la questione ci hanno spiegato tutti gli esperti tutti gli economisti ci spiegano che per avere un risultato positivo sul lavoro il PIL cosiddetto deve aumentare di cifra che siano oltre nettamente oltre il due per cento possibilmente vicino al tre per cento se poi superano il tre per cento allora si mette in moto un vero processo di sviluppo e di occupazione
Bene questo agognato risultato che cui tutti noi abbiamo contribuito finalmente in Europa si stanno realizzando
Tutte le economie europee in questo momento addirittura quella spagnola e vicino al quattro per cento tutta l'economia europea viaggiano avete avete sviluppo
Attorno al due otto tre tre un per cento il che significa che finalmente hanno avviato una via positiva
Rispetto a tutto questo l'Italia fa eccezione purtroppo speriamo di no alla fino all'anno ma purtroppo i dati finora disponibile dicono che il primo trimestre e andato maluccio e non siamo allora aggiungiamo il due per cento all'acqua arriva questa notiziato cosa ti aspetti che essendo la notizia non buona e Fini complessive ci si mobilita per cercare di correggere vedere intervistati presidente compare invece dicono va tutto bene
Contenti loro contenti tutti e se ora lei dice ma guarda che c'è qualche problema questo elemento di instabilità dice sì stabilità il modo di andare avanti senza far nulla e se tu poi arriva la notizia la grande impresa che tutti sappiamo essere un'altra cosa
Però la notizia comunque negativa poi arriva la notizia che aumentano i livelli di disoccupazione soprattutto nelle zone a forte presenza di disoccupati come alleare Meridiana ma
Sto bene guarda data che se va tutto bene alloro hanno non va assolutamente bene quei di bisogna cambiare questa condizione
Perché non può andar bene una cosa che non funziona che dimostra questi ritardi dove è avvenuto in tipo dove è avvenuta la mancanza in questa mancanza di progettualità in questa mancanza di cultura che vuole fare avanzare questo Paese che poi si traduce nel raggiungimento di risultati scarsi perché non si mettono in pratica neanche le questioni piccole in sostanza questo cosa vuol dire vuol dire che tu vai a fare avanzare una politica di investimenti che abbia tre caratteristiche
Una caratteristica e che si sposti verso i luoghi dove ci sono più disoccupati perché qui è inutile continuare a vince
Noi abbiamo la situazione in Italia che conosciamo perfettamente abbiamo zone a forte presenza occupazionale quasi la piena occupazione abbiamo zone con venticinque trenta per cento di disoccupazione ora pensa che si può fare una politica uguale per punti di partenza così disuguale io dico per è pensar male perché si fa una politica disuguale che allontana distanze
Ci hanno spiegato che l'Europa se non solo come grande modello per rilanciare io sono d'accordo queste nostre condizioni ma serve se riesce a fare coesione sociale Seccia accorcia le distanze
Ma se noi registriamo in questo Paese
Che negli ultimi tre anni sono aumentate le distanza c'è qualcosa che non funziona bisogna mettersi all'opera per farlo funzionare questa è una questione seria
In questo escludiamo qualcosa no io dico da persone responsabili non dobbiamo escludere nulla dobbiamo cercare di rendere convenienti quegli investimenti
Come si fa sul fisco
Su salari
E sulle infrastrutture non c'è niente da fare queste sono le questioni
Sul resto si può fare una politica di vantaggi fiscali per chi va a investire nelle zone a forte disoccupazione io penso di sì ci spiegano che l'Europa non consente
L'Europa non consente queste diversificazioni io voglio spiegato dall'Europa perché l'Europa ha consentito che le volanti a Dublino potessero fare questa politica di vantaggio fiscali
Per quello che vale per le qualità deve valere per l'età né più e né meno
E non vorrei
E non vorrei che è invece sia un elemento diverso che io mi faccio dirà di no così sto tranquillo eh mi invento che l'Europa dichiarò o il fatto esterno è così no no il problema da affrontare quindi allora un bel dibattito è chiaro esplicito che serva finalmente a determinare questa responsabilità io credo che sarebbe molto utile è molto franco flessibilità salariale
Io penso l'ho sempre pensato l'ho sempre sostenuto
Che noi abbiamo due strade per favorire tutto questo
Per mettere in moto un processo nuovo diverso
Ma stare sicuramente in forme di salario d'ingresso che determina una possibilità di coerenza per favorire nuove occupazioni ed uscire dal sommerso
Secondo e la strada delle flessibilità contrattuali per rispondere anche qui alla domanda
Cioè la strada in cui il secondo livello quello cosiddetto decentrato prenda al piano piano grande importanza grande vigore e grande determinazione perché non c'è dubbio che nei prossimi anni noi avremo sempre di più una contrattazione che si sposterà sulle grandi questioni a livello europeo perché lì si farà la politica fondamentale
Per l'inflazione i tassi e i rapporti con la banca centrale e sempre di più avremmo la necessità di spostare in basso sul territorio sull'azienda il livello contrattuale dove si misura produttività redditività
Il nostro problema è che tutto questo non si può con ponte nel superando i due livelli di contrattazione che oggi abbiamo il nostro problema è che su questo si deve accompagnare ad un'evoluzione positiva che determini questa possibilità e che sia il risultato di un avanzamento di una politica di concertazione che abbiamo dello contrattuale
Flessibile adeguato nel frattempo che questo va avanti si può fare come stiamo facendo
Nei contratti d'area e patti territoriali delle flessibilità specifiche che determinano questa attenzione se poi funzionano
Se poi li vengono attuate se poi il governo si ricorda che ci sono i patti territoriali ne dovranno funzionare quaranta ma fino all'anno se ne funzionava bene all'anno uno e mezzo e assai però va bene loro sono contenti beati loro il il problema che si pone che si pone in maniera forte e che noi dobbiamo fare avanzare questa linea di concezione di flessibilità quante difficoltà che abbiamo dovuto affrontare quanti schemi ideologici a sinistra che abbiamo dovuto siamo stati accusati di tutt'
Vedo
Per cui noi non intacca l'anno i principi intacca ramo le questioni quando la questione fondamentale è la trasparenza
Se tu vai in sommerso è chiaro che lì non non rispetti nulla aspettiamo questo provvedimento sul sommerso a due anni pare che a settembre finalmente ci sia finalmente ci sia questo provvedimento dopo due anni ma il sommerso è la dimostrazione di una patologia che va superata io preferisco nettamente elementi di chiarezza
Dice Alario d'ingresso trasparente che non era eventi che poi ci costringono ad inseguire il sommerso con i contratti di gradualità cioè con i contratti che altro non sono che il salario l'ingresso però per una parte dalla sinistra
Il salario della loro età se può fare per una per il salario d'ingresso non se po'fa
Dice ma è la stessa cosa no è una cosa diversa perché lì loro che non sono cattolici valorizzano molto intendimento
Se tu prima Pecchi e ti penti poiché l'hanno la grazia se non partirà all'inizio non s'ha da fare cioè ti costringono al peccato
Perché è la forma primigenia e la forma primigenia di accostamento al peccato se poi tutti i venti ed essendo pentito è chiaro che ha il premio ma se non ti penti no dice ma non commettiamo l'errore terza questione
Di guardare infrastrutture ora io qui credo che sulle infrastrutture poi poi vado verso la conclusione dolcemente non compare nel tempo agli altri ma sulle infrastrutture bizzarramente a stendere un velo pietoso
Non so cosa sia successa in effetti alle teste probabilmente è un misto di burocratizzazione
Dir regole di mancate decisioni di Tangentopoli che intera perché sapete c'è Tangentopoli ora Tangentopoli due
Ma hanno scoperto Tangentopoli tre meglio non mettere più una firma non fare più nulla così a Seguro che ne sono dell'opera Scattone e stai tranquillo non si fa nulla e tutti sono contenti il vice Presidenza del Consiglio ha comunicato che la Milano
Genova di alta velocità non si farà e festeggia no eterei Torino fregiò Lione non si farà e feste sono contenti nel dire che non si è fatto io sarei contento che dice solo che cosa si fa
Perché per favorire creare sottosviluppate bisogna mettere in moto un processo che sia anche di dotazione infrastrutturale lo dico con una battuta amara ma avete notato gli incidenti ferroviari di questo ultimo anno avete notati si sono svolti quasi tutti al centro no
E per forza assorbe non ci stava treni quindi come fanno ad esserci vigile
Se e tutto questo va bene e va be va bene sono contenti che va bene
Io penso che tutto questo non va bene che tutto questo ha bisogno di una svolta che tutto questo ha bisogno di una grande spenta e di fronte a tutto questo
Ci sono tutte le condizioni tutte di merito non di dietrologie politiche ma di merito per una grande mobilitazione di un sindacato vero dell'autonomia perché di fronte a tutto questo un sindacato vero dell'autonomia fa un grande sciopero generale per far fare queste cose
Siccome siccome sì sì invece ma prima verifichiamo il vero il merito eh può e lo faremo non basta
Dobbiamo ancora più verificare
Nella storia del nostro Paese per tutti gli scioperi generali che noi abbiamo fatto democristiani con governi democristiani se avesse usato il criterio che usano loro non avremmo fatto mai ne sono
Questo come prova diverse e autonomia è di grande capacità e di grande forza
E se questo è vero ti dicono ma allora voi la crisi no no io non voglio la crisi io voglio che il Governo funziona faccio le cose che si è impegnato a far e se non le fa io sciopero e non mi si può dire che siccome sono però voglio la crisi perché questo è un ricatto al quadro politico inaccettabile per qualunque sindacalista dai trentanove
Il file indenne
C'è un grande tema sembra che a leggi che la questione decisiva dalla formazione
Io non spendo molte parole
Perché siamo partiti dall'innalzamento all'obbligo a diciotto
Siamo arrivati a sedici forse ci accontentiamo di quindici qualsivoglia torniamo a tredici dal momento che eravamo quattordici qui questo è il modo per affrontare queste questioni
E poi leggiamo perché abbiamo questi grandi questi profeti di sventura che ci circondano no noi abbiamo un doppio paradosso del governo va tutto bene per chi fa i commenti va tutto male cioè che la cosa entro cui viviamo
E dobbiamo stare attenti dobbiamo metterci del mezzo per essere agenti che positivi io dico di fiducia come diceva il nostro amico ma positivi di fiducia nel senso più pieno nel senso che non nascondono i problemi li vogliono affrontare
E di fronte a questa situazione che bisogna reagire reagire con forza l'altro ieri tutto una strada una serie di articoli in cui si dimostrava che la laurea non serve
Che la laurea non trovo non fa trovare lavoro che laurea questa una grande sciocchezza non ci credete giova ve lo dico con grande sincerità
è tutta una cosa messa ad arte da laureati così non hanno concorrenza è una follia
E ora follia perché è chiarissimo che verrà nel nel terreno nuovo nel terreno nuovo che sia noi affronteremo il sapere sarà fondamentale e solo il sapere farà la differenza
La vera questione dell'impedimento del diritto allo studio perché oggi sulla formazione avviene il peggio dalla diseguaglianza
La diseguaglianza vera non è oggi sulla vere spesso è sull'essere
Specie io lo dico con una battuta non so se avete notato i figli degli imprenditori nove su dieci fanno gli imprenditori
Si riuniscono a Santa Margherita Ligure a Capri e si fanno chiamare giovani imprenditori
I figli agli operai quando possono nove su dieci fanno gli operai e siccome non si riuniscono né a Santa Margherita Ligure né a capo e non ricavano giovani opera
I figli dei medici fanno i medici i figli dei colonnelli fa Nicola cioè stiamo trasmettendo la cultura per cento per censo quanto di peggio sulla diseguaglianza ci possa essere
E di fronte a queste una mobilitazione generale che ponga al centro lavoro e formazione io penso sia quello che tocca a noi a grandi organizzazioni autonome che si misurano in questa società noi lo facciamo e vogliamo farlo insieme attraverso il forum e io sono convinto che questa società queste istituzioni hanno bisogno proprio di questo spirito perché altrimenti dormono diranno che va bene ma dormono grazie
Credo che gli interventi fin qui succedutisi
Abbiano posto precise
E provocatorie questioni a cui il ministro Bersani ministro dell'industria dell'attuale governo è chiamato a rispondere
Il ministro per trasversali riconosciuto anche da noi come persona di grande equilibrio e di grande capacità di comprensione di ciò che si muove nella realtà della società civile e qui di cedo la parola nel difficile compito di rispondere a tutte le questioni che sono state poste
Naturalmente non proprio tutte storie alle principali intanto parto dal bel titolo provocatorio che il permesso questo dibattito
Per dire a mia volta che come si vede chi non lavora fa parecchio rumore in questo periodo
Credo anche che forse e giustamente non abbia mai fatto tanto rumore come adesso
Io faccio notare
Che ad esempio in un Paese nel quale quelle su cooperazione coincide fondamentalmente copre nel Mezzogiorno
Noi oggi
A differenza di un paio d'anni fa forse soltanto l'anno scorso
Siamo in condizione di parlare di sud
Senza problemi
Di parlare di rilancio del Mezzogiorno e di politica e di nuove edizioni di politiche per il Mezzogiorno cosa che sta cominciando conduttore sperimentalità Krizia dama
Senza problemi
Da Toni che ha un combattente come si è visto anche oggi ha girato per un po'di mesi con un bellissimo distintivo del sindacato sintesi più tricolore dopo la grande manifestazione unitario di Milano Venezia
E adesso non non c'era più
Quindi essere andato in Europa non è stato solo agganciare un parametro
è stato darci la possibilità di ragionare ancora su questo Paese su tutto questo Paese
Così come D'Antoni
Che è un gran combattente sta sempre lì dove l'avversario principale adesso con la più quell'istintivo Comiso preoccupa comincio Procopciuc
Per capire quale sia questo versare pensata
Perché naturalmente noi dobbiamo poter discutere l'occhiali conservazione ricostruiti in premessa che riconosco se devo riconoscere intanto un limite ne sono altri naturalmente
Alla nostra compagine
è effettivamente quello di non essere riuscita sempre a mettere in equilibrio
Una volontà abito di discussione di dialogo con le forze sociali
Con un problema che badate un problema poi oggettivo questa famosa simmetrie fra maggioranza parlamentare maggioranza di governo
Non era e non è un compito facile tenermi equilibro queste cose io però dico e questo è
Una cosa per la ripresa noi in questi mesi dobbiamo tenere ferma la barra nel rapporto con le fondamentali forse sociale questo per affrontare tutti i problemi della ripresa
E quindi mi auguro che chiarite come sono state chiarite anche oggi da D'Antoni e chiarite anche da parte di imprenditori come teste voi sulle posizioni sia la possibilità il discorso di fare un servizio al Paese che badate a proposito che Chi non lavora non fa rumore
C'è anche questa novità
Se cadrà questo governo queste nell'ordine le cose possibili
Non cadrà su una bega di corrente stavolta
Cadrà su una capacità o meno della risposta soddisfacente pure dello sviluppo e del lavoro
E a me pare questo una cosa nuova e anche lasciatemelo dire una cosa in sé una cosa buona che segnala un passaggio di civiltà di questo Paese
Poi se mai citati vedere chi viene dopo
Se è capace di far meglio di più
E di azzeccare magari qualche miracolo perché varate noi io voglio fare un discorso che siamo in tanti molto concreto molto realistico
Noi possiamo fare gli errori non non son dico arrivi se tutto va bene magari attualmente per Cai prima di fiducia si cerca di sottolinea anche il positivo
Però noi non possiamo fare passi avanti senza guardarmi falsi problemi
Ora se noi avessimo la bacchetta magica
è una fata e ti dice sai un solo desiderio
Realizzabile da realizzare
Io credo che il desiderio avesse quello che qui non è ancora comparso
Noi dovremmo toglierci di mezzo due milioni e mezzo di miliardi di debito
Questo sarebbe il mira
Perché badate che finché noi avremo come avremmo per i prossimi anni
Qualcosa da pagare su questo punto
Che vuol dire diciamo così metter da parte quaranta mila cinquanta mila sessanta mila miliardi all'anno fra quel che poi spendere qualche poi incassare cosa che altri Paesi europei non hanno e siccome noi dobbiamo farlo perché come ricordava Barberini dal settantanove in poi abbiamo ci siamo messi nei guai
E se noi dimentichiamo questo facciamo un discorso che non ha fondamento
Possiamo parlare al Paese convincerlo e poi aveva dei bus che risente
Le nostre politiche devono ottenere questo equilibrio se no hai voglia d'Europa
Certo un equilibrio sempre più sostenibile e che l'ansia e deve lasciare spazi crescenti per interventi attivi di sviluppo che sia defiscalizzazione che si era ove i contributi seri investimenti pubblici che sia sostegno rivestimenti privati che sia quello che volete
Ma poi mucchietto è quello lì
Quindi io dico vediamo tutti i limiti gli errori
Critichiamo
Combattiamo politicamente cerchiamo le strade migliori ma non illudiamo il Paese e non illudiamo in mezzo
Abbiamo davanti un percorso no Brad
Non Brad
Allora questo percorso ci consegna nell'immediato
Due questioni
Noi dovremmo riuscire primo
Attenere tassi progressivamente crescenti
Significativi di sviluppo secondo come ricordava D'Antoni cercare di fare in modo che questo margine queste risorse questi investimenti si collochi mio laddove c'è risolve il problema il Mezzogiorno
Sempre un po'se lo ricorda
Spesso e volentieri noi siamo la situazione la quale una parte del Paese e dal punto di vista e l'occupazione ai punti alti dell'Unione europea e abbiamo la questione del Mezzogiorno
Ora sul primo punto
Noi certamente abbiamo un passaggio difficile
Perché la crescita sembra una teste che si era allentata
Che forse io ritengo nei prossimi mesi cento si è determinato un clima di fiducia e di riferimenti persisteva del lavoro dell'impresa
Può anche limitatamente a rafforzarsi ma non è ancora sufficiente a rispondere con forza al problema forte che abbiamo di fronte
Per questo stiamo dicendo e dobbiamo trovare chiavi di governo e chiavi di concertazione per arrivava i prossimi mesi a questo obiettivo
Che noi dobbiamo trovare il modo per un rilancio degli investimenti
Badate negli spazi consentiti degli investimenti pubblici e la Finanziaria dovrà fare uno sforzo in questa direzione non solo economico ma anche procedurale ma in particolare degli investimenti privati
E qui siamo al punto attraverso quali condizioni noi possiamo mobilitare in questa seconda metà dell'anno nell'anno prossimo una molle sufficiente di investimenti privati questo è il nostro primo problema
Investimenti non solo per
Risparmiamo la loro
Per aumentare il costo diminuire i costi del lavoro per unità di prodotto per migliorare l'efficienza dell'impresa ma per allargare la base produttiva per ampliare le linee di produzione per fare nuove attività produttive
Ora Bedetti il termine discussione sono e saranno immagino i tavoli queste noi diciamo be ma
Se all'amato
Usava la parola oltre che l'azione suoli la la la la corda al collo no questa parola D'Amato ricordiamocelo tutti è stata usata per anni e giustamente a proposito dei tassi
Sui titoli del debito pubblico e quindi sul sistema economico
Come elemento di strangolamento il sistema d'impresa l'abbiamo avuto per anni
Adesso questo prima sta scemando non del tutto bisogna far di più l'integrazione Carito eccetera però
C'è un problema di costi
Di costi che
Riguardano in genere sì se questo sistema fiscale sistema contributivo baratti intanto cerchiamo anche qui per voi le tabelle confrontarle eccetera noi siamo sistemi di costi molto alti
Ma siamo dentro badate a coefficienti da centro Europa
D'Amato possiamo star lì a farle Virgo ciondoli tabelle sono siamo debbo io sto dicendo che questa condizione vuole ottimale siccome dobbiam più bisogno di altre che abbiamo il Mezzogiorno dovremmo avere convengo un differenziale positivo non ce l'abbiamo però non siamo il più il più il più no
C'è un problema che europeo questo proposito
Ora noi stiamo prendendo una serie di misure
Lire la Dual income tax cercheremo di aggredire parzialmente già redatto dalla finanziare il tema della contribuzione per abbassare questa tendenza
In modo sufficiente va accelerato dobbiamo discutere vedere discutiamo
Però attenzione o dei con gli imprenditori voglio ripeterlo l'imprenditore un imprenditore che deve prendere una decisione che capisco Donato Lo so anch'io un conte decida di prendere un macchinario in più
Un conte deciderà per la nuova fabbrica è tutta un'altra questione e in un sistema di piccoli prese che non posso più fa questa cosa al nord ma dovrebbero perché non c'è neanche in lizza il limite fisico perfino e di forza lavoro e così che la robe sardi fare adesso non era scelto da poco certamente
Però
Io dico ragionevolmente concerto differenzi velocità qualche volete però noi adesso siamo in Europa realizza cominciata una tendenza alla convergenza nel sistema dei costi
Noi nei prossimi cinque sei sette anni
Passo più passo meno abbiamo quella direzione di marzo dentro a vincoli a limiti che saranno sempre più comunitari Cerruti sole discrasie dice D'Antoni Irlanda sì e no perché se lo facessimo per tutto il Paese lo consentirebbero anche noi sta di fatto che l'Irlanda è grosso come la provincia di Napoli
E noi abbiamo un problema un pochino diverso
Ma con questo l'abbiamo tante iniziative d'Europa siamo andati a combattere per ottenere una proroga della decontribuzione che altri governi avevano svenduto
Quindi c'è questa tendenza così come ed Amato stesso l'ha riconosciuto si stanno affinando meccanismi da mettere a regime che abbiano carattere di snellezza preso segno rivestimenti
E immette riservato centottantotto diceva ai suoi stavo cercando di estendere questi meccanismi anche per i patti contratti non torno cercheremo di correggere secondo queste procedure
Qui c'è uno sforzo
Io vorrei badate più che è il va be'la critica dice però ci mettete pochi soldi d'accordo questo la critica che sulla quale si può discutere
Però io faccio notare che per tenere i tempi dell'ultimo bando a proposito di impiego pubblico eccetera eccetera li abbiamo tenuto gli uffici del ministero dell'industria a lavorare fino al quindici agosto compreso
Per mettere il Castelletti in banca disposizioni che poi ci mette il suo investe dal primo settembre
L'abbiamo fatto per sport non l'abbia fatto per sport
Perché ci aspettiamo che si crei quel clima di fiducia di credibilità che giustamente non c'è mai stato
Prometto l'incentivo quando arriveranno sono pronto sono pronti hai in banca ci sarà il castelletto il primo di settembre
Partiamo con altrettanta rapidità perché ha vinto questa gara per incentivi io dico chiediamo gli imprenditori che partono con altrettanti rapita la stessa riferita che questa volta ci ha messo un burocrate del ministero
Questo chiediamo all'imprenditoria e sono sicuro che avremmo risposto vada
Sono sicuro che avremo risposte e quindi creare anche dei meccanismi e dei fatti progressivi di di fiducia certo
Ci sono altri temi infrastrutture
E siamo qua che cerchiamo di rimontare alla critica che fa ad Antonio Sapio l'abbia portata casa conti risulta però di settimana in settimana D'Antoni io per esempio faccio notare questi vedevamo aprile quattro mila miliardi per le risorse idriche il Mezzogiorno
A oggi sono stati assegnati i lavori per i primi due mila e seicento miliardi su duecentoquaranta progetti per le risorse idriche sono già stati con diciamo assegnati i i lavori l'impresa e per centosessanta queste cose
La cantierizzazione un fatto complicato la progettazione la burocrazia i TAR tutto quello che si vuole non si schioda lo sa domani dobbiamo far di più faremo di più Cerchiari valido però anche qui scorse poi miracolistiche non ci sono i sakura problema questo punto di risorse sufficienti che ne sulla Finanziaria dobbiamo dobbiamo liberare però adesso non voglio andare troppo nel dettaglio delle cose io credo che intanto che noi cerchiamo di affrontare questi mesi di dare un impatto il più forte possibile di fiducia
Dobbiamo ragionare anche sui grandi sistemi di riforma detto questo Paese
Perché io accetto come una sollecitazione che però dobbiamo darsi reciprocamente badate non pagano la fa la parte che dopo un po'per uno
Che so benissimo che poi
So benissimo com'è giusto che sia così che il lavoro tutti son d'accordo a dire che non può farle governi lavoro non può farla pubblica mista azione però si chiede se quel governo è giusto
Perché il governo che ne stimola le politiche però bisogna che saper chilometrica tutti quanti allora riformare in questo Paese
Riformare non è semplice io sono un tifoso dei corpi intermedi per esempio
Lo si sa per che perché lo dico perché però doversi lavorasse su un tifoso
Fra individuo è stato ci vuol dimezzo qualcosa
D'accordissimo
E quindi capisco nel profondo come quando De Santoli come può essere mobilitato una risorsa i corpi intermedi e sono il primo tifoso purché tutti quanti ci diciamo che le novità investono tutti
Perché badate si chiamano corpi intermedi anche gli obiettò che sia una via siamo corpi termica che loghi professionale che o ti fa fa le società di professionisti e pari che si impedisca di falso tali policy visitiamo Capitaneria che lo e anche strutture intermedie possono a loro volta burocratizzata sì e campare sull'inefficienza del sistema che invece deve diventare efficiente
Quindi cose no
E uno Stato può star meglio con più società io sono d'accordo forte purché
Quando si dice è stato che sta meglio si intenda Stato che fa di più qualche tocca Luís cioè le regole
Liberalizzazioni che può liberalizzare o privatizzare anche senza farle nuove regole non esiste
Non si potrà mai dice ma quando dice
Vendi tutto Leinì Mattia ma per come che non c'è una regola ancora di riforme e mercato del mercato del gas e Elena bisogna creare degli elementi dinamismo nella società e di regolazione statale queste sono riforme profonde come l'altra è quella di portare al basso delle
Anche queste sussidiarietà
Io ricordo che sussidiarietà l'accetto io nel senso doppio porta non faccia a Roma qualche può fare il Rimini
Ma nel spostare da Roma Rimini quel pane che pesa un chilo deve pesare ottocento grammi perché duecento deve dissolversi nell'auto responsabilità del privato e dei corpi sociale
L'abbiamo fatto una riforma del mio padre commercio vado discutere va be'io non verso voglio però almeno che si capisca la silloge lì dentro c'è
Responsabilità dirette cittadino saltare milioni di pratiche burocratiche
E questo c'è Sir riforma dei corpi intermedi si parla spesso li di associazioni ma non per fare la formazione obbligatoria l'ingresso
Per fare servizi per farci di qualità per fare quello che serve fare fare oggi
E c'è un meccanismo regolativo che fissa anche nuove norme di patto territoriale dobbiamo in questo Paese fa se vogliamo risvegli all'economia abbassare i costi giustamente io presente una cosa che sarebbe stupido negarlo perché quella siti compare da tutte le tabelle noi abbiamo dei sistemi di costi per quel che riguarda i commi servizi fondamentali che sono nettamente superiori per quelle opere sono non si può negare lo puoi affrontare queste mosse ecco questo però significa scopo darsi in tanti e scomodati in tanti
Ma veramente in tanti e dai luoghi più impensati vengono resistenze
Io son disposto sentir dire come sento dire l'Ulivo e statalista perché nessuno essere appunto è senza peccato piatto di polenta ed però voglio di'a dei grandi per avvisatori
In giro Leto medica si può sopportare un po'di rassegne parlamentari su appena uno fa un cenno appunto su da professionisti o Canovese tracollo sposa Skopje e da quali parti Scotti e quindi questo Paese diciamo Abdi verso i problemi a questo proposito ecco
Infine io credo il secondo punto portare al Mezzogiorno tutto quello che caviamo da questa linea di sviluppo queste veramente un problema è un problema che per il punto che dice
D'Amato io
Credo in ultima nessun tanti problemi però in ultima analisi io credo che il nostro problema strutturale principale perché gli altri si vede come poco poco si possono risolvere
E la questione del rapporto fra risorse finanziarie e capacità risorse imprenditoriali
Secondo me è questo il problema non è che siamo rimasti piccoli e quindi con problemi anche trasferirsi da Treviso Manfredonia piuttosto che cosa perché abbiamo detto il piccolo è bello
Guardate che per dare in questo Paese che allo stop del capitalismo di cento anni ormai c'è sempre stato il problema di trovare risorse per gli investimenti pretoriani lire i fu inventato
Quando crollarono le banche che avevano tentato lo soluzione la tedesca banchi impresa andammo ai quali le banche fu inventato per dare risorse a questo punto pubbliche a dei soggetti imprenditoriali che faccia sulle grandi cose
Oggi giustamente mandiamo in pensione di ieri che ormai ha compiuto sessantatré Santa quattro anche di Louis garantito anche diciamo una una pensione Joseph presente la seta giusta però quel problema lì non è che l'abbiamo risolto
Io dico spesso andava in giro quando mi cade andare in giro che quando Angelo Costa presidente di Confindustria fu chiamato nel quarantasei la commissione parlamentare che doveva decidere cosa far delivery
E gli chiesero ma cosa facciamo sciogliamo ribadiamo privatizziamo
Lui rispose testuale dovrei dirvi privatizziamo
Però
Se la questo Paese da casi per questo Paese l'ossatura le spalle per affrontare questo problema e testualmente disse se qualche imprenditore italiano per esempio in grado di prendersi a mano l'Ansaldo
Quarantasei io potrei fare la domanda
Tale e quale c'è qualche Betori e non capita la colpa di prenditori so dicendo per esempio che uno dei nostri problemi principali da affrontare è che tu lo puoi parte dal Polo che sa far vedere imprenditore abbia anche tutti i soldi necessari per fare usato di scale ci vuole qualcuno che ieri di Piccolo per diventare meno piccolo piccolo ebbero Pico per diventare medio medio per diventare grande noi l'abbiamo un corno abbiamo creato i meccanismi non siamo né all'inglese nella tedesca
E allora adesso come sapete ci sono riforme e sole norme Draghi l'aiuto per capire se non di borsa i fondi e pensione che dovrebbero dar una mano questo secondo me è una chiave che ancora che ancora si ma che il resto
Sul resto in questi mesi queste settimane noi
Lavoreremo sui titoli che sono stati anche qui ricco ricordati da da le norme sull'emersione ci vogliono questo tema del sistema dei costi cercare di progressivamente da una linea di riduzione occuparsi di settori nuovi nessuno dice tutti hanno detto venti per cento se venti mila occupati in meno nella grande industria e quindici anni che le grandi industrie perde questo è un fatto i poveri vedere come si compensa questo questa cosa pochi hanno detto credo che il turismo sta dando un conto incomincia a dare un contributo più significativo per esempio l'occupazione
Cercheremo Hainaut uno di avere strumenti simili a quelle industrie anche per il turismo gli ha già cominciato per carità fare una quando si è votato per il turismo cerchiamo di sollecitare quindi anche
Strumenti nuovi però insomma
Adesso non voglio dare nel dettaglio sto a al punto di fondo io
Credo che dobbiamo alzare su due
Gambe concettualmente
Una è quella barra sul rapporto con le grandi forze sociali
La seconda è creare laddove ci sono problemi di sviluppo un meccanismo di imitazione competizione che dia dinamismo le nostre politiche
E qui chiudo con un esempio
Qui siamo i territori Gbl valutano di Lombardia al Veneto il Nord
Dove possiamo ben testimoniare di una cosa
Le cose migliori che sono successi questo Paese
Non sono nate perché Roma dieci ha deciso con una legge che so di farli asili nido di fare i centri per gli anziani di farle gli ospedali fa che no
Sono partiti da dei meccanismi di imitazione competizione che si sono sviluppate scala locale
Ha fatto una cosa Reggio Emilia non potevano farla moderna e così via e così per Varese piuttosto che per vicenza dopo si son fatte da Jason hanno preso parte vegetazionale
Perché il Paese è fatto così
Anche per lo sviluppo e l'occupazione noi dobbiamo offrire al Mezzogiorno agli utenti e prototipi
Buoni meccanismi di sportello unico buoni meccanismi procedurali buoni mete rispettivamente di investimento una buona sponda di un'agenzia che non sia un organismo burocratico
E poi cercare di far nascere dal basso dinamismi che pure ci sono ecco credo che anche questa seconda linea che come vedete conta molto su un bricolage anche di soggetti intermedi soggetti locali noi è una carta che possiamo giocare che forse non abbiamo ancora
Movimento molto con però se noi nei mesi prossimi riusciamo
A darsi qualche oggi mi pare manchi ancora la ripresa
E cioè quel grado di
Azione comune che serva come elemento di fiducia di riferimento noi abbiamo la forza per cominciare invertire le tendenze non voglio né
Che pronuncia dei numeri però insomma
Se aprile tasso disoccupazione aumentato perché molto più gente molto forza lavoro in campo gente che cerca lavoro
Però noi a mezzogiorno abbiamo COMU dunque ha avuto dopo tre trimestri di abbassamento del numero degli occupati vi ho comunque avuto trenta perché è sicuro mila occupati
Lei discorso l'impresa quello che faceva Mastrobuono poco poco fa primi elementi dinamismo puntiamo su questi miglioriamo
Percorso che ci siamo dati accettiamo le sollecitazioni le critiche le volontà
Protagonismo e l'intervento può però non ecco la così dire le
Il il la l'idea de
E la la l'aggravarsi e la sfiducia sono cose che si tengono ecco io spero ancora credo ancora che abbiamo tutto lo spazio invece per far crescere a poco poco la fiducia attraverso interventi seri progressivi
Che si facciano apprezzato
La tavola rotonda è stata di grande interesse abbiamo leggermente sforato i tempi per ce per cui credo che sia opportuno chiudere qui accogliendo
Numerose sollecitazione la prima è quella
A di essere disponibili a mobilitarci per l'occupazione che resta l'obiettivo fondamentale di chiunque creda nell'uomo e di
Dunque creda che la vita non sia un sogno noi siamo disponibili a mobilitarci e la seconda è questo un metodo del riconoscimento dei prototipi noi offriamo prototipi sia una realtà della società civile che costruisce quotidianamente prototipi prototipi di impresa che funzionano al Sud e al no prototipi di società non
Profitti che fa
Sì competitivi
E volevo raccogliere questo Cuesta allinea che il ministro Bersani ha indicato
Se il governo
Anziché inventare quotidianamente nuove forme di sperimentazione dedicasse più tempo a riconoscere le realtà che sono in grado di
Occupazione realtà che sono in grado di far decollare
E che potenzialmente dispongono di risorse umane e imprenditoriali forse potrebbe accelerare questo difficile compito che lo aspetta
Ricorda
Delle firme per le due petizioni popolari una sulla sussidiarietà e cioè appunto la valorizzazione della capacità creativa della società civile e l'altra sulla scuola
Colta durerà fino al trenta settembre presso lo spende per la Compagnia delle opere e presso alcuni punti di raccolta mobili in giro per il meeting è possibile sia
Tirare i moduli per la raccolta delle firme all'uscita di questa sala è possibile firmare presso l'apposito banchetto ringraziando al