"Ambiente, lavoro, democrazia. Idee per il futuro del Lazio"

Conoscete il tema della convenzione lavoro democrazia cultura ambiente idee proposte di comunista del Lazio per la quarta legislatura su questo tema
è relatore il compagno Giovanni Berlinguer al quale do subito la parola
I prossimi mesi saranno assai importanti per il Paese
Ha destato come è noto un certo scandalo ma anche molte speranze
L'ipotesi che è stata affacciata dal segretario generale del Partito comunista
Che è un comunista se fosse confermato dal motto il responso del mille novecentottantaquattro
Possa essere incaricato di un mandato almeno esplorativo per la formazione del governo
La questione non è
Come ha scritto il Messaggero qualche giorno fa
Se debba valere la regola che il partito di maggioranza relativa sia necessariamente alla guida del governo
La questione è tutt'altra
Se debba continuare la regola discriminatoria per cui tutti i partiti grandi e piccoli possono esperire esprimere presidenti e ministri ma non i comunisti
Quando i comunisti affacciano questa ipotesi c'è subito lo scatenamento
Di vecchie sensazioni e polemiche anticomuniste preconcette
Che prendono di mira i nostri dirigente in particolare il segretario del partito e anche altri io ho fatto un'intervista al giorno
Che è apparsa stamane
E i
Nella premessa questa intervista mi si definisce un salotto un un Berlinguer molto Natty hanno
Cosa che non mi offende affatto
E poi si aggiunge
Seduto con le gambe magre
Accavallate su una poltrona di Palazzo Madama proprio nell'angolo come per sentirsi le spalle al sicuro offre in qualche misura l'immagine di questo PC aggressivo e insieme insicuro nelle proprie anzi di legittimazione
Eppure la crisi del pentapartito è evidente a tutti
Il pentapartito sopravvive
Tra dissensi e prepotenze calpestando le regole democratiche
E i vantati successi nell'economia lasciano il campo a dure realtà di ingiustizie crescenti e a incerte prospettive di sviluppo per il futuro
Si ripropone quindi la possibilità e l'utilità del Partito Comunista concorra a guidare il Paese
Ricercando ovviamente in altre forze necessarie alleanze su chiari programmi
Ma non certo chiedendo legittimazioni che sono già state conquistate nella Resistenza in quarant'anni di democrazia
La sfida anche per noi e ora nella capacità di proporre soluzioni valide
Di organizzare movimenti e iniziative adeguate di accrescere il consenso popolare
Nei prossimi mesi probabilmente in giugno avrà luogo il referendum chiesto dal Partito comunista per ripristinare i diritti sindacali e punti di scala mobile cancellati dal decreto del febbraio mille novecentottantaquattro
Solo un accordo al quale partecipino tutti i sindacati può consentire ormai alla Corte costituzionale
Di sospendere la votazione
Per essersi ottenuto con legge dello Stato pieno in questo caso approveremmo
La sostanza di ciò che il referendum chiedeva un'assemblea regionale che abbiamo svolto lunedì
Venticinque febbraio
Ha sottolineato con molto entusiasmo l'esigenza di avviare comunque una mobilitazione di tipo elettorale
E la possibilità di suscitare consensi assai vasti per il sì
Consensi di gran parte del lavoro dipendente ma anche di disoccupati pensionati i ceti medi giovani cittadini di ogni orientamento purché sia chiaro
Che oltre i quattro punti sono in gioco i diritti democratici e sono in gioco le prospettive del rinnovamento dell'economia
Il dodici maggio infine si voterà per comuni province regioni abbiamo cioè tre scadenze
Referendum governo elezioni locali e regionali
Tre scadenze di grande rilievo ciascuna delle quali corrisponde a interessi norme istituzioni volontà distinte fra loro
Anche se sono chiare le interconnessioni fra i trentenni non dobbiamo accettare che siano imposti vincoli artifizi osi
Che siano prospettate minacce e ritorsioni o che siano calate dall'alto formule precostituite
Vogliamo che i protagonisti si pronuncino che decidano al concreto
Questo è il valore di una democrazia articolate ramifica il braccio l'utilità del confronto che apriamo oggi sul futuro dell'Aziz
Riprendiamo in effetti analisi e proposte molto concrete
Del convegno del ventisette e ventotto gennaio mille novecentottantaquattro che il Gruppo Consiliare del Partito Comunista promosse
Per uscire dalla paralisi per lo sviluppo economico sociale e culturale di Roma e della sì
Possiamo ora quindici anni dalla nascita della Regione Lazio approfondire ulteriormente la critica alcune delle regioni italiane
Peninsulari e insulari
Avevano già prima del mille novecentosettanta una identità consolidata da ragioni geografiche storiche e perfino etniche e idiomatiche
Il Lazio no
Non aveva questa identità
Nell'antica Roma e dei confini molto variabili
Nel Medioevo ogni delimitazione scomparve il nome stesso cadde in disuso
Per essere ripristinato solo dei geografi umanisti del sedicesimo secolo
La Regione non ha una unità fisica e confini naturali ovunque definiti
Ha inglobato durante il regno pontificio dopo l'unità d'Italia territori diversi e popolazioni eterogenei
Ha vissuto periodi di crescita e altri di decadenza tutti quasi sempre subalterni
Alle alterne vicende di Roma
Quindici anni
Avrebbero potuto essere sufficienti per creare almeno le basi di una identità
Per unificare per collegare meglio città e paesi
Per svolgere un ruolo nazionale quale cerniera dinamica fra nord e sud del Paese
Per cominciare a essere Regione Capitale
Non per diritto storico geografico ma per esemplarità di funzionamento
Questo traguardo e per ora fallito
Sebbene fosse stato intravisto nella breve esperienza della giunta di sinistra
E sebbene la società civile di questa regione abbia espresso notevoli spinte in avanti
Si vedano sul piano politico gli esiti dei referendum del mille novecentosettantaquattro del mille novecentottanta
Si valuti sul piano produttivo la laboriosità e la vitalità imprenditoriale di tante zone si consideri sul piano culturale il progresso della scolarità
E la concentrazione di energie intellettuali maggiori che molte altre aree del Paese
Invece di far leva su queste potenzialità
La preminenza di alleanze retriever discordie inefficienti ha fatto subire alla Regione i contraccolpi accentuati di tutte le difficoltà nazionali
Ha consentito lo smantellamento
Senza reazione di valide attività industriali e agricole
Ha cresciuto le ingiustizie sociali ha introdotto nuove fratture tendenze centrifughe e ha perfino consentito qua e là la penetrazione della criminalità organizzata nel tessuto sociale e nella vita politica
Su questo innanzitutto esprimiamo la nostra critica perché siamo convinti che il governo regionale deve rispondere del suo operato ai cittadini del Lazio ma anche a tutta la comunità nazionale
Ogni è partito e ogni eletto deve rispondere in proprio
Senza creare fumo
Senza deviare un confronto che certamente utile e necessario
Sui vantaggi e sui difetti di tutta l'esperienza regionale
In un comodo alibi per le proprie dirette responsabilità di ciascuno
Anche sull'ente Regione peraltro una ricerca presentata dal Mulino e compiuta tre studiosi statunitensi
Conclude che esiste nella popolazione cito
Un'indicazione sostanzialmente a favore delle nuove istituzioni esse hanno realizzato parecchio anche se certo non quel rinnovamento radicale della democrazia italiana che era nelle speranze del regionalisti più accesi quindici anni fa
Lo stato italiano in forza della nuova dimensione divenuto in certa misura diverso e lievemente migliore
La ricerca ha compiuto una valutazione comparata delle varie amministrazioni regionali
Risulta che il record dell'efficienza del rendimento detenuto dall'Emilia Romagna
Seguono di poco distanziate la Toscana l'Umbria il Piemonte la Lombardia l'Abruzzo
Le Regioni amministrate dalle sinistre dal Partito comunista sono cioè tra le prime della classe
Senza infamia e senza lode invece il giudizio su Veneto Marche Lazio Basilicata e Liguria
Un disastro infine la produttività delle regioni più bianche la Campania il Molise la Calabria la Puglia
Il Lazio sarebbe senza infamia e senza lode
Ma i giudizi sono spesso più severi ne menziono alcuni
Segnalo per esempio che la critica le giunte pentapartito
Del Lazio
è uno dei terreni purtroppo fra i pochi su cui perfino la CGIL la CISL e la UIL si trovano d'accordo fra loro
Coldagelli ha detto che la Giunta regionale ha adottato nei confronti del sindacato una linea preordinata del rifiuto del confronto
Senza aver realizzato nessun punto qualificante degli accordi stipulati
Che officine sale
Ha sostenuto che essa ha finito per realizzare un ruolo di mera gestione trasferimento delle risorse dello Stato
E ha aggiunto non vogliamo istituzioni amiche bacche funzionino e onori no gli impegni assunti
Venanzi UIL ha precisato che la condizione basilare per il futuro economico e politico della Regione e governare lo sviluppo
E invece oggi assistiamo alla rincorsa del contingente da parte di enti come era sale Filas perché nessuno indica loro una strada sicura
Il pentapartito riuscito anche nell'ardua impresa di metter d'accordo sindacati e imprenditori
Il presidente dell'Unione industriali di Roma Lucarelli ha detto infatti
Cito
A livello regionale il consuntivo non potrebbe essere più consistente forse anche grazie al fatto che la tanto rapida alternanza di interlocutori che porta continuamente a chiedersi chi sia il nostro reale interlocutore
Visti i tentativi di dialogo esperiti nel recente passato dall'Unione industriali di Roma dalla federazione regionale
Viene da chiedersi se sia ancora razionalmente utile
Tentare l'avvio di un dialogo costruttivo o se ci si debba limitare a prendere atto che purtroppo l'istituto regionale solo un ostacolo burocratico e amministrativo da evitare laddove possibile
Ma anche fra chi amministra la Regione abbiamo il reo confesso Habemus sconfitta interprete Umma e spero che questa citazione non sia un'ulteriore dimostrazione di di un altissimo
Il capogruppo del Pri
Del partito repubblicano
Ha detto che mancata chiarezza e coerenza
Il consigliere Pallottini del Psi ha rincarato la dose
La Regione Lazio una bottega chiusa come se si debba fare l'inventario
Non si accorge che siamo alla fine del viaggio fra pochi mesi si andrà alle urne e sarebbe ora di cogliere i frutti
Ma invece di fare quello che dovrebbe e potrebbe
La Regione o invade competenze altrui lo Stato
O si tiene quelle che dovrebbe dare agli altri Enti locali
Il presidente democristiano del consiglio regionale Mechelli aggiunto a dire il ventisei giugno mille novecentottantaquattro
Negli ultimi anni e soprattutto in questa legislatura e marcatamente scaduto l'impegno dei singoli Consiglieri specialmente di quelli della maggioranza
Questo lassismo e il principale motivo per il quale il Consiglio regionale non funziona e se non funziona il Consiglio regionale non può funzionare neanche la Giunta
Stiamo attenti se la Regione Lazio dovessero ipoteticamente essere sottoposte oggi al giudizio degli elettori il risultato non potrebbe che essere una bocciatura
A ciascuna di queste dichiarazioni ha fatto seguito come tutti ricordano un fuoco pirotecnico di accuse di ogni partito contraente
Della giunta
Verso tutti gli altri partiti dell'alleanza con espressioni irriguardose e talvolta perfino irripetibili
Non vi era stupire se il gruppo del partito comunista abbia dovuto spesso a volte perfino oltre misura supplire all'assenza di obblighi e inadempienza della maggioranza
Altro che opposizione preconcetta come ci accusano di fare
La relazione che è stata presentata e che sarà distribuita qui dal gruppo comunista documenta il carattere propositivo che ha avuto la sua azione
Basta elencare le leggi principale che sono state per sua che sono state approvate per sua iniziativa nella relazione scritta troverete un elenco cospicuo
Di queste leggi
Ne concludiamo che quel tanto di impegno comune
E di solidarietà legislativa perché vi è stata in molti casi
Che si è realizzato il Consiglio pregio anale in gran parte merito nostro
Ma non è certo bastato a impedire che si aggravassero squilibri e povertà
Non mi riferisco soltanto al reddito
Alle ingiustizie che si sono accentuate dovunque in Italia come ha dimostrato la recente indagine della Banca d'Italia
Mi riferisco soprattutto al problema numero uno la povertà di lavoro
Le cifre sono notte
Voglio ricordare che tre settimane fa nella piazza di Piedimonte San Germano partecipai a una botta e risposta sulla politica italiana dove c'erano uomini e donne anche un gruppo di ragazzi
La prima domanda fu di un dodicenne che fu questa troverò un lavoro finita la scuola
Ed è la stessa domanda che migliaia e migliaia di giovani ripetono ogni volta a Pertini quando si incontra con loro al Quirinale
Ci fu un altro ragazzo che mi chiese
E mi disse
Io frequento la prima la scuola sta qui dietro dentro ci piove
I comunisti aggiusteranno il tetto della scuola
Evidentemente si tratta di ragazzi
Copernicane
Che puntano al ai programmi ecco e al sodo causa
Di fronte a questa domanda troverò un lavoro troverò un lavoro le classi dominanti continuano a dare la vecchia risposta che diede Ugo la Malfa
E la viene badiamo in un periodo in cui i salari aumentar hanno
Il famoso apologo dei tre fratelli
La Malfa diceva se due fratelli hanno un salario troppo alto il terzo rimane disoccupato
Stabilendo un automatismo
Tra riduzione dei salari e possibilità di investimento e di crescita dell'occupazione
In verità negli ultimi anni il costo del lavoro si è ridotto notevolmente ma il terzo fratello rimasto disoccupati e solo adesso disoccupati fin lì di tutti e tre i fratelli
Nell'attivo a Roma il numero degli occupati è fra i più alti di tutta Italia
A ciò si aggiunge che la via principale a volte la sola
Per trovare una sua un'occupazione la spintarella la raccomandazione o almeno la conoscenza privilegiata di posti e occasioni di lavoro
Condanniamo questo sistema
Ma non mi pare che siamo abbastanza impegnati come partito come sindacati particolarmente nel pubblico impiego e come Federazione giovanile comunista contrastarlo efficacemente
I giovani ce ne chiedono conto
E hanno il diritto di esigere equità nell'accesso al lavoro esistente e moltiplicazione delle possibilità di occupazione
Per questo fine si è coltivata sul piano nazionale l'illusione dell'aggancio alla ripresa economica degli Stati Uniti
E sia praticata nella Regione Lazio la politica delle elargizioni centellinate tardive non diciamo più a pioggia perché la pioggia rende Peretti dei terreni
Rinunciando alla programmazione
Lo Stato spende molto a Roma e nel Lazio ma più che altro in stipendi non in infrastrutture attività produttive istituzioni culturali
Pensiamo al re Chiti cui distorto sviluppo delle tre nuove università Tor Vergata Viterbo persino che avrebbero dovuto decongestionare la sapienza
Guardiamo al sistema dei trasporti dove tutte le vie conducono al raccordo anulare di Roma che fu costruito nel dopoguerra per interessi congiunte della strategia militare della speculazione edilizia
E conducono in Roma all'asse piazza Venezia al Colosseo
Costruito nell'anteguerra come via dell'Impero fascista
Solo recentemente si è avviato un piano integrato di trasporti pieno di buone intenzioni ma quasi vuoto di finanziamenti e si è ripreso il discorso con le partecipazioni statali per il loro impegno a Roma e nella
Ma l'attenzione maggiore per il lavoro e lo sviluppo arma rivolta alle risorse ambientali produttive culturali potenzialmente esistenti
E spesso cresciute
Nella città capitale nella regione malgrado le gabbie e gli impedimenti
Domandiamoci quale prospettiva industriale agro industriale sarebbe possibile
Se la dimostrate capacità imprenditoriali venissero sostenute a partire dall'artigianato dalle cooperative tante piccole e medie aziende
Quanti posti di lavoro potrebbero essere creati nel turismo e nella cultura
Se l'ambiente dell'azione sul litorale i suoi ampi boschi il suo patrimonio archeologico e artistico fosse utilizzato anziché abbandonato e saccheggia
Quanti sono gli emigrati che rientrano sono stati un milione nell'ultimo decennio per l'Italia
E che hanno ormai conoscenze moderne capacità tecniche anche qualche piccolo capitale e che potrebbero creare aziende produttive
Che attività potrebbero promuovere tanti giovani se avessero dalla scuola più cultura
E se la formazione professionale non fosse disordinata improduttiva e a volte corrotta proliferazione di inutili corsi quali ricadute nella produzione dei servizi potrebbero derivare da un raccordo maggiore
Tra la Regione e l'alta concentrazione di attività di ricerca di capacità innovativa che si è sviluppata in Roma e in alcune aree del suo entroterra
Quali prospettive di riequilibrio potrebbe aprire la qualificazione la specializzazione delle numerose medi e cita della Zio come per esempio a Civitavecchia nel campo portuale oltre che energetico
E latina per le attività agro industriali e potrebbe aprire il rimboschimento il riuso delle zone collinari e montane
Quale razionalità e vivibilità potrebbe avere il territorio laziale se fosse frenata
L'espansione a macchia d'olio di Roma
Se questa città puntasse principalmente come è stato chiesto dai comunisti romani nel convegno che si è svolto pochi giorni fa
Al recupero e al riuso del suo patrimonio abitativo anziché all'espansione
Se hai gli agglomerati disumani sorti Adeste a sud della capitale si sostituisse una pianificazione urbanistica dell'intera area metropolitana
Non mi soffermo su altri punti del programma
Per esempio sui servizi sanitari o sociali che sono chiaramente esposti nel documento distribuito e che hanno tuttavia altrettanta rilevanza e meritano approfondimento
Riferisco che una ricerca dell'IRES per il l'Istituto regionale per la programmazione sulle prospettive del Lazio delinea uno scenario grigio che definisce grigio
Se dovesse posto proseguire l'attuale tendenza e uno relativamente più ottimistico chiamato scenario rosa
Raggiungibile con la pura applicazione di leggi già votate e con la mera utilizzazione dei fondi nazionali e comunitari già disponibili
Ma noi dobbiamo e possiamo puntare oltre
Le condizioni perché ciò avvenga è chiaro per tutti stanno nella politica nazionale che verrà svolta
Ma stanno anche nel superamento del centralismo assistenziale che è tipico della regione Lazio
I Comuni e le Province devono avere delle idee e le attribuzioni troppo a lungo sottratte alla loro competenza questo permetterà agli enti locali di agire meglio se vogliono esse possono e permetterà anche ai cittadini giudicare compiutamente il loro operato senza che vi sia questo schermo protettivo dei conflitti fra istituti
Gli enti strumentali fila Sersale eccetera devono operare sui programmi di sviluppo
Mentre ora attendono prevalentemente ad allargare sfere di influenza e di potere
Qualche mese fa per esempio ricevetti una lettera in data quattordici novembre mille novecentottantaquattro del presidente della Filas
Indirizzata a me e penso anche agli altri segretari regionali dei partiti
Che diceva Citto
Dovendo procedere alla formazione di elenchi di professionisti
Fra i quali scegliere i rappresentanti della Fidas nei consigli di amministrazione e nei collegi sindacali delle società partecipate
Invito a segnalarmi eventuali nominativi di persone di tua conoscenza che abbiano i requisiti di cui alla delibera del consiglio d'amministrazione del tredici nove
La delibera specificava che per i consiglieri sarà necessaria una comprovata esperienza nelle problematica della gestione aziendale non diceva che devono essere amici dei segretari regionali dei partiti
Risposi ovviamente che rifiutavo non dovendo
I partiti segnalare persone di loro conoscenza non sono certo che gli altri destinatari della lettera abbiano fatto altrettanto
Aggiungo che molti consorzi
A dimensione regionale o locale per i trasporti le aree industriali le bonifiche gli acquedotti eccetera sono ormai divenuti nient'altro che dannose bardature
Che appesantiscono il campo in cui dovrebbero agire e vanno sciolti o ristrutturati
Ma più che altro sono
L'intera elefantiaca macchina della Regione va snellita nelle procedure qualificata valorizzando le competenze non le appartenenze di partito o sindacali
Resa trasparente ed efficiente sarà questo certamente uno dei compiti più ardui
Per i guasti e le abitudini che il pentapartito ora ormai radicato in troppi gangli dell'amministrazione
Il segretario del comitato romano del partito socialista
Ha scritto che la governabilità
Che aveva presieduto la proposta delle giunte bilanciate dopo un primo positivo avvio è venuta scolora in due suoi connotati origine originali evidentemente si tratta di un eufemismo d'una descrizione molto al di sotto
Della realtà negativa
Due esponenti della sinistra socialista
Hanno aggiunto cito
Che le giunte bilanciate non hanno consentito un adeguato collegamento altre femminismo perché c'è stato antagonismo totale
Tra le diverse amministrazioni
Mentre la consistenza dei problemi impone di stabilire un raccordo più stretto è una collaborazione più produttiva tra amministrazione comunale e le sue strutture del decentramento così come tra amministrazione metropolitana Regione e governo centrale
Il vizio stava proprio non è apparso subito chiaro fin dai primi mesi della costituzione delle giunte
Nei connotati originali proprio nei connotati originali delle giunte bilanciate
Cioè nel contrapporre il pentapartito regionale alle due giunte di sinistra di Roma al comune e alla Provincia il vizio Stein ogni forzatura di schieramenti e di alleanze
La violenza più vistosa in questo campo è suggerita ossessivamente da De Mita
E pretende di omogeneizzare tutta l'Italia al
Molto disomogeneo governo pentapartito
Il vizio Stein ogni forzatura che prescinda dalla volontà popolare dai programmi ed alle intese coerenti alla loro attuazione
Altre pressioni si manifestano per dare a questa campagna elettorale il valore di un pronunciamento pro o contro gli ideali cristiani
Riconosciamo i diritti della Chiesa
E dei suoi esponenti che vogliono esprimersi su temi e valori della vita civile
E almeno opinabile
Per non dire che totalmente falso
Ma il meno opinabile che l'ispirazione cristiana sia una caratteristica precipua degli uomini e delle opere della DC a Roma e nella
Ed è certo che il sostegno esplicito Dalla Chiesa un partito segno delle difficoltà di questo partito a mantenere i consensi per propri meriti
Sarebbe motivo di nuove lacerazioni nella coscienza dei credenti e impedimento per le ampie collaborazioni possibili fra Stato e Chiesa in base al Concordato del mille novecentottantaquattro per cui ci auguriamo
Come ha fatto il compagno Chiarante in un articolo sull'Unità apparso cantieri che prevalga la saggezza e la prudenza
Per il futuro dalla Regione
Vediamo che a più riprese nel partito socialista e anche in aree consistenti del partito repubblicano del partito socialdemocratico
Si dichiara costantemente che la Democrazia cristiana si è rivelata un interlocutore non affidabile
E che ha ritardato la soluzione di non poco nelle complesse problematiche economiche o sociali della si
Si esalta contemporaneamente il Polo laico socialista
E in verità non è mai apparso orientare la bussola politica in questa regione
E si polemizza anche col Partito comunista per Roma tuttavia si è affermata una chiara propensione non per la semplice riconferma delle Sini delle giunte ma per cambiare a sinistra
Anche noi vogliamo rinnovare a sinistra
Ci preoccupa ancor più
Ci preoccupa che si parli poco nel dibattito politico del futuro della regione
Ci preoccupa ancora di più con l'interesse della stampa e forse anche dei partiti
Si concentri per il dodici maggio solo su Roma
Sulle grandi città
E nelle grandi città solo sull'interrogativo a chi spetta a designare il sindaco con una concorrenza legittima tra i partiti tutti coloro che concorrono alla elezioni amministrative hanno
Questo diritto ma il problema va ben oltre programmi coerenza di comportamenti alleanze anti per Roma
Il numero delle
Aspirazioni e così ampio che il Governo ha spinto recentemente
Purtroppo c'è stato un voto al Senato
Per mantenere in piedi
Un ente decotto da quarant'anni e accusato di molte corruzioni l'Ente EUR con una sua nuova ecco extraterritorialità
Adesso la discussione impegnerà la Camera deputati e ci auguriamo che questa legge possa essere contestata affossata forse con lo scopo che avendo un Comune di Roma è anche un piccolo comune in una zona della Renault male si possono creare due sindaci e dare spazio qualcuno di questi appetiti
Vediamo con preoccupazione
La concentrazione del dibattito su questo tema
Grandi città sindaci anche se ha una rilevanza
L'Italia è formata da regioni
Molte regioni che hanno ormai poteri e finanziamenti cospicui
è formata da cento città e dieci mila cittadine e paesi in cui pulsa la vita reale in cui può progredire la democrazia
Se la democrazia dovesse ridursi alla scelta di poche persone più o meno carismatiche per le cariche istituzionali più elevate sarebbe un grave impoverimento politico
Sarebbe un esproprio della volontà popolare alla fine sarebbe anche un impedimento allo sviluppo civile ed economico
Roma certamente notevole rilevanza e consideriamo anzi un successo nostro e della democrazia italiana la mozione che alla Camera dei deputati ha approvato il sei febbraio mille novecentottantacinque è da sottolineare che essa impegna il Governo
Ad assumere tutte le necessarie iniziative di collaborazione con Regione Comune e Provincia unitamente agli organi centrali dello Stato per definire progetti necessarie a rendere la città una moderna capitale
Il governo deve ora fare il suo dovere
Ma anche le istituzioni le altre istituzioni devono porsi in grado superando ogni antagonismo
Di cogliere la novità di questi propositi e tra i primi doveri cioè quello del rispetto del lavoro di tutte le articolazioni dello Stato dei loro risultati dei loro sforzi al di là di interessi e calcoli politici legati al contingente
Non mi pare che vadano in questa direzione
Nelle intenzioni paradossali del ministro del lavoro De Michelis che pensa di trasferire altrove la capitale entro il Duemila entro il due mila l'ho già detto in un articolo sul rimasta ma lo ripeto
Ah ragionissima cioè a ragionissima Antonio Cederna il quale va ripetendo che quando si parla della capitale si scatena l'imbecillità nazionale e ne abbiamo avuto un ultimo esempio in questa dichiarazione
Ma anche le dichiarazioni di Craxi
Che ha fatto ieri che dimentica che si è arrivati alla stessa mozione parlamentare come frutto dell'azione politica realizzata dall'amministrazione capitolina e dalla maggioranza che la guida da nove anni ci sembra prescindere
Dall'esigenza di un raccordo reale e non di un antagonismo preconcetto
Tra amministrazioni e dall'esigenza di rispettare la volontà popolare dei cittadini della capitale di fondare su questa volontà popolare
Il rinnovamento della capitale solo su questa base con la collaborazione di tutti gli le istituzioni
Roma potrà fare quel salto di qualità
E tutti auspicano
Indubbiamente fra queste istituzioni che operano nella capitale e nel Lazio la più criticata e l'ente Regione
E criticata da tutti tranne da coloro che sono numerosissimi che ne ignorano l'esistenza
E che se hanno un'infarinatura letteraria e cinematografica pensano alla Pisana soltanto come l'affascinante personaggio di Nievo
E pensano al palazzo dell'INAM come sede della mega burocrazia di Fantozzi
Il segretario del partito socialista signore ha dichiarato due giorni fa molto seccamente questa regione così come non serve
Non vedo tuttavia come lo slogan un nuovo ruolo per la Regione che gli ha coniato possono diventare concreto e credibile senza mutamenti di programmi e perciò di alleanze
Comprendiamo che ora la parola passerà agli elettori
Nel mille novecentottantaquattro il Partito comunista è cresciuto nel Lazio di oltre il cinque per cento sulle politiche del mille novecentottantatré
E quasi del sette per cento sulle europee del mille novecentosettantanove progredendo ove più ove meno ma in tutte le province
Non sarà facile mantenere ed estendere questo consenso ma è possibile e soprattutto è necessario per il futuro della Regione Capitale e per contribuire al progresso del Paese
Compagni credo che possiamo iniziare subito
La discussione
Ponendo un limite agli interventi propongo di porre un limite agli interventi di quindici minuti
Se non ci sono osservazioni così resta stabilito
Il primo
Iscritto a parlare il compagno Gino Valente consigliere comunale di Gaeta prego nel frattempo si prepari poi la compagnia Cipriani prego nel frattempo chi volesse iscriversi
A fornire il proprio nome alla segreteria del della convegno
Conferimento all'introduzione del compagno Berlinguer
La nostra zona attorno a sud la provincia di latina è una delle ultime venute nella Regione Lazio
Dato che facevano parte della provincia di Caserta
E ancora oggi è una marca di confine possiamo ritenerla
In questi termini io vorrei fare alcune considerazioni
Anche riferimento al programma che è stato presentato
Tentando di dare un contributo al dibattito per un programma complessivo della regia del Partito comunista nella Regione Lazio per le prossime elezioni non soltanto per le elezioni ma anche come contributo a un approfondimento che la nostra linea in tutta la regione
Nel partire dalla situazione di fatto dalla zona Sud la provincia di latina per indicare idee programmi su cui lavorare con cui lottare credo che si debbano evitare i toni da da day after
Che pure amica Stoner ebbero tanto
Nella descrizione di questa realtà
E forse per questo qualche volte pure dimenticata
Dalla deindustrializzazione massiccia
C'era una realtà industriale piccola
Però abbastanza consistente una raffineria la cartella la Ginori polsi Larino ma Marvulli Unindustria frigorifera Lapi e così via perbene con circa due mila occupati
Di questa realtà sono rimasta attualmente due fabbriche due
Per circa trecento più quattrocento quindi circa settecento occupati di altri in cassintegrazione licenzia
Alla disoccupazione più alta di tutta la provincia di latina
Soltanto nel Comune di Gaeta ci sono mille iscritti all'Ufficio di Collocamento su una popolazione di venticinque mila abitanti estesa questa a livello italiano sarebbero cinque milioni occupa e forse pure di più
Dal turismo che perde colpi l'anno scorso c'è stata una diminuzione del circa venti per cento dalla presenza all'abusivismo unica attività rimaste nell'edilizia
Dato che i Piani regolatori sono bloccati edilizia pubblica e popolare non se ne costruisce dalla inesistenza di servizi sociali dalla cronica mancanza di acqua non soltanto l'estate con sorgenti oltretutto costituzionalmente inquinate
Dal degrado istituzionale degli enti locali a fenomeni camorristici e malori e malavitosi che conosciamo tutti e mi fermo qua è un quadro non è certamente Rossi
Certo vi sono vitalità processi produttivi positivi pendenti che aiutate e anche indirizzate corso usa una parola non non che a qualcuno non piacerà ai Dico indirizzate possono contribuire a fare meno oscure drammatico il futuro di questa mostrato
Noi comunisti abbiamo un compito fondamentale
Un progetto compiuto almeno idee programmi con cui unire a lottare se non vengono avanzati da noi non la farà nessuno
Nella DC che in questa zona raggiunge dette dalla sua forza divisa incapace non dico a livello di zona ma a livello di comuni
Vien fuori una sia pur minima indicazione programmatica
Né dal pezzi
Che pure in questa zona ha un suo punto di forza anche a livello di gruppi dirigenti
Segretario regionale
Presidente della dalla Giunta regionale e così via
Che è tutto adesso ha un rapporto che è urbanisticamente definirei tutto istituzionale per non usare altre parole con la società
Ma questo non significa non vuol dire facilitare il nostro compito anzi dalla possibile crescita di liste civiche a fornire se ne parla addirittura di tre a leggerlo Paolo due
Con caratteristiche ambigue e pericolose
A reale tentativo di forzare le regole del gioco anche a livello di enti locali esiste un problema di agibilità democratica degli enti locali e dei consigli comunali
Nel mille novecentottantacinque proprio
Ah concreto sviluppo di sfiducia e rassegnazione tutto concorre a rendere difficile e incerto il nostro lavoro
L'esempio di quello che è successo presente in un comune di questa zona Greta
La DC presenta due liste fa il pieno
Raggiunge la maggioranza assoluta in quattro anni cinque crisi amministrative il tessuto industriale distrutto non un posto di lavoro in più
Non si è costruita una casa popolare a fronte di finanziamenti notevoli circa cinque miliardi
Quindi
Rimasti inutilizzati ripeto agibilità democratica del Comune messi in dubbio
Perciò malgrado la nostra attuale non rilevante forza malgrado
Il pool cospicuo differenziare tra elezione a politiche amministrative noi passiamo dalle amministrative dal dieci quindici per cento alle politiche venti venticinque per cento odi vendiamo una reale forza di governo anche nel campo amministrativo
Senza settarismo di o malinteso spirito di autoisolamento con i Drei idee e programmi progetti
Coerentemente collegate a livello provinciale e regionale e in alcuni casi anche a livello nazionale e sottolineo questo punto non riusciremo a mantenere nemmeno la nostra forza attuale
Certo proposte iniziative ne abbiamo fatte tante ma nella maggior parte non coordinate a livello provinciale né a livello regionale
Non è più possibile lavorare così la coerenza la continuità il coordinamento sono importanti tanto quando la stessa validità della proposta ed è la stessa agibilità della prova
Alcune indicazioni
Sul problema del tessuto industriale ha già avevo già detto due aziende soltanto in attività però è è possibile risalire la china
Ma con lotte Stade ottenute anche dei risultati per esempio per l'accordo di un grosso contenitore
Per frigorifero per pesce congelate con la una società delle partecipazioni statale la soba c'è il problema dell'ENI che ha rilevato la raffineria
Che con un accordo doveva fare due alternative
Gli industriali ma che non vanno avanti e quindi uno dei punti fondamentali l'iniziativa del nostro partito riguarda a questo problema c'è il problema dello sviluppo delle aziende locali
Specialmente legate a quel po'di traffico del porto commerciale che sta usufruendo e questo lo dovremo analizzare io creda anche a livello regionale
Della crisi dei grossi scali
è del prima relativo piccola omento del cabotaggio
Quest'anno sia un po'anche uno sviluppo e io credo che un uno dei punti anche dello programma della zona sud è questa questione dal porto commerciale del sistema commerciale Gaeta nei rapporti
L'altra l'altro problema fondamentale sono di strumenti
Le iniziative che devono essere utilizzati nel campo dello sviluppo economico e industriale
Certo non è più possibile continuare anche per esperienza personale ha una struttura dei condotti industriale come essa è
Il nostro partita di a presentare delle leggi nella scorsa legislatura bisogna riprenderle approfondirle
Come non è più possibile che questi contorti gestiscono soltanto appalti o qualche infrastruttura il problema reale dare invece nuovi centri di servizi no allo all'inglese come prevede il programma nostro e dobbiamo fare un approfondimento anche nella attuazione di queste di queste proposte pre esempio
L'idea sarebbe anche nella zona sud di formare un centro una specie di di converso Hood
Che dovrebbe funzionare sia nella ristrutturazione dello sviluppo di non avviene potrebbero essere i soggetti partecipando a questo centro Leni la Filas istituti di credito gli enti locali e dovrebbe
Agire nel campo sia dalla riconversione industriale sia nelle nuove iniziative produttive sia nel campo dei servizi per dei servizi reali
In questo modo io credo che vorremmo un problema in modo il problema in modo nuovo cioè dalla partecipazione all'intervento aggiuntivo per il Mezzogiorno che crediamo debba rimanere con quelle considerazioni che venivano fatte anche dal partito
Nei prossimi anni specialmente nel campo dei servizi reali
Queste cose che diceva in maniera
Ben con questa considerato in questa introduzione un altro campo su cui agire in maniera adeguata
Sono le strutture al servizio dell'artigianato
Ci sono circa mille aziende nella nostra zona sud anche in difficoltà anche in considerazione della della degrado industriale e non esiste un'area artigianale in tutti i Comuni nemmeno uno
Anche forse
Qualche nostra amministrazione pensa più che altra ai piani di zona all'urbanistica in quanto tale
Ma le strutture centri di servizio dell'artigianato del commercio nel turismo ancora non penetra con la dovuta forza nell'iniziativa del partito o complessivamente
Ricade dicevo alcune facevo alcune considerazioni sul problema delle infrastrutture delli dei centri di interscambio come sono state considerate anche nel programma il problema del porto
Anche in collegamento ha una struttura portuale che dovrebbero essere analizzata in maniera più compiuta da parte della Regione Lazio anche se c'è stato uno studio ufficioso c'è stata anche un convegno però da parte della Regione dai suoi organismi dirigenti non è venuto nessun contributo serio nemmeno a questo convegno brevemente
Tra parentesi vorrei dire qualche cosa anche dato che stiamo considerando alcuni questione della portualità sulla portualità turistica e io ho avuto conoscenze dallo studio regionale fatto dalla dall'università di Roma io credo che per la zona sud di ci siano molte cose campate in aria che più che altro
Portano a uno scontro che io credo che debba essere superate anche nel campo campanilistico o di altro tipo faccio soltanto un esempio
Strano Leni che ha rilevato la raffineria di Gaeta ha proposto un porto turistico di circa mille barche in quella zona
Il progettista del dell'ENI è lo stesso che ha fatto lo studio dell'Università di Roma si porti turistici e prevedibile posti barca nel Comune di Gaeta
Ora questo può essere anche un fatto positiva a questo punto però detto ci debbono dire quindi credo che anche noi dovremmo approfondirlo me che cosa dobbiamo farci per questa zona per questa costa dato che sulla Costa Rica sulla costa sul sulla rada esistono
Porti turistici porto nato porto petrolifero porto commerciale ci manca solo l'astro porto è l'aeroporto e quindi chiudiamo la questione che poco oltre tutti oltretutto in queste condizioni non funziona nel nessuno
Di queste di queste strutture alcune e termino questo
Questo intervento appunto per conteranno queste indicazioni vorrei dirlo per quanto riguarda al un problema particolare riguardante i servizi
A nella nostra nella zona sud alcuni comuni particolare anche il Comune di Gaeta
Alcuni comitati cittadini hanno posto dei referendum referendum sembra una cosa molto piccola per l'uscita dei Comuni dal Consorzio dell'acquedotti degli Aurunci
Che che io credo che se
Servizi raggiunge vette inimmaginabili
Sorgenti ripeto costituzionalmente in in inquinati incapacità di servizi e così via io il comitato
Della zona sud del partito sta discutendo una proposta di riorganizzazione dei consorzi a livello zonale in base al piano regge al piano nazionale dell'acquedotti per la Regione Lazio noi vorremmo che su questi temi
Chiudo alcune approfondimenti e considerazione da parte del partito nel suo complesso
Vengano fatti chiudo considerando due aspetti c'è un problema ne parliamo anche se ripeto vado velocemente sul campo della ambiente di una questione per quanto riguarda il Parco degli Aurunci che e il porno le diciamo così
Il la struttura che permette di vivere di bere nella nostra zona perché tutte le sorgenti partono da questi da questi fondi che stanno sono
Sarà unendo attaccati dalla speculazione più forte specialmente dei comuni rivieraschi e quindi una proposta
Anche di una gestione di una struttura del Parco dei Monti Aurunci è un problema reale da approfondire o come un altro problema
Anche messo in evidenza nel campo nella nel programma della sdemanializzazione di alcuni territori dei servizi di servitù militari presenti nelle nostre zone
è io credo che un'iniziativa del la della regione Lazio sui due castelli famosi
Angelini aragonese dove c'è stava Reder che ore sono completamente inutilizzati dato che il Comune di Gaeta non potrebbe o utilizzarli dato che la manutenzione porterebbe a miliardi dispense io credo che un problema reale
Con
Ecco estrazioni
è un problema non da sotto da sottovalutare un'ultima iniziativa
Che a il come i comiche alcuni comitati anche il nostro partito sta facendo un problema da approfondire anche da sviluppare e la questione della denuclearizzazione del nostro gol fa anche riferimento ai problemi del Mediterraneo
Alcuni consigli comunali stanno approvando delle mozioni su questi su questi temi io credo che una maggiore attenzione su questa iniziativa da parte di tutto il partito a livello regionale sia necessario i la parola verso la compagna Franca Cipriani del comitato regionale e dopo di lei Minnucci
Nella Regione Lazio esiste anche una consulta regionale femminile un'informazione per per i compagni che non lo sapessero ancora e una riflessione
Che come membro della Consulta regionale femminile vorrei fare in in questa sede
Agganciata a una insieme di ragionamenti e di discussioni che in questo momento vengono avanti nelle nel tra le donne
Interrogativi soprattutto che attengono punto a tutto quello che è il dibattito intorno al problema della rappresentanza
Al problema di come poi Soggetti e pluralità possono essere e a vere dei terminali nella politica tutto quindi ciò che attiene al problema della partecipazione
Della democrazia quindi le forme gli strumenti la vita delle istituzioni quindi tutto ciò che concerne i soggetti e i contenuti della politica in altre parole cioè noi stiamo riflettendo se nel sistema di rappresentanza politica e sociale hanno diritto anche di rappresentanza
La pluralità dei soggetti politici e naturalmente in particolare se hanno diritto di rappresentanza le donne con la loro elaborazione e la loro personalità e la loro soggettività
Al però un ragionamento è anche quello che attiene a tutta una parte delle donne che si domanda se poi questa cosa alla fine è utile
Noi diciamo che evidentemente questa cosa deve essere perseguita e perseguita come
Come possiamo trovare gli spazi per arrivare ad un'autonoma elaborazione quali sono le sedi quali sono i momenti di strumenti istituzionali
Per arrivare appunto a una elaborazione autonoma
Che stimoli poi gli indirizzi le scelte i progetti i programmi nella realizzazione di una di una parità e quindi quali possono essere gli strumenti anche nuovi e la Consulta può essere uno di questi
Per esercitare la democrazia decisioni e in qualche modo affermare il protagonismo femminile
Tutta questa riflessione nasce da una sensazione di perplessità
Se volete anche il pericolo che in qualche modo si avverte che la distanza che si sta sempre più formando fra quello che sono le acquisizioni teoriche politiche
La vita quotidiana delle donne e la mancata risposta a tutte le domande di cambiamento che le donne stanno ponendo
Determinano sempre di più un distacco reale delle donne dalla politica e insieme sempre di più una serie di decisioni che appunto perché non influenzate
E non indirizzate anche dalle volontari dalla soggettività delle donne determinano delle condizioni materiali sempre più gravi e in qualche modo si identificano sempre di più per me dei rischi di arretramento ideali e culturali
Andiamo io credo a delle forme di imbarbarimento
Che attengono a tutto una serie di decisioni che vengono prese a elementi che vengono introdotti di cambiamento
Della società
Che tendono appunto ad uno arretramento ideale
E culturale
Questo quindi il dibattito la riflessione che le donne stanno facendo e che faticosamente si stanno ponendo come ragionamento cosciente e responsabile coscienti anche di farlo in un momento in cui ci sono degli ostacoli concreti reali
Delle risposte non risposte cioè momento in cui si afferma un decisionismo sempre più accentuato
Una democrazia che è soltanto negoziato fra partiti
Un appiattimento
E una volontà di licenziare sempre di più tutto quello che può essere pluralità di soggetti e tutto quello che può essere appunto una recepimento della dell'emergente
Ecco io la sensazione che ho è questa c'è una volontà che nasce forse anche da lontano abbiamo questa programma d'azione proposto dalla Commissione delle Comunità Europee al Consiglio dei ministri
E sono queste famose azioni positive che devo Ivano e si devono esplicare fra l'ottantadue e l'ottantacinque ottantacinque l'ultimo anno
Che mettono a punto le indicazioni molto precise di tutto una serie di interventi per la realizzazione della parità delle possibilità e che sia in Ucraina o in due fondamentali direzioni una nella direzione di azioni legislative che vadano verso il potenziamento sistematico di diritti individuali
E l'altra che appunto individua tutti una serie di queste famose azioni positive azioni concrete che appunto vanno nella direzione di promuovere rimozioni
Generalmente genericamente chiamate culturali e che quindi identificano tutti i problemi dell'orientamento professionale della formazione professionale
Delle perfezionamento quindi che vada nella direzione di uscire da
I ruoli precostituiti che questa società impone alle donne noi sappiamo che abbiamo combattuto e lottato per avere delle leggi sappiamo anche che la gestione di queste leggi sono state spesso una cosa frustrante avvilente defaticante per le donne
Noi sappiamo che abbiamo nel nostro Paese due commissioni una per le pari opportunità presso la Presidenza del Consiglio e una presso il ministero del lavoro
Ciò nonostante noi abbiamo una situazione nella quale il Parlamento continua a deliberare delle decisioni che vanno contro le donne un governo che che continua a deliberare tagli alla spesa sociale
Faccio soltanto riferimento all'ultima approvazione del decreto di Michelisz a dicembre per i livelli d'occupazione
Quindi i provvedimenti che nella nell'obiettivo della lotta all'inflazione che dovrebbe poi precedere una politica di sviluppo e di occupazione il primo provvedimento è quello di diminuire i posti di lavoro per le donne
E impedire che ci sia una possibilità di lavoro per gli iscritti alla Collocamento iscritti che noi sappiamo essere per gran parte per gran parte donne
Quindi noi abbiamo riproposta di fronte a noi
Un'immagine della donna all'interno dalla famiglia comunità economica che svolge funzioni di supplenza delle carenze della società un'idea del bisogno come in vigenza
E quindi che apre poi un'idea diciamo assistenziale
E quindi la necessità di di fronte comunque a questo tentativo di appiattire e rendere
In impossibile le affermazioni delle delle delle donne invece
Noi vediamo una presenza femminile che se volete passa attraverso una acquisizione di lavoro politico giornaliero di presenza nelle medici
Vite attività e in infinite articolazioni
Se volete passare attraverso un'immagine che per esempio viene avanti da quest'ultimo Rapporto Isfol
Sull'occupazione femminile in cui questo stretto intreccio fra il lavoro della donna legato al mercato è legato alla famiglia da un'immagine della donna
Che esce da questo ruolo e che si pone si propone in maniera tutta riversa la questa immagine che invece continuano a propinarci dalle réclame alle
Alle immagini diciamo che vengono dalle dai dai dai mass media io credo che ci sia la necessità appunto di trovare modi di strumenti che abbiano una operatività che abbiano una aderenza e una collegamento reale
Con le istituzioni
Organismi come appunto la Consulta che ha una vita abbastanza Breve nella sua funzionalità perché se pure la legge del settantasei senza ideata soltanto da un paio di anni ha avuto una sua vita una sua organizzazione una sua possibilità di elaborazione autonoma su temi importanti legati alla alla vita della donna
E che chiede di a vere e forse più potere di a vere la possibilità meglio di incidere sulle decisioni del del consiglio regionale e io credo che un obiettivo dovrebbe anche essere questo
Per il nostro partito cioè una risposta che per adesso dalla istituzione dal Consiglio regionale in generale e in particolare da questa Giunta non c'è stata
O c'è stata in maniera abbastanza limitata a questa possibilità capacità di elaborazione autonoma a questa voglia di protagonismo
Che le donne continuano malgrado tutto ad affermare
E che quindi possa esplicitarsi attraverso un rapporto più
Produttivo e più operativo con una istituzione che sia sensibile a questa volontà di protagonismo
Allora la parola al compagno Biagio Minnucci
Primo scegli
Il governo regionale per l'agricoltura è stato un disastro che si è abbattuto sulle campagne prima a fianco dei danni provocati dalla neve e dal gelo dei mesi scorsi
Questo non è un giudizio oramai soltanto nostro
Ma è convinzione comune delle organizzazioni professionali imprenditoriali e sindacali operanti in agricoltura
Nelle consultazioni con i rappresentanti delle organizzazioni agricole in preparazione di questa convenzione abbiamo potuto constatare che tra i molti punti di convergenza programmatica vi era una totale coincidenza di opinioni sul giudizio nettamente negativo del governo regionale in agricoltura
La stessa Coldiretti dà un giudizio severamente critico il giudizio dei produttori degli imprenditori dei lavoratori agricoli è notevolmente più pesante
L'esasperazione in particolare dei piccoli imprenditori ha toccato livelli di guardia
Nelle assemblee nei convegni dove appunto si parla di agricoltura si respira un'aria di critica profonda rispetto all'operato della regione
Una contestazione
Che coinvolge la natura il ruolo spesso dell'istituto regionale e si riferisce alla stessa capacità di rappresentanza delle organizzazioni e non risparmia neanche i partiti
I quattro minuti di fischi a Craxi nell'Assemblea per il quarantesimo anniversario della Coldiretti è il sintomo più evidente del profondo malumore
Pensate che i fischi sono venuti da un'organizzazione la cosiddetta Bonomi Anna che per anni gestendo fondi pubblici ha funzionato da imbonitore delle masse contadine
Nelle nostre assemblee anche nelle nostre riunioni la protesta
Al modo di governare la regione molto aspra
Non si tratta più soltanto dello storico scetticismo contadino verso le istituzioni non è più soltanto la tradizionale lamentazione di operatori in un'attività economica considerata storicamente residuale
Ma vi è la rabbia di chi arrise estinto ha migliorato e sviluppato la propria azienda la propria capacità imprenditoriale la propria professionalità ed oggi vede tutto questo in pericolo di fronte alle nuove grandi difficoltà
è vero infatti che i problemi di oggi sono quelli della crescita dello sviluppo dell'agricoltura e quindi delle aziende a seguito dei grandi cambiamenti avvenuti
In questi anni pena l'esclusione dal settore produttivo
Il censimento quantifica questa profonda trasformazione il passaggio il paesaggio visualizza e conferma i cambiamenti avvenuti in positivo e in negativo sul nostro territorio
L'abbandono dell'attività agricola pur non essendo massiccia continua inesorabilmente anche in presenza di uno sostanziale progressivo aumento della produzione
L'invecchiamento degli addetti è un dato oramai consolidato calano gli investimenti pubblici e privati diminuisce notevolmente la superficie destinata ad uso agricolo
Le nuove difficoltà sono certamente tutta interni alla crisi economica complessiva del nostro Paese male affrontato d'altra parte dalla politica economica del Governo sono difficoltà certamente dentro gli assurdi vincoli della politica
E con uno beh economiche agricola comunitaria basta di pensare alle quote fisiche di prostituzione che dalla zootecnia si vuole estendere applicare anche ad altri settori produttivi e basta pensare ai prezzi di integrazione sulle produzioni ma è altrettanto vero che il governo della Regione è stato nullo addirittura deleterio per il modo con il quale ha gestito la spesa pubblica in agricoltura per il modo come si è posto nei confronti del governo centrale e rispetta la comunità
Di qui nasce anche il distacco la disaffezione la critica dell'intero istituto regionale
Credo che mai come in questo momento si tocca con mano lo scadimento del ruolo istituzionale della Regione
Non è quindi solo la volontà accentratrice di alcune forze politiche ma è anche l'incapacità di governare i processi che allontana i cittadini dall'istituto regionale
La mancanza di programmazione regionale in agricoltura in coincidenza con l'esaurirsi di legge di programmazione nazionale come la cosiddetta Quadrifoglio ha creato notevoli difficoltà nel settore
Difficoltà non solo di carattere economico finanziario ma anche di ordine psicologico e culturale
L'erogazione di contributi contributi e fornire finanziamenti secondo scelte clientelari ha portato da una parte a gravi contrasti interni al settore e dall'altra
Ha ingenerato ancor più la convinzione di una io agricoltura inefficiente ed assistita
Non a caso si ha rinfocolato alla polemica sulla efficienza modernità competitività della nostra agricoltura ed io credo che sia giusto porre questi obiettivi perché non perché appunto siano raggiunti purché non una nascondono al loro interno mire di privilegio
All'agricoltura cosiddetta forte per estromettere quella cosiddetta marginale Pandolfi infatti nella sua bozza di piano agricolo nazionale vorrebbe misurare tutte le aziende sulla capacità di resistere sul mercato
Come se appunto il mercato fosse l'unico insostituibile regolatore del sistema economico
Non si tratta qui di timori
Diciamo ideologici a misurarsi anche dal punto di vista teorico su queste questioni del mercato
D'altra parte il quindicesimo e il sedicesimo nostro congresso hanno fatto cadere molte inibizioni rispetta la funzione del mercato come uno certamente degli elementi importanti del riequilibrio economico
Non credo si possano e gare che la efficienza la competitività siano Fultz importanti per lo sviluppo economico e quindi anche per lo sviluppo agricolo il problema però anche in agricoltura
Per chi come e cosa produrre considerando il mercato all'interno della programmazione economica democratica
E questo intreccio
è tanto più vero in agricoltura dove non si può lasciare alla legge del più forte la battaglia per restare sul mercato
Chiudere aziende abbandonare l'attività in agricoltura non significa solo un danno economico produttivo e il per l'occupazione
Ma può significare Dante danni rilevanti al paesaggio all'ambiente all'assetto idrogeologico o del territorio con la creazione di ulteriori e più vaste zone abbandonate marginali con le conseguenze che tutti conosciamo
Inoltre la programmazione un punto di riferimento importante anche per quell'azienda in zone tradizionalmente forti affinché possano affrontare le necessarie riconversioni gli ammodernamenti strutturali le innovazioni tecnologiche richieste dalle trasformazioni in atto
Ecco perché la programmazione degli interventi diventa un punto irrinunciabile
La giunta di sinistra a suo tempo aveva avviato con i piani di zona di settore la programmazione i piani sono stati lasciati nei cassetti da questa giunta pentapartito certamente non erano e non sono la Bibbia
Lo vogliamo dire sono comunque una proposta
De al dalla quale partire per aggiornare rivedere adeguare i piani stessi e discuterne l'attuazione
L'attuale assessorato all'agricoltura crede di difendersi dopo un quadriennio di assenza e sconti dando una fantomatica conferenza regionale per il piano agroalimentare del Lazio che chiude proprio oggi questa mattina i battenti dopo cinque mesi dall'apertura
Il coro dei giudizi negativi su questa trovata
Unanime non è servita non serve non servirà agli operatori agricoli è stato detto dalla Coldiretti
I documenti
Conclusivi dei gruppi di lavoro della conferenza a parte alcune buone analisi di tecnici e di illustri Asperti che hanno partecipato ai lavori non possono essere assolutamente considerati la programmazione i produttori chiedono ben altre cose che parate pre-elettorali
Abbiamo quindi un quadro desolante dell'azione di governo in agricoltura lo stesso bilancio regionale di previsione ottantacinque in agricoltura accentua gli aspetti di erogazioni clientelari e di favoritismi inaccettabili
Se così non fosse non si capirebbe come il cinquanta per cento dei fondi destinati all'agricoltura
Siano trasferiti all'ERSA sapendo bene come saranno gestiti da questo ente sapendo appunto avendo visto come sono stati gestiti negli anni scorsi
Non si capirebbe neanche l'indicazione perentorie precisa di fondi iscritti in bilancio per interventi specifici riferiti ad ora ad una sola singola azienda non si capirebbe infine il perché
Nella legge finanziaria regionale non vi fosse scritta quasi nessuna cifra
Opportune credo sono state le critiche le proposte del lusso nostro gruppo regionale in quella sede di discussione di bilancio che hanno portato ad importanti modifiche del bilancio stesso
Il il il rifinanziamento delle leggi di settore zootecnia olivicoltura
Per la quale bisognerà quinta in significare gli sforzi dopo i notevoli danni subiti con le gelate dei primi di gennaio che ha colpito lo stessa possibilità diciamo di trasformazione del paesaggio laziale
La precisazione
Dell'articolo riguardante lo stanziamento di fondi per Maccarese con l'incremento della somma dei cinque a otto
Miliardi
Il fondo di intervento per le calamità naturali ancora notevolmente insufficiente rispetto all'entità dei danni ma comunque è stato proposto ed accettato dal nostro gruppo consigliare peraltro se non si approva una legge specifica istituendo un fondo speciale con un capitolo apposito di bilancio come d'altra parte abbiamo già proposto sarà quasi impossibile utilizzare quei sedici miliardi
Stanziati per le calamità
Da questo stato di cose nasce la critica profonda delle organizzazioni imprenditoriali e sindacali che abbiamo consultato
Non è più quindi una sola nostra rimostranza
Rimettere in carreggiata l'agricoltura questa è uno degli aspetti l'agricoltura regionale richiede uno sforzo eccezionale di vaste proporzioni
Non si tratta solo di quantità di finanziamenti magari di riacquisire la fiducia dell'istituzione l'istituzione di riallacciare un rapporto che si sta spezzando mostrare la volontà di operare nell'interesse dell'intero settore
Le potenzialità esistono bisogna sprigionarsi me
Bisogna affrontare con determinazione alcuni nodi di fondo che strozza lo le possibilità di ripresa e di sviluppo dell'agricoltura del Lazio
Individuare alcuni non certo numerosi ma precisi e importanti punti di programma e su quelli lavorare insieme a tutte le forze impegnate in agricoltura
In questi ultimi tempi si sono create le condizioni positive a livello nazionale regionale perché fra le organizzazioni agricole fossero accantonati vecchi steccati
Ed anacronistici pregiudizi e lavorare quindi ad un progetto comune per lo sviluppo agricolo io credo che noi dobbiamo favorire questo processo perché di una unità di intenti delle organizzazioni può scaturire la possibilità di avere anche nel Lazio un'agricoltura forte ed autonoma
Quindi un programma di pochi ma decisivi punti
E le proposte sono state fatte li abbiamo tutti nelle cartelle voglio soltanto dire che in questi ultimi anni la sezione agraria regionale ha voluto non a caso impostare il proprio lavoro su due punti cardini
Essenziali secondo il mio parere per operare e programmare terra da una parte e servizi reali in agricoltura
Su questi due punti intrecciati fra loro credo si basi la possibilità di difesa e sviluppo dell'attività agricola il mantenimento del re ingresso dei giovani in agricoltura è un forte legame con le questioni dell'ambiente
Per quello che riguarda le questioni della terra proprio nel Lazio presenta presentano aspetti molto preoccupanti evidenziati dallo stesso censimento agricolo dell'ottantadue gravi compromissioni territoriali
Pendenza le nuove formazioni di latifondi improduttivi inattesa di destinazioni extra agricole sono scaduti i termini dei vincoli trentennali dei poderi ex Ente Maremma sottoposti a forte pressione di vendita per uso diverso dall'agricoltura vi sono quattrocento mila ettari
Di terre pubbliche molte delle quali incolto mal coltivate solo per parlare di alcune delle tendenze più diciamo negative che vanno avanti su questi aspetti abbiamo incentrato il nostro convegno di Tarquinia dello scorso anno indicando proposte precise su tutte le questioni molte delle quali sono punti di programma che abbiamo già impostato l'appoggio fattivo in questo senso e concreto alla lotta dei lavoratori di Maccarese
Che ha registrato il successo
Della rescissione del contratto tra l'azienda e il privato ha rappresentato per noi un valore emblematico di come intendiamo l'inscindibile ITA fra uso agricolo della terra e difesa e salvaguardia dell'ambiente
Su queste questioni della terra quindi vi sono molte possibilità di intervento concreto basti pensare alle potenzialità offerte da un utilizzo più razionale e produttivo dei terreni ad uso civico delle università agrarie dei comuni
Sui quali si sta puntando
Ad esempi di gestione cooperativa e consortile per questo serve al più presto una legge regionale di regolamentazione della materia che introduca elementi di innovazione per la gestione di queste terre che possano dirimere la notevole quantità di interpretazioni della legge nazionale del ventisette
Sosteniamo perciò senza riserve l'importante esperienza purtroppo divenuta esigua
Delle cooperative di conduzione dei giovani sorte sulla base della legge due otto cinque questo non è certamente assistenzialismo come vorrebbe fare intendere l'assessore all'agricoltura della Regione Lazio in una relazione presentata poco dopo il suo insediamento dopo un primo periodo che è stato anche di selezione queste cooperative oggi sono assurte a vere e proprie imprese agricole e come tali naturalmente vivono i gravi problemi che attraversa l'intero settore
La disponibilità concreta di utilizzo di terre pubbliche ad uso agricolo farebbe sicuramente lievitare la richiesta diciamo di a vedere giovani intraprendere l'attività agricola d'altra parte si tratta anche di sviluppare una fitta rete di servizi reali nell'impresa agricola all'impresa agricola
L'altro importante filone su cui diciamo proponiamo la possibilità di programmazione mi pare che proprio su questo i produttori agricoli sfidano la pubblica amministrazione in effetti l'agricoltura non richiede prebende o assistenzialismo
Ma la possibilità di usufruire di un sistema di servizi reali che metta in condizione il settore di competere con le forti agricoltura del Nord
Noi pensiamo ad un sistema di servizi pubblico e privato strettamente coordinato a livello regionale
Un sistema che si basi sulla ricerca scientifica e le e le reali possibilità di immediato utilizzo dei risultati sulla diffusione tecnologica ed assistenza tecnica gestite da centri di diffusione provinciali
E zonali la riforma del credito agrario in direzione di uno snellimento delle procedure di accesso ecco perché quindi proponiamo una profonda riforma degli enti operanti in agricoltura iniziando con la necessità di dare deleghe agli enti locali
Riforma dell'Ersaf in due direzioni in particolare cioè facendo diventare questo ente
Un ente fondiario tipicamente fondiario ed erogatore e coordinatore dei servizi regionali si aggiunge sto concludendo infine l'aspetto decisivo della commercializzazione dei prodotti per il quale facciamo proposte specifiche che sono scritte non riprendo voglio sottolineare soltanto sotto questo aspetto il problema della interconnessione stretta
Tra l'agricoltura laziale e la politica annonaria del Comune di Roma mercato ortofrutticolo mercato floricolo Centrale dell'Arte Centro carni
Aspetto questo che deve avere un'attenzione particolare quale elemento di integrazione per l'agricoltura tra l'agricoltura industria e distribuzione mi pare però del tutto evidente che per affrontare da attuare un programma di questa dimensione
Bisogna fermare una profonda svolta nel governo regionale per indicare scelte prioritarie obiettivi certi raggiungibili per l'aria ripresa e lo sviluppo dell'agricoltura laziale
Gianni Borgna
Dopo due nulli
Il compagno Necci il segretario regionale della CMA
Io vorrei riprendere due questioni puntualmente presenti nel relazione di Giovanni Berlinguer
La prima riguarda la mozione su Roma Capitale
Perché come è noto in questa mozione
Uno degli aspetti più rilevanti importanti e l'accenno che viene fatto alla possibilità che Roma di diventare un grande polo dell'industria culturale europea
Ecco io vorrei dire che
E questo è un obiettivo certamente molto importante e ambizioso ma che non potrà essere raggiunto in vitro potrà essere raggiunto soltanto con una lunga e dura battaglia perché le attuali condizioni la situazione attuale è molto lontana
Da questo da questo traguardo
Credo che tutti i compagni stiano seguendo sulla stampa sui giornali
La vicenda della gommoni Italia
In tutto il Paese e in particolare a Roma le sale dell'ex circuito boh Mon sono occupate dai lavoratori io credo che tra l'altro questa debba essere una ulteriore occasione per esprimere una era nostra forte solidarietà con questi lavoratori in lotta perché come è abbastanza noto e sufficientemente noto a tutti la gommoni tali è stata recentemente venduta
Agli americani al gruppo della Cannon che ha rilevato il pacchetto dell'esercizio delle sale della distribuzione delle ex Gaumont perché dico questo lo dico innanzitutto perché è in corso una forte lotta di lavoratori
Per questo problema e non solo a difesa dell'occupazione ma difesa della cinematografia nazionale ma lo dico soprattutto perché Roma è stata in un non lontano passato Coldagelli lo sa bene
La seconda
Cioè Roma l'industria cinematografica è stata a Roma la seconda industria è un'industria fiorente molto importante negli anni Cinquanta ad esempio si è parlato addirittura di Roma come della Collingwood sul tema ere
E per Roma quindi questi industria significava molto in termini di occupazione in termini economici e e più in generale in termini di politica per la cultura ora
Credo che sia altrettanto noto che prima di arrivare a questa sciagurata conclusione
E cioè il passaggio alla Canon agli americani già massicciamente presenti sul mercato nazionale del circuito della Como lo stato italiano l'Ente gestione cinema e ha sede a Roma in Roma
A Cinecittà era sul punto di concludere esso questa trattativa positivamente
Dopodiché nella legge finanziaria dopo che l'Ente Cinema era arrivato sul punto i chiudere questa trattativa con la Gaumont nella legge finanziaria dello Stato
Vi è stato un dimezzamento da quarantadue miliardi a venti
Nelle previsioni di finanziamento dell'Ente Cinema e quindi lente non è stato più in grado di
Concludere la trattativa che invece è passata nelle mani degli americani contemporaneamente anche questo è stato detto
Sulla stampa sui giornali in questi giorni uno stabilimento importante come quello della Safa Palatino e finito nel nelle mani di Berlusconi
E tutto questo accade mentre non solo lo Stato il Governo dimezza i fondi all'Ente Cinema e fa sfumare quella trattativa
Ma addirittura noi sappiamo che sul mercato nazionale anche sul mercato nazionale il nostro cinema incassa ormai molto meno dice diamo atto grafie come quella statunitense
E una politica che sarebbe non dico auspicabile ma oltremodo necessaria di raccordo tra Cinecittà e la RAI non solo non viene fatta ma quando la RAI deve prendere dei nuovi contenitori riprende alla dea sulla via Nomentana e non e non guarda affatto alle prospettive che un raccordo Cinecittà Rai
Potrebbe potrebbe dare
E quindi tutto questo per dire compagni che cosa che ci sarebbero enormi potenzialità
Per raggiungere appunto l'obiettivo anche qui oggi richiamato di fare di Roma una città pollo dell'industria culturale nazionale ed europea ma queste potenzialità vengono disperse in modo anche
Smarcato e autolesionista
E direi tanto più autolesionista se pensiamo che con l'arrivo del satellite
La cosiddetta produzione di fiction cioè di film e di telefilm su scala europea e mondiale aumenterà enormemente
E quindi o la nostra cinematografia è anche la nostra produzione
Televisiva di film e telefilm
Si adeguerà a questo processo oppure non soltanto noi saremo sconfitti sul piano economico sul piano produttivo sul piano occupazionale sul piano della bilancia dei pagamenti ma saremo sconfitti sul piano culturale dell'identità culturale nazionale del nostro Paese a Roma naturalmente
Non potrà ha fatto diventare quel polo di cui parliamo ma diventerà il terminale della produzione altrui cioè diventerà quella colonia culturale di cui tanto si parla e naturalmente si paventa
Seconda questione presente opportunamente nella relazione di Giovanni Berlinguer la questione dell'università anche qui cari compagni noi dobbiamo sapere che il problema della realizzazione di un sistema universitario del Lazio
Che noi giustamente proclamiamo essere un obiettivo fondamentale e anche qui non tanto e solo per una questione di politico universitario della cultura ma per una questione più generale
Di politica economica occupazionale dire qui di riequilibrio territoriale sociale
Della nostra Regione perché è evidente che cosa un sistema universitario regionale razionale potrebbe significare
Per tutti questi obiettivi anche qui però dobbiamo sapere che la partita è molto complessa che la battaglia e e sarà molto dura
E potrà essere vinta solo se l'insieme del movimento operaio e riformatore a differenza di quanto è avvenuto sinora d'oggi
Si schiererà non soltanto con delle proposte e giuste ben mirate ma con una iniziativa
Di massa e politica all'altezza della situazione voi sapete ad esempio come anche su questo terreno
Governo e Regione siano non soltanto inadempienti ma lontani mille miglia
Da una politica seria razionale e moderna non farò certo qui la cronistoria delle vicende del sistema universitario regionale
O delle sciagurate vicende della Università di Tor Vergata e tra l'altro noi per primi alla Regione denunciammo in maniera molto forte
E creammo le condizioni per l'esplosione dello stesso scandalo che qua coinvolto
Questa università ma certamente bisogna dire che insieme alle palesi inadempienze statali per Tor Vergata e per il sistema universitario
Anche la Regione ha fatto di tutto per non far decollare il sistema universitario regionale pensate che la Regione Lazio
Dopo l'avvento del pentapartito a liquidato in quattro e quattro otto la Consulta regionale che la giunta di sinistra aveva istituito tra gli enti locali e le università
E ha sempre risposto di no alla nostra proposta di convocare una grande conferenza
Regionale e nazionale sul sistema universitario perché è evidente che soltanto un ruolo di programmazione della Regione Lazio potrà consentire di concerto con lo Stato con gli enti locali col Comune di Roma con gli altri Comuni interessati Viterbo casino
E potrà consentire di arrivare alla realizzazione di questo sistema ma quando avviene ne parlavamo poco fa col compagno Cancrini che ad esempio di fronte alle questioni delle facoltà di Medicina al fatto cioè che esistono alla Sapienza settecento professori e magari di primari e a Roma e addirittura nella regione ce ne sarebbe bisogno anche di meno e tutto questo però non non è oggetto di una riflessione di una analisi di una di un approfondimento da parte del Governo e da parte della regione evidente che la scommessa del sistema universitario e perduta in partenza perché un ruolo programmatorio un ruolo di indirizzo viene viene palesemente palesemente meno mentre viene palesemente meno
Questo ruolo programmatorie di indirizzo la politica ad esempio della Regione per l'università diventa sempre più una politica di parte
Noi compagni abbiamo denunciato con grande forza in queste ultime sedute del consiglio regionale ad esempio la situazione del diritto allo studio universitario
Il fatto cioè
E dopo tre anni di commissariamento dell'Opera universitaria di Roma e anche dell'Opera universitaria o per meglio dire del diritto allo studio universitario di Viterbo perché lì neanche c'è mai stata un'opera universitaria ed è stata commissariata con atto illegittimo
Quando finalmente il Consiglio regionale a nominato i propri rappresentanti nei famosi istituti per il diritto allo studio universitario nominato anche il presidente ahimè
Per volontà della maggioranza nella persona
Di rivela ma comunque non più rivela commissario ma rivela Presidente del nuovo Id ISU Istituto per il diritto allo studio universitario
Dopo tutto ciò
Abbiamo registrato la beffa che rivela pur oggi presidente continua agire da commissario perché il Consiglio regionale non è stato messo in grado di completare le nomine dalla Giunta regionale
La quale tentenna e mantiene una politica come dire decisionista usiamo questa espressione sul diritto allo studio del dottor rivela che cosa fa continua persegue ostinatamente la sua politica di parte unitamente alla Giunta regionale
Ad esempio quella politica di sostegno smarcato al movimento dei cattolici popolari che ormai è diventato un vero e proprio scandalo cattolici popolari
Sia pure su un nove per cento degli studenti avranno anche vinto le elezioni universitarie
E questo naturalmente deve significare anche una riflessione autocritica per noi perché molto poco in questi ultimi tempi soprattutto i nostri studenti sono impegnati sul terreno dell'università e della lotta nell'università però è anche vero che i cattolici popolari su tutte le questioni che riguardano soprattutto i bisogni studenteschi
Sono ampiamente favoriti
Non soltanto dal Vaticano ma anche dal governo anche dalla Regione pensate che suo otto miliardi e mezzo di finanziamenti per le mense convenzionate
A Roma la Sapienza ben sette miliardi vengono dati alla cascina che la cooperativa
Dei cattolici popolari che gestisce le mense le cosiddette mense autogestite
E pensate che mentre si danno seicento milioni per il Teatro Stabile di Roma con le leggi trentadue il settantotto per le attività culturali ai cattolici popolari
Kolbe e
De Cardona vengono dati circa quattrocentocinquanta milioni annualmente cioè una cifra quasi simile a quella che si dà una grande istituzione culturale ora nel Bilancio
Su Roma scrisse piani Zatara
Credo che vada messo anche questo cioè il fatto che un movimento di ispirazione cattolica si trasforma repentinamente in una sorta di società per azioni col finanziamento
Dello stato e della Regione purtroppo debbo dire queste denunce
Non sempre emergono io ho già detto altre volte che lo scandalo di Tor Vergata non è stato solo lo scandalo in termini penali della vicenda Nicoletti che ne tutti conosciamo
Ma anche lo scandalo che per anni e anni la Regione non ha voluto dare risposte alle nostre emozioni proprio su quella vicenda
Della facoltà di medicina che noi denunciavamo da oltre due anni e mai ha voluto in Consiglio regionale dare risposte
E anche se non lo scandalo certamente un problema che deve far riflettere che gli stessi organi di informazione molto spesso non informano mi rendo conto che la Regione
E per molti quello che Giovanni Berlinguer ha detto e soprattutto la Pisana più un personaggio
Di Ippolito Nievo che non una via di Roma dove ha sede la Regione Lazio oltre alla Città dei ragazzi
Ma evidentemente è un fatto che grandi battaglie democratiche dati in Consiglio regionale non hanno registrato sulla stampa il successo sperato e bisogna anche dire che talvolta i nostri stessi compagni
Pensano che consiglio e giunta siano quasi la stessa cosa per cui se alla Regione certe cose non si fanno vengono fatte male un po'la rete
Amo sviluppare nella campagna elettorale una grande informazione di massa perché non soltanto consiglio giunta non hanno le stesse prerogative e competenze
Ma nel Consiglio regionale il gruppo comunista come è stato ricordato ha dato molte decisive battaglie anche su questi temi
Io lo volevo dire perché appunto grandi obiettivi giusti obiettivi come quello di Roma polo dell'industria culturale europea e come quello del sistema universitario del Lazio
Lo voglio ripetere concludendo quest'intervento potranno essere realizzati soltanto con un impegno generale di tutte le forze democratiche riformatrici
La parola accompagna i medici presidente regionale della Confederazione nazionale dell'artigianato
Ma io voglio votare il contributo degli artigiani della nazione questo vostro
Convegno
Partendo da un dato che diceva Giovanni Berlinguer le Berlinguer nella sua relazione cioè il giudizio o sull'operato ragionarci dall'ottanta all'ottantacinque
Anche noi già al convegno avevate fatto dicembre febbraio
Degli incontri avvenuti recentemente anche con la Regione abbiamo espresso un giudizio sostanzialmente negativo come anche l'industriale come anche le altre forse il imprese del Lazio su una Stasi se non una paralisi complessiva della Regione Lazio che ha avuto nei nei confronti del comparto artigiano ma nei confronti dello sviluppo programmato la Regione Lazio
Abbiamo dedicato anche la Federazione CGIL CISL UIL e che si era impegnata in un un fantomatico
Progetto odio sviluppo del Lazio in cui si pensava di investire ottocento miliardi
Non solo perché era fantomatico ma perché nemmeno era stato coinvolta secondo me tutte le strutture in pentola tutti gli imprenditori del Lazio
E per quanto ci riguarda l'artigianato addirittura in quei progetti si parlava dello sviluppo dell'artigianato senza consultare nemmeno l'organizzazione delle imprese artigiane
E cosa ne pensavano su quelle proposte di sviluppo la categoria
Ci siamo tra le veniva una Regione che tra crisi rimpasti e e così via a gestito sono malamente quello che c'era precedentemente
Noi abbiamo delle leggi regionali di sviluppo di incentivo all'impresa artigiana che quando va bene
Danno i risultati tre anni dopo che l'impresa ha fatto la domanda per accedere a quei contributi regionali io mi domando e nel Lazio come un'impresa
Può svilupparsi coro ritardi inammissibili questo genere tant'è che e nella categoria c'è proprio una stanchezza complessiva nei confronti dei rapporti con la Regione
Questo significa che l'Italia sia Regione Marche negare complessivamente anche le forze politiche al sindacato
Nei ritardi secondo me culturali verso la piccola impresa dell'artigianato nel Lazio ci sono novanta mila imprese artigiane centocinquanta mila occupati
E c'è una concezione dei partiti politici del sindacato ancora secondo me è una concezione che vede l'impresa con me artigiana come l'impresa che va assistita
Un'impresa che vede sufficiente ad agire i cinque milioni che la copre le garanzia è un'impresa che probabilmente è considerata a che non può dare sviluppo
Nel Lazio basta vedere che non siamo intorno pudori continui
Delle forze politiche del sindacato la Regione ha fatto un convegno su industria
Ultimamente e non ha indicato
Le piccole imprese artigiane che comunque sono collegate con l'industria danno occupazione
Noi abbiamo fatto una verifica al di là della legge sull'apprendistato che non ha funzionato
Per tutta una serie di motivi ma non fu una funzione anche perché voi pensate che la Regione deve ancora deliberare i contributi per quelle poche duecento imprese che comunque vogliono assumevano assunto duecento giovani apprendisti
Quindi ha ragione dal settembre l'ottantatré a oggi ancora non ha deliberato i contributi io mi domando
Che voglia Chailly impresa artigiana che prospettive quali sono i punti certi di riferimento in cui può attestarsi alla Regione Lazio per lo sviluppo
A questo aggiungiamo e i fatti nazionali di questi giorni
Che certo non compete alla Regione non competono forse alle prossime regionali ma con che fa a hanno instaurato nell'animo della lavoro dona dono della piccola impresa artigiana una situazione difficile
Mi riferisco a tutte le vicende del fisco che se qualche se c'hanno visto anche contrapposti con le al alle forze politiche anche col sindacato ha però noi facciamo la battaglia della alcune modifiche sul fisco perché non suo tutti evasori perché non so tutti
Considerati non non cioè non regolare di fronte di fronte alla legge dello Stato ecco in questa situazione difficoltà intus all'artigianato
Nei provvedimenti nazionali nei provvedimenti regionali hanno compensato possiamo dire
Questa situazione ha difficoltà ricordo tutti la battaglia che si sta facendo per le pensioni la battaglia che si sta facendo per l'avvocato che solo a Roma
Coinvolge centinaia e migliaia di imprese io ricordo che a Roma problema deroga o le botteghe artigiane coinvolge quarantacinque mila imprese non è non è poca cosa
Significa lasciare il centro storico significasse a andare nelle periferie significa anche trovarsi in una situazione in cui è difficile l'ha ripreso lo sviluppo dell'artigiano
E allora noi chiediamo alle forze politiche all'amministratori tutti una maggior attenzione
Uno sforzo della cultura industriale dello sviluppo che manca nel Lazio Berlinguer diceva una cosa che manca nel Lazio il senso del giornalista che hanno ha già altra regione acquisire
Manca anche secondo me un problema di che cosa all'impresa che cosa dall'impresa non non è tanto mette al centro l'impresa
Ma è l'impresa che dà sviluppo occupazione quindi la gli amministratori regionali comunali e provinciali con esattezza una per far sì che l'impresa
Dal Dupuy
Un unico riferimento riguarda l'era attrezzate
Noi hanno fatto un censimento due anni fa c'erano mille trecento imprese artigiane disposte
Prairie caldo finanziarci con investimenti di oltre trecento miliardi che significava una moltiplicazione l'occupazione fortissimo ha esperienze abbiamo fatte già nella nel viterbese
Bene gli amministratori comunali è l'amministratore regionale per attivare tutta la saga procedure come minimo coloro a Trani può pensare una rituale impresa che non è la FIAT di Cassino che se deve programmare fra quattro anni lo sviluppo
Chiude i battenti immediatamente perché sono imprese che hanno da uno a cinque dipendenti mediamente e allora io gli ad amministratori
Anche a Rimini è stato del Partito comunista del Partito socialista del della sinistra come ci attrezziamo nella prossima legislatura e che queste cose vengono superati quale sono leader di snellezza qual è la mentalità come cambia quando gli uomini si attrezzano per Totti che lo sviluppo
Oggi su basi concrete non poggi solo su programmi e progetti che poi non si realizzò e allora chiediamo al nuovo consiglio regionale un progetto di sviluppo e qualificazione dell'artigiano nel Lazio
Chiediamo al nuovo Consiglio regionale che si misuri con sulle cose concrete nel documento si balla dei servizi reali B l'ho messo discussione sui servizi all'impresa diversi anni che ci confrontiamo credo che bisogna mettere dentro sul piatto alcune cose cosa significa quale struttura dei vari servizi è reale quale sarà struttura deve dare l'informazione alle imprese agricole e l'artigianato che Thibaut
Di anche sul discorso delle da lei a quale sono la galleria che alle Province noi intendiamo dare non basta solo Progetto di programmazione noi diciamo che ma dall'artigianato
L'ideale che non ha alle Province c'è tutto il discorso riguarda anche qui la formazione professionale è possibile che la Regione gestisca settanta miliardi a livello centrale
A livello periferico poi non si riesce a avere un rapporto costruttivo e quindi non sono fatti rilievi tali generale ma la formazione legata all'impresa legato lo sviluppo e tutto il settore dell'informatica tutto il settore toniche Biavati anche nel settore agricolo impreciso
Quindi chiediamo un cambiamento sostanziale ha ragione
Chiediamo anche che vuole rinnovare il commentari Dal Moro e per gestire il futuro nel Lazio perché altrimenti rischiamo ridendo che di fronte ai fatti nazionale difficoltà economica complessiva che l'impresa avranno in questi anni il dollaro
La crisi economica posso segnare forti preoccupazioni anche nel nel settore della piccola impresa e artigianato
Di fronte ai fatti nazionali quindi io io ricordo che solamente la legge sull'A ventisei dei di di riordino pensionistico e tocca anche l'artigiano sono dieci anni che se ne vanno
Qui c'è un rischio forte ed uno scollamento di un qualunquismo in un'area che tocca a quattro milioni di dividendi vedi tutto il settore lavoro adoro commercianti artigiani tocca quattro milioni di persone
E quindi se non c'è a livello regionale locale un rapporto costante di fiducia di prospettive certe punti precisi in cui l'impresa può agganciarsi il rischio di questo scollamento
Evidenzio che che queste imprese si comportino variazioni una certa maniera esiste
E quindi il qualunquismo Bossi dopo può può andare avanti ed le chiedo quindi
In questo caso al partito un riso l'impegno forte su un progetto di sviluppo dell'artigiano col prossimo consiglio regionale grazie
Presidente
Socialista della CMA regionale compagno Necci per il contributo che era qui portato perché sarà certamente tenuto presente nella formulazione del nostro programma dunque mi volete proprio dalla
Adesso prende la parola alla dottoressa Anita Pino presidente del della Consulta femminile regionale
Io ringrazio innanzitutto il Partito Comunista recitato questo spazio che noi donne per la verità non siamo abituati era a ad occupare a trovare spazi di ascolto di udienza da parte dei partiti in genere comunque siamo state in queste due anni di attività ne aveva avuto anche poco da parte dell'istituto Regione quindi vi ringrazio vivamente perché in ferie finalmente c'è un risveglio di interesse per queste problematiche femminili che noi portiamo avanti da un po'di anni un po'troppo forse
Ecco volevo dire innanzitutto se la Consulta regionale femminile che appunto l'organismo del regione Lazio e stata istituita nel nel lontano mille novecentosettantasei
Ma che è stata poi insediata soltanto tre anni fa
E che noi abbiamo cominciato a funzionare non so se bene o male ma per noi benissimo da circa due anni
Non abbiamo voglio dire se avevo fatto un'attività Freeman Tiziana mal comunque una attività che ci ha consentito di Ninni stare insieme diverse donne di diverse parti politiche assoluti di parte di di vari partiti associazioni e insieme abbiamo elaborato un programma di attività che per non voglio dire che abbiamo svolto per intero ma che in parte siamo bene o male è riuscita andare avanti nonostante continua a dire questa diffidenza da parte della Regione o per meglio dire più che diffidenza proprio totale assenza di interesse
Che credo sia ancora più offensivo
Comunque la Consulta femminile e oggi è in vista delle prossime elezioni amministrative ritiene di dover rappresentare a tutti i partiti i dell'arco costituzionale le esigenze delle donne del Lazio
In modo che dico di queste esigenze si tenga conto sia nell'elaborazione dei programmi credo sia quello che oggi state facendo
E programmi elettorali sia poi nell'attuazione dei tra loro stessi
Quindi noi chiediamo ai partiti
Di esprimere un chiaro impegno verso i problemi riguardanti la condizione femminile
Questo condizione che naturalmente come tutti sappiamo oggi ancora più appesantita dall'attuale crisi economica e ed occupazionale
Chiediamo ancora di inserire nelle liste un maggiore numero di donne ed ancora e soprattutto perché non vogliamo solo il fiore all'occhiello
Di sostenere concretamente le candidature femminili in modo che i prossimi consigli degli enti locali
Abbiano una composizione più giusta e più rappresentativa della realtà della società lo sappiamo che le donne sono di più della metà degli uomini quindi e giusto e mentre e delle cariche elettive e me ne sono una percentuale veramente minima ne avevo fatto un'assemblea nostra della consultato tutte le donne elette nella nella Regione Lazio a tutti i livelli e sono circa duecento per fatto questo Censimento sono circa duecento che finire sono veramente poche rispetto alla realtà delle donne di oggi
E ancora noi chiediamo ai partiti di ripartire equamente tra i rappresentanti dei due sessi tutti i mezzi di propaganda propaganda e di informazione disponibili
Credo che questa Volvo s'interessa un po'meno per gli altri partiti invece esista
Di operare infine in modo che i mezzi di comunicazione di massa dire non lo spazio anche ai problemi della donna
In modo da garantire e sviluppare presso l'opinione pubblica tutta una informazione più precisa e puntuale senza i soliti stereotipi condizionamenti a cui siamo abituati
Questo per quanto riguarda il programma elettorale
Inoltre la Consulta non può non dirlo denunciare la difficoltà di rapporti che ha avuto con la istituzione Regione la quale per la verità ha voluto ignorare la presenza di questo organismo regionale
In tutti i suoi momenti lì ma soprattutto nei momenti di elaborazione della programmazione pianificazione ogni legislazione
Regionale e ripeto le stesse parole dell'articolo tre della legge del mille novecento settantasei numero cinquantotto che istituiva la Regione Pilar la Consulta
E tutto questo nonostante il preciso dettato della della legge stessa
Pertanto poiché i principi ispiratori dell'articolo due dell'AGEA deve citata legge settanta del settantasei sono ancora validi
E poiché i momenti di discriminazione nei confronti della donna sono ancora presenti nella società
La Consulta si trova oggi a ribadire la necessità dell'esistenza di un organismo che il come si legge nelle nostre linee programmatiche io per me sono ancora più che valide e uno strumento che risponde alle esigenze di una maggiore e più puntuale attenzione dell'istituzione Regione ai temi della condizione della donna nel Lazio
Questa esigenza che noi riteniamo ancora valida avevo avuto modo di riscontrare presso le altre regioni faccio l'esempio del Piemonte faccio l'esempio della Lombardia dove le consulte forse perché il rapporto allenava avrà avuto con le istituzioni è stato totalmente diverso
Lui hanno avuto dei risultati positivi e abbastanza soddisfacenti Dondi totalmente soddisfacenti perché quando arrivo esegue a dare a dare alle donne le cose sono sempre molto più difficili non faccio il piagnisteo ma dico che la verità
Ringrazio comunque dell'attenzione e spero per quanto meno il Partito comunista possa avere questo io cosa comunque continuare questa sua attenzione nei confronti dei problemi della donna
Io ho un ricordo personale l'anno scorso
Dell'Assemblea delle donne comuniste allo Sheraton sono andata alla chiusura dei lavori quando Berlinguer
Ha fatto un discorso che non ho potuto fare a meno di applaudire io non sono un comunista no quando farà meno di applaudire e di invidiare le donne comuniste anzi aveva nucale segretario nazionale
Purtroppo non nemmeno loro lo hanno più grazie
Siamo la dottoressa Pino
Rinnovando il nostro impegno
In questa con in questo in controllo del confronto elettorale che ci attende sia proprio programmatico sia per la formazione del prossimo gruppo regionale
Non potrei giurare fin da adesso che tuteli le richieste dottoressa Pino saranno a corte ma faremo del tutto per perché lo sia
Adesso la parola al compagno Franco Tripodi e dopo di lui il compagno mettere
Cari compagni amici anche anche ma annuncia certamente solo per rimanere nei termini
Richiesti dalla presidenza di questa convenzione
Consentitemi di focalizzare l'attenzione su un solo settore anche se il vasto su su quel settore
Specifico che a livello di istituzione Regione viene oggi direi
Con eccessiva
Sicurezza definito quello della sanità
Il quale però ha questa caratteristica di essere
Paradigmatico
Del di un'intera gamma di di i problemi posti da sia dello sviluppo della società civile
Sia dalla resistenze che essa incontra in vari punti del suo cammino
Sia delle azioni politiche che sono da compiere
Un messaggio perciò vorrei fare che è all'interno del messaggio generale del Partito comunista
Ora credo sia noto a tutti che il vuoto legislativo e la carenza di iniziative di coordinamento e di indirizzo da parte della Giunta regionale ha lasciato la Regione stessa per prima e di conseguenza le unità sanitarie locali
In una situazione di grave disagio proprio nei tre anni cruciali per lo sviluppo del nuovo sistema
Una Citroën in situazione di disagio tale che oggi come oggi nella fase in cui non andiamo a formulare un programma per la per il nuovo quinquennio
Che si apre
Risulta a dir poco terrificante il semplice elenco delle cose che rimangono da fare e che sono da fare prima di tutto per risalire una china macchina di disordine diciamo anche di discredito in cui il servizio sanitario e andato scivolando in questi tre anni
E poi ovviamente per trasformarlo in quello strumento di difesa della salute che il suo costo e anche il suo potenziale consentono di richiedere
In una nostro programma per quanto riguarda la sanità credo sia sufficientemente chiaro
Articolato
E consente io credo alle altre forze politiche solo una scelta di campo
Comprende lo ricordo per cresce cinque
Fondamentali aspetti
In primo luogo la necessità di colmare alcuni fondamentali importantissimo vuoti legislativi
Che sono da colmare
Per consentire la l'attuazione di importanti aspetti della riforma
Innanzitutto il il piano sanitario
Le leggi riguardanti il dipartimento
I presidi molti zonali la incompatibilità
Secondo argomento è di pari importanza è riguarda il risanamento il risanamento della gestione di importanti settori convenzionati
Che vanno dalla generica al alla alle la spedalità convenzionata alla specialistica
Il terzo riguarda la verifica e la realizzazione della efficienza di strutture pubbliche
Con in diversi e importanti aspetti che riguardano gli organici
Le tecnologie
Gli impianti
Quarto e altrettanto importante
è l'avvio dei nuovi servizi a questo punto resta solo da recriminare che a distanza di cinque anni dalla legge ottocentotrentatré si debba parlare ancora di avvio ma questa è la verità per alcuni fondamentali settori che riguardano per esempio l'igiene e la protezione sul luogo di lavoro
Tra questi obiettivi e la situazione atti a attuale si può dire addirittura che vi è un la lacuna un divario ancora maggiore di quanto non ci fosse in epoca pre-riforma
Infine il nostro programma di integrazione con l'assistenza sociale
E con la creazione di fasce di intervento
Nei confronti soprattutto degli anziani non autosufficienti che sono ancora oggi costretti a ricadere in situazioni di tipo sanitario
Tutto ciò dicevo che io semplicemente citato come titoli e dettagliatamente numerato e descritto nei nostri documenti
Come pure chiaramente nei nostri documenti sono individuati e questo sì mi sembra abbastanza importante gli strumenti sia giuridici e amministrativi
Che è necessario dotare per passare dalla dal programma alla realizzazione
Con ciò
Noi ci poniamo
Di una una posizione nettamente antitetica rispetto a quella governativa che riflette e viceversa
Una considerazione negativa nella selezione negativa per l'intera spesa sociale
E la volontà di fare apparire tale spesa sociale eccessiva e inutili alla pubblica opinione
Tuttavia
Io ritengo che sarebbe un grave errore
Considerare che i problemi
Da superare derivino solamente da questa volontà da questo atteggiamento negativo assunto dalle attuali maggioranze sia nel governo centrale che quel in quello regionale
E immaginare quindi che l'intero corpo degli operatori della sanità siano favorevoli pronti e a concorre alle realizzazioni della riforma sanitaria
Non funziona
In un i conflitti che io definirei colossali di interessi che esistono all'interno di questo settore
Un settore che ottenuto a una peculiarità quello di autodeterminarsi in larga misura cioè gli autodromi determinare i propri costi e le proprie regolamentazioni
Ecco questi conflitti sono evidentemente proporzionali all'INPS allena enorme entità delle risorse finanziarie che sono coinvolte
Che vanno dalle industriale al commercio collegati con la produzioni farmaceutiche omologie
Ai costi del lavoro
Dei dipendenti di soggetti convenzionati
Fino alle attività in appalto
Io voglio semplicemente brevemente riferire
Il senso di un incontro che ho avuto due giorni fa con i rappresentanti di questi interessi
Si trattava di rappresentanti dell'industria farmaceutica delle la spedalità convenzionata organizzazioni sindacali specialisti rappresentati nel CUS per SUMAI ordine dei medici
Un un confronto che era centrato appunto sul programma del partito comunista in tema di sanità
Ebbene io ho fatto questa osservazione sono
Senza entrare nei particolari che evidentemente dovranno essere oggetto di di considerazioni più approfondite e anche di ulteriori incontri ecco voglio dire soltanto che l'impressione il senso generale
Che emergeva da questo confronto e che aree sempre più vaste sempre più vaste di imprenditori collegati con il servizio sanitario nazionale con le attività del successo internazionale
Sì ero considerando con perplessità sempre maggiore
Forse anche con paura sempre maggiore l'attuale politica del pentapartito regionale
Che da una parte si dichiara a protezione di si dichiara non esplicitamente ma di fatto si classificò come protettiva di interessi e dice equilibri consolidati
Una politica diciamocelo francamente fino a qui è stata ritenuta utile da questi imprenditori tant'è vero che avessero fatto costantemente riferimento ma che sta diventando sempre più costosa
In tutti i sensi e sul conto incerta nelle garanzie di protezione che esso si propone di fornire
Si comincia altre parola comprendere che una trasformazione del sistema
Secondo lei esigenze reali da una parte e secondo le reali compatibilità economiche dall'altra può essere perfino preferibile e preferita
Purché ovviamente ciò avvenga in un quadro di assoluta chiarezza programmatica e di previsione cioè in un quadro che consenta
All'impresa
Di riconvertire eventualmente il suo sistema
Il che è facile la la considerazione non è altro che l'aspetto particolare di una questione generale che è valida ed è sensibile sul piano nazionale in tutti i settori
Io vorrei concludere dicendo che questo comporta secondo me una una precisa indicazione politica
Che è quella di moltiplicare di estendere e di approfondire lo studio dei programmi non certo solo in occasione di una scadenza elettorale ma come prassi continua cioè di tradurre in proposta operativa sempre più chiare minuziose
Le nostre idee generali sullo stato dei servizi
Certo senza
Arroccamenti di tipo ideologico
Ma anche senza cedimenti
A quelle mediazioni di cui ridonda e trabocca il SIS il costume politico da una parte e perfino la nostra più recente legislazione
Mediazione che nascono all'origine per consentire qualche piccolo passo in avanti
Ma che finiscono poi per prendere confusi invisibili indecifrabili gli obiettivi generali
Ritengo compagni e con questo chiudo che la chiarezza la minuziosità
La prevedibilità dei nostri programmi sia una delle nostre carte vincenti
La parola al compagno Ugo Vetere sindaco di Roma dopo di lui per l'ultimo intervento è la mattina la la mattinata prenderà la parola al compagno Andriani
Corrado con la relazione del compagno Giovanni delinquere
E con il documento posto a base dei questa convenzione regionale dico anzi che il documento mi pare
Organico dal punto di vista anche di tener conto della discussione che si sono svolte in questo periodo
E proprio partendo dall'esperienza di nove anni era il governo capitolino retto dalla coalizione laiche e di sinistra
Posso dedicare con una certa obiettività il valore di una delle questioni centrali che è stata apposta nel documento e nell'introduzione
E cioè la capacità del governo regionale deporre con chiarezza il problema dell'identità della Regione
Più trovo giusto questo osservazione
Nel suo complesso e anche nel rapporto con la capitale dove risiedono i tre quinti della popolazione del Lazio
Ed anche il problema della realizzazione dei quell'assetto regionale
Nella sua funzione principale di programmazione e di alta amministrazioni
Dopo l'avvio promettente
Basato su un governo delle sinistre
Alla Regione quando si possono le questioni decisive
Per un possibile programma regionale ricordo che eravamo freschi di discussione attorno ai problemi de La sette regionale
E si assunse la questione del rapporto con il Comune di Roma come uno dei punti determinante non
In ragione di una identità delle direzione politiche della Regione del Comune siamo caduti con il pentapartito nella pratica della conflittualità
Pretestuoso ricordo per tutti la
Indimenticata purtroppo per chi l'ha vissuta polemica astiosa dell'ex presidente Santarelli sulle questione della sanità che rimane secondo me
Il punto più alto di quanto sia caduto in basso voglio dire l'istituto regionale e in questi anni
E purtroppo
Con qualche miglioramento debbo dire in quest'ultima fase
Con un'attenuazione che c'è e che sarebbe assolutamente ingiusto da parte mia non riconoscere nell'attenzione della polemica
Tra
Regione e Comune e un diverso modo di agire e io devo riconoscerlo questo allo stesso precedente Panizzi
Siamo però insomma
Ha una situazione nella quale diciamolo pure sulla questione principale di battuta oggi nel Lazio c'è a Roma che parte del Lazio
Quella dell'avvenire della capitale che capitale
Di tutto il paese e quindi anche della regione Lazio e non sull'avvenire della metropoli la Regione suo malgrado i in effetti e indotta una discussione piuttosto Calenda in qualche modo diretta e forse nemmeno sollecita ecco la polemica solo Roma Capitale aperta
Abbiamo dato una risposta pacata
Non dimenticandoci della funzione che esercitiamo all'intervento del Presidente del Consiglio
A conclusione di un seminario di un incontro che io ho trovato interessante sia nella impostazione del prosindaco sia nello svolgimento del dibattito e sia anche nelle brevissime parole di conclusione
A nome dell'amministrazione che lo stesso prosindaco ha pronunziato in quella sede ma non ho trovato egualmente al livello della discussione un intervento del presidente del Consiglio di cui se posso apprezzare il fatto ed apprezzo
Che
A una discussione finalmente noi siamo giunti impegnando governo
Comune regione attorno alla questione di Roma Capitale e ci siamo giunti prende iniziativa del Parlamento e del consiglio comunale
Mi pare che ancora ci sia da discutere e seriamente su come si deve impostare quella che è la questione che noi abbiamo posto dice che cosa il Governo intende fare per la sua capitale
Ma da questo punto di vista dibattito non vede partecipa alla Regione se non ripeto come un protagonista non è è decisivo del dibattito stesso e questo contraddice al fondo quel ruolo di alta programmazione di capacità di suscitare un confronto che la Regione dovrebbe avere oltre che di organizzazione concreta
Della mostra
Vita amministrativa regionale ed anche se trentun se conto aspetto più limitato del primo Roma Capitale e quello del progetto mirato sul trasporto bisogna convenire che al progetto mirato trasporto ci siamo arrivati in una discussione diretta comune è stato un coinvolgimento volenteroso da parte del Comune dell'istituto regionale
Degli doveva Regione rinunziando sempre a quella volontà polemiche che invece spesso influenzato l'istituto la Regione ha nei confronti del Comune sia oggi tutto sommato in queste riunioni si svolgono con la partecipazione appunto Stato Regione Comune e questo lo si vede più all'iniziativa del Comune che all'iniziativa della Regione le tetto pur in un clima complessivamente mutate
Troverò
Appunto assai ragionevole da questo punto di vista che
L'obiettivo che nel documento è stato posto una questione politica centrale di un mutamento nella direzione politica della regione corrisponde a quello che un'esigenza della regione ed anche della capitale
La DC
Interviene in questa discussione più per sottolineare in modo anche assurdo e alcune volte non solo pretestuoso ma pure provocatorio
Dibattiti che noi consideravamo passate ormai dietro le nostre spalle piuttosto di cimentarsi come dovrebbe cimentarsi sulle questioni che invece sono presente la mossa società e nella vostra città dei problemi vecchi dei problemi nuovi che esiste
Perché coesistano parlando di Roma due questioni
Quella di una grande metropoli che è quella di una capitale che ricca di storia di un passato straordinario
Ma anche di un impegno presente nell'ambito della Comunità europea del bacino del Mediterraneo e di un ruolo negli organismi internazionali di cui fa parte
E questo dico senza alcuno spirito polemico ma con la più grande obiettività
Ora se si può chiedere al Comune
Di provvedere ai problemi della metropoli anche di fronte alle tante difficoltà nelle quali noi ci troviamo nelle quali oggi si trovano tutte le grandi comunità urbane non solo nel nostro Paese ma è in Europa e nel mondo
In conseguenza dei processi di crescita disordinata e di questi anni e anche laddove la crescita e apparentemente non disordinata
E le contraddizione nell'attuale società dei consumi nelle grandi città si fanno sentire se si può anche chiedere al Comune
Un ruolo più impegnativo
Da protagonista nel quadro delle profonda trasformazione che sono in atto a Roma nel campo dello sviluppo economico e delle nuove tecnologie del rinnovamento del terziario e così via avremo un'occasione di confronto nella tavola rotonda che insieme si è convenuto di tenere nei prossimi giorni con l'Unione industriale con la partecipazione anche della Regione della Provincia e dell'Università proprio attorno a questi temi se tutto questo è giusto chiedere e noi in questo senso stiamo lavorando evidente che non si può chiedere al Comune non sarebbe logico chiedere al Comune che il Comune provveda risolva le questioni che concernono la capitale anche se è evidente
Che lo Stato da solo senza il Comune neanche queste questioni sarebbe in grado di risolvere
Le due questione si accompagnano
Sono collegate
Assai intimamente
è chiaro che noi ci portiamo dietro il modo come questa città è cresciuta nel corso degli anni
E quindi io desidero dare atto nuovamente qui
Ai gruppi parlamentari al nostro gruppo in particolare per primo di aver affrontato in modo pacato un ragionamento che nell'epoca in cui nel momento in cui si svolgevano le ha detto
Che si potesse svolgere in modo pacato attorno a questo questione dalla capitale che in fondo ci portiamo dietro la città si porta dietro la Società nazionale si porta dietro da centoquindici anni
E non perché tentativi non vi siano stati in questi centoquindici hanno ed impostare il problema
Della nostra città ed è la capitale ma in fondo questo è stato fatto comunque la dose di diffidenza nella scelta d'una capitale che potesse essere neutrale rispetto agli interessi della grande borghesia che non fosse conflittuale con questi interessi problemi ripeto che in questi lungo cui anni non si è certo tutto risolto
Ma non c'è dubbio che un'impostazione collegata all'esigenza di conservare valorizzare il patrimonio storico
Alcologica artistiche della città di sottolineando il ruolo di massimo centro amministrativo ammodernando le strutture dei giusto
Che questa questione si apposta per prima una delle prime nei documenti nostri anche lo stesso documento
Della Camera dei deputati
Occorre tenere conto che Roma è anche centro dell'ecumene cattoliche richiede di risolvere tutto questi in una visione moderna e funzionale della nostra città
Questione che norma una soluzione ancora organica proposta sulla quale noi stiamo lavorando
Sarebbe sbagliato e che hanno e aprissimo un discorso di conflittualità
Con il governo di pura eccitazione
Perché questa sarebbe una visione culturalmente arretrata anche se non tutte le forze politiche hanno e quale responsabilità nel modo come questa capitale queste vicentini sono sviluppati
Quello che è emerso in questi anni esattamente il ruolo nuovo che il Comune ha svolto sia perché lo ha svolto in generale nel Paese perché è mutata
La condizione soggettiva ed anche dell'impegno oggettivo del Comune sulle questione del Paese in generale del Comune ma e poi mutato
Nel profondo quella che il ruolo svolto dal nostro Comune dal Comune di Roma attorno ai problemi della crescita e della Città del governo della città del futuro della sua città
E proprio in ragione di questo fatto che già di per sé significativo
Che si sono posti in modo ancora più acute alla nostra amministrazione alla Mostra gettarle questione relativa al funzionamento della capitale
Che in primo luogo il funzionamento della macchina amministrativa nel suo complesso perché essa renda al Paesi servizi che il Paese mi cita mente deve attendere S sia ai costi finanziari possibile sia attende comprensibile viene un riferimento nell'intervento del presidente del Consiglio qualche giorno fa l'altro ieri
Attorno al problema del ritardo nella riscossione delle tensioni della fatica mi risposi redenzione ma insomma è una questione che riguarda le incapacità del ministero dell'app del del delle poste e telegrafi di attuare quel piano per il quale vi sono aree e ma non vi sono finanziamenti
Che sarebbe tanto uno dei modi con cui si potrebbe rendere in qualche modo almeno gravoso il lavoro
Il le le la vita del pensionato qualche giorno fa a San Basilio I compagni di sabato sera mi portarono a vedere quello che un ufficietto che è rimasto tale dall'ultima volta da una delle tante volte che ci andai quanto successo gli incidenti pare
Nel settantaquattro non ricordo nemmeno più bene dove si pose il problema
Dell'ufficio a San Basilio l'indicazione dell'aria c'è l'ufficio non si realizza voglio dire che ci sono degli interventi che lo Stato potrebbe fare per rendere anche più sopportabile la vita dei cittadini romane che non è soltanto compito dalla nostra amministrazione non abbiamo cercato in questi anni di perseguire con una certa costanza l'obiettivo d'una collaborazione tra Comune Regione Stato perché abbiamo sempre visto in questo l'unica strada per giungere assoluzione certi e posso ricordare
La con vela regge Biasi né per il restauro e la conservazione dei beni archeologici la commissione congiunta Scotti I Molino per il censimento e l'utilizzazione delle proprietà pubbliche nel centro storico una delle questioni oggi poste nella relazione del nella documento votato dalla Camera deputati l'avvio dei lavori della linea ferroviaria che congiungerà l'aeroporto di Fiumicino con Roma il recente progetto mirato di cui ho parlato
Che è un primo passo in rapporto diretto con il ministero dei trasporti altri tentativi che voi conoscete sul terreno dei diversi interventi anche nella vita dalla città per esempio
Quella casa mentre più affannoso mi sembra nonostante la buona volontà nostra
Di portare al realizzazione la costruzione della Seconda Università Tor Vergata tra l'altro la riunione che era stata convenuta per questa sera presso il ministro della Pubblica istruzione del ministro alla Pubblica istruzione del ministro del tesoro del ministro dei lavori pubblici del sindaco della presidente della regione per potere Porter vedere concretamente dopo
La redazione del piano di assestamento generale varia come procedere nella convenzione necessaria
E nella legge relativa definanziamento in questa
Riunione è stata disdette a questa mattina non certo per indisponibilità ad essi intimo che mia queste riunione promossa alla Regione nei giorni scorsi e nelle settimane scorse per portare fuori dalle secche
Questa vicenda della costruzione della secondo Università di Tor Vergata anche in questa occasione nonostante le difficoltà non ci ho mosso sul terreno di trovare un punto d'accordo perché siamo mossi da una visione del ruolo delle istituzioni che cerca di essere essa parata dalla polemica politica non la nasconde
Certamente non la entità ma cerca di mantenere sempre in gergo il punto di un rapporto tra l'istituzione di una collaborazione dell'istituzione che significa poi tenere conto di qual è l'ordinamento statale nostro acqua dei ci riferiamo siamo perciò a un passaggio importante basterà considerare che le proposte che noi dovremo presentare in quella Commissione che si dichiara
Di voler riunire al più presto alla presidenza del Consiglio che mi auguro sarà veramente riunita per presto sono proposte di grande rilievo prima fra tutte quella relativa al Sistema direzionale orientale
E qui entriamo in una delle questioni che è decisivo anche per lo sviluppo
Ripeto ordinato dalla Regione per il ruolo che la Regione vedere svolti si tratta di un progetto ambizioso che può dare contemporaneamente risposte ad esigenze diverse che la città viene oggi esperimento ai problemi dell'occupazione innanzitutto
Alla fine del mille novecentottantaquattro come tetto anche nei nostri documenti iscritta all'ufficio di collocamento di Roma erano centocinquanta mila
E di questi più del settanta per cento sono giovani tra i diciotto e i ventinove anni e più della metà di sesso femminile
Secondo le ricerche condotte dagli esperti che hanno redatto il piano di fattibilità che noi stiamo adesso stampante o porteremo la precedenza ma daremo a tutti coloro che di questi problemi
Devono occuparsi e quindi coinvolgeremo non la Regione attorno a questo dibattito documentando anche le nostre proposte
Appunto sulla rete sulla realizzazione del Sistema direzionale Antal nell'ipotesi crescita demografica
Tendenziale con un tasso di disoccupazione invariato da qui al due mila e uno
Primo anno del secolo prossimo il numero degli occupati a Roma dovrebbe aumentare solo di ventitré mila unità
Nel piano che noi abbiamo presentato noi avremmo già la possibilità nei prossimi anni di un'occupazione aggiuntiva di circa diciotto minimo addetti
Naturalmente con i finanziamenti ai coinvolgimento che già c'è oggi o solo di strutture pubbliche e private ma con un'ipotesi che riguarda appunto il futuro della nostra città
E anche i problemi di un riequilibrio dell'assetto del territorio della città nel suo rapporto con l'aria metropolitane con l'intera regione possono trovare nel progetto di sviluppo della città una loro risposta in assenza di iniziative di trasformazione dell'assetto urbano le tendenze in atto sempre secondo lo studio di fattibilità che è stato redatto portano a prevedere un vero e proprio tracollo
Della popolazione residente nelle arie centrale della nostra città la prima seconda terza sesta none diciassettesima circoscrizione nel corso dei prossimi decenni avrebbero una riduzione di trecento mila unità
Secondo i dati te lo sviluppo anagrafico
E nella prima circoscrizione una riduzione dei prossimi vent'anni sarebbe di oltre metà della popolazione ecco la ragione fondamentale di Tocio
E dovuto certamente alla pressione esercitata dalla domanda di attività terziarie che in assenza di soluzioni alternative attentati ad espellere la popolazione residente l'attuazione dello stop consentirebbe quindi di attenuare in modo consistente la pressione della domanda direzionale oggi assai disordinate ed in primo luogo disordinata proprie iniziative dello stato se accompagnato da politiche da misure legislative in questo contesto
Di controllo delle destinazioni d'uso del suo funzionamento immobiliare che una delle piante della nostra città
Altre questioni ce lo sto io potrei dire e dei progetti che noi abbiamo redatto quelle relative all'aria al litorale alla cantieristica all'apporto è quella relativa alle grandi infrastrutture congressuale
E alloro alimentari
Questi progetti esistono ma questi progetti esistono condurre versamento in fondo
Delle posizioni di un Comune che cerca di programmare anche in rapporto ad esigenze che finiscono per essere di coinvolgimento regionale di una regione alla quale si rivolge al comune come dire esperimento
L'insoddisfazione per non essere come dire coinvolta direttamente soprattutto cercando di esprimere come purtroppo esprime
Costantemente il suo diritto di giudizio che spesso significa diritto diretto
Non è a caso che noi abbiamo strumenti di assetto urbanistico la nostra città che sono fermi alla Regione Lazio da quando non c'è più un'amministrazione di sinistra e lì restano e rimango ecco
Il problema del futuro dell'assetto regionale è un problema che riguarda il destino anche di questa nostra città
Certo c'è un divario
Tra le esigenze di risanamento e di sviluppo della città che individuato nella consistenza finanziaria disponibile
Noi abbiamo assunto un impegno
Presentando ieri sera il bilancio comune di Roma e presentando unico
Ente nel territorio a parte ovviamente la regola Province che questo sempre fatto saputo fare e fare bene ma rispetto alla Regione che ad unico
Nella presentare i propri progetti di sviluppo e anche i piani di investimento i piani d'investimento ubbidiscono a nostra volontà
E Comune di Roma si presenta anche a questo suo consuntivo con la capacità di avere sviluppato nel corso degli anni una crescente destinazione delle risorse agli investimenti in proporzione una riduzione costante proporzionale
Naturalmente al tasso di inflazione della spesa corrente o anche per beni e servizi anzi nel bilancio per il mille novecentottantacinque mentre abbiamo una sostanziale brocco
Del livello della spesa per beni e servizi abbiamo un aumento di oltre il venti per cento per quanto concerne la spesa destinata agli investimenti
Ora la questione centrale che abbiamo di fronte è quello di un uso della città
Per funzione direzionale di istituzionale pubbliche private che sono concentrato in un tessuto urbano sostanzialmente distorto salvo poche eccezioni
E si sono concentrate per di più in un centro storico di grande dimensione ma che presenta oggi problemi difeso oramai acuti è chiaro che non hanno intendiamo porre ho proporrei lo dico anche perché la polemica in questa dibattito è aperto anche su questo noi non intendiamo proporre una semplice linea di crescita o di espansione della città
Ma di riorganizzazione della sua funzione di massimo centro amministrativo del Paese e di ammodernamento delle sue strutture in quanto capitale intendiamo
Per ribadire il concetto che non è alla crescita che noi stiamo pensando
Ma una sua riorganizzazione proseguire in un'azione che punta sul riuso delle cupole sottolinea l'esigenza di un'organizzazione degli spazi in modo da accrescere la vivibilità della città sempre naturalmente tenendo conto della necessità anche
Di quel bisogno di case che diventa più acuta per il fatto dell'impossibilità di utilizzare quelle che già esistere
Ora io voglio concludere questo intervento
E dire che Roma fu scelta capitale del Paese non solo per il suo indiscusso richiamo storico
E per essere stata ed essere il centro dell'ecumene cattolico e quindi da quattrocentosettanta dalla fine dell'Impero fino
Alla programmazione dalla
Della della del di Roma Capitale d'Italia sono passati grandi secoli in cui certamente il ruolo della chiesa è stato essenziale nel nome stesso né alla funzione di Roma ma non fu Shetta capitale solo per questo
Fu scelto come ho detto anche con una città
Che si pensava sostanzialmente neutrale e noi riteniamo oggi come questo non solo non sia più vero ma come nel corso di questi decenni Roma abbia svolto sempre di più un ruolo attivo nel contesto dalla politica nazionale
E questo l'ha fatto per la forza sempre crescente di un movimento popolare democratiche sindacale che è riuscita a diventare via via la forza dirigente se non in modo esclusivo Hans nella ricerca di una più ampia unità di forze sociale culturale diverso orientamento ideale della nostra città questo ha rappresentato la sinistra al governo dalla nostra città
Roma può deve andare un centro attivo del potere politico ed economico pubbliche privato non solo perché vi sono già concentrati massimi centri amministrativi
Ma anche un numero straordinario enti straordinariamente elegante
Dei centri di ricerca scientifica e di centri informazione la più grande università per numero di iscritti preciso
Per evitare questo osservazione ma io credo la più grande università anche non soltanto per i numeri scritte ma comunque una delle più grandi
E una nuova università per la ricerca applicata l'uomo può anche svolgere perciò un ruolo propulsivo non lo stesso sviluppo moderno del Paese
E questo senza forzare i significati di essere diventata questa città nel corso degli anni anche la terza per numero di operai addetti nel settore dell'industria manifatturieri
Ecco io finisco ed è da qui
E da qui che io parto noi partiamo
Per dire come una diversa direzione politica dalle regioni
E oggi una questione centrale anche per il futuro della nostra città quale il rafforzamento delle giunte di sinistra comunisti socialisti repubblicani socialdemocratici eh
La linea sulla quale occorre continuare a muoversi ma è proprio in questa capacità di Progetto
Che non ha tralasciato certamente di affrontare le questioni del risanamento anzi
Sono tutti ancora aperte nel nostro nella nostra città i problemi di Risanamento ma è proprio in questa capacità di Progetto
Chi si è distinta una sinistra di governo la nostra città pur con tutte le contraddizioni interne che insistono e che avremo un boy modo non tanto la campagna elettorale di fare valere
Ed è a questa capacità dunque
Che noi facciamo riferimento nel ritenere che un governo della sinistra alla Regione Lazio e questione appunto decisiva non solo per la Regione e per Roma ma io credo di poter dire anche per lo sviluppo del nostro Paese
L'ultimo intervento nella mattinata la parola al compagno Silvano Andriani presidente del cespite i lavori poi riprenderanno alle ore quindici e trenta precise
Io occuparmi
Di dove
Di due questioni
E lo farò
Con non riferendomi in modo particolare alla realtà del Lazio
E del resto credo che sia anche per questo che mi è stato chiesto di intervenire
La prima versione e una valutazione della situazione economica entro la quale
Si svolgerà la campagna elettorale il referendum
Entro la quale inizierà la nuova legislatura regionale la seconda e qualche considerazione proprio a proposito dell'esperienza regionale
Ed è la programmazione regionale
Un anno fa
Circa il governo ha impostato la sua politica economica sostenendo che una riduzione
Un contenimento dei salari avrebbe provocato una riduzione dell'inflazione
Un rilancio degli investimenti
Politica esportativa è più aggressive
E quindi
Un miglioramento delle prospettive dell'occupazione
Fino a un mese fa circa
Per far fare governative suonavano per decantare i mirabili risultati raggiunti
Ma ora esse vengono sovrastate da un ritmo di marcia funebre al quale vengono scanditi Yule ultime informazioni relative alla situazione dell'economie gli affetti del dell'ascesa del dollaro
Sulla situazione italiana la ripresa dell'inflazione
Un bilancio pubblico un deficit pubblico ancora fuori controllo
E un deficit pesantissimo della bilanciere dei pagamenti
Credo che dobbiamo fare dunque un primo bilancio
Di questa di questo confronto alla vigilia del del referendum
è vero nel mille novecentottantaquattro
Ci sarà stata una crescita del prodotto lordo di circa il due virgola sette per cento
Però bisogna ricordare che se noi consideriamo il due anni della ripresa economica questa riprese cominciata nell'ottantatré
In questi in questo biennio l'Italia segna una crescita dell'uno virgola sette per cento contro una media europea di circa il quattro per cento
Noi consigliamo gli Stati Uniti che realizzano circa il dieci per cento di crescita
Di bisogna anche aggiungere che le prospettive sono in discesa
E questo sia per quanto riguarda l'Italia sia per quanto riguarda
La situazione mondiale
C'è un rallentamento evidente della ripresa statunitense
Del domanda mondiale nell'ottantacinque è un rallentamento ancora più marcato nell'ottantasei dove si arriverà prossimi allo zero
Pur è vero l'inflazione
Risulterà nell'ottantaquattro ridotta al dieci virgola sette per cento
Però bisogna considerare innanzitutto che questa riduzione riguarda esclusivamente i prezzi al consumo
E poi che il dice il differenziale inflazionistico si misura sui prezzi all'ingrosso praticamente esso rimasto immutato sarà diminuito dello zero virgola sei bit zero virgola sette per cento nel mille novecento ottantaquattro inoltre
Come ho già detto c'è una ripresa dell'inflazione e infine si può fare una terza considerazione
Già dalla relazione previsionale e programmatica del governo risultava che le determinanti del rallentamento dell'inflazione sono o di carattere internazionale andamento di prezzi le materie prime oppure è stato l'intervento sulle tariffe
Il governo ha messo che l'intervento sulla scala mobile non ha avuto praticamente perfetti nel determinare la riduzione dell'infrazione cioè in altri termini ha ammesso di aver aperto un grande scontro sociale
Di aver violato antiche regole di comportamento nei rapporti col sindacato e col Parlamento assolutamente per nulla
è inutile che vi dica che la disoccupazione è aumentata dal nove virgola sette al dieci virgola tre per cento
E tutto questo è avvenuto mentre il costo del lavoro per unità di prodotto sì in termini reali si è ridotto del cinque virgola tre per cento e della riduzione più forte in Europa
E i salari reali al netto delle imposte sono diminuiti per il quinto anno consecutivo realizzando così in cinque anni una riduzione che si avvicina al sette per cento in termini reale
In inoltre come le ho detto accade questo fatto singolare che in un anno in cui tutti i Paesi hanno meritato europee gli aumentato le esportazioni verso gli Stati Uniti compreso l'Italia
Un anno in cui la domanda estera cioè le esportazioni verso gli Stati Uniti sono stati in Europa lo stimolante principale di quel tanto di ripresa che c'è stato
L'Italia fa registrare un netto peggioramento della situazione bilancia dei pagamenti che raggiungerà circa venti mila miliardi di passivo nel mille novecento ottantaquattro
E questo è un fatto strutturale
Perché
Sempre meno le buone performances dei settori tradizionali che si riorganizzano si razionalizzano ottengono grossi aumenti di produttività anche notevoli aumenti di esportazione riescono a bilanciare
I voti che abbiamo tradizionalmente nel nelle materie prime
Ma aggravati da politica energetica che viene fatto per la nelle materie prime nell'agricoltura che sono vuoti strutturali ai quali si aggiungono i voti sempre più consistenti nei settori più innovatori
Che sono quelli a domanda più trainante e voti sempre più grandi nel settore dei beni intermedi
Provocati per esempio dal collasso della chimica da altre cose di questo genere
Su questo dato che su quale vedete qui praticamente pesa tutta la struttura tutte gli squilibri strutturali pesa anche lo squilibrio meridionale in quindici anni
Il Mezzogiorno Lola mutato di uno zero virgola uno il suo peso sull'esportazione il Mezzogiorno esporta il sette per cento delle esportazioni nazionali come quindici anni fa il che significa c'è un'aria grande del paese che importa ma non riesce
A esportare e quindi questo è un elemento il peso strutturale sul nostro rapporto con il mercato internazionali concludendo
Mi pare evidente il fallimento della politica governativa la parabola dei tre fratelli che si era Rivers rivelata fallace negli anni
Lo ricordava anche Berlinguer nella sua
Relazione negli anni
Sessanta si è dimostrata fallace ancora
In questo in questo in questa in questa congiuntura
I salari vengono ridotti la disoccupazione aumenta
Anzi diminuisce l'occupazione sapere che nell'industria soltanto in quest'anno c'è stata una riduzione di trecento mila occupati circa si riduce dell'occupazione gli investimenti praticamente non sono aumentati
E il nostro rapporto col mercato internazionale è diventato ancora più critico
Si mostra dunque fallimentare del circuito il cosiddetto circolo virtuoso che il governo pensava di attivare meno salari più profitti più investimenti
Più esportazioni eccetera e appare chiaro invece che e giusta la nostra politica
Noi abbiamo proposto voi lo sapete una politica di controllo si della distribuzione del reddito ma che sia globale anzi faccio un inciso
Per dire che
I tassi d'interesse nell'anno scorso Nomentana ti pesantemente perché di fronte a un'inflazione che diminuiva di quattro punti sono praticamente rimasti immutati
E se noi andiamo a vedere la crescita dei redditi nominali
Nell'anno scorso l'abbiamo una crescita dei salari delle retribuzioni lorde dell'undici virgola sette per cento
Una crescita degli altri debiti esclusi gli interessi del quattordici per cento una crescita dei redditi da interessi del diciannove per cento quindi abbiamo una un ulteriore aggravamento dell'ingiustizia della distribuzione prego
Noi abbiamo detto che volevamo un controllo politico per la distribuzione del reddito su tutte le sue componenti e che fosse finalizzato a una maggiore giustizia sociale ma anche a sostenere un un delle politiche strutturali di politica industriale politiche energetiche eccetera che intervenissero sui punti nodali delle strozzature che si stanno verificando nel Paese al al fine di consentire maggiori margini di sviluppo
E in questo quadro si ripropone il problema del decentramento
E delle Politiche decentrate perché non esiste nessuna politica strutturale nessuna politica come si dice oggi dell'offerta che possano essere gestite esclusivamente al centro
Ed è qui che a bordo la seconda
La seconda parte dell'intervento e le considerazioni che volevo fare su questo aspetto
Noi oggi assistiamo certamente a un paradosso che mentre e tutta la letteratura in tutto il dibattito vengono sempre più sottili del se viene sempre più sottolineata l'importanza di fattori locali
Come sto come elementi fattori di successo o di insuccesso
Delle diverse aree nello sviluppo e come fattori che determina anche le diverse caratteristiche dello sviluppo nelle diverse aree del Paese
Mentre questo viene fatto ci siamo trovati ci troviamo di fronte invece a un prevalere
Di una tendenza centralistica di un ricorso di un rigurgito di un rigurgito centralistico che ripropone gli strumenti di politica macroeconomica centralizzato in pratica politica monetaria e politica fiscale come gli unici strumenti di intervento nel
Nella regolazione del dei processi economici
Credo che noi dobbiamo reagire perché evidentemente questo ritorno centralistico sta entrò un campo di scelte di classe bisogna dirlo insomma la politica liberista e monetarista e di per sé una politica centralizza
L'elemento del decentramento sta nel mercato ma nello stato che ridotto almeno sulla carta
A regolare l'inflazione attraverso il contenimento monetario non può esservi che politiche centralizzate d'altro canto se vediamo che negli Stati Uniti la politica dell'offerta è stata fatta soltanto attraverso la spesa militare
Anche qui il e una politica centralizzati
E in Italia si è seguito grosso modo lo stesso percorso
Ma noi dobbiamo reagire a questa scelta
E ritrovare nella realtà attuale le ragioni di una strategia del decentramento con rinnovata
Rinnovata e qui in diciamo vorrei introdurre qualche elemento di riflessione
Penso che noi dobbiamo avere una maggiore capacità
Di
Esaminare e verificare le esperienze che abbiamo fatto nel corso di questi anni
E dobbiamo farlo evitando di far diventare queste esperienze ciascuna un episodio
Un episodio che sta a sé
Si tratta di ricercare nell'esperienza di governo che abbiamo fatto con le giunte di sinistra nelle regioni nei comuni
I punti generali il comunismo i punti validi che vanno riproposti generalizzati ma anche i limiti che abbiamo incontrato SP per certi aspetti anche certi elementi di spiazzamento di fronte ai quali ci siamo trovati
Per il mutare della situazione
E spiego meglio questo concetto
Mi pare che noi in fondo all'inizio degli anni Settanta nella prima parte degli anni Settanta ci siamo candidati con successo
A governare le regioni i comuni sulla base di alcune idee forza
Queste idee erano la riforma politica attraverso il decentramento e quindi la partecipazione erano la realizzazione dello stato sociale in un Paese nel quale le politiche sociali erano caratterizzate da una pesante marchio assistenziale e quindi il buongoverno come corollario
Di questa seconda idea un nuovo assetto urbanistico che ma forse al nella quale fosse ancora ponevamo l'accento allora sulla crescita
Delle città
E tutto questo è avvenuto in un contesto in cui noi stessi in fondo davamo per scontato che lo sviluppo ci sarebbe stato
All'inizio degli anni settanta la crescita era un dato una certezza si trattava soltanto di migliorarne la distribuzione e in qualche modo la qualità
Ora ci siamo trovati invece di fronte a una situazione profondamente cambiate a una situazione qua e la crescita lo sviluppo diventava il problema se come a quali condizioni
L'invasione in cui si apriva una crisi dello stato sociale
Ed anche una crisi fiscale che ci poneva di fronte a un problema di risorse
E forse abbiamo dovuto verificare che anche appunto certe concezioni urbanistiche erano basati anche se sull'idea di uno sviluppo che sarebbe continuato
Indirizzi in definitivamente
Quindi abbiamo dovuto in molte situazioni come si dice cambiare il cavallo in corsa cercare di adattarci e di rielaborare nostro politiche fronteggiando questa nuova situazione
E credo che tutto sommato
Siamo riusciti a dare delle risposte proprio laddove abbiamo governato
Noi di fronte al mio situazione estremamente difficile siamo riusciti a dare delle risposte che segnano
Una strada possibile per il futuro ora io vedo tre grandi questioni sulle quali questo discorso del decentramento appunto va rilanciato e vorrei indicarle brevemente
La prima si riconnette a quanto dicevo prima
Non esiste una strategia dell'offerta non esistono politiche strutturali senza una dimensione decentrate
Perché soltanto a livello locale e possibile individuare le risorse esistenti le potenzialità esistenti
Connette alle fra di loro perché integrare fra di loro le diverse componenti del tessuto economiche e sociali in modo da creare il più possibile nelle singole aree sistemi sistemi complessivi
Solo a livello locale è possibile regolare il rapporto come si dice fra ambiente che attività produttive tra servizi pubblici e attività private
Questo diventa un fatto sempre più importante e quindi e diventa un terreno di inevitabile rilancio della funzione delle direzioni politiche locali e della programmazione locale con me
Via di uscita alternativa rispetto alle politiche centralizzate e macroeconomiche che vengono portate avanti fino
Un secondo una seconda aria è quella che riguarda
La riforma dello Stato sociale
Di fronte agli elementi di crisi che si sono manifestati
Questi alimenti hanno una diversa origine
Provengono da una
Da una parte da una certa burocratizzazione delle strutture dei servizi in Italia poi portiamo oggi abbiamo sulle spalle anche il peso di un'amministrazione che non è mai stata complessivamente riformata
Dall'altra parte da una crescita della qualità dei bisogni
Perché oggi la gente non chiede più soltanto la scuola
Tel per tutti o la sanità gratuita ma si chiede quale scuola quale sanità
E dall'altra parte da da una sempre maggiore difficoltà a finanziare questi servizi
Che nasce che nasce da questa particolare contraddizione che si verifica nelle società capitalistiche mature o di rescissione del cittadino utente dal cittadino contribuente
Il cittadino utente chiede il sempre più prestazione lo Stato per il cittadino contribuente non segue
Questa tendenza nell'esser disposto a finanzia anche qui c'è anche una questione di chi paga chi non paga vi faccio
Naturalmente grazie di questa parte del discorso
Ora naturalmente qui ci vogliono delle politiche generali però io credo
C'è no già negli atti degli accenni negli interventi di tipo di e anche di mettere adesso che esiste una dimensione decentrata per affrontare in ineludibile per affrontare questi problemi perché i problemi della qualità delle prestazioni pubbliche dell'efficienza delle prestazioni pubbliche
Problemi che non si risolvono soltanto con parametri tecnici ma che in ultima analisi richiedono un rapporto democratico perché è solo poi alla fine l'utente che può dire se è soddisfatto o no in che misura del servizio che gli viene che viene prestato hanno una ineludibile dimensione locale e decentrate e io giunco anche per quanto riguarda il finanziamento fosse noi dovremmo essere più Cal coraggiosi su questo punto
Si è fatto tutto un dibattito sul fisco esso non voglio entrarci ma questa idea la chiave che va decentrato il sistema fiscale
Che non possiamo avere una distribuzione una una scissione totale fra chi spende e chi più e chi fa il prelievo che il che significa che il cittadino non riuscirà mai a capire quali sono i processi reali di redistribuzione che attraverso la spesa pubblica
Vengono realizzati e quindi non non partecipando non sapendo il rapporto che esiste tra la spesa e gli scopi della spesa e la responsabilità di chi spende è indotto a resistere
E ad aggravare questa scissione tra contribuente c'entra anche questo secondo me va assunto questo come un terreno di rilancio del discorso del decentramento
L'ultima questione sarebbe molto complesso d'affrontare la la la do come titolo certo che non ci troviamo di fronte in questa rivoluzione tecnologica
In corso di fronte a una sessione molto singolare in questo io credo che c'è una grande differenza dalla rivoluzione
Taylorista fordista degli anni venti e trenta perché allora fu subito chiaro qual è il prezzo che si sarebbe pagato basta vedere i figli Jacqueline di René Clair adesso questo
Di Fritz Lang
Era già chiaro che quella rivoluzione significava la totale all'inazione del lavoro opera però erano anche evidenti
Le contropartite
E Gramsci ha scritto americanismo e fordismo nel mille novecentoventisette il fordismo e rara a conteneva delle idee forse i consumi di massa il benessere l'aumento di occupazione industriale queste erano
Le contropartite che venivano offerte grosso modo questa è stata
è stato poi il fordismo era un modello di società che si si si basava su questo scambio
Ecco ora oggi
Questa rivoluzione industriale che viene tanto enfatizzata
Questa rivoluzione tecnologica di cui l'informatizzazione
Elettronica la biochimica eccetera eccetera dove ci porterà
Non lo dice nessuno
Lo dice nessuno e che dare un senso a questa rivoluzione tecnologica e e secondo me il problema di fondo che al che abbiamo tenuto conto che tutti ammettono l'esistenza di un enorme divario tra la conoscenza dei processi tecnici che alimentano la rivoluzione e la conoscenza degli effetti sociali possibili di queste rivoluzione
E poi il problema del controllo sociale dei processi tecnologici il problema di stabilire come si dice in economia un nuovo modello di domanda cioè uno sbocco che sia
Che che dia al lusso
Umani umanamente positivo di questa rivoluzione e certamente uno dei terreni sui quali bisogna misurarsi ora io dico
Capisco che il passaggio è molto rapido ma non voglio Timing armi che anche per questo esiste una dimensione locale che per trovare questa risposta esiste una dimensione locale che ineludibile
Perché in fondo anche qui anche a livello locale che si deve stabilire come usare una rivoluzione che certamente proprio nell'uso estremamente più flessibile di quell'altra
Perché quell'altra rivoluzione taylorista era molto rigida
Le nel nei nelle sue componenti organizzazione del mercato di massa organizzazione della prosa mentre questa è estremamente più flessibile e quindi è importante produrre l'innovazione ma è anche importante usarla sapere come usarle in uso è un fatto politico sociale
Che può essere diciamo adattato tenendo anche conto
Delle diverse realtà e secondo me alimentando questo
Io credo che fosse su questo dovremo rifilò tre processi di concertazione tra le parti attivati dall'operatore pubblico che non siano tutti centralizzati non possiamo continuare con una trattativa sindacale
Col Governo soltanto è sempre al centro su tutti i problemi è possibile proprio perché la rivoluzione tecnologica ci pone queste questioni
Definire anche delle de una dimensione locale di sviluppo di processi concertativi per decidere a quei livelli come usare gli vantaggi e come distribuire i vantaggi che la rivoluzione tecnologica può produrre io voglio concludere questo intervento
Dicendo che in fondo ripetendo
E qua ricollegandomi ancora alla relazione
E del compagno Berlinguer che che in fondo nuovi se facciamo un bilancio
Di ciò che è stato fatto in questi anni a livello delle Regioni e dei Comuni ci accorgiamo che eccetto non abbiamo inventato la risposta per tutti questi problemi
Però nelle nelle giunte che abbiamo governato e qui effettivamente esiste un netto una netta differenza
Alcune prime risposte sono state tentate perché in fondo nelle regioni dove noi siamo il bilancio programmatico è già una realtà
Chiunque va a vedere bilanci organizzato in modo programmatico per progetti pluriennali
La programmazione per atterrare solo esperienza in corso la modifica delle procedure di spesa in modo da spezzare questo meccanismo di di il controllo puramente amministrativo e burocratico basato quindi più sulla responsabilità l'autonomia degli operatori
Anche questo è stato tentato in qualche caso addirittura meccanismi di controllo dell'efficienza di Investimenti processi di riforma dei servizi sociali o si trasporti sanità sono stati tentati
Nelle nelle nel nelle nelle amministrazioni regionali o comunali dove noi abbiamo governato certo tutto questo c'ha dei limiti e può essere criticato però c'è
Però questi esperimenti ci sono mente
Al centro cosa ci anzi
Proprio questi esperimenti hanno dovuto svolgersi in un contesto proibitivo eccome l'intervento centrale è stato puramente un intervento restrittivo doveri il programma a medio termine doveri
Il rinnovo della della dell'intervento straordinario nel Mezzogiorno
Dov'è il buon il bilancio pluriennale nazionale dove la politica industriale dove la politica energetica insomma cosa è stato innovato nella politica economica e sociale al centro Nor
A meno che non si voglia considerare innovazione l'intervento sulla scala mobile certo è stata anche qua in un fatto nuovo
E allora io credo no che noi dobbiamo con forse con maggiore convinzione di quanto non abbiamo fatto
Prendere questi elementi positivi delle esperienze che abbiamo fatte di propoli non soltanto come episodi locali ma come componenti di un discorso nazionale
Perché noi dobbiamo candidarci alle prossime elezioni a governare le regioni e i comuni come premessa per la candidatura a governare il Paese Gallizioli successivo
Ringraziamo il compagno Andreani riprendiamo alle ore quindici e trenta quando ascolteremo il primo intervento nella compagnia migliore lì
Dunque io credo che la reazione della iniziale anche gli interventi che molte compagnie hanno fatto abbiamo messo molto dubbi bene in chiaro la situazione
Che viviamo a livello di Regione Lazio e proprio dalla relazione anche dal documento dato nella cartella io prendo spunto per alcune per alcune riflessioni
Che vorrei fare in base anche all'esperienza relativa al ruolo che che ho di appunto di presidente regionale dell'ACIMIT l'associazione che come dire si occupa di tante cose quindi alla possibilità di accumulare una serie di esperienze una serie rapporti
Ma innanzitutto a me del documento particolarmente colpito il discorso del rilancio del ruolo della Regione e della riforma delle Autonomie locali si parla giustamente di deleghe
Si parla giustamente di concerto di programmazione io credo che su tu questi due temi ci debba essere a mio avviso una chiarezza maggiore che il partito deve esprimere una chiarezza Interna a livello di consapevolezza di poi cosa significa effettivamente no voler procedere oppure sviluppare una battaglia perché vedere che vengano delegati appunto e la programmazione di eventi metodo di governo e anche deve essere molto sviluppata Lido di campagna elettorale e per la prossima scadenza appunto del dodici maggio
E questo credo debba essere legato come riflessione come proposta complessiva a questo famigerato passatemi il l'aggettivo rapporto fra Regione Lazio e Roma intesa come Area metropolitana
Una cosa è chiara e son d'accordo molto con Berlinguer quando dice che si parla poco per esempio cioè si parla molto di Roma e anche soltanto di Roma e non tanto di area metropolitana romana mi pare
E molto poco del rapporto tra Roma e Lazio e quindi del futuro che la Regione deve avvenire questo è un vezzo o un difetto
Che da molti anni diciamo così il patrimonio del dibattito politico complessivo credo anche del dibattito politico del partito in questo senso
E Sendi io credo se vogliamo che
Sì Risolo si cominci ad avviare in modo giusto questo rapporto e credo che voglio dire alcune scelte anche alcuni diciamo alcuni obiettivi e dobbiamo porci
Gli interventi che sono susseguiti questa mattina mi hanno un senso molto chiaro delle potenzialità delle fin e delle emergenze che esistono a livello regionale i vari campi nei vari settori tra cui chiaramente anche quello culturale del tempo libero da ricreazione che per certi aspetti rappresentiamo come associazione
Ora però se vogliamo effettivamente che si coniuga in modo giusto il discorso cioè che non si coglie il senso e queste potenzialità non vengano non potevano essere mi sconosciute o emarginate oppure sottaciute
Beh dico il discorso della di questo rapporto con Roma Capitale ma Roma intesa anche in modo più ampio e non soltanto la città di Roma ma quindi anche tutto quello che ruota intorno a Roma deve essere a mio avviso affrontato in modo in modo in modo giusto e forse questo dovrebbe essere anche il metodo per per superare questo handicap di carattere culturale sociale e politico economico che poi la Regione Lazio oggettivamente oggettivamente soffre anche perché credo che nel momento in cui avvenissero dell'inversione di tendenza si denso dei segnali in questo senso
La stessa proposta di Roma capitale così come la intendiamo noi
Beh avrebbe più forza perché evidentemente non sarebbe questo grande capoccione in un deserto non semideserto ma sarebbe sostenuta oggettivamente da una circuitazione da una presenza coordinata e programmata di attività
Di produttività di convenienze di opportunità che oggi come oggi sono molto molto limitate
Quindi direi che noi dovremmo veramente essere punto di riferimento del resto lo siamo ma molto di più voglio dire
Nel dipanare questi problemi politici istituzionali relativi alla gestione della di tutti il processo legato al passaggio da Roma così come essa è a Roma come la metropolitana e con chiaramente il ruolo che Roma deve giocare al di là di quello che dica Craxi o altri
Esponenti di altri partiti
E quindi legare questo discorso alla riforma delle Autonomie locali io francamente ho letto per esempio il la la proposta di legge che è stata fatta governativa su cui penso abbia operato anche il nostro partito e che giace a livello diciamo di di esame di commissione nella appunto in un mi sembra la Camera Senato adesso non ricordo beh alcune cose a me non è che convincano molto così come impostata rispetto al nuovo ruolo
Che gli enti locali debbono svolge io credo che gli Enti locali debbono veramente avere certezze rispetto a nuovi poteri e nuovi doveri che come istituzioni debbono debbono svolgere
Garantendo queste certezze ai cittadini singoli e associati che governano che si amministrano come enti locali e io voglio fare un esempio molto emblematico e lo dico anche perché come associazione ne abbiamo quotidianamente rapporti con gli enti locali e quindi credo che una nostra come dire posizione la nostra la esplicitazione originale potremo possiamo farla
Il il di Brad secondo me molto esentare questo dibattito e questa cani sa letteralmente canizie che si è sviluppata sul sistema dei controlli ne faremo il dodici marzo un convegno è la prima volta che un'associazione fa un convegno sul sistema dei controlli intitolato Autonomie locali associazionismo e controlli
Perché pur essendo un argomento ostico nonna molto di opinione non molto diciamo così di di propaganda questo dei controlli a mio avviso eh
Un segnale molto probante
Del livello di scontro in atto nel Paese
Nel senso che il fatto che esista
Questa volontà politica precisa di voler di fatto immobilizzare gli enti locali
E quindi di mobilizzare tutte le forze tutti gli interlocutori che si riferiscono agli enti locali che negli enti locali voglio trovare un punto di riferimento preciso certo funzionante
Beh dà il senso a mio avviso che anche la lotta per la difesa della democrazia passa inevitabilmente mi pare inevitabilmente attraverso appunto
Un rilancio e una difesa quindi del ruolo che la Regione deve assolvere come anche un rilancio del ruolo che gli enti locali debbono
Debbono arene
Io credo che questo rilancio d'altro canto non può dimenticare assolutamente un altro problema che è molto legato e che come associazione viviamo analogamente insieme ad altre associazioni che è quello della partecipazione dei cittadini
In senso non dice di semplice strategia assembleare poi alle scelte alle scelte che concernono alle istituzioni alle forze politiche
Parlo di partecipazione che significa corresponsabilità dei cittadini medesimi
Che però voglio dire tenga conto anche delle evoluzioni in atto nella società
Un esempio come viene a mente ricordando l'intervento di Borgna quando parlava del colonialismo culturale riferendosi alla fare Cannon gommoso alla Safa Palatino Berlusconi
Ma anche al piano presente da regge trentadue per la promozione culturale beh questo esempi certamente non di democrazia non di attenzione rispetto alla alle strategie che ci sono dietro
E sono esempi mesce molto emblematici di una volontà accentratrice molto precisa di gestione personale del potere perché se per esempio per quanto riguarda il piano
Ottantaquattro della legge trentadue approvato
Pochi giorni fa mi già nell'ottantacinque con ritardi paurosi sono state le scelte che sono operate nella stanza dei bottoni dei vari assessorati senza nessun tipo di consultazione
Neanche formale con poi le forze sociali culturali che facevano parte che erano diciamo così che sono tra l'altro Soggetti di contributi di questa legge di questa legge medesima ora se appunto la riforma dell'autonomie locali significa anche riforma della politica voglio dire perché altrimenti alcuni diciamo così alcuni passaggi logici verrebbero saltati
E se appunto si vuole compensare questa riforma io credo che noi dobbiamo dotarci di strumenti legislativi e politici insieme che tengano conto appunto di questa realtà in evoluzione come dici una realtà che vede lo accennava andrà neanche il presidente la C del CESPI nel suo intervento vedo una rivoluzione tecnologica in atto vede il fatto che l'informazione diventerà il potere reale c'è più informazioni di Sarah
E sarà diffusa più
Quello sarà il potere reale ci sono degli studi in America che sono salati in questo senso beh dico viene fuori questo dato ma non ama i Co.Re.Com. come governiamo questo tipo di informazione o di sviluppo di processo della tecnologico cioè che queste che tipo di potere vogliamo che tipo di potere vogliamo come vogliamo questo potere si esplichi
E guardate guarda caso il momento in cui c'è questa diffusione di informazione c'è una moltiplicazione dei movimenti dell'associazione movimenti associazioni che però sono di fatto l'anello più debole della società non hanno un riconoscimento di nessuna natura
E quindi oggettivamente sono compressi da una serie di situazioni da situazioni di carattere politico a situazioni di carattere economico
Io credo che un'altra scelta che noi dobbiamo fare legata a quanto detto prima e quindi a tutto il grosso tema della partecipazione del rapporto fra istituzione sulla civile debba essere quello di evitare un rischio molto grosso che anche come Aci per esempio corriamo
Ed è quello di far sì che questi movimenti quest'associazione
Accentui non sempre di più
Aspetti privatistici
Mentre i movimenti dell'associazioni se vogliamo veramente estendere e rafforzare il tessuto democratico dovrebbero essere sostenuti aiutati nel momento in cui puro organizzando interessi specifici e particolari rispondono però l'interesse pubblico al fatto che i cittadini organizzati sono parte di società di una società civile che nelle istituzioni devono trovare il loro referente naturale dialettico quanto volete ma naturale altrimenti torniamo allo Stato borbonico allo Stato sabaudo asseconda diciamo delle delle come dire delle dei primi
Delle proprie come dire
Reminiscenze storico foto
Va bene
Ora la quindi voglio dire questo è un discorso molto molto importanti quindi se queste considerazioni vogliamo che cioè cosa che riteniamo complessivamente giuste io credo che si debba innanzitutto nel momento in cui ci siamo impegnati in una campagna elettorale per le amministrazioni per le amministrative
Rivedere e porre il nostro diciamo così i nostri programmi come partito rivedere il rapporto fra istituzioni e Società civile questo è indubbio quindi nel considerare il ruolo che i movimenti Lazio cioè De Bona vere
Cioè almeno essere chiari in queste astri chiarendo in una circa le scelte che vogliamo operare in questo senso
In secondo luogo se siamo convinti che come io credo che i movimenti e l'associazione sono una parti importante appunto del tessuto democratico
Beh fare una opera molto coraggiosa cioè continuare quello che in effetti quali però regionale nostro gruppo affatto rispetta le presentazioni
Di alcune leggi no che rinnovano un po'tutto il corpus legislativo c'è voglia di continuare in questo rinnovamento legislativo che dia da un lato che produca da un lato leggi di settore molto molto rigorose molto come dire molto funzionanti sui vari terreni su cui poi questi movimenti
Operano dalla dallo sport alla cultura all'assistenza sociale eccetera e in in altri campi
E dall'altro però ecco anche porsi forse in modo la più più consapevole con l'aiuto certamente anche delle associazioni che devono a loro volta creare un movimento un discorso di tutela di sviluppo di tutela ma non a livello assistenziale chiuderà nel senso di sviluppo
Dell'associazionismo e dei movimenti perché il rischio che appunto che ne corriamo in questo in in questo periodo e in questa regione e veramente molto elevato
Grazie
La parola al compagno Cancrini
Alcuni giorni fa in una rassegna della stampa tedesca che viene spedita molte persone tra cui sottoscritto non so bene per quale motivo
Ma legge un articolo comparso su un famoso giornale tedesco vedo che si dica Frankfurter Allgemeine
Saito un granché
In cui si parlava della criminalità ambientale
E quest'articolo di cui punto questa rassegna offriva un riassunto
Proponeva una serie riassumeva diciamo una serie di denunce fatte da funzionari di polizia e organizzazioni di funzionari di polizia oltre che dai governi locali esponenti di governi locali
A proposito di una forma di criminalità di una diffusione di una della diffusione di una criminalità ambientale di quelle Ivano colti due aspetti interessanti per noi credo
Uno la intelligenza cioè questi reati sono commessi da persone intelligenti che li pianificano con grande attenzione
Difficoltà quindi a contrastarli a impedire che se ne raccolgono i frutti
E la lo stretto legame che lega la esecuzione di questi reati alla situazione delle amministrazioni locali
Cioè i capitali investiti in questi reati sono abitualmente capitali ottenuti sulla base di concessioni da parte delle amministrazioni locali
Invece riflettere questo osservazione perché ritengo che in Germania e si sia almeno questo può essere che sia soltanto un pregiudizio
Da italiano che si sente sempre così inferiore agli altri ma pensavo che diciamo ci fosse un'amministrazione comunque in qualche modo più ordinata
E questa descrizione invece così puntuale diciamo del problema come noi abbiamo di fronte ogni giorno
Dalla Sicilia in cui ha aspetti più folcloristici ma insomma poi molto più generale camminando per l'Italia il problema di una criminalità sempre più spesso collegata in modo così stretto articolato preciso con l'amministrazione mi sembrava un punto degno di nota
Mi sembra un punto degno di nota perché secondo me segnala un un trend un diciamo una tendenza che e riguarda in generale l'impianto delle democrazie rappresentative cioè comincia a costituire secondo me un problema di grande rilievo al di là dei comportamenti individuali
Ma intanto il fatto è che le istituzioni lo Stato le istituzioni a livello nazionale ma anche quella livello locale stanno diventando sempre di più
Il centro anche della vita economica di un Paese
Non solo in termini di redistribuzione del reddito attraverso le diciamo la politica dei servizi prendiamo solo questo esempio
Ma anche in termini di capacità di tamponare attraverso interventi appositi di sostegno tutta la difficoltà dell'impresa nel momento in cui e l'imprenditore cioè i colui che dovrebbe avere il denaro si trova ad attraversare delle fasi di difficoltà in un sistema praticamente che sta diventando di economia mister parzialmente assistenziale è chiaro che il ruolo giocato dalle istituzioni
Agli versi livelli diventa sempre più cruciale rispetto all'andamento delle vite economica
Ora questo sollecita un un doppio movimento evidentemente da una parte c'è la possibilità di una crescita della democrazia perché le istituzioni pubbliche sono governate dagli eletti e quindi dalle persone che vengono scelte e controllate sul mandato che hanno diciamo idealmente
E problema è tuttavia che non non poteva non essere così
Questo tipo di importanza di di centralità progressivamente più più netta di e delle istituzioni le fa diventare anche il punto di riferimento di attacco
Di una appunto di una criminalità in uso l'espressione veniva usata nel in questo in questo articolo che e in qualche modo vede qui un una terra promessa ecco cioè oggi
Non si va più in Alaska per cercare loro ma ci si inventa una un agire pseudo politico i guadagni più facili e le ascese più dire più spregiudicate si possono compiere camminando all'interno del sistema politico perché di soldi ne girano
Perché i controlli sono abbastanza modesti e perché il sistema complessivo diciamo è talmente forte il giro dalle dalle tangenti alle amicizie agli appoggi e così robusto da rendere io dico praticamente impossibili in molti casi l'intervento della magistratura e anche quello delle forze politiche che si pongano in una posizione diversa
Ora io credo che questo sia un problema sul quale dobbiamo riflettere con grande serietà ed attenzione perché a me sembra che c'è una diciamo una una una corrispondenza molto stretta e molto significativa fra quello che sta accadendo in molte città d'Italia anche a livello di governi locali
Fra scelte chicche vengono definite politiche ma che in effetti poi sono di altro genere nel momento in cui si va da una parte o dall'altra in termini di amministrazioni
Insomma e i casi di Torino e di Firenze sono casi intorno ai quali c'è una
Una doppia colluttazione
Da una parte c'è il profilarsi sull'andamento delle amministrazioni di un'ombra ma molto più che un'ombra diciamo un'ombra molto sostanziose di dice di sospetto di di corruzione di affari pesanti che si svolgono
Ciampi anche dentro le amministrazioni e dall'altra c'è sul piano degli schieramenti
Il passaggio da una formula d'un'altra il rinnegare scelte che erano state fatte che sembravano diciamo fortemente saldamente ancorate nelle tendenze di di quelle città di cittadini che ha connotato e così via è un andare in un'altra direzione
Ora io credo che noi dobbiamo con grande attenzione queste mi nel mio convincimento guardare a questo problema perché ho l'impressione che in molti casi oggi
Quelle che vengono proposte in termini di dibattito politico come scelte scelte di campo scelte che hanno a che fare con riferimenti ideologici Complessi
Beh insomma sono sostanzialmente poi assai meno importanti nel momento in cui si decide a livello locale su un programma o su un'alleanza perché quello che viene a prevalere è un altro tipo di interesse di atteggiamento
Ecco ora io debbo dire che questi anni di di lavoro nell'amministrazione regionale a contatto con tante di queste situazioni
Mi hanno convinto del fatto che uno dei problemi più grossi che noi ci dobbiamo porre nei confronti di questi occupatori delle istituzioni perché e questo è il termine che a me viene di usare mi sembra che fotografi esattamente la realtà
E di capire esattamente chi sono
E qual è il tipo d'uomo di ideologia di atteggiamento che matura a livello di questi di questi gruppi
Ora a me sembra che ci sono due elementi che vanno tenuti distinti in una valutazione ma che convergono negli affetti
Un primo elemento assai diffuso è quello della mediocrità
C'è una mediocrità del del quadro politico locale che secondo me è un dato estremamente serio
Molte volte noi
Rimproveriamo ai nostri avversari politici una difetto di elaborazione per esempio in termini di programmazione
Ma a mio avviso facciamo anche una certa fatica renderci conto del fatto che anche se volesse lo avrebbero difficoltà a farla perché il problema è quello di una conoscenza sufficiente dei problemi
E non è tanto un problema evidentemente di tipo personale cioè non è che ognuno debba avere in mente tutto però il problema di avere dei riferimenti per farlo insieme
Voglio dire gli uffici studi dei ministeri o dei vari assessorati e così via funzionano a mediamente a livelli
Da non essere assolutamente in grado di proporre delle scelte di questo tipo
Anche se volesse
E questo mi sembra un punto estremamente serio che ci pone poi dei grossi problemi nel momento in cui eventualmente si hanno i cambiamenti di maggioranza e perché governare con strumenti insufficienti
Evidentemente crea dei problemi molto grossi nel senso che non basta la volontà politica in molti casi serve anche una conoscenza approfondita dei fatti
Ora questo dato della mediocrità diffusa nei né nelle zone di governo è anche questo un dato abbastanza ricorrente nelle cosiddette democrazie occidentali cosiddetti sono reali democrazie occidentali
Un politologo americano di Harvard in uno studio fatto perlomeno studi ufficiale di grande rilievo
Proponeva una immagine diciamo abbastanza almeno per me che poi non avevo una conoscenza così
Non ho una conoscenza così precisa il sistema amministrativo e politico americano ma un'immagine che mi ha colpito molto e vi riferisco nel modo in cui nulla proponeva diceva che in America
Una persona che abbia dietro le spalle una famiglia abbastanza forte e che si è ritenuta abbastanza stupida
Viene indirizzato alla politica perché la politica e il luogo in cui non occorre essere particolarmente intelligenti perché si tratta sempre di non agire a titolo personale ma si tratta di coprire aiutare diciamo si tratta di mettere lì la persona la quale in qualche modo lascia fare altri
Allora un governo un'amministrazione che lascia fare trova i piani giusti per le complicità e per gli appoggi evidentemente in rapporto a gruppi di potere che sono in grado di influenzare
Alla questo tema della mediocrità è un tema serio voglio dire ecco è un tema su cui a mio avviso beh occorre elaborare delle risposte molto molto forti molto precisi io debbo dire che l'esperienza di Consiglio regionale le discussioni di Commissione e molte sortite politiche che si vedono dai giornali mi fanno venire in mente questa riflessione delle del politologo perché debbo dire che effettivamente è con l'intelligenza non non è che non è che se ne veda molta in giro non abita lì è è questo mi pare però che sia un problema ecco non è una cosa che possiamo trascura
Il secondo elemento evidentemente è quello seria e grave della spregiudicatezza
Ora noi abbiamo avuto in questi ultimi anni una serie di indicazioni abbastanza drammatiche il caso salvo diciamo una per esempio
La storia di Torino ancora una volta ma credo che gli esempi si possono moltiplicare molti di voi ne ne avranno in mente più di quelli che vengono in mente a me adesso il dato quale è che con sempre maggiore chiarezza si ha l'impressione che gruppi organizzati i quali si organizzano anche in rapporto alla loro rappresentanza nelle istituzioni
Beh sono in grado di dare la scalata dall'interno dei partiti appunto al sistema politico
Allora elemento della mediocrità ed elemento della corruzione riflessione poi sul nesso che lega le due cose perché evidentemente una una una grossa qualità nella nell'attività dell'amministrazione renderebbe un po'meno facili le corruzioni così
Mi sembra che questi sono i problemi con cui ci confrontiamo e mi sembra questo era osservazioni che volevo fare
Che abbiamo qualche difficoltà a riportare costantemente tenacemente con la dovuta forza su questo terreno il dibattito politico
A me sembra che il più grosso problema che noi abbiamo in questo momento
In termini di problema di immagine è quello di essere catalogati come un partito all'interno di un sistema dei partiti
Che viene visto dalla gran parte della gente esplicitamente o implicitamente
Diciamo in una missione che è un pochino quella che ho proposto
Forse non così esplicitato forse non così detto e tuttavia come ecco con un tour con questo giudizio complessivo
E allora qui c'è a mio avviso un un problema che se volete l'orgoglio della diversità del nostro partito la nettezza nel proporrà
La grande chiarezza delle argomentazioni la Scelta che deve essere evidentemente quella e io sono almeno così ho inteso io il senso
Di quello che altri hanno proposto come rivoluzione copernicana
Non è affatto a mio avviso non non non le rende sul senso il dire privilegiamo i programmi per carità privilegiamo i programmi sul serio ecco mi sembra che questo sia un dato un dato di fondo cioè noi riteniamo che si tratti di far fare un salto di qualità l'amministrazione e questa è la nostra posizione su questa posizione ci si può incontrare veramente con chiunque
Avendo presente che sull'altra posizione gli altri si incontrano e se io dovessi avere oggi a Roma un punto di riferimento per le diciamo la diciamo il peggio che c'è nella vita amministrativa e politica di questa città io farei riferimento come facciamo spesso riferimento parlando d'insieme piuttosto ad un super partito che ad un partito cioè a gruppi
E hanno a che fare il sonno rappresentati puntualmente in diverse organizzazioni politiche
Io credo e concludo questo intervento che il punto sia questo cioè quello di una grande chiarezza nel proporci come forza che cerca l'alternativa
Come forza che cerca l'alternativa nei metodi e nei contenuti di governo e che ha un atteggiamento abbastanza disincantato e laico rispetto agli interlocutori che cerca
Non è una battuta a dire che questo articolo da cui sono partito
Del del giornale tedesco nasce da dichiarazioni dei funzionari di polizia
E certamente è un fatto che in questi anni sulla questione morale abbiamo trovato credito alleanze risposte consensi e aiuto reale soprattutto a livello della magistratura e della polizia spesso voglio dire qui noi abbiamo a che fare con un'attesa che cresce nel Paese
E che in qualche modo viene siamo sì si propone in termini che non sono più quelli tradizionali degli schieramenti politici contrapposti
Ci sono persone perbene ci sono anzi e di di far vivere sul serio la democrazia è connesse che dobbiamo trovare il collegamento il contatto
Credo che questo sia un un punto serio che ci riporta tutto l'orgoglio lo ripeto della nostra diversità e alla volontà di lavorare intorno a programmi che a livello della Regione o del Comune o dove che sia ridiano oddio nel senso giusto a questa nuova centralità dell'istituzione
La parola al compagno Franco Tumino
No
Massimo Mezzetti della FIGC di Roma si prepari il compagno Tumino
Indubbiamente
Non so se si sente perché dalla platea non so se dipenda dall'acustica della savana
C'è un tono soffuso e grazie questo è nelle
Indubbiamente dicevo in questa legislatura che si sta concludendo non c'è stato
Parlo naturalmente dal punto di vista della lega che lei voleva dire non c'è stato un rapporto con la Giunta regionale che possano minimamente paragonarsi con quello che non solo allega male tre centrali cooperative nel suo complesso e direi anzi più ampiamente tutti gli operatori diciamo collettivi associativi come nel nostro mare prendi operatori anche privati hanno avuto invece in onda amministrazione comunale di sinistra
Nel senso che tanto per essere più chiari è stato molto ampie molto proficuo rapporto l'avviso si sinistra anche se naturalmente non sono mancate
Zone d'ombra lacune ritardi che per il resto che peraltro diciamo abbiamo anche denunciato ma nel complesso e l'abbiamo già detto all'Assemblea cittadina che la federazione di nome del Pci ha tenuto il rapporto
Positivo dal nostro punto di vista
Entra invece dobbiamo dire che sostanzialmente il rapporto con la Giunta regionale praticamente mancato
E ciò perché è mancata e lo dico senza alcuna forzatura di parte sia una vera e propria capacità progettuale della Giunta regionale
Capacità progettuale su cui aprire un ampio confronto e provocare anche un più ampio coinvolgimento delle forze sociali e delle forze imprenditoriali
Il rapporto è stato un po'limitato al movimento sindacale che credo che si possa dire anche qui senza forzatura più per la spinta del movimento sindacale che non della Regione e anche qui con parecchie delusioni
Sia è mancata anche oltre diciamo questa delle proprie capacità progettuale anche quella necessaria tensione ideale e operativa che deve improntare l'azione quotidiana di qualsiasi amministrazione l'azione del giorno per giorno
E senza la quale tensione ideale operativa
L'organizzazione in questo caso l'amministrazione regionale deperisce giorno del giorno nel grigiore senza riuscire ad attuare neppure minimi programmi
Sul piano progettuale infatti si è rimasti per molto tempo su un piano meramente di superficie
Impostando i bilanci preventivi nella parte non a destinazione vincolata che tuttavia non era e non è così esigua come altre volte si è detto se lo si è imposta di sul piano di progetti che spesso erano solo titoli e che hanno prodotto in genere prevalentemente residui passivi più che realizzazioni
Tanto che la stessa Giunta regionale ha di fatto abbandonato nel bilancio nella predisposizione del bilancio preventivo di quest'anno
A sostanzialmente abbandonato questa impostazione
Cercando di non farlo apparire perché si al bilancio nulla si dice da questo punto di vista
E sul piano dell'azione quotidiana non siamo andati meglio
Come è stato detto anche da altre parti in una riflessione che coinvolge non solo la Regione Lazio ma il complesso delle regioni
Lady complesso delle esperienze le regionale le regioni si sono configurate più come terminale di spesa dello Stato che come enti programmatori e coordinatori del complesso delle Autonomie locali a livello regionale
Ma questo fatto è stato più accentuato nella Regione Lazio rispetto alla media nazionale
E basterà citare per alcuni casi
Diciamo di questa lentezza dell'azione quotidiana alcuni vini due tre casi quello per esempio dei fondi della quattro cinque sette destinati al realizzazione dell'edilizia economica e popolare sostenuta dal contributo statale
Che per esempio per il secondo biennio della della legge sono stati ripartiti dalla Regione Lazio con quasi cinque anni quesiti quindi un'intera legislatura di ritardo rispetto a quello per esempio che fece la prima delle regioni che adottò il provvedimento che fu il Piemonte che lo adottò prima delle elezioni regionali quelle altre insomma in queste mentre la nostra Regione ha fatto un annetto fa
Quello dei fondi viene risparmi energetico
Che sono un settore strategico come sappiamo per la nostra economia in cui per il quale la Regione Lazio ha già da più di due anni diciamo attribuzione di fondi di una legge regionale non legifera per spendere diciamo queste risorse
E non è andata meglio laddove invece vi sono vere e proprie competenze regionali si faccia il caso dell'agricoltura
O meglio della politica agricola che la Regione avrebbe potuto impostare che non ha impostato e questo giudizio diciamo su questa legislatura su come in questa legislatura regionale sta contestata condotta dalla Polita agricola giunta regionale è unanimemente critico cioè non è soltanto la nostra associazione di settore che unitariamente esprime un giudizio critico ma il complesso delle organizzazioni agricole compresa la Coldiretti
E comprese le associazioni di settore delle altre centrali cooperative
Siamo arrivati al colmo diciamo così che la Regione Lazio si è data o ha tentato di darsi ieri e oggi con la conferenza regionale del ripiano agroalimentare una politica di legislatura ama questo alla fine della legislatura
Mentre devo farla l'inizio anziché come di reagire in modo del tutto discrezionale soggettivo in questi cinque anni e poi alla fine legislatura verso un piano o tentare Iverson Pia
Ora noi avvertiamo quindi la necessità di una svolta nell'azione regionale naturalmente la svolta che si verifichi nella prossima legislatura ormai naturalmente per la caratteristica rossa organizzazione noi non possiamo esplicitamente diciamo pronunciarci per una amministra per un tipo di maggioranza anziché per un altro ma certo non siamo soddisfatti
Assolutamente come ho già prova ad evidenziare di come sono andate le cose in questi cinque anni
E quindi auspichiamo che ci sia una svolta nella prossima legislatura se questo sia possibile
Con una cambiamento di maggioranza si va dal cambiamento di maggioranza
Vorremmo dire alcuni diciamo delle questioni di fondo che a nostro avviso si debbono affrontare
Il primo e che è necessario un rilancio della funzione di programmazione autonoma della Regione
Cioè la Regione deve cessare di essere un terminale passivo diciamo dello dello Stato che poi vuol dire nel nostro grado cioè dell'azione concreta di governo una un terminale passivo di spesa del governo e spesso inefficienze che come abbiamo provato a dire
Ma deve diventare veramente quell'ente diciamo di programmazione di raccordo generale di stimolo e di Indirizzo anche di risorse private che costituzionalmente dovrebbe essere e quindi porsi il problema del raccordo del complesso della spesa pubblica ciò che non ha fatto in questi cinque anni neanche a livello teorico perché per esempio questo problema non è accennato neanche nella relazione
Al bilancio preventivo di quest'anno del Complesso di raccordo dicevo il complesso della spesa pubblica nel territorio regionale nonché di promotore indirizzato ore dell'investimento privato così come per esempio punta fatto invece l'amministrazione comunale di Roma
E ciò richiede tra l'altro che la Regione non solo non sia un terminale passivo
Della politica statale ma non sia subalterna anche alle scelte governative e ride indichi tra l'altro fino in fondo il decentramento dei poteri il conflitto con lo Stato e quindi per essere chiari col Governo da questo punto di vista è amplissimo
E per la verità anche se seppure diciamo nel documento di quest'anno a questo contenzioso ampio si fa riferimento ma questo contenzioso non può essere solo scritto deve essere concretamente esercitato per attuare il decentramento di poteri in gran parte previsto dal decreto seicentosedici ormai vecchio di sette anni e non attuato in gran parte
E deve porsi il problema del raccordo non solo con la spesa stradale Bacco il complesso dei fondi comunitari che dista disloca una nostra regione o possono dislocare imponenti risorse parliamo di
Ottantaquattro rispetto all'aprile dell'ottantatré erano vitali a meno uno virgola uno nel Lazio meno uno virgola nove quindi viene confermata quell'analisi che noi facevamo di un progressivo decadimento del Lazio rispetto all'economia nazionale e all'interno di una crisi mentre precedentemente la prima volta in dodici anni che ciò accade
Per la prima volta c'è una riduzione dell'occupazione dopo dodici anni quindi necessita di una ripresa dello sviluppo ma parliamo anche di un nuovo sviluppo
E cioè che qua perché il nuovo sviluppo
Nuovo perché non può essere più fondato sulle vecchie basi
Infrastrutture incentivi
Crescita comunque
Ma nuovo
Perché deve fondarsi
Sulle risorse reali che vi sono e sui nuovi bisogni e sul nuovi problemi che vengono posti dalla società laziale
Uno sviluppo quindi che porti con sé anche proprio che nessuno uno sviluppo che non solo non respinga
La risposta alle questioni sociali
Ma che faccia anzi della risposta le questioni sociali
Alle questioni della vita civile perfino
Una stipula esistesse una risorsa un'occasione
De progresso di sviluppo economico di innovazione
Ora vi saranno nel Lazio queste condizioni secondo me nel Lazio vi sono noi non dobbiamo avere l'idea di una regione che sprofonda
Non è così
Il Lazio è al centro del delle delle contraddizioni
Ma vi è un Lazio che ha una forte base di produzione energetica
Vi è un Lazio che ha una forte base industriale
Roma il la terza città diceva stamattina il sindaco
Per addetti all'industria ma riformarlo fattucchiere se perdiamo il sistema industriale tradizionale e nuovo
Che viene all'Aci abbiamo una grande allocazioni dei settori produttivi pubblico e privati
Direi una condizione dell'agricoltura
Che è abbandonata a se stessa come è stato in questi ultimi cinque anni può rappresentare un elemento di un peso e un regresso ma altrimenti può rappresentare una condizione di uno sviluppo all'uno sviluppo in direzione di nuove
Parlo del turismo e delle condizioni che esistono nella nostra regione quasi uniche anzi unica al mondo
Per fare degli del turismo una risorsa parlo della vitalità
Della piccola e media impresa dell'impresa artigiana e perfino nel settore commerciale del terziario tradizionale del terziario avanzato che sta avanzando
Parlo della risorsa Roma
Naturalmente accanto a queste esistono gli elementi contraddittori quelli che ho detto che riguardano la crisi industriale e poi esistono tutte le contraddizioni determinate dalla devastazione prodotta
Dalla dall'intervento speculativo dalla rapina
Esercitata per decenni fino a quando la giunta di sinistra non hanno capovolto Ono hanno iniziato a capovolgere questa tendenza sulle spiagge sul litorale sulle zone Berti
Più pregiati sugli alvei dei fiumi sui laghi
Su
Sulla città sulle opere
Sulle opere monumentali insomma sui nostri beni sull'agricoltura sulla sui beni fondamentali ecco allora che significa
Un nuovo sviluppo vuol dire no non come ormai privi di ogni idea di ogni programma fanno certi altri partiti
Fare un grande gorgo gli io intorno all'innovazione tocco tecnologica
Un nuovo sviluppo significa porre al primo posto l'occupazione
Porrei la questione dell'ambiente
La questione che diceva stamattina Andriani della riforma dei servizi e della loro efficienza funzionalità produttività vicinanze risposta ai cittadini come risorse reali
E porre la questione dello sviluppo industriale
Tenendo conto dei problemi dell'occupazione significa porsi anche tutti i problemi del dopo e quindi no contrapporre elettronica a siderurgia d'acciaio a a alla metalmeccanica
Ma capire come il mix capire come
Far funzionare insieme sviluppare insieme i sistemi nuovi e sistemi cosiddetti maturi ma Londra Gotti è difendere questi sistemi allocati nel Lazio
Oggi noi siamo in presenza di smantellamento in Acea The Mezzavia te e l'ha fatta ma no sono allargato a Zanussi ma sono utili sistemi che dovranno essere devono essere difesi
Allocati nel Lazio perché non è vero che sono decotti
Ebbene
è questo procedere insieme e questo può alzi i problemi del Tao poche posso che può dare una risposta di tipo nuovo allo sviluppo
Così come così come la spessa lo stesso rinnovamento nel risanamento di servizi fondamentali come i trasporti la sanità la pubblica amministrazione
Non solo rappresenta una risposta domanda dei cittadini
Marisa rappresenta un terreno un'occasione un mercato per l'innovazione tecnologica stesse quindi per lo sviluppo
Pensate cosa significhi possa significare eliminare gli sprechi che ci sono il settore dei trasporti e gli sprechi le incongruenze le discrasie e e a volare un sistema di trasporti integrato e rinnovato che cosa può rappresentare non solo per la mobilità
E quindi non solo come servizio ai cittadini ma come servizi all'economia ma anche come risorse come mercato
Pensate cosa significa recuperare dalla sanità gli sprechi speculativi e volge alle all'innovazione tecnologica nella sanità cosa significa significa aumentare ancora di più quello che ha già oggi un po'e così via per e così anche per la pubblica amministrazione
Ecco noi poniamo su queste basi un nuovo sviluppo
E sosteniamo che tutto questo può essere fatto se si va in una direzione diametralmente al Po opposta a quella seguita dal pentapartito la quale è stata quella di abbandonare
Ammesso che vi sia stata un'idea comunque di fatto è stata quella di abbandonare come si dice al gioco spontaneo del mercato la economia del Lazio intervenendo con quello che
Giovanni chiamava appunto gli intenti interventi percentuale tardivi
E abbandonando invece una linea di programmazione
Che è esattamente invece quello che noi riteniamo sia necessario ma quale programmazione certo intendiamoci bene questo nuovo sviluppo non è possibile la risoluzione dei problemi di Roma Capitale in funzione del Paese in funzione dello sviluppo alla Regione
La risoluzione dei problemi dello sviluppo industriale quello dei servizi quello l'ambiente quello della qualità dalla vita
Naturalmente non sono solubili soltanto per l'intervento nella regione al contrario sono solubili soltanto all'interno determinate politiche nazionali
Ivi inclusa una di forma della finanza regionale e locale ivi inclusa una di un diverso orientamento verso la Regione e verso gli enti locali ivi inclusa la elaborazione di una programmazione ho concluso di tipo nazionale
Ma la Regione si deve porre al centro di questa visione è al centro di questa battaglia rivendicare da una parte al Governo e al Parlamento queste riforme questi orientamenti
Rivendicare che venga restituita
Dei Poteri delle risorse delle funzioni che gli aveva attribuita
La costituzione e poi spogliarsi dei fardelli burocratici amministrativi e dare ai Comuni alle Province al sistema delle autonomie locali
Le funzioni che invece è ancora esercitabili stradine di programmazione infraregionali
E su questa base porsi al centro di quel concerto di quella sinergia non solo dei poteri locali i poteri dello Stato ma dei poteri dello Stato dei centri di cultura scientifica delle forze produttive
Ecco perché noi
Su questa base riteniamo si possono indicare convenienze reali
Non solo per la classe operaia per i ceti più deboli ma anche per i ceti imprenditoriali per i ceti medi su questa base crediamo si possa costruire un patto un nuovo patto per questo nuovo sviluppo ed ecco perché su questa base riteniamo sia possibile costruire una nuova alleanza politica
Rovesciare la maggioranza attuale dare una nuova maggioranza alla alla Regione
E nello e nel fare così salvare il ruolo che la Regione e del sistema delle Autonomie farlo diventare il centro propulsore di questo nuovo tipo di sviluppo io credo che questo è l'obiettivo centrale che noi poniamo nella nostra battaglia elettorale come diciamo così come programma di fondo per la quarta legislatura
La parola al compagno ci Mara sindaco di Civita Castellana il compagno Mauro Ottaviano ha rinunciato seguita al compagno Massa ci
Zone di oggi Sambo durante
Forse
Perché la campagna elettorale sarà farà lo stesso
In provincia
I nostri avversari dicono a Roma usano altri argomenti
Abbiamo visto il seminario ocra che si nel tavola mica Coppoli
Che il nazionale regione anomala rispetto alle altre
Per la presenza di Roma
Capitale Italia grande metropoli
Per questo sostengono
Che è difficile impostare programmi dare un quadro di riferimento
Certo alle popolazioni
Indicare i piani di sviluppo Campoli armonizzino la vita economica culturale e sociale di Roma e il resto della Provincia
Roma assorbe dimore brucia un'ingente quantità di risorse pesa e chiudo prospettive
Adesso è l'argomento che un denso poi però nello specifico
Che onde Susani dall'avversari in provincia nel senso che forse la Vandea bianca della Provincia o esso usata in chiave anti capitale
Io parto dall'esempio del dibattito che c'è stato accompagna democrazia cristiana sulla riforma sanitaria sulle USA in sostanza agili diceva
Roma sorda rispetto al resto della della Regione quaranta a dieci
Le gli ospedali le strutture più importanti sta nascendo le borgate sostanza presidi ospedalieri
Da Abba che tale comuni i comuni organizzano le vacanze dell'anziani
Non vanno case di riposo
Dice io prima di fame in abito da sera
Ne so fatto una giacca e pantaloni vorrebbero che alcuni settori
Stamani dalle biancheria intima
E i pericoli ironizzare
Ma questa visione vola portano dei lavori pubblici
La portano nel l'urbanistica
L'avvocato Dell'Atti discorsi cioè Roma ventre molle della Regione che divora la Regione non decolla
Questa è una visione a parte il discorso delle metropoli la funzione storica dal dall'antichità delle metropoli che non è solo in senso negativo potere politico economico eccetera
è una visione delle cose che chiude energie intelligenze e fantasia riprodurre il nuovo questo discorso
Che fanno loro è noto
Nove scene questo dico
Dimostrazione porre comunisti romani hanno fatto un apprezzabile sforzo
Lo dovremo farlo ulteriormente per collegare lo sforzo dei compagni romani allo sforzo dei compagni laziali
Raro il Lazio Roma programmazione sviluppo
Nel dibattito sul bilancio con l'assessore che Lorenzi
La facemmo alcune domande
Il Lazio verde sul terziario e perde sull'industria aumentar sull'agricoltura occupati
Bene è un'occupazione di ritorno risposta dell'assessore no
è un'occupazione
Che a generare investimenti ricchezza dove e come perché sarebbe un dato interessante
Nessuna risposta nella conclusione cinque minuti e mezzo al dibattito sul bilancio regionale
Io lo chiedo qui non avendo elementi l'agricoltura avuto l'aumento dello occupati per una disoccupazione del ritorno o se invece l'agricoltura può essere un fattore trainante di sviluppo
Perché enti è importante questo è importante riferimento a Roma e riferimento al Lazio perché è chiaro che l'agricoltura del Lazio
Non si rilancia senza mercato romano gli stessi prodotti non si verticalizza valevano nazionali relazionale senza un ruolo di Roma dell'agricoltura come consumatrice e propulsore
Per la vostra altro discorso riguarda il turismo ma noi pensiamo che il Lazio Possa internazionalizzare turismo senso rotolo ma che è diverso
Che si vuole rispetta Lazio in maniera diversa
No in una maniera solamente come indicano lo dal le forze venda partitico quindi che consuma
Risorse
Eccetera
Il sei per cento la popolazione nazionale Roma artigiana dell'industria quindi
Sul mercato romano cedevano conta
L'altra questione importantissima che è stata qui sollevata
Riguardo al discorso della cultura
Lo pensiamo che senza un decentramento culturale
A livello dell'Accademia di Santa Cecilia a livello pure del Museo d'arte moderna a livello del teatro eccetera la sonnacchiosa vita di provincia dico riprende su livelli più elevati
E quindi Roma gioca un ruolo diverso nel decentramento culturale e su soprattutto
Nel decentramento scientifico i riferimenti all'università
Laziali
Ma accompagnata a questo è chiaro che delle merci un diverso modo di concepire lo Stato la Regione Chiasso arrivato
La bisogna che se no scusi prendo discorso delle belle che e concludo con le alcuna alcune questioni dell'impostazione regionale
Ma questa questione questo modo di concepire diversamente lo Stato ragione senza deleghe
è monco ora è stato delle regole che è un fatto
Importante e decisivo solamente però è un fatto importante decisivo
Ma noi pensiamo che senza ledere che ci sia al mondo ad una partecipazione potere decisionale a livello periferico
Senza progetti e senza la lega pensiamo che i piccoli comuni del viterbese del Lazio Condino qualche cosa
Secondo me si questo progetto non non ho non ha gambe se questo non avviene
Io ho esperienza diretta sono che come sindaco e come assessori qualche volta come funzionari veniamo d'una volta a Roma
E siamo un Comune medio-piccoli sedici mila abitanti in un'area industriale abbastanza importante
Ma senza Adele che per quando riguarda l'urbanistica l'utilizzo del territorio quindi l'insediamento in ambiente eccetera ed è sviluppo i comuni le province continua a che cosa
E quindi è collegato al discorso di Roma Capitale le tele che decentramento partecipazione e democrazia istituzionale
La Regione fa le prime ipotesi di programmazione
Legava prima ipotesi per i lager abusano programma di ragione nel mille novecentottantacinque
O ci hanno messo cinque anni per farle veline borghesi
E dicono che passeranno dalla programmazione modellistica aggregata alla programmazione per obiettivi e soggetti dopo cinquant'dicono che non offerta ci sarà che la crescita dell'economia laziale e loro corrisponderanno offerte progetti integrati regionali
Io le paranze condussi progettisti Anisico dopo un minuto ma
Allora che l'hanno dei bilanci loro propongono a parte cooperative giovanile sulle nuove tecnologie su nuove leggi propongono un sostegno all'alta moda e adesso son buoni orante non so se l'alta moda chattando occupati che differenza c'è tra l'altro a bassa ricco ma
Sì ecco appunto non lo so
L'altra dico che bisogna drizzare i giovani medici sette mila disoccupati
Queste sono indicazioni precise e il viaggio dura non è che dura cinque anni ora una programmazione generale può dura cinque anni
Ma il bilancio dura un anno in un anno ma devi dire un anno elettorale in cui il Consiglio regionale si scioglie se Adele ricostituì dell'imposta tutto da capo quindi privi alla Odone inoltrato quello che fai
Quello che fanno sarà pensoso segnalato moda cooperative giovanili
E l'utilizzo dei dei giovani medici
Questa è la prospettiva di risposta a quel giovane queste le prospettive che indica la Regione Lazio fatto salvo alcune con questo nostro è giunto che sinistra attrezzate ce ne ce ne sia
L'altro esempio l'abbiamo chiesto dei contributi accenno ceramiche c'è una ceramica negazione trentacinque imprese le tre mila e cinquecento addetti
Il Comune decida Castellana tirato fuori
Settanta milioni precedo ceramica trenta più trenta di dieci recapitare sociali usare la Provincia centocinquanta la Camera di Commercio un'altra settantina pareggia una gara fuori da lì testa piccola industria
Ha fatto le prime esperienze l'esposizione a Chicago a Los Angeles adesso ci tornerà e farà la prima esperienza l'esposizione andò anche per Perera nel mercato asiatico
Un fatturato da esportazione cinquanta miliardi vicende vedremo se si recava regia da quaranta forse qualche cosa vedremo
Solo un laboratorio io parlo del settore ma dopo la ceramica indubbiamente sarebbe interessante varate settore avveniristici però ceramica c'è
Durata millenni mi dice produce
Bene
Tre mila cinquecento occupati una base sociale nell'ottantadue seicento soci
Quindi la base sociale anche
Diciamo donna vendeva al centro
Un laboratorio per l'analisi delle materie prime
Per tutte le aziende che fa pare si fanno concorrenza da loro quindi metterle insieme trentacinque Cebu così ha voluto
Costa centocinquanta milioni e settanta costerà de manodopera convenzionale alto livello quindi chimici biologi cecene
Dice forse nella remota andava dicendo quando si quando venuta rimasta la politica industriale di fronte a un settore maturo non so deputati settore alla venduta c'era
Della regione Lazio dopo due incontri con l'assessore Bernardo e dopo due incontri scontri abbastanza ravvicinati finanzieranno forse forse questo centro Celani
Ora io per viterbese atto alcune cose su scritte lì
Direi solamente da cellula fortemente il discorso dei centri storici il risanamento e consolidamento detto pure qui da Teodorico prestigiosi di me
Un progetto speciale per la questi hanno collegato con l'orvietano quindi integrato che già sta portando avanti la Provincia
E a margine della programmazione regionale io corre parlare della l'interporto di corte c'era ma ma hanno battuto quindi so cosa che già conoscete
A margine ma non secondario è i rapporti di una programmazione interregionale
Con la campagna di cui conosciamo poco con la Toscana che riguarda la Maremma e costa angolati e con lunghe e conosco abbastanza bene
Perché l'Umbria che ne uno sbocco al mare chiedono leggi una centrale alla ai confini col viterbese non so se a carbone hanno cambiato idea
Chiedo lo sfruttamento alcune materie prime caolino ne uscirebbe abusive
E quindi non si può far finta che l'Umbria sia Nando Mondovì dilungano Che confiniamo bisogna
Che pure sondato marginale la programmazione regionale rispetta Stato-Regione queste tre regioni bisogna che ci sia un discorso di programmazione collaborazione
E di collegamento
E io fermo qui ma c'è pure discorso con un dato a bene credo che però lo conoscere mai
Un'altra cosa fare nata la parola ammassati si informo che il compagno Bettini ha rinunciato all'intervento orale presentato un intervento scritto seguirà il compagno Coldagelli
Giustamente questa convenzione
E le la relazione di Giovanni Berlinguer hanno posto come decisiva
E direttorio unitaria la questione del rapporto tra tipo di sviluppo economico e sociale ed uso del territorio e delle sue risorse reali e potenziali naturali e materiali
Vi è in questo argomento una crescente sensibilità nell'opinione pubblica e nella stampa
Ma vi è un'esigenza di affrontarlo non semplicemente per rispondere a questa sensibilità
Ma perché in in un territorio congestionato ed aggredito come quello dell'azione
Si pone la necessità di una programmazione degli interventi e delle scelte scelte che non possono essere lasciate alla improvvisazione e dal cosiddetto mercato
Che nel caso specifico diventa un mercato di occasione
Le scelte non possono essere il risultato di spinte contingenti e di reazioni improvvisate
Non è possibile cioè abbandonare alla responsabilità di East singole istanze territoriali
La determinazione di scelte che richiedono la valutazione di compatibilità in un sistema interconnesso dal punto di vista territoriale oltre che dal punto di vista economico
Partendo dal coinvolgimento delle autonomie locali e invece è necessario individuare un livello di ricomposizione e di programmazione della destinazione dell'uso delle risorse territoriali che eviti due pericoli
Dell'opzione per ogni e qualunque attività economica e sociale
A prescindere o semplicemente senza valutare l'incidenza ambientale e vincite e viceversa la preclusione ad ogni e qualunque attività produttiva per il mantenimento comunque dell'esistente
Evidente invece la necessità di un intervento che non può essere semplicemente il risultato di una enumerazione di vincoli o di indicazione di divieti o di permessi o la individuazione delle licenze
Non è sufficiente cioè un approccio che definirei di polizia territoriale ma è necessario invece un approccio di programmazione economica che ponga insieme il problema delle scelte dei costi dei finanziamenti e degli incentivi per l'esercizio delle attività produttive nel rispetto dell'ambiente e per la trasformazione delle attività produttive per spese gui re un'accettabile incidenza sull'uso del territorio
Ciò significa porre mano ad un progetto ambizioso
Che assuma dei valori di riferimento e degli obiettivi di sviluppo
Che ponga la questione del tipo nuovo di strutture produttive e quindi dell'introduzione di nuovi sistemi di produzione e di nuovi temi e di nuove tecnologie anche persino nel Lazio Regione
Individuata come terziaria si pensi ad esempio alla complessità dei problemi posti e dagli effetti sull'ambiente del modo di costruire nel Lazio
Il tipo di industria edilizia e di artigianato edilizio che si è sviluppato comporta l'uso di materie prime
Tutte con una forte interazione con il territorio che risulta inscindibilmente tributario e dipendente
Bene nel porre la questione della modificazione dell'impatto territoriale della produzione di materia e per l'industria edilizia possono porsi due modi di intervenire a mio avviso devono porsi tutte e due i moti d'intervenire possono individuarsi con regolamenti e razionalizzazioni
Le le regole per l'impatto ambientale
Con dispositivi che chiamavo appunto di semplice polizia territoriale determinando regimi di sfruttamento delle risorse e metodologie per minimizzare l'impatto convenzionale
Ma devono porsi anche problemi di programmazione di una nuova industria edilizia che si ponga innanzitutto in termini di principio per una limitazione dell'impatto attraverso l'uso dei contenitori disponibili nei centri storici ma anche si ponga il problema necessario che si ponga il problema di riconversione
Del impresa edilizia con nuove tipologie edilizie con nuovi materiali con nuovi sistemi costruttivi e ciò non è semplice
è chiaro che bisogna riconvertire imprese industriali statiche o Dozzo lette che bisogna riconvertire capacità professionali prestazioni lavorative degli addetti e persino dei tecnici è chiaro che bisogna produrre nuovi materiali che bisogna avere una nuova industria un'industria diversa attività di servizio diverso un nuovo tipo di figura
Professionale e perciò necessario un progetto complessivo
Che non distingua quindi tra ambiente produzione tra ambiente e lavoro ma che affronti complessivamente e globalmente la questione
Ciò significa porre i problemi di riqualificazione ciò significa porre con estrema concretezza
Un progetto di programmazione complessivo del attività nel territorio della regione
Perché solo così è possibile coinvolgere le forze produttive e farle alleate non spaventarli rispetto all'esigenza di una modificazione di un adeguamento
E anche quindi necessario un tipo di programmazione economica diversa lo ricordava quattro luci che non si ponga semplicemente il proprio il problema di incentivare semplicemente le attività economiche in quanto attività economiche
Ma si ponga il problema del di incentivarli in quanto ad un ad uso al tipo dei fattori di produzione alla qualità del processo
Porre in questi termini la questione ambientale evidente
Significa
Non fare una distinzione rispetto alla questione del lavoro e significa recuperare intorno ad essa alleanze ampie e forti posta in questi termini in termini complessivi la questione ambientale la questione del lavoro
Si determinano delle conseguenze sul modo con il quale l'istituzione deve intervenire
Non è possibile cioè che la istituzione si misuri su questi argomenti attraverso impatti ma
Separati o attraverso approcci settoriali
Non è possibile in altre parole una gestione del governo della Regione attraverso le Signorie degli assessori e necessaria una gestione complessiva ed integrata che si ponga il problema dello sviluppo e della qualità dello sviluppo nella regione in termini complessivi si
E se li ponga in maniera urgente e efficiente
Prima di concludere infine compagni desidero intervenire su un'altra questione rapidamente anche su questa sollevata anche essa nella relazione di Giovanni Berlinguer
Il problema cioè dell'importanza che la istituzione regionale deve dedicare dell'attenzione che deve dedicare alla sistema universitario nel Lazio in quanto e attraverso questo sviluppo e attraverso lo sviluppo equilibrato quantitativamente e qualitativamente di questo sistema che si formano le competenze che si formano le professionalità che si forma l'equilibrio stesso
Della struttura sociale ed economica del Lazio
Gianni Borgna richiamava nel suo intervento le iniziative del nostro gruppo consiliare alla Regione
E mi sembrava che il sindaco accogliesse come questione su cui porre un'attenzione maggiore
Anche la questione universitaria tra le questioni che il Comune deve affrontare nel breve periodo
Ed io perciò mi voglio limitare apporre una questione aggiuntiva rispetta la sottolineatura che i compagni hanno già fatto corrispettive entro lo sviluppo quantitativo ed al fabbisogno di risorse di infrastrutture di strutture per il sistema universitario voglio porre la questione dello sviluppo qualitativo del sistema universitario perché dia un grosso pericolo sul quale finora si è fatta proprio poca attenzione proprio perché più a acuta è forte la questione dello sviluppo quantitativo
Ma le condizioni nelle quali si sta realizzando oggi il sistema universitario nel Lazio comporta delle distorsioni non solo sulla distribuzione degli studenti ma anche sulla qualità della formazione che il sistema universitario Aida
Nei vari nelle varie sedi in grado di fornire con il rischio che le Università di Cassino di Viterbo e di Tor Vergata diventino Università di parcheggio
Per un certo periodo limitato della vita dei giovani mentre l'università che licenzia e che fornisce il Titano diventi l'università dir della Sapienza un pericolo grave che si corre se non si procede ad una qualificazione in diversificazione
Dell'est strutture universitarie con riferimento evidentemente alle esigenze e ai problemi del territorio ai rapporti con le attività sociali ed economiche che sul territorio ne esistono
E compito evidentemente dall'autonomia universitari individuare le forme attraverso i quali realizzare
Questa qualificazione ma è compito dell'istituzione e delle istituzioni territoriali seguire stimolare e favorire questa diversificazione l'articolazione perché soltanto da essa
Sarà possibile Teresa sarà possibile uno sviluppo lo sviluppo della facoltà di Ingegneria meccanica a Cassino non è possibile in rispetto alla alla stessa facoltà di Roma la Sapienza se non si punta ad una diversificazione ad un rapporto apporre strutture produttive del territorio con le industrie ad un qualcosa di diverso
Rispetto all'esistente
E questo vale per esempio anche per le facoltà di medicina
Che anche se sono presenti nelle varie università ed è necessario porre con forza la questione ad evitare anche la ex di essere scavalcati dalle dalle dagli interventi estemporanee clientelari di cui oggi sono oggetto quest'università concludendo non mi sembra inutile citare il fatto che mentre università come Tor Vergata non riesce o non vuole
Estendere il reclutamento dei dei giovani introducendo nei suoi confronti nei confronti della dell'accesso del giorno una sorta di limitazioni di numero chiuso
Dall'altra parte si procede ad un accordo tra Tor Vergata il ministero degli Esteri per insegnare ai Paesi lì al agli studenti dei Paesi del Terzo Mondo attraverso convenzioni ed accordi che vedono profondamente deformato il tipo di rapporto con le strutture sanitarie che vedono quindi deformata anche la qualità del modo con il quale l'università si forma e fornisce sui servizi perciò il problema dello sviluppo
Della del sistema universitario è un problema
Di sviluppo anche della qualità del sistema economico e produttivo e credo e del sistema sociale della regione e credo che giustamente abbiamo fatto ancor più dovremo fare a porre questa questione
Come una delle questioni
Da
Portare avanti da sviluppare nella prossima legislatura
Allora alcune cose il compagno campanari ha rinunciato a svolgerlo l'intervento così il compagno D'Angelo che interveniva sulle questioni energetiche presenterà un intervento scritto
Ha ora la parola il compagno Coldagelli seguirà per l'ultimo intervento il compagno Angiolo Marroni dopodiché daremo la parola al compagno magri per le conclusioni
Ricordato
Il bilancio nettamente negativo
Che il movimento sindacale regionale ha fatto sulla Giunta
Regionale stessa
Io rischio di essere un po'banale e ripetitivo
Ma effettivamente dal nostro punto di vista il fallimento di questa Giunta dobbiamo dire che assolutamente totale
è un fallimento su tutti i fronti
Non non abbiamo registrato soltanto le incapacità strutturale della Giunta
Di agire direi quasi di pensare in termini programmatori
E appunto nel termine programmatorie il tempo il compito specifico sostanziale della regione
Non solo prevalsa una logica assessorile clientelare come sempre abbiamo detto non solo c'è stato il rifiuto sistematico di assumere qualsiasi politica di governo del mercato del lavoro e dell'occupazione
Oppure quando ci siamo trovati di fronte addirittura alla grottesca mancanza degli strumenti più elementari di conoscenze e di lavoro
Per la cronica disfunzione delle strutture di governo della Regione stesse
Voglio ricordare a questo proposito
Il recente tentativo fatto dalla giunta per una iniziativa sull'occupazione lo sviluppo regionale che miseramente fallito come tutti voi ricorderete
Ma è fallito anche per la mancanza di dati dei dati più semplici più elementari sulla conoscenza dei dei fatti economici nel mercato del lavoro della mobilità dei processi di ristrutturazione eccetera
Quindi non voglio infierire
Ma credo che da parte del sindacato la denuncia
è doverosa
In una regione che come ha molti hanno ricordato è ormai a trecento mila iscritti alle liste di collocamento
Di cui duecento duecento mila nell'area metropolitana di Roma e a Ventimila cassintegrati dobbiamo sapere
Sono praticamente dei lavoratori se occupa
Dicevo però che il fallimento riguarda anche questioni più generali come anche su questo punto ricordava Giovanni e cioè
La incapacità da parte della Giunta regionale di affrontare
La identità della regione Lazio
Nell'ambito di quella che credo bisogna chiamare la sua anomalie la sua peculiarità
E cioè e cioè di una Regione che in cui ha sede la capitare del Paese
Di una regione che appunto in cui l'area metropolitana lo ricordava poco fa il sindaco di Civita Castellana assorbe il settanta per cento della popolazione delle risorse
E in cui gli stessi problemi di accumulazione e diciamo così anche di sviluppo
Regionale sono strettamente condizionati nel bene e nel male dal problema metropolitano
E dall'essere questa metropoli appunto capitale dello Stato
Cosa significa quindi una politica di regionalizzazione della centrale questo il termine che ha usato Berlinguer nella sua introduzione
Che carattere ha la programmazione regionale e la stessa legislazione regionale
Quando appunto la capitale e la metropoli deve avere un rapporto affatto particolare con lo Stato
Come giustamente postula la mozione parlamentare su Roma
Ma appunto come invece negano
Che così debba essere tutte quelle forze che si sono scatenate contro l'uomo
Dalle dalle venerdì nero al alla situazione della alle alle questioni che sono poste con la neve con il gelo
E se non ho letto male le cronache lo stesso Craxi lo stesso Craxi lo stesso De Michelis quando appunto ha detto prima del Duemila probabilmente Roma doveva la capitale della cambiare sede
E ripeto questo è anche il problema che ha posto il sindaco il sindaco di Civita Castellana quando detto attenzione che i nostri avversari cavalcano questo questo cavallo di battaglia
C'è la grande metropoli c'è la capitale che toglie risorse arresto del della regione
E quindi cari signori nel momento in cui
Si realizza una politica che assume la metropoli come punto centrale di una strategia è chiaro che dicono i nostri avversari che bisogna ritornare per così dire al particolari cioè bisogna di fatto negare una linea di programmazione una linea se questa è la è il problema che però a me sembra in effetti il nodo fondamentale
Non solo
Diciamo così la giunta regionale ha fallito su questo punto
Ma in effetti io per esempio parlo del movimento sindacale io ritenevo che il movimento sindacale B e anche su questo punto tutto il suo dovere fa
In termini di postazione in termini anche di iniziative rimovibile
Mi pare cioè che insomma questo concetto di regione della Cardi Regione Capitale ecco io credo che debba essere riproposto con forza con grande decisione da far
Naturalmente per evitare che questa costituiscono parola d'ordine generica ambo polpa con e propagandistica quindi fuorviante
Una battaglia di di tale portata deve avere un suo centro un suo punto di forza
E mi pare che questo punto di forza debba essere appunto centrato sulla sul rilancio forte
Di una esigenza
Di programmazione regionale per lo sviluppo riprendo qui le cose che dici rito quattro Ucci
E cioè sul carattere
Che lo sviluppo a
Nella a a Roma
Come
Con quelle particolarità che prima ha ha nella nostra regione con quelle particolarità che prima ricordavo
E in cui appunto non solo c'è il problema
Dell'equilibrio chiamiamolo così anche se forse un termine sono d'accordo con quattro luci che è superato tra l'area metropolitana e il resto della regione
Ma in cui ripeto c'è il il problema dello sviluppo e dell'assetto della metropoli capitale del suo carattere che condiziona strettamente lo sviluppo di gran parte delle
E quindi questa questione di una concezione di uno sviluppo che assuma le guerre e le questioni dello sviluppo metropolitano come punto di riferimento per una politica di programmazione regionale
In termini complessivi per lo sviluppo io credo che dobbiamo porcelo come non solo come scelta ma come anche indirizzo che elimini le contraddizioni che possono esistere nelle nostre scelte uno su importazioni quando ci troviamo di fronte a queste particolarità
E a questi elementi che molti compagni hanno ricorda
Naturalmente la programmazione
Regionale di di un nuovo sviluppo
Ripropone un'altra questione secondo me assai rilevante che è quella delle decentramento democratico dello Stato
E cioè la questione della riforma dello Stato
Andriani questa mattina ha insistito su questo problema
Noi riconosciamo come movimento sindacale anche come il partito che c'è una crisi oggettiva dell'insulto regionale
La crisi oggettiva della regione è strettamente legata alle logiche di centralizzazione
Che hanno caratterizzato la politica
Dei governi
Dal diciamo dal settantanove ad oggi
E alla caduta di qualsiasi scelta programmatoria
Nel momento in cui appunto i governi hanno imboccato la linea monetarista e la linea restrittiva
Io credo in parole povere voglio dire che rilanciare la funzione della Regione la funzione di programmazione decentrate democratica della Regione
Significa appunto anche
Dare un grande contributo in questa campagna elettorale
Alla battaglia che dobbiamo riproporsi con grande forza alle logiche di centralizzazione
Ecco di del delle scelte di governo e quindi a alla logica autoritaria che presiede a queste logiche di centralizzazione
E appunto che però devo dobbiamo può collegarla al recupero di un indirizzo di una impostazione politica
E cioè
Al recupero di di una concezione di programmazione per un nuovo sviluppo contro le politiche restrittive monetarista e contrappunto Vallini parliamoci chiaro dico di Goria e di Agnelli che propongono come sappiamo per il mille novecentottantacinque una dinamica salariale pari al tre per cento
E cioè nettamente al di sotto di ventuno il tetto programmato del sette per cento
Quindi di nuova ad un taglio drammatico dei salari e ad un attacco di nuovo drammatico al potere gli acquisto le grandi masse dei lavoratori
Io credo che questi temi vanno sostenuti con grande forza nel senso che su questo c'è forse un ritardo nostro un ritardo del movimento sindacale anche del partito
Sulla questione di come combattere una linea ricentralizzazione una linea di autoritarismo sulle politiche sulle questioni di politica economica di politica di politica sociale
E quindi c'è una un ritardo conseguente anche per la nella battaglia per il completamento per così dire del decentramento democratico dello Stato
Dello stato dalla Regione agli enti intermedi riprogrammazione
Qui io credo che noi tutti noi siamo un po'rimasti in mezzo al guado nel senso che nel momento in cui alla alla Regione è stata tolta la possibilità di avere come chiama come terminali democratici gli enti intermedi di programmazione
Ed è evidente che è stato interrotto un processo che avrebbe dovuto garantire all'ente Regione determinare nel territorio quell'articolazione democratica quelle decentramento del governo e quindi col quel controllo dei processi di sviluppo economico e sociale i controlli processi relativi
Alle alle alle grandi
Strutture sociali che poi le regioni del governare che in effetti hai terminato gli impacci le difficoltà anche la difficoltà che non è che e i problemi che abbiamo di fronte
Pensiamo
Dobbiamo essere schematici quindi può sembrare una cosa
Sì forse non non chiara ma pensiamo in questo quadro a ruolo secondo me anche liberatorio che povere la istituzione dell'area metropolitana
Come momento indispensabile di raccordo tra una programmazione regionale e il ruolo e l'assetto che deve realizzare in questo quadro una realtà
Metropolitana come Roma
La capitale del Paese
E quindi alle conseguenze che ne derivano in termini di articolazione democratica di il rapporto nuovo più fecondo tra struttura regionale
Articolazione nel territorio
In ultimo io concordo sul giudizio che ha dato Berlinguer sulla gravità e la crisi e della crisi economica e sociale nella nostra regione
Si è parlato del numero dei disoccupati voglio dire che abbiamo superato quest'anno le trecento mila unità rischi chiarisce
Il collocamento
Nell'ottantaquattro poi giustamente lo ricordavo quattro C c'è un aggravamento c'è un'inversione di tendenza
Nel senso che nello torna quando sono stati perduti la nostra Regione diciassette mila posti di lavoro
Mi mi scuso di uno sette mila comunque sedici ventuno mila perché la Regione questi dati non ce ne dà molti quindi ribadisce si fanno
Cioè non ha più funzionato quella compensazione tra relativa tenuta occupazionale nella Pubblico impiego nei servizi e la caduta dell'occupazione dell'industria
Io vorrei sono schermaglie io rido io assumo le con le cose che diceva quattro uccide a proposito dei problemi di politica industriale più generale vorrei però o sottolineare per concludere un punto rispetto ai processi ai fenomeni di dinamismo che esistono anche anche all'interno di questa di queste difficoltà e di questa crisi
Nel senso che c'è una tenuta e c'è anche un certo sviluppo
In settori
Che si collegano in effetti all'innovazione
C'è uno sviluppo dell'occupazione anche nel settore elettronico dell'informatica
Nei servizi particolarmente in quei servizi che sono collegati al servizio all'impresa la progettazione alla ricerca
Per esempio malgrado le caratteristiche che assume la ricerca nella nostra regione eccetera fisiche di arretratezza di scollegamento i processi produttivi di mancato tu coordinamento tra ricerca pubblica e privata eccetera
E insomma nella nella ricerca nella nostra regione sono occupati circa venticinque mila lavoratori
Ci metto dentro naturalmente e devo metterci dentro anche la ricerca universitaria
Di cui cinque sei mila sono soltanto nei grandi gruppi pubblici linea il CNR e qualche
Decine di migliaia di dipendenti sono collegati di lavoratori dipendono dalle aziende elettroniche ho finito e informatica Chicca nella nostra regione ci sono circa quattro mila aziende di terziario avanzato
Servizi all'impresa progettazione eccetera naturalmente quelli sono aziende di di piccola entità però sono circa quattro mila le aziende precedono sfregio quindi c'è un processo
Ma quale quali caratteristiche presenta dove porta questo processo
Andriani questa mattina a posto o punto opportunamente alcune domande io aggiungo
Quali sono le nuove forme di sfruttamento di alienazione dietro lo sviluppo dell'informatica ed elettronica
E appunto e quali sono le nuove forme di sfruttamento quando si passa dalla rigidità del telaio ritmo alla elasticità dell'industria diffuso
E allora non ritorna il problema di un governo di una programmazione di questi processi ma di una programmazione appunto fondata sul decentramento delle decisioni
Su una forte articolazione democratica in cui anche e i in cui siano presenti anche forti elementi di controllo non solo da parte del sindacato ecco forse la novità ma anche da parte di altre forze per esempio degli utenti dei di quelli che utilizzano i servizi
E qui di un meccanismo che sia in grado di recuperare alle istituzioni regionali ma anche ai municipi
Una funzione in cui la presenza la rappresentanza di queste forze costituisca un punto forte di presenza democratica e di controllo e di governo e di partecipazione
Ecco quindi che la programmazione regionale
Sì e significa appunto quali strumenti di coordinamento e di direzione deve garantire la Regione per governare il mercato del lavoro per predisporre misure orientamenti di politica industriale
E di politica del territorio ma io quando penso per esempio alla mozione parlamentare su Roma che ripeto è una è un'occasione enorme venne un grande risultato che abbiamo realizzato io penso oggi penso quali strumenti
Vanno debbono essere garantiti a partire dalla Regione ma poi naturalmente al Comune ceda perché questa mozione non sia soltanto una grande occasione
Ma sia un terreno di lotta valido non solo per Roma ma per per il ragionamento che facevo prima anche per la Regione
Concludendo
Il sindacato la la CGIL
Ripeto non ha tutte le carte in regola per
Per valutare diciamo il modo con cui ci siamo mossi su su su questa questione
Anche se io sono convinto che la lotta contro la distruzione della scala mobile che ancora
è un punto drammatico riscontro nel nostro Paese di per sé la lotta contro la politica economica del governo che appunto fa dell'attacco i salari
Il suo la la sua scelta e non appunto dello sviluppo il cardine di una strategia diverso
A livello regionale come CGIL abbiamo corretto anche in modo clamoroso una impostazione che vedeva nei protocolli di intesa
Strumenti per sostenere una programmazione e una politico all'occupazione del giorno
Appunto c'era un po'di centralizzazione direi anche in questa impostazione anche in questa scelta
E oggi abbiamo scelto una linea che invece tenda tende a fare a individuare dei punti e aprire su questi dei negoziati noi il due e tre aprile faremo una conferenza regionale
Sullo sviluppo e sull'occupazione per
Proporre deliberatamente una piattaforma che rivolta alle forze della sinistra del cambiamento in occasione della campagna elettorale
E cioè la CGIL sosterrà un programma e sosterà delle proposte per l'occupazione per lo sviluppo per la cui autor attuazione dichiarerà che è necessario che la Regione sia governata da una giunta di sinistra e dalle forze comunque impegnate nel cambiamento
Sarà nostro impegno sviluppare su questa piattaforma il massimo di iniziativa e Gino cioè
La parola al compagno Angiolo Marroni per l'ultimo intervento
Credo che
A poche giorni a poche settimane dal voto
Forti delle cose che abbiamo fatto provocò forti anche dei successi ottenuti
Consapevole anche delle critiche che abbiamo ricevuto e che riceviamo e che di per sé
Possono anche rappresentare un utile contributo
Alla precisazione dei nostri programmi e dei nostri impegni
Io credo che si possa guardare
Alla nostra prospettiva
Con un
Moderato ottimismo
E credo che il nostro progetto
Il nostro la nostra proposta
Quelle che stiamo elaborando discutendo con i compagni con l'opinione pubblica
Ci permettano di presentarci di presentare la candidatura del Partito comunista dal Governo ancora certamente della città di Roma
La Provincia ma
Possiamo permetterci con grande forza e con grande serenità anche di presentare il nostro partito come il candidato più naturale
Alla partecipazione al governo della Regione Lazio per portare avanti ancora un'ulteriore spinta di cambiamento del rinnovamento e risanamento là dove abbiamo governato e per avviare la Regione su una strada nuova che la porti ad uscire dalla crisi gravissima anche istituzionale in cui è stata precipitata
Per far questo però
Io credo che noi dobbiamo domandarci come già faceva il compagno Coldagelli e poi prima ancora il singolo di Civitavecchia e come era contenuto anche nella relazione del compagno Berlinguer
Dobbiamo domandarci anche
Come Nori comunisti
Dobbiamo presentarci di fronte alla crisi della città delle grandi città di fronte alla domanda di quale avvenire per le metropoli nella crisi dello stato sociale
Come cioè noi riusciamo a rilanciare una politica dei servizi sociali
Mettendoci dalla parte dei cittadini
In un rapporto nuovo tra risorse che sono diminuite
E la necessità di una politica di sviluppo
E come possiamo collocare ancora
E coniugare insieme il tema dell'ambiente con il tema dello sviluppo superando una contraddizione che finora ha dominato questi due popoli della discussione
E qui noi credo giustamente di fronte a un disegno centralistico di riduzione dei servizi di superamento dello stato sociale riducendo i servizi accentuando il centralismo
Io credo che noi qui giustamente ci poniamo
Nell'ottica accettiamo questa sfida e ci proponiamo come un partito che vuole
Affrontare il tema dei servizi dello stato sociale modificandone anche natura domanda qualità e nel contempo aumentandolo sviluppando al massimo la democrazia
Le città le grandi città sono sempre meno governabili
Le emergenze sociali nuove
Si vanno sviluppando
Vi sono fenomeni in tante città in tante metropoli del mondo del mondo industrializzato di sono fenomeni gravi
Di emarginazione l'isolamento di degradazione l'ambiente editrice di partecipazione
Di congestione burocratica
E anche di presenze di criminalità
Che non rappresentano certo il dato di Roma
Ma che tuttavia rappresentano qualcosa cui neanche Roma sfugge
E in quanto me troppo
E allora di fronte a questo
E di fronte a dati nuovi che noi stessi abbiamo positivamente contribuito a creare
Noi dobbiamo metterci di fronte a questa realtà con la nostra proposta col nostro progetto con il nostro programma in modo tale da poter rappresentare un'ipotesi di governo dell'aria metropolitane della regione del tutto nuovo
A me ha colpito nel discorso di Craxi che ho letto sui giornali integralmente su un giornale
Fatto a Roma mi colpisce e mi ha colpito il fatto che accada una denuncia
Più o meno demagogica comunque non voglio disco di questo certamente alla parte propositiva
La parte nella quale un Presidente del Consiglio i ministri deve porsi di fronte a una città capitale
Di fronte a una regione
Terra anche avanzare ipotesi in cui anche il Governo centrale fa la sua parte questa parte propositiva in realtà
è soltanto una somma di appelli di aspirazioni o comunque di propagandistiche affermazione
Noi abbiamo elaborato in questi mesi in queste settimane un metodo di indagine molto più approfondimento
Passiamo ora abbiamo aggiunto anche mi pare dei risultati più seri
Roma ci siamo detti è una città che non cresce come popolazione appena il quattro per cento in dieci anni di fronte a un hinterland che è piaciuto il ventidue ventitré per cento
Cresce appunto l'interna l'hinterland e cresce anche dobbiamo dircelo nella città nella metropoli cresce l'edificato in un processo di accrescimento che in qualche misura è completamente dissociato dall'accrescimento la popolazione
Credo di sì si è creata ormai un'area metropolitana ed è innegabile
E Roma non è soltanto burocrazia
Non è turismo solo non è commercio ma è anche l'industria
Tutto questo è avvenuto anche disordinatamente questo è vero
I piani regolatori dei comuni di tutti i Comuni
Messi insieme come abbiamo fatto l'altro ieri come Provincia in un convegno importante sulla stessa carta della Provincia in un unico mosaico mostrano come questi stessi piani regolatori in realtà
Non rappresentano la soluzione la pianificazione del territorio e dello sviluppo neanche come punto di riferimento sono contraddittori con tutto quello che invece la crescita reale
L'abusivismo si è sviluppato e si deve constatare in questo un fallimento anche o perlomeno una crisi grave di questa strumentazione di questo modo di pianificare
Ora qui
Ormai siamo in presenza abbiamo detto di un'area metropolitana siamo in presenza di un ampio sistema di insediamenti
Di grandi e di vaste proporzioni
E di grandi e vaste interrelazioni
E quindi
Questo insediamento queste interrelazioni mi pare logico che si dica che hanno bisogno di un indirizzo propositivo da studiare che affronti queste realtà in modo integrato
Al centro di questo sistema è vero c'è una città capitale
Che non è certamente le caratteristiche con le quali si può parlare di Napoli di Torino di Milano di Genova alle sue specificità e tuttavia anche elementi comunica la caratterizzano uguale ad altre metropoli è comunque
è una città che deve vivere in questo sistema di relazioni a livello regionale una città che giustamente chiede al Governo alla Regione
Una città però anche che deve dare alla Regione e al Governo nazionale il suo contributo
Le stesse questioni al traffico mi permetterete compagna io la vedo le vedo spesso affrontato sui giornali come questione nel traffico del centro storico il venerdì nero eccetera
E tuttavia le questioni del traffico non sono solo quelle che riguardano il centro storico
Basta pensare alla mobilità complessiva di questa area metropolitana che è peggiore di altre aree europee i tempi di percorrenza media in quest'area metropolitana sono una volta e mezzo quelle di Parigi o di Londra
E allora c'è una necessità mi pare interventi infrastrutturali di interventi di Area collegati alle scelte produttive collegate anche alle scelte istituzionali
Il tutto credo che vada visto poi all'interno di questo fattore ambientale
In questo quadro qualcuno ha anche parlato di un Area Vasta
Come un sistema lineare di polli altri l'altro giorno in questo convegno indetto alla Provincia di Roma hanno parlato invece di un'area vasta con dentro un sistema di città
Ma al di là di questo compagni io credo che la nostra proposta sia proprio quella di pretore di proporre un approccio sistematico
Una metodologia nuova che veda tutte le interconnessioni di quest'area metropolitana
L'aria metropolitane governabile oppure no dobbiamo rassegnarci all'idea di una sua ingovernabilità
Io credo che non sia questo il nostro orientamento non è questa la nostra proposta noi siamo perché l'aria metropolitana possano essere governati e allora se si dobbiamo risponda domanda come e qui sorge un problema
Da una parte quella di avere proposte di contenuto dell'azione di governo dall'altra quella però di avere proposte di contenuto di governo che si intreccino anche con proposte istituzionali
Superando la dicotomia lo strabismo la separazione che c'è tra chi pensa alla politica economica e chi pensa alle istituzioni da qui quindi la necessità anche di una politica territoriale gestita in modo diverso di una pianificazione comunale ma anche di una pianificazione sovracomunale diaria
Da qui la necessità anche di abbandonare le ipotesi comprensoriali viste in modo definitivo
Da qui anche la necessità di informatizzare
Di portare l'informatica nella pianificazione per assicurare una lettura quotidiana alla pianificazione renderla flessibile renderla cioè una pianificazione giorno per giorno accanto a una progettualità pluriennale la fine anche e qui un punto importante concludo della necessità dell'accentramento regionale io credo che le regioni vivano in Italia tutte
Una certa crisi e tuttavia quella del Lazio
Vive una crisi ancora più grave perché questo governo pentapartito la Regione Lazio ha fatto ha commesso l'errore più grande che si potesse commettere
Quello cioè di abbandonare di non mettersi alla testa del sistema di autonomia dei Comuni delle Province
Di non comprendere come diceva Coldagelli che un sistema di Autonomie subregionali è un punto fondamentale per esaltare il regionalismo e invece ha scelto la strada di intendere il potere come gestione di bassa amministrazione
E di diventare in fondo un punto terminale dell'accentramento retta statale cioè di produrre nuovi centralismi burocratici peraltro per qualche verso perfino più inefficienti di quello centrale
E allora
Noi dobbiamo qui
Porre
L'accento e rilanciare il regionalismo al di là della proposta di contenuto di un programma regionale di un Piano territoriale regionale cose che mancano
Di una necessità di denuncia di una regione che per approvare uno strumento urbanistico di un Comune impiega mediamente otto anni e alcuni strumenti urbanistici hanno atteso undici anni per essere approvati dalla Regione
Noi dobbiamo qui anche accentuare l'elemento di democrazia sostenendo appunto che la Regione deve tornare a quello che dice la Costituzione deve tornare a quello che dice lo Statuto regionale
E da una Regione e dalla Regione
Dobbiamo scendere
Agli enti locali perché ci sia un assieme armonico
Di un sistema di autonomia regionali e di enti locali che possono davvero accettare accogliere rilanciare la sfida di chi vuole più centralismo e meno servizi
Da qui le deleghe agli enti locali
E per l'Area metropolitana dove dobbiamo io credo compagni superare un certo imbarazzo che ancora c'è tra di noi
E dobbiamo anche superare qualche piccolo timore reverenziale verso i comuni capoluogo dobbiamo renderci conto che è necessaria un'autorità metropolitana
Cioè una provincia metropolitana cui Sion assegnate funzioni nuove aggiuntive rispetto a quelle che saranno le funzioni nuove assegnati alle Province dalla riforma autonomie
Solo così peraltro io credo che potremo anche meglio portare avanti il disegno di un decentramento coraggioso
Nell'area metropolitana nelle grandi città
Dove le circoscrizioni devono diventare municipalità devono avere giunte o comitati esecutivi devono essere cioè dotati di funzioni e di potere di sovranità per i servizi alla persona per i servizi ai singoli certo da questo c'è anche un problema di critica grave al governo nazionale a chi non ha varato la riforma e Autonomie Attila ritardata a chi non ha varato una riforma finanza locale e regionale che sono anche le maglie strette in cui le regioni sono state messe tutte
Da qui anche noi dobbiamo partire
Per portare avanti questo grande tema di un'unificazione complessiva della città con la Provincia dei centri storici con la periferia dando centralità alla democrazia la partecipazione e dando quindi anche governabilità e sviluppo possibile
Da qui anche quindi l'ambizione di anticipare la riforma che abbiamo seguito in tanti enti in tante istituzioni e voglio citare solo un dato compagne poi la smetto davvero a Provincia di Roma io credo che noi abbiamo creato una figura abbastanza
Nuova istituzione
Qualcuno dice che abbiamo calpestato competenze altrui è probabile è vero
Qualcuno dice che ci siamo inventati forse competenze che non era nostro inserto
Se si guarda la vecchia legislazione che assegnava le Province soltanto le strade un certo tipo di istituti superiori e la si sa è il brefotrofio non c'è dubbio che la Provincia di Roma non si ritrova in questa vecchia legislazione qualche cosa di nuovo di inedito
Neanche qualche cosa che ha avuto l'ambizione di anticipare la riforma di candidarsi a denti intermedio sempre più di esercitare il ruolo di ente intermedio strettamente collegato alle Autonomie locali ai comuni e alle associazioni alle organizzazioni
E la Provincia di Roma io fatti i conti l'altro giorno volevo valutare un po'per cosa abbiamo dal punto in sé gli investimenti deciso
Dal mille novecentosettantasei al mille novecentottantacinque calcolando anche la previsione Biagio ottantacinque che approveremo entro pochi giorni a differenza di quello che fece il la democrazia che sia nel settantasei qui intro pochi giorni per i bilanci ottantacinque
Noi abbiamo impegnato escluso l'ottantacinque abbiamo impegnato circa mille cinquecento miliardi di lire però per gli investimenti in conto capitale cosa mai vista e ripeto parlo di cifra senza fare la discussione sulla rivalutazione per i tassi d'inflazione
Una cosa straordinaria oltre quello che è stata la spesa corrente bene ci abbiamo
Anticipato la riforma allora quando anche i compagni socialisti o Craxi ci dicono grande riforme poi si limitano a poche cose oppure fanno quel tipo di attacco che ha fatto Craxi a Roma di quel genere io credo che noi non dobbiamo avere alcun alcun come dire senso di minorità quasi come se noi fossimo i non moderni e lì ci fosse la modernità quasi come se poi fossimo i quelli che hanno difficoltà ad affrontare il riformismo e lì si sarebbero i riformisti perché in realtà nella pratica
Queste giunte di sinistra sono state moderne e riformatrici
Questo è un dato che io credo dobbiamo affermare e in questo modo anche affermare la nostra capacità di avanzare di diffondere cultura progettualità in modo che la nostra proposta sia una proposta che produca che la presenti convenienze per l'imprenditoria per la cultura per i lavoratori convenienze per tutta la città per tutta la regione
La parola al compagno Lucio Magri membro della direzione del partito per l'intervento conclusivo
A me pare che il senso generale
Del dibattito che qui si è svolto
E innanzitutto della relazione insieme sobria ed efficace di Giovanni Berlinguer
Si possa così sintetizzare
Stamane il ministro De Michelis
Ha detto
Con la improvvisazione a volte l'arroganza che lo distingue che a suo parere nei prossimi anni bisognerebbe cambiare
La capitale d Italia
Noi invece sosteniamo che dobbiamo cambiare politica perché una crisi
Che insieme economica politica e anche di identità culturale
Di questa città e di questa regione capitale
è in realtà il prodotto concentrato e insieme il segnale
Di un modello che attraverso crisi ristrutturazione insieme avanza in tutto il Paese
E del del resto neppure solo nel nostro Paese è un modello nel quale per un verso cresce a fronte della tumultuosa modernizzazione di aree produttive assai ristrette e legate all'esportazione un'emarginazione è un degrado crescente di zone di settori di strati della società
E un modello per altro verso che direttamente provoca anzitutto e soprattutto un vero e proprio collasso della vita quando quotidiana della sua qualità segnatamente nelle aree metropolitane e nel rapporto tra metropoli
Tra le metropoli e il loro immediato hinterland
è di questo elemento generale politico ma politico in senso forte
Che non guarda cioè semplicemente agli equilibri dei governi ma la sostanza dello scontro che si sviluppa tra le classi e nella società
A questo elemento politico generale che unifica io credo elezioni amministrative referendum lotta al governo che io vorrei in queste conclusioni parlare
E mi pare necessario farlo sottolineare questo elemento il filo rosso che congiunge tutti questi diversi aspetti della battaglia dei prossimi mesi
Sia decisivo per il risultato
Perché francamente qui particolarmente forse a Roma anche per il peso di una campagna che viene fatta spesse volte anche con efficacia oltre che con abbondanza di mezzi contro di noi a me pare che l'aria non sia granché buone
Che non abbiamo
Più o non abbiamo ancora il clima generale nel partito e soprattutto nella città che era quello dell'anno scorso e che ci ha condotto l'anno scorso a quei risultati o nell'ottantuno ottantadue a quegli altri altrettanto positivi risultati
Credo che per cambiare questa situazione per aprirci la strada a un successo in uno scontro anche qui localmente così aspro
Sia decisivo porre in primo piano proprio tutta la sostanza
Generale di prospettive dello scontro a cui ci avviamo
Non si tratta non mi stancherò mai di ripeterlo nata l'ha fatto con grande efficacia
Nel solo né soprattutto d'una campagna elettorale amministrativi
Ma di un Ramundo per così dire forse decisivo di uno scontro politico e lei ha di me dirittura di dimensioni storiche che sia per in Italia e in Occidente perlomeno a partire da tre anni
E la posta in gioco e molto chiaro
Dietro queste elezioni cioè il risultato del diciassette giugno cioè la maggioranza relativa del Partito comunista
C'è il referendum e c'è una maggioranza di governo rissosa divisa che tiene
Il campo con fatica ma che ogni giorno recupera questo dissenso interno alzando lo scontro a sinistra
E dunque una partita che non credo che permetterà dei risultati per così dire di parità se noi riusciamo a confermare
L'avanzata elettorale dello scorso anno
E a vincere il referendum
Beh allora che noi lo chiediamo meno e secondario
Resta il fatto che la maggioranza Penta partite
Non terrà più e si aprirà la strada
A una vera alternative
Al contrario
Se noi dovessimo arretra e se dovessimo perdere il referendum be'allora non si tratterà solo di una battuta d'arresto
Avremo di fronte a noi consolidata una maggioranza di governo
Che a quel punto assumerà un carattere strategico
E tanto da rendere per lungo tempo irreversibile una rottura politica tra socialisti e comunisti
Avremmo la graduale ma neanche tanto graduale liquidazione ovunque possibile dell'esperienza delle giunte di sinistra nelle grandi città
Avremo un approfondimento della divisione sindacale soprattutto una vanificazione del potere contrattuale del sindacato in fabbrica e avremo la strada aperta per quella per quelle riforme istituzionali né autoritarie che sono già state da tempo messo a punto ma per le quali alle forze dominanti e finora mancato il consenso necessario
Beh al centro di questo scontro io credo che ci se che c'è e ci sarà sempre di più la questione del referendum
E io ne voglio qui sia pure brevemente parlare
Perché ho l'impressione che ancora da sia dal punto di vista della mobilitazione sia da quello dell'orientamento non ci siamo o non ci siamo abbastanza nello stesso dibattito qui malgrado che la relazione suggerisse il referendum come uno dei nodi e dei temi io l'ho sentito troppo poco ritornare anche solo enunciato nell'intervento del compare a questo proposito la prima cosa che mi pare giusto dire
Soprattutto tra noi
è che al punto a cui sono giunte le cose il referendum ci sarà abbiamo fatto bene a dimostrare in ogni modo
Di essere pronti e disposti a delle trattative e a delle intese ragionevole e io credo che la proposta avanzata dalla CGIL abbia servito e possa servire a proporre una via di uscita seria dall'ANPAS in cui si è trovata la trattativa sulla questione della scala mobile
E tuttavia io non credo
Che su questa base si andrà a un compromesso reale capace di evitare il referendum e per la stessa ragione che al di là delle dichiarazioni per la ragione è molto semplice che al di là delle dichiarazioni formali è evidente a tutti che per evitare il referendum occorre un accordo tra le parti sociali che modifichi sostanzialmente la situazione rispetto a quella emersa dal decreto dello scorso anno e la modifichi nella direzione voluta da coloro che hanno firmato il referente
Che questo ha poi raccordo si traduca in legge che la Corte Costituzionale riconoscendo questa novità picchiati il preferendo decaduto ora se teniamo conto del fatto non solo della ristrettezza dei tempi ma del fatto che governo e Confindustria
Quando parlano di modificare qualcosa dell'assetto attuale in sostanza dimostrano chiara la volontà di modificarlo
Ma peggiorando ulteriormente
La regolazione complessiva della questione della scala mobile e abbastanza evidente a tutti
Che questo tipo di compromesso non sarà possibile
Una seconda cosa voglio subito affermare
E cioè perché non è tanto sia come potrebbe apparire
Perché forse nell'animo di qualche compagno questo noto non è ancora sciolto
Ed è che noi Puffetta sottovalutare anche le asprezze i prezzi che uno scontro di questo genere comporta non consideriamo questo referendum una sciagura
Se l'avessimo considerata tale avevamo un modo molto semplice di evitare la sciagura che era quello di non raccogliere le firme
Se le abbiamo raccolte non è solo per onorare una battaglia del passato ma perché ritenevamo questo strumento decisivo perlomeno per due ragioni
Da una parte come deterrente come novità da introdurre nei rapporti di forza anche solo per aprire uno spazio negoziale tra le parti sociali
Che in questi mesi non c'è stato tanto che la trattativa sulla riforma del salario non è neanche comincia ma anche e soprattutto strumento decisivo per potere portare nel Paese e fare direttamente intervenire le masse in un dibattito generale sulla politica economica del Governo
Io penso che questo scontro così aspro importante lo si possa vincere mi conforta in quest'opinione
Una riflessione su quello che è stato l'anno scorso contro molti e timori
Che ciascuno di noi ha legittimamente ha avuto in cuore allora
Lo scontro sul decreto
Non è vero che in quella battaglia si sono mobilitati solo i lavoratori dipendenti e con un'impostazione economicista o massimalista al contrario
Quella battaglia è stata l'occasione per l'entrata in campo di un ampio schieramento di forze sociali
E per una grande mobilitazione e con politica oltre che economica e sociale
D'altra parte anche i primi sondaggi seri che sono stati fatti pubblicati lasciano ritenere che le condizioni di partenza per questa battaglia non sono affatto negativo
E tuttavia io ritengo che sarebbe Suicide se noi come partito come movimento in qualche modo ci affidassimo a una sorta di ottimismo pigro che in qualche vol che qualche volta sento circolare io credo acconto che se anche le condizioni di partenza per vincere questa battaglia ci sono tutte
Le difficoltà saranno enorme
Anzitutto perché andiamo a questa battaglia referendaria in una situazione nuova
Isolamento politico rispetto ai referendum precedenti
Non è la Bortot non è il divorzio questa volta sul terreno delle forze
Ci saranno c'è il pericolo di qualche incrinatura nello schieramento sociale che ha combattuto l'anno scorso la battaglia contro il decreto
Anche per i riflessi se volete elementari un po'corporativi che possono colpire alcuni strati
I quali sono state hanno vissuto la vicenda della né del decreto Visentini
E tra i quali può nascere l'idea una sorta di rivalsa mio pay core per attiva di chi dice agli operai ai sindacati vi siete mobilitati per la Visentin e adesso aspettate che noi ci mobilitiamo per fargli recuperare la pienezza della scala mobile
Ma la difficoltà più grande a mio parere riguarda e riguarderà a differenza dell'anno scorso una relativa fragilità asfissia del movimento di massa
Non abbiamo oggi in campo quella straordinaria fioritura i mobilitazione di iniziativa di passione di strumenti
Come erano i consigli autoconvocati che hanno portato al ventiquattro marzo alla manifestazione di San Giovanni
E allora soprattutto in una città e in una regione come l'ombra e come il Lazio
Con una certa composizione sociale
Dove i rapporti dove il lavoro dipendente e meno dominante e Alda meno ad e dei meno a dominanza operaia
Beh ciò che deciderà in questo scontro io credo ecco il primo elemento che voglio sotto la prima affermazione netta che voglio fare
L'esito di questa battaglia dipenderà anzitutto e soprattutto dalla nostra capacità soggettiva di far crescere questa battaglia non come una battaglia prevalentemente
Redistributiva o rivolta all'interesse immediato dei lavoratori dipendenti il recupero di quei quattro punti per i lavoratori dipendenti nati CUP riusciamo a dare a questa battaglia
Il carattere di una denuncia e di una proposta
Sulla politica economica sulle prospettive di sviluppo del Paese sulla stessa vita democratica
Ed è a questo che voglio dedicare qualche considerazione
Che cosa vuol dire come possiamo dare questo respiro
Alla battaglia per il fair preferendo un farne una battaglia sulla politica economica per l'occupazione per lo sviluppo e quindi attraverso questa strada Sal darla in modo non strumentale e non puramente propagandistico
All'analoga battaglia che possiamo e dobbiamo fare sul tema delle regioni dei comuni del potere locale
Il primo punto finti troppo ovvio da ricordare ma che ha un'efficacia di massa riguarda il carattere sociale della cosiddetta politica dei sacrifici
Non è vero
Che i tagli
Ai consumi in corso nel corso di questi ultimi due o tre anni abbiano in qualche modo riguardato l'insieme della società
Al contrario ci troviamo di fronte ad una massiccia
E inedita operazione di gigantesca redistribuzione berretti
Questi dati sono già stati forniti dal partito e particolarmente stamattina da Andriani e non vale la pena di Sister vivi e di ripetere ulteriormente
Il meno sette otto per cento del salario reale negli ultimi cinque anni una mensilità netta tagliata
L'aumento invece del sei per cento del profitto nell'ultimo anno solo del diciassette per cento degli altri redditi e di quasi il trenta per cento degli interessi
Ripeto non è il caso di ritornare nel dettaglio nella denuncia di questa cosa vorrei però aggiungere a questo proposito solo due Brady osservazioni che qualificano ulteriormente l'affermazione
La prima e queste mi pare molto importante nel condurre la campagna elettorale per il referendum in generale
E avere consapevolezza e far l'acquisire alla gente
Che in questa offensiva contro il potere d'acquisto del salario siamo solo agli inizi
Che sulle nel referendum non si vota solo per recuperare quei quattro punti
Ma per sbarrare la strada lo diceva prima Coldagelli a un'offensiva di cui quei quattro punti sono solo stati il primo parco e la premessa
Basta leggere le dichiarazioni vigoria in cui propone di ridurre il tasso salariale al tre per cento prime senza vedere come si possa ridurre parimenti l'inflazione
Basta leggere le dichiarazioni di quasi tutti i dirigenti della Confindustria mi è capitato di vedere capitato al partito un rapporto riservato della FIAT a Craxi
In cui questo discorso è fatto con una brutalità totale si dice o se valutiamo e chissà che cosa può succedere
O è necessaria una operazione drastica di liquidazione di tutti i meccanismi di indicizzazione e salati
La seconda osservazione ecco volevo aggiungere a questo proposito
Che meriterebbe un discorso più analitico riguarda la questione della Visentin
In una città come Roma con questa stratificazione sociale è importante rispondere anche malgrado tutto suo carattere ambiguo e confuso al tipo di agitazione
Che forze reazionarie possono fare rispetto a certi strani
Ora a questo proposito a me pare di poter dire che si possa smentire ciò che il governo afferma e cioè che la Visentini dimostra che dopo aver fatto per bagarre gli operai si comincia a far pagare anche gli altri
Perché se è vero e in questo senso noi non vi abbiamo sbarrato la strada ma l'abbiamo solo efficacemente trasforma se è vero che la legge Visentini comincia e non si poteva non fare altrimenti
A portare il villa carico fiscali fuori dall'orto chiuso del lavoro dipendente
Proprio la Visentini per il modo concreto in cui è articolata
Dimostra che anche quando si esce dai confini del lavoro dipendente prevale nella politica di Go del Governo la stessa logica che quella di partire nella politica dei sacrifici dagli strati medio-bassi
Perché questo è la Visentini
Una lotta per contro l'evasione fiscale ma a partire dalle imprese fino a settecento milioni di fatturato lasciando libere quelle più relativamente più forte di passare alla contabilità regolare di continuare ad evadere
E comunque rimandando a un futuro incerto e oscuro ogni provvedimento sui patrimoni i redditi superiori le rendite finanziarie e l'erosione fiscale cioè l'evasione legalizzate
Un secondo punto per dare a questa nostra campagna sulla politica economica un respiro positivo e nazionale
è
Lo ricordava Andriani Coldagelli truci diversi altri una osservazione altrettanto semplice e ormai banale è il fatto che questo taglio imposto alla livello di vita delle grandi masse popolari
Non solo non è servito a risolvere il problema della disoccupazione ma al contrario ha proceduto di pari passo con una drammatica accelerazione del processo di riduzione dell'occupazione stesse
In Italia e del resto non solo in Italia vorrei anche qui aggiungere solo alle cose dette dei compagni una piccola una sommaria osservazioni e cioè che non ci trova
Quello che avevo preoccupa particolarmente non è solo la rilevazione statica dei livelli a cui è arrivato il processo
Di disoccupazione ma vedere come l'insieme delle politiche economiche italiane di tutti i governi europei promette un ulteriore accentuato aggravamento del fenomeno
Perché a differenza e ci tornerò poi degli Stati Uniti ciò che unifica tutte le politiche dei governi europei è un ragionamento insieme molto semplice e molto inconsistente è il ragionamento che dice se tagliamo il costo del lavoro
Aumentiamo la produttività aumenti amo le esportazioni e permetteremo quindi un successivo una successiva estensione rilancio produttivo
Ma il fatto è che al contrario queste politiche dei vari Paesi europei sommandosi una all'altra
E quindi producendo nel Complesso un restringimento della domanda internazionale si avvolgono in una spirale recessiva così che anche l'aumento dell'accumulazione e del profitto non riesce a trasformarsi in investimento
E tanto meno a produrre occupazione
Ma al contrario ci troviamo di fronte in Italia e negli altri paesi europei non a caso la fuga verso l'area del dollaro a una vera e propria
Riorganizzazione della struttura capitalistica a vantaggio dei settori del capitale finanziario del capitale speculativo e a danno del capitale direttamente produttivo
E tuttavia arrivati a questo punto del ragionamento taglio del salario problema dell'occupazione
Io sento la necessità di soffermarmi qualche minuto
Su di un pezzo di questo discorso sulla politica economica di analisi e di denuncia delle politiche ed economiche in atto
Che solitamente non facciamo o facciamo in modo alquanto sommario
E mi riferisco all'argomento almeno apparentemente più forte e i settori più seri dello schieramento avversario fanno a questo proposito se prendete le interviste o gli articoli di Romiti o di Agnelli vedete che in realtà questi due dati che ho appena
Citato in qualche modo sono dati per scontato sono accettati come scontati si dice è vero per un periodo non breve bisognerà continuare a ridurre il salario
E contemporaneamente aumenterà l'esercito dei disoccupati ma si aggiunge ecco l'argomento che voglio brevemente affrontare si aggiunge
Questo però è una stretta un passaggio difficile ingiusto ma necessario
Per potere riagganciare l'Italia
A un processo di ristrutturazione di rilancio produttivo che è già avviato a livello mondiale e che prende forma nella ripresa americana
E che garantirà nel futuro anche se non immediato delle basi vere sia al benessere che all'occupazione
Questo è l'argomento ovvero è forte
E sappiamo che ci ha una pezza d'appoggio non irrilevante nella memoria gli anni Cinquanta
Quando per non pochi anni c'è stata riduzione dell'occupazione del salario
Ma questo ha consentito all'Italia di inserirsi in un nuovo processo espansivo internazionale e poi ha prodotto cosiddetto miracolo economico malgrado tutte le sue ingiustizie l'aumento del benessere e dei posti di lavoro
Beh io penso che noi direi particolarmente in una regione in una città come Roma dobbiamo prenderlo sul serio questo argomento
Diceva Quintino Sella se non ricordo male la citazione che non si tiene a Roma senza un'idea generale
E io credo che questo continui a valere non per le lontane tradizioni storiche
Ma perché è una città una stratificazione sociale in cui tanto Porsche tutto per esempio a un'intellettualità diffusa e di massa
Più ricattata e più ricattabile dagli strumenti del potere ma insieme meno integrata nell'ideologia del potere
In cui c'è una così in basta incidenza di una emarginazione giovanile di un'emarginazione giovanile
Attenta e sensibile ai punti più moderni dello sviluppo della dibattito culturale
Dove c'è poi il punto di aggregazione e di egemonia culturale della cattolicità del mondo beh in una città siffatta
Credo che abbia gran peso la capacità di una forza di opposizione di fare anche un discorso
Di grande politica e discutere sulle prospettive che si offrono al Paese al mondo
Beh io credo che questo questa sfida che ci viene lanciata non solo nell'immediato e per quanto riguarda i prezzi sociali ma nel lungo periodo e nella e a dimensione complessiva
Noi la possiamo non solo accettare ma anche sostenere
Vittoriosamente
Perché se andiamo a ad se accettiamo il terreno che ci viene proposto e andiamo a vedere in concreto
Di quale tipo di ristrutturazione capitalistica sia in quale tipo di stupri strutturazione capitalistica sia in atto a livello mondiale
Credo che non sia difficile rendersi conto che si tratta dell'esatto contrario di quello che è avvenuto negli anni Cinquanta
Proprio la ripresa americana nei suoi aspetti più dinamici dimostra che non è possibile
Affidare le sorti dell'Italia e tanto meno della democrazia italiana a un riaggancio e un'integrazione in questa proposta di nuovo modello di sviluppo e mi spiego
Quando andiamo a vedere e per fortuna le ultime cronache sul speculazione del dollaro cominciano a creare qualche sensibilità proposto quando andiamo a vedere
Quale è il processo di ristrutturazione di che cosa si tratta
Della ripresa americana
Colpiscono subito due dati estremamente evidenti si tratta di una ripresa molto impetuoso
Dal punto vista congiunturale e anche strutturale
Fondata però sull'uso massiccio per così dire di due deroghe
La prima è una crescente geometrica espansione del deficit del bilancio dello Stato
Al contrario di tutti i governi europei la politica di Reagan non è una politica restrittiva si fonda
Su di un raddoppio di anno in anno del deficit pubblico senza di questo l'alto tasso di sviluppo degli ultimi due anni non sarebbe
E un indirizzamento crescente del dello Stato
L'altra droga e uno su squilibrio altrettanto grande e anch'e altrettanto rapido
Del deficit della bilancia commerciale degli Stati Uniti
Perché solo la crescita spropositata delle importazioni rispetto alle esportazioni
E importazioni a basso prezzo consentono all'economia americana di espandersi velocemente senza che riesplode ha subito una fortissima spinta inflazionistica
Già in sei questi due fatti stanno a dimostrare che si tratta non solo di una ripresa precaria
Ma di una ripresa che da un momento all'alto anche se non da un mese all'altro cioè in ogni momento del prossimo futuro
Può dar luogo non solo a una flessione ma anche a grandi sconvolgimenti e a mutamenti di fronte
Ma non è questo che importa
Importa di più andare a vedere che cosa c'è
In questi due squilibri che ho citato e che cosa producono nel lungo periodo e per quanto riguarda la nostra economia e l'insieme del sistema mondiale e allora vediamo un momento
Primo
L'aumento del deficit pubblico negli Stati Uniti
è non è un qualsiasi aumento del deficit pubblico
Ci troviamo di fronte sì a una sorta di politica neo keynesiana non proclamate
Ma una politica keynesiana di segno rovescia a una politica di keynesismo reazionario che del resto si era già stato sperimentato da alcuni Stati autoritari tra le due guerre
E che è caratterizzata a differenza Berlusconi il crisma del keynesismo ortodosso non da un aumento della spesa sociale o a da un finanziamento dell'occupazione ma al contrario
Da una riduzione dei consumi e della spesa sociale e assistenziale spesso selvaggio
Da un aumento vertiginoso della spesa militare e dalla detassazione dei redditi medio superiori
E questo si traduce immediatamente
In un certo modello di sviluppo della stessa società americana
Ci sono dei dati impressionanti a questo riguardo solo per citarne qualcuno il fatto che negli ultimi due anni in momenti cioè del massimo sviluppo
L'area di povertà assoluta gente che vive sotto il minimo vitale e passata dal dodici a oltre il quindici per cento nella società americana
Che si sono assottigliati gli strati di reddito intermedio e invece nuovamente allargati gli strati di reddito superiore
Leggevo in un saggio di un sociologo americano sarà interessante che alla figura della della società fordista di cui parlava anche Andriani che era fatta un po'diciamo a piramide a base larga si viene sostituendo un reddito costruito sempre di più
Diciamo così a forma di clessidre
Con una vasta area di povertà e di nuova povertà una va relativamente vasta area distratti molto privilegiati e un assottigliamento
Di una di quell'area di reddito medio è relativamente del benessere che aveva caratterizzato la fase precedente
Altro dato riguarda la nuova occupazione
è vero che negli Stati Uniti si sono costo formati negli ultimi dodici tredici anni tra i sedici e i venti milioni di nuovi posti di lavoro
Ma quando andiamo a vedere di che posti di lavoro si tratti
Beh subito colpisce il carattere
Furfante esco imbroglione esco di tutta la pubblicistica oggi corrente dei sulla questione alle nuove professioni tecnici in camice bivio io i lavoratori in camice bianco le nuove capacità professionali e via dicendo il settanta per cento dei nuovi posti di lavoro creati da quella ripresa
Sono concentrati nel fast food nel piccolo commercio al dettaglio
Nei servizi personali tutti i settori a bassa produttività e ha feroce sotto salario non a caso grande sviluppo dell'occupazione femminile con salari inferiori del quaranta per cento a quelli delle profezie dei ruoli e anche nei al di sopra di questo settanta per cento se ci leviamo una fascia del cinque sette per cento di nuovi professioni veramente ad alta professionalità ad alto reddito
Gli altri posti di lavoro sono nati trasferendo gli impianti dell'industria manifatturiera tradizionale
Da regioni come quelle
Delle dell'estero del Nordest antica di industrializzazione dove c'è il sindacato
In altre regioni e non perché ci fosse grandi trasformazioni tecnologiche ma perché in quelle altre regioni ci sono le minoranze razziali ci sono i citano sto ci sono gli emigrati e si può lavorare con un salario nettamente inferiore
Nella stessa scovò all'ENI
Al cinque nove per dal cinque al nove per cento dire dive alte professionalità corrisponde una generalità di lavoro dipendente pagato meno e con un livello di professionalità inferiori a quello della classe operaia
Tradizionale
Infine l'ultima caratteristica di questo tipo di keynesismo reazionario è inutile dirlo un processo geometrico di militarizzazione dell'economia
Questo per quanto riguarda la spesa militare strettamente intesa
Non ci faccia velo la speranza giusta su Ginevra non a caso c'è il rilancio del programma dell'ESP della Guerre stellari come scelta economica oltre che come scelta
Che come scelta militare e giù giù via un processo di mille atterriti azione vero e proprio
Non so se avete letto che voi la ripreso anche rinascita pubblicato Newsweek un un un episodio curioso e divertente un dato curioso e divertente che nella metropolitana di New York
Si è riusciti a fare un'automazione un'auto nazione
Totale
Con una riduzione fortissima
Della occupazione perché non solo il bigliettaio Rai ma anche i conducenti sono aboliti perché tutto funzionerà con il computer e con impianti elettronici però contemporaneamente
Era tale il casino di violenza di stupri di risse di impedire fu furti sulla metropolitana stessa che la stessa Francia di occupazione ha dovuto essere a dovuta essere riassorbita attraverso l'assunzione di poliziotti
Non è solo una battuta se si pensa che negli Stati Uniti negli ultimi dunque bilancio degli ultimi due anni la Spesal per polizie private
è pari al doppio della spesa per tutte le forme di polizia di polizia
Pubblica
L'altro aspetto scusate se entro nel dettaglio ma a me pare che mo'è molto in e e questo che c'è nel sottofondo dei ragionamenti politici della gente un'incertezza su questa cosa di prospettive
L'altra questione l'altra droga che dicevo lo squilibrio della bilancia commerciale americana
Sembra un paradosso grida scandalo no perché da che mondo è mondo se un Paese esporta molto meno di quello che importa dovrebbe coro crollare la sua moneta e invece ci troviamo di fronte a un meccanismo opposto
Lo scompenso della bilancia commerciale e più che recuperato dal fatto che attraverso la valorizzazione del dollaro e per cause che ora non ho il tempo di analizzare assistiamo a una trasferimento altrettanto e più massiccio di capitali dal resto del mondo verso gli Stati Uniti finanziari e reali così che siamo a questo paradosso altro che il fame nel mondo che più ancora che nelle epoche
Dell'imperialismo un del neocolonialismo classico oggi ci troviamo di fronte a una gigantesco trasferimento di risorse dal terzo quarto mondo e dall'Europa verso gli Stati Uniti
E non di tipo puramente speculativo per avere un cui Illiri ma addirittura di tipo di investimento in obbligazioni in casi in terreni
E quindi Investimenti permanenti e a lungo termine
E di qui voi capite come è possibile ecco la conclusione di questo ragionamento
Pensare di riagganciarci affidare le nostre sorti diciamo così a un riaggancio
A un tipo di ripresa e di sviluppo
Della metropoli statunitense nel momento che primo quel tipo di sviluppo non promette come nella fase Roosevelt Diana
Una maggiore benessere diffuso uno sviluppo della democrazia ma al contrario già in Secci promette un modello del tutto ha rovesciato rispetto a questi valori e poi dal momento che quel tipo di sviluppo non solo non permette ma impedisce lo sviluppo di altre aree in primo luogo dall'Europa
Perché dato questo trasferimento di capitali la ripresa americana è l'altra faccia e in gran parte la cause dirette dell'aggravamento delle difficoltà finanziarie reali delle economie europea
è per la natura di Brad è e di lungo termine di questo processo di ristrutturazione
Che allora spieghiamo questa esplosione in tutto l'Occidente di una nuova destra che io non lo definirei neppure moderata o neo moderata
Perché aggressiva propone il suo processo di trasformazione della società e che hanno legami Isma'il suo punto di riferimento
E che sta organizzando un campo di forze politico ideologico in tutto il mondo è in questa chiave che allora va vista e valutata nella sua gravità fenomeni che avvengono in Italia come quello che sembra paradossale di De Mita
Cioè le i l'esponente tipico di una stagione della cosiddetta laicizzazione della Democrazia Cristiana che va in Vaticano a saldare un nuovo patto sanse dista di tipo quarantotto Isco con il pontificato
Polacco o spieghiamo in questo modo e non solo come elementi umorali o di temperamento il fatto che dopo alcuni mesi di di di di sobrietà diciamo per dopo la lezione del diciassette giugno il Presidente del Consiglio ha ripreso a parlare nel tono truculento del congresso di Verona e allora il Parlamento denunciato come luogo di voci per azione ma molto più nella sostanza la concentrazione ormai quasi di regime dell'apparato informativo l'uso dei decreti ormai dissennato e arrogante
Della decretazione di urgenza insomma una vera e propria ondata
Di fatto e ideologica di tipo né autoritario che sta caratterizzando l'insieme dell'Occidente
Questo io credo che dobbiamo far capire alla gente nel condurre questa battaglia sulle amministrative sul referendum questo nesso tra un certo tipo di gestione della crisi economica e il problema generale della democrazia
Vengo
Rapidamente cercando di essere più breve
Al al passaggio successivo del re giuramento quello
Che è una proiezione dirette sui temi della regione e del Comune e che riguarda la nostra proposta allora di politiche economiche di politica di sviluppo
Non non ho tempo né utile io mi soffermi su alcune prime diciamo preliminari discriminanti di una diversa politica economica la prima riguarda la questione della riforma fiscale
Perché deve essere evidente a tutti senza semplificazioni demagogiche che quando un Paese come l'Italia
E arrivato al grado attuale di debito pubblico non esiste la scappatoia di finanziare lo sviluppo semplicemente battendo cartamoneta
E dunque il tema di trasferire reddito reali da club da certe classi ad altre classi da consumi e investimenti
è un problema decisivo e questo comporta una vera riforma fiscale che coinvolga i rivetti limiti di reddito medio superiori il patrimonio la rendita finanziaria
Né mi soffermo sull'altra prima discriminante di una politica economica alternativa che quella dell'autonomia nazionale e del disarmo anche se varrebbe la pena io credo che dovremo trovare in queste settimane occasione qui a Roma di parlarne perché a me pare che una campagna elettorale a Roma o nel Lazio detta
A vere al suo centro come l'anno scorso ha avuto il tema della pace e del disarmo
Ma vengo alle due questioni più difficile più di sostanza e la prima è questa
Io credo che una politica una prima discriminante molto semplice ma decisive di una politica economica di sviluppo sia oggi stia oggi nel rifiuto della cosiddetta moda neoliberiste
Non si tratta solo di una scelta per il socialismo ma di una
Necessità intrinseca la stessa fase dello sviluppo capitalistico
Un Paese dalle dimensioni come quelle dell'Italia e dalla collocazioni subalterna che italiana nella divisione internazionale del lavoro ma questo del resto riguarda tutta l'Europa non può
Sopportare e vincere la sfida ai grandi processi di ristrutturazione tecnica scientifica di investimento di riorganizzazione dei mercati
Affidandosi alla spontaneità dell'impresa e alle convenienze immediate del mercato
Una nuova una politica programmata della ricerca scientifica dell'investimento nei settori strategici e non in quelli decotti o in crisi dello sviluppo
Di organizzazione pianificata degli sbocchi commerciali
è la premessa lo stesso Giappone dimostra che per anche per inseguire il modello americano per una potenza di secondo piano diventa ormai necessario un forte qualificato ed efficiente intervento
Pubblico ed è su questo terreno io credo che possiamo sentito con interesse come segnale anche in questa stessa discussione l'intervento del compagno dell'Unione
Della Confederazione dell'artigianato
Perché io credo che su questo terreno diciamo così di un intervento pubblico volto a coordinare gli aiutare una modernizzazione dell'apparato produttivo
Delle convergenze significative con settori moderni delle impronte italianità sia possibile ma su questo anche su questo abbiamo detto molte cose convincenti in questa stessa conferenza
Vorrei invece occuparmi un momento di più di un'ultima e a mio parere decisiva discriminante per una politica economica alternativa
Perché e che gli qui nascerà di la difficoltà cari compagni
Che quando noi andiamo a vedere quello che succede nel mondo constatiamo
Che anche Paesi che hanno un'ottima politica fiscale
E che hanno fatto un'ottima politica della ricerca scientifica e grandi sforzi di modernizzazione dell'economia
Prendiamo la Germania non c'è un Paese che abbia fatto una politica di modernizzazione dell'industria efficace come la Germania tant'è vero che esporta più e meglio dello stesso Giappone dagli stessi Stati Uniti
L'Inghilterra e la Francia hanno fatto delle splendide politiche di ricerca scientifica
E tuttavia quando andiamo a vedere il problema della disoccupazione in Germania in Francia in Inghilterra è esploso negli ultimi anni con ritmi addirittura più accelerati che non imita
Dobbiamo qui prendere atto di un fatto quindi molto semplice insieme molto inquietante
Un rilancio della politica dello sviluppo anche la più razionale non è in grado di affrontare in modo significativo il l'emergenza drammatica cioè la questione dell'occupazione
E dobbiamo domandarci il perché
Capirlo farlo capire alla gente
Ora io credo che questo dipenda da una
Da una novità abbastanza sconvolgente e che questi
Noi non ci troviamo oggi solo di fronte a una nuova fase
Di
Trasformazione tecnico-scientifica simile a quelle che altre volte ci sono realizzate nella storia di questi cinquanta o cento anni
Anche quest'
Ma questa nuova rivoluzione tecnico-scientifica è qualitativamente diversa
Anche nel passato l'introduzione di nuove macchino di nuovi metodi di lavoro portava una riduzione dell'occupazione nell'immediato e in quei settori ma nel medio periodi e soprattutto in altri settori induceva nuovi è ancora più rilevanti processi espansivi occupazionale questo per esempio riguarda il la meccanizzazione dell'industria dell'auto degli anni quaranta e cinquanta
Oggi ci troviamo di fronte a qualcosa di diverso
Ci troviamo già vi accennava Andriani stamane ma io credo che il ragionamento deve essere portato ancora più affondo
Ci troviamo di fronte a una rivoluzione tecnico che scientifica che per sua natura informatizzazione ingegneria biologica
Non sto non riesce tanto
Ad aumentarle la quantità o la partita dei beni ma tu materiali da offrire in vendita
O a produrre e indurre nuovi settori produttivi
Ma soprattutto è efficace nel risparmiare lavoro e qualità
E migliorare la qualità del lavoro l'informatica o nel produrre beni molto arricchenti per la società
Ma che non si presentano nella forma di beni materiali individualmente consumabili ma piuttosto come velocità dell'informazione miglioramento dalla qualità della vita risanamento del rapporto produzione ambiente e via dicendo
Queste sono caratteristiche molto progressive della nuova rivoluzione tecnico-scientifica
Ma a patto che esista un sistema sociale che riesce a orientare là in quella direzione
Che la stimoli in quella direzione
è invece il nostro quello attuale non va in questa direzione qui o sciogliere il dubbio di Andriani vediamo in che cosa
Si traduce questa rivoluzione tecnico-scientifica non ad esempio in una riduzione generale della fatica del tempo di lavoro del miglioramento della qualità del lavoro ma al contrario in una concentrazione dell'aria produttive in un settore della società
è una progressiva emarginazione disgregazione sociale e culturale di larghi settori
Della società e allora ci troviamo di fronte a una conclusione
Molto interessante inquietante insieme
Che nella non solo nella congiuntura ma nella fase storica presente
Il problema dell'occupazione non può essere la conseguenza spontanea e finale di un processo di sviluppo ma al contrario deve essere l'obiettivo scelto
E l'azione promossa come premessa dello sviluppo e qualificazione della sua e qualificazione della sua
Natura
E allora quando andiamo a vedere che cosa questo significa ci rendiamo conto che questo non solo non è impossibile
Ma
Ha in sé
Una razionalità o economica e produttiva oltre che sociale
Perché in effetti non si tratta semplicemente guai a noi se dessimo questa impressione di produrre occupazione per
Non importa per cosa come per dare assistenza sociale
Ma esiste la possibilità oggi di produrre
Occupazione nuova
A partire da una serie di bisogni non solo bisogni ma di domande reali della società che il mercato e i suoi meccanismi spontanei non fanno emergere tantomeno fanno diventare soggetti economici
Mi riferisco cioè al fatto
Che ormai qui è una grande risorsa inutilizzata
Gran parte dei bisogni reali della gente
Non sono più bisogni il benessere della gente non dipende più prevalentemente dalla moltiplicazione della quantità di beni individuali che viene data per la soddisfazione dei bisogni
Ma largamente dipende da domande sociali e collettive ma altrettanto decisive per il benessere individuale che rimangono sostanzialmente inevase
Allora il qua qua esterna dell'ambiente del risanamento dei dei centri urbani del modo di organizzare i servizi della quotidianità senza di quali per esempio la la la la liberazione della donna diventa pura parola in quota retorica
La questione del risanamento dell'agricoltura ed e il e del e il e il ritorno a un insediamento diffuso sul territorio oltre ovviamente le questioni più generali della pace del sottosviluppo del terzo mondo e via dicendo
Ma questo è un argomento molto dove sta scritto
Che il benessere della gente dipenda solo dalla capacità di dargli sempre dei dei de de dell'ero non so il doppio il terzo il quadro potrà divisore quando non si può più il il il il giochino con il Colle il pupazzetto adotterò unico da applicare alla televisione non invece dipenda dalla qualità della salute dal modo come Ivana citata come organizzata la sua vita culturale e via dicendo
Queste la nuova frontiera dello sviluppo
E allora per produrre occupazione occupazioni in questi settori però è ovvio che diventa decisivo il problem il l'intervento diretto a fini occupazionali e di sviluppo
Del potere pubblico e qui allora vengo alla questione mi pare con un nesso di merito e non solo di congiuntura politica alla questione degli enti locali e della regione soprattutto perché non solo è vero qui vorrei porre un problema in una domanda a me stesso e a voi
Non solo è vero come diceva Andriani che un potere per per individuare questi bisogni per organizzare la produzione
In e l'occupazione a partire da questi bisogni e non dalla legge del mercato beh il potere pubblico non può essere solo quello centralistico ma deve saper aderire alla società a fare un inventario delle risorse dei bisogni e via dicendo
Ma c'è un altro aspetto che porta la stessa conclusioni il fatto cioè che noi non possiamo più proporre come soluzione al problema della crisi dello sviluppo dell'occupazione un'estensione del potere pubblico senza qualificazioni
Perché anzi l'esperienza che abbiamo e di un potere pubblico inefficiente burocratizzato
Che
Più di salato ancora del mercato a rispondere a queste necessità
Mentre invece il potere decentrato il potere a livello regionale o locale oltre che avere una cognizione più dirette una possibilità di intervento più diretta su questi problemi
Ha la possibilità ecco la differenza qualitativa rispetto al potere centralistico
Ha la possibilità di attivi usare dei soggetti sociali di consumo e di produzione e non semplicemente di rispondere al problema dell'intervento pubblico con la formula della burocrazia
Quello che abbiamo visto anche in esperienze fatte qui mi pare qui a Roma è e altrove insomma embrionali ma quello che la potenzialità che stava emergendo nell'esperienza pur così asfittiche contraddittoria della due otto cinque quello che è fermentato intorno
Anche qui con i suoi limiti all'esperienze culturali legate a Nicolini all'effimero e via dicendo quello che è venuto a venti incerte speriamo in sé o edilizio del movimento di liberazione della donna
Dimostra che ove esiste un soggetto pubblico però vicino alla società beh allora si possono non solo
Attivare delle domande ma anche a delle
Attivare
Dei protagonisti che non si non risolvano tutte nell'assunzione dell'assunzione pubblica ma che diventino cooperazione diventino volontariato
Diventino compartecipazione di gruppi sociali alla gestione e al controllo dell'intervento pubblico spesso ma qui ci troviamo di fronte al vero nodo e alla vero scontro perché questa campagna elettorale sarà una campagna rivolta alla liquidazione di questo potere locale
La richiesta di De Mita dell'omologazione delle giunte non riguarda solo non non nasce solo dalla voglia di cacciare i comunisti da ruoli di governo ma dalla volontà dall'intenzione di smantellare dei Centi potenziali di potere che vanno in una logica diversa da quella che attualmente dominante e noi come rispondiamo io credo lo diceva molto bene Berlinguer stamattina rispondiamo ponendo
Al centro di questa di questo scontro la questione della priorità dei programmi che non credo sia semplicemente in nessuno sia stato un idea diciamo così per tenersi le mani libere sulla questione delle alleanze politiche
Ma proprio nasceva dalla consapevolezza che a questo punto è sulle questioni di merito che si fanno le alleanze sociali prima ancora che quelle politiche però qui nasce una difficoltà
E la difficoltà sta nel fatto che a livello di potere locale
E meno facile che a livello di potere nazionali poi stabilire sul serio delle discriminanti programmati
A livello nazionale si abbia c'abbiamo i missili sembra la scala mobile c'entra a livello locale sembra che quasi che tutti parlino lo stesso linguaggio tutti sopra l'occupazione tutti sono per l'ambiente tutti sono per la moralizzazione in
Ecco su che cosa noi creiamo una discriminante programmatica evidente alla gente
Io non voglio entrare nel dettaglio ma mi pare che ci sia un'idea forza su cui noi possiamo difendere ma proporre anche una nuova frontiera agli enti locali e sia proprio nasca dal tipo di ragionamento che prima ho fatto gli enti locali Regioni Comuni hanno in questi venti anni governato bene o male
In generale a me pare che siano le giunte di sinistra che hanno governato bene
Ma sempre comunque hanno governato un intervento di redistribuzione o di stimolo rispetto a uno sviluppo che spontaneamente nella società si determina oggi non è più così e allora
Il centro l'idea forza di un programma per gli Enti locali oggi la discriminante sta in questo
Di una regione di un comune che diventano anzitutto strumenti di promozione dirette
Di un'occupazione dell'occupazione e di una qualificazione dello sviluppo
Voglio fare solo un esempio in due parole perché è un tema che non è in termini politici stato ripreso nel corso del dibattito
Io penso che il rapporto tra occupazione e sviluppo
Per gli enti locali oggi abbia un suo centro naturale che è quello della questione dell'ambiente ambiente naturale e ambiente
Urbano
Qui emergono dei grandi bisogni e qui contemporaneamente delle grandi occasioni di lavoro pensate che cosa vorrebbe dire
Per esempio la cosa moltissimo qui citata il risanamento dei dei centri storici ai fini di una maggiore e più qualificata
Domanda occupazionale pensate cosa vorrebbe dire non solo un'agricoltura più moderna
Ma un'agricoltura che nel Lazio non c'è ancora
Che sappia riassorbire dentro di sé i processi
Di industrializzazione commercializzazione dei protetti e poiché sappiamo che rompere la logica imposta dal Mac dell'ippica delle aree irrigue altamente produttive con degrado degrado e abbandono della collina
E della montagna ma pensate anche cosa vorrebbe dire in una città come Roma
Forse il problema del risparmio energetico
Ed è la trasformazione dei modi di di riscaldamento e di organizzazione
Dei servizi energetici
Residenziale
Dico che questo sarà è un centro oltre che perché i problemi sono così maturi e in occasioni così grandi perché noi ci troveremo mi stare strano che nessun compagno di abbia accennato
Ci troveremo di una campagna elettorale con un nuovo protagonista che badate la stampa cercherà di pompare in tutti i modi la questione delle liste verdi
E dobbiamo prende una posizione abbastanza netta
Io credo che la possiamo prendere
E devo dire che io sono abbastanza vivacemente polemico questa cosa delle liste firma e penso che siamo stati un po'troppo timidi fino adesso su questo tema
Ho badate io confesso che non più non trovo scandaloso e neppure negativo che in certe situazioni possono nascere fuori e magari antagonismo come con il movimento operaio dei movimenti politici di questo tipo
Confesso forse qualcuno lo troverà scandaloso ma perché non lo devo non devo essere sincero che io in Germania negli anni passati
Però nel futuro farò le mie scelte in futuro ma negli anni passati avere probabilmente votato per i Verdi non l'Spd
Lei spedire a quella che stava al governo che faceva politica dei ministri e la politica è una politica non molto diversa dagli altri governi moderati
E soprattutto i Verdi in Germania ecco il punto polemico da da ribadire sono nati come movimento alla sinistra della Spd
Perché ponevano con più nettezza la questione del disarmo la questione dell'autonomia dell'Europa
E la questione della trasformazione dei modelli di sviluppo delle scelte di politica economica
In Italia questa storia delle liste verdi sta nascendo con un carattere del tutto diverso anzi opposto
Con un movimento è un'esperienza di movimento ora Chiti con le spalle ma mettendo con grande sapienza politicante esca solo sullo sfondo il tema dei missili il tema del riarmo il tema dell'imperialismo tutti i temi classici dei Verdi tedeschi o i temi dei contrasti con la politica economica del governo presentandosi invece come ha del resto in Francia o in Belgio come un movimento che non si sa se Stasi ministro sta se sta a destra
E non e
Logicamente trovando poi un gruppo dirigente nazionale che non è come i Verdi magari una nuova sinistra un po'troppo estremista ma si tratta di un pezzo di nuova sinistra pentita
Che recupera la passione della politica attraverso la la mediazione di Claudio Martelli che come ecologista a mio parere è e come democratico Q comunali sta ecco movimenti comunali e di decentramento guida guidati da classismo e ne è una roba che non che che non sta in piedi
Ecco perché io dico possiamo e dobbiamo polemizzare con la natura di questa iniziativa ma per farlo io credo dobbiamo con più forza di quanto non abbiamo fatto fino adesso
Affermare il carattere storico decisivo del rapporto classe operaia questione ambientale e poi se mi posso permettere una minimo di accenno autocritico
E la questi dobbiamo anche cercare di con più convinzione di
Anna di dire che la questione delle centrali nucleari è per lo meno si pone in modo diverso rispetto a cinque anni o sei anni fa e la questione dei concimi chimici e via dicendo
Taglio tutti gli altri aspetti di questa qualificazione programmatica possibile
Ma invece non posso evitare prima di finire di dire due cose che forse che solo talmente evidenti che forse per questo ce ne dimentichiamo spesso e il fatto che questo nuovo asse programmatico sviluppo bisogni sociali
De nessuna attendibilità
Se non si intreccia a un paio a due o tre condizioni materiali
Di cui che da cui dipende tutta la sua credibilità
E la prima è la questione della regione
Perché non esiste alcuna possibilità di un uso dell'ente locale a fini di sviluppo di occupazione se non sempre non viene valorizzata e usato lo strumento precipuo necessario a questo che lo strumento regionale che per tipo di dimensione soprattutto per tipi di Poteri reali essere un organismo legislativo può opporsi
E noi invece ci troviamo oggi di fronte a un processo contrario dico tra parentesi che questa questione della regione e particolarmente io credo decisiva in un posto come come Roma e Lazio
Perché
Perché in un territorio in cui c'è questo squilibrio così travolgente tra metropoli e tessuto circostante
Beh senza una politica molto coraggiosa e molto programmata di un ente come la regione con i suoi poteri
Beh davanti un meccanismo spontaneo di di cattiva influenza reciproca in cui il resto della regione decade a una sorta di Contardo
Dimmi di atto depotenziato infame stupisce per esempio insomma l'Umbria non è mica tanto lontana dal viterbese
Ma se uno gira il territorio del Lazio anche senza essere senza esser velato dai vecchi pregiudizi
Locali sud la polemica tra romanisti e laziali cittadini burini ma è in è indubbio che il l'hinterland Roma hanno a subito è pagato il prezzo di questa un pass Pira ante di risorse di capitali di intelligenza e di cultura
Di una città che si sviluppare indipendentemente dal suo territorio e a sua volta io non credo che si possa risolvere la questione Rho Roma senza darle un minimo di è retroterra reale produttivo senza un decentramento un rapporto col territorio e via dicendo da questo punto di vista io credo l'urna unica osservazione se mi consentite critica che mi sento di fare a questa a questa nostra Assemblea ma badate sono andati in Toscana è successo quasi la stessa cosa è che questa rimozione del problema della dimensione regionale e finisce o rischia di passare anche all'interno del partito anche l'idea del partito c'è l'idea che c'ero ma e la Regione non è la Reggio o le di cui Roma il centro la Regione il resto della regione
E e un po'anche in questa conferenza si sentiva il peso di questo di questo squilibrio ora sulla questione delle regioni dobbiamo prendere atto che c'è una sorta di
Liquidazione massiccia in atto
Adesso il centralismo vale insomma i bilanci delle Regioni è inutile che faccia delle chiacchiere sulla valorizzazione la Regione se non partendo
Dal fatto che i bilanci delle regioni italiane ormai per quasi il novanta per cento sono predeterminate da leggi nazione ali che non sono leggi quadro
Ma che in modo minuzioso
Definiscono tutti i modi di investimento
Delle risorse che sono destinate alle Regioni quando parliamo di politiche regionali in realtà parliamo di Nieri o almeno solo di quel dieci per cento di cui le regioni possono in qualche modo disporre
O noi affrontiamo questo problema e a partire da noi dando un nuovo ruolo alla Regione rilanciando questa cosa o tutte le politiche di programmazione la seconda con dizione materia è che diamo più forza a una denuncia una battaglia sulla questione in generale della finanza locale perché anche dal punto di vista dei comuni
Siamo a una situazione drammatica noi parliamo oppure gli altri partiti dei nuovi programmi le nuove frontiere eccetera eccetera
Ma la realtà è che i bilanci dei comuni e in particolari dei grandi comuni e di quelli amministrati della sinistra
Sì avvio no a una situazione di bancarotta o per lo meno di bilancio truccato
Perché il Governo non solo ha posto il tetto del sette per cento alla finanza locale ma poi con l'argomento che il meridionali sono più arretrati hanno bisogno di più soldi
Hanno fatto sì che le grandi città le grandi città di nord o quelle che hanno più capacità di spesa
Quest'anno incrementano il loro risorse finanziarie del quattro per cento e quindi solo per fare le spese degli anni passati sì del porto andare con il Bilancio in un
Passivo mascherato se non si forza questo elemento se non si fa saltare questo
Strangolamento del del da parte del pentapartito ogni discorso e la terza questione materiale
Da risolvere e mi pare che questo invece l'abbiamo fatto in questi anni particolarmente a Roma con efficacia è la tanto quella di cui si parla sempre la questione morale
Rendendoci conto che però siamo in una stiamo entrando in una fase nuova di questa questione perché la novità di quest'anno è che la questione morale con l'appoggio della grande stampa
è oggetto di uno straordinario gioco di prestigio in questi mesi partita come scandalo che ha travolto le classi dominanti e la Democrazia Cristiana sta diventando un'arma della democrazia cristiana
E delle classi dominanti nonché per dire no non è vero che noi siamo la droni ma per convinzione che sono ladroni tutti e quindi tanto vale non scegliere o allontanarsi dalla politica questa è la nuova fase che riguarda particolarmente gli Enti lo Calì e allora vedete la storia di Torino il casino montato su boh Bologna oggi ma detto che a Roma sono stati messi in galera ventisette arrestate ventisette persone per i brogli
Elettorali sulla questione delle preferenze che riguardava la DC hanno trovato modo di metterci verso qua anche qualche Combi coinvolgerà il palco compagno comunista che avrebbe due tutto ecco a me io non ne so niente ma mi pare così bizzarro che un comunista vada in galera per poter fare leggere un democristiano anziché un altro che trovo che che i conti i conti non mi tornano ma quello che mi è chiaro eh
L'operazione complessiva ora io credo che dobbiamo re reagire con più aggressività e sempre più aggressività sia sul fronte sia dimostrando che è diverso il nostro coinvolgimento
Diverso il nostro modo di reagire quando nasce qualche elemento
Di scandalo o di corruzione
Ma anche reagendo sull'altro fronte cioè badate bene dietro la questione morale
A sta passando
Un pezzo di questa filosofia neoliberista perché la questione morale poi non solo mette insieme i comunisti democristiani o e altro ma finisce per dire i ladri sono i politici rispetto alla società sana e così passa un'idea che
Di disaffezione in generale alla lotta politica Nappo
E badate che operazione mistifica ma insomma viene ci rendiamo conto che a Torino è vero
Quello che era successo ma che poi nel corso del processo salta Fo salti fuori che i giudici che prestavano conducendo il processo sullo scandalo
Uno legati abbastanza organicamente alla malavita non è mica e non è mica un fatto isolato e forse l'abbiamo dimenticato che la Guardia di Finanza organi dava le evasioni i servizi segreti colpi di Stato a Torino spesso ma non sono i petrolieri che hanno organizzato la grande truffa e e e una
Una pura deformazione questa storia è che la politica che una cosa sporche non una società è un tessuto di o per organizzare al potere ma detto questo c'è e ho finito il problema un problema reale e che riguarda il fatto
Che insomma la questione morale non è solo un fatto di onesti e neanche di di meccanismi di trasparenza in senso stretto dipende in larga misura dal fatto che questo enorme potere pur ecco che non si può e non si vuole smantellare che non è sottoposto a delle leggi a dei vincoli di mercato beh sia sottoposto ad altre forme ed altri strumenti di poté eredi controllo sociale cioè la risposta alla questione morale oltre che quella di sostituire dirigenti onesti e disonesti e anche quella di sviluppare un permanente e di fu Urso controllo e gestione di ma
Sa sul potere degli enti locali dobbiamo fare una battaglia sulla questione morale non solo il nome della bandiere i comunisti sono onesti ma i comunisti vogliono essere controlli
Patti e promuovere la gestione dirette il controllo diretto da parte di masse organizzate sul potere statali Beccari compagni io credo che su con
Con questo mamma di contraddizioni e con questi argomenti di proposte noi abbiamo la forza anche in questa città di mobilità
Ari un vasto schieramento non è vero che siamo così isolati come sembra se pensiamo al ventiquattro di marzo dell'anno scorso al movimento per la pace al Movimento per le donne qui in questa città alle contraddizioni che stanno in sorgendo nell'intellettualità democratica penso al convegno di Bologna dei socialisti e soprattutto a quello di straordinariamente nuovo
Dopo che matura di contraddizione all'interno del mondo cattolico diciamo tra Wojtyla e e e e Martini tra atti atti
Come si chiama
Gruppi del del dissenso Fucci e invece Comunione e Liberazione
Intorno ai problemi della pace dello sviluppo della questione morale la lotta contro la mafia la camorra c'è un largo schieramento di forze politiche culturali oltre che sociali da mobilitare
Ma molto dipende non solo dal grado di convinzione ma anche del respiro dalla passione e dalla fantasia con cui noi sapremo affrontare questa difficile battaglia