"Il secolo della paura" presentazione del libro di Carlo Pinzani org. c/o la sala delle Capriate di Palazzo San Macuto

Walter informale di questa
Tentazione democratica fatta
Che prendo la parola per primo io che sono autore
Innanzitutto
Scusare il presidente Cossiga costretto a casa da una improvvisa febbre
E per scusare anche il ministro Amato
Che è uno impegnato in Consiglio dei ministri che però ha assicurato la sua presenza nel corso della presentazione alla condizione evidentemente che e lo svolgimento del così ai ministri dello consenta
Prendo la parola per i per primo io oltre che per queste scuse per ringraziare vivissima mentre caldamente
Niente Napolitano il Presidente Fisichella
Che sono qui presenti e che poi avranno la bontà di dire quello che pensano che la mia fatica io vorrei soltanto aggiungere a questa introduzione formale
Una notazione
Che riguarda un po'la la la la genesi di questo di questo libro
E i miei orientamenti politici o culturali sono noti a quasi tutti qui perché oltretutto vedo una gran parte di facce amiche e quindi evidente che non posso presumere che qualcuno ne ignori
Queste origini hanno determinato in meno e la necessità profonda reale sentita
Di una riflessione
Su una sulla non solo sul Secolo ma anche in buona parte sulla mia vita sulle mie convinzioni
E sul modo attraverso il quale io ho vissuto la mia passione politica
In maniera in fondo molto indiretta perché
Con una punta di civetteria direi che io sono uno storico della domenica
E
Che la mia professione principale e questo senza civetteria è stata quella del del del burocrate del del funzionario
Che però sempre vissuto compassione
La sua presenza nella accanto ai protagonisti della vita politica
Quindi una partecipazione avvolgente ancorché indiretta e mai vissuta con l'assunzione di responsabilità in prima persona
Ciò non significa peraltro che la passione non fosse egualmente egualmente viva avendo avuto questa passione ed avendo altresì la passione per la riflessione storica mi mi è proprio venuto voglio dire mie come dire sono stato sono stato costretto da una dalla necessità di una riflessione interiore a ripercorrere un cammino ho cercato di percorrerlo anche con una preoccupazione cioè con la preoccupazione
Di avere sempre la consapevolezza della parzialità
Di ogni ricostruzione storica
E di dire con il massimo di onestà intellettuale possibile che che mi sono sempre sforzato di raggiungere qual era la mia a riflessione
Ho cercato anche un'altra preoccupazione questa forse meno sentita però a egualmente reale che è quella della necessità di evitare di cercare di evitare la separatezza fra la storiografia quantitativa la storiografia sociale la fotografia
Delle strutture della lunga durata che è stata la grande novità nella nelle nelle nelle scienze storiche diritti di questo secolo che venisse completamente diciamo a sopraffare
La storia che Croce alla mente io continua a definire e etico politica è una probabilmente una definizione datata e probabilmente anche superata però è un'etichetta abbastanza
Esplicativa e nella mia preoccupazione in la mia ambizione e non lo so se sa se si se ci sono riuscito a questo dovranno dirlo gli altri i presentatori di cercare di fare un'opera storica
Che superasse la frattura tra e viene Masiello e strutture tra narrazione dei fatti politici e analisi delle strutture e dei movimenti profondi della società
Ecco
Questi due intenti sono stata in quelli che mi hanno mosso è stata una una fatica notevole
Sempre però fatta con divertimento perché oltretutto nessuno me l'aveva ordinato nessun medico me l'aveva prescritto
è stata avrà una perdita notevole perché era stata alla la l'esigenza della sintesi di non debordare certi confini di spazio hanno determinato un come dire un uno sforzo che purtroppo non essendo io dotato di sufficienti doti letterarie
Mi pare evidente rileggendo il libro cioè questo è un libro pesante è un libro noioso è un libro che si legge con con con difficoltà
Questo ma lo me lo dico da solo perché ne sono convinto se qualcuno mi dimostra il contrario son ben sarò ben lieto di prenderne atto ecco del altro non aggiungerei per il momento e dare la parola al presidente Napolitano
Ma io dico subito che pensò bene della fatica Di Carlo che insanguinarono questa è la prima domanda che ci ha rivolto
è stato un divertimento non non lo metto in dubbio ma un divertimento faticoso
E naturalmente abbiamo registrato le sue civetterie di qualche momento fa storico della domenica
Burocrate che non è una ma la parola almeno io ho sempre sostenuto così
Si confonde talvolta la burocrazia col burocratismo che un'altra cosa
Funzionario che ha vissuto così indirettamente la passione della politica ma io credo che coloro che conoscono come nel Carlo Pinzani
Sanno dosare quel tanto di
Civetteria o diceva lui a me poco fa adesso dico Cluj understatement che c'era in quelle sue parole di autopresentazione
E e
La fatica è stata molto notevole
Per la estensione del disegno dello sforzo della ricerca per la molteplicità dei riferimenti delle fonti anche delle interpretazioni storiografiche
Con cui si è confrontato
E nello stesso tempo è un libro che ha un asse che segue un percorso senza dispersioni direi con
Con molta tenacia
E cioè confermato dal fatto che poi si trova e si ritrova ampi più riprese anche nel contesto di discorsi di volta in volta riversi qualche
Nuoto qualche nocciolo
Dirò tra breve in particolare quale
Intanto
Mi pare che da parte mia cioè da parte di un nome storico né della domenica né di tutti i giorni
Si possano però esprimere apprezzamento la finezza delle considerazioni metodologiche che si trovano nella introduzione non solo nella introduzione
D'altra parte egli stesso ci ha richiamato a
Questa ben conosciuta distinzione rispetto alla quale ha cercato di operare anche una sintesi tra approccio una nuova sia del strutturale alla
Alla ricerca storica
E poi diciamo è entrato subito superata questa fase metodologica entrato subito nel vivo nel vino nel vivo come potremmo dire del profilo del secolo
Argomento arduo perché ha formato oggetto di approcci molto diversi dal suo di contributi importanti anche fortunati
Io non mi fermo ovviamente al titolo
Sul titolo pure ci sarebbe da ragionare
Il secolo della paura
Definita come sentimento prevalente che caratterizza che può caratterizzare il secolo che sta per concludersi e naturalmente credo che questo sicuramente
Sia stato uno dei connotati diffusi e così come egli mi pare dica a un dato momento il secolo precedente ha avuto piuttosto come sentimento diffuso prevalente quello della fiducia
Mi pare che
La paura non vada solo riferita lui la riferisce anche a questo
Molto più avanti nel corso del libro l'equilibrio del terrore
Certamente c'è stato quel trentennio gli parla di un trentennio iniziato si in sostanza con la crisi di Cuba è finito e finito quando è finito tutto chapeau e finito nel novantadue
Lo spettro l'incubo della guerra della guerra nucleare ma non è solo a quella fase che gli si riferisce nell'indicare il sentimento della paura come prevalente si riferisce ad altri Paure si riferisce a tutte le tragedie del secolo in ogni caso in questa definizione che dà il titolo al libro
Si coglie questo questo dato questo dato come lo vogliamo definire di psicologia di massa
Altri hanno cercato anche di riassumere nel titolo il profilo del secolo
In una chiave molto diversa parlo in particolare del libro diciotto sponda che viene solo citato
In con una parte del titolo abitualmente cioè il secolo breve anzi letteralmente nell'originale il Breve secolo ventesimo ma poi c'è la seconda parte del titolo che di e Giove Strings
Come si potrebbe dire non è facile la traduzione italiana comunque nell'edizione italiana si è tradotto del tutto impropriamente letta dei cataclismi non so
Gli estremi sono un'altra cosa ecco poi
Al di là comunque ripeto di questa definizione da titolo
Nel tracciare il profilo e nel ricercare il motivo conduttore del secolo
Procacci si parla del fallimento del comunismo
E poi ci parla di la contrapposizione globale adesso vedremo rapidamente in quali termini egli la chi finisce e tutta come ha detto top partecipando procace perché lo vedo un universo so che sono amici sono tutti e due storici non sa non so di quale giorno della settimana provoca convivente non ha sono pazzo Spinosa è un complimento
Tuttavia come dire e un po'problematico anche il riconoscimento del fallimento del comunismo come valore periodi Sante
Vorrei esser chiaro chi abbia letto o si appresti a leggere o a sfogliare il libero senza farsi intimorire da quello che ha detto Pinzani all'inizio cioè la Noviglio sita
Del del libero vedrà che
In Pinzani il tema del fallimento del comunismo affrontato nel modo più crudo
Non c'è nessuna indulgenza
Nemmeno verso quello che si è potuto pensare variamente in vari periodi pensare sentire da parte dei Comunisti Italiani e non c'è nessuna
Forma di nostalgici stimo
In lui come storico innanzitutto però e di dice da un lato che non c'è dubbio il fallimento del comunismo acquisito valore periodi Zante
Per la coincidenza con l'approssimarsi della scadenza secolare
Forse
E dovuto e dovuta questa acquisizione di valore periodi zampe all'eccessiva coscienza che i contemporanei hanno dei fatti che li investono
Nello stesso tempo però
E di riconosce le ragioni
Forti che pur ci sono per assumere il fallimento del comunismo come valore periodi zampe io ho trovato a questo proposito
Molto interessante ed acuta la osservazione che gli fa
A proposito dell'economia mondo
Nonostante che da tempo in contesti storici differenziati è sempre considerati dal punto di vista della storiografia quantitativa si sia parlata di economia mondo è soltanto con il crollo del campo socialista
Che si è concretamente realizzato dopo un processo plurisecolare il mercato mondiale e si è raggiunta di fatto la mondializzazione dell'economia
Anche se quest'ultima non può essere ricondotta unicamente al fallimento del comunismo quindi
C'è questa messa a punto
Non esente da problematicità
E tuttavia mi pare che il cuore della interpretazione di Pinzani
Stia nel polemizzare
Con quanti hanno fatto del ruolo del comunismo e dell'economia pianificata e dei lavoro contrapposizione alla democrazia e all'economia capitalistica o ampi o anche quanti hanno fatto nella contrapposizione globale
Tra
Tra che tra capitalismo e comunismo sul piano politico scontro di Potenza tra Stati Uniti riunione sovietica quanti hanno fatto di ciò
Non solo il motivo conduttore
Ma quasi
L'intero universo della storia
Del ventesimo secolo
Io credo che
Pinzani abbia ragione comunque io consento con questa sua polemica
Da cui deriva come dire un allargamento dell'orizzonte di interpretazione storica del ventesimo secolo
Il motivo conduttore non può essere ridotto a questo
Basti evocare dice Pinzani
Il peso che hanno avuto i fascismi nel ventesimo secolo fino al punto da potersi fare di questi al plurale e non soltanto al passato una sorta di terzo protagonista
E basti pensare egli aggiunge ai processi di decolonizzazione una parte importante o più parti del libro sono dedicate allo studio la ricostruzione storica di questi processi di questo fenomeno di decolonizzazione ed è importante
Sottolineare quello che poi Procacci mette Pinzani nei fatale
Difficile liberarsi da un lapsus quello che Pinzani mette induce e cioè il fatto che
La contrapposizione globale tra comunismo e capitalismo e la decolonizzazione
Sono processi che si intrecciano ma insieme sono nello stesso tempo sono irriducibili l'uno l'uno all'altro quindi come dire
Ci sono più cose in cielo in terra
In questo ventesimo secolo che non la sola parabola del comunismo e non la sola contrapposizione globale tra
Comunismo e capitalismo poi sul piano politico scontro di potenza tra Stati Uniti e Unione Sovietica e così poi Pinzani citarla
Delle precondizioni delle precondizioni diciamo per lo svolgimento della storia di questo ventesimo secolo precondizioni che gli indica in due in due
Da un lato ci dice le società del ventesimo secolo si sono sviluppate sulla base del mercato capitalistico fondato sulla produzione di massa dell'industria moderna
Che non significa fare iniziare il ventesimo secolo dalla metà del diciottesimo
Ma non c'è dubbio che questa sia stata una delle precondizioni
O almeno sia stata quella dello sviluppo demografico generato dallo sviluppo industriale una delle precondizioni per innescare quello che egli definisce il processo istituzionale dominante del ventesimo secolo
E l'altra precondizione data dallo sviluppo del pensiero politico nel momento in cui è giunto alla formulazione del principio di uguaglianza fra gli uomini nella partecipazione alla vita associata
E mi pare che qui veramente come dire si prendano radicalmente le distanze
Non solo da approcci ideologici ma anche l'approccio economicistici a una interpretazione della storia del secolo il vero problema istituzionale delle società sviluppate nel ventesimo secolo
E dato dalla contrapposizione tra le forze che si richiamavano alla democrazia liberale io al socialismo e le forze che per seguivano finalità connesse con quelli che egli definisce i primati etnici o etnico o etnico nazionale
Ebbene questo è dunque
Il filo
Della mi pare il filo della
Complessa e anche animata da spiriti polemici ricerca e interpretazione Di Carlo Di Carlo Pinzani vorrei dire una cosa
A proposito cosa particolare a proposito di questo allargamento degli orizzonti della sua
Della sua interpretazione confrontata anche con quella di altri pur eminenti storici
Io trovo molto coinvolgente illustra il tis mo'Di Carlo Pinzaru ecco
Personalmente me ne sento molto partecipe io credo che in certe ricostruzioni della storia di questo secolo non è stato fatto il posto
Necessario
Al Roosevelt Simone
Al mio Tilla quello che ha rappresentato quello straordinario tentativo
Pinzani si sofferma soprattutto sugli indirizzi diciamo di politica estera di Roosevelt sulla visione che ha Roosevelt del ruolo degli Stati Uniti nel mondo
E della evoluzione e della evoluzione dei rapporti internazionali ma credo che fosse inscindibile dalla visione che poi arriva
Delle responsabilità
Delle responsabilità dei poteri pubblici
Per una trasformazione della società della società americana e mi è venuto
In mente un libro di qualche anno fa che davvero da tutti i punti direi da tutti e due i punti di vista anche se il dedicato al fronte interno o un fronte c'è venuto con quel bellissimo
Documentatissimo libro della Goodwin uno Ordinary Time
Perciò gli anni della guerra vissuti alla Casa Bianca ma vissuti non soltanto come anni di guerra e quindi come anni di grande confronto sulla riva mondiale ma anche come anni soprattutto o in modo particolare attraverso
Eleonora Roosevelt grandissima attenzione per il fronte interno per lo sviluppo della grande lotta contro la povertà per la giustizia che era iniziata con la prima presidenza bruschette
Dov'è che insomma c'è qualcosa che mi intriga gli ho poi
Mi sto prolungando e scorso c'ero salterò tempio dico subito che
Trovo molto interessante l'analisi della crisi del socialismo reale verso poi alla fine del libro del tentativo di Gorbaciov il mettere l'accento sulle cause
Quasi esclusivamente in dolce né della crisi del socialismo reale contro la illusione se così possiamo dire ho la presunzione di Reagan di aver determinato la crisi la crisi del socialismo ma ecco ma mi astengo da tutto ciò per dire
Qual è
Il nodo che più mi intriga la categoria dei più niente via e che una categoria
Fondamentale nel libro Di Carlo Pinzani la categoria dell'autoinganno
Ecco forse se ci sarà qualche minuto per sentire allo stesso oppure una versione autenticata
E di di questo concetto di questa chiave interpretativa
Critica a cui egli ricorre in sostanza ma in sostanza
C'è stata sicuramente
Antagonismo eccome
Tra comunismo e capitalismo segnatamente tra Stati Uniti e Unione Sovietica ci sono stati fatti corposi
Da cui è nata la guerra fredda
Poi sappiamo quante rivisitazioni quante revisioni ci sono state in sede in sede storica delle originarie e tradizionali rappresentazioni anche delle responsabilità per la guerra fredda tuttavia i fatti corposi vengono richiamati
Ecco perché Pinzani ci dice la data di inizio della guerra fredda e primavera mille novecentoquarantotto
E
Colpo di Prada
E blocco di Berlino
Poi diciamo
C'è
Il riarmo americano e anche lui gli dice beh certo non quando venne annunciato comunque inizio anni cinquanta dopo lo scoppio della guerra di Corea altro fatto corposo diciamo
Di incontestabile portata gravità
Poi più avanti l'ho già citato
La vicenda di Cuba sessantadue il salto verso la corsa agli armamenti nucleari
Quella corsa
Per tanti aspetti poi sempre più disse Natale diciamo un'accumulazione gli arsenali sterminati
Che potevano distruggere si è perfino quantificato quante volte quante volte il mondo ma la corsa continuava e si cercava di gestire questo equilibrio del terrore
E
Allora
Sì ho beninteso l'autoinganno è consistito tuttavia
In una serie di valutazioni e giustificazioni da ambedue le parti
Delle rispettive politiche di potenza chiamiamole pure così al di là
Di ciò che realmente
Poteva costituire
Di minaccioso per gli uni e per gli altri la contrapposizione globale arriva a dire arriva a scrivere
L'autore l'autoinganno fu il motore principale della contrapposizione globale di cui poi egli ci dice
Quali furono le regole fondamentali e quali furono le conseguenze o le implicazioni nei rapporti sia degli Stati Uniti sia dell'Unione Sovietica con i paesi del terzo mondo
E e qui non c'è dubbio che se si pensa
Tante iniziative politico-militari
Che che si svolsero che ebbero per teatro paesi del terzo mondo ci si rende conto che interessi
Di difesa
Obiettivamente giustificabili
Ce n'erano davvero assai scarsi in tante occasioni in particolare ci dice Pinzani la percezione della minaccia comunista
Era apparve e apparsa anche a diversi storici in epoca recente cita in particolare in India disse eccessiva rispetto alla rispetto alla realtà
Io ecco penso che questo sia un nudo che valga la pena di approfondire che quella categoria meriti di essere ulteriormente chiarita
Perché insomma a me pare mi pare che
Bisogna evitare l'equivoco che ci sia stata in sostanza una deliberata finzione che ci sia stata una artificiosa
Un
Un'artificiosa estensione
Diciamo di della posta di questo confronto di questa confronti Jean tra i due campi tra le due massime potenze sito ma insomma la materia dell'antagonismo Cera e i fatti di contrapposizione sono stati reali e anche quando si arriva alla crisi di Cuba
Io credo che
Che in sostanza poi Pinzani ci fornisca a tutti gli elementi tutti gli ingredienti ci fu l'elemento l'ingrediente del Black
La mossa di Krusciov forma famoso installazione dei missili a Cuba fu un colossale Blas
Necessariamente doveva concludersi con il ritiro dei missili sovietici
Però nello stesso tempo si giunse alle soglie
Del conflitto
Nucleare generalizzato
Le due superpotenze si ritrasse ero sono sue parole parole dell'autore sull'orlo di quel conflitto e quindi davvero l'equilibrio del terrore fu espressione molto usata un tempo una sorta di danza sull'orlo dell'abisso non tutto era controllato
C'era il rischio che
Sì sfuggisse al controllo in questa contrapposizione in questa logica
Di minacce di rincorsa e anche di bluff
E d'altra parte l'antagonismo ha dato da una competizione oltre un certo limite davvero senza scrupoli
Per la conquista di zone di influenza
Per l'egemonia in varie parti del mondo poi possiamo anche arrivare oggi alla conclusione che fosse una volta che si conduceva in condizioni molto più diseguali di quanto non apparisse molto più diseguali soprattutto dal punto di vista militare perché pur avendo l'Unione Sovietica uno spaventoso arsenale di potenza nucleare
Distruggi Trichet però dal punto di vista militare complessivo
Le condizioni reali erano anche diverse
E poi ecco io io penso che noi dobbiamo ragionare sulla natura
Non solo e non tanto della minaccia sovietica intesa come minaccia militare quanto della sfida
E diciamo la differenza tra i due termini non è
Non è da poco non è da poco
Quando Carlo Pinzani città
La Trilaterale
Le elaborazioni della Commissione Trilaterale che nascono da una critica
Del dopo Vietnam da una critica dell'approccio diciamo brutalmente pesantemente militare che era prevalso nella dirigenza mi ricarica e si postula quindi
Un contenimento con strumenti più politici che militari io credo che sì di appunto il senso
Della complessità di quella che non era solo e tanto una minaccia quanto una sfida e armi io a me pare
Comma sono andato a riguardano e che sta cosa che avevo avuto occasione di citare anni fa a me a me pare
E che ciò fosse presente nel famosissimo
Articolo di Kennan l'Autore l'ideatore della strategia del contenimento della pressione sovietica che era però anche indicatore di una strategia di risposta complessiva alla sfida sovietica in quell'articolo che apparve nel luglio del mille novecentoquarantasette su Foreign Affairs firmato x e poi si seppe che era di Kennan si diceva e letterariamente Kennan era bravo ecco
Di certo non c'è mai stato migliore banco di prova di questo per le qualità della nazione
Alla luce di questi dati di fatto l'osservatore riflessivo delle relazioni russo americane non troverà motivo per lamentarsi della sfida del Cremlino alla società americani
Quindi una sfida
Ideologica un ideale sociale di sistema
Egli proverà piuttosto una certa gratitudine per la Provvidenza
Che procurando al popolo americano questa implacabile sfida ha fatto dipendere la sua complessiva sicurezza come nazione
Dalla sua capacità di operare solidalmente che di accettare le responsabilità della guida morale e politica che la storia ha voluto chiaramente addossare agli ecco io credo che queste componenti della sfida e quindi in un certo senso anche della intera azione
Tra le due politiche tra i due sistemi etc
Possono essere rivalutata senza nulla togliere
A quel che nel libro e scritto sulle perversioni e sul fallimento del comunismo resta poi il fatto ma questo riguarda tutto l'Occidente e innanzitutto
Gli Stati Uniti d'America che quella sfida è finita
E e che quindi vanno riconosciuti e accettati altri banchi di prova
Per la società americana per le società occidentali e per la comunità internazionale grazie
Ecco
Acceso poi riacceso
Bene allora il libro del professor Pinzani si intitola il secolo della paura
E
Anche se i titoli possono essere in qualche modo
Non riflessivi dell'intero andamento di un'opera
Tuttavia qualche significato
Questo richiamo alla paura
Deve averlo
Ed è un richiamo che per certi aspetti fa riferimento alle esperienze
Dei regimi totalitari delle nostro secolo fa riferimento all'idea di guerra totale che propria propone ma del ventesimo secolo fa riferimento
Alle straordinarie
Sfide
Che il nostro tempo ha percorso
Secolo breve o secolo lungo e
Il quesito di apertura
Dell'opera che è un'opera complessa che sviluppa un'analisi Policom direzionale che riguarda una molteplicità di dimensioni economica sociale culturale militare
Politica istituzionale
Dunque un'opera che tenta una sintesi difficile è un intreccio non meno difficile fra queste diverse dimensioni
Come si sviluppa si sviluppa attraverso dicevo un'analisi della grandi sfide del tempo moderno e quindi e e non è nello stesso tempo
Un libro sul ventesimo secolo
In quanto cerca come è inevitabile le radici del nostro tempo
Si proietta in qualche modo verso l'avvenire anche esse
Si dice esplicitamente in una delle pagine conclusive dell'opera che libri di questo genere non servono per prevedere il futuro ma per comprendere il presente io penso che se già riuscissimo a comprendere il presente avremmo una discreta bussola
Per il futuro o per e futuri possibili per riprendere il titolo di un'opera di Bertrand giù nel perché sono e futuri possibili
Quelli verso i quali dobbiamo appuntare la nostra attenzione
Queste grandi sfide del tempo moderno sono la spina della partecipazione e quindi della immissione delle masse nel processo politico sono vastità della industrializzazione sono la sfida della distribuzione
Della urbanizzazione della integrazione della legittimità
Sono le sfide
Della innovazione tecnologica sono le sfide alle quali si è fatto già riferimento della decolonizzazione
Sono le sfide che rinviano ai tempi diversi nei quali queste crisi si presentano nelle differenti realtà nazionali perché
Sappiamo
Che se sembra essere una costante del tempo moderno la presenza di questi momenti di grande
Confronto della umanità rispetto a questioni non non è poi vero
Che i ritmi di presentazione di queste crisi di queste sfide siano stati omogenei da nazione a nazione non è poi vero che le distanze
E quindi ritmi
Oltre che le sequenze siano state le medesime ciò ha comportato differenze molto significative nelle realtà politiche
Europee e non solo europee
E vengono rifiutate le letture unilaterali e mi pare che sia corretto nel senso di contrapposizioni secche quasi che il nostro tempo si possa leggere solo come una sfida
Come una dicotomia di capitalismo socialismo o solo con una dicotomia di totalitarismo democrazia
Ma
A dispetto diciamo di questa giusta rivendicazione della complessità
Dell'inizio del secolo e della complessità della fine del secolo che prelude ad ulteriori complessità
Complessità che possono avere prospettive positive in qualche modo
Come ad esempio mi par di cogliere nell'apprezzamento nei confronti delle opportunità che l'elettronica potrebbe offrire per lo sviluppo della democrazia io qui vedere i forse in termini un po'più ambivalenti questo processo
Ma complessità che possono anche avere come dire
Esiti o
Linee di sviluppo più problematiche e quindi sotto questo profilo ancora una volta ritorna il tema della paura in un contesto che pure nell'autore fa partire da premesse
Che sono state sesta sostanzialmente di una idea di progresso
E che conduce vuole condurre sostanzialmente ancora ad una idea di progresso e quindi anche di pace si vedano le pagine sulla Organizzazione delle Nazioni Unite come luogo istituzionale nel quale si dovrebbero e contemperare le diverse esigenze dei popoli e dei continenti in una logica di pace
Tendenzialmente
Universale
Ma al di là di questo esisteva un una un un filo un filo
Che qualche modo
Conducente
Ad una interpretazione di fondo e solleva perciò anche un problema di fondo
Vi sono vie l'intervento di una molteplicità di questioni viene l'intervento di una molteplicità di soggetti vi è l'intervento di una molteplicità di dimensioni
E quindi anche ditemi però vi è poi una semplificazione vero su un punto
Mi pare costituisca il vero filo interpretativo
Della dell'opera
In sanità parte
Da una idea
Perciò costituisce un collegamento anche di tipo storico culturale che ci siano tre valori fondanti
Sono i valori che hanno animato o che comunque sono stati proposti a bandiera
Della esperienza rivoluzionaria francese naturalmente con tutte le modificazioni e aggiornamenti lungo il tempo che sono i valori di libertà
Di uguaglianza e di fraternità intesi
Se li vogliamo intendere in maniera puntuale
Credo anche sotto il profilo filologico come valori prevalentemente politici
Poi vi è in contrapposizione a questi tre valori in qualche modo fondanti l'idea di una sorta di un'idea della appartenenza etnica
L'idea dell'appartenenza etnica o anche del primato etnico
Dal quale derivano per filiazioni successive
Per un verso e nazionalismi per un altro verso le suggestioni egemoniche che percorrono la storia del nostro secolo
Pur se
L'autore
Ad un certo punto del libro dice ma una realtà così complessa non consente egemonie non consente comunque una preminenza radicale
L'idea e i valori di libertà di uguaglianza di fraternità sono intesi come i valori tendenzialmente universali i valori per così dire di visionari
I valori
Portano alla frantumazione e quindi anche al conflitto sono i valori connessi
All'idea
Ecco mica di appartenenza e comunque di nazionalismo e di primato
Quasi che
Di volta in volta
Ciascuno Stato o nazione che era poi l'idea hegeliana Possa lungo il tempo esprimere lo spirito del mondo attraverso appunto il suo primato
Qual è il primo problema di fondo
Il mio problema di fondo
Il seguente che questi valori
Sono valori euro centri
Il valore di libertà il valore di uguaglianza e il valore di fraternità sono valori euro centri
E difficile immaginare leggere la storia del mondo
Ignorando
E la straordinaria linea di divisione
In virtù della quale
Se è vero che in generale
Cultura euro Centrica e quindi per estensione occidentale esprime questi valori
è anche vero che la loro
Traducibili tale il loro trasferimento
Oltre certi limiti
In aree culturali
Diverse da quelle di origine
Si è rivelato molto difficile nel corso della storia perché
Se è vero che oggi
Il paradigma dominante nel mondo e dal punto di vista scientifico e tecnologico il paradigma occidentale
Ma non è vero
Che il paradigma
Dominante nel mondo e quello occidentale
In termini di quei valori politici ai quali si fa riferimento d'altra parte
L'idea di scienza e l'idea di tecnologia ampi o se volete certe pratiche della scienza certe pratiche della tecnologia
Possono entrare in conflitto
Sia con l'idea di uguaglianza
Sia con l'idea di libertà sia anche almeno a certi livelli con l'idea di fraternità dunque si crea
Una sorta di a simmetria
In virtù della quale se è vero che possiamo definire in qualche modo come espansivo il paradigma occidentale di scienza e di tecnologia
Che d'altra parte non è univoco
Nelle sue reazioni diciamo per ciò che riguarda esiti in termini almeno di uguaglianza e almeno di libertà
Non è affatto vero
Non esista
Un modo che possiamo definire riassuntivamente asiatico
Di intendere i processi politici
E i processi culturali come modo assai distinto dal modo occidentale europeo al quale fanno riferimento i tre valori di partenza di tutta l'analisi del libro del professor pensare
E io vedo qua la difficoltà
Di certi esiti ai quali poi il libro fa riferimento
Perché
Il trasferimento di questi concetti
La loro capacità
Di diventare preminenti
Nella intera esperienza del mondo contemporaneo e ancor più di proiettarsi verso il futuro
Al punto da dare luogo
Ad una società
Tendenzialmente pacificata
Gradualmente pacificata
E democratica lungo la preminenza di questi valori urta
Contro modelli culturali che sono ancora fortemente persistenti in altre aree
Rispetto ai quali modelli perciò la sfida
Dei modelli ai quali ha fatto riferimento l'esperienza europea e occidentale sarà una sfida alta quindi per un verso c'è una sorta di antinomia
Nell'assunzione di partenza di questi valori che viceversa sono culturalmente storicamente
Collocati non hanno
In se stessi sia geneticamente sia funzionalmente questo potenziale universale che gli si attribuisce nascono in certi ambienti
Prosperano quando prosperano in certi ambienti hanno difficoltà porte a trasferirsi fuori da questi ambienti
E quindi sono condizionanti dal punto di vista
Di una dimensione che tra virgolette potremmo definire
Dall'altra parte
Hanno difficoltà
A
Sì parte probabilmente anche per la loro radice a cancellare la drastica mente il problema
Delle diversità culturali
Con tutto ciò che esse comportano
Anche in termini di diversa visione del mondo sotto il profilo politico di diversa visione del mondo sotto il profilo della organizzazione degli equilibri potestà attivi e quindi anche
Della rapporto tra potere
Coloro sui quali il potere stesso insiste
Ecco perché mi pare
Il discorso diventi
Più più articolato
Più contraddittorio
Vedete io leggevo recentemente il libro di Brzezinski l'ultimo la grande scacchiera mi pare sia intitolato
E questo libro enunciava
Come dire il programma
Della preminenza degli Stati Uniti nel mondo per i prossimi vent'anni
Uno degli strumenti
Che vengono esplicitamente richiamati della egemonia degli Stati Uniti nei prossimi vent'anni sarà l'esportazione
Diciamo così del dei regimi democratici allora vedete che qui si del si si esprime chiaramente
Si esprime chiaramente una sorta di
Contraddizione rispetto
A certe a certe premesse perché per un verso
Immaginiamo
La democrazia
Come quella forma nella quale al meglio si esprimono i valori universali dei quali abbiamo fatto riferimento
Per altro verso di può essere anche una lettura che in qualche modo diventa strumentale di un certo tipo di regime politico
Rispetto ad altre forme politiche
Più in generale comunque
Il vero nodo
Sul quale a me pare di dovere richiamare l'attenzione
Con riferimento ad un libro che certamente denso
Di tante
Questioni importanti di tanta capacità di analisi e però il problema se non vi sia una contraddizione di partenza
Tra questa impostazione
Che privilegia il dato universale
Di alcuni valori la loro Genesi
Euro Centrica
E la loro capacità di produrre poi un paradigma
Che abbia una vigenza
Ulteriore rispetto a quella dell'area dalla quale questi valori hanno preso le mosse questo mi pare uno dei grandi Problemi
Che senza voler prevede re il futuro ma pensando a tante opere anche recenti come quella di Huntington sullo scontro fra le civiltà
Viene richiamato allorché si conclude la lettura di questo libro peraltro di grande interesse grazie
Scusatemi nell'intento ma
Inchinare Monte che
Altre cose impreviste
Questa per me madre presentazione difficile nel senso che l'autore del libro è un mio carissimo amico come emerge così da da ringraziamento al di là dei miei meriti che mi fa nelle pagine iniziali ritengo che sia più dovuto credo dalla sua moglie e i figli perché ritengo avendo egli vissuto vicino che sia stato insopportabile negli ultimi due anni della sua vita
Sempre chiuso lì dentro a cercare di ficcare un secondo di cui era convinto che non fosse affatto breve come invece era stato scritto in numero delimitato di pagine
E io apprezzo molto questo lavoro pere che
Intanto è un lavoro coraggioso pochi pochi autori italiani hanno ormai il coraggio di affrontare questioni generali sul tempo lungo
Il il i bisogni della specializzazione la voglia di non correre rischi di non essere sottoposti a critiche ha indotto i miei colleghi giuristi a diventare in genere avvocati di piccole cause e induce molti storici a chiudersi in segmenti minuscoli di storie per produrre tutti i documenti su quei segmenti
E descrivere ciascuna stecca di un oggetto che alla fine il lettore apprende essere l'ombrello che conosceva da numerosi decenni ecco Carlo ha avuto il coraggio di misurare sì con il secco no appunto altri lo hanno fatto devo dire ma sono pochi e in genere non italiani anche se non tutti non italiani e quindi ha schivato il tempo lungo e ha cercato di dare un'interpretazione il più possibile unitaria quindi rischiando molto perché lo dimostra la discussione di stasera si rischia e questo è di per sé un pregio perché abbiamo bisogno di capire di capire la storia di capire le tendenze che ci aspettano davanti
Di andare al di là dell'orizzonte che ci presentano le vicende che viviamo ogni giorno od ogni settimana io mi sono trovato in questa situazione e mi ha fatto piacere che mi è stato chiesto ma lo dico no no non per dire che faccio una cosa tanto gradito se ne fanno tante che mi è stato chiesto così di fare una relazione a primavera per la Commissione europea
Come studioso non non come altro per cercare di identificare i nodi non chiari che l'Europa davanti perché si dice i politici non sanno più su che cosa far politica perché non capisco cioè si capisce che e bisogna far luce sul futuro e allora per far luce sul futuro bisogna rischiare una fitta il far rifare i può darsi che la lira direzione ma almeno cerca di vedere che cosa Astaldi la dei degli anabbaglianti che più di quei dieci metri non riescono
Ad illuminare
Il secondo pareggio secondo me del lavoro
Che allunga il secondo rispetto a coloro che lo hanno condannato avessero Breve perché lo hanno visto nella contrapposizione che certo è stata determinante per la vita di tutti noi
Tra i due sistemi che dopo la Rivoluzione d'ottobre si sono sfidati nel nei decenni da da la da dal terzo in villa del secolo
E cerca di andare al di là e di collocare anche questa vicenda in un tempo più lungo che viene dapprima e che continua anche dopo infatti il libro sul ventesimo secolo si apre facendolo cominciare prima
E si chiude cercando di capire che cosa viene dopo ricco e questo gli permette di non far finire il mondo nel mille novecentottantanove ed è una vera fregatura che molti abbiano esaurito se stessi nel mille novecentottantanove
Ecco alcuni
Sono tuttora spossato e capaci solo di esternare i loro sensi di colpa
Altri avevano visto il nuovo ordine mondiale come frutto con consequenzialmente automatico della fine del comunismo ha invece il nuovo ordine mondiale non c'è c'è piuttosto il disordine mondiale allora
E qui il bisogno di andare a vedere al dirà e quindi secondo me sono cose che contano contano molto perché comunque seminano seminano sul terreno giusto su quello su cui abbiamo bisogno di veder crescere cose di cui
Dobbiamo effettivamente capire il senso
Naturalmente poi ha influenzato Nord Baghdad dalla lettura prevalente del verde del secolo infatti lo spazio che qui è dedicato alle vicende del comunismo dell'Unione sovviene ticket del post comunismo eccetera e forse superiore a quello che gli avrebbe assegnato l'intero impianto probabilmente superiore a quello che gli avrebbe assegnato l'impianto e diciamoci pure la verità
Questa visione dell'appartenenza come anti valore rispetto alla Fratellanza viene non meno che dalla storia del Novecento dal rischio che giustamente lui sottolinea io son d'accordissimo e pochi rami ancora visto
Di di che cosa ha può succedere nonna frantumata Russia che il possibile Night Meier che segue alla frantumato Unione Sovietica
I fatti di cui si pone la domanda ma abbiamo fatto bene a favorire la frantumazione dell'Unione Sovietica si è fermata lì
Oppure avremo a che fare non più neppure con la Russia ma con repubbliche
Ciascun armata della propria appartenenza etnica contro l'altra quali possono essere le conseguenze sono domande di cui l'Occidente farebbe bene proprio a farsi carico perché
Pensate a pipeline che dovrebbe venire dalla dal Caspio attraverso la Turchia meridionale apportarci o il eccetera eccetera quello si continua a parlarne ma continuiamo ad essere prigionieri delle varie problematiche che dividono Azerbaijan Armenia da Turchia medesima in realtà clinico
Quindi i io questo lo vedo infatti personalmente sono convinto che il rischio maggiore
Per noi
E non tanto che la Russia cada nelle mani di un regime autoritario rischio che considero molto grave non è che dico se accadesse questo io sarei contento
Nel senso che considero rischio probabili probabilistica mente più grave il rischio per la frantumazione russa inerte
Che davanti al quale non ci siamo posti è questa sua attenzione all'etnico in realtà c'ha questa preoccupazione
Ma la domanda è proprio quella su cui ho visto Fisichella ha ha scavato e cioè il la scelta delle chiavi di lettura è una scelta che funziona cioè dato all'autore il merito d'aver voluto rischia dato all'autore il merito di non aver chiuso la vicenda del secolo nella vicenda che si è chiusa dei rapporti tra sistemi di economia di mercato e sistemi ad economia comunista
Le chiavi di lettura che c'ha proposto per sfuggire acquista
Chiusura sono chiavi di lettura che funzionano
Oppure nel loro euro centrismo perché questo è un punto corretto professor Fisichella non sbaglia mai secondo me perché io lo ammiro per questo perché ogni volta che lo sconto lui ci coglie sempre realtà non c'è il rischio che sbagli non c'è ma
E che sono sono chiavi che funzionano sono chiari
Ecco qui avendo il totale accordo conteso il fatto che questa è la domanda centrale ti confesso che la mia risposta è diverso dall'attuale non perché non sia convinto come come sei realtà convinto tu
Che questi sono valori fili dell'Europa è che buona parte del mondo è cresciuta con valori totalmente diverso in questo questo sequestro proprio no no oserei cioè nessuno oserebbe confutare
Io però ecco forse perché sono europeo
Ma forse non solo per questo sono convinto che in realtà alla storia del mondo un assetto Oria chiede stimata comunque ad incrociare l'universalismo di questi Palù
Ancorché diversamente interpretati in diverse parti del mondo dove libertà può significare così diverse è il grande pro
Ma dell'Occidente ed è il grande problema degli Stati Uniti cioè noi abbiamo ora insito l'idea di un mondo multipolare
Nel quale la pace è figlia delle accettazioni delle diversità
Il che implica un fondamentale il relativismo nella valutazione dei rispettivi valori e tuttavia dentro di noi c'è l'idea che i nostri sono meglio degli altri
è così
In qualche modo è Cosimo la mia risposta essi in qualche modo è così perché sono i nostri chi hanno dentro di sé quel potenziale di relativismo che è proprio la premessa su cui l'insieme delle diversità pure
Che non significa cancellare l'appartenenza ma significa non farne un criterio per prevaricare su altri o per impedire ad altri di essere liberi quanto sono io
La storia del mondo se ci pensi Mimmo
Nonostante tutte le sue diversità da alcuni secoli è segnata dalla incidenza che riescono ad a vere i valori non è tutti nella culla della democrazia che è l'Europa
Che la
La paura da paura per le tante diversità naturalmente cioè questi sono valori talpa sono valori talpa che hanno finito per travolgere coloro che li hanno inventati per se stessi insomma
Quando il mio Amato Thomas Jefferson al quale io sono culturalmente legato scriveva che e tutti gli uomini furono creati uguali
Poi si recava a Monticello e si faceva a togliere gli scarponi dagli schianti e forse esercitava you Yuri Jura prime seconde terze e no no notti con e gli schiavi di sesso femminile ma una volta che questo principio è entrato nella storia ha travolto coloro che lo avevano inventato per se stessi perché a quel punto lo schiavo di colore nero anni ha desunto che se tutti gli uomini sono stati creati uguali anche lui e lei erano stati creati uguali e questo diventato ha fomentato rivoluzioni sociali nelle società occidentali all'interno dell'ex le città occidentali cioè i principi borghesi sono principi universali perché sono andati al di là della borghesia perché contenevano in sé un potenziale
Che ha necessariamente coinvolto anche gli altri ma questo è il punto chiave per me io ti dico poi ciascuno reagisce alla storia con se stesso la storia del mondo la cambiata Grozio
Dio da giurista la vedo così
Cioè nel momento in cui qualcuno
Ha messo i diritti della persona sopra al potere sopra lo Stato ai Pinato nella storia una talpa che col tempo l'ha cambiata nel nuovo nei modi e nello spazio e che sta continuando a cambiare
Il grande motore del cambiamento della storia è stato il principio di eguaglianza che porta in sé il principio di libertà non c'è niente da fare l'eguaglianza dei livellatori un'eguaglianza che alla fine salta come un tappo
Perché l'eguaglianza dei livellatori dopo un po'tutti se ne accorgono e che tu stai sopra io sto sotto elabora uguali non sia poco K insomma ecco e quindi finisce per portare con sé i dati Bertallot infatti mamme noi nella nostra storia europea abbiamo dottrina diversissime eccetera ma poi finisce che i valori vissuti nell'esperienza sociale vissuti dalle classi vissuti dai gruppi vissuti dai singoli acquistano una dimensione che ad all'origine nelle dottrine magari non avevano ma non c'è solo questo
Ma perché si è votato in società come quella sovietica
Era ridicolo che si votasse o in tante società africane che si è votato ma perché noi europei avevamo imposto il criterio della legittimazione popolare come legittimazione per l'esercizio del potere
E questo l'abbiamo introdotto no
Con le nostre rivoluzioni del diciottesimo secolo abbiamo introdotto nella storia questo principio il potere non è legittimato se non è legittimato da coloro nei confronti dei quali viene esercitato punto
Non basta l'attribuzione del pedaggio d'addio non basterà alla nazione auto aura auto avvolta attorno al proprio collo
Non basta la tribale non basta quella del partito in realtà e allora e allora si è votato anche dove le lezioni erano soltanto un rito erano esclusivamente unito ma questo mimare i riti della democrazia liberale era di per sé l'espressione della forza in
Vorrei stabilire dei principi della democrazia liberale che sono appunto i principi europei finché sono diventati da lì trova sostanza
E quindi hanno finito per travolgere l'impianto totalitaria dei regimi comunisti per tante ragioni ovviamente non non soltanto per il
Lo sviluppo io ne sono convinto porta ai verso i nostri valori io sono rimasto sempre impressionato dalle mie ripetute visite in Cina
Dal senso di libertà i libertari sceglie aumentare il numero delle decisioni che si adottano da soli al posto delle decisioni che si debbono subire Calitri
Il senso di libertà che è venuto crescendo con lo sviluppo nella Cina degli anni Settanta tutte le ragazze avevano camicetta bianca
E tutti i maschietti vestiti si vivevano in due quelli che avevano la divisa di Mao Bleu che erano i blue collar grazie anche lì indette in cinese e quelli che l'avevano grigia che erano i gerarchi del partito
Negli anni ottanta le camicette sono diventate di tutti i colori io ne ho parlato più volte con i dirigenti cinesi retorico che tenesse la libertà perché non sconcia nasce a dire la camicetta
Ma cominciando a scegliere il colore della camicetta vorranno scegliere anche come spendono il loro tempo e poi vorranno scegliere pure voi
Risposta è stata noi di questo siamo convinti più tardi accade meglio
E e e davano anche una ragione per questo per dire questo più tardi accade meglio è perché una società multietnica come era nostra ecco il problema del senso dell'appartenenza
Ad un a sviluppo difficile come quello che abbiamo noi se perde il dominio del partito può deflagrare
E poi aggiungevano con un sorriso sa
Ecco noi possiamo anche perdere on dieci per cento della nostra popolazione insomma si tratta di centinaia di milioni di cinesi che vi vedete arrivare in Europa se lei ci tiene tanto
Comporre allora uno tace pubbliche a quel punto uno tacevano la sua non osa non osa più contraddire ma ecco anche in quelle situazioni si determina questo fenomeno appunto per cui i nostri valori sia pure interpretati diversamente
Trovano un loro spazio
Di questi nostri valori ha ha finito per far parte c'è costato molto hanno gli stessi europei perché la Fratellanza non è che noi ce l'avevamo nel sangue
Noi ci siamo presi a cannonate fino a cinquanta anni fa noi europei abbiamo capito con il tempo che con le nostre diversità potevamo condividere costruendo qualcosa insieme
è un problema farlo capire ai cambogiani farlo capire ai vietnamiti e a tante situazioni che ci sono nel mondo ma le religioni hanno già cominciato a
Riflettiamo questo cioè le religioni che sono state nella storia che cosa fonti di guerre di guerre di religione a volte di trent'anni a volte di cento anni
Ecco alla fine del secolo ventesimo e all'inizio del secolo successivo ecco c'è tra le religioni la ricerca del minimo comun denominatore che le accomuna
La
Messa in campo delle risorse che ciascuna di esse perché la pace prevalga sulla guerra perché la solidarietà prevalga sull'egoismo
Perché la collaborazione prevalga sull'indifferenza sono così religioni le più diverse che fanno qui se questo è il cammino della Fratellanza ti potrebbe chi potrebbe rispondere lui
Che si affermerà in modi di pezzi
Matti e finisce per essere parte di queste talpe che sono partite dalle io io per questo sono orgoglioso di essere europea CIPE
In qualche modo così insomma ci sono dei luoghi che hanno fatto la storia e questo è un dato di fatto la maggior parte degli esseri umani non sono ebrei
Però il mondo deve all'intelligenza ebrea ha un debito enorme con l'intelligenza ebrea magari alimentata dalle persecuzioni da da due
De de da da una storia infame che si è abbattuta su questa gente per per secoli e tuttavia e tuttavia è un dato di fatto questo ne dobbiamo prendere atto che comunque questo popolo
Abbia avuto modo di collocarli anzi ha dato straordinari contributi di intelligenza e di cultura
Alla laddove appunto si è si è posizionato quindi esistevano
Perché negare all'Europa che per una serie di ragioni è stata
Il centro della civiltà persino il Coni quello di avere messo in moto le talpe che progressivamente possono cambiare
Il mondo tenendo conto di tutte le diversità con cui deve fare i conti infatti
Verso la fine
Carlo se arrampica un po'sulle Nazioni Unite ed è un'arrampicata difficile perché quello è proprio un palazzo di vetro e quindi si arrampica un po'sugli specchi
Che perché questa storia non lo sa come finisce e va alla ricerca di una conclusione ma la sua storia non a una conclusione la sua storia è una storia che continua che destinata a continuare
Nel ventunesimo secolo e nella quale lui mette un punto che io considero come lui relativamente fermo cioè noi in fondo abbiamo imparato ed insegnato noi europei a come si può governare in chiave di libertà ed eguaglianza una società di massa
E abbiamo fatto con questo una straordinaria operazione perché libertà ed eguaglianza erano state inventate per i pochi e attraverso mille traumi le società dell'Occidente le hanno
Trasferite pantografo atte sui più
E ci siamo riusciti ora abbiamo davanti questo mondo globalizzato nel quale il tema della Fratellanza cioè della convivenza delle diversità
Della convivenza delle appartenenze diventa il tema dominante quello sul quale ci giochiamo il futuro e quindi libero e su questo ha aperto
Non li dire chiede che che siamo destinati a perdere perché questo sarebbe questo sarebbe troppo triste
Ecco dobbiamo essere consapevoli delle diversità ecco non fare come gli americani quando andava in Cina a differenza di noi europei
Che poi diventavano nevrotici perché loro parlavano con i cinesi come se fossero dei texani
E allora i cinesi la prima cosa che la dice Martin che cosa vogliono questi qua in base all'antica regola cinese per cui tu non vuoi mai la cosa che dissi ma ne vuoi un'altra
Questi americani che sospettano che che parlano sempre diretto imporre avevano sempre risposte sbagliate in effetti io ho conosciuto persone che hanno avuto crisi di nervi ed erano Uomini sull'orlo di una crisi di nervi non donne sull'orlo di una crisi di nervi
Perché non c'erano invece non erano consapevoli di queste diversità ma una volta che questa consapevolezza c'è la ecco la convivenza dei diversi che il modo primigenio del manifestarsi della fratellanza
Diventai passo che dobbiamo essere in condizione di fare ed è probabilmente il passo sul quale riusciremo a cambiare le sorti del ventunesimo secolo perché se io dovessi sintetizzare direi
La questione del ventesimo secolo era stata la questione sociale
Cioè portare ad una convivenza dei mobili mo'CRA antica milioni e milioni di contadini affamati di proletari urbanizzati evitando che questo questo loro bisogno di convivere diventasse deflagrante questa questione ventesimo secolo va risolto
Ora la questione del ventunesimo secolo e quest'altra gigantesca gigantesca in cui le diversità sono ben più ampie ma che appunto il mondo globale le ammesse a contatto l'una con l'altra
E dobbiamo mettere in campo visti i nostri valori perché è una sfida in più che viene rivolte ad essi e può darsi che riusciamo con questi valori ad evitare la Frittella generalizzammo aveva il disastro del Cermis viveva strage il Divin disastro generalizzato
Quindi io accolgo molto letture critiche che tu fai a lui come state attenti ecco quelli che volete fratelli sono molto diversi l'uno dall'altro
Ma la mia risposta questa è una ragione di più per farli sentire fratelli tra di loro
E quasi da preti ma la dico lo stesso
Ma io rimasi riprendo la parola con una timidezza
O minimi frena
Semplicemente per dire due per dire per per dire due cose
Una risposta a Giorgio Napolitano gliela devo anche se al ha dovuto allontanare
La categoria dell'auto in gara nasce dal
Dalla dal sistema della doppia verità instaurato in Russia
Nel negli anni Venti subito dopo la morte di dietro
Inizialmente l'atteggiamento di tutti dei confronti una rivoluzione
Bolscevica era quello determinato dalla Regione contingente la prima guerra mondiale cioè sei bolscevico siano rimaste in guerra avrebbero avuto la solidarietà di tutti ci sono ritirati dalla guerra e non hanno avuto la solidarietà di nessuno
Sono rimasti soli isolati il volontarismo leninista via indotti a rimanere aggrappati al profitto
Quando quando queste non è stato più posto con con il messaggio della rivoluzione mondiale intendiamoci e qui sta la sfida equità la sfida vera
L'autoinganno nasce quando alla rivoluzione mondiale sito si si si sostituisce la formula del socialismo in un Paese sono la rivoluzione mondiale rimane sullo sfondo rimane invece il potere sovietico in un solo Paese questo c'ha come conseguenza la nascita di una doppia verità
La rivoluzione come propaganda la realtà come brutalità del potere dalla doppia verità nasce l'autoinganno sovietico da parte sovietica
Da parte occidentale l'autoinganno nell'area è seguire pedissequamente i sovietici nella doppia verità cioè noi siamo noi vogliamo indovinare in vogliamo fare la rivoluzione mondiale
E avendo coi presente il fatto che c'era al dominio in un Paese solo vuol dire esportare il dominio in tutto il mondo e queste secondo me le origini dell'auto in danno e il proprio veramente il rimanere prigionieri della propria propaganda che data da entrambe da entrambe le parti
Questo detto proprio rapidamente alla questione che ha posto professor Fisichella
Sono sulla posizione guidano la posizione è giusta la critica giusta reale
Aggiungerei addirittura e questo non diciamo in uno spirito deliberatamente conciliatorio centrista ma che la diversità delle appartenenze
è ricchezza
E la Fratellanza non è negazione delle appartenenze ma valorizzazione delle appartenenze
E io avrei voluto mettere nel libro e non ce l'ho messa perché confesso che non son riuscito a trovarla nelle sterminata messe dei delle opere di Scalzone
è una citazione che adesso io faccio a memoria non c'è non mi fa velo perché non sono riuscita a ritrovarlo
Un po'di interna di internazionalismo allontana la la patria diceva
Molto internazionalismo vivi conduce ecco
In questo senso la fratellanza antidoto all'appartenenza etnica prima e in questo senso secondo me è la la ricchezza della diversità e sussunta nella fratellanza in qualche maniera allora
Il problema è l'arrampicata sugli specchi delle Nazioni Unite dicevo prima
Speriamo che ci pensi l'ambasciatore Fulci o qualcun altro che abbia una soluzione ancora più brillante il problema è
La giuria citazione dei rapporti internazionali questa è la sfida che sta di fronte al mondo all'umanità se non si arriva a giudici zar in questi giorni
Ne abbiamo una prova una prova minuta il problema è
Col presidente Menichella ci siamo scambiati un paio di battute nel è un paio di battute nel nell'altro no al Senato e lui giustamente diceva
Lei è un ottimista perché è un progressista io sono meno ottimista perché sono un conservatore e questo su cui sembra che sia una giusta distinzione dei ruoli grazie
Ora