Il progetto di costituzione di un contingente di Caschi bianchi promosso, tra gli altri, dal Centro Studi Difesa Civile da inviare in Kosovo con gli osservatori dell'Osce

Radio radicale torniamo a occuparci della Progetto caschi e bianchi dell'ONU un progetto che in nostro paese sostenuto in particolare dalla centro studi difesa civile che prevede l'affiancamento delle caschi blu dell'ONU cioè dei reparti armati dell'ONU una reparto di non violenti che dovrebbero intervenire come e i caschi blu nelle situazioni di crisi ne parliamo perché in aceto rosso di difesa civile in occasione vi la crisi della Kosovo propone una invidio da subito di un contingente di non violenti in questa crisi drammatica
Abbiamo qui in nello studio di radio radicale il presidente del Centro studi difesa civile dottor Francesco Truglio poi in una segretario Davide Berruti e abbiamo anche il vice presidente la sezione Italia di Amnesty International Marco del ponte buongiorno a tutti tornano allora io inizierei prima di passare alla proposta concreta parlare con dati di Berluti che tra l'altro reduce dall'l'ultima iniziativa dei non violenti italiani proprio un in al Kosovo che cessata a dicembre e che aveva un nome significativo ai che per mi interessa rimanda anche a Martin Luther King ovviamente grande però anche sì Martin Luther King e una e a dargli Berluti che ha partecipato a questa iniziativa vorrei innanzitutto che in break Ricci
Raccontasse com'è andata e e che significato ha avuto per il movimento non violento evitarsi ai QR questa iniziativa è stata lanciata da sei organizzazioni italiane che sono i Beati costruttori di pace Pax Christi Ghannouchi il movimento interna sì ma di riconciliazione l'Associazione Papa Giovanni ventitreesimo e la Consulta per la soluzione non violenta in Kosovo queste sei organizzazioni hanno lanciato un appello per celebrare il cinquantesimo anniversario e la Dichiarazione diritti de umani e qui che cadeva e quindi il dieci dicembre al fianco di un popolo quello kosovaro sia nella parte serba una parte albanese un po'con i cui diritti sono spesso prevaricati indicati una situazione va del Kosovo che ci sembrava abbastanza dimenticata e abbiamo cercato di dar voce quindi al popolo la popolazione recandoci con un contingente abbastanza cospicue fatte eravamo duecentodiciassette li abbiamo cercato di organizzare una marcia per la pace e per i diritti umani quel tale marcia dei bisogna dire però doveva svolgersi a Pristina la capitale è stata purtroppo negata l'autorizzazione a fare questa marcia dalla polizia serba questo però non ma un po'rinuncia costretti diciamo a passare invisibili inosservati ma siamo riusciti a organizzare un incontro all'università albanesi di Pristina e comunque a a fare un minimo di volantinaggio sempre comunque controllati quindi abbastanza
Limitate le nostre manifestazioni ma comunque la nostra diciamo così una presenza che si è vista perché duecentodiciassette italiano insomma che passeggiava texane di Pristina bene o male ci siamo fatti di
Notare c'è stato anche un dialogo insomma con la polizia serba che c'ha comunque ospitate ciò che ci ha messo a disposizione il palazzetto dello sport e c'è stato un continuo diciamo seduta
Lottare tra un cercare di renderci meno visibili possibile né cercammo di aprire invece ovviamente maggior visibilità
Devo dire una considerazione da fare che purtroppo questa cosa invece si intervento nella stampa italiana non ha avuto un un grande risalto
Una cosa importa chi sa dire che questa iniziativa per celebrare questa giornata però non cadeva così singolarmente o iniziativa singola ma e si inserisce in un contesto quindi in un contesto di preoccupazione che la società pacifista diciamo un gruppo di movimento pacifista in genere italiano ha riguarda sezioni in Kosovo e
Soprattutto c'è da dire che si inseriva in un momento abbastanza delicato per la presenza di obiettori di coscienza italiani in Kosovo che sanno sono vite di coscienza dell'Associazione Papa Giovanni ventitreesimo che stanno portando avanti un discorso
Su molto dedicato e mi piacerebbe dire anche profetico quasi di presenza e nella ricerca di dialogo appunto interetnico sono ragazzi che passano una parte loro servizio civile indi villaggi intorno a Pristina cercando di mettere in con legamento le famiglie albanesi con le famiglie serbe questo può servire da deterrente rispetto a una recrudescenza del conflitto che da tutte le parti c'è stata indicata come possibile anzi
Diciamo che il dieci dicembre ci hanno indicato marzo come data per la ripresa delle del conflitto appena tornati a casa abbiamo visto se se ventiquattro dicembre telegiornale insomma che i carrarmati era un generazione
Ecco quindi un
Comunque un bilancio positivo mi pare no sì il bilancio è abbastanza positivo anche se ritengo che si debba fare di più perché quando sia serbi sia albanesi nonché alcune voci diciamo così
Istituzionali ci dicono che adesso la parola e alle armi ecco che il movimento pacifista ingenerasse azioni non violente questa cosa diciamo abbastanza grave si cercherà in tutti i modi di fare qualcosa prima di lasciar parlare le armi infatti a Bologna domenica prossima ci sarà la verifica dei la devo sotto di pace del movimento organizzatori di Hackett e sicuramente sarà rilanciata un'altra iniziativa perché non staremo sicuramente con le mani nelle mani a diciamo raccoglie l'al di là del confine poi i profughi
Ecco allora Francesco Francesco Duilio perché il presidente del centoseiesimo civile come si può appunto mettere a frutto questa esperienza di Eccher e come diceva d'aver infranto appunto le armi stanno parlando e anche in modo molto e Sante come si inserisce dunque la proposta del cento su difesa civile di cominciare a realizzare praticamente in voce il progetto di caschi bianchi proprio di fronte a questa crisi
E il problema è questo l'aria non violenta diciamo i movimenti la società civile procedono spesso in ordine sparso
Questo o non è casuale nasce dal fatto che siamo tutte persone molto critiche molto attente che discutiamo di molte cose trascuriamo talvolta le posizioni di potere oppure quelle qui gli accordi pragmatici che danno una poltrona una poltrona all'altro
Quindi abbiamo fatto anche in passato con l'Iraq con con le marce per il disarmo degli anni Ottanta delle iniziative belle e significative
E però tornando poi dopo a casa ci ritroviamo in qualche modo a partire sempre da zero
La la nostra
Il nostro sforzo è orientato a fare in modo che le esperienze maturate nella società civile nell'aria pacifista e non violenta nell'area del rispetto dei diritti umani nell'aria della cooperazione internazionale riescano a trovare quella sinergia e possano essere raccolte all'interno delle istituzioni in modo più stabile ovvero sia facciamo l'esempio del Kosovo
Nel Kosovo il gruppo di Alberto L'Abate il
La Consulta che di cui fanno parte la campagna profuso nonviolenta nel Kosovo poi c'era anche la ambasciata di nuca sia locale nel Kosovo e c'erano anche gli obiettori di Papa Giovanni che già lavorano il Kosovo
Si sono stonate impatti avverto abbatterà fatto già un'analisi della situazione del Kosovo diversi anni fa diversi anni fa c'è stato a livello delle istituzioni del dei ministeri del governo una valutazione sul Kosovo ero non è una situazione a rischio Alberto Abate porta una posizione poi dopo il Governo ha finanziato invece un altro ricercatore un professore universitario che ha detto non c'è nessun problema il costo non succederà mai niente
Alberto Abate aveva fatto un'analisi giusta aveva proposto delle dei dei metodi e delle e delle iniziative concrete per impedire che la tensione aumentasse ma non se n'è fatto assolutamente niente io non mi il nudo io credo che per quanto riguarda il Kosovo non è che noi riusciremo a fare chissà che cosa il problema va visto il medio e lungo termine il problema è che dobbiamo diventare capaci di porci all'attenzione dei politici e delle istituzioni in modo da non poter più essere scavalcati e questo implica una riflessione sul nostro modo di agire ma in e che anche una riflessione sulle contraddizioni dei partiti e delle forze organizzate all'interno delle quali poi dopo la spilla la spinta a sgomitare prevale sulla verità diciamo sulla sulla
Sulla sulla completezza della visione delle delle delle radici dei dei conflitti armati conflitto per conflitto non intendiamo su quelli armati il al momento armato può esserci o non esserci e del culmine talvolta di un percorso che può essere risolto il conflitto fa parte
E dell'esistenza umana ma può essere risolto commento dividersi noi abbiamo raccolto tutte le esperienze per risolvere i conflitti dal livello diciamo anche intra psichico io qui essendo psicoterapeuta da e da lì che parto però poi dopo come questi sono legati ai rapporti interpersonali e rapporti intergruppo Ali e poi dopo i rapporti internazionali abbiamo un bagaglio che è grosso abbiamo un potenziale umano che grande sappiamo che sono migliaia i raga sì disposti ad intervenire senza armi per partecipare alla creazione di condizioni di dialogo nelle situazioni di crisi internazionali però dobbiamo riuscire a fare in modo che le istituzioni sci ci prendono in considerazione e allora adesso la proposta è quella di raccogliere un gruppo di minimo una ventina di persone che abbiano siamo già riformati diciamo che abbiamo già un'esperienza umana e tale da potere in per venire in situazioni delicate e offrirle alle nostre istituzioni in modo che non possono più fare orecchie da mercante non ci interessa cioè siamo contenti per esempio che i militari questa volta sono disarmati noi abbiamo già ad esperienze di di chi di confronto con i militari sappiamo che questo importante però anche importante che il bagaglio dei movimenti come Amnesty International per il momento al monitoraggio e tutela dei diritti mani dell'aria non violenta per quanto riguarda la creazione di dialogo a livello di comunità di rinforzo delle organizzazioni non governative nei posti dove ci sono problemi di di protezione anche delle persone che lottano senza armi in queste zone perché sono spesso uccisi prima degli altri ecco le le contributo per l'assistenza umanitaria delle organizzazioni non governative deve essere valorizzato e su questo impostiamo un primo gruppo che si offre è pronto a partire siamo già un numero adeguato aspettiamo però che le istituzioni ci dice fanno perché su questo piano c'è sempre un po'un tergiversare un dimenticare un un rinviare ecco
D'altra parte è la nostra forza deriva come diceva Davide da questi movimenti che già sono sul campo come gli obiettori di coscienza che sono chiamati caschi bianchi volevo fare una rettifica il centro studi ha in effetti da anni promuove questa idea delle forze ma amate internazionali e punta moltissimo sinergia fra i movimenti al fatto che le varie organizzazioni siano in grado di superare certi interessi di bottega certi interessi piccolo orticello peer Convair
Cioè l'insieme però non non è che proponiamo non siamo solo noi ci sono tutti questi movimenti gli obiettori di coscienza che sono La Pira forza del nostro movimento bene Francesco
Ritorneremo a parlare anche del progetto però prima vorrei chiedere a Marco del ponte che vicepresidente la sezione italiana di Amnesty International come inserisce come si inserisce ammessi in questo discorso bah
Dunque Amnesty con tutti sanno una una posizione specifica né sulla guerra né sull'uso della violenza
Per questo noi per esempio non diciamo mai come un conflitto debba essere risolto se attraverso un intervento militare o meno ciò che ci interessa di questa nostra peculiarità ma anche la nostra ricchezza che aggiungiamo in una situazione come questa
Far risaltare la componente diritti umani cosa vuol dire è chiaro che anche se non abbiamo una posizione sulla guarda in una situazione di conflitto armato
Sì registrano s'quasi sempre si delle violazioni dei diritti umani spesso magari anche su larga scala
E di questo noi ci preoccupiamo come ci preoccupiamo delle violazioni che che avvengono in tempo di pace ovviamente quindi
Riteniamo che anche la soluzione di dei conflitti
Debba essere perseguita tenendo conto della componente diritti umani e quindi i danni peraltro dal novantaquattro andiamo no elaborato una posizione abbastanza complessa attraverso un programma in quindici punti nel quale diciamo che tutte le operazioni di pace devono contenere appunto una componente diritti umani che spesso va esplicitasse Traverso
La presenza nelle operazioni di pace a fianco del dell'elemento militare di persone che hanno un'esperienza diverso sono persone che hanno esperienza
In particolare ci interessa appunto nella tutela nella salvaguardia nel monitoraggio dei diritti umani
E che quindi sono spesso dei civili perché sono spesso dei civili che si occupano di queste cose in tempo di pace
Noi come altri sulla problematica più generale dei conflitti abbiamo se spesso diciamo fatto la Cassandra per quanto riguarda la possibile crisi di diritti umani che ciascun conflitto determina diciamo guardiamo fosse il risultato del conflitto più che al conflitto insomma
Da alcuni anni ci stiamo comunque sempre più muovendo sul terreno di come rimanere efficaci come Movimento per i diritti umani anche in situazioni di conflitto armato per cui per esempio facciamo un uso sempre più intenso del diritto umanitario a fianco del diritto dei diritti umani indiretto dei diritti umani tutela l'individuo nei confronti dello Stato in tempo di pace il diritto umanitario regole conflitti diciamo ne facciamo un l'uso strumentale ma anche le del diritto umanitario ci salviamo proprio perché ci serve a salvaguardare ai diritti umani i quando quando la parola passa alle armi quindi come veniamo dentro in questa in questa proposta noi non avendo una posizione sul conflitto non abbiamo neanche una posizione sul come debba essere risolto però è chiaro che quando c'è una proposta concreta sull'elemento civile diciamo delle operazioni di pace non gli ha questa ci affianchiamo perché di essa faccia parte anche la peculiare componente che riguarda la tutela dei diritti umani e quindi riteniamo che sia senz'altro giusto lavorare assieme a chi fa questa proposta
Per far capire alle istituzioni in che meno saltuariamente di quanto siamo SSN stessi riusciti a fare sinora che il lavorare in organizzazioni che possono appartenere al movimento pacifista ma anche al movimento per i diritti umani in generale non solo Amnesty è una ricchezza che va sfruttata che quindi può comportare degli elementi utili al ha il tentativo anche rispettabile in senso generale
Di riportare la pace dove un conflitto scoppia anche utilizzando le forze militari quindi questa con queste due componenti devono complementare sì a vicenda
Ecco grazie Marco Francesco forse questo appoggio di Amnesty International a questa campagna che state lanciando nel nostro Paese è importante perché appunto come dire segna un un qualcosa di più rispetto all'aria appunto che tu descrivi dilaga semplicemente antimilitarista non violenta disamministrazione e da quella
Quel qualcosa in più che tra l'altro rispetta le istituzioni può essere importante per cercare di di passare anche beh aria io personalmente mi tengo l'aria disarmo Miss
Sa come pensai la vecchia polemica cioè non mi interessa di essere contro nessuno ritengo anzi che molti militari abbiamo delle ottime qualità che vanno valorizzate attraverso il il il dialogo con noi
Però
Non Amnesty International ci fa molto piacere che adesso consideri appunto questa collaborazione va detto che
Oltre ad Alesi ci sono ben la rete caschi bianchi di cui fanno parte Pax Christi Beati costruttori di pace diamoci il Bologna gioca Papa Giovanni ventitreesimo la campagna per UBS spese militari
L'AGESCI l'AGESCI la pattuglia pace dell'AGESCI
E però c'è anche da dire che queste convergenze sembra che possono arrivare a maturazione perché oltretutto abbiamo rilanciato insieme anche la diversa organizzazione della cooperazione internazionale ricordo in specifico
Morimondo Mani Tese la piattaforma per la prevenzione dei conflitti uno dei tre tavoli che è un'altra sono dei tavoli di confronto così come la rete Caschi Bianchi uno dei tre tavoli a piattaforma per la la prevenzione dei conflitti
E quello sul progetto punto delle forze civili che chiamiamo perché è un nome che insomma ha un forte impatto caschi bianchi attualmente e c'è stato anche l'intervento per ora come osservatore del Fox e quindi anche quel mondo si sta muovendo e sta riconoscendo l'importanza di questa di questa specifico strumento che deve essere offerto al nostro governo alle nostre istituzioni per
Per non sono poi andare missio Suni calde perché non è ovvio di sul coso non dobbiamo farci tante illusioni la nostra possibilità di incidere minima anche se non va nemmeno trascurata
Ma perché noi abbiamo tutto una una seria ricerca sulle modalità agli approcci l'intervento nei conflitti prima che prima che arrivino questo livello oppure anche le modalità di approccio per ricomporre i conflitti una volta che lo scontro armato è finito su tutte queste cose esistono
Fior di studi fior di esperienze e manca finora e questo il nostro anche appello in fondo al Governo e al alla al ministero degli Esteri Ministero Difesa perché insomma ci ci venga data la possibilità di finire di completare la formazione dei volontari
E degli obiettori di coscienza con la nuova legge anche gli obitori coscienza volano andare all'estero e quindi su questo saremo pressante in questo periodo e e per ora appunto attraverso queste forme di pressione molto dialettica via via poi sempre
In modo sempre più pressante Vorrei ricordare le l'Indirizzo al limite o vi facciamo dopo però per chi per i ragazzi che hanno una qualsiasi esperienza del volontariato uomini e donne
Obiettori di coscienza oppure no sia finito già sevizio civile chi si sta per laureare o si è appena laureato
Chi ha una qualsiasi competenza da offrire in questo senso per diventare osservatori in questo caso la Campania stiamo facendo per fare in modo che gli osservatori dell'OSCE sia provengano anche dalla nostra dal nostro dai nostri movimenti il coordinatore di questa campagna il Centro studi difesa civile link il tele
Fondò a Roma e zero sei o sei otto scusate ripeto zero sei sei otto tre tre sei sette otto il fax zero sei sei otto sei nove tre due sette
La posta elettronica pace difesa chiocciolina Mac link al punto it
Mandateci le vostre candidature il vostro curriculum vitae e di convocheremo per una riunione in cui inizieremo diverse fasi della selezione una prima fase sarà di auto selezione e quindi qualcuno potrà partire
Appena avremo raggiunto questo accordo con le istituzioni qualcun altro potrà fare una invece un lavoro logistico in Italia o ci sarà una fase di invece di selezione attraverso i metodi classici anche della del idoneità psicofisica infine poi dopo saranno naturalmente anche le istituzioni stesse che dovranno cioè dovremmo fare questa questa questo lavoro anche poi in collaborazione con le istituzioni ovviamente chiederemo che poi dopo ci sia disciplina ci si accordò agli atti al alla aglio agli obiettivi prefissati disciplina non dovuta all'ordine dall'alto non all'autorità ma disciplina dovuta a alla alla alla all'accordo alla alla alla senza preparazione insieme e all'adesione a quanto concordato
Bene grazie a Francesco da vite Berruti le istituzioni come stanno rispondendo a questa vostra impegni ma in generale alla campagna sui caschi bianchi che appunto adesso avete come dire focalizzati in questo momento con questa richiesta di presa
Sa di non violenti tra agli osservatori dell'OSCE ci sembrava che stesse reagendo molto bene infatti il quattordici aprile la Camera dei deputati ha approvato tre ordini del giorno e sono uno riguarda do la formazione alla difesa popolare non violenta uno riguardo al progetto di legge sull'obiezione fiscale di obiezione spese militari eu punto un altro sulla formazione di un contingente di Caschi Bianchi anche un ordine del giorno al Senato
è stato approvato in questo senso e leggo proprio testualmente questa ordine del giorno impegna il Governo a proporre entro tre mesi un provvedimento atto alla creazione alla formazione operativa di un contingente italiano di caschi bianchi
Questa questo ordine del giorno è stato accolto al governo come raccomandazione anche tre della Camera e datato questo al Senato l'undici giugno novantotto parla di tre mesi i tre mesi sono passati non ci risulta che ci siano stati ulteriori SDI è comunque una situazione abbastanza positiva diciamo così di di di impegno da parte del governo speriamo impegno che poi venga effettivamente mantenuto in Europa ci sono state veramente più avanzati
Questa posizione è stato in pubblici più indietro alcuni Stati hanno proprio una scuola di formazione al peacekeeping statale questo ricordo l'Austria o la Germania e quindi sopra presentano un po'le punte più avanzate in Europa c'è stato anche un tentativo del Parlamento europeo di di di di progettare un corpo europeo civile quindi non armato ma eccoli qui Illy la faccenda poi non è andata più avanti a quel che mi risulta abbiamo speranze nel mille per il futuro si riesca dialoga trovare appunto un un dialogo più proficuo ancora insomma con istituzioni riguarda questa cosa CED da dire che abbiamo preso anche contatti invece con quello che lo Stato che ha iniziato a a che per prima che ha trovato questo simbolico significativo nome non di caschi bianchi che l'Argentina anche iniziato e che ha già creato un corpo di casco sbancò San anche se e-customs Blancos argentino sono un corpo di intervento non solo di pace inteso come peacekeeping
Ma fa anche l'intervento umanitario e danni e in questi dieci anni dalla formazione su una centinaia di interventi però ce ne sono stati due che sono stati proprio di peacekeeping allora e quindi sono sul sul ti ricordi non mi ricordo Caserta ne sono ventidue comunque interventi di di monitoraggi in situazioni di di di di diritti umani socie di conflitto per cui sono anche questi sono la punta avanzata rispetto a tutto un movimento ecco abbiamo preso contatti con la mafia baciato Argentina Roma
Cercando e che quindi fare pressione su tutto di di e di sfruttare la loro esperienza di mettere di avere anche loro contributo per il nostro lavoro in quanto invece in Europa questa cosa non è ancora iniziata
Bene dagli volevo impero precisare che abbiamo anche dei contatti con il ministero degli Esteri sembra che sia in fase avanzata
Una delibera che
Darà l'incarico
Al centro studi di fare una ricerca sulla creazione di condizioni di dialogo a livello di comunità nelle crisi internazionali quindi è ancora una fase per loro di ricerca ovviamente noi stiamo spingendo di più anche perché si passi alla formazione dei dei peacekeeper civile poi ci sono anche dei contatti diciamo più di tipo culturale dissidi disc insomma di confronto anche con il un organo del ministero della difesa al centro studi strategici dell'esercito e anche lì pare che ci vogliano chiedere vogliono accordare una ricerca su cosa intendiamo noi per la difesa civile per la difesa popolare non violenta e in particolare quali possono essere le relazioni del diciamo intervento di caschi bianchi per la sicurezza del Paese quindi come l'intervento umanitario l'intervento di pacificazione intervento per la tutela dei diritti umani Po aumentare la sicurezza dell'Italia
Il suo ruolo sul piano internazionale bene e io penso che abbiamo spiegato la la campagna in corso per l'ampliamento possiamo dire della contingente OSCE con l'innesto di obiettori di non violenti in nella missione in Kosovo Francesco se voi nuovamente ricordare ai nostri ascoltatori gli indirizzi in modo tale che possono magari mettersi in mettersi in contatto con voi se hanno appunto i requisiti di cui descrive vi è poi vi ringrazio sì quindi
Centro studi difesa civile
Pace le posta elettronica e pace difesa tutta una parola tutto minuscolo chiocciolina McLean punto it mcKinsey scrive MDC e lei NK appunto ittica
Fax zero sei sei otto sei nove tre due sette telefono zero sei sei otto tre tre sei sette otto grazie grazie a Francesco Truglio grazie Marco Del Ponte grazie ad aneddoti