"La questione dei confini orientali nella politica estera dell'Italia" incontro con Sergo Romano organizzato dall'Associazione nazionale Venezia-Giulia e Dalmazia Circolo della Stampa

E ogni questa sera vorrei scende ci sta media neanche in aperta sta una lunga siete presenti in tanti ringrazia passa la parola all'ambasciata in Puglia nasce a tale eccetera ma
Atti ordina Parallax scenata vecchia tata
Ringrazio il Circolo della Stampa che ci offre questa occasione ringrazio il comitato di dell'associazione del signor Giuliani Dal Mas di Milano
E ringrazio soprattutto l'ambasciatore Sergio Romano
Che diciamo ci fanno onore di essere fra noi un'altra volta perché è stato con noi circa un anno fa a all'ultima Società Umanitaria
E le sue visite
Da noi
Hanno avuto anche diciamo
Saluto Livio Caputo senatore di nove nostro vecchissimo antico amico
Diciamo c'è la posizione del Sergio Romano che ormai è diventato uno studioso un opinion leader fra i più qualificati del nostro Paese
I nostri incontri con lui hanno avuto dei frutti perché molte volte ha parlato di noi prima di vederci e ancor più dopo evidentemente qualche cosa gli è rimasta nel cuore oltre che nella sua cultura di diplomatico e di storico
Il tema l'abbiamo decise insieme tra indicato lo stesso ambasciatore Romano la questione dei confini orientali nella politica estera italiana dal trattato di pace del quarantasette
Agli attuali equilibri nel sud-est europeo
Così in introduciamo il settore storico culturale delle giornate milanesi della Cultura Giuliano Dalmata
Che abbiamo inaugurato ieri con due mostre alta umanitaria e che si sono aperti qualche giorno fa con la rassegna cinematografica
Noi vogliamo così riaffermare con la presenza dell'ambasciatore Romano l'importanza vitale nella storia dell'Italia
Del secondo Novecento del problema dalla frontiera orientale
Come crocevia delle scelte di politica estera del nostro Paese non quindi un capitolo di storia locale da di battersi tra Gorizia e Trieste
Ma un argomento che riguarda tutta l'Italia
Perché sul confine orientale si misura il peso che Alitalia viene dato nella politica internazionale nella politica europea
è sempre lì
Che noi o paghiamo o veniamo premiati cioè ditte il Paese e quindi è una misura
La sensibilità su questo problema delle popolazioni del listino come della gente del della regione
E come quella degli italiani che vivono attualmente in Istria e a Fiume
Si rivela quindi come un tema di interesse generale non solo un problema di convivenza ma un nodo centrale della presenza stessa
E del ruolo dell'Italia in Europa e nel Mediterraneo
Sì il fatto che siano venuti meno degli aspetti rivendica azionisti
Da parte italiana
Non toglie l'importanza anzi apre la strada alla valutazione dei problemi diversi che sono quelli delle pulizie etniche dei diritti dei popoli all'autonomia
Per i genocidi culturali
Ha la necessità anche per l'Italia di elaborare
Al suo interno e di far capire al suo esterno quale sia la sua linea di politica estera
Non perché l'Italia non abbia una linea di politica estera
Perché io in questi anni che sto seguendo questa cosa quando anche ero in Senato
Mi sono accorto che la preparazione della classe diplomatica è molto elevata
Ma è nella classe politica che non esiste una coscienza del nostro ruolo e che si sacrifica regolarmente la politica estera ha problemi di politica interna
Ci si lascia abbagliare da equilibri Esterni facendoli poi ricadere al nostro interno
Si privilegia l'aspetto interno di politica interna e non quello di politica estera
Eppure la politica estera viene sottolineato è il momento della soggettività internazionale dello Stato
Forse anche la ragione stessa di esistere di uno Stato che si di garantire ordine prosperità al suo interno ma questo stesso ordine prosperità sono in funzione della sua politica estera perché da quella viene prosperità e anche ordine
Se si perde la soggettività si perde l'indipendenza
Addirittura lo Stato viene meno nella sua ragione di esistere se ne fa un altro si passa a servire un altro Stato domanda acquisiamo
Corso Venezia Porta Venezia uscì rientro arabeschi poi per fortuna se ne andarono definitivamente per fortuna secondo la mia visione personale che è stata quella di tanti di noi
Perché se volevamo l'Italia unita e quindi naturalmente questi eventi
Noi abbiamo avuto la redenzione e quindi questi giù queste insurrezione milanese del quarantotto quarantanove per noi è un fatto positivo
Voglio dire il Lombardo-Veneto stava meglio sotto un austero stava meglio sotto l'Italia
Si può fare questa domanda se l'Italia non esiste come soggetto di politica internazionale
Si può creare la Padania si può creare qualche altra cosa non si crea nulla perché non vedo che abbiano molta tela da tessere i leghisti
Ma comunque è un problema che in ogni caso cioè uno Stato esistesse da al suo interno la sua comunità una ragione di stare insieme
E noi tra l'altro siamo quelli che abbiamo pagato di più
Perché quando si è fatta l'unità d'Italia tempo successo dalla tavola
Del sarto son caduti dei ritagli
Prima la Dalmazia
Poi il poi il fiume neppure l'isteria perché è stato dal processo
Di assembramento di riunificazione che noi abbiamo piano piano comincia a tessere tagliati fuori certo se non ci fosse stato il disastro della seconda guerra mondiale questo non sarebbe successo avevo perso la Dalmazia ma avremmo salvato sarà però purtroppo inutile
Parlare con i secondi ma sta di fatto che nel momento in cui l'Italia sia unificata ha dovuto perdere dei pezzi di qua e di là e noi gli abbiamo fatto le spese ecco perché desideriamo
Che l'Italia sia considerata fra le nazioni abbiano su politica estera
E la stessa Europa
E è importante per noi perché ci aiuta a stare in piedi
Dato che da soli non ce la facevamo però è una barca nella quale bisogna remare tutti insieme
E non possiamo più essere un peso cioè soltanto cinquantasei milioni di persone che fanno un po'i loro interessi
E che non hanno poi non sono una comunità che porta all'Europa un contributo attivo identità nazionale in tempi di globalizzazione significa contributo alla costruzione europea
Altrimenti poi i problemi comma puntolini dei Balcani il Kosovo all'immigrazione clandestina ci cade addosso
E noi non sappiamo perché facciamo certe scelte
Perché siamo esposti a una minaccia serba
Per quali motivi dato che questa nostra politica estera non viene esplicitata non viene dibattuta
Io ricordo la notte in cui in Senato si dovette discutere l'intervento italiano nella guerra del Golfo
Benissimo non c'era nessuno per raggiungere il numero legale
Bisogno in tre o quattro che eravamo lì fu necessario fare telefonate a casa per farli venire è i nostri marinai e i nostri via tumori stavano aspettando perché i motori erano accesi sulle piste
Ed erano accesi i motori delle delle delle navi
Ma non potevano partire finché non c'era il voto del Senato tale era la sensibilità del Parlamento italiano che quella notte abbiamo raggiunto a stento il numero legale fu votato l'intervento alle quattro del mattino quando i bombardamenti
Da parte degli angloamericani dei francesi di erano già cominciati
Questo così per dire quanto poco ci si interessi
Dei problemi di politica nazionale anche nel nostro Parlamento
Do la parola all'ambasciatore Sergio Romano che vi parlerà dal dal proprio
Meglio meglio gli è stato chiesto una relazione storica sul confine orientale dalla fine della seconda guerra mondiale a oggi meglio
E cercherò di attenermi al compito che mi è stato che mi è stato dato alla fine della seconda guerra mondiale tre confini dell'Italia al nord erano in discussione
Il confine con la Francia il confine con l'Austria il confine con la Jugoslavia
Salva mo'il confine occidentale con un piccolo sacrificio Briga e Tenda ma salva amo soprattutto alla Valle d'Aosta che i francesi avevano occupato e la salva mo'perché il Presidente americano obbligo i francesi ad andarsene
Salva mo'il Trentino e l'Alto Adige fino al Brennero perché l'Austria era come non un Paese sconfitto e anzi in odore di Proto nazismo
Non salva ammoniti fece se non in parte il confine orientale
Perdemmo l'Istria
Perdemmo una parte della contea di Gorizia perdemmo naturalmente la Dalmazia che peraltro avevamo acquisito soltanto con un lungo affitto al momento della spartizione della vecchia Jugoslavia nel mille novecento e quarantuno
E allora scialba Hammoud due confini ma ne perdemmo in parte un terzo perché non riuscimmo a impedire che si staccasse dall'Italia una parte del territorio in cui le comunità italiane erano fortemente legate allo Stato nazionale io credo che tutto debba cominciare da questa domanda
E credo che sia importante nell'interesse della verità storica e nell'interesse del nostro stesso futuro dare a questa domanda una risposta per quanto possibile obiettiva neutrale e distaccati
Prima ragione
A parte Trieste Gorizia le terre contestate erano effettivamente multietniche e molti linguistiche
Gli italiani si erano insediati sulle coste e nelle città le popolazioni strame
Nel retroterra rurale
Infatti città e campagna il rapporto era stato ora pacifico ora disteso ora invece molto conflittuale
Divenne particolarmente conflittuale nel momento in cui l'Austria Ungheria dopo il mille ottocentosessantasei perduta la maggior parte dei suoi possedimenti italiani fece per così dire una scelta slava
Decise di appoggiarsi sulle popolazioni slavine dell'Impero e di accentuare la componente slava della monarchia multinazionale
E naturalmente decise di accentuare la componente slava a danno della componente italiana delle terre che ancora appartenevano all'Impero
L'irredentismo e anche il risultato del timore e del sospetto con cui le comunità italiane verso la fine del secolo cominciarono a considerare la politica di Vienna nei loro confronti
Di qui a partire da quel momento una forte conflittualità che divenne con il retroterra slavo naturalmente
Che divenne anche maggiore quando l'Italia dopo l'avvento del fascismo
Divenne sempre più brusca intollerante delle differenze etniche e in alcuni casi francamente repressiva
Seconda ragione
A differenza dell'Austria la Jugoslavia aveva vinto la guerra
E aveva in quel momento il pieno sostegno della potenza sovietica
Terza ragione
Non poté esservi
Quella congiunzione di forze nazionali
Fra la resistenza nella regione e alcuni reparti della Repubblica sociale
Che qualcuno aveva auspicato e programmato per difendere i fronti e le frontiere orientali le ragioni sono note la resistenza era divisa
E una parte consistente quella comunista
Era favorevole all'occupazione jugoslava delle terre rivendicate da Tito
Non basta le vicissitudini della brigata Osoppo il caso di porzioni dimostrano a qual punto la resistenza comunista fosse disposta a spingersi per favorire l'avanzata delle forze di Tito
Nella regione
Quarta
La ragione
La maggioranza delle forze politiche al potere in quegli anni non aveva una sensibilità risorgimentale
E tendeva a identificare i sentimenti nazionali delle comunità italiane dell'Istria con il nazionalismo fascista
Sforza De Gasperi e Scelba capirono l'importanza del problema
Ma se furono sensibili alla questione Giuliana e dalmata in alcune circostanze
Lo furono soprattutto perché si resero conto che erano vivi in alcuni settori della società italiana ancora in quel momento forti sentimenti nazionali
De Gasperi in particolare temeva un'accusa che lo avrebbe danneggiato politicamente
Quella di essere austriaca ante quella di avere prestato maggiore attenzione al problema del Trentino di quanta non ne avesse prestata al problema di Trieste Gorizia e l'Istria
Complessivamente ripeto i partiti al potere erano infastiditi dal problema
E poco inclini a farne una questione nazionale
Lo capimmo al momento della firma del trattato di pace il governo protestò per la forma contro le mutilazioni territoriali ma assunse complessivamente un profilo basso
Si astenne dall'agli dall'interpellare l'Assemblea costituente fece firmare il trattato da un dignitoso poco noto diplomatico quasi come se la questione non concerne S il governo al suo vertice più elevato
Insomma dette l'impressione di volere che il trattato venisse considerato come un incidente di percorso a cui era meglio non attribuire troppa importanza un capitolo da chiudere
E credo che i partiti al governo furono aiutati in questo da un grande liberale
Luigi Einaudi alcuni per altre ragioni per altre considerazioni premeva chiudere il più rapidamente possibile il capitolo del contenzioso post bellico
Einaudi pensava che occorresse facilitare a tutti i costi il rapido ritorno dell'Italia nella comunità internazionale e che il trattato di pace dovesse essere enfatizzato il meglio possibile
A differenza di Croce di Orlando che votarono contro la ratifica
Einaudi votò per la ratifica
Quindi Giuliani e i dalmati gli istriani Giuliani e Dalmati finirono per trovarsi nella più scomoda delle situazioni possibili
Non avevano l'appoggio del Parma Giori partiti nazionali
Ed erano appoggiati spesso con un eccesso di retorica nazionalista dai movimenti monarchici fascisti e neo fascisti
Si trovarono per molti aspetti nella stessa situazione in cui si trovarono i tedeschi dei Sudeti
E delle regioni orientali del Terzo Reich quando furono costretti ad abbandonare le loro terre ma con una differenza sostanziale
I tedeschi erano dodici milioni e divennero da allora un importante gruppo di pressione all'interno della società tedesca
Istriani dalmati erano grosso modo tra centocinquanta mila non godettero dello stessa pressione dello stesso prestigio e autorità di cui godettero i tedeschi immigrati questo è il background della questione tra la fine della guerra e il mille novecento e quarantotto
Per considerazioni di equilibrio territoriale come sapete nella primavera del mille novecentoquarantacinque gli alleati non permisero che Trieste restasse nelle mani di Tito
Ma non poterono o non vollero spingersi sino a riprendere agli jugoslavi le terre dell'Istria o a battersi perché le città della Dalmazia Go dessero almeno di un particolare statuto di garanzia
Da allora la Dalmazia venne completamente dimenticata
Mentre Trieste e l'Istria divennero ostaggio della guerra fredda
E delle vicende della guerra fredda noi subimmo a seconda delle circostanze vantaggi e svantaggi
Ciò che conta ricordare che la questione smise in quel momento di essere una questione nazionale italiana
E venne trattata come uno dei tanti punti di attrito esistenti nel rapporto fra i due blocchi
Proviamo a ripercorrere per nostra memoria le tappe fondamentali di quel rapporto
All'inizio vi fu una fase di stallo
Venne costituito immediatamente dopo la firma del trattato di pace il territorio libero di Trieste
Ma l'ONU o ormai dominata dalla logica della guerra fredda non riuscì mai ad accordarsi sulla nomina di quello che avrebbe dovuto esserne il governatore
La situazione cominciò a sbloccarsi sotto l'impatto della guerra fredda
Alla vigilia delle elezioni italiane dell'aprile mille novecentoquarantotto
Il risultato era troppo importante
Perché gli occidentali non cercassero di dare una prova di sensibilità
Per i sentimenti nazionali italiani
E allora chiesero a De Gasperi con una famosa dichiarazione tripartita del marzo del mille novecento e quarantotto sottoscritta dai ministri degli esteri della Francia della Gran Bretagna e degli Stati Uniti
Chiesero a De Gasperi di scegliere la restituzione della zona a subito
Ho una solenne dichiarazione tripartita sulla necessità di restituire all'Italia l'intero territorio
Stretto fra queste due prospettive Trieste subito o Trieste con l'Istria in un futuro più lontano e più incerto
De Gasperi non se la sentiva di scegliere la prima opzione
Forse credeva davvero che gli Alleati sarebbero riusciti a ottenere dagli jugoslavi la restituzione della loro parte la zona di e l'Istria certo temeva che la prima soluzione
Se accettata da Luigi avrebbe comportato di fatto la rinuncia dell'Istria e temeva di passare alla storia come il Presidente del Consiglio Austria Cantet
Che aveva mutilato la vittoria del mille novecentodiciotto
Scelse quindi la seconda soluzione
Più generosa e promettente
Meno efficace
La risoluzione fu emanata il venti marzo del mille novecentoquarantotto ed ebbe la sfortuna di cadere proprio nel periodo in cui l'Unione Sovietica si accingeva a radiare la Jugoslavia dalla famiglia degli Stati comunisti
Il diciotto marzo Stalin Mola tocco scrissero attinto una lettera minacciosa e il ventisei giugno del mille novecentoquarantotto la Jugoslavia fu radiata dal Cominform
Da allora il regime di Tito divenne una spina nel fianco del blocco sovietico
Veniva a mancare quindi soprattutto dopo la vittoria delle forze moderate alle elezioni italiane del mille novecentoquarantotto venne a mancare una delle ragioni per cui gli alleati avevano emanato la dichiarazione del marzo indebolire la Jugoslavia non era più un obiettivo strategico
Della politica estera anglo americana anzi
Occorreva aiutarla a mantenersi indipendente da Mosca e occorreva quindi avere per lei un occhio di riguardo
L'accordo di Londra del mille novecentocinquantaquattro è figlio di questa situazione
Nel settembre del cinquantatré Pella fece un ultimo tentativo per sbloccare la situazione in senso favorevole all'Italia
Ricordate era il momento in cui si stava realizzando grazie alla Comunità europea di difesa il riarmo tedesco
Uno dei grandi obiettivi della politica estera americana di quegli anni
E Pella credette per qualche settimana
Che l'Italia
A cui si era chiesta la ratifica del Trattato per la Comunità europea di difesa
Avrebbe goduto presso gli alleati di un'autorità e di un prestigio pari a quello di cui aveva goduto nella fase precedente le elezioni dell'aprile del mille novecentoquarantotto
Credette Chievo sbaglio
Comunque il tredici settembre in Campidoglio propose un plebiscito nelle due zone del territorio libero di Trieste ai bit le agli alleati reagirono subito dichiarando che erano pronti a ritirarsi dalla zona a ed a Trieste
E dimostrarono indirettamente in quel modo che non avevano alcuna intenzione di rimettere in discussione l'intera territorio
Titolo sua volta reagì duramente dichiarando che l'ingresso delle truppe italiane a Trieste sarebbe stato considerato da Belgrado come un atto ostile un atto di aggressione
Vi furono manifestazioni di segno opposto a Belgrado e a Trieste quelle di Trieste in particolare duramente represse dalla polizia con morti e feriti
Sei persone morirono e sessanta persone furono ferite in quella circostanza quando Pella disse che voleva andare a Trieste per i funerali solenni gli alleati glielo impedirono
Allora appello ordinò la mobilitazione di due divisioni e il loro invio alla frontiera nella zona di Gorizia ma fu abbandonato dal suo partito
E fu sostituito da Scelba dopo le sue dimissioni
Che non condivideva
I toni piemontesi risorgimentale del suo predecessore
Scelba con maggiore distacco valutò la situazione realisticamente decise di fare ciò che De Gasperi
Aveva rifiutato di fare del mille novecentoquarantotto
Prendere Trieste e la zona a
Rinunciando alla zona di
Cominciarono i negoziati che si conclusero a Londra nell'ottobre del mille novecentocinquantaquattro con un accordo provvisorio il memorandum di intesa
Che confermava di fatto con qualche variante la prima della soluzioni proposte dagli alleati nel marzo del mille novecentoquarantotto
Trieste e la zona l'Italia la zona di egli stia alla Yukos
Ho detto più sopra che il problema divenne ostaggio della guerra fredda dieci anni dopo con l'avvento al governo del primo centrosinistra italiano novembre mille novecentosessantatré il problema divenne ostaggio della politica interna italiana
Il centrosinistra aveva bisogno della distensione
Perché i socialisti avevano bisogno di dimostrare che erano pacifisti e che concepiva non l'alleanza atlantica come un patto pacifista
E difensivo
E la Jugoslavia nel frattempo la Jugoslavia di Tito era diventata una chiave di volta della distensione una specie di Svizzera comunista neutrale collocata fra i due blocchi
E permettendo fra di loro l'esistenza di questa Svizzera comunista l'Occidente il mondo sovietico si scambiavano dei segnali impliciti di pace
All'Italia quindi premeva andare d'accordo
La Dalmazia fu dimenticata la Dalmazia non rappresenta più un problema
Fiume si fiume Rubra presentò più un problema nelle discussioni informati lo so che questo dispiace Froome era scomparso dalla dal tavolo negozio
Lo so che è una ferita ma le ferite non si sanano raccontando la storia come vorremmo che fosse andato
All'Italia quindi premeva andare d'accordo con la Jugoslavia di Tito
Anzi premeva dimostrare che era fra i Paesi occidentali il più adatto ad avere un rapporto cordiale con Belgrado
L'Italia del centro sinistra l'Italia di Moro se c'è un investimento jugoslava
E fu deciso che era quindi giunto il momento di regolare definitivamente il problema perché fu deciso negli anni settanta
Ma semplicemente perché voi stavate invecchiando quello era il problema
Vi eravate dispersi sul territorio nazionale alcuni avevano abbandonato l'Italia ed erano partiti all'estero alcuni di voi li ho incontrati in Australia
E quindi si erano affievolite nel frattempo del Paese le memorie risorgimentali e una nuova generazione era cresciuta che non ricordava più nulla non aveva più le stesse memorie
Dei loro padri e dei loro nonni insomma nel mi anni Settanta
Una buona parte del Paese aveva cambiato pelle
E il governo potrei fare senza troppe difficoltà nel mille novecentosettantacinque ciò che vent'anni prima avrebbe certamente suscitato opposizioni e proteste
Ottenne come soddisfazione morale il diritto di preservare con qualche iniziativa culturale le memorie e le tradizioni delle comunità italiane quindici mila secondo i censimenti jugoslavi
Trenta mila secondo calcoli successivi alla disintegrazione della Jugoslavia
Ma dovette trattare con organizzazioni apparentemente rappresentative degli italiani rimasti in realtà organizzazioni ufficiose gradite a Belgrado
Che vigilavano atto interamente perché gli accordi con l'Italia non travalica sono troppo la frontiera e non creassero un sentimento nazionale italiana
Insomma da allora la Jugoslavia divenne
Il vanto della credibilità progressista dell'Italia
Tutto ciò naturalmente presupponeva che cosa ma la stabilità del regime di Tito quando voi fate un investimento su un Paese dovette inevitabilmente pensare o sperare che quel Paese sopravviva
A lungo
Accadde invece come sappiamo esattamente il contrario gli anni di Osimo
Sono anche gli anni in cui sulla facciata dello Stato jugoslavo cominciano ad apparire le prime crepe
L'Italia sembrava condannata dalla storia a sbagliare continuamente i tempi della sua politica jugoslava
Sonnino aveva cercato di ostacolare la nascita dello Stato degli slavi del sud
Quando tutti in Europa sembravano condividere la filosofia di URSS che l'aveva concepito
Mussolini concorse alla disintegrazione della Jugoslavia
Quando la guerra per l'Italia ormai era perduta mille novecento e quarantadue l'anno della sconfitta della sconfitta in Africa naturalmente
De Gasperi e Pella avevano rifiutato di piegarsi a un compromesso territoriale
Quando la Jugoslavia per merito del nazional comunismo di Tito era all'apice del suo prestigio internazionale
E Moro infine riconobbe la realtà jugoslava nel momento in cui essa cominciava a dare i suoi primi segni di stanchezza
Abbiamo sempre trattato la Jugoslavia in controtempo è in controtendenza rispetto ai correnti fondamentali delle relazioni internazionali
Il resto è storia recente diede fra noi uno dei protagonisti di questa storia senatore Caputo
Ed è pure questa è una delle migliori pagine della politica estera italiana
La design disintegrazione della Jugoslavia al di fatto riaperto il dossier del Trattato di Osimo
Dopo la disintegrazione del regime creato da Tito era evidente che Slovenia e Croazia
Avrebbero voluto optare per l'Europa per l'Europa comunitaria
E avrebbero avuto un forte interesse a stabilire con l'Italia
Rapporti di collaborazione
E quindi si schiuse Robbie attivamente in quel periodo
Nuove prospettive
Il quale avrebbe dovuto essere in questa circostanza la posizione dell'Italia
So che molti di voi probabilmente non sono d'accordo ma dico subito con franchezza a scanso di equivoci che ero e sono contrario alla modifica dei confini
Quelle terre sono abitate ora da altre persone non direttamente responsabili del trattato di pace di ciò che accadde
Negli anni terribili fra il mille novecentoquarantatré e il mille novecento e quarantasette
E non so d'altro canto quanti istriani dopo cinquantun anni
Dalla partenza del toscana dal porto di Pola abbiano effettivamente interesse intenzione di ritornare
Credo invece che l'Italia avesse il diritto di chiedere un risarcimento simbolico e morale soprattutto in materia di case
Nella zona istriana
Ma ancora una volta il problema è finito nel vortice della politica interna italiana
Alcune imprudenti e velleitarie dichiarazioni dei candidati di Alleanza Nazionale sulle revisioni dei confini
Durante la campagna elettorale del marzo del mille novecento e novantaquattro
Dettero agli sloveni il pretesto perché di questo si trattava di denunciare le ambizioni nazionaliste del governo italiano
E di conferire così una più nobile giustificazione politica le proprie resistenze
Per meglio fare pressioni su Lubiana
I negoziatori italiani dopo la formazione del governo Berlusconi
Fecero capire che l'Italia in mancanza di un accordo avrebbe frenato il processo di associazione della Slovenia all'Europa
Cercarono in altre parole di far capire agli sloveni che il loro ingresso in Europa passava attraverso il Regolamento del contenzioso con l'Italia
Ed era a mio avviso una posizione perfettamente legittima
Nel momento in cui la Slovenia desiderava entrare in Europa doveva entrarci avendo chiuso il suo contenzioso con uno dei maggiori membri della comunità
Ma il veto italiano fu criticato dai parlare europei
Prevalentemente dalla Germania non fu questo tuttavia il problema che maggiormente la ragione che maggiormente indebolito la posizione diplomatica dell'Italia
Quello che maggiormente il maggiormente indebolì la posizione diplomatica dell'Italia credo fu l'atteggiamento della sinistra di opposizione di una larga parte della stampa di opinione
Non ci volle molto perché gli sloveni si accorgessero che l'Italia era politicamente disunita quindi più facilmente aggirabile e battibile
Il governo Dini cercò di ripartire ma anche Susanna Agnelli allora ministro degli Esteri
Dovete ammettere che i suoi interlocutori non erano disposti a un'intesa
Il ministro degli Esteri sloveno disse Susanna Agnelli aveva accettato di discutere sul nostro Progetto ma poi a ripreso a chiedere altre cose
La situazione si sbloccò agli inizi del mille novecentonovantasei
Graziella Meda mediazione del ministro
Degli esteri spagnolo
Il quale sud-sud bloccò grazie all'accondiscendenza dell'Italia
Questo temo chiude il contenzioso italo sloveno
Lo chiude sul piano politico lo chiude sul piano diplomatico non lo chiude certamente sul piano storico e morale
Ma credo sia realistico a mettere che il problema sul piano storico e diplomatico sul piano politico e diplomatico
E ormai definitivamente
Risolto
So che a molti di voi questo potrà sembrare una inaccettabile inammissibile sconfitta io credo che sarebbe un errore
Per due ragioni
Prima di tutto perché il fatto che essi alte riusciti a mantenere nel corso di questi anni una forte unità e solidarietà
Fa di voi un ministri a fuori dell'Istria una Dalmazia fuori della Dalmazia
Un Comune di Fiume un comune di Pola fuori del comune di fiume del comune di Paul
Un fenomeno di di solidarietà di unità morale come quello di cui avete dato prova in questi anni non può essere ignorato e trascurato da nessuno anche e soprattutto perché vi rende indipendentemente dal valore affettivo della vostra solidarietà
Un gruppo è un nucleo di competenze e di conoscenze a cui inevitabilmente qualcuno prima o dopo dovrà ricorrere non certamente forse ai più anziani ma se andrà bene educato i loro figli ai loro figli
Vista in altre parole siete voi
Ormai la vera Istria siete voi
E siete voi quindi titolari non soltanto di quei ricordi ma di quel patrimonio culturale di cui l'Istria rappresenta nella storia
Un episodio in importante quindi siete voi che avete la responsabilità di conservare quei ricordi grazie
Non possiamo che ringraziare Sergio Romano per questa analisi così schietta e realistica
Sulla quale io non ho nulla da
Obiettare per le cose che posso aver conosciuto io posso aver letto e studiato
Le cose si sono svolte veramente così molto importante
E comunque elemento direi di riflessione più approfondita
Viene da quei fatti del cinquantatré cioè del gioco Pella Scelba De Gasperi della crisi e quindi la
Come si è svolta la rinuncia fondamentalmente commemorando un di Londra alla zona B mi sembra che questo sia un momento sul quale ambasciatore Romano ci mette un po'a riflettere rispetto a quella che sono le nostre consuete
Diciamo un
Analisi su quel momento
Quanto poi alla questione
Della scarsa sensibilità risorgimentale del partito di maggioranza che anche del partito socialista alla Costituente e mi sembra che sia un discorso abbastanza
Scontato i partiti con maggiore sensibilità nazionale quello liberale e quello repubblicano indubbiamente non minoritari e non riuscivano
A far valere le loro la loro posizione del resto già all'interno del CLN Alta Italia quando nell'incontro di Vittorio Veneto dell'inverno quarantaquattro quarantacinque
Scoppio il problema nel comportamento delle formazioni partigiane in Friuli-Venezia Giulia
Il problema fu accantonato per la da un volontario del Partito comunista di affrontarlo
Ma chi si schiera per risolverlo soltanto il Berardi
Perché i democristiani lasciar correre
Questo insomma proprio in quella riunione di Vittorio Veneto è un dato di fatto che il problema rappresenti Simo al governo del sud
Quando sappiamo attraverso le carte che anche dei giovani studiosi hanno ricercato in questi anni
Il libro di Paolo Romano professor Simoncelli della Sapienza di Roma insomma si sa tutto lo scambio di idee Curtain l'ammiraglio eccetera sappiamo di quanto il governo del Sud e la diplomazia italiana del Governo diciamo Gamberale dello Stato legittimo italiano avesse seguito questa cosa
Insieme con quello che ed ancora
Ragionevolmente autonomo della sei era in una situazione dal punto di vista diciamo di autorevolezza ancora peggiore di quello che si trovano il governo del sud ovviamente perché non aveva neanche un legittimità di fondo che in fondo finti la figura del del re per quanto discussa aveva conservato al governo del Sud per cui rispetto all'alleato tedesco una posizione di Mussolini era veramente molto triste
Fece tutto quello che poteva per noi però adriatici e questa è la era la dimostrazione di come la Germania
Dovesse trattarci ritornando indietro all'epoca dell'impero asburgico e fu solo l'amicizia personale di tre per Mussolini che imperi che noi prima di cadere nelle mani
Né i partigiani Titini capissimo già nelle mani che non sarebbero state meno brutali degli ustascia di Pavelic si sarebbero dimenticati
Eravamo stati noi regalargli uno stato è già quello che su come si comportano Spalato con i nostri con la nostra comunità
Lo dimostra di ritirarono tutte le tessere annonarie mi condannarono alla fame
Incuranti che più di duecento come mi ricordava il giovane marzo storione del qui più di duecento italiani sono stati uccisi dai partigiani nel settembre del quarantatré quando tornarono i tedeschi
Fu solo grazie alla presenza dei tedeschi e alle lei telegrammi di Mussolini e Hitler che gli ustascia non si abbandonarono ad altre violenze ai danni della comunità italiana disparate di Sebenico
Zara fu si mantenne un prefetto che non sappiamo
Poi molto eroicamente in prigione come era morto perfetto Orazi nel quarantadue
Direi che il coniglio gli avvenimenti più recenti io sono stato in Parlamento farà novantuno novantadue
Quindi certamente l'Italia già dal settanta in poi non aveva più quei valori che aveva l'Italia di prima dato di fatto che osi mo'non sarebbe mai passata vent'anni prima
Perché tutto il sentimento nazionale sarebbe insorto
Proprio la dimenticanza di queste cose
Dobbiamo accogliere come uno sprone conto che con un riconoscimento
L'invito che ci fa oggi ambasciatore romano e quello che ci facciamo noi che cioè noi dobbiamo continuare a rappresentare nel nostro Paese e in Europa la memoria storica di quello che siamo stati
Perché il miracolo della sopravvivenza dei nostri associazioni
è un dato di fatto importante che si impone oggi all'opinione pubblica
La situazione di oggi direi che meno disperata di quanto non fosse dieci anni fa anche se le trattative con Slovenia e Croazia non sono andate molto bene
Come erano state avviate dall'amico Livio Caputo fossero pregherei se volesse poi dieci qualche parola tanto che poi è stato protagonista di questo di questa vicenda
Oggi siamo sulla strada di una liquidazione
Ancorché ancora non ci sia nulla di definitivo
Una cosa è sicura però è che noi ci siamo guadagnati in questi ultimi due tre anni uno spazio dell'opinione pubblica che prima non avevamo ne dobbiamo approfittare
Affinché il l'evoluzione anagrafica ce lo consente
Scusatemi questa nota che è un po'triste
Però è una nota che dobbiamo affrontare con realismo
Qui abbiamo quindi avanti a noi un certo numero di anni
Nei quali proviamo trasmettere alle giovani generazioni ai nostri figli ai nostri nipoti possibilmente ad altri giovani previsti viario dalmati che siano o che non siano questo patrimonio di conoscenze questo patrimonio di cultura queste giornate milanesi che noi abbiamo voluto investire a Milano
Hanno questo scopo far capire ricordare agli italiani che noi rappresentiamo un grosso pezzo di storia nazionale
In mosaici tigli di Parenzo
Sono una tessera importante della civiltà e della cultura italiana
E questo non deve esserci strappato
C'è una tendenza specialmente da parte croata la parte slovena un po'meno perché
Non non è essenziale per loro quei tre comuni di Capodistria Pirano isola si son presi rappresento nello lo sbocco al mare
Non possono attraverso quelli inventarsi una tradizione marinara o insomma e è uno sforzo culturale effettivamente eccessivo
Per la collana se invece appropriarsi del nostro patrimonio culturale è essenziale
Essenziale perché rappresenta il sessanta settanta per cento forse anche più della memoria storica dell'attuale stato incoronato
Che non è memoria storica di quello Stato e memoria storica nostra perché memoria storica del regno longobardo
In Istria
Del regno Franco in Istria che non aveva niente a che vedere con il Regno di Croazia
è storia dell'impero bizantino
Del tema
Vi santino di Dalmazia per la Dalmazia
E solo marginale
Presenza croata non dico in Istria dove non c'è mai stata se non attraverso appunto di infiltrazioni della popolazione ma non sul piano politico storico visti non ha mai appartenuto ad uno stato colmato
Fiume di appartenuto pochissimo all'inizio del secolo scorso sotto l'Austria e poi riuscì a staccarsi e vietare corpo separato perché non voleva avere niente in comune consacrati e la Dalmazia riuscì a conservare sotto l'alta e la sua autonomia la sua indipendenza perché l'arte dovette riconoscere che la donna si era una cosa diversa dalla corazza
Oggi per loro essenziale dire
Che i nostri architetti i nostri umanisti i nostri scienziati
Come bosco vicino sbagli Ignazio Giorgi e tanti altri
Che li consideriamo tutti italiani per loro sono dei loro
Dell'euro scienziati perché sono nati lì e oggi quelle terre fanno parte
Di quella di quel territorio è un discorso un po'strana sarebbe come se noi pretende siano che Archimede fosse italiano perché era nato a Siracusa
O come se i greci pretende il sei turchi pretendessero che se Ferries
Fosse turco perché è un profugo Smirne
Ed era nato a Smirne il premio Nobel scusi faccio degli esempi che mi vengono in mente in questi momenti
Ma quando c'è appunto una presenza storica ininterrotta
Lungo una costa come quella di categoria in tale diventa veramente uno per
La Marco Polo arrivare perché c'era una famiglia Polo Accurso
Francesco Patrizi che diventa saranno i tecnici
Alessandro Paravia che è stato uno dei diciamo dei costruttori della Torino colta dedite alla prima metà del secolo scorso diventa Sandra para vie scritto con la di y Dunga soprattutto un'operazione che in corso
E noi oggi ci battiamo anche su questo
Perché dobbiamo appunto ricordare agli italiani che il nostro contributo
Alla storia di questo Paese
è stato veramente notevole e che la motivazione di questo territorio
è una mutilazione politico territoriale di oggi ma non può diventare anche una mutilazione culturale perché significa tagliare l'identità non solo nostra ma l'identità stessa della cultura italiana
E su questo possiamo contare
Su delle solidarietà oggi in tutte le forze politiche e quindi è una battaglia che non dobbiamo abbandonare che dobbiamo trasmettere ai nostri figli
Scusatemi ma diciamo suo stato obbligato
A questa chiosa
Per non su pensare noi che la liquidazione o comunque l'archiviazione in un fascicolo chiuso che la questione del confine orientale sul piano diplomatico possa rappresentare una pietra tombale sul nostro passato questi sono non esiste
Ne è dimostrazione il grande numero di città italiane che stanno dedicando ai Martiri delle Foibe piazze e strade quale che sia l'amministrazione comunale adesso avuto notizia che anche Firenze farà altrettanto
Tanti mi Milano l'ha fatta romana fatte di Roma la fatte e tante altre città grandi e piccole stanno riconoscendo questo nostro piccolo olocausto ma che per l'Italia e tanto
Perché noi usiamo meno
I nostri discendenti e noi stessi
Non siamo numericamente di meno degli israeliti italiani
E quindi anche se noi facciamo parte del popolo italiano siamo parte integrante di questo popolo non per questo non possiamo rivendicare uno spazio tra i sacrifici che il popolo italiano ha subito sofferto e di cui noi siamo una parte importante
Ecco volevo soltanto dire questo se c'è qualche persona
Che qualcuno che desidera oltre io inviterei senatore Caputo prendere la parola
Ecco se ci sono altre persone che vuole fare un intervento approfitto per salutare
Il presidente io ringrazio molto approfitto subito perché devo andare poi in Consiglio comunale stasera sono già di turno
Io anzitutto voglio esprimere la mia gratitudine a Sergio Romano per avere messo a fuoco con molta
Nove a molto a come e con molta generosità anche il tentativo che il nostro governo fece di riaprire la questione a livello diplomatico volevo solo dirgli che forse avremmo avuto
O più di successo
Se il nostro predecessore in particolare Emilio Colombo
Al momento della riconoscimento della Slovenia e della Croazia si fosse premurato di mettere le mani avanti e di dire il trattato di Osimo va ridiscusso invece lo ha chiesto
I che trovammo in una posizione giuridica
E abbastanza difficile
Cioè in pratica con un éscamotage fummo costretti a ritornare sulla decisione che un precedente Governo aveva preso cosa che tu mi insegni in diplomazia è sempre abbastanza difficile
Io vorrei però aggiungere qualche parola di speranza nel senso non di una riapertura del problema del confine orientale che forse in questo momento non è molto facilmente concepibile ma di una graduale caduta del Po del cuore del confine orientale chiusi naturalmente bisogna mettere o fuori qualche ecco qua affronterà quale bisogna essere in grado di offrire qualche cosa mi spiego meglio
Sergio Romano ha già parlato della Scelta europea di Slovenia e Croazia
Quella della Slovenia e praticamente sul punto di essere realizzata che i negoziati per l'adesione all'Unione europea di Lubiana sono già in fase abbastanza avanzata
Quella della Croazia ancora bloccata da una serie di questioni non da ultimo il loro uso del i diritti umani che Dacia alquanto a desiderare sotto questo punto di vista la Slovenia senza alto un po'meglio diciamo sono un po'più civilizzato
E però se non ci saranno delle delle sorprese grandi cioè se il corso della storia non sarà deviato da a incidenti imprevedibili noi possiamo immaginare che fra dieci anni i confini orientali non ci saranno più
Cioè che ci sarà totale libertà di circolazione soprattutto Totti ha totale libertà di insediamento che chi vorrà potrà tornare in Paesi che non saranno più a comunisti certamente saranno ancora slavi ma comunque dovranno sottostare alle regole dell'Europa se queste regole avranno nel frattempo accettato ora non credo che ne valga la pena di spendere molte parole sul fatto che rispetto alla Slovenia e la Croazia
Anche la nostra sciagurata Italia è un gigante o il gigante economico in gigante culturale un gigante sotto tutti i punti di vista ebbene quando così diciamo i confini tra il gigante che questi e possiamo senza offesa chiamare staterelli vera che hanno due C quattro e mezzo milione di abitanti
Una economia che sicuramente trent'anni indietro rispetto alla nostra e tanti altri enti che verranno a confronto è bene se noi sapremo usare bene le nostre carte
Non dico che l'Istria potrà mai tornare italiana certamente potrà diventare europea
E in questa in questo ambito bisogna lavorare
Cioè non dobbiamo ripetere gli errori del passato di sottovalutare questa cosa
E magari imbarcare più influenza slava di quanta influenza italiana noi possiamo ora esportare al di là del Dragogna
Quindi cerchiamo mi rendo conto che parlando a a persone che sono state cacciate dalle proprie terre cinquantuno anni fa questo non è molto incoraggiante dobbiamo pensare adesso sul medio termine cioè dobbiamo pensare in nei termini di quello che potranno fare i nostri figli cioè
Riportare la cultura ed economia in italiane in quelle terre
Che sicuramente avranno faranno delle resistenze a livello politico ma dove sicuramente una a non voglio usare la parola colonizzazione ma mettiamola tra virgolette economica e culturale italiana potrebbe fare del bene anche a chi ci vive adesso grazie
Sì sì
Scusi
La signora dovuta anche parente di Alessandro dovuta notturno studioso e senatore della Dalmazia per tanti anni nel Parlamento italiano del Senato a Roma
Voleva farle una domanda prego signora
Allora
Benissimo benissimo
Io
Adesso
Violenze collaborato
Solo se non
Sono
Valida resta
Le
Margaret
Grazie il in realtà Hillary Morando l'intesa è del cinquantaquattro non del cinquantatré nel cinquantatré Pella fece un ultimo tentativo per sbloccare la situazione possibilmente con la con l'acquisizione dell'East sia o per lo meno della zona B non propose un referendum nella zona a e nella zona di questo fu la proposta di Pella che naturalmente Tito respinse
E quando Tito respinse la proposta Pella reagì mandando due divisioni alla frontiera di Gorizia ma non fu appoggiato dal suo partito anche per altre ragioni la Democrazia Cristiana aveva nei confronti di Pella un atteggiamento di diffidenza Pella dovette dimettersi gli succedette Scelba e Scelba
A prima definitivamente il a negoziato diplomatico Perrot una soluzione provvisoria il memorandum di intesa di Londra firmato a Londra nel mille novecentocinquantaquattro lasciò alla Jugoslavia la zona di all'Italia alla zona a ma come soluzione temporanea in altre parole fu deciso in attesa di tempi migliori
In attesa di condizioni
Più a idonei di arrivare per il momento ad una soluzione pragmatica e la soluzione pragmatica fu esattamente quella che gli alleati avevano proposto nel marzo del mille novecentoquarantotto
La zona a all'Italia con Trieste la zona di alla Jugoslavia e non paghiamo dell'Istria per la quale comunque esiste
L'ha già una soluzione non bisogna dimenticare che per l'Istria e per Fiume e la soluzione era già stata raggiunta
Con il trattato di pace del mille novecentoquarantasette quella non si poteva più discutere per quello dicevo prima il problema non esisteva più politicamente
E quindi noi nel mille novecentocinquantaquattro non firmammo un accordo definitivo in buona forma
Il memorandum di intesa non venne nemmeno ratificato dal Parlamento fu semplicemente una soluzione provvisoria il trattato di Osimo
Nel mille novecentosettantacinque formalizzo la soluzione del memorandum d'intesa con una serie di ritocchi di frontiera non non estremamente rilevanti
E con una serie di clausole economiche come la zona franca eccetera eccetera ma questa fu la situazione
L'Europa delle Regioni
Il sì in un certo senso le in nell'Europa integrata di domani se mai si farà anche l'integrazione
Politica le Regioni saranno molto più importanti di quanto non siano state finora gli Stati nazionali si stanno progressivamente
Estinguendo stanno deterrente o stanno perdendo gran parte dei loro poteri non possono più battere moneta non possono più fare bilanci in piena e completa autonomia
Mentre invece il potere di Bruxelles è un potere reale destinato certamente lungo la strada
A ingrandirsi e alla base le regioni diventano sempre più importanti Catalogna Scozia Galles Corsica Galizia Baviera sono tutte regioni forti molto importante
Ecco è possibile quindi che anche in Italia questo accada naturalmente tutto dipende dal tipo di sta di Costituzione che l'Italia vorrà dare a se stessa
Oggi l'Italia ha una costituzione di tipo regionalista
In cui le regioni non hanno poteri molto forti soprattutto non hanno il potere di trattenere per sé la quantità di reddito prodotto localmente che ritengono importante per la loro
No no non non non è una ragione internazionale perché ogni Stato nell'Europa delle Regioni le regioni entrano con i poteri conferiti loro dallo Stato nazionale a cui appartengono
La Scozia se fosse entrata cinque anni fa non avrebbe avuto poteri con il governo Blair e il referendum scozzese degli scorsi mesi la Scozia avrà un parlamento e quindi avrà dei poteri
Quindi molto probabilmente questa Europa delle Regioni esisterà ma esisterà con regioni forti italiane soltanto stende regioni italiane avranno ricevuto dallo Stato italiano forza autorità e prestigio
Qualche cosa del genere bisogna dire che era stato tentato su in via informale con un'organizzazione che si chiamava altre Adria non so se si ricorda alternati
Ma era una era un esercizio accademico senza grande rilevanza senza grande incisività
Nell'Europa di domani le Regioni potrebbero essere più importanti ma bisogna che ci siano delle regioni italiane che hanno potere se il Veneto entra nell'Europa delle Regioni con poteri forti va be allora a questo punto starà alla pari della Catalogna stare alla pari della Baviera
Se ha poteri deboli e indiretti conterà infinitamente meno a
Questa è la speranza lei fa bene a guardare in quella direzione io credo che quella sia una direzione molto importante ed è giusto tener d'occhio quella direzione ma se in Italia nel frattempo non diventa un vero e proprio Stato federale
Le regioni italiane saranno sempre rispetto alle altre in una posizione di minore autorità
Tra l'altro
Tra l'altro
Tra l'altro
Bari cioè proporre
Mi chiamo pare eccesso corsara Tino Zara e la Dalmazia son fuori di ogni discussione di eventuali non sono un un'azione a lista ci sono e non sono un un irredentista anche se ho vissuto nel in materia fisco perlomeno perlomeno nella nell'ambiente familiare
Io volevo chiedere l'ambasciatore Romano che ringrazio per le ultime parole di speranza
è quella che si riflette sui figli io spero di avere truccato per nelle vie figli e quindi speriamo che vedano tempi migliori ma tempi migliori soprattutto su una cosa che fa soffrire moltissimo me e credo molti di noi
A che cosa e dovuto questo fascino slavo
Che a così buon gioco con l'Italia e con gli italiani
Perché
Quello che il senatore Caputo ha definito uno staterello concentrano offesa naturalmente la Croazia ha buon gioco con l'Italia in tante cose della cultura
Perché
Ha buon gioco con l'Italia per esempio il fatto di chiamare sempre con i loro nomi le nostre città ma questo può tre benessere attribuito a una forma di fanatismo loro e quindi è una superiorità dell'Italia sotto un certo punto di vista però a noi queste cose fa soffrire personalmente da più di cinquant'anni
E ci soffro molto io vado da Zara due o tre volte all'anno è sempre la mia città o più diritto io di andare a Zara che non tanti che ci vivono poi io sono dal matto al cento per cento dalmata al cento per cento
Non citare I morto Quetzal rari tornasse Alitalia adesso perché quella non è la Zara che era nostro tranne alcuni muri ma alcune mura che sono rimaste e per fare una battuta insomma è meglio che per il momento rimanga dov'è ecco piuttosto che ma questo del fascino che il CRO atti soprattutto i frati
Perché i serbi sono lontani e gli sloveni son diversi perché i croati hanno così buon gioco con gli italiani
Perché tra un si deve sempre chiamare trofie
Non parliamo più Dubrovnik sia la sfortuna di avere un'omonima in Sicilia perché sotto un certo punto di vista potrebbe giustificare questo è una grossa sofferenza ambasciatore per quanto lei poco può fare se lo ricordi è una grossa sofferenza non è una fissa grazie certo
Sì il
Io che io capisco i suoi sentimenti per quello che mi riguarda ho continuato e ho cercato di continuare a dire Ragusa per parecchio tempo
Sono battaglie perdute
Perché le battaglie le vincono i giornali gli orari ferroviari gli orari degli aerei le consuetudini interna ali di generazioni che non hanno nemmeno con un sunto il nome originale di certe città ogni anno che passa il numero delle persone che ricordando il vecchio nome di una città scompare non c'è niente da fare io ho continuato a dire le opporvi il
Quando hanno cambiato il nome di Leopold Visintin chance per un certo numero di anni fino a che ho capito che non mi capivano
Però cosa vuole che faccia che continui a parlare una lingua che non mi capiscono
è inevitabile che ciascuno di noi un po'per stanchezza e un po'perché diventiamo col passare degli anni in minoranza
C'entra a fare
E Fini che ciascuno di noi prevalga il realismo della situazione ringraziamo il cielo ancora che Perth alcuni nomi sono così impronunciabili che il nome italiano si pronuncia meglio più avvezzo
Non non è il l'ambasciatore Romano corrisponde a cogliere quel continuiamo a dire film continuiamo a dire fiume in generale la regola vede le regole geografiche sono molto cambiate nel corso degli ultimi cinquant'anni fino alla prima metà di questo secolo vigeva in tutti i Paesi l'abitudine di tradurre della lingua nazionale il nome geografico straniero
In questi ultimi anni e questa abitudine si è per così dire
Consumata scomparsa
Nessuno traduce più con assonanza nazionale il nome geografico straniero
Cioè questa novità è una novità comunque dovuta alla maggiore internazionalizzazione al fatto che egli
La gente viaggia di più al fatto che la versione locale di un nome straniero era una forma vernacolare che non per
Non soddisfa più il cosmopolitismo linguistico delle ultime generazioni
Certo certo
Benissimo
C'è quel signore lì c'è quel signore
E dunque i confini non si toccano
Allora noi siamo stati assediati negli ultimi decenni da questa affermazione
Credo di poter osservare che proprio l'insistenza con la quale a giochi ormai fatti questa affermazione
Viene continuamente fatta significa che il problema dei problemi dei confini orientali non è definitivamente chiuso è soltanto temporaneamente chiuso o se vogliamo per ora chiuso
Le nostre associazioni i vertici delle nostre associazioni si sono allineati su questa posizione quindi hanno riddim nato le loro rivendicazioni a rivendicazioni economiche rivendicazioni culturali e morali come è stato giustamente osservato bene
Buona parte di noi esuli prende atto che per ora non c'è niente da fare ma nessuno può chiedere a quella parte di noi che da penso in un certo modo di vietare sì di rivendicare ancora e per sempre l'italianità dell'Istria di Fiume e della Dalmazia no ai questo pensiamo
Sì penseranno i nostri figli e i nostri nipoti anche se distratti dai non valori della vita moderna
Io l'atteggiamento che il Governo Tudjman che a Pola in questi giorni
Ha tolto l'iscrizione italiana alla targa del consiglio regionale cioè lei prima ha detto che con la Croazia ci sono i problemi problemi sono piuttosto notevoli
Ma come è utile per i croati avere un siffatto atteggiamento mentre stanno facendo una trattativa per entrare in Europa in altri termini noi per quelle quattro diciamo così istanze di revisione di Cofide cinquantaquattro siamo stati pesantemente penalizzati quelli tolgono una iscrizione alla dalla sede regionale e tutto sommato nessuno decenni grazie ma questo l'ha spiegato il senatore tolto non c'è dubbio che la Croazia priva di radici storico-culturali di grande rilievo
La storia di quel Paese è una storia culturale prevalentemente latino germanica nel senso più antico della parola
E ed è di tutto sommato facilmente comprensibile perché un militare dittatoriale come Tudjman
Che ha governato soffiando sul fuoco del nazionalismo croato cercando in altre parole di esasperare forme di nazionalismo croato
Sia si appiglia questi piccoli mezzi abbastanza tutto sommato banali
Credo tra l'altro che in questa fase la Croazia non abbia grande speranze di essere ammessa all'Unione Europea
Quindi non non credo che il governo croato in questo momento si senta per così dire pressato a fare dei gesti di buona volontà
Perché sono tali e tante le remore nei confronti della Croazia a differenza della Slovenia per la quale la situazione è molto diverso lo diceva del resto
Il senatore Caputo
Fin qui niente soffia sul fuoco
Credo che la spiegazione sia quello
Posso parlare io
Non solo l'accordo con signore quando ha detto a proposito di Ragusa ce la si può chiamare dopo giorni di in quanto che ci potrebbe fare confusione con l'accusa in dalmata per una semplice ragione è una vergogna delle autorità italiane era più di cinquant'anni a questa parte che nello stemma
Della Marina Militare Italiana ci siano solo quattro repubbliche marinare quando la Repubblica di Ragusa
è la più antica repubblica marinara italiana prima ancora di Venezia ed è stata l'ultima accedere nel mille ottocentootto da parte di Napoleone quindi sarebbe anche stato utile se non fosse un fatto di servilismo aveva cinque compra isolane Punica di Ragusa cioè il simbolo
Di San Biagio durata più di mille anni a chiamarla Ragusa in Dalmazia non dopo perché ad ottobre non è altro che il termine slavo di bosco
I cosiddetti slavi e furono accolti dai a Cusani ospitati contro i turchi colto è bene che tutti lo sappiano
No no no no e lo sappiamo
Gissi sindaco del Libero Comune di bipolare
Ma io vorrei fare un passo indietro signor ambasciatore sì per quanto riguarda gli accordi l'accordo almeno gli accordi di Yalta hanno evidentemente ha avuto l'influenza determinante per la nella divisione dell'Europa
E però appunto mentre sembrava che addirittura i confine Order il confine d'Italia dovesse essa trasferito al sull'Isonzo quindi anche Trieste
Dove avrebbe dovuto essere ceduta dell'aria può invece abbiamo visto che nelle trattative
I governi sia l'americano con la linea Wilson proposta sia di governo inglese con la linea che comunque lasciava fuori fiume una parte dell'Istria matto ma conteneva manteneva Paul ancora
L'Italia poiché c'è stata determinante la linea francese con il ministro francese Vito che invece è stata adottata e purtroppo è stata poi resa definitiva e poi successivamente si sono stati trattati di pace
E il trattato di Osimo
Quindi dico quale il diciamo è stata la la determinazione così di scegliere questa linea nonostante che gli americani e gli inglesi sì avessero in qualche modo cercato di aiutare
Perché io tra l'altro dal quarantacinque quarantasette ho fatto l'annunciatore alla radio anglo americana che loro dove arrivavano immettevano sul già in funzione alla radio per il tuo ingenua il giornale radio ed era l'ultima voce libera prima della cortina di ferro quella di Pola la radio trasmittente
Il comportamento sia degli inglesi che gli americani sembra favorevolissimo Alitalia quindi tutti noi a Pola eravamo convinti di poter rimanere mentre invece gli slavi hanno convintissimi certi sicuri dito di rimaner loro quindi ecco chiedevo a lei che è stato appunto dell'uno e l'altro in alto loco se può esserci una spiegazione a questo terribile
Accordò trattato di pace che polizia così duramente punito Cassino
Danni la mia spiegazione soltanto queste ai alta non fu contrariamente alla leggenda che si è sparsa dall'ora non fu spartizione euro
Agli alta non furono presi accordi di nessun genere tutti i problemi vennero lasciati aperti e sul tappeto l'unico accordo che fu raggiunto a Yalta fu quello della
Convocazione di una conferenza a San Francisco per la la nascita delle Nazioni Unite
Quello fu l'unico problema affrontato e risolto a Yalta
Gli altri problemi problema territoriale della Germania della Polonia vennero lasciati in qualche modo
Alla a alla fine del conflitto e furono risolti questa era l'intesa tacita
Furono risolti sul piano militare prima che sul piano politico in altre parole
Chiunque fosse riuscito ad arrivare prima in una certa città o in un certo territorio avrebbe in un certo senso pregiudicato la soluzione politica della Quercia ed è per questo che cominciò tra il febbraio e l'aprile del mille novecentoquarantacinque una vera e propria corsa al centro dell'euro
C'era una guerra contro la Germania ma c'era anche una guerra contro il tempo che gli Alleati occidentali stavano facendo contro i sovietici
E viceversa e se il generale petto anti avesse potuto fare ciò che desiderava fare avrebbe probabilmente occupato Praga e la storia probabilmente da quella parte in quella parte d'Europa sarebbe cambiata
Quindi ciò a cui noi assistiamo tra il febbraio e il maggio del mille novecento e quarantasette è una corsa ad occupare il territorio oppure per precostituire le scelte e le soluzioni politiche del dopoguerra
L'Istria fu occupata dai Titini
C'entra a far l'Istria
Paola sei d'accordo ma cosa però all'Istria fu occupata dagli jugoslavi
Sappiamo che in questi mesi cambiamo l'atteggiamento degli angloamericani e gli hanno americani si resero conto che se la Jugoslavia fosse entrata Trieste oltre Trieste
Questo avrebbe in qualche modo squilibrato i rapporti già difficili che in quel momento si stavano stabilendo con l'Unione Sovietica quindi
Ci fu quella prova di forza i neozelandesi
Arrivarono a Trieste
Però non decisero di andare oltre perché molto probabilmente si sarebbero scontrati non soltanto contro la Jugoslavia ma contro la volontà dell'Unione Sovietica che in quel momento ci fu un equilibrio di forze il trattato di pace fu il risultato di questo equilibrio
Certo gli inglesi e gli americani ci avrebbero dato volentieri una mano ma non fino al punto DC farsi il sonno ha capito di perderci il sonno
Come
Sì basta pensa che vada contabile forse il rame lasciata lavorare diano un impegno alcuna domani sei sei Khamenei legni
Mentre mi chiamo Bacci faccio l'ingegnere professor per grammo mio padre della legge viene come me mio zio era l'ingegnere capo del Comune di fiume fatta questa breve premessa vorrei parlar partire da un mio padre perché voleva avere scusa ho un altro impegno sarebbe fa la domanda e l'amico al momento e quindi volevo dire noi abbiamo per tutto tutto
Conservato per motivi che soli su cui sorvolerò un proprietà immobiliare a voi losca che per questioni di eredità e diventata per tre quarti bene per un quarto di mia sorella
Ora quello scatto Croazia abbazia lo stesso
Mia sorella disposta vendermela io sono disposto ad acquistarla non possiamo fare questo trapasso perché trattandosi di un bene immobiliare no i cittadini italiani non possiamo ecco su questo punto che potrebbe essere un punto significativo non potrebbe il governo italiano
Fare qualche discreta ma giusta pressione perché le cose si risolvano in modo ragionevole
Vede il problema delle proprietà immobiliari e passa appunto attraverso le leggi prima della Slovenia e poi della Croazia che vietano la obiettavano piuttosto nel caso della Slovenia
L'acquisto di proprietà immobiliari da parte degli stranieri se foste qui Caputo ci spiegherebbe che una delle materie che venne maggiormente negoziate discusse negoziate nel novantaquattro
E nel novantacinque fu proprio la richiesta del governo italiano al governo sloveno
Di modificare la sua costituzione per consentire l'acquisto di proprietà da parte dei cittadini stranieri italiani in particolare
La Slovenia ha dovuto farlo
Perché
Perché non sarebbe potuta entrare nell'Unione Europea
Se non lo avesse fatto non so a che punto sia il cambiamento della Costituzione slovena
Ma credo che non debba fare
Stiamo esaminando l'approvazione della legge che è stata fatta a Lubiana nei giorni scorsi perché questa cosa non è molto Chiara mi ha convinto e il no alla federazione degli esuli che tratta con Bossi al governo e su questo non non è molto convinta le devo dire ambasciatori che dico
Diciamo cessato ministero cessato Governo Prodi
Verso il quale politicamente non avevo simpatia alcune ha però accettato proprio attraverso queste opinione pubblica che è molto paese in parte a nostro favore
Di instaurare un tavolo
Permanente di trattative tra la Federazione degli esuli dove sono rappresentate le associazioni è il Governo presso la Presidenza del Consiglio quindi questi argomenti le vengono continuamente trattate locali dotati anche adesso col muoveremo completare la mia risposta
Intendo dire che qualsiasi cosa accada per ottenere qualche cosa lei ha bisogno di dare qualche cosa scendere a fare
Con la Slovenia è inevitabile che prima o dopo questo cambiamento della Costituzione slovena dovrà essere operante perché altrimenti la Slovenia non entra nell'Unione Europea
C'è l'intera fare all'interno dell'Unione Europea vige la regola della libera trasferimento delle persone delli dell'acquisto di beni anche immobili anche immobiliari
Da tutti i membri dell'Unione quindi nel momento in cui la Slovenia e membro dell'Unione europea
Questo problema delle proprietà non può non essere risolto
Se la Slovenia cerca di risolverlo male o con molti e reticenze prima o dopo si va alla corte di giustizia delle comunità
Nel caso della Croazia no
Senta fare perché alla Croazia noi non siamo in grado di promettere l'Europa in questo momento
E sa perché
Perché non lo vogliamo dare l'Europa perché non consideriamo l'Europa sufficientemente della Croazia sufficientemente idonea per entrare in euro
Che si perché la la la Croazia si non è imponente non è in odore di santità capita
Sì