Continua il dibattito al Senato sulla Par Condicio

Par condicio riparte quest'oggi nell'aula di Palazzo comma da
Del disegno di legge anzi potrei fase del voto dei singoli emendamenti si conta di concludere ero iter per quanto riguarda il Senato entro la serata di mercoledì noi ne parliamo uno dei principali attori della partita par condicio Palazzo Madama cioè Renato Schifani senatore di Forza Italia che ha seguito il provvedimento nella
Io ne e che
Nulla sarà impegnato dinamo delle prossime
Senatore Schifani loro all'che cosa vedremo logica che cosa assisteremo in Aula al Senato
E ho visto nell'Assago a settimana soprattutto giovedì dei tentativi
Rogo su alcuni pur
Sia Bassanini mi hanno detto non c'è niente
A lei si va al muro contro muro adesso che succede ma guardi io vorrei chiarire
Ai nostri dati ascoltatori come la posizione del Polo stato estremamente dialogante su questo argomento per fugare le le contestazioni che ci vengono mostra la maggioranza di accreditamento ostruzionistico non abbiamo fatto ostruzionismo in commissione c'era stato chiesto una proposta per aprire un di tipo la proposta la nostra proposta è arrivata in Commissione l'abbiamo illustrata abbiamo cercato di confrontarci costruttivamente dei lavori della commissione quindi abbiamo abbandonato qualunque di ma di atteggiamento ostruzionistico proprio per lavorare con la maggioranza per individuare dei punti d'intesa sulle proposte che andavano confrontate e per aderire tra l'altro a quello che era stato lo stimolo che ci veniva dalla maggioranza e dal governo l'oscena Rio è sotto gli occhi di tutti la nostra proposta è rimasta purtroppo nei cassetti della commissione il testo che approda in aula e un testo nemmeno votato dalla commissione perché non c'è stato il tempo perché questi lavori i ritmi imprevisti dal è nato dal Presidente del Senato e dalla maggioranza questo del disegno di legge legislativo sono inusitati un una procedura mai applicata per nessun testo di legge fosse soltanto per i decreti legge che necessita dell'approvazione entro termini prescritti pena la decadenza lo stesso decreto legge
Questo è un testo ordinario un testo che avrebbe dovuto seguire non ammanicato noni di tutti gli altri argomenti legislativi proposta allora la maggioranza invece ci troviamo abitava a dovere subito un'accelerazione imprevista e imprevedibile che denota come la volontà della maggioranza e del governo sia quello di imporre un testo legislativo al di là delle proposte che sono venute imporre la volontà o su un hard regola essenziale che quella che attiene alla disciplina della libertà di pensiero garantita dall'articolo ventuno la Costituzione e quindi questa chiusura della maggioranza su qualunque nostra proposta di regolamentare meglio disciplinare meglio la pubblicità elettorale resti riscontri la più tardi e domani questa notte e domani in aula e sul muro contro muro non voluto sicuramente da noi voluto e che evidentemente artificiosamente creato dalla dal governo e non c'erano i numeri non è non ci aiutano faremo ho doverosamente la nostra parte nella consapevolezza di non averci rendono avere nulla da rimproverarci perché abbia
Intanto in tutti i modi di dialogare e di convincere ed era
Ente ampiamente la maggioranza e il governo sull'esigenza di disciplinare non vietare noi siamo per la regolamentazione di di la libertà di pensiero della pubblicità elettorale giammai per i divieti diciamo
I punti più caldi forse il più spinoso è quello del divieto o meno di spot
Tra le sulle reti nazionali però
E se avresti mai le ha detto un muro contro muro creato artificiosamente dalla maggioranza e qui c'è evidentemente da dire qualcosa in più artificiosamente perché
Ma probabilmente non si vuole concedere nulla
Renato nella consapevolezza che forse questa maggioranza dovrà cedere qualcosa alla Camera in quanto i numeri i rapporti di forza tra maggioranza e opposizione alla Camera sono molto più bilanciati rispetto a quelli che si presentano al Senato e dietro questa ipotesi che così viene sussurrata in certi ambienti secondo noi si cela un altro ipotesi di inganno chi fa capire che al Senato non non è il caso che la maggioranza ci conceda nulla è accetti il dialogo perché vuol fare qualcosa alla Camera in quanto accettando un dialogo al Senato e poi necessariamente un ulteriore che avvalora la Camera rischierebbe di stravolgere il proprio impianto normativo questo è quello che si sussurra nei corridoi io ritengo che dietro questo sussurri e quindi questa questo scena e che si prefigura tra stasera e domani di un muro contro muro e di un'approvazione di un testo imposto dal governo che nascondono altro inganno e cioè che alla Camera allorquando o in rapporti di forza saranno potranno essere tali dar rallenta Re l'iter legislativo il Governo a gennaio si tempi senta costretto o indotto ad adottare un decreto legge alla vigilia regionali in quanto colpevolizzando questa opposizione di non avere consentito l'approvazione parlamentare secondo però i propri dettati sulla logica dei numeri dando corpo all'opposizione di questo atteggiamento imponga un decreto legge che sia la fotocopia del testo durissimo e liberticida che uscirà questa sera o domani dal Senato e quindi una politica dei due forni che è finalizzata ad una decretazione d'urgenza che imporrà i tipi e tutti della pubblicità elettorale nella fra nella tv nazionale e pubblica noi stiamo per degli spot con no come dice il presidente D'Alema che interrompa le firme non collabori lo spot la pubblicità del patron del pannolino siamo pronti a dialogare su dei contenitori particolari che nelle mite ti nazionali possano con un messaggio dal quale i i telespettatori capiscano che si tratta di pubblicità elettorale siamo pronti a discutere su questo su una regolamentazione corretta che
Possano invade
E come ha detto D'Alema siamo per disciplinare la pubblicità elettorale mai per i divieti e per le inibizioni a quelli che sono i diritti della libertà di pensiero garantiti dalla Costituzione e cittadini ci confrontiamo con una maggioranza la quale invece
Si muove sulla logica dei divieti e la logica delle inibizioni e costano al solito le tue culture che si confrontano la cultura statalista dirigista e imperativo è una cultura liberale
Grazie era
Renato Schifani senatore di Forza Italia