Sono stati discussi i seguenti argomenti: Europa, Federalismo, Spinelli.
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Rubrica
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Alla metà degli anni Cinquanta
La sede del Movimento federalista europeo che si trovava allora in piazza Fontana di tre ivi nello stesso palazzo proprio sotto l'abitazione di Sandro Pertini era frequentata da giovani da molti giovani all'inizio del loro impegno civile c'era Gerardo non lui è Stefano Silvestri c'era Giuliano rende Gianfranco Spadaccia c'era Marco Pannella Stefano Rodotà
E Franco Sircana e tanti altri che mi è impossibile in questo momento ricordare e sarebbe comunque troppo lungo ricordare i leader allora della lotta federalista
Ernesto Rossi Altiero Spinelli già allora ovviamente Paolisso Bogliacino
Tutti presi
Nell'impegno quotidiano febbrile dell'organizzazione sì delle iniziative delle manifestazioni dei congressi passavano per quella sede inoltre statisti e uomini politici già di primo piano ecco ricordo per esempio una sera De Gasperi
Tenere quasi una relazione una conversazione in una stanzetta di quella sede gremita di gente che ascoltava le ultime informazioni che lo statista veniva dando sulla battaglia in corso
Era infatti in corso in quel momento una grande battaglia quella per l'approvazione della CED come si diceva la comunità europea di difesa quella che avrebbe dovuto costituire il nucleo di un'organizzazione sobria i federalisti europei erano favorevoli al progetto perché pensavano che la costituzione di un esercito sovranazionale avrebbe comportato come venne infatti espressamente richiesto la Costituzione han di un governo federale responsabile della gestione del controllo di questa forza armata così costituita a livello superiore a quello degli Stati nazionali svincolata
Dalle logiche degli Stati nazionali
Erano invece contrari e si opponevano nazionalisti vecchie nuove neutra listi terza forse forzisti destre e sinistre assieme
De Gaulle e fascisti comunisti francesi e italiani la battaglia era sterrata e quindi bisognava infame necessaria allora il movimento federalista di Roma
Organizzava dei pullman attrezzati per fare comizi nei paesi del Lazio molti di quei giovani saltarono su quel pullman e cominciano a fare le loro prime o quasi prime esperienze di parlare alla gente che era la povera gente dei paesi di allora
Paesi molto spesso ancora privi di strade e magari di elettricità di cinema di attrezzature Paesi per i quali l'arrivo del pullman un del Movimento federalista europeo culture altoparlanti e gli schermi per i film dati era un avvenimento del giorno le donne del paese col fazzolettone neri sulla testa si portavano le loro sedie di paglia da Ca'ansa pervenire ad assistere alle proiezioni erano quelli i tempi di formazione
Del movimento federalista e dalla sua classe dirigente ma già molti di quei giovani avevano chiare
Le motivazioni le ragioni da che già appariva enormemente difficile tanto che oggi ancora non vinta anzi precaria come ci insegna il vertice di Milano che cosa avevano capito cosa sapevano questi giovani
Semplicemente sapevano che lo Stato moderno non può più essere organizzato almeno in Europa secondo schemi e strutture nazionali ma ha bisogno per realizzarsi di una dimensione più ampia e di strutture di tipo federale perché sarebbe certo troppo lungo spiegarlo diremo semplicemente ora messo in chiaro
Definitivamente che la linea di sviluppo dello Stato nazionale europeo era conclusa e si era conclusa nelle rogge frange ma scusate nella tragedia e occorreva concluderla superare è una prospettiva nuova e diverso
Non solo per adeguare i procedimenti produttivi alle esigenze dell'imprenditoria e dei mercati questa necessità questo fatto appariva ovvio a chi aveva riflettuto su quanto la guerra stessa aveva insegnato la guerra durante la quale si era visto che solo una grande potenza di dire
Lo e di dimensione continentale come gli Stati Uniti d'America poteva gestire e distribuire organizzare ove risorse in spazi e qui e di diverso in quella riflessione c'era la
Che superata era la struttura istituzionale dello Stato nazionale lo Stato nazionale
Ora lo Stato responsabile della guerra
E non certo per una inesorabile fatalità lo Stato nazionale come era nato nei secoli come era stato consegnato
Al ventesimo secolo dalla sua storia aveva sempre avuto bisogno per affermarsi del confronto con gli altri Stati in una ricerca continua di guerre di occasione di guerra
La storia etico politica degli Stati nazionali è stata ed è la storia delle guerre di questi Stati
Viste come il momento più alto il momento supremo in cui si manifestasse da diciotto anni in poi in un vincolo superiore ad ogni altro servire la patria voleva dire vuol dire ancora oggi andare a fare il militare
E magari morire in guerra un imperativo morale che sovrastava tutti gli altri e tutti gli altri nulla bensì le chiese le religioni avevano teorizzato per secoli
Come teorizza ancora oggi al servizio di questo Stato dello Stato nazionale la guerra giusta o magari la guerra santa che è quella che viene fatta dal proprio governo dal proprio stato contro gli altri stati e di queste di queste guerre giuste
Lo Stato nazionale e aveva ed ha bisogno come dell'aria ecco appunto lo ripetiamo questo insegna la storia
Di questo di sopravvivenza che organizzato dunque
Nei secoli come una macchina da guerra tutto dalla produzione alla cultura è stato legato a questa unità etica di valori e di Fini dalla scuola all'assistenza sociale alé tutto si lega nell'imperativo di far funziona are Lost nato come una un entità unitaria sopra fattrice
Delle deve diversità e delle devianze in nome dei propri valori ideali obiettivi
Kim una ma la guerra è un vile Uribe è un disertore che inonda figlia la patria è un omosessuale un perverso e un pervertito che non produce e non lavora è un disfattista morale cultura istituzioni di diritto positivo come si dice sono stati per secoli indirizza dati al fine di potenziare l'unità dello quegli anni
In quelle sedi a questa cultura nazionale alla religione dello Stato e della guerra occorreva e queste si capiva si cominciava a capire contrapporre qualcosa di altro valori e prospettive diverse più alte più civili più moderne anche in definitiva tale indicazione teorica venne data proprio in quegli anni dal federalismo europeo
In questi giorni si parla molto di Altiero Spinelli
Dell'euro previste Spinelli di Altiero Spinelli patriarcale d'Europa
Ci sia consentito dire che Spinelli non è un patriarca dell'Europa né tanto meno è un europeista gli europeisti sono sempre stati da quando ci sono sempre quelli che non vogliono fare l'Europa
Ma solo il spinelli oggi un patriarca dell'Europa come viene dipinto
Con abbondanza di colore delle interviste e lì vengono dedicate da chi dopo il vertice di Milano comincia oggi a scoprire l'Europa i suoi problemi Spinelli e come sa chi lo conosce un politico e un teorico dello Stato un politico che si è posto un obiettivo e lo persegue magari per un'intera vita poi chissà
Con il suo amato Machiavelli che molte più difficile fondare ordini stati nuova che non conservare quelli che già ci sono è un teorico e Spinelli che si è posto il problema di che cosa e cosa deve essere lo Stato che voglia dirsi moderno
Questi temi teorico dopo le esperienze dei nazionalismi trionfanti il fascismo in primo luogo Spinelli e con lui russi avevano riflettuto sul destino degli stati dell'Europa al confino nelle carceri del fascismo
Ma non avevano riflettuto da utopisti come qualcuno dice la loro ricerca si svolgeva del resto nell'ambito di altre parallele importanti ricerche sullo stato che anche altri in quegli anni tra dieci e risolutivi venivano facendo da Gramsci al fascismo a Gentile spesso o persino limitandoci un po'agli italiani a Benedetto Croce che proprio la metà degli anni Trenta giungeva fino all'ente in quel libro grandissimo che la storia come pensiero e come come azione alla condanna della politica a liberare cui però per difetto di riflessione teorica egli non riuscì a dare contorni precisi
In tutte queste ricerche si arrivava ho con Gramsci e Gentile a rifondare lo Stato a partire dal suo rapporto con le strutture profonde direi inconsce della società e i suoi valori o dall'altra parte come abbiamo detto a vagheggiare un ritorno impossibile a uno Stato liberale che era invece morto definitivamente morto i primi Gramsci e Gentile magari fino a Ingrao oggi pensavano che i valori dello Stato era variamente denominati i valori nazional popolari in una a Teoria organi cistica della società dello Stato che giungeva fino a paradossi estremi mistici ma rispondeva anche sarebbero il torto di immagine pare che lo Stato potesse essere alterità astratta estraibile dalle contingente strutturali perfino sociologico ideologiche
Che lo informavano di sì e questo errore precisi che questi liberali potessero innocentemente diciamo tra virgolette collaborare anche col fascismo nell'illusione che la loro fosse una collaborazione puramente tecnica che non li coinvolgeva sul piano politico e morale come si vede l'una e l'altra erano posizioni a grande valenza teorica che avevano e hanno radici profonde nella storia d Italia ed è la stessa Europa
C'erano poi e potremmo anche allargare il discorso i liberal socialisti e tanti altri che restano però marginali con lucidità
Che in una vera a monte
Era una struttura istituzionale di tipo nazionale
Dello stato contemporaneo ribaltarlo le teorie che intorno a loro come abbiamo visto si venivano formulando e si negarono che lo Stato moderno potesse e dovesse avere le sue radici
L'ethos nazional popolare
E capivano
Anche d'altra parte che lo Stato liberale quello di prima della guerra mondiale da morto dando luogo almeno nell'Europa continentale Astaldi che si definirono corporativi istrici nei quali il grande problema era quello della divisione dei benefici sociali nell'ambito dei valori nazione
Ali di Potenza ai quali lo Stato non intendeva comunque rinunciare per questa sua scoperta nel senso che abbiamo indicato sopra
Insomma il federalismo europeo l'l'europeismo che è altra cosa appariva come una grande teoria dello Stato capace di da are una risposta alle esigenze e alle carenze degli Stati come si erano sviluppate d'Europa ed è da questa intelligenza teorica di fondo che viene ancora o
G la forza della battaglia per l'Europa dal fatto che nel mutare delle vicende tra sconfitte mezzi successi come quelli che abbiamo visto a Milano Mitterrand né Kohl né tanto meno la Thatcher riescono a dare risposte alternative a quelle offerte
Da questo vecchio testardo ostinato e grande politico che Spinelli la cui lucidità appare oggi meglio però meravigliarsi perché la sua ostinazione si illumina
Di lampi di verità che non si offuscano ma sembrano sembrano crescere ogni giorno perfino durante le sconfitte
Si meraviglia torto
Bastava aveva ascoltato trent'anni fa il dibattito le idee che circolavano già allora nel Movimento Federalista Europeo di Rossi di Spinelli per capire che la verità era da quella parte anche sì
Avrebbe potuto come sembra essere sconfitta
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