"La sinistra nella storia italiana" presentazione del libro di Massimo Luigi Salvadori (Ed. Laterza) organizzato dalla Società Umanitaria (presso la Sede della Società Umanitaria, Sala Facchinetti, via Dverio 7)

Bentornato dove produrre
Sono rientrato protettrice Laterza nome carissimo lungo vecchio posso dire vecchio liberale così così
E mi
Non devo presentare gli oratori dove bisogno di assoluta di nessuno assoluto presentazione quindi cedo volentieri la parola passo serve la ringrazio ancora scelto ancora una volta tale credo sia la sede più accorgervene dibattiti presidente
Ringrazio indiavolati sempre così numerosi ripeto non sono parole sagge gli auguri più
Grazie
Voi
Gli astenuti a quest'incontro
Come sapete
L'incontro trae spunto dal libro di Massimo Salvadori che si chiama la sinistra nella storia italiana un libro che uscito all'inizio dell'anno
Un libro molto problematico nel suo il suo affrontare la strada la sinistra italiana
E che è uscito in coincidenza temporale con un congresso importante
Come quello dei democratici sinché la sinistra di quest'anno e con una relazione
E di Walter Veltroni a sua volta mi pare molto densa di questioni di problemi anche di natura storica non solo di natura storica ma anche e quindi tengo molto a ringraziare Veltroni l'ha trovato il tempo di venire qui a testimonianza di una sensibilità che non è soltanto quella rivolta al presente e al futuro che è stata fortemente sottolineata anche nella sua relazione i DS
E nelle sue prese di posizione anche tutti i mesi ma che parte anche da una riconsiderazione critica del passato che per coincidenza con punto l'uscita di questo libro in parte mi sembra ha trattato temi con una cento azioni
Che non è molto distante da alcuni
Da alcuni da alcune accentuazioni del De Libero
E che mi pare che posso stasera essere argomento di confronto ringrazio molto anche Paolo Mieli
Che questi temi si è occupato spesso e che spero non solo ci vorrà
Dire la sua opinione ma anche in qualche modo aiutarci a sollecitare anche Veltroni
Ad approfondire alcuni punti gli cedo subito la parola
Poi parla Veltroni e poi Salvatori me magari si siamo abbastanza rapide gli interventi possiamo anche prevedere un altro rapido giro che non sarebbe male perché credo che questi questi incontri
Più sono di discussione di confronto anche molto aperto e più mi pare sono vivaci e stimolanti
Mi vado a collocare tra Veltroni Salvadori perché lì non bisogna che ci sia un vuoto
Ringrazio anch'io all'Umanitaria
L'editore Laterza per avermi invitato
A questo dibattito
Per coloro che il libro sta avendo un grande successo per te visto sul sta le classifiche del Corriere al siero visto che ai primi posti nella saggistica quindi immagino
Che molti di voi l'abbiano già comprato a letto e non ci sia bisogno ma come forma di cortesia per coloro che non lo avessero ancora letto lo vorrei riassumere brevemente
Di che cosa tratti presto detto la storia è una storia ragionata della sinistra italiana dalla fine del del secolo scorso più o meno dal momento in cui fu fondato il Partito Socialista
Ad oggi ed è una storia ragionata sulla falsariga di uno
Scontro di uno sconto di un conflitto nella sinistra fra ragione e storia
Nel senso che nel nelle vicende della sinistra italiana
Sottolinea Salvadori fin dalle prime pagine
Spesso quasi sempre addirittura Sempre coloro che avevano ragione per dire con molta semplicità non hanno fatto la storia
E coloro che hanno fatto la storia non hanno avuto ragione
Questo detto in maniera molto elementare ma più o meno questa è la formula che usa lo stesso Salvadori
Potremmo aggiungere
Che in genere poi coloro che hanno fatto la storia aggiungiamo quesito in particolare hanno riconosciuto le ragioni dei loro predecessori che non avevano fatto la storia dell'altra parte
Salvo poi salvo poi non riconoscere la parte della ragione
A cui la
A quelli coevi
E che
Da come è presentato nel libro per come si sono svolti i fatti
Ad aver ragione
Era spesso la parte più moderata
Forse per ciò stesso minoritaria della sinistra ed avere torto ma a fare la storia era la parte più radicale
Perché è successo poi ci torneremo un attimo ma
è interessante il viaggio di Salvatori
Perché e tutto all'insegna di un trauma chicche cosa ci porta a guardare la storia di questo secolo della sinistra ed è il trauma del mille novecentoventidue
L'anno in cui i socialisti gli appena nati comunisti ma comunque il grosso delle Partito Socialista avrebbe potuto
Per l'ennesima volta sollecitato da Giolitti partecipare al governo per l'ennesima volta una storia che con era cominciata nel mille novecentotré EPA era andata avanti per quasi vent'anni
Non parteciparono all'ultimo momento si ritrasse euro e fu il fascismo
Quel
Trauma della mancata partecipazione
Al al governo della mancata del mancato ingresso nell'area del maggioranza del della maggioranza parlamentare operative della responsabilità
Ha continuato a pesare anche nel secondo dopoguerra ma non tanto non tanto da costringere da costringere l'intera sinistra
A a compiere quel gesto di coraggio che era mancato nel ventidue
E partecipando in pieno al governo assumendosi quindi responsabilità di politica in tema di politica economica di politica internazionale e spesso nel dibattito di questo secondo dopoguerra e echeggiata
Echeggiata il ricordo del ventidue e le sinistre si sono rimproverate
L'un l'altra luna di arrendevolezza alla destra rimprovera una riprova dall'altra parte l'arrendevolezza desse l'altra rimproverati
Star commettendo di nuovo l'errore del ventidue
Da quell'errore
Ripeto per un errore perpetrato l'errore ripetuto un errore che si riproduceva nel ventidue per la terza o quarta volta da parte del movimento socialista
è scaturita un di più
Di un capito un di più di rabbia di contrapposizione
Di forzatura all'interno del movimento operaio della sinistra italiana
Che Salvadori esamina con la dovuta spietatezza chi di voi ha ascoltato con attenzione e non so se Walter Veltroni avesse letto questo già letto questo libro
Quando ha tenuto la sua relazione all'ultimo congresso dei DS ma sicuramente ci sono delle pagine in questo libro e segnatamente una pagina la pagina settantotto che mi invito a leggere che quella in cui si parla dei giudizi che nel trentuno
Togliatti diede di Togliatti di Nenni paragonato a un fascista o di Rosselli
Messo quasi sullo stesso piano che sono e che già atti in quella sua
Relazione per cui
Se se la se se l'aveva letto probabilmente ne era rimasto impressionato se non l'aveva letto
C'è una coincidenza e fa veramente impressione rileggere ancora oggi secondo me ha fatto bene Walter Veltroni ha
A sollecitare il popolo dei DS
A fermarsi ancora una volta su cosa impossibile che capiti in questo clima di di lacerazione
Di questi insulti questi insulti queste contrapposizioni queste forzature si sono ripetute come voi sapete molto anche nel secondo dopoguerra
E molto interessante che però Salvadori che
Uno storico
Che uno storico di impostazione liberalsocialista non so se lui si riconosce in questo insomma nell'abbiamo sempre conosciuto a votare non non addebita tutte le responsabilità
Ai comunisti nella storia ma guarda e spesso sottolinea giudizi improprie di anche di parte socialista non nei confronti dei comunisti ma a volte della parte più moderata del movimento socialista e segnali di senza dare giudizi o ma semplicemente perché ne teniamo memoria come faccio un esempio fra il mille novecentocinquantotto
Nel mille novecentosessantuno sessantadue cinquantotto voglio ricordarlo era già passati cinque anni dalla morte di Stalin due dalla rivolta d'Ungheria dal ventesimo Congresso sessantuno sessantadue ne erano passati ancora di più
I giudizi di Nenni e città degli articoli di Mondoperaio di quegli anni su
Su il resto del movimento socialista erano spietati di li accusava di
Li accusava o comunque
Metteva in guardia i suoi da non cadere nell'opportunismo riformista così lo chiamava i giudizi sull'Unione Sovietica
Erano ancora giudizi che
A leggerli oggi fanno impressione perché erano giudizi
Che criticavano l'Unione Sovietica sul piano dell'assenza di libertà ma era un giudizio assai benevoli sul piano della costruzione economica soprattutto non coglievano immesso
Il nesso che oggi ci appare chiaro forte fra
Eliminazione delle libertà economiche quella delle libertà politiche dico questo per dire che
Il
Giudizio se va dato non può essere un giudizio semplificato pur tenendo presenti i due poli quello della ragione quello dalla storia quello di cui vi ho parlato all'inizio che coloro che fecero la storia non ebbero ragione coloro che non riuscirono a farla storia ebbero spesso a ragione della si dovette riconoscere dopo
Non tutto
Non tutto così semplice
Spesso anche la parte più moderata riformista socialista cui si riconoscono nello stesso ultimo congresso
Dei DS sono state riconosciute tutte le ragioni del caso ci furono ampi torti che vanno riesaminati e capiti non esaminati per fare degli atti d'accusa ma soprattutto perverse perché siano approfonditi de capiti
Il libro poi si conclude sulla falsariga di quello che Dio
Così brevemente riassunto si conclude con un giudizio
Spietato proprio perché da parte di un
Persona che milita
Militare il cui cuore batte per la sinistra che oggi al potere spietato su
In modi
Le forme con cui l'onorevole Massimo D'Alema
Conquistato la presidenza del consiglio e le implicazioni
Riconversioni che questo ha avuto forse una delle cose più dure che si siano lette in questi anni
Perché
Salvadori parla apertamente di un
Un lungo ossa
Cioè più pur spiegando prima perché la cosa avvenne come avvenne senza
Insomma senza indulgere a toni propagandistici però dice che quello che accade fu un vulnus a un patto precedentemente preso da tutta la sinistra nel suo insieme nelle persone
Di D'Alema spesso di Prodi e di Veltroni che a guidare la coalizione sarebbe stato per tutta la legislatura unicamente la persona che era proposta al popolo come guida per quella coalizione e poiché e poi bolla come episodi di trasformismo del Perigeo sorta di trasformismo quei movimenti parlamentari che portano come voi ricorderete parte delle truppe elette nel centrodestra votare per il centro sinistra
Quindi un libro con un finale molto duro con una tesi molto interessante almeno da parte mia totalmente ampiamente totalmente condivisibile
Con molti con molti dettagli e molte citazioni particolarmente
Inghiotte particolarmente significativa per portare acqua questa tesi
Di mio
Voglio aggiungere
Una cosa in più io leggendo questo libro mi sono mi sono molto interrogato
Su una cosa coi gli altri mi diranno se sono d'accordo sul perché noi che stiamo intorno a questo tavolo
In modo diverso in tempi diversi
Tutti quattro momento insieme anche l'editore che conosco da moltissimi anni
Ci è capitato di essere dalla parte per usare le categorie Rosato Salvador da parte della storia contro quella della ragione
Cioè di
Riconoscere la ragione alla ragione in tempi successivi a quello in cui le ragioni invece erano comprensibile riconoscibili
Che cos'è
Appunto quindi il libro ci deve spingere a domandarci perché perché capitata nella nostra vita chi più chi meno per di chiunque abbia militato a sinistra di essere dalla parte del torto da quella parte più radicale più massimalista
Siamo tutti stupidi tutti mala fede tutte persone che
Particolarmente cattive d'animo che vogliono del male non vogliono bene io non credo che la risposta qualcun viene sicuramente sarà cattivo però
Non credo che la risposta sia questa
Ne
Credo che
Che questo possa spiegare quel di più perché una cosa che devo dire che le cose nel esaminate da Salvadori sono una costante di tutta la stalla la sinistra in tutto l'Occidente
Ma in Italia c'è un di più e allora noi dobbiamo fermarci a capire così è stato questo di più
Perché c'è stato e allora provo ad avanzare
Una mia ipotesi secondo me questo di più legato alla storia della sinistra
Nei cinquant'anni che precedettero la storia che ha raccontato Salvadori
Voglio essere anche qui Breve
Nell'ottocento i modelli politici
Erano modelli politici di tutti gli Stati che entravano nella modernità che entrava nella modernità politica erano modelle che erano impostati su un centro allora era un centro liberale una destra così
Che diventava più moderna allargando sì
Allargando si allargandosi verso sinistra facendo entrare nell'area di questo centro della legittimità pezzi
Di sinistra
Questo modello
Visto nell'arco di un secolo e mezzo
Aveva ha ha potuto vivere in modo sanno a mio avviso
Quando si è coniugato con un altro modello era quello che quello anglosassone
E che non è quello di un centro che si allarga veri e alla sinistra ma quello che una volta compiuto l'allargamento necessario al dare base
Di legittimità a forze sostanzialmente equipollenti poi queste forze provava con tentativi che sono andati via via maturando nella seconda parte del Novecento provava a farli vivere contrapposti
Cioè che la destra si presentava contrapposta alla sinistra le elezioni una volta vinceva la destra una volta vinceva la sinistra si davano il cambio nel vivere della contrapposizione di questi
Di questi modelli
Sinistra e destra maturavano tendevano verso il centro verso la parte più moderata disse
Che era la parte decisiva per affermarsi alle elezioni è stato un processo molto lungo è durato cento anni
Ma ha portato a buoni risultati dappertutto dicevo tendevano a stare in un
Insieme unite
Tutte quante e ha spostarsi verso la parte più moderate raziocinante essendo unite contrapponendosi l'una l'altra in Italia invece
Unico
Unico paese al mondo unico paese nel mondo occidentale il modello è rimasto quello dell'Ottocento del centro che si allarga verso o la sinistra e ancora oggi come sapete è un tema su cui
Che ha partecipato ad altri dibattiti scrive letto cose che io ho scritto
Conosce perché mi ci torno spesso è ancora oggi ne siamo l'unico Paese al mondo nel mondo civile gran parte unico Paese che non ha mai conosciuto dico mai l'alternanza per via elettorale cioè l'alternanza data alle elezioni
L'alternanza non preceduta d'alternanza realizzato in Parlamento ma un'alternanza che sia alle elezioni curata vincere adesso un altro vince la sinistra nel momento in cui si svolgono lezioni quindi con il corpo elettorale non chiamata a ratificare qualcosa che sia già avvenuto in Parlamento ma con il corpo elettorale che quel giorno decide per il grande cambio
Dicevo
E perché noi abbiamo tenuto quel modello perché noi abbiamo continuato per un secolo e mezzo ad avere il modello che c'è un centro
Che può essere anche più spostato a sinistra in questo momento il centro è spostato decisamente sa che si allarga perché concepisce il riequilibrio la propria democratizzazione inglobando mettendo corse
Altre parti altre parti del Parlamento o dell'elettorato
A mio avviso qui il discorso sarebbe lungo questo dipende dal modo in cui si è formato si è formato il nostro Stato unitario
Dipende dal decennio precedente dal decennio successivo al mille ottocento sessanta l'anno in cui ci fu l'impresa dei Mille l'anno in cui lo Stato
Fu fondato più o meno
In che senso nel senso che
Punto primo
Salvadori ne parla all'inizio di questo libero
Questo processo come è noto avvenne fu un processo molto elitario avvenne avvenne lasciando fuori il popolo e lasciando
Lasciando radicate nel popolo una carica anche statuale una carica contestativa nei confronti dello Stato che non è ed è molto sottile la è molto sottile quello che scrive Salvadori che nella stessa data di dire una carica rivoluzionaria era un popolo ostile allo Stato uguale a come erano i rivoluzionari ma senza tradurre questo
In una voglia di fare una rivoluzione una volontà in una volontà rivoluzionaria specificato quindi aveva tutte le caratteristiche di rabbia
Di antagonismo Dianti statualità dei movimenti rivoluzionari senza avere mai quello sfogo che decide per cui una volta per tutte si vede se la rivoluzione riesce riesce se no
Se no si passa oltre ed è come un rivoluzione arrivismo latente che è rimasto per questo secolo e mezzo
E
E soprattutto cosa invece nel libro non c'è vorrei aggiungere alle riflessioni con una sensazione che si ebbe fin dall'inizio e dal facilmente del nostro Stato che chi rimaneva fuori dall'area della legittimità
Erano coloro che avevano ragione coloro che avrebbero avuto ragione coloro a cui la stima le le città avrebbero dedicato strade e piazze
I garibaldini di Mazzini il fatto che
Decisivo
Decisiva fu per il facilmente L'Unità Italy un impresa come l'impresa dei Mille era una cosa su cui il governo centrale con il governo di Cavour da una parte assecondava e dall'altro sta Java stanno a guardare come si mettevano le cose pronto
A
Pronto a ritirare il suo appoggio se le cose si possono messa male e il fatto che poiché in altre occasioni negli anni nel decennio successivo
Quando Garibaldi
Provò imprese analoghe ritirò il suo appoggio addirittura lo mise in prigione e il fatto che Mazzini dovette vivere tutti quegli anni in esilio condannata a morte dal governo italiano e il fatto che poi a questi persona questi personaggi
Il lo stato italiano dovette riconoscere che avevano ragione loro che la loro intuizione unitaria che è il loro modo la loro proposta nella sostanza il succo era che erano stati indispensabili per fare l'unità d'Italia erano stati dei protagonisti ed erano appunto tutti gli anni la seconda metà degli anni settanta e la il la prima parte novecento fu fatta nella celebrazione di questi personaggi che sono ingiustamente portati nelle scuole studiati venerati
A
Costituito per la sinistra un paradigma per cui la ragione gli intima
La ragione forte il senso forte della propria missione e fuori
Ed è durato anche per il secolo successivo
E
E da ultimo e da ultimo in un ultimo che non aveva mai questo fuori a questo fuori sarà riconosciuto ragione questa cosa è molto complicata ma delle implicazioni forti che non essendoci poi mai il modello della contrapposizione virtuosa per cui sinistra destra si confortano si confrontano
Docilmente dolcemente davanti al Paese
La sinistra aveva dentro di sé questo e una parte dissi
La parte più importante quella che per dirla come Salvadori faceva la storia era portata condannare come tradimento come Infant mia come cosa schifosa dominata da chissà quale interesse
Le ragioni di quella parte della sinistra che volta a volta si distaccava
Raggiungeva il centro e adesso si univa per dar vita al governo e la maggioranza comunque di responsabilità
Questo cinquantennio
Che segna la vita italiana prima della nascita del movimento socialista in quanto tale in queste forme ha lasciato secondo me una traccia indelebile nella sinistra italiana
Per cui ancora oggi nel Duemila ridicolmente quando una parte adesso è maggioritaria della sinistra prende responsabilità del governo di governo ce n'è ancora una sempre ci sarà sempre fino a che il problema non sarà risolto in termini se saranno che prende
Che prende
La parte le parti alla sua sinistra che la condanna che giudica tutto questo ha un tradimento che occhieggia il giovane si creano sono minoritaria desse in altre epoche furono maggioritarie parti della gioventù che ad essa guardano con interesse questa parte adesso è un ruolo che
Svolgono Rifondazione offra Rifondazione centri sociali questa parte
A un dialogo condiziona più di quanto noi paia evidente l'operato della sinistra
E noi ci troviamo quindi a vivere in un Paese che per il modo in cui è stato creato vive questo che è stato un dramma occidentale della sinistra in modi del tutto particolari
Morale di questa favola della mia esposizione io riguardando indietro rileggendo il libro di Salvadori
Penso che noi
Che noi abbiamo guardato giudizio troppo influenzati da quel trauma del ventidue
Troppo influenzati da quella volta che forse se fossimo stati destra e sinistra tutti insieme avremmo evitato il fascismo
Non ci siamo liberati di una cosa che
Dovrebbe portarci a riguardare la nostra storia criticando comunque poi la storia si guarda con interessi obiettivi senza dover lodare o condannare ma
Riguardando con criticità tutte le stagioni
Tutte le stagioni e ovviamente a maggior ragione i presenti in cui si imboccano unità nazionali dei grandi compromessi
Il libro è sfumato sul compromesso storico fra io ritengo che quello sia stato un altro elemento di criticità penso che il Paese a metà degli anni Settanta fosse maturo per dividersi poi ne parleremo con
Veltroni Salvadori fosse maturo per dividersi in due alternative
Del pubblico
No no no dico sfumare c'è non è un una cosa penso saperi sicuramente pensa le stesse cose che ne parlavamo già in quegli anni
Via aggiungendo
Va comunque eccessive i comunisti sentire posto sul tappeto con grande energia una fase mare spingendo la prospettiva di una normale tra virgolette alternativa di governo
E quella trasformazione ideologica che consentiva il presupposto
Del suo successo si resero politicamente responsabili nel vuoto del sistema e dell'anomalia italiana riguardo però della corruzione dei partiti di come
Deceduto sì sì sì no ma il mio nome scusa come lei ma allora diciamolo limito al solo Veltroni
Poi so benissimo perché Salvadori come noto fu uno delle persone che più polemizzare hanno allora la stagione dei grandi dibattiti sulla rivista praticamente ispirata da Bobbio che era Mondoperaio diretta da Gaetano Arfè e in quella seconda metà
Degli anni Settanta proprio su questi temi ma più in generale quello che
Mi interessa dire su questo chiudo che dovremmo imparare a guardare con sospetto tranne che per brevi periodi e per cose
Che abbiano un senso specifico che tutto ciò che tende a invocare Grandi unità nazionale dello stare insieme della destra e la sinistra anche se mi rendo conto che nella storia del nostro Paese nella pubblicistica
Si presenta come il bene si presenta con uno sforzo lodevole in realtà ciò che a questo punto affligge
Il nostro Paese che destra e sinistra devono imparare a rispettarsi stare insieme stessa ma soprattutto a darsi il cambio e a stare la destra gestire a far valere le parti le sue parti da sinistra le sue e a non mescolarsi tra loro tranne che in brevissimi periodi limitati nel tempo e finalizzati a una cosa specifica io credo che tutte le volte che sentiamo parlare di unità nazionale di cosa qualsiasi compromessi a qualsiasi titolo
Forse momento rimette mano alla pistola detto intente a Rimini figurati e senza parentele con la parte radicale della sinistra che in questo libro grazie
Il forcone allora
Ringrazio
Paolo Mieli anche della citazione del sottoscritto
Sul fatto che eravamo tutti almeno un certo momento da parte la storia io spero di essere dalla parte dalla Regione almeno nella pubblicazione del volume come Salvador saldatori
Perché è un punto è un volume con un tono molto pagato di ragionamento di riflessione
Ma nella sostanza estremamente
Direi radicale nel giudizio storico
Credo mi pare anche diciamo sulle vicende vicine come ha detto molto bene Paolo Mieli oltre che su quelle lontane e su quelle lontane ma anche su quelle vicine anche su quelle che ha vissuto da protagonista e sulle cose scritta Salvatore del premier
Siamo tutti qui a sentire cosa ci dirà Veltroni
Ma io devo dire che il libro Salvadori offre l'opportunità per una riflessione un po'di lungo Periodo su sulla storia dalla sinistra in partita del Novecento della sinistra poi Paolo Mieli commentando il libro ha introdotto anche qualche qualche legame secondo me non improprio tra questa riflessione i problemi dell'oggi
Cercherò di rispondere all'uno e all'altro
Facendo questa premessa che quindi conferma una cosa che mi abbia detto io quando ho scritto la relazione al congresso mi sono stati di buona compagnia due libri
Il libro di Massimo Salvadori è un libro di un professore universitari di Torino Franco Sbarbati che si chiama l'utopia della Libertà eguale pubblicato da Bollati da Boringhieri
Mi sembrava giusto in quell'occasione essendo il primo congresso dei Democratici di sinistra
E nonostante nei giorni precedenti appunto mentre scrivevo leggesse sui giornali cose tra di loro molto contrastanti Ciano a parte gli osservatori che chiedevano che si guardasse solo in avanti
Solo a internet diciamo così c'è un'altra parte osservatori che invece chiedeva che si guardasse
Si facessero prima i conti con la storia in questo caso risultato abbastanza inevitabile cercare di fare le due cose insieme
Però senza fare i furbi
Cioè senza cercare di di imboccare quei percorsi di parole vuote di di di di mezze frasi di affermazioni poi smentite immediatamente l'affermazione successiva che sono un classico della del modo persino di ragionare oltre che di parlare di una certa sinistra
Io ho cercato di usare nel Congresso e anche prima del congresso quando ci fu una discussione importante sui temi del rapporto con la storia con la tradizione dalla sinistra italiana ho cercato di usare parole che corrispondono a quello che penso cercato di usarle con una certa crudezza come con la speranza che questo ci potesse aiutare a non a chiudere perché i conti col passato una forza che abbia delle radici che non sia l'espressione di una momentanea infatuazione politica
Non può mai considerare di averli fatti fino in fondo
Tuttavia però che segnasse qualche elemento di forte e radicale
Chiarezza
Con la storia del Novecento dalla sinistra
Io ho detto nella relazione ciò che Massimo Salvadori ha scritto nel suo libro per essere chiari
E cioè che la sfortunata la sinistra italiana che naturalmente non è un accadimento naturale ma quella sfortuna prodotta dagli errori degli uomini
Sta nel fatto che la sinistra riformista in Italia non è mai stata maggioritaria
E questo è la ragione per la quale la sinistra non ha mai conosciuto in questo Paese
Un'esperienza di governo
Esclusivamente
Proprio cioè della sinistra
Questo giudizio che Salvadori da con chiarezza che io dal punto di vista politico naturalmente con le implicazioni che un giudizio non puramente e semplicemente storico culturale a
Mi sono sentito di confermare ha delle sue conseguenze per logica delle sue conseguenze nello sguardo che si rivolge al passato di questo nostro Paese
Ed è la strada da sinistra una storia la quale anch'io questo ci tengo a dirlo
Io personalmente guardo con molta serenità
Non appartengo a coloro i quali cancellano dietro di sé le orme del cammino che hanno fatto per paura che qualcuno nei riguardi
E non ho nei confronti della storia la quale per una parte ho partecipato se non altro per la fortuna che ho avuto di poter partecipare solo la parte diciamo
Meno contraddittorio dal punto di vista dei grandi principi e dei grandi valori che che che considero assolutamente indiscutibile universali
Non ho nei confronti di quella storia altro se non ragioni di riconoscenza da un lato e di revisione critica dall'altra
Le une alle altre sento di dover dichiarare onestamente perché non non mi piacciono quelli che fanno finta di non aver partecipato a qualcosa a cui hanno partecipato né quelli che non hanno il coraggio di vedere con chiarezza e con onestà agli errori anche più marchiani che sono stati compiuti
Penso che da un rapporto onesto e sereno con la storia della quale tutti siamo espressione perché diciamoci la verità la sinistra una grande famiglia in Italia dalla quale sono passati per vie traverse
Moltissimi anche di coloro i quali oggi sono dalla parte opposta al nostro schieramento
Leggo con una certa concerto rapimento alle teorie di don Gianni Baget Bozzo e ricordo che non Gianni Baget Bozzo ha fatto parte di una parte della sinistra italiana ma potrei parlare anche di coloro i quali hanno frequentato altre sinistre il PC o tra Bolt anche oltre il PC
Sì si guardasse io cerco di farlo con onestà e con serenità la storia della sinistra italiana
Credo che se ne potrebbe trarre qualche onesta lezione per oggi io la lezione che ho tratto è questa
Quella riassunta in quella espressione
A
L'errore della sinistra italiana è stato quello di non aver mai
Scelto
Le posizioni riformiste
Che è un errore compiuto scelto Brizio riformiste intendo dire scelto fino a farle diventare maggioritaria
E fino a farle diventare
Occasione per esperienze di governo che non fossero quelle che Mieli ricordava cioè dilatazioni del centro verso la sinistra
Questo che non è accaduto in altri Paesi perché non è accaduto in Francia non è caduto in Spagna non è caduto in Germania
Ha una doppia spiegazione storica non una sola però ne ha due di spiegazioni storiche
Che Salvatori da perché c'è stato un massimalismo rivoluzionario
E talvolta c'è stato anche un minimalismo riformista
Le due cose insieme non hanno consentito di produrre quella dimensione maggioritaria di riformismo che è la grande sfida nella quale a sinistra italiana si deve sentire impegnata
Quando io citato diciamo un giudizio del tutto inaccettabile edito gli atti su Rosselli del tutto inaccettabili
L'ho fatto per questo dovere di chiarezza con la propria storia
E pensare che oggi la sinistra italiana non possa che ricercare lo dice anche Salvadori nel suo libro ricercare da quel filone
Il socialismo liberale
Le ragioni della sua identità di oggi significa sforzarsi in questo apporto fecondo di contributi che la vicenda complessa eterogenea della sinistra eteree novecento porta con sé
Non può che proiettare la sinistra italiana lungo lo sforzo di rimuovere questa anomalia del nostro Paese una delle tante drammatiche hanno Maria italiani quella di non aver mai avuto una sinistra che facesse del riformismo la sua politica maggioritaria
E ieri sera ero a Barcellona alla manifestazione di chiusura insomma di preciso durante la campagna elettorale Partito socialista operaio spagnolo
Che sta facendo un'esperienza di collaborazione col Izquierda unida
E facevo questa considerazione non pubblicamente facevo tra me e me
Spagna Francia Germania paesi con diversi sistemi elettorali
Paesi nei quali la sinistra gareggia da sola
Gareggia in Francia nella forma di una gauche plurielle
Gareggia in Francia in Spagna con l'alleanza appunto con esche Arda unità gareggia in Germania in presenza di un sistema proporzionale con
Le spese e con un'alleanza con inserti
Poi ci sono altre realtà in particolare due realtà
Quella inglese e quella americana
Nelle quali i riformisti
Diciamo così se non vogliamo usare espressioni di sinistra che per Blair già più motivata di quanto non sia pre Clinton perché quella è un'altra storia essendo i laburisti un partito dell'Internazionale socialista
Lì governano da soli partiti di centro sinistra
Partiti che hanno scelto di avere dentro di sé quella gamma di opinioni politiche e culturali che sono identificabili con il centrosinistra
L'Italia costituisce un di fronte a questi due modelli costituisce un finti provo un'anomalia cioè qui c'è un governo di centrosinistra
Che è espressione di una coalizione che unisce forze di centro e forze di sinistra
Tutto questo a e potrà venire una
Come posso dire una compiuta definizione solo nel momento in cui
A questo processo politico che io considero importante che è avvenuto nel corso di questi anni
Si accompagnerà un processo analogo di innovazione istituzionale
E qui è il punto che ha posto Paolo Mieli
E che in qualche modo il posto dalla chiusura del del libro di Salvadori
Noi siamo vittime dell'incompiutezza costituzionale del nostro Paese
Dico costituzionale non solo di sistema elettorale perché ormai le due cose si tengono io credo che a questa altezza debba essere abbordato il problema
Noi abbiamo avuto un sistema proporzionale nel dopoguerra che nasceva dall'esigenza di dare rappresentanza a quell'identità politico culturali che erano state schiacciate dal regime regime aveva portato con sé sappiamo che sistema elettorale quel sistema lì ha generato instabilità politica
Ma non solo instabilità tecnica ma ha generato la condizione che nella storia italiana si è manifestata nelle forme che Paolo Mieli ha detto cioè centro che si estende
Di volta in volta da una parte o dall'altra nel caso italiano sia diciamo allargato più da una parte
Ma mai quella democrazia dell'alternanza che il sale della terra di una democrazia
Perché a sanare Almunia o a suonare Golden Gonzales sono
Come diceva Mieli no sono il prodotto di un'alternanza decisa dagli elettori
Destra francese sinistra francese la stessa cosa con le Schroeder Blair e Thatcher
Clinton e Bush
Noi in Italia non abbiamo mai conosciuta questa storia
Ma deve venire il tempo in cui questa storia si conosce
Si conosce direttamente per volontà degli elettori si conosce con un voto che determina il passaggio in un concerto di piena legittimità reciproca tra due schieramenti
Questo richiede di mettere mano al sistema elettorale forse anche all'architettura costituzionale del Paese sicuramente al sistema elettorale
Perché l'incompiutezza di un sistema che non dà garanzie che il voto dei cittadini fa il governo
Nonostante sia un sistema prevalentemente maggioritario finisce coll'accreditare nel nostro Paese lo spazio dentro il quale oggi riaffiorano tentazioni proporzionalista
Io sento nell'aria lo leggo sui giornali non lo vedo dalle dichiarazioni
Una specie di considerazione del maggioritario come un infortunio che è capitato per ragioni che risalgono ai primi anni novanta ma dal quale più presto ci si libera meglio è per tornare
Ai buoni vecchi tempi andati
In cui c'era un grande partito di centro
Che oggi sarebbe in una condizione ideale perché non avrebbe più nessuno da sdoganare essendo già stati tutti sdoganato
Avendo già fatto tutti qualche esperienza di governo nessuno escluso nel panorama politico italiano
Da Rifondazione Comunista fino ad Alleanza nazionale dall'altra parte
Quindi oggi una posizione di centro potrebbe essere apologetica della cultura dei due forni che dal mio punto di vista è l'esattamente il contrario di quello di cui una democrazia moderna bisogno perché per me è una democrazia moderna ha bisogno di democrazia dell'alternanza
Di governi fatti dal voto dei cittadini e non dalle manovre dei partiti
Di autentico bipolarismo
L'autentico bipolarismo quello che non c'è ancora in Italia e credo che in questi giorni ci accorgiamo
Da tutte le parti che non c'è quel bipolarismo che si fonda sul contenuto sui programmi
Nei Paesi a cui ho fatto riferimento prima Inghilterra e Stati Uniti
C'è il bipartitismo nell'Inghilterra e non è un bipartitismo perfetto c'è Partito liberale
In quei partiti c'è un arco di posizioni
Che non è inferiore all'Arco di posizioni che oggi voi trovate nelle coalizioni italiane
Badate che Jesse Jackson non è meno di sinistra di Fausto Bertinotti
Al di là delle affermazioni che peraltro Bertinotti non fa neanche più sul comunismo
Eppure Jesse Jackson convive con forze del partito democratico
Che sono più moderata di quanto non sia lo schieramento di centro che fa parte della nostra coalizione
Lì è la storia che ha prodotto questo
E la storia non si accelera non si forza non si violenta per questo io oggi dico
Che il problema è un vero bipolarismo non parlo d'altro
Però dico che per avere un bipolarismo e dunque per la vera democrazia dell'alternanza bisogna mettere mano da un lato al sistema elettorale dall'altra le culture politiche
Per quanto riguarda noi mettere mano cultura politica significa fare questo sforzo
Che mi pare il congresso abbiamo congresso abbiamo fatto mi ha fatto piacere parlandone con Massimo che siamo avesse sentito nel congresso il segno di un lavoro molti da diverse parti hanno fatto la strada da sinistra di affermazione dell'identità di un finalmente la sinistra riformista che punta a diventare maggioritaria
E che non per questo concludo
Perde
Il suo DNA perché è un'altra delle cose per me partitamente insopportabili sta nel fatto di sostenere che è una sinistra che magari governa
E magari governa bene perché adesso si potrà dire quel che si vuole ma insomma in questi quattro anni questo Paese sia fortemente trasformate modernizzato si potrà dire quel che si vuole ma guardando il sistema Italia quattro anni dopo non c'è un Paese più debole più fragile più statalista
Con più lacci e lacciuoli di quello che abbiamo approvato quattro anni fa ma c'è un Paese che galoppa
E che posteriormente crescere può affrontare alcune grandi questioni cito per tutte quella che a me sta più a cuore il tema della formazione del sapere dalla ricerca dell'innovazione che deve essere la nuova frontiera di una stagione riformista per per questa fine legislatura per la prossima ma insomma
Non è possibile che se la sinistra governa e per di più governando in Italia come in America come Inghilterra riesce a dimostrare ciò che mai era stato dimostrato negli ultimi anni anche dai governi che erano stati molto
Come posso dire riconosciuti come ha
Agenti della Dinner del dinamismo
Economico imprenditoriale penso
Io sostengono schema che in qualche misura assomiglia a quel massimalismo riformista di cui parla Massimo Salvadori
Come alternativa tra il minimalismo riformista il massimalismo rivoluzionario
Io sostengo che radicalità e riformismo stanno insieme non esiste né l'uno né l'altro perché la radicalità senza riformismo alla testimonianza
Ai posteri spesso minoritarie spesso capace di lasciare il campo le posizioni più spregiudicate e magari più di destra possibile ma non esiste neanche il riformismo senza radicalità
Cioè non esiste riformismo illuminato capace di trasformare il corso delle cose se non agito da una forte radicalità
E se dovessi pensare dove rintracciò la sinistra di oggi
Mi sembra di trovarla nel nuovo che sta accadendo nella società io vedo adesso ce tutti di tutto anche quelli che pensavano che internet fosse un una partita di calcio qualche anno fa adesso son tutti appassionati di internet dicono delle grandi baggianate su
La verità è che lì dentro non c'è solo un fenomeno di Borsa interessante lì dentro c'è un paradigma di un mutamento di società che sta intervenendo oggi sulla mondo c'è un articolo molto interessante o professione il sipario francese su come si trasformano le città in ragione del della dell'introduzione della Rete
Lì c'è un mutamento di fondo della struttura della natura dei processi fondamentali di accumulazione del capitale di accumulazione di diffusione del sapere della conoscenza
Ed è una cosa importante che io vedo come una grande opportunità
è rispetto alla quale certi atteggiamenti catastrofistici dalla sinistra sono stati e sarebbero assolutamente grotteschi
Dall'altra parte però la sinistra e il disagio
La sinistra non può esistere se non si ricorda dell'esistenza della povertà del disagio della disperazione degli ultimi cosa diavolo esterno
E il massimalismo riformista e quell'intreccio tra radicalità e riformismo sta solo nella capacità di essere le due cose insieme
Di essere riformista cioè di governare e governando cambiare le cose e al tempo stesso però quando si governa di sapere che sia una ragione sociale
Senza la quale alla fine gli schieramenti sono abbastanza
Uguali
E la ragione sociale il riscatto di coloro i quali hanno di meno l'affermazione di diritti di pari opportunità per tutti
Lo dico con un'immagine Africa internet per me sono la sinistra nuova
Cioè innovazione tecnologica e
E condivisione radicale della disperazione degli ultimi è lotta per rimuovere
Mi rendo conto che nel linguaggio politico della sinistra italiana questo è un po'strano perché la sinistra italiana è stata è stata sempre o l'una cosa o l'altro
Per me nel riconoscere che ha avuto la storia della sinistra italiana questo grande torto di non capire che Rosselli il Partito d'Azione e poi certe idee del riformismo socialista erano la strada giusta lungo la quale far crescere un'esperienza di riformismo che però avesse anche qualche elemento di massimalismo riconoscere questo non significa fermarsi lì
Per me significa trarne una conseguenza
Che per il due mila definisce così l'identità della sinistra
Radicalità e riformismo insieme
Dentro un processo
Che porti ad una democrazia dell'alternanza nella quale si è inimmaginabile ciò che Paolo Mieli giustamente ha detto essere in una democrazia moderna inimmaginabile cioè la convergenza di delle cose che sono inevitabilmente opposti chi immaginerebbe un governo conservatori e laburisti in Inghilterra
Ho Chi immaginerebbe un governo repubblicano democratico negli Stati Uniti certo ci possono essere forme di questi spezza date dagli equilibri politici che si determina magari con la rappresentanza parlamentare ma la nettezza della differenza
è un valore senza il quale una democrazia si spegne
E noi e purtroppo ancora non abbiamo le condizioni istituzionali per essere certi che la democrazia italiana sia una democrazia dell'alternanza mi auguro che prendo ma come mi auguravo un anno fa possa dare ma purtroppo è un referendum non è come avrebbe dovuto essere una legge in Parlamento
Posso dare un'accelerazione in questa direzione ma forse c'è bisogno anche di qualcosa d'altro qualcosa che riguardi le scelte costituzionali fondamentali perché l'Italia finalmente possa uscire da questo imbuto
Già il Paese cambiata ha cambiato le sue politiche deve completare il suo cambiamento dal punto di vista istituzionale quando questo cambiamento sarà realizzato penso che ne finalmente potremo avere questo vero bipolarismo e so che nel mio campo nel campo del centrosinistra che sarà ancora tale
A questo punto può esservi lo spazio per una sinistra finalmente culturalmente politicamente maggioritarie una sua scelta riformista ma capace di tenere in armonia questa che è stata la coppia oppositori a della storia della sinistra innocente c'è radicalità e riformismo
Mi pare che ha detto Veltroni
Ci indicano che effettivamente la fase che vive alla sinistra italiana è una fase nuova fortemente nuova rispetto al passato
Non solo l'immagine di Africa degli interni ma anche quello che diceva la sua Punto riformismo e radicalità una sinistra che e chiaramente come dire accetta e chi fa pienamente parte sistema democratico di questo Eastern democratico può essere tanto più radicale anche nella critica all'altra parte politica ad esempio proprio perché è una critica fatta all'interno del sistema quando mi pare due anni fa due anni e mezzo fa propose a Massimo Salvadori di scrivere questo libro sulla sinistra storica Jana in un dialogo colui l'idea era proprio quella di poter fare un bilancio cioè che fosse arrivato il momento in cui il punto in cui si poteva guardare a questa storia in qualche modo come una storia che non che si è conclusa ma insomma che se certamente segni una tappa significativa un cambiamento mi pare che le le cose che ha detto Veltroni stasera testimoniano
Che una una una qualche scatto insomma c'è stato ma su questo
Sarebbe molto interessante se che l'autore oltre che ovviamente sulle cose dette da Daniele da Veltroni
Innanzitutto
Mi sia consentito ringraziare tutti i presenti
Collare Mieli Veltroni l'editore
Detto questo
Vorrei fare alcune osservazioni
Sulle ragioni di questo libro
Che
Sono in qualche modo un l'espressione di
Una tappa essenziale di una sorta di autobiografia intellettuale e politica Agnelli dice che mi ha riconosciuto
Che errore socialista riformista
Mi avesse conosciuto prima mi avrebbe trovato tutt'altre posizioni
Niente di
Mi ha conosciuto proprio in relazione all'iniziativa dell'editore Laterza
Quando diresse e organizzò una discussione che porto a metà anni settanta se non ricordo male
Alla pubblicazione di un volume intitolato socialismo diviso in cui appunto Nieri coordinava la discussione Asor Rosa da una parte insieme con stupri hanno
Portare avanti
Di una parte e io dall'altra portava avanti le ragioni di a cui ero pervenuto
Venendo da tutt'altre posizioni
Le ragioni di del socialismo riformista
Per me questo libro è stato dicevo un
Un importante occasione di riflessione autobiografica
I riflessione sul cammino che tanti di noi hanno percorso
Venendo come io sono venuto dal l'esperienza appunto di membro del partito comunista che oltretutto è stato l'unico partito a cui io sia stata iscritta
Da cui e per cui uscite nel mille novecentosettanta
Escussi darsi mista o destra poi
Ebbi le mie matura azioni e Mieli mi incontrò nel momento in cui gli
In sostanza avevo raggiunto delle conclusioni che in larga parte sono hanno trovato la loro espressioni in questo libro
Molti molti non molti per fortuna ma alcuni recensori hanno inteso questo libro
Il giornale
Altri giorni alcuni altri quotidiani come percorso dalla volontà di
Descrivere la storia della sinistra italiana come una sorta di cimitero storico politico
Quando ho capito così l'utilizzazione ma certo la cosa mia abbastanza amareggiato nel senso che nel libro ho cercato di mettere in chiaro alcune cose
La sto la sinistra maggioritaria compiuto grandi errori
Questi errori sono sostanza i seguenti
E non sono inventati da nessuno di noi a posteriori cioè in alcuni momenti cruciali son già stati richiamati in precedenza della storia italiana
La
Le posizioni ideologicamente rivoluzionarie e il massimalismo politico hanno portato la sinistra italiana a dare delle risposte inadeguate alle sfide che la storia nazionale tonni ciò detto però io non sono tra coloro che considerano la storia della sinistra italiana appunto come irriducibile ai suoi errori la storia la sinistra italiana è e rimane e della sinistra italiana non soltanto della sinistra riformista ma dell'insieme della sinistra italiana è la storia di quella forza che con i suoi Hierro
Ori apportato Avant
Anzi dalla fine del secolo scorso dal momento in cui nacque il Partito socialista in avanti ha portato a a punto portato avanti la difesa dentista del regista tratti subalterni li li ha organizzati glia immessi nella vita del Paese ha contribuito in maniera essenziale al loro risveglio civile queste cose sono col
Perché non devono e non possono essere dimenticate certo questo
Elemento così importante nel non è un elemento che possa in alcun modo far perdere di vista
Il resto
E cioè gli errori che la sinistra italiana maggioritaria a commessi
Io ho cercato di mettere in luce anche un altro aspetto cioè sarebbe a mio giudizio
Dal punto di vista interpretativo e politico del tutto insufficiente inadeguato diciamo pure sbagliato
Considerare la storia della sinistra italiana maggioritaria che sistematicamente stato orientato in senso rivoluzionario è stato orientato a Verso delle Rime
Un progetto rivoluzionario che poi non ha mai tentato in nessun momento di mettere in atto
Ma di considerarlo come una specie di vicente intellettuale astratta sbagliata
Occorre capire
Perché la sinistra italiana a commesso questo errore di rinnovato sia pure diverso nelle sue motivazioni che nelle su nelle sue ragioni ha commesso questa si sta a a ha conosciuto questa sistematica inadeguatezza di fronte al compito fondamentale di candidarsi alla guida del governo in vista di un project
Democratico e riformato le ragioni sono io ho cercato di di metterle in luce le ragioni sono il fatto che l'la sinistra agiva in un ha agito in un contesto generale che sistematicamente favorire va il permanere della sinistra supposizioni di massimalismo non si può capire questo senza capire i limiti di egemonie
Mia delle classi dirigenti senza tener conto del fatto che esiti il movimento operaio socialista e poi comuni
Vista si muoveva dentro a dei sistemi politici bloccati che favorivano una contrapposizione permanente insomma si tratta di una vicenda complessa che va Capitta nelle sue nelle
Che va spiegata e non vissuta oggi un secolo Bobo con gli strumenti come con ricostruì
Do una specie di vicenda mentale sbagliata occorre
Cercare ritrovare
Delle ragioni
Anche alla non ragione per così dire ora Mieli ha ricordato il fatto che io ho usato la formula così che sostanzialmente nella sinistra italiana
Chi ha fatto la storia non ha avuto ragione chi aveva ragione ha fatto la storia
Quando o schematizzato così problema sono stato fortemente suggestionato da uno degli atti di maggior coraggio politico e intellettuale
Che io avessi in mente cioè quello compiuto da Terracini dal vecchio Terracini questo quest'uomo di grande
De probità intellettuale morale e politica che alla fine della sua vicenda Luís che era stato nel ventuno
No al congresso di Livorno il grande accusatore di Turati che con grande coraggio semplicità otto verso la fine della sua vita in una intervista televisiva disse senza problema
Con la forza
Di dire una verità su cui occorreva riflettere Turati aveva avuto ragione e non noi
E qui certamente terra ci
Detto da Terracini questo aveva un enorme valore per la sua biografia
Personale e anche come suggestione per ripensare il passato
Io credo che
Con loro i quali
Essendo
Parte della sinistra sentendo si
Solidali con
La storia della sinistra con il suo passato col suo prese
Ente con il suo futuro pur sentendo l'impegno e capendo che per andare avanti occorre
Guardare in faccia le cose così come come stanno così come si pensa Stigliano per quanto riguarda il passato e per quanto riguarda il presente io credo che venendo a quanto diceva Veltroni
Sicuramente anche qui attraverso
Tutte le difficoltà di una transizione incompiuta transizione incompiuta di un sistema politico che si poteva sperare che dopo il novantatré novantaquattro potrei essere intraprendere rapidamente un
Una strada che portasse all'
La rifondazioni istituzionale di cui Veltroni parlandone ricco chi
Si è sentito partecipe si sente partecipe di questa transizione incompiuta sa che occorre
Compiere due operazioni complementari è strettamente connesse l'una all'altra la prima e di non essere mai indulgenti con
Un
La realtà Nina a partire dalla propria realtà
Io credo che
La moralità di una persona di sinistra stia tutta nel fatto anzitutto nel fatto di non sentirsi mai con i ente con
Un
La propria parte in maniera a critica essere di sinistra vuol dire anzitutto cercare di
Apportare un contributo vero di critica di collaborazione insieme
Senza accedere al
La tentazione di conformismi vi celebrazione e così via per altro verso però bisogna che cercare di capire che la riflessione sugli orrori del passato collocati sempre in un contesto che non deve portare
A
A vedere solo gli errori a non vedere
Anche quanto invece vi è stato di positivo e persino di grande nella storia nazionale della sinistra del Novecento
Dicevo o
Occorre cercare di
Trovare le
Una chiave adatta a compiere un'operazione
Che
è l'operazione sedurlo inteso bene credo dissimili che Veltroni
Mi ha delineato nell'ultima parte del suo intervento contrapporre il riformismo al massimalismo
è un'operazione
Doverosa
Sapendo però che se il massimalismo porta al distacco dalla realtà ed è in qualche modo una di realtà e fa pagare dei prezzi politici disastrosi
La malattia del riformismo è appunto di e
Confondersi con la da Giarda sia al presente con l'esaurirsi in un'idea basso amministrativa dell'azione civile ecco
E quindi
Il riformismo non è l'acconto tout-court la contrapposizione del massimalismo non basta questo un riformismo va be'può vivere un po'più riformismo adeguato vive di una critica forte nei confronti degli a spetti inadeguati della realtà si potrebbe persino dire
A mio giudizio che un riformismo forte ha bisogno di un
Di una Dini qualcosa che oggi è fuori moda ma che io credo che lo sto che che non ossia nella sostanza ha bisogno per sino di una carica utopica nel senso che ho con Torre avvero un Progetto ideale forte sapendo che il riformismo deve cambiare la realtà e in certi casi in maniera Arras apicale
Veltroni è tornato da un viaggio in Africa e sa che quando si affrontano realtà come quelle che non sono realtà distanti che non sono un mondo lontano con cui non possiamo dire dobbiamo abbiamo un dovere morale di sentirci solidali per essere delle brave persone no perché ormai un aspetto sostanziale della globalizzazione di quest'del mondo
Ma il villaggio globale e che i grandi problemi degli altri sono sempre il primo poi i nostri problemi per chi suona la campana se la se la suona la campana della miseria della malattia
Per azioni questa campana finisce sempre per suonare anche per noi e allora ecco che di io questo vorrei dire a conclusione travalicando un po'i miei compiti di studioso di storia
E cioè che sono profondamente convinto e molto consonante con quanto fa perciò ho detto Veltroni in conclusione e cioè che il riformismo che deve vivere del sei
Non so della realtà della conoscenza della realtà non può essere in nessun modo asservimento alla realtà può essere può per dire superamento forte della realtà e questo non ha niente a che fare con con un astratto massimalismo
E quindi e concludo io credo che quando noi ci sta quando ci si pone di fronte alla vicenda storica della sinistra
Noi abbiamo bisogno di una grande spregiudicatezza
Nel considerare la storia della sinistra anche di un grande equilibrio nel senso di
Un equilibrio che ci porti Harry
Più dare
L'antitesi tra
Il bianco e il nero per vedere tutto bianco o tutto nero questo non è un modo serio e maturo di guardare al passato
Occorre guardare con equilibrio a dire a alle diverse componenti la sinistra italiana ha compiuto grandi errori credo che oggi la sinistra italiana sia finalmente ma tu
Dura per
Compiere delle scelte culturali e delle scelte in
Strategia politica che ci portano oltre la storia di un secolo
Non necessariamente sono sempre o oltre i problemi che nel secolo passato ci sono si sono
Si sono affermati non polvere i suoi valori positivi non oltre i valori positivi ieri che sono ancora quelli di oggi e io credo che il compito della sinistra di oggi sia sempre essenzialmente uno solo non di i valori sono molto importanti ma la politica non vive i valori la politica delle
Attuare attuare deve realizzare trovare il versante pratico deve tradurre in realtà cioè deve produrre istituzioni e io credo che un grande compito che noi abbiamo di fronte
è di
Trovare lei s'i tutsi Onnis in un contesto mutato dei valori della solidarietà sociale che sono quelli che uniscono certamente il passato e il presente grazie