"La riforma dal punto di vista della scuola" - secondo Forum Nazionale delle scuole dell'autonomia (c/o Itis G.Galilei, via Conte Verde 51) (Roma, 11/13 maggio 2000 - è stata registrata solo l'ultima giornata dei lavori)

Dépliant illustrativo noi dicevamo che il secondo Forum delle scuole dell'autonomia
Si propone con me occasione
Di collegamento orizzontale tra le scuole che in questo anno e mezzo hanno potuto sperimentare gli elementi di innovazione e gli elementi di difficoltà dicevamo perché l'innovazione il Progetto il cambiamento diceva Bruno Forte in apertura del nostro convegno e sempre un processo difficile gestire il cambiamento gestire l'innovazione
Bruno Forte usava un'immagine anche molto suggestiva governare l'incertezza
Noi però la vogliamo governare con forza questa questa incertezza con convinzione e perciò abbiamo scelto come filo conduttore
Di questo ragionamento le esperienze a partire da quello con le scuole fanno nella consapevolezza che non basta che questo non basta però nella consapevolezza che occorre partire e occorre far tesoro del lavoro che le scuole hanno già realizzato negli anni passati che con la sperimentazione dell'autonomia
Diventa di organizzazione di questo lavoro ripensamento riflessione capacità di spinta
Di spinta in avanti
E il nostro convegno è stato organizzato così per angoli di discussioni che sono stati molto significativi probabilmente non tutti i nodi non tutte le questioni sono state affrontate fino in fondo ma si tratta di continuare si tratta come diceva qualcuno nel il primo giorno di questo convegno si tratta anche di riuscire a manovrare accudire queste esperienze a riflettere proprio nel momento in cui queste esperienze diventano diventano riflessione e patrimonio comune
Escono dal chiuso
Della scuola perché è vero le scuole da sole possono essere luoghi di ricerca di approfondimento e di riflessione ma è necessario
Per capire bene quello che avviene all'interno della scuola anche aprirsi all'e sterno avere un punto di vista esperto uno rispetto a quello a quello che si fa
E allora dicevamo partire dalle esperienze ma confrontarsi col progetto di riforma complessivo e perciò questa mattina abbiamo deciso questa tavola rotonda progetto culturale curricoli però tra il sottotitolo
Globalizzazione e identità
E presento gli intervenuti alla tavola rotonda
Mi girava intorno per vedere se non c'è Marcello Cini non c'è ancora no
E il professore di o da mi hanno docente di didattica presso l'Università di Parma
Ermete Realacci presidente della Legambiente Gabriella Romano della segreteria nazionale del movimento di cooperazione educativa
E ringraziamo il ministro De Mauro per essere intervenuto per essere qui con noi
Questa mattina
Dopo
E dunque Progetto culturale
Tutto il lavoro che noi abbiamo su cui abbiamo riflettuto in questi giorni
è un lavoro che sta dentro dicevo il progetto di riforma complessivo
Progetto di riforma complessivo che vede nella sperimentazione dell'autonomia un pezzo importante una gamba importante ma non nel cd abbiamo sempre detto che l'autonomia e strumenti
All'interno di un progetto complessivo di riforme questo progetto complessivo di riforma si chiama riordino dei cicli noi abbiamo sempre apprezzato e condiviso profondamente la scelta del ministro Berlinguer
Di ripensare di proporre con riordino dei cicli un radicale ripensamento dell'intero sistema scolastico
E di evidenziare la volontà di costruire un sistema che potenzi la funzione dell'istruzione della formazione come fattore essenziale di crescita del paese
Il riordino dei cicli secondo noi nasce da un'idea
Da un'idea che l'istruzione e strumento per una più efficace uguaglianza sociale
Che oggi la differenza e tra chissà e chi non sa anche
L'idea di il ciclo lungo l'abbiamo molto condivise la condividiamo
Perché si presenta come mezzo per combattere la selezione la dispersione che uno dei punti deboli del nostro sistema scolastico l'altro giorno a mano e le Barbie ieri diceva in fondo il nostro sistema scolastico nei confronti europei
Non è peggiore di altri però che cos'è che non funziona ancora nel nostro sistema
Purtroppo non funziona ancora quello che don Milani denunciava trent'anni fa i ragazzi che si tenti attorno e quindi questo ci sembra importante ci sembra importante la riduzione di un anno di scolarità l'aver collocato la scuola all'interno di un sistema in cui uno dei punti di forza
E la proposta di un'educazione ricorrente e permanente
Perché noi sappiamo bene che il problema oggi e che la formazione è una formazione che serve non solo a garantire un diritto al lavoro ma serve a garantire il diritto per quella che si dice la speranza di seconda occupabilità serve per garantire i diritti di cittadinanza
E noi sappiamo bene che oggi in una società sicché si dice nella società della conoscenza non è possibile pensare a una formazione che non sia una formazione
Permanente ricorrente e su questo terreno il terreno dell'educazione degli adulti professor De Mauro da sempre ha spinto e a come dire
Approfondito questo tema perché se non c'è una società più colta una società più preparata anche nella prima formazione la prima istruzione non a un contesto in cui poter poter operare
E quindi
Ci sono tante questioni di questa legge del riordino dei cicli sulle quali bisogna bisogna lavorare
E che sono legate diciamo a un piano di attuazione che secondo noi deve partire al più presto piano di attuazione di riordino dei cicli
Come pensare per esempio il primo ciclo che non sia semplicemente una somma tra due segmenti già esistenti
Come
Permettetemi di dire questa cosa come superare le resistenze della Scuola superiore della scuola secondaria
Che sembra quella più uguale a se stessa invece con biennio dell'obbligo e con l'obbligo formativo è costretta a ripensarsi profondamente anche se già nella legge di riordino dei cicli c'è l'idea di un superamento delle gerarchie tra indirizzi e come riformare per esempio la formazione professionale proprio nel momento in cui c'è l'obbligo formativo
Disloca Andora con chiarezza fuori e al termine del percorso scolastico rendendola Offerta significativa è qualificata una gamba vera del sistema di formazione
E non solo uno scorciatoia per i meno capaci come è stata considerata in questi anni ed evidentemente queste non sono questioni di di di poco conto e rimandano alla necessità di partire da subito col piano di attuazione del riordino dei cicli
E la seconda questione e vengo scusate questa digressione un po'anche vengo proprio al tema della nostra giornata
Una delle questioni ancora aperte una delle questioni che può servire a indicare un senso di questa riforma del lavoro che si sta facendo in questi anni
A scegliere una direzione a individuare strade per convincere chiamare a un impegno e conquistare non solo un numero grande di docenti
Ma una fetta importante di Società le scelte riformatrici io credo stia nella costruzione del progetto culturale
E qui mi sembra importante riavviare il discorso righe rinviare il discorso su che cosa significa e come si costruisce un progetto culturale che cosa significa oggi estere cittadini istruiti
E credo che la scuola molto ragionato su questo quindi non noi non partiamo da zero partiamo forse da tre e mezzo diciamo
Qualcosa qualche lavoro qualche elaborazione sei già fatta e io credo che ci porterebbe fuori strada
L'idea di creare un'inutile contrapposizione tra scuola dei programmi Escola delle competenze tra scuola degli obiettivi e scuola dei contenuti
Noi abbiamo bisogno di costruire un progetto culturale che parta da una riflessione
Su come la formazione la scuola la formazione della prima parte della vita si confronta con le grandi tensioni della contemporaneità si confronta con l'innovazione scientifica e tecnologica si confronta con i nuovi mezzi di comunicazione e di espressione noi dobbiamo partire da questo per costruire un progetto culturale
Con la consapevolezza che la scuola del programma e nella scuola
Gentiliana la scuola
Dove programma significava finire o o non finire il programma significava un percorso che partiva dall'adulto e non dai bisogni di apprendimento
Degli studenti e la scuola delle competenze e una scuola che deve definire quelli che sono gli standard formativi le finalità gli obiettivi eccetera però noi sappiamo bene che non esistono
Competenze senza un patrimonio di conoscenze che a quelle competenze porti salutiamo il professor Cini docente di fisica presso l'Università la Sapienza di Roma
Il Giro d'Italia ha colpito leggera primi i primi colpiti comunque sei arrivato in tempo tranquillamente allora dicevo le competenze non esiste una competenza che non poggi sui contenuti e non esistono conoscenze che non riescono a produrre capacità o attive di usarle se vogliamo usare in questo termine il tema competenze allora
Cosa vuol dire oggi produrre conoscenza nella scuola e nella società
Nella società che è cambiata ma qui non la voglio fare molto lunga cedo subito la parola ai nostri ospiti
Io credo che un sapere della scuola oggi
Di una scuola che si deve confrontare con un'educazione per tutta la vita
E quindi non c'è il bisogno la necessità l'urgenza
Di imparare tutto a scuola
Di e questo è uno dei dei problemi che non abbiamo avuto nella nostra scuola l'ipertrofia dei programmi pensate programmi della scuola media
Un documento senz'altro molto significativo culturalmente valido ma dove si era costretti a mettere tutto perché nel settantanove quando uscirono i programmi della media non c'era ancora il prolungamento dell'obbligo allora
Noi abbiamo avuto un'ipertrofia dei programmi abbiamo avuto un inseguire conoscenze conseguire contenuti etc e io credo che invece dobbiamo ragionare di una scuola che deve dare le basi per poter continuare a imparare che debba definire un sapere come lo definisce Raffaele Simone elementare cioè fatto di elementi un sapere essenziale e allora probabilmente definire un sapere della scuola vuol dire ridisegnare i confini di un sapere semplice ma non semplificato
Ecco quando si dice nel dibattito i saperi minimi cioè questa non è una parola molto bella perché minimi da un'idea di di restrizione allora sapere semplice non semplificato poche cose fatte in profondità
Un sapere utile nel tempo proprio perché sfugge all'idea di un'utilità immediata di una spendibilità immediata di un sapere che sappia confrontarsi con la contemporaneità senza perdere lo spessore della memoria
Di un sapere che sappia fare i conti con le nuove esigenze di conoscenza e di approcci problematici che richiedono moderna cittadinanza di un sapere che permetta ognuno di affrontare il mondo
Di un sapere però che per essere condiviso dichiari sempre i suoi perché svegli i suoi percorsi e anche le sue finzioni
C'è una elemento di forza diciamo della scuola gentiliana quello che le ha permesso di continuare del tempo e che il sapere di quella scuola
Non dichiarava mai i suoi perché assumeva carissima nel momento in cui era un sapere codificato e consegnato noi abbiamo bisogno di un sapere che cambia
Di un sapere che si confronta continuamente con l'evoluzione della scienza del sapere e della tecnica eccetera
E che però
Dica perché quando ci sono queste polemiche molto spesso i nostri intellettuali quando parla nella scuola difendono la loro scuola difendono il latino difendono la cultura classica eccetera allora il problema non è di dire latino siglati non ho cultura Cla perché ma a che serve proprio nel senso di che cosa informativo di questa di questa disciplina allora
Io credo che dicevo prima noi non ripartiamo da zero c'è un lavoro che è stato fatto in questi anni un lavoro fatto dalle direzioni generali un lavoro fatto dal ministero un lavoro fatto nella commissione dei saggi dal quale io credo che si debba ripartire e nella commissione dei saggi io credo che da tre questioni bisogna ripartire e sono le tre questioni che io pongo a coloro che intervengono alla tavola rotonda allora un passo indietro
Nel prossimo anno le scuole saranno chiamate a costruire il loro curricoli
Ad articolare
I curricoli che all'interno delle scuole si sceglieranno
E curricoli come percorsi coerenti discetta di contenuti metodi obiettive obiettivi e verifiche noi abbiamo visto in questi giorni che molte scuole già lo fanno
Però necessario che tutti imparano a farlo e allora diventa più urgente definire dove in quale luogo come si costruisce un curricolo nazionale un progetto culturale nazionale e per questo io credo che sia urgente il lavoro del progetto culturale e quindi dicevo ripartiamo del documento dei saggi da tre questioni
La prima il documento dei saggi riprendeva il tema delle finalità forti della scuola
Formare alla cittadinanza costruire identità identità a partire dalle differenze
E sappiamo come oggi questo sia sempre più difficile rispetto alle continue trasformazioni della società all'allargarsi o restringersi contino dei territori dell'ex dello spazio e del tempo
La seconda questione questi diciamo sono le questioni che io pongo sia ai mette Realacci sia a Marcello Cini che ha riproposto recentemente in un articolo
Uscito sulla Rivista del Manifesto un asse storico forte storia scienza all'interno della nuova scuola
E
Marcello Cini in questo stesso articolo si meravigliava del fatto che una società che affida il suo sviluppo alloro sviluppo all'innovazione tecnologica diciamo così non abbia poi la forza la capacità di fornire valori adeguati a ai suoi figli ai cittadini di questa di questa società
Quindi dicevo sono domande che pongo in primo luogo vaccini e a Realacci
E ancora nel documento dei saggi si ragionava di scuola come riordino dell'istituto luogo scuola come luogo riordino di istituti del istituzioni dei saperi e qui voglio porre un'altra questione che in questi giorni è stata un po'diciamo non dico un terreno di polemica ma insomma
Cioè è chiaro che le scuole non sono da soli il luogo della ricerca didattica e non si possono costruire da sole il progetto culturale
Però è evidente che all'interno di un sistema nazionale e all'interno di un progetto culturale nazionale che fornisca identità culturale
Le scuole devono essere il luogo della riflessione delle scelte del confronto perché altrimenti il senso dell'autonomia quell'autonomia che si chiamava anche che si chiama anche secondo Regolamento dell'autonomia di ricerca e sviluppo nonna
Senso perché se le scuole non riflettono sul perché si fanno certe scelte se certe scelte funzionano non hanno la capacità quella capacità come la chiama canne varo di fare manovra di aggiustare il tiro di tornare sui propri passi allora l'autonomia diventa semplicemente una parola non diventa una realtà un fatto concreto e allora certo dobbiamo ragionare di un di un luogo dove si ragioni sulle scelte che si fanno e bisogna ragionare di un sapere che
Anche quei sto è un altro elemento di discussione
Che
Panatta si dalle discipline perché anche questo discipline si disciplinano anche questa mi sembra una contrapposizione un po'inutile e Gardner dice le le discipline comunque rappresentano gli esiti migliori
Dei nostri sforzi di pensare il mondo in maniera sistematica certo non bisogna rimanere prigionieri di vecchie e obsolete frammentazioni disciplinari che poi nella scuola si chiamano materie e sappiamo tutti che cosa significa e che cosa comporta questo passaggio
La terza questione e qui le domande che pongo Aiello è tua a Elio Damiano e a Gabriella romano
La terza questione che sottolineava il documento dei santi che era la necessità di mente al centro l'apprendimento come si costruisce un curricolo verticale
Come si costruisce apprendimento in percorsi unitari fino a una certa fase di età come questo diventa approfondimento nei percorsi successivi
Come ragionare di curricoli a partire dal rapporto tra esperienza discipline apprendimento facendo tesoro di un lavoro che la scuola elementare la scuola media hanno già fatto
E che deve essere cuore forte di un ripensamento dei curricoli eppure il pensionamento dell'intera
Prima fascia primo ciclo scolastico e scusate ho tolto un po'di tempo ai nostri ai nostri interlocutori però poi vi dico non parlo più ho parlato adesso per non parlo più allora chi vuole cominciare
Allora vi dico più o meno come avevamo pensato di organizzare un primo giro di dieci minuti un quarto d'ora poi interviene il ministro De Mauro
Che poi deve andar via per suoi impegni e poi noi possiamo continuare a discutere sì per box va bene
E e quindi qua dieci minuti un quarto d'ora
Ma che tenga d'occhio l'orologio perché
Il sito
Ma intanto sono molto ho onorato di essere questa tavola posso salutare il mio vecchio amico collega Tullio De Mauro al quale auguro buon lavoro incerto sulle sue spalle Carter
Compiti certo che non gli invidio comunque auguri
Io voglio cominciare questo mio beh primo giro breve intervento con una citazione una citazione di un signore che si chiama William tu che che responsabile del trasferimento delle tecnologie presto il DNA Plante Technology di Oakland in California
Il quale dice il fatto che è una cosa abbia natura biologica essi Autori produca non basta a renderla diversa da un pezzo di macchina costruita con dadi bulloni evitino
Ecco secondo me
è sufficiente insomma basta partire da questo da questa cosa da questa affermazione che un'affermazione molto autorevole perché è autorevole non solo perché questo signore si occupa di DNA ma perché esprime che la la la cultura
Della dell'innovazione e la cultura del del purtroppo secondo me del nuovo server ventunesimo secolo dei una certa da classe dominante chiamiamola con bombolette di Delon
La cultura della frontiera avanzata della scienza ma diciamo di quella scienza che
Io son tenderei a usare del vecchie terminologie ma non voglio
Che in qualche così integrata con il capitale con con il bisogno di sviluppo del
Di sviluppo delle delle del del capitale insomma idee del di questa civiltà fondata sulla produzione di merci che penetra dappertutto che tende a ridurre a trasformare tutto in merce
E che bisogna affrontare che i giovani devono affrontare queste secondo me la svolta che il nuovo secolo si apre sotto il segno della s'trasformazione in merce delle del modo della vita nel modo della vita e del mondo del pensiero del mondo delle idee
Del mondo dell'informazione modelle formazione ce l'abbiamo sott'occhio tutti i figli il Bitte è diventato L'Unità di merce oltre che di informazione perché lo compriamo ogni giorno ogni volta che che che che entriamo in internet compriamo dei bit di informazioni siccome sempre più entriamo in internet sempre più compriamo
BT l'informazione e la vita e e il pensiero si riducono sempre di più a bit e quindi ecco questo è il nodo il nodo il nodo del del futuro dei giovani il nodo del futuro della di una cultura che saldi la differenza fra un un pezzo di macchina costruita con dadi bulloni e viti
E insomma e la ricchezza di di questo mondo confliggenti cui viviamo in cui questa di questo mondo di difende il fatto di di di appunto di di di organismi viventi di bellezza di di di di di tante cose e vivide di tradizioni di cultura di di di di di varietà di di diversità ecco questo questo è il nodo ora come come
Come traduciamo questa qua questa è la mia profonda convinzione vedico poi magari mi sbaglio ma insomma c'è questo questa contraddizione fra la crescita
Del sapere e delle capacità il potere dell'uomo della capacità di di modificare ormai non solo il mondo intorno a se stesso ma se stesso
La la sua natura biologica e la sua natura intellettuale quindi i suoi pensieri la sua mente la sua insomma oggi conclusi comincia con con con a potere ieri con non solo con psicofarmaci e ricconi
Con la chimica ma anche con un un con una quantità di altri strumenti a modificare il modo come il nostro cervello funziona
Insomma siamo alla vigilia di è una svolta al tempo stesso nelle capacità dell'uomo di comprendere di capire e quindi di modificare di intervenire
Nel sul mondo e su se stesso
E questo meccanismo che invece in regola
Tutto le scelte in qualsiasi campo sulla base di un unico parametro questa è una è il nodo l'unico parametro che il la merce e quindi il suo valore in denaro
La grande contraddizione le l'enorme contraddizione di fronte a cui ci troviamo senza avere strumenti ancora o con qualche strumento che abbiamo dobbiamo costruire che ci troviamo di politico di fronte a cui ci troviamo è la che che il mondo si è sviluppato il mondo il mondo biologico il mondo della cultura il modo della civiltà umana si è sviluppato
Sulla base di una enorme varietà di di di di di differenti e di di di di di di stimoli di di assiste di dire di di nicchie diverso e di forme di di di sviluppo insomma di contributo enorme di di di di varietà di diversità
E oggi tutto questo mondo
In qualche maniera tende a essere regolato invece
Ha una dimensione sulla unica dimensione della valorizzazione del capitale del del del profitto del del da sua traduzione in denaro ora questa questa cambiamo insomma e questo sistema che sia autore di colata attraverso meccanismi complicati Complessi collo di di di di di reciproche interazioni di influenze reciproche di di di circostanze diverso di contesti diversi tutto
Tende a di essere regolato da da un'unica regole dall'unica legge
A questo se volete il e le norme compì conto di cui si trova dei fan per cui si trova affrontare questa contraddizione di fronte a cui ci si trova la società di oggi quei si troveranno i nostri e degli io certo mi ci trovo per poco ma voglio dire fino a che ci sto cerco civili
Di fare quello che posso
E così tutti lo qui dentro ci saranno come tali e ce ne non ce ne sono ma comunque dovrà cedere tutto il quartiere tutti Piaggio avare no credo che ormai ci ha detto di più giovane ad arrivare in in una parte in una scala che va da me fino a maglie dei nostri studenti ai vostri studenti ormai neanche più gli studenti sono in pensione
Ma comunque
E ai nostri poi ai miei nipoti ai ai figli dei nipoti ecco di fronte a questo c'è questa enorme svolta la coscienza di questa svolta credo che sia una delle prime cose che la scuola deve trasmettere secondo me perché quel c'è poca consapevolezza ancora insomma papà in questa i media non aiutano a capire la natura di questa svolta perché viene molto mistificatoria da da da da un un sacco di messaggini e da da una decisione lineare del progresso per cui è tutto
Sì Watteau verso un mondo sempre migliore sempre più più ricco e poi vediamo appunto che ci sono tale c'è un dato che avevo da qualche parte che il trecentocinquanta le cinque cioè trecentocinquanta persone più ricche
Del mondo credo che hanno un reddito pari a a due tre miliardi qui al due mila ecco appunto e quindi voglio dire
Questa catena non non non so se colpiscono ma ma insomma dai media certo non non si leggo io credo che forse ho finito il mio primo giro poiché se mai ritorno su queste cose
Dal punto di vista della scuola ma pensavo che insomma questo primo breve intervento lo volevo dedicare a far capire di fronte a quale enorme compito ci ci troviamo
Grazie al professor Casini
Perché
Ha ragione c'è un problema di contesto all'interno del quale collocare poi ancora aggiornamento sull'istruzione allora penso che
Posso dare la parola Ermete Realacci
Su questi temi insomma come si costruisce una conoscenza che parta anche da alcuni valori condivisi da alcuni valori relativi allo sviluppo del mondo lo sviluppo del pianeta la cittadinanza insomma polemiche
Se riesco ad accendere ma non dipendeva da me
Sì io penso peraltro che l'articolo che già Alba Sasso nominato di scimmia multicolor interessantissime molto bello che arriva alla scuola come credo sia utile fare partendo da considerazioni molto più generale diciamo su su sull'Italia sull'Europa su sul nostro futuro
Perché voi anche questo credo che possedesse un contributo che viene da gente come me diciamo che deve fare i conti con un'ampia azione nella scuola della Legambiente a cominciare da Cogliati e compagni ma che diciamo si rapporta la scuola anche con un'ottica se vogliamo strumentale
Capire quanto la scuola è utile ai fini dell'idea che uno ha dell'Italia del Paese
E quanto questo incroci i cambiamenti che stanno avvenendo nella scuola devo dire che trovo sempre più interessantissimo questo appuntamento che arrivato al secondo anno
Anche per la mappatura che consente di fare della vitalità scolastico in giro per ridare una vedere da che molti di noi incontrano spessissimo perché voi c'è tanta ricchezza alla scuola italiana
E che paradossalmente deve partire dal concetto che oggi come oggi la diversità anche nella scuola per certi aspetti perfino la parcellizzazione è uno dei contributi principali che la scuola può dare all'evoluzione del Paese
E io la Legambiente comma per credo per motivi anche biecamente strumentali nei giorni scorsi ha presentato un sondaggio no per lanciare un po'questo convegno perché poi parlare della scuola fuori da appunto da da dagli eventi è sempre complicato un sondaggio realizzato in cui si cercava di mettere a confronto il giudizio che avevano i cittadini italiani che la scuola del passato e di quello che è accaduto adesso adesso
Per dirla molto in Spagna nel sondaggio portava due conclusioni apparentemente contraddittorie un giudizio forse legato anche a fattori di età della di una parte degli intervistati ampiamente positivo della scuola del sessantotto per capirci
E al tempo stesso un giudizio un giudizio poi negativo sulla scuola invece oppositivo sostanzialmente dei cambiamenti in atto adesso questi erano i due dati i due corni diciamo principale di questo sondaggio ho provato a Piero sul serio a ragionare un po'che cosa ha rappresentato quella scuola per alcuni di noi per molti di noi in realtà uno poi quando va a a ripensare scopre che di quella scuola quello che c'era da apprezzare soprattutto era non solo singoli insegnanti
Non tanto l'impianto generale davvero singole personalità che avevano o la capacità di aprire degli orizzonti
E poi l'incrocio non voluto dall'istituzione scolastica di allora ma realizzato nella pratica fra scuola Esterno
Perché a scuola avrà presentato paradossalmente un grande momento formativo momento di selezione nella misura in cui si incrociava con i fermenti della società
Io posso poi vorrei citarvi un caso anche particolare non cioè noi come Legambiente abbiamo organizzato qualche anno fa
Il raduno del trenta in occasione del trentennale dell'alluvione di Firenze degli angeli del fango cioè di quei ragazzi che allora andarono a raccogliere libri e Hans a aiutare in un'occasione che proprio provocò grande emotività nel Paese una cosa del tutto fuori dai curricula formativi della gente be'quello che abbiamo visto ripercorrendo quelle storie e che una parte consistente di quella gente è gente che poi è andata svolge un ruolo significativo nel Paese nei campi più vari cioè l'esperienza di una atto generoso e volitivo
Aveva una capacità di prefigurare un'élite lo dico in termini un po'becchi
Molto superiore probabilmente dei curricula scolastici tradizionali perché fra quelle persone troviamo tra virgolette una parte della parte migliore della società italiana
Io son sicuro e questo è accaduto in tanti momenti da quest'anno
Vi faremo una cosa analoga in occasione del ventennale del del del terremoto dell'Irpinia un altro momento di grande mobilitazione dei giovani del paese e questo significa anche appunto la costruzione del dei percorsi formativi è forte è credibile quando si incrociano
Con la vita del paese quando diciamo la scuola o istituzionalmente Omo impartì casualmente è capace di rispecchiarsi nel paese in cui lui e da questo punto di vista ci sono le potenzialità interessanti dell'autonomia scolastica che si collocano a mio avviso nel nello scenario che che Marcello Cini ha indicato nel suo nel suo articolo
E qui Micoud prova a Harvard brevemente a dirlo anche da un altro punto Davison lista biecamente utilitaristico per il sistema Italia
Oggi c'è una peraltro anche un per un interessante articolo di Dahrendorf sull'Europa in generale in cui tutto sommato occhieggia ragionamenti di questo tipo
Per quanto riguarda il futuro del nostro Paese il futuro dell'Europa il rapporto con il resto del mondo il tipo di società che noi troviamo interessante costruire per il futuro no
Par dobbiamo partire per per l'opera prima questo ma partire Lisp dalle caratteristiche fondamentali dell'Europa ma il nostro paese in particolare a parliamo del nostro Paese
Il nostro paese noto nel mondo per due cose schematizzando molto da un lato la mafia la camorra la 'ndrangheta la sacra corona unita la corruzione questo è un marchio italiano
Italia e illegalità Italia e mafia sono nel mondo considerati diciamo quasi dei sinonimi al tempo stesso l'Italia è nota nel mondo per un intreccio particolare è unico e straordinario in cui abbastanza indistinguibile nelle ne faceva gli elementi in cui patrimonio storico culturale Città
Paesaggio e ambiente naturale
Buona cucina e prodotti tipici socievolezza e coesione sociale
Costituiscono un tutto unico che così perché rappresenta in maniera non codificanti né però un'idea positiva dell'Italia che retroterra del successo non solo del turismo italiano del De ma di tantissimi prodotti del made in Italy cioè uno quando compra qualcosa che è legata alla creatività italiana anche nella moda nel design in tanti altri settori in qualche maniera tende ad acquistare un po'una parte di un'immagine positiva che è l'esatto contrario
Di quella standardizzazione omologante su cui sembra venire da competizione mondiale che Marcello prima descriveva perché poi tutte queste cose
Sono cose che affondano le radici in una cultura secolare Keppel percorsi carsici ha prodotto specificità straordinarie
Perdere le quali sarebbe perdere non solo fattori d'identità ma anche fattore di potenziale di sviluppo di ricchezza del Paese
Adesso oggi è più facile forse fare questi discorsi del passato bene ho visto in sala prima gallico Cannata nel passato una parte consistente di questo Paese
Del dei politici e tuttora nella corte Ceretti e di molti politici ha pensato che ci potesse essere un futuro dell'Italia legato all'Italsider di Taranto di Bagnoli alla alle grandi opere pubbliche alla chimica di base eccetera oggi insomma
Qualcuno c'è ancora chi pensa questo ma insomma è un po'come lo scemo del villaggio quando evidente diciamo che i fattori competitivi dell'Italia i fattori di Nizza sono arte questo incrocia fortemente un autunno un percorso di costruzione di una scuola che alcuni tratti diciamo comuni ma che poi è radicata fortemente nel proprio territorio
Aggiungo un radicamento che anche dal punto di fisica dal punto di vista fisico nella stessa epoca di internet va persino mantenuto faccio un esempio banale tanta parte di questo patrimonio
è legato a un equilibrio territoriale a a una tessuto di piccoli Comuni diari interni eccetera per mantenere in vita i quali Lamarra permanenza anche fisica delle scuole spesso determinante
Perché
Insomma io conosco una coppia giovane di un Paese le Cinque Terre che ha fatto bocciare la bambina un anno le scuole elementari
Perché non la volevano mandare a a venticinque chilometri di distanza e l'alternativa era ecco sembra Sodoma è accaduto ve lo assicuro alternativa era fargli ripetere un anno di scuola elementare oppure trasferirsi perché ritenevano scelta loro che la bimba
E questo anche richiede diciamo un rapporto questo ovviamente vale non solo per la scuola vale anche per gli uffici postali per il presidi sanitari per una rete territoriale che guardate va mantenuta non tanto e non solo
Perché la difesa dei aree deboli
Perché la di ma perché è un progetto del Paese questo Paese è forte se mantiene quella diversità quella diversità fatta di mele di formaggi di Castelli di Borghi di culture
E questa diversità è l'esatto contrario di un meccanismo omologante
è uno dei motivi per cui senza buttarla troppo in in ideologia hanno ad esempio ci opponiamo alla penetrazione l'agricoltura organismi geneticamente modificati
Non c'è solo un ragionamento di natura sanitaria o ambientale in questo Consiglio c'erano già e di natura culturale di progetto del Paese noi non siamo un Paese che deve competere con le pianure dell'Arkansas saremmo dei pazzi accompagna in quella direzione ecco in questo io vedo un po'una un progetto
Non so se è sostitutivo di quello che ci con gli amici da sempre del leggere scrivere e far di conto vedo un Progetto per la scuola italiana
Perché in qualche maniera oltre alle con con cosa che ritengo ovviamente indispensabile la Fabi l'alfabetizzazione anche informatica
La capacità di costruire percorsi di apprendimento
Che consentono aggiornamenti progressivi perché va anche la formazione professionale per tutti
Una cosa che non si arresta più proprio fisicamente nessuna parte del paese
Ma nel mantenimento dell'esaltazione anche il se volete nella concettualizzazione di questa diversità vedo un ragionamento fortissimo per la scuola italiana esime cogenti Edo chiudere con una metafora
Che a me stare perché a me piace io c'è un racconto di fantascienza di Arsinoe affronta di cui non ricordo il nome perché sono arteriosclerotico però in cui si descrive una società del futuro in cui l'umanità
E quello sospetta
No come sa fare moltiplicazione e cuore
Può darsi la adesso no per la spesa statale in cui c'era se la guerra fra due società lunedì bene in questura
Perfetto che è un è un buon ministro
In questa in questa in questa società del futuro l'umanità si è divisa in due blocchi in guerra fra di loro da tempo immemorabile che sono completamente governati dai computer
La guerra non si sblocca mai perché i computer producono computer sempre più avanzati macchine e belliche sempre più efficienti ma li producono in maniera in qualche maniera bilanciate prevedibile perché non c'è l'elemento dalla fantasia umana alla fine il fattore squilibra ante che fa vigere un blocco sull'altro
è viene scoperto casualmente ed è un anziano signore che in un oscuro sotterraneo è rimasto l'unico uomo che sa ancora fare le moltiplicazioni e divisioni a mano
Va ovviamente ci mette in miliardi di tempi in più del computer ma la scoperta di questa capacità
Squilibrato e fa vincere quel blocco
Ecco adesso io penso che uno dei compiti della scuola italiana è uno dei vantaggi competitivi dell'Italia ovviamente saper fare i conti anche con i computer ma mantenere
Questa straordinaria qualità che ci deriva dalla storia dalla cultura dal dal territorio dalle diversità che è anche un fattore competitivo che permette di far vincere i buoni cioè noi
Grazie a Realacci e quindi
Realacci a richiamato questo tema della scuola come luogo di artigianato auto in qualche modo e allora io credo che uno dei valori di questo forum di questo secondo forum dell'autonomia sia questa grande condivisione di intenti dell'associazionismo professionale
Sul terreno appunto della costruzione dell'identità professionale e della volontà di essere all'interno di un processo di riforma
Con capacità di essere protagonisti di questo processa allora la parola Gabriella Romano del movimento di cooperazione educativa
Grazie a va beh mi piace aprire questo intervento raccogliendo un po'avrebbe un po'da lontano raccogliendo le suggestioni che comunque in questi tre giorni
Ci sono state non soltanto dalle relazioni tra le tavole rotonde a cui abbiamo assistito alle relazione che abbiamo ascoltato ma soprattutto dalla grande ricchezza che viene dalla mostra delle scuole che hanno portato i loro progetti
E allora lì pensavo in questi giorni appunto leggendo quel materico di leggendo quel materiale conto in mostra giù a un libro che uscirà nel novantaquattro di Marianella Sclavi
Che si chiamava una si chiama a una spanna da terra uscito per Feltrinelli
E nell'introduzione scriveva Marianella Sclavi vi racconto mio sogno studenti insegnanti presi delle scuole italiane erano impegnati in un ricco e vivace dibattito avente come obiettivo l'abolizione del ministero della pubblica istruzione
E la sua sostituzione conforme decentrate di amministrazione democratica diretta dal sistema scolastico
La pubblica opinione ascoltava enormemente interessata e vi dedicava vistosi titoli in prima pagina
Avevano tutti tutte compreso finalmente l'insegnamento del vecchio John Dewey che l'educazione civica non si impara sui libri ma facendo parte di una comunità che coscientemente programmaticamente si auto educa la democrazia
In questo quadro anche a una spanna da terra potrebbe dare il suo piccolo contributo
Perché le scuole migliori sono quelle i cui membri sanno affrontare gli inevitabili conflitti creativamente con umorismo
Affinché il mio sogno si avveri signori della scuola svegliatevi ecco io
La critica al ministero
Le fantasticherie nascono anche da grandi utopie ce lo diceva Renata Puleo due giorni fa nell'apertura che sono anche a ancorate a
Visioni anche reali no della
Che abbiamo dell'educazione della vita e credo che in molti abbiamo condiviso questa fantasticheria della scavi
E e ci siamo arrivati siamo nel mezzo di questo percorso ma questa fantasticheria potuto esserci nutrirsi perché molti e molte di noi già da anni lavoravano come se davvero non fosse più una logica ministeriale a dominare
Il nostro lavoro ma quella del proprio gruppo di riferimento o della pratica didattica curata magari nel corso di incontri con l'associazionismo professionale come questi
Ieri ascoltato nell'angolo di discussione a cui ho partecipato dalla scuola media di Macerata una frase che mi ha molto colpito che dicevano appunto gli insegnanti che presentavano il loro progetto culturale l'autonomia è nata per nascere
E e dava proprio questo senso di questo percorso come dire di questo input sta che è stato dato proprio per fare tra nascere cose nuove ma cose nuove che non nascono da zero che hanno una una storia come diceva dapprima non partiamo da zero per cui stanno il cammino era cessato già preparata
Scuole in questi
Amo fin dai tempi come dire dell'educazione speciali no la scuola che era investita dalla problema della prevenzione ricordiamo i progetti ragazzi due mila alla all'educazione sessuale l'educazione alla legalità
Quindi che cosa ci si aspetta dalla scuola la diffusione intenzionale di un patrimonio culturale comune e la sua acquisizione da parte gli utenti che sia parte di un sistema di promozione delle opportunità così dovrebbe essere in una una democrazia che sia sede di processi di cambiamento nelle conoscenze negli atteggiamenti che sia un ambiente che favorisca una rete di relazioni interpersonali eccoli cognitive
E e allora il POF sono lo strumento che ci consentano di costruire questo percorso momenti di rispondere a queste aspettative
Quindi il documento che esplicita il Progetto
Curricolare culturale e organizzativo della scuola
Non sto a ripetere i punti che sono stati già affrontati anche nei giorni precedenti cioè ancorare la scuola nella cultura del territorio in tutte quelle accezioni che abbiamo sentito in questi giorni
Definire il curricolare l'ex curricolare l'opzionale e facoltativo
Scegliere le forme organizzative più idonee al perseguimento di questi scopi quindi costruire il progetto culturale
Ma questa autonomia organizzativa e didattica assenso solo se questo progetto culturale esplicito cioè che se gli insegnanti lo condivida o no partecipando all'elaborazione rendendo si garantì della sua affidabilità tecnica
E questo è stato lo sforzo della dei saggi
Del documento dei saperi che cercava di dotare la scuola dell'autonomia proprio di questo credibile progetto culturale
E a partire da questo noi dovremmo iniziare il nostro lavoro quello appunto di costruire i curricoli i curricoli della scuola del terzo millennio
Nel documento dei saggi si afferma che dalla rivisitazione della moderna enciclopedia dei saperi si dovrà passare ad una più organica e coesa configurazione dei curricoli attraverso l'individuazione degli obiettivi formativi relativi alle competenze degli alunni
E anche qui come dire non partiamo da zero perché c'è un coerenza tra l'impianto epistemologico del documento dei saperi e l'elaborazione dei programmi della scuola primaria degli ultimi anni
L'acquisizione delle competenze una padronanza sempre più consapevole di abilità conoscenze i linguaggi
è possibile in un ambiente appunto la scuola connotato Prada forti dinamiche sociali ed affettive
E grazie alla mediazione organizzata della scuola dell'individuo fa il suo ingresso nella società della conoscenza
E l'incontro con i saperi gli consente di accedere a quella cittadinanza indispensabile per essere protagonista attivo nella società contemporanee
Nella relazione che avete tutti cartellina di Vittorio con gli abiti sa sì di simili dice proprio la capacità di sentirsi cittadino attivo è parte costitutiva di un tessuto sociale culturale capace di sviluppare senso di responsabilità e qualità dinamiche
Anche come competenze indispensabili a radicare una nuova cultura del lavoro e dell'imprendibili tra quindi un compito impegnativo che ci aspetta una costruzione
Come dire tutto questo è nato per nascere cioè siamo all'inizio
Di questo cammino ma non partiamo da zero quindi riguardo a sapere i contenuti quadri di realtà pensando a un curricolo della scuola primaria quella putto che apre la strada
Io credo che occorra definire intanto un campo
Quindi intanto non si tratta di sostituire un moderno sapere alle elaborazioni più a arcaiche e quindi per riprendere come dire una sottile polemica che la direttrice Puleo ci aveva lanciato non si tratta di sostituire internet dell'inglese alla alle vecchie discipline quanto costruire quadri di realtà che servano a interpretare le domande che vengono dai ragazzi e dalle ragazze perché siano in grado di leggere la realtà interpretarla individuare e selezionare gli strumenti di cui abbisognano
Ci rendiamo tutti conto sia come insegnanti ma anche soprattutto forse anche come come i genitori che le modalità di conoscenza di oggi di ragazze ragazzi di bambine e bambini sembrano ricalcare più quelle dello zeppi India del consumo rapido piuttosto che quello come dire di una progressione insomma
Sequenziale i meditata ma degli apprendimenti
E quindi la realtà che viene proposta nella scuola e dalla cultura scolastica a volte è superata dalle offerte che vengono da quel settore spero di dirlo bene delle più che internet
Cioè quella sorta di proposte tra appunto educazione gioco che sembrano molto più fascinose dei dei nostri percorsi nella scuola
E quindi l'impianto comunicativo e le proposte stesse comunicative della scuola devono essere vi adeguate in questo senso devono come dire interloquire con questa con queste capacità
Diverse con queste competenze diverse che le giovani generazioni
Hanno da questo pensiero diverso che stanno costruendo le giovani generazioni
Quindi ha una formazione così concepita no che delinea dei quadri di realtà è in quei basilare l'apprendere ad apprendere piuttosto che contenuti è possibile che si apprende ad operare una serie di distinzioni tra contenuti essenziali e contenuti accessori indirli i saper individuare saperi di base collegati a pratiche di vita essenziali per la costruzione del pensiero e ed è possibile confronto fra quadri e disciplinari stabilizzanti e piano interdisciplinari impianto interdisciplinari
Quindi a questo punto se i saperi
Devono essere rivisitati nell'ipotesi di sviluppare prioritariamente aspetti di metà cognizione siamo appunto no nella nel quadro dei paletti che stiamo mettendo appare evidente che l'immagine di scuola un po'come catena di montaggio cui anche come dire l'opinione pubblica tra l'altro sui giornali ancora si rifanno io penso tra tante immagini della pubblicità che vi propongono queste immagini imposte di stereotipate di scuole in cui c'è sempre la lavagna insegnante tipo catena di montaggio quindi a questa immagine
Delle della scuola come catena di montaggio delle conoscenze e delle discipline delle materie vada sostituita quella di una scuola laboratorio
Luogo dell'elaborazione della domanda sociale e culturale un luogo di riflessione di attraversamento del conflitto di negoziazione in cui siano congruenti Progetto e gestione del gruppo che apprende
E allora a questo punto la sfida perché come dire la progettualità lo strumento
Appunto posta questo documento che nella l'autonomia consente appunto perché questo strumento nonna sortisca l'aspetto Gattopardo
A cui mi ci avvertiva appunto anche Vittorio Cogliati Dezza nella tavola rotonda del primo giorno
La sfida questo rischio stanno nella nell'ancorare la progettualità dei porta delle scuole
Che talora in me eccessivamente aggiuntiva devo dire con una con piacere che nelle scuole che ho visto in quelle che ho ascoltato ieri fortunatamente questo non era così evidente ma se leggiamo il il sondaggio del cede sul primo anno di attuazione
Dell'autonomia quello relativo come dire alla richiesta di finanziamenti su progetti
La lettura è un pascolo portante perché in molti casi si è andato a una collazione di singoli progetti addirittura scuole che ne arrivano da uno a quaranta quindi questo il vero rischio
La sfida è ancorare questa progettualità all'azione formativa per costruire il curricolo di scuola perché per i progetti e percorsi trasversali siano in grado di interloquire effettivamente con la scuola con regolare
Come dire questa modalità di progettazione deve investire cambiare la didattica quotidiana
Però io attraverso modalità metodologie diverso attraverso la modalità della scuola laboratorio
Il patto la conclusione questo delineato non credo che possa deviare al suo compito questo sistema dedicata lontano non penso che elude il suo compito istituzionale di offrire metodi e strumenti per accedere anche a un sapere formalizzato nella sua traduzione disciplinare
Al contrario questo processo di codificazione dei saperi sta dentro quello più compatti comprensivo della significazione condivisa
E quella di cui si parla l'ultimo Brunner che la base dell'educazione alla convivenza democratica in cui poi magari dopo se c'è tempo mi piaceva ritornare grazie
Allora credo che tutti i termini per l'ultimo intervento del professor Damiano si siano le questioni siano state poste anche da questi interventi precedenti grazie
Ringrazio della coordinatrice più il se non ho capito male ci concede due
Passaggi
Io ho da dire quattro cose
In questo primo passaggio presso il Corano particolarmente importanti hanno tutte quante in comune il fatto che io le considero delle denunce il più crudele preoccupazione sul problema dei rapporti fra
Curricoli nazionali curricoli locali
Premetto però
Quello che possiamo chiamare un convenevoli
Credo di avessero qui uno dei pochi sul sul sul sul secondo i docenti universitari non continuiamo
Il ministro ovviamente
Ludico questo proprio ringraziare per questo occasione questo è un forum di scuole
Io mi considero espressione di scuola lavoro all'università
Procuratore scelta per fare in modo che il trascorrere del settore si realizzi un circolo virtuoso
Circolo quanto più necessario proprio oggi il cui si tratta allora di autonomia delle scuole
Non è un convenevoli e questo per almeno dal mio punto di vista credo che questo si è la condizione per per l'università Beyoncé nessuno per le scuole abbia un interlocutore capace di trasferirlo
Fuori del contesto locali l'esperienza del per loro conducono
La didattica agli ovvio
Coppa di didattica l'università credo che sia una disciplina che riguarda gli insegnanti certamente non come consumatori o come anche si inseguitori
Della ricerca ma come fonte delle ricette didattico quindi ringrazio dico di questo privilegio considero privilegio partecipare a questo forum di scuole dell'autonomia
L'autonomia non è certamente qualcosa dall'evento che comincerà il primo settembre
Del Duemila messo che cominci gli autonomia nelle scuole è già cominciata da tempo
Non si chiamava autonomia negli anni scorsi nel ventennio scorso si chiamava forse sperimentazione o qualcosa del genere ma l'autonomia nelle scuole c'è già
Dovrebbe riuscire a trovare qualcosa supporti esplicite organizzativo amministrativo spero a partire dal primo settembre non mi pare che ci siano le condizioni per sperare che questo accada e di qui le mie quattro preoccupazioni o denunce
Che vi dico subito
La prima questione riguarda che cosa sta succedendo dell'autonomia
In questi quattro cinque mesi
Da quando cioè cominciato a diffondersi nel linguaggio pedagogico la parola competenza
La parola competenza una parola onomatopeica come pay per esempio offrono parole di quelle
Ecco competenze non mi sembra che abbia questo suono particolarmente gradevole ma ho l'impressione che stia diventando la parola d'ordine
Quadretto parola d'ordine intendo dire quelle parole che servono a distrarlo le persone dal vero problema
Ovvero a chi tocca a definire il curricolo da quando si è messo in circolazione sarà una concomitanza da quando si è messo in circolazione queste parole lo dico in particolare di colleghi universitari pedagogisti e didattica in particolare stanno facendo opera di Filologia
Filologia intende lo sforzo di andare a spiegare a che cosa significhi questa parola parola per poi ve lo dico quindi il ministro si è allontanato filosofo del linguaggio sanno bene dove deriva questa la parola competenze detto una parola anche illustrata Rolando il più a una legittimazione epistemologica prima ancora che pedagogico
Ha un suo fascino particolare
In dubbio
Però ecco la questione quale
Non è quella di andare a interpretare conto con rigore con acribia filologica che cosa significa la parola è a chi tocchi occuparsi del curricolo chi deve definire non cosa significa
Allora questo è il primo problema
Qui stiamo dimenticando che la vera questione atti topi definire i curricola
E anche dei colleghi che disco insisto nel frattempo attribuendo non so per esempio la parola conoscenze rientra nell'area semantica palla competenze al ministero e le competenze a livello di scuola
Può essere anche un compromesso interessate però resta la questione
A chi tocca far il curricolo di scuola
Tutti danno per scontato mentre si parla di definire queste cose a Todi danno per scontato che ci saranno programmi nazionali
Non solo ma io trovo addirittura paradossale che per mettere in guardia sto parlando del ministro precedente come scontato è ovvio
Chi li Cinti parla per mettere in guardia parlava per mettere in guardia
Tutti noi dall'attivismo del ministero quando ha fatto il riordino dei cicli
Dicendo beh insomma questa è una scatola vuota bisogna vedere cosa metterci dentro e li fioccare le critiche perché fino a quando non si stabilisce che cosa metterci dentro a quel chissà che Klose il ciclo per esempio la scuola di base
E per saperlo bisogna metterci qualcosa dentro bene la questione chi deciderà che cosa metterci qualcosa dentro
Allora se noi per combattere l'attivismo del ministero gli chiediamo addirittura di riempirlo bene a questo punto il signore in questione quale
Allora per favore smettiamola di discutere della parola conoscenze e competenze nuclei fondanti e cose di questo genere tra discipline contenuti e saperi e riprendiamo il discorso d'accatto
Riportiamo la al centro rimettiamo la palla al centro a chi tocca a definire cori
Ore curricolo deve essere definito dalle scuole se la parola autonomia ha un senso non certamente dal Ministero
Seconda questione
Cerchiamo di capire le ragioni per cui si continui a insistere sul fatto che
Top possa toccare al ministero decidere il curriculum
Qui c'è un postulato un presupposto di questo discorso che vede in opposizione la nozione di locale con la nozione di nazionale o se volete di universale
Quasi che locale sia sinonimo di particolaristico localistico
Mentre nazionale per il semplice fatto che viene elaborate dal ministero ha una portata nazionale o universale questo non è assolutamente vero
Non solo perché l'universale
Ammesso che ci si è una rappresentazione mentale che trova comunque
A realizzarsi può realizzarsi soltanto in un certo tempo e in un certo luogo
Ma e la portata della proposta che la fa nazionale universale o locale o localistica non è il luogo dove si fa o chi lo fa
Ne possiamo avere una proposta di tipo particolaristico localistica dimensione riduttiva fatta dal centro
Perché è un certo gruppo a un certo punto ha collaborato una proposta non perché sia fatta dal centro la portata sia nazionali denti Italia universale
Non è questo che definisce qualcosa universale solo perché viene fatta al centro viene fatta da una certa struttura cerca amministrazione e chi ha detto poi che a livello locale non si possono elaborare delle proposte gravi una portata di tipo nazionale o universalista
Le uniche espressioni universalista e che io conosco sono collocate nel tempo e nello spazio
Questo presupposto per cui solo il ministero può fare proposte di tipo nazionale fondato su questo errore di concezione
Che cosa sta succedendo deprimendo alla terza cosa
Fino a quando
Credevo di aver capito il significato del termine di autonomia
Io l'ho collocato in quel tipo di ricerca pedagogica che parla di ricerca curricolare e appartiene appunto a quel filone della ricerca pedagogiche quando parla di curricoli parli curricoli
Significa
Curricoli di significato cioè in grado prove perché allocare il proprio perché espressione dell'interpretazione locale della cultura proprio per questo
Sono in grado di incidere sulla biografia sui significati personali e e del gruppo della comunità che opera presso la scuola questa capacità di incidere nelle biografie locali dei gruppi delle comunità queste l'idea del curricolo dell'autonomia
Invece che cosa abbiamo
Abbiamo che il ministero rinuncia ad occupare tutto il tempo scolastico e se ne prenda qualcosa come l'ottantacinque per cento
E il resto viene affidato a Lecce a livello locale al di là della netta sproporzione quando dico sproporzione intendo dire che se andiamo a contare la quota
Di curricolo che era consentita per esempio le scuole elementari e quando si è cominciato a parlare di moduli parlo dalla legge centoquarantotto del Novarese dei moduli lo spazio
Per l'elaborazione locale affidata alle scuole era ben oltre il quindici per cento si arrivava a circa al ventidue ventitré per cento
Adesso siamo al quindici per celare che le centosessanta ore che riguardano altri gradi scolastici erano superiori al quindici per cento
Che cosa andiamo a fare di nuovo quando si dice quando si parla di curricolo va bene che si tratta di programmare a livello locale a quello che viene definito a livello ministeri talora le dico che cosa è cambiato rispetto a prima e adesso che abbiamo l'autonomia quando c'erano i programmi che cos'era
Cos'altro era se non questo occorreva programmare ricordate quando si è fermata il modello della pedagogia per obiettivi cioè passare dei programmi alla programmazione
Ora questo non è accettabile o meno non è accettabile a meno che si accetti quello che dicevamo prima cioè che solo a livello nazionale è possibile fare dei curricoli a valenza nazionale ma questo secondo me assolutamente non è non è
Quarta ed ultima questione
Quando occorrevano altri tempi
Sto parlando del quando sono usciti i programmi della scuola militare
Io avevo per credo di essere stato fra i primi a proporre l'idea del sì il bus
Cioè degli stand dei criteri minimi rispetto ai quali va bene ogni scuola era invitata a confrontarsi propria scopo di confronto di scandali
Occorre che il centro solo il centro può definire degli standard questo è compito del centro
Perché soltanto in questo modo si costruisce un termine di riferimento un parametro che consente alle singole scuole di confrontarsi fra di loro questo non lo possono fare le scuole e quindi non lo devono fare le scuole
Anche se nel frattempo le scuole hanno cercato di fare anche questo
Ma fino a quando uno si costruisce su misura personale o locale inquirenti Gelli valutazione certamente queste non possono avere una portata nazionale
Possono avere effetto Albettone feto ripresa di coscienza interno all'unità scolastica quindi questo è compito del centro
Allora
Io ero più che favorevole anzi ricorda Pretty che via dire di amici all'epoca io parlavo di Syllogos Program dell'ottantacinque sono e fra i programmi più ridondante dalla nostra storia scolastica non è possibile insegnare tutte quelle cose ma soprattutto non è possibile fare una verifica se i riferimenti solo a tutto quello che si può insegnare ancora di più
Per essere programmi verificabili bisogna che individuano appunto ai minimi standard eccetera però a sono pentito
Di aver sostenuto questa idea perché
Perché l'idea dell'istante comporta sì che il ministero elabori questo sistema queste Istituto di validazione a livello nazionale però che sia indipendente dal ministero
Non è pensabile che è una funzione di questo genere possano essere affidata al ministero non è pensare perché immaginate un rapporto fra una scuola va be'il rispetto dei risultati e il ministero
Atto che realizza una valutazione di inadeguatezza del curricolo scolastico che tipo di dialogo è possibile che tipo di arbitrato è possibile fra la singola scuola eccede la partita persa già in partenza
Va bene
Allora questo poté perché rito sono pentito
Di aver sostenuto da vent'anni fa circa che occorreva arrivare a questo tipo di soluzione perché questo tipo di soluzione presuppone che è compito del ministero sia quello di definire gli standard ma non quella di esercitarli di controllo perché
Questo significa entrare direttamente dove il ministero non ha mai messo piede quello che gli inglesi chiamano il giardino segreto degli insegnanti cioè il curricolo di scuola
E questo che vi sia decadere il ministero con le sue grida manzoniane di programma non è mentre anche in aula
Ma con un sistema di valutazione nazionale entra fra i banchi direttamente e questo mi preoccupa
Allora e questo è il punto non mi sta bene
Ecco perché ci sono nella letteratura verso l'esperienza che prevede lo una funzione molto significativa del centro rispetto a questo problema ma non esercitata esattamente nei termini dell'istante nazionali perché prego
Pare ci siano già
Pronti da qualche parte i programmi gruppi che elabori programmi se aggiungiamo a questo anche il controllo dei minimi per il signor P. abbiamo un solo soggetto che si ritiene capace di educare il popolo italiano e stridore
E il ministro della pubblica istruzione e questo mi dispiacere grazie
Il ministro come situazione certa
Allora la parola al ministro De Mauro sul tappeto sono state poste una serie questioni anche in questo ultimo intervento molto complessa e molto complicate
Che non bisogna anche di una notevole riflessione perché molte volte anche se i termini su sulle parole insomma non ci intendiamo sino in fondo allora la parola al ministero
Pronto benissimo però
Sì parlando se
Insomma
Vi ringrazio invitato
In verità ringrazio anche dell'invito dell'anno scorso che per ragioni di lavoro non avevo potuto accogliete ombra vi ringrazio quest'anno anche quest'anno l'aria avuto motivi di lavoro o motivi di lavoro ma come vedete ho cercato di venire
Perché perché le associazioni qui presenti e l'insegnante insegnanti qui presenti rappresentano uno dei terminali
Attraverso cui arrivano al ministero della Pubblica sino al ministro per la pubblica istruzione le voci
L'esigenza
Della scuola e perché qui
Il ministro della pubblica istruzione può riflettere in che misura davvero e Luís il competente a decidere come educare il popolo italiano con il nostro con il mio collega
O se insomma
Nelle leggi già previste un
Delineata una
Più complessa Dialettica un gioco più complesso tra le parti trecento periferia
Noi abbiamo bisogno di questa dialettica credo tutti non solo ministro
Di questo però avremo occasione di
Ma
Posso solo ricordare che non trovo scritto nessuna legge il contrario ciò che grandi studiosi di storia
In lingua permette di Filologia di Geologia di ambiente ci hanno insegnato e cioè che fa parte dell'identità italiana
Uno ha detto fa visceralmente è parte dell'identità italiana la eterogeneità
Fa parte della geografia
Fa parte del della geografia nel senso proprio
Fa parte della storia
Fa parte dell'antropologia
La eterogeneità come marca distintiva di questo
Quando soprattutto dai versanti della cultura cattolica
Si ricorda
Si è ricordato questo qualche volta con accentuazioni anti statali
Parlo del passato e parlo
Dell'Ottocento
La cultura liberale con la cultura democratica non è sempre stata pronta a raccogliere il senso
Non anzi statale di questo indica ma di questo voglio dire potremmo riparlare in altro modo in altra sede
Credo che
Questa dialettica sia fondante della nostra identità culturale non è vietata dalle leggi
E anzi a mio avviso è favorita dalle leggi al cominciare dalla Costituzione e dalle leggi che regolano la Pubblica istruzione paese ma anche di questo dovremo evidentemente discute operativamente elenco vengo a queste leggi
Un giorno sì e un giorno
Mi sento dire che sento dire Lecco mi capita di leggere forse leggo male
Che
Ministro della pubblica istruzione che succedeva Luigi Berlinguer
è stato messo lì
Impantanati
Uno dei termini più gentili
Il processo di riforma che queste leggi hanno innesca
Io ho cercato
Di spiegare in altra sede torno a dirlo a voi
Due cose pongono attenzione non voglio togliere una ghiotta ai meriti Luigi Berlinguer
Uno
Che Luigi Berlinguer ha il merito di avere trasformato in legge
Un processo
Che parte dagli anni settanta ottanta perlomeno di riorganizzazione complessiva di tutto l'apparato pubblico Italia
Di decentramento
Regionalizzazione di snellimento di quella antico massiccio edificio che era il ministero e ancora in parte resta nella fase di transizione il ministero della pubblica istruzione
Ci sono classici del diritto testi classici del diritto amministrativo che spiegavano
La atipicità nel quadro di uno Stato centrale gonfio la ulteriore attici atipicità del ministero della pubblica istruzioni
Definito da un giurista se non ricordo male un gigantesco ufficio personale
Rispetto agli altri ministeri che bene o male già erano ministeri per obiettivi
Ministeri
Costruiti sulla organizzata sensibilità a raccogliere le esigenze di funzionalità della società
Quindi questo processo veniva di lontano non sempre la legislazione scolastica l'aveva raccolto
è stato raccolto
Dal novantasette al due mila abbia una serie di legge sull'autonomia e sul
Sul riordino dei cicli in particolare
E qui viene la seconda cosa
C'è un giornalista che forse si ricorda
Che una volta
Venne occupata da alcuni studenti
La presidenza della facoltà di lettere dell'Università di Roma
A questi studenti
Io dissi cosa che avevo già detto a studenti con i quali ero più direttamente in contatto a Palermo tanti anni prima
Se non sgombrati
Voi state commettendo un reato io chiamo
Quelli che scherzosamente continuo chiamare mentalmente qualche volta anche parlando i Reali Carabinieri
Questi studenti si stupirono molto e mi dissero ma lei non è di sinistra
L'idea e che
La sinistra
Non riconosca
Le leggi dello Stato
Ne subisca
Qualche volta le fa ma ritiene che non contino nei
Forse io non sono di sinistra
Non so bene più cosa vuol dire questo
So però che ho grande fiducia
Nei carabinieri
Ho grande fiducia nelle leggi dello Stato
Allora ho provato a dire la frase come ministro alla Pubblica istruzione sono tenuto attuare leggi dello Stato e qui autonomia riforma dei cicli
Ma capisco che questo
Non basta
Perché nessuno ci crede
Ho nessuno capisce che cosa volti
Allora
Per quanto mi riguarda e per quanto riguarda in questa fase il ministero della pubblica istruzione ma io credo nelle precedenti ma io credo nelle future nella stessa fase del suo difficile riassetto
La filosofia su questo punto è una filosofia antica e quella del discorso che le leggi fanno a Socrate nel cartone e quella di Camillo Benso conte di Cavour e quella della difesa e del rispetto integrale delle leggi vigente
Potevo ritirarmi
Devo dire che non è certo né politicamente né culturalmente né formalmente
Interessa intenzione potere insisto su questo del ministro della pubblica istruzione presente e dei ministri futuri
Non realizzare le leggi varate durante il ministero per le guerre varate anche prima beninteso
Ma che quelle sono buone perché vogliamo bene a Luigi che è un mio vecchio amico e le altre leggi vigenti sono porcherie che possiamo violare sono leggi della Repubblica italiana
Vanno rispettate e attuali
Come io non so cosa devo dire di più
Devo fare in
Bene
Una regione
Credo di star violando una regola che prevede la secretazione degli atti ma ormai l'atto e pubblico quindi posso violare il segreto
Una regione a statuto speciale ha mandato una sua legge che aveva
Due difetti che mi sono permesso di segnalare al Consiglio dei ministri
E che il Consiglio dei ministri accorto
Due difetti
Un piccolo difetto in materia una contraddizione in materia di riconoscimento di modalità del riconoscimento delle carriere scolastiche pregresse in Italia e all'estero
E un altro difetto
Definiva l'autonomia ma non cita le leggi sulla autonomia che definiscono stando agli obiettivi nazionali
Allora
Il primo atto formale
Del ministro della pubblica istruzione attuale è stato prendere questa legge e chiedere che le leggi sull'autonomia la legge sull'autonomia venisse citata non solo usata nell'implicito eccellentemente devo dire
Regge buona
Ma non cita leggi che l'uomo noto tutti finché dureranno ricordate ricordate discorso di
Descritto
Finché le leggi non si cambiano
Si rispetta possiamo cambiare
Finché ne
Le possiamo cambiare ma siamo nella Repubblica Italia c'è un Parlamento
Qualche volta vorremmo che funzionasse meglio ci sono i consigli regionali ci sono gli enti locali c'è un apparato pubblico dove chi vuole può agire per cambiare le leggi che dicono
Chi non le rispetta e tenuto rispetta
Ministro la pubblica istruzione come qualsiasi altro dei cinquantasei milioni di cittadini è una misura particolare evidentemente deve vigilare su questo rispetto
Un atto formale è stato la vigilanza
I una di questa su sul rispetto e sull'evocazione formale
Avviso degli uffici del ministero necessaria di una di queste leggi
In questi giorni mi è accaduto anche di fare a
E qui non ci sono vincoli di segretezza
La i decreti sulla riorganizzazione del ministero
Così importante
Per
Passare
Dalla legge alla realizzazione della legge
Il decreto era stato fermato da un organo di controllo
Per un eccesso di delega
Che ha ravvisato un eccesso di delega
Da parte del ministro
Abbiamo spuntato
Questo eccesso di delega avremmo potuto
L'attuale ministro
Impantanato ore avrebbe avuto una via maestra dinnanzi a sé
E cioè di il Consiglio di Stato meno afferma non è giusto che fermi la riorganizzazione del ministero io voglio avere l'eccesso di delega come il mio predecessore un eccesso banano non adesso eccesso di delega non pensiate che voleva fare cose strane era Consiglio di Stato non ci fa passa togliamo l'eccesso di Tele e facciamo andare avanti il regolamento che consente al ministero di riorganizzarsi
Fosse chiaro forse oscuro discorso sì oscuro ditemelo
Se il mio compito se il compito assegnato vi fosse quello di non andare avanti sulla strada della realizzazione delle leggi aveva un'occasione principesca
Formale
Sicura
Impiattare un contenzioso tra uffici del ministero e organi di controllo
Non è un caso isolato
C'è un altro caso
Che in altri tempi fino a qualche settimana fa sarebbe stato per me è occasione di riflessione di altra natura
In un'altra legge nel in un altro regolamento importante
Quello della autonomia
Vi racconto tutto
Venite quando volete picchiate alla porta la chiave è stata tolta potete entrati insomma tipo un po'alla volta potete entrare come succede a me è successo in Svezia l'ho raccontato una volta
Poteva entrare vi racconto tutto quello che posso non ci sono segreti è un è un diritto non è giuristi ci hanno spiegato che sarebbe un nostro diritto aprire i cassetti dei ministeri
Però non lo sappiamo bene che un nostro diritto e soprattutto ci guardiamo bene dal farlo io per primo insomma estinta ho paura di aprire i cassetti che oramai sono di mia competenza
Allora
Permettetemi di trattenga ancora su queste cose capisco banali
Il regolamento dell'autonomia era stato fermato perché
Delle frasi che con un insegnante che pare del CDA e mi pare si incammini si chiamasse dice Chiaromonte abbiamo detto tante volte
La scuola serve a diventare cittadini italiani
A questa frase era riportato nelle motivazioni
Gli organi di controllo hanno detto e che ditte come e se uno non va a scuola non è già iscritti dei iscritto all'anagrafe non è cittadino italiano cosa state dicendo cambiate linguaggio citate le norme
Qui era fastidiosa laico
Però anche qui abbiamo trovato il modo di aggirare
Non si aggira di obbedire agli organi di controllo di togliere questa frase e di citare l'articolo tre
Mi dispiace devo citarlo l'articolo tre perché sono accusato da vecchi amici amiche di citarlo sempre l'articolo tre comma secondo della Costituzione italiana
Mi ricorda
In cui si dice che compito della Repubblica e quindi tutte le istituzioni rimuovere gli ostacoli che impediscono dice
Con corretto linguaggio la piena partecipazione di tutte le città di di tutti i cittadini senza distinzione di sesso di razza di lingua di religione alla
Partecipazione alla direzione Alari del Paese
Ci hanno fatto sapere che così va
Che questo il testo normativo
Non Avanti popolo alla conquista della cittadinanza attraverso la scuola ma avanti tutti popolo alla
Conquista della rimozione attraverso la scuola di quegli ostacoli che rallentano la piena partecipazione
Anche qui però l'occasione di rado
Si poteva armare un bel contenzioso anche sui giornali pensate gli organi di controllo non vogliono la realizzazione no
Siamo chinato la testa trovato le formulazioni giuridicamente corrette e stiamo andando avanti terzo atto forma
Atti sostanziali
Stiamo ragionando su come costruire la commissione o il brutto o i gruppi probabilmente più d'uno che devono lavorare
A
Elaborare con gli uffici del ministero beninteso che sono
Stava scappando detto il porro unum e insomma il primo elemento evidentemente della costruzione con gli uffici dei ministeri le direzioni generali servizi già attivati che prefigurano la entrata in funzione del più snello ministero
Che ci attende finalmente nei prossimi anni un ministero costruito sugli obiettivi e non più
Sulle sul sulle fasce di personale
Dunque siamo lavorando su come integrare l'azione del ministero con le esperienze di chi vive nella scuola di chi vive nella ricerca
E per realizzare il piano di fattibilità
Che la legge del gennaio sulla riorganizzati prevede
Nel nel né riparleremo Meneghin verrà data notizia penso nel giro di una o due settimane
Vedrete questi gruppi al lavoro il loro compito è difficile
Non lo dico oggi da ministro che deve realizzare questo l'ho detto ieri lo sanno benissimo le direzioni generali del ministero lo sapeva benissimo e lo sa benissimo
Chi il funzionario cui Luigi Berlinguer aveva affidato il compito di introdurre un seminario il venti aprile che ha parlato di una serie di ipotesi per l'entrata in funzione a regime del riordino dei cicli una serie di ipotesi credibile agli occhi
Del ministero e dei suoi funzionari che arrivano addirittura dodici anni per l'entrata
A regime
Io spero che si possa fare prima
Credo che si debba fare prima
Penso che questo ministero in questi pochi mesi debba fare tutto il possibile per tentare la realizzazione almeno di segmenti a partire dall'anno due mila uno due mila due
Il lavoro non è efficace ripeto non lo dico oggi lo scritto nel Sole ventiquattro Ore che mi chiedeva una valutazione e ho visto che chi
Era responsabile allora di delle attività del ministero del tutto d'accordo sei mesi sono pochi
Per ripensare tenendo conto della dialettica dell'ambiente della formazione tenendo conto delle necessità di ristrutturazione
Perfino edilizia delle scuole certamente la riorganizzazione delle carriere tenendo conto del fatto e e tenendo conto degli standard dei curricola dei contenuti del che cosa
Le gite in montagna l'intero Parlamento perché andrebbero da fine luglio ai primi di settembre questi quarantacinque giorni buono buono dice qualcuno beh insomma
Lavorano faticano e forse anche loro hanno diritto a qualche vacanza
E quarantacinque giorni comunque anche se non cadessero in un periodo di vacanza sarebbero pochi perché dentro il piano di fattibilità
C'è tutto
Qui ormai io sono temo di essere forse il più vecchio PPI
Quindi non ci sono più vecchi di me
Forse nessuno si ricorda l'espressione carretta del battaglione
Qualcuno sa cos'era la carretta del battaglione per la generazione precedente alla mia
Per i miei professori
Io diversità che avevano combattuto la guerra mondiale
La carretta il battaglione è una bella storia italiana nel corso della ritirata
Dopo Caporetto
La ritirata si svolse in ordine mirabile l'ordine complessivamente
Perché in prima linea c'era chi difendeva questa ritirata
Al passaggio dell'Isonzo
Una carretta dello stato maggiore carte nell'Isonzo
Alla fine della guerra
Quando i reparti dovettero rendiconta ciò che avevano fatto avevano perduto avevano registrato eccetera si scoprì che questa carretta del battaglione doveva essere una specie di
Carovana perché tutti diceva no sì questo atto si questa ricevuta e nella Carretta il battaglione Emea Carretta caduta del battaglione tra caduta nell'Isonzo e questa carretta si gonfio fino a dimensioni enormi
Allora
Il piano di fattibilità e la carretta del battaglione e la carretta dell'Isonzo speriamo che non cada naturalmente faremo di tutto perché non cada ma dentro c'è tutto se voi leggete l'allegria
Allora cercheremo e
Io pregherò
Saggi e meno saggi della commissione che andiamo del gruppo dei gruppi di lavoro che andiamo a costruire disgregarsi il più possibile di rendicontare mensilmente a che punto siamo rispetto a scadenze che
Darsi il gruppo stesso
Io credo che Luigi Berlinguer questo dovrebbe far forse avrebbe battagliato di più
In un punto giurisdizionale per difendere i testi
è su questi dettagli
Perché nessuno poteva dire a Luís di essere l'affossatore della riforma Burning
No e io ho fatto una cosa che forse Luigi Berlinguer dovrebbe far
Ho De Torre
Spuntiamo
Bussiamo questi spigoli
Perché qualcuno me lo sta dicendo che non si un giorno
Io per fortuna notte dorme ma sì suffissi insonne penserei la notte
Quelli che mi dicono che voglio affossare una legge dello Stato italiano penserei con sdegno
A questo tipo di accuse
Però per fortuna dopo
Voi avete detto una gran quantità di cose belle prima convegno e stamattina vi ringrazio
Io non credo di essere in grado di raccogliere
Toh se non spero di esserne capace nei termini operativi
Devo resistere alla tentazione di discutere quella come un tempo avrei fatto
Ringrazio
Ringrazio chi ha ricordato che in definitiva ci sono due grandi compiti
Cui la scuola vede assolvere
Che sono diciamo resi sensibili da i due compiti apparentemente particolari della eliminazione progressiva della dispersione scolastica a livello primario e a livello seconda
Sono indicatori che dobbiamo imparare a tenere sempre doppio
E chi deve tenerli d'occhio certo la singola scuola in prima linea ma io credo intanto le strutture regionali che anche stanno andando avanti a per carità va bene
Non saranno impantanati anche se ci sono Problemi di alcune regioni sono indietro ma insomma non importa faremo anche
Dunque le strutture regionali ma anche le strutture regionali centrali devono avere dei sensori Kemp cd Cano dove come si annidano le sacche di persistente evasione dall'obbligo primario
Dove si annidano che consistenza hanno le fughe quelle che per ora inattesa che riusciamo a portare l'obbligo scolastico
A diciotto anni non l'obbligo formativo soltanto ma l'obbligo scolastico integrato con formalmente altra cosa su cui come sapete
Stiamo lavorando quelle che per ora sono fughe dall'istruzione secondaria cospicue cospicue nel nord est del Paese
Cospicue negli istituti professionali proprio la dove abbiamo un problema di rialzare i livelli di cultura e di istruzioni
Allora quello è un indicatore l'altro indicatore
Sarà presentato meglio
Martedì prossimo dal cede che ha avuto che tra molto lavoro che sta facendo anche partecipato a questa indagine sui livelli di alfabetizzazione della popolazione adulta
Vedrete che ci sono dati gravi
Sui quali dobbiamo riflettere
Oramai è un segreto di Pulcinella perché l'OCSE aveva embargate o come ama dire questi dati nuovi nidi purghe Remo tra martedì prossimo al ministero il
Più un po'più un po'più del trentadue per cento della popolazione adulta di più di quattordici anni ha difficoltà di lettura e di scrittura
Questa Massa di persone pesa negativamente sul lavoro ordinario della scuola perché anche
Chi non è esperto di non ha affatto lavori statistici si rende conto di quanto è difficile
Prendere una ragazzina un ragazzino che viene da genitori che appartengono a questo terzo della popolazione portarlo alla licenza elementare portarlo alla licenza media
E farlo addirittura
S'sfidando il buonsenso farlo addirittura proseguire e proseguire bene
Nella scuola media superiore nella scuola per carità secondaria superiore
Questo lavoro la scuola lo sta facendo
Ma
Cercherò di ricordarlo la scuola la fa
Perché
Un curioso Complesso fatto di nazionalismo
Di oblio di spirito patriottico di buone intenzioni
Occulta
Il dato di partenza
Che è stato fronteggiato
Dalla scuola dell'Italia repubblicani
Io no anche qui non mi stancherò di ricordarlo finché qualcuno non venga vaglierà
Nel mille novecentocinquantuno
Al censimento del mille novecentocinquanta cinquantuno un po'più del sessanta per cento della popolazione adulta italiana
Priva di ogni titolo Scola
Lo sapete no lo siete dimenticati sì
Questo è il dato di partenza voglio anche ricordare che questo dato come succede con i dati Istat presto per quattro anni nel cassetto
E fu tirato fuori nel mille novecentocinquantacinque
E fu un grande scossoni il mille novecentocinquantacinque e uno degli anni un anno matematico e grande direbbe leopardi della storia della nostra scuola perché perché inquieto tutti questa cosa questa cosa che si doveva prevedere perché
Era nelle cose che il dato rispetto al censimento del trentuno dato questo fosse rimasto con una guerra in mezzo e con le devastazioni della guerra in mezzo comunque questo dato giunse come una sorpresa
Ancora oggi ci sono giornalisti che quando evocò questo dato dati analoghi mi dicono scrivono i giornali i dati del professor De Mauro ora diranno i dati del ministro De Mauro sono i dati dell'Istat stanno negli annuari tennista
Il dato di partenza era questo producono Scazzone
Ve lo ricordate un prete che era appena venuto a Roma in bicicletta guidando quelle dicevano papà papà papà papà
E faceva per portare in parrocchia i ragazzini pensava di usare i flipper e cose del genere cambio strada
Scrisse si mise a lavorare a capire perché
San Donato
Ragazzi non
Perché i ragazzi non andavano a scuola
Facevano i teppistelli già allora fenomeno era antico di borgata ed erano comunisti per giunta comincio a ragionare scrisse un libro meno noto dell'altro ma più bello perfino e nella sue asperità
Esperienze pastorali
Che lentamente
Anche nelle sue trasformazioni ulteriori fino alla grande lettera la professoressa è diventato un punto di riferimento
Non solo per la cultura cattolica di questo Paese
Ma per tutta la cultura in questi e in tanta parte del mondo
Ha ricordato Maria corda Costa senza togliere nulla ai nostri pedagogisti che lunghe nel nel dibattito internazionale
Quando si cita la pedagogia italiana si cita don Milani
Non altri
E Maria corda Costa è una grande pedagogista
E voglio ricordarvi successero altre due cose
Gli amici del mondo organizzarono un convegno
Scuola secondo Costituzione
E dissero se nella Costituzione guarda caso vecchio discorso io l'ho ascoltato allora
Se nella Costituzione c'è scritto che l'obbligo scolastico deve durare otto anni la Costituzione va attuata e va fatta la scuola media dell'obbligo a chi parlavano dai parlavamo alle sinistre
Lo sapete
Storia dimenticata parlavano le sinistre che si opponevano alli
In cui l'establishment intellettuale siamo più precisi si opponevano all'idea di un innalzamento dell'obbligo da cinque a otto anni scritto nella Costituzione
A sinistra questo provocò trasformazioni altrettanto importante
Un signore che si chiamava Mario Alicata
Preparo una relazione per il Comitato centrale del suo partito scusate se
Io sto parlando del nuovo attenzione per il Comitato centrale del suo partito e spiego
Che la politica culturale di un grande partito non era fatta di rapporti con violinisti e pittori anche perché no
O con Marcello Cini io col professor De Mauro ma era fatta di politica scolastica fu uno choc
Cambio tutto le sinistre progressivamente buona parte delle forze politiche cattoliche scelsero la strada che ci parve allora lunga perché durò sei anni
Per arrivare alla riforma della media inferiore e fu varata la media inferiore
Ma io qui voglio ricordare quel dato di partenza e anche gli sciocchi che provoco per dire che noi la scuola del futuro soltanto ma la sponda del presente ma la scuola di questi decenni ha lavorato
Perché quel sessantatré per cento di analfabeti da cui venivano i vostri e nostri ragazzi e ragazze è diventato il due per cento o il trentadue se volete
Mettiamola anche così mettiamo che sia ancora il trentadue chi ha trasformato questo Paese in cui l'analfabetismo era un diritto sa
Difeso a sinistra il livello a destra
Da Santa Madre Chiesa dall'intellettualità bene del Partito comunista chi ha trasformato questo Paese in un paese rispettoso della Costituzione
Che è riuscito quasi al cento per cento apportare tutte le ragazze tutti i ragazzi a prendere la licenza media
Siete stati voi
Ma ve l'ha mai detto a nessuno
Ma non voglio della scuola riforma voi della scuola che avete fatto ogni giorno perché speriamo alla riforma raccolga riesca a far andare avanti meglio
Questo è il punto di vista
Dell'attuale ministro della pubblica istruzione quindi io vi auguro buon lavoro nella cornice legislativa che per fortuna non abbiamo che trasforma lei eccezioni gli eroismi in standard
Possibili anzi in Stardust
Lei mi deve scusare obbligatori per tutti gli insegnanti
Per fare quello che abbiamo detto per rispettare l'articolo tre comma secondo della Costituzione anzitutto cioè per dare attraverso la scuola il diritto alla partecipazione sappiamo che le esigenze sono cresciute che non basta più la scolarità media inferiore lavoriamo per avere l'obbligo diciotto anni sappiamo tante altre cose io ho sentito parlare molto di
Saperi
Come qualche volta abbiamo detto scherzando parliamo anche di fari cioè di saper fare
Parliamo anche di fare il cioè parliamo anche
Attenzione non è una violazione della legge c'è scritto
Ma della grammatica se noi lo siamo molto si userà anche il plurale i fari cioè le modalità di realizzazione del fare nella loro pluralità
Ma non è una violazione della legge nella legge fari non si poteva scrivere perché insomma è un po'audace ma c'è scritto operatività allora io vi prego parliamo delle competenze delle abilità dei saperi parliamo anche dell'operatività cioè della capacità come parla anche
Sono in regola
La legge di riforma ed esame di Stato di capacità di mettere in pratica di mandare ad effetto
Non è un complimento occasionale è un grande studioso di fisica come Marcello Cini
è una cosa su cui ossessivamente con Carlo Bernardini è prima con Lucio Lombardo Radice siamo tornati cento volte sullo spettacolo oso articolo bellissimo che Edoardo Persico perché nelle scuole italiane insegna male la fisica
Perché si insegna il modo per balistico e ripetitivo largamente perché
Questo lo sappiamo abbastanza fare quando lo facciamo ma poco sappiamo passare da dalla dalle equazioni di di raccordi Maxwell alla pratica capire perché la lampadina surriscaldati si scalda e come si fa a impedire che surriscalda i e scoppi
E che cosa bisogna fare questo è un mondo sconosciuto
Dobbiamo imparare mandare al tetto le cose che studiamo dobbiamo imparare i fari fin dal naturalmente in tutto il percorso Scola
Questo cioè nelle leggi questo io mi permetterò di raccomandare so quanto è difficile so quante esperienze e idee però ci sono già in questa direzione
Lei dobbiamo raccogliere e dobbiamo inventarci degli standard e credo che le preoccupazioni del professor Cini
Sono destinate a Resìna a restare tali se perché e lì e e probabilmente una delle vie
Per il recupero delle manchi insomma il recupero quindi di quella identità fatta di piccole botteghe tradizioni artigiane legate però mi devi scusare ha una grande capacità industriale che anche questo Paese ha questo è il mix
Che in termini economici in termini di identità nazionale
Leggete cosa scrive lo storico come Paul Ginsborg che ci caratterizza anche oltre la viscerale eterogeneità delle popolazioni italiane anche questa capacità questo regime di coppia massima
Tra l'alta produttività artigianale che rischia di andare a quel paese se la scuola
Diventa una scuola senza mani come diceva Mario Lodi alcuni tanti anni fa
E resta solo una scuola bocche cervello brutta deformazione per non Chorus allora se noi riusciamo a recuperare nella scuola
Questa dimensione estensivamente a darcela tra gli standard degli obiettivi questo può essere molto importante ed è molto importante per il funzionamento e la corteccia cerebrale
Così come madre natura ce l'ha data
Perché sono
è stato scritto non da Marx Marx ripeteva non voglio fare larghe che di Benigni su Marx Padreterno che ha detto prima le cose però questo l'ha detto prima che del che sono le mani e la parola lo diceva luce non era linguista
E quelle che hanno fatto la storia della cultura umana allora queste mani anche la parola dobbiamo tenercele care farle lavorare attraverso la scuola
Io spero di venire più che posso
Spero che non mi venga
Un solista
O devianti spero divenire più che posso nelle singole scuole in quelle eroiche di Africo dello Zen di Palermo di Ponticelli dei maestri di strada nella periferia suburbana e del suburbio milanese
Ma anche altarini Manca Giulio Cesare ma anche come sta mattina qui all'ITIS e sentire nei ragazzini e ragazzine in definitiva che non sono scritti spesso nelle leggi e nei programmi sentire voi
Conto sul vostro aiuto sulla vostra collaborazione grazie
Allora noi ringraziamo il ministro io vi propongo cinque minuti di intervallo in maniera da riprendere poi dopo i nostri lavori e e buon lavoro al ministro da parte di tutti noi
Anche riprendendo i temi e analizzati negli angoli di discussione
Allora vediamo un po'una replica degli intervenuti alla tavola rotonda poi se ci fossero altri interventi possiamo dare spazio agli stessi vedo che a poco a poco la gente sta ai colleghi stanno ritornando nella sala quindi diciamo che abbiamo la collega si è sacrificata
No posto dei problemi concreti e reali ai quali credo che nessuno di noi può sapere rispose che forse
Sì
No il problema il problema è questo che da quanto so io dopo la commissione dei santi ci sono stati a livello ministeriale dei gruppi che hanno lavorato ma non c'è mai stata una nuova commissione non era stata ipotizzata dal lavoro dei saggi
Per trasferire in proposte più operative diciamo le linee di principio che nel primo documento dei santi e nel secondo erano state evidenziate per lo meno le mie informazioni si fermano qui
Allora vogliamo ricominciare secondo l'ordine dando al professor Cini
Ma campetti
Io mi ero contenuto dei termini del appunto che dieci minuti
Quarto d'ora del due mila e nel mio primo intervento punto
Sottolineando la questa svolta culturale questa svolta di fronte a cui ci troviamo e dal punto di vista molto generale se ho altri dieci minuti farei più che una replica perché non so voglio dire gli interventi successivi sono stati
Molto più pertinenti diciamo anche a ai problemi concreti della scuola il mio forse era molto astratto o per lo meno molto diciamo
Il principio ecco
Per quello che io adesso vorrei intervenire un po'di più sul su contenuti sul insomma sul su che cosa significa secondo me
Accettare questa questa sfida di cui io ho cercato di delineare
Di delineare
Grosso modo la la portata
Del mio intervento
Io penso che appunto questa differenza che sottolinea questa sfida posta dalla capacità
Invece
Perché si sta
Sviluppato sotto i nostri occhi del appunto del dell'umanità i saperi del dei nuovi saperi Del Gobbo sul sul problemi sulla struttura succube della vita della mente
Si traducono del
Dal punto di vista per la formazione della cultura
Dei saperi che la scuola deve trasmettere dei degli strumenti che la scuola deve fornire per tentare di affrontare questa svolta di cui ho parlato con una
A cioè accentuando fortemente il ruolo il peso della del pensiero evoluzionista che cosa e due par dirò due parole sul su su quattro significa il
Il salto fra la le scienze e le tecnologie e la conoscenza
Del
Della natura da parte dell'uomo nel fino alla fine del del del Novecento del secolo che c'abbiamo appena terminato
E
Le conoscenze i saperi mille capi potere che che individua un luogo sta acquisendo
Varcando questa frontiera questo questa grande muraglia nelle scienze della vita della mente del pensiero consiste nella passaggio da un visione del mondo
E e della conoscenza del mondo fondata sulla le grandi leggi della natura sulla conoscenza delle grandi leggi della natura e della materia inanimata cioè l'uomo a conquistato u un potere di trasformare di utilizzare la la materia inerte
Con le macchine con ma diciamo in una visione una visione di appunto macchinista del del del del mondo in un'audizione del del mondo no no in evoluzione l'evoluzione è che la caratteristica principale del mondo della vita il mondo della materia inerte regolato dalle dalle grandi leggi della natura
E che le scelte studiano abile soprattutto che vengono applicate nella vita di tutti i giorni tutto più dice
Gli oggetti che ha che che ha più comuni che io costituiscono ormai la l'ambiente artificiale in cui viviamo
Costruito sulla base della conoscenza delle delle leggi del
Che regolano
Le proprietà della della materia inerte si comincia oggi a vivere in un mondo artificiale che utilizza le leggi della ditta e del pensiero queste leggi sono molto diverse
Sono le leggi dell'evoluzione
Le leggi e e che non solo leggi prescrittive
Come quella alla legge di Newton la leggi le leggi di maggiore le leggi del appunto della della delle basse del del della materia del dell'elettricità i di tutto quello che che costituisce la base materiale della della nostra esistenza ma sono
Le leggi o le diciamo le modalità i processi più quelle leggi processo Iker hanno regolato lo l'evoluzione della vita da da due miliardi di anni
A questa parte e del pensiero e della cultura umana da cinque milioni di anni a questa parte sono modalità process sicché
Non sono più fondati su
Norma leggi normative prescrittive ma sono piuttosto una mescolanza una un un più che una mescolanza sono il frutto di un alternarsi di di caso e di necessità per usare una vecchia
Vito modo di
Descrivere questa realtà sale amori o anche
A una compresenza di io preferisco dire di vincoli enti Processing di vincoli costituiti da divieti o comunque da da prescrizioni che dicono
Che
Selezionano la la la
Processi evolutivi sono frutto di mutazioni casuali tempi selezione sulla base di vincoli ambientali da di contesto esterni questa divisione è molto importante perché appunto mentre dove siamo abituati all'idea che le macchine sono progettate in ogni dettaglio per fare qualche cosa per raggiungere un obiettivo preciso e quindi tutto al il nostro modo di vedere il mondo come un insieme di macchine che abbiamo ereditato da questo pensiero delle leggi che da da due secoli da tre secoli domina la civiltà
Soprattutto delle dei paesi più industrializzati dei nostri paesi diciamo quest'idea che si può progettare tutto che si può quindi costruire un raggiungere un determinato obiettivo isolandolo dal contesto voi
E ottenendo un certo risultato
Cade di fronte invece quel questa cultura non non non regge più non è più in grado di dominare un mondo che si fondava sulle processi vitali virtù processi del pensiero e della cultura che in cui il l'imprevisto l'imprevedibile il il
Costitutivo di quella fra l'altro di quella creatività di quel capacità di di di di Pippa crescere
Di far nascere al Cordusio parlato molto del dell'autonomia che fa nascere della dell'autonomia come come qualche cosa che fa nascere il nuovo il nuovo nasce nel mondo della vita nel modo del pensiero non nel mondo delle macchine qualcuno Ermete prima parlava appunto del
Del del nella era a favore dare prova di fantascienza
Quindi
è questa la la grande sfida il mutamento
Culturale profondo che il pensiero evolutivo
Da a tutto il sapere che
Dove
Che la scuola ci deve trasmettere fra l'altro ma diciamo a tutto cioè di il sapere che dobbiamo utilizzare per affrontare il il il futuro voglio sottolineare ha quindi qua che ha dal punto di vista culturale c'è questa profonda svolta che
Nasce dalla necessità di acquisire un modo di comprendere il mondo fondato sui processi della vita della mente rispetto ha una capacità di interpretare di di cambiare di intervenire sul mondo
Sulla base di una visione macchine Istica del mondo di una visione del mondo come regolato il fatto da macchine e progettata Billie per
Raggiungere determinati
Di qui nasce
Nascono almeno tre cose importanti e poi chiudo perché non voglio parlare
Nella scuola l'avvicinamento fra diciamo saperi scientifici discipline ma termine discipline non mi piace più tanto ma diciamo fra un approccio tra le col
La cultura delle scienze elette e la cultura storica fra scienza e storia
Che è sempre stata una una grande divisione dal divisione fra le discipline del della scienza e della natura comunque le discipline delle scienze dure o comunque
E viceversa delle la e le discipline delle scienze umane scienze della natura
Io preferisco appunto più che della natura perché la natura cha invece questa questa storicità quindi delle scienze della materia inanimata odierne certe e le discipline del delle scienze della vita
La
Caduta quindi di questa parola affermazione diciamo di questa barriera
Una cultura fondata sul pensiero evoluzionista avvicina queste fornisce
Gli strumenti la base perché las i processi storici
Cala della cultura della della del della civiltà urbana
Hanno appunto questa componente di vincoli e di processualità e di casualità di di di di di complessità contestualità dei
Che costituisce la base per la nascita del nuovo che pare appunto evolvere la la realtà come la storia ci insegna come come abbiamo
Come impariamo vedendo la la storia di tutta la storia non solo del della civiltà umana ma la la storia di di tutto l'universo
E quindi questa cultura evoluzionista fondata sul pensiero evoluzionista come base per un avvicinamento fra le due culture questa divisione delle due culture di cui cinquanta anni fa ci parlava libro che ha avuto al a quell'epoca un grande successo questo CP ex novo che in questa prospettiva gradatamente può far cadere la barriera fra queste due cultura il secondo punto che voglio sottolineare che ancora sporche di nuovo e il risultato della della dello sviluppo dell'acquisizione di questa
Asse culturale fondato sul pensiero evoluzionista è il la di nuovo la bando la la l'attenuazione della barriera del muro che separava il sapere scientifico tale cosiddette dai valori ci hanno insegnato che la conoscenza scientifica
Ah valutativa e priva di valori noi dobbiamo conoscere che la scienza e neutrale che la gente conoscenza oggettiva e razionale di tutto quello che ci circonda e quindi che dobbiamo espellere ogni considerazione di valori di etica di dire l'attività Fondo de de punti di soggettività dalle dalla conoscenza scientifica la conoscenza certifica ci ci dà una conoscenza di come il il mondo è e dopodiché è questa sulla base della conoscenza di come è il mondo noi poi possiamo fare delle scelte fondate sui valori e sull'etica e sulla su queste sulla cultura e sulle tradizioni su su sui fini morali o comunque sui progetti del umani della dalla Società
Ecco questa divisione di nuovo si attenua perché se se si attenua il rapporto fra leggi della natura e storicità del del divenire dell'evoluzione
E perché poi sta nelle cose appaltabili regionali sappiamo che ogni giorno abbiamo
Dei dilemmi nidi ipotetico di valori questa cosa si può fare o questa cosa non si può fare si deve fare non si deve fare in tutte le scienze ormai della vita del si parla di bioetica si parla di invadenza vidi limiti del di tutela della privacy da dalle dalle nuove tecnologie è un continuo intersecarsi di temi che riguardano i valori che riguardano l'etica riguardano un l'uomo la sua dignità o comunque la sua i suoi sentimenti diciamo tutte tutte queste cose di nuovo è il pensiero evoluzionista che ci permette di separare e quelli che sono i vincoli cioè le cose che non si possono fare non si devono fare lo stabilire vincoli e all'interno di questi vincoli lasciare invece la libertà la creatività la novità e la casualità che produce il nuovo produce crea creatività produce lo sviluppo delle delle differenze delle diversità dei singoli che sono poi dire appunto il il sale la sostanza e la del della della natura umana e della civiltà umana il terzo punto che voglio ettari con questo chiudo scusate perché l'ha fatta ecco mi mi accorgo che ecco questa volta trasportato riguarda proprio quel discorso sulla sull'autonomia di cui ho sentito parlare sul eh dico a voi è una è una divisione fra vincoli e e e libertà fra vincoli e e e creatività quindi anche il sud i dischi concretamente i discorsi sui curriculum chi fa i curriculum di cui ho sentito parlare di cui so non so nulla perché non non sono non mi sono mai occupato concretamente di queste cose
è e e stabilire questa questi due livelli del livello del del Idim metà livello dello stabilire i vincoli e il livello invece della della comunque della vita che che va della creatività dell'autonomia della possibilità di sviluppare autonomamente vie originali proprio località e dal punto di vista culturale economico e i qualsiasi è di nuovo una lingua femminile concretamente la il modo per affrontare questi problemi di cui ho cercato di parlare e mi scuso se ho parlato troppo insomma veri grazie
Ringrazio Marcello silente questi spunti di analisi di riflessioni io credo che una cosa molto importante in questo che
Ci ha detto un punto in questa seconda tornata di interventi e che insomma lo studio di scienza e non può essere più come purtroppo ancora nella nostra scuola lo studio descrittivo classificatori eccetera
Ma che attraverso le scienze sì impara cadavere un punto di vista contrazioni senza una diciamo anche attraverso o teatri disciplina chi dietro il l'approccio scientifico dei problemi c'è sempre una chiave una dimensione storica siano capito bene
E e che probabilmente si apprende di più dall'elemento dissonante insomma per dirla con Montale che inondare il l'idea di un percorso lineare e progressivo dei fenomeni ma diciamo questi sono problemi che stanno molto sullo sfondo però devono essere presenti nel momento in cui si lavora a costruire l'uomo sapere della scuola e
Alternando adesso interventi diciamo rispetto all'ordine precedente ecco io volevo chiedere al professor Damiani no di approfondire un po'la questione che ha azionato nel primo intervento credo per per ragioni di tempo è premessa Damiano se ho capito bene di sera non esiste un curricolo nazionale cioè nel senso che non c'è come non esiste cioè non è più valido un curricolo nazionale spetta un curricolo locale
Il problema e che il centro il sistema nazionale deve definire degli standard e deve definire ma questo volevo che chiarisse almeno per me è rimasto un po'deve definire anche un Silla busti sapevi perché il problema non è solo di definire degli standard ad alcuni standard si arriva attraverso dei saperi e e c'è un momento storico eccetera in cui ci si deve confrontare con te gli approcci piuttosto che con degli altri perché è vero che noi oggi viviamo in una società dove si può imparare dappertutto
Chi ha possibilità di accesso può imparare l'inglese e l'informatica eccetera può imparare dappertutto allora che senso ha imparare non poco intenzionalmente costruito per l'apprendimento qual è la scuola e l'articolo tre della Costituzione
Grazie signora Sasso qui aver rimesso a fuoco la questione Perego cercato di abbozzare diciamo dalla dal lato negativo
C'è però in due punti di svolgerlo dal positivo
Però non posso non cominciare
Ringraziando il ministro della lezione di educazione civica e che viene
Che mi ha fatto
Semmai il ringraziamento e lo porterà i Realacci che si è insediato al posto del ministro
Quindi si vede dicevo che tutti noi noi pedagogisti in particolare aspiriamo tutti a diventare credo ministri della Pubblica Istruzione soltanto che non ci riesce mai situato meglio perché siamo pericolosi indica il professor meglio lasciarla fare ad altri secco pericolosa per la scuola del professor
Voglio dire grazie della lezione del sedici perché certamente se c'è una una legge questa legge deve essere portata a termine realizzata con la collaborazione di tutti i tipi ringrazio sia per la fonte da cui
E venuta e questo lo dico senza senza polemiche praticamente ricco anche perché personalmente vi riconosco delle tendenze anarchiche quindi esterne Visca adesso non so cosa farci quindi mi stanno bene queste elezioni
Dico anche però che in questo contesto di riforma credo che sia lecito o accettabile l'idea che si sia l'esercizio della critica
Perché attraverso l'esercizio dalla critica si può contribuire per esempio la realizzazione chi efficace più incisiva a livello di amministrativo la gestione delle leggi che già ci sono ci sono spazi di intervento
All'interno già delle leggi esistenti per esempio la critica può giocare può e deve giocare può nel senso una delle fonti del esercizio
Le più adatto delle regole che già ci sono come può essere anche la base per andare a definire delle alternative rispetto all'esistente perché senza una critica che non non vedo come si possa vedere dei cambiare le cose ammesso che non funzioni oppure di confermare un ammesso che funzionino bene
E se no non sempre in questa direzione e qui è quella di attivare una linea di resistenza perché lo rispetto a leggi regole che non sono accettabili
Ora riguarda l'autonomia io credo che questo sillogismo questo spazio bisogna acquisirlo perché la tradizione del nostro sistema scolastico non va certamente nella direzione dell'autonomia
E quindi queste linee di tendenza già esistenti noi siamo abituati ad aspettarci certe cose dal centro e più per queste spiego il fatto che
Non si discute più oggi che ci debbano essere programmi nazionali
Sì invece si disquisisce dal punto di vista linguistiche o che cosa sono le competenze che cosa sono le conoscenza cosa sono i nuclei fondanti
Ma io questo lo attribuisco a questa atteggiamento di tradimento degli intellettuali rispetto a proprio l'esercizio dalla critica
Qui bisogna chiedersi a chi tocchi e si torni perché io è vero vengo da dalla Padania però non sono leghista va bene anzi se venite a Brescia in questi giorni vita trovate tutte in bandiera con sorpresa anche mia dibatte di di bandiere tricolori
Brescia è stata diciamo così allegramente occupata dai dagli alpini
è la città un insieme di tricolori io mi riconosco più negli alpini tiene leghisti ci mancherebbe altro che ed io non ce l'ho col centro dico che cosa deve fare il centro non che il centro va abolito e ci mancherebbe altro anzi dei sistemi più decentrati il ruolo del centro se possibile ancora più importante più delicato più decisivo proprio per sviluppare l'autonomia
E di non sono anticentralisti mancherebbe altro
Tutt'altro e dico subito secondo me che così il centro già adesso dovrebbe fare quello che non dovrebbe farlo secondo me mai me lo lo lo Colo Colo Foucault lo ha già fatto lo sta facendo loro soldi che sono i programmi che non dovrebbe fare
Però le regole costitutive quelle dei curricoli locali toccano al centro non toccano la periferia perché altrimenti non sarebbe possibile il confronto cosa dico io se potete perché un uno
Voi sapete che ci sono quelli Barezzi che stanno elaborando il lutto della ciclicità nel sistema scolastico alla scuola militare poi la scuola media la scuola superiore idea di ciclicità non c'è più
Io ero affezionato all'idea di ciclicità questa metafora organico biologica che realizzata
Problema la continuità abbiamo l'opportunità di fare una scuola di base che io intendo una scuola generali
Anzi dico di più una scuola identitaria è la scuola che tutti gli italiani devono frequentare perché dopo si separeranno per una serie di scelte a chi tocca definire x le finiti le finalità effettive di questo specifico segmento scolastico al centro non può essere una definizione di periferia queste e qui serve un supplemento di specificazione da parte del centro
Dovessimo cosa si vuol fare con la scuola di tutti gli italiani una scuola generale effettive non l'abbiamo mai avute va bene se era ora vi fanno questo
Serve un supplemento di intervento per chiarire non i programmi dalla scuola di base ed ecco io
Un supplemento definizione dove deve andare a questa scuola di base come faremo a sapere se ha realizzato o meno all'identitaria nazionali
Questo è il problema questo va detto dal centro da nessun altro perché a livello locale a questo non può essere detto questo non può essere il compito della periferia queste copie del centro cos'altro deve dire per esempio
Credo che tuttavia che ha visto il documento che introduce la definizione di competenze curricoli prime riflessioni questo documento dell'undici gennaio due mila di un gruppo tecnico
Gruppo di studio tecnico
Io trovo questo documento sia effettivamente ho corretto molto importante perché una delle rare volte che succede nel nostro sistema scolastico
Si definisce in maniera non ambigua e se non addirittura rigorosa cosa intendere con il termine competenze cosa intendere con il termine conoscenze con l'intendere che Terri nuclei fondanti benissimo per esempio il Lessico con cui costruire i curricoli locali
Possono essere benissimo anzi devono essere al compito del centro
Perché se vogliamo intenderci bisogna mettersi d'accordo sulle parole conveniamo il vocabolario io ho interpretato quando uscito a gennaio di quest'anno questo documento come
Il sostituto della solita premesso che nella nostra tradizione di fare i programmi erano premesse più antropologica etica politica
Qui invece andiamo verso la definizione di un linguaggio che ci può consentire di confrontarsi e di andare a costruire i mattoni linguistici con cui andare a costruire il Codice Preda raccolti gli elettori questo compito decente non può essere un cobra periferiche perché la periferia attenti a sviluppare i suoi Iddio letti particolari
Altra cosa che può fare il centro per esempi indicare alle scuole quali sono le discipline che devono essere attive
Discipline una parola che non piace io non vedo quali possano essere le la sostituzione di questo termine nel senso che io ho timore che venga sostituito non si sa bene con che cosa perché quando si parla di interdisciplinarità queste presuppone le discipline non è la sostituzione delle discipline comunque quali sono i saperi se vogliamo chiamare così io preferisco chiamare disciplina che a scuola devono essere attive
Tocca al centro
Non cosa Stade entro le discipline
Quali discipline
Dico qualcosa di più addirittura mi quindi voglio proprio sacrificati detto l'orario
Va bene da assegnare alle discipline che come sapete è la chiave per definire parecchio di un curricolo questo avere più romeno ora non è indifferente
Va bene e sappiamo quali sono le discipline che hanno meno ore non perché siano meno importanti ma perché nel profilo antropologico vengono disegnare aspetti che riteniamo meno rilevanti rispetto ad altri tutto discutibile e quindi discrezionalmente affidato al centro
Ma quando arriviamo a dire questo cioè l'identità della scuola illecite da usare disciplina degli orari a questo punto stop cosa metterci dentro questo è compito delle scuole affidata alla riflessione professionale e se permettete alla ricerca didattica che chi fa ricerca didattica a livello scientifico può contribuire a offrire ma in questo dialogo scuole ricercatore che può nascere che cosa mettere dentro queste
Il centro
Questo a priori prima di cominciare a costruire i curricoli a posteriori secondo me il centro ha compiti e non da poco
Se avessimo
Un'autorità indipendente per il controllo dei risultato la certificazione come diceva qualcuno dei risultati di produttività scolastica avessimo l'autorità indipendente la soluzione secondo me sarebbe perfetto la faccenda che incede così come fatto non lo è allora possiamo avere un arbitro che fissa anche le regole del gioco
In palio male di arbitri in questi giorni perché tutti ne parliamo male di te ma
Le regole del gioco si ma anche l'interpretazione delle regole del gioco nello stesso soggetto non mi sembra una una garanzia questo perché soprattutto in questo contesto si parla di autonomia ovvero di professionalità degli insegnanti
La professionalità dove andiamo a costruire asili
Queste usi insisteva che sta venendo fuori analogo come ha detto qualcuno a metà Polonia nel rapporto fra chi produce automobile le concessionarie locali
Va bene le concessionarie vanno a far cosa vende le automobili prodotte da da dalla data dalla casa automobilistica con la possibilità col quindici per cento di fare che cosa di fare degli sconti a livello locale in fatto di occhiali o questo non mi piace
Non credo che questa garantisco la professionalità degli insegnanti non credo che questo garantisca l'educazione e l'educazione qualcosa lo dica insegnanti che si gioca nel rapporto fra insegnanti e alunni o signori non c'è il ministro in aula
Io quando insegno qualcosa rispondo di me e rispondo di quello che mi sta di fronte se ci riesco
Non è qualcosa che possa essere definita in qualsiasi altro luogo che non quello lì questo richiede per sua natura l'educazione richiede questo tipo di realtà questo tipo di professionalità questo tipo di autonomia
A tre metri segnate come sappiamo lo sappiamo bene quando chiude la porta e Laura
Va bene dentro la portella lo decide l'unico senza
Questa la situazione precedente che gli impediva in confronto allo scambio professionale dobbiamo andare oltre proprio per far storia era accumulare queste cose allora a posteriori di resterà un compito importante
Quello di fare una ricerca a carattere dolci Cologgi così per accertare se e fino a che punto le scuole stanno andando nella direzione identificata come compito come missione si usa dire oggi che quel segmento scolastico a posteriori
Per facilitare il confronto e lo scambio e vedere se si sta andando e fino a che punto la direzione voluta sto dicendo che questo non è compito dalla periferia queste compito del centro
E già che ci sono i cosiddetti saggi io non ho ancora capito che rapporti ci sia fra i saggi e gli standard mi piacerebbe capirlo
Perché non vorrei che le scuole arrivassero due programmi programmi dei saggi dei programmi che stanno dentro gli standard del del del cede perché i programmi che contano signore saranno quelli degli standard e non certamente quelli dei saggi
Allora secondo me i saggi hanno un compito critico nei riguardi del analisi della misurazione Docimo logica fatta perché mentre la misurazione dolci con oggi e va a vedere le cose che si fanno secondo le regole attuali il saggio seta le fa vedere come le cose potrebbero anche essere diverse è alternativa rispetto a quello che si sta facendo questo è il compito di chi è saggio di guardare il futuro di guardare possibilità che non ci sono perché le regole per quanto funzionali le regole sono fatta per realizzare un progetto non è il Progetto vedere dipende dalle regole per favore
Allora questi sono tutti i compiti del centro
Non è poco Pen quantico curricolo di scuola non intendo dire signore fate quello che volete
Anche perché di fatto finora è quello che è successo non abbiamo neanche da cambiare queste qualcosa è successo finora i programmi hanno mai cambiato la scuola italiana signori quanti certi programmi fatti apposta per non essere realizzati va bene non ha avuto neanche il tempo di mettere radici nella scuola che se ne faceva un altro quando mai
Uno studioso serio dispone dalla scuola per capire cosa succedeva nelle scuole Seveso studiare i programmi se è ingenuo Pauling spingermi fino a un certo punto Egidio bisogna andare a vedere cosa succederà le aule allora sì ma questo noi non disponiamo ancora tutt'oggi di una storia effettiva di quello che gli insegnanti han fatto nelle aule dei curricoli di fatto non lo sappiamo ahimè questo archivio questo capitale dappertutto
Ecco perché serve un centro in grado di esplicitare questo capitale di mettono in circolo e valorizzarlo questo non possono farlo le singole scuole rapido del centro
Non sono lo che va colto vicente ci mancherebbe altro dipende da cosa e se il centro Sisley lisce come diceva il ministro che vuol dire diventa più lucida più capace di leggere situazione di farle circolare tanto meglio ma non più lucido per continuare a fare più di prima il compito di controllo proprio questo assolutamente non è non è l'autonomia se e come la la vedo io intendiamo
Allora
Avremo temo se non sono già pronti altre prove
Allora se ci saranno questi altri programmi bisogna fare di necessità virtù come dice quel proverbio dal momento che non si può ottenere ciò che si vuole bisogna volere ciò che si ottiene faremo in questo modo come però so che sono al lavoro dei gruppi che stanno elaborando questo tipo di proposta se lo sono già pronti
Chiedo a questi gruppi che invece di consegnare al ministero
Il RIS in via riservata esclusive le loro elaborazione queste cose le facciano conoscere al mondo professionale prima di darlo al ministro così abbiamo la comprensione chiara di che cosa viene esibito suggerito di che cosa poi viene fatto
Prego queste è è lecito o non è accettato
Avere spazi di confronto spazi di critica sono proposte diverse benissimo e quando avremo quella del ministero s'è una delle tante sarà più autorevole perché fatta dal ministro però resta il fatto che una delle tante chiedo poi a i ricercatori come me di fare proposte alternative io la sto facendo ci sto pensando sono per mio conto vinceva tre persone che lavorano con gli insegnanti perché non è giusto che ci sia soltanto una proposta del curricolo scolastico meglio se ne sanno di più perché significherà scuola possono scegliere
Va bene allora questo rispetto sempre e comunque a quelle finalità che tocca al ministero controllare se sono nella prospettiva dell'identità fissato dal centro della scuola non per semplicemente per fare quello che si vuole
Infine dico le scuole bene di non andare
Dal ministero apro code il curricolo nazionale come si usa dire dalle mie parti col cappello in mano dice mitiga il programma ministero così io lo faccio
Ride non è un atteggiamento giusto
Andare col cappello in mano significa non riconoscere che noi scuole voi scuole a scuola finora cosa avete fatto
Cosa avete capito di quello che si può insegnare a scuola che si deve insegnare a scuola queste sono cose che a scuola le avete sempre fatte il curricolo di fatto signori è la base del confronto con un curricolo chiunque sia altri a far
A scuola c'è curricolo di fatto
Dice a metter insegnante con la formazione in condizione di esplicitare le pratiche professionali le loro convinzioni perché altrimenti l'atteggiamento sarà solo di subordinazione pesto dico perché
A secondo me bisogna tener conto che leggi che ci sono ma preparare il terreno anche se servisse per modifiche grazie
Grazie o professor Damiano
Credo che abbia fornito utili
Spunti di approfondimento e e riprendo proprio quest'ultima cosa per passare così il testimone Gabriella Romano quando il professor Damiano dice
Insomma voi il curricolo avete sempre fatto perché intendiamoci poi su che cosa il programma cioè certo la parola programma così suscita un'idea napoleonica insomma c'è un programma e tutti lo devono non ecco sì nelle scuole cioè le scuole gli insegnanti scelgono scelgono percorsi scelgono metodi scelgono si confrontano con i colleghi eccetera e probabilmente io accetterei proprio questa sollecitazione che fa il professor Damiano
Le scuole hanno un loro patrimonio la loro esperienza una loro cultura
Della ricerca didattica che in questo momento di grande trasformazioni in cui non ci sono commissioni che stanno facendo i programmi a meno che io ne sappia so che c'è stato il diciotto di aprile
Una riunione al ministero con una serie di intellettuali i rappresentanti delle di intellettuali mondo della cultura e rappresentanti dell'associazionismo professionale e disciplinare
Per riprendere il discorso dei saggi che non è che non sono più saggi non sono più attivi cioè voglio dire non esiste più la commissione di saggi è stata sciolta quindi si tratta di riavviare un lavoro e mi sembra importante questa sollecitazione ripartiamo dalla cultura della scuola sì
Mi sono chiesto quando ho accettato di partecipare a tavola rotonda cosa c'entrasse Legambiente con le questioni di scuola colmeranno spiega alcune sola battuta per dire
Credo che sia giusto
Questo tipo di interesse va bene perché le scuole va bene han un loro ambiente interno hanno loro cultura interna hanno una loro morfologia curricolare non c'è terra bruciata non è il luogo dice ex sunto leone su come si diceva una volta dall'Africa inesplorata le scuole hanno ma questa morfologia curricolare e con questo che deve misurarsi l'ambiente ministeriale tra
Lei nicchia ecologica
Infatti molto brevemente perché l'ora è tarda e la platea paziente volevo ritornare su due aspetti uno era i cunicoli di significato questa espressione che prima ha usato il professor Damiano e che adesso dopo questo chiarimenti approfondimento troppo Abba molto suggestiva
Mi voglio riallacciare a questa dalla citazione che ha fatto il professor Cini di Tucker spero di averlo detto giusto
Il fatto che una cosa abbia natura biologica si Autori produca non basta prenderla diversa da un pezzo di macchina costruita con dati bulloni e viti allora brune tra nella ricerca del significato che arrivato in Italia nel novanta ma era precedente come dire ricalcava alcuni errori Luís lo fa molto precisamente alcuni errori di un certo cognitivismo a un certo punto fa questa considerazione abbiamo pensato nel momento in cui la cibernetica prendeva spazio che la ente umane soprattutto le piccole menti potessero venir programmate esattamente come si propone propone però chiamava un'intelligenza artificiale allora tutto questo ha dato mi parlava dell'America ma era insomma sotto i nostri occhi
Tutta questa dato effetti devastanti perché cosa è mancato è mancato la lo spessore della il dare significato la coltura della narrazione in quella che però perché Amato per la cultura della narrazione la cultura della significazione condivisa allora credo che curricoli di significato siano curricoli di con di significazione condivisa all'interno appunto di queste nicchie ecologiche che sono le scuole e quindi sicuramente c'è un aspetto che va definito come orizzonte forse a livello nazionale no questo aspetto degli standard nazionali cioè come orizzonte verso perché l'orizzonte una cosa Corriere dà più respiro del programma statico uguale per tutti quindi un orizzonte condiviso da molti con una cultura condivisa nelle singole nicchie ecologiche allora come si costruisce questa con questa significazione condivisa
E attraversa una pratica costante di laboratorio nelle classi nelle scuole di laboratorio adulto e di narrazione condivisa nell'esperienze formative degli insegnanti ieri abbiamo molto parlato di modelli formativi diversi quindi anche questo un cammino che con un un l'autonomia stiamo cominciammo dobbiamo forse fare un po'come scritto negli orientamenti della scuola dell'infanzia a proposito della dell'insegnante che un regista non mette tanta carne fuoco crea le condizioni crea l'ambiente mette tutti comodi perché questo avvenga allora forse dobbiamo fare fare nostra questa fatica tra squadre di infanzia e con questo aggancio vengo al secondo punto tre condizioni essenziali che riteniamo debbano essere contenuti
Diciamo debbano esserci perché questi curricoli si costruiscano con significato uno la questione proprio della continuità allora come si dice cosa fatta capo ha sappiamo che la storia della dell'ultimo anno della della squadra di fatti obbligatoria avuto i suoi problemi ha avuto e ha avuto quella la decisione che è stata presa non ci ritorniamo su sappiamo però riteniamo che come vi sia stato come dire non è un errore ma forse
Come una disattenzione non mettere nel processo formativo di questo riordino dei singoli esperienza fondante della scuola dell'infanzia
Le modalità di relazione educativa di ascolto Valle valorizzano il tè di lavoro a partire da linguaggi del corpo della comunicazione che è patrimonio della scuola dell'infanzia
Quindi legittimare la scuola dell'Ima dell'infanzia in questo percorso voleva dire errato dare credito esperienze concrete esperienze iniziate con Ascanio con alcune ESP Rienza importanti degli istituti comprensivi quindi da questo cosa dobbiamo imparare dobbiamo prendere il positivo il lavoro della scuola dell'infanzia perché il la costruzione di un processo anche di conoscenze non tagli fuori l'emozione l'emozione immagine del corpo perché questa non è una prerogativa dei piccoli e poi quando si diventa grandi non si separa mi pare che nel discorso del professor Cini in questa come dire collegamenti a nostra scienze diverse ma anche questi fatto diversi della conoscenza questo fosse molto chiaro un altro punto vado veloce l'essenzialità di questi per corsi curricolari quindi si le linee come dire alcuni standard chiari però l'eterogeneità che la ricchezza del nostro paese ce lo ricordava De Mauro fa sì che debbano come dire che non ci debbano essere programmi che come di il cui punto di vista è comunque neutro va bene per tutti quindi le dimensioni dell'interculturalità alla presenza di nuove povertà che noi insomma adesso riscontriamo anche nell'anno o sta Società opulenta il convivere della diversità della disabilità devono avere voce spessori nei programmi nazionali locali e quindi dei curricoli e un'ultimissima cosa i saperi noti e ignoti il professor Cini appunto citava questa prospettiva di percosse che appunto gli ho detto questo interessantissimo articolo della gemella diversa ci sono cose che non si immaginava che ci fossero e e non le possiamo prevedere tutti quindi la scuola delle comunque prevedete all'interno di questo correggo una flessibilità che significa l'apertura a saperi noti ma anche ai possibili Saverio ignoti forse su questo si gioca una grande sfida culturale della scuola del terzo millennio grazie
Per concludere diciamo che
L'associazionismo ha mostrato questa forte capacità di sarei dei processi di portare avanti le esperienze di regionali da protagonisti all'interno del proprio scuole però cercando sempre di collegare riflessione sull'esperienza
La riflessione su un orizzonte conoscitivo più ampio su una discussione più ampia sui saperi ieri e sulle finalità della scuola che serve da scuola accusa una scuola che noi tutti vorremmo uscisse ha formare cittadini le cose che abbiamo detto più volte in questo in corso di questa mattina
Attraverso il dubbio attraverso la curiosità attraverso la motivazione che uno dei problemi che noi abbiamo molto forte
E Legambiente l'associazionismo della scuola di Legambiente ha una particolare sensibilità su questo ter Reno e quindi io lascio la parola per l'ultimo intervento ad Ermete Realacci proprio su questo su questo problema su questo intreccio sapere valori
Prospettive futuro cioè tutte le cose più importanti no no sarò molto più breve ecco al tema della band nove mi sembra è stato fatto un ottimo lavoro soprattutto intraprese ma anche la collaborazione che si è consolidata fra le associazioni che l'altra hanno come quest'anno hanno indetto questo appuntamento lo derideva Damiano che ci sono la Legambiente in parte un pezzo della committenza nei confronti della scuola cioè in qualche maniera introduce perché poi a volte questo lo dico sempre anche a Cogliati quando il mondo era scuola Pa la sua odissea alla fine sembra che riproduca così diventa un po'come quei signori che si leggono i grandi testi al Kamasutra prima di arrivare con risultati IMI bank come noto perché poi per per praticare bene l'obiettivo bisogna avere anche una certa selvaggia spontanei da diciamo no e non è non è un caso poi che tante esperienze scolastiche di quelle che sono descritte anche qui nella mostra sono in un rapporto con i temi più direttamente prima ancora con le teorizzazioni forse anche lì è utile diciamo che che il passa aggio della pratica sia un po'più forti volo sfavorire rapidamente tre coltre cose la prima è ecco appunto come scenario partiamo anch'e da un principio di orgoglio patriottico l'Italia per una serie di fortune di casualità della storia e il paese in cui cioè il maggior patrimonio storico culturale
La maggiore biodiversità in Europa
Per ragioni anche geografiche e climatiche e anche la maggiore di più diversità di culture materiali per esempio in campo alimentare sono tre cose e tre asset si direbbe per adoperare unendo i sismografi una parola inglese piccole imprese ISMU che bisogna salvaguardare e che bisogna che attraversi un po'tutte le nostre azioni incluso le azioni da del di formazione dello il le armi il le attività del mondo da scuola da questo punto di vista se mi è consentito ho colto poi nella nel lungo intervento del ministro che aveva anche un impianto molto difensivo cioè un intervento chiaramente mi ha colpito perché era un intervento molto teso a difendersi da critiche alcune delle quali a me ignote non so come dire c'ero mentre voi dove le le le le avete seguito e me si chiama suggerirò diciamo oltre un certo limite cioè l'ho trovato molto questo elemento diciamo di doversi un po'difendere non so come dire da una situazione sfavorevole ci sono anche un passaggio che meriterebbe un approfondimento sulla custodia cultura industriale di questo Paese no
Che secondo me era un po'troppo tranchant bisogna capire anche quale cultura industriale rigore se ci son stati delle culture industriali in questo Paese che si sono prodotte in elementi di arretratezza anche in punto in sperpero di denaro pubblico induzione ambientali non creazione neanche di cultura e c'è in Italia con tutti i suoi veniva cultura ad esempio dei distretti in Reali che è molto intrecciata conta la cultura italiana con la scuola col territorio con e anche in maniera non sempre limpida e perché
Non è che distretti industriali producono acqua di colonia oppure però che diciamo materializza un rapporto col territorio con la cultura con la civiltà italiana che è quello di a cui anche la scuola deve attingere nel passato diciamo tante scelte di politica industriale sono stati scelti invece francamente sovrapposte a tutto questo per andare a fare appunto l'Italsider a Bagnoli il Petrolchimico a Porto Torres sua Gela o anche la FIAT a Melfi no non è che c'era bisogno di un particolare territorio partirà con c'erano delle cose giustapposte ecco io penso che queste scelte non vanno fatte e sono certa che poi in poi periscono anche le risorse culturali e territoriali perché va in ultima analisi diciamo in quel una delle risorse principali per esempio a cui il sud Italia può attingere per uno sviluppo diverso è proprio le capacità culturali intellettuali che si incrociano con delle risorse territoriali molto forte
Da questo punto di vista credo che su questo terreno a mio avviso credo che bisogna lavorare e bisogna lavorare in questo invece condivido ciò che ha detto Damiano oltre alle cose di Cipro quello non fa notizia diciamo gli occhiali sul Vietnam il cane ha morso l'uomo il bambino in questo condivido quello che ha detto Damiano anche con un forte recupero di responsabilità da parte dell'insegnante della scuola non aspettando che dall'alto giungano direttive che ci sia un atteggiamento prescrittivo paternalistico o peggio ancora burocratico mia moglie insegnante San prendo che veniva oggi qui mi ha detto di dei non far fare tutte queste relazioni che tanto nessuno le legge assolutamente ragione immagino che la quantità di cose inutili che fanno l'insegnante è molto forte e questo alla fine finisce cioè con anche l'attenuare quel furore quella voglia di cambiare di Pimentel sì delle responsabilità perché la responsabilità non è una cosa astratta insomma una responsabilità comporta anche fatica che sono un prerequisito indispensabile per cambiare la scuola italiana c'è un bellissimo discorso di Tucidide agli ateniesi in cui fa due affermazioni bellissime al di là della storia di Tucidide pro capite eccetera perché mi dice da un lato dice solo noi ateniesi siamo capaci di riflessione senza esserne inibiti nell'azione è questo spero si avvale vero sia per la lega niente che per le associazioni con il detto questo appuntamento che per gli insegnanti che vi hanno partecipato a seconda cosa vi dice non c'è alternativa se vogliamo essere liberi dobbiamo lavorare e ripete questo concetto più volte la democrazia la libertà
La responsabilità comportano fatica io penso che questo anche è una messaggio che tutti noi dobbiamo dire ben presente perché l'idea di Italia all'idea di suscita anche l'idea di scuola che bene o male emerge dalle cose sono dicendo implica una voglia di esserci una soggettività una volontà che è più faticosa ma è anche più divertente più soddisfacente
Allora colleghi grazie per essere intervenuti e buon lavoro