"Giorgio Amendola nella storia dell'Italia repubblicana: a vent'anni dalla scomparsa" - org. dall'Associazione e Rivista "Le Ragioni del Socialismo" - (c/o Sala del Refettorio della Camera dei Deputati - via del Seminario, 76)

Signor Presidente dalla Repubblica grazie anzitutto a lei per averci onorato della sua presenza
Onorevole presidente del senato del consiglio dei ministri signor presidente dalla Corte costituzionale
Colleghi giornalisti e studiosi compagni ed amici qui convenuti
Vi ringrazio per la vostra partecipazione a questo incontro l'associazione la rivista le ragioni del socialismo hanno convocato questa riunione per ricordare a vent'anni dalla scomparsa della sua scomparsa Giorgio Amendola
Una personalità che ha lasciato un segno nella vicenda politica italiana
Negli anni dell'ascesa del fascismo e dalla lotta alla dittatura
Della guerra e della resistenza per la ricostruzione nazionale e della democrazia
Amento la ha lasciato un segno nella storia tormentata della sinistra italiana
Per il ruolo che assunse nel partito comunista
Nella elaborazione nello svolgimento della politica
Definita come via italiana al socialismo
Per il suo particolare impegno nel tenere
Né tentare una ricomposizione dell'unità della sinistra per le sfide alle battaglie politiche condotte con franchezza e determinazione non solo nel suo partito ma nell'insieme del movimento operaio
Ecco perché riflettere sull'opera di Amendola
Ci sono le città a riflettere sulla storia sul della sinistra in modo particolare del Partito Comunista una riflessione che coinvolge però il giudizio su ciò che è stata la cosiddetta Prima Repubblica
Fu propriamente o la reagire con asprezza a con argomenti apposizione liquidatori e che già negli anni Settanta si potevano leggere discutendo del progresso economico e sociale che si era verificato nel nostro Paese
Grazie all'opera complessiva delle forze democratiche collocate al governo e all'opposizione
Le biografie all'indagine critica sull'opera di alcuni protagonisti ci possono aiutare a dare un giudizio più meditata e fondato sul cinquantennio e alle che è alle nostre spalle
C'è un filo rosso
Che l'agire di ammenda rosso che della jeep dell'agire di Amendola come impegno politico che fa prevalere sempre l'interesse generale e nazionale su ogni altra cosa
E quindi ebbe alto il senso dello Stato la rivista le ragioni del socialismo che in questi anni difficili atteso riproporre i temi di una politica riformista volta ricomporre l'unità della sinistra con quest'incontro vuole ricordare una personalità che ha alimentato con il suo agire alle radici di una storia che continua e che vogliamo proiettare in un futuro che appartiene alle nuove generazione chiamate a fare i conti con i problemi dell'Italia dell'Europa e del mondo di oggi
Come è noto la discussione sarà aperta da tre relatori
Giorgio Amendola suo Amendola e latte ma Giorgio Napolitano scoramento ma e la democrazia italiana
Luciano Cafagna sulle sfide di Amendola alla sinistra e Umberto Ranieri il quale parlava di Amendola e riformismo nel Partito comunista la parola e a Giorgio Napolitano
Signor Presidente della Repubblica presidente della Corte Costituzionale signor presidente del Senato
Se il Presidente del Consiglio
Abito scalza
Non è difficile comprendere quali sentimenti e pensieri
Abbia suscitato il ricordo di Giorgio Amendola a vent'anni dalla sua scomparsa in quanti tra noi e gli furono legati da un intenso rapporto politico e umano
E vissero con lui stagioni e vicende cruciali
Ma quel che più ci preme oggi e promuovere una nuova riflessione sulla personalità e sull'eredità di Amendola
Esposte anche se al rischio di cadere nell'ombra
Per effetto di una più generale tendenza al disperdersi della memoria storica
Eric Cobas Bohm ha parlato della distruzione del passato come di uno dei fenomeni più caratteristici e singolari degli ultimi anni del ventesimo secolo
Un fenomeno che qui in Italia sotto l'impulso di eventi politici traumatici ha preso le forme di una rimozione della storia della nostra Repubblica nella sua genesi e nel suo travagliato sviluppo
Il richiamo ad Amendola al suo percorso di vita alle sue posizioni e ai suoi iscritti ci aiuta a ripercorrere e a riproporre quella storia
Il punto di partenza non può che essere l'antifascismo prima ancora della Resistenza
Come ne fu partecipe Giorgio e come seppe poi ricostruirlo e interpretare
Quella resta la chiave delle sue scelte del suo impegno fin dall'adolescenza nella lotta politica della sua adesione al Partito comunista e di quella visione unitaria e nazionale
Che gli MOSE ma rimane il nel lungo periodo pur così segnato da aspri conflitti seguito alla resistenza e alle conquiste della Repubblica e della Costituzione
Quel che colpisce nel discorso gli Amendola sull'antifascismo
Che culmina nell'intervista con Piero Melograni pubblicata da Laterza nel febbraio del settantasei
è il suo approccio antiretorico las la crudezza della sua ricerca di verità il respiro umano della sua rappresentazione
Nessuno tra i protagonisti di quell'esperienza che nacque da una tragica sconfitta
E che approdò con la Resistenza alla rinascita della democrazia in Italia nessuno fu al pari di Amendola
Determinato e coerente nell'assumere l'antifascismo come fondamento della Repubblica e insieme impietoso nello svelarne limiti cedimenti attesissimi ritardi
D'altronde lo stesso approccio anticonvenzionale lo stesso scrupolo di analisi storica obiettiva si ritrova nelle sue osservazioni sull'antagonista sul fascismo quando ne respingeva l'assimilazione al nazismo
E mi metteva in luce anche attingendo agli studi di Renzo De Felice i caratteri e i comportamenti più tipici e insinuanti
E probabile arrivo a dire
Che io sia portato a presentare la violenza fascista meno odiosa di quella che è stata e questo per un certo pudore di uomo vissuto sotto il peso prima familiare poi personale della violenza fascista per un certo pudore e anche per l'ansia di restituire i termini reali della situazione dura anche perché complessa
In cui l'antifascismo dove operare di fronte a un regime capace dipendere insidie di opporre consensi alla cospirazione che lo sfidava in nome della libertà
Amendola contribuiva in questo modo
A che il passato vissuto dalla sua generazione e non soltanto per la sua si traducesse in storia in patrimonio storico comune senza confusioni o concessioni strumentali
E oltre le propagande di parte occorreva liberare l'antifascismo dall'alone retorico che lo circondava
Ed egualmente liberati alla resistenza così Giorgio presentò le sue lettere da Milano dall'involucro ideologico e dottrinario nel quale troppo spesso è stata imprigionati
La resistenza fu tricolore e gli disse sfidando i fischi dei giovani in una manifestazione a Torino nel mille novecentosettantaquattro era la bandiera tricolore l'elemento che ci univa
Essa fu fatto di minoranza ovvero di minoranze organizzate circondate da un largo consenso popolare
E andava sempre rappresentata sono sue parole nella sua concreta realtà umana
Come lotta condotta da uomini provenienti da diverse esperienze
Dal carcere politico era la stessa milizia fascista dare esercito e dare fabbriche tutti col loro carico personale di bisogni speranze debolezze amori una esperienza
Che sconvolto è irrimediabilmente marcato la vita di uomini e donne usciti dalla Resistenza profondamente cambiati
Amendola suggeriva così il modo più giusto di trasmettere alle nuove generazioni la portata e l'immagine di quella guerra di liberazione
Che aveva segnato una nuova unione più che un'estrema divisione tra gli italiani
E riscattato l'Italia
L'unità delle forze impegnate Seaman antifascismo e nella Resistenza e delle grandi correnti ideali e politiche che esse rappresentavano sarebbe risultata determinante nei periodi più difficili e mi passaggi cruciali del primo trentennio e oltre di storia repubblicana che vide Giorgio sempre in prima linea essa valse a temperare la contrapposizione frontale degli anni della guerra fra
Si ricompose prevalse di fronte ai rischi cui furono esposte in diversi momenti
Le istituzioni democratiche e di fronte all'aperto sanguinoso attacco che contro di ieri
Walter aver perseguito tenacemente quell'unità non significò mai per Amendola rinunciare alla difesa delle proprie idee e delle proprie posizioni politiche
Mi dare retrospettivamente una versione edulcorata dei contrasti anche laceranti che avevano attraversato il campo delle forze antifasciste
Di forte polemica si carico innanzitutto la sua decisione nel mille novecentoventinove di iscriversi al Partito Comunista
E altrettanto polemiche furono le reazioni che essa suscitò nel mondo dell'antifascismo a lui più vicino
Sappiamo grazie alle divide testimonianze di Giorgio e gli altri e anche a recenti pesci pregevoli studi come in quel mondo egli venne accolto e si formò
Nella scia del padre e della sua battaglia e del suo sacrificio
La ricchezza senza eguali delle frequentazioni e degli in pronti e degli incontri la forte impronta liberale l'influenza preminente di Croce
Ma anche la comunanza di idee e di sensibilità con i giovani che allora cercavano di spingersi oltre i confini del liberalismo tradizionale la Malfa Cattani seno Altea Grifone Ernesto Rossi e altri ancora
La scelta dell'adesione al Partito Comunista costituì una rottura anche con quei giovani che pure rifiutavano l'attesissimo
E si richiamavano ritualmente alla lezione di rigore morale e all'insegnamento volontaristico di Giovanni Amendola
Rispetto ad essi Giorgio era giunto a convincersi di dover fare un salto nel suo impegno politico raggiungendo quel partito che per determinazione organizzazione il retroterra sociale si presentava come la forza antifascista più conseguente
Quella scelta fu da lui assunta nella piena consapevolezza di tutte le sue implicazioni anche ideologiche e internazionali
Ma non si può mai trascurarne la matrice di lotta senza quartiere contro il fascismo se si vuole ancora oggi capire qualcosa non solo della figura di Amendola ma del fenomeno del comunismo italiano in effetti la stessa matrice e in qualche modo la stessa formazione a cominciare dal confronto con Croce
Al di là delle circostanze eccezionali che fecero del percorso giovanile di Giorgio un caso unico si ritrovarono in periodi successivi
Sia pure in un clima culturale politico molto diverso in altri vicende di avvicinamento al Partito comunista come quella alla metà degli anni trenta del gruppo romano in cui ebbe un ruolo primario Antonio Amendola e prese quindi il suo posto il più giovane fratello Pietro
La rottura del mille novecentoventinove non annullo
Il rapporto ideali di Giorgio
Con quel filone di liberalismo democratico che poteva ricondursi alle posizioni di Piero Gobetti per un verso dello stesso Giovanni Amendola per un altro Giorgio ha scritto Bobbio non l'avrebbe mai dimenticato
Tanto meno lo strappo del ventinove impedì il ritessere sì nella lunga fase nel confino dell'emigrazione della cospirazione infine della Resistenza di relazioni solida specialmente con quanti tra gli amici di un tempo avevamo scelto la strada di Giustizia e Libertà e poi del partito dazione
Riferendosi non soltanto a loro mai i socialisti in particolare a Sandro Pertini
E a combattenti antifascisti di diverse ispirazioni ideali e traendo dalla sua esperienza una valutazione insieme che gli piaceva sottolineare giorno Amendola fermo
Questo intreccio di rapporti politici di aspre polemiche e di profondi rapporti personali amichevoli e un dato dell'antifascismo italiano
Si può aggiungere che esso è stato per decenni un punto di forza della mostra difficile vita democratica
Colpisce il coglierne le tracce in un contesto di concreta e significativa discussione politica molti anni dopo la Liberazione nel discorso che Amendola temi alla Camera il venticinque maggio del mille novecentosessantadue
Sulla nota aggiuntiva alla relazione generale sulla situazione economica nazionale
L'autore di quella nota aggiuntiva che segnò un punto di svolta
Nel dibattito sui problemi e sulle prospettive del Paese e sembrò poter qualificare un programma di governo del centro sinistra era Ugo la Malfa ministro del Bilancio
Giorgio vi ritrovo lo stesso segno delle elaborazioni programmatiche del Comitato di liberazione nazionale
Per iniziativa aggiunse degli stessi uomini della Resistenza e volle dire al di là delle polemiche che violentemente ci hanno posti in questi ultimi anni
Non posso dimenticare che ci trovammo insieme onorevole la Malfa
Il nove settembre del quarantatré in un appartamento di via abbia nella riunione in cui venne formato il Comitato di Liberazione e quell'appartamento era stato offerto per la riunione clandestina dall'onorevole Antonio
Giolitti
Questa ispirazione unitaria non era rettori
E sa si nutriva di valori e di contenuti su quei potessero realizzarsi serie convergenze politiche
Tra Eva forza da una visione delle esigenze di sviluppo democratico di progresso civile e sociale del Paese qui potessero corrispondere comuni responsabilità
Tale fu il significato delle posizioni di apertura di stimolo critico di rivendicazione di un ruolo di governo che Amendola non certo da solo ma tra forti contrasti nel suo partito assunse dinanzi al nascere allora di un'alleanza di centro sinistra
E tale era stato il significato della sua attenzione danni per le iniziative e i progetti di riforma degli amici del Mondo
E ancor più la ragione fu la ragione del suo straordinario interesse per il convegno promosso all'Eliseo nell'ottobre sessantuno dalle riviste della sinistra democratica da socialisti socialdemocratici repubblicani e radicali
Tratto essenziale
Della sua personalità di dirigente politico tra i maggiori dell'Italia repubblicana era un'autentica vocazione di governo che purtroppo non ebbe modo di tradursi in un ruolo di governo essa si legava al suo riformismo che appariva in dubbio benché non dichiarato ideologicamente e al suo senso dell'interesse generale dello Stato
Di qui chiede la prova più coraggiosa negli anni drammatici dell'ultimo periodo della sua vita quelle prove il suo impegno totale
Sul duplice fronte della lotta contro l'inflazione
Ed è la lotta contro il terrorismo appartengono a stagioni che ci auguriamo non possono ripresentarsi ma la lezione di quella coerenza e severità resta intatta delle forze di sinistra e democratica partendo dal presupposto che alla classe operaia toccassi assumere una funzione dirigente nazionale
Amendola sollecitava la sinistra a svolgerle anche dall'opposizione un ruolo rispondente all'interesse generale ancorato a concreti obiettivi di sviluppo e di giustizia
Attento a riconoscere e valorizzare ogni risultato ogni avanzamento nella condizione del paese e delle masse popolari
Si possono trovare nelle sue relazioni o nei suoi discorsi parlamentari schemi e categorie appartenenti alla vulgata marxista del tempo
Come le categorie della crisi generale o della contraddizione fondamentale del capitalismo ma nessun catastrofismo
E nemmeno propagandisti mitico I datori che di fatto si valutassero anche le battaglie condotte dall'opposizione
Fece scalpore il lapidario bilancio del primo trentennio repubblicano con cui egli concluse l'Inter resta L'Intervista sull'antifascismo
Gli italiani non sono mai stati così bene come adesso mai così liberi mai hanno mangiato tanto come adesso mai hanno studiato come adesso si trattava aggiunse di una forma di un'affermazione che faceva nelle sezioni del suo partito in maniera provocatoria sì questo era il suo famoso temperamento e Giorgio riconosceva di essere unilaterale e perentorio nei suoi giudizi lo riconosceva con un po'di autoironia e molta convinzione di far bene
Ma su quale base poggiava quel suo modo di condurre la lotta politica perché di questo
Su quale base di serietà culturale
Di capacità di testimonianze riflessione storica di impegno nell'analisi delle trasformazioni dell'economia e delle classi sociali si resta impressionati guardando come ho fatto in preparazione di questo incontro a quel che Giorgio scrisse e pubblicò un libro dietro l'altro negli anni settanta
E ricordando il clima di ricco e acceso confronto a molte voci
In cui si succedevano i suoi contributi viene spontaneo misurare quale sia stato via via l'impoverimento della politica nel nostro Paese
Proprio negli anni settanta apparvero tra l'altro la prima e la seconda parte di quella che sarebbe stata definita l'autobiografia sentimentale e politica di Giorgio Amendola una scelta di vita di un'isola e lecco fu grandissima emoziono voi affascinò
Il racconto immagine
Del rapporto concernente e quel senso forte e gioioso Birgit che sarebbe sempre prevalso sulle ombre delle tragedie familiari
Furono egualmente gli anni Settanta che videro dispiegarsi l'impegno europeistico Di Giorgio consegnato agli interventi nei convegni di partito e nel Parlamento di Strasburgo
Aveva abbandonato da un pezzo le posizioni di sospetto e di rigetto Su-wei del suo partito dinanzi al nascere e al primo configurarsi della Comunità europea aveva concorso al maturare di un approccio critico ma costruttivo di attiva e convinta partecipazione come forza di sinistra al processo di integrazione e tornò così a incontrarsi con Altiero Spinelli nel segno della battaglia europei mistica quarant'anni dopo la separazione consumata sì in pieno confino fascista quest'ultima proiezione oltre i confini nazionali dell'impegno politico di un'intera vita ci fa sentire più vicino Amendola dal momento che quello dell'Europa unita e ormai il nostro orizzonte di oggi e del futuro
Ma non vorremmo che si considerasse invece da tanta appartenente ormai al passato la dimensione culturale e politica meridionalistica
Che ancora negli anni Settanta apparve così presente nella visione Di Giorgio
Nel mezzogiorno erano le sue radici
Via vi ha fatto le sue prove già dalle elezioni del quarantasei
E si era dedicato a quell'opera di organizzazione in mobilitazione dal basso
Che avrebbe visto irrompere larghe masse popolari sulla scena politica condizione essenziale questa nel suo pensiero per dare nuove e più solide basi alla democrazia allo Stato democratico in Italia
Ma quando nel dicembre del settantatré egli prese la parola alla Camera nel dibattito sulla situazione economica e sociale del Mezzogiorno
Il bilancio che trasse dopo decenni di alti e bassi nello sviluppo delle regioni meridionali fu pesante
Confesso disse di intervenire in questa discussione con un certo imbarazzo in una certa amarezza essendo intervenuto non so quante volte
Su temi attinenti alla questione meridionale a partire dal mille novecento quarantasette e constatando a quale punto siamo ancora e disse poi nel denunciare i giochi di potere e di corruzione cresciuti attorno alla spesa pubblica nel Mezzogiorno sento invecchiando il fascino del moralismo Salvemini hanno dammi criticato con storici Istica crudezza negli anni della gioventù anche prima che diventassi comunista
Ecco al di là di questo approdo amaro
Del meridionalismo di Amendola c'è da chiedersi come si possano smarrire lo spessore storico sociale e culturale dell'impegno per il Mezzogiorno riducendo appura ricerca di tecniche appropriate
Spero di essere riuscito a prendere questa mia relazione
Riflessioni e interrogativi che una sia pur rapida rilettura via Amendola suggerisce rispetto ai problemi
Del paese e del suo sviluppo democratico in un rapporto tra passato e presente
Sempre essenziale per l'azione politica se non la si voglia condannare alla leggerezza i all'ambiguità
A nessuno sfugge la radicale novità sotto tutti gli aspetti
Il contesto nazionale e mondiale in cui si è oggi chiamati a operare politicamente
Ma la perdita di coscienza storica può solo rendere più arduo il compito rendendo cieca la ricerca illazione
Ho cercato di restituire alcuni tratti peculiari della personalità di Giorgio così radicata in una esperienza che partiva da lontano e nello stesso tempo attenta a ogni cambiamento è straordinariamente anticipatrice
E risulta talmente evidente anche il tratto che chiamerei della sua italianità da fare apparire insostenibili certi schemi di giudizio sul rapporto tra le componenti nazionale e internazionale nella storia del Partito Comunista Italiano
Da quegli schemi e da più rozze polemiche che vi si accompagnano e la storia della Repubblica nel suo insieme che viene avvilita e stravolta
Giorgio Amendola affrontò nel suo partito dal dirigente di primo piano scontri impopolarità momenti di isolamento mai pensò fino alla fine di distaccarsi
E mi dissi a suo modo pagandone il prezzo le più gravi contraddizioni e corresponsabilità per il legame col movimento comunista mondiale
Ma della sua collocazione nella dialettica interna della sinistra e del Partito comunista parleranno altri qui oggi
A me toccava ricordarlo come protagonista nel faticoso cammino della democrazia in Italia
E anche come appassionato educatore
E difficile dire a quale punto
Sia giunta quell'opera di educazione degli italiani sono sue parole a un nuovo costume ma essa può di certo trarre stimolo e alimento dalla valorizzazione di figure ed esperienze come la sua
Nel febbraio del sessantasei in una lettera a Bobbio dandogli notizia di una celebrazione di Croce a cui avrebbe partecipato Giorgio scrisse pensare che sia Croce
Sia Gobetti che mio padre di cui si è tenuta questa estate a Montecatini una commemorazione in occasione del quarantesimo anniversario dell'aggressione mortale
Erano uomini che non apprezzavano
Cerimonia di questo tipo
Le quali invece hanno una utile funzione nella formazione di una coscienza civica e democratica ci auguriamo che ha questa funzione posso assolvere anche grazie alla sua presenza signor Presidente della Repubblica l'iniziativa di oggi
Presidente
Il presidente della Camera chiara inviato questa lettera la conduzione dei lavori dell'Assemblea non mi consente di prendere parte questa mattina la giornata di studio in memoria di Giorgio Amendola vent'anni dalla sua scomparsa
Me ne dispiace davvero Giorgio Amendola è stato un combattente per la libertà un intellettuale rigoroso un politico sempre pronto a raccogliere le istanze e le aspirazioni di progresso della società aperta della società italiana
Egli spese gran parte del suo impegno politico all'interno del partito ma non fu solo un uomo di parte il suo contributo
Alla costruzione del progetto politico del Partito comunista italiano fu sembra accompagnato dalla capacità di guardare al futuro anticipando soluzione per i grandi problemi del Paese
Egli riconobbe prima di altri limiti e i rischi per la democrazia blu bloccata in questo quadro propose costantemente la costruzione di un rapporto più stretto tra le forze della sinistra che poi che potesse favorire il meccanismo dell'alternanza
Con grande modernità di pensiero egli affrontò il problema del divario fra il Nord e il Sud vitali e la necessità di coniugare l'ideale della democrazia socialista con le esigenze dello sviluppo economico
Sostenne con grande lucidità il progresso di integrazione europea certo che essa avrebbe favorito il consolidamento di uno spazio di democrazia europea libera da condizionamenti del bipolarismo internazionale
La Camera dei deputati ha ultimato in questi giorni il lavoro di raccolta e pubblicazione dei discorsi parlamentare di Giorgio Amendola in questo modo si è inteso valorizzare e far parte per far conoscere di più nel Paese la dimensione parlamentare della sua esperienza
Si è inteso contribuire a mantenere viva la lezione di passione politica e di fiducia nei valori civili che ha mento la ci ha consegnato
Grazie
La parola a Lucia al professor Luciano Cafagna
Ho voluto che nel titolo della mia relazione comparisse la parola spinte
Mi pare che sia una parola che serve molto bene a caratterizzare alcune caratteri alcuni tratti della personalità politiche di Giorgio Amendola
Sfide a chi io credo che sia da dirsi subito con molta chiarezza che si trattava di sfide rivolte ispida rivolte al suo partito Giorgio Amendola era un comunissimo
Tale resto fino alla fine su questo non ci possono essere equivoci lo possiamo fare un un socialdemocratico non fece in tempo ad esserlo
Fu un comunista però insieme fedelissimo e critico critici Issey uno e incrollabile mente fedele avendo vissuto come storia di famiglia
La disfatta nazionale dell'antifascismo disorganizzato teneva come primo fermissimo punto la forza operativamente essenziale di un partito fortemente organizzato
Introduceva questo forse un limite alla sua concezione e alla sua prassi della democrazia
Ma eccetto che ciò aveva in lunghi conformemente alla sua indole pragmatica un fondamento assai meno concettuale
O ideologico e assai più soprattutto è saldamente empirico l'Unione fa la forza
E certamente egli aveva vivissimo vivissimo
Il senso del valore e del peso dell'aggregazione politica apparteneva ad una generazione la quale era convinta che la politica si facesse attraverso i partiti
Senza il suo partito Amendola è impensabile ed è impensabile alla sua stessa originalità
Egli voleva addestrare stimolare una squadra ma senza la squadra non c'è allenatore Amendola e questo è molto importante da capire non era un cane sciolto
Quelle che chiama le sue sfide mettevano a costantemente se veramente il suo partito di fronte alle proprie responsabilità
Ma non per porre lui spesso come candidato al comando o alla del finanza come qualche volta si disse bensì perché questo partito fosse capace di essere all'altezza di se stesso
Della grande funzione che Luís Giorgio Amendola gli attribuiva e che non voleva svilito in un angolo settario in una sbronza ideologica o nel fuoco fatuo dell'utopismo
Il rapporto fra le sue personali ambizioni di politico certamente dotato e le sue ostinazione ideali a qualche cosa di straordinario
Faceva compromessi e faceva ritirate ma non per salvare acquisire posizioni bensì per legittimare attraverso l'avallo conferitogli da una leggendaria disciplina
Su cui tornerò più avanti il diritto a fare sortite ulteriori
Potremmo tentare dunque a questo punto una caratterizzino caratterizzazione di Giorgio Amendola come politico sfidante cosa può voler dire postulare una qui in una come categoria questa specie di politico
Io penso che una caratterizzazione siffatta
Possa consentire di mettere in evidenza il particolare tipo di ruolo esercitato da quei politici che non avendo il controllo di un esercito o non avendolo ancora tendono ad attivare da posizioni minoritarie una sorta di provocazione creativa
Verso l'innovazione
Un politico di questo tipo fu nell'ambito delle coalizioni democratiche
Dell'Italia repubblicana Ugo la Malfa lo era in un suo ambito importantissimo ma esclusivo Altiero Spinelli
La storia io credo dovrà riconoscere un qualche ruolo del genere nonostante le parecchie cadute folklorica a Marco Pannella
Perché i politici che ho nominato avevano tutti un universo abbastanza preciso di riferimento e Pannella invece forse non lo ha sempre avuto
Si tratta comunque
Di un ruolo che spesso infastidisce imbarazza si pensi a Nikita Krusciov
Accade allo stesso Amendola e il fastidio verso di lui avuto validità postuma se si pensa a lungo accantonamento subito dalla sua memoria da parte del Partito comunista prima
E delle successive formazioni postcomunista e poi fino ad oggi io credo di essere stato fra i pochi negli anni ottanta ricordarlo ancora in qualche mio saggio sul comunismo italiano e a parlarne nel modo che l'uomo meritava
Le sfide Ammendolia né venti esposta per lo più apertamente
Aperta esposte in pubblico erano però tutte interni
Erano rivolte come ho detto prima al suo partito
Per capire cosa questo significhi bisogna avere chiaro che il Partito Comunista Italiano era un partito nel quale introdurre innovazioni o persino innovazioni meramente interpretative
Rispetto alla linea fissata o addirittura nell'ordine del giorno ufficiale dei problemi ammessi alla discussione esponeva immediatamente al rischio dell'isolamento di un generale tiro al bersaglio alla San Sebastiano
Il centralismo lasciare lasciamo stare se democratico no implicava una disciplina rigorosissima del diritto stesso di proposta politica
A questa bronzi a legge teoricamente non sarebbe dovuto sfuggire lo stesso Mendola
Benché membro della segreteria benché membro della direzione benché dirigente delle maggiori sezioni di lavoro del partito da quella che presiedeva l'organizzazione a quella che presiedeva al lavoro di massa cioè al lavoro sindacale
Non rientrava comunque nelle regole Chedidi o chiunque altro e non il capo del partito e non il massimo organo direttivo collegiale la direzione potesse aprire un dibattito interno su massimi problemi
Se non appunto come mandatario espressamente autorizzato eppure Ammendola con metodica e ostinata periodicità si riservò in tutta indipendenza questo ruolo
Riuscì in un certo senso come conquistasse né un personalissimo diritto si potrebbe dire un privilegio
Fu un dirigente di partito comunista anomalo cui era riconosciuta una franchigia
Un privilegio dunque
Pressoché ufficialmente si potrebbe dire
Le sue sfide assai spesso per lo più venivano bloccate o respinti
Questo non accade mai però nella forma dell'anatema o della scomunica classiche nella storia dei partiti comunisti
Come mai
La spiegazione di questa franchigia deve ricercarsi a mio avviso in almeno due fatti che rispettivamente sono di diverso ordine
Il primo è una sorta di investitura non scritta
Che gli parve ricevere a un certo punto e che in modi singolari dissimili confermò successivamente a se stesso come una sorta di auto investite una permanente svolgere un certo ruolo quale ruolo
Beh un'investitura quasi di principale corifeo di quella che io chiamerei una costituzionalizzazione di quella che era stata la aurorale linea togliattiana del mille novecentoventi quarantacinque
Quella relativa ad una funzione nazionale della classe operaia
Cioè al netto di quello che Trotsky chiamava sostitutivo
Ha una funzione nazionale dei comunisti italiani
Costituzionalità dico nel senso di invalidità permanente al netto della contingenza storica nella quale quella idea della funzione nazionale dei comunisti aveva avuto precisi significati storici
Che non c'erano più
Una validità per la quale gli argomenti oltre quella contingenza ormai storicamente trascorse sarebbero stati tutti da inventare
Perché la lotta contro nazisti e fascismo era finita lo Stato democratico e repubblicano era stato edificato con una sua costituzione la ricostruzione realizzata sostenere rinnovare questa tesi della funzione nazionale dei comunisti era di fatto proporre un tema di lotta politica anche all'interno del partito e del tutto nuovo
Ma era comunque potesse essere contestata qualcosa come il legato di un'età politicamente eroica
Il secondo elemento che permette di spiegare quella franchigia di cui godeva Giorgio Amendola un elemento che non è da sottovalutare perché se no non si capirebbe nulla
Sta nel fatto che egli autodisciplina o questo ti ho chiamato un privilegio in un modo rigorosissimo entro limiti che rispettò scrupolosamente negli anni fino alla morte
Si rifiutò sempre infatti di dare corpo di frazioni o di corrente al consenso che le sue posizioni riuscivano pure ad ottenere nel partito
Egli non insisteva mai persone insiste personalistica mente in una proposta che non fosse poi approvata dal suo partito
Caso mai la rinnovava aggiornava dopo un po'di tempo di fronte a qualche elemento nuovo ma nel suo orizzonte come non c'era mai stata la scissione non c'era nemmeno lontanamente la frazione
Non mi pare che gli storici del partito comunista italiano abbiano ancora accertato ma posso sbagliarmi
Se come credo come sospetto vi sia stato nel passaggio delle responsabilità dell'organizzativo organizzazione del partito da Amendola Berlinguer un mutamento di quadri
Qualcosa di analogo a quel che vi era stato nel passaggio da Secchia Amendola
è un fatto comunque che quando Amendola ebbe sentore di impressioni circolanti che lui si fosse costituita una propria rete nel partito chiese di lasciare quell'incarico di responsabile dell'organizzazione
Mancava del tutto insomma delle sue incursioni quella che i sociologi della politica chiamano la minaccia
Ci si potrebbe chiedere a questo punto se a causa di questa autolimitazione le sfide Amendola inane non mancassero di quella forza che la minaccia e se la parola non suonasse male potrebbe anche dire il ricatto
Ho conferire alle posizioni minoritarie
Una minoranza conserva sempre una sua forza
Può uscire da una coalizione può ritirare un appoggio può fare una scissione può minacciare un danno insomma che la maggioranza può avere ragione di temere e di evitare
Sappiamo che nella storia del partito comunista italiano gli orientamenti estremisti o massimalisti si sono di fatto avvalsi implicitamente o esplicitamente della forza intrinseca di una minaccia siffatta e a un certo punto
L'hanno pure attuata con qualche successo
Beh nel caso della autolimitazione vendoliana io credo si possa dire se che se questo tipo di minaccia non vi fu mai però un'arma di forma particolarissima
Ai fini di una forza di sollecitazioni minoritaria se vogliamo chiamarla così esisteva esisteva nel suo caso lo stesso
E aveva paradossalmente per una organizzazione sostanzialmente autoritaria qual era il Partito comunista una sua singolare valenza democratica
Era un'arma impalpabile ma robusta era l'arma derivante dalla pubblicità in un contesto politico democratico
Perché l'unico implicito ricatto vendoliano in sostanza finiva con l'essere queste
Che il partito dovesse poi spiegare a quella parte della opinione pubblica attenta sinistra se questa opinione pubblica l'avesse considerata con favore perché la proposta vendoliani non era stata accettata perché non era passata nel partito
Il quale partito del resto poteva però a sua volta ben patteggiare la propria tolleranza questo ricatto perché si giocava alla fine
Dell'immagine che la presenza di un uomo come Amendola della sua libertà di parola gli conferiva davanti ad un'opinione pubblica prevenuta e del resto giustamente prevenute
Come partito invece aperto al confronto con l'eterodossia
C'è una costante nelle numerose sfide vendoliano e che si susseguono negli anni cioè
E la convinzione mi pare che si possa dire che si dovesse reagire ad uno sfasamento ha un ritardo rispetto al corso della storia e la capacità di posizionamento del suo partito
E qui ritorno su quello che ritengo l'elemento essenziale di questa interpretazione che propongo
E cioè l'evidente sensazione
Via Amendola potremmo dire dall'inizio del disgelo post staliniano in Russia tanto per fissare un punto di riferimento che il Partito Comunista Italiano una volta chiusa l'epoca delle grandi battaglie fondative
Ed effettivamente forse però anche irreversibilmente unitarie e grandi battaglie fondative del nuovo Stato democratico la resistenza alla ricostruzione alla Repubblica la Costituzione si trovasse ormai in una strana situazione
La caduta dalla tensione seguita alla morte di Stalin il cinque marzo del mille novecentocinquantatré aveva segnato la vera fine di un dopoguerra che per molte allarmanti ragioni poteva essere pensato da molti come precario eccome soltanto transitorio
E che poteva anche essere ipotizzato da chi nutriva speranze del genere come aperto a una ripresa rivoluzionaria ma non fu così
Invece dell'ora X tanto atteso da molti era venuto piuttosto un'ora y cioè non loro della rivoluzione malore o di una lunga se non fonti Ana Anabasi
Di qui l'impressione che il Partito Comunista Italiano
Si trovasse in una strana situazione proprio dopo avere conquistato la vasta area di consenso che gli aveva permesso di far fallire la manovra democristiana di consolidamento attraversa una legge con premio di maggioranza
Una situazione di successo ma una situazione di disorientamento anche perché paradossalmente senza chiare vie d'uscita la posizione singola ricchissima del tutto inedita per un partito comuni
Non c'era situazione incandescente interna o esterna ipotizzabile come prede Evoluzionario ma non c'era neanche il flusso il partito né i suoi consensi avanzava in più avanzava nelle regioni non industriali operaie
E in queste invece arretrava addirittura la vera grande novità storica di fronte alla quale si trovarono i comunisti italiani dopo il fallimento della legge che Pajetta chiamo la legge truffa in realtà oggi noi capiamo che non era affatto tale
Era quella della scoperta di a vere davanti una virtualità ragguardevole di avanzata elettorale
E però nessuna prospettiva di utilizzazione possibile di questa spinta per un accesso al potere e allora che fa il celebre apologo di Italo Calvino sulla grande bonaccia delle Antille e ormai entrato nei libri di storia ed è non a caso imprescindibile
Avanza senza avere però prospettiva alcuna di conquistare il potere
Né per via rivoluzionaria perché il tempo delle occasioni era finito né per via pacifica perché la divisione in blocchi contrapposti opposte sfere di influenza creava un vincolo internazionale di fare non mi pare si sia riflettuto abbastanza sul fatto che l'idea stessa di una via italiana al socialismo che poteva ancora vive un qualche senso sia pure incerto e un po'fosco nella florida situazione dell'immediato dopoguerra
Non potevo averne più coerentemente parlando non solo nella fase acuta dell'attenzione internazionale dei tempi dell'ultimo Stalin ha neanche dopo
Una situazione quindi straordinariamente bisognosa di eccezionale capacità di invenzione
Togliatti uomo di realistica intelligenza politica avvertiti io ne sono convinto tutte le caratteristiche paradossale di questa originale situazione
E la valutò con forte va benché molto mascherato pessimismo teorico non si trovano tracce di vero entusiasmo paradossalmente se lo si va a leggere bene delle sue registrazioni del successo politico riportato
Togliatti ricordiamo sempre e l'uomo che al Pajetta che gli comunicava di avere occupato la Prefettura di Milano ottobre mille novecentoquarantasette sarcasticamente chiede e adesso che ve ne fate
E che a Secchia il quale propone di disertare il Senato finché non si fosse dimesso il presidente Meuccio Ruini il quale aveva forzato la discussione per l'approvazione della legge truffa marzo mille novecentocinquantatré risponde
E poi che facciamo la guerra civile
Non si può negare che Togliatti abbia affrontato quel successo di così difficile gestione da consumato navigatore
Ma quella sua freddezza che suscitava sconcerto a sinistra non appariva stimolante neanche a chi ne ammirava e accettava il realismo
Quindi questa situazione come Giorgio Amendola forza della natura rozzo come lui stesso civettuola mente sia autodefiniva
Fedelissimo e al tempo stesso coraggiosamente avventuroso e in via di originalissima questo nella storia comunista divenne la principale pedina di cui Togliatti si avvalse però affrontare una situazione che non aveva precedenti
Amendola indusse in questa impasse
Una X una straordinaria passione passionalità attivisti cui il politico comunista che per CP comma gioire chiaroveggenza vorrei quasi dire fosforescenza questa situazione nella quale si calò si medesimo senza illusioni più di ogni altro
Non soltanto non si fece mai vincere come tanti altri da pensieri Vichy fu Singing di nuove occasioni rivoluzionarie interne o esterne prodotte da fatti economico sociali o da tensioni internazionali
Ma ed è questa la sua notevole peculiarità non ebbe mai neanche l'illusione che si potesse sopravvivere
Senza scomparire se non si continuava in qualche modo ad avanzare e che il suo partito potesse continuare esisti a desistere come disse una volta come un esercito che passa il tempo a lucidare i bottoni
E svolse questa funzione creando periodicamente il miraggio di un possibile salto in avanti di una rottura della bonaccia anche se questo salto poi si rivelava impraticabile ma qualcosa restava senza
Restava l'idea tensione che al di fuori della abbandonata prospettiva rivoluzionaria ci fosse comunque un punto dell'orizzonte nel quale il Partito Comunista Italiano avrebbe trovato la sua via come partito di governo
Non era una babbo Daudet sebbene che non ci fu mai
Ma era come Fata Morgana si potrebbe dire i nababbi Godesberg senza nome senza sembianze precise
Avendo la come scrisse nel suo diario Alterio sì Altiero Spinelli ai cugini zii ai Queen pressioni ricorrerò ancora non aveva problemi di coerenza teorica
Può sembrare questo un giudizio gravemente limitativo ma aveva assai meno di quanto un atteggiamento Poeta pedante erano mai conosciuto un uomo meno pedante di Altiero Spinelli potrebbe indurre a ritenere il fatto è che Giorgio Amendola era un politico che aveva una grande forza non tanto razionale quanto intuitiva
E sempre Spinelli nelle sue note di diario in occasione della morte del vecchio nemico poi amico a darne una lucida obiettiva caratterizzazione
Uno strano personaggio scrive nel suo diario il cinque giugno del mille novecentottanta culturalmente un rozzo come diceva lui di se stesso ma con un intuito politico forte e lungimirante
Visto da un angolo visuale opposto ma simmetrico c'è un giudizio di Longo che pure gli era amico il quale parlandone con secchi alla fine del mille novecentosessantaquattro lo definisce avventato improvvisatore
E anche spinelli in più punti del suo diario accenna giudizi del genere
Che recupera poi alla grande valorizzando invece quella grande capacità intuitiva
Perché il fatto e che proprio quell'avventatezza quel quelle avventatezza e quelle improvvisazioni erano le sue lungimiranza le lungimiranza di Amendola espressione di quella cosa straordinaria che in politica come diceva John Kennedy il coraggio
Quando il suo partito trovò il modo di inverare le quelle sue coraggiose anticipazioni andò avanti quando non volle farlo o non trovò il modo di farlo non voglio dire
Che fosse proprio facile facile rimase per riprendere una bella formula di Giorgio Napolitano in mezzo al guado
Le sue anticipazioni anticipazione parola testualmente a vendoliana che ricorre in cui
Indicavano traguardi assai spesso giudicati intempestività assai spesso effettivamente incoerenti con un contesto che il proponente stesso non si segnava certamente di volere mettere in crisi
Non si può definirla dunque altro che spinte sfida esortativo
Io esco dai ranghi per dirvi suggerirvi una cosa che mi pare essenziale vi indico una strada nuova trovi il partito il modo di affrontarla e ti venirne a capo
Se lo tenterà io sono pronto se non riterrà di doverlo fare rientrerò disciplinatamente nei ranghi gli esempi di questa procedura vendoliana sono numerosi occorrerebbe un lungo saggio e non una breve relazione come questa per analizzarli tutti
Uno dei primi e più arditi
Fu l'intervento dell'aprile mille novecentocinquantasei in cui di contro un Togliatti che cercava di parlare d'altro suggerì che il ventuno ventesimo Congresso del partito comunista sovietico
Quello nel quale conscio aveva demolito il mito di Stalin potesse essere considerato dei Comunisti italiani come il momento della liberazione da una ipotetica come l'inizio di un nuovo corso di piena autonomia internazionale
Amendola lo considero sempre cito lui stesso uno dei momenti culminanti della mia attività di militante di dirigenti
Notare che sottolineo questo nel mille novecentosettantotto negli anni cioè in cui tendeva piuttosto deludere il problema del rapporto con l'URSS e di cui dirò fra poco
Era quello da lui lanciato al consiglio nazionale del partito dell'aprile cinquantasei il seme di una novità che non poté allora fiorire
L'ipoteca come sappiamo rimasi a Cesa subentra vagliate vicissitudine contestazioni ma come sembrano concludere insospettabili studi recenti
Come per esempio quelli presentati nel convegno dalla Fondazione Gramsci del mese scorso in questa stessa aula
Un'ipoteca che non fu mai cancellati
Il gruppo dirigente e Amendola con esso Siria ligneo allora intorno alla prudente per quanto cesellata ortodossia di Togliatti
A quella sfida vendoliana rimase sospese nel cielo di tutta la storia successiva del Partito comunista Amendola riprese il tema nel novembre sessantuno dopo che il ventiduesimo congresso del partito comunista sovietico
Appariva vera finalmente ribadito la linea Crush Oriana di cinque anni prima che era stata quasi messa in un break quasi ripudiata
E anche allora Amendola andò oltre Togliatti auspicando addirittura una prassi di discussione con maggioranze con formazione di maggioranze e minoranze che fu naturalmente respinto
In quell'occasione Togliatti disse addirittura il compagno Amendola e troppo provinciale bisognerebbe mandarlo di più nei Paesi dell'ex capito dei paesi dell'Est
E dopo la morte di Togliatti ci fu un'altra celebre sortita vendoliana provocata da una sollecitazione di Bobbio quella in cui Amendola sia rischiava proclamare una parallela non validità
Delle soluzioni comuniste socialdemocratiche e la necessità della ricerca comune Divina via Nuova di un unitario partito nuovo
Non si può non notare oggi quanto maggiore fosse allora la lucidità di tipo auto auto di Norberto Bobbio rispetto alla un po'tortuosa Alchimia vendoliana
Ma questa aveva come spesse volte le sue provocazioni un forte significato che chiamerei vettoriale
Indicava coraggiosamente l'invito a muoversi in una direzione più che a configurare i termini precisi di una soluzione
Per i sovietici era comunque una pesante che sia e il comunista lo attaccò duramente
Molto tempo dopo già a partire dall'invasione sovietica dalla Cecoslovacchia l'uomo che per primo si era pronunciato contro l'ipoteca sovietica sulla politica del Partito Comunista Italiano ritenne di dover interrompere ed eludere ogni polemica in quella direzione
Ciò gli è stato rimproverato come se si trattasse di una sorta di neo figlioletti Gozzoli etilismo il ritardo
Ma non si trattava affatto di questo
E non ci vuole molto a capire
Erano cambiati radicalmente i tempi e Amendola che si era impegnato e impegnato profondamente in altre difficilissime battaglie non riteneva tatticamente che si potesse combattere su troppi fronti
Sapeva bene che le regioni del riformismo italiano che potevano più dargli una mano nelle nuove battaglie erano per così dire di religione di osservanza filo sovietica ero erano del resto dopotutto abbastanza innocuo mente
Lo capì perfettamente tutto questo
Altiero Spinelli il quale sempre nei suoi diari scrive che Amendola pensava
Di stare chiedendo cito testualmente tali cambiamenti nella politica interna ed estera dei compagni che valeva la pena di non toccare anche il loro culto l'Unione Sovietica
La scelta tattica di Amendola era dunque l'agevolazione buonissima però non si può certamente negare che sul piano dalla coerenza la contraddizione indubbiamente grande come una casa
Portare il partito comunista nell'area di governo obiettivo verso il quale convergevano tutti gli sforzi di Amendola ormai a partire dai primi momenti di crisi del centrosinistra
Era materialmente impossibile senza recidere il legame con l'URSS Amendola non poteva non saperlo
Ma evidentemente secondo lui il popolo comunista aveva in quel momento il compito del di attraversare prima di tutto un altro e più sostanziale ma rosso
Quello del superamento di un massimalismo che aveva antiche tradizioni e aveva ai mi nuove di Pastura
Erano anni quelli dal sessantotto in poi in cui era esploso alla grande i rivali Paul del del tradizionale estremismo italiano
La confusione era massima ed è incredibile a volte mi si consenta di sottolinearlo la rimozione che di questo fanno oggi sia protagonisti e storici
Ed è il sentimento del popolo di sinistra c'era da scegliere tra Russia e Cina
Il mito della rivoluzione culturale cinese sorreggeva la marea estremistica giovanile studentesca gli operai il mito sovietico per il Partito comunista italiano dunque prima ancora che è una scelta di politica internazionale
Una grande scelta di politica interna
La scelta dell'uso di una risorsa consensuale di grande peso
Una delle poche che in certi momenti di grande attenzione potevano permettere di bilanciare col richiamo Parra religioso che contenevano le spinte massimalisti
Di conservare l'autorità atta ad assicurare una sempre più difficile capacità di controllo delle situazioni
L'incrocio frantoi antisovietici Smoke filo cinese ed estremismo era allora una micidiale miscela esplosiva
Ed io credo che si spieghi così come ricerca di una manovra di aggiramento la stessa attenzione di Amendola a partire da un certo punto verso l'europeismo comunitario
Come intuizione della necessità di avviare la progressiva costruzione di una occidentali tale del Partito Comunista Italiano l'Inter
Non si pone in esso dello spirito di Bab Godesberg per vie diverse da quelle di uno scontro frontale con i sovietici e con il popolo comunista filo-sovietico
Dai diari di Altiero Spinelli che seguissi può dire giorno per giorno la marcia vendoliana verso l'Europa e dei Comunisti italiani dietro di lui
Si coglie il progressivo passaggio da una prima fase di ingenuità ticinese mi retorici nel proporre a Strasburgo
Sponde verso Oriente
Ha sempre più mature posizioni intrinsecamente europei europei
Spinelli lo considera alla fine diventato un vero e proprio federalista
Vorrei ora dire qualche cosa concludere sulle possibili basi di quella che ho prima chiamato la sua visione costituzionale della linea togliattiana dalla funzione nazionale del quarantacinque egli era convinto che le ma tipo le motivazioni per rivendicare al proprio partito un ruolo di primo piano come quello esercitato negli anni della guerra del primo dopoguerra
Ci fossero i andassero cercate nella arretratezza dello sviluppo economico e della società civile Italia questa arretratezza per lunghi e io credo giustamente
Era provata in modo indiscutibile qualunque altro progresso si verificasse in altre parti del Paese dal macigno la questione brinderanno cui accennato poco fa Giorgio Napolitano
Vide l'apertura a sinistra prima e il centro sinistra poi come un fattore di movimento dalla situazione nella quale si sarebbe potuto giocare in un senso che oggi diremmo modernizzando e la forza e l'influenza comunista
Al cui spendersi in questa direzione sarebbe tornato a poi in un reddito politico come crescente influenza egemonica qui in questo contesto che gli propugnò la formula della nuova maggioranza
Alla freddezza con cui il partito che ha sempre accolto questa impostazione del meridionalista modernizzando e che lui che l'UDR si sostituì a un certo punto addirittura l'ostilità
Questa esplosa nel noto convegno sulle tendenze del capitalismo italiano del febbraio del mille novecentosessantadue il quale aprì una lunga e complessa storia di nuovi equivoci culturali nella sinistra italiana
Ancora una volta a Giorgio Amendola non mancò la chiarezza intuitiva anche se probabilmente di facevano difetto gli strumenti intellettuali per alimentare
Ma i capi e i grandi mutamenti economici e sociali in corso non potevano che accrescere la complessità e la serietà dei problemi di governo dell'economia
E che era folle credere alle capacità avuto risolutive delle esplosioni conflittuali e che queste invece andavano governate e subito
Gli ultimi anni della sua vita furono spesi nella ricerca appassionata di un consenso del partito a una condotta economica sociale economico sociale da partito di governo
Il governo delle tensioni sociali una condotta conquistasse sul campo al suo partito la fiducia dell'intero Paese i galloni della funzione dirigente nazionale
A differenza di altri leaders che a cominciare dallo stesso Togliatti proiettavano i destini di quel partito in una storia lunga o di chi come Berlinguer andava alla ricerca senza peraltro riuscire sempre a trovarmi i pensieri lunghi
Il tratto più caratteristico dell'atteggiamento politico di Amendola un'impazienza
Parlo naturalmente di impazienza politica non psicologica
Sarà difficile dire Kevin quadrasse in una visione perfettamente coerente tutte le implicazioni di quella sua impazienza e si finirebbe credo nella mera Apologia se lo si volesse fare
Sa qui quella rozzezza che egli stesso autocriticamente è come ho detto civettuola mente si attribuiva
Anche se talune delle sue incoerenze erano forse meditate perché tante per tante cose valeva evidentemente per lui il principio che una volta assunte certe decisioni chiave l'intendenza sarebbe seguita
E i problemi da lei messi provvisoriamente fra parentesi sarebbero spesi sarebbero stati resi i meno ardua soluzione dallo scioglimento di quelli maggiori
Quella impazienza non era soltanto il tratto dominante dominante del suo stile politico ma in realtà era proprio una idea la sua felice rozzezza lo rendeva più storicista di quanto il marxismo spesso potesse veramente consentiti
La storia per lui non era l'inverarsi di una filosofia scritta nei cieli era quella che si viveva
Funzioni missioni destini si dovevano conquistare con gli atti dimostrare con i fatti si dovevano giocare nell'oggi li assolveva chi si dimostrava capace di assolvere i assolverli i e tenuti
L'identità di una forza politica allora questo tema questo linguaggio non erano ancora di moda si realizza immagino che avrebbe detto lui nelle responsabilità anche quella forza politica sa assumersi di fronte ai concreti problemi di un Paese
Non come affermazione di astratta soggettività
Nel linguaggio dalla sinistra del tempo non si parlava di identità si parlava piuttosto di iniziativa di capacità di iniziativa politica
Questo è come è noto può manifestarsi indicando nuove vie di possibilità per il futuro immediato ma assai spesso può e deve manifestarsi anche affrontando i problemi e spesso gli uragani che la realtà per suo conto fu
Sia detto di passata la maggiore occasione
Che si presentò per il Partito comunista italiano nel corso dalla sua storia postbellica le maggiori attese da cui fu circondato si ebbero appunto nel corso degli anni sotto settanta proprio di fronte a un uragano
Uso questo terreno che Giorgio Amendola sfidò apertamente più volte il suo partito il problema era aprire una breccia nei vincoli della situazione e portarlo quel partito a prendere tutte le decisioni successive che sarebbero state necessarie per portare per importi sprecarlo al governo
Perché la politica era per lui classicamente governare assumersi delle responsabilità fare agibile fare agire pure essendo parte in nome e per conto di tutti
Forse si fingeva un partito diverso da quello che esso effettivamente era carico invece nella realtà ma della feccia di Romolo di condizionamenti e di vincoli
Forse era convinto che assunta l'iniziativa politica vincoli e condizionamenti sarebbero stati sciolti dal corso delle cose
Il coraggio politico sottintende Sempre spesso diciamo almeno implicitamente questo
Giovanni Gozzini in un bel profilo tracciato per l'edizione in corso di stampa dei discorsi parlamentari di Amendola ricordato la grande varietà di Lodi al personaggio in occasione della sua scomparsa
Ha forse il più suggestivo epitaffio
Resta quello Ferruccio Altiero Spinelli a Strasburgo il sedici giugno lotta la grandezza di un uomo politico sta disse Spinelli nella sua capacità di aprire strade nuove e Amendola ha saputo aprire strade nuove per il suo partito
Forse più che aprirlo le indico o ne indico la direzione ma di certo era la direzione giusta
Grazie
Grazie la parola
A Umberto Ranieri
Grazie signor Presidente della Repubblica signor presidente del Consiglio signori ha scritto qualche settimana fa Barbara Spinelli che la sinistra è portata per sua natura di incorrere quasi fosse una maledizione
Nell'errore di guardare al passato per ritrovarvi le ricette per il presente
Fa parte di un certo residuo vizio di autosufficienza
La pretesa di trovare in qualche archivio della propria memoria nelle biografie di ieri risposte ai dilemmi di oggi
O l'esempio di una versione della sinistra che poteva essere e non è stato la vicenda politica intellettuale di Giorgio Amendola si presta come nessun altro nella galleria della sinistra italiana dell'ultimo secolo a tale rischio
Ho avuto modo ridefinire Amendola in un piccolo scritto di alcuni anni fa ha dedicato alla vicenda politica di quella che veniva chiamata la destra comunista
Come la figura più emblematica di una storia di minoranza
Intendevo riferirmi alla cultura riformista nella storia del PC
Il riconoscimento della superiorità del riformismo e avvenuto nella sinistra italiana con colpevole ritardo
Quando la storia si era incaricata dimostrare con prove incontrovertibili dove fosse la ragione nel duello che ha opposto in questo secolo le due anime quella comunista e quella socialdemocratica della sinistra
C'è chi ritiene che non metterebbe conto insistere oggi su questo aspetto della storia della sinistra italiana tanta acqua è passata sotto i ponti
Può darsi che effettivamente ci sia molto poco nelle dispute del passato che possono servire a chiarire i dilemmi del centrosinistra di oggi in Europa
Alle prese come scrive Dahrendorf con la difficoltà di far quadrare le intenzioni dei suoi leader con le preferenze dei suoi elettori
E tuttavia sono convinto che per la sinistra italiana le cose stiano in una maniera più complessa
E che la tara d'origine il peso minoritario del riformismo nella sua storia secolare il ritardo con cui si è avvenuto il riconoscimento delle ragioni della socialdemocrazia
Finiranno per riproporsi in un bilancio della vicenda politica italiana di questo decennio come uno dei nodi critici di fondo che spiegano le difficoltà della sinistra
Per questo non possiamo sbarazzarci di quello che Barbara Spinelli definisce lo sguardo nella memoria
E per questo non è facile restituire agli archivi la riflessione intorno alla figura di Amendola
Resto convinto che non si incorre in qualche azzardo in un'azzardata atti attualizzazione se si guarda ad essa come manifestazione originale nonostante aspetti paradossali e persino tragici del suo pensiero
Di una tensione irrisolta di una possibilità non realizzata di un potenziale corso diverso della politica comunista
Ripercorrendo le tappe significative della sua battaglia politica
Si vedrà che Amendola con il suo Salvemini hanno problemi Isma'a fare emergere la possibilità di uno sviluppo della politica comunista oltre i confini della via italiana al socialismo
Negli anni tra il cinquantaquattro e il sessantasei la riflessione e l'azione politica di Amendola
Si collocano su punti decisivi su un terreno nettamente più avanzato rispetto all'orizzonte togliattiano fino a delineare i contorni di una possibile alternativa di linea politica
Amendola intuisce che gli sviluppi strategici della politica del PC possono prodursi in tre direzioni nella definizione di una strategia per l'accesso al governo sulla base della costruzione di una nuova maggioranza
Nel programma minimo riformatore e nell'abbandono della schematica alternativa tra gestione o trasformazione dell'esistente nella tensione verso la riunificazione della sinistra con la presa d'atto della definitiva eclisse delle ragioni della divisione degli anni Venti
Intorno a questi temi si delineano i contorni di quella che fu chiamata una linea vendoliana
Sono gli anni dei mutamenti radicali nella struttura sociale del Paese del miracolo economico del contrastato e drammatico addio del centrosinistra e poi del suo graduale esaurimento
Nel marzo del cinquantanove Amendola avanza la proposta di un piano a medio termine
Che raccolga le esigenze più sentite delle forze produttive che aspirano sviluppo economico equilibrato del paese e indica come problema strategico fondamentale del PC l'unità delle forze laiche di ispirazione socialista
Il quarantotto per cento che a sinistra della DC
Un piano a medio termine consapevole dei vincoli congiunturali concreto nell'ambizione riformatrice casa scuola ospedali e per Amendola la chiave per affermare una capacità di governo delle sinistre
Per trasformarle da opposizioni in una nuova maggioranza politica alternativa come letteralmente scriverà su Cronache meridionali alla Democrazia Cristiana
La pubblicistica tramandato una ricostruzione parziale del confronto che allora si sviluppò tra Amendola Ingrao
Si è teso a restringere il confronto che oppose trasversalmente settori del PC e del Psi a differenze di analisi circa le tendenze dello sviluppo economico italiano un programma di riforme con le linee di un nuovo modello di sviluppo
La natura vera del contrasto riguardo invece la collocazione politica della sinistra dinanzi al primo esperimento riformista della storia italiana
Il contrasto nel gruppo dirigente del Pci concerneva le conseguenze da trarre rispetto al problema posto da Togliatti stesso come muoversi sul terreno del riformismo proclamato dai teorici del centrosinistra
Quali Caratti in nuovi deve assumere la politica delle riforme in una fase di espansione economica di modernizzazione della società
Studiando oggi quel dibattito si è colpiti dalla nettezza delle differenze tra due versioni delle riforme da un lato per la sinistra socialista e comunista l'obiettiva del processo di riforme non era la correzione degli squilibri delle distorsioni dello sviluppo ma l'accrescimento della coscienza anticapitalista delle classi subalterne era il vecchio tema
Luxembourg diano della natura pedagogica delle riforme
Questa versione delle riforme fu contrastata da Togliatti che ad essa oppose una linea diversa il riformismo va preso sul serio
è innegabile la minoranza strappi state la definizione togliattiana e tuttavia rispetto ad entrambe le versioni il contributo di Amendola si distingue per alcuni tratti
L'insistenza sul carattere nazionale delle riforme contro la visione di una loro natura anche sistemica
L'attenzione alla loro capacità di unificare un Pasqua arco sociale da cui non possono escludersi a priori settori capitalistici la consapevolezza dei nudi congiunturali che il processo riformatore non può strettamente rimuovere è una visione che si avvicina notevolmente alla natura vera del riformismo come processo alla visione delle riforme come cambiamento graduale effettivo tale da corrispondere a vincoli di efficacia ed efficienza
Questo impianto di pensiero era stato sostenuto da Amendola nel convegno organizzato dall'Istituto Gramsci sulle tendenze del capitalismo italiano del sessantadue la discussione ruotò intorno ad un interrogativo gravido di conseguenze sulla strategia politica del PC
L'Italia degli inizi degli anni sessanta era dominata ancora dalle contraddizioni classiche dell'analisi gramsciana oppure era entrato in una fase di contraddizioni più avanzati proprio di un capitalismo maturo
Fu rimproverata da Amendola una lentezza accoglierà le trasformazioni economiche intervenute la capacità del neocapitalismo di unificare il Paese risolvendo la questione meridionale
Non c'è dubbio che si era manifestata in quella fase un'impreparazione politico culturale del Pci a comprendere adeguatamente le conseguenze delle grandi trasformazioni in atto
Ma la tesi sostenuta dalla sinistra del partito che attaccò duramente Amendola non era convinto
Chi sosteneva che si fosse ormai ad una proletari trazione crescente che la contraddizione nord-sud impallidire che bisognava fare i conti con l'imprenditore globale che il centrosinistra era espressione di questo processo di normalizzazione neo capitalista
Indizione spunti di analisi più moderna che non mancavano in alcune relazioni venivano tuttavia collocati in un indirizzo strategico in un'analisi della realtà italiana che se fossero passati avrebbero condannato all'impotenza alla sinistra il movimento sindacale
Possesso Ingrao ricorda di aver guardato a quelle posizioni con diffidenza
La verità è che c'era un problema culturale
Di fronte all'apparente capacità della classe dirigente di inglobare nel proprio sistema di governo settori di tradizione operaia e socialista
Si affermò in una parte della sinistra la tesi secondo la quale nella società italiana si veniva ridimensionando il peso delle contraddizioni storiche e si faceva spazio una dialettica sociale e politica che sempre più si esauriva nel conflitto irriducibile tra capitale e lavoro
Costoro con riferimento agli operai che la grande industria considereranno ormai prevalenti le tendenze annunciate nella prospettiva marxista
Gruppi politici e intellettuali ritennero che fosse giunto il momento
Di una riappropriazione del pensiero di Marx non ritorna alle origini e fare i conti con Marx divenne un letti molti fu della cultura italiana di sinistra a dimostrazione dell'errore di chi a suo tempo aveva creduto che il compito fosse quello di fare i conti con Benedetto Croce
Si distinsero in quell'azione un gruppo di riviste con il proposito di riattivare la radicale alterità del pensiero di Marx
Che la sterminata produzione non solo per la sua unilateralità fu all'origine dal diffondersi di caratteri negativi nell'atmosfera culturale della sinistra italiana
Tra cui un esasperato dottrina ritmo e il disprezzo per le altre culture Mario ogni rapporto con la realtà economica e sociale del nostro Paese Amendola combatte senza quartiere suggestioni di questa cultura
Mantiene un giudizio sul capitalismo italiano in cui tra spari del pessimismo sulle capacità di risolvere le antiche arretratezze forse la visione di Amendola resta condizionata
Dalla continuità con un'interpretazione strutturalmente negativa della storia italiana moderna che era già nelle Tesi di Lione
E che rendeva difficile individuare gli elementi di dinamismo che operavano nella società italiana
E tuttavia non è convincente sostenere che Amendola abbia sottovalutato le trasformazioni
Il punto di fondo che gli mette e che gli mette l'accento sulla singolare commistione di un'inevitabile processo di modernizzazione razionalizzazione del debole capitalismo italiano con il permanere di contraddizioni storiche che andavano rimosse con una coraggiosa politica di riforma
L'arretratezza meridionale i bassi salari gli sembravano ancora nel pieno di una stagione del miracolo i nodi irrisolti e per l'industria il terziario sarebbero rimaste più complicate le cose rispetto alle semplificazioni sociologiche
La particolarità persistente dell'Italia divenuta società industriale sviluppata sarà da un lato nel forte peso delle classi medie e dall'altro nella percentuale di lavoratori dipendenti sul totale degli attivi di gran lunga inferiore a quella di tutti gli altri paesi industrializzati
Questa analisi della struttura economica del paese imponeva di lavorare per ampliare le alleanze che la classe operaia e conduceva considerare lo stop dell'informe lo strumento per garantire uno sviluppo più equilibrato per ridurre il peso della rendite del parassitismo
Saranno queste le idee di Amendola da queste idee non si discosterà fino alla fine
Fino alla battaglia condotta in solitudine al termine degli anni settanta quando con un linguaggio aperto senza veli affronta il nodo del comportamento del sindacato di fronte alla crisi
In un memorabile articolo su Rinascita Amendola ricordava la crescita incontrollata delle rivendicazioni salariali in un quadro di esasperato egualitarismo alla cui origine operava l'idea che il salario fosse una variabile indipendente dalla produttività
Denunciava l'assenteismo la difesa a ogni costo di fabbriche dissestate l'accettazione dei passivi delle imprese pubbliche in ultimo l'estensione dalla scala mobile a tutte le categorie la sua revisione trimestrale che spingerà il Paese del sull'inflazione sempre più vertiginosa
Una critica che investiva aspetti della politica economica influenzata dai sindacati e della sinistra
Era stato l'unico del resto nell'intero gruppo dirigente del Pci a sollevare la questione al momento dell'accordo tra lame Agnelli del punto unico che state facendo
Aveva detto all'anno è una scelta mio precisione dei pericoli lama non aveva trovato di meglio che rispondere che ormai la scelta era stata fatta e gli era sembrato molto efficace affermare
Giorgio se i padroni ti consentono di più come fa un sindacato a chiedere di meno Amendola ricorderà all'Ama gli rispose che il sindacato deve fare le cose che ritiene giuste e non quelle che gli sono suggerite da certi schemi che alla fine possono rivelarsi perdente
Pochi uomini hanno denunciato come Giorgio Amendola i rischi dello stato assistenziale e degenerazione del corporativismo delle sue infinite varianti
Apparve in quegli anni davanti alle esitazioni averi epicentro di larghi settori del mondo politico e sindacale quasi un eroe solitario avrebbe scritto Gobetti
C'è da chiedersi lo farà anche Gerardo Chiaromonte nel suo senno di poi se non vi fosse una parzialità nel ragionamento di Amendola che lo portava a mettere l'accento in modo unilaterale sulla cosiddetta responsabilità della sinistra perdendo il senso dei reali rapporti di forza
è una discussione antica è difficile tuttavia negare che Amendola vedesse giusto che ponesse conducendo un'ennesima battaglia di minoranza una questione cruciale
Gli obiettivi del riformismo della sinistra dalla giustizia distributiva e fiscale alle politiche sociali
Alle pari opportunità nel mercato del lavoro alla democrazia economica non potranno essere raggiunti senza una consapevolezza dei vincoli e delle compatibilità
Vale a dire degli obblighi ineludibili di una politica riformatrice e con insegnamento ancora oggi valido di quella lezione
Amendola Berti con drammatica urgenza la questione di una prospettiva politica della funzione di governo del PC
E nel sessantaquattro la più radicale delle sue intuizioni
Cioè nei suoi articoli su Rinascita in dialogo con Bobbio la consapevolezza del rimpasto strategico qui aggiunto la situazione dalla sinistra in Italia
Troppo forte per non porsi il problema del Governo troppo divisa per esercitare effettivamente il peso necessario ad aprile tale prospettiva la proposta di Amendola indicò fu quella di un partito in cui la sinistra d'ispirazione socialista potesse ritrovarsi superando le ragioni dalla sua storica divisione
Amendola ripensava l'obiettivo della formazione di un partito unico in termini tali da superare le colonne d'Ercole tipiche della tradizione dalla sinistra marxista in quando proponeva osserva Massimo Salvadori
Che a unirsi fossero non solo i comunisti e socialisti ma anche gli eredi della tradizione Gobetti Anna
Egli esortava con forza la sinistra prendere atto delle sue sconfitte della necessità di seguire una strada mai battuto era il sessantaquattro e Amendola ebbe l'ardire di sostenere che anche il comunismo non era una soluzione adeguata per il socialismo in Occidente
Occorre chiedersi se non sia intervenuto un mutamento sensibile tra la mentore del cinquantasei quello del sessantuno quello della discussione con Bobbio sul partito nuovo della sinistra
Si avverte nella mente del sessantaquattro più forte il fastidio verso l'ideologia dei tempi lunghi
Più acuto l'assillo per il futuro di un'organizzazione politica che non ha raggiunto i suoi obiettivi in un cinquantennio con almeno tre generazioni di militanti e che deve ricercare le ragioni di questo insuccesso il sapersi trasformare questa straordinaria intuizione del problema politico più spinoso dell'esperienza politica dei storica dei Comunisti Italiani incontra una resistenza aperti esplicita si può dire che la contestazione che questa prospettiva incontro a sinistra con l'argomento del pericolo della socialdemocratica azione del PC
E a destra da parte delle forze interessate all'unificazione tra sia SDI abbia ritardato di qualche decennio i conti strategici nella sinistra italiana
La proposta di Amendola mossa un'acuta consapevolezza dei compiti nuovi da affrontare sia colta sostiene Salvadori avrebbe potuto aprire una strada la strada un diverso futuro nella storia che la sinistra italiana e del Paese
Amendola ritornerà nei mesi successivi sul tema dell'iniziativa unitaria verso la socialdemocrazia lo farà nel corso di un convegno sulle tendenze
Del capitalismo europei in dura polemica con Lelio Basso è urgente una nuova unità vorrei che sul piano europeo noi avessimo nei confronti della socialdemocrazia era sessantaquattro
Sessantacinque nelle sue varie espressioni la stessa pazienza doverosa che abbiamo dimostrato in Italia nei confronti del movimento cattolico
E non illudete vi non servirebbe un raggruppamento di comunisti e socialisti di sinistra abbiamo sbagliato nel fare una critica indifferenziata alla socialdemocrazia
Probabilmente al mento Amendola avverte in quegli anni che la destituzione di Crush offre in Comparini interrogativi sul destino della coesistenza rendono indispensabile andare oltre gli orizzonti tradizionali del PC
Ma se le cose stanno così la strada è obbligata sembra pensare Amendola occorre lavorare per il superamento delle ragioni della storica divisione della sinistra
Sessantaquattro Amendola anticipa i tempi e la sua Cangrande ipsa come ricorda De Martino si manifesta nell'intravedere il futuro nel tentare di dare una risposta originale
Amendola avverte che nel corso degli anni sessanta la Società italiana in rapida trasformazione esprime una domanda di governo efficiente capace di assicurare l'ordine di tutelare il risparmio di preservare i livelli di vite che si erano appena conquistati
Ecco perché cercò di fare emergere
All'indomani delle grandi lotte sindacali della fine degli anni Sessanta lo notarono Carfagna D'Amato nel libro
Il duello a sinistra questo problema
Nell'agosto del sessantanove senza fronzoli andò al cuore della questione non c'è altro tempo da perdere il Paese non può andare alla deriva si deve affrontare il problema dell'ingresso dei comunisti in campo governativo
Fu un articolo che suscitò stanche scandalo in un clima di sessantotto Isma'trionfante la prospettiva indicata da Amendola era destinata alla sconfitta
La drammaticità con cui gli poneva il problema del Governo aveva origine nella consapevolezza che le lotte sindacali avevano sposta gli equilibri economici e sociali del Paese gli occorrevano svolta politica ma c'era qualcosa di più la memoria dell'impotenza del movimento socialista nei primi due decenni del secolo
Egli pensa al mancato incontro catturati e Giolitti all'incapacità del Partito socialista nel primo dopoguerra di porsi un obiettivo positivo di governo quando si lascia abbacinare scrive Amendola nell'Intervista sull'antifascismo dalla grande delusione suscitata dalla Rivoluzione d'ottobre
In questo quadro che corre riflettere sull'aspetto che viene considerato il lato conservatori amento nel rapporto con l'URSS
In verità agli anni tra il cinquantasei e sessantuno sono forse quelli che ci permettono di intendere i limiti del rinnovamento avviato da Togliatti e la specificità dell'azione di ammenda
E in quel periodo che va collocata la radice del riformismo incompiuto del PC è un luogo comune sostenere che un deciso anti stalinismo si esclusivo delle correnti di sinistra del PC
Se torniamo al drammatico dibattito ai vertici del partito sulle conseguenze da trarre dal ventesimo Congresso si coglie non solo l'impazienza di Amendola per la ricostruzione reticente degli avvenimenti sovietici
Ma anche tra l'aprile del cinquantasei sessantuno il manifestarsi tra mento letto gli atti di un contrasto strategico sulla valutazione del pool sciovinismo e sulle conseguenze da trarre dalla destalinizzazione
Certo colpisce a rileggere la testimonianza di Amendola lo stato di impreparazione politica e psicologica con cui il gruppo dirigente del Pci e lo stesso Togliatti avevano accolto ed enti traumatici decisivi per la storia del movimento comunista internazionale
Il Togliatti che non rivela nessun il segreto del rapporto lo choc nella base del PC il Consiglio nazionale dove il leader del partito evita di toccare l'argomento me ne sono dimenticato dirà sarà Amendola prendendo la parola a ricordarglielo
Un Amendola che manifesta un moto di simpatia istintiva verso il plus offrì quell'ucraina che ha qualcosa di Napoli come sostenevano i viaggiatori del Settecento ma è nel comitato centrale del sessantuno quando infuria la discussione sul ventiduesimo congresso che amento rinuncia posizioni radicalmente innovativa
Egli ricorda che la ricerca originale dopo il ventesimo congresso è l'ottavo non era andata avanti soffocata dopo la conferenza di Mosca del cinquantasette tutto ciò aveva rafforzato le tendenze conservatrici nel partito
L'analisi del capitalismo incalza mentore insufficiente affrettate non ci permette di sviluppare una politica unitaria verso i partiti socialdemocratici dell'Europa occidentale bisogna smetterla con questa passività
E in quel comitato centrale pone l'esigenza della rottura della falsa unanimità la formula staliniana così la definisce baratti a voci di questa finzione dell'unanimità la democrazia esige discussioni chiare responsabile
Con differenziazioni che possono assumere anche la formazione di maggioranze e minoranze Amendola ingaggio in quegli anni uno scontro politico su nodi di fondo e in sua articolo su Rinascita
Giungerà la più coraggiose limpida ricostruzione delle corresponsabilità anche di un partito come il PC rispetto allo stalinismo
La critica Stalin e scriverà non colpisce qualcosa che è fuori di noi ma ciò che in noi ciò che vi è stato e ciò che vi è ancora vanno perciò il tentativo di ostentare calma e freddezza occorre una ricerca delle nostre corresponsabilità
L'essenziale lo conoscevamo tutti
Che avessimo vissuto nell'URSS o non vi fossimo mai andati
Le premesse politiche che posero le condizioni di quei delitti continua Amendola l'avevamo approvata perché li avevamo creduto è necessario oggi possiamo misurare tutta la gravità delle nostre corresponsabilità
E quando Leo Valiani osserverà polemicamente che nel trentasette avrebbe dovuto sapere che i delitti di Stalin erano delitti Amendola risponderà
Eravamo corresponsabili anche senza saperlo perché ammettevamo il principio della necessità del terrore che per noi richiamava quello giacobino
Colpisce a rileggere questi interventi nel sessantuno che le considerazioni di Amendola
Eva cono quasi letteralmente in alcuni punti la sostanza di posizioni espresse nel cinquantasei dal gruppo dei revisionisti che lascerà nel partito saranno espulsi non lo riconoscerà mai
Nata cinquantasei sessantuno qualcosa muta nel pensiero gli Amendola come scriverà Calvino in una lettera Fortini
Anni in cui i fatti correranno più veloci delle idee un'epoca di grande ripensamento in cui lo spirito si trasforma e si arricchisce Force Amendola riflettendo sulla drammatica discussione al vertice del partito
Aperta con il ventesimo Congresso avvertito che ha commesso un errore nel non aver combattuto la regressione politica e culturale nella polemica verso il revisionismo di Giolitti
Un errore concepire come gli ha fatto il dissenso un freno all'unica forma di rinnovamento che oggi considero che gli considero realistica quella circoscritta verticistica governata dal gruppo dirigente
E la sua intervista sul rinnovamento ricordando l'ottavo congresso dirà che allora si rischio che rispetto alla lotta contro il settarismo a prevalere fosse la lotta al revisionismo
Del resto Amendola e col Congresso se in fieri come letteralmente ricorda Giolitti sul settarismo tematico non rinuncio anche in quel caso ad utilizzare lo schema equivoco e dannoso cui farà ricorso in altri frangenti della Lotto su due fronti
Perché prevalse questo schema è stato lo stesso Giolitti a tentare una risposta
Quando ha sostenuto nella sua lettera Marta che la cultura della doppiezza era penetrata diffusamente nel popolo comunista e ciò poteva far dubitare della possibilità per il gruppo dirigente del Pci di operare il taglio senza determinare fratture ed emorragie forse irreparabile
L'occasione storica andò perduta
Ha già allora una convinzione che avrebbe anche nei decenni successivi condizionate limitato la battaglia revisionista del PC
La persuasione della debolezza nel partito della diversità riformista che la necessità quindi di farla conoscere con cautela con prudenza magari mimetizza ancora
Saranno Giuliana Mate Luciano Cafagna definire nel loro due la sinistra riformismo mimetizzato quello praticato dalla destra comunista
Una peculiare attitudine alla diversità che tacitamente convive con altre impostazioni
Amendola è scomparso nell'ottanta
Prima di assistere al crollo di tutti i regimi del socialismo reale c'è da chiedersi alla luce di queste considerazioni se sia giusta la tesi di chi sostiene che il suo problemi SMA intellettuale fosse pari alla sua ortodossia
Io credo che abbia ragione Napolitano quando sostiene che Amendola in ogni caso fu capace di andare oltre schemi della tradizione del movimento comunista
Il suo intervento alla direzione del PC nel settantuno sulla situazione dei paesi dell'Est ci dice in fondo quando il suo pensiero sull'uso fosse Complesso
Egli da un lato invita a uno sforzo per comprendere le novità intervenute nella politica internazionale l'Ostpolitik in particolare
Ma si dichiara pronto e lo dice con tono di sfida se lo si intenderà fare veramente a perseguire una completa e totale autonomia dall'URSS
Ma dobbiamo farlo aggiunge su tutti i piani organizzativo finanziario politiche dobbiamo farlo ricercando un aggancio con il movimento operaio dell'Occidente o facciamo un discorso coerente oppure tireremo avanti come abbiamo tirato in questi anni
E la cruda conclusione cui giunge a me
Egli collega in sostanza fatto straordinario la completa emancipazione dal rapporto con l'URSS così dichiara pronto con un contestuale sviluppo delle relazioni degli agganci con la socialdemocrazia dei paesi occidentali
Ma le cose procederanno ancora a lungo in un'altra direzione Amendola come sostiene Carfagna
Andando avanti negli anni collocherà Lulzim silenziosa posizione sacrale
Forse pensò di utilizzare il mito sovietico come argine alla fine degli anni sessanta contro il dilagante estremismo forse considerò l'URSS in un riemergere di antico realismo dopo la crisi della distensione non sorta di contrapposizione di contrappeso agli Stati Uniti
Un'impostazione contraddittori inaccettabile
Le posizioni e dalle sue
Questo è finalmente del suo pensiero appartiene alla dialettica le vicende del suo tempo
La sua visione del mondo e delle cose porta il segno di uno spietato storicismo frutto della sua educazione crociana
La lealtà al partito e un altro tratto distintivo e dalla sua personalità Amendola vedrà nel pc la forza in grado di superare le debolezze storiche del socialismo italiano
Di quel movimento che secondo la profezia di Turati non sarebbe stato capace di fare nelle riforme nella rivoluzione
Il nostro Paese aveva conosciuto nei decenni a cavallo tra Ottocento e Novecento una prevalenza originaria di quello che un grande storico del socialismo colla indicato come modello di sinistra
Latina un modello che rispetto a quella anglosassone tedesco scandinavo registra una minore ampiezza dell'organizzazione sindacale una maggiore tendenza insurrezionalista
Amendola sempre mantenuto vivo la sua critica quel movimento ha mandato di retorica rivoluzionaria che non sarà in grado di fronteggiare l'offensiva del fascismo
Ma c'è di più egli vede nel blocco anti giolittiano indifferenziate nella polemica contro le aperture di curata Giolitti il grande errore che porta alla rovina del socialismo italiano
Il PC è la forza che ci emancipata dopo il quarantaquattro da questo dettare una forza seria organizzata disciplinata in grado di incanalare la carica protestatari a delle masse in una strategia di avanzamento graduale democratico e di riforme e radicati in Amendola la coscienza della funzione cui assolve il movimento operaio nel suo farsi organizzazione consapevole
Se si concepisce la politica come non lotta di minoranze organizzate per contendersi il voto di una folla non educata
Diva discutendo della lezione di Salvemini queste minoranze finiranno con lo sciogliersi col procedere attraverso una sera di lacerazioni e riunificazione
Soltanto la costruzione di un movimento di massa emancipare la curatori e questa disciplina una tale concezione lo se Pereira da Salvemini da stalle di ai suoi allievi come
Come come i Doors
Con il PC non sarebbe più stato così Est avrebbe avuto la forza di affrontare le sfide questo pensava Mentor anche i suoi scritti di storia sono funzionali a stare nel semplici come in originale costruzione politica e di massa decisa muoversi dentro la società
Italiana polemizza era con Spriano sostenendo che la storia del PC deve essere soprattutto una storia d'Italia
Polemizza era sbagliando perché fino al quarantaquattro il rapporto con il Comintern è soverchiante nella vicenda del gruppo dirigente comunista
Sbaglia era nel giudizio sulla svolta del ventinove il trenta o Syrah parole ingiuste né parlare di tasca ma si sforza era di consegnare ai giovani impegnandosi in una Ford e di memoria Lista Comunista un patrimonio di esperienze di sacrifici di moralità i quadri della rivoluzione antifascista ricostruttore del partito
Del partito nuovo
Di fronte all'immagine dell'italiano superficiale parolaio noi presentiamo scriveva Amendola l'immagine di un italiano preparato che parla poco disciplinato onesto sia l'immagine e il comunista italiano
Amendola fu il maggiore apologeta per passione intelligenza stile il Partito comunista abbia avuto della propria della propria storia
E a Gaetano Arfè che si rammarica a metà degli anni settanta e dei comunisti cercano di appropriarsi del patrimonio storico socialista risponderà è un proposito che considero legittimo nella misura in cui ha convalidato da i fatti
Io cerco di collocare sempre il Partito comunista nel solco della tradizione socialista e vedo nel partito socialista fondato nel novantadue le premesse di quella che è stata poi la nostra storia ci sentiamo figli di quella storia fruttifica il grande albero che è cresciuto
Amendola chiederà molto anche ai comunisti italiani alloro al loro lavoro egli tra i dirigenti fra gli uomini politici italiani del dopoguerra avrà un elevato senso della storia delle sue proporzioni
Se la coscienza storica si offusca discutendo con i giovani alla fine degli anni Settanta dirà non si vede che cos'era l'Italia non si può neanche vedere il cammino percorso senza coscienza storica un certo punto ci si può domandare che cosa abbiamo fatto rispondere che non abbiamo fatto niente
Ho concluso non so se sia esistito un aveva Mandoli Anna nel partito certo fu particolarmente incisive per sessantasei settantasette
Un'aria vasta e radicata nel PC di amministratori locali sindacalisti intellettuali che ispirava la propria battaglia politica il proprio contributo alla direzione del PC ai tratti tipici della lezione di Amendola
L'uso spregiativo della definizione di destra impedito per anni di valutare la portata innovative anticipatrice di quella che ha ragione appare storicamente come la componente meno conservatrice continuista del gruppo dirigente del PC la preoccupazione della socialdemocratici azione impacciato ostacolato rimandato una svolta per tanti versi matura nel comunismo italiano
Ben prima del mille novecento ottantanove
Tante cose fanno di Giorgia Mentor un uomo del suo tempo certo noi ditegli non intravide non percepiti e sistema di dominio del comunismo al potere avrebbe potuto essere travolto non percepite lo stesso radicamento del comunismo italiano aveva i suoi tratti di caducità e di transitorietà e tuttavia un fatto è certo
Delle tesi e della cultura con cui egli venne combattuto non è rimasto granché non c'è veramente niente di che possa dirci qualcosa per aiutarci ad affrontare i dilemmi e gli interrogativi che agitano la sinistra che si affaccia nel nuovo secolo
Questi Italia che entra nel nuovo secolo portandosi dietro le paure di una modernizzazione eternamente incompiuto può rileggere Amendola come si vedono Salvemini ed Einaudi come un classico come una delle espressioni più fini della letteratura politica italiana del Novecento
La sinistra che avverte il bisogno di uscire dal torpore consolidare il proprio radicamento nella società italiana
Professor si europea definirsi socialdemocratica senza infissi lungi mentre fastidiose remore come ora che faccia può a ragione cogliere nell'azione e nere inascoltate lezioni di Giorgio Amendola
Tante cose che sono intime la sua sensibilità di oggi
Può senza tema di essere smentita annoverarlo nella galleria ideale degli innovatori della propria cultura
Il presidente della Repubblica deve allontanarsi noi lo ringraziamo sospendiamo per cinque minuti ripiglia dalla discussione con un intervento di Maccanico e poi di Giuliano Amato
No contro dopo dopo due anni
No
Continua
Accordi vi prego di creare posti
Prendere posto interviste vogliono ancora meglio
Realtà sorella
Visto come io l'ho citato da Amendola no no ti giuro proveniente
Io
Prendere posto per favore
Spiega
Grazie
Insomma
Professori arco qua vadano apposto presentare nominato stiamo si è diviso
O
No sì va bene Giuliano non è giusto
Notizie buone anche se non fanno ma siccome
Non è allora chiamiamo
Allora riprendiamo i lavori ma quando
Metto i documenti
La parola e al ministro Antonio Maccanico
E ringrazio
Non non non sono no nessuno
Ringrazio innanzitutto dell'invito che mi è stato fatto a partecipare a questa questo ricordo di di Giorgio Amendola che mi sembra una iniziativa
Veramente lodevole della rivista le ragioni del socialismo
Mi occuperò brevemente del rapporto fra Giorgio Amendola e Ugo la Malfa
L'unico titolo che credo di avere per trattare di questo argomento e
L'amicizia profonda che mi negozia Ugo La Malfa sia a Giorgio Amendola
Amicizia in certo senso ereditata perché io
Come nipote di Sinibaldo Tino e Adolfo Tino
Un po'ereditava o anche i rapporti che essi avevano Sinibaldo Tino Adolfo Tino erano amici carissimi
Di Giorgio e di Ugo la Malfa
Erano
Cresciuti nella il culto
Del ricordo di Giovanni Amendola si ispiravano a quel filone politico culturale e Giorgio evoco avevano per me una certa il grande simpatia che era molto legata a questo rapporto di parentela
Io credo che giusto e la relazione di Giorgio Napolitano lo ha messo in rilievo
Fermarsi sul rapporto fra Giorgio Amendola Ugo la Malfa rapporto che io credo sia emblematico
Del dramma dell'antifascismo e del dramma della sinistra finita
Dico emblematico perché
Giorgio la Malfa tentare già Ugo la Malfa e Giorgio Amendola
Appartenevano alla stessa Paolo tradizione politico-culturale
Ambedue
Dopo la tragica scomparsa di Giovanni Amendola avevano preso una bandiera
Della liberaldemocrazia avevano fatto quella unione goliardica nazionale nella quale si erano trovati
Aumenta la la Malfa fermato crea Rossi Doria
Tutta una genetiche la generazione
La quale viveva un po'sotto l'ombra soprattutto Giorgio sotto l'ombra dei
I grandi amici di suo padre Benedetto Croce Albertini
Ed altri che avevano una sorta di tutela su Giorgio come
Giorgio però aveva una sua straordinaria
Uno straordinario carattere indipendente
E non era
Disposto
A seguire una linea di attendismo di fronte al fascismo che era una linea che seguiva che in certo senso consigliavano gli Albertini i crochet
E quindi era straordinariamente impaziente vero una delle caratteristiche del suo della sua natura era la impazienza
Lo stesso si può dire di Ugo la Malfa
E quindi cercavano in ogni modo di poter contrastare il fascino di avere una capacità organizzativa di mobilitazione
è quello che fu veramente un trauma fu una scelta che Giorgio la Malfa Orfei perché Giorgio Amendola fece
Insieme a Manlio Rossi Doria e a Pietro Grifone
Di aderire al partito comunista nel mille novecento ventinove
Questo fu vissuto come un trauma dalla da questa da questa comunità di giovani perché erano il poco più che ventenni
Fu un vero trauma la Malfa me ne parlava molto spesso di questa frattura che si era creata con l'adesione di questo gruppo al Partito Comunista
La spinta a questo fu in un certo senso la posizione Gobetti Anna
Gobetti che vedeva nella nella classe operaia nel ma nel proletariato
Il ceto che poteva prendere la bandiera della libertà e del progresso intenda
A me Giorgio la Malfa da parte sua
Intrisi di studi diversi che avevano già aveva preso già dimestichezza Cocche in su con
Con
Con il mio di il Roosevelt Fiano
Pensava che
Le formule marxista e leninista e fossero del tutto inadeguate ad una società la costruzione di una società industriale hanno democrazia industriale qual era nel loro la loro aspettative
Nelle loro sogni
In un Paese occidentale come l'Italia
Allora sì che era una questa frattura
Fra ma al tempo stesso si crea un legame un legame dialettico fra i due in un certo senso io posso dire che fu una una show una scelta fra fra due ragioni
Adesso con gli occhi Dini
Dei posteri
Difficilmente potremmo dare ragione all'uno o all'altro seguendo salvo ora che abbiamo davanti a noi tutti gli svolgimenti successivi come grandi drammi della storia fu uno scontro fra
Fra due ragioni ma ripeto dipende una divisione ma anche
Una forma di di colloquio permanente di
Vennero gli anni della Resistenza e del fascismo
E su questo la Malfa e Giorgio Amendola furono intransigenti antifascisti intransigenti
La Malfa l'esperienza del di la Malfa portò poi alla creazione del Partito d'Azione
Patti dotazione Partito comunista si ritrovarono né un atto di resistenza
Mio zio mi raccontava spesso quell'incontro che Adolfo Tino raccontava spesso quelle incontro che
Ancora sotto il fascismo ebbero i partiti antifascisti proprio nel suo studio quando Giorgio Amendola arrivo
In clandestinità con un nome diverso da quello che aveva si riconobbero però fecero finta di non conoscersi alla fine fine nella riunione siti a Sparta rame si abbracciarono
Questi erano i rapporti che erano fra di loro
Questo dialogo fra
La Malfa Amendola continuo nello svolgimento della vita repubblicana
Io ricordo
Che
Giustamente
Eugenio Scalfari ha detto in morte di la Malfa egli ebbe quattro stelle polari
Quella dell'Europa quella del Mezzogiorno
Quella della borghesia imprenditore imprenditrice
E infine la sinistra Italia
Beh io posso dire che queste quattro stelle polari anche quelle di Giorgione
L'Europa
E cioè già Amendola su
Sull'Europa ha avuto sempre posizioni estremamente avanzata
E suo merito è stato ricordato aver portato
Altiero Spinelli ad essere parlamentare europeo collezione del partito
Comunista
Sono nel soggiorno anche sul Mezzogiorno le idee erano abbastanza piscine
è stato ricordato
Il discorso di Giorgio Amendola quando la Malfa fece nella annunciò la nota aggiuntiva
è quello è sintomatico tutta la posizione di Amendola sul movimento sindacale sulla sul ruolo di una sinistra di governo coincidono come posizione
Di la Malfa
Egli vedeva soprattutto nel ruolo del sindacato ricordo la polemica che c'era sul concetto di programmazione
La Malfa respingeva concetto di programmazione come fatto puramente tecnico e lo vedeva come fatto politico come fatto della quale dovevano essere protagonisti le forze sociali e in particolare i sindacati in questo Amendola aveva la stessa visione
Parliamo poi del della borghesia e imprenditoriale
Anche questo era un interesse che Amendola viva io ero testimone una sorta di evento che avveniva quasi ogni anno negli anni settanta
Adolfo Tino che allora presidente di Mediobanca veniva che a Fiuggi a passare delle le cure delle acque
E quello era un appuntamento annuale nel quale convenivano La Malfa e Giorgia mentre cioè io ho assistito molte volte questi incontri privati
E in cui si discuteva di queste l'attenzione di Amendola per questo mondo di industriale sano
Per quel mondo che cercava di resistere agli avventurismi dei vari Sindona e Calvi
Per quel mondo che era risistemarla ingerenze politiche improprie nella vita
Nella vita del
Delle imprese e del credito
La difesa che si faceva dell'autonomia della banca opera della Banca d'Italia erano Trading te temi sui quali c'era una convergenza assoluto
La questura la questione della sinistra
E anche questa resta
Direi che Amendola e la Malfa erano ambedue consapevoli di ciò che mancava la posizione che non avevano
Amendola era consapevole della necessità di sposare i valori della sinistra democratica
Ne era consapevole lo sosteneva faceva una battaglia politica come è stato ricordato all'interno del partito ma nera ma ancora più esplicito nei rapporti personale
La Malfa da parte sua capiva che non era possibile creare una grande sinistra senza l'apporto delle forze popolari et movimento del movimento operaio
è stato uno sforzo continuo di cercare di trovare le soluzioni
Questo è innegabile
Io credo che la Malfa della Amendola siano due grossi problemi storiografici perciò è meritevole questa iniziativa cioè se noi vogliamo vedere bene quale ch'è stata la storia della Repubblica italiana
Sfuggire a queste semplificazioni che in questo periodo vedo molto molto frequenti
Io credo che le queste due vite sono lì per le straordinarie mentre importanti emblematico ed è sintomatico che per esempio per Ugo la Malfa la una sola biografia cc c'è e di uno americano si chiama Cucco
Nessuno ha fatto sulle biografia di la Malfa nessuno ha fatto una biografia di Giorgia mentre io credo che sono le due figure veramente sui quali sulle quali bisogna
Riflettere per capire quelle che è stata la il dramma della vita italiana in questi cinquant'anni ciò che è avvenuto di buona ciocche che è stato è stato sbagliato
Io direi che sotto questo aspetto la Malfa e Giorgio lamenta sono sono due personalità straordinarie matura personalità che sono state sconfitte
Sono state sconfitte perché nessuno dei due ha visto quello che ha sognava di poter realizzare
Però hanno seminato hanno seminato bene e forse anche inconsapevolmente noi abbiamo imparato la loro lezioni sono sicuro che se fossero ancora fra noi e si starebbero dalla stessa parte giustamente grazie
Grazie
La parola ora a Giuliano Amato
Parlerà dopo Aldo Tortorella
Io sono come non sono giovane come Umberto ma appartengo ad una generazione che ha finito per conoscere Amendola prima per iscritto e sono molto più tardi di persona
Io l'ho conosciuto di persona quando già per vivere praticamente aveva smesso di mangiare era diventato una figura intere a lui che era stato un omaccione grande grosso
Andavamo a convegni insieme ci trovavamo insieme era diventato est stranamente affascinante questo rapporto tra questa voce che gli era rimasta robusta che evocava l'uomo grosso che era stato di questa figura che era diventata assolutamente esile
Io avevo incrociato intellettualmente Amendola in modo intenso in relazione alla sua valutazione degli anni sessanta che mi aveva fortemente colpito e che io avevo molto condiviso che poiché ce ne saremmo accorti e forse non ne siamo ancora del tutto consapevoli è stato il vero punto di svolta
Del politica italiana della storia tra partiti e movimenti fuoriuscire della politica dalla politica e così Amendola lo visse quella era stata una svolta che aveva colpito molti della mia generazione prima ancora del sessantotto i ragazzi chi a Torino con la maglietta a strisce buttavano i sassi per le strade uscendo dalla FIAT
Fu un qualcosa di assolutamente sconvolgente per molti di noi era un modulo comportamentale il nuovissimo era un modulo che testimoniava per l'ingresso in fabbrica di lavoratori totalmente diversi da quelli di prima c'erano state già ondate migratorie che avevano portato nuovi ragazzi tra gli operai della FIAT ma questi erano stati filtrati dagli anziani erano stati addestrati dagli anziani erano arrivati a definirsi politicamente alla scuola degli anziani del sindacato e dei partiti
Questi ragazzi che in maglietta gettano sassi per le strade sono portatori istintivi e immediati della loro protesta è una protesta che non è filtrata è una identità che acquista una sua politicità senza passare attraverso un addestramento sindacale e partitico
Questo fenomeno che
Era nuovo per il sindacato e poneva un serio problema il sindacato era nuovissimo anche per la politica e come tale lo visse Amendola che iniziò allora a di esprimersi molto criticamente nei confronti di quello che lui chiamò il Pan sindacalismo
Dove il Pan sindacalismo era per lui quel fenomeno in virtù del quale si faceva della agitazione sindacale una immediata ed autosufficiente espressione politica
Che non era filtrata dall'inscindibile nesso con l'azione del partito io ricordo queste sue parole scritte in uno dei pezzi poi ripubblicati in anni della Repubblica se gli anni della Repubblica se non ricordo male inscindibile messo conversione della politica il partito che voleva dire inscindibile messo con la funzione nazionale dirigente della classe operaia
Ora il linguaggio del mitico questo è già stato detto non ritorno sulle cose che sono state qui dette tanto dovrebbe l'attribuzione all'ancora la classe operaia di funzione generale questa funzione generale chi è funzione dirigente questa funzione dirigente che è funzione nazionale
Però lasciamo perdere la bardatura della cultura e delle parole qui c'era un punto fondamentale
Stavano il il stava il partito stavano i partiti perdendo la generalità nobiltà dignità della loro funzione che era quella della sintesi politica
E stava emergendo una politica immediata fatta di rivendicazioni dirette ciascuna delle quali appunto arriva da sola alla Renault all'arena politica e pretende di avervi collocazione e di svolgervi direttamente un ruolo
Questo il punto sul quale cambia tutto quello che poi vediamo accadere negli anni successivi
E che pur per evitare che accada Amendola addirittura cerca di tra attenere richiamandosi alla funzione dell'URSS al mito dell'URSS è questo che è stato detto da qualcuno qui che no Carfagna aveva detto che in fondo tra tra la Cina e lurex
Meglio l'URSS per tra attenere in termini di generalità una possibile mediazione politica e questa è la scelta che fa Ammendola
è un problema che abbiamo ancora davanti questo non lo abbiamo ancora risolto è significativo che sia stato e così Amendola porlo in modo così brutale perché come è stato detto oggi in fondo risaliva alla sua scelta di vita Amendola è vero acquisto diventa comunista lo diventa
E accetta tutti gli stilemi dogmi gli atteggiamenti comportamentali dell'essere comunista ma in fondo lui è un liberale che per combattere il fascismo trova come unica cosa seria al Partito Comunista
E la trova come unica cosa seria davanti ad un ceto politico che si è spappolato davanti al fascismo
Che è preda di particulare i vari che non riesce a identificare la sua funzione nazionale che è quella di combattere il fascismo
A questo punto la funzione nazionale guidava cercare me l'unica cosa seria che trova ora non voglio dire che quello che accade negli anni Sessanta rievoca una vicenda simile questo sarebbe follia dirlo questo sarebbe follia dirlo ma tipologicamente emerge un problema analogo di uno spappolamento della politica davanti all'emersione di fenomeni sociali che la politica le si trova in difficoltà mediare a padroneggiare a ricondurre all'interesse nazionale
Sono passati trent'anni da quando Amendola faceva queste constatazioni da trent'anni siamo alla ricerca dell'equilibrio
Tra le istanze che vengono dalla società civile così oggi le chiamiamo e la funzione Nazir la missione nazionale della politica e la missione nazionale della politica in questi termini
Il problema è attualissimo non si può più oggi parlare di funzione nazionale della classe operaia come classe generale ma il problema della missione nazionale della politica davanti ad interessi che si presentano ciascuno con la sua maglietta a strisce pretendendo una diretta soggettività politica questo problema è ancora tutto davanti a noi
Di sicuro non è attuale Amendola per cercare di risolverlo perché non è attuale il partito come unico strumento per risolvere problemi di questa natura
E tuttavia
Ecco prima di buttar via interamente le forme che ha della politica che abbiamo avuto nel passato cerchiamo di capire bene con che cosa le sostituiamo perché quella missione è una missione irrinunciabile
Non pensate all'autoritarismo
Della forma partito che poteva stare a cuore ad Amendola in quegli anni e della quale lui era figlio ed espressione
Su questo lo possiamo anche togliere ma una volta tolto questo viene meno la nozione di missione nazionale
Ecco viene meno la necessità di trovare un melting pot io mi spavento ve lo devo dire proprio mi spavento quando vedo parcellizzati i dibattiti della politica come mia emergono in Parlamento per esempio a me cittadino non a me Presidente del Consiglio
Davvero è una riflessione più lunga di quella che posso fare
Rispetto a queste settimane dove ogni dibattito è separato dall'altro in ogni vicenda chi è oggetto di discussione è un'assoluta priorità
Oggi è un'assoluta priorità quella degli autotrasportatori che stanno bloccando le imprese Domani è un'assoluta priorità è quella delle imprese che sono state bloccate dagli autotrasportatori
Oggi è un'assoluta priorità liberare le carceri da un eccesso di popolazione domani a un'assoluta precarietà sbattere dentro la gente
Perché abbiamo bisogno di mettere in carcere gente che attenta alla nostra sicurezza
E così via e così via e così via allora dov'è la mediazione tra queste cose
I punti che cercano di farla quale fondamento hanno quale autorevolezza hanno quale legittimazione si trovano riconosciute
Ma al di là di questo perché allora potrebbe essere un problema da minoranze un problema da provocatori come diceva Cafagna c'è il problema che i vecchi partiti a loro modo risolvevano come si costruisce nelle radici profonde di una società ormai così nervosa ormai così difficile come quella del nostro tempo il consenso
Attorno ai punti di mediazione
Perché io io io di questo devo prendere atto le figure dei grandi provocatori sono figure importantissime per gettare il seme nella terra
Ma poi il problema è che cosa c'è in quella terra e chi si preoccupa di fare in modo che quel seme venga colto e cresca
E questa era la funzione a cui assolvevano una volta i partiti
Questa era era era ciò che il partito che è stato più partito di tutti ma il mio perché troppo autoritario troppo distante da me
Troppo bisognoso di miti per per essere una cosa seria e tuttavia il partito che fu una cosa seria
E tuttavia il partito che fu una cosa seria il paradosso italiano
E che noi non siamo riusciti a sostituire a a quo affar seguire a quella cosa seria
Una cosa altrettanto seria che tuttavia per essere tale non avesse bisogno degli ingredienti di quella cosa seria che oggi tutti rifiutiamo
Questo è e è il tema non si può eludere questo tema
Non si può eludere questo tema il tema che ha davanti la politica e questo di sapere essere in grado di ricostituire con informa immobile con strumenti nuovi tutto tutto ha da essere nuovo però ha la stessa capacità di esercitare una missione nazionale
Di apparire è una cosa seria perché guardate che al di là di tutto questo ai fini del consenso popolare della legittimazione a mio avviso continua ad essere Cruchard mente importante quand'è il momento della decisione di fondo
Si misura la differenza tre acciocché serio e ciò che non lo è
Tra ciò che luccica e ciò che può funzionare
Tracciò Chiesa spera altamente mi dà ragione e ciò a cui posso pensare che tante ragioni e tanti torti possano essere affidati
Al fondo
La vittoria del centrosinistra nel mille novecentonovantasei fu legata a questo
Fu legata a questo
Il paese si affido
A chi percettivi
Più capace di gestire con serietà il Paese
In parte ci saremmo riusciti in parte non ci saremmo riusciti naturalmente ma questo lo dico perché se riflettiamo in coscienza
Sul sul sul fissi su questa vicenda recente ci accorgiamo che c'è ancora questo come requisito dirimente quello che determina la scelta di quel chiamiamolo così elettorato marginale che poi adotta la decisione che conta allora dobbiamo ricreare condizioni che ci permetteranno di non essere così pessimistico mera Maccanico quando diceva acquisti hanno perso non lo so se hanno perso questi hanno centrato il punto siccome grandi provocatori hanno perso perché grandi provocatori li per li perdona
Però hanno centrato il punto su vecchie quello che Amendola aveva colto nel Partito comunista quando aveva deciso di entrarci
Che è quello che lui ed altri hanno sempre sottolineato ovviamente in modo impudico in modo impudico cioè la politica questo riesce a proporsi anche coraggio per sembrare seria insomma
In anni che seguivano la Cina è vicina
E quindi seguivano la la deriva cinese di buona parte dello stesso personale che avevamo nel sindacato io allora ero nel sindacato
Alla domanda ma che cosa ne cava la classe operaia dalla discesa dell'inflazione lui rispondeva che è scesa all'inflazione
Ecco questo non tutti hanno in parte nemmeno oggi a non tutti hanno il coraggio di dirlo perché ancora oggi c'è dice ma se io ci metto un mio comportamento che fa scendere l'inflazione tu cosa militari
è scesa l'inflazione
Ecco questo questo naturalmente insomma impone dei prezzi ma questo da un habitus da un habitus che per non essere da grandi provocatori ha bisogno di una organizzazione
Io insisto su questo punto e poi me ne vado e mi e chiedo scusa non bastano
Le televisioni
Cioè non cadiamo nella trappola di inseguire il prossimo solo ed esclusivamente nella televisivo
Questo
Serve così a destare simpatie
Nella audience è che dalle dieci del mattino ad una sta in casa e apprezza simpaticamente il sorriso simpatico di chi le sorride simpaticamente
Ma non può essere questo il terreno sul quale i chi vuole salvare la serietà per le cose serie
Deve andare a costruire le radici del suo consenso a quel punto ci vuole anche organizzazione ci vuole l'andare a parlare direttamente ci vuole il ritrovare i luoghi in cui discutere
In cui fare essere gli altri non soltanto spettatori appunto ma in qualche modo partecipi
La vittoria del centrosinistra del novantasei e questo è l'altro ingredienti si deve anche acquisto
E allora ecco io non voglio attualizzare amendolea perché è un errore attualizzarla o perché è davvero un uomo del suo tempo
Però di questi tipi di ingredienti noi abbiamo ancora oggi uno spaventoso bisogna perché da quando lui si accorge se a metà degli anni Sessanta che il mondo era cambiato che la tenuta del vecchio partito era messa a repentaglio
Che noi stiamo navigando da un mare all'altro e per ora le soluzioni che abbiamo trovato sono sempre sono provvisorie forse potranno sempre solo essere provvisorie
Ma dobbiamo sapere che appunto quella missione nazionale è il cuore del lavoro della politica e deve saper trovare il linguaggio i contenuti i moduli organizzativi percepirla esercita scusate
Grazie Giuliano Amato
Una parola e ad Aldo Tortorella parlerà dopo Napoleone Colajanni
Lo studio del ruolo di Amendola nella storia italiana promosso dal centro e dalla rivista intitolata le ragioni del socialismo continua in una offerta che ormai si va avviando da varie parti tra cui anche da riviste l'associazione cui partecipò
Per il recupero della memoria di quello che sia stato il movimento operaio di ispirazione socialista in Italia e i diversi partiti che l'hanno composto non si tratta e non si deve trattare credo di una operazione di parte o di esaltazione di un passato che ha dimostrato
Il suo proprio concludersi non per il trascorrere degli anni ma per i motivi intrinseci al proprio essere
Neppure si deve trattare
Di una operazione che possa essere confusa con qualche tendenza encomi auspica
Di questo o quell'aspetto della nostra storia recente secondo le scelte oggi troppe vie ad ognuno di noi ma
Deve essere piuttosto lo sforzo per operare a partire come è logico dalle proprie posizioni culturali
Lo sforzo per l'affinamento della capacità di lettura della realtà
Io difendo ho difeso e difendo il diritto che è anche un dovere
Delle nuove generazioni che via via si succedono di non portare il fardello degli errori commessi dalle generazioni precedenti ma
La liberazione e dalle storie dogmatiche basta mente presenti nella vicenda del movimento di ispirazione socialisti Ica
E anche nel partito a cui Amendola ed io abbiamo partecipato
Così come in altre esperienze politiche e culturali non corrisponde alla messa in patente sia l'oblio o peggio alla dannazione della memoria ciò contraddice invece il bisogno della conoscenza critica poiché porta piuttosto alla indistinzione
Alla impossibilità di ogni seria analisi e può generare con la rimozione del passato non solo la ignoranza di ciò che eventualmente varrebbe la pena di continuare
Ad esempio diceva Giuliano Amato
Poc'anzi l'opera dei partiti sia pur rinnovati credo radicalmente nel loro essere ma la ripetizione di errori già commessi e dunque anche quella permanenza di un passato che non passa mai
Contro cui giustamente si polemizza spesso la complessità della esperienza di Giorgio Amendola giustamente illustrata qui nelle relazioni
Costituisce una delle prove migliori del bisogno di evitare letture semplificate ancora largamente presenti della vicenda di quella che viene correntemente definita da prima Repubblica e in essa del movimento operaio socialista e comunista
Così come
L'opera di comprensione di una vicenda storica
Non doveva e non deve essere confusa con i procedimento giudiziario il cui fine quando sia Colletto e compiutamente diverso se non opposto
Analogamente la riduzione della complessità a visioni maniche impedisce ogni seria facoltà di comprensione e di giudizio
Perciò io credo che Alessandro Natta abbia protestato giustamente
Per una sbrigativa collocazione nella casella del filo sovietici smuove cioè della subalternità all'Unione Sovietica anche delle ultime valutazioni di Amendola sulla vicenda dell'Afghanistan
E più generalmente delle posizioni che Amendola ebbe in comune
Seppure dal proprio punto di vista con la generazione che si era avvicinata al Partito Comunista Italiano sotto il fascismo anzi durante la svolta
Succeduta al sesto Congresso dell'Internazionale comunista che non dimentichiamolo era stato la svolta del socio al fascismo
Toccò a me esprimere alla Camera la posizione lo ricordo perché può essere utile a questa discussione assunta dalla segreteria comunista di allora
Contro l'intervento sovietico in Afghanistan per la soluzione politica del conflitto e per chiedere anche forzando d'intesa con Enrico Berlinguer la decisione assunta collegialmente l'immediato ritiro delle truppe di occupazione sovietiche da quel Paese
Ma senti il bisogno personale di andarne a parlare con Amendola ormai all'estremo ma lucido e combattivo come sempre
E preoccupato non per sé o per la sua sorte che conosceva benissimo ma per quella che gli pareva una situazione analoga all'esperienza già vissuta con l'attacco portato
Dall'URSS alla Finlandia al tempo della seconda guerra mondiale
Una situazione cioè di preludio a nuovi tragici conflitti
Poco dopo ha spiegato meglio di ogni altro che cosa fosse stata l'Unione Sovietica per la generazione dell'antifascismo che aveva visto nel sono in genere
Della esperienza sovietica l'annuncio di un mondo completamente nuovo dopo il bagno di sangue della prima guerra mondiale ma vie per capire meglio la pagina in cui Amendola ricorda
La discussione in cui egli ventenne partecipa a casa di Benedetto Croce
Nell'occasione di una visita di Stefan Zweig che ritornava da una sua viaggio della Unione Sovietica
Aveva visto miseria fame ma anche comunicava ai suoi interlocutori di avete riscontrato uno slancio della volontà popolare uno slancio che cose
Appena compiuta e gli fece dire a croce come egli scrive
Se dobbiamo misurare la libertà come voi
Dite
Come un elemento spirituale questi fattori spirituali di volontà di creazione popolare di impegno morale che il Soraya descritto mi sembra siano dei fattori liberali fuori dal contesto storico della lotta antifascista della seconda guerra mondiale
Della lunghissima guerra fredda non si intende il senso delle posizioni di uomini come Amendola sulla vicenda sovietica e non le si intendono fuori dalla cultura storica cistica
Che è costituita la grande forza ma anche a me pare il limite del gruppo dirigente che ancora contro gli atti sostituirà la generazione dei fondatori
Il limite non fu come in Amendola è chiarissimo ma non è chiaro solo per lui data che la sua opera si inserisce cioè inestricabilmente con la vicenda del suo partito nell'attaccamento ai valori di libertà e di democrazia
E non fu neppure e qui come in parte è stato chiarito
Vi è una distinzione assai sensibile rispetto alle posizione di altri comunisti italiani
Nell'apprezzamento della verginità di una linea di Forlì mistica capace di intendere bene la concretezza della realtà data e il bisogno di aderirvi compiutamente per poter positivamente modificato
Anche in questo caso però l'abituale presentazione della dialettica interna al gruppo dirigente di cui Amendola fu parte decisiva e sovente estremamente approssimativa non vi era io credo nella disputa con Ingrao il contrasto antico tra difforme e rivoluzione o come si è letto talora salì fornisco il massimalismo
Ma piuttosto tra modi diversi di intendere il riformismo e Iva Dio il gradualismo cui Togliatti aveva formato il proprio partito sin da quando insegnando il valore delle rivendicazioni dei primi socialisti
Riteneva di poter di poter superare quella concezione delle riforme fondamentali e come gli scriveva
In una sintesi che non è negasse il significato parziale ma lo connette S entro un processo più ampio e tendenzialmente rivolto ad un proposito di rinascita nazionale di cui l'ispirazione trasformati cioè dei Comunisti italiani forse parte dei termini la disputa dopo la morte di Togliatti tra la politica detta in modo riassuntivo dei mille rivoli e quella che incomincia a volgere la propria attenzione al modello di sviluppo si poteva di comporre e fu almeno in parte ricomposta
Pur nella sostanziale prevalenza della preoccupazione realistica di Amendola perché non vi era appunto una divaricazione di culture e di linguaggi tali da costituire rotture drastiche di significato
Longo aveva in realtà accolto la idea di Amendola per la di proposizione
Già avanzata in un'altra forma e con ben noti limiti dopo la resistenza della idea del partito unitario della sinistra
Aveva considerato improponibile la posizione di Ingrao aveva pienamente avviato il rapporto con le socialdemocrazie europee come è stato in altri locali in altri testi ed altri diciamo occasioni dimostrato ampiamente mai pura aspro contrasto di cui ha da parte non secondaria la richiesta di Pietro Ingrao per la democrazia di partito
Che faceva parlò Pavia paradossalmente un'idea che era stata di Amendola come è stato qui ricordato terrà creazione di maggioranze e minoranze si potrà ricomporre appunto per il permanere di un sentimento comune
Il limite dunque stava piuttosto a me sembra quel limite che di cui parlavo poc'anzi nella cultura costitutiva del gruppo dirigente dei Comunisti Italiani stava piuttosto a me sembra in una concezione della storicità del reale
Così strettamente influenzata dalla posizione crociana
Punti a liti carta per una sua supposta astrattezza rispetto alla concretezza della vita e delle sofferenze di grandi masse di popolo che ne risultava offuscato il bisogno di una conoscenza articolata dei vari piani
In cui si svolgeva esistenza delle persone e dunque la vicenda sociale
Questa cultura che pure evitò ai comunisti italiani di cadere vittime del dottrina lirismo dogmatico
Che segnò la rapida fine scomparsa di molti pure dolci partiti comunisti non fu attenta a sufficienza rispetto allo sviluppo delle scienze umane qui da noi stroncate a loro primo nascere sull'impianto positivistica o dalla forza della rinascita neo idealista e fu portata a confondere la giusta e necessaria resistenza contro l'ideologismo
Con il fastidio per il dibattito teorico un dibattito tuttavia indispensabile quando si usano come avveniva nel passato e come avviene oggi ovviamente inevitabilmente categoria appunto teoriche per leggere la realtà ma quella parte della cultura democratica
E di sinistra italiana che nella critica alla filosofia della storia che faceva da sfondo alla posizione anche della parte migliore dei Comunisti italiani
Hanno passato il segno ignorando dei addirittura il ruolo nella storia nazionale nel contesto internazionale in cui essi si collocavano
Devi oggi conoscere il limite della propria azione nella crisi di consenso della sinistra nata dall'accettazione piena di quel rifiuto totale l'intendenza rischia di non seguire il fatto è che proprio in uomini come Amendola e visibile il segreto della generazione che fece dei pc quella grande forza democratica e nazionale che siccome proprio Amendola capace di quella impazienza come è stato detto e di quella spregiudicata analisi della realtà
Tra loro provocatoria ma
Non sempre che è stata qui ricordata ed esempio di una fermezza profondissima nelle idealità della propria giovinezza
Il legame forte e spesso a critico che vi fu nel rapporto tra la generazione della Resistenza cui io appartengo
E quella dei fondatori e dell'antifascismo fu non solo e non tanto nel rispetto verrà esperienza e per la storia hanno quanto nella comunanza di atteggiamento verso la realtà fatta prima di ogni altra cosa
Di una comune avversione
L'atteggiamento fatto prima di ogni altra cosa in un sentimento comune di avversione per la ingiustizia penombra ipocrisia di cui è avvolta la vicenda di una società così segnata dal prevalere dei più forti
Ho aggiunto dopo aver sentito Ranieri
E io non credo che sia vero sebbene non vi abbia partecipato a suo tempo come è noto che nella lezione della sinistra socialista e comunista ampiamente sconfitte non ci sia più nulla che parli a Novi nel mondo così radicalmente cambia
Penso al contrario che anche in quelle culture molto lontane tra loro come quella data pari vi siano inquietudini e interrogativi lavai che pure fu partecipe nella giovinezza di un gruppo che fu chiamato dei comunisti democratici ricordo per
Quello che si è ispirato per dare per ricordare una curiosità culturale
Penso al contrario che vi siano le inquietudini e interrogativi che fu sbagliato ignorare
E sarebbe non utile non ripercorrere anche oggi ma di certo
Ciò non significa non capire i contributori chi come Amendola aveva fatto tutto il percorso dallo svolti Isma'degli anni Trenta alla polemica con Novella sua unità antifascista dove il ruolo del sinistro fu di Giorgio Amendola non di Novella
Sino alla difesa di una ispirazione volta alla unità dei socialisti Italia
E soprattutto non può spegnere mi sia consentito di ricordarlo qui dato che sono anche testimonianze crede che qui si succedono la riconoscenza di chi come me avendo incontrato Amendola Amendola nella Resistenza giovane uomo e avendola giovane uomo Lugli ragazzo Jorge avendo come dirigente dei compagni o per una vita
Ne ha avuto nella medesima differenza di idee su tante cose una lezione di serietà e di passione assolutamente indimenticabili
Grazie
Prima di dare la parola Napoleone Colajanni è arrivata una lettera di Galasso Giuseppe del professor Galasso dice un impedimento dell'ultima ora mi vieta di essere presente alla giornata per Giorgio Amendola come avrei voluto molto
Desiderate come aveva stabilito di fare mi preme tuttavia esprime latte alla rivista l'adesione all'iniziativa che avete presa dallo spirito di cui si è mosso
Ho un ricordo anche personale molto forte di Giorgio Amendola sia per le conversazione le polemiche che avemmo in varie occasioni specialmente per le posizioni sostenute nella rivista
Nord e Sud in materia di meridionalismo e di politica meridionalista sia per il confronto democratico che egli avvio insieme in sintonia con Ugo la Malfa
Di cui è testimonianza quel volumetto che raccolse i testi delle loro discussione che sarebbe molto bello vedere ripubblicato trattandosi di un testo di grande valore non solo politico ma anche storico
Noi di Nord assunti e noi repubblicani avevamo l'idea di un amento alla completamente inserito nell'ortodossia nazionale internazionale del PC di allora poi scoprimmo Lamendola che fece la precorritrice proposta di un Partito del lavoro
Nella quale vedemmo una perizia realizzazione dell'auspicio formulato da Salvemini
Per l'edizione e in è un'idea è Einaudi Ana dei suoi iscritti meridionalisti ti circa un ma grande conversione liberaldemocratica
Delle energie umane intellettuale morale politica e sociale mobilitate dal Partito comunista italiano e questo naturalmente ci riportò col pensiero
Da Giorgia mento la a Giovanni Amendola e non corre non occorre che io sottolinei
Che cosa questo rinvia significasse non soltanto per noi di queste cose e altro avrei voluto parlare oggi anche al di là della questione della pura e semplici attualità abbia la figura di Giorgio
Conto però di farlo quanto prima
A mia Moore a cura di altri nella rivista l'Acropoli con la quale io ho un gruppo di amici cerchiamo di portare un contributo di qualche rilievo all'odierno dibattito culturale naturalmente anche politico
Che detto per inciso ci sembra bisognoso di molti scatti in avanti all'insù con le migliori auguri
Giuseppe Galasso
Ha ora la parola Napoleone Colajanni e dopo di lui parla Claudio Petruccioli
Con un contributo che a me sembra di grande spessore Luciano Cafagna ha colto il punto essenziale dalla convocazione di Amendola nella storia della sinistra italiana
Tema che a me sembra di reale attualità
Perché la posizione di Amendola
Verso il dibattito interno del partito comunista avuto dalla conseguenze importanti
Che arrivano fino ad oggi
Sardegna descritto l'impazienza e insieme all'autocontrollo nel dibattito
Ma il fatto è che il presupposto unitario cui Amendola è rimasto sempre fedele ha comportato un pezzo da lavato
Per le piccine dopo
Fino la dispersione attuale del filone riformista
La sua passività politica la palese debolezza dalle sue piattaforme delle analisi una scarsa consistenza anche teorica
Come dimostrano le banalità gite
In gran copia proposito dalla terza riga
Io non credo che a determinare dall'attuale evanescenza del riformismo ci siano solo caratteristiche personali che pure qualche cosa contano
Ma credo che contino anche un modo di pensare
Conseguenza anche della denuncia di Amendola apportare alla conseguenze alloggi dei portare a conseguenze logiche le proprie posizioni
Anche in quella che ho chiamato debolezza teorica
Del riformismo attuale
C'è qualcosa che permette di risalire anche errori
Come Togliatti Amendola era Totus Polito in corso
Ed anche i suoi contributi più reale corposi dalla lavorazione del capitalismo italiano l'Europa sono fortemente marcati dall'esigenza di far politica
E presto e prevede di
Tanto rispetto all'approfondimento e alla consistenza della nave si
Se non c'è ad arrivare alle conseguenze delle proprie posizioni porta delle incertezze anche politica
La lettera che è stata resa pubblica in occasione di questo dibattito
E un documento importante in questo senso
Il sindacato è soltanto un punto di partenza l'obiettivo vero è il partito quello che non lotta per il giusto orientamento dalla massima
Nella lettera non c'è un'indicazione del motto politica e vi sono anche incertezze nella valutazione Bertozzi
L'austerità era una cosa senza senso
E non poteva in nessun modo costituire una piattaforma e meno che mai un punto di riferimento per per riconquistare alla violazione delle masse in un momento così difficile e così contraddittorio
Quanto ai rapporti con le forze che il Sessantotto aveva messo in movimento
Di con tutta franchezza che la critica al mondo non mi pare giusta
Longo aveva cercato di dare una risposta politica quel movimento
Si capisce risposta politica non significa di per sé adesione significa anche dibattiti scontro non acquiescenza
Altro che si mostrano a sostenere l'apartheid verso quel movimento
E quando le masse giovanili nel settantasei votarono perché Piccini che ha detto di averla con questa non era vero
E nel settantotto quando Amendola scrive una lettera è ormai troppo tardi
Credo che a queste incertezze badato vanta una spiegazione
Essa deriva dal limite
Come altre costato Carfagna
Dell'erede che Amendola si imponeva per quanto riguarda l'unità del partito
Che la concezione unitaria
L'unità al di sopra di tutto fosse ormai superata di era chiaro
Ma anche dove espose il suo convincimento nel modo più palese al Comitato centrale del sessantatré nel famoso discorso sulla maggioranza e minoranze
Ripiegò sul concetto di unità dialettica
Che in quelle circostanze non poteva servire al mondo
Fa molto ora alle sue posizioni lo sappiamo
Erano nel partito nettamente minoritarie
Ragioni sono state dette anche nel corso di questo dibattito
Ma allora perché vi fosse uno svolgimento
O si andava davvero allo schieramento in correnti che attendeva esplicita la responsabilità per le decisioni
Non si subiscono le conseguenze in modo di fatto passivo
In realtà per affermare le proprie idee
Occorre anche padre candidature al comando ed organizzare una forza
Come altri fecero nel dibattito interno del partito in quel momento
Così Amendola rimase isolato
Al comitato centrale del settantanove
Usò questo aggettivo parlando di se stesso
Rispondendo a Berlinguer che lo aveva accusato di non conoscere una bici dal marxismo
Io non sono nessuno di sentire cosa gradita
Scusate mi
L'irruzione di un'opinione personale ancora oggi non riesco a ricordare senza umiliazione
Il fatto che io non mi sono alzato a dissentire col segretario in quel momento
A questo concetto dell'unità
Amendola firmasse fedele fino agli ultimi mesi della sua vita
Fino a rinunciare all'idea che pure aveva ventilato di dimettersi dall'abitazione del partito
Fatto che avrebbe certamente avuto delle ripercussioni non secondario
Accadde così che i grandi problemi politici posti quello dell'unificazione con i socialisti rimanessero come accennati senza sviluppo
Mentre il gruppo dirigente mobilità ma di fatto il partito contro di essi
Probabilmente conto anche di tenere il fronte Sempre verso la sinistra
Verso
Le le posizioni che sono state ricordate anche poco fa
E fino alla polemica su
Nessuno nessuno è lecito prendere in mano la democrazia nel partito
Come disse in polemica con Ingrao alla vigilerà dall'un decimo congresso
Ma con la conseguenza che alla bandiera dalla Democrazia interno al partito non la prese in mano nessuno
Ora il presupposto unitario aveva avuto una grande funzione dal passato
Attenere la compattezza di un movimento nella condizione aspra dura e difficile
Della lotta dei tempi dei Sanford il fuoco come si chiamavano come si chiamavano allora
Comandante intente a divenuto un ostacolo
Non c'è dubbio
La direzione del partito anche quella di Togliatti impedì di fatto la necessaria evoluzione
Nella scelta del pregiudizio unitario Amendola rimase rinchiuso
Io non credo che questo significa una diminuzione da una sua personale
Perché
La questione del presupposto unitario della concezione del partito e uno dei drammi dal partito comunista
E una dalla cosa che debbono essere verificate approfondite storicamente molto di più di quanto non sia stata fatto fino ad ora
è che tre generazioni di quadri del partito comunista si sono formate in questo modo
La prima quella era la terza internazionale dei fondatori dal partito
La seconda quella cui appartengo anch'io
Che ha al accettato come necessità come strumento di governo e in parte anche per convinzione diciamolo pure non dallo stesso modo con cui l'ha vissuta alla prima ma la terza ha finito per accettarla per forza d'inerzia
E per adoperarla come strumento di governo
Longo aveva fatto degli accenni a questi problemi disse una volta scrisse
Dobbiamo imparare a dividerci
Manco per le medie presupposto unitario diventò difesa strumentale di una politica che grazie a questo consenso organizzato in questo modo poteva passare o dal compromesso storico al governo degli onesti
Nata sostiene nella lettera che ha inviato a questo convegno che ne appartiene al Partito comunista si discuteva benissimo
Benissimo e c'erano i contrasti alla differenziazione di opinioni per deferenza per le opinioni comprasse anche forti
Ma solo tra gli abilitati
Grazie a una certa concezione del gruppo dirigente
Che diventava una sorta di nocciolo come si usa nelle società per azioni francesi di nocciolo duro
Gruppo degente è una concezione storica
Mentre veniva interpretato de facto come gruppo detentore del potere di decidere e a questo gruppo si poteva accedere solo per cooptazione
Il comitato centrale è una specie di campione del partito per il sondaggio degli umori ed una cinghia di trasmissione
Massimo D'Alema afferma una volta in comitato centrale che per discutere bisognava pure avere certe credenziale
Partito Comunista pagato questa condizione con listelli mento dell'intelligenza di bagaglio dal conformismo
Ma la cosa ancora più grave
E cala paga anche
Il partito la P non c'è più paga anche Partito Democratico dalla sinistra e la pagano passo al plurale i Democratici di sinistra
Dopo la dissoluzione del dibattito e la riduzione dei congressi ad happening sono a norma io sono convinto che alla via dalla ripresa dalla sinistra passa necessariamente attraverso i Democratici di sinistra
Pertanto ha ragione che Michele sulla quale è inutile insistere
Ma bisogna far presto
Prima che il distacco dalla politica compia la sua opera di addormentamento dalla coscienza
Io non credo che abbia senso la riproposizione di una dicotomia tra ex comunisti ed erede di questa o quella parte dalla Gazza socialista
Ma senza una crisi profonda entro i Democratici di sinistra
Che imponga una ripresa delle battaglia dell'autentica battaglia delle idee non accadrà nulla
Si potranno vincere o perdere le elezioni ma vanno a lezione il popolo italiano diventerà sempre meno impegnato
Per questo io credo alla necessità
Della lotta politica aperti
Kerry non Palma morta gora della sinistra attuale
Giuliano Amato evocato la necessità di avere qualcosa che prenda il posto dei vecchi partiti
Penso che abbia ragione
Ma senza la lotta politica la che cerca la difesa dell'identità la costruzione delle idee degli ideali
Oggi non è possibile arrivare a questo mente di questo abbiamo bisogno
Grazie
Telegramma che Maurizio male sì quale esprime piena adesione
Alla iniziativa ma per motivi di salute non può parteciparvi
La parola a Claudio Petruccioli dopo di lui passa parlerà Massimo Salvadori
Io e il mio intervento ha un obiettivo quello di vedere se e quanto abbia senso oggi assumere Amendola come riferimento di quella riformismo di cui sentiamo il bisogno
La mia tesi è che non si possa prendere tutto insieme
E che vadano distinti
I suoi le sue posizioni suoi punti di vista
Perché c'è insieme lo stimolo al riformismo
E c'è anche l'ostacolo al riformismo
Il primo tratto riformismo di Amendola che mi sembra assolutamente secondo il pivot e il gradualismo il realismo e concretezza
Senza questi dati non c'è riformismo ma evidentemente non bastano
In Amendola c'era una grande attenzione alla società alle persone in carne ed ossa come spesso diceva
E la convinzione l'affermazione perentoria che queste persone quello che pensavano e sentivano erano sempre il dato da cui bisogna partire
Che la politica non aveva il diritto di mettere in discussione diciamo in questo senso Amendola era profondamente in
Strutturalmente anti bordi diano
Perché il board vittimismo
Esattamente l'opposto ci sono le situazioni che prescindono alle persone ma il buddismo è una malattia
Perenne come il raffreddore come per esempio l'altro giorno vedevo anche inconsapevole vedevo un titolo su unità che diceva la Società volta le spalle i riformatori
E poi
E diciamo un esempio di di di approccio bordi Diana finiscano sono i riformatori che devono tener conto della società per norme non quando quando la società vuol fare le riforme da solo evidentemente riformatori non c'è gran bisogno un altro
Fattore del riformismo
è stato detto la funzione nazionale
Antifascismo democrazia ma anche se vogliamo venire alloggi in questa funzione nazionale sono del tutto d'accordo con Giuliano Amato
C'è la metafora di quella vocazione maggioritaria che essenziale nella caratterizzazione riformista del resto si tratta di una posizione all'Imu alimentata anche da una lettura particolare della egemonia gramsciana
E qui però arriviamo e io non credo che questo sia possibile
Isolarlo perché era intimamente connesso alla funzione della classe operaia
Identificazione di funzione egemonica e funzione nazionale nella classe operaia legata ad una lettura anch'essa di ascendenza gramsciana integrata con forte componenti meridionalistiche Grancia nel non della unificazione nazionale statuale italiana
Della formazione del mercato nazionale che parte da un deficit storico dalla moderna purché sia dal quale nasce oltre che il deficit democratico e liberale che produce il fascismo anche un deficit permanente per quel che riguarda lo sviluppo
La capacità di guidare davvero una nazione di utilizzarne tutte le risorse e le energie l'analisi del capitalismo italiano all'inizio degli anni degli anni sessanta
La classe operaia classe generale dunque non solo ai fini della rivoluzione sociale
Ma anche ai fini della rivoluzione democratica nazionale
Anzi in Italia le due rivoluzioni si intrecciano e si integrano e per questo la Resistenza antifascista è un momento essenziale questo ruolo della classe non ha bisogno di volgersi all'antagonismo e alla rottura rispetto alla storia nazionale di deve invece concentrarsi sulle esigenze nazionali sulle risposte da dare ad esse sul ruolo quindi di governo
Il mercato nazionale insufficiente debole e monopolistico il capitale privato la classe operaia il compito e la possibilità di progettare e dirigere lo sviluppo attraverso la mano libera la mano pubblica attraverso lo Stato imprenditore
A condizione che non si scivoli sul terreno corporativo tre due mistico dell'estremismo rivendicativo che non perda mai di vista gli interessi generali
Se non accettano certe cose gli operai bisogna che tu partito gliele spieghi mi fai ragionare
Amendola sotto questo punto di vista è stato uno degli interpreti più limpidi del fatto che il leninismo senza potere
In Italia si è incontrato con la tradizione non giacobina ma pedagogica che era parte così rilevante nella storia degli intellettuali e forse nella parte migliore intellettuale di questo Paese
La classe generale però è anche connessa indissolubilmente con la costruzione di un altro sistema sociale
Non riesce ad essere classe generale solo nella rivoluzione democratico nazionale
La moderazione delle sue rivendicazioni e motivata da due dati
Come ho già detto la fragilità della borghesia non garantisce lo sviluppo delle forze produttive la la rivoluzione antifascista creato le premesse storico politiche per un potere nel quale la classe operaia stesse il suo partito eserciti una funzione dirigente la continuità con la quale si può progettare l'itinerario verso il socialismo dai colori d'Italia dovuta queste premesse
La politica in questo senso e non è solamente una il pc la politica e una
La politica buona è una non contempla un sistema dell'alternanza
Ma
Ma politica buona si esprime attraverso un'evoluzione lineare una epifania progressiva per quanto lenta
E questa ancora un dato culturale che esiste fra di noi io son d'accordo con l'approccio che fa di Napoleone discutiamo
Anche noia anzi soprattutto vino ancora oggi noi oscilliamo fra legittimazione dell'altro cioè dal meccanismo dell'alternanza
E poi la posizione ma solo noi siamo in grado di offrire la soluzione ai problemi della nazione quegli altri non sono capace no quegli altri danno una soluzione
Che noi combattiamo
Preferendo la nostra con delle motivazioni ma sembra che la politica siamo solo noi questo lo dico per quanto riguarda per quanto riguarda la cosa che giusta che diceva Giuliano Amato
Per quanto grave sia la estraneità alle realizzazione di quel tipo di società
Dicevo i crismi allora scusate mi
La continuità è questa e si batte la la condizione nazionale si basa sullo sfondo dei rapporti di forza mondiali stabiliti dopo la seconda guerra mondiale questo non è un aspetto degli estrinseco
Per quanto grande sia l'estremità le realizzazioni di quel tipo di società la loro importanza strategica non si discute
E non solo durante la Grande guerra antifascista è una costante fino all'Afghanistan
Io mi ricordo un articolo di Giorgio Amendola sulla democrazia nel mondo pubblica
Bene la libertà la democrazia come dire attenzione l'influenza dell'uso del socialismo reale
Coincide in tante parti del mondo con il progresso si direbbe oggi con un avanzamento della modernizzazione perché se questo dovesse coincidere
Con la democrazia che nel momento in cui lui stava scrivendo se sembrava si restringe S allora noi avremo una prospettiva assolutamente diciamo negativa del dell'evoluzione
Internazionale
E anche quando l'influenza sovietica assume forme particolarmente odioso ad esempio per quanto riguarda le vicende dell'Europa orientale si tratta vi dolorose necessità
Per mantenere il contrappeso con l'imperialismo con il capitalismo internazionale queste alla posizione di Amendola
è una posizione da questo punto di vista rigorosamente terza internazionalista fortemente caratterizzata da realismo e gradualismo queste in Francia ricorderete c'erano molti italiani Santi bene qui nessuno lo Gallo ha ricordato ma Giorgio Amendola era un poderoso francesi Zante nel Partito Comunista Italiano
L'altra stella polare internazionale oltre all'uso per Giorgio Amendola era il Partito comunista francese
Io ricordo negli anni Sessanta addirittura l'hanno infatti incredibile perché perché gli ha presente i rapporti fra Giorgio Amendola e Luigi Longo i rapporti storici
Non solo sul sessantotto ma anche sulle questioni internazionali Amendola fu critico verso Luigi Longo
Mi ricordo durante una riunione della direzione sarà stato il sessantasette quando era in in discussione la convocazione della Conferenza internazionale diciamo per condannare la Cina
Che Longo passò incontro il segretario del partito comunista francese di ritorno da Mosca per dirgli che non eravamo d'accordo Amendola in direzione attaccò lo e gli disse tu questo non dovevi farlo perché noi che facciamo
Se isoliamo il Partito comunista italiano dal Nunzio dal proprio comunista francese cosa siamo più
Questo era nel mille novecentosessantasei
E qui veniamo al punto se devo finire terminare il peso kg
Al punto degli anni sessanta
Io ricordo scusa Claudiano perché per la storia siccome quell'incontro a Parigi eccetera con Longo c'è il rischio era esattamente il contrario Congo cercava
Non isolarsi di avere anche il Mandurino resa fermati tutti i ricordi matura no che non i Solaro sì sì io non insolita Mosca a Parigi per fare proprio numerosi non isolare la posizione nostra di guadagnare la posizione del Pcf ad una posizione più autonoma e sì ma la la ma la critica come ricorda e poi ci sono ci sono per fortuna gli archivi diciamo su questo la critica fu una critica per dire no guarda idea perché su quel punto c'era sulla questione della conferenza una diversità di posizioni
Per gli anni Sessanta io cito un episodio
è stato pubblicato l'ultimo articolo che Aldo Moro aveva il giorno del suo rapimento nella sua borsa
è stato pubblicato nel libro in un libro dalla Garzanti e quest'articolo che dov'era destinato alla pubblicazione sul Giorno al quale Moro allora collaborava
Riguardava esaminava una discussione che io avevo scritto e condotto iscritto pubblicando racconti una pagina sull'Unità nel decennale del sessantotto era il mille novecentosettanta
Moro in quell'articolo
Prendeva in esame le due posizioni e poi diceva qui è il punto si dichiarava piuttosto d'accordo lui diceva con il giovane che ero io
Che sottolineavo come il Sessantotto avesse segnato un punto di svolta culturale nel rapporto tra società e politica
In Italia mentre Amendola contrapponeva il sessanta al sessantotto in luglio sessanta e la ripresa dell'otto per agli all'inizio di quel decennio a cominciare dalla FIAT sviluppatasi poi con gli elettromeccanici e così via
Fra l'altro
Sottovalutando anche il movimento sottovalutando dando un giudizio critico anche sul movimento diciamo del sessantanove
Io credo che questo sia il punto vero che noi dobbiamo esaminare perché vale per l'oggi come ha detto anche Giuliano Amato
Amendola ebbe una posizione di lotta politica nel decennio francese cinquantasei sessantacinque
Ed è stato qui ricordato ma e quello che mi interessa mi interessa sottolineare è che la sua battaglia controlla denuncia di ogni forma di estremismo di massimalismo di corporativismo assolutamente sacrosante
Era legata anche ad una ad un rifiuto ad una resistenza
All'accettazione o alla analisi dei mutamenti di carattere sociale
Sempre meno è sempre più gusti col passar del tempo erano legate a un come si può dire alla funzione pedagogica del partito è sempre meno alla concretezza
La figura e il dell'operaio e lei che ha di classe operaia aveva aveva inventato in un certo senso col passar del tempo per le ipostasi è vero io anche io ricordo quell'episodio che è stato detto che qui ha ricordato che Napoleone Colajanni ma la critica in quel caso
O comunque la base di discussione con quella posizione sacrosanta nel suo nella sua critica al massimalismo e a e e e Alpa anzi in da caldissimo da parte di Giorgio
Amendolara non era quella che gli fece Berlinguer che non conosceva l'abc del marxismo di aver dimenticato ma se è chiaro che lui fino ad allora non aveva più il no fin da allora non aveva più il polso dei mutamenti nella produzione fra i produttori nella loro collocazione materiale quindi dalla loro coscienza se vogliamo le usare le nostre categorie classi
Per questo col passar del tempo terminò
In riferimento all'URSS a regime del partito diventavano sempre più come si può dire vincolanti e sempre più stretti
Come i due riferimenti i due pilastri che consentivano di reggere e il limite del suo riformismo
Ed è la base della crisi della nostra politica
Della crisi del PC come soggetto politico
Perché questa crisi nasce anche dal fatto che si è a un certo punto identificato al di là del lecito la politica conforme obsoleta della politica questo è il punto
E qui c'è il limite del riformismo che Amendola è il limite del riformismo nel PC e il limite del riformismo Degan vendoliani nel PC
Io questo credo che oggi dobbiamo mettere in evidenza
Perché se non è chiaro questo allora anche la nostra battaglia per il riformismo di oggi diventa una battaglia di continuità con qualcosa che oggi secondo me non ha più quella capacità di movimento e di iniziativa politica che pure negli anni nei primi venti anni della storia della Repubblica trovarono nel PC non soltanto ma in Giorgio Amendola in modo particolare un interprete poderoso
Grazie la parola a Massimo Salvadori parlare ha poi Giorgio Rebuffa
Ma io vorrei toccare molto brevemente due punti lo scusa scusa Massimo noi dobbiamo chiudere chiuderemo nonne come era previsto nel pomeriggio ma l'una e mezza
Sono iscritti a parlare solo Massimo Salvadori e gli altri io purtroppo non posso farli parlare in ordine Massimo Salvatore Rebuffa brutti e Morando
I compagni gli amici che vogliono fare colazione sopra possono sempre anzi sono invitati a farla perché era già previsto chiedo scusa la parola Massimo Salvadori
Dicevo che vorrei toccare
Rapidamente due punti
Che si collegano a
Ragionamenti e riflessioni argomenti che sono stati fatti valere questa mattina dai relatori ed a coloro che sono poi intervenuti i punti sono il primo
Quello che attiene alla ricerca se esiste di un filo rosso nella nell'atteggiamento via mento la direi addirittura nella sua psicologia politica dal momento della sua adesione al Partito Comunista fino alla fine della sua vita
Che può spiegare
Una serie di sue scelte politiche e
Pratiche di dirigente politico
Sì secondo punto invece attiene alla questione se può darsi che riguarda mento alla ma più in generale
La storia del Partito comunista italiano se può darsi un riformismo senza una cultura del riformismo
Se cioè è quello che è stato chiamato più riprese il riformismo de il PC in generale in particolare il riformismo di Ammendola
Sì io non sia un'accezione propria per ragionare su una una una politica che sicuramente a respinto fino alla fine la cultura del riformismo
Vengo rapidamente al primo
Ah Mendo la
Credo che sia una personalità che va posta sotto il segno
è un è una personalità che ha vissuto pubbliche ha vissuto che si è sviluppato con me commenta con me dirigente politico
In un'età di grande disordine di grandi crisi di grandi fratture
E io credo che la personalità di Amendola e la psicologia di Amendolara
Si siano formate in una sorta di timore
Per il disordine per la crisi che non trova soluzione
E che quindi egli sia stato spinto e questo può legare atteggiamenti apparentemente contraddittori costantemente a voler dare delle risposte idonee a conservare un ordine politico interno e internazionale
In questo senso perciò io credo che si sia dicevo un filo rosso
Tra le scelte che gli fece le scelte fondamentali
Diventa comunista
Dopo la débâcle dell'antifascismo
Perché individua nel Partito Comunista non solo una forza internazionale scendendo tre
Ma perché crede di individuare nel comunismo
L'unica forza che sia in grado in un mondo di disordine di crisi di assicurare un elemento di ordine e persino alla luce degli cioè alla luce di ciò che vedeva con i suoi occhi di civiltà e di sviluppo dell'umanità è lo stesso atteggiamento che poi ritroviamo nel suo modo di considerare la resistenza
La resistenza è il momento
Che
Rita ordine politico civile e istituzionale ad un Paese che piombato
Nella nel più grande dei disordini nella crisi dello Stato nel frantumarsi delle istituzioni e così via
E qui vengo ma da molto rapidamente agli altri due elementi che in questo filo rosso vorrei collocare
Il suo esche parto dal suo per questo mi sembra un nodo
Al suo filo sovietici Smimmo
Nel
Pure nel quadro di momenti accentuatamente critici
L'atteggiamento secondo media mento la nei confronti dell'URSS
Momento in cui si sviluppa questo non so se se sia una chiave
La più adeguata comunque di certamente egli aveva anche negli nel nel corso del degli anni settanta
La convinzione che occorresse preservare un equilibrio tra la Superpole
E qui si ritorna lo l'idea che il cedimento
Eventuale del mondo socialista possa creare una condizione di disordini ingovernabile del mondo
L'idea poi chili occorresse
Un equilibrio tra i due mondi
Naturalmente poi Ammendola non
Non intuire come non non credo intuì nessuno all'interno del mondo comunista neanche lui di fatto che ormai si fosse dentro una crisi strutturale strutturale del mondo comunista
E quel mondo voglio dire non lo pensavo neanche servizi ammette segrete americane Unione Sovietica potesse potesse crollare
Coordinata
Quindi Ammendola un uomo
Costante mente Ser Ca'
Di assicurare un ordine in un ordine un ordine che possa funzionare a livello interno a livello internazionale e l'ultimo punto che volevo toccare in questo quadro è il suo atteggiamento nei confronti del partito che io vedo coerente
E tutto dentro questo questo questo con testo
Ah Mendo la in una serie di occasioni che questa mattina sono state ricordate
Diede delle spallate molto forti
Al partito ma per lui il partito non poteva essere messi in discussione
Non poteva essere messo in discussione il suo modo di essere la sua funzione il suo ruolo tanto che è impossibile configurarsi l'idea di una vittoria della linea di Ammendola ecco perché Ammendola poi non si pose mai compito di
Di portare secondo il linguaggio adulterato Carfagna nessuna delle sue sfide ad un punto di rottura perché il punto di rottura era assolutamente non configurabile nel quadro che Ammendola viva anche di funzione di ordine vero
Che il partito doveva vere nell'ordine politico nazionale e all'interno vero della sinistra
E la seconda cosa che vorrei la seconda questione che vorrei toccare solo per accenno e che
Noi corriamo INPS sempre il rischio inevitabile di di quando la storia
Da un un grande sconosciuto scossone che scompagina integralmente le carte
Siamo spinti a cercare in qualche modo
Così i precursori del di un mondo che è cambiato e l'otto e e quindi si è attivato anche costi comprensibilmente il gioco che spinge a a a a cercare i riformisti del partito nato
Contro il riformismo ora io credo che per votare una una risposta molto schematica
Che Ammendola abbia usiamo questo avverbio empiricamente in maniera molto seria e molto forte
Mostrando le sue qualità di dirigente politico fatti propri in maniera forte e autentica dei momenti di riformismo quindi in questo senso
Può avere un significato il gioco di cui parlavo purché il gioco non bada troppo oltre
Purché sistemica presente il fatto che
Quella ricerca di certi punti forti di riformismo
Ecco Bissi il problema è di di identificare la natura di questi tentativi cioè Ammendola era una persone che non aveva una una così non so se se si debba insistere troppo sulla sua sulla sua rozzezza
Preteso almeno Ammendola era uno di quei dirigenti politici che non aveva inclinazioni dottrinaria ma che sapeva pensare molto bene le cose quando voleva pensarle
Non era un uomo di contesto teorico ecco non era un uomo di contesto teorico in ogni caso voglio dire secondo me
Amendola vivevo oggettivamente voi come come tutti gli altri dirigenti comunisti per non menzionare il partito nel suo insieme una crisi storica di un movimento che sostanzialmente come è stato ricordato lo ha ricordato
Carfagna
Si trovava a navigare dopo sostanzialmente il cinquantasei in acque sempre più incerte queste acque erano incerte la direzione e strategica era una direzione
Affermate in maniera sempre più astratta e anche ripetitive stanca e per ritrovare elementi di vitalità occorreva individuare in maniera rapida e forte individuare quei puntini in cui i conti non tornavano Amendola in una serie di di di di momenti
Tirò questi conti però li tirò e ho finito
Individuando importanti elementi di un riformismo
Che però egli non era non voleva non avrebbe neanche voluto immettere nel quadro di una cultura
Riformista che in sostanza diciamo pure le cose come stanno avrebbe messo
Completamente in gioco la cornice del comunismo italiano
E quindi io credo che a Mendola debba essere studiato proprio collocandolo in una dei quattro contesto che si consenta di capire
Così in maniera molto concreta degli momenti importanti della storia del partito comunista e nel suo confronto con i problemi che la società italiana e internazionale andavano ponendo grazie
Grazie a Massimo
Parola Giorgio Rebuffa parla dopo blu Massimo Brutti
Da seduto voglio ringraziare l'amicizia di Emanuele Macaluso che mi consente di intervenire in una discussione in cui forse non c'entro tantissimo però ne approfittò ci sono entrato ne approfittò e ci resto
E visto che Claudio Petruccioli mi ha interrotto voglio partire proprio dal suo intervento perché c'erano alcune cose che ho considerato estremamente stimolante dal punto di vista di metodo per protesi per carità
In alcune parti d'interventi Petruccioli parto da questo mi è sembrato come una sezione Cina letteraria che mi è toccata dagli anni Settanta di critica Haenchen dove si accusava sostanzialmente dichiara di non aver letto Marx
E intendo dire che mi sembra impropria
Una critica alla posizione di Amendola non tenendo conto dei linguaggi a disposizione
Della storia della sua biografia intellettuale politica e quindi anche dei limiti di quel riformismo che era riformismo dell'Italia della sinistra italiana di quel tempo
Io non ho conosciuto solo visto Giorgio Amendola quindi per fortuna vostra nonno ricordi personali però l'ho letto molto
E se mi consentite questa per poi l'azione personalistica la sua lettura mi avvio sporto dalla sua lettura mi ha abbandonato per molti anni ed è ritornato e di fatti ed ho ripreso in mano in particolare un libro la classe operaia Italia
In questo momento della vita politica perché lì io ho ritrovato due delle questioni che non per attualizzare amento alla madre che purtroppo la storia di questo Paese ha delle lunghe contigui che restano ancora irrisolte
Giuliano Amato ha usato un termine serietà che è un termine bello anche se un po'tubolare un po'difficile da prendere da Ferrari
Io la preferisco un altro anche se in via di usura mento di usura che il termine modernizzazione
Questo centro è la modernizzazione possibile in quella città la modernizzazione delle strutture economiche del Paese cosa doveva dire
Qualcosa di diverso da quello che disse nella classe operaia italiane in qual era il concerto il linguaggio era due
Però alla frase Bared Arianna cioè a quel movimento quella parte della della della vita politica italiana affidavo un compito
Che era quello di dare all'Italia una struttura capitalistica
Moderna
Come dire razionale non fondata sul vecchio connubio e poi anche questa Simona
Espressione
Mitologica ma che a me dopo tanti anni sembra ancora attuale ahimè lo dico fra rendita e profitto
E c'era anche un'idea del partito politico ma su questo non mi soffermo risolverlo soldato su due questioni la prima perché l'URSS ora Butcher
Perché questa scelta
Insomma in fondo filo sovietica se vogliamo dire vogliamo chiamare così a me poi non sembrò tanto giustamente Macaluso ha ricordato che accollerà così ma insomma
L'Unione Sovietica era in qualche modo un po'periferie perché non lo era anche fuori dal pc
Non lo è stato pure da bici per tanti in un mondo bipolare che era quello che era e poi non è stata Giorgio Amendola o è stato qualcun altro a esserne il promotore della risoluzione dall'ufficio politico credo fosse così del sessantotto su su su Praga
Giorgio Napolitano ma credo anche Giorgio Amendola che non sia stato qua voi rossi eravate io non c'ero ma credo che non abbia avuto una guardia secondo
Ma su questa questione del rapporto con l'Unione Sovietica qualcosa di più andrebbe non detto da me che non lo saprei dire ma darebbe indagato
Con un atteggiamento storiografico laico
E cioè
Certo per Amendola probabilmente qualcuno l'ha detto meglio l'URSS che la Cina voglio dire io né quelli bio bipolare e allora uno sceglieva quello che non rompeva quell'equilibrio bipolare che aveva alcuna ragione e poi pare l'abbia ricordato Salvatore Salvadori neanche l'accidia pensava la dissoluzione dell'Unione perché ci avrebbero dovuto pensare qualche dirigente del partito italiani
E c'era un altro elemento che volevo ricordare l'atteggiamento verso sessanta
E io
Ricordo che allora oggi forse sarei più attento più guardingo
Le posizioni ricordo un articolo su Rinascita che parlo delle barricate di latta o qualcosa di
Allora io ero molto solidale con quella conditio perché mi sembrava che combattesse elementi di il razionalismo molto forti
Che erano presenti
Santoro perché hanno costituito ma questo giudizio forse ingeneroso e fazioso che non dovrei dare uno degli elementi di evanescenza
E una delle origini della crisi della sinistra Italia cioè una elemento di rottura nel suo rapporto nulla tradizione della sociali l'istmo Italia
Dati di fatto
Che bel quello che ricordo io capivo una cosa in anni molto lontani che stavo dentro il Partito comunista
Che la sinistra aveva abdicato alcuni degli obiettivi che avrebbero potuto prepararla ai tempi nuovi quando dichiararsi solidale con l'imposizione di Amendola veniva considerato oggetto di dileggio di scherno e quindi come si dice oggi di demonizzazione
Fu una credo una tragedia
Perché quella che io considero senza tante infingimenti la tragedia dalla politica italiana cioè la fine dei soggetti
E che riguarda la sinistra e allo stesso tempo per conseguenza anche la destra cioè perché la debolezza o la cosiddetta impresentabili ITA
Della destra e la conseguenza della difficoltà e della debolezza dalla senilità e viceversa perché stiamo tutti
E quindi
La mia preoccupazione è quando a quel tipo di modernizzazione che Amendola proponevo si sostituito un'altra cosa
Che fu una specie di moralismo di massa ha fatto come bandiera collettiva che Amendola credo avrebbe ecco aborrito con orrore
Vorrei e che oggi trova a mio personalissimo avviso
Il fatto che nel panorama dalla bolidi d'Italia nessuno qui ha ragione già
Luglio Giuliano Amato ha preso più o a seriamente in mano a bandiera la modernizzazione che in quegli anni mi sembrava una cosa importante scusate di questo intervento che è stato poco più cremosa grazie
A fare ala Massimo Brutti
Poi ma intervento Enrico Morando
Ma in modo un po'temerario ieri parlando con Emanuele Macaluso
Io prospettato la possibilità di un intervento anzi per pensavo non mi avesse preso così sul serio
E poi mi sono domandato perché il desiderio di intervenire in questo dibattito io non sono uno specialista di storia del PC
E sul giorno Amendola nonno testimonianze dirette da portare alla discussione
E tuttavia molti della mia generazione
Che
Sono stati comunisti senza mai assumere responsabilità di direzione del partito comunista
Eravamo
O
Impegnati nelle attività culturali nelle riviste e nei centri studi sento Ono oggi di a vere un debito nei confronti di Giorgio Amendola e di quel settore del gruppo dirigente comunista di formazione storici Istica illiberale
Che sbrigativamente viene definito della destra comunista
Allora se guardo
A questa insegnamento che ancora alcuni di noi sentono attuale almeno nei tratti immorali conteneva
Mi viene anzitutto in mente
L'intervento che io ho potuto ascoltare
Nella primavera del mille novecentosettantanove al quindicesimo Congresso
Intervento di Giorgio Amendola tutto centrato sul partito ci pensavo mentre ascoltavo Giuliano Amato il richiamo ad una missione nazionale della politica che significa sintesi delle domande
Disposizione degli obiettivi secondo un ordine secondo un'ipotesi verosimile sull'oggi sul futuro
Ebbene quell'intervento un intervento che aveva degli elementi di chiusura di durezza quell'intervento poneva al centro dell'attenzione del congresso
Il partito allora si diceva con un'espressione
Discutibile non si capiva bene cosa significasse nella suggestiva la forma partito poneva il partito al centro della nostra analisi e dice nel partito è fatto di tante cose concrete
Ed organizzazione delle riunioni il fatto che si debba decidere che ci debba essere un ordine del giorno c'è erto che si debba concludere indicando quali sono le cose da fare partiva dal basso quella idea di partito
Ma era in sostanza l'idea di un percorso collettivo di un luogo collettivo per la selezione delle élite per la assunzione delle decisioni per la costruzione della politica che non è una politica che si fa non è la politica la politica democratica una politica che si fa in sedi altre ristrette non è quella che si cala sulla testa delle persone ma è quella che si costruisce attraverso un rapporto tra élites dirigenti e il maggior numero di persone che attorno a queste ditte dirigenti si riesce ad associare in un lavoro attivo di discussione di costruzione delle idee di organizzazione del consenso
Noi di di questo modello di questo tipo di esperienza di esperienza che è stata dei partiti democratici nella storia dei decenni precedenti
Al momento che viviamo e abbiamo un bisogno assolutamente vitale e quindi il primo insegnamento viene da lì diciamo da quell'esperienza Diretta di ascolto dell'ultimo grande discorso politico fatto da Giorgio Amendola in una sede di partito
Poi voglio toccare altri tre punti rapidissimamente primo il rapporto con la socialdemocrazia ad un lettore
Attento dell'articolo di Giorgio Amendola del mille novecentosessantaquattro su Rinascita e del carteggio con Bobbio salta agli occhi che quale che sia la organizzazione retorica del discorso
Il dire a metà degli anni Sessanta nell'anno della morte di Togliatti che occorre andare oltre la tradizione del Partito comunista ed occorre che il Partito Comunista sì scelga la via del proprio scioglimento del proprio superamento in un'altra formazione politica capace di mettere a profitto entrambi le tradizioni della sinistra italiana beh significa collocarsi sul terreno delle socialdemocrazie
Possiamo individuare tutti i limiti che volete il primo fondamentale il limite e quello che si mantiene fermo nella forma che più volte è stata qui raccontata questa mattina il rapporto privilegiato con l'Unione Sovietica e con i Paesi dell'Est
E tuttavia quel discorso
Già pone devoluzione le scelte che si propongono al Partito comunista sul terreno che è diverso da quello dalla storia della tradizione del Partito comunista
Quindi io vedo diciamo già nell'articolo del sessantaquattro in questo messaggio politico che non è mai stato rinnegato da Amendola al quale Amendola si è sempre mantenuto con tutte le trasformazioni di adattamenti
Dei tempi fedele un elemento di Scelta discetta io ricordo
Di avere incautamente polemizzato con Giorgio
In occasione di un comitato federale a Roma
Dicendo che non comprendevo che non aveva senso di dire che bisogna andare oltre la tradizione comunista per la verità al mento l'aveva già detto negli anni Sessanta e Giorgio aveva ragione tuttavia in quel momento mi sembra mi sembra sbagliato dirlo anche perché
Mi appariva nello scontro con
Il gruppo dirigente del partito socialista e Lecce attaccarci mi appariva un cedimento ma dal punto di vista teorico sbagliano e Regione Gio
L'altro punto che voglio toccare il rapporto con l'Ursa perché ho sentito le cose che diceva Cafagna ma io credo che prevalga un elemento nella considerazione sia da parte di Amendola sia da parte di settori della destra comunista
Con i quali sono avvenuto in più stretto contatto penso a Paolo Bufalini
Prevalga un elemento di considerazione della politica internazionale in cui è molto forte un'idea realistica diciamo
Io ricordo più volte di aver sentito esprimere da Paolo Bufalini e credo in questo coerente con l'ispirazione Amin Doriana una profonda diffidenza nei confronti del principio di autodeterminazione nella politica internazionale
Guai accedere al principio di autodeterminazione uno dei diciamo delle leve fondamentali per garantire la politica di distensione e di pace è il fatto che si tengano fermi confini usciti dalla seconda guerra mondiale
Il tener fermi i confini usciti dalla seconda guerra mondiale significa resistere significa contrastare efficacemente le pulsioni nazionaliste perché fasciste che stanno dentro la storia dell'Europa e significa anche disporre di un meccanismo regolatore rispetto al processo di emancipazione dei Paesi ex coloniali
Quindi questo rapporto con l'URSS è molto pensato in una prospettiva di realismo politico del resto nell'intervista Melograni e molto chiara in questo senso la rievocazione che Amendola fa della scelta compiuta dall'Hui
E con lui da altri e penso ancora una volta al gruppo romano nel momento del patto fra Hitler e Stalin
Quella scelta è nettissima ragioni di politica internazionale le ragioni di politica di potenza dell'URSS in quel momento impongono il patto con Stalin per e evitare isolamento dell'Unione Sovietica
E tuttavia il compito dei comunisti e continuare la lotta contro il fascismo anzi spostarla in Italia tant'è vero che Massolo Vallora in Italia riorganizza il movimento che poi darà più tardi dita agli scioperi e al movimento antifascista
Della classe operaia nel Nord
E
La è chiaro è chiara la relativizzazione si giustifica storicamente c'è una una forte relativizzazione storia del poi è sempre presente nei discorsi sulla via italiana al socialismo si giustifica
Storicamente la scelta dell'Unione Sovietica al tempo stesso si addita i comunisti un destino è un obiettivo che altro rispetto alla condivisione
In termini di obiettivi politici della scelta compiuta dal Duce perché quella condivisione avrebbe significato
La subalternità il venir meno dalla lotta contro il fascismo invece la scelta
Dei Comunisti Italiani e e tutt'altre quella di proseguire e intensificare spostare nella clandestinità in Italia alla lotta contro il fascismo proprio nel momento in cui Stalin e si accordava con Hitler
Professor
E e anche diciamo il rifiuto dell'euro comunismo e il rifiuto dalla condanna dell'Afghanistan si pongono se non sbaglio nella stessa prospettiva di politica realistica volta salvaguardare l'equilibrio
Che con una metafora definivamo dalla guerra fredda l'equilibrio
Del bipolarismo l'equilibrio fondato sulle due grandi potenze che era anche un grande meccanismo regolatore e nel nel modo di pensare di questa parte del gruppo dirigente comunista era un meccanismo di pace
Nell'ottantadue se non sbaglio in un comitato centrale Paolo Bufalini dice
Che
Il sistema dei paesi dell'Est rappresento un contrappeso
E Berlinguer gli risponde no non riesce ad essere un contrappeso proprio per i caratteri autoritari e proprio per l'imposizione di una sovranità limitata agli altri stati che fanno parte del sistema di alleanze che intorno all'Unione Sovietica
E in quella idea di contrappeso che ancora negli anni Ottanta veniva riproposta c'è a mio avviso un'ascendenza amendolea cioè cioè c'è un rapporto con il pensiero di Amendola
Tutta la sua esperienza e la sua elaborazione politica mi sembra volta a definire le condizioni per la formazione di una nuova classe dirigente
Per il Paese una classe dirigente che fosse espressione del mondo del lavoro del movimento operaio riferimento all'austerità nella lettera a Napolitano e anche in altri discorsi dello stesso periodo
E il riferimento alla moralità necessaria
Ad una classe dirigente nuova non si costruisce una classe dirigente nuova serie se non è capace di darsi una moralità
Di accettare consapevolmente di scegliere sacrifici di costruire insomma con la serietà di cui parlava Giuliano Amato telefona serietà fatta di valori morali
Ricordo la polemica contro il Nicodemi Isma'degli intellettuali italiani la polemica con Sciascia né con lo Stato né con le BR che era una posizione Tipper Amendola era ripugnante e concludo io ho avuto occasione di leggere alcuni resoconti della direzione del partito che si riferiscono a momenti drammatici
Della lotta contro il terrorismo della strategia della tensione c'è un un breve intervento il resoconto di un breve intervento di Amendola dopo che era arrivata che era stata resa nota la prima lettera di Aldo Moro
Intanto cella consapevolezza chiarissima granché da lettere utenti Carlo dice chiaramente dice dobbiamo metterci in condizione di rispondere nel momento in cui verranno fuori anche a rivelazioni sul malgoverno della DC
Dobbiamo essere inflessibili e andare avanti nella linea della difesa della legalità rifiuto dalla trattativa eccetera voi dice una cosa che mi ha colpito molto sembra insomma sembra una cosa priva di importanza ma invece la dice lunga sul modo di pensare alla libertà della scienza la libertà di insegnamento la politica la violenza
Amendola dice ho visto che Aldo Moro faceva lezione in una in un'aula che era tutta imbrattata alle pareti di disegni osceni e di scritte pornografiche come può cattolico fare lezione in un'aula come quella c'è stato un cedimento da parte nostra perché abbiamo consentito
Alla violenza di esprimersi anche in queste forme perché anche questa è violenza ed anche questa avremmo dovuto con maggiore durezza con maggiore forza contrastare ecco se io penso alla moralità di una nuova classe dirigente
Vedo in parole come queste in uno stile così lontano dal modo di pensare comune una lezione che dobbiamo trovare il modo di
Recuperare di tesaurizzare e di assimilare una lezione di rigore morale di democrazia di difesa della legalità di impegno contro l'estremismo la lotta contro l'estremismo non era un aspetto periferico del discorso di Amendola era parte costitutiva della formazione di una nuova classe dirigente
Grazie vento Enrico Morando
Anche le redazione di stamane di Umberto di di Luciano Cafagna
Testimoniano
Hanno portato anche nuovi elementi anche la lettera
Resa nota oggi da Giorgio Napolitano proprio nuovi elementi per sostenere la tesi diciamo della Carfagna ha detto lungimiranza coraggio Ranieri ha detto capacità di anticipazione di Amendola no
Amendola dirigente politico prescritte Amendola anticipatore in buona sostanza penso che
è questo uno dei caratteri della personalità politica di Amendola che affascina di più chi come il sottoscritto diciamo non ha potuto condividere la battaglia politica in senso proprio se non diciamo negli ultimissimi anni della della sua vita quindi
Se però si ragiona così si sottolinea questa qualità vorrei dire a al mio amico Giorgio Rebuffa e e poi non si può schiacciarlo troppo sul suo tempo e sui linguaggi a disposizione perché o o ho aveva davvero queste qualità e allora è giusto chiedere
Di più misurare anche qualche problema del riformismo attuale alla luce di quel contributo oppure non è così ma allora le qualità di anticipare ecco nel le ecco ecco bravo
E per questo io mi sono ho provato a fare un piccolo esercizio a proposito di alcuni temi del del riformismo odierno
Per verificare se eccome su quei temi diciamo la lezione di Amendola l'esperienza di Amendola abbia potuto influenzare ossia chiamata ancora oggi a influenzare positivamente o negativamente però individuato diciamo farò lo farò brevissimamente un caso di successo e un caso a mio parere di insuccesso diciamo in questo quadro in caso di successo
Riguarda diciamo la lotta contro l'inflazione la lotta contro la spirale prezzi salari
Oggi che l'inflazione è tornata ai livelli della fine degli anni sessanta in questo Paese
Possiamo apprezzare in tutta la sua capacità di anticipazione straordinaria diciamo la battaglia di Amendola
Per spingere la sinistra sindacale e politica la lettera ancora resa nota oggi per spingere la sinistra sindacale e politica a spezzare la rincorsa a prezzi salari
Che si era innescata proprio a metà degli anni sessanta e poi aveva trovato la sua manifestazione dei più più clamorosa nei primi anni Settanta
Oggi noi di Spoltore dire e non è vero questo per allora oggi noi disponiamo di studi che dimostrano che proprio sul finire degli anni sessanta la produttività nel sistema economico italiano
Cessa di crescere e inverte la tendenza diventa una una produttività sostanzialmente stagnante
E questo produce questo questo rallentamento della produttività che era cresciuta a ritmi impressionanti negli anni precedenti
Significa rallentamento della tendenza ad un miglio ad un migliore tenore di vita delle masse popolari in primo luogo ed è proprio dalla necessità di contrastare questo rallentamento in maniera efficace che Amendola parte per aprirsi al dialogo con quanti in quel momento in quella fase proponevano
Diciamo di fare corrispondere a quella situazione nuova una politica dei redditi
Alcuni la chiamavano così Amendola chiamate chiamava secondo me sostanzialmente in quella fase politica della programmazione democratica
Qualcosa che con la proposta di politica dei redditi che veniva da altre parti dello schieramento politico aveva molto a che fare proprio perché era fondata su questa idea di fondo
C'è un rallentamento della produttività c'è un rallentamento della crescita del tenore di vita delle grandi masse popolari e questo diciamo e la il punto di vista perché assumeva esplicitamente Amendola per proporre diciamo una una politica che fosse in grado di spezzare
La spirale la spirale prezzi salari diciamo da questo punto di vista quindi
Oggi sappiamo
Che quella politica adottata con un ritardo drammatico dalla sinistra riformista italiana rispetto alla al momento in cui se ne manifestò l'esigenza oggi sappiamo che quella politica può funzionare perché ha avuto successo in questo Paese concretamente quando Essa sia pure con ritardo è stata adottata
E
Quelle ritardo tuttavia noi lo sappiamo lo sappiamo guardando alla crisi drammatica della fine degli anni Settanta quel ritardo è stato pagato durissima mente dal paese e anche dai lavoratori
Quindi diciamo la perché ho detto questo è un caso di successo della verifica della capacità anticipatrice di Amendola la la lezione di Amendola si dimostra ad una verifica con gli occhi di oggi e disponendo degli elementi di cui oggi possiamo disporre per analizzare anche tendenza economico di fondo che certamente Amendola non poteva avere colto pienamente come delle furono in molti a non non coglie l'ovviamente oggi noi vediamo che l'intuizione del dirigente politico in rapporto a quelle esigenze di politica di svolta della politica economica del movimento operaio della sinistra era un'intuizione giusta ora ragionando su queste capi prezzi questo prescritti Isma'politico su questo caso di successo di questo proibitivo politico io mi sono chiesto se quel che è valso per la lotta all'inflazione in qualche misura si è avvalso anche per quel che
Riguarda l'esigenza di trasformazione del capitalismo italiano in senso tra virgolette liberale
A sinistra si potrebbe dire anche per allora in senso socialdemocratico secondo diciamo la lezione della socialdemocrazia classica in altri termini per battaglie
Per la trasformazione del capitalismo secondo le esigenze di una più forte concorrenza di una migliore apertura dei mercati di un minore ruolo interventismo diretto dello Stato
Ma il per in funzione del del diciamo dell'assunzione di una capacità dello Stato di essere piuttosto regolatore che gestore diretto ecco cioè in questo senso parlo di trasformazione del capitalismo in senso liberale ecco su questo punto io non credo che questa mia domanda sia una domanda fuori devo fuori dal mondo cioè improponibile per definizione cioè Amendola c'ha detto qualcosa ci dice qualcosa la lezione di Amendola
Su questo versante intanto perché intanto perché in Europa in quel momento diciamo subito dopo la seconda guerra mondiale già negli anni Quaranta
E nei primi anni Cinquanta si sviluppa in altri paesi europei e con un contributo della sinistra tutta una una iniziativa per esempio sul fronte della della normativa antitrust
Cioè a favore della concorrenza
E l'autorità per la garanzia della concorrenza in Gran Bretagna nasce nel mille novecentoquarantotto noto non sto parlando degli Stati Uniti d'America dello Sherman Act e centro sto parlando dell'Europa nel quarantotto in Inghilterra si fa l'autorità per la tutela della concorrenza
Nel cinquantasette questa autorità si fa in Germania e quindi stiamo parlando di paesi europei e di porsi questo problema non è una cosa assurda come mai non ci come ci si poteva pensare allora in Italia ci si poteva pensare razionalmente perché altre ci stavano pensando se non altro ma direi che diciamo attraverso una ricerca in cui mi ha molto aiutato un libro sul capitalismo italiano di di Fabrizio Barca
Ho visto che anche nella sinistra italiana il problema del della lotta al monopolio è centrale in quella fase è centrale in quella fase e non so che e c'è una linea per affrontare il problema della lotta al monopolio che non è soltanto quella classicamente leninista no cioè la previsione che processo di trasformazione del capitalismo porta al cosiddetto capitalismo monopolistico di Stato e così via alle concentrazioni questa la lettura classica diciamo di di di stampo Legnano non c'è un'altra visione c'è una frase di Togliatti nel cinquantatré è impressionante perché potrebbe essere detta da un da un liberale di oggi dice Togliatti aperte le virgolette esiste
Una selva di vincoli e limitazioni e divieti che giocano a favore del grande capitale monopolistico
Cui è consentito di opprimere il piccolo e medio produttori e qui si capisce anche diciamo l'esigenza il consumatore badate sì siamo del cinquantatré il consumatore le grandi masse lavoratrici quell'accenno al CONS Fattore quell'accenno diciamo alla tutela della capacità di stare sul mercato del piccolo e medio produttore è un riferimento e Amendola a dimostrazione che il problema c'era nel mille novecentosessanta propone alla Camera la Costituzione a nome del partito naturalmente la costituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sulla tutela della concorrenza
Sembra un iniziativa anzi è credo anche se non ne ho esperienza diretta non ho trovato su questo punto sembra un'iniziativa in ogni caso che si propone un dialogo con quei liberali socialisti
Che nel cinquantacinque con il mo'attorno al mondo tengono il convegno
Sulla lotta contro i monopoli
Dove un convegno dove si parla di tutela della concorrenza sul mercato del prodotto di tutela dei consumatori siamo nel cinquantacinque da intese anticoncorrenziali si sostituisce l'ipotesi sostiene l'ipotesi di superare le licenze commerciali
Diciamo oggi possiamo dire Bersani era acre che è il ministro che ha finalmente superato le licenze commerciali facendo una cosa che ancora non è attuata perché le regioni non hanno corrisposto poi alla riforma che abbiamo realizzato due anni fa
Credo che ha in quell'anno avesse un anno due insomma ecco abbiamo dovuto attendere tanto per fare una cosa di cui si era già intuita la valenza diciamo di sviluppo no la la capacità di liberazione di forze di miglioramento della realtà economica del paese
Ora l'offerta di collaborazione che viene dal pc in quel momento tramite Amendola con questa proposta della commissione d'inchiesta sulla tutela della concorrenza al mondo dei liberal socialisti diciamo venne respinta per ragioni di carattere politico generale ma quei quello che impressiona però è vedere ecco perché considero questo un caso di insuccesso a proposito delle capacità anticipatrice è vedere come quella proposta sia per il PC Amendola in particolare sia per i liberal socialisti la proposta di iniziative sul versante della tutela della concorrenza eccetera poi spacciava
In proposte concrete di riforma che riguardavano tutte l'assunzione diretta da parte dello Stato dell'intervento nei diversi settori di cui si parlava e da questo punto di vista diciamo non c'è dubbio che
Con l'occhio di oggi diciamo sì sia una delusione dopo avere visto tanta attenzione al tema
E si verifica che la proposta sono le nazionalizzazioni un un elenco di Amendola dirà nella stessa occasione del sessanta dirà queste indagini della Commissione devono essere messi a fondamento di una politica economica fondata sull'azienda di Stato e sul controllo dei prezzi no a dimostrazione che lo sbocco cioè il punto di partenza era assolutamente volto
Alla
Atto cioè che il punto di partenza dimostrava che c'era consapevolezza di come la chiusura del mercato
Finisse per dare un carattere asfittico lo sviluppo economico insomma o minacciasse lo sviluppo economico ma poi la risposta è tutta giocata sul versante dello Stato
La cosa più incredibile è che anche i liberal socialisti fanno esattamente la stessa proposta perché propongono di nazionalizzare nello stesso convegno del cinquantacinque l'energia elettrica le telecomunicazioni
Di i concimi lo zucchero le assicurazioni e il cemento poiché sostengono che in tutti questi settori la libertà di mercato sarebbe bene se ci fosse stata in origine allora avremmo avrebbe potuto essere tutelata ma siccome non c'era più l'unica risposta possibile era sostituirà i privati lo Stato in quel momento eccetera ora finisco per dire che una così forte convergenza diciamo una volta avvertito il problema tra un dirigente comunista anomalo diciamo e anticipatore come Amendola e il gruppo dei liberal socialisti
Mi sembra diciamo trae fondamento da due convinzioni di fondo che sono ancora oggi un problema per la sinistra
I limiti del nostro riformismo hanno ancora oggi a che fare con questi problemi e cioè da un lato una enorme fiducia nella capacità del controllo diretto da parte dello Stato
Cioè il vizio statalista di diciamo io adesso non so dire se allora era un vizio so per certo che adesso lo è e che non è stato superato non è stato abbandonato secondo una forte sottovalutazione delle potenzialità equitativa e cioè delle potenzialità di affermazione della giustizia sociale e di libertà politica di una politica di regolazione del mercato da parte dello Stato qui c'erano no due non ha senso chiamarli oggi errori riferendosi ad allora due posizioni politiche che allora forse non erano errori
Capitali oggi proprio in questi giorni stiamo sciogliendo lì direi no ma il capitalismo lo sviluppo di questo Paese sarebbe si sarebbe determinato se non ci fosse stata l'IRI solo since se io penso che la domanda sia legittima
E il fatto che allora un'ipotesi di sviluppo sia stata praticata facendo leva sostanzialmente a sinistra e da parte della democrazia cristiana sui grandi enti autonomi diciamo economici pubblici
è stata una scelta che comunque la promozione e lo dello sviluppo la determinata questo è un dato di fatto quindi io mi riferisco adesso a queste a queste due convinzioni come ad errori parlando della sinistra di oggi
Della sinistra di oggi cioè il fatto che ancora oggi noi sopra valutiamo le capacità di gestione diretta da parte dello Stato a sinistra
E il fatto che ancora oggi abbiamo scarsa fiducia nella capacità della Società di autorganizzarsi di darsi delle risposte
Cioè e e e quindi abbiamo scarsa fiducia nella capacità dello Stato di irregolare piuttosto che di gestire se allora nel caso di Amendola forse non era un limite adesso è una una specie di tragedia della sinistra e quindi la battaglia
Per una rivoluzione liberale contro queste posizioni è una battaglia che forse allora poteva essere
Condotta fino a quel limite ma che adesso quel limite lo dovrebbe aver superato da tempo cosa che purtroppo ancora non si determina
Grazie a Enrico Morando ringrazio tutti i partecipanti a questo convegno noi pubblicheremo gli atti
Della nostra della nostra discussione che mi sembra sia stata molto ricca interessante è un momento reale di riflessione
Sul non solo sul nostro passato ma anche sulle nostre prospettive
E
I partecipanti ripeto che vogliono fare colazione
Nella mensa qui possono farla mandamento il cartellino che è necessario anche per la circolazione dentro il palazzo grazie
Cara
No io