La rivista di geopolitica Limes uscirà in edicola con un nuovo quaderno speciale intitolato: "Le spade dell'Islam, la guerra continua noi visti da loro, mussulmani contro"

Radio radicale siamo collegati telefonicamente con il direttore di Limes Lucio Caracciolo è uscito un nuovo Quaderno speciale i tempi lo richiedono le spade dell'Islam la guerra continua noi visti da loro musulmani contro allora Caracciolo innanzitutto prima di illustrare questo volume io vorrei partire però da la questione nell'articolo un po'scoop o no che anche altri hanno rilevato esserci in questo volume quello che come dire propone la Costituzione la costruzione di un muro per dividere israeliani e palestinesi ecco le vogliamo parlare un movente voglio parlarvi anzitutto di quelle
Né che sia una proposta nostra è un articolo di Elena Dusi
Si ricorre e da RAI
Nella quale illustra quelli che sono i termini di un dibattito in questo momento
Molto
Parte da una vecchia idea un'idea che avevano persino alcuni dei padri fondatori del sionismo cioè quella di costruire una sorta di
Lei Palestine Palestina
Illustriamo anche con delle carte prodotto dallo stesso autore il concetto di a non so è un geografo israeliano il quale partendo dal dato evidente che da un punto di vista demografico chiederei tendono a soccombere da territori occupati più o meno sono iniqui
Biglietti qui e dieci vent'anni vi penetrano una netta minoranza ecco per evitare questo l'unico modo secondo sofferti secondo altri è quello di costruire un muro di cioè qualcosa tipo filo spinato corrente elettrica Muro di Berlino per capirci
Che separi lo Stato di Israele
Al resto del territorio circostante Pigato dei palestinesi quindi una prospettiva diciamo di radicale se verrà separazione che una prospettiva che diciamo in vari modi perché poi per
Dove deve passare questo confine quali
Colonie però
Carte in territorio arabo palestinese e quali invece verranno conservate
L'artista citati Gerusalemme dovrebbe in qualche modo subire una divisione fisica di questo tipo e quindi è un progetto ancora tutto inscì
Mi lasciarono non lo vede con con favore mentre a parte della sinistra in particolare l'ex premier Barak
Un contenitore di questa idea d'altra parte gli intellettuali di sinistra come io cioè a propongono come prima tappa per diciamo così una riconciliazione tra due popoli una netta separazione effettiva tra i due
è una proposta cinque che ha una sua popolarità
Che attraverso
Lì ci sono gente l'interprete più vicini
E che è favorevole contraria
Quello che mi sembra piuttosto improba ragionamento di sostenere che questo possa avvenire attraverso un atto unilaterale cioè lui dice è inutile stare a trattare costruiamo questo muro è chiaro che la costruzione di un muro intenso comunicata
Va evidentemente per ore condurre una guerra certo la tra bar altra prospettiva è quella per esempio proposta dai Radicali con la proposta d'entrata dell'in
Meno europea di Israele ma ne abbiamo già parlato altre volte quindi io passerei a questo punto a discutere invece a vedere un po'come si articola questo volume che comunque ancora al centro la questione della guerra al al terrorismo internazionale anche la scansione dei Capitolini delle parti prima cioè dopo Kabul poi mondi arabi e poi altri islamisti ecco ci vuole descrivere un po'lacrimazione ma è la prima
La prima parte riguarda proprio l'andamento della guerra afgana
E soprattutto le caratteristiche di fondo del problema e in particolare segnava un articolo del l'AVEPA Biondini che è il capo di stato maggiore del Comando Sud della NATO che appunto fa l'orario critica molto dettagliata di come abbiamo finora condotto la guerra delle sue prospettive e un altro articolo che forse merita di essere letto e analizzato e quello di un etnologo tedesco occorre accettare che criticare in maniera molto acuta quello che è un po'lo stereotipo inciviltà per cui
Già l'Afghanistan essenzialmente con un problema etnico da risolvere quindi con criteri puramente dici questa grossomodo è la prima parte seconda parte riguarda
Immondi arabi al plurale proprio perché cerchiamo di Evita
Stereotipi che vogliono in qualche modo contrapporre un inesistente unitario mondo arabo di Tura mondo islamico a un altrettanto inesistente unitario Resto del mondo anche Occidente e quindi questo andiamo a verificare alcune realtà specifiche per esempio quelle algerina quella sudanese meno nota ma che temo diventeranno ottanta da qualche tempo perché il Sudan è probabilmente uno dei prossimi bersagli delle rappresaglia americana contro il terrorismo
E poi anche ci sono un paio di articoli piuttosto profondi che interessa abbiate utilità cessione saudita che è uno dei temi caldi
Di quest'io di questo periodo è che d'altronde è anche uno dei temi che interessano da vicino Bin Laden visto che uno dei suoi obiettivi è quello di rovesciare questa
L'idea etiche impiantare un come lo chiama lui vero regime islamico in Calabria ecco vedo che in un articolo di John Ross Sant'
Cioè il nel titolo cioè Arabia Saudita il ritorno delle principe rosso chi è il principe non
Rosso è uno dei principi più famosi della
Alle saudita che si compone di qualche migliaia di componenti
Alla al e e nel quale
E di un famoso del più famoso ora Al Waleed
Tanta era un po'una specie di scavezzacollo quella riformista della famiglia saudita consista piena per e con vendetta riformatrici e che poi è stato in qualche modo fatto accomodare
Seconde e terze
Adesso ricominciamo archivi visibile in un momento in cui la famiglia reale seguita un grosso problema di immagine chiamiamolo così e cerca di mostrarsi al mondo come meno conservatrice più aperti
Più disponibile anche a qualche forma di democrazia di quanto non si è fatto finora quindi asserirlo prima tanto osteggiato AN in tempi di guerra fredda dall'Occidente ritorna rientra dalla fine beh non dire che firma per il modo e il tempo di Pirlo è un un tentativo di modernizzare il regime saudita comunque diciamo un approccio più laico sicuramente Riccardo ecco in decenni volevo appunto
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All'inizio punto di di questo volume non c'è un editoriale come in I Quaderni speciali di Guinness come uso mentre Quaderni speciali di Limes però il primo articolo di Fabio Mini perché combattiamo ancora mi sembra che l'impostazione sia effettivamente come spesso succede no nei volumi di di Limes di
Critica insomma dello del degli dell'azione militare così beh insomma critica anche perché
è un esperto della del ramoscello generale della NATO quindi vede le cose un po'anche erano e le misura secondo criteri strategici
Difficoltà di una guerra è definita con termine ormai così andante Massimo
In cui non sono chiari
Annuncio politici
Ma anche di generali gli obiettivi
Questo appunto rischia un po'di di di metterci in difficoltà per cui insomma un a parte il carattere quello che il generale Mini chiama l'atto di fede
La cecità di questa guerra il tarare naturalmente che finisca bene cioè finisca con la liquidazione del terrorismo non abbiamo diciamo dei grandi motivi entusiasti anche perché sappiamo che persone questo non è che lo dico lo dico io lo dice in qualche autore sappiamo che sarà comunque come lo dicono gli americani in carriera con con la guerra molto lunga di cui queste sublimi ecco una cosa che sino Tang
Nel vostro volume anche in volumi precedenti su quest'argomento che come dire voi non fu non date nessun peso effettivo alla
Teoria dello scontro delle civiltà così no parole che diamo peso cerchiamo di attualmente dare conto delle posizioni
Che ci sono su questo tema ma francamente solamente lo detto lo l'ho anche scritto non credo che sia un criterio di interpretazione valido perché sentiamo guardarla
Terreno troviamo gli islamici che combattono quanti d'altronde questo è solamente l'ultimo episodio di una quantità di guerre che hanno posto paesi e popoli islamici negli ultimi tempi e quindi
Al di là della propaganda di Bin Laden il quale parla di guerra santa qualche volta di qualche leader fece
Dichiarazioni parallele io credo che non ci sia se poi qualcuno cerca di trasformarlo in qualcosa del G
Francamente non vedo cosa abbiamo da guadagnare certo per concludere quali prospettive vedi a questo punto del
Situazione per appunto il prosieguo della guerra al terrorismo internazionale e che peso appunto potrà avere la a drammatica situazione del Medioriente e se anche intera vedi una possibile via d'uscita che non sia solo appunto quella degli
Il dell'uso della forza militare ma appunto una via di uscita politica
Ma io non francamente non ho mai condiviso e non condivido nemmeno adesso l'idea di una contrapposizione tra Porta militare politica
Lo so che molto spesso viene contrapposta viene anche praticata una forza militare senza politica o una politica senza forza militare ma che non abbiamo degli obiettivi politici non si capisce bene perché intendiamo la forse c'è non è che uno integra la fossa così per il gusto di impiegarla quindi evidentemente io credo che il problema di questa guerra
Era più chiara delimitare meglio in tutti i sei politico più grafico spaziale e temporale
Appunto l'obiettivo strategico gli obiettivi strategici di questa guerra altrimenti vedo il rischio di una deriva nel senso che sotto questo titolo
Non solo gli americani ma tutte le potenze del mondo possono lanciarsi in una sorta di guerra civile permanente alla caccia di terroristi o presunti terroristi e questo credo che sia un rischio da evitare mentre va stroncato il più rapidamente non il terrorismo in assoluto perché temo che ci accompagnerà per il resto dei nostri giorni ma quel tipo di terrorismo molto specifico distruttivo di sterminio che è il più pericoloso ma è anche quello più facilmente io credo eliminabile perché comunque una punta di un iceberg che non rappresenta grazie a Dio nella totalità del terrorismo e tanto meno la totalità del mondo islamico nel caso specifico ecco no
E si pensa già a un allargamento no di questo conflitto si pensa insomma agli all'Iraq e d'altra parte va be nella Conferenza di Bonn si è arrivati a un accordo ma ancora non si vede una vera svolta per esempio anche per la democratizzazione nobili di quel Paese per esempio per l'entrata delle donne non nel nel gol erano post talebano ecco
Di questo periodo
Ma penso che non siamo entrati in guerra per fare un Afghanistan democratico
Sì Bin Laden si fosse rifugiato troveremo attaccato un altro Paese
Quindi credo che innanzitutto opere perciò la democrazia occorre uno Stato in Afghanistan siamo molto lontani da vere i prerequisiti di uno Stato si tratta di un territorio in cui confliggono da tempo gruppi tribù interessi molto diversi fra loro quello che possiamo fare è cercare di diciamo ridurre questa complessi ma ed evitare che diventi esplosiva
Ma come l'esempio delle donne diciamo è relative non ha valore alla questione dello Sci Club via d'uscita politica anche a un allargamento del conflitto non c'è comunque trovare delle delle forme istituzionali notte
Ma non dobbiamo io credo qui immaginare che il problema delle donne c'è un problema piano perché se il
Che il problema di questa guerra ricordare no
L'ho capito ma voglio dire allora l'Arabia Saudita dato per citare un alleato caso dei problemi analoghi se non superiori voglio dire cioè il
La questione cercare di are l'ambiente
Hanno è una questione di secondaria importanza e credo non lo dico per me lo dico dal punto di vista degli americani per esempio ha sempre detto noi forniamo lì per con l'abbiamo nation building profano lì per prendere Bin Laden se poi diciamo come effetto collaterale positivo riusciamo anche creare un ambiente meno vendibili corro più pacifico e leggermente più Libè alle come forse riusciremo a fare tanto meglio ma non mi Lucarelli sulla volontà cara o di altri Paesi
Di creare quell'ambiente ecco diciamo che l'ambiente istituzionale più democratico non solo in Afghanistan dove appunto la questione delle donne ma non solo lì come giustamente ricordavi eh esemplare ma anche in tutto il resto del
Mondo è proprio quella a forma poi di sicurezza non solo militare che potrebbe garantire appunto una guerra
Fruttifera al terrorismo come dire degli uomini proprio capire allora no no no qui stavamo dicendo della necessitano appunto come dicono i radicali di una a organizzazione mondiale della democrazia a livello internazionale va be'questo
è un obiettivo per il quale vi faccio i migliori auguri ma temo che non riuscì
Va bene grazie come Sempre a Lucio Caracciolo erano al suo estremo realismo abbiamo parlato con luridi le spade dell'Islam il nuovo Quaderno speciale di Limes