Parlamento europeo: la discussione sulla liberalizzazione del mercato dell'energia nell'ambito dell'Unione Europea

Parlamento europeo discute questa settimana Strasburgo di liberalizzazione del mercato dell'Energia ne parliamo con Benedetto Della Vedova deputato radicale della lista Bonino predetto allora a che punto siamo con ma questo processo di liberalizzazione che doveva essere accelerato dopo il consiglio europeo di Lisbona
Ma siamo che non c'è stata la sua accelerazione anzi nel semestre di presidenza svedese la questione venne riconsiderata ci si trova di fronte a un netto stop
Voluto soprattutto dalla Francia
Ma subito senza troppi problemi dal resto dei membri del Consiglio
Del consiglio europeo
E quindi adesso ci si trova di fronte a due direttive
Oggi abbiamo discusso di due rapporti più il Parlamento europeo su una direttiva di accelerazione del processo di penalizzazione ma la palla diciamo torna dopo che il Parlamento domani voterà credo larga maggioranza questi per parte sua il provvedimento che è un antico decisione quindi la palla ritorna al consiglio
E quindi si tratterà di capire se a Barcellona
Emergerà una volontà
Di liberalizzare il mercato dell'energia elettrica
Oppure se prevarranno
Nuovamente
Coloro che hanno degli specifici e ben identificabili interessi a che il processo di liberalizzazione lenti
Si riferisce in modo particolare al caso francese nel caso del
Sicuramente sì vederla la commissione sia al commissaria De Palacio ossia il commissario Monti hanno da parte della commissione avuto parole molto nette sulla possibilità sull'opportunità che
Nel caso di una nuova ANPAS sì
Voti a maggioranza perché questa questione dalla liberalizzazione Catone del Gia non richiede l'unanimità in seno al Consiglio ma la maggioranza qualificata quindi sarebbe possibile superare un eventuale posizione francese che non potrebbe essere diretto ma solo di di opposizione quindi superabile con il resto del dei prende il voto del con il voto degli altri paesi
Ma questo mette in luce come in realtà su questo tema e non solo
Ci si trovi di fronte a un conflitto di interesse che quello tra il Governo in questo caso francese ma non sono in questo da cinque specificamente del governo francese che è proprietario al cento per cento delle idee che credo sia la più grande società
Elettrica europea
E la quale idea continua a godere di una posizione di rendita monopolistica non è un mondo ovvero non è un monopolio in senso tecnico ma è una rendita monopolistica formidabile che è conseguenza dell'la ritardata apertura del mercato elettrico francese
Tra l'altro l'EDF forte di questa posizione in patria forte di questa rendita che garantisce risorse finanziarie enormi l'abbiamo visto con il caso Montedison
Ed è fra
Anche una politica di shopping in giro per l'Europa
Che finisce per esportare alcune distorsioni e quindi è comprensibile quale sia l'interesse del governo francese governo francese a uno specifico proprio interesse
A che la situazione rimanga quella che e è che le eventuali liberalizzazioni procedono il più lentamente possibile questo non è l'interesse dei cittadini e delle imprese francesi soprattutto nell'interesse dei cittadini consumatori delle imprese europei per cui io credo che su questo tema si debba andare a un voto a un voto a maggioranza a meno che la Francia voglia Cam che amasse fuori ma allora dovrebbe cominciare a avere una politica autarchica sull'energia e siccome non mi pare che la Francia abbia questa intenzione non rivendichi una politica autarchica delle energie tant'è che per sé e per gli altri tant'è che le deve fare appunto fa scorribande di mercato in giro per l'Europa sia appresta farle nell'Europa dell'Est pronta all'inclusione nell'Unione Europea
Deve valere un criterio di reciprocità e quindi deve valere il criterio dell'apertura reciproca dei mercati che significa avere un mercato libero dell'energia in Europa che oggi non c'è
Quindi non è nemmeno sufficiente la l'accordo che era stato raggiunto la settimana scorsa per liberalizzare il mercato rispetto all'impresa del corpo del
Ma quel raccordo tra l'altro non sulla il testo dico l'accordo non è un testo definitivo come spesso succede
Quando si discute di questioni europee c'è una parentesi che non si capisce quale destino avrà al prossimo vertice di Barcellona se è una parentesi destinata a rimanere oppure no parentesi significa in quel caso che il testo e ancora ambiguo circa alla liberalizzazione del mercato per le famiglie del mercato per il consumatori privati quindi non si capiva se quel testo precludesse a un
Apertura
In misura maggiore di quella attuale del mercato per le imprese
E si dovesse fermare lì o aprisse le porte anche all'apertura del mercato per gli utenti finali in siamo ancora un testo perché può essere letto in due modi ciascuno poi lo legge pro domo sua cioè temi francesi e gli altri e quindi non c'è ancora un testo definitivo bisognerà vedere Abbas se a Barcellona si discuterà di questo con
Sembra inevitabile che decisioni verranno prese
Qui non si tratta di è chiaro che una decisione consensuale sarebbe ottimale ma credo che abbia ragione Monti abbia ragione De Palacio se restassero le
Riserve in particolare francesi credo che sarebbe doveroso usare i meccanismi decisionali presenti che su questo tema come ho detto prima prevedono maggioranze qualificate si sarebbe doveroso andare avanti
Mi hanno l'argomento al Parlamento europeo in questa sessione si discute ti un importante rapporto il tuo rapporto Della Vedova che riguarda la politica fiscale nell'Unione europea quali sono le linee direttrici del tuo rapporto
Ma il punto è un rapporto che si basa su due comunicazioni della commissione che delineano alcuni scenari alcuno prospettive del della tax policy quindi la politica fiscale nell'accezione di politica tributaria nell'Unione europea negli anni a venire
Il rapporto
Coglie ed enfatizza alcuni spunti presenti nei documenti della Commissione
In particolare
Il rapporto così come il passato in Commissione per gli affari economici e monetari del per l'avvento europeo il rapporto compie una netta scelta di campo per quanto riguarda la vexata quaestio tra
Competizione fiscale concorrenza di scale e armonizzazione fiscale e questa scelta di campo è a favore della competizione fiscale rapporto dice che la concorrenza fiscale non è contraddittoria rispetto al mercato unico cioè che può esistere un mercato unico perfettamente integrato che va integrato nell'interesse di consumatori e imprese più di quanto oggi sia
Ma che può vivere benissimo
Anche in presenza di aliquote fiscali differenti nei vari Paesi
La concorrenza fiscale non è contraddittorio rispetto alla moneta unica quindi pensando dei dodici Paesi dell'Euro come ha avuto modo di dire di ribadire
Il premio Nobel per l'economia Robert Mandel che è uno dei padri
Nobili delle euro non richiede livelli identici Dieterle euro non richiede livelli identici di tassazione quindi sono la tassazione è uno dei fattori competitivi delle delle aree economiche o anche dagli stati e
Anzi può essere utilizzato come elemento di flessibilità per compensare eventuali deficit di competitività il caso dell'Irlanda è tipico emblematico da questo da questo punto di vista cioè l'Olanda li
Vanda a utilizzato la leva fiscale nel senso di una riduzione generalizzata delle imposte in particolare sulle imprese
Supplire ha svantaggi competitivi evidenti una localizzazione geografica penalizzante una arretratezza allora parlò all'inizio degli anni Novanta del sistema infrastrutturale
Ale del sistema dalla formazione della dotazione di capitale eccetera eccetera in questo modo saputo recuperare conservando un rigore di bit cioè invidiabile ha saputo recuperare ghetti produttività di crescita e di occupazione cioè ecco per tutto questo per dire che quindi la
A competizione fiscale
Quindi livelli differenti di una tassazione non sono in contraddizione col mercato unico né con l'euro anzi rappresentano un fattore a mio avviso di flessi milita del sistema Europa o che sarebbe del sistema Oropa che sarebbe in a cui sarebbe imprudente rinunciare quindi non solo la competizione fiscale non è in contraddizione con il mercato unico e la moneta unica ma la competizione fiscale questo uno sunti dal rapporto è una condizione necessarie anche se probabilmente non sufficiente a creare meccanismi virtuosi
Di
Spesa pubblica efficiente e di contenimento del la pressione tributaria per questa via e credo quindi si è un fattore estremamente positivo per l'Europa
Tenendo presente che poi a mio avviso vanno respinte al mittente alcune obiezioni sul fatto che la concorrenza fiscale trovo chi una corsa verso il basso
Nella carico fiscale
E quindi in qualche modo provochi un sottrazione di risorse bilanci pubblici per dirla in modo semplice questo non è quello che è successo in questi anni pur in presenza di una competizione fin scale come quella che noi vogliamo mantenere e che ha visto invece la pressione fiscale pensiamo al caso italiano continuamente crescere e qui ogni caso mai appunto bisogna ribadire che la competizione fiscale una condizione necessaria ma non sufficiente al contenimento delle imposte e non ha prodotto alcuna Ray scudo bottom alcuna corsa verso il basso che in qualche modo depaupera i bilanci pubblici naturalmente dicono i critici a scapito la spesa sociale
Cosa sorprendente nella procedura parlamentare che ci sono solo due emendamenti e questo in un Parlamento dove le cosiddette forze di sinistra e i socialisti comunisti e verdi sono più favorevoli e l'armonizzazione fiscale che la concorrenza fiscale
La questo sì forse anche la tempistica dalla Camden calendarizzazione a ha ha contribuito a contenere il numero degli emendamenti io mi auguro che questo questo questo esiguo numero di emendamenti sia il frutto di una discussione in commissione che è stata amplissima e di un voto
Che ha visto in Commissione una settantina di emendamenti
Alcuni dei quali accolti molti con il mio assenso alcuni del controllo onta del relatore ma non tali naturalmente da stravolgere il senso del rapporto anzi quindi io
Mi auguro che questo
E che il fatto che appunto non si sia riproposto Brindisi proprio non ci siamo riproposti medesimi emendamenti significhi che il testo uscito dalla Commissione sia un testo in qualche modo soddisfacente anche se naturalmente credo che sarà difficile ottenere il sul unanimità perché non è un tema
Su cui c'è unanimità di vedute io quello che posso augurarmi naturalmente che mi auguro e che il voto dall'aula
Confermo il voto della Commissione e che quindi finalmente da parte del Parlamento europeo vi sia un pronunciamento sui temi fiscali che è un pronunciamento che manca credo dall'inizio della legislatura ci sono stati tre cattivi di portare a termine rapporti sul fisco tentativi che sono naufragati incagliati proprio nella diatriba in particolare tra monetizzazione competizione fiscale quindi mi auguro che si arrivi invece col Parlamento che esprime un giudizio ovviamente a me non interessa un giudizio purché sia io mi auguro che il giudizio sulla sulle linee sugli orientamenti fiscali nel negli anni a venire che il Parlamento da da dalla Commissione al Consiglio e anche se vogliamo gli stati membri sia quello appunto di mantenere bene un regime di competizione fiscale
Anche per quanto riguarda la tassazione delle impresa delle imprese Panaro pan europee che operano più stati
L'accortezza di non far coincidere la competizione fiscale con
L'assenza a assoluta di interventi neppure di tipo amministrativo in campo fiscale io credo che il mercato unico necessiti sotto il profilo fiscale di numerosi interventi ma sono quegli interventi
Che le stesse aziende paneuropeo richiedono
Si possa parlare di un mercato unico e quindi dalla possibilità delle imprese di avere sussidiarie fiscale FIS filiali
In giro per l'Europa senza dover sopportare dei costi o Bonocore le quotazioni burocratici e amministrativi che deriva
Dal fatto di avere quindici sistemi fiscali
Diversi con logiche giù Magalhães esponente dei democratici simili chiesto delle leggi dottor largo Mastroianni diverse per ridurne il contatore molto partecipata la manifestazione consentire che quindi sta attirando vivevamo ma consentirebbe alla presenza Cloud due autore al fatto che le estati almeno a livello vorremmo posto che toccante ecco rispondo anche alle preferenze espresse dal Veneto all'azionario attraverso il mandato nelle scelte anche sui Grandi orientamenti di politica economica località uno studio svedese vogliono continuare a rimanere tasse naturalmente cinquanta per cento su anche a delle analisi ma ormai ci ho creduto sceglieranno Quinn Hendrix diverso fra Stato e mercato e quindi ma dicevo caricammo in conto detta l'autore a questo un conto rifiutarsi di fare degli interventi invece che devono agevolare soprattutto mercenari panicolate devono avere la possibilità di stilare un bilancio di governo
Molto semplice e lineare e dei criteri omogenei ogni applicando delle operazioni le diverse
Diversità si considera il pluralismo embargo ma in generale Marina nell'informazione le diverse aliquote fiscali grande nella ripresa fine c'è comunque molto da fare sul fronte fiscale ma si tratta di lentamente nel come istruttivo
Questo vale anche per le braccia al cielo una arrivare a un sistema mentre per quanto riguardava l'ingovernabilità tanto europea perché Baldassare io credo debba essere quello del Paese l'originalità sipario a livello che non vedeva Caprara
Al Paese a nel paese dove la merce viene acquisita ornamentali garanzia di pluralismo cioè rese arrabbiarsi de il Messaggero vivente infine anche la nomina repubblicana merce in Francia paghiamo ecco diffusa maggioranza che non è questa l'opinione pubblica sempre all'interno della chimica morta Pirandello Rampinelli almeno cento è un meccanismo diffusione presso veramente farraginoso una grande guru mi ero proprio angolo istigazione all'errore cinquecentotré e tutte queste cose va affrontato e risolto nell'interesse del mercato unico della nuova circolazione dov'erano al cineclub per il raid scatena l'avvenimento però sono freddi stabilimento nella punizione di Bartlet poneva il nome non è non tariffarie che resta ma che spesso supera illogica alcune amministriamo Humanitas
Li fanno queste quote sociali a un anno fa lo la barca una grande praticavano anche indicato che il podio tornando però ma ripeto tre milioni nel quadro di una scelta di fondo chiede adesso che quelle puramente questo movimento Bettiza descrive alle cure deve rimanere l'anno due mila e la Giunta ecco che mi sbaglio di dimettersi dall'Oriente Anicio più Cellario dura fino Sentieri turistici secondo lui sarebbe un grave errore di prospettiva giusto era estate era nell'attenzionare che attraverso un affiatamento che l'alleanza altre scale nato il sei agosto riguardo visionare punti rispetto carcere dovrebbe locale non c'erano più rigida sa è accaduto è il primo passo è Nanni non si farebbe il bene dei bilanci nella anime inevitabilmente Antinozzi mandarla nella Antonio pubblici si interna dimensione immotivate ma come memoria di efficienza nell'allocazione risorse poi ci saranno ma bastava il movente a legate seguire contemporaneamente da una parte l'obiettivo è impedimento
Del carico fiscale tutti quindi la la spesa pubblica dall'altro lato un punto che avrebbe meglio la spesa pubblica efficiente possibile torna rinnova segnala soddisfatti ci Albani meta bene grazie Bendetto Della Vedova no ad escursioni sarà Unali eliminare cielo marzo mentre il c.t.
Nessun'accesso ARPA i giuristi quattordici marziana garante apprezzabile tiene a galla il servizio pubblico che stava sempre esaltante
Renato Brunetta deputato ero prescritto il gruppo delle Pietro Parlamento europeo discute vuota su questione che riguarda non la liberalizzazione delle invece anche in sta del mercato le energie anche in vista del consiglio europeo di Barcellona qual è la situazione ma di ritardo certamente rispetto
Era a Lisbona
Grazie per spiegare
Ah e gli ascoltatori di radio radicale Lisbona
Cioè due anni fa aveva dato le grandi linee strategiche di mode rione dell'Unione Europea tra queste fondamentale le era quell'ha della costruzione di mercati paneuropea dei delle energie con particolare riferimento alla liberalizzazione al superamento della balcanizzazione dei mercati nel settore dell'
La regia cioè non più quindici mercati e Venezia poi nel futuro venti venticinque ventisette ma un solo mercato di milizia quindi con tutto quello che consegue prezzi sì tasse e tariffe e costi regole di tipo ambientale nell'attraversamento e così via
Da Lisbona poco si è fatto soprattutto a causa delle resistenze di alcuni Paesi come la Francia che ha bloccato non sono i processi di liberalizzazione in atto ma
Degli atteggiamenti aggressivi delle proprie industrie pubbliche segnatamente nucleari nei con
Film di spezzoni inseguimenti e di indurre europeo che venivano messe sul mercato proprio obbedendo alle regole di liberalizzazione
Previste dall'Unione Europea ricordiamo tutti in caso e di
Montedison
Cioè in caso
Pezzi dell'industria pubbliche italiano di produzione dell'energia che venivano messe sul mercato e che venivano di fatto acquisiti
Dall'industria pubbliche
Francese cosa che ha portato in Italia ma anche in Spagna reazioni come investimento di sperimentazione della componente nazionale
Da parte di Edf e quindi sostanzialmente una guerra dell'energia in Europa guerra Venezia che ha prodotto lo stallo che vuol dire soprattutto per Paesi come l'Italia che il più gli altri o come durante un attentato la strada viene ridelimitazione per migliorare la propria efficienza tutto sommato il mantenimento di di situazioni fragili precarie questo per l'Italia appunto per gli ha in tutto mantenendo il gap nei confronti del resto del mondo in Europa regia si paga più cara in Italia ancor più care anche nella media dell'Europa in Europa non c'è una vera mercato a scala l'Europa è fragile nei propri approvvigionamenti l'Europa sta ancora molto arretrata nella trasformazione nei suoi fabbisogni dal petrolio al gas con tutto quello che ne consegue bene
Pare che Prodi si è
Intenzionato ad andare avanti anche utilizzando gli strumenti del voto a maggior
Quindi aspettandosi che la Francia continui di Dino
Il dibattito che c'è stato sul
Soluzioni legislative e in campo Venezia oggi al Parlamento europeo ha ribadito sostanzialmente la volontà del Parlamento europeo
Linea con i processi di
Liberalizzazione la commissaria De Palacio questo confermato quindi è una prospettiva tutto sommato positiva nei con
La vertice di Barcellona vittime di fine settimana vedremo se sarà così il Parlamento devo dire orientato a proseguire le veline di Lisbona l'Italia all'interno del Parlamento europeo è schierata in maniera univoca rispetto a questi adempimenti speriamo che la Commissione europea il Consiglio e e le varie istituzioni che saranno presenti a Barcellona mettano la Francia con un una le spalle al muro anche perché non si può pensare che perché oggi si vota in Francia domani si vota in Germania dopodomani si vota
In Italia è piuttosto che in Gran Bretagna e così via i processi di riforma europei vengano sospesi non vengono rimandati perché di elezioni in elezione di ciclo politico in ciclo politico l'Europa dovrà un luogo di inefficienza di egoismi di miopia con
Ma la globalizzazione che invece davanti non aspetta nessuno quindi l'acconto Ires che desidero giunto il Consiglio Ecofin la settimana scorsa quello di aprire
Liberalizzare il mercato per le imprese non per i consumatori non è soddisfacente ci invece
E in tante soddisfacente nel senso che evidentemente a vedere le due
Liberalizzazioni sincronia che evidentemente è stato ritenuto non su non praticabile viene l'impresa e comunque sono una componente fondamentale circa il cinquanta per cento della del consumo sono una componente fondamentale occorrerà
Come dire spingere ulteriormente per aver il l'ulteriore processo di liberalizzazione con tutte le specificità del riconoscimento del del dell'origine energetiche per quanto riguarda i consumatori la libertà per i consumatori di cenere e così via il processo è in atto
Si tratta di mantenere
La temporalizzazione prevista da Lisbona senza ulteriori ritardi come abbiamo avuto negli ultimi negli ultimi due anni due a ogni in questo settore sono un'eternità perché è un settore vitale tanto per l'economia delle
Via quanto
L'efficienza dell'impresa purtroppo l'Europa è anche questa decisioni
Tardi compromessi due passi avanti uno indietro l'importante però è che nella somma algebrica dei passi aveva indietro prevale
Mi hanno il segno prevalga il segno più a Barcellona sarà un segno più lei prima parlava dell'influenza delle campagne elettorali sul rispetto al all'Europa alle critiche che vanno verso l'Europa c'è anche il caso tedesco quello di sulle perché critica del commissario Monti ma non solo c'è un altro caso per il momento sommerso che è quello dell'OPA l'offerta pubblica di acquisto
La commissione si era impegnata ripresenta aree l'OPA europea
Esordio offerte pubbliche d'acquisto da parte del mercato nei confronti della Società Coppa quotate si era proprio di proposta di ripresentarlo dopo la bocciatura del Parlamento prima gennaio per febbraio poi a marzo poi aprire adesso si parla di maggio qualcuno parla addirittura di settembre ottobre cioè dopo le elezioni tedesche ecco se
Ora
Il tatticismo di non fare cose che non dispiacciono a questo o quel Paese perché questo o quel Paese ha in corso campagne elettorali
Le elezioni l'Europa non farà grandi passi in avanti ma lo stesso si dica di che si terrà per quanto riguarda la Germania che in questo momento Germania e si è un po'la maglia nera e l'Europa per quanto riguarda l'Ecofin che doveva accettare
La della della commissione
Sullo sfondamento delle
Dei percorsi di rientro dal deficit previsti dal Patto di stabilità un precedente gravissimo non si è tradotto in una guerra ma si è tradotto comunque un precedente gravissimo vorrò
Un caso per la andava prossimo venturo cioè che un Paese venga bacchettato dopo il precedente della Germania di fatti anche l'Italia che che pure ha fatto grandi sforzi come dire si ritrova hanno una
Vede il più una spinta
Forte cogente alla
Convergenza verso zero deficit perché c'è il precedente della Germania il rischio è che l'azzeramento del deficit previsto dal Patto di stabilità per il due
Slitti al due mila e quattro Mariner quattro poco c'era anche dire due mila e cinque e quindi non essere più più credibile
A non solo basti pensare alle affermazioni fatte
Dare al cancelliere tedesco per quanto riguarda la Volkswagen nella sua intervista al Corriere della Sera vale a dire
Mantenimento di una sorta il controllo su industrie considerate strategiche B di di di di di strategico è strategico si finisce con il panettone come ben sappiamo anche nel caso italiano ecco questo non è un buon momento per l'Europa
Troppi egoismi ripeto troppe miopie troppo ciclo politico elettorale che condizione la le grandi scelte in tutto in una fase delicatissima quella dell'allargamento a quella della convenzione quello del passaggio da quindici a venticinque a ventisette quindi un momento così delicato in cui l'Europa dovrebbe le è il massimo della sua coesione politica economica e istituzionale vediamo prevale era invece vari di nazionalizzazione delle politiche la rinazionalizzazione degli interessi non è un mandato molto
Molto corretto molto trasparente e molto forte
Costituenti della della convenzione occorrerà su questo riflettere occorrerà che ciascun paese come l'Italia che è convinta
Europeista dia un contributo forte alla costruzione di un'Europa che in questo momento è ancora in stallo grazie a Renato Brunetta