Rassegna stampa di economia

Lunedì quindici aprile due mila e due buon pomeriggio a tutti stampa e regime la rassegna stampa e radio radicale consueto supplemento da lunedì pomeriggio dedicato all'approfondimento di alcuni argomenti dell'economia e della finanza in studio Benedetto Della Vedova dunque oggi ci occupiamo ci occuperemo di conti pubblici il Corriere della Sera apre le prime pagine supplemento CorrierEconomia del lunedì
Proprio dedicando un'analisi della situazione dei conti pubblici e soprattutto cosa
Interessante alla novità introdotto preannunciata
Quel delle due grandi se piani S.p.A. infrastrutture eccetera che vedremo oggi che cosa si tratta esattamente cioè
Intervista al direttore generale del Tesoro
Domenico Siniscalco e punto che parla
Delle due S.p.A. create cioè quelle infrastrutture tutela patrimonio
Soluzione molto innovativa ma vedremo
Di cosa si tratta esattamente il Sole ventiquattro Ore domani sciopero generale per l'articolo diciotto si occupa di ammortizzatori sociali con una chiave molto interessante e vedremo un articolo di Giuliano Cazzola
Repubblica si occupa del economia europea e delle elezioni in particolare
In germi in Germania e in Francia noi vediamo un articolo sulla Francia sulle Jospin Chirac che cosa le differenze ecco sono le differenze in fatto di politica
Economica la stampa
Vedremo dalla stampa un'intervista sull'economia tedesca poi qualche segnalazione qualcosa sulla
Fallimento dell'impero di Kirch impero mediatico Repubblica fare finanza Prosegue il suo reportage dall'India dagli ingegneri più interessante come sempre
E si è il Corriere che la stampa parlando vostri giornali che cambia veste tipografica e comincia a occuparsi anche
Cominci occuparsi anche di stili di vita
Oltre ad aver aggiornato la veste tipografica di nuovo forme ancora più colore foto certo ma cominciamo quindi a occuparci cominciamo quindi a occuparci di Bilancio
Pubblico
E lo facciamo
Lo facciamo dal Corriere
Economia il deficit sanabile del federalismo l'articolo di apertura di Massimo Gaggi rubrica il meridiano i conti pubblici tornano sotto i riflettori per i risultati però poco tranquillizzanti dei primi mesi del due mila uno
Per l'irrequietezza di vari ministri che progettano riforme importanti quanto costosa e quindi di compatibili incompatibili con i tetti di spesa previsti dal Tesoro
Scrive più avanti
Più avanti viaggi che appunto il titolo del deficit parentesi sanabile del federalismo quindi si occupa in particolare quel che succede giorni già oggi le regioni spendono annualmente centocinquantanove miliardi di euro trecento mila miliardi di lire
Ma la nuova riforma si presenta particolarmente insidiosa per gli equilibri di bilancio sotto almeno tre punti di vista
La riforma federalista Paolo appunto primo la riforma garantisce autonomia finanziaria di entrata e di spesa degli enti locali tutti i livelli e al larga la compartecipazione al gettito dei tributi erariali fin qui riservata alle Regioni anche a comuni province e città metropolitane quando ci saranno Città metropolitana sul punto due il trasferimento di competenze non potrà avvenire a costo zero perché quasi mai alla creazione di una funzione di un ufficio a livello locale corrispondevano al soppressione a livello centrale
E anche
Perché quando il personale passa da effettivamente dallo Stato alle Regioni andranno calcolati i costi legati alle retribuzioni più elevate garantite dei contratti regionali e alla riqualificazione del personale il trasferimento di competenze non abbia un costo zero punto tre soprattutto l'esperimento fin qui fatto col decentramento la spesa sanitaria dimostrato che le Regioni hanno grandi difficoltà a contenere la crescita dell'erogazione
Riforma sbagliata il punto non è questo scrive Massimo Gaggi il principio della devolution non va certamente messo in discussione ma l'azione politico-amministrativa livello centrale e locale deve essere tutta orientata a far funzionare il decentramento secondo i principi che lo regolano in tutte le realtà internazionale più avanzata
Un metodo di governo che avvicinando i centri decisionali cittadini risulta più efficiente e trasparente
Oggi siamo molto lontani da questo traguardo le strutture locali sono quasi sempre meno efficienti e più costose di quelle centrali la capacità di accertare incassare i tributi a livello periferico è più bassa
L'impegno a rispettare i limiti di spesa spesso non vale la carta su cui è scritto e i patti di stabilità tra Stato Regioni non impediscono sconfinamenti
E altro triti trecento e preferì periferica potrebbero essere solo una crisi di crescita destinata a riassorbirsi Mammano che tutti imparano i loro nuovi mestieri
Ma non si vede in giro né a livello politico né a livello amministrativo
Gente che lavora alacremente per costruire un nuovo sistema che funzioni per fissare nuovi equilibri al contrario i moniti sulla complessità e l'estensione delle conseguenze che deriveranno dall'applicazione dalla riforma istituzionale ad esempio sono caduti nel vuoto se i protagonisti politici della vicenda governatore tra virgolette scrive viaggi intesta non si mettono in testa
Che la devolution è un sistema delicato che richiede enorme impegno grande prudenza se prevarrà la tentazione delle spallate politico-elettorali visti che il conto degli equilibri istituzionali e per quelli economici rischia di essere assai salato andiamo quindi a pagina due e tre del Corriere
Economia tra l'altro c'è un specchietto molto interessante
Che si intitola
Come spende Tremonti Bagge definitivo dello Stato due mila due
I raffronti con il due mila uno
Si vede come
In totale generale delle sospese dello stato che di quattrocento
Sette mila quattrocentootto trecentocinquantuno migliaia di euro il costo del personale la voce principale con sessantuno milioni
Ottocentouno mila migliaia di euro quindi tu
Miliardi di euro poi ci sono questo al costo del personale che il costo principale
Che è il costo principale
E poi ci si del dalla spesa pubblica propriamente detta e poi ci sono i contributi dello Stato a favore di terzi che sono duecentocinquantacinque
Miliardi di euro e oneri per il finanziamento dello Stato settantasette miliardi di euro ma insomma va vista la tabellina molto interessante sui le poste principali
Della spesa
Pubblica allora abbiamo due articoli che vogliamo vedere Danilo Taino
Sempre danilotaino che scrive la rivoluzione di Tramonte sempre Danilo Taino che intervista
Il direttore
Del tesoro Domenico Siniscalco ma cominciamo a vedere l'articolo conti pubblici la correzione alla rivoluzione di Tremonti
Si dice che Tremonti è stato decenti
Non tanto per decreto frena deficit ma quanto per le due S.p.A. di culto vedremo anche nell'intervista Siniscalco
Siamo qui per innovare ha detto Tremonti
Le manovre grandi e piccole che hanno caratterizzato i governi degli ultimi decenni diventeranno un ricordo il bilancio dello Stato diventa più simile a quello di un'impresa privata e così sarà gestito un colpo a sorpresa
Che farà discutere parecchio ma preparato da tempo dal direttore generale del Tesoro Domenico Siniscalco dal sottosegretario dello stesso ministero Vito Tanzi che sul mis management la cattiva gestione dei patrimoni pubblici dal mondo studiato e scritto parecchio
Se si tratti di una svolta vera di un cambiamento che funziona si vedrà nei prossimi mesi e Anna naturalmente di certo il Governo ha bisogno di nuovi strumenti di gestione del bilancio sia per affrontare conti pubblici poco brillanti soprattutto a causa dalla crescita economica minore
Del previsto sia per finanziare le famose riforme e le grandi opere infrastrutturali promesse in campagna elettorale
L'andamento dei conti pubblici sarà più chiaro nei prossimi giorni quando verrà pubblicata la relazione di cassa dal primo trimestre dell'anno lo scostamento dalle previsioni due mila due dal Governo
Crescita del prodotto interno lordo del due mila tre il deficit dello zero cinque del PIL questi gli obiettivi del governo per il due mila due
E però è probabile lo scostamento la crescita reale dell'economia
Quasi certamente inferiore a quella prevista sarà tra l'uno e quattro all'uno e otto per cento incontro due-tre previsto dal governo
L'inflazione superiore alle previsioni però significa che il PIL nominale del due mila due non sarà di molto distante dai mille duecentottantadue miliardi di euro di cui si parla nella relazione
Previsionale programmatica dell'autunno scorso è però possibile che Tremonti abbia sovrastimato alcune voci di entrate sottostimato
La crescita di alcune spese insomma è probabile che a dicembre il deficit pubblico finisca con l'essere superiore allo zero cinque
Per cento del PIL su quale Tremonti si è impegnato a Bruxelles la previsione di un deficit superiore al due per cento del PIL avanzata da autorevoli esponenti
Particolare Visco Bersani dell'opposizione è però ritenuta esagerata da molti analisti e dalle agenzie di reti il problema per Tremonti scrive più avanti danilotaino potrebbe essere più serio nel due mila e tre l'anno prossimo infatti ministro del Tesoro promesso di azzerare
In più
Ci sono un po'di dati ma insomma in più il governo fra alcuna riforma che costano almeno tre di queste dovrebbero partire ammortizzatori sociali per accompagnare la riforma del mercato del lavoro su questo terreno tra poco
Successivamente l'intervista con Domenico Siniscalco sempre sul problema dei conti pubblici
La riforma fiscale a favore dei redditi più deboli promessa per l'anno prossimo Tremonti all'inizio dalla riforma dalla scuola una stima prudente pone il costo di questi tre interventi tra gli otto e i dieci miliardi di euro
L'idea dal Governo conclude Terim e dunque quella di gestire già questo passaggio in modo diverso dal solito da una parte dare uno stimolo all'economia anche attraverso le opere pubbliche da finanziare extra bilancio pubblico appunto con le nuove icone Infrastrutture S.p.A.
Dall'altra creare risorse finanziarie attraverso la patrimonio dello Stato S.p.A. che dovrebbe già da quest'anno e iniziare a gestire in modo dinamico un attivo in sonno da subito nuove cartolarizzazioni probabilmente e quindi i flussi in entrata
Nessuno però al momento in grado di mettere cifra
Sulla portata
Della svolta annunciata dal Tesoro la settimana scorsa la scommessa è alta e rischi non indifferenti una cosa per esempio è creare le infrastrutture S.p.A. un alterni uscita dare una gestione trasparente al project financing che le starà alla base a cominciare dal tunnel sotto la Manica sono pochi i progetti che riescono davvero a dare reddito
Il rischio è che a un certo punto lo Stato garante debba intervenire per salvare gli operatori dal ponte di Messina o di un tratto autostradale
Per non parlare dell'economia del compito delle enormità del compito di sorvegliare di svegliare un patrimonio pubblico
Difficile addirittura da stimare almeno due mila miliardi di euro secondo Tremonti il management che la guiderà dovrà come minimo essere approva
Di bomba così così Danilo
Carino vediamo cosa dice il sottosegretario generale del Tesoro scusate Domenico Siniscalco Siniscalco Cuesta una riforma strutturale siamo i primi a gestire attivamente il patrimonio dello Stato
Grandi opere finanziate fuori bilancio come l'Unione Europea
Abbiamo annunciato dice a un certo punto
Domenico Siniscalco
Due opere strutturali la creazione di di Infrastrutture S.p.A. e di patrimonio dello Stato S.p.A. due società legate da un filo rosso che diventeranno gli architravi dal bilancio pubblico queste finanza strutturale
Partiamo allora dalla società che dovrà gestire il patrimonio pubblico di cosa dovrebbe trattare stiamo per realizzare qualcosa che nessun Paese
Ha mai fatto
La societarizzazione dell'attivo di bilancio l'idea è semplice a fronte di un passivo attorno agli uno virgola tre milioni di miliardi di euro
Mai due milioni e mezzo di miliardi di vecchie lire
Quindi a fronte di questo passivo che costa tra il cinque sei per cento all'anno
è un un obbligo valorizzare un attivo che oggi sta lì inutilizzato altrimenti rischiamo di finire come su quelle famiglie di nobili
Che hanno un patrimonio non lo valorizzano con il risultato che vanno in rovina se posso usare uno slogan si tratta di creare valore
Per il contribuente che in concreto come
La società sarà sostanzialmente gestita come un fondo
Agirà attraverso diverse Managing campane is
Ognuna in un ramo di attività non si può gestire tutto assieme un patrimonio norme così diverso l'obiettivo di questo società sarà quello di creare valore
Dagli assetti che gestiscono l'esempio più ovvio e quello dei fondi immobiliare immobiliari applichiamo lo stesso criterio via via nel tempo alla diverse parti dal patrimonio dello Stato penso di mettere queste attività in gara
Vogliamo avere i migliori gestori delle Managing companies i risultati
Sono potenzialmente enormi
Il solo fatto di creare una società ad esempio introduce una disciplina e incentiva la ricerca di redditività
Cose che finora non ci sono mai stati esempi
Un po'quello che è successo nel mille novecentonovantadue quando ENI ed ENEL sono state trasformate in S.p.A. hanno cambiato logica ancora prima di essere privatizzati in questo modo si generano reddito dividendi plusvalore si pagano le tasse
E questo per quanto riguarda
Patrimonio pubblico S.p.A.
Passiamo
Dice danilotaino passiamo a Infrastrutture S.p.A. la società che dovrebbe finanziare assieme ai privati e attraverso il project financing financing le grande opera
Ci allineiamo a quello che già esiste nei principali Paesi europei la o chi o KB in Austria la cappa FV in Germania alla incisioni in Spagna la
Che adesso in Francia in diverse forme giuridiche sono tutte entità esterne all'amministrazione pubblica
Creiamo un veicolo societario per spostare fuori dal bilancio pubblico il finanziamento delle grandi opere oggi questo è una piramide costruita da un piccolo Teacher
Che è denaro privato in mezzo un sentimento di credito e una base norme di debito pubblico
L'obiettivo è arrivare a piramidi con un vertice di spesa pubblica molto piccolo e due grandi segmenti di credito di investimento privato
Quali opere potrà finanziare questa società
Tutte quelle per le quali oggi chi oggi sia spesa pubblica e che sono in grado di creare un reddito autostrade ferrovie stadio lo porti parcheggi i tempi di creazione di queste società già in autunno no risponde Domenico Siniscalco prima dell'estate appena approvato il decreto abbiamo già agli statuti nel cassetto
Questa gestione del bilancio non comporta rischi zero rischi ho ben presente l'importanza del patrimonio culturale del Paese conosco gli allarmi lanciati nei mesi scorsi ad esempio Giovanna Melandri
Ma garantisco che non faremo interventi sul Colosseo non sono Attila così Domenico Siniscalco la rivoluzione imprevista
Al Tesoro
Probabilmente c'è qualche perplessità in più da avanzare su questa grande operazione strutturale sicuramente come sempre nello stile di questa gestione del tesoro innovativa e
Pragmatica ma appunto danilotaino diceva però riguardo al finanziamento delle infrastrutture tutte le grandi infrastrutture a partire dalla a partire dalla
Canale sotto la Manica
Non rendono e quindi poi alla fine lo Stato deve farsi garante secondo luogo queste due mega entità ci si dice che verranno date in è un appalto insomma la loro gestione a meno agiata tenuta di bomba ma è chiaro che scossi
Vanno a costituire ebrei centri di potere concentrato enormi
E questo
Una questione da prendere con le molle
Si parlava pezzo di Danilo Taino sul deficit sul bilancio pubblico soprattutto sul deficit di alcune riforme si parlava di ammortizzatori sociali Il Sole ventiquattro Ore
Titolo principale di prima pagina lavoro i soldi ci sono circa tre miliardi di euro sono già disponibili tutto quello che il governo può offrire ai sindacati se non ci fosse il problema pensioni per la riforma del ammortizzatori sociali piatto offrirebbe quasi tre miliardi di euro hanno a tante infatti ammonterà a fine due mila due il surplus dei contributi versati per la disoccupazione la cassa integrazione ordinaria rispetto alla spesa necessaria
Per pagare le rispettive indennità questa cifra però non viene accantonata dall'INPS per il futuro a copertura di un eventuale allargamento degli ammortizzatori
Ma spesa subito per garantire la pensione agli ex lavoratori dipendenti non è difficile recuperarlo rappresenta meno del due per cento del monte pensioni alla vigilia dello sciopero generale sull'articolo diciotto
Dal preventivo due mila due dell'Istituto di previdenza
Emerge che la disoccupazione ordinaria la cassa integrazione per gli edili e le aziende lapide nonché i corrispondenti istituti dell'industria dell'agricoltura frutteranno contributi per quattro virgola nove miliardi
La spesa per i relativi trattamenti sarà invece pari a due miliardi di euro quindi ci sono altri due miliardi di euro
Di contributi
Non per le pensioni che potrebbero essere utilizzati per finanziare gli ammortizzatori sociali
Ma che oggi vengono risucchiati dal bilancio dell'INPS per pagare le pensioni lavoratori agli ex lavoratori dipendenti quindi
Figurativamente ma neanche troppo per pagare le pensioni di anzianità cioè non vi fosse intenzione d'anzianità non si non vi sarebbe bisogno di devolvere quel surplus ai punti dell'INPS post tutti
Sarebbe comunque meglio separare queste voci e non consentire questi travasi da un fondo all'altro da una partita all'altro
Sergio Cofferati ha già trovato un nuovo terreno di scontro scrive nell'editoriale Giuliano Cazzola Cofferati il balletto delle cifre
Rivendicando come spesa aggiuntiva sostegno dalla riforma i trattamenti definiti ammortizzatori sociali la somma di dieci miliardi di euro qui
Nel tutta una novità che il sindacato cominciò ad occuparsi di ammortizzatori sociali fa chiaramente una ragione politica altrimenti non sarebbero mai scesi non si erano mai scesi in piazza per questo obiettivo che vale sicuramente di più di cui all'articolo diciotto ma oggi
Questo obiettivo viene aggiunto a quello di bloccare la riforma dell'articolo diciotto
Un onere che nessun governo Prodi dieci miliardi di euro sarebbe in grado di sopportare e da quello evocato conferma
Più realistiche sono le richieste dalle altre confederazioni nessuno però se ancora preso il disturbo di spiegare cosa a suo avviso sarebbe necessario fare ad eccezione
Delle proposte avanzate dal governo riguardanti il miglioramento dell'indennità di disoccupazione in sinergia con il riordino dal collocamento e in vista almeno nei propositi di una politica attiva dal lavoro
Non è affatto sicuro comunque che CISL e UIL assumeranno un atteggiamento di maggiore disponibilità l'esperienza insegna che in presenza di un gioco duro e spregiudicato dalla CGIL
è forte l'imbarazzo delle altre due confederazioni le quali finora sono state capaci soltanto di distinzioni più formale che di sostanza governo dunque è chiamato a far tesoro di quanto accade
A conclusione del rinnovo contrattuale dal pubblico impiego
Allora CGIL CISL e UIL incassarono un risultato
Più oneroso del previsto
Mentre sulla problematica dell'articolo diciotto riconfermarono
Al dunque una linea di assoluta intransigenza sarebbe sbagliato adesso affrontare una materia delicata come quella degli ammortizzatori sociali
Non a caso è rimbalzata dalla passata legislatura in una logica di conquista del consenso a colpi di miliardi di euro
Il governo deve darsi l'autonomia una linea di condotta la riforma degli Istituti di sostegno al reddito di promozione del lavoro non sono una merce di scambio ma un passaggio obbligato per una politica innovativa di welfare to
Occorre poi avere chiaro il quadro delle risorse impiegate disponibili è diffusa in proposito una convinzione sbagliata come se la cassa integrazione l'indennità di le contribuissero gli squilibri del bilancio dell'INPS mentre assolutamente vero il contrario scrive Cazzola le prestazioni di carattere assistenziale disoccupazione cassa integrazione
Straordinari e mobilità sono interamente coperte dallo Stato quella ordinaria
Quella ordinaria di natura previdenziale finanziate dalla contribuzione espongono saldi attivi annui dell'ordine di due virgola cinque tre miliardi di euro circa che sono dirottati nel crogiolo pensionistico ne deriva una prima considerazione l'affare pensioni non può restare estraneo alla ridefinizione di un modello di solidarietà nel senso che misura né che misure di contenimento della spesa pensionistica favorirlo favorirebbe ero quella diversificazione delle politiche sociali che tutti a parole di venti a partire da i contenuti di una strategia incentrata sulla crescita dell'occupazione ora penalizzata da un sistema di sicurezza sociale opprimente inefficiente voraci
Certo verrà il tempo delle aggiustamenti dei ritocchi anche sul piano finanziario
Non necessariamente a carico del sole casse pubbliche ma attraverso un mix inclusivo di forme di autotutela privata a livello territoriale
Non si possono tuttavia sprecare miliardi preziosi in una condizione non brillante di finanza pubblica
Prendiamo la telenovela delle pensioni al minimo cinquecentosedici virgola cinque euro al mese che non ha senso insistere non ha senso insistere come sta avvenendo suo erogazioni
Che almeno un terzo dalla platea presunta non avrebbe diritto di percepire si potrebbe realisticamente risparmiare almeno zero virgola settantadue miliardi di euro dei due virgola diciassette miliardi stanziati
Tale ammontare sarebbe meglio impiegata nella riforma degli ammortizzatori sociali o nel potenziamento del reddito minimo di inserimento l'ultima istante bella
Povertà così quindi Giuliano Cazzola
Spiega come ci sarebbero risorse importanti per affrontare il tema
Per gli ammortizzatori sociali dove non servirebbero i dieci mila i dieci miliardi di euro all'anno sparati da Sergio Cofferati ma dove con quel due virgola con quei due due miliardi e mezzo di euro che vanno a
Raccolti per aver forme di sicurezza previdenziale dal lavoro quindi cassa integrazione indennità disoccupazione eccetera
Ci sono due miliardi di surplus rispetto alle spese erogate oggi che vengono risucchiati dal bilancio dell'INPS per finanziare le pensioni e che invece più propriamente potrebbero già essere utilizzata
Per un potenziamento degli ammortizzatori sociali
Cambiamo completamente argomento questo punto credo che sia l'ultimo articolo che riusciamo a
Leggere ci occupiamo di elezioni
In Europa il voto fa i conti con il boom dei fallimenti economia ed elezioni del due maggio l'economia europea sono in teniate in complesse tornate elettorali che hanno però diverso impatto sulle prospettive dell'impresa
Qui si parla di Germania sia che vinca il DC Stoiber
In testa nei sondaggi si è che rimanga il socialista Schroeder la Germania deve riformare in fretta in via definitiva il vecchio sistema delle partecipazioni incrociate e dare più appoggio alle piccole imprese Andrea Tarquini che scrive da
Berlino ma noi ci occupiamo di Francia perché
Le elezioni francesi al primo turno sono
Domenica prossima
Quindi
Vediamo cosa scrive Giampiero Martinotti da Parigi sulle pubblica fare finanza pagina quindici Francia poco eh poca economia alle urne
Sembra risalire ad un'altra epoca scrive a un certo punto Martinotti
La vittoria di François Mitterrand che provocò tre giorni di panico in Borsa con titoli sospesi per eccesso di ribasso
Jaques Chirac e gli oneri sospende i due uomini che si contenderanno l'Eliseo al ballottaggio del cinque maggio rassicurano tutti nei prossimi cinque anni in Francia non ci saranno rivoluzioni
Se non è una corsa verso il centro poco ci manca e le differenze tra i due rivali anche se esistono non sono fatte per mettere in allarme il mondo economico certo il Medef la Confindustria francese
Non nasconde le sue simpatie per il candidato dalla destra ma i suoi aderenti non saranno prostrati da una vittoria sinistra
Basta chiedere a qualche banchiere o a qualche industriale per farsi rapidamente un'idea la risposta unanimi e che la vittoria dell'uno dall'alto non cambierà sostanzialmente il destino dalle imprese
Sira che Jospin pari sono le cose non stanno esattamente così anche se il francese medio stenta a individuare le differenze di imprenditori le vedo ma non le considerano decisive
La differenza insomma non sono piuttosto dis non sono rispose prendiamo il fisco Chirac punta tutto sulla diminuzione dell'IRPEF che in Francia è pagata solo da una famiglia e su un leggero calo dell'imposta sulle società Jospin invece vuole solo continuare l'abbassamento dell'IRPEF già avviato dal suo governo e ridurre del cinquanta per cento la tassa di abitazione pagata da tutti gli occupati
Di un alloggio
Il giudizio sulle proposte sarà diverso a seconda del posizionamento politico ma si può tranquillamente dire che il loro effetto macroeconomico non sarà radicalmente diverso interessante da sottolineare invece prosegue Bertinotti
Una proposta di Jospin che ci riguarda tutti l'introduzione del voto a maggioranza qualificata in Europa sulle questioni fiscali e sociale
Credo che questo mio commento non otterrà mai a meno che
L'ambito di lambito venga rigorosamente ristretto sul fisco gli inglesi non accetteranno mai il voto a maggioranza giustamente dico io nel momento in cui si potessero mettere in gioco nel voto in seno al Consiglio
Al consiglio europeo anche le aliquote oltre che le questioni amministrative
Il primo ministro vuole farlo per evitare dumping fiscale sociale quindi fissare un livello minimo in tutti i Paesi dall'Unione europea e quindi l'ha spinta poderosa dalla Francia verso l'armonizzazione
Fiscale sociale ma il principio una volta introdotto potrebbe valere sia in favore di misure socialdemocratiche sia in favore progetti di per tale in ogni caso potrebbe essere una vera e importante novità che incontrerà forti resistenze in molti Paesi
Tra i punti di frizione economici che oppongono i due candidati figurano in primo luogo le trentacinque ore e la riforma pensionistica
Cira che dice che bisogna ammorbidire la legislazione sugli orari di lavoro autorizzare le piccole e medie industrie a far più ricorso agli straordinari un'idea cui sospensivi oppone può sembrare una cosa banale ma non lo è
Poiché la contropartita la creazione o no di nuovi posti di lavoro quanto alle pensioni saranno guai per tutti Chirac favorevole a fondi pensione alla francese il che vuol dire poco o niente mentre Jospin si è impegnata a garantire la perenne ITA del sistema a ripartizione
Nessuno dei due potrà tuttavia rinunciare imporre sacrifici il diritto alla pensione a sessanta anni rischia di essere rimesso in questione nei fatti
Per esempio con l'allungamento dei trimestri contributivi necessari per raggiungere il miglior trattamento
E se ci sia Chirac sia Jospin dovranno affrontare gli statali i dipendenti pubblici hanno un regime più favorevole e loro allineamento su quello dell'industria privata sembra inevitabile vero problema
E che l'unico settore in cui sindacati sono forti in Francia è proprio quello pubblico nell'autunno novantacinque il paese fu bloccato per un mese proprio in seguito al tentativo del governo Juppé di modificare il sistema pensionistico per gli statali
Infine tutti d'accordo magari con modalità diverse sulla necessità di fiscalizzare gli oneri sociali sui bassi salari
Resta invece aperti hanno il problema del deficit pubblico
Noi ci fermiamo qui quindi Giampiero Martinotti
Repubblica fare finanza Francia poche economia nel un poche anche differenze soprattutto nessun timore delle forze economiche in vista di una vittoria
Di Lionello Jospin alla presidenziali francesi quindi nessun Timor panico che aveva caratterizzato ma ormai vent'anni fa la scesa al
Eliseo di François Mitterrand che aveva paralizzato le borse ferrovie buttato nel panico le borse per tre giorni
Allora alcune segnalazioni in chiusura Giuseppe Turani sulla pubblica fare finanza la finanza vota e da un'Europa solo la sufficienza
Si parla dell'economista che ha fatto un sondaggio tra le maggiori case d'investimento da cui risulta
Da cui risulta o allora cinquanta quattro per cento in azioni trentanove per cento in obbligazioni sei per cento in cash questo va bene
Ebbene mediamente scrive Turani le sette case interpellate consigliano di comprare azioni per il cinquantatré per cento sul mercato americano
Per il diciannove per cento sull'Area euro per il nove per cento in Giappone e qui si vede subito che la grande finanza internazionale ha diviso il capitalismo in serie A Serie B e Serie C in C ovviamente c'è il Giappone questo la reale euro l'area euro è in serie B e possono considerarsi consolarsi con il fatto che è considerata il doppio del Giappone
Quindi euro il voto dei mercati e dall'Europa solo la sufficienza Giuseppe Turani segnaliamo sempre da Repubblica a fare finanza intervento
Di
Giuseppe Visco ricordiamo a pagina diciassette reportage dalla fabbrica degli ingegneri continua
Continua il reportage dall'India
Molto interessante di Repubblica fare finanza per la firma di Marco Panamera
La grande fabbrica degli ingegneri la massima ambizione delle famiglie piccole medio borghesi per i propri figli che diventino ingegneri o medici le professioni che godono del maggior riconoscimento sociale per i più bravi ce sono le scuole di eccellenza gli indiani istituito of tecnologico
Titolo molto interessante segnaliamo per finire dalla stampa stampa
Economia alcuni articoli pay TV cavo satellite vai non del crac in Francia Gran Bretagna Germania fallimenti e crisi e catene
Si parla da lustri giornale poi c'è una intervista a Roland Berger Strategy Consultants
Che è la maggiore struttura di consulenza europea per il top management che parla della Germania e dall'Europa l'Europa non è finita ma licenziare non basta
Più flessibilità più innovazione con questo
Con queste segnalazioni chiudiamo qui l'edizione di oggi di stampa e regime nel suo consueto supplemento
Del lunedì pomeriggio dedicato all'approfondimento di alcuni temi dell'economia e della finanza un saluto non risentirci lunedì prossimo da Benedetto Della Vedova buon ascolto con i programmi di radio radicale