Festa della Liberazione (presso piazza San Francesco)

No no no città
Ringrazio la vostra partecipazione
Inviati al presidente Amato PJ ha voluto un orario grafico a prendere il
Sindaco di grossi
Tories tanto antico il presidente e la cominciata viva che il
Signor prefetto e tutti in aggiunta civili che militari che sono stati presenti tutta la mattinata la nostra vantaggi
Anche quest'anno pur nelle difficoltà nell'attuale momento politico ad alta voce come tempo in modo unitario Fratoni combattentistiche e le istituzioni democratiche
Questo è un fatto importante detta significare ancora una volta impianti riconosciuto il valore insegnamenti che stanno alla base della festa della liberazione ottimale dall'articolo volti Joker la è necessario rafforzare i valori fondamentali della Repubblica della prostituzione il fronte attorno e minacce terroristiche di forze che si ispira al collegio fascisti e nazisti è necessario il nostro impegno dall'altra manifestazione dall'energia rivendicare con forza i valori dell'antifascismo bombe comunicargli grande cultura civile altro Paese e comunque impegno nel innovare il ringraziamento a tutti l'associazione o parcheggiare compatibili e do la parola agli oggetti e presidente dell'amministrazione provinciale autorizzarci i militari rappresentanti di associazioni signor Presidente del Consiglio cittadini e cittadine
Oggi celebriamo la ricorrenza del venticinque aprile anniversario della Liberazione
Una giornata solenne per ricordare la scelta fondamentale del nostro popolo la libertà come valore assoluto e la democrazia come valore universale al tempo stesso come metodo del vivere civile Petru
La liberazione dal nazifascismo avvenne al termine di una volta tragica ma al tempo stesso carica di far Simone ideali senza i quali non sarebbe stato possibile creare le condizioni per la rinascita cioè l'avvio di quella fase costituente che nel quarantotto consentite ma l'azione e la nostra legge fondamentale la costituzione
La resistenza e rivelazioni pertanto incarnano il valore costitutivo della nostra Repubblica proprio perché rappresentano una presa di coscienza del valore della libertà come bene supremo di un popolo e di una nazione noi oggi ricordi siamo le radici della nostra democrazia e i valori che la ispirano ma una celebrazione che si rimanda si limitasse alla memoria pure importante non cogliere appieno il significato il venticinque aprile dobbiamo cogliere momenti come questi per farne luogo di riflessione sul presente e sul futuro intendo dire che la libertà la democrazia l'uguaglianza la partecipazione responsabile solo principi che non possiamo dare per acquisiti una volta si
Può essere vissuti passivamente i con apatia peggio ancora conquistato e si fanno costantemente assunti come riferimenti indispensabili nell'agire quotidiano di ogni cittadino ed in primo luogo delle istituzioni percorsi politiche dei loro rappresentanti e non solo guardando al nostro interno ma che andando al di là del nostro Paese all'inizio di questo terzo millennio stiamo vivendo l'umanità intera sta vivendo un'epoca gli straordinari
Venti globalizzazione la rivoluzione telematica le nuove frontiere della scienza e della biologia abbiamo davanti a noi scenari carichi di grande suggestione di nuove opportunità ma che inquietanti interrogativi dianzi profonde sui percorsi se gli strumenti per poter garantire a tutti gli uomini e le donne la democrazia il senso di sé della propria dignità della propria libertà
Ancora oggi infatti ora credo che non possa essere legata all'attualità gli obiettivi quali supera forma di sfruttamento dell'uomo sull'uomo di un'altra sull'altra di una nazione soltanto ancora la pace tra i popoli nel santuario dell'ambiente d'accesso per tutti al lavoro al sapere e alla cultura quattordici solo questioni io credo di grande attualità ed immediatezza è in questo scenario io credo che ho avuto modo di ben altre occasioni deve ripetere una giornata solenne questa che acquisiscono la nuova attualità anche le stesse parole di resistenza
E di liberazione anche oggi dobbiamo resistere grazie resistere alle nuove forme di arroganza e di violenza violenza che si presenta oltre impone tragicamente feroci a forme su dune ma non per questo meno penetranti pericolosi liberarci dall'indifferenza e dalla superficialità dalla semplificazione detta del girone di risposte troppo facile
Liberarsi dal pregiudizio accettare le differenze rispettare l'originalità le aspirazioni ed irripetibile umanità dei singoli e contemporaneamente crede nel valore dell'unità e della comunità dello stare insieme della solidarietà del rispetto reciproco in un sistema di regole condivise
Trasmettere questi messaggi ai cittadini soprattutto alle giovani generazioni è il compito primario delle istituzioni delle forze politiche nei rappresentanti non solo del mantenere solide e sviluppare le basi della nostra democrazia ma anche per preservarli da qualsiasi tipo di aggressione
Lo abbiamo fatto negli anni più cupi del terrorismo a maggior ragione dobbiamo farlo oggi segnali di grande preoccupazione dobbiamo registrare e quindi io credo che sia indispensabile
Su questi argomenti evitare polemiche e strumentalizzazioni politiche ma ritrovare quell'unità che negli anni Ottanta ha consentito a questo Paese di mantenere la democrazia e di svilupparla ulteriormente col terrorismo non è tanto un problema di come dire di ordine pubblico
O non soltanto quello ma è un problema profondamente politico che sociale io credo che ancora una volta l'arma più efficace contro di esso sia l'unità delle forze politiche L'Unità delle istituzioni
L'amore per la democrazia e la libertà di questo Paese questo l'ho convinto che questo impegno questa assunzione di responsabilità in primo luogo da parte di chi rappresenta le istituzioni sia il modo migliore per commemorare l'anniversario della in relazione
E quindi ricorda solo per giorni e indicare le radici della nostra Repubblica ma anche per consegnare ai giovani soprattutto a loro solidi punti di riferimento sui quali trovare nel senso che si e costruirci un futuro di libertà di sul di sia e di pace grazie parola vorrà sin dal dirlo si sanno anti
Questo è un venticinque aprile scomodo cadendo nel bel mezzo di una campagna elettorale molto calda perché magari anche al di là delle intenzioni e degli archivi propagandistiche si può prestare a impiegare avvolti devianti strumentalizzazioni politiche
Se questo accadesse se descriverebbe volgarizzato verticalmente visibilità ad uno scopo
Così sicuri dovrebbero il crudelmente nella contesa qualunque principi essenziale una democrazia che pur essendo per loro natura squisitamente politici stanno al di sopra della politica stessa quand'anche considerata comunque perché eretica anziché come sempre più impervio sembra scontro del registro
Ma anche a non toccare questi estremi fervente da tempo ormai il bisogno di recuperare
Posseggono e inventare un significato nuovo e più secondo di questa ricorrenza per non doverla celebrare ogni anno che passa sempre più stancamente per me la convenzione
Certo anche la memoria è storia e dunque vita è lezione e proposizione così per i singoli individui come per le collettività
Ma c'è una memoria per così dire inerte ripetitiva passiva che si nutre disse senza produrre rinnovamento concettuale fattuale
E c'è una memoria attiva così tante
Che senza tradire i fatti aiuta a guardare avanti a delineare nuovi orizzonti
A capire meglio e più chiaramente proprio rimedi tanto pacatamente la storia quali delle tante strade che si aprono davanti a noi siano quelle da imboccare da praticare
Osservando e applicando con coerenza e convinzione quei valori fondamentali democrazia libertà rispetto della dignità della persona Oman che tutti indistintamente affermiamo di voler osservare praticare e nei quali tutti indistintamente ci riconosciamo
Storicizzare il venticinque aprile non significa dunque di staccarsene o insinuare basse furbesca che operazioni di revisionismo per cambiare le carte in tavola la storia ha già dato la sua sanzione che è sempre quella giusta
Quantunque qualcuno sostenga che in fondo la storia la scrivono sempre i vincitori come vogliono loro in questo caso tuttavia la Provvidenza o la fortuna hanno voluto né vincitori fossero anche dalla parte giusta
C'è su questo non si discute non si può discutere vale allora la pena di compiere tutti un ulteriore sforzo non di accademica interpretazione ma di salutare e vitale proiezione evitare guardandolo più soltanto indietro mal presente e soprattutto al futuro del nostro Paese di fare del venticinque aprile ancora una festa contro contro qualcuno contro qualcosa un termine di divisione di conflitto sempre intrinsecamente nocivo per quanto ispirato il dettato da nobili intendimenti
Dovremmo tutti invece pretendere volere che il venticinque aprile sia finalmente fuori da ogni dubbio è fuori da ogni riserva vent'è una festa per ossia una festa per costruire o meglio far crescere la nostra democrazia e la giustizia sociale del nostro Paese
Vieri candore nei cuori e nelle coscienze degli italiani su comuni basi sempre più condivisi sì più condivise quindi più salde e durature
La vostra oggi pur con tutti i suoi difetti e le sue contraddizioni di momento respinte le trame oscure ed offensive terroristi gravare Isis senza corale senz'altro una democrazia matura e sicura che non ha perciò bisogno di difesa estreme cocenti
è una democrazia che si rinnova continuamente delle sue istituzioni pur restando ferma della fedeltà e nell'adesione ai suoi valori fondamentali che sono poi quelli di tutte le democrazie del mondo
C'è bisognosi di attenzione e vigilanza per contrastare sempre possibili involuzioni arretramenti ma non di allarmismo o di trombe di guerra percorrere alle barricate Annibale non è alle porte
Ci sono insomma tutte le necessarie condizioni storiche e politiche e direi se il termine non fosse caduto in disuso e non venisse distrattamente vocato interpretato idioma circa affinché il venticinque aprile sia davvero sentite celebrata come festa di tutti così come lo è il due giugno che altro non è che la sua naturale conseguenza storica e politica
Servono soltanto un po'più di coraggio di onestà intellettuale per compiere questo trapasso che io considero un passaggio inevitabile per questo auspicabile per rinsaldare l'unità nazionale per fortificare l'elevare la cultura politica
Per riguadagnare il rispetto verso le istituzioni e perché di converso queste vi acquistino una riconosciuta e rispettata autorevolezza
Restare solo e semplicemente arroccati al passato denuncia piuttosto che l'attitudine alla conservazione una latente ma preoccupante debolezza dovrebbe essere rifiutate superata specialmente da chi si sente ed è portatore di quei valori positivi d'umanità che il venticinque aprile ha riscattato irreversibilmente
L'impegno è in altre parole
Considerare la vittoria sulla dittatura e totalitarismo nazi fascista non il punto d'arrivo ma il punto di partenza per costruire un Paese migliore
E per concorrere alla costruzione di un mondo migliore condannando rifiutando conseguentemente apertamente con pari forza e convincimento ideale e morale ogni forma filosofico storica che dir si voglia
Di dittatura e totalitarismo ugualmente detestabile rovinosa spiritualmente e materialmente sostituendo alla patologia della delegittimazione politica la fisiologia della corretta dialettica e del civile confronto
è questo il prezzo naturale della libertà e se lo volessimo sapessimo onorarlo pienamente volontariamente toglieremmo senso e dignità anche a questa ricorrenza e a tutto quanto il venticinque aprile ci ha restituito di grande di giusto e Di Bello affinché lo preserva Simo non contro qualcuno ma per tutti come un inarrestabile moto d'avanzamento e di progresso
Alla porta ora il Presidente del Consiglio Giuliano Amato
Sì vogliamo il venticinque aprile come giorno del futuro
Ma per la mia generazione rimane un giorno del ricordo perché io me lo ricordo ancora senta
Avendo aveva sette anni il venticinque aprile ero a scuola
E i genitori ci vennero a prendere quella mattina ci portarono fuori
Io allora vivevo in un paese del Piemonte celebre per il vino che era Canelli eravamo passati dalla Toscana lì poi tornammo in Toscana e ricordo ancora quella piazza in cui fu il capo partigiano
Che ci disse è finita e la festa che esplose tra tutti noi in quella piazza
Era un paese che ritrovava la sua dignità che aveva ritrovato nella resistenza alla sua dignità
Chi aveva ritrovato proprio il senso della nazione il senso di essere italiani per una causa finalmente ingiusta
Dopo aver subito anche troppo se volete ma con un crescente disamore con un crescente distacco le vicende di un regime chi aveva portato l'Italia ad una guerra rovinosa
Non era stata italiana la campagna razziale contro gli ebrei l'Italia agli italiani l'avevano subita dentro dissi
E in fondo l'avevano boicottata perché non ci sono mai stati razzisti gli italiani
Pensate che
Mi ritrovavo tra le mani giorni fa
Un libro di De Felice su di Renzo De Felice sul vicenda dell'applicazione del delle leggi razziali in Italia
Io lettori una circolare del ministero degli interni dell'epoca che non avevo mai letto in cui si accusavano gli ebrei
Di essersi infiltrati nelle familiari diane Attraverso fidanzamenti e matrimoni impedendo così che nascesse contro di loro quella giusta conflittualità che era necessario
Che era un modo assurdamente burocratico di dire che gli italiani non si sono mai riconosciuti tra ariani ed ebrei e continuavano a sposarsi a volersi bene a fidanzarsi a prescindere da questa assurdità
Ed erano stati portati in una guerra che non sentiva in una guerra nella quale molti dei nostri soldati morirono nel gelo di paesi lontani con scarpe di cartone che era ciò che il regime aveva dato loro per combattere e capire o no
E in tanti capirlo non soltanto coloro che attivamente si impegnarono con le armi in pugno nella Resistenza ma in tanti che dettero loro aiuto dettero loro solidarietà
Si è discusso molto in questi anni in Italia sul rapporto tra i resistenti agli altri gli attendisti
Si è finalmente capito che ci fu un grande fenomeno popolare attorno alla resistenza e anche chi non la fece l'aiuto con lo stesso spirito con cui gli italiani si erano sempre rifiutati per le cause giuste ospitando
Fornendo mezzi
Voglio ricordare qui consentitemelo perché non l'ho mai fatto in vita mia e me lo ricordo dalle settimane da inglesi che precedettero quel venticinque aprile mio padre un italiano fra tanti sconosciuto
Che era un impiegato pubblico in quel Paese chi era stato negli anni Trenta tiepidamente fascista
E chi dopo quaranta litri sette collocarsi dalla parte giusta
Anche per il fatto che era più noto come fascista
Ponte tale conquistare la fiducia dei partigiani per operazioni delicate
Perché tanto dui non era identificabile dei loro
E ricordo che in casa mia la sera dopo le dieci
Arrivava ogni tanto il colonnello lo chiamavamo io a mia sorella ci alzavamo da letto eravamo bambini per vederlo arrivare
Mio padre gestiva i soldi dei partigiani della zona che faceva gli acquisti per loro
E poi la sera prima venivano a prendere a casa ciò che era stato comprato Caldoro
Beh non ne abbiamo mai parlato ma mio padre fu uno dei tanti che rischiarono la pelle silenziosamente senza le armi in pugno ma per coloro che le portavano per il suo Paese
E credo che tanti e tanti fecero esattamente questo
E tanti e tanti furono gli italiani che se però ritrovare la dignità di un Paese che altrimenti sarebbe arrivato alla fine della guerra come un Paese distrutto e soltanto sconfitta
Noi dobbiamo gratitudine a tutti questi
Perché se siamo entrati nel dopoguerra con una dignità
Se De Gasperi poter fare quel grande discorso davanti agli altri Paesi di esponente di un Paese sconfitto e tuttavia di un Paese che era dalla parte giusta
Lo dobbiamo a tutti coloro anche sconosciuti che senso per non rischiare soffrire impegnati
E ne nacque anche la fucina politica della Repubblica e della Costituente e quindi poi della Costituzione i comitati di liberazione nazionale ICI endemismo cento
Non poteva vivere per tutta la sua continuità la Repubblica con lo spirito si ellenista con il tutti insieme di quegli anni ma il tutti insieme di quegli anni
Rappresentò la formazione di valori comuni sui quali noi abbiamo costruito la nostra Repubblica quali che fossero le parti
Fu la fucina dell'impegno politico dei cattolici che per anni e anni erano stati lontani dallo Stato per mille ragioni e che si avvicinarono in questo modo dallo Stato
Nel modo per loro forse più sentito più facile come un impegno collettivo che diventava dopo impegno statuale
E impararono ad essere stato
Un impegno che fu anche di un partito comunista che era allora un partito rivoluzionario
Che aveva finalità diverse da quelle di una costruzione di una Repubblica come quella che abbiamo avuto Marchini proprio in quegli anni
Acquisì il consenso e la militanza di molti giovani che entrarono in quel partito perché era antifascista prima che essere comunista ed è forse qui
Ed è forse qui la radice più profonda
Che ha consentito poi a quel partito di sopravvivere alla fine del comunismo e di dimostrarsi forte come partito nazionale
Capace di rigenerare anzi al di là della fine dell'Unione Sovietica che fu il mito in cui in qualche modo aveva vissuto per anni e fu una grande stagione della cultura laico socialista
Il grande momento degli azionisti
Un movimento di grandissimo valore intellettuale e morale e democratico che dette il simil fortissimi alla nostra repubblica
In quella stagione
Dobbiamo sapere conservare e giustamente questo è stato detto io lo penso la capacità di condividere al fondo valori comuni noi siamo italiani e noi saremo comunque gli italiani e a essere italiani ha un senso perché abbiamo quelle radici è in quanto tutti le riconosciamo
Noi abbiamo ritrovato la dignità nazionale il senso della nazione nell'antifascismo e nella democrazia ex
Se re italiani dice essere antifascisti legati alla democrazia questo il nostro fondamento comunque
Su questo fondamento comune certo a distanza di anni è giusto che abbiamo bisogno di animi pacifici per il futuro che abbiamo animi pacifici per il passato
E io condivido ciò che in questi anni è accaduto
Il progressivo ingresso entro la democrazia e la convinta adesione ad avere alle regole democratiche
Dico partiti che avevano provenienze diverse sull'uno e sull'altro versante del nostro sistema politico e più abbiamo partiti di governo e meglio è per la salute della nostra democrazia
Ma il fondamento è quello e deve essere il fondamento di tutti
è stato giusto riconoscere
Che in quella stagione furono tanti gli italiani a morire per cause in cui credevano ed è giusto riconoscere in un clima di democrazia aperta che chi è morto per una causa in cui credeva
è un italiano che merita il rispetto che si deve a tutti coloro che sono morti per una causa in cui crede ma come ha detto giustamente il Sindaco questo non cancella il fatto che secondo la storia una causa in cui taluni credevano era giusta un'altra causa non era giusto
E questo la storica lo deve portare con sé
Allo stesso modo in cui deve portare il rispetto anche per coloro che morirono per una causa storicamente non giusta nella quale tuttavia credevano
Entrambe le cose una democrazia matura deve essere in grado di fare di tenere nel cuore ma entrambe rispettare chi ha vissuto onestamente in donne di ciò in cui credeva
Sapere che la storia d'Italia è ricominciata è rinata grazie agli uomini e alle donne della Resistenza
Che seppero rischiare essi perché attraverso l'antifascismo noi ritrovassimo la nostra dignità
Quelle generazioni ci hanno consegnato unitaria più forte
Un'Italia più credibile
Un'Italia che ha potuto lentamente negli anni tornare ad Assisi terzi nel consesso internazionale tocca a noi continuare quello non dimenticarlo continuare in quello se cerco cosa di cui sento disperatamente il bisogno e che quella generazione desse per distribuire nel paese in una quantità che vorrei avere oggi e la loro forza morale
La loro tensione sui valori civili la loro disponibilità a rischiare in privato in nome di una causa
Collettiva la loro fermezza nel distinguere il pubblico dal privato ricordiamocelo tutto questo
Su questo un futuro che sarà diverso ancora tantissimo da imparare da quella generazione è stata una delle più belle della storia d'Italia
Io non vorrei mai che il venticinque aprile venisse utilizzato senza ricordarvi e senza esprimere a loro la più profonda gratitudine dell'Italia di oggi e di domani
Ringraziamo
Il Presidente del Consiglio il sindaco di Grosseto
Il presidente dell'amministrazione provinciale
E come ho detto all'inizio signor prefetto e tutte le autorità presente ringrazio anche voi che avete partecipante così numerosi a questa nostra manifestazione che invito a sciogliersi al grido di viva la resistenza della Repubblica viva la Costituzione
Grazie
Rauti non c'è forse non c'è c'è
Non da questa parte ma a fronte
Di questo Ulivo spaccato perché spaccato socialmente
Perché sono rovine
Che la burocrazia non riesce a tenere in piedi Sempre è un sintomo
C'è un candidato di Luca Coscioni di Emma Bonino di Enzo Tortora di Leonardo Sciascia e dei
Beh insomma via che dal qualche
Forse garanzia
Di essere quello che è dice che promette che il che il problema è solo una
Se radicale della Lista Bonino sei dal frigobar se nelle Marche vi è stata e resta prova straordinarie di efficacia non solo di efficienza da parte di pochi militanti radicali
Per a questo punto
Certo osserva poi informazioni
Che il Christina ecco quanti sanno c'è stata qualche correzione diciamo stampa i presenti sono esclusi per la critiche per l'assoluzione ma insomma io ecco il primo giorno
Fare colloquio pongono l'abbordabile quell'altro no orche la miseria
Magari non c'è dopo però sono state le rettifiche tribù così però però diciamo che non cosa molto però sarebbe badate potrebbe accadere questo
Che se non facciamo il quattro per cento
Così come nell'altra legislatura siamo stati presenti solo attraverso un senatore
Tutta la televisione il movimento dei diritti civili può essere presente grazie femminili alle Falcone
Questa è la posta in gioco cross
Quindi Maurizio Micheli certo ritrovato
Tutte le altre cose Cazzato
Però adesso si assume riassume tutta intera
La responsabilità grande la fortuna grande
Che torno a dire non per caso evidentemente detenuto fuori
Può darsi che nelle Marche magari a far colare Senigaglia
Si riesca a trovare un imprenditore uno
Un malato sì beh un malato terminale l'acqua potrebbe anche darsi anche perché
Anche no anche perché sa che cosa succede che loro sono abituati in genere
No a fare le mazzette in proporzione per tutti quelli che hanno la possibilità di farcela porre in dubbio che anche Maurizio eccetera la siccome dicono e le mazzette poco funzionano
Ci dovrebbe essere una dichiarazione
Ecco ma vediamo se ce ne sarà uno
Se no avremmo probabilmente malati
Meglio in salute morale del più golfista
Non dico golpiste degli imprenditori
Rutelliani
O no capo insomma
L'imprenditore della zona
Non solo le cooperative gli ho sempre detto rappresentare nel assieme aver rappresentato in Italia
Uno dei fondamenti di Tangentopoli di mafia o polli in Italia all'estero no
Però insomma voi ci sono anche gli altri
Allora vediamo cosa succede
Perché certo il problema è quello di dire
Che in fondo il mercato la libertà economica libertà di impresa è qualcosa che li riguarda e che quindi dovendo scegliere
Fra con carissimo bravissimo funzionario verde
E la luce guardate che è presente solo perché e tignosa e io gli rendo omaggio quello sul tignoso anch'io Champorcher salta Luciana Keynes cambiar ma è evidente che non è non c'è nessuna possibilità
Se non di salvare la dignità e devo riconoscere che usando dati internazionale
Ciò detto poi però il problema della dieta si pone agli elettori
E mi pare che l'elettore che scelga