Incontro di saluto di Sergio Cofferati - organizzato dalla CGIL (presso il Palazzetto dello Sport, viale Tiziano)

Per dare un saluto
Per qualcosa di più di un saluto
è una stretta di mano anzi una stretta di milioni di Mani diciamo di migliaia quelli che siamo qui
Di circa tre mila mani a due mani questa volta la questura non potrà cambiare la cifra
E comunque non siamo qui per un addio ma per incontrarci
Né i pensieri nella lotta nella solidarietà
Nella piazza
E qui siamo non solo per dare un benvenuto
Ma per un augurio di buon viaggio anzi di lungo viaggio
Invito a salire sul palcoscenico il nuovo segretario generale della CGIL Guglielmo Epifani
E invitiamo anche a salire sul palco Sergio Cofferati
Sono presenti in sala coloro che ci hanno accompagnato in passato il compagno Bruno Trentin
Il compagno Antonio Pizzinato
Piero Boni
E Ottaviano Del Turco
Prima di dare la parola voglia il mo'Epifani vorrei Dario mio personale augurio
L'augurio che in futuro gli autunni
Non debbano essere più tanto caldi
Vorremmo tanto che tornassero le mezze stagioni
L'augurio di costruire insieme un futuro progettuale e non soltanto continuare a lottare per conservare il passato
Per difendere i diritti ottenuti trent'anni fa
A lottare siamo abituati ma siamo anche un po'stanchi e un po'incalzati
Buon lavoro Guglielmo
Dovremo lavorare ancora per includere gli esclusi per liberare energie ancora sopite e vincolate dovremo la lavorare ancora per arrivare abitare l'utopia come diceva il compagno Sergio Garavini
Ma lo dico
Buon lavoro Guglielmo
Tu
Hai un pregio in questi tempi bui
La gentilezza
E per questo vorremmo dedicati una poesia di Brecht che si chiama piaceri
Il primo sguardo dalla finestra al mattino
Il vecchio libro ritrovato volti entusiasti neve il mutare delle stagioni il giornale il cane la dialettica fare la doccia votare musica antica scarpe comode capire musica moderna scrivere piantare viaggiare
Cantare
Essere gentili
La parola a Guglielmo Epifani
Mi dicono che abbiamo in sala il sindaco di Roma Walter Veltroni
Care compagne stare compagni cari ospiti cari amici
Ringrazio
Voi
Voi che siete qui
I tanti che sono in giro per l'Italia
Per la passione il lavoro con il quale sostenete gli obiettivi della nostra CGIL
Un lavoro duro
Senza tregua
Senza vacanze
I nostri banchetti
Quelli dove c'è abbiamo le persone a sottoscrivere i nostri due no i nostri due essi non si sono mai fermati
Li abbiamo visti nelle spiagge
Li abbiamo visti nelle valli nelle montagne nelle stazioni
Ed è con grande piacere che vi dico
Se malgrado il mese estivo questi sforzi hanno portato a un primo risultato importante perché già l'altro ieri abbiamo superato le due milioni di firme raccolte a
Quell'obiettivo che ci sembrava ve lo devo confessare così difficile da realizzare
E invece un obiettivo che probabilmente raggiungeremo grazie
E prima ancora dei banchetti le assemblee in preparazione degli scioperi in difesa dei diritti dei lavoratori le assemblee le manifestazioni e ancora prima del congresso e domani
La festa dei diritti del ventisette
Con la quale in centoventi città d'Italia parleremo alle persone ai cittadini delle nostre ragioni e delle nostre lotte la stagione dei contratti pubblici e privati
Le vertenze aziendali dolorose quando ci sono ristrutturazioni da affrontare come alla figlia è una stagione di impegno duro logorante continuo eppure si sente una forza dentro di noi
Si sente una passione c'è qualcosa che va al di là della fatica che ci spinge ad andare avanti con forza e con convinzione
Che cos'è che anima noi che anima i nostri quadri i nostri delegati i nostri iscritti cosa ci rende in condizioni così difficili così forti
è un sentimento una passione che insieme razionale e sentimentale Forte precisa l'idea che tutti noi stiamo lavorando per un'idea alta che non è il successo della CGIL che pure ci sta a cuore è qualcos'altro
Che noi ci battiamo per un futuro
Per una società per un Paese per un'Europa per un mondo in cui ci siano più diritti e non meno diritti
Più qualità dello sviluppo e non una competizione basata sulla riduzione dei diritti e dei costi per un Guelfa che leghi nella qualità la domanda delle generazioni nuove che si vogliono formare con le ragioni della sicurezza e dell'impegno delle generazioni più anziane una società che si apra la conoscenza
Ai saperi una società che riduca l'area delle esclusioni l'area della povertà
Una società che non debba piangere o non debba spaventarsi per quel carico di uomini di donne e di bambini che vogliono venire da noi e che spesso non riescono ad arrivare
Una società
Senza il terrorismo e senza violenza
Dove si compete ci si affronta con la regola del rispetto di ognuno
Dove non si uccidono uomini per la forza delle loro idee dove non si uccidono uomini come Massimo D'Antona e come Marco Biagi
Una società una società è un mondo dove non sia sempre e soltanto la guerra a risolvere i conflitti dove si costruiscano sedi internazionali per prevenire il conflitto
Dove
Come dicemmo qualche mese fa
Di ha più forza debba a bere insieme anche più responsabilità
Voi
Abbiamo dato dei nomi
Alla battaglia per i diritti
Abbiamo sempre parlato con Sergio con gli altri compagni di dignità e di libertà del lavoro e dei lavoratori
Di autonomia e di responsabilità
Perché quei sto
La libertà la responsabilità
L'autonomia e il fondamento della sfida che abbiamo portato per allargare i diritti e rifiutare di a vere una riduzione delle tutele in materia di licenziamento
Solo così solo perché questo è il cuore della nostra sfida molti hanno potuto capire ed essere con noi di tanti giovani che abbiamo visto nelle nostre manifestazioni che tornano dopo anni a iscriversi nella nostra CGIL
Quei giovani che c'erano il ventitré marzo e i giovani che speriamo di avere numerosi la giornata dello sciopero del diciotto ottobre
Spero
Se con questi con i giovani che vediamo nelle nostre manifestazioni con gli anziani che abbiamo sempre avuto al nostro fianco possa finire
Quell'idea di divisione tra le ragioni dei giovani e le ragioni degli anziani e l'idea di dividere i giovani anziani dalle proposte dalla politica della CGIL alla propaganda forte contro le nostre ragioni sta invece rispondendo la maggioranza dell'Italia
è bastato poco dicevo per capire che quando si diceva che le modifiche dell'articolo diciotto riguardavano una minoranza dei lavoratori queste realtà finivano per riguardare tutto il mondo del lavoro
O per rendersi conto
Che non si può dire che l'inflazione i prezzi che crescono è un problema che non esiste per convincere le famiglie lavoratori agli anziani che giorno dopo giorno si scontrano con questa dura realtà che non è così
E non ci si può convincere dei comuni inflazione che cresce e una politica dei redditi che il Governo non ha saputo o voluto onorare i rinnovi contrattuali si svolgano senza tener conto delle giuste sacrosante richieste che lavoratori avvertono e che noi intendiamo sostenere e poi il suddito il Mezzogiorno
Avevamo alle spalle tre anni di segnali importanti
Cresceva lo sviluppo nascevano nuove aziende
Quei segni tutti negativi cominciavano per fortuna a diventare meno negativi
Sembrava finalmente che potevamo iniziare un nuovo cammino di riscatto per le nostra gente del Mezzogiorno
Invece il governo
Sta producendo guasti anche in questo campo giorno dopo giorno creando incertezze alle imprese a chi vuole investire nel Mezzogiorno agli amministratori locali alle comunità locali alle reti del Mezzogiorno ai giovani del Mezzogiorno
Anche qui permettetemi di dirlo ha ragione il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi che voglio ringraziare per il saluto che ha voluto ieri
Dare a Sergio Cofferati
E a me
Lo sviluppo del Mezzogiorno debbono tornare al centro delle scelte del paese
Vedete
Tra quanti hanno condiviso queste parole del Presidente della Repubblica
Ci sono anche quelli che firmando il Patto per l'Italia hanno detto e hanno pensato che con quel patto si sarebbero risolti i problemi dello sviluppo e del Mezzogiorno
Invece
Giorno dopo giorno
Quel patto si rivela per quello che noi sapevamo essere un patto che riduce su una parte importante i diritti di chi lavoro e che non è in grado di risolvere nessun problema di sviluppo e di occupazione per il Paese
Se potessi usare una battuta
Quel patto
Sta al Mezzogiorno allo sviluppo come il ministro Tremonti sta al risanamento dei conti pubblici
Esattamente incompatibili ci dicono che questo è un giudizio troppo duro che siamo un po'catastrofisti che siamo animati da ragioni politiche
Ma non basta
Questo rallentamento pesante
Della crescita del prodotto del Paese
Non bastano quest'aumento dei prezzi ancora ieri che porta la nostra inflazione a livello tra i più alti in Europa
Non basta il fatto che dopo dieci anni lo stock del debito pubblico nel nostro Paese aumenta invece di diminuire
Non basta
Il regalo un po'scandaloso dello scudo finanziario le tasse tolta la successione dei grandi patrimoni quei concordati che diventeranno condoni fiscali e degli inizi di cui si parla
O non basta l'approssimazione con cui il Governo sta creando problemi alla scuola alla ricerca alla formazione alla sanità all'assistenza
Ma voi
Se siamo così inetti così rigorosi c'è un motivo ed è uno solo
Che questo sindacato
Queste al sindacato e vedo qui che i di quel sindacato è stato irresponsabili protagonisti di quella stagione
I lavoratori e pensionati abbiamo dato molto per risanare l'Italia ad evitare la bancarotta io ricordo
Esattamente un settembre di dieci anni fa
Il Paese era arrivato sull'orlo della bancarotta
Non c'erano più soldi per pagare stipendi e pensioni e la speculazione attacco con il valore della lira il valore di ogni pensione di ogni stipendio di ogni risparmio
La speranza di ogni persona di questo Paese
Tutti diventammo più poveri in un colpo solo
Dieci anni di sacrificio dieci anni di cinghia tirata con il sindacato a spingere perché si assumesse responsabilmente l'idea del risanamento
Questo Paese grazie a questo sindacato
E al lavoro che facemmo con la CISL e con la UIL riuscì a riprendersi i lavoratori Alitalia rialzare nono anno dopo anno la testa
Avemmo aveste caro Trentin caro Pizzinato caro Ottaviano coraggio e il Paese vinse la scommessa
Oggi per questo
Posso dire con altrettanta fermezza
E sembra tutto tornato in discussione
In sedici mesi soltanto il governo non solo non ha portato a termine nessuna promessa
Ma ha fatto tornare indietro il Paese e ci ricaccia
E ci ricaccia indietro
Noi abbiamo come sapete
Molti motivi di discussione di polemica con la CISL e con la UIL
Voglio ringraziare i segretari della CISL e della UIL
Se mi hanno mandato commessi conviene in queste occasioni un messaggio gli auguri per i cambi
Ma voglio dire
Ma voglio dire alla CISL e alla UIL proprio questo voi de di questa storia di risanamento
Siete stati con noi i protagonisti
Possibile
Che non vi accorgerete di questo
Perché il Governo non vi accorgete che il governo appoggiato dalla Confindustria da una scelta mia o prede la sua direzione ha portato indietro il Paese anche contro quello per cui vi siete battuti con noi
E possibile
Che non sia possibile in ragione di queste cose dire assieme al Governo basta fermati perché così non puoi andare avanti
E ancora
Ogni tanto ci domandiamo vedendo il sostegno che da Parma in poi Confindustria dà atto al governo di come facciamo
Le impresa
Quelle imprese che ogni giorno affrontano i mercati con difficoltà la competizione di oggi a non rendersi conto di dove il governo sta portando il Paese le ragioni della competitività e anche la Confindustria
Dov'è la politica fiscale
Non quella che aveva promesso il governo quella giusta da fare per l'impresa dov'è lo sforzo per innovazione per ricerca per le infrastrutture dove per i servizi all'impresa dove per la formazione qual è il bilancio per l'impresa
Di questi sedici mesi ho visto ieri per il presidente di Confindustria comincia forse
A pentirsi delle scelte che ha fatto ma deve davvero essere lo vuol fare un'onesta
Di dire che era sbagliato dall'inizio alla fine la linea che ha seguito e che assumere i diritti come oggetto dell'attacco portava le imprese a non fare i conti con i veri problemi che hanno
E poi se Bilancio può avere un governo o anche un sistema di impresa quando un sindacato si divide e diventa fatalmente in competizione
Quali regole quali quadri quali certezze
Come si fa a non capire che per l'impresa a bere voluto spaccare il sindacato come ha voluto dall'inizio il presidente di Confindustria per isolare la CGIL portava le intese a difficoltà crescente vedremo naturalmente
La finanziaria
Vogliamo dire subito però
Che quando sentiamo parlare di condoni
Di cartolarizzazioni senza costrutto dell'assenza di un rigore collegato all'equità
Di nessuna politica ho idea per lo sviluppo sarà ed è una finanziaria che la CGIL non solo non condivide ma nell'interesse del Paese intende contrastare
Il condono
Lo diciamo adesso produrrà poco gettito
Premierà i furbi
Allontanerà l'idea che lo Stato deve essere giusto ed equo con tutti e soprattutto con le persone oneste di questo paese che sono molte e sono quelle che fanno per intero il loro dovere
Le cartolarizzazioni non avranno altro scopo se non faremo mancare il costo del debito
Non produrranno Investimenti e ridurranno il valore del patrimonio dei beni comuni che questa Repubblica invece deve difendere la finanziaria
Ci allontanerà dall'Europa
Farà perdere il credito che avevamo riacquistato
E il timore che abbiamo
E che la nuova Italia quell'Italia per la quale abbiamo speso queste energie e la nostra forza poco a poco potrebbe essere sostituita da una vecchia Italia
E voglio dire al governo
E sia come ha
Un problema di riferimento di risorse un consiglio potremmo avanzavano
Visto che quando ha fatto il provvedimento dello scudo fiscale
Che ha acconsentito ad oltre centoventi mila miliardi di lire delle vecchie lire che erano state esportate illegalmente all'estero di potere tornare nella legalità
Visto che le ha fatte pagare meno di una multa di quanto un contribuente che sbaglia soltanto un atto formale di una dichiarazione di redditi è costretto a pagare provi ad aumentare per tre quanto ha chiesto e troverà sette mila miliardi per il Mezzogiorno per lo sviluppo e per l'occupazione
Se noi non ci rassegniamo a questo detto perché crediamo che sia nostro dovere batterci per un'idea alta di sviluppo e di coesione
Batterci perché legalità e trasparenza non vengano intaccate
Perché i valori condivisi dal paese siano quelli positivi perché i giovani ritrovino in questi valori i loro valori e continuano a battersi per una formazione un'occupazione in cui ritrovare senso e dignità di vita rafforzando diritti e rispetto dei doveri
Lo sciopero del diciotto esattamente questo diritti e sviluppo
Abbiamo detto che è uno sciopero giusto e doveroso saranno come sempre i lavoratori a verificare se è così o se è uno sciopero intempestivo
Di questa nostra storia care compagne e cari compagni e di questo nostro impegno
Sergio Cofferati è stato protagonista e attore
Con forza
Con lealtà
Con la tenacia dei veri riformisti
Quanti tracciano di Sergio un giudizio volutamente distante dal vero
Lo fanno perché provano a screditare le ragioni per le quali la CGIL in campo perché temono la forza delle nostre proposte e temo no il consenso che cresce intorno alla CGIL
Oggi salutiamo Sergio
Con l'affetto e la stima di cui siamo capaci ed è tanta
E soprattutto con l'impegno
A continuare lungo la strada che insieme abbiamo tracciato perché Luino è stato così capace di guidare in questi momenti anche per me ma per ognuno di noi di voi
Si affollano sensazioni ricordi sentimenti forti
Ne ho tanti lividi dentro di me mi riportano a fasi difficili della nostra comune storia
A decisioni da prendere a rischi da correre
A trattative difficili a responsabilità da assumere e insieme a ricordi forti quelli positivi felici
Quel ventitré marzo resterà nella memoria del Paese come una giornata di luce
Che getterà il suo assetto per tanti anni e soprattutto ne sono convinto nella coscienza di tanti dei giovani e di tanti giovani del nostro Paese
Il viaggio di Sergio lo diceva Ludovica
Non si ferma
Perché è un cammino che riprende non ci importa davvero oggi sapere cosa farà quando lo farai come lo farà noi sappiamo che quella speranza che lui rappresenta continuerà a vivere e i i diritti di tutti
I diritti di tutti proveranno in Luís anche nel futuro uno reinserimento fondamentale
Avevo
Pensato
Per salutarlo
All'arte in cui lui è maestro
Provare qualche verso se può parlare di lui della solidità del suo futuro
Confesso a voi
Le nonne sono stato capace perché anche in questo bisogna vedere una perizia
Mi piace
Mi piace invece dire
Vedi quella speranza di cui abbiamo bisogno noi e ha bisogno il Paese di quest'ansia di cambiamento
Di questa volontà
Di rialzare la testa
Luís rappresenta davvero una persona straordinario
Come Luciano lama
Il suo maestro
Il cui
Sergio ai saldamente il gusto e la forza del rischio del vero riformista
E di Luís
Si può davvero dire
Riprendendo le parole di un altro nostro grande compagno
Del quale da qui a qualche settimana ricorrono i cento anni dalla nascita Fernando Santi
Le parole
Che lui disse nel giorno del suo Congedo
Davvero
Caro compagno dite ci possiamo fidare
Per gli altri per i tanti altri
Per quelli per cui le cose che ho detto possono essere solo un'eco lontano Sergio resterà di quella speranza il volto è il nome buon lavoro Sergio la CGIL FIT saluta
E ora è venuto il momento di dire arrivederci Sergio nella compagnia antico lo sguardo alla Bicocca
Ci vengono varie cose in mente
Per esempio bene e coerenza
Per esempio nel mantenere la parola data il venti maggio del mille novecentosettanta quando pur fu varato lo Statuto dei lavoratori la parola data non solo ai nostri iscritti ma tutti gli individui che vivono del proprio lavoro e non del lavoro degli altri
Ci viene da dire Bette coraggio
Per esempio nel ritirare fuori la piazza
In un momento di disordine e cinismo in cui gli impiegati della politica avevano spento Dinoi persino la voglia di uscire di casa
Ci viene da dire Betti e dignità
Per esempio a non scendere in campo uscito dalla porta della CGIL
A non approfittare della tua popolarità
Dell'empatia che hai nei confronti della gente di tutta la gente per ricavati un quartierino di potere dove accomodarti dove poter magari dimenticarti gli impegni presi
Di dignità ad avere il coraggio di guardare di mettersi a pensare e anche forse a sorridere
Tu sai aspettare hai detto
E questa tua filosofica asiatica
Si dà il coraggio
Si dà il coraggio di attraversare questa tremenda stagione di cui ci tocca in cui ci tocca vivere
Una stagione di moderna barbarie citando Enrico Berlinguer
Un uomo a cui molti di noi che accostano
A cui molti di noi che accostano per il rigore la polizia la fermezza valori di cui i moderni barbari non vogliono e non possono sapere il significato
Coerenza coraggio dignità
Parole all'indice in questi tempi bui parole concetti considerati antichi sorpassati anche un po'noiosi
Per quanto ci guarderai da una finestra della Bicocca
Ti dedichiamo una poesia di Neruda che si intitola e qui finisco
Qui termina questo libro
Esso è nato fallirà come una brace come i territori di boschi incendiati e io desidero che continui come un albero rosso a propagare il suo limpido incendio
Eppure non solo in Iran nei suoi rami trovaste le sue radici dolore non soltanto cercarono ma forza
E forza io sono di pietra pensosa
Allegria di mani insieme allacciate
Infine sono libero
Entro gli esseri
E tra gli esseri come l'aria vivo e dalla solitudine assediata esco verso il folto delle battaglie libero che nella mia e nella tua mano a conquistare gioia indomabili
Comune libro Duomo pane aperto e questa geografia del mio canto
In una comunità di contadini una volta raccoglierà il suo fuoco e Seminara le fiamme le foglie ancora nella nave della terra
E ancora nascerà questa parola forse in altro tempo senza dolori senza le impure fibre che appesero nere vegetazioni sul mio canto
E di nuovo arderà nell'altro spazio il mio cuore stellato è incandescente
Così finisce questo libro
E qui lascio il mio canto generale scritto nella persecuzione
Sotto le ali clandestina della patria cantando
Oggi cinque febbraio in quest'anno mille novecentoquarantanove qui in Cile a domanda e cena alcuni mesi prima di compiere i quarantacinque anni di mia età la parola a Sergio Cofferati
Amici
Ve ne pentirete
Amici
Credo che sia meglio per me cominciano a tirar giù la valigia anche se non so bene l'ora d'arrivo neppure conosca quali stazioni precedono la mia sicuri Segni mi dicono da quanto mi è giunto all'orecchio di questi luoghi
E io mi dovrò presto lasciare quegli attimi perdonare quel po'di disturbo che Recco
Con voi sono stato lieto dalla partenza e molto vi sono grato credetemi per l'ottima compagnia
Ancora vorrei conversare a lungo con voi ma sia il luogo del trasferimento lo ignoro
Sento però che vi dovrò ricordare spesso nella nuova sede
Mentre il mio occhio già vede dal finestrino oltre il fumo un mito del né Vione che ci avvolge rosso il disco della stazione
Sono le parole del viaggiatore cerimonioso di Giorgio Caproni che avevo scelto per salutare le compagne e compagni nel comitato direttivo della CGIL io che cerimonioso non sono mai stato le avevo trovate appropriate Boy
Le cose del mondo le vicende di questi mesi hanno consigliato
Guglielmo
Ivi parla il gruppo dirigente della CGIL di spostare di qualche settimana in avanti
Il momento del commiato
Lo abbiamo fatto per ribattere le volgari accuse di contiguità tra le lotte sindacali il terrorismo
Lo abbiamo fatto per la fermezza che serviva con la pacatezza necessaria
Ricordando a tutti che per noi parla la nostra storia
Per la storia piena gli atti di coraggio di grande fermezza e di rigore nel combattere e nel favorire la sconfitta del terrorismo
Anche quando questo aveva attecchito nel mondo del lavoro quando voleva condizionare i comportamenti
E chi svolge il nostro lavoro il rifiuto della violenza nel rappresentare anche i bisogni più urgenti profondi e secolare per questa organizzazione
Nasce fin dalla sua anch'origine
E siamo sempre stati
Nemici del terrorismo
Lo afferma non è loro deliri per primi i terroristi
Lo affermano quando aggrediscono le nostre sedi quando hanno colpito amo
Dal professor Tarantelli a Massimo D'Antona a Marco Biagi
Siamo stati
Ancora un po'insieme perché era necessario
Non ho mai pensato
Il venir meno all'impegno che mi ero preso
Di lasciare l'organizzazione alla scadenza naturale del mio mandato
Ma ora è giunto il momento
E il distacco come sempre produce anche dolore
Abbiamo attraversato insieme un lungo tratto dalla storia recente
Con oggi mi lasci alle spalle
Ventisei anni di direzione
Di varie strutture della CGIL
Da ultima quella confederale non voglio qui fare bilanci non è il momento racconterò in un altro
Luogo in altra occasione
Delle mie esperienze delle mozioni che ho provato e vissuto con voi
Voglio solo
Ancora per una volta la vostra attenzione
Per riflettere a voce alta sui tratti più originali o almeno quelli che a me paiono tali per l'esperienza più recente
Di quell'esperienza che ha cambiato
Nel mentre i giorni passavano la funzione e il ruolo del sindacato in questa società
Sono fatti recenti dunque sono spesso oggetto di analisi contrastanti
Non c'è ancora il sentimento della storia queste analisi sono a volte anche e fortunatamente appassionato
Sono cambiamenti in divenire ma io credo in larga misura irreversibile
Credo di potermi permettere qualche considerazione per averli visti da vicino
E insieme a voi averli stimolanti
La crisi della rappresentanza politica all'inizio degli anni Novanta
Insieme all'esigenza di stabilità di questo Paese
Hanno dato vita io credo che un nuovo assetto della rappresentanza
Di tutta la rappresentanza
Quella politica istituzionale ma anche di quello sociale
Il bipolarismo imperfetto che si è creato
Per effetto delle regole elettorali agito su tutto compresa la nostra funzione è il nostro ruolo
Oggi possiamo dire
Che l'autonomia delle grandi organizzazioni
A partire da quelle sindacali accresce la sua importanza in questo mondo e cambia
Le sue regole
Ma quell'autonomia non si misura con la capacità di negoziare indifferentemente
Con soggetti di ispirazione politica
O di diversa legittimazione nel rappresentare interessi materiali
Certa
Il fondamento dell'autonomia era e rimane il proprio specifico punto di vista
Ma inteso come capacità di risolvere problemi reali nell'interesse dei propri rappresentati
E in un quadro complessivo di vantaggio per l'intera collettività
La nostra rappresentanza è limitata bene lo sappiamo
Ma
è il programma di un sindacato che la traduce in stimolo coerente e generale degli effetti che poi riguardano proprio e il programma è fatto di obiettivi concreti e devono riferirsi ha dei valori condivisi
E i valori di un'organizzazione ne fissano l'identità
Per questo la neutralità del sindacato tra destra e sinistra quando viene teorizzato praticata rappresenta un errore anzi una sciocchezza
Non esiste
Un'idea della confederali cade la rappresentanza di interessi generali
Nella pratica
E nella cultura della destra
Lo abbiamo visto tante volte anche in tempi recenti lo abbiamo visto e misurato sul campo nel mille novecentonovantaquattro
E lo vediamo oggi la confederali Itala rappresentanza generale degli interessi questa anomalia straordinaria della nostra storia
Vive sei sono salve le funzioni primarie
Del sindacato che ha preso corpo
Alla fine dell'Ottocento non casualmente per naturale trasformazione delle Società di mutuo soccorso oppure delle leghe di resistenza
Vivesse quelle funzioni le funzioni negoziali quelle che assicurano tutela le persone che rappresentiamo sono esercitate quotidianamente e correttamente
L'idea di sostituire quelle funzioni
Con compiti nuovi
Con l'erogazione di servizi con attività che sono
Ancillari rispetto
A quel che è stata la parte più bella
Della nostra storia snatura i nostri compiti scolora l'identità trasforma il sindacato per questo abbiamo guardato con preoccupazione
Criticato aspramente contrastato dove possibile e lo faremo ancora in futuro tutto ciò che si muove in questa direzione
Ciò che non a caso viene affacciato
Dall'idea che la destra di rappresentanza
Per cambiarne il carattere per diminuirne l'efficacia
Lo facciamo
In trasparenza
Con determinazione perché convinti delle nostre ragioni
E lo facciamo
Con insistenza anche quando ci rendiamo conto
E la politica
Finisce con l'avere paura di questo sindacato
La destra perché trova sulla sua strada un soggetto forte lei che incapace di sopportare la rappresentanza complessa e vorrebbe ridurre la società a modelli nei quali l'autonomia dei soggetti negata lei è incapace di mediare con ciò che è diverso e viene legittimamente rappresentato ma non c'è mai sfuggito in questi anni anche la somma di timori che si è consolidata a sinistra
Perché la sinistra vede cadere per sempre
L'idea del primato della politica sulla rappresentanza di interesse
Nessuno di noi ha mai messo metterà mai in discussione
La funzione diversa e alta della rappresentanza generale in politica i compiti e le funzioni dei partiti sono importanti vitali in una società ma abbiamo anche un'idea alta della nostra funzione
So che esiste qui un nervo scoperto
Sarà la sintesi degli interessi generali e l'idea antica da rimuovere di egemonia sui singoli interessi
Noi ci siamo conquistati
Il nostro spazio di rappresentanza e abbiamo cercato di svolgere le nostre funzioni
Basando le sulla certezza
Un rapporto democratico con le persone che vogliamo rappresentare codici del limite che ci tocca
E non considerando mai questo limite come una sorta di condanna ma come la giusta è naturale divisione tra le funzioni e le competenze i soggetti diversi
Dunque sono i nostri valori a definire la nostra collocazione così come sono stati di volta in volta i singoli punti di merito a distinguerci nei rapporti con la politica
Ma questo modello di rappresentanza ha bisogno di regole certe ancora più netti e di quelle in essere a partire dall'applicazione delle norme della Costituzione
Noi siamo contrari ad ogni idea di bipolarismo
E cancellerebbe l'autonomia del sindacato
Ma pensiamo che il progetto il programma che definiscono la tua identità e la tua collocazione negli schieramenti abbia bisogno di strumenti per essere fotografato riconosciuto e per impedire che si possa determinare non soltanto il bipolarismo astratto ma anche l'arbitrio nella rappresentanza
Abbiamo detto di questa esigenza del sindacato di questo suo divenire in una società che cambia esattamente come abbiamo sottolineato sapendo quanto era importante per noi ma presumendo che non lo fosse solo per noi
L'effetto del declino della percezione del valore sociale del lavoro
L'innovazione la modernità se vengono uscisse dalla radice del lavoro finiscono col deformare la società possono addirittura portare a rotture nella coesione sociale ecco perché ci siamo battuti abbiamo chiesto ad alta voce non per invadere il campo di altri né per sostituirci a loro ma abbiamo chiesto alla politica e in particolare alla sinistra di riscoprire il valore sociale del lavoro
Ci siamo battuti per riproporre questo tema in uno scenario nuovo
A volte cangiante e mutava in continuazione
Lo scenario dell'economie interconnesse della globalizzazione di quei processi che mutano la percezione del tempo e dello spazio e che cambiano le aspettative di milioni di persone e non hanno più le certezze di prima
E lo abbiamo fatto nelle nuove dimensioni sovranazionali
Lo diciamo ancora oggi in ogni sede e questo deve essere acquisizione di un'idea della sinistra in Europa per quell'Europa sociale che vogliamo e per la quale abbiamo titolo perbacco
Abbiamo proposto e riproporremo l'idea dello sviluppo compatibile
Di uno sviluppo che metabolizza la nozione del limite e dunque non propone mai di avviare processi di accumulazione distruggendo tutto mettendo a repentaglio non soltanto le condizioni di milioni di persone ma soprattutto delle generazioni che verranno quando il saccheggio dell'ambiente diventa una delle leve per la competizione
Abbiamo per questo sostenuto l'esigenza di adottare politiche mirate all'economia del sapere e dunque di far leva su modelli competitivi orientati alla qualità del prodotto del processo alla valorizzazione delle risorse umane abbiamo considerato l'accesso al sapere non soltanto come una grande leva competitiva ma anche come un fondamento delle moderne democrazie
Tutto ciò è parte integrante di un progetto chiedeva vere però moderne tutele tutele che promuovono senza dimenticare la funzione primaria di risarcimento che lo stato sociale deve avere e ancor di più
è fondativo
In questo schema il rispetto e l'estensione dei diritti fondamentali della persona quando lavora o quando è semplicemente un cittadino
Riunendo qui l'idea di universalità e l'inscindibilità dei diritti
Il diritto della persona
Il diritto del cittadino del lavoratore sempre connessi tra di loro come nell'ispirazione più alta della cultura europea
E la riduzione di questi diritti nel lavoro quando i modelli competitivi sceso dalla strada bassa dal confronto vede la penetrazione dei mercati finisce col generare modelli gerarchici nell'impresa e quello che abbiamo visto
Nel corso di questi mesi
Prima teorizzare e poi praticare da una parte consistente del sistema delle imprese italiane
Ma la riduzione nel lavoro quei modelli gerarchici riproposti stimolano il riflesso imitativo nella società e la società a quel punto diventa inevitabilmente prigioniera di modelli autoritari
I diritti del lavoro
Il diritto ad essere informato liberamente per qualsiasi cittadino il diritto
Avere un sistema di comunicazione accessibile non strumentale il diritto ad una giustizia autonoma indipendente son no non casualmente diritti che nel corso di questi mesi si sono saldati sono legati da un filo comune non si tratta di accostamenti casuali
Abbiamo colto
Insieme ad altri quel filo
Ne abbiamo indicato il pericolo quello che sta
Nell'idea di società che viene
Propugnata dalla destra sotto la mistificazione della libertà
L'ipotesi di libertà e fai più debole ancora più deboli e consegna potere e arbitrio ai più forti
L'agire nostro
Sì e dunque
Necessariamente
Svolto su questo orizzonte ampio senza debordare
E ieri proponendo quotidianamente anche le nostre contraddizioni quelle che vanno vissute risolte in campo
L'agire sindacale per sua natura è un sofferto e continuo intreccio di difesa dell'esistente e di promozione del nuovo ma il sindacato confederale così come non è di destra non è conservatore
è un sindacato che deve rompere meccanismi privilegi a volte talmente consolidati da apparire naturali e immodificabile
è un sindacato che quando il suo interlocutore Ceglie la scorciatoia dalla competizione bassa e aggredisce i diritti fondamentali deve
Ed è sacrosanta la sua scelta
Difendere quei diritti e dunque agire per la loro conservazione
Ma ci siamo chiesti e abbiamo chiesto ai nostri critici interlocutori quale universalità è possibile se non si parte
E dalla difesa di diritti sacrosanti conquistati nel corso di decenni con tanti sacrifici
Quale mondo
Di
Verso e quale prospettiva positiva si offre ai giovani se non si parte dalla Rispetto e dalla dignità anche loro padre hanno conquistato nel lavoro
Abbia
Amo riportato al centro della discussione non soltanto di quella politica il tema dei diritti
Lo si è visto con la straordinaria manifestazione del ventitré di marzo
Un nostro
Cortese
Interlocutore ha scritto acutamente
Che è quella è stata non soltanto una straordinaria manifestazione per il numero dei presenti
Per
Il modo con il quale milioni di persone sono state in piazza ma anche perché quelle persone stavano in piazza
Senza argomenti che si mangiano
Come ha scritto in una sintesi efficacissima sì perché erano lì per dire ancora una volta di no alla follia del terrorismo e per difendere i diritti che vogliono conservare per estenderli a coloro che non ne hanno
Dunque
Dunque nulla davvero che si mangia
Nulla di simile ai pur grandi temi che rappresentano i bisogni irrisolti delle persone che lavorano di quelle che sono in pensione o dei giovani che vorrebbero avere un reddito e la possibilità di realizzare
E nel corso di questi anni alcune elementari coerenze di questa organizzazione sono apparse dirompente
Non me ne vorrebbe se torno sottolinearle
è stato difficile ma di grandissimo valore aver anteposto il diritto delle persone al bisogno nella rivendicazione
E avere scelto non senza difficoltà
A volte commettendo errori o subendo gli effetti della contraddizione
Aver scelto di dare priorità al diritto anche di fronte a bisogni sacrosanti antichi ancora non risolte
Ed è stato importante distinguere fin dall'inizio ciò che negoziabile da ciò che non lo è
E affermare
Che i diritti delle persone sono inalienabili e dunque non possono essere assoggettati
Alle stesse regole alle stesse dinamiche con le quali normalmente il sindacato discute i salari e di orario è apparso ad alcuni di noi addirittura un'ovvietà mai stato nella società italiana
Scelta dirompente ancor di più è stato dirompente la coerenza di tenere questa distinzione fino in fondo
E è stato importante per noi come per altri
Rifiutare soluzioni negoziale che snatura avallo
Le nostre scelte che cambiavano il punto dal quale avevamo
Prese il via e che aveva il consenso di milioni di persone
Ecco io credo che in questi
Nell'aver definito con precisione il merito nell'averlo difeso con coerenza ci sia la traccia profonda della nostra identità un'identità che ci può portare oggi in una condizione difficile
A ripetere qui
Con convinzione
E con condivisione da parte di molti
Che il lavoro della CGIL nei prossimi mesi sarà quello indicato da Guglielmo
E possiamo da qui ripetere
Che per noi
Il rapporto con le altre confederazioni L'Unità è sempre importante
Anche dopo atti di rottura clamorosi anche dopo quelli che abbiamo considerato che consideriamo e che i fatti confermano essere gravi errori da parte degli altri
Anzi
I
Il rigore e la fermezza nella valutazione ci consente di dire che noi da qui siamo pronti
A qualsiasi rapporto unitario
Sui temi che riguardano le persone che vogliamo rappresentare
E sappiamo che l'unità tra diversi si risolve in una discussione di merito e richiede mediazione
La mediazione la cerchiamo con pazienza
La rifiutiamo quando snatura la nostra identità e soltanto in quel caso
E
Per questo possiamo dire a chi osserva dall'esterno
Dell'importanza che ha per noi l'unità
Dell'idea che abbiamo della mediazione necessaria per realizzarla
Ma riconfermiamo per la nostra storia per la nostra pratica quotidiana in ogni luogo di lavoro come al centro confederale L'Unità non è mai Sissa dal merito
Si costruisce sulla sostanza delle scelte
E
è davvero paradossale
Che ci si
Solleciti ad una unità nell'azione nella quale non avendo risolto il merito possono convivere un obiettivo è il suo esatto contrario noi non siamo di questa opinione
Per lealtà
Per lealtà e rispetto degli altri che hanno opinioni diverse dalle nostre e che hanno fatto scelte che noi non abbiamo condiviso
Ma la ricerca dell'unità sarà quotidiana
Sarà
Una delle più
Affascinanti fatiche del vostro futuro
Ma deve essere chiaro come è stato chiaro nel corso di questi mesi che noi non rinunceremo a questa fatti
Chiaro importante per milioni di persone ma che laddove
La fatica non dovesse produrre
Un punto d'intesa una grande organizzazione come la CGIL non si condannerà mai all'immobilismo sarà in campo con le sue proposte
Così
Così come è stato chiaro e lo sarà ancora in futuro che noi vogliamo negoziare
La nostra funzione
Non esiste un sindacato
E non svolga quotidianamente questa attività è il suo compito
E negoziare
è atto necessario per arrivare a degli accordi gli accordi si fanno mediando la mediazione fisiologica
Lo sappiamo e lo abbiamo dimostrato in circostanze recenti o lontane assumendoci sempre la responsabilità del negoziato della rottura
E della mediazione
E quando non è stato possibile ad arrivare a un risultato abbiamo chiesto a milioni di persone di lottare per ricostruire le condizioni perché la trattativa riprendesse
Lo so che appare banale ma non lo è
Se molti oggi non vedono che il problema è assai diverso da quello
E con qualche pedanteria risto-disco sospesi descrivendo
Noi non siamo mai stati disponibili alla semplice ratifica dell'opinione degli altri
A noi non serve un accordo purché sia la nostra legittimazione viene da il consenso delle persone che rappresentiamo non da lato negoziale che comunque si concluda
E
Queste
Banali scelte di comportamento
Hanno dato
Grande credibilità
Alla nostra confederazione
Abbiamo
Anche per questo
Incontrato
In misura crescente nel corso di questi mesi milioni di giovani che si sono affiancati i lavoratori dipendenti e pensionati e da sempre guardavano con interesse a questa organizzazione
Abbiamo trovato culture nuove e culture antiche abbiamo aiutato il confronto da parte nostra lo abbiamo fatto con grande rispetto e riconoscimento di ognuno dei nostri interlocutori
La i movimenti no global
A quelli per la pace a quelli che sono nati e cresciuti in difesa i diritti di cittadinanza che in tempi recenti
Rispetto e riconoscimento al di là del peso specifico di ognuno al di là della storia antica o recente con la volontà di confrontarsi di capire di cercare insieme delle risposte
Per ottenerle poi ognuno
Nell'esplicitazione della sua funzione
Sono convinto che saremo insieme ancora nelle prossime settimane nel riproporre il diritto alla pace attraverso la politica e la diplomazia contro avventure e follia
Ha sopportato e un'ultima considerazione
Credo che
In questa stagione
Voi le donne e gli uomini che sono qui siate una straordinaria novità
Uomini e donne forti di una passione e della condivisione di un progetto
E vi ha portato in questi anni
Nel solco dell'insegnamento dei compagni che hanno diretto questa confederazione prima
E che sono qui questa mattina con noi
In quello che solo ad osservatori distratti può apparire un rito
Setto tra di noi e parte importante della nostra identità
Voi
Partendo dal loro insegnamento insieme
Al gruppo dirigente confederale
Avete promosso il nuovo in questa organizzazione
Avete promosso
Tante compagne che oggi dirigono strutture importanti
Sono presenti nella segreteria confederale a dimostrazione che la valorizzazione delle loro intelligenze è possibile quando una grande organizzazione decide di farlo
Avete scelto
Avete scelto con il voto di ieri
Il vostro nuovo segretario generale non ve ne pentirete
Guglielmo
Cui glielo sarà l'altezza per il compito che mi avete affidato
E sarà uno dei dirigenti importanti
Della CGIL che altri ricorderanno nel tempo futuro
è importante la sua scelta
Per la qualità
Dell'uomo
Ma anche perché così si completa
Un percorso che ha visto uscire questo organizzazione dal suo modello di democrazia precedente
Quello nel quale
Le componenti di partito erano la regola sia ben chiaro
In tempi nei quali la democrazia
Aveva altre caratteristiche connotati quello era un modello profondamente democratico
Va bene hanno fatto i compagni che sono qui
Ad avviarne con coraggio il superamento quando si sono resi conto che quel modello andava verso l'anchilosi
E manteneva all'interno del sindacato
Caratteristiche nelle relazioni che era invece opportuno superare trasformando la CGIL in un'organizzazione che vive di Are programmatiche e dunque di un programma condiviso e non più della vecchia appartenenza
La storia
La cultura Poli
Dica e il passato di Guglielmo confermano che quel processo è arrivato finalmente a compimento e sono il primo ad esserne contento
Con il vostro lavoro quotidiano avete ridato fiducia e speranza a milioni di persone
Avete saputo legare i bisogni materiali e diritti ai valori avete saputo considerare
I giovani come gli anziani
Avete guardato
Con il senso di responsabilità che è sempre una grande organizzazione della vere ai problemi drammatici di persone che sono nate lontano e vogliono venire qui a vivere a lavorare in pace
Gli avete aiutato
Con le vostre scelte
E avete contribuito a salvare questo Paese dal baratro all'inizio degli anni Novanta a condurlo in Europa con scelte responsabili
Siete stati attraverso quelle scelte legittimati a partecipare al resto del viaggio a poter dire con franchezza
Qual è la vostra opinione sul futuro
Avete dato prova di saper realizzare un'idea di riformismo alto tenendo insieme le rinunce per risanare con la gradualità nell'acquisire vantaggi e la radicalità nel difendere diritti e dignità delle persone
Avete
In questo modo parlato al cuore e alle coscienze di molti
Di chi aveva bisogno e di chi voleva equità e giustizia
Care compagne e cari compagni
Siate ne è consapevole
La vostra identità
è importante per garantire emancipazione
Alle generazioni future
E dunque per dare sostanza
Alla democrazia
Non so quale sarà la mia stazione futura come
Il viaggiatore cerimonioso di Giorgio Caproni
Ma qualunque essa sia
Mi porterò il vostro affetto e sono felice di essere uno di voi