"12 settembre" - presentazione del libro di Tommaso Padoa Schioppa, membro del Comitato Esecutivo della Banca centrale europea

Buona sera
Grazie per essere intervenuti alla presentazione
Del libro di Tommaso Padoa Schioppa dodici settembre il mondo non è punto al punto zero pubblicato dalla casa editrice Rizzoni
La casa editrice Rizzoli ho avuto l'onore da parte del giudice insoliti moderare questo dibattito cercherò di farlo al meglio di solito sono io lo sfoderato che va a Montefiascone ecco ficcante Baudo
The sicuramente i miei interlocutori non hanno bisogno di essere di essere moderati
Abbiamo qui con noi le persone che parleranno del rigoroso ordine alfabetico dopo di che se c'è qualcuno del pubblico che vuole intervenire che ha qualcosa da dire
Alla fine ovviamente la parola
Finale spetta all'autore a Tommaso Padoa-Schioppa abbiamo qui
L'ambasciatore Boris Biancheri tutti noto
Collaboratore del giornale per il quale io lavoro qui qualche riscontro
Il lo storico
Andrea Riccardi non credo che non ci sia davvero bisogno di tante presentazioni sapete tutti che cosa hanno scritto che cosa fanno
Abbiamo Stefano Silvestri presidente Iaia Istituto affari affari internazionali io veramente mi limiterò compito di vigile urbano quindi
Davvero dire due cose molto breve via molto introduzione
Non non non rituale complimento all'autore
Però diciamo la sottolineatura di un di una dote
Politiche culturale senso lato che Padoa Schioppa
Mette in luce in questo libro c'è l'idea che non è molto non non è molto frequente l'idea che
è una grande sfida intellettuale il tentativo di risolvere i problemi il problema di comporre i conflitti la possibilità di trovare delle risposte a domande complicate
Diciamo che
Forse solo un luogo comune un Bong
Un portato del del del del della cultura estetica occidentale no il fatto che molto spesso si privilegia nell'attività intellettuale e ha più successo il momento trasgressivo al momento da della provocazione così via ecco
Issing si pensa che la sfida intellettuale invece sia qualche cosa di meno eccitante ecco questo libro dimostra esattamente il contrario cioè dimostra come senza mai semplificare oltremodo il quadro senza mai a ridurre
Impoverire la complessità dei problemi che essi hanno nel mondo nel mondo del dell'undici e del del dopo undici settembre del dodici settembre
L'idea che sì è una grande prova appunto di vitalità intellettuale di effervescenza intellettuale quello di trovare un punto che non sia il punto mediano oppure alla pura mediazione oppure la semplice ecco pragmatica ricomposizione di un conflitto ma
Appunto il fatto che le risposte debbano tener conto di tutto di tutto di tutte le domande anche le più radicali è questo il sette il secondo aspetto che vorrei sottolineare poi finisco è proprio questo
Siamo il blitz le caratteristiche che mi è più piaciuta come lettore e di questo libro il fatto di non eludere mai nessuna domanda anche la più scomoda
Se si vuole se si discute del conflitto
Tra modelli di vita modelli economici sistemi culturali religioni modelli sociali così via ecco
Ogni ogni domanda merita di essere trattata anche nella sua più urticante radicalità mi sembra che questo sia
Quindi diciamo Popolizio su come moderatore mi piacerebbe sottolineare questo aspetto non voglio entrare nel nel merito del contenuto del libro ma questo aspetto metodologico importante
Appunto l'idea che il tener conto di tutto l'idea della sfida intellettuale
Che consiste nel tentativo di ricomporre un quadro spezzato
E frantumato e illa scolpito alle domande anche più scomode questo del lo dico davvero cioè non in modo
Rituale perché siamo qui io per fare i complimenti
Dovuti all'Autore mai davvero credo la cosa che a me ha colpito di più non ha nessun titolo per parlare del merito del libro io quindi
Terrei la parola all'ambasciatore Biancheri
Grazie grazie molto
Ma effettivamente
Come come tu hai detto
è un libro speciale nel senso che è un libro che
Pone infinite domande apre moltissimi dibattiti
Dopo l'undici settembre le librerie si sono riempite di libri che prendono lo spunto dall'undici settembre scaffali interi pieni di libri alcuni dei quali improvvisati se così si può dire per la circostanza
Bene questo libro di Tommaso Padoa Schioppa non appartiene minimamente a questa categoria è un libro di di tutt'altro genere un libro che
Il suo legame con l'undici settembre che si chiama dodici settembre
Ma
Non ha altri legami se non quello evidentemente di esaminare dei fatti e degli avvenimenti e delle situazioni risentono profondamente di quello che è stato certamente un momento importante nella storia dell'umanità ma
Non si richiama neanche esplicitamente al terrorismo affronta i problemi
Così come ci si presentano oggi e direi
Un'analisi dello stato di salute del mondo del del vacillante stato di salute del mondo
E affronta una straordinaria quantità di temi il raro trovare libro relativamente brevi come questo
Tanti spunti di riflessione e di analisi
Dico subito che oltre tutto questo libro ha il pregio di essere scritto a mio giudizio con una straordinaria chiarezza
è un linguaggio piano
Che riflette d'altronde il temperamento dell'autore contemperamento equilibrato e riflessivo
Non impulsivo non emotivo e così è questo libro
Ma i temi che tocca sono tutti quelli ai quali hanno in via fatto di pensare quando guardiamo come è fatto il mondo oggi o quando apriamo un giornale quando guardiamo il telegiornale della televisione
è un libro che affrontare il
Problema della pace e della guerra della legittimità della guerra
Affronta il problema della trasformazione
Delle dell'economia
Quindi della globalizzazione quindi della anti globalizzazione
A fronte il problema dell'Europa di domani
Affronta di fatto
Tutti i grandi temi attuali
E lì e li affronta
Partendo da
Dal presupposto della necessità di una interpretazione e quindi di una azione politica
L'economia non è sufficiente
A trasformare il mondo e a cambiarlo in meglio
Le risposte alle sfide sono delle risposte fondamentalmente politica
E quando si guarda allo stato delle relazioni internazionali
Dopo l'undici settembre ma
Era tale anche prima dell'undici settembre diciamo se mai grosso modo i temi che il libro affronta sono tutti quelli che sono nati con la fine del bipolarismo con la fine dell'equilibrio
Bipolare nel mondo
Con questo grande interrogativo di che ordine si mette
Al mondo oggi
Il terrorismo e le sue conseguenze sono certamente una parte anche importante
Di queste riflessioni ma non esauriscono queste riflessioni
E la via che Tommaso Padoa Schioppa indica quella che lui chiama
La via aurea
E questo tema della via aurea
Percorre l'intero libero
La via Aurelia
Da e suscettibile
Di dare risposte a tutti questi interrogativi che noi ci poniamo quelli che io avevo
Elencato ma alle quali lui poi ne aggiunge altri i suoi capitoli toccano anche altri temi
Della società contemporanea il tema del multiculturalismo e della trasformazione della società in questa funzione il tema per esempio delle organizzazioni non governative tema grandissima molto importante e le possibilità che vi siano delle risposte
Che vengono dalle organizzazioni non governative difformi dalle risposte che possono venire dai governi dei Paesi
La via aurea che Tommaso Padoa Schioppa cilindrica
Ce ne sono ci ritorna molto spesso su questo termine io prendo la definizione che illumina e da una delle prime definizioni ci ritorna su quindi io non ne ho elaborata una mia personale ma forse Tommaso ce ne dà una più perfetta ma quella che lui indica la prendo da dalla pagina quarantasei del libro
è la via dice che conduce a un governo mondiale fondato sugli stessi principi
Che il pensiero e l'esperienza di secoli hanno elaborato per altre e più ristrette comunità umana
è un linguaggio che sta a indicare
Che il mondo quello il il il
Il Progetto
Che che dobbiamo avere di fronte
è quello di creare una comunità mondiale che si fondi su gli stessi principi
Che uniformano delle comunità più ristrette evidentemente qui l'autore intende
Le comunità democratica
Tommaso Padoa Schioppa esamina molte altri possibili modi di reggere il mondo
Dei modi unipolare attraverso una potenza egemone cosa in passato certamente
è avvenuta
Per arredi geografiche magari ristrette che non si sono mai estese all'intero pianeta però è avvenuta oppure quella del concerto delle nazioni oppure quella dell'equilibrio
Fra Stati
Dice
Che a queste vie che tutte queste vie sono via imperfette
E che la via perfetta la via aurea e su questo aurea lui ritorna varie volte nel libro e appunto quella di creare una comunità mondiale che abbia gli stessi principi che governano delle comunità democratiche su basi
Territorialmente più ristrette
Questo è direi il punto si potrebbe su ogni capitolo di questo libro
Si potrebbe aprire un dibattito
Francamente non c'è pagina in cui non vi siano delle affermazioni sulle quali varrebbe la pena di aprire un dibattito antico per contrastare quello che c'è scritto io personalmente
Sono direi d'accordo sul
Sulla grandissima parte delle affermazioni che sono contenute qui
Ma ognuna di queste pagine potrebbe aprire un dibattito ripeto quando Parma
Della globalizzazione degli effetti della globalizzazione del dei movimenti che contraddicono la globalizzazione
Si potrebbe si potrebbe certamente aprire subito un dibattito dire che l'atteggiamento di Padoa Schioppa nei confronti dei movimenti antiglobalizzazione e di comprensione non è di
Preconcetta opposizione non è neanche naturalmente di sottoscrizione queste istanze
Ma è di
Comprensione
Ma ripeto io prendo questo tema ma potremmo prenderne molti altri ma quello su quale vorrei soffermarmi un momento è proprio questa idea di via Aurea e sulla sua realizzabilità
Giustamente Padoa Schioppa dice
Noi
Nel linguaggio
Politico contemporaneo
Siamo molto critici nei confronti delle Nazioni Unite di ciò che le Nazioni Unite
Realizzano possono realizzare
Per me e per le Nazioni Unite non sono altro che i Paesi che le compongono non esiste un'entità diverso ai Paesi che ne compongono quindi è una specie di autocritica che si fa con questo e perché le Nazioni Unite sono soggette a queste critiche quali sono i punti in cui
Hanno mancato
Do il mio individua vari in particolare una mancanza di un sistema decisionale efficiente
Una mancanza di accordo sui principi generali questo era vero certamente nel mille novecento quarantacinque quarantasei
I principi generali non sono stati condivisi fra Est e Ovest e quindi ha portato a una paralisi dell'organizzazione è durata poi dei decenni e meno vero credo oggi perché forse sui principi generali perlomeno verbalmente un accordo
Di massima esiste
Una mancanza di strumenti per il mantenimento della pace se il film la finalità di retta delle Nazioni Unite è quella di mantenere la pace le Nazioni Unite non hanno lo strumento per operare
Queste ed altre sono le principali manchevolezze
Comunque
Padoa Schioppa ravvisa nell'organizzazione delle Nazioni Unite cui si rimproverano molte cose
Ma la quale possono anche attribuirsi molti meriti e giustamente mi sembra tornato ricorda
Cose che le Nazioni Unite hanno prodotto in questi cinquanta e più anni
E che sono certamente vanno al nostro attivo da da ultimo la Corte penale di giustizia che risponde a un interrogativo che si è creato che certamente non era presente o non era così presente
Nel mille novecentoquarantacinque ma che certamente oggi presente male la Commissione dei diritti umani l'Alto commissariato per i rifugiati ciò che si è fatto in materia di sviluppo
Le agenzie delle Nazioni Unite e quanto hanno apportato quindi non possiamo giustamente mi sembra e la sua visione non possiamo mettere Nazioni Unite unicamente sul lato negativo vi sono molte cose
Che esse hanno prodotto ma non riescono a produrre
Un ordine mondiale che pure nella finalità
Per i motivi che abbiamo indicato
Ma probabilmente io aggiungerei
Anche per altri motivi perché
La via aurea
Al la via politica aurore cioè il riprodurre su scala mondiale se interpreto bene il pensiero di Padoa Schioppa ma sarei grato se mi smentisse poi se l'ho interpretato male
Presuppone una
Parità tra i soggetti che compongono la comunità
Nelle comunità nazionali ogni individuo che ha diritto a esprimersi a votare e quindi a
Darsi le forme di governo che ritiene più opportune si trova in condizioni di parità rispetto
Al suo vicino
E a tutti gli altri individui di quella comunità
La Comunità degli Stati
Non è una comunità di individui è una comunità di Stati estremamente disparati tra loro
Vi sono stati che hanno più di un miliardo di abitanti e vi sono degli Stati che hanno quaranta mila abitanti siedono alle Nazioni Unite tutti
Con la stessa sovranità e con la stessa intangibilità
E come se una comunità nazionale fosse composta di individui che pesano di più individui che pesano di meno individui che hanno dieci voti individui che ne hanno pochi
Questo mi sembra essere il nodo drammatico
Che si pone di fronte a chi all'obiettivo di realizzare un sistema di governo mondiale
Che assicuri la pace e la giustizia
Che allo stato attuale francamente sentenza
Non non non vedo molte prospettive
Che questo sistema
Si modifichi perlomeno in tempi brevi
Per cui io personalmente sono portato a credere che delle altre forme che giustamente Tommaso Padoa Schioppa considera impropri rispetto a quella propria
Però transitoriamente non abbiamo altro
E quella forma propria mi sembra in questo momento ancora lontana non voglio da questo punto di vista sembrare troppo pessimista
Ma un sistema di governo mondiale
E ancora molto lontano forse al limite che paradossalmente era più vicino nel mille novecentoquarantacinque
Quando l'Organizzazione delle Nazioni Unite che dobbiamo pur prendere a riferimento perché il solo tentativo di organizzare politicamente il mondo
Quello delle della Società delle Nazioni finito come è finito
Ma nel mille novecentoquarantacinque dando un potere speciale
A cinque Paesi
Quindi violando la parità
Che dovrebbe ispirare un sistema di governo diciamo democratico mondiale perché alcuni contano più degli altri ma quei cinque Paesi ai quali naturalmente sappiamo sono stati identificati in quanto erano i Paesi vincitori della Seconda guerra mondiale
Ed è questo il motivo per cui sono stati identificati
Però qui cinque Paesi allora
Rispecchiavano di fatto non dico l'intera umanità ma una larghissima parte perché Francia e Gran Bretagna che oggi sono anacronistiche nel Consiglio di Sicurezza
Come paesi che hanno un potere maggiore rispetto agli altri erano i centri di imperi coloniali che sommati insieme rappresentavano effettivamente territorialmente sotto il punto di vista delle popolazioni quasi l'intera umanità si metteva insieme l'impero inglese Impero francese
La Cina gli Stati Uniti
E la Russia
Insomma sfuggiva all'America Latina
Ma il resto del mondo c'era
Quindi il Consiglio di Sicurezza organo supremo decisionale
Cui spetta le decisioni della pace e della guerra di fatto i cinque Paesi c'è Giappone per ma vita erano assenti e altri Paesi tanti altri
Ma diciamo il mondo di fatto vi era presente al suo settanta per cento oggi non è più così
Oggi c'è stato una proliferazione di Stati da cinquanta siamo passati a centottantasette centottantotto non so ogni giorno se ne aggiunge uno e quindi evidentemente l'equilibrio mondiale completamente cambiato
Come si torna
A un sistema che effettivamente era prego sistema di governo del pianeta che sia nello stesso tempo suscettibile di produrre decisioni è giusto quello che dice Padoa Schioppa la mancanza di un potere decisionale è un fatto dirimente
Ma che nello stesso tempo interpreti
Democraticamente
Questo a me sembra è un problema centrale il credo che il problema
Centrale ne vediamo quotidiana oggi certe in questi giorni stiamo vedendo gli affetti sulle decisioni del Consiglio di sicurezza in materia di
Risoluzione più o meno ultimativa più o meno minatoria all'Iraq in cui il gioco delle parti è attuato fra l'altro
Con un concerto di paesi sulla base peraltro anche molto di interessi specifici e non solo di visione etica dei problemi
Ma io mi limito a questo credo che
Non tanto non voglio prolungare il mio intervento ma credo altro almeno a me sembra che questo sia il problema fondamentale ma contro ma ripeto non c'è pagine di questo bellissimo chiarissimo
E anche elegantissimo perché la scrittura di Tommaso Padoa Schioppa e assolutamente esemplare da questo punto di vista di questo elegantissimo libro che non non solo non meriti di essere letta ma non meriti di aprile su di essa una discussione che lascia invece agli atti grazie
Ringrazio Boris Biancheri prima di dare la parola ad Andrea Riccardi volevo illustrati brevissimo esempio di quello che dicevo prima cioè della
Freschezza di un punto di vista anche di domande che magari uno generalmente non non non fa
Presidente pagina centotrentadue stizzito si ipotizza l'eventualità di un mondo interamente globalizzato e Tommaso Padoa Schioppa si domanda che cosa può essere un mondo da cui non si può fuggire da qui non si può dare qui che non si può abbandonare la cui non si può scappare effettivamente questo non è che poi tutti i giorni noi asse di se mancano la libertà di andarsene la facoltà di espellere
L'ordine che si instaura davvero globale comprende tutti gli uomini e tutte le nazioni in quanto tali
Esso richiede paradossalmente un'omogeneità più alta proprio perché non può più essere tracciato una frontiera oltre la quale collocare la diversità non è più possibile l'uscita volontaria o imposta di chi abbia cessato di condividere i presupposti comuni della convivenza
E un po'più in là l'Unione Sovietica un certo punto
Espulse sorge inizi né altri che ti si devono dalla cosiddetta democrazia popolare
Verso dove potrebbe spendere un mondo unito coloro che ti si dessero dei suoi principi fondanti ecco attivamente un interrogativo che non è che si pone tutti i giorni ma non è assolutamente banale
Scusate l'interruzione dalla parola tre Riccardo grazie
Tutto non è cominciato l'undici settembre
Per usare una semplificazione non è cominciato il bene non è cominciato il male
Per Tommaso Padoa Schioppa il mondo non è al punto zero
E davanti a questo libro di Tommaso Padoa Schioppa prendendo tra le mani in questo libro e Tommaso Padoa Schioppa ci troviamo a mio avviso di fronte a una delle migliori riflessioni sul mondo
Sul mondo dopo l'undici settembre a seguire anche
Di un'infinità di scritti troppo rapidi
Unilaterali e in fondo tutti centrati sullo choc dell'apocalisse dell'undici settembre cioè nel senso biblico del termine della rivelazione del cuore della storia
Ma l'undici settembre non è stato una rivelazione così totale
Il male è stato identificato aggiustamenti o in parte con il terrorismo internazionale specie con quello di Al Qaeda questo male noi lo conoscevamo in parte almeno anche se come tutte le cose brutte si è cercato di affrontarle il più tardi possibile
La sorpresa amara c'è stata ma del davvero noi ignoravamo tutto prima dell'undici settembre se per esempio si prende in mano il libro
Prima dell'undici settembre di circa bella dove l'autore
Pretende che il fondamentalismo sia in una parabola discendente ma di questo non voglio discutere bene si trova in un bel capitolo di questo libro prima dell'undici settembre proprio dedicata osanna Bin Laden
Una Gulotta e preveggenti analisi della congiunzione tra
Terrorismo e spettacolo nel tentativo proprio
Del tentativo del terrorista saudita Ben Laden di prendere o di assumere una nuova leadership del mondo musulmano in particolare del mondo saudite magari di presentarsi secondo la vecchia
Immagini di Sharjah attimo la vecchia immagine khomeinista come leader degli oppressi
Ma anche di fronte alla minaccia del fondamentalismo tutto è cominciato molto prima
E forse anche in questo campo
Triste edificato bisognerebbe sottolineare meno un disegno unitario nonostante le tantissime gli studi in io forse le condizioni organizzative ma anche sottolineare le differenze
Ma allo stesso tempo la risposta non comincia con il dodici settembre
Saremo disperati se la risposta cominciasse con il dodici settembre
C'è una ci sono risposte contingenti a fatti gravi gravissimi
Ma c'è un'altra via che Tommaso Padoa Schioppa intende percorrere per affermare diciamo perdonati mila semplificazioni valori positivi nel mondo contemporaneo
E inoltre dopo un anno la risposta della guerra in Afghanistan risulta insoddisfacente mentre per fare un esempio il nodo saudita cui allegato
Buona parte la vicenda di Bin Laden è ancora con tutta la sua
Complessa ambiguità
La risposta non è cominciata l'undici o il dodici settembre è per esempio tutto il discorso sulla costruzione europea che risponde in maniera tanto parziale certo a quella domanda
Di equilibrio multipolare a quella domanda di una potenza pacifica civile equilibrata nel mondo
Ma due punti io vorrei sottolineare tra i tanti importanti di questo libro questo libro che ha innalzamento come è già stato detto da Boris Biancheri e anche da Pierluigi Battista questo libro che ha un andamento semplice e chiaro
Ma un andamento semplice chiaro che non nasconde la complessità del ragionamento
Che rivela alcune certezze dell'autore ma anche mette in luce tante perplessità e tanti problemi irrisolti
Anche perplessità soprattutto perché questo libro non rivende come la marea dei tanti Istanbul perché abbiamo avuto dopo l'undici settembre la certezza di una via
Non ci troviamo davanti a un libro e non lo dico per motivo rituale perché siamo venuti qui a presentarlo perché voi siete venuti qui a presentarlo ma dico ci troviamo di fronte a un libro che non propone soluzioni facili
Con quel gusto dell'evidenza profetica piaceva in uno spiacevole oggi così diffuso ma due punti dicevo
La riproposizione della necessità della politica da una parte e dall'altra l'indicazione di una via Aurea per l'Europa e per il mondo
E credo che questo libro importante perché bisogna cominciare ad abituarsi a ragionare in una maniera un poco diverso
Perché nella nostra cultura con la fine delle utopie Resta però nel pensare le nostre vicende contemporanee resta un riflesso profondo dei sistemi utopici resta vorrei dire una postura utopica nel pensare
Quasi l'esistenza
Di un bene storico di una risposta unitaria per il proprio paese per il mondo
La civiltà un bene storico che prima o poi che c'è da qualche parte e che in fondo va scovato e che magari io che lo propongo dopo l'undici settembre in un librettino di settantacinque pagine
E non c'è una rivelazione di questo bene e il bene si cerca a tentoni con lucidità con esperienze con fatica nella politica e questo bene o questa vi augure ammettiamo non è mai tanto assoluto da non poter essere smentito ed hanno da non dovere essere equilibrato
Da altre realtà significative citazione che ora ha fatto Battista di questa bella pagina in un mondo globalizzato se io non fossi d'accordo dove andrei
E tanti totalitarismi
Sono davvero fughe dalla complessità e qui ritorno sul totalitarismo fondamentalista su questa proposta della realizzazione della società islamica come il bene senza guardare in faccia i reali problemi
Del mondo a robusto dinamico non fosse
Non fosse che per esempio la rendita prezzo prolifera in buona parte investita fuori dal mondo arabo non fosse la frustrazione dei giovani classi intellettuali del mondo arabo-islamico
E in fondo alla tesi che Bernard Lewis avanzato suo ultimo volume sul suicidio dell'Islanda
Tra senso di umiliazione vittimismo orgoglio di una vocazione storica certezza di possedere la via per raggiungere
Direi la perfezione sociale ma anche con ma anche profonda frustrazione nella realtà
è una cosa che mi ha colpito e il successo delle vendite del libro Dianti intorno sullo scontro di civiltà proprio nel mondo islamico
Proprio perché in fondo Huntington anche detto quello che il mondo arabo-islamico voleva sentirsi dire
Proprio questi fondamentalismi
In gran parte il fondamentalismo islamico ma non solo penso anche i fondamentalismi etnici diventano questa fuga questa fuga dalla difficoltà la realtà dalla difficoltà di ragionare innanzi una realtà che è composta e complessa
Anche sulla pace e sulla guerra
La pace la guerra un tema che l'undici settembre ha rimesso in movimento con un dibattito l'intervento in Afghanistan la necessità di difendersi l'affermazione del pacifismo a tutti i costi la guerra preventiva
E anche sulla pace o sulla guerra se volete troppe volte nel dibattito c'è una postura utopica e giustamente Padoa Schioppa richiamare nelle sue pagine
Quel bel libro di Michael o guarda sull'invenzione della pace
Cioè un libro che rimette in discussione quella sensazione tante volte diffuse sicura tra di voi
Che ci si sa cos'è che c'è un'idea innata di pace e come oggi si concepisce la pace sempre quasi fin dall'origine la pace è stata concepito
Essendo uno studioso di Storia del cristianesimo
Piuttosto per l'età contemporanea non solo a Chiesa cattolica proprio nel Novecento c'è un una rielaborazione profonda a partire da quel Benedetto quindicesimo che anche Padoa Schioppa attività c'è una rielaborazione profonde dell'idea di pace
L'Ottocento aveva trasmesso la sensazione che rivoluzioni e guerre prendessero il mondo peggiore
Ma nel Novecento sia rielabora questa intuizione
E direi si esprime
Quello che per il cattolicesimo poi una realtà molto strutturale cioè che la guerra è soprattutto la guerra mondiale è una condizione difficile quasi impossibile per una internazionale ramificate in tanti Paesi qual è la chiesa cattolica
Ma anche mi tornano alla mente quelle riflessioni di Sturzo sul ventinove dove indi con quelle realismo ma anche con quel coraggio intellettuale costruttivo Sturzo si pone il problema della guerra in rapporto alla storia della schiavitù
E afferma che la schiavitù è stata eliminata ma c'è stato un lunghissimo processo storico
E ancora il problema della guerra e della pace all'Oscar gli sviluppi delle dei quadri della società internazionale
E in questo libro di Padoa Schioppa su guerra e pace non ci sono certezze granitiche o dogmatiche
Di fronte alla realtà di questa guerra così diffusa alla portata di tanti come oggi la guerra e sono anni una decina d'anni che ho la sensazione mi sono convinto che nel mondo contemporaneo presenti tutti possono fare la guerra
E d'altra parte tanti possono lavorare per evitarla o possono lavorare su itinerari di pace cioè ci troviamo di fronte a due fenomeni ma l'uno non è la risposta dell'altro e non sono sovrapposti una guerra diffusa da una parte e d'altra parte la capacità di intervenire
In maniera più larga
E la pace non è un bene assoluto che quasi si impone con la sua evidenza quasi un'Epifania inarrestabile sulla coscienza degli uomini che immediatamente la conquista per la sua luminosità
Scrive Padoa-Schioppa
La pace si pensava di possederla si voleva che tutta l'umanità ne godesse specialmente la più povera è stato un sogno
Della grande pace dopo l'ottantanove
Resistenti alle smentite dei conflitti balcanici e africani mediorientali delle tensioni conflittuale in America Latina e via dicendo
E forse si è dimenticato che la guerra fredda non era solo il prodotto delle ingenuità occidentali durante la seconda guerra mondiale ma a modo suo era un modulo rude e concreto di tener lontano la guerra da certe aree del mondo dove sarebbe stata troppo pericolosa per l'equilibrio generale
Oppure di tenere sotto un ferreo controllo le pulsioni nazionalistiche uniche specie nell'Est europeo
Leggendo queste pagine di Padoa Schioppa mi è tornata alla mente la mia esperienza naturalmente piccola limitata a un quadrante diciamo molto marginale quella dei conflitti in Africa soprattutto quello della mediazione di pace in Mozambico dieci anni fa nel novantadue tra governo e guerriglia
Una guerra che ha fatto un milione di morti anche se una guerra periferiche poco rilevante nell'equilibrio internazionale
Ebbene l'autore afferma la pace non si raggiunge nei con la violenza
Nei con la non violenza per edificare una occorre operare nel campo della politica io vorrei ritornare proprio a questa esperienza sul quadrante
Dell'Africa australe Mozambico cioè i guerrieri Mozambico cani non erano più dipendenti alla fine degli anni Ottanta dei sudafricani o dei curdi siriani
Sia militarmente che economicamente ma arrivarono a maturare l'idea di un accordo di pace con il governo
Malgrado fossero forti di un blocco politico sociale fatto degli elementi tradizionali dalle etnie del Nord
Dal mondo religioso contro il Governo marxista a componente etnica diciamo meridionale arrivarono cioè all'idea che era possibile un accordo di pace
Quando riuscirono a capire di potere continuare il loro conflitto non più con le armi ma in un quadro politico questo fu il punto di svolta che portò alla firma dell'accordo di pace e questo fu fu il punto culturale vorrei dire mentale il frutto diciamo dei negoziati
Passato questo punto acquisito questo punto acquisita la politica cioè il discorso della fine della guerra della guerriglia era possibile
Io dico che queste pagine del dodici settembre per i loro realismo e per il loro carattere profondamente laico cioè non messianico
Sono importanti ci ricordano che niente è provvidenziale in maniera assoluta non il mercato il mercato ricorda l'Autore non è un prodotto
Di della tecnologia Otis formule matematiche ma è un fenomeno sociale
Non è provvidenziale la guerra ma alla fine non è provvidenziale l'azione pacificatrice non c'è alternativa al mercato ma si riconosce che il mercato pone gravi problemi
Insomma la situazione internazionale e di una tale complessità che bisogna comporre parecchie strade e bisogna comporre parecchie soluzioni e si ripropone quindi la politica come momento decisivo
E allora anche i percorsi alternativi a cui l'autore è molto attento all'U n Jill umanitario ecc
Non sono certo una risposta assoluta io vi ricordo un po'di anni fa l'allora segretario generale delle Nazioni Unite Boutros Boutros Ghali il quale in un discorso parlava delle ONG in una maniera così messianica come se fossero la nuova realtà ma ma invece ma invece ma invece la realtà anche molte diversa in alcuni casi va ricordato che il mondo divenne G complica le situazioni io mi ricordo
In Africa
In Burundi il per DM nelle trattative che veniva dato ai delegati africani era un incentivo a non smettere mai
Era un incentivo a non smettere mai a non arrivare una conclusione allora io sono convinto così del valore figuriamoci se per quel poco di esperienza che ho non sono convinto di questo
Del valore per esempio degli U n g nel quadro dello sviluppo del mondo in contemporaneo ma bisogna anche d'altra parte affermare che in un mondo dove tutto si privatizzati soprattutto là dove le istituzioni sono facili
Penso che la sicurezza le relazioni internazionali la pace abbiano nello Stato una garanzia imprescindibile
Adesso Boris Biancheri parlava degli Stati che nascono qui bisognerebbe fare tutto una riflessione sulla fragilità dei piccoli o grandi Stati in alcune parti del mondo ci sono regioni dove vengono garantiti solo alcuni interessi ma non c'è più lo Stato come siamo abituati ad intenderlo e se non c'è lo Stato non c'è la premessa per realizzare molte cose che per fare molti discorsi
Bene concludendo non voglio tirarla lungo ma penso che la lezione che viene da questo lucido libro di Padoa Schioppa e che si debbono comporre diversi percorsi e che c'è una sintesi che spetta alla politica
Un cenno vorrei fare a quelle pagine di Padoa Schioppa sul ruolo delle religioni e delle culture
Io credo che
Oggi in questo mondo si coglie da un lato un grande pericolo ma esistono anche grandi potenzialità Padoa Schioppa cita l'incontro di Assisi tra religioni quello dello ottantasei del due mila due quello del due mila e due dopo l'undici settembre che era anche un messaggio o
L'indicazione di una tendenza o di una controtendenza in quei momenti
Ebbene proprio ad Assisi nel due mila e due non emergeva l'unanimismo delle religioni su questioni o visioni religiose
Il che non sarebbe rispettoso della realtà anche della posizione dei credenti
Quell'unanimismo che tante volte uomini buoni vogliono per farsi rassicurare ma mi sembra emergere Eva una tendenza a condividere alcune regole emergeva un'aspirazione alcune regole comuni
Emergeva quella che anche
Alcuni studiosi delle religioni individuano come
Una regola aurea un nucleo in un certo senso comune anche se espresso in maniera molto diversa alle religioni io credo che qui sia importante inserire una riflessione sul mondo delle religioni che ha grandi risorse ma presenta tanti rischi
Dicevo una lezione di questo libro anche una lettura che fa bene perché non nasconde i problemi mai anche rasserenante
E la reazione mi sembra che
Questo nostro mondo contemporaneo non è per i terribili semplifica tori
Cioè non c'è spazio per quella purezza pericolosa dei paradisi promessi delle vie utopica è e bisogna essere estremamente cauti verso la figurette ed Angelo esso
Ore in un certo senso
Anche Battista parlava di una figli
E collettivamente
La costruzione cioè di una società giusta e l'affermazione della pace comportano molteplici processi e comportano la composizione di differenti esigenze
Certo oggi dico concludendo ci troviamo da un lato di fronte a un'opinione pubblica internazionale che è in via di formazione e chi ha uno sguardo globale almeno in certi Paesi almeno in una certa parte del mondo oggi attraverso internet e la televisione vediamo tutto e chi è il nostro prossimo occhi è lontano e allora in questo Pignone pubblica internazionale tante volte si si consuma il culto dell'impotenza l'impotenza ad agire un'accumulazione di domande ma anche la fatica di trovare delle risposte forse da qui anche le
Anche partono i movimenti no global partono lo MG parte l'Umanitaria e alla fine il problema di un'opinione pubblica internazionale che si è formata almeno in parti del mondo pone una grossa questione di una comunità mondiale di un Governo mondiale e mi ricollego alle osservazioni di Boris Biancheri
Qualcosa è stato fatto in questo senso c'è intanto c'è da fare e tanto c'è da discutere
Quello che vorrei sottolineare
Si può condividere in tutto le soluzioni le proposte di Padova Speedy Tommaso Padoa Schioppa io credo che però questo libro da un contributo al dibattito nel nostro Paese e spero non solo del nostro Paese
Per un dibattito concreto nulla serale sereno insomma ci introduce ha un modo di ragionare
Quale richiede la difficile complessità dei tempi che stiamo vivendo grazie
Ringrazio crea Riccardi procedere speditamente dando subito la parola Stefano Silvestri
Ma io ho letto questo libro loro
Ho letto sostanzialmente come un pamphlet
L'azione positiva del termine
Una sorta il percorso intellettuale
Su
Su quello che la ragione dovrebbe suggerire di fare non un programma perché il programma non c'è questo in questo in questo libro
Sono delle indicazioni ma non c'è un programma politico di azione ma c'è la convinzione dell'importanza di affermare un discorso logico discorso razionale
Che in qualche maniera dovrebbe superare potrebbe si specchia superare le la confusione la la nebbia che domina in questo momento le relazioni internazionali la conflittualità
Relazioni internazionali l'imperfezione venerazione traccia detto questo questo non è un libro sulle sulla sulle quali sorti e progressive non è un libro che ricca Emilia che ci sia un un progresso positivo che andrà avanti e si realizzerà automaticamente
E pieno come tutti hanno detto di osservazioni molto più complesse
Credo che essi da un certo punto di vista il il ragionamento la razionalità viene messa alla prova in tutte le pagine con quella che è la realtà della situazione dove evidentemente lo scontro tra ragione in realtà non è spesso a favore della ragione cioè c'è una c'è un dubbio che si stabilisce rivolta in volta e la stessa via Aurea diventa una ipotesi che dovrebbe ispirare la
L'
In via coloro che agiscono coloro che pensano sul sistema internazionale
Per ricavarne un metro di giudizio più che ripeto un programma effettivo di di azione
Detto questo naturalmente ci sono dentro a questo libro una serie di spunti molto interessanti per quel che riguarda la l'analisi della realtà attuale
Che che a mio avviso vanno anche un po'al di là del discorso governo mondiale meno che è un po'la conclusione
Ma neanche tanto sviluppata tutto sommato ma soltanto accennata come indicazione di questa eventuale di questa di questa eventuale affermazione della logica della razionalità nel sistema internazionale
Il e una interessante osservazione che diciamo davanti in un certo senso
E l'altra è una delle affermazioni più politiche all'interno del libro
Quella che fa quasi a un passo a un certo punto Padoa Schioppa in cui dice certo punto a pagina centoundici
Risola giudicati per cui le prospettive della pace e della sicurezza in genere dall'affermazione dell'organizzazione dipendono soprattutto dall'Occidente
Cioè c'è una individuazione dell'attore
Che dovrebbe prendere le decisioni che in qualche maniera da un'idea poi di quale sia il sostrato politica e culturale di questo libro che vorrei ricostruire in qualche maniera una capacità dell'occidente l'occidente un termine che ormai hanno un senso relativo dal nostro nel nostro mondo penso che si voglia intendere
Le democrazie Paesi democratici in Occidente dal punto di vista sì democrazia
I Paesi più ricchi più sviluppati i paesi più forti questo dell'Occidente sostanzialmente oggi se lo prezzo lo prendiamo oggi dopo la fine dei blocchi e e questo Occidente dovrebbe essere in grado di dare un ordine e quindi pagare il prezzo di individuarne le regole di pagare il prezzo che dare un ordine al mondo implica per e assumersi il ruolo di dare un ordine che sia un ordine che vada al di là della semplice imposizione della forza ma che appunto cerchi o qualche cosa di più perché la semplice imposizione della forza in campo economico come in campo politico come in campo militare in realtà crea delle degli elementi di instabilità di dirittura di breve periodo non solo di lungo periodo tale da essere poi sostanzialmente di venire poi pericolosa per lo stesso sistema che che l'aiuto
Incerto come arrivare tatto cosa il discorso in realtà s'sotto ebbe tutto questo è il modello attuale che noi abbiamo è un modello che sia in qualche modo ancora proponibile vendibile
Nel sistema interventismo dello il sistema internazionale
Certamente questo libro diciamo
Cerca di salvare le Nazioni Unite pur criticando le notevolmente fa a questo doppia natura
Di
Che da un lato individua le Nazioni Unite come unico strumento una grande idea e un un grosso strumento che ha fatto anche alcune cose
Notevoli dall'altro ne individua i limiti c'è un certo punto adesso non ricordo più dove nel ragionamento che fa si apre diceva se le nazioni che fosse lo Stato una cosa seria
L'Unione Sovietica e la Cina avrebbero dovuto essere cacciate dalle Nazioni Unite a un certo punto perché violavano lo spirito delle azioni che stesse ovviamente se qui il problema era che questo non poteva cadere non poteva capire perché se la Cina e l'Unione Sovietica costante caccia delle Nazioni Unite nell'azione che non sarebbero esistite più perché erano fondate sopra un compromesso giustamente tra gli equilibri di forza al Consiglio di sicurezza e l'universalità ritorno nel salita un certo tipo di riversa Rita l'universalità a livello degli Stati
Di partecipazione del degli stati al al al sistema al sistema internazionale
Anzi delle nazioni come dice dice il il come dicono le Nazioni Unite come dire la carta
Termine anche più ambiguo forza
Il il ora e la la la questa questa contraddizione è inerente a sistema internazionale la possiamo presentare come la contraddizione tra realismo e idealismo possiamo tenta in tante maniere
Ma è e sostanzialmente qualche cosa rispetto alla quale bisogna esercitare l'analisi perché significa se non vi si esercita l'analisi sopra significa poi che non si possono fare passi avanti nella realtà
è un po'come il problema che è stato qui citato presente dalla Corte penale internazionale che è citata in maniera positiva nel libro su cui per esempio io ho alcuni dubbi non perché la Corte penale internazionale
Sia un'idea sbagliata ma forse perché come come diceva recentemente un amico americano
è a forse e Bridge stufare cioè e andava è andata un po'troppo oltre la sua stessa capacità di esercitare in maniera e qua Cristo le sue funzioni perché che cosa è una Corte penale che non ha una certezza di giurisdizione che non ha una capacità di de imporre la sua volontà
Se non con il contributo politico di singoli stati
E allora forse non è che hanno forse ragione gli Stati Uniti quando chiedevano che la corte per Report redazione forse uno strumento del Consiglio di sicurezza che certo era un'idea molto più arretrata
Rispetto a questa la Corte penale internazionale ma era un'idea forse più realistica rispetto a quella che è stata fermata e che rischia di non essere applicata certo anche altri aspetti positivi la corte da Casale pone un problema che sistema internazionale oggi non ha non ha risolto che il problema è che grazie riunite non hanno risolto e che il problema del del rapporto tra diritti
Umani
Fermati come principi delle Nazioni unite dalla carta eccetera diritti dei singoli e diritti degli Stati cioè il problema della difesa della sovranità nazionale de della non ingerenza della sovranità nazionale un discorso scusa su cui ieri il sistema Nazioni Unite rischia di avvitarsi in qualche maniera che continuamente viola ma che nello stesso tempo non vuole violare in linea di diritto in linea in linea di principio
E questa contraddizione rischia di essere poi anche il limite del modello nazioni unite
All'interno per Arrigo per per la realizzazione di quella di quella diversa governabilità del sistema internazionale che è suggerita dalla Fia aurea ma in genere dalle nostre aspirazioni a un migliore governo una migliore governabilità del sistema
La certo ci sono situazioni molto compendia ripeterebbe molto diverse e molto interessante è stimolante proprio perché continuamente oscilla tra la presentazione della ragionamento e la presentazione del problema e l'analisi del problema diciamo
è e e l'appunto la per esempio quando afferma
Che le le prospettive sono una cuccia ma che sia una confusa mescolanza di progresso e di restaurazione no nel nel sistema bensì all'attuale stato già accennato cioè da questa cosa
Del per esempio è un progresso dire che il sistema internazionale deve condurre la lotta al terrorismo internazionale
A prescindere di come venga effettivamente condotta in un certo senso sì
E e nello stesso tempo un rischio sì per due ragioni perché da un lato viene di fatto condotta da alcuni Stati più che da altri eccome alcuni mezzi più che con altri e quindi diventa uno uno uno strumento poi visti semplicemente chiuso di Potenza e dall'altro
Perché in effetti della globalizzazione voler inserire nella globalizzazione l'elemento sicurezza
Può significare inserire nella globalizzazione un elemento di di repressione o addirittura di violazione dei diritti dei cittadini
Di controllo per esempio della libertà di espressione della libertà di comunicazione
Di controllo sopra tutto quella che è la nostra privacy per fare per esempio che entrambe che
E può essere spiegata dalla eccezionalità del momento ma che in realtà nel sistema internazionale non è poi garantita da un sistema equilibrato
Di Poteri e di garanzie costituzionali per esempio giuridiche
Quali esistono a livello di alcuni dei singoli stati nazionali che partecipano assieme quindi in un certo senso dall'esterno pomposo nome
Dire poi violazioni che nessuno è in grado in realtà di controllare per cui c'è una una una una
Una contraddizione nel sistema che è dovuta naturalmente perfezione del sistema stesso ma che è sono i problemi politici poi concreti che ci troviamo a a dovere a dover affrontare
L'della nel inserire la questione della sicurezza della guerra all'interno del seme tracciato che già è stato detto il il libro estremamente equilibrato nelle varie
Il ragionamento estremamente equilibrato e ben portato sulla faccenda della guerra e della pace ma diciamo il problema della dell'uso del del della guerra
Pone dei problemi come la questione del chi la fa
Qui ci sono gli attori deluso dalla forza
Sono oggi sono sostanzialmente alcuni Stati
Questa queste edili si pone un problema anche qui di come questi stati raggiungo
Una legittimità dell'uso della forza come effettivamente usano la forza quali siano i limiti che pongono al loro uso della forza
O che possono essere punti posti davanti al loro uso della forza che reso particolarmente complesso dalla dalla esistenza di un sistema internazionale molto squilibrato in termini di di forza molto squilibrato non solo perché gli Stati Uniti sono più forti diede degli altri paesi in maniera sul piano militare in maniera perché avete notevole ma anche perché a livelli regionali spesso si ripropongono questi stessi grossi squilibri
E poi perché non è affrontata la la la questione
Delle delle regole dell'uso della forza che ancora risale al vecchio sistema internazionale quello dei rapporti tra Stati
E unicamente tra Stati e non dei rapporti all'interno di una società globalizzata
Ora va be questi studio su questi discorsi si può andare avanti certamente c'è una situazione contraddittoria noi dall'altra un lato abbiamo un allargarsi
Del sistema delle organizzazioni internazionali
Sempre più Paesi fanno parte del sistema del Fondo monetario sempre più Paesi fanno parte sistema del delocalizzazione mondiale del commercio
Sempre più Paesi far parte delle Nazioni Unite si allargano anche organizzazioni regionali l'Unione europea c'aveva la sua prossima Argan vento la NATO prima dormito europea probabilmente avrà un altro grande allargamento
C'è una sorta di pensione a partecipare di spinta parte cioè tutti vorrebbero essere membri di tutto
Poi questo tu c.t. questi organizzazioni una volta che tutti sono venuto non si capisce più bene che cosa debbano fare e ha eccome debbano prendere le loro decisioni e nello stesso tempo c'è una pressione immediata dei problemi immediati Giorgio possiamo parlare dei problemi dello sviluppo economico e poi c'è la pressione immediata dei problemi della di di dell'Imiberg emigrazione più o meno clandestina
Il diciamo c'è una contraddizione tra grandi problematiche che in teoria dovrebbero essere affidate alla gestione di organizzazioni che si allargano ma non per questo divengono più efficaci
Anche se il fatto di allargarsi è un segno di volontà di partecipare meglio al governo dalla situazione internazionale da parte dei singoli Stati
E dall'altra la richiesta continuati intervenire nell'hic et nunc immediatamente tale che può essere fatta solo dal singolo stato
E chi ha in mano ancora gli strumenti di potenza quando li ha
Oppure subisce questi strumenti potenza perché insomma eh e dire rimane poi alla fine l'attore cioè come se noi vivissimi uno strano sistema in cui dovrebbe fungere ancora il sistema Vespasiano varò il sistema è un altro
Cioè è una è una storia applichiamo dette applichiamo leggi la la legge del taglione al sistema attuale Cesa
Questa è la casa o se si ha un sistema giudiziario più raffinato che con principi iniziali più raffinata
Carrey ricorriamo alla al giudizio di Dio quando dovremmo ricorrere al giudizio alla Corte internazionale capirci e questo è il la la contraddizione del sistema ed è una contraddizione che essenzialmente basata sulla super azione sul superamento del dello strumento dallo Stato che però non è realmente ancora avvenuto e per cui noi poi per le spesso gli analisti ed è un grande merito di questo libro quello di essere nettamente
Non su questa linea spesso gli analisti se ricorrono a queste che queste queste facilitazioni come opera dalla guerra di civiltà o come quella più recente
Del dei denti scomparire con cocktail fa affermava che gli americani erano i figli di Marte paesi europei erano i figli di Venere
Cosa che peraltro secondo me dimostrava una non lettura dell'Iliade perché sedesse letto di via avrebbe parlato di Zeus e di Era insomma si aspettava di più a questo tipo di
Polemica tra delicati e ed europei ma non Cuba comunque diciamo tutto questo tipo di
Di di di di di facili simili semplificazioni di cui fa parte anche la semplificazione religiosa fondamentalismo religioso
Che
Di foto di vari fondamentalismi religiosi non solo quello islamico e che sostanzialmente vorrebbero trovare una soltanto cercano una soluzione non razionale el e tutto sommato non politica ai il problema mi del del del del mondo quindi questo libro da questo punto di vista è a mio avviso una una risposta positiva interessante in avanti del problema non vi aspettate che il Pd ha delle certezze non per l'età ma per ma da un discorso razionale da un tentativo di analisi ragionata di quello a cui si dovrebbe rispondere e quindi come tale come giustamente notavano precedenza ai miei invece via miei colleghi è una un invito alla politica sostanzialmente nel senso più alto del termine compresa quell'Internazionale unica cd Unica ferma unica osservazione critica che vorrei fare questo libro che ha inserito all'infondo abbastanza utilmente una lista di siti internet non ha inserito quello del mio istituto
Va bene grazie
Ringrazio Stefano Silvestri ha detto che Tommaso Padoa-Schioppa preso moltissimi appunti con una grafia anche molto minuta quindi a luglio duramente spetta l'ultima parola tuttavia Richard rispetto alle obiezioni alle considerazioni fatte da Silvestri perché Riccardi
Se c'è qualche domanda qualche osservazione purché abbia e caratteristiche vista anche l'ora un po'della della brevità ma anche per richiesta dell'Autore insomma sì se c'è qualcuno che ha qualcosa
Grazie
L'Europa deve avere uno prenderà
Finali
Prova non
Procedurale
Ieri si viso
Quindi prima quindi
Lo
Enrico oppure
Vedo Polonia
E Giorgio
Grazie
Sì
Né
O stanziato risale utilità anzi età
E
Ma
Diciamo da
Da nella
Grazie
Grazie fa e ha
Grazie anche a lei
Dicembre
Allora la la replica dell'auto
Come ultimo
Grazie
Gli appunti che ho preso non sono per preparare una replica ma perché molte cose molto pertinenti e su cui è necessario riflettere sono state dette volevo prenderne nota
L'intenzione era di terminare alle otto non parlerò più che per pochissimi minuti s'solamente traendo spunto da alcune delle cose che sono state dette
Forse partirei da una
Osservazione di
Andrea Riccardi
Che riassume il il senso di ciò che il libro vuole dire quando dice si devono comporre diversi percorsi e spetta alla politica fare la sintesi
Mi riconosco molto in questa formulazione che non è nel libro di Andrea Riccardi
Perché mi ci riconosco perché
Per tutte le ragioni che ha esposto Stefano Silvestri se ne potrebbero aggiungere molto altre la via Aurea lo ha detto Stefano Silvestri un ciò che la ragione suggerisce di fare non un programma è un è molto chiaro che così e sono grato che la lettura del libro non abbia diciamo attribuito al libro un'ambizione diverso da e di maggiore concretezza c'è un invito alla politica a pensare ad agire in termini politici ma non c'è un programma politico penso che un programma politico necessariamente debba camminare sul terreno e camminando un'azione politica camminando sul Tirreno incontra tutte le asperità a del terreno che in parte Stefano Silvestri ha enumerato i che impongono
Di combinare
Appunto diversi percorsi
E scrivendo il libro mi sono reso conto che anche molti dei percorsi o delle formule imperfette improprie che intellettualmente io ero incline a rifiutare in modo radicale
Per esempio una pace fondata sull'equilibrio delle forze che non faccia sempre e precaria che giustamente si chiama tregua una pace fondata sull'egemonia o forme di protesta che in molti casi sono anche illegali
Poco per volta mi sono reso conto che
Lo spazio che può venire il camminare lungo la via Aurea così come Boris banchi Biancheri la descritta traendo una definizione dal testo da Libero e cioè un ordine di illegalità su scala mondiale diciamo ispirato agli stessi principi a cui si sono ispirati ordinamenti politici
Di dimensioni di ambiti meno ampi e è oggi per così dire impossibile non non non è elaborato né intellettualmente mi vi sono le forze per realizzarlo né vi sono le condizioni perché
Tutto lo spazio delle soluzioni sia occupato dalla soluzione
Diciamo così ideale e quindi è indispensabile amministrare gestire e governare in parte accettare e riconoscere tutte le altre componenti dei diversi percorsi che diceva Andrea Riccardi comprese quelle che
Che si sa che se fossero l'unica componente alla lunga precipiterebbe ero il mondo nello stesso tipo di
Pericolosissimo disordine in cui è stata l'Europa per secoli in cui sono le situazioni non governante
Che e quindi il compito della politica è in parte quello ti appunto fare una sintesi però nel fare una sintesi c'è una differenza fondamentale fra secondo me fa venire
Una direzione o una visione anche molto lontana di dove e le cose dovrebbero dirigersi o non averla
E qui c'è secondo me la distinzione che almeno mi sembra importante che nel libro
Forse non è fatto e solo accennata fra diversi tipi di utopia ancora Andrea Riccardi parlava di postura utopica c'è un tipo di utopia che consiste nel vedere nella realtà
Alcune possibilità che vanno oltre ciò che la realtà oggi rappresenta
E per me queste sono modi di vedere la realtà con maggior profondità di commessa a prima vista appare e ci sono utopie che consistono nel guardare fuori dalla realtà cioè non nel guardare
Le potenzialità di
Diciamo così di miglioramento che la realtà offre e che nessun meccanismo deterministico ci assicura che siano realizzate Max sono tuttavia possibili
E invece l'utopia che consiste nel guardare fuori dalla realtà
Nel ventesimo secolo abbiamo visto utopia dell'uno e dell'altro tipo l'utopia comunista è stato non copre topi a mio giudizio che guardava fuori dalla realtà che riteneva che fosse possibile qualcosa che quando si è
Tentato di realizzarlo si è rivelato diabolico infernale e opposto alle alle premesse l'Unione europea è una è una utopia realistica utopia diciamo guidata da una visione della realtà più profonda di quella che
La realtà del momento ancora offre
Se la politica non è guidata da nessuna visione è piccolissima in politica
Se guidata da una visione di utopia e realistica è catastrofica
Produttrice di di oppressione e di disastri al di là delle intenzioni che possono animare chi opera nella politica
Se guidata da quella che ho chiamato uno utopia realistica allora anche la bussola per comporre i diversi percorsi e farne e farne una sintesi ma certamente il libro si ferma qui e quindi è un invito alla politica ma non è per così dire un ingresso effettivo è un confronto difficile con
Il cammino sul terreno di di cui sia ciascuno di quelli che hanno parlato Stefano Silvestri in particolare ma anche
Boris Biancheri ci hanno dato esempi per esempio Boris Biancheri dice la via ora presuppone una parità di soggetti ma non c'è la parità di soggetti le Nazioni Unite sono parte che l'uso dalla parola nazione
E molto discutibile si dovrebbe dire l'unione distacchi
Uniti ci sono intanto ce n'erano cinquanta quando furono fondate adesso sono duecento le nazioni sono probabilmente molto di più le lingue nel mondo sono sei mila
Se ogni lingua volesse la sua nazione molto spesso con il suo stato molto spesso gli Stati si fondano su una rivendicazione linguistica le Nazioni Unite avrebbero sei mila membri o però non so quanti il mondo sarebbe impossibile però se il soggetto invece di essere lo Stato lo Stato sovrano diventa l'individuo non sia la più mi in media per il momento di come si possa organizzare e bisogna pur al prezzo per organizzare la rappresentanza degli individui e non quella degli Stati se no perché si parla di diritti umani
Scavalcando per così dire gli stati però io penso che due o trecento anni fa pensare di avere una democrazia continentale come quella americana sembrava una cosa altrettanto impossibile terrificante il suffragio universale una cosa recentissima esiste da tre o quattro generazioni istituito poco più di cent'anni fa per la prima volta che sembrava una cosa impossibile e ha dato risultati catastrofici all'inizio perché le dittature del ventesimo secolo in un certo senso sono figlie del suffragio universale quindi è chiaro che tutto questo è il confronto con la realtà nel momento in cui si cammina sul terreno
Quello che a me sembra essenziale e
Quindi chiudo con questo è che questo senso
Utopico nel senso che prima ho definito non sia assente dalla riflessione politica perché credo che e non è mai stato assente dalla riflessione politica
Diciamo così importante che non è mai stato assente dalle grandi realizzazioni della politica che si sono viste in tutte le poche oggi Cesario il libro non scopre assolutamente nulla di nuovo diciamo cerca di spiegare cose che sono tutte Giannotte ma cerca di spiegarle in modo che non siano perdute di vista
Grazie
E la ringrazio voi per la vostra attenzione Stefano Silvestri Boris Biancheri Andrea Riccardi naturalmente l'autore Tommaso Padoa Schioppa
Arrivederci