"Quale ambiente" rubrica a cura di Giorgio Spadaccia - (La politica energetica dell'Enel)

Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale oggi parleremo ancora di energia più precisamente però parleremo di energia elettrica
Di politica gli approcci propri giuramenti ne parliamo con il dottor Paolo Scaroni amministratore delegato e direttore generale delle dottor Scaroni come primato da per grandi linee qual è la politica energetica dell'ENEL in questi anni da quando lei appunto amministratore delegato il direttore generale dell'ENAC ci sono dei cambiamenti
E direi che ci sono dei cambiamenti importanti noi abbiamo ridefinito la missione strategica di ENEL riportandola al suo pinne storico che quello della produzione e distribuzione di energia dove per intendiamo schiera nel replica che indica in questa luce diciamo alla luce di questa nuova focalizzazione
Della nostra missione diamo evidentemente una grande importanza a trasformare tre la capacità di produzione di energia elettrica e ieri
In una capacità efficiente
Soprattutto ambientalmente pulita
Eccolo tra l'altro il punto ENEL non è solo Energia per esempio non so se tutti gli ascoltatori molti lo saprà
Ma anche in Wind e Infostrada e anche altro insomma certo B e in rapporto al seguito un processo diversificazioni importante nel corso degli ultimi anni che
Alla luce di quanto delle decisioni che abbiamo preso nel corso degli ultimi mesi stiamo un po'se posso costituire potando stiamo portando notte diversificazioni
Ricco capitarci allora abbiamo definito come dicevo prima che il nostro business e le energie anche vogliamo fare in l'Italia in Europa e anche fuori dall'Europa con certe caratterizzazioni abbiamo può questo importante investimento nella telefonia Wind e Infostrada che pur non essendo un P networking Gico con il piede dell'Energia ma resta comunque un grande investimento che vogliamo valorizzare per i nostri azionisti e poi sostanzialmente non vuol amo fa sull'altro ecco vogliamo uscire da tanti settori in cui eravamo entrati piuttosto piccoli più che non potevano contribuire in modo significativo allinea nostro fatturato nella nostra redditività e che rappresentavano un po'una distrazione rapporto alle nostre missioni principale
Io leggo in calo entriamo un attimo nel proprio nel discorso più strettamente energetico noi continuiamo a documentare l'importazione e l'uso del gas metano per tutto da quello che ho capito oltre il novanta novantacinque per cento del gas che importiamo passa praticamente da due metanodotti uno dalla che parte dalla Siberia dalla Russia e l'altro che parte dal Sahara dall'Algeria
E abbiamo e colto oltre credo dal novanta al novantacinque per cento quindi e siamo un po'il MIB a mio avviso un po'troppo dipendenti diciamo la vestiva i sul petrolio e se ci sono crisi si può diversificare magari ci vorranno due mesi ecco i dubbi non si diversifica cioè ivi ove i rapporti sono quelli e quelli devono devono restare insomma noi abbiamo solo un un terminale ho scoperto a la Spezia per l'importazione del gas liquido e che che poi io area diciamo un tre per cento del totale del gas tre tre virgola cinque per cento per del totale del gas che importiamo e questo mi pare dal punto di vista di diciamo di politica generale energetica un po'pericoloso e con lei ha fatto un discorso che io trovo giusto lo dico con molta chiarezza
In Europa si fa ancora un suo abbastanza massiccio del carbone con le nuove tecnologie si può ritornare diciamo in parte almeno in parte per magari non molto tempo a questa fonte energetica noi oggi in Italia siamo fermi e credo al turno al dieci per cento
E per quanto riguarda il carbone lei ha detto e e mi pare il ministro Marzano su questo sia d'accordo che bisogna ritorno aree bisogna a dare almeno a un venti ventidue per cento di carbone ecco lei pensa che questo sia possibile Pasqua
Tolgo la sua prima a affermazione per dirle che lei ha perfettamente ragione oggi il gatto arriva in Italia con per la verità con tra i tubi uno che viene dalla Russia uno che viene dall'Algeria è uno che viene dal Nord Europa il rigassificatore di Panigaglia un vecchio rigassificatore a non so pensarne e può ho riclassificare circa due milioni di metri cubi di gas tenga presente che il consumo italiano nell'intorno del sessantacinque settanta milioni di metri cubi quindi una piccolissima percentuale come diceva lei
E quindi noi siamo molto dipendenti dall'Algeria il il tutto dalla Russia poi e poi dal Nord Europa qualunque che qualunque PC mi scusi mi correggo due miliardi di metri cubi dunque milioni Zidane ecco
Sì ma se pensiamo se essa paghiamo sempre rimandate quaranta nuovi
Periodo articoli sulla quindi siamo pericolosamente dipendenti da da alcune aree
Del mondo e tra l'altro da alcune aree del mondo che non sono certamente da un punto di vista così politico generale le più stabili e quindi certamente è una preoccupazione di politica energetica nazionale per questa ragione e per la ragione anche per l'economicità
Di questa scelta noi stiamo portando avanti con vigore non le nascondo anche con qualche difficoltà una scelta del carbone in al meno quelle centrali che hanno accesso al mare perché il carbone deve essere trasportato via mare e quindi solo le centrali che hanno una Jacob
L'accesso al mare è così specifico abbiamo per gli ascoltatori stiamo parlando di Civitavecchia parlare di Torre Valdaliga e di Porto Tolle che invece andrebbe da quello che ho capito non a carbone morì Mulsanne ad
Ora pur ciò che è un combustibile che ha dei costi similari al carbone
Che che proviene dal Venezuela e che è un combustibile che può essere portato Chiappa il Plani ti Arturo e quindi si presta a delle donne tipo Porto Tolle che sono molto vicine al mare questa scelta dovrebbe portarci per il due mila e sette ad a vere circa il cinquanta per cento della nostra energia elettrica rotto intendo delle e nel si ricordò agli ascoltatori che Lehner produce circa cinquanta per cento dell'energia elettrica italiana
Dove il portatile diceva d'avere circa cinquanta per cento dall'Alto Adige elettrica che che viene dal carbone o da loro Emotion carbone e orimulsion che era entro oggi lo dico così perché non è noto più del cinquanta per cento dei combustibili usati per produrre energia elettrica nel mondo quindi nel mondo quando si parla di legge il carbone e il combustibile numero uno poi
Il nucleare che noi non abbiamo e solo dopo vengono l'olio combustibile Erika quindi questa scelta olio combustibile e carsiche è stata fatta in Italia e una certa veramente anomala che che che Cipa divergere dagli altri Paesi e che oltre ad a vere qui rischi di dipendenza di cui parla a lei ma per di più una scelta costosissima ed è la ragione principale per la quale l'energia elettrica nel nostro Paese e
Tra il venti e il quaranta per cento più cara che in qualunque altro Paese d'Europa ecco lei ha anticipato quello che stavo per chiederle e
Questo si si sa la nostra energia elettrica appunto è molto cara e in questo uso del carbone e dell'orimulsion che abbattimento di costi almeno per l'ENEL
Il e quindi in parte spero pure delle tariffe insomma chiaramente popolo a quale abbattimento potrebbe portare per guardi questo naturalmente dipende dal prezzo del petrolio dal petto delicate come come
Lei sa oscillano ma diciamo mediamente mediamente per produrre se parliamo oggi per produrre un chilowattora in regia il costo a olio combustibile
E circa sette il costo a caccia con la tecnologia più moderna che quella dei cicli combinati un po'più di quattro mentre la scelta buone o delle ore Murchison porterebbe il corso a un po'meno di tre quindi parliamo di di somme
Le rilevanti
I risparmi importantissimi che possono poi far scendere tariffe alla fine perché alla fine questo di quello che dobbiamo fare non solo lo lo dobbiamo fare perché l'energia costa troppo cara ma perché abbiamo la concorrenza degli altri Paesi europei che oltre a usare il carbone usano anche nucleare il nucleare ha un costo dell'energia che metà di quella del carbone
Quindi
Di gran lunga il corto più qui anche se
E se oggi io va be'su questo poi tanto è inutile parlarne la situazione italiana è quella che è non cambierà malapolitica se lei vede gli Stati Uniti lo stesso Bush parla tanto del nucleare poi realtà nuove cent'tali non se ne costruiscono perché costano troppo per tutto una serie di motivi che è inutile e quindi si andranno a ristrutturare invece tutte le tutte le vecchie centrali insomma ma comunque ecco lasciamo perdere il discorso è inutile pare che comunque non ci riguarda tornando al dire al discorso invece Carbone e le associazioni lei ha detto di essere un uomo realista se si vuole produrre energia elettrica con Chanel numero cinque dice non lo faremo anche così non sono un uomo che ama le Crociate però ecco diciamo che i i maggiori o stai quelli che saranno l'ostacolo rispetto a questo tipo di politica saranno associazioni ambientaliste e ENEL otto o almeno una parte delle associazioni ambientaliste ha provato a convincere a spiegare che le nuove tecnologie possono abbattere Blum probabilmente totalmente ma non è più come vent'anni fa su
Questo è un tema su cui siamo impegnatissimi in buona sostanza noi quando prendiamo l'esempio di Civitavecchia torre nord dove noi proponiamo ai cittadini Civitavecchia alle associazioni ambientaliste a chiunque coinvolto in questo problema la conversione di una centrale esistente che va ad olio combustibile in una centrale a carbone cominciamo col dire che abbattiamo tutte le emissioni e circa il settanta per detto cioè la centrale c'è non è che vogliamo costruire la nuova pista punzonando ma pozione olio combustibile trasformato dalla Carbone e e aveva dando le migliori tecnologie per abbattere l'impatto ambientale noi riduciamo le dimissioni quindi NO X ossidi
Di visti troppo e le polveri dei tra il settanta e l'ottanta per cento quindi l'investimento e ambientalmente enormemente migliorativo secondo abbattiamo i costi di produzione dell'energia elettrica sono ci liberiamo dalla dalle oscillazioni tra la rischiosità di utilizzare un combustibile come l'olio combustibile che dipende dal petrolio che quindi oscilla purtroppo più spesso verso l'alto che verso il basso nel mondo allora per fare questo noi dobbiamo convincere i cittadini intercettazioni ambientali eccetera dobbiamo convincerli contro una serie di pregiudizi perché quando la gente sente la parola Carbone alla loro mente piene la loro donna che quando faceva il carico di carbone per la caldaia l'OPA chiedo in una specie di nuvola nera ecco nel due mila e due le cose non avvengono così in una centrale a carbone il carbone nemmeno si vede da cento tale e pulita non c'è polveri in giro e prova ne sia che in tutti i Paesi del mondo a cominciare dei paesi nordici
Quindi Norvegia Svezia Danimarca
Dove certamente l'attingibilità ambientale è altissima che costruiscono centrali a carbone come il modo per fare emergere ecco ma anche in Italia abbiamo un esempio per esempio
Ho fatto una trasmissione con il direttore della centrale di Brescia Brescia è vero che non è Torre Valdaliga una centrale sicuramente minore ma va a carbone rifiuti ed è monitorata quotidianamente da da terzi
Sì Suma e quindi e certificata praticamente assolutamente quella ripresa a cui lei allude tra l'altro è una vecchia centrale relativamente vecchia noi realizzando una centrale oggi siamo in condizione di palla molto meglio di quella di
Brescia ma semplicemente perché la tecnologia e evoluta abbiamo portato un gruppo di giornalisti a visitare una centrale a carbone appena costruita la più il Pd ha di Copenaghen e e non credo che Copenaghen sia da un punto di vista ambientale meno salva guardabile di Civitavecchia no stiam parlando di sempre tranquilla città di città pulita di una città abitata eccetera dove questa centrale funziona tranquillamente
Abbattuto
Gli agenti inquinanti in modo importante e quindi veramente ci troviamo combatto una battaglia contro i pregiudizi e colto Scaroni infine per concludere lei pensa che con l'attuale ministro Marzano
No con quello che si prevede appunto in Parlamento sarà possibile
Attuare queste cose sia pure gradatamente agguati finito ma danno ha fatto quello che poteva
O sblocca centrali il decreto sblocca centrali prevede
Una conferenza nella quale nuovi recepiamo l'approvazione per gli investimenti o per le riconversioni anche da parte di una regione sin i comuni interessati quindi resta comunque da creare un consenso importante e poi comunque uno non fa un investimento ecco diciamo contro la volontà
Chicchirichì
Di chi vede quest'investimento sorgere per tenga presente noi a Civitavecchia vogliamo investire uno punto cinque miliardi di euro che ricordo sono tre mila miliardi di lire quindi un investimento colossale e naturalmente non abbiamo nessuna intenzione di farlo contro la volontà di chi accetterà Civitavecchia vive che non abbiamo intenzione di mettere diciamo questa enorme quantità di denaro a rischio perché se poi la gente non è d'accordo si opporrà si opporrà in qualche modo quindi siamo convinti di dover convincere come l'unico modo per evitare questo investimento e poi
Non riusciremo a farlo perché l'opposizione dovesse essere così forte tattica non lo faremo investiremo in otto denaro in altri Paesi del mondo dove questi investibili ti vengono recepiti meglio come risultato e qui torno al allo scherzo dello Chanel numero cinque vorrà dire che gli italiani vogliono produrre
Regia con l'olio combustibile che come dire con lo Chanel numero cinque perché nessuno al mondo brucerebbe olio combustibile per fare energia elettrica e ne pagheranno il prezzo quindi pagheremo tutti il prezzo perché
L'energia elettrica italiana continuerà a essere la più cara d'Europa insomma esatto o per i più tutti i rischi relativi alla dipendenza del petrolio e dal carcere c'è lei accennava prima va bene tutto Scaloni o la la ringrazio
Le chiedo fin d'ora se più in là naturalmente non non subito vede ci possiamo risentire per vedere come sono andate avanti le cose tentato io la ringrazio molto le scarpe rischi mia siamo il dottor Paolo Scaroni amministratore delegato direttore generale delle nel frattempo buongiorno a rivelarlo
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