"Governance per la cultura" - organizzato da Federculture per presentare il "Rapporto annuale sulla cultura come sviluppo locale" (presso la Sala della Promoteca, piazza del Campidoglio 1)

Pesa
Comincia comincia l'opera
Una mano
Se vi accomodate noi siamo pronti incomincerà
Con serio accomodata
Buona sera a tutti
Mi scuso per il caldo
Veramente incredibile ci siamo tolti la giacca
Chiunque si voglia seguire ecco anche persone in prima fila lo faccia liberamente
Roberto Grossi introdurrà questa nostra tavola rotonda con i risultati del libro che oggi presentiamo e che è oggetto del dibattito poi successivo grazie
Grazie presidente io ruberò solamente dieci minuti di attenzione abbiamo ritenuto opportuno
Illustrare molto sinteticamente alcuni dei punti critici emersi dal questa pubblicazione rapporto annuale sulla cultura come sviluppo locale per dare alcuni punti di riferimento alla tavola rotonda che se che seguirà sarò molto sintetico e quindi avremo l'ausilio delle del delle proiezioni quindi subito dopo non abbiate paura si riaccenderà no
Innanzitutto abbiamo individuato sei punti critici il primo
La città della cultura distretti culturali c'è una dinamica in atto questa emersa in modo assolutamente chiarissimo una prima dinamica in auto in atto di riscoperta della cultura come valori D'Urso
Del tempo libero e quindi come recupero dell'identità locali da questo punto di vista le città abbiamo qui il sindaco di di Torino si stanno riorganizzando città grandi piccoli si stanno riorganizzando
Province Circuiti culturali illogica di territorialità
Spesso le esperienze hanno anche anticipato le leggi voi sapete quante novità siano state quest'ultimi hanno quest'ultimo anno dalla finanziaria
E per gli addetti ai lavori anche dal quell'articolo che consente allo Stato di partecipare a fondazioni
Per la gestione dei servizi ma i protagonisti di questo cambiamento sono appunto comuni province e regioni e il mondo delle delle dei dei privati le imprese e no profit
Gli enti locali hanno dimostrato un protagonismo veramente interessante
Hanno realizzato in pochi anni comprende veramente crescente degli strumenti responsabilizzati efficaci efficienti per gestire musei teatri biblioteche aree archeologiche in una logica integrata quindici a c'è uno sforzo per migliorare l'offerta come vedete quasi duecento casi di gestione acquisiamo al Campidoglio i musei Capitolini son già sono gestiti da una S.p.A.
Da una S.p.A. che è costituita cinquantuno per cento da Acea ed altri soggetti privati fino a poco tempo fa era gestita direttamente dal Comune
Entro pochi anni la proiezione notevolissima è molto chiara contiamo di avere oltre mille soggetti esterni gestiti dai impresa e fondazioni associazioni questo fa capire quanti i margini di crescita da questo punto di vista abbiamo nel nostro
Paese
Come vedete poi i settori di attività
Dimostrano che la logica non è quella di gestire il singolo museo da singoli prega ma di gestire in modo integrato i diversi asset che sono nel territorio quindi turismo insieme al biblioteca al Museo Dalì archeologica
I e via dicendo
Questo spaccato e molto evidente quindi la risposta al cittadino è una risposta organica il cittadino sempre di più il turista ha più tempo libero ciascuno di noi vuole nel suo fluire del del beni ambientale insieme della del del museo a condizioni di qualità sempre maggiori quindi questo cosa pone pone in la necessità sempre più impellente di organizzare i servizi nel territorio
Verso la qualità e be'questo ha portato questi casi di esternalizzazioni a creare anche posti di lavoro quelli veri quelli stabiliti oltre trenta mila posti di lavoro
Sono ipotizzabili nei prossimi due anni proprio a fronte di questo processo di esternalizzazione attualmente sono oltre dieci mila
Però qui c'è un problema
Il problema anche della programmazione
Per fare questo la cultura come sviluppo locale c'è bisogno di strategia c'è bisogno di una programmazione e in questo ovviamente anche le regioni hanno un ruolo molto importante
C'è un dibattito di competenze dopo la modifica del titolo quinto della Costituzione ben al di là di tutto il futuro non c'è dubbio che sono cosiddetti distretti culturali itinerari turistico culturali
E gli nuovi strumenti per promuovere organizzare l'offerta proprio in questi giorni le pagine dei giornali sono pieni dell'esperienza della Napoli Artecard che sta avendo un successo interessantissimo per i turisti i cittadini ma anche per le imprese altri protagonisti del cambiamento il mondo privato che suddiviso in due rami
Non è solo l'impresa di cui parleremo dopo ma anche il non profit e non profit
Il non profit occupato in attività culturali e circa il cinque e il quindici per cento del totale questo è un dato molto significativo
Che cos'è una sorta di esercito che corrisponde a cinquecentoventi mila operatori
Pensate al fine di e a lei e al le associazioni nazionali e le ha tante associazioni che operano a livello locale di questi oltre trentuno mila sono dipendenti questa è una forza
Che va considerate va utilizzata dentro però Progetti progetti di valorizzazione territoriale
Il secondo punto critico
è quello della gestione allora sì abbiamo questo grande patrimonio diffuso il problema vero è come coniugare l'esigenza di West fare quindi renderlo accessibile a più persone possibile a più ampi strati della popolazione contemporaneamente come renderlo efficiente possibilmente
Redditivo
O comunque che dia ritorni per l'economia del territorio
Allora quindi la gestione diventa cruciale
Il rapporto ha dimostrato che investiamo tantissimo in restauri di castelli palazzi lungo i monumenti eccetera
Per poi spesso non avere un progetto di come far rivivere di come riorganizzare il questo ormai non è più possibile
Quindi il problema gestione pone e due astensioni sotto due aspetti quello della qualità
Dell'offerta
E quello dell'accrescere il tasso di impiego di questi beni culturali
Da questo punto di vista
Occorre anche rendere efficace l'investimento in opere pubbliche restauri dicevo prima
E creare in India e ricchezza indotta per l'artigianato le imprese del terziario questo si può fare solamente in una logica di gestione del territorio
Terzo elemento critico fondando veramente come un fulmine
La fruizione della cultura il turismo culturale
Questo fenomeno anche se trova delle risposte necessariamente a livello di programmazione territoriale non c'è dubbio che è un fenomeno internazionale un fenomeno di massa
Si tratta infatti di dare risposte organizzate a una domanda sempre crescente
Il trend della domanda culturale evidentissimo voteremo dei dati sì afferma il turismo culturale come volano dell'economia locale questo ormai non lo contesta più nessuno
E la territorialità diventa il fattore competitivo a condizione attenzione lo voglio dire che si faccia reti
Il trend della domanda culturale voglio semplicemente dire semplicemente da di questo dato
Due persone mezzo quasi tre persone su dieci consumano cultura due persone e mezzo su dieci
Dieci anni fa vent'anni fa non era così
Quindi vuol dire che si sta affermando da tutti gli strati della popolazione una domanda di cui
Ci sono quindi anche ampi margini di crescita ampi margini di crescita
Il trend della domanda culturale evidentissimo solamente nei musei statali come potete vedere siamo passati da
Venticinque milioni di visitatori appena cinque anni fa a circa trenta milioni il dato del due mila e uno è calante perché ovviamente c'è stato l'effetto Twin Towers che ha bloccato il turismo internazionale per tre quattro anni ma il trend è tutto in crescita
L'affermazione del turismo culturale pone e questo va detto perché diventa un problema di governo problema di governo pone dei numeri stratosferici
Le presenze turistiche attenzione le presenze guizzi significa il numero di arrivi moltiplicati per i giorni di permanenza sono ottocento ottantasei milioni nel due mila uno
La quota città d'arte è il ventitré per cento vuol dire che se vent'anni fa il turismo per eccellenza italiano il fatto di api attrazione nel turismo balneare il turismo di montagna eccetera oggi è il turismo delle città d'arte
E quindi dalle esperienze di viaggio di pochi amanti del cinquecento e del seicento ormai questo significa che c'è una domanda veramente di massa qui è difficile da risposta perché la domanda è differenziata
Il peso economico è molto importante perché il turista culturale vedete spende mediamente più del turista generico centouno Europ è la spesa media
Al giorno rispetto alle sessantasette euro del del del turista generico perché perché si entra si compra la gli oppida perché si perché si si va spende per il museo eccetera
Un altro elemento significativo sta nel fatto che la territorialità diventa il fattore competitivo di attrazione come dicevamo prima e dalla nostra ricerca risulta che i sistemi ci museali locali quando vengono organizzati hanno dimostrato una crescita di visitatori presente dal novantanove al due mila superiore musei statali la crescita vale sia per lo Stato
Per i grandi attrattori anche per gli enti locali ma anche il trend è stato superiore
Così come anche la crescita degli introiti è del diciassette per cento maggiore per i i le realtà comunali rispetto a quasi il nove per cento in più rispetto allo Stato entrambi camminano in avanti attenzione
Però evidentemente uno sforzo di riorganizzazione maggiore è stato fatto a livello gli enti locali
Quarto punto critico sto per finire
La collaborazione pubblico-privato è un elemento determinante l'elemento vincente però ci sono delle gravi incognite
è stato dimostrato nel rapporto annuale
Che l'intervento del privato è fondamentale soprattutto se il privato è coinvolto in progetti di riqualificazione urbana e territoriali o nella gestione di sistemi organizza voglio dire che il privato a interessa intervenire quando si recupera un centro urbano degradato si riaccendono le luci si riaprono i bar ristoranti si rigenera il tessuto produttivo
Qui devo dire
I privati Giano sono intervenuti dentro i musei sapete tutti da leggere un Kaye non è questo il caso di fermarci però leggero ok rappresentato un primo passo sarebbe un errore fermarsi lì
Legge non Caio oggi rappresenta poco più di centotrenta realtà su trecentosettanta musei
Quindi vuol dire che è presente solamente nei musei più importanti rispetto a un volume di uno sei a un numero di oltre quasi due mila multe degli enti locali
Questo è il dato più tanti musei di altre prove pallore museo diffuso dell'Italia tutte queste realtà insieme
Il giro d'affari dei servizi aggiuntivi
Oscilla intorno ai ai sessanta miliardi di lire
Sessanta miliardi di di lire che Rispetto solamente ai mille miliardi di fatturato delle duecento realtà esternalizzate rappresentano veramente un peso secondarie non per dire che il trend di crescita dei servizi aggiuntivi sia stato poco elevato è stato assolutamente significativo ma per dire che se ci fermassimo lì veramente non otterremo quel risultato di sviluppo economico e sociale che ci aspettiamo
Una grossa novità da questo punto di vista viene dal Regolamento dell'articolo dieci
Del decreto attuativo del decreto legislativo tre sei otto del novantotto che consente al ministero
Per di costituire fondazioni aventi personalità giuridica di diritto privato ovvero parteciparvi ciò vuol dire
Che per il museo per i grandi le grandi strutture come il Museo Egizio di Torino fanta Molinari Ravenna e perché no Caserta e molti altri si possono studiare degli strumenti Esterni
Responsabilizzati verso i risultati che vedono la compartecipazione dello Stato degli enti locali con i privati questo prima non era possibile oggi è possibile
Il mecenatismo in mecenatismo arranca i dati hanno dimostrato che l'articolo trentotto che è l'articolo che consentiva alla totale deducibilità
Delle erogazioni liberali a favore della cultura da parte di privati rispetto allo stanziamento che era previsto di centoquaranta miliardi di erogazioni sono stati diciassette miliardi quindi pochissimo i fondi inutilizzati sono stati tanti e tantissime ragioni ma questo vuol dire che comunque anche da questo punto di vista
C'è molto da fare
Quinto punto critico
Il problema dei finanziamenti
La cultura non può avere un abbassamento di guardia dell'investimento sia pubblico che privato non c'è niente da fare
Spesso però i finanziamenti sono stati destinati queste ben documentato nel rapporto annuale
Per ristrutturazioni recuperi restauri importantissima poco in attività di organizzazioni
Permanenti son quelle che poi danno occupazione che danno lavoro dei servizi culturali gli investimenti invece viene proprio dimostrato devono devono essere preceduti o accompagnati da progetti di gestione
I più grandi investimenti strutturali negli ultimi anni sono stati nella cultura pensiamo all'Auditorium di Roma e molti altri
Il paradosso quale che aumenta la domanda di cultura di cittadini e turisti e diminuisce la capacità di risposta degli enti locali andiamo adesso a chiudere rapidissimamente
Ci sono stati delle dei residui passivi quindi significa che anche Investimenti previsti dello Stato
Non sono stati spesi per vocazione tutto a fare di ragioni abbiamo un salvadanaio gigantesco per il Mezzogiorno che il che sono i fondi UCS
Che per la cultura stanzia quasi cinque quasi il sei per cento di risorse destinate alle regioni del Mezzogiorno anche qui bisognerà dimostrare capacità progettuale
Ultimo punto critico il lavoro oggi non c'è Pezzotta ma i lavori elemento determinante sia per professionalizzare la pubblica amministrazione
Sia per consentire la qualità dei servizi
Allora qui si tratta di
Riattivare una spinta centrale proprio sul lavoro sviluppare nuove professioni
Poco formazione aggiornamento professionale e superare le situazioni di precarietà diffusa
Questo per raggiungere quali Obiettivo ed è veramente la fine di questa mia introduzione
Di superare l'autoreferenzialità che nel sistema dei beni culturali è stato tradizionalmente uno dei punti di maggiore dolenzia e criticità per arrivare a delle politiche di successo
Cosche si possono costruire senza solamente in una logica di integrazione dei servizi tra le responsabilità delle istituzioni ai diversi livelli con i privati
Chiudo dicendo questo ieri c'è stato l'esame di maturità il primo tema che è stato proposto agli studenti è stato il tema su perché poi l'ordine del giorno del dei nostri lavori cioè a dire paesi e città d'Italia con custodiscono un patrimonio immenso testimonianza dell'identità storica e possibilità di sviluppo economico ecco questo è stato il tema che è stato dato gli studenti vuol dire
Dieci anni fa sarebbe stato impensabile perché gli studenti bravi che non avrebbero saputo cosa scrivere
è stato scelto questo tema da moltissimi studenti vuol dire anche questo che le cose stanno cambiando grazie
Grazie Roberto possiamo accendere luci e provare adesso sulla base dei dati raccontati da Roberto Grossi a fare una ragionamento da tutti i punti di vista
Attraverso i quali è possibile leggere evoluzione del fenomeno della gestione dei beni culturali
Roberto grosse sotto molto sintetico in questo volume
La valorizzazione del patrimonio culturale per lo sviluppo locale sull'analisi molto dettagliata molto ricca molto esauriente sullo stato dell'arte per quel che riguarda i beni culturali e sui grandi passi in avanti compiuti io ricordo soltanto due anni fa una polemica che aveva innescato Il Sole ventiquattro Ore
Quando avevamo scritto che bisognava mettere a reddito i beni culturali lo diciamo in tempi non sospetti avevamo usato un'espressione anche al alza forte metter reddito convinti come eravamo e poi i fatti ci hanno dato ragione che esiste un patrimonio abbastanza robusto l'intero sistema Paese
Che va come i patrimoni manutenuto gestito incrementato naturalmente che se nostra espressione non voleva dire trasformare i castelli trentini in discoteca tutt'altro voleva dire semplicemente considerare i beni culturali con un assetto importante dello sviluppo del sistema Paese dentro questo volume c'è l'evoluzione del ragionamento ma anche le discussioni in corso in questi giorni
Sul decreto salva deficit sulla funzione del ministero suo rapporto con nelle regioni gioca attorno a questi temi diceva poco fa Roberto Grossi le città d'arte ma il nostro paese un insieme amplissimo di città e Paesi garante
Che hanno bisogno di un intervento specifico intanto per salvare una parte consistente del patrimonio culturale che le risorse pubbliche non sono in grado di soddisfare c'è un problema dunque di utilizzo delle risorse di reperimento di nuove risorse
C'è una seconda questione del rapporto fra pubblico e privato ne parleremo più in dettaglio tra poco e quando penso al privato penso alle imprese naturalmente alle imprese
Di Confindustria Imprese Confcommercio le imprese artigiane non soltanto come finanziatori imprese finanziatrici di interventi di restauro ma molto di più se ci pensate bene c'è un parallelismo tra la diffusione dei beni culturali sul territorio la straordinaria diffusione sistema industriale sempre vittoria sul territorio e la grande articolazione sistema commerciale che da un certo punto di vista la debolezza
Polverizzato piccolo frantumato però può essere una straordinaria occasione
Di recupero di parti del nostro territorio allora l'impresa si chiede di giocare un ruolo attivo non soltanto dalla salvaguardia ma nel gioco complessivo bella valorizzazione del territorio l'impresa diffusa appunto da questo punto di vista cioè Utah moltissimo
E c'è un terzo elemento di riflessione che riguarda il tipo di beni culturali diceva poco fa sempre grossi le culture
Dell'i beni archeologici le culture beni monumentali aggiungo un'ulteriore riflessione da alcuni anni a questa parte c'è un'attenzione per fortuna crescente a quella che potremmo parlare chiamare le culture materiali
Faccio l'esempio concreto penso alle Langhe la ricchezza culturale delle Langhe
L'essere terra di Castelli terra ricorda eh terra di vigneti
Il cibo italiano è un dato culturale il fa ai organizzazione straordinarie benemerite riuscite a mettere impieghi unna
Iniziativa pustole capolavori che gioca sui beni culturali sulle culture materiali sul cibo su questa sostanza il made in Italy che la ricchezza culturale diffusa allora come si può mettere in comunicazione questo patrimonio così articolato anche questo un elemento della riflessione
Che faremo insieme con un'ultima considerazione
Beni culturali come asset beni culturali come occasione di lavoro i recentissimi accordi sulla loro consentono di avere anche se molto resta ancora da fare quel patrimonio di flessibilità di innovazione
Che va utilizzato per giocare una nuova articolazione dei lavori all'interno del settore dei beni culturali e ambientali e io qui la finisco cominciando a dar la parola i nostri ospiti per ragione di governance ora abbiamo scelto la Pro la governance non perché sia di moda ma perché Governance è anche sempre UCB italiano molto di più del semplice governo indica un sistema regolatorio indica una valorizzazione degli attori sociali e istituzionali
Indica un insieme di regole indica cioè un gioco complesso che è esattamente quello che serve per i beni culturali e ambientali allora cominciano i nostri ragionamenti Como Riccio Barracco presidente di Federculture Maurizio
Abbiamo visto il rapporto annuale dal rapporto annuale sgorgano immediate così guardarlo certe riflessioni prima di tutto il numero delle presenze in Italia ottocento sessantotto milioni mi sembra una cifra considerevole
Seconda riflessione il venticinque per cento viene dalle città d'arte va nelle città d'arte
Significa che tre città io semplifica un po'il ragionamento significa e tre città Firenze Roma e Venezia prendono il venticinque per cento di questo flusso la prima logica vorrebbe in una nuova organizzazione del sistema e che si andasse a portare questo turismo culturale verso le aree interne
Perché porta sviluppo il turismo culturale abbiamo visto anche che è un turismo ricco perché il turismo che spende il doppio rispetto a un turismo di largo consumo quindi è un turismo interessante
Ed è l'unico turismo su cui l'Italia può competere in futuro molto probabilmente di turismo balneare ce ne sarà meno o almeno in proporzione sarà inferiore rispetto all'attuale o a quelli che erano i numeri dieci anni fa
Quindi il turismo culturale quello su cui dobbiamo puntare naturalmente
Puntare sul turismo culturale non è facile perché le tre città sono sature dobbiamo organizzare le zone interne questo dato emerge molto chiaro c'è un articolo di alcuni giorni fa sul ventiquattro ore così faccio
Un omaggio al mio moderatore ne ringrazio sempre di essere presente alle nostre cose c'era un articolo di Hamdi Paolucci che è stato come sapete ministro sovrintendente adesso a Firenze
E lui ha detto fate attenzione l'Italia è un museo diffuso
Ma lo è un museo diffuso anche per la rocca di Tiriolo e non solo per il Colosseo quindi anche per l'ambiente per tutto quello che in equilibrio si legge e rende il Paese unico
Quindi i castelli della Loira devono competere con dei sistemi ormai in un mercato globale
Con dei sistemi organizzati i castelli della Loira lo sono splendidamente le nostre zone organizzate sono in effetti assai poche
Possiamo pensare a un po'di Umbria un po'di Toscana parte delle Langhe organizzata anche nel senso del turismo gastronomico cultural gastronomico ma sono molte quelle ancora da organizzare e qui vengo un po'al punto cruciale
E anche dall'esperienza fatta in quest'anno da Federculture il punto cruciale e che l'organizzazione
Del territorio deve partire dal basso cioè sono i comuni lecita quindi le Province e le Regioni che devono organizzare il proprio territorio
Perché creare un'offerta alternativa e attrarre così il turismo culturale veste verso le altre nostre aree interne le zone belle le zone ambientali
Ogni pezzo d'Italia il più recondito attrae se ben organizzato è un Paese straordinario da Siracusa a Trieste un paese a Torino un Paese straordinario assolutamente però va organizzato come io credo che un'esperienza un dato pratico che voglio raccontare forse il sindaco di Torino ce ne darà altri e Arte Card che cosa abbiamo tentato di fare a Napoli con l'appoggio naturalmente della regione abbiamo tentato di fare un biglietto unico che si chiama adesso Campania Artecard lo è stato per quattro mesi Napoli Arte Card abbiamo messo insieme le APT cioè quelli che si occupano del territorio è un punto di vista turistico la società anzi le società di trasporto e i musei pubblici e comunali ed anche i musei privati
Con una carta che dura sessanta ore si può vedere essere trasportati esser guidati in tutti questi siti con un prezzo unico di tredici euro
Ecco questo ha incominciato avere grande successo ma anche da un punto di vista finanziario perché la vendita la prevendita
Dell'Arte Card crea flussi finanziari positivi e facilita il tour operator che non deve far file ai Musei non deve fare i figli ai trasporti addirittura i trasporti hanno fatto dei trasporti dedicati
Nel senso c'è uno un puma che vai Campi Flegrei che si chiama arte o pullman
E invece l'altro per Napoli si chiama metrò Napoli che pure quello è dedicato soltanto alla fruizione museale
Questo è un tentativo che abbiamo fatto che ha visto insieme collaborare la l'azienda dei trasporti il comune di Napoli lo Stato con i suoi musei e i concessionari privati
Io vengo a questa collaborazione è mancata
Sono mancati per completare il cerchio
Due operatori che per noi sono fondamentali quelli che gestiscono la ricettività è una cosa altrettanto importante e quelli naturalmente che gestiscono il commercio cioè tutto quello che c'è intorno l'indotto che ha un beneficio dalla funzionamento del turismo culturale
Quindi partiamo dal basso organizziamo e non a caso oggi intorno a questo tavolo c'è un'esperienza locale che è Torino cioè la Confindustria con le sue in prese che può incominciare a vedere questo settore del terziario che negli anni crescerà sempre di più rispetto a un settore industriale tradizionale io credo che si debba affrontare anche col sindacato e anche con la con con un ponte commercio un tavolo congiunto che porti a dei risultati concreti o a dei progetti pilota
Di organizzazione del territorio io questo lo ritengo fondamentale perché da una nostra analisi si è visto che quando il territorio viene organizzato i servizi crescono fra il venti e il venticinque per cento
Significa che la il fruitore a una migliore qualità
Nel consumo dei Musei nell'organizzazione anche della sua vita quotidiana ma quello che è più importante che sale del ventitré per cento l'occupazione
E sono posti di lavoro che veramente costa un poco e migliorano fra l'altro la qualità della vita all'interno delle proprie città non solo ma rendono anche possibile la comunicazione di alcuni territori abbandonati io penso all'interno della Calabria penso all'interno della Sicilia che avrebbero una nuova vitalizzare Silone ed uno sviluppo garantito per i prossimi venti o trent'anni
Ecco io credo che anche Confservizi si è dichiarata disponibile oramai la nostra Cispel madre
A dare tutto il suo appoggio attraverso le altre federazioni che son quelle proprio legate ai trasporti all'Energia all'acqua pensate all'illuminazione dei siti
Pensate per esempio a portare l'acqua e rende quindi fruibile soprattutto con questi caldi i siti archeologici i musei
Naturalmente tutto questo è un'organizzazione che parte dal basso e che deve naturalmente vedere tutti assieme a costruire progetti concreti
E credo che lo sviluppo diventerà possibile se non solo ci togliamo la giacca ma ci debbo chiamo anche le maniche
Con un po'di buona volontà a costruire un sistema che rappresenta per noi un sistema vitale per lo sviluppo economico ecco io vorrei adesso a questo punto ringraziare i nostri sponsor non mi compete come organizzatore di questa giornata volevo ringraziare lo lo sponsor Rania il gruppo engineering per quello che riguarda la pubblicazione di questo libero e poi volevo ringraziare Zètema Obiettivo lavoro
La
La fondazione del Corsera scusate del mi sono dimenticato da formazione cos'era per l'aiuto che ci hanno dato nell'organizzare questa tavola rotonda grazie
Invece per Presidente partire dal basso io aggiungerei un altro elemento di riflessione non soltanto a partire dal basso valorizzando le realtà locali ma anche provare a fare giocare insieme le realtà locali
Per evitare che la disseminazione di interventi poi renda anche inutile il gioco delle risorse sulle risorse
Di ricordo uno dei passaggi della relazione Roberto grosso i soldi del Quadro comunitario di sostegno che sono soprattutto per il Mezzogiorno un'occasione straordinaria ora così evidente che quei soldi sono investibili si possono spendere bene soltanto a patto che si esistano dei Progetti consistenti per poterli utilizzare abbiamo visto sempre da una le tabelle
Del rapporto Federculture quanto le regioni siano molto lente nella spesa dei soldi io credo che un ruolo importante sia delle comunità locali che le imprese sia quella di sollecitare le Regioni con progetti appositi con delle iniziative di programmazione per l'utilizzo migliore dei fondi europei sapendo che questa è l'ultima passata ai fondi europei antiche ci riguarda largamente o ci metterà invece in difficoltà
Maggiori
Da moderatore mi tocca dare conto di un paio di te le cui moltissimi telegrammi via decisione ve ne cito soltanto tre uno di Marcello Pera presidente del senato un altro di Enzo Ghigo presidente Regione Piemonte come presidente della conferenza dei presidenti delle Regioni
Eh no altre Cesare Romiti avrebbe dovuto essere con noi e però è in Cina con la missione del governo e di Confindustria a proposito del partire dal basso
E del lavoro degli enti locali si diceva l'esperienza i Napoli se ne potrebbero citare alcune altre non moltissime comunque ancora molte buone intenzioni poche realizzazioni tre queste realizzazioni importanti quelle in corso soprattutto in preparazione a Torino Sergio Chiamparino sindaco di Torino
Sì grazie
E tanto con l'asse buongiorno a tutti e io ieri ero a Roma alla Camera per un'audizione sulla crisi della FIAT
E
Oggi sono qui per partecipare a questo dibattito al quale tra l'altro riguardato ringrazio Maurizio per invito che va colto molto volentieri ho citato questo per dire intanto saluto accompagnò scarpe che si avvicina la presidenza come si usava una volta
Comparso
E stette è stato tutto un gioco di Fara annuncia rammento ingresso
Bene
Dodici siamo coi vicini anziani
E chi è
Ah è la finanza e tutti insieme se siano senso va bene adesso finito il posso
Dicevo così riassumo anche per Vittorio che poi così avrà tutti gli elementi per la sua i suoi interventi critici
Ieri stavo qui per la crisi sulla FIAT oggi sono qui per questo dibattito credo che in questi due passaggi romani si sia diciamo in modo volutamente un po'estremizzato ma ci si è un po'il paradigma
Di come stiamo cercando di lavorare per lo sviluppo e la nostra città nel senso che
Il consideriamo me dico questo per dire che mi ritrovo in quasi in tutti anzi tutti i passaggi ma in particolare in quei passaggi centrale della introduzione
Del di Roberto Grossi che mi sembra che puntavano proprio sul la cultura come risorsa per lo sviluppo e per la qualità sociale
E ripeto una città come Torino forse quella che in modo più paradigmatico proprio oggi può dare questo segnale e e al tempo stesso io vorrei anche ricordare che la nostra città nel due mila e sei ospiterà i Giochi olimpici invernali
E per fortuna io dico per fortuna lo spesso Comitato Olimpico Internazionale
è molto sensibile molto Inter interessato alle a quelle che vengono definite le Olimpiadi della puntura quindi al fatto che vi sia per il due mila e sei anche negli anni che precedono il due mila e sei
Un programma culturale che sia un programma capace di investire su risorse qualificate e di qualificare diciamo di rendere attrattiva la città che ospiterà i Giochi ma qui io non sono per è solo per dare un'idea con questi due cenni
Del fatto che la cultura i beni culturali per Torino Chienti ovviamente notoriamente non vi è una città d'arte
Quanto la cultura rappresenti per noi una risorsa centrale nel nostro programma
Ripeto e per promuovere la trasformazione lo sviluppo la crescita della città e per migliorare la qualità sociale della città stessa del suo territorio
Il Sistri partire dal locale io qui poi parlerò di alcune di alcune nostre esperienze e mi preme dire che è molto vera una cosa che affermava di nuovo grosse poi ripreso Barraco nella sua introduzione e bisogna a livello locale perché il locale funzioni fare sistema e quindi non conformi e quindi questo è di evita anche che il locale diventi localismo allora fare sistema che cosa vuol dire vuol dire
Che intanto le istituzioni territoriali quindi la Regione Province e Comuni
Ma poi anche gli enti territoriali che non territoriali presento in tutte le nostre iniziative hanno al loro interno la presenza camera di commercio in molte vi era presenza qualificata dell'Unione industriale per fare due
Due esempi
Quindi intanto fare sistema fra le istituzioni e i soggetti economici del territorio anche quando poi non tutti partecipano diretta se non è indispensabile sempre ovunque la presenza materiale fisica ma il fare sistema nella progettazione sì
Questi e l'altro aspetto è quello della in in una probabilmente dottor Parisi direbbe l'integrazione degli assetti insomma cioè il mettere insieme le risorse culturali che una città calabro ma tolto un mezza
Una metà dell'una considerazione che volevo fare cioè insomma Torino o riesce e di questa un po'la sfida insieme al Piemonte a costruire dei circuiti integrati in cui la langa ecco quello che mi ha tolto calabro
Le regge sabaude e il Museo Egizio e il centro storico barocco stiano insieme in un pacchetto se vogliamo lo dico un po'mentalmente anche una sì nessuna coi non volevo tediarvi più di tanto ma insomma per dare un segno un esempio questo stanno insieme anche proprio dal punto di vista dell'offerta culturale e turisti
Oppure il ognuna di queste cose di per sé non è in grado di attivare quel flusso di risorse di essere attrattive di persone di flussi turistici e degli atti di attivare quegli investimenti che possono attiva
Da questo punto di vista da qui Barracco citava l'esperienza di Napoli noi abbiamo finalmente siamo riusciti ad attivare quella noi chiamiamo carta musei che da quest'anno o da accesso in questa logica ottanta musei regionali in cui stanno mediamente dai musei principale di Torino a in molti musei
Di come si può dire di chierico ricordava Calabrò i piccoli musei di cultura materiale che troviamo nella nostra montagna o nella nostra allargare la nostra collina
Ecco questo che tra l'altro ha già avuto più di venti mila abbonati in questa prima parte dell'anno che per le nostre
Diciamo latitudini
Insomma cifre molto significative è un abbonamento a trentasei euro annuali che permettono l'accesso a questi ottanta musei
è un'esperienza che sicuramente sulla corti sua quale voglia dare Aqua voglia andare continuità tanto più in vista degli appuntamenti a cui
Dice dire di cui accennavo prima
Vengo alla questione della gestione finalmente sono lieto che sia qui Vittorio perché lui è testimone della questione principale
Sulla quale noi siamo impegnati che era costruzione della Fondazione del Museo Egizio
Con in ministero dei beni culturali
Con la Regione la Provincia e ovviamente principalmente il Comune di Torino e le fondazioni bancarie che sono impegnate anche finanziariamente date
Ora poi Vittorio dirà credo se vuole però poi noi puramente avessimo fatto insieme per facevamo meglio tutto il in fretta ma questo è un altro discorso
Nostro falegname diviene anzi tutta un'ipotesi ma
Però
No Museo egizio per darvi un'idea a oggi non più di trecentocinquanta mila visitatori hanno tenendo conto delle degli Steelers vuole insomma
E quindi fanno massa il Museo del Cinema
Che a Torino aperto da due anni ha superato abbondantemente queste cifre
Per darvi un'idea e il Museo Egizio credo che chiunque qui possa confermare è perciò non so se il secondo il terzo adesso non è tanto ma di graduale ma è uno dei principali dal punto di vista del patrimonio scientifico accumulato è uno dei principali musei asta livello internazionale
E la competenza della professoressa Donadoni e degli altri curatori e dal punto di vista del scientifico una competenza di prima grandezza internazionale vorrei fosse chiaro questo ed è lì che viene fuori Pradella gestioni perché è chiaro che uno può essere la può essere la persona comma competenze di livello internazionale come la professoressa Donadoni
Nella ripeto reperimento nella organi nell'acquisizione del patrimonio
E poi però ci vuole una competenza specifica per capire come divulgare far conoscere questo patrimonio a chi non ne sa nulla perché per farla per farlo conoscere a chi già conosce abbastanza fatti
Cioè se io vado con scarpe mi fa apprezzare tutto il problema è farlo conoscere ai tanti come me è molto peggio di me e che invece domani se i fruitori principali di cui se vogliamo che queste risorse gioca ecco allora cui il valore dell'ordine del trovare forme di gestione che permettano di investire su competenze diverso e permettano a queste competenze di avere quella autonomia che è fondamentale perché possano rappa perché possano cimentarsi misurarsi e dare risultati
Qui noi stiamo finalmente siamo quasi alla preda alla approvazione dello statuto della Fondazione per un lavoro che io devo dello ringrazio
Sgarbi ha dato un contributo insomma un po'a modo suo insomma Carola dato significativo ha spinto ha dato una mano
A me spiace che non sia dei beni culturali io devo dire sinceramente
O no che a me spiace anche se abbiamo litigato più volte sono contento solo perché secondo me questo è il prodromo poi al passaggi politici che posso immaginare ma questo non su cui comunque discuteremo ma ecco stiamo lavorando stiamo giungendo io spero entro è un anno neanche su un sei mesi è da dicembre che abbiamo iniziato a lavorare io credo che entro quest'anno riusciremo manda provare e penso che questo sia un bel risultato
Perché dà un segnale di innovazione forse in uno
Diciamo dei settori in cui viene più bisogno analogamente ho già citato il Museo del cinema che è già una fondazione
Stiamo lavorando alla Fondazione approveremo in consiglio comunale il primo luglio la Fondazione dei musei civici che attorno alla Galleria d'arte moderna
Raccoglie altri due musei minori e soprattutto raccoglie il Museo d'arte orientale che stiamo istituendo in un palazzo del Settecento vicino al comune
Questo credo sia un diciamo è un questo un segnale importante anche perché con questa fondazione e qui dopo un altro punto f termino della relazione con questa Fondazione dei musei civici noi vorremmo competere fra virgolette per acquisire i musei statali che Torino ha che sono soprattutto quelli che ruotano attorno le varie esposizioni della dalla Galleria se la Galleria Sabauda le varie esposizioni del Palazzo Reale
E che credo sarebbe giusto AE sarebbe più funzionale e gestire in questa logica in questa logica integrato ecco gli ho voluto dare questi segnali che credo confermino diciamo una strada che secondo me è quella giusta quella profit qualche appunto si può sintetizzare nel ecco vuole ancora dire
Bisogna ma non lo dico a lei che la prova nessuno di chi sta seduto a questa parte del tavolo
Bisogna se vogliamo fare federalismo bisogna al di là delle regole e regolamenti
Dei decentramenti di potere dice una cosa fondamentale bisogna avere fiducia sulle risorse locale questa alla base di qualsiasi riforma federale
Investimenti che già lo Stato fa perché se no diciamo da una
Raptor
Gli altri
Perché io credo che
Cioè che non lo sa le risorse
Ne siano stati utili meno del dieci per fa capire che forse l'investimento del privato nella non deriva sul
Ma anche dal fatto che si promuovono
Che di che rimuova alcun
E che possano effettivamente
Forse private
Purtroppo noi siamo qua c'era una discussione che credo che questo sia il vero problema
Che non che non
Diciamo così svolge in tutto le potenzialità che nel di un rapporto con
Quando invece poi parliamo di altro parliamo di vendetta
Che son tutte cose che non esista un cenno stanno sul all'ordine del giorno
Ravone se vendono
Il Colosseo il problema è di come a Praga
No non è quello il problema del pubblico privato e di come tra capitale privato nella gestione del patrimonio culturale pubblico del nostro se ovviamente pubblico perché
Però credo che ne abbiamo alcuni problemi di fondo uno abbiamo una forte carenza di risorse rispetto alla straordinaria potenzialità del nostro del nostro patrimonio quindi abbiamo innanzitutto un problema di politiche di bilancio che comunque va risolto
Che non lo risolve soltanto la la l'afflusso di capitali priva ma che comunque la fusione capitale pubblico deve promuovere devono
Secondo abbiamo un problema
Di cultura della valorizzazione
Tutta la discussione che c'è stata intorno alla questione di patrimonio S.p.A. fa capire che ne siamo credo molto indietro nella cultura della qual cosa vuol dire valorizzare i padroni tu credo che questo sia un tema di fondo cioè valuti valorizzare vuol dire prendere far far sì che esso renda valore in modo tale che le risorse che questo genera possono essere investite il patrimonio culturale stesso non vuol dire far l'idea di far comprare degli otto dei signori che gestiscono il patrimonio culturale ma vuol dire
Trovare delle risorse già che le nostre risorse sono ristrette rispetto quel bilancio qui
Tutto un ragionamento sulle nostre politiche di bilancio perché cosa vuol dire la politica di welfare in Europa e in Italia però al netto di questo ragionamento che non faccio ma è evidente che c'è un problema di risorse quindi bisogna gestire meglio le risorse e fare in modo che saprà c'è un problema di rigidità del sistema
Chi di noi ha fatto esperienze su tentativi di fare fondazioni di fare jazz rifare strumenti gestionali più efficienti sacche la fatica Extraordinary ed è una fatica nonostante la legge ci siano esperimenti best practices già ci siano gli enti locali che devono intervenire in questi in questi settori per poter darsi delle strutture gestionali pubbliche più efficienti al al patrimonio culturale fanno delle pratiche straordinari
Dovendo superare ostacoli punto
Di di di regolamenti comuni dei dei degli enti locali straordinari per cui ogni fra ogni preceduta da una fatica di Sisifo
E questo non è possibile perché invece durano venuto un sistema che spinge in quella direzione no che frena verso quella delle
Ed è evidente che questo è un altro degli aspetti la rigidità e un altro di questi aspetti
Come dire
Strutturali del nostro Paese dobbiamo riuscire a cercare di risolvere
Un altro credo che sia quello delle competenze che non è soltanto un problema come si diceva delle competenze gestionali che sono scarsissime nel nostro Paese perché una cosa è gestire e promuovere un'attività culturale un grande museo o addirittura un sistema e una cosa è fare l'uomo di marketing e la Coca Cola cioè sono due cose diverse non possiamo più che sia la stessa struttura culturale che viene trasferita dentro
Culturale e dunque su questo non abbiamo niente cioè non abbiamo né grandi professionalità né una scuola
E questo è un problema molto grave cioè dobbiamo riuscire a generare una scuola che oltre alla scuola dei sovrintendenti per le alte capacità e sensibilità culturale ci sia una scuola della gestione dei patrimonio del e valorizzazione del patrimonio
Culturale su questo dovremmo concentrare il nostro dibattito questo sì che è un tema vero difficile perché se poi noi mettiamo in piedi una fondazione che gestisce straordinari patrimoni culturali la metà in mano a qualcuno non lo sa gestire rischia veramente di fare dei guai in quella direzione
Allora io credo che queste siano diciamo così le le
E gli ostacoli più grossi che abbiamo credo che da questo punto di vista fare esperienza di quello che avviene in altri Paesi dove strutture ripeto molto ma molto meno impegnative dal punto di vista il valore del patrimonio culturale sono gestite in modo più efficiente
Non vanno i le risorse private
Che generano queste strutture non risolvono certi problemi di investimento che comunque richiede un intervento pubblico però sappiamo dis di di capacità di fundraising e di capacità di valorizzazione di patrimoni culturali Strom vivamente più efficienti dei nostri allora
Invece di arrampicarci rivolte cerca di ricostruire da zero un'esperienza che invece in altri Paesi è già stata fatta prendiamo le best practices
Grossi facciamo insieme uno studio su questo cerchiamo di prende insieme quello che vi è di meglio nel giro per il mondo e adattiamo ovviamente la nostra realtà non penso di copiarlo così come Madame chiamo la nostra gravano sarebbe ci sono tante realtà che che hanno dato performances straordinarie su quelle possiamo effettivamente lavorare per dar per dare le risposte importa
Credo che molti strumenti ci siano sul tavolo per poterli per poterli valorizzare innanzitutto le normative più o meno ci sono adesso il tema sarà quello di vedere come sistemarle meglio ma ma la norma sull'esternalizzazione la norma per fare le fondazioni Baronchelli
Gli strumenti volendo ci sono sono sul tavolo ci sono già esperienze di privati che hanno fatto questo
Bisogna cercare soltanto di capire che una volta che un privato entra in queste realtà non è una roba da controllare e da vedere con sospetto ma da favorire per può dare delle risposte positive l'allora credo che intorno a queste questioni ci sia una grande potenzialità come diceva anche il sindaco di Torino ci sono molte realtà nelle quali già le imprese ma non sono imprese spesso anche il sistema associativo partecipa alla potenzialità di sviluppo di queste realtà
è evidente che l'integrazione fra realtà culturali e quello che ci può essere intorno sette il turismo che la realtà più semplice e dell'integrazione potenziale tra le diverse capacità d'attrazione sono straordinariamente elevate e possiamo da questo punto di vista sviluppare una un'iniziativa importante noi come Confindustria stiamo lavorando molto su questo stiamo lavorando molto proprio con il sistema associativo perché esso divenga uno strumento poco attivo sul territorio e che sviluppi iniziative di questo tipo e riteniamo che da questo punto di vista molte cose che possiamo fare insieme tra Federculture sistema di Confindustria per poter promuovere questo tipo di attività
Sono anche d'accordo favorevole alla alla ipotesi che si possa andare verso un Patto per l'appunto comparto lo sviluppo della ecco bisogna soltanto sarà attenti a questi patti è una cosa cioè che non sia un luogo dove un insieme di rigidità si vanno a sommare lo abbiamo bisogno di grande flessibilità gli impieghi i privati devono avere una la necessità di a vere sul territorio come dire un comportamento abbastanza omogenea bisogna sapere che se si investe nella cultura
Il sovrintendente di Roma piuttosto che quello di Napoli tutto se Prodi di Torino lavorino sull'oggi che sostanzialmente analogo omogenee perché altrimenti se noi dipendiamo troppo da dei comportamenti che non sono diciamo così omogenei diciamo così e noi rischiamo di avere un'incertezza dell'assetto autorizzatorio dell'assetto del diritto diciamo così torna la questione la cultura che è troppo che troppo vago e ondivago sappiamo di tante esperienze negative che hanno bloccato e che hanno poi realizzato nei fatti il depauperamento del del del bene culturale che se non viene valorizzato si depaupera non c'è una via di mezzo quindi la conservazione in di terze non è non è la soluzione ma la valorizzazione ostruzione
Allora il patto si può fare se si capisce che gli imprenditori devono mettere la loro disponibilità a investire perché credono in questo grande progetto perché pensano che esista il mecenatismo perché pensano di avere anche dei ritorni di immagine e di mercato da loro attività
Lo Stato deve dare certezza del diritto e deve deve fare in modo che promuovere queste tipo di attività non vuol dire soltanto vuole fiscalmente ma vuol dire anche può muovere può muovere nella cultura di coloro che gestiscono gli a testa di coloro che gestiscono questi fenomeni gli enti locali devono essere pronti a fare questo salto sapendo che non sapendo che un fatto difficile perché è un salto che comporta sia dal punto di vista del bilancio dell'ente locale che dal punto di vista del potere se vogliamo così difeso dall'ente locale un passo indietro e anche dei passaggi per alcuni anni difficili
Ma che possono però portare dei risultati non sempre l'esternalizzazione attività culturale migliora il bilancio dell'ente locale può anche peggiorare per qualche anno perché ovviamente
E ci sono delle eccessive economie nella gestione dell'economia dell'ente locale di un di un museo che non vanno bene perché va nella sua depauperazione depauperamento invece ovviamente bisogna investire nel servizio nella gestione e anche le organizzazioni sindacali ben vengano però bisogna pure capire che dell'esperienza della contratto Federculture positiva che la flessibilità è fondamentale cioè noi i servizi devono essere portati dove sta il turista
Non bisogna obbligare il turista ad adeguarsi alle esigenze dell'organizzazione del lavoro del del dei musei piuttosto che dei beni culturali allora la flessibilità è ancora più importante
Nel nel turismo giacché una turista quando vuole verso il turista non è turista quando ci sono gli orari di lavoro
Allora è evidente che il turista e il tempo libero si dice e quindi bisogna
Lezzi bizzarra al massimo il il il lo strumento lavoro e il quale deve essere professionalizzato perché fare il guardiano Museo non è una roba semplice
Ma è una cosa per la quale bisogna avere cultura bisogna capire bisogna dare il meglio io al più posso influenzare vicino al turista che allora
Tutto questo funziona se il target se l'obiettivo di tutti quelli che si siederanno intorno tavoli questo patto è questo
Se invece deve essere che ognuno si deve tenere irrigidire un pezzo di DTT proprio potere operaio di posso trova competenza
Per vedere se come spartirsi la torta rischieremmo soltanto di fare un un inutile tavolo e di avere un un patrimonio culturale non valorizzato credo ne dobbiamo porci
Scusate va di moda in questo periodo ma insomma dobbiamo porci degli obiettivi facciamo un rapporto di benchmark internazionale diamo forniamo al governo questo rapporto e chiediamo al governo agli enti locali di darsi dei degli obiettivi come quelli di Massimo di raggiungere prego dei target di valorizzazione del nostro patrimonio di utilizzo di di di aumento
Dei dei dei del turismo degli standard di che di produttività e di redditività Imola darci nel giro di sei dieci anni che si sono cose importanti dei target in modo che evitiamo che ogni finanziaria dobbiamo fa un braccio di ferro cinquanta miliardi più cinquanta miliardi in meno ma abbiamo un target preciso su cui lavorare condiviso da tutti e su quel target la nostra massiccio culturale chiamiamola così
Come dire finalizzare la nostra attività ci impegniamo tutti quanti probabilmente su questi risultati possiamo effettivamente arrivare a cambiare e a valorizzare utilizzare in pieno questo nostro grande patrimonio grazie
Grazie periti
Per due code soprattutto la prima la consapevolezza e lacciuoli sottolineatura che gli investimenti in beni culturali è un investimento lungo un investimento che cioè davanti nel corso del tempo e non può essere giocato nello spazio piccolo della costruzione del consenso immediato
Progetti di ampio respiro
La seconda cosa
Che ha detto il Paese ed alla pena rimarcare che c'erano delle preserva aldilà dal mecenatismo mercatismo è fondamentale che i beni culturali ed è ci sia invece una ruolo agosto di valorizzazione degli asset del sistema sta nel nel loro complesso
E che questo la pena c'era un terzo elemento ancora delle risiede
La formazione del personale non soltanto il guardiano il museo ma come abbiamo visto tutti quei servizi che possono essere implementati e in cui per esempio la capacità italiana e giocare trame Novi e nuove tecnologie è una
Base eccellente per poter accrescere allora formazione nuove tecnologie e investimenti contiene ragionamento
Sulle imprese con Luigi Taranto direttore generale di Confcommercio
Una preghiera al fondo della sala questa sala ha un'acustica straordinaria
Noi sentiamo i grossi che vengono dal fondo molto amplificati se si potesse fare un attimo e Firenze sarà bene grazie
Dunque turismo beni culturali export della cultura materiale del nostro Paese sono tutti temi che sono ritornati negli Enti venti precedenti e da questo punto di vista del nostro Paese un Paese un po'strano nel senso che noi siamo pieni di casi di successo
Ma nel complesso non siamo un modello di successo allora la spiegazione del paradosso a secondo me a che fare ovviamente con il titolo che ci è stato proposto per l'incontro di questa sera
Quale governance per la cultura o probabilmente le questa diciamo da tesi che cercherò di sviluppare con la necessità di un adeguamento di questo titolo nel senso che quel che vorrei proporre e questo è riflessione ma insomma la questione con la quale dobbiamo confrontarci e quella della governance
O forse della cultura o forse quella del government della produzione culturale allora la distinzione che traggo da un angelo cricca letterature istituzionale
Ma in particolar modo dalle riflessioni di Cassese sul rapporto tra diritto e globalizzazione è come tutte le generalizzazioni siamo una questione che rischia di apparire astratta o forse nominalistica se non viene rapidamente fondata sul terreno dei processi materiali
Da questo punto di vista però io credo che non ci siano molti dubbi
Sul fatto che proprio la produzione culturale e la cifra caratterizzante dell'economia globalizzata del ventunesimo secolo all'interno di questo concetto stanno le questioni che già tornavano negli interventi che mi hanno preceduto
C'è un concetto della cultura
Come rete di esperienze c'è un concetto dell'integrazione dal punto di vista dei processi tra la cultura e l'intrattenimento
Cioè il concetto della fruizione culturale come esperienza diretta di queste reti di di questa rete di significati in qualche modo quindi quando affrontiamo le questioni del governo e la produzione culturale noi stiamo proprio al cuore del famoso nuovo paradigma
Stiamo al cuore per così dire dell'economia della conoscenza dell'economia dell'accesso
Un'economia un paradigma che al di là diciamo della sbornia dello storia finanziaria della net economy continua
A dimostrare la sua pervasiva efficacia continua dimostrarla in termini dati di consumo in termini di consuntivi economici e in sostanza diciamo sta dimostrando che siamo ben lontani oggi da quell'altro modello che ancora aleggiano negli anni ottanta e che faceva guardare al sistema integrato del turismo e dell'intrattenimento come una sorta di economia di Topolino una Mickey mouse economia era proprio questa
Gregor definizione che si usava nella letteratura americana
Allora se le cose stanno in questo modo potremmo anche dire declinando il concetto dal punto di vista delle regole
Che riflettere sul governo della produzione culturale e riflettere diciamo su un pezzo importante della costituzione materiale del nostro tempo una Costituzione diciamo
Che per larga parte non iscritto perlomeno ancora non è stata scritta
Ma che intanto efficacissima nel definire regole che determina in onda nera spesso cogente i comportamenti le decisioni di investimento tanto dei soggetti pubblici quanto i soggetti privati
E mi tocca fare qui riferimento diciamo ancora una volta al cantiere culturale di Cassese che ricordo perché proprio io nel contesto di un dibattito moderato qualche tempo fa da Calabrò fu posto questo tema cioè il concetto
Del commercio delle regole tra stato e mercato
In altri termini questo concetto e quello che in qualche modo aperto già da tempo nella pratica operative il riconoscimento di un'opportunità che consente di tenere insieme sostenibilità finanziaria ettari si ricordava prima gli effetti delle politiche di risanamento delle finanze pubbliche da questo punto di vista ma anche diciamo fruizione socializzazione dei beni di interesse collettivo
La mia impressione è che però giunti a questo punto del processo giunti a questa fase di sviluppo diciamo la governance non regge più
Se ter Governance intendiamo un sistema diffuso per carità Poli artico per carità ma al contempo un sistema scarsamente coordinato un sistema diciamo in cui le relazioni per così dire non non sono codificate all'insegna di un processo di stabilire
Stabile coordinamenti
In sostanza diciamo la governance non tiene rispetto al punto più critico di questa fase cioè la relazione che deve esserci tra produzione culturale diffusione culturale
E sostenibilità dell'accesso a risorse che sono sì risorse culturali risorse materiali ma non per questo sono risorse meno rumeno scarse e meno deperibili
Io da questo punto di vista che ho trovato interessante il dibattito di queste settimane intorno a patrimonio S.p.A. perché credo diciamo che al di là anche qui i toni delle querelle ideologica che si sono sviluppate ha messo in evidenza due principi
Che da un punto che dal mio punto di vista e rispetto al ragionamento che sto tentando di proporvi sono due principi essenziali
Un primo punto e che naturalmente se regge lo scenario che ho cercato di descrivere il processo di valorizzazione degli assetti patrimoniali pubblici e non soltanto un processo opportuno ma è ovviamente un processo necessario
L'altro punto e che da questo punto in avanti ma
Per così dire soltanto da questo punto in avanti si pone la questione delle regole che devono consentirci di tenere insieme la valorizzazione dei giacimenti culturali e la tutela del lavoro deperibilità
Allora per questo dico che non basta la governance occorre government occorre ce la fa a reagire con decisione un principio chiamiamolo di coordinamento chiamiamolo di responsabilità chiamiamolo
Di progettazione
Ed è un principio politicamente tanto più impegnativo ovviamente rispetto alla fase che sta vivendo il nostro Paese tocca qui evocare la famosa transizione istituzionale ma soltanto per dire diciamo che l'enfasi
Sul tema del federalismo solitamente non si accompagna ad un agguato tensione rispetto ai principi della compiutezza
E della responsabilità e della coerenza non soltanto degli assetti normativi ma anche e forse soprattutto negli assetti amministrativi e non si accompagna anche vorrei ricordarlo
Ad un'eguale riconoscimento dell'opportunità se donde la necessità e la declinazione di questo concetto discussi di Evita avvenga non soltanto in senso verticale all'interno della catena istituzionale ma si allarghi per così dire alla dimensione orizzontale alla famosa società civile
Ai corpi intermedi alle autonomie funzionali e perché no ai sistemi di rappresentanza degli interessi
Allora credo che anche qui come su altri terreni i terreni che ricordavo prima per esempio per esempio il terreno dell'export del nostro Paese oppure il terreno diciamo delle azioni di promozione del nostro offerta turistica anche qui il nostro Paese si trova a dover fare un passaggio che il Censis definiva qualche anno fa come il passaggio dal paese contenitore al sistema Paese
In sostanza non basta più per così dire Italia dei distretti modelli vincenti non basta l'Italia dei municipi e dei territori modelli vincenti dinamici ma che nel loro complesso
Non ci consentono di Kohl di giocare questa nuova fase della competizione
Che la fase della competizione diciamo globalizzata e non ci consentono di giocarla significativamente proprio rispetto alla cifra prima all'elemento caratterizzante di questa globalizzazione che il sistema della produzione culturale
Per utilizzare un altro paradigma vorrei dire diciamo che da questo punto di vista il modello tipico del governo della produzione culturale e veramente quello della rilocalizzazione
Banalmente ma necessariamente giacimenti culturali radicati nel territorio ma al contempo una capacità Diario della loro gestione che sia né più né meno che orientata alla dimensione del mercato
Ciò che intatta quella dimensione che annullato proprio sulla scorta dell'innovazione tecnologica l'annullato in larga parte i vincoli di spazio e di tempo e di Tristan all'interno di questo passaggio sta secondo me poi anche
Il riconoscimento dell'inefficacia di un modello che è quello che abbiamo finora praticato un modello per così dire timido di affidamento in gestione ai privati di alcuni servizi accessori alla produzione culturale
E la necessità invece dell'adozione di un modello che a spanne possiamo definire
Forte di un modello cioè che riconosce la legittimità del coinvolgimento dell'iniziativa privata all'interno di tutte le fasi della catena del valore della della catena del valore della produzione culturale
Ed è all'interno di queste ipotesi ma soltanto a questioni all'interno di questa ipotesi che quindi implica il coinvolgimento dell'iniziativa privata tanto rispetto e processi di recupero per rispetto ai processi di manutenzione
Rispetto ai processi di commercializzazione in senso ampio che secondo me acquista anche legittimità in termini di interessi collettivi
L'ipotesi che ogni tanto ricorre di attivare diciamo strumenti di fiscalità di vantaggio rispetto alle iniziative che vengono attivati in questa direzione
Tanto più significativa se il terreno è di questa fiscalità di vantaggio riuscirà ad essere ricavato rispetto a quel livello emergente energia urgente che costituito dalla finanza locale
Oppure se rispetto a questo sistema di interessi rispetto a queste possibili azioni si riuscirà a mobilitare come ricordavamo prima il patrimonio delle fondazioni bancarie da questo punto di vista io tuttavia non credo
Che la questione sia sostanzialmente in quella diciamo del nuovo assetto degli organi controllo per così dire la questione non è questo quella della fase uno del processo di riforma
La questione importante e verificare se in realtà questa scelta riuscirà ad accelerare quella separazione tra il ruolo delle fondazioni e approfitta bancaria che diciamo l'elemento fondamentale per riuscire a riorientare con maggiore determinazione l'attività delle fondazioni rispetto alla loro finalità istituzionali e rispetto alle vocazioni e rispetto alle vocazioni territoriali
C'è anche un altro punto che probabilmente merita di essere ricordato noi veniamo
Sì
Noi veniamo da una stagione che è quella della programmazione negoziata che è stata rapita di tentativi diciamo di realizzare un modello che tenesse insieme la spinta compresa la spinta coalizione dei soggetti privati
E il rapporto cooperativo con la funzione pubblica
Molte cose in questo modello non hanno funzionato tutto io io credo diciamo che non per questo l'esperienza vada definitivamente abbandonata
E probabilmente agendo in particolare sul versante della semplificazione delle procedure amministrative meriterebbe di essere recuperata proprio rispetto a questo terreno specifico
Di iniziativa quindi territorio diciamo nell'altra dimensione importante ma rispetto anche rispetto a questo diciamo credo che non possiamo accettare prospettive Conservatorio c'era competizione territoriale come tutte le competizioni che si rispettino
Sarà una competizione dura una competizione assai poco elegante per queste ragione dico che non basta la governance sarebbe occorre government per questa ragione secondo me non basta il mecenatismo ed occorre invece accettare sino in fondo la prospettiva della produzione c.t.
Grazie pertanto
Quindi va bene fatta per la cultura e la band italo a condizione che non sia quella un modo aperti perder tempo per diluire gli interventi esser bloccati trovare consensi a tutti i costi richiama competizione territoriale alto richiamo che va tenuto in grande considerazione
Il turno adesso e Vittorio Sgarbi ho visto riempire foglietti su foglietti di appunti
Quindi va fatto
Non ho sentito tutto ma ho sentito abbastanza per capire che tra i nodi
Che il destino la Provvidenza hanno dato a questo incontro c'è anche quello dell'attuale decreto Tremonti in cui c'è la patrimonio spacca su cui si è consumata la vicenda che mi riguarda
L'ultimo oratore ha detto che c'è una querelle il sulla patrimonio spara come se si potesse immaginare uno scontro fra la posizione che io rappresentato in modo molto icastico e la posizione del governo di cui facevo parte con la volontà decisiva di Tremonti e di Berlusconi
Io veramente questa querelle continua a non vederla
E mi pare di vivere come in un sogno
In cui soltanto il caldo eccessivo impedisce che ci siano dei venti di guerra che dovrebbero agitare come aiutano le coscienze delle persone su temi che appartengono a una dimensione che non è quella normativa o della patrimonio Spada o di Tremonti o di chiunque altro ma è il tema dei valori e dei principi
Uno dei valori fondamentali di una civiltà democratica e il senso dello Stato lo Stato non ha niente a che fare con le proprietà o i beni dello Stato ma a che fare con i simboli dello stato in cui uno Stato si rappresenta
Chi ha studiato la storia non ha dubbi sul fatto che ci sono dei punti oltre i quali non si può andare
E stabilire i quali non è una cosa ipotetica occasionale ma è un dovere
E allora quello che è avvenuto in questi giorni è particolarmente paradossale e
Sintomatico di una decadenza dei principi c'è un libro meraviglioso di cose Bergamini che si chiama decadenza dell'analfabetismo
Ebbene non c'è analfabeta che non abbia coscienza dei valori che gli appartengono anche se non riconosce perché hai rispetto come della paura dello Stato
L'idea che noi abbiamo una piccola dimensione di governo che sotto l'analfabetismo perché non presuppone delle conoscenze intuitive ovvero poetiche quali sono quelle che Bergami indica meno analfabeta è una cosa che mi fa pensare che è avvenuto
Un
Un evento in imperscrutabile che non so se dipenda dall'attuale governo perché è talmente
Impossibile la querelle doveva
Che io oggi ho lungamente parlato con Tremonti il quale novità per gli amici dei giornali che sono qua e d'accordo con me c'è perfino il potenziale antagonista per non dire nemico si dichiara a battaglia consumata e
Con i morti sul terreno se io posso essere assimilato un morto d'accordo con me
Su cosa è d'accordo
Sul fatto che l'esigenza che si deve preservare rispetto a questo tema e di arrivare in tempo perché un decreto non decada
E quel decreto contiene sul piano strutturale elementi condivisibili da chiunque
Sui temi che riguardano il patrimonio dello Stato e la sua valorizzazione per l'appunto di passo lungamente parlato che vuol dire aumentare il valore non venderlo come giustamente diceva il dottor Parisi tutto questo non si discute io infatti non ho mai attaccato Tremonti
Però se questa è la finalità e l'urgenza
Il principio nel quale non può non rispecchiarsi anche Tremonti e quello sul quale e latitato il ministro dei Beni culturali come se non toccasse a lui dire
Ci sono dei punti io vi posso indicare senza difficoltà che non sono quattrocento cinquecento mila confondendo beni pubblici e beni privati
Sul principio dell'importanza monumentale di beni che vogliono essere detti talvolta maggiori o minori secondo un altro errore che nello schema mentale per esempio di Paolucci
Il tema è chiaro
In agli è inabile sono i beni nei quali lo Stato si rappresenta ed essi sono gli archivi di Stato il G8 è che nazionali le pinacoteche nazionali i luoghi dove lo Stato esercita il suo potere democratico finché essi siano in uso
Cose elementari su cui non bisogna neanche cominciare a discutere perché quelle dai già in casa ma non puoi dire come diceva il ministro urbani
Sono scontate perché sono ovvie non lo sono affatto perché allo stato attuale il decreto non le indica come impossibilità toccare attraverso un intervento strutturale che le possa coinvolgere sul piano della loro ipotetica sia pure ipotetica dismissione
Ma non dobbiamo neppure metterla in discussione perché la patrimonio spacca e la definizione entro quel patrimonio di ciò che alienabile
Impone che noi sappiamo ciò che inalienabile montare diceva
Questo soltanto possiamo dirti ciò che non siamo ciò che non vogliamo noi non vogliamo perdere lo Stato nei suoi simboli nessuno potrebbe concepire la dismissione del Campidoglio
Una cosa intuitiva poco a maggior ragione non puoi mancare di indicarla sia pure per categorie generali e questo vale per il Museo Egizio di Torino come per l'Accademia di Brera che puoi
Le fondazioni che funzionano da anni o le fondazioni e musei privati
Possono funzionare meglio dei Musei dello Stato lo dimostra l'esperienza del Poldi Pezzoli o della Galleria Colonna da ultimo della Galleria Doria Pamphilj in cui noi abbiamo in privato che esso stesso è stato e sarebbe cosa assolutamente riprovevole immaginare di
Portare avocare allo Stato
E espropriare magari a colonna o qualunque altra struttura privata che funzione quindi privato e pubblico sono entrambi Stato e sono entrambi strutture che possono avere migliori o cattivo funzionamento
Ma il migliore perfino funzionamento delle strutture dello Stato non è una buona ragione perché il difetto di funzionamento tu debba presupporre una cessione
è evidente che gli Uffizi o Capodimonte funzionano meglio del Museo Egizio di Torino
è evidente che il Museo di Capodimonte ha un difetto di comunicazione una difficoltà di mezzi d'accesso che lo rende evidentemente meno facilmente accessibile nonostante il formidabile allestimento che da ultimo ha dato quel museo
Il sovrintendente di Stato Spinosa
Il quale un ottimo sovrintendente non c'è ragione al mondo che si immagina una gestione che lo esclude può benissimo viceversa integrare le sue capacità quindi temi della gestione sono evidenti a tutti sono diversi da quelli delle direttrice tipiche
Le capacità che un museo a di Atta a di attrarre pubblico sono legate a
Dimensioni che investono la città nelle sue infrastrutture e nella sua dimensione globale
è chiaro che
Per Firenze la vocazione turistica o per Venezia consente una facilità di accesso sia pure con mille cose per esempio il biglietto unico che unisca Musei Civici musei
Statali a Venezia e mille altri accorgimenti che si possono pensare rispetto a Napoli dove non possiamo dimenticare che in tempi lontani da quelli dell'attuale spinta la valorizzazione anche retorica iniziativa di alcuni valorosi ormai in anni lontani e assolutamente precursori gli abbiamo qua un riferimento fisico e cioè il dottor Barracco
Con Napoli novantanove diedero la prova che perfino a Napoli si poteva agire portando il privato Allo stato nel nome dello Stato
Lo Stato non equivocabile e ogni privato che porti il suo contributo in quel momento diventa Stato
Non c'è dubbio che sia stato il Fai che è una prova di come il privato possa fare talvolta meglio di quello che fa lo Stato nella sua dimensione proprietaria
Su questo punto allora lentamente arriviamo a definire un discrimine che non è quello dell'Elenco del mero elenco e dei cinquecento mila o altri deliri del ministro Urbani rispetto un numero che molto più ristretto
Perché quattro cinquecento mila possono essere i beni di interesse monumentale anche privato ovviamente compresa la Galleria Colonna o altri luoghi che abbiano una gestione perfetta privatamente condotta ci sono no non rispetto a quello di cui parlava Tremonti oggi cioè di beni demaniali dismessi Biri perché privi di valore monumentale o artistico di colori di qualsivoglia ragione
E ci sono ci sono state nel passato di missioni di torri
Demaniali
Che lo Stato non avrebbe saputo in quale modo usare per una potenza che deve essere indirizzata a obiettivi talmente puntuali che non puoi perdere disperdere energie su obiettivi minori
E quindi è evidente che il dogma della inalienabilità di una parte della sinistra è assolutamente ridicolo l'inalienabilità non è un dogma assoluto è un valore etico che riguarda alcune istituzioni
Quando l'istituzione qualifica lo stato e vale per Brera certo operatore funzionare meglio non è una buona ragione per dismetterla
Vale per gli Uffizi vale per il Museo Egizio vale per la catena di Venezia vale degli archivi di Stato dove lo Stato si rispecchia e si qualifica lì c'è il bene inalienabile
Dove lo Stato
Si fa dire ma guarda com'è in abbandono questo edificio di chi è dello Stato nasce il problema della destinazione cosa farne se avere le risorse da parte dello Stato o se arrivare alla decisione di smetterla
è un problema che si è posto in due casi quando il precedente Governo con Visco e con la Melandri indicò fra i beni che potevano essere alienati Palazzo Ducale di Sassuolo e la villa la regina di Torino nacque uno scandalo di ordine
Astratto di principio da parte di quelli che ritenevano questa cosa abominevole
Era difficile di loro se ci fosse una gestione del Palazzo Ducale di Sassuolo come Palazzo Grassi a Venezia nessuno potrebbe lamentarsi ma riteniamo allora che alcuni valori siano così fortemente simbolici che non puoi neanche pensare di vendere ricavare uno stato ha deciso un finanziamento
Per adottare Palazzo Ducale
Sottraendolo a rischio della sua dismissione stessa cosa è avvenuta con la villa Regina che è stata destinata a diventare la sede del catalogo della Soprintendenza per i beni artistici di Torino
Presupponendo che quella destinazione richiedesse allo stato l'impegno finanziario che c'è stato non ci fosse stato quello di la Regina sarebbe stata in un abbandono criminale da parte dello Stato che avrebbe imposto la sua dismissione salvo quella soluzione
Perché lo Stato anche la doppia veste
Che è garanzia rispetto ai privati ma non rispetto se stesso che quando un privato possiede un bene
Una collezione file commissaria come la Doria Pamphili alla colonna che sia privata conta poco perché la vigilanza Occhiuto dello Stato
Impone delle regole al privato che lo Stato non impone anche a se stesso per cui lo Stato può fare danno a se stesso con il cattivo allestimento del museo
Di Palazzo Barberini
Ma invece impone al privato il rigore di quello che il privato spontaneamente farebbe ma che comunque la vigilanza impone e allora essendo lo Stato proprietario insieme controllore
Talvolta i suoi beni vi può perdere perché non c'è un'altra autorità che gli impone di soccorrerli in quel momento preciso dovere dello Stato e rinunciare a quel bene
Se è certo che non potrà soccorrerlo in un tempo medio o Breve che sia quello che quel bene richiede pena
Il decadimento del bene il suo abbandono la sua fine che spesso determinata proprio dalla dismissione Duso che fa perdere la manutenzione e il caso per esempio di una meravigliosa proprietà che noi abbiamo a
Tangeri che l'istituto italiano un palazzo risultano che è in abbandono da dieci anni e che forse sarebbe bene che lo Stato volesse recuperare ma se non lo farà
Quando tra qualche anno quell'edificio sarà caduto la colpa sarà dello Stato non averlo perduto sarebbe stato in quel caso un errore questi casi si possono misurare senza alcuna preoccupazione della loro quantità attraverso un rapporto che io avevo impostato come sapete regionali i quali nell'imminenza di questa legge Tremonti avrei voluto contrariamente Prodi pensava urbani darci l'elenco non dei beni demaniali ma dei beni demaniali vincolati o interessanti dal punto di vista monumentale e entro quelli
Quelli che si potevano dismettere e quelle che rientrano nelle categorie che prima ho indicato di archivi di Stato biblioteche nazionali pinacoteche pubbliche
E edifici dello Stato non possiamo mica immaginare che l'antipatia per la Moratti possa indurre a far vendere il ministero della pubblica istruzione non risolve così il problema risolve collezioni cui cambi il ministro
Ma immaginare che la sedia su cui siede Berlusconi sia in affitto da Ligresti sembrerebbe cosa comunque abbastanza abominevole allora è evidente che tu in quei luoghi non puoi consentire alcuna alienazione
Però non vuol dire che non puoi vendere Palazzo Madama
Perché quando Palazzo Madama non sia più la sede del Senato che va dallo Gatto per esempio all'Eur
Improvvisamente Palazzo Madama può diventare un palazzo che salve le ragioni storiche che lo facessero diventare museo del Senato può essere benissimo dismesso come ogni luogo che abbia perso la sua funzione e il suo contenuto per diventare mero contenitore
La parola contenitore l'ho sentita oggi appena ricordata con delle formule del genere paese contenitore sistema Paese globalizzazione sistema della produzione culturale paradigma il linguaggio che io ho ascoltato segnala un altro punto
Abbastanza inquietante del nostro tempo
E cioè la sostituzione della capacità rielaborazioni linguistica che dipende da un pensiero che nasce con una serie di formula che sembrano garanzia di una correttezza formale in chi evidentemente alle AA stabilite costruite questo linguaggio che nasce come Precotto e quello che ha portato alla sostituzione della parola fruizione anzi la parola godimento con la parola fruizione maggiore trentanove di Bottai indicava il godimento come finalità della tutela è diventata fruizione questi passaggi linguistici di cui non voglio rimproverare nessuno sono però negli automatismi che hanno tolto la componente poetica linguaggio e ai beni a cui linguaggio si riferisce e quando sento parlare di Paese contenitore sistema Paese non capisco giuro che non capisco come non capisco più la parola territorio come non che non le capisco non so che cosa il territorio non so cos'è il sistema Paese so i immagino perché non è una colpa di quel linguaggio
Aver perso la capacità evocativa è un automatismo
Questo è un bene culturale per tutto è un inquinamento del linguaggio e noi stiamo andando quando penso che questo convegno si chiama governance mi viene malinconici non so cosa sia è un'altra parola che diventerà di moda come tante altre sono diventate di moda con un meccanismo che quello che ha improvvisamente fatto nascere la parola
Filiera non puoi andare a un convegno che non senti un cogli onde che dice filiera non so cosa sia questa filiera Alice filiera non c'era qualche tempo fa
Ora stiamo andando avanti attraverso una un procedimento che atrofizza il pensiero in nome di altre due parole orribili valorizzazione e gestione le quali sono nella mente di Urbani come nella mente di Tremonti come nella mente di Ciampi ognuno interpreta a suo modo
Vero è che non esiste la querelle sulla materia di cui stiamo parlando perché io ritenevo di essere coperto dallo scudo di Ciampi quando Ciampi indica con l'emendamento Vizzini che era e altro non è che la traslitterazione con le stesse parole di un mio emendamento in ordine del giorno
Quello che dovrebbe essere condiviso e mi trovo davanti a una maggioranza di governo
Che ha paura di dire che alcuni beni sono inalienabili e far diventare battaglie di sinistra dire gli Uffizi sono inalienabili e come dire resistere terrestre Che Guevara Che cosa hai detto questa mattina ho detto una cosa eversiva che non si possono vendere gli Uffizi
E coordinamento dei finanziamenti privati per recuperare come un modello insuperato l'Archivio di Stato di Torino quella nostra funzionaria
Un valore di cui non possiamo distrarci in nome di fondazioni sì abbiamo uno bravo facciamolo lavorare
Spinosa l'ha fatto a Napoli aiutato anche dai Barracco col Napoli novantanove la signora Ricci passa può potrebbe farlo al Museo egizio affiancandolo Donadoni cioè abbiamo anche risorse che sono valori e beni nelle persone tesori nazionali vive
Gli ho fatto queste considerazioni perché non so bene quale fosse l'argomento di questo convegno ma sentendo evocare la patrimonio sbaglia di quella io so tutto e contrariamente urbani sono anche come si poteva discernere ciò che lo Stato deve mantenere come propria dimensione dignità e ciò che lo Stato per non perdere la faccia e per non perdere la dignità deve alienare perché in quel momento consacra la sua identità di è stato perché alla consapevolezza dei propri limiti
Concorda con Sgarbi che governance non sia una parola poetica e forse neanche gestione l'abbiamo usata per dare un senso specifico e tecnico però come dire l'affidabilità dei linguaggi è una cosa straordinarie anche un pezzetto di patrimonio l'ultimo intervento di questa tavola rotonda che fare con altre queste parole complicata cioè con la gestione e i Fulvio Vento presidente Confservizi
Essendo conservi Confservizi un esempio eccellente di intervento con criteri privati di una struttura che ha una sua forte caratteristica pubblica Pulvirenti
Io cercherò aveva
Guardi pochissimo otto
E quindi procederò come ha fatto nella sua introduzione Roberto per
Il primo spero di non incorrere nei dall'onorevole Sgarbi però credo che lui possa convenire che nella cronaca giornalistica di gli ultimi giorni probabilmente nell'immaginario collettivo
Alla l'immagine che maggiormente arreso poca giustizia sulla discussione in atto è quello della cessione del Colosseo
è il titolo che hanno utilizzato molti giornali mi permetto di citare questo titolo per sottolineare il fatto che ancora una volta e qui convengo
Una sottrazione che faceva l'onorevole Sgarbi si rischia di ragionare per luoghi comuni di porre l'accento su una parte dei problemi e di rimanere su alcuni pregiudizi di tipo ideologico
Vi faccio un esempio che può sembrare non collegato con il tema oggi all'ordine del giorno
Pochi di voi probabilmente sapranno ma lo sa Maurizio Barracco che nel mille novecentonovantaquattro è stata approvata un'Italia imitarli una legge di riforma dei servizi idrici e che questa legge si proponeva di portare l'acqua nella casa di tutti gli italiani oggi siamo nel due mila e due in vaste aree del Paese complice anche il clima torrido l'acqua arriva un giorno ogni dodici un giorno ogni tredici un giorno ogni quattordici
E ancora oggi vi sono alcuni simpatici personaggi che si attarda la discussione sulla proprietà degli acquedotti tema sicuramente importante
Ma discutono assai poco su come vengono gestiti gli acquedotti
Pochi di voi probabilmente sanno che con l'approvazione della finanziaria è stato approvato anche un articolo trentacinque che in in materia di servizi pubblici locali fa una cesura importante tra proprietà e gestione
E questo articolo trentacinque prevede che alcuni impianti come per l'appunto gli acquedotti ma non solo gli acquedotti devono rimanere di proprietà pubbliche
Vendo per Tare era proprietario
Degli enti locali ma affidano in un regime di libera concorrenza la gestione di questi impianti e io credo il caso e di perso per quanto riguarda i servizi culturali che non sono ritenuti giustamente servizi di interesse industriale
Però in qualche modo una finita c'è e io credo che
Meriti attenzione il salto che occorrerebbe mettere poderosa mente ma alla riforma del sistema normativo e a una riforma dei meccanismi di mercato e sul lato della domanda sul lato dell'offerti in modo da poter pervenire a un fine comune l'arco buonsenso che con un termine forse impropri tutti quanti noi comunemente definiamo come valorizzazione dei beni culturali cosa intendo per riforma del sistema normativo io continuo a credere che la legge Ronchese fu una legge ottima per i tempi in cui venne generale
Ma oggi è una legge ampiamente superare
Non si può gestire un sistema un sito culturale un sito archeologico un museo a pezzi e a bocconi come si dice a Roma chi gestisce il bar chi gestisce la Biglietteria chi gestisce questo TG gestisce quell'altro
è necessario e da questo punto di vista noi siamo vicini oggi dovevamo essere ospitati dai musei capitolini
Io credo che l'esempio della gara per i musei Capitolini che in sostanza è stata una gara di Global Service assolutamente quindi diversa
Dal sistema previsto dalla legge rocche sia una soluzione un esempio proponibile generalizzabili
Anche in altre situazione
Quando si parla di gara per la gestione io intendo riprendere un concetto che era posto chiaramente sia da Roberto nella sua introduzione si Adamo inizio Barracco nelle sue considerazioni
è fondamentale istruite efficacemente una gara da questo punto di vista bene sarebbe che gli enti locali si apprezzassero
In modo che i concorrenti venissero selezionati e in rapporto alle capacità di investimento e in rapporto alle capacità di progettazione
Faccio un esempio per farmi capire di nuovo per quanto riguarda i Musei Capitolini non è cosa banale il fatto che sì è ha operato aprirà apprezzare
In are un indice di gradimento forte da parte del visitatore dei Musei Capitolini per quanto riguarda la fruizione del museo in quanto tale è importante anche che venga offerto un menu se posso chiamarlo così di servizi di attività di eventi di progettazione il fatto che nella sala Pietro da Cortona vengano ospitati concede
Livello elevato il fatto che sulla meravigliosa terrazza dei musei Capitolini
Di sia in questi giorni
Una serie di proiezioni cinematografiche di alto livello etica visitare posso percorre il tabulari UPA affacciarsi sul Foro Romano trovare il Foro Romano ben illuminato poter avere delle visite fatte come abiti su misura per chi vuole visitare una determinata epoca dell'era romana una fase successiva della stessa è un elemento a mio parere molto importante
Quando invece parlavo di una iniziativa non squisitamente normativa e sul lato della domanda il sul lato dell'ombra certi mi riferisco ha dei punti che anch'essi sono in comune tra i servizi pubblici in senso lato e la gestione dei culturali
Per quanto riguarda
Offerta io credo che è arrivato è maturo il momento in cui i Comuni pensino a forme di aggregazione
Non è immaginabile che ogni singolo Comune presuma e Possa immaginare di gestire separatamente dagli altri e quindi in ambiti circoscritti vero e per di più separati teneva dei livelli di sopra il tetto sovraintendenza
La gestione
Del rapporto tra quella segmento ed altri insediamenti insediamenti intendo la connessione con il turismo i rapporti che si devono in strada
E con i commercianti con l'associazione degli albergatori e quant'altro quindi è necessario in questo senso forse e declinabile al termine governance che vi sia forse tradotto in italiano
Una visto che siamo in tema dei Mondiali un gioco di squadra e il gioco di squadra presuppone che funzioni tutto alla squadra ma che ognuno sappia svolge efficacemente il proprio ruolo il portiere le faccio il portiere la sovraintendenza tacciono sovraintendenza
L'ente locale faccia mente locale il gestore privato faccia il gestore priva
Sul lato dell'offerti
E c'è un altro elemento in comune cioè il fatto che oggi in realtà questi grandi operatori di servizi culturali onestamente bisogna dire Parisi è andato via ma converrebbe credo con me non esistono proprio perché in passato non si è mai sono mai create le condizioni per una riqualificazione dello sterno
E da questo punto di vista la dimensione Nico recentemente è stato rovesciato lo slogan piccolo è bello ed è stato sottolineato con forza che il nostro è un Paese dove viene
Peraltro sia di navi ma pochi soggetti capaci di competere a livello internazionale mi permetto di dire che anche per quanto riguarda gli operatori dei beni culturali bene sarebbe creare un pull di soggetti di campioni nazionali
Capaci di fare di avere massa critica e di poter competere
Concludo dicendo che il problema della salvaguardia
Del profilo culturale di un bene oggi è facilmente conseguibile purché appunto ognuno sappia fare il proprio mestiere quando si affidano a privati cestisti i servizi ITC servizi elettrici l'illuminazione pubblica il teleriscaldamento si fanno i contratti di servizio
Nei contratti di servizio è uno dei temi cari al punto da Federculture caro a Confservizi vanno definiti compiutamente quali sono gli standard di qualità e chiaro dunque che gli enti locali che bandiscono Nagar devono saper predisporre i bandi di gara e devono sapersi attrezzare per potere esercitare compiutamente i loro compiti di monitoraggio di controllo di sanzione ed eventuale revoca del servizio Imone regime diciamo così di lite realizzazione ampiamente regolata e ampiamente garantista rispetto ai tutelino ho capito proprie che sono propri dello Stato da ultimo mi permetto di dire d'intesa con Maurizio Barracco che troverei anch'io come suggeriva Parisi estremamente importante che vi fosse un azione lobbistica nordica naturalmente congiunta da parte delle diverse associazioni imprenditoriali e che nello sviluppo che di Sarah dopo il grande tavolo per il patto dello sviluppo in Italy immaginare che possa esserci una conseguente tavolo di discussione su iniziativa del governo che metta assieme agli operatori che consenta appunto di avere un quadro compiuto e questo volume può essere uno spunto del sei la mente interessa di fare benchmarking individuare degli obiettivi di avere un piano di fattibilità di censire le risorse finanziarie esistenti a livello locale a livello nazionale all'idea l'Europeo sarebbe un Granze un grande risultato se posso poi per un attimo e chiudo dismettere la mia giacca di presidente di Confservizi e per rimettermi la giacca di presidente Ascea e quindi di di Zètema che è la società che è stata citata precedentemente
In questo caso si tratta
Una società che è diventato il primo operatore italiano che ha creato cinquecento posti di lavoro che oggi sviluppa un fatturato di cinquanta miliardi e miracolo dei miracoli è in equilibrio economico nessuna dice amo è passi eccessiva su chissà quali lauti profitti tutti i privati che si sono occupati di questa materia sanno benissimo che il settore dei beni culturali non consentirà mai ai margini di redditività pari a quelli registrati in altri settori per cui Chiara mi è un settore da questo punto di vista atipico rispetto a quelli che operano in regime di concorrenza però credo che esistano questo caso che io ho detto ed altri casi che dimostrano che è possibile gestire efficacemente
Brillante evento è un settore come questo senza necessariamente dover ci rimette siccome anch'io
Sono da abbastanza d'accordo che il tema del nasce dandismo in Italia a poca possibilità di successo non vedo questi grandi mecenati salvo particolari sponsorizzazioni sarei più fortemente ore stato tenuto conto delle caratteristiche del sistema economico italiano a mettere assieme all'insieme degli operatori è fare asse massa critica per gestire imprenditorialmente tra virgolette questo settore grazie
Grazie Fulvio Vento ecco nel suo intervento abbiamo chiuso il nostro a ragionare abbiamo e tornando daccapo sulle imprese e sul ruolo e sulla possibilità di avere una gestione economica forte per quel che riguarda i beni culturali
Una rapidissima conclusione Maurizio Barracco
Io ringrazio tutti per essere stati questa giornata di calore con noi adesso c'è un rinfresco alla terrazza Caffarelli un rinfresco un cocktail chiamarlo decreto fresca ringrazio ancora tutti