"Meraviglia dei fatti, scetticismo dell'informazione"

Buon pomeriggio
La stampa
Il prototipo della comunicazione di massa
Renata nell'età moderna
Sulla base di una grande idea ottimistica di fondo
L'informazione completa ed aggiornata
Fino ad allora monopolio dei potenti delle corti dei cancelli cancelli arati
Doveva diventare accessibile a tutti
Questo avrebbe consentito il formarsi dell'opinione pubblica
Intesa disperata come un grande motore positivo
Di ogni spinta di liberazione e di progresso
Oggi proprio mentre la comunicazione di massa e al culmine del proprio sviluppo tecnico della propria diffusione quantitativa sia che tra chi la produce come il tra chi la consuma sembra predominare un grande scetticismo sempre più sfiduciati rispetto alla possibilità di sapere che cosa realmente Conti
O si punta tutto sul defaticante lavoro di decifrazione dei retroscena
Il larga misura indecifrabili per definizione
Oppure si evade verso la trasformazione dell'informazione gli spettacoli
è venuta meno cioè in certa misura in discuteremo insieme in quale misura la capacità di stupore nel senso forte della parola
La capacità cioè di attesa del nuovo del positivo che il nuovo può portare la capacità di riconoscere questo positivo e di trarne spunto per un cambiamento
Di fronte a questa crisi non con paura ma con speranza e con il desiderio di dare un contributo concreto alla sua soluzione
Il meeting che interpella questo pomeriggio due protagonisti del giornalismo italiano Enzo Biagi alla mia destra
E Giampaolo Pansa
Rivolgerò delle domande ai nostri due ospiti
Anche per vostro conto perché come sapete il numero dei presenti impedisce di fare un dialogo diretto ma spero di poter raccogliere molto di quello che voi avreste voluto domandare
Chiederemo delle risposte rapide
In modo che il dialogo sia il più possibile completo interessante per noi
La prima domanda è a che cosa serve comunicare all'Agenzia delle notizie Biaggi
Basta credo che
Da quando l'uomo esistenti
Sì si è rivolto e gli abbiano rivolto sempre delle domande
Se non sbaglio già nella Bibbia si parla di Dio che rivolgendosi a Caino gli dice più o meno è notizia di tuo fratello Abele
Che per me era più bella domanda provocatoria che sia mai stata fatta fino ad oggi insuperata
La gente ha sempre voluto sapere qualcosa degli altri la prima domanda che rivolgiamo una persona quando la incontriamo e come va la prima cosa che è una moglie che da un marito quando torna da un viaggio io di viaggi ne ho fatte tante parlo delle mie esperienze che cosa hai visto oppure come era vestita
Basta andare in un negozio la mattina in una latteria in un caffè
E c'è subito la gente che commenta qualcosa che ha sentito che ha ascoltato che ha visto anzi secondo me per esempio
Un programma televisivo funzione se giorno dopo negli uffici nelle scuole in tram la gente si chiede ma chi aveva ragione ieri sera quello quell'altro credi che la storia sia andata veramente così
Una volta c'erano i menestrelli che andavano da un castello all'altro a raccontare delle storie trovatori io credo che oltre a fare il numero per il principe ne facessero qualcuno anche nei cortili
Così veri bottegai per gli artigiani per la gente che stava lì e gli raccontavano delle avventure o immaginate ho vissute il bisogno di sapere congenito all'uomo
Penso che
Ma io credo che
Comunicare delle notizie
Dare delle informazioni dovrebbe servire a rendere gli uomini più liberi
Perché la libertà è fatta di tante cose ma è fatta anche di sapere quel che ti succede attorno
Quel che succede vicino e oggi anche quello che succede molto lontano
Non per nulla
Tutti i regimi autoritari tra le prime libertà che sopprimono sopprimono la libertà di informare
Per cui io credo che
Il compito del giornalista dovrebbe sempre ispirarsi a questa a questa stella polare
Vale a dire il giornalista dovrebbe essere consapevole che il suo lavoro
Deve aiutare il suo prossimo a essere più libero cioè a sapere di più di se stesso degli altri ad essere più consapevole delle cose che può fare a essere più consapevole dei suoi doveri ma soprattutto dei suoi diritti a sapere quando il potente cerca di fregare atti a sapere quando la se l'organizzazione sociale nella quale tu vivi è un'organizzazione sociale che finalizzata al rispetto per l'uomo oppure se il suo fine è il contrario
Però io temo che credo che poi avremmo delle domande anche su questo punto temo che parlo naturalmente del giornalismo italiano perché non non ho esperienza se non attraverso quella poca lettura che si riesce a fare dei giornalini degli altri paesi credo che però oggi giornalista italiano sia assai poco consapevole
Della destinazione del suo mestiere
E di cui credo maschia
Nascano anzi due fenomeni che sono poi dei fenomeni paralleli da una parte
La sfiducia della gente
Dell'Ettore ma diciamo degli uomini generale nei confronti del prodotto dell'informazione una sfiducia che io in Italia sento crescere di anno in anno sempre più forte e dall'altra parte cresce un fenomeno che è poi quello speculare la incapacità del giornalista per riprendere il tema di questo incontro a stupirsi a meravigliarsi
Il giornalista italiano si salvano solamente le dovute eccezioni è un animale al quale ormai frega assai poco di quello che fa o di quello che potrebbe fare c'è quindi questa sfiducia della gente ma c'è anche questa sfiducia terribile nostra in questo mestiere queste due questi due fenomeni interagiscono uno sull'altro e creano una sinergia negativa per cui il risultato dell'informazione
Che ieri mi pare è stata dipinta in termini abbastanza pessimistici da Formigoni termini che avesse dove si fanno discussione con lui forse non sarei d'accordo su tutto ma nella sostanza di giudizio che io nella sostanza condivido
Passaporti informare vale la pena di stringere la mano chiunque non ho capito la domanda perché c'è un rimbombo non sento niente
Porto informare vale la pena di stringere la mano a chiunque di di chiunque sei
Beh questa è una domanda subdola che mi fa riaprire la polemica con con con Enzo
Io dico di no
Io non credo una volto a un giovanotto dico giovanotto in senso migliorativo del del sabato mi ha telefonato
Mi ha chiesto un anno fa un anno e mezzo fa qualche cosa a proposito di uno scoop che aveva portato un collega in carcere io ho detto a mia opinione perché contava e poi avevo detto una battuta che poi il ruolo Oro ritrovato nel nel titolo di questa di questa non era nemmeno l'intervista era collage di opinioni la notizia non è il nostro Dio
Bene
La notizia per ecco la notizia per certi aspetti è il mio Dio ma è un Dio al quale così non mi sento di sacrificare tutto
Soprattutto quando uno piccolo arrivo su una cosa che poi mi fa antica un'altra volta con Eloisa soprattutto quando va be'soprattutto quando l'Inter vinse quando la stretta di mano non è poi essenziale a ricavare delle informazioni
Biagi
Ma
Ed è stato detto visitare i carcerati ma non mi risulta che sia stato detto e non dargli la mano quando si va via
E questo forse è un limite della mia formazione io ringrazio chiunque e mi conceda la sua confidenza chiunque mi riceva chiunque mi parli non ho detto a Sindona se lei mi dice che poi io le do la mano e Sindona si aspettava ben altri riconoscimenti open altri favori
Ma vorrei andare al di là di questa polemica può darsi che io sia afflitto da una specie di qualunquismo morale per cui per me è un uomo che già condannato all'ergastolo è un uomo al quale già gli uomini hanno detto la loro opinione e io non sono il suo ultimo giudice
Se penso poi alla fine che ha fatto quell'uomo
Che si è ucciso cosa è stato ucciso pochi giorni dopo
E allora sono contento di avere fatto nei suoi confronti un gesto umano che non volevo proprio significare che mi associava le sue imprese a proposito delle banche degli affari e che lui ha combinato
Dopo tanti anni di esperienza professionale che cosa provoca
Il vostro stupore nel senso forte del termine Biagi
Che cosa provoca il mio stupore dopo tanti anni di esperienza professionale che cosa in particolare provoca il suo stupore farà parte ancora veramente merita tutto mi meraviglia ogni mattina mi sembra un dono meraviglioso
Quando mi alzo penso che cosa ci sarà nel romanzo della nostra vita oggi che capitolo scriveremo ci sono degli aspetti che mi deludono e questo in relazione a quella che è stata la mia vita di vecchio cronista
Ci sono delle speranze che non si sono realizzate
Ci sono delle aspettative non vedo in qualche modo concretizzarsi io non ho neanche un'idea così disastrosa della mia categoria che per tanti aspetti non amo
Io so che tutti i giornali hanno un padrone tutti
Che non esiste un giornale che non sia in qualche modo un partito
Visto la sede in cui parlo voglio ricordarvi che l'Osservatore romano degli Acta diurna era certamente un partito è un partito che in quegli anni io ho molto amato perché dicevo una verità quando tutti gli altri tacevano
E sempre vero che i giornali fanno delle scelte era un partito il Corriere della Sera del mille novecentoquattordici
Quando sosteneva l'intervento era un partito alla Stampa di Frassati che si dichiarava forse i neutralista
Fare del giornalismo e fare una scelta significa vere un punto di vista
I grandi cronisti che per me sono Balzac tosto agresti hanno raccontato il loro mondo la loro società avevano un metro per giudicarlo può essere un metro giusto o può essere un metro sbagliato
Sento sempre dire ci sono dei giornalisti corrotti ci sono dei giornalisti comprati racconta volti con degli amici
Che io faccio fatica a crederci perché a me non m'ha mai offerto niente nessuno probabilmente ha pensato che era un cretino che non ne valeva la pena ma in realtà io tutte queste storie di corruzione o di abbandoni insomma il rapporto fra il giornalista il suo editore questo l'editore chiede certe cose e giornalista può dargliene o non dà cifre c'è sempre un modo di salvarsi io credo che non sempre un giornalista Possa dir tutto ma il più grande peccato che può compiere e quando dice quello che non pensa e sostenere quello che non condivido
Pansa
Ma dunque se devo rispondere alla prima domanda e credo che la cosa che mi stupisce ancora più di tutti ve per compiere un gesto di umanità
Cioè un gesto per le per per il gesto di umanità cosa intendo quando vedo di fronte a me è un per un personaggio Formaper personaggio mettendo anche un piccolo personaggio magari una persona che non ha non apparirà mai né sulla prima e sulla ventiseiesima pagine del giornale ma che compi un gesto positivo c'è un gesto di lealtà un cesto di generosità un gesto di correttezza un gesto di stima verso il prossimo fino a prova contraria un gesto di solidarietà un gesto di umanità ecco io credo che dopo non sono non ho mestiere alle spalle così lungo quanto quello di Enzo avrà mai faccio il giornalista da venticinque ventisei anni ecco credo che quello che mi stupisce ancora è questo
Purtroppo come ha scritto una volta Aldo Moro la bontà non fa notizia quindi noi andiamo alla ricerca dello strano ma vero
E quindi questo tipo di stupore non non compare più sulle pagine dei giornali
Ma non compare più
Ma non perché i giornalisti soltanto se spesso siano dei cattivi giornalisti io
Poi c'è la seconda parte la domanda che quella che suggerisce che viene viene fatta indirettamente dalla risposta di Enzo
Io credo che oggi il problema non sia tanto quello c'è anche il problema del singolo giornalista che può essere
Un pessimo giornalista un cattivo giornalista e prima ancora un pessimo essere umano cattivo essere umano così come il problema non è tanto quello del giornalista corrotto anche i giornalisti corrotti ce ne sono tanti
Forse più di quelli che noi immaginiamo
Nei il giornalista che scrivere cose che non pensa per opportunismo
Ho il giornalista che io una volta ho chiamato dimezzato cioè quello che regala la metà o qualcosa di più della metà della propria professionalità a una cosa che non è la libertà di informare e che non è il rispetto del lettore ma che sono altre cose altri interessi in gioco che nel quale se vorrete potremmo parlare anche stasera ripone ma certo è anche quello individuale ma c'è un problema che è diverso
Ed è il problema dell'editore
Io fosse solo una risposta un po'più lunga di può più lungo di quello che è stato e insomma
Enzo è uno straordinario professionista
E il numero uno Dei del giornalismo italiano ha un potere professionale che gli deriva dalla sua capacità dalla sua onestà e la sua bravura naturalmente quindi dalla fame dal successo che accompagna queste cose
E Buy può permettersi di non scrivere mai cose che non pensa
E può anche permettersi di scegliere un editore o di non scegliessero ricordo un episodio Enzo se mi consente glielo ricordo qua riguarda tema quanto un giovane collega la stampa
Una volta al direttore della Stampa De Benedetti per un tuo articolo che ha trovato un bellissimo articolo dopo la morte del primo Kennedy che fece dell'osservazione che a me sembrano sbagliate
E che erano probabilmente sbagliate anche in assoluto e tutte ne andaste in cinque minuti
Perché perché perché un brutto carattere che è un brutto carattere perché è un brutto carattere perché se un signore di carattere tu stesso hai detto che il carattere una delle doti principale dei giornalisti di chi fa questo mestiere come di fatto il mestiere ma oggi tu sei uno che a questa possibilità che molti invece giornalisti non hanno allora il problema è un problema diciamo con un aggettivo banale ma chiaro è un problema strutturale ed è un problema che riguarda le proprietà dei giornali
Se oggi l'informazione in Italia
Detesta tutti i sospetti che desta tanto da provocare tra l'altro un meeting come questo tanto da temere questo è questi questi non so quanti sarete qui dentro io sono Dante tanto io sono emozionato e sono anche angosciato di parlare di fronte a tanti giorni vero fa ma se
Ma se c'è tanta gente che sta qui a sentir parlare ghiacciato piange Biagi
Io sono vengo di rincalzo sono l'intendenza che segue ma se tanta gente sta una settimana a Rimini a parla di queste cose e perché questo dell'informazione e uno dei bubboni della nostra democrazia allora perché dico che un problema strutturale pure lo strutturare lo accenno in un modo da volantino voi riprovevole se vogliamo possiamo riprendere questa discussione perché mentre una volta esistevano certo anche tanti anni fa dei giornali che erano di proprietà di come dire di gruppi industriali c'erano però anche degli editori quelli che abbiamo chiamato il nome portato iella editori puri cioè erano degli imprenditori che avevano come unico scopo quello di fare delle notizie e quello di far dei soldi vendendo delle notizie
E si erano degli imprenditori seri sapevano che più le notizie erano più erano pulite più avevano possibilità di fare soldi perché cresceva la fiducia del lettore in questo prodotto che veniva sfornato giorno per giorno
Se oggi osserviamo qual è il panorama della grande stampa italiana parlo della stampa quotidiana e anche dalla stampa periodica
Noi vediamo che ormai gli editori e di trattino editori sono quasi ridotti al lumicino nel senso che ormai sono pochissimi
La stampa italiana oggi di proprietà quasi tutta naturalmente di grandi imprese industriali ma soprattutto di gruppi finanziari
Cioè e di proprietà tutta per usare un'espressione abbastanza chiara di venditori di titoli azionari
Gli interessi dei gruppi finanziari sono enormemente più distesi e più estesi e più ramificati di quelli del delle imprese industriali quindi paradossalmente un giornale proprietà di un'impresa industriale a meno vincoli di proprietà di un giornale che proprietà di un gruppo finanziario quando poi questi gruppi finanziari diventano molteplici e voi osservate nella composizione del pacchetto azionario di una testata
La presenza di più imprese si
Fino di di più finanzieri di più gruppi finanziari e quindi anche di più imprese industriali perché spesso poi dopo sono l'interfaccia dell'impresa industriale ecco in quel momento le condizioni strutturali per fare del buon giornalismo vengono a mancare
Anche se per ventura i componenti di quella redazione fossero tutti degli Enzo Biagi perché gli interessi sono enormi perché sono ramificati perché sono interessi che spesso valicano il confine nazionale
Perché l'interesse fondamentale dei gruppi finanziari che poi ci sono proprietari di quel giornale non è quello di produrre una produrre dell'informazione corretta o o dell'informazione libera e quello di avere tra rimane uno strumento che può essere utile in tantissime occasioni per i questi proprietari e nuovamente i più importanti di quello di fare dell'informazione libera non è una storia nuova è un sopravvissuto
L'ha vissuta molte volte essendo un avendo un carattere e qualche volta anche un pessimo carattere ma qualche volta è un ottimo carattere ha sempre reagito
In modo straordinariamente coraggioso a queste situazioni ma il panorama della stampa italiana appunto non è fatta tutta di Enzo Biagi è fatta anche di giornalisti come me come tanti dei colleghi che sono qua che vivono giorno per giorno ma difficoltà
Di far coincidere
Gli interessi spesso non confessati dell'editore con l'interesse del pubblico che dovrebbe leggere delle buone notizie di qui nasce una situazione di disagio molto forte
Dei giornalisti italiani
Alla quale spesso noi giornalisti italiani non sappiano reagire come dovremmo ecco concludo così mi faccio anche pubblicità io ho riflettuto abbastanza su queste cose non come ha fatto Enzo anche io ho anche scritto un libro che uscirà
Tra una ventina di giorni da Rizzoli che un libro sui giornalisti italiani l'ho voluto intitolare sapete come l'ho voluto intitolare non sapevo ancora di questo meeting voluto intitolare carte false
Perché spesso noi giornalisti produciamo carte false
In questa situazione
C'è spazio resta la libertà del giornalista
Se dobbiamo fare come gli avrebbe detto Walter chiudo il giornale di andare a lavorare in giardino oppure c'è ancora qualche cosa che possiamo fare dignitosa dignitosamente in questa professione Biagi
Questo intanto presupporrebbe l'esistenza di un giardino e non vedo una grande fioritura attorno a me
Vorrei anche dire che la mia posizione dopo quello che ha detto Pansa
è un po'difficile
Io non sono un padre della patria in mezze il malinconico privilegio dell'età che mi consente
Così
Certi vantaggi io credo che la diagnosi che Pansa ha fatto sia molto esatto
Ma accanto alle responsabilità della situazione di questi editori che hanno degli interessi
Le avevano anche in passato in questo momento più specifici più identificabili a mio parere c'è una grossa responsabilità dei giornalisti intesi come corporazione
Se nel nostro mestiere
C'è una possibile grandezza secondo me sta proprio nel non ottenere la settimana corta le vacanze lunghe tutte cose che rispetto moltissimo
Ottenere
Di dare il proprio consenso alla proposta la propria approvazione
Al cambio di direttore di un giornale una delle cerimonie più ridicole che io abbia mai visto si vota per dire che il direttore che hanno già nominato ti piaccia o no con questo risultato che il direttore viene in ogni modo
Viene oltretutto qualche volta in una situazione sgradevole per cui il poveraccio anche l'impressione di doversi muovere in un mondo ostile
Cioè abbiamo ottenuto tanto
Dal punto di vista pratico tanto o poco insomma delle cose che una volta quando io ho cominciato questo mestiere
Nel mille
Ma novecento trentasette e trentotto in un giornale che era avevano attestato un po'più lunga si chiamava Avvenire d'Italia allora bastava portare un articolo in un giornale sembra un dalle favole c'era un signore molto gentile molto accogliente che leggere il pezzo di un ragazzino magari anche lo pubblicava
Adesso la nostra corporazione sia talmente politicizzata per cui quando si presento un giovane io credo che gli elettori non li chiedano più che cosa vuoi fare ma chi c'è dietro le spalle chi è che ti manda chi è che ti sostiene acché parrocchie appartiene
Quale ideologia porti voglio spiegare che è molto giusto che un giornalista abbia le sue opinioni
E giustifico perfino le sue intolleranze
Quando sono dichiarate io sono dite sì o no in un mondo in cui tutti tendono troppo a dire forse non sarà questo male è un rapporto leale collettore insomma mi pare che la mia categoria abbia progredito
Abbastanza sul piano di ricerca e con queste che non so poi se sono definitivamente delle conquiste possono anche delle apparenze
Ma che non si sia difeso un margine un po'più grande per quella massa di giornalisti dei giovani di quelli che non hanno abbastanza protezione perché vivono in un ambiente ristretto per cui e più difficile certamente essere coraggiosi non piccolo giornali in una piccola città che in una grande città dove hai la possibilità di cambiare vuoti tentare delle nuove avventure non ho da propormi come esempio a nessuno
Ma vorrei che ci fosse questo tipo di miglioramento perché non è vero che sono i fatti che parlano sono le idee che parla
Raccontate sull'episodio della posta rispetto ispettiva vita professionale
In cui vi siete se avete sentito che in modo particolarmente vivo immediato che il vostro lavoro è un lavoro che serviva la gente era utile a maggio
Viaggi
è molto difficile da dire io ho sempre pensato che il mio lavoro serviva agli altri
Come ho sempre pensato che non sono un lombrichi Co cioè che la mia vita deve avere un senso al di là di due date che non dipendono da me quella delle nascite e quella della morte
Non mi sono mai sentito un missionario perché non posso salire sul podio e non ho niente da insegnare a nessuno
Ma riconoscimenti della gente sono le piccole cose
Ecco
E tornavo a casa un mese fa
Se vicinato me un giovanotto che avevano una piccola motocicletta e mi ha detto senta io sono uscito ieri l'altro da San Vittore questa storia carceraria bare un po'mi perseguita
Mi ha detto sai sono andato in questura non mi vogliono dare la patente
Ma detto se tu fai l'uccellino novità la diamo fare l'uccellino vuol dire fare dei gorgheggi poter andare a raccontare un po'di storielle di quelle che i poliziotti non sanno ti diamo la patente bisognerebbe che lei si occupasse di questo caso
E tollera un'idea del mio potere che io non condivido
Se mi occupassi di questo caso lei tornerebbe dai suoi vecchi amici e io probabilmente per farle compagnia perché nessuno di noi due potrebbe dimostrarlo
Ma detto ma se lei si presenta alle elezioni lo sa che lei ci ha quarantacinque mila voti l'ha detto ma quali sono quelli di tutti quelli che sono dentro
Adesso
Ma io ho avuto un momento più di tempo per riflettere l'episodio che mi è venuto io nella memoria poi non riguarda me solo anzi io poi in quel caso era un giovane giornalista e quindi ero l'ultima ruota del carro ma episodio che vi fosse vivo può servire a spiegare ancora meglio poi le cose di cui si discute questa sera e de riguarda dunque intanto risale a tanti anni fa dell'ottobre del mille novecentosessantatré quando probabilmente la maggior parte dei ragazzi che sono qui questa sera non erano nemmeno nati nel nell'ottobre del mille novecentosessantatré un pezzo di una montagna che si chiamava il monte tocco
E fra NATO dentro l'invaso di una diga che la diga del Vajont a pochi chilometri da Belluno l'ondata che ne emersa ha fatto fuori qualcosa come due mila persone Stati più di due mila morti
Molti di questi corpi non sono più stati trovati
Immediatamente dopo la caduta della di non non poche ore dopo perché siccome la dichiara caduta cioè anzi la montagna la caduta dentro l'invaso di che aveva resistito ma la questo data aveva spazzato via un paese intero che era a Longarone con le sue frazioni vicine poche ore dopo vale a dire la mattina successiva che era quella del dieci ottobre
Già si comincio subito a dire una fatalità una fatalità una fatalità fatalità c'era questo ritornello che fatalità fatalità non era la fatalità
Non era la fatalità perché c'era stata la nazionalizzazione dell'energia elettrica la sarde che era la Società Adriatica di elettricità doveva vere
Come chiamarlo tecnico
Per non chiamano tecnicamente diciamo il rimborso aveva ceduto quest'impianto l'ENEL doveva essere pagata per dimostrare che l'impianto funzionava l'aveva riempito d'acqua fino ha un limite
Che si era rivelato mortalmente pericoloso che la montagna che era marcerà a cascata dentro la diga producendo due mila morti
La gente del paese della zone temeva quest'evento avevano tentato in tutti i modi di fermare l'Assad e non c'erano riusciti
Immediatamente dopo questi due mila morti si comincia a dire la fatalità la fatalità la fatalità ecco i giornali italiani di quell'epoca non tutti ma una gran parte dei giornali italiani di quell'epoca
Lo stettero a farsi incantare dalla canzone della fatalità
Cercarono di spiegare e di capire
Perché era caduta questa storia perché c'erano stati due mila morti perché nuclei familiari interi erano stati spazzati via perché una comunità come Longarone erano non esisteva più ecco io ho credo di aver dato un contributo da formica questo lavoro ma se vado con la memoria la mia storia professionale credo che quello sia un esempio di come il giornalismo è stato di utilità alla collettività al prossimo perché la resa più liberarla relax la resa più libera anche del proprio diritto di chiedere che i morti del Vajont divenne poi uno slogan di quelle popolazioni avessero giustizia
Ecco quello è uno degli esempi
Che dicono come e qui voglio riallacciarmi alla domanda che aveva fatto io sono invidiosi simili Biagi e quindi voglio assolutamente rispondere anche alle domande che ronza ha fatto lui la libertà del giornalista
Che cosa bisogna fare per ottenerla per conquistarla ecco l'esempio del Vajont io credo può servire per dare una spiegazione
Una spiegazione che non è la spiegazione e una spiegazione come la vedo io intanto la libertà del giornalista bisogna esige prima di tutto un giornalista che ha voglia di essere libero perché molti di noi non hanno più voglia di essere liberi si accontentano di tante delle cose che ha ricordato Enzo ma non gliene frega più nulla del quel minimo di possibilità che possono avere di fare del mestiere di vero
Se quindi c'è questo animale strano
Che ai che ha questo carattere questo gusto di dire voglio cercare di fare del mestiere onesto nelle condizioni in cui posso farlo allora questa libertà va conquistata giorno per giorno è una trattativa logorante
So che espressioni come conquistare la libertà sono talmente state usurate dall'abitudine di pronunciarle
Che possono una però è una conquista giornaliere quella di dire no guardate che questa notizia non è così ma è cosa questo fatto non sta così ma sta cosa
Non non dobbiamo aprire la prima pagina con questo fatto che non c'entra che non è rilevante o che è un fatto di Palazzo ma dobbiamo tentare di ha prima aprì la prima pagina con un altro fatto
Perché il collettivo che è un giornale parlo naturalmente del giornale quotidiano che con le cui esperienze se la deve conquistare giorno per giorno era deve strappare al proprio editore se ha la fortuna di avere un direttore
Che consapevole dei propri doveri oltre che dei propri diritti e allora questo questo lavoro un po'è un po'più facile questo tipo di direttore è stato dipinto molti anni fa da Einaudi
In un suo scritto sul giornalismo che diceva pochi uomini in poche epoche
Vengono concessi dai viole doti di carattere di forza di resistenza di tenacia
Di grinta non usava questa parola Einaudi ma voleva dire questo che di limpidezza di carattere che consentono di diventare di essere il capo di un giornale indipendente ecco quando c'è questa cosa allora questo lavoro è più facile e va però fatto questa diventava conquistato giorno per giorno ma c'è soprattutto l'altro fronte che quello decisivo e il fronte decisivo siete voi siete i lettori dei giornali
Perché siete voi che dovete rifiutare i giornali che vi sembrano spacciatori di notizie inquinate
La grazie al cielo il mercato del del giornalismo stampato in Italia sia quello quotidiano che quello settimanale si regge ancora su un fatto che si chiama concorrenza e su un fatto determinante per la vita dei giornali che la come dire la sanità dei loro bilanci
E il lettore l'alleato numero uno del giornalista che vuole essere un giornalista libero e dipende dai lettori la libertà del giornale perché lettore ha in mano un rubinetto che può aprire e che può chiudere
Fino a quando fino a quando è qui non voglio introdurre un'altra nota pessimistica fino a quando i giornali in parte resteranno ancora di proprietà di e di editori professionali che hanno in un interesse economico alla vendite alla diffusione del giornale
Quando le proprietà dei giornali saranno esclusivamente finanziarie o esclusivamente industriali neppure più
La come dire la diffusa la forza professionale di un gruppo di giornalisti alla forza professionale di una testata il suo mercato il numero di lettori che riesce ad agganciare ogni giorno conterà perché i passivi
Che ci saranno saranno dei passivi che sono ridicole rispetto ai fatturati
Che sono in grado di produrre questi gruppi industriali e questi questi gruppi finanziare cosa volete che continua giornale che può fare venti o trenta miliardi di passivo l'anno per dei gruppi finanziari o dei gruppi industriali che muovono migliaia di miliardi niente
Ecco quindi c'è questo rischio sullo sfondo e contro questo rischio io metto in guardia i giovani che sono qui questa sera perché non soltanto dai giornalisti dipende rafforzata e la libertà della stampa in Italia e ma soprattutto dai lettori ma i lettori devono rendersi conto di quali sono le condizioni strutturali che tengono che stanno sotto il giornale che voi comperate ogni mattina perché quelli osservate bene che cosa avviene su quel campo perché capirete con cinque minuti di anticipo quello che leggerete sul giornale il giorno dopo
Da Salice Nava ha un potere dei senza potere
Con la mia domanda successiva chi ha il potere in Italia
Per quanto può contare il Potere dei senza potere
Va a quelli che hanno il potere in Italia si credono si conoscono
Sono presenti ogni giorno pasta
Ha preso Mary o guardare la televisione
Io condivido tutto quello che ha detto Pansa ma vorrei ancora aggiungere una cosa credo che i giornalisti possono ancora fare molto
Sono protetti come non lo sono mai stati oggi è pressoché impossibile tra licenziare un giornalista non si perde più il posto come una volta è possibile invece licenziare il direttore
Quindi penso che il primo dovere di un direttore sia oggi quello di dare un senso di sicurezza e di protezione a quelle che lavorano con voi anche il direttore fa sempre parte
Della categoria
Che ha il potere Italia non conta solo chi c'era conta anche quello che la gente pensa
Di chi non ce l'ha ma che lo potrebbe avere diceva barile gli italiani accorrono sempre in soccorso del vincitore e sono lì sempre a vedere come va a finire la corsa allora contano certamente i politici contano come minimo per dire di no a certe cose per influire sulle cose contano come sempre dappertutto quelli che hanno il denaro
Contano le grandi organizzazioni di massa in un certo modo ma fino a un certo punto c'è un partito in Italia che ha il trenta per cento dei voti dei consensi degli italiani e io penso che in me suscita spesso l'immagine di un trattore che si porta dietro un foglio di carta velina fu una grande forza che dire dietro niente
Allora chi è che comanda non è non conta soltanto chi è che comanda e che può conta quello che gli altri pensano
Di quelli che stanno nelle cosiddette stanze dei bottoni sono tante le stanze dei bottoni alcune vere altre immaginarie quell'immaginare probabilmente sono ancora più pericolose
Ha ragione Panza quando dice cosa gliene importa un editore ciò qualche esperienza in proposito di guadagnare venti trenta mila copie quando con un'operazione sola può fare dei bilanci lussuosi
Non so se non contano niente quelli che apparentemente non hanno potere secondo me contano un difetto del lettore però è quello di cercare il giornale che gli dà ragione
La gente compra il giornale che più vicino alle sue idee ci sono dei giornali che io credo sono acquistati perché uno si sente più rincuorato più rassicurato nelle sue convinzioni
Non c'è tanto la curiosità di sapere quello che pensano gli altri seguendo quell'aureo consiglio che dice certe riconsiderare intelligenti anche quelli che non la pensano come te allora fa male L'Unità probabilmente quando vuole portare dalla sua quelli che già votano comunista o fanno male miei colleghi dell'avvenire se vogliono convincere i preti dell'esistenza di Dio cioè devono parlare a me che sono lì un po'incerto dovete suscitare negli altri la curiosità di sapere le cose e poi c'è una pigrizia ancora che questa e dei giornalisti
A me piacerebbe rifare un programma televisivo che durasse cinque minuti
Con un uomo di cui ho una grandissima stima col quale ha parlato tre o quattro volte e il cardinale Martini se dico questo dovete credermi che non ho l'aspirazione a diventare monsignore non potrebbe neanche darmi una buona parrocchia ne fa niente per me
Io credo se ogni sera uno potesse parlare con un uomo che è una grande coscienza indipendentemente dalle convinzioni religiose
Della ditta della morte dal dolore della solitudine
Della disperazione di quel fatto che è successo quel giorno proiettato
In una dimensione più grande perché tutti noi se qualcuno sa dare Ancona speranza agli altri io credo o l'al di là dei fatti nelle idee nel portare qualcosa che aiuti gli altri a vivere
Allora quando noi apriamo il giornale la mattina
Vorremmo che ci fosse dentro qualcosa che ci aiuta a pensare che gli uomini sono molto migliore di come non li vediamo anche di come noi ci vediamo quindi il potere e anche di che compra i giornali ma resta sempre un grande potere nelle mani di chi li fa
Penso
Ma
Quando Rosa faceva questa domanda mi è venuto in mente una battuta di un politologo che se fosse vera taglierebbe la testa al toro e non saremmo qui a parlarne perché dice i voti contano le risorse finanziarie decidono io credo che in parte questo sia vero e nei giornali nel mondo dell'informazione nel mondo della comunicazione questo sia vero però il potere dei senza potere c'è enorme basta prenderselo basta creare le strutture per cui il potere di tanti uomini di tante facce che singolarmente non hanno potere messi assieme diventi una struttura io uso la parola di potere perché non lo sia un potere che alternativo ad un altro potere ben venga io sono convinto che era che la democrazia si regge su un insieme di poteri che si bilanciano l'uno con gli altri non sono soltanto i poteri disegnati storicamente dalle costituzioni ma i poteri che si formano dalla quella che viene chiamata dalla gente dall'opinione pubblica spiego se c'è una persona lontana da CL credo di essere io non mi sono mai occupato da vicino di voi per certi aspetti non vi siete nemmeno troppo simpatici
Però che voi esisti atte è un fatto importante per la democrazia di questo Paese non mi frega niente si dicono che siete integralisti che siete estremisti di di altre cose una struttura che nasce dal niente che nasce dal basso perché voi siete nati dal basso
Che porta qui tanti giovani a sentire non il concerto di Battiato come sentirete per fortuna vostra stasera ma a sentire due signori che parlano di giornale di informazione è una struttura importante per la democrazia di questo Paese allora anche per chi non vi ama anche per chi ritiene che il vostro presunto sponsor politico Andreotti sia il peggior politico che la democrazia cristiana può buttare in campo oggi persona che mi può essere simpatica perché è una persona spiritosa ma che politicamente non mi piace che giudico un politico funesto per la democrazia di questo Paese e basta e ora che Andreotti vada in pensione nonostante questo voi siete ripeto una struttura fondamentale come tante altre perché siete un insieme di persone senza potere che siete diventati con il gruppo che ha del potere ecco sull'informazione io vorrei che si creassero in Italia come esistono le associazioni dei consumatori che si battono spera che l'olio non è buono o perché nel vino c'è il metanolo o perché nel tal detersivo c'è questa cosa terribile che voi produce il fosforo tutte cose sì
Importanti si dovrebbero creare mi stupisco che in Italia giro la domanda Enzo che pertanto di me come mai non si è ancora nata dovrebbero nascere delle associazioni di consumatori dell'informazione
Sarebbe una grande vittoria per tutti quei giornalisti che oggi nei giornali nelle televisioni nel settimanale diciamo nei siti dei media nel sistema di comunicazione tentano ancora di fare il loro mestiere
Come gli è stato insegnato afferma
Voi siete entrambi dei giornalisti notissimi occupate delle posizioni di grande rilievo che vedano la possibilità anche di grande influenza
Questo non è una colpa è un è una condizione eccome
Stando così le cose
Vi sentite dentro o fuori del Palazzo bianchi
Ma io mi sento fuori del palazzo enormemente il Palazzo si occupa di me ogni volta che comincia a fare certi lavori chiedendo alcuni che mi licenzi no altre che cambia in modi o altre ancora che non mi faccia più vivo son tante mani
Mi sento mi sento uno come tanti milioni di altri italiani che alla Fortone il privilegio di fare un mestiere che gli fa compagnia da una vita che ancora tante curiosità che lo aiutano a vivere
Che ogni giorno cerca di affrontare con dignità il suo compito ma che si rende conto delle grandi difficoltà che ci sono in questo Paese
Ma è anche convinto che molte cose si possono affrontare vedete
Guardiamo uno strumento che è fondamentale la RAI
In tutti i Paesi del mondo chi fa l'informazione e chi sta al governo esercita due ruoli ben distinti chi fa l'informazione è in una posizione critica rispetto a chi comanda e chi decide
In Italia abbiamo un sistema televisivo per cui nella RAI coesistono l'informazione e il Governo è il governo che condizione la politica che condiziona l'informazione
Quindi si creano delle situazioni anomale quindi si creano delle situazioni equivoche per cui in questo sistema basta che uno otto si rischia che sembra un ciclone onora che hanno in realtà si cerca soltanto di fare il proprio mestiere con dignità
Poi c'è una specie di soggezione non si può chiedere al lettore di Chieti che ci difenda Giampaolo bisogni che le cose le facciamo assieme noi dobbiamo fare la nostra parte lettore farà la sua ne dovremo tenere in mente quella per me bellissima battuta che Jensen resto
Indirizzò al clan dei Kennedy quando erano al potere alla Casa Bianca
Disse acque ai cani di che non gradivano tanto gli articoli del New York Times quando voi siete arrivati noi c'eravamo quando voi cioè ve ne andrete noi ci saremo ancora facciamoglielo presente tutti i giorni
Beh no io intanto volevo scusarmi non mi fosse non mi sono spiegato bene io non chiedo ai lettori di difenderci chiedo ai lettori di difendersi sempre quindi difendendo se stessi difendono anche il lavoro
Di chi come noi di chi come di chi come i tanti viaggi ce ne sono ancora almeno
Il sentimento di chi come i tanti Price ecco faccio anche questo atto di autoironico tentano all'interno del giornale di fare un mestiere corretto certo certo tipo e poi io vorrei sentirmi fuori dal Palazzo
E personalmente mi considero fuori dal Palazzo non sono nemmeno frequenta vip non non vado a cena con De Mita non vado a cena con Bettino non non vengo invitato nelle case dove i politici incontro fra di loro però credo di non essere fuori dal Palazzo credo che il mio lavoro così come viene fatto oggi
Mi tenga mi costringa Biagi probabilmente mi può tirare le orecchie magari fra un istante mi ritirerà ma mio malgrado a essere all'interno di una struttura informativa che fatta per poche persone
Perché oggi i lettori dei giornali quotidiani
Dopo essere stati per molti anni noi lettori quelli che comprano
Di quello sappiamo con certezza per essere stati per molti anni al di sotto dei cinque milioni di coppia all'anno di copie al giorno vendute
Oggi sono saliti di poco sopra i sei milioni ecco in Italia quanti siamo cinquantasette cinquantotto milioni ecco ci sono soltanto sei milioni di persone che ogni mattina sentono il bisogno di comprato il giornale io stesso l'incontro soprattutto in vacanza trovo dei professionisti dei commercianti dei degli insegnanti
Che non comperano il giornale
E mi immagino che cosa che spinta può trovare all'acquisto del giornale il contadino che sta in una valle laterale ormai o qui nella Bassa
Romagnola ho il pensionato che vive nelle periferia di Torino di Milano o di Roma perché dovrebbe comprare i quotidiani in Italia ma che cosa ci trova
Dei suoi problemi dentro i giornali di oggi
Questa è una delle cose che ha detto Formigoni imitare l'ho letto stamattina venendo in treno su qualche giornale questo vecchio lei motivo è una vecchia canzone che noi ci teniamo sempre però certamente io poi faccio di mestiere
Faccio una specializzazione che ancora più
Che mi tira ancora più a fondo che è quella del giornalismo politico o credo fare del giornalismo politico ecco però mi domando
Io sto dentro Palazzo faccio scrivo quando faccio la mia rubrica sull'Espresso mai mi rendo conto che l'ha fatto osservare mio figlio l'altro giorno che faccio dei riferimenti per brevità perché potevo settantasette dichiara scrivere di sessanta battute non posso far di più facili riferimenti per delle persone che addirittura mi possono capire soltanto se hanno letto la rubrica dalla settimana precedente
Cioè misto mi mi rendo conto che questo mestiere sta è arrivato a un punto tale che o riesce a trovare delle forme di espressione nuova dico forme di espressione intendo dal punto di vista tecnico che può essere la televisione Enzo ha trovato una cosa gravissima che è stata la sua capacità di essere oltre a un grande giornalista di carta stampata anche un grande giornalista di televisione poi a mio giudizio ha commesso qualche errore gliel'ho anche ricordato
Però ha trovato questa strada nuova dovremmo riuscire a trovare delle strade di versi ma perché le radio devono trasmettere soltanto in continuazione musica o comunicare commerciale e basta
Ecco ma bisogna io credo che i killer il problema del comunicare sia arrivato a un punto di snodo che non so individuare perché questo mondo della comunicazione elettronica del computer io lo conosco poco o niente ho imparato a scrivere sul video terminale perché devo per forza a scrivere quando riesco
Continua a scrivere sulla mia vecchia lettera trentadue e come è arrivato a un punto di snodo il punto di snodo e quello sì riusciamo a fare del giornalismo che Possa apparire come un giornalismo non di Palazzo e credo che la ricetta numero uno
E la condizione numero uno prima ancora di appunto di trovare questi mezzi di questi questi queste technicalities questi mezzi tecnici nuovi sia quella di ristabilire la corrente di fiducia che esiste ed che dovrebbe esistere tra la persona il cittadino la gente il giornale e l'informazione e la comunicazione
Se non riusciamo mai questo è il fosso che dobbiamo saltare e che noi giornalisti non sempre anzi ormai non riusciamo a quelli più saltare se non riusciamo a stabilire la convinzione che il che il nostro trasmettere notizie
E un gesto pulito ed è un gesto fatto in omaggio a quella destinazione che io che ho detto all'inizio cioè che perché quel la comunicazione può servire a rendere più libere le altre persone allora forse riusciamo a saltare questo fosse uscito da questo imbuto ma credo conoscendo i polli del del mio pollaio conoscendo me stesso conoscendo le condizioni in cui lavoriamo conoscendo il nostro scetticismo conoscendo la nostra voglia di vivere tranquilli perché è il suo vero tu hai ragione quando dici che oggi difficile licenziare un giornalista perché troverai sempre un pretore che te lo reintegra però è molto facile
All'interno delle strutture editoriali fare delle scelte che non hanno come stella polare l'interesse del lettore a conoscere non la verità ma una possibile verità sul fatto che noi ogni giorno parlo anche dell'esperienza mia personale io non ho visto tutte le testate di Enzo ma sono stato nelle cinque grandi testate quotidiani italiani non sempre e non riusciamo a fare ecco questo è e difficile licenziare il giornalista ma è molto facile
Inserirlo in un sistema tale per cui la capacità di porsi delle domande su quello che ti avviene attorno e di spingere il lettore a farsi domande diventa sempre più rara ecco se c'è un vizio che oggi corrode il giornalismo italiano è un giornalismo che non si fa più domande e non spinge più i lettori a farsi delle domande un esempio clamoroso se volete ripariamo ed informazione economica oggi in Italia
Questa è la cosa
Non vi è Christian non si ha l'impressione spesso io condivido questa impressione
Nel mondo dei mass media italiani non ci sia una generale sotto la presentazione delle culture di tipo religioso sotto comprensione
Gli agi parlava dei giornali che vogliono convincere i parenti dell'esistenza di Dio
Non abbiamo visto in questi giorni che sono dei giornali che si sorprendono che cristiani pensione resistenze del diavolo
è una cosa sorprendente sorprendente
Che poi il diavolo come è stato rappresentato simbolicamente in età medievale
Probabilmente non esiste è una prestazione simboli terreno non siamo mica così Barbey da pensare che il diavolo a del corno inglese amplificata ma non lo erano neanche medievali
Che lo usavano questa presentazione come simbolo
Quando in questi giorni preserviamo assistito questo fatto curioso
Che ci si sorprende che dei cristiani siano convinti di una cosa di cui Cristo era convinto
Allora la mia domanda è
è vero non è vero che le culture di tipo religioso sono sotto compresa
Toro presentate dal mondo del ma smise italiano
E soprattutto sono comprese rappresentati in modo inversamente proporzionale alla loro presenza nel Paese
E se è vero di chi è la colpa
Ma è un problema che non mi sono mai posto e non ce lo poniamo perché voi proponete avete perfettamente ragione
Io capisco che uno
Trovi ridicolo
Uno che ha una fede delle convinzioni profonde
Che i cosiddetti giornali laici
Si stupisca che cristiani
Hanno fede nell'esistenza del diavolo
E lo immaginano
Ignoranti
Con le corna vestito rosso
Io ci credo che ci sia il diavolo
Per me magari al compost atteggiamento di monsignor Marcinkus
Quindi non mi meraviglio
Sì
Non lo voglio vedere
Tanto tenebroso è un diavolo che io avrei cacciato subito
Dei metadati
Certo
E la gente è distante dei problemi religiosi
E voi qui siete la dimostrazione
Che c'è un bisogno di religiosità
Ero testimoniate
Ma per tanti anni c'è stata una grande commistione tra religione e politica
E la gente ha identificato in un partito non sempre esemplare
Degli interventi della Chiesa per cui Gesù Cristo un certo momento diventava una specie di agente elettorale uno che ti invitava a votare in un modo piuttosto che in un altro
Forse anche da questo è nato un certo distacco il problema per cui c'è meno gente che va in chiesa nascono meno bambini a quanto mi risulta
C'è meno frequente i sacramenti non lo dico io
E c'è così un grande guardate le tirature dei vostri giornali dimostrano un grande interesse della gente per i problemi dello spirito
Riflettevo su quello che diceva Giampaolo Pansa prima
Forse i giornali si occupano poco delle cose che riguardano di pensionati o delle cosche riguardo alla gente che ogni giorno o almeno non se ne occupano in maniera da coinvolgerlo ma chi è che lo fa
Ci sono dei giornali che rappresentano delle grandissime forze politiche dei de L'Unità aumentato la tiratura facendo ottanta non
Predicando o sintonizzando sì con la gente su quelli che sono i problemi di queste ore di questi momenti c'è un giornale che si chiama il popolo secondo me distrattiva Todor richiamarsi la comitiva è una
è il titolo
Un po'presuntuoso
Se non altro che si chiama avanti dovresti vedere queste masse che camminano cammineranno sulle dieci mila copie mica tanto di più basterebbe mandare una letterina a casa a fare qualche telefonata
Insomma la paziente ha un po'più complicato di quello che sembra
Ma io credo che una domanda che voi non dovreste fare ne abbia cinema e ma che dovreste fare a voi stessi e ce la siamo già fatta non se vogliamo fare anche a voi no
Dovete dovete dovete farla dovete farla
Ma non dovete soltanto a fargli la domanda perché è troppo comodo farsi la domanda ma dovete fu ai poi muovere dopo vi siete date una risposta a muovermi e Biagi gli ha detto delle cose vere ma perché in Italia editoria chiamiamola cattolica non marcia perché l'altro giorno è uscito l'avvenire con un Bilancio terrificante
Bilancio intendo un bilancio finanziario terrificante perché il sabato che pure un giornale che spesso presente del ricordo di grandissimo interesse stenta
Non si vede non non se ne parla non fa parlare
E questo è un problema è un problema di deficit culturale è un problema di deficit organizzativo
è un problema di mezzi quindi di deficit in questo caso realmente finanziario oppure c'è qualche cosa nella vostra proposta
Come chiamarla io sono così ignorante che non trovo gli aggettivi politica culturale ideologica ecclesiale che non non sfonda c'è qualcosa che non che non aggrega per lo meno in dimensioni tali
Ma se io vedo i giovani che sono qui ma voi dovreste ogni giorno produrre un quotidiano che vende come minimo centocinquanta mila copie
Ma perché non riuscite a fare ecco allora cioè questo quindi il problema non è soltanto di porsi la domanda il problema e di e di aggregare
All'interno vostro un gruppo che sia in grado di trovare una risposta a questa domanda ecco io qui voglio vedervi perché poi dopo non basta soltanto lamentarvi se i giri perché gli altri giornali certo di altri giornali gli altri gli altri gli altri mi
Via gli altri strumenti parlano poco di informazione religiosa ci sono spesso anche i grandi quotidiani hanno uno-due nei casi migliori anche un solo quello che noi chiamiamo per tradizione vaticanista che poi dopo è quello che delegato
A occuparsi di queste cose anche se poi magari sul diavolo scrive un signore intelligentissimo che poi magari il giorno prima si è occupato della devo di un'altra cosa e ma
Dico però certo bisogna anche tener presente che i quadri dirigenti dei giornali che oggi vanno per la maggiore hanno una formazione culturale ideologica che era più estranea alla vostra
No non non voglio non voglio chiedere a penso che etichetta io sono un agnostico
No no no a un certo tipo di problematica non sono interessato mi manca anche retroterra culturale per probabilmente per essermi interessato però capisco che c'è questa questa necessità a questo bisogno fa parte del discorso dell'organizzazione dei senza potere di cui si è detto prima quindi un una risposta dovete trovarla voi trovate vera
Buttate fuori quello che avete trovato mettete cielo sulla delle edicole tutte le mattine poi dopo vediamo ecco questo voi dovreste fare questo è un contributo importante ripeto alla non soltanto alla alla convivenza tra la gente di questo Paese o alla democrazia italiana come come che l'assegno per brevità ma anche in poi tante al al ai fini di quel discorso sull'informazione che soprattutto che che vogliamo fare oggi c'è Trezeguet aspettare soltanto che se ne occupino bere
I Biagi diavoli scansare i o o di Ostellino poi chi per essi dei vostri problemi oppure in seconda battuta di pancia e quelli come me beh ma no no no no no non basta quindi fatte fate quello e quello che Biagi Biagi vi ha citato esempi di giornali quotidiani che politicamente uno per lo meno credo vi sia vicino o per lo meno insiste in un'area in un'area che non erano così lontana come davanti o come L'Unità ecco
E però ci sono dei problemi ci sono i problemi dei senza dei senza potere fatte una vostra bandiera tira tiri fuori spiegati ecco io vedo tanti giovani questo è un compito essenziale
Incerto la vostra generosità solo perché leggo anch'io le cose che si pubblicano su di voi si esplica in tanti campi con grandi sforzi questi esempi di volontariato di cui sappiamo di cui si è
La conoscenza soprattutto quelli che Dinoi vivono nelle grandi città sono cose che spesso fanno venire i brividi alla schiena perché io spesso mi domando se sarei capace io anche alla vostra età se sarei stato capace di fare quello che fate voi la mia risposta per quel che mi riguarda personalmente se imprese no e quindi arretro impaurito commosso e rispettoso davanti a quello che siete capaci di fare ma questa è l'informazione è un banco di prova fondamentale nella vita di oggi provate gli anche su questo
E poi un altro meeting Remo qui a parlare in quello che siete riusciti a produrre io vi invito a farlo
Biagi chiede di fare un piccolo intervento su questo e sul tema io però prima di dargli la parola col consenso dell'altro correlatore
Vorrei chiederle una cosa pensa
Non intervengo sul giudizio sul deputato Andreotti perché
Non ho pregiudizi nel personaggio un giudice politici non ha giorno nei personaggi ma anch'io ma non è il diavolo vedi non credo che separavano arriva questa la sala del
Ieri però nostra testa io credo che sia importante sento di dover chiedere chiedere a lei a chi rappresenta la sua posizione
Con questa franchezza che ci ha dimostrato
Di non vederci sempre a tutti i costi attraverso questo filtro dall'aggregazione politica che per noi è di risulta secondario decreto che
I due mila cinquecento ragazzi che sono qui siano qui per Andreotti e non per Andreotti o per De Mita eccetera sono qui per tutt'altra cosa
Che poi questo abbiamo tutte le
Che poi questa via di anche dei riflessi politici e proprio perché cerchiamo di di essere di di un po'in tutte le cose
Ma sono dei riflessi cioè io le chiederei non le chiediamo di volere vedi volerci vedere in quello che noi siamo realmente cioè principalmente tipicamente un'aggregazione religiosa ma io di questo sono estremamente convinto e lei mi fa torto se per i
Sa che io possa pensare che questi due mila cinquecento giovani sono qui per Andreotti per De Mita prima di tutto se avesse avuto questo sospetto folle non sarei venuto io primo seconda cosa non solo così scemo ne così invecchiato da pensare che Andreotti e De Mita siano in grado di produrre uno spettacolo di questo genere se fossero in grado
Se fossero in grado di produrlo mi mi sentirei accapponare la pelle mi Sentinel siccome ho una profonda sfiducia nei confronti di certi sistemi parti ITC mi sentirei accapponare la pelle ecco allora io credo ronza credimi anzi ci possiamo Averna la la convenzione perché ci davamo del lei pronta mi creda
Divieto per quello che siete spesso in onore Armin culturali per capirli fino in fondo vi Rispetto non mi fate nessuna preoccupazione ce non sono di quei laici di rito ma CL ho incontrato degli amici in questi giorni ma hanno detto a Como io come
Vai a parlare al meeting di CL ma perché ho detto sono dei giovanotti che hanno le loro idee sono andato a parlare alla festa dell'uno
Italia un miliardo di volte alla festa in avanti pure alla festa dell'amicizia sono andato persino a Spoleto a fare la festa verde dei repubblicani per lo devo dare armi finisce via ecco vi vedo per quello che siete vincitore solo fino in fondo perché allora il confronto vero comincia poi sulle cose che fate fino in fondo bianchi
E io vorrei dire che non mi fate ha fatto paura
Siamo contenti venisse offre pesante e anche viola con l'immensa voglio dire però che non vedo neanche
Questa indifferenza voluta nel confronto dei problemi religiosi da parte dei giornali dovete tenere presente che quando noi quando in Francia avevano Bernanos noi avevamo Papini
Cioè un altro modo di parlare di religione Papini andava a fine ma del nostro raccontava tutta la disperazione e la tristezza della guerra di Spagna
Non è vero che i giornali non si sono occupate non sono stati attenti a certi uomini a certe storie religiose
Io sono profondamente convinto che l'Italia avuto tre rivoluzionari dal quarantacinque ad oggi
Lo dico perché alcuni di questi uomini avevo avuto con alcuni questione ho avuto qualche legame don Zeno don Mazzolari e don Milani
Allora di quest'uomo e ci siamo occupati tutti che crede chi non crede che vorrebbe credere perché secondo me il laico è uno che cerca e io che mi considero un laico vedo in voi della gente felice che ha trovato certe certezze che io in giudizio
Allora ci vogliono delle storie perché i giornali le raccontino quella che voi state vivendo è una bella storia io non so se voi siete integralisti non integralisti come mi vedete come mi vedete non mi preoccupo minimamente
Voi portate dentro di voi
Delle cose
Che sono delle speranze e non credo che le vostre speranze devono suscitare negli altri preoccupazione forse devono aiutare gli altri a vivere gli altri a sperare come voi voi lo sapete che non si possono salvare le anime
Ne a colpi di crocefisso né con dei tipi di violenze ideologiche dovete avere il vostro posto come l'avete nel nostro Paese e penso che da questo non possono essere che del bene ma non si può dire ai giornali state più attenti ai fatti religiosi
Fate lievitare qualcosa di più
E se ne accorgeranno anche i distratti giornalisti
In Francia si pubblica danni una collana molto fortunata che si intitola sorpreso ecco quello in cui credo
Se loro fossero invitati a scrivere un libro per questa collana
Che cosa si scriverebbero dentro detto in due minuti
Accidenti Terim due minuti quello che uno scriverebbe in un libro sull'argomentino così leggero di solito sono libera e onesta da dieci mila dollari se rispondo bene mi mandate in cabina
Non ci sarà necessità dovrebbe io credo
Che nessuna vita sia inutile
Io credo che si è abbastanza vero quello che disse una volta Hemingway quando gli domandarono credi in Dio egli disse qualche volta di sera
Forse anche qualche volta di giorno
Io credo che ci sia qualcosa che non riesco a spiegarmi
Che quando ero bambino
Mi aiutava a immaginare un certo mondo che esista ancora adesso che sono vecchio
Credo che mia madre che è morta parlando con Dio su un piano di parità non avesse torto perché avuto coraggio anche
In un'ora difficile
Credo negli uomini che sono uguale a me guardavo la vostra mostra sulle pitture delle caverne e mi confortava ancora una volta pensando che uomini distanti nel tempo e distanti e nello spazio sentivano tutti le stesse cose nello stesso momento
Che ha detto tutti figli di Dio hanno le ali Formica ci credo che ci sia della verità
Qualcuno ha detto anche per ogni uomo che incontri qualcosa in te nasce qualcosa in te muore
Io credo che da questo giorno che ho vissuto con voi qua nascerà in me qualcosa che non sarà male che mi aiuterà a tirare avanti mi farà compagnia grazie
Pansa ma io se dovessi essere invitato a scrivere un libro di questo tipo rifiuterei subito non sono non non sarei capace di riscrivere più che dieci righe
In risposta a questa domanda le dieci righe mi vengono in mente dopo questa domanda che voi fatto sono diviso in due parti credo invecchiando ci credo sempre di più che sia possibile una solidarietà fra gli essere umani e quindi che sia possibile una forma di giustizia terrena e quindi sia giusto combattere per questa giustizia e contro l'ingiustizia e poi la seconda cosa che anche questa invecchiando mi fortifica sempre più ma purtroppo so che ho poco tempo rispetto a prima percorrerla credo nell'affetto delle persone che costituiscono il mio nucleo familiare cioè credo nella famiglia questa credo sia sono le tue cose di cui fosse non dubito fu che per un laico che non ha un orizzonte
Così ampio come avete voi
Credo siano le due ancore che mi mi mi impediscono di diventare matto ecco a cinquant'anni in un mondo come questo
Io nel dichiarare conclusa questo incontro desidero ringraziare a nome nostro nome posto i nostri due ospiti e credo che quest'oggi il meeting si è stato veramente se stesso
Cioè un luogo di dialogo offerto proposto liberamente da un'identità che si incontra con altre identità abbiamo sentito dire cose su cui siamo d'accordo cosa su cui non siamo d'accordo
Ma la cosa importante che ce ne siamo potute dire con una libertà con una capacità di ascolto che non è comune limiti non vuole giudicare la stampa italiana come è stato detto qualche volta in questi giorni
Partire da un'investitura che nessuno gli ha dato e che la realtà di Chiesa di fede che anima questa questo meschino ritiene affatto di avere il meeting esiterà dare questa occasione di dialogo occasione di dialogo a partire da un'identità un indica che si fa luogo che si fare cifre servizio reciproco e consente questi gesti
Vi ringrazio vi auguro buona continuazione
Stiamo
Anche secondo il un leggero ritardo questo che il primo di quelli che abbiamo chiamato i dialoghi lo con un'autentica personalità del mondo dell'informazione in Italia Gianni Letta direttore del tempo
Che ha accettato volentieri di essere tra noi oggi per sottoporsi amichevolmente a a una serie di interrogativi che mi permetterò di di rivolgere a lui sul tema
Che quest'anno o il meeting per l'amicizia tra i popoli vuole affrontare
E come tutti sapete già da queste prime battute
è il tema della comunicazione il grande tema della comunicazione tra gli uomini e della informazione
E come non prevedere all'interno di questo meeting
Un incontro con coloro che hanno la responsabilità ultima della comunicazione di massa
Coloro che in qualche modo determinano l'opinione in Italia
E tra questi
Il direttore di un quotidiano è senz'altro colui che più di altri può affrontare
Il tema di questo meeting tamburi di tre messaggi
Le domande che ci inquietano e che comunque non possiamo evitare perché
Oggi senza senza dubbio il mondo della comunicazione i i cosiddetti mass media hanno su ciascuno di noi che lo vogliamo o no che ne siamo consapevoli almeno un grande potere
Non stiamo a discutere innanzitutto se questo potere sia positivo o negativo sta di fatto che tutti che lo vogliamo o no siamo condizionati
Nell'opinione dei pareri nei giudizi nella conoscenza della realtà che ci circonda
E vorremmo essere aiutati da Gianni Letta ad approfondire
Alcune delle problematiche che ci interessano
Consapevoli che questo aiuto è un aiuto che ci viene da un amico
Da una persona che in questi anni ha seguito
La realtà del del Meeting di Rimini e di e di coloro che lo hanno fatto vivere che lo fanno vivere con con simpatia attenzione come spesso è raro
Trovare in chi è responsabile dei mezzi di informazione
E prima di rivolge la prima domanda
Al direttore del tempo io vorrei leggere una frase che ho trovato qualche tempo fa in una lettera che ancora del mille novecentocinquantacinque Giorgio la Pira scrisse a Fanfani
Che potrebbe costituire la prima provocazione che mi piace rivolgere a Gianni letta
Diceva La Pira
Lega e finanziarie leve economiche leve giornalistiche
Le tre leve fondamentali di ogni vero edificazione sociale politica culturale
Se mancano queste leve non resta che la potestà magra di fare discorsi sul valore della persona umana
E concludeva siamo con le mani legate
Siamo comandati da coloro nelle cui mani stai destino della più gran parte degli italiani
E ripeto includeva in coloro che tra virgolette ci comandano
Il mondo dell'informazione
Gianni Letta cosa cosa ne pensa
Io debbo anzitutto confessare d'ingaggio che blocca nel prendere la parola non tanto per essere il primo dei protagonisti come Alberto debba guarda per doverla brand subito dopo questo spettacolo lo dico con rispetto così edificante al quale abbiamo tutti essi questa messa che essi primo dei messaggi ma che qui vissuta come voi come noi l'abbiamo vissuta ha rappresentato veramente il messaggio di questo incontro
Non mi era mai capitato confessa di esistere ma una messa in un'aula di per essere così grande
Poteva fatalmente finire per essere dispersiva esse stesse
E con una massa di fedeli così numerosa sentire nell'aria una partecipazione così intensa così
Personalmente sentita che era veramente un segno un messaggio che non potevano scendere nel cuore di ognuno di noi
E lì dove pure si è parlato ascoltando il messaggio del Papa di comunicazione
Il riferimento era a una comunicazione
Così lontana dai temi o dalle polemiche alle quali tu giustamente mi riporti
Che può nascere in chi deve affrontare in questo clima e subito dopo questo evento
Questi temi così terrestri vorrei dire
Dopo aver sentito parlare di comunicazione come annuncio di comunicazione come testimonianza di comunicazione che attiene alla rivelazione dell'uomo per l'uomo per il suo destino che certamente non è legato
Alla vita
Ecco perché quando Alberto ha detto che io ero qui per dare un aiuto
Nella ricerca che costituisce l'oggetto del meeting
Mi sono sentito assolutamente fuori posto io sono qui per a vere da voi come ho avuto come sempre ho avuto da voi ma come stamattina ho avuto nella maniera migliore un aiuto perché certamente un messaggio come quello che chi ha avuto la fortuna come me di raccogliere stamattina penetra così direttamente nella coscienza e nella vita
Che non potranno a riflettersi anche nel lavoro che ognuno di noi tornerà a fare
E siccome lo avete sentito il mio attiene proprio all'oggetto del vostro meeting cioè all'informazione certamente tornerò al mio lavoro arricchito
Consapevole di dover una volta di più esercitare la mia responsabilità e di riflettere su questi grandi temi sui quali forse e troppo spesso chi opera nell'informazione
Non riflette a sufficienza o non riflette in maniera così approfondita perché si ferma anche per i ritmi
Ai quali costretto il nostro lavoro alla superficie
Alla facciata e non è sempre capace di penetrare la realtà vera delle cose di scendere nel profondo e di scoprire i significati ultimi di ogni cosa devo i valori che dietro ogni situazione ogni evento ogni notizia e quindi dietro ogni persona indubbiamente ci sono
Fatta questa brevissima premessa cerca di rispondere alla tua prima provocazione
Non c'è dubbio
Che ha ragione la Pira quando dice che le tre leve fondamentali nel mondo di oggi nella società di oggi nel sistema in cui questa società e articolate vive sono quelle treni non c'è dubbio
Che tra quelle tre un posto rilevante
Attiene alle leve giornalistiche come lui le chiama cioè al mondo dell'informazione che è quello poi che fa vivere anche le altre due anche se ne risente ovviamente
E non sempre in maniera positiva
Ho letto perché ieri non ero ancora arrivato che ieri ha di inaugurazione del meeting anzi presentando il tema dell'incontro
Formigoni ha polemizzato
E dico giustamente con il sistema di informazione esistente in Italia evocando anche alcune delle cose che si ritrovano nella lettera di la Pira
Non ho potuto sentire direttamente mi sarebbe piaciuto neo no l'immagine e l'eco che ho trovato sui giornali di stamattina spero che sia un'eco fedele che cioè i giornali almeno qualcuno almeno il mio del mio doveva esser sicuro abbiano riportato fedelmente le parole e il pensiero di Formigoni
Perché certo non sempre capita che i giornali riportino con fedeltà il pensiero le parole di chi le pronuncia ma se quello che ho letto corrisponde al pentito di Formigoni io debbo dire che violando
Cioè le regole corporative diciamo pure la parola
Che spesso governano la nostra categoria
E che portano a difendere sempre il sistema dell'informazione contro qualsiasi critica violando o a costo di violare questa regola nella quale peraltro non mi riconosco
Non ho nessuna difficoltà a dire che condivido pienamente
Questa denuncia
Che Formigoni ha fatto con molta responsabilità perché effettivamente il difetto di fondo del sistema informativo nel nostro Paese farei una sola
Piccola riserva non certo per presunzione
Vorrei dire che forse la generalizzazione da troppo estrema all'interno di quel sistema
Che pure nella sua parte prevalente è come Formigoni lo ha descritto esistono anche le eccezioni
E per fortuna essendo un sistema quello nostro pluralistico nel quale ancora libertà e responsabilità pienamente vigono per chi le voglia praticare oltre che predicare c'è la possibilità anche all'interno di quel sistema è pur con le sue deformazioni
Di avere i correttivi utili
Per poter avere una rappresentazione diversa e meno pessimistica di quella che Formigoni affatto
Forse ho risposto indirettamente alla provocazione che trainer alle parole di capire ma è certo che quelle sono le tre leve
Senza le quali nella società di oggi non è possibile sollevare nulla
Come per tutte le cose degli uomini per tutte le cose della vita
Anche per quelle tre leve che pure rispetto alle altre rappresentano pericoli e tentazioni maggiori tutto dipende dall'uso che se ne fa la leva in sé non è forse buona o cattiva
E l'uso che noi e nel caso dell'informazione che noi operatori addetti al settore ne facciamo che può rendere quella leva utile o non utile alla crescita dell'uomo e della società
Quando quasi o un anno fa tutti abbiamo seguito la vicenda di quella che sto che sono stati chiamati i ragazzi dell'ottantacinque
Una una impressione che che io ho avuto e che grande peso nel in quell'avventura in quella vicenda l'abbiano avuto i mezzi di informazione stampa e tv
E la mia domanda è questa ma i giornali i mezzi di informazione
Creano l'informazione cioè inventano la notizia o riportano qualcosa che c'è e nel riportare quanto peso a l'interpretazione ideologica che sottende alla alla documentazione alla testimonianza ma la domanda che più mi interessa è questa i giornali creano l'informazione o sono strumenti peraltro
La domanda è fondamentale vorrei dire questa sì che è provocatoria perché attiene e investe direttamente il cuore del nostro lavoro e del nostro modo di operare e anche qui e e anche l'esempio scelto molto bene e anche qui io non ho difficoltà a dire che nella tua domanda che sottintende sottintendeva già una risposta c'è molto di vero
E le sempre trovato bene perché è uno di quei classici casi nei quali i giornali o certi giornali dando il la e creano o dilatano in maniera esasperata un avvenimento
Certo nella società di oggi nella società dell'informazione che quella nella quale viviamo
E che Jeanne de il profeta dell'informazione che Miklovan si potrebbe anche dire il mezzo è il messaggio e cioè dire che è lo strumento che crea l'evento o la notizia
Ma senza arrivare a generalizzazioni così estreme
Certamente la risonanza è un termine che uno studioso americano eleva proprio al sistema per contrapporre alla tesi di ma che lo hanno una tesi più riduttiva e forse più giusta
La risonanza che a un determinato fatto i giornali danno finisce o per creare il fatto o comunque per dargli una dimensione superiore a quello e un peso superiore a quello che in realtà quel fatto qua
Perché ho detto che l'esempio dei ragazzi da trentacinque trovato benissimo perché è un classico caso di questo tipo era un fenomeno che certamente non nasceva dal nulla non è che i giornali lo inventavano ma è un fenomeno al quale un certo tipo di stampa dato una certa interpretazione un certo peso una certa dimensione un certo rilievo dilatando lo e costringendo il sistema informativo nel suo complesso per quel processo imitativo che lo governa a tuffarsi sullo stesso fatto
Con la stessa risonanza con la stessa dimensione e a creare via via come una valanga che cresce man mano che rotola un fatto di dimensioni sproporzionate rispetto all'origine
Quindi per rispondere alla tua domanda sinteticamente per evitare di dilungarmi troppo dirò che i giornali non inventano il fatto al fondo c'è sempre un evento realmente accaduto
Talvolta né deformano le dimensioni o le dilatano o le esasperano e certo in questa dilatazione quando è portata alle sue conseguenze estreme c'è il rischio anche di una deformazione anche sostanziale
Che rasenta o si avvicina molto all'invenzione
Nell'interpretazione ideologica la seconda parte dalla domanda scelto a quel punto però il fronte
Si segmenta e le interpretazioni possono diventare tante sono in gli affetti nella realtà del nostro panorama informativo tante
Ma tutte si ricompongono invece in quella fenomeno che crea o dilata il fatto perché per quel processo imitativo che governa il nostro sistema così e che in parole povere costringe il tempo
A seguire un avvenimento che Repubblica ha messo in prima pagina costringere pubblica rispondere al Corriere che ha fatto un servizio un'inchiesta su quel fatto costringe la stampa costringe il Resto del Carlino cioè
Si crea una rincorsa perché nessuno vuol rimanere ultimo il che è una garanzia e un bene del nostro sistema ma crea anche dei pericoli è un bene perché garantisce una pluralità nell'informazione quel pluralismo di cui tante volte si è parlato che certamente la manifestazione più evidente e visivamente più clamorosa della libertà e della democrazia e di quella di libertà di stampa che fortunatamente nel nostro Paese esiste
Ma che finisce poi stranamente paradossalmente per aggravare quel fenomeno che tu denunciare il e che porta qualcuno talvolta credere che i giornali addirittura inventino il fatto o la notizia quando secondo me invece
Lo spunto è sempre vero reale esistente la dimensione del fatto non sempre corrisponde alla realtà
Ma
Allora forse dobbiamo dobbiamo seguire la becco la vecchia regola inglese dei fatti separati dalle opinioni
Mi spiego è possibile riferire senza coinvolgersi
Psicologicamente emotivamente umanamente con ciò di cui si parla e è forse possibile una informazione che prescinda dal dal dal dal dal soggetto che la veicola
Quello slogan così fortunato è certamente la regola base di questa professione ed è un canone al quale ognuno di noi deve non soltanto tendere ma deve rispettare secondo la propria coscienza e secondo la propria responsabilità
E quindi non sarò certo io a negare né il valore né il fondamento di questa massima antica
Inglese hai detto tu ma che dovrebbe essere la regola di qualunque giornalista di qualunque operatore dell'informazione però debbo dire che attorno a questa questo slogan a questa massima questa regola si è fatta anche tanta retorica
E in maniera anche ipocrita o qualunquisti cavo demagogica
Perché è certo quello che dicevi nella seconda parte della domanda che proponete è impossibile
Una informazione totalmente e completamente asettica diffido
Di coloro che predicano una oggettività assoluta che non è di questo mondo che non è e non può essere di chi fa questo mestiere
Perché è impossibile raccontare un fatto senza darne una rappresentazione che tenga conto della propria sensibilità della propria cultura della propria ottica del proprio modo di vedere le cose con la vita
E quindi ogni fatto ogni racconto ogni notizia il prodotto non di una oggettività ma di una soggettività
Ma questo è nell'ordine naturale delle cose
è impossibile pretendere il contrario ognuno di voi che qui stamattina
Se tornando a casa si provasse a raccontare il fatto lo stesso fatto di cui tutti siete testimoni
Lo racconterà probabilmente in maniera diversa perché ognuno giudicherà ciò che ha sentito ciò che ha visto ciò che ha vissuto in funzione di certi suoi interessi di certe sue
Sentimenti discetta sulla formazione di certi suoi gusti quindi i racconti saranno tutti diversi pur narrando tutti lo stesso fatto che tutti abbiamo vissuto nello stesso modo insieme
Ma ognuno nel racconto porterà ovviamente la propria soggettività
Ma allora sostenere che il nostro mestiere e schiavo anche esso di questa soggettività
Significa dire che è impossibile trovare un giornale o un telegiornale un giornale radio che sia affidabile
Cioè che faccia un racconto che sia il più vicino al vero che sia il più vicino possibile a quella oggettività che dovrebbe derivare come assioma da quella massima i fatti separati dalle notizie no
A mio giudizio la professionalità l'onesta
La coscienza la responsabilità sono i quattro cannoni che debbono correggere quella soggettività che necessariamente
è il presupposto di ogni racconto ma se questo racconto sarà affatto da ognuno di coloro che operano in questo settore con onestà intellettuale
Con responsabilità
Secondo coscienza e con quel minimo o massimo di professionalità che oggi si deve giustamente pretendere da chi opera in un settore così delicato allora questi quattro
Principi possono costituire altrettanti antidoti tali da rendere quella notizia quel racconto quella testimonianza totalmente affidabile
Forse totalmente troppo affidabile
E poi il confronto
Fortunatamente
Viviamo in un democrazia libera in un Paese libero in cui i racconti le testimonianze sono tante e sono spesso contraddittorie sono tra di loro antinomiche i giornali le testate i punti di riferimento
Ai quali ognuno di essi si spiega sono talmente diversi
Che nella lettura di più di un foglio nella confronto tra più racconti si può forse trovare
Quel minimo o massimo a seconda dei gusti di oggettività che umanamente possibile raggiungere
Su questo punto spesso scorrendo le pagine
Dei giornali o guardando la tv sia una strana impressione della della società in cui viviamo e quindi di voi stessi
E l'impressione è quella di una realtà un po'in grigi tra un po'uniformata
Ma forse la parola ingrigiti tale spesso in visita e quella più che più spiegare quel che vorrei dire confusamente ma una una società ingrigito dal potere
Direttore per l'esperienza che lei ha dall'osservatorio che il tempo che impressione a di questa società
Insomma questa società è realmente grigia o c'è qualcosa
Di nuovo di di di colorato che comincia a emergere o che c'è sempre stato ma che per una ragione un'altra è stato taciuto
Risponde immediatamente che ho la sensazione davo il mio punto di vista dall'osservatorio nel quale vivo ed operò che questa società sia tutt'altro che Ingrid gita sia ricca di fermenti
Molto maggiori e molto più profondi molto più vitali di quelli che effettivamente appaiono in superficie o della rappresentazione media che la vita pubblica italiana dico pubblica
Per superare l'aggettivo politico perché è qualcosa di più che non soltanto la scena politica e abituata a dare
E nel pubblico metto anche i giornali perché certamente anche i giornali
Hanno peccato di quello stesso peccato che contestiamo poiché i politici di dare cioè una rappresentazione se non falsa almeno alterata o parziale della realtà nella quale viviamo
Debbo dire però la sensazione per lo meno
Che negli ultimi tempi negli ultimi anni i giornalisti siano abbastanza sganciati
Da questo sistema istigano penetrando più dentro la società
Tanto da cogliere questi fermenti e da renderti testimoni di questa vitalità di questa ricchezza di valori di questo colore come tu lo hai giustamente definito in contrapposizione a quel grigio di una rappresentazione ufficiale
Perché dico questo perché effettivamente fino a qualche anno fa i giornali il sistema
Dico genericamente inteso informativo italiano partecipava un po'dei vizi di quello che comunemente viene definito con quella metafora fortunata di Pasolini il palazzo
Da qualche anno a questa parte tutto questo non è più questa identità non c'è più
Il merito bisogna riconoscerlo e di un direttore che per altri versi io
Non dico contestato ma non mi riconoscevo in altre cose ma certamente ha avuto il pregio di rompere un conformismo che faceva dei giornali
Un sistema parallelo quello del palazzo ed è stato Piero Ottone negli anni della sua direzione al Corriere della Sera
Da allora molto è cambiato nei giornali italiani e certamente c'è una presenza
Più
Incisiva
Nella realtà italiana è una capacità di cogliere certi fermenti e certe realtà molto maggiore di quanto non fosse in passato
Io mi auguro che tutto questo sia sempre di più perché i giornali possano costituire veramente come diciamo che dovrebbero essere lo specchio della società nella quale si vive qual è il rischio quello di prima e quello di oggi
Quello di prima che questa rappresentazione ingrigiti a di una società che presumevamo grigia
In sintonia con ciò che quello che ho prima definito il palazzo rappresentava derivava da una sorta di conformismo che è il peccato la tentazione maggiore del giornalista una tentazione subdola che si annida quasi inconsapevolmente nell'animo di chi fa questo mestiere e che lo porta mettere le vele al vento che crede ispiri in quel momento
E invece dall'altra parte oggi in una situazione diversa c'è il pericolo di trasformarci da testimoni quali dovremmo essere da gente che osserva avete vede racconta in protagonisti
C'è qualcuno che lo fa più degli altri e che essi costituisce protagonista in termini altrettanto sbagliati a mio giudizio di quanto non sia quelli di quel potere che se da quella rappresentazione Ingrid dita alla quale tu facevi cenno
Ha anche effettivamente una incapacità oggi spesso almeno di capire rappresentare la società che invece deve governare
Pretendere di costituirsi quasi come il contropotere
Non nel senso di un controllo che in un regime libero e democratico viene naturalmente deve essere naturalmente riconosciuto alla libera stampa ma quasi come
Anche qui uso le virgolette come un contro Palazzo a mio giudizio un pericolo molto maggiore di quel conformismo d'un tempo perché rappresenta una totale deformazione
Di quella che la missione
Anche se la parola può sembrare troppo alta troppo nobile di quello che è comunque
Il compito di chi deve fare informazione di chi cioè è chiamato a fare
L'osservatore per conto di altri il testimone a raccontare a render conto agli altri di ciò che vede dicevo che osserva dicevo che studia
Ma se se è vero come lei dice che
Il condizionamento del Palazzo
è minore rispetto a qualche anno fa è pur vero che qualunque giornalista oggi a che fare
Con il palazzo del potere
La mia domanda è questa
Quanto contano i palazzi del potere per i giornali
Che peso esercitò che influenza hanno oggi
Più o meno di ieri
Certamente non sarò io a negare che esercitano influenza e potere anche se il bisticcio di parola può rendere equivoca la cosa
E quelle leve quelle tre leve
Alle quali l'aprire alludeva sono certamente condizionanti nel sistema italiano attuale
Però credo che anche qui si possa dire senza presunzione
Senza mistificazioni ma con onestà
Che oggi condizionamenti sono oggettivamente minori di quelli di un tempo
E per un giornalista che voglia esercitare tutta intera la sua responsabilità secondo coscienza c'è oggi lo spazio per farlo in assoluta libertà e in assoluta responsabilità perché dico questo perché se è vero
Che il sistema per esempio dalla proprietà dei giornali risente fortemente dei condizionamenti di quelle tre leve
Sia di quelle economiche e finanziarie sia di quella politica o ideologica
è altrettanto vero che oggi il sistema è costruito su una serie di grandi giornali d'informazione
Infatti con professionalità notevole di altissimo livello per cui è impossibile
Servire determinati interessi in maniera esclusiva totale o subire certi condizionamenti in maniera così ottusa e totale come poteva essere un tempo oggi la concorrenza è un principio che tenterà certamente il condizionamento che può venire dall'alto o dal sistema così come esso è eccome sul piano individuale dicevo che la soggettività
Può essere deve essere
Corretta dalla onestà intellettuale dalla professionalità dalla responsabilità dalla coscienza così nel sistema i condizionamenti che sono alla base che possono intervenire nella vita
Di un'azienda giornalistica o del singolo giornalista possono trovare un correttivo salutare proprio nel sistema della libera concorrenza
E siccome io domani mattina mi debbo confrontare col mio concorrente e il mio giudice sarà il lettore che se troverà una notizia sul mio concorrente non sul mio o se la troverà alterata sul mio
E non sull'altro sarà fatalmente portato a preferire l'altro è a lasciare me
Questo è un correttivo che a mio giudizio rettamente usato secondo sempre quei principi periti dobbiamo sempre perché era persuaso che se c'è responsabilità
è una cosa se non c'è o laddove non c'è e diverso ma se questo mestiere è vissuto con coscienza ed esercitato con responsabilità il sistema oggi è tale che pur avendo al suo interno
Dei possibili condizionamenti a anche l'antidoto naturale per vincere superare quei funzionamento
Lei non crede però che forse oggi questi condizionamenti si esercitano in modo più sottile più velato rispetto a qualche anno fa ho in mente un esempio che il potere sottile ma molto efficace della pubblicità
Oggi stranamente molto più che attraverso articoli di fondo o alle pagine culturali attraverso le pagine pubblicitarie
Che si comunica a tutti voi ripeto spesso inconsapevolmente una certa immagine di uomo una certa immagine di convivenza una certa immagine di rapporti tra le persone un profumo
Che rende aristocratici o un paio di scarpe sul sulle sulla cui pelle si segna la storia di un giovane per evocare alcune immagini va lei non crede che forse oggi proprio perché è in un clima di maggiore libertà siamo comunque sottoposti a condizionamenti più sottili dal quali forse bisogna essere molto più guardinghi e vigilante
Quello che dice è giustissimo ma vorrei dire che supera l'ambito specifico del sistema informativo giornalistico editoriale intenso tecnico diciamo
Riguarda una considerazione vera verissima incontestabile sul tipo di civiltà nel quale siamo immersi e viviamo
E sul tipo e la massa di messaggi che bombardano ognuno di noi indipendentemente dai giornali o dagli articoli di fondo come dicevi
E qui il discorso si allarga certamente la civiltà di tipo cosiddetto occidentale il consumismo la degenerazione di un certo tipo di interpretazione di civiltà che viene messo in discussione dal tuo discorso e che riguarda certo anche i giornali ma come riflesso
Perché testimoni lo specchio di questa realtà
Che prima e del dopo coinvolge certamente anche i mezzi di informazione
Ma non ci sono i mezzi di informazione la causa o nel o non hanno loro la responsabilità di questo fenomeno che è un fenomeno molto più ampio certo sono l'indizio più evidente perché le pagine o i messaggi pubblicitari trovi anche sui giornali o li vedi alla televisione quindi certamente si può ritenere che senza questi mezzi senza questi strumenti il tipo di società sarebbe diverso ma non credo che sia così
I giornali diventano sì uno strumento ma la tua osservazione riguarda un certo modo di concepire la vita un certo modo di guardare all'insistenza un certo modo
Di
Studiare o rivolgerti all'uomo che è certamente un modo che non ci trova non trovate non trova me consenzienti ma che non riguarda soltanto i mezzi di informazione come tante
Qualche consiglio come ci si può sottrarre la vedo che sorge anything in un famoso discorso che fece i giovani della Università di Harvard
Che si risolse in una autentica invettiva contro i giornali
Attribuiva ai giornali molte delle responsabilità che tu dicevi o ai mezzi d'informazione la televisione prima ancora dei giornali poi però corresse quella che poteva sembrare un'invettiva rivolta soltanto ai giornali
E disse a conclusione del suo discorso che fu molto severo con noi un discorso peraltro bellissimo sul quale ognuno di noi dovrebbe spesso riflettere
Concluse dicendo che lui forte se l'era presa tanto con i giornali dei mezzi d'informazione
Perché erano l'espressione più evidente
Di quella malattia mentale del ventesimo secolo che appunto la superficialità la fretta il consumismo quindi forse noi siamo la manifestazione più evidente il segno più clamoroso
Di un fenomeno che più ampio e che riguarda proprio il nodo nostro modo
Non dico di essere ma di vivere
Come il il mondo dell'informazione può può allora contribuire a una comunicazione vera in cui questa superficialità sia perlomeno intenzionalmente bandita
Secondo quei principi di coscienza e di responsabilità qui siamo in un ambiente cattolico
Tu sai che
La Chiesa ce lo ha ricordato stamattina
Il cardinal Poletti leggendo il bellissimo messaggio del Papa non solo nona paura e non deve aver paura di questi mezzi come il Papa ci ha ricordato ma li ha studiati con sollecitudine preoccupazione per tempo e non è un caso
Che il primo decreto conciliare approvato nell'ultimo
Concilio ecumenico Vaticano secondo sì è stato proprio quello dedicato alle comunicazioni sociali cioè la famosa in termini libica
E lì sono avvisati in un documento bellissimo tre semplici principi che sono facili
Da dire più difficili da rispettare e sono il dovere della verità
Il rispetto dei valori il servizio al bene comune
Se ognuno di noi cattolico o no che sia laico o credente un informasse
Il proprio comportamenti e svolgesse la prova professione secondo questi tre principi che sono universali ed ai quali tutti potrebbero e dovrebbero riconoscersi forse quello che tu dici sarebbe anche facili da realizzare
Non sempre però è facile rispettare la verità
Rispettare i valori e porsi seriamente onestamente con coscienza al servizio del bene comune
La notizia generalmente
Come io la la penso eh l'irrompere sulla scena di un fattore nuovo di qualcosa di imprevisto o comunque di un elemento di novità
Che reazione produce
Nel nel suo interlocutore che in questo caso il giornalista mi spiego generalmente l'irrompere di una di un fattore nuovo di una novità nel nella nel lo spazio della vita dell'uomo
Suggerisce produce un cambiamento
Ecco però per lei che che ha a che fare con la novità da mattina a sera perché ogni notizia è la la comunicazione di qualcosa di nuovo altrimenti non sarebbe inutile
Che cambiamento produce o che che modificazione genera nel nel soggetto che la recepisce
Professionalmente potrei rispondere che fa scattare la molla della curiosità dell'interesse giornalistico del desiderio di piombare su quel fatto su quella notizia su quel nuovo cercare di capirlo cercare di analizzarlo cercare di essere analizzarlo in tutte le sue dimensioni in tutte le sue componenti in tutte le sue motivazioni in tutte le sue ascendenze per poterlo raccontare nel migliore dei modi
Certo questo continuo bombardamento di nuovo questo stare perennemente in attesa di qualcosa che debba irrompere come tu hai detto nella nostra vita o nella nostra coscienza
Crea
Un ritmo di lavoro
Che è fatto di tensione che è fatto di ansia che il fatto di
Partecipazione molto intensa
Ma che
Rende certamente questo
Mestiere il più affascinante del mondo perché sempre nuovo proprio per definizione e che porta a superare neanche tutti i disagi perché se c'è quella carica che dovrebbe muovere ognuno dico quelli che fanno scelgono questo mestiere
Ogni rompere di un fatto nuovo non è un qualcosa di traumatico discredito ma è qualcosa di atteso di cercato di lungamente
Voluto
Se non ricordo male
Don Giussani l'altr'anno quando venne qui da voi al Meeting
Esordì la sua applauditissima doc
Meravigliosa lezione
Dicendo citando tagliate servente che il pericolo maggiore dell'umanità non è una catastrofe che venga da fuori
Non è nella peste nella fame ma dice taglia e ripeteva
Don Giussani
Proprio quella malattia mentale che il più umano dei flagelli che la perdita del gusto di vivere ecco chi fa questo mestiere
Chi lo fa con responsabilità e con coscienza
Credo che non perderà mai il gusto di vivere
Perché quel continuo di rompere di nuovo ti pone costantemente quotidianamente al centro della vita e ti porta laddove qualcosa succede là dove un uomo ha bisogno non dico di te ma di un altro uomo e quindi ti porta continuamente a rinnovarsi tutto dipende dall'atteggiamento spirituale vorrei dire dal grado di adesione con cui ognuno di noi fa questo mestiere e se lo fa con quella coscienza con quella responsabilità
Che sono l'altra faccia della libertà che spesso rivendichiamo
Senza contemporaneamente riaffermare quei valori di responsabilità e di coscienza con i quali invece questa professione proprio perché deve esser libera deve essere esercitata
Quando personale
Ma in questo mestiere che capisco è e impegnativo per chi lo voglia fare con questa a livello di serietà
Cosa ci si guadagna
Non dico quanto forza
Non è un mestiere molto ricco com'era un tempo ma non è nemmeno un mestiere povero però non credo che nessuno di noi abbia fatto la scelta per considerazioni di carattere materiale cioè per tipo di vita o per tipo di retribuzione
Ma soltanto mossi da una naturale curiosità da quella che viene definita e che difficilmente definibile sensibilità giornalistica
La riprova Rai a contrario
Non mi è mai capitato nella mia esperienza direttore ormai sono tanti anni e non mi era capitato prima nella mia esperienza di collega di vedere qualcuno lasciare questa professione
Io stesso avrei avuto mille occasioni nella mia vita
Di lasciare questa professione anche prima di diventare direttore dopo
Di fare qualcosa di egualmente gratificante forse di economicamente meglio retribuito qualcosa che avrebbe potuto assicurare alla mia famiglia una vita più tranquilla
Che avrebbe potuto dare a mia moglie ai miei figli una presenza più assidua di quanto invece purtroppo un'ansia ma non sono mai stato capace come non è mai stato capace nessuno dei miei tanti colleghi di lasciare questa professione
è qualcosa che ti entra dentro e se la vivi con quella intensità e il secondo quei ritmi che oggi questa professione esige ti condizione forse tutta la vita e credo che ci guadagni si guadagni che fa un mestiere bellissimo ci fa ci guadagni nel senso che fai un lavoro che non cambierei essi con nessun altro lavoro
Visto l'interesse degli argomenti se se qualcuno dal pubblico c'è spazio un breve spazio per qualche richiesta
Potrei rispondere con qualcuno dei tanti studiosi di questo sistema delle comunicazioni che informazione sempre cultura però sarebbe mi rendo conto una risposta per lei deludente e non coglierebbe il significato il senso della sua domanda che invece e giusta
Non sempre nel nostro sistema l'informazione rispetta i valori della cultura è spesso diventa effettivamente messaggio pubblicitario qualcosa di peggio
Però onestamente bisogna riconoscere che essi soprattutto se guardiamo per esempio il panorama degli altri giornali negli altri Paesi del mondo
Del nostro mondo occidentale libero
Possiamo riconoscere senza presunzione che i giornali italiani sono certamente quelli a livello culturale più alto
Con questo non voglio dire che sia delle cinque prelievo dei libri di testo e con questo non voglio dire che facciano soltanto cultura
Però è certo che mediamente dei grandi giornali italiani
Si fa molta attenzione oggi certamente più di ieri
Alla cultura nel senso che lei voleva intendere e anche quella che lei ha giustamente definito la guerra dei giornali che porta magari a qualche esempio negativo qualche degenerazione o a qualche compiacimento sbagliato però va be'tutto compreso salutare perché nel principio del confronto e della concorrenza nella guerra c'è il principio del miglioramento del prodotto
E questa concorrenza che ha portato il sistema dei giornali italiani a migliorarci di continuo e che probabilmente porterà in avvenire a un ulteriore salto di qualità che si è sempre in linea con una cultura intesa nella sua espressione accezione più nobile completa
Sarebbe stupido sostenerlo però che mediamente i grandi giornali italiani oggi abbiano un livello culturale
Accettabile mi sentirei di dirlo e che dedichino alla cultura al di là dell'informazione così come lei la intendevo come mi sembrava di cogliere le sue parole e certamente un dato che di questi anni
Che in questi anni ha assunto uno sviluppo molto maggiore di quanto non fosse in passato
Sì
Il pericolo certamente esiste l'esempio che lei ha fatto ne trova tanti altri forse anche più clamorosi per le conseguenze che hanno avuto basti pensare alle vicende del Medioriente al rapporto Israele arabi e alle grandi agenzie in mano alla finanza ebraica
Però a mio giudizio anche qui
Oggi chi conduce l'impresa di una grande agenzia d'informazione lo fa con criteri imprenditoriali editoriali più che con finalità
Di manipolazione dell'informazione e anche nel sistema delle grandi agenzie internazionali c'è la concorrenza per cui la professionalità e il servizio all'utente il canone primo
Queste sono due cose che certamente non eliminano il rischio che è presente che la storia di questi anni dimostra anche grave e al quale ogni direttore deve stare molto attento
Pur nei limiti in cui l'attenzione posta valere perché ci sono dei canali informativi di cui ogni giornale costretto a servizi per la impossibilità di coprire tutto il possibile panorama informativo e ci sono dei settori nei quali la verifica che sempre doverosa
E anche molto difficile
Quindi certamente il pericolo esiste
Certamente si possono portare degli esempi che dimostrano quanto l'insidia sia grave però anche qui ci sono oggi nel sistema internazionale dei correttivi che possono Rizzo se non eliminare almeno grandemente ridurre questo pericolo
è la domanda che mi rivolta con maggiore frequenza nel corso della giornata perché questa professione che viene molto spesso criticata di questi giornalisti che vengono molto spesso attaccati e giustamente e poi una professione che inseguite segnata da un gran numero di giovani cosa che a me personalmente fa molto piacere perché siccome anch'io da ragazzo lo tanto sognata mi fa piacere vedere che ancora oggi siano tanti giovani che la storia certo oggi è più difficile di ieri proprio perché
La richiesta è molto maggiore della possibilità di offerti
E poi perché il sistema si esclude lottizzato
Ed è gestito in maniera che non esito a definire corporativa per cui è molto più facile entrare a fare questa professione al figlio di un giornalista o al parente di un giornalista che non a un altro persona qualunque
Sono stati tanti i tentativi di rompere questa incrostazione corporativa al di là delle proclamazioni di ognuno di noi fa ma
Il tentativo più serio mi è sembrato quello che fece qualche anno fa congiuntamente alla Federazione la stampa e la federazione degli editori inserendo nel contratto di lavoro un articolo in cui venivano bandite congiuntamente delle borse di studio
Imponendo alle aziende editoriali la precedenza nelle assunzioni a nei confronti dei vincitori di quelle borse di studio che avessero superato lo stage di un anno da fare poi nelle redazioni dei giornali
Su settantacinque posti che il primo anno vennero posti a concorso le domande di ammissione furono undici mila novecento e rotti e il secondo anno furono più di dieci mila sempre per settantacinque posti
La massa enorme delle richieste indusse le due federazioni a sospendere poi anche questo tentativo
Che aveva dato a mio giudizio ottimi risultati
Anche se poi si era andato a scontrare pesantemente con quelle resistenti tipo corporativo perché le aziende che avevano firmato quel contratto e accettato di dare precedenza nelle assunzioni ai praticanti che proveniva da questi seggi si scontrarono al loro interno con i direttori che per contratto sono i titolari del potere di assunzione di Città del giornalista
Direttore che volevano invece conservare tutta intera la libertà di scegliersi i propri candidati e non di sottostare all'indicazione che veniva attraverso la federazione
Per il ragazzo ha messo allo street cito questo esempio solo per dirgli per dirle quanto siano numerose gravi le difficoltà in passato l'unica strada per entrare a fare questo mestiere era quello di entrare in una redazione di fare pratica volontariamente
Di verificare così la propria vocazione di apprendere i rudimenti come si dice del mestiere e poi di sfondare con un po'di pazienza e con molta tenacia
Oggi tutto questo non è più possibile nemmeno perché è una interpretazione a mio giudizio esasperatamente sindacale delle norme contrattuali vieta il volontariato
Per cui non si può ammette che un giornale un giovane a fare pratica
Perché il praticantato è già una ipotesi contrattuale corrisponde a un'assunzione piena vera e propria che quindi sottostà a tutta delle norme di legge
Che in Italia come lei sa sono abbastanza vincolanti e rigide
Per cui anche qui le aziende si sono fatte più caute
E quindi è diventato oggettivamente più difficile
Ciò non toglie però che chi veramente sente dentro questa molla
Bussando
Proponendo offrendo sacrificandosi e soprattutto non abbandonando dopo le prime delusioni ma usando quella tenacia che la prima qualità di un buon giornalista riesca poi affondare e ad entrare
L'ultima domanda
Due ancora due tre via
Tre sì
Perfettamente
Le due domande sono strettamente connesse collegate perché potrei darle un'unica risposta e ci prova
Lei dice quali strumenti le mancano un direttore ognuno di noi megalomane ognuno vorrebbe fare il giornale più bello di tutti quindi vorrebbe inseguire tutti fatti tutte le notizie
E quindi vorrebbe a vere mezzi e strumenti a disposizione
In tutti i campi e oggi le tecnologie mettono a disposizione di un giornale degli strumenti sofisticatissimi che effettivamente consentono di raggiungere e di captare ogni segnale ogni messaggio e di raggiungere ogni fatto
Ma i mezzi che un direttore di giornale dal tuo punto di vista dal suo osservatorio come lei diceva vorrebbe sono sempre gli stessi gli uomini più giornalisti e più giornalisti bravi
Perché fare questo mestiere fare informazione fare comunicazione è soltanto dicevo prima
Guardare osservare studiare e raccontare cioè capire le vicende di un uomo e raccontarle agli altri uomini e questo soltanto un giornalista soltanto un uomo che abbia
Coscienza e responsabilità che abbia onestà intellettuale e che si ponga ogni volta di fronte al fatto che all'uomo che ne è protagonista con questi principi di onestà per indagare correttamente
Per capire prima di raccontare per poter esplorare prima di Port
Per
Affermare io dire e allora ecco che e l'uomo è sempre l'uomo è sempre un uomo sia pure definito giornalista o con la qualifica di giornalista che deve essere il che può essere il migliore strumento non per il direttore ma per il tuo giornale
E dipende dalla qualità degli uomini la qualità dei giornalisti perché anche tra i giornalisti si sono quelli seri e ce ne sono grazie a Dio ce ne sono tanti quelli che fanno con Res instabilità con onestà con professionalità con sacrificio con dedizione il proprio lavoro e poi ci sono quelli che invece lo fanno con quella superficialità con quella prossima azione con quella disonestà intellettuale con quella preziosità che molto spesso viene giustamente rimproverata a noi giornalisti
Ed ecco che si è vero che in mezzo migliore per indagare la vita degli uomini gli eventi
I fatti della vita sono gli uomini sono i giornalisti ecco che non ci dovrebbe essere differenza tra politico e giornalista se si intende la missione rispettiva allo stesso modo con la stessa coscienza con la stessa responsabilità il giornalista può avere in più
L'abitudine ad andare incontro alle cose agli uomini e a capirle perché questo mestiere da il grandissimo privilegio rispetto agli altri anche rispetto ai politici di capire con maggiori media Rezza l'ontologia situazioni fatti ma anche le esigenze e le aspirazioni desideri sogni dei nostri simili cioè chi esercita questo mestiere e lo vive dico viverlo sottolineando la Rolla provo per dire con quale grado di partecipazione intendo si debba fare questo mestiere mai secondo routine mai stancamente ci sono lavori che possono essere fatti in maniera ripetitiva stanca secondo una routine di tutti i giorni senza entusiasmo questo nostro no perché il lettore se ne accorge subito questo è un mestiere che va fatto sempre con la stessa passione con la stessa vivacità intellettuale con la stessa pensione ma
Orale con la stessa carica spirituale con la stessa capacità di indagine con la stessa voglia di capire con la stessa capacità di penetrare i fatti con la stessa
Possibilità di andare incontro agli uomini e questo fa parte anche di quella proprio almeno in parte di quella professionalità che quando esiste onestà intellettuale coscienza responsabilità si può anche costruire con gli anni e porta effettivamente il giornalista ha una posizione di privilegio tra virgolette cioè Dida uno strumento in più una marcia in più
La capacità per capire meglio di altri o prima degli altri certe situazioni certi momenti certi fenomeni certi eventi certe delle situazioni dei propri simili
Signor signora
Lei affronta un problema che è centrale e che meriterebbe da solo tutta intera una giornata di discussione proverò a darle una risposta il più possibile sintetica anche se non telegrafica è verissimo quello che lei dice
Non solo in maniera naturale ma anche nel nostro ordinamento giuridico tutti abbiamo diritto secondo l'articolo ventuno del costituzione a poter esprimere liberamente il nostro pensiero con la parola lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione cioè a fare informazioni ma come lei stessa ha giustamente osservato questo stesso articolo della Costituzione garantisce ognuno di noi diritto ad essere informati cioè a partecipare di un sistema informativo libero affidabile pluralisti ecco capaci cioè di consentirci di ricevere le informazioni necessarie per partecipare alla vita associata per parte varie ai grandi dibattiti e quindi alle grandi scelte prima delle quali è quella elettorale nessuno di noi potrebbe esprimere questo diritto
Fondamentale in una democrazia se non sapesse come vanno le cose nel proprio Paese disse quindi non avesse quell'informazione necessaria e non ci fosse nel Paese un sistema informativo capaci di garantirgli quel tipo di informazioni
Però è altrettanto vero
E anche qui nelle sue parole la sua domanda ce n'era un'eco che il nostro ordinamento positivo alla nostra Costituzione basterebbe citare per tutti l'articolo due riconosce ognuno il diritto di essere lasciato in pace quello che nel paradosso di Solzenicyn veniva giustamente lei lo ricordava definito col diritto al non essere bombardati con quella quantità di messaggi che invece costituiscono oggi il mondo dell'informazione
L'articolo due riconosce la Repubblica valorizza la personalità individuale sia come singolo individuo sia nelle formazioni esplica la sua personalità e tutela quelle e i diritti di riservatezza di immagine di privacy in una parola ai quali ognuno di noi ha diritto così come ognuno di noi ha diritto ad essere informato
Questo è un
Binomio che può diventare conflittuale che può diventare un contrasto perché troppo spesso il mio diritto a sapere ciò che della vita
Di un altro scontra col suo diritto ad essere lasciato in pace
Il problema è di comporre in equilibrio e possibilmente in armonia questi due diritti che sono tutti e due fondamentali in un sistema libero in una democrazia
Perché certamente un bene che un sistema libero e democratico deve garantire quello della prova rise l'altezza della propria immagine del proprio onore della propria vita privata e personale ma è altrettanto un bene
Quello di garantire la possibilità di informare e di essere informati si tratta di comporre in equilibrio o in armonia questi due diritti tutti e due fondamentali che spesso possono venire in contrasto tra di loro che spesso vengono in conflitto tra di loro
Molte legislazioni hanno tentato di comporre questo dissidio qualcuna in maniera più rigida qualche altra in maniera meno rigida per quanto riguarda il nostro paese oggetto come tu tutto qui in Italia anche sto di polemica lei ricorderà una furibonda polemica che una certa parte di giornali ha fatto un anno e mezzo fa due anni fa su una sentenza della Cassazione la famosa sentenza del decalogo molti di guardando un indignato l'articolo della Repubblica che disse che quel giorno il quattordici ottobre del mille novecentottanta qua tre era finita in Italia la libertà di stampa solo perché un magistrato tentava di mettere ordine e armonia
Per comporre in equilibrio questi due diritti eguali lei accennato al di là della deformazione polemica a mio giudizio forse in maniera un po'troppo pedante se vuole un po'troppo didascalica quella sentenza aveva il pregio di richiamare ognuno di noi che fa questo lavoro proprio ai criteri e ai principi e ai valori ai quali dovrebbe costantemente guardare per comporre il più possibile in armonia questi due diritti e qua
Erano questi principi fondamentalmente tre innanzitutto l'utilità sociale dell'informazione cioè il mio diritto alla riservatezza chi è sacro e intangibile può effettivamente venire in secondo piano di fronte al suo diritto all'informazione perché quando però ne valga la pena quando ci sia un motivo per cui sia socialmente utile che qualcosa dimessi racconti
Quindi quando ci sia la notizia quando ci sia quella rilevanza che rende giornalisticamente io oggettivamente interessante un fatto
Che sia fatto nel rispetto della verità anche la verità puta attiva dice con la sentenza della Cassazione
Ponendo però all'interno di questa specificazione
La diligenza lo zelo nella ricerca cioè quando è una cosa che certa e vera e provata esatta è la verità quando invece un giornalista abbia cercato e affermato
Abbia raccontato un fatto affermando una verità che tale non è la Cassazione non lo ritiene punibile se è una verità avuta diva esse a questa verità c'era quella che io credo sia la verità sono arrivato con una ricerca onesta coscienziosa attraverso un processo di analisi e di indagine che mostri che io ho lavorato
Per raggiungere la verità poco importa Boy che sia arrivato a una verità parziale e poi la forma civile della esposizione così dice la Cassazione e cioè un linguaggio che rispetti la dignità dell'uomo
Non sempre purtroppo la stampa soprattutto oggi in Italia un certo tipo di stampa rispetta questi tre principi
Dentro i quali ci sono ci possono essere tutti gli altri che sono a mio giudizio invece un modo molto chiaro di comporre quel possibile dissidio quel possibile conflitto
Se ne è fatto da altro scandalo forse perché quella sentenza prima diva di arrivare questi principi
Descriveva i vizi di un certo tipo di giornalismo e li metteva a nudo a mio giudizio impietosamente ma realisticamente e parlava di quel lutto delle virgolette di quelle allusioni di quel modo di insinuare di quel mo'do di far scandalo o sensazionalismo a tutti i costi che certamente deforma la verità e deforma l'informazione forse proprio perché punti sul vivo tanti giornalisti e tanti giornali attaccarono così viva
Chi mente quella sentenza omettendo di leggere quella parte che era invece queste che io recitavo che secondo me invece chiarissima esemplare e giusto e d'altro canto non c'era bisogno di aspettare la sentenza della cassazione dell'ottantaquattro perché nell'articolo due della legge istitutiva dell'ordine professionale dei giornalisti
Sono & enunciati gli stessi principi i la legge dell'ordine è uno strumento che lo Stato ha dato e che noi giornalisti abbiamo voluto proprio per garantire lo svolgimento libero della nostra professione l'articolo due dice che diritto intoppi
Mi bile del giornalista il diritto e la libertà di critica fatti salvi però le norme dettate a tutela dell'altrui reputazione la buona fede e il rispetto
Per la verità come lei vede nell'espressione le norme dettate a tutela della Tui personalità ci sono quegli altri diritti
Coperti diciamo dall'articolo due e nella buona fede nel rispetto della verità ci sono quei principi che la Cassazione forse un po'
Didascaliche mente analizzava torniamo ancora una volta quello che avevo detto all'inizio
Tutto dipende dal grado di coscienza di responsabilità di onestà con cui ognuno di noi fa o non fa questo mestiere
Ultima domanda ultima domanda
No
E purtroppo ora polemiche che io stesso vado facendo all'interno della mia categoria perché e cerco di non seguire le mode di un giorno alisa in modo scandalistico sensazionalista dico che purtroppo va molto di moda che ha fatto scuola e che è iniziato così su qualche settimanale alla moda ha poi fatto tanto scuola che oggi è penetrato largamente nel costume di molti giornali
Fortunatamente ci sono anche quelli che invece perseguono un tipo o di giornalismo diverso un comportamento diverso uso in Baggio diverso però capisco la sua preoccupazione perché indubbiamente il pericolo forse più
Negli anni scorsi che non
In questi mesi vorrei dire che un aspetto salutare di quella che il suo collega prima definiva la guerra dei giornali e proprio che questo esasperata concorrenzialità questa ricerca del meglio ha finito tre
Da una parte per esasperare il la ricerca dello scoop alla ricerca della sensazione per colpire e vendere ma dall'altra parte ha portato certamente
è un esercizio più serio più responsabile più meditato di un certo tipo di linguaggio e forse potrà in avvenire riportare a un tipo di giornalismo meno volgare meno scandalistico più serio e per lo meno quello che io mi auguro quello che cerco nel mio piccolo di fare
Ma io credo che è veramente un'impresa difficile quella di rendersi conto consapevolmente della realtà di ciò in cui siamo immersi Riccio che cercare ma forse il segreto sta tutto in un uso serio leale di quella dote con cui la natura ci butta nella realtà che la ragione
E la ragione è una sede di imparare di scoprire di incontrare
Non quel che possiamo augurarci al termine di questa breve ma efficace conversazione che non non venga meno di noi per citare l'autore che ci ha ricordato il direttore Picardi Chardin non venga meno il gusto di vivere questa malattia mortale che oggi paralizzata più che ogni altra le coscienze
è è solo per questo che accettiamo la fatica di di organizzare sostenere una avventura come il Meeting di Rimini perché non abbiamo la pretesa di sapere già abbiamo una ipotesi è un punto di vista e su questo ogni novità ci interessa ogni possibile incontro è motivo per imparare
Dai con queste parole che io ringrazio voi ringrazio il direttore del Tempo Gianni letta e gli auguro buon lavoro grazie tra