Assemblea programmatica e organizzativa della Cisl (presso il Palazzo dei Congressi, Eur, dal 20 al 22 novembre)

Direzione
Rizal Giannino
Allora e avviene prendete posto diamo inizio ai lavori di questo pomeriggio
Noi diamo iniziò a a questi lavori
Ringraziamo
I nostri ospite
Io siamo il ministro Tremonti
Sarà essere venuto pure
Come il ministro ha
Degli impegni istituzionali si dovrà lasciare presto in cominceremmo
Questo incontro con nel dare la parola al dove per una illustrazione di quelle che sono così le politiche del governo che poi discuteremo nella tavola rotonda e li presenteremo poi i gli ospiti che parte del signor perché io darei subito inviterei il ministro a a prendere posto qui al proprio e di dare la parola
Basta
Abbiamo
Allora
Mi sono messo a qua perché mi sembra un posto più umano
Non è
Non è vero che c'ha poco tempo anzi quanto tempo posso parlare
Il ministro e tutto il tempo che vogliono
Ovviamente confidò sull'ospitalità
Io
Cerco di raccontarvi un po'come la vedo dopo due anni e mezzo di attività di governo
Viviamo in Europa in tempi non facili in tempi non banali
In Europa c'è
Una a simmetria
Drammatica tra la intensità dei problemi
E la capacità che hanno i governi di risolverli di gestirli
La cascata dei fenomeni in due anni due guerre
La rottura dell'ordine geopolitico del mondo
Un equilibrio che non sembra ancora definito
E non credo che l'asse del confronto sia limitato
Al Medio Oriente che si estenda in progressione
Ai Paesi che stanno io
Un confronto che non ecco necessariamente conflitto ma
Un assetto geopolitico del mondo che non è ancora definito questo influisce sulle prospettive sulle scelte di investimento sull'economia
Secondo da alcuni anni si è
Avviato un processo di integrazione internazionale commerciale senza regole
Questa è la mia personale non solo la mia visione credo di essere stato uno dei primi politici occidentali a porre il problema della Cina
Il commercio è regolato in base a regole o non è commercio
E difficile competere con Paesi dove la regolamentazione
Quasi assente
Le regole ma cercherò di dirlo dopo sono
Costi sono
Limiti alla possibilità di competere se sono eccessive
Ma negli ultimi due-tre anni
Siamo detto meccanismo di competizione commerciale internazionale che ha effetti
Intensi
Sulla tenuta delle imprese sui posti di lavoro
Terzo
Una crisi di Borsa
Che si manifesta nell'autunno del due mila uno i si protrae ora si può dire visto che sembra superata che ha avuto una dimensione superiore a quella della crisi del mille novecentoventinove l'impatto sociale politico di quella crisi fu drammatico perché non c'erano meccanismi di controllo e di tenuta ma borsa su Borsa finanza su finanza con Effetti di impoverimento delle famiglie la crisi di Borsa è stata ripeto superiore a quella del ventinove
è scomparso tema almeno due anni un continente scomparso economicamente in Sudamerica
L'applicazione della finanza moderna della finanza di Wall Street su sistemi sociali e politici arcaici ha determinato una crisi di intensità da matti
Però dette gli effetti si sono estesi a tutto il mondo
La ricchezza italiana se cancellata per almeno un punto di PIL per effetto dei bond dell'Argentina
Il cambio il changeover lira euro ha prodotto effetti
Che
Erano difficili da prevedere l'aspettativa era suo effetti opposti
Su un Paese come l'Italia con una limitata capacità di utilizzo di monete metalliche ad alto valore con una struttura commerciale esplosa su
Milioni di piccoli negozi
Il cambio dalla lira all'euro ha determinato un impatto di caro vita di intensità straordinarie
E poi crisi locali di dagli atti
A fronte di questi problemi che sono più o meno tutti i comuni al continente europeo
Si pone una limitata capacità di governo
Questo è un punto che credo tutti noi dobbiamo fare oggetto di riflessione non sto facendo l'Apologia o la difesa di un singolo Governo è una considerazione oggettiva che credo tutti devono aver presente
Non abbiamo più come singoli Stati europei la politica di bilancio perché il Patto di stabilità e crescita impone forti vincoli alla politica di bilancio non abbiamo più politica sui saggi di interesse perché sono decisi dalla Banca europea in una logica che più di stabilità che di stimolo all'economia istituzionale
Non abbiamo politica sui saggi di cambio
I saggi di cambio sono decisi in posti diversi dall'euro
Fate conto nel Duemila l'economia europea andava abbastanza bene i bilanci pubblici erano abbastanza in ordine e l'euro era basso sul dollaro
Nel due mila tre l'economia europea non va particolarmente bene
I bilanci pubblici non sono particolarmente in ordine e l'euro è alta sul dollaro
Credo che Newton avrebbe qualche difficoltà nel capire il meccanismo causa-effetto
Non abbiamo più gli antichi poteri di governo che definivano i costituivano le politiche economiche dei singoli Paesi non abbiamo ancora una politica economica euro perché la macchina costituzionale europea non si è ancora costituito
Questa è la fase storica nella quale ci troviamo
Abbiamo perso gli antichi poteri sovrani non abbiamo ancora un nuovo potere sovrano euro
Confrontate che politica fanno gli Stati Uniti d'America una politica di deficit di bilancio una politica di cambio
Che differenza c'è tra il continente
Americana è quello europeo
è la diversa governance la c'è un meccanismo costituzionale che consente questi tipi di politica da noi non c'è
Ancora io non sono pessimista
è iniziato un processo di di costituzione politica in Europa con la convenzione
La storia moderna d'Europa si divide in tre fasi convenzionalmente c'è una prima fase che la grande fase eroica i principi poi c'è una lunghissima fase economica che va dal mercato unico alla moneta unica adesso con la convenzione inizia la fase politica ed è positivo uno può dire quel che quel testo non è
Perfetto dalle mie parti si dice piuttosto che niente è meglio piuttosto è un buon testo da qui inizia la fase politica
è iniziata una politica comune europea di investimento nelle infrastrutture
Dopo le euro il primo tentativo di organizzare su scala europea una politica economica europea comune
Negli ultimi dieci anni tutto il continente ha visto un drammatico declino degli investimenti pubblici
Con il piano di investimenti e di azione per la crescita il continente si rimette in pista
In una politica di investimenti pubblici
è il piano che è stato presentato dal governo italiano
è un piano nuovissimo e nello stesso tempo vecchissimo e la scoperta del fatto che molti investimenti pubblici possono essere fatti fuori dei bilanci pubblici
L'Autostrada del Sole la più colossale opera di modernizzazione di unificazione del Paese fu fatta senza un una lira di soldi pubblici fu tutta fatta con una regia politica unica con una impostazione finanziaria unica fu tutta fatta passando dal mercato
E questo è il senso del piano che abbiamo proposto pensiamo che sarà approvato prima della fine dell'anno su quella base su tutto il continente europeo riprenderà un intenso ciclo di investimenti pubblici saranno infrastrutture fisiche soprattutto quelle che meglio si finanziano sul mercato saranno anche altri investimenti in tecnologia in capitale umano informazione ricerca
Ma inizia un ciclo di investimenti pubblici e questo è di per sé positivo noi pensiamo che modifichi non solo le tendenze di lungo andare ma anche le aspettative
Terzo e questa è la fase un po'più delicati e capirete perché è iniziato da gennaio in Europa un intensissimo ciclo di riforme del welfare state
è iniziato uno può dire però che a gennaio perché nel due mila tre
Perché nella storia ci sono dei passaggi per cui si accumulano
Indicazioni formazioni si formano decisioni e poi di colpo inizia un ciclo
Dalla Finlandia all'Austria
Dalla Francia l'Olanda la Germania l'Italia iniziato un ciclo di riforme dei sistemi pensionistici
La considerazione che abbiamo fatto tutti ministri di governi di sinistra e di destra
è stata sulla tenuta dei bilanci pubblici nel lungo andare sotto la pressione esercitata dagli andamenti demografici i numeri non sono di destra o di sinistra i numeri sono numeri e tutti i numeri per tutti i Paesi hanno evidenziato
La impossibilità di tenere in equilibrio i bilanci pubblici
In un contesto di invecchiamento progressivo della popolazione
Ogni paese ogni governo ha fatto
Qua impostato sta avanzando sulla riforma che ritiene più adatta alla situazione sociale interna ma tutti i governi hanno iniziato un ciclo di riforma
Nessuno ha impostato riforme per fare cassa tutti hanno impostato riforme
Nella prospettiva di un l'impegno per il futuro
L'idea di introdurre un elemento di fiducia nel futuro
Ogni paese ha un andamento della curva ma ripeto tutti i paesi a prescindere tal formazione dalla
Dalla formazione politica hanno assunto l'impegno per riforme dei sistemi delle pensioni
Non credo che questa sia la sede per formulare delle considerazioni tecniche più specifiche ma francamente credo che sia importante considerare la posizione di un paese come il nostro
Che ha il terzo debito pubblico del mondo
Che ha un andamento demografico uguale a quello del resto del mondo sarebbe stato impossibile sottrarsi
Al vincolo per le riforme in assoluto anche in assenza di debito ma sarebbe stato il responsabile considerando che la presenza del debito costituisce un ulteriore fattore
Di spinta di vincolo
Ma poi voi che credete davvero che sia possibile sostenere gli incrementi di spesa per la sanità
La spesa per gli interessi con una ulteriore dinamica di crescita esponenziale dal due mila otto al due mila trenta di spesa per le tensioni
Sarebbe stato francamente illusorio responsabile
Ma se tutti questi elementi
La nuova convenzione la nuova Costituzione europea un piano europeo per la crescita un ciclo di riforme strutturali che sono un investimento sul futuro sono positivi
Credo che non sia sufficiente
Io credo che l'Europa soffra
Di due limiti
Un eccesso millimetrico di perfezionismo giuridico
E un eccesso asimmetrico di mercatismo cerco di spiegarmi Europa non è più o solo la mitica figlia di Agenda Vella eroica
Figura che si proietta verso occidente è molto più simile alla enigmatica pennello
Di giorno fa una cosa di notte latice di giorno predica la competizione di notte fa un eccesso di regolamentazione
Le regole buone sono un investimento le regole eccessive sono un costo insostenibile
Giorno per giorno la macchina delle regole interne dei singoli Paesi e la macchina europea delle regole stende una coltre che limita fortemente la possibilità di operare del nostro sistema produttivo
Le regole sono costi se sono inutili sono costi inutili addizionali aggiuntive
La lettura della Gazzetta ufficiale europea costituisce spesso una base tutti
Lettura estremamente allegra
Trovate regole sulle galline che devono avere due metri e mezzo di spazio disponibile in ogni momento della loro giornata e il senso è che se l'Europa continua
A fare regole
Sulle galline finisce cotta in una pentola cucinata da un cuoco cinese
E qui arrivo al secondo punto che per me drammaticamente fondamentale
Siamo l'unica area del mondo dove il mercato libero e praticato nella sua forma più assoluto
Salvo un limite che quello dell'agricoltura
L'Europa sull'agricoltura fa una politica non protezionista autarchiche
E certamente sappiamo l'agricoltura europea importante perché contiene riflette le tradizioni del nostro mondo ma
Ignoriamo il fatto che per i Paesi poveri l'agricoltura importante quanto è importante la finanza per Wo Street o per la Sea è importantissima
Su un'area come queste all'agricoltura che di fondamentale interesse nel mondo l'Europa e autarchica
Su tutto il resto dell'opposta e l'unica area del mondo totalmente aperta al libero mercato
Dall'America alla Cina
Il sistema è molto diverso si proietta all'esterno la traduzione ma si protegge con vari strumenti quella interna
Sono strumenti diretti e indiretti sono strumenti commerciali a volte fiscali sono quote sono controlli sono passaggi amministrativi sono forme più o meno dirette di aiuto di Stato ma sono meccanismi di protezione della produzione nazionale
E basta leggere i giornali in questi giorni per verificare
L'Europa è l'unica area del mondo nella quale la produzione interna è gravata da una quantità impressionante di regole
Che sono costi
Ma i confini sono aperti a qualsiasi spesso non controllata nei contenuti forma di importazione della traduzione straniere
Uno può dire che questo è
L'essenza del libero mercato io non credo che sia l'essenza del libero mercato e libero mercato è basato su regole o non è se il tuo competitore non ha regole tu hai regole
Non contenti soccombere si può dire che nel lungo andare questo meccanismo rendeva tutti più ricchi il problema è di evitare nel frattempo di essere morti
Non è
L'idea di questi meccanismi come infine è l'idea di usarli come mezzo come vengono usati negli Stati Uniti in Cina come un mezzo per raggiungere la posizione di equilibrio
Vi diranno e tutti sappiamo è necessario investire nella innovazione per fare investimenti pubblici e privati mirati allo sviluppo e al progresso e tutto ciò è vero è fondamentale ma anche il tempo è strategico
Il
Nostro Paese come il resto d'Europa e l'ho detto per dieci anni i lunghi dieci anni di risanamento non ha fatto investimenti pubblici a declinato drammaticamente gli investimenti pubblici è necessario ripartire e nei bilanci pubblici e fuori dei bilanci pubblici
Si vede che è ripartito il ciclo degli investimenti pubblici
Ma
Il tempo e strategico non puoi fare di colpo la conversione di un sistema che è entrato dieci anni in una fase diversa da quella degli intensi investimenti per l'innovazione devi farmi ma è necessario un tempo per fare lei nel frattempo devi introdurre dei meccanismi che difendano le imprese e il lavoro italiano
I lavoratori de dell'Europa sono presi in una
Specie di dimostra hanno salari Sempre più livellati su quelli orientali finché hanno un posto di lavoro
Hanno costi che sono occidentali
Hanno tutti i costi di un mondo regolato e sofisticato come quello europeo ma hanno salari che sono livellati dalla competizione internazionale sui salari orientali
E questa è una mossa che determina effettivi
Profondamente negativo
Io credo che sia fondamentale
Da parte di tutti una riflessione su questo che il tema fondamentale come difendere il lavoro il valore della retribuzione della lavoro in Europa in una fase di competizione internazionale senza regole
Ripeto c'hanno detto sale la marea e tutte le baracche
Saliranno
Non è detto noi ne risentiamo per primi in modo drammatico perché abbiamo una produzione che ha bassa
Tecnologia un basso livello
Di sofisticazione e quindi è molto più esposta e per prima esposto alla competizione internazionale ma
Il processo investirà progressivamente anche gli altri Paesi è difficile competere con Paesi che hanno
Manodopera a costo simbolico enorme capacità di assorbire tecnologie d'importare tecnologie economie di comando perché fondamentalmente le economie dei Paesi orientali soprattutto della Cina sono economie
Alto contenuto statale
è fondamentale che anche l'Europa faccia qualcosa su questo campo e credo che sia molto semplice necessario inventare cose tipiche anomale e vi prego di credere non fatte ironie su
Discorsi che poi sono iconograficamente simbolicamente per modo di dire limitati ai dazi tra l'altro ho sempre sentito dire in questi giorni da atti non esistono i dazi esistono non sono un fine sono un mezzo e certamente il in mezzo meno efficace in me mezzo residuale quello che determina anche scontri
E non è il caso di parlare di dazi il problema di copiare l'America l'Europa deve copiare l'America se fa finta che tutto sia come prima o se celebra il suo rituale liberista su ideologia e di mercato fine a se stesso ignorando che il mercato è fatto da regole la prospettiva
Rischia di essere negativo
Il vostro segretario ha detto il ministro vi parlerà della politica del governo
Forse anche il caso
Ho detto che abbiamo il terzo debito pubblico del mondo
La nostra politica è stata in una fase di
Progressive complessive
Criticità
è stata molto semplice
Primo tutelare il valore tennista gestire il debito pubblico gestire i conti pubblici in modo da evitare l'impatto traumatico di quei fatti
Due guerre in due anni
Una
Competizione senza regole
Una crisi di Borsa intensissima
Di affetti del cambio della
In un contesto di progressive difficoltà
In un contesto in cui
Era necessario sapere
Ma impossibile drammatizzare
Perché tutti i progressivamente sapevano cosa stava succedendo con gradi di cognizione
Via via crescenti
Tenete conto che la politica di un paese come l'Italia non è autonoma è una politica che viene coordinata in Europa è la politica dell'Europa viene coordinata dentro e gessetti
In un contesto di questo tipo tutti hanno fatto la scelta di gestire la politica e la comunicazione in modo da evitare
Effetti traumatici di comunicazione
Ed è la scelta che è stata fatta con varie tecniche in tutti i Paesi noi ed hanno fatto una tecnica di gestione dei conti è una politica tu dente attenta non abbiamo drammatizzato oltre il necessario perché sarebbe stato negativo
Non abbiamo fatto quella che tanti ci hanno chiesto
La stretta i conti non vanno bene serve una stretta la stretta in recessione la cosa più demenziale che uno può fare
E non ce n'era bisogno e l'abbiamo trovato
Il sistema dei conti italiani tiene nel contesto europeo e sui mercati in un modo ragionevole ma non avremmo potuto o dovuto fare una comunicazione troppo negativa non avremmo assolutamente potuto fare quella che ci si chiedeva una stretta abbiamo gestito la politica in modo da evitare
Criticità finanziarie
In modo da evitare un impatto eccessivo delle manovre finanziarie collettive sulla vita della gente
Se uno incontra un amministratore di comune sente che lamenta
La riduzione dice dei trasferimenti magari è solo un allentamento della dinamica di crescita
Se uno in conta l'amministratore di un altro ente più o meno sente lo stesso discorso ma se ci fate caso la prima finanziaria la seconda finanziaria la terza
è in discussione tutti hanno sempre detto sarà il disastro e poi constati l'anno dopo
Che non c'è stato il disastro con una responsabilità di tutti del Parlamento della maggioranza e l'opposizione del governo dei governatori
Regionali dei sindaci complessivamente il sistema tenuto certo non è
Quello che uno
Immagina l'ottimo eccetto uno potrebbe l'ottimo ma nel complesso la scelta di politica che è stata fatta è stata una politica di livello e di media euro
E questo credo sia abbastanza facile constatarlo si è andati in Francia in Germania non trovate politiche diverse forse avendo situazioni migliori potevano essere politiche
Milioni
Ma non credo che in due anni e mezzo la politica fatta governo sia stata una politica negativa spero che sia stata la politica giusta ai ma mano che passeranno gli anni tessera evidente la crisi attraverso cui siamo passati quando sarà evidente il grado di
Limite nelle capacità di governo che hanno i governi europei credo che questo periodo sarà oggetto di una valutazione positivo questa mia personale
E tuttavia e tuttavia sono iniziati gli investimenti
La società Infrastrutture mobilizza era
Miliardi e miliardi di euro migliaia e migliaia dei vecchi
Miliardi di lire per investimenti in infrastrutture uno può dire sta investendo sull'alta velocità ma se tu raccogli denaro in quel modo per investire sull'alta velocità risparmi denaro per fare spesa pubblica di tipo classico
è iniziato un nuovo ciclo di investimenti pubblici a cui si aggiungerà il ciclo degli investimenti europei finanziato dalla Banca europea dal mercato finanziario europeo ma interesserà su scala macro economica anche il nostro Paese finanzierà i corridoi di collegamento della penisola con l'Europa con l'Est liberando risorse progressivamente risorse per fare poi coi soldi pubblici investimenti di tipo classico invita
Nella finanziaria ci sono
Investimenti per la ricerca
Evidentemente
Compatibili con le disponibilità finanziaria ma ci sono investimenti per la ricerca cioè non la detassazione delle spese di ricerca ma un premio per le spese di Lecce
Ed è il principio di un ciclo che noi pensiamo possa essere progressivo depositi
Ci sono
Norme che finanziando fondi critici nel comparto dell'università evidentemente non non conformi alle richieste ma compatibili con le disponibilità credo che Possa iniziare
Un ciclo relativamente
Positivo
L'economia europea integrata il mercato è unico e la moneta è unica gli andamenti politica economica i segnali positivi sono comuni in tutto il continente gli spazi di autonomia sono relativamente
Limitati e tuttavia tanto in Europa quanto in Italia cresce la convenzione sul esigenza fondamentale di fare investimenti pubblici
Più in particolare io c'ho la mia convinzione che non è solo sufficiente fare investimenti pubblici ma è necessario difendere anche le imprese e il lavoro italiana grazie
Ringraziamo il ministro per il suo intervento de prima di continuare la tavola rotonda abbiamo alcune garitte presenza dei cari amici
Iniziare la salutiamo affettuosamente insieme agli altri a Franco Marini nostre che segretario generale era chiese
Dieci Cocilovo attuale parlamentare la Margherita
In Europa
Giovanna Ialongo presidente dell'Ipost
Giovanni Guerisoli neo presidente civile l'INAIL
E Merlino per gli chiede che il segretario generale alla e quindi qui
A questo punto io do la parola
Al dottor Antonello Piroso che il giornalista conduttore de La sette perché introduce coordina la tavola rotonda e salutiamo gli altri ospiti presenti il dottor Corrado Passera amministratore delegato alla banca di intesa
Il dottor Antonio Amato presidente della Confindustria
Per cortesia
L'onorevole Enrico letta
Responsabile economica dalla Margherita
Il mio compito è finita dottor Piro
Grazie
Intanto devo dire che un onore per me essere stato invitato dalla CISL
Da segretario generale Savino Pezzotta a moderare questo dibattito il cui titolo è impegnativo ma non ci impedirà credo di andare a fondo il titolo lo sapete economia italiana congiuntura sfavorevole o crisi strutturale
Segretario posso fare un'osservazione di metodo se mi consente
Lo dico da addetto ai lavori mi spoglio un attimo degna delle mie vesti di moderatore
Io credo da giornalista che sia possibile discutere di tutto fare tutte le domande e cercare di avere tutte le risposte credo che la dialettica
Sia il sale della democrazia
Credo che il dissenso sia il sale della democrazia
Aspettate potreste fischi armi alla fine
Credo che però ci stiano anche i fischi in democrazia ci sono però ecco per l'appunto ci sono però delle situazioni in cui forse sarebbe meglio risparmiarsi agli quando si invita qualcuno a casa propria
Non è regola di buona educazione
Ma soprattutto voglio comunicarvi il mio disagio perché il venticinque aprile scorso
Una persona doveva parlare in occasione della festa della Liberazione
Una persona sul cui antifascismo credo nessuno possa nutrire dei dubbi se non altro perché è stato colpito negli affetti più cari
Però una piazza o una parte una minima parte di una piazza gli ha impedito di parlare quella persona era Savino Pezzotta
Bene questa è un'indicazione di metodo adesso ritorna fare moderatore grazie della vostra comprensione io vorrei
Non rivolgere al momento nessuna domanda al ministro Tremonti che ha fatto un discorso mi sembra piuttosto chiaro è riuscito a parlare
Dell'Autostrada del Sole di Newton di Penelope della Cina dell'agricoltura della da Uther Kia
Volevo chiedergli semplicemente una cosa a proposito di riforma delle pensioni ma se mai lo farò dopo
Do subito la parola invece a una persona che mi ha chiesto di farlo parlare per ultimo invece lo interpello subito a Enrico Letta responsabile economico della Margherita
Anche perché essendo in questo momento forza di opposizione volevo sapere ho visto che prendeva freneticamente appunti durante l'intervento del ministro Tremonti volevo sapere che reazioni aveva avuto e soprattutto rispetto al tema economia italiana congiuntura sfavorevole o crisi strutturale che cosa per cominciare ci può dire
Ma io comincio dicendo una cosa molto netta e molto secca
La crisi che stiamo vivendo è una crisi difficile
Non sarebbe facile per nessuno affrontarne le ragioni e trovare le risposte giuste
Quindi da parte mia non sentirete né ragionamenti demagogici né un facile scaricabarile che non mi sembra in questo momento serio soprattutto da parte di chi sta all'opposizione deve guadagnarsi la credibilità per governare il Paese nel futuro
Io sono fermamente convinto del fatto che le ragioni della crisi italiana sulle regioni lontane nel tempo
E quindi credo che la nostra analisi su questo ha ragione deve essere una Randisi impietosa e deve essere un'analisi soprattutto rispetto alla quale le responsabilità che noi assegniamo a quello che il governo sta o non sta facendo non sono responsabilità legate alla risposta a questa crisi ma non tanto alle ragioni profonde perché le radici profonde sono le radici di un Paese che non è riuscito a fare il cambio di passo che non è riuscito a fare il cambio di velocità
Io credo che il problema che noi abbiamo di fronte oggi sia proprio questo
C'è una politica un sistema politico
Un sistema di relazioni e di concertazione in cui ognuno si assume la responsabilità di fare scelte per cui si riesca a mettere in campo politiche e in particolare se riesca a riprendere un filo di politica industriale
Che ormai purtroppo è abbastanza da tempo dimenticato
Io credo che questo sia il problema la crisi è congiunturale come strutturale guardate che se noi non diamo una risposta a questo tema a me sembra che le risposte che il governo dà a questo tema siano sostanzialmente le seguenti
C'è una crisi
La crisi nostre simile a quella degli altri Paesi europei in questa crisi
Passerà con l'arrivo della ripresa americana
Cerchiamo di fare politiche di difesa
Cerchiamo di contentarsi del fatto che non siamo morti permettetemi di fare
La la la facile verifica che siamo passati dal miracolo al mancato disastro come elemento di soddisfazione e io siccome sono uno che sta coi piedi per terra sempre penso che sia essere su questo molto concreti oggi forse lo si è stati meno in passato
Ma allora il punto oggi qual è è quello di dire
è questa la situazione che stiamo vivendo io penso di no
Io penso che la crisi del paese sta vivendo sia molto più profonda
Perché è una crisi che nasce dal fatto che l'aggressione che ci viene dai competitori internazionali è un'aggressione che ha avuto un'accelerazione negli ultimi due anni negli ultimi tre anni che ovviamente non ha niente a che fare col fatto che negli ultimi tre anni due anni e mezzo di tale governata da Berlusconi
Ma è un'aggressione che ha cambiato in modi di essere della crisi i modi di essere delle dinamiche industriali io vi cito questo dato varata il dato che a me ha colpito di più di tutti
Non faccio un paragone di valori assoluti che sarebbe ovviamente assurdo tra oggi e tre anni fa
Faccio semplicemente un dato prendo un dato che riguarda il differenziale tra noi e gli altri Paesi della media dell'euro gli altri paesi dell'area dell'euro
Se voi prendete il dato che oggi dimostra la nostra difficoltà cioè il dato delle esportazioni
In un mondo che si globalizzazioni a stare sui mercati internazionali se voi prendete quel dato e fatte cento l'Italia e fatta cento la media dell'area dell'euro nel due mila e uno
Nel due mila uno cioè mettiamo a pari le due dati oggi il dato dell'area dell'euro
E centodue e il dato italiano e novantaquattro ripeto non è un valore assoluto è un differenziale cioè si è aperta una forbice in due anni che ha dell'impressionante abbiamo perso il dieci per cento questa forbice si accese aperta rispetto non alla Cina a rispetto ai nostri vicini alla Spagna alla Francia alla Germania Germania che in crisi tra l'altro allora questo dato dimostra che la crisi è congiunturale o che la crisi è una crisi difficile strutturale
Io penso che la vicenda che stiamo vivendo una vicenda strutturale rispetto alla quale noi dobbiamo provare a cambiare il modo col quale il nostro sistema produttivo
Sta sui mercati internazionali dobbiamo cercare di far crescere la dimensione delle nostre imprese soprattutto quelle
Medie e medio alte dobbiamo riuscire a essere molto molto molto più rigorosi nella selezione tra Investimenti
Non innovativi di semplice le quantità e investimenti innovativi la nostra critica per esempio alla legge Tremonti bis sta tutta qua la legge Tremonti bis era uno strumento che di per sé può anche essere valido
A uno strumento non selettivo che ha dato soldi sostanzialmente a tutti quelli che gli hanno chiesti per fare investimenti oggi l'Italia per stare nella competizione internazionale ha bisogno di far crescere la qualità dei propri investimenti
E la qualità vuol dire innovazione allora lo Stato deve selezionare deve indirizzare deve aiutare chi vuole crescere e chi vuole innovare credo che questo sia un elemento fondamentale se lo Stato così aiuta un po'tutti
Questo vuol dire rimanere come siamo adesso
E questo vale sia per gli aspetti qualitativi e poi fatemi dire
Io non ho mai sentito fino adesso la parola mezzogiorno e io credo che questo sia forse
Il problema
Che se non ce lo dimentichiamo vuol dire che non abbiamo capito molto di quale sarà il futuro del nostro del nostro Paese un Paese che ho cresce tutto insieme risolvendo atavici problemi antichi
Infrastrutturale Rio
Non è possibile
Che il Mezzogiorno lo si paghi con il ponte sullo stretto di Messina è un errore profondo questo
Perché il nostro Mezzogiorno ha bisogno di una politica complessiva di aiuto di impegno di valorizzazione delle opportunità e di infrastrutturazione diffusa non di una cattedrale nel deserto messa lì
E credo che questo tema sia forse il tema che collegato agli atteggiamenti che faccio mi porta a dire che se è vero che c'è questa crisi che è strutturale che ha ragioni antiche rispetto alle quali se l'opposizione oggi dicesse
La ragione di questa crisi e Berlusconi sarebbe poco credibile per il futuro l'opposizione però oggi dice noi diciamo quello che noi non condividiamo
Per niente delle politiche del governo e questa logica di inerzia Rispetto all'aggressione a una crisi che è una crisi difficile rispetto alla quale non possiamo permetterci altri tre anni di inerzia c'è bisogno di dare l'indicazione di marcia di dare l'indicazione di fondo di darla bene di non cercare semplicemente di fare il medico
Io sulla Cina penso per esempio che noi dobbiamo essere rigorosi nel chiedere all'Unione europea rispetto di politiche che ci consentano di difenderci ma dobbiamo essere saputo noi coraggiosi nel cambiare il nostro modo di produrre voi pensate che abbia un senso continuare a produrre beni di bassa qualità
Rispetto ai quali sulla quantità
La Cina ci batterà sempre comunque nel futuro
Io so che il medico che il bravo medico non è quello che si mette accanto al paziente gli prende la mano e non sapendo come altro consolarlo urla insieme a Luís che sta male sinistra o medico quello che rispetto a un problema disuguale che la soluzione questa è difficile da affrontare
Ci proviamo se no io credo che la soluzione sia una soluzione
Che manca e in questo fatemi dire una parola non aiuta il fatto che il nostro Paese ha vissuto nei mesi scorsi una situazione di coesione
Una situazione di relazioni industriali di dinamiche di confronto tra parti sociali difficile credo e questo è l'ultima cosa che voglio dire in questa risposta
Antonello Piroso in questo io credo che ci sia una grande responsabilità che tutti insieme dobbiamo sentirci sulle spalle
Spero spero che quello che è successo questa settimana noi non lo interpretiamo solamente come ho fatto del quale ci stupiamo perché questo stupore della unità nazionale che si è creata della serietà di cui hanno dato prova la gran parte delle forze politiche le forze sociali un Paese che ha vissuto il momento probante più drammatico la sua storia recente
Enti difficili ciò che è marginale io credo che questo Paese con la stessa coesione alla stessa unità oggi deve affrontare il tema della marginalizzazione della sua capacità produttiva
Il tema della difficoltà dei suoi ceti medi che dalla carovita e dalla difficoltà di questi mesi si sono visti mangiare gran parte della capacità di vivere al di là della soglia di una dignitosa sopravvivenza e di un Paese soprattutto che non vuole guardare al proprio futuro con una scelta con una su una scelta che comporti scommessa che comporti fiducia io credo che questo sia oggi il problema profondo che ne abbiamo davanti in questo io penso che la CISL abbia dato nei mesi scorsi e l'anno scorso
Una dimostrazione di sapere qual è la strada giusta lo dico
Perché l'anno scorso non è stato facile per molti di noi
Franco Marini che è qui
Insieme a me e tra quelli che è stato profondamente criticato perché pur essendo critici sui contenuti sulla gran parte dei contenuti del Patto per l'Italia non abbiamo creduto
Che un sindacato deve fare negoziato e firmare accordi col Governo che si trova davanti
E ne sono tanto più convinto oggi che la inadempienza di quei patti
Far sì che la CISL
Sia molto più credibile oggi nel denunciare le cose come stanno perché non è stata una posizione pregiudiziale la sua e che quindi sia molto molto più forte
La posizione che oggi la CISL e può avere nei rapporti col governo di fronte una difficile trattativa quale sarà quella sulla riforma
Del welfare sulla quale essere conservatori sarebbe un errore ma sulla quale bisogna che le soluzioni che si trovano siano soluzioni giuste per un welfare più equilibrato e più giusto non per risparmiare soldi dal welfare e metterli da altre parti non si sa bene dove il nostro Paese
è un Paese che deve riequilibrare la sua spesa sociale ma è un Paese che deve sapere che il suo futuro deve essere un futuro nel quale la coesione la fiducia quando oggi vediamo la difficoltà
Che vivono i giovani che non hanno fiducia sul futuro che vivono coloro che devono andare in pensione che vivono a coloro che hanno la difficoltà che dicevo prima sul carovita
E noi diciamo che la politica oggi se vuol far crescere il Paese non deve soltanto occuparsi della fluidità dei mercati finanziario della rigidità del mercato del lavoro deve dare fiducia dare fiducia vuol dire fare scelte che dimostrino la volontà di guardare di guardare avanti io credo che questo sia alla fine
Di tutti il problema principale ed è il problema rispetto al quale noi vogliamo caricarci sulle spalle una responsabilità che quella di una politica che anche dalla parte dell'opposizione oggi
Pur avendo moltissimo da dire sui danni che sono stati fatti in questi anni noi vogliamo considerare che il futuro del Paese ci interessa e vogliamo dimostrare che ci interessa ancora di più di quanto interessa
A tutto il resto del Parlamento è questo credo che sia il motivo per il quale la nostra preoccupazione per le scelte che abbiamo di fronte
è una preoccupazione che non ci esime dal proporre come stiamo facendo per esempio rispetto alle questioni del welfare ispettore questione dell'innovazione della ricerca e soprattutto non ci esime dal considerare che le scelte sul futuro saranno scelte in cui si deciderà non sulla base dei detti o sulla base della conservazione si deciderà sulla base di chi mette più coraggio
Sul cambiare il nostro Paese per farlo diventare effettivamente più forte e più competitivo se non facciamo questo l'inerzia non basta più ecco perché anche le parole coraggiose che la CISL ha detto in questi giorni in queste settimane sul futuro delle relazioni industriali sul futuro delle politiche industriali sono oggi fondamentali perché questo è un Paese che cresce se cresce tutto insieme nord e Mezzogiorno industriali e sindacati soprattutto si trova in Parlamento
Delle posizioni politiche che riescono a capire che la necessità di affrontare questi temi alla necessità che non è soltanto di chi governa non abbiamo cercato di far capire al Governo in questi due anni e mezzo vate non è perché avete vinto le elezioni che esistette soltanto voi e vogliamo dimostrarlo questo con grande forza soprattutto nel momento nel quale la difficoltà oggi una difficoltà seria ce la vogliamo caricare anche noi sulle spalle diciamo che cosa faremmo penso che diciamo cose
Che potrebbero essere più utili per la soluzione dei problemi strutturali che dicevo prima ma diciamo soprattutto che abbiamo fortemente a cuore il fatto è questo Paese affronti questa fortissima difficoltà nella competizione internazionale che la fronti strutturalmente giacché i problemi come dicevo prima sono problema effettivamente strutturali
Grazie a Enrico Letta ovviamente ci sarebbero delle domande anche da fare a lui deve rimandiamo al secondo giro io Andrey proprio in ordine fisico farei passare il microfono al dottor Corrado Passera amministratore delegato di Banca Intesa
Che so che ci vorrebbe raccontare i contenuti dell'incontro del governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio questa mattina con il Gotha del mondo bancario
Ma io invece preferirei che lui come ho chiesto alletta rispondesse intanto al quesito che la CISL ha messo sul tappeto cioè economia italiana congiuntura sfavorevole o crisi strutturale
Grazie ad a casa
Allora certamente
Non non parliamo dell'incontro di stamattina perché negli accordi tra le banche e con la Banca d'Italia che si è poi Banca d'Italia comunicare il contenuto dell'incontro ma invece parliamo del tema avete scelto un tema formidabile
E vi ringrazio di avermi invitato a parlarne nella misura in cui posso portare qualcosa lo farò è il tema l'importante è non rispondere che o congiunturale o strutturale nel senso che abbiamo due componenti entrambe ed entrambe vanno gestite vanno affrontate con gli strumenti adatti ad affrontare una crisi che in parte è strutturata in parte congiunturale però prima di parlare di questo ci dobbiamo anche dire
Che l'Europa e l'Italia
Anche se sono passate attraverso alcuni anni di crescita bassa
Non sono un modello che non funziona
Sono anzi probabilmente il modello che meglio funziona il mondo
Lo dico in Estremo per poter far passare il concetto
Non certo oggi dobbiamo competere contro e con are del del pianeta che hanno regole stile di vita principi molto diversi dai nostri
Però guai sì nell'affrontare questa sfida noi perdessimo alcune cose forti che sono nostre conquiste di civiltà fatte in secoli di lavoro in secoli di fatica
Salutiamo diamo trimestrali sopra molte grazie
No questo questo tema ci tengo perché se parliamo solo di crisi manchiamo manchiamo parte del compito che ci dobbiamo dare dobbiamo guardarci a quelli che siamo
Come Europa e come Italia parte dell'Europa siamo un modello di economia e di società
Che è invidiato e comunque invidiabile da parte della più parte del resto del mondo
La convinzione che di fatto è nei fatti che il successo di lungo termine di un paese come di un continente venga da una parte dalla sua competitività economica ma dall'altra parte dalla sua coesione sociale cioè da tutti quei meccanismi
Che danno come diceva letta fiducia che danno sicurezza la protezione sociale il welfare eccetera non vanno visti come una debolezza dei nostri sistemi ma vanno visti come una forza di lungo termine del nostro settore
Però attenzione perché se diciamo questo e ci tiene e ci credo profondamente poi tutto quello che facciamo deve essere di conseguenza
Certo i sistemi di welfare en devono essere modificati nel tempo perché si modifica la demografia perché nascono nuove esigenze perché non è solo più una questione di pagare la tensione che si ritira ma soprattutto di ritrovare nuovo lavoro chi lo perde
Ecco però Wi e lo dico per l'ultima volta a pensare che il welfare sia una nostra zavorra il welfare il sistema con cui nel lungo periodo le il sistema europeo e il sistema italiano vincerà contro gli altri paesi vincerà perché è un sistema che garantisce più degli altri la democrazia
Questo va detto
Poi parliamo di crisi e delle cose che dobbiamo fare
All'interno dell'Europa l'Italia
Un Paese con tanti problemi
Ma anche con una serie di forze
Che non possiamo dimenticare nella nel momento in cui vogliamo disegnare la politica per il futuro il fatto che cinque delle undici più ricche regioni d'Europa siano italiane
Dice
Che il nostro modello
Ha delle difficoltà ma anche dimostrato di adire delle grandi forze in noi guai a perderci questi meccanismi che hanno portato a questa situazione poi può suonare strano
Parlargli
Di cinque regioni tra le più ricche d'Europa quando ciascuno di voi ogni giorno deve fare i conti con difficoltà di singole aziende di singole cose però attenzione tutto va messo nel contesto noi siamo un Paese che ha tenuto dove certe o si è dato fondo molto alla flessibilità soprattutto delle piccole e medie aziende ma è un sistema che attraverso questi anni ha tenuto lo dico anche dall'Osservatorio
In cui mi trovo che usa l'osservatorio Fortunato di per capire come le cose stanno andando però questa è una realtà noi dobbiamo aiutare un tessuto che ha tenuto e che vede certo modificarsi perché le ragioni strutturali della crisi sono storiche
Già tante volte nella storia insuccesso che delle produzioni si debbano spostare da una parte all'altra ma guai a pensare di poter competere su quelle produzioni giocando su meccanismi di difesa
Fa parte del gioco fa parte delle cose per quanto possa essere difficile fa parte delle cose importante capire cosa dobbiamo fare e se c'è spazio di crescita
Comunque perché quel carente quei tipi di movimenti a livello mondiale comunque succederanno sono già successe succederà
Non dimentichiamoci che il nostro problema non è né di capitali
Né di competenze né di tecnologie né di spirito imprenditoriale né di intelligenza le tutte le storie ce l'abbiamo
Non è di spazio di crescita noi abbiamo dei paesi che sono un paese di nazioni cioè come l'Italia che hanno ancora una necessità di ammodernamento clamoroso
Lo dico anche per la stupenda esperienza con Uto la fortuna di fare in un pezzo del pubblico e che mi ha dimostrato che facendo i lavori nella maniera giusta si può andare a recuperare un'enormità di ricavi di costi di qualità di dignità anche nel mondo pubblico ma vale per tanti altri settori c'è uno spazio di ammodernamento nei nostri Paesi enorme
Abbiamo spazio di crescita nei paesi intorno alle urne degli altri Paesi europei nei paesi intorno all'Europa quelli che stanno per entrare abbiamo spazio di crescita dei paesi limitrofi nella in Mediterraneo il Medioriente abbiamo spazi di crescita
Abbiamo spazi di crescita anche nei paesi come la Cina che certo sono anche una minaccia ma sono un enorme anche opportunità il vanno vissuti così quello che dice Tremonti in gran parte a un fondamento cioè noi dobbiamo far funzionare le regole con la Cina
Però molto dipende dall'applicare regole che ci sono il WTO ci dice da ci già ci dà già gli strumenti per evitare meccanismi di dumping sociale o economico le regole attuali del commercio già potrebbero evitare gran parte
Tempo
Degli svantaggi che ci vengono dal dalla dalla dal dalla produzione cinese però guai a pensare che la Cina non è anche
Prima di tutto un grande mercato di sbocco possibile secondo un posto dove le aziende italiane possono e stanno andando per competere altrove comunque
Una parte importante del mondo
Che sarà un protagonista del mondo multipolare che vogliamo noi vogliamo un mondo multipolare e nun quel mondo che si stava creando negli anni passati quindi la Cina va integrata va aiutata nel momento in cui viene integrata molti degli aspetti negativi della sua capacità oggi per esempio di fare dumping sociale verranno meno ma verranno meno automaticamente
Tema della Cina enorme se volete ne parliamo ancora troppo
Noi sappiamo quello che c'è da fare perché ormai le ricette di quello che l'Europa e l'Italia deve fare
Sono notte Lando abbiamo detto all'agenda di villa gli a Lisbona l'abbiamo detto in tutte le sedi e chiaro che dobbiamo contare sulle norme sulle sull'innovazione e quindi ricerca è chiaro che dobbiamo puntare sulla produttivi e formazione educazione sull'India sulla produttività e quindi investimenti tecnologie infrastrutture è chiaro che dobbiamo puntare sull'ammodernamento dei nostri sistemi di pubblica amministrazione
Per cui perché
Non succede
Abbiamo tutto quello che abbiamo sappiamo quello che dovremmo fare c'è lo spazio per crescere non succede
Qui mi attacco un po'al finale di quello ti diceva prima letta non succede fondamentalmente perché non c'è fiducia perché non c'è un piano condiviso perché non c'è un piano in cui da una chi gli altri che piano che alle altre parti del mondo hanno perché la Cina ha deciso come competere al mondo gli Stati Uniti hanno deciso su quali meccanismi competere noi non l'abbiamo ancora fatto abbastanza
Però un piano in democrazia avviene attraverso un grande coinvolgimento perché i piani come i piani aziendali anche quelli più difficili da una parte comportano sacrifici dall'altra parte devono mostrare chiaramente il ritorno su questi sacrifici
Quindi il programma il Progetto l'insieme delle cose che devono essere fatte su cui fondamentalmente
Tutti concordano a parole non succede perché non si è innescato il meccanismo della fiducia il meccanismo del mettersi insieme
La concertazione che cos'è se non questa il meccanismo del sentirsi tutti responsabili alla fine delle cose che vanno fatte e queste cose perché ha lavorato ho avuto occasione di lavorare con me
Sa che non le dico perché sono in questa sede
In tutte le vite professionali precedenti come nell'attuale queste cose cerchiamo di metterle a a frutto perché sempre nostro paese ma come le aziende dove ho avuto la fortuna di lavorare avevano bisogno di cambiamento di ristrutturazione ma ci doveva essere una prospettiva di sviluppo in cui tutti ci mettessero una parte e tutti ne ricevesse una parte del rettore
Tutto questo detto l'Europa io sono dell'idea che abbiamo bisogno di più Europa nondimeno Europa è chiaro che le direttive di dettaglio sono spesso un fastidio ma molto spesso le direttive di dettaglio sulle galline sono le lobby non è d'Europa che le vuole solo i i singoli settori critico noi abbiamo bisogno il più sul mercato unito il mercato comune europeo non l'abbiamo ancora realizzato del tutto
E quindi abbiamo uno svantaggio rispetto agli altri Paesi
L'Europa che fa insieme più politica economica è la cosa di cui abbiamo bisogno in tanti settori basterebbe coordinare un pochettino la spesa dei singoli Stati per avere una forza d'investimento di ricerca di messa in moto di Progetti più grossa di quella americana noi siamo una potenza commerciale più grossa dell'America lasciamo due mila cinquecento miliardi di commercio internazionale
L'America o taluni in America se ne stanno rendendo conto e hanno paura che l'Europa diventi questa roba qua
Ma dal punto vista economico abbiamo bisogno di più Europa abbiamo bisogno di Europa più Europa anche dal punto di vista politico perché non abbiamo ancora saputo fare della forza potenziale dell'Europa uno strumento di equilibrio
Non di contrapposizione ma di equilibrio di multipolarismo
A livello a livello mondiale in Europa abbiamo questo difetto che citava anche il ministro prima di pensare di essere autarchici in agricoltura che è un grave errore
Non è un grave errore difendere talune produzioni difendere taluni territori assicurare che non vengano abbandonate le produzioni a valore aggiunto ma mettersi nelle condizioni che ci siamo messi a Cancun è stato un errore storico formidabile
Che pagheremo per tantissimo tempo perché non è quello il modo in cui un'Europa politicamente forte può contribuire allo sviluppo e alla crescita
E vado a chiudere fiducia e tutte queste cose e affrontare insieme sentendosi tutti responsabili di queste cose che non sono solo economiche la fiducia viene dalla politica con la P maiuscola ma viene dalla capacità anche di voler affrontare delle sfide culturali che oggi se ne parla troppo poco sono quelle che ci bloccano dentro cioè noi stiamo costruendo una società multirazziale senza aver capito come noi sappiamo che non riusciamo a parlarci tra civiltà e tra le religioni ma non ci stiamo impegnando otteniamo un po'da parte questo tema ma sappiamo che è una cosa che ci sta bloccando perché ci fa venir paura del futuro noi non sappiamo come reagire a una società di persone sempre più anziane ma che alla fine dovranno trovare il loro ruolo in una società dove anche gli anziani anche se sono in pensioni versione avranno un ruolo positivo nella società ma non abbiamo ancora la risposta cioè tutte queste cose sono le cose che alla fine impediscono al meccanismo della fiducia di esplicarsi le banche le banche possono fare molto devono e possono fare molto di più le banche hanno fatto ve lo dico perché non è stato merito mio sono appena tornato in banca ma in questi anni al di là di alcuni errori
Lì da lì da vedere
Hanno fatto un lavoro forte
Celli il settore bancario ed è l'ultimo punto che faccio
è un settore che ha saputo consolidarsi rafforzarsi patrimonialmente migliorare i propri risultati di efficienza non lasciarsi colonizzare perché noi non ci stiamo rendendo conto che degli settori fondamentali per l'economia
Ce li stiamo vendendo a pezzi e questo non per nazionalismo ma per puro interesse funzionamento è un problema settore bancario riuscito evitare tutto questo
Settore bancario a enormi possibilità di necessità i doveri di miglioramento ce ne siamo parlati recentemente anche in Confindustria noi sappiamo di dover essere di dover diventare migliori produttori di credito ai distretti alle filiere produttive I settori a tutti quei segmenti della società che oggi fanno fatica ad accedere al credito
Una piccolissima cosa è stato
Fare il prestito d'onore agli studenti universitari meritevoli cosa che in Italia non c'era dobbiamo trovare il modo di rendere più facile l'accesso al mondo del non profit ma ci sono stanche di queste cose qua per cui di responsabilità e di spazi per fare meglio il lavoro del banchiere ce ne sono tanti che vi assicuro ci stiamo impegnando ma sul tema del convegno non dimentichiamoci che non partiamo
Da una situazione neri provvedevo le né di debolezza strutturale abbiamo di fronte non è una serie di sfide
Che se se non riusciremo a vincere la crescita sarà troppo bassa emettere mossi a rischio ciò che abbiamo conquistato in termini di benessere in termini di spazio per riforme strutturali in termini di coesione sociale
Di salute di educazione di ricerca di pensioni però il declino non è assolutamente scontato sappiamo quello che dobbiamo fare manca il meccanismo
Sono venuto e ho colto con enorme favore con enorme piacere con le norme anche
Preoccupazione perché son temi grossi
L'invito di Pezzotta perché so che questo impostato il suo pensiero ispiratore da quando è segretario della CISL
Grazie dottor Passera volevo fare una nota a margine del segretario Pezzotta me lo consentirà
Da giornalista ho sentito parlare di agricoltura agricoltura in questo periodo le ultime settimane spesso sentendo parlare di agricoltura mi tornano in mente i pelati Cirio poi se volete ne possiamo parlare proprio per quanto riguarda il sistema economico italiano do la parola lo prego magari se vuole di avvicinarsi al dottor Passera così visto che il ministro Tremonti dopo
Decifrato il piacere di essere stato con noi
Il presidente D'Amato intanto io prima di dare la parola sul tema poi le domande ce le facciamo dopo volevo sapere se lei aveva cambiato pallottoliere
No le spiego perché perché dopo l'ultimo sciopero che c'è stato lei ha detto ma i numeri dei partecipanti allo sciopero non sono quelli del sindacato sono molto gliene Pezzotta che ha detto beh forse abbiamo due pallottoliere Diversi allora volevo sapere se per caso
Ma io uso lo stesso pallottoliere con il quale ho fatto i conti anche sullo sciopero della FIOM di qualche giorno dopo
E che in verità dava dei numeri ancora più deludenti di quello che lo sciopero dei pensionati quindi è un pallottoliere onesto anche perché i rapporti i rapporti che vi uniscono a Savino Pezzotta
E rapporti anche che abbiamo come Confindustria con la CISL
Sono rapporti di grande rispetto di grande stima
Nati momenti molto difficili di un confronto molto duro
Che poi credo ci posso dire con grande serenità tutti sanno che sono una persona molto franca hanno fatto fare un grande passo in avanti alla capacità anche di collaborazione di confronto tra due controparti
Come quello che noi rappresentiamo
Che hanno però trovato sul terreno di un confronto responsabile serio maturo duro ma onesto
Un'intesa di grandissimo livello io credo che
La storia delle relazioni industriali italiane
Abbia difficilmente registrato momenti così alti
Di collaborazione di confronto come quelli che noi abbiamo avuto nel corso di questi anni d'insieme tra CISL anche la UIL e la Confindustria
Perché insieme abbiamo saputo
Aprire una stagione di riforme
Importanti
Affrontando anche una campagna di opinione pubblica
E di dissenso politico molto forte
Sfilando molti luoghi comuni
E molti comodi rifugi
Che hanno un per troppo tempo rappresentato un alibi per il quale le grandi riforme sociali ed economiche necessari al nostro Paese per diventare un Paese più forte più competitivo più giusto e più equo non sono mai state fatte fino in fondo
E allora quando
Sa di non invitato io ascolto volentieri questo invito
E se lei mi fa la stessa domanda che ha fatto agli altri l'economia italiana vive di una crisi di struttura di una crisi di congiuntura io vorrei rispondere dicendo che vive di entrambe nel senso che da lungo tempo il nostro Paese soffre di grandi problemi di struttura
Ai quali nel corso degli ultimi anni si sono sommati importanti problemi anche di congiuntura
Però se mi consentite se mi date cinque minuti vorrei anche dirvi come in realtà
Il quadro che ne abbiamo davanti e lo dico parlando dei a degli operatori sindacali a gente che vive la fabbrica i nuovi lavori come li viviamo noi quindi che molto spesso misurano sulla sul campo la difficoltà che noi oggi abbiamo davanti
Non è dobbiamo realmente inquadrare la dimensione e la difficoltà della sfida competitiva
Nello scenario che oggi non solo davanti a noi
Ma è parte della nostra realtà quotidiana
L'Europa per due decenni non è stata in grado di crescere se non trascinata da un motore sterzo che è stato il motore americano
Questo motore ha avuto nel corso degli ultimi ventiquattro trentasei mesi
Un fortissimo rallentamento una vera e propria battuta d'arresto comunque in quella fase di tempo è cresciuto
Ad un ritmo più elevato degli anni migliori dell'Europa del decennio precedente
Oggi intorno al nuovo intorno a questa Europa che si sta allargando
C'è una ripresa forte che si sta incominciando a mettere in moto
L'estero Europa cresce Russia più di tutti fra il sei e il sette per cento la Cina continua a crescere a tassi e con dimensioni di mercato assolutamente spaventose
Gli stessi Stati Uniti sta ricominciando a mettere in moto un tasso di crescita molto forte
Noi speriamo io vengo da da Napoli lei viene fabbriche sono danzano come sa qualcuno paese di speriamo che me la cavo noi in Italia ed Europa diciamo speriamo che ce la caviamo
E speriamo che questo nuovamente rimette in moto un percorso virtuoso di crescita un'illusione pericolosissima un errore gravissimo
Perché noi siamo di fatto oggi in questa situazione da un lato agli americani
Hanno messo in moto una manovra formidabile l'investimento pubblico trecentocinquanta miliardi di dollari investiti per sostegno all'innovazione e alla ricerca
Facendo la stessa manovra di sostegno alla all'Offerta che fu fatta da Reagan agli inizi degli anni ottanta allora la scusa era lo scudo stellare oggi la scusa
La difesa e la guerra al terrorismo ma è una grande manovra keynesiana di sostegno pubblico
Che si accompagna anche una forte riduzione della pressione fiscale sulle imprese che era già la più bassa dei grandi paesi occidentali che c'è ancora di più gli americani faranno tutto questo accentuando la loro capacità di competere sulla fascia alta di creazione di valore
Continuando a essere ancora per il futuro l'unico vero grande produttore di innovazione e di ricerca sostenibile nel tempo perché la ricerca importante di quella che apre le frontiere non di quello che fai piccoli aggiustamenti marginali
E faranno tutto questo con una politica scelta di dollaro basso hanno accumulato cinquecento e più miliardi di dollari deficit nella bilancia commerciale hanno bisogno di avere un dollaro basso nessuno si illuda il dollaro e resterà basso ancora per molto tempo
E quindi questo metterà la frusta ancora di più una realtà economica come l'Europa che al tempo stesso non ha più la manovra del cambio e non ha neanche la parola del deficit spending perché Maastricht ce lo impedisce
Dall'altro lato abbiamo concorrenti come i Paesi emergenti che fanno vere e proprie dumping sociale ed ambientale perché il da Buttiglione ha sempre rifiutato
Di intrecciare le sue politiche commerciali con regole più stringenti contro il dumping sociale quando ci ha provato Clinton ha fallito a Doha e sul dumping ambientale non ci hanno ancora neanche mai provato
E nel frattempo ne siamo in mezzo stretti fra questa due forze competitive una vera e propria Tenaglia
Che corre il rischio di Schiaccianoci prodotti di qualità crescente costi molto bassi
Dei Paesi emergenti prodotti di altissima innovazione con un dollaro molto competitivo dalla parte alta ma siamo in mezzo
Se di mezzo con una economia continentale di condivide molti problemi comuni una popolazione che invecchia
Struttura di stato sociale molto spesso pesanti ed iniquo
Pesanti perché costano molto imponendo
Ai lavoratori e le imprese costi alti anche sul piano fiscale
E inique perché non sono in grado di soddisfare i nuovi bisogni e le nuove domande che anche in società ricche opulente come nostro si stanno oggi manifestando sempre di più creando nuove esclusioni e nuove aree di emarginazione sociale
Abbiamo tutti una grandissima carenza di infrastrutture materiali ma anche i materiali siamo tutti inadempienti largamente inadempienti
Io direi anche consapevolmente inadempienti rispetto all'obiettivo di Lisbona
Che ha rivendicato una strategia chiara qualche anno fa dicendo l'Europa deve competere diventando la società della conoscenza
Più competitiva nel mondo e aveva anche dato non solo degli obiettivi qualitativi ma anche quantitativi settanta per cento di tasso di popolazione attiva occupato
Tre per cento del prodotto interno lordo di ogni Paese investito in ricerca e sviluppo
E siamo tutti dall'impieghi su questi parametri
E devo dire che ci troviamo oggi in una situazione in cui se l'Europa non si sveglia e si dà una bella
Va rimessa in moto Rin giovamento il modo in cui compete si pone su questo panorama e ne corriamo il rischio qualunque sia poi la risposta la strategia di ciascun paese di finire veramente schiacciati da una tenaglia competitiva
Che riguarda
Più che mai prima tutti i grandi Paesi europei che sono oggi come dire legati insieme se qualche anno fa i danni o i problemi della Germania e la Francia potevano essere un relativo vantaggio per per l'Italia perché eravamo tutti i concorrenti oggi invece siamo ancor di più interdipendenti
Queste sono le brutte notizie ci sono anche le buone notizie
Nel frattempo l'Europa si allarga a destra la sfida competitiva diventa più forte
Ma l'Italia
Che fino ad oggi era nell'angolino in basso a destra dell'Europa dei quindici quindi una posizione geografica
E anche commerciale molto marginale diritti e da sempre più fuori dei grandi flussi di traffico diventa nuovamente centrare in questa Europa che si apre anche a destra
E in più il Mediterraneo diventa
Più che mai prima nuovamente una grande area nella quale si sviluppano i traffici internazionali per la prima volta dalla scoperta dell'America l'Atlantico perde importanza il Mediterraneo cresce l'importanza perché tutte le comunicazioni
Dai peli fare Striscia transitando attraverso Suez rimette nel Mediterraneo certo di questo grande flusso di traffico e l'Italia al centro del Mediterraneo come tre mila anni fa e alla possibilità di recuperare una posizione di centralità assoluta
Se diventa il punto di snodo tra il nuovo grande allargato mercato europeo il nuovo grande mercato dell'est asiatico
E quindi in un panorama molto più competitivo molto più difficile molto più duro noi recuperiamo una nuova centralità dal punto di vista della geografia economica
Che può darci un nuovo posizionamento strategico sul piano della concorrenza internazionale se facciamo una serie di cose che attengono non solo alla congiuntura che non è
Esclusivamente ovviamente nelle nostre mani che probabilmente da qui a poco troverà nuovamente dei segni positivi e la crescita internazionale
Ma se facciamo piuttosto delle scelte che attengono alla struttura competitiva del nostro Paese
Un Paese che ha conosciuto anno dopo anno negli ultimi vent'anni un continuo declino competitivo
Che ha accumulato anno dopo anno non solo tanto debito pubblico ma soprattutto tantissimo ritardano le sue strutture sociali le sue strutture culturali nelle sue stime infrastrutture materiali
Un Paese che continua a dovere tutta una serie di
Carenze e debolezze
Che per decenni non sono state affrontate con la dovuta decisione fino in fondo perché magari blocchi corporativi logiche di interesse
Incapacità della politica resistenza anche dei corpi sociali all'impedito quella modernizzazione che invece era necessaria perché il Paese potesse dispiegare tutta la sua capacità di crescita e tutta la sua forza quella di io sono molto ottimista
E molto fiducioso
Sul futuro del nostro Paese
E sulle possibilità del nostro Mezzogiorno
Come molti di voi sapranno io sono
Un imprenditore che
Produce l'Europa vende nel mondo ma fa moltissimi investimenti del sud soprattutto a Napoli che la mia città
Perché io son convinto che ne abbiamo fra i giovani migliori d'Europa
Così come sono convinto che l'Italia mette sul campo due grandi carte degli altri Paesi europei stentano aderire una grande capacità imprenditoriale una grande voglia di fare impresa e una grande capacità di lavoro
E non su queste due carte siamo in grado veramente di essere più forti più bravi di tantissimi altri concorrenti europei
Lo abbiamo dimostrato e questa la ricchezza sul quale possiamo costruire il futuro competitivo del nostro Paese ma dobbiamo fare alcune scelte fondamentali
Che riguardano il ringiovanimento il rinnovamento competitivo del nostro Paese riforme economiche riforme sociali infrastrutture materiali infrastrutture immateriali
Allora
Noi abbiamo iniziato questo percorso di riforme e quando dico noi abbiamo iniziato questo percorso di forme unico solamente noi Paese
E non dico naturalmente
Solamente noi parti sociali e sistema delle istituzioni dico proprio noi CISL
UIL e Confindustria
Perché noi abbiamo avuto e io me ne voglio prendere veramente
Se mi permettete
Almeno qui dove hanno la possibilità di dirlo senza che ci siano come dire malintesi
Ma voglio prendere veramente insieme con Pezzotta un pezzo di
Non soddisfazione ma di consapevolezza che ci può aiutare a costruire alcuni importanti passaggi futuri
Quando noi abbiamo insieme sfidato la logica dell'avviso comune
Sul recepimento della direttiva europea per il tempo determinato
Rompendo finalmente quel falso mito che solo l'unanimità
Rappresentava avviso comune
E non piuttosto la consapevolezza della maggioranza delle forze sindacali quando la insieme abbiamo detto occorre confrontarsi
Tutti tenendo sempre tutti i posti al tavolo aperti a tutti ma occorre anche saper fare delle scelte assumersi delle responsabilità e proporre delle riforme
Quando l'abbiamo insieme affrontato la legge Biagi
Sfidando momenti difficili
Momenti difficili anche sul piano emotivo eravamo insieme Pezzotta io Angeletti Maroni quando abbiamo saputo dalla morte di Biaggi
Sfidando anche una campagna contro fortissima e violenta io penso che non abbiamo segnato una svolta importante nel modo in cui si fanno non solo di le relazioni industriali del Paese
Ma anche le riforme di questo Paese non nel giro di due anni abbiamo fatto una riforma del mercato del lavoro che l'Italia voleva da trent'anni e non eravamo stati in grado di farla
E l'abbiamo fatta mettendoci veramente a discutere fino in fondo e lavorando insieme con delle differenze punti di vista diversi confronto anche duro ma con la voglia di fare un accordo vero
E allora se c'è la voglia la responsabilità di fare degli accordi veri le riforme i passi in avanti anche in tempi brevi si possono costruire
E allora è per questo che io credo che
Bisogna avere chiara la consapevolezza che il Paese ha da un lato grandi opportunità
E ha dall'altro lato anche grandi riforme da fare e queste riforme devono essere fatte però con il senso dei tempi
E il senso anche della urgenza che la competizione internazionale oggi ci pone nello possiamo rispondere alla sfida competitiva delocalizzando le imprese italiane io non ci credo
Io credo che ci sarà necessariamente una quota parte dei processi produttivi quelli più esposti ad altri costo del lavoro che saranno costretti a vagare nel mondo e fa parte della storia industriale di tutti i Paesi
Ma così come noi perdiamo
Posti di lavoro magari costretti da questa competizione possiamo conquistarne molti di più riposizionando ci sul piano per l'attrazione degli investimenti internazionali per la nuova posizione che l'Italia sul piano della geografia economica
Purché riusciamo diventare veramente competitivi fino in fondo
Allora questo percorso ha avuto un inizio
Un inizio che nessuno sperava
Tre anni fa che potesse essere così veloce e così incisivo ma un percorso che ancora moltissime tappe e moltissima puntate da realizzare
Allora
Ci sono delle cose sulle quali non abbiamo accordato abbiamo punti di vista diversi la riforma delle pensioni presenti
Però c'è anche qui una consapevolezza condivisa io credo fra voi e noi tutti dove vogliamo
Dare un ingresso più veloce i giovani nel mondo del lavoro
Tutti noi vogliamo dare ai nostri lavoratori che vanno in pensione la sicurezza di avere una pensione
In la nel tempo
Garantita da una sostenibilità finanziaria che non metta più in dubbio il fatto che le pensioni delle quali si lavora si è lavorato tutta una vita vengono erogate
Tutti noi soprattutto vogliamo garantire ai nostri figli
Il diritto a una loro pensione e non costringerli a lavorare per la pensione dei loro genitori
Tutti noi vogliamo aumentare drasticamente il tasso di occupazione di un Paese nel quale ancora oggi c'è troppo lavoro sommerso e non c'è ancora abbastanza lavoro legale ed Emerson
E allora se queste sono le cose che ne vogliamo
Magari possiamo avere dei punti di vista diversi su come realizziamo questo nuovo percorso di riforma
Ma è con la responsabilità con la quale alla abbiamo lavorato fino a oggi anche su temi scottanti che dobbiamo continuare a lavorare per trovare un nuovo percorso di riforma gli ho apprezzato molto
Le dichiarazioni che voi avete fatto in queste ore in questi giorni dicendo
Anziché continuare a dire di no mettiamoci nuovamente a lavorare e troviamo delle soluzioni
E poi facciamo le stesse delle proposte io credo che questa sia quella strada giusta costruttiva responsabile
Che vi ha caratterizzato e con la quale la possiamo e dobbiamo continuare a lavorare
E allora così come abbiamo cercato di dare a un Paese che nella parte
Più forte dal punto di vista economico il Nordest
Non riesce ad esprimere ancora oggi un tasso di occupazione superiore al sessantadue sessantatré per cento
Chiede addirittura l'immigrazione
Perché non riesce a trovare ancora abbastanza lavoratori per lavorare e lo abbia detto come mai
Forse abbiamo veramente come diceva Biagi il peggior mercato del lavoro in Europa cosa c'è veramente bisogno di fare qualcosa
Per aumentare l'incrocio fra domanda e offerta e allargare l'opportunità di lavoro ai giovani agli anziani alle donne che nel mercato del lavoro italiano sono le tre grandi categorie messe veramente in condizioni di debolezza e come abbiamo fatto quello cerchiamo ancora di lavorare per dare più opportunità ai giovani e per dare anche più opportunità agli anziani
Cerchiamo di lavorare soprattutto perché oggi ci sia per i nostri figli per i nostri giovani una capacità di ingresso nel mercato del lavoro più forte più utenti che non possiamo continuare ad avere
Soprattutto nel Mezzogiorno il tasso di disoccupazione intellettuale che noi abbiamo e il tasso di disoccupazione giovanile così forte come potevano dare
Questo non funziona non va ha bisogno un problema come questo di una risposta forte e responsabile coraggiosa
Rompendo
Magari alcune timidezze alcune ritrosie
E avendo anche qui il coraggio di esplorare soluzioni forti che ci diano il senso della riforma necessarie perché il Paese faccia un salto in avanti
Io ho molto contestato
Mi spiace che non ci sia qui
Il ministro Tremonti ma lui lo sa molto bene o molto contestato il condono edilizio fatto nella finanza
L'ho contestato perché è una storia di battaglie contro gli abusi edilizi è anche una storia di battaglie personali alle quali devo dire là ci sono sia giunta contro il lavoro sommerso vengo dal Sud
E il fatto di vedere intorno a me tanto lavoro sommerso mi crea un disagio morale che non riesco mai a a saziare fino a quando non avremo un paese più giusto
E fare un condono edilizio
Nel quale ancora una volta si chiude gli occhi su tutta quella grande piaga
Dell'abuso edilizio dove ci sono poi la più gran parte delle morti e degli infortuni sul Mar sul lavoro che poi nelle classifiche avevano magari riportati a danno di tutto il sistema delle imprese anche di quelle messe creando quindi una distorsione che a me non sta affatto bene non è una cosa giusta e non è una cosa che funziona
Io lo dico adesso qui
Perché quel poco di provocatorietà napoletana che mi contraddistingue non mi può impedire di dirle Pezzotta lo sa molto bene
Io avrei preferito da parte vostra del sindacato e lo dico per onestà intellettuale non posso essere qui senza dirmelo una posizione più Foer mai più coraggiosa
Disponibili magari ad affrontare il tema delle pensioni prima i più consapevolmente piuttosto che non accettare in maniera implicita il condono edilizio che è stato l'unico modo per far cassa nel breve periodo in questa legge finanziaria
E dico questo scusate reale farceli Matteo io dico le cose come le penso abbiate pazienza
E dico questo perché in un Paese nel quale mancano i soldi per fare non solo lo sviluppo ma anche l'equità sociale da oggi perché questa è la verità
Io credo che un atteggiamento un po'conformista ma molto ipocrita che in gran parte del sistema politico italiano a destra e sinistra seduto sul tema delle riforme delle pensioni non sia un atteggiamento di responsabilità
Continuare a dire ma la riforma delle pensioni non serve per tirar fuori risorse
è un problema che si porrà
In un Paese nel quale invece c'è ancora oggi il livello di iniquità sociale e una fame di risorse per lo sviluppo e per l'occupazione così forte e una vera ipocrisia
E allora io mi chiedo e veramente possibile immaginare
Che la protezione sociale nel nostro Paese debba esistere solamente per chi ha avuto la fortuna almeno una sola volta e la sua vita di entrare nel mondo del lavoro
Reale legale
Di non debba esserci nessuna forma di protezione sociale
E di tutela per tutti coloro i quali non hanno mai avuto la fortuna di entrare nel lavoro legale della loro vita
E che cosa facciamo di tutti quei giovani sottoccupati sommersi che magari continuano ad arrivare a trenta trentacinque quarant'anni senza mai avere avuto una sola volta nella loro vita un'occasione di lavoro legale è vero e chi si pone il problema di queste realtà se ricordiamo per cortesia
Per cortesia fate finire Presidente di Confindustria così se volete alla fine lo contestata meglio se io il problema me lo pongo io il problema me lo pongo perché io credo che se noi non abbiamo una società più giusta sia difficile fare anche un Paese più forte e più competitivo
E se non abbiamo anche un Paese che crea più ricchezze anche difficile fare gli investimenti sociali necessari
Se poi volete presidente di Confindustria che si preoccupa solamente di fare più profitto nel breve periodo è un'altra cosa insomma per carità di Dio
Fa parte di uno schema che abbiamo tutti conosciuta
E allora io per questo che è questa la ragione per la quale vi poco qui
Un tema di riflessione che secondo me importante in un Paese che oggi a stento le risorse per mantenere questo livello di stato sociale
E non è invece le risorse per esplorare le nuove forme di tutela sociale necessarie per venire incontro a bisogni vecchi e a bisogni nuovi non è forse giusto avere il coraggio che avete dimostrato anche recentemente sul tema difficile della riforma del mercato di lavoro di aprire un confronto costruttivo innovativo
Per trovare una soluzione come dire più
Anno dopo anno decennio dopo decennio io credo che questo sia una parte importante
Di un percorso di riforme se vogliamo passare dalla vecchia s'visione
Di un Welfare State chiuso proteggere solamente chi c'è dentro che vogliamo invece passare di una visione di uno stato sociale aperto che accompagna i giovani i lavoratori gli anziani gli esclusi a nuove opportunità con investimenti forti sulla formazione manticora dei quali investimenti sulla tutela sociale di quelle aree che oggi ripeto in questo Paese tutela non ne hanno di allora
Se questa
Visione
E una visione che merita un approfondimento
Io credo che con la responsabilità e con la vogliamo di costruire un altro pezzettino di strada insieme sul piano di più equità più lavoro e più occupazione
Sia una come dire un pezzo di lavoro che vale la pena di fare
E allora
Avendo per fortuna le parti sociali
La necessità di confrontarsi sui posti di lavoro che contribuiscono a creare sugli investimenti contribuiscono a portare e non sui voti e non sul consenso elettorale col quale devono misurarsi
Avendo la possibilità di affrontare questo tema fuori dalla polemica dello schieramento politico io credo che la responsabilità che noi abbiamo sì appunto quella di approfondire questi confronti di cercare anche di portare delle soluzioni più costruttive
Su un tema che altrimenti corre il rischio di diventare ancora una volta oggetto di una polemica politica senza fine correndo il rischio di diventare ancora una volta un pezzo di riforma fatta a metà fatta male un completo
Dunque io vorrei prima di dare la parola no pensato non faccia così presso volevo introdurre un paio di elementi di discussione devo dire io ho condotto più di un dibattito televisivo sulla sulla proposta del governo di riforma delle pensioni Pezzotta è stato ospite eletto è stato ospite ad esempio registrato la diversa valutazione del video messaggio del Presidente del Consiglio quando si è presentato in televisione annunciare che bisognava fare questa riforma spiazzando credo completamente sindacati e Pezzotta che quel Giorgio ad opera ospite da me
Perché con quel messaggio non solo non si aprivano gli undici tavoli prova quanti erano undici tavoli undici ma saltava qualsiasi schema di concertazione poi oggi ho letto che il viceministro Baldassarri dice
Siamo in attesa delle proposte del sindacato sulle pensioni faccio solo una nota a margine io ogni volta che sento parlare di pensioni al di là di qualsiasi discorso che si possa fare sul due mila otto sullo scalone sullo spalmamento e quant'altro
Mi ricordo di un dato che da bravo comasco come dottor Passera mi porto sempre in tasca che della CISL e pensionati
Undici milioni di anziani hanno una segno sotto cinquecentottantasei euro mensili
Più di sette milioni sotto i quattrocento Euro al mese il potere di acquisto delle pensioni è stato falcidiato di oltre il dieci per cento negli ultimi cinque anni
Questo ovviamente non significa che non bisogna fare i conti con la finanza pubblica
Però anche ricordarsi di questi undici milioni forse non sarebbe male presidente D'Amato lei è stato come di consueto
Chiaro diretto anche tranchant io vorrei chiederle un'opinione perché mi interessa perché abbiamo in questi giorni registrato posizioni differenti
Si è parlato di questo benedetto Patto di stabilità e di crescita a livello europeo la famosa soglia del tre per cento
La Germania la Francia dicono che il patto gela la ripresa di fatto non ha funzionato perché non era retto di fronte a una prolungata stagnazione il presidente Prodi ha detto per carità attenzione a venir meno alla rigore che ci siamo imposti che ci ha consentito di entrare di dar vita alle ore e quant'altro il l'ex ministro letta qui presente ha dato ragione a Prodi il presidente del Consiglio Berlusconi
Ha colto la palla al balzo ha detto beh potremmo essere flessibili riportare la soglia al due per cento se siamo in una fase espansiva al quattro se c'è la recessione
Volevo sapere come la pensa
Io non ho ancora incontrato l'economista
Che
Non si preoccupi seriamente di qualunque scuola di pensiero
Che non si preoccupi seriamente del fatto che una grandezza economica come l'Europa con i ritardi in termini di infrastrutture immateriali e materiali che di cui dispone
Possa reagire a questa sfida competitiva a livello internazionale senza strumenti
Noi di fatto in Europa questi strumenti non ne abbiamo gli americani come hanno reagito hanno fatto una manovra il neo keynesiana molto forte hanno fatto un investimento pubblico importante
Hanno creato di fatto uno squilibrio di seicento e più miliardi di dollari avevano un classe dis di trecento miliardi hanno creato un deficit di trecentocinquanta quindi hanno fatto una manovra complessivamente da seicentocinquanta miliardi dollari hanno fatto una grande politica che nelle fasi di bassa del mercato si fare in termini di creazione di domande
Noi non abbiamo più la manovra del cambio non abbiamo il deficit spending abbiamo però un grandissimo bisogno di rilanciare infrastrutture investimenti nella ricerca e nella formazione gli Stati Uniti investono trecento miliardi di dollari
Di spesa sulla ricerca e l'innovazione l'Europa centottanta l'Europa dei Quindici una grandezza assolutamente comparabile dal punto di vista economica sociale agli Stati Uniti
Gli Stati Uniti producono circa
Trecento brevetti per milione di abitanti all'anno e noi in Europa ottanta abbiamo la differenza sta ventosa gli Stati Uniti hanno la febbre che sarebbe la banca centrale americana che al tempo stesso gli strumenti di manovra sull'inflazione ma anche il mandato di garantire la crescita e ne abbiamo la BCE che ha un solo mandato difendere l'inflazione non ha la responsabilità di garantire la crescita
Per ragioni nobilissima assolutamente sostenibili che quindi vanno incoraggiate
Di politica internazionale
Per garantire soprattutto la pace del dividendo più grande che questa Europa ci sta dando noi abbiamo di fronte alla riunificazione della Germania messe insieme innanzitutto le valute
Ma il processo di unificazione dell'Europa sta andando avanti ad un ritmo lento ed incerto l'Europa ancora troppo divisa politicamente
A un sistema istituzionale non efficiente e non cresce se non è trascinato dall'esterno sono due decenni che noi non conosciamo senso motore sterno
Il mondo ha bisogno insieme agli Stati Uniti di una grande
Nuova figura che sul piano internazionale posso svolge un ruolo nella difesa e la promozione della pace l'Europa immaginano cosa sarà la Cina non dal punto vista economico dal punto di vista della potenza politica e e e militare
Da qui a qualche anno un Paese che ha un miliardo e mezzo di abitanti
Ha bisogno di a vere nel mondo un sistema di governance
Che sul piano anche della politica internazionale abbia almeno due solide grandi gambe ma per avere questa
Questo ruolo sul piano delle politiche nazionali però può essere anche in grado di essere autosufficiente sul piano della crescita economica
E come l'Europa mette in moto queste risorse per crescere dove fa questi investimenti infrastrutture materiali e immateriali come recupera competitività se non ha più la leva del cambio
Non ha più la leva del deficit spending e non ha neanche un sistema politico istituzionale che posso disegnare una strategia di politica economica allora in questa fase di costruzione ancora lunga e incerta
Che richiederà purtroppo ancora molti anni e i lavori della Convenzione da questo punto di vista sono a mio modo di vedere purtroppo insoddisfacenti rispetto alla domanda d'Europa che noi abbiamo perché ne abbiamo bisogno di sicuramente più Europa ma di un'Europa diversa da quella abbiamo oggi più Europa politica più saldezza dal punto di vista est funzionale più capacità di segnare grandi politiche di crescita e di competitività e di equità sociale piuttosto che non l'Europa del dettaglio della regolamentazione
Novantacinque mila pagine di normativa europea alla per costruire tutto questo occorre del tempo nel frattempo però noi perdiamo posti di lavoro nel frattempo lui perdiamo aziende nel frattempo noi perdiamo sviluppo e allora una risposta breve necessarie
Io sono ad esempio un sostenitore della cosiddetta golden rule cioè di quel meccanismo che consente i diversi Paesi di poter fare Investimenti sul piano della competitività infrastrutture materiali e immateriali purché naturalmente questo si accompagna grande rigore nella
Come dire del contenimento delle spese correnti e la riduzione del debito pubblico
Ci sono anche altri strumenti che sono stati proposti no lo strumento proposto da Tremonti quello discusso anche da Prodi ci sono tante sfumature ma c'è anche qui un'ipocrisia che Barrotta se noi continuiamo a pensare
Che sia necessaria
Una frusta esterna per rendere virtuosi Paesi europei così come pensavamo l'Italia che fosse necessario la frusta dell'Europa per rendere virtuoso il nostro Paese
E continuiamo però nel frattempo acconsentire grandi paesi europei di derogare perché altrimenti non ci sono gli strumenti per intervenire
E di fatto Francia e Germania sono due anni che davano e nessuno ha la forza e gli strumenti per rimettere in linea e allora in queste ipocrisie in cui si fa finta di non vedere e al tempo stesso si continua a non consentire è un'ipocrisia nella quale il ritardo competitivo si accentua
E allora io credo che ci debba essere sul piano del patto di stabilità e di crescita anche qui una scelta chiara la stabilità è fondamentale è un grande patrimonio che può essere però tutelato in questo momento solamente se l'Europa incomincia accrescere allora io sono più per mettere l'accento sulla crescita
E quindi cominciare a fare delle politiche europee nazionali per la crescita piuttosto che non essere ossessivamente ragionieristica mente attaccato al principio della stabilità
Che di contro metti crisi veramente le prospettive di tenuta di questa Europa se questa Europa non trova una sua via veloce rapida seria rigorosa per la crescita e per lo sviluppo competitivo ed Europa che non tiene
E dal momento che a questa Europa ci siamo tutti molto attaccati ed è un grande bene che noi dobbiamo difendere porci seriamente il problema di come si cresce si compete e un dovere immediato
Grazie presidente D'Amato
Volevo dal dal dottor Passera anche una sua valutazione e volevo aggiungere un elemento perché so che è un argomento che sta a cuore ha appena fatto una manifestazione a Reggio Calabria segretario Pezzotta sul Mezzogiorno
Perché qua c'è un grande parlare di devolution si parla dell'asse Bossi Tremonti nessuno ancora ha detto chiaramente quanto costerebbe in che termini si dovrebbe realizzare esattamente la devolution ricordo solo un dato
A fine del due mila e due quindi quasi un anno fa c'è stata una legge che ha
Introdotto un'alta commissione di studio che doveva dire la sua sul federalismo fiscale entro il trentuno marzo
Per me per permettere al governo Berlusconi di decidere il trenta aprile
Bene questa Alta Commissione di studio istituita per legge si è riunita la prima volta il sette maggio del due mila tre quindi a termini ampiamente scaduti e a deciso di rimandare a un futuro non precisato qualsiasi altra indicazione e allora vorrei dal dottor Passera la sua Buglione su questo Benedetta su questa benedetta soglia del tre per cento e la sua opinione sulla cosiddetta devolution
Due temi certo non non farsi però
Alcune delle cose che state dette magari possono anche essere integrate perché erano nella direzione
Allora il patto di stabilità che peraltro si chiama Patto di stabilità e di crescita che che si pensi è stato fatto in un momento di boom economico
Probabilmente era la cosa migliore e aveva dentro di sé i meccanismi migliori per un momento come quello in cui è stato fatto da alcuni anni siamo in una situazione di sboom economico è
Lasciatemi dire
Intellettualmente intollerabile che un meccanismo giusto un meccanismo che comunque l'Europa deve darsi di controllo di pianificazione
Delle proprie variabili monetarie e fiscali non sia stato modificato cioè in situazioni economiche totalmente diverse ci si deve dare strumenti di politica economica totalmente diversi poi giustamente
Ha mai Donato dice
è il momento della politica economica non basta aver la banca centrale non basta avere i limiti però qui dobbiamo sapere dobbiamo renderci conto che quello che sta succedendo in Europa è un qualcosa di assolutamente inusitato e mai successo nella storia c'è questo gruppo di Paesi che ormai sono venticinque che demandano parte della loro sovranità al a a ad una nuova entità è un esperimento mai Successo straordinariamente interessante fremente un modello potrà essere utilizzato a livello globale anche in altre parti del mondo però a i tempi della democrazia che in questo campo sono tempi più lunghi quindi da una parte dobbiamo sicuramente spingere in quella direzione
Dobbiamo sicuramente scegliere alcuni settori dove è relativamente facile fare politica economica e comunque dobbiamo correggere il patto di stabilità Patto di stabilità che deve io su questo mi sento di dire deve garantire un una un un rigore nella gestione delle spese correnti troppe volte in troppi Paesi il nostro per primo
In mancanza di regole si è bruciati e risorse
Meglio utilizzabili quindi una regola assoluta una regola che potrà anche essere diversa da paese a paese in funzione del dei pc dell'indebitamento per Lambrate può est ma sulle spese correnti deve esserci
Certo è autolesionismo non gestire in maniera diversa gli investimenti per la crescita
Lesinare o bloccare o considerare all'interno dello stesso meccanismo di vincolo le spese per le infrastrutture le spese per la ricerca le spese per l'istruzione
è puro è semplice autolesionismo e quando non ci guarderemo indietro fra cinque o dieci anni o se qualcuno dall'esterno
Dal dalla Luna ci guardasse ci direbbe semplicemente che stiamo facendo una cosa priva di senso uno spazio a nostra disposizione immediato per esempio l'utilizzo più intelligente più saggio del bilancio della comunità bilancio della comunità è relativamente piccolo rispetto all'economia della del continente perché meno dell'un per cento ma sono comunque cento miliardi di euro
Oltre metà di questo è utilizzato in sussidi alle l'agricoltura di cui una parte sono sacrosanti ci tengo a ripeterlo però pensate che Europa potremmo vere entro pochi anni sì metà due due quinti di quell'ammontare fossero investiti in maniera intelligente in ricerca in innovazione
Noi ci avvicineremo velocemente ad altri par ad altri pezzi del mondo che grazie alla ricerca ci stanno dimostrando che si può crescere di più
C'è uno studio fatto molto bene per conto della presidenza della Comunità europea che è andato un po'nel dimenticatoio ma penso che verrà ritirato fuori presto da Romano Prodi proprio per calcolare per tonfa Artaud kart con mano che cosa vorrebbe dire utilizzare quegli stessi soldi ma con una prospettiva più di crescita che non di come dire il mantenimento dello status quo
Secondo tema devolution questo è un tema difficilissimo dove voglio dire qualsiasi cosa si dice si sbaglia ma qualcuno qualcosa la dico comunque si abbiamo paura
Della regolamentazione che ci può cascare addosso dall'Europa ecco moltiplicata la per venti ed è la regolamentazione che ci sta cascando addosso dalla da da una potenziale devolution non ben gestita vedremo stare attenti perché se spacchiamo l'Italia anche dal punto di vista delle regole come c'è il rischio che succeda
I famosi investimenti dall'estero
Che già oggi sono molto più bassi di quelli di altri Paesi europei che hanno il costo del lavoro più alto del nostro quindi non è quella la ragione
Ecco di migliorando ulteriormente la gente non investe in Italia per un tema di efficienza per un tema di rapporto con la pubblica amministrazione per un tema di meccanismi per in tema di infrastrutture che è un tema di semplicità per un tema di tempi della giustizia
Poi c'è anche il costo del lavoro ma non ci spiegheremo perché il flusso maggiore di investimenti all'estero vanno verso gli Stati Uniti Germania Francia Inghilterra che non sono molto diversi da quelli che abbiamo noi che abbiamo noi come come costi
Problema è quell'altro una devolution beni intesa è un formidabile acceleratore di a di efficacia nella gestione della cosa pubblica una devolution malintesa
Dove ognuno fa parla per conto suo dove si moltiplica per venti la normativa dove non si capisce cosa si fa a livello regionale livello nazionale a livello europeo
Può diventare paralizzante in termini di livello di servizio alla Callas alla il cittadino può peggiorare in termini di costi possono aumentare
Ma questo lo dico solo
Non per dire che la devolution è uno strumento sbagliato la devolution federalismo comunque lo si voglia chiamare è uno strumento formidabile perché dietro c'è la concezione della del della convivenza delle differenze all'interno di un organismo unico l'Europa in fondo come diceva qualche giorno fa stesso Prodi la l'insieme di minoranze nel e la e la somma positiva di di di di di sole minoranza ecco quindi la gestione delle differenze la gestione più vicina al cittadino delle cose e tutto positivo
Timo
Che il rischio dell'eccesso di regolamentazione e di paralisi decisionale
Sia molto elevato e quindi tutti dobbiamo impegnarci perché è uno strumento che può essere molto utile non diventi invece un ulteriore freno a mano tirata in un'economia come quella italiana che non sta crescendo e non crescerà
A parità di previsioni attuali neanche l'anno prossimo
Nel frattempo il segretario Pezzotta ha riempito pagine e pagine di appunti con una calligrafia minuta e ordinata che indica un metodo mentale che gli ha consentito di leggere tutto il capitale di Karl Marx
Cosa che neanche Epifani vi posso assicurare ma state con noi perché dopo farà una summa di risposte a tutti gli intervenuti
Adesso è la volta dell'onorevole letta al quale chiedo conto di una sua affermazione
Allora lei ha detto grazie che Berlusconi fa la riforma delle pensioni e sposta tutto al due mila otto
Perché sa benissimo che alle prossime elezioni gli elettori lo manderanno a casa e la riforma delle pensioni la dovremmo rifare noi ha orientato in bocca al lupo per le elezioni ma allora vuol dire questo è un problema che comunque va affrontato e risolto
Ma io penso questo lo dico con franchezza
Il sistema del welfare italiano così come non regge più i bisogni che la nostra società a
Cito tre bisogni essenziali che oggi non sono coperti dal nostro sistema di welfare
Abbiamo fatto la flessibilità nel mercato del lavoro abbiamo immesso molti giovani con i contratti parasubordinati abbiamo creato diversa generazione di persone che vivono si sposano o meglio convivono non riescono a creare scelte per il loro futuro non riescono nemmeno accendere un mutuo in banca perché quei contratti lei non bastano per andare a chiedere denaro in prestito
La sostanza è che questo questa parte di nuove generazioni che sono arrivate nel mercato del lavoro è una parte di generazione rispetto alle quali ho diamo una risposta subito
In termini di welfare cioè dando loro la possibilità di a vere delle garanzie in più che consentono ad avere fiducia nel loro futuro oppure ne creiamo oltretutto se si aumenta quarant'anni di colpo
L'età contributiva creiamo due tre quattro generazioni che arriveranno alla fine con la pensione sociale
Generazioni che potrebbero invece organizzarsi in modo assolutamente diverso
Allora questa è la prima emergenza che oggi abbiamo la seconda emergenza che abbiamo nel nostro welfare noi veniamo da un sistema di welfare che garantiva i licenziati da licenziamenti collettivi
La cassa integrazione ha svolto un ruolo fondamentale in questo abbiamo un sistema di welfare che lascia da solo col suo dramma il licenziato individuale
Allora vogliamo dirci che questo è il secondo grande tema è la seconda grande emergenza perché sappiamo che oggi sempre di più il licenziamento avviene in termini di licenziamento individuale questo era uno dei temi del Patto per l'Italia
Gli ammortizzatori sociali stavano lì non ci sono non sono stati messi quindi segno che quelle indicazione era stata data
Terzo
E diciamo tutti per motivare la riforma delle pensioni che vediamo più a lungo e che quindi bisogna cambiare
Gli equilibri tre diversi pesi generazionali ma questo vuol dire che quindi di tremo più a lungo da anziani
E se questo è vero noi dobbiamo considerare che il nostro welfare deve farsi carico di più rispetto al passato di che cosa vuol dire
Assistenza opportunità welfare per le persone della terza età cito questi tre temi che sono tre emergenze fondamentali alle quali oggi il nostro sistema di welfare non dà risposte a questi tre temi potrei aggiungere il quarto che il tema forse più delicato per il nostro futuro che il tema della natalità non abbiamo un sistema di welfare che non aiuta la donna a lavorare e allo stesso tempo
A essere madre allora vogliamo affrontare questi quattro temi io credo che sia necessario farlo per avere fiducia nel futuro lo dobbiamo affrontare questi quattro temi se la riforma del welfare riesce a trovare risorse su questi quattro temi per dare fiducia a queste quattro realtà che sono le realtà che vogliono dire il futuro del nostro Paese
Allora io credo che questo voglio dire fare una riforma del welfare equilibrate ben fatta
è evidente che se la riforma del welfare invece è solo riforma delle pensioni che serve a tirar via un punto di PIL con il quale coprire i buchi della legge Tremonti bis io dico ovviamente di no perché non è questo lo strumento che serve oggi per un Paese che ha perso fiducia in se stesso non abbiamo bisogno di una riforma del welfare dentro la quale stia un aggiustamento del sistema pensionistico ma rispetto al quale guardate che è molto più facile di quello che la nostra critica la proposta del governo sta semplicemente in questo Berlusconi ha fatto di questo tema un tema che avrà degli effetti controproducenti degli effetti boomerang rispetto alla stessa genesi senza che l'UE ha posto quando ha drammatizzato la situazione conti pubblici dicendo è tutto un disastro e poi ha detto perché Bossi che gli ha imposto di dire così e nel due mila e otto
Che cominceremo a intervenire ma cosa pensate voi che facciano quei settecento mila italiani che devono andare in pensione da oggi al due mila otto pensate che prendono gli incentivi che il governo Lida io non ho dubbi su cosa faranno andranno tutti in pensione appena possono
Allora il risparmio di Pd un punto di PIL che il governo terrà dal due mila otto in poi servirà semplicemente a ripianare il buco di quello che succederà da oggi al due mila otto con una gestione sbagliata in termini comunicativi e in termini di priorità
Ecco perché dal mio punto di vista dal nostro punto di vista questo è profondamente sbagliato l'abbiamo fatto una riforma nel novantacinque questa riforma ha avuto il consenso delle parti sociali non c'è stato sciopero questa riforma tenuto i nostri conti pubblici condizione molto migliore di quelli della Francia
E della Germania diciamo la tutti quelli che ci dicono guardate la Francia e la Francia ha dovuto fare quello che non abbiamo fatto otto anni fa
Quella riforma diceva nel due mila e cinque
Quella riforma diceva nel due mila e cinque
Ci sono i meccanismi per vedere in caso di mutamenti demografici un'accelerazione che sia legata a elementi di equità gradualità
E soprattutto rispetto dei patti fatti con i cittadini
Quello che noi troviamo insopportabile che dopo aver fatto quel patto allora e in quel patto c'erano i meccanismi per il riequilibrio nel due mila e cinque oggi si dica ai cittadini guardate che quando voi fate patti con lo Stato con il Governo è come se avete fatto patti siglati sulla sabbia perché poi lo Stato il Governo fanno cosa Lipari
Quando dico che viene minata la fiducia dico che è questo il punto
E guardate che questo è collegato alle altre politiche Pezzotta ha detto l'altro giorno una cosa che condivido totalmente un governo che ha fatto dodici condoni fiscali si prepara a fare come diceva D'Amato prima il condono edilizio è un governo che non può proporre suoi cittadini di fare la riforma delle pensioni perché le due cose sono profondamente in contraddizione
La riforma delle pensioni nel momento nel quale la si fa e la si inserisce dentro un sistema di welfare di riforma del welfare dev'essere fatta in un Complesso di riforme di interventi aggiungo lo dico perché su questo ci credo profondamente
Quando nel novantacinque facemmo la riforma delle pensioni la riforma delle pensioni fu accompagnata da una scelta di concertazione uno
E guardate che qui non è questione di dare ruolo è questione di evitare di fare errori se governo facesse concertazione eviterebbe di fare errori perché quando al tavolo della concertazione i sindacati le dicono che se fai in questa strada vai su un muro
E quello è quello esattamente che è successo in questi ultimi tempi si fece quella scelta
Quella scelta permettetemi di dire una cosa non banale fu accompagnata per esempio da una cosa che oggi sarebbe necessario ripetere perché io lo vedo quando vado in giro e dico sì c'è bisogno di riequilibrare i conti del welfare c'è bisogno di stare più attenti ai giovani stare più attenti agli anziani
La prima cosa che mi si dice bene se dite questo voi parlamentari cominciate a riformare le vostre pensioni nel novantacinque
Nel novantacinque quando fu fatta la riforma delle pensioni Cina fu fatta anche la riforma eppure tre mesi ci fu un intervento molto significativo che cambio gran parte delle prerogative pregresse sul tema delle pensioni dei parlamentari e degli eletti
Io son convinto che cito questo aspetto per dire che anche adesso se volessimo essere credibili come classe dirigente nei confronti del Paese dovremmo dire che interveniamo anche lì
Quando dico che si chiede un sacrificio alle persone gli si deve dire perché cos'è questo sacrificio perché se è un sacrificio ripeto
Che serve semplicemente per coprire i buchi di tre anni di finanziarie fatte male allora questo sacrificio noi non ci stiamo anche noi che crediamo che sia necessario invece intervenire complessivamente sul tema della riforma del welfare questo è credo una posizione che ha a cuore le esigenze del futuro del Paese l'equità generazionale
Ovviamente i conti pubblici perché se cambiano
Gli aspetti demografici bisogna tenerne conto è insomma questo è a mio avviso un riformismo ecco e questo è riformismo al quale io credo mi sembra di poter dire che non è su questa strada che si è mossa la proposta
Del governo e credo che se il governo andrà su questa strada a riformare le pensioni senza intervenire complessivamente sul welfare senza toccare la seconda gamba senza toccare la per la la previdenza complementare come si può immaginare
Di fare riforma del welfare e della previdenza senza far decollare i fondi pensione questo vuol dire semplicemente aver su questa materia deciso di sbagliare e di volerlo fare scientificamente coscientemente credo che questa non sia la strada che prenderemo noi non è la strada che prenderemo dal due mila e sei in poi o quando sarà io mi auguro ovviamente prima ma credo si vota questa non sia la strada giusta per il Paese
Grazie onorevole Letta
Dunque adesso io dovrei dare la persona la parola
Alla persona che è stato capace di andare a Bergamo al convegno dei Comunisti italiani
E di parlare di incassare applausi su Togliatti e il destino dell'uomo perché lo vuole ve lo dico qui c'è addirittura un libro con introduzione di Armando Cossutta
Lo potete leggere qui suo intervento è un uomo che riesce a intervenire e la cosa mi fa onore dal mio punto di vista sulla Pacem in terris
Non sta scherzando trovate sul sito della ci sono lo sapete trovate le interviste e gli interventi del segretario lo potete leggere
Non so se posso dire visto che pare andare di moda fra i sindacalisti o gli ex sindacalisti candidarsi a sindaco se saluto il futuro sindaco di Bergamo non lo so
Non lo so credo che abbia già smentito so che di di questa persona Rosi Bindi una volta detto tutti si interrogano sul fatto che Cofferati faccia politica mentre nessuno si preoccupa del fatto che questa persona fa politica e non ho capito se le cose stanno realmente così
è la stessa persona di cui il fondatore di Repubblica Eugenio Scalfari
Dopo il Patto per l'Italia del luglio due mila e due ha ascritto l'UI e Angeletti sono come il gatto e la volpe sedotti e abbandonati da Berlusconi
Viene descritto come un orso
Diedi scritto io suture boschivo letto anche credo che per tutti voi e per me e per gli altri intervenuti che ringrazio perché abbiamo dato vita credo a un buon dibattito dove non è stata fatta la Buina come si dice a Napoli credo che il presidente D'Amato si è d'accordo la parola segretario Pezzotta grazie
Ma velocemente perché tanto devo parlare anche domani non
No io partecipo in quel militano e non c'è dubbio son talmente convinto delle mie che ci vado
Posso fare una domanda così partiamo dalla risposta si è pentito di aver firmato il Patto per l'Italia così sgombriamo il campo da ogni equivoco dovremmo chiederlo a loro io no
No
E lo dirò in questo modo prima abbiamo avuto questa sera a questo tavolo
Una serie di apprezzamenti al presidente di Confindustria a Passera Galletta
La cosa che usciva era che noi abbiamo avuto il coraggio e dico che noi non abbiamo avuto coraggio
L'abbiamo fatto quello che normalmente fanno sindacati
Se non siamo del coraggio facciamo i sindacati iscritta
Vorrei che questo fosse sempre è chiaro per quando si guarda alla Cina
Pezzi sulle questo animale che sa benissimo qual è il suo mestiere e non lo confonde con altri mestieri
Questo è diciamo il senso delle cose che abbiamo fatto
Non sono pentito per un motivo molto semplice se guardo ai contenuti del Patto per l'Italia
E presidente era nata un'icona smentire se vuole non mi sembra che quei contenuti quegli obiettivi poi magari non realizzati ma responsabilità non è nostra per chi altri
Sono gli stessi che abbiamo riproposto continuamente che a me hanno trovato anche una un'intesa solo con Confindustria e avevamo chiesto anche ad altre associazioni imprenditoriali che diretta da quel patto per la competitività
Tra il Patto per l'Italia il patto per la competitività dal punto di vista dell'individuazione dei temi non c'è una differenza
Rispetto a una situazione economica che qui ha descritto giustamente difficoltoso rispetto a una situazione di rallentamento integrato ne sappiamo come oggi la cassa integrazione sia ritornata e chiusure di aziende siano abbastanza di attualità rispetto a questo noi avevamo sia allora
Individuata quelli che a nostro parere potevano essere i fattori di sviluppo per questo Paese
E non a caso nel patto del cinque di di luglio avevamo detto il Mezzogiorno l'innovazione la ricerca avevamo detto le infrastrutture cioè le stesse cose che continuiamo a ripetere
Sì abbiamo un limite un difetto e di continuare a dire con coerenza e con determinazione con chiarezza quali sono i problemi che vanno affrontati poi in parte sono stati affrontati e in altre parti no
Però le responsabilità non stanno in capo alle parti sociali pasta bianca col sindacato
Che continua su una linea di grande coerenza io credo che questo sia il significato che noi diamo a quelle scelte che abbiamo fatto che sono le stesse che stiamo oggi utilizzando anche in termini critici sulla Finanziaria all'allegato alla Finanziaria di sono sono sono troppo perché ottocento milioni che vengono stanziati per il due mila quattro che forse entreranno in vigore nel due mila e cinque se andrà bene
Non è che lei risolvono in una situazione di questo genere di problemi che qui richiamava hanno di intervento sulle infrastrutture di intervento Series sulle questioni dello sviluppo del Mezzogiorno che e resta un problema ma anche un'opportunità una risorsa per il nostro Paese
Abbiamo criticato sul terreno innovazione e ricerca
è vero quello che ha detto prima il ministro Tremonti che ci sono alcuni soldi ma non sono stati distribuiti in modo chiaro senso la priorità senza una in un intervento che avrebbe potuto far cambiare vede soltanto
Al vero che abbiamo che nella finanziaria vi sono interventi sulle su alcuni grandi opere ma non è chiaro neanche qui quando eccome ma è altrettanto vero
Che noi ci siamo opposti in modo molto chiaro sia i condoni non è che non abbiamo detto niente e che tante volte non si lascia dire niente
No c'ha da quando noi che è un'altra delle questioni che sulla quale dovremmo aprire anche tra le parti sociali e una riflessione e quello è il modello di confronto che ci va bene i trentasette
E parliamo cinque minuti a testa
E poi chiude Presidente Consiglio Tutti a casa il giorno dopo ci troviamo no cioè probabilmente anche le migliora metodologia i modi e le forme del confronto dovranno essere rivisti però credo che sia sul condono fiscale che sul condono edilizio
La nostra determinazione la nostra negatività la nostra opposizione sia stata estremamente estremamente chiara
E lo stesso lo diciamo sul lavoro nero però solo nel ritenere che si chiarisce una volta per tutte
Con quali strumenti lo affrontiamo
Solo quelli attraverso l'interventi diciamo così dalla Guardia di Finanza coercitivi oppure il lavoro nero è una delle condizioni perché questo Paese non riesce ad affrontare quella che è una qualità dello sviluppo
Se no facciamo il salto in avanti e tutta la nostra politica è sempre tesa a ragionare sui costi
è chiaro che noi abbassiamo il livello della qualità ed è e degli livelli produttivi o si riesce ad invertire la tendenza
E pertanto questo Paese fa un salto in termini qualitativi scende qual è il terreno dalla qualità su cui andare oppure il lavoro nero continuerà a esserci purtroppo dico va combattuto va abbattuto sicuramente
E credo che anche su questo prova evidente il pensare ha una strategia più forti riserve metterla in campo
E poi può essere vero che c'è una scarsa attenzione del sindacato e però non è il sindacato che produttore di lavoro nero che si serve del lavoro nero al massimo contraria al massimo al contrario ecco perché allora io dico dobbiamo continuare sulla strada dell'individuazione degli obiettivi degli interventi avere a mente in in questo Paese ha bisogno di uno sforzo mi avevano chiesto con chiarezza credo
Quali potevano essere
Diciamo i punti su cui
La Finanziaria doveva collocarsi
Mi sembra che insieme abbiamo detto che alcuni dei punti che insieme con Confindustria avevamo proposto lì sono stati recepiti poco rispetto a quello che dovevano essere recepiti e da qui la nostra la nostra critica e poi c'è la questione delle pensioni ma anche qui con molta chiarezza
Credo che sbagliato
Continuare a dire che questo sindacato non ha voluto non vuole affrontare la questione delle prime
Primo perché l'abbiamo affrontato tre volte
E per tre volte siamo l'unico sindacato in Europa ha modificato il sistema pensionistico cosa di non poco conto che si dovrebbe almeno essere riconosciute
E da un punto di vista
Del modello
Poi parlerò dei costi dal punto di vista del modello probabilmente il modello che abbiamo realizzato in Italia attraverso la concertazione più moderno pettegolo
Perché mantiene una parte quando andrà a regime una parte a capitalizzazione una parte ripartizione cioè mantiene responsabilità individuale e solidarietà collettiva è un intreccio per perfetto per far funzionare una realtà che guarda avanti
L'altra questione riguarda la questione che discontinua essere galoppata dei costi però io mi chiedo se per affrontare una questione di revisioni del sistema del delle pensioni basta basta presentarsi a un confronto con una fotocopia
Con una con due curve
Se questo è il modo c'è una questione allora di metodo di confronto
Perché noi non ci siamo mai sottratti al fatto di fare una verifica all'icona verifica insieme
Per verificare se è vero
E in quali condizioni e quando si determina una difficoltà nel sistema previdenziale italiana
Perché non è quello che chiediamo era quello di fare una possibilità di un confronto la seconda cosa noi esistiamo ponendo a questa riforma perché sbaglia
Questa riforme strutturalmente sbagliata
Proviamo a pensarci una volta perché c'è chi può andare in pensione prima a certe condizioni perdiamo la questione degli incentivi sulla quale noi abbiamo detto che non avevano contrarietà
Se uno sceglie di avere gli incentivi prima al trentuno dodici
Due mila e sette sa cento mila lire in più in busta paga e
Quello che è nato l'uno uno due mila e otto non ha le cento mila lire in tasca
E devo nel capire da presidente D'Amato come farà a gestire la condizione di due lavoratori nella sua fabbrica di cui uno a cento mila lire in Pio euro invece da varare cinque anni più diventa un bel problema
Da sei là sopra tetti che non va bene Malice averlo che non va bene
Ravizza
Come è possibile avere introdotto attraverso la legge degli un sistema per cui chiedo nel sistema contributivo dopo che se aveva pagato cinque anni di contributi poteva scegliere il sistema contributivo poteva scegliere andare in pensione de cinquantasette sessantacinque li abbiamo usati per tutti c'abbiamo tolto una flessibilità introdotta una rigidità
Quale come si fa saltare il gradone già allora indisse questa proposta di là che parte dal due mila otto è sbagliato
Se dovesse passare io spero che voi il Parlamento abbia il buon senso di fermarla se dovesse passarono i fra due anni prima che entri in vigore saranno richiamati aria aggiustarla perché non funzionava
E lo dicono dal punto di vista se è giusto o sbagliato tagliare i soldi dal punto di vista dalla sua struttura non funzionerà
Ecco perché diciamo non va bene
Seconda questione
Mi si dice
Ma dobbiamo rimodulare l'Guelfa però l'unica proposta che abbiamo qui di fronte che si taglia l'un per cento da spesa previdenziale ma non è che l'un per cento rientri nella distribuzione del reddito che viene ancora dalla mia parte va da un'altra parte è questo che non va bene
Eh no perché esse la la torta è questa qui e io c'ho una fettina e a un certo punto mi la mia fettina non è che mi disse no guarda il lato effetti non la facciamo in un altro modo ma resta la tua fettina no ti taglio via un pezzo da tuo fettina ma ti sto ma posso starci potremo ragionare si era fatta in altri termini e potrei ragionare in quanto stiamo dicendo
Il sindacato non si sottrae e noi stiamo lavorando unitariamente giustamente unitariamente per vedere se siamo in grado di mettere in campo una proposta non è che la nostra è una proposta dire adesso tagliamo punto a capo
Bisogna verificare se bisogna tagliare e come bisogna tagliare
E non è questo allora una proposta che abbia dentro di sé un ragionamento sul sistema previdenziale
Ma che abbia dentro di sé abbiano al riequilibrio del sistema del welfare alla vado parlo di queste cose e cosa dico di sostanza
Una cosa molto semplice
Che c'era un percorso che si poteva praticare più volte l'abbiamo detto
Che era quello di chiudere la partita della delega e noi avevamo detto sulla delega le nostre opinioni io non dico che tutti dovrà esser convinti dalle nostre opinioni nel sindacato ha fatto delle proposte che dal punto di vista l'abbassamento del costo del lavoro
Dal punto di vista degli interventi sostanziali raggiungeva gli stessi obiettivi che aveva proposto il ministro ma su questo non abbiamo ancora ricevuto una risposta
No abbiamo parecchio Gottardo le nostre controproposte non ci sono
Dopo aver discusso Mesic e mese
Sulla delega previdenziale all'ultimo giorno arrivano con la proposta di modifica ma quante volte ci avevano assicurato che sulle pensioni di anzianità non si sarebbe intervenuti nomi qualcun altro
Perché poi ci fanno la proposta finale
Sensi si chiudeva la partita della delle si fa un ragionamento che separava il sistema previdenziale parliamo del sistema previdenziale
Ma la l'aumento delle pensioni al minimo deciso unilateralmente dal governo lo deve pagare il sistema previdenziale ora deve pagare sistema assistenziale e ce la mettono a sistema assistenziale deve essere a carico dalla fiscalità generale o no
Le pressione sociali a carico di chi devono essere nostre cioè dalla previdenza e allora bisogna separare la previdenza dall'assistenza
Quando abbiamo la nuda previdenze nel due mila e cinque facciamo il confronto e vediamo se c'è la necessità di intervenire queste aree percorse il due mila e cinque prima del due mila otto e e allora mi sembra che veramente il problema
Il problema sia un altro paio capisco se governo milizie abbiamo la difficoltà economiche dobbiamo coprire dei buchi di bilancio l'economia che non va bene tutte cose vere e ve la sentite da coprire i buchi ci mettiamo tutti a coprirle non solo una parte del Paese
Bisogna fare un intervento per coprire dei Boc e Totti perché i sacrifici vanno fatte da tutti equamente e anche su questo non ci siamo mai sottratti nel corso di tutti gli anni Novanta vendendo venendo avanti
Va detto certa che c'è un declino demografico nel nostro Paese sottovalutato da tutti forse anche da noi e non dico di no ma c'è
Allora il per intervenire sul declino demografico quali sono le politiche che mettiamo in campo qual è l'idea di voler far che determiniamo
Perché se penso alla concertazione degli anni novanta
Che cosa aveva quelli che per la conservazione aver al fondo l'idea l'obiettivo
Io l'ho un obiettivo che mobilitano perché si trattava di sanare il debito pubblico e abbiamo tagliato sulle cose nostre
Problema perché se avesse un'idea di quale modello di welfare di come affronto la questione al declino demografico di quale politica per la famiglia di quale politica per gli anziani per i non autosufficienti ma non solo
Probabilmente diventa più facile affrontare un insieme di questione
Ma per affrontare queste questioni serve un metodo e chiudo su questo perché la mia vera preoccupazione di questi temi
Noi stiamo non lo so se scientemente
Ho per insipienza o per dimenticanza operata ecco stiamo distruggendo un metodo di relazioni sindacali in questo Paese
Rinata ce lo diciamo dalla concertazione al dialogo sociale a un'altra cosa no agli annunci televisivi diciamo così
E va bene uno può anche accettare
Ma sulla politica dei redditi siamo convinti che stiamo andando nella direzione giusta
Io voglio sapere come si rinnoveranno i contratti l'anno prossimo con quali parametri
Perché la politica dei redditi non è fissare solo il tasso d'inflazione programmata così come viene fissato d'autorità e la corda ventitré luglio dice diceva che bisognava carriere una convergenza ma una politica dei redditi significa un circolo virtuoso tra tutela del potere d'acquisto dei salari io dico dalle pensioni e politicanti esperti e questo non ce ne ora dico se distruggiamo quel poco di quel l'insieme poiché si tratta di ammodernare per carità l'accisa d'accordo anche di ammodernare il sistema contrattuale non ha problemi non ad affrontare questo tema se si trattava di ammodernare un modello si ammoderna moderna
Il problema è che a distruggerlo non è che si mette in un angolo il sindacato perché poi io reagii però cioè farò quello che dovrà fare non so se questo serve al Paese
Distruggere la politica la conservazione distrugge la politica dei redditi non significa mettere in un angolo il sindacato
Significa fare del male al Paese io credo che su questo le porte le parti sociali dovrebbero riprendere con più forza un confronto perché senza politica dei redditi
Non so come gestiamo la coesione sociale come gestiamo i rinnovi contrattuali perché la vera e la verità della quando il ventitré luglio e che ci ha consentito di rinnovare i contratti in modo normale al di là degli ultimi ma sui quali non è per colpa nostra gratis Quaglia rinnovati anche da se e quando c'è stato bisogno di farlo no
Però questo è così ma se io mi trovo che per rinnovare i contratti del pubblico impiego impiego ventiquattro mesi per la sanità non so ancora se lo rinnovo spero di sì ma siamo già a venticinque se per il trasporto pubblico locale sono ventisei mesi
Se la politica dei redditi manca sono queste le relazioni sindacali che vanno bene per questo Paese per il suo sviluppo della sua competitività io dico di no e da questo punto di vista che stiamo reagendo
Perché veramente un modello un'idea di sindacato partecipativo di un sindacato responsabile non viene ritenuta riconsiderazione si va su un'altra strada benissimo
Ma non è che il sindacato va in sonno e ma facciamo parte di logge massoniche per cui il sonno non sapremo mai
Io gli avrei
Allora
Io ringrazio il presidente D'Amato un attimo devo fare solo una conclusione velocissima il presidente D'Amato al dottor Passera onorevole letta
Mi dispiace che il Ministro Tremonti sia andato via so che aveva impegni più urgenti siamo grati che sia venuto
Come dire a testimoniare con la sua presenza l'importanza di questo appuntamento gli avrei voluto chiedere solo una cosa se corrisponde a verità quello che si racconta su una riunione del consiglio dei ministri o poco o poco prima o poco dopo in cui Luís
A un certo punto avrebbe detto
Ai suoi colleghi io presenterò la riforma delle pensioni voi la boccerete io me ne andrò e voi affonderei te tutti
Un attimo queste cose non vanno mai mai mai dette perché qualcuno potrebbe augurarsi che vada esattamente così grazie
Poi avvisare che i lavori prosegue hanno le idee commissioni fra pochi minuti grazie
Qui
Quanto
Qua
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