"Quando l'Italia era una superpotenza. Il ferro di Roma el'oro dei mercanti" - presentazione del libro di Giorgio Ruffolo (Ed. Einaudi), organizzata da Einaudi Editore (presso la Residenza di Ripetta, via di Ripetta 231)

Insieme all'auto Giorgio Ruffolo
Grazie a Giuliano Amato e Aldo Schiavone
Per però accettato di a discutere con noi come lettori di questo nuovo libro
Che ha un titolo impegnativo quando l'Italia era una superpotenza
L'editore che io qui rappresento ovviamente quando si parla dei propri libri dovrebbe tranquillamente tacere perché il compito dell'editore di pubblicarli e non puoi di parlarne evidentemente il voto favorevole del tutto evidente che l'editore ha creduto nel libro lo ha pubblicato è questo il suo compito
Certo che se mi consentite di fare anche un po'la parte del lettore
Debbo dire questo è un libro che si presta a qualche considerazione anche a qualche curiosità a partire se volete dal tema che propone
Se noi andiamo in una libreria guardiamo i titoli di alcuni altri libri a noi contemporanei che parlano di alcune situazioni alcune situazioni italiane possiamo trovare un libro di Luciano Gallino dedicato alla scomparsa dell'Italia industriale dell'industria italiani parla di informatica di metalmeccanica e non arriva a parlare fino in fondo del comparto agroalimentare ma insomma la storia e molto bella tracciate delineata parla di una certa Italia
Se noi prendiamo l'ultima prova di due studiosi uno inviando un italiano ma di formazione americana Rajan e Zingales sono due economisti
Vediamo che pubblicano un libro che ha un titolo singolare
Salvare il capitalismo dai capitalisti anche questo forse in termini non solo metaforici ci riconduce ha qualche problema italiano
Ebbene noi ci troviamo di fronte a un libro quello di Giorgio Ruffolo che dice quando l'Italia vera cura superpotenza
E come nel suo stile ma la di qualcosa che nonostante i precedenti che ho appena citato sembrerebbe dire che l'Italia a un fondo importante di cui oggi forse non si intravvede bene fino in fondo
Lo spessore
Ora io faccio fatica a me lo confesso perché oltre a fare l'editore il lettore comune purtroppo insegno storia e dunque un libro come questo
Mi in trappola subito malamente perché è un libro ovviamente che non è un libro di divulgazione non è un libro di sintesi di saperi storiografici scontati è un libro che insieme a questo
Oltre diciamo l'amabilità della scrittura su questi temi è presente una serie di questioni punge sollecita dice cose che evidentemente meritano una lettura così acute competente come quella che esige due persone come quelle che sono in questo momento qui insieme con noi
Si parla della potenza di Roma si parla della potenza propulsiva della guerra nella storia romana sembrerebbero temi che hanno quali che allontana armonica anche nel presente anche se non sul nostro suolo
Si parla di potenza di Roma e di solidarietà patriottica parlando in termini piuttosto chiari
Di un interesse privato che in qualche momento della storia antica ma anche nella storia italiana più recente ha trovato momenti di connubio felice con l'interesse pubblico sembrerebbe che quando l'interesse privato e interesse pubblico hanno trovato momenti diciamo di reciprocità le cose
Hanno funzionato
Al di là degli antagonismi si parla di Roma prima e dopo Roma
Come eventuale modello diciamo di un capitalismo prima del capitalismo
Si parla di Roma come punto intersezione che porterà alla rottura fra dormiente e Occidente si parla di Roma come di un pezzo della storia d'Italia sarà vero quella Roma e possibile raccordarla d'una storia successiva unit italiana
Si parla di Roma come il centro di una Chiesa che ha avuto come soggetto storico una certa importanza si parla di repubbliche italiane
Si parla di Venezia Pisa di Jenova diamanti le Repubbliche marinare ma si parla di Milano si parla di Firenze si parla di nuovo di momenti in cui la storia italiana è stata segnata da solidarietà oppure da elementi di cosiddetta Fazio Marietta di rottura
Di rottura Interna
I comuni
La fase
Che Ruffolo descrive più felice lente dice che insieme a certi momenti di patriottismo le cose sono andate molto bene quando l'Italia ha avuto il dominio diciamo così sul piano tecnologico del locale
Parla di Firenze
Ed è la sua industria tessile parla di Milano e della sua metallurgica
Parla del particolarismo italiano della tendenza per l'appunto alla fazione e lo inserisce in un discorso che problematica mente aperto sul concetto di crisi una crisi
Che non è solo quella del mondo medievale ma probabilmente anche del mondo più vicino a noi moderno parla di riconversione del capitale di rendita parla insomma sia pure consegnando questi Italia a un passato apparentemente piuttosto remoto di problemi che parrebbero particolarmente vicini a noi nella struttura importante
Questo per dirvi dell'interesse di un libro che diciamo così si presenta con l'understatement e la facilità di approccio che l'autore nella sua notoria ma abilità ha voluto così rivestita è qualcosa di più
Su questo qualcosa di più io inviterei il presidente Amato ha raccontarci la sua lettura
Questo è un impero si guardando le facce dei presenti e sono tutti amici
Generalmente i vecchi amici e mi scuso per l'ambivalenza del termine che largamente si applica molti dei presenti me compreso
Ma punto in ragione di questa vecchia amicizia
Immagino che molti di voi abbiano già nel libero e che quindi non abbia grande senza spiegare
Ma penso che in particolare per i che l'abbiano letto abbiamo condiviso con me la soddisfazione di redigere un magnifico libro di storia finalmente non scritta da uno storico di professione che
In quanto tale gli avrebbe vessato con una serie di preliminari tematiche che voi avreste odiato nulla il peggio di un libero scritto da chi appartiene alla disciplina alcuni tema si riferisce
Anche se naturalmente si tratta di specialisti tra i quali di sicuro impariamo qualcosa
Però se è un sociologo un economista vive serate trenta pagine sulla metodologia che ha seguito imponendo vidi leggere queste pagine metodologiche altrimenti non capirei se le differenze tra lui e gli altri illustri autori che hanno trattato la stessa materia
Se è un giurista vive serate ad altrettante pagine per spiegarvi l'autonomia della sua disciplina dalle altre discipline giuridiche affinché nonché Fondiaria dell'originalità del suo prodotto da quello che altri giuristi di dare libero sì è uno storico va in fondo c'è un mio amico storico
Carlo Pinzani col quale ho più volte discusso delle prime pagine dei suoi libri di fritture racconta periodizzazione
Che alla fine di vorrà convincere che la sua periodizzazione che mette Kabbouri in un periodo diverso magari baldi ovvero Garibaldi in un periodo diverso da Cavour e assolutamente essenziale per capire quel pezzo di storia che il resto del libro di racconti
E guai alle periodizzazione
Giorgio è vita tutto qui visto perché essendo interdisciplinare non gliene importa niente né dell'autonomia disciplinare questo libro non disciplinare
E né della metodologia che a seguito che leggere gli storici e raccontare meglio di loro la storia
Metto della periodizzazione perché passando dall'anno settecento avanti Cristo all'anno all'incirca mille seicento il problema non se lo pone e abbraccia un lunghissimo periodo e se lo prende tutto intero e ce lo regala
Anzi quando saluta poi fa un riassunto del pezzo che salterà il fitness o che porta più o meno dalle invasioni barbariche all'anno mille immagini c'è un un riassunto uso e consumo di chi si fosse scordato quelle come lui stesso dice nella prefazione punto best e la storia come romanzo però non romanzata zenzero Manzato e nello stile romanizzata nella maturità
Del linguaggio ma fondata su una ricerca accurata di fonti storiche quindi lui si è riversato con gli storici ma anziché ebraici il risultato di tutto questo pesantezza e sì circonda attraverso questa narrazione
E quindi avente in realtà la fusione di divertirsi e metodologie storiche qui dentro in questa amabilità di linguaggio perché e storia sociale e storia economica
E storia tradizionale di eventi militari gli eventi politici e storia di miti e storia di vita urbana
C'è tutto e viene viene tutto quanto attraversa
Al fondo si sente che
A prescindere dalla laurea che prese poi Giorgio finì per fare l'economista perché c'è il filone della storia economica che accompagna molto e spiega molto di più di altre angolature storiche
Una serie una serie di eventi e quindi le cose che imparate attraverso questo libro sono tantissime inefficienti magari voi sapete pensavate di sapere già voi pensavate di sapere tutto su promuovere sapete assolutamente niente di Romolo e Remo
E lui vi racconta come dire la vera storia di Roma dove in qualche modo risalendo attività
Io racconta il perché del Ratto delle sabine in modo assolutamente dissacrante perché questo imbroglio uccello
Di Romolo dopo aver fregato ignavia niente il fratello con un tranello
Trasforma questa città di Roma in una Roma città aperta in senso del mondo si indignano ma non aveva il boom realtà qualunque delinquente prostituta e questo rende la città molto viva ma le ragazze per bene
Si guardavano bene dal frequentarla e divenne necessario capire le sabine perché è una donna anche una donna non si trovava più da quelle parti perché si tenevano alla larga della città di Roma
Vi racconta come in qual modo una canaglia come Ottaviano diventi ed imperatore Augusto e sia un grande imperatore essendo stato un'autentica canaglia
Figlio non di nobili famiglie ma di un usuraio di Velletri
Di parete i soldi perché li chiamiamo soldi io non me lo ricordavo sono pronto a fare alzare la mano in questa stanza chi non avendo letto il libro di Giorgio si ricorda soldi da dove vieni Antonio tu che sei tutto questo non lo sa il demonio tu l'hai detto non va
Viene dal cambio di monete anche specie Costantino quando svalutata si la la moneta di rame lui introdusse questa moneta adoro il quindi aggancio per la prima volta la moneta alloro
Naturalmente in cui il potere d'acquisto di molti sudditi per l'intero crollò miseramente un'operazione molto forte
Di quelle che e trovano apprezzamento sul Riformista per intenderci relazione ma reazioni riformiste sedere
Ed era il soldi dux era il solito russo cioè una moneta nelle intenzioni dell'imperatore destinata a durare per decenni in qualche modo per le ore da soli russo come dicono le le cantilene
Viene fuori verso vengono fuori i soldi
Vi racconta con grande serietà ed impegno il conflitto tra Paolo e Giacomo nella universalizzazione del messaggio cristiano anche un'altra grande vicenda della storia che non tutti raccontano più quindi come
Questo profeta inizialmente limitato al mondo ebraico diventa in realtà Cristo
Chi fa trasforma Gesù in Cristo è in realtà Paolo che né tra il profeta di una religione universale più chiusa nella cultura dalla quale era uscito e quindi nell'aria
Nella provincia nella quale aveva vissuto ma destinato ad essere il figlio di tiglio per tutti gli esseri umani
E crea un problema romantico proprio il punto ma offre anche
Un modo di mantenere la propria universalità vi spiega come Venezia da palude divenisse pubblica come i pisani
Che io per che gioco insomma da un maritate o con tutti sette credo che sia non sono ho sempre pensato che meglio averli lontani dall'uscio
E invece loro andarono all'uscita degli amalfitani distrussero questa straordinaria Repubblica che da potenza del Mediterraneo
Si trasformò in luogo turistico dove anni dopo Greta Garbo vediamo regge la bella rape
L'avrebbe portata verso questo destino più localistico
Vi racconta figure straordinarie insomma Trimalcione bello questo racconto di questo bambino con gli occhi intelligenti riscoperto da un signore su un mucchio di Letta quindi il contratto da lui in nome degli occhioni che aveva e oggi si compra un cucciolo di cane
Per gli stessi occhi allora si comprava un essere umano e Trimalcione è uno che si dà da fare fondo diventa straordinario commercianti vi racconta
Il
Che trasforma inizialmente questa città la stanza per imporre abbastanza mal messa nella città-stato da qui partirà a Roma che Tarquini lui vero fondatore
Di Roma e devo racconta in modo che salva la moglie perché altri contemporanei hanno una moglie molto più riservata somiglia tremendamente la figura del nostro tempo quello per chi non l'avesse letto qui con una battuta sul Tarquinio merita farlo Tarquinio il vecchio
Figlio di un greco di duri Zotti abilità ricco a Roma accompagnato dalla moglie Tanakh il che una ragazza bella e intraprendente come più di lui la moglie fa la differenza
Quel che è certo è che per quindi della moglie trasferitisi a Roma con un vasto corteo di clienti continuarono ad arricchirsi commerciante
E con quella fortuna e con l'abilità in materia di relazioni pubbliche che aveva ma qui organizzarono una campagna elettorale trionfa Tarquinio diventò re era un imprenditore è un demagogo ma anche un politico geniale
Schiacciò tutti i concorrenti facendo balenare immagini di potenza e di ricchezza per tutti oltre a una moglie aveva qualità che altri del nostro tempo peraltro non hanno
E cioè era anche un guerriero
E quindi apri espansione territoriale di Roma
Veniva la l'Etruria però non da Milan la
Gli dava molte qualità io io festivo in Etruria
Ora ecco tante cose ora
Veniva detti alcune ma ce ne sono veramente tantissime altre insomma lei Juliette che arrivano dalla significa
E i tempi di Caracalla nella fase della decadenza dell'impero insomma come racconta Eliogabalo che arriva in pelle Tato circondata bellissima
Ora passando i messaggi di fondo che ricaviamo da questo libro il primo chiaramente se l'Italia è stata una superpotenza lo è stata
E perché sono gli uomini che fanno la storia non ci sono le condizioni che impongono agli uomini la storia
C'è una
C'è una dipendenza dal passato e dalle condizioni quella che gli economisti chiamano l'attaccante tendenze ma chiaramente la parte del penta Hans non è un vincolo che ti schiaccia per cui se anche risorse sarai una potenza se non hai le risorse non lo sarà
Il caso dell'Italia di Roma prima e delle repubbliche dei Comuni poi Luna conserva agli altri con loro
Sono casi che dimostrano che vi sono condizioni umane che permettono di superare le condizioni oggetti
Come si forma d'imperio è chiarissimo qui che c'è una grande capacità nell'uso della risorsa militare
E l'uso della risorsa militare e l'uso di una risorsa che potenza mai anche tecnologia
I i marines di Roma sono soldati carpentiere non sono non hanno al seguito questa questo che colpisce che lui racconta molto bene
Che non è che hanno al seguito i portatori delle tecnologie sono loro stessi che hanno quelle capacità tecniche che permettono a loro stessi di costruire tutte quelle a ma fine da guerra che non vengono portate ma vengono partendo e che mettono in straordinaria difficoltà il nemico e ce ne sono di tutte le specie ecco compreso un maiale di terra si potrebbe dire evocando la seconda guerra mondiale
Che arriva fin sotto le mura e voi l attore in una realtà ora non ricordo esattamente come fanno anche una tutti
A pressione
A pressione capite
Invece la grande capacità amministrativa
Ecco Giorgio lo sottolinea beni i romani sono pronte
E nella fase di sottomissione dei territori che conquistano usano l'argomento della forza per imporre essi stessi
Ma poi nella fase di il radicamento della presenza romana
Essi si radicano con una grande capacità di innestare la propria cultura dal locale di imporre le proprie regole legandole alle regole locali di governare questi territori
In italiano moderno si chiama Institution in tempi questa roba qua no e
Tra chi fa oggi i paragoni così facile così frequenti tra l'America di Bush che starebbe tentando di costruire dopo Roma un impegno dove Roma
In questi Perego emerge immediatamente che come minimo manca questa capacità di Institution bene dentro che
Lo specifico dell'impero romano in realtà in questo altrimenti come altri imperi che erano stati costruiti prima di Roma questo si sarebbe spinto molto rapidamente a durato per secoli S in ragione di queste acque
Ecco nel che cosa lo fa cadere le faccio presto
In realtà esamina Giorgione diverse spiegazioni quante ne sono state date dagli storici sulla caduta dell'Impero ma al fondo e l'economia di Roma che fa cadere
Cioè il patto questa economia che arriva ci spiega Giorgio ai bordi dell'economia capitalista
Non riesce ad andare oltre il confine minimo non lo supera e quindi non crea quella struttura di classe sulla quale solidamente possano appoggiare le istituzioni di governo
Lui rimane un'aristocrazia non contaminata dai Comuni ci e i commercianti non diventa mai borghesi questo perché verissima queste cose e assolutamente vera in più proprio perché l'aristocrazia non diventa produttiva diventa una palla al piede dell'economia romana il metodo della schiavitù che era stato il metodo che aveva permesso a Roma
Di alimentare con grandi il insediamenti produttivi di la la domanda di beni alimentari e espansa dalle dimensioni territoriali dell'intero ma che da un certo punto in villa ovviamente diventa lavoro non produttivo freno all'innovazione tecnologica
Fonte di tensioni sociali che sbattono sulla Hristo Grazia e la borghesia non si forma e quindi non è quel collante che nelle moderne economie capitalistiche riesce ad essere a questo punto che cosa succede alle istituzioni
A quel punto accade che l'aristocrazia rimane chiusa nel Senato mai sempre meno forte in termini egemonici
Cresce la forza del militare gli imperatori si appoggiano sui generali i generali tendono a vedere se stessi a partire da una certa data e Diocleziano il primo che comincia come possibili Imperatori e siccome in ogni esercito ci sono molti generali ecco che si determina una situazione che o l'imperatore generale o è un pappetta nelle mani dei generali
Quindi c'è una fondamentale instabilità
Conflittualità interna l'arrivo delle popolazioni che spremono dai confini e dentro i confini dell'impero trovano l'intero incapace di reagire e accade tutto quello che accade e qui disegnano la parte sui Longobardi che cosa è rimasto dei Longobardi Roma ladrona inizia allora
Roma padrona inizia è uno dei legati dei Longobardi per loro Sky loro no un radicamento proprio nella nella cultura italiana che
Il la seconda grande vicenda ecco che dimostra se volete ancora meglio come sia l'intraprendenza e poi la tecnologia a spiegare il successo italiano
E la vicenda che si apre dopo il mille e che porta a quella che io ho sempre considerato la più grande stagione italiana più ancora di quella di Roma io sono tra cui tra coloro che non ripudia ma in linea di principio l'uso della forza ma sono fondamentalmente pacifista Pacifico fondo e nella storia romana c'è troppo Mel Gibson in effetti c'è troppo sangue
Mentre anche se non erano degli stinchi di santi questi delle Repubbliche marinare per l'amor di Dio comunque è una storia di pezza acquista è veramente una storia
Di intrapresa sono gli uomini che fecero l'impresa ma non quella delle crociate venti pensiero proprio l'impresa in senso economico e che colgo no con una grande opportunità
Che Giorgia descrive molto bene Bisanzio e l'Islam scrivono i due grandi portieri di quella stagione socio poco di poco successiva all'anno mille
Ma Bisanzio in qualche modo eccellente ripetutamente propenso a chiudersi nel nell'Impero d'Oriente
E l'Islam ma e centrifugo giallo ancora uno dei suoi difetti storici in fondo che no no non riesce ad avere una sua suo centro di gravità e quindi il Mediterraneo e il centro del mondo ma esigo
Le due grandi potenze del momento non controllano il Mediterraneo e sa chi te che arrivano a questi italiani da piazza ad Amalfi da Genova poi arrivano dopo i veneziani dall'altra parte
Si mettono a commerciare si mettono a trafficare ovviamente trafficano mi spezie immischiato in con la stessa indifferenza morale e poi ci costruiscono intorno tutti gli strumenti che servono ad una moderna economia e questo è la grande stagione italiana insomma io sono uno di quelli sempre per via della moglie Lucchese
Che quando arriva a San Francisco e vede ancora la scritta banca Giannini e io sono orgoglioso perché la Baa anche in America si era portata un Lucchese Giannini era un banchiere di Rocca perbacco e ha portato la banca sempre anzi e e questi hanno inventato tutto hanno inventato le regole dei commerci hanno inventato quello è stato fatto addio sull'interno dai Comuni che interagiscono con le Repubbliche marinare gli strumenti finanziari
La banca la cambiale lettere di credito e tutto quanto e Cristo e tutto ciò che fa crescere un'autentica borghesi a differenza di Roma il mercante diventa borghese infatti assunto che cosa ci ha fregato noi questo lo sappiamo Giorgio oscilla tra Machiavelli e Gramsci e tende a dar ragione a Gramsci in realtà ad un certo momento la nostra decadenza arriva quando le ragioni stesse di questa economia portano all'allargamento dei confini e il formarsi
Di burocrazie nazionali di potere di tassazione diffuso
E quindi la centralizzazione del potere che si avvia in Spagna che si avvia in Francia che si avvia a suo modo in Germania nonostante poi la Germania ma insomma i principati tedeschi rispetto ai nostri Ducati e esprimono già essi stessi un processo di statalizzazione che in Italia non riesce a a determinarsi e quindi noi rimaniamo inesorabilmente indietro allora
Probabilmente valgono entrambe le spiegazioni la Chiesa dice Machiavelli tutto poteva fuori che la centralizzazione del potere di qualcuno che ritornasse ad avere l'Italia esterna
Mangia avevano fatto una fatica padre attenere questi imperatori e sotto la benedizione investitura la legittimazione
Papale
Quando si arriva negli anni del Rinascimento ormai il potere pubblico si autolegittimazione sono si sottrae alla delegittimazione divine pontificia punto per la Chiesa è un problema farlo crescere perché non non ha più l'autorità spirituale sul potere statale
Allora la chiesa di sicuro non lo vuole
Massi come dice Grancini
Il particolarismo non avesse avuto più forza delle tendenze centripeta è probabilmente questa l'ostilità della Chiesa non sarebbe riuscita a prevalere io tendo a ritenere che sia questa corretta e ed è di lì che comincia la nostra storia che arriva più o meno sino a Fassino Boselli Rutelli Pecoraro Scanio e Filippetti insomma più o meno insomma
Siamo siamo sempre lì e ed è la malattia che oggi io vedo in Europa appunto cioè oggi se se uno pensa all'Europa ed i rischi che corre l'Europa c'è una somiglianza terrificante con la vicenda italiana di quegli anni perché ora si sta determinando un processo analogo su scala più alta in realtà reti e quindi per avere peso per governare la propria economia per riaffermare i propri processi noi avremmo bisogno di quel livello ma gli Stati europei
E tendono a comportarsi come i ducati marchesati principati italiani di di quei secoli e il rischio del declino europeo è largamente legato alla prospettiva di superare o meno di non superare questo scoglio vita
Naturalmente ecco tipici sono poi tutti gli elementi che proviamo anche nel nostro tempo questa questo Rinascimento che giustamente comprò belle Giorgio recupera alla per durante dinamica
Del di questa italianità e non come una frase già di decadenza perché è una frase ancora viva ecco a esprime se stesso attraverso questa gigantesca produzione da il Rinascimento e dei premiano come beethoveniana tende ad essere oggi ed euro reticenze c'è questa dimensione
Che cosa ecco e qui c'è la domanda sulla quale Luigi dei liberal non risponde fino in fondo ma la citazione di Braudel da una risposta cioè lui dice ma questo Rinascimento è stato un frutto avvelenato legato avvelenato Challa scibile gatto che ci ha lasciato e qualcosa di avvelenato cioè CIA ci ha chiuso in questa dimessa dimensione del Pregnana sentono ispettive oppure dobbiamo capire il significato di questo e la vitalità che in che include ecco forse e qui sta la seconda risposta die
Da tutta questa storia noi abbiamo avuto un gigante disco patrimonio da vedi cultura
Che patrimonio insediato del nostro territorio e una predisposizione in natura a esprimerci attraverso arte e cultura ancora oggi
Che poi è quello che vediamo nel merito della nostra vita collettiva nel merito di come organizziamo nel meglio di come ci vestiamo e facciamo respiro il mondo che lo stesso design e italiano è frutto di questa nostra predisposizione
I nostri vini e i nostri abiti sono migliori di quelli francesi che che pensi ma i francesi perché c'è dentro più gusto
E il gusto e il figlio di una profonda sedimentazione culturale per cui non è detto di oggi produciamo
A in quantità industriale del Michelangelo ok
Perugini o dei Raffaelli ma la nostra produzione c'è a questo DNA dentro che la caratterizza che da questo senso
Di qualità rielabora forse in questo c'è qualcosa del nostro futuro
In questo c'è una Sicilia che dovremmo far vivere diversamente da come facciamo vivere c'è una Calabria che abbiamo consegnato la speculazione edilizia e camorrista e chi ha invece sotto questo predisposizione dovremmo ancora tirar fuori insomma ci sono tante cose che potrebbero entrare anche nei programmi di un'Italia Futura che no un super potenza ma vitale in nome di quello che le è rimasto dal passato e quindi credo che poi Giorgio si deciderà se esattamente questo quello che pensa ma spero che lo pensi perché se non abbiamo neanche il design che cosa ci rimane Totti e la Lazio a me non basta
Grazie grazie a Giuliano Amato come vedete con la sua consueta che rinvia ha dato alla sua lettura modo di enfatizzare se ce n'era bisogno il contenuto del libro di Giorgio Ruffolo
Certo il suo incipit folgorante sulla noia e vessazione
Che deriva da coloro che signor occupato più o meno professionalmente della materia a me personalmente mi mette in una condizione di puro castigo non solo insegno storia insegna Metodologia della ricerca storica dunque o la rappresentanza nazionale della noia e della vessazione quindi detto questo io posso solo tacere chiedendo tuttavia al mio vicino che storico è antichista il giurista i dunque a una pratica interdisciplinare sicuramente più spiccata della mia di raccontarci la sua lettura di questo libro tenuto conto del fatto che questo libro fa un'operazione tutto sommato abbastanza ardita cioè parla di Cardia dedicando gran parte la maggior parte delle sue pagine
Alla storia di Roma verrebbe quindi da chiederci se questa continuità sia una continuità effettiva metaforica se Roma sia lo sgabello per storie successive quale contemporaneità della storia di Roma
Lo chiediamo Aldo Schiavone grazie ad altri
Stiamo parlando di un libro non convenzionale
Lo diceva mi pareva in apertura già bene presidente Amato è proprio così ma non tanto perché non è un libro di uno specialista io devo dire a questa storia degli specialisti
Perché è un libro pieno di passione
Di sorvegliata passione
Ma pieno di passione per la scrittura della storia per il racconto della storia e questa è una qualità che manca questa sì e non venga dello specialismo peraltro credo a molti liberi
Degli storici badate dico passioni nomi impresa di posizione presa di parte abbiamo
Un mare di libri di storia in cui emergono prese di posizioni prese di ma ma molto spesso per ragioni che hanno poco a che fare con la passione del racconto
Per ragioni molto spesso anche con misti
Urge un TG si chiudono e invece no qui cioè questa grande dovute che poi distingue i grandi storici dai professori di storia
Grande storico lo storico che questa come si diceva dirò anch'la gioia di raccontare la gioia ionica del racconta
Insomma ma non del dirittura ma non assente la nostra tradizione anche in Italia trentatré formale ci sono anche degli inizi e Giuliano ci sono anche belli incidente dei libri di storia io credo che in questa sala per esempio Andrea Carandini Cattani sappia che cosa vuol dire la passione del racconto e forse e forse non è non è il solo qui ma lasciamo stare
E vorrei fermare la mia attenzione su su tre su tre veloce primo i due primate d'Italia perché questo è il grande problema
I finti due cose
Questo badate un caso senza eguali nella storia dell'umanità per dunque volta negli stessi luoghi negli stessi luoghi a distanza di mille e cinquecento anni mille trecento anni dice convinta della dediche che periodizzazione assumiamo ma su una distanza di oltre un millennio gli stessi luoghi sono scritto stanchi e ritornare al centro del mondo
C'è un nesso picchi quello c'è un nesso o è una casualità capriccio della storia
In secondo luogo secondo e ultimo punto che vorrei toccare c'è USA cotto d'acquisto ripete sì da questo duplicato senza eguali nella storia del mondo è in corso
Separa nel libro di Ruffolo questa e cioè moneta
Dopo c'è molto pudore nel mille lire parlare del presente nel raccordare il passato al presente anche questo e uno sì un ottimo segno però
Come deve essere fatto in un libro di storia il presente né come se niente su questo Giro potesse qualche considerazione e conclusione
E due prima
C'è un nesso
O dobbiamo interessare ad una appunto di una casualità della storia Capri
Io sono come Giorgio Ruffolo sta bene undici continuista convinti credo che noi non capiamo il senso della storia d'Italia e della storia d'Europa i della storia dell'Occidente e della storia del mondo se noi leggiamo in tutta la sua portata questa
Pratica tragica K che ha chiuso quello che noi indichiamo come la storia antica e se non sottolineiamo lanciati canale diversità dello sviluppo storico che si è rimesso in movimento a partire dal nuovo l'ottavo il decimo undicesimo secolo questa è roba dimentichi la periodizzazione quando la storia se finisse in modo di nuovo in Italia di nuovo in quel ruolo e però io credo che questa la fattura la epoca Litta e cita la vastità che la frattura Coffa
Ignorare che parti Edward otto ed è il filo questi figli che hanno retto che spiega il essi a mio giudizio appunto non casuale non non capriccio della storia ma una ma come di chi usa internet e sui complicarsi legato al delle ragioni profonde
Se io dovessi velocissimamente indicare i punti che hanno letto e che spiega pubblica la seconda grandezza io direi la percezioni
Il riprodursi della percezione antichissima quindi tali appunto in no
Ma anche però
L'Italia come un tutto ma anche in Italia dominata da un incontenibile pluralismo mi contenibile pluralismo pluralismo cittadino urbano regionali quadri regionali quanti urbani
Patria tradizioni culturali un'incontenibile pluralismo e questo era già segno di Italia romana e insieme una elaborazione dei vuole della UNIFIL dell'elegante ecco che teneva in piedi questa che che all'acciaccati veniva insieme questo questo pluralismo paradossale se pensiamo a Roma come immaginando Roma unificato l'Italia come ma Roma
Si è sempre rapportata all'Italia come una potenza in qualche modo straniera ai laboratori una serie di di di disabili nitidi tradizioni ha inventato una tradizione su se stessa giustificare la sua estraneità in qualche modo rispetto all'Italia quindi questa unificazione dell'Italia dell'unificazione come dire dall'alto il fatta da una potenza in qualche modo straniera invita quindi incontenibile pluralismo però anche percezione dell'Italia come un tutto questo elemento spiega in qualche modo la ripresa perché perché riproduce in qualche modo un contesti quindi produce un contesto riproduce una serie dimessi di sinergie di collegamenti di rapporti che produce perché si dice un contesto un ambiente
Ed è un altro elemento di continuità la forma mentale della città della rete urbana dello spazio urbano questo Carneade poi Italia straordinaria evidente ancora oggi in Italia se ordinare all'Italia il luogo dove forse la vita urbana disturba ha aggiunto i sei punti in più ma il in tutto il mondo
Beh l'unità il pluralismo
A pluralismo è illegale
Prima ancora che i monelli condominiale a mio avviso e c'ha qualche osservazione si dice di e legata il trionfo rinascimentale e la sua catasto
Qui secondo me Guicciardini vedeva figura un taglio di dinanzi a me devo diretti quindi ovvio io no
Mi sentirei fino in fondo in questo senso un Guicciardini hanno però più Guicciardini secondo me vedeva più lontano ma pagina memorabile Guicciardini scrive questa è la insiste la la dannazione in Italia di avere troppe città e troppi stati egualmente ricchi potenti civili importante quest'quanto costa
Creare unità questo ricchezza questa esplosione di pluralismo crea odio gelosie naturalmente Guicciardini reggeva una chiave che a noi appare in campo psicologia scolastica come dire un po'rozza evidentemente ma se noi lasciamo perdere questa trascrizione psicologi si dica
Tel qualcuna di battersi intento evidentemente guardiamo al fondo della cosa fin qui vediamo che che brucia chimico dico un punto la grandezza dell'Italia rinascimentale proprio questo
In un'alta del Credit urla dell'atto di turbare il pluralismo delle principali viticultura delle sue genti
E anche qui c'è un elemento di continuità lo dicevo rispetto al passato la mano il testo più bello che in cui si coglie questo nesso probabilmente in dei Italia illustrata di biondo Flavio che il
Dettando schiatta le carte sono in un cassetto dell'Università di Pisa è un lavoro che nato
Fa fare un programma ma spero che qualcuno fuori quelle schede e si decide a fare l'edizione critica di questo splendido testo che veramente uno dei uno Comit dietro una della coscienza della coscienza
De L'Unità e dell'articolazione della della storia
Questo spiega
Quel dissociarsi diceva gruppone ripeteva poi Giuliana il pistone Chastity accidentale ok
Dissociarsi
Atto lo diceva così come filo di ironia siccome che umilia il consueto il sogno preferisco qui la storia rinascimentale a quella romana per
Dunque la sua domani troppo sanguinosa c'è sangue anche mi piace nel Rinascimento ci sono pugnali ci sono dei lei
C'è c'è un altro tipo di violenza c'è una violenza che non riusciva a farsi questi
C'erano mio nonno e la violenza che non riusciva passista e non riusciva a creare a mettere in moto grandi ma militari gli altri in Europa lo stavano a caccia e noi non riusciremo ad andare quando esercitavano la violenza coincide con Judith di Puglia deve composti dal grande perché l'Olivetti infatti da quello permettete
Per coglierne impongono la voglio cogliere un concetto insomma non voglio dare degli anni
La crisi questi è lo Stato a manca questa è la e lo Stato manca
Non siamo riusciti a farci sì fiabeschi uno Stato quando gli altri si allontanava quello che siamo riusciti a causa del nostro Pinato a causa dell'uso privato queste leve vinto insieme di esaltazioni di dannazione come dire della storia d'Italia e non a caso quando lui poi ci siamo dati
Benvenuta l'abbiamo fatto
Più basso della
Nel secolo più Bugno della nostra basta leggere le pagine di leopardi
Capire che cosa che è diventata l'Italia fuori dalla geografia risorgimentale in cui ancora compiacciamo di leggere questo secolo che è stato di gran lunga peggiore della storia d'Italia e allora il sentito è stato possibile ai piemontesi realizzati a volte a volte si confronta si dice anche la Germania raggiunga tardività ma pensato il momento cosa è stato l'Ottocento tedesco e cosa è stato l'Ottocento italiano l'Ottocento tedesco è stato un secolo vita di che è stato il secolo di Beethoven ed è finito ed è finito con l'uomo dell'ottocento di cultura ottocentesca Freud non tedesco molto io come i Comuni di lingua tedesca di quella koinè nomini tutti dell'Ottocento Planck questo è stato l'Ottocento tedesco noi noi noi se escludiamo leopardi fu il Fulham in qualche modo il Manzoni meno provinciale se escludiamo Cattaneo dimenticato
Che cosa cosa così è stato l'Ottocento l'Ottocento italiano cos'è stato
E tanti e per poi l'elemento finale e da lì è iniziato a
Questa elemento questo tratto che ha caratterizzato tutta la nostra storia
Questo inseguimento affannoso della nostra moda
Questo inseguimento affannoso della nostra moderni
Questo inseguimento affannoso da parte dell'Italia della sua modernità manca tutta la storia dell'ottocento e del novecento dall'unità in poi non lo possiamo leggere così questo affannoso inseguimento di questa modernità perduta perduta quando abbiamo avuto invece dello Stato la controriforma invece dello Stato abbiano visto la parrocchia dove dice con questa espressione
Di nuovo un po'forte nulla non sbagliata concettualmente giovanile
Questo affannoso inseguimento di questa modernità manca
E anche qui medio davvero a chiudere anche
Un vedere un elemento
Noi abbiamo io credo inimitabile
Dal dalla politica
Che abbiamo sperimentato nel Rinascimento che ora il discorso da fare sui testi sarebbe troppo lungo mi consentite questo corto circuito questa specie proprio di di spasimo
Concettuale contrazioni di estrema contrazioni cruccio
Io voglio dire io credo che noi abbiamo inedita la nostra cultura l'intellettualità italiana a ereditato questa idea dal Rinascimento che puntuali modalità politica con un'accelerazione grappoli
Si potesse in qualche modo recuperare il tutto si potesse fare l'Italia è un laboratorio straordinario un laboratorio di sperimentazioni di innovazioni di invenzioni che l'azione della politica si potesse risolvere tutto si potesse trasformare in ritardo in anticipazione saltare i gradini e mettersi davanti ad altri quando invece si era detto
Dietro degli anni
E poi c'è stato nel Novecento il radicarsi dello scontro di classe contesto istituzionale debole la debolezza del nostro stato ritornare malamente con poca cultura pop sto poca educazione nella formazione delle classi dirigenti ebbene no in questo contesto il nostro primo cinquantennio del Novecento affatto d'Italia in laboratorio intenzioni politiche
Il taglio del primo Novecento nel board e questo lo dico insomma l'Italia del primo Novecento
Analisi
Inventato il
E negli stessi anni
No forma occidentale del Comune negli stessi stessi Gentile
L'uno ministero l'altro in campo
Le due figli insieme simmetrici e speculari io questo non lo dico basta permettersi tutto sullo stesso piano io non credo che lo sfavorito debba metter tutto sullo stesso piano ma lo storico alla distilleria da con tabacco articolarle per specificare che non deve mettere tutto
Però però questo è novecento questa sintonia diciamo e nelle cose ma spiega e basta negata perché la sincronia la connessione e mi ha detto e noi dobbiamo darle una spiegazione ed ottimi siamo siamo in grado di farlo siamo in grado di farlo
Nasce poi invece questo tentativo di recupero di questa
La tragico laboratorio di l'Italia della finalità del Novecento
Tutto quello che è avvenuto ogni cinquant'anni la storia della Prima Repubblica storia la storia
Sulla quale di nuovo dava delle notazioni sottili di ironiche
Il nostro presidente
Il certa
Tutto quello che è accaduto dentro questo comma
Quindi in qualche modo Comini che quel doppio prima
Come spiega la nostra storia
Spiega tantomeno il nostro rapporto con la modernità
E nel nostro pubblicato Complesso rapporto con l'anno modernità cioè tutto questo secolo che tutto questo secolo fino alle vicende degli ultimi decenni fino alle vicende degli ultimi decenni
Il decomporsi dei grandi partiti di massa cattolico comunista
Il decomporsi del luogo retroterra ideologico
Le strade sociali biologiche aperti a soluzioni di tipo diverso
Il radicalismo di massa di una parte della nostra sinistra
Però io credo e finisco su questo io credo che
Questo a collegarli la rete presente questi tempi lunghi dalla presente questo grande questo grande scuola pistola mogli abbiano questo ha detto non per vana gloria nazionale ma di nuovo qui capire e capire perché solo voi perché qui a cosa siamo inchioda
Ci dà anche il senso di un cammino che abbiamo è una prospettiva che abbiamo che a mio avviso una prospettiva di grande ricchezza sandwich incoscienti
Fare di questi lunghe continuità
L'elemento che che gli uomini di via come dichiara trasforma il senso di questi lunghi continuità a trasformarli elementi antichi non soltanto in un contesto comitive museale trasformarli in elementi antichi gli elementi attivi della nostra storia
Questo il punto
E quindi io credo e secondo me chiudo i libri di Ruffolo citava una eccezione di questo io credo che il lavoro dello storico possa essere in qualche modo anche un lavoro che dà ottimismo non lavoro sono identiche svela
Le tragedie il sangue elevate
Da cui da cui in di cui la nostra storia la storia di uno storia d'Italia e piena i fallimenti di qui dietro la storia d'Italia come piena la storia d'Europa non ci dà anche il senso come dire di di di di una lunga strada che non possiamo immaginare che si spezzi ecco cita profondità ed approfondita tassi tutto da sul punto io credo che da possenti abbiamo più bisogno oggi i politici i politici Giulia anche un bisogno oggi è alzare gli ho e guarda con coraggio al nostro futuro
Ringraziamo Aldo Schiavone io non tanto perché evidentemente queste ma si è fatta per me non felicissima dopo dopo come dire la parte del noiosissimo che insegna storia come unico piemontese a questo tavolo devo anche patire l'oltraggio del
Confronto tra Massimo D'Azeglio piemontese ottocento e Karl Marx tedesco ottocento mi sembra un po'dura
Però mentre parlava Aldo Schiavone e vedevo sessanta rivoli di sangue aggiungersi ai precedenti in quest'Italia virtuosa e al tempo stesso sanguinosa mi veniva in mente Orson Welles sulla ruota del Prater che nel terzo uomo al suo interlocutore che lo accusava di essere quello che era un criminale profittatori di guerra gli diceva ma e gli italiani scusate nel loro rinascimento che cosa ha fatto quando hanno ucciso quando hanno avvelenato quando hanno alimentato sedizione tuttavia sono stati portatori di grande civiltà Michelangelo
E tutti gli altri e gli svizzeri che hanno fatto una grande democrazia bisogna inventato l'orologio
E insomma Giorgio Ruffolo ci vuoi dire comune reagisce alle letture del tuo interlocutori e perché scritto questo libro
Ecco forse è meglio che io data direttamente alla seconda parte della tua domanda perché
La prima mi indurrebbe ad un ringraziamento che non vuole però essere rituale perché io mi sono molto rammaricato non ci sia c'è una registrazione di questa se non c'è una registrazione abbiamo perso un'occasione credo perché quello che diceva Giuliano quello che diceva Aldo Schiavone beh insomma
Va al di là devo dire la verità della ambizioni che questo libro arriva ne coglie del messi che io stesso non l'avevo visto con chiarezza
Io non entro nel merito delle questioni che sono state sollevate per per riprenderle poi alla fine ma non dubitate pochi pochi pochi minuti
Perché ho scritto questo libro se lo dovessi dire non ci sono delle ragioni proporsi e ci sono delle ragioni futili e forse c'è anche una ragione più più seria
Tre le ragioni futili c'è il piacere di scrivere impose che si leggono e sulle quali si pensa e che suscitano subito il desiderio di comunicare
E di comunicare in una forma la più piana possibile la più conviviale io sono convinto che si possono dire cose terribilmente difficili in modo non dico assolutamente facile ma comprensibile è simpatico
Fu nel senso etimologico della parola c'è una vanità letteraria nell'autore che non è uno storico ovviamente io non sono uno storico non lavoro sulle fonti come gli storici veri lavoro sulle interpretazioni
Ma forse anche ormai del resto cioè una vanità abbastanza abbastanza diffusa dello scrivere
Mi ricordo che John Robinson diceva
A chi gli diceva se aveva letto un determinato libero sui no non non l'ho letto ma non non lo voglio leggere non voglio leggere un libro che potrei scrivere meglio ecco c'era una certa una certa arroganza perché si sta diffondendo
Molti molti leggo molti scrivono un po'meno leggono
Però e comunale c'è un deficit e anche da questo punto di vista poi c'è una ragione che mi è stata suggerita da alcuni amici mi hanno detto no e abbiamo capito perché è scritto questo libro
Che vanno al passato anche remoto perché il presente ti ieri diventato sgradevole
Forse c'è anche e secchio di questa Regione futile ma la ragione è più seria che mi sembra di potere riconoscermi e quella
Che ha caratterizzato tanta parte della storia d'Italia e ha tormentato tanta parte della coscienza italiana
Ed è e questo maledetto problema della identità non c'è un credo un Paese che si sia più interrogato atrocemente senza senza risparmiarsi alcunché
Sulla propria identità del dell'Italia e continuiamo a farlo e non abbiamo ancora risolto il bandolo qualcuno come me pensa che questo bandolo sì posso riprendere soltanto quando saremo veramente sul carro dell'Europa e che questa sia il frutto non avvelenato che l'Italia può dare all'Europa come si fa a unire ciò che disperso come si fa a pacificare ciocche ostile come si fa rendere
Non omogeneo ma unitario una
Gamma di correnti così violente senza farle esplodere è questo problema noi non non lo abbiamo risolto ma questo problema mi induce a pensare
Benedetto Croce diceva a quelli che pretendevano di scorgere i nonni destino umano e destino di popoli un determinismo determinismo etnico determinismo economico che la l'identità di un Paese e la sua storia e allora
Credo che interrogare questa storia nel modo più piano nel modo più un modesto
Ma anche spietato se necessario sia un modo per affrontare questo dannato problema della identità che noi ci portiamo ci portiamo appresso e forse elleniche
Possiamo attraverso questo spettro della storia italiana sapere se effettivamente noi abbiamo cosche cosa abbiamo costruito nella tumultuosa discontinuità di questa storia
Il fatto che l'identità italiana sia veramente problematica
Ha creato in Italia un problema
Potrei poco trendy esistenziale il chi siamo che cosa vogliamo e una nota continua della storiografia italiana il nostro amico Sylos Labini io lo ripeto sempre lo cito sempre questa battuta
Disse una volta che l'Italia era come un centauro
Mezzo uomo e mezza bestia e quando sta male il guaio che non sai se devi chiamare il medico o i veterinari
Qualcuno ha detto anche adesso non ricordo chi ma grande personaggio con molta con molta cattiveria detto l'Italia non sussiste
E anche qualcuno potrebbe contestare il titolo di questo libro perché quando l'Italia era una superpotenza due volte come ha rilevato giustamente Giuliano e come ha ripetuto Aldo Schiavone si e l'unico paese
Che ha avuto due egemonie una dopo l'altra non credo che ce ne sia un altro nella storia però era proprio l'Italia ad avere questa egemonia ecco la domanda che rivolgerei sedi dovessi fare una critica il mio libro
E perché l'Italia nei tempi antichi era a Roma
Italia è un concetto che si va evolvendo attraverso lo sviluppo di di Roma ed è una costruzione romana e l'Italia del Medioevo erano tante repubbliche
E allora si potrebbe dire
Non c'è una storia una superpotenza italiana non c'è mai stata ci sia stata una superpotenza romana ci sono state le superpotenze le potenze diciamo delle grandi repubbliche italiane marinare e non marinare
Eppure io sono convinto che non è così
Se volete ci
Proprio Schiavone in una sua opera che io ho citato anche nel libro più vivo più volte Italiani senza Italia un'Italia senza italiani sono vita ordinanze
Italiani senza età
Controprove di questa realtà italiana invece ce ne sono un basta andare fuori d'Italia
Basta vedere come pista d'Italia da lontano dagli altri c'è nella storia di Roma che in atti nell'opera nella grande opera Storia di Roma via Einaudi adesso non so chi parla degli italiani visti dall'esterno
Beh se si vedono dall'esterno si vede che il mondo invece ha capito che c'è una cosa che si chiama Italia non parla di Roma soltanto di Venezia o di Genova parla proprio d'Italia
Allora forse questa identità la prima la prima condizione per poter identificare e quella di tenere l'oggetto un po'più lontano di arretrare un po'anche questo può spiegare il perché
Di una curiosità come quella che va a pescare le radici di una possibile identità
Ecco e poi c'è un altro c'è un altro controprova
L'Italia è il solo Paese italiani sono i soli in Europa a quanto mie
Così le esperienze di possono di possono confermare che parlano male del loro Paese
Non c'è un francese non c'è un inglese non c'è turco non c'è che parli così male dell'Italia come di solito fanno molti italiani
Garda diceva con la sua violenza verbale e questa è la la porca rogna dell'autodenigrazione italiana è vero però badate bene che questa rogna e in qualche modo una controprova dell'esistenza di un'identità
Non si fa non si parla di del non non si denigra qualche cosa che non esiste
E allora vale la pena di scandagliare lo questo passato vale la pena di vedere le discontinuità nella continuità che hanno potuto in qualche modo costruire
Una identità complessa una identità sempre
Sempre vulnerabile
Ed è anche questa una considerazione da fare
Poi scandagliare il passato remoto ma remoto fino a un certo punto
Facciamo una considerazione cerco di spiegarmi prendiamo come punto di riferimento il primo secolo il secolo di Augusto secolo dell'inizio del dell'impero
Beh sono passati venti secoli da allora
Ogni secolo contiamo che abbia quattro generazioni perché la vita media dei della gente era molto era molto breve
E quindi se prendiamo per ogni generazione un campione uno e Lima lo mettiamo in una in una sala come questa
Beh insomma ottanta persone
Poniamo che in prima fila ci sia Berlusconi a metà Lorenzo il Magnifico e alla fine Giulio Cesare
Basta fare pochi passi all'una e all'altra per raggiungere
I propri vicini in altri termini mettendo un padre sopra l'altro abbiamo la possibilità di vedere che questo tempo che ci sembra smisurato è in realtà un attimo nel nella storia del mondo
Io ho tentato ecco questo
Mi pare di poter dire di nel libro di trattare questi personaggi questi personaggi campioni di ottanta generazioni un po'più o meno come un contemporanei cioè di avvicinarmi con la lente alla nostra esperienza non ho mai parlato delle
Presente nel libro ma come sia
Giuliano che Aldo hanno colto in questo libro in il presente e il presente dappertutto senza mai essere richiamato e quindi ho tentato anche di rassicurarlo con aneddoti e con riferimenti diciamo occasionali di raffigurare lo
Nella sua vicinanza di di di vedere queste persone come le vedremo se fossero contemporanei
Per esempio l'epigramma di Marziale sul proprietario di tante case che infonde un senzatetto
Potrebbe riferirsi si sappia potremmo
E così constatare che le dame eleganti nella romantica facevano le loro specie a Campo Marzio tra via Frattina via
Tra via Frattina e via Condotti anche dieci metri più sotto ma insomma lì ecco un esempio di continuità che è straordinariamente sorprendente
Ma
Non mi sono però soffermato su questi se non per accenni e per colorare in qualche modo un preoccupazione che del libro che è quella di portare alla luce di nuovo tanti problemi e tanti enigmi che sono stati gli irrisolti e che possono contribuire a quella scoperta del identità che e la Fata Morgana nello storico della storia italiana
E quindi mi sono approfittando molto della mia posizione gli outsider
Presso la libertà di dare un'opinione modesta ad alcune controversie che hanno costituito oggetto di dibattiti importanti profondi tra gli storici italiani e non italiani
E perché vedere se se ne possa trarre qualche indicazione utile
Qualche indicazione utile sia per per capire il percorso della nostra storia sia
Per affrontare questo problema dell'INPS dell'identità ecco esempi alcuni sono stati citati
Proprio da Amato che ne ha fatto una lettura devo dire straordinariamente di viva è straordinariamente azzeccata a mio modo di vedere
Perché Roma non fu Cartagine
Questo è un una domanda che viene fuori come aveva cominciato ad essere con quei sette re con Tarquinio e contano e qui il
Perché Roma fu ecco certamente fu Roma ladrona si può negare che Roma abbia fondato la sua
Potenza sui saccheggi sulla violenza
Però non era razzista
Le città greche
I cinici erogazioni
Libreria ma Romano perché perché era venuta fuori da un'accozzaglia di gente eredità
Come dici tu di Briga
Di gente che non aveva niente in comune se non quello di difendersi contro le e ti dice dalle etnie che li avevano schiacciati allora questo diciamo
Marchio di infamia e si è ben impresso sulla sulla storia sulle origini della storia romana
Approvo a ha dato come risultato paradossalmente una straordinaria capacità di assimilazione
Perché dopo la conquista come come tu hai detto dopo la conquista
Roma al la la la potenza romana aveva con la capacità di frammentare di
Sbriciolare di ricostruire
A sua immagine e somiglianza ma rispettando le etniche il le religioni i credo le le sovrastrutture avrebbe detto un marxista di altri tempi
E questo è il segreto di l'espansione dell'unica città-stato
Dell'antichità e sia diventato un impero
L'antichità conosce due organizzazioni fondamentalmente quello della città-stato come Atene come Sparta con la stessa Roma agli inizi
E quello dell'impero universale ma non c'è mai stata tranne in un caso anche qui anomalia
Una città-stato che sia diventata un intero
E ci deve essere una straordinaria duttilità nella trascorso nei nei nel DNA di questa di questa città perché si potesse coniugare cose che non sono coniugali
I mille ospiti inverso è avvenuto proprio Medioevo nel nell'alto nel
Combatto nell'Alto Medioevo e poi portato alla luce nel nel Medioevo più recente
E queste CIT la diversità
E le lotte intestine che hanno provocato un aumento enorme del prodotto lordo diremmo noi della dinamicità
Del risparmio e fatto emergere dei secoli bui questa nuova realtà Poli forme polimorfa anche questo è un meno anomalo perché in FIAT nelle Fiandre infine di in Olanda insomma in quella che oggi è l'Olanda uno il Belgio eccetera fiorivano le le le città-stato ma in Italia hanno dato luogo ad una egemonia
Dialettica
Straordinariamente particolare non c'erano cita più
Rissoso e litigiose di quelle italiane
Io assieme a conosciuto delle persone che celebrano ogni anno adesso oggi la battaglia di Montaperti
C'era nella battaglia che che che che sconfitto dal dalla quale Firenze è stata sconfitta poi si è vendicata ma comunque circa il fatto che ci siano ancora oggi una una curiosità si va all'autorità che ci dice qualche cosa sul fatto che il noi
Lo abbiamo inoculato nel nostro DNA questo particulare ISMU sul quale Guicciardini ha scritto pagine memorabili
E allora attraverso questa indagine questa passeggiata nella storica io penso che si possa rispondere a un po'di quelle domande cruciali e la domanda delle domande invece
Mi avvio alla conclusione è perché essendo stata Alitalia la prima tra le nazioni
La prima il senso egemonico
La prima delle Nazioni sia il nella in politica che in economia non diventò mai uno Stato nazionale non sia della domanda gramsciana alla quale non abbiamo ancora dato risposta e c'è da chiedersi se in questo non sta
Proprio una ragione
Di positiva
Una regione un fattore che
Pone l'Italia in una condizione diversa da tutti gli altri Paesi perché è quella
Potenza economica che non si è tradotta in potenza politica e militare
Ma scusate l'espressione un po'in fatica si è trasformata in bellezza e di grande patrimonio artistico italiano fatto anche delle indulgenze arrivati delle
Dei dei sequestri di risorse come era stata Roma ma questa volta
La civiltà italiana si è manifestata in una fioritura di carte di bellezza di estetica che sezione che si accoppia con la servitù politica alla fine e con il decadimento economico quindi dopo queste due grandi privati noi paghiamo lo scotto di non aver saputo costruire una politica che fosse all'altezza
Della potenza dell'economia
Il Po un potere politico che non era all'altezza della potenza dell'economia e di qui la domanda delle domande siamo ancora in tempo a questo oppure dobbiamo saltare una frase storica di fare filosofia Schiamone in quella piccolo libretto affronta questo problema e propende piuttosto per la seconda per la seconda delle risposte forse abbiamo saltato un periodo quello dello Stato nazionale ne abbiamo pagato e ne stiamo pagando tutto lo scotto tutti i costi
Però possiamo regalare ad un nuovo soggetto che esista costruendo faticosamente un patrimonio che davvero è un'anomalia ed è soltanto nostro grazie