"Il semestre nero" - presentazione del libro di Guelfo Fiore e Lapo Pistelli (presso Palazzo S. Macuto)

Solamente
Io comincerà il signore l'assegno signore con buona sera sono Andrea Bonanni di Repubblica
Benvenuti alla presentazione del vivo di Lapo Pistelli e Guelfo Fiore semestre nero
Ulivo che ho trovato bello ben scritto
Utile perché credo ne avremo la dimostrazione adesso si obbliga tutti a riflettere su un tema su cui si riflette raramente troppo veramente secondo me
Un libro che io definirei più che obiettivo e fattuale nel senso che è un libro che elenca
Una serie di fatti le conclusioni di questi fatti sono lasciate Alletto c'è un'unica conclusione proprio nelle nelle righe finali dell'ipo su cui io per la verità non sono molto d'accordo gli autori
Dopo aver
Preso il semestre di presidenza italiana dell'Unione Europea come un esempio un concentrato
Nella politica estera del governo Berlusconi come dire a stare staccato
Spiegano come la cottura uno degli elementi di rottura di questo Governo in politica estera sia la personalizzazione
Della politica si rompe una continuità politica ma si rompe anche un modo di presentarla si personalizza molto e loro dicono
Naturalmente dal loro punto di vista questo può essere un vantaggio perché nel momento in cui la persona che incarna questa politica dovesse uscire di scena gli affetti
Svanire ebbero rapidamente su questo poco mio purtroppo mi permetto di non essere d'accordo io credo che
L'Italia pagherà a lungo molto a lungo il danno di immagine che le è venuto da questi tre anni e in particolare dai sei mesi della presidenza dell'Unione Europea la pagherà lungo e lo dico per
Per la mia esperienza personale io seguo questi affari e non non so dirvi quante volte di fronte a episodi come quello per esempio del Parlamento europeo degli insulti assunse agli eurodeputati o quello della Cecenia io
Ho visto i miei colleghi stranieri venire da me a dirmi ma come è possibile come possibile da noi un primo ministro che facesse una cosa di questo genere il giorno dopo si dimetterebbe
Cioè
Al di là delle posizioni di merito delle specifiche posizioni politiche
All'estero ci si chiede come un sistema paese Possa produrre un Presidente del Consiglio che fa politica estera in questo modo e soprattutto tenersi
E questo è un una domanda a cui un normalmente non so dare risposta
La seconda la seconda questione che io vorrei su questo io sarei molto grato se i relatori volessero darmi una risposta la seconda questione che è collegata a queste che si pone è una questione che non ha direttamente attinenza con le scelte di politica estera di questo governo che sono secondo me
Discutibili ma legittime io credo che qualsiasi governo abbia perfettamente il diritto di fare una politica anti europea avevo sei etica o diciamo e o agnostica
Il problema è che questo governo e oggi non so se voi avete letto
Le notizie che vengono dai commenti al fatto che la Commissione propone uno Livorno in oggi ne abbiamo avuto la dimostrazione
Questo governo ha condotto consistentemente il modo molto coerente una politica che io definirei anti europea euro scettico come vogliamo sempre sostenendo vi svolge una politica profondamente europeista l'ultimo esempio c'è venuto oggi al presidente del consiglio che dice io sono un convinto europeista ma diffuso le previsioni della Commissione e poi se la prende con Prodi a chi lo accusa lo accusa di fare una politica antitaliana
Come sessant'italiani fosse denunciare gli sfondamenti del bilancio non farli ma questo ci porterebbe credo lontani
C'è un problema secondo me e io credo che
I dirigenti politici che sono qua fosse ce ne potrebbero parlare c'è un problema grosso c'è una tendenza che non è solo italiana a mentire sulla politica estera
A fare una cosa dicendo che se ne fa un'altra ci sono esempi più clamorosi più importanti neanche più drammatici di questo ma noi abbiamo un problema serio perché io credo che il Paese debba avere c'è un problema di democrazia il Paese deve avere il diritto di giudicare la politica estera del proprio governo per quella che effettivamente e non lo può fare fintanto questo fintanto che questo Governo fa una politica estera e dice di farne un io credo che questo sia uno dei problemi che questo libro solleva e sarei molto contento se l'onorevole D'Alema poiché l'onorevole Follini l'onorevole letta volessero nella loro presentazione loro commenti affrontare anche questa questione che è una questione di merito della democrazia in questo Paese complice
Ma io credo del suo risponderò a questo problema questo quesito diciamo ma anche se tutto sommato
Io ritengo che al di là delle dichiarazioni
Che hanno via via sui accompagnato le scelte della politica estera italiana
Spesso cercando di camuffare né il il vero significato tuttavia a me sembra che oramai si tenga
Delineando sotto gli occhi dell'opinione pubblica la logica
A suo modo la coerenza di una politica estera del governo Berlusconi
Che rappresenta in questo a mio giudizio hanno ragione alcuni che lo sostengono fra questi Giuliano Ferrara una novità
Assai significativa nella storia del nostro Paese non soltanto un mutamento di rotta brusco radicale rispetto alla politica estera dei governi di centrosinistra
Ma direi su alcuni punti fondamentali un mutamento rispetto alla tradizionale politica estera del nostro Paese
Questo in questo bel libro mi unisco sesso che anche scritto in modo vivace sul libro di di battaglia politica non è un saggio neutrale però assai ben documentato ben scritto insomma la battaglia politica acquista una sua nobiltà e anche di piacevole lettura
Particolare probabilmente la lettura e piacevole per chi come me lo condivide Ciampi condivide in in tutto salvo che in una affermazione che nella in prefazione del mio amico Lucio Caracciolo che io ritengo che sia sbagliata
Ma questo lo dirò alla fine
Quindi noi siamo di fronte ad una politica estera dell'Italia che si viene delineando diciamo come una politica estera diversa nuova rispetto a quella che tradizionalmente è stata la politica estera del nostro Paese
Questi questa novità questa rottura avviene dei apparentemente dentro l'involucro delle tradizionali scelte italiane
E qui c'è forse l'elemento di inganni nel senso che
La la politica di amicizia verso gli Stati Uniti d'America la scelta atlantica la scelta europea che sono stati diciamo le coordinate tradizionali della politica estera italiana vengono formalmente riaffermate ma vengono interpretate in un modo sostanzialmente nuovo
Rispetto al passato
Rispetto alla politica condotta dalla democrazia cristiana Partito Socialista dalle forze che hanno avuto la responsabilità del Governo del Paese ricollegandosi semmai a certi filoni minoritari nel corso della cosiddetta Prima Repubblica
Che pure vi sono stati nel nostro Paese che hanno avuto diciamo così un carattere accentuatamente di destra ecco non saprei
Dove sono gli elementi di di di di novità di falsa continuità
Beh innanzitutto nella
Nella scelta di
Separarsi
Dai paesi fondamentali dell'Unione europea
Dal nucleo dei Paesi fondatori
Per questo non ha precedenti nella storia della politica estera italiana
Che nel concepire il rapporto con gli Stati Uniti anche a prescindere dall'unità europea
Come prevalente sul tema dell'unità europea
I rapporti tra l'Italia e gli Stati Uniti sono stati rapporti concepiti nel quadro del processo dell'unità europea come rapporti euro-americana
Governo Berlusconi da questo punto di vista sceglie di far prevalere il rapporto speciale Collu con questa Amministrazione americana
Sulla tradizionale scelta europeista del nostro Paese
Ci porta ad una lacerazione con i grandi Paesi fondatori dell'Unione con la Francia con la Germania che non ha precedenti nella storia del nostro Paese
Questo avviene nel quadro di una crisi in cui e anche qui c'è un'altra novità la politica estera italiana appare come mai contrapposta questo è un tema che il libro non affronta invece secondo me di notevole interesse diciamo
Nel senso che c'è sempre stato un nesso
Non diciamo un nesso meccanico o banale diciamo ma un certo rapporto tra la funzione della Chiesa cattolica
E la politica estera italiana die sempre stato un tema che meriterebbe di essere approfondito diciamo la politica estera italiana
Se mai posto il problema di tradurre in scelte di politica estera diciamo i messaggi o gli insegnamenti o le preoccupazioni del Santo Padre tuttavia indubbiamente la politica estera italiana è sempre stata influenzata
E ha sempre considerato la presenza in questo paese della Chiesa come una risorsa anche dal punto di vista della collocazione internazionale del Paese ora noi non abbiamo mai avuto una divaricazioni così netta
Tra le preoccupazioni della Chiesa e la politica estera del nostro Paese
E
L'altro elemento di novità e che l'Italia è sempre stato un paese di frontiera un paese del dialogo
Un paese come ricorda nel capitolo dedicato al Medio Oriente che aveva costruito un proprio profilo per esempio di e qui vicinanza alle ragioni di Israele e alle ragioni del mondo arabo
E anche questa funzione di dialogo si è venuta
Logorando
Sino a presentare l'Italia sono le parole del presidente del Consiglio come il migliore amico di Sharon in Europa
E come l'unico Paese che ha fornito un avallo anche alle scelte di più estreme dell'amministrazione seria
Io ricordo che nei giorni in cui l'onorevole Fini era in Israele giustificava la costruzione del muro
Che giustamente i palestinesi chiamano muro di segregazione perché non corre lungo il confine tra Israele e i territori palestinesi
Trovo che dal punto di vista informativo trovo bizzarro che nessuno abbia mai pubblicato una cartina
Che spiegherebbe molto di più che non i saggi di quel che accade la giù ma una cartina ecco una cartina
Con i territori tracciati dei muri eccetera
Nel giorno stesso in cui il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti sospendeva una parte dei crediti ad Israele il vice presidente del Consiglio italiano
E se mai l'Italia si era distinta per una posizione diciamo nel campo occidentale più attenta alle ragioni dei palestinesi vice presidente del Consiglio italiano era lì
Per ragioni di politica interna
E questo è un altro punto assai delicato cioè il prevalere della politica interna sulla politica estera
E anche questo è una chiave di lettura dico importante perché se si accetta questa chiave di lettura si capisce in partenza dalla difficoltà a costruire una politica by partisan
Quando si concepisce la politica estera fondamentalmente come uno strumento di lotta politica in Terna
Sto con gli americani perché voglio uno speciale sostegno nella mia battaglia contro la sinistra
Accetto la politica di Sharon perché voglio una speciale legittimazione alla mia rottura con il passato neofascista quando le ragioni di politica interna
Prevalgono in modo così strumentale rispetto al tema della collocazione internazionale del Paese
Diventa molto difficile diciamo fare una politica tra i fax onestamente anche perché è del tutto evidente che le ragioni della politica interna sono quindi il conflitto con l'opposizione
Nel caso dell'Europa questo appare diciamo che in queste ore nel modo più clamoroso
Nel senso che oramai si va ad una campagna elettorale
In cui l'Europa viene presentata come l'opposizione
Direttamente come l'opposizione contro la quale si conduce la campagna elettorale capo del nostro governo è in campagna elettorale contro l'Europa
Come capo di opposizione anche perché questo gli riesce comodo perché non deve rispondere del suo operato come capo del governo
E lo rimette nei panni degli sono più troppo ribelle di un capo di opposizione
Ruolo che non ha mai abbandonato
Quindi diciamo noi abbiamo qui contro detto
Alcuni strappi uno strappo con la tradizionale politica europeista del nostro Paese
Un una scelta di far prevalere la scelta filoamericana rispetto ad una politica europea di puntare ad un rapporto speciale con gli Stati Uniti che supera
La concertazione europea
La scelta
Di
Collocarsi nel Mediterraneo
Rinunciando alla tradizionale posizione di paese del dialogo
Lo scarso interesse al tema dei diritti umani
E della democrazia
Che anche questo rappresenta uno strappo rispetto ad una tradizione italiana
Nella vicenda che ci viene rievocata diciamo del rapporto Spelta Herzog grande rapporto speciale quello personale con Putin diciamo c'è vedo che non è e più che una gaffe diciamo il giudizio sulla Cecenia e il tratto di una visione dei rapporti internazionali insomma il fatto cioè che le ragioni
Di una
Di un rapporto speciale diciamo talmente speciale da essere per certi aspetti persino inspiegabile diciamo le ragioni di un rapporto speciale sono più forti delle
Delle quisquiglie relative al rispetto dei diritti umani in Cecenia diciamo che
Una forzatura dei giornali dice si è espresso il presidente del Consiglio
Ecco io credo che tutto questo sia più che non una una catena di gas
Declini una una visione del ruolo dell'Italia
E
Una certa idea dell'interesse nazionale
E credo che questo meriterebbe un dibattito più approfondito diciamo su
Io per esempio sono fra quanti ritengono che non esiste una tensione dialettica tra interesse nazionale integrazione europea
Io credo che l'interesse nazionale italiano coincida con il massimo di unità politica dell'Europa questo governo con ogni evidenza ritiene che invece c'è un modo agonistico di stare in Europa
Come se
Oltretutto se noi dobbiamo misurare i risultati
Di una politica internazionale che ha concepito lo stare in Europa in termini agonistici questi risultati sono modestissimi
Ma perché non è che questa visione agonistica del integrazione europea abbia portato a particolari brillanti risultati per gli interessi nazionali italiani non mi pare proprio da nessun punto di vista
E
E direi che sommario punto in cui sfocia questa visione della collocazione internazionale dell'Italia è il coinvolgimento del nostro Paese nella nell'avventura irachena
E
Nei suoi
Da una parte e questo nei suoi imprevedibili esiti e dall'altra parte
Il fatto che l'Italia ha concorso più di ogni altro oggetto in uno scenario internazionale molto difficile ma a concorso
A indebolire i vincoli europei ora si capisce bene diciamo appunto neri investimento di Tremonti venire incontro alle necessità francesi tedesche
Nel senso che il governo aveva bisogno in modo vitale
Di potere poi ottenere dall'Europa in cambio la possibilità di sfondare i conti pubblici per onorare i suoi impegni demagogici in materia fiscale
Sul conto delle generazioni future che il problema non sono i vincoli con l'Europa i problemi sono i conti pubblici italiani e quelli qualsiasi sia il giudizio di Ecofin quelli restano diciamo non è che noi che dobbiamo superare un esame per cui sono se l'Europa ci dice va bene allora va bene perché pure se ci dice va bene va male
Nel senso che dopo
Lo scasso dei conti pubblici sarà sulle spalle delle generazioni future ora io
A me non sfugge che tutto questo avviene in uno scenario internazionale mutato
Nel quale
L'attacco terroristico
La scelta americana di rispondere all'attacco terroristico attraverso un'asta una nuova strategia
Quella che è stata esposta nel
Documento sulla sicurezza nazionale dell'amministrazione Bush
Ha sottoposto tutto l'Occidente ad una prova
E tuttavia io credo che e questo è il punto vero diciamo noi oggi siamo ad un Bilancio che dimostrerà quanto
La spinta unilateralista americana
L'idea di combattere il terrorismo attraverso la guerra
L'Effetto che questo ha avuto sulla tenuta delle istituzioni internazionali indebolimento dell'ONU un indebolimento dell'Europa l'indebolimento persino della NATO tutto questo ha avuto effetti talmente disastrose
Da indurre io credo l'intera classe dirigente dell'Occidente ad un ripensamento
L'Italia è stata secondo me parte attiva al di là delle dichiarazioni di questa politica
Ha concorso a questa
Ha concorso a indebolire il tessuto multilaterale delle istituzioni internazionali ha concorso a indebolire l'Europa è stata parte con tutte le ipocrisie del caso anche lì si è detto
A noi è stato detto in Parlamento che la guerra in Iraq finita si andava lì per la ricostruzione umanitaria e adesso ci si dice in Parlamento ma come si può andare via dall'Iraq perché c'è la guerra
E bisogna difendere il topolino anche cioè
Siamo di fronte a ad una
Quando era del tutto evidente
E fu detto anche quando i nostri militari partivano che non era vero che la guerra era finita
E che per molti aspetti senza un un puntamento profondo della gestione di quella crisi la guerra cominciata
Tanto è vero che da quando i pacificatori sono lì il conflitto ha conosciuto una continua escalation
Fino a diventare in queste ore una generalizzato conflitto
Cioè il paradosso di questa missione pacificatrice e che ogni giorno che essa continua così produce nuovi conflitti
Con i sunniti
Poi con il terrorismo che non c'è e chi vi si è insediato ora con gli Sciti speriamo che la Turchia non scenda la la miccia del Kurdistan se no se no
Tra un mese la missione di pace avrà avuto come risultato l'infuriare della guerra in tutto l'Iraq e appare sempre più chiaro diciamo il contenuto di destabilizzazione negli Stati Uniti si è aperto il dibattito tutt'altro che irrealistico sulla fondatezza della data del trenta giugno
L'idea è che in questo contesto il governo di chi
Chi con quale rappresentatività
è del tutto evidente che noi abbiamo seguito gli americani in una avventura che tale era fin dall'inizio che ha lacerato il tessuto della legalità internazionale che ha determinato una destabilizzazione
Ci fu detto allora ricordo voglio far carico a Berlusconi che è arrivato
A rimorchio diciamo detto da Toni Blair non ho incontrammo Rocco che il conflitto in Iraq dopo alcune
Alcuni giorni di resistenza resterebbe concluso in un tripudio di festeggiamenti la libertà ritrovata e che il giorno dopo si sarebbe aperta la strada la pace in Medio Oriente
Il tripudio e ancora in corso anzi siamo i fuochi d'artificio diciamo e accanto alla pace in Medio Oriente non è mai par assai più lontana
Ed io
Nel senso che come era evidente la guerra in Iraq a
Accentuato l'odio antioccidentale le le ragioni di scontro in tutta la regione se
E noi ci troviamo in una situazione che non può essere sottovalutata in cui il profilo del nostro Paese e gravemente lesione io sono stato abbastanza recentemente nel mondo arabo
Fatto una conferenza arrabatta dal ministero degli Esteri gli studenti eccetera do quando ho finito questa conferenza il primo studenti che si è alzato e ha detto
Perché l'Italia è diventato il principale Paese nemico del mondo arabo in Europa io ho difeso il Presidente del Consiglio
No non è così lei e questo signore mi ha letto
Una delle varie battute da caffè diciamo che questo libro riporta sulla sulla superiorità della nostra civiltà e io confesso che me ne ero dimenticato perché sentiamo tante che e cioè ma nel mondo arabo non c'è studenti di liceo che non se lo sia appuntato sul suo diario lo dico perché queste cose resta e penso anch'io che non saranno facili da cancellare l'ora qui il problema secondo me a una
Il problema è
Se noi siamo in grado di imprimere una svolta
Alla nostra politica internazionale e attraverso l'impegno dell'Italia al
Al modo in cui l'Occidente affronta questi drammatiche sfide i chili Esteban chili prova sono l'Iraq e il Medio Oriente
In Iraq dove di ci deve essere una soluzione di continuità appare chiaro che chi ha fatto la guerra non può essere il pacificatore
Deve entrare in campo una autorità terza che non può che essere nazioni unite
E una forza militare che certamente non dico che senza gli americani non è pensami americani perlomeno devono essere in seconda fila uscire dalle città bisogna pensare qualcosa che appaia una chiara
Soluzione di continuità
Nel Medioriente occorre un'iniziativa della comunità internazionale
Che fermi la spirale della violenza che costringa le parti ad un tavolo di negoziato sono la road map resterà così una delle tante pie intenzioni
Dov'è un'iniziativa dell'Italia quinta il terreno di un dialogo per per prendere un iniziativa che sia comune
Effettivamente by partisan ma che non può che muove dalla considerazione che una stagione si è esaurita e che i suoi esiti sono estremamente negativi
E io credo che su questo terreno innanzitutto si devono incontrare le forze che sono espressione delle grandi tradizioni democratiche di questo Paese
Che rappresentano la volontà della maggioranza degli italiani
E che non possono consentirsi di pagare il prezzo altissimo che l'Italia sta paga
Io e concludo non sono d'accordo quando diciamo conto un certa un certo compiacimento diciamo così e che io capisco che lo studioso
Debba essere a modo suo by parte sa che vuol dire essere contro tutti i politici naturalmente quando nella sua introduzione Lucio Caracciolo eccessive certe ore vero questo è un disastro però in fondo
Diciamo questa debolezza del sistema Italia
Non è vero
Non è vero
Non è vero
Non è vero che l'Italia non abbia avuto un rilevanti prestigio internazionale nel passato
Non è vero lei per un passato lontano
Perché indubbiamente diciamo le precedenti prestare il semestre di presidenza italiana
Craxi Andreotti
Non ebbero le performances dice catastrofiche della della recente e non è vero per un passato recente
L'Italia ha ottenuto in un passato recente significativi riconoscimenti fra l'altro con una politica europeista
Anche
Coltivando l'interesse nazionale non uscimmo dal Consiglio europeo di Berlino con la presidenza italiana della Commissione europea
Che non era un riconoscimento banale diciamo
Con uno dei risultati sul piano del negoziato finanziario più brillanti della storia del Paese ancora oggi mezzogiorno campa di questo non delle grandi opere attivate da consistenti dei cioè dei contributi europei che furono strappati aderì
Vede l'agricoltura italiana tutti anche rilevanti successi sul piano materiale sequestri ed è parte non piccola dell'interesse nazionale
L'Italia chi guidò la missione Alba a in Albania per la prima volta capofila di una missione internazionale
L'Italia la cui bandiera sventola nel Kosovo
Come responsabili di con una
La parte di quel territorio c'è
Ciò non è vero che il nostro Paese non abbia avuto un peso
E non fosse sulla strada di riconquistare una funzione significativo sulla scena internazionale
E io capisco certamente non ci siamo trovati anche di fronte a delle novità che sono state in parte sconvolgenti
Ma il modo in cui ci si è accordati alla destra americana pensando che quello fosse il cavallo vincente
Per un calcolo passando sopra principi tradizioni cardine della politica estera americana è stato secondo me lesivo degli interessi veri del nostro Paese
Ed è badate altro che Baj parte su questo terreno dice uno dei punti più aspri di contrapposizione
E sei non c'è un cambiamento di rotta temo che su questo certamente quella esigenza che anch'io l'avverto cioè sulle grandi scelte della politica internazionale diciamo sia pure nel quadro del bipolarismo ci sia
Una convergenza tra le maggiori forze queste esigenze non troverà una risposta positiva
Ritengo che questo dovrebbe essere motivo per tutti di una serie meditazione anche in queste ore
Non si può speculare sul fatto dobbiamo essere o non dobbiamo essere solidali con i nostri soldati evidente che siamo solidali con i nostri soldati
Però noi non possiamo non vedere diciamo che il paese è stato cacciato in una trappola
E chiaro che di fronte a questa situazione io non ho non ho mai preso in mano la bandiera e dirmi a scappare via
Però anche il problema di come se ne esce l'Italia e l'intera comunità internazionale da questa trappola drammatica ce lo dobbiamo porre
E non mi pare che la via d'uscita se quelle invocate dagli americani c'è un bagno di sangue indiscriminati
Non credo che il nostro Paese possa farsi coinvolgere in un'operazione di questo tipo bombardare le moschee di uccidere centinaia di CD
Era questa la missione umanitaria la la pace e la la democrazia ex che sia
Attenzione perché qui veramente rischiamo di essere coinvolti in una pagina vera della storia dell'Occidente
E estremista
Lanciare questi moniti queste preoccupazioni io non lo credo
E quello che accade oggi è il punto di arrivo di una politica estera sbagliata di questo libro ben descrive in modo efficace e convincente grazie
Mutuando grazie
Mutuando
Questi uccelli produttivo nei sistemi del Presidente del Consiglio applichiamo all'onorevole Follini il sistema del panino
E dopo l'onorevole D'Alema diamo la parola il medico in camera l'onorevole letta naturalmente questo presuppone che l'onorevole lessa faccia la parte del senatore Schifani questa sera oggi non sarà molto contento
Ma io ho letto questo libro posso dire da avversario che l'ho apprezzato perché è un libro brillante scritto bene
Naturalmente su moltissime cose non sono d'accordo
Però difetto fondamentale che
Trovo nel ragionamento che fanno Lapo Pistelli e Guelfo Fiore
E che
Come posso dire un libro molto berlusconiano
All'incontrario ma molto berlusconiano c'è l'idea che
La personalità fa una grandissima differenza
E che la politica estera di un paese si legge Attraverso episodi e aneddoti relazioni personali magari qualche infortunio
Ora
Rispetto qualche infortunio a me è capitato di esprimere sul momento una diversa opinione di questo nel libro c'è testimonianza
E e tuttavia io sono convinto che quando parliamo della politica e tanto più della politica estera dobbiamo considerare che si muovono interessi
Ideologia o quel che ne resta
Sistemi organizzati
Una grande quantità di forza impersonali
Ridurre tutto questo al reso conto di come in positivo o in negativo che sia
Una personalità
Fa differenza secondo me forza i termini della realtà
Io penso che noi dobbiamo ragionare
Appunto su quel sistema di forze che compongono la vita di un paese
Danno forma organizzano e determinano le relazioni con il resto del mondo e sapere che
Tanto più su uno scacchiere così ampio
E la differenza è data dai paesi
Non è data dai leader per quanto peso la nostra immaginazione tenda ad assegnare a ciascuno di loro
C'è stata una grande discontinuità nella politica estera di questi primi tre anni
Io apprezzo molto complimenti posto mentre D'Alema riserva la tradizione democristiana quella socialista
Vengo degli quindi non posso che rispecchiare amici no no però lo apprezzo no no lo apprezzo non non non è un modo di dire
Però il punto vero secondo me è che noi oggi ci troviamo in una situazione del mondo che non ha più le coordinate alle quali tutti eravamo abituati ci troviamo a fronteggiare una infinità di problemi inediti
Rispetto ai quali per quanto sforzo facciamo ciascuno di noi per quanto sia
Inesorabile l'istinto di aggrapparsi ognuno di noi ha una tradizione che ha ai ricordi che ha ai riferimenti come dire culturali ideali
E poi si deve fare i conti con uno scenario che diverso da quello che
Potevamo immaginare la grande rottura dell'undici settembre produce questo produce il fatto che
Come dire
La politica estera del mondo entra in una fase
Assolutamente nuovo assolutamente inedita
E rispetto alla quale le coordinate tradizionali a cui ciascuno di noi era abituato a non non reggono più
Non voglio dire che non esistono più ma non bastano
La stessa Europa
Un po'in ragione dell'allargamento e un po'in ragione di questa novità
Del quadro internazionale è un po'ancora in ragione della globalizzazione che la investe
E altro rispetto al modo in cui siamo abituati a pensarla
Noi come dire quasi
Istintivamente
Vediamo l'Europa non proprio come un letto di rose ma insomma come un luogo in cui
Si addolciscono i conflitti perché la nostra idea d'Europa fin dal dopoguerra è stata questa creare una zona di collaborazione di integrazione dove fino a pochi anni prima c'erano state le macerie
E però oggi dentro l'Europa
Fattori competitivi gli interessi nazionali hanno un peso molto maggiore
Pensiamo che questa sia la conseguenza delle politiche
Del governo italiano no questa è una condizione nuova nella quale noi ci troviamo ed è una condizione che tutti i paesi europei o quasi sperimentano
Se ripercorriamo il percorso della convenzione e della successiva Conferenza intergovernativa lì vediamo quanto corposi siano stati gli interessi nazionali qualche volta anche gli interessi minimali dei paesi
Perché Spagna e Polonia sul sistema di ponderazione del voto hanno fatto una battaglia
Come dire straordinaria straordinaria in senso negativo
E d'altra parte
Oggi si parla
Per l'early warning all'Italia non vorrei sfuggire all'argomento ne parlerò alla fine
Ma Francia e Germania sono passate attraverso lo stesso percorso
E lo hanno attraversato con un piglio come dire molto nazionalista
Allora questo è il quadro dentro il quale noi oggi ci muoviamo
L'unità europea si rompe per l'iniziativa del governo italiano e di altri sette otto governi che firmano a ridosso
Della guerra in Iraq documento di solidarietà agli Stati Uniti ma qualche giorno prima c'era stato un documento contrario
Redatto e firmato da Francia e Germania e forse l'unità europea si rompe in quel punto
Più drammaticamente
Poi naturalmente non è che siamo qui per come dire misurare i torti e le ragioni rispetto a quell'episodio però quell'episodio rivela
Che dentro l'Europa che noi siamo abituati
Confortevolmente a vedere come un tutt'uno si è scavata una differenza strategica geopolitica forse qualcosa di più molto profonda e quindi il tema è come la si ricuce
Questo oggi è il tema che non abbiano
Per giunta
Nel mondo noi fronteggiamo un problema ciclopico che vorrei come dire
Rappresentare
Con tutta la angoscia di sapere che questo problema non ha una soluzione
Ma di considerare che la mancata soluzione di questo problema porta con sé
Conseguenze molto drammatica
Io non credo affatto che ci sia una civiltà superiore alle altre
Anzi penso
Che se c'è un valore nella nostra civiltà e di non considerare che esista una civiltà superiore
Penso che
Compito fondamentale che abbiamo è di evitare lo scontro tra le civiltà
E concordo con quell'osservatore mi pare americano che sosteneva che se si vuole evitare lo scontro
Tra le civiltà occorre che venga portato fino in fondo lo scontro dentro le civiltà per fare prevalere dentro ognuna delle civiltà
Le ragioni del dialogo
E questo però come dire ci pone di fronte spalanca davanti a noi un problema enorme e cioè che o nel mondo si riuscirà ad affermare un'idea
Vagamente comune minimamente comune dei diritti delle libertà delle ragioni di tolleranza oppure
Se questo minimo comune denominatore noi non lo realizziamo il mondo la pace non la troverà
Per quanto si invochi l'ONU per quanto si faccia leva sulle forze del Muller multilateralismo della cooperazione internazionale
In realtà la cooperazione e lo poggia su questo o non va lontano
Allora è chiaro che questo è un progetto che non si può affidare alle armi non si può affidare la forza militare
E però chi pensa e io sono tra questi che non sia la forza militare a determinare in questo campo la differenza il dovere di dire come si fa
E di sapere che su questo c'è una straordinaria difficoltà
Cosa fare oggi
Io
Penso che
Il punto non è la solidarietà nei confronti dei soldati è evidente che nei confronti i soldati che sono impegnati in una missione così tribolata e così rischiosa così drammatica molte volte la solidarietà sia di tutti non penso che ci sia qualche d'uno che viene meno a questa solidarietà
Il punto e decidere se questa missione deve proseguire
Oppure no
Questo è il tema oggi
Non è non è più il giudizio sulla guerra di un anno fa
è una decisione rispetto all'attualità e rispetto all'immediato futuro
E io sono tra quanti dicono che noi siamo al bivio dobbiamo scegliere tra
La strada della irresponsabilità e la strada del rischio
Temo che se prendiamo la strada della irresponsabilità con l'illusione di non avere rischio
Avremo la irresponsabilità oggi il rischio domani o dopodomani
Perché come dire oggi sono in campo su quella trincea su quel versante una quantità di forze
Che in qualche modo attentano
Alla possibilità stessa di costruire un ordine internazionale
Io sono rimasto colpito in Spagna dal fatto che
Primo ministro appena eletto il primo giorno avendo mille cose da dire avendo avuto un attentato drammatico in casa sua
La prima cosa che dice il primo pensiero che ha il primo gesto di politica internazionale che fa e dire
L'America ha sbagliato
Io ritirò i soldati
Io credo che
Non possiamo chiedere al governo italiano nulla di meno di quello che fa e quindi credo che sia doverosa la continuità di questa missione
Credo che dobbiamo chiedere tutti
Uno in
Capiva più forte per coinvolgere in quel teatro
L'Unione europea per quanto è possibile e la comunità internazionale a partire dalla sua organizzazione suprema che sono le Nazioni Unite quest'oggi è il tema ma approfondendo un po'l'argomento il tema diventa il rapporto tra queste due cose
Allora noi immaginiamo che ci possa essere un giorno in cui si abbandona l'Iraq a se stesso e si dice siccome le Nazioni Unite nel frattempo non sono arrivate noi riteniamo più comodo e più sicuro
Levare le tende e tornare a casa nostra io credo che questo come dire destini quel Paese
A un esito ancora più drammatico
E non concorra minimamente a realizzare le condizioni che consentono di sperare in una via d'uscita la via d'uscita nel collegamento tra queste due cose ma il collegamento non avviene nei termini in cui viene solitamente proposto c'è un giorno magari il trenta di giugno oltre il quale noi se non ci sono le Nazioni Unite e torniamo a casa perché se noi torniamo a casa e nel frattempo le Nazioni Unite non sono arrivate per mille e una ragione
E il destino dell'Iraq più Canaro
Allora noi dobbiamo cercare di rimettere insieme i fili di tutte queste politiche
Quella di solidarietà atlantica
L'undici settembre viene un po'prima per la guerra immaginare che il terrorismo sia una sorta di fallo di reazione
E del tutto improprio rischia come dire di tradire
Un atteggiamento non voglio dire arrendevole ma quasi l'idea che da quella parte si annidi una qualche ragione che noi dovremmo sforzarci di interpretare mentre la portata della sfida che ci viene proposta e tale da non consentirci su questo fronte nessun compromesso
Sarebbe molto auspicabile che su questo paese trovasse la sua unità si è trovata dopo la strage di Nassiriya una grande unità emotiva nel Paese non si è trovata in un sito all'unità politica naturalmente come dire se fossimo
A Ballarò o Porta a Porta verrebbe da segnalare da parte mia che nel centro sinistra c'è una difficoltà in più a trovare una unità su questi argomenti
Nella loro metà campo ma dato che poi appunto risponde letta cerco di non prestarmi a troppi contropiede
Per Livorno Ing è evidente che
Se arriva
L'ammonimento del cartellino giallo questo è il segno di una difficoltà il segno di una difficoltà che ci troviamo a condividere con tanti altri paesi europei qualche Paese di quelli che siamo abituati a considerare più solidi robusti questa difficoltà se la magari più Dinoi
è ovvio che lo sforzo che noi dobbiamo fare di uscire da questa difficoltà naturalmente
Questo chiama in causa
L'intreccio che c'è tra politiche
Europee e politica italiana
Io
Non non lo dico solo per rispettare le buone regole dell'ospitalità non considero affatto presidente la commissione europea antitaliano
Però segnalo sommessamente che quando si è contemporaneamente
A capo della commissione quindi in una condizione che è o dovrebbe essere di imparzialità un ruolo un po'di arbitro
E a capo della opposizione del nostro Paese qualche elemento di confusione c'è lo si voglia o no esiste
Nel doppio cappello una qualche confusione c'è
E forse c'è qualcosa di più nel senso che quando la porta girevole che conduce dagli incarichi europee alla discesa in campo nella politica del proprio Paese viene attraversata
Così spesso
Come dire in maniera così immediata
Questa confusione e e destinato ad aumentare quindi mettiamo agli atti come un problema che esista
Lo dico non per che
Come dire viene facile anni di utilizzare un argomento che appartiene al campionario della politica Interna
Perfino della propaganda elettorale lo dico perché è un problema che attiene all'Europa
Attiene al rapporto tra annui e l'Europa e al modo in cui si pone il nostro Paese nei confronti dell'Europa
Chiudo con una considerazione
Io penso che
In questo condivido differenza di Massimo D'Alema la premessa di Caracciolo esiste una qualche difficoltà del Paese rispetto all'Europa esiste
Quando capita che si riuniscano
Insieme
Francia Germania Inghilterra noi restiamo fuori c'è un problema e non è solo l'orgoglio nazionale che impone di dirlo
Naturalmente poi capita che si riuniscano a Berlino mi pare non ricordo dove i partiti laburista inglese socialista francese socialdemocratico tedesco e sono sempre tre non è che l'esclusione penalizza il Governo perché c'è Berlusconi perché penalizza il Governo e penalizza allo stesso modo l'opposizione quindi questo significa che esiste un problema del paese
Come si affronta io vedo che adesso va molto di moda nella educazione dello spirito dei valori del dopoguerra l'ha fatta anche
Il nuovo presidente di Confindustria beh credo che il valore fondamentale del dopoguerra fosse nel fatto che
La classe dirigente che aveva la guida del Paese aveva un'idea comune del rapporto tra Italia Europa e del rapporto tra Alitalia europea e il resto del mondo
Certo quella idea era molto facilitata dal fatto che la politica scorreva sul binario obbligato sul percorso
Delle grandi controversie ideologiche la guerra fredda quindi questo indubbiamente ha segnato molte cose ma non tutte perché ricordo ad esempio che la politica di liberalizzazione degli scambi era molto controversa socialmente non condivisa da settori importanti dell'Italia di allora e tuttavia nella classe dirigente
Politica questa idea in comune
Si riuscì a svolgerla ecco io credo che questo
è un tema che oggi abbiamo ce l'abbiamo noi da questa parte ce l'hanno D'Alema letta
Pistelli e Fiore
Dalla parte opposta
Penso che il tema sia questo e penso che rispetto a questo tema all'inventario delle posizioni personali Conti fino a un certo punto
Ma io aggiungo ovviamente
La mia
Personale considerazione molto positiva sul
Lavoro che l'arco e guelfo hanno fatto immensi difficili facendo un lavoro molto molto rapido e molto efficace perché in fondo ne siamo a ragionare di questo tema un semestre nero
Appena quattro mesi dopo che questo semestre
Terminato ma anche meno di quattro mesi dopo che questo tra il semestre terminato quindi credo che sia efficacissimo se state efficacissimo questo credo anche che sia molto importante per un altro motivo
Perché credo sia fondamentale e lasciare il segno su questi temi su questi punti
Quando c'è filologico ancora sviluppato e caldo degli avvenimenti ma soprattutto evitare che tutto questo si perda come ormai tante cose si sono perse io non lo so voi mamme capita tante volte di andare di parlare di parlare con persone in Italia all'estero di Renato Ruggiero ministro degli Este non so ricordo già più nessuno perché gli eventi che sono capitati dopo sono tali e tanti nella politica estera in termini di discontinuità di mutamenti eccetera che quei sei mesi di Ministro degli Esteri Oggero sono fatto che sembra appartenere non a questa legislatura ma due legislature quattro legislature fa quindi il fatto che invece lasciare un punto essenziale come questo io ritengo fondamentale tra l'altro per un altro motivo perché questa che doveva essere la legislatura delle tasse
Del grande miracolo economico
Cito due parole
Non a caso la legislatura del nuovo miracolo economico italiano
E la legislatura della grande riduzione delle tasse alla fine ha visto su questo tema che era totalmente secondario in partenza totalmente secondario nella campagna elettorale
Totalmente secondario nella stessa preparazione e nei messaggi di Berlusconi stesso come invece il tema
Più rilevante il tema che personalmente lo ha impegnato di più ma il tema sul quale oggettivamente si è capito che ha voluto scommetterci ha voluto scommetterci sia per quelli interim così lungo al ministero degli Esteri
Sia per il semestre
Giocato come una grande carta e poi immediatamente dopo nascosto quando si era capito che quella carta non serviva più
E credo che questo aspetto sia un aspetto che nella bilancio di questa legislatura peserà molto e quindi sarà credo molto importante nel bilancio di questa legislatura il lavoro di Lapo di Guelfo
Per quanto riguarda l'andare al ricovero ripercorre le diverse tappe che hanno fatto della politica estera di Berlusconi quello che sarebbe dovuto essere il miracolo economico del governo Berlusconi quello che dovrà essere le tasse che non sono state che vengono che vengono ritirate fuori adesso in campagna elettorale
Ma di fatto questa legislatura una legislatura che vede una traccia sul tema politica estera molto maggiore di quanto il programma avrebbe lasciato quello che veniva
Detto in campagna elettorale avrebbe lasciato intravedere
Ne traggo alcune considerazioni la prima che qual è la politica estera di Berlusconi quali sono i tratti le caratteristiche
Guelfi quella con la raccontano molto bene
Cercando sempre di andare ai fatti credo che questo benché sia un libro scritto da due persone che hanno una maggiore o minore militanza politica ma è importantissimo perché sono i fatti sono le parole sono
Se dovessi dire qual è la mia impressione l'impressione che io che ne traggo dalla lettura del libro e quindi dal racconto di questa politica estera di questo semestre
E quella di una politica estera di Berlusconi che si caratterizza su due aspetti particolari che sono quelle che a me hanno colpito di più
E i due aspetti particolare sono il primo aspetto particolare
Sono il che è una politica estera del passato
Se io dovessi e dire quello che più mi colpisce questa è una politica estera del passato di quando Berlusconi era ragazzo probabilmente anzi
E la politica estera sostanzialmente della fino dagli anni quaranta dei primi anni Cinquanta tolta la parte che aveva a che fare con la nascita della comunità europea è la politica estera dell'Italia anti
Blocco orientale dell'Italia americana dell'Italia in cui scatta come primo meccanismo pavloviano il rapporto con gli Stati Uniti
Questo aspetto è un aspetto del passato del passato nessuno Dinoi
E soprattutto uno come me che viene dalla storia democristiana come Marco ma anche come Lapo ai guelfo
Pensa o penserà mai di rompere il legame
Embrionale che ci lega agli Stati Uniti
Ma nessuno di noi immaginerebbe mai di interpretare una politica estera così supina
Supina a prescindere da qualunque altra considerazione
A quella dell'amministrazione americana come quella che sta interpretato da Berlusconi in questi anni supina a tal punto che anche quando molti di noi
Alle volte in buona fede hanno pensato ma in fondo ha costruito un rapporto col presidente americano
Come nessun altro aveva costruito in questi anni forse magari riesce anche a influenzarlo in alcune cose e questa potrebbe essere un'influenza positiva la verità è che non c'ha mai provato
Non ha mai mai mai tentato di andare oltre quel ruolo
Che è stato il ruolo tipico dei primi ministri scusatemi l'espressione un po'forte
Dei primi ministri dei Paesi deboli dei presidenti della Repubblica di tutti i Paesi deboli del mondo di tutti i decenni scorsi che avevano bisogno
Della più lunga possibile foto porti uniti alla Casa Bianca e se questa foto opportuno che la Casa Bianca veniva addirittura portata a Campbell ed questo assicurava una crescita ulteriore di legittimazione l'impressione che il rapporto e la scelta di politica estera sia stata condizionata fortissimamente da questo punto a me sinceramente non riesce ad abbandonarne anzi le pagine del libro
Di guelfo di Lapo aumentano quest'impressione quindi una politica estera del passato per un verso di un passato di un'Italia in cui appunto questo rapporto con gli Stati Uniti era l'elemento essenziale del dopoguerra
Ma interpretato in modo assolutamente acritico e privo di quelle evoluzioni che invece oggi sono assolutamente necessarie obbligatorio se lo vogliamo dire
E il secondo aspetto che anche qui è collegato al primo è quello del tema della legittimazione personale io non riesco a togliermi dalla teste le
Perché alla fine il vero Foro col quale Berlusconi ha sempre una sulla politica estera il foro interno italiana
E avendo ragionato sul foro interno italiano mi ha sempre cercato una legittimazione personale che egli tornasse in Italia sapendo che questa legittimazione personale
La puzza sotto il naso avevo il l'atteggiamento di
Superiorità col quale Chirac da una parte
E gli altri statisti europei è stato quello col quale l'hanno sempre guardato in fondo come uno lo stesso Asmara
Grande alleato di Berlusconi ma col quale Berlusconi ha saputo rapporto personale molto difficile
Perché alla fine questo strano
Miliardario che ci alle televisioni che fa una politica estera tutta giocata su rapporti personali così eccetera
Non ha mai trovato riscontri positivi nessuno dei grandi statisti europea sempre trovato una diffidenza molto forte
Questa diffidenza con Bush non c'è stata pervasa di motivi puramente personali o altro e Berlusconi alla fine ha giocato questa strada e a percorso questa strada immaginando che questo fosse il modo per ritornare in Italia dimostrare a tutto l'establishment italiano che lo ha sempre criticato per la scarsa legittimazione internazionale come quello che invece metteva sul piatto lasso
Più importante è che era il rapporto con gli Stati Uniti il grande alleato il presidente del mondo il Presidente degli Stati Uniti
Penso che questi temi siano temi teme che io ho sempre pensato di questi mesi di politica estera che mi tornano dalla lettura molto
Puntuale dei fatti degli eventi degli avvenimenti emerito non è quel ragionamento sulla personalizzazione che è verissimo delle conclusioni io e ad accettare quello la citazione di Filippo Andreatta che guelfo
Che la commettono alla fine che efficacissima sulla personalizzazione sul fatto che questa caratteristica è una caratteristica centrale di tutta la vicenda
E e allora sei queste considerazioni considerazione che hanno un senso non posso che portarmi a fare una considerazione invece sulla parte europea di tutta la vicenda e su questa concludere
Nella considerazione sulla parte europea della vicenda è una considerazione sul fatto che la discontinuità cioè la discontinuità cioè io su questo trovo
Molto importante molto apprezzabile il lavoro che è stato fatto per certi versi appunto da Marco Follini nella convenzione europea per altri versi da da Buttiglione ministro delle politiche comunitarie
Di tenta are di limitare i danni
Di una discontinuità troppo profonda in politica europea ma che questa discontinuità ci sia purtroppo reso evidente dei fatti
Ed è reso ancora più drammatico dalle per dagli eventi che stiamo vivendo noi stiamo vivendo due passaggi chiave secondo me che son due passaggi che non non è che perché sette sono vediamo in tempi decisivi dobbiamo dire che sono già in questo caso un due passaggi chiave il primo alla vicenda dei delle nuove alleanze europee
Io son d'accordo con Caracciolo sul fatto che le europee profondamente cambiata e l'Europa venticinque sarà ancora più diverso
E nell'Europa a venticinque quello che abbiamo vissuto e più in piccoli episodi durante i cinquant'anni precedenti e sarà sempre più evidente cioè i gruppi i direttori le avanguardie quando si era il nove in dodici in quindici i gruppi direttore le avanguardie erano
Molto difficilmente realizzabili eppure si sono realizzati io cito due
Direttori che sono stati i due direttori o due avanguardie che sono state quelle su due argomenti oggi considerate decisivi la sicurezza e la moneta
Schengen l euro sono stati due avanguardie due gruppi di partenza Schengen è partito un gruppo e l'Italia infatti non c'era nel nel gruppo di partenza nell'Euro è successa la stessa cosa abbiamo recuperato prima che scadesse
Il il cantavano ma il concetto è che il nostro Paese è stato un Paese che tranne per le istituzioni dove siamo sempre stati gruppo di testa
Mail l'atto Colombo che è l'usciere potremmo citarne molti altri siamo sempre stati gruppo di testa
Ma sugli altri aspetti cioè quando l'Europa deve fare cose
Nelle quali una ci deve mettere
Nel le spalle forti e dietro le spalle avere l'intendenza che segue l'Italia i suoi problemi li ha sempre avuti
Schengen il primo l'euro il secondo ed è ovvio che questo sarà la nostra caratteristica da oggi in poi e ritorneranno a queste vicende saranno anzi secondo me sempre più frequenti
Allora il nostro problema è di costruire una nostra presenza in Europa in modo tale che tutti i gruppi che partano uccidevano in condizione di calibrare bene le nostre forze ma di cercare di starci dentro sempre o di rientrarci a nel più breve tempo possibile
Questa deve essere secondo me la politica europea dell'Italia starci dentro in partenza o addirittura provocarne la partenza
E cercare di recuperare prima che il countdown finisca
La storia di Schengen è indicativa tutti sappiamo quanto food dura per l'Italia non entrarono in scendendo all'inizio e quanto il recupero del tempo perduto ci costò molto di più di quanto no chief mi sarebbe costato se fossimo entrati da subito cioè la metà si allontanava sempre di più un po'come è stato per i Paesi candidati all'ingresso nell'europea oggi che lamenta non era non è ferma la metà avanza
Credo che questo punto sia un punto sul quale oggi l'elemento gli elementi di preoccupazione sulla politica europea di Berlusconi sul suo modo di essere sul suo modo interpretare e sul fatto permettetemi di dire che la politica estera di questo governo Helloween
Perché gli altri contrappesi ahimè si sono rilevati un modo nel migliore dei modi per limitare i danni ma alla fine questa strada come si è dimostrato con la vicenda costituzione europea
Come si è dimostrato anche qualche giorno fa con la vicenda costituzione europea quando la cosa peggiore che poteva dire la detta dando l'idea che il problema la volpe e l'uva cito la Bonanni se non mi sbaglio era la volpe Luca cioè è quello di chi voleva farla lui ma a prescindere dai contenuti sempre per quest'idea di sbattere in faccia l'establishment italiano che alla fine Luís
Delegittimato come tutti sul piano internazionale lo accusavano di essere avrebbe dimostrato che e poi si è visto che in realtà il problema della delegittimazione c'è reale in Europa è profondo e ha portato i problemi che credo abbiamo tutti davanti concludo sul fatto che il libro e molto importante anche e soprattutto per la parte che ha a che fare con l'euro l'euro di Prodi come dice Schifani per l'appunto la euro di Prodi e quell'euro di Prodi che e ha caratterizzato sarebbe interessante scrive un libro sul rapporto tra Berlusconi e l'euro perché c'è un rapporto altalenante in cui appena l'euro
Avrà successo si scoprirà che ovviamente la prima idea originaria di fare l'euro l'aveva avuta Luís mentre costruiva Milano due e cose di questo genere ma e uniti tutto un'idea altalenante di questo rapporto nella quale alla fine il concetto
Essenziale che viene fuori e e lo dico qui a difesa a in autocritica nostra quanto ti limiti siamo stati invece nel reagire a questa vicenda dell'euro
E siccome siamo ancora in tempo secondo me dobbiamo togliere la timidezza di torno quanto timidi siamo state per reagire a questa vicenda dell'euro quasi come anche noi avessimo timore dire ma poi la gente s'arrabbia perché effettivamente gli aumenti ci sono stati e che questa vicenda rovesciata a quel modo portasse dietro tutta una considerazione sull'euro che sta se mi permettete la sintesi in un'unica grande cifra
Che il rapporto il rapporto tra il peso del debito il peso degli interessi sul debito italiano
Nel novantasei quando l'Ulivo ha cominciato a governare e oggi cioè alla fine dell'anno due mila e tre
Questo rapporto il peso degli interessi sul debito italiano
Valeva nel novantasei cento il corrispondente di cento tredici miliardi di euro vale oggi il corrispondente di sessantanove miliardi di euro il che vuol dire che ci sono ottanta mila miliardi di vecchie lire che grazie all'euro noi noi comunità
Italiana
Abbiamo risparmiato dal novantasei a oggi grazie all'euro
Si chiude qui il discorso per quanto mi riguarda io credo che questa cifra lo dobbiamo ripetere ogni volta nel momento nel quale ragionamento sulle rovine tirato fuori
Centotredici miliardi di euro il peso del debito peso degli interessi sul debito pubblico italiano nel novantasei centotredici miliardi di euro sessantanove miliardi di euro e oggi questo peso questo vuol dire che ottanta mila miliardi sono tre finanziarie per capirci
Questo vuol dire che stiamo Berlusconi propone una diminuzione di tasse di sei o dodici insomma vedremo
Le cifre come balleranno ma questo vuol dire che grazie all'euro
Noi cittadini italiani tra di noi complessivamente con quest'operazione abbiamo siamo riuscite a rientrare per ottanta mila miliardi di vecchie lire
Sta tutto scritto qui credo che noi dobbiamo avere un pochino più di coraggio nell'andare all'attacco su questo punto nell'essere orgogliosi di essere quelli dell'euro e che la prossima volta che diranno l'euro di Prodi noi diremo sì l'euro di Prodi grazie
Grazie verso devo ringraziare tutti sembra che l'unico punto su cui siete d'accordo che di bordello e quindi vale la pena essere comparato
Ringrazio il pubblico Ignazio relatori
Alla prossima