"Giovanni Spadolini. Ricordi e testimonianze sullo studioso, il giornalista e il politico" - organizzato dalla Fondazione Corriere della Sera, dall'Università Luigi Bocconi e dalla Fondazione Giovanni Spadolini Nuova Antologia (presso l'Università Luigi Bocconi, Aula Magna, via Sarfatti 25)

A tutto il loro prenderà il posto per cortesia a
Rollo l'onore e il privilegio che
Dare il benvenuto
Primo luogo del familiare Giovanni Spadolini
Hanno accettato il nostro invito ci onorano con la loro presenza
A tutte le autorità che
La merce dal senatore Spadolini con le tutti coloro crea nella sua
Laboriosi si Margherita hanno avuto modo di conoscerlo e di apprezzarne le
Valletta
Certamente quasi Repetti sarei tentato di dire
Arteria benvenuto più cordiale da parte dell'Università Bocconi
Che avuto come ben sapete Giovanni Spadolini come proprio presidente nel periodo mille novecento settantasei mille novecentonovantaquattro e prima di allora come consigliere d'amministrazione
Da parte dell'Università oltre a Benvenuto più cordiale anche la ringraziamento archi
Tra le molte istituzioni dove Spadolini venne a profuso la propria opera i frutti del proprio ingegno dalla propria
Dedizione diciamo ringrazio chi ha collaborato
Alla organizzazione dei questo ricordo
Con l'università appunto la Fondazione Corriere dalla Sera e la Fondazione Spadolini Nuova antologia però sarebbero moltissimi gli enti che avremmo potuto coinvolgere se non fosse stato per esigenze di carattere organizzativo la necessità dei proporre un programma che benna potesse essere contenuto nell'arco di una giornata nel sì o no ad esempio il Centro nazionale di prevenzione e difesa sociale dove Spadolini come presidente è stato molto attivo e dove ci coinvolgeva ricorda la data dal giovane docente di questo ne Street anche non erano rare le occasione di discutere attorno a nuove attività nuove linee d'iniziativa nuove possibilità per ampliarne l'attività
In effetti essendo bocconiano sembra da studente ho avuto naturalmente il privilegio de conoscere ed interagire con Giovanni Spadolini né per circa un quarto di secolo in varie funzioni svolte
Presso la nostra università ma ho avuto anche la la fortuna di essere il suo collega al Senato della Repubblica
Nei mesi iniziali e dalla dodicesima legislatura del mille novecentonovantaquattro che purtroppo sono state anche le ultime settimane della sua vita Spadolini ne è morto a Roma e la quattro agosto del mille novecentonovantaquattro ricordo ancora con commozione l'annuncio che successore alla presidenza del Senato ska Carlo Scognamiglio che è qui presente che saluto cordialmente
Fece in aula in quella pomeriggio del quattro agosto
Ricordo in quelle settimane passate assieme a Palazzo Madama
Ma che sono state per Spadolini mesi molto tristi e sofferte non solo per il male che lo affliggeva ma anche soprattutto per la sua vicenda personale l'ente presidente il senatore a vita
Avuto la la l'amara sorpresa non me ne voglia l'amico Carlo Scognamiglio del non essere confermato per lo scarto di un solo voto ma soprattutto la la tristezza e le preoccupazioni che che si vedevano crescere giorno dopo giorno per le valutazione che limitava sul particolare momento politico e più in generale sulle tendenze che determinato nel nostro Paese io ero a tutti gli effetti una matricola in quell'aula
E in quanto tale e cercavo di imparare dalle ore e l'ho trovato sempre molto disponibile prodigo di consigli e disposto al dialogo fino a che ovviamente ha potuto garantire la sua presenza cosa che faceva con grande sollecitudine ripeto fino a che poi la malattia non glielo ha più consentito
Ovviamente i ricordi che posso vedere come
Persona che che è entrata qui da studente poi ho svolto seppure con varie vicende collaterale tutta la sua carriera in blocco né ricordi che posso avere delle interazioni con Giovanni Spadolini e sono moltissime il tratto comune
è stato il riscontrare sempre da parte sua
A un forte interesse per le novità in tutti i sensi e in particolare per le nuove iniziative
Che l'università è andata via via mettendo punto che naturalmente sottoponeva anche all'attenzione del suo presidente ne cito solo due a mo'di esempio quando abbiamo iniziato la collaborazione con la neonata si può dire Università della Svizzera italiana il suo interesse di vedere l'impegno dalla sua è nostro università
All'estero ma comunque nell'unica area Centrafrica rimasta di lingua italiana e rapidissimo a parte ovviamente ricorderete legati a quella particolare Città tutto ciò che nei decenni si è sviluppato
Ricordo un viaggio fatto assieme a San Pietroburgo a San Pietroburgo con anche l'allora rettore del professor Monte in cui dico lo scopo era quello di consentire al presidente dell'Università di visitare la nostra iniziativa in blocco i mesi l'International Management Institute of Saint Petersburg
Una cosa che io era diciamo il contributo che noi cercavamo di dare con il sostegno de di altre come attori
E in piena sintonia con l'Università di San Pietroburgo al all'inizio del processo di trasformazione di quella che ormai era l'ex Unione Sovietica e non si capiva bene che cosa sarebbe diventata
E molti altri potrebbero essere ricordi ma non voglio naturalmente sottrarre ulteriore tempo però penso di poter dire che la memoria di Giovanni Spadolini è ancora molto viva nella nostra università
Non è naturalmente le naturalmente tra tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo
Ma in particolare attraverso il suo impegno a qui nei nostri edifici nel suo ufficio al secondo piano
Ma lo è anche tre più giovane perché ne sentono parlare perché si è verificata la la fortunata possibilità di avere qui oltre appena oltre il parco Ravizza una via intitolata a Spadolini e ringrazio ancora il Comune di Milano per aver aderito alla nostra richiesta via dove si trova la residenza Spadolini cioè l'ultimo pensionato che la Bocconi ha realizzato in questo caso con il concorso della Regione Lombardia che abbiamo inaugurato via residenza il sei dicembre del due mila uno e che qui in Belgio ma dopo giorno ricorda agli oltre trecento studenti che li abitano e quindi moltiplicate
Per calcolare il numero dei compagni e amici
Che Giovanni Spadolini ha lasciato un segno indelebile presso l'Università Bocconi e che noi dobbiamo naturalmente serbare molto care alla memoria del suo impegno in tutti i campi dove allacciato altrettante segni molto importante ma in particolare per quello che ha fatto in un periodo certamente non facile gli anni che ho citato immediatamente evocano
Momenti di di molto difficili nella conduzione dell'Università oltre che di altre istituzioni
Il segno l'ha lasciato e credo che sarà nostro dovere il dovere di chi verrà dopo di noi a farsi che la memoria rimanga sempre viva da un lato e che insegnamenti siano sempre messi a frutto nel modo migliore possibile
Vi ringrazio per l'attenzione prego il professor Mario Monti vede voler coordinare il pannello perché adesso seguirà grazie
A
Ringrazio il rettore secchi per questa introduzione iniziamo il primo dei tre momenti
Di questa giornata Spadolini Anna quello su Spadolini e la Bocconi seguiranno gli altri due introdotti rispettivamente da Stefano Folli ed Antonio Del Pennino
Giovanni Spadolini fu nominato presidente della Bocconi dopo la scomparsa di Furio Cicogna
Avvenuta il ventidue gennaio del settantasei
La sua reazione alla comunicazione della nomina esprime già la serietà la sensibilità e la fermezza con cui avrebbe affrontato l'impegno
Visse e scrisse Spadolini neo presidente l'unanime designazione mi onora altamente quale testimonianza di stima da parte dell'organismo che vigila sulle sorti di questo glorioso istituto universitario
L'organismo presieduto dal dottor Emanuele Dubini che ancora molto attivamente tra noi
Che è riuscito a salvaguardare la sua insostituibile libertà nel corso del nostro secolo esempio altissimo di quel pluralismo universitario troppo poco diffuso nel nostro Paese
L'opera di Giovanni Spadolini come presidente dell'Università Bocconi da quella data fino alla morte
Fu improntata ad alcuni fondamentali principi che del resto risultano con chiarezza anche nei pubblici interventi che furono raccolti qualche anno fa il primo degli interventi di Spadolini
In Bocconi e per la Bocconi ebbe quattordici marzo settantasette in occasione della cosiddetta conferenza di ateneo che poi diventerà la giornata bocconiana di inaugurazione dell'anno accademico
L'ultimo è del venticinque ottobre mille novecentonovantatré
I principi che Giovanni Spadolini ci ha trasmesso contengono anche l'auspicio che la Bocconi sempre protesa al cambiamento
Sappia innovare sempre ma nella coscienza della tradizione credo che questo sia un messaggio profondamente vissuto e promosso da Giovanni Spadolini al quale la Bocconi anche dopo di lui ha cercato di attenersi e in particolare in questi ultimi quattro anni sotto la guida ferma e intelligente del rettore Carlo Secchi
La figura di Spadolini con riferimento alla Bocconi verrà adesso tratteggiata da quattro persone che a vario titolo hanno molto da dire sull'argomento
Prenderà per primo la parola Luigi Guatri vicepresidente della Bocconi ma soprattutto la persona credo che possiamo dirlo senza alcuna esitazione
Più vicina a Spadolini in tutto il suo percorso bocconiano
Come consigliere delegato
All'epoca di un fondamentale Trio per la storia della Bocconi Spadolini presidente Innocenzo Gasparini rettore Luigi Guatri consigliere delegato
Poiché l'attore dopo la Compass comparsa di Innocenzo Gasparini
Prenderanno poi la parola due bocconiani illustri che hanno visto Spadolini in consiglio di amministrazione
Piero Bassetti per il lungo periodo tra il mille novecentottantadue il mille novecentonovantotto e Roberto Mazzotta per il periodo mille novecentonovanta mille novecentonovantaquattro
Infine interverrà il professore il ministro Giuliano Urbani che fu il più vicino di tutti sotto un profilo disciplinare a Giovanni Spadolini e credo che ci potrà intrattenere in particolare sulla passione e il contributo di Spadolini che non è mai stato naturalmente professore in questa università ma che l'ha preceduta per gli studi di politologi avendo a disposizione queste quattro prospettive complementari su Giovanni Spadolini comprenderete che io considero praticamente esaurito qui il mio compito di introduzione
Vorrei forse solo ricordare tre
Momenti tra i moltissimi
Che restano particolarmente vivi nella mia memoria e nel mio affetto per questo personaggio il primo è del gennaio del mille novecento ottantacinque appena dopo la prematura
Scomparsa improvvisa
Del professor Innocenzo Gasparini che era tra le altre cose direttore dell'Istituto di economia politica
Fu quello un momento in cui gli economisti della Bocconi si sentirono improvvisamente orfani un po'disorientati
Timorosi credo di poter dire retrospettivamente in fondatamente timorosi di una perdita della propria identità e del proprio ruolo dopo la scomparsa di questa grande figura accademica di economista che fu Giovanni Spadolini
Non sapevamo ancora che il neo rettore Luigi Guatri pur essendo aziendalista avrebbe avuto grande e profondo desiderio di cooperazione e di valorizzazione con gli economisti della Bocconi
Ebbene io ricordo che in quei giorni Giovanni Spadolini mi convocò per un incontro e io ebbi la prima percezione di come pur nella sua funzione di presidente e quindi senza potere di intervento nelle cose che nella nostra università spettano a chi guida il processo accademico cioè al rettore
Aveva però molta simpatia e comprensione per questo momento di possibile
Nebulosità di un gruppo che riteneva importante per la vita trabocco
Poi il secondo momento che ricordo nel periodo in cui ebbi l'onore come rettore di cooperare con Spadolini presidente
è un momento dei primissimi anni novanta quando nel piano della Bocconi avviato dal mio predecessore rettore Guatri
Sì lanciarono alcuni nuovi progetti alcuni nuovi corsi di laurea
Era particolarmente attratto incuriosito Giovanni Spadolini dal corso di laurea che la Bocconi voleva lanciare rompendo un po'con la sua tradizione in economia delle pubbliche amministrazioni ricordo l'interesse con cui segui questo progetto e ricordo anche un suggerimento
Che seguimmo immediatamente ci disse fa benissimo la Bocconi a cercare di dare un contributo a questo punto anche per la formazione di giovani per le pubbliche amministrazioni
Però rettore tenga presente tenete presenti tutti che non ha tirerete studenti
Mettendo l'etichetta pubblica amministrazione
Del resto bisogna che la pubblica amministrazione italiana si raccordi sempre di più con il contesto internazionale perché non lo chiamate corso di laurea in Economia delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni internazionali
Ecco una visione di contenuto e una visione che contermine che l'avrebbe fatto rifilare potremmo chiamare di marketing che lascia traccia nelle Shen della Bocconi
E il terzo e ultimo momento che voglio ricordare
Si riferisce a quell'attività che Spadolini sapeva erogare nei confronti di tutte le persone che gli stavano vicino
Di puro consiglio di vita
Con commozione davvero ricordo che l'ultima conversazione telefonica che ebbi con Giovanni Spadolini ormai gravemente indisposto a fine giugno primi di luglio del mille novecentonovantaquattro fu quella in cui gli chiesi consiglio se a suo giudizio
Fosse o no il caso di accettare un impegno diretto nelle istituzioni europei e devo dire che non ebbe un attimo di esitazione
Prego adesso il professor quadri di prendere la parola
Autorità signore e signori i vent'anni trascorsi a partire dall'anno Wenders settantaquattro
Al fianco di Giovanni Spadolini nella guida dell'Università Bocconi
Non li potrà mai dimenticare sono stato il periodo più esaltante della mia attività di docente
Posso ben dire di essere stato il più diretto testimone nella sua operai dominata per la nostra università
La situazione che ha detto all'inizio non era facile
Alla tradizionale serietà gli ha riconosciuto valore delle attività di didattica e di ricerca della Bocconi non ci accompagnava infatti una equilibrata situazione economica tanto che il dotto Paolo Baffi nella seduta di Consiglio del ventisei gennaio del settantasei Prandelli fu nominato presidente così si esprimeva
Indubbiamente la Bocconi si trova in un periodo storico difficile è una serie di ragioni e di circostanze ad essa estranea
Ma sono certo che il nuovo presidente designato sei all'altezza dei suoi compiti e sappia tenere alti i valori dell'economia privata in cui immagino che esponenti della Bocconi hanno sempre creduto
L'auspicio del dottor baffi
Si realizza pienamente oggi possiamo ben dirlo la si voterà il presidente
Trentennale percorso lungo il quale l'accompagnai come il consigliere delegato in perfetta consonanza d'intenti di azione proiettori delle varie epoche
Innanzitutto per non cedettero poi Innocenzo Gasparini poi con me stesso e poi con Mario Monti e con l'ausilio non dimenticato del fedelissimo dottor arresti ha dato ampiamente i frutti sperati
Tale opera fu innanzitutto improntata ad alcuni fondamentali principi
Quale risulto nel nel pubblici interventi
Almeno a cadenza annuale coprono l'intera l'intero periodo della sua presidenza
Il primo nel marzo del settantasette e l'ultimo dall'ottobre del novantatré quei principi ritorno in tutti i suoi interventi con chiarezza fin dall'inizio sempre ribaditi e poi verificate nella loro applicazione e nelle conseguenze che provocano sulle strategie
E sulle modalità di sviluppo della nostra università
Si tratta di principi che si ricollegano le idee che avevano animato all'inizio del secolo ventesimo i fondatori della Bocconi che gli rielabora aggiornata e precisa di attività nel corso del tempo
Lascia poi a noi tradurli in strategie operative ma tutti sanno quanto sia rilevante un qualsiasi organismo pubblico e privato specialmente se destinato a produrre servizi di alta qualità
Definire correttamente la missione da svolgere gli obiettivi da realizzare le linee generali di condotta
Il magistero di Giovanni Spadolini in questo campo è stato esemplare e lascia la traccia non destinati nella storia della Bocconi
Dalle parti enunciazione che egli mi fece scelgo l'esposizione svolta all'inaugurazione dell'anno accademico ottantaquattro ottantacinque chi mi sembra una mirabile sintesi
Lo sapete meglio di me così egli si esprime c'è il futuro di questo università e legato a pochi punti fondamentali
Che rimanga un'istituzione attenta aperta a tutte le esperienze e capace anche di correggere i propri errori
Poiché nulla nella storia e mai con chi predefinito e la storia è fatta proprio per correggere i propri errori l'idea nel senso che è fondamentalmente sostanzialmente non sottoposta ai condizionamenti centralistici e burocratici dello stato e nel senso che la sua impostazione culturale
Non è dipendente dal alcun orientamento ideologico ma mantiene invece un atteggiamento essenzialmente critico verso qualsiasi tipo di credenze a privatistiche
Inoltre pluralistica proprio in quanto esprime una varietà di posizioni culturali e scientifiche è una varietà di iniziative attraverso le quali si può manifestare ed impegno professionale delle forze didattiche e di ricerca
E infine autonoma
Autonoma nel senso che inizia il finanziamento delle sue attività avviene soprattutto cedendo si ha notizia di utenti e sottoponendosi quindi a precise valutazioni di mercato in ciò e nella capacità di corrispondere con prestazioni giudicati giudicate utili al Società Civile sta la legittimazione dell'Università Bocconi nella sua stessa capacità autonoma
Di sopravvivenza
Giovanni Spadolini partecipa ed appoggia l'evoluzione in senso moderno dalla nostra
Università ma il suo ricordo
Per la piccola e gloriosa Bocconi dei primi quarant'anni del secolo per intenderci quella di piazza Statuto è sempre presente
Spadolini definisce la storia della Bocconi come una storia indipendente dalle mode e dalle passioni politiche dovrà idealmente Sottil sottolineare quest'ultima frase
Essa contiene un messaggio che abbiamo sempre profondamente sentito e che è stato conservato ed è pienamente condiviso da coloro che nell'ultimo decennio andò retto le sorti della nostra università
Lo spirito che ci anima continua la tradizione nel solco dei fondatori volta a tramandare nel fare cultura economica
I cattolici i quali da sempre basata la nostra università cartelli di innovazione e di coraggio
Di intraprendenza
Innovazione significa per noi specie confrontarsi con le migliori istituzioni didattiche e di ricerca a livello internazionale
In sintesi lo sforzo di coniugare innovazione e tradizione come Spadolini ci raccomandava anche come esempio
E stato e venditori sempre presente
Anche quando le costituzioni dottrinali dei nostri maestri sono stati da noi superate abbiano sempre fatto tesoro del loro insediamenti
E ciò che siamo riusciti a costruire lo riconosciamo innanzitutto come dovuto a quanto essi hanno prodotto e ci hanno insegnato
E spero che così sarà anche per il futuro spero che i nostri allievi superando i traguardi Tanoni raggiunti e portando oltre il confine della conoscenza rimangono fedeli ai sentimenti ai principi che hanno ispirato il nostro nuovo
Vorrei concludere con la citazione di un passo del discorso pronunciato da Giovanni Spadolini il venticinque ottobre dal novantatré è l'ultimo suo intervento alla inaugurazione dell'anno accademico una manifestazione alla quale ha sempre partecipato anche quando gli impegni politici proponevano imprimatur in primo piano nella vita del Paese
Certo così egli si esprime nell'università si difetto che in maniera evidente tutti i problemi che caratterizzano la fase di transizione che stiamo vivendo
Ma noi sappiamo che proprio il periodo di transizione offrono grandi opportunità di cambiamenti positivi e che i cicli economici sono per l'appunto cicli
è una libera università come la nostra fondata su valori di emulazione di concorrenza si tratta di non rinunciare all'ottimismo e dalla volontà di fare che ne costituiscono il patrimonio caratterizzante autorità signore e signori la Bocconi non ha dimenticato e non dimenticherà l'esortazione
Giovanni Spadolini ottimismo e volontà di fare non sono venuti meno e non verranno mai meno il patrimonio di principi e di regole che in vent'anni ha genialmente elaborato sono più che mai presenti
Prova ne sia anche impegnativo il nuovo piano decennale in corso di completamento nel quale la Bocconi affronta le sfide del futuro con innovazioni di vasto respiro e con grande coraggio esso Tetra
La nuova generazione dei docenti che i ricercatori il manager con due nostro Ateneo con la guida di Mario Monti verso le sfide del MOSE
Ringrazio il professor Guatri e prego il dottor Bassetti
L'autorità Caro Presidente
Dichiaro subito di essere stato molto lusingato quando arrivato l'invito di partecipare a queste cerimonie di cui vedo l'impegno il già ha avuto successo
Questo perché personalmente non credo che potrò dimenticare le come diceva il presidente la lunga esperienza di collaborazione anche con Spadolini nell'ambito del consiglio da amministrazione perché come spesso succede
Gli uomini si vedono nel momento dell'impegno
E l'impegno il momento del decisione del direzione e io ricordo soprattutto una cosa dell'esperienza di partecipazione quel consiglio come si sentisse in quella presidenza
La dote centrale di Spadolini la sua poliedricità che si esprime anche nel suo curriculum vitae
Si sentiva che il presidente era un sapiente uno studioso
Era un giornalista era un comunicatore
Ed era anche un politico cioè uomo consapevole della logica del potere perché sapere molte volte non basta comunicarlo e fondamentale ma gestirlo e poi il modo di fare quella storia che lui era abituato studiare e per questo io credo che commentare Spadolini senza sottolineare la in inseparabile poliedricità della sua vita sia difficile Spadolini e la Bocconi ma Spadolini aveva portato nella Bocconi non solo il Corriere della Sera
Non solo la diciamo il Senato o il Parlamento e in questo senso io credo che alcuni fatti Lori io ricordo vanno ricordati perché sono di estrema attualità
Qualche tempo dopo il suo insediamento Spadolini propone alla Bocconi una cosa che io ritengo forse all'attuale Autorità della mia mamma tre
Alma Mater possano essere ripreso il problema del rapporto organico tra gli studi bocconiani
E in me i i i media i mezzi di comunicazione con la Fondazione dell'Arce che del che del novanta credo lei aveva molto presente ricordo nelle conversazioni nell'attesa del consiglio
Non solo le tradizioni che ricordava Guatri di un'alba ma di un università libera autonoma e pluralista
Ma anche questa funzione di connessione
Fra spetti tendenzialmente separabili e separati ma da unire che della nostra città si sono sempre manifestati la Bocconi nasce periodi l'intuizione di Sabattini
E in fondo per collegare il ragioniere simbolo della Milano dell'inizio dell'altro secolo con il docente
Invenzione coraggiosa corto circuito difficile ma lo dimostrano i fatti superato e realizzato nel novanta secondo me si rende conto che in una società della comunicazione il problema non era soltanto quello di integrare saperi dentro persone destinata a svolgere un ruolo di responsabilità ma anche quello di facilitare la comprensione e la comprensione nelle nostre società è immediata dai mezzi di comunicazione non solo quindi spinge per la creazione dell'Arce perché gliene affidato al mondo dei giornalisti ma anche come gli ho avuto l'occasione di ritrovare in questa breve riflessione in un settore che va in qualche volta abbiamo sottovalutato in una prefazione a un a a un libro sui un secolo di manuali quindi dall'otto dal mille ottocentosettantacinque al mille novecentosettantuno un libro di Alessandro Alessandrelli del novantadue
Spadolini fa una è l'alloggio del ma due dai manuali che secondo me è molto significativo DC manuale accompagnano il sorgere
E l'affermarsi della nuova Italia
Un Paese che risulta orche risolto ormai la questione nazionale si avviava a conoscere il proprio a cavallo fra Ottocento e Novecento il suo primo sviluppo industriale e si accingeva perciò ad affrontare nuovi problemi e nuovista esigenza che dopo altre riflessione
Dice essi manuali fornirono ad ogni genere di professionisti medici avvocati ingegneri architetti urbanisti quegli strumenti cognitivi e operativi costantemente aggiornati
Che continua a modificarsi della realtà economica e sociale del Paese
Ormai richiede vado lì mi aveva quindi ben presente che l'integrazione che realizzava nella sua vita doveva essere trasferita nella dimensione sociale culturale e politica
Dentro la quale viveva e per la quale operata ecco io credo che in questo senso il il lascito
Questo lascito
è un lascito importante per la nostra università quello di continuare a realizzare questa funzione di integratore orizzontale
Fra mondi tentati sempre dalla separatezza e in questo senso lo ricordava
Prima il nostro presidente anche l'integrazione spaziali nella consapevolezza del limite spaziale anche di una grande città come Milano e quindi la decisione io ricordo benissimo di della di nuove dell'utilizzo del sapere per l'integrazione internazionale con le istituzioni con le istituzioni internazionali
Io credo quindi per non per non dilungarsi che questo sforzo di sintesi sia quanto mai attuale non soltanto per la nostra università ma in particolare direi
La nostra società e per quanto ci riguarda per la società di Milano
Milano a questo problema sempre aperti tondi integrare nell'ambito della società civile le sue grandi capacità operative
E professionali l'università non può farla da solo
I media non possono farlo da solo
Le istituzioni autonome e non non possono farlo da solo soltanto nell'integrazione noi potremmo realizzare quell'obiettivo che è la vera essenza a mio parere della presenza della Bocconi a Milano
Spadolini questo l'aveva chiarissimo la testimoniato con la sua vita con l'organizzazione della sua vita io credo che questo lascito sia la sfida per qualunque consiglio meriti amministrazione
Che continuerà nel tentativo di essere fedele alla tradizione bocconiana grazie
Ringrazio molto del dottor Bassetti prego il dottor Mazzotta di prendere la parola
Signori caro Presidente
Io vi sono molto grato di avermi proposto di portare qui con qualche parola
Un ricordo di un amico prezioso
Contante qualità straordinarie
E che poi crescono quando la memoria si allunga come Giovanni Spadolini
La mia presenza nel consiglio d'amministrazione della Bocconi con Spadolini presidente non fu lunga fu solo di quattro anni dal novanta al novantaquattro
E quindi comincio da queste tenendo presente che nell'università Bocconi le regole statutarie
Oltre che le caratteristiche delle personalità
Quasi sempre le regole statutarie non bastano
Da però al presidente una funzione di grande rilevanza
Presidente dell'università
Non è soltanto un rappresentante della medesima l'uomo che tiene la barra
E stabilisce pene doveva la nave
E devo dire che la Bocconi avendo dovendo dare ai suoi presidenti compiti di questo genere finora è stata fortunata
Nel consiglio d'amministrazione ci si rendeva conto che il presidente del timoniere lo faceva
E lo faceva come tutti i grandi timonieri senza far sentire mai gli spostamenti di rotta
Che magari si erano però il colpo di barra era sempre soffice
Ma sia chiaro
La tendenza era molto precisa
Devo dire
Che questo lo si notava
Tutte le volte che il rettore parlava dei docenti o delle decisioni relative ai docenti
La circolazione degli sguardi portata immediatamente alle decisioni unanime del Consiglio
E questo era un modo di presiedere che devo dire rappresentava di per sé una lezione
E tutte le volte che si partecipava al consiglio della Bocconi
Come si arrivava alle decisioni no sempre uguali alle partenze
Rappresentava per me una lezione tutte le volte che capitava io tornavo a casa avendo imparato qualcosa e come si fa
A far decidere agli altri Volontir i come si ritiene
Ma
Spadolini tra l'altro
Aveva un grande amore per Milano
Per quello che mirano rappresentava per quello che era aveva un grande amore per Milano anche per quello che Milano non riusciva a essere
Ma avrebbe potuto essere vedeva la Bocconi come uno delle parti del cervello di Milano
E quindi
Spiegava sempre a tutti
Anche a noi consiglieri che lo vedevamo evidentemente un po'di rado perché le cadenze sono quelle tipiche di ogni Consiglio che funziona quindi non troppo frequenti
Ci spiegava che dare alla Bocconi
Forza struttura prospettiva cultura dimensione stima
Era in sostanza lavorare per la società lavorare per la città lavorare per il tessuto sociale economico civile
Soprattutto l'ultima parte credo dice è sempre stata molto a cuore
Della realtà che si stava intorno e quindi c'era un dovere di qualità
La modernizzazione era in modo per mantenere la qualità
Consapevole che molte volte nella modernizzazione c'è anche un'occasione per perdere la qualità
E quindi come diceva professor Monti prima il legame alla tradizione alla storia vera dici
Non era una concezione romantica OPA statistica
Era la permanente convinzione consapevolezza che si rinnova migliorando la qualità solo quando si possiede una storia la si rispetta la signora interpreta e la si farà e la si fa far vivere
E questo credo nelle sue decisioni nei meccanismi di divisione nelle linee che dava nelle parole che distribuiva questa era la linea maestra la linea fissa costante ecco io credo come tutti
Amando queste università mando la nostra città
Speriamo che questa lezione venga come oggi è mantenuta venga sempre mantenuta e forse la memoria di questo grande italiana e di questo caro e straordinario amico
Penso sia soprattutto importante e quando serve servirà a mantenere fiducia fedeltà
A questo tipo di impostazione e di concezione
Io poi ho avuto il privilegio in anni precedenti
Di avere tanti rapporti con
Il professore al senatore
Spadolini
Con il quale ce l'hanno c'era un po'una come si può dire una confidenza particolare e qui voglio riportare brevemente perché Armida mi fa piacere sapete che non c'è niente di più noioso delle commemorazioni tranne quando si ricordano persone che hanno un tale valore umano oltre che intellettuale e civile che ricordarle fagioli
Devo dire che Giovanni Spadolini era una di queste persone
Ricordarlo fa piacere
Tutto sommato ricordare lui si ricordano tante cose positive che vengono sempre date dagli uomini che hanno grande cultura grande intelligenza ma anche grande generosità e grande umanità
Non è facilissimo avere queste cose insieme lui le aveva Bertinotti
Con con lui il rapporto era cominciato un po'nell'esperienza i miei precedenti quelle parlamentari
Aveva fatto un gruppettino
Di di di di deputati del della nostra parte politica
E avevamo con alcune persone che non facevano che non erano parte della nostra realtà
Una certa frequenza di di di di colloquio e soprattutto eran con due con Francesco Compagna
Saluto suo figlio che qui e e con Giovanni Spadolini
Che tra l'altro se posso permettermi devo dire con grande con grande fortuna sua peraltro era poi democristiano mancato perché
Le sue opere
Erano state il papato socialista dall'opposizione cattolica da Porta Pia novantotto Giolitti cattolici il Tevere più largo le due romane
Quindi voi non ci trovavamo male
A parlar con lui peraltro eravamo molto contenti di parlare con lui perché era molto meglio di molti altri che erano più vicine a noi e quindi per la verità la cosa si dava vantaggi in tutti i versanti in tutti i sensi
Ecco io credo che oggi
Possiamo ricordare qui
Il nostro presidente
Di questa università
Un mostro artista vero come fu Giovanni Spadolini
Guardando a una prospettiva indietro una guardando indietro a quello che è stato questo trentenne italiano dove l'università è vissuta in pieno pienamente nelle sue gioirne sui dolori
Ricordiamo tutti la nostra Bocconi nei tempi difficili si era salvata era rimasta indenne dalle ondate maggiori ma quanti scossoni
E anche in tempi più recenti quante discussioni meno avvertiti e meno violenti ma altrettanto rivoluzionari e dal punto di vista degli attentati alla qualità
E degli attentati rispetto delle radici di una cultura
Che deve fare vivere e fiorire la tecnica non può ridursi a una semplice tecnica
Perché altrimenti perde
Il suo significato e la sua forza espressiva e propulsiva più grande eco
Talmente abbiamo alle spalle sono trent'anni tumultuosi pieni
Le vicende del più diverso e
Tanti conflitti tante difficoltà
Ecco ricordare Spadolini credo che sia ricordare una grande continuità civile
Che lo ripeto ancora allora anticamera possibile di ogni modernizzazione lo ricordiamo con affetto e con molta gratitudine
Ringrazio molto Roberto va Mazzotta professor Urbani
Io venendo a parlare qui invece che dal tavolo devo chiedere scusa presidente amico Monti perché noi eravamo d'accordo di parlare dal tavolo poi ci siamo non abbia avuto tempo di comunicarlo agli altri relatori e ora Faccioli delicatezza di lasciare le
E non ha niente di sostanziale lo dire qui non ho aprire al podio
Poi i moderatori quando sono presidenti professori ad eccezione
Quando mi hanno chiesto se potevo unirmi grazie a a un a un mutamento riprogrammare programma previsto era che io forse Parigi oggi invece posso essere a Milano unirmi agli amici per una testimonianza anch'io su Giovanni Spadolini della sua presidenza in Bocconi
Imbarazzo per me è stato veramente totale perché io ho avuto la fortuna di terziario frequentazione degli ostacoli che avevo messo da pochissimo il pantaloni lunghi
A Carlino
Mi ricordo di un mitico convegno organizzato dal giornale
Che aveva relatori fra gli altri Raymond Aron e dintorni
E naturalmente Spadolini come prossimo Ceccuti sa bene aveva bisogno di qualche giovanotto che si desse da fare organizzativamente è stato un bel bagno pestilenziale
Per me ma da allora i bagni sono proseguiti in crescendo centro Inaudi a Torino abbiamo fatto più di una cosa grazie all'insediamento e all'aiuto generosissimo di col tempo a quella ben capita chiamato Giovannone tetto e per per noi la parola ci sembrava sacrale Yakumo usata naturalmente oltre accento Einaudi poi c'è stato l'inizio del Corriere
Dove Coco con altri facendo avendo l'onore di riceve l'incarico di fare gli prime recensioni della via della nostra vita
Ci sembra veramente toccare il cielo con un dito
Poi
La lunga frequentazione al Cesare Alfieri
Io sono stato chiamato a insegnare nel sessantotto sessantanove immaginate non erano anni facilissimi delle università e senza la guida di Spadolini no non non sarà il nostro sopravvissuti
Da allora poi è arrivata la Bocconi
Che nel mio caso senza che purtroppo Giovannone fosse presente a vedere i misfatti miei
Addirittura il suo ministero quello che l'ha creato lui quindi con tutto l'amore e del caso di fronte a questo imbarazzo della scelta ne è sembrato invece doveroso dire qualcosa
Su la reintroduzione che Spadolini ha voluto assieme proprio agli altri due colossi della triade cioè Gasparini dei quattrini
La reintroduzione degli studi politici
In Bocconi
In un certo senso o ritorna introduzione perché non erano mai mancati ma in particolare proprio la Bocconi
C'era stata la prima
Il primo avvicinamento fra studi politici e studi economici
Alle origini della Bocconi
A cavallo della prima guerra mondiale
Prima più timidamente poi ufficialmente Gaetano Mosca fu chiamato a insegnare
E in particolare ad affinare ulteriormente proprio quelli elementi di scienza della politica che lui aveva già pubblicato a fin e secolo ma che sono stati poi il tema costante di revisioni continue che hanno portato Gaetano Mosca essere uno dei fondatori della moderna scienza della politica grazie alla Stra notati Oria delitti
E che elaborò non da solo ma insomma in una contesto culturale in cui c'erano i signori che si levavano difendo Pareto
Roberto Michels vede anni particolarmente fruttuosi per il fiorire di questa teoria che ancora oggi parte costitutiva della teoria della democrazia delle moderne teorie della democrazia della democrazia moderna
Naturalmente e quindi
Spadolini non poteva non sentire l'importanza di accostare questo tipo di riflessione questo tipo di approfondimento mettendo a disposizione dentro la stessa facoltà degli economisti
Macro o micro che fossero economisti politici o aziendali da questo punto di vista ovviamente non fa una grande differenza ci fu una seconda motivazione all'ora che portò Spadolini a considerare la rilevanza degli studi politici per la Bocconi
E cioè il fatto che proprio in quegli anni
Si affermò del mondo
Il cosiddetto modello Lando sculture
Che non a caso abbia cambiato anche la dizione sociale
Dando scorrono i Rolex and politico assai perché si voleva sottolineare questa estensione nel caso dei progetti
Spadolini anni ma poi dei progetti
Sentiti come
Non necessità operativa da professor Gasparini professor Guatri ci fu anche il progetto che fu molto studiato che poi si realizzò in forme diverse dalle ipotesi di partenza di una possibile facoltà di scienze sociali in Bocconi
In cui poi come dire offrire una casa particolarmente adatta all'interdisciplinarità delle scienze sociali in particolare quelle Marie coloniche quindi dagli studi giuridici agli studi storici
Appunto agli studi politici
Progetto di una nuova Facoltà di scienze sociali non presso il corpo
Presero corpo invece iniziative che poi sono rimaste e hanno dato tanto alla nostra università i particolare penso al corso di laurea ad essere che fu una delle sperimentazioni alle quali Spadolini era più affezionato
Nell'ambito del Primo adesso
Si affermarono vennero introdotte le discipline politologi che in senso stretto innanzitutto la scienza della politica riprendendo ossia la vecchia dizione di Gaetano Mosca ma sia quella che ormai si era fermata nel mondo
E cioè il tentativo di studiare la politica utilizzando metodi scientifici procedure suscettibili di controllo quindi uno studio che voleva contribuire a il mettere nel riflessione sulla politica
Delle conoscenze
Meno soggettive meno discrezionali in quanto suscettibili di controllo suscettibili di verifica o di falsificazione se preferiamo dirla con Popper
Oltre la scienza della politica furono introdotte la politica comparata nell'ottica che è stata ricordata proprio prima cioè degli studi
E internazionalisti ci del tentativo di spot provincializzato e al massimo la riflessione della politica
Il senso universalistico fu interrotta insegnamento delle relazioni internazionali
Anche questo una materia obbligata per università aperta oltre al Po paesi al mondo e aperta ai cambiamenti del mondo dove il la vicinanza fra economia e politica diventa veramente indissolubile cioè diventava avete totali una vicinanza tale da richiedere un approccio
Assolutamente integrato
Sotto questo profilo allo studio delle relazioni internazionali nacque anche il rinnovato interesse dalla Bocconi per l'ISPI poi sul quale mi permetterò tornare brevissimamente anche dopo va bene introdotta anche la disciplina che era il cuore della collaborazione fra scienza della politica e studi aziendalisti la scienza dell'amministrazione
Per citare solo un nome Herbert Simon il comportamento decisionale delle strutture complesse
La scienza dell'amministrazione fu da questo punto di vista poi il
Punto di partenza di quel nuovo corso di laurea che prima
Presidente Monti ricordava
Perché i due insediamenti relazioni internazionali licenza d'amministrazione diventarono poi
Gli epicentri di tutto questo
Ma Spadolini tende moltissimo professor Guatri prossimo di Maria se lo ricordano bene anche a uno sviluppo ulteriore di quell'insegnamento che in particolare nell'ambito del corso di laurea desse ma più in generale per l'università era veramente un unicum nella nostra università e cioè il corso di logica e di più demagogiche
Che diventò poi sempre più un corso di metodologia delle scienze sociali tout-court di tutte le scienze sociali
Insediate in Bocconi quindi una base epistemologica comune per una mi versi tasse perché teneva molto alla propria unitarietà di approccio ai di metodo
Al di là delle singole poi procedure metodologie delle singole discipline
O si guardato
Il corso di laurea anche per ragioni autobiografiche perché mi fu chiesto
Di fare una cosa che in genere non si chiede a un giovane allora e cioè di rappresentare un coordinatore ma di servizio sia chiaro non un coordinatore Gemmo né di maestri che insegnavano della nostra università e che mi hanno fatto l'onore di chiamarmi da Firenze a Milano
Con un po'di incoscienza ma anche spirito di servizio mici dentari in una cosa dalla quale Fini per apprendere probabilmente più degli stessi studenti
Grazie al fatto che doveva andare a lezione e sentire corsi cito solo uno per tutti ma voi vi ricordate perché eravate voi stessi del professor Lantella ecco sentendo i corsi del professor Bachelet imparavo delle cose che non essendo bocconiano di origini maltempo appresso sui banchi di scuola e che apprendevo dalla cattedra un privilegio naturalmente
Enorme
Da allora poi nacquero anche molte altre cose
Bocconi nel senso degli studi politologi Cina nacque un centro perché la cortesia del professor Giovanni Sartori ci consentì di portare via da Firenze con tutta la sua affermazione internazionale che era molta quindi potemmo mettere in Bocconi
Un centro che godeva già di una dottori età internazionale il Centro studi e ricerche di politica comparata poi diventato Polaris
A questo proposito devo ricordare un'altra generosità infinita nei confronti della Bocconi da parte di Norberto Bobbio
Perché poi salvati se lo ricorderà bene
Quando
A Spadolini teorico divise la opportunità di aprirsi agli studi politologi cinque
Consiglio il rettore gli allora posso Gasparini di rifarsi soprattutto ai consigli di Norberto Bobbio le di Giovanni Sartori nell'impostare questa nuova parte didattica
E fu grazie alla loro collaborazione se poi quel centro riusciti per qualche anno a non fare un floppy improvviso cioè passare dal livello che aveva Firenze
A livello che rischiava di avere in Bocconi per colpa mia non per oltre tempo cordiali ma di chi lo dirigeva beh
Norberto Bobbio pende varie volte in questa facoltà questa diversità a testimoniarci la sua amicizia il suo affetto qui di sotto questo profilo mi sento di dover ricordare accanto a Spadolini anche la figura di Bobbio Giovanni Sartori non ha fatto mai mancare il suo aiuto continua anche con i nostri pochi allievi a non farlo mancare
Quindi oggi ha ricordato cosa derivò da tutto questo derivò il testo
Corso di laurea che ci ha dato tante soddisfazioni oggi noi abbiamo degli allievi imposizioni di élite Id grandi università nel mondo ai vertici dell'amministrazione italiana
E sono rampolli del verso il e devo dire che da questo punto di vista dobbiamo riconoscere a Spadolini la soddisfazione di rampolli venuti bene
Che ci hanno dato ripetuta e continua a darci tante soddisfazioni
Il re Presidente Monti ricordava il club P purtroppo si ragiona con le sigle insomma ecco il corso di laurea dedicato in modo totalmente innovativo alla scienza dell'amministrazione e all'erogazione del internazionali
L'abbiamo ricordato di sfuggita boccoli Duemila un po'tutta boccoli due mila nacque con questo afflato collaborativo e come ricordava professor Guatri innovativo nella tradizione cioè innovativo nel rispetto pieno della tradizione
Bocconiana
E prima mi son permesso ricordare oltre l'accesso che ha fatto benissimo
Dottor Bassetti a ricordare dottor Bassetti l'accesso ho saputo che non c'è più da qualche anno mi vergogno anche di dire che l'ho scoperto oggi ma ha fatto un figlio importante affiliato addirittura un corso di laurea
Quindi da un piccolo centro di ricerca e dato un intero corso di laurea grazie elaborazione dei colleghi che evidentemente in modo critico ci hanno lavorato a lungo
Ma una
L'aggiunta di due piccole memorie vorrei farla innanzitutto è nato con Spadolini in quegli anni un interesse vivissimo alle vicende europee a quel che con termine riduttivo potremo chiamare movimento dj
Ieri a istituzionale che man mano c'ha portato con alterne vicende a costruire delle istituzioni che erano nell'animo e dell'immaginazione di molti padri costituenti è però molto lontani dalla realtà
Oggi ho rivisto
Il professor Scoglio migliore
Mario Monti e lui abbiamo credo mobilitato molte poi risorse intellettuali probabilmente utili a questo movimento ecco senza l'incoraggiamento di Spadolini non avremmo potuto farlo certamente come l'abbiamo fatto così come il rinnovamento del ispidi un istituto che è stata una delle istituzioni nobili di Milano negli anni difficilissimi del fascismo dalla fine del fascismo
Fondato da Pirelli condizioni veramente di grande preveggenza ma anche di grande coraggio quasi in coscienza e probabilmente è stato un bocconiano
Esterno a consentire gradi di libertà impensabili in quegli anni Giovanni Gentile e non possiamo nemmeno dimenticare loro da questo punto di vista Spadolini era sempre molto riconoscente alla memoria di Giovanni Gentile da questo punto di vista bene l'ISPI
Ha rappresentato in quegli anni
Un collegamento non secondario della Bocconi con il resto del mondo
In quel comitato scientifico avevo la fortuna di avere con me Mario Monti Fabrizio Onida fra gli altri
Poi dei comitati c'è anche Carlo Secchi mi ricordo che per alcuni anni abbia avuto il privilegio di avere a Palazzo Clerici il fior fiore dell'intellighenzia mondiale delle università
Specializzate in relazioni internazionali e tutto questo senza lo sprone ma soprattutto la grande come dire
La grande autorevolezza di Spadolini dietro le spalle non sarebbe stato possibile avremmo nemmeno potuto pensarlo e per questo che credo che oggi avendo richiamato anche troppo lungamente forse la reintroduzione degli studi politologi si credo che dobbiamo tenere ben presenti
Che Spadolini nella sua prismatica e leonardesca personalità b aiutato a nascere molte altre cose e ha gettare anche le premesse per un futuro che credo non potrà fare a meno di ricordarlo ancora a lungo grazie
Grazie Giuliano gli amici
Se chi prima e poi
Quattro i Bassetti Mazzotta urbani credo abbiano fatto toccare con mano a tutti voi che ci avete fatto l'onore della vostra presenza stamattina il modo Complesso sottile impalpabile
In cui funziona un università
E la pluralità di stimoli di Guido e di impulsi
E qualche volta di divieti che Giovanni Spadolini ha saputo dare nel corso di tutti quegli anni
Basterebbe questo credo a giustificare la vita di una persona no la Bocconi forse un terzo dello Spadolini a Milano
Gli altri due terzi saranno oggetto del pomeriggio e lo Spadolini a Milano che a noi piace considerare immenso e comunque una piccola frazione dello Spadolini in Italia in Europa
In questa riconquista graduale
Della timidezza di una memoria che comunque così intensamente presente rinnovi
Vi do appuntamento al pomeriggio grazie
Possiamo cominciare
Allora buona sera
Buona sera
Il rapporto tra Spadolini ecco che la sera
Credo che sia un momento
Di particolare come azione in questa giornata di studio
Credo a nome e quella sera di dovere primo ringraziamento
La neve sta Bocconi
Al presidente Monti il rettore secchi
Per questa iniziativa
Tra poco di Spadolini
Direttore del Corriere nel suo percorso nel giornalismo
Parleranno coloro che hanno lo hanno conosciuto bene in quella veste
E che hanno che hanno dedicato studi a quegli anni
Mi riferisco al professor Piergaetano Marchetti che non ha certo bisogno di presentazione in questa sede
Ma che sono contento di salutare anche nella sulla nuova veste di presidente dell'RCS quotidiani testimonianza del legame che continua tra le scorie della sera sta Bocconi ed eredità la verità Spadolini Anna
Insomma che ti parlerà
Sulla sullo sfondo del Corriere alla sera in quegli anni
Del rapporto fra Spadolini e le istituzioni giù al porto cruciale com'è ovvio
Cosimo Ceccuti allievo prediletto deve quasi un figlio di Spadolini oggi presidente della Fondazione Nuova antologia
Questa fondazione
Benemerita della cultura ci dirà del percorso giornalistico di Spadolini
E Luca Goldoni
Testimone diretto di quegli anni grande amico penna brillante
Personale che più di tutto il cibo restituire l'atmosfera di quella direzione il rapporto tra Spadolini colleghi giornalisti
Io per ragioni anagrafiche
No no condiviso indirettamente quell'esperienza naturalmente conosciuto personalmente Spadolini
Solo alcuni anni dopo quattro anni dopo per la precisione quando preparare per la Voce repubblicana una speciale dedicato alla rivista Tempo presente di Nicola Chiaromonte
E meglio ancora lo conobbi l'anno dopo quando
Quando nazista Kappler fuggì dall'ospedale romano del Celio
E una voce unica nave icona campagna giornalistiche in difesa dei
Carabinieri siano stati messi ingiustamente sotto accusa
Spadolini era capogruppo al Senato all'epoca dopo l'esperienza dei beni culturali e fu pedata UE amate il compito di
Di interpretare sul piano politico in aula dal Parlamento quella quella campagna
E
Una cosa mi colpì già allora
E più ancora
Mi colpì negli anni successivi
La sua certezza la sua serena certezza nel considerare il Corriere della Sera il baricentro del suo impegno pubblico
Bene al di là dei quattro anni nel suo direzione
Cioè non prima c'era un durante c'era un dopo ma c'era sempre il Corriere della Sera come baricentro
E che la sua visione dell'Italia il suo senso delle istituzioni s'incarnavano intorno all'idea di via Solferino come simbolo dell'Italia civile come crocevia
Il punto di equilibrio dei valori e delle virtù repubblicane
Insomma il Corriere a sera era per Spadolini il luogo d'incontro ideale dei tre momenti in cui si era diviso la sua vita lo storico il giornalista l'uomo politico e delle istituzioni
Per lui il il Corriere dalla Sera racchiudeva magicamente questi tre momenti intesi come ricerca sulla storia del Paese come biografia quotidiana della nazione attraverso l'incalzare degli accadimenti che il giornale riportava il dialogo istituzionale
Quindi davvero si può dire che Spadolini fu direttore del Corriere da molto tempo prima di varcare quel portone di via Solferino
E nonostante la sua amicizia giovanile anzi direi la sua devozione verso Missiroli io credo che il suo unico
Riferimento ideale nell'arco di tutta la sua vita fu Luigi Albertini
Era direi suo modello naturale
Ma della naturale nella dignità della direzione nella sua idea civile dell'Italia nella fermezza rispetto ai travagli e ai tormenti degli anni di Albertini che soprattutto nell'ultima fase non furono certo
Non furono certo inferiori ai danni difficili tormentati in cui Spadolini conduce la sua di direzione
Era insomma la concezione giornale che Spadolini fece sempre sua
Era convinto cito qui le sue parole testuali che la direzione del Corriere dovesse svolgersi sempre in un clima di accigliata indipendenza anzi di alterego Elsa verso il potere politico
In una linea connaturata al vecchio e un po'mitico Corriere che portava il direttore arare fare estremamente viaggi a Roma per non avere contatti col presidente del Consiglio
Secondo per eredità albertiniana che si era tradotta in una concezione orgogliosa e magari esclusiva della direzione del giornale considerato punto di riferimento dell'opinione pubblica per taluni aspetti alternativa o correttiva della classe politica
Ecco credo che queste però definiscono meglio di qualsiasi altra la il senso del giornale che aveva Spadolini
Altri tempi forse
Ma io credo
Che questi principi separatezza mantengono il loro valore
Certamente a questi principi Spadolini fu sempre molto coerente
Il rispetto scrupoloso dell'indipendenza della testata
Va bene lo dimostra anche dopo la sua rielezione quando è più difficile
Intendo dire quando seguendo il suo percorso nelle istituzioni diventa caso unica nella storia del Presidente del Consiglio dopo essere stato direttore del Corriere quindi dall'altra parte della barricata
Ma è un Presidente del Consiglio
E qui interviene anche la mia testimonianza diretta che non deflette invece i principi Albertini anni
Che mai interferisce influenza o sovrappone la sua dimensione politica alla sfera di autonomia del giornale
I suoi rapporti allora quand'era a Palazzo Chigi con la direzione del Corriere della Sera furono minimi
Come del resto avvenne ha ricordato il direttore di allora Alberto Cavallari direttore che era
Che mi ha preso in mano il il giornale dopo le tempeste della P due
E Cavallari raccontava di come invece la solidarietà e la vicinanza al Corriere dello Spadolini politico fosse totale in uno dei principi dei passaggi cruciali tormentati della testata che allora
Si stavano verificando
Io non ho dubbi che l'anima scorie vista e albertiniana di Spadolini fu la ragione che più di tutte lo spinse a essere intransigente in quegli anni contro la P due
In cui intravedeva Simona minaccia verso lo Stato restituzione ma soprattutto una minaccia verso il Corriere e con esso verso l'asse della libertà di stampa che per lui equivaleva naturalmente alle libertà democratiche tout court
Si è molto scritto detto sulla
Desiderio di sparring essere sempre direttore di essere chiamato direttore
Anche molti anni dopo la sua fine con l'esperienza suo sentirsi tale in ogni circostanza cioè un po'di vero in questo c'è un po'di MiTo
Ma in ogni caso non era ho cercato di spiegare banale Nostalgia della stanza detta leale era l'adesione ha un modo di intendere la vita istituzionale che la funzione di un grande giornale sullo sfondo di Milano farcita da lui amatissime
E dei centri della cultura milanese
La Bocconi naturalmente prima di tutti
Con un'adesione a quei valori patriottici risorgimentali che già allora appartenevano a una piccola minoranza i quali lui non abdicò mai
Perché davvero era un uomo che si può ricordare come privo di cinismo e di quelle tendenza opportunistiche che spesso appartengono e non i politici in questo anche era davvero qualche cosa di solitamente unico nel nostro panorama
Lui sentiva che nessuna rete la dimensione in cui si era divisa la sua vita lo storico il il giornalista il politico lo pagava completamente da sola
Dei professori universitari per esempio non amava la chiusura accademica
La scarsa propensione ad aprire la cultura al grande pubblico la divulgazione che per lui invece era un punto fermo
Mi piaceva sempre ricordare che Benedetto Croce non era non aveva mai avuto una cattedra
Ma dei giornalisti ripudiata la disattenzione l'approssimazione la mancanza di lunghe visioni
Ideale per lui era dunque giornalista colto capace di abbattere le barriere con l'università di raccontare il Paese con gusto è un po'd'ironia di narrare l'Europa gli italiani e l'Italia agli europei
Insomma un giornalista capace di fare sempre quella sera quel grande strumento di crescita civile del Paese in senso un po'mazziniano
La politica fu per Spadolini la prosecuzione naturale è inevitabile della Direzione Superiore
Di qui anche il dialogo costante che li teme sempre negli anni del Governo e della presidenza del Senato con gli amici del di allora quelle che davvero stimava
Ne voglio citare solo due primo intero Indro Montanelli amico carissimo da qui accettava anche qualche amabile sfottò
Per esempio quelli relativi alla sua vanità
Ricordo
Un giorno che Montanelli scrisse un editoriale in cui
Aveva una battuta straordinaria
E io lo guardai di sottecchi per capire che effetto gli aveva fatto battuta era su Spadolini uomo fortunato
Perché è innamorato e si ricambia
Bene devo dire che
Non diede troppo a vedere
La sua reazione lì per lì ma poi più tardi ne risente marito molto perché sapeva essere uno ma ironico ad essere come erano significa essere molto anche uomini autoironici capace di non prendersi troppo sul serio
E comunque di Montanelli ammirava questa in impareggiabile capacità di stabilire una corrente magica con il lettore
E l'altro che voglio citare Gaetano Afeltra prezioso consigliere e amico dei momenti
Più intimi e dolorosi depositario delle confidenze di opere
In quegli slanci umani di cui Spadolini era perfettamente capace che sono stati rievocate stamattina
Colti perfettamente dalle parole del professor Monti
I critici dissero che suo Corriere non era al passo dei tempi forse non era al passo di quei tempi nel senso che non cedeva allo spirito dei tempi anche ancora il professor Monti sta mattina ricordava
Quanto fosse
Inconcepibile per Spadolini considerare il giornale un prodotto di marketing
Ed è vero
è assolutamente vero
Era ben altra come ha detto la concezione del giornale che aveva spalline persone Montella Labem spiegato stamane
è bene forse non era allora non cedeva lo spirito di quei tempi ma oggi noi siamo qui con la Bocconi a ricordare e onorare Spadolini la sua direzione del Corriere e la sua lezione albertiniana vuol dire che aveva ragione lui
Con la sua idea alta dell'Italia e della moralità non avevano ragione i suoi detrattori grazie
Dirà dare la parola a presso Ceccuti
Tra gli amici anzitutto ringrazio come presidente la fondazione
La Bocconi corre della sera per questa splendida iniziativa dedicata al nostro professore e porto anche il saluto del rettore tendenza degli studi di Firenze praticamente legato alla Bocconi
Che poi fu l'università nella quale Spadolini tutta la vita assegnato è fatto ricerche così come della Bocconi era stato appunto presidente
Il momento del Corriere è certamente momento di arrivo la realizzazione di un sogno perché tale si tratta in quanto la figura di Albertini
E di quello straordinario show finale che all'inizio del secolo ha superato un milione di copie era diventato per la stampa italiana vero unico grande giornale europeo
Spadolini l'aveva sempre avuto in mente come appunto un obiettivo da raggiungere
Però sarebbe insufficiente secondo me parlare del momento del Corriere o di quello che subito prima l'accaduto cioè la direzione del Resto del Carlino per tredici anni un grande giornale senza soffermarci omento sull'eccezionalità
Della vocazione del giornalista del direttore del giornale che Spadolini aveva avuto in pratica fin da piccolissimo infatti nel mille novecentotrentasette quando aveva dodici anni era nato nel venticinque Luís al ginnasio che allora era equivalente alla nostra scuola media finiani ti finanzio
Faceva un giornale otto facilmente intitolato il mio pensiero dove diceva completamente tasse ne abbiamo numerose copie sono conservate alla Fondazione e lo faceva circolare tra gli amici
Ecco era un giornale di un ragazzo però con i fondi culturale dedicati a Giacomo leopardi
La storia la cultura inserita insieme al giornalismo la passione della storia insieme anche la passione di divulgare di raccontare la storia temo lasciarla nell'accademie ma di far partecipare tutti a questa a questa passione appunto della storia
Ma nel gennaio del quarantotto il giornalismo si fa serio torinese appena laureato in giurisprudenza nel quarantasette a Firenze
E quattro gennaio Missiroli che avessero un rifugio anticentralisti perché tocchiamo Spadolini a collaborare al Messaggero
Come è successa la cosa è successo che Spadolini ha scritto un libro un'antologia di scritti di Sorrento
Sarà il e la grande passione stessero comunque rapporto e frequentazione che personale la cessione duttilità collaborare e Spadolini collabora sia con il sedere
Sia con articoli di fondo anche di carattere politico sul Messaggero
Firmati fino al mille novecentocinquantadue poi anonimi dal cinquantadue cinquantacinque perché nel frattempo Missiroli si trasferisce a Milano la direzione corretta la sera e si porta dietro il giovane Spadolini come collaboratore
Persone quarantotto Spadolini praticamente quando scrive cose così importanti sul Messaggero a ventidue anni e mezzo l'anno dopo mi ha ventitré e mezzo poco più Mario Pannunzio
Nutrita a scrivere sul mondo fin dal primo numero il mondo dove ci sono scrittori questo Petipa in più diciamo di età di Lulù da Benedetto Croce a Sturzo al Corriere e altri
E non è finita perché Alletto Pistoia articoli sul Messaggero e quindi gli manda una lettera questi carteggi sono conservate sono stupendi dell'archivio Spadolini che la Fondazione a cancellare
Dove gli dice in maniera molto asciutta come era Pannunzio ho letto il suo articolo nasce una voce penale si chiama il mondo la invito a collaborare
Spadolini accetta ed è giovanissimo della scritte collaboratore del mondo dove fra l'altro la storia si intreccia Pannunzio gli affida
Lavori di scavo di ricerca storica non sull'Italia ufficiale Italia liberale uscita dal Risorgimento post Risorgimento dal fascismo
Ma su quell'Italia che era poco rappresentata
Che era a destra a sinistra dello stato parlamentare i cattolici e i radicali repubblicani e saranno quei filoni di scambio di studio che Spadolini pregi di cera nella sua vita di storico l'opposizione laica e l'opposizione Catto
Nel marzo del mille novecentocinquanta
Con Indro Montanelli collaborare e tiene a battesimo il nuovo periodico De Leo Longanesi il borghese
Leo Longanesi è stato l'editore ti Spadolini con il papato socialista opera uscita appunto nel cinquanta sta regionalismo si intrecciano quell'opera rivoluzionaria per molti aspetti pensiamo a li pagate mille novecentocinquantadue paga di più dodici
Un libro che si intitola il papato socialista
E Montanelli fa un elzeviro sul quella sera dal titolo giù il cappello è nato uno storico e sarà il grande lancio di Spadolini come storico come scrittore
E come giornalista
Sostenuto Montanelli nasce borghese
Ma dove li manda le sue collaborazioni culturali fa recensioni soprattutto delle tre Longanesi sono sollecita anche il giornale va bene ma mi mancano pezzi da poter riempire siete solo che Montanelli mi raccomando non mi far Manta materiale è stato rimaste dall'altro perché se poteva scrivere
Questo desiderio
E quindi collabora ma a un certo punto
Il nostro Pannunzio lo richiama dice i Borghese un'altra cosa rispetto al mondo è difficile poter conciliare avete Nunzio s'era formato con Longanesi ogni questa gente i movimenti che sotto il fascismo erano ereticali
Diciamo notoriamente antifascisti macchinetta con distanza dal fascismo
Secondo modo il nostro direttore del mondo il borghese portava con la posizione Longanesi diverso da quella che ha avuto tante fascicolo praticamente andava verso destra
Spadolini è costretto a scegliere e sceglie naturalmente il mondo continua la collaborazione a mondo e interrompe quella borghese ma nel frattempo da Milano
Un altro grande personaggio della cultura del tempo Alberto Mondadori sta dando vita ad un periodico che si chiama epoca
E fin dai primi numeri chiama Spadolini dice no della collaborazione molto di più
Lo farei d'attore non è più un colle Val collaboratore pagato ad articolo ma viene stipendiato da Mondadori per la epoca dove c'hanno rubrica fissa affari interni di commento della politica interna fallirà ecco quelle dette
A Spadolini a venticinque anni se scrive sul Messaggero
Scrive sulla Gazzetta del Popolo di Massimo Caputo giornale stravinto importante fra cinquanta e cinquantadue
E che già la collaborazione al mondo
Hai poca cosa ribassista per un tratto perfino al Borghese di Longanesi vedete quanto a Milano
E quanto giornalismo c'è un giovane i venticinque anni tenete conto che nel cinquanta esce il papato socialista tenete conto che riceve l'incarico
Disegnare al Cesare Alfieri con la morte di Carlo Morandi e quindi a venticinque anni si trova titolare di storia moderna due che diventerà con Luís Storia contemporanea la prima cattedra di storia contemporanea d'Italia cioè gli studi sul recente sul secondo dopoguerra
Nel febbraio del cinquantacinque assume come è noto la direzione del Resto del Carlino dove presta tredici anni e nel cinquantacinque
Assume anche la direzione di quella rivista culturale che sarà la Nuova antologia te lo chiamava e che terrà come direttore per quarant'anni fino al momento della morte
Arriverà al Corriere l'undici febbraio del sessantotto in realtà rischiava di arrivare al Corriere anche nel sessantuno quando ci fu un momento di crisi della direzione di di missioni tenete conto che Fabbrini collabora o Missiroli fino al cinquantacinque per cinquantatré cinquantacinque poi deve smettere perché diventa direttore del Carlino ed è incompatibile che la firma paga anche sulle Corriere della Sera
Agosto ottobre sessantuno la crisi del Corriere Missiroli che deve essere sostituito lo stesso Missiroli indica in Spadolini il suo delfino
Il successore e la famiglia Crespi era gradito come successione perché volevano Missiroli giovane come dicevano loro che certamente l'allievo prediletto di Missiroli era Giovanni Spadolini troppo giovane però perché potesse diciamo così dice che la mattina del Corriere noto che la resistenza di alcuni redattori interni fece sì che la situazione non si realizzasse in quel senso e arrivasse invece Alfio Russo Spadolini arriverà nel febbraio del sessantotto e quelli del Corriere ricordato Stefano su moto di Trichet regionale la passione che ci mise il Corriere che gli resta tutta la vita era momenti difficili sessantotto settantadue soprattutto la contestazione che andava a Sorrento
L'agonia del centro sinistra le strascichi cominciavano ecco queste Pasolini riuscì a capire che la contestazione non era un fenomeno occasionale un fenomeno che si poteva come diceva lui all'italiana risolvere facendo finta di niente l'affronto gaffe che fu il primo giornale il Corriere che fece un'intervista Marcuse più tanto stile fare l'intervista e Bettiza fece in giro per l'Europa in tutte le capitali induce che la la ci posso macchia
L'Ungheria tutte le capitali della contestazione lesto e furono visitati dal Corriere con ampi resoconti questo dico anche il costo anche anche contestazioni
Perfino le sassaiole sessantotto che infranse i requisiti del Corriere della Sera ma fu un momento estremamente delicata importanza di passaggio della nostra società alquanto alle strati Piazza Fontana il resto
Spadolini ebbe a scrivere ricordando quel periodo posso dire di aver avuto la piena coscienza dell'insufficienza dei falsi rimedi zero sei alla crisi politica italiana
Ed avere sentito anche come l'apparente vittoria del PAN sindacalismo non avrebbe garantito il potere dei sindacati degli anni successivi
Quando gli operai sicuri della vittoria a portata di mano gridavano al lume di torce intorno al palazzo sprangato di via Solferino Agnelli e Pirelli ladri gemelli era un trito senza futuro anche per relazioni industriali e per l'avvenire del patto sociale
Impossibile quel patto sociale l'avremmo capito dopo mille novecentottantuno senza Agnelli essenza Pirelli ecco al Corriere Spadolini fa ancora grande opera culturale
Assunzione di valutazione e e valorizzazione di alcuni collaboratori che già c'erano penso ad Arbasino Monelli a Dino Buzzati cui affidare la responsabilità della pagina settimanale dell'arte era stato una nuova istituzione voluta dal direttore porto invece molti collaboratori nuove attrasse molte firme illustri o che sarebbero diventate illustri proprio attraverso la sua terza fascia
Da Ennio Flaiano a Leonardo Sciascia
Non lo storico Denis Mac Smith al filologo Giacomo deposto da Manlio Cancogni ha Giorgio Bassani da Guido Calogero appieno chiara da Goffredo Parise alle o Valiani
Leo Valiani fatto momento di riflessione su questo concludo Leo Valiani e grande eroe della Resistenza è l'uomo entrato per primo con le truppe partigiane a Milano liberata il venticinque aprile del quarantacinque ebbene professione giornalista
Valiani fino a che non arriva a Spadolini fino al mille novecentosessantotto non potrà scrivere una ricca sul suo giornale della sua città sul Corriere della Sera anche questo è qualcosa che ci deve far pensare a Spadolini grazie
Grazie Cosimo Ceccuti
Invito Luca Goldoni
Ad altri
Autorevoli
Relatori prima e dopo di me
Il compito di rievocare il ruolo di Giovanni Spadolini nella storia della politica nella cultura
A me penso si chieda un ritratto con un taglio particolare poco accademico forse inedito per tanti di voi
Aveva trent'anni
Quando arrivò a Bologna a dirigere il Resto del Carlino
Dove vivono fatto appena assunto
Aveva soltanto tre anni più di me
Ma mi trattava come un nonno considera unico affettuoso ma scriteriato
Nel senso che invece di andare in biblioteca
A studiare Giolitti cattolici facevo delle gare di go-kart diventa un campione italiano dei giornalisti
Tante volte mi sono chiesto che cosa e chi ci veniva e sono arrivate le conclusioni che cinico un principio di fisica
Gli estremi si attraggono
Io ero affascinato dalla cultura ma soprattutto dalla disinvoltura con cui la la snocciola nelle contestazioni così terra terra lui probabilmente era attratto dalla mia capacità di osservare la quotidianità e di comunicarla con un linguaggio semplice ho diviso questo mio breve intervento infatti capitoletti
Correlativo titolo il primo ironia già ricordate da Stefano Folli mio attuale diretto
Spadolini solenne
Nei suoi scritti che la brillante spiritosi Simone rapporti umani
Adesso che calino dove come è stato ricordato dal professor Cecotti
Regno felicemente per tredici anni
Di conquistare i galloni di inviato speciale ero cronista voi avete internet speciale vincendo un piccolo concorso un piccolo concorso con dei testi voleva che gli aspiranti inviati riassumesse l'ho nel modo più icastico le caratteristiche del nostro Paese dissi io con questa con questo slogan
L'Italia è il Paese dove cresce moderatamente il PIL che il prodotto interno lordo ma contestualmente cresce molto di più cinque che il casino interno netto
Sempre grazie all'ironia di cui era dotato e che era disposto a riconoscere e i suoi collaboratori mi salvarli dall'EIRE gioca predatore sempre al Resto del Carlino
Mi telefonò a casa a mezzanotte stava andando a letto
Se mi pare che c'è hanno militare compie vent'anni dico va bene così mi fa piacere sarà sentito fare tanti auguri anche nomi mitici molto allo spirito deve fare un pezzo d'accordo ti farò il terzo per quando lo partners e domani che compie vent'anni
Mi infilai in abito là sopra il pigiama piombati aggiornare telefonare a Londra il corrispondente
L'ho vista imprime archivio telefonai un altro svegliando la un altro collega che sapeva tutto sui reali d'Inghilterra col cuore in gola l'e-mail
E gli intensi questo titolo
Anna d'Inghilterra compie improvvisamente vent'anni
Siccome
Siccome non era dotato di umorismo
Questo capo redattore se la prese molto intervenne Spadolini vuole sapere cos'era successo che sentenziò
Che anche l'insolenza va perdonata
Se si identifica con una buona battuta memoria mitica la mostruosa memoria
Di Spadolini
Storico e politico ma la memoria di cui voglio parlare io numeri molto più dimessa
Molto minore però singola stima è la memoria con la quale Darius Torda direttore grazie declino conquisto le nostre morì
Due punti
Allora usata non so se usa ancora la Befana aziendale direttore rappresenta dei maggiorenti del giornale distribuiva i doni
E i figli dei relatori dei tipografi primo anno si informa tutti sei Alessandro tutto patetiche Goldoni tu sei Massimo suo padre Rossetti si forma sui nomi di tutti Elisabetta si esercita
Il secondo anno li chiamo disse vieni Alessandro vieni rispetto vieni Massimo genica il e questo mando naturalmente in visibilio le nostre mogli che videro riconosciuti a distanza di un anno uno per uno i loro figli chiamati per nome
La grafia la calligrafia di Spadolini
Ho assistito più di una volta
Al rito del sabato sera quando lui
Preparava l'editoriale la domenica
Per accelerare la composizione in piombo allora si usava ancora fare le il serale di ottanta che componevano il testo in piombo per accertare la composizione lui aveva una risma di carta di fianco ripigliamo una volta ci scrive la tregua o quattro parole per ogni foglio parole lunga così alte così e le smistava agli uccelli che correvano poco a Lincoln tipografia ricapitolando i vari fogli all'unico Lino di pista che era abilitato a decrittare
Questa grafia di Padalino e via di mezzo tra la stenografia e la scrittura cuneiforme
Usava una grossa Mont Blanc
I cui serbatoi tuttavia non era sufficiente
A quelle centinaia di parole gigantesche che descrive a tre o quattro per ogni foglio
Quindi a un certo momento nel grano si sentiva uno squillo imperioso di campanello non riesco redattori mi sa ecco Renato a metà del fondo si precipitava la stenografato uno boccette di Pellicani e procedeva al rifornimento con leggero tremolio delle dita mentre Spadolini Tamburello alla nervosamente sulla scrivania
Se ci ripenso oggi più che un rabbocco d'inchiostro mi sembra un pit stop
L'intuito giornalistico
Che era stato assunto da poco al Corriere
Quando esplose il tragico Settembre nero
Che coinvolse Israele Al Fatah la Siria la Giordania
Spadolini convocò mi disse
Scelgo tre
Che non sei niente in Medioriente perché non mi interessano le notizie notizie me le manda Reuter Mele da Vincent dalla France presse a me interessa che tu faccia un diario con le tue privatissime emozioni come questo ritenuto osservazioni perché ti chiedo questo
Perché è l'unico modo di coinvolgere un lettore
Che a migliaia di chilometri di distanza
Non si interessa per una guerra così remota come quella del Medioriente l'unico modo per coinvolge lo e quello di raccontargli che cosa accadrebbe Allulli se fosse nei tuoi panni
Io partirei con questo preciso compito di raccontare per filo e per segno la mia vita privata in questo dramma che era successo
Mica Tapie catapultati a Beirut
Fra una moltitudine di giornalisti di tutto il mondo
Ma
Era in Giordania
Non mi
Lì vicino ad e in Giordania che stava accadendo qualcosa di assolutamente sensazionale telefonai a Spadolini dicendo
Che tentavo di raggiungere Amman dove i fedayn palestinesi
Rinchiusi nei campi profughi da re Hussein per la prima volta non si ribellavano agli odiati israeliani
Ma a pure arabo
Ha un esercito a capo
Appunto era la prima guerra allora fra arabi
Riuscimmo in tre giornalisti italiani uno ero
Guido Vergani bisettimanale tempo uno era Bernardo Valli del giorno e l'altro era stato scritto riceve a prendere l'unico l'ultimo ero per Amman che poi interruppi voli perché era cominciata questa guerra c'ero
Per una settimana restiamo isolati
Tra due fuochi da una parte le cannonate di Hussein dall'altra i bazooka
Dei guerriglieri
Palestinesi
Che spesso c'entrava nel nostro albergo ci furono due morti tra i colleghi stranieri
Diversi feriti gravi
Vivevamo accampati nei corridoi interni
Perché avevamo barricato le finestre dell'oste stati riguardavano verso i due esterni con materassi con brande perché arrivavano dentro raffiche e cannonate avevamo razionato i viveri
Gli unici che hanno trovato in albergo finimmo gli ultimi discorsi ma la frustrazione
Veramente più devastante
Era quella di essere testimoni
Di una furibonda guerra tra poveri
Palestinesi e beduini più sei
Ma testimoni inutili
Tagliate le linee telefoniche tagliate anche quell'ambasciata blackout totale non esistevano ancora i cellulari non usavano più i piccioni viaggiatori
Finalmente attraverso avventure rocambolesche che non sto qui a a raccontare riuscimmo a uscire dall'inferno di Ama
Scrissi quel diario che voleva proprio Spadolini e con cui lui riempì la prima pagina decreta la sera
Telefonai naturalmente mia moglie che non sapeva più niente di me da una settimana per trovare i insolitamente Serena
Venne a sapere
Che tutte le sere
Spadolini
Che non sapeva niente di me
Telefonava a mia moglie e la tranquillizzava inventandosi notizie rassicuranti sul mio conto e anche per questo che gli ho voluto molto bene
Ultima cosa l'anticonformismo di Spadolini
Io raccontai che c'era una moda che stava esplodendo e che stava incidendo proprio sulla nostra vita quotidiana sui nostri usi ma si costruì sulla solitudine
L'arrivo dei jeans dall'America prima questi pantaloni azzurrini non c'erano mai suscitato particolari emozioni perché riportava Lidia Sisti
I meccanici bicicletta e così via
Ma quando arrivano l'America
Erano stati preceduti da una campagna promozionale straordinaria che parlava appunto della storia di questi dieci che avevano vestito i pionieri del far west dei primi cercatori d'oro e che avevano la grande
Capacità di ringiovaniti
Ti porto allora ricordo che andai a vedere un Emporio dove questi jeans venivano smaltati via proprio come noccioline
E fissare l'attenzione sulle coppie di mezza età
Lei ancora molto carina
Tenuto verrà raccolta
L'unico giovanile
Forte molto forte
La moglie lo portava lì perché se era convinta che i jeans ringiovanisce
Allora io non dimenticherò mai
L'espressione di questo tapino che con i jeans sull'avambraccio
Andava verso la tenda dallo spogliatoio
Chiudeva e non usciva più dopo un quarto d'ora venti minuti riapparirà
Con i pantaloni slacciati non era riuscito a chiuderli camminava dentro mezzo metro di Pantalone perché erano molto lunghi in quanto che venivano dall'età dall'America dove la gente era molto più alta di nuovi arrivava davanti alla commessa ecco altra espressione che non dimenticherò quella di questo disgraziato mentre la donna con un colpo secco dichiarava solo quello che Sabina crea mentre la moglie continuava a dire che sono larghi di sollevare di
Allora
Adesso capirete perché vi racconto questa cosa che sembra che non c'è più niente da Spadolini
Allora
Mi occupai di jeans
Mi ricorda anche
Un maschio giovane ho dovuto quando va dal sarto per farsi fare un paio di pantaloni
Viene per momenti in cui con molta discrezione issato chiede lei perché parte porta si dice a destra sinistra in base a questo lutea un taglio particolare ai pantaloni
La prima volta che indossa i jeans ma così che non si portava né a destra né sinistra neanche al centro non si porta
Allora è una tragedia
Cominciai a seguire
Non si chiamava ancora talkshow
Erano
Le tribune politiche dove c'era un giornalista un sindacalista un conduttore lo psicologo tutti tra i quaranta e cinquanta crisi per però ringiovaniti da questi jeans affilatissimo
Dopo un po'di osservare che cominciavano dimenarsi educatamente
Sulla sulle queste poltrone bianche degli istituti si dimena e approfittando del momento in cui la telecamera aperta al pubblico con la manina si davano stamattina Spadolini lesse questo pezzo
Si divertì
Vuole fare il titolo la sistemata
E
Lo pubblico
Nel santuario del Corriere in terza pagina come e Zefiro
A questo punto non fare ti capita che fatica a capire come io ricordi con tanta affettuosa ma sta zia l'uomo a cui devo tanta parte della mia carriera grazie
Lazio
Voglio ringraziare
Luca Goldoni per
La freschezza di questa testimonianza
Nelle invitarlo eravamo certi che con l'avena del grande scrittore ce l'avrebbe
Restituito
Da par suo una certa atmosfera di uno Spadolini
Meno conosciuto
Meno ufficiale
Dire che c'è riuscito perfettamente non ha deluso le attese
Voglio ricordare la simpatia ad avere la stima che Giovanni Spadolini aveva sempre dimostrata nei suoi confronti
Quindi grazie a Goldoni rosso ma che
La mia partecipazione chiedeva la cortesia del professor Ceccuti e del presidente dell'Amiu nelle città professor Monti a questa tavola rotonda anzitutto un preciso significato
L'omaggio la gratitudine della società editrice del Corriere della Sera che ho l'onore ora di rappresentare ha un grande direttore della sua maggior testata e in questo cerchio interpreterà anche il pensiero
Del mio ben più illustre predecessore Cesare Romiti riprese un omaggio in apparenza formale che si colora tuttavia per me di un particolare significato
Alla mia sensibilità di giurista ahimè giurista e non brillante
Eccezionale e giornalista come Goldoni dicevo alla mia sensibilità di giurista la riflessione
Sul Corriere di Spadolini la lettura degli interventi che non sempre necessariamente assumi riguardo alla collocazione del classico fondo
Rendere evidente un dato fondamentale
Con Spadolini uomo delle istituzioni geloso cultore di istituzioni democratiche libere interprete di istituzione capace di rinnovarsi e rigenerarsi
Nella continuità il giornale il suo Corriere sviluppa consolida cintura il carattere di istituzioni tra le istituzioni
Con l'orgoglio Spadolini nel suo commiato quattordici marzo settantadue afferma
Questo giornale e qualcosa di più di un grande quotidiano di informazione
E simbolo spesso della civiltà laica democratica del nostro Paese fondata sulla RAI ragione e sulla tolleranza ebbene semper istituzione democratica noi intendiamo le strutture il luoghi o per la polis discute si confronta e decide esegue giudica evidente ruolo istituzionale che assume un giornale libero colto aperto sono parole di Spadolini non dogmatico non categorico Long chiuso
Nella fortezza delle sue convinzioni ma disponibile al dialogo pronte alla registrazione di tutte le voci anche molteplici e contraddittorie della società civile non meno che delle diversi teorici
Ho ricordato il commiato un flash back di quattro anni arriviamo al marzo del sessantotto il primo fondo di Spadolini
L'articolo di insediamento non è un articolo di astratto programma è calato nella realtà politica nazionale e incentrato sulla dialettica tra partiti
Costituisce una forte rivendicazione della necessità di correttezza dei rapporti fra partiti correttezza che significa anzitutto trasparenza rifiuto di collusioni improprie e OPA emerge una concezione subito allargata delle istituzioni
Le istituzioni non sono solo quelle classiche dello Stato ma comprendono le articolazioni oggi diciamo della società civile
Con rilevanza costituzionale partiti sindacati associazioni chiese e organizzazioni religiosi ingente la cui legittimità ed il cui ruolo si fonda sulla chiarezza di rapporti
Dialogo titolava al primo articolo di Spadolini Mer marzo sessantotto e dialogo è una parola che ricorre in modo quasi martellante negli articoli di fondo di Spadolini
E dialogo viene costantemente invocato per separare i il falso per Spadolini dialogo dal vero diario per separare quello degli ammiccamenti dei disegni oscuri io avventati ammantati sotto le con mimica parola accattivante di dialogo il falso il dialogo
Dal dialogo vero Pierfranco corretto anche duro
Puntiglioso confronto rispettoso dei diversi ruoli un dialogo che credo Spadolini sintetizzasse nel concetto di laicità gli esempi di questa dottrina del dialogo e delle istituzioni intese nel senso più ampio che ho detto sono i numeri e ormai luogo comune citare innumerevoli articoli di Spadolini sui rapporti tra Stati e chi meno osservato forse e il tema dei partiti nella corretta dialettica della corretta dialettica dei partiti
Il lettore degli interventi di Spadolini sui partiti potrebbe porsi un interrogativo
Non è forse uno Spadolini esponente di un Corriere da tanto che sia agite annaspa nel labirinto del contingente nel dedalo delle correnti dei frazione di ismi di ciò che taluno definisce la Prima Repubblica e l'interrogativo conduce a quello più ampio annoso
Dal punto di equilibrio che un grande giornale di informazione opinione debba avvenire fra l'analisi del quotidiano e la sintesi della vicenda Paul
Ho letto e riletto
Ripercorrendo passioni apprensioni da allora questi fondi di apparente spicciola cronaca politica
Cui e mi sembra di avrebbe invece trovato una conferma
Di quella linea del dialogo e della correttezza istituzionale come trasparenza l'impedita di posizioni e di confronto nelle istituzioni il farsi e disfarsi di coalizioni unificazioni scissioni di correnti partitiche ambigui tentativi trasversali
Vengono sempre accuratamente descritti ma sono sempre associati al richiamo forte e preciso a non perdere o a ritrovare una bussola
Talvolta è una bussola
Talvolta un alloggi una logica vengono con un pizzico di generosità da parte di Spadolini accreditati uomini e formule
Che il tempo a inesorabilmente ricondotto a un quadro sbiadito e sfuocato
L'importante era tuttavia gente gettare il cuore oltre l'ostacolo avere fiducia in una istituzione in una linea
In un giornale che si rivolgeva un ceto medio una borghesia sulla quale l'argomento dell'insofferenza verso i partiti poteva venire facile
Presa incuria l'istituto del partito ha rilevato in quanto uno di essi era l'avversario
Spadolini rivendica al partito il ruolo appunto di cella elementare Democratic
Ai partiti scrive e comunque commesse un compito di ristabilire la legalità e la normalità democratica
Di fronte all'opinione pubblica che registra un distacco dei partiti che rasenta disgusto sono sempre le sue parole la rivendicazione del ruolo del dialogo e un no
Alla demagogia alle scorciatoie male antico del paese e queste Spadolini diceva durante i drammatici scontri le giornate
Di piazza Fontana prima di andare Umma e così
Le istituzioni devono tenersi l'un con l'altro il fondo di al dicembre ventuno dicembre sessantanove gli esemplari
Titola la grande prova la grande prova di un Paese che regge alle bombe di Milan
Una grande prova di Spadolini in realtà si afferma la sufficienza della legge comune che ieri da guai se la scossa subita dal paese uscisse anche solo per qualche aspetto compreso quello di affidare al sindacato una supplenza di ordine pubblico
Dal legalità repubblicana complessità
La fermezza di Spadolini
Nel tener legate le istituzioni evitando fughe parentesi eccezioni assume a volte Toni anche di coraggiose se un pretendente anticonformismo anti benpensanti smusse Micossi consentisse l'orrenda parola
Commentando le prime indagini su Piazza Fontana Spadolini scrive eccetto non sono mancate spranghe alture
Fra i vari preposti alle indagini contrapposizioni larvate sottinteso e poi mi polemiche talvolta di prestigio talvolta di puntiglio
è un'esperienza inseparabile
Dai Paesi retti e democrazia solo nelle dittature la giustizia funziona fra virgolette perfettamente
Non vorrei commentare non considero queste una défaillance
Considero un consapevolezza preziosa delle istituzioni democratiche hanno un costo un costo che va pagato perché tenga al sistema un costo anche a volte tale da spezzare e superare facili illusioni tecnocrati
Il sistema delle riforme non è tutte il sistema delle istituzioni non è tuttavia per Spadolini un sistema sta
Spadolini come non fa del Corriere il paladino dei blocchi d'ordine delle maggioranze silenziose tiene lontano il Corriere dal conservatorismo delle istituzioni
La puntigliosa difesa il fermo il continuo richiamo alle istituzioni sociali e politiche ad essere tali si gogna abbia con un altrettanto convinta visione favoriva la l'innovazione anche coraggio
Fra le molte prese di posizione ne vorrei citare
Traendo un costruttivo del difficilissimo mille novecentosessantotto Spadolini invita sono sue parole
A svuotare con le riforme tutte le legittime cariche protestatari
Sottolineo legittimo
Una posizione non facile tutt'altra che scontata certo è scomoda perline direttore del quotidiano della borghesia milanese una posizione dovute alla convinzione che al canale del rinnovamento delle e nelle istituzioni non vi era alternativa
Tra marchi e colonnelli il pass tragicamente ebrei queste sono le parole con cui Spadolini conclude il mille novecentosessanta
Già ho fatto cenno al ruolo per Spadolini dalla stampa come istituzione garanzia delle istituzioni riprendo il tema Perrone
Del pensiero di Spadolini sulla libertà di stampa che trova misfatti nella sua attività sul campo la più significative a dimostrazione vorrei toccare due punti
La fine della direzione di Spadolini coincide con quello che Spadolini stesso di finisce
Le Piliego positivo delle trattative condotte dal comitato di redazione con l'editore per la fissazione dei diritti dei giornalisti nella vita dell'impresa e nelle future nomine dei direttori
Una vera e propria svolta continua Spadolini nel giornalismo i tagli in un momento di estrema amarezza la cessazione della direzione di Spadolini in un in un clima in cui forti striscianti
Il ruolo tentazioni sovietico saluti Spadolini crede nella carta della institute razionalizzazione dei rapporti anche si si tratta
Di una istituzionalizzazione raggiunta contro la procedura in essere egli se si lega tutto ciò
Con la rivendicazione di un'indipendenza immune da influenze comunque da suggestioni esterne
In luce dalle non legato sono sempre sue parole ai centri di potere per centro di potere non è il solo quello economico e politico
Franco nella cultura e nel dissenso emerge la consapevolezza della specificità dell'impresa giornalistica ed editoriale
Specificità che se da allora ha fatto grandi passi avanti anche a livello normativo attende ancora risposte compiute
I grandi codici etici dei maggiori quotidiani stranieri indicano una
Una via scevra da rigidità e da modelli preconcetti
Rigidi che Spadolini me
Aborriva sulla quale la riflessione in Italia è ancora acerba e dovrà essere contigua
Il secondo tema in materia di libertà di stampa si riallaccia un fondo la libertà di stampa del settantuno
Un fondo che da un lato lascia la bocca ma si criticava il governo è evidente per i suoi rapporti con la stampa
Ma dall'altro e profetico sia nel caso di specie con la denunzia di rischi di un derive estremiste in Cile sia sulle prede emblematica della stampa in generale
In particolare Spadolini mette l'accento sugli effetti esiziali per la stampa giornalistica
Del controllo della rarefazione della pubblicità e più specificamente nelle sette o distorsivo che sul mercato pubblicitario producono posizioni
Modo polisti che nel settore televisivo il rimedio non sta in provvidenze nella redistribuzione dall'alto il rimedio sta afferma Spadolini immonde pluralismo effettivo è articolato
Due aggettivi sui quali occorre riflettere bene
Le leggi le provvidenze per l'editoria ammonisce Spadolini servano a poco se la classe dirigente non è animata dal culto geloso e vorremmo dire religioso della libertà di stampa
Della pluralità dell'informazione al di fuori di ogni tentazione di controllo dall'alto e non rendere jours
Desidero ringraziare il professor Marchetti per questa relazione in cui oltre a far vibrare una nota di passione civile
Che ci ha riportato
Alla stessa passione civile che caratterizzò la direzione
Di Spadolini
Insisto tutto l'impegno suo successivo alla direzione
Ci ha riportato anche alla grande modernità dell'eredità Spadolini Ana
Una verità che si connette esattamente ai criteri che garantiscono la libertà di stampa
Cioè l'autonomia dei centri di potere è il tema cruciale della pubblicità
Queste parole ci indicano anche qual è stato in questi anni
Lo sforzo di garantire al Corriere Della Sera la cornice entro la quale esercitare il suo diritto dovere di informare i cittadini una cornice che è stata garantita
Degli anni in cui Cesare Romiti è stato presidente della nostra casa editrice
E che è veramente e che è veramente importante che rappresenti adesso dalle parole di Marchetti un ideale non dico conclusione perché il convegno continua ma direi il punto di ricaduta
Civile e politico di questo nostro convegno quindi veramente grazie per Marchetti di nuovo grazie all'asta Bot conica organizzato questo incontro e credo che possiamo concludere questa parte e dopo una sospensione ci sarà la terza fase del di questa giornata di studi grazie
Io questo terzo pannelli dedicato
A Spadolini e la città di Milano rinnovando il ringraziamento alla Università Bocconi al presidente Monti al rettore inseriti per la squisita ospitalità cui hanno organizzato questa giornata di studio
Parteciperanno al a questa conversazione
Professor Arturo Colombo il l'onorevole Carluccio Sangalli che oltre a essere dice presidente della Camera di Commercio e vicepresidente della Fondazione Cariplo e sostituisce in questa veste il presidente Guzzetti
E l'onorevole Carlo Tognoli concluderà
La giornata l'intervento del Sindaco di Milano
Gabriele Albertini
L'aumento che tocca a me introdurre queste
Questa fase dei nostri lavori credo che il modo migliore per ricordare il rapporto fra Spadolini politico e la città di Milano
Sia quello di rileggere alcuni passi del discorso che egli tenne il tre giugno del mille novecentonovantuno al consiglio comunale riunito in seduta straordinaria per salutare
La nomina a senatore a vita dell'allora Presidente del Senato
Veleni esordì dicendo
Debbo un grazie di cuore ai miei vecchi elettori che continuerò idealmente a rappresentare anche come senatore a vita devo otto a Milano e a tutto quello che Milano ha rappresentato nella storia nazionale
Senatore di Milano a vita ho detto appena comunicata la decisione del Presidente della Repubblica proprio per significare questo vincolo di assoluta continuità e difendere continuità Milano si intreccia nella mia memoria nel conto dei debiti con Firenze
Firenze quella certa idea dell'Italia Milano quella certa idea dell'Europa Luna inseparabile dall'altra perché non c'è Italia senza Europa come non c'è Europa senza Italia
Firenze Milano la partita del cuore e la patria della ragione
La città delle mie memorie familiari dei miei studi dei miei libri sua Pian dei giullari e quella che considero la mia città d'elezione la città cui debbo tutto per quanto riguarda uomo pubblico il magistrato civile
Il mio debito con Milano è altissimo sul piano dell'autobiografia intellettuale ma anche dell'autobiografia personale poi continuava ricordando che a Milano uscì il suo primo libro di rilievo il papato socialista
Camp a Milano visti gli anni fra i più difficile più importanti della sua vita al Corriere della Sera
E che a Milano deve il mandato parla Penta relate era il costante determinante aiuto nelle opere di governo e di OPA e di partito che ho potuto condurre avanti
Spadolini cioè parlava del suo debito con Milano noi credo oggi dobbiamo piuttosto parlare del debito di Milano con Spadolini
Ed è un debito grande
Un debito verso lo Spadolini politico nella cui azione si rifletterà lo Spadolini uomo di cultura che si tradusse impegni concreti e in indicazioni importante per lo sviluppo culturale della nostra città
Penso alla battaglia che egli sempre ricordava per la Grande Brera compiuta come ministro per i Beni culturali del Governo Moro la Malfa
Che egli rievocava sempre unendo allora la memoria e all'omaggio a un grande sovrintendente Franco Russoli
E più in generale alla creazione con un quasi con un blitz legislativo del ministero dei beni culturali io ricordo un episodio vero allora vice capogruppo dei repubblicani alla Camera e partecipavo alle conferenze dei capigruppo quando venne messo all'ordine del giorno il problema della conversione in legge del decreto istitutivo dei beni culturali e allora in un l'onorevole Alessandro Natta che era il capogruppo del Partito Comunista ed a cui ci si aspettava una resistenza è un'opposizione alla istituzione di un ministero per decreto venne disse ma Spadolini noi consentiamo anche questo l'istituzione del ministero per decreto qualcosa che a nessun altro forse sarebbe stato concesso ebbene anni di distanza
Il ministero dei beni culturali si è rivelato uno strumento di fondamentale importanza in un Paese come l'Italia che ha un immenso patrimonio storico e artistico e si elevato di particolare importanza anche per Milano
Quella sua iniziativa
Fu per quella sua iniziativa che tutta la materia ha avuto uno sviluppo vertiginoso e nella nostra città come in genere in Italia l'attenzione per i beni culturali si è profondamente radicata nella sensibilità della gente
I giovani che oggi si sottopongono a lunghe file per visitare questo o quel museo non sanno nemmeno quanto poco affollate fossero
Gli stessi ambienti più di trent'anni fa che forse cadono lo ricorda meglio di chiunque altro
Ma su questo punto mi sia consentita
Un'altra considerazione di natura più propriamente legata alla situazione politica odierna se vogliamo attualizzare l'impegno di Spadolini in questo settore
Spadolini aveva forte la consapevolezza che il patrimonio culturale fosse di valenza nazionale come grande testimonianza della civiltà italiana nel suo complesso
E quando si discusse il famoso decreto seicentosedici per il trasferimento dei delle funzioni alle Regioni fece una grande battaglia per mantenere la materia relativa ai beni culturali in capo allo Stato
E la storia e gli ha dato ragione tant'è vero che quando lei mi due mila e uno si è affrontata un'ulteriore modifica della delle norme costituzionali all'articolo centodiciassette
E sono stati è stata egualmente riservata la tutela dei beni culturali alla legislazione esclusiva dello Stato prevedendo intervento delle regioni solo come intervento per la valorizzazione non
La
Competenza legislativa esclusiva
Quindi da questo punto di vista dobbiamo realizzare una maturazione culturale che proprio sull'insegnamento di Spadolini vi è stata sul ruolo che deve avere
E evadere le istituzioni nazionali nella gestione dei beni culturali a questo proposito però e mi spiace che non ci sia oggi pomeriggio Lignani urbani dobbiamo dire che la politica delle dismissioni che può andare bene per il patrimonio dello Stato in generale
Non vale
Per quei beni che sono caratterizzati da un rilevante interesse storico e artistico
E che quindi benissimo economico si deve fermare giacché l'opera d'arte non è una merce qualsiasi ma il simbolo stesso dell'identità nazionale
E del resto curve scendendo da tante ragioni ideali e tecniche la dismissione dei beni culturali è anche un errore politico
Poiché la sensibilità della gente è ormai così attribuita nei confronti dei nostri capolavori più probabilmente ottiene più consenso l'apertura di un museo che non la realizzazione di una nuova centrale
Ma
Dicevo oltre a queste realizzazioni Spadolini diede alcune indicazioni importanti per la vita culturale della città
Voglio ricordarne solo due
Che offrì nel dibattito in in consiglio comunale su quel sulla cultura il ventiquattro marzo mille novecentottantasei superiori di breve periodo in cui egli fu consigliere comunale di Milano
Sulla prima non vorrei portarvi al mestiere e al mio amico Tognoli erano le considerazioni fece sul Museo della scienza dell'arte
Quando disse non credo alla scienza divulgata in chiave di spettacolo come si è fatto in altre città
Riconosco invece la necessità di fare qualcosa per il Museo della scienza e della tecnica che fa parte del patrimonio culturale di Milano
Un grande museo che non può morire ma che opportunamente rilanciato qua anzi offrire un grande servizio alla città di raccolte di testimonianza della sua vocazione prevalente in questi due secoli quella industriale e tecnologica
E che può inoltre diventare un centro di studi sulle realizzazioni tecniche sulle imprese di cui si avverte la mancanza in Italia Milano mi sarebbe la fede più naturale
E anche e ancora l'altra indicazione e di ieri in quel dibattito riguardava un tema che oggi è di bruciante attualità
Quello del rapporto fra ricerca e industria
Fondamentale mi disse è il ruolo della ricerca Milano è la città dove si concentra il maggior numero di addetti alla ricerca e sviluppo in Italia all'interno dell'impresa
Ma si avverte la necessità di conseguire un più alto grado di integrazione tra la ricerca applicata
Che si svolge nell'intera impresa e l'attività svincolata maggiormente da esigenze produttive immediate e che invece localizzata negli atenei e negli altri centri pubblici e privati
Occorre promuovere la creazione di forme consortili tra impresa e università per la realizzazione e la gestione dell'aria milanese di impianti di ricerca nei settori avanzati ad esempio la microelettronica e le telecomunicazioni
Su questo terreno passi in avanti si potranno fare cambiando la legislazione nazionale introducendo iniziative fiscali e così via
Ma le iniziative che possano essere prese subito grazie alla volontà di collaborazione di enti ed istituzioni diversi a Milano devono progredire ebbene un indicazione che conserva tutta la sua attualità anche se dobbiamo dire con molta franchezza che importanti scelte sono state fatte in questo settore importanti passi avanti sono stati compiuti nella realizzazione di queste sinergie
E che casomai se i ritardi vi sono sono ritardo che derivano dalla legislazione nazionale che ancora non ha affrontato il problema della realizzazione dei distretti Dio tecnologici sul modello di quella che è la legislazione più avanzata degli altri paesi europei e che mi auguro possa essere modificata nel giro negli ultimi la fase finale di questa legislatura il riferimento alle esperienze straniere
Ci porta
Un'altra considerazione Piera presente sempre nel pensiero di Spadolini
Milano come ponte dell'Europa
Questa era una sua forte convinzione
Merle discorso che ho prima ricordato al consiglio comunale novantuno egli affermava Milano rappresenta un ponte fra la cultura e l'economia italiana è quella del mondo d'Oltralpe sono caratteri essenziali per l'immagine della città consentitemi di dire della nostra città
Sono caratteri che si sono rafforzati ulteriormente qualificati nella lunga profonda e silenziosa trasformazione quei andati incontro in questi ultimi quindici anni e da questa considerazione gli teneva alcune conseguenze che credo meritino una seria riflessione oggi
Quindi parte egli parlava della Milano illuministica della Milano dei Verri dei Beccaria della Milano dell'interdizione israeliti che di Cattaneo e della lotta ad ogni forma di razzismo il mostro che dobbiamo ancora debellare
Io mi considero un po'il figlio del culto della tolleranza che nasce qui e l'abitudine a pensare europeo che stendardi
Riscontrava Milano e sola Milano in Italia insieme a quella passione risorgimentale che ci viene direttamente da Cattaneo il più europeo di tutti i patrimoni i patrioti dell'altro secolo
Io credo che all'internazionalizzazione consapevole di Milano alla sua integrazione alla sua leadership nelle grandi correnti economiche e finanziarie
Il che sottolinea la forza il già saldo ancoraggio di Milano e dell'Italia alla comunità occidentale
E il ruolo essenziale peculiare non sostituibile che Milano ha nel quadro unitario dell'Italia è
Nel quadro unitario dell'Italia
Emerge in questa fase di Spadolini il rifiuto di ogni tentazione localistica forse fare artistica Milano come grande città italiana europea
Di fronte all'ubriacatura seguito il federalista che ha coinvolto in questi tempi centrosinistra non meno del centrodestra
Il richiamo di Spadolini ci appare prefigurare quello odierno del Presidente Ciampi per la difesa dell'unità nazionale in una prospettiva di unità europea anche perché per Spadolini solo in questa prospettiva Milano può configurarsi come una grande realtà in grado di tenere testa a Londra Parigi a Francoforte
Milano
Ci diceva ancora io mi scuso se cito molti di questi passi ma mi sembrano indicativi di quello che Spadolini ha fatto e ha detto per Milano
Dicevo nel discorso del ventiquattro dicembre ottantasei e qui prende a toccare un tema che so caro al sindaco Albertini
Egli affermava indispensabili che Milano continui a pensare in grande
A superare ogni angustia provinciali Istica Onlus possessione ereditata dal passato il sia meramente redistributiva Guan X e egualitaria Street
Penso a Milano come metropoli del futuro il senso di una grande Milano che obbliga a pensare in grande a sfuggire a ogni dimensione municipalista e ogni attrazione di campanile
Milano è la sola città che forse difendere nessun militari risorgimentale in funzione del messo federale europeo per la commissione che fin dall'alba del Risorgimento stringe la causa dell'Italia unita alla causa dell'unità europea
Ma deve essere tra Milano metropoli del futuro
E il riferimento alla città alla metropoli del futuro il riferimento alla città metropolitana non era casuale mentre ho avvisato derivava da una profonda convinzione
Che si era tradotta non a caso nel primo disegno di legge
Che conteneva precise norme per realizzare la città metropolitana che fu presentato dal Governo Spadolini ministro degli Interni era allora Rognoni nel mille novecentottantadue
Sono passati ventidue anni caro Sindaco e malgrado l'istituto della città metropolitana sia stato costituzionalizzato non si vede ancora una concreta prospettiva per la creazione di un soggetto istituzionale di
Sono certo che loculi di belle ragazze di me avete
Per un anno empi questi stessi meglio gli otto accenderanno ma mi sia consentito per chiudere un riferimento che considero non improvvisato né strumentale
Il presidente Monti a forse casualmente ma Felice casualità cento alla data del venti settembre per la celebrazione della di Spadolini a Milano
è una data
Su cui Spadolini ha molto scritto
Ed è una data che ha grande significato
Perché crede nell'unità d'Italia
E nella difesa dei principi della laicità dello Stato
Quei principi e Spadolini
Così riassumeva nell'articolo di congedo pubblicato sul Corriere della Sera
Prima iniziare il suo diretto impegno buoni mi sono coerentemente battuti in questi anni nella linea di separazione fra Chiesa e Stato
Per l'autonomia del potere civile in ogni occasione dal divorzio il referendum un sforzandosi di non offendere mai la coscienza dei credenti nei punti di fede che valgono più di tutti i compromessi ogni armistizio fra i potenti
Grazie
La parola ora al professor Arturo Colombo
Grazie presidente
Nel affronto tutto di Spadolini comunica
Novantotto che è durato quasi mezzo secolo è sempre stato un duplice
Potrà cogliere che ha un rapporto di spazio ed è un appalto di tempo opportuni spazio nel senso che c'è un rapporto di Spadolini con la città di Milano con le sue istituzioni
Con certi ambienti e personaggi naturalmente cominciando dal Corriere e l'abbiamo sentito
Benissimo delineato dal direttore follower pulita Marchetti perché io credo che nella stagione del Corriere ha costituito il momento più alto
Nella vita
Pubblica di Spadolini lui stesso diceva un look quando ha diretto il Corriere fare il presidente del consiglio con lo diceva con orgoglio
Però corre dei rischi
E o peggio
L'amico Del Pennino quando insisteva su quel senatore di Milano avvilito
Senatore teorema dal settantadue al maggio del novantuno
Un altro un alto rapporto forte è stato quello ce lo ricordava anche islamico codino Ceccuti il Rapporto indicano coordina cui agli occhi allora negli anni cinquanta sessanta idea la Milano capitale dell'editoria da cui il rapporto con quali il personaggio geniale polemico imprevedibile che è stato Leo Longanesi ma anche troppo
Pensate che apporto al Viminale di Spadolini con la Longanesi aveva è stato un rapporto costante dopo Longanesi il legame con Mario Spagnol e tu a cui Spadolini Giove una volta al forno giù il terrorismo più largo di quello da una parte il volume stato Lignano dell'ottantatré la stagione del mondo
Se avrà un po'una specie di Ibiza rivisitazioni della sua giovinezza dei suoi rapporti
Con il mondo potranno dire
Cioè i rapporti col mondo e poi l'auto volubile diceva giustamente
Follini la capacità di Spadolini storico di essere anche un straordinarie doti d'ultima Tullia Nava
L'ultimo libro più volte ripubblicato dalla Longanesi degli uomini che fecero l'Italia il proprio l'idea di riuscire a fare una singolari
Callieri gli altri ritratti per conoscere la storia complicata di straordinaria dei nostri paesi
E poi oltre a Longanesi ecco il rapporto tasto aboliti
Non soltanto le la Mondadori la trasposizione del Battaglia spolverini e la famiglia Mondadori il rapporto con il Gran Gala non coperti da uno con l'altro
Definizione famosa di Valentino Bompiani e questa affogati amicizia con tutta la famiglia
Con tutta la famiglia
Mondadori mi piace qui ricordare niente
Mimma non il solo ma quando Spadolini dieci esce in quel borgo diciamolo pure traumatico da il Corriere copie immediatamente passano poche settimane
Appare lei appare sure tocca su quella tocca che Cecco dava Ceccuti fin dal primo numero aveva portato la sua firma invece ecco anche dal settantadue Cafiero a Bari Giovanna nei taccuini in cui Spadolini prende sempre spunto dall'attualità politica che una serie di riflessioni su quello che avveniva nel mondo perché riuscì a continuare addirittura fino a settantasette nonostante del crescere degli impegni di doverne pari e poi un altro rapporto con la montatura quando Spadolini direttore del Corriere fa quella famosa inchiesta l'Italia la Italia settanta la carta delle regioni è continua pubblica il tre volumi scende ancora Mondadori accoglie il meglio
Bastino può
Si ricordava Montanelli
Ricordava una priorità Castaldi Caio di ciò che dopo quel giorno bisognava chiudere qui nessuno riesce a pareggiare goduto di oggi infatti nella storia ci sono due grandi produttori il cavallo il look
E poi ma che stava giù giù fino fino a un personaggio purtroppo poco ricordato testata il grandissimo amico di Spadolini c'è salito a pulire
Cioè senza polemica ricorda e naturalmente poi l'alto le gambe ma non mette ma non ne parlo perché abbiam parlato da par suo monte stamattina nel rapporto di Milano collabora
Ma c'è anche se vogliamo
Esemplificare incidente una serie di rapporti di quello che potrà veggente lo Spadolini privato lo Spadolini non Home più bisogno del ma non Spadolini che correttiva l'Acea sia degli amicizie ci ha detto che pochi appieno tutto il senso delle amicizie
Come Spadolini allora
Penso agli incontri incalza Bonacossa
In quel bellissimo palazzo accanto al Cenacolo Giulio Nardo concede sei mesi dopo e spesse volte abbiamo incontrato Franco Cingano penso alle serate con gli amici giornalisti al ristorante della dice
Montanelli ed entra nella Francia per primo pensiamo a certe frequentazioni cioè lui l'aveva con i letterati e gli scrittori copre Monte Mario Bacchelli come cavolo boh o come il gruppo dei parrocchiani assicurò
Diamogli esperite al fitness
Per cogliere certe sintonia con un altro personaggio straordinaria come è stato Novello il tutto nell'orbita di Novello signore di buona qualità e poi penso al legga con il mondo ebraico penso ai legami Corinne Maier occorre immortala tanto per intenderci oppure ai rapporti stretti
Spadolini coltivava colpi in quanto rimaneva dell'azionismo a cominciare da Leo Valiani età Riccardo poveracci dei piatti ricorda e qui perché è stato uno dei più grandi
Bocconiani cambia volto al dunque ritrovare vetture
Ricordare laico che ha dato il via alla rete di Candoglia addirittura Laura Martina
E poi e poi c'è altro se mi permettete bloccargli anche ricordare pensare all'aiuto alla collaborazione
Cioè gli offrivano c'è attivamente
Come come pietra Battistelli oppure come per la Sicilia Longo Poletti scomparsa da pochi giorni e poi occorre non dimenticare soprattutto dagli anni settanta in poi in rapporto di Spadolini con gli amici colleghi mazziniana cominciare daccapo Holloway cordate il giorno chiede Spadolini affatto l'uscita pubblica al nuovo ha presentato uno è stato Giuseppe tramavano Spadolini dai cacciato con il il gli ha finito con il tu c'è stato a cioè a uno dei suoi immobili dedica io sono più giovane ma sono più autorevole
E allora tramava toglie quello più vecchio ma hanno presentato a parte c'è stata questa specie di liaison tappate Renato pedice Polato e precisato tutto
Veloce quello abbandonò tutto il gruppo degli amici del Partito Repubblicano che vedo cui rischia attività di opposto Del Pennino Lecce poco sì dunque Giorgio occorre il Pellicano nel mille Rizzotto il chissà quanti medicamenti e poi c'è l'altro Spadolini cioè lo Spadolini nei suoi rapporti con la storia di Milano e con il protagonisti
C'è l'errore odissea vigneti della Milano dell'otto e del novecento appena cioè teniamolo bene a mente
Spadolini non si scorda mai di esce uno storico l'ordine lo stoico Canon va Acaccia del passato col gusto di udito per il Dante del topo
Di più giottesca ma sempre un po'pallido ben chiaro in testa attraverso il Bollettino delle voci
Gli occupanti hanno saputo esprimere le molteplici dieci del mondo dice Spadolini vuole essere un po'recuperare il valore di un'eredità
La testimonianza di un esempio la forza di una lezione incagliato nei palazzi ancora fatta oggi allora ecco che esse tre spunto da Cesare Beccaria è però che i costumi c'è l'attualità dell'esperienza illuminista del caffè
Settala Diversi teoria del prima farci capire che c'era o nei repubblicani o nell'irreale a fianco di Napoleone
La delicata operazione gli sfortunati morti mazziniani del cinquantatré e quando parla di bisogni del grande Manzoni sottolinea il tutto frammento del cattolico fedele all'idea di una patria
Italiana col Roma capitale e potrei andare avanti nel esemplificazione ma Bogarelli visto che il tempo occorrente limitarmi sordo ad alcuni personaggi
Della mila non contemporanea
Cioè terminando tra gli anni trenta nella Milano degli anni settanta ottanta e corridori che lo stesso Spadolini ha conosciuto ha frequentato pensò a Raffaello
Mattioli il banchiere umanista
Penso ad Adolfo Tino e alla sua capacità di donne in questo atto e non solo come il presidente di Mediobanca ma farci intendere tutta la delusione Ernesto rammento dell'antifascista che si sentiva tradito da quello che era avvenuto porta penso a Leo Valiani anima di fuoco penso ancora Addaura dell'educatore civile e quindici attuali un altro capitolo dai suoi grappa tutto il attacchi de Spadolini con l'umanità letto ai quali con la famiglia del Corriere ricordava che Dino Buzzati Akita Dino Buzzati sia ridotto al a alla sua e contrazione del con Eugenio Montale
E a proposito di Eugenio Montale permettetemi del FEAGA mare Spadolini aveva secondo me leggenda degli anni tutti c'è un bell'essi monumento alto
Dello Spadolini costretto ne sono stata testimoni diretto a lasciare vescovi cura del litigio
Prego aveva dal settantadue e allora prima dei fa fa proprio congedo dal Colonia il giorno prima riunisce riunisce al principe diciamo tutto Oppo dei giornalisti del Corriere e alcuni collaboratore naturalmente a fare tappato comandanti Torrione ecco come al solito il suo garante amico Indro Montanelli allora siamo tutti lì ti aspettiamo ed ecco che il pranzo d'addio che poi aveva il pallone e anche di una pranzo di un banchetto elettorale Juniors tre virgola
Tutti
Bisogna eccetera a Iside de Michele secondo me fa l'elenco di tutti quanti allo Stabile invitati e così è portato a gettone di auto la lista del Duomo educative per questa allora quando tutti erano già ai loro posti davanti alle tavole imbandite ecco anche entra Spadolini sorridente inerzia con un incedere volutamente lento Portogallo fallì isterico al braccio di Montale
Pantanelli gli va incontro e si lascia scappare va in modo tale che tutti lo sentirci europei ecco i nostri due grandi un senatore a vita Siena troveranno che
Conclusione
Quando Calatrava di Milanello lui che non sono di genio degli aneddoti ma anche la sapienza dell'eccitazione quante volte avrete anche voi sentito due citazioni incredibile vittoria
Quando parlava di Milano diceva sempre Milano anche il miglior garante amico Eugenio Montale ha definito un circa Bovo no
Ma non ci limitiamo soltanto agli enti Milano era una città tuona ma poi quando voleva allargare non sguardi ora pronto rammentato inchiesta tosto dal a confessare
Ammirare non ho imparato appello essa veri il mio europeo e che è chiaro che Spadolini sottintendeva che altrettanto poteva fallire anche Piero Gnudi
Ho finito Tullio Solenghi come Davide a proposito distante da il grande Paul Valery diceva che con Stendhal non si finirebbe in vari non potranno ripetete Spadolini
Grazie Arturo la parola ora l'onorevole Carlo Sangalli
Grazie io
Penso che mai con me
In questa occasione in questa circostanza almeno da parte mia le parole non sono adeguate nel ricordare un protagonista assoluto ed una figura e complessa come è stato Giovannini Spadolini io comincio se me lo consentite con un ricordo personale sono quei ricordi che restano nella memoria
Molto nitido e molto puliti che neanche il tempo riesce ad offusca regno vengo eletto deputato nel mille novecento nel sessantotto
Alloggio peraltro come tanti altri parlamentari all'hotel nazionale qualche anno dopo esattamente nel settantadue arriva anche Giovanni Spadolini che non era un parlamentare come gli altri certamente veniva già come direttore del Corriere
E allora ecco il ricordo alla sera cieli capitava di di stare insieme anche con altre i parlamentari certamente molto più autorevoli del sottoscritto ricordo con grande simpatia per esempio anche al freddo Biondi
Si chiacchierava in assoluta familiarità di politica e dintorni e quello che rendeva unici i suoi discorsi non era le norme bagaglio culturale che certamente possedeva ciò che più profondamente e colpiva le mie riflessioni era la sua e capacità di parlare di politica del complessità di politica con parole semplici e concetti chiave
Ebbene Giovanni Spadolini non ha solo questa complessità la e comprendeva ma riusciva anche a a spiegarla coloro che come me ascoltarlo hanno le sue lezioni private come gli studenti ascoltano con passione è una grande professore perché Spadolini non era soltanto un professore
Era un vero e proprio maestro di cultura politica esso ai conventi
Sulla e quotidianità parlamentare sulla politica infatti erano in grado di dipingere uno scenario integrale di rendere l'idea in un'ottica e completa che non tralascia la nessun le tassello e forniva sempre
La visione del mosaico nella sua compiutezza e complessità
E fare e politica secondo me per Giovanni Spadolini significa portare avanti un'idea realizzarla fino in fondo dare concreta attuazione alle istanze che attraverso le diverse fasi di necessaria mediazione provenivano dalla società civile
La politica allora era un lungo cammino in mezzo alla gente a partire dalle istituzioni più vicine alla comunità
Con spadoni ecco ci accomunava la convinzione che la democrazia fosse un fatto quotidiano
Che non si limita ai partiti o alle istituzioni tradizionali ma che va difesa e promosse in ogni ambito del nostro impegno sociale e civile ma Spadolini non è stato solo un uomo della politica è stato anche un uomo delle istituzioni anche se ora si ama dividere le istituzioni dalla politica all'amministrazione dalla militanza la rappresentanza dalla responsabilità Spadolini ha operato quando queste distinzioni ancora non esistevano e anche nella sua carriera istituzionale si è sempre contraddistinto per e quella su uomini sedi intelligenza e dignità
Di prudenza e coraggio di cultura belle confronto e capacità di mediazione caratteristiche questo che le hanno accompagnato nel corso di tutte le esperienze da lui vissute e dalle cariche ricoperte
E vero
E Spadolini era fiorentino ma ha interpretato al meglio lo spirito ambrosiano certamente ricorderete vanno Emea novecentottantadue da Presidente del Consiglio era avvenuto qui a Milano aveva parlato
Aveva in un discorso al vento che si sentiva un presidente diritto ambrosiano
Era quello che sapeva cioè coniugare la cultura del fare con la cultura del confronto della cultura dell'apertura Spadolini è stato un milanese come molto significativamente ha ricordato poc'anzi il professor Colombo dentro le istituzioni più milanesi che esistano come il Corriere della Sera e la Bocconi istituzioni
Che però al tempo stesso sono centrali per la formazione culturale di pensiero di buona parte della classe dirigente italiana
Senso della mediazione che appunto a caratterizzato l'azione civile e politica di questo grande personaggio il senso della mediazione che assolutamente non dettato assolutamente non dettato dalla tattica politica lo accostava allo spirito concreto del milanese che lo portava a ricercare sempre e comunque il dialogo nel pieno rispetto reciproco
Torno a ribadirlo Milano con la sua classe dirigente della sua clima culturale profondamente ecumenico e pratico
Ha costituito un terreno particolarmente coerente con lo spirito il rigore morale e la vocazione politica di Spadolini
Per lui la forza delle idee doveva sempre e comunque essere la prima fonte la prima leva dell'azione politica
E questo significa di base immaginare la politica come un campo di gioco nel quale chi non la pensa e con me non la pensi tu non è mai un nemico semmai un avversario
E anche questo mi pare un tratto che accomuna Giovanni Spadolini con un ambito milanese che ha sempre mostrato nel corso della sua storia civile istituzionale lo stesso carattere di concretezza e di rigore questo credo
Vi sia stato ampiamente riconosciuto dalla classe dirigente milanese e questo spiega anche la profonda stima ma anche la profonda simpatia che sia
Saputo guadagnare sul campo
Lo ricordava il professor Colombo qui a Milano Giovanni Spadolini ha trovato soprattutto degli amici glielo dico con
In punta di piedi ho avuto la fortuna di essere uno di quelli grazie
Grazie presidente Sangalli la parola ora Carlo Tognoli che è stato sindaco di Milano negli anni in cui Spadolini fu in consiglio comunale
Gentili signore gentili signori
Permettetemi signor sindaco
Permettetemi innanzitutto un ringraziamento al presidente Mario Monti
Alla fondazione del Corriere della Sera e alla Fondazione Spadolini Nuova antologia per questa iniziativa
E per l'invito che hanno avuto una cortesia avvilenti rivolgermi
Di primo contatto
Che ho avuto con con Spadolini nasceva attualmente già da prima ma quando venne eletto sindaco fu sugli stupri
Spadolini aveva saputo che avevo qualche iniziativa per sostenere tutto
Di relazioni internazionali
E naturalmente mi preannuncio la sua intenzione di
Di fare anche da parte sua tutto il possibile
E e mi sollecitò naturalmente mi spinse
E la prima cosa che io feci fu quella di andare all'ora al Banco Ambrosiano
Per chiedere come mai mentre ricco mentre il Comune ha stanziato un contributo straordinario di cento milioni per allora non ho qualcosa chiedendo come mai
Il Banco Ambrosiano
Desse un contributo così piccolo alla all'ISPI
Anche se era una delle banche che sosteneva in quel momento l'ISPI
E poi scopri facendo questa questa verifica che in realtà il contributo del Banco Ambrosiano veniva dato all'ISPI per l'utilizzo del cortile di Palazzo Clerici come parcheggio del Banco Ambrosiano
Successivamente ci fu una un'ulteriore aumento del contributo del Banco Ambrosiano e poi ci fu
L'azione
Decisiva in quella fase fili Spadolini che porto ad un rilancio in quel momento
Dell'ISPI
Ma ho trovato guardando un po'di carte
Un commento di Salvatore Carrubba sulla Sole ventiquattro Ore
Relativo un sondaggio Doxa del mille novecentottantadue sulla popolarità
Di Giovanni Spadolini Presidente del Consiglio da dieci mesi
I dati si prestano ad una lettura più approfondita scrive Carruba
Che facciamo con il professor Giuliano urbani stamattina erano qui entrambi
Questi dati sono particolarmente significativi perché dimostrano che Spadolini gode di una popolarità molto alta
E quasi inusitata per gli standard italiani e al ventinove per cento mentre i suoi predecessori
Erano diciotto diciannove per cento lo batte De Gasperi ma in tempi ormai Tremonti
La conferma della validità
Di questo sondaggio
Sarebbe venuta un anno dopo
Alle elezioni politiche del mille novecentottantatré
E in particolare a Milano
Dove il successo di Spadolini
Avrebbe contribuito a portare il partito repubblicano
Al di sopra del dodici per cento in città
Un risultato storico
Fu la prova del feeling tra i milanesi
E Spadolini che aveva interpretato il sentire
Aveva già fatto come direttore del Corriere
Allora lo fece come politico di quell'area laica moderata
Un po'liberale e un po'liberalsocialista e naturalmente repubblicana che a Milano ha sempre avuto uno spazio forse più ampio che nel resto del Paese ma non sempre interpretato dai leader
Proprio Montanelli i cui articoli di fondo seguivano con sistematica periodicità
Le vicende del Presidente del Consiglio che ha scritto
Spadolini non è la Malfa che non cercava i voti
Spadolini voti li vuole
Che li avrà specie se rimarrà vittima di un ennesimo agguato piccoli se lo ricordi a farne le spese sarebbe stato soprattutto lui e infatti nel mille novecentottantatré ci fu mi scusi Sangalli
Una caduta notevole della democrazia rischia
Lo ha già detto Del Pennino ma lo ripeto anch'io a
Dedicare oggi
Venti settembre
Queste testimonianze
Al direttore del Corriere
Allo studioso e al politico fiorentino e milanese
E significa rendergli un omaggio coerente
Con la sua vita e la sua ricerca
Sul Risorgimento in un saggio degli anni ottanta
Di riflessioni
Sull'autunno del Risorgimento
Spadolini ricorda
Anni di direzione del Corriere polemiche sulla legge istitutiva del divorzio scontri spesso dissimulati tra le due rive del Tevere
Circa l'interpretazione del concordato coerente rivendicazione dello Stato italiano della sua potestà in materia di legislazione matrimoniale
Cui all'inizio queste tra parentesi non aveva rinunciato neppure Mussolini
Gli storici steccati tra guelfi smog ribellismo fra laici e clericali si stagliano di nuovo all'orizzonte
Il centenario di Porta Pia celebrato stancamente
E controvoglia in quel clima
In quel clima credo di essere stato il suo direttore continua Spadolini grande quotidiano
Dalle stanze di via Solferino d'averlo onorato con un fondo del giornale e con un numero che resterà radar dis di un'età di distrazione e di dimenticanza
E consentitemi qui anche un ricordo personale
Quel centenario
Di Porta Pia lo celebravano compassione Luís e Nenni di cui rammento un memorabile discorso a Mantova appunto nel mille novecentosettanta
L'ormai ottantenne leader socialista umiliato da una recentissima scissione socialista
In minoranza nel PSI non dimentico il venti settembre
C'era una sintonia tra il pensiero di Spadolini
E quello
Dei Socialisti autonomisti
In particolare a Milano
Era il richiamo
Lo favoriva il richiamo liberal socialismo
Che egli emergeva a sinistra e nel sì
Con il riconoscimento
Non per noi ma tardivo per un'altra parte del partito socialista della libertà economica come elemento della libertà tout-court
Ci fu un convegno in quegli anni promosso dalla Nuova antologia dalla critica sociale su Rosselli Socialismo liberale che contribuì
A rinsaldare nella nostra città i legami tra i socialisti
E i repubblicani guidati da Spadolini
Poi i rapporti erano
Di amichevole concorrenza anche perché una parte dell'elettorato si spostava facilmente da una parte all'altra da uno all'altro dei due partiti
Ma sul terreno dei principi non c'erano profonde differenze
Comune era la concezione della democrazia pluralista
E il profondo rispetto delle nelle istituzioni
Che Spadolini era totale ma non in senso conservatore perché percepiva la necessità dei cambiamenti
Di cui si fece portavoce Craxi con l'idea abbozzata
Anche se non completata della grande riforma
Simile era tra noi e lui era il giudizio sulle vicende milanesi dal mille novecentosessantotto in poi
Sulla perniciosi tutta
Prima della violenza nera e poi della contestazione
Antidemocratica
Che nella nostra città durerà per anni e anni diffondendo a piene mani
Demagogia e violenza
Una delle cause di una fase di prostrazione di decadenza della nostra città
Intervenendo in consiglio comunale dopo le elezioni amministrative del mille novecentottantacinque nel corso della dichiarazione di voto per la costituzione della Giunta di pentapartito
Il leader repubblicano dichiarandosi milanese d'elezione per i tanti vincoli contratti
Dedicava alcune riflessioni e la storia recente della nostra città
Io ho vissuto gli anni più difficili della storia milanese del dopoguerra
La più grande città industriali d'Italia fu lasciata sola combattere con le contraddizioni di uno sviluppo tumultuoso e non guidato perse fiducia nella classe politica nazionale non era più orgogliosa della propria diversità
Da un lato l'economia produttiva esposta alla concorrenza internazionale alle inevitabili tensioni sociali
Dall'altro ampi settori del Paese sottratti a qualsiasi vincolo di efficienza protetti da potentati politici a tutela della loro partecipazione alla spartizione del reddito nazionale
Una contestazione ideologicamente forse più motivata che altrove che era comunque destinata a sfociare negli anni di piombo una conflittualità operaia senza paragoni aggravata da esigenze di ristrutturazione industriale
Che affrontata con misure assistenziali sbagliate provoco la regressione verso un capitalismo assistito anche qui
Luogo deputato del capitalismo che poteva crescere solo sull'inflazione e a questo punto Spadolini segnalava che la GP
Era stata creata ad hoc per risolvere un caso milanese quello dell'innocente
Erano anni continue conclude Spadolini in cui venivano umiliati i valori su cui la città aveva edificato la sua prosperità sul piano della cultura e della civile convivenza
Molti di noi inoltre avevano in comune con Spadolini
La solidarietà verso Israele
Una un atteggiamento non tutti noi Robert molti di noi
Un atteggiamento politico nei confronti di una nazione
Che rappresentava e rappresenta difendeva e difende in condizioni difficilissime l'evoluzione democratica delle società occidentali basate sui diritti individuali sulla libertà di pensiero e sulla libertà politiche
Nel settembre mille novecentottantuno il ventuno non il venti il Comune di Milano rese omaggio a Giovanni Spadolini come primo presidente del Consiglio
Milanese in quattro in quanto eletto a Milano dell'Italia repubblicana
Come era sua abitudine Spadolini affrontò in quell'occasione con puntualità
I temi della politica economica in primis la lotta all'inflazione
Le quattro emergenze
E quelli che interessavano i milanesi e il comune
Affermando tra l'altro il suo impegno per una particolare disciplina per i Comuni metropolitani come ha ricordato prima
Del Pennino e
Questo suo impegno venne ribadito al congresso dell'Associazione dei Comuni del gennaio mille novecentottantadue
Nel quale proprio io avevo fatto una relazione sul governo metropolitano
Congresso che peraltro si svolse in un clima di entusiasmo perché arrivo lì la notizia che era stato liberato il generale
Fu presente a Milano negli appuntamenti importanti
Come l'avvio del quando il cantiere del passante ferroviario in piazza Repubblica
Nel luglio mille novecento ottantadue un incontro simbolico perché poi i lavori iniziarono intorno al mille novecentottantaquattro
Era il suo modo di dimostrarsi milanese e vicino ai cittadini
Sulle iniziative concrete
Il passante tra l'altro fu il primo esempio di accordo di programma su una grande opera tra Comune Regione e Ferrovie dello Stato
Spadolini
Certamente stimolato anche da Semenza
Oltre che da me e da Guzzetti diede la sua partecipazione convinta ed entusiasta ad un evento di portata rilevante nel campo delle infrastrutture urbane e interurbane
Del periodo in cui focus fu consigliere comunale bisognerebbe citare tutti i suoi interventi per la scrupolosità con cui affrontava i problemi
Che confermavano la sua formidabile capacità di impadronirsi degli argomenti e di indicare le soluzioni
Rammento
Un intervento su urbanistica ma anche con la sua cultura citato prima da da Del Pennino pronunciati con passione con grande stile e con competenza profonda
Nel dibattito sull'urbanistica sostenne con forza i progetti della giunta sulle aree industriali dismesse della Bicocca del Portello e Garibaldi Repubblica che allora erano un po'diversi da oggi ma insomma iniziavano
La sistemazione delle aree dismesse
E non va dimenticato che quei progetti erano stati proposti dalla giunta precedente che era una giunta di sinistra
E Spadolini li inquadrò nella fase del passaggio dalla società industriale a quella postindustriale
Mettendo in luce positivamente come in questo cambiamento epocale i contraccolpi sociali
Fossero relativamente limitati nell'area milanese e lombarda
E Spadolini ricordando il voto favorevole dei repubblicani che erano l'opposizione sul documento direttore che introduceva modifiche urbanistiche conseguenti alla progettazione
Del passante ferroviario confermò la sua adesione ad una logica di programmazione non pianificazione documento direttore o un documento programmatorio non pianificatorio
Di programmazione metropolitana di una scala più ampia
Rispetto a quella dei confini municipali per favorire la decongestione dell'aria e un armonico equilibrio tra Milano e i centri minori
Nel dibattito sulla cultura dopo la relazione del professor Abbagnano l'intervento di Spadolini fu magistrale un saggio
Dopo avere sottolineato che ministeri assessorati dovevano essere definiti per la cultura
E non della cultura aggiunse che il compito di tali organi era quello non già di segnare gli indirizzi ma di eliminare gli ostacoli che rendono impossibile la comunicazione culturale
E qual è la vocazione culturale di Milano si domandava due sono i suoi punti di forza l'apertura internazionale
Il rapporto continuo naturale lo ha citato anche Del Pennino con il mondo d'Oltralpe l'europeismo contro la strettoia autoctona e nazionalista il pluralismo delle istituzioni culturali dalle università le arti dalla ricerca scientifica l'editoria giornalismo
All'industria della comunicazione
Vorrei anche ricordare che Milano è sede di un arcivescovado che ha sempre ricoperto un ruolo importantissimo peculiare dice sempre Spadolini nello stesso paesaggio della Chiesa italiana
Sarebbe da rileggere tutto
Con i suoi riferimenti anticipatori rispetto alla necessità di ampliare le università di moltiplicare i docenti di creare servizi per il crescente numero di studenti
Oppure con la previsione dell'aumento geometrico degli addetti alla produzione e allo scambio dell'informazione
Con eravamo nel mille novecentottantasei con l'auspicio di un potenziamento della programmazione autonoma nella RAI di corso Sempione
E tralascio le considerazioni sulle istituzioni culturali statali o cicliche
Per ricordare il suo invito a dar vita ad un polo sinfonico nel campo dell'arte musicale con particolare attenzione alla musica contemporanee
Un vero e proprio saggio lo ripeto che segnala la vicinanza l'osmosi di Spadolini con la cultura milanese il suo amore è stato detto Standa li hanno per la nostra città
E infine non posso dimenticare il sostegno che mi diede come sindaco
Nel favorire quella speciale anta
Tra socialisti repubblicani che venne formalizzata con la nomina del Del Pennino a vice Sindaco
A segnalare non l'egemonia ma la prevalenza dell'area laico socialista che in quegli anni nella nostra città superava di gran lunga il trenta per cento dei consensi
Anche nel difendere la coalizione
Dall'assalto che ogni tanto veniva dalle retrovie
Ma noi eravamo espressione dei partiti naturalmente
Ma avevano acquisito il più assoluto rispetto delle istituzioni
Quando venni eletto sindaco Craxi mi disse da questo momento non sei sindaco socialista non se un sindaco socialista
Ma se il sindaco dei milanesi e qualche anno dopo Spadolini mi aiutò fortemente a salvaguardare l'autonomia delle istituzioni cicliche
Era anche questo il suo modo di essere milanese
E concludo ancora con Montanelli mi sembra logico Montanelli quando venne dato l'incarico Spadolini
Concluse il suo articolo di fondo dicendo ce lo troveremo ogni sera
Attraverso il video
Ora didascalico ora esortativo oramai Billé e all'altezza del suo rango anzi qualche gradino al di sopra a lui Palazzo Chigi ma più stretto che largo
Ringraziamo Carlo Tognoli conclude ora la nostra giornata di studio spray che ogni anno il sindaco di Milano Gabriele Albertini
Come
Per tante personalità della cultura e della vita pubblica italiana che non nacquero a Milano
Anche per Giovanni Spadolini la nostra città ha rappresentato il luogo ideale dove esprimere le proprie potenzialità
Lo dico più con un senso di ammirazione che con orgoglio
Ammirazione per la peculiarità tutta milanese di attrarre motivare premiare chiunque dimostri di saper fare bene ammirazione per gli uomini di ingegno che hanno scelto Milano e l'hanno arricchita con il loro operato
Spadolini fa parte di queste schiere di talenti
Nonché Firenze fosse solo la sua città natale al contrario e proprio lì nella città dell'arte e della cultura che si formano la struttura portante della sua personalità intellettuale Ippoliti
E proprio a Firenze che trasse nutrimento il più grande amore della sua vita quello per i libri e per la storia
Milano
Fu la seconda parte
Il laboratorio dove esercitare la sua intelligenza la sua cultura la sua naturale predisposizione a dettare la linea dai vertici delle postazioni più strategiche per comprendere e guidare la società
Al Corriere la sua autorevolezza riportava l'
Le esperienze
I leggendario dire d'inizio secolo per Spadolini il quotidiano di via Solferino rappresentava la realizzazione di quell'idea di da tolleranza e civiltà a cui poi orientò la sua azione politica
Gode il confronto democratico e della il cinismo il
Inteso come cultura critica siccome educazione al senso dello Stato e delle istituzioni l'altra istituzioni milanesi di cui sua capo l'Università Bocconi rappresentava l'indicazione del modello ambrosiano modello che unisce concretezza capacità di innovare apertura alle esperienze internazionali e saldare come sempre con la
Quantici può sui tempi una risposta efficace alle esigenze del mondo che cambia Spadolini
Era egli stesso un rappresentante del nuovo fu una figura politica di primissimo piano ma era
All'ambiente dei partiti
Aveva percorso le vie tradizionali cui si approdava al Parlamento e al governo
L'episodio di cui ho
Sto e che mi piace ricordare un episodio che in un certo senso mi fa sentire vicino alla vicenda di un uomo altrimenti troppo distante nella sua solennità Spadolini e aveva i suoi primi giorni dai eletto a Palazzo Madama
Non so chi ricordava mi chiamò dilettanti in politica credeva di offesi e di punti fermi io gli risposi con assoluta serenità ricordandogli Croce che esaltava il
Tanti e detestata i professionisti della cattedra i professori universitari dei quali si era sempre tenuto lontano figuriamoci i politici l'inizio della sua carriera politica avvenne
Nella nostra città nel mille novecentosettantadue Ugo la Malfa gli offrì la candidatura senatore
Come indipendente nelle liste repubblicane fu eletto nei collegi del centro di Milano nato a ripetere come Stato più volte ricordato anche qui mi onoro di essere senatore di Milano considerare a Firenze la patria del cuore mentre Milano vera la patria della regione dell'innovazione dell'impegno civile del giornalismo vi riconosceva in
Inedita di quel Risorgimento per per che per lui sempre il simbolo di un'Italia ideale la tradizione per cui l'Italia si è trasformata i Paesi civile e moderno abbiamo detto che seppe rappresentare il cambiamento tra i suoi tratti più moderni c'era anche una freschezza nuova nel rievocare i ori del Risorgimento una spontaneità che seppe farmi riscoprire agli italiani questa spontaneità insieme a quei tempi io da ragazzo timido di cui parlava Indro Montanelli contribuì are in ho popolare e amato da tutti e poi c'era la sua capacità di comprendere farsi comprendere dalle persone come senatore come ministro come presidente del consiglio il primo Presidente del Consiglio laico della storia della nostra Repubblica e come presidente del Senato fu intorno un intellettuale nel senso più alto del termine ma benché fosse un uomo di profonda cultura ieri in Miatto nella soluzione dei problemi concreti del Paese voleva fare la sua parte nella società avverte va le esigenze degli stati d'animo degli italiani egli sapeva interpretare
Allo stesso modo era rispettato dagli spiriti illustri che anima erano il nostro panorama culturale istituzionale ricordo solo du
I nomi tra i tanti che potrebbero essere citati Eugenio
Allora e le
Gli anni
Gli amici di sempre colleghi Senato editorialisti del Corriere perché siccome lui milanesi per scelta non per nascita e dunque
Torniamo da dove eravamo partiti alla nostra città Spadolini definì mi trascorsi anni
Come i migliori della sua ditta chissà forse
Hanno ha ricevuto quell'impulso che gli consentì di reale uniti diciamo così primati di efficienza come l'aver fondato in soli quarantuno giorni nuovo ministero
Beni culturali
Ali oppure l'aver portato il Partito repubblicano al massimo storico dei consensi la sua opera ha lasciato una traccia significativa nella nostra città immesso i luoghi simbolo come appunto l'Università Bocconi a dieci anni dalla sua scomparsa questa traccia e visibile ha prodotto e continuerà prego sviluppi positivi una parte lui era e rimane qui per questo sono lieto dell'iniziativa di oggi come un segno di gratitudine di un legame che continua grazie
Questa testimonia conclusiva
Darci ringraziamo uno bene la università Bocconi la fondazione Spadolini la Fondazione
La sera
Uno organizzato questa giornata che credo sia
No alla Memo di Giovanni Spadolini grazie a tutti voi
Veramente dimostrata
Detiene già