"Quale informazione, quale giustizia"

Se prendete posto
Vi pregherei di prendere posto così cominciamo
Bene riprendiamo il dibattito del convegno quale informazione quale giustizia ieri abbiamo ascoltato magistrati avvocati e i rappresentanti diciamo istituzionali dei giornalisti è stato un primo confronto credo in un clima assolutamente Corviale e mi pare di poter dire costruttivo come è stato notato vero manca l'interlocutore politico ma è stata una scelta precisa degli organizzatori di questo convegno che miravano appunto a favorire un confronto più diretto fra giornalisti magistrati
Coinvolgendo ovviamente gli avvocati proprio nella speranza di poter individuare delle linee comuni sulle quali poi poterne insieme premere sul potere politico per portare avanti le esigenze che derivano dalla comune esperienza
Per stamane prevista l'altra relazione del dottor Antonio Scopelliti che procuratore generale presso la corte di cassazione dopodiché si aprirà il dibattito siccome cerchiamo di chiudere vista la la giornata semifestiva a mezzogiorno e mezzo intorno a mezzogiorno e mezza in tavola una comunque
Pregherei tutti quelli che vogliono parlare intanto di segnalare il proprio nome e poi di contenere possibilmente gli interventi Nenni
Cinque sei minuti canonici ecco do la parola dottor Scopelliti
Un saluto a tutti
I signori signori che hanno voluto
Intervenire a questo incontro
E voglio dire subito che quando l'avvocato Flaminio
Vi ha invitato a partecipare a questo incontro indicandomi il tema della giustizia
Ho avuto qualche attimo di perplessità
E gli ho fatto presente che era da quarant'anni che si parlava di questo argomento giustizia e informazione
E che ci saremmo rivisti e incontrati per retrocedere ancora ad analisi
Attesi ipotesi
E che di analisi tutto sommato si può anche morire se non si arriva a delle sintesi
Poi però
La possibilità che mi ero offerto di avere un incontro come si dice dal vivo con i giornalisti
Mi ha incoraggiato a venire
Con i giornalisti che io chiamo fratelli non tanto in Cristo quanto in crisi
Perché in fondo hanno gli stessi problemi nostri
E quando io parlo di crisi
Non parlo tanto di crisi
Della cultura di informare
O della cultura di giudicare
Parlo anche di crisi di strutture di crisi di meccanismi di crisi di normative
E lo il discorso in un processo ideale di responsabilità
Secondo me si deve allargare
E loro debbano sedere al banco delle contestazione non soltanto il magistrato i giornalisti ma anche chi
Avrebbe dovuto provvedere
E non ha provveduto
Alcuni parlano di sciatteria culturale
Altri parlano di calcolo noi diciamo solo di disattenzione di pigrizia di poca sensibilità per dei problemi così importanti e così esistenziale per una democrazia
E allora non lasciato sul ring di i magistrati e i giornalisti
A notare a lottare a volte fra di loro uccidendo si e non avvedendosi che uccidendo si ci si suicida
Ed è questo il momento
Di conflitto di Malinconico conflitto
Che noi stiamo vivendo in questo momento
Ecco quindi che
Il discorso diventa
Non dico malinconico
Ma comunque sofferto perché offre serie meditazione
Quale giustizia
Questa idea scriveva l'umanista
E dal più profondo del cuore degli uomini Saria all'orizzonte incorruttibile delle forme
Carica di tutta la disperazione di tutta la speranza che alimentano le alterne vicende della condizione umana
Ha sempre costituito uno dei più gravi Hardy problemi del pensiero
Dalle profonde meditazioni del biblico Giacobbe
Agli ansiosi interrogativi dei tragici greci
Dalle folgoranti intuizioni di Platone e di Aristotele alle sottili analisi dell'Aquinate
Dagli incisiva assiomi dei giuristi romani alle grandiosi
E barocche costruzione dei maestri della scuola del diritto naturale
Alle odierne analisi logiche non vede poca o ciclo naturale
In cui i suoi film legislatori filosofi e non di rado anche i suoi poeti si sono misurati con questo problema
E così l'informazione
La pubblica opinione
Per la libertà di stampa trova la sua linfa e le sue radici Skrjabin Romagnosi trovare la gerarchia dei potere una funzione preminente
Cosicché le altre leggi alle altre leggi se ne aggiunge una quarta
La quale non si scrive né sul marmo
Né sul bronzo
Ma nei cuori dei cittadini e forma una vera Costituzione dello Stato
Legge che acquista e ogni giorno nuovo vigore legge la quale mentre le altre invece non si spengono
Lei era viva e di supplisce
Legge che conserva un popolo nello spirito delle sue istituzioni che sostituisce la forza dell'abitudine a quella dell'autorità
Io ho voluto ricordare queste tue illuminate sapiente definizioni per sottolineare che una società
Che oscura un spegne le fiaccole di una libera giustizia
E di una libera informazione
Si pone inesorabilmente fuori della civiltà fuori della cultura e fuori di ogni conquista della Storia dei popoli
Grande quindi la responsabilità è del giudice e del giornalista in ogni momento in ogni piega della sua attività
Voglio dire subito
Che io non sono qui per accusare i giornalisti
In primo luogo perché non ho mai amato identificare il ruolo del pubblico ministero con quello del pubblico accusatore
In secondo luogo
Perché se tale ruolo io dovessi in questa sede per avventura interpretare
Non potrei non coinvolgere nelle accuse sia i giornalisti dei magistrati
Convinto come sono e non credo di essere il solo
Che gli uni e gli altri hanno difetti e debolezze comuni
Che quindi toccare e toccarsi
Ti accusare e accusarsi
Come osservava un autorevole collega il pubblicista aggiungendo che stampa in magistratura se no oggi protagonisti più potenti della società italiana
Essi hanno il potere di distruggere l'immagine di chiunque
Una frettolosa comunicazione giudiziaria
O con un insidioso articolo nella pagina interna di un giornale
Della nostra una società in cui qualsiasi pentito vero o presunto
Ho un subdolo corsivo possono delegittimare la più autorevole delle persone
E dissolvere
Il prestigio di ogni istituzione
Perché in questo gioco perverso il magistrato il giornalista stanno coltivando un pericoloso ruolo primario ed è quindi inevitabile che si entri in rotta di collusioni non avvedendosi nell'uno nell'altro
Che delegittimare ente legittimarsi uccidere è un po'suicidarsi
La nostra società è retta da un grande valore
La quotidiani attacchi
Il giorno dopo giorno
Quel che vale solo i comportamenti di ogni giorno ogni cosa che turbi la regolarità del quotidiano diventa nella cultura collettiva un'aggressione
Forse lo stesso terrorismo è stato socialmente minato alla radice prima di essere fiaccato dalla magistratura dalle forze dell'ordine
Dal fatto di essere sentito dalla cultura collettiva con un'aggressione alla dimensione quotidiana è normale della vita sociale
Ora noi magistrati che abbiamo l'istituzionale compito di regolare i rapporti sociali e garantire l'ordine collettivo e voi giornalisti che avete il compito di informare e che quindi come noi di reti di quotidiani età
Stiamo diventando un po'troppo protagonisti della straordinarietà
Voi aggrediti dal virus di prima pagina
E prigionieri dell'enfasi e della drammatizzazione
E noi protagonisti
E a volte anche troppo
Noi non abbiamo il giudice che soffre ancora di un linguaggio accademico ed oscuro
Che porta il peso sempre meno sopportabile
Di un antico accademismo e di un formalismo esasperato e puntiglioso convinto come che l'autorevolezza della decisione che l'ossequio alla stessa trovino motivo nel pomposo ed oscuro linguaggio del rito
Dimenticando ignorando
Che oggi il cittadino ha preso coscienza della sua dignità
E poi sapere di essere fonte prima il fine ultimo dell'esperienza statuale e perciò rifiuta la critica accettazione di un provvedimento che lo riguarda solo perché emesso dall'autorità
Noi non amiamo il giudice che fa politica
Perché su un tale magistrato
Quando è chiamato a istruire o a decidere dei fatti implicanti ideologiche politiche grava il sospetto
Per noi infondato ma fondato o infondato non importa
Di non essere portatore di un giudizio libero e sereno
Non vi saranno mai appaganti garanzie che possono tranquillizzare l'ansia di giustizia della società nei confronti del sospetto il magistrato politicamente impegnato abbia potuto subire anche inconsapevolmente il fascino e la suggestione delle sull'idea politica
Noi non amiamo il giudice protagonista udivo che all'Arci si svolge la prima pagina sacrifica o per lo meno così appare il silenzioso e discreto esercizio della propria funzione trasformandosi da inquirenti in inquisitore e talvolta cadendo nella trappola del grave grottesco pettegolezzo della strada ora il sospetto corsivo di un giornale giornalistico di un giornale scandalistico
Forse
Spesso analizzando l'attività del magistrato verrebbe sacrificata qualche pagina di rotocalco ma di fronte al fatto di giudicare non troveremmo questo o quel giudice ma la legge
Come vuole la Costituzione
Noi amiamo il giudice che nel rigore del procedimento giudiziario
Illumina il suo sapere la sua intelligenza col senso della consapevole responsabile partecipazione al proprio tempo
E così per altro verso
Non amiamo il giornalista
Che sospinto da un eccessivo fervore di concorrenza bottegaia una inconfessabile o inconfessate orditura entra nella privata intimità svela dolorose situazioni individuali sferza debolezze umane ed umani errori senza che veramente a tale opera De'Flagilla tredici sia interessata la pubblica coscienza
Il professore
Galante Garrone
In ordine al tema di questo incontro quale giustizia
E quale informazione
Così titola
Ma sua sobria e penetrante nota pubblicata sull'Espresso di questa settimana
Un problema di libertà senza limiti
E ricorda che tale principio non si avvertì molto bene per la prima volta nella storia agli inizi dalla rivoluzione francese
Aggiunge poi che la libertà di stampa
Si atteggia nella nostra repubblica democratica nel nostro e Costituzione come una forma di esercizio della sovranità popolare attraverso il controllo del potere
Potere che non si identifica soltanto con lo Stato e le sue istituzioni ma con tutte le forze che condizionano la società partiti potentati economici grandi industrie e così via
Ammonisce quindi
Che non ci debbano essere recinti riservate zone franche coperte da immunità e che ogni eccezione ferisce a morte tale libertà
Però però
Quando l'illustre notista passa i corollari
Che debbano essere tratti da una siffatta impostazione
Per quel che riguarda i rapporti tra gli organi di informazione l'apparato della nostra giustizia non può non ricordare e sottolineare
E il pieno o senza limiti esercizio del diritto di informazione deve essere contemperato
In una società civile e democratica con l'esigenza primaria di insopprimibile della tutela della persona
Della persona io aggiungo
Come signore titolare di tutto il suo patrimonio intellettuale morale sentimentale sociale affettivo nel quale risplendono i beni inviolabile dell'onore della dignità della riservatezza e della libertà
Se questa esigenza
Si prospetta quindi promosso non solo insopprimibile ma primaria
Non pare fuor di luogo ricordare
La rabbiosa e per taluni aspetti disinvolta reazione di taluni autorevoli protagonisti del nostro giornalismo
Ma la sentenza della Cassazione ironicamente quanto in esattamente
Nota come la sentenza del decalogo
E io io ero assistito
Al commento
Certamente non benevolo di questa sentenza
In fondo siamo tutti quasi addetta ai lavori in questo incontro
Pochissimi sono i pellegrini
Eppure ho dovuto notare come da questo incontro l'informazione su questa sentenza
è stato completamente inesatta e contraria alla verità
Bene mi sono chiesto sia un giornalista presente
In questo alto consesso
Fa un articolo domani e riferisce di quello che è stato detto a proposito di quella sentenza
Convinto come che la fonte e autorevole e affidabile
Dice cose non conforme al vero
E quindi quando la Cassazione dice
Vedremo dopo controllate anche le fonti apparentemente autorevoli fondo non dice male perché questa fonte nostra apparentemente autorevole non è stata fonte di verità
Si confondono due sentenze della Cassazione una
Quella del cosiddetto decalogo e non dice nulla e non sposta nulla i termini del problema della libertà di stampa
Quella che sposta i problemi non è quella del decalogo
Che una sentenza della Cassazione civile
E quella delle sezioni unite nel giugno dell'ottantaquattro che sposta un attimo la chiave del problema della quale nessuno parla nessuno si è interessato a nessuno ha detto nulla tutti sul decalogo
E allora
E allora
Qualcuno ha scritto in quell'occasione
Che l'editto della cassazione
Aveva messo le briglie alla stampa sulla quale si era battuto una vera e propria di Rio Tinto
Che era finita in Italia la libertà di stampa in barba alla Costituzione della Repubblica
Che era stata pronunciata una sentenza illiberale e incostituzionale in tutto degna di un tribunale presieduto dal Grande Fratello
Bene
Chiarito subito che nella vicenda oggetto di tale sentenza che quella civile quella del famoso decalogo i contendenti erano i leader non sui grandi temi del bene pubblico ma per una banale questione di concorrenza sleale e quindi di correttezza commerciale
Credo che certamente diverse sarebbero state le reazioni di commenti se si fosse avuto cura di leggere attenta mente o soltanto leggere
La tanto discussa e contestata decisione
Che cosa hanno detto i giudici in quella sentenza
Hanno sottolineato
Riassumendo rientra menti giurisprudenziali già consolidati e che in passato non avevano mai suscitato alcun clamore polemico
Che l'esercizio dalla libertà di diffondere attraverso la stampa notizie e commenti e legittimo se concorrono le seguenti condizioni due punti
Utilità sociale dell'informazione intesa come interesse del pubblico a conoscere la notizia
Come interesse del pubblico a conoscere la notizia
La verità dei fatti esposti equiparando le mezze verità alle notizie false
Ed infine la forma civile della esposizione dei fatti punto
Senta
Soffermandosi poi sul tale ultima condizione forma ci disse
Hanno precisato
E vorrei sapere
Che la forma della critica non è civile
Non soltanto quando eccedente rispetto allo scopo informativo da perseguire o difetta di serenità e obiettività ma anche quando non è improntata alle Ale chiarezza
Per dare poi
Un contenuto meno vago a tale ultimo requisito della leale e chiarezza
I giudici hanno prospettato un elenco di ipotesi scambiato a torto per una sorta di rigido decalogo rivolto ad ingabbiare la libertà del giornalista ipotesi tesa ad individuare talune tecniche espositive apparentemente innocue
Ma che in realtà possono diventare strumento di violazione dell'altrui dignità
Ed hanno individuato primo il sottinteso sapiente
Come allusione reticente l'accostamento suggestione ante ed il tono sproporzionatamente scandalizzato disdegnato nonché l'artificiosa drammatizzazione della notizia
In sostanza
I giudici hanno ribadito la censurabilità delle affermazione ambiguamente allusive ritenendo le strumenti di espressione scorretti perché da un lato possono insinuare nell'Ettore il sospetto circa la colpevolezza di coloro che si trovano ad essere coinvolti nelle vicende narrate
E dall'altro proprio per essere varie sfuggenti rendono più difficile meno certa ogni difesa
Tutto qui forse
Si sarebbe potuti ironizzare
Sulla pretesa vagamente paternalistica della sentenza o sulle velleità didattiche su questo sì ma sui contenuti no
Su tali incresciose l'inquietante vicenda
Vale la pena però di ricordare perché offre spunti di seria meditazione il commento di un autorevole giornalista
Forse un pentito io non lo so
Il quale osservava che guardando alla propria coscienza professionale non si sentiva assolutamente scandalizzato della sentenza della Cassazione ma scandalizzato invece è profondamente dallo scandalo che su quella sentenza era stato fatto aggiungendo ironicamente
Che se l'estensore della sentenza il quale diabolica civetteria del caso non era quello indicato dai giornali l'altro magistrato altro magistrato che non c'entrava nulla
Se l'estensore ripeto
Avesse voluto addurre
Una prova in suo favore
Avrebbe potuto con fine umorismo citare proprio alle cronache relative al suo operato dal momento che i giornali lo avevano additato alla pubblica opinione come pericoloso nemico della libertà di stampa
Virgole tanto a sproposito alcune parole omettendo le altre via usando senza avarizia esclamativi interrogativi
Ma forse in tali occasioni ci si è dimenticati un po'forse troppo frettolosamente
Che i precetti contenute nell'articolo due della legge sulla stampa
Secondo i quali è diritto insopprimibile del giornalista la libertà di informazione di critica limitata alla osservanza delle norme di legge dettati a tutela della presunta altrui e a obbligo inderogabile leggo testualmente le parole della
Dell'articolo della legge
Del sessantatré e obbligo inderogabile dei giornalisti il rispetto della verità sostanziale dei fatti osservate sempre i doveri imposti dalla le alta
E dalla buona fede e allora
Allora quello che i giudici hanno indicato nel contestato decalogo
Non dice nulla e niente di più e di diverso di quanto è stabilito nella legge del sessantatré
Che la legge dei giornalisti
Ma forse
I giornalisti hanno dimenticato
Che la Cassazione non solo
Non ha mai voluto insegnare
Ai giornalisti il loro mestiere
Ma con preoccupata responsabilità questo bisogna dirlo
E con il nominato rigori intellettuale
Accertato non di comprimere l'informazione ma di allentare le maglie di una normativa perentoria di implacabile costruendo ed elaborando la scriminante della verità putativo
Che travolge ogni responsabilità del giornalista tutte le volte in cui egli per errore non colpevole abbia avuto una percezione difettoso ed erronea della realtà ovvero provi
Di aver avuto cura di accertare nei limiti di una possibile ragionevole diligenza e i fatti narrati rispondono a verità
Vero che le sezioni unite ed è qui il punto
Eventualmente io discutibile
Che le sezioni unite con sentenza del trentasei e ottantaquattro che non è quella del decalogo e dell'altra quella che interessa di più
Vero
Che questa sentenza
E in questa sentenza le Sezioni Unite hanno puntualizzato in chiave più rigorosa più rigorosa
I limiti della verità puta attiva
Dichiarando inaccettabile il semplice riferimento a notizie attinte da fonti informative quali giornali agenzie ed anche la RAI in effetti si discuteva in quel procedimento
Il giornalista dovevo rispondere diffamazione anche se la notizia Daloui pubblicate era stata dette
Da un
In televisione perché era facilmente controllabili si trattava di vedere se questo signore era stato sottoposta a procedimento per calunnia o no no detto le sezioni unite sì non basta che lo dichiara RAI due rafforzano poteva andare il tribunale vedere se veramente questa avvocato che era l'avvocato era l'imputato era stato sottoposto a processo per calunnia o no gli hanno detto in quell'occasione non basta
Per invocare la verità curativa
Il semplice riferimento a notizie attinte da fonti informative quali giornali agenzie ed anche la RAI
Se c'è un solo rilievo che tali fonti propalate Ricci delle notizie attribuendosi reciproco credito
L'uno all'altro e l'altro all'uno finirebbero per rinvenire in se stesse quell'attendibilità che non può ripresentare criteri idoneo a valutarne la legittimità del loro uso
E questo è vero
Però io dico che è altrettanto vero
E invocare in tale materia
Una normativa che indichi dall'alto
Quello che si può dire e quello che non si può dire
O peggio come si deve dire
E rimedio molto pericoloso
Io continuo a preferire una sentenza della Cassazione ancorché discutibile
Perché non bisogna sottovalutare
Che il pericolo
Chi ha la rottura di un equilibrio difficilmente faticosamente raggiunto con decenni di elaborazione dottrinale e giurisprudenziale il legislatore potrebbe dare risposte per nulla graditi
A chi di quegli equilibri oggi sollecita la rottura
Cioè
Non può ignorare assi
La difficoltà della professione del giornalista
Che trovandosi spesso ad agire in condizioni disagevoli e precarie ed essendo spinto dall'esigenza di comunicare la notizia non senta il tempo
L'opportunità e la calma per controllare sbagliare e ponderare i fatti da diffondere
Ma non può peraltro
Essere ammesso o tollerato che sentenze di condanna per lo più inoppugnabili siano pronunciate nelle pagine dei giornali prima ancora che nelle aule di giustizia
Con molta superficialità
E con troppa disinvoltura vengono spesso riferiti fatti e notizie in un frenetico rincorrersi senza che il cronista si fermi doverosamente un attimo
A pensare al risvolto umano che c'è sempre dietro a una notizia e da quella vastità di sentimenti realtà ed intrecci che si nascondono dietro ogni avvenimento
L'esattezza secondo me
E quindi il controllo delle informazioni Sorel miglior mezzo per accreditarsi
Non si dimentichi che il vero antagoniste di Limited la libertà di stampa è l'individuo nella sua dignità di persone di cittadini
Senza volere fare retorica
Non possono non condividere se le parole di quello studioso che definiva quella del giornalista un'arte nobile e difficile
Come nobile e difficile e l'esercizio di ogni libertà
E che se per libertà si intende anche e soprattutto il rispetto della libertà altrui la libertà è un dovere prima che un diritto
Ma prima di concludere
Queste mie forse scontate Fozzie
Ma comunque sofferte riflessioni
Vorrei soffermarmi un attimo sui rapporti tra il segreto istruttorio e la libertà di stampa
Rapporti che hanno suscitato vivaci polemiche creando spesso acute tensioni morali e pesanti contrasti
Io ricordo un comunicato della Federazione nazionale della stampa immediatamente successivo
Alla notizia dell'arresto di un giornalista accusato di correità
Nella violazione di un segreto di ufficio
Iper comunicato si leggeva
Queste vicende
Preoccupano perché oltre i giornalisti nessun'altro responsabile delle continue fughe di memorie trivellazione è stato individuato e penalmente perseguito
Per farlo si arriva chiederà al giornalista di violare il segreto professionale garantito da una legge dello Stato
Il famoso articolo due
Bene
L'articolo due
Della legge del sessantatré numero sessantanove dispone in effetti
E i giornalisti sono tenuti a rispettare il segreto professionale sulla fonte delle notizie
Ma la norma non sancisce
E tale segreto possa essere opposto dinanzi all'autorità giudiziaria procedente
Come invece possibile agli avvocati
Ai medici via i ministri di culto per i segreti connessi all'esercizio della loro professione
Bastava aggiungerlo
Bastava aggiungere del famoso articolo due
Sono tenuti al segreto della fonte anche se chiamati dall'autorità giudiziaria
Ma non c'è oggi non c'è
Di qui la questione di legittimità costituzionale del citato articolo In riferimento all'articolo tre della Costituzione sollevata da alcuni pretori fin dal mille novecentosettantasei
Ma oggi la questione non è fondata
Così come la normativa perché
Perché la garanzia costituzionale della libertà di manifestare il pensiero
Concerne la libertà di esprimere i propri convincimenti e di divulgare i fatti e notizie di cui si sia legittimamente in possesso ma non anche il diritto di essere informati che è ben altra cosa
L'interesse all'acquisizione di notizie da parte del giornalista e considerata oggi dal nostro ordinamento ma non soltanto dal nostro alla stregua dell'interesse di un qualsiasi cittadino che vuole sapere
Sono l'autorità giudiziaria ed in alcuni casi l'autorità di pubblica amministrazione hanno il potere di pretendere
L'acquisizione dei dati o delle informazioni
Quindi soltanto tali organi statuali ma non ancora i giornalisti
Possano lamentare che il flusso delle informazioni loro dirette possa essere in qualche modo pregiudicato
Perciò io ritengo che la tesi dei giornalisti che la rivelazione al giudice della fonte delle notizie impedirebbe loro in futuro di svolgere proficuamente il lavoro professionale
E una tesi esatta e comprensibile in punto di fatto ma giuridicamente irrilevante dal momento che non esiste un diritto costituzionale dei giornalisti ad essere informati
La prospettata tesi Tony della disparità di trattamento dei giornalisti nei confronti degli avvocati dei sacerdoti o dei medici e secondo noi parimenti infondata perché una volta parificato il giornalista ad un qualsiasi cittadino e guai se si paragona se un esercizio di pubbliche funzioni
Viene anche meno il fondamento di un'eventuale privilegio dinanzi all'autorità giudiziaria laddove il fondamento costituzionale del segreto professionale delle categorie predette medici sacerdoti e così via e rinvenibile per gli avvocati del diritto di difesa
Per i sacerdoti nella tutela della libertà religiosa e per i medici nella tutela della salute
Senza dire poiché la prospettata disparità di trattamento e per altro verso inesatta poiché diverse la modalità di funzionamento del segreto professionale
Tutelato dall'articolo trecentocinquantuno riguardo al funzionamento del segreto dei giornalisti
L'articolo due infatti della legge dei giornalisti impone a questi ultimi è unicamente di non rivelare la fonte dell'informazione confidenziale
Mentre gli avvocati i medici sacerdoti sono per contro blindati attenesse niente non sono la fonte ma anche la notizia nella sua interezza
D'altra parte
Negli Stati Uniti d'America a cui solitamente si guarda come all'ordinamento nel quale meglio realizzata la libertà di stampa le cose non vanno diversamente
In una serie di decisioni della Corte suprema si è negato infatti che il giornalista possieda il privilegio costituzionale di rifiutarsi di comparire testimoniare nelle investigazioni condotte per fini di giustizia né tanto meno che i giornalisti non abbiano il dovere di rivelare la fonte delle notizie acquisite in sostanza l'interesse al segreto professionale del giornalista cioè niente e non poche cedere quand'è in gioco l'accertamento di un reato o la possibilità di difendersi da un'accusa
Se qualcuno quindi osservava un giurista
Conosce i fatti di reato informi il procuratore della Repubblica che obbligo di esercitare l'azione penale e non si nasconda dietro il giornalista
Diceva questo pubblicista oggi abbiamo più bisogno di verità che di notizie
Se il giornalista è più informato del magistrato non ha che da riferire a quest'ultimo
Quello che sa quanto meno quando da questo è chiamato
Certo
Queste conclusioni negative del problema la sua radice non vogliono negare
Ed io non sono qui per negarlo la disinvolta discrezionalità con cui spesso vengono aperti procedimenti per violazione dei segreti istruttori
Ne vogliono negare la drammaticità dell'arresto del giornalista reticente arresto che dovrebbe essere prontamente eliminato in ogni caso di presunta falsità o reticenza trattandosi di un residuo barbarico da relegare nel Museo delle antichità criminale
Si può obiettare che senza questo rimedio la minaccia della pena è destinata a restare un mero plateau sui volti si privo di effetto deterrente e quindi inutile ai fini di giustizia meglio per invece
E so di essere in buona compagnia che l'incriminazione penale per testimonianza falso reticente sia già una grave lezione
E che il diritto penale serve anche ad indicare con maggiore rigore le regole a cui la condotta di ognuno deve ispirarsi opportuna quindi ed urgente
Una penetrante ed equilibrata riforma del segreto istruttorio
A questo punto però non è fuor di luogo ricordare il testo di un servizio
Particolare da Londra pubblicato anni orsono sul Corriere della Sera
Relativo all'arresto di un certo e per quale indiziato dell'assassinio di una bambina certa spedisce
Il giornalista da Londra osservava fra l'altro
Adesso
Dopo l'arresto
Non sentiremo più parlare del presunto assassino
Se un giornale pubblicasse notizie di qualsiasi genere sul conto di per
A parte quelle di nuda cronaca relativa ai suoi movimenti da una prigione all'altra diventerebbe colpevole di voler influenzare i futuri giudice che saranno chiamati a giudicare
Questo reato si definisce disprezzo della corte ed il giornalista che lo commette sarà soggetto appena
Non sentiremo più nulla quindi sul pittore presunto assassino fino a quando egli non comparirà davanti ai giudici terrestri giudica
Ora io mi chiedo vogliamo questo rito
Vogliamo questo tipo di disciplina
O vogliamo discipline e riti diversi certamente la scelta è del politico
Ma io voglio augurarmi
Il legislatore
Chiamato a scegliere a decidere sull'opportunità di tenere questo tipo di segreto che questo tipo di responsabilità
Risolva il nodo reale del problema senza consegnare al giudiziario un prodotto normativo oscuro ed ambiguo
Alle forze politiche purtroppo e talvolta parso di maggior rilievo il raggiungimento di un accordo che il contenuto dell'accordo stesso
Troppo spesso il legislatore ha sciolto solo in apparenza i nodi degli interessi in conflitto usando formule generiche e lo sciame e lasciando al giudice la soluzione dei nodi stesso
Non si dimentichi
Che proprio la frequenza del legiferare in bianco
Ha potenziato l'idea Moriggia metodo non lo so della tanto discussa supplenze
Sovente
La dilatazione dei poteri del giudice ha trovato causa in mere ragioni di Sociologia del procedimento legislativo perché mancando l'accordo politico su un punto sia aggirato l'ostacolo con rinviare la soluzione al giudiziari
La certezza del diritto quindi si affossa e il giudice diventa il cireneo perché deve decidere
E allora troviamo il giudice che incrimina il giornalista l'altro che non lo incrimina per fatti identici il giudice che si ferma alla violazione del segreto l'altro giudice che addirittura incrina il giornalista per favoreggiamento e così via
Quindi se una legge deve essere fatta che sia una legge e non una novella perché siamo stanchi delle novelle che io chiamo fatale
Ma io non voglio concludere questo discorso
Senza dirmi di un'accorata e pertinente domanda postami ieri sera da un mio amico giornalista
Il quale sottobraccio mi diceva ma perché una legge
Perché sempre i limiti imposti dall'esterno
La soluzione matura e più opportuna non starebbe forse in forme di autodisciplina della categoria dei giornalisti senza più attacchi e polemiche e polemiche strumentali
Non so se ha ragione
Certamente fosse stato così ci avrebbero spiegato i giornalisti
Che cos'è la forma civile e la leale chiarezza
Ci avrebbero spiegato loro cosa significa stampa dipendente o stampa indipendente e da chi
Certamente ci avrebbero detto loro a noi tantissime cose
E io dico chissà può darsi che questa sia la soluzione e può darsi pure che ha una maggiore comprensione
Un tantino di umiltà in più
E un supplemento d'anima come auspicava Bergson
Potrebbero aspettarci forse giorni migliori
Io ringrazio particolarmente dotto Scopelliti per questa relazione approfondita e vorrei dire appassionata lui stesso ci ha detto che sono riflessioni sofferte meta che che si cogliesse questa
Questa sofferenza intellettuale nel nel nel suo discorso credo anche che la relazione contenga numerosi spunti se non polemici dialettici che si prestano ad alimentare questo dibattito e quindi do la parola ad Oreste Flammini Minuto che si
Assume un po'il ruolo del difensore della categoria
Mi pare di poter
Iniziare questo mio breve intervento
Ecco
Ricordando come e perché è sorto questo convegno
Nell'ambito dell'unione nazionale avvocati laico socialisti solo se il problema relativo
Al perché
Ci fossero da tanto tempo commissioni paritetiche tra magistrati e giornalisti
Con qualche
Politico che si inseriva
Che tentava di studiare il problema relativo
All'informazione
E al perché certe cose nel nostro Paese non funzionavano
La considerazione che venne spontanea hanno e che affrontavamo questo problema
Era che se il problema veniva dibattuto il problema esisteva esisteva cioè una necessità di fare chiarezza in una materia che
Chiara non lo era
Ed allora risorse questa idea di questo convegno per tentare di dare un contributo scavalcando quelle che erano le posizioni tradizionali fino a quel momento tenute le posizioni che vedevano in qualche modo magistrati e giornalisti
Che tentavano di dare una soluzione al problema come è stato detto anche autorevolmente poco prima del mio intervento in un dialogo privato con qualche ammiccamento
Signori il problema di fondo
E che si tentava di conciliare l'esigenza dell'informazione con le esigenze delle leggi vigenti vale a dire si tentava di fare un opera di conciliazione tra due cose che allo stato conciliabili non erano
E allora l'idea che è sorta era quella di stabilire
Che tipo di informazione vogliamo nel nostro Paese
Rapportata alla giustizia che deve in qualche modo intervenire per gli eccessi o per i travalica menti dei limiti di questa informazione quindi che tipo di giustizia ma non solo che tipo di giustizia in relazione all'informazione ma che tipo di informazione anche in relazione alla giustizia
Queste erano le tematiche di fondo che hanno indotto noi avvocati dell'un'alzata prospettare il problema
E con l'aiuto di un settimanale a grande diffusione
Di sensibilizzare in qualche modo non solo gli addetti ai lavori ma anche l'opinione pubblica
Ebbene signori devo dire che al di là delle due relazioni del l'avvocato Adolfo Gatti e del consigliere Antonio Scopelliti il problema non è stato affrontato in questi termini
Siamo stati oserei dire costretti ad ascoltare una sorta di opera farmaceutica di bilanciamento di quantità e di dosi sulle interpretazioni attuale che c'è dei limiti
All'informazione sulle esigenze della società e della giustizia ma non è stato affrontato il problema di che tipo di informazioni e vogliamo e qui io mi rivolgo direttamente anche al consigliere Scopelliti che nella sua appassionata relazione dotati circostanziata in certi momenti
Si è rifatto più a norme giuridica sentenze particolari e sono verso la fine questo problema è stato affrontato e direi con grande pregnanza
Se il problema esiste come ripeto ed esiste non si vede perché si debba dire che tutto è in ordine e che quindi possiamo andare avanti così come siamo da Gava evidentemente il problema esiste perché non tutto è in ordine
Vorrei parafrasare alcuni interventi per dire la verità ma la verità che si richiede dal giornalista è una verità
Che travalica i limiti della verità
A parità del processo Tortora qual è la prima sentenza o la seconda
Ci sono due verità
Il segreto il segreto come viene gestito le notizie ai giornalisti chi le fornisce c'è una gestione quindi politica del processo che oggi viene fatta malgrado quello che poi si voglia dire il decalogo della cassazione
Per l'amor di Dio nulla da obiettare su quanto ha riferito il dottor Scopelliti che puntuale e preciso c'è una buona dose di ignoranza
Ma il decalogo dalla Cassazione sotto il profilo quantomeno discutibile e che egli ha definito paternalistico
Non è per caso un'abolizione del diritto di critica soggettivo ed opinabili come la stessa Cassazione aveva in precedenza riferito per renderlo oggettivo e per quindi per rendere la critica assolutamente inesistente
Ed ancora il problema della con della informazioni obiettiva ma perché l'informazione deve essere obiettiva non è possibile l'informazione per essere anzi soggettiva con il portato individuali di ciascuno di noi l'importante è che sia completa
Che chi legga abbia la capacità da solo di poter stabilire su quello che la notizia dice e qual è il contributo invece soggettivo portato all'informazione dall'autore dell'estensore della moto questo per dire perché in effetti l'informazione così oggi come così come viene interpretata così come è stata elaborata attraverso le sentenze la giurisprudenza non è soddisfacente
E da questo punto ecco che mi richiamo ai temi del congresso per affermare con tutta tranquillità che qui da noi manca un polo effettivo ufficiale che colui che deteneva da colui che è il fruitore dell'informazione ma insomma i nostri politici sono mai posti il problema di stabilire di chiedere in giro che tipo di informazione vuole il nostro Paese
Il problema di fondo sono questi se noi vogliamo un'informazione che e quella che prevede il rispetto di tutti questi limiti che sono oggi imposti all'informazione spesso siamo sicuri che sia un'informazione che esaurisca le richieste da parte di coloro i quali vogliono e debbono essere informati per poter esercitare poi autorevolmente il massimo loro diritto che il diritto di sovranità attraverso il voto attraverso le scelte politiche come si fa a scegliere se non si è informata
Quindi il problema di fondo queste e la grande provocazione di questo convegno doveva essere attraverso una rivendicazione cosciente da parte di coloro i quali sono addetti all'informazione la rivendicazione di un ruolo istituzionale dell'informazione
I magistrati a mio giudizio è a mio parere in questo momento storico del nostro Paese del nostro Paese rivendicano giustamente
La irresponsabilità loro non per una loro sorta di impunità soggettiva ma perché ciò costituisce una garanzia per la gestione
Della giustizia per la gestione di questo potere nei confronti a garanzia delle istituzioni a garanzia dei cittadini vi siete mai posti il problema che è altrettanto importante
Dell'amministrazione della giustizia e quindi del rendere giustizia deve stabilire il giusto e l'ingiusto non sia per caso anche quello di rendere informati nel vero senso della parola i componenti la nostra collettività perché a loro volta poi possono presto il prendere decisioni cosce ed allora non è fuori limite forse ipotizzare un'informazione che rivendichi non per sé ma per la collettività come servizio come rapporto di controllo sugli atti del potere una sorta di impunità che s'intende in qualche modo garanti non delle violazioni della legge ma quanto meno della esimente
Perché se i segreti ci devono essere esistano ma che siano coloro i quali sono preposti a questi segreti a tutelarli
Ma per quale motivo il segreto di cui si fa carico il magistrato poi alla fine debba essere fatto pagare solo e soltanto a colui il quale lo pubblica e non a chi lo rivela in prima parte
Come vedete quindi il convegno era su questo tipo di concetto su quali informazioni vogliamo e su quale giustizia vogliamo legata all'informazione e di che cosa la giustizia poi possa dare a sua volta l'informazione
Detto questo il mio intervento sarà brevissimo ci però soltanto alcune altre piccole cose per provocare oltre un dibattito che possa ricondurre in qualche modo anche a questi temi
è stato detto
La società deve tutelare l'individuo e che quindi nei confronti dell'informazione il limite è sacrosanto del rispetto della persona deve essere un limite invalicabile non c'è dubbio
Su questo siamo tutti d'accordo però vogliamo andare esaminare più a fondo cosa significa questa cosa
Se questa petizioni di principio deve poi risolversi in una sorta di
Area bianca da riempire da parte del magistrato il quale sostenga eticità quand'è che la immagine la personalità la persona umana vada rispettato significa dire tutto ed il contrario di tutto
Evidentemente il problema di fondo non è tanto quello del rispetto della persona umana
Il il problema di fondo Ethel rispetto della persona umana concerti parametri che impediscono a colui il quale poi dovrà decidere se questi rilievi siano stati violati che venga fatto una gestione politica della violazione di questo di e mi spiego meglio
Siamo tutti d'accordo che nei confronti di persone che hanno la sventura
Di essere raggiunti e colpiti da un certo tipo di comunicazione giudiziaria o comunque come suol dirsi di essere coinvolti incerti procedimenti bisogna avere rispetto per la loro personalità
Ma mi domando
Si può sottacere il fatto che certe persone siano raggiunti da questo tipo di attinte come suol dirsi da questo tipo di coinvolgimento è sicuramente no
Se fosse vero quello che è stato sostenuto in questa sala che il rispetto della persona umana e assoluta
Noi avremmo braccio spesso posto un limite alla conoscenza da parte di altri e se noi la portiamo a questo limite a quello che prevede il nuovo Codice bene le cose diventano ancora più allucinante perché a prescindere dal fatto che il Pubblico ministero procedente voi sapete a per sei mesi la possibilità di non iscrivere nel registro
Degli indiziati la persona il nome della persona contro la quale si procede ed a parte il fatto che questo questa questo tempo può essere prorogato fino a due tre volte per cui si arriva ad un anno e mezzo
Nei fatti noi arriveremo se dovessimo rispettare questo dettato e questo dettato dovesse essere accettato dai gli addetti all'informazione noi arriveremo all'assurdo che un ministro sicuramente persona pubblica
Colpito da una comunicazione giudiziaria o comunque mi sul quale si sta indagando per un reato attinenti alle sue funzioni politiche il peculato
Questo ministro si potrebbe sapere sempre il l'esistenza di questo procedimento
Anche dopo un anno e mezzo da quando ha iniziato e quando si dovesse sapere si può soltanto dire il nome il cognome della persona sulla quale si indaga
Con il titolo del reato senza nemmeno stabilire il fatto per il quale egli è inquisito ed allora la domanda che ci si pone queste ma noi vogliamo questa informazione vogliamo veramente che un ministro della Repubblica che inquisito per far attinenti al suo ufficio per un reato che attiene al suo ufficio non venga ha portato a conoscenza del Paese se non dopo un anno e mette semplicemente con il titolo se il sapere quali sono i fatti che vengono contestati ma signori miei questi non è questa non è l'informazione è gestito dal Grande Fratello questa è la negazione all'informazione questa è un principio che attira poco in fascista
Ed allora siamo sicuri che il nostro Paese voglia questo tipo di informazione siamo sicuri che il nostro Paese voglio rispettare la personalità i diritti all'immagine del ministro accusato di peculato anche se innocente siamo sicuri di questo fatto
E allora evidentemente il problema non è soltanto del rispetto della personalità otto la tutela del diritto all'immagine che la giurisprudenza elaborata non come diritto a quo
A essere considerati come si è ma essere considerati addirittura come si vorrebbe essere che in altre parole io sostengo il diritto al travestimento il problema non è questo
Il problema è insegnare una volta per tutti la libertà dell'informazione e il concetto di interesse pubblico a conoscere una notizia
Ma senza limitazioni Enza norme in bianco perché stiamo abbiamo sempre la paura della gestione politica del processo che la magistratura può farne e non perché siano magistrati ma perché sono uomini perché sono uomini discorso di fondo è questo ed allora il legislatore dovrebbe intervenire prima e sta per dire per sapere per stabilire veramente se la pubblica opinione vuole il tipo d'informazione che l'UE e i Rizzato ad esempio del nuovo Codice secondo per stabilire una volta per tutte con parametri oggettivi i limiti dell'interesse pubblico alla notizia non lasciargli a discrezione del magistrato che le può fare un uso politico
Terzo e qui rispondo ai miei colleghi milanesi che ieri hanno invocato il rispetto della persona umana
Certo il rispetto della persona umana nella sua interezza va garantito ai fatti espresso con forza
Ma detto in senso generico detto in questa forma non significa nulla vi siete mai posto il problema di coloro i quali pur di avere successo nella vita non loro carriera
Agli inizi fanno mercimonio della loro immagine facendosi riprendere in atteggiamenti imposti in ambienti in episodi e circostanze che sicuramente non sono le tende di una descrizione e positiva sotto il profilo della moralità salvo poi a diventare famosi a invocare la loro privacy violata
Siccome non attinente ha interesse pubblico ma qual è l'interesse pubblico e la motivazione pubblica di una persona che la che il che la sua della sua privatezza fatto per Cino
Cominciamo allora col dire che i veri problemi che attengono all'informazione e a come la vorremmo perché non è il discorso ripeto di come l'informazione finora perché è oggettivamente insoddisfacente altrimenti ripeto non ci sarebbero le commissioni di studio per tentare di renderla diverso
Ma come la vogliamo queste informazioni
Come vogliamo che il processo in ordine all'informazione l'informazione in ordine a processo sia gestita vogliamo che sia sempre colpito il giornalista quali ultimo anello nella catena e catena più debole perché rende pubblica una pizza che è stata riparata a monte
Vogliamo colpire giornalista o perché ha descritto situazioni attinenti a delle persone che in poco no nonostante la verità oggettiva la notizia la tutela della privacy la riservatezza della personalità quando da loro personalità amianto fatto mercimonio io non credo che i termini del problema possono essere spostati da questi due grandi discorsi
Ed ecco perché il discorso che attiene alle norme all'articolo settecento al decalogo dalla Cassazione alla responsabilità del giornalista solo discorsi che secondo me in questa sede dovrebbero essere superata
E da dire piuttosto un'altra cosa
Che accanto a questa rivendicazione che io ritenga giusto nell'impegno ritengo giusta che nell'interesse della pubblica opinione rivendicazioni che l'informazione faccia di una sua qualche irresponsabilità a condizione che siano rispettati i canoni fondamentali della verità e dell'interesse pubblico e della continenza di esposizione bisogna dire che
Sicuramente questa rivendicazione forse è fatta da una categoria che da troppo tempo per una sorta di crisi di identità rinunciato al suo ruolo le implicazioni da controllore degli atti del potere buona parte dell'informazione si è fatta fiancheggiata dice
Del potere fiancheggiata dice per la conquista di certi spazi e di certi settori e quindi questa crisi di identità laddove non raggiunge la corruzione morale evidentemente difficile da gestire allora si spiega perché l'informazione non rivendica questo anche a suo carico
Il problema quindi non è di come è oggi l'informazione ma di come i fruitori la vorrebbero ecco io vorrei che qualcuno mi dicesse
Io vorrei un'informazione che sia rispettosa della persona di
Umana anche quando l'interesse in gioco e pubblico ed è di grande e di grande prestigio
Se qualcuno ha il coraggio di dire questo vuol dire che in Bocconi in formazione e che si merita quell'informazione
Tengo soltanto a sottolineare un'ultima cosa
Nei convegni si fa sempre riferimento alle legislazioni straniere
A quello che
La regolamentazione che viene data in altri Paesi perché si reputano più civili più avanzati di noi sotto il profilo della democrazia
Si cita molto spesso l'America certamente Paese a grande tradizione democratica con grandi strumenti e con grandi mezzi che sicuramente a un cammino più rapido verso le forme di democrazia sostanziale che non i paesi della vecchia Europa che attaccati ai loro episodi
Culturali già passati nel tempo ha molta più difficoltà a mettersi in moto bene
E voglio rispondere anche qui al dottor Scopelliti che più che a luglio alle citazioni che ha fatto sulla Cassazione
Si dice praticamente guardate cari giornalisti non esistono fonte privilegiata d'informazione esistono le fonti che devono essere controllati allora in America c'è un'istituzione che tutti conosciamo quanto meno per aver una intesa per aver letto i giornali ed è la il premio Pulitzer che è gestito dalla Colombia University
Ci sono tutti una serie di premi Pulitzer e tredici per l'esattezza che vengono concessi ogni anno al miglior articolo in campo economico al migliore articolo eccetera c'è un premio Pulitzer
Che viene concessa alla migliore fonte d'informazione
Rapportate questo premio che viene data una fonte d'informazione che evidentemente non è ufficiale e considerate che la Cassazione ha detto che non esistono fonti d'informazione vi ringrazio
Possiamo ascoltare ora un testimonianza che credo un intervento che credo possa portare un testimonianza di particolare esperienze impegno nella sua professione anche in ordine ai riferimenti dell'avvocato Flammini e iscritto a parlare il giudice teorica odio del tribunale di Genova
Io vorrei appunto raccogliere l'invito dell'avvocato Flamigni e cercare di finito e cercare
E cercare di
Parlare anche un po'di quale informazione vogliamo cercare di di teiere all'informazione comuni istituzione cosa che non è da tutti condivisa ma che secondo me rappresenta un fondamento per affrontare i discorsi che stiamo facendo
E nel momento in cui si parla di quale informazione poi diamo secondo me non si può prescindere no no le invento
Terzo rispetto al rapporto fra giustizia informazione il cittadino il cittadino sempre dimenticato in questo rapporto fra giustizia e informazione che negli ultimi tempi è stato caratterizzato da fatti traumatici da episodi delicati e questo non tanto perché ci sia stato un aumento dell'intervento giudiziario nel mondo dell'informazione ma più che altro per la risonanza dei fatti per la professione giornalistica delle persone coinvolte
Tanto che si sono determinate poi deve chiusure corporative delle prese di posizione preconcette che non hanno giovato alla all'avanzamento dei rapporti tra giustizia e informazione
Io direi che in realtà non è che ci deve essere poi un rapporto di omogeneità fra magistratura e stampa ma se la stampa sono entrambi organi sono entrambi istituzione di controllo al quale non sfugge al controllo reciproco
La stampa controlla tutti potere tutti i poteri dello Stato tutti i poteri emergenti controlla anche la magistratura la giustizia amministrata nel nome del popolo e il popolo ha il diritto di sapere come dire amministrate la stampa rappresenta il mediatore privilegiato di questo accesso dei cittadini alla giustizia dal punto di vista informativo la stampa consente di evitare deviazioni di evitare prevaricazione di evitare strumentalizzazione dell'azione penale con uno informazione puntuale
E la magistratura anche svolge un compito di controllo controlla anch'essa la legalità nel Paese e in un momento di avanzamento sociale controlla anche la legalità del mutamento sociale controlla le legalità dell'esercizio dell'informazione del diritto all'informazione e quindi nell'ambito di questo controllo bisogna stare attenti a non arrivare un momento di omogeneità che sarebbe negativo per la democrazia bisogna soprattutto tenere presente che e magistratura e stampa sono al servizio del cittadino sono un servizio pubblico sono un'istituzione al servizio del cittadino bisogna recuperare il concetto di centralità del cittadino rispetta l'ordinamento giuridico di centralità dell'ordinamento giuridico rispetto all'assisteva con Omega tutte quelle istituzioni come la mattina della stampa che servono che sono strumenti per raggiungere il fine dell'ordinamento giuridico rappresentato nel suo massimo nella sua massima espressione dalla Costituzione
E bisogna anche dimentica e bisogna anche ricordare da parte dei giornalisti che la stampa non è solo uno strumento di della libertà di espressione è sensato un diritto di libertà l'informazione ma e anche e soprattutto uno strumento per informare il cittadino
In quest'ottica vi sono alcuni elementi fondamentali che vanno tenuti presente proprio in questa
Individuazione di fare informazione vogliamo
Io penso che in un primo punto fondamentale che dovremo senz'altro perseguire che soprattutto il legislatore dovrebbe perseguire e di garantire l'accesso di tutti i cittadini alle fonte delle notizie
E non solo dei giornalisti che si informano per informare ma di tutti i cittadini bisognerebbe poi garantire una pluralità di voci informative ecco perché c'è la grande lotta contro la concentrazione delle testate
Tentate o consumate il la legge del littorio dell'ottantuno la nuova legge di questi giorni tende ad evitare che si formino delle posizioni dominanti nel mondo dell'informazione
La pluralità di voci informative consente al cittadino che non può o non vuole informarsi di avere un quadro di opinioni un quadro di commenta un quadro disposizioni per poi farsi le sue opinioni personali
Infine necessario garantire non solo il diritto di informare che normalmente viene garantito da parte degli frammento di ordinamenti giuridici
Questo diritto di informare ma si dimentica che c'è un diritto ad essere informati che bisogna tutelare non solo che in forma ma anche chi viene informato
E nella nostra Costituzione secondo me ci sono c'è tutta una serie di norme che fa capire che esiste un diritto ad essere informate io ne citerò solo due il diritto di voto il
L'articolo tre secondo comma della Costituzione che prevede la partecipazione del cittadino del lavoratore all'organizzazione politica economica e sociale del rese se il cittadino non è informato sui vari problemi come fa ad esprimere un voto consapevole come fa partecipare a questa organizzazione politica economica e sociale
E quindi io da questo desumo che c'è un diritto costituzionale ad essere informati
E tocco un altro elemento fondamentale che è quello del segreto informazione segreto sono due elementi opposti se c'è segreto non ci può essere informazione se c'è informazione bisogna eliminare il segreto e noi non abbiamo un segreto tutelato della nostra legislazione o meglio nella nostra così sì unì sono solo due norme limitate che prevedono il segreto ma in realtà ne vediamo che pur non essendo garantito questo diritto al segreto abbiamo unitaria dei segreti ne abbiamo decine di segrete che sono tutelati
Mentre invece secondo me lo Stato dovrebbe essere organizzato privilegiando pubblicità sul segrete questi tutte le sue espressioni amministrative ed istituzionale e bisognerebbe prevedere solo e accettare solo qui segreti previsti dalla Costituzione o direttamente o in via indiretta e limitare al massimo l'operatività dei diversi segreti in particolare il tanto famigerato segreto di Stato dovrebbe essere limitato come è stato anche detto dalla Corte costituzionale alle sorrisi agenzia di sicurezza nazionale
Mentre invece una norma di pochi mesi successiva la famosa sentenza della corte del settantasette ha fatto rientrare dalla finestra ciò che la corte da caccia dalla porta per cui secondo me bisognerebbe nell'ambito del segreto di Stato nell'ambito di tutti i segreti
Tener presente alcuni principi fondamentali nascose segreto deve essere eccezionale in casi veramente meritevoli di tutela per essere temporaneo e troppo spesso soprattutto nell'ambito il segreto di Stato non è temporanea
Bisognerebbe che il segreto
Fosse controllato dall'autorità giudiziaria cioè bisognerebbe ogni volta che viene opposto il segreto che l'autorità giudiziaria potesse potesse dire se esistono meno gli estremi del segreto altrimenti si finirebbe per consentire propria coloro che hanno commesso illeciti da abusi di decidere il segreto sui loro invece degli abusi
Sul segreto istruttorio
Lascio da parte le polemiche dico solo che secondo me bisognerebbe stabilire un principio fondamentale tutti gli atti istruttori dovrebbero essere pubblicabili entro un termine brevissimo e perentorio
Il giudice potrebbe procedente potrebbe e dovrebbe semplicemente valutare un eventuale provvedimento di secretazione in casi eccezionali con provvedimento motivato
Nel senso che il giudice potrebbe
Ritardare la pubblicazione dell'atto entro termini brevi brevissimi se questi termini decorrono
Con il provvedimento di segretazione l'atto rimane segreto ma per un tempo limitatissimo fino poi al deposito degli atti in cancelleria per i difensori
Mentre invece se non interviene nessun provvedimento l'atto dovrebbe diventare pubblico e si dovrebbe formare sedurre un fascicolo pubblico da affiancare al fascicolo principale un fascicolo pubblico nel quale che siano tutti
Gli atti pubblicati
E a questo fascicolo dovrebbero poter accedere non solo i giornalisti ma tutti i cittadini proprio in quell'ottica dell'accesso di tutti i cittadini alle fonte delle notizie quasi come si dice come si è detto di consentire l'accesso ai cittadini ai fatti prima ancora che alle notizie
Gli unici parametri riferimento secondo me per motivare un segreto dell'atto istruttore dovrebbero essere dovrebbe essere solo o il pericolo per il prosieguo delle indagini il cosiddetto pericolo per l'inquinamento di inquinamento delle prove
Oppure la riserve a Trezzano incolume all'incolumità di testi e imputati
Mentre invece non dovrebbe essere presa in considerazione il parametro della presunzione di non colpevolezza o dell'onorabilità del cittadino perché penso che l'opinione pubblica proprio conoscendo momento per momento l'evolversi del processo
Potrebbe sapere potrebbe essere premente informata anche nell'interesse del soggetto inquisito che potrebbe esserci una strumentalizzazione potrebbe esserci potrebbero esserci limitatissima elementi di prova a carico di quel cittadino imputato
Per quanto riguarda seta professionale vorrei solo dire che bisognerebbe prevedere il principio del diritto al segreto da parte del giornalista
Però come ha ha sottolineato la legge delega al del nuovo Codice procedura penale al punto settanta questo segreto professionale dovrebbe venire meno solo in presenza un provvedimento motivato del giudice il quale accessi di che la che la fonte che individuare la fonte della notizia indispensabile ai fini della prova del reato presenta e lasciarla notizia non può essere accertata se non attraverso l'identificazione della fonte
Dico solo due parole sul reato di opinione sui reati di opinione che sono un'altra
Che sono previste da una serie di norme che secondo me andrebbero abrogate attraverso un intervento del legislatore o al limite attraverso un intervento alla Corte costituzionale che assunto come la giurisprudenza anche di merito un una visione estremamente rigorosa del problema rigettando varie questione di legittimità costituzionale addirittura nel settantotto Nell ottantuno non ammettendo due referendum proprio per l'eliminazione del nostro ordinamento giuridico dei reati di opinione
Io penso che dovremmo avere il coraggio di eliminare questi premiate dal nostro ordinamento perché penso che il dissenso e proprio l'elemento della democrazia e dovrebbe permettere papà la democrazia di andare avanti proprio consentendo l'espressione di opinioni e di idee che arricchiscono la democrazia invece di diminuirla anche perché poi le istituzioni lo Stato la Regione dovrebbero guadagnarsi il loro prestigio e quindi non dovrebbero garantito lo attraverso la punizione di norme quali quelle che prevedono l'Apologia il vilipendio o la pubblicazione notizie false esagerate e tendenziose
Infine e concludo dico che il problema non è solo un problema giuridico ma anche un problema politico
E qui a molto ragione Guido viola quando dice che manca un ulteriori interlocutore nel nostro dibattito che il potere politico
Il potere politico nei confronti all'informazione ha una qualità di comportamenti da una parte e completamente assente sul piano legislativo dove c'è un intervento scarso frammentario e disarticolato
Cei il legislatore ha lasciato irrisolti tanti di quei problemi perché tanto che la stampa e un'istituzione
In crisi mentre invece per quanto riguarda la gestione politica dell'informazione il potere politico è presente costantemente continuamente nel controllo e nella concentrazione delle testate per quanto riguarda il rapporto fra magistratura e potere politico ci sono attacchi striscianti occulte meno culti negli ultimi tempi sempre meno occulti del potere politico nei confronti della magistratura si parla di una Magistro irresponsabile con licenza di sbagliare
Ma io penso che il giudice non ha semplicemente una tre sponsor di vita penale e disciplinare se sbaglia ha soprattutto la responsabilità verso la giustizia e quindi deve assumersi le sue responsabilità deve prendere i provvedimenti necessari anche se questo gli costerà interni e personale in termini disciplinare in termini eventualmente civilistici un domani perché penso che pensate penso che
Individuare un magistrato che si rifaccia ad opzioni
Indolori per evitare una sua tranquillità professionale personale sia un grosso elemento negativo per la democrazia anche perché l'indipendenza del giudice è un pilastro della democrazia e non nell'interesse del magistrato e come privilegio per la magistratura ma soprattutto nell'interesse del Paese proprio perché la magistratura come dicevo prima controlla la legalità nel Paese e quindi elimina le aree di illegalità e non si può ritenere che le aree di illegalità si possono ridurre riducendo l'indipendenza della magistratura si finirebbe forse per cercare di eliminare le malattie eliminando le medicine e questo non mi sembra una cosa razionale concludo
Dicendo che
Il potere politico ha quindi un grosso interesse né conclude la magistratura della stampa perché sono gli unici organiche veramente attuano un controllo nei confronti del potere politico la magistratura in caso di devianza penale la stampa in caso di lesioni di interesse della collettività e quindi il potere politico ha interesse a vedere addirittura il lotto fra loro la Magis per la stampa e quindi non risolve i suoi problemi creando molto spesso delle frizioni talvolta molto acute allora cosa fare
Innanzitutto secondo me ci vuole un una collaborazione istituzionale fra magistratura e stampa soprattutto per sollecitare legislatore di intervenire la commissione magistrato giornalistica è stata formata nell'ottantaquattro nell'ottantacinque
è una commissione che ha svolto un buon lavoro e secondo me importante che vada avanti
Per quanto riguarda il rapporto col potere politico secondo me non bisogna criminalizzare l'intera classe politica
Ma avere non avere un rapporto di omogeneità di scontro ma un rapporto aperto dialettico soprattutto con quelle forze che sono trasversali ai partiti politici
Che passano trasversalmente attraversa i partiti politici che hanno più chiari i contorni della questione giustizia dei del ruolo istituzionale dell'informazione
Ringrazio il dottor Del Gaudio iscritto a parlare l'avvocato Casamassima
Cari amici consentitemi uno sguardo al passato perché dopo tanti autorevoli interventi vi confesso che le mie idee ci sono non confuse ma comunque un pochino mescolate e io spero che con la vostra cortese attenzione voi mi aiuterete a chiarirne le esponendo
Tutti ricorderemo negli studi
Essendo tutti più o meno addetti ai lavori come è stato giustamente notato negli studi universitari
Certi riferimenti
Rozzo al Leviatano
A questo stato assoluto
Nel quale
I cittadini hanno rinunciato ai diritti dello stato di natura
Per cederli al sovrano
Il quale
Le amministrano interesse dello Stato
è un riferimento molto lontano qui siamo in una repubblica
Democratica
Ma è una repubblica giovane
Perché dall'assemblea costituente ad oggi è basato
Su un arco di tempo insignificante rispetto a Paesi e cito corrotta di Stati Uniti come abbiamo fatto come hanno fatto altri
Che hanno una democrazia di più vecchia data pur avendo una cultura molto più giovane la nostra
Lo stato di diritto che dovrebbe essere nostra lo stato nel quale invece
Il segreto perché questo è il tema che mi sta più a cuore
è gestito diversamente c'erano lo Stato assoluto
La funzione del segreto evidentemente quella dell'arcana imperi sua funzione di esercitare un potere al di fuori di un controllo
Quindi si spiega bene che in uno Stato totalitario che è l'erede dello Stato assoluto l'erede moderno lo Stato assoluto ci sia stata questa tendenza
Perciò non ci dobbiamo stupire se un codice
O più codici che sono stati promulgati in un'epoca nella quale lo Stato non si poteva certo chiamare democratico
Abbiano alla loro radice una cultura che è anche cultura del segreto
Ma non dobbiamo illuderci che aderisce che questa cultura sia stata cancellata
Dalla trasformazione sostanziale della struttura dello Stato
Conseguente all'Opera aveva assemblea costituente
A quell'epoca ci fu una scelta che è stata fatta
Anziché la modifica
Totale che significava l'abrogazione la riscrittura dei codici
Si è scelta la strada cosiddetta delle riforme è quella strada che ci ha condotti oggi all'insoddisfazione dalla quale parlava il collega foreste sulla mi
E vengo al segreto
Quali sono attualmente le giustificazioni del segreto istruttorio sono quelle elaborate dalla dottrina e dalla giurisprudenza per poter
Consentire che ancora si accetti posso prego mi scusi erogata posso pregare che interessa a seguire il dibattito di di non fare questo mormorio altrimenti non si riesce a sentire nulla grazie
Dicevo
Di consentire la funzione è quella di consentire che ancora esista il segreto istruttorio nella forma che oggi conosciamo
E che è quella alla quale come totalmente CIA esposto tutto Scopelliti è pervenuto attraverso elaborazione giurisprudenziale
Le giustificazioni democratiche tra virgolette le famigerate virgolette del segreto istruttorio consistono essenzialmente nella tutela dei diritti dalla personalità
E nella necessità di evitare l'inquinamento delle prove
La tutela dei diritti della personalità mio modesto avviso
Si potrebbe realizzare assai meglio in sede civilistica è in sede amministrativa in sede civilistica come già si comincia a fare
Attraverso provvedimenti di urgenza e non solo in sede amministrativa attraverso una tutela che parta proprio dall'ordine professionale dei giornalisti attraverso opportune modifiche legislative
Ma la premessa risolutiva mi sembra essere
Il villaggio
Va urna
Caratteristica di segretezza dell'istruttoria penale
Ma è una caratteristica di pubblicità e qui concordo perfettamente con quanto ha detto il dottor Del Gaudio
Perché in effetti
Rendere passi l'ardente pubblica l'istruttoria penale non mi sembra posso assolutamente danneggiare
La funzione accusatoria perché tale deve divenire e soprattutto la tutela dell'interesse pubblico che quella funzione accusatoria
Deve garantire
In sostanza
Poiché democrazia vuol dire governo del popolo
E la partecipazione di democrazia diretta che data attraverso l'informazione deve essere penetrante in ogni funzione attività dello Stato quel concetto della trasparenza di cui oggi si parla molto io non credo che l'istruttoria penale concerti temperamenti e quindi con ben precise eccezioni il segreto in un regime di sostanziale pubblicità
Non risponda alle esigenze attuali non risponde alle esigenze attuali di informazione e di giustizia il suo contrario cioè il permanere di questo segreto che ha origini culturali tanto lontana grazie
L'avvocato Corso Bovio
Posto il mio contributo di avvocato tempra
Come i colleghi che mi hanno preceduto ieri figlio di un po'di cinema o
Fatto il mio contributo sulla esperienza fatta quale avvocato di giornali e di giornalisti sull'aspetto concreto del problema quanto incide l'intervento giudiziario sulla libertà del giornalista qual è secondo la nostra esperienza l'impatto delle clamorose criticate sentenze sulla attività redazionale
Oggettivamente un impatto modesto per non dire modestissimo le condanne tutto sommato sono piuttosto care per quanto riguarda l'esperienza milanese il processo è estremamente lento e diluito nel tempo
E per lo più è ad esito economico e cioè un po'l'accesso nell'ambito del quale si mira alla definizione attraverso il risarcimento dei danni
Cosicché il problema sembra quasi essere molto più dell'editore del quando riguarda i costi processuali costi risarcitorie che non un problema del giornalista
E che in sostanza poi vi sia una certa e infatti Zazie Leone dell'impatto dell'attività giudiziaria sulla attività giornalistica e a mio avviso dimostrato proprio da quelle considerazioni corrette fatte dal dottor Scopelliti ed altri che mi hanno preceduto sulla estrema rilevanza data la sentenza per esempio del decalogo alla sentenza Anzaloni quando sia i casi sia i principi enunciati conformi ai principi
Precedenti non giustificavano sicuramente tanta polemica detto questo però c'è oggettivamente da giunte leggere che i giornalisti non hanno tutti i torti nell'aumentare l'intervento giudiziario per delle considerazioni di ordine pratico
Che a mio modo di vedere finora non sono state eccessivamente evidenziato
Non tanto perché siano entrati i principi giurisprudenziali o le sentenze ma perché degli principi e della rigidità giurisprudenziale si fa un intervento occasionale un intervento sporadico un intervento del tutto casuale che usa questo termine in via Ponale dal mille novecentosettantaquattro quando una norma del codice di procedura penale ha consentito di fare una sorta di algebra tra aggravanti e attenuanti era diventata comune prassi come ricordava un collega ieri condannare la diffamazione a mezzo stampa pur essendo prevista edittalmente questa pena di uno da uno a sei anni di reclusione con una premessa improvvisamente o comunque con una certa sorpresa negli ultimi anni abbiamo visto giornale
Le pene detentive però casualmente consentiteci sono tornate pene detentive in relazione a casi di input di querelanti più o meno eccellenti consentiti consentano i magistrati all'avvocato un po'di colleghi capo di condanne quando querelante ero magistrati l'articolo cinquantasette è un monstrum giuridico perché impone al direttore una responsabilità oggettiva siamo tutti più o meno d'accordo nel mettere al di Rettore al minimo della pena pecuniaria ma guarda caso in certe occasioni viene applicata la pena detentiva e non si applica nemmeno la sospensione condizionale della pena perché non c'è il certificato penale agli atti cosa che grida in tutta sostanza vendetta articolo seicentottantaquattro rivelazione del segreto istruttorio abbiamo il caso del collega Longanesi incriminato e io provoco Igli amici magistrati presenti recentemente ho avuto da campo ignare alcuni miei clienti ma che cosa vi siete sognate di pubblicare qui ci prendiamo seicentottantaquattro dati bene ha bloccato che qua abbiamo pubblicato talquale me l'hanno esibito di un comunicato stampa fatto dalla Guardia di Finanza e diffuso in presenza di un magistrato ecco quindi come siamo di fronte ad una tutela sporadica occasionale non voglio dire di più
Tutela ex articolo settecento sì ricordava ieri come questo strumento del codice di procedura civile stia profondamente prendendo piede e risponde ad un'esigenza sulla quale tornerò più avanti un'esigenza oggettiva il magistrato si sente sfuggire dalle mani il suo legittimo potere perché è una sentenza resa caffè quattro cinque anni non è in grado di incidere sulla al lealtà sociale e di qui per incidere sulla realtà sociale da un lato purtroppo il mandato di cattura molto più civilmente in diritto civile impoverimento ex articolo settecento ma anche qui ci sia mo'trovati di fronte a un lettore Pugliese che è intervenuto d'urgenza ordinando ci delle pubblicazioni in materia vitivinicola sei mesi dai fatti quando l'urgenza non esisteva più e ci siamo trovati di fronte a dei casi in cui il magistrato poiché la rettifica era di trentuno righe sei battute siamo diventati diabolici a calcolare queste cose non l'abbiamo non ci ha consentito di pubblici ha consentito di non pubblicarla
Perché limite legale e di trenta righe fatta eccezione del cappello introduttivo
E allora il problema ripeto è quello delle norme applicate sporadicamente e occasionalmente
E consentitemi per convinzione e non per polemica ma dobbiamo mettere di fronte agli occhi nostri e di tutti Case giudizio è in generale un fatto politico e il giudizio in materia di informazione il più politico dei fatti politici perché se il giudice procede ad una valutazione procede a una valutazione attraverso due gradi di immedesimazione
Prima di tutto al magistrato un uomo di penna come giornaliste abituato a scrivere vorrebbe scrive bene scrive spesso bene mentre consentitemi come tra gli avvocati anche tra i magistrati ce ne sono alcuni che ha sognato di fare il giornalista
E qual è il luogo verdetto d'immedesimazione a doppio livello primo livello avrei scritto di Tizio avrà anche attaccato tizio attraente con le mitizzato con il ministro con i leader di industria sì o no se rispondessi ci va benissimo passiamo alla seconda fase risponde no siamo già condannato secondo livello dalla valutazione politica avrei scritto con quei toni valutazione che viene fatta con il bagaglio culturale proprio del magistrato di un uomo avveduto d'accordo che è bravissimo nel pensare come si fanno le citazioni le virgole fratture il messaggio e ha dosato intervento col bilancino ecco quindi che in sostanza quelli che sono i bellissimi principi enunciati dalla cassazione sono possono essere messi in testa a qualsivoglia sentenza il giudice può ammantare il piccolo venga quello che però è un fonda un suo giudizio politico
E do una sua immedesimazione nella polemica ed è un dato l'interminabile io son convinto che la valutazione politica del giudizio la valutazione politica del giudice in tema di stampa sia un dato ineliminabile non lo critico lo accetto credo tutti lo dobbiamo accettare come assoluta realtà e allora detto questo i giornalisti non hanno di Totti a dolersi del fatto che si intervenga con un giudizio che è di carattere politico in casi perdonate il bisticcio del tutto occasionali
E cioè si intervenga quando querelante Tizio o quando colui che chiede la rettifica è carico e poi altri dieci mila casi diffamazione
Di rettifica di violazione del segreto istruttorio Fassino senza alcun seguito giudiziaria
Il problema è che i limiti legali oltre problema lo si può cercare di risolvere in un'altra FIAT io credo che se tentiamo la soluzione del problema con la il ridisegnare i limiti legali ci ritroveremo dieci mila volte a dibattere del contrasto tra libertà d'informazione e interessi dei singoli o della collettività lesione dell'immagine
Lesione dell'identità personale violazione importanti segreti
Io credo che il problema debba essere rivolto risolto in una chiave sostanzialmente riversa in una chiave che io definirei processuale tenendo essenzialmente conto della realtà della nostra società di quella società che definita un villaggio mondiale ma informale
Un villaggio in cui siamo bombarda da quantità enormi di notizie e nel quale è essenziale che la notizia e ora la notizia scorretta la notizia parziale venga ripristinata ma qua nei tempi più brevi nella immediatezza con un ex trema rapidità e tanto più rapida è la possibilità di ripristino meno la spinta psicologica minore alla spinta psicologica del giudice sanzionare se io scrivo oggi x e domani sullo stesso giornale con il dovuto risalto esce che X non è del tutto esatto correttamente giudice mi potrà liquidare cinque milioni di danni invece i cento i duecento o che stanno diventando spaventose minacce in questa materia e allora primo un intervento rapito un intervento riparatorio più sull'immagine che sui danni un intervento che riconosca
Riconosca da un lato quando John
Mezzo meno indica per riconoscere queste verità che son sempre dall'una e dall'altra parte per riconoscere comunque la buona fede del giornalista e consentitemi la cronaca è cronaca non è storia la verità di ieri non è la verità di oggi molto opportunamente si ricordava qui caso Tortora qual è la verità e quanti casi comunque di ripristino di quelle per il ma che ci sono state durante il caso Tortora si sono resi necessari nel tempo un ripristino immediato avrebbe evitato tante beghe che purtroppo continuano in diverse la verità e ICI accertata attraverso la sentenza è lo strumento più opportuno io lo nego non ecco nel modo più categorico gli studiosi di psicologia giudiziaria americani hanno sia pure con Deaver se limitazioni perché sono indagini piuttosto soggettive complesse il paragone fatte in questa materia per esempio tra giudizio accusatorio e inquisitorio è un paragone per quanto approfondito con tutta una serie di testa sempre limitato a situazioni elementari semplici ma gli studiosi psicologia giudiziaria sta americani si sono chiesti in sostanza che cos'è più gratificante per le parti che cosa le accontentare più che cosa dando maggior soddisfazione e che cosa garantisce la maggior pacificazione sociale e la maggior risoluzione del contratto la sentenza l'autorità che dice tu giornalista sei un cialtrone perché diffamato oppure è un intervento che porti il giornalista di fronte al suo contraddittore ad una sorta di mediazione li faccia rincontrare su verità intermedi ecco molto più pacifica anche a tutti i livelli ma sicuramente a questi in questa materia e l'intervento mediatico un verbale di conciliazione fatto in tempi brevi beh cosa auspicabile auspica bellissimo si parlava ieri del codice di della riforma del codice di procedura penale e c'è in questo progetto di riforma una grossa lacuna che noi segnaliamo non perché siamo avvocati e giornalisti ma perché la storia che riconosce una specialità sua propria del giudizio dono una specialità che è stata dipinta è cominciata da Altobello che discetta del giudizio del nove come unico giudizio in cui la ricerca è di un certo tipo di verità di un imberbe s alla verità diverso da quello normalmente nel processo e cioè l'interesse ad accertare se l'allegazione l'affermazione originaria sia bene fase ma non è il problema è la storia del nostro diritto che ce lo dice cento e rotti anni fa quando Carlo Alberto fece l'editor Bertino istituì una magistratura speciale il giudice del fatto dodici giurati che giudicavano della verità dell'addebito
Nel mille novecentotrenta criticato vituperato ma si ristabilì un si ricrea o si trasformano in istituto legale l'istituto del Giurì d'onore introducendo lo nelle disposizioni da situazioni invece guardato negli anni Sessanta si parlava delle corti d'onore bidone ebbene questi strumenti che hanno che rispondono all'oggettiva esigenza sono dimenticati nel l'oggetto di forse ora Aldo scusa omento pubblico si può supplire con degli strumenti d'altro genere dobbiamo chiederci però la struttura di questi strumenti si è imboccato l'autocontrollo della categoria io onestamente
Può formulare le mie perplessità sull'autocontrollo della categoria il sindaco e l'ordine dei giornalisti ha una matrice tutta sua particolare squisitamente sindacale per la quale quindi le spinte corporative sono molto più for di che per gli altre strutture l'esperienza pratica è purtroppo un po'deludente c'è addirittura una quasi manifesta declaratoria di difetto di giurisdizione cioè i giudici del comporta Don la magistratura di categoria dichiara io nelle beghe nelle polemiche relative alla correttezza dell'informazione non entro censurò giornalista se ha venduto il suo articolo contro un beneficio masse e ci sia stato o meno diffamato ove se abbia o meno ecceduto preferisco non valutarlo quindi c'è una salta attuale di rifiuto di questo ruolo di autocontrollo da parte della categoria e allora l'unica possibilità è quella di un controllo misto è un'idea che sto agitando da qualche tempo che continua a riproporre sperando con qualche fortuna esistente funzione a Milano un Giurì per l'allerta pubblicitaria che dice che la vera pubblicità deve essere chiaro sincera dopo è intatta a tutela del consumatore Flammini superate sul invitava a superare la dimensione di operatori del diritto e di porci il problema quale informazione vogliamo per il pubblico io credo che noi dobbiamo tutti volevo una cosa sola un'informazione nella quale il pubblico il consumatore d'informazione possano se quelle indagini Doxa che o di altre case via certamente o dello stato dell'opinione pubblica hanno peso il la fiducia il credo la confidenza alla stima che l'opinione pubblica nel giornalismo come nelle altre istituzioni non è ai suoi tecnici è necessario ripristinarla e necessario ripristinarla passando per questo noto legale e allora se noi ristudiare assi morti in tutta umiltà un sistema un Giurì della lealtà informativa composto da giornalisti da magistrati da giuristi da operatori del diritto da rappresentanti di categorie che possono essere comunque interessate l'informazione sull'impresa per esempio è un tema delicatissimo se questo Giurì avesse il potere quel potere di rapido intervento che giudica la data pubblicità ed è riuscito a darsi è una carta spontanea giudicata pubblicitaria si è affermato in relazione all'interesse che ciascun s'oggetto anche avrebbe rimossa in tempi rapidi la situazione anti lega se noi riusciamo a creare se la Federazione la stampa la federazione degli editori con l'appoggio alle forze la magistratura della copertura e di altre componenti che stona creare un organismo che intende era nel giro di quindici giorni riesce a rispondere al cittadino che si lamenta di qualche cosa chiamando il giornalista risolvendo il contrasto superando quelle resistenze dobbiamo metterle alle pubblicazioni e le ritrattazioni ma perché queste resistenze perché nascono sempre dall'imposizione autoritativa perché si ha sempre la sensazione che il ripristino dello nove del soggetto passivo della diffamazione passi attraverso la condanna morale del giornalista se noi studiamo del diciamo ad attuare un sistema che in tempi rapidi ed è possibile vi ripeto ultimi Della Ratta pubblicitarie così opera senza passare necessariamente per una condanna giornalista ripristini lo nove gli interessi del diffamato e tanti altri interessi ma incominciamo a partire dagli interessi dei soggetti passivi della diffamazione io credo che risolveremo da un lato un sacco di problemi legali ma che soprattutto come ci invitava Flamini passando attraverso lo strumento legale avremo la possibilità di dare al nostro consumatore una maggiore fiducia nel prodotto informazioni grazie
Grazie all'avvocato Corso Bovio questo intervento che trovo particolarmente stimolante per questa proposta che mi sembra molto concreta e credo anche
Praticabile abbiamo ancora tre interventi comincerei con il dottor Davide migliori che giudice a Roma
Ma più che un intervento si tratta come ben bene diceva l'amico direttore Valentini una testimonianza
In quanto
Testimonianza di una sofferenza
Testimonianza di una sofferenza la quale una sofferenza Interna
A questo convegno ma interna che è quello che l'atteggiamento del momento che attraversa questa istituzione l'istituzione della magistratura dei magistrati recite mette sempre
Sullo stesso tema e io ne sono reduce si è svolto proprio dal nostro di boom punto di vista interno di magistrati anche se con il contributo essenziale di docenti universitari
Di avvocati di amici giornalisti che erano presenti anche ieri uno nel convegno del consiglio superiore un seminario di studi in cui questi problemi particolare il problema dell'informazione della giustizia sotto i profili squisitamente
Tecnici sono stati esaminati
E sono stati ampiamente tema di riflessione
Di flessione la quale appunto oggi voglio riproporre e ripropongo in questa sede con sofferenza perché penso venendo qui al discorso della immedesimazione che faceva il validissimo amico avvocato Bovio in realtà in ognuno di noi anche questo convegno
E questa sofferenza nella prova al Vergano più anime
IMI alberga l'anima prima di cittadino direttore e poi di magistrato sento molto questo questa divaricazione sento molto questi momenti me stesso
Pensando soprattutto
A il fatto che effettivamente sempre di più il giornale il quotidiano il settimanale
Secondo quella bella espressione hegeliana
è il giornale la preghiera mattutina Dellai con
Anche che non laico L'Espresso in particolare e sono lieto qui di essere stato tra gli invitati del convegno è la lettura laica e anche non laica settimanale
Delle cittadino dell'italiano del magistrato e tutti sappiamo anche i magistrati con quale attesta come attendiamo L'Espresso altri settimanali che in questi anni si sono distinti per il loro impegno civile della rivendicazione
Sacrosanta garantista delle libertà civili per le inchieste che si sono svolte inchiesta che purtroppo spesso hanno avuto anche lui riflessi giudiziari
Poco piacevoli vedi coraggiosi autorità le stesse
Quindi volevo dire che noi magistrati come lettori come lettori de L'Espresso lettori dei settimanali d'impegno
Civile e politico viviamo quotidianamente e quotidianamente CP medesimi diamo della situazione del giornalista
Della situazione dell'operatore della comunicazione nella natura anche della
Dell'attività giornalistica nella natura
Della informazione quindi ben venga immedesimazione ritengo anzi che dobbiamo immedesima ci sempre di più ci sono magistrati che volevano essere giornalisti o fare il giornalista ci sono magistrati i quali
In certi momenti o forse anche all'inizio della loro professione
Avrebbero avuto piacere o hanno tuttora il piacere hanno la curiosità intellettuale culturale e morale o hanno anche la spinta morale dentro se stessi a voler esercitare il ruolo del di fare Soro comunque un ruolo di operatore diritto così come diceva Scopelliti stamattina per cui il Pubblico ministero non mi sento soltanto accusatore ma mi sento essenzialmente
Portato Vera dovere a tutelare quelli che sono gli interessi della collettività e di questa voglia di questa sofferenza di questo
Impegno morale nell'immedesimarsi ritengo che anche la giurisprudenza degli ultimi tempi superando quelli che sono i pregevoli autorevoli orientamenti della cassazione espressi nell'ottantaquattro assieme la famosa sentenza del decalogo sia nella sentenza delegasse delle sezioni unite della Cassazione ritengo che la giurisprudenza abbia compiuto dei passi in avanti rispetto a quest'München
Su questa linea appunto sempre maggiore di immedesimazione consapevolezza della natura dell'attività giornalistica ritengo quindi che queste sentenze così come è emerso e ritengo di non svelare nessun segreto di questo seminario del Consiglio superiore
Queste sentenze possano considerarsi già datate anche se sono recenti dell'ottantaquattro secondo i tempi giuridici
Dal punto di vista della cultura giuridica e della storia giudiziaria anche perché di queste sentenze contrariamente a quello che
Che forse si dice se lo si accennava ieri da parte di alcuni autorevoli relatori di queste sentenze a mio avviso oggi siamo in grado di fare una lettura in una chiave appunto non di precettiva delle stesse quindi io leggo questa sentenza del decalogo
Non in chiave di precetti che la corporazione o l'istituzione magistratura ritiene ridare agli amici giornalisti credo invece che si tratti del Massimo discorso di immedesimazione che la magistratura
Al suo livello più alto dalla Corte di Cassazione ha ritenuto di tagliare come indicazione ai giornalisti per far sì che il loro lavoro il loro rischio professionale diminuisca
Naturalmente però tutte le volte nelle quali si vogliono indicare delle condizioni ottimali anche per evitare quello che un rischio professionale si può cadere nella come si chiare nel difetto opposto dimore preventivare tutte le situazioni nelle quali poi in Conca detto la persona la quale diretto il Consiglio può incorrere
E quindi si potrebbe avere ossia ho cessato comunque un effetto anche a livello di risonanza pubblica contrario a quello che era l'intenzione nel senso che gioca la lista invece di sentirsi tutelato comunque di aver capito che si tratta appunto di una indirizzo programmatico porto proprio a tutelare quella che la sua sicurezza a rischio professionale in sede penale in sede civile Gatta va letto come un decalogo precettivo o comunque come un'affermazione di chiusura intorno certi principi espressa dalla magistratura al suo livello più alto
Ritengo quindi che dando questa chiave di lettura e quindi considerando queste sentenze come già datate dal punto di vista della cultura giuridica della storia giudiziaria sia emerso in questi anni da parte dei giudici di merito e qui ho apprezzato molto ieri da riferimento geografico fatto dall'amico avvocato Bovio in quanto questo corpo monolitico la magistratura non è un corpo monolitico così come non lo è la corporazione o lo o il l'insieme dei giornalisti ecco allora come per aree geografiche abbiamo assistito soprattutto nei grandi centri nei tribunali di Milano di Roma nelle procure di Milano di Roma gli uffici giudiziari nei quali
Forse il pluralismo
Della società circola anche di più abbiamo assistito di fatto a una giurisprudenza di merito la quale diventata molto più liberale soprattutto sotto il profilo penale
Perché di fatto non accettato quello che fu espresso dare sentenze della Cassazione penale in materia di colpevolezza e quindi ha ritenuto che di fatto dando l'interpretazione così come è fatta dalle sezioni della cassa con essi abrogava l'ultimo disposto dell'articolo cinquantanove in quanto non continuate Codice penale in quanto non continuava a rimanere uno spazio per l'errore colpevole riconosciuto il giornalista ho tifato nella prassi giudiziaria attraverso quel fenomeno Chiambretti anche succhiato e rivisto dal legislatore dell'utilizzo dei la querela per diffamazione come mezzo per risolvere non il problema della tutela dell'immagine del soggetto che si ritiene leso ma come utilizzo strumentale in quanto spesso si chiede di stabilire che il giudizio penale per diffamazione di accertare non me la falsità della notizia ma di accerta Arena verità del fatto
Ecco che allora anche tutta questa materia della diffamazione a mezzo stampa
Tutine grossi tribunali abbiamo l'esperienza di queste di questi processi intentati appunto per diffamazione a mezzo stampa eguali vanno avanti per anni perché appunto in realtà si è svuotato nel contenuto quello che era la sosta Pansa della pretesa punitiva questa volta esercitata da privato che si tiene adesso definire sostanzialmente in un piano risarcitorio di natura civilistica o in realtà c'è stato uno sviamento della funzione originaria la diffamazione a mezzo stampa
In quanto i soggetti interessati ad essi ritengono di poter risolvere di poter fare accertare la verità del fatto in cui sono stati coinvolti in una sede che invece non è quella propria
Perché soltanto la sede dell'accertamento della falsità di quel fatto della tutela dell'immagine di quella persona ritengo che allora questi indirizzi giurisprudenziali
Più aperti temo rispettando quelle che sono le indicazioni la cassazione si siano di fatto in questi anni resi sensibili in materia appunto di rapporti tra stampa e giustizia i rapporti in sostanza tra giornalisti e magistrati e ritengo che questa immedesimazione quindi questo
Questo salto di cultura giuridica di cultura giudiziaria di cultura civile nel quale è stato testimoni anche questo convegno nella sofferenza di coloro che hanno compiuto relazioni di coloro che sono intervenuti
Sia la via per superare ed avviarsi a superare questa crisi che forse già si sta avviando a superamento in Juan o anche un certo modo drammatico di affrontare i problemi del rapporto dalla giustizia e
E la stampa di formazione sta uscendo dall'emergenza
Mi auguro quindi che non prossimo convegno quella penna anche con
Arco molto contorto molto sofferto in quel bellissimo manifesto del convegno cerca di unire i due poli cerca di unire due pilastri posso avere un andamento meno curvilineo più retto grazie
Grazie al dottor migliori per il suo contributo è anche per questo auspicio finale abbiamo ancora due interventi il l'avvocato Dotti che prego di venire al microfono e quell'avvocato Manna sei ancora in sala
Assicuro la brevità innanzitutto
Mese riesco nel filone degli avvocati milanesi di cui faccio parte
E anche nella tradizione di concretezza quindi mi atterrò a dei temi che interessano la pratica di chi si occupa di questa materia
Preciso che io non sono un avvocato i giornalisti non sono un avvocato di testate giornalistiche io sono un avvocato di imprenditori un avvocato di società un avvocato di gruppi economici che formano spesso oggetto di quella informati rione
Che
Da occasione a questo dibattito
De vorrei che intrattenermi brevemente su un punto particolare in questo quadro di crisi generale fra l'informazione che la giustizia indubbiamente in questi due giorni è uscito un quadro fortemente critico ma c'è un elemento in questo quadro critico e dialettico che a mio giudizio riveste una particolare importanza e del quale avevo sentito parlare molto poco se non nulla tutto
Ed è un evento che invece poco ci tui re una cerniera fra i due opposti interessi un momento di mediazione molto importante e che meriterebbe maggiore attenzione e mi riferisco al diritto di rettifica
Che questo convegno abbiamo sentito nominare molto può
è un elemento molto importante ma a sua volta in crisi e non è un elemento molto in crisi è un elemento che dispiega molto meno efficace di quella che potrebbe dispiegare e vedremo perché e i motivi di questa che ci sono appunto l'oggetto di questa mia breve comunicazione
Innanzitutto il bene sottolineare che il diritto di rettifica viene considerato ormai unanimemente come un diritto fondamentale dell'individuo è un diritto di rilevanza costituzionale questo è già stato sancito dalla Corte costituzionale con una sentenza del settantaquattro se non sbaglio inglese e comunque lo si ricava anche storicamente per esempio dal fatto stesso che è stato introdotto con la legge sulla stampa dei quarantotto dall'assemblea costituente quindi non normalmente dal dall'organo legiferante ma dall'assemblea costituente
Faceva già parte dello Statuto Albertino fa parte di tutte le costituzioni dei Paesi civili e democratici quindi il valore gelato dal diritto di rettifica è un valore a rilievo costituzionale un valore primario esattamente come il diritto alla informazione il diritto alla stampa i diritti riconosciuti l'articolo ventuno ma a questa fu per mansioni di primarie tale di fondamento fondamentali Tata il diritto alla rettifica non fa riscontro Boy una adeguata traduzione mi fa e questo su due piani uno sul piano normativo e uno sul piano della prassi giornalistica
Vediamo perché sul piano normativo
Il diritto di rettifica è regolato come sappiamo dagli articoli quarantadue quarantatré
Della legge cinque agosto ottantuno quattrocentosedici sia sostituito con la nuova disposizione il vecchio articolo otto della legge sulla stampa numero quarantasette del quaranta
Per la verità le modifiche che sono state apportate ma quasi tutte migliorative anzi si può dire che nelle intenzioni sono tutte migliorative perché apparentemente danno un maggior spazio al di sito di rettifica
In verità il diritto di rettifica a mio avviso ne viene compresso ed è diminuito per due ragioni cioè potrebbero essere anche di più ma mi sembra che siano essenzialmente due uno è famoso limite delle trenta richieste e l'altro il tipo di sanzione
Per il giornale che non si attiene all'ordine del magistrato in via d'urgenza di pubblicare la rettifica il limite delle trenta righe beh francamente un limite penalizzanti è un limite che può addirittura vanificare diritto spesso io mi sono trovato di fronte ad articoli di settimanali economici di otto pagine densi di episodi di riferimenti di presunte verità di presunti documenti articoli che andava fronteggiati in trenta righe a parte l'ambiguità del testo perché non si capisce queste trenta righe a cosa si riferiscono con quale carattere trenta righe della lettera di smentita Bo trenta righe nella colonna del settimanale o del quotidiano ma lasciamo stare queste imperfezioni che sono stati anche se fossero trenta righe intese Nes il suo più ampio del termine di fronte a certi servizi giornalistici chiaramente questo significa vanificare la possibilità di un efficace risposta perché non è sufficiente dire nego perché la risposta deve avere quanto meno l'avete sì ma incisività dell'articolo della notizia data delle colpire la fantasia del lettore esattamente come è stata colpita dall'articolo in questione ci sono buoni dei servizi che addirittura ad uno più puntando più pur dati recentemente mi è capitato di dover fronteggiare anche queste è sempre densi di riferimenti vedi documenti presunti ove ma comunque se in beh meritevoli di risposte che specie in materia economica non possono essere assunte giacché in poche righe ma richiedono delle spiegazioni più ampio costringendo trenta righe questo diritto è quasi come lega il secondo punto critico e cosa la sanzione perché la riforma dell'ottantuno ha praticamente eliminato la la pena detentiva e l'ha sostituita con la la pena pecuniaria il che potrebbe anche essere concepibile dato il tipo di reato della poiché la fissa da tre a cinque milioni ora da tre a cinque milioni che è una pena assolutamente irrisoria perché non sappiamo che ci sono certe campagne stampa puntate soprattutto su degli argomenti economici e che rappresentano delle vere e proprie campagne di concorrenza dromos sua organi di stampa che appartengono a gruppi economici concorrenti rispetto a quello informo oggetto dalla comunicazione cosa volete che sia una pena di cinque milioni di fronte al danno enorme che può provocare un certo articolo dire a detrimento di un gruppo concorrente quindi questa appena non rappresenta né un incentivo rispettare la norma né un deterrente ad astenersi determinati comportamenti di aggressione specie in materia economica tanto più che poiché la norma stessa prevede il ricorso l'articolo settecento e dispone breve e già la sanzione della della multa mi sembra impossibile ricorrere alle ripetute trecentottantotto cioè dell'Inter in ottemperanza all'ordine del giudice sia perché è già previsto il tipo di sanzione la norma stessa sia perché comunque trecentottantotto non funziona in tutt'i casi di provvedimenti d'urgenza ma soltanto di nei provvedimenti d'urgenza che si riferiscono a materia di famiglia o ama dire di proprietà o credito e qui siamo fuori da entrambi i posti
Questo per quanto riguarda la norma per quanto riguarda la passi anche devo dire che il modo con cui viene governato questo strumento da parte vedi dei dei loro destinata il suo teste nei suoi destinatari che sono di giornalisti direttori assolutamente è qualificante perché e qui ancora porto l'esperienza professionale
Dovete sapere che la lettera di smentito di rettifica viene accolta con fastidio sommo e con insofferenza
Spesso la lettera non viene per niente pubblicata viene ignorata tout-court
Altre volte viene pubblicata con delle arbitrato manipolazione viene accorciata o viene integrata con qualche cosa che non ha per originariamente non esisteva
E questa opera di manipolazione viene sopportata certe volte dal patteggiamento certe volte il direttore un giornalista un incaricato
Chiama telefonici guardate la vostra lettera si sia disposti a pubblicarla come se non fosse un obbligo però allora della pubblichiamo se voi togliete questa parte
Sì ma se non la Toldo cosa succede allora non la pubblicò oppure viene pubblicata in una fase ma che non è assolutamente quella colui data la legge deve essere la stessa della notizia viene pubblicata con caratteri di ben diverso inferiore rilievo in sostanza viene pubblicata in maniera contraria a quello che la legge dispone
Ma quello che è peggio è che quando la lettera viene pubblicata quasi sempre viene pubblicata con un ulteriore commento con la cosiddetta coda
Ed è questo l'elemento più insidioso perché molte volte la persona colpita dava notizia falso tendenziosa o diffamatoria spero in un già alla lettera di smentita e di rettifica perché sa benissimo demandando la lettera di rettifico di smentita si espone a una rincaro della dose rappresentato dal commento ed è un commento il quale evidentemente rimanesse Enzo ulteriore replica cioè il giornalista a questo punto si arroga l'ultima parola dando così il colpo di grazia una situazione già precaria per adesso a provoca
Quindi mi sembra che questo istituto che apparentemente dovrebbe presidiare in un certo senso il diritto del cittadino colpito dalla illecita attività giornalistica sia completa vanificato ed è un peccato e non sembrino che queste mie osservazioni vogliono essere punitive nei confronti del dell'attività giornalistica di stampino richieste ritengo proprio il contrario perché io ritengo
Che se il diritto di rettifica fosse opportunamente revisionato rafforzato reso credibile reso veramente efficiente e come tale utilizzato potrebbe in moltissimi casi se addirittura la generalità sdrammatizzare questo scontro che in sostanza ha formato oggetto di tutto il convegno
Raffreddando il il calore della della tensione e dal punto di vista del giornalista anche rappresenta are costituire motivo per una attenuazione decisiva se non addirittura del verrà l'eliminazione stessa della rischio a livello risarcito e quindi io auspicherei che il legislatore intervenisse su questa norma per eliminare innanzitutto o sostituirlo con un criterio più ragionevole il limite delle tre ettari in secondo luogo per rafforzare la sanzione
E quanto al comportamento dei giornali si potrebbe a anche pensare all'introduzione di un organismo pubblico una specie di otto etti che presieda alle richieste di rettifica e che possa quindi controllare in via ventinove il la correttezza siccome queste lettere vengono accolte dagli organi di stampa e di come vengano pubblicate questo potrebbe essere un suggerimento che andrebbe senz'altro nell'interesse sia delle batte che si ritengono lese dal dagli articoli giornalistici ma anche anche di giornalisti stessi delle testate per le ragioni che ho appena detto dirà
Grazie all'avvocato Dotti e invito per l'ultimo intervento l'avvocato Manna al microfono io colgo l'occasione per aderire associarmi all'invito alla sollecitazione espresse dall'avvocato doti in materia di riforma del diritto di rettifica mi limito ad osservare dall'altra parte della barricata per così dire che c'è anche un abuso della smentita la smentita che non smentisce una smentita di routine che viene ma data ai giornali e incito come nel caso limite caso paradossale la smentita che viene inviata pro forma per giustificare un'affermazione che è stata attribuita a qualcuno
E poi magari addirittura ritirata prima della pubblicazione della quale cioè non si chiede la pubblicazione ma Silla si invia ai giornali soltanto per voi poterla mostrare un superiore a un capo di partito presidente di
Disse tanto
Allora ovviamente sarò cercherò di essere ancora più ma
Dicevo ovviamente cercherò di essere ancora più prede essendo proprio l'ultimo come intervento però comincerei proprio facendo dicendo che secondo me è il titolo quale informazione quale giustizia potrebbe anche essere letto for è un termine un tantino provocatorio quale giustizia per l'informazione perché dico questo perché secondo me si assiste almeno tenendo conto della giurisprudenza in particolare quella pena avremo poi vedremo anche quella civile ovviamente in estrema sintesi a delle pronunce soprattutto recenti di estremo rigore cui però non fa seguito una tutela penale di concrete efficacia e da ultimo addirittura una fuga verso la dalla sanzione penale verso forme di sanzioni del tutto diverso ovviamente penso alle sa missioni di carattere civilistico dove però vedremo che i problemi non sono minori brevemente per quanto riguarda il problema della tutela penale dicevo che forse uno dei libri che ha avuto più successo nel senso che la giurisprudenza ha colto integralmente le tesi scritta in questo libro il famoso diritto penale della stampa del compianto professor Ruvolo che lo scrisse originato naturalmente come è noto da una serie di conferenze che lui fece alla alla scuola di giornalismo dire questo libro come noto nasce subito dopo la costituzione e crea ecco l'origine quel famoso diritto di cronaca di cui oggi tanto si discute lo strumento il diritto di cronaca cioè riferimento all'articolo cinquantuno del codice penale ha portato però praticamente a una sostanziale abrogazione implicita si potrebbe dire del famoso articolo cinquecentonovantasei del Codice Penale quantomeno per il giornalista cinquecentonovantasei del codice penale come noto introdotto del mille novecentoquaranta quattro proprio nell'ombra di un processo di democratizzazione della società arriva però il diritto di cronaca allora si dice per il giornalista non ci sono più i tre limiti previsti dal cinquecentonovantasei numero uno due e tre ma c'è il diritto di cronaca
Con limiti del tutto diversi verità continenza ed interesse sociale della notizia giusto come aveva sostenuto il professor Nuvolone questo è stato sostenuto anche nel mille novecentosettantuno da una nota sentenza dalla Corte costituzionale
In cui era stato giustamente eccepita la legittimità costituzionale veramente la sopravvivenza del cinquecentonovantasei perché si dice va be va al giornalista lo dici può applicare cinquecentonovantasei allora bisogna considerarlo in contrasto congiuntura la Costituzione la Corte costituzionale in questa sentenza rispose no per il giornalista c'è l'articolo cinquantuno c'è il diritto di cronaca Equino vi si applica cinquecentonovantasei sembrava quindi un atteggiamento di estrema apertura dopo arte della giurisprudenza a favore della carta stampata sono però intervenuti recentemente come noto se ne è parlato due e direi tre recenti sentenze della Cassazione o cioè una e quella del mille novecentottanta tu perché non è stata purtroppo nominata sempre Cassazione Sezioni Unite dopo e l'altra quelle due dell'ottantaquattro Luna del Cassazione civile cosiddetta del decalogo e l'altra Cassazione Sezioni Unite dell'ottantaquattro Anzaloni sul pro voleva della cute attività e quindi vorrei sia pure brevissimamente soffermare dicendo che personalmente io non sono molto d'accordo con coloro i quali sia pure molto autorevolmente sostengo perché la cassazione quella ovviamente del decalogo non ha creato nulla di nuovo sotto il sole io non sarei molto d'accordo perché perché leggendo la tenuta a mente si rimprovera sempre dice ma non è stata letta attentamente ed è che gli Licci o di far ruotare i fautori di questa sentenza è vero che questa sentenza parte dai piloti criteri della verità e della continenza ed una forma civile come giustamente ha ricordato il consigliere stava Scopelliti questa mattina però leggendo bene questa sentenza si capisce che si va oltre perché si va oltre perché in primo luogo ci richiede la verità obiettiva dei fatti e non la verità quale appresa dal giornalista il che sono cose come ha ricordato ieri i molto bene l'avvocato Gatti totalmente diverso e perché richiede una verità assoluta cui sapete quanto veramente sia difficile se non impossibile pare aggiungersi e poi c'è il problema delle mezze verità ma direi soprattutto dove interessante sotterra anzi sul problema della forma civile cioè della cosiddetta continenza attraverso questo problema della forma civile si arriva questa esemplificazione chieda Ijaw ne ha visti che pure qualche ragione dovevano a venire per lamentarsi di queste sentenze
Assi arriva al punto veramente nodale perché a mio avviso quando si richiede di evitare i sottintesi sapienti gli accostamenti suggestivi l'artificiosa drammatizzazione della notizia le ambiguità allusive come ricordava molto giustamente il consigliere Scopelliti a mio avviso in questo modo si rischiano due direi due difetti in un certo senso l'uno e forse è sintomatico sicché si tratti di una pronuncia della Cassazione civile ma trasportato sul piano penale questo tipo po'di patteggiamento al mio apparire rischia di spostare il centro di indagine da un diritto penale del fatto piano piano a un diritto penale dell'autore cioè un diritto penale iper soggetti Rizzato nel senso che si vada piano piano
Si rischia di andare a vedere l'atteggiamento interiore cioè quello che effettivamente la segreta intenzione del giornalista che è stata appunto evidenziata in questo tipo di forme e di parole estremamente allusivi lei quindi di dubbio significato però vi rendete conto che in questo modo si rischia di andare appunto a scavare nell'intenzione del soggetto è questo a mio avviso in senso penalistico può essere estremamente pericoloso e poi secondo punto questa sentenza può anche essere letta ed ecco l'origine del decalogo è vero anche con un certo momento una serie di precetti che la Cassazione quantomeno consiglia al giornalista e lo ha ricordato il consigliere Scopelliti certo anche perché manca un vero e proprio codice deontologico sostanziale per il giornalista ma ecco il punto cioè io mi chiedo se è giusto che a un certo punto la giurisprudenza prope perché manca un codice deontologico non crei sia pure in una sentenza o che può essere anche interpretata in questo modo voi sapete i principi quanto sono importanti da parte della giurisprudenza medesima e quindi comunque
C'è anche questo rischio ecco perché questa sentenza che parte è vero da cose note che non si discutono da venti o trent'anni verità incontinenza però arriva a mio avviso a dei risultati che non sono soddisfacenti
Breve annotazione qui lo ricordava anche il consigliere Scopelliti la novità anche nell'altra sentenza quella della Cassazione unite impegnati perché questo perché questa sentenza va affrontata con quella sempre delle sezioni uniti di due anni prima dello tanto a due doti ed è il vecchio problema tanto per sintetizzare perché ovviamente il tempo e tirando è vero il problema del diritto di cronaca cioè la giurisprudenza ha creato questa scriminante che ovviamente non sta scritta nel codice mutuando l'articolo cinquantuno dal ventuno la Costituzione ha creato una causa di giustificazione
Però a mio avviso si è trovata anche una bomba in un certo senso il marmo perché perché se era una scriminante naturalmente doveva valere anche il versante putativo ogni scriminante sapete che con l'articolo cinquantanove ricordato proprio dal dotto Iorio Ripa la prima c'è anche il suo versante putativo il putativo equivale al reale ci dice l'articolo cinquantanove che non è stato abrogato credo per il diritto di cronaca e scusatemi la di ritiro e allora però giustamente la Cassazione e la giurisprudenza sia trova ma di fronte al fatto che ci si univa al putativo al reale si aveva una sostanziale impunità per il giornalista però è questo il punto sono delle esigenze di politica criminale delle esigenze di prevenzione generale che hanno sempre consigliato la la stazione a in qualunque modo cercare di eliminare se non ridurre la cute attività nel diritto di cronaca però qual è stato il risultato e qui bisogna essere chiari il risultato è stato quello di creare la diffamazione colposo cioè tira e intere punibile giornalista anche se non ha controllato diligentemente le sue fonti d'informazione ma questo cosa significa per gli addetti ai lavori in campo penale vuol dire al certo momento punire la diffamazione non solo a titolo di dolo ma anche a titolo di colpa se il soggetto non hai evidentemente controllato diligentemente le fonti di informazione
Questo problema della colpa della diffamazione colpose quindi della sostanziale inosservanza dell'articolo cinquantanove ultimo comma del codice penale era stato invece risolte in senso molto più favorevole meno sentenza la Cassazione a Sezioni Unite dello vanta due doti in cui si riconosceva l'appunto la produttività del diritto di cronaca c'è stato invece un revirement nell'ultima sentenza Cassazione Sezioni unite in cui invece facendo riferimento alle fonti d'informazione dicendo che nemmeno quello i fonti privilegiate ricordava la RAI possono dal punto essere soddisfacenti per il giornalista che evidentemente gli si imputava un necessario controllo penetrante delle fonti di informazione quel che evidentemente si andava a pulire il John lista se non avesse effettuato questo controllo in modo diligente il che significa punire la diffamazione corpus e questo ecco questi sostanziali irrigidimenti però a mio avviso devono essere messi in relazione con quello che è poi a sostanziale efficacia e qui si direbbe si potrebbe dire anche inefficace della sanzione penale nei confronti appunto dell'onore e della reputazione e qui mi ricollego ovviamente a quanto è stato detto da votiamo
Dati in particolare di Milano perché io credo che questo a questo punto vada verificato cioè di fronte a queste irrigidimenti acquisti oscillazioni della giurisprudenza che si possono per carità perfettamente capire anche se non condividere però siamo d'pronti ad una tutela penale del tutto sporadica del tutto occasionale del tutto inefficiente e basta fa riferimento alla legge sulla stampa del quarantotto e ricordo che si ricordava molto bene ieri che la legge sulla stampa prevedeva una sanzione molto più grave per la diffamazione a mezzo stampa un rito direttissimo coessenziale al fatto che si tratti di beni immateriali addirittura una sanzione ulteriori di tipo risarcitorio la riparazione pecuniaria che molti vedono come
Pena privata che cosa ne è stato di questo apparato sanzionatorio particolarmente grave dire che è stato purtroppo disapplicato insieme pratiche perché è stato disapplicato e tutti noto inutile perderci tempo la fine che ha fatto il perché siamo in materia in materia di stampa proprio ieri ha prendeva di una soluzione di un giornalista in primo grado per una querela che era stata presentata dieci anni prima e se questo è un direttissimo a me sembra che questo sia veramente un controsenso la sanzione di sentiva che doveva servire per il CISL autore del quarantotto per per punire appunto gli attentati ai ai diritti della personalità è veramente è stata disapplicata per questo mi permetto di citare un interessante Ricci Erika del centro Calamandrei in cui si è visto che le la sanzione detentiva l'in un anno facendo il rapporto fra le denunce le querele presentate e le condanne addirittura per pena detentiva ce n'è una al di sopra di un anno in un intero parco appunto di allora a questo punto bisogna chiedersi a cosa serve la sanzione detentiva minacciata in concreto e poi dopo non applicata nella pratica nel momento in cui temi ovviamente mi avvio alle conclusioni perché il tempo oramai quasi scaduto dico nel momento in cui si sostiene oramai nera più moderna dottrina che l'efficacia di prevenzione generale della sanzione penale è legata alla prontezza e alla certezza della pena ecco se se trasportiamo questi criteri questi indici di prevenzione generale della norma penale in campo diffamazione a mezzo stampa c'è veramente da direi da mettersi le mani nei capelli e allora quest'punto fa secondo me ripensata tutta la tutela penale dei diritti della personalità nel momento in cui io lo credo sia solo un dogma si parla da tutte le parti di diritto penale come extrema ratio c'è un diritto penale chiedeva Inter e soltanto quando altri strumenti luterano siano adeguati e allora io credo che il legislatore debba cominciare a tener conto dell'esistenza di altri strumenti di tutela e qui corre per esempio l'esempio degli Stati Uniti d'America in cui quelli io laico dello Splendor cioè l'ingiuria diffamazione sono illeciti civili vengono puniti con delle sanzioni di carattere appunto pecuniario questo però è un ulteriore campo estremamente problematico perché perché se noi andiamo a vedere
Le sanzioni che sia a livello preventivo che a livello repressivo sono nel nostro codice civile l'appunto per i diritti della personalità anche qui veramente ci s'sono moltissimi problemi strumenti preventivi è stato ricordato l'articolo settecento del codice di procedura civile che ha una clausola troppo generale con la quale si rischia addirittura di dare dare caso addirittura al sequestro in chiave preventiva rilettura in contrasto con la Costituzione e quindi sarebbe opportuno semmai si si vuole usare questa via un delimitare molto meglio l'articolo settecento in chiave repressiva abbiamo però uno strumento in vigore appunto
Ho risposto del due mila e cinquantanove del codice civile del centottantacinque del codice penale il risarcimento del danno morale che è quello che ovviamente più frequentemente si verifica in questi casi è collegato all'esistenza di un reato e allora anche se di ciò delle sentenze basta ricordare l'ultima dalla Corte costituzionale sul danno biologico che sembrano piano piano piano creare delle aperture ma rispetto a questo rigido combinato disposto però io credo che anche qui si potrebbe il blitz l'attore potrebbe operare per esempio sul falsariga di quello che avviene in altri ordinamenti basti per tutti pensare al codice civile tedesco in cui il risarcimento del danno morale concesso anche per delle lesioni a determinati diritti della personalità che non costituiscano
Ecco però io credo che nonostante queste difficoltà e ora che il legislatore cominci ma rendersi conto che la tutela penale dei diritti della personalità sia pure estremamente rigida a parole anche attraverso le pronunce giurisprudenziali in pratica e ben poca poca ben poca cosa se si vuole vera Ute tutelare con efficacia anche i diritti della personalità del singolo che sono estremamente importanti oltre la libertà di manifestazione del pensiero grazie
Non spetta a me tirare le somme di questo dibattito ma non soltanto un'osservazione conclusiva vorrei fare dopo aver ringraziato ovviamente tutti voi e in particolare i due relatori il dottor Scopelliti e l'avvocato Gatti che stamane è stato trattenuto in udienza e si scusa per non essere è stato presente il presidente dell'ordine dei giornalisti che vedo ancora qui stamattina il presidente La sette stampa
E in particolare gli avvocati magistrati che sono venuti da fuori Damilano in in numero così intenso
La mia osservazione è semplicemente questa avevamo cominciato il dibattito dicendo
Magistratura informazione due poteri in conflitto mi pare che un elemento sia venuto fuori accentuando in particolare l'aspetto di servizio
Di servizio di queste due istituzioni mi piacerebbe pensare che questo dibattito sia servito soprattutto a sottolinea che questo dato magistratura e informazione sono due istituzioni al servizio del cittadino e aggiungere io soprattutto della comunità della collettività perché sappiamo che non sempre gli interessi individuali soggettivi coincidono con quelli più generali della comunità a cui si appartiene
Sappiamo che nella realtà magistrati e giornalisti molto spesso collaborano
In modo non formale diciamo in modo confidenziale ma collaborano perché sanno di avere un interesse comune io penso che sulla base di questa convergenza di interessi gli uni e gli altri magistrati e giornalisti possano trovare la maniera per definire meglio i propri ruoli anche i troppi rapporti reciproci grazie a tutti
Ecco