"Mercato interno e spazio sociale: quali prospettive?"

Quattro io faccio l'affermazione picchetti l'atto unico
Diciamo in cui possiamo metterci platonico con l'appunto il mercato interno che deriva dal libro bianco le il liberalizzazione dei movimenti di capitali che deriva dal piano però ebbene
Mercato interno e di prezzo notevole dal solo due relitti sono non saranno sono due Bellitti cioè in sostanza sono vanno già ad affiancarsi a tutti gli altri reality di cui è disseminato diciamo il cammino dall'Europa
è adesso più rispetto la mia affermazione
Intanto dico che il mercato gli operatori sociale e sindacato sono state l'opinione pubblica dei prima di una vasta opera di disinformazione
Che mira occultare le premesse fondamentali per realizzare il mercato interno texano dura
Se la premessa istituzionale e c'è la premessa proletario senza passano premessa non si fa in quel frangente
Le proposte formulate poggiano sostanzialmente sul fatto che può essere fatto creato un mercato unico accrescendo il grado di deregulation senza aumentare le competenze di politica in materia di politica industriale monetaria e fiscale delle istituzioni comunitarie e senza porsi il problema di quali istituzioni possano naturalmente avere queste competenze e pretende di risolvere tutti i problemi di fronte a cui ho posto l'economia europea in piena rivoluzione scientifica e tecnologica con l'ideologia Bellassai fare
Del mille ottocento ignorando del tutto che l'economia moderna unitarie si fondono sul rapporto dialettico tra stato e mercato e quindi tra istituzione moneta emergano perché persino nelle economie pianificate si sta tentando di introdurre ci stanno tentando di introdurre dei fermenti tipici del mercato una maggiore velocità possibile compatibile con il sistema politico naturalmente
Presente in in i negli Stati socialisti a riprova che il solo sistema vitale e quello del rapporto dualistico tra stato e mercato
Allora il mercato unico la ripresa coreografica vitale ignorano completamente questo fatto
C'è una riprova il più grande mercato esistente
è quello degli Stati Uniti ora
Negli Stati Uniti
Le barriere fisse fisiche fiscali tecniche
Tra uno Stato all'altro esistito vi sono
C'è un sistema anzi molto sviluppato a volte per produrre l'input industria statale a volte per impedire la penetrazione appunto di merci o addirittura si levano come dire imposte tasse al passaggio delle merci tra le frontiere dello Stato nato
Eppure c'è il mercato interno è il più sviluppato del mondo qual è la premessa già
Adesso che c'è un Governo americano e c'è una moneta unica e c'è la possibilità di spendere contratti dal punto di vista giuridico uniforme in tutti i cinquanta Stati
Queste sono le premesse allora quando ci si dice che nel mille novecentonovantadue noi avremo il mercato interno
Bisogna dire citata truffando questa è la premessa da cui bisogna partire per capire se l'occupazione si può sviluppare o meno
Ora qual è la risposta
Ho sempre detto brevemente
La risposta è diciamo dal punto di vista monetario
La si può trovare come dire anche negli scritti di Einaudi
Il modo molto cioè richiede tutta la trattativa imposta sulla conservazione della sovranità monetaria viene degli stati odierne sono destinate al fallimento
Questo potrebbe essere il richiamo l'epitaffio sotto l'atto unico sotto il mercato interno sotto il piano del loro per la liberalizzazione dei movimenti di capitale
Allora come si fa a ridurre la sovranità monetaria nazionale bisogna passare alla seconda fase dello SME e bisogna che lei diventi effettiva moneta parallela in tutta Europa
Allora bisogna che ci sia l'adozione ufficiale dell'euro come moneta parallela e sia dei liberamente detenibile da impresa cittadini europei accanto alla moneta nazionale
Non si capisce perché le imprese europee debbano in Europa o nel mondo effettuare l'operazione in euro dollari in euro yen in euro marchi in euro franchi svizzeri possono effettuare tutte le loro operazione imminente
Secondo punto sviluppo dell'epoca come monete aderisce all'Internazionale
Presso i Paesi europei innanzitutto e presso tutti i Paesi che hanno relazioni economiche con l'Europa
A gennaio un mese fa il ministro francese vale a dire doveva pregare il suo collega tedesco ai fatti d'arte ma anche per intervenire sul mercato per difendere il franco francese
E perché perché bisogna dire che in realtà lei serve a oggi ancora molto poco per difendere le monete nazionali dagli attacchi speculativi
L'Europa in particolare lo SME e le sono stati e questo diciamo in questo momento rappresenta il punto più debole della costruzione del Sistema monetario europeo è stata pensata per l'integrazione commerciale ma non per l'integrazione finanziaria
è stato appunto sotto il fuoco della speculazione internazionale oggi Balladur nel memorandum che ha sottoposto al comitato del governatore della banca centrale chiede gravi serve siano messe in comune perché la prossima volta voleva rimarcare nel suo corpo e non cede alle alla Bundesbank per difendere fra
A parte la questione che riguarda anche noi
Qualcuno bisogna che lei prostituti Lupa da effettivamente come Monet riserve internazionali
Terzo bisogna che vi sia un negoziatore unico europeo qui non è il problema di entrare nel gruppo del setto entra nel gruppo dei titoli tale gruppo del dolce nel gruppo dei ventiquattro non serve a niente il problema è che ci fa una politica Lecco nei confronti del dollaro e dello yen
E questo va inquadrato nell'ambito de la riforma del sistema monetario internazionale
E in quel in questo ambito c'è bisogno non soltanto di rado dottore l'unico europeo nei confronti del Banca del Giappone e nei confronti della federale serve ma devono anche essere presenti perché appunto all'economica ormai e mondiale
La Postbank per le relazioni appunto tra le cui il dollaro le Guglielmi e le pubblico
Nato a queste infine infine queste misure di avanzamento dello SME vanno accompagnate con l'audizione di un Bilancio precederà l'adeguato secondo le indicazioni del rapporto ma dunque qui ce l'aveva fatta bravissima un'altra rarissimi inadempienza europea sono dieci anni dieci anni esattamente che sappiamo che per cui sviluppare l'Europa basta a vere o meglio bilancio pre federale pare al due virgola cinque per cento del PIL ora da loro è andato alla questura presso i singoli governi nazionale è chiaro che non ne verrà fuori niente perché comunque il problema come dire che era stato tra la risposta al problema era stata attaccata bisogna portare le finanze preserale al due virgola cinque per cento del PIL qui bisogna precisare un'altra cosa
Che l'Europa oggi non solo a un Bilancio dal punto di vista fiscale insufficiente
Ma non ancora di Rai sviluppato pienamente nella seconda funzione degli Stati sovrani cioè che la funzione del ricorso alla finanza quindi all'indebitamento sui mercati questo perché le istituzioni comunitarie
Che diciamo ma anche un tesoro dell'Europa ce l'ha ben che lo fa in modo egregio ma illimitato terzo non ha affatto sviluppato la terza funzione mondano fondamentale dello Stato sovrano nel reperire risorse che appunto
La funzione di battere moneta uno Stato sovrano batte moneta offre appunto in contropartita la sua fiducia
Ecco queste diciamo solo ora da questo punto di vista fare l'avanzamento verso la seconda fase donatore incontra subito la resistenza dalla Germania io credo per questo sia diciamo il il un punto diciamo un momento in cui bisogna cominciare a parlare chiaro anche con i tedeschi
I tedeschi non possono chiedere la liberalizzazione completa del mercato dei capitali entro novantadue certe si capisce hanno surplus della bilancia dei pagamenti hanno tutto l'interesse a reinvestire naturalmente questi il surplus all'estero
Lo so però hanno già fatto i giapponesi sull'onda dello yen alle banche giapponesi stanno invadendo il mondo prima hanno fatto le banche americane sul mondo da gondola adesso sull'onda del marco forte penso la bimba dall'Europa ecco però la questione fondamentale diciamo questo può essere rivisto come l'egoismo nazionale tedesco ora la questione fondamentale però per i tedeschi e questo bisogna cominciare a dirlo esattamente analoga alla questione dal dollaro così come esattamente la questione della sterlina prima che arrivasse il dominio cioè quando Marco posso diffuso in tutto il mondo presso gli investitori allora arriva anche il momento in cui si crea una crisi di sfiducia
Per cui a questo punto la Germania cosa fa si rifugia nell'Europa allora se deve rifiutarsi d'Europa bisogna che parli il prezzo di questa solidarietà e quindi venga meno terrorismo nazionale
Stiamo questo tema si può approfondire ma è reale non bisogna scordarsi dal fatto che la sterlina è crollata attendono nostra colmando c'è uno fa riferimento diciamo alla titolarità di tre scene trova esattamente diciamo la previsione di quello che accadrà
Detto questo però bisogna capire che l'Italia va messo in moto
I tagli Massimo questo problema non è quello di attuare nel G7 in questo problema e pareri non l'abbandonò il sardonico cinque per cento ma se noi diciamo oggi
Che abbiamo ridotto l'inflazione al quattro per cento tempi che si svilupperà nell'ottantasette di tutti gli altri Paesi europei Italia quello che va bene Pandev ridurremo la banca quand'è che saremo credibili nel chiedere ai nostri partner in particolare la Germania
Di assumere un atteggiamento però seconda fase dello smacco
Mi sembra di aver illustrato abbastanza il fatto che sostanzialmente appunto di fatto ormai
Il mercato interno non potrà realizzarsi in queste condizioni
E allora senza la moneta europea
E allora qual è il futuro dell'occupazione
Per brevemente sintetizzerò l'ultima parte del mio intervento
Sì
L'occhio
Devo premettere anzitutto questo
Cioè mentre nel passato
Dal volume del commercio mondiale il volume del commercio mondiale dipendeva dalla precedente oggi al contrario tutte le questioni interne dei vari Paesi dipendono dal volume del commercio mondiale
E che fintanto che questo ristagni era non ci sarà nessuna ripresa che comunque sono tutte di basso profilo interno che consentiranno di far crescere la occupazione quindi realtà in questo quadro se non si avanza la disoccupazione e destinato sostanzialmente a consolidare
Il problema è il rapporto tra il volume globale della domanda mondiale l'aumento di produttività nello stato dei Paesi industrializzati che appunto avanzano sempre di più verso il modo di produrre scientifico
E questo spiega la basso domando di lavoro e anche la bassa domanda di materie prime
Da questo punto di vista facciamo il dodici o tredici per cento disoccupazione ed Europa se non ha distrutto la democrazia
Il merito dello stato sociale qui non si può pensare di distruggere lo Stato sociale
Perché appunto
Questo allora
Metterebbe diciamo in questa situazione l'Europa di fronte a problemi di democrazia otto vi è vecchia ma il problema economico quindi uno spreco enorme di risorse urbane intellettuale e problema etico e quindi ci sono complessivamente il programma politico qual è il ruolo dei sindacati
Ora io che tutto l'usurpazione che sul piano nazionale i sindacati hanno ruoli sempre meno
Il mercato interni europea e come dire va considerato per lotti va considerato il mercato domestico per le imprese europee se appunto la premessa è la moneta e le istituzioni europee
I sindacati devono fare la loro politica a livello europeo
Da questo punto di vista diciamo la crisi in tutti i sindacati e anche il tipo di contrattazione che ormai come dire la più appariscente viene soltanto nel settore pubblici non nel settore privato
C'è qualcuno che si ricorda diciamo di Landi scioperi negli ultimi anni al settore privato in Europa ma tutte ricordo lo sciopero dei ferrovieri francese o lo sciopero dei minatori inglesi ma difficile ricordare nel settore privato
Sta appunto a indicare sostanzialmente che il nuovo ruolo va cercato appunto a livello europeo ora è qui
Mi sembra che
Sì posso dove io son d'accordo appunto e in parte con quello che diceva
Crea prima
No non si può andare avanti con la Confederazione europea dei sindacati e la concentrazione è una confederazione è una somma di interessi nazionali uno stand di formazione ma non serve assolutamente a fare diciamo a creare la democrazia industriale a livello europeo ci fa il sindacato europeo
Faccenda Patroclo che in un'ottica diciamo
Di lungo periodo notti in cui il tempo umano sostanzialmente sono attese suddivisi in tre tempi il lavoro il servizio civile e il tempo libero cioè a fronte diciamo questo problema a livello europeo
è necessaria avere l'agenzia del lavoro è necessario aveva dei contratti europea io
E necessario soprattutto quale primo passo concreto realizzare dure fondamentale riforma la prima Lepore disoccupati
Io ho apprezzato moltissimo il riferimento che è stato fatto alla proposta di Ezio Tarantelli
Lei la profondità dello suonare siete soprattutto diciamo
La forza un'etica che romana sottoposta delle sue proposte
Diciamo sono al ancor più attuali oggi di due anni fa il problema si è aggravato e non è stato risolto lei arguta e disoccupati e il primo concreto modo di creare Balsamo nettarine per risolvere un problema reale dell'Europa reale lo spazio tecnologico europeo per ridurre in questo modo la disoccupazione
E infine c'è un secondo passo che va fatto
Ho finito confini c'è un secondo passo che l'ha fatto e vede quello che gradualmente bisogna cominciare ad arrivare a contratti
Stilati inedito
Perché il mercato del lavoro
Fra dieci anni non sarà un mercato dall'avorio segmentato in dodici mercati nazionali
Sarà un mercato del lavoro europeo ed è in questa prospettiva i sindacati imprenditori hanno anche il dovere di cominciare a pensare alle pensioni pagate invece perché il tempo libero nella terza età aumenterà
E lo spazio sociale per gli europei e l'euro infine un ultimo riflessione i sindacati e gli imprenditori hanno un un ruolo fondamentale nel costruire l'Europa e nella consentire che attraverso l'Europa si doveva dell'economia mondiale
Due iniziative in particolare desidero sottolineare la grande manifestazione che si terrà a fine giugno a Brussel in occasione del vertice europeo per chiedere appunto la riforma istituzionale e l'avanzamento verso la seconda fase dello SME e il referendum che in Italia
Intendiamo realizzare con cui appunto
Bisogna chiedere al popolo italiano
Di se approvo o meno il progetto di Trattato dell'Unione europea che il Parlamento europeo sta discutendo queste due manifestazioni saranno il banco di prova della reale volontà delle fasce degli imprenditori e dei sindacati di lavorare al di là delle parole e al di là delle specifiche proposte per costruire veramente loro
Ringrazio
E nel mille Little se è vero che il settantenne Belleri leggevano in ogni intervento adesso abbiamo interventi che purtroppo non possano essere più di cinque minuti dette alle undici e trenta e inizia la tavola rotonda intervenne
Degli aggrediti in tedesco anzi gli italiani mi interrompeva
Di gli anti parleranno due
Devo innanzitutto felicità con l'amico crea ve lo lascio fare ai lati che risponde compiutamente ha il compito affonda affidatogli dal nostro movimento
Vi puntualizzare approfondendola la importante in questione del mercato interno
Ed è dialogo sociale anche come occasione per attestare più
Relazione per noi di estremo interesse tra l'altro perché è espressione comune le tre grandi centrali sindacali
Che pure Italia e che pure in campo comunitario tengono lo stesso comportamento
Vorremmo che in questo avvenisse per tutte le organizzazioni dei paesi aderenti alla Confederazione europea dei sindacati
Dove alcune centrali dei come quella britannica di quella danese molto tiepide anche nei confronti della comunità attuale si dissocia no quando viene prospettata la necessità di costruire l'Unione
Euro
Decide allora intratteneva deve molto brevemente su alcuni problemi da noi assunti come gli obiettivi in questo nostro convegno degnamente già trattate ma sui quali ritengono guasti fare qualche ulteriore riflessione per ciò che concerne in modo particolare
L'occupazione
Da qui al Duemila
Almeno la metà degli europei cambierà posto di lavoro se che si avrà da un lato cavea nazione dall'altro perdita di Porta perché non si possa pervenire ad una consistente creazioni
I posti di lavoro
Io in grado riavviare gradualmente ad una soluzione almeno parziale del maxi problema
Della disoccupazione e nella occupazione disponibili
Un primo o anche se modesto sollievo potrebbe venire dalla riduzione riorganizzazione dei tempi di lavoro richiesta dalla Confederazione europea dei sindacati ed appoggiata dalla CEI con apposita raccomanda
Ebbene dicevo che è una consistente creazione di posti di lavoro potrà merci se le nuove tecnologie saranno orientate verso settori non sappia bisogna oggi come quelle dell'edilizia abitativa
Dei trasporti
Della sanità
Dell'automobile dell'energia del tempo libero dell'educazione della formazione professionale e Verro show attività più moderne come quelle dell'ambiente della informazione deve Bingo tecnologie destinate queste ultime ad aver lungo ma anche nel medio termine una rilevanza enorme nel campo della chimica e nell'agroalimentare senza dimenticare poi le piccole e medie imprese che potranno avrei avrei un ruolo chiave
Fondo regionale fondo sociale europeo poi dovranno essere adeguatamente rafforzati come pure i programmi integrati per il Mediterraneo
Pinto che il movimento europeo ha discusso a fondo nel convegno tenutosi a fine gennaio
A Marte Regione al centro di quell'area mediterranea che è uno dei punti Carminati delle dette immissioni in Nord cresciuti e delle intromissioni esterne opposta
Dove si fronteggiano le grandi potenze anche in ragione del conflitto arabo israeliano
Per la soluzione del quale l'Europa a sin dal mille novecentosettantasette assunto una iniziativa il Consiglio europeo a Venezia
Ripresa iniziativa ripresa nei giorni scorsi per il rilancio negozia tenendo in primo luogo difendendo in primo luogo a creare le condizioni di una conferenza internazionale capace attraverso il diretto coinvolgimento delle massime potenze di esercitare sulle parti la pressione indispensabile perché si intervenga ad un è un componimento del conflitto college montani o ricongiungimento
Della legittimità insicurezza dello Stato di Israele e del diritto del popolo palestinese adora autonoma espressione politica della propria identità nazionale
Garantendo tutte le popolazioni interessante ed eliminando così con uno dei migranti pericolosi focolai contro la pace del board
Paola
Ritorna ora i temi sopra evoca
Per concludere questo mio intervento con Progetto ordini quella importante e vastità andrà visto nello spirito e nella luce delle approfondite le relazioni da noi ascoltate quindi ed è relazione di stamane dica tenendo presenti i rapporti elaborati dal Parlamento europeo come quello Alberto Balboni
Nonché dalla Comunità europea come il fatto
Programma sperimentale di previsione di valutazione
Nel settore della Scienza ed entra tecnologia avente gli obiettivi della definizione delle priorità
A lungo termine della ricerca sviluppo comune e delle conseguenti ripercussioni nel campo economico il sociale
Ma va da sé che gli ambiziosi obbliga
Che ci siamo forse
Nella linea del nostro federalismo disse questo nostro convegno potranno essere raggiunti show lo se le forze vive dell'euro
Tra le quali in città in prima fila il nostro movimento perverranno affare accelerare
Il processo di unificazione politica
Riconoscendo ad attribuire anche attraverso un referendum popolare e con le elezioni del mille novecentottantanove un mandato costituente al Parlamento europeo per il varo della unione europea condizioni per un migliore equilibrio economico sociali e politico
Nell'Europa e nel
Grazie in frenetica implica il dottor serve Nini Briglia Commissione delle Comunità Ruppi di vorrebbe l'Inter la parola sono molto spiacente di chiudere anche dire è più premi Fassino Hernández Ferrari chi non c'è più possibilità di Karl intervenite perché la tavola rotonda comincerà non attinenti sui per vinto sarà terminato però Lippi richiamo entrambi di voler consegnare il loro intervento alla segreteria del convegno per le pubblicazioni negli atti che grazie
Il Presidente questi fogli che tengo tra le mani non sono certo un intervento precostituito offre e preordinato
Se ho chiesto di intervenire è stata perché penso dare una risposta fattuale alla problematica estremamente interessante suscitate dall'amico crea dando più un'informazione sullo stato attuale del dialogo sociale che proprio ieri ha marcato uno dei passi più salienti a livello dalla
Quando Jean Piero nel suo discorso al Parlamento europeo all'inizio del mandato dalla nuova commissione
Aveva parlato del dialogo sociale e della possibilità del ruolo che il dialogo sociale avrebbe dovuto compiere assolvere nella costruzione dell'Europa era più che altro lo so bene
Una intuizione illuministica da parte di un presidente intelligenti cui mancava ancora la prova della disponibilità delle parti sociali ad assumersi una piena responsabilità nell'evolversi del Partito sociale europea
Così allorché per la prima volta si iniziava il processo cosiddetto divario scese
Ai molti incoraggiamenti alla risposta positiva da parte dei principali interlocutori sociali dalla comunità
Non era tuttavia seguita una prova manifesta della loro capacità vinti dialogare veramente in modo costruttivo a livello della comunità e per quasi intero ottantacinque in realtà si era ricercati siano non ricercate strade modalità
Impostare un minimo di dibattito costruttivo tra le parti sociali è un dibattito volontario delle parti sociali io credo che anche in questo contesto occorra sottolineare nella parte finale della relazione di Kreia che rappresenta direi un contributo estremamente realistico di questa volontà autonoma delle parti sociali
Non istituzionalizzate incontrarsi in momenti di consenso per portare un loro contributo autonomo alla costruzione di uno spazio economico e sociale europea
è stato così come dicevo mi faccia della cronaca ma è molto importante perché purtroppo di questa cronaca gli ambienti nazionale sono estremamente male informati è stato soltanto nel novembre dell'ottantacinque
Che in realtà il dialogo sociale tra le due parti principali imprenditori e sindacati a livello comunitario a testimoniato veramente una volontà di andare a
Nel corso dell'ottantasei numerose sedute si sono avuti tra i due gruppi di lavoro istituiti alla dicesse novembre del novantacinque uno responsabile i problemi della politica macroeconomica
E il secondo responsabile per i problemi più direttamente sociali
Caricato un po'di esaminare le possibilità di intesa in materia di governo delle nuove tecnologie
è un peccato anche qui intendo testimoniare portare una testimonianza che l'accordo del sei novembre scorso in cui le parti sociali imprenditori sindacati congiuntamente
Hanno appoggiato la strategia di cooperazione per lo sviluppo e la crescita dell'occupazione sia passa alto troppo nel silenzio generale senza che in questo convergenza di intenti e di disponibilità da parte delle parti sociali si sia trattato
Le direi che un proseguimento adeguati e vorrei proprio stimolare in questa sede visto che della commissione si propone nel corso dei prossimi mesi di vedere il seguito che è stato dato nei vari paesi a questa appoggio e da parte dei governi sede istituzionale e in particolare con il vertice europeo di Roma e da parte delle parti sociali con loro accordo
Che è appunto uno del documento assolto ma
Tra unici centro europea delle imprese pubbliche e confederazione europea dei sindacati
Di vedere in che modo sul piano terra ispettivi dei rispettivi Paesi
Le tre forze interessate il pubblico potere per quanto lo concerne imprenditori e sindacati facciamo una veloce sul modo in cui nei vari Paesi
Si è tentato di dare applicazione a questa strategia comune per l'occupazione la sarebbe opportuno che anche nel nostro Paese l'iniziativa venisse preso a dare un verifica di questo tipo in modo che nella prossima verifica comunitarie probabilmente verrà fuori dal la cui richiesta verrà fuori probabilmente dal prossimo Consiglio europeo di prescelti si veda in che misura quali sono il gatto
O i progressi che sono stati fatti rispetto agli obiettivi
Concertati in comune sul piano della la seconda parte e mi sembra in questo modo di dare una risposta chiedi ben conosce ha molto della problematica suscitata da Eraldo Crea
La seconda parte e l'accordo
Chiamiamo l'accordo il consenso l'avviso comune probabilmente sarà intervenuto ieri tra organizzazioni degli imprenditori a livello europeo e imprenditori e organizzazioni sindacali a livello europeo
In materia di nuove tecnologie rispetto al quale il punto fondamentale l'accordo il specificamente richiede guarda l'informazione e la consultazione dei lavoratori e dei sindacati in materia di innovazione tecnologica mi sembra importante tuttavia sottolineare come rispetto alla presa di coscienza dalle due parti della ineluttabilità della sfida tecnologica questa sfida tecnologica vada tuttavia governata soprattutto nelle sue consensualmente nelle sue implicazioni sociali perché Porsche di uscire estremamente positivo ho concluso cinque
Della commissione
Lascia rapidi tempi TTT impenna
Inizia per la tavola rotonda conclusiva del nostro convegno
Diamo l'ordine del beige disarmato Pizzinato
Un quarto d'ora per i motivi del cinquantasei
Come ha già detto la vicepresidente Beatrice Rangoni Machiavelli dobbiamo scusarci ringraziare per la loro comprensione coloro che si erano iscritti a parlare
Per i quali non c'è stato tempo rinnovo al loro la conferma che non solo se ce lo lasciano oggi ma se entro quindici giorni e hanno il loro intervento scritto
Alla residenza del Movimento europeo questo sarà pubblicato negli Atti del convegno
E ancora inizio alla conclusione del nostro seminario che come ben sapete dal programma è una conclusione dialettica impostata su una tavola rotonda con le voci del mondo imprenditoriale Pubblico e privato e con delle voci del sindacato
I segretari generali della CISL e della UIL Franco Marini e Giorgio Benvenuto che dovevano intervenire non hanno poi potuto esser presenti per impegni sopraggiunti e ci invidiano il loro saluto e d'augurio di buona conclusione dei lavori
Quindi parteciperanno alla tavola rotonda nell'ordine già previsto nel programma il presidente dell'Inter il Sindh Agostino Paci
Il presidente dei giovani imprenditori della Confindustria Antonio D'Amato
E il segretario generale della Confederazione generale italiana del lavoro Antonio Pizzinato rinnovo al loro il ringraziamento del Movimento europeo per averi accettato e reso importante ancor più con la loro autorevole presenza alle conclusioni di questo seminario la tavola rotonda si svolgerà ma attraverso interventi all'incirca di un quarto d'ora ciascuno
Con un secondo giro di cinque sette minuti nel secondo giro si inserirà anche Eraldo Crea che abbiamo ascoltato stamani
Come relatore del tema finale e che quindi rappresenta la CISL e potrà anche del secondo giro quindi dire anche qualche parola di replica agli interventi
Possiamo quindi cominciare e do la parola al presidente dell'Inter sind Agostino Paci
Grazie ma io credo che nonostante perché abbiamo sentito anche poc'anzi nei nostri ragionamenti i nostri i battiti e dobbiamo tener conto della possibilità io dico anche dell'utilità di arrivare entro il mille novecentonovantadue a don vero mercato comune europeo
Ora con riferimento a questa scadenza c'è il problema di non mancare all'appuntamento io qui onestamente devo dire che non so se mancheremo l'appuntamento non il nostro Paese insomma vivono se mancheremo come Europa insomma mica come insieme dei Paesi europei appuntamento in effetti
La questione se sia possibile un mercato realmente unificato in una situazione indù unificazione monetaria in una situazione di relativa debolezza
Diciamo così somatica del governo ecco della comunità
Questa è una questione aperta una questione grossa
Al quale noi oggi cerchiamo di dare una risposta ma che anche per gli ottimisti insomma dicono
Anche per gli ottimisti rappresenta la somma dicono umbra
Una un punto interrogativo talmente grosso da farci dubitare la possibilità stessa di arrivare insomma io come dicevo prima all'appuntamento ciononostante ritengo che
Muoversi nella direzione del
Della costruzione del mercato comune europeo
Sia comunque un bene che è un tutto un lavoro che in ogni modo si arrivi dove si arrivi insomma dico non non non andrà certamente vanta certamente perso il problema mi sembra quello di creare le condizioni perché la costruzione comunitaria non sia grafiche non nasca malata non abbia
Fondamenta troppo fragili che poi
La stessa cosa con altre parole che ha detto crea crea detto del mercato interno in sé io su questo sono completamente d'accordo il mercato interno in sé
Non è la panacea di tutti i mali il problema non è tanto realizzarlo il problema è soprattutto di vedere come lo si realizza allora in questo quadro ci sono moltissime cose ci sono moltissime cose da fare
Lo spontaneismo anche qui son d'accordo con crea non serve assolutamente a niente a nessuno
Ci sono moltissime cose da fare per quel che riguarda l'abbia esperienza diretta mi limito a questo discorso io credo che una delle questioni centrali forse l'anno
Forse no
Non è la questione più importante ma insomma certamente non meno nell'ultima io credo che una delle questioni centrali sia quella della riqualificazione ecco mi esprimo così della politica industriale della comunità è ben vero che come tutti sappiamo l'attuale divisione internazionale del lavoro rende in Europa sempre meno convenienti gli investimenti in molti comparti manifatturieri relazionali e vero anche che il settore industriale
Non è più direttamente trainante per l'occupazione nonostante questo però
Anzi in certa misura proprio per questo
Ma dobbiamo continuare ad investire nei settori alti l'elevata tecnologia e non possiamo fermarci pena l'ulteriore pena l'ulteriore come dire contrazione della base industriale nei processi di innovazione e di ammodernamento tecnologico e poi è vero che se il settore industriale non è più direttamente trainante per l'occupazione non è certamente ancora per gli effetti indotti c'è poteri perché sul fatto che il decentramento industriale ha contribuito ad incrementare i servizi soprattutto i servizi privati e d'altra parte l'incremento dei servizi pubblici
Può essere sorretto solo da una crescita la ricchezza prodotta anche e forse ancora soprattutto dall'industria indotti europea presenta evidenti elementi di debolezza un'accentuata un'accentuata fragilità rispetto ai principali concorrenti vale a dire Stati Uniti il Giappone alcuni indicatori sono significativi a questo riguardo basta pensare che la quota della comunità nelle esportazioni totali dei prodotti a maggior contenuto tecnologico
Negli ultimi venti anni non si è ampliata ma si è anche il contratta i significativamente contratto
Fa parte
è stato ricordato anche poc'anzi in grado di attuazione del mercato interno finora realizzato non evita la frammentazione nei singoli mercati unità di membri non siete a dunque uno spazio economico europeo effettivo
Quindi l'industria la comunità perdendo in breve appare compressa da una morsa pericolosissima dal basso la concorrenza dei Paesi in via di sviluppo che erodono vuote nei comparti a minore contenuto tecnologico e ad alto contenuto di manodopera mentre dall'alto si va manifestando una più contenuta concorrenzialità diciamo così dei paesi europei per i prodotti ad alta tecnologia cioè proprio per quelli che rappresentano la necessaria linea di sviluppo di una regione industrializzata che voglia continuare a progredire ecco a fronte di questa situazione
Per questo dico che le cose vanno cambiate a fronte di questa situazione un esame anche superficiale del bilancio comunitario indica senza bisogno di commenti
Quali siano indirizzi da cambiare la ripartizione della spesa e ricordiamo la politica agricola settanta per cento spese amministrative quattro e sei per cento politica regionale nove nove per cento
Politica sociale quattro due per cento aiuti al Terzo Mondo tre virgola tre per cento ricerca scientifica cinque virgola quattro per cento altro quattro virgola cinque per cento
Allora è chiaro che qui ci troviamo di fronte alla situazione in cui è necessario incrementare di Lapo degli obiettivi che ci si deve opporre ma insomma che le sono abbiamo tempo di indicare necessari come premesso insomma dico no ecco di una politica insomma dico europea più incisiva in questo settore è chiaro che va incrementata la quota attualmente destinata all'altro per via indiretta al settore industriale vanno incrementate
Le specie le quote destinate alla ricerca si deve trovare un migliore equilibrio tra gli investimenti nei vari settori e la stessa quota destinata alla politica sociale è decisamente troppo bassa io mi soffermerei solo per lui stante tanto per indicare un'altra linea di movimento su quest'ultimo punto non abbiamo quattro e due per cento dedicato alla oggi dedicato alla politica sociale
Beh qui che questo quattro due per cento significa soprattutto ed essenzialmente Spesal nel settore della formazione e a favore dei giovani se noi togliamo la quota riservata ai giovani per tutto il resto è il resto è molto ecco c'è solo un venti per cento di risorse del fondo
Da utilizzare viene anche poi riflettere che per quel che riguarda
La formazione le cose
Nel nostro Paese con una competenza in materia lasciata alle regione e che quindi è assolutamente non coordinata con competenze in materia di politica industriale
Ancora riservate alle autorità nazionale ecco anche in per quel che riguarda gli investimenti
Nel settore della formazione le cose non vanno molto bene perché non esiste insomma dico ma un coordinamento sufficiente tra politica che si realizzi in questo settore e esigenze
Dello sviluppo industriale e dello sviluppo economico io credo che qui bisogna porre mano insomma parliamo dello spazio uno chalet bisogna porre mano a una riforma degli strumenti di cui intanto abbiamo disponibilità
Bisogna sostenere di più io credo che sia un'esigenza oggettiva il la politica di sviluppo industriale e questo bisognerà sostenerlo giacché non ha senso contrarre quanto si destina già oggi si destina in maniera relativamente insomma dico no sufficiente i giovani bisognerà è che questo secondo obiettivo di un maggior sostegno alla politica industriale si realizzi attraverso una incremento del fondo a disposizione poi bisognerà indirizzare meglio appunto la politica in generale bisogna che questi incrementi ad esempio siano destinati misura significativa cosa che oggi non avviene alla riqualificazione degli adulti perché c'è più importante
Avviare al lavoro i giovani ma è altrettanto importante consentire agli adulti attraverso opportune azioni di aggiornamento professionale
Di non uscire dal mercato del lavoro che bisogna abbiamo l'esigenza battuto un esempio abbiamo l'esigenza di accompagnare di accompagnare meglio
E i processi di riorganizzazione industriale questo se riteniamo centrali come noi riteniamo gli sforzi per indulto europea sta facendo per mantenersi competitiva sui mercati sui mercati
Internazionale
Vorrei solo ricurvo ricordare concludendo questo primo giro che accanto lo dico in termini un po'in partecipa poi credo che insomma dico delle cose molto precise da fare incisione possono essere dette franchi corso di questo tavolo tondo e accanto all'Europa delle merci e dei capitali esiste anche un Europa degli uomini che per cresce
Do in modo spesso aggressivo e vincente
La loro competitività ma queste imprese
Credo che sia presente a tutti
Si muovono con un'ottica planetaria più più europeisti chiede
Sul sull'altro versante la realtà avrebbe imprese più deboli o che comunque si sono consolidate nell'ambito di mercati ristretti e molto spesso provetti direttamente o indirettamente guardano alla prospettiva
Di una maggiore integrazione del mercato europeo come a rischio di un vaglio impietoso dei loro carenze
A una sfida che impiega lei preoccupa oppure nella migliore delle ipotesi guardava Europa comma un recinto più ampio ma sempre chiuso sempre provetto
Dove in qualche modo avere maggiori opportunità o di accesso all'apertura dei mercati pubblici delle commesse o comunque a forme suppletive di assistenza e di finanziamento
Da parte dei in ognuno di questi casi in Europa è considerato il più delle volte come una dimensione strumentale non come un grande progetto di costruzione sociale e politica
Per noi intendo dire per il sindacato la sua dimensione accettabile dell'Europa è quella che riesce a integrare uno sviluppo economico basato su strategie di cooperazione e di integrazione con un progresso sul sociale che faccia giustizia delle diseguaglianze
Vorrei notare che nel linguaggio comunitario si usa l'espressione di spazio sociale
Per qualificare un insieme di questioni che hanno certo un rapporto stretto con quelle che vengono in senso classico considerate questioni economiche
Che sono questioni rilevanti per l'uomo per il suo habitat
Per le sue condizioni di lavoro e di vita
Per i suoi rapporti interpersonali e sociali ma sono comunque questioni da tener distinte anche nel linguaggio da quelle propriamente economico faccio questa notazione perché per noi italiani
Comunque per i sindacati Damiano questa espressione di spazio sociale non è di uso corrente
E io non credo non non ho la risposta
Sicura al perché di questa differenza di linguaggio ma credo che
Forse anche per esperienze brucianti che abbiamo passato credo che la demarcazione tra uno spazio economiche uno spazio sociale ci è sempre parsa come un marchingegno concettuale
Per relegare questioni fondamentali di lavoro e di vita alla dimensione di sottoprodotto
Di variabili dipendenti da i processi economici intesi come processi che sono regolati da leggi assolutistiche
E comunque prioritario
Uno spazio quello sociale su cui intervenire magari anche con un tempo l'intenzioni illuminate o illuministiche
Ma sempre residuale
Beh noi diciamo che di fronte a sedici milioni di disoccupati europei
Di fronte ai dislivelli di reddito che vedono il cittadino europeo della Calabria con un reddito pari a un quinto del cittadino europeo di Amburgo
Di fronte a per al degrado economico ed ecologico di vaste regioni del continente non solo mediterranea
Di fronte al disordine dei sistemi di sicurezza sociale che fanno da da moltiplicatore alle disparità strutturale non possiamo accettare che questi problemi legati alla costruzione dell'Europa siano considerati elementi residuale e magari affrontati con interventi di carattere assistenziale che fanno da complemento
O meglio stare invertire l'alibi a politiche di sviluppo squilibrate e visto
Qui su questi problemi lo spazio sociale si incorpora per così dire in quello economico
E diventa no una complicazione della costruzione europea è una sorta di fastidioso onere aggiuntivo
Nella costruzione dell'Europa ma uno dei suoi elementi fondativi
Cioè che legittimano l'obiettivo Europa comune impresa alla quale valga la pena di dedicare le migliori risorse dell'intelligenza della creatività d'abitazione morale
Più Europa voglio dire deve significare un'Europa più eguale più equilibrata più unita perché più solidale
La domanda di più Europa nella quale ci sentiamo coinvolti quindi non può derivare soltanto da una razionalizzazione improntata a criteri meramente economicistica
Che ci metta in grado di reggere alle grandi sfide mondiali dell'innovazione della competitività
Ma deriva soprattutto almeno dal nostro punto di vista
Da una domanda di giustizia e di redistribuzione delle possibilità di accesso stabile ad un benessere garantito
A partire dalla realizzazione del diritto al lavoro per tutti
Il dinamismo sociale dei nostri paesi europei sarei dell'idea la cultura sociale che è stata costruita cui hanno dato un grande contributo le lotte le conquiste democratiche nel movimento euro euro operaia europeo e del movimento sindacale
Non sono stati e non a caso cancellati dalla ventata neoliberista che ha percorso l'Europa
In modo più o meno intenso in questi anni
La deregulation intesa come liberazione dai vincoli sociali
Come liberazione dell'economia lei vincoli sociali
Dalle regole del gioco di questa cultura sociale non è passata
Perché questa cultura appartiene alla civiltà europea
è parte integrante della sua identità
Lo ribadiamo quindi da una potenzialità enorme
Che però va organizzata dynamite Zanda indirizzata ad assumere progressivamente ma in tempi piuttosto ravvicinati una dimensione sovranazionale
Ci chiediamo
Può la prospettiva del grande mercato interno essere un'occasione per conseguire quel più l'Europa che a noi interessa
Anche qui io credo che sarà necessario intenderci sui termini
Il linguaggio è sempre decisivo in questo secolo
C'è una tendenza a presentare la realizzazione al mercato interno
Come il portato di una necessità oggettiva
Di una convenienza oggettiva
Per gli europei in quanto tale
Si parla di potenziale rappresentato da trecentoventuno milioni di consumatori
Il più ampio mercato mondiale
Si parla del fatto che i dodici sono i più grandi esportatori di grandi importatori mondiali
Si parla del fatto che il PIL europeo e due volte e mezza la media
Mondiali
Questo in positivo
In negativo si richiamano solo per fare un esempio
I famosi settanta formulari diversi
Che si utilizzano oggi per il transito delle merci alle frontiere etica rigore i prodotti europei di un sovrapprezzo che viene stimato intorno al cinque per cento
E infine dopo aver evocato
L'ipotesi allettante ma confusa
Di poter battere sul terreno economico e tecnologico Stati Uniti e Giappone
Senza chiarire con quali strategie con quali programmi al di là degli effetti attesi dall'abbattimento delle frontiere
Si arriva a quello che viene considerato l'argomento decisivo cioè i costi del non mercato
E quindi qui ci sono le stime naturalmente impressionanti cinquanta due miliardi nidi scuri europei hanno che sono pari quasi al doppio del bilancio comunitario oppure pari ad una settimana lavorativa per ogni europeo occupato
Questi dati sono vini nessuno li contesta oltre che impressionanti sonori
Ma da essi non può essere indotta un'accettazione dell'operazione mercato interno in sé come la panacea per tutti i mali euro venti
La sfida del mercato interno e di enorme portata
Ma al pari del rinnovamento tecnologico il problema non è tanto quello di vedere di realizzarlo quanto di come lo si realizza
Costruire il mercato interno non è un lavoro meccanico di abbattimento delle barriere
è una costruzione strategica questo almeno è il nostro punto di vista che suppone un progetto
E chi li vede elaborarono gestirlo e controllarne gli sviluppi
Insomma per dirla in altri termini se mi si passa alla metafora questo è un lavoro da architetto non da casellante delle ferrovie
Nel suo recente discorso
Al Parlamento europeo
Giacché Bellora insistito sul fatto che la Commissione considera il mercato interno come il vero motore dell'integrazione economica europea
è un'affermazione questa che può anche essere assunta Comuna se le ipotesi di lavoro da parte nostra alla condizione sempre per restare nella metafora del motore che siano chiari finché si è chiaro fin dall'inizio l'intero progetto del veicolo
Che riguardava le le ruote la Carrozzeria l'albero di trasmissione e soprattutto il volante
Intendo dire che la forza di un motore in sé una forza cieca
Incanalare positivamente questa forza vuol dire saldare l'integrazione economica con lo sviluppo integrato della dimensione sociale dell'Europa o meglio ancora dare all'integrazione economica obiettivi di grande rilevanza sociale a partire dalla lotta alla disoccupazione dal riequilibrio tra regioni ricche e regioni povere
Senza aspettarsi voglio dire dal mercato unico automaticamente risultati di questo tipo perché perché ha non è garantito da nessuno che di per sé meccanicamente il mercato unificato ottime su questi risultati questi traguardo
Se oggi ci troviamo di fronte all'impianto ENI mento di questi problemi lo dobbiamo soprattutto all'assenza di razionalità che ha caratterizzato lo sviluppo nei vari Paesi
Consideriamo questi infatti agli impulsi esterni talvolta traumatici come quelli connessi agli shock petroliferi o agli squilibri monetari internazionali
Alle grandi sfide della ricerca scientifica e dell'innovazione tecnologica l'Europa avrebbe potuto
Ho avuto rispondere con un più d'Europa
La sua risposta è stata un po'più di nazionalismo
Anziché integrarsi in Europa si è difesa disarticolato
E anche quando alcune sue componenti più forti non ricordavo all'inizio hanno reagito con processi di internazionalizzazione non è stata la dimensione europea all'orizzonte strategico entro cui i grandi gruppi finanziari e industriali
Hanno cercato le alleanze le integrazioni le intese tecnologiche e di mercato
In preda ad una incredibile illusione collettiva ogni paese ha ha creduto più conveniente perse arroccarsi nei propri confini e qui gestirsi uno spazio due efficace di autodifesa
Una studi sia di una ingenuità impressionante
è mancata così una strategia europea di riconversione di ristrutturazione industriale
Non c'è stata una politica europea dell'Energia
Non si è utilizzata la dimensione europea per una messa in comune di risorse che sono potenzialmente rilevanti di ordine culturale e tecnico finanziario ai fini di un ente Grande integrato programma di ricerca scientifica e tecnologica
Lo stesso discorso si potrebbe ripetere
Per le politiche di protezione dell'ambiente di affetto del territorio per lo sviluppo di un sistema integrato di delle comunicazioni
Per un programma di progettazione e costruzione di grandi opere infrastrutturali a scala europea
Le conseguenze di tutto ciò non ha bisogno di essere sottolineate
Spreco e dispendio di risorse basso tasso di efficienza nel loro impiego atomizzazione Anarchia nelle scelte di investimento
Ma soprattutto questo è il punto che dal nostro osservatorio decisivo soprattutto l'impossibilità di attivare un livello alto di crescita dell'economia europea in condizioni di stabilità dei prezzi
Che fosse in grado di difendere l'occupazione esistente
E di aprire l'accesso al lavoro a milioni di giovani dico
Questi effetti depressivi si sono accumulati con quelli di una ristrutturazione
Che puntando a ricostruire i margini di profitto in un quadro di stagnazione economica di stagnazione produttiva attraverso una compressione accelerata dei costi di produzione ha portato ad una progressiva destabilizzazione del mercato del lavoro all'istruzione di milioni di posti di lavoro particolarmente
Come noto nell'industria
Nasce anche da qui quel rapporto deficitario tra crescita e occupazione
Spesso denunciato dalle dalla Commissione europea
Qualche ragione ci sarà pure
Per la quale nel nostro continente per produrre un per cento in più di occupazione
Occorrono tre o quattro punti di crescita dell'economia in altre grandi economie mondiali come il Giappone agli stabili di questo tasso di crescita e molto più favorevole per quanto riguarda chiamiamola la produttività occupazionale del
Dello sviluppo
Come invertire questa
Che sembra un incredibile vocazione autolesionista dell'Europa
Come e dove trovare gli impulsi vitali che spingono al coordinamento all'integrazione all'unificazione anziché alla disgregazione era questione fondamentale che poco fa evocava la signora Rangoni Machiavelli quando va bene ricordando per altre grandi aree economiche quali sono le molle dello sviluppo perché occorre sempre una forza motrice interni di detenzione
Cerchiamo appunto di individuare di identificare contesto europeo quale potrebbe essere questa molla caratterizzante di via legittimazione fondamento spinta ad un rilancio dello sviluppo
Europeo
Si ripropone la domanda cruciale è proprio vero che il grande mercato unificato innescherà automaticamente il circolo virtuoso concorrenza crescita innovazione con effetti di allargamento della base produttiva e occupazionale
Per noi la domanda del tutto retorica di governo italiani ancora una volta perché conosciamo tutti per esempio
Quale è stato nel nostro Paese
Il rapporto tra il costituirsi di un mercato nazionale legato all'unificazione politica del Paese e l'emergere della questione meridionale
Non è un caso che è una questione meridionale emersa in connessione a costruirsi di un mercato un unificando nazionale
Semmai questo sussulto di Eru europeismo
Che si consegna fiduciosa mente alle virtù del grande mercato
Sottende a mio parere piuttosto l'aspettativa di un'Europa di basso profilo come zona di libero scambio
Affrancata da qualsiasi i bottega di carattere sociale e da qualsiasi finalismo politico-strategico
Insomma è uno Europa come spazio ben regolato
Piuttosto che un'Europa come soggetto politico
Con un suo ruolo preciso negli equilibri mondiali
Naturalmente il fatto che
Larga parte del mondo imprenditoriale europeo
Vedo qui per non so se la pensa così
Guardi all'Europa con questo tipo di aspettativa non ci porta lo voglio dire e sottolineare non ci porta a prendere le distanze dal progetto di costruzione del mercato unico europeo
Sul quale lo sappiamo bene si gioca in larga misura la prospettiva più ampia dell'Unione Europea
Semmai
Il problema è quello di opporre al disegno spontanei istituì il libero scambisti da un progetto che assuma il mercato interno comunque lo spazio economico comune
Da utilizzare non solo al servizio di un nuovo quadro di convenienze
Per la circolazione e la mobilità dei capitali
O per la dislocazione degli investimenti
Ma in funzione di una strategia di unificazione economica sociale e politico istituzionale dell'euro
D'altronde
Se le tappe di avanzamento del mercato interno non fossero armonizzate
Con gli sviluppi di una tale strategia eccone il consolidamento
Di un dialogo sociale che ne col che dei governi consensualmente le tensioni e le contraddizioni sarebbero inevitabili ricadute negative sulla stessa realizzazione del grande mercato
Mi pare importante che questo fosse tenuto presente anche dai più fanatici tifosi del mercato unificato
Nel senso che lo spazio sociale non è un incarico che appesantisce o ritarda l'avanzamento del mercato unificato e al contrario
La condizione decisiva per evitare il riesplodere di logiche a un po'difensive protezionistiche corporative dei diversi paese
Ci sentiamo sostenuti in questa nostra convinzione
Dalla dichiarata volontà della Commissione della CEE di evitare la realizzazione del mercato interno evoca di evitare che la realizzazione del mercato interno europeo determini una situazione come è salito di dumping sociale
Con rischio di ricacciare ampi strati del mondo del lavoro
E l'Inter e regioni
In condizioni di sfavore tali da rasentare il sottosviluppo
E da spingere quindi alla ricerca di soluzioni
Di nuovo attraverso misure di carattere assistenziale o addirittura verso nuove chiusure nazionalistiche
Questa dimensione
L'unica possibile a nostro parere perché il mercato interno funzioni effettivamente da motore per un'integrazione complessiva dell'Europa e non solo per la integrazione economico mercantile
Che riprodurrebbe scenari involutive fin troppo noti deve fare i conti con parametri strutturale
Solo chiare decise politiche di sviluppo strutturale possono fare da contrappeso a rischio di più gravi squilibri nel continente europee
Ma perché siano messe in atto
è indispensabile quella convergenza di volontà e di obiettivi dei grandi attori sociali e istituzionali
Che può scaturire solo da un dialogo sociale
Nel quale al reciproco riconoscimento dei ruoli e delle competenze si associ la consapevolezza che l'Europa non può nascere dagli spontanei ismi del mercato
Ne dà prove di forza ultimative tra i protagonisti fondamentali della sua costruzione
A queste condizioni
E solo a queste condizioni il grande mercato interno potrà essere svolto come l'occasione
Per realizzare uno spazio economico nel quadro di una strategia di cooperazione per lo sviluppo che sia saldamente vincolata
Alla risoluzione dei problemi sociali da quello dell'occupazione a quella formazione culturale e professionale
Da quello da tutelare l'ambiente a quello dell'armonizzazione dei sistemi di sicurezza sociale
I più Europa può diventare in questa ottica l'ottimizzazione
Anche del rapporto crescita e occupazione
Di cui parlavo prima
E vengo a noi so o che ieri
Peraltro non sorprendentemente perché
Mi pare
Uno degli atteggiamenti e delle posizioni più ricorrenti in questo periodo sono state volte al sindacato
Quello italiano e quello europeo
Critiche piuttosto severe
Non tanto rispetto alla sincerità del suo europeismo quanto rispetta la sua capacità poi di essere coerente immaginare e realizzare strategie coerenti rispetto a questo obiettivo
Credo che queste critiche vanno raccolte e almeno in parte sono fondate io dico subito che non asseconderò un'altra moda questa volta nostra del sindacato che è quella di compiacere
A queste critiche auto flagellando così
Continuando un'autoflagellazione incredibile
Un sindacato che continua ai a interpretare a Davos se spesso a da uguale analizzarsi
In termini di crisi
Mi pare che non solo non corrisponda a voi le fotografie si limiti a fotografare una situazione non ne colga gli aspetti evolutivi
Ma sostanzialmente non contribuisce neanche a fare chiarezza voi rispetto alla responsabilità dei comunque non contribuisce a fare chiarezza sulla graduatoria di queste responsabilità
Da qualche anno è andata maturando nei sindacati europei la convinzione che questa strada
Quella di cui parlavo prima vada percorsa
Peraltro lo conferma la disponibilità positiva
Che la CSA assunto nei confronti della strategia di cooperazione per lo sviluppo proposta dalla Commissione
L'idea si è fatta strada
Anche se molto più timidamente e con maggiori contraddizioni che sarebbe il caso che almeno non solo al sindacato ma anche da qualcun'altro sinceramente preoccupato dell'Europa fosse sottolineato
Quest'idea si è fatta strada con molte maggiori contraddizioni resistenze vischiosità nell'ambito del padronato europeo
Il quale
Almeno però sembra assumere consapevolezza
Che cambiamento tecnologico vuole consenso sociale
Regole del gioco concordemente accettate da tutti i soggetti che vi sono coinvolti
Purtroppo è questo il dado col quale
Non si fanno sempre i conti con chiarezza purtroppo i processi sociali sono sempre più lenti delle trasformazioni economiche
Le barriere culturali ideologiche storiche sono assai più difficili da abbattere dei dazi doganali degli ostacoli fiscali e delle procedure burocratiche
Anche per questo l'ascesso è in netto ritardo è vero sissignore
Nella identificazione di se stessa come soggetto contrattuale
Sia in rapporto alle istituzioni comunitarie sia in rapporto al patronato
Oggi la marcia del mercato interno ormai in atto
Deve spingere i sindacati ad accelerare la definizione del proprio ruolo di soggetti del dialogo sociale europeo a inglobare per così dire delle loro strategie politiche contrattuali
La dimensione dell'Europa
Si tratterà ad esempio di superare
Logiche logoranti di mediazione suo ogni problema alla ricerca del consenso di tutti
Senza rendersi conto che alla fine diventiamo anche noi prigionieri degli stessi meccanismi di veto che hanno portato e portano molto spesso a blocchi decisionali a livello
Comunità
Si tratta ancora
Di accettare il rischio rappresentato per esempio dall'applicazione dell'articolo tre dello Statuto dalla Chess che prevede la discussione e il voto dei soli sindacati Gracie quando si tratti di problemi che riguardino esclusivamente
Questa
Si tratta di sviluppare un confronto politicamente più serrato con i comitati sindacali europee di settore
Che vanno coinvolti anche a mezzo di modifiche statutarie se necessario di un progetto di maggiore confederali dal sindacale europeo
Bisogna insomma portare a termine nel più breve tempo possibile il passaggio dell'accesso da strumento di informazione e consultazione
Tra sindacati nazionali a un vero e proprio sindacato sovranazionale
In grado di dialogare con il padronato europeo
E in una prospettiva non troppo lontana
Di negoziare non certo dei contratti europei di tipo normativo rigidamente vincolanti ma almeno forme di accordo quadro protocolli d'intesa che costruiscano nel tempo
Un qualche cosa che si possa definire un sistema europeo di relazioni industriali
Una scommessa cioè su se stessi come soggetti del dialogo sociale ovviamente una scommessa che vale anche per gli imprenditori
L'unisce
Almeno per quanto attiene all'esperienza dei contatti che abbiamo avuto finora si è rivelata ancora più lontana mio parere da questo traguardo di integrazione di soggettività unitaria a livello europeo di quanto non lo siamo noi e lo siamo molto lontani noi sindacati
E europei
Bisogna dare atto alla commissione a Sciacca Brolin particolare
Di aver sempre riconosciuto che una strategia di crescita presuppone l'inserimento della pratica del dialogo sociale come elemento strutturale
La formula contenuta nel testo dell'atto unico che impegna la commissione a riunire le parti sociali perché cito tra virgolette sviluppino un dialogo che può sfociare se è se lo ritengono opportuno in relazione contrattuali è in gran parte la trascrizione di questo riconoscimento
Una trascrizione non priva di ambiguità ma pur sempre la formulazione più esplicita in un testo di carattere istituzionale dell'idea di contrattazione tra le parti sociali a livello europeo
E visto che ero
Ho toccato il dato istituzionale
Vorrei dire che questa almeno secondo la la mia opinione
Questo dato quello istituzionale
Certamente non fa diverse la realtà
Ma può in qualche modo favorirne gli sviluppi e recepirne in anticipo le potenzialità
In questo senso e mi riferisco sempre al dialogo sociale
Il trattato dell'unione andava assai più in là dell'atto unico
Ma lo faceva in modo persino eccessivo
Prevedendo un intervento dell'unione per quanto concerne il diritto sindacale i negoziati collettivi tra datori di lavoro i lavoratori segnatamente in vista della stipulazione di convenzioni collettive a livello dell'Unione è una frase anche queste che ho citato tra virgolette
Il divismo sociale sindacale dei Paesi europei questo potenziale del quale ho parlato prima
Si avvale anche se sulla base di concezioni e di prassi ampiamente diversificate si avvale di una cultura dell'autonomia contrattuale che già ora appare riluttante a lasciare invadere la sfera della contrattazione da interventi istituzionali a livello nazionale figuriamoci di fronte a interventi istituzionali a livello sovranazionale
Un'armonizzazione dei sistemi contrattuali dovrà essere messa all'ordine del giorno anche dei sindacati europei
Ma per ora pragmaticamente assumiamo la scarna formula dell'atto unico come uno scheletro attorno a cui costruire nel tempo un corpo
Auspicabilmente il più vigoroso possibile
I processi istituzionali sia che attengono all'applicazione di normative esistenti
Sia che si presidiano grandi riforme come nel caso del trattato dell'unione devono spesso fare i conti con una maturità del contesto civile e sociale che non sempre in linea
Con le necessità storiche e con l'urgenza dei tempi
A proposito di urgenza dei tempi
Circo di affrettare conclusioni chiedo scusa
è per questo che ci sentiamo pienamente coinvolti del dibattito sulle istituzioni europee
In quanto costituiscono uno dei livelli imprescindibili e non certo residuali della unificazione dell'Europa ma al tempo stesso consideriamo eccessivamente illuministica l'idea
Che da questo livello discendano tutti gli altri parlo del livello istituzionale
Per questo abbiamo condiviso la grande delusione della gran parte delle forze europeiste di che nel valutare l'approdo dell'atto unico il rapporto al progetto di Trattato dell'Unione adottato dal Parlamento europeo
Un approdo nel quale è possibile cogliere ben poche tracce
Dell'ispirazione fondamentale del progetto di Trattato dell'Unione
Ma tuttavia non ci sentiamo irreparabilmente sconfitti
E consideriamo che l'atto unico è pur sempre un passo avanti anche se limitato e contraddittorio
Il che non è poco per una Europa che da molti si considera in salute quando riesce a mandare indietro
Il nostro impegno fondamentale rimane quello di far maturare quel contesto politico sociale e culturale
Dal quale può venire la spinta decisiva in avanti anche per un recupero dei contenuti più avanzati del progetto di Trattato dell'Unione
Sono obbligato a scavalcare un paio di che attendeva credo che mi si consentirà di concludere d'altra parte verrà
Come dire agli atti
Mi dispiace di non poter fare riferimento con un commento critico su per esempio sulla esperienza dei delle idee dei protocolli diva decesso sarebbe stato interessante in ogni caso io vorrei concludere questo mio intervento
Rispetto a questo progetto Europa del quale ho tentato sicuramente non riuscendoci di delineare alcuni contorni di fondo
Vorrei concludere appunto ricordando il grande messaggio europeista di Ezio Tarantelli
La sua proposta di scudo europeo per i disoccupati
Coglieva emblematicamente i nessi tra le dimensioni economiche sociali monetarie istituzionali della costruzione europee
Ezio scrisse esplicitamente che consegnava la sua proposta come una piattaforma di lotta politica al movimento sindacale alla sinistra riformista europea a livello nazionale e a livello europeo
La sua provocazione intellettuale consisteva nel proporre di costruire l'Europa a partire dalla occupazione dalla Monica
Quelle che lui stesso chiama le forche caudine sotto cui doveva passare ogni progetto europeista degno di questo nome
Non era dunque la sua
Una proposta di un altro fondo sociale come da taluno superficialmente è stato interpretato era il tentativo di incardinare una nuova fase di crescita dell'Europa sull'intreccio più avanzato e più coordinato delle politiche di bilancio monetarie istituzionale a livello europeo
Ed era contestualmente la rappresentazione di un modo inequivocabile di coniugare spazio economico spazio sociale crescita e occupazione facendone un unico progetto
Insomma un messaggio chiaro e netto
Su che cosa si deve intendere un più d'Europa
E in questo modo che la intendiamo anche noi
Questa provocazione conteneva e contiene una grande lezione di metodo della quale dovremmo far tesoro con maggiore coraggio
A cominciare dalla progettazione sperimentale se volete parziale ma concreta di intersezioni tra l'economico e monetario tra il sociale l'istituzionale
Costruendo così pezzo dopo pezzo la risposta a quella domanda di Europa che più ancora che dagli addetti ai lavori si sprigiona sempre più esigente sempre più articolata
Da grandi masse di uomini di lavoratori di democratici grazie
Desidero ringraziarlo a nome di tutti i presidenti del Consiglio italiano del movimento e l'opera di questa sua relazione che ottima come aveva detto e delle altre
E che per molti versi si inquadra in quella che la posizione la battaglia politica
Del nostro Consiglio italiano del Movimento europeo
Quando lei parlava degli anni di crisi che hanno veramente disarticolato l'Europa facendo rinascere un nazionalismo che forse ci si era illusi
Se fosse morto
Viene fatto di riflettere
Quando è grande occasione è stata mancata negli anni Sessanta quando l'Europa era la patria del pieno impiego Juan più quindici milioni di extraeuropee gli avevano trovato nell'Europa la loro collocazione ottimale
Quando l'Europa aveva una crescita che era doppia rispetto a quella degli Stati Uniti è bene in quel periodo non è stata fatta integrazione in quel periodo si è cercato assolutamente di gestire le crescita in funzione di una maggiore integrazione di una maggiore unità europea così quando la crisi è venuta il risorgere dei nazionalismi ha spazzato via molte cose che pur erano state conquista ed ecco che credo sia una riflessione che dobbiamo tener presente perché non possiamo permetterci di perdere l'occasione del grande mercato interno proprio per fare un passo in avanti
Nel processo d'integrazione diamo ora l'avvio al dibattito e il primo iscritto a parlare e il senatore Andriani del Partito Comunista Italiano che ha chiesto di intervenire sulla relazione crea
Non è in sala
Ridando pervenire
Non c'è
Allora diamo la parola Emanuele Itta della direzione nazionale del movimento federalista europeo
Io volevo
Fare alcune brevi riflessioni sul sul rapporto tra il mercato interno
La moneta europea dell'occupazione
Io Ochoa anche del dibattito degli interventi di di questa mattina
Se siamo se vuole essere continui per far fronte alla sfida diciamo del dell'avvenire
Diciamo il penultimo appuntamento precedente a questo del Movimento europeo
Ce l'ho bisogna fare un'affermazione né perché l'Europa può avanzare risolutamente
Sulla strada della Ford diciamo per far fronte alla venire deve avanzare risolutamente sulla strada del rafforzamento dell'unione monetaria economica e monetaria e quindi con un primus dell'unione diciamo esecuzione
La cosa può essere visto da due punto di visto fondamentali brevemente
Esaminerò il primo e il punto di vista economico cioè l'economia oggi è chiaro che la vecchia teoria economica non riesce più a dare siamo spiegazione esaurienti né indicazione soprattutto esauriente diciamo di dove si sta andando
Sia che la si vede dal punto di vista dell'economia classica sia che la si vede dal punto di vista dell'economia keynesiana ed è l'intervento di ieri di Guido Montani lo ha messo chiaramente in evidenza
No siamo più capaci a livello mondiale di dare risposta ad una questione fondamentale
La prima è la disoccupazione
Specialmente la disoccupazione dei giovani e in special modo nei Paesi industrializzati
La seconda questione fondamentale perché non si riesce più a far avanzare lo sviluppo dal Terzo Mondo
L'una e l'altro di quarta questione richiamo generali problema dal fatto che vi sono a livello nazionale a livello europeo e a livello mondiale enormi risorse
Intellettuali umana quindi e materiale inutilizzabile
La seconda rifacciamo dal punto di vista politico
Cioè è chiaro che questo fatto deriva dall'incapacità di governare l'economia mondiale
Siamo di fronte a un modo di produzione ormai scientifico tecnologico di fronte alla mondializzazione dell'economia ma il mondo è assolutamente privo in questo momento b qualcuno che abbia la capacità di governarla
Farò alcune constatazioni molto brevi su questo situazione sostanzialmente diciamo lo sviluppo economico
Il commercio mondiale la divisione del lavoro la qualità della vita lo sfruttamento razionale delle risorse terrestri e marine la finanza e la moneta sono di fatto ormai aspetti particolari di un'unica economia che quella mondiale
A causa del fatto che non vi è un governo dell'economia mondiale si producono i sapete risultate gli Stati Uniti non sono più in grado di far fronte agli impegni internazionali eccessivamente pesante a cui sono costretti anche dall'incapacità dell'Europa e del Giappone di assumersi delle responsabilità che corrispondono alle loro potenzialità economiche e politiche
è qui devo dire subito una cosa
Pranza Tōkyō viene corso va be'scelse sono inutili
I vari direttori sono inutili
Che sia il G tre vi sia il Gruppo dei Cinque che sia il Gruppo dei Sette in cui cerchiamo di entrare ma per andare a fare niente perché tanto neppure G tre contro mai più
Sono la risposta sbagliata alla crisi dell'istituzione mondiale tutta l'istituzione mondiale sono in crisi dal Fondo monetario la Banca mondiale
Il gatto sostanzialmente è in crisi no chiude e crisi risposta si pensa di votare a dare a livello di direttorio macchiare Albertella risposto pagata
C'è una prova del fatto che la risposta sbagliata ma incerto ogni sei mesi si riuniscono e cambio di programma però il mondo appunto non va avanti lo sviluppo si ferma sempre di più i paesi in via di sviluppo
Tornano indietro e la disoccupazione aumentar qualcuno oggi può leggere i giornali si accorgerà che appunto la disoccupazione nocumento secondo punto
L'Unione Sovietica
è chiaro che nel tentativo di portarsi avanti
Nel fans del modo di produzione scientifica l'Unione Sovietica non trova ancora a livello mondiale un quadro di potere che favorisca l'interdipendenza effettiva e la popolazione più ampia con gli Stati Uniti e con l'Europa che sono la premessa per la pace
Cioè evidente questa difficoltà di dialogo perché comunque sulla scacchiera mondiale non vi sono sostanzialmente istituzione in grado di dialogare diciamo con l'Unione Sovietica terzo punto la frattura tra i Paesi ritengono di sì poveri tra nord e sud
Questa frattura si va ampliando
Bisogna prendere atto che si va ampliando
Che l'ha sentita lo scontro il problema dei debiti del Sudamerica il problema che i Paesi africani dell'unione monetaria hanno messo in mora la Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale
Siamo solo derivano dal fatto che questo divario ma aumentando perché si sente si accorgono di essere costretti ad un ulteriore emarginazione
Infine come ho già detto prima tutte le istituzioni economiche monetarie internazionali sono in crisi per il perdurante gravissimo disordine monetario a livello mondiale e per la crescita squilibrata idiomatica di tutti i movimenti di capitali internazionali
Due brevissimi approfondimenti di questa questione
Cioè Gianese da si non si può non essere d'accordo con te fede quando afferma questo che in atto lo scandalo monetario internazionale aggirata più del sistema monetario internazionale
è in atto uno scandalo monetario internazionale i Paesi meno ricchi i Paesi in via di sviluppo finanziano i consumi del Paese più sviluppata
E inoltre bisogna prendere atto che questa globalizzazione finanziaria questa economia di carta come dice Totti ne in realtà è una farmaci senza finanziaria che maschera il fatto che l'economia romana reale e senza tono cioè sostanzialmente e come dire sono numeri che girano su se stessi ma il fondo reale dall'economia resta stagnante
Ora da questo punto di vista da questo punto di vista cioè questi sono dati di fatto
è impensabile di lasciare come dire al mercato la soluzione di questi problemi il mercato non è in grado di risolvere questi problemi
Dice ci sono se la storia dice la teoria a dimostrarlo
Ieri è stato ricordato diciamo Robbins c'è evidente che tra la pianificazione economica
Più quindi e nazionale europea e mondiale e l'ordine internazionale c'è uno stretto rapporto
Ogni se lo Stato nazionale famoso piano di poter avere un quadro di riferimento per fare sul piano questo in questo quadro di riferimento allora può prendere delle decisioni che devono essere ci sono di natura strategica di lungo termine
Se però c'è un quadro di riferimento internazionale i singoli piani sono la somma possono rappresentare al massimo la somma di singoli già nazionale a livello mondiale ma non essendo appunto ordine internazionale non essendovi un governo efficace dell'economia mondiale
Nessuna coordina questi dare nazionale cosicché il circolo vizioso è appunto tutte le politiche economiche nazionali vengono ritardate costantemente una volta all'anno è il problema però è strutturale non è congiunturale cioè va ci fa un piano di lunghissimo termine altrimenti
Il problema dell'occupazione dello sviluppo non saranno più risorse ma non c'è nessuna soluzione a breve
Bisogna dire da questo punto di vista che in questa fase dell'economia in cui come dire la crisi ben meno acuto ma soltanto perché basta andare a vedere che cosa succede in Sudamerica basta andare a vedere cosa succede nei Paesi africani per rendersi conto che sempre più acuta
Dico no
Dobbiamo anche cercare di evitare di perdere autobus nel senso che tanto ci sarà un prossimo show e
Arte sul piano europeo finora abbiamo i contratti e poi diamo anche e quando parliamo di dialogo sociale parliamo soprattutto di questa seconda cosa insomma dico no
Abbiamo anche dei momenti interessanti di cooperazione con il sindacato a realizziamo in qualche misura misura se volete ancora non soddisfacente ma in qualche misura realizziamo quello che diceva crea prima generalizziamo il cambiamento con il consenso sociale
Esempi possono essere fatte sono conosciuti
Ci si può riferire a quanto abbiamo fatto nei contratti di lavoro con la tematica relativa viti d'informazione alla firma di protocolli per la regolamentazione del conflitto e per lo svolgimento di un ruolo attivo del sindacato nei programmi di ristrutturazione di sviluppo industria
Abbiamo fatto dei passi avanti anche se ritengo che al nostro interno con un valore un significato che può essere anche europeo
Un altro tratto di strada
Si può fare esempio possono essere accentuati i momenti di cooperazione anche all'esterno dell'azienda basta pensare tornato un tema che magari intensive è abbastanza caro basta pensare a quanto si potrebbe fare attraverso azioni congiunte di imprenditori sindacati per la modernizzazione la razionalizzazione migliore
Funzionamento il miglioramento dell'efficienza dei servizi sociale quindi
Per concludere Unione Europea mercato interno e spazio sociale quale prospettiva beh mi sembra Vianello chiaramente detto la prospettiva di lavorare perché così non perdiamo comunque tempo e facciamo comunque qualcosa di utile anche al di là di questo appuntamento del mille novecentonovantadue la prospettiva di lavorare e di lavorare sodo
Perché al mercato comune inteso nel senso che abbiamo detto insomma dicono al come
Ritengo anche di crea compiuti Europa insomma vengono ecco sì Possa arrivare in tempi stretti gli ho detto lavorare almeno in due direzioni la revisione delle politiche comunitarie e al nostro interno lavorare per una più decisa non sa come dirlo per una più decisa europeizzazione del Paese cioè per il superamento degli squilibri che fanno dell'Italia una realtà assai singolare moderna ed efficiente su certi piani e pre moderna inefficiente su certi altri sulla prima linea revisione delle politiche comunitarie ho fatto due esempi la riqualificazione della politica industriale la riforma del Fondo sociale ovviamente ci sono da fare molte altre cose che sono state anche ricordate c'è anche la necessità dal mio punto di vista su questa materia insomma dico no ecco forse con i i sindacati non so suo marito non no non ci sono tesi che coltivano esattamente ma utilizza c'è anche il grosso problema di assicurare meglio la libera circolazione dei capitali suo marito no io
Sull'altopiano quello della modernizzazione interno e io ho detto della dell'utilità di impegni congiunti imprenditori sindacati anche questo è un esempio per riformare i servizi sociali
Sì posso aggiungere anche in questo settore insomma anche in questo campo molte cose non è possibile arrivare all'appuntamento del mille novecentonovantadue con una pubblica amministrazione che funziona come funziona oggi in Italia
è rischioso arrivare al mille novecentonovantadue con un Paese ancora fortemente caratterizzato da squilibri territoriali
E poi ci sono tutte le questioni parzialmente o provvisoriamente risolte sul piano dello sviluppo economico e se mai dovessimo rimane anche di faccio un esempio per brevità se mai dovessimo rimanere
Con le infrastrutture e i servizi rete sempre le grandi reti di di comunicazione e quant'altro ecco a livello di oggi e noi rischieremmo di essere nel mercato comune europeo una zona meno favorita di altre per gli investimenti produttivi lo spettro lo ricordava crea lo spettro
Di essere Mezzogiorno d'Europa benone scomparso è scomparso del tutto dobbiamo poi difendere il livello di competitività e finisco il livello di competitività delle nostre imprese e più in generale del nostro sistema economico non sono cose che si raggiungono oggi le cose vanno meglio ma insomma di non sono stabilizzate insomma dicono ecco l'equilibrio economico e le capacità di espansione non si raggiungono una volta una volta per tutti in questi giorni in questi giorni si fa un gran parlare del sorpasso in Italia quanto al reddito prodotto avrebbe sopra pensano sopravanzato la Gran Bretagna per questo può essere un motivo di soddisfazione anche un monito e cioè ci dice parlo della la Gran Bretagna di come sia facile di come sia facile fermarsi sulla via di sviluppo e anzi addirittura andare insieme indietro io concludo con quella che che potrebbe sembrare una dieta ma che a ben guardare una vita come cioè che le prospettive per l'Europa discorso portato avanti per anni movimento europeo
Le prospettive per l'Europa saranno buone se noi lavoreremo perché tali sia mi sembra che un impegno di questo tipo preso oggi rappresenti il miglior modo per celebrare il trentennale dei Trattati di Roma grazie
Ringrazio
Come imprenditori
Se mi è consentito io iniziai in questo intervento giusto dove il presidente facile interrotto
Perché in una tavola rotonda alla quale siedono rappresentanti e non solo dell'industria pubblica e privata ma anche appunto la nostra controparte
Mi pare sia opportuno chiederci noi di fronte a un grosso progetto dell'Unione Europea soprattutto di fronte alla sfida del mercato interno
E del suo rapporto con lo spazio sociale che cosa possiamo di fatto concretamente nel frattempo fare perché a questa sfida e su questo progetto non si arrivi impreparati appunto giusta nel nostro le nostre responsabilità
E quindi questo mio intervento sarà soprattutto orientato a verificare quali sono di fatto le possibilità le posizioni e le sfide che all'interno del sistema Italia ne abbiamo nei riguardi di questo progetto dell'Unione Europea del mercato interno in particolare
In un momento in cui soprattutto la sfida che noi tutti abbiamo innanzi è sempre più quella della internazionalizzazione delle dell'economia della sempre maggiore integrazione dei mercati della globalizzazione delle sfide
Questo vuol dire che la competizione non è più fra impresa ma diventa competizione sempre più fra sistemi e questo pone irrinunciabile l'esigenza che il nostro Paese si interfacciano vizi al dentro al di fuori dell'Europa e questo mi pare sia molto importante voglio dire che a dirlo con estrema con estrema imporre precisione
Perché se sono un convinto europeista sono altresì convinto che non possiamo continuare ad utilizzare l'alibi dell'Europa aspettando che il tema dell'Europa parta
In un momento in cui peraltro non ci sono grosse preoccupazioni che anche qui oggi abbiamo sentito più volte ripetuto ed evidenziate
Che evidentemente questo treno partirà ancora una volta il ritardo e quindi continuare a dilazionare tutte quelle che sono le scelte di internazionalizzazione che comunque il nostro Paese deve realizzare
Perché sono le scelte con le quali si deve misurare se vuole continuare a essere un Paese competitivo che sia inserito nel trend dello sviluppo di quindi posso dare risposte reali problemi della disoccupazione che sono sempre più improrogabile
E allora se la sfida è quella dell'internazionalizzazione del nostro sistema comunque
Che cosa vuol dire oggi l'opzione europea in questa chiave in questo significato
Vuol dire non solo l'opzione sempre più improrogabile per le opportunità che il mercato interno offre e mi pare che sono state molto bene evidenziate si inaugura e quindi dimensione minima oggi perché l'impresa non si acquisire quella competitività necessaria per porsi sulla sulla via dell'internazionalizzazione
Ma anche avere la capacità di coniugare il mercato interno con quelle che sono le esigenze dello spazio sociale per creare un tasso di sviluppo tale all'interno dei Paesi economico dei Paesi europei un tasso di sviluppo tale che ci consente di affrontare in misura voglio dire strutturale
E non non solamente congiunturale il problema della disoccupazione che noi tutti abbiamo dinanzi ecco in questo senso devo dire che però non sono d'accordo con quanto ascoltato nelle relazioni ricrea
Perché mi è parso che nella sua relazione il rapporto tra mercato interno spazio sociale S. vissuto soprattutto con una preoccupazione di tipo garantista io porto un passaggio che mi sembra molto significativo l'Unione Europea importante perché in questo modo ne possiamo operare una ridistribuzione delle risorse e garantire il benessere ecco io dico che se noi continuiamo a vivere l'opzione europea con una preoccupazione di tipo garantista con quella stessa preoccupazione che ha mortificato lo sviluppo del nostro Paese soprattutto negli anni trascorsi
Finiremo per spostare semplicemente ad un livello sovrannazionale questa esigenza di protezione a tutti i costi che sostanzialmente hanno prodotto in ciascun Paese quel tasso disoccupazione che oggi caratterizza si paesi occidentali ma soprattutto i Paesi occidentali europei
E non invece i Paesi occidentali ma di altre realtà con i quali e censoria
Ed in questo senso mi sembra anche interessante il fatto che quello che crea definisce il tasso di produttività occupazionale che altro non è che il tasso di elasticità fra prodotto interno lordo è sua capacità di cresce il tasso di produrre occupazione dall'altro lato e che ha un tasso veramente preoccupante perché serenamente elevato bisogna realizzare quattro punti di PIL ricordava crea per ottenere un punto in più di occupazione
E singolarmente molto elevato nei Paesi occidentali in Europa e invece non si capisce perché sia meno elevato in altri Paesi quali gli Stati Uniti al Giappone ebbe si capisce se non ci rendiamo conto come il livello di strutturazione di stato sociale
In Europa è assolutamente diverso di quanto non lo sia in Giappone negli Stati Uniti e quindi questo ci ripropone in termini dinamici e direi assolutamente nuovi il problema di quale lo stato sociale che ne dobbiamo realizzare in che modo lo dobbiamo realizzare quale tipo di trasparenza ed efficienza oggi noi dobbiamo avere nel dibattito sociale
Quali sono appunto le risorse che vanno finalizzate alla protezione chi di chi deve essere protetto in modo trasparente ed efficiente e quali invece sono le risorse che oggi sono sprecate in un sistema assistenziale e clientelare
Che accomuna tutti i paesi chiede vuol far sedano fatto negli anni passati l'unità politica l'unica forma di politica economica
E quindi il problema oggi di libro ridistribuire di riorganizzare questa distribuzione di risorse allo Stato sociale in un modo si più trasparente ma anche che non impedisca le possibilità di sviluppo perché questo è il vero nodo il vero problema che ne dobbiamo risolvere se vogliamo in Europa innestare un tasso di sviluppo tale da affrontare illogica non congiunturale non cioè con la demagogica proposizione di riduzioni di orario di lavoro piuttosto che non con la demagogica riproposizione della logica spartire la povertà esistente piuttosto che non creare nuova ricchezza perché con questa logica che voglio dire la disoccupazione non avrà risposte
Reale
Se occupazione risposta reale se ne siamo in grado di creare un mercato integrato che consenta un tasso di crescita le imprese di ciascun paese
Consente Investimenti tali da poter essere competitivi nella sfida internazionale che la sfida della globalizzazione che voglio dire non guarda certamente in faccia a nessuno
Un tasso di crescita tale che consenta quindi di produrre con lo sviluppo necessario per poter ricreare le condizioni di un'occupazione che sia un'occupazione seria un'occupazione di sviluppo un'occupazione che davvero non tagli fuori dal dibattito e dalla sfida
Che pure importante in tutti i Paesi europei un'intera generazione di giovani così come nei oggi ci troviamo a correre questo rischio operaio di crea condivido le preoccupazioni che nel momento in cui il mercato integrato si realizzi
Ammesso che si realizzi nel novantadue
Evidentemente l'impatto che questo nuovo passo in avanti nella sfida dell'integrazione europea avrà sul sistema italiano sarà un impatto traumatico traumatico perché noi oggi come sistema non siamo assolutamente pronti da adeguati non solo all'integrazione europea ma tanto meno ancora la sfida internazionale globale di cui parlavo prima ricordava prima il presidente pace
Una pubblica amministrazione che anziché favorire lo sviluppo l'ostacolo un credito che un sistema creditizio che ancora sostanzialmente poco competitivo molto protetto molto poco trasparente
Un sistema sformatino e della scuola della cultura che sostanzialmente ancora arretrato e firma la riforma Gentile che non assolutamente alcuna capacità di formare i giovani di cui oggi il Paese soprattutto l'Europa bisogna un deficit pubblico che nonostante tutto egli alle operazioni di lifting recentemente effettuate comunque una palla al piede talmente pesante del discorso della competizione internazionale che affossa ogni possibilità di sviluppo reale del Paese
Uno Stato sociale le cui caratteristico ricordato prima che protegge male chi deve essere protette soprattutto spreca troppo
La incapacità di una processo di investimento del Paese nel campo delle ricerche lo sviluppo perché contiamo aspettare il treno europeo nel frattempo i nostri concorrenti o possibili partners sono già molto più avanti di noi e nel momento in cui ammesso che si realizzi riusciremo a partire con un progetto di ricerca e sviluppo comune ne saremo sempre gli ultimi della classe
Un problema di mezzogiorno che anche prima era stato ricordato che ancora importante che in questi giorni la CGIL anche abbondantemente dibattuto perché meno possiamo avere evidentemente un'Italia europea con un Mezzogiorno ancora da italianizzare
In una parola né dobbiamo realizzare se vogliamo davvero affrontare la sfida del mercato integrato e se vogliamo soprattutto affrontare la sfida dell'internazionalizzazione quella che è la modernizzazione del sistema quella che cioè e la rimozione di tutti quegli ostacoli istituzionali burocratici che impediscono non solo un progetto europeo ma soprattutto la internazionalizzazione del nostro sistema
Devo dire però che in tutte le occasioni che abbiamo di dibattere con
Interlocutori esterni evidentemente al mondo dell'impresa privata su questi progetti su queste problemi soprattutto c'è una grossa convergenza tutti sono d'accordo che i evidentemente questi sono gli aspetti che impediscono una crescita in termini di sviluppo del nostro sistema e una sua possibilità di integrazione in Europa un suo confronto internazionale
Però sostanzialmente nonostante tutti nel Paese siano d'accordo che questi ha spostato lì vanno rimossi nulla si fa o poco si riesce a realizzare nella via della rimozione di quest'asta se è vero quindi che la sfida che noi tutti abbiamo davanti e quella dell'internazionalizzazione il che vuol dire fare la modernizzazione del sistema
Dobbiamo renderci conto che non possiamo è questo e soprattutto molto importante per le parti sociali non possiamo solamente continuare a denunciare questo tipo di realtà
Perché dobbiamo innanzitutto acquisire la consapevolezza che modernizzare il sistema vuol dire riformare le istituzioni ma non evidentemente fare il dibattito su come debba essere organizzata la Presidenza del Consiglio riformare l'istituzione del senso di restituire il primato alla politica e non invece la partitocrazia riformare le istituzioni nel senso di favorire una una una un taglio a quelle a quei centri di assistenza e di clientela che impediscono il recupero di efficienza della macchina del Paese
E quindi in questo senso è molto importante a nostro avviso nel momento e nella misura in cui le parti sociali ritengano che queste sono le priorità che questi sono gli obiettivi e che soprattutto questi sono i problemi e gli ostacoli da rimuovere
Bene si creino nuovi spazi per nuove alleanze che insieme avevano le parti sociali e le forze che cioè credo no non più solamente nella logica del patto fra i produttori al patto voglio dire
Che in passato era stato più volte dibattuto ma soprattutto nella logica che vede insieme alleati coloro i quali credono nello sviluppo e lo sviluppo internazionale del nostro Paese
Non nel garantismo ma soprattutto nella capacità di creare nuove condizioni oggettive per la crescita e per l'occupazione
Vedo un'alleanza che sia tutta la modernizzazione del sistema e soprattutto nella capacità del sistema di liberarsi da questi vincoli di assistenza e di clientela che impediscono un reale
Recupero di efficienza delle istituzioni
Perché solo in questa logica né davvero saremo in grado di affrontare le sfide dell'Europa le sfide dell'internazionalizzazione le sfide del mercato interno e dare ancora risposta una risposta concreta una risposta responsabile ai problemi del dibattito sociale del Paese grazie
Ma non avendo potuto assistere
S due giornate di discussione
Secondo impegnato altrove
Corre il rischio
Chi svolge un intervento che non tiene conto dell'insieme della riflessione che si è via via
Faccio per questo in gran parte riferimento a quanto diceva Eraldo Crea prima che condivido
Vorrei però prima a fare una premessa
Che è di un grande significato politico
Nel senso che quest'anno si celebra
Il trentenne trent'anni del Trattato di Roma
Trent'anni fa la nostra organizzazione
Si oppose in modo ma determinata
E quindi essere qui oggi
E riflettere
Agli spazi sociali in questa fase mentre ci si avvicina al mercato interno
Non è questione di poco conto
Nel senso che noi in un processo lungo
Anche non sempre lineare sofferto abbiamo via via
Valutato il nostro orientamento
Tanto da essere giunti al nostro ultimo congresso
All'Arco compiuto una scelta che è quella di considerare l'Europa il terreno fondamentale su quale e nel quale operare
Nella nostra iniziativa
Sia dal punto di vista economico produttivo che sul piano sociale
Ed è per questo
Che riteniamo siamo impegnati nelle iniziative nell'azione sul piano più generale per l'unità politica e per un avanzamento
Come diciamo i nostri documenti
Dell'Europa dei popoli quindi del ruolo e dei poteri del Parlamento europeo e con la prospettiva anche di un salto qualitativo per quanto riguarda la commissione
Sapendo
Che il problema
Non può essere io credo se arriveremo nel mille novecento novantadue
Al mercato comune interni
Come fissato nei trattati
Ma è come si opera affinché si sia preparato e si dia un apporto decisivo per giungere a quel momento altrimenti non ha senso mi si consenta leggere sui giornali di ieri che la FIAT affatto l'intesa con IBM
A vere che un'azienda come la Zanussi
Sia risanata è inattivo e produttiva non ci sono più cassintegrati dal momento in cui c'è l'Electrolux che è intervenuta attraverso un accordo sottoscritto fra le organizzazioni sindacali l'impresa RAI entrano s'e con la partecipazione al governo come il ministro dell'industria ed in altre parole a fronte
Dei livelli di internazionalizzazione
Non vi sono alternative
E non vi sono alternative tanto meno se si vuol proseguire sulla strada che ci ha portato dall'essere un paese fra i meno sviluppati ad essere fra quelli maggiormente sviluppati con tassi di produttività
Ormai a livello giapponese secondo non nostre valutazioni ma quelle dell'OCSE
Nel momento in cui si va e bisogna operare questo senso una sottolineatura facevo all'inizio circa la nostra scelta perché si parli al compimento del mercato comune interno pone
Con più forza drammaticamente l'urgenza di dare risposte al problema di una parte molto importante del Paese che è quello del Mezzogiorno
Poiché
Drammatiche sarebbero le conseguenze si esce giungesse a quel momento senza che si fosse in modo radicalmente nuovo affrontato il problema
Che l'attuale condizione
Del mezzogiorno del nostro Paese avendo presente anche qui
Che vi è una realtà profondamente diversa rispetto a ieri anche se la forbice
Rispetto al nord negli ultimi anni a nostro parere abbiamo discusso per tre giorni a Cagliari proprio ieri dei giorni precedenti
E anche conseguenza di scelte politiche si è fatto pagare al Mezzogiorno il prezzo di come sia realizzata la ristrutturazione produttiva nel nord del nostro Paese sapendo però che anche nel Sud
Non ci siamo in presenza
Solo di elementi di arretratezza ma che vi sono ad esempio
Impresa che sono fra le più avanzate del nostro Paese
Perché forse le dall'Italia non è una delle aziende aeronautiche più avanzate del mondo che forse la sede via che sta sempre in Campania per quel settore non è una delle più avanzate del mondo che forse
Dove si costruisce il fine non vi è uno degli stabilimenti più avanzati per i soli in Europa
Quindi il problema è come ci si prepara
Attraverso scelte programmate
Partendo dall'attuazione dei piani nazionali a realizzare
Quel mutamento che necessarie quindi rinsaldare il Mezzogiorno all'Italia per poter essere entro
Il mercato interno europeo
Anche perché noi riteniamo siamo prevenuti su questa base alla scelta dell'Europa
Che non vi può essere che una sempre maggiore integrazione
Una sempre maggiore interdipendenza dello sviluppo in particolare
Come il carattere sempre più sovranazionale che assumono in particolare le imprese e non solo quelle private
Conseguentemente vi è un rapporto di maggiori interdipendenza
Per le soluzioni che si devono dare nei diversi paesi e all'interno dell'euro e se a questo punto l'Europa si prepara quel momento di impatto per un confronto con gli altri continenti questa vicenda che il problema non tanto di porsi se arriveremo al mercato interno
In questo senso
Eccome
Le parti si cerchi sociali
Intendo lo vorrei soffermarmi particolare su questi due aspetti
Affrontare due aspetti con un apporto diretto determinante
Nei rapporti fra le parti sociali in primo luogo l'occupazione
Con i suoi sedici milioni di disoccupati
Mi sembra che gli indici agli andamenti anche della produttività e della competitività internazionale oggi si fa spesso riferimento gli Stati Uniti d'America dimostri
Come la scienza nel passato che si è compiuta circa gli investimenti processi ristorazione non faciliti certo quel Paese a uscire dei problemi economici che
La scelta compiuta di investimento e di innovazione in Europa non ha corrisposto contemporaneamente scelte che dà solo risposte ai problemi occupazionali e uno degli aspetti il secondo e in relazione a ciò quale relazioni sindacali
Quali relazioni industriali fra le parti sociali
A livello sovranazionale e quindi come le forze sociali del nostro Paese danno un apporto a questo riguardo
Ne parlava prima riferendo degli incontri dibattuto Cecchi
Savoy diede l'intesa raggiunta ieri per quanto riguarda le innovazioni tecnologiche e lo scambio di informazione dell'impresa eccomi lavoratori e faceva riferimento al precedente della precedente
Intesa del novembre dello scorso anno qua questo ragguardevole possiamo dire che l'apporto degli imprenditori italiani e del movimento sindacale italiano è stato identico
O non vi era assieme a un impegno costante del movimento sindacale italiano abbondante disimpegno malgrado che vi fosse la presidenza per un certo periodo dell'Unione industriale europea da parte di un italiano
Si è accelerato nel momento in cui il presidente non è più un'italiana ma è diventato un tedesco presidente per Unicef anche da questo punto di vista è se ci si pone degli interrogativi circa le tappe oppure sia protagonisti nel promuovere l'impatto è un fatto importante
Quello che si è compiuto
Anche se si tratta
Di protocolli
Mi sembra
Spero che sia necessario un altro elemento
Se si vuole prepararsi sia al momento dell'impatto ma ancor più
Successivamente nel momento in cui ci sarà realizzato
Il mercato comune interno che è quello del confronto della contrattazione
A livello europeo
Sia per quanto riguarda
Le relazioni dell'impresa
Sia per quanto riguarda
Una omogeneizzazione
Uno sviluppo è un'efficienza dello stato sociale sia per quanto riguarda aspetti relativi a quelle che sono le norme economiche dei trattamenti economici e normativi
Da questo punto di vista
Un elemento di riflessione deriva dal fatto
Ne approfitto perché nell'insana alcuni parlamentari europei ad esempio che non è certo di auspicio l'atteggiamento che ha avuto relativamente a certe direttive valore l'atteggiamento della maggioranza al Parlamento europeo attorno a certe direttive basta pensare a questo riguardo alla prendere in e anche qui all'apporto del nostro paese che sta ad indicare nel momento in cui vi era la possibilità di passi in avanti dal punto di vista della costruzione di informazioni di un sistema di relazioni
A livello omogeneo a livello europeo vi è stato invece un arretramento su questo piano
Dobbiamo discutere oggi
E il tema della discussione di ieri e di oggi lo spazio sociale
Mentre ci si avvicina quell'impatto
Ampiamente si è soffermato su di esso crea
Vuole sottolineare semplicemente un elemento che vi è un'ampia differenza fra come lo poneva il presidente Mitterrand qualche anno fa e quella che è la stessa visione che oggi sia che anche questo libici della RAI frammento che sia
Nella visione degli spazi sociali a livello europeo e allora a questo punto mi sembra che vi sia una prima questione che io voglio porre
E cioè un ruolo decisivo possono assolvere le parti sociali
Per fare questo però mi sembra
Che vi sia un'esigenza
E cioè che vi sia un mutamento qualitativo dei ruoli e dei poteri delle organizzazioni europee sia degli imprenditori che delle organizzazioni sindacali dei lavoratori
Poiché evidente che condizione
Per poter assolvere a questo ruolo e di avere un potere di negoziazione a livello sovranazionale
Nella stipulazione di accordi fra le parti sociali anche se gli accordi cornice
Il conte ormai al a negare che non vi è questo potere
Poiché le singole organizzazioni nazionali imprenditoriali vero aggiornerò brevemente per quanto concerne le organizzazioni sindacali non si compie questo passo vuol dire che di fatto mentre dal punto di vista economico finanziario si sottolinea l'esigenza di un'accelerazione darà ancora come singoli soggetti come organizzazione sociale degli imprenditori cibo in modo diverso e cioè
Nel senso in un compiere questo passo quindi è un problema prima
Che i soggetti sociali devono essere rappresentativi e con poteri ma
Nell'ossia
Sul piano
Negoziale quale condizione per poter contrattare contrattare accordi cornice a livello europeo come linee guida per la negoziazione all'interno aziendale molto spesso nella polemica è ma gli orari in Germania in Francia in Inghilterra oppure ci sarà
Se si va verso il mercato o comunque comuni interno la strada è quella di accordi contrattuali cornice che consentono di costruire rapporti che succede
Rapidamente vado a concludere
Diversamente anche i risultati di Murdoch gesso
Che sono pure importanti
Sono molto limitate quindi a questo primo aspetto
Secondo vi è il problema della rappresentatività
è evidente quando parliamo di rappresentatività che vi è un problema di rappresentatività
Anche per quanto riguarda le organizzazioni la organizzazione sindacale europea la Confederazione europea dei sindacati
E necessario sempre di più è un dato oggettivo che vi sia l'universalità della rappresentanza e quindi bisogna andare a superare la discriminazione politica che attualmente esiste all'interno del movimento sindacale
In particolare nei confronti di tre grandi organizzazioni sindacali d'Europa
Tanto più dopo l'ingresso della Spagna e del Portogallo della comunità mi riferisco alle Commissione operasse spagnole che rappresentano oltre il quaranta per cento nelle ultime elezioni dei lavoratori all'intersindacale portoghese
E alla Confederazione generale del lavoro francese
Nel contempo viene l'esigenza di una struttura diversa
E cioè che consenta lo sottolineano anche prima nella relazione crea del potere delle strutture di categoria nazionale di negoziare a livello europeo con i grandi gruppi come si è fatto con la Thomson
Altrettanto deve poter essere poteva essere fatto con le pro loco la Philips con laiche e così via
Come ugualmente e vado a concludere vi è un problema che riguarda le singole confederazione
Le attuali confederazioni non solo non hanno potere negoziale sovranazionale ma molte confederazioni dei lavoratori non hanno nemmeno di per se stesse un potere negoziale contrattuale basta pensare alla degli ebrei tedeschi tra e alto inglesi le due maggiori confederazioni non hanno poteri negoziali sono i loro sindacati di categoria è evidente che pone da questo punto di vista l'esigenza di una riflessione
Quindi
Assieme a questo buone un altro elemento che è quello dell'autonomia del movimento sindacale
Dal punto di vista non solo rispetto all'impresa ai partiti ma di una capacità progettuale
Oggi è un problema maturo
In questo senso non si tratta
Tanto di fustigazione perché per fustigare essi errando bisogna essere credenti noi non siamo praticamente libera non è questo e che da cent'anni dal congresso del mille ottocento ottantanove
Vialli una concezione diversa del sindacato in Europa è evidente che nel momento in cui si va verso una stretta conclusiva del mercato comuni interno viene l'esigenza di una nuova riflessione dell'intero movimento sindacale europeo
Proprio per essere all'altezza
In questo senso quindi e vado a concludere
Si tratta di ripensare noi stessi in questa visione
Per dare un apporto Anna ripensamento a livello più generale
Oltre ai problemi di politica industriale è evidente che si dà risposta
Se siano obiettivi
Puntuale
E su questo dobbiamo cimentarci in un confronto come risponde all'occupazione
C'è già stata richiamata la proposta avanzata dal movimento sindacale
Quella del compianto Tarantelli e dei propri ma assieme a questo l'obiettivo del tempo di lavoro nel tempo di vite in Europa
Avendo assieme alla flessibilità degli orari le trentacinque ore settimanali è un problema duro
Quale è stato sociale come deve essere organizzato quali tipi di contraffazione a livello europeo fornice quale momento dello spazio sociale
Questo è un modo col quale noi ci stiamo rapportando questo è il livello del dibattito in corso nella Confederazione europea dei sindacati in preparazione del suo congresso che si terrà ICT nel mille novecento
Ho ottantotto certa vi sono resistenze ma sono resistenze anche date
Proprio dalle resistenze per gli imprenditori
A livello dei singoli Paesi conventi di potere
Trarre solo dei benefici dal mercato comune interno e non mi è stato invece protagonisti di un Oropa
Politica dei popoli e nel contempo anche dal punto di vista economico produttivo delle relazioni industriali e sociali
Avrei ed
Però
Rubato parte del neo
Tempo
Il secondo intervento con il primo
Vorrei solo dire soprattutto in riferimento al a quanto
Poc'anzi ha sostenuto
Pizzinato volerci una constatazione nonostante sia a questo tavolo la presenza degli degli imprenditori e dei sindacati
Confronto delle tesi delle posizioni non è un confronto
Come dire aspro
Questo credo che si debba al fatto che noi tutti riconosciamo non esserci alternativa sommario moda Europa
E siamo anche mi sembra d'accordo è venuto fuori dalla dibattere stamattina insomma dico no molte delle cose da fare
L'ho accettato io all'inizio l'ha detto Damato detto in fondo crea Pizzinato non ci si può presentare come Italia all'appuntamento europeo nelle condizioni in cui siamo oggi documentazione i servizi sociali
E quant'altro
Lì c'è uno sforzo di modernizzazione insomma dicono che si deve e impegnare civiltà chiarirlo ecco detto questo
Con riferimento alla prospettiva di raccordi quadro di accordo in cornice insomma dico no a livello europeo io credo non per provare adesso a rendere più aspro e il confronto insomma riconosce nettizzare e io credo che
Che a questo obiettivo si debba si debba arrivare si deve lavorare avevano per arrivati sulla base di una sulla base di una premessa molto chiaro e cioè che
Noi saremo siamo già insomma dico saremo ancor più domani
In Europa nella necessità di competere con Stati Uniti e Giappone quindi noi saremo nera c'è necessità di dovere assicurare insomma dico no alla nostro sistema soprattutto al nostro sistema economico produttivo un forte grado di efficienza e di competitività allora mi sembra che sia la premessa del discorso insomma perché ha ragione ragione Damato insomma dico quanto quanto dice eluderlo esperire poiché le forme di garantismo insomma regalo ecco che hanno molto appesantito insomma fondo forme esasperate insomma nostro illustre con obbligo a livello europeo livello europeo niente c'è il problema di una competizione puntura pubblico molto aspra smarrito con i sistemi i nostri concorrenti e questo mi sembra questo mi sembra tre mesi fa la premessa capisce va be'se necessario
No e poi siamo d'accordo sull'esigenza di avere degli accordi delle delle intese quadro le intese cornice a livello europeo picchia il problema della della rappresentanza
Questo è un problema che riguarda il sindacato è vero è un problema che riguarda anche imprenditori noi con la partecipazione statali
Abbiamo fatto un primo devo dire finito tentativo è stato quello della costituzione cioè perché nel centro volevo Sanremo Peo
Per le impresa pubblica e però però non basta bisogna andare avanti anche perché il etc difficoltà di funzionamento perché lo dico
A proposito di certe tesi sostenute in altra sede dalla Pizzinato ha delle difficoltà di funzionamento dovuta al fatto che nel Chappe ci son dentro tutti ci sono dentro l'impresa
Che operano sul mercato ci sono dentro invece aziende municipalizzate e qui c'è un problema c'è un problema c'è un problema di difficoltà di di funzionamento di questo primo ambigui embrione di rappresentanza
Deve delle partecipazioni statali proprio perché insomma dico abbiamo dovuto fare insomma con una serie di motivi un po'di ogni di ogni erba un fascio
Credo che su questa linea bisogna andare avanti perché degli accordi in quadro a livello europeo sono oggi necessari almeno subito qualcosa si sta cominciando a fare abbiamo sentito almeno in due direzione uno è quello della cosiddetto governo del cambiamento insomma dico no ecco qualcosa ripeto abbiamo sentito
Purché si muove su questa su questa linea ecco io l'ho detto prima e lo ripeto adesso mi sembra che nel nostro Paese si siano fatte delle esperienze significative
Tanto per non andar lontani dove abbiamo indotti protocollo insomma dico ieri firme sulle relazioni industriali che in fondo sono o un'ipotesi soluzione lo dico così se lo dico pur molto basso insomma arrivava ecco a questo problema di come governare il cambiamento insomma dico con il consenso quindi mi sembra che trasferire sono questo tipo di esperienze a livello europeo sia oggi insomma vedono accordato importante ritiene si debba lavorare in questa direzione ecco accordi accordi quadro anche sul problema dei problemi insomma dico no
Oggi dell'Europa di tutti i Paesi insomma dicono europei che quello insomma dico nella che quello della disoccupazione
Contro la disoccupazione si lotta assicurando un forte sviluppo economico donde la mia premesse iniziale a livello europeo dobbiamo competere competere forte perché se no non ce la facciamo
E poi disegna anche immaginare delle azioni specifiche perché ed è vero quello che è stato detto che oggi il rapporto tra incremento del prodotto interno lordo e incremento insomma dell'occupazione è un rapporto crea sebbene abbia detto di quattro a uno certamente è un rapporto almeno di tre a uno cioè ci vuole un tre per cento l'incremento del prodotto lordo per avere un per cento insomma di quel momento delle forze di lavoro occupati
Io ricordo sempre che al tempo ricordo sempre noi tutti ricordiamo insomma dico che al tempo del piano Maroni il rapporto era di uno a u insomma Walter bastava un per cento di incremento del prodotto lordo perché ci fosse un per cento sumerico di un mento
Delle forze di lavoro allora il problema credo che abbiamo abbiamo a livello italiano ma l'abbiamo anche a livello europeo come dicono quelli che conoscono le lingue quello di è quello di migliorare il lingue migliora il rapporto insomma dico no tra incremento del prodotto lordo incremento occupazionale e qui c'è tutta la tematica suo marito no della
Maggiore flessibilità rassicurare insomma dico al mercato del lavoro che tutto matematica che va disciplinata attraverso accordi diretti imprenditori e sindacati quindi voglio dire arrivare insomma dico degli accordi quadro a livello europeo non per un vezzo non perseguire delle mode e così astrattamente europeisti che ma insomma dico perché
Sono accordi che devono affrontare già oggi come l'esperienza sta dimostrando insomma arrivava problemi grossi appunto come quelle del governo del cambiamento e della lotta alla disoccupazione
Grazie presidente fare
Auto
Otto continuerete
Ruberò molto tempo oggi ha fatto stamattina
Io vorrei subito raccogliere sottolineare
Nel senso che esprimo un consenso pieno
Un'affermazione che l'ha ribadito poco fa pare ci quando ha detto l'Italia non può arrivare a mille novecentonovantadue
Con queste amministrazione pubblica
E con la sua condizione strutturale di dualismo tra aree sviluppate
è arretrata del Paese in altre parole mi permetto di Dadullah così può sembrare uno slogan ma mi sembra fondamentale la cosa l'Italia può contribuire all'unificazione dell'Europa solo se dimostra di essere capace prima di tutto di unificare le stesse
E questo o lo dico perché mi dà l'occasione anche di di formulare qualche precisazione riguardo
Alla critica che mi ha rivolto D'Amato
Rispetto ad un mio presunto atteggiamento garantistico con riferimento all'Europa
Ora io no non vorrei aprire c'è il ne abbiamo fatte tante di guerre nominalistiche da Dino che non vorrebbe una di più poi si tratta di intendersi insomma su un concetto di garantismo io voglio dire per superare questo rischio
Voglio dire che l'Europa a cui penso io è un'Europa che deve assomigliare il meno possibile all'Italia di oggi
Cosa voglio dire beh qui ed è quello che naturalmente dominano le celebrazioni di questa Italia rampante emergente che si afferma nella hit parade del delle potenze industriali del mondo
E viene invece sottovalutato lasciato sullo sfondo un altro dato molto caratteristico forse ancora più caratteristico di questo paese che questa Italia emergente
E molto più diseguale più divisa di quanto non fosse mai stata almeno fino a quindici venti anni fa
Ma non solo tra nord e sud
è divisa la distribuzione delle richieste e più divise più diseguali dai realisti Buziol sapere e più divise più diseguali dai la distribuzione del potere
Questa se questa fosse l'immagine che prefigura l'Europa io non ci starei a questo tipo d'Europa questo è il punto vero
E ancora ad essere più preciso cioè voglio dire e spero che non se ne scandalizzi nessuno avrei preferito all'Italia un po'meno ricca è un po'più eguale
Da quel credo che su questo non ci siano equivoci insomma su come la penso
Ma voglio aggiungere di più duro ma che mi piace e chiedo scusa ai doverosi dare i federalisti che lo sanno a memoria l'Europa che mi riesce quella che viene disegnata dal progetto dei divi trattato è un dell'Unione Europea laddove vengono identificati gli scopi dell'Unione acconto primo
Non appunto secondo al punto primo significa che l'unica lei seguenti scopi iraniano per realizzare uno sviluppo umano ed armonico della società basato segnatamente sulla ricerca carriera occupazione
L'eliminazione progressiva degli squilibri esistenti fra le sue legioni la protezione dell'ambiente e il miglioramento della qualità di quest'ultimo in progresso scientifico e culturale dei popoli poi solo al punto secondo si dice ma come in mezzo a questi fini assicurare il progresso economico eccetera eccetera
Se questa è l'Europa garantisti che io sono per questa Europa garantistica quindi mi confesso colpevole carota
Non si può o ritardare i i processi di internazionalizzazione inattesa che parta il treno dell'Europa e qui voglio dire soltanto questo si può capire questo ragionamento
Vorrei metterla sotto un altro profilo
Perché non diciamo che si deve cogliere il bisogno di internazionalizzazione che anche nella miseria ingiustamente sottolinearli prima spinge il treno per muovere in treno europeo in altre parole il senso del dialogo sociale sta tutto qui
Cioè se il bisogno di internazionalizzazione e uno dei aggira il problema europeo e a ricerche di altre dimensioni altre scorciatoie e quindi si chiama fuori dall'altro c'è la nuova adesso scelte però è una scelta sicuramente non è uno Pristina se invece il bisogno di internazionalizzazione viene inviato alla costruzione in Europa
Beh allora chi asserisce il discorso del dialogo sociale cioè assume un suo significato molto preciso
Ultima cosa ma è solo come dire un riferimento
Che mi sembra abbastanza pertinente a discussioni stamattina sul rapporto crescita occupazione in Europa io vorrei e come si è mandare ad un o un articolo che qualche mese fa ha scritto Guido Garelli credo fonte non sospetta ma questo punto di vista meno meno alcuni degli interlocutori che i presenti
E confrontando e la performances occupazionale gli stranieri rispetto a quella europea ecco Guido Galli mette in evidenza che la difesa stare stanziamenti queste che l'Europa lei ha seguito un percorso di ristrutturazione tutto finalizzato alla ricerca ossessiva di altissimi livelli di produttività l'angoscia che diceva
Poco fa in finendo Cisitalia cinesi sull'innovazione tecnologica è stata essenzialmente utilizzarla per innovare i prodotti dopodiché come ci ha ricordato anche noi ieri ma in altre occasioni
Umberto Colombo dopodiché e mentre Isa starai né quelli che arrivano prima le innovazioni tecnologiche Cavani prodotti quelli che arrivano secondi utilizzano quell'innovazione per innovare i processi con i risultati contraddittori rispetto all'occupazione
Che abbiamo ho visto ultima battuta e Antonio Pizzinato molto cordiale molto amichevole
è vero si apre un problema di guancia
Che nel mille scelto linguaggi clericale si parla di autoflagellazione io non riesco mai a liberare direi che i complessi psicologici ma ci sono altri filoni continua in cui la stessa cosa viene chiamata autocritica lo sappiamo
Non è se no non è così era anche se in cui ha dato colpo tutti e quindi almeno dà la possibilità di chiarire qualche concetto
A me fa piacere che lui riconosco di non essere garantista perché a dir la verità il se ne viviamo l'Europa come un'occasione per spostare
I livelli di protezione di garantismo al di fuori dell'Italia in una dimensione sovranazionale che europea finiamo veramente per corre il rischio di perdere una grossissima occasione io ricordo e lo ricordo perché la settimana prossima anzi no domani
Fra o fra qualche giorno insomma le avremo qui da noi ricordo quando sono andato in Giappone a visitare le schede Renna in occasione della fucina un treble e in quella occasione ci ricambierà la visita fra breve in quell'occasione
Noi chiedevamo i giapponesi di spendere un poco di più nello stato sociale nella protezione perché di fatto
Portava una forma di concorrenza non comparabile con i paesi soprattutto europei nel momento in cui il loro livello di garantismo è molto basso quello degli Stati Uniti appena un po'più alto il nostro invece e decisamente molto più alto
E loro per tutta risposta ci dissero che i loro concorrenti più acerrimi coreani lavoravano oltre due mila quattrocentosessanta ore l'anno aveva un livello di protezione sociale molto più basso e quindi dovevano difendersi innanzitutto da quel tipo di stimolo questo lo dico non perché voglio dire noi dobbiamo porci come obiettivo quello di avere il minore è stato sociale o il minore la migliore forma di protezione sociale nel nostro Paese o nella nostra Europa
Ma perché ne dobbiamo cercare di coniugare insieme due esigenze da un lato proteggere chi va protetto in modo efficiente e trasparente e dall'altro lato di dare che vengano sprecate per logiche assistenziali e clientelari che soprattutto nel nostro Paese sono evidenti a tutti e non richiedono specifiche spiegazioni
Sprecare quelle risorse che invece vanno destinate allo sviluppo e che altrimenti costituiscono un grosso appesantimento nella competizione internazionale che non è più la competizione fra il sistema italiano e quello tedesco o quello inglese
Ma che sempre più la competizione fra le nostre aziende i nostri sistemi con i sistemi e le aziende di altre realtà e di altri Paesi
La sfida della internazionalizzazione e oggi a differenza di quanto lo fosse dieci anni fa probabilmente oggi una realtà quotidiana che tutte le imprese devono vivere ma che non coinvolge più il livello di efficienza dell'impresa hanno sempre privi però di efficienza del sistema
L'abbiamo cioè renderci conto che non è più sufficiente avere un'impresa ben organizzata con la bolla tecnologica con un buon management con delle buone relazioni industriali perché questa impresa sia competitiva sul mercato internazionale è necessario che questa impresa abbia anche tutta una serie di economie esterne o almeno non abbia tutte quelle diseconomie esterne che ha che ha ad esempio nel nostro Paese
La caratterizzano ecco la ragione per la quale Anita già molte riferimento ad una politica economica soprattutto industriale europea la ragione per la quale ad esempio nel nostro Paese più ancora che in altri sistemi la piccola impresa no noi non abbiamo il problema di quante imprese nascono né il problema dell'imprenditorialità questo Paese che di prenderlo Rita da sempre da moltissimo soprattutto quel mezzo giugno sono un innanzitutto la volevano voglio dire con quest'arte dell'arrangiarsi che lo caratterizza sempre dimostrato una grossa imprenditorialità che poi si è tradotto in imprenditori avere proprio nel momento in cui riuscita a concretizzarsi in impresa
Ma la caratteristica del nostro sistema non è la capacità di creare imprese ma piuttosto nella impossibilità a me la difficoltà che le piccole imprese che nascono divengano beghe grande impresa
E questo perché manchino anzitutto un mercato integrato che dà la possibilità evidentemente di sviluppare in termini oggettivi queste imprese rispetto a quelle statunitense e poi soprattutto perché poi mancano livello di sistema tutte quelle serie di competitività
Generali di economie esterne che sostanzialmente costituiscono il più grosso presentimento nella competizione internazionale
Quando qualche tempo fa c'è stato un confronto fra in giovani imprenditori americani John imprenditori italiani organizzato peraltro con la Fondazione Naldi e si è andato a verificare gli effetti del boom demografico in America e gli effetti del boom demografico in Italia
Mentre in Italia e questo lo dicevo abbastanza polemicamente mentre l'Italia non gli diamo il boom demografico col terrore della disoccupazione del boom dei disoccupati l'americano vissuto il boom demografico come il boom degli imprenditori che ha creato poi quelle quei milioni di posti di lavoro che sostanzialmente hanno consentito la tenuta del mercato americano
Il problema invece della differente rapporto sulle sfide tecnologiche è un problema evidente oggi il dominio del mondo non è più nella divisione internazionale del lavoro me sempre più fra chi produce tecnologia e chi invece del progetto stretta comprato
Fra chi cioè produce tecnologie quindi crea occupazione tiene presso di sé la più gran parte del valore aggiunto e chi invece non avendo l'innovazione di prodotto e costretto a mutuare questa innovazione
E quindi è tecnologicamente ma anche strategicamente dipendente e crea disoccupazione perché ne introduce in azienda e per questo che io dico e lo dico con molta forza noi non possiamo aspettare il mito dell'Europa tre oppure se non erro pista commenta il mio treno dell'Europa che parte nel frattempo non fare niente noi oggi dobbiamo già come Paese come sistema se vogliamo innanzitutto risolvere le nostre problematiche interne ed essere pronti per l'integrazione europea dobbiamo già oggi per zero a Nizza ci dobbiamo per esempio nei riguardi della ricerca e sviluppo già oggi avere un ricontiamo di ricerca e sviluppo o un programma di ricerca e sviluppo che sia voglio dire autonome competitivo
Perché quando anche partirà se partirà un progetto a livello europeo di ricerca e di sviluppo chi è più avanti di noi non è disponibile certamente in virtù di quale solidarietà non si capisce bene a darci quello che nel frattempo hanno ricreato per se stessi
Ed dividerlo con me perché poi alla fine dobbiamo renderci conto che quello che ostacola davvero il progresso del dell'integrazione europea ma non nella logica di voglio dire di restare in Europa non è logico per i confrontarci
Con gli altri sistemi concorrenti che sono sempre più voglio dire l'atrio del potere chiara Stati Uniti area del Pacifico l'altro lato ecco quello che ostacola sempre di più questo processo sono le resistenze corporative interne che altro non sono che la trasposizione a livello a livello internazionale voglio dire delle resistenze di garantismo che esistono e chi sono innegabili
Quello che ho già stavano nel nostro Paese in modo veramente sostanziale la modernizzazione del sistema
Il recupero di efficienza nella pubblica amministrazione
La non smobilitazione ma la ristrutturazione in modo trasparente dello stato sociale nell'obiettivo della sicurezza ma non dello spreco
Ecco tutto quello che ostacola questo tipo di modernizzazione semplicemente la resistenza corporativa di tipo clientelare e assistenziale di moltissime parti del Paese fortemente radicata per questo io voglio dire
Ma ci arriva subito per questo voglio dire io old ho detto prima in modo credo abbastanza chiaro e lo ripeto soprattutto adesso
Che se n'è veramente con le parti sociali e vogliamo essere classe dirigente in questo Paese per consentire la risoluzione innanzitutto dei problemi che abbiamo il primo fra tutti con la dalla disoccupazione
Per consentire la la al nostro Paese di essere competitivi in termini internazionale per arrivare non impreparati ma da protagonisti alla sfida dell'integrazione europea se ne veramente vogliamo fare tutto questo dobbiamo modernizzare il sistema e dall'arte sociale che vogliono essere classe dirigente dobbiamo cercare di smuovere tutta questa ragnatela tutto questo intreccio di tipo clientelare e assistenziale che soprattutto il prevalere dei partiti
In senso di partito grazie non piuttosto il senso di primato della politica impedisce voglio dire al nostro Paese di recuperare con l'efficienza che la società civile sempre più vuole
Allora qui a questo punto si tratta un attimo di vedere se c'è spazio all'interno di ciascuna delle nostre forze
Per recuperare nella logica dello sviluppo e dello sviluppo internazionale uno su un nuovo terreno di incontro e un nuovo terreno di relazioni industriali anche perché non nuovo terreno di alleanza
Che voglio dire non sia mortificato dalle resistenze corporative interne che possono essere più forti al sindacato meno forti delle imprese o viceversa non è questo evidentemente il problema da affrontare adesso ma che comunque esistono
E per andare tutti quanti insieme a smuovere il sistema partitocratico che impedisce la modernizzazione del sistema per avere finalmente una pubblica amministrazione che funzioni per avere veramente le condizioni reali perché l'Italia sia internazionale perché se non internazionale non può essere europea
E allora a questo punto a me fa piacere leggere sui giornali che Pizzinato ha proposto per il Mezzogiorno perché non si può avere lo debbo ancora una volta un unita all'europea con un Mezzogiorno detta nel Nizzardo
Un una nuova alleanza per ridare flessibilità al mercato del lavoro qualche anno che gli imprenditori lo propongono è qualche anno che gli imprenditori lo dicono tutti i giorni a De Michelis quando viene a Napoli per esempio per proporci di assumere di assumere di assumere lavoratori in un mercato del lavoro sostanzialmente rigido escono utilizzata ci fa piacere che Pizzinato abbia colto questo invito e voglio dire lo abbia fatto anche proprio un nuovo terreno di alleanze ma allora a questo punto se siamo sulla strada di un confronto non demagogico né dogmatico ma un confronto reale sui problemi reali del Paese ha davanti a sé e allora a questo punto cerchiamo di creare spazi per nuovi confronti
Per un motivo di relazioni industriali per un nuovo tipo di alleanza che vada tutto nella direzione di creare le condizioni per lo sviluppo che non può che essere lo sviluppo internazionale altrimenti il problema dello spazio sociale l'Italia e lo spazio sociale in Europa per il confronto internazionale il sistema non risolviamo più
è evidente
Se vogliamo un'Europa che sia sempre più uguali abbiamo bisogno l'Italia sempre più
Ma non è qui
Su questo aspetto
Dobbiamo vedere come concretamente operai le diverse forze
Voglio fare che qui rapidissimi esempi
Noi siamo le organizzazioni sindacali che più hanno insistito che richiedono dal nostro governo due dei
E chiediamo in questi giorni che siano approvate per decreto poiché erano l'impegno assunto con
Il primo
E quello relativo alla flessibilità e all'efficienza del pubblico impiego
è chiaro in parlamento
E quindi consente
Di avviare dei processi per quanto riguarda l'efficienza nel settore pubblico secondo quello relativo a tutte le procedure di spesa e quindi
Che attraverso le convenzioni Progetto
Ponga fine
Al ritorno ecco
Andando a realizzarlo attraverso la Conferenza dei soggetti interessati e che abbia scadenza di consegna
Strettamente collegati con queste diciamo siamo pronti a fare la nostra parte
Contrattiamo regimi d'orario che
E in presenza di scadenze esatte di consegna delle opere consentono con più turni anche ventiquattro ore su ventiquattro sette giorni su sette ad un giorno di andare a realizzarlo nessun Paese europeo nessun sindacato europeo e disposto a dire questo quando noi lo diciamo anche alla Confederazione europea e sindacati la cosa più gentile che ci dicono è che parliamo come gli imprenditori
Io vorrei su questo sfidiamo gli imprenditori per fare
Gli investimenti previsti nel sud
E così faccio rapidamente la seconda considerazione
è evidente che il sistema Italia non regge entro in Europa
Con i livelli di produttività a quel
Nel Mezzogiorno si tratta su questo pamphlet di vedere come non solo assumiamo il progetto dell'efficienza della rapidità
Della traduzione in opere finché sia per quanto riguarda i piani settoriali nazionali sia prescritto sposti delle telecomunicazioni dell'informatica e che per le grandi o per i problemi proponiamo formalmente una contrattazione fra sindacato e tutti i soggetti interessati una contrattazione diciamo nel contempo
Che siamo contrari ad essere una lobby o dei vari fattori invece di flussi finanziari che va fino al di fuori in regole negoziate contrastati
Siamo soggetta quadratura
Dico questo anche in relazione a molte illazioni che ho letto sui giornali in questi giorni questo è il senso anche
L'ho detto
Della dei nostri tre giorni di confronti toh
Sulla questione del Mezzogiorno che abbiamo svolto come CGIL ma credo
Che
Gli altri gli aspetti e i concetti che ho sottolineato siano per gran parte comuni al movimento sindacale italiano
Avere un Paese efficiente
Vuol dire europeo ad esempio fare un'altra cosa
L'unico Paese che interrompe e quindi non utilizza lotto per l'otto per cento
Del tempo gli impianti nel nostro Paese in è il nostro Paese
Perché a le ferie tutto il mese di agosto
E quindi riduce novanta cioè di un otto per cento di un dodicesimo utilizzazione
Anche qui vogliamo incominciare a essere europei nel trentesimo della diversa Rio i trattamenti Roma considerato che gli altri Paesi europei lo fanno e dall'anno scorso che c'è la legge sui calendari scolastici regionali
Quando le Regioni andranno a a ridefinire quelli del mille novecento ottantasette ottantotto vi faranno di quanti iniziare in dello stesso giorno voglio a questo riguardo ricordare che per Juan
Riguarda il sindacato applicati qui
Parlo del sindacato come soggetti sociali imprenditori e lavoratori vi è un accordo
Correggimi radar Aldo allora era presidente Carletti sottoscrivemmo un accordo che prevedeva lo scaglionamento delle ferie
è rimasto lettera morta perché non c'era la legge sulle possibilità di calendari scolastici diversi l'anno scorso è stata approvata la legge sul calendari scolastici regionali vogliamo vedere se prima delle ferie questo è possibile fare come avviene in Francia come dirige ma a meno che l'Inghilterra e così via ove invece daremo ancora una colpa come spesso si fa perché è un gioco che consente
Grandi attenzioni dai giornali e dagli altri metri comunica
Siamo al sindacato ecco un'altra sfida comprendere del sistema e del garantismo dei sindacati ecco qui un altro ipotetico
Ultimo e concludo
La piccola impresa vive se ha
Una serie di servizi all'impresa
Non solo le aveva presa ma uno
Dei settori
Più moderni per i servizi all'impresa non al sistema creditizio Banca alcuni parabancario non è così in tutta Europa
Consente al presidente D'Amato
Nessuno
Le maggiori imprese di credo sono imprese pubbliche
Allora
Il settanta per cento decollare di tutta Europa sono prodotte da piccolissima impresa che si trovano Castel Goffredo in provincia di Mantova
Tutto l'importo l'export fattori
La contabilità la manutenzione ordinaria viene fatta tutto parabancario è possibile cambiare questo spesso
Di un settore avanzato no-stop parlando semplicemente di come si utilizzano i crediti rastrellati nel Mezzogiorno e poi trasferite non no semplicemente sottolineando come Banco di Sicilia o Banco di Napoli
L'asse varie casse di risparmio eccetera eccetera molto spesso sui giornali per come filo Tizzano il Consiglio vogliamo rendere invece
Il servizio che ha reso forte impotente piccole piccolissime industria giapponese attraverso il parabancario ecco un altro modo di essere è uno pay non mandano
Cercare le colpe del solito un sindacato che sarebbe garantista finisco qui
Modificato il moderatore tende a riassumere il senso del dibattito che ha preceduto io mi guarderò bene dal pretendere di svolgere questo compito perché credo che farei torto all'intelligenza oltre che alla pazienza degli ascoltatori data allora
Mi limito a constatare come questa tavola rotonda M ringrazio ancora coloro che vi hanno partecipato questa tavola rotonda è stato una conclusione estremamente stimolare te io il seminario che ha visto in un giorno e mezzo relazioni e di interventi
I tutti di alto livello
No che io ne sono certo nel momento della loro integrale pubblicazione dimostreranno ancor meglio quanto questo seminario abbia costituito un contributo valido a questa passione
Del tematica che investe non soltanto il problema di marciare avanti verso ideali a cui ci sentiamo tutti quanti siamo qua dentro legati quale quello di un'Europa unita ma anche investe credo le ragioni fondamentali gli aspetti essenziali di
E la vita venire nel nostro Paese del nostro popolo il Consiglio italiano del Movimento europeo ringrazia tutti coloro che con il loro contributo con la loro presenza hanno reso possibile questo se il Ilario e assicura che esso costituisce per noi stessi uno stimolo a proseguire avanti sulla strada che da tempo perseguiamo e che ha vede per noi una sola ambizione di rappresentare
Una forza che reca un contributo utile valido vorremmo dire in qualche momento indispensabile a che l'Italia faccia dei e a mente la sua parte in tutti i suoi aspetti politico istituzionali ed economico sociali alla costruzione dell'Europa unita grazie
Grazie
Quindi
Anni
Anni