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Bologna, 02 agosto 2001 - Pesa l'ombra del G8 sulla manifestazione per ricordare le vittime della strage di Bologna, il 2 agosto 1980.
Dalla piazza si sono levati fischi e urla contro le autorità presenti, che hanno disturbato i discorsi, mentre qualcuno ha alzato uno striscione con la scritta: "Strage 2 agosto '80 e G8 a Genova: stesso mandante, il governo fascista".
Sono intervenuti il sindaco Giorgio Guazzaloca e il presidente della Camera Pierferdinando Casini.
Ad animare la contestazione un gruppo composto da non più di 2/300 giovani del Bologna Social Forum, molti dei quali alzavano … cartelli che ricordavano gli scontri di piazza di Genova, al G8.
Il gruppo ha applaudito solo il presidente dell'Associazione vittime della strage di Bologna, Paolo Bolognesi.
Non appena questi ha finito di parlare, i contestatori si sono diretti ai bordi del piazzale, quasi volessero allontanarsi.
Po alcuni di loro sono tornati indietro, mescolandosi alla folla, cominciando a fischiare e a scandire slogan all'indirizzo del sindaco e del presidente della Camera.
"Oggi viviamo una stagione politica nuova, molto diversa da quella che il nostro paese attraversava negli anni '80.
Sono venuti meno i fattori anche di carattere internazionale che finivano per condizionare il dibattito politico e la stessa ricerca della verità".
Il presidente della Camera ha esordito sottolineando come possano cambiare i tempi, ma come a non cambiare debba essere "la volontà di fare chiarezza".
Casini ha spiegato di essere a Bologna per "impersonare una garanzia di confronto civile e di dialogo".
"Le verità giudiziarie sulla strage - ha proseguito Casini - sono state stabilite nel corso dei processi, ma esse non possono bastarci.
Anche le commissioni parlamentari di inchiesta non sono state in grado di fare i conti fino in fondo con la terribile portata della vicenda.
Le inchieste parlamentari perdono la strada se divengono il modo di contrapporre diverse verità o per cercare una verità negoziata fra le forze politiche".
Casini ha garantito operatività per l'osservatorio sui problemi e sul sostegno delle vittime dei reati, ha promesso nessuna indulgenza nei confronti della violenza e ha offerto il proprio impegno alla promozione, presso le scuole bolognesi, di una "riflessione che alla violenza contrapponga la memoria civile di diverse generazioni rispetto alla tragedia dell'agosto dell'80".Infine il presidente della Camera ha voluto rispondere a quanti in piazza hanno continuato a rumoreggiare: "Questi schiamazzi - ha detto - non umiliano me, ma queste vittime".
Dalla piazza si sono levati fischi e urla contro le autorità presenti, che hanno disturbato i discorsi, mentre qualcuno ha alzato uno striscione con la scritta: "Strage 2 agosto '80 e G8 a Genova: stesso mandante, il governo fascista".
Sono intervenuti il sindaco Giorgio Guazzaloca e il presidente della Camera Pierferdinando Casini.
Ad animare la contestazione un gruppo composto da non più di 2/300 giovani del Bologna Social Forum, molti dei quali alzavano … cartelli che ricordavano gli scontri di piazza di Genova, al G8.
Il gruppo ha applaudito solo il presidente dell'Associazione vittime della strage di Bologna, Paolo Bolognesi.
Non appena questi ha finito di parlare, i contestatori si sono diretti ai bordi del piazzale, quasi volessero allontanarsi.
Po alcuni di loro sono tornati indietro, mescolandosi alla folla, cominciando a fischiare e a scandire slogan all'indirizzo del sindaco e del presidente della Camera.
"Oggi viviamo una stagione politica nuova, molto diversa da quella che il nostro paese attraversava negli anni '80.
Sono venuti meno i fattori anche di carattere internazionale che finivano per condizionare il dibattito politico e la stessa ricerca della verità".
Il presidente della Camera ha esordito sottolineando come possano cambiare i tempi, ma come a non cambiare debba essere "la volontà di fare chiarezza".
Casini ha spiegato di essere a Bologna per "impersonare una garanzia di confronto civile e di dialogo".
"Le verità giudiziarie sulla strage - ha proseguito Casini - sono state stabilite nel corso dei processi, ma esse non possono bastarci.
Anche le commissioni parlamentari di inchiesta non sono state in grado di fare i conti fino in fondo con la terribile portata della vicenda.
Le inchieste parlamentari perdono la strada se divengono il modo di contrapporre diverse verità o per cercare una verità negoziata fra le forze politiche".
Casini ha garantito operatività per l'osservatorio sui problemi e sul sostegno delle vittime dei reati, ha promesso nessuna indulgenza nei confronti della violenza e ha offerto il proprio impegno alla promozione, presso le scuole bolognesi, di una "riflessione che alla violenza contrapponga la memoria civile di diverse generazioni rispetto alla tragedia dell'agosto dell'80".Infine il presidente della Camera ha voluto rispondere a quanti in piazza hanno continuato a rumoreggiare: "Questi schiamazzi - ha detto - non umiliano me, ma queste vittime".
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