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Rivotorto d'Assisi, 14 ottobre 2001 - Una delegazione di Radicali Italiani si è recata, parallelamente alla marcia per la pace, al cimitero dei caduti inglesi di Rivotorto d'Assisi, per portare in alto le bandiere "che difendono e hanno difeso la democrazia nel mondo"."Il nostro è un paese - ha detto Daniele Capezzone, segretario di Radicali Italiani - in cui c’è chi brucia le bandiere americane e quelle inglesi.
Ma c’è anche chi, come noi, quelle bandiere le alza.
Sono bandiere di libertà e di democrazia per il passato tanto quanto per l’oggi.
Per questo, con gratitudine e commozione … stamattina abbiamo visitato il cimitero di Rivotorto d’Assisi e ricordato i caduti inglesi.
C’è un’ultima cosa che voglio dire a molti 'pacifisti'.
La Corte Suprema americana, in nome del Primo Emendamento, consente, in quel paese, il rogo della bandiera nazionale.
Ecco, l’America è un paese che consente a chiunque, e consentirebbe anche a loro, di bruciare il simbolo a stelle e strisce.
Provino, se possono, a bruciare la bandiera cinese a Pechino o la bandiera cubana a L’Avana"."Questo secolo - ha concluso Capezzone - ha già passato il testimone ad un millennio che si è aperto con nuovi orrori e nuove tecnologie degli orrori che si sono manifestati in modo devastante.
Contro questi orrori c'è qualcosa che si è opposto e che continua ad opporsi.
Questo qualcosa sono le bandiere inglesi, quelle americane, quelle dell'Occidente che continua a battersi per le libertà".Presente anche il presidente di Radicali Italiani, Luca Coscioni, che si è soffermato sul perché della presenza radicale a Rivotorto: "Oggi siamo qui e non alla marcia per la pace, perché sappiamo di essere nonviolenti e non pacifisti, perché non ci può essere pace senza giustizia, senza democrazia e senza libertà".Alla commemorazione anche Benedetto Della Vedova, Sergio Stanzani, Marco Cappato e il senatore della Margherita Natale D'Amico che ha sottolineato come sia "nostro dovere difendere la democrazia".
Ma c’è anche chi, come noi, quelle bandiere le alza.
Sono bandiere di libertà e di democrazia per il passato tanto quanto per l’oggi.
Per questo, con gratitudine e commozione … stamattina abbiamo visitato il cimitero di Rivotorto d’Assisi e ricordato i caduti inglesi.
C’è un’ultima cosa che voglio dire a molti 'pacifisti'.
La Corte Suprema americana, in nome del Primo Emendamento, consente, in quel paese, il rogo della bandiera nazionale.
Ecco, l’America è un paese che consente a chiunque, e consentirebbe anche a loro, di bruciare il simbolo a stelle e strisce.
Provino, se possono, a bruciare la bandiera cinese a Pechino o la bandiera cubana a L’Avana"."Questo secolo - ha concluso Capezzone - ha già passato il testimone ad un millennio che si è aperto con nuovi orrori e nuove tecnologie degli orrori che si sono manifestati in modo devastante.
Contro questi orrori c'è qualcosa che si è opposto e che continua ad opporsi.
Questo qualcosa sono le bandiere inglesi, quelle americane, quelle dell'Occidente che continua a battersi per le libertà".Presente anche il presidente di Radicali Italiani, Luca Coscioni, che si è soffermato sul perché della presenza radicale a Rivotorto: "Oggi siamo qui e non alla marcia per la pace, perché sappiamo di essere nonviolenti e non pacifisti, perché non ci può essere pace senza giustizia, senza democrazia e senza libertà".Alla commemorazione anche Benedetto Della Vedova, Sergio Stanzani, Marco Cappato e il senatore della Margherita Natale D'Amico che ha sottolineato come sia "nostro dovere difendere la democrazia".
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