25 NOV 2001

Radicali: Conversazione settimanale con Marco Pannella, Digiuno del 1 dicembre punto di partenza del Satyagraha lungo un anno

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Roma, 25 novembre 2001 - Il Satyagraha lungo un anno che vedrà la propria partenza con il digiuno mondiale per le donne nel governo afghano del prossimo 1 dicembre, al centro della consueta conversazione con Marco Pannella.

Ma anche il mondo del lavoro e la clonazione terapeutica all'attenzione del leader radicale nell'appuntamento di questa settimana.Sia chiaro che il digiuno del primo dicembre è un'iniziativa radicaleIn primo piano il "primo" digiuno mondiale della storia, in programma per il primo dicembre, e che al momento vede la partecipazione di cittadini di oltre ottanta paesi e di
importanti personaggi del panorama politico e culturale mondiale.

Marco Pannella su tutto ha sottolineato come non vada dimenticato che questa iniziativa nasce per la volontà ed il lavoro del Partito radicale."Dobbiamo tentare - ha infatti detto il leader radicale - il primo digiuno mondiale.

Abbiamo cinque giorni per far conoscere gli aspetti qualitativi di questa iniziativa, di partito e di parte, che ha gli aspetti della grande iniziativa umanitaria aperta a tutti, ma resta promossa dal Partito radicale transnazionale, con Radicali Italiani e gli altri soggetti radicali.

Questo lo ha capito Bertinotti che ha inviato una lettera di adesione piuttosto generica.

Chi fa propria in questa circostanza questa richiesta, che ha anche alto valore simbolico, sa di aderire ad un'iniziativa radicale".Pannella ha fatto notare anche come questa giornata di digiuno vada inquadrata in un progetto ben più ampio di un Satyagraha lungo un anno.

"Questo giorno di digiuno sarà il punto di partenza del grande Satyagraha che si snoderà per tutto l'anno, includendo il congresso del Partito transnazionale"."Gli eventi di questi giorni - ha proseguito poi il leader radicale - mostrano ormai come il movimento radicale oggi sia davvero alla confluenza dei massimi problemi che sono sul tappeto della politica, ne sono al centro e nel cuore.

Io credo che la nostra strategia debba essere quella di non cessare di incalzare il nemico, il regime, e che entro due o tre anni noi dovremo realizzare l'alternativa, anche istituzionale con Emma Bonino, partendo proprio dal digiuno di sabato".La clonazione terapeuticaEd al centro dell'attualità i temi cari ai radicali, che spesso con largo anticipo aprono il dibattito su "questioni importantissime per le sorti umane".

E' infatti recente la polemica sull'annuncio da parte di un'azienda di ricerche genetiche americana, l'Advanced Cell Tecnhology, di aver eseguito con successo la prima clonazione umana.

Con un comunicato, infatti, la società ha reso noto il risultato delle proprie ricerche sul trasferimento di nuclei cellulari umani e partenogenesi.Per commentare questa notizia ha trovato posto nella conversazione anche un collegamento telefonico con il presidente di Radicali Italiani, Luca Coscioni, che ha anche tentato di spiegare il valore scientifico del lavoro del laboratorio americano."Abbiamo posto questo problema - ha ricordato poi Pannella - al centro della nostra iniziativa da molto tempo.

Abbiamo posto l'attenzione sul rapporto Dulbecco.

E a questo punto Luca si candida autorevolmente a succedere a Giovanni Berlinguer, come Presidente del Comitato Nazionale per la Bioetica".Le battaglie radicali per la riforma del mondo del lavoroIn questi giorni si è tornato a parlare della riforma dell'articolo 18, già referendum radicale ed attualmente una delle 25 proposte di legge di iniziativa popolare sulle quali si stanno raccogliendo le firme in tutta Italia."Sull'articolo 18 - ha detto Pannella - noi difendiamo la posizione che hanno i lavoratori italiani.

E' di questa rappresentanza che noi ci facciamo forti nel desolante vuoto di tutti gli altri.

Per battere la disoccupazione, per togliere alibi agli imprenditori"."Il ceto di potere dominante in Italia - ha proseguito il leader radicale - dinanzi alla capacità di governo, alle proposte di governo, e alle capacità individuali di classe dirigente dei tavolinanti radicali, attraverso la loro storia di raccolta di 50 milioni di firme autenticate, è inerme.

Se loro (la classe dirigente italiana, ndr) non hanno il coraggio di promuovere il risanamento e di sconfiggere la disoccupazione, saranno superati anche da Bertinotti.

Dobbiamo sconfiggere le sacche di arretratezza del nostro paese".

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