11 DIC 2002

Vigilanza Rai: Seguito della discussione sulla situazione generale della RAI

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 49 min
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Seguito della discussione sulla situazione generale della RAI ed esame di eventuali risoluzioni .

Registrazione audio di "Vigilanza Rai: Seguito della discussione sulla situazione generale della RAI", registrato mercoledì 11 dicembre 2002 alle 00:00.

La registrazione audio ha una durata di 1 ora e 49 minuti.
  • Presidente

    Il presidente Petruccioli ricorda che il dibattito svolto nelle sedute precedenti sulla situazione determinatasi nella gestione della RAI a seguito delle dimissioni dei consiglieri Donzelli, Zanda Loy e Staderini aveva determinato la presentazione di due proposte di risoluzione. La prima era a firma di numerosi commissari dell'opposizione, mentre la seconda era stata presentata da lui stesso, al fine di tentare il raggiungimento di un'intesa più ampia. <br>La mancanza del numero legale, determinata dalla decisione dei deputati e dei senatori di maggioranza di non partecipare al voto, ha fino ad oggi impedito di mettere in votazione tali documenti.<br>Rispetto all'ultima seduta della Commissione ci sono oggi due fatti nuovi: in primo luogo la presenza in seduta dei colleghi dell'Unione Democristiana e di Centro, che nelle ultime sedute avevano deciso di non partecipare ai lavori, e quindi la pronuncia della Corte dei Conti che, nell'adunanza di ieri, ha esaminato la validità delle deliberazioni assunte dal Consiglio di amministrazione della RAI dopo le dimissioni dapprima dei consiglieri Donzelli e Zanda Loy e quindi del consigliere Staderini.<br>La Corte dei Conti ha ritenuto che - in applicazione delle norme del codice civile sulla composizione e la validità dei consigli di amministrazione delle società, rispetto alle quali le leggi che disciplinano la RAI non prevedono esplicite deroghe - le deliberazioni in parola, se non affette da invalidità per qualche altro motivo, devono essere considerate valide, e che le dimissioni del consigliere Staderini risultano sospese fino alla sostituzione di almeno un consigliere dimissionario.<br>La stessa Corte dei Conti, peraltro, ha rilevato il grave vulnus sotto il punto di vista del funzionamento e del perseguimento di interessi pubblici che colpisce l'attività di un consiglio di amministrazione ridotto ad appena due membri.<br>Il Presidente fa quindi presente che, come già detto nella precedente riunione, non si deve considerare preclusa la presentazione di eventuali ulteriori proposte di risoluzione. <br>Indice degli interventi<br>La discussione comincia alle 14h00<br>Presidenza del Presidente <strong>Claudio Petruccioli</strong><br>
    0:00 Durata: 5 min 17 sec
  • Antonio Iervolino (UDC:CCD-CDU-DE)

    Il senatore Iervolino, a nome dell'Unione Democristiana e di Centro, valuta positivamente la pronunzia della Corte dei Conti che da un lato ha un effetto tranquillizzante, in quanto rassicura il Parlamento e l'opinione pubblica sulla validità delle delibere adottate dal Consiglio di amministrazione e quindi sulla salvaguardia della legalità, ma dall'altro pone chiaramente in luce la grave anomalia istituzionale che deriva dalle dimissioni della maggioranza del Consiglio e quindi la necessità di ritornare alla normalità nominando un nuovo Consiglio di amministrazione. <br>Si tratta a suo parere di una misura fisiologica, il cui scopo deve essere quello di ricomporre, nell'interesse del servizio pubblico, le fratture che si sono create in questi mesi - e che hanno contribuito a una crisi di mercato e di immagine dell'azienda - e non certo di provocarne di nuove: pertanto l'Unione Democristiana e di Centro non voterà nessun documento che possa determinare una contrapposizione all'interno della Commissione, ed esprime la fiducia che i Presidenti delle Camere sapranno interpretare il loro ruolo istituzionale risolvendo questa crisi nel solo modo ragionevole. <br>
    0:05 Durata: 4 min 29 sec
  • Giuseppe Gianni (UDC)

    Il deputato Giuseppe Gianni nel condividere le affermazioni del senatore Iervolino, ritiene peraltro necessario che la Commissione prenda atto fino in fondo della gravità di questa crisi. In realtà proprio la valutazione della Corte dei Conti circa la gravità del vulnus prodottosi con le dimissioni di tre consiglieri su cinque dimostra l'improponibilità dell'ipotesi di reintegrare i consiglieri dimissionari e la necessità di un immediato azzeramento dei vertici dell'azienda. <br>Occorre prendere atto che questa dirigenza ha fallito e che la RAI si è in questi nove mesi allontanata dalla sua funzione di servizio pubblico con un tangibile scadimento dei programmi ed un complessivo abbassamento del livello culturale che hanno determinato una crescente disaffezione del pubblico che già si è riflessa sulla raccolta pubblicitaria.<br>Egli auspica quindi la nomina di un nuovo Consiglio di amministrazione che promuova la funzione di servizio pubblico garantendo qualità, libertà di informazione e pluralismo. <br>
    0:09 Durata: 4 min 7 sec
  • Francesco Giordano (RC)

    Il deputato Giordano osserva che gli interventi dei colleghi dell'Unione Democristiana e di Centro, che egli condivide pienamente, testimoniano, al di là della disponibilità o meno a votare le proposte di risoluzione presentate dall'opposizione e dal Presidente, che, a prescindere dall'appartenenza allo schieramento di maggioranza o a quello dell'opposizione, chiunque voglia prendere atto della realtà non può non riconoscere che una situazione in cui la maggioranza del Consiglio di amministrazione ha deciso di dimettersi equivale ad un atto di sfiducia nei confronti della Presidenza e della Direzione generale e delle politiche aziendali perseguite in questi nove mesi - si pensi solo alla crisi di RAIDUE - e della conseguente necessità di nominare un Consiglio di amministrazione integralmente nuovo.<br>Egli ribadisce quanto già affermato in una seduta precedente circa la necessità di modificare al più presto il sistema di nomina del Consiglio di amministrazione della RAI, sistema la cui inadeguatezza è una volta di più confermata dalla crisi in atto e che deve essere sostituito affidando l'individuazione dei componenti del Consiglio di amministrazione non più alla politica e ai partiti, ma agli operatori e agli utenti del servizio pubblico. <br>
    0:13 Durata: 4 min 22 sec
  • Giuseppe Gianni (UDC) - Presidente

    <br>
    0:18 Durata: 2 min 14 sec
  • Alfonso Pecoraro Scanio (Misto-Verdi-U)

    Il deputato Pecoraro Scanio ritiene che la decisione della Corte dei Conti sia stata ispirata da criteri di buon senso dal momento che, riconoscendo la validità giuridico-formale delle deliberazioni assunte dal Consiglio di amministrazione dopo le dimissioni dei consiglieri Donzelli, Zanda Loy e Staderini, ha offerto al presidente Baldassarre e al consigliere Albertoni la possibilità di una dignitosa presa d'atto del fatto che, come implicitamente afferma la Corte stessa, il Consiglio non è ormai più in grado di rimanere in carica. <br>È di assoluta evidenza, infatti, il significato politico-istituzionale delle dimissioni di ben tre consiglieri su cinque; tale significato è messo in luce anche dall'intervento dei colleghi dell'Unione Democristiana e di Centro, che in realtà rende ormai superfluo continuare a misurarsi con l'ostruzionismo della maggioranza di Governo, dal momento che sono gli atti stessi della discussione a testimoniare come la maggioranza dei Gruppi e dei componenti di questa Commissione ritenga che il Consiglio di amministrazione debba essere azzerato e integralmente sostituito. <br>
    0:20 Durata: 6 min 22 sec
  • Paolo Gentiloni Silveri (MARGH-U)

    Il deputato Gentiloni Silveri ritiene che la Commissione debba evitare di attardarsi nella discussione di decisioni giurisprudenziali, e debba invece convenire su una valutazione politica la cui univocità dovrebbe essere suggerita dagli eventi stessi. <br>Le dimissioni di tre consiglieri su cinque infatti, mentre testimoniano il fallimento di una gestione che ha causato fra l'altro una gravissima crisi degli ascolti, si veda specialmente il caso di RAIDUE, determinano una indiscutibile perdita di funzionalità e legittimità del Consiglio di amministrazione, per cui l'arroccamento di un Presidente, che è stato di fatto sfiduciato dai consiglieri dimissionari, non può che determinare una situazione di stallo e di paralisi.<br>È peraltro grave che le conseguenze di questa scelta finiscano per estendersi anche alla Commissione di vigilanza, a sua volta paralizzata dalla decisione di parte della maggioranza di fare quadrato intorno al presidente Baldassarre e al consigliere Albertoni. <br>
    0:26 Durata: 7 min 6 sec
  • Alessio Butti (AN)

    Il deputato Butti contesta in primo luogo quanto affermato circa i presunti cattivi risultati di gestione di questa direzione della RAI. <br>In realtà, in una situazione di contesto anche internazionale particolarmente difficile, sono stati conseguiti risultati positivi, come la riconquista del primo posto da parte del TG1 di prima serata, l'incremento della raccolta pubblicitaria, la vittoria della RAI su Mediaset nel confronto fra i programmi sportivi domenicali.<br>È evidente che la crisi dei Consiglio di amministrazione della RAI, innescata da una precisa indicazione politica dell'opposizione di sinistra, è stata poi da questa utilizzata come occasione di polemica strumentale, anche attraverso un dibattito che ha condotto questa Commissione ad una sostanziale paralisi e che sarebbe stato opportuno evitare. <br>L'opposizione, che aveva dapprima sostenuto la tesi dell'illegittimità delle decisioni assunte dal Consiglio di amministrazione dopo le dimissioni di tre suoi membri, messa di fronte ad una decisione della Corte dei Conti che smentisce in pieno questa tesi - e che pure era stata auspicata ed attesa dalla sinistra messa - dice ora che il problema non è giuridico ma politico e che bisogna per prima cosa modificare le norme sulla nomina del Consiglio.<br>Quanto a quest'ultima questione, egli ribadisce che Alleanza Nazionale non si presterà a un simile gioco; se veramente si vogliono modificare le norme che disciplinano la nomina del Consiglio di amministrazione, l'unico modo giusto è quello di collaborare costruttivamente alla riforma del sistema radiotelevisivo confrontandosi lealmente sul disegno di legge proposto dal Governo. <br>
    0:33 Durata: 9 min 2 sec
  • Paolo Romani (FI)

    Il deputato Romani ritiene che la discussione fin qui svolta sia servita a chiarire le posizioni dei Gruppi e dei singoli commissari. <br>Si è infatti evidenziato come tutti siano consapevoli del fatto che, al di là della indiscutibile legittimità formale riconosciuta dalla Corte dei Conti, non sia possibile che si protragga a lungo l'attuale situazione del Consiglio di amministrazione della RAI; è altresì evidente come da parte di Forza Italia, di Alleanza Nazionale e della Lega Nord vi sia la preoccupazione di evitare uno strappo alla legalità che si determinerebbe seguendo strade diverse da quelle indicate dal codice civile e dallo statuto della RAI, e che quindi sia necessaria l'integrazione del Consiglio esistente, mentre altri Gruppi sembrano sensibili a preoccupazioni di tipo politico che fanno loro ritenere preferibile la sostituzione dell'intero Consiglio.<br>Le posizioni sono dunque ormai chiare e non sembra necessario confrontarsi con il voto su una risoluzione che, oltretutto, non avrebbe conseguenze immediatamente operative; è invece preferibile consegnare le posizioni dei componenti della Commissione alla valutazione dei Presidenti delle Camere.<br>Il dibattito in corso ha peraltro chiarito una volta di più che l'attuale normativa per la nomina dei consiglieri di amministrazione, oltretutto adottata nel 1993 con esplicito carattere di provvisorietà, deve essere cambiata: a questo proposito egli esprime l'auspicio che i Gruppi di opposizione, non meno di quelli di maggioranza, diano il loro contributo per una sollecita discussione del disegno di legge presentato dal Governo ed una rapida definizione della riforma del sistema delle comunicazioni. <br>
    0:42 Durata: 4 min 44 sec
  • Mario Landolfi (AN)

    Il deputato Landolfi si associa alle dichiarazioni dei colleghi Butti e Romani, ed osserva che la pronuncia della Corte dei Conti nel confermare la validità delle decisioni assunte dal Consiglio di amministrazione dopo le dimissioni dei consiglieri Donzelli e Zanda Loy, nonché dopo quelle del consigliere Staderini delle quali la legge sospende l'efficacia fino alla nomina di nuovi consiglieri, ha sostanzialmente smentito l'affermazione che le dimissioni abbiano fatto venir meno la rappresentatività del Consiglio, affermazione che costituisce l'architrave della proposta di risoluzione presentata dall'opposizione. <br>Il deputato Landolfi ribadisce la necessità che la soluzione della crisi debba essere trovata nel rispetto della normativa vigente, attraverso una sostituzione dei componenti dimissionari che consenta a questo Consiglio di amministrazione di proseguire, in attesa della riforma complessiva del sistema radiotelevisivo e dell'organizzazione della RAI, un lavoro che non ha avuto affatto i risultati fallimentari denunciati dall'opposizione ma che al contrario appare molto promettente. <br>
    0:47 Durata: 6 min
  • Enzo Carra (MARGH-U) - Presidente

    Il deputato Carra nel prendere atto da un lato della sostanziale convergenza tra le valutazioni dei colleghi dell'Unione Democristiana e di Centro e quelle dell'opposizione, nonché del fatto che finalmente la maggioranza si è decisa a far sentire anche la propria voce in un dibattito che aveva fino ad oggi disertato, ritiene ormai inutile passare al voto e chiede al Presidente di dichiarare la chiusura della discussione. <br>
    0:53 Durata: 2 min 19 sec
  • Michele Bonatesta (AN)

    Il senatore Bonatesta ritiene che la richiesta testé formulata dal deputato Carra tradisce l'imbarazzo dell'opposizione di sinistra che, vistosi sottrarre dalla Corte dei Conti il proprio pretestuoso argomento circa la crisi di legittimità e di rappresentatività che avrebbe colpito il Consiglio di amministrazione, cerca ora di spostare il confronto sul piano dell'opportunità politica.<br>La verità è che la sinistra non si è ancora rassegnata alla fine della presidenza Zaccaria e alla perdita di quel controllo indiscusso che essa esercitava sulla RAI, cosicché la definizione di «ultimi giapponesi» così spesso usata in questi giorni, piuttosto che al presidente Baldassarre e al consigliere Albertoni, dovrebbe essere applicata ai politici della sinistra che sembrano non aver ancora compreso che hanno perso le elezioni. <br>
    0:56 Durata: 3 min 17 sec
  • Michele Lauria (Mar-DL-U)

    Il senatore Lauria respinge in primo luogo le critiche formulate nei confronti della Presidenza della Commissione, che si è invece mossa anche in questa circostanza in maniera assolutamente istituzionale e nel pieno rispetto dei diritti di tutti i commissari. <br>Egli si sofferma poi sulle ultime affermazioni del senatore Bonatesta rilevando che la disponibilità manifestata in particolare dal deputato Carra a non mettere in votazione le risoluzioni non è in alcun modo frutto di imbarazzo, dal momento che si chiede di non votare le risoluzioni non certo perché ne manchino le condizioni politiche – gli interventi dei colleghi Iervolino e Gianni hanno anzi dimostrato che le condizioni politiche esistono e che la maggioranza dei colleghi della Commissione è convita che il Consiglio di amministrazione vada completamente sostituito – ma perché, attesa la decisione dell'Unione Democristiana e di Centro di non partecipare al voto e in considerazione dell'atteggiamento ostruzionistico tenuto dagli altri Gruppi di centro destra nelle precedenti sedute, è evidente che mancherebbero le condizioni numeriche. <br>
    0:59 Durata: 6 min 43 sec
  • Davide Caparini (LNP)

    Il deputato Caparini fa presente di aver ascoltato con vivo interesse le considerazioni del senatore Iervolino, sicuramente ispirate a quella preoccupazione per il buon andamento dell'azienda concessionaria del servizio pubblico che deve ispirare tutti i componenti di questa Commissione e che ha animato tante battaglie comuni a tutti i Gruppi del centro-destra contro la cattiva gestione, dal punto di vista tanto aziendale quanto politico, che ha caratterizzato la presidenza Zaccaria.<br>Peraltro egli ritiene che nel merito non possano essere condivise le critiche alla gestione della RAI in questi nove mesi, una gestione che ha operato per difendere l'azienda in un periodo di obiettive difficoltà congiunturali e che ha posto le premesse per un suo rilancio che darà sicuramente ottimi frutti nel prossimo anno. <br>Il deputato Caparini condivide dunque il richiamo venuto da più parti a rimettere le decisioni ai Presidenti di Camera e Senato, i quali tra l'altro a suo giudizio non potranno che trovare nelle norme in vigore la risposta alla crisi del Consiglio di amministrazione. <br>
    1:06 Durata: 7 min 1 sec
  • Antonio Falomi (DS-U)

    Il senatore Falomi osserva che negli interventi di molti esponenti della maggioranza si può cogliere una sorta di invito alla Commissione - invito veramente paradossale se rivolto ad un organo parlamentare - a non discutere di problemi politici, che pure sono alla base della crisi di queste settimane. <br>L'oratore contesta quanto è stato affermato da più parti circa il fatto che l'opposizione tenti di svalutare il significato della pronuncia della Corte dei Conti perché non a lei favorevole.<br>Occorre chiarire che la Corte dei Conti si è pronunciata sulla legittimità giuridico-formale degli atti adottati dai residui consiglieri di amministrazione, un terreno questo sul quale l'opposizione ha sempre ritenuto di non doversi avventurare come testimonia del resto la lettura stessa della risoluzione presentata.<br>L'opposizione ha invece sollevato un problema di carattere politico-istituzionale, la cui esistenza e rilevanza è riconosciuta proprio dalla pronuncia della Corte dei Conti, che ha messo in luce il grave vulnus determinato dall'incompletezza del Consiglio di amministrazione sia sotto il profilo aziendalistico sia sotto quello del perseguimento di interessi pubblici.<br>Si tratta peraltro di un problema riconosciuto altresì dagli stessi vertici istituzionali direttamente coinvolti, come dimostrano le differenti valutazioni dei Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, nonchè dalle componenti più attente della maggioranza; in proposito egli ritiene che i colleghi dell'Unione Democristiana e di Centro, in coerenza con le posizioni assunte, avrebbero potuto votare la risoluzione presentata dall'opposizione senza che a questo voto venissero attribuiti significati politici impropri, come del resto è avvenuto molte volte nel corso della passata legislatura. <br>
    1:13 Durata: 7 min 28 sec
  • Giuseppe Scalera (Mar-DL-U)

    Il senatore Scalera si sofferma sui fatti nuovi più rilevanti emersi nel dibattito – la posizione assunta dall'Unione Democristiana e di Centro e la pronuncia della Corte dei Conti – rilevando come la prima non sia certo giunta inaspettata dopo le dichiarazioni del segretario Follini al Congresso, mentre la seconda mette chiaramente in luce il fatto che un Consiglio di amministrazione così ridotto non è idoneo a perseguire obiettivi di pubblico interesse. <br>Si può dunque osservare come si siano create in ordine alla valutazione negativa sull'operato della Presidenza e della Direzione generale della RAI ben due maggioranze, quella costituita dai tre consiglieri di amministrazione che hanno rassegnato le dimissioni e quella emersa, in questa Commissione, che condivide la necessità di un integrale rinnovamento del Consiglio.<br>A fronte di questi dati sarebbe giusto che i Presidenti delle due Camere, ma prima ancora lo stesso presidente Baldassarre e il consigliere Albertoni prendessero atto di una fiducia che è venuta meno. <br>
    1:20 Durata: 6 min 1 sec
  • Giuseppe Giulietti (DS-U)

    Il deputato Giulietti ritiene che tutta la Commissione si debba fare carico di un problema che è al tempo stesso istituzionale ed aziendale, e che vede da un lato un Presidente ed un consigliere di amministrazione delegittimati dal giudizio negativo implicito nelle dimissioni dei colleghi - e che peraltro non è stato sufficiente ad impedire al presidente Baldassarre di arrogarsi, davvero con scarso senso istituzionale, il diritto di suggerire lui ai Presidenti delle Camere l'interpretazione a suo dire corretta delle norme che regolano la sua permanenza in carica - e dall'altro un'incrinatura sempre più evidente e permanente del rapporto di fiducia tra il Presidente stesso ed il Direttore generale.<br>Si tratta di una situazione caratterizzata da una riduzione del pluralismo e dell'autonomia dei giornalisti e da una perdita di competitività che creano un giusto allarme sia fra i dipendenti dell'azienda - si pensi solo al fatto che per il prossimo 20 dicembre è proclamato uno sciopero che per la prima volta vede uniti sindacati tra loro lontanissimi quali la CGIL e lo SNATER - nonché fra le categorie imprenditoriali del settore, in primo luogo i produttori. <br>
    1:26 Durata: 9 min 6 sec
  • Presidente

    Il presidente Petruccioli si sofferma in primo luogo sulla pronuncia della Corte dei Conti, rilevando come questa si sia limitata, nell'ambito del resto di quelle che sono le sue funzioni, a valutare, concludendo in senso positivo, la validità degli atti compiuti dal Consiglio, senza con questo voler rispondere al quesito da lui a suo tempo rivolto ai Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato circa le conseguenze delle dimissioni sulla permanenza in carica del Consiglio di amministrazione; la rilevanza di tale quesito è del resto testimoniata dalle stesse affermazioni della Corte circa la ridotta funzionalità del Consiglio, in particolare con riferimento alla idoneità a perseguire interessi pubblici. <br>Il Presidente respinge poi le critiche a lui rivolte dal deputato Butti circa il fatto di aver sostanzialmente portato la Commissione in un vicolo cieco.<br>In proposito egli ribadisce che sarebbe stato a suo parere assai strano se, in presenza di una crisi così rilevante della dirigenza della RAI, proprio la Commissione parlamentare che sulla RAI ha il compito di vigilare avesse ritenuto di non dover discutere ed esprimere valutazioni.<br>Anche l'affermazione secondo cui questo dibattito sarebbe ingiustificato perché la soluzione alla crisi, e cioè la reintegrazione del Consiglio di amministrazione, sarebbe già scritta nel codice civile e nello statuto, sembra peccare di una certa superficialità. <br>Può ben essere infatti che sulla base di argomentazioni di carattere strettamente giuridico-formale questa tesi possa alla fine essere considerata prevalente, tuttavia non si può far finta di ignorare i problemi di carattere politico istituzionale che tale soluzione provocherebbe. Non bisogna dimenticare infatti che quella che si è dimessa è la maggioranza dei consiglieri di amministrazione, che con tale gesto hanno espresso una valutazione critica sulla Presidenza del Consiglio stesso, la quale si è poi arroccata, insieme al consigliere Albertoni, in una posizione di contrasto e di affermazione polemica della validità del proprio operato.<br>Ciò mette evidentemente i Presidenti delle due Camere in una posizione difficile, dal momento che reintegrando una maggioranza dimissionaria si troverebbero a dover scegliere fra nominare dei meri esecutori della volontà dei due consiglieri residui, ovvero ricreare le premesse che hanno portato ad una condizione di scontro.<br>Ciò detto egli ritiene che si possa considerare esaurito il dibattito, non essendo stato possibile arrivare ad una intesa sull'approvazione di un documento, salvo naturalmente il diritto della Commissione di valutare le novità che dovessero presentarsi; pertanto egli trasmetterà, in maniera meramente notarile, gli atti della discussione ai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica affinché possano utilizzarli come elemento ulteriore di valutazione per le loro decisioni. <br>
    1:35 Durata: 10 min 13 sec
  • Gino Moncada (UDC:CCD-CDU-DE)

    Il senatore Moncada Lo Giudice esprime vivo apprezzamento per il comportamento del Presidente nella convinzione che, al di là di qualche accento diverso che può essere sfuggito nel corso del dibattito per ragioni di polemica politica, tale apprezzamento sia condiviso da tutti i colleghi. <br>
    1:45 Durata: 59 sec
  • Mario Landolfi (AN)

    Si associa il deputato Landolfi, il quale prende atto dell'impegno del Presidente a riferire sullo svolgimento del dibattito, atteso che comunque la Commissione non ha formulato una valutazione politica che può inverarsi solo in atti approvati dall'organo collegiale. <p>Il presidente Petruccioli dichiara quindi conclusa la discussione.<br>La seduta termina alle ore 16h00. <br>
    1:46 Durata: 2 min 10 sec