14 MAG 2003

Finanze: Audizione Ufficio Italiano dei Cambi nell'indagine sugli aspetti finanziari, monetari e creditizi connessi all'allargamento dell'Ue

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 31 min 23 sec
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Indagine conoscitiva sugli aspetti finanziari, monetari e creditizi connessi all'allargamento dell'Unione Europea: audizione dell'Ufficio Italiano dei Cambi.

Registrazione audio di "Finanze: Audizione Ufficio Italiano dei Cambi nell'indagine sugli aspetti finanziari, monetari e creditizi connessi all'allargamento dell'Ue", registrato mercoledì 14 maggio 2003 alle 00:00.

La registrazione audio ha una durata di 31 minuti.
  • Relazione di Carlo Santini, Direttore generale dell'Ufficio Italiano dei Cambi

    Il presidente Castellani ricorda che l'indagine conoscitiva tende, in prima istanza, ad acquisire informazioni sul processo di adeguamento giuridico, economico e finanziario dei Paesi aderenti rispetto alle indicazioni fissate dalla Commissione europea, ma soprattutto a verificare le condizioni nelle quali si troveranno ad operare in tali Paesi i soggetti economici e finanziari italiani nel prossimo futuro. In particolare, l'indagine è volta ad acquisire informazioni sui processi di privatizzazione, sui sistemi creditizi e finanziari nonché l'attività delle istituzioni competenti nei settori crediti e finanziari. Dopo aver ricordato le audizioni svolte dà la parola al direttore generale dell'Ufficio Italiano dei Cambi (UIC).<p>Il dottor Santini dopo aver ringraziato la Commissione finanze e tesoro per l'invito a partecipare all'indagine conoscitiva, esprime l'apprezzamento dell'UIC per l'allargamento dell'Unione Europea a dieci nuovi Paesi. <br>Al fine di contribuire nel modo più specifico possibile all'indagine conoscitiva in titolo si sofferma ad illustrare le problematiche attinenti ai settori di competenza specifica dell'UIC, in particolare l'attività di contrasto al riciclaggio finanziario e di rilevazione statistica dei rapporti internazionali.<br>In relazione al primo punto rileva come l'adesione di dieci Paesi all'Unione Europea costituisca un'opportunità per la prevenzione e il contrasto sul piano finanziario del riciclaggio e delle altre forme di criminalità economica, poiché dall'allargamento deriva l'ampliamento dell'ambito nel quale si applicano in maniera omogenea le discipline di controllo, nel quale si sviluppano il coordinamento e la collaborazione transnazionale accrescendo, di conseguenza, la capacità di prevenire e rilevare fenomeni illeciti. In particolare, le disposizioni comunitarie in materia di antiriciclaggio diverranno un comune patrimonio di regole. Non nasconde tuttavia la preoccupazione che l'estensione del mercato interno, dei principi e delle regole della libera circolazione possa agevolare anche i traffici illegali: tale rischio potrà essere contenuto assicurando che l'intensità dei presidi e dei controlli previsti dal regime comunitario non sia indebolita in conseguenza dell'applicazione di essi su più larga scala. <br>Rileva poi che i nuovi Stati membri sono già caratterizzati da una sufficiente uniformità regolamentare rispetto agli standard antiriciclaggio internazionali, assicurata dall'azione di incentivo svolta negli anni recenti dall'Unione Europea nonché da singoli Stati membri e dall'applicazione dei principali provvedimenti di rilievo internazionale, tra cui le Raccomandazioni del GAFI. Molti dei nuovi Paesi membri partecipano da tempo alle attività antiriciclaggio sul piano internazionale, sono membri del Consiglio d'Europa e sono coinvolti nelle iniziative di questo in materia di contrasto del riciclaggio. <br>Ricorda poi che l'UIC ha partecipato a numerose iniziative di assistenza tecnica rivolte agli Stati interessati, anche nella prospettiva della loro adesione all'Unione Europea, e che i programmi di "gemellaggio" svolti sotto l'egida dell'Unione hanno avuto effetti positivi sotto i profili dell'omogeneità degli ordinamenti e delle pratiche operative nonché della propensione alla collaborazione reciproca. In molti casi, la collaborazione ha portato alla definizione di protocolli d'intesa, quali quelli già formalizzati dall'Ufficio con le Unità di Informazione Finanziaria di Slovenia, Slovacchia, Repubblica Ceca e Lettonia, mentre sono in corso di predisposizione intese con le autorità della Polonia e di Malta.<br>Sottolinea il rilievo dell'avvio, all'interno dell'Unione Europea, del progetto FIUNET, volto alla costituzione di una rete telematica in grado di consentire flussi di informazioni riguardanti operazioni sospette, ed auspica l'estensione di tale sistema a tutti i Paesi membri dell'Unione, attuali e futuri. <br>Ritiene che il definitivo adeguamento dal punto di vista sostanziale, ai parametri antiriciclaggio dell'acquis comunitario, già in corso negli Stati membri, non conseguirà automaticamente al mero recepimento formale delle misure regolamentari. Giudica infatti essenziale l'affermarsi di principi e di pratiche favorevoli all'esplicazione di una collaborazione attiva tra le diverse autorità coinvolte nel contrasto di fenomeni di criminalità economica, con particolare riferimento alla segnalazione dei casi sospetti e allo scambio di informazioni.<br>Reputa, comunque, che la situazione attuale consenta un cauto ottimismo, anche in considerazione del fatto che in sede di Comitato di Contatto costituito presso la Commissione Europea per l'esame delle principali questioni antiriciclaggio di rilievo comunitario, riunitosi lo scorso 25 aprile, i Paesi in via di adesione all'Unione, hanno manifestato la più ampia volontà di confronto e collaborazione.<br>L'oratore passa quindi ad analizzare i profili della rilevazione statistica dei rapporti internazionali effettuata dall'UIC, ricordando preliminarmente che, per un'analisi approfondita dei rapporti economici dell'Italia e degli altri Paesi oggi membri dell'Unione Europea con i Paesi in via di adesione, delle loro posizioni finanziarie relative attuali, e delle prospettive future, occorrerebbe una base empirica più dettagliata di quella oggi disponibile e soprattutto più omogenea a livello europeo. Le rilevazioni di dati statistici, infatti, producono risultati tra loro comparabili, solo se effettuate sulla base di normative tra loro armonizzate.<br>Sottolinea quindi il contributo in proposito fornito dall'UIC, sia a livello multilaterale che a livello bilaterale. Ricorda che tra i capitoli dell'acquis comunitario vi è uno specifico capitolo statistico e che dall'ultimo Rapporto della Commissione in materia, emerge un significativo ottimismo tecnico circa i progressi compiuti dalle autorità statistiche dei Paesi in via di adesione, pur restando alcune preoccupazioni concernenti la disponibilità di informazioni e la possibilità di ricostruire serie storiche, nonché la ricerca di metodi adeguati per l'integrazione dei dati dei nuovi Paesi nel quadro generale dell'Unione Europea.<br>Rileva come anche nel campo delle statistiche sia stato adottato il principio della sussidiarietà, e come molte soluzioni siano state raggiunte tenendo conto delle specificità nazionali, ove non ne risultasse inficiato il quadro complessivo finale.<br>Ritiene che un problema per i Paesi in via di adesione, che potrebbe portare ad un ritardo nell'adeguamento, sia quello per cui essi devono recepire in modo passivo le scelte e le decisioni, definite in parte anche con provvedimenti normativi, delle autorità e dei Paesi membri dell'Unione, scelte e decisioni cui non hanno potuto partecipare.<br>Esprime soddisfazione per la presenza dell'UIC, a livello multilaterale, in tutte le sedi statistiche europee e per il contributo di quest'ultimo all'obiettivo di giungere alla definizione di regolamenti e direttive di ordine tecnico-statistico con il più elevato grado di armonizzazione, mentre le attività di collaborazione e di assistenza tecnica sono state sia di tipo informale, come nel caso della Slovenia, sia di tipo formale, come nel caso della Polonia. L'oratore passa quindi ad esporre analiticamente le informazioni relative ai rapporti economici intercorrenti tra l'Italia e i Paesi in via di adesione, con particolare riferimento agli ultimi due anni, rilevando come le attività finanziarie dell'Italia verso questi Paesi siano nettamente prevalenti rispetto alle passività. In particolare il saldo delle partite correnti della bilancia dei pagamenti italiana è stata pari a circa 6 miliardi di Euro. Tuttavia, sottolinea come altri Paesi europei quali Francia e Germania presentino uno stock di investimenti diretti nel medesimo periodo nettamente superiore a quello italiano. Un analogo divario sussiste relativamente ai volumi delle attività e passività degli istituti di credito italiani e degli altri Paesi europei sopra citati. <br>Indice degli interventi <br>L'audizione comincia alle 15h10<br>Presidenza del Vice-Presidente <strong>Pierluigi Castellani</strong>
    0:00 Durata: 14 min 32 sec
  • Giovanni Brunale (DS-U)

    Il senatore Brunale condivide l'opinione per cui, in materia di contrasto alle operazioni di riciclaggio internazionale, è necessaria una uniformità dal punto di vista normativo, nonché un'intensa collaborazione tra Stati, valutando positivamente, a tale ultimo proposito, l'avvio della rete informativa telematica FIUNET.<br>Esprime tuttavia la preoccupazione che punti di criticità possano essere legati ad un'eccessiva dilatazione del periodo di tempo necessario al passaggio da un recepimento meramente formale della disciplina antiriciclaggio alla sostanziale applicazione di quest'ultima. Chiede quindi conferma della fondatezza di tali preoccupazioni e quali siano i rischi reali in tema di riciclaggio. <br>Osservazioni e quesiti dei Commissari
    0:14 Durata: 2 min 43 sec
  • Lanfranco Turci (DS-U)

    Il senatore Turci domanda qual è la funzione dell'UIC rispetto alla prospettiva di integrazione dal punto di vista economico e produttivo tra l'Italia e i Paesi di prossimo ingresso nell'Unione Europea, nonché se sussista, da parte di tali ultimi un'effettiva volontà di adeguarsi alla normativa comunitaria antiriciclaggio. <br>
    0:17 Durata: 2 min 21 sec
  • Replica di Carlo Santini

    Il dottor Santini condivide la preoccupazione espressa dal senatore Brunale che possano ancora registrarsi divaricazioni tra l'armonizzazione formale della disciplina in commento e il recepimento sostanziale della normativa comunitaria, anche se giudica non agevole individuare con precisione le cause di tali difficoltà.<br>Esprime il convincimento che da parte delle Autorità di controllo dei nuovi Paesi membri - ancorché alle prese con procedure nuove - vi sia l'intenzione di procedere con convinzione all'armonizzazione in materia di lotta al riciclaggio, sottolineando tuttavia come gli Stati europei possano comunque svolgere un fondamentale ruolo di impulso e sollecitazione, in sede di partecipazione ad organismi internazionali, siano essi dotati di competenze sul piano politico - come l'Ecofin - ovvero sul piano squisitamente tecnico.<br>Condivide altresì l'opinione che lo strumento informatico per la condivisione delle informazioni finanziarie debba essere supportato dall'impegno degli Stati ad avvalersene. Rispondendo al senatore Turci, ritiene vi siano certamente ampi spazi a disposizione dell'Italia per incrementare la propria presenza economica e commerciale all'interno dei nuovi Paesi membri, come emerge con chiarezza dalla comparazione dei dati macroeconomici italiani e dei maggiori Stati europei con quelli relativi ai rispettivi volumi di esportazioni ed importazioni. <br>
    0:19 Durata: 6 min 36 sec
  • Giancarlo Pasquini (DS-U)

    Il senatore Pasquini si domanda quale struttura giuridica abbiano e di quali strumenti di intervento dispongano gli organismi che, all'interno dei dieci Paesi candidati, svolgono il compito di vigilare sulle operazioni sospette e sull'applicazione della normativa comunitaria sulla lotta al riciclaggio di denaro. Ritiene altresì utile sapere se gli accordi di cooperazione e le procedure di gemellaggio tra Italia e Paesi candidati costituiscano iniziative isolate ovvero vadano ad iscriversi all'interno di un contesto comunitario. <br>
    0:26 Durata: 1 min 35 sec
  • Replica di Carlo Santini

    Il dottor Santini risponde al senatore Pasquini evidenziando che la maggior parte degli accordi di gemellaggio tra Stati europei si inquadra all'interno dei progetti comunitari PHARE, i quali consistono appunto nell'apprestare finanziamenti ad interventi interstatali di assistenza tecnica e di recepimento dell'acquis comunitario.<br>Relativamente alla struttura degli organismi deputati al contrasto delle operazioni di riciclaggio all'interno dei Paesi candidati, l'oratore ricorda che la veste giuridica dei medesimi varia da Stato a Stato, pur corrispondendo sostanzialmente al modello delle Financial Intelligence Agencies, e che essi possono anche iscriversi all'interno di strutture ministeriali, ovvero delle banche centrali. <br>Il presidente Castellani dichiara infine chiusa l'audizione. <br>
    0:27 Durata: 3 min 36 sec