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Segnalaci eventuali errori su questa pagina(verrà aperta una finestra per inviare la segnalazione)Audizione del Presidente e del Direttore Generale della RAI .
Registrazione audio di "Vigilanza Rai: Audizione del Presidente e del Direttore Generale della RAI", registrato giovedì 23 ottobre 2003 alle 00:00.
La registrazione audio ha una durata di 2 ore e 25 minuti.
Registrazione audio di "Vigilanza Rai: Audizione del Presidente e del Direttore Generale della RAI", registrato giovedì 23 ottobre 2003 alle 00:00.
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Presidente
Il presidente Petruccioli ricorda che la seduta di oggi è stata convocata al termine della seduta di ieri nel corso della quale egli aveva rappresentato l’urgenza di procedere all’audizione del Presidente e del Direttore generale della RAI. <br>A tale proposito egli ringrazia i rappresentanti dei Gruppi di maggioranza per aver consentito la convocazione dell’audizione nonostante avessero espresso perplessità circa l’urgenza con cui essa è stata convocata.<br>D’altra parte egli ritiene assolutamente opportuno offrire la sede istituzionale per consentire una esposizione pubblica, diretta e trasparente, dei problemi che hanno investito nelle ultime settimane il governo dell’azienda di servizio pubblico radiotelevisivo contenendo così improprie speculazioni politiche e mediatiche. <br><strong>Indice degli interventi</strong><br>L'audizione comiincia alle 13h35.<br>Presidenza del presidente <strong>Claudio Petruccioli</strong>0:00 Durata: 6 min 52 sec -
Relazione di Lucia Annunziata, presidente della Rai
La dottoressa Lucia Annunziata, presidente del Consiglio di amministrazione della RAI, ringrazia il Presidente della Commissione per aver indetto questa audizione che consente un confronto trasparente e in una sede propria su conflitti che hanno attraversato il governo dell’azienda pubblica nelle ultime settimane e che, a suo parere, mentre investono principi fondamentali del servizio pubblico stesso, confermano nel contempo l’impossibilità di realizzare quegli obiettivi di garanzia che erano stati alla base della nomina del Consiglio di Amministrazione nella sua attuale composizione da parte dei Presidenti delle Camere. <br>La presidente Annunziata osserva quindi che le tensioni che si sono verificate nell’ultimo Consiglio di amministrazione hanno avuto i loro prodromi nella richiesta presentata dal Presidente del Consiglio il 29 settembre di effettuare un messaggio a reti unificate a norma dell’articolo 22 della legge n. 103 del 1975.<br>Nell’osservare come in quella occasione vi sia stato un atteggiamento istituzionalmente poco cortese da parte della Presidenza del Consiglio che non ha ritenuto di dover informare della richiesta la Presidenza della RAI, la dottoressa Annunziata fa presente come tale messaggio, certamente richiesto legittimamente dal Presidente del Consiglio e come tale puntualmente trasmesso dalla RAI, fosse però nel merito orientato a sostenere la posizione del Governo su un tema controverso e di grande rilievo come le pensioni, e che si ponesse pertanto un evidente problema di riequilibrio informativo.<br>Successivamente, nel talk show «La vita in diretta», in una trasmissione quindi di intrattenimento sebbene condotta da un giornalista, il ministro Tremonti ha illustrato nuovamente la posizione del Governo sulle pensioni, un fatto questo sul quale ella esprimeva vive perplessità dal momento che, se è vero che l’atto di indirizzo della Commissione sul pluralismo e la delibera del Consiglio di amministrazione che lo recepisce consentono la presenza di esponenti di Governo in trasmissioni di intrattenimento per illustrare questioni sulle quali hanno competenza - e tale era certamente il caso dell’intervista al Ministro dell’economia - è altrettanto vero che tale partecipazione configura una finestra informativa del programma di intrattenimento, e che come tale dovrebbe essere sottoposta alle regole del pluralismo.<br>Lo scorso lunedì, poi, lei stessa e il direttore generale Cattaneo hanno avuto un incontro con i rappresentanti dei sindacati confederali nel corso del quale questi ultimi - nel richiedere sia un riequilibrio rispetto allo sbilanciamento informativo che si era realizzato nelle settimane precedenti sul tema delle pensioni, sia una adeguata copertura informativa delle manifestazioni previste per venerdì 24 ottobre - raccomandavano in particolare che le trasmissioni sulla manifestazione stessa non fossero confinate, come solitamente è avvenuto in questi casi, su RAITRE, ma fossero mandate in onda su RAIUNO al fine di raggiungere un pubblico più vasto.<br>Il Direttore generale obiettava che tale scelta spettava all’autonomia dei Direttori di rete, al che lei stessa osservava che ai Direttori di rete non si applica la garanzia dell’autonomia giornalistica riconosciuta ai Direttori di testata in virtù dell’articolo 6 della legge sulla stampa.<br>La risposta che alla fine, in concreto, è stata data alla richiesta dei sindacati è consistita unicamente in un prolungamento del TG3 delle 13 di venerdì per quanto riguarda la manifestazione, nonché la partecipazione, in contraddittorio con il governo e le parti sociali, ad una puntata di «Porta a Porta» di Bruno Vespa prevista per lunedì 27, tre giorni dopo lo svolgimento della manifestazione.<br>La dottoressa Annunziata ritiene che questo comportamento configuri una grave lesione del pluralismo a danno di soggetti sociali importanti come i sindacati e su una questione di grande rilevanza per la collettività come la questione della riforma delle pensioni; si tratta di una violazione molto grave per il servizio pubblico e ciò indipendentemente da valutazioni politiche che pure consiglierebbero di utilizzare la RAI come strumento e sede per ridurre le tensioni sociali nonchè, ovviamente, indipendentemente dalle considerazioni di merito sul tema della riforma delle pensioni, sul quale ad esempio ella si sente personalmente più vicina alle posizioni del Governo che a quella delle organizzazioni sindacali.<br>All’ultimo Consiglio di amministrazione la maggioranza dei Consiglieri ha appoggiato le scelte del Direttore generale; mentre ella prendeva atto di questa ormai ennesima sconfitta della sua linea all’interno del Consiglio, in piena seduta giungeva la notizia che il ministro Gasparri avrebbe partecipato alla trasmissione «Uno Mattina» per sostenere le sue posizioni sul passaggio al digitale, e ciò senza prevedere alcun contraddittorio. <br>Davanti a questa nuova provocazione, che testimoniava una volta di più il fallimento già da lei denunciato del progetto di presidenza di garanzia, e di fronte ad altre gravi situazioni come quella denunciata in una lettera a lei e al Direttore generale del Comitato di redazione di TG1, ella decideva di non convocare per la settimana prossima il Consiglio di amministrazione e ciò con la finalità, evidentemente raggiunta, di attirare l’attenzione del Parlamento e della pubblica opinione sulla gravità della situazione.<br>Peraltro due Consiglieri di amministrazione hanno richiesto, a norma di statuto, che il Consiglio di amministrazione venisse convocato con procedura d’urgenza; ella ovviamente non si opporrà a tale richiesta, legittimamente formulata, tuttavia è necessario che tutti si rendano conto dell’anomalia insita nel fatto che Consiglieri appartenenti alla maggioranza in seno al Consiglio di amministrazione utilizzino strumenti regolamentari specificamente previsti a tutela delle minoranze. <br>0:06 Durata: 23 min 45 sec -
Relazione di Flavio Cattaneo, direttore generale della Rai
Il dottor Cattaneo, direttore generale della RAI, ritiene che la ricostruzione operata dalla presidente Annunziata non possa essere condivisa. <br>In primo luogo per quanto riguarda la questione delle cosiddette finestre informative sul comizio indetto dai sindacati confederali per la giornata di domani, egli fa presente che con la delibera del Consiglio di amministrazione dello scorso 8 aprile, nella quale si recepisce l’atto di indirizzo della Commissione dell’11 marzo per la copertura giornalistica di manifestazioni, si riafferma il principio dell’autonomia di decisione giornalistica delle testate all’interno del palinsesto.<br>È ben vero, come affermato dalla Presidente, che i Direttori di testata non godono delle garanzie di autonomia stabilite dall’articolo 6 della legge sulla stampa, pur tuttavia bisogna considerare che in questo caso non è la rete ma la testata che realizza il collegamento e quindi, quale che sia la disponibilità dei Direttori di RAIUNO e di RAIDUE, la manifestazione non poteva essere trasmessa sulle loro reti senza la richiesta o l’assenso del relativo Direttore di testata.<br>Lo spazio previsto sul TG3 risulta peraltro del tutto soddisfacente, dal momento che il prolungamento dell’edizione delle 13 coincide con lo svolgimento del comizio del quale quindi sarà trasmesso un ampio stralcio.<br>Per quanto riguarda la questione della partecipazione del ministro Tremonti a «La vita in diretta», egli fa presente di aver applicato quanto previsto dalla delibera approvata il 1º aprile dal Consiglio di amministrazione, e quindi certamente non proposta da lui che è stato nominato Direttore generale nella stessa data, nella quale, in applicazione dell’atto di indirizzo approvato dalla Commissione l’11 marzo, si dispone di evitare la presenza di politici nei programmi di intrattenimento, se non limitatamente ad argomenti in cui è richiesta la loro particolare competenza e responsabilità e sempre dentro una apposita finestra informativa.<br>Ciò detto egli fa presente di aver richiesto, proprio in vista di questa Commissione, una verifica sulla presenza di politici in programmi di intrattenimento e in trasmissioni di approfondimento come «Porta a Porta» o «Report»; tenuto conto che, come è noto, nella scorsa consigliatura si era consolidato il noto criterio di origine francese che individuava il corretto equilibrio delle presenze politiche nei programmi televisivi nell’assegnazione di un terzo delle presenze al Governo, un terzo alla maggioranza e un terzo all’opposizione, si può ritenere che attualmente tale equilibrio sia ben più che rispettato, dal momento che nel periodo tra il 23 settembre e il 2 ottobre sono stati registrati 27 passaggi per esponenti del Governo, 29 per esponenti della maggioranza e 35 per l’opposizione.<br>Quanto alla questione del riequilibrio informativo dopo il messaggio a reti unificate del Presidente del Consiglio, egli fa presente che la puntata di «Porta a Porta» prevista per il prossimo lunedì è stata pensata proprio per venire incontro alla richiesta dei sindacati nei termini in cui era stata formulata, vale a dire per consentire loro di avere uno spazio dapprima per esprimere le proprie posizioni e successivamente per confrontarle con gli altri soggetti interessati. Del resto è evidente che l’attualità del problema della riforma pensionistica non si esaurisce in queste settimane e che pertanto vi saranno altre sedi di informazione e di confronto nel prossimo futuro.<br>Per quanto riguarda la questione accennata dalla presidente Annunziata delle proteste del Comitato di redazione del TG1 per presunti atteggiamenti del Direttore, egli fa presente di averne preso atto e di essere attualmente impegnato a svolgere i necessari approfondimenti.<br>Infine il dottor Cattaneo sottolinea che la richiesta di convocazione urgente del Consiglio di amministrazione da parte di due Consiglieri non deve essere considerata come un atto ostile nei confronti della Presidente ma come un gesto di responsabilità considerata la necessità di evitare che la regolare attività dell’azienda sia paralizzata dal ritardo di importanti adempimenti. <br>0:30 Durata: 14 min 55 sec -
Presidente
<br>0:45 Durata: 2 min 20 sec -
Giuseppe Giulietti (DS-U)
Il deputato Giulietti rileva come l’intervento della presidente Annunziata confermi in pieno la gravità di una situazione testimoniata anche dalle valutazioni di un’organizzazione indipendente come «Reporteurs sans frontières» - giustamente citata spesso da parlamentari del centro-destra come fonte di notizie obiettive sulla violazione della libertà di stampa a Cuba o in Cina - la quale classifica l’Italia agli ultimi posti in Europa per quanto riguarda l’indipendenza dell’informazione. <br>Questo declino della libertà e dell’indipendenza dell’informazione radiotelevisiva si può chiaramente leggere non solo in ciò che va in onda, ma anche e più ancora in quello che non va in onda. Si pensi non solo al caso Santoro, cancellato dai palinsesti a dispetto delle ripetute assicurazioni della RAI davanti a questa Commissione e di reiterate pronunce giurisprudenziali, ma anche al caso di «Mixer» di Giovanni Minoli, improvvisamente cancellato alla vigilia della sua ripresa per non far ombra alla trasmissione di Bruno Vespa e su esplicita richiesta di quest’ultimo, e all’inaudita censura di un giornalista indipendente, e certamente molto lontano dall’attuale opposizione, come Massimo Fini, esclusioni che rappresentano un vulnus del pluralismo evidentemente ormai tranquillamente accettato da una parte della cultura aziendale come dimostra la recente intervista del Direttore di RAIUNO.<br>Resta il fatto che la RAI ha pedissequamente accettato che il Governo facesse un uso distorto di uno strumento previsto dalla legge come il messaggio trasformandolo in un vero e proprio appello politico, e non ha ritenuto di dover dare un adeguato spazio ai sostenitori delle tesi contrarie. <br>Osservazioni e quesiti dei Commissari0:47 Durata: 8 min 11 sec -
Enzo Carra (MARGH-U)
Il deputato Carra concorda con le osservazioni del collega Giulietti rilevando che in questi mesi vi è stata da parte della RAI una costante violazione delle indicazioni della Commissione in tema di presenza dei politici nelle trasmissioni di intrattenimento. <br>Per quanto riguarda poi la copertura informativa della manifestazione sindacale di domani, egli osserva che in passato la RAI ha saputo fare certamente di più e di meglio di quanto viene oggi offerto, si pensi ad esempio al trattamento riservato lo scorso autunno alla manifestazione di solidarietà con gli Stati Uniti d’America promossa da «Il Foglio».<br>Per quanto riguarda poi la questione sollevata dal deputato Giulietti circa la cancellazione di trasmissioni come «Mixer» o «Cyrano», il deputato Carra chiede di avere chiarimenti sui criteri con i quali vengono effettuate le scelte di palinsesto.<br>Se è vero, come è stato sostenuto, che sarebbe stato contrario all’interesse dell’azienda programmare trasmissioni informative in concorrenza con «Porta a Porta», va chiarito perché queste trasmissioni siano state originariamente messe in palinsesto, e perché questa loro non conformità agli interessi aziendali sia stata rilevata solo alla vigilia della loro messa in onda. <br>0:56 Durata: 10 min 5 sec -
Paolo Romani (FI)
Il deputato Romani invita in primo luogo i colleghi dell’opposizione ad un atteggiamento più coerente. <br>Nella scorsa legislatura, infatti, egli ricorda come si fosse svolto un lungo confronto sull’idoneità del criterio dei tre terzi a garantire l’equilibrio informativo.<br>Per quanto egli personalmente non condividesse tale criterio, di fronte all’insistenza del presidente Zaccaria nel difenderne la validità e la conformità agli indirizzi internazionali, si era finito per assumerlo come un criterio ormai acquisito; è quindi del tutto improprio che oggi l’opposizione reclami altri criteri - la parità tra le posizioni, il contraddittorio e così via - proprio nel momento in cui, come dimostra l’intervento del Direttore generale, il criterio stesso viene osservato con una approssimazione favorevole all’opposizione.<br>Egli ritiene quindi che la polemica sul pluralismo in atto nel Consiglio di amministrazione sia stata determinata dall’impropria sovrapposizione operata dalla presidente Annunziata tra questioni che sono in realtà diverse quali quella del messaggio del Presidente del Consiglio, che trova il suo fondamento nella legge, quella del pluralismo delle opinioni - che secondo l’insegnamento dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni deve essere verificato sul tempo complessivo di programmazione - e della copertura informativa di manifestazioni e della presenza di politici in trasmissioni di intrattenimento per i quali la RAI si è correttamente attenuta all’indirizzo di questa Commissione. <br>1:06 Durata: 9 min 34 sec -
Alfonso Pecoraro Scanio (Misto-Verdi-U)
Il deputato Pecoraro Scanio osserva in primo luogo che i dati sulla presenza delle forze politiche nelle trasmissioni di intrattenimento e di approfondimento giornalistico testé forniti dal Direttore generale sembrano contrastare fortemente con i dati dell’Osservatorio di Pavia che la stessa RAI fornisce periodicamente alla Commissione, probabilmente perché il grezzo dato delle presenze non da ragione del tempo complessivo assegnato alle forze politiche nonché della collocazione oraria dei rispettivi passaggi. <br>L’oratore si sofferma quindi sulla questione dell’uso fatto dal Presidente del Consiglio dell’istituto del messaggio previsto dall’articolo 22 della legge 103 del 1975.<br>È a suo parere evidente che si è assistito ad uno snaturamento dei fini istituzionali del messaggio, che è stato utilizzato per sostenere una posizione di parte; certamente la RAI non poteva esercitare un sindacato sul contenuto del messaggio e non poteva non trasmetterlo, ma avrebbe dovuto porsi il problema dell’equilibrio informativo così come il Parlamento deve porsi il problema di una migliore definizione di questa norma, tale da impedire quell’uso distorto della legge al quale il Presidente del Consiglio sembra fortemente proclive.<br>In caso contrario si rischia di innescare una pericolosa spirale di utilizzazione populistica dei media, si pensi a cosa accadrebbe se un Presidente del Consiglio utilizzasse il suddetto articolo 22 per appellarsi ai cittadini contro il rifiuto del Capo dello Stato di promulgare una legge a lui cara, e se successivamente il Capo dello Stato facesse a sua volta ricorso al messaggio per sostenere le proprie ragioni. <br>1:15 Durata: 10 min 59 sec -
Ignazio La Russa (AN)
Il deputato La Russa ritiene che la maggiore utilità di questa audizione, alla quale egli non era favorevole, sia stata quella di porre in evidenza la necessità di ritornare sull’articolo 2 dell’atto di indirizzo sul pluralismo approvato da questa Commissione, in modo da chiarire la portata della norma, certamente nel senso di una maggiore apertura, allentando i lacci troppo stretti e complessi che sono stati posti alla presenza della politica nelle trasmissioni radiotelevisive. Egli invita poi i colleghi a non lasciarsi prendere la mano dalla tentazione di disciplinare il pluralismo secondo una casistica minuziosa, ma a seguire il criterio del buonsenso. Egli concorda quindi con quanto affermato dalla presidente Annunziata circa il non funzionamento del meccanismo di garanzia immaginato dai Presidenti delle Camere con l’affiancamento di un Presidente proveniente da un’area culturale vicina all’opposizione con quattro Consiglieri vicini alla maggioranza: a suo parere è inutile oggi chiedersi se la colpa di questo mancato funzionamento sia stata dei Consiglieri di maggioranza o del Presidente di opposizione o del Parlamento stesso che ha contribuito, fissando una data determinata e anticipata alla scadenza del Consiglio, a minarne la progettuali. Ciò che oggi conta è avviare una fase nuova con un Consiglio eletto con nuove regole, all’interno del quale egli spera possano trovare posto tutti i membri del Consiglio uscente. <br>1:26 Durata: 9 min 2 sec -
Antonio Falomi (DS-U)
Il senatore Falomi ritiene che l’intervento del direttore generale Cattaneo non abbia fatto che confermare la correttezza dell’analisi della presidente Annunziata. <br>Il Direttore generale infatti non ha negato i fatti illustrati dalla Presidente, ma si è trincerato dietro delibere del Consiglio di amministrazione che sono in realtà viziate dalla sostanziale violazione dell’atto di indirizzo sul pluralismo approvato da questa Commissione.<br>Nell’osservare come si continui a perseverare nell’equivoco di ritenere che nella cosiddetta regola dei tre terzi un terzo del tempo vada al Governo, e non invece alle istituzioni nel loro complesso, il senatore Falomi osserva come al di là delle giustificazioni che si vogliono trovare la realtà è che, dopo il discutibilissimo messaggio a reti unificate del presidente Berlusconi la RAI, che fino a quel momento si era ben guardata dal parlare di riforma pensionistica, ha trasmesso l’intervista del ministro Tremonti a «La vita in diretta», poi replicata su «Uno Mattina», l’intervista del sottosegretario Sacconi a «Cominciamo bene» e le interviste al sottosegretario Vegas e alla deputata Mussolini, tutte senza contraddittorio.<br>Per quanto riguarda poi le affermazioni del Direttore generale circa il fatto che fosse impossibile dare spazio alla manifestazione sindacale di domani su RAIUNO, dal momento che tale manifestazione sarebbe stata seguita dal TG3, il senatore Falomi chiede di conoscere se siano stati interpellati i Direttori del TG1 e del TG2.<br>Egli chiede infine di conoscere notizie più puntuali sulla proposta di riallocare l’Ufficio per le relazioni internazionali sotto il controllo della Direttrice del marketing strategico. <br>1:35 Durata: 18 min 35 sec -
Davide Caparini (LNP)
Il deputato Caparini propone, anche per ricreare un clima più sereno e costruttivo, che l’Ufficio di presidenza della Commissioni valuti l’opportunità di una revisione dei punti più controversi della delibera sul pluralismo, in particolari quelli di cui alle raccomandazioni 2 e 4, al fine di renderne più certa l’applicazione da parte della RAI. <br>1:54 Durata: 2 min 6 sec -
Paolo Gentiloni Silveri (MARGH-U)
Il deputato Gentiloni Silveri ritiene apprezzabile il richiamo fatto dal direttore generale Cattaneo alla cosiddetta regola dei tre terzi e ricorda di avere anche in passato proposto che tale criterio venisse formalizzato dalla Commissione mediante l’approvazione di un apposito atto di indirizzo. <br>Peraltro i dati dell’Osservatorio di Pavia, in difformità da quanto affermato dal dottor Cattaneo, che la regola non è affatto rispettata e che, in termini di tempo di presenza, il terzo spettante alla Commissione è in realtà poco più di un quinto, una percentuale che scende ancora nei telegiornali e nei programmi di approfondimento trasmessi sulle RAIUNO e RAIDUE.<br>Il deputato Gentiloni Silveri sottolinea quindi che è inutile appellarsi a delibere del Consiglio di amministrazione quando queste non rispettano, come dovrebbero, gli atti di indirizzo della Commissione di vigilanza: la delibera del 1º aprile sulla presenza dei politici nelle trasmissioni di intrattenimento non tiene conto del fatto che nell’atto di indirizzo si precisa che la presenza di un politico competente su un argomento di attualità configura una finestra informativa e che perciò ad essa si devono applicare le disposizioni sul pluralismo di cui al punto 1 dell’atto di indirizzo stesso.<br>Egli si rende ben conto che ciò non è sempre agevole, ma è proprio per questo che l’atto di indirizzo invita a limitare al massimo la presenza dei politici in questo tipo di trasmissioni; in ogni caso, se si invita il ministro Tremonti a parlare delle proposte del Governo in materia di riforma delle pensioni bisogna invitare anche un esponente dell’opposizione o dei sindacati, mentre la RAI non ha ritenuto di dover garantire nemmeno un riequilibrio a distanza e di dover invitare il portatore di opinione contraria in una trasmissione successiva. <br>1:56 Durata: 8 min 40 sec -
Presidente
Il presidente Petruccioli, prima di dare la parola al dottor Cattaneo e alla dottoressa Annunziata per le repliche, fa presente di accogliere ben volentieri la sollecitazione dei colleghi La Russa e Caparini a discutere in Ufficio di presidenza sull’opportunità di rivedere l’atto di indirizzo sul pluralismo; tuttavia egli non può che convenire con il deputato Gentiloni Silveri sul fatto che fino a che gli indirizzi della Commissione sono in vigore la RAI è tenuta a rispettarli. <br>Egli esprime poi soddisfazione per il fatto che dagli interventi della presidente Annunziata e del direttore generale Cattaneo sono emersi alcuni elementi che consentono di fare chiarezza su polemiche sviluppatesi all’epoca della presidenza di Baldassarre.<br>In primo luogo egli osserva come sia la Presidente che il Direttore generale abbiano convenuto sul fatto che ai Direttore di rete non si estende l’autonomia giornalistica prevista dall’articolo 6 della legge sulla stampa di cui godono i Direttore di testata, autonomia che era invece stata opposta dai vertici aziendali in passato per spiegare perché non potessero trovare una collocazione al programma di Michele Santoro contro la volontà del Direttore di rete.<br>In secondo luogo non solo il Direttore generale ma anche della presidente Annunziata, per esplicito riconoscimento, hanno esplicitamente avallato l’interpretazione dello Statuto della RAI secondo la quale il Consiglio di amministrazione deve essere convocato quando lo richiedano per motivi di urgenza due Consiglieri, laddove il presidente Baldassarre aveva sempre sostenuto che al Presidente stesso spettasse la decisione sull’accoglimento di tale richiesta. <br>2:05 Durata: 4 min 13 sec -
Replica di Flavio Cattaneo
Il direttore generale Cattaneo precisa in primo luogo che il dato da lui fornito sulla presenza dei politici nelle trasmissioni di intrattenimento e in trasmissioni di approfondimento giornalistico si riferisce esclusivamente al numero delle presenze, non essendovi stato il tempo di elaborare i dati per verificare la durata delle presenze stesse. <br>Per quanto riguarda la questione della conformità della delibera del Consiglio di amministrazione del 1º aprile al punto 2 dell’atto di indirizzo approvato l’11 marzo, egli fa presente di essere stato nominato direttore generale nella stessa data e di non essere quindi lui il proponente di una delibera al cui rispetto è comunque tenuto.<br>Egli conferma quindi di aver verificato con i Direttori di tutti i telegiornali la disponibilità a fornire una copertura informativa al comizio sindacale di domani e che tale disponibilità è venuta dal TG3. In proposito egli ribadisce che il previsto allungamento di quaranta minuti del telegiornale è sicuramente adeguato a trasmettere un ampio stralcio del comizio, che del resto è stato previsto a quell’orario dagli organizzatori evidentemente proprio al fine di farlo coincidere con il telegiornale delle 13.<br>In ogni caso egli ribadisce l’impegno della RAI a realizzare nella maniera più completa i suoi doveri di informazione e fa presente che con l’avvio del prossimo novembre di «Excalibur» e «Ballarò» vi saranno ulteriori spazi di approfondimento di una tematica come quella della pensione la cui discussione non è certo destinata ad esaurirsi in tempi brevi. <br>2:09 Durata: 10 min 49 sec -
Replica di Lucia Annunziata
La presidente Annunziata osserva come l’audizione di oggi abbia sostanzialmente dato una testimonianza di quelle che sono le modalità di svolgimento del Consiglio di amministrazione, dove il Direttore generale fornisce ogni volta ampie garanzie di rispetto delle regole, garanzie che però non valgono a modificare una situazione di squilibrio e scarso pluralismo che è costantemente testimoniata dalle elaborazioni fornite dall’Osservatorio di Pavia. <br>Per quanto riguarda poi l’affermazione del Direttore generale circa la necessità di attivare la convocazione di urgenza del Consiglio di amministrazione, la dottoressa Annunziata fa presente che i punti all’ordine del giorno del prossimo Consiglio sono l’approvazione della fiction «Sospetti 3», l’esame di un contratto per la trasmissione delle Olimpiadi da lei richiesta da mesi e finora non ritenuto urgente, e l’appalto per la flotta aziendale di automobili. <br>Il presidente Petruccioli ringrazia la presidente Annunziata e il direttore generale Cattaneo e dichiara conclusa l’audizione.<br>La seduta termina alle 16h10. <br>2:20 Durata: 5 min 32 sec